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Modalità operative per la gestione dei rifiuti da attività di costruzione e
demolizioneDGRV 1773 del 28/08/2012
Loro Francesco Osservatorio Rifiuti e Compostaggio - ARPAV
7 Novembre 2012 - Treviso
• I dati di gestione in Veneto
• La DGRV 1773/2012
• Fonti normative
• Definizioni e Classificazione
• Demolizione selettiva
• Gestione del cantiere
STRUTTURA
LA DIRETTIVA EUROPEA 98/2008
La corretta gestione dei rifiuti
da C&D rappresenta un settore fondamentale per il raggiungimento
degli obiettividi raccolta differenziata
IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Immissione nel mercato
Avvio al recupero dei rifiuti
Utilizzo dei materiali riciclati
IL PANORAMA VENETO
Anno 2010
Rifiuti speciali pericolosi:1.020.000 t
Rifiuti speciali non pericolosi: 7.894.000 t
Rifiuti inerti: 6.060.000 t
PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI PROVENIENTI DA C & D IN VENETO
t Nel 2009 e nel 2010 la crisi
economica si fa sentire
- 25* %rispetto al 2008
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 20100
1,000,000
2,000,000
3,000,000
4,000,000
5,000,000
6,000,000
7,000,000
8,000,000
9,000,000
110,000
115,000
120,000
125,000
130,000
135,000
140,000
145,000
150,000
t rifiuti da C&D Pil regionale (milioni di €)
LA RIPARTIZIONE PROVINCIALE
Belluno3%
Padova20% Rovigo
5%
Treviso26%
Venezia15%
Vicenza12%
Verona18%
IL RECUPERO DEI C&D IN VENETO
Autorizzazione ordinaria
Oltre 350BL10% PD
10%
RO1%
TV19%
VE17%
VI22%
VR21%
BL3%
PD22%RO
5%TV
15%
VE14%
VI28%
VR13%
Regime semplificato
Oltre 400
RECUPERO MATERIA90%
DISCARICA9.6%
ALTRO0.4%
IL VENETO E GLI OBIETTIVI DI RECUPERO
Il Veneto ha raggiunto
e superato il valore indicato
dall’Unione Europea
già nel 2008
Rifiuti da C&D
AustriaBelgio
FinlandiaFrancia
GermaniaItalia
NorvegiaOlandaPolonia
UKSpagnaSvezia
0 100 200 300 400 500 600Mat.NauraliRiciclati+Artificiali
X 10 E6 t
IL PANORAMA EUROPEO DEGLI AGGREGATI
Spagn
a
Irlan
da
Slovac
chia
Franc
ia
Rep. C
eca
Polonia
Austri
a
Svezia
Italia
Germ
ania
Belgio UK
Olanda
Finlan
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Norve
gia0
10
20
30
40
50
60
70
80%
Produzione aggregati Percentuale di riciclato
• La delibera 1773/2012– Fornire indicazioni gestionali e normative per una
migliore risoluzione delle problematiche legate alla produzione e alla gestione dei rifiuti nel settore delle costruzione
– Si applica ai rifiuti generati dalle attivitá da C&D
• Due sezioni:– Cantiere– Impianto di gestione dei rifiuti da C&D
LA DGRV 1773/2012
LE FONTI NORMATIVE
D. Lgs. 152/06 parte IV (ultima modifica: D. Lgs. 205/10)
Direttiva 2008/98/CE
Reg. (EU) 305/2012
D.M. 5 febbraio 1998
Circolare Ministeriale 5202/2005
IL CANTIERE DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE
Terre e Rocce*CementoAsfalti e materiali bituminosiMattoniPiastrelleTegoleLegname (trattato o no)IntonacoPannelli in gesso e altre finiture internePlasticaMetalliVetriElementi architettoniciImballaggi variRifiuti pericolosi (perché contenenti o contaminati da, ad es. CR, Cd, Zn, Pb, Hg, PCB)
TIPOLOGIE DI RIFIUTI
Laterizio 50%
Calcestruzzo (CLS) armato 20%
Calcestruzzo (CLS) non armato 10%
Scavi 6%
Asfalti 5%
Varie 4%
Metallo 3%
Legno, carta, plastica 3%
COMPOSIZIONE
- Soggetto che esegue
materialmente i lavori
- Soggetto individuato nel
contratto d’appalto
(può essere l’ente appaltante
stesso)
CHI PRODUCE I RIFIUTI?
MIGLIORARE LA PERCEZIONE
Molte volte i materiali ottenutiriciclando dei rifiuti sono
considerati di bassa qualità
Importanza delle certificazioniRuolo della filiera del recupero
Il Regolamento 305/2011
DEMOLIZIONE SELETTIVA
ridurre i quantitativi dei rifiuti prodotti.
favorire la separazione e l’avvio a un recupero più efficiente delle frazioni separate.
Ruolo Decisione Destinatario Strumenti - Indicazioni
Committente
Definire in modo esplicito le modalità della demolizione nella fase di progettazione
Progettista
Definire nel disciplinare di incarico al progettista tra gli obiettivi la demolizione selettiva e la riduzione dei rifiuti
Prescrizione della ricognizione dei materiali e componenti pericolosi presenti nell’edificio e la loro corretta rimozione
Individuazione delle specifiche da inserire nel capitolato di appalto finalizzate a regolare la demolizione selettiva
Redazione di elaborato preliminare che preveda:1.Analisi delle dimensioni e delle caratteristiche costruttive dell’edificio che possano avere rilievo in fase di demolizione2.Ubicazione dell’edificio in relazione alla presenza di vincoli ed alla presenza di impianti di recupero nelle vicinanze3.individuazione della presenza di materiali pericolosi e relative indicazioni per la loro corretta rimozione4.Individuazione dei materiali riutilizzabili5.Individuazione delle diverse frazioni di rifiuti6.Modalità di deposito in cantiere7.Individuare le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo
Definire le modalità di esecuzione dei lavori nel capitolato di appalto e nel contratto
Impresa esecutrice dei lavori
Valutazione della possibilità di una demolizione selettiva (e qualora approvata, adottare gli accorgimenti idonei a renderla possibile)
Sia raccomandata l’adozione delle possibili cautele per la riduzione della produzione di rifiuti
Definire la gestione dei rifiuti prodotti dalle eventuali ditte subappaltatrici e delle opere collegate (rete elettrica, rete idraulica)
DEMOLIZIONE SELETTIVA
Valutazione della struttura da abbattere
Separazione componenti pericolosi
Separazione componenti riusabili
Individuazione e corretta separazione materiali riciclabili
Separazione componenti non riciclabili
DEMOLIZIONE SELETTIVA
LA RIMOZIONE DELLE COMPONENTI PERICOLOSE
Indicazioni operative per le principali casistiche:
• Amianto• Serbatoi interrati• Trasformatori con oli PCB• Guaine bituminose• Asfalto
DEMOLIZIONE SELETTIVA: LE COMPONENTI RIUSABILIComponente
Trave in legno, tavolato in legno
Tavella in laterizio
Mattone in laterizio
Coccio in pietra naturale
Travi metalliche
Coppi, tegole, elementi in pietra
Scandole in legno
Comignoli in laterizio (monoblocco)
Canali di gronda
Piastrelle in ceramica
Elementi di pavimentazione in pietra
Listelli, listoni, assi, doghe in legno
Caminetti in pietra naturale
Davanzali, soglie, gradini in pietra
Ante e scuri Finestre e porte
Porte e portoni
Cancellate, ringhiere, parapetti, balaustre, inferriate
Sanitari Rubinetteria
Corpi scaldanti
DEPOSITO TEMPORANEO
(art.183 lett. bb)
• Separazione per tipologie
omogenee (Cassoni, scarrabili,
cisterne…)
• Adozione precauzioni ambientali
GESTIONE DEI RIFIUTI IN CANTIERE
OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTImaggio-giugno 2011
I rifiuti da cantiere:
quali codici?
• Recupero
selezione e recupero INERTI
selezione e recupero IMBALLAGGI (misti e non)
selezione e recupero METALLI …
• Smaltimento
discarica per inerti (materiali inerti misti non recuperabili)
impianti trattamento chimico fisico (oli esausti)
discarica per RNP/incenerimento (materiali misti non
recuperabili non inerti) …
GESTIONE: R / D
- Rifiuti da C&D… CER 17xxxx
- Imballaggi … CER 15xxxx
- Oli … CER 13xxxx
CLASSIFICAZIONE
Classificazione e caratterizzazione rifiuti:
individuazione CER
analisi per voce a specchio al fine di attribuire il CER
caratterizzazione in funzione impianto destinazione
ADEMPIMENTI
• Conoscere il rifiuto• Uso delle schede
tecniche• Analisi come
soluzione di ultima istanza
• Analisi dei rifiuti con codice a specchio
Demolizione selettiva:
Edifici civili o commerciali o parti di edifici industriali
non produttivi
1. Dichiarazione di demolizione selettiva
2. Uso del codice 170107 “miscuglio di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce 170106*”
3. No analisi chimiche
Demolizione selettiva:
Edifici industriali
Aree produttive
1. Dichiarazione di demolizione selettiva
2. Uso del codice 170107 “miscuglio di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce 170106*”
3. Analisi chimiche per i parametri correlabili alle specifiche sostanze (ogni 3000 m3)
Demolizione
NON SELETTIVA:
1. Analisi chimiche a prescindere dalla destinazione d’uso ogni 500 m3
Impianto di destinazione:
cosa verificare? Documentazione
autorizzativa
CER autorizzati
formulario (4° copia) –
SISTRI (mail conferma
accettazione)
ADEMPIMENTI
• Tipologie rifiuti
• Produttore dei rifiuti di cantiere
• Come demolire?
• Come gestire i rifiuti in cantiere
• Codifica e classificazione rifiuti
• Destinazione dei rifiuti
• Adempimenti amministrativi
PRODUTTORE DEL RIFIUTO
L’IMPIANTO DI TRATTAMENTO
Il lay out deve individuare:• rifiuti, distinti tra quelli in ingresso
all’impianto e quelli prodotti dall’attività;
• lavorato in attesa di caratterizzazione prima della loro definitiva qualifica di M.P.S. materie prime secondarie qualificate come M.P.S. dopo caratterizzazione;
• le aree di collocazione delle attrezzature e dei macchinari utilizzati;
• le aree di manovra e (se presente) di carico / scarico;
• i punti di emissione / scarico.
GLI ASPETTI GESTIONALI
Fase Obiettivo Mezzo
Scarico del rifiutoVerifica presenza rifiuti non idonei al
trattamentoVerifica visiva allo scarico
Stoccaggio del rifiutoGarantire una alimentazione costante
al sistema di macinazioneAree di stoccaggio del rifiuto in ingresso
Frantumazione meccanica Riduzione a granulometria prestabilita Mulino
Separazione metalli Recupero dei metalli ferrosi e non Elettrocalamita/Eddy current
Separazione frazione leggeraEliminare materiali residuali quali legno
e plasticheSeparatore
balistico/aeraulico/flottazione
Separazione granulometrica Selezione dimensionale Vaglio
Indicazioni operative per le verifiche sui rifiuti in ingresso:• Controlli documentali• Controlli qualitativi
Responsabile dei controlliDocumentazioneControlli specificiGestione delle non conformitá
LA MITIGAZIONE AMBIENTALE
Effetti di mitigazione Soluzione propostaRiduzione dell’impatto acustico – visivo Realizzazione di terrapieni lungo il perimetro dell’areaRiduzione dell’impatto visivo e della dispersione eolica
Realizzazione di una fascia verde alberata lungo il perimetro
Contenimento della produzione di polveri Utilizzo di sistemi di nebulizzazione di acqua lungo le corsie interne e sull’area di stoccaggio dei rifiuti in ingresso e del materiale riciclato prodotto
Controllo delle acque meteoriche e di dilavamento
Realizzazione di piazzali impermeabilizzati nelle aree di stoccaggio con sistemi di recupero delle acque
Limitazione della produzione di polveri e imbrattamento delle strade di accesso
Presenza di un area preposta al lavaggio delle ruote dei mezzi
LA CERTIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI
Verifica dei requisiti di qualitá ambientale:
• Norme UNI EN 13285: 2010• Circolare ministeriale UL 5202/2005
Verifica dei requisiti prestazionali:
• Marcatura CE – sistema 4 o sistema 2+• Regolamento CE 305/ 2011
LA VERIFICA DELLE PRESTAZIONI
• Frequenza dei controlli
• Gestione delle non conformitá
• Riduzione del numero dei prelievi a prodotto costante
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
ARPAV – OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTITREVISO VIA S. BARBARA 5/A – www.arpa.veneto.it
[email protected] – 0422 558652