Report – ottobre 2017
Osservatorio PMI Innovative
Analisi delle PMI Innovative iscritte al registro delle imprese al 30.09.2017 Premessa
L’analisi esposta in questo report1 è relativa all’elenco di PMI innovative pubblicato, ed aggiornato
settimanalmente, dal Ministero dello Sviluppo Economico (in seguito – “MISE”), che vede la
presenza al 30.09.2017 di n. 648 aziende (+ 28 rispetto al 31.08.2017).
Gli aspetti trattati in questa analisi riguardano:
- natura giuridica;
- settore di attività;
- dimensione per valore della produzione, numero di addetti e valore del capitale;
- anzianità;
- area geografica;
- requisiti di innovazione;
- prevalenza giovanile, femminile o straniera.
Nel presente report, inoltre, è stato svolto un approfondimento2 su un campione di aziende,
esaminandone i bilanci e alcune caratteristiche di corporate governance, potendo quindi individuare
alcune ulteriori variabili, soprattutto di natura economico-finanziaria, non ricomprese nel database
pubblicato dal MISE.
1 Il report è stato elaborato dal gruppo di lavoro dell’Osservatorio sulle PMI innovative, costituito presso l’Università di Pisa, con il supporto di Bernoni Grant Thornton. Per l’università di Pisa hanno collaborato Marco Allegrini, responsabile scientifico dell’Osservatorio, Santi Longo e Giulio Greco. 2 Cfr. paragrafo 8
1. Natura giuridica
Le unità presenti nell’elenco pubblicato dal MISE presentano solitamente la forma giuridica di società
a responsabilità limitata (515 unità, pari ad oltre il 79% della popolazione esaminata). Rari sono i
casi di società consortili e di società cooperative.
Tabella 1 - Natura giuridica
NATURA GIURIDICA FREQUENZA
n° %
Società a responsabilità limitata 515 79,48%
Società per azioni 124 19,14%
Società consortile 1 0,15%
Società cooperativa 8 1,23%
TOTALE 648 100,00%
Con riferimento alle società a responsabilità limitata, si è rilevato che in 32 casi su 515 si è in
presenza di S.r.l. con un unico socio e che in 3 unità è stata adottata la S.r.l. “semplificata” (S.r.l.s.).
Dei 124 casi di società per azioni, 6 unità hanno un socio unico.
La società consortile iscritta nel registro delle PMI innovative è una società consortile per azioni.
I risultati, che vedono la netta prevalenza delle società a responsabilità limitata, sono da considerare
coerenti e compatibili con la dimensione delle aziende, aspetto in seguito analizzato.
2. Settore di attività
L’analisi dei settori di attività evidenzia la netta prevalenza del settore dei servizi, seguito
dall’industria/artigianato. Sono rarissimi i casi di aziende qualificate come PMI innovative
appartenenti ai settori del turismo e dell’agricoltura o pesca.
Tabella 2 - Settore di attività
SETTORE FREQUENZA
n° %
Servizi 411 63,43%
Industria/artigianato 195 30,09%
Commercio 34 5,25%
Turismo 4 0,62%
Agricoltura/pesca 1 0,15%
n.d. 3 0,46%
TOTALE 648 100,00%
Sulla base dei codici Ateco 2007 nell’elenco fornito dal MISE sono riportate anche le descrizioni più
specifiche dell’attività svolta dalle PMI innovative.
Si è riscontrata, come si può notare dalla tabella n.3, la particolare diffusione delle seguenti attività:
produzione di software, consulenza informatica; ricerca scientifica e sviluppo; fabbricazione di
computer e prodotti di elettronica e ottica.
Tabella 3 - Attività specifica
ATTIVITA' FREQUENZA
J 62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITA' C 177M 72 RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO 80C 26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA 48C 28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 35M 70 ATTIVITA' DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALE 27M 71 ATTIVITA' DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D'INGEGNERIA; COLLAU 24C 27 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATU 19G 47 COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI M 18J 63 ATTIVITA' DEI SERVIZI D'INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI INFORMA 19M 74 ALTRE ATTIVITA' PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 17C 20 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI 14G 46 COMMERCIO ALL'INGROSSO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI M 14M 73 PUBBLICITA' E RICERCHE DI MERCATO 12C 21 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARAT 11C 25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E A 9C 30 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 9C 32 ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 8F 43 LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI 8J 58 ATTIVITA' EDITORIALI 8C 22 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 7C 33 RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED AP 6N 82 ATTIVITA' DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERV 6P 85 ISTRUZIONE 6D 35 FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZION 6J 59 ATTIVITA' DI PRODUZIONE, POST-PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE CIN 4J 61 TELECOMUNICAZIONI 4C 18 STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI 3C 23 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERAL 3K 64 ATTIVITA' DI SERVIZI FINANZIARI (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E 3L 68 ATTIVITA' IMMOBILIARI 3N 79 ATTIVITA' DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPE 3N 81 ATTIVITA' DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO 3N.S. 3R 93 ATTIVITA' SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DI DIVERTIMENTO 3C 10 INDUSTRIE ALIMENTARI 2C 13 INDUSTRIE TESSILI 2C 17 FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI DI CARTA 2C 24 METALLURGIA 2C 31 FABBRICAZIONE DI MOBILI 2G 45 COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI AUTOV 2H 52 MAGAZZINAGGIO E ATTIVITA' DI SUPPORTO AI TRASPORTI 2A 01 COLTIVAZIONI AGRICOLE E PRODUZIONE DI PRODOTTI ANIMALI, CACC 1C 14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTIC 1C 16 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLU 1C 29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 1F 41 COSTRUZIONE DI EDIFICI 1F 42 INGEGNERIA CIVILE 1I 55 ALLOGGIO 1J 60 ATTIVITA' DI PROGRAMMAZIONE E TRASMISSIONE 1K 66 ATTIVITA' AUSILIARIE DEI SERVIZI FINANZIARI E DELLE ATTIVITA 1M 69 ATTIVITA' LEGALI E CONTABILITA' 1N 77 ATTIVITA' DI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO 1Q 86 ASSISTENZA SANITARIA 1Q 88 ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE 1S 96 ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZI PER LA PERSONA 1
TOTALE 648
3. Dimensione
La dimensione delle PMI innovative è misurata, nel database fornito dal MISE, dai seguenti
parametri:
- valore della produzione;
- numero di addetti;
- valore del capitale.
L’analisi dei dati sul valore della produzione evidenzia una più alta frequenza nella fascia 100.001 –
500.0000 euro.
Il 59% circa delle unità ha un valore della produzione inferiore a un milione di euro. Da notare, inoltre,
che non sono presenti unità con un valore della produzione superiore a € 50.000.000, il che d’altra
parte è compatibile con la qualifica di “PMI”.
Tabella 4 - Valore della produzione
VALORE DELLA PRODUZIONE FREQUENZA
n° %
0 - 100.000 euro 92 14,20%
100.001 - 500.000 euro 192 29,63%
500.001 - 1.000.000 euro 99 15,28%
1.000.001 - 2.000.000 euro 69 10,65%
2.000.001 - 5.000.000 euro 98 15,12%
5.000.001 - 10.000.000 euro 37 5,71%
10.000.001 - 50.000.000 euro 49 7,56%
Più di 50.000.000 euro 0 0,00%
n.d. 12 1,85%
TOTALE 648 100,00%
L’analisi sul numero di addetti (successiva tabella 5) evidenzia che più della metà delle PMI
innovative hanno meno di 10 addetti e che meno del 9% delle unità presenta più di 50 addetti.
Tabella 5 - Numero di addetti
NUMERO DI ADDETTI FREQUENZA
n° %
0 – 4 213 32,87%
5 – 9 135 20,83%
10 – 19 107 16,51%
20 – 49 86 13,27%
50 – 249 57 8,80%
almeno 250 0 0,00%
n.d. 50 7,72%
TOTALE 648 100,00% ––
Dal punto di vista della dotazione di capitale, si rileva che il 9,1% della popolazione di PMI innovative
ha un capitale pari o superiore a 1 milione di euro e che oltre il 64% delle unità presenta un capitale
inferiore o uguale a 100 mila euro.
Tabella 6 - Classe di capitale
CLASSE DI CAPITALE FREQUENZA
n° %
1 euro 0 0,00%
da 1 fino a 5mila euro 2 0,31%
da 5 a 10mila euro 112 17,28%
da 10 a 50mila euro 196 30,25%
da 50 a 100mila euro 106 16,36%
da 100 a 250mila euro 83 12,81%
da 250 a 500mila euro 36 5,56%
da 500 a 1mln euro 46 7,10%
da 1 a 2,5mln euro 30 4,63%
da 2,5 a 5mln euro 14 2,16%
più di 5 mln euro 15 2,31%
n.d. 8 1,23%
TOTALE 648 100,00% 4. Anzianità
Anzianità della società
Il database fornito dal MISE riporta per ciascuna società iscritta la data di iscrizione alla sezione
delle PMI innovative, la data di iscrizione al registro delle imprese e la data di inizio dell’esercizio
effettivo dell’attività.
Quest’ultimo dato consente di individuare il grado di anzianità delle imprese iscritte, aspetto che può
essere rilevante per comprendere una importante variabile demografica della popolazione e per
l’interpretazione degli altri dati rilevati.
Si sono così determinati3 i valori di media, mediana (punto centrale della distribuzione delle imprese
ordinate per anzianità), moda (valore di anzianità che presenta la maggiore frequenza) e valore
massimo.
Tabella 7 – Dati su “anzianità della società” (in anni)
Media 10,2 Mediana 7 Moda 6-7 Max 91
3 Limitatamente alle 628 aziende, sulle 648 iscritte, nei quali è indicata la data di inizio attività nell’elenco pubblicato dal MISE.
Si nota che la media risulta piuttosto elevata (10 anni), il che rende evidente come la popolazione
delle PMI innovative sia sostanzialmente diversa rispetto a quella delle start-up innovative.
Peraltro, il valore medio risulta influenzato da alcune unità che sono state costituite e rese attive da
diversi decenni: si pensi ad un’azienda che ha iniziato l’attività ben 91 anni fa (valore massimo di
anzianità).
In conseguenza dell’effetto parzialmente distorsivo sulla media delle unità con particolare anzianità,
il valore della mediana, che risulta pari a 7 anni, è da considerare più rappresentativo delle
caratteristiche della popolazione esaminata. Questo significa che, al 30 settembre 2017, metà delle
imprese iscritte nel registro delle PMI innovative4 è attiva da meno di 7 anni e che l’altra metà da un
periodo maggiore rispetto a tale soglia.
La moda, calcolata per anno, è compresa tra 6 e 7 anni; ben 98 aziende presentano, infatti, tale
durata. Da considerare inoltre che 89 aziende hanno iniziato l’attività in un periodo compreso tra 5
e 6 anni fa. Questi valori di anzianità (5, 6 e 7 anni) sono quelli che presentano la maggiore
frequenza.
Anzianità dell’iscrizione al registro delle PMI innovative
E’ stato inoltre analizzato il tempo trascorso tra la data di iscrizione nel registro delle PMI innovative
e la data di riferimento del presente rapporto (30 settembre 2017).
Per approfondire questo dato, si presenta la tabella basata sul mese di iscrizione delle società nel
registro5.
A settembre 2017 il numero complessivo si è incrementato di 28 società (come saldo tra le 32 iscritte
e le 4 cancellate). I valori più elevati (54) si riferiscono alle società iscritte a dicembre 2016 e a
febbraio 2017. Si nota altresì un significativo incremento nel numero di iscrizioni nell’ultimo anno,
con un deciso “cambio di passo” a partire da settembre 2016.
Come ulteriore elemento di sintesi, si consideri che delle società presenti nel registro alla data del
30 settembre 2017:
- 91 si sono iscritte nel corso del 2015 (da aprile);
- 266 si sono iscritte nel 2016;
- 291 si sono iscritte nei primi nove mesi del 2017.
4 Tra le 628 aziende, sulle 648 iscritte, nei quali è indicata la data di inizio attività nell’elenco pubblicato dal MISE. 5 La tabella è riferita alle sole società ancora iscritte nel registro alla data di riferimento del presente rapporto (30 settembre 2017) e non considera le società che, seppur iscrittesi nel registro dal momento della sua istituzione, si sono successivamente cancellate.
Tabella 8 – Frequenza per “anzianità dell’iscrizione al Registro” (in mesi)
MESE DI ISCRIZIONE
ANZIANITA' (in mesi) FREQUENZA
apr-15 29 1 mag-15 28 3 giu-15 27 5 lug-15 26 16 ago-15 25 6 set-15 24 13 ott-15 23 15 nov-15 22 12 dic-15 21 20 gen-16 20 15 feb-16 19 15 mar-16 18 13 apr-16 17 11 mag-16 16 23 giu-16 15 25 lug-16 14 12 ago-16 13 16 set-16 12 32 ott-16 11 26 nov-16 10 24 dic-16 9 54 gen-17 8 41 feb-17 7 54 mar-17 6 34 apr-17 5 26 mag-17 4 19 giu-17 3 26 lug-17 2 42 ago-17 1 17 set-17 0 32
TOTALE 648
Anche in questo caso, basandosi sul mese di iscrizione al registro, sono stati determinati i valori di
media, mediana (punto centrale della distribuzione delle imprese ordinate per anzianità), moda
(valore di anzianità che presenta la maggiore frequenza) e valore massimo. Stavolta, considerando
il minor periodo trascorso, i valori riportati nella tabella sono espressi in mesi, anziché in anni.
Tabella 9 – Dati su “anzianità dell’iscrizione al Registro” (in mesi)
Media 10,7 Mediana 9,0 Moda 7 e 9 Max 29
Mediamente le società si sono iscritte nel registro da meno di un anno. 395 aziende (quasi il 61%
del totale) sono iscritte da meno di 12 mesi (ossia dal 1° ottobre 2016).
5. Area geografica
Su base regionale, come si vede dalla tabella successiva, la Lombardia, con ben 168 casi (oltre il
25% del totale), presenta il maggiore numero di società iscritte nel registro delle PMI innovative alla
data del 30 settembre 2017.
Tutte le altre regioni presentano dati sensibilmente inferiori. Si riscontra una frequenza pari a 58 per
il Lazio, a 54 per l’Emilia Romagna e il Piemonte, e compresa tra le 40 e 50 per (in ordine
decrescente) Veneto, Campania e Puglia.
Tabella 10 – Area geografica – Base regionale
REGIONE FREQUENZA
n° % Abruzzo 13 2,01% Basilicata 4 0,62% Calabria 14 2,16% Campania 43 6,64% Emilia Romagna 54 8,33% Friuli Venezia Giulia 24 3,70% Lazio 58 8,95% Liguria 22 3,40% Lombardia 168 25,93% Marche 23 3,55% Molise 1 0,15% Piemonte 54 8,33% Puglia 41 6,33% Sardegna 12 1,85% Sicilia 16 2,47% Toscana 30 4,63% Trentino Alto Adige 11 1,70% Umbria 8 1,23% Valle d'Aosta 3 0,46% Veneto 49 7,56%
TOTALE 648 100,00%
A livello provinciale il maggior numero di PMI innovative è a Milano, con 119 aziende al 30 settembre
2017. Seguono Roma, Torino, Napoli, Bari, Bologna e Genova.
Tabella 11 – Area geografica – Base provinciale
PROVINCIA n° PMI innovative
Milano MI 119 Aosta AO 3 Roma RM 50 Arezzo AR 3 Torino TO 44 Chieti CH 3 Napoli NA 23 Cuneo CN 3 Bari BA 22 Cremona CR 3 Bologna BO 21 Forlì-Cesena FC 3 Genova GE 19 Fermo FM 3 Padova PD 15 Frosinone FR 3 Modena MO 14 Macerata MC 3 Bergamo BG 13 Novara NO 3 Ancona AN 11 Perugia PG 3 Pisa PI 11 Pistoia PT 3 Cagliari CA 10 Ravenna RA 3 Cosenza CS 10 Reggio Emilia RE 3 Pordenone PN 10 Rovigo RO 3 Trento TN 10 La Spezia SP 3 Trieste TS 9 Biella BI 2 Verona VR 9 Ferrara FE 2 Catania CT 8 Lecco LC 2 Monza e della Brianza MB 8 Matera MT 2 Salerno SA 8 Pesaro e Urbino PU 2 Treviso TV 8 Potenza PZ 2 Benevento BN 7 Rimini RN 2 Brescia BS 7 Sassari SS 2 Venezia VE 7 Trapani TP 2 Firenze FI 6 Agrigento AG 1 Vicenza VI 6 Alessandria AL 1 Avellino AV 5 L'Aquila AQ 1 Como CO 5 Asti AT 1 Foggia FG 5 Belluno BL 1 Lecce LE 5 Bolzano BZ 1 Pescara PE 5 Campobasso CB 1 Parma PR 5 Catanzaro CZ 1 Pavia PV 5 Gorizia GO 1 Taranto TA 5 Crotone KR 1 Terni TR 5 Livorno LI 1 Varese VA 5 Lodi LO 1 Ascoli Piceno AP 4 Messina ME 1 Brindisi BR 4 Massa-Carrara MS 1 Latina LT 4 Piacenza PC 1 Palermo PA 4 Prato PO 1 Siena SI 4 Reggio Calabria RC 1 Teramo TE 4 Rieti RI 1 Udine UD 4 Vibo Valentia VV 1 TOTALE 648
6. Requisiti di innovazione
Si ricordano, innanzitutto, i requisiti “alternativi” (almeno 2 su 3) di innovazione previsti dalle
disposizioni normative:
- 1° requisito: almeno 3% del maggiore tra costi e valore totale della produzione riguarda attività
di ricerca e sviluppo;
- 2° requisito: team formato per 1/3 da personale in possesso di laurea magistrale; oppure per
1/5 da dottorandi, dottori di ricerca o laureati con 3 anni di esperienza in attività di ricerca
certificata;
- 3° requisito: impresa depositaria o licenziataria di privativa industriale, oppure titolare di software
registrato.
La tabella di seguito riportata illustra la frequenza, assoluta e percentuale, dei casi in cui ciascun
requisito risulta soddisfatto.
Tabella 12 - Requisiti di innovazione
REQUISITO FREQUENZA
n° % su totale
1° requisito R&S 572 88,27%
2° requisito Team 464 71,60%
3° requisito Brevetto o software 420 64,81%
Le PMI innovative, quindi, soddisfano generalmente (oltre l’88%) il primo requisito, ovvero investono
in attività di ricerca e sviluppo almeno il 3% del maggiore tra costi e valore totale della produzione.
Anche gli altri due requisiti (riferiti, rispettivamente, al titolo di studio ed esperienza in attività di
ricerca e alla proprietà intellettuale) sono soddisfatti dalla maggioranza della popolazione di PMI
innovative, ma con minore frequenza.
Un ulteriore aspetto analizzato riguarda la frequenza delle combinazioni dei 2 requisiti soddisfatti o
di tutti e tre, nonché la descrizione delle varie casistiche che si presentano a tale riguardo. Ebbene,
risulta che nella maggioranza dei casi (ben 448, vale a dire oltre il 73% delle unità) vengono
soddisfatti due requisiti su tre, mentre 167 aziende (quasi il 26%) presentano tutti e tre i requisiti.
Tabella 13 - N. requisiti soddisfatti
REQUISITI SODDISFATTI FREQUENZA
n° %
1° e 2° 224 34,57%
1° e 3° 180 27,78%
2° e 3° 72 11,11%
tutti e 3 167 25,77%
n.d. o 1 5 0,77%
TOTALE 648 100,00%
Nei casi in cui vengono soddisfatti due requisiti, normalmente è presente il primo, in abbinamento
con il secondo (224 casi) o con il terzo (180 casi).
7. Prevalenza giovanile, femminile o straniera
Il database del MISE mette in evidenza i casi di assetto proprietario e di governance nei quali si ha
una prevalenza:
- giovanile;
- femminile;
- straniera. Tabella 14 – Descrizione dei casi con prevalenza femminile, giovanile e straniera6
PREVALENZA FEMMINILE GIOVANILE STRANIERA
n° % n° % n° %
n.d. 40 6,17% 36 5,56% 36 5,56%
No 552 85,19% 567 87,50% 605 93,36%
Maggioritaria 19
8,64%
11
6,94%
2
1,08% Forte 23 27 4
Esclusiva 14 7 1
TOTALE 648 100,00% 648 100,00% 648 100,00%
6 La prevalenza è definita secondo varie qualificazioni. Maggioritaria [% del capitale sociale + % Amministratori] / 2 > 50%
Forte [% del capitale sociale + % Amministratori] / 2 > 66%
Esclusiva [% del capitale sociale + % Amministratori] / 2 = 100%
Considerando insieme i casi classificati come (prevalenza) “maggioritaria”, “forte” ed “esclusiva”, si
ricava che solo rarissimamente nelle PMI innovative si è in presenza di una prevalenza proprietaria
e/o di management straniera (circa l’1%); in alcuni casi si è in presenza di una “prevalenza
femminile” (56 casi, l’8,64%) o di una “prevalenza giovanile” (45 casi, il 6,94%).
Le aziende con prevalenza femminile e giovanile, sono state poi messe in relazione con le seguenti
variabili7:
- settore di attività;
- dimensione;
- requisiti di innovazione.
In relazione al settore di attività di provenienza delle aziende con prevalenza femminile e giovanile,
si riscontra che nella maggioranza dei casi operano nel settore dei servizi (33 su 56 nel caso di PMI
innovative a prevalenza femminile, 33 su 45 nel caso di PMI innovative con prevalenza giovanile).
Rispetto alla dimensione, si riscontra che le imprese con prevalenza giovanile sono generalmente
più piccole della media: oltre l’82% ha un valore della produzione inferiore a 500 mila euro e nessuna
presenta un valore superiore a 2 milioni di euro.
Le imprese con prevalenza femminile presentano invece un valore della produzione che
generalmente si discosta di meno da quello registrato dal totale delle PMI innovative, e comunque
superiore rispetto alle imprese con prevalenza giovanile. Si veda, in proposito, la seguente tabella:
Tabella 15 – Valore della produzione nelle PMI innovative con prevalenza femminile e giovanile
VALORE DELLA PRODUZIONE
prev. FEMMINILE prev. GIOVANILE PMI INNOVATIVE
n° % n° % n° %
0 - 100.000 euro 10 17,86% 17 37,78% 92 14,20%
100.001 - 500.000 euro 21 37,50% 20 44,44% 192 29,63%
500.001 - 1.000.000 euro 11 19,64% 3 6,67% 99 15,28%
1.000.001 - 2.000.000 euro 5 8,93% 4 8,89% 69 10,65%
2.000.001 - 5.000.000 euro 3 5,36% 0 0,00% 98 15,12%
5.000.001 - 10.000.000 euro 3 5,36% 0 0,00% 37 5,71%
10.000.001 - 50.000.000 euro 3 5,36% 0 0,00% 49 7,56%
Più di 50.000.000 euro 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
n.d. 0 0,00% 1 2,22% 12 1,85%
TOTALE 56 100,00% 45 6,94% 648 100,00%
7 L’analisi non è stata rappresentata per le imprese con prevalenza straniera, considerando il numero esiguo (7) che presentano tale caratteristica.
Un dato di sintesi piuttosto eloquente è rappresentato dalla frequenza delle imprese con un valore
della produzione fino a un milione di euro, che nelle imprese con prevalenza giovanile è quasi
dell’89%, nelle imprese con prevalenza femminile è del 75%, mentre nella popolazione complessiva
delle PMI innovative è del 59,10%.
La variabile dimensione è stata analizzata anche con riferimento al numero di addetti. I risultati
confermano quanto già espresso in relazione al parametro valore della produzione, ovvero che
soprattutto le imprese con prevalenza giovanile sono di minore dimensione rispetto alla popolazione
complessiva delle PMI innovative.
Tabella 16 – Numero di addetti nelle PMI innovative con prevalenza femminile e giovanile
NUMERO DI ADDETTI prev. FEMMINILE prev. GIOVANILE PMI INNOVATIVE
n° % n° % n° %
0 - 4 21 37,50% 24 53,33% 213 32,87%
5 - 9 15 26,79% 9 20,00% 135 20,83%
10 - 19 8 14,29% 4 8,89% 107 16,51%
20 - 49 2 3,57% 0 0,00% 86 13,27%
50 - 249 4 7,14% 0 0,00% 57 8,80%
almeno 250 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
n.d. 6 10,71% 8 17,78% 50 7,72%
TOTALE 56 100,00% 45 100,00% 648 100,00%
Si consideri che più del 73% delle imprese con prevalenza giovanile impiega meno di 10 addetti,
contro il 64,29% delle imprese con prevalenza femminile e il 53,70% delle PMI innovative nel loro
complesso.
Un’ulteriore analisi riguarda la tipologia di requisiti di innovazione soddisfatti dalle PMI innovative
con prevalenza femminile o giovanile. Tabella 17 - Requisiti innovazione nelle imprese con prevalenza giovanile e femminile
REQUISITO prev. FEMMINILE prev. GIOVANILE PMI INNOVATIVE
n° % su totale n° % su totale n° %
1° requisito "R&S" 50 89,29% 40 88,89% 572 88,27%
2° requisito "Team" 36 64,29% 37 82,22% 464 71,60%
3° requisito "Brevetto o software" 38 67,86% 19 42,22% 420 64,81%
Nelle imprese con prevalenza femminile il primo requisito è soddisfatto in oltre l’89% dei casi, mentre
il secondo e il terzo requisito riscontrano una frequenza minore. La prevalenza del primo requisito
rispecchia il dato complessivo delle PMI innovative iscritte nel registro; tuttavia, è da sottolineare
che nel caso delle imprese con prevalenza femminile il terzo requisito risulta, seppur di poco, più
frequentemente soddisfatto rispetto al secondo, diversamente da quanto avviene per il complesso
delle PMI innovative. In altri termini, nelle imprese con prevalenza femminile risulta più diffusa la
presenza di diritti di privativa industriale o di titolarità di software registrato.
Nelle imprese con prevalenza giovanile vengono generalmente soddisfatti i primi due requisiti,
mentre il terzo è presente in meno della metà delle organizzazioni. Il dato di frequenza sul primo
requisito (88,89%) rispecchia quello riscontrato per tutte le PMI innovative, mentre si riscontra una
maggiore frequenza del secondo requisito e una minore diffusione del terzo requisito. In altri termini,
nelle imprese a prevalenza giovanile risulta più frequente il coinvolgimento di personale qualificato,
ma è meno diffusa la presenza di diritti di privativa industriale o di titolarità di software registrato.
Tra le imprese a prevalenza femminile e quelle a prevalenza giovanile, pertanto, si riscontrano
differenze piuttosto significative nel 2° requisito (competenze qualificate del team) molto più diffuso
nelle imprese con prevalenza giovanile, e nel 3° requisito (presenza di diritti di privativa industriale
o di titolarità di software registrato) molto più diffuso nelle imprese con prevalenza femminile.
In 4 casi l’impresa iscritta al registro delle PMI innovative è sia a prevalenza femminile che a
prevalenza giovanile.
8. Grandezze economico finanziarie
L’analisi è stata condotta sulla base di precise scelte metodologiche: la selezione del campione è
avvenuta in modo casuale tra le PMI Innovative8. Il campione è composto da 28 aziende9
appartenenti a diversi settori ed i bilanci considerati10 fanno riferimento alla data del 31/12/2016.
Lo studio11 ha l’obiettivo di delineare le caratteristiche essenziali delle performance economico-
finanziarie di questa particolare categoria d’impresa. In questa sede verranno presentati alcuni dati
sulle variazioni registrate da alcune grandezze economico-finanziarie in relazione ai due anni di
riferimento (2015-2016).
Le variazioni rilevate fanno riferimento ai seguenti valori o indici economico-finanziari:
• Fatturato • Risultato economico di esercizio (utile/perdita) • Totale attività • Patrimonio Netto • Rapporto Ebitda / Fatturato • ROA • Posizione Finanziaria Netta
Le analisi sulle variazioni vengono presentate tramite l’ausilio di tabelle in cui sono indicate le fasce
di variazione e la frequenza espressa in termini percentuali ed in termini assoluti.
Verranno inoltre presentati indicatori relativi alla Posizione Finanziaria Netta.
Variazione Fatturato
La seguente tabella 18 evidenzia che il 32% delle aziende ha fatto registrare fatturati 2016 inferiori
rispetto all’anno 2015; la concentrazione maggiore si ha intorno ad una crescita del 50%.
L’11 % del campione raddoppia il fatturato, le aziende che raggiungono tali performance sono
aziende con fatturati inferiori al milione di euro ed operanti nei settori del commercio, dei servizi e
dell’industria, con le medesime frequenze.
Le aziende che realizzano fatturati decrescenti, nel 90% dei casi, sono aziende operanti nel settore
industriale/artigianale12.
8 Iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese alla data del 31.07.2017. 9 Ridotto, rispetto al report precedente in cui erano 71, in quanto sono stati analizzati i bilanci al 31.12.2016 man mano che si sono resi disponibili. 10 Reperiti sul database AIDA-Bureau Van Dijk. 11 Le cui prime conclusioni, evidenziate in queste pagine, devono essere interpretate alla luce della ridotta dimensione e rappresentatività del campione 12 Con i seguenti codici ATECO (Combinazione alfanumerica che identifica una attività economica): 412000 (Costruzione di edifici residenziali e non residenziali), 205940 (Fabbricazione di prodotti chimici vari per uso industriale), 255000 (Fucinatura, imbutitura, stampaggio e profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri), 431200 (preparazione del cantiere edile e sistemazione terreno), 721909 (ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria), 260000 (Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi), 321210 (Fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi), 200000 (fabbricazione di prodotti chimici), 257312 (Fabbricazione di parti intercambiabili per macchine utensili).
Tabella 18 – Variazioni di fatturato
VARIAZIONI DI FATTURATO 2016 vs 2015
FREQUENZA
n° %
negativa 9 32,14%
tra 0% e 20% 7 25,00%
tra 20% e 50% 6 21,43%
tra 50% e 100% 3 10,71%
maggiori del 100% 3 10,71%
TOTALE 28 100,00%
Nella tabella 19 vengono presentati gli stessi risultati, suddividendo le aziende in classi di fatturato.
La maggiore concentrazione di aziende si ha nella classe di fatturato inferiore al milione di euro, in
cui si registrano gli unici casi in cui i fatturati raddoppiano anche se circa un terzo delle aziende che
rientrano in questa classe dimensionale ha subito una contrazione del fatturato nel 2016 rispetto
all’anno 2015. Tra Le aziende appartenenti alla classe di fatturato superiore a 5 milioni solamente
un’azienda registra fatturati decrescenti nel passaggio da un esercizio a quello successivo.
Nei report successivi a questo saranno esaminate anche altre variabili per disaggregare il dato di
frequenza sulle variazioni di fatturato: settore di attività, requisiti di innovazione, presenza di
imprenditoria giovanile e/o femminile.
Tabella 19 - variazione fatturato per classi dimensionali
n° % n° % n° %
negativa 5 35,71% 3 33,33% 1 20,00%
tra 0% e 20% 4 28,57% 3 33,33% 0 0,00%
tra 20% e 50% 0 0,00% 3 33,33% 3 60,00%
tra 50% e 100% 2 14,29% 0 0,00% 1 20,00%
maggiori del 100% 3 21,43% 0 0,00% 0 0,00%
TOTALE 14 100,00% 9 100,00% 5 100,00%
tra 1 e 5 MILIONI > a 5 MILIONI< di 1 MILIONEVARIAZIONI DI FATTURATO 2016 vs 2015
FREQUENZA PER CLASSI DI FATTURATO
Variazione dell’Utile di esercizio
Una seconda analisi viene svolta sulla variazione dell’utile d’esercizio. Il 39 % delle aziende realizza
utili inferiori all’anno 2015, tra le aziende che vedono ridursi il proprio utile d’esercizio, dall’analisi dei
codici ATECO, tre quarti operano nel settore industriale13.
Da notare che più di un quarto del campione analizzato ha almeno raddoppiato l’utile di esercizio
del 2015.
Non vi è corrispondenza tra le aziende che registrano variazioni di fatturato maggiori al 100% ed
aziende che mostrano utili d’esercizio aumentati di oltre il doppio del valore 2015.
Tabella 20 – Variazioni di utile
VARIAZIONI DI UTILE 2016 vs 2015
FREQUENZA
n° %
negativa 11 39,29%
tra 0% e 20% 3 10,71%
tra 20% e 50% 5 17,86%
tra 50% e 100% 1 3,57%
maggiori del 100% 8 28,57%
TOTALE 28 100,00% Variazioni totali attività e patrimonio netto
Il totale delle attività patrimoniali è in crescita ad eccezione del 10% delle aziende che presentano
attività decrescenti. Il 21% delle aziende raddoppia il totale attivo dell’anno precedente.
I dati relativi al patrimonio netto sono in linea con i dati delle attività di bilancio, la correlazione positiva
tra aumento delle attività e patrimonio netto potrebbe essere generata da una crescita degli
investimenti tramite autofinanziamento aziendale, dinamica che sarà analizzata più dettagliatamente
nei prossimi report.
Nella tabella 21 vengono presentati i dati relativi alle classi di patrimonio netto, con le relative
frequenze in termini assoluti e percentuali per ogni classe di patrimonio negli esercizi 2015 e 2016.
13 Più specificatamente le aziende che presentano un decremento dell’utile sono aziende con i seguenti codici ATECO: 412000 (Costruzione di edifici residenziali e non residenziali), 282999 (Fabbricazione di altro materiale meccanico e di altre macchine di impiego generale), 200000 (Fabbricazione di prodotti chimici), 620100(Produzione di software non connesso all'edizione), 712021 (Controllo di qualità e certificazione di prodotti, processi e sistemi), 211000 (Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base), 205940(Fabbricazione di prodotti chimici vari per uso industriale), 255000( Fucinatura, imbutitura, stampaggio e profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri), 431200(preparazione del cantiere edile e sistemazione terreno), 721909(ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria 260000 (Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi).
Tabella 21 – Valore di patrimonio netto
VALORE DI PATRIMONIO NETTO
FREQUENZA
2015 2016
n° % n° %
1 euro 0 0,00% 0 0,00%
da 1 fino a 5mila euro 0 0,00% 0 0,00%
da 5 a 10mila euro 1 3,57% 0 0,00%
da 10 a 50mila euro 4 14,29% 0 0,00%
da 50 a 100mila euro 4 14,29% 5 17,86%
da 100 a 250mila euro 6 21,43% 8 28,57%
da 250 a 500mila euro 3 10,71% 4 14,29%
da 500 a 1mln euro 3 10,71% 4 14,29%
da 1 a 2,5mln euro 3 10,71% 3 10,71%
da 2,5 a 5mln euro 2 7,14% 1 3,57%
più di 5 mln euro 2 7,14% 3 10,71%
TOTALE 28 100,00% 28 100,00%
Si realizza un aumento del patrimonio netto nell’ 82% del campione. Il 75% delle aziende ha un
patrimonio netto inferiore a 1 milione di euro, tuttavia nel 2016 non sono presenti aziende con valori
del patrimonio netto inferiori a 50.000 euro.
Ebitda/fatturato e ROA
Gli indicatori relativi alle performance economiche qui considerati sono l’ebitda / fatturato e il ROA,
che presentano andamenti similari.
Nella tabella 22 vengono presentate le frequenze relativamente alle classi di performance in
relazione al ROA ed al ebitda/fatturato, i dati sono relativi all’esercizio 2016.
Il 75 % delle aziende presenta ROA inferiori all’8%, mentre l’11% circa del campione presenta valori
superiori al 20%. Il valore medio è di 7,66% con un valore massimo del 39% ed un minimo dello
0,64%. L’ebitda/fatturato invece ha un valore medio dell’11%, un valore massimo del 34% ed un
valore minimo pari a 1%.
Tabella 22 - Frequenza per classi di valori degli indicatori ROA ed EBITDA/FATTURATO – anno 2016
CLASSI DI VALORI
FREQUENZA
EBITDA / fatturato ROA
n° % n° %
Da 0 A 4% 4 14,29% 14 50,00%
Da 4 A 8% 5 17,86% 7 25,00%
Da 8 A 20% 13 46,43% 4 14,29%
Oltre 20% 6 21,43% 3 10,71%
TOTALE 28 100,00% 28 100,00%
Nella tabella 23, invece, vengono presentate le variazioni avvenute negli indicatori.
La maggior parte delle aziende presenta risultati relativi al ROA in decrescita rispetto al 2015, i dati
sono sicuramente influenzati dalla crescita del totale delle attività che nel ROA costituiscono il
denominatore. Per quanto riguarda il rapporto EBITDA/FATTURATO, la riduzione che si riscontra in
molte unità potrebbero derivare da una crescita dei costi operativi e, in alcuni casi, da una
diminuzione del fatturato. In ogni caso, il dato è assolutamente sorprendente e meritevole di
approfondimento anche nei prossimi report, facendo riferimento anche a campioni
dimensionalmente più elevati. Tabella 23- Frequenza per classi di valori della variazione degli indicatori ROA ed EBITDA/FATTURATO
VARIAZIONE INDICATORI CLASSI DI VALORI
FREQUENZA IN %
EBITDA / FATTURATO ROA
negativa 68,0% 64,3%
tra 0% e 20% 8,0% 3,6%
tra 20% e 50% 12,0% 3,6%
tra 50% e 100% 4,0% 17,8%
maggiori del 100% 8,0% 10,7%
TOTALE 100,0% 100,0%
Posizione finanziaria netta
Le aziende analizzate presentano un’eccedenza di disponibilità liquide rispetto ai debiti finanziari nel
55% dei casi, situazione che indica una condizione di liquidità aziendale. Il dato è piuttosto
sorprendente visto che il carattere di innovatività farebbe intuitivamente pensare ad aziende con
investimenti e con un fabbisogno finanziario da colmare. D’altra parte, si è già dato atto della
particolare eterogeneità dei settori di attività presenti nel registro delle PMI innovative.
Gli indicatori calcolati tramite l’utilizzo della Posizione Finanziaria Netta (PFN) 14 sono: PFN/EBITDA,
PFN/PATRIMONIO NETTO e ONERI FINANZIARI/PFN15 di cui di seguito sono forniti i valori medi16:
PNF / PATRIMONIO
NETTO 18% PNF / EBITDA 83% ONERI
FINANZIARI / PNF
2%
La Posizione finanziaria netta nei confronti del patrimonio netto indica l’equilibrio tra i mezzi finanziari
di terzi ed i mezzi propri, emerge chiaramente una leggera sottocapitalizzazione tuttavia sostenibile.
Il rapporto è mediamente del 18 %.
La Posizione finanziaria netta in rapporto all’Ebitda evidenzia la capacità dell’azienda di produrre
risorse finanziarie. Il dato medio è di oltre l’80%: ciò significa che, ipotizzando una sostanziale
coincidenza dell’Ebitda con i flussi finanziari e trascurando esigenze di investimento e la variabile
tributaria le aziende, in meno di un anno potrebbero coprire la posizione finanziaria scoperta.
Infine l’incidenza degli oneri finanziari non è da considerarsi elevata, con valori medi del 2%.
14 La Posizione Finanziaria Netta è calcolata, nella presente analisi, sommando i debiti verso banche con i debiti verso altri finanziatori (a breve e a medio-lungo termine) al netto delle disponibilità liquide. 15 Relativamente alla costruzione di quest’ultimo indicatore sono state prese in considerazione esclusivamente aziende con indebitamento finanziario in senso stretto, ossia debiti finanziari maggiori delle disponibilità liquide. 16 Dal calcolo della media sono stati esclusi dati anomali eccessivamente distanti dalla media che potrebbero alterare significativamente il risultato della stessa.
Contatti
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