22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]
anno 18numero 114giugno - luglio 2010Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993
NUMERO 114giUgNO - LUgLiO2010
All’internopONtE cEsARE cANtÚ
SOMMARIO il presidente 3
l'OrdinA inFOrMA 4
cOnsigliO nAziOnAle ingegneri 4
legislAziOne 5
pubblicAziOni 5
giurisprudenzA 6
FiscO 10
ArchiviO cAttAneO 13
sicurezzA 14
insertO
ponte cesare cantÚ
gruppO giOvAni ingegneri 17
ArgOMenti 22
AttivitA' istituziOnAle 26
lAvOrO: richieste - OFFerte 27
segnAlAziOni 28
AggiOrnAMentO dell'AlbO 29
servizi 31
direttore responsabile
Luisella Garlatiredazione
Marco cattaneo - referente del gruppo giovani
emma Bolognesi elena Gandola progetto grafico
Lavori in corsosede
Via a. Volta n. 62 - 22100 comotelefono
031/269810Fax
031/301807e-mail
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il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il consiglio dell’Ordine né il gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.
stampato presso
Grafica Marelli s.n.c.via leonardo da vinci, 28 - 22100 como
in copertina:
ponte cesare cantù
in quarta di copertina:
inaugurazione ponte cesare cantù
consIGLIo DeLL’orDIne DeGLI InGeGnerI DeLLa proVIncIa DI coMopresidentedott.ing. LeopoLDo MareLLIvice presidentedott.ing. franco Gerosasegretariodott.ing. arIanna MInorettItesorieredott.ing. anDrea taGLIaBue
consiglieridott.ing. GIaMpIero ajanIing.iunior feDerIco BassanIdott.ing. GIuLIa BoLLInIdott.ing. ManLIo cantaLuppIdott.ing. LuIseLLa GarLatIdott.ing. pIer GIuseppe Lozejdott.ing. GIorDano zappa
NOTIZIARIO ordine INGEGNERI provincia Como
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bRICIOlEAGlI INGEGNERI
E’ il titolo di un articolo pubblicato in prima pagina sul quoti-diano Italia Oggi del 9 giugno a firma Ignazio Marino.Lo spunto sono i dati elaborati dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sui bandi di progettazione pubbli-cati e aggiudicati nel primo trimestre 2010, evidenziando le problematiche del settore.
Analizzando il monitoraggio svolto, si rimarca che il primo trimestre 2010 manifesta una crescita del mercato dei bandi pubblici di progettazione rispetto allo stesso periodo del 2009.Una crescita che comunque mette in risalto le criticità di questo settore derivanti soprattutto dalla liberalizzazione dei compensi professionali, dall’arbitrarietà nella determinazione dei compensi da porre a base di gara, dai ribassi medi appli-cati, (dell’ordine del 40%), e dai ribassi massimi (superiori all’80%). Conseguenza di tutto ciò è la crescente marginalizza-zione dei liberi professionisti.
Infatti solo il 5,3% dei bandi di progettazione ed esecuzione è stato acquisito da liberi professionisti (individuali, associati o strutturati in forma di società di professionisti), e se si consi-dera il valore economico delle aggiudicazioni, tale quota, nel periodo considerato, corrisponde allo 0,6%.I liberi professionisti si difendono solo nei bandi dove non è prevista l’esecuzione dei lavori.
Sempre nel periodo considerato essi si sono aggiudicati, in termini numerici, il 42,7% dei bandi di progettazione e degli altri servizi attinenti l’ingegneria, corrispondente però solo all’11,4% dell’importo complessivo degli incarichi.
In base a una stima, i risparmi derivanti dalla libera ribassa-bilità dei corrispettivi degli incarichi, rispetto alla possibilità di apportare una riduzione massima del 20% (come previsto dalla normativa ante Decreto Bersani), sono pari allo 0,3% del costo delle opere alle quali i servizi si riferiscono.Tali risparmi non giustificano assolutamente i rischi, in termine di costo finale dell’opera, che una progettazione al “massimo ribasso” comporta.
Il PRESIDENTE
55° conGresso nazIonaLe DeGLI orDInI DeGLI InGeGnerI D’ItaLIa
Dal 7 al 10 settembre si terrà a Torino il 55° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia.Il tema congressuale “Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell’ingegneria e riforma delle professioni” è stato proposto dal C.N.I. in quanto ritenuto di estrema attualità e importanza.Il Congresso Nazionale rappresenta un momento di confronto e discussione su grandi temi che interessano il Paese e la nostra categoria.In particolare il tema scelto vuole ribadire la centralità della nostra professione, svolta in qualunque forma, nello sviluppo economico del nostro Paese.Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Giovanni Rolando, nella presentazione del Congresso, cita testualmente: Da sempre noi ingegneri siamo stati il vero motore dello sviluppo del Paese ed oggi, in piena crisi mondiale, dobbia-mo riappropriarci del ruolo di centralità che ci appartiene. Dobbiamo scollarci di dosso quel timore reverenziale che a volte abbiamo per chi ci governa ed uscire allo scoperto, esprimendo senza timore i nostri punti di vista sui grandi temi, dall’energia all’ambiente, dalla sicurezza allo sviluppo sostenibile. La nostra forma mentis ci porta ad essere concreti analisti dei problemi, propositori di soluzioni all’insegna del pragmatismo e categoria che più delle altre può essere il vero interprete del futuro del Sistema Italia.La nostra professione ha però bisogno di strumenti snelli, di una rivisitazione delle nostre regole che saranno riscritte in modo da garantire con più rigore la qualità professionale, nell’interesse del cittadino e nella tutela della dignità del professionista.
Parteciperò al Congresso con altri colleghi Consiglieri, avremo modo di ritornare sull’argomento, esprimendo le considerazio-ni che il confronto saprà fornire.
Leopoldo Marelli
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CONSIGlIO NAZIONAlE INGEGNERI
RIfORMADEllEPROfESSIONI
l'ORDINEINfORMA
cHIusura DeLLa seGreterIaLa segreteria dell’Ordine resterà chiusa per la pausa estiva dal 2 al 31 agosto 2010.
serVIzIo Gare suL sIto DeL cnI “tuttoingegnere”Il servizio Gare recentemente rinnovato si avvale di Infordat, azienda leader in Italia nella consulenza alle imprese e specializzata nelle gare d'Appalto pubbliche. Infordat si occupa giornalmente di monitorare e reperire tutte le gare d'appalto, anche di piccolo importo, di qualunque settore e categoria (Lavori, Forniture, Servizi e Progettazione), pub-blicate sull’intero territorio nazionale utilizzando diverse fonti; le gare vengono quindi selezionate, classificate e suc-cessivamente inserite in una completa Banca Dati. Con il servizio è quindi possibile:- essere informati in tempo reale delle gare di proprio inte-
resse su tutto il territorio nazionale- selezionare tutte le informazioni rilevanti, tra cui: gare
aperte e risultati di gara per tipo appalto, categorie d'ope-ra, livello territoriale, oggetto, periodo di riferimento, com-mittente, importo, settore di intervento, tipo di incarico, scadenza, etc.
- stampare gli elenchi degli appalti selezionati e le schede descrittive di ciascuno di essi
- ottenere i testi integrali dei bandi di interesse- ricevere giornalmente un Bollettino elettronico direttamente
nella propria casella e-mail, contenente le informazioni sulle gare aperte e sui risultati delle gare di proprio interesse.
Il servizio è gratuito e riservato agli iscritti che hanno otte-nuto, tramite gli Ordini provinciali, Username e Password di identificazione per l’utilizzo dei servizi al sito www.tuttoi-gnegnere.it.
rInnoVo DeL coMItato nazIonaLe DeI DeLeGatI InarcassaIl 18 maggio 2010 si sono svolte le operazioni di scrutinio delle elezioni per il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati Inarcassa per il quinquennio 2010/2015.I candidati hanno riportato i seguenti voti:dott. ing. Pier Giuseppe Lozej voti 102dott. ing. Luisella Garlati voti 94dott. ing. Marco Porta voti 7Risulta pertanto eletto Delegato della Provincia di Como il dott. ing. PIER GIUSEPPE LOZEJ.
AVVISI
coMunIcato staMpaGli ingegneri rilanciano sulla Siliquilini: “va rispedita al mittente” Gli Ingegneri guardano con preoccupazione al futuro e rilanciano sulla proposta Siliquini: dopo l'Assemblea dei Presidenti degli Ordini, un “no” più forte e chiaro per un disegno di legge “lesivo degli interessi della collettività, velleitario e non idoneo a risolvere i problemi delle professioni”. Una contrarietà espressa a gran voce e unitariamente da tutti gli ingegneri italiani, un “no” compatto al disegno di legge di iniziativa parlamentare 'Riforma delle profes-sioni intellettuali' presentato dall’on. Siliquini. Rischio primario, a detta del Consiglio Nazionale degli Ingegneri: che si tratti di un “disegno lesivo degli interessi della collettività”. E il “no” oggi viene ribadito dall'Assemblea dei Presidenti degli Ordini Provinciali, riunitasi nei giorni scorsi a Roma proprio per approfondire la que-stione. “C'è soddisfazione perchè dall'assise è emerso il completo accordo della base: tutti i 220.000 ingegneri italiani contrari alla proposta Siliquini e decisi a procedere come stabilito con il Ministro Alfano – ha affermato il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Giovanni Rolando – Il CNI sta infatti lavorando in modo che a breve vengano definiti i principi cardine da presentare al Ministro stesso”. “Da oltre 10 anni l'on. Siliquini segue la riforma delle professioni – ha spiegato il Presidente dell'Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri Giuseppe Di Natale – ma è come se questo decennio (nello specifico dal Congresso Nazionale a Ragusa del 2001) non fosse servito a nulla data la pochezza della proposta e i notevoli punti di criticità che la stessa alimenta. Il voto unanime dell'Assemblea ha rinviato al mittente la proposta di legge come velleitaria e non idonea a risolvere i problemi delle professioni”. Numerose le criticità del 'Testo unificato' della Siliquini, alcune intollerabili per gli ingegneri ed emerse a seguito del contributo di approfondimento del Centro Studi del CNI ed analizzate in maniera puntuale dall’Assemblea dei Presidenti: la definizione di professione intellettuale che perde la fondamentale caratteristica di essere regolamentata; l’equiparazione tra i titoli formativi professionali e universitari; la interpretazione del ruolo degli attuali ordini assimilati ad associazioni; la costituzione di un consiglio nazionale indistinto di tutte le professioni che agirebbe in rappresentanza di interessi non più della professione ma dei professionisti; la nuova interpretazione del concetto di tariffa libe-rante derogabile; l’accorpamento in un unico albo dei tecnici per l’ingegneria sia degli attuali professionisti diplomati che dei laure-ati triennali con la conseguente eliminazione della sezione B degli attuali Ordini, in contrasto con quanto previsto dal DPR 328/2001; la confusione che si verrebbe a creare per la individuazione dei pro-fessionisti da parte della committenza circa il percorso formativo.Roma, 9 giugno 2010 Giovanni Rolando Presidente del CNI
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CONSIGlIO NAZIONAlE INGEGNERI PUbblICAZIONIarcHItettura conteMporanea In fInLanDIaAutore: Antonello Alici
editore: Motta Architettura
prezzo: euro 29,90
La finlandia gioca un ruolo primario nel panorama internazio-nale dell'architettura del novecento. La sua forza trainante, che le ha permesso di conquistare un'identità propria nella regione scandinava, si deve alla capacità di trovare le chiavi di adattamento all'ambiente, al clima e alle tradizioni locali mantenendo vivo lo sguardo sul dibattito internazionale e declinando una via alla modernità che rifiuta le mode e le etichette e combina sapientemente le tecnologie innovative con i materiali della tradizione. Il legno e il granito sono riconosciuti come materiali simbolo della nazione, la luce e il sapiente dialogo con la natura e il paesaggio sono anche oggi i segni dell'identità del paese. Il volume propone un itinerario attraverso le opere degli ultimi trent'anni e i protagonisti delle nuove generazioni di architetti.
arcHItettura conteMporanea In suD afrIcaAutore: ines tolic
editore: Motta Architettura
prezzo: euro 29
Il volume propone di scattare un'istantanea aggiornata della situazione in cui versa la recente produzione architettonica sudafricana tramite la selezione critica delle opere più rile-vanti. Dalla nuova corte costituzionale ai centri commerciali d'ispirazione toscana, dai tentativi di riqualificare le malfa-mate townships ai lavori in corso in vista dei Mondiali 2010, l'architettura del sud africa offre oggi di sé un'immagine sfaccettata e complessa, riflesso del processo di transizione avviatosi con l'ascesa al potere di nelson Mandela e con l'isti-tuzione di una delle più giovani e sorprendenti democrazie del nostro tempo.
arcHIttura e paesaGGIo costruItopaLerM & taBares De naVaAutore: Marco Mulazzani
editore: electa
prezzo: euro 38
Lo studio si occupa di architettura, urbanistica e paesaggio, attraverso incarichi professionali, concorsi, esposizioni e pubblicazioni.
GIorGIo VasarIAutore: claudia conforti
editore: electa
prezzo: 20 euro
affidato alla cura e all’autorevolezza della storica claudia conforti, già autrice per electaarchitettura, della monogra-fia su Giorgio Vasari (1511-1574) pubblicata nella collana “architettura e architetti classici”, il volume propone una lettura critica dell’opera architettonica di colui che, univer-salmente conosciuto per le Vite de’ più eccellenti architetti, scultori e pittori, fu interprete del rinnovamento di firenze auspicato da cosimo I, con la sistemazione degli uffizi e la ristrutturazione di palazzo Vecchio.
lEGISlAZIONE
ManoVraDecreto-LeGGe 31 maggio 2010, n. 78.Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di
competitività economica.
(g.u. n. 125 del 31/05/2010 - s.O. n. 114/l)
attIVIta’ eDILIzIa LIBera: noVIta’ neLLa conVersIone In LeGGe D.L. 40/2010LeGGe 22 maggio 2010, n. 73conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
25 marzo 2010, n. 40, recante disposizioni urgenti tribu-
tarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali
internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma
dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», di potenziamento e
razionalizzazione della riscossione tributaria anche in ade-
guamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei
gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi
e sostegno della domanda in particolari settori.
(g.u. n. 120 del 25/05/2010)
MuD: proroGa presentazIoneD.L. 30 maggio 2010, n. 72Misure urgenti per il differimento dei termini in materia
ambientale e di autotrasporto, nonché per l’assegnazione
di quote di emissione cO2.
recante i differimento del termine della presentazione del
Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) per il
2009 al 30/06/2010.
(g.u. n. 117 del 21/05/2010)
autorIta’ LaVorI puBBLIcI: parerI GIurIDIcI facoLtatIVIprovvedimento del 4 maggio 2010regolamento sulla istruttoria dei quesiti giuridici.
(g.u. n. 113 del 17/05/2010)
preVenzIone IncenDILettera cIrcoLare prot. n. 0005642 del 31 marzo 2010 del Dipartimento dei Vigili del fuocola circolare fornisce chiarimenti in merito alla certificazione
della resistenza al fuoco di elementi costruttivi, con parti-
colare riguardo alle murature. le certificazioni di murature
basate su valutazioni analitiche ammesse solo per i progetti
presentati fino al 25/09/2010.
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GIURISPRUDENZA
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Il tema è di ampia portata e richiede un approccio multidisci-plinare che, data l'economia del contesto, può essere affronta-to in estrema sintesi. Il primo riferimento è di rango costitu-zionale e trova fondamento nell'art. 9 della Costituzione, come tutela del paesaggio1.Non è, quindi, paradossale che il frontista abusivo abbia diritto di pretendere dal vicino il rispetto della distanza minima.Afferma una dottrina: “Ciò è ragionevole, soprattutto in con-siderazione del fatto che le disposizioni sulle distanze tra costruzioni sono preordinate non solo alla tutela degli interes-si dei frontisti, ma anche al rispetto di una serie di esigenze generali, tra cui quella della salute pubblica, della sicurezza, delle vie di comunicazione, della buona gestione del territorio, ecc.”2. Quindi norme di azione e norme di relazione che, a volte, apparentemente si incrociano.La Cassazione ha osservato: “Ci si deve allora chiedere (...) se vi sia differenza tra contraddire le regole sulle distanze con accordi tra privati e il riconoscere la possibilità che per usucapione sorga una servitù in contrasto con la normativa generale. La differenza c'è e può essere letta su due piani : il primo concerne il meccanismo dell'acquisto dei diritti in forza del decorso del tempo; il secondo attiene al ruolo che si assegna al rapporto tra privato e pubblica amministrazione nella difesa delle prescrizioni di rilievo pubblicistico (…)”3.Ancora in sentenza, a proposito del rapporto tra soggetti, pubblici e privati: “Entrambi i soggetti possono concorrere alla tutela dell'interesse fissato dall'ordinamento, ma ferma rimane la distinzione dei caratteri tra potere privato e potere pubblico, ciascuno contraddistinto dai limiti generali della categoria cui appartiene. Ciò giustifica anche il diverso tratta-mento da riservare da un lato agli accordi di deroga e dall'altro al meccanismo dell'usucapione; ove quest'ultima operi, resta alla sola P.A. il potere (pubblico) di agire per conformare la proprietà al modo previsto dal legislatore”.Sull'azione del privato a tutela delle distanze legali in sede possessoria richiamo una risalente nota di I. Cacciavillani4 che acutamente osservava: “Trattandosi di distanza tra il con-fine della propria proprietà e l'edificio costruito dalla contro-parte sul suo fondo, tale «potere di fatto» non può certo essere esercitato dal primo sull'area di proprietà del secondo. Il potere di fatto, possibile oggetto della turbativa manutenibile in possessorio, può riguardare solo il proprio fondo, consistere cioè in un modo di fruizione del proprio fondo, in relazione alla
situazione di fatto dei fondi circonvicini”. Donde una prima conclusione di grande rilievo: non è la distanza che si «possiede»; è soltanto un «certo modo» di gode-re il proprio fondo, in relazione e nei confronti di fondi finitimi, che può formare oggetto della tutela possessoria”.Ed ancora: “Una distanza non si possiede, si possiedono (e si possono difendere) solo gli effetti di una certa norma sulle distanze, o quello che, dall'inosservanza di quella norma, il proprio fondo può venire a «perdere di utilità»”.Notava ancora l'Autore: “La distanza tra costruzioni o della costruzione dal confine è un dato esclusivamente normativo (…), soggetto, specie di questi tempi, a modifiche frequenti e radicali, senza che peraltro lo stato di fatto «posseduto» dal proprietario muti per nulla.”.Quindi non ogni innovazione sul fondo del vicino lede il possesso altrui, ma solo se viene dimostrata una concreta ed attuale diminuzione del precedente modulo di godimento del fondo.
Materiale
Art. 872 C.C. Violazione delle norme di edilizia.[I]. Le conseguenze di carattere amministrativo della violazio-ne delle norme indicate dall'articolo precedente sono stabilite da leggi speciali.[II]. Colui che per effetto della violazione ha subito danno deve esserne risarcito, salva la facoltà di chiedere la riduzione in pristino quando si tratta della violazione delle norme con-tenute nella sezione seguente o da questa richiamate [2933].TUTELA RISARCITORIA
Art. 873 C.C. Distanze nelle costruzioni.[I]. Le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri. Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore [878].TUTELA REALE: DEMOLIZIONE
Art. 9 D.M. 1444/68. Limiti di distanza tra i fabbricati.Le distanze minime tra fabbricati per le diverse zone territo-riali omogenee sono stabilite come segue:1) Zone A): per le operazioni di risanamento conservativo e per le eventuali ristrutturazioni, le distanze tra gli edifici non
lE DISTANZE TRA I fAbbRICATI E DAI CONfINI IN MATERIA EDIlIZIA
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possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra i volumi edi-ficati preesistenti, computati senza tener conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico, artistico o ambientale;2) Nuovi edifici ricadenti in altre zone: è prescritta in tutti i casi la distanza minima assoluta di m. 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti;3) Zone C): è altresì prescritta, tra pareti finestrate di edifici antistanti, la distanza minima pari all'altezza del fabbricato più alto; la norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata, qualora gli edifici si fronteggino per uno sviluppo superiore a ml. 12.Le distanze minime tra fabbricati - tra i quali siano interposte strade destinate al traffico dei veicoli (con esclusione della viabilità a fondo cieco al servizio di singoli edifici o di inse-diamenti) - debbono corrispondere alla larghezza della sede stradale maggiorata di:ml. 5 per lato, per strade di larghezza inferiore a ml. 7;ml. 7,50 per lato, per strade di larghezza compresa tra ml. 7 e ml. 15;ml. 10 per lato, per strade di larghezza superiore a ml. 15.Qualora le distanze tra fabbricati, come sopra computate, risultino inferiori all'altezza del fabbricato più alto, le distanze stesse sono maggiorate fino a raggiungere la misura corri-spondente all'altezza stessa. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenti commi, nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizza-zioni convenzionate con previsioni planovolumetriche.
GIurIspruDenzaIntegrazione dell'art. 873 c.c. da parte delle norme degli strumenti urbanistici sulle distanze.Cassazione civile, sez. II, 2 febbraio 2009, n. 2563: “Le prescri-zioni dei piani regolatori generali e degli annessi regolamenti comunali edilizi, che disciplinano le distanze nelle costruzioni anche con riguardo ai confini, sono integrative del codice civile, sicché il giudice, in applicazione del principio iura novit curia, deve acquisirne diretta conoscenza d'ufficio, quando la violazione di queste sia dedotta dalla parte.”
applicazione dell'art. 9 D.M. 1444/68.Cassazione civile, sez. II, 20 maggio 2008, n. 12767: “L'art. 9, comma 1 n. 2, d.m. 2 aprile 1968 n. 1444 - emanato in forza
dell'art. 41 quinquies l. 17 agosto 1942 n. 1150, aggiunto dall'art. 17 l. 6 agosto 1967 n. 765 - in base al quale la distan-za tra pareti finestrate di edifici frontisti non deve essere inferiore a dieci metri, si riferisce alle sole nuove edificazioni consentite in zone diverse dal centro storico (zona A), posto che in questo ultimo, dove vige il generale divieto di costruzio-ni "ex novo", la norma si limita a prescrivere che la distanza non sia inferiore a quella intercorrente tra i volumi edificati preesistenti.
sostituzione automatica delle norme degli strumentiurbanistici difformi dall'art. 9 D.M. 1444/68.Cassazione civile, sez. II, 29 maggio 2006, n. 12741: “Poiché l'art. 136 t.u. 6 giugno 2001 n. 380, nell'abrogare (con effetto ex nunc) l'art. 17, comma 1 lett. c, delle legge n. 765 del 1967, ha lasciato in vigore i commi 6, 8, 9, dell'art. 41 quinquies della legge n. 1150 del 1942, gli strumenti urbanistici locali devono osservare la prescrizione di cui all'art. 9 del d.m. n. 1444 del 1968, che prevede la distanza minima inderogabile di mt. 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti; pertanto, nel caso di norme contrastanti, il giudice è tenuto ad applicare la disposizione di cui al citato art. 9, in quanto automaticamente inserita nello strumento urbanistico in sostituzione della norma illegittima.”
successione degli strumenti urbanistici.Cassazione civile, sez. II, 02 marzo 2007, n. 4980: “In caso di successione nel tempo di norme edilizie, la nuova discipli-na, se meno restrittiva, è applicabile anche alle costruzioni realizzate prima della sua entrata in vigore, con l'unico limite dell'eventuale giudicato formatosi nella controversia sulla legittimità della costruzione stessa, onde la illegittimità dell'eventuale ordine di demolizione degli edifici originaria-mente illeciti alla stregua delle precedenti norme, nei limiti in cui siano consentiti dalla normativa sopravvenuta.”
nozione di costruzione.Cassazione civile, sez. II, 19 ottobre 2009, n. 22127: “Ai fini dell'osservanza delle norme in materia di distanze legali sta-bilite dall'art. 873 c.c. o da norme regolamentari integrative, la nozione di «costruzione» comprende qualsiasi opera non completamente interrata avente i caratteri della solidità ed immobilizzazione rispetto al suolo. (Nella specie, si è ritenuto che integrasse la nozione di «costruzione», ai predetti fini, una
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baracca di zinco costituita solo da pilastri sorreggenti lamiere, priva di mura perimetrali ma dotata di copertura)”.Secondo T.A.R. Lombardia Brescia n. 1601/2008 non si deve verificare il rispetto della distanza in caso di portico, aperto sui tre lati e, quindi, inidoneo a costituire le strette intercapedini vietate sotto il profilo igienico-sanitario dal D.M. Cassazione civile, sez. II, 10 gennaio 2006, n. 145: “In tema di distanze legali, il muro di contenimento di una scarpata o di un terrapieno naturale non può considerarsi "costruzione" agli effetti della disciplina di cui all'art. 873 c.c. per la parte che adempie alla sua specifica funzione, e, quindi, dalle fon-damenta al livello del fondo superiore, qualunque sia l'altezza della parete naturale o della scarpata o del terrapieno cui aderisce, impedendone lo smottamento; la parte del muro che si innalza oltre il piano del fondo sovrastante, invece, in quanto priva della funzione di conservazione dello stato dei luoghi, è soggetta alla disciplina giuridica propria delle sue oggettive caratteristiche di costruzione in senso tecnico giuridico, ed alla medesima disciplina devono ritenersi soggetti, perché costru-zioni nel senso sopra specificato, il terrapieno ed il relativo muro di contenimento elevati ad opera dell'uomo per creare un dislivello artificiale o per accentuare il naturale dislivello esistente.”Cassazione civile, sez. II, 27 luglio 2006, n. 17089: “In tema di distanze tra costruzioni su fondi finitimi, ai sensi dell'art. 873 c.c., con riferimento alla determinazione del relativo calcolo, poiché il balcone, estendendo in superficie il volume edificatorio, costituisce corpo di fabbrica, e poiché l'art. 9 d.m. 2 aprile 1968 - applicabile alla fattispecie, disciplinata dalla legge urbanistica 17 agosto 1942 n. 1150, come modificata dalla l. 6 agosto 1967 n. 765 - stabilisce la distanza minima di mt. 10 tra pareti finestrate e pareti antistanti, un regolamento edilizio che stabilisca un criterio di misurazione della distanza tra edifici che non tenga conto dell'estensione del balcone, è contra legem in quanto, sottraendo dal calcolo della distanza l'estensione del balcone, viene a determinare una distanza tra fabbricati inferiore a mt. 10, violando il distacco voluto dalla cd. legge ponte (l. 6 agosto 1967 n. 765, che, con l'art. 17, ha aggiunto alla legge urbanistica 17 agosto 1942 n. 1150 l'art. 41 quinquies, il cui comma non fa rinvio al d.m. 2 aprile 1968, che all'art. 9, numero 2, ha prescritto il predetto limite di mt. 10).Contra T.A.R. Lombardia Milano, 91/2010, nel caso di balcone di 1.60 consentito dalle n.t.a. e T.A.R. Friuli Venezia Giulia 422/2008 nel caso di un terrazzo privo di qualsiasi manufatto.
T.A.R. Liguria Genova, sez. I, 19 dicembre 2006, n. 1711: “Ai fini dell'individuazione della tipologia di un intervento edili-zio, il concetto di sopraelevazione si differenzia da quello di mero innalzamento, dovendosi considerare che quest'ultimo, specie se modesto ed inidoneo a determinare un incremento volumetrico, può risultare compatibile con la nozione di ristrutturazione, mentre non altrettanto può affermarsi nel caso di una sopraelevazione che sia inscindibilmente connessa all'incremento volumetrico in ragione di un rapporto di causa ed effetto e che sia quindi diretta all'accrescimento della cuba-tura di un fabbricato.”
nozione di parete finestrata.Cassazione civile , sez. II, 26 ottobre 2007, n. 22495: “In tema di distanze tra le costruzioni, l'art. 9 n. 2 d.m. 2 aprile 1968 n. 1444 prescrive, con disposizione tassativa ed inderogabile, la distanza minima assoluta di 10 metri tra i fabbricati anche nel caso in cui solo una delle pareti antistanti risulti finestrata e non entrambe.”.T.A.R. Piemonte n. 2565/2008 afferma che anche le luci costitu-iscono parete finestrata e persino aperture di qualsiasi genere verso l'esterno richiamando anche Corte d'Appello Catania 22.11.2003. In dottrina si è da tempo precisato che non è con-siderata parete finestrata quella in cui siano aperte semplici luci e non vedute perché: “(...) è sempre consentito chiudere le luci, a norma dell'art. 904 c.c., quando si voglia costruire in aderenza o in appoggio al muro del vicino”. S. Rezzonico “Le distanze in edilizia”, Milano 1998, 54.
conservazione delle distanze in caso di demolizione e ricostruzione fedele.T.A.R. Lombardia Milano, sez. II, 01 ottobre 2007, n. 5831: “La conservazione della distanza preesistente, inferiore alla distanza minima tra fabbricati prescritta dal d.m. n. 1444 del 1968, può ritenersi ammissibile nei soli casi di demolizione e ricostruzione fedele (quantomeno nelle medesime dimensioni esterne), configurandosi in tal caso non una nuova costruzione, ma un recupero edilizio realizzato con una serie di interventi assimilabili alla manutenzione straordinaria; nessuna deroga è ammissibile, viceversa, nel caso in cui, previa demolizione di un edificio preesistente, venga ricostruito al suo posto un fabbricato completamente diverso.”
usucapione della servitù avente ad oggetto il diritto di
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mantenere l'edificio a distanza inferiore a quella legale.Da ultimo, Cassazione civile, sez. II, 22 febbraio 2010, n. 4240: “In materia di violazione delle distanze legali tra proprietà confinanti, deve ritenersi ammissibile l'acquisto per usucapio-ne di una servitù avente ad oggetto il mantenimento di una costruzione a distanza inferiore a quella fissata dalle norme del codice civile o da quelle dei regolamenti e degli strumenti urbanistici locali.”
Distanza dalle strade.Consiglio Stato, sez. IV, 20 ottobre 2000, n. 5620: “Le fasce di rispetto stradale previste dalle norme poste dal c. strad. non costituiscono vincoli urbanistici, ma misure poste a tutela della sicurezza stradale che, tuttavia, comportano l'inedifica-bilità delle aree interessate.”T.A.R. Lombardia Brescia, sez. I, 07 aprile 2008, n. 357: “(...) detto divieto di edificazione non preclude, di norma, il recu-pero di edifici esistenti entro le fasce in oggetto; in difetto di specifici divieti stabiliti dalla disciplina edificatoria comunale (PRG o Regolamento edilizio), il recupero può considerarsi quindi ammissibile, anche eventualmente spinto ai limiti estremi della ristrutturazione integrale da cui deriva un edificio completamente diverso, purché venga accertato, in sede istruttoria, che il nuovo edificio non rechi, rispetto alla situazione preesistente, pregiudizi maggiori alle esigenze di tutela sopra indicate.”
Distanza dai corsi d'acqua.Cassazione penale, sez. III, 08 marzo 1994: “Il divieto di cui all'art. 96 lett. g) r.d. 25 luglio 1904, n. 523 (t.u. delle leggi sulle opere idrauliche) appare riferito ad opere e atti che investono gli alvei delle acque pubbliche, le sponde e difese, e cioè lo spazio soggiacente alle piene ordinarie, le sponde e le ripe interne, formanti con l'alveo del corso d'acqua una unità inscindibile per il contenimento e l'economia di scorrimento delle acque, o, comunque, le opere e i fatti che incidano sull'economia e sul regime dell'alveo del corso d'acqua, come sopra definito. Ciò è confermato dalle disposizioni degli artt. 57 e 58 stesso t.u., le quali - mentre assoggettano al controllo della pubblica amministrazione "i progetti per modificazioni di argini e per costruzioni e modificazioni di altre opere di qualsiasi genere che possono direttamente o indirettamente influire sul regime dei corsi d'acqua, ecc." (art. 57) - con-sentono una eccezione per "le opere eseguite dai privati per
semplice difesa, aderente alle sponde dei loro beni, che non alterino in alcun modo il regime dell'alveo" (art. 58). (Nella specie, relativa ad annullamento senza rinvio di sentenza di condanna perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, l'imputato, per riparare le vasche di decantazione dell'acqua proveniente dal lavaggio degli inerti (ghiaia e sabbia), aveva rialzato l'argine del fiume (operando peraltro sulla sua pro-prietà), e ciò non solo non aveva cagionato alcun pregiudizio all'ambiente e al paesaggio, ma aveva rinforzato l'argine del fiume, senza incidere sul regime dell'alveo e sul suo assetto).”
Mario LavatelliAvvocato, consulente legale dell’Ordine
1 Nel diritto romano classico era sconosciuta la nozione stessa di distanze tra costruzioni, in considerazione del rapporto di sovranità sulla cosa, ed ogni cosa era intesa come assolutamente indipendente dalle altre, salvo l'ambitus ed il limes (vedi M. Scarlata- Fazio in Distanze legali (dir. rom.) , E.d.D., voll. XIII.
2 S. Rezzonico “Le distanze in edilizia”, Milano 1998, 8. 3 Cass. civ., sez. II, 22.2.2010 n. 4240.4 “I limiti della tutelabilità possessoria delle distanze legali”, nota a
Tribunale di Bassano del Grappa, 10.4.1985 (ord.), in Riv. giur. ed., 1985, 463.
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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.L. 31.5.2010 n° 78 – cosiddetta “manovra correttiva” – recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Questi i principali contenuti.
reDDItoMetroE’ stato riscritto totalmente l’art. 38 del DPR 600/73, nella parte relativa all’accertamento sintetico basato sul cosiddetto “redditometro”.Le maggiori novità riguardano:• l’ampliamento dei “fatti indice” di capacità contributiva, con
la previsione di un aggiornamento biennale della base di dati;
• lo scostamento tra reddito accertato e reddito dichiarato è fissato al 20% (in precedenza 25%) e può essere rilevato anche per un solo anno (in precedenza, almeno due anni);
• l’obbligo di instaurare il contraddittorio con il contribuente, prima di emettere l’accertamento;
• dal reddito accertato sinteticamente è possibile scomputare gli oneri deducibili e le detrazioni d’imposta.
Le modifiche si applicano a partire dagli accertamenti sui redditi per i quali il termine di dichiarazione non è ancora sca-duto al 31.5.2010, quindi a partire dal periodo d’imposta 2009.
E’ altresì prevista la partecipazione dei Comuni ai fini dell’ac-certamento sintetico.In particolare, la collaborazione tra Agenzia delle Entrate e Comuni si svolgerà così:• dopo aver verificato lo scostamento del 20% tra quanto
dichiarato dal contribuente e quanto accertato, l’Agenzia invierà una segnalazione al Comune;
• nei successivi sessanta giorni, il Comune potrà comunicare all’Agenzia ogni elemento utile ai fini dell’accertamento sintetico;
• ricevuta la segnalazione del Comune e decorsi sessanta giorni, verrà emanato l’accertamento.
traccIaBILItà e LIMItI aLL’utILIzzo DeL contanteIl D.L. 78/2010 interviene anche in materia di limitazioni all'uso del denaro contante, assegni e titoli al portatore (art. 49 del D.Lgs. 231/2007). In particolare, con effetto dal 31.5.2010 passa da 12.500,00 euro a 5.000,00 euro il limite:• a partire dal quale è vietato il trasferimento di denaro con-
tante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore
MANOVRA CORRETTIVA D.l. 78/2010
o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi; per tali trasferimenti è quindi necessario ricorrere ad intermediari finanziari;
• a partire dal quale gli assegni bancari e postali devono recare l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità;
• fino al quale può essere richiesto, per iscritto, il rilascio di assegni circolari, vaglia postali e cambiari senza clausola di non trasferibilità;
• sotto il quale deve essere mantenuto il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore; ai titolari di libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 5.000,00 euro, inoltre, è imposto l’obbligo di estinzione, ad opera del portatore, ovvero di riduzione del saldo ad una somma non eccedente il predetto importo, entro il 30.6.2011.
La disciplina sanzionatoria per la violazione delle prescrizioni sopra ricordate è collocata nell'art. 58 del D.Lgs. 231/2007. La manovra correttiva precisa che per tutte le violazioni ivi contemplate la sanzione amministrativa pecuniaria non può comunque essere inferiore nel minimo a 3.000,00 euro.
oBBLIGo DI InDIcazIone DeI DatI catastaLI DeGLI IMMoBILI neI contrattI DI coMpraVenDIta, DI Mutuo e DI LocazIone.A decorrere dal 1.7.2010 sono stati previsti nuovi obblighi in sede di stipula dei contratti di trasferimento immobiliare, di iscrizione di ipoteca, di registrazione del contratto di loca-zione.Le norme si inseriscono nell’ambito delle nuove disposizioni volte a far emergere i cosiddetti “immobili fantasma”, ovvero tutti quegli immobili che non sono stati dichiarati in catasto o i cui dati non sono stati aggiornati.In primo luogo, viene stabilito che gli atti con cui si concede l’ipoteca o di cui si chiede la trascrizione (ad esempio, le com-pravendite immobiliari, ma anche gli atti che costituiscono o modificano diritti reali), aventi ad oggetto unità immobiliari urbane, devono contenere, a pena di nullità:• l’identificazione catastale;• il riferimento alle planimetrie depositate in catasto;• la “dichiarazione, resa dagli intestatari, della conformità allo
stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie”.Il notaio potrà procedere alla stipula di tali atti solo dopo
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aver individuato gli intestatari catastali e aver verificato la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari. La mancata indicazione dei dati richiesti dalla legge nei contratti da trascrivere o nei contratti che costituiscono l’ipoteca è sanzionata con la nullità del contratto.
Per quanto riguarda le locazioni immobiliari, la nuova norma sanziona coloro che presentino la richiesta di registrazione dei contratti, nonché gli atti di cessione, risoluzione o proroga di essi, senza indicare i dati catastali dell’immobile locato, ovvero indicandoli in modo errato; l’irregolarità sarà rilevante ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro e pertanto comporta l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 69 del DPR 131/86, per la mancata registrazione del contratto (dal 120 al 240% dell’imposta dovuta per la registrazione).
esecutIVItà DeGLI aVVIsI DI accertaMentoE’ stato riformato il sistema di riscossione delle imposte sui redditi e dell’IVA, ove la pretesa derivi da avvisi di accertamen-to.Nella normativa attuale, salvo che il contribuente opti per l’acquiescenza, a seguito di un accertamento non è possibile versare le somme richieste, poiché è necessario attendere la formazione del ruolo e la cartella di pagamento.Ora, invece, l’avviso di accertamento diviene un atto esecutivo, e le somme ivi indicate dovranno essere versate entro sessanta giorni dalla notifica.Inoltre:• l’accertamento dovrà contenere anche l’intimazione ad
adempiere;• successivamente alla notifica dell’accertamento, non sarà
più necessaria la formazione del ruolo né della cartella di pagamento (al massimo, ove l’espropriazione non abbia avuto inizio entro un anno, occorrerà la notifica dell’avviso di cui all’art. 50 del DPR 602/73);
• l’espropriazione (quindi il pignoramento) dovrà essere avviata, a pena di decadenza, entro due anni dalla notifica dell’accertamento.
Le importanti novità troveranno applicazione a partire dagli accertamenti notificati dall’1.7.2011, relativamente ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2007.
rItenute DeL 10 % suLLe DeDuzIonI e DetrazIonI DI IMposta.L’art. 25 della manovra correttiva prevede l’obbligo, a partire
dal 1° luglio, in capo alle banche ed a Poste Italiane Spa di operare la ritenuta del 10% (a titolo di acconto dell’imposta sui redditi dovuta dai beneficiari) sui bonifici effettuati per usufruire di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazio-ne di imposta (per esempio: detrazioni per interventi sugli immobili 36% e 55%). Le modalità di esecuzione di questo adempimento, che è a carico della banca del beneficiario al momento dell’accreditamento, saranno stabilite da apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
aGGIornaMento catastaLeI titolari di diritti reali (proprietari, usuari, usufruttuari, ecc.) su tutti gli edifici non dichiarati in Catasto, nonché su quelli che sono stati oggetto di interventi edilizi che abbiano deter-minato una variazione di consistenza ovvero di destinazione non dichiarata in Catasto, potranno presentare la relativa dichiarazione di aggiornamento catastale entro il 31.12.2010 con l’applicazione di sanzioni minime.
controLLI autoMatIcIGli artt 23 e 24 prevedono l’introduzione di controlli automati-ci per le imprese che cessano l’attività entro un anno dall’ini-zio e per coloro che presentano dichiarazioni in perdita fiscale, non determinata da compensi erogati ad amministratori e soci, per più di un periodo d'imposta.
coMunIcazIone teLeMatIca DeLLe operazIonI IVa superIorI aD euro 3.000Al fine di contrastare l'evasione fiscale, l'art. 21 dispone che, con provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, saranno indivi-duate le modalità e i termini per la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell'IVA di importo pari o superiore a 3.000 euro.In caso di omessa, incompleta o infedele comunicazione, si applicherà la sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro (art. 11 D.Lgs. 471/97).Il nuovo adempimento è collegato con:• gli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie,
dal 2010 estesi anche alle prestazioni di servizi rese e rice-vute;
• la comunicazione all'Agenzia delle Entrate, obbligatoria dall'1.7.2010, relativa alle operazioni con soggetti stabiliti in Paesi "black list";
• la fatturazione elettronica delle operazioni poste in essere
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nei confronti della Pubblica Amministrazione, obbligatoria dopo che sarà emanato un apposito decreto attuativo.
autorIzzazIone per L’effettuazIonIDI operazIonI IntracoMunItarIeL'art. 27 ha introdotto l’obbligo di indicare nella denuncia di inizio attività ai fini IVA l'intenzione di effettuare opera-zioni intracomunitarie. Tali operazioni non potranno essere eseguite per 30 giorni dall'avvenuta richiesta, posto che in tale termine potrebbe giungere un provvedimento di diniego all'autorizzazione. Le modalità di diniego o revoca dell'auto-rizzazione saranno stabilite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate. Trascorsi i 30 giorni senza che la richiesta di effettuare operazioni intracomunitarie sia stata respinta, il soggetto verrà inserito nell'archivio VIES.
scaDenze eD aLtre InforMazIonI
VersaMento DeLLe IMposte rIsuLtantI Da unIco 2010: proroGa per I soGGettI sottopostI aGLI stuDI DI settore. Il Ministero dell'Economia e Finanze, con il comunicato 11.6.2010 n° 91, rende noto che con un DPCM in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono prorogati dal 16.6 al 6.7.2010 i termini per i versamenti, senza alcuna maggiorazione, derivanti dalle dichiarazioni dei redditi e IRAP, in relazione ai contribuenti soggetti agli studi di settore. Gli stessi soggetti, inoltre, possono effettuare i versamenti dal 7.7.2010 al 5.8.2010 con la maggiorazione degli interessi pari allo 0,40%. Per quanto concerne i CAF ed i professionisti abilitati per la trasmissione telematica del Modello 730/2010, il termine è prorogato al 12.7.2010 (era fissato al 30.6.2010).
QuaDro rW per frontaLIerILa manovra correttiva elimina l'obbligo di presentazione del quadro RW per i lavoratori frontalieri; l’esonero si estende anche agli investimenti ed attività estere di natura finanziaria detenu-te nello Stato in cui essi svolgono la propria attività lavorativa.
MetoDoLoGIe DeLLe VerIfIcHe per InGeGnerI,arcHItettI, GeoMetrIL'Agenzia delle Entrate ha reso disponibili sul proprio sito
Internet le guide metodologiche che i funzionari devono seguire per lo svolgimento di controlli esterni nei confronti di quattro categorie di operatori, tra i quali sono inclusi ingegne-ri, architetti e geometri.Le metodologie di controllo si propongono di:• uniformare i comportamenti operativi degli uffici; • contribuire allo sviluppo di maggiori professionalità e capa-
cità di controllo del personale dipendente dall'Agenzia delle Entrate;
• aumentare la proficuità dei risultati attraverso la sistema-tica utilizzazione delle indagini indirette (riscontri esterni, ecc.);
• indirizzare le indagini sugli aspetti sostanziali della posizio-ne fiscale del contribuente, riducendo al minimo i controlli formali.
Per tali motivi, l'aggiornamento delle guide non equivale a maggiori controlli nei confronti dei contribuenti.
Con la circ. 16.4.2010 n° 20, inoltre, l'Agenzia delle Entrate ha affermato che l'attività di accertamento nei confronti dei soggetti esercenti arti e professioni deve essere svolta privile-giando le indagini finanziarie, in luogo delle attività istruttorie esterne. Si rammenta allora che in tema di controlli bancari, l'art. 32 co. 1 n° 2) del DPR 600/73 dispone che i prelevamenti e gli importi riscossi risultanti dal conto corrente sono posti come ricavi o compensi a base delle rettifiche e degli accertamenti, se il contribuente non ne indica il soggetto beneficiario e sem-pre che non risultino dalle scritture contabili. La Cassazione (sentenza n° 23852/2008) ha precisato che si tratta di una presunzione legale relativa, per cui è posto a carico del con-tribuente l'onere di provare la "regolarità" di ogni singola operazione.Peraltro l'Agenzia delle Entrate (Circolare n° 32/2006) ha precisato che la valutazione degli uffici non deve essere par-ticolarmente rigida e formale, dovendo gli stessi trascurare quelle movimentazioni che si presume non abbiano rilevanza fiscale per la loro esiguità, occasionalità e per la loro coerenza con il tenore di vita rapportato al volume d'affari dichiarato.
spese per prestazIonI aLBerGHIere e rIstorantI: DeDucIBILItà DeLL’IVa non DetrattaIn base alla Circolare n° 25 del 19.5.2010 dell’Agenzia delle Entrate, l'IVA addebitata dall'albergo o dal ristorante al cliente
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che abbia rinunciato, per convenienza economico-gestionale, a chiedere la fattura è deducibile dal reddito e dalla base impo-nibile IRAP. In via preliminare, la circolare ricorda che i titolari di partita IVA non sono obbligati a richiedere la fattura per le prestazioni alberghiere e di ristorazione; detto obbligo, infatti, sussiste soltanto per gli acquisti effettuati presso commercianti al minuto in relazione a beni che formano oggetto dell'attività propria. In mancanza della fattura, le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande sono documentate mediante ricevuta fiscale, quindi mediante documento che non consente l'esercizio della detrazione in quanto privo dell'evi-denziazione dell'IVA relativa a dette prestazioni. Pertanto, qualora l'imprenditore e il professionista decidano di non richiedere le fatture relative alle prestazioni alberghiere e di ristorazione e, quindi, di non detrarre l'IVA assolta sulle stesse, all'IVA non detratta può essere riconosciuta la natura di costo inerente all'attività esercitata, con la conseguente deducibilità ai fini delle imposte sui redditi e dell'IRAP.
coMunIcazIone DeLLe operazIonI attIVe e passIVecon soGGettI LocaLIzzatI In paesI a fIscaLItà prIVILeGIataL’art. 1 del D.L. 40/2010 (convertito nella L. 73/2010) dispone che per contrastare l’evasione fiscale operata nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», anche in applicazione delle nuove regole europee sulla fatturazione elettronica, i soggetti passivi IVA devono comunicare telematicamente all'Agenzia delle Entrate tutte le cessioni di beni e le pre-stazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti black list di cui al D.M.F. 4.5.1999 (G.U. n° 107 del 10.5.1999) e al D.M.E.F. 21.11.2001 (G.U. n° 273 del 23.11.2001). Con Provvedimento in data 28.5.2010 l'Agenzia delle Entrate ha approvato la relativa modulistica. Le comunicazioni riguardano tutte le operazioni registrate o soggette a registrazione effettuate successivamen-te all'1.7.2010; la prima scadenza per la presentazione dei modelli (che deve avvenire esclusivamente in via telematica) è fissata al 31.8.2010, per i contribuenti tenuti all'obbligo con cadenza mensile, relativamente alla mensilità di Luglio.
Redatto in data 15 Giugno 2010Walter Moro
Dottore Commercialista, consulente fiscale dell’Ordine
IncontrI DI arcHItettura 2010-2011IL LInGuaGGIo DeLLa cItta' costruItaAnche quest'anno l'Associazione Archivio cattaneo di cernobbio ha deciso di organizzare nel corso del 2010 - 2011 un ciclo di mostre e convegni dedicato all'analisi di alcune esperienze architettoniche del territorio mitteleuropeo, con particolare riguardo alle peculiarità di raffronto con la grande tradizione architettonica comacina degli anni '30.la rassegna consisterà in due tipologie di eventi, che prende-ranno il via nell’autunno del 2010. ciascun evento sarà dedi-cato ad un aspetto particolare ed il filo conduttore, il legame tra le iniziative, avrà carattere storico e socio-culturale, oltre che geografico e professionale.
Mostre DI arcHItetturasono in fase di definizione mostre dedicate a due studi di architettura, operanti nel territorio svizzero, particolarmente significativi non solo per la qualità delle architetture firmate in questi ultimi anni, ma anche per le radici culturali costanti nelle loro opere che riflettono la conoscenza e la maturazione di quei principi progettuali che caratterizzarono la straordinaria stagione degli anni '30 nel razionalismo comasco. Aprirà la rassegna – dal 12 novembre al 5 dicembre 2010 - una mostra di particolare interesse dedicata all'esperienza professionale dello studio ticinese dell'architetto stefano Moor, giovane professionista di lugano che ha collaborato con Ferrari e gaggetta, che si sta progressivamente affermando nel campo dell'edilizia pubblica e residenziale. seguirà la presentazione di una mostra dedicata al progetto per il nuovo polo culturale di lugano, dell'architetto ivano gianola, titolare di uno degli studi più importanti del canton ticino e architetto affermato a livello internazionale. le mostre di architettura saranno allesti-te presso la sede dell'Associazione villa del grumello, uno dei più recenti “offerti” alla città di como quale luogo di diffusione e promozione della cultura in ogni suo aspetto.
cIcLo DI conferenzela rassegna del X ciclo degli incontri di Architettura si com-pleta con la organizzazione di un ciclo di conferenze. infatti, durante le due mostre degli architetti stefano Moor e ivano gianola, presso la biblioteca civica di como, ci saranno due serate di studio aperte al pubblico. la prima vedrà la presenza del noto architetto luigi snozzi e sarà dedicata ad un excursus sulla nuova architettura ticinese in generale e su quella di stefano Moor in particolare. seguirà una serata a cura del professor Architetto pierre Alain croset, archi-tetto docente universitario e storico dell'architettura, noto in italia soprattutto per aver diretto importanti riviste quali “casabella” e “il giornale dell'Architettura”. in questa occa-sione, il prof. croset presenterà al pubblico il primo volume che raccoglierà gli scritti di architettura di cesare cattaneo e che testimonia l'impegno e la finezza intellettuale del giovane architetto comacino. l'ultimo incontro sarà invece dedicato alla figura di ivano gianola: l'architetto ticinese terrà una con-ferenza, occasione per illustrare al pubblico di professionisti, studenti di architettura, studiosi di architettura ma anche dei non addetti ai lavori, la sua attività più recente e in particolare il progetto del polo culturale di lugano, oggetto della mostra contemporaneamente allestita alla villa del grumello.
Anche per questa edizione la rassegna si avvale del patro-cinio dell'Ordine degli Ingegneri e dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Como.
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SICUREZZA
Il rilascio del C.P.I: per le attività soggette a controllo VVF è subordinato alla realizzazione delle opere in conformità al progetto antincendio approvato ed alla presentazione di una serie di certificazioni tra le quali quelle di resistenza al fuoco delle strutture portanti e/o separanti dell’edificio.Spesso che gli operatori (committenti, professionisti, impre-se) sottovalutano le pesanti incombenze connesse alla cer-tificazione delle strutture e si preoccupano di reperire la documentazione solo all’ultimo momento con conseguente dispendio di tempo e di costi.Emergono le solite due domande: 1) chi deve verificare se le opere realizzate sono conformi al progetto antincendio? 2) chi deve farsi carico di far certificare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi?
Per rispondere alle due domande si devono chiarire a) i rap-porti tra il committente e l’impresa o il fornitore e b) i rapporti tra il committente e la pubblica amministrazione.Qui di seguito si affrontano alcune problematiche inerenti i rapporti tra committente e impresa o fornitore.
a. rapportI tra IL coMMIttente e L’IMpresa o IL fornItore
a.1 La resistenza al fuoco richiesta e possedutaLa resistenza al fuoco “richiesta” all’edificio è indicata nel progetto di prevenzione incendi approvato con parere di con-formità dal Comando provinciale VV.F.La resistenza al fuoco degli elementi dell’edificio è valutata con le modalità stabilite dal decreto ministeriale 16 febbraio 2007 “classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed ele-menti costruttivi di opere da costruzione” o dalla marchiatura CE (se la classe di resistenza al fuoco è tra le informazioni che accompagnano la marcatura CE) e dal fascicolo tecnico dei prodotti da costruzione se disponibili.La resistenza al fuoco “posseduta” dalla struttura in opera è certificata con la modulistica di prevenzione incendi (CertReivvf2008, ecc.) che deve essere allegata alla domanda di sopralluogo ai fini del rilascio CPI ai sensi dell’allegato II al DM 4 maggio 1998.
a.2 La modulistica VV.f. per la certificazione della resi-stenza al fuoco dell’edificioLa lettera-circolare Ministero dell’Interno 24 aprile 2008
stabilisce la modulistica da utilizzare per l’emissione delle certificazioni da depositare al Comando provinciale VV.F.Col modello VV.F. CERT.REI-2008 il professionista certifica la resistenza al fuoco “dei prodotti/elementi costruttivi portanti (principali e secondari) e/o separanti riscontrati in opera” e per essi “attesta che la resistenza al fuoco si estende anche alle loro unioni, ai rispettivi dettagli e particolari costruttivi” e dichiara che la certificazione “si basa sulle reali caratteristi-che riscontrate in opera” incluse “caratteristiche e modalità di posa di eventuali protettivi”.Col modello DICH.PROD – 2008 il tecnico “avendo preso visio-ne delle informazioni e delle procedure fornite dal fornitore/produttore dei prodotti impiegati” e “ avendo verificato la cor-retta posa in opera dei prodotti stessi”, “dichiara che i prodotti impiegati rispondono alle prestazioni richieste nel progetto approvato dal Comando provinciale VV.F.”Non c’è dubbio: è estremamente impegnativo certificare con consapevolezza la resistenza al fuoco dei prodotti ed elementi costruttivi in opera portanti e/o separanti riscontrati in opera quali ad esempio le armature, i copriferri e le unioni degli elementi strutturali, le opere complementari quali vernici intumescenti, intonaci protettivi, pannelli e controsoffitti REI, serrande tagliafuoco, portoni, ecc.
a.3 L’appalto dei lavori e la certificazione della resisten-za al fuoco ottenutaPosto che la verifica della conformità delle opere realizzate al progetto antincendio è demandata ad un professionista abilitato 818, per individuare chi deve farsi carico della nomi-na dell’acquisizione delle certificazioni di resistenza al fuoco degli elementi costruttivi occorre valutare le diverse forme di appalto o di fornitura.
a.3.1 Nel caso di appalto di opere su progetto esecutivo predisposto dal committente, il direttore lavori incaricato dal committente, eventualmente assistito da un esperto nel settore antincendio, deve accertare che il progetto strutturale comprenda le verifiche “a caldo” (per azione incendio) e che l’impresa sia impegnata a fornire le finali dichiarazioni tali da consentire l’emissione della certificazione di resistenza al fuoco sull’apposito modulo vv.f. Cert.REI-2008.
a.3.2 Nel caso di appalto “chiavi in mano” di strutture prefab-bricate o nel caso di appalto di strutture realizzate in opera
CERTIfICAZIONE OPERE ANTINCENDIORAPPORTI COMMITTENTE IMPRESA
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con progettazione strutturale a carico dell’impresa, è oppor-tuno che nel contratto d’appalto il committente specifichi la resistenza al fuoco “richiesta” e faccia un esplicito riferimento al progetto antincendio. E’ altresì importante che l’impresa si impegni contrattualmente a garantire la resistenza al fuoco “posseduta” dalla struttura che realizzerà e che si impegni a fornire le certificazioni e/o dichiarazioni utili per la emissione del CertREI-2008. Nella eventualità il committente intenda richiedere all’impresa che realizza l’opera chiavi in mano la certificazione di resistenza al fuoco delle strutture in opera emessa da tecnico abilitato 818 sui modelli CertREI-2008, dovrà farne esplicita menzione nel contratto d’appalto; si tenga presente che una eventuale richiesta postuma potrebbe costituire un onere aggiuntivo.
a.3.3 Nel caso di appalto “chiavi in mano” dell’opera completa (struttura e finiture) è indispensabile che nel contratto d’ap-palto il committente specifichi la resistenza al fuoco “richie-sta” e faccia un esplicito riferimento al progetto antincendio e che l’impresa si impegni contrattualmente a garantire la resistenza al fuoco “posseduta” dalla struttura ed a fornire tutte le previste certificazioni di resistenza al fuoco emesse da tecnico abilitato 818 sui modelli CertREI-2008.
a.3.4 Nel caso di sola fornitura di alcuni componenti proget-tati dal fornitore e montati dall’impresa appaltatrice generale (esempio classico solai a lastre tralicciate predalles o a travet-ti), la resistenza al fuoco delle strutture in opera sarà garanti-ta e certificata dall’impresa generale titolare dell’appalto che assembla l’opera sulla base degli elementi forniti dal fornitore (verifiche a caldo, armature integrative, ricoprimenti, getti, ecc.) nei termini visti ai punti precedenti.Occorre ricordare che dalla lettura rigorosa dell’allegato D6 del d.m. 16.2.2007 emerge che le certificazioni di resistenza al fuoco delle travi rilasciate col metodo tabellare dei ricopri-menti minimi dell’allegato D6 è riferito esclusivamente alle travi “semplicemente appoggiate” ed a pilastri di altezza non superiore a m. 4,00. In tutti gli altri casi occorre procedere col metodo analitico o in base ai risultati di prove (All. B D.M. 16/02/2007).
a.3.5 Si tenga presente che la resistenza al fuoco “posseduta” dalla struttura è quasi sempre determinabile anche quanto il committente non avesse richiesto all’impresa la certifica-
zione delle prestazioni di resistenza al fuoco della struttura. E’ però necessario l’intervento di un ingegnere strutturista abilitato 818 che, sviluppate le verifiche “a caldo” sulla base del progetto strutturale e determinata la resistenza posseduta dalla struttura, indicherà gli interventi complementari per il raggiungimento della prestazione “richiesta” con un evidente costo aggiuntivo.
a.3.6 In estrema sintesi: se l’impresa fornisce solo la strut-tura potrà/dovrà garantire solo la caratteristica di resistenza meccanica “R”, se invece l’impresa fornisce l’opera completa (strutture e finiture come serrande tagliafuoco, posa prote-zioni, ecc.) dovrà garantire la resistenza al fuoco globale e, se previsto, dovrà produrre la certificazione emessa da tecnico abilitato 818 su moduli vv.f.CertREI-2008 attestante sia la resi-stenza meccanica “R” che la tenuta e l’isolamento “EI”.
Commissione Sicurezzadella Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri
della Lombardia
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GIURISPRUDENZA
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PONTECESARE CANTÚ
Gli studi di fattibilità del settimo attraversamento strada-
le dell’Adda in provincia di Lecco – che segue i ponti sto-
rici di Paderno (1889), Brivio (1917) e Vittorio Emanuele
III (1911) ed i ponti Kennedy, Manzoni e Azzone Visconti
in Lecco – sono stati avviati dal Settore Viabilità e
Protezione Civile dell’Amministrazione Provinciale di
Lecco nel 1999, con completamento della progettazione
esecutiva nel 2003.
L’infrastruttura in esame rappresenta il cuore del nuovo
collegamento viario tra le due importanti arterie costitu-
I
ite dalla SP 72 del Lago di Como (a sviluppo Nord-Sud)
e dalla SS 639 (direzione Nord-Est); tale collegamento,
che ha assunto importanza crescente a partire dalla
seconda metà degli anni ’80, avrà la funzione di ridurre
i tempi di percorrenza del traffico - soprattutto commer-
ciale - in un’area caratterizzata da un’elevata densità di
zone industriali ed artigianali poste su ambedue le spon-
de del fiume Adda, con conseguente riduzione anche del
traffico in attraversamento dei centri abitati di Olginate
e Calolziocorte.
IL PROGETTOLa progettazione del nuovo ponte a scavalco dell’Adda
tra le sponde di Olginate e Calolziocorte è stata, sin
dalla fase di concezione strutturale, ispirata da alcune
scelte pienamente consistenti sia con le più attuali linee
di tendenza normative sia con i recenti orientamenti del
settore infrastrutturale: da ciò discende, in particolare,
il ricorso ad un attraversamento caratterizzato dal supe-
ramento del fiume Adda con una luce unica da 110,0 m.
Questa scelta, resa obbligatoria nel nostro Paese
solo dalle recenti Norme Tecniche per Costruzioni (DM
14.01.2008), presenta - a seguito dell’eliminazione
delle pile in alveo - il duplice vantaggio di: (a) minimizzare
l’impatto sul territorio ed i rischi connessi ai fenomeni
di piena; (b) consentire una maggiore facilità di gestione
dell’opera in quanto elimina le necessità di ispezione e
manutenzione in alveo.
Il ricorso alla soluzione strallata è apparso particolar-
mente adatto all’attraversamento fluviale ed allo speci-
fico sito di intervento dal punto di vista dell’inserimento
ambientale.
Inoltre, la soluzione strallata risultava pienamente soddi-
sfacente dal punto di vista tecnico sia per la possibilità
di realizzare - grazie alla funzione di supporto e sospen-
sione esercitata dagli stralli - una travata adeguatamente
rigida con un’altezza strutturale limitata dell’impalcato
sia per la possibilità di realizzare la costruzione dell’im-
palcato stesso in tempi relativamente rapidi. Infine, le
emergenze più importanti dell’infrastruttura, ovvero le
antenne, che rappresentano in generale un caratterizzan-
te segno nel territorio assurgono, in questo caso, anche
al ruolo di citazione architettonica ed ambientale delle
vicine e svettanti cime del Resegone.
Ciò premesso, l’attraversamento è stato risolto median-
te un ponte strallato avente lunghezza complessiva di
223,0 m, realizzato con schema simmetrico ove la cam-
pata centrale, che realizza lo scavalco fluviale, presenta
lunghezza di 110,0 m e le due campate di riva hanno
sviluppo di 56,5 m.
Le antenne presentano altezza di 38,4 m rispetto
all’estradosso dei plinti di fondazione.
Considerata sia la quota del piano stradale rispetto al
piano di campagna ed all’alveo fluviale sia la dimensio-
ne della campata centrale, non adeguata per la piena
sostenibilità di una costruzione dell’impalcato mediante
carro-varo, in fase di progettazione si è optato per la
realizzazione dell’impalcato mediante getto in opera su
casseri supportati da strutture provvisionali.
La modalità esecutiva prescelta ha richiesto di convo-
gliare l’alveo del fiume Adda all’interno di sette condotte
in acciaio ondulato a sezione ribassata; tali condotte,
aventi sezione dimensionata per sopportare un evento di
piena più severo rispetto al massimo atteso, sarebbero
quindi divenute parte delle strutture provvisionali di sup-
porto dell’impalcato.
Va, ancora, segnalato che l’opera sorge in territorio clas-
sificato in zona sismica di 4a categoria (accelerazione
orizzontale massima, ag=0,05g) e categoria di suolo
D (depositi di terreni granulari da sciolti a poco adden-
sati ovvero coesivi da poco a mediamente consistenti)
secondo l’allegato 3 dell’OPCM 3274 (20.03.2003)
[1]. Inoltre, in conformità a quanto prescritto in [1] per
il progetto sismico dei ponti e considerata l’importanza
dell’opera, il ponte è stato ritenuto di importanza critica
per il mantenimento delle vie di comunicazione (o di
importanza superiore alla media secondo la classifica-
zione dell’Eurocodice 8.2 [2]): da ciò discende un fattore
amplificativo dell’azione sismica di progetto o fattore di
importanza γI pari ad 1,30.
Con riferimento alle azioni determinate dalla sismicità
locale e dal livello di protezione sismica individuato, il
progetto delle strutture è stato condotto in modo da
realizzare un comportamento sismico di tipo: (a) elastico
lineare in direzione verticale e trasversale; (b) non linea-
re dissipativo (mediante posa in opera di un sistema di
isolamento) in direzione longitudinale.
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La sezione corrente d’impalcato presenta altezza strut-
turale di 1,50 m ed è realizzata mediante due nuclei a
cassone bi−cellulare, connessi trasversalmente da un
campo di soletta avente larghezza di 3,0 m, dai traversi
d’ancoraggio degli stralli nonché dai traversi d’appoggio
su pile e spalle.
I due nuclei principali presentano celle di alleggerimento
delimitate lateralmente dalle nervature d’impalcato,
superiormente dalla soletta (avente spessore di 25 cm)
ed inferiormente della contro-soletta (avente spessore di
20 cm); ciascun nucleo comprende tre nervature aventi
spessore strutturale di 35 cm; la nervatura centrale di
ogni cassone è verticale laddove le due nervature latera-
li sono inclinate di un angolo pari a circa 68° sull’orizzon-
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IL POnTE sTRaLLaTOIl collegamento tra la SP 72 del Lago di Como e la SS
639 ha previsto la realizzazione di un ponte strallato,
avente sviluppo complessivo di 223,0 m. con schema
simmetrico ed antenne binate: due campate laterali,
aventi luce di 56,5 m e una campata centrale da 110,0
m che realizza il superamento dell’alveo dell’Adda.
L’impalcato è realizzato in calcestruzzo armato precom-
presso (Rck ≥ 50 N/mm2) a sezione alleggerita cellulare.
L’impalcato presenta larghezza complessiva di 11,5 m;
il piano viabile avente larghezza di 10,5 m è delimitato
lateralmente da due cordoli, aventi larghezza di 50 cm
ciascuno ed altezza di 30 cm sul piano della soletta. Sui
cordoli sono installate le barriere guardavia di sicurezza.
IV
tale. Lo sviluppo longitudinale dell’opera risulta scandito
da traversi ripetuti ad interasse regolare di 8,0 m, alle
cui estremità, che debordano lateralmente dalla sagoma
della sezione corrente d’impalcato, trovano ancoraggio
le testate inferiori degli stralli. I traversi d’ancoraggio
riproducono la sagoma esterna della sezione corrente
d’impalcato fuoriuscendo lateralmente dall’ingombro di
questa di 1,25 m per lato. L’impalcato è precompresso
in opera in senso longitudinale mediante cavi post−tesi,
predisposti all’interno delle nervature d’impalcato.
A completamento della precompressione d’impalcato
sono previste anche coppie di cavi trasversali in tutti i
traversi d’ancoraggio stralli e nei traversi d’appoggio in
corrispondenza delle spalle.
Il sistema di sospensione è realizzato mediante 24 cop-
pie di stralli, 12 delle quali sono preposte al supporto
della campata centrale mentre le restanti 6 + 6 suppor-
tano le due campate di riva. Ogni antenna è costituita da
due fusti, aventi altezza complessiva di 38,4 m rispetto
all’estradosso del plinto di fondazione, connessi in som-
mità da una struttura reticolare in profili tubolari d’accia-
io, avente funzione di controvento trasversale superiore.
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I due fusti delle antenne sono connessi trasversalmente
da un basamento centrale avente larghezza di 1,50 m ed
altezza di circa 6,50 m; il basamento costituisce anche il
piano di appoggio per l’impalcato in corrispondenza delle
antenne di ancoraggio stralli.
Dalla sommità di ogni fusto d’antenna si dipartono a
ventaglio sia anteriormente che posteriormente 6 ordini
di stralli; i 12 stralli di ogni fusto trovano il loro ancorag-
gio superiore in un dispositivo scatolare in carpenteria
metallica alto 9,0 m ed ancorato al corpo dell’antenna
sia alla base sia lungo le lame trasversali laterali del
dispositivo.
Le spalle, infine, sono costituite da strutture massicce in
c.a. ordinario (Rck ≥ 50 N/mm2) su cui si realizzano gli
appoggi d’estremità dell’impalcato. Ogni spalla presenta
un muro frontale da 12,30 m di larghezza, su cui insiste
direttamente l’impalcato.
Le strutture di ogni spalla d’appoggio aggettano da
una platea di fondazione a pianta rettangolare da
16,30×9,60 m2 avente altezza di 2,0 m. La platea di fon-
dazione insiste, a sua volta, su una palificata realizzata
mediante 15 pali aventi diametro di 120 cm.
La fasI cOsTRuTTIvELa realizzazione del ponte, iniziata nell’autunno 2005 e completata nell’autunno 2008, è stata articolata secondo le
fasi costruttive qui di seguito sinteticamente descritte.
a) fase 1• realizzazione del piano di posizionamento delle con-
dotte di canalizzazione in alveo mediante sottofondo in
materiale arido. Installazione delle condotte di canalizza-
zione, esecuzione del riempimento tra le condotte e rea-
lizzazione di un rilevato stabilizzato anch’esso finalizzato
al al supporto dei casserature per il getto dell’impalcato;
• realizzazione dei rilevati nelle zone comprese tra spalle
ed antenne utili al supporto delle casserature per il getto
dell’impalcato nelle tratte corrispondenti;
• realizzazione di un palo pilota per ciascuna sponda del
fiume ed esecuzione di prove a rottura;
• installazione della strumentazione per il monitoraggio
(pre - e post-costruzione) delle sovra-pressioni interstizia-
li e degli assestamenti delle fondazioni.
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b)fase 2• realizzazione dei pali e dei plinti di fondazione;
• esecuzione delle strutture in elevazione delle spalle;
• esecuzione dei basamenti delle antenne allo spiccato
dai plinti di fondazione previa realizzazione dei casseri,
installazione delle armature metalliche e getto del con-
glomerato;
• esecuzione dei fusti in elevazione delle antenne sino
alla quota d’imposta dei dispositivi metallici che realiz-
zano l’ancoraggio superiore degli stralli di sospensione.
c) fase 3• regolarizzazione della superfici dei riempimenti, lato
monte e lato valle, mediante getto di protezione in calce-
struzzo di idoneo spessore ed armato con rete metallica;
• esecuzione delle strutture provvisionali di supporto dei
casseri dell’impalcato;
• messa in opera dei casseri per il getto dell’impalcato;
• messa in opera delle armature di fondo e posa delle
armature di parete;
• montaggio di guaine e cavi di precompressione;
• completamento della posa in opera delle armature e
getto dell’impalcato.
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prove dirette di carico e rilievo geometrico completo delle
strutture ad opera ultimata.
Unitamente a tali indagini, sono stati condotti ulteriori e
meno usuali controlli che si sono rivelati particolarmente
significativi:
1. realizzazione, su ciascuna sponda ed in prossimità di
ogni antenna, di pali pilota ed esecuzione di prove a rot-
tura. Questa indagine ha comportato un onere non tra-
scurabile dato il diametro (Ø=120 cm) e l’affondamento
(30,0 m) dei pali pilota. L’esecuzione di prove a rottura,
sebbene abbia in media confermato le attese progettua-
li, ha evidenziato non trascurabili differenze di resisten-
za e deformabilità dei due ammassi lato Calolziocorte
ed Olginate. Quindi, al fine di ottenere un comporta-
mento staticodeformativo pressoché simmetrico delle
d) fase 4• tesatura per fasi dei cavi di precompressione longitu-
dinali e trasversali d’impalcato;
• installazione dei dispositivi metallici di ancoraggio
stralli in sommità ai fusti delle antenne, previa verifica
preliminare delle quote di posa e della posizione dei
tirafondi predisposti;
• completamento delle armature e getto dei fusti anten-
na nelle zone interessate dai dispositivi metallici di
ancoraggio stralli;
• installazione del traverso reticolare di collegamento tra
i fusti delle antenne;
• installazione dei tubi forma per gli stralli;
• fase principale di tesatura degli stralli.
e) fase 5• rimozione del banchinaggio e delle relative opere
provvisionali;
• controlli dell’assetto plano-altimetrico dell’opera ed
indagini dinamiche finalizzate ad ottimizzare la fase di
regolarizzazione del tiro negli stralli;
• ripresa di regolarizzazione del tiro negli stralli;
• esecuzione della pavimentazione e posa dei giunti;
• installazione di barriere guardavia e finiture e rimozio-
ne di tutte le opere provvisorie;
• controllo sperimentale della struttura in fase finale
(prove dirette di carico ed indagini dinamiche).
cOnTROLLI In fasE dI cOsTRuzIOnE, GEsTIOnE dELL'OPERaLa costruzione di un ponte a tipologia speciale, come
quello in esame, implica - quale premessa alla fase di
gestione e manutenzione - l’esecuzione di attenti control-
li su materiali, elementi strutturali e sull’intero manufat-
to in scala reale. Taluni di questi controlli rientrano nella
prassi normale quali: caratterizzazione meccanica del
mezzo geotecnico, monitoraggio degli assestamenti fon-
dazionali, valutazione sperimentale delle caratteristiche
di resistenza dei calcestruzzi, rilievi geometrici generali
e di dettaglio dell’organizzazione plano-altimetrica delle
opere, rilievo dell’assetto deformativo di impalcato ed
antenne durante la fase di tesatura degli stralli unita-
mente a misure locali dello stato di tensione degli stralli,
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fondazioni delle due antenne, si è proceduto ad: (a) una
ottimizzazione nella lunghezza dei pali dell’antenna lato
Calolziocorte (lato SS 639); (b) un aggiustamento delle
dimensioni della fondazione d’antenna lato Olginate
(lato SP 72) oltre l’ottimizzazione nel numero e nella
profondità dei pali.
Inoltre, l’esecuzione dei pali pilota ha consentito di
calibrare il processo di realizzazione dei pali di gros-
so diametro utilizzati per le fondazioni;
2. confezione, per ciascun elemento strutturale
significativo,di provini cilindrici (unitamente ai norma-
li prelievi di provini cubici) per l’esecuzione di prove
di resistenza e valutazione del modulo elastico;
3. esecuzione al termine della fase principale di tesatura
di un’indagine dinamica di vibrazione ambientale su
tutti gli stralli nonché su antenne ed impalcato.
Tale indagine [3], assai rapida ed accurata, ha consen-
tito sia di verificare lo stato tensionale degli stralli sia
di calibrare uno dei modelli numerici di progetto al fine
di ottimizzare e controllare (con precisione millimetrica
nella previsione degli spostamenti) la successiva fase
di aggiustamento fine e regolarizzazione del tiro degli
stralli. Va, inoltre, rilevato che l’indagine dinamica sugli
stralli è stata condotta utilizzando, unitamente ad acce-
lerometri tradizionali di elevata sensibilità, un innovati-
vo sistema radar per il rilievo remoto degli spostamenti.
Tale sensore radar (IDS, modello IBIS-S), in precedenza
utilizzato e validato con successo in varie campagne di
indagini statiche e dinamiche su ponti in scala reale, si
è dimostrato particolarmente adatto all’utilizzo nell’am-
bito di programmi di controllo del comportamento dina-
mico di stralli, sia per la significativa semplicità d’uso
sia per l’accuratezza nella stima di frequenze naturali
ed azioni di pre-sollecitazione negli stralli.
4. esecuzione di indagini dinamiche di vibrazione ambien-
tale contestualmente alle prove dirette di carico di
collaudo. Questo tipo di sperimentazione, che spes-
so viene condotta a livello internazionale come unica
indagine di collaudo, è stata effettuata strumentan-
do le estremità opposte di tutti i traversi d’impalcato
nonché la sommità di ciascun fusto d’antenna, così
da ottenere un’accurata descrizione spaziale delle
deformate modali.
I risultati dell’indagine hanno consentito sia di
caratterizzare dinamicamente l’opera all’atto della
sua entrata in esercizio sia la completa ed accurata
validazione di un modello strutturale di riferimento
(mediante confronto tra le caratteristiche modali del
modello e quelle rilevate sperimentalmente).
Venendo, in conclusione, alle fasi di gestione e manu-
tenzione dell’opera, oltre alle indispensabili e periodiche
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ispezioni visive dell’opera e dei suoi dispositivi tecnologici,
si potrà trarre vantaggio dalla conoscenza teorico-speri-
mentale del manufatto acquisita nelle fasi di costruzione e
collaudo ed effettuare la parte principale dei controlli attra-
verso, come già in precedenza rilevato, l’interfermetria radar
per quanto concerne gli stralli e la posa in opera di un siste-
ma di monitoraggio dinamico permanente [3]. Quest’ultimo,
Riferimenti bibliografici1.OrdinanzadelPresidentedelConsigliodeiMinistridel
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4.GentileC.,Radar-basedmeasurementofdeflectionsonbridges
andlargestructures:advantages,limitationsandpossible
applications.Proc.SMART’09(invitedlecture),Porto,Portugal,
1-20,2009
in particolare, potrà consentire di: (a) controllare, anche
giornalmente, lo stato di conservazione attraverso lo studio
dell’evoluzione delle caratteristiche modali dell’opera; (b)
individuare e/o localizzare eventuali stati di degrado strut-
turale successivamente insorti durante la vita dell’opera;
(c) monitorare la risposta dell’opera ad eventi eccezionali,
tipicamente di natura sismica.
I protagonisti dell'operaProgetto generale e Direzione Lavori
Ing.AngeloValsecchi(ProvinciadiLecco)
Consulenza per progettazione strutturale ed assistenza
all’esecuzione
Prof.CarmeloGentileIng.RobertoGentile
Studio geologico
Geol.FabioValsecchi(ProvinciadiLecco)
Consulenza geotecnica
SCSembenelliConsultingS.r.l.
Collaudo
Ing.PierFrancoGiovannozzi
Impresa esecutrice
VitaliSpA,CisanoBergamasco(BG)
Carmelo GentileIngegnere e Professore Associato di Tecnica delle Costruzioni del Politecnico di Milano
Roberto Gentile Ingegnere dello Studio Associato Gentile di Milano
Angelo ValsecchiIngegnere e Dirigente del Settore Viabilità e Protezione Civile della Provincia di Como
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GRUPPO GIOVANI INGEGNERI
Recentemente sul sito internet dell’Agenzia ANSA è stato pubblicato un articolo nel quale è emerso che i giovani sono costretti sempre più a vivere con i genitori per problemi econo-mici più che per scelta o comodità. In Italia c’è un alto numero di giovani che non lavorano e non studiano, i Neet (Non in education, employment or training) sono circa 2 milioni nel nostro paese. I giovani Neet sono coloro che perdono il lavoro e maggiore è questo stato di inattività e più è difficile per loro integrarsi nel mondo del lavoro ottenendo una nuova occupa-zione lavorativa. In un rapporto annuale denunciato dall’Istat si evince che tra il primo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2009 la probabilità di rimanere nella condizione di Neet è stata del 73,3% (l’anno precedente era il 68,6%), con valori più elevati per i maschi residenti al nord. Inoltre si registra un incremento della condizione di Neet degli studenti non occupati (dal 19,9% al 21,4%). Pertanto i giovani sono costretti a rimanere a casa non più per scelta né per piacere come i “bamboccioni”, ma per necessità a causa di lavori precari e con retribuzioni non adeguate. I trentenni che rimangono in famiglia sono aumentati dall’11,8% registrato nel 1983 al 28,9% rilevato nel 2009. La prolungata convivenza dei figli con i genitori dipende dai seguenti motivi:• Problemi economici, professionisti sottoinquadrati;• Necessità di proseguire gli studi e la propria formazione;• Solo in ultimo risulta una scelta consapevole del giovane.
In merito alla prima causa, l’Istat ha registrato nel 2009 un aumento rispetto al 2004, di oltre un milione di persone che svolgono attività lavorative sottoinquadrate. Quasi la metà dei sottoinquadrati sono giovani (dai 15 ai 34 anni) che svolgono un lavoro non adeguato al proprio livello di istruzione, il 31% con un aumento del 6,8% rispetto al 2004. Nella nostra profes-sione i giovani trovano occupazione negli studi professionali ioni e quindi come liberi professionisti. In realtà questo feno-meno è un precariato nella libera professione, poiché i giovani non essendo assunti sono costretti formalmente a svolgere la libera professione (titolari di Partita Iva) ma in realtà dipen-dono completamente dal titolare dello studio professionale. Di fatto il risultato è quello di dipendente nei confronti del professionista, ma senza nessun diritto e privilegio che gode il dipendente. Quindi nessuna sicurezza in caso di malattia e/o in caso di una riduzione del carico lavorativo, non potendo usufruire della cassa integrazione, i giovani si trovano dall’oggi al domani senza una occupazione. Con queste condizioni vani-
Il PRECARIATO NEllE PROfESSIONI“bAMbOCCIONI” PER fORZA NON SCElTA MA NECESSITà
fica la certezza economica per costruirsi un futuro. E’ stato proposto all’interno del consiglio Gruppo Giovani Ingegneri, seguendo il modello predisposto dai colleghi dell’Ordine Ingegneri di Treviso, di effettuare tra i nostri giovani iscritti un sondaggio sul precariato nella libera professione. I risultati ottenuti nel nostro territorio potranno essere confrontati con i nostri colleghi a livello nazionale e trarre gli spunti per poter approfondire il problema.Una proposta nella riforma delle professioni è quella di rende-re obbligatorio un periodo di tirocinio al termine del corso di studio e un vincolo per poter conseguire l’esame di stato per l’abilitazione alla professione di Ingegnere. Personalmente ritengo utili e importanti le esperienze professionali, ma rendere obbligatorio un tirocinio al termine del corso di studi allunga il periodo di inserimento alla professione. Pertanto aumenta il periodo di formazione e i giovani, non avendo delle indipendenze economiche sono costretti a rimanere sempre più all’interno del nucleo famigliare. Ritengo opportuno coin-volgere l’Università, creando una sinergia tra il mondo accade-mico e quello professionale per poter organizzare dei periodi di tirocinio durante il corso di studi. Alcuni corsi di Laurea prevedono un periodo di stage al termine del quale lo studen-te redige un elaborato o addirittura la tesi di Laurea. Questo modello può essere esteso, rendendolo obbligatorio per tutti i corsi di Laurea, così i giovani prima di terminare il percorso di formazione hanno un collegamento con il mondo del lavoro.
Mauro Volontè
INCONTRI, VISITE ED EVENTI ORGANIZZATI DAl GRUPPO GIOVANIMaggio 2010Convegno: "Incontro tecnico sulle turbine a gas" relatore Dott. Ing. Andrea TaianaConvegno: "Costruzione del Ponte di Paderno d’Adda" relato-re Dott. Ing. Angelo ValsecchiConvegno: “Strategie progettuali per un grattacielo ecoso-stenibile a Torino Porta Susa”, relatore Dott. Ing. Gabriele Lobaccaro
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Le linee guida per il progetto esecutivo strutturale sono state redatte partendo dalle prescrizioni contenute nel cap. 10 del D.M. 14 gennaio 2008, che attualmente costituisce il documen-to di legge vigente per tutte le strutture, senza più distinzione, in tutte le regioni ed in particolare in Regione Lombardia, tra strutture strategiche e non. In particolare, nello stesso si ripor-ta “i progetti esecutivi riguardanti le strutture devono essere informati a caratteri di chiarezza espositiva e di completezza nei contenuti e devono inoltre definire compiutamente l’inter-vento da realizzare…” La disciplina dei contenuti del progetto strutturale esecutivo trova riferimento:• nel T.U. dell’edilizia D.P.R. n. 380/2001 per quanto riguarda le
modalità e le procedure• nel Codice dei contratti pubblici, di cui al D.Lgs n. 163/2006• nel Regolamento di attuazione del Codice sopra citato• cap. 10 delle NTC (D.M. 14 gennaio 2008)La completezza e chiarezza del progetto esecutivo deve essere resa attraverso i seguenti elaborati:• relazione di calcolo strutturale, comprensiva di una descri-
zione generale dell’opera e dei criteri generali di analisi e verifica
• relazione sui materiali• elaborati grafici, particolari costruttivi• piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera• relazioni specialistiche sui risultati sperimentali corrispon-
denti alle indagini ritenute necessarie alla realizzazione dell’opera
La relazione di calcolo strutturale dovrà essere redatta in con-formità a quanto prescritto nelle NTC e, in particolare, per le analisi svolte con l’ausilio dei codici di calcolo, secondo quanto previsto dal cap. 10.2 della stessa norma. I materiali e prodotti per uso strutturale dovranno corrispondere alle specifiche di progetto che provvedono alla loro identificazione e qualificazio-ne con riferimento alle prescrizioni contenute nel Cap. 11 delle NTC. Per le costruzioni esistenti si applicano i criteri di cui al cap. 10 delle NTC, salvo quanto specificato nel cap.8 delle stesse norme; per interventi relativi a complessi architettonici di valo-re artistico o storico si farà riferimento alle specifiche disposizio-ni di legge e, per quanto compatibile, alle NTC. Si ricorda che sul sito dell’Ordine sono presenti utili indicazioni per l’accettazione dei materiali e prodotti per uso strutturale in cantiere e verbali tipo per i prelievi; una descrizione più dettagliata sull’argomento è riportata in allegato al numero 112 del presente Notiziario.
Arianna Minoretti
lINEE GUIDA PER PROGETTO ESECUTIVO STRUTTURAlE
Come tutti gli anni, anche quest’anno dal 7 al 10 Settembre, si terrà il Congresso Nazionale degli Ingegneri. Come località ospitante dell’evento è stata scelta la città di Torino.Per questa occasione è stato organizzato un torneo di cal-cio a 11, al quale possono partecipare tutti gli Ordini degli Ingegneri di tutta Italia.Anche l’Ordine di Como ha cercato di formare una propria squadra di calcio, ma a causa del modesto numero di giocato-ri non ha potuto partecipare a questo torneo.Durante tutto l’anno, un gruppo di giocatori si ritrova presso il centro sportivo di Navedano una volta a settimana per svol-gere qualche partita amichevole, con lo scopo di formare una vera squadra che possa ben figurare contro gli altri Ordini.Molto probabilmente l’anno prossimo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si svolgerà in una città del sud Italia, quindi difficilmente riusciremo a partecipare con una squadra di calcio, per gli ovvi motivi di costi e di tempo.Lo scopo del gruppo sportivo è quello di riuscire a formare una squadra in questi due anni, trovandosi regolarmente agli allenamenti (un incontro ogni 15gg) per prepararsi in manie-ra adeguata al prossimo evento, che molto probabilmente si terrà in una località del nord Italia, più accessibile a noi.Si invitano quindi tutti gli appassionati di calcio a partecipare numerosi a questi incontri, soprattutto ai nuovi iscritti, in modo da creare un team affiatato che potrà partecipare all’av-ventura ed esperienza del Campionato Nazionale di Calcio degli Ingegneri per le future edizioni.Recentemente sono stato nominato come referente del grup-po giovani per il Gruppo Sportivo e affiancherò da settembre l’Ing. Lozej coordinatore del Gruppo Sportivo.Cercheremo di impostare un calendario di incontri/allena-menti.In questo modo potremo creare un team affiatato che potrà partecipare all’avventura ed esperienza del Campionato Nazionale di Calcio degli Ingegneri per le future edizioni.Per ulteriori informazioni potete contattare la segreteria dell’ordine [email protected] o direttamente il sottoscrit-to [email protected]
Fabio Galli
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Legalità è – ed è fondamentale – fedeltà fiscale. Questo è un bel punto. E’ ora di rendersi conto, senza se e senza ma, che le cosiddette mafie prosperano, in Italia, grazie soprattutto agli enormi flussi di denaro nero che attraversano il Paese, senza i quali si troverebbero spiazzate e non più liquide. Mi piacerebbe molto che tutti noi si pensasse un poco, prima di ipotizzare risparmi dell’IVA o fiscali in generale, come il gesto del pagamento o del guadagno in nero non siano null’altro se non un favore alla criminalità organizzata, che quasi, e perdonatemi l’eccesso, fanno somigliare il professionista e il cittadi-no ai picciotti o ai grandi boss alla Totò Riina.
Ritorno alla legalità, di questo c’è bisogno: senza di essa il rischio di essere sopraffatti dalla palma è davvero grande.
Sono conscio che questo ritorno possa risultare, per qualcuno, difficile e faticoso, però uno sforzo corale è necessario proprio a causa dell’enormità della posta in gioco. L’interesse collettivo, infatti, è alla fine quello di tutti - e l’affermazione non è affatto tautologica – mentre quello particolare e personale si rivela, più spesso di quanto si possa pensare, la proverbiale strada lastricata che conduce all’inferno.
Resistiamo, allora, la linea della palma non passerà.
Andrea Tagliabue
Principe - è stato recentemente ritrovato uno scavo riempito, ovviamente abusivamente, di rifiuti: la palma ci fa ombra, dobbiamo rendercene conto.La palma ci fa ombra anche perché sul podio delle attività a rischio, subito dopo i già citati scavi e rifiuti, c’è l’attività edilizia in generale che, grande lavatrice di denaro, non sempre è in grado di distinguere tra i fondi di provenienza lecita e quelli di provenienza illecita. Ancora una volta è necessaria attenzione. Fin qui le manifestazioni più evidenti, circa le quali bisogna vigilare.La criminalità organizzata però è, come prima scritto, proteiforme, e per vivere ha la necessità, nei suoi molteplici aspetti, di trarre sostentamento dalla società civile.Di cosa si nutre, questa mafia?Senz’altro dell’illegalità diffusa, in tutte le sue forme e a tutti i suoi livelli.Non è sufficiente, infatti, indignarsi per gli attentati di Capaci e via D’Amelio per essere in pace con la coscienza: il sistema malavitoso va combattuto colpo su colpo, ogni giorno, sfruttando le armi della legalità.Legalità è evitare collusioni, pastette, amicizie dubbie, anche se è bello lavorare con facilità ed è brutto perdere i lavori per dirittura morale, anche perché la famosa “schiena dritta” non si mangia.Legalità è far prevalere l’interesse collettivo – non pubblico, attenzione, ma collettivo – su quello particolare.Legalità è non chiedere e concedere favori agli amici, e agli amici degli amici, attenendosi scrupolosamente ai dettati legislativi.
E’ stato recentemente dato molto spa-zio, sulla stampa locale, ai forti richiami delle autorità – Prefetto e Questore su tutti – a tenere alta la guardia circa possibili infiltrazioni mafiose nella nostra provincia.Non è necessario essere Sciascia, infatti, per capire che la “linea della palma” è risalita, arrivando a toccare anche le nostre terre, storicamente non interessate dal fenomeno. Quello che è un po’ più complesso comprendere, forse, è che il fenomeno mafioso è proteiforme: i fatti di sangue rappresentano, in realtà, solo la celeberrima punta dell’iceberg che, notoriamente, sta per la quasi totalità sott’acqua. Coppola e lupara sono figure romantiche – anche se di romanticismo negativo – e la stagione delle stragi è fortunatamente finita. Ciò che rimane sono le ramificazioni nella vita economica, e non solo, di tutti i giorni.Non è un mistero per nessuno, ad esempio, che la fascia sud di Milano è ormai terra di conquista – o già conquistata – delle ‘ndrine calabresi, tanto che uno scrittore britannico famoso come Frederick Forsyth, autore tra gli altri di Il giorno dello sciacallo, ha deciso di ambientare il suo nuovo libro, che ha come oggetto la ‘ndrangheta, a Buccinasco.Non è un mistero per nessuno, ancora, che i settori più critici e pericolosi sono quelli del movimento terra e della gestione e smaltimento dei rifiuti: poiché questi toccano, in maniera più o meno marcata, la nostra professione, è importante stare con gli occhi e le orecchie bene aperti, così da poter percepire se qualcosa non va. A Desio, per esempio - non a Napoli o a Casal di
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Si è conclusa la stagione 2009-2010 presso il nostro teatro cit-tadino, svoltasi da ottobre a maggio con un ricco programma, che ha spaziato un po’ in tutti i settori dello spettacolo, dalla lirica alla prosa, dalla musica al balletto, dagli autori classici a quelli attuali più innovativi.Il Teatro Sociale ha voluto offrire alla città l’opportunità di assistere a spettacoli di tutti i generi, sviluppando una stagio-ne densa di appuntamenti, che ha debuttato ad ottobre con tre spettacoli, mettendone in scena poi cinque nei mesi di novembre ed aprile, tra a dicembre, sei a gennaio e febbraio, ben nove a marzo, per concludere con gli ultimi due nella prima metà di maggio.Il tema dominante, il filo conduttore del programma è stato “la terra” come leggiamo nell’introduzione del Presidente Barbara Minghetti: “... terra agonizzante, inaridita, forse, dal malcostume e dall’arroganza del potere, dal grigiore della routine quotidiana, ma che ora abbiamo bisogno di irrorare con i pensieri, le idee, le gesta di chi – Shakespeare, Schumann, Aristofane, Mozart, De Filippo – ci ha preceduto ... terra neutra e informe, quella del teatro quando ancora il sipario è chiuso. Ma che ogni notte si colorerà di sensi diversi, a seconda dell’umore e delle inclinazioni di ciascuno, che sia seduto in platea o percorra il palcoscenico. In cerca, ciascu-no, della propria ...” Tanti i generi messi in scena, come già detto: la lirica ha aper-to la stagione con opere classiche come La Bohème di Puccini o la Norma di Bellini, ma ha messo in cartellone anche opere meno usuali, come La Voix Humaine di Poulenc o Die sieben Todsunden con musica di Weill su libretto di Brecht. La prosa e la musica sono stati i generi dominanti, spesso frammisti tra loro. Opere classiche come Molto rumore per nulla di Shakespeare o Le nuvole di Aristofane, interpretate però in chiave attuale, divertente e brillante, come la messa in scena di Gabriele Lavia e dei suoi giovani di Molto rumore per nulla, talvolta dissacrante, come l’interpretazione di Antonio Latella del testo greco, con inserimento anche di parti musi-cali e idee sceniche curiose. “Questa commedia antica non mette in scena un personaggio ma l’icona di un personaggio – dice Latella commentando il suo spettacolo – che ha nome Socrate e il luogo che lo ospita, il Pensatoio, è il vero personag-gio con il quale Strepsiade si deve confrontare: un luogo non luogo, uno spazio che ha porte da varcare ma non ha pareti, una stanza dove il Maestro può sospendersi nell’aria ... un luogo dove l’inafferrabile diventa forma ma resta incompren-
sibile per il so continuo mutare essenza ... agli attori il grande compito di coccolarci e di farci pensare, tra le pause di una risata. Un gioco buffo, semplice e pericoloso, come un tuffo nel vuoto; senza rete.”Opere moderne, recentissime, come “Le Pulle – operetta amo-rale” di Emma Dante, dove recitazione e canto si alternano, facendoci entrare nel mondo tutto lustrini e piume di struzzo delle “pulle” (prostitute in palermitano), quattro travestiti che a poco a poco si confessano, rivelando il mondo di miseria e dolore da cui sono venute e mettendo a nudo la loro sofferenza per la condizione di emarginazione, il tutto con un ritmo ser-rato ed incalzante, che alterna brio, sarcasmo, ostentazione, lascivia, allegria sfrenata, lasciando intuire il dolore che sta in fondo all’anima. Opere inusuali, come Tre Studi per una crocifissione: Danio Manfredini prende spunto da un’opera pittorica di Francis Bacon, “tre dipinti accostati uno all’altro, dove sono raffi-gurate tre figure che evocano la condizione drammatica di soggetti appartenenti al mondo contemporaneo” come spiega l’autore – attore “nei brevi monologhi si narra la diversità, l’emarginazione, la sconfitta: la sofferenza svela quel poco di umanità che resiste, spinge ad uscire dall’isolamento, a ricer-care nell’altro un possibile confidente, un complice”.E che dire della musica? Nomi di richiamo internazionale, come Uri Caine, con la sua personalissima interpretazione di Beethoven, il Quartetto della Scala, Alexander Lonquich, che ha celebrato il bicentenario della nascita di Chopin e di Schumann con una deliziosa interpretazione del Concerto n. 1 in mi minore del primo e della sinfonia n. 4 in re minore op. 120 del secondo. Accanto ai grandi l’orchestra 1813 costi-tuita dall’As.Li.Co. nel 2007, protagonista dell’intera stagione concertistica del Teatro Sociale e coinvolta in numerosi concerti sul territorio, che ha saputo adeguarsi ai diversi stili dei maestri con versatilità e competenza. La danza , genere particolarmente accattivante, ha visto la messa in scena dei classici: Carmen, con la Compagnia del Balletto del Sud, che ne ha dato un’interpretazione vibrante, Lago dei Cigni, con la Compagnia del Balletto di Mosca, ma anche produzioni contemporanee, come Certe Notti, con le musiche di Luciano Ligabue, scenografia e videoinstallazioni di Angelo Davoli, una scatenata “Compagnia Aterballetto”, che ha sedotto il pubbli-co, che non voleva più smettere di applaudire. “Un cammino attraverso la notte intesa non come un’oscurità reale ma assaporata come rigeneratrice di una realtà intima, persona-
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le, come il buio che precede l’apertura di un sipario. Questa notte dovrà essere come un treno preso al volo senza conosce-re la fermata in cui scenderà ... dovrà rivelarsi come grande metafora di un palcoscenico o, forse sarà il palcoscenico ad offrirsi metafora a questa notte?” commenta il coreografo, Mauro Bigonzetti.Nel settore musicale anche un’apertura al musical, con due appuntamenti di richiamo: Poveri ma belli, trasposizione musicale del classico film di Dino Risi, uno spettacolo che fa rivivere la spensieratezza e la freschezza dell’Italia degli anni ’50, più povera ma anche più romantica, e Robin Hood, la storia sempre intrigante del ladro gentiluomo, diretta con maestria da Cristian Ginepro, con la collaborazione di Fabrizio Angelini, che ha curato anche le coreografie. Da segnalare l’iniziativa “Teatro per gli altri”, spettacoli desti-nati a supportare enti o associazioni che intervengono nel sociale, come il Don Pasquale diretto da Muti, con ricavato a favore di Cometa e Il pacco di Natale per la Croce Rossa.Un elogio per la convenzione con le scuole, per avvicinare i giovani al teatro: è stato un piacere assistere a spettacoli, anche classici e “difficili” con la sala gremita da giovani.
Il 15 giugno è stato presentato alla stampa il programma della nuova stagione notte per il 2010-2011 con il tito-lo “BELLA ITALIA, AMATE SPONDE” in sintonia con il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia.Gli spettacoli si svolgeranno da metà ottobre 2010 a maggio 2011, con grande varietà di generi e titoli. Ne citiamo alcuni: per la lirica La Sonnambula di Bellini, Medea di Cherubini, La Cenerentola di Rossini, La Traviata di Verdi, il Flauto Magico di Mozart; vari appuntamenti per gli amanti della danza: una rivisitazione particolare delle Quattro Stagioni,
La Bella Addormentata con il corpo di ballo del teatro della Macedonia, Pinocchio, burattino senza fili proposto dalla compagnia Fabula Saltica, Love Machines della compagnia Kataklò. Grandi sorprese nella sezione “prosa”: Toni Servillo con la Trilogia della villeggiatura di Goldoni, Nebbia, l’ultima produzione del Cirque Éloize, La Tempesta di Shakespeare con Umberto Orsini, The Kitchen di Wesker, Angels in America di Kushner. Presente anche il filone comico, con spettacoli di Claudio Bisio e della Banda Osiris, mentre la categoria “Assolo” vedrà la presenza di grandi nomi come Stefano Bollani, Maddalena Crippa e Chiara Muti. Per il settore musicale l’Orchestra 1813 vedrà la presenza di un direttore per ogni appuntamento, iniziando da Carlo Tenan con Vienna e Dintorni, poi Carlos Chamorro, che dirigerà l’orchestra insieme a Giovanni Sollima violoncellista di fama mondiale, Bruno Dal Bon guiderà l’orchestra 1813 e l’orchestra del Conservatorio di Como in un concerto con musiche di Schubert e Dvorak, Matthieu Mantanus diri-gerà il concerto conclusivo, con la presenza del pianista Giuseppe Albanese. Poi la prosa “alternativa” con Processo a Cavour con l’ex magistrato Gherardo Colombo, Biancaneve ha le mutande di pizzo inserito in un progetto sociale dell’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Como, Frollo con Marco Balliani, che ne è coautore con Mario Bianchi e tanti appuntamenti ancora. Un invito a visitare il sito, completamente rinnovato, del Teatro Sociale per approfondire e scegliere gli spettacoli di vostro gradimento, aderendo alle varie formule proposte, per abbonamenti o singoli spettacoli, ricordando che l’Ordi-ne degli Ingegneri di Como ha stipulato una convenzione con il Teatro Sociale per riduzioni su biglietti ed abbona-menti.
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Chi afferma che è un “umorismo goliardico molto datato”, chi afferma che è “storia vissuta”, chi dice che è un “argomento di interesse per la categoria”, chi si chiede “a che pro saper-lo”……. Ai lettori l’ardua sentenza.Io che sono già abbastanza “datato” e chiaramente “mi ricordo” (amarcord), affinché questi ricordi non vengano cancellati dalla memoria, mi permetto, sperando che ciò faccia piacere anche ai giovani Ingegneri, di fare un breve resoconto su alcuni oggetti che ci hanno accompagnato nel “travaglio” per conseguire la “sospirata laurea in Dottore in Ingegneria”.
IL cappeLLo (feLuca)
C’è stato un tempo in cui lo studente universitario si ricono-sceva grazie al caratteristico cappello stretto, con la punta che si allungava rigida oltre la fronte, adornato da medaglie e fronzoli vari e, nell’ultimo anno di corso, anche da una vistosa frangia.Gli universitari lo indossavano ogniqualvolta desideravano farsi riconoscere come tali, durante manifestazioni o feste più o meno goliardiche, all’inaugurazione dell’anno acca-demico, nelle gare sportive, ma anche in occasioni serie, quando l’essere riconosciuto come studente universitario diventava un orgoglioso segno di distinzione e di apparte-nenza ad un gruppo ben preciso. Nel corso degli anni pas-sati in ateneo il cappellino andava via via arricchendosi di ornamenti fra i più disparati, quasi sempre frutto di devoti omaggi femminili o di vittorie sportive, fronzoli sul cappel-lo, in poche parole, che occorreva guadagnarseli durante la permanenza in università e, proprio per questo motivo, adornavano più facilmente i cappelli degli anziani che non quelli delle inesperte matricole.II berretto universitario serviva anche come vero e pro-prio segno di riconoscimento fra gli studenti delle diverse Facoltà, poiché, ognuna di queste, era contrassegnata dal copricapo di colore diverso: se gli ingegneri e gli architetti sfoggiavano il cappellino nero, rosso come il fuoco era quello degli studenti di medicina, bianco sulle teste di
AMARCORD
letterati e filosofi.Fra tutti spiccava però quello degli studenti della Normale di Pisa e non tanto per il colore, quanto per la punta trancia-ta di netto, in memoria della partecipazione degli studenti pisani alla battaglia di Curtatone e Montanara, contro le truppe austriache. I ragazzi infatti, in quell’occasione così lontana dalla goliardia, dovettero tagliarsi la punta del cap-pello per poter prender meglio la mira col fucile.La Matricola (phoetens, cioe’ fetente, per definizione goliar-dica) non doveva portare alcun fregio, tranne la scritta che identificava il proprio Ordine, la coccarda tricolore su un lato e lo stemma cittadino dall’altra e un cordoncino dorato. La feluca non doveva avere le fettuccia interna parasudo-re - lo scalpo - che veniva tolta durante la “scalpatio”, nel battesimo della matricola. Il due-bolli o Fagiolo (2° anno) metteva il giglio, poteva avere sulla punta il pendaglio (uno solo) detto appunto fagiolo e cinque oggetti a piacere sulla feluca, purché non assimilabili a frangia. La Colonna (3° anno) poteva mettere il fregio d’oro sul bordo, ed aveva assoluta libertà di oggetti applicabili sulla feluca (lucine di natale, stelle marine, denti di squalo e unghie di suoce-ra). Il Laureando (ultimo anno) poteva infine aggiungere la frangia sul lato destro; la doppia frangia era esclusivo appannaggio del Pontifex, il capo supremo di un Ordine, eletto in conclave ogni anno. La sua feluca era bianca con una rete d’oro e i colori di tutte le facoltà su un lato, oltre al triplo pendaglio in punta.
IL reGoLo caLcoLatore
Un tempo strumento indispensabile. Al Poli il suo nome era sulla bocca di tutti, ma oggi, fra le giovani leve, il regolo è solo uno dei tanti ricordi del papà o del nonno. Pochi lo hanno visto, praticamente nessuno è più
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in grado di usarlo. Il regolo calcolatore, utilizzato per eseguire calcoli rapidi con un livello di approssimazione sufficiente a soddisfare i molti casi della pratica, è stato sostituito dalle ben più precise e comode calcolatrici. Fino ad una quarantina di anni fa, invece, moltiplicazioni, divisioni, potenze e radici erano calcoli che si potevano eseguire utilizzando le varie scale logaritmiche di cui il regolo è fornito. Per il suo uso il regolo è dotato di due scale logaritmiche identiche, una delle quali è fissa mentre l’altra mobile, essen-do inserita lungo un’asta scorrevole in una scanalatura della parte principale del regolo. La numerazione è progressiva ma le distanze seguono la scala logaritmica. La somma o la diffe-renza di due segmenti è quindi corrispondente al prodotto o al quoziente dei numeri indicati. In molti regoli figurano anche le scale dei cubi, degli inversi e delle funzioni trigonometri-che, oltre ad alcune costanti di uso frequente. L’attuale regolo venne realizzato nel 1850, ma ebbe un suo predecessore, d’aspetto molto simile a quello moderno, risalente a ben tre secoli or sono.Considerando questa sua “storicità “, i più giovani dovrebbero degnarlo ancora di qualche attenzione o, almeno, riservargli quel minimo di curiosità che mai si nega ai pezzi da museo.
IL papIroL’esame di maturità, durissimo (molti possono testimoniare di riviverlo ancora oggi negli incubi notturni), era finalmente superato e, per le matricole, iniziava la grande avventure dell’Università. Ma le traversie non erano ancora concluse.Improvvisamente lo studente “maturo” per il liceo veniva respinto ad un ruolo infimo, definito senza equivoci con la qualifica di “minus quam m..”, adottata universalmente per le matricole. Era il duro impatto con l’Università. In ottobre si apriva la “caccia alle matricole “ che erano tenute, per rigida tradizione, non solo alla soggezione nei confronti dei più anziani ma, e questo era l’aspetto più importante, a festeggiare il loro ingres-so pagando da bere agli studenti degli ultimi anni. L’investitura sì consumava quindi in un bar o, meglio ancora, in una tratto-ria e “gli anziani”, alla fine delle libagioni, stilavano il “papiro”, documento liberatorio che le matricole erano obbligate ad esibire a prova del dovere compiuto.Il papiro, consegnato dunque alle giovani leve come riconosci-mento di accettazione da parte del gruppo universitario, era un documento scritto in latino maccheronico e decorato con
scritte e disegni in cui l’oggetto del desiderio dei giovani era variamente quanto volgarmente celebrato.Tra l’altro nella parte centrale di tutti i papiri era ben rap-presentata una parte anatomica del Magnifico Rettore, con goliardiche preghiere e filastrocche, con la scala del percorso universitario con alcuni pioli rotti (forieri del percorso univer-sitario, vedi fuoricorso), brani di una famosa tragedia classica in lessico fortemente boccaccesco etc.Mi autocensuro non riportando una fotografia di un papiro per non incorrere nella terza consecutiva censura ai miei articoli da parte della nostra direttrice del notiziario.Chi volesse potrà ammirarli presso l’Associazione Laureati del Politecnico di Milano in piazza Leonardo da Vinci. Benché al Poli i futuri ingegneri siano sempre stati “buoni” con le giovani leve, non era così ovunque.In altre Università la caccia alla matricola assumeva dimen-sioni realmente spettacolari. Tanto che, ancora oggi, in alcune città, la “ festa delle matricole” mantiene un carattere pubbli-co, vedi Padova, Pisa e Bologna.
LIBretto unIVersItarIo
Al Poli il libretto universitario è andato in pensione.
Dall’anno accademico 2003/2004 alle matricole non viene più consegnato quel libretto con la copertina verde per gli inge-gneri e blu per gli architetti che serviva per riportare gli esami superati e i voti con-seguiti.
Giordano Zappa
Il “Supremus Ordo Spadonis” è stato (forse lo è ancora) l’Ordine Goliardico sovrano sul Politecnico
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ATTIVITÁ ISTITUZIONAlE
20 maggioL’ing. Ajani, l’ing. Bollini, l’ing. Garlati, l’ing. Gerosa, l’ing. Lozej, l’ing. Marelli, l’ing. Minoretti e l’ing. Zappa sono presenti alla riunione della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombarda, presso la sede dell’Ordine a Como24 maggioL’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Listino Prezzi delle Opere Edili26 maggio Riunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1)Lettura e approvazione del verbale del 6 maggio 2010;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Convocazione del coordinatore del Gruppo Giovani, ing. Mauro Volontè;5) Structural Engineers World Congress 2011: richiesta di patrocinio e nomina referente;6) Ing. Nicola Logiudice: valutazione del comportamento professionale di un iscritto;7) Commissione Censuaria provinciale: nomina rappresentanti;8) Affidamento incarico redazione PGT del comune di Albese con Cassano: nomina membro della giuria;9) Assicurazione dei Consiglieri: rinno-vo polizza;10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;11) Varie ed eventuali:11a) Comune di Grandate: richiesta di elenchi di specialisti in idraulica e fognature - ratifica;11b) ITIS Magistri Cumacini: richiesta di elenchi di specialisti in sicurezza macchine e impianti elettrici - ratifica.
27 maggioL’ing. Ajani e l’ing. Di Girolamo par-tecipano alla riunione della Consulta Interprofessionale presso i Vigili del Fuoco di Como27 maggioL’ing. Fontana partecipa al Convegno Nazionale “Risparmio energetico negli edifici nuovi ed esistenti - Certificazione Energetica: obblighi e opportunità”, a Vercelli28 maggioL’ing. Marelli è presente all’incontro di presentazione del documento “Linee Guida per le procedure e i criteri per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per importi inferiori a 100.000,00 Euro”, presso Villa Gallia a Como28 maggioL’ing. Gerosa partecipa all’inaugurazio-ne del Parco Scientifico Tecnologico ComoNExt, a Lomazzo5 giugnoL’ing. Gerosa partecipa all’Assemblea dei Presidenti a Roma7 giugnoL’ing. Gerosa partecipa alla conferenza inaugurale del progetto MOSLO, promosso dalla Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti PPC, presso il Politecnico di Milano8 giugnoL’ing. Sioli e l’ing. Zappa sono pre-senti all’incontro sul progetto Energy CH-IT, presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia a Como11 giugnoL’ing. Marelli partecipa all’Assemblea Generale Annuale dell’ANCE di Como11 giugnoL’ing. Viola partecipa alla riunione della Commissione Marittima del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, a Roma
12 giugnoL’ing. Zappa partecipa alla riunio-ne della Commissione Qualità del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, a Roma14 giugnoL’ing. Marelli partecipa all’incon-tro EXPO 2015, presso Villa Erba a Cernobbio17 giugnoRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 26 maggio 2010;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Ing. Nicola Logiudice: valutazione del comportamento professionale di un iscritto;5) Tribunale di Como: comportamento di un iscritto ed eventuale provvedi-mento;6) Ing. Daniele Frigerio: richiesta nominativi per misurazioni gas radon;7) Comune di Calolziocorte (LC): richiesta di elenco esperti in video-sorveglianza;8) Convenzione Systema Autodesk;9) Segreteria: chiusura estiva;10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;11) Varie ed eventuali28 giugnoL'ing. Gerosa partecipa alla confe-renza sulla Valutazione Ambientale Strategica, promossa dall'Amministrazione Provinciale di Como30 giugnoL'ing. Marelli, l'ing. Sioli e l'ing. Zappa partecipano all'incontro sul progetto Energy CH-IT, presso l'Ordine degli Architetti PPC di Como
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trollo dell'avanzamento lavori presso
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elettrico o meccanico, dovrà aver
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voltaici di grande taglia (multi MW).
conoscenze sulle altre fonti rinno-
vabili (eolico, biomassa e biogas) e
dell’inglese costituiscono titolo prefe-
renziale. disponibilità a trasferte sul
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te giovane e dinamico, possibilità di
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dio adeguato alle effettive capacità
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torizzazione al trattamento dei dati
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lamellare intende attuare nel prossi-
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ziamento della propria rete di ven-
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piena autonomia, dopo un opportu-
no training sul prodotto, il ruolo di
funzionario tecnico commerciale.
il profilo di riferimento è un laureato
in ingegneria civile (o cultura equiva-
lente) con almeno 5 anni di esperien-
za professionale all'interno di azien-
de e/o studi professionali nel corso
dei quali abbia acquisito una solida
conoscenza ed esperienza concreta
nella scienza delle costruzioni e nella
moderna metodologia di progettazio-
ne civile, anche esecutiva. Maggiori
dettagli sul sito www.ordingcomo.org.
l’area geografica definita per l'inseri-
mento di tale figura è la lombardia.
inviare il cv dettagliato, citando chia-
ramente la posizione interessata,
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dati personali(legge 675/96),esclu-
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ticino (svizzera), attivo da oltre 25
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dell'edilizia e della gestione di pro-
getti cerca: un ingegnere civile strut-turista con diploma universitario/poli-
tecnico, al quale affidare lo sviluppo
e la direzione della progettazione di
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topassi, ecc.); come pure capacità
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presso il politecnico di Milano, abilitato
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impiegato presso importante gruppo
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impieghi o proposte di collaborazione.
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ma edificio-impianto. 4 anni di esperien-
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impianti industriali e trattamento acque.
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getico. disponibilità a qualsiasi altro tipo
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specialistica in ingegneria per l’Ambien-
te e il territorio, conseguita presso il
politecnico di Milano nel 2010, votazione
98/110. laurea in ingegneria per l’Am-
biente e il territorio, conseguita presso
il politecnico di Milano, nel 2008, vota-
zione 82/110. diploma di geometra,
nel 2004, votazione 91/100. buona
conoscenza della lingua inglese; fran-
cese a livello scolastico. buona cono-
scenza di Microsoft Office, internet,
Autocad, Autodesk map, Arcgis, Arcview,
Arccatalog, Matlab, Openjump, Java,
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co, docfa, urbis, Orthoengine, grass,
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lario (cO) cell. 3289591088 tel.
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MAGGIO - GIUGNO 2010terne collaudatori
data impresa costruttrice oggetto designati
03.05.2010 impresa edile geom. Morini sergio & c. snc
costruzione di autorimesse in blevio (cO) 1.ing. burcheri gaetano Massimo2.ing. inFOrzAtO vincenzo3.ing. ricciArdi Francesc Antonio
segnalaZioni Varie data impresa costruttrice oggetto designati
31.05.2010 comune di Albese con cassano nomina commissione per affidamento incarico redazione pgt
1. ing. Franco gerOsA 2. ing. roberto lAriA
26.05.2010 comune di grandate richiesta di elenchi di specialisti in idraulica e fognature
trasmessi elenchi Albo spe-cialisti categorie: “ impianti di acquedotti e potabilizzazioni” e “impianti di fognatura”
26.05.2010 itis Magistri cumacini richiesta di elenchi di specialisti in sicurezza macchine e impianti elettrici
trasmessi elenchi Albo specialisti categorie “impianti elettrici negli edifici” e “impiantistica da bordomacchina”esperti in macchinari industriali:ing. di girOlAMO cAstO ing. pOrtA MArcO
17.06.2010 comune di caloziocorte (lc) richiesta elenco nominativi esperti in video-sorveglianza
trasmesso elenco Albo specialisti categoria “impianti di rilevazione, allarme, antintrusione”
SEGNAlAZIONI
MoLtenI Marco neolaureato 25enne in ingegneria
energetica presso il politecnico di Milano
(in data 04/05/10) con votazione
102/110 (specializzato in termotecnica
civile ed industriale), cerca lavoro e offre
la propria collaborazione a studi di pro-
gettazione e imprese operanti nel setto-
re energetico - termotecnico della zona
di lecco, como e Milano. residente a
barzanò (lc) ed automunito (patente A
e b). disponibilità immediata. si riman-
da al cv richiedibile tramite e-mail a
[email protected] o marcolteni@
alice.it. cell: +39 340 1466014.
nota: l’Ordine pubblica le richieste e le offerte di collaborazione pervenu-te, ma non si assume alcuna respon-
sabilità in merito al loro contenuto.
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AlbO DEGlI INGEGNERI
AGGIORNAMENTO DEll’AlbO Al 17 GIUGNO 2010
IscrIzIone InGeGnerI: sezione aNUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA
COGNOME E NOME lUOGO E DATA lAUREA TEl. RESIDENZA
lUOGO E DATA NASCITA AbIlITAZIONE INDIRIZZO STUDIO
CODICE fISCAlE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEl. STUDIO fAx STUDIO
2830 a 06/05/2010 civile e Ambientale 22010 sAn sirO-cO-fraz. Marena snc
BrunI IGor 0344 35025 politecnico di Milano il 22/07/2009
gravedona il 24/02/1981 e.s. Milano 2009 22010 gerA lAriO-cO via parco sole mio 4/6
brngri81b24e151v 333 6749 678 0344 84883
2831 a 06/05/2010 industriale 22060 FiginO serenzA-cO-via A.de gasperi 3
cozza Luca politecnico di Milano il 22/07/1999
cantù il 13/06/1974 e.s. Milano 2000 22060 FiginO serenzA-cO via A.de gasperi 3
czzlcu74h13b639t dirigente azienda 335 7313 613
2829 a 06/05/2010 civile e Ambientale 22076 MOzzAte-cO via leonardo da vinci 17
De Marco Gaetano anDrea politecnico di Milano il 17/12/2008 0331 821 089
tradate il 07/06/1984 e.s. Milano 2009 22076 MOzzAte-cO via leonardo da vinci 17
dMrgnn84h07l319h 340 7764 316
2827 a 06/05/2010 civile e Ambientale-industriale-dell’informazione 22060 ArOsiO-cO via don gnocchi 50
MesIano anDrea politecnico di Milano il 15/10/2002
vibo valentia il 24/05/1977 e.s. Milano 2002
Msnndr77e24F537t 392 3906 616
2832 a 06/05/2010 civile e Ambientale-industriale-dell’informazione 22066 MAriAnO cOMense-cO via dosso Faiti 41
proserpIo faBIo politecnico di Milano il 23/07/2008
Mariano comense il 16/05/1967 e.s. Milano 2009 22066 MAriAnO cOMense via rutschi 22
prsFbA67e16e951K 031 743 653 031 743 653
2834 a 17/06/2010 civile e Ambientale-industriale-dell’informazione 22036 erbA-cO via cristoforo colombo 28/p
roBerto Buffa politecnico di Milano il 27/07/2006 031 610 683
erba il 26/02/1980 e.s. Milano 2006
bFFrrt80b26d416W libero professionista 339 7033 913
2826 a 06/05/2010 dell’informazione 22060 cArugO-cO via cadorna 29
roMeo Mose’ antonIo università studi reggio c. il 18/12/2003
siderno il 11/03/1978 e.s. reggio calabria 2004 22060 cArugO-cO via cadorna 29
rMOMnt78c11i725X libero professionista 05813250965 328 7328 692
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NUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA
COGNOME E NOME lUOGO E DATA lAUREA TEl. RESIDENZA
lUOGO E DATA NASCITA AbIlITAZIONE INDIRIZZO STUDIO
CODICE fISCAlE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEl. STUDIO fAx STUDIO
2833 a 17/06/2010 civile e Ambientale-industriale-dell’informazione 22060 cArugO-cO via Mazzini 10
sIronI MassIMo politecnico di Milano il 21/12/2004
giussano il 27/04/1977 e.s. Milano 2005
srnMsM77d27e063X progettista 328 6522 977
2828 a 06/05/2010 civile e Ambientale-industriale-dell’informazione 22070 liMidO cOMAscO-cO via cascina restelli 8
tIronI francesco paoLo politecnico di Milano il 26/07/2001
lievin (Francia) il 18/06/1976 e.s. Milano 2002
trnFnc76h18z110J
IscrIzIone InGeGnerI: sezione BNUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA
COGNOME E NOME lUOGO E DATA lAUREA TEl. RESIDENZA
lUOGO E DATA NASCITA AbIlITAZIONE INDIRIZZO STUDIO
CODICE fISCAlE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEl. STUDIO fAx STUDIO
48 B 17/06/2010 dell’informazione 22010 cOrridO-cO via Fontana 12
BroGLIo HeraLD politecnico di Milano il 06/03/2006
como il 18/03/1979 e.s. Milano 2008
brghld79c18c933A
SERVIZI A CURA DEll’ORDINE
orario di apertura al pubblico della segreteria: lunedì/venerdì ore 9,00 - 12,00Il presidente ing. Leopoldo Marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) Il Vice/presidente ing. franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) Il segretario ing. arianna Minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)Delegato Inarcassa ing. pier Giuseppe Lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)consulenza fiscale: dott. Walter Moro riceve: giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)consulenza legale: avv. Mario Lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffecertificati di iscrizione € 5,20certificati di iscrizione in bollo € 15,50duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata
Iscrizione albo specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)Iscrizione negli elenchi del Ministero dell’Interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)Iscrizione albo provinciale dei collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgDimissionidomanda al presidente dell’Ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo Ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)
22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]
anno 18numero 114giugno - luglio 2010Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993
NUMERO 114giUgNO - LUgLiO2010
All’internopONtE cEsARE cANtÚ