AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
MESSINA
PIANO TRIENNALE
DI PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
E
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA
TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
2016 – 2018
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P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
INDICE
1. PREMESSA Pag. 1 2. OGGETTO E FINALITÀ Pag. 2 3. DEFINIZIONE DI CORRUZIONE Pag. 3 4. CONTESTO NORMATIVO Pag. 3 5. PROCESSO DI ADOZIONE DEL PTPC: SOGGETTI INTERNI COMPITI E
RESPONSABILITÀ Pag. 4
5.1 LA DIREZIONE STRATEGICA: RUOLO DEL VERTICE AMMINISTRATIVO Pag. 4 5.2 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: CRITERI PER LA
SCELTA, INDIPENDENZA, POTERI, RESPONSABILITA’ Pag. 5
5.3 IL SUPPORTO AL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE – I REFERENTI
Pag. 6
5.4 RAPPORTI CON I DIRETTORI UU.OO.CC. E CON I DIRIGENTI Pag. 7 5.5 O.I.V. E ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO INTERNO Pag. 8 5.6 UFFICI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI Pag. 9 5.7 DIPENDENTI Pag. 9 5.8 PERSONALE CONVENZIONATO E COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO 6. PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO CORRUZIONE Pag. 10 6.1 STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO – L’INTEGRAZIONE CON IL
CICLO DELLA PERFORMANCE Pag. 10
6.1.1 PRINCIPI Pag. 10 6.1.2 METODOLOGIA Pag. 11 6.2 ANALISI DEL CONTESTO Pag. 13 6.2.1 IL CONTESTO ESTERNO Pag. 13 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO DATI GENERALI Pag. 17 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO – MAPPATURA DEI PROCESSI Pag. 21 6.3 VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DEL RISCHIO Pag. 22 6.4 MONITORAGGIO DEL P.T.P.C. E DELLE MISURE Pag. 30 7. MISURE TRASVERSALI Pag. 33 7.1 TRASPARENZA Pag. 33 7.2 CODICE DI COMPORTAMENTO Pag. 33 7.3 ROTAZIONE DEI DIPENDENTI Pag. 35 7.4 CONFLITTO DI INTERESSI Pag. 36 7.5 INCARICHI D’UFFICIO – ATTIVITÀ ED INCARICHI EXTRAISTITUZIONALI Pag. 38 7.6 CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI PARTICOLARI ATTIVITÀ
O INCARICHI PRECEDENTI E SUCCESSIVI AL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)
Pag. 38
7.7 INCOMPATIBILITÀ SPECIFICHE PER POSIZIONI DIRIGENZIALI Pag. 41 7.8 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONI AGLI UFFICI E CONFERIMENTO DI
INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Pag. 41
7.9 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI (WHISTLEBLOWER) Pag. 43 7.10 LA FORMAZIONE Pag. 44 7.11 PATTI DI INTEGRITÀ Pag. 46 7.12 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTI CON LA SOCIETÀ Pag. 46 8. TEMPI Pag. 48 8.1 MONITORAGGIO DEL RISPETTO DEI TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI
PROCEDIMENTI Pag. 48
9. PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ Pag. 48 PREMESSA Pag. 48 9.1 FINALITA’ E PRINCIPI GENERALI DEL P.T.T.I. Pag. 48 9.2 PRINCIPALI INNOVAZIONI DEL PROGRAMMA Pag. 52
9.2.1 SOGGETTI COINVOLTI NELL’INDIVIDUAZIONE DEI CONTENUTI DEL PROGRAMMA Pag. 53 9.2.2 FASI, ATTIVITÀ E SOGGETTI COMPETENTI Pag. 54 9.2.3 I COLLEGAMENTI CON IL PIANO DELLA PERFORMANCE Pag. 55 9.2.4 MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER E RISULTATI DEL
COINVOLGIMENTO Pag. 55
9.2.5 TERMINI E MODALITÀ DI ADOZIONE DEL PROGRAMMA DA PARTE DEGLI ORGANI DI VERTICE
Pag. 56
9.3 INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA Pag. 56
9.3.1 LE INIZIATIVE PER LA TRASPARENZA E LE INIZIATIVE PER LA LEGALITÀ E LA Pag. 56
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PROMOZIONE DELLA CULTURA DELL’INTEGRITÀ 9.3.2 PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA DELLA TRASPARENZA Pag. 57 9.3.3 ORGANIZZAZIONE E RISULTATI ATTESI DALLA GIORNATA DELLA TRASPARENZA Pag. 58 9.4 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA Pag. 58
9.4.1 INDIVIDUAZIONE DEI DIRIGENTI RESPONSABILI DELLA TRASMISSIONE, PUBBLICAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO DEI DATI DATI
Pag. 58
9.4.2 MISURE ORGANIZZATIVE VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI
Pag. 59
9.4.3 MISURE DI MONITORAGGIO E DI VIGILANZA VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI
Pag. 60
9.4.4 STRUMENTI E TECNICHE DI RILEVAZIONE DELL’EFFETTIVO UTILIZZO DEI DATI DA PARTE DEGLI UTENTI DELLA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE”
Pag. 61
9.4.5 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO Pag. 61 9.5 DATI ULTERIORI Pag. 62
10. DISPOSIZIONI FINALI Pag. 62
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1. PREMESSA
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione elaborato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina disciplina l’attuazione del complesso degli interventi organizzativi disposti dall’Azienda per prevenire il rischio della corruzione e dell’illegalità in applicazione della Legge 6 novembre 2012, n. 190, recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”. Esso disciplina, in apposita sezione, denominata “Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità”, anche gli interventi in materia di trasparenza, quale misura organica di prevenzione del rischio.
Il P.T.P.C./P.T.T.I., aggiornato e adottato, ai sensi all’art.1, comma 8, legge n. 190/2012, entro il 31 gennaio del 2016, è stato predisposto in conformità al vigente Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) elaborato dal Dipartimento della funzione pubblica e approvato dall’Autorità nazionale anticorruzione in data 11 settembre 2013, e in applicazione di quanto disposto dalla Determinazione ANAC n.12 del 28/10/2015.
Esso si pone in linea di continuità con i precedenti PTPC aziendali, e ne rappresenta lo sviluppo a seguito sia delle analisi effettuate sull’efficacia delle misure adottate e sulle criticità riscontrate, sia dell’evoluzione degli scenari normativi e contestuali, e come effetto, altresì, di quel progressivo processo di crescita culturale e tecnico organizzativa che connota il miglioramento dei Piani nel tempo, secondo il “Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei piani triennali di prevenzione della corruzione nelle amministrazioni pubbliche 2015 2017” dell’ANAC.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, con l’adozione del presente P.T.P.C., si propone, pertanto, di:
dare attuazione alla Legge n. 190/2012 confermando il proprio orientamento, nel contrasto alla corruzione, verso un sistema di prevenzione integrato con gli altri strumenti strategici adottati a livello aziendale (Codice di Comportamento, Modello Organizzativo, Piano della Performance, Sistemi di Gestione della Qualità, Risk Management), valorizzando e migliorando le misure già esistenti per l’attuazione coordinata dei sistemi di controllo interno e degli interventi organizzativi volti a garantire imparzialità e buon andamento dell’amministrazione ai sensi dell’art.97 della Costituzione;
integrare in modo organico le disposizioni e i contenuti della Determinazione ANAC n.12/2015, che si pone in linea di continuità con il PNA, nella programmazione 20162018, riorientando il PTPC verso gli aggiornamenti introdotti ed il modello di pianificazione proposto, migliorandone così l’impianto complessivo e l’efficacia;
dare una risposta sistemica ad un fenomeno che pregiudica la fiducia nei confronti delle istituzioni e la legittimazione dell’amministrazione stessa, finalizzata alla realizzazione di una gestione amministrativa aperta e al servizio del cittadino. Per la piena attuazione della Legge n.190, nella stesura del P.T.P.C., è stata posta
l’attenzione sui seguenti punti: a) la chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità del personale; b) l’individuazione delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; c) lo sviluppo e il monitoraggio di meccanismi di supporto, attuazione e controllo delle decisioni per rafforzare la cultura dell’integrità e, nelle aree a maggior rischio, l’effettuazione di percorsi formativi secondo un approccio che sia al contempo normativo e valoriale, in modo da accrescere le competenze e rinforzare il senso etico; d) la creazione di uno stretto collegamento tra comportamento etico e attività lavorativa;
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e) il coinvolgimento dei dirigenti e di tutto il personale addetto alle aree a più elevato rischio nell’attività di analisi e valutazione, di proposta e definizione delle misure di monitoraggio del Piano; f) la definizione degli obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione; g) il monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti; h) il monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere; i) l’adozione delle misure in materia di trasparenza come disciplinate dal D.Lgs. n.33/2013 recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e integrate nel PTPC alla sezione”Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” (PTTI).
Per dare attuazione alla Determinazione n.12/2015, se ne è mutuato l’impianto proposto per la stesura del P.T.P.C. e sono stati implementati gli aggiornamenti relativi ai seguenti aspetti, già in parte anticipati nel PTPC 2015 2017: a) analisi di tutte le aree di attività e mappatura dei processi ; b) carattere organizzativo delle misure di prevenzione della corruzione; c) integrazione delle misure di prevenzione della corruzione con le misure organizzative volte alla funzionalità amministrativa; d) trasparenza come misura di prevenzione della corruzione; e) aree di rischio generali e specifiche individuate nella sezione “Approfondimenti – Parte I, Area di Rischio Contratti Pubblici Parte II, Sanità”.
Per la stesura definitiva dell’aggiornamento del presente P.T.P.C. l’A.S.P.di Messina, al fine di promuovere la partecipazione attiva di tutti i portatori d’interesse delle attività e dei servizi offerti, ha avviato una consultazione pubblica dal 28 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, per acquisire le eventuali proposte, riflessioni e contributi degli attori del sistema sanitario.
A seguito di tale consultazione non risulta pervenuta alcuna proposta, riflessione o contributo.
Unitamente al presente P.T.P.C. viene aggiornato per gli anni 2016 2018 e adottato, in conformità al D.Lgs. n.33/2013, quale sezione del Piano stesso, il Programma Triennale della Trasparenza e Integrità. 2. OGGETTO E FINALITÀ
Ai sensi della Legge n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina adotta il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (di seguito P.T.P.C), aggiornandolo secondo le prescrizioni della Determinazione ANAC n.12 del 28.10.2015, con la finalità di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici e dei servizi al rischio di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio, anche sulla base della valutazione dei risultati e delle criticità riscontrati nei primi anni di applicazione. La formulazione del Piano è finalizzata al perseguimento dei seguenti obiettivi strategici:
• ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; • aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; • creare un contesto sfavorevole alla corruzione.
Il P.T.P.C. è un programma di attività pianificate e concertate, con indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure esistenti e da implementare per la prevenzione
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in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e, infine, dei tempi. Esso pertanto è uno strumento per l’individuazione di misure concrete, da realizzare con certezza e da monitorare sia nella effettiva applicazione sia nell’ efficacia. Si configura come un processo di miglioramento continuo, il cui obiettivo è l’aumento del livello di integrità in tutte le aree aziendali, anche a difesa della sostenibilità, dell’efficienza e della qualità del sistema, i cui strumenti vengono “via via affinati, modificati, o sostituiti in relazione al feed back ottenuto dalla loro applicazione”. Il P.T.P.C. realizza la propria mission mediante la progressiva integrazione con gli altri strumenti della programmazione aziendale, in special modo con il ciclo delle Performance, in raccordo con la Direzione Strategica e stimolando la responsabilizzazione dei dirigenti e dei dipendenti nell’individuazione e nella realizzazione degli obiettivi del Piano. 3. DEFINIZIONE DI CORRUZIONE
Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, ossia comprensivo delle varie
situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. La Circolare del Dipartimento Funzione Pubblica n.1 del 25.1.2013 ha, infatti, specificato che le situazioni rilevanti non si esauriscono nella violazione degli artt. 318, 319 e 319 ter C.P., comprendendo non solo l'intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione disciplinati nel Libro II, Titolo II, Capo I del Codice Penale, ma anche le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso, a fini privati, delle funzioni attribuite, ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo, sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. La nozione di corruzione coincide dunque con la “maladministration, intesa come
assunzione di decisioni devianti dall’interesse generale a causa del condizionamento improprio
da parte di interessi particolari” (Determinazione ANAC n.12/2015). 4. CONTESTO NORMATIVO Il presente Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione si inserisce nel seguente contesto normativo:
Legge 6 novembre 2012, n° 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell' illegalità nella pubblica amministrazione“ e s.m.i.
Piano Nazionale Anticorruzione approvato dall’ANAC in data 11 settembre 2013 con delibera n.72;
Decreto legislativo n.235/2013; Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n° 39 “Disposizioni in materia di inconferibilità e
incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e preso gli enti privati in controllo pubblico” e s.m.i.;
Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n° 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i.;
Linee di indirizzo del 13 marzo 2013 del “Comitato Interministeriale per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione
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Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento della Funzione Pubblica Circolare n.1 del 25/1/2013, n.2 del 19/07/2013 e n.6 del 04/12/2014
D.P.C.M. 16/1/2013 contenente le linee di indirizzo del Comitato interministeriale per la predisposizione, da parte del Dipartimento della funzione pubblica, del Piano nazionale anticorruzione di cui alla legge 6 novembre 2012 n°190
Legge 17 dicembre 2012, n° 221, conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 18 ottobre 2012 n° 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese
Legge 28 giugno 2012, n° 110 Ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione Strasburgo 27 gennaio 1999
D.P.R. 16 aprile 2013, n.62 “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n.165, come sostituito dall’articolo 44, della legge 6 novembre 2012 n. 190”
D.L. del 18 ottobre 2012, n° 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”. Art. 34 bis. “Autorità nazionale anticorruzione”
Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n° 150 "Attuazione della legge 4 marzo 2009 n° 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”
D.Lgs. del 8 giugno 2001, n° 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”
Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n° 165 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e s.m.i.
Legge 7 agosto 1990 n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i.
Decreto Legislativo n.196/2003 Codice in materia di Protezione dei dati Personali; D.L. n.66/2014 convertito con modifiche in Legge n.89/2014 D.L. n.90/2014 convertito con modifiche in legge n.114/2014 D.L. n.133/2014 convertito in legge n.164/2014 (sblocca Italia) D.P.C.M. 22.9.2014 pubblicato in GURI n.265 del 14.11.2014 Legge 27.5.2015 n.69 “Disposizioni in materia di delitti contro la pubblica
amministrazione, di associazioni di tipo mafioso e di falso in bilancio” Legge 7.8.2015 n.124 “Deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche” Determina ANAC n.12 del 28.11.2015 “Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale
Anticorruzione” Legge 28.12.2015 n.208 (Legge di stabilità 2016)
5. PROCESSO DI ADOZIONE DEL PTPC: SOGGETTI INTERNI COMPITI E
RESPONSABILITÀ 5.1 LA DIREZIONE STRATEGICA: RUOLO DEL VERTICE AMMINISTRATIVO
Le misure di prevenzione hanno un contenuto organizzativo. Con esse vengono adottati
interventi che toccano l’amministrazione nel suo complesso ovvero singoli settori ovvero singoli processi/procedimenti tesi a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione nel senso ampio prima indicato. Per tal motivo il Direttore Generale, quale Organo amministrativo di vertice dell’A.S.P.di Messina, dispone di rilevanti competenze nel processo di individuazione delle misure di prevenzione della corruzione:
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a) nomina il Responsabile della prevenzione della corruzione (art. 1, c. 7, L. n.190/2012) e dispone, con lo stesso atto, che tutti i Dirigenti Responsabili di UU.OO.CC. assicurino allo stesso la necessaria collaborazione; b) riceve in bozza il PTPC, predisposto dal RPC, per una prima valutazione delle misure in esso contenute alla cui riunione è presente lo stesso RPC al fine di illustrarne adeguatamente i contenuti e le implicazioni attuative; c) adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti; d) adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione . e) è responsabile, unitamente al RPC, della mancata adozione del PTPC e/o dell’ assenza di elementi minimi dello stesso (A.N.AC. sull’art. 19, c. 5, lett. b) del d.l. 90/2014). 5.2 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: CRITERI PER LA
SCELTA, INDIPENDENZA, POTERI, RESPONSABILITA’
Il RPC è scelto tra i dirigenti amministrativi assunti a tempo indeterminato, con incarico di Responsabile UOC, con una adeguata conoscenza dell’Azienda, della sua organizzazione e del suo funzionamento. Dotato della necessaria imparzialità ed autonomia valutativa è, di norma, scelto tra i dirigenti non assegnati ad uffici che svolgano attività di gestione e di amministrazione attiva.
Il RPC svolge le funzioni in condizioni di indipendenza e di garanzia. Nelle more della specifica normativa atta a regolare adeguatamente la materia, nella delibera con la quale il Direttore Generale individua il dirigente e lo nomina RPC devono essere specificatamente indicate le misure dirette ad assicurare che il RPC svolga il suo delicato compito in modo imparziale, al riparo da possibili ritorsioni.
Il RPC predispone la bozza del PTPC e la trasmette al Direttore Generale per una prima valutazione sui contenuti e le conseguenti implicazioni attuative. Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, condiviso con il Direttore Generale, deve essere adottato entro il 31 gennaio di ogni anno e pubblicato sul sito internet dell’Azienda (www.asp.messina.it), nella sezione “Amministrazione trasparente” sotto sezione “Altri contenuti” “prevenzione corruzione”.
Il RPC, così come disciplinato dalla Legge n.190/2012, inoltre: • definisce le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad
operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (art. 1, comma 8).;individua il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell’etica e della legalità (art. 1, comma 10, lett. c);
• verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità; propone modifiche al piano in caso di accertamento di significative violazioni o di mutamenti dell’organizzazione (art. 1, comma 10, lett. a);
• verifica, d’intesa con i dirigenti delle articolazioni aziendali competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lett. b);
• redige entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati dell’attività (art. 1, comma 14);
• assicura i compiti previsti dal Decreto Legislativo n.39/2013 in ordine alla vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità;
• assicura il rispetto delle disposizioni previste dal Decreto Legislativo n.62/2013 e dal Codice di Comportamento Aziendale. Nel caso in cui, nello svolgimento della sua attività, egli riscontri dei fatti che possono
presentare una rilevanza disciplinare, deve darne tempestiva informazione al dirigente
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preposto all'ufficio a cui il dipendente è addetto o al dirigente sovraordinato, se trattasi di dirigente, e agli Uffici Procedimenti Disciplinari del personale del Comparto e della Dirigenza, affinché possa essere avviata con tempestività l'azione disciplinare.
Ove riscontri dei fatti suscettibili di dar luogo a responsabilità amministrativa, deve presentare tempestiva denuncia alla competente procura della Corte dei Conti per le eventuali iniziative in ordine all'accertamento del danno erariale (art. 20 D.P.R. n.3 del 1957; art. 1, comma 3, L. n.20 del 1994).
Ove riscontri poi dei fatti che rappresentano notizia di reato, deve presentare denuncia alla procura della Repubblica o ad un ufficiale di polizia giudiziaria con le modalità previste dalla legge (art. 331 c.p.p.) e deve darne tempestiva informazione all’A.N.AC.. In capo al RPC incombono le seguenti responsabilità (Legge n. 190/2012):
- in caso di commissione, all'interno dell'amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il RCP risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all'immagine della pubblica amministrazione, salvo che provi tutte le seguenti circostanze:
a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di cui al comma 5 dell’articolo 1 della L. n.190/2012, e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 dell’articolo 1 della L. n.190/2012; b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano. Ai sensi dell’art.1 comma 14 della L. n.190/2012, in caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano, il RCP risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001,n.165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare; la violazione, da parte dei dipendenti dell'amministrazione, delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare. Il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (in qualità di responsabile – anche della Trasparenza) è responsabile ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. n. 33 del 2013 per la violazione degli obblighi di trasparenza, in particolare per:
- l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente; - la mancata predisposizione del P.T.T.I..
È esclusa la responsabilità del RPC ove l’inadempimento degli obblighi summenzionati di cui al comma 1, dell’art. 46, sia “dipeso da causa a lui non imputabile”.
5.3 IL SUPPORTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
I REFERENTI
Per svolgere adeguatamente ed efficacemente il delicato compito organizzativo e di raccordo connesso alla funzione, il Dipartimento della funzione pubblica, con circolare n.1 del 25/01/2013 ha disposto che le amministrazioni pubbliche devono assicurare al responsabile della prevenzione un adeguato supporto, anche con assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei limiti della disponibilità di bilancio. L'appropriatezza è intesa sia da un punto di vista quantitativo, che, soprattutto qualitativo, dovendosi assicurare la presenza di elevate professionalità destinatarie, peraltro, di specifica formazione.
L’Azienda assicura supporto tecnico al RPC mediante l’assegnazione di personale tecnico/amministrativo dedicato.
Per l’applicazione all’intera articolazione aziendale delle misure di prevenzione e contrasto alla corruzione è stato costituito (delibera n143/DG del 21.1.2016) un “gruppo di lavoro multidisciplinare” con attribuzione, allo stesso, di ruolo di supporto tecnico operativoprogrammatico e conoscitivo al RPC per l’applicazione e l’aggiornamento del P.T.P.C., per l’ individuazione aree di rischio, mappatura processi aziendali, assegnazione coefficienti di
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rischio, individuazione misure obbligatorie ed ulteriori di prevenzione. Per assolvere adeguatamente alle sue funzioni, il gruppo è composto da Operatori afferenti alle aree di rischio, individuati tra coloro già a suo tempo designati per la Trasparenza e/o per la Prevenzione della Corruzione, ovvero in possesso di competenze metodologiche utili a sostenere l’implementazione delle azioni previste dal P.T.P.C..
Con la stessa delibera n.143/DG/2016, nell’ambito della necessaria integrazione del P.T.P.C. e del Piano della Performance, è stato istituito un Ufficio, all’interno della UO Controllo di Gestione, dedicato esclusivamente all’area Rischio corruzione.
L’Ufficio è posto al servizio dell’operato del RPC con compiti di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione del Piano e delle misure preventive, per la predisposizione di un adeguato sistema di reportistica, atto a garantire la regolarità dei flussi informativi e la messa a punto di interventi correttivi. 5.4 RAPPORTI CON I DIRETTORI UU.OO.CC. E CON I DIRIGENTI
In considerazione dell’elevato numero di strutture presenti nell’organizzazione
dell’A.S.P. di Messina, onde poter assicurare una puntuale ed esatta osservazione della Legge n.190/2012, i Direttori delle UU.OO.CC. sono individuati Responsabili, nell’ambito della U.O. di competenza, dell’attuazione del presente P.T.P.C.. In particolare, concorrono a:
• individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; • collaborare con il RPC e il Direttore Generale, che adotta il PTPC, per definire misure
concrete e sostenibili da un punto di vista organizzativo entro tempi chiaramente definiti;
• individuare e programmare le misure in termini di precisi obiettivi da raggiungere da parte di ciascuno degli uffici coinvolti anche ai fini della responsabilità dirigenziale;
• partecipare a tutte le fasi di predisposizione e di attuazione del PTPC promuovendo così la piena condivisione degli obiettivi e la più ampia responsabilizzazione di tutti i dipendenti;
• prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;
• assicurare, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi del primo punto, obblighi di informazione nei confronti del RPC, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del P.T.P.C.;
• monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;
• monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione;
• individuare eventuali specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. I Direttori delle UUOOCC, concorrono, altresì, con il RPC:
• alla verifica dell'efficace attuazione del Piano e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso qualora vengano accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione;
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• alla verifica dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;
• ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell’etica pubblica e della legalità, in quanto chiamati ad operare nei settori nei quali è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione. I Direttori delle UUOOCC, inoltre:
• osservano le misure contenute nel P.T.P.C. • concorrono con il RPC a curare la diffusione della conoscenza del Codice di
Comportamento di cui al D.P.R.n.62/2013 e del Codice di Comportamento Aziendale ed il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, in raccordo con gli Uffici Procedimenti Disciplinari.
• assicurano una maggiore attenzione alla responsabilità disciplinare dei dipendenti e dell’uso dei relativi poteri ai fini del più rigoroso rispetto dei doveri del Codice di Comportamento.
• propongono annualmente al RPC i nominativi dei dipendenti che operano nelle aree a rischio al fine di assicurare la loro partecipazione agli eventi formativi senza creare disservizio alla struttura. I Direttori delle UU.OO.CC. inviano all'indirizzo mail prevenzione
[email protected]: • una relazione semestrale, datata e firmata, del monitoraggio effettuato sull'attuazione e
sull’efficacia delle misure ; • segnalazioni tempestive di eventuali difformità nell'attuazione delle misura di
prevenzione; • segnalazioni tempestive di fatti rilevanti in tema di corruzione.
Con successivo provvedimento verranno determinare ulteriori soluzioni organizzative e procedurali fondate sulla responsabilizzazione degli uffici alla partecipazione attiva, sotto il coordinamento del RPC, per consentire una maggiore partecipazione dei responsabili degli uffici a tutte le fasi di predisposizione e di attuazione del P.T.P.C. promuovendo così la piena condivisione degli obiettivi e la più ampia responsabilizzazione di tutti i dipendenti.
Tutti i dirigenti dell’A.S.P.di Messina: - svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile della Prevenzione della
Corruzione e dei Direttori delle UU.OO.CC., Responsabili della prevenzione della corruzione nel loro ambito operativo ;fermo restando l’obbligo di denuncia all’Autorità Giudiziaria;
- partecipano al processo di gestione del rischio; - propongono eventuali misure di prevenzione della corruzione; - assicurano l’osservanza del Codice di Comportamento da parte dei dipendenti e verificano
le ipotesi di violazione; - adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e
rotazione del personale, ciascuno per la propria competenza; - osservano le misure contenute nel presente P.T.P.C.. 5.5 O.I.V. E ALTRI ORGANISMI DI CONTROLLO INTERNO
L’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.) svolge un ruolo di rilievo nelle politiche di prevenzione della corruzione dell’Azienda in quanto deputato alla verifica della coerenza tra gli obiettivi di performance organizzativa e individuale e l’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione. Per tal motivo - partecipa al processo di gestione del rischio;
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- considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti;
- svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa;
- esprime parere obbligatorio sul Codice di Comportamento adottato dall’Azienda. 5.6 UFFICI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI
Gli Uffici Procedimenti Disciplinari del personale del Comparto e della Dirigenza dell’A.S.P. di Messina: - svolgono i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza; - provvedono alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria; - propongono l’aggiornamento dei Codici Disciplinari aziendali; - collaborano con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione alla redazione del Codice
di Comportamento aziendale ed al suo aggiornamento. - Nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali: - forniscono al Responsabile della Prevenzione della Corruzione un report quadrimestrale sui
procedimenti disciplinari attivati e/o conclusi con l’indicazione delle norme comportamentali violate;
- forniscono al Responsabile della Prevenzione della corruzione le ulteriori informazioni dallo stesso richieste per lo svolgimento della propria funzione.
5.7 DIPENDENTI
Il coinvolgimento dei dipendenti è assicurato con la partecipazione al processo di gestione del rischio e con l’obbligo di osservare le misure contenute nel PTPC (art. 1, co. 14, della L. 190/2012).
Il coinvolgimento di tutto il personale in servizio è decisivo per la qualità del PTPC e delle relative misure, così come un’ampia condivisione dell’obiettivo di fondo della lotta alla corruzione e dei valori che sono alla base del Codice di Comportamento dell’amministrazione.
Tutti i dipendenti dell’Azienda, pertanto,: a) partecipano attivamente al processo di autoanalisi organizzativa, di mappatura dei processi e di definizione delle misure di prevenzione; b) osservano le misure contenute nel presente P.T.P.C. e nel Codice di Comportamento; e) segnalano le situazioni di illecito al proprio Dirigente o all’U.P.D., e al Responsabile della Prevenzione della Corruzione, secondo le procedure di tutela previste dal “whistleblowing”; f) segnalano casi di personale conflitto di interessi al proprio Dirigente. Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate dall’Azienda e trasfuse nel P.T.P.C. devono essere rispettate da tutti i dipendenti, dirigenti e personale del comparto. La violazione delle misure di prevenzione previste dal piano (art. 1, comma 14, L. n. 190/2012) ed il mancato rispetto del Codice di Comportamento costituiscono illecito disciplinare.
I Dipendenti che operano nelle aree a rischio sono destinatari di programmi di formazione specifici in tema di anticorruzione, inseriti nel Piano di formazione aziendale. 5.8 PERSONALE CONVENZIONATO E COLLABORATORI A QUALSIASI TITOLO
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Il personale convenzionato e i collaboratori a qualsiasi titolo dell’Azienda, quali, ad esempio, i fornitori e gli erogatori di servizi, osservano le misure contenute nel PTPC e nel Codice di Comportamento e segnalano le situazioni di illecito. 6. PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO CORRUZIONE 6.1 STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO – L’INTEGRAZIONE CON IL CICLO DELLA PERFORMANCE. La Determinazione ANAC n.12/2015 parte dall’analisi delle criticità riscontrate nei primi anni di applicazione del PNA, e quindi dall’esame campionario dei singoli Piani delle PP. AA. (si veda il Rapporto sullo stato di attuazione e la qualità dei PTPC 2015 2017), per elaborare una serie di strumenti in grado di supportare quello che rappresenta il cuore di ogni Piano di prevenzione, ossia il processo di gestione del rischio corruttivo. Ancor prima di scendere nello specifico dettaglio degli approfondimenti, l’analisi conduce ad una puntuale rivisitazione dei percorsi e delle strategie di formulazione e implementazione del Piano, favorendone una autovalutazione e stimolando una riflessione su contenuti, metodi, vincoli e risultati. L’assunto di fondo è che un’efficace gestione del rischio di corruzione non si perfeziona con l’applicazione di misure, ma consiste in un metodo “di scoperta” capace di coinvolgere strati sempre più ampi dell’amministrazione nella lettura dei propri processi e nel controllo degli stessi, sviluppando quel senso identitario che è base di ogni vera responsabilità. Il processo di gestione del rischio deve essere quindi impostato a partire da una metodologia, ma anche da alcuni principi da rispettare e valorizzare, al fine di rendere la gestione del rischio un processo di miglioramento dell’organizzazione nel suo complesso e, come ogni processo di miglioramento, condiviso e costantemente presidiato. 6.1.1 PRINCIPI
Tra i principi elencati dall’ANAC, ve ne sono diversi che hanno già ispirato il PTPC 20152017 di questa Azienda e che quindi ci segnalano di essere sulla giusta “rotta”, come ad esempio trasparenza ed inclusione, individuazione delle responsabilità, gradualità del cambiamento e continuità con quanto già attuato, gestione del rischio in grado di incidere sui processi organizzativi. Altri dovranno essere più incisivamente perseguiti a partire dall’aggiornamento 2016: l’attenzione al contesto esterno a cui estendere progressivamente i processi di inclusione, il criterio della prudenza, l’orientamento verso l’emersione delle disfunzioni organizzative.
In particolare, tuttavia, uno dei punti di forza del PTPC 2016 2018 è rappresentato dall’aver già previsto nel PTPC 2015 2017 e avviato dallo scorso anno il principio dell’integrazione con altri processi di programmazione e gestione, in particolare con il Piano Aziendale della Comunicazione, con il Piano della Formazione e soprattutto con il Ciclo della Performance.
L’integrazione ha riguardato anche il Programma Triennale della Trasparenza e Integrità, per il quale vigevano specifiche indicazioni normative in merito. Infatti, con delibera n° 6/2013, la C.I.V.I.T. (ora A.N.AC.), a seguito delle disposizioni introdotte dai nuovi provvedimenti normativi tra cui la L.190/2012, aveva posto l'attenzione sulla necessità di un'efficace integrazione tra gli strumenti di avvio del ciclo di gestione della performance, richiamando in proposito il D.Lgs. n.150/2009, che individua nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità uno dei quattro strumenti per attuare il ciclo di gestione della
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performance, insieme con il Piano e la relazione sulla performance, il Sistema di misurazione e valutazione della performance e gli standard di qualità dei servizi. L’attuazione del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.), al pari del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) di cui costituisce settore, configura responsabilità organizzativa oggetto di valutazione organizzativa e individuale, e pertanto le misure ivi contenute a partire già dal 2015 sono progressivamente diventate dei veri e propri obiettivi da inserire nel Piano della Performance, declinati in obiettivi di performance organizzativa e individuale e correlati anche al sistema di retribuzione di risultato e di produttività collettiva.
Il principio di integrazione è più volte richiamato dalla Determinazione, che ne fa uno dei punti cardine per garantire la sostenibilità delle misure del Piano e per perseguirne l’efficacia, indicando strategicamente il collegamento delle misure di prevenzione agli obiettivi previsti per gli stessi soggetti nel Piano delle performance e la loro attuazione elemento di valutazione della performance individuale e organizzativa. Come descritto, tale strategia caratterizzava già i collegamenti col piano della performance nel PTPC 2015 2017 e ciò ha permesso di sviluppare due ulteriori livelli di integrazione, il primo finalizzato a individuare in modo sinergico, con il coinvolgimento del RPC e del suo team, del Controllo di Gestione, dei Dirigenti delle strutture e della Direzione Strategica, le misure di controllo del rischio corruttivo quali obiettivi organizzativi del ciclo della performance; il secondo livello istituisce, con una sperimentazione organizzativa, una specifica sezione dell’ U.O. Programmazione e Controllo di Gestione dedicata al monitoraggio dell’attuazione delle misure, direttamente collegata al RPC.
Lungi dunque dal ritenere la gestione del rischio un mero adempimento burocratico, questa Azienda si muove nella prospettiva tracciata dal Presidente dell’Autorità: “…l’anticorruzione è prima di tutto una scelta amministrativa, che inizia con la programmazione dei piani e, dove correttamente attuata, si traduce in modelli di gestione e di amministrazione credibili ed efficienti” (R. Cantone). 6.1.2 METODOLOGIA
La legge n.190/2012 individua il P.T.P.C. quale strumento in cui si incardina e si attua, a livello di ogni singola amministrazione decentrata, l’intera strategia anticorruttiva definita dal P.N.A., a partire dal suo nucleo centrale, ossia l’analisi e la valutazione dei rischi specifici di corruzione, rispetto ai quali articolare le misure organizzative volte a prevenirli. I successivi interventi normativi hanno confermato la centralità dei PTPC, supportandone la progressiva crescita ed incisività.
La metodologia impiegata in questo P.T.P.C. ha avuto quale principale obiettivo il miglioramento del processo di gestione del rischio di corruzione, in una logica di continuità e di razionalizzazione coerente con suoi contenuti, partendo dall’analisi del contesto (esterno – interno), proseguendo nelle successive fasi di analisi, valutazione e trattamento del rischio, così come indicato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, e rappresentato nella sequenza:
Si è mirato al rafforzamento dell’efficacia del P.T.P.C. e delle relative misure di prevenzione, avendo cura, secondo quanto previsto dalla l. 190/2012, art. 1 co. 5, del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione, puntando sugli interventi organizzativi
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tendenti a prevenirne il rischio medesimo, volti all’individuazione di misure concrete sostenibili da monitorare rispetto alla effettiva applicazione e all’efficacia. Quanto alle indicazioni metodologiche, sono state applicate tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell’amministrazione: a) l’analisi del contesto esterno ed interno; b) la mappatura dei processi, effettuata su tutta l’attività svolta dall’amministrazione, non
solamente quindi con riferimento alle cd. “aree obbligatorie”, ma anche a tutte le altre aree di rischio;
c) la valutazione del rischio, per la quale si è tenuto conto delle cause degli eventi rischiosi e dei relativi potenziali effetti;
d) il trattamento del rischio, consistente nella individuazione di misure concrete, sostenibili e verificabili.
Accanto alle innovazioni metodologiche, non si è inteso disperdere quanto a volte faticosamente realizzato negli anni precedenti e descritto nei Piani 2014 e 2015: rilevante nel primo il lavoro di analisi e ponderazione del rischio corruttivo in tutte le macroaree aziendali, per il quale sono stati presi a riferimento i procedimenti indicati nei format delle tipologie di procedimento dalle varie UU.OO. coinvolte e pubblicati nelle relativa sottosezione della sezione “Amministrazione trasparente”, avviando l’attività di analisi, che si è avvalsa di tabelle di valutazione del rischio e schede di valutazione appositamente elaborate, anche mediante procedure informatiche per il calcolo automatico delle medie della probabilità e dell’impatto, nonché del loro prodotto (probabilità composta), per la determinazione del valore medio complessivo di rischio, così come indicato nell’allegato 5 del P.N.A. I risultati di tale mappatura sono stati sintetizzati in apposite “Schede di valutazione del rischio di corruzione”, contenenti i valori attribuiti nell’ambito delle sotto aree in termini di “Probabilità” e “Impatto” dai Responsabili delle UU.OO. coinvolte e sottoscritte dagli stessi.
Nel il P.T.P.C. 2015 2017, considerata la complessità delle attività svolte dall'Azienda, è stato continuato il lavoro iniziato l’anno precedente: la mappatura delle aree di rischio, precedentemente effettuata a livello di macro processi, ha riguardato i sottoprocessi riferibili ai procedimenti amministrativi, con particolare riguardo alle sottoaree “Acquisizione e progressione del personale” e “Affidamento di lavori, servizi e forniture”, attribuendo a tutte le aree una valutazione di rischio elevata. Sono state mappate ed analizzate anche altre aree di rischio, riconducibili alle aree C) e D) del PNA, riferite alle UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, del Dipartimento di Prevenzione e della U.O.C. Gestione e Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie.
L’attuale Responsabile della Prevenzione della Corruzione, al quale è stato riaffidato l’ incarico nel corso del 2015, ha avviato, a partire dagli ultimi mesi dello stesso anno e sulla base dei risultati prodotti dalle attività di monitoraggio delle misure già implementate, una revisione finalizzata a produrre una nuova mappatura nell’ambito delle aree a più elevato rischio, in linea con quando indicato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, con l’individuazione delle misure per neutralizzare il relativo rischio, considerando sia le misure preventive in atto, sia le misure da implementare, in una logica di continuità con l’attività avviata nella parte finale del 2014, a pochi mesi dal primo incarico, e suffragata altresì dal confronto all’interno della rete che unisce i Responsabili anticorruzione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di tutta Italia alla quale il RPC aziendale aderisce.
L’ulteriore nuova mappatura, effettuata con il coinvolgimento attivo dei Direttori di struttura e del gruppo di supporto, ha prodotto le valutazioni riportate nelle singole schede di valutazione del rischio di corruzione, costruite in modo da contenere sia i sottoprocessi risultanti dalla mappatura dei processi, sia la valutazione dei rischi con le relative misure corredate di tempistica e responsabilità, i cui indicatori, di concerto con il Controllo di Gestione, sono stati già in parte individuati, in parte direttamente negoziati in sede di attribuzione di budget (Allegato 1 Schede tecniche).
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L’attuazione del processo di gestione del rischio nel PTPC 2016/2018 avviato nel corso del 2015, ha visto coinvolti, assieme al RPC, anche i dirigenti responsabili delle UU.OO. delle aree a rischio e tutti i soggetti chiamati, a vario titolo, a partecipare e a collaborare attivamente alla predisposizione del P.T.P.C., dando vita ad un’intensa attività di confronto, scambio e approfondimento che, nei settori più attenti e interessati ha innescato una seria autovalutazione organizzativa. Tale risultato è stato rafforzato anche grazie al sostegno e la condivisione della Direzione Strategica, che in ultimo, di concerto con il RPC, ha integrato il PTPC con il Piano delle Performance, fornendo la traccia dell’analisi organizzativa utile alla corretta individuazione delle misure di prevenzione quali obiettivi delle performance. 6.2 ANALISI DEL CONTESTO
L’Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, pubblicato in data 28 ottobre 2015, con lo specifico approfondimento per la Sanità, rivolge particolare attenzione al “contesto sanitario”, evidenziando la stretta correlazione tra il concetto di rischio in questo settore ed il tema del risk management e la conseguente connessione con il concetto di “cattiva amministrazione”.
Nella realtà sanitaria, peraltro, si rilevano non pochi esempi che evidenziano la correlazione tra rischio “etico” e rischio “clinico”, ferme restando le conseguenze in termini di spreco di risorse, da cui scaturisce che la salvaguardia dei livelli di integrità del sistema assume rilievo in quanto percorso irrinunciabile di cui un’organizzazione sanitaria deve tenere conto.
Le attività svolte dall’A.S.P. di Messina si caratterizzano, pertanto, nel contesto in cui operano e risultano da alcune variabili quali la tipologia di amministrazione, la collocazione geopolitica della stessa e la dimensione organizzativa. 6.2.1 IL CONTESTO ESTERNO L’analisi del contesto esterno, ossia dell’ambiente in cui l’ASP di Messina esercita il proprio mandato istituzionale, è qui svolta al solo fine di enucleare gli elementi delle dinamiche socio territoriali maggiormente significativi ai fini del controllo del rischio corruzione: questa sezione costituisce un primo tentativo, sicuramente incompleto nei contenuti e da perfezionare nel metodo, di lettura di alcune variabili strutturali, relazionali, socio economiche, culturali e criminologiche del territorio, che sono state considerate per la programmazione delle misure di prevenzione del fenomeno corruttivo in ambito aziendale. Un primo gruppo di variabili di cui la stesura del Piano ha tenuto conto per una programmazione realistica e sostenibile è rappresentato da quelle geografiche, strutturali e demografiche, oltre che socio economiche, essendo l’ASP di Messina un’Azienda provinciale tra le più grandi d’Italia. L’analisi mutua in parte il quadro elaborato dall’Assessorato alla Salute – Servizio DASOE nella stesura del “Profilo demografico, offerta socio sanitaria, indicatori di mortalità e morbosità – Provincia di Messina” L’organizzazione dell’Azienda Sanitaria si articola infatti negli otto Distretti sanitari in cui è suddivisa la provincia, copre un territorio di circa 3247 Kmq di superficie, comprensivo del piccolo arcipelago delle isole Eolie sette isolette di origine vulcanica situate al largo della Sicilia settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese , con una popolazione di circa 642.074 abitanti (dato al 31/12/2014) distribuita in 107 comuni: terza dunque per estensione territoriale e residenti dopo Palermo e Catania, ma prima per numero di centri residenziali. Situato all'estremità nordorientale dell'isola e affacciato a nord sul Mar Tirreno, ad est sullo Stretto di Messina, che la separa dalla Calabria, e sul Mar Ionio, il territorio di Messina
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confina con le Provincie di Reggio Calabria, Palermo, Enna e Catania; tra i più vasti della Sicilia, è prevalentemente montuoso (vi si trovano le catene montuose dei Monti Peloritani e dei Monti Nebrodi, con l'omonimo Parco Regionale Naturale), ad eccezione delle poco estese piane alluvionali alle foci dei corsi d'acqua. La maggiore concentrazione abitativa e di attività si trova sulla fascia costiera, a fronte del carattere prevalentemente collinare e montuoso dell’orografia, e conseguente fenomeno di polverizzazione degli insediamenti sul territorio, non privo di effetti sulla già complessa programmazione sanitaria nella provincia, e sicuramente in grado di incidere sulle politiche di controllo del rischio sia sotto l’aspetto dei rapporti con la società civile ed il suo coinvolgimento, sia per l’implementazione di misure specifiche quali la rotazione ed i controlli nei settori deputati alla prevenzione medica e veterinaria e alla tutela degli ambienti di lavoro. A tal proposito, tra le variabili strutturali un serio vincolo è rappresentato dalla rete dei collegamenti viari e ferroviari, in gran parte obsoleti, insufficienti e insicuri: l’ infrastruttura più efficiente è rappresentata dalla A20, che si snoda lungo le coste tirreniche e ioniche per gli oltre 200 km che collegano Tusa, ultimo comune della provincia al confine con quella di Palermo e Giardini Naxos, ultimo comune al confine con la provincia di Catania. Lo studio del Servizio Sociale Aziendale sulla popolazione residente al 31.12.3014 evidenzia come la disomogeneità geografica e strutturale del territorio caratterizzi anche il suo profilo demografico.
Una popolazione che invecchia, con una struttura per classi di età di tipo regressivo, si associa al progressivo decremento demografico registrato come trend nella provincia nell’ultimo decennio ( 2,4%), imputabile soprattutto al saldo naturale negativo, e bilanciato tuttavia dalla positività del saldo sociale dovuto alle ondate migratorie, che in certo modo compensa, sotto il profilo meramente quantitativo, l’emigrazione delle giovani generazioni, con tasso culturale medio alto, che scontano un mercato del lavoro stagnante e connotato da un alto livello di disoccupazione. Quello migratorio è un flusso in costante aumento che di fatto frena dunque il progressivo decremento della popolazione residente, ma parimenti introduce una importante differenziazione tra ambiti culturali, socioeconomici e stili di vita del tessuto sociale, nonché distorsioni e zone d’ombra nel mercato del lavoro, necessitanti di opportuna e adeguata attenzione a livello istituzionale e politico. Per tutti gli indicatori relativi alla popolazione anziana (tasso di invecchiamento, indice di vecchiaia, indici di dipendenza) i valori registrati nella provincia di Messina sono sensibilmente superiori alle medie regionali, inoltre il tasso di natalità è tra i più bassi della regione (al di sotto dell’8‰ nel 2013), mentre vi si registra il più alto tasso di mortalità (10,9 ‰). All’interno del territorio provinciale, i Distretti Sanitari nebroidei (Patti, S. Agata di Militello e Mistretta) hanno una maggiore incidenza di anziani e una bassa presenza di immigrati, caratteristiche anche dei Comuni montani di tutti i Distretti dell’ASP. I comuni più giovani sono generalmente quelli sul mare (il Distretto di Lipari rileva i valori più bassi in tutti gli indici considerati), dove si registrano tassi di attività più elevati e quindi una presenza percentualmente superiore di soggetti in età fertile, oltre che ad una maggiore densità abitativa: nella città capoluogo e negli altri sette “medi centri” che corrispondono alle sedi dei Distretti Sanitari, complessivamente risiedono 368.562 abitanti, pari al 57,4% della popolazione totale. La vita media, seguendo un trend consolidato nei paesi occidentali, è aumentata, attestandosi nel 2013 a un valore provinciale pari a 79,6 anni per gli uomini e a 83,7 per le donne (Urbes 2015).
Il commercio insieme al turismo è l'elemento trainante dell'economia in provincia. I dati Istat riguardanti il numero di attività commerciali mettono in evidenza come il settore sia sviluppato e trainante oltre che per la città capoluogo, in modo particolare per i centri di Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Capo d'Orlando, nonché per le “perle” turistiche di Taormina e delle Isole Eolie, ma le difficoltà connesse alla crisi economica da tempo influenzano negativamente il benessere delle comunità locali, comprimendone i bisogni e
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riducendo l’accesso ai servizi sociali, sanitari e culturali. Nel 2013, secondo i dati Istat, nella provincia di Messina, seconda per tasso di attività dopo Ragusa, soltanto il 41,5% delle persone risulta occupato, con un livello occupazionale inferiore di circa 14 punti rispetto alla media nazionale; le percentuali scendono sensibilmente se si considera l’occupazione femminile, confermando il divario di genere in campo lavorativo.
A Messina si trovano industrie di medie dimensioni dedite alla produzione di caffè, birra e generi alimentari, prefabbricati, mobili; il settore della cantieristica navale è presente nella zona del porto cittadino (storica sede della Rodriquez, dove fu costruito il primo aliscafo al mondo). Nella provincia di Messina, le imprese attive sono circa 4.000, la sede più importante è la Raffineria Mediterranea di Milazzo, ma la Valle del Mela ospita anche i Cantieri navali e le acciaierie di Giammoro, oltre che l'importante centrale elettrica di San Filippo del Mela (la provincia di Messina risulta essere tra le maggiori produttrici di energia elettrica e in assoluto la più alta consumatrice di olio combustibile per centrali termoelettriche della Sicilia, con una quota pari all’82% del totale regionale). Il Comprensorio del Mela, dichiarato dalla Comunità Europea “zona ad alto rischio ambientale” è una delle aree più popolose e insieme più critiche della provincia, dove è alta la percezione di rischio da parte della popolazione e dove le tematiche legate alla tutela della salute si legano inevitabilmente con quelle legate alla tutela degli ambienti naturali, di vita e di lavoro e con le problematiche socio economiche. Infatti, l’area di Milazzo, unitamente a quelle di Gela e di Augusta Priolo, è oggetto di specifico programma organico di interventi straordinari mediante un tavolo tecnico regionale costituito da operatori dei settori interessati e decisori istituzionali e politici. Le dinamiche socio demografiche sono determinanti nel creare la domanda di salute e di fatto, insieme ad altri fattori contestuali, orientano le scelte e le politiche sanitarie anche attraverso gruppi di pressione più o meno dichiarati. Per tale motivo è opportuno attenzionare la “fitta rete di relazioni” di cui è costituito il sistema Sanità e di cui l’Age.na.s, nel “Primo rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità” redatto nell’ambito del Progetto “Illuminiamo la salute”, individua quattro gruppi principali di attori: operatori della salute, fornitori del mondo della sanità, decisori a livello politico e a livello tecnico amministrativo, destinatari dei servizi: tutti importanti nel definire le relazioni dell’Azienda con il suo contesto esterno e il cui delicato equilibrio si regge sulle “relazioni funzionali che si stabiliscono tra gli stessi, mediate dalle regole del settore pubblico, dalle norme generali, dal sistema di valori di ciascuno e da molteplici interessi”. Sono i cosiddetti “stakeholder”, i portatori di interesse, i cui rapporti con l’amministrazione è importante siano espliciti, trasparenti e finalizzati in funzione di obiettivi comuni e dichiarati. Tra gli operatori della salute che entrano in rapporto con l’ASP di Messina annoveriamo una pluralità di soggetti, singoli professionisti, associazioni, enti pubblici e privati che operano nel territorio provinciale, ma anche in ambito regionale e interregionale, portatori di specifici quanto diversificati interessi. Le riforme succedutesi nel tempo hanno unificato in un unico grande Distretto Sanitario la città di Messina, il cui territorio, costellato dai piccoli centri viciniori, era diviso in due Unità Sanitarie Locali sin dal 1979, connotandolo per l’esistenza di sole strutture che erogano assistenza territoriale, col risultato che il Distretto Sanitario che da solo copre quasi la metà della popolazione totale non ha propri ospedali, mentre vi operano, tutte concentrate nella città di Messina, autonome strutture di ricovero pubbliche l’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”, l’Azienda Ospedaliera nata dalla fusione dei due storici Ospedali Papardo e Piemonte afferenti alle ex USL, l’IRCCS Bonino Pulejo e otto Case di Cura private convenzionate (che complessivamente contano 778 posti letto accreditati). Con le prime, su indicazioni e azioni programmatiche dell’Assessorato Regionale della Salute, si sono avviati piani integrati di intervento e attività condivise, al fine di creare una “rete” che, salvaguardando l’autonomia di ciascuna Azienda, garantisca la circolazione dei professionisti, l’eliminazione di sprechi e l’innalzamento della qualità assistenziale. Razionalizzare le risorse e
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creare percorsi clinico assistenziali integrati ospedale territorio è l’obiettivo dell’ integrazione clinica e gestionale fra azienda sanitaria e aziende ospedaliere, le cui dinamiche è necessario siano sostenute da regole e da comportamenti trasparenti, nel superiore interesse di un sistema più equo perché più capace di soddisfare i bisogni di salute dei cittadini. A tal proposito, un cenno merita il fatto che è stato dato inizio all’integrazione anche nel campo della prevenzione della corruzione in atto mediante la istituzione di un tavolo tecnico con l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina, con l’obiettivo strategico di creare una rete provinciale e stimolare il confronto a livello regionale. Rispetto alle Case di cura, l’ASP esercita funzioni istituzionali di controllo attraverso alcune proprie Unità Operative, relativamente alla tenuta delle cartelle cliniche, alle condizioni igienico sanitarie, alla tenuta delle sale operatorie e dei farmaci, alla sicurezza di particolari tecnologie sanitarie, all’idoneità e compatibilità del personale. Ancora funzioni di controllo sono quelle esercitate su altri soggetti privati accreditati col SSN e presenti sul territorio provinciale: 125 Centri convenzionati (Laboratori di Analisi Cliniche, Diagnostica Radiologica, Ambulatori di Fisiokinesiterapia, Poliambulatori Specialistici, strutture presenti in maggior numero nei distretti di Messina, Milazzo, Barcellona P.G. e Taormina) 3 Consultori Familiari privati (di cui 2 a Messina e 1 a Taormina), 10 Centri Dialisi, 7 RSA, 1 CTA, 9 Strutture riabilitative, 3 Strutture termali (una nel distretto di Barcellona P.G. e due in quello di Messina), 2 Comunità collegate con i Ser.T. e, infine, 1 ONLUS e 1 Consorzio SRL nel settore delle cure palliative . È questo un ambito particolarmente importante ai fini del monitoraggio del rischio corruttivo, per gli evidenti interessi che vi entrano in gioco e per le eventuali implicazioni che un impiego non a norma di strutture, personale e apparecchiature può avere sulla salute dei cittadini. Per questo motivo, i rapporti contrattuali con i privati accreditati sono individuati dalla Determinazione ANAC n.12/2015 quale area di rischio specifico per il settore Sanità. Operatori della salute profondamente radicati nelle comunità locali e in grado di indirizzare la domanda di salute sono i Medici di medicina generale (543) e i Pediatri di libera scelta (94) e, in secondo luogo e in minor misura, i titolari delle farmacie private (239, di cui 88 nel solo distretto di Messina): il loro coinvolgimento, soprattutto ai fini dell’appropriatezza prescrittiva e di indirizzamento, risulta di rilievo in un campo sensibile quale quello della spesa farmaceutica e del corretto uso di presidi, dispositivi medici e strumentazioni sanitarie.
Quello dei fornitori è un mondo variegato, come vario e articolato è l’insieme delle attività di una Azienda sanitaria provinciale, e normalmente si tratta di soggetti privati che perseguono un interesse economico. Una prima distinzione è sicuramente quella tra fornitori di beni e fornitori di servizi. Tra i primi si spazia poi dalle forniture di cancelleria per le attività amministrative, a quelle più “pesanti” relative ad arredi e strumenti di uffici, servizi e ospedali, dalle apparecchiature bio medicali e dai sistemi di gestione informatica a cui è poi collegata spesso anche la fornitura di servizi , alle ditte farmaceutiche e a quelle del settore della protesica. Tra i secondi troviamo diversi soggetti giuridici: dalle ditte specializzate in servizi vari (pulizia, preparazione pasti, vigilanza, onoranze funebri) a quelle autorizzate allo smaltimento dei rifiuti (settore questo particolarmente delicato), dalle Associazioni e ONLUS che effettuano servizio di ambulanza per pazienti e trasporto per i dializzati, alle Cooperative sociali, tra cui quelle che cogestiscono le 14 strutture abitative riabilitative (St.A.R.) e la struttura che ospita i soggetti dimessi dall’OPG di Barcellona P.G. (la REMS di Naso) del Dipartimento Salute Mentale. Un particolare cenno merita il Centro Unico Prenotazioni (CUP), che per la nostra Azienda è un servizio fornito da una SRL, importante in relazione alla corretta tenuta delle agende che regolamentano le liste d’attesa per le prestazioni specialistiche ordinarie e in ALPI, ancor più in un contesto di transizione verso il sovracup interaziendale, che già gestisce tutte le agende delle Aziende pubbliche e delle Case di cura accreditate dell’area metropolitana e sul quale convergeranno nell’anno in corso anche quelle delle Specialistiche ambulatoriali esterne
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di cardiologia e di radiologia (le prenotazioni in ALPI continuano invece ad essere gestite dal CUP locale).
I rapporti con i fornitori sono generalmente regolati in base a bandi di gara, meno su procedure di affidamento diretto. Per quanto sia in atto una politica regionale tesa a centralizzare le gare per gli approvvigionamenti, resta ancora nevralgico il ruolo svolto dalle unità operative aziendali Provveditorato e Tecnico in una materia tra le più attenzionate dall’Autorità oltre che per la configurazione di specifici reati, anche perché “i beni acquistati sono estremamente numerosi, presentano una grande complessità tecnica e sono diversificati per aspetti qualitativi che possono anche incidere oltre che sulla sostenibilità del sistema anche sull’esito del percorso di cura del paziente” (Age.na.s.).
Importanti nel definire il contesto dell’ASP sono infine tanto le politiche nazionali, regionali e locali, quanto i fruitori dei servizi. Il Piano Sanitario Nazionale e il Piano Sanitario Regionale costituiscono gli strumenti cardine della programmazione aziendale e orientano le relazioni con istituzioni e società civile, nell’ambito delle quali si definiscono le attività di intervento, anche in rapporto alle complessive politiche territoriali. Le dinamiche sociali a riguardo evidenziano una progressiva marginalizzazione di intere aree geografiche, in parte dovute ai processi di concentrazione dei servizi innescati dai Patti di rientro, in parte risultanti da scelte sedimentate nel tempo in merito all’ allocazione delle risorse e alle complessive politiche di sviluppo. Un fattore frenante lo sviluppo e in grado di drenare risorse verso aree diffuse di malaffare è sicuramente la criminalità organizzata, di cui i fatti di cronaca svelano sempre più le correlazioni con i fenomeni corruttivi. Secondo la “Relazione sull’attività delle forze di polizia, sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata” della Camera dei Deputati per l’anno 2013 è tuttora significativo il controllo territoriale esercitato dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso attraverso la ricerca del consenso e della mediazione per condizionare, tra gli altri, anche i settori della pubblica amministrazione e della sanità. La Relazione del Presidente della Corte d'Appello di Messina per l’anno 2014 evidenzia tuttavia che, mentre i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso aumentano significativamente, diminuiscono i delitti contro la pubblica amministrazione con riguardo soprattutto ai reati di concussione e in misura minore a quelli di corruzione, rimane invece costante il numero dei peculati. I reati in materia di falso in bilancio e di bancarotta fraudolenta patrimoniale registrano un decremento, mentre aumentano i reati in materia tributaria.
Sotto l’aspetto socio culturale, occorre segnalare il peso delle relazioni familiari, amicali e di lobby nel condizionare e a volte determinare le scelte dei decisori, rendendole opache e di fatto inducendo distorsioni e disfunzioni nell’attività della pubblica amministrazione. 6.2.2 IL CONTESTO INTERNO DATI GENERALI
L’azienda Sanitaria Provinciale di Messina, in attuazione dell’art.8 della legge regionale n.5 del 14 aprile 2009, nasce dalla trasformazione della preesistente Azienda Sanitaria Locale n.5.
Estende la sua competenza su quasi tutto il territorio della provincia di Messina comprendendo 107 dei 108 Comuni ivi ricadenti, ad esclusione, infatti, del Comune di Capizzi, la cui competenza in materia di assistenza sanitaria compete, come disposto da apposito decreto assessoriale, alla A.S.P. di Enna.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, di seguito indicata A.S.P., è un Ente con personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale. Essa svolge le funzioni legislativamente assegnatele di tutela e promozione della salute degli individui e della collettività.
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L’A.S.P. ha sede legale in Messina, Via La Farina n. 263, Codice fiscale e Partita IVA n°03051870834.
Il legale rappresentante dell’A.S.P. è il Direttore Generale, che nomina il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo.
Il sito web dell’A.S.P. è www.asp.messina.it. Così come riportato nell’Atto Aziendale, nell'ambito della propria autonomia e in
funzione della propria mission istituzionale l’A.S.P. di Messina definisce gli assetti organizzativi, le caratteristiche e le funzioni delle singole articolazioni organizzative, l'attribuzione delle responsabilità di direzione e gestionali, nonché le modalità di interazione tra i vari soggetti aziendali: dipartimenti, distretti, unità operative, unità organizzative. I rapporti gerarchici sono espressi nell’organigramma, direttamente correlato all’Atto aziendale, che rappresenta l’organizzazione aziendale ed i più rilevanti livelli organizzativi e di responsabilità.
L’Atto Aziendale, a cui si rimanda, rappresenta pertanto lo strumento fondamentale per definire, nel suo impianto generale, l’assetto dell'A.S.P. di Messina ed il ruolo dei centri organizzativi aziendali: nel periodo di adozione del Piano, l’Azienda è impegnata nella predisposizione del suo nuovo assetto organizzativo.
L’A.S.P. di Messina, secondo la mission dichiarata, persegue la tutela della salute, sia individuale che collettiva della popolazione residente nel proprio ambito territoriale, per consentire alla stessa la migliore qualità di vita possibile, riducendo nel tempo le diseguaglianze, nell’ambito delle risorse disponibili ed in coerenza con la programmazione sanitaria nazionale e regionale.
L’A.S.P., che concorre alla realizzazione della più vasta missione del S.S.R, la cui azione si ispira a criteri di efficacia, efficienza, equità, professionalità, appropriatezza e trasparenza, ha l’obiettivo di organizzare i propri servizi e di definire il livello qualitativo e quantitativo degli stessi sulla base di un costante monitoraggio dei bisogni sanitari dei territori e degli utenti, tramite una attenta analisi della domanda di salute. L'A.S.P. promuove la salute nel territorio di competenza sulla base dei dati epidemiologici rilevati sulla popolazione del territorio, sviluppando attività di educazione sanitaria, di igiene e sicurezza degli ambienti collettivi di vita e di lavoro, di vigilanza sui cibi destinati all'alimentazione umana e degli animali, di prevenzione della malattia e degli infortuni, erogando prestazioni e servizi sanitari e, in particolare, di diagnosi e cura sia in regime domiciliare, sia in regime ambulatoriale sia di ricovero ospedaliero, a favore dei cittadini.
La visione strategica (vision) dell’ A.S.P di Messina, cioè la sua ragione d’essere futura, considera elemento essenziale la valorizzazione dell'autonomia e della responsabilità dei propri operatori, con particolare riguardo alla dirigenza, al fine di dare tempestivi riscontri ai bisogni dell'utenza, coniugando i principi dell'efficienza e dell'efficacia con quelli dell'equità e della trasparenza. A tali principi l’ Azienda ispira il complesso delle proprie attività sanitarie ed amministrative.
L’organizzazione di seguito descritta è quelle prevista dal vigente Atto Aziendale approvato con D.A. n.2156/2010 e adottato con deliberazione n°3668 del 29/09/2010, nelle more della ratifica da parte della Regione del nuovo Atto Aziendale e della relativa nuova Pianta organica.
L’A.S.P. è articolata territorialmente in 8 Distretti Sanitari, comprendenti l’intero territorio della provincia di Messina, come di seguito definiti:
Distretto Messina, comprendente il comune sede di distretto con le sue sei circoscrizioni ed altri 13 comuni.
Distretto di Taormina, comprendente 25 comuni, sulla zona ionica. Distretto di Milazzo, comprendente 13 comuni. Distretto di Lipari, comprendente 4 comuni nei quali sono amministrativamente
suddivise le 7 isolette dell’arcipelago delle Isole Eolie, sul mar Tirreno. Distretto di Barcellona P.G., comprendente 13 comuni.
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Distretto di Patti, comprendente 13 comuni. Distretto di Mistretta, comprendente 7 comuni. Distretto di S.Agata Militello, comprendente 18 comuni.
L'A.S.P. di Messina è, altresì, suddivisa in due distretti Ospedalieri, ove, per ogni comune indicato, sede di Distretto, è presente uno stabilimento ospedaliero, e che complessivamente hanno in dotazione 735 posti letto (D.A. n.1374 del 25/05/2010):
Distretto Ospedaliero ME 1: Patti Sant’Agata – Mistretta; Distretto Ospedaliero ME 2: Taormina – Milazzo – Barcellona P.G. – Lipari.
L'organizzazione dipartimentale, sia sanitaria che amministrativa, è riconosciuta come il modello ordinario di organizzazione e gestione con cui dare attuazione al principio di partecipazione dei professionisti al processo decisionale, secondo i rispettivi ambiti di responsabilità.
Il Dipartimento, modello ordinario di gestione operativa dell’attività dell’Azienda, ai sensi dell’art.17 bis del D.Lgs. n.502/1992 e s.m.i., è una struttura organizzativa di coordinamento per lo svolgimento di funzioni complesse, costituita da una pluralità di unità operative e moduli organizzativi, raggruppati in base all'omogeneità, affinità o complementarietà del loro sistema di riferimento, che perseguono finalità comuni, tra loro interdipendenti, ma che mantengono la propria autonomia e responsabilità professionale nell’ambito di un unico modello organizzativo e gestionale. Esso assume la valenza di soggetto negoziale nei rapporti con la Direzione Strategica e con le altre strutture aziendali.
Le funzioni dei dipartimenti (sanitari e amministrativi) sono direttamente connesse con la definizione di progetti e programmi, con l’allocazione di risorse e con la realizzazione di obiettivi prioritari, al fine di conseguire l’ottimale omogeneità delle procedure organizzative, amministrative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature.
Pertanto, i Dipartimenti, nello svolgimento delle loro funzioni proprie perseguono i seguenti obiettivi: a) convergenza di competenza ed esperienza; b) interdisciplinarietà; c) garanzia di continuità delle prestazioni prevenendo ridondanze di tempi e/o procedure inutili; d) accorpamento di attività secondo criteri di efficienza ed efficacia nella pratica.
Comunque, le articolazioni territoriali dei dipartimenti strutturali trovano collocazione esclusivamente organizzativa nel Distretto, in quanto la gestione compete al direttore del dipartimento; le articolazioni periferiche dei dipartimenti funzionali sono, invece, sottoposte alla gestione del direttore del distretto, il quale, nel proprio ambito di competenza territoriale, realizza gli indirizzi e le linee guida operative formulate dal Direttore del Dipartimento, cui afferiscono funzionalmente le UU.OO per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Dipartimenti Strutturali, aventi responsabilità gestionale piena e diretta delle risorse assegnate e con rilevanza gerarchica, in cui è articolata l’A.S.P. di Messina sono: • Dipartimento Salute Mentale • Dipartimento di Prevenzione Medica • Dipartimento di Prevenzione Veterinario • Dipartimento del Farmaco • Dipartimento di Diagnostica per Immagini.
I Dipartimenti Funzionali sono organismi dotati di autonomia tecnico professionale e scientifica e possono essere assegnatari di budget soggetti a rendicontazione non analitica.
I Dipartimenti Funzionali dell’area territoriale individuati da questa A.S.P. sono: • Dipartimento Cure Primarie ed Integrazione Socio Sanitaria • Dipartimento Materno Infantile • Dipartimento di Riabilitazione • Dipartimento Amministrativo Risorse Umane e Finanziarie
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• Dipartimento Amministrativo Risorse Tecnologiche. Inoltre, l'offerta sanitaria erogata attraverso l'organizzazione funzionale dipartimentale,
prevede la seguente aggregazione di servizi presso gli Stabilimenti Ospedalieri: • Dipartimento Area Chirurgica • Dipartimento Area Medica • Dipartimento Area Diagnostica di Laboratorio • Dipartimento di Emergenza e Accettazione (attua il raccordo con 118 e PTE) • Dipartimento Oncologico (come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2000/2002).
Le strutture organizzative, a loro volta, sono distinte in complesse e semplici: esse sono articolazioni aziendali in cui vengono integrate le competenze professionali e le risorse e sono finalizzate allo svolgimento di funzioni di amministrazione, di programmazione e di committenza o produzione di prestazioni e servizi sanitari in relazione a precisi obiettivi e risultati aziendali.
L'Azienda gestisce, infine, le attività socio assistenziali di rilievo sanitario assumendone l'onere in tutto o in parte sul bilancio, secondo quanto disposto dalle normative nazionali e regionali, adottando i criteri e le metodologie proprie degli strumenti del governo clinico, della medicina basata sull'evidenza, del governo finanziario.
Per i dettagli relativi ai servizi sanitari e alle attività tecnico amministrative, considerata la complessità dell’articolazione organizzativa, si rinvia rispettivamente alla Carta dei Servizi pubblicata nell’apposita sezione del sito web istituzionale e ai documenti pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
L’analisi delle risorse umane disponibili completa lo scenario del contesto interno. La tabella seguente riporta i dati riassuntivi del personale dell’ Azienda nel corso dell’ultimo triennio, rilevati dalla U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, dalla quale si osserva una costante riduzione del personale dipendente nel corso del periodo rilevato (circa il 2.10% tra il 2013 e il 2014, 0.02 % tra il 2014 e il 2015). Tale andamento si osserva nell’arco del triennio per quasi tutte le qualifiche, sia della dirigenza che del comparto: 2.23% per la dirigenza e 2,04% per il personale del comparto. Entrando nel dettaglio, la riduzione ha interessato l’area medica, per la dirigenza, e l’area amministrativa e sanitaria, per il comparto. Rispetto all’ultimo anno preso in esame, invece, si è rilevato un importante incremento dei Dirigenti Veterinari (+7,1% circa tra il 2014 e il 2015) e un incremento, seppur minore, di personale del comparto del ruolo tecnico (+3,06% circa tra il 2014 e il 2015).
Fem Masc Tot Fem Masc Tot Fem Masc Tot
Dirigente 603 787 1.390 603 765 1.368 621 738 1.359
Amministrativi 10 10 20 12 7 19 12 8 20
Medici 467 685 1.152 466 668 1.134 481 641 1.122
Sanitari non medici 110 36 146 109 35 144 111 32 143
Tecnici 8 3 11 7 2 9 7 2 9
Professionale 2 3 5 3 3 6 2 3 5
Veterinari 6 50 56 6 50 56 8 52 60
Comparto 2.095 1.329 3.424 2.063 1.283 3.346 2.086 1.268 3.354
Amministrativi 329 186 515 316 175 491 308 174 482
Sanitari 1.390 846 2.236 1.363 836 2.199 1.377 821 2.198
Tecnici 374 296 670 382 271 653 400 273 673
Professionale 2 1 3 2 1 3 1 1
Totale (Dirigenti +Comparto) 2.698 2.116 4.814 2.666 2.048 4.714 2.707 2.006 4.713
2013 2014 2015
Per quanto riguarda, invece, la distribuzione per sesso, si rileva una prevalenza
importante di donne (57,44%) rispetto agli uomini (42,56%). In particolare, questa prevalenza di donne si osserva nell’area del comparto (62,19%); viceversa, nell’area dirigenziale prevalgono gli uomini (54,30%) rispetto alle donne (45,7%).
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Riguardo alla composizione per età, si osserva una maggiore presenza del personale nelle classi di età più elevate: il 92,66% del totale dei dipendenti è over 40, con un’età media di circa 51 anni (51 anni e 11 mesi), che risulta lievemente più elevata nelle aree dirigenziali (48 anni per i dirigenti professionali, 52 anni per i dirigenti medici, oltre 53 anni per tecnici, 54 anni per amministrativi, 55 per i dirigenti sanitari non medici e 56 anni per i dirigenti veterinari) rispetto al comparto (51 anni e 7 mesi). Si osserva che la classe di età con il maggior peso è quella dei dipendenti compresi tra i 50 e i 60 anni, che da sola rappresenta il 45,21%.
Per quanto riguarda la distribuzione del personale in servizio nelle diverse articolazioni aziendali, la situazione al 31 dicembre 2015 è la seguente: oltre la metà del personale dipendente è allocato nei Presidi Ospedalieri (56,61%); il 15,11% è assegnato ai Distretti Sanitari; il 12,86% è assegnato al Dipartimento di Salute Mentale, cui afferiscono le Dipendenze Patologiche e la Neuropsichiatria Infantile; l’8,06% svolge il proprio servizio nell’ambito delle Strutture Centrali di supporto (Direzione Aziendale Generale, Amministrativa, Sanitaria, le Strutture di Staff, il Dipartimento del Farmaco, il Dipartimento Funzionale di Cure Primarie, il Dipartimento Funzionale di Riabilitazione, il Dipartimento Risorse Umane e Finanziarie, il Dipartimento Risorse Tecnologiche). Il rimanente 7,36% è assegnato alla Prevenzione Medica e Veterinaria.
Proprio riguardo alle risorse umane, è opportuno precisare che l’attività di analisi e mappatura dei processi è stata effettuata tenendo in considerazione il sottodimensionamento dell’organico e che il blocco delle assunzioni e, quindi, del necessario turnover, ha impedito le assunzioni di personale necessarie a garantire le esigenze delle varie articolazioni, soprattutto per quanto riguarda il personale dedicato all’assistenza ospedaliera e territoriale. Ciò, inoltre, si è tradotta nella impossibilità di poter applicare, in alcune aree potenzialmente esposte a rischio di corruzione, la rotazione richiesta anche in sede di performance, ancorché di misura anticorruzione. 6.2.3 IL CONTESTO INTERNO MAPPATURA DEI PROCESSI
Ispirandosi ai principi contenuti nella sopra citata Determinazione n12/2015, questa A.S.P. ha proceduto alla revisione della strategia adottata nei precedenti Piani, al fine di “mettere a nudo” i propri processi in conformità ai parametri definiti dalla normativa, e porre in essere le azioni volte a supportarne il progressivo adeguamento.
É stata ripresa l’attività avviata dal 2014 con la quale l’attenzione era stata rivolta alle cosiddette “aree di rischio obbligatorie”, riconducendo i processi/procedimenti alle quattro corrispondenti “aree di rischio” di cui al PNA del 2013, tenuto conto dell’indicazione normativa relativa ai procedimenti elencati nell’art. 1 co. 16 della l. 190/2012 (aree di rischio ricorrenti), rispetto alle quali potenzialmente tutte le pubbliche amministrazioni sono esposte, che ha individuato particolari aree di rischio comuni, disponendone l’inserimento in tutti i Piani Triennali di Prevenzione, e precisamente: 1) Area acquisizione progressione del personale; 2) Area affidamento di lavori, servizi e forniture; 3) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico
diretto ed immediato per il destinatario; 4) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico
diretto ed immediato per il destinatario. Alle suindicate aree di rischio, comuni ed obbligatorie a tutte le pubbliche
amministrazioni, ne è stata aggiunta una quinta specifica per il Sistema Sanitario Nazionale (Vigilanza e sanzioni pecuniarie), i cui processi sono stati analizzati, unitamente agli altri
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processi aziendali, in funzione dell’individuazione e della valutazione delle aree di rischio dell’ASP.
Le suddette aree sono state integrate, giusta Determinazione A.N.AC. n.12/2015, con le Aree di seguito riportate: AREE DI RISCHIO GENERALI Contratti pubblici (sostituisce “Affidamento di lavori, servizi e forniture”) Incarichi e nomine Gestione entrate, spese e patrimonio Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni (sostituisce la quinta delle aree precedenti).
AREE DI RISCHIO SPECIFICHE SANITÀ a. Attività libero professionali e liste d’attesa; b. Rapporti contrattuali con privati accreditati; c. Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazione; d. Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero.
Particolare attenzione è stata dedicata sia all’Area di rischio “Contratti Pubblici” e, nello specifico, all’Area “Sanità”, anche nelle sue sotto aree.
Si è proceduto, quindi, all’analisi e mappatura dei macro processi/processi/procedimenti aziendali, sulla scorta dell’esperienza maturata con i precedenti P.T.P.C., partendo proprio dalla rivisitazione della metodologia e dall’approfondimento delle aree di rischio oggetto di analisi, effettuando una loro descrizione e rappresentazione a livello di macro strutture (Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri, UU.OO. complesse e semplici laddove ritenuto necessario), con il coinvolgimento dei responsabili delle strutture organizzative aziendali.
Tale attività ha consentito di sintetizzare e rendere intellegibili le informazioni raccolte per ciascun processo, permettendo, nei casi più complessi, la descrizione del flusso e delle interrelazioni tra le varie attività, pervenendo, altresì, all’individuazione delle responsabilità e delle strutture organizzative interessate. In considerazione del poco tempo a disposizione, le aree e i processi non mappati saranno oggetto di approfondimento per la individuazione delle relative misure nel corso del 2016.
6.3 VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DEL RISCHIO
Il capitolo espone i processi di valutazione e trattamento del rischio che sottendono la formulazione delle schede tecniche allegate, avviati contestualmente alla mappatura dei processi delle strutture aziendali, i cui punti di forza sono sicuramente costituiti sia dalla stretta collaborazione tra il RPC e il suo team e le unità operative, sia dalla valorizzazione delle misure già attuate: entrambi gli aspetti concorrono a diffondere la percezione di un cambiamento costante che coinvolge tutti i livelli dell’amministrazione. Ad ogni area di rischio è dedicato uno spazio descrittivo, frutto del livello di analisi concretamente sviluppato con le unità operative interessate, e quindi rappresentativo anche dei diversi approcci tecnico culturali e valoriali all’autoanalisi organizzativa. In linea generale, la valutazione del rischio si è sviluppata lungo le seguenti fasi:
a) Identificazione dei rischi – sia mediante acquisizione di numerose fonti informative, sia procedendo alla individuazione degli eventi di natura corruttiva che potrebbero verificarsi in relazione ai processi o alle fasi dei processi;
b) Analisi individuazione del livello di esposizione al rischio delle attività e dei processi, circoscrivendo le cause del verificarsi di eventi corruttivi e definendo gli eventi rischiosi più rilevanti per l’amministrazione;
c) Ponderazione – attribuzione di un peso ad ogni singolo rischio, in termini di priorità e sostenibilità di intervento.
A proposito di quest’ultima fase, fondamentale per la definizione delle priorità di trattamento riguardo ai rischi rilevati, per la stesura del presente P.T.P.C. essa è stata effettuata mediante analisi congiunte con i responsabili delle relative aree di rischio, sulla
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scorta delle indicazioni della Determinazione A.N.AC. n.12/2015 e tenuto conto degli obiettivi dell’organizzazione e dei suoi contesti, non ricorrendo, per i tempi insufficienti, ai criteri di ponderazione di cui all’allegato n.5 del P.N.A. del 2013, ma attribuendo in modo concordato le valutazioni “Alto”, “Medio” e “Basso” ai rischi analizzati in rapporto ai macroprocessi/processi/procedimenti analizzati e praticando, di fatto, una revisione delle ponderazioni effettuate nei precedenti P.T.P.C. valutando in taluni casi la possibilità di limitarsi a mantenere le misure già esistenti. Le risultanze di queste fasi sono contenute nelle singole schede di valutazione del rischio di corruzione (Allegato 1 – Schede tecniche), così come le misure emerse nella fase di trattamento del rischio. Quest’ultima fase ha consentito di individuare e introdurre i correttivi e le modalità più idonee a prevenire i rischi, sulla scorta delle priorità emerse in sede di valutazione degli eventi rischiosi.
Le misure individuate, sempre a seguito di incontri con i responsabili delle UU.OO. interessate, sono state scadenzate in base alle priorità rilevate, tenuto conto sia delle risorse, soprattutto umane, a disposizione, che della loro sostenibilità, anche per le successive fasi di controllo e di monitoraggio delle stesse.
Sulla scorta del lavoro realizzato per il P.T.P.C. 2015 2017, è stata posta particolare attenzione alle misure “trasversali” già individuate sulla base dell’indicizzazione del PNA, effettuando un’opportuna distinzione tra le misure “obbligatorie”, discendenti obbligatoriamente dalla legge o da altre fonti normative, e le misure “ulteriori”, sia tra quelle previste nel P.N.A. che quelle individuate discrezionalmente dall’amministrazione.
Inoltre, per quelle ulteriori, è stata fatta distinzione tra “misure ulteriori in atto”, corrispondenti a quelle già previste per il 2015 e introdotte nel corso dello stesso anno, e “misure ulteriori da implementare”, da introdurre nel corso del 2016 a seguito di una più attenta valutazione correlata all’analisi del rischio.
È stata, altresì, effettuata la necessaria distinzione tra “misure generali” e “misure trasversali” da un lato, che incidono complessivamente sul sistema della prevenzione della corruzione su tutta l’amministrazione, e “misure specifiche”, le quali invece si caratterizzano per il fatto di incidere su specifiche criticità individuate nella fase di analisi del rischio, avuto riguardo, comunque, alla congruità delle misure stesse rispetto all’obiettivo di prevenire il rischio di corruzione.
Secondo le direttive A.N.AC., per l’identificazione della concreta misura di trattamento del rischio si è tenuto conto dei tre requisiti indicati: efficacia nella neutralizzazione delle cause del rischio, sostenibilità economica e organizzativa delle misure, adattamento alle caratteristiche specifiche dell’organizzazione, con riferimento a tempistica, responsabilità e indicatori.
- Contratti Pubblici
Al fine di garantire al RPC una visione complessiva del ciclo di acquisti e definire una mappatura corretta, l’area in questione, in aderenza alla Determina ANAC n.12/2015, è stata scomposta nelle seguenti fasi:
All’interno di ciascuna fase sono enucleati i processi secondo le indicazioni relative alla mappatura già fornite nell’aggiornamento 2015 al PNA parte generale. Una volta selezionati i
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processi, sono stati identificati i correlati eventi rischiosi e programmate le misure più idonee a prevenirli. Tale attività, in considerazione del poco tempo a disposizione, è stata rilevata sempre sulle indicazioni fornite dalla determina n.12, nella consapevolezza che la corretta valutazione è conseguenza della conoscenza di tutta una serie di informazioni in atto non disponibili, ed è frutto del prezioso scambio di informazioni avvenuto con i RRPPCC delle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, successivamente verificata e approfondita nel corso di alcuni incontri tenuti nell’ambito di un Tavolo Tematico congiunto, appositamente istituito presso l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina.
Misura generale e strategica, pertanto, del PTPC per il 2016 in questa area di rischio è la creazione e quindi l’acquisizione da parte del RPC e del Controllo di gestione, nella parte dedicata al controllo del rischio corruzione, di un flusso di informazioni indispensabili per studiare e implementare, consolidare e/o apportare i dovuti correttivi alle misure specifiche di intervento per la prevenzione dei rischi di corruzione già individuate.
A tal fine si ritiene di acquisire alcuni elementi, individuati su base triennale, che verranno rilevati con sistematicità e periodicità, per garantire la regolarità dei flussi informativi verso il RPC, verso gli uffici deputati al controllo interno e verso gli organi di vertice quali: numero di gare gestite dall’unità, importo medio dei contratti, numero di procedure negoziate con o senza bando, numero di affidamenti diretti e relative modalità, rispetto dei tempi di esecuzione e/o entità media degli scostamenti, rispetto dei termini di pagamento alle imprese e/o entità media degli scostamenti, rispetto degli obblighi di approvvigionamento mediante gare di bacino e mediante strumenti elettronici di acquisto, numero di varianti in corso d’opera, numero di proroghe, numero di ricorsi giurisdizionali introdotti, numero di bandi annullati in via di autotutela o in sede giurisdizionale, numero di opere incompiute rispetto alle programmate, ricorrenza nelle aggiudicazioni degli stessi operatori economici . Tra le misure adottate è stata riservata particolare importanza a quelle relative alla trasparenza di alcuni sotto processi, individuando la pubblicazione di dati ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla normativa in materia. Particolare attenzione è stata rivolta alle fasi della “Programmazione” e della “Esecuzione/Rendicontazione del Contratto”, per le specificità del settore della “Sanità” rispetto al tema degli acquisti considerata la varietà e complessità dei beni e servizi, la varietà e specificità degli attori coinvolti nel processo complessivo di approvvigionamento, con particolare riferimento alle varie figure professionali (clinici, direzione sanitaria, provveditore, ingegnere clinico, epidemiologi, informatici, farmacisti, etc…), la potenziale intrinseca “prossimità di interesse”, originata dal fatto che i soggetti proponenti gli acquisti spesso sono anche coloro i quali utilizzano materiale, dispositivi e tecnologie acquistate.
Riguardo alla fase della Programmazione si è avuto riguardo ai rischi operativi riconducibili, in generale, al “frazionamento degli affidamenti”, con particolare riferimento ai “beni sanitari farmaci”, puntando sulla corretta gestione della determinazione del fabbisogno, sulla base delle giacenze di magazzino, al fine della ottimale tracciabilità dei percorsi, partendo dalla fase di stoccaggio fino allo scarico in reparto.
In tale ambito, ulteriore strumento utile ai fini della prevenzione dei rischi di corruzione o, comunque, dell’appropriatezza e opportunità degli acquisti dei prodotti di tutti i settori di mercato della sanità può essere rappresentato dall’attività espletata dal Team Aziendale HTA, nonché, a livello provinciale, da quello interaziendale di cui si prevede un maggiore coinvolgimento.
Altra criticità è riconducibile alle proroghe e rinnovi dei contratti, criticità strettamente connessa con la fase di “programmazione” al fine di rilevare correttamente le scadenze contrattuali .
In merito alla infungibilità/esclusività dei prodotti, è stata prevista, già nel corso del 2015, la specifica misura del parere obbligatorio dell’Ingegnere Clinico, puntualmente
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applicata, a cui si aggiunge per il 2016 la misura ulteriore anticorruzione della pubblicazione sul sito della richiesta del professionista redatta su modello appositamente predisposto.
Per le fasi di Esecuzione/Rendicontazione del contratto (di cui l’ultima appositamente rilevata da ANAC) si è proceduto alla previsione di misure atte al rispetto della normativa in materia per la individuazione del Direttore dell’Esecuzione dei Contratti (D.E.C. per forniture e servizi) e Direttore dell’Esecuzione dei Lavori e soprattutto a garantire i processi all’nterno di queste fasi che non risultano normate, per indurre miglioramenti gestionali. Al fine di assicurare un costante raccordo con il RPC e garantire la massima trasparenza sui principali alert relativi a fenomeni corruttivi in tali ambiti è stata prevista la trasmissione al RPC delle informazioni in materia di subappalti e di varianti in corso d’opera. Al fine di valutare la possibilità di adottare misure particolari in questa area, oggetto delle principali scelte di investimento dell’A.S.P., è intenzione creare un diretto collegamento del presente P.T.P.C. con gli strumenti di programmazione, anche finanziaria e contabile. - Incarichi e nomine
Premessa indefettibile a tale ambito di rischio è la particolare situazione aziendale
rispetto alle risorse umane, considerato che è in via di approvazione la nuova dotazione organica, discendente dal nuovo Atto Aziendale, per cui è imminente un processo di revisione della dotazione di personale, sia della dirigenza che del comparto. Le carenze in organico sono state, nel frattempo, coperte mediante incarichi a tempo determinato, secondo le indicazioni del competente Assessorato Regionale della Salute, in attesa di poter avviare le relative procedure concorsuali.
Il P.T.P.C. 2015 2017 prevedeva già la mappatura e analisi dell’area “Acquisizione e progressione del personale”, con particolare riferimento alle tre sotto aree (Reclutamento, Progressione di Carriera, Conferimento di incarichi di collaborazione), rispetto alle quali sono state adottate tutte le misure previste. Quanto realizzato è stato valutato, oltre che in relazione agli specifici processi dell’UOC Gestione Risorse Umane e Personale Dipendente, anche in funzione dell’Aggiornamento 2015.
Incarichi dirigenziali di struttura complessa
Gli eventi rischiosi nelle procedure di assegnazione dell’incarico risiedono nella fase di definizione del fabbisogno, e sono direttamente riconducibili alla dotazione organica aziendale : essi si concretizzano con la mancanza dei presupposti programmatori o di una motivata verifica delle effettive carenze organizzative, il cui rischio connesso è quello della frammentazione di unità operative e aumento artificioso del numero delle posizioni da ricoprire.
Preso atto dell’imminente approvazione assessoriale del nuovo Atto Aziendale, da cui discende la relativa dotazione organica, sul punto è comunque intervenuto l’Assessorato Regionale della Salute, con il D.A. n.2274, con il quale sono state approvate le linee guida di indirizzo regionali regolanti i criteri e le modalità per i conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa ai dirigenti sanitari (Area Medica, Veterinaria e del ruolo sanitario) ai sensi dell’art.15, c.7 bis, del D.Lgs. n.502/92 e s.m.i. a coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dal D.PR. 10/12/1997 n.484.
Pertanto, tale fase risulta già normata, rimanendo comunque da monitorare la verifica della coerenza tra la richiesta di avvio di una procedura concorsuale e la dotazione organica aziendale e la programmazione delle procedure concorsuali per i dirigenti apicali.
Inoltre, è stato dato rilievo alle misure circa le dichiarazioni sul conflitto d’interesse, sull’inconferibilità/incompatibilità nell’ambito delle procedure di conferimento incarichi, con i richiami al Codice di Comportamento Aziendale.
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È stato adottato il “Regolamento aziendale in materia di attività extraistituzionale occasionale da parte del personale dipendente ed anagrafe delle prestazioni ex art. 53 D. Lgs. 165 2001 e s.m.i. dell’ A.S.P. di Messina”.
Incarichi a soggetti esterni
Questa Azienda ha adottato il “Regolamento per il conferimento di incarichi di consulenza ed incarichi libero professionali ad esperti esterni all’A.S.P. di Messina”, nonché la istituzione di un elenco dei legali di fiducia da cui attingere i professionisti per gli eventuali conferimenti di incarichi, secondo criteri di trasparenza ed imparzialità. Tale elenco è in via di aggiornamento anche per gli adeguamenti dei compensi legali.
Le misure di trasparenza raccomandate risultano già implementate: tutte le procedure di conferimento di incarichi sia interni che esterni soggiacciono infatti agli obblighi di pubblicazione, sia riguardo alla pubblicazione dei relativi bandi/avvisi, sia a quella dei componenti delle commissioni esaminatrici, che relativamente agli esiti delle relative prove.
Si è provveduto, altresì, alla pubblicazione dei regolamenti sopra citati nella sottosezione “Regolamenti” Sezione “Amministrazione trasparente”.
Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio
Rispetto a tale ambito di rischio, in cui si situano le procedure dell’UOC EconomicoFinanziario e Patrimonio, è stato già da tempo avviato un processo di tracciabilità, in relazione anche all’adozione dei PAC (percorsi attuativi di certificabilità dei bilanci), quale fondamentale strumento di controllo e di riduzione del rischio di frode amministrativo contabile in sanità, realizzandovi attività integrate con il RPC. Sono state adottate tutte le misure che garantiscano la piena tracciabilità e trasparenza dei flussi contabili e finanziari, al fine di agevolare la verifica e il controllo sulla correttezza dei pagamenti effettuati e, più in generale, sulla gestione contabile–patrimoniale delle risorse.
Ai fini della prevenzione del rischio corruttivo, è stato dato rilevo alle attività connesse ai pagamenti e alle liquidazioni, attuando il puntuale rispetto del principio dell’ordine cronologico delle fatture e degli annessi procedimenti, previa verifica del rispetto dei tempi contrattualmente previsti, delle relative obbligazioni, del controllo di regolarità contabile/amministrativa, delle registrazioni di bilancio e rilevazioni (non corrette/non veritiere). L’A.S.P. di Messina, a tal proposito, si è dotata di una procedura informatizzata che consente controllo e tracciabilità dei relativi processi.
Sono state adottate le “Procedure amministrativo contabile e tecnico sanitaria per la liquidazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale rese dalle strutture private convenzionate”, secondo un piano condiviso tra le varie UU.OO. coinvolte nel processo.
Le procedure relative a tale processo di miglioramento dell’organizzazione e dei sistemi amministrativo contabili, sono in via di implementazione secondo il cronoprogramma indicato nei relativi documenti.
Sono state attenzionate, altresì, le misure in termini di trasparenza nel sistema di gestione del patrimonio, con la pubblicazione delle relative informazioni sul sito web aziendale, riguardo alla gestione dei beni immobili di proprietà di cui all’art. 30 del d.lgs. 33/2013: il PTPC 2016/2018 prevede di rafforzare tali misure, mediante la pubblicazione di dati ulteriori rispetto a quelli obbligatori. Vigilanza, controlli, ispezioni, sanzioni
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Gli ambiti di attività di vigilanza, controllo, ispezione, e irrogazione di sanzioni, come riportato nella Determinazione A.N.AC. n.12/2015, riguardano tutte le amministrazioni che svolgono compiti di vigilanza su specifici settori.
In generale, nella sanità, tali attività sono riconducibili alle aree maggiormente sensibili al rischio di corruzione, e in particolare alle aree di competenza dei Dipartimenti di Prevenzione della Salute e di Prevenzione Veterinaria, della Salute Mentale, del Farmaco, della U.O.C. Ospedalità Privata, dei Distretti Sanitari, specialmente in relazione alle autorizzazioni e alle concessioni con o senza riflessi finanziari, all’accreditamento del privato, alla libera professione intramuraria.
Com’è noto in tali ambiti possono verificarsi omissioni, discrezionalità o parzialità e ciò può consentire ai destinatari oggetto dei controlli di sottrarsi ai medesimi o alle prescrizioni/sanzioni derivanti con conseguenti indebiti vantaggi.
Particolare attenzione è stata dedicata alla mappatura e all’analisi in questi ambiti di rischio, focalizzando l’attenzione sulla rilevazione dei processi riferibili a tali attività a particolare rischio di corruzione. Sono state già adottate e sono in ancora in corso di implementazione, misure specifiche per ogni ambito rilevato, mediante la redazione di procedure, linee guida, codici di comportamento settoriali, check list, composizione dei gruppi di ispezione e di controllo (almeno due componenti e, laddove possibile, la rotazione degli stessi).
Per i relativi monitoraggi ci si avvarrà, oltre che dell’UO Controllo di Gestione, anche della Commissione Ispettiva Aziendale, il cui organico è stato già ampliato con apposita deliberazione anche in relazione al controllo delle misure anticorruttive.
Attività libero professionali e liste d’attesa
L’attività libero professionale ed il sistema di gestione delle liste di attesa sono aree di rischio strettamente connesse. Tali ambiti sono caratterizzati dalla trasparenza delle procedure di gestione delle prenotazioni e di identificazione dei livelli di priorità delle prestazioni, in quanto il governo dei tempi di attesa rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.). La probabilità che il rischio si verifichi è legata al fatto che le procedure si traducano in comportamenti opportunistici dei soggetti coinvolti, al fine di favorire posizioni di privilegio e/o di profitti indebiti, a svantaggio dei cittadini e con ripercussioni, oltre che sulla salute, anche dal punto di vista economico e della percezione della qualità del servizio. Tale ambito infatti è strettamente connesso con il sistema di governo dei tempi di attesa, il cui rispetto rientra:
Nell’ambito del presente P.T.P.C. questo settore costituisce un’ulteriore area specifica di gestione del rischio, con riguardo sia alla fase autorizzativa che a quella di svolgimento effettivo dell’attività, nonché rispetto alla gestione delle connessioni/interferenze con l’attività istituzionale, atteso che l’espletamento dell’attività libero professionale è subordinata alla verifica dei livelli e quantità di quella istituzionale.
L’A.S.P. di Messina ha adottato già da tempo il regolamento A.L.P.I., aggiornato nel corso degli anni ai sensi della normativa di settore, ed ha istituito, un apposito Nucleo Paritetico di promozione e verifica ALPI, al fine di assicurare il corretto andamento dell’attività libero professionale intramuraria.
Le fasi di autorizzazione allo svolgimento di attività libero professionale intramoenia (ALPI) e di relativa verifica sono pertanto regolamentate in ambito aziendale per prevenire possibili eventi rischiosi riconducibili alle false dichiarazioni prodotte ai fini del rilascio dell’autorizzazione. La regolamentazione tiene conto anche dei possibili eventi rischiosi della fase di esercizio dell’ALPI, che possono configurarsi nell’errata indicazione al paziente delle modalità e dei tempi di accesso alle prestazioni in regime assistenziale, nella violazione del limite dei volumi di attività previsti nell’autorizzazione, nello svolgimento della libera
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professione in orario di servizio, nel trattamento più favorevole dei pazienti trattati in libera professione. Tra le misure di contrasto è stata attuata l’adozione di un sistema di gestione informatica dell’ALPI dalla prenotazione alla fatturazione (già implementato presso i centri di erogazione di prestazioni sanitarie presso le quali è presente la Cassa Ticket, si prevede la completa implementazione presso tutti i centri aziendali di erogazione).
Sono già attuate misure di contrasto in termini di preventiva e periodica verifica della sussistenza dei requisiti necessari allo svolgimento dell’ALPI. Sono previste come misure da implementare la negoziazione dei volumi di attività in ALPI in relazione agli obiettivi istituzionali, la verifica sul mantenimento delle condizioni per le autorizzazioni già rilasciate, la capillare diffusione presso le strutture sanitarie centrali e periferiche di adeguate informazioni sulle corrette modalità di prenotazione/pagamento delle prestazioni in regime liberoprofessionale, implementazioni di soluzioni organizzative per garantire le modalità di pagamento, potenziamento del sistema di controllo/verifica/confronto tra prestazioni transitate da CUP e prestazioni effettivamente erogate, implementazione delle procedure di controllo per i relativi pagamenti.
È già da tempo in vigore il sistema di prenotazione di tutte le prestazioni attraverso il sovracup interaziendale/CUP aziendale, con gestione delle agende dei professionisti in relazione alla gravità della patologia (U B P D), l’aggiornamento periodico delle liste di attesa assistenziali, la loro informatizzazione e pubblicazione sul sito istituzionale dell’ASP.
Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 41, co. 3 del d.lgs. 33/2013, che include anche le prestazioni professionali svolte in regime intramurario, l’A.S.P di Messina ne ha previsto la pubblicazione al fine di rafforzare la trasparenza dell’attività svolta in regime di libera professione.
Rapporti contrattuali con privati accreditati
Il settore dell’accreditamento delle strutture private costituisce una componente importante del sistema sanitario, per il peculiare ambito dei soggetti erogatori, ma soprattutto perché in tale contesto si concentrano importanti flussi finanziari con rilevanti interessi anche di natura economica: ne consegue che la regolazione dei rapporti pubblico–privato rappresenta un ambito particolarmente esposto al rischio di comportamenti che possono determinare fenomeni di corruzione e/o di inappropriato utilizzo delle risorse, nel caso in cui le relative procedure non siano state adeguatamente trattate e regolamentate in termini di trasparenza e standardizzazione.
La gestione contrattuale prevede la regolamentazione dei rapporti con il settore privato che svolge attività assistenziale, attraverso quattro fasi distinte quali : autorizzazione alla realizzazione, autorizzazione all’esercizio, accreditamento istituzionale, accordi/contratti di attività. Tali fasi costituiscono attività istituzionale di diverse UU.OO. aziendali, che intervengono nei relativi processi, ognuna per la propria parte, circa i provvedimenti autorizzativi e convenzionali, dove possono verificarsi alcuni eventi rischiosi, per i quali sono state individuate le relative misure. Riguardo all’attività ispettiva, sono state adottate adeguate misure circa la composizione delle commissioni incaricate, mediante la presenza congiunta di almeno due dipendenti, anche afferenti a differenti aree istituzionali, in ragione della tipologia dell’attività (controllo/ispettiva/verifica/sanzione). Tali attività sono state proceduralizzate anche mediante la redazione dei relativi verbali e check list al fine di prevenirne episodi riconducibili a alterazioni/omissioni e/o irregolarità nelle attività di vigilanza, con la definizione di tempistiche per l’esecuzione dei relativi procedimenti, parecchie delle quali sono individuate dalle specifiche normative di settore. In tale contesto è stato dato rilevo ai requisiti soggettivi per la nomina a
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componente delle commissioni ispettive, soprattutto riguardo ad eventuali conflitti d’interesse/incompatibilità, alla rotazione degli ispettori, alla definizione di procedure per l'esecuzione delle attività ispettive come la definizione di un modello standard di verbale per ogni tipologia di controllo.
Per quanto riguarda l’esecuzione degli accordi contrattuali stipulati tra l’A.S.P di Messina e i soggetti accreditati, sono state proceduralizzate e standardizzate tutte le procedure afferenti alle Unità Operative interessate (Distretti Sanitari, UOC Ospedalità Privata, UOC Acquisizioni Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie) che possono originare possibili eventi rischiosi rappresentati dal mancato rispetto delle previsioni contrattuali in merito alla tipologia e alla qualità delle prestazioni, da riconoscimenti economici indebiti per prestazioni inappropriate o non erogate mediante la informatizzazione di diversi procedimenti, soprattutto per quanto attiene il sistema di fatturazione elettronica.
Farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazione
Com’è noto, il settore dei farmaci, dei dispositivi e di altre tecnologie nell’organizzazione
sanitaria, comprese le attività di ricerca, di sperimentazione clinica e le correlate sponsorizzazioni, sono ambiti particolarmente esposti al rischio di fenomeni corruttivi e di conflitto di interessi. È peraltro risaputo che il ciclo di gestione del bene farmaco e delle relative modalità di preparazione, dispensazione, somministrazione e smaltimento, è soggetto a comportamenti corruttivi o a negligenze, fonti di sprechi o di eventi avversi, in relazione ai quali è necessario adottare idonee misure di prevenzione.
Il processo di acquisizione dei farmaci e dei potenziali rischi e le relative misure di prevenzione della corruzione sono riconducibili alle argomentazione trattate nella parte relativa al ciclo degli approvvigionamenti degli altri beni sanitari, dalla fase di pianificazione del fabbisogno fino alla gestione e scarico presso le farmacie degli stabilimenti ospedalieri di questa A.S.P.. È già in corso di implementazione la informatizzazione della gestione di magazzino presso tutti i reparti .Obiettivo ulteriore dell’Azienda, in fase di programmazione, è la informatizzazione fino alla somministrazione al paziente al fine di rendere possibile la completa tracciabilità del prodotto e la puntuale ed effettiva associazione farmaco paziente, oltre che la riduzione di eventuali sprechi e una corretta allocazione/utilizzo di risorse.
Riguardo alla prescrizione dei farmaci in ambito extra ospedaliero, è già attiva da diversi anni una procedura informatizzata per la lettura delle ricette, atteso che gran parte di tale processo è oggetto di specifica normativa nazionale e regionale (dematerializzazione delle ricette).
Da diversi anni i riflettori sono puntati sui livelli critici della spesa farmaceutica nella provincia di Messina, per cui è già proceduralizzata in Azienda una specifica attività circa l’iperprescrizione finalizzata alla verifica dell’appropriatezza delle prescrizioni e al controllo quali quantitativo, anche con riferimento all’associazione farmaco prescrittore e farmacopaziente, sugli eventuali abusi dell’autonomia professionale da parte del medico all’atto della prescrizione al fine di favorire la diffusione di un particolare farmaco o di frodare il S.S.N.. Di tale attività viene prodotta un’apposita reportistica che consente di individuare tempestivamente eventuali anomalie prescrittive e di intervenire per il ripristino della legalità, inviando sistematicamente le risultanze della elaborazione a tutti i livelli organizzativi interessati in ambito distrettuale per gli opportuni interventi sui medici per i quali sono state rilevate le anomalie prescrittive. Gran parte del processo è stato standardizzato mediante l’utilizzo del “Sistema tessera sanitaria”.
Inoltre, a seguito di specifiche disposizioni assessoriali (da ultimo DA n.2004/2015), ogni anno viene stilato il cronoprogramma degli incontri, presso i Distretti Sanitari, della
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Commissione Aziendale all’uopo istituita con i MMG e i PLS, per la rilevazione delle inadempienze e conseguenti contestazioni.
Particolare importanza è stata riservata ai professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione, mediante la regolamentazione ad esempio della “formazione sponsorizzata” e la previsione di codici di comportamento settoriali, in accordo con quanto già previsto dal D.P.R. 62/2013 e dal Codice di Comportamento aziendale, anche mediante apposite dichiarazioni pubbliche di interessi (modulistica standard resa disponibile sul sito istituzionale dell’Agenas) circa le relazioni e/o interessi che possono coinvolgere i professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività inerenti alla funzione che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione.
Tali strumenti, compilati con cadenza annuale, salvo eventuali sopravvenute esigenze di aggiornamento, sono stati individuati per rafforzare la trasparenza nel complesso sistema di interrelazioni interprofessionali e interistituzionali di questa organizzazione sanitaria. Come brevemente accennato in precedenza, è in via di adozione un apposito regolamento per la formazione sponsorizzata, al fine di gestire, monitorare e controllare i rapporti con le società produttrici di materiale e dispositivi sanitari che erogano formazione e le relative modalità di fruizione, introducendo il controllo diretto della Direzione Aziendale e un sistema di rotazione che consenta ai professionisti dell’Azienda di accedere con un sistema imparziale alle proposte formative.
Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero
Un ambito particolare di probabile corruzione è costituito dalla gestione dei decessi in ambito ospedaliero, attorno alla quale gravitano interessi particolari da parte delle ditte di onoranze funebri.
Tenuto conto delle forti implicazioni di natura sia etica sia economica che possono coinvolgere anche gli operatori sanitari e preso atto che riguardo al sistema di gestione di tale servizio non esistono specifiche linee guida, si è attivato un percorso di coinvolgimento della Direzione Sanitaria e delle Direzioni Mediche dei presidi ospedalieri con lo scopo di redigere un regolamento aziendale per la gestione delle problematiche correlate al decesso intraospedaliero e/o comunque alla gestione e utilizzo delle camere mortuarie. In particolare, saranno regolamentate le modalità di accesso delle ditte presso le strutture e le implicazioni per gli operatori sanitari L’Azienda valuterà anche la previsione di ulteriori misure circa la rotazione del personale direttamente interessato. 6.4 MONITORAGGIO DEL P.T.P.C. E DELLE MISURE La Determinazione n.12/2015 pone l’accento sulla necessità di dare evidenza al monitoraggio del Piano, ossia a come viene concretamente presidiata la sua implementazione, rendendolo una funzione specifica del complessivo processo di miglioramento organizzativo, fondamentale all’interno di un documento che prescrive sistemi di presidio dell’attività amministrativa.
Già la legge 190/2012 ed il PNA facevano esplicito riferimento a strumenti di monitoraggio, tempistiche e obblighi informativi nei confronti del RPC, ma con la Determinazione si giunge ad un preciso inquadramento concettuale e metodologico in relazione
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al ruolo preventivo svolto dal PTPC, a partire dalla distinzione tra monitoraggio e controllo, il primo consistendo in un’attività di verifica tramite strumenti informativi, il secondo invece nell’accertamento della correttezza amministrativa in senso stretto. Il passaggio è evidente nell’ultimo schema della Relazione annuale del RPC, dove la frase “Indicare se è stato
effettuato il monitoraggio per verificare la sostenibilità di tutte le misure” ha sostituito la precedente “Indicare se sono stati effettuati controlli sulla gestione delle misure di trattamento
dei rischi di corruzione”, e dove altresì viene inserita l’indicazione di esplicitare se il sistema di monitoraggio delle misure sia integrato con i sistemi di controllo interni.
Il PTPC 2016 2018 fa propria la ratio che attribuisce al RPC specificamente la funzione di monitoraggio della corretta implementazione del Piano e l’adozione degli eventuali correttivi prevedendo la progressiva definizione di un articolato sistema il cui nucleo gestionale/operativo è rappresentato dall’ Ufficio del Controllo di Gestione appositamente istituito per il monitoraggio delle misure anticorruzione e trasparenza, e la metodologia di intervento prevede il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti i livelli dell’organizzazione, così come dettagliato ai capitoli 6.1 e 6.2 del Piano.
Il coordinamento con il ciclo della performance era già previsto e attivato nel PTPC 2015 2017 e ha consentito l'individuazione dei seguenti obiettivi di prevenzione negoziati ed integrati nelle schede di budget 2015 delle UU.OO. aziendali:
• Attivazione di processi formativi sui temi dell'anticorruzione per accrescere le competenze e rinforzare il senso etico;
• Valutazione del rischio per ciascuna macro area a rischio di corruzione di cui al P.N.A.; • Rotazione incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è
più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; • Iniziative di integrità; • Monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali; • Diffusione trasparenza e Adempimenti obblighi di pubblicazione nella sezione
“Amministrazione trasparente”; • Attivazione dei processi formativi sui contenuti del Codice di Comportamento in funzione
preventiva del rischio corruttivo; • Adeguamento degli atti dell'Amministrazione ai contenuti del Codice di
Comportamento; • Monitoraggio dell'applicazione del Codice di Comportamento.
Tra gli obiettivi sono annoverati anche quelli relativi al PTTI, raggruppati in tre diversi ambiti: • il processo di attuazione del Programma triennale; • la pubblicazione dei dati intesa come risultato dell’attuazione del programma; • iniziative in tema di integrità (giornata della trasparenza).
Specifici report, schede, relazioni e segnalazioni hanno consentito di acquisire informazioni e dati circa l’implementazione delle misure e, in taluni casi anche circa la loro efficacia, direttamente dalle UU.OO., dimostrando una generale e sostanziale tenuta del sistema di collegamento agli obiettivi di budget.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione ha utilizzato i risultati emersi per verificare eventuali scostamenti rispetto ai risultati attesi, individuando le misure correttive necessarie applicabili già nel 2015 o nel PTPC 2016 2018, e alimentando in tal modo anche il carattere ciclico della valutazione delle performance, in funzione del miglioramento dell’organizzazione.
Dall’anno in corso il ciclo sarà ulteriormente implementato per l’integrazione realizzata a partire dal processo di individuazione condivisa delle misure di prevenzione, sia quelle specifiche delle UU.OO. sia quelle trasversali, ed i relativi indicatori, sino alla valutazione annuale, passando attraverso l’articolato sistema di monitoraggio che prevede una verifica infrannuale al fine di consentire opportuni e tempestivi interventi correttivi, in caso di criticità o aggiustamenti di sistema.
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Particolare attenzione sarà posta a definire il flusso delle informazioni necessitanti per il monitoraggio, quale misura trasversale della Comunicazione interna finalizzata a sostenere l’implementazione delle specifiche misure di controllo del rischio, curando, laddove possibile, che i flussi siano automatizzati e prevedendo il sistema di alert che, sul modello dell’evento
sentinella utilizzato nel Risk Management, consenta l’immediata segnalazione di eventi imprevisti.
Il monitoraggio dovrà consentire in primo luogo la verifica delle misure di trattamento del rischio in relazione ai requisiti che l’ANAC prescrive debbano avere: efficacia nella neutralizzazione delle cause del rischio, sostenibilità economica e organizzativa, adattamento alle caratteristiche specifiche dell’organizzazione, con riferimento a tempistica, responsabilità e indicatori.
Fermo restando che si rimane in attesa delle ulteriori direttive che l’A.N.AC. emanerà in linea con quanto previsto dall’art. 7 della l. 124/2015, il PTPC raggruppa organicamente per tipologia le misure individuate, al fine di organizzare il monitoraggio per pattern di indicatori, seguendo la classificazione proposta nella Determinazione n.12/2015: - misure di controllo; - misure di trasparenza; - misure di definizione e promozione dell’etica e di standard di comportamento; - misure di regolamentazione; - misure di semplificazione di processi/procedimenti; - misure di formazione; - misure di sensibilizzazione e partecipazione; - misure di segnalazione e protezione; - misure di disciplina del conflitto di interessi; - misure di rotazione/affiacamento; - misure di regolazione dei rapporti con i “rappresentanti di interessi particolari. Completano il quadro degli strumenti previsti dal PTPC 2016 2018 per il monitoraggio delle misure i seguenti interventi organizzativi:
a) Attribuzione alla Commissione Aziendale Attività Ispettive ulteriori compiti di controllo e verifica in materia di prevenzione della corruzione, ampliandone funzioni e dotazione di risorse;
b) Implementazione di un flusso informativo che consenta di estendere il monitoraggio anche alle eventuali segnalazioni da parte del cittadino di episodi di cattiva amministrazione, per il tramite dell'U.R.P. aziendale e della casella di interfaccia web “contattaci”. Dal 2015 l’URP è inoltre la funzione aziendale istituzionalmente preposta al monitoraggio dei tempi procedimentali previsto dal P.T.T.I.;
c) Predisposizione di un protocollo operativo condiviso con il Risk Manager per il monitoraggio congiunto degli eventi che abbiano rilievo sia per il rischio corruzione, sia per il rischio clinico;
d) Istituzione del gruppo multidisciplinare dei Referenti, i quali svolgono, tra l’altro, “attività informativa…per la formazione e il monitoraggio del PTPC e sull’attuazione delle misure”, già attuata con atto deliberativo n.143/DG del 21/01/2016, che ratifica una modalità operativa attiva dal 2015.
Per il monitoraggio del PTPC viene altresì in atto utilizzato lo schema della Relazione annuale del RPC, che costituisce un’utile guida all’autovalutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione e all’ individuazione di eventuali scostamenti.
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7. MISURE TRASVERSALI
Questa sezione del Piano contiene le misure indicizzate nel PNA come “Misure obbligatorie e ulteriori”, applicabili trasversalmente ai diversi settori di attività dell’Amministrazione.
7.1 TRASPARENZA
Secondo quanto disciplinato dal D.Lgs. n.33 del 14 marzo 2013, recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, l’A.S.P. di Messina adotta il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.), le cui misure sono collegate con le misure e gli interventi del presente P.T.P.C. e con il ciclo della performance.
La trasparenza è indicata espressamente dal PNA quale prima misura di prevenzione del rischio corruttivo, ed occupa un particolare spazio nella complessiva strategia preventiva in ragione non solo del suo carattere trasversale, ma soprattutto per il complesso di normative e di regolamentazioni in materia.
Il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2016 2018, come suggerito dal sopra richiamato D.Lgs. 33/2013 e raccomandato dalla Determinazione ANAC n.12/2015, in linea di continuità con i precedenti Piani dell’Azienda, costituisce sezione del presente P.T.P.C.
7.2 CODICE DI COMPORTAMENTO
L’A.S.P. di Messina, al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, in osservanza del D.P.R. n. 62/2013 e sulla base degli indirizzi, dei criteri e delle linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.), con deliberazione del Commissario Straordinario n.4354/CS del 30/12/2013, ha adottato il proprio Codice di Comportamento.
Per l’adozione del Codice di Comportamento aziendale, si è tenuto conto delle prescritte procedure di partecipazione previste dalla legge, rispettando la tempistica stabilita.
Il Codice di Comportamento è una misura di prevenzione fondamentale in quanto le norme in esso contenute regolano in senso legale ed eticamente corretto il comportamento dei dipendenti e, in conseguenza, indirizzano l’azione amministrativa.
A tale fine, il Codice di Comportamento aziendale prevede espressamente l’obbligo di rispettare le misure contenute nel P.T.P.C. dell’Azienda, di prestare collaborazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnalare al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui si sia venuto a conoscenza.
Il Codice di Comportamento dell’Azienda fornisce precise indicazioni sulle condotte eticamente e giuridicamente adeguate nelle diverse situazioni critiche, individuando nei componenti degli UU.PP.DD del Comparto e della Dirigenza il riferimento per un eventuale confronto in caso di dubbio circa il comportamento da seguire. Alla responsabilità degli UU.PP.DD. è rimessa la verifica nei casi di violazione del Codice di Comportamento, curando in particolare che risulti chiaro quali sono le autorità competenti allo svolgimento del procedimento e all’irrogazione delle sanzioni disciplinari anche nei confronti dei dirigenti. I contenuti del Codice di Comportamento sono stati coordinati con il sistema di misurazione e valutazione della performance, nel senso della rilevanza del rispetto del codice ai fini della valutazione dei risultati conseguiti dal dipendente o dall’ufficio. Infatti, oltre agli effetti di
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natura disciplinare, penale, civile, amministrativa e contabile, le eventuali violazioni al codice rilevano anche in ordine alla misurazione e valutazione della performance. Il Codice di Comportamento incoraggia inoltre l’emersione di valori positivi all’interno e all’esterno dell’amministrazione, chiamando in causa in modo precipuo i Dirigenti. Il Codice di Comportamento incoraggia l’emersione di valori positivi all’interno e all’esterno dell’amministrazione, chiamando in causa in modo precipuo i Dirigenti. Il Codice, infatti, prevede che:
“Il Dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell'azione amministrativa. Il dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.” (art. 13, comma 4);
“Il Dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all'aggiornamento del personale, all'inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.” (art. 13, comma 5);
“Il Dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all'organizzazione, all'attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell'Azienda.” (art. 13, comma 9);
“È fatto obbligo ai dirigenti, nell’ambito della propria sfera di competenza, segnalare al Responsabile della U.O. U.R.P. & P.T. articoli della stampa o comunicazioni sui media che appaiano ingiustamente denigratori dell’organizzazione o dell’azione dell’Azienda affinché sia diffusa tempestivamente una risposta con le adeguate precisazioni o chiarimenti per mettere in luce il corretto agire dell’Azienda. È fatto obbligo ai dirigenti, nell’ambito della propria sfera di competenza, segnalare i casi di buone prassi o di risultati positivi ottenuti dall’Azienda affinché se ne dia notizia anche sul sito internet dell’amministrazione.” (art. 13, comma 11);
“Il comportamento del Dirigente è improntato al perseguimento dell’efficienza ed efficacia dei servizi istituzionali, nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini utenti, operando costantemente nel rispetto del principio di legalità, buona amministrazione e imparzialità, economicità, razionalità e trasparenza.” (art. 13, comma 12); Il Codice di Comportamento si applica a tutti i dipendenti dell’A.S.P. di Messina e
prevede l’estensione anche nei confronti dei collaboratori e consulenti a qualsiasi titolo dell’amministrazione e dei titolari di organo. Ai sensi della L. n.190/2012, la violazione delle regole del Codice di Comportamento generale approvato con D.P.R. n.62/2013 e del Codice di Comportamento aziendale dà luogo a responsabilità disciplinare. Esso è stato diffuso tramite la pubblicazione sul sito web dell’A.S.P. e capillarmente mediante comunicazione personale a tutti i dipendenti dell’amministrazione. Nel corso del 2015 è stata implementata, per il tramite dell’ U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, la consegna ai dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, al momento dell’assunzione o di conferimento di incarico, del link per la visione e il download sia del P.T.P.C.–P.T.T.I. e del Codice di Comportamento.
Negli schemi tipo di incarico, contratto, bando è stata inserita la condizione dell’osservanza del Codice di Comportamento, che costituisce clausola per i collaboratori interni ed esterni a qualsiasi titolo dell’Azienda, per i titolari di organo, per i collaboratori delle ditte fornitrici di beni o servizi od opere a favore dell’Azienda, per l’instaurarsi del rapporto di lavoro, nonché è stata prevista la risoluzione o la decadenza dal rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal Codice. Per favorire l’adeguamento completo degli atti alle prescrizioni
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dell’art. 2 del D.P.R. 62/2013, si è provveduto ad inserire specifici obiettivi all’interno del ciclo delle performance.
La formazione per la corretta conoscenza e applicazione del Codice è stata inserita, su input del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, nel Piano Formativo Aziendale 2015: il P.F.A. “Piano Nazionale Anticorruzione e Codice di Comportamento per la Funzione Pubblica", corso di formazione generale svolto in 6 edizioni, è stato seguito da 384 frequentanti, selezionati in base ai criteri forniti dal RPC, tra i dirigenti e i dipendenti delle aree a rischio. Il Piano Formativo Aziendale 2016 prevede lo svolgimento di altre 4 edizioni del corso, al fine di formare e informare altri dipendenti e tenere viva l’attenzione sui temi della legalità.
Il monitoraggio sullo stato di applicazione del Codice, effettuato a partire dall’anno 2014, ha evidenziato una progressiva diminuzione dei procedimenti disciplinari, a riprova dell’efficace penetrazione della misura. Infatti, se anche nel 2015 risultano avviati 4 procedimenti disciplinari per violazioni del Codice di Comportamento in più rispetto al biennio precedente (rispettivamente 12 e 8), sono sensibilmente diminuiti i procedimenti disciplinari per fatti penalmente rilevanti: solo 2 a fronte dei 18 del biennio precedente.
Si è altresì provveduto ad avviare le integrazioni riguardanti le specifiche dell'Ente, con la stesura condivisa del "Regolamento per la partecipazione ad eventi sponsorizzati" e del "Codice di Comportamento ad uso del Personale Ispettivo della Prevenzione Medica e Veterinaria", pronti per l'adozione. E' stata inoltre programmata l'estensione del Codice di Comportamento ai Medici convenzionati e la sua revisione entro il 2016, nell’ambito della quale saranno effettuate ulteriori integrazioni, in relazione alle misure specifiche di trattamento del rischio (come, ad es., gli obblighi di riservatezza relativi all’evento del decesso). 7.3 ROTAZIONE DEI DIPENDENTI Tra le misure atte a prevenire il rischio di corruzione, assume rilievo l’applicazione del principio di rotazione del personale addetto alle aree a rischio.
La ratio delle previsioni normative ad oggi emanate è quella di evitare che possano consolidarsi posizioni di privilegio nella gestione diretta di attività e di evitare che il medesimo funzionario tratti lo stesso tipo di procedimenti per lungo tempo, relazionandosi sempre con i medesimi utenti, riducendo così il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti.
L’A.S.P. di Messina ha previsto, nel proprio Atto Aziendale, in corso di approvazione, la rotazione degli incarichi Dirigenziali apicali, utilizzando parametri di fungibilità delle relative professionalità, quali l’area professionale, tecnica e amministrativa e l’area medica, negli ambiti ospedalieri e dei distretti sanitari.
L’A.S.P. di Messina, inoltre, compatibilmente con la dotazione di risorse umane e con l’esigenza di mantenere continuità e coerenza di indirizzo delle strutture, applica il principio di rotazione prevedendo che nei settori più esposti a rischio di corruzione siano alternate le figure dei responsabili di procedimento, nonché dei componenti delle commissioni di gara e di concorso.
L’attuazione della misura dovrà avvenire, compatibilmente con le risorse umane disponibili, in modo da tener conto delle specificità professionali in riferimento alle funzioni per salvaguardare la continuità della gestione amministrativa e nel rispetto dei CC.CC.NN.LL.. Ove le condizioni organizzative non consentano l’attuazione della sopra citata misura, il Dirigente Responsabile dell’U.O.C. di competenza dovrà relazionarne con adeguata motivazione.
Il Codice di Comportamento dell’A.S.P.di Messina, all’art.8 comma 11 lett. e), in attuazione dell’art.16, comma 1, lettera l quater, del D.Lgs. n.165/2001, i Dirigenti
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Responsabili delle UU.OO. aziendali: ”provvedono al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione svolte nella struttura cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nel caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva”.
L’A.S.P. di Messina, a tal fine, adotta le sotto elencate misure: • previsione del criterio di rotazione nell’ambito degli avvisi interni di selezione per il
conferimento di incarichi dirigenziali: • previsione, nell’ambito dei singoli contratti di conferimento di incarichi dirigenziali, della
revoca o dell’assegnazione ad altro incarico a seguito di avvio di procedimento disciplinare o penale per fatti di natura corruttiva;
• previsione di modalità organizzative a livello di singola struttura al fine di definire, secondo un criterio di rotazione, la composizione delle diverse equipes, gruppi o commissioni comunque deputate ad attività ispettive, di vigilanza o di controllo.
7.4 CONFLITTO DI INTERESSI
I dipendenti dell’A.S.P. di Messina, ai sensi dell’art.1, comma 41, della L. n. 190/2012,
che ha introdotto l’art.6 bis nella L. n. 241/90, rubricato “Conflitto di interessi”, sono tenuti a prestare massima attenzione alle situazioni di conflitto di interesse che la legge ha valorizzato con l’inserimento di una nuova e specifica disposizione nell’ambito della legge sul procedimento amministrativo. A tal fine:
a) è stabilito un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento, il titolare dell’ufficio competente ad adottare il provvedimento finale ed i titolari degli uffici competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche solo potenziale;
b) è previsto un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti. I dipendenti dell’A.S.P. di Messina sono tenuti ad osservare le disposizioni contenute nel Codice di Comportamento aziendale:
Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse (art. 6 del D.P.R. 62/2013)
1. Il dipendente, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, informa per iscritto il Dirigente
Responsabile della U.O. di appartenenza per le determinazioni del caso in ordine al conflitto
ovvero, laddove si tratti di dirigenti apicali, il Responsabile della U.O.C. Gestione Risorse
Umane ed il Responsabile della Prevenzione e della Corruzione, di tutti i rapporti, diretti o
indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia
o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando: a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il
convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti
rapporti di collaborazione;
b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in
attività o decisioni inerenti all'ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.
2. Il dipendente è tenuto ad aggiornare la informazione di cui al comma 1 del presente articolo
ogni qualvolta si determinino variazioni rilevanti e, comunque, con cadenza annuale fissata nel
mese di gennaio di ogni anno.
3. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni
in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di
conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di
qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare
pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
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Art. 7 Obbligo di astensione (art. 7 del D.P.R. 62/2013) 1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che
possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo
grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di
frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge
abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi,
ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente,
ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di
cui sia amministratore o gerente o dirigente.
Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Il
dipendente è tenuto a comunicare tempestivamente al Dirigente Responsabile dell’ufficio di
appartenenza ovvero, laddove si tratti di dirigenti apicali, al Dirigente Responsabile della
U.O.C. Gestione Risorse Umane e al Dirigente Responsabile della Prevenzione e Corruzione
dell’Azienda le ragioni che possono comportare un conflitto d’interesse con l’Azienda per le
conseguenti determinazioni.
2. Nei casi previsti dal precedente comma, il dipendente deve darne comunicazione per
iscritto, precisando le ragioni che determinano l’obbligo di astensione, al Responsabile
della U.O. di appartenenza, e, nel caso degli apicali, della struttura sovraordinata o, in
mancanza, al Direttore Sanitario o Amministrativo dell’Azienda, in relazione all’area di
appartenenza.
3. Il Responsabile della Struttura di appartenenza o il Direttore dell’Azienda verifica
l’effettiva sussistenza nel caso concreto delle condizioni che determinano l’obbligo di
astensione e adotta i conseguenti provvedimenti di competenza.
4. L’astensione deve essere annotata, senza indicazione delle cause che l’hanno
determinata, nella pratica e la relativa comunicazione deve essere trasmessa, in forma
integrale, al Responsabile per la prevenzione della corruzione che provvede alla tenuta
del relativo archivio.
L’A.S.P. di Messina intraprende adeguate iniziative per dare conoscenza al personale dell’obbligo di astensione, delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione e dei comportamenti da seguire in caso di conflitto di interesse. I Direttori delle UU.OO. dovranno rilevare e comunicare, con cadenza annuale, la sussistenza di eventuali conflitti di interesse verificatisi nelle UU.OO. di competenza, le ragioni che hanno determinato l’obbligo di astensione ed i conseguenti adempimenti adottati.
In coerenza con gli obblighi previsti dal Codice di Comportamento di cui al D.P.R. 62/2013, è necessario rendere conoscibili, attraverso apposite dichiarazioni, le relazioni e/o interessi che possono coinvolgere i professionisti di area sanitaria e amministrativa nell’espletamento di attività inerenti alla funzione che implichino responsabilità nella gestione delle risorse e nei processi decisionali con particolare riferimento in materia di farmaci, dispositivi, altre tecnologie, nonché ricerca, sperimentazione e sponsorizzazione.
L’A.S.P. di Messina, nel corso del 2016, intende chiedere a tutti i professionisti appartenenti all’area sanitaria e amministrativa, tenuti all’applicazione della normativa in materia della trasparenza e prevenzione della corruzione, la compilazione, con cadenza annuale, di una “dichiarazione pubblica di interessi” utilizzando la modulistica standard predisposta da AGENAS .
Tali modelli di dichiarazione, introdotti dal management aziendale per assicurarne la conforme adozione, saranno utilizzati dal RPC per favorire l’implementazione di un flusso di informazioni su cui poter orientare le attività di controllo. 7.5 SVOLGIMENTO DI INCARICHI D’UFFICIO – ATTIVITÀ ED INCARICHI
EXTRAISTITUZIONALI
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Il cumulo in capo ad un medesimo dirigente o funzionario di incarichi conferiti
dall’Azienda può comportare il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale. La concentrazione del potere decisionale aumenta il rischio che l’attività amministrativa possa essere indirizzata verso fini privati o impropri determinati dalla volontà del dirigente stesso. Inoltre, lo svolgimento di incarichi, soprattutto se extra istituzionali, da parte del dirigente o del funzionario può realizzare situazioni di conflitto di interesse che possono compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti corruttivi.
Per questi motivi, la L. n.190/2012 è intervenuta a modificare anche il regime dello svolgimento degli incarichi da parte dei dipendenti pubblici contenuto nell’art. 53 del D. Lgs. n. 165/2001.
Per disciplinare il conferimento degli incarichi extraistituzionali l’A.S.P.di Messina ha elaborato, a cura dell’UOC Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, ed adottato, con deliberazione n.2962/DG del’11/12/2015, un apposito Regolamento aziendale. 7.6 CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI PARTICOLARI
ATTIVITÀ O INCARICHI PRECEDENTI E SUCCESSIVI AL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)
Il D.Lgs. n.39/2013, recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”, ha disciplinato delle particolari ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati in relazione all’attività svolta dall’interessato in precedenza e delle ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati per i soggetti che siano stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione..
Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. n. 39/2013. A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art. 18 del D. Lgs. n. 39/2013.
La situazione di inconferibilità non può essere sanata. Per il caso in cui le cause di inconferibilità, sebbene esistenti ab origine, non fossero note all’amministrazione e si appalesassero nel corso del rapporto, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è tenuto ad effettuare la contestazione all’interessato, il quale, previo contraddittorio, deve essere rimosso dall’incarico.
L’accertamento avviene mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. n. 445/2000, dichiarazione sostitutiva che deve essere pubblicata sul sito dell’Azienda (art. 20 D.Lgs. n. 39/2013), a cura della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente, secondo modello predisposto dall’Assessorato della Salute..
A tal fine, il Direttore della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente è tenuto ad assicurare che:
negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento;
i soggetti interessati rendano la dichiarazione di insussistenza delle cause di inconferibilità all’atto del conferimento dell’incarico. Con Delibera n. 149 del 22 dicembre 2014 “Interpretazione e applicazione del decreto
legislativo n. 39/2013 nel settore sanitario”, l’ANAC ha stabilito: “con l’interpretazione formulata dall’Autorità con la citata delibera n. 58/2013, sono
diventate destinatarie delle norme in materia di inconferibilità/ incompatibilità delle
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figure professionali diverse da quelle apicali, che seppur oggetto di potenziali ed effettivi
conflitti d’interesse, non sono state individuate dal legislatore, né nella legge delega, né
nei decreti attuativi e che risulta certamente complesso l’accertamento delle situazioni
di incompatibilità/ inconferibilità basato sull’analisi di piani aziendali e regolamenti che
sono diversi per ogni realtà aziendale sanitaria;
VISTA la sentenza n. 5583/2014 emessa dalla terza sezione del Consiglio di Stato
secondo la quale, in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le
pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, ai sensi dell’art.
1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190, deve ritenersi che non sussista
incompatibilità tra la qualifica di dirigente medico di una ASL e la carica di consigliere
comunale;
Le ipotesi di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi presso le ASL, come definite
al precedente punto 1, devono intendersi applicate solo con riferimento agli incarichi di
direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario, attesa la disciplina
speciale dettata dal legislatore delegante all’art. 1, commi 49 e 50 della legge 6
novembre 2012, n. 190, e dagli artt. 5, 8, 10 e 14 del decreto legislativo 8 aprile 2013,
n. 39.”
In tale contesto normativo, l’A.S.P. di Messina acquisisce, annualmente e/o al momento del conferimento dell’incarico, la succitata dichiarazione oltre che del Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario, anche dei Direttori delle UU.OO.CC. e delle UU.OO.SS. a valenza dipartimentale al fine di verificare eventuali situazioni di inconferibilità di incarichi in caso di condanna con sentenza anche non passata in giudicato per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO (PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)
La Legge n.190/2012 ha introdotto un nuovo comma (16 ter) nell’ambito dell’art.53 del D.Lgs. n.165/2001, volto a contenere il rischio di situazioni di corruzione connesse all’impiego del dipendente successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.
Il rischio valutato dalla norma è che durante il periodo di servizio il dipendente possa artatamente precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose e così sfruttare a proprio fine la sua posizione e il suo potere all’interno dell’amministrazione per ottenere un lavoro per lui attraente presso l’impresa o il soggetto privato con cui entra in contatto.
La norma prevede quindi una limitazione della libertà negoziale del dipendente per un determinato periodo successivo alla cessazione del rapporto per eliminare la “convenienza” di accordi fraudolenti.
La disposizione stabilisce che “I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno
esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del
rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati
destinatari dell'attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I
contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma
sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare
con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei
compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti”. L’ambito della norma è riferito a quei dipendenti che nel corso degli ultimi tre anni di
servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’amministrazione con riferimento allo svolgimento di attività presso i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi.
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I “dipendenti” interessati sono coloro che per il ruolo e la posizione ricoperti nell’amministrazione hanno avuto il potere di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto dell’atto e, quindi, coloro che hanno esercitato la potestà o il potere negoziale con riguardo allo specifico procedimento o procedura (dirigenti, funzionari titolari di funzioni dirigenziali, responsabile del procedimento nel caso previsto dall’art. 125, commi 8 e 11, del D.Lgs. n.163/2006).
“Le prescrizioni ed i divieti contenuti nell’art. 53, comma 16 ter, del d.lgs. 165/2001,
che fissa la regola del c.d. pantouflage, trovano applicazione non solo ai dipendenti che
esercitano i poteri autoritativi e negoziali per conto della PA, ma anche ai dipendenti che pur
non esercitando concretamente ed effettivamente tali poteri sono tuttavia competenti ad
elaborare atti endoprocedimentali obbligatori (pareri, certificazioni, perizie) che incidono in
maniera determinante sul contenuto del provvedimento finale, ancorché redatto e sottoscritto
dal funzionario competente.” (Orientamento ANAC n. 24 del 21 ottobre 2015). I predetti soggetti nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con
l’amministrazione, qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi.
Al fine di garantire l’esatto rispetto della delineata normativa: Il Direttore della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente è tenuto ad
assicurare che nei contratti di assunzione del personale sia inserita la clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o di lavoro autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente;
I Direttori delle UU.OO.CC. Provveditorato, Tecnico, Acquisizione Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie sono tenuti ad assicurare che nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura negoziata, nei contratti/convenzioni con le strutture private accreditate, sia inserita la condizione soggettiva di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi ad ex dipendenti che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto della Azienda nei loro confronti per il triennio successivo alla cessazione del rapporto; pertanto, all’esatto rispetto di tale previsione sono tenuti anche tutti gli altri Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di analoghi procedimenti amministrativi ascritti alla loro responsabilità; che venga disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al punto precedente; che venga fornita tempestiva informativa dei fatti al Responsabile della U.O.C. Servizio Legale dell’Azienda, affinché l’A.S.P. agisca in giudizio per ottenere il risarcimento del danno nei confronti degli ex
dipendenti per i quali sia emersa la violazione dei divieti contenuti nell’art.53, comma 16 ter, D.Lgs. n.165/2001.
7.7 INCOMPATIBILITÀ SPECIFICHE PER POSIZIONI DIRIGENZIALI
Ai sensi dell’art.1 del D.Lgs. n.39/2013, per “incompatibilità” si intende “l’obbligo per il
soggetto cui viene conferito l’incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine
perentorio di 15 giorni, tra la permanenza nell’incarico e l’assunzione e lo svolgimento di
incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione
che conferisce l’incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l’assunzione della carica
di componente di organi di indirizzo politico”.
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Le situazioni di incompatibilità sono previste nel Capi V e VI del D. Lgs. n. 39/2013. A differenza che nel caso di inconferibilità, la causa di incompatibilità può essere
rimossa mediante rinuncia dell’interessato ad uno degli incarichi che la legge ha considerato incompatibili tra di loro.
Se si riscontra nel corso del rapporto una situazione di incompatibilità, il Responsabile della prevenzione della corruzione effettua una contestazione all’interessato e la causa deve essere rimossa entro 15 giorni; in caso contrario, la legge prevede la decadenza dall’incarico e la risoluzione del contratto di lavoro autonomo o subordinato (art.19 D.Lgs. n.39/2013).
L’Azienda verifica la sussistenza di eventuali situazioni di incompatibilità nei confronti dei titolari di incarichi previsti nei Capi V e VI del D.Lgs. n.39/2013 per le situazioni contemplate nei medesimi Capi. Il controllo deve essere effettuato:
all’atto del conferimento dell’incarico; annualmente e su richiesta nel corso del rapporto.
Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la stessa deve essere rimossa prima del conferimento. Se la situazione di incompatibilità emerge nel corso del rapporto, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, . contesta la circostanza all’interessato ai sensi degli artt.15 e 19 del D.Lgs. n.39/2013 e vigila affinché siano prese le misure conseguenti.
In riferimento all’art.20, comma 2, del d.lgs. n. 39/2013, i soggetti interessati sono tenuti a rendere la dichiarazione sull’insussistenza delle cause di incompatibilità annualmente.
La dichiarazione deve altresì essere resa tempestivamente all'insorgere della causa di incompatibilità, al fine di consentire l’adozione delle conseguenti iniziative da parte dell’Azienda.
La dichiarazione sostitutiva sull’insussistenza di cause di incompatibilità, resa dai soggetti interessati, deve essere pubblicata sul sito istituzionale dell’Azienda (art. 20 D.Lgs. n.39/2013).
L’A.S.P. di Messina, preso atto della Delibera dell’A.N.AC. n.149 del 22 dicembre 2014 “Interpretazione e applicazione del decreto legislativo n. 39/2013 nel settore sanitario”, acquisirà, con cadenza annuale, la dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità ostative al mantenimento dell’incarico da parte del Direttore Generale, del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario. 7.8 FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONI AGLI UFFICI E
CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La Legge n.190/2012, in materia di formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici,
conferimento di incarichi dirigenziali in caso di condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione, ha ex novo introdotto anche delle misure di prevenzione di carattere soggettivo, con le quali la tutela è anticipata al momento di individuazione degli organi che sono deputati a prendere decisioni e ad esercitare il potere nelle amministrazioni.
Tra queste, il nuovo art. 35 bis, inserito nell’ambito del D.Lgs. n.165/2001, pone delle condizioni ostative per la partecipazione a commissioni di concorso o di gara e per lo svolgimento di funzioni direttive in riferimento agli uffici considerati a più elevato rischio di corruzione.
La norma in particolare prevede: “1. Coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati
previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale:
a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o
la selezione a pubblici impieghi;
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b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla
gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla
concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o
attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati;
c) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento
di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi,
sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque
genere.
2. La disposizione prevista al comma 1 integra le leggi e regolamenti che disciplinano la
formazione di commissioni e la nomina dei relativi segretari”. Inoltre, il D.Lgs. n.39/2013 ha previsto, come già sopra specificato, un’apposita
disciplina riferita alle inconferibilità di incarichi dirigenziali e assimilati Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art.17 del D.Lgs. n.39/2013.
A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art.18 del medesimo decreto.
A norma del D.Lgs. n.39/2013: in generale, la preclusione opera in presenza di una sentenza, ivi compresi i casi di
patteggiamento, per i delitti contro la pubblica amministrazione anche se la decisione non è ancora irrevocabile ossia non è ancora passata in giudicato;
la specifica preclusione di cui alla lett. b) del citato art. 35 bis riguarda sia l’attribuzione di incarico o l’esercizio delle funzioni dirigenziali sia lo svolgimento di funzioni direttive; pertanto, l’ambito soggettivo della norma riguarda i dirigenti, i funzionari ed i collaboratori (questi ultimi nel caso in cui svolgano funzioni dirigenziali o siano titolari di posizioni organizzative);
in base a quanto previsto dal comma 2 del suddetto articolo, la disposizione riguarda i requisiti per la formazione di commissioni e la nomina dei segretari e pertanto la sua violazione si traduce nell’illegittimità del provvedimento conclusivo del procedimento;
la situazione impeditiva viene meno ove venga pronunciata per il medesimo reato una sentenza di assoluzione anche non definitiva. Se la situazione di inconferibilità si appalesa nel corso del rapporto, il Responsabile della
Prevenzione della Corruzione effettua la contestazione nei confronti dell’interessato e lo stesso deve essere rimosso dall’incarico o assegnato ad altro ufficio.
I Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico, e della U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente dell’A.S.P. di Messina, in base alla rispettiva competenza, nonché tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di situazioni di specie, sono tenuti ad assicurare la verifica della sussistenza di eventuali precedenti penali a carico dei dipendenti e/o dei soggetti cui si intende conferire incarichi .
L’accertamento sui precedenti penali avviene mediante mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art.46 del D.P.R. n. 445/2000 (art.20 D.Lgs. n.39/2013)..
In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità, secondo l’art.17 del D.Lgs. n.39/2013, l’incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all’art.18 del medesimo decreto. A tal fine, I Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico e della U.O.C. Gestione Risorse Umane dell’A.S.P. di Messina, in base alla rispettiva competenza, nonché tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche sono tenuti, in presenza di situazioni di specie:
a effettuare i controlli sui precedenti penali ed a porre in essere le determinazioni conseguenti in caso di esito positivo del controllo;
ad assicurare che negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento;
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a proporre al Direttore Generale gli atti necessari per adeguare i propri regolamenti sulla formazione delle commissioni per l’affidamento di commesse o di concorso.
7.9 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI (WHISTLEBLOWER)
L’art. 8 del Codice di Comportamento dei dipendenti dell’ A.S.P. di Messina, nel rispetto del disposto dall’art. 54 bis del D.Lvo 165/2001, introdotto dall’art. 1 comma 51 della L. n 190/2012, prevede specificamente il divieto di discriminazione nei confronti del dipendente che segnala illeciti all'interno dell’A.S.P.(whistleblower), assicurando che la denuncia sia sottratta al diritto di accesso, fatta esclusione per quanto previsto nel comma 2 del citato art. 54 bis, ovvero che l’identità del segnalante possa essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia indispensabile per la difesa dell’incolpato.
Ferme restando le disposizioni di legge, che obbligano da un lato il dipendente pubblico a denunciare al proprio superiore gerarchico o alla magistratura eventuali situazioni illecite di cui sia venuto a conoscenza per motivi di lavoro, e dall’altro lo tutelano contro l’ingiusto licenziamento (art. 18 dello statuto dei lavoratori), il nuovo contesto introduce un sistema di garanzie di tutela, tese ad evitare anche ritorsioni o abusi “minori”, ed include tra le condotte illecite segnalabili anche le violazioni del Codice di Comportamento.
Il Codice di Comportamento individua infatti specificamente quale misura discriminatoria ogni forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili avviata nei confronti del dipendente che ha effettuato segnalazioni. Di conseguenza, il dipendente che riferisce al proprio superiore gerarchico condotte che presume illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può quindi essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. La procedura whistleblower introduce canali privilegiati e diretti che non obbligano a seguire la gerarchia interna, in quanto la segnalazione viene inoltrata al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e non attiva immediatamente un procedimento, bensì costituisce un elemento di valutazione che deve essere riscontrato e qualificato giuridicamente dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione. I responsabili delle UU.OO. interessate, in piena autonomia e segretezza, porranno in essere sinergicamente tutte le azioni necessarie ad esperire l’istruttoria, nel pieno rispetto delle regole interne e delle disposizioni di legge in materia penale, tributaria o amministrativa. È importante che gli obblighi di riservatezza siano previsti a carico di tutti coloro che ricevono o vengono a conoscenza della segnalazione e di coloro che successivamente venissero coinvolti nel processo di gestione della segnalazione.
In sede di procedimento disciplinare a carico dell’eventuale responsabile del fatto illecito, l’identità del segnalante non potrà essere rivelata, senza il suo consenso, a condizione che la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora invece la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’identità del segnalante potrà essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia indispensabile per la difesa dell’incolpato.
L'Azienda nel 2015 ha completato il ventaglio delle diverse procedure previste dalle norme per tutelare chi segnala illeciti: nel 2014 erano già attuabili le segnalazioni whistleblowing con documento cartaceo e per e mail, nell’ambito del PTPC 2015 2017 è stato adottato il Regolamento e implementato il Sistema informativo dedicato con garanzia di anonimato, quale ulteriore misura al fine di garantire la tutela del segnalante, mediante il quale la scheda di segnalazione, redatta secondo lo schema adottato dalla Funzione Pubblica, può essere compilata e inoltrata on line in forma riservata e criptata. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione è tenuto ad annotare tutte le segnalazioni e i relativi atti in un registro informatizzato riservato. La procedura informatizzata è stata implementata nel sito
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intranet dell’A.S.P.e resa fruibile a tutti gli operatori mediante accesso da qualsiasi computer collegato alla rete aziendale. Sul sito web sono stati inoltre pubblicati sia la modulistica che il regolamento whistleblowing, che prevede e riguarda tutti i canali di segnalazione (cartacei, per e mail, on line). Mediante il whistleblowing sono state inoltrate due segnalazioni anche se non riconducibili alla fattispecie, una delle quali ha comunque consentito di intervenire per ripristinare legalità nei processi interessati.
L’applicazione di tale procedura tutela di fatto l’anonimato del dipendente che segnala illeciti, sostenendo la diffusione di una cultura della segnalazione che scontra tuttavia all’interno dell’amministrazione le resistenze verso una pratica socialmente non accettata, e che necessita quindi di un cambiamento culturale che la faccia accettare come misura preventiva dei fatti corruttivi, condivisa dall’intero sistema aziendale ed inseribile tra le buone pratiche a cui ogni dipendente è responsabilmente chiamato ad aderire, nel superiore interesse dell’amministrazione e dei cittadini. 7.10 LA FORMAZIONE
La formazione riveste un’importanza cruciale nell’ambito della prevenzione della
corruzione, per il ruolo strategico che i percorsi formativi rivestono nel sostenere i processi culturali, le innovazioni organizzative, l’aggiornamento dei contenuti della professione. In tema di anticorruzione, la programmazione formativa dell’A.S.P.è finalizzata a raggiungere i seguenti obiettivi:
l’attività amministrativa svolta da soggetti consapevoli con la conseguente riduzione del rischio che l’azione illecita sia compiuta inconsapevolmente;
la conoscenza e la condivisione degli strumenti di prevenzione (politiche, programmi, misure) da parte dei diversi soggetti che a vario titolo operano nell’ambito del processo di prevenzione;
la creazione di una base omogenea minima di conoscenza, che rappresenta l’indispensabile presupposto per programmare la rotazione del personale;
la creazione della competenza specifica necessaria per il dipendente per svolgere la nuova funzione da esercitare a seguito della rotazione;
la creazione di competenza specifica per lo svolgimento dell’attività nelle aree a più elevato rischio di corruzione;
l’occasione di un confronto tra esperienze diverse e prassi amministrative distinte da ufficio ad ufficio, reso possibile dalla compresenza di personale “in formazione” proveniente da esperienze professionali e culturali diversificate; ciò rappresenta un’opportunità significativa per coordinare ed omogeneizzare all’interno dell’ente le modalità di conduzione dei processi da parte degli uffici, garantendo la costruzione di “buone pratiche amministrative” a prova di impugnazione e con sensibile riduzione del rischio di corruzione;
la diffusione degli orientamenti giurisprudenziali sui vari aspetti dell’esercizio della funzione amministrativa, indispensabili per orientare il percorso degli uffici, orientamenti spesso non conosciuti dai dipendenti e dai dirigenti anche per ridotta disponibilità di tempo da dedicare all’approfondimento;
la riduzione di prassi contrarie alla corretta interpretazione della norma di volta in volta applicabile;
la diffusione di valori etici, mediante la condivisione di principi di comportamento eticamente e giuridicamente adeguati.
Coerentemente con quanto disposto dal P.N.A., e dall’Aggiornamento 2015 al PNA (Determina n.12/2015) il PTPC 2016 2018 continua la programmazione formativa già
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iniziata con i precedenti, ricalcandone strategie, metodologie e strutturazione e ampliando il target dei destinatari. La programmazione formativa nel 2015 è stata caratterizzata dal miglioramento degli
strumenti e da una maggiore articolazione e appropriatezza. Organicamente inserita nel Piano Formativo Aziendale, assegnata negli obiettivi del Piano della Performance, individuata come misura ulteriore per specifiche aree di rischio, è stata strutturata ed erogata in base a criteri definiti dal RPC e comunicati di concerto con il Responsabile dell'UO Formazione. La formazione generale ha compreso una sezione ad hoc per il Codice di Comportamento ed è stata finalizzata a continuare a far conoscere i temi dell' anticorruzione al Personale, dando priorità ai Dirigenti e ai Dipendenti delle aree a rischio (in tutto 384 distribuiti in 6 edizioni del corso “Piano Nazionale Anticorruzione e Codice di Comportamento per la Funzione Pubblica").
La formazione specifica ha approfondito, ai fini del coinvolgimento dei dipendenti all'aggiornamento del Piano, i contenuti della Determinazione ANAC n.12/2015 e ha dedicato ampio spazio all'analisi dei reati a cui espone il fenomeno corruttivo in sanità: il progetto formativo aziendale "Sistema anticorruzione Piano della prevenzione della corruzione e gestione del rischio nell'A.S.P.di Messina", corso di formazione specifica svolto in 2 edizioni, è stato frequentato da 231 dipendenti. Tutto il materiale didattico utilizzato è stato trasmesso ai Responsabili delle Unità Operative, per la relativa diffusione. Infine, sono stati svolti in house incontri formativi tenuti dal RPC e dall’esperto informatico ai referenti delle unità operative sulla corretta pubblicazione dei dati. Particolarmente utile per acquisire strumenti e conoscenze è stato il Corso svolto dal CEFPAS di Caltanissetta "L'anticorruzione della Pubblica Amministrazione" frequentato dal RPC e dai suoi diretti collaboratori nel febbraio 2015.
Il piano formativo 2016 in ambito di trasparenza e anticorruzione, formulato sulla base dei bisogni formativi individuati dal RPC, è inserito anche per l’anno in corso nel Piano Formativo Aziendale, e comprende i due diversi livelli già implementati:
1. livello generale, rivolto a tutti i dipendenti, che contempera l’approccio contenutistico, finalizzato a veicolare conoscenze e competenze, anche in relazione al Codice di Comportamento, con l’approccio valoriale, centrato sulle tematiche dell’etica e della legalità che progressivamente raggiunga tutti i dipendenti, a partire dalle aree a rischio; 2. livello specifico sia per figure professionali, sia per settori di attività, rivolto al Responsabile della Prevenzione, ai referenti, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio, finalizzato ad esaminare ed affrontare problematiche concrete di prevenzione della corruzione nel contesto di attività specifiche. In tale livello si situa il Corso già previsto di concerto con l’UOC Economico Finanziario e Patrimonio a supporto dei PAC aziendali. Gli incontri formativi in house saranno programmati in particolare per accompagnare alla corretta compilazione della modulistica standard e per sostenere i processi di mappatura per quelle unità operative che hanno dimostrato difficoltà in merito.
Il personale da inserire nei percorsi formativi è individuato dal Responsabile della Prevenzione della corruzione, tenendo presente il ruolo affidato a ciascun soggetto e le aree a maggior rischio di corruzione individuate nel Piano: criteri di selezione, debitamente motivati, e nominativi selezionati saranno pubblicati sull’intranet aziendale, per favorire la massima trasparenza dei processi decisionali.
7.11 PATTI DI INTEGRITÀ
I patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto. Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi di eluderlo. Si tratta
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quindi di un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti.
L’A.V.C.P., con determinazione n.4/2012, si è pronunciata circa la legittimità di prescrivere l’inserimento di clausole contrattuali che impongono obblighi in materia di contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti nell’ambito di protocolli di legalità/patti di integrità.
Nella determinazione si precisa che “mediante l’accettazione delle clausole sancite nei
protocolli di legalità al momento della presentazione della domanda di partecipazione e/o
dell’offerta, infatti, l’impresa concorrente accetta, in realtà, regole che rafforzano
comportamenti già doverosi per coloro che sono ammessi a partecipare alla gara e che
prevedono, in caso di violazione di tali doveri, sanzioni di carattere patrimoniale, oltre alla
conseguenza, comune a tutte le procedure concorsuali, della estromissione dalla gara (cfr Cons. St., sez. VI, 8 maggio 2012, n. 2657; Cons. St., 9 settembre 2011, n. 5066).”
Pertanto: 1) nelle procedure di gara per la fornitura di beni/servizi e per l’esecuzione di lavori si dovrà procedere a fare sottoscrivere, a pena di esclusione, alle Ditte partecipanti il Patto di Integrità secondo modello predisposto dall’Azienda; detto modello debitamente sottoscritto dovrà essere presentato in uno alla documentazione necessaria per la partecipazione alla procedura predetta; 2) negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito dovrà essere inserita la clausola che il mancato rispetto del patto d’integrità sottoscritto dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto; 3) la mancata previsione negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito della predetta clausola di salvaguardia, e/o la mancata verifica della sottoscrizione del Patto d’Integrità costituiscono violazioni dei doveri del pubblico dipendente.
In particolare, i Direttori della U.O.C. Provveditorato, della U.O.C. Tecnico, della dell’A.S.P. sono tenuti ad assicurare che negli avvisi, nei bandi di gara e nelle lettere di invito sia inserita la clausola di salvaguardia che il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all’esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto.
Al rispetto di tale disposizione sono, altresì, tenuti tutti i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, in presenza di situazioni di specie. 7.12 AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTO CON LA SOCIETÀ
Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento degli operatori e dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza (i cosiddetti stakeholder).
In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a favorire il dialogo sia nel contesto interno sia con l’esterno, per implementare un rapporto di fiducia e promuovere la cultura della legalità e che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”. Tali azioni sono state supportate da un percorso di valorizzazione sinergica delle strutture e delle funzioni aziendali legate alla Comunicazione, al fine di coordinarle all’interno di una rete in grado di sostenere nel tempo il cambiamento culturale del contesto interno ed esterno dell’organizzazione. Infatti il P.T.P.C. 2015 2017 aveva individuato nel Piano Aziendale della Comunicazione, nell’ unità operativa URP & Pubblica Tutela e nel sito web aziendale gli strumenti attraverso i quali rendere sistematica e continuativa l’attività di sensibilizzazione sui temi della legalità, che il PTPC 2016 2018 riprende in funzione di una progressiva integrazione.
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In linea con gli assunti della comunicazione organizzativa, intesa come “l’insieme dei
processi strategici e operativi che creano, scambiano e fanno condividere i messaggi
informativi e valoriali all’interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza
dell’organizzazione e della sua collocazione nell’ambiente”, e finalizzata dunque a condividere in modo consapevole l’identità e la mission dell’organizzazione, e coerentemente con le indicazioni dell’Aggiornamento al PNA (Determinazione ANAC n.12/2015), che raccomandano di considerare le misure di controllo del rischio corruttivo quali misure organizzative finalizzate al miglioramento dei processi aziendali e al loro funzionamento nella logica dell’accountability, della legalità e della responsabilità sociale, il PTPC 2016/2018 individua, per le aree mappate come aree di rischio, tanto le misure organizzative quanto gli strumenti di comunicazione interna ed esterna che ne accompagneranno l’implementazione. L’ottica è dinamica e vede la buona comunicazione sostenere la buona amministrazione, fondendosi con essa, e viceversa.
Gli ambiti interessati saranno prevalentemente la comunicazione interna e quella esterna, i cui stakeholder verranno raggiunti mediante tutti i canali già attivati o attivabili, utilizzando e affiancando altresì, ove opportuno, le azioni previste dalle diverse sezioni del Piano della Comunicazione. Quest’ultima modalità è stata già sperimentata a proposito del progetto Navigazione Facile, che ha messo insieme varie azioni previste dal Piano di Comunicazione 2015 in seno agli obiettivi della comunicazione esterna per Amministrazione Trasparente, Carta dei Servizi, URP & P.T., sito WEB, dando vita ad un sistema di accesso facilitato e completo alle informazioni relative ai servizi e alle prestazioni dell’ASP, fruibile on line da tutti i cittadini. Al progetto, ormai prossimo al varo, il Responsabile della Trasparenza ha collaborato popolando il sito con le procedure ad istanza di parte, complete di indirizzario, nominativi dei funzionari e dei responsabili, orari di apertura degli uffici, modulistica e tempi procedimentali, avvalendosi in questo della collaborazione dei Volontari del Servizio Civile Nazionale.
L’ implementazione continua e coerente con le indicazioni dell’Autorità, della sezione Amministrazione Trasparente ha permesso di rendere accessibili e trasparenti i processi dell’ASP, consentendo ai cittadini e, in genere, a tutti i portatori di interesse, di esercitare un effettivo potere di controllo sull’attività amministrativa, che sarà ulteriormente esteso nel 2016 mediante l’attivazione della casella “Contattaci” sull’home page del sito web aziendale.
Nel corso del 2016, la completa implementazione della sezione Amministrazione Trasparente collegata al Progetto Navigazione facile, unitamente al relativo monitoraggio con il coinvolgimento del pubblico al quale il progetto si rivolge, è individuato quale ulteriore obiettivo di comunicazione esterna.
Le azioni necessarie per assicurare il coinvolgimento degli Operatori nella gestione, alimentazione e aggiornamento delle informazioni (istruzioni operative, leve motivazionali, formazione…) saranno invece obiettivo della comunicazione interna e si concentreranno prioritariamente nella creazione dei flussi per il monitoraggio dell’applicazione delle misure di controllo del rischio, concertati tra il RPC, il Controllo di Gestione e i Responsabili delle Strutture.
Particolare spazio si è dato nel Piano al ruolo svolto dall’U.O. U.R.P. & P.T., che rappresenta, per missione istituzionale, la prima interfaccia con la cittadinanza, e può essere fondamentale nel veicolare l’immagine dell’amministrazione e della sua dimensione valoriale: i principi di centralità della persona, uguaglianza ed imparzialità, continuità, trasparenza, equità, diritto di scelta, efficienza, efficacia e partecipazione, utilizzando come criteri metodologici quelli della correttezza dell’azione amministrativa, della formazione continua, della comunicazione, della applicazione della metodologia continua della qualità, della semplificazione dell’azione amministrativa, della legalità ed integrità, della lealtà e del rispetto della privacy. Al contempo, ricevendo e trattando le segnalazioni e i reclami per disservizi o scarsa qualità delle prestazioni, l’URP rappresenta anche un canale di ascolto del cittadino ed un importante strumento di mediazione in grado di ristabilire fiducia e legittimazione.
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Considerato che l'azione di prevenzione e contrasto della corruzione richiede proprio un’apertura di credito e di fiducia nella relazione con i cittadini, le associazioni di tutela degli utenti e le imprese, che possa nutrirsi anche di rapporto continuo, alimentato dal funzionamento di stabili canali di comunicazione, l’ URP costituisce un fondamentale canale per predisporre un sistema di segnalazione da parte del cittadino di episodi di cattiva amministrazione, la cui attivazione è prevista dal Piano nel corso del 2016.
8 TEMPI 8.1 MONITORAGGIO DEL RISPETTO DEI TERMINI PER LA CONCLUSIONE DEI
PROCEDIMENTI
La legge n.190/2012 è intervenuta anche sulla disciplina del procedimento amministrativo prevedendo, all’art.1 comma 9 lettera d), quale misura trasversale prevista nel PTPC la necessità “di monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti”
Relativamente alle conseguenze per il ritardo dell’Amministrazione nella conclusione del procedimento la Legge n.241/1990, inoltre, prevede all’art 2 bis oltre al risarcimento previsto dal comma 1, anche un indennizzo per il mero ritardo (comma 1 bis) (introdotto dall’art 28 della legge n.98/2013 (decreto del fare) . “La mancata o tardiva emanazione del provvedimento costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo contabile del dirigente e del funzionario inadempiente” (legge n.241/1990).
I Responsabili UU.OO.CC. individuano i termini per la conclusione dei procedimenti di competenza e provvedono al monitoraggio periodico del loro rispetto con cadenza quadrimestrale, avendo cura anche di trasmettere le risultanze al RPC mediante reports all’uopo predisposti.
9. PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ
9.1 FINALITA’ E PRINCIPI GENERALI DEL P.T.T.I.
Il presente documento ha lo scopo di definire modalità, strumenti e tempistica con cui
l’A.S.P. di Messina intende favorire la trasparenza e l’integrità della propria azione amministrativa.
La predisposizione del presente Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.) recepisce quanto previsto dal D.Lgs. 14 marzo 2013, n.33 e s.m.i. (pubblicato su G.U. del 5 aprile 2013), recante il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, col quale, nel ribadire che la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato evidenziato che essa è finalizzata alla realizzazione di una amministrazione aperta e al servizio del cittadino (art.1, c. 2 del D.Lgs. n.33/2013).
Il D.Lgs. n.33/2013, con le successive modifiche ed integrazioni intervenute, ha complessivamente operato una sistematizzazione dei principali obblighi di pubblicazione vigenti, introducendone anche di nuovi e ha disciplinato per la prima volta l’istituto dell’accesso
civico (art. 5); inoltre, modificando la disciplina recata dall’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, ha
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precisato compiti e funzioni dei Responsabili della Trasparenza e degli O.I.V. (Organismi Indipendenti di Valutazione), prevedendo la creazione, sui siti web istituzionali, della sezione “Amministrazione trasparente”, realizzata secondo le disposizioni impartite nell’allegato “A” del predetto decreto, che sostituisce la precedente sezione “Trasparenza, valutazione e merito” prevista dall’art.11, c. 8 del D.Lgs. n.150/2009.
Inoltre, in attuazione della delega contenuta nella legge n.190/2012, nel modificare parzialmente la disciplina del P.T.T.I contenuta nell’art.11 del D.Lgs. n.150/2009, il D.Lgs. n.33 specifica che le misure del Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.) sono collegate al Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e che, a tal fine, il Programma costituisce, di norma, una sezione di detto Piano. Conferma inoltre, con l’art.10, l’obbligo per ciascuna amministrazione di adozione, entro il 31 gennaio di ogni anno, del citato documento programmatico, da aggiornare annualmente, nel quale devono essere pianificate azioni per garantire:
a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida elaborate dalla Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità. Gli interventi pianificati dal P.T.T.I. sono collegati con le misure previste dal P.T.P.C., di cui costituisce apposita sezione,come in ultimo raccomandato dall’Aggiornamento 2015 al PNA.
Per la struttura del presente P.T.T.I. si è tenuto conto delle indicazioni riportate nella delibera CiVIT n.50/2013, nella parte in cui viene delineato l’indice ivi riportato, e modificato solo in relazione alla descrizione del contesto dell’amministrazione (contenuta nel PTPC secondo le ultime indicazioni fornite dalla Determinazione ANAC n.12/2015), al fine di garantire l’uniformità e la comparabilità dei Programmi.
Gli obiettivi del presente P.T.T.I. sono formulati in collegamento con la programmazione strategica e operativa dell’A.S.P., definita in via generale nel Piano della Performance.
Principio generale di trasparenza e limiti Ai sensi dell’art.1 comma 1 del D.Lgs. n.33/2013, la “trasparenza è intesa come
accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche
amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle
funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”, tenuto conto delle “disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d’ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali”, di cui al successivo comma 2 del citato articolo, fermo restando, altresì, il rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali previste dalla disposizione contenuta nell’art.4. comma 4 del D.Lgs. n.33/2013, secondo la quale “nei casi in cui norme di
legge o di regolamento prevedano la pubblicazione di atti o documenti, le pubbliche
amministrazioni provvedono a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se
sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della
pubblicazione”, nonché di quanto previsto dall’art. 4, c. 6, del medesimo decreto, in base al quale è previsto un divieto di “diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita
sessuale”. Il diritto alla Trasparenza va contemperato con il diritto alla privacy, come tutelato dal D.lgs.196/2003, e tenendo conto delle ultime disposizioni in materia tra cui le “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati” (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2014). Pertanto, L’A.S.P., nel pubblicare notizie, dati, informazioni e quant’altro sul proprio sito istituzionale, deve porre particolare attenzione nel selezionare ed escludere quei dati indicati come “sensibili” ai sensi del suddetto D.Lgs. e la cui conoscenza non garantisca il “principio di pertinenza e non eccedenza”.
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La trasparenza così intesa favorisce la partecipazione dei cittadini all’attività dell’amministrazione ed è pertanto funzionale a tre scopi:
1. Sottoporre a controllo diffuso ogni fase del ciclo di gestione della performance per consentirne il miglioramento;
2. Assicurare la conoscenza con funzione informativa dei servizi resi dall’amministrazione, delle loro caratteristiche quantitative e qualitative, nonché delle loro modalità di erogazione;
3. Prevenire fenomeni corruttivi e promuovere l’ integrità. Pertanto, il concetto di Trasparenza assume una dimensione più ampia rispetto a quella
collegata al diritto di accesso alle informazioni in funzione della titolarità di un interesse specifico e soggettivo (legge n.241 del 1990). Il presente P.T.T.I., che costituisce un aggiornamento del precedente documento programmatico 2015 2017, è redatto secondo le linee d’indirizzo emanate in materia dalla Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), oggi A.N.AC., con i sottoelencati provvedimenti:
Delibera CiVIT n.6/10 denominata “Prime Linee di intervento per la trasparenza e
l’integrità”; Delibera CiVIT n.105/10 riguardante le “Linee guida per la predisposizione del
programma triennale per la trasparenza e l’integrità” che indica il contenuto minimo e le caratteristiche essenziali del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, partendo dall’individuazione dei dati che devono essere pubblicati sul sito istituzionale delle amministrazioni, nonché delle modalità di pubblicazione, fino alla definizione delle iniziative informative e promozionali sulla trasparenza;
delibera CiVIT n.120/2010 recante “Programma triennale per la trasparenza:
consultazione delle associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e
degli utenti e nomina del responsabile per la trasparenza”; delibera CiVIT n.2/2012 inerente alle “Linee guida per il miglioramento della
predisposizione e dell’aggiornamento del programma triennale per la trasparenza e
l’integrità “, riportante indicazioni integrative delle linee guida precedentemente adottate;
delibera CiVIT n.4/2012, inerente le ”Linee guida relative alla redazione della
Relazione degli OIV sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione,
trasparenza e integrità dei controlli interni e sull’Attestazione degli obblighi relativi alla
trasparenza e all’integrità (art. 14, comma 4, lettera a e lettera g del D.Lgs. n.
150/2009)”;
delibera CiVIT n.50/2013, recante “Linee guida per l’aggiornamento del Programma
Triennale per la trasparenza e l’integrità 2014 2016”; n. 71/2013 inerente “Attestazioni
OIV sull’assolvimento di specifici obblighi di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di
vigilanza e controllo della Commissione”;
delibera CiVIT n.71/2013 inerente “Attestazioni OIV sull’assolvimento di specifici
obblighi di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di vigilanza e controllo della
Commissione”;
delibera A.N.AC. n.77/2013 inerente “Attestazioni OIV sull’assolvimento degli obblighi
di pubblicazione per l’anno 2013 e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità”
delibera A.N.AC. n.144/2014: “Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di
indirizzo politico nelle pubbliche amministrazioni” – 20 ottobre 2014
delibera A.N.AC. n.148/2014: “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe,
sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per l’anno 2014 da parte delle
pubbliche amministrazioni e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità”
delibera A.N.A.C. n. 43/2016 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe,
sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 gennaio 2016 e attività di
vigilanza dell’Autorità”
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Il presente P.T.T.I. recepisce ed integra anche quanto previsto in tema di adempimenti connessi all’art.18 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n.83 (cosiddetto “Decreto
Sviluppo”) convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n.134 e alla successiva direttiva prot. n.4355 del 18/01/2013 dell’Assessorato della Salute – Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica, al fine di garantire la trasparenza della gestione dei contratti, per cui l’erogazione di somme dovute a qualunque titolo da parte della amministrazioni pubbliche è soggetta alla pubblicazione sul proprio sito internet, come previsto ai commi 2,3,4,5,6 e 7 del sopra citato articolo 18, i cui dati vengono pubblicati nella sezione “Dati ulteriori” del P.T.T.I.
Inoltre, sulla normativa in materia di trasparenza e pubblicazione dei dati, di recente sono intervenuti: D.L. 24 aprile 2014, n.66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n.89, che,
con l’art.8, comma 1, lettere a), b) e c), ha disposto le seguenti modifiche al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33:
a) l'articolo 29, il comma 1 e' sostituito dal seguente: “1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i documenti e gli allegati del bilancio
preventivo e del conto consuntivo entro trenta giorni dalla loro adozione, nonche' i dati relativi
al bilancio di previsione e a quello consuntivo in forma sintetica, aggregata e semplificata,
anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilita' e
comprensibilita'";
b)all'articolo 29, dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
"1 bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e rendono accessibili, anche
attraverso il ricorso ad un portale unico, i dati relativi alle entrate e alla spesa di cui ai
propri bilanci preventivi e consuntivi in formato tabellare aperto che ne consenta
l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo, ai sensi dell'articolo 7, secondo uno
schema tipo e modalita' definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da
adottare sentita la Conferenza unificata";
c)l'articolo 33, il comma 1 e' sostituito dal seguente:
"1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano, con cadenza annuale, un indicatore dei propri
tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture, denominato
'indicatore annuale di tempestivita' dei pagamenti'. A decorrere dall'anno 2015, con
cadenza trimestrale, le pubbliche amministrazioni pubblicano un indicatore, avente il
medesimo oggetto, denominato 'indicatore trimestrale di tempestivita' dei pagamenti'. Gli
indicatori di cui al presente comma sono elaborati e pubblicati, anche attraverso il ricorso a
un portale unico, secondo uno schema tipo e modalita' definiti con decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri da adottare sentita la Conferenza unificata".
Con D.P.C.M. 22 settembre 2014 (G.U. n.265 del 14/11/2014), sono stati definiti gli schemi e le modalità delle sopra indicate pubblicazioni. In linea con quanto disposto con le superiori normative, il presente P.T.T.I. è stato redatto tenuto conto delle modifiche e/o integrazioni intervenute, delle intese in sede di Conferenza unificata del 24 luglio 2013, previste dall’art.1, c.61, della legge n.190/2012 e della Legge 28.12.2015 n.208 (Legge di stabilità 2016), “Obblighi di pubblicazione”.
Accesso Civico Il decreto legislativo n.33/2013, all’art. 5, ha introdotto un nuovo istituto denominato Accesso Civico, disciplinandone le relative modalità di applicazione, e più precisamente “L’obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare
documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi
in cui è stata omessa la loro pubblicazione”.
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In base a tale nuovo precetto “la richiesta di accesso civico non è sottoposta ad alcuna
limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, è
gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell’amministrazione obbligata alla
pubblicazione di cui al comma 1, che si pronuncia sulla stessa. L’amministrazione, entro trenta giorni, procede alla pubblicazione nel sito del
documento, dell’informazione o del dato richiesto e lo trasmette contestualmente al
richiedente, ovvero comunica al medesimo l’avvenuta pubblicazione… La richiesta di accesso
civico comporta, da parte del Responsabile della Trasparenza, l’obbligo di segnalazione…”. La pubblicazione sul sito istituzionale delle informazioni relative agli aspetti organizzativi
e gestionali, a procedure e provvedimenti, agli indicatori concernenti l'utilizzo delle risorse, e ai diritti dei cittadini, nella sezione “Amministrazione Trasparente” , costituisce, quindi, elemento centrale della trasparenza.
Pertanto, la pubblicazione on line dei dati e delle informazioni indicate dal D.Lgs. n.33/2013 consente a tutti i cittadini una effettiva conoscenza dell'azione amministrativa con il fine di sollecitare e agevolare le modalità di partecipazione e coinvolgimento della collettività, offrendo agli stakeholder la possibilità di conoscere le azioni ed i comportamenti strategici adottati.
Nell’apposita sezione del sito sono stati, a tal fine, riportati i contatti del Responsabile della Trasparenza e del Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico, nonché la relativa modulistica per l’Accesso Civico da inoltrare al Responsabile della Trasparenza o, nel caso di ritardo o mancata risposta nel termine di 30 giorni (art.5, c.4) di quest’ultimo, al Titolare del potere sostitutivo per Accesso Civico.
9.2 PRINCIPALI INNOVAZIONI DEL PROGRAMMA Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è stato rinominato con deliberazione n.1816/DG del 22/07/2015. Con deliberazione n.3342/CS del 03/10/2013, è stato costituito il Gruppo Aziendale della Trasparenza. Sono stati individuati dai responsabili delle varie articolazioni aziendali (Dipartimenti, UU.OO.CC., Dipartimenti, Distretti Sanitari, Presidi ospedalieri, ed altre strutture anche semplici) referenti, per ciascuna struttura di rispettiva competenza, al fine di creare una rete aziendale per facilitare e snellire l’assolvimento degli adempimenti in tema di trasparenza e, nella fattispecie, di dati ed informazioni obbligo di pubblicazione, come meglio indicati nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013. Il Responsabile della Trasparenza, svolge le seguenti funzioni:
• elabora e aggiorna il P.T.T.I. in raccordo con il Piano della Prevenzione della Corruzione;
• effettua il monitoraggio sull'attuazione degli obblighi di trasparenza e delle ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza;
• controlla la regolare attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal D.Lgs. 33/2013;
• segnala i casi di inadempimento o di parziale adempimento degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dalla normativa, agli UU.PP.DD. del Comparto e delle Dirigenze ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare. Per i casi più gravi, effettua la segnalazione alla Direzione Strategica e/o all'O.I.V. ai fini dell'attivazione delle altre forme di responsabilità.
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Propedeutica per la stesura del presente Programma della Trasparenza, oltre all’apporto fornito dal Gruppo Aziendale della Trasparenza, riguardo al monitoraggio dell’implementazione dei precetti in tema di trasparenza in seno all’A.S.P., è risultata l’integrazione con la U.O. Programmazione e Controllo di Gestione, relativamente alla connessione col Piano della Performance, e con la U.O. Formazione e Aggiornamento riguardo ai processi formativi correlati sia al P.T.T.I che al P.T.P.C., con l’U.O. URP & Pubblica Tutela, a cui sono state demandate le verifiche relative al monitoraggio dei tempi procedimentali.
9.2.1 SOGGETTI COINVOLTI NELL’INDIVIDUAZIONE DEI CONTENUTI DEL
PROGRAMMA Un contributo fondamentale nell’individuazione dei contenuti del P.T.T.I. è quello svolto dalle unità operative deputate alla produzione dei dati. Infatti, ciascun dato viene prodotto a cura del Dirigente responsabile che ne attesta la veridicità, la congruenza la completezza e la correttezza. I dirigenti delle diverse Strutture garantiscono, ai sensi dell’art.43, comma 3 D.L.gs n.33/13, il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare ai fini del rispetto dei termini stabiliti dalla legge e sono soggetti all’applicazione della sanzioni di cui all’art.47 del medesimo decreto. Sono inoltre responsabili dell’attuazione della parte del Programma triennale con riferimento alle informazioni di propria competenza. L’esperto informatico per la trasparenza fornisce i necessari supporti informatici e tecnici di competenza al processo di produzione dei dati da pubblicare. I relativi flussi informativi rientrano nel processo di “Valutazione della Performance della Dirigenza Aziendale” con indicatori di misura e di risultati definiti nella scheda di budget. La struttura delle informazioni previste sul sito nell’apposita sezione denominata “Amministrazione Trasparente”, viene organizzata in sottosezioni all’interno delle quali sono inseriti i documenti, le informazioni e i dati previsti dal Decreto legislativo n. 33/2013, secondo quanto indicato nella tabella 1 di cui all’allegato alla citata normativa, nonché secondo quanto esplicitato nelle delibere dell’ ANAC. Le citate tipologie di dati, nonché quelli c.d. “ulteriori”, di cui l’Amministrazione intenderà dare evidenza, sono pubblicati dalle UU.OO. competenti per il tramite dei soggetti individuati dai Direttori delle strutture aziendali, secondo la tempistica di legge, su formato elettronico aperto, con indicazione del nominativo del responsabile del relativo procedimento, della data di produzione, nonché di eventuale aggiornamento alle scadenze periodiche. Il Responsabile della Trasparenza, provvederà, con le modalità ritenute opportune, con cadenza periodica o tempestivamente, secondo necessità, ad effettuare un monitoraggio a campione , con riferimento a:
• Tipologia del dato; • Completezza del dato; • Certezza della produzione del dato.
Per l’ individuazione dei contenuti del P.T.T.I. sono coinvolti: • la Direzione Generale; • la Direzione Sanitaria; • la Direzione Amministrativa; • i Direttori Dipartimenti Strutturali e Funzionali; • i Direttori dei Distretti Sanitari; • i Direttori dei Presidi Ospedalieri; • la U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Dipendente; • la U.O.C. Gestione Risorse Economiche, Finanziarie e Patrimoniali; • la U.O.C. Provveditorato;
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• la U.O.C. Tecnico; • la U.O.C. Acquisizione prestazioni sanitarie e socio sanitarie; • la U.O.C. Patrimonio Informatico; • la U.O.C. Gestione Risorse Umane Personale Convenzionato; • la U.O.S. URP e PT; • la U.O.S. Programmazione e Controllo di Gestione; • la U.O.S. Formazione e Aggiornamento; • tutte le rimanenti UU.OO. in base alle proprie competenze in materia di trasparenza.
I Direttori delle UU.OO.CC., Responsabili della trasparenza per gli atti afferenti alla propria UO, sono altresì tenuti a collaborare fattivamente e tempestivamente con il Responsabile per la Trasparenza. 9.2.2 FASI, ATTIVITÀ E SOGGETTI COMPETENTI
La formazione ed attuazione del presente P.T.T.I. consta di una serie di fasi strettamente connesse fra di loro; per ciascuna fase sono individuati i soggetti responsabili, i loro ruoli e le attività connesse, come meglio specificato nel seguente prospetto.
FASE
ATTIVITA’
RESPONSABILITA’
Individuazione contenuti del P.T.T.I.
Declinazione degli obiettivi strategici in materia di trasparenza
Collegamento con il sistema delle performance
Rilevazione bisogni di trasparenza
Direzione strategica/ Responsabile della Trasparenza
Redazione del P.T.T.I. Predisposizione dei contenuti sulla base dell’apporto delle singole UU.OO secondo le rispettive competenze
Responsabile della Trasparenza
Adozione del P.T.T.I. Adozione del Direttore Generale contestuale all’adozione del PTPC, di cui costituisce sezione
Direzione strategica
Attuazione del programma Triennale
Attuazione delle iniziative del programma, elaborazione, aggiornamento, e pubblicazione dati
Strutture ed uffici competenti
Monitoraggio ed audit del P.T.T.I.
Attività di monitoraggio periodico da parte di soggetti interni all’azienda rispetto ai dati pubblicati e all’attuazione del programma
Reportistica periodica di monitoraggio
e trasmissione all’OIV
Attestazione O.I.V. sull’assolvimento obblighi di pubblicazione
Responsabile della trasparenza / Gruppo Az.le Trasparenza Responsabile della
trasparenza / Gruppo Az.le Trasparenza/UO URP & PT O.I.V.
9.2.3 I COLLEGAMENTI CON IL PIANO DELLA PERFORMANCE
Con delibera n° 6/2013, la C.I.V.I.T. (ora A.N.AC.), a seguito delle disposizioni introdotte dai nuovi provvedimenti normativi tra cui la L.190/2012, ha posto l'attenzione sulla necessità di un'efficace integrazione tra gli strumenti di avvio del ciclo di gestione della
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performance richiamando in proposito il D.Lgs. n.150/2009, che individua nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità uno dei quattro strumenti per attuare il ciclo di gestione della performance, insieme con il Piano e la relazione sulla performance, il Sistema di misurazione e valutazione della performance e gli standard di qualità dei servizi.
I collegamenti con il ciclo della performance sono stati diffusamente presentati nel capitolo 6 del PTPC, a cui si rimanda anche in merito agli obiettivi della trasparenza processo di attuazione del Programma triennale, pubblicazione dei dati intesa come risultato dell’attuazione del programma, iniziative in tema di integrità – in quanto parte integrante del Piano di prevenzione, e, al particolare riguardo delle iniziative in tema di integrità, al successivo capitolo 9.3. 9.2.4 MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER E I RISULTATI DI TALE
COINVOLGIMENTO
Così come esposto nella premessa per la stesura definitiva del presente P.T.P.C./P.T.T.I., l’ASP di Messina al fine di promuovere la partecipazione attiva di tutti i portatori d’interesse delle attività e dei servizi offerti, dal 28 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, ha avviato una consultazione pubblica per acquisire eventuali proposte, riflessioni e contributi degli attori del sistema sanitario a seguito della quale non è pervenuta alcuna proposta, riflessione o contributo. In adesione al principio di usabilità delle informazioni e tenuto conto del processo di verifica e aggiornamento annuale del P.T.T.I., risulta particolarmente importante l’attività di raccolta dei feedback dei cittadini e degli stakeholder sul livello di utilità e di utilizzazione dei dati pubblicati, nonché eventuali reclami sulla qualità delle informazioni pubblicate, ovvero in merito ai ritardi e alle inadempienze riscontrate. In senso lato, la partecipazione degli stakeholder consente di individuare i profili di trasparenza che rappresentano un reale e concreto interesse per la collettività. Tale contributo comporta un duplice vantaggio: una corretta individuazione degli obiettivi strategici e un’adeguata partecipazione dei cittadini, ma richiede la capacità di segmentare gli stakeholder interni ed esterni, al fine di ottenere un quadro rappresentativo dei diversi interessi, dei settori coinvolti e delle caratteristiche degli attori presenti sul territorio, portatori di interessi rilevanti (dipendenti, organizzazioni sindacali, cittadini, pazienti, enti, istituzioni e associazioni, fornitori, imprese del territorio, associazioni di tutela dei diritti dei malati e degli interessi dei consumatori, mass media), rispetto ai quali articolare la propria strategia comunicativa. Gli stakeholder sono coinvolti sulla specifica tematica “Trasparenza e integrità” secondo tre differenti modalità: mediante le segnalazioni raccolte sui temi della trasparenza e integrità formalizzate dagli
interessati agli URP con messaggi di posta elettronica, comunicazioni scritte, o telefonicamente. Questa modalità di coinvolgimento è da ritenersi cruciale in quanto favorisce, nel tempo, anche l’individuazione di potenziali target di portatori di interesse non ancora considerati in forma strutturata. In questo contesto si collocano anche le indagini di customer satisfaction. attraverso la sezione “Amministrazione Trasparente” contenente tutti i dati, i link e le
informazioni. Tramite questa modalità l'Azienda si manifesta in modo del tutto trasparente agli stakeholders. in occasione di incontri, tavoli di lavoro, conferenze di servizi a livello locale, regionale e
nazionale, dove si realizza il raggiungimento di un grado massimo di coinvolgimento dei portatori di interesse. Sono inoltre favorite iniziative di ascolto con il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
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discriminazioni, e con il Comitato Consultivo Aziendale, che consente di raggiungere e coinvolgere le più rappresentative associazioni di volontariato presenti nel territorio. 9.2.5 TERMINI E MODALITÀ DI ADOZIONE DEL PROGRAMMA DA PARTE DEGLI
ORGANI DI VERTICE In conformità a quanto previsto dall’art.10 comma 2 del D.Lgs. n.33/2013, nonché, esplicitato nella delibera CiVIT n.50/2013 e raccomandato dalla Determinazione ANAC n.12/2015, il presente P.T.T.I. costituisce una sezione dello stesso P.T.P.C.. e ne segue l’iter di adozione. L’art.1 comma 8 della Legge n. 190/2012, in ragione di questo stretto raccordo fra i due strumenti programmatori, ha indicato il 31 gennaio di ciascun anno quale termine per l’adozione dei due atti. 9.3 INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA 9.3.1 LE INIZIATIVE PER LA TRASPARENZA E LE INIZIATIVE PER LA LEGALITÀ E LA
PROMOZIONE DELLA CULTURA DELL’INTEGRITÀ
Le attività di promozione e di diffusione dei contenuti del P.T.T.I. sono volte a favorire l’effettiva conoscenza e utilizzazione dei dati che le amministrazioni pubblicano e la partecipazione degli stakeholder interni ed esterni alle iniziative per la trasparenza e l’integrità realizzate. Nel rispetto del principio di trasparenza e di integrità, cioè del dovere di accountability delle pubbliche amministrazioni, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina si impegna a garantire l’imparzialità, l’efficienza e la semplicità dell’azione amministrativa, assicurando altresì l’accessibilità delle informazioni concernenti ogni aspetto della sua organizzazione e delle proprie attività in modo da rendere possibile il controllo dei cittadini sull’esercizio delle attività amministrative.
Per attuare tale principio l’ASP di Messina: • utilizza efficacemente le tecnologie della informazione e della comunicazione; • rispetta i criteri di accessibilità, completezza di informazione, chiarezza, affidabilità,
semplicità, omogeneità e interoperabilità; • adotta tutti i provvedimenti per garantire e rendere facile il diritto di accesso da
parte dei cittadini ed altri soggetti aventi diritto; • aggiorna periodicamente le categorie dei documenti sottratti all’accesso,
comunicando i criteri della scelta; • pubblica nel sito web dell’Azienda tutte le informazioni atte a divulgare notizie sulle
attività, le modalità di accesso, l’organizzazione e gli obiettivi; • pubblica i dati relativi ai servizi da essa forniti per consentirne la valutazione,
garantendo i principi delle responsabilità e della rendicontazione sociale; • rende trasparenti i rapporti con terzi fornitori; • pubblica i tempi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie; • pubblica le relazioni di bilancio secondo le tempistiche di legge; • applica integralmente i principi di trasparenza al proprio ciclo di gestione della
perfomance e persegue la piena integrità nelle relazioni interne e con i terzi applicando i dettami del D.Lgs. n.150/09.
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Le iniziative finalizzate a garantire la legalità e lo sviluppo dell’integrità sono in parte orientate alla formazione del personale dell’Azienda. In tale prospettiva, i corsi di formazione generali e specifici in materia di prevenzione della corruzione riguarderanno nel 2016, in linea di continuità con l’anno precedente, anche le tematiche legate alla trasparenza, all’ integrità e al Codice di comportamento. Importante inoltre ai fini della promozione della cultura della legalità e dell’integrità dell’agire individuale e collettivo, è l’insieme di attività riguardante il benessere organizzativo. La prima indagine sul benessere organizzativo dei dipendenti dell’ASP si è svolta nel 2014, e i primi dati sono stati pubblicati in occasione della giornata della trasparenza dello stesso anno. L’indagine, condotta dal Servizio Sociale Aziendale, secondo il modello approvato dalla CIVIT, ex D.Lgs 150/09, con la collaborazione del Comitato Unico di Garanzia dell’ASP e in raccordo con l’OIV e la Direzione del Personale, è in linea con quanto previsto dal Codice di comportamento aziendale circa la valorizzazione di buone prassi e la necessità che i dirigenti assicurino il benessere organizzativo nelle strutture di competenza ed è inoltre contemplata nel ciclo della Performance. L’indagine, a cui hanno volontariamente partecipato 1.040 dipendenti dell’Azienda, si inserisce nell’analisi sistematica dei fattori di rischio all’interno dell’azienda con l’obiettivo di migliorare i livelli di performance, puntando sulla valorizzazione delle risorse umane, l’ottimizzazione del sistema organizzativo e la diffusione delle buone pratiche. Lungi dal rappresentare un evento isolato, per l’Azienda costituisce un costante strumento di monitoraggio sulla propria “salute organizzativa”, mediante l’attivazione di canali di comunicazione e confronto e la predisposizione di piani di miglioramento. Infatti, il report
illustrativo elaborato è stato pubblicato nel corso del 2015 sul sito web, trasmesso ai Responsabili delle strutture aziendali e inviato, allegato al cedolino di retribuzione, a tutti i dipendenti. La comunicazione dei risultati della ricerca sul benessere a tutti i dipendenti e la successiva presentazione nella Giornata di sensibilizzazione promossa dal CUG il 19 marzo 2015 con la partecipazione dei CUG delle Aziende sanitarie metropolitane, dell’Università e del Comune di Messina, ha dato avvio alla fase del confronto sia interno che esterno per definire le azioni di miglioramento in modo condiviso e partecipato.
9.3.2 PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA TRASPARENZA Le attività di promozione e diffusione dei contenuti del P.T.T.I. sono finalizzate a favorire l’effettiva conoscenza e utilizzazione dei dati che le amministrazioni pubblicano, e la partecipazione degli stakeholder, interni ed esterni, alle iniziative realizzate per la trasparenza e l’integrità. Nel prospetto che segue, fermi restando i vincoli finanziari e di risorse umane, vengono riportate alcune possibili misure per favorire la promozione dei contenuti del programma triennale e dei dati.
MISURE DI DIFFUSIONE DESTINATARI Formazione ad hoc, con modalità FAD o d’aula, in materia di trasparenza ed integrità
Dipendenti
Aggiornamenti, anche telematici, sul livello di attuazione del Programma e sulle buone pratiche
Dipendenti, Stakeholder esterni
Questionari tematici al fine di raccogliere commenti e osservazioni dagli stakeholder
Dipendenti, Stakeholder esterni
Pubblicazione di contenuti aventi ad oggetto iniziative in materia di trasparenza ed integrità su intranet aziendale
Dipendenti
Pubblicazione sul sito dell’Azienda di contenuti relativi alle giornate della trasparenza, all’aggiornamento del sito etc..
Dipendenti, Stakeholder esterni
__________________________________________________________________________________________________________
P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
58
9.3.3 ORGANIZZAZIONE E RISULTATI ATTESI DALLA GIORNATA DELLA TRASPARENZA
La “Giornata della Trasparenza” costituisce un apposito strumento di coinvolgimento per
la promozione e la valorizzazione della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, specificatamente prevista dal D.Lgs. n.150/2009, così come ripreso anche nel D.Lgs. n.33/2013, nonché nel cronoprogramma del precedente P.T.P.C. – P.T.T.I. 2015 2017 e richiamata anche nel Piano della Performance quale obiettivo specifico.
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, mediante la “Giornata della Trasparenza”, intende promuovere un coinvolgimento sempre maggiore dei cittadini, degli operatori, delle istituzioni e degli enti del territorio, impegnandosi a sviluppare i temi fondamentali della trasparenza e dell’integrità nelle azioni della propria amministrazione, migliorare la qualità dei servizi resi, favorire il controllo sociale.
La Giornata della Trasparenza 2015, indetta mediante apposito avviso diramato ai portatori di interesse istituzionali e del terzo settore, si è svolta il 30/12/2015, con modalità online e ha sviluppato un focus su attività particolarmente significative in materia di integrità e di apertura agli stakeholder interni ed esterni, riconducibili ai tre ambiti della comunicazione organizzativa:
il primo, orientato alla comunicazione interna, ha presentato i risultati dell’Indagine sul Benessere Organizzativo dei dipendenti ed il “whistleblowing”, strumento a tutela dei lavoratori che segnalano illeciti e irregolarità all’interno dell’A.S.P. di Messina;
il secondo, rivolto alla comunicazione esterna verso i cittadini, ha illustrato il progetto di riorganizzazione del sito web “Navigazione facile”;
il terzo aspetto, la comunicazione interistituzionale, ha pubblicizzato le azioni intraprese per lo sviluppo della Rete Civica della Salute.
Da giorno 30 dicembre 2015 il documento è consultabile sull’home page del sito aziendale. Per il 2016, coerentemente con le risorse organizzative e finanziarie disponibili, l’A.S.P. di Messina promuoverà la realizzazione della Giornata della Trasparenza, eventualmente anche attraverso la partecipazione a progettualità con altre amministrazioni del territorio. 9.4 PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA 9.4.1 INDIVIDUAZIONE DEI DIRIGENTI RESPONSABILI DELLA TRASMISSIONE
DEI DATI, DELLA PUBBLICAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO DEI DATI
Riguardo agli obblighi di pubblicazione individuati nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013, si rimanda ai contenuti dell’allegato 2 al presente P.T.P.C./ P.T.T.I., in cui vengono indicate le UU.OO. responsabili della produzione, con la relativa tempistica degli aggiornamenti e della trasmissione dei dati ed informazioni oggetto dei predetti obblighi. I soggetti responsabili della pubblicazione e aggiornamento dei dati sono i Dirigenti Responsabili delle UU.OO.CC. individuate dal presente P.T.T.I.: ogni Responsabile per la Trasparenza, in qualità di “Fonte”, pubblicherà, secondo un flusso continuo, i documenti in formato aperto e accessibile.
Già a partire dal 2014 e durante il 2015, sono stati avviati, con le singole UU.OO., incontri tematici e formativi, programmati anche per il 2016, su alcune particolari aree di obblighi di pubblicazione, sulle procedure di automatizzazione di popolamento delle varie sottosezioni interessate all’uopo elaborate ed implementate dal responsabile informatico per la trasparenza sul nuovo sito istituzionale, per il quale si è proceduto mediante reimpaginazione.
__________________________________________________________________________________________________________
P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
59
Obiettivo, pertanto, di tali iniziative è quello di raggiungere il popolamento automatizzato di tutte le sottosezioni da parte delle UU.OO. interessate, con la attribuzione delle relative responsabilità dirette, anche mediante l’implementazione del progetto “Navigazione facile”. 9.4.2 MISURE ORGANIZZATIVE VOLTE AD ASSICURARE LA REGOLARITÀ E LA
TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI
Trattandosi della implementazione di nuova normativa, abbastanza articolata e complessa, i responsabili delle UU.OO. interessate sono stati ripetutamente supportati sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione, anche mediante la predisposizione degli specifici format per la pubblicazione dei dati afferenti ai procedimenti amministrativi, sia d’ufficio che ad istanza di parte, e della relativa modulistica.
È in corso di implementazione il sistema proceduralizzato che individua soggetti e azioni necessari al corretto caricamento dei dati e delle informazioni di competenza, onde assicurarne la completezza, la tempestività e la congruità secondo le disposizioni impartite in tema di trasparenza. Gli snodi fondamentali del sistema sono i seguenti: Ciascun Dirigente Responsabile delle strutture aziendali, relativamente ai dati di propria pertinenza come individuati nel prospetto allegato 2 al presente programma, è tenuto a curare:
• la formazione del dato della cui veridicità, correttezza e completezza assume la responsabilità. Ciascuno dei dati prodotti verrà contrassegnato dalla data di produzione, laddove questa non sia già insita nel documento nonché dalla denominazione del responsabile del relativo procedimento
• l’aggiornamento, secondo la tempistica di legge, che verrà attestato nel documento contenente i dati medesimi
• la pubblicazione, in qualità di fonte,, in formato aperto e adeguato,ai sensi dell’ art 7 del D.Lgs n. 33/13.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della Trasparenza verificherà la coerenza tra i contenuti pubblicati e l’ oggetto indicato e qualora risultino difformità richiederà la relativa rettifica. I casi di inadempimento o di adempimento parziale degli obblighi citati da parte dei soggetti responsabili verranno segnalati all’Ufficio Procedimenti Disciplinari, al vertice dell’Amministrazione, all’O.I.V. e danno luogo alla responsabilità di cui al comma 3 dell’ art 43 del D.L.gs n. 33/2013. L’aggiornamento dei dati contenuti nella Sezione “Amministrazione Trasparente" avverrà con cadenza indicata nell’ allegato 2 al Programma (secondo quanto stabilito nella delibera n. 50/13 della CIVIT, dalla delibera n. 71/13 e dalla delibera n. 77/13, delibera n. 148/14). I dati e le informazioni da pubblicare sul sito istituzionale sono stati selezionati in ottemperanza alle prescrizioni di legge in materia di trasparenza e alle indicazioni di cui al D.lgs. n. 33 del 2013 ed alle delibere n. 105/2010 n. 2/2012 della CIVIT, n. 50/13 e n. 71/13, n. 77/13, n. 148/14 e alla normativa inerente gli obblighi di pubblicazione on line delle Amministrazioni. Specificamente, essi sono sintetizzati nel prospetto allegato 2 al presente programma, che riporta:
a. il tipo di documento b. il riferimento normativo che ne prevede la pubblicazione c. il contenuti del singolo obbligo d. la Struttura competente alla sua predisposizione e trasmissione e. la tempistica di pubblicazione indicata nell’All. 1 alla delibera CiVIT n. 50/13.
__________________________________________________________________________________________________________
P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
60
9.4.3 MISURE DI MONITORAGGIO E DI VIGILANZA VOLTE AD ASSICURARE LA
REGOLARITÀ E LA TEMPESTIVITÀ DEI FLUSSI INFORMATIVI
Come previsto dall’art.24 del D.Lgs. n.33/2013 “Le amministrazioni pubblicano e
rendono consultabili i risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi
procedimentali effettuato ai sensi dell'articolo 1, comma 28, della legge 6 novembre 2012, n.
190”. A tal scopo si è proceduto nel 2014 alla pubblicazione del citato monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali, a seguito di apposite verifiche effettuate presso tutte le UU.OO. interessate da parte dei componenti del Gruppo Aziendale della Trasparenza.
Il P.T.T.I. prevede un’attività di monitoraggio periodico, sia da parte dei soggetti interni all’amministrazione, che da parte di soggetti esterni (Organismo Indipendente di Valutazione – O.I.V.), in quanto attività necessaria a verificare la progressiva esecuzione delle attività programmate e la conseguente verifica del raggiungimento degli obiettivi.
Così come previsto dalla vigente normativa in materia, l’attività di monitoraggio periodico previsto da tale P.T.T.I., anche per gli anni 2016 2018, verrà effettuata sia dal responsabile della Trasparenza che dall’Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.), come di seguito specificato:
Monitoraggio interno Svolto dal Responsabile della Trasparenza, con la collaborazione del Gruppo Aziendale
della Trasparenza e per il tramite dell’apposito Ufficio istituito all’interno del Controllo di Gestione, riguarderà il processo di attuazione del P.T.T.I. attraverso la scansione delle attività e l’indicazione degli scostamenti dal piano originario. Il monitoraggio dei tempi procedimentali sarà effettuato, come per l’anno 2015, dall’UO URP& Pubblica Tutela.
Verranno elaborati, pertanto, appositi reports per la verifica dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per specifiche aree di competenza.
Audit dell’O.I.V. L’audit svolto dall’O.I.V. è funzionale all’attestazione relativa all’assolvimento degli
obblighi di pubblicazione che deve essere pubblicata sul sito istituzionale aziendale (www.asp.messina.it) e contestualmente trasmessa all’Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.). 9.4.4 STRUMENTI E TECNICHE DI RILEVAZIONE DELL’EFFETTIVO UTILIZZO DEI
DATI DA PARTE DEGLI UTENTI DELLA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE”
Tale attività prevede il monitoraggio sistematico degli accessi alla sezione
“Amministrazione trasparente” del sito istituzionale di questa A.S.P. (www.asp.messina.it), nonché la predisposizione di un questionario appositamente elaborato al fine di acquisire elementi informativi relativi all’effettivo utilizzo dei dati da parte dei visitatori della predetta sezione.
Tale attività è effettuata dall’esperto informatico individuato in seno al Gruppo Aziendale della Trasparenza.
__________________________________________________________________________________________________________
P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
61
9.4.5 MISURE PER ASSICURARE L’EFFICACIA DELL’ISTITUTO DELL’ACCESSO CIVICO
Al fine di assicurare l’efficacia dell’istituto dell’Accesso Civico (art.5 D.Lgs. n. 33/2013),
è stata realizzata un’apposita sottosezione (“Accesso Civico”) sul sito istituzionale, all’interno della sezione “Amministrazione trasparente” e della sottosezione “Altri contenuti”, come indicato nell’allegato 1 della delibera CiVIT n.50/2013, con l’indicazione dei contatti del Responsabile della Trasparenza (Dr.ssa Giulia Pulejo) e del Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico (Direttore Amministrativo).
Sono state implementate, nella stessa sottosezione, ulteriori indicazioni circa i contenuti normativi di riferimento e le modalità per esercitare tale nuovo istituto, recentemente introdotto nel nostro ordinamento dal D.Lgs. n.33/2013, per come di seguito riportato, prevedendo anche moduli per l’inoltro di istanze ad entrambe le figure a tal uopo preposte ed individuate.
Che cos’è :
il decreto legislativo n.33/2013 (c.d. decreto trasparenza) ha introdotto nel nostro ordinamento il diritto di accesso civico, cioè il diritto di chiunque di richiedere l’accesso ai documenti, alle informazioni o ai dati che le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicare ai sensi del citato decreto legislativo, nei casi in cui abbiamo omesso di renderli disponibili nella sezione “Amministrazione trasparente” del proprio sito istituzionale.
La richiesta è gratuita, non deve essere motivata e va indirizzata al Responsabile per la Trasparenza.
Come si esercita:
l'interessato può inoltrare la propria istanza di accesso civico (Mod.1AC in formato PDF) al Responsabile della Trasparenza, Dr.ssa Giulia Pulejo, secondo le modalità indicate di seguito.
A seguito di formale richiesta di accesso civico, l’amministrazione, entro trenta giorni, procede alla pubblicazione nel sito del documento, dell’informazione o del dato richiesto.
Ritardo o mancata risposta:
In caso di ritardo o mancata risposta nel termine di 30 giorni (art.5, c.4), il richiedente può ricorrere al titolare del potere sostitutivo per l’accesso civico (come previsto dall’art.2 comma 9 bis della Legge n.241/90), secondo le modalità indicate di seguito (Mod.2AC in formato PDF), il quale tramite il Responsabile della Trasparenza, previa verifica della sussistenza dell’obbligo di pubblicazione, attiva una specifica istruttoria procedimentale.
Il termine per la conclusione di tale procedura è fissato in 15 giorni dal ricevimento dell’istanza.
Modalità di presentazione delle istanze: La richiesta di accesso civico va inviata all’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina con
una delle seguenti modalità: Tramite posta ordinaria all’indirizzo :
Responsabile della Trasparenza Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (mod.1AC)
Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (Mod.2AC)
Tramite consegna diretta presso l’Ufficio Protocollo Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Via G. La Farina 263/N – 98124 Messina (dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 11,30 – martedì e giovedì dalle ore 15,00 alle ore 17,00)
__________________________________________________________________________________________________________
P.T.P.C. e P.T.T.I. 2016-2018
62
Tramite posta elettronica : [email protected] [email protected].
Informazioni e/o chiarimenti: Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti in merito, gli interessati potranno
comunque fare riferimento ai seguenti recapiti: Responsabile della Trasparenza
Dr.ssa Giulia Pulejo Tel. : 090.3652724 e mail : prevenzione [email protected] Titolare del potere sostitutivo per l’Accesso Civico
Direttore Amministrativo
Tel. : 090.365 2783 e mail : [email protected] 9.5 DATI ULTERIORI
Eventuali dati, informazioni e documenti ulteriori che l’Amministrazione non ha l’obbligo di pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicate, saranno pubblicate nella sottosezione “Dati ulteriori” della sezione “Amministrazione trasparente”, procedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti in virtù di quanto disposto dall'art. 4, c. 3, del D.Lgs. n. 33/2013, come indicato nell’allegato 2 ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” del presente P.T.P.C. – P.T.T.I.. 10. DISPOSIZIONI FINALI Per quanto non espressamente previsto dal presente P.T.P.C. e P.T.T.I. trovano applicazione le disposizioni dettate dalla Legge n.190/2012 e s.m.i., dal D.Lgs. n.33/2013 e s.m.i. e dalla normativa vigente in materia.
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : PROGRAMMAZIONE
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/
Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Analisi e definizione dei
fabbisogni e dell'oggetto
dell'affidamento
ALTO Definizione di un fabbisogno
non rispondente a criteri di
efficienza/ efficacia/
economicità, ma alla volontà di
premiare interessi particolari
Intempestiva predisposizione ed
approvazione degli strumenti di
programmazione
Disposizioni regionali per
la programmazione
dell'anno in corso degli
acquisti di beni e servizi0
a) Programmazione
triennale e
programmazione attuativa
beni e servizi
1) Pubblicazione sul
sito Aziendale -
sezione
"Amministrazione
trasparente" della
“PROGRAMMAZIONE
” relativa all’anno in
corso.
2) Adozione
procedure interne per
la determinazione dei
fabbisogni sulla scorta
del consumo storico e
delle eventuali
esigenze
sopravvenute, con
modalità e tempistica
predeterminate
3) Controllo periodico
e monitoraggio dei
tempi previsti in
ordine agli step
prestabiliti dalla
programmazione
4) Report semestrale
a RPC sull’andamento
della
programmazione
1) 31/03/2016
2) 30/04/2016
3) trimestrale
4) semestrale
1) Direttore
U.O.C.
Provveditorato,
Direttore
U.O.C. Tecnico
2) Direttore
U.O.C.
Provveditorato
3/4) Direttore
U.O.C.
Provveditorato,
Direttore
U.O.C. Tecnico
1) SI/NO
2.) Delibera di
adozione 30/04/2016
3) SI/NO
4) Trasmissione
report
Relazione semestrale
con evidenza
dell’effettuazione
delle attività previste
ai punti 1,2,3,4
Redazione ed aggiornamento
del programma triennale dei
lavori
ALTO Fabbisogno non rispondente a
criteri di efficienza/ efficacia/
economicità, ma alla volontà di
premiare interessi particolari
Definizione dei fabbisogni
e adozione della proposta
del programma annuale
dei lavori
Programmazione
annuale dei lavori di
manutenzione
ordinaria
29/02/2016 Direttore
U.O.C. Tecnico
Trasmissione del
documento
programmatico entro
10gg dalla data di
scadenza
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : PROGETTAZIONE
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Individuazione del
Responsabile del
Procedimento
e del supporto tecnico
ALTO Nomina di Responsabile unico del
procedimento (RUP) e dei Componenti
il Gruppo tecnico in rapporto di
contiguità con operatori economici che
pubblicizzano i loro prodotti o che
espongono benefici nella vendita per
l'amministrazione (soprattutto
esecutori uscenti) o privi dei requisiti
idonei e adeguati ad assicurane la
terzietà e l’indipendenza
Valutazione
preventiva HTA
aziendale,
interaziendale e
regionale, nei casi
previsti
1) Procedure
aziendali per
individuazione del
RUP e del supporto
tecnico con il
principio di rotazione
del RUP e del
supporto tecnico
2) Sottoscrizione da
parte dei soggetti
coinvolti nella
redazione della
documentazione di
gara (RUP e
supporto tecnico) di
dichiarazioni in cui si
attesta l’assenza di
interessi personali in
relazione allo
specifico oggetto
della gara
3) Ampliamento della
sfera di azione HTA
aziendale
1/2) 30/06/2016
3)31/12/2016
Direttori
UU.OO.CC.
Provveditorato
e Tecnico
1) Delibera di
adozione entro il
30/06/2016
2) Verifica (a
campione)
dell’utilizzo e della
corretta
compilazione dei
moduli relativi al
conflitto di interesse
3)SI/NO
Relazione semestrale
sull’attività dei punti
1,2 e 3
Individuazione dello
strumento / istituto di
affidamento
ALTO Elusione delle regole di affidamento
degli appalti mediante improprio
utilizzo di sistemi di affidamento o di
tipologie contrattuali per favorire un
operatore
Abuso delle disposizioni in materia di
determinazione del valore stimato del
contratto al fine di eludere le
disposizioni sulle procedure da porre in
essere
1) Motivazione nella
determina a
contrarre in ordine
sia alla scelta della
procedura sia alla
scelta del sistema di
affidamento
adottato ovvero della
tipologia
contrattuale
2) Adempimento
delle disposizioni di
legge che impongono
ALLEGATO 1
l'adesione a
Convenzioni
Intercenter/CONSIP
o il ricorso agli
strumenti di acquisto
del mercato
elettronico.
3) Normativa
regionale sull'obbligo
di adesione agli esiti
delle procedure di
gara di bacino e
consorziate
Scelta della procedura di
aggiudicazione, con
particolare attenzione al
ricorso alla procedura
negoziata / Acquisti in
economia
ALTO Elusione delle regole di affidamento
degli appalti mediante l’improprio
utilizzo della procedura negoziata, al di
fuori dei casi consentiti dalla legge, per
favorire una specifica impresa.
Elusione delle regole di affidamento
degli appalti mediante abuso
dell'affidamento diretto, al di fuori dei
casi consentiti dalla legge, per favorire
una impresa.
1) Regolamento Tipo
D.A. 1283/2013
(Delibera n.2727/CS del
26/7/2013 -
Regolamento per
l'acquisizione in
economia di beni e
servizi delle Aziende
Sanitarie Regionali).
2) Procedure
informatiche CONSIP
per gare sopra soglia/
MEPA per gare sotto
soglia.
1)Predisposizione
scheda di rilevazione,
in istruttoria dei
valori economici
dell'appalto ai fini
della individuazione
del più corretto
valore di gara e per
le singole voci
2)Monitoraggio
utilizzo scheda di
rilevazione
1)31/03/2016
2) Semestrale
Direttori
UU.OO.CC.
Provveditorato
e Tecnico
1,2) SI/NO
Relazione con
evidenza
dell’avvenuta
predisposizione e
monitoraggio
semestrale
sull’utilizzo della
scheda
Procedure negoziate /
Affidamenti in esclusiva
ALTO Elusione delle regole di affidamento
degli appalti mediante l’improprio
utilizzo della procedura negoziata, al di
fuori dei casi consentiti dalla legge, per
favorire una specifica impresa.
Condizione di potenziale intrinseca
“prossimità” di interessi generata dal
fatto che i soggetti proponenti
l’acquisto sono anche coloro che
utilizzano i materiali acquistati, con
conseguenti benefici diretti e/o
indiretti nei confronti dello stesso
utilizzatore e possono quindi orientare
la quantità e tipologia del materiale
richiesto
Parere obbligatorio
Ingegnere Clinico
1) Predisposizione di
una modulistica
finalizzata
all’attestazione della
sussistenza di tutti i
requisiti prescritti
dalla norma e da
A.N.AC.
2) Pubblicazione
delle dichiarazioni
nella sezione
“Amministrazione
trasparente” del sito
web aziendale
1/2/30/04/2016 Direttore
U.O.C.
Provveditorato
1) SI/NO
2) SI/NO
Relazione con
evidenza
dell’avvenuta
predisposizione della
modulistica e
conseguenziale
monitoraggio
semestrale
Predisposizione di atti e
documenti di gara incluso il
capitolato
ALTO Favoreggiamento di operatori
economici mediante indicazione, in atti
di gara, di requisiti tecnici ed economici
Normativa nazionale e
regionale
Previsione in tutti i
bandi, avvisi, lettere
di invito o nei
30/06/2016 Direttore
U.O.C.
Provveditorato
SI/NO
ALLEGATO 1
calibrati
Prescrizioni del bando e delle clausole
contrattuali finalizzate ad agevolare
determinati concorrenti
contratti adottati di
una clausola
risolutiva del
contratto a favore
della stazione
appaltante in caso di
gravi inosservanze
delle clausole
contenute nei
protocolli di legalità
o nei patti di
integrità
Definizione dei criteri di
partecipazione/ requisiti
di qualificazione
ALTO Definizione dei requisiti di accesso alla
gara e in particolare dei requisiti tecnici
economici dei concorrenti al fine di
favorire un'impresa.
Norme di legge
regolamenti
Procedure informatiche
CONSIP per gare sopra
soglia / MEPA per gare
sotto soglia
Individuazione in atti
tecnici di gara di
requisiti che
garantiscono livelli
quali-quantitativi
adeguati, anche nel
rispetto del principio
di concorrenza
commisurati al
valore
tecnico/economico
della gara.
Definizione del criterio di
aggiudicazione e dei criteri di
attribuzione del punteggio
nel sistema di aggiudicazione
di cui all'art.83
D.Lgs.163/2006 (OEPV)
ALTO Uso distorto del criterio dell'offerta
economicamente più vantaggiosa, in
ordine sia allo stesso che dei sub-criteri
imposti nel bando finalizzato a favorire
operatori economici
Criterio del prezzo
più basso salvo
congrua motivazione
per adozione del
criterio di
aggiudicazione
alternativo
(obbiettivo posto al
Direttore Generale).
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : SELEZIONE DEL CONTRAENTE
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Pubblicazione del Bando e
gestione delle informazioni
complementari
Fissazione dei termini per la
ricezione delle offerte
ALTO Assenza di pubblicità della
documentazione afferente alle
documentazioni complementari
Immotivata concessione di proroghe
rispetto al termine previsto dal bando
1)Predisposizione di
idonei ed inalterabili
sistemi di
protocollazione delle
offerte
2)Evidenza delle
motivazioni a
supporto della
concessione di
proroghe nei termini
di presentazione
offerte
Implementazione
delle pubblicazioni
a partire dal
29/02/2016
1)31/12/2016
2)31/12/2016
Direttori
UU.OO.CC.
Provveditorato
e Tecnico
1,2 SI/NO
Relazione Semestrale
Trattamento e custodia della
documentazione di gara
ALTO Alterazione o sottrazione della
documentazione di gara durante le fasi
procedurali di gara sia preventive che
successive alla celebrazione, nonché
nelle nella fase successiva di controllo
1) Obbligo di
menzione nei verbali
di gara delle
specifiche cautele
adottate a tutela
dell’integrità e della
conservazione delle
buste contenenti
l'offerta
2) Individuazione di
appositi archivi (fisici
e/o informatici) per la
custodia della
documentazione
Nomina Commissione
Giudicatrice
ALTO Mancato rispetto delle disposizioni che
regolano la nomina della commissione
(ad esempio, la formalizzazione della
nomina prima della scadenza del
termine di presentazione delle offerte o
la nomina di commissari esterni senza
previa adeguata verifica dell’assenza di
professionalità interne o l’omessa
verifica dell’assenza di cause di
conflitto di interessi o incompatibilità
Rispetto delle
prescrizioni legge e
delle linee guida di area
vasta relative alla
nomina delle
Commissioni
Giudicatrici
Rilascio da parte dei
commissari di
dichiarazioni
attestanti l’assenza di
cause di astensione
art. 84 Codice appalti
e art 51 cpc, (conflitto
di interesse) ed ex
art.35 bis D.Lgs.
n.165/2001
1) Regolamento
aziendale sui criteri
di nomina della
Commissione
giudicatrice, con
particolare riguardo
al Presidente
2) Predisposizione
di modello per la
sottoscrizione da
1) 31/05/2016
2) 31/05/2016
1/2) Direttori
UU.OO.CC.
Provveditorato
e Tecnico
1)Delibera di adozione
entro il 31/5/2016
2) SI/NO
Relezione con
evidenza della
ALLEGATO 1
parte dei
componenti la
Commissione
giudicatrice di
dichiarazioni in cui
si attesta l’assenza
di interessi
personali in
relazione alla
specifica procedura
di gara con
riferimento a tutti
soggetti interessati
delle ditte
partecipanti
predisposizione del
modello
Valutazione delle offerte ALTO Assenza di criteri motivazionali
sufficienti a rendere trasparente l’iter
logico seguito nell’attribuzione dei
punteggi nonché una valutazione
dell’offerta non chiara/ trasparente/
giustificata.
Predisposizione della
documentazione di
gara con formule di
aggiudicazione
conformi ai criteri
elaborati dalla
giurisprudenza e alle
indicazioni fornite
dall’A.N.AC.
Verifica di anomalia delle
offerte
ALTO Valutazione non adeguata da parte del
RUP o dell'apposita commissione di
verifica non dotati delle necessarie
competenze tecniche.
Assenza di adeguata motivazione sulla
non congruità dell’offerta, nonostante
la sufficienza e pertinenza delle
giustificazioni addotte dal concorrente
o l’accettazione di giustificazioni di cui
non si è verificata la fondatezza
1) Supporto degli
uffici al Responsabile
del procedimento
2) Valutazione
dell’anomalia affidata
alla Commissione
Giudicatrice o ad hoc.
3) Verbalizzazione del
procedimento di
valutazione delle
offerte anormalmente
basse e di verifica
della congruità
dell’anomalia
Annullamento della gara/
Revoca del bando
ALTO Adozione di un provvedimento di ritiro
(revoca/annullamento) del bando senza
congrua motivazione al fine di bloccare
una gara il cui risultato si sia rivelato
diverso da quello atteso o di concedere
un indennizzo all’aggiudicatario.
Adeguata motivazione
in ordine alla
legittimità,
opportunità e
convenienza del
provvedimento di
ritiro
Parere preventivo
del Legale interno
nei casi più
complessi e/o di
rilevante valore
economico
31/12/2016 Direttori U.O.C.
Provveditorato
e U.O.C
Tecnico, RUP
Relazione semestrale
sull’applicazione
della misura
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : VERIFICA DELL’AGGIUDICAZIONE E STIPULA DEL CONTRATTO
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Formalizzazione
dell’aggiudicazione definitiva
e la stipula del contratto
ALTO 1) Immotivato ritardo nella
formalizzazione del provvedimento di
aggiudicazione definitiva e/o nella
stipula del contratto
2) Mancata registrazione legalizzata dei
contratti
1) Utilizzo software
dal 31/12/16 con
server per la
conservazione
legalizzata dei
contratti con firma
digitale
31/12/2016 2) Direttori
U.O.C.
Provveditorato,
Direttore
U.O.C Tecnico e
Ufficiale
Rogante
SI/NO
Relazione semestrale
Individuazione DEC ALTO Nomina DEC in rapporto di contiguità
con impresa aggiudicataria o privi dei
requisiti idonei e adeguati ad
assicurane la terzietà e l’indipendenza
1) Provvedimento di
nomina a firma del
Direttore Generala
con le motivazioni
sulla qualificazione
professionale con
decorrenza dal
1/03/2016
2) Sottoscrizione da
parte del DEC di
dichiarazione in cui si
attesta l’assenza di
interessi personali in
relazione all’oggetto
del contratto con
decorrenza dal
1/03/2016
1,2) 31/12/2016
1) Direttori
U.O.C.
Provveditorato
e U.O.C Tecnico
2) Direttori
U.O.C.
Provveditorato
e U.O.C Tecnico
1) 100% delle
nomine
2) 100% delle
dichiarazione
Relazione semestrale
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : ESECUZIONE DEL CONTRATTO
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
ALTO Mancato controllo della stazione
appaltante sull'esecuzione del
subappalto nei limiti di legge e di
quanto in origine in gara
Norme di legge Controllo specifico di
conformità fra
quanto dichiarato in
gara e quanto svolto
in fase esecutiva
contrattuale , con
decorrenza dal
01/03/2016
31/12/2016 Direttore
Provveditorato
e U.O.C.
Tecnico DEC,
RUP o
referente del
servizio
Relazione semestrale
sull'effettuato
controllo
Subappalto
ALTO Mancata valutazione dell’impiego di
manodopera o incidenza del costo della
stessa ai fini della qualificazione
dell’attività come subappalto per
eludere le disposizioni e i limiti di legge,
nonché nella mancata effettuazione
delle verifiche obbligatorie sul
subappaltatore.
Accordi collusivi tra le imprese
partecipanti che utilizzano il subappalto
come modalità per distribuire i vantaggi
dell'accordo a tutti i partecipanti
all'accordo.
Adempimento delle
prescrizioni di legge
in materia di
subappalto.
Patto d'integrità
nelle procedure di
gara.
Comunicazione al
Responsabile di
prevenzione della
corruzione di
situazioni di
inosservanza degli
adempimenti in
materia di
subappalto, con
decorrenza dal
01/03/2016
31/12/2016 Direttore
U.O.C. Tecnico
Segnalazione al RPC
delle richieste di
autorizzazione ai
subappalti a
soggetti privi dei
requisiti
Ammissione delle varianti ALTO Abusivo ricorso alle varianti al fine di
favorire l’appaltatore
Rispetto delle
prescrizioni del
codice Appalti
relative alla redazioni
di varianti.
Varianti autorizzate
con provvedimento
dell'Azienda
adeguatamente
motivato in ordine al
riscontro delle
fattispecie
normative.
Comunicazione al
Responsabile
prevenzione della
corruzione delle
varianti trasmesse
all’ANAC con
decorrenza
dall’1/01/2016
3112/2016 Direttore
U.O.C. Tecnico
Segnalazione al RPC
del 100% delle
varianti trasmesse
all’ANAC
Verifiche in corso di
esecuzione del contratto
ALTO 1) Mancata o insufficiente verifica
dell’effettivo stato avanzamento lavori
rispetto al cronoprogramma al fine di
evitare l’applicazione di penali o la
1) Applicazione di
eventuali penali a
seguito di non
conformità
1) Istruzioni
operative sul relativo
monitoraggio del
cantiere
1/2) 30/06/2016
1) Direttore
U.O.C. Tecnico
2) Direttore
1/2) SI/NO
Relazione con
evidenza
dell’effettuazione
ALLEGATO 1
risoluzione del contratto o ingiustificato
pagamento anticipato.
2) Accettazione materiali in cantiere
non conformi al capitolato.
3) Accettazione materiali non conformi
nelle forniture di beni sanitari.
riscontrate
nell’esecuzione del
contratto.
2) Approvazione da
parte della direzione
lavori dei materiali in
cantiere con
apposito verbale
2) Istruzioni operative
ai consegnatari dei
beni sull'accettazione
dei materiali
U.O.C.
Provveditorato
dell’attività prevista
dai punti 1 e 2 e
monitoraggio
semestrale
Verifica delle disposizioni in
materia di sicurezza con
particolare riferimento al
rispetto delle prescrizioni
contenute nel Piano di
Sicurezza e Coordinamento
(PSC) o Documento Unico di
Valutazione dei Rischi
Interferenziali (DUVRI)
ALTO Mancato rispetto delle disposizioni
previste nel DUVRI/PSC
1) Periodici controlli
verbalizzati sulla
corretta attuazione
del PSC/POS a cura
del coordinatore
della sicurezza in
esecuzione.
2) Predisposizione di
procedura aziendale
sui rischi di
interferenza
1) 31/12/2016
2) 30/06/2016
1) Direttore
U.O.C. Tecnico
2) Responsabile
Servizio
Prevenzione e
Protezione
1/ SI/NO Relazione
semestrale sui
controlli
2)Delibera di
adozione entro il
30/06/2016
Apposizione di riserve ALTO Apposizione di riserve generiche a cui
consegue una incontrollata lievitazione
dei costi
Monitoraggio
periodico del RUP
sulle riserve
31/12/2016 Direttore
U.O.C. Tecnico
e RUP
Relazione semestrale
Gestione delle controversie /
Utilizzo di rimedi di
risoluzione delle controversie
alternativi a quelli
giurisdizionali durante la fase
di esecuzione del contratto
ALTO Ricorso ai sistemi alternativi di
risoluzione delle controversie per
favorire l’esecutore
1) Rispetto delle
prescrizioni di legge
riguardo l'applicazione
dell'Accordo Bonario.
2) Indicazione nei
documenti di gara del
foro competente con
esclusione del ricorso
ad arbitrati.
Pubblicazione degli
accordi bonari e delle
transazioni anche sul
sito web aziendale
Sezione nella
“Amministrazione
trasparente". Con
decorrenza
dal 01/03/2016
31/12/2016 Direttori U.O.C.
Provveditorato
e U.O.C Tecnico
SI/NO
ALLEGATO 1
AREA DI RISCHIO GENERALE – SANITA’ A) CONTRATTI PUBBLICI
FASE : RENDICONTAZIONE DEL CONTRATTO
U.O.C. PROVVEDITORATO - U.O.C. TECNICO
Processo Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Possibili eventi rischiosi Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Procedimento di nomina del
collaudatore (o della
commissione di collaudo)
ALTO Attribuzione dell’incarico di collaudo a
soggetti compiacenti per ottenere il
certificato di collaudo pur in assenza
dei requisiti
1) Predisposizione e
pubblicazione di elenchi
aperti di soggetti in
possesso dei requisiti per
la nomina dei collaudatori.
2) Pubblicazione degli atti
di incarico, con relativa
motivazione, del
collaudatore nella sezione
"Amministrazione
trasparente" del sito
istituzionale aziendale
1/2) 31/10/2016
Direttore
U.O.C. Tecnico
1,2) SI/NO
Procedimento di verifica della
corretta esecuzione.
Procedimento per il rilascio
del certificato di collaudo, del
certificato di verifica di
conformità ovvero
dell’attestato di regolare
esecuzione (per gli
affidamenti di servizi e
forniture)
Attività connesse alla
rendicontazione dei lavori in
economia da parte del
responsabile del
procedimento
ALTO Alterazioni o omissioni di attività di
controllo, al fine di perseguire interessi
privati e diversi da quelli della stazione
appaltante.
Effettuazione di pagamenti ingiustificati
o sottratti alla tracciabilità dei flussi
finanziari.
Rilascio del certificato di regolare
esecuzione in cambio di vantaggi
economici o la mancata denuncia di
difformità e vizi dell’opera
1) Nomine di DEC, oltre gli
obblighi di legge, anche
per i contratti dei servizi
2) Obbligo di trasmissione
al DEC degli atti di gara, ivi
compresa l'offerta tecnica,
l'offerta economica,
eventuale analisi dei prezzi
resi in gara e oggetto di
valutazione e del contratto
3) Predisposizione linee
guida per creare il corretto
rapporto in merito ai
necessari dati infornativi
con il RUP e gli eventuali
referenti
4)Previsione nel capitolato
di norme che disciplinano
la tempistica e le modalità
di rendicontazione, non
solo contabile,
dell'esecuzione del
contratto
1) 31/12/2016
2) 01/02/2016
3) 30/06/2016
4)30/06/2016
Direttori U.O.C.
Provveditorato
e U.O.C Tecnico
1) 100%
2100%
3) SI/NO
4)100%
Relazione
semestrale con
evidenza
dell’effettuazione
dell’attività
prevista dai punti
1,2,3 e 4
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / b) INCARICHI E NOMINE
U.O.C. GESTIONE RISORSE UMANE E PERSONALE DIPENDENTE
Processo
Sub
processo
Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie
Misure ulteriori in atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
- Frammentazione delle
U.O. al fine di un
aumento artificioso delle
posizioni da ricoprire
ALTO - Coerenza con Atto
Aziendale/Dotazione
Organica
- Espressa indicazione
nell’Atto Deliberativo
del presupposto
previsto dalla
normativa e dagli atti
di programmazione
aziendale
U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Programmazion
e/Definizione
fabbisogno
- Mancata messa a
bando della posizione
dirigenziale apicali
tramite assegnazione di
incarichi di sostituzione
ex art. 18
- D.A. n. 2274 del
24.12.2014
- Vigilanza
monitoraggio dei
tempi delle procedure
concorsuali
- Vincolare il tempo di
assegnazione
dell’incarico di
sostituzione
Mappatura dei posti
apicali vacanti e
programmazione delle
procedure concorsuali in
coerenza con le
disposizioni Assessoriali
30/06/2016 U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Predisposizione del
documento
Relazione entro il
30/06/2016
Procedure
bandi
- Previsione di requisiti di
accesso “personalizzati”
ed insufficienza di
meccanismi oggettivi e
trasparenti idonei a
verificare il possesso dei
requisiti attitudinali e
professionali richiesti in
relazione alla posizione
da ricoprire allo scopo di
reclutare candidati
particolari
MEDIO - Pubblicazione bandi su
GURS, GURI, Albo e sito
aziendale,
ed esiti delle graduatorie su
sito aziendale
- Norme di legge
fondamentali
DPR.n.483/97, n.484/97, n.
220/01, n.487/94
- Individuazione profilo
professionale nel
rispetto delle
previsioni d’organico e
adeguatezza rispetto
all’incarico da ricoprire
U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Reclutamento
Costituzione
Commissione
- Irregolare
composizione della
commissione di concorso
finalizzata al
reclutamento di
candidati particolari
ALTO - Nomina commissione
esaminatrice secondo
normativa vigente
- D.A. n. 2274 del
24.12.2014
- Decreto Balduzzi
D.P.R. .n.483/97, n.484/97,
n.220/01, n.487/94
- Rotazione dei
componenti/segretari
delle commissioni di
concorso
- Modello per
acquisizione
dichiarazioni di
incompatibilità
prevista dagli artt. 51 e
52 del c.p.c., dall’art.
35 comma 3 lettera e)
e 35 bis comma 1 del
D.Lgs. n. 165/01
- composizione
- Implementazione
verifica autocertificazione
dichiarazioni rese dal
Presidente, Componenti e
Segretario della
Commissione
Esaminatrice
31/12/2016 U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
30% verifiche
Relazione
semestrale con
evidenza delle
verifiche
effettuata
commissione nel
rispetto della
normativa vigente in
materia
Lavori
Commissione
- Inosservanza delle
regole procedurali a
garanzia della
trasparenza e
dell'imparzialità della
selezione.
ALTO - Norme di legge
fondamentali DPR
n.483/97, n. 484/97, n.
220/01, n.484/94
D.A. n. 2274 del 24.12.2014
- Criteri di massima
predefiniti dalla
Commissione
esaminatrice e verifica
della loro rispondenza
alla previsione di legge
in materia
- Tracciabilità del
processo (verbale
commissione)
- Verifica di coerenza
dei verbali
Commissione
Esaminatrice con le
norme vigenti
- Pubblicazione degli
atti al fine di garantire
massima trasparenza e
facilità nella
consultazione
U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Progressione di
Carriera
- Illegittime
corresponsioni
economiche scaturenti
da progressioni di
carriera accordate allo
scopo di agevolare
dipendenti/candidati
particolari
BASSO - Norme di legge,
CC.CC.NN.LL., C.I.A.,
contratti individuali
e norme negoziali
Predisposizione
procedure tramite
avvisi interni e
definizione di criteri
oggettivi di selezione
U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Rilevazione
Presenze
- Irregolare utilizzo del
sistema automatico di
rilevazione presenze
-Irregolare inserimento
dei giustificativi
MEDIA - Norme di legge,
CC.CC.NN.LL., C.I.A.,
contratti individuali
e norme negoziali
- Verifiche a campione
sui singoli istituti
contrattuali
1)Predisposizione
Circolari esplicative sugli
istituti afferenti la
presenza ed assenza del
personale conformi alla
vigente normativa
30/04/2016
U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
1)Relazione con
evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione delle
circolari esplicative
entro il 30/04/2016
2)Controllo delle
autocertificazioni
rilasciate dai dipendenti a
giustificazione della
presenza e delle assenze
Trimestrali 2) Relazione
semestrale con
evidenza
dell’avvenuto
controllo
Predisposizione
Stipendi
- Illegittimo inserimento
di valori di retribuzione
accessoria
MEDIA - Norme di legge,
CC.CC.NN.LL., C.I.A.,
contratti individuali
e norme negoziali
- Monitoraggio mensile
della consistenza e
dell’utilizzo dei fondi
del trattamento
accessorio
- Monitoraggio Rispetto
del tetto di spesa e del
budget annuale
assegnato
Trimestrali U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Relazione semestrale
con evidenza
dell’avvenuto
monitoraggio
AREA DI RISCHIO / INCARICHI E NOMINE
U.O.C. GESTIONE RISORSE UMANE E PERSONALE DIPENDENTE - AFFARI GENERALI
Processo
Sub
processo
Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure
obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Conferimento di
Incarichi di
Collaborazione e
Consulenza
Motivazione generica e
tautologica circa la
sussistenza
delle necessità aziendali e dei
presupposti di legge per il
conferimento di incarichi
professionali allo scopo di
agevolare soggetti particolari
Mancato rispetto dei criteri
definiti dalla Normativa e
dai Regolamenti
ALTO Norme di
legge (D.Lgs.
165/2001,
L.448/2001)
Pubblicazione avvisi
Pubblicazione esiti
delle graduatorie
Regolamento
aziendale incarichi
di consulenza e
libero professionali
ad esperti esterni
delibera n.2892 del
02/12/2015
regolamento per la
composizione della
Commissione di
Valutazione
30/04/2016 Direttore U.O.C.
Gestione Risorse
Umane
Redazione
Regolamento,
delibera di
adozione
entro
30/04/2016
AREA DI RISCHIO / AFFATI LEGALI E CONTENZIOSO
U.O.C. SERVIZIO LEGALE – U.O.S. GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL CONTENZIOSO
Processo
Sub
processo
Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Individuazione legale
interno/esterno
Carico di lavoro dei legali
interni e scadenze
calendarizzate.
Affidamento dell’incarico
all’esterno ai professionisti
non specialisti nelle
materie trattate.
MEDIO Analisi di contenziosi già
affidati e valutazione
degli esiti pregressi
31/12/2016 Direttore U.O.C. Relazione
semestrale
Conferimento
incarico legale
Individuazione legale
esterno
MEDIO Albo Avvocati di
fiducia
Aggiornamento Albo
Avvocati di fiducia
31/03/2016 Direttore U.O.C. Massima
diffusione
mediante
pubblicazione sul
sito internet
aziendale
Liquidazione
onorari
professionisti
esterni (Avvocati)
Alterazione dell’ordine di
arrivo delle richieste di
pagamento degli onorari
allo scopo di agevolare
determinati professionisti
a danno di altri
Mancata o viziata
applicazione del tariffario
forense o non rispetto del
contratto di conferimento
incarico professionale
ALTO Norme di legge
(tariffario forense
vigente)
Tariffario
concordato
(contratto di
conferimento
incarico)
Osservanza
dell’elenco in cui
figura la cronologia
delle fatture
registrate
Verifica
dell’emissione della
fattura secondo
contratto
Responsabile
U.O.S.
Istruzione atti
giudiziari
Mancato avvio tempestivo
dell’istruttoria dell’atto
giudiziario notificato
Mancata difesa
dell’Azienda in giudizio al
fine di favorire il ricorrente
ALTO Regolamento
aziendale relativo
alle procedure nella
gestione del
contenzioso
adottato con
Delibera n. 1757/DG
del 16/07/2015
Applicazione del
Software Suite
ufficio Legale
Verifica settimanale da
parte del Dirigente
responsabile con
monitoraggio attraverso
l’utilizzo del Software
31/12/2016 Responsabile
U.O.S.
Monitoraggio con
relazione
semestrale
Rimborso spese
procedimenti
penali
Analisi della richiesta
presentata dal
dipendente e della
contestuale fattura
dell’Avvocato
Mancato rispetto dei
minimi tariffari nel
rimborso delle spese legali
e pagamento in eccedenza
allo scopo di avvantaggiare
il dipendente
BASSO Norme di Legge
(art. 25 e 26 C.C.N.L.
8 giugno 2000)
Responsabile
U.O.S.
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Utente procede al
pagamento della prestazione
ALTO Rilevatori di
banconote false
presso Casse
Incrementare l'utilizzo del
pagamento elettronico/
online mediante
attivazione di un apposito
portale
Informatizzazione
pagamenti
ticket
31/12/2016
(no iso-risorse)
Direttore U.O.C. SI/NO
Introito banconote false
Inserimento errato
esenzioni
errore nei resti
Incompletezza
nell’acquisizione delle
informazioni, da banche dati
interne ed
esterne, sulle posizioni da
verificare posizione
esenzione ticket
Abusi/omissioni nello
svolgimento delle attività
di competenza al fine di
agevolare/non agevolare
determinati soggetti -
rischio particolarmente
rilevante in occasioni di
asserito
malfunzionamento del
software gestionale e
ricorso al c.d. "bollettario
manuale"
ALTO Predisposizione di un
apposito PAC che disciplini
modalità e limiti in ordine
al ricorso al c.d.
"bollettario manuale"
Blocco automatico del
software gestionale "casse
Ticket" per impedire
"forzature" da parte
dell'operatore
31/05/2016
(no iso-risorse)
Delibera di
adozione entro
31/05/2016
SI/NO
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA - CUP- AC
Fase front-office
Fine giornata - ciascun
riscuotitore speciale procede
alla chiusura di cassa -
verifica della corrispondenza
tra il totale della distinta
giornaliera elaborata dal
software gestionale con
indicazione del ricavo e la
giacenza di cassa giornaliera
(cassa + POS)
Abusi/omissioni nello
svolgimento delle attività
di competenza al fine di
agevolare/non agevolare
determinati soggetti
Verifiche a campione
almeno trimestrali per
ogni cassa ticket
Relazione
semestrale con
evidenza delle
verifiche
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA - CUP- AC
Fase versamento
valori
Valori contanti ritirati a
mezzo del Servizio di prelievo
e contazione valori svolto da
terzi per conto del Tesoriere
(venerdì di ogni
settimana/ogni due
settimane)
Ritardo nel versamento
delle giacenze di cassa e
rischio eventi delittuosi
(rapine)
ALTO Attivato il servizio
di ritiro e
contazione valori
a cura di un
vettore terzo
In caso di ritardo/mancato
ritiro da parte del Vettore
il Cassiere dovrà
provvedere a versare
presso i canali tradizionali
l'intero valore delle
giacenze se superiore a i
SI/NO
limiti stabiliti dal
regolamento vigente
mancato
versamento/introito di
tutta la produzione
effettivamente resa
Verifica
corrispondenza
tra Ricavi e
Versamenti dei
riscuotitori
Informatizzazione
pagamenti
ticket
SI/NO
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Erogazione di somme non
dovute (per responsabilità
del gestore della cassa e/o
del beneficiario
ALTO Regolamento
aziendale
Verifica a campione sulla
veridicità dei documenti
acquisiti, con riferimento
ai primi cinque soggetti
che hanno richiesto
complessivamente i
rimborsi annuali
più elevati
31/12/2016 Direttore U.O.C. 10% di verifiche
Relazione
semestrale con
evidenza del 10%
delle veriche
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA
ECONOMALE - AC
Fase gestione del
fondo economale
- operazioni
Operazioni di spesa a valere
sulla carta di debito : spesa
sostenuta a fronte di fattura.
Induzione a favorire
fornitori
specifici
Controlli trimestrali sulla
gestione delle casse
economali.
Rotazione fornitori.
31/03/2016
30/06/2016
30/09/16
31/12/16
Trasmissione
verbali di verica
entro 10gg
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Acquisizione del
provvedimento
amministrativo di
autorizzazione al pagamento
(delibera/determina)
In assenza di un
documento contabile di
riscontro del debito
(fattura) si corre il rischio
che il medesimo
provvedimento di
autorizzazione venga
registrato e/o pagato n
volte
ALTO Attivazione nuova
procedura che preveda
che il provvedimento di
liquidazione/pagamento
debba essere acquisito con
apposita timbratura a cura
dell'Ufficio Delibere che ne
comprovi l'originalità - il
provvedimento dovrà
essere inoltre acqusito al
registro di protocollo
(protocollo informatico)
dell'Ufficio
31/03/2016
Direttore U.O.C. Delibera di
adozione entro il
31/03/2016
Fase di verifica procedure
esecutive : la verifica riguarda
sia eventuali procedure
indicate nell'atto di
autorizzazione al pagamento,
sia eventuali procedure
notificate all'UOC Economico
Finanziario a seguito della
adozione del provvedimento
di autorizzazione al
pagamento
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Adozione di un
regolamento aziendale su
"gestione pignoramenti e
procedure esecutive"
30/04/2016
Predisposizione
Regolamento,
Delibera di
adozione del
regolamento
entro il
30/04/2016
Fase di verifica regolarità
contributiva (DURC)
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Normativa di
riferimento
Direttive aziendali Acquisizione archivio
DURC direttamente nel
software gestionale di
CO.Ge.
30/04/2016
(no iso-risorse)
SI/NO
Procedura
amministrativo-
contabile G.2
Fase di verifica
propedeutica alla
emissione
ordinativo di
pagamento
Fase di verifica regolarità ex
art 48 ….(Equitalia - Servizio
Riscossione Sicilia) - se
previsto da normativa
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Normativa di
riferimento
Direttive aziendali
Procedura
amministrativo-
contabile G.2
Fase di emissione
ordinativo di
pagamento
Emissione del ordinativo di
pagamento nei confronti del
Fornitore e constestuale
chiusura del relativo debito
su Co.Ge.
Disporre pagamenti senza
rispettare la cronologia
nella presentazione delle
fatture
ALTO 1) Attivazione procedura
che preveda il pagamento
delle competenze
rispettando l'ordine di
notifica/acquisizione dei
provvedimenti di
liquidazione da protocoll
informatico
2) Verifica a campione
1) 31/03/2016
2) 31/12/16
Delibera di
adozione entro
31/03/2016
SI/NO
AREA DI RISCHIO / AFFATI LEGALI E CONTENZIOSO
U.O.C. SERVIZIO LEGALE – U.O.S. GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL CONTENZIOSO
Processo
Sub
processo
Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Individuazione legale
interno/esterno
Carico di lavoro dei legali
interni e scadenze
calendarizzate.
Affidamento dell’incarico
all’esterno ai professionisti
non specialisti nelle
materie trattate.
MEDIO Analisi di contenziosi già
affidati e valutazione
degli esiti pregressi
31/12/2016 Direttore U.O.C. Relazione
semestrale
Conferimento
incarico legale
Individuazione legale
esterno
MEDIO Albo Avvocati di
fiducia
Aggiornamento Albo
Avvocati di fiducia
31/03/2016 Direttore U.O.C. Massima
diffusione
mediante
pubblicazione sul
sito internet
aziendale
Liquidazione
onorari
professionisti
esterni (Avvocati)
Alterazione dell’ordine di
arrivo delle richieste di
pagamento degli onorari
allo scopo di agevolare
determinati professionisti
a danno di altri
Mancata o viziata
applicazione del tariffario
forense o non rispetto del
contratto di conferimento
incarico professionale
ALTO Norme di legge
(tariffario forense
vigente)
Tariffario
concordato
(contratto di
conferimento
incarico)
Osservanza
dell’elenco in cui
figura la cronologia
delle fatture
registrate
Verifica
dell’emissione della
fattura secondo
contratto
Responsabile
U.O.S.
Istruzione atti
giudiziari
Mancato avvio tempestivo
dell’istruttoria dell’atto
giudiziario notificato
Mancata difesa
dell’Azienda in giudizio al
fine di favorire il ricorrente
ALTO Regolamento
aziendale relativo
alle procedure nella
gestione del
contenzioso
adottato con
Delibera n. 1757/DG
del 16/07/2015
Applicazione del
Software Suite
ufficio Legale
Verifica settimanale da
parte del Dirigente
responsabile con
monitoraggio attraverso
l’utilizzo del Software
31/12/2016 Responsabile
U.O.S.
Monitoraggio con
relazione
semestrale
Rimborso spese
procedimenti
penali
Analisi della richiesta
presentata dal
dipendente e della
contestuale fattura
dell’Avvocato
Mancato rispetto dei
minimi tariffari nel
rimborso delle spese legali
e pagamento in eccedenza
allo scopo di avvantaggiare
il dipendente
BASSO Norme di Legge
(art. 25 e 26 C.C.N.L.
8 giugno 2000)
Responsabile
U.O.S.
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Utente procede al
pagamento della prestazione
ALTO Rilevatori di
banconote false
presso Casse
Incrementare l'utilizzo del
pagamento elettronico/
online mediante
attivazione di un apposito
portale
Informatizzazione
pagamenti
ticket
31/12/2016
(no iso-risorse)
Direttore U.O.C. SI/NO
Introito banconote false
Inserimento errato
esenzioni
errore nei resti
Incompletezza
nell’acquisizione delle
informazioni, da banche dati
interne ed
esterne, sulle posizioni da
verificare posizione
esenzione ticket
Abusi/omissioni nello
svolgimento delle attività
di competenza al fine di
agevolare/non agevolare
determinati soggetti -
rischio particolarmente
rilevante in occasioni di
asserito
malfunzionamento del
software gestionale e
ricorso al c.d. "bollettario
manuale"
ALTO Predisposizione di un
apposito PAC che disciplini
modalità e limiti in ordine
al ricorso al c.d.
"bollettario manuale"
Blocco automatico del
software gestionale "casse
Ticket" per impedire
"forzature" da parte
dell'operatore
31/05/2016
(no iso-risorse)
Delibera di
adozione entro
31/05/2016
SI/NO
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA - CUP- AC
Fase front-office
Fine giornata - ciascun
riscuotitore speciale procede
alla chiusura di cassa -
verifica della corrispondenza
tra il totale della distinta
giornaliera elaborata dal
software gestionale con
indicazione del ricavo e la
giacenza di cassa giornaliera
(cassa + POS)
Abusi/omissioni nello
svolgimento delle attività
di competenza al fine di
agevolare/non agevolare
determinati soggetti
Verifiche a campione
almeno trimestrali per
ogni cassa ticket
Relazione
semestrale con
evidenza delle
verifiche
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA - CUP- AC
Fase versamento
valori
Valori contanti ritirati a
mezzo del Servizio di prelievo
e contazione valori svolto da
terzi per conto del Tesoriere
(venerdì di ogni
settimana/ogni due
settimane)
Ritardo nel versamento
delle giacenze di cassa e
rischio eventi delittuosi
(rapine)
ALTO Attivato il servizio
di ritiro e
contazione valori
a cura di un
vettore terzo
In caso di ritardo/mancato
ritiro da parte del Vettore
il Cassiere dovrà
provvedere a versare
presso i canali tradizionali
l'intero valore delle
giacenze se superiore a i
SI/NO
limiti stabiliti dal
regolamento vigente
mancato
versamento/introito di
tutta la produzione
effettivamente resa
Verifica
corrispondenza
tra Ricavi e
Versamenti dei
riscuotitori
Informatizzazione
pagamenti
ticket
SI/NO
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Erogazione di somme non
dovute (per responsabilità
del gestore della cassa e/o
del beneficiario
ALTO Regolamento
aziendale
Verifica a campione sulla
veridicità dei documenti
acquisiti, con riferimento
ai primi cinque soggetti
che hanno richiesto
complessivamente i
rimborsi annuali
più elevati
31/12/2016 Direttore U.O.C. 10% di verifiche
Relazione
semestrale con
evidenza del 10%
delle veriche
Procedura
amministrativo-
contabile G.1. –
CASSA
ECONOMALE - AC
Fase gestione del
fondo economale
- operazioni
Operazioni di spesa a valere
sulla carta di debito : spesa
sostenuta a fronte di fattura.
Induzione a favorire
fornitori
specifici
Controlli trimestrali sulla
gestione delle casse
economali.
Rotazione fornitori.
31/03/2016
30/06/2016
30/09/16
31/12/16
Trasmissione
verbali di verica
entro 10gg
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Acquisizione del
provvedimento
amministrativo di
autorizzazione al pagamento
(delibera/determina)
In assenza di un
documento contabile di
riscontro del debito
(fattura) si corre il rischio
che il medesimo
provvedimento di
autorizzazione venga
registrato e/o pagato n
volte
ALTO Attivazione nuova
procedura che preveda
che il provvedimento di
liquidazione/pagamento
debba essere acquisito con
apposita timbratura a cura
dell'Ufficio Delibere che ne
comprovi l'originalità - il
provvedimento dovrà
essere inoltre acqusito al
registro di protocollo
(protocollo informatico)
dell'Ufficio
31/03/2016
Direttore U.O.C. Delibera di
adozione entro il
31/03/2016
Fase di verifica procedure
esecutive : la verifica riguarda
sia eventuali procedure
indicate nell'atto di
autorizzazione al pagamento,
sia eventuali procedure
notificate all'UOC Economico
Finanziario a seguito della
adozione del provvedimento
di autorizzazione al
pagamento
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Adozione di un
regolamento aziendale su
"gestione pignoramenti e
procedure esecutive"
30/04/2016
Predisposizione
Regolamento,
Delibera di
adozione del
regolamento
entro il
30/04/2016
Fase di verifica regolarità
contributiva (DURC)
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Normativa di
riferimento
Direttive aziendali Acquisizione archivio
DURC direttamente nel
software gestionale di
CO.Ge.
30/04/2016
(no iso-risorse)
SI/NO
Procedura
amministrativo-
contabile G.2
Fase di verifica
propedeutica alla
emissione
ordinativo di
pagamento
Fase di verifica regolarità ex
art 48 ….(Equitalia - Servizio
Riscossione Sicilia) - se
previsto da normativa
Disporre pagamenti a
soggetti non legittimati
ALTO Normativa di
riferimento
Direttive aziendali
Procedura
amministrativo-
contabile G.2
Fase di emissione
ordinativo di
pagamento
Emissione del ordinativo di
pagamento nei confronti del
Fornitore e constestuale
chiusura del relativo debito
su Co.Ge.
Disporre pagamenti senza
rispettare la cronologia
nella presentazione delle
fatture
ALTO 1) Attivazione procedura
che preveda il pagamento
delle competenze
rispettando l'ordine di
notifica/acquisizione dei
provvedimenti di
liquidazione da protocoll
informatico
2) Verifica a campione
1) 31/03/2016
2) 31/12/16
Delibera di
adozione entro
31/03/2016
SI/NO
applicazione procedura
Procedura
amministrativo-
contabile G.2
Fase di verifica
esito ordinativo di
pagamento
Se non vi sono le condizioni
per conservare il mandato
così come è stato emesso si
procede allo storno contabile
delle scritture, alla
contestuale ri-apertura del
debito nei confronti del
Fornitore e l'emissione del
nuovo ordinativo.
Riemissione dell'ordinativo
di soggetto diverso da
quello indicato nel
provvedimento di
liquidazione
ALTO Attivazione nuova
procedura (PAC) che
preveda che ogni scrittura
contabile relativa alla "ri-
emissione" debba fare
esplicito riferimento al
provvedimento di
liquidazione origianario
30/04/2016 Delibera di
adozione entro
30/04/2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITÀ LIBERO PROFESSIONALE E LISTE D’ATTESA
U.O.C. ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE Processo Sub
processo Possibili eventi
rischiosi Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto Misure ulteriori da
implementare Tempi di
attuazione Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Fase prodromica Definizione annuale dei volumi
di attività erogabili in regime
libero professionale - in
rapporto ai volumi istituzionali
previsti nella programmazione
annuale/triennale
Connessioni con il
sistema di gestione
delle liste di attesa
e interferenza con
l'attività
istituzionale
Regolamento
aziendale
Negoziazione dei volumi di
attività in ALPI in relazione
agli obiettivi istituzionali -
definizione dei volumi
massimi di prestazioni
erogabili in regime ALPI
31/03/2016 Direttore U.O.C. Delibera di
adozione entro il
31/03/2016
Fase
presentazione
istanza di
autorizzazione
Formulazione richiesta di
autorizzazione
all'espletamento di attività in
regime ALPI
False dichiarazioni
prodotte ai fini del
rilascio
dell’autorizzazione
- Regolamento
aziendale
- Modulistica
dedicata
Verifica che siano
compiutamente indicati gli
elementi essenziali per il
rilascio dell'autorizzazione :
1) anagrafica
2) disciplina
3) codice tariffario e tariffa
ALPI per ogni prestazione
4) agenda (giorni, orario e
luogo di erogazione)
5) volume prestazioni erogate
in regime istituzionale nel
corso dell'anno precedente
6) attrezzature elettromedicali
che saranno utilizzate (num
matricola)
7) ricorso a personale di
supporto diretto
8) parere favorevole del
Responsabile della Struttura
ove si svolge l'attività ALPI
Irregolarità nello
svolgimento delle
attività di verifica
preventiva al fine di
agevolare alcuni
soggetti rispetto ad
altri
- Regolamento
aziendale
- Verifica
preventiva delle
condizioni per le
nuove
autorizzazioni e
acclusione della
relativa istruttoria
nel fascicolo
relativo
all'autorizzazione
(100%
Verifica sul mantenimento
delle condizioni per le
autorizzazioni già rilasciate -
mediante istanza di verifica
su 10% delle autorizzazioni
rilasciate al 31/12/2015 (a
rotazione)
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza
dell’avvenuta
verifica
Fase di
prenotazione della
prestazione
Richiesta di prenotazione della
prestazione da parte
dell'Utente tramite CUP
Errata indicazione al
paziente delle
modalità e dei
tempi di accesso
alle prestazioni
- Regolamento
aziendale
- Obbligo di
prenotazione di
tutte le
prestazioni
attraverso il CUP
aziendale o
sovraziendale con
gestione delle
agende dei
professionisti ;
Capillare diffusione presso le
strutture sanitarie
periferiche di adeguate
informazioni (sito
web/cartellonistica/urp)
sulle corrette modalità di
prenotazione/pagamento
delle prestazioni in regime
libero professionale
31/03/2016 N di strutture
documentate /
Totale strutture
erogatrici
ALPI=100%
Relazione
semestrale
Fase di
pagamento della
prestazione
Scelta canale di pagamento da
parte dell'Utente
1) Cassa Ticket
2) Versamento su conto
corrente postale
3) Bonifico su conto corrente
postale
4) Bonifico su conto corrente
bancario
Errata indicazione al
paziente delle
modalità di
pagamento delle
prestazioni
Regolamento
aziendale
Ampia diffusione delle
informazioni relative alle
modalità di pagamento (sito
web / cartellonistica presso
le casse ticket periferiche /
urp)
31/03/2016 N di strutture
documentate /
Totale strutture
erogatrici
ALPI=100%
Relazione
semestrale
Procedura
pagamento/fattur
azione bianca
Dirigente/Prestazione presenti
e autorizzati Software Cassa
Ticket
Iirregolarità nello
svolgimento delle
attività di
competenza al fine
di agevolare alcuni
soggetti rispetto ad
altri
Regolamento
aziendale
Blocco automatico del
software gestionale "casse
Ticket" per impedire
"forzature" da parte
dell'operatore
31/05/2016
(no iso-
risorse)
Si/NO
Procedura
pagamento/fattur
azione gialla
L'Utente esegue il pagamento
presso uno dei canali indicati
dal CUP al momento della
prenotazione (eccetto Cassa
Ticket)
Possibilità
maneggio denaro
da parte del
Dirigente Sanitario
che eroga la
prestazione
Regolamento
aziendale
attivazione di canali di
pagamento "protetti" e
implementazione soluzioni
organizzative per ridurre il
numero di fatture "gialle";
31/05/2016
(no iso-
risorse)
Si/NO
Fase di erogazione
della prestazione
Il Dirigente deve attestare che
l'erogazione della prestazione
in regime libero professionale
avvenga fuori dall'orario di
servizio (mediane specifica
timbratura codice 75)
Svolgimento della
libera professione
in orario di servizio
- Regolamento
aziendale
- Invio circolare
informativa ai
dirigenti sanitari
interessati
- Invio circolare di
"sensibilizzazione
al controllo" ai
Responsabili di
Macro Struttura
Acquisizione, per le
prestazioni erogate
dall’1/1/16, nel fascicolo
istruttorio dei provvedimenti
di liquidazione delle
prestazioni ALPI dell'esito
della verifica su rispetto
orario di servizio da parte
dell'Ufficio Gestione Risorse
Umane
(dipendente/convenzionato)
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza del
100% delle
verifiche
La prestazione è inclusa
nell'elenco delle prenotazioni
trasmesse dal CUP
Trattamento più
favorevole dei
pazienti trattati in
libera professione,
ovvero, la
prestazione viene
erogata anche se la
prenotazione non è
transitata dal CUP
Regolamento
aziendale
invio circolare
informativa ai
dirigenti sanitari
interessati
invio circolare di
"sensibilizzazione
al controllo" ai
Responsabili di
Macro Struttura
Verifiche, per le prestazioni
erogate dall’1/1/16, da
parte dei Responsabili di
Macrostruttura e
acquisizione di relativa
attestazione da allegare
all'istruttoria dei
provvedimenti di
liquidazione
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza del
100% delle
verifiche
7) Fase verifica
regolarità
contabile
propedeutica alla
L'Ufficio ALPI avvia la
procedura di liquidazione con
riferimento alle prestazioni
rese in un singolo bimestre :
Irregolarità nello
svolgimento delle
attività di controllo
al fine di agevolare
Regolamento
aziendale
- promozione dei canali di
pagamento automatizzati
(POS, Carta di Credito)
31/12/2016
(no iso-
risorse)
SI/NO
liquidazione - Inserimento fatture bianche
su LP4
- Inserimento fatture gialle su
LP4
- Verifica corrispondenza
incassi per prestazioni rese
alcuni soggetti
rispetto ad altri -
liquidazione e
ripartizione di
prestazioni per le
quali non sia
effettivamente
avvenuto il relativo
incasso
- Implementazione di un
sistema di pagamento on-
line da sito web aziendale a
mezzo carta di credito/carta
di debito e correlazione
diretta 1 a 1 tra
prenotazione, pagamento e
erogazione della prestazione
31/12/2016
(no iso-
risorse)
SI/NO
Potenziamento del sistema
di
controllo/verifica/confronto
tra prestazioni transitate da
CUP e prestazioni
effettivamente erogate in
regime libero professionale -
per le prestazioni erogate a
far data 1/1/2016 si
procederrà alla liquidazione
delle competenze solo se
transitate da CUP
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza del
100% delle
verifiche
Si procede alla importazione
delle fatture bianche dal
software gestione delle casse
ticket nel software gestionale
ALPI (LP4)
Prestazioni erogate
e Tariffe riscosse
non corrispondenti
a quelle
effettivamente
autorizzate
Elaborazione report per la
segnalazione di eventuali
anomalie da sottoporre al
Comitato Paritetico ALPI.
30/06/2016
31/12/2016
Trasmissione
reports entro
10gg successivi
alla data di
scadenza
Verifica delle fatture gialle
consegnate dai Cassieri :
1) dirigente sanitario
autorizzato
2) prestazione autorizzata
3) tariffa corrispondente a
quella autorizzata
4) data versamento
antecedente alla data
erogazione prestazione
Prestazioni erogate
e Tariffe riscosse
non corrispondenti
a quelle
effettivamente
autorizzate
Elaborazione report per la
segnalazione di eventuali
anomalie da sottoporre al
Comitato Paritetico ALPI.
30/06/2016
31/12/2016
Trasmissione
reports entro
10gg successivi
alla data di
scadenza
Veririca debito
orario ALPI,
Si invia all'Ufficio Risorse
Umane l'elenco dei Dirigenti
coinvolti nel procedimento di
liquidazione per verificare :
a) se la prestazione ALPI
(attestata con specifica
timbratura) è avvenuta in
assenza di regime di
incompatibilità;
b) il corretto rapporto tra
orario istituzionale e orario
ALPI (ai sensi della normativa
Svolgimento della
libera professione
in orario di servizio
Acquisizione, per prestazioni
erogate dal1/1/2016, nel
fascicolo istruttorio dei
provvedimenti di
liquidazione delle
prestazioni ALPI dell'esito
della verifica su rispetto
orario di servizio da parte
dell'Ufficio Gestione Risorse
Umane
(dipendente/convenzionato)
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza del
100% delle
verifiche
vigente l'orario svolto in
regime ALPI non può eccedere
la misura del 50% di quello
istituzionale).
Verifica rispetto
tempi di
attesa/liste attesa,
congruità
rapporto tra
volumi attività
istituzionale/ALPI,
corretto utilizzo
canali di
prenotazione/erog
azione prestazioni
Verifica debito
orario ALPI
Si invia all'Ufficio Risorse
Umane l'elenco dei Dirigenti
coinvolti nel procedimento di
liquidazione per verificare :
a) se la prestazione ALPI
(attestata con specifica
timbratura) è avvenuta in
assenza di regime di
incompatibilità;
b) il corretto rapporto tra
orario istituzionale e orario
ALPI (ai sensi della normativa
vigente l'orario svolto in
regime ALPI non può eccedere
la misura del 50% di quello
istituzionale)
Svolgimento della
libera professione
in orario di servizio
Acquisizione, , per
prestazioni erogate
dal1/1/2016, nel fascicolo
istruttorio dei provvedimenti
di liquidazione delle
prestazioni ALPI dell'esito
della verifica su rispetto
orario di servizio da parte
dell'Ufficio Gestione Risorse
Umane
(dipendente/convenzionato)
31/12/2016 Relazione
semestrale con
evidenza del
100% delle
verifiche
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. SANITA’ ANIMALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Piano di lavoro
controlli
Attività di
controllo
Controlli per penalizzare /
agevolare determinati soggetti.
ALTO - Disposizioni aziendali
(PTPC) e del Servizio di
Sanità animale ASP-ME
che hanno previsto la
rotazione dei Dipendenti,
Medici Veterinari
specialisti ambulatoriali
(MVSA) e dei Dirigenti,
con nuova assegnazione
di aziende zootecniche
agli stessi.
- Rotazione dei Veterinari
Dirigenti che effettuano
controlli nelle stalle di
sosta e in tutti gli
allevamenti con anomalie
documentate.Nuove
assegnazioni di aziende ai
Dirigenti Veterinari del
Distretto di Taormina.
- Redistribuzione e nuove
assegnazioni di aziende ai
Dirigenti Veterinari del
Distretto di S. Agata M.
- Rotazione dei Veterinari
Dirigenti e MVSA che
effettuano controlli negli
allevamenti con anomalie
documentate.
Direttore
U.O.C.
Esecuzione dei
controlli
(programmati o ad
hoc)
Attività di
controllo
1) Controlli per penalizzare /
agevolare determinati soggetti,
e 2) allevamenti bovini e
ovicaprini sedi di focolaio a
maggior rischio ambientale o
che presentano problemi di tipo
sanitario e non sanitario.
3) Modalità di esecuzione di
campionamento di matrici
biologiche/prove allergiche in
maniera tale da
agevolare/penalizzare
ALTO
1 e 2) I sopralluoghi
presso gli allevamenti ovi-
caprini e bovini aventi
una consistenza elevata o
a maggior rischio
ambientale sono stati
eseguiti da almeno 2
persone.
3) Disposizioni
comunitarie, nazionali,
regionali, aziendali e
dipartimentali che
a) Formalizzare con
apposita proposta di
deliberazione la
composizione del
nucleo ispettivo di
vigilanza e le relative
procedure di verifica
dell' efficacia dei
controlli.
b) Verifiche di
supervisione (ad hoc)
da parte del nucleo
a)30/04/16
b)31/12/16
Direttore
U.O.C.
a) deliberazione
di adozione entro
il 30/04/2016
b)n. verifiche di
supervisione ≥ 6
verifiche entro il
31/12/2016,
relazione
semestrale
determinati soggetti. Modalità
di redazione del verbale di
sopralluogo in maniera tale da
agevolare / penalizzare
determinati soggetti.
stabiliscono le modalità di
esecuzione dei
campionamenti di tipo
biologico/prove
allergiche. E' stato
redatto il Codice di
Comportamento del
Personale Ispettivo e una
procedura con relativa
modulistica per
l'esecuzione dei controlli
per la verifica dell'
efficacia, nonché modelli
di verbali (check list) per
l'effettuazione dei
sopralluoghi ordinari
presso le aziende
zootecniche. Sono state
eseguite (2014) verifiche
di supervisione da parte
del nucleo ispettivo di
vigilanza sulle modalità di
campionamento di tipo
biologico/prove
allergiche, secondo
apposita griglia di
valutazione.
ispettivo di vigilanza,
sulle modalità di
esecuzione dei
campionamenti di tipo
biologico/prove
allergiche, sulle
modalità di
verbalizzazione, sull'
implementazione dei
Sistemi Informativi, e
sull' esecuzione delle
disposizioni
comunitarie, nazionali,
regionali, aziendali.
Verranno eseguiti
controlli sulla verifica
dell'efficacia presso gli
allevamenti bovini ed
ovi-caprini con
particolare riguardo a
quelli per i quali è stata
comunicata la
sussistenza di conflitti di
interesse da parte di
Veterinari Dirigenti o
MVSA del Servizio S.A..
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. SERVIZIO DEGLI IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE (S.I.A.O.A)
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsab
ile
Indicatore /
Monitoraggio
Programmazione
dei controlli in
funzione della
categorizzazione
del rischio
Modalità di attribuzione del
livello di rischio agli Operatori
del Settore Alimentare tale da
agevolare /penalizzare
determinati soggetti o
categorie, mancanza di
imparzialità, al fine di ottenere o
procurare a se o ad altri indebiti
vantaggi
ALTO Disposizioni comunitarie
e regionali che
prevedono la
pianificazione dei
controlli in funzione del
rischio specifico per gli
Operatori del Settore
Alimentare , calcolato
secondo una griglia di
valutazione oggettiva.
Rotazione la dove è
possibile dei veterinari.
Disposizioni
dipartimentali che
prevedono la
pianificazione dei
controlli in funzione
del rischio specifico
per gli Operatori del
Settore Alimentare ,
calcolato secondo
una griglia di
valutazione
oggettiva.
Rotazione la dove è
possibile dei
veterinari.
1) Adozione del
documento di
Programmazione
verifiche interne per
migliorare la qualità del
servizio.
2)Verifica attribuzione
dei livelli di rischio sul
100% degli stabilimenti
CE
130/04/2016
2)31/12/2016
Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
1) Delibera di
adozione entro il
30/04/16 ;
2) N°
stabilimenti CE
categorizzati / N°
Stabilimenti
Riconosciuti CE
=100%
Esecuzione del
sopralluogo,
redazione del
verbale e
campionamento
delle matrici
alimentari.
Modalità di esecuzione del
sopralluogo, redazione del
verbale ed esecuzione del
campione tale da agevolare/
penalizzare determinati
soggetti o categorie, mancanza
di imparzialità, al fine di
ottenere o procurare a se o ad
altri indebiti vantaggi
ALTO Disposizioni comunitarie,
regionali e
dipartimentali che
definiscono le modalità
oggettive di esecuzione
dei sopralluoghi ispettivi,
dei campionamenti e
degli audit, che
definiscono un modello
di verbale di sopralluogo
e la relativa check-list
correlata. Gli audit sono
sempre effettuati da due
persone e le ispezioni
devono esserlo
preferibilmente.
Procedura esecuzione
controlli ufficiali e
tecniche di
campionamento.
Disposizioni
dipartimentali che
definiscono le
modalità oggettive di
esecuzione dei
sopralluoghi ispettivi,
dei campionamenti
e degli audit, che
definiscono un
modello di verbale di
sopralluogo e la
relativa check-list
correlata. Gli audit
sono sempre
effettuati da due
persone e le ispezioni
devono esserlo
preferibilmente.
Procedura
esecuzione controlli
ufficiali e tecniche di
campionamento.
1) Disposizioni sulla
corretta distribuzione
dei campionamenti agli
operatori del Settore
Alimentare sul principio
della rotazione.
2) Verifica in
percentuale definita
sulla conformità
formale e sostanziale
dei verbali di
sopralluogo eseguiti
utilizzando le check-list
previste dall'apposita
procedura.
3) Implementazione
della verifica sulla
corretta modalità di
esecuzione dei
campionamenti.3)
1)30/04/2016
2)31/12/2016
3)31/12/2016
Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
1) Relazione con
evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione
delle
disposizionientro
il 30/04/2016
2) N° di verifiche
effettuate sui
verbali/N° totale
dei verbali
effettuati
=50%,relazione
semestrale )
3) N° di campioni
accettati dal
laboratorio/N° di
campionamenti
effettuati =100%,
relazione
semestrale .
Esecuzione dei
controlli Ufficiali
(programmati o ad
hoc)
Finanziamento
Controlli Ufficiali
Modalità di applicazione delle
tariffe relative al finanziamento
dei controlli ufficiali tale da
ALTO Disposizioni comunitarie,
regionali e
dipartimentali che
- Disposizioni
dipartimentali che
definiscono le
Adozione della
procedura
dipartimentale di sulle
30/04/2016 Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
Delibera di
adozione entro il
30/04/16
agevolare/ penalizzare
determinati soggetti o
categorie, mancanza di
imparzialità, al fine di ottenere o
procurare a se o ad altri indebiti
vantaggi
definiscono le modalità
di determinazione ed
esigibilità delle tariffe
relative al finanziamento
dei controlli ufficiali.
modalità di
determinazione ed
esigibilità delle
tariffe relative al
finanziamento dei
controlli ufficiali.
- Verifica a livello
centrale
dell'esecuzione del
pagamento delle
tariffe dovute dagli
Osa per i controlli
ufficiali.
modalità di
determinazione ed
esigibilità delle tariffe
relative al
finanziamento dei
controlli ufficiali.
Sanzioni
Amministrative
1) Modalità di
redazione del
verbale di
contestazione e
tempistica di
notifica
Modalità di redazione del
verbale di contestazione e
rispetto dei tempi di notifica al
fine di penalizzare /agevolare
determinati soggetti.
ALTO Disposizioni nazionali,
regionali che definiscono
le modalità oggettive di
redazione dei verbali di
contestazione , con
doppia firma.
- Disposizioni
aziendali e
dipartimentali che
definiscono le
modalità oggettive di
redazione dei verbali
di contestazione ,
con doppia firma. -
Disposizioni
dipartimentali che
definiscono la
trasmissione in sede
centrale dei verbali
di contestazione per
il successivo inoltro
all'ufficio
dell'Autorità
Competente.
Implementazione dell'
applicazione della
procedura
dipartimentale tramite
verifica esame del
registro distrettuale.
30/04/2016 Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
Relazione con
evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione
dell'implementazi
one delle
disposizioni ,
entro il
30/04/2016
Certificazioni e
attestazioni
1) Rilascio di
attestazioni e
certificazioni e
pagamento
somme dovute
Rilascio certificazione per
esportazionidi prodotti di
origine animale rilasciate e
modalità di applicazione delle
tariffe dovute al fine di
agevolare/penalizzare
determinati soggetti o
categorie.
ALTO Disposizioni
comunitarie,nazionali,
regionali che definiscono
le modalità attuative del
rilascio dei certificati e di
applicazione delle tariffe
dovute.
- Disposizioni
dipartimentali che
definiscono le
modalità attuative
del rilascio dei
certificati e di
applicazione delle
tariffe dovute.
- Registro
dipartimentale dei
certificati per
esportazione di
prodotti di origine
animale emessi.
1) Verifiche formali e di
conformità sui
certificati export
rilasciati.
2) Verifica sulla corretta
applicazione delle
tariffe.
1) 31/12/2016
2)31/12/2016
Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
1) N° certificati
export conformi
e formalmente
corretti/N° di
certificati
rilasciati=100%
2) 100% verifica
sui bollettini
trasmessi al
Dipartimento.
Riconoscimento
Comunitario
1) Istruzione
pratica di
riconoscimento e
valutazione delle
Istruzione delle pratiche di
riconoscimento degli
stabilimenti produttivi e
valutazione delle condizioni
ALTO Disposizioni
Dipartimentali che
prevedono istruzione
delle pratiche di
1) Implementazione
della procedura
dipartimentale che
prevede la trasmissione
1)30/04/16
2)31/12/16
Direttore
U.O.C.
S.I.A.O.A.
1) ) Relazione con
evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione
condizioni
strutturali degli
stbilimenti
produttivi.
strutturali degli stessi in
maniera tale da
penalizzare/agevolare
determinati soggetti.
riconoscimento in
ordine cronologico di
arrivo agli uffici del
Dipartimento e che
definiscono le
modalità di
esecuzione del
sopralluogo ispettivo
presso gli
stabilimenti, tramite
l'utilizzo di apposite
check-list.
unitamente al verbale
di sopralluogo delle
check-list correlate.
2) Verifica corretta
applicazione della
Procedura
Dipartimentale
dell'implementazi
one delle
disposizioni ,
entro il
30/04/2016
2)N° verbali di
sopralluogo
completi di
check-list e
correttamente
compilati /N° di
verbali di
sopralluogo
trasmessi=100%
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. SERVIZIO DEGLI IGIENE DEGLI ALLEAVMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Programmazione ed
esecuzione dei
controlli
programmati e ad
hoc
Attività di
controllo
1. Modalità di programmazione
ed esecuzione dei controlli
ufficiali e dei sopralluoghi
(Ispezione) per
penalizzare/agevolare
determinati soggetti.
2. Modalità di redazione del
verbale di sopralluogo tale da
agevolare/penalizzare
determinati soggetti o
categorie.
3.Modalità di esecuzione dei
campionamenti tale da
agevolare/penalizzare
determinati soggetti o
categorie.
ALTO 1 e 2. Disposizioni
comunitarie,nazionali,regionali
che prevedono la pianificazione
dei controlli in funzione del
livello di rischio specifico per gli
OSA secondo una griglia di
valutazione oggettiva e che
definiscono le modalità
oggettive di esecuzione dei
sopralluoghi ispettivi, con le
relative modalità di
verbalizzazione. Le ispezioni
devono essere preferibilmente
effettuate da due persone. Sono
previste verifiche di in
percentuale definita da parte
del Direttore U.O.C. , sul
carattere di conformità formale
e sostanziale dei verbali di
sopralluogo eseguiti , secondo
apposita griglia di valutazione.
3. Disposizioni
comunitarie,nazionali,regionali,
che definiscono le modalità
oggettive di esecuzione dei
campionamenti di matrici
alimentari di origine animale e
mangimi. Audit regionale di
sistema sull'attività di controllo
eseguito nel 2015.
1 e 2. Disposizioni
aziendali e
dipartimentali che
prevedono la
pianificazione dei
controlli in funzione
del livello di rischio
specifico per gli OSA
secondo una griglia
di valutazione
oggettiva e che
definiscono le
modalità oggettive di
esecuzione dei
sopralluoghi ispettivi,
con le relative
modalità di
verbalizzazione. Le
ispezioni devono
essere
preferibilmente
effettuate da due
persone. Sono
previste verifiche di
in percentuale
definita da parte del
Direttore U.O.C. , sul
carattere di
conformità formale e
sostanziale dei
verbali di sopralluogo
eseguiti , secondo
apposita griglia di
valutazione.
3. Disposizioni
aziendali e
dipartimentali che
definiscono le
modalità oggettive di
esecuzione dei
1. Implementazione
della verifica sulle
attività di controllo
ufficiale espletate
sulle aziende
applicando il
principio della
rotazione sulle
stesse. Verifica a
campione sulla
corretta e completa
compilazione dei
verbali di sopralluogo
e delle check-list
correlate.
2. Verifiche sulla
corretta
distribuzione dei
campionamenti agli
OSA sul principio
della rotazione.
1) 31/12/2016
2) 31/12/2016
Direttore
U.O.C.
1) Verifica
semestrale sul
10% dei verbali
e delle check-
list effettuate e
trasmesse in
sede centrale.
Relazione
semestrale
2) 100% di
verifiche,
relazione
semestrale con
evidenza delle
avvenute
verifiche
campionamenti di
matrici alimentari di
origine animale e
mangimi. Audit
regionale di sistema
sull'attività di
controllo eseguito
nel 2015.
Sanzioni
Amministrative
Attivita' di
controllo
1.Modalità di redazione del
verbale di contestazione al fine
di penalizzare/agevolare
determinati soggetti; 2.
Tempistica di notifica del
verbale di contestazione al fine
di agevolare determinati
soggetti .Mancata trasmissione
dei verbali di contestazione al
servizio centrale per l'inoltro
all'ufficio Autorità Competente.
ALTO 1. Disposizioni nazionali,
regionali, aziendali e
dipartimentali che definiscono
le modalità oggettive di
redazione dei verbali di
contestazione. I verbali di
contestazione prevedono una
doppia firma. 2.Disposizioni
nazionali, regionali, aziendali
che istituiscono l'Ufficio Autorità
Competente. Disposizioni
dipartimentali che definiscono
la trasmissione in sede centrale
dei verbali di contestazione per
il successivo inoltro all'ufficio
Autorità Competente.
Implementazione
della procedura
dipartimentale
tramite verifica
esame del Registro
distrettuale
30/04/2016 Direttore
U.O.C.
1) Relazione
con evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione
dell'implement
azione della
procedura ,
entro il
30/04/2016
Certificazioni e
attestazioni
Rilascio di
certificazioni e
attestazioni
1. Modalità di rilascio di
certificazioni per l'esportazione
di animali vivi e mangimi al fine
di agevolare/penalizzare
determinati soggetti. 2.
Modalità di rilascio di
certificazione benessere
animale al fine di
agevolare/penalizzare
determinati soggetti. 3.
Modalità di rilascio di
certificazioni per idoneità locali
per attività veterinarie, strutture
ricovero animali, vendita e
toelettatura, rilasciate al fine di
agevolare/penalizzare
determinati soggetti.
ALTO 1.Disposizioni Comunitarie,
regionali e dipartimentali che
definiscono le modalità
attuative del rilascio dei
certificati. Registro
dipartimentale dei certificati per
l'esportazione di animali vivi e
mangimi 2..Disposizioni
Comunitarie, regionali e
dipartimentali che definiscono il
rilascio delle certificazioni sul
benessere
animale..3..Disposizioni
Comunitarie, regionali ,
dipartimentali e comunali che
definiscono il rilascio delle
certificazioni per attività
veterinarie, strutture ricovero
animali, vendita e toelettatura.
1.Verifica formale di
conformità delle
certificazioni
rilasciate per
l'esportazione di
animali vivi e
mangimi
2. Verifica formale di
conformità delle
certificazioni
rilasciate benessere
animale
3. Verifica formale di
conformità delle
certificazioni
rilasciate per
idoneità locali per
attività veterinarie,
strutture ricovero
animali, vendita e
toelettatura .
4)Formazione
specifica sul
benessere animale
degli operatori .
1)30/06/16 /
31/12/16
2)30/06/16 /
31/12/16
3)30/06/16 /
31/12/16
4)31/12/16
Direttore
U.O.C.
1) Verifica
semestrale
sul10% delle
certificazioni
rilasciate per
l'esportazione
di animali vivi e
mangimi e
trasmesse in
sede centrale.
2) Verifica
semestrale
sul10% delle
certificazioni
rilasciate per
benessere
animale e
trasmesse in
sede centrale.
3) Verifica
semestrale
sul10% delle
certificazioni
rilasciate per
idoneità locali
per attività
veterinarie,
strutture
ricovero
animali, vendita
e toelettatura
trasmesse in
sede centrale.
Relazione
semestrale con
evidenza
dell'avvenuta
verifica delle 3
tipologie di
certificazione.
4) Svolgimento
di almeno un
corso aziendale
Riconoscimento
comunitario
Valutazione
condizioni
strutturali e
gestionali degli
allevamenti.
Valutazione delle condizioni
strutturali e gestionali degli
stabilimenti produttivi in
maniera tale da
penalizzare/agevolare
determinati soggetti.
ALTO Disposizioni Comunitarie,
regionali e dipartimentali che
definiscono le modalità di
esecuzione del sopralluogo
ispettivo presso gli stabilimenti
tramite l'utilizzo di apposita
check-list.
Corretta
compilazione del
verbale di
sopralluogo e delle
check-list allegate
31/12/2016 Direttore
U.O.C.
N° di verbali di
sopralluogo e di
check-list
correttamente
compilati/N° di
verbali di
sopralluogo
trasmessi
=10%, relazione
semestrale con
evidenza delle
avvenute
verifiche.
Autorizzazioni Rilascio
autorizzazioni
in genere
Modalità di rilascio delle
autorizzazioni al fini di
penalizzare/agevolare
determinati soggetti.
ALTO Disposizioni Comunitarie,
regionali e dipartimentali che
definiscono le modalità di
rilascio delle autorizzazioni
sanitarie in base alle diverse
tipologie .Attività di controllo
preventivo e successivo sugli atti
propedeutici al rilascio di
autorizzazioni sanitarie.
Verifica sulla corretta
procedura di rilascio
delle varie tipologie
di autorizzazioni
sanitarie.
Trasmissione in sede
centrale delle
autorizzazioni
rilasciate presso i
distretti.
30/06/2016
31/12/2016
Direttore
U.O.C.
Verifica
semestrale sul
10% delle
autorizzazioni
rilasciate e
trasmesse in
sede centrale,
relazione
semestrale con
evidenza delle
avvenute
verifiche.
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE - U.O.C. S.P.E.M.
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori
in atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Attività
dipartimentale
Mancati controlli per favorire
determinati soggetti
ALTO Normativa di settore
Direttive interne
Regolamento di
organizzazione delle
UU.OO.CC. del
Dipartimento e dei
rapporti con i servi
territoriali del
Dipartimento con Dip. di
Prevenzione Veterinario
/ Distretti
30/06/2016 Direttore
Dipartimento/
Direttore U.O.C.
Predisposizione
regolamento
SI/NO
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (S.I.A.N.)
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori
in atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Attività di
vigilanza, controllo
ed ispezione
Attività di vigilanza,
controllo,ispezione e
sanzioni settore:
Sicurezza Alimentare
Azioni ed omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle
conseguenze negative.
Mancanza di imparzialità al
fine di ottenere o procurare a
se o ad altri indebiti vantaggi
ALTO - Normativa Comunitaria
“Pacchetto Igiene”
- Normativa Nazionale
- Normativa Regionale
- Regolamenti Comunali
Controlli
effettuati
applicando le
procedure del
servizio, le
specifiche
Checklist ed i
verbali
predisposti
Stesura Codice di
Comportamento
del personale
ispettivo
Verifica corretta
applicazione delle
procedure e delle
<Checklist
Adozione della Delibera
Aziendale del Codice di
Comportamento e
successiva applicazione
31/12/2016
30/04/2016
Direttore U.O.C. N° Verifiche
integrità ed
adeguatezza dei
Controlli Ufficiali/
N° totale
Controlli >5%
Adozione con
delibera entro
30.4.2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. SERVIZIO DI IGIENE DEGLI AMBIENTI DI VITA (S.I.A.V.)
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure
obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Attività di
vigilanza, controllo
ed ispezione
Attività di vigilanza,
controllo,ispezione e
sanzioni settore:
strutture socioassistenziali e
sanitarie
Azioni ed omissioni volte
a consentire al
destinatario dei controlli
di sottrarsi ai medesimi
e/o alle conseguenze
negative.
Mancanza di imparzialità
al fine di ottenere o
procurare a se o ad altri
indebiti vantaggi
ALTO - Normativa
Comunitaria
- Normativa
Nazionale
- Normativa
Regionale
- Regolamenti
Comunali
Controlli effettuati
applicando le
procedure del servizio,
le specifiche Checklist
ed i verbali predisposti
Stesura Codice di
Comportamento del
personale ispettivo
Verifica corretta
applicazione delle
procedure e delle
Checklist
Adozione della
Delibera Aziendale del
Codice di
Comportamento e
successiva
applicazione
31/12/2016
30/04/2016
Direttore U.O.C. N° Verifiche
integrità ed
adeguatezza degli
interventi /
N° totale
interventi >5%
Adozione con
delibera entro
30.4.2016
Rilascio di
autorizzazioni
sanitarie e/o di
pareri finalizzati al
rilascio di
provvedimenti di
autorizzazioni/con
cessioni
Attività di autorizzazioni
strutture socioassistenziali e
sanitarie-Pareri ai fini
igienico-sanitari
Mancanza di imparzialità
al fine di ottenere o
procurare a se o ad altri
indebiti vantaggi
ALTO - Normativa
Comunitaria
- Normativa
Nazionale
- Normativa
Regionale
- Regolamenti
Comunali
Attività effettuata
applicando le
procedure del servizio,
le specifiche Checklist
ed i verbali predisposti
.Esame collegiale delle
pratiche
Stesura Codice di
Comportamento del
personale ispettivo
Verifica corretta
applicazione delle
procedure e delle
Checklist
Adozione della
Delibera Aziendale del
Codice di
Comportamento e
successiva
applicazione
31/12/2016
30/04/2016
Direttore U.O.C. N° Verifiche
integrità ed
adeguatezza degli
interventi /
N° totale
interventi >5%
Adozione con
delibera entro
30.4.2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. S.PRE.S.A.L.
Processo Sub
processo
Possibili eventi
rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio Attività di vigilanza e
controllo negli
ambienti di lavoro
- Vigilanza su richiesta
- Vigilanza di iniziativa del
Servizio
- Azioni ed
omissioni volte a
consentire al
destinatario dei
controlli di sottrarsi
ai medesimi e/o alle
conseguenze
negative
- Mancanza di
imparzialità al fine
di ottenere o
procurare a se o ad
altri indebiti
vantaggi
ALTO - D.Lgs. 81/08 e
s.m.i.
- D.Lgs. 758/94
- Decreti
Assessoriali
- Circolari
Assessoriali
- Piani Regionali di
Prevenzione
- Disposizioni
aziendali
- Specifiche check-
list
- Specifici Verbali
predisposti
- Registro on-line
delle pratiche di
vigilanza.
- Formalizzazione di un
codice di comportamento
per il personale ispettivo
- Implementazione dei
controlli con abbinamento
casuale dei componenti
dell’équipe ispettiva
(applicando la rotazione
laddove possibile in
ragione del personale a
disposizione e delle
specifiche competenze)
30/04/2016
31/12/2016
Direttore U.O.C.
Direttore U.O.C.
- Redazione di un
codice di
comportamento
per il personale
ispettivo,
delibera di
adozione entro il
30/04/2016
- Rotazione del
30% in ragione
delle risorse
umane del
Servizio di cui si
darà evidenza
nelle relazioni
semestrali
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA (LSP)
Processo Sub
processo
Possibili eventi rischiosi Valutazione
rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
Attività di controllo
analitico : acque minerali
Azioni ed omissioni volte a
consentire al destinatario
dei controlli, di sottrarsi
alle conseguenze negative
BASSO
D.Lgs. 176/2011;
D.M. Dic/2003
Rotazione del
personale tecnico
deputato alla
verifica di congruità
ed accettazione,
conservazione e
smaltimento dei
campioni conferiti
all'LSP
Attività di
vigilanza, controllo
ed ispezione Attività di controllo della
qualità delle acque
destinate al consumo
umano e delle acque
destinate alla balneazione
Azioni ed omissioni volte a
consentire al destinatario
dei controlli, di sottrarsi
alle conseguenze negative
BASSO
D.L.gs. 31/2001 e
ss.mm.i.; D.Lgs
116/2008
Rotazione del
personale tecnico
deputato alla
verifica di congruità
ed accettazione,
conservazione e
smaltimento dei
campioni conferiti
all'LSP
Prestazioni conto
terzi
Sanificazione banconote
Azione atte a modificare il
valore complessivo a parità
di numero di banconote
MEDIO
- Predisposizione di un
regolamento sulle
procedure relative
all’attività di
sanificazione delle
banconote
-Esecuzione delle
procedure di
sterilizzazione da parte
dal dirigente
competente affiancato
da altro dirigente che
ruota.
30/04/2016
30/06/2016
31/12/2016
Direttore
U.O.C.
Direttore
U.O.C.
Redazione
regolamento e
delibera di
adozione entro il
30/04/2016
Monitoraggio
semestrale
relazione con
evidenza
dell’avvenuta
rotazione
AREA DI RISCHIO – SANITÀ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
DIPARTIMENTO DEL FARMACO
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio (Alto / Medio/
Basso) Misure obbligatorie
Misure ulteriori in atto
Misure ulteriori da implementare
Tempi di attuazione
Responsabile Indicatore /
Monitoraggio
FARMACEUTICA
CONVENZIONATA
Ricezione-verifica-
trasferimento sala scanner
Mancati controlli per
favorire determinati
soggetti
MEDIO Regolamento
recante le norme
concernenti
l’accordo collettivo
nazionale per la
disciplina dei
rapporti con le
farmacie pubbliche
e private (D.P.R.. n.
371 del 08-07-1998
e s.m.i.)
Trasporto delle ricette già
controllate in apposito
deposito per lo stoccaggio
definitivo in attesa di
distruzione.
MEDIO
Utilizzo di sistemi informatici
integrati e banche dati
(scannerizzazione)
MEDIO
U.O.C. ASSISTENZA
FARMACEUTICA
TERRITORIALE
Accettazione
mensile e
acquisizione dei
dati ricette SSN-
DPC-autorizzazioni
assistenza
integrativa D.M.
01/07/1982 e dei
relativi documenti
contabili
provenienti da
farmacie
convenzionate
prov. messina
contenuti nelle
ricette
Revisione tecnica (manuale)
delle ricette in distribuzione
per conto
MEDIO Norme e circolari
nazionali e regionali
Verifica dei dati
acquisiti dalle
ricette SSN e
vigilanza e
controllo
prescrizioni MMG
Rilevazione di eventuali
irregolarità dal punto di vista
contabile e sotto il profilo
della correttezza della
prescrizione e spedizione.
consequenziale
predisposizione di apposito
verbale di contestazione.
MEDIO Linee guida – D.A.
Sanità Regione
Siciliana
04/08/2003.
Analisi ei profili prescrittivi
dei medici ed elaborazione di
report per categorie di
farmaci. indagini di
Farmacoutilizzazione,
farmacoepidemiologia e
farmacoeconomia, con
rilevazione di aree di
iperconsumo e
iperprescrizione
MEDIO Linee guida – D.A.
Sanità Regione
Siciliana
04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
Convocazione mmg con
valutazione congiunta dei
report relativi ai profili
prescrittivi individuali con
MEDIO D.A. Salute Regione
Sicilia n. 569 del
22/03/2013
Delibera A.S.P.
messina n.
2472/DG del
31/07/2014
Perfezionamento e
formalizzazione della
procedura unica che
consenta la tracciabilità
con utilizzo di modulistica
dotata di ceck-list dove sia
prevista la doppia firma e
la rotazione del personale
30/04/2016
Deliberazione
entro il
30/04/2016
rilevazione di
iperprescrizione/scostament
o dai tetti di spesa previsti da
decreti regionali
Contestazione ed addebito ai
mmg per prescrizioni non
conformi
MEDIO D.A. Salute Regione
Sicilia n. 2004 del
17/11/2015 e
successive direttive
regionali
Delibera A.S.P.
messina n.
2472/DG del
31/07/2014
Vigilanza farmacie
pubbliche e
private della
provincia di
messina
vigilanza aziende
grossiste e
depositarie di
medicinali e gas
medicali
Ispezioni preventive,
ordinarie e straordinarie delle
farmacie pubbliche e private
ai sensi degli art 111 e 127
T.U.Ll.Ss.(r.d. 27/07/1934 n.
1265 e s.m.
MEDIO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali e regionali
Commissione
ispettiva con
composizione
prevista dalla
legge e nominata
dal direttore
generale
aziendale.
utilizzo di modello
standard di
verbale con check
list
30/04/2016 U.O.C. ASSISTENZA
FARMACEUTICA
TERRITORIALE
Deliberazione
entro il
30/04/2016
Adempimenti amministrativi
relativi alle prescrizioni
effettuate dalla commissione
di vigilanza farmaceutica
aziendale in sede di
sopralluogoispettivo ,
notificazione degli illeciti
amministrativi ed eventuale
irrrogazione delle sanzioni
previste dalla legge.
BASSO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali (l.
689/1981).
procedura aziendale
approvata con
delibera n. 2038/DG
del 20/08/2015.
Procedura
aziendale
approvata con
delibera n.
2038/DG del
20/08/2015.
Ispezioni preventive,
ordinarie e straordinarie delle
aziende grossiste e
depositarie di medicinali e di
gas medicali ai sensi del
d.l.219 /2006 e s.m.i.
MEDIO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali e
regionali.
Commissione
ispettiva con
composizione
prevista dalla
legge e nominata
dal direttore
generale
aziendale.
utilizzo di modello
standard di
verbale con check
list
Formalizzazione di
procedura unica per
regolamentare la
rotazione delle strutture
da ispezionare
Vigilanza esercizi
commerciali di cui
al d.l. 04/07/2006
n. 223 convertito
nella legge
04/08/2006 n. 248
(parafarmacie)
Ispezioni preventive,ordinarie
e straordinarie degli esercizi
commerciali di cui al d.l.
04/07/2006 n. 223 convertito
nella legge 04/08/2006 n.
248 (parafarmacie)
MEDIO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali e
dispositivi regionali.
Commissione
interna del
dipartimento del
farmaco.
utilizzo di modello
standard di
verbale con check
list
Adempimenti amministrativi
relativi alle prescrizioni
effettuate dalla commissione
in sede di sopralluogo
ispettivo
MEDIO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali e regionali
procedura interna
Vigilanza su case
di cura private e
strutture
residenziali per
anziani
Ispezioni ordinarie e
staordinarie di case di cura
private e strutture
residenziali per anziani, per
quanto attiene la corretta
gestione del farmaco, con
particolare riferimento alla
gestione delle sost.
stupefacenti.
eventuali ispezioni congiunte
con altre strutture aziendali (
spresal-dip. igiene)
MEDIO Linee guida - D.A.
Salute Regione
Sicilia 04/08/2003.
commissione
interna del
dipartimento del
farmaco.
utilizzo di modello
standard di
verbale con check
list
U.O.C. ASSISTENZA
FARMACEUTICA
TERRITORIALE
Adempimenti amministrativi
relativi alle prescrizioni
effettuate dalla commissione
in sede di sopralluogo
ispettivo
MEDIO Procedura
regolamentata da
norme di legge
nazionali e regionali
Formalizzazione di
procedura unica per
regolamentare la
rotazione delle strutture
da ispezionare per singola
fattispecie, con
l’individuazione della
commissione
30/04 2016
Delibera di
adozione entro il
30/04/2016
ASSISTENZA
FARMACEUTICA
DIRETTA E
DISTRETTUALE
Approvvigioname
nto
e
distribuzione
prodotti di
competenza
Gestione ordini di acquisto su
sistema informatico
Discrezionalità MEDIO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
U.O.C. ASSISTENZA
FARMACEUTICA
TERRITORIALE
Ricezione prodotti in arrivo,
verifica per conformità e
qualità e quantità.
registrazione su sistema
informatico
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
procedure interne
del dipartimento del
farmaco
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Immagazzinamento BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
procedure interne
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Formalizzazione e
implementazione di
procedura unica di
gestione ordini e
magazzino e distribuzione
con utilizzo di report
informatizzati e tracciabili
30/04/2016
Delibera di
adozione entro il
30/04/2016
del dipartimento del
farmaco
Erogazione farmaci e presidi
medici e quant’altro di
competenza in distribuzione
diretta ad utenti esterni
afferenti al distretto di
competenza
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
erogazione 1° ciclo di terapia
ai pazienti dimessi da ricoveri
ordinari-day hospital-day
surgery-visite specialistiche.
BASSO Procedura
regolamentata da
leggi e dispositivi
(linee
guida,circolari)
nazionali e
regionali.
Procedure
aziendali con
utilizzo di modelli
standard
distribuzione farmaci, presidi
medici,diagnostici e
quant’altro di competenza ai
servizi territoriali dell’A.S.P.
messina.
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
U.O.C.
FARMACEUTICA
OSPEDALIERA
Individuazione
fabbisogno per
l’approvvigioname
nto dei prodotti di
competenza
utilizzati nelle
strutture aziendali
ai fini della
programmazione
Predisposizione elenchi per
l’approvvigionamento di
medicinali,disinfettanti,presid
i medicochirurgici,materiale
di
medicazione,diagnostici,reatt
ivi, e quant’altro di
competenza, da utilizzare
nelle strutture dell’A.S.P..
ALTA Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure
aziendali
30/06/2016 U.O.C. ASSISTENZA
FARMACEUTICA
OSPEDALIERA
Delibera di
adozione entro il
30/04/2016
Monitoraggio -Approvvigionamento
medicinali extraprontuario.
-Distribuzione 1° ciclo di
terapia.
-Gestione informatizzata dei
magazzini di farmacia.
-Ordini e statistiche di
consumo
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Rilevazione e
monitoraggio dati
farmacie aziendali
Dati di consumo e giacenze
magazzini farmacie aziendali.
gestione intregrata delle
scorte.
riduzione degli immobilizzi e
conseguenti economie di
gestione.
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Analisi andamento
spesa
Indagini di
farmaciutilizzazione,
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Procedura per
formalizzare i criteri
utilizzati con allegata
modulistica per rilevazione
fabbisogno in linee con le
procedure individuate
dall’U.O.C. Povvreditorato
farmaceutica
ospedaliera
farmacoepidemiologia e
farmacoeconomia
ospedaliera
Sicilia 04/08/2003.
norme e circolari
nazionali e regionali
Predisposizione relazione
trimestrale su spesa
farmaceutica complessiva e
per centri di costo omogenei,
relativamente ai prodotti di
competenza
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure
aziendali
Partecipazione a
commissioni
-Prontuario terapeutico
aziendale.
-Comitato per il controllo ed
il buon uso del sangue
-Comitato infezioni
ospedaliere
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
circolari regionali
Procedure
aziendali
Gestione banca
dati programmi di
gestione
-Programma di gestione dei
magazzini farmaceutici
aziendali.
-Gestione ordini di acquisto e
monitoraggio giacenze presso
aziende grossiste di
medicinali dei farmaci in
distribuzione per conto.
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
circolari regionali
Procedure inter
procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
U.O. DI FARMACIA
OSPEDALIERA
Approvvigioname
nto prodotti di
competenza
Gestione ordini di acquisto su
sistema informatico
MEDIO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del dipartimento del
farmaco
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
1) U.O.C.
ASSISTENZA
FARMACEUTICA
OSPEDALIERA
1) Delibera di
adozione entro il
30/04/2016
Ricezione prodotti in arrivo,
verifica per conformità e
qualità e quantità.
registrazione su sistema
informatico
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Immagazzinamento BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Distribuzione farmaci, presidi
medici, diagnostici e
quant’altro di competenza
alle UU.OO. del presidio
ospedaliero ed ai servizi
territoriali aziendali del
distretto di competenza
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
Distribuzione
prodotti di
competenza
Erogazione 1° ciclo di terapia
ai pazienti dimessi da ricoveri
ordinari-day hospital-day
surgery-visite specialistiche
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
norme e circolari
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
1) Formalizzazione e
implementazione di
procedura unica di
gestione ordini, magazzino
e distribuzione con
utilizzo di report
informatizzati e tracciabili
30/04/2015
regionali.
Erogazione farmaci e presidi
medici e quant’altro di
competenza in distribuzione
diretta ad utenti esterni
afferenti al distretto di
competenza
BASSO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Norme e circolari
regionali.
Gestione farmaci
stupefacenti
Tenuta registro carico e
scarico.
gestione buoni acquisto .
gestione farmaci stupefacenti
scaduti
BASSO Procedura
regolamentata da
legge nazionale (l.
309/90 e s.m.i.)
Gestione farmaci
scaduti
Tenuta registro di carico e
scarico.
stoccaggio prodotti scaduti
in attesa di ritiro e successivo
smaltimento da parte della
ditta incaricata.
BASSO Procedura
regolamentata da
leggi e dispositivi
(linee
guida,circolari)
nazionali e
regionali.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco.
Attività ispettiva Verifica ispettive agli armadi
farmaceutici di reparto.
MEDIO Linee guida D.A.
Sanità Regione
Sicilia 04/08/2003.
Norme e circolari
regionali.
Procedure interne
del Dipartimento
del Farmaco
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALE E LISTE D’ATTESA
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Mancato rispetto delle
liste di attesa per favorire
determinati soggetti
MEDIO Monitoraggio delle liste di
attesa nei 6 Centri Salute
Mentale, con cadenza
trimestrale.
31/12/2016
con cadenza
trimestrale
Direttori dei 6
Moduli
Dipartimentali
Salute Mentale
Adulti
Report
trimestrale sulle
liste di attesa per
certificazione
medico-legale
Liste d’attesa per il
rilascio certificazione
(cliniche / medico-
legale)
Liste di attesa non
formalizzate
MEDIO
Normativa
nazionale e
regionale
Formalizzazione di un
modello unico di lista di
attesa da utilizzare in tutti
i Centri Salute Mentale del
DSM
30/04/2016 Direttore D.S.M. Adozione del
modello di lista di
attesa per
certificazione
medico-legale
(SI/NO)
Procedure per il rilascio
di certificazione
medico-legale
Procedure non uniformi
per favorire determinati
soggetti
MEDIO Procedure interne Attivazione di uno
specifico gruppo di lavoro
MCQ per analisi-revisione
delle procedure esistenti
e per la redazione di una
procedura aggiornata
“Rilascio di certificazioni
medico-legali”
30/06/2016
Direttore D.S.M.
Adozione
procedura
(SI/NO)
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Controllo Centri
convenzionati est ex
art. 26 in ordine al
mantenimento
standard personale ed
erogazione prestazioni
sanitarie
Attività di controllo Penalizzare/agevolare
determinati centri
convenzionati.
modalita' di redazione
del verbale di controllo
in maniera da
penalizzare/agevolare
determinati soggetti
ALTO Standard del
personale ufficiale
di cui alla GURS
n.19 del 11/04/92
- Utilizzo di modulistica
e check list
standardizzate.
- Rotazione del
personale addetto ai
controlli dei centri
convenzionati.
- Rotazione
nell'attribuzione dei
centri al personale
addetto
- Astensione in caso di
conflitto di interessi
Introduzione di linee
guida/procedure
ufficiali e validate.
30/04/2016 Direttore
Dipartimento di
Riabilitazione
Predisposizione
linee guida e
adozione con
delibera entro il
30/04/2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
- U.O.C. RIABILITAZIONE ADULTI E MINORI DELLA PROVINCIA
- U.O.C. RIABILITAZIONE ETA' EVOLUTIVA CON CENTRO RIABILITATIVO METROPOLITANO
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Acquisizione istanze,
verifica istruttoria,
autorizzazione piano di
trattamento centri
convenzionati ex art 26,
archiviazione
Attività di
controllo
Penalizzare/agevolare
determinati centri
convenzionati ex art 26
anticipando/posticipand
o l'autorizzazione di
istanze riabilitative o
indirizzando l'utente
verso un determinato
centro in mancato
ossequio alla libera
scelta
ALTO Principio della libera
scelta ex L.421/92 e
D.Lgs. 502/92.
- Standardizzazione
dell'iter e della
modulistica
propedeutica
- Rispetto ambiti
lavorativi contenuti nei
contratti di
convenzione.
-Ricorso a visite
specialistiche in caso di
proroghe ripetute.
-Valutazione in
commissione
multidisciplinare
- Accessibilità agli
archivi informatici e
cartacei.
- Aggiornamento, ove
necessario, del
sistema informatico
Introduzione linee
guida e procedure
validate e ufficiali.
30/04/2016 - Direttore U.O.C.
Riabilitazione
Adulti e Minori
della Provincia
- Direttore U.O.C.
Riabilitazione Età
Evolutiva con
Centro
Riabilitativo
Metropolitano
Predisposizione
linee guida e
adozione con
delibera entro il
30/04/2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio
(Alto / Medio/ Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Gestione liste d'attesa per
la fruizione delle
prestazioni riabilitative
Attività di
controllo
Penalizzare/agevolare
un utente
anticipandone/posticipa
ndone la fruizione della
prestazione riabilitativa
ALTO - Ufficializzazione delle
liste d'attesa dei centri
convenzionati ex art.
26 tramite invio
periodico al Dip. Riab..
- Registri in tutte le
sedi aziendali di
fruizione della
prestazione
riabilitativa con
protocollo numerico e
cronologico.
- Supervisione da parte
di categorie
professionali differenti.
- Priorità per l'art 25
attribuita ai sensi
dell’all.4 del D.A.
27/06/02 GURS n.31
del 05/07/02.
- Priorità per i minori
ex art. 26 assegnata ai
possessori di L.104.
- Priorita' in ogni caso
per cause patogene di
recente insorgenza
Introduzione linee
guida e procedure
ufficiali e validate
30/04/2016
Direttore
Dipartimento di
Riabilitazione
Predisposizione
linee guida e
adozione con
delibera entro il
30/04/2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
U.O.C. OSPEDALITA’ PRIVATA / CEE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Individuazione da parte delle
strutture coinvolte (ASP, Az.
Pubbliche, Case di Cura Private) del
personale medico e paramedico per
la costituzione gruppi NOC aziendali
ed inter-aziendali
ALTO Predisposizione di
un regolamento
codificato della
U.O.C. inerente le
attività della stessa
in cui si stabiliscano:
i tempi e le modalità
del turnover del
personale
impegnato nelle
varie attività
Deliberazione Aziendali con elenchi
NOC
Abilitazione nominativi NOC sulla
piattaforma regionale Qualità Sicilia
Controllo da parte dei NOC inter-
aziendali delle cartelle cliniche
relative alle SDO selezionate
trimestralmente da parte
dell'Assessorato secondo
comportamenti opportunistici
individuati dal PACA ed inserite sulla
piattaforma web di Qualità Sicilia
Inserimento delle penalizzazioni sulla
piattaforma web e redazione di
relativo verbale cartaceo su
modulistica predisposta e consegna
di copia alla struttura controllata
CONTROLLI
CARTELLE CLINICHE
Controlli regionali
esterni NOC cartelle
cliniche Aziende
Pubbliche e PP.OO.
Aziendali
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
ASP (UOC Osped.tà
Privata)
- AOU Policlinico
Messina
- A.O.R. Papardo-
Piemonte
- Case di Cura
accreditate
Calcolo dell'abbattimento
economico, inserimento sulla
piattaforma web e contestuale invio
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge: D.
A. n. 1150 del
15/06/2009, D.A. n.
496 del 13/03/2013
(PACA 2013), D.A. n.
578 del 7/04/2014
(PACA 2014), D.A. n.
790 del 6/05/2015
(PACA 2015)
- Procedure aziendali:
Delibera Aziendale n.
1576/DG del 30/06/2015
"...aggiornamento
componenti del Nucleo
Operativo di Controllo
Aziendale (NOC) e
costituzione Nucleo
Operativo di Controllo
Inter-aziendale"
- Rotazione dei NOC:
Predisposizione da parte
del Coordinatore dei
Controlli di specifico
organigramma per
l'alternanza dei
costituenti del Nucleo di
Controllo Inter-aziendale
per l'effettuazione dei
controlli
- Presenza di più unità di
personale NOC durante
l'effettuazione dei
controlli
30/04/2016 Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Individuazione da parte del Direttore
U.O.C. Ospedalità Privata/CEE del
personale medico e paramedico per
la costituzione del gruppo NOC
Deliberazione Aziendali con elenchi
NOC
Abilitazione nominativi NOC sulla
piattaforma regionale Qualità Sicilia
Controllo da parte dei NOC delle
cartelle cliniche relative alle SDO
selezionate trimestralmente da parte
dell'Assessorato secondo
comportamenti opportunistici
individuati dal PACA ed inserite sulla
piattaforma web di Qualità Sicilia
CONTROLLI
CARTELLE CLINICHE
Controlli regionali
esterni NOC cartelle
cliniche Case di Cura
Private Accreditate
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
ASP (UOC Osped.tà
Privata)
Inserimento delle penalizzazioni sul
verbale cartaceo su modulistica
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge: D.
A. n. 1150 del
15/06/2009, D.A. n.
496 del 13/03/2013
(PACA 2013), D.A. n.
578 del 7/04/2014
(PACA 2014), D.A. n.
790 del 6/05/2015
(PACA 2015)
- Procedure aziendali:
Delibera Aziendale n.
1576/DG del 30/06/2015
"...aggiornamento
componenti del Nucleo
Operativo di Controllo
Aziendale (NOC) e
costituzione Nucleo
Operativo di Controllo
Inter-aziendale"-
Rotazione dei NOC:
Predisposizione da parte
del Coordinatore dei
Controlli di specifico
organigramma per
l'alternanza dei
costituenti del Nucleo di
30/04/2016 Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Predisposizione di un
regolamento Delibera
di adozione del
regolamento entro il
30/04/2016
predisposta e consegna di copia alla
Casa di Cura controllata
Consegna di copia del verbale al
personale amministrativo Ospedalità
Privata per il calcolo degli
abbattimenti
Inserimento delle penalizzazioni per
ciascuna SDO sul sistema informatico
IgCOM e calcolo automatico delle
decurtazioni
Inserimento sulla piattaforma web
degli abbattimenti e contestuale
invio
Comunicazione trimestrale alle Case
di Cura dei tagli economici effettuati
Comunicazione trimestrale alla
U.O.C. Gestione Prestazioni Sanitarie
e Socio-sanitarie per richiesta note di
credito alle Case di Cura
Controllo Inter-aziendale
per l'effettuazione dei
controlli
- Presenza di più unità di
personale NOC durante
l'effettuazione dei
controlli:
Controllo crociato da
parte del personale NOC
che ha effettuato il
controllo e da parte della
Casa di Cura in possesso
di copia del verbale
Individuazione da parte delle
strutture coinvolte (ASP, Az.
Pubbliche, Case di Cura Private) del
personale medico e paramedico per
la costituzione gruppi NOC aziendali
ed inter-aziendali
Deliberazione Aziendali con elenchi
NOC
Abilitazione nominativi NOC sulla
piattaforma regionale Qualità Sicilia
Selezione SDO cartelle aggiuntive
individuate trimestralmente secondo
comportamenti opportunistici
individuati dalle normative, dai NOC
della U.O.C. Ospedalità Privata/CEE
insieme al Coordinatore dei Controlli,
dai file dei flussi inviati alla Regione
relativi ai ricoveri ospedalieri.
Il numero delle cartelle selezionate è
stabilito in ottemperanza alla
percentuale dei casi prevista dal
PACA con la possibilità di
ampliamento secondo le criticita
eventuali riscontrate in corso d'opera
o specifiche indicazioni Ass.li
Inserimento cartelle aggiuntive sulla
piattaforma web con individuazione
dei tipi di controllo da effettuare
Controllo da parte dei NOC inter-
aziendali delle cartelle cliniche
relative alle SDO selezionate
CONTROLLI
CARTELLE CLINICHE
Controlli esterni
NOC cartelle cliniche
aggiuntive Aziende
Pubbliche e PP.OO.
Aziendali
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
ASP (UOC Osped.tà
Privata)
- AOU Policlinico
Messina
- A.O.R. Papardo-
Piemonte
- Case di Cura
accreditate
Inserimento delle penalizzazioni sulla
piattaforma web e redazione di
relativo verbale cartaceo su
modulistica predisposta e consegna
di copia alla struttura controllata
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge: D.
A. n. 1150 del
15/06/2009, D.A. n.
496 del 13/03/2013
(PACA 2013),
Circolare Ass.le
DASOE/5/60961 del
25/07/2013, D.A. n.
578 del 7/04/2014
(PACA 2014), D.A. n.
790 del 6/05/2015
(PACA 2015)
- Procedure aziendali:
Delibera Aziendale n.
1576/DG del 30/06/2015
"...aggiornamento
componenti del Nucleo
Operativo di Controllo
Aziendale (NOC) e
costituzione Nucleo
Operativo di Controllo
Inter-aziendale"
- Rotazione dei NOC:
Predisposizione da parte
del Coordinatore dei
Controlli di specifico
organigramma per
l'alternanza dei
costituenti del Nucleo di
Controllo Inter-aziendale
per l'effettuazione dei
controlli
- Presenza di più unità di
personale NOC durante
l'effettuazione dei
controlli
- Rotazione del personale
NOC della U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che seleziona le SDO
relative alle cartelle
aggiuntive
30/04/2016 Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Individuazione da parte del Direttore
U.O.C. Ospedalità Privata/CEE del
personale medico e paramedico per
la costituzione del gruppo NOC
Deliberazione Aziendali con elenchi
NOC
Abilitazione nominativi NOC sulla
piattaforma regionale Qualità Sicilia
Selezione SDO cartelle aggiuntive
individuate trimestralmente secondo
comportamenti opportunistici
individuati dalle normative, dai NOC
della U.O.C. Ospedalità Privata/CEE
insieme al Coordinatore dei Controlli,
dal sistema informatico IgCOM.
Il numero delle cartelle selezionate è
stabilito in ottemperanza alla
percentuale dei casi prevista dal
PACA con la possibilità di
ampliamento secondo le criticità
eventuali riscontrate in corso d'opera
o specifiche indicazioni Ass.li
Inserimento cartelle aggiuntive sulla
piattaforma web con individuazione
dei tipi di controllo da effettuare
Controllo da parte dei NOC U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE delle cartelle
cliniche relative alle SDO selezionate
Inserimento delle penalizzazioni sul
verbale cartaceo su modulistica
predisposta e consegna di copia alla
Casa di Cura controllata
Consegna di copia del verbale al
personale amministrativo Ospedalità
Privata per il calcolo degli
abbattimenti
Inserimento delle penalizzazioni per
ciascuna SDO sul sistema informatico
IgCOM e calcolo automatico delle
decurtazioni
Inserimento sulla piattaforma web
degli abbattimenti e contestuale
invio
Comunicazione trimestrale alle Case
di Cura dei tagli economici effettuati
CONTROLLI
CARTELLE CLINICHE
Controlli regionali
esterni NOC cartelle
cliniche aggiuntive
Case di Cura Private
Accreditate
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
ASP (UOC Osped.tà
Privata)
Comunicazione trimestrale alla
U.O.C. Gestione Prestazioni Sanitarie
e Socio-sanitarie per richiesta note di
credito alle Case di Cura
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge: D.
A. n. 1150 del
15/06/2009, D.A. n.
496 del 13/03/2013
(PACA 2013), D.A. n.
578 del 7/04/2014
(PACA 2014), D.A. n.
790 del 6/05/2015
(PACA 2015)
- Procedure aziendali:
Delibera Aziendale n.
1576/DG del 30/06/2015
"...aggiornamento
componenti del Nucleo
Operativo di Controllo
Aziendale (NOC) e
costituzione Nucleo
Operativo di Controllo
Inter-aziendale"
- Rotazione dei NOC:
Predisposizione da parte
del Coordinatore dei
Controlli di specifico
organigramma per
l'alternanza dei
costituenti del Nucleo di
Controllo Inter-aziendale
per l'effettuazione dei
controlli
- Presenza di più unità di
personale NOC durante
l'effettuazione dei
controlli
Controllo crociato da
parte del personale NOC
che ha effettuato il
controllo e da parte della
Casa di Cura in possesso
di copia del verbale
Rotazione del personale
NOC della U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che seleziona le SDO
relative alle cartelle
aggiuntive
30/04/2016 Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
ISPEZIONI IGIENICO-
SANITARIE
Ispezioni congiunte
igienico-sanitarie
presso le Case di
Ispezioni igienico-sanitarie per il
mantenimento di requisiti
autorizzativi: tutti i locali delle
strutture; verifica congruità impianti
elettrici, gas, riserve idriche, con
relative certificazioni degli organi
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
- Norme di legge:
L.R. n.39 del
8/11/1988
(Determinazione dei
requisiti tecnici delle
Case di cura private
- Presenza di più ispettori
che effettuano la verifica
Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
Annuali Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
preposti; controlli sulla avvenuta
valutazione dei livelli di
contaminazione dell'aria e delle
superfici (sale operatorie) mani
personale sanitario e parasanitario,
dell'acqua; controllo sugli alimenti e
tabelle dietetiche; controllo delle
attrezzature in uso; controllo corretto
numero e funzionamento dei
defibrillatori; controllo corretto
funzionamento del termo
refrigeratore e relativo allarme
acustico dell'emoteca; controllo
tenuta registro farmaci stupefacenti;
tenuta registro di sala operatoria;
controllo smaltimento rifiuti
pericolosi e non; controllo registro
delle valutazioni dosimetriche;
controllo presenza convenzioni con
strutture pubbliche per fornitura
sangue e urgenze; controllo delle sale
operatorie in attività (personale in
turno, tipo di intervento); attività
ambulatoriali;
redazione verbale su modulistica
predisposta con prescrizione per le
criticità riscontrate e relativo
scadenzario per la risoluzione delle
stesse; rilascio copia alla Casa di Cura
Cura Accreditate
Soggetti coinvolti
- Dip. Cure Primarie
- U.O. Convenz. Est.
- Dip. Prevenzione
- UOC Osped.tà
Privata)
ispezione per la verifica delle
risoluzioni delle criticità ai fini del
mantenimento dei requisiti
autorizzativi
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
per l'autorizzazione
alla gestione)
Ispezioni igienico-sanitarie per il
mantenimento di requisiti
autorizzativi: tutti i locali delle
strutture; controllo sugli alimenti e
tabelle dietetiche; controllo delle
attrezzature in uso; controllo corretto
numero e funzionamento dei
defibrillatori; controllo tenuta
registro farmaci stupefacenti; tenuta
registro di sala operatoria; controllo
smaltimento rifiuti pericolosi e non;
controllo delle sale operatorie in
attività (personale in turno, tipo di
intervento); attività ambulatoriali;
controllo del personale parasanitario
nei turni antimeridiano, pomeridiano,
notturno;
ISPEZIONI IGIENICO-
SANITARIE
Ispezioni igienico-
sanitarie presso le
Case di Cura
Accreditate
Soggetti coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata
Redazione verbale su modulistica
predisposta con prescrizione per le
criticità riscontrate e relativo
scadenzario per la risoluzione delle
stesse; rilascio copia alla Casa di Cura
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
L.R. n.39 del
8/11/1988
(Determinazione dei
requisiti tecnici delle
Case di cura private
per l'autorizzazione
alla gestione)
- Presenza di almeno due
ispettori che effettuano la
verifica
Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
Semestrale, di
routine e
straordinaria in
caso di
segnalazioni
specifiche da
parte dell’utenza
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Ispezione per la verifica delle
risoluzioni delle criticità ai fini del
mantenimento dei requisiti
autorizzativi
Monitoraggio sistematico dell'uso
della checklist in tutte le sale
operatorie (valutazione on site):
Verifica della corretta applicazione
della checklist in Sign in, Time out,
Sign out negli interventi in corso;
annotazione del tipo di interventi con
tempistiche relative (identificazione
del paziente e del sito di intervento,
somministrazione di profilassi
antibiotica, preanestesia, etc.)
Redazione verbale con prescrizione
per le criticità riscontrate; rilascio
copia alla Casa di Cura
CONTROLLO
ATTIVITA’ SANITARIE
Ispezioni on-site
delle sale operatorie
delle Case di Cura
C.O.T., San Camillo,
Carmona, Cristo Re,
Villa Salus,
Cappellani, I.O.M.I.
Ispezione per la verifica delle
risoluzioni delle criticità
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
D.A. del 27/12/2013
all.3
D.A. n. 578 del
7/04/2014 (PACA
2014)
- Presenza di almeno due
ispettori che effettuano la
verifica
Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
Semestrale Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Comunicazione dell'installazione del
sito da parte della struttura sanitaria
all'Assessorato Regionale, INAIL, ASP
Controllo congiunto con l'INAIL per
accertare la conformità del sito:
Figure professionali incaricate (MRS,
ERS, MRP); Caratteristiche del
reparto: sicurezza magnetica;
igienicità; conformità dei locali sala
visita - sala preparazione - sala
emergenza con relativa
strumentazione; sicurezza ed
efficienza nella custodia farmaci;
cartellonistica; regolamento di
sicurezza; elenco personale
autorizzato all'accesso ai locali;
presenza rilevatore metalli; presenza
di estintore in materiale amagnetico;
presenza dei gas medicali;
valutazione sulle curve
isomagnetiche; dispositivi di
protezione dal rumore; controllo sala
consolle; controllo sala magnete
(fingers porta d'accesso, impianto di
ventilazione); Identificazione del tubo
di Quench;
Controllo funzionalità del sensore
d'ossigeno in sala magnete;
Conformità del magnete con la
documentazione esibita;
Acquisizione della documentazione
fornita dall'Esperto Responabile della
Sicurezza
Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
CONTROLLO
SICUREZZA
APPARECCHIATURE
RMN
Sopralluogo di
verifica conformità
dell'installazione del
sito di RMN per
autorizzazione
all'attività sanitaria
Soggetti coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata
- INAIL
- ASSESSORATO
REGIONALE SALUTE
Stesura del verbale su modulistica già
predisposta in cui si evidenziano
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
D.M. 29/11/85
D.M. 2/8/91 D.M.
3/8/93
D.P.R. n.542/94
D.P.R. 14/1/97
D.Lgs. n. 46/97
D.Lgs. n.81/08
D.Lgs. 106/09 D.Lgs.
626/94
Tempo medio 30
giorni
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
eventuali criticità e tempi di
rimozione
Consegna di copia alla struttura
Successiva verifica della rimozione
delle criticità
Invio in Assessorato delle relazioni di
verifica con parere di conformità
CONTROLLO
SICUREZZA
APPARECCHIATURE
RMN
Sopralluogo di
verifica conformità
del SITO
Soggetti coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata
Controllo per accertare la
conservazione dei requisiti di
conformità del sito: Figure
professionali incaricate (MRS, ERS,
MRP); Caratteristiche del reparto:
sicurezza magnetica; igienicità;
conformità dei locali sala visita - sala
preparazione - sala emergenza con
relativa strumentazione; sicurezza ed
efficienza nella custodia farmaci;
cartellonistica; regolamento di
sicurezza; elenco personale
autorizzato all'accesso ai locali;
presenza rilevatore metalli; presenza
di estintore in materiale amagnetico;
presenza dei gas medicali;
valutazione sulle curve
isomagnetiche; dispositivi di
protezione dal rumore; controllo sala
consolle; controllo sala magnete
(fingers porta d'accesso, impianto di
ventilazione); Identificazione del tubo
di Quench;
Controllo funzionalità del sensore
d'ossigeno in sala magnete;
Conformità del magnete con la
documentazione esibita;
Acquisizione della documentazione
fornita dall'Esperto Responsabile
della Sicurezza
Acquisizione della documentazione
fornita dal Medico Competente sulla
idoneità specifica del personale
addetto alla RMN
Stesura del verbale su modulistica già
predisposta in cui si evidenziano
eventuali criticità e tempi di
rimozione
Consegna di copia alla struttura
Successiva verifica della rimozione
delle criticità
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
D.M. 29/11/85
D.M. 2/8/91 D.M.
3/8/93
D.P.R. n.542/94
D.P.R. 14/1/97
D.Lgs. n. 46/97
D.Lgs. n.81/08
D.Lgs. 106/09
D.Lgs. 626/94
- Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
Semestrale
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Controllo e registrazione
comunicazioni di assunzione e/o
cessazione rapporto di lavoro
ALTO
Controllo della documentazione
allegata per verificare l'idoneità o
eventuali incompatibilità
CONTROLLO
PERSONALE CASE DI
CURA
Controllo
compatibilità
personale sanitario e Invio aggiornato degli elenchi del
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
- Norme di legge:
L. n. 15 del 4/1/68
L.R. 39/88
D.A. n.1380 del
5/8/15 all. A
- Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua i controlli
Invio elenchi
annuale.
Elaborazione dati
giornaliera
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
parasanitario
Soggetti coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata
personale alle altre ASP ed A.O. della
Sicilia per la verifica crociata di
eventuali incompatibilità
sé o ad altri indebiti vantaggi
Presentazione istanza preventiva con
documentazione sanitaria da parte
dell'assistito
Trasmissione istanza per parere in
Assessorato
Parere dell'Assessorato
Comunicazione scritta all'assistito e,
in caso di parere positivo, richiesta
documentazione spese di viaggio e
soggiorno
Consegna documentazione
Controllo documenti
RIMBORSO SPESE
VIAGGIO E
SOGGIORNO
Rimborso contributi
spese viaggio e
soggiorno per
ricoveri nei centri
altamente
specializzati in Italia
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
- UOC Osped.tà
Privata
Determina per il rimborso all'assistito
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
L.R. 202/79, L.R.
3/91 del 5/1/91,
Circ. 576
dell'11/1/91
- Norme di legge: L.R.
202/79, L.R. 3/91 del
5/1/91, Circ. 576
dell'11/1/91
Protocollo istanze con
consegna contestuale del
numero di protocollo
all'assistito
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche per
determina
Variabile a causa
del parere
assessoriale.
in caso di esito
positivo la
conclusione della
pratica deve
avvenire entro 60
giorni
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Presentazione istanza in sanatoria
entro e non oltre 30 giorni dalla
dimissione dell'assistito con
documentazione sanitaria attestante
l'urgenza
BASSO
Trasmissione istanza per parere in
Assessorato
Parere dell'Assessorato
Comunicazione scritta all'assistito e,
in caso di parere positivo, richiesta
documentazione spese di viaggio e
soggiorno
Consegna documentazione
Controllo documenti
RIMBORSO SPESE
VIAGGIO E
SOGGIORNO
Rimborso contributi
spese viaggio e
soggiorno per
ricoveri nei centri
altamente
specializzati in Italia:
in urgenza
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
- UOC Osped.tà
Privata
Determina per il rimborso all'assistito
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
L.R. 202/79, L.R.
20/86, L.R. 3/91 del
5/1/91, Circ. 576
dell'11/1/91
Protocollo
istanze con consegna
contestuale del numero
di protocollo all'assistito
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche per
determina
Variabile a causa
del parere
assessoriale.
in caso di esito
positivo la
conclusione della
pratica deve
avvenire entro 60
giorni
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Presentazione istanza preventiva con
documentazione sanitaria da parte
dell'assistito
Trasmissione istanza per parere in
Assessorato
Parere dell'Assessorato
Comunicazione scritta all'assistito e,
in caso di parere positivo, richiesta
documentazione spese di viaggio e
soggiorno
Consegna documentazione
RIMBORSO SPESE
VIAGGIO E
SOGGIORNO
Rimborso contributi
spese viaggio e
soggiorno per
ricoveri nei centri
altamente
specializzati
all'estero
Controllo documenti
Azioni od omissioni,
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
Norme di legge:
L.R.202/79,
L.R. 66/77,
D.A. n.00614 del
30/4/2002,
Circ. 576
dell'11/1/91, Circ.
595 del 23/5/91
Protocollo istanze con
consegna contestuale del
numero di protocollo
all'assistito
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche per
determina
Checlist per la
documentazione
necessaria alle
istanze per rimborsi
spese
Variabile a causa
del parere
assessoriale.
in caso di esito
positivo la
conclusione della
pratica deve
avvenire entro 30
giorni
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
- UOC Osped.tà
Privata
Determina per il rimborso all'assistito
Presentazione istanza in sanatoria
entro e non oltre 30 giorni dalla
dimissione dell'assistito con
documentazione sanitaria attestante
l'urgenza
Trasmissione istanza per parere in
Assessorato
Parere dell'Assessorato
Comunicazione scritta all'assistito e,
in caso di parere positivo, richiesta
documentazione spese di viaggio e
soggiorno
Consegna documentazione
Controllo documenti
RIMBORSO SPESE
VIAGGIO E
SOGGIORNO
Rimborso contributi
spese viaggio e
soggiorno per
ricoveri nei centri
altamente
specializzati
all'estero in urgenza
Soggetti coinvolti
-Assessorato
Regionale Salute
- UOC Osped.tà
Privata
Determina per il rimborso all'assistito
Azioni od omissioni,
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
L.R.202/79,
L.R. 66/77,
D.A. n.00614 del
30/4/2002,
Circ. 576
dell'11/1/91, Circ.
595 del 23/5/91
Protocollo istanze con
consegna contestuale del
numero di protocollo
all'assistito
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche per
determina
Variabile a causa
del parere
assessoriale.
in caso di esito
positivo la
conclusione della
pratica deve
avvenire entro 30
giorni
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Istanza da parte dell'assistito per
rimborso della prestazione effettuata
all'estero con carattere di
necessità/urgenza
Parere di congruità della prestazione
da parte di personale sanitario della
U.O.C. che attesti la
necessità/urgenza
Invio documentazione per
tariffazione da parte della Cassa
Mutua del paese estero che ha
erogato la prestazione con modello E
126
CONTROLLO
ATTIVITA’ SANITARIA
AMMINISTRATIVA
Pagamento
prestazioni sanitarie
necessarie/urgenti in
forma indiretta
presso centri di alta
specializzazione
all'estero
Soggetti coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata Determina per rimborso spese
all'assistito
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
L.R.n.88 del
12/08/1980,
L.R. n.40 del
13/6/84, D.A.
n.29216 dell'1/4/81,
art.34 Reg.CEE
n.474/72 e succ.
modifiche,
Circ.n.410 del
13/1/88
Protocollo istanze con
consegna contestuale del
numero di protocollo
all'assistito
- Rotazione dei medici
che esaminano la
documentazione per il
parere
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche dall'estero
Protocollo invio modello
E126 per tariffazione
Rispetto dell'ordine di
arrivo pratiche per
determina
Variabile a causa
dell'invio
tariffazione da
parte della cassa
mutua estera.
- 30 giorni
dall'arrivo della
tariffazione
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
Erogazione di un "plafond" pari al
50% del budget annuo per farmaci
antiblastici come da normativa, su
richiesta della Casa di Cura mediante
emissione di fattura
ALTO Relazione semestrale
sui controlli congiunti
Controllo appropriata prescrizione e
avvenuta somministrazione farmaci
antiblastici
CONTROLLO
ATTIVITA’ SANITARIA
AMMINISTRATIVA
Gestione farmaci
antiblastici Case di
Cura: Carmona e
Villa Salus Soggetti
coinvolti
- UOC Osped.tà
Privata
- Dip. Farmaco
Pagamento saldo fine anno, previo
controllo amministrativo crociato del
numero dei rimborsi richiesti con le
risultanze dei controlli sanitari
effettuati e supervisione dei sanitari
che hanno eseguito la vigilanza
Azioni od omissioni volte a
consentire al destinatario dei
controlli di sottrarsi ai
medesimi e/o alle loro
conseguenze negative oppure
mancanza di imparzialità, al
fine di ottenere o procurare a
sé o ad altri indebiti vantaggi
- Norme di legge:
D.A. 6/06/2003
(budget antiblastici)
D.A. 1914 del
14/10/2013
D.A. 14/04/2014
Rettifica D.A.
14/04/2014
Linee guida AIFA per
la corretta
prescrizione farmaci
antiblastici
- Rotazione del personale
afferente alla U.O.C.
Ospedalità Privata/CEE
che effettua le ispezioni
- Controlli congiunti
con il Dipartimento
del Farmaco
- Controlli sanitari
trimestrali
- Controllo
amministrativo
annuale
Direttore U.O.C.
Ospedalità
Privata/CEE
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI ACCREDITATI
U.O.C. GESTIONE E ACQUISIZIONE PRESTAZIONI SANITARIE E SOCIOSANITARIE
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Attività di gestione
economica/amministrativa
dei contratti
Disomogeneità delle
valutazioni e dei
comportamenti al fine
di favorire una
determinata struttura
ALTO Normativa di
settore nazionale e
regionale
Adeguamento
contratti alle
disposizioni/modelli
regionali
Controlli a
campione a cura
del responsabile
uoc
Implementazione
controlli del direttore
U.O.C.
31/12/2016 Direttore U.O.C. N. Controlli
effettuati dal
Direttore U.O.C. /
N. Contratti
Gestione dei
rapporti
convenzionali e
contratti con
soggetti privati
accreditati per
prestazioni
sanitarie e
sociosanitarie
Liquidazione fatture Non rispetto delle
scadenze temporali al
fine di
avvantaggiare/danneggi
are una determinata
struttura
ALTO Normativa di
settore nazionale e
regionale
Controlli continui
sull’iter
procedimentale
della U.O.C. da
parte del
responsabile U.O.C.
Regolamentazione
procedure di
liquidazione
convenzionati
esterni
Regolamentazione
procedure di liquidazione
per ADI Palliativa – RSA –
Consultori Privati – Centri
Termali – Centri di
Riabilitazione
30/04/2016 Direttore U.O.C. Predisposizione
regolamento
procedure di
liquidazione per
ADI Palliativa –
RSA – Consultori
Privati – Centri
Termali – Centri
di Riabilitazione.
Delibera di
adozione entro il
30/04/2016
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALI E LISTE D’ATTESA
ATTIVITA’ CONSEGUENTI AL DECESSO IN AMBITO OSPEDALIERO
STABILIMENTI OSPEDALIERI A.S.P. MESSINA
Processo Sub
processo Possibili eventi rischiosi
Valutazione rischio
(Alto / Medio/
Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Accesso del personale
esterno a strutture
aziendale
Attività tendente a favorire
informatori ditte esterne (es.
ditte farmaceutiche, presidi,
dispositivi etc…)
ALTO Accessi limitati nei
giorni e orari
UU.OO.
Regolamentazione
acceso alle varie
UU.OO.
direttamente
stabilito dal Diretto
del Reparto nei
giorni e negli orari
Registrazione degli
accessi e richiesta di
incontri programmati e
collettivi, divieto per
personale esterno di
entrare nei raparti,
registrazione accessi e
verifica loro attività
30/04/2016 - Direttore
Medico P.O.
- Responsabili
UU.OO.CC.
Delibera di adozione
regolamento entro il
30/04/2016
Attività necrofore e
camere mortuarie
Attività per favorire ditte
esterne
ALTO Direttive interne ai
Presidi Ospedalieri
Applicazione
regolamento aziendale
del servizio di onoranze
funebri
01/02/2016 - Direttore
Medico P.O.
- Personale
addetto
Relazione semestrale
con evidenza
dell’applicazione del
regolamento aziendale
del Servizio di onoranze
funebri
Gestione lista di attesa Favorire i pazienti visti in
libera professione
MEDIO Costante
monitoraggio tra
liste dia attesa e
ricovero
Programmazione
ricoveri day service
Informatizzazione delle
liste di attesa
30/04/2016 Direttore
Medico P.O.
SI/NO
Trasporti Sanitari chiamata sistematica e
continua verso una ditta per
il trasporto sanitario
MEDIO verifica periodica
sulle chiamate alle
ditte preposte al
servizio
1)Procedure interne
sulle modalità di
chiamata settimanale a
rotazione.
2) Monitoraggio
sull’attuazione delle
procedure
30/04/2016
30/06/2016
31/12/2016
Direttore
Medico P.O.
1)Relazione con
evidenza dell'avvenuta
formalizzazione delle
procedure entro il
30/04/2016
2) Relazione semestrale
con evidenza
dell’avvenuto
monitoraggio
Monitoraggio servizi non
sanitari appaltati
Mancata qualità, quantità e
frequenza dei servizi
corrisposti
MEDIO L’ottemperanza dei
capitolati di appalto
Controllo dei servizi
erogati
1)Procedure interne per
controlli.
2) Monitoraggio
sull’attuazione delle
procedure
30/04/2016
30/06/2016
31/12/2016
Direttore
Medico P.O.
1)Relazione con
evidenza dell'avvenuta
formalizzazione delle
procedure entro il
30/04/2016
2) Relazione semestrale
con evidenza
dell’avvenuto
monitoraggio
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI , VERIFICHE ISPEZIONI E SANZIONI
DISTRETTI SANITARI
Processo Sub
processo
Individuazione
rischio
Valutazione
rischio (Alto /
Medio/ Basso)
Misure obbligatorie Misure ulteriori in atto Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
ANAGRAFE ASSISTITI
SCELTA /REVOCA MMG /PLS
- Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti Scelta del Medico indotta dall’ufficio ; interesse da parte degli addetti dell’ufficio di operare scelte del medico in favore di un singolo o più Medici; Scelta del medico operata da terzo diverso dall’assistito in carenza di delega; - Interesse da parte di Associazioni e/o Patronati ad effettuare scelte di MMG in favore di Medici associati
ALTO - Normativa nazionale e regione - AA.CC.NN. - AA.II.RR.
-Richiesta formale dell’assistito -acquisizione delega e documenti del delegante e delegato
1. Rotazione del Personale Amministrativo 2. Implementazione verifiche di supervisione (ad hoc) da parte del Direttore del Distretto sulle modalità di erogazione. 3. Verifiche tramite interviste telefoniche a campione 4. Affissione allo sportello report giornaliero 5. Verifica deleghe
30.6.2016 Direttore Distretto
1)15/20% 2)30% 3)SI/NO 4)SI/NO 5)10% Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2,3,4,5
Controlli mensili attività sui riepiloghi presentati dai MMG e PLS (ADI, ADP, PIP, Bilanci salute)
Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti
- Normativa nazionale e regione - AA.CC.NN. - AA.II.RR.
1)Implementazione software per incrocio dati –entro 2016-
30/06/2016 Direttore Distretto
Si/NO ASSISTENZA PRIMARIA
Controlli (programmati o ad hoc )presso gli studi di MMG , PLS, CA, RSA e CASE DI RIPOSO -Esecuzione dei controlli programmati o ad hoc
Azioni per penalizzare/agevolare determinati soggetti Inserimento di controlli per penalizzare/agevolare determinati soggetti
ALTO
Disposizioni regionali e aziendali che prevedono la pianificazione dei controlli
Obbligo di eseguire i sopralluoghi con almeno 2 Dirigenti medici presso gli studi dei MMG E PLS
1)Incremento quali/quantitativo dei controlli domiciliari e ambulatoriali; 2)Report semestrale al Direttore del Distretto sulle verifiche effettuate 3)Programmazione audit interni per migliorare la qualità del servizio
31/12/2016
30/06/2016 31/12/2016
29/02/2016 30/04/2016 30/06/2016 30/08/2016 31/10/2016 31/12/2016
Direttore Distretto
1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. 2)SI/NO 3) 6 Audit Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2,3
VIGILANZA SPESA FARMACEUTICA
Controlli prescrizioni MMG Inserimento di controlli per penalizzare/agevolare determinati soggetti
ALTO - Direttive regionali - D.A. n.2004/2015
Deliberazione ASP n.2472/DG del 31/07/2014 delle procedure per verifica appropriatezza prescrittiva
Applicazione regolamento predisposto dal Dipartimento del Farmaco
31/12/2016 Direttore Distretto
SI/NO
ASSISTENZA PRIMARIA MMG ASSISTENZA PRIMARIA PLS
Prestazioni Aggiuntive Assistenza domiciliare Programmata
Accessi domiciliari per ADI ADI Pall RSA prestazioni aggiuntive Bilanci di Salute: Boel Test Test di Lang
Presentazione richieste di pagamento per prestazioni non effettuate o non veritiere.
ALTO - Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati. - Verifica fogli firma per ADP esistenti al domicilio del paziente. - Verifica studi Medici Req. Art. 36 acn controlli congruità su tutte le prestazioni aggiuntive - Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati. - Verifica fogli firma in RSA.
Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati -sopralluogo con 2 medici-
- Incremento quali/quantitativo delle verifiche domiciliari - Report semestrale al Direttore del Distretto sulle verifiche effettuate .
31/12/2016
30/06/2016 31/12/2016
Direttore Distretto
1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. 2)SI/NO Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle attività previste nei punti 1,2
Prestazioni aggiuntive Presentazione richieste di pagamento per prestazioni non veritiere
ALTO Normativa Nazionale e Regionale AA.CC.NN.
Verifica presso il domicilio degli assistiti interessati
Incremento quantitativo o qualitativo delle verifiche domiciliari
31/12/2016
Direttore Distretto
Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015. Relazione semestrale con evidenza Dello svolgimento delle verifiche nella percentuale richiesta
I CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
Nomina reperibili Mancato rispetto della graduatoria aziendale pe favorire/danneggiare determinati professionisti
ALTO Normativa Nazionale e Regionale AA.CC.NN.
Verifiche trimestrale sul corretto utilizzo della graduatoria
31/03/2016 30/06/2016 30/09/2016 31/12/2016
Direttore Distretto
Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle verifiche
SPECIALISTI AMBULATORIALI CONVENZIONATI ESTERNI
- Verifica mantenimento dei requisiti strutturali ed organizzativi -Verifica sulla struttura , sul personale e sulle attrezzature
- Mendace elaborazione delle schede di funzionamento - Mendace attestazione di congruità della struttura, della dotazione del
ALTO Art.19 comma 3 legge 67/88 Circolare assessoriale 478/89
- Verifiche effettuate congiuntamente tra Dipartimento Prevenzione e Distretto Sanitario - Verifica, attraverso sopralluoghi , delle attrezzature , del personale presente in
1) Documento programmatico ai fini dell’ Implementazione dei controlli e delle verifiche; 2)Obbligo di eseguire i controlli con almeno 2 Dirig.
1)29/02/2016
2,3,4) 31/12/16
Direttore Distretto
1)trasmissione del documento programmatico entro 10gg dalla data di scadenza - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento
personale e delle attrezzature esistenti in sede di verifica
servizio, del materiale di consumo in uso - Verifica tra materiale di consumo acquistato ( come da scheda di funzionamento) e prestazioni effettuate (come da flusso M). - Affiancamento di altro dirigente Medico –
Medici 3) Verifiche supervisione del Direttore del Distretto 4)Reportistica semestrale al Direttore del Distretto.
delle attività previste nei punti 2,3,4
Controlli sull’attività specialistica effettuata
Mendace attestazione di verifica da parte dell’ufficio preposto circa la corrispondenza tra prestazioni prescritte - prestazioni effettuate – prestazioni rendicontate ai fini della liquidazione
ALTO -Verifica della correttezza formale della ricetta e dell’appropriatezza prescrittiva - Verifica della corrispondenza tra tabulati e ricette e fattura - Affiancamento di altro Dirigente Medico
1) Implementazione dei controlli e delle verifiche sui pazienti(ambulatoriali o con accessi domiciliari) 2)Rotazione personale 20% annuale 3)Verifiche supervisione ad hoc del Direttore del Distretto 4)Audit interno per migliorare la qualità del servizio 5) utilizzo softweare per incrocio dati: utente-struttura-medico prescrittore-qualità-appropriatezza.
31/12/2016 Direttore Distretto
1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015 2)20% 3)30% 4) bimestrali 5)SI/NO - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti1, 2,3,4,5
ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE INTERNA
Verifiche su conduzione attività
Mancato rispetto dell’orario di servizio Inosservanza liste prenotazioni per favorire soggetti
ALTO AA..CC. NN. per la specialistica ambulatoriale
-Controllo presenza degli specialisti ambulatoriali tramite rilevazione automatizzata con programma adeguato. -Verifiche tra liste giornaliere prenotati e registro visite effettuate. (fatto salvo il comma 10 art. 30 ccnl).
1)Implementazione del programma di rilevazione presenza. 2)Implementazione dei controlli e delle verifiche 3)Report semestrale al Direttore del Distretto
31/12/2016 Direttore Distretto
1)SI/NO 2)20% 3)SI/NO - Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2,3
ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA
- Rilascio autorizzazioni per presidi e ausili agli aventi diritto - Concessione presidi non previsti nel nomenclatore
Accettazione documentazione inadeguata e /o incompleta Attestazioni mediche rilasciate da specialisti e/o
ALTO Normativa nazionale e regionale
Linee Guida Aziendali; Verifiche ambulatoriali e domiciliari Affiancamento di altro Dirigente Medico - Software dedicato
1) Rotazione dirigenti medici 2) Verifiche di supervisione ad hoc del Direttore del Distretto 3) Report semestrale
1) 31/12/2016 2) Trimestrali 3) semestrale 4) 31/12/2016 5)31/12/2016
Direttore Distretto
1)10% 2)20% 3) SI/NO 4) SI/NO 5)100% Relazione semestrale con
strutture private per favorire soggetti
al Direttore del Distretto 4) Implementazione sistema informativo informatizzato -5) 100% delle Verifica, con decorrenza dal 31/03/2016 collaudo presso il Distretto , anche con l’ausilio di specialista interno o Commissione di verifica, per Protesi Ortopediche-carrozzine elettriche-unità posturali e/o presidi di valore superiore a Euro 2.000.
evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2,3,4,5
ADI/RSA
- Falsa attestazione da parte della Ditta appaltatrice del servizio circa il rispetto dei tempi di presa in carico dell’assistito in ADI e ADI Pall - Falsa attestazione da parte della RSA circa la data di ricovero dell’assistito; Falsa attestazione circa il rispetto del PAI elaborato dell’UVM
ALTO - Verifica della presa in carico in ADI e ADI Pall tramite comunicazioni che effettuano le Cooperative - Verifica dei fogli firma circa la corrispondenza tra prestazioni autorizzate e quelle effettuate. - Verifica del ricovero in RSA Rivalutazione in RSA degli assistiti per il mantenimento dei requisiti necessari alla permanenza in RSA - Affiancamento di altro Dirigente Medico
1) Implementazione dei controlli ed implementazione quali/quantitativo delle verifiche domiciliari per ADI e ADI Pal e presso R.S.A. 2)Report semestrale sulle verifiche effettuate al Direttore del Distretto elle verifiche
1)31/12/16 2)30/06/16 31/12/16
Direttore Distretto
1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015 2) SI/NO
Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti 1, 2
MEDICINA LEGALE MEDICINA FISCALE
Certificazioni Visite fiscali
Azioni per penalizzare / agevolare determinati soggetti Azioni per penalizzare / agevolare determinati soggetti Mendace attestazione circa lo stato di malattia Mendace attestazione circa la sussistenza di requisiti sanitari previsti dalla normativa vigente (per rilascio e/o rinnovo patenti;per esenzione cintura di sicurezza ; per connessione stallo di sosta agli invalidi ecc)
ALTO - Disposizioni Nazionali,regionali, aziendali e dipartimentali cogenti che definiscono le modalità oggettive di erogazione - Disposizioni aziendali(PTPC) ASP-ME che hanno previsto la rotazione dei dipendenti.
1)Rotazione dei Dirigenti Medici nella misura del 15-20% annuale 2)Verifiche di supervisione ( ad hoc) da parte del Direttore UOC sulle modalità di erogazione 3) Implementazione sistemi informatici
1)31/12/16 2) Trimestrali 3) 31/12/16
Direttore Distretto
1)15/20% 2)20% 3) SI/NO
TRASPORTO EMODIALIZZATI
Autorizzazioni e organizzazione trasporti in ambulanza e in autovettura privilegiando i viaggi collettivi
Azioni per agevolare la Ditta
ALTO DA n.1993 del 13/10/2011 circolare n.65100 del 13/08/2013 Autorizza e organizza i trasporti in ambulanza e in autovettura privilegiando i viaggi collettivi
Verifica la corrispondenza tra servizio autorizzato e servizio svolto mediante accessi ispettivi presso i Centri di Emodialisi ricadenti in questo Distretto
Accessi di ispezione con cadenze trimestrali e reports controfirmati dal responsabile del Reparto e/o della Struttura.
Trimestrali Direttore Distretto
1) Relazione semestrale con evidenza delle ispezioni
LIQUIDAZIONI Predisposizione determine di liquidazione fatture(trasp.dializzati,ditte fornitrici, presidi e ausili,ecc.)
- Mancanza di rispetto dell’ordine cronologico delle fatture - Mancanza di controllo sul cartaceo del mantenimento dei requisiti previsti in capitolato
- Verifica dell’ordine cronologico arrivo fatture - Controllo sul mantenimento dei requisiti previsti dal capitolato - Utilizzo software
1) Implementazione dei controlli e delle verifiche da parte del Direttore Distretto 2) Implementazione del software 3) Report bimestrale sul monitoraggio rispetto ordine cronologico
Direttore Distretto
1) Incremento del 10% dei controlli rispetto al 2015
2) SI/NO 3)SI/NO Relazione semestrale con evidenza dello svolgimento delle attività previste nei punti1, 2,3
CONSULTORI FAMILIARI
Rilascio Certificazioni per adozioni
Mendaci attestazioni possesso requisiti per adozioni per favorire/danneggiare
ALTO Verifiche sui requisiti attestati
31/12/16 Direttore Distretto
100% verifiche Relazione semestrale con evidenza delle avvenute verifiche
AREA DI RISCHIO – SANITA’ / CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
U.O.C. DIREZIONE AMMINISTRATIVA ATTIVITA’ TERRITORIALI
Processo Sub
processo
Possibili eventi
rischiosi
Valutazione Rischio
(Alto / Medio/ Basso) Misure obbligatorie
Misure ulteriori in
atto
Misure ulteriori da
implementare
Tempi di
attuazione Responsabile
Indicatore /
Monitoraggio
Adozione atti di liquidazione
entro i tempi previsti dalla
normativa vigente, giusta
delega prot. n.8487/DG del
02.07.2014, e dei tempi
previsti dalla deliberazione n°
595/DG dell’11/03/2015
Mancato rispetto
ordine cronologico
per favorire /
danneggiare ditte
esterne
ALTO Verifica adozione
proposte di
determinazioni
secondo ordine
cronologico di
arrivo
- Verifiche a campione del
Direttore U.O.C.
- Adeguamento Software
ai fini del Controllo
Distretti Sanitari mediante
procedure informatizzate
Economico Finanziario
Trimestrale Direttore U.O.C. N. Determine
verificate/ N.
Totale determine
adottate=30%
Monitotoraggio
con relazione
semestrale
Istruzione e predisposizione
ordinanze Ingiunzione in
materia di sicurezza
alimentare
Mancata
predisposizione atti
per favorire
determinati soggetti
MEDIO Normativa
nazionale e
regionale
Predisposizione
regolamento
30/04/2016 Direttore U.O.C. delibera di
adozione entro il
30/04/2016
ALTO Normativa
nazionale e
regionale
Monitoraggio
applicazione linee
guida aziendali
Predisposizione procedura
per la rifunzionalizzazione
presidi
31/03/2016 Direttore U.O.C. Relazione con
evidenza
dell'avvenuta
formalizzazione
della procedura ,
entro il
31/03/2016
Procedura amministrativa per
l’Assistenza integrativa e
protesica
Mancati controlli per
favorire le ditte
fornitrici
Attività propedeutica
convenzione con Guardia
di Finanza
31/03/2016 Direttore U.O.C. SI/NO
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
Programma per la
Trasparenza e l'IntegritàA
Art. 10, c. 8, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
Programma per la Trasparenza e l'Integrità Programma triennale per la trasparenza e l'integrità e relativo stato di attuazione (art. 10, cc. 1, 2, 3, d.lgs. 33/2013)
Annuale
(art. 10, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Riferimenti normativi su organizzazione e
attività
Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" che regolano
l'istituzione, l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
Atti amministrativi generali
Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto che dispone in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli
obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche che riguardano o dettano
disposizioni per l'applicazione di esse
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
A
Art. 55, c. 2, d.lgs.
n. 165/2001
Art. 12, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Codice disciplinare e codice di condotta
Codice disciplinare, recante l'indicazione delle infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni (pubblicazione on line in
alternativa all'affissione in luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970)
Codice di condotta inteso quale codice di comportamento
TempestivoResp. Prevenzione
Corruzione
A
Art. 13, c. 1, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
Organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l'indicazione delle rispettive competenzeTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 13, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Articolazione degli ufficiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 13, c. 1, lett. c),
d.lgs. n. 33/2013
Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena accessibilità e comprensibilità dei dati, dell'organizzazione
dell'amministrazione, mediante l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 13, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Competenze e risorse a disposizione di ciascun ufficio, anche di livello dirigenziale non generaleTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 13, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Nomi dei dirigenti responsabili dei singoli ufficiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Telefono e posta elettronica A
Art. 13, c. 1, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
Telefono e posta elettronicaElenco completo dei numeri di telefono e delle caselle di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta elettronica
certificata dedicate, cui il cittadino possa rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti istituzionali
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
URP/Direttori U.O.C.
Art. 15, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo (compresi
quelli affidati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa) per i quali è previsto un compenso con indicazione
dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O. C. Risorse
Umane/Affari Generali
Per ciascun titolare di incarico:
Art. 10, c. 8, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
Art. 15, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
1) curriculum, redatto in conformità al vigente modello europeoTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
Art. 15, c. 1, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
2) compensi comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, di consulenza o di collaborazione (compresi quelli affidati
con contratto di collaborazione coordinata e continuativa), con specifica evidenza delle eventuali componenti variabili o
legate alla valutazione del risultato
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
Art. 15, c. 1, lett. c),
d.lgs. n. 33/20133) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla
pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
Art. 15, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 53, c. 14, d.lgs.
n. 165/2001
Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con indicazione di oggetto, durata e compenso dell'incarico (comunicate alla
Funzione pubblica)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O. Affari Generali
Art. 53, c. 14, d.lgs.
n. 165/2001Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse Tempestivo U.O. Affari Generali
Organizzazione Articolazione degli uffici A
Organigramma
(da pubblicare sotto forma di organigramma, in
modo tale che a ciascun ufficio sia assegnato un
link ad una pagina contenente tutte le
informazioni previste dalla norma)
Consulenti e
collaboratoriA
Consulenti e collaboratori
(da pubblicare in tabelle)
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Disposizioni generali
Atti generali
AArt. 12, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 1 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
SSN - Bandi e avvisi Bandi e avvisi di selezioneTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
SSN - Procedure selettiveInformazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e
direttore amministrativo
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti dipendenti della pubblica amministrazione
(NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Estremi ed atti di conferimento di incarichi amministrativi di vertice a soggetti estranei alla pubblica amministrazione con
indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare erogato (NB: sono da includersi sia i
dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Per ciascun titolare di incarico:
1) curriculum vitaeTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali componenti
variabili o legate alla valutazione del risultato
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica
amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le prestazioni svolte in regime intramurario), e
relativi compensi
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Bart. 20 comma 3
D.lgsn. 39/13dichiarazioni ai sensi del D.L.gs n. 39/2013 dichiarazioni di asenza di cause di inconferibilità e incompatibilità rispetto all' incarico attribuito Tempestivo
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
AArt. 19, c. 1-bis,
d.lgs. n. 165/2001Posti di funzione disponibili Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta Tempestivo
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Bandi e avvisi di selezioneTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Informazioni e dati concernenti le procedure di conferimento degli incarichi di responsabile di dipartimento e di strutture
semplici e complesse
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile dipartimento e di strutture semplici e complesse a
soggetti dipendenti della pubblica amministrazione (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in
regime di diritto pubblico)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Estremi ed atti di conferimento di incarichi dirigenziali di responsabile di dipartimento e di strutturesemplici e complesse a
soggetti estranei alla pubblica amministrazione con indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell'incarico e
dell'ammontare erogato (NB: sono da includersi sia i dirigenti contrattualizzati sia quelli posti in regime di diritto pubblico)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Per ciascun titolare di incarico di responsabile di dipartimento e di struttura complessa:
1) curriculum vitaeTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
2) compensi, comunque denominati, relativi al rapporto di lavoro, con specifica evidenza delle eventuali componenti
variabili o legate alla valutazione del risultato
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
3) dati relativi allo svolgimento di incarichi o la titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica
amministrazione o allo svolgimento di attività professionali (comprese le prestazioni svolte in regime intramurario), e
relativi compensi
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Bart. 20 comma 3
D.lgsn. 39/13dichiarazioni ai sensi del D.L.gs n. 39/2013 dichiarazioni di asenza di cause di inconferibilità e incompatibilità rispetto all' incarico attribuito Tempestivo
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Posizioni organizzative A
Art. 10, c. 8, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
Posizioni organizzative Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in conformità al vigente modello europeoTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Personale
Incarichi amministrativi di
vertice
(Direttore generale,
Direttore sanitario,
Direttore amministrativo)
B
Dirigenti (Responsabili di
Dipartimento e
Responsabili di strutture
semplici e complesse)
B
Art. 41, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 41, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
SSN- Incarichi amministrativi di vertice
(da pubblicare in tabelle)
Art. 41, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
SSN - Dirigenti
(da pubblicare in tabelle)
Art. 41, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 2 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Art. 16, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013Conto annuale del personale
Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla
dotazione organica e al personale effettivamente in servizio e al relativo costo, con l'indicazione della distribuzione tra le
diverse qualifiche e aree professionali, con particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione
con gli organi di indirizzo politico
Annuale
(art. 16, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 16, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013Costo personale tempo indeterminato
Costo complessivo del personale a tempo indeterminato in servizio, articolato per aree professionali, con particolare
riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Annuale
(art. 16, c. 2, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 19 c. 1 bis,
d.lgs. n. 33/2013Posti di funzione disponibili Numero e tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica e relativi criteri di scelta
Annuale
(art. 16, c. 2, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 17, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Personale non a tempo indeterminato
(da pubblicare in tabelle)
Personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato ed elenco dei titolari dei contratti a tempo determinato, con
l'indicazione delle diverse tipologie di rapporto, della distribuzione di questo personale tra le diverse qualifiche e aree
professionali, ivi compreso il personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Annuale
(art. 17, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 17, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Costo del personale non a tempo indeterminato
(da pubblicare in tabelle)
Costo complessivo del personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato, articolato per aree professionali, con
particolare riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli organi di indirizzo politico
Trimestrale
(art. 17, c. 2, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Tassi di assenza AArt. 16, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
Tassi di assenza
(da pubblicare in tabelle)
Tassi di assenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale
Trimestrale
(art. 16, c. 3, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Incarichi conferiti e
autorizzati ai dipendenti
(non dirigenti)
A
Art. 18, d.lgs. n.
33/2013
Art. 53, c. 14, d.lgs.
n. 165/2001
Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti
(non dirigenti)
(da pubblicare in tabelle)
Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun dipendente, con l'indicazione dell'oggetto, della durata e del
compenso spettante per ogni incarico
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Contrattazione collettiva A
Art. 21, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 47, c. 8, d.lgs.
n. 165/2001
Contrattazione collettiva Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti e accordi collettivi nazionali ed eventuali interpretazioni autenticheTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 21, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013Contratti integrativi
Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa certificate dagli organi di controllo
(collegio dei revisori dei conti, collegio sindacale, uffici centrali di bilancio o analoghi organi previsti dai rispettivi
ordinamenti)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 21, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 55, c. 4,d.lgs.
n. 150/2009
Costi contratti integrativi
Specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, trasmesse al
Ministero dell'Economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, d'intesa con la
Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica
Annuale
(art. 55, c. 4, d.lgs. n.
150/2009)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
OIV A
Art. 10, c. 8, lett. c),
d.lgs. n. 33/2013
Par. 14.2, delib.
CiVIT n. 12/2013
OIV
(da pubblicare in tabelle)
Nominativi, curricula e compensiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 19, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Bandi di concorso
(da pubblicare in tabelle)Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l'amministrazione
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Art. 19, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Elenco dei bandi espletati
(da pubblicare in tabelle)
Elenco dei bandi in corso e dei bandi espletati nel corso dell'ultimo triennio con l'indicazione, per ciascuno di essi, del
numero dei dipendenti assunti e delle spese effettuate
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carrieraU.O.C. Gestione Risorse
Umane
Per ciascuno dei provvedimenti:U.O.C. Gestione Risorse
Umane
1) oggettoU.O.C. Gestione Risorse
Umane
2) eventuale spesa previstaU.O.C. Gestione Risorse
Umane
3) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimentoU.O.C. Gestione Risorse
Umane
Sistema di misurazione e
valutazione della
Performance
Par. 1, delib. CiVIT
n. 104/2010
Sistema di misurazione e valutazione della
PerformanceSistema di misurazione e valutazione della Performance (art. 7, d.lgs. n. 150/2009) Tempestivo
U.O. Progr. e Contorllo
Gestione
Tempestivo
Dotazione organica
Bandi di concorso
A
B
A
Personale non a tempo
indeterminatoA
Contrattazione integrativa A
Art. 23, cc. 1 e 2,
d.lgs. n. 33/2013
Art. 1, c. 16, lett.
d), l. n. 190/2012
Dati relativi alle procedure selettive
(da pubblicare in tabelle)
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 3 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Piano della Performance Piano della Performance Piano della Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O. Progr. e Contorllo
Gestione
Relazione sulla
PerformanceRelazione sulla Performance Relazione sulla Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009)
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O. Progr. e Contorllo
Gestione
Documento dell'OIV di
validazione della Relazione
sulla Performance
Par. 2.1, delib.
CiVIT n. 6/2012
Documento OIV di validazione della Relazione
sulla PerformanceDocumento dell'OIV di validazione della Relazione sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n. 150/2009) Tempestivo O.I.V.
Relazione dell'OIV sul
funzionamento complessivo
del Sistema di valutazione,
trasparenza e integrità dei
controlli interni
QPar. 4, delib. CiVIT
n. 23/2013Relazione OIV sul funzionamento del Sistema
Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni
(art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. 150/2009)Tempestivo O.I.V.
Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziatiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Ammontare dei premi effettivamente distribuitiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Entità del premio mediamente conseguibile dal personale dirigenziale e non dirigenzialeTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Distribuzione del trattamento accessorio, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella
distribuzione dei premi e degli incentivi
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendentiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Gestione Risorse
Umane
Benessere organizzativoArt. 20, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013Benessere organizzativo Livelli di benessere organizzativo
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Servizio Sociale Aziendale
Art. 22, c. 1, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall'amministrazione ovvero per i quali
l'amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell'ente, con l'indicazione delle funzioni attribuite e delle
attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Per ciascuno degli enti:
1) ragione sociale
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
3) durata dell'impegno
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a
ciascuno di essi spettante
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Performance
A
Art. 10, c. 8, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Ammontare complessivo
dei premi
A
Art. 20, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Ammontare complessivo dei premi
(da pubblicare in tabelle)
Dati relativi ai premiArt. 20, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Dati relativi ai premi
(da pubblicare in tabelle)
Enti pubblici vigilati
A
Enti pubblici vigilati
(da pubblicare in tabelle)
Art. 22, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 4 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo trattamento economico complessivo
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 20, c. 3, d.lgs.
n. 39/20137A. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico
Tempestivo
(art. 20, c. 1, d.lgs. n.
39/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 20, c. 3, d.lgs.
n. 39/20137B. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico
Annuale
(art. 20, c. 2, d.lgs. n.
39/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
AArt. 22, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici vigilati nei quali sono pubblicati i dati relativi ai componenti degli
organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 22, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Elenco delle società di cui l'amministrazione detiene direttamente quote di partecipazione anche minoritaria, con
l'indicazione dell'entità, delle funzioni attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di
servizio pubblico affidate
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Per ciascuna delle società:
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
1) ragione sociale
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
3) durata dell'impegno
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a
ciascuno di essi spettante
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
7) incarichi di amministratore della società e relativo trattamento economico complessivo
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 22, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
Collegamento con i siti istituzionali delle società partecipate nei quali sono pubblicati i dati relativi ai componenti degli
organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 22, c. 1, lett. c),
d.lgs. n. 33/2013
Elenco degli enti di diritto privato, comunque denominati, in controllo dell'amministrazione, con l'indicazione delle funzioni
attribuite e delle attività svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Per ciascuno degli enti:
1) ragione sociale
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
2) misura dell'eventuale partecipazione dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
3) durata dell'impegno
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l'anno sul bilancio dell'amministrazione
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione negli organi di governo e trattamento economico complessivo a
ciascuno di essi spettante
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Enti controllati
A
Società partecipate A
Società partecipate
(da pubblicare in tabelle)
Enti di diritto privato controllati
(da pubblicare in tabelle)
Art. 22, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Enti di diritto privato
controllati
A
Art. 22, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 5 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo trattamento economico complessivo
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 20, c. 3, d.lgs.
n. 39/20137A. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico
Tempestivo
(art. 20, c. 1, d.lgs. n.
39/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 20, c. 3, d.lgs.
n. 39/20137B. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità al conferimento dell'incarico
Annuale
(art. 20, c. 2, d.lgs. n.
39/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
AArt. 22, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
Collegamento con i siti istituzionali degli enti di diritto privato controllati nei quali sono pubblicati i dati relativi ai
componenti degli organi di indirizzo politico e ai soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Rappresentazione grafica A
Art. 22, c. 1, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
Rappresentazione graficaUna o più rappresentazioni grafiche che evidenziano i rapporti tra l'amministrazione e gli enti pubblici vigilati, le società
partecipate, gli enti di diritto privato controllati
Annuale
(art. 22, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Dati aggregati attività
amministrativaA
Art. 24, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013Dati aggregati attività amministrativa
Dati relativi alla attività amministrativa, in forma aggregata, per settori di attività, per competenza degli organi e degli uffici,
per tipologia di procedimenti
Annuale
La prima pubblicazione
decorre dal termine di sei
mesi dall'entrata in vigore
del decreto
UU.OO. competenti
Per ciascuna tipologia di procedimento:
Art. 35, c. 1, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
1) breve descrizione del procedimento con indicazione di tutti i riferimenti normativi utiliTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
2) unità organizzative responsabili dell'istruttoriaTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett. c),
d.lgs. n. 33/20133) nome del responsabile del procedimento, unitamente ai recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett. c),
d.lgs. n. 33/2013
4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del provvedimento finale, con l'indicazione del nome del responsabile
dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
e), d.lgs. n.
33/2013
5) modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni relative ai procedimenti in corso che li riguardinoTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett. f),
d.lgs. n. 33/2013
6) termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento
espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
g), d.lgs. n.
33/2013
7) procedimenti per i quali il provvedimento dell'amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione
dell'interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell'amministrazione
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
h), d.lgs. n.
33/2013
8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel corso del
procedimento nei confronti del provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del provvedimento oltre il termine
predeterminato per la sua conclusione e i modi per attivarli
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett. i),
d.lgs. n. 33/20139) link di accesso al servizio on line, ove sia già disponibile in rete, o tempi previsti per la sua attivazione
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett. l),
d.lgs. n. 33/2013
10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del conto di
pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i
pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti
versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da
indicare obbligatoriamente per il versamento
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
m), d.lgs. n.
33/2013
11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per attivare tale potere,
con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionale
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
n), d.lgs. n.
33/2013
12) risultati delle indagini di customer satisfaction condotte sulla qualità dei servizi erogati attraverso diversi canali, con il
relativo andamento
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Per i procedimenti ad istanza di parte:Attività e procedimenti
Tipologie di procedimento
A
Tipologie di procedimento
(da pubblicare in tabelle)
A
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 6 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Art. 35, c. 1, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
1) atti e documenti da allegare all'istanza e modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le autocertificazioniTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 35, c. 1, lett.
d), d.lgs. n.
33/2013
2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, recapiti telefonici e
caselle di posta elettronica istituzionale a cui presentare le istanze
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Per ciascun procedimento di autorizzazione o concessione:
Art. 23, d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, cc. 15 e 16, l.
n. 190/2012
1) contenutoTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 23, d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, cc. 15 e 16, l.
n. 190/2012
2) oggettoTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 23, d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, cc. 15 e 16, l.
n. 190/2012
3) eventuale spesa previstaTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 23, d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, cc. 15 e 16, l.
n. 190/2012
4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento con indicazione del responsabile
del procedimento
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
BArt. 1, c. 29, l. n.
190/2012
Indirizzo di posta elettronica certificata a cui il cittadino possa trasmettere istanze e ricevere informazioni circa i
provvedimenti e i procedimenti amministrativi che lo riguardanoTempestivo
Esperto Informatico
Trasparenza
Monitoraggio tempi
procedimentaliB
Art. 24, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 1, c. 28, l. n.
190/2012
Monitoraggio tempi procedimentali Risultati del monitoraggio periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
La prima pubblicazione
decorre dal termine di sei
mesi dall'entrata in vigore
del decreto
Responsabile Prevenzione
della Corruzione
Recapiti dell'ufficio responsabile
Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire
e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto degli stessi da parte delle amministrazioni procedenti all'acquisizione
d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Convenzioni-quadroConvenzioni-quadro volte a disciplinare le modalità di accesso ai dati da parte delle amministrazioni procedenti
all'acquisizione d'ufficio dei dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Patrimonio
Informatico
Modalità per l'acquisizione d'ufficio dei dati Ulteriori modalità per la tempestiva acquisizione d'ufficio dei datiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Modalità per lo svolgimento dei controlli Ulteriori modalità per lo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni sostitutive da parte delle amministrazioni procedentiTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)UU.OO. competenti
Art. 23, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: autorizzazione o
concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di
selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera; accordi stipulati
dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O. Competento/Uff.
Delibere
Per ciascuno dei provvedimenti:
1) contenuto
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O. Competento/Uff.
Delibere
2) oggetto
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O. Competento/Uff.
Delibere
3) eventuale spesa prevista
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O. Competento/Uff.
Delibere
Provvedimenti organi
indirizzo politicoB
Provvedimenti organi indirizzo politico
(da pubblicare in tabelle)Art. 23, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Attività e procedimenti
Dichiarazioni sostitutive e
acquisizione d'ufficio dei
dati
AArt. 35, c. 3, d.lgs.
n. 33/2013
B
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 7 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
Uff. Delibere
Art. 23, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: autorizzazione o
concessione; scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di
selezione prescelta; concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera; accordi stipulati
dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche.
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
UU.OO. competenti
Per ciascuno dei provvedimenti:
1) contenuto
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
UU.OO. competenti
2) oggetto
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
UU.OO. competenti
3) eventuale spesa prevista
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
UU.OO. competenti
4) estremi relativi ai principali documenti contenuti nel fascicolo relativo al procedimento
Semestrale
(art. 23, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
UU.OO. competenti
Art. 25, c. 1, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
Tipologie di controlloElenco delle tipologie di controllo a cui sono assoggettate le imprese in ragione della dimensione e del settore di attività,
con l'indicazione per ciascuna di esse dei criteri e delle relative modalità di svolgimento
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
U.O. CompetentiArt. 25, c. 1, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Obblighi e adempimentiElenco degli obblighi e degli adempimenti oggetto delle attività di controllo che le imprese sono tenute a rispettare per
ottemperare alle disposizioni normative
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
U.O. CompetentiArt. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 63, 66, d.lgs.
n. 163/2006
Avviso di preinformazione Avviso di preinformazione
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013Delibera a contrarre Delibera a contrarre, nell'ipotesi di procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 66, 122, d.lgs.
n. 163/2006
Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori sottosoglia comunitaria
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 66, 124, d.lgs.
n. 163/2006
Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture sottosoglia comunitaria
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 66, d.lgs. n.
163/2006
Avvisi, bandi e inviti per contratti di lavori soprasoglia comunitaria
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 66, d.lgs. n.
163/2006
Avvisi, bandi e inviti per contratti di servizi e forniture soprasoglia comunitaria
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 66, 206, d.lgs.
n. 163/2006
Bandi e avvisi per appalti di lavori nei settori speciali
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Avvisi, bandi ed inviti
Controlli sulle imprese A
Provvedimenti
Provvedimenti dirigenti
amministrativiB
Provvedimenti dirigenti amministrativi
(da pubblicare in tabelle)Art. 23, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 8 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 66, 206, d.lgs.
n. 163/2006
Bandi e avvisi per appalti di servizi e forniture nei settori speciali
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 65, 66, d.lgs.
n. 163/2006
Avvisi sui risultati della procedura di
affidamentoAvviso sui risultati della procedura di affidamento
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 37, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Artt. 66, 223, d.lgs.
n. 163/2006
Avvisi sistema di qualificazione Avvisi periodici indicativi e avvisi sull'esistenza di un sistema di qualificazione - settori speciali
Da pubblicare secondo le
modalità e le specifiche
previste dal d.lgs. n.
163/2006
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013Codice Identificativo Gara (CIG) Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Struttura proponente Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Oggetto del bando Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013Procedura di scelta del contraente Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Elenco degli operatori invitati a presentare offerte/Numero di offerenti che hanno partecipato al procedimento Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Aggiudicatario Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Importo di aggiudicazione Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura Tempestivo
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Importo delle somme liquidate TempestivoU.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Art. 1, c. 32, l. n.
190/2012
Art. 3, delib. AVCP
n. 26/2013
Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto con informazioni sui contratti relative
all'anno precedente (nello specifico: Codice Identificativo Gara (CIG), struttura proponente, oggetto del bando, procedura di
scelta del contraente, procedura di scelta del contraente, elenco degli operatori invitati a presentare offerte/numero di
offerenti che hanno partecipato al procedimento, aggiudicatario, importo di aggiudicazione, tempi di completamento
dell'opera servizio o fornitura, importo delle somme liquidate)
Annuale
(art. 1, c. 32, l. n. 190/2012)
U.O.C. Provv.to
U.O.C. Tecnico
Art. 29, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 1, c. 15, l. n.
190/2012
Art. 32, c. 2, l. n.
69/2009
Art. 5, c. 1, d.p.c.m.
26 aprile 2011
Legge n.208 del
28,12,2015
Bilancio preventivoBilancio di previsione di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni
grafiche
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Bilancio preventivo e
consuntivoB
Informazioni sulle singole procedure
(da pubblicare secondo le "Specifiche tecniche
per la pubblicazione dei dati ai sensi dell'art. 1,
comma 32, della Legge n. 190/2012", adottate
con Comunicato del Presidente dell'AVCP del 22
maggio 2013)
Bandi di gara e
contrattiB
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 9 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
Art. 29, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013
Art. 1, c. 15, l. n.
190/2012
Art. 32, c. 2, l. n.
69/2009
Art. 5, c. 1, d.p.c.m.
26 aprile 2011
Legge n.208 del
28,12,2015
Bilancio consuntivo Bilancio consuntivo di ciascun anno in forma integrale , anche con il ricorso a rappresentazioni graficheEntro 60 gg. dall'adozione
L.n.208 del 28,12,2015
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Piano degli indicatori e dei
risultati attesi di bilancioA
Art. 29, c. 2, d.lgs.
n. 33/2013
Piano degli indicatori e dei risultati attesi di
bilancio
Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di raggiungimento
dei risultati attesi e le motivazioni degli eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in corrispondenza di ogni nuovo esercizio
di bilancio, sia tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la
soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Patrimonio immobiliareArt. 30, d.lgs. n.
33/2013Patrimonio immobiliare Informazioni identificative degli immobili posseduti
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Canoni di locazione o affittoArt. 30, d.lgs. n.
33/2013Canoni di locazione o affitto Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Rilievi organi di controllo e revisioneRilievi non recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, degli organi di controllo interno, degli organi di revisione
amministrativa e contabile
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Direttore Amministrativo
Rilievi Corte dei contiTutti i rilievi ancorchè recepiti, unitamente agli atti cui si riferiscono, della Corte dei conti riguardanti l'organizzazione e
l'attività dell'amministrazione o di singoli uffici
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Direttore Amministrativo
Carta dei servizi e standard
di qualitàA
Art. 32, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013Carta dei servizi e standard di qualità Carta dei servizi o documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)U.O.S. URP & PT
Costi contabilizzati B
Art. 32, c. 2, lett.
a), d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, c. 15, l. n.
190/2012
Art. 10, c. 5, d.lgs.
n. 33/2013
Costi contabilizzati
(da pubblicare in tabelle)
Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia finali che intermedi, evidenziando quelli effettivamente sostenuti e
quelli imputati al personale per ogni servizio erogato e il relativo andamento nel tempo
Annuale
(art. 10, c. 5, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C Econ. Finanziario e
Patrimoniale / U.O.S. Progr.
e Contorllo Gestione
Tempi medi di erogazione
dei serviziA
Art. 32, c. 2, lett.
b), d.lgs. n.
33/2013
Tempi medi di erogazione dei servizi
(da pubblicare in tabelle)
Tempi medi di erogazione dei servizi (per ogni servizio erogato) agli utenti, sia finali che intermedi, con riferimento
all'esercizio finanziario precedente
Annuale
(art. 10, c. 5, d.lgs. n.
33/2013)
U.O. Progr. e Contorllo
Gestione / Referente CUP
Liste di attesa BArt. 41, c. 6, d.lgs.
n. 33/2013
Liste di attesa
(da pubblicare in tabelle)
Tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogataTempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)Referente CUP
Valutazione esiti
Art.1 comma 522 L.
n. 208 del
28,12,2015
Valutazione esiti (da pubblicare in tabelle) Esiti di monitoraggio delle attività assistenziali e delle loro qualità30 giugno
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O. Progr. e Contorllo
Gestione
Indicatore di tempestività
dei pagamentiA
Art. 33, d.lgs. n.
33/2013Indicatore di tempestività dei pagamenti
Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli acquisti di beni, servizi e forniture (indicatore di tempestività dei
pagamenti)
Annuale
(art. 33, c. 1, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Rappresentazione grafica A
Art. 36, d.lgs. n.
33/2013
Art. 5, c. 1, d.lgs. n.
82/2005
IBAN e pagamenti informatici
Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in
Tesoreria, tramite i quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bonifico bancario o postale, ovvero
gli identificativi del conto corrente postale sul quale i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante bollettino
postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento
Tempestivo
(ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013)
U.O.C. Econ. Finanziario e
Patrimoniale
Elenco delle strutture sanitarie private accreditate
Annuale
(art. 41, c. 4, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gest. e Acquisizione
Prestazioni Sanitarie e
Sociosanitarie
Accordi intercorsi con le strutture private accreditate
Annuale
(art. 41, c. 4, d.lgs. n.
33/2013)
U.O.C. Gest. e Acquisizione
Prestazioni Sanitarie e
Sociosanitarie
Piano triennale di prevenzione della corruzione Piano triennale di prevenzione della corruzione AnnualeResp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 43, c. 1, d.lgs.
n. 33/2013Responsabile della prevenzione della corruzione Responsabile della prevenzione della corruzione Tempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Strutture sanitarie private accreditate
(da pubblicare in tabelle)
Strutture sanitarie
private accreditateD
Art. 41, c. 4, d.lgs.
n. 33/2013
Controlli e rilievi
sull'amministrazione
Pagamenti
dell'amministrazione
Servizi erogati
Bilanci
consuntivoB
Beni immobili e
gestione patrimonioA
AArt. 31, d.lgs. n.
33/2013
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 10 di 11
Denominazione sotto-
sezione livello 1
(Macrofamiglie)
Denominazione sotto-
sezione 2 livello
(Tipologie di dati)
Ambito
soggettivo
(vedi foglio 2)
All.1 Delibera
CIVIT n.50/2013)
Riferimento
normativoDenominazione del singolo obbligo Contenuti dell'obbligo Aggiornamento Competenza
ALLEGATO 2 - ELENCO OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE"
delib. CiVIT n.
105/2010 e 2/2012Responsabile della trasparenza Responsabile della trasparenza (laddove diiverso dal Responsabile della prevenzione della corruzione) Tempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Regolamenti per la prevenzione e la repressione
della corruzione e dell'illegalitàRegolamenti per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità (laddove adottati) Tempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 1, c. 14, l. n.
190/2012Relazione del responsabile della corruzione
Relazione del responsabile della prevenzione della corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il 15 dicembre di
ogni anno)
Annuale
(ex art. 1, c. 14, L. n.
190/2012)
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 1, c. 3, l. n.
190/2012Atti di adeguamento a provvedimenti CiVIT Atti adottati in ottemperanza a provvedimenti della CiVIT in materia di vigilanza e controllo nell'anticorruzione Tempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
AArt. 18, c. 5, d.lgs.
n. 39/2013Atti di accertamento delle violazioni Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni di cui al d.lgs. n. 39/2013 Tempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 5, c. 1, d.lgs. n.
33/2013
Nome del Responsabile della trasparenza cui è presentata la richiesta di accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di
tale diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionaleTempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 5, c. 4, d.lgs. n.
33/2013
Nome del titolare del potere sostitutivo, attivabile nei casi di ritardo o mancata risposta, con indicazione dei recapiti
telefonici e delle caselle di posta elettronica istituzionaleTempestivo
Resp. Prevenzione
Corruzione/Trasparenza
Art. 52, c. 1, d.lgs.
82/2005Regolamenti Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo dei dati Annuale
U.O.C. Patrimonio
Informatico
Art. 52, c. 1, d.lgs.
82/2005Catalogo di dati, metadati e banche dati Catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche dati in possesso delle amministrazioni Annuale
U.O.C. Patrimonio
Informatico
Art. 9, c. 7, d.l. n.
179/2012
Obiettivi di accessibilità
(da pubblicare secondo le indicazioni contenute
nella circolare dell'Agenzia per l'Italia digitale n.
61/2013)
Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 marzo di ogni anno)
Annuale
(ex art. 9, c. 7, D.L. n.
179/2012)
U.O.C. Patrimonio
Informatico
Altri contenuti - Dati
ulterioriA
Art. 4, c. 3, d.lgs. n.
33/2013
Art. 1, c. 9, lett. f),
l. n. 190/2012
Dati ulteriori
(NB: nel caso di pubblicazione di dati non
previsti da norme di legge si deve procedere alla
anonimizzazione dei dati personali
eventualmente presenti, in virtù di quanto
disposto dall'art. 4, c. 3, del d.lgs. n. 33/2013)
Dati, informazioni e documenti ulteriori che le pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di pubblicare ai sensi della
normativa vigente e che non sono riconducibili alle sottosezioni indicateeventuale UU.OO. competenti
Altri contenuti -
Accessibilità e Catalogo
di dati, metadati e
banche dati
A
A
Altri contenuti-
Corruzione
Altri contenuti -
Accesso civico
A
Accesso civico
P.T.P.C. E P.T.T.I. 2016-2108 pag. 11 di 11