Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività 2007-2013” RegioniConvergenza
ASSE I – Sostegno ai mutamenti strutturaliObiettivo Operativo: Aree scientifico-tecnologiche generatrici di processi di
trasformazione del sistema produttivo e creatrici di nuovi settoriAzione: Interventi di sostegno della ricerca industriale
SISTEMI INTEGRATI PER IL MONITORAGGIO,
L’EARLY WARNING E LA MITIGAZIONEDEL RISCHIO IDROGEOLOGICO LUNGO LE GRANDI VIE DI
COMUNICAZIONEUniversità della Calabria, 25 Luglio 2013 Pasquale Versace
Riunione congiunta Comitato Tecnico Scientifico e Comitato di Coordinamento Esecutivo
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
Dropbox: sottocartella “Sperimentazione”
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
Dropbox: sottocartella “Sperimentazione”
01 Quale sperimentazione02 Costi strumenti03 Disponibilità strumenti04 Indice rapporto TAS05 Carta scenari di evento06 Informazione dei sensori e operatività CAED07 …….............… …………...…..… …………...…..
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
Fenomeni “lenti”
Fenomeni “veloci”
MISURA degli spostamenti
PREVISIONE degli spostamenti
MISURA degli spostamenti
Scatterometro
Radar
Interferometro
Sensori accelerometrici (SMAMID)
Sensori puntuali di posiz. e inclinaz.
Monitoraggio frane profonde livello 1(1 inclinometro, 2 piezometri, indagini geotecniche)
Monitoraggio frane profonde livello 2(2 inclinometri, 3 piezometri, indagini geotecniche)
Modelli di preannuncio o di
simulazione (MOP)e misura di
parametri correlati
- Dati offline
- Dati onlineSUSHIGeotop
Sciddica
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
Alcune distinte devono essere compilate/integrate …
Tipologia A3 A16 A18
1MONITORAGGIO DI LIVELLO 1 (3 PIEZ. + 2 INCL.)
Var. Var. Var.
2MONITORAGGIO DI LIVELLO 2 (2 PIEZ. + 1 INCL.)
Var. Var. Var.
3 SMAMID (WP 2.2) 1 1 1
4 SENSORI PUNTUALI DI POSIZIONE E INCLINAZIONE (WP 2.4)
1 1 1
5 SCATTEROMETRO (WP 3.1) 1
6 RADAR (WP 3.3) 1
7 INTERFEROMETRO (WP 3.6) 1 1 1
8 MODELLO GEOTOP (WP 4.1) 1 1
9 MODELLO SUSHI (WP 4.2) 1
10 MODELLO SCIDDICA (WP 4.3) 1
Disponibilità e localizzazione strumenti
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Dropbox: sottocartella “Sperimentazione”
01 Quale sperimentazione02 Costi strumenti03 Disponibilità strumenti04 Indice rapporto TAS05 Carta scenari di evento06 Informazione dei sensori e operatività CAED07 …….............… …………...…..… …………...…..
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Dropbox: sottocartella “Sperimentazione”
01 Quale sperimentazione02 Costi strumenti03 Disponibilità strumenti04 Indice rapporto TAS05 Carta scenari di evento06 Informazione dei sensori e operatività CAED07 …….............… …………...…..… …………...…..
Sistemi integrati per il monitoraggio, l’early warning e la mitigazione del rischio idrogeologico lungo le grandi vie di comunicazione
SCENARI DI EVENTO
Gli scenari di evento descrivono le caratteristiche dei fenomeni attesi in termini
di dimensione, velocità, materiali coinvolti, probabilità di accadimento.
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Su ciascuna TAS devono essere redatte almeno le seguenti carte tematiche:
- Perimetrazione area di pertinenza
- Carta geologica, relativa a dette aree
- Carta geomorfologica, relativa a dette aree
- Carta inventario frane, relativa a dette aree
- Carta suscettività a franare (frane esistenti + frane previste). Si possono
utilizzare più tecniche per realizzare questa carta ma almeno una deve essere
comune a tutte le TAS.
- Carta degli scenari di evento. Si deve costruire una legenda tipo. Può convenire
predisporre un catalogo degli scenari .
- Carta degli scenari di rischio. Anche in questo caso si deve costruire una
legenda tipo e conviene redigere un catalogo. Si deve tener conto che in questo
caso gli elementi a rischio sono limitati.
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Estratto dal deliverable “Linee Guida per l’identificazione degli scenari di rischio” :
“Uno studio di pericolosità da frana per una certa area deve
essere in grado, quindi, di prevedere dove una frana avverrà,
quanto sarà grande e veloce e quale sarà la sua ricorrenza
temporale (tempo di ritorno).”
Quanto veloce … VEL (Velocità della frana)
Quanto “frequente”… PRO (Probabilità della frana)
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classe denominazione descrizione1 lento < 5x10-6m/s (13 m/mese); classi 1,2,3 di Cruden e Varnes2 moderato > 5x10-6m/s (13 m/mese); classe 4 di Cruden e Varnes3 rapido > 5x10-4m/s (1,8 m/ora); classe 5 di Cruden e Varnes4 molto rapido > 5x10-2m/s (3 m/min); classe 6 di Cruden e Varnes5 estremamente rapido > 5 m/s; classe 7 di Cruden e Varnes
VEL (Velocità della frana)
PRO (Probabilità della frana) classe denominazione descrizione
1 molto rara T > 100 anni2 abbastanza rara T< 100 anni3 poco frequente T < 20 anni4 frequente T< 5 anni5 molto frequente T< 1 anno
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Frane in roccia
Frane
Quanto grande …
SUP (Superficie della frana)
FRO (Fronte della frana)
SPE (Spessore della frana)
VOL (Volume della frana)
ISG (Indice di severità
geometrica della frana)
DIM(Dimensione blocchi)
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classe denominazione descrizione1 molto piccola < 100 mq2 piccola <1.000 mq3 media <10.000 mq4 grande <100.000 mq5 molto grande >100.000 mq
SUP (Superficie della frana)
FRO (Fronte della frana) classe denominazione descrizione
1 molto piccolo <10 m2 piccolo < 100 m3 medio < 500 m4 lungo < 1000 m5 molto lungo >1000 m
VOL (Volume della frana)
SPE (Spessore della frana) classe denominazione descrizione
1 molto superficiale ≤ 0.5 m2 superficiale ≤ 2 m3 media ≤ 10 m4 profonda ≤ 30 m5 molto profonda > 30 m
classe denominazione descrizione
1 estremamente piccola
< 500 mc; classe estr. piccola Fell
2 molto piccola < 5.000 mc; classe molto piccola Fell
3 piccola < 50.000 mc; classe piccola Fell
4 media< 500.000 mc; classi media e mediamente grande (parte) Fell
5 grande> 500.000 mc; classi mediamente grande (parte), molto grande, estremamente grande Fell
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classe denominazione descrizione1 molto piccola indici SUP, FRO, VOL, SPE tutti eguali ad 12 piccola almeno un valore 2 tra gli indici SUP, FRO, VOL, SPE3 media almeno un valore 3 tra gli indici SUP, FRO, VOL, SPE4 grande almeno un valore 4 tra gli indici SUP, FRO, VOL, SPE5 molto grande almeno un valore 5 tra gli indici SUP, FRO, VOL, SPE
ISG (Indice di severità geometrica della frana)
DIM (Dimensione blocchi)classe denominazione descrizione
1 molto piccolo diametro ≤ 0.5 m2 piccolo diametro ≤ 2 m3 medio diametro ≤ 5 m4 grande diametro ≤ 10 m5 molto grande diametro > 10 m
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Quanto grande, quanto veloce, quanto “frequente”…
Frane in roccia
Frane ISG x VEL = INF
DIM x VEL = INR
INF x PRO = HF
INR x PRO = HR
INF (Intensità della frana)
INR (Intensità della frana in roccia) HF (Pericolosità da frana)
HR (Pericolosità da frana in roccia)
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Frane in roccia
Frane ISG x VEL = INF
DIM x VEL = INR
classe denominazione1 bassa2 media3 elevata
INF (Intensità della frana) - INR (Intensità della frana in roccia)
VEL1 VEL2 VEL3 VEL4 VEL5
ISG1 INF1 INF1 INF1 INF2 INF3*
ISG2 INF1 INF1 INF2 INF3* INF3
ISG3 INF1 INF2 INF3* INF3 INF3
ISG4 INF2 INF3* INF3 INF3 INF3
ISG5 INF3* INF3 INF3 INF3 INF3
VEL1 VEL2 VEL3 VEL4 VEL5
DIM1 INR1 INR1 INR1 INR2 INR3*
DIM2 INR1 INR1 INR2 INR3* INR3
DIM3 INR1 INR2 INR3* INR3 INR3
DIM4 INR2 INR3* INR3 INR3 INR3
DIM5 INR3* INR3 INR3 INR3 INR3
* oppure INF2 * oppure INR2
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Carta degli scenari di evento
LIVELLO 1(perimetrazione frana e
zona di propagazione)
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LIVELLO 2 e 3(box relativi a tratto
stradale interessato)
LIVE
LLO
2LI
VELL
O 3
(N
O fr
ana
in ro
ccia
)
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01 Quale sperimentazione02 Costi strumenti03 Disponibilità strumenti04 Indice rapporto TAS05 Carta scenari di evento06 Informazione dei sensori e operatività CAED07 …….............… …………...…..… …………...…..
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SENSORE Informazione tipica
SENSORE Informazione tipicaMODELLO
Per ciascuna informazione vanno identificati 4 stati:
stato 0 = nessuna variazione
stato 1 = piccola variazione
stato 2 = media variazione
stato 3 = grande variazioneNOTA: I sensori si dividono in
sensori sempre attivi (SSA) e
sensori attivi on demand (SOD)
SOGLIE
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SMUG K sensori (A, B, C, …, K)
All’istante t
Sensore
Stato
A 0B 2C 1… …K 0
4 x K configurazioni
“Risposta” CAED
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Il CAED che riceve il segnale può esercitare quattro
opzioni, di cui una con tre varianti:
opzione 0 = nessuna azione
opzione 1 = attivazione SOD
opzione 2 = intensificare la presenza fino ad H24
opzione 3/1 = emettere un avviso di criticità di livello 1 (ordinaria)
opzione 3/2 = emettere un avviso di criticità di livello 2 (moderata)
opzione 3/3 = emettere un avviso di criticità di livello 3 (elevata)
Ad ogni configurazione deve corrispondere una predefinita
opzione CAED.
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ROAD MAP
• Definire informazione fornita da ciascun sensore
• Fissare valori soglia
• Identificare possibili configurazioni per ciascuna
SMUG
• Associare a ciascuna configurazione un’opzione CAED