MOTORSPORTBUSINESS MAGAZINE
Aci, la forza delle ideeI nuovi obiettivi della Federazione
StoricheUn movimento che supera la crisi
Cross countryTavella: aspettiamo nuove Case
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Mostra convegno internazionale ModenaFierewww.motorsportexpotech.it
La prima newsletter per gli operatori del settore
FEBBRAIO 2014 Anno 3 Numero 1
Modena è ancorala capitale dei motori
Il grande appuntamento con Aci Special Eventa pag. 6
n.20
anche su ipad - android - webAnno LII - Settimanale 21-27 maggio 2013
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inserto legends 43° puntata mario andretti e la 500 miglia di indianapolis
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responsabile del progettto
f138: la marcia
indietro della pirelli
non danneggerà
la ferrari
n.51-52Anno LII - Settimanale - 30 dicembre 2013-13 gennaio 2014
in regalo l'inserto con le vignette di serra sul mondiale f.1 2013
3 euro (Italy only)
il nuovo voltocosì maranello studia lo sbarco alla 24 ore
f.1 2014
parlano i campioni4 interviste esclusive stewart • loebkubica • ullrich
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•i 25 uomini d'oro
•i top e i flop tecnici
•le statistiche
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in regalo il poster dei campioni del mondo vettel e ogier
numero doppio + as extra 3,50 euro (Italy only)
tutta la f.1 2013
alonso-seb chi è davvero il più forte?
IL SETTIMANALE DA CORSA
OGNI MARTEDÌ IN EDICOLA E IN DIGITALE
n.20
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Sommario
Motorsport Business Magazine
04 Editoriale
06 Le emozioni dei campioni
10 Pista, Minardi: la grande sorpresa sono i giovani
14 Rogano: la Federazione punta a nuovi obiettivi
18 CIVM: la nona sinfonia di Simone Faggioli
24 Storiche, la festa della passione con Musso
26 Storiche, Cantarella: il nostro movimento resiste alla crisi
28 Cross Country, Tavella: aspettiamo nuove Case nel settore
32 Suzuki, Nicoletti: servono nuove strategie
N. 01Febbraio 2014
www.motorsportexpotech.it
TestiVincenzo Barreca
ImpaginazioneJoele Lucherinistudiono.it
ContattiUfficio Stampa:[email protected]
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Aci-Csai ha confer-mato la partnership con Motorsport Expotech: anche quest’anno il clou della manifestazione è stata la premia-zione dei campioni italiani
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•i top e i flop tecnici
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La passione supera ogni crisi
Editoriale
Non c’è crisi che tenga: Modena è ancora la capitale dei motori. Le
gare, lo spirito di competizione, la bandiera a scacchi sono parte
del dna di questo territorio da troppo tempo martoriato da terre-
moti e alluvioni. Un territorio che ogni volta sa rialzarsi, si rimet-
te in piedi e riparte. E questa grande festa, l’Aci Special Event, rappresenta un
premio, un investimento per il futuro, la celebrazione di eccellenze che sanno
come rimoboccarsi la maniche e fare della Terra dei motori una città, una Regio-
ne che tutti invidiano. Abbiamo assistito ai messaggi di Alex Zanardi, simbolo
di chi non ha mai mollato, oppure quello di Alonso, che ha voluto mandare
un abbraccio a Michael Schumacher; soprattutto, abbiamo visto tanti giovani
impettiti con le coppe strette al petto, consapevoli che solo lavoro e passione
portano sul gradino più alto del podio. Una due giorni dove abbiamo scoperto
il volto migliore di noi amanti del motorsport, quella voglia di comunità e con-
fronto che hanno spinto l’Italia a rappresentare un modello di stile, eleganza e
tecnologie. Da qui ripartono le nostre convinzioni, sicuri che nessuna crisi potrà
togliere ossigeno ai nostri ingegneri, designer, piloti, meccanici e, ovviamente,
tifosi. Quest’anno Motorsport ha scelto di concentrarsi esclusivamente sul lato
sportivo del settore, sapendo interpretare lo spirito di chi si sacrifica un anno
per salire quei tre gradini del palco e dire “ce l’ho fatta”; allo stesso modo, lo staff
che ha lavorato all’evento e la Federazione hanno saputo correre forte e arrivare
sotto la bandiera a scacchi. Anche ognuno di loro può dire “ce l’ho fatta”.
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Motorsport è un marchio di: Realizzato in partnership con:
Modena si conferma capitale
dei motori con le presentazio-
ni dei campionati italiani e le
premiazioni dei campioni Aci
Csai 2013. Alla sesta edizione
di Motorsport a ModenaFiera,
l’Aci Special Event ha regala-
to spunti in termini di nuovi
regolamenti e celebrato i mi-
gliori protagonisti del motori-
smo da competizione.
Momenti di intensa emozio-
ne durante la cena di gala
quando ad aprire la conse-
gna dei titoli tricolori è stato
un video-messaggio di Alex
Zanardi, prossimo al rientro
nelle competizioni automobi-
listiche internazionali, che ha
voluto lanciare un incoraggia-
mento ai più giovani: «La Fe-
derazione sta offrendo molte
possibilità ai più giovani – ha
detto Zanardi – voi dovete
metterci passione e prendere
ogni giorno come una grande
opportunità. Voglio mandar-
mi il mio in bocca al lupo, con
un pizzico d’invidia, perché
mentre io vedo sempre più
accorciarsi la mia carriera, voi
dovete ancora costruire e im-
maginarvi il futuro».
Anche Fernando Alonso,
che ha ricevuto il riconosci-
mento “Uno di noi”, ha volu-
to salutare i presenti con un
video-messaggio in cui ha
espresso ottimismo per la
Le emozionidei campioni
ACi Spacial EventLe premiazioni
n. 01 | pag. 6
prossima stagione della Fer-
rari F1 e incoraggiato i più
giovani «a non mollare mai e
continuare a coltivare i propri
sogni». E da amico e rivale in
pista, lo spagnolo ha voluto
dedicare un abbraccio virtua-
le a Michael Schumacher, si-
curo che «vincerà anche que-
sta sfida dimostrando ancora
una volta la sua grande forza».
A fare gli onori di casa il pre-
sidente dell’Automobile Club
Italia, Angelo Sticchi Damia-
ni, che ha voluto stringere
d’affetto il territorio: «In que-
sti ultimi due anni Modena ha
subito due grandi calamità: il
terremoto e le inondazioni.
Grato di essere ancora a Mo-
dena, con la solita accoglienza
e simpatia che abbiamo rice-
vuto, questa serata è la testi-
monianza di un popolo forte
e che sa reagire. Noi saremo
felici di rivederci qui anche il
prossimo anno».
«Anche in momenti econo-
mici così delicati – il saluto di
Giorgio Vecchi, vicepresiden-
te della Camera di Commercio
di Modena, proprietaria del
marchio Motorsport Expotech
– il territorio dimostra la sua
passione e riesce a valorizza-
re le sue eccellenze ospitando
l’evento sportivo motoristico
più importante d’Italia».
La serata di gala è stata anche
A Modena hanno sfilato i vincitori dei campionati italiani. Anche Alex Zanardi e Fernando Alonso hanno voluto portare il loro messaggio ai più giovani. Sticchi Damiani: «Bilancio positivo per i notri piloti, abbiamo grandi aspettative per la Formula 4». E da tutti i protagonisti un grande in bocca al lupo a Michael Schu-macher
Le emozionidei campioni
n. 01 | pag. 7
un’occasione per tracciare un
bilancio delle attività: «Siamo
orgogliosi dei marchi e dei
piloti che portano in alto la
scuola italiana nel nostro pa-
ese e nel Mondo, eccellendo
in ogni specialità – ha conti-
nuato Angelo Sticchi Damia-
ni - Con questa festa e tutte le
iniziative previste a Modena
durante i due giorni dell’ACI
Special Event, prende il via
la stagione 2014. Nel 2013 i
piloti italiani sono stati pri-
mi attori nei più importanti
campionati internazionali e
abbiamo apprezzato i succes-
si di giovani conferme. Per la
stagione ormai alle porte non
possiamo che auspicare di ve-
dere crescere le massime se-
rie nazionali e concretizzarsi
presto il ritorno di driver ita-
liani in F.1 e nel Campionato
Mondiale Rally».
Tra i momenti clou della sera-
ta la presentazione del moto-
re 1400 turbo della Formula
4, presentato in anteprima
da Marco Giulio Magnanini,
Head EMEA Abarth Brand, che
n. 01 | pag. 8
rappresenterà un trampolino
di lancio per i giovanissimi,
per una nuova serie monopo-
sto propedeutica voluta dalla
Federazione Internazionale
dell’Automobile, che farà il
suo esordio assoluto in Italia,
primo paese ad avere orga-
nizzato un Campionato Na-
zionale con telai Tatuus.
Durante la manifestazione
sono stati presentati i Cam-
pionati Italiani in Pista 2014 e
si sono svolte le premiazioni
delle serie riservate alle auto
storiche, Pista, Salita e Rally.
Sabato 1 febbraio giornata
conclusiva con le premiazioni
dei Campionati Italiani Kar-
ting, Cross Country e mono-
marca Suzuki. Gran finale del-
la due giorni modenese ACI
Special Event, la premiazione
dei Campioni delle salite 2013
italiani ACI CSAI e FIA, con il
Campionato Italiano Veloci-
tà Montagna, Trofeo italiano
Velocità Montagna, European
Hill Climb Cup ed Internatio-
nal Hill Climb Challenge.
n. 01 | pag. 9
Minardi: i nostri giovanisono la grande sorpresa
velocità pistaGiancarlo Minardi
Il Presidente della commissione Velocità ACI CSAI ha tracciato il bilancio del 2013: «La riorganizzazione dei campionati porterà più chiarezza per il pubblico, Per il fu-turo spero di rivedere un pilota italiano in F.1. Poi che sia una stagione simile allo straordinario 2013 con driver italiani»
n. 01 | pag. 10
Giancarlo Minardi, primo atto-
re della storia contemporanea
dell’automobilismo mondia-
le, fondatore del leggendario
team di Formula 1 ed amico
personale del grande Enzo
Ferrari, sempre in prima linea
quando si parla di giovani ta-
lenti italiani, oggi Presidente
della commissione Velocità ACI
CSAI, ha tracciato il bilancio del
2013 guardando con lucidità
ed entusiasmo alla futura sta-
gione sportiva dei piloti italiani.
Si è conclusa una stagione im-
portante e impegnativa: quale
bilancio può tracciare dell’an-
no appena trascorso?
Il 2013 è stato un anno estre-
mamente positivo per la velo-
cità. I piloti italiani hanno pri-
meggiato in molti campionati
importanti, come accadeva ne-
gli anni ’80. Bruni nel GT Mon-
diale, Fuoco in Formula Renau-
lt e Marciello nella Formula 3
Europea, sono degli esempi
significativi. Se Bruni consacra
una generazione di talenti ita-
liani che non avuto la fortuna
sperata in F.1, gli altri due sono
giovanissimi ed entrambi nel
programma della Ferrari Dri-
ver Academy, loro e quelli della
loro generazione sono il futuro.
I successi dei piloti italiani nel-
la varie categorie sono i primi
frutti di un lavoro voluto dalla
Presidenza, che la Federazione
ha iniziato. Abbiamo già indivi-
duato altri giovani molto inte-
ressanti da seguire. Negli ultimi
anni si sono si sono riscontrate
difficoltà e ricevute molte criti-
che, ma anche la vittoria di Ghi-
relli in Auto GP, il successo in F.3
europea, dove gli italiani non
più primi attori da tempo, sono
conferme importanti e ottime
prospettive per il futuro.
Il settore del motorsport è
n. 01 | pag. 11
in continua evoluzione, che
cosa si aspetta dalla prossima
stagione?
ACI CSAI, grazie alla volontà
del Presidente dell’Automobile
Club D’Italia ha voluto essere
prima nel Mondo a lanciare la
Formula 4, con tutte le proble-
matiche del caso. La Formula 4
come giusta prosecuzione per
i giovani che arrivano dal Kart
e proseguono su una mono-
posto stimolante e formativa a
costi accessibili. Anche se con-
tinuiamo a seguire con grande
interesse il Kart. Avremo Fuoco
e Giovinazzi nella F.3 Europea,
Marciello in GP 2, ma puntiamo
già su altri giovani che abbia-
mo sott’occhio.
Qual è stato il risultato più
sorprendente della scorsa sta-
gione?
Più che di sorpresa parlerei di
conferma. Antonio Fuoco in
arrivo dai kart si è rivelato im-
mediatamente vincente in For-
mula Renault. Sapevamo che
il potenziale c’era tutto, ma
vincere un campionato tanto
combattuto è stato un ottimo
risultato.
Che cosa cambierebbe in
tema di regolamenti?
Più che suggerire un cambia-
mento mi sento di sottolineare
il mio favore verso la scelta del-
la FIA per l’assegnazione delle
licenze, come accadeva alcuni
anni fa. Occorre che un pilota
sia opportunamente preparato
per accedere ad una categoria
superiore, quindi, conseguire
una licenza di livello superiore,
che si può ottenere solo aven-
do conseguito dei risultati. Più
severo il rilascio delle licenze,
una riorganizzazione che natu-
ralmente non troverà tutti d’ac-
cordo ma sono certo che darà
dei risultati.
Siete stati a Modena per le
premiazioni del gotha dell’au-
tomobilismo italiano: che
cosa rappresenta un momen-
to collettivo così importante?
È il compendio di un anno di
lavoro, un momento colletti-
vo per onorare il nostro sport.
Questi momenti ci vogliono
per completare una stagione.
n. 01 | pag. 12
Sono momenti fondamentali
soprattutto per l’aggregazione.
Come si riesce a fidelizzare e
coinvolgere il pubblico? Che
cosa può essere fatto per com-
piere il definitivo salto di qua-
lità?
La riorganizzazione dei cam-
pionati porterà più chiarezza
per il pubblico, forse un po’
confuso da troppe serie. Poi
delle operazioni di marketing
per far conoscere i giovani che
sono il futuro. Trasmettere il
messaggio che le gare “minori”
non lo sono affatto, ma sono
tutte combattute e selettive.
Fare un po’ pressione verso i
tanti appassionati che ci se-
guono per rendere i week end
delle opportunità di gita fuori
porta unita allo spettacolo del-
le gare. E’ giusto che i media
prediligano la Formula 1, ma
lo è altrettanto che coinvolga-
no la gente nell’avventura che
precede l’entrata nel circus più
esclusivo del Mondo, dove solo
22 piloti sono ammessi. Si deve
far sapere che tanti piloti non
sono entrati in F.1 solo per dei
particolari, ma ad un passo dal
massimo campionato ci sono
arrivati avendone i numeri. Poi
occorre una promozione collet-
tiva.
Uno sguardo al futuro: che no-
vità dobbiamo aspettarci?
Innanzi tutto di rivedere un pi-
lota italiano in F.1.
Poi che sia una stagione simile
allo straordinario 2013 con dri-
ver italiani ai vertici dell’Auto-
mobilismo Mondiale in diverse
serie.
n. 01 | pag. 13
dicono di noidicono di noi
La Federazione puntaa nuovi obiettivi
PistaMarco Rogani - DG Aci Sport
Il direttore generale di Aci Sport: «La grande novità è cercare di recuperare il grup-po nazionale automobilistico, quindi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth. In parte il presidente sta riuscendo a riallacciare dei rapporti e a convincere il gruppo a riprendere la strada dello sport automobilistico»
n. 01 | pag. 14
dicono di noidicono di noiMarco Rogano, direttore ge-
nerale di Aci Sport, ha traccia-
to un bilancio sulla stagione,
metendo sul piatto difficoltà,
speranze e certezze del setto-
re. Una visione ottimistica ma
cauta, ricca di novità e progetti
importanti per il futurio.
Aci torna a Modena, che cosa
rappresenta per voi questo
appuntamento?
È una tappa classica della no-
stra stagione, sia per premiare
che per annunciare una parte
del programma che Aco Csai
mette in atto nell’anno succes-
sivo.
Qual è il bilancio del 2013?
Il bilancio è positivo in rappor-
to a quello che è il momento
economico, speriamo che il
2014 tenga sui livelli del 2013.
Serve una conferma, anche se
i numeri di qualche anno fa
sono difficili da riconquistare.
Però, per esempio, un campio-
nato come la Formula 4 aperto
ai quindicenni,m il costruttore
delle vetture aveva program-
mato a 20 il numero delle mac-
chine ma ha dovuto spostare
a 30 la produzione perché sta
ricevendo più ordini del previ-
sto. Questo lascia ben sperare.
A proposito di Formula 4, si
aggiunge un’eccellenza del
panorama italiano.
Siamo l’unica nazione che è riu-
scita a raccogliere la sfida entro
il 2014.
La nota dolenta restano i costi
di questo sport.
L’automobilismo purtroppo
è uno sport che passa attra-
verso il denaro: possono par-
tecipare solamente quelli che
hanno famiglie alle spalle che
li sostengano, oppure coloro
che riescono ancora a trovare
sostenitori esterni. Non facile,
perché le aziende che una vol-
ta sponsorizzavano, in conco-
mitanza con la crisi economica
e il calo del fatturato, non inve-
stono più.
Novità e progetti per il futuro?
La grande novità è cercare di
recuperare il gruppo naziona-
le automobilistico, quindi Fiat,
Alfa Romeo, Lancia e Abarth. In
parte il presidente sta riuscen-
do a riallacciare dei rapporti e
a convincere il gruppo a ripren-
n. 01 | pag. 15
dere la strada dello sport au-
tomobilistico, per esempio la
Formula 4 è equipaggiato con
motori Abarth. Questa per noi
è una grossa operazione, per-
ché se riusciamo a coinvolgere
il gruppo italiani riusciamo an-
che a riportare i piloti italiani
verso i grandi livelli.
Non dimentichiamoci che
quando Lancia era nel Mondia-
le, Biasion ha vinto due titoli,
per cui i piloti italiani ci sono,
hanno solo bisogno del sup-
porto della Case automobilisti-
che.
Quando rivedremo piloti ita-
liani in Formula 1?
La Ferrari ha iniziato tramite la
Driver Academy in collabora-
zione con la Federazione, a cer-
care e scoprire talenti. Segnalo
due nomi da tenere d’occhio:
Raffaele Marziello, che nel 2013
ha vinto il campionato europeo
di Formula 3, cosa che una vol-
ta dava quasi in automatico il
passaggio alla Formula 1 e che
quest’anno correrà nel GP2, e
Antonio Fuoco, che al suo pri-
mo anno si è aggiudicato la
serie italiana della Formula Re-
nault Alps.
Mi auguro che ualcuno di que-
sti talenti arrivi in Formula UNo,
magari al volante della Ferrari.
Andrea Cardarelli su Toyota
I giovani talenti non mancano, presto
rivedremo un pilota ita-liano in Formula Uno
Segnalo due nomi molto interessanti:
Raffaele Marziello e Antonio Fuoco
n. 01 | pag. 16
per iOS, andrOid e web
Nuova interfaccia Maggiore velocità di download
Video in streaming
a gennaio scarica gratis la nuova app di
AUTOSPRINT PLUSAUTOSPRINT PLUS
Simone Faggioli, nel 2013 Cam-
pione Italiano Velocità Monta-
gna Assoluto per la nona volta
e Campione Europeo Monta-
gna per la quinta. Il fiorentino
pilota ufficiale Osella è senz’al-
tro l’icona della velocità in sali-
ta ed è anche responsabile dei
rapporti con i piloti nell’ambito
della Commissione Velocità ACI
CSAI.
Si è conclusa una stagione im-
portante e impegnativa: quale
bilancio può tracciare dell’an-
no appena trascorso?
Ho avuto grandi soddisfazioni
dal 2013. Una stagione nella
quale ho raggiunto gli obiet-
tivi prefissati, anche se con
molta fatica, soprattutto in C.I.
V.M. dove la lotta con Christian
merli e la nuova Osella PA 2000
è stata dura. Ma le vittorie più
faticose sono senz’altro le più
belle. La Federazione sta lavo-
rando per portare tutte le disci-
pline fuori da questo compli-
cato momento. Sono fiducioso
perché le salite sono la storia, il
presente e certamente il futuro
dell’automobilismo”-.
Il settore del motorsport è
in continua evoluzione, che
cosa si aspetta dalla prossima
stagione?
Visto il momento, forse sarà
una stagione ancora un po’ in
sofferenza anche per numero
di piloti presenti. E’ importante
La nona sinfoniadi Simone Faggioli
CIVMSimone Faggioli
n. 01 | pag. 18
adesso guardare avanti e non
fermarsi.
A rendere sempre più compli-
cato il settore c’è la questione
dei costi: come si riesce a offri-
re competizioni di alto livello
e mantenere l’equilibrio eco-
nomico?
È difficile perché con delle auto
performanti e all’avanguardia
naturalmente lievitano tutti i
costi, per l’aumento delle pre-
stazioni, quindi, dell’adegua-
mento della sicurezza soprat-
tutto. In salita il fenomeno è più
contenuto perché percorriamo
meno Km rispetto alle altre
specilità.
Qual è stato il risultato più
sorprendente della scorsa sta-
gione?
Rispondo come pilota, la vitto-
ria alla Trento – Bondone. Una
vittoria voluta ma senza pre-
supposti, poiché al sabato ab-
biamo avuto un problema con
gli pneumatici, alla domenica
in gara abbiamo indovinato la
scelta, ma senza aver provato
le mescole, fortunatamente le
gomme hanno lavorato bene e
l’impresa è stata possibile. Una
grande soddisfazione per tutto
il team.
Capitolo giovani: a che punto
è la crescita dei piloti italiani?
La Federazione punta molto sui
giovani e lavora in loro favore,
purtroppo il problema princi-
«La Federazione punta molto sui giovani e lavora per loro, purtroppo il problema principale sono ancora i costi eccessivamente elevati. Un trofeo monomarca in salita darebbe la possibilità aile nuove levce di mettersi in mostra con spese ac-cettabili. In più diminuirei il numero delle gare»
La nona sinfoniadi Simone Faggioli
n. 01 | pag. 19
pale sono ancora i costi ecces-
sivamente elevati. A mio parere
un Trofeo monomarca in salita
darebbe la possibilità ai giova-
ni di mettersi in mostra a costi
accettabili.
Che cosa cambierebbe in
tema di regolamenti?
Diminuirei il numero delle gare
di Campionato Italiano, pur la-
sciando il Campionato unico.
Imbastire un programma su
tredici gare risulta impegnati-
vo.
Siete stati a Modena per le
premiazioni del gotha dell’au-
tomobilismo italiano: che
cosa rappresenta un momen-
to collettivo così importante?
È certamente un bel momen-
to comune da condividere per
concludere una stagione e
guardare alla prossima, tutti in-
sieme.
Poi per me Modena ha un’im-
portanza particolare, proprio in
questa città ci sono i miei part-
ner maggiori.
Come si riesce a fidelizzare e
coinvolgere il pubblico?Che
cosa può essere fatto per com-
piere il definitivo salto di qua-
lità?
Le salite vantano un grande
pubblico sono certamente la
punta di diamante. Forse le tan-
te migliaia di spettatori delle
gare italiane potrebbero forse
essere valorizzati meglio. Degli
schermi sul percorso, delle atti-
vità d’intrattenimento varie, da
aggiungere allo spettacolo del-
la corsa, così da rendere ogni
week end un evento. Magari
introdurre gli ingressi a paga-
mento. Vedo queste modalità
in più parti d’Europa.
Uno sguardo al futuro: che no-
vità dobbiamo aspettarci?
Sono ancora incerto, non è faci-
le e si farà ancora fatica, anche
se c’è del fermento e la salita
sono sicuro che emergerà.
n. 01 | pag. 20
n. 04 | pag. 21
Storiche, festadella passione
Il Campione Italiano rally Au-
tostoriche ci ha parlato della
sua bella stagione conclusa
con un titolo quasi inatteso,
del perché corre con le sem-
pre affascinanti auto storiche
ed ha dato uno sguardo al
sempre più prossimo 2014,
una stagione ancora con le
storiche ma potrebbe arrivare
qualche gara nei rally “moder-
ni”.
Si è conclusa una stagione
importante e impegnativa:
quale bilancio può tracciare
dell’anno appena trascorso?
Per me il 2013 non poteva an-
dare meglio, ho vinto il Cam-
pionato Italiano Autostoriche
con la Porsche. La vittoria è
arrivata sul traguardo della
Targa Florio Historic Rally il
17 novembre del 2013, la dice
lunga la data per me che sono
molto superstizioso.
Il settore del motorsport è
in continua evoluzione, che
cosa si aspetta dalla prossi-
ma stagione?
Mi aspetto di potermi ripete-
Auto storicheMatteo Musso
n. 01 | pag. 22
re in un campionato che sia
completo, sto valutando l’Ita-
liano e l’Europeo, ma deside-
ro pianificare un programma
certo. Mi piacerebbe mettere
a frutto l’esperienza che si ma-
tura con le storiche, tornando
talvolta al volante di auto mo-
derne.
A rendere sempre più com-
plicato il settore c’è la que-
stione dei costi: come si rie-
sce a offrire competizioni di
alto livello e mantenere l’e-
quilibrio economico?
Ho scelto di passare alle sto-
riche perché amo questa ti-
pologia di vetture che hanno
scritto pagine bellissime della
storia dei rally ed io stesso ha
maturato la mia passione per
le corse quando queste auto
ne erano le regine, ma c’è an-
che una ragione economica.
La tecnologia in cintinua evo-
luzione delle auto moderne
prevede degli investimenti
senz’altro maggiori. Correndo
con le storiche ho percepito
la differenza. A mio parere le
eccellenze di ricerca e svilup-
Storiche, festadella passione
po dovrebbero riguardare le
massime serie mondiali, le
atre dovrebbero essere più
accessibili. Questo accade per
alcuni campionati ed alcune
parti del Mondo.
Qual è stato il risultato più
sorprendente della scorsa
stagione?
Il titolo Italiano. Eravamo par-
titi per essere certamente
competitivi, ma con la nostra
Porsche STC eravamo pena-
lizzati su fondi asciutti e scor-
revoli. Ad inizio stagione ab-
biamo corso sul bagnato e su
strade molto impegnative per
via del meteo ed abbiamo ac-
cumulato un buon vantaggio
che abbiamo difeso sui quei
n. 01 | pag. 23
fondi meno congeniali alla
nostra 911.
Capitolo giovani: a che pun-
to è la crescita dei piloti ita-
liani? Credevo io per primo
che le storiche fossero una
tipologia di vetture per gent-
leman, mi sono presto ricre-
duto. I giovani sono attratti
dal fascino sempre attuale di
queste vetture che negli anni
in cui erano le protagoniste
incontrastate dei rally erano
anche l’icona della bella mac-
china. Per le storiche ci vuo-
le poi grinta e questo attira i
giovani, come le gare con as-
sistenze libere ed il passaggio
in luoghi molto suggestivi.
Che cosa cambierebbe in
tema di regolamenti?
Personalmente diminuirei il
numero di gare. Diventa mol-
to impegnativo stilare un pro-
gramma su dieci gare di Cam-
pionato, magari diversificare
le serie lasciandone solo una
maggiore con meno appun-
tamenti. Poi andrei oltre per
gli standard di sicurezza, è
un aspetto che in antitesi con
l’età delle auto deve progredi-
re e farlo in maniera notevole.
Siete stati a Modena per
le premiazioni del gotha
dell’automobilismo italiano:
che cosa rappresenta un mo-
mento collettivo così impor-
tante?
Un’occasione importante ed
appagante dove tutti i cam-
pioni italiani si ritrovano. Un
momento prestigioso con il
quale la Federazione celebra
tutti i campioni. In certo sen-
n. 01 | pag. 24
so penso sia un’occasione do-
vuta ai protagonisti di questo
sport.
Come si riesce a fidelizzare e
coinvolgere il pubblico? Che
cosa può essere fatto per
compiere il definitivo salto
di qualità?
I Rally vanno in casa della
gente, a differenza di altre
specialità che sono di nicchia.
Mi accorgo che molte perso-
ne sanno che corro nei rally
per cui è una specialità che
riesce a dialogare con il pub-
blico. Noto con piacere che
gli organizzatori coinvolgono
sempre più frequentemente
il pubblico con iniziative di
contorno, dalle degustazioni
a piccoli spettacoli, questo fa
sì che il pubblico si ricordi del
rally e magari se si crea qual-
che disagio venga superato.
Altra buona iniziativa sempre
più comune sono le prove
spettacolo, anche se non ri-
specchiano a pieno la natura
dei rally.
Uno sguardo al futuro: che
novità dobbiamo aspettarci
da questa disciplina così im-
portante?
Ci sarà il ritorno di gruppi “B”
e con loro quello di molti ap-
passionati che le ricordano
nel periodo dell’epopea dei
rally. Queste vetture porte-
ranno energia positiva. Per-
sonalmente mi aspetto un’e-
spansione dei rally storici ed
auspico un aumento del nu-
mero degli iscritti.
n. 01 | pag. 25
«Il nostro movimentoresiste anche alla crisi»
StorichePaolo Cantarella
Il Presidente della Commisione Autostoriche traccia un bilancio: «Corriamo con le stessa auto per 30 anni, in fondo un’auto storica è un premio che ci regaliamo dopo tanti anni di lavoro. Il nostro è un modo tutto particolare di fare sport in maniera autonoma. E riusciamo anche a ridurre i costi»
n. 01 | pag. 26
Paolo Cantarella non è un
nome qualsiasi. Un progessio-
nista come lui è una certezza,
e il ruolo di Presidente della
Commissione Autostoriche
ACI CSAI e la recente nomina
FIA sono una garanzia per il
settore.
Al primo posto, quando si par-
la di mezzi che hanno scritto
la storia dell’automobilismo, la
passione: «Il nostro movimen-
to è solido, perché la nostra
passione in fondo è un premio
ad anni di lavoro, in più, a diffe-
renza delle altre competizioni,
noi corriamo con le nostre auto
senza necessità di cambiare
ad oagni stagione. Non si può
nascondere che il momento
difficile si ripercuote anche sul
nostro settore, ma l’auto sto-
rica regge meglio delle altre
specialità: diciamo che si vive
ancora bene».
Un modo tutto particolare di
affrontare le competizioni:
«Qualcuno di noi corre con la
stessa auto da 30 anni, una via
speciale di fare uno sport in au-
tonomia. È uno dei segreti del
successo delle auto storiche,
perchè i costi possono essere
drasticamente ridotti».
n. 01 | pag. 27
«Aspettiamo che arrivinonuove Case nel settore»
Cross Country RallyMauto Tavella
Il settore ha vissuto un calo di partecipanti: «È una specialità che offre molti spunti a piloti e costruttori, adesso serve una riduzione dei costi, ma siamo certi che questa disciplina crescerà. Servirebbe una buona copertura televisiva per fare conoscere al pubblico la bellezza delle nostre gare»
n. 01 | pag. 28
Mauro Tavella componente
della Commissione rally per il
Cross Country ha parlato della
particolare specialità del fuori-
strada, tracciando il bilancio del
2013 e guardano al 2014 agoni-
stico alle porte.
Si è conclusa una stagione
importante e impegnativa:
quale bilancio può tracciare
dell’anno appena trascorso?
Il bilancio non è dei migliori per
due motivi. Il primo è il partico-
lare periodo che ha portato un
calo di partecipanti, il secondo
è legato alla geografia italiana
che non offre molti percorsi
altamente consoni alla specia-
lità come avviene in altre parti
d’Europa, ad esempio Spagna
o Portogallo, per non parla-
re dell’America Latina. Il Cross
Country è una specialità di nic-
chia con delle caratteristiche
un po’ particolari.
Il settore del motorsport è
in continua evoluzione, che
cosa si aspetta dalla prossima
stagione?
Che possano esserci case co-
struttrici e privati spinti ad en-
trare in gioco nella nostra spe-
cialità. Una specialità che offre
molti spunti ai piloti ed alle
case.
A rendere sempre più compli-
cato il settore c’è la questione
dei costi: come si riesce a offri-
re competizioni di alto livello e
mantenere l’equilibrio econo-
mico?
Non aumentando le tasse d’i-
scrizione e ridimensionando i
costi di tutto ciò che non è es-
senziale per la competizione.
n. 01 | pag. 29
Non si può e non si deve pen-
sare di tagliare delle spese sulla
sicurezza, ma si possono ridurre
delle spese accessorie.
Qual è stato il risultato più sor-
prendente della scorsa stagio-
ne?
Certamente il fatto che si è mes-
so in luce il giovane Dalmazzini.
Nella nostra specialità non è
usuale che un giovane emerga.
Capitolo giovani: a che punto
è la crescita dei piloti italiani?
E’ difficile trovare un giovane
nella nostra specialità, poiché
il Cross Country lo preferisco-
no i piloti maturi, dove occorre
tanta esperienza per una com-
petizione complessa che però
risulta più blanda nel suo ritmo
complessivo. La passione ver-
so il Cross Country si tramanda
magari di padre in figlio, si se-
gue la traccia di qualcuno che lo
ha fatto prima. L’esempio lam-
pante è la Dakar dove vi gareg-
giano grandi piloti che arrivano
da altre specialità, come i rally o
la velocità.
Che cosa cambierebbe in tema
di regolamenti?
Nulla di significativo.
Siete stati a Modena per le
premiazioni del gotha dell’au-
tomobilismo italiano: che cosa
rappresenta un momento col-
lettivo così importante?
E’ bello che la Federazione rico-
nosca a tutti i piloti un impor-
tante e gratificante momento.
Anche se momenti come que-
sto devono portare a riflettere
sull’importanza del messaggio
del nostro sport. Tutti dobbia-
mo lavorare per la crescita della
Andrea Cardarelli su Toyota
n. 01 | pag. 30
sicurezza stradale, l’automobi-
lismo è bello ma deve essere
anche veicolo e promotore di
sicurezza per il pubblico.
Come si riesce a fidelizzare e
coinvolgere il pubblico? Che
cosa può essere fatto per
compiere il definitivo salto di
qualità?
La nostra specialità ha delle
caratteristiche particolari su
percorsi impervi in aperta cam-
pagna, all’interno di boschi o
lungo i fiumi, che per loro na-
tura non facilitano l’afflusso di
pubblico. Il pubblico sul per-
corso c’è ed in gare come l’Ita-
lian Baja è in numero cospicuo,
ma è sempre un pubblico mol-
to appassionato e competente
del settore. Di certo non trovia-
mo le folle dei rally su una pro-
va soltanto di Cross Country,
infatti, è andata meglio in que-
sti anni alle gare di campiona-
to abbinate ai rally su terra. Per
incentivare la gente a seguire la
nostra specialità si devono rea-
lizzare degli speciali in TV con
delle immagini belle, che at-
traggano il pubblico televisivo.
Uno sguardo al futuro: che no-
vità dobbiamo aspettarci da
questa disciplina così impor-
tante?
L’auspicio è verso un rilancio
della specialità ed un aumen-
to del numero degli iscritti alle
gare.
n. 01 | pag. 31
Si è conclusa una stagione im-
portante e impegnativa: quale
bilancio può tracciare dell’an-
no appena trascorso?
Il timore che il futuro non pos-
sa essere migliore del presente
impone il massimo impegno,
quindi con l’impegno solita-
mente nascono i risultati: Su-
zuki anche quest’anno si è im-
posta nel Campionato Italiano
Cross Country Rally dimostran-
do ancora una volta l’affidabili-
tà e la competitività dei propri
fuoristrada. Inoltre sono sem-
pre più numerosi i clienti spor-
tivi che utilizzano auto Suzuki,
sia nel Cross Country con le
Grand Vitara, che nei rally con
le Swift Sport, infoltendo le fila
nei nostri monomarca, il Chal-
lenge Suzuki e il Suzuki Rally
Cup.
Il settore del motorsport è
in continua evoluzione, che
cosa si aspetta dalla prossima
stagione?
È difficile fare previsioni: la con-
fusione politica ed economica
che contraddistingue questo
momento storico non aiuta ad
essere ottimisti nei confronti di
una disciplina sportiva che non
è mai stata “per tutti”...Certo la
Federazione dovrebbe investi-
re sul futuro, evitando sprechi
ed adottando una sorta di die-
ta rispetto agli appuntamenti
del passato: meglio diradare gli
«Adesso servononuove strategie»
Cross CountryMassmo Nicoletti - Suzuki
n. 01 | pag. 32
«Adesso servononuove strategie»
appuntamenti che avere gare
con 4 gatti...
A rendere sempre più compli-
cato il settore c’è la questione
dei costi: come si riesce a offri-
re competizioni di alto livello
e mantenere l’equilibrio eco-
nomico?
Vedo 2 possibilità: adottare una
dieta; con meno gare si evita di
“allungare il brodo”... Poi favori-
re la partecipazione ai “piccoli”,
che finora sono stati trascurati
dalla Federazione. E’ la base che
fa l’altezza, diceva il proverbio.
E se non si trova il sistema di far
correre anche chi non ha enor-
mi possibilità, i numeri saranno
sempre piccoli, perchè i nume-
ri si fanno con le auto da 10-
20.000 euro e non con le WRC
o le Super2000, che saranno
sempre una dozzina e non di
più. Impariamo dai nostri cugi-
ni d’oltralpe (che di rally se ne
intendono..) e che nelle gare di
Campionato Francese hanno
200 iscritti, di cui ben più del-
la metà con auto piccole o co-
munque molto economiche, e
dove l’iscrizione alla gara costa
la metà che da noi e l’organiz-
zatore però... guadagna.
Qual è stato il risultato più
sorprendente di questa sta-
gione?
Per noi in Suzuki la sorpresa è
stata la vittoria nel Suzuki Chal-
lenge di un esordiente, classe
Massimo Nicoletti traccia un bilancio della stagione: «Bisogna favorire la parteci-pazione dei giovani e di coloro che gareggiano con auto piccole ed economiche an-che con tasse di iscrizione molto differenziate: perchè un pilota che parte con una WRC dovrebbe scandalizzarsi se pagasse il quadruplo di iscrizione di un ventenne con una 205?»
Lo stand di Bacci alla scorsa edizione di Motorsport Expotech
n. 01 | pag. 33
1993, che ha vinto su piloti di
grande capacità ed esperien-
za: ci ha veramente impressio-
nati perchè il Cross Country
Rally è una disciplina dove l’e-
sperienza ha sempre avuto un
ruolo determinante, ma An-
drea Dalmazzini ha vinto an-
dando molto veloce, ma anche
con una straordinaria gestione
della gara e del campionato,
da pilota esperto e maturo....Ci
piacerebbe dargli la possibilità
di crescere.
Capitolo giovani: a che punto
è la crescita dei piloti italiani?
Un disastro. Il limite di età nel
Campionato Rally Junior ita-
liano coincide con l’età in cui
all’estero si considera termi-
nata la carriera! Sembra che si
cerchi di più il portafoglio che
il talento.
Che cosa cambierebbe in
tema di regolamenti?
Non c’è altezza senza base!
Quindi favorire la partecipazio-
ne dei giovani e di coloro che
gareggiano con auto piccole
ed economiche anche con tas-
se di iscrizione molto differen-
ziate: quando decolla un aereo
salgono passeggeri che pa-
gano cifre molto diverse per il
biglietto, eppure arrivano tutti
insieme e nessuno si scandaliz-
za. Perchè un pilota che parte
con una WRC dovrebbe scan-
dalizzarsi pagasse il quadruplo
di iscrizione di un ventenne
con una 205?
Siete stati a Modena per le
premiazioni del gotha dell’au-
tomobilismo italiano: che
cosa rappresenta un momen-
to collettivo così importante?
Una piacevole festa, una bella
occasione per ricordare la vit-
toria.
Come si riesce a fidelizzare e
coinvolgere il pubblico? Che
cosa può essere fatto per
compiere il definitivo salto di
qualità?
Cominciamo con la serietà, poi
mettiamoci impegno, e se ne
abbiamo anche un pò di pas-
sione e saremmo già ad un
buon punto.
Che novità dobbiamo aspet-
tarci da questa disciplina?
Soddisfazioni ed emozioni,
cos’altro?
n. 01 | pag. 34