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Page 1: VALLE DELLADIGE’ 35 · maestosi doppi pilastri e settore ab-sidale semicircolare. L’altare maggio- ... tanti anni da quel lonta-no febbraio del 1944 in-somma, che senso ha og-

26 settembre 2010

vita trentina35VALLE DELL’ADIGE

A gli inizi dell’Ottocento lachiesa di Sant’Elena di Cadi-ne, edificata sull’omonimo

colle, versava in pessimo stato diconservazione. Non potendo più ac-cogliere in sicurezza l’aumentata po-polazione, si cominciò a progettarela costruzione di un nuovo edificio

sacro. Esitazioni emersero in meritoall’esatta ubicazione di costruzione,poiché dapprima si ipotizzò di erige-re il nuovo edificio di culto sulle fon-damenta di quello precedente prov-vedendo a conservarne la torre cam-panaria.La storia. L’attuale chiesa di Cadinefu progettata dall’ingegnere IgnazioLiberi di Trento, all’epoca attivo pro-fessionista nell’ambito dell’architet-tura trentina. La prima pietra vennebenedetta dal principe vescovo di

Trento Giovanni Nepomuceno deTschiderer; venne consacrata il 15 lu-glio 1860 dall’allora vescovo di Vero-na mons. Benedetto de Riccabona efu eretta a parrocchia nel 1942.La chiesa. La massiccia struttura im-pronta post neoclassica è caratteriz-zata da una pianta a navata unica de-limitata longitudinalmente da tremaestosi doppi pilastri e settore ab-sidale semicircolare. L’altare maggio-re venne costruito avvalendosi diquello presente nella chiesa di San-t’Elena realizzato con marmi policro-mi. L’altare laterale di destra, condue colonne reggenti un timpanocurvilineo accoglie la statua ottocen-tesca della Madonna Addolorata inorigine protetta da un’anta in legnoora relegata sulla cantoria ornatacon una tela raffigurante l’Addolora-ta ai piedi della Croce, con le settespade infisse nel petto.

La patrona. Come da tradizione, laterza domenica di settembre si cele-bra la solennità della Beata VergineMaria Addolorata, santa patrona diCadine assieme alla quale, dal 1860,si festeggia anche la sagra paesana.In passato ricorreva invece nel mesedi agosto in onore di Santa Elena,precedente patrona. Quest’anno i fe-steggiamenti sono stati ancora piùsignificativi dato che si commemora il150° anniversario di consacrazionedella chiesa parrocchiale che, a dettadi don Ruggero Fattor, va di pari pas-so con quella personale e collettivaallo Spirito Santo, certamente benpiù edificante per una comunità dicredenti. La statua della Madonnatrafitta al cuore dalle sette spade, co-me da tradizione, è stata accompa-gnata in processione lungo le vie delpaese.

Patrick Zeni

CADINE LA CHIESA FU CONSACRATA NEL 1860

Sant’Elena, festa doppia

TRENTO I CONIUGI ECCEL

Cinquant’anni insiemeMATTARELLO RESTAURATI TRE QUADRI E CINQUE GONFALONCINI

Rinascono le opere d’arte: la chiesa ringraziaT re quadri e cinque gonfaloncini di

vecchia data arricchiscono il corredoartistico della chiesa parrocchiale di Mat-tarello. A richiedere il restauro – copertoda contributo provinciale – era stato, nel2005, il parroco don Antonio Brugnara.I tre quadri appesi alle pareti in fondo al-la chiesa sono “Mater Admirabilis”, “Lapredicazione dell’apostolo Paolo nel-l’Areopago di Atene” e “L’adorazione deiMagi”. Durante i giorni della recente sa-gra dei santi Angeli, sono stati esposti,ancorati ai banchi della navata centrale,

anche cinque gonfaloncini, anch’essi re-staurati, raffiguranti alcuni episodi degliangeli nella Bibbia: il sacrifico di Isacco;il sogno di Giacobbe (nella foto), Tobia el’Arcangelo Raffaele, l’Annunciazione aMaria con l’Arcangelo Gabriele e la figuradell’Arcangelo Michele che incatena il de-monio.Queste opere, dopo il prezioso lavoro direcupero svolto da Carla Caimi e Katia Bri-da, contribuiscono senz’altro ad ampliareil corredo artistico della chiesa.

Gino Micheli

D allo studentato le ultime“palafitte” nemmeno sivedono. È il destino di unquartiere da sempre

diviso, frammentato. Le anime di SanBartolomeo continuano ad esseredue: quella nuova, rappresentatadalla moderna struttura dell’OperaUniversitaria nata nel 2007 sullacollinetta sopra viale Verona e quellavecchia dal sapore di cemento eperiferia, dei casoni Itea, primoesempio cittadino di edilizia popolaredel dopoguerra.I mille abitanti di san Bartolomeosono abituati a confrontarsi con unarealtà in continua evoluzione: dallospopolamento degli anni Ottanta al-la trasformazione in quartiere dor-mitorio, abitato prevalentemente daanziani. Poco meno di cinque annifa, l’abbattimento di otto delle tredi-ci palafitte di viale dei Tigli: è l’iniziodella nuova trasformazione urbani-stica prevista dall’Amministrazionecomunale. Disabitate e silenziose or-mai da qualche anno, eccezion fattaper i sei negozi ancora in attività(macelleria, tabaccaio, panificio,parrucchiera, mercerie e bar), leanonime ultime cinque palazzine,martedì sera sono tornate a vivere.Merito dei suoni dei The Tubbs, vec-chia formazione riunitasi per l’occa-sione, nata negli anni Sessanta nellecantine del rione e dei Gio_veNaLe,gruppo nato nel 2008 e legato nellasua storia recente alle atmosfere delquartiere. Un’applaudita esibizione“on the road”, primo degli eventi in-

La festa di martedì serasotto i casonidi San Bartolomeo

foto Panato

TRENTODalle palafitteallo studentato.La storiadi un quartierein cercadella sua identità

TRADIZIONE E SENSODEL PRESENTEVezzano. “Ma perché rin-noviamo oggi il voto?”. Arivolgere la domanda, nelcorso della Messa solen-ne per la festa del Voto asan Valentino, è il parrocodon Roberto Lucchi. Dopotanti anni da quel lonta-no febbraio del 1944 in-somma, che senso ha og-gi rinnovare un Voto for-mulato mentre il sinistrobrontolio dei bombarda-menti e dell’artiglieria siavvicinava al paese?“Non perché ricorranoancora le circostanze sto-riche che spinsero i Vez-zanesi ad appellarsi al lo-ro patrono, ma per dareanche oggi testimonian-za della stessa fede nellapresenza del Signore nel-le vicende dell’umanità,liete o dolorose che sia-no”. Forte di questa con-vinzione, la comunità diVezzano ha sciolto ancorauna volta il voto al suopatrono. La statua delSanto ha attraversato ilpaese fino a raggiungereil santuario di san Valen-tino in agro. A portarla,come da tradizione, gliAlpini di Vezzano e di Pa-dergnone accompagnatidalla Banda del Borgo diVezzano, dai sacerdoti,dalla rappresentanza del-le autorità civili del Co-mune e dalla popolazio-ne.Lo stato d’animo dellapopolazione nel corsodegli anni è certamentecambiato, anche perché itestimoni diretti del Votosono rimasti in pochi, mala solennità non è venutameno. Ne è prova il fioriredi iniziative – ecclesiali enon - nate negli anni periniziativa della comunitàparrocchiale ma anche, insenso più ampio, dell’in-tera comunità civile.L’Amministrazione comu-nale ad esempio, da annivalorizza la ricorrenza delVoto con una serie di ma-nifestazioni aventi comefilo conduttore il temadella pace. “Tutti i coloridella pace” si arricchiscedi anno in anno, artico-landosi in mostre, con-certi, conferenze, dibatti-ti, tutto all’insegna dellamondialità e dell’incon-tro tra i popoli: i miglioriantidoti alla logica dellaguerra.È così che la festa del Vo-to, lungi dall’essere unaricorrenza anacronisticao tutt’al più folcloristica,riesce ancora oggi a direqualcosa di attuale e si-gnificativo, testimonian-do la stessa fede dei pa-dri ma senza sentirsi a di-sagio nel Terzo millen-nio.

seriti nel progetto ideato da ASUT (Asso-ciazione studenti universitari Trento) ePortobeseno festival, con l’obiettivoprincipale di ricostruire la memoria so-ciale e urbanistica del quartiere. Già nel2007, per documentare i primi giorni diapertura dello studentato di San Barto-lameo, su iniziativa dell’Opera Universi-taria era nato un archivio multimedialeospitato sul web. Nel 2009 si arricchivadi alcune interviste e documenti foto-

grafici storici relativi al quartiere SanBartolomeo. Nei prossimi mesi conti-nueranno le operazioni di raccolta dellememorie, ampliando l’archivio pubblicoospitato sul portale web Jurka.net al-l’interno del progetto “LiveMemories”.“Il nostro obiettivo, attraverso la condi-visione degli archivi su internet, è quellodi creare un ponte tra lo studentato edgli abitanti del quartiere. Molti di loro –spiega Davide Ondertoller di Portobese-no – vivono a San Bartolomeo da una vi-ta e si confrontano oggi con la nuovacomunità universitaria, in una realtàcompletamente diversa rispetto a quelladi cinquant’anni fa”.

m.m.

23 novembrePresentazione installazionivideo e audio presso lostudentato ed il quartiere.

30 novembrePresentazione del filmatodocumentario “In distruzione”di Luigi Pepe e Eugenio MariaRusso e dell'archiviomultimediale. Concertomusicale di Proteus Quartet.

gli eventi

D omenica scorsaFernando Eccel e

Anna MariaPasqualini hannofesteggiato a Gardoloil loro cinquantesimoanniversario dimatrimonio. Agliauguri di figli e nipotisi aggiungono anchequelli dellaredazione di VitaTrentina.

IL VOTO

La facciata della chiesa ripresa dal sagratoaddobbato a festa

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