Marzo 2008
Wh
at d
o w
e s
ee?
Percezione, utilizzo e implicazioni della somministrazione del lavoro a tempo determinato a 10 anni dalla Legge 196/97
Nobody’s Unpredictable
Marzo 2008
Marzo 2008
Premessa
Assolavoro, nata nel 2006 dalla fusione delle tre rappresentanze preesistenti: Ailt, Apla e Confinterim, è l'associazione nazionale di categoria delle Agenzie per il lavoro (aderente a Confindustria) che raccoglie 68 delle 80 agenzie autorizzate dal legislatore (pari al 98% del fatturato complessivo legato al lavoro interinale).
Oggi il lavoro interinale, che la riforma del 2003 ha ribattezzato "somministrazione di lavoro a tempo determinato", ha raggiunto un monte retributivo a fine 2006 pari a 320 milioni di euro corrisposti ogni mese a 270mila lavoratori.In Italia tuttavia rappresenta solo lo 0,64% del totale degli occupati, contro l`1% della Germania, il 5% del Regno Unito o il 2,2% dell`Ue. È quindi un settore con ampi margini di crescita che potrebbe andare ben oltre quei contratti medi di 12-19 giorni con cui attualmente molte medie imprese, soprattutto dell`industria e dei servizi, tamponano le necessità stagionali o congiunturali.
EPR Comunicazione sta organizzando un convegno che avrà come oggetto “le agenzie di somministrazione del lavoro a tempo determinato a 10 anni dalla Legge 196/97”.
Al fine di raccogliere informazioni e dati relativi al tema oggetto di analisi, è stato richiesto ad IPSOS di esplorare qual è la percezione, l’utilizzo e quali sono le implicazioni della somministrazione del lavoro a tempo determinato, attraverso la realizzazione di un'indagine demoscopica.
Marzo 2008
Obiettivi
Data la natura dell’argomento e le profonde implicazioni che esso può avere per i tre soggetti coinvolti (Società di Fornitura di Lavoro Temporaneo, Azienda Utilizzatrice e il Lavoratore) abbiamo suggerito di adottare due prospettive diverse nell’analisi del tema: la prospettiva della popolazione italiana over 18 e quella di lavoratori che abbiano svolto missioni lavorative negli ultimi due anni attraverso forme di lavoro interinale.
Questa prima fase d’indagine ha esplorato la prima prospettiva e sarà utile per comprendere leevoluzioni nella percezione dell’utilità di questa forma di lavoro; essa infatti:
ha prodotto una fotografia dettagliata di atteggiamenti, credenze, stereotipi e opinioni verso il tema del “lavoro interinale”;
ha esplorato la reale conoscenza posseduta rispetto alla regolamentazione di questa forma di lavoro;
ha verificato i canali utilizzati per la ricerca del lavoro; ha permesso di analizzare eventuali differenze generazionali verso la percezione del
tema oggetto d’indagine mettendo in luce gli assunti di base in grado di influenzare le dinamiche relazionali e/o familiari.
Marzo 2008
Metodologia
Tipologia d'indagine:
Modalità di rilevazione:
Universo di riferimento:
Campione:
Rilevazione:
sono state condotte 1000 interviste; i dati sono stati ponderati per riportarli alla corretta distribuzione dell’universo per i seguenti parametri: età, ampiezza centro e zona di residenza.
dal 25 Febbraio al 5 Marzo 2008
indagine ad hoc su questionario semi-strutturato
interviste telefoniche (sistema C.A.T.I.)
l’universo di riferimento è costituto dalla popolazione italiana con oltre 18 anni. Il campione è rappresentativo dell’universo di riferimento in base ai seguenti parametri: età, ampiezza centro e zona di residenza.
Marzo 2008
Profilo degli intervistati
Marzo 2008
Profilo degli intervistati
Genere
uomo 49,9
donna 50,1
Età
18-24 anni 11,8
25-34 anni 23,1
35-44 anni 25,3
45-54 anni 20,8
55-64 anni 19,0
Zona
Nord-ovest 26,6
Nord-est 19,0
Centro 19,1
Sud 23,9
Isole 11,4
Titolo di studio
elevato 19,5
medio 49,8
basso 30,7
Base rispondenti: 1000
Elevato: dottorato di ricerca / master post laurea / laurea / diploma universitario o laurea breveMedio: diploma Basso: licenza media inferiore/licenza elementare/nessun titolo
Sono state condotte alcune analisi per verificare l’incidenza di una quota superiore alla media della popolazione italiana (18-64 anni) di soggetti con un livello d’istruzione medio alto; apportando un bilanciamento del campione, le risposte riportavano variazioni minime rispetto a quelle contenute in questo report.
Marzo 2008
Profilo degli intervistati
DIPENDENTE (NET) 75,1
Impiegato 47,5
Operaio, lavoratore manuale 22,4
Dirigente 2,2
Quadro 2,2
Apprendista 0,4
Lavorante a domicilio 0,4
AUTONOMO (NET) 19,4
Commerciante, artigiano 7,9
Libero professionista 5,3
Lav. autonomo, coltivatore diretto 3,7
Imprenditore 2,6
Altro 5,5
TIPO DI ORARIO
tempo pieno 83,3
tempo parziale 16,7
TIPO DI CONTRATTO
CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO 79,2
CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO 10,8
Contratto Part-Time 3,2
Contratto di lavoro a progetto 2,7
Contratto di apprendistato 0,2
Altro 0,5
Non sa-non risponde 3,4
PROFESSIONE
Base rispondenti: occupati 503
Marzo 2008
Il mondo del lavoro
Marzo 2008
Evoluzione del mondo del lavoroA.1 In base alla sua percezione negli ultimi anni il mondo del lavoro…: Valori %
Base rispondenti: 1000
si è evoluto rapidamente
non ha subìto cambiamenti rilevanti
non sa/non risponde
Sono le persone attualmente occupate a rilevare in misura maggiore una rapida evoluzione del mondo del lavoro.
Non occupato
Disoccupato e alla ricerca
OccupatoTotale
3891095031000
Marzo 2008
I cambiamenti principaliA.2 Che cosa è cambiato secondo lei? Quali sono stati i principali cambiamenti? Valori %
Base rispondenti: pensano che il mondo del lavoro si sia evoluto rapidamente 468
LE DINAMICHE DEL LAVORO (NET) 55,2 le forme di contratto 34,8 le competenze richieste 11,1 le modalità di ricerca del lavoro 8,2 la flessibilità del lavoro 5,4 nuove professioni 1,4 la legge Biagi 1,1 espansione del lavoro interinale 0,2
MINUS (NET) 24,7 la precarietà 9,3 mancanza di sicurezza del posto di lavoro 8,4 diminuzione della remunerazione 5,3 mancanza di professionalità 3,2
PLUS (NET) 20,2 avanzamento tecnologico e informatico 10,5 maggiore produttività 7,0 maggiore rispetto dei diritti 1,3 maggiore sicurezza sul posto di lavoro 1,1 qualità del lavoro è migliorata 0,8
altro 1,1non sa non risponde 7,1
Marzo 2008
La percezione del mercato del lavoro
A.5 Se dovesse esprimere un’opinione in merito al mercato del lavoro in questo momento, lei lo definirebbe?
Valori %
bloccato
abbastanza bloccato, ma con qualche apertura
abbastanza aperto, ma con qualche vincolo
sostanzialmente aperto
uomo donna 18-24 25-34 35-44 45-54 55-64Totale
Età
Bloccato NET 74,5 70,6 78,6 66,6 72,2 74,6 77,2 79,3
Base rispondenti: 1000 499 501 118 231 253 208 190
Le persone con un livello di istruzione medio - alto ritengono, in misura maggiore rispetto alla media della popolazione, che il mondo del lavoro, pur essendosi evoluto rapidamente negli ultimi anni, presenti ancora un mercato “bloccato”.
Marzo 2008
mondo del lavoro vs. mercatoA.1 In base alla sua percezione negli ultimi anni il mondo del lavoro…: Valori %
si è evoluto rapidamente ed è APERTO
non ha subìto cambiamenti rilevanti ed è APERTO
A.5 Se dovesse esprimere un’opinione in merito al mercato del lavoro in questo momento, lei lo definirebbe?
34,0
13,9
40,5
11,5
si è evoluto rapidamente ed è BLOCCATO
non ha subìto cambiamenti rilevanti ed è BLOCCATO
Base rispondenti: 1000
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
Elementi che definiscono un buon datore di lavoro
A.4 Quali sono le caratteristiche più importanti che un’azienda dovrebbe possedere o dovrebbe offrire ad un lavoratore per essere ritenuta un “buon datore di lavoro” ?
Valori %
Base rispondenti: 1000
Fattori principali
Fattori secondari
investimenti in formazione 8,4
attenzione alla sicurezza 3,3
essere un'azienda conosciuta e in crescita 3,0
avere dei dipendenti soddisfatti 2,4
maggiori responsabilità nella gestione quotidiana 2,2
buona organizzazione del lavoro 1,4
offrire maggiori servizi ai dipendenti 0,8
migliori/strutture più adeguate 0,4
altro 0,2
non sa/non risponde 7,3
Per le persone attualmente disoccupate e alla ricerca di un lavoro la “sicurezza e stabilità” di un occupazione è ritenuta un requisito prioritario e raccoglie il 60,3% delle citazioni.
Marzo 2008
La ricerca del lavoro
Marzo 2008
I canali e percorsi di ricerca
A.6 Quale strada consiglierebbe di percorrere ad una persona che è alla ricerca di un lavoro? E poi quali altre soluzioni?
Valori %
Base rispondenti: 1000
Fattori principali
Fattori secondari
Andare all'estero 4,7
Orientarsi dove c'è una maggiore richiesta 3,8
Inserzione di annunci di lavoro sui giornali 2,6
Rivolgersi a Centri/uffici per l'impiego 2,3
Crearsi un lavoro indipendente/autonomo 2,2
Andare di persona presso le aziende 1,8
Seguire le proprie ambizioni 1,8
Le associazioni professionali 1,3
Rivolgersi ai sindacati 0,2
Altro 1,8
non sa/non risponde 17,4
Marzo 2008
La conoscenza delle diverse tipologie di contratti
A.7 Esistono diverse tipologie di contratti. Lei saprebbe indicarmi che differenza esiste tra contratto di lavoro a progetto, contratto di lavoro autonomo o con P.IVA e contratto di lavoro interinale?
Valori %
Base rispondenti:
AutonomoDipendenteDisoccupati + Non occupatiOccupatiTotale
1000 503 497
377 97
Si, conosce le differenze
No, non saprebbe indicare
È al corrente che esistono delle differenze ma non saprebbe indicare quali siano
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
Caratteristiche del contratto a progettoA.8 Potrebbe dirmi qual è la caratteristica principale del contratto a progetto? Valori %
Base rispondenti: 312 dichiarano di conoscere le caratteristiche NON SA/NON INDICA 4,1
Base rispondenti:
ALMENO UNA CITAZIONE 95,9
LEGATO AD UN PROGETTO (NET) 66,5Contratto che termina con la fine di un progetto 64,5Contratto senza garanzie di continuità 3,9
ALTRE TIPOLOGIE DI CONTRATTO (NET) 27,0E' un contratto a tempo determinato 23,2E' un contratto di collaborazione coordinata continuativa 2,6Altro forme del contratto (partita iva, contratto di formazione, lavoro occasionale) 1,6
RETRIBUZIONE E CONTRIBUTI (NET) 7,4Prevede un minimo salariale/stipendio minimo 3Non vengono versati contributi 2,6Ha una retribuzione oraria 0,6Funziona come stage senza essere retribuiti 0,6I contributi vengono pagati dall'azienda/prevede una contribuzione pensionistica 0,6
MANCANZA DEI DIRITTI E TUTELA DEL LAVORATORE (NET) 4,1Non offre tutele/assistenza in caso di malattia 2,1Non rispetta i diritti base sanciti dall'articolo 18 1,6Ferie non pagate 1,2
ALTRO (NET) 3,7E' un contratto studiato per i datori di lavoro perché permette di avere molti sgravi fiscali 2,5E' un contratto per studenti/ per giovani 0,9
Altre risposte 0,3
Marzo 2008
Caratteristiche del contratto “interinale”A.9 Potrebbe dirmi qual è la caratteristica principale del contratto di lavoro interinale? Valori %
Base rispondenti: 312 dichiarano di conoscere le caratteristiche
ALMENO UNA CITAZIONE 84,3
LAVORO SENZA CONTINUITÀ (NET) 55L'agenzia fa da tramite fra il lavoratore e l'azienda 47,6Lavoro precario 4,0Job sharing 2,3Offre lavoro giorno per giorno 1,9Lavoro tempo determinato senza contributi 0,9
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO (NET) 21,5Contratto di lavoro a tempo determinato 19,2A tempo determinato con possibilità di proroga 2,2
ALTRE TIPOLOGIE DI CONTRATTO (NET) 6,2A breve termine 4,2Altro forme del contratto (lavoro atipico, part time, lavoro vincolato, lavoro indeterminato) 1,9
ALTRO (NET) 8,1E' legato al concetto di mobilità/flessibilità 4,2Offre maggiori diritti al lavoratore rispetto ai contratti a progetto 1,9Contratto snello che consenta all'azienda di non avere vincoli nei confronti del lavoratore 2,0
NON SA/NON INDICA 15,7
Marzo 2008
Valori %
Caratteristiche dei contratti
A.9 Potrebbe dirmi qual è la caratteristica principale del contratto di lavoro interinale?
A.8 Potrebbe dirmi qual è la caratteristica principale del contratto a progetto?
non attinente
attinente
non sa
attinente
non attinente
non sagenerico
Base rispondenti: 312 dichiarano di conoscere le caratteristiche Base rispondenti: 312 dichiarano di conoscere le caratteristiche
Il maggior numero di risposte attinenti è espresso dalle persone disoccupate alla ricerca di un lavoro (81,4%), fra i residenti al Nord Est (82,6%) e Ovest (78,3%), fra chi ritiene che il mercato del lavoro sia sostanzialmente aperto (86,0%) ed infine tra chi si ritiene informato in merito al lavoro “in somministrazione” (87,1%).
Marzo 2008
Il lavoro somministrato a tempo determinato: la conoscenza
Marzo 2008
Il livello di informazione
A.11 Se dovesse definire il suo livello di conoscenza delle Agenzie di somministrazione lavoro o Agenzie per il lavoro e dei meccanismi che regolano i rapporti di lavoro con questi soggetti lei direbbe di sentirsi:
Valori %
Base rispondenti: 1000
1,7
20,5
56,5
21,3
molto
poco
abbastanza per niente
INFORMATO (NET) 22,2
NON INFORMATO (NET) 77,8 INFORMATO
1000 503 109 389
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La conoscenza diretta
A.21 Lei personalmente, qualcuno dei suoi familiari o qualche conoscente si è rivolto ad un’agenzia per il lavoro …
Valori %
Base rispondenti: 1000
...in passato?…negli ultimi 12
mesi
Base rispondenti: 1000
non hanno mai avuto un'esperienza né diretta
né indiretta
nosi
A.23 In seguito a questo contatto ha trovato una collocazione stabile?
Lei, personalmente
Familiari
Conoscenti
No, mai
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La conoscenzaA.10 Con la legge Biagi il lavoro interinale è stato abolito per permettere l’ingresso della somministrazione di lavoro a tempo determinato attraverso le agenzie per il lavoro. D’ora in avanti parleremo di lavoro temporaneo per riferirci al lavoro somministrato a tempo determinato fornito da un’agenzia per il lavoro.Attraverso questa forma di lavoro il lavoratore dipende giuridicamente dalle aziende fornitrici, e da queste viene retribuito, ma funzionalmente presta il suo lavoro presso altre aziende che hanno bisogno di professionalità per periodi di tempo limitato. Ora le riporterò alcune affermazioni e vorrei che mi dicesse quale di esse riflette maggiormente il suo pensiero:
Valori %
Base rispondenti: 1000
superiore ai dipendenti di pari livello impiegati
presso l’impresa utilizzatrice
inferiore ai dipendenti di pari livello impiegati presso l’impresa
utilizzatrice
identico ai dipendenti di pari livello impiegati presso l’impresa utilizzatrice
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La conoscenza
Valori %
è paragonabile al lavoro nero
è paragonabile al lavoro dipendente
è una forma di lavoro moderna adatta alle esigenze del lavoratore e dell'economia
non sa/non risponde
A10b - Il lavoro temporaneo...
Totale Informati Non informati
1000 221 775Base rispondenti:
Livello d’informazione percepito
Marzo 2008
La conoscenza
A10c - Il lavoro temporaneo...
Valori %
non offre alcuna tutela in caso di malattia del lavoratore
offre parziali tutele in caso di malattia del lavoratore
offre le stesse tutele dei dipendenti in caso di malattia del lavoratore
non sa/non risponde
Totale Informati Non informati
1000 221 775Base rispondenti:
Livello d’informazione percepito
Marzo 2008
La conoscenza
Valori %
solo con contratti su uno specifico progetto
solo con contratti a tempo determinato
sia con contratti a tempo determinato che a tempo indeterminato
non sa/non risponde
A10d- Il lavoro temporaneo consente di assumere i dipendenti...
Totale Informati Non informati
1000 221 775Base rispondenti:
Livello d’informazione percepito
Marzo 2008
La conoscenza
Valori %
Base rispondenti:
non riceve alcuna indennità, ne' ha diritto ad alcuna tutela
non riceve alcuna indennità, ma mantiene il diritto di precedenza su altri in caso di chiamata
resta a disposizione dell’azienda e ha diritto a ricevere un indennità mensile di disponibilità
non sa/non risponde
A10e - E nel caso in cui l'agenzia per il lavoro stipuli con il lavoratore un’assunzione a
tempo indeterminato per i periodi nei quali non viene utilizzato:
Totale Informati Non informati
1000 221 775
Livello d’informazione percepito
Marzo 2008
La conoscenzaValori %
Base rispondenti:1000
Non hanno risposto correttamente a nessuna
delle variabili
Hanno risposto correttamente a 1
domanda
Hanno risposto correttamente a 2 domande
Hanno risposto correttamente a 3- 4
domande
Totale InformatiNon
informati
Hanno risposto correttamente a 1 domanda 38,4 35,6 39,1
Hanno risposto correttamente a 2 domanda 24,7 28,2 23,8
Hanno risposto correttamente a 3-4 domande 11,5 14,9 10,6
Non hanno risposto correttamente a nessuna domanda 25,4 21,3 26,5
Base rispondenti 1000 221 775
Livello d’informazione percepito
Marzo 2008
Il lavoro somministrato a tempo determinato: le opinioni
Marzo 2008
Le opinioni
A14 Ora le riporterò alcune affermazioni; Le chiederò di dirmi quanto è d’accordo con ciascuna di esse: le agenzie per il lavoro…
Valori %
Base rispondenti: 1000 (*) incerti: né d’accordo né in disaccordo + non sa non risponde
Marzo 2008
Le opinioni
A14 Ora le riporterò alcune affermazioni; Le chiederò di dirmi quanto è d’accordo con ciascuna di esse: le agenzie per il lavoro…
Valori %
Base rispondenti:1000
ACCORDO (NET) 71,5 52,4 51,3 50,6 42,6 33,6 28,6
molto d'accordo 20,7 11,1 23,3 12,4 17,4 6,2 7
abbastanza d'accordo 50,8 41,3 28 38,2 25,3 27,4 21,6
nè d'accordo nè in disaccordo 6,3 8,9 10,6 7,2 10,5 10,9 9,1
DISACCORDO (NET) 19,6 34,3 33,9 39,6 41,4 47,8 57,6
poco d'accordo 12,7 23 22,8 19,9 21,8 29,1 35,1
per niente d'accordo 7 11,3 11 19,7 19,6 18,7 22,5
non sa 2,6 4,4 4,3 2,6 5,5 7,7 4,7
Offrono molte opportunità di
crescita professionale
Offrono la possibilità di
ricevere un'adeguata formazione
Sfruttano il lavoro delle persone in
difficoltà per pagarle poco
Contribuiscono ad eliminare il lavoro nero
Offrono solo lavori precari senza futuro
Favoriscono il reimpiego di chi
ha perso un’occupazione
Favoriscono le prime
esperienze di lavoro per
i giovani
Marzo 2008
Le opinioni
A14 Ora le riporterò alcune affermazioni; Le chiederò di dirmi quanto è d’accordo con ciascuna di esse: le agenzie per il lavoro…
Valori %
Base rispondenti:1000
Favoriscono le prime esperienze di lavoro per i giovani
Offrono molte opportunità di crescita professionale
Offrono la possibilità di ricevere un’adeguata formazione
ACCORDO (NET)
ACCORDO (NET)
ACCORDO (NET)
Marzo 2008
Le opinioni
A14 Ora le riporterò alcune affermazioni; Le chiederò di dirmi quanto è d’accordo con ciascuna di esse: le agenzie per il lavoro…
Valori %
Base rispondenti:1000
Sfruttano il lavoro delle persone in difficoltà per pagarle poco
Offrono solo lavori precari senza futuro
ACCORDO (NET)
ACCORDO (NET)
Marzo 2008
La flessibilità
Marzo 2008
La flessibilità: declinazioni
A15 Sempre più frequentemente si parla di flessibilità del lavoro; secondo lei con il termine “flessibilità” si intende:
Valori %
Base rispondenti:1000
la possibilità di costruire una propria carriera pur spostandosi da un settore all'altro sia all'interno di uno stesso ente sia da azienda ad azienda, accrescendo il proprio valore professionale senza perdere i benefici maturati
una serie di contratti a termine che non cumulano nel tempo vantaggi economici o professionali perché non consentono al lavoratore di progredire nel proprio cammino professionale
Sono soprattutto le persone più giovani 18-24 anni (43,4%) e coloro che, grazie ad un’agenzia di lavoro interinale, hanno trovato una collocazione (42%), a leggere nel termine flessibilità la declinazione di percorsi di carriera e crescita professionale.
che un lavoratore non rimane costantemente ancorato al proprio posto di lavoro a tempo indeterminato, ma muta più volte, nell'arco della propria vita, l'attività occupazionale e/o il datore di lavoro
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La flessibilità: declinazioni
A15 Sempre più frequentemente si parla di flessibilità del lavoro; secondo lei con il termine “flessibilità” si intende:
Valori %
Base rispondenti:1000
La possibilità di costruire una propria carriera pur spostandosi da un settore all'altro sia all'interno di uno stesso ente sia da azienda ad azienda, accrescendo il proprio valore professionale senza perdere i benefici maturati:
Hanno risposto correttamente a:
Marzo 2008
La flessibilità: declinazioni
A.18 Secondo il termine “ flessibilità del lavoro” è sinonimo di:Valori %
Non occupatoDisoccupato e alla ricerca di
lavoro
OccupatoTotale
Base rispondenti: 1000 503 109 389
Precarietà e rischio
Dinamismo inteso come molte possibilità
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La flessibilità: declinazioni
A.18 Secondo il termine “ flessibilità del lavoro” è sinonimo di:Valori %
Base rispondenti: 1000 384 247 115
Precarietà e rischio
Dinamismo inteso come molte possibilità
1 domandaTotale 2 domande 3-4 domande
Hanno risposto correttamente a
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
La flessibilità: declinazioni
A.18 Secondo il termine “ flessibilità del lavoro” è sinonimo di:Valori %
Base rispondenti: 1000 287 112 285
Precarietà e rischio
Dinamismo inteso come molte possibilità
Centro destra + destraCentro
Centro sinistra + sinistraTotale
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
Il lavoro precario
Marzo 2008
Il lavoro precario
A.20 Infine, quali sono secondo lei le caratteristiche che rendono un lavoro precario?Valori %
Base rispondenti: 1000
La mancanza di garanzie di continuità 66,1
Mancanza di un reddito adeguato 11,7
L'impossibilità di crescere professionalmente 9,7
Mancanza di tutele dal punto di vista pensionistico 4,6
Mancanza di tutele dal punto di vista sanitario 3,3
La mancanza di tutele sindacali 2,5
Mancanza di professionalità dei lavoratori 1,8
Azienda in crisi 1,4
Assenza di contratto/ Lavoro nero 0,6
L' assunzione tramite agenzie di lavoro 0,7
Eccesso di ore lavorate rispetto a quelle previste 0,3
Contratto a progetto 0,1
altro 3,8
non sa/non risponde 14,7
Marzo 2008
La meritocrazia
Marzo 2008
La meritocrazia
A.16 In Italia si parla spesso di valorizzare il merito: alcuni sono favorevoli, ritenendo che sia corretto premiare i più meritevoli e coloro che più contribuiscono al successo dell’azienda, altri sono contrari, temendo una situazione dove i lavoratori sono in continua competizione gli uni con gli altri. A prescindere dal fatto che sia facile o meno premiare il merito e che si possano ottenere valutazioni oggettive, secondo lei….
Valori %
Base rispondenti:
…PER IL SINGOLO LAVORATORE premiare soprattutto il merito …:
…e per L’ECONOMIA ITALIANA premiare soprattutto il merito …:
Ha più vantaggi che svantaggi
Ha più svantaggi che vantaggi
Ha più vantaggi che svantaggi
Ha più svantaggi che vantaggi
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
Il livello di soddisfazione
Marzo 2008
La soddisfazione
A.24 Ora le chiederò di esprimere il suo livello di soddisfazione nei confronti di alcuni aspetti che riguardano la sua attività lavorativa attuale. Per rispondere utilizzi una scala da 1 a 10 dove 1 significa per niente soddisfatto e 10 estremamente soddisfatto?Quanto è soddisfatto della…
Valori %
Base rispondenti: occupati 503
69,453,7 46,9
36,5
20,7
29,732,6
26,0
9,816,5 20,5
37,5
dell'opportunità di partecipare a corsi di
formazione
del riconoscimento delle sue prestazioni
dell'equilibrio tra la sua vita privata e la sua vita professionale
del suo livello di autonomia nel suo
lavoro
? ? ? ?
InterinaliPopolazione
occupata InterinaliPopolazione
occupataPopolazione
occupataPopolazione
occupata Interinali Interinali
ElevataVoto 8-10ElevataVoto 8-10
MediaVoto 6-7MediaVoto 6-7
BassaVoto 1-5BassaVoto 1-5
I dati sono stati percentualizzati senza la quota dei “non sa/non risponde”
Marzo 2008
SintesiEVOLUZIONE DEL MONDO DEL LAVORO
Il mercato del lavoro italiano è stato negli ultimi anni profondamente modificato e semplificato sia dal punto di vista delle competenze istituzionali tra i vari livelli di governo (centrale e territoriale), sia dal punto di vista delle regole di funzionamento.
A partire dal 2003, sono stati riconosciuti nuovi soggetti di intermediazione: le Agenzie private del lavoro, Università, gli Istituti scolastici, le Camere di Commercio, i consulenti del lavoro, gli Enti bilaterali, ecc. Si tratta di nuovi soggetti che, a seguito di apposita autorizzazione del Ministero, possono svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. In questo modo è stato superato il concetto di monopolio pubblico del collocamento e si è affermata la cultura del servizio all’utente e della possibilità dello stesso di scegliere la qualità del servizio.
Tale cambiamento è stato percepito da meno della metà della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 64 anni (46,8%) e i soggetti che dovrebbero beneficiare maggiormente di tali cambiamenti, ovvero la forza attiva alla ricerca di un’occupazione, ritiene in misura maggiore rispetto alla media, che il mercato del lavoro non abbia subìto cambiamenti rilevanti.
Tra coloro che hanno rilevato un’evoluzione, i cambiamenti risiedono principalmente nelle forme di contratto proposte e in seconda battuta nelle competenze richieste dai datori di lavoro e nell’introduzione di nuovi linguaggi informatici e tecnologici. Una quota inferiore cita come fattore di cambiamento l’introduzione di forme di lavoro precarie e la mancanza di sicurezza del posto di lavoro.
Un terzo circa della popolazione definisce il mercato del lavoro “bloccato”, mentre una quota di poco inferiore, pur evidenziando una situazione di stasi, intravede qualche apertura; l’atteggiamento più ottimista è espresso dalle fasce di popolazione più giovani.Un terzo circa della popolazione italiana (34%) a fronte di un mondo del lavoro che si è evoluto rapidamente dichiara di percepire il mercato del lavoro “bloccato”.
EVOLUZIONE DEL MONDO DEL LAVORO
Il mercato del lavoro italiano è stato negli ultimi anni profondamente modificato e semplificato sia dal punto di vista delle competenze istituzionali tra i vari livelli di governo (centrale e territoriale), sia dal punto di vista delle regole di funzionamento.
A partire dal 2003, sono stati riconosciuti nuovi soggetti di intermediazione: le Agenzie private del lavoro, Università, gli Istituti scolastici, le Camere di Commercio, i consulenti del lavoro, gli Enti bilaterali, ecc. Si tratta di nuovi soggetti che, a seguito di apposita autorizzazione del Ministero, possono svolgere attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. In questo modo è stato superato il concetto di monopolio pubblico del collocamento e si è affermata la cultura del servizio all’utente e della possibilità dello stesso di scegliere la qualità del servizio.
Tale cambiamento è stato percepito da meno della metà della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 64 anni (46,8%) e i soggetti che dovrebbero beneficiare maggiormente di tali cambiamenti, ovvero la forza attiva alla ricerca di un’occupazione, ritiene in misura maggiore rispetto alla media, che il mercato del lavoro non abbia subìto cambiamenti rilevanti.
Tra coloro che hanno rilevato un’evoluzione, i cambiamenti risiedono principalmente nelle forme di contratto proposte e in seconda battuta nelle competenze richieste dai datori di lavoro e nell’introduzione di nuovi linguaggi informatici e tecnologici. Una quota inferiore cita come fattore di cambiamento l’introduzione di forme di lavoro precarie e la mancanza di sicurezza del posto di lavoro.
Un terzo circa della popolazione definisce il mercato del lavoro “bloccato”, mentre una quota di poco inferiore, pur evidenziando una situazione di stasi, intravede qualche apertura; l’atteggiamento più ottimista è espresso dalle fasce di popolazione più giovani.Un terzo circa della popolazione italiana (34%) a fronte di un mondo del lavoro che si è evoluto rapidamente dichiara di percepire il mercato del lavoro “bloccato”.
Marzo 2008
SintesiLA RICERCA DEL LAVORO
Il dato che emerge con forza da tutte le informazioni rilevate dall’indagine è una carenza di conoscenza dei nuovi soggetti che ruotano attorno al mondo del lavoro, delle regole che lo governano e dei diversi strumenti a disposizione per trovare un’occupazione.
La ricerca del lavoro comporta un forte coinvolgimento in termini proattivi del soggetto stesso; il primo canale di ricerca citato è, infatti, l’invio diretto del proprio curriculum vitae a diverse aziende (33%). Il 16,6% riconosce un ruolo attivo e facilitatore alle agenzie di somministrazione. Si segnala che una quota pari al 6% suggerisce la necessità di rivolgersi a politici locali e a persone importanti per ottenere una raccomandazione.
LA CONOSCENZA DEI NUOVI CONTRATTI
Meno di un terzo della popolazione conosce la differenza tra un contratto a progetto, un contratto a partita IVA e un contratto di lavoro interinale e, alla richiesta di definire nello specifico le diverse forme contrattuali, la quota di soggetti che citano delle caratteristiche attinenti alle singole tipologie si riduce ulteriormente.
LA CONOSCENZA DEL LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE
Il 22% dei soggetti intervistati dichiara di sentirsi molto o abbastanza informato in merito ai meccanismi che regolano i rapporti con le agenzie di somministrazione del lavoro. La popolazione attiva alla ricerca di un’occupazione dichiara un livello di informazione più elevato (34,5%).
Il nuovo mercato del lavoro, così come si va delineando, presenta un carattere policentrico: per numero di operatori, di utenze, di istituzioni, di interlocutori. Alla luce di questi risultati diventa quindi fondamentale sviluppare l’intermediazione e la promozione dell’incontro tra domanda e offerta. L’insufficiente circolazione delle informazioni, infatti, può rappresentare l’ostacolo maggiore nella ricerca di occupazione, oltre a comportare frequenti distorsioni circa le aspettative e le effettive opportunità per i soggetti interessati.
LA RICERCA DEL LAVORO
Il dato che emerge con forza da tutte le informazioni rilevate dall’indagine è una carenza di conoscenza dei nuovi soggetti che ruotano attorno al mondo del lavoro, delle regole che lo governano e dei diversi strumenti a disposizione per trovare un’occupazione.
La ricerca del lavoro comporta un forte coinvolgimento in termini proattivi del soggetto stesso; il primo canale di ricerca citato è, infatti, l’invio diretto del proprio curriculum vitae a diverse aziende (33%). Il 16,6% riconosce un ruolo attivo e facilitatore alle agenzie di somministrazione. Si segnala che una quota pari al 6% suggerisce la necessità di rivolgersi a politici locali e a persone importanti per ottenere una raccomandazione.
LA CONOSCENZA DEI NUOVI CONTRATTI
Meno di un terzo della popolazione conosce la differenza tra un contratto a progetto, un contratto a partita IVA e un contratto di lavoro interinale e, alla richiesta di definire nello specifico le diverse forme contrattuali, la quota di soggetti che citano delle caratteristiche attinenti alle singole tipologie si riduce ulteriormente.
LA CONOSCENZA DEL LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE
Il 22% dei soggetti intervistati dichiara di sentirsi molto o abbastanza informato in merito ai meccanismi che regolano i rapporti con le agenzie di somministrazione del lavoro. La popolazione attiva alla ricerca di un’occupazione dichiara un livello di informazione più elevato (34,5%).
Il nuovo mercato del lavoro, così come si va delineando, presenta un carattere policentrico: per numero di operatori, di utenze, di istituzioni, di interlocutori. Alla luce di questi risultati diventa quindi fondamentale sviluppare l’intermediazione e la promozione dell’incontro tra domanda e offerta. L’insufficiente circolazione delle informazioni, infatti, può rappresentare l’ostacolo maggiore nella ricerca di occupazione, oltre a comportare frequenti distorsioni circa le aspettative e le effettive opportunità per i soggetti interessati.
Marzo 2008
Sintesi
La legge assicura al lavoratore temporaneo la parità di trattamento con i dipendenti dell'azienda utilizzatrice. Ciò risponde all'evidente esigenza di scongiurare un utilizzo non corretto del lavoro temporaneo e alla necessità di rassicurare i lavoratori di fronte ad una nuova forma di lavoro.Tuttavia il 52,3% della popolazione ritiene invece che il trattamento economico e normativo applicato ai lavoratori in somministrazione sia inferiore ai dipendenti di pari livello impiegati presso l’impresa utilizzatrice. Le risposte espresse dal campione alle domande che fanno riferimento al lavoro “in somministrazione” evidenziano ancora una volta la disomogeneità del livello di informazione posseduto; un terzo circa del campione ritiene che il lavoro temporaneo sia paragonabile al lavoro nero, oltre il 50% ritiene che non offra alcuna tutela (26%) o solo parziale (31%) in caso di malattia del lavoratore.
Il 24% della popolazione è a conoscenza del fatto che il lavoro in somministrazione consente di assumere personale sia con contratti a tempo determinato che a tempo indeterminato.
Analizzando le risposte fornite dal campione di soggetti che si sono dichiarati “informati” in merito ai meccanismi che regolano i rapporti con le agenzie di somministrazione del lavoro, si può inferire che le informazioni possedute non siano del tutto corrette o esaustive; oltre il 50% dei soggetti “informati” ritiene che tale forma di lavoro non offra tutele in caso di malattia, mentre il 31% lo paragona al lavoro nero.
LE OPINIONI
A fronte di una carenza di informazioni delle norme che regolano il lavoro in somministrazione, si osserva una sostanziale apertura nei confronti di queste forme di lavoro.Il 72% della popolazione italiana ritiene che favorisca le prime esperienze lavorative per i giovani e il 52% che aiuti le persone che hanno perso un’occupazione a ricollocarsi; sono proprio i più giovani a manifestare le opinioni più positive nei confronti del lavoro in somministrazione.
La legge assicura al lavoratore temporaneo la parità di trattamento con i dipendenti dell'azienda utilizzatrice. Ciò risponde all'evidente esigenza di scongiurare un utilizzo non corretto del lavoro temporaneo e alla necessità di rassicurare i lavoratori di fronte ad una nuova forma di lavoro.Tuttavia il 52,3% della popolazione ritiene invece che il trattamento economico e normativo applicato ai lavoratori in somministrazione sia inferiore ai dipendenti di pari livello impiegati presso l’impresa utilizzatrice. Le risposte espresse dal campione alle domande che fanno riferimento al lavoro “in somministrazione” evidenziano ancora una volta la disomogeneità del livello di informazione posseduto; un terzo circa del campione ritiene che il lavoro temporaneo sia paragonabile al lavoro nero, oltre il 50% ritiene che non offra alcuna tutela (26%) o solo parziale (31%) in caso di malattia del lavoratore.
Il 24% della popolazione è a conoscenza del fatto che il lavoro in somministrazione consente di assumere personale sia con contratti a tempo determinato che a tempo indeterminato.
Analizzando le risposte fornite dal campione di soggetti che si sono dichiarati “informati” in merito ai meccanismi che regolano i rapporti con le agenzie di somministrazione del lavoro, si può inferire che le informazioni possedute non siano del tutto corrette o esaustive; oltre il 50% dei soggetti “informati” ritiene che tale forma di lavoro non offra tutele in caso di malattia, mentre il 31% lo paragona al lavoro nero.
LE OPINIONI
A fronte di una carenza di informazioni delle norme che regolano il lavoro in somministrazione, si osserva una sostanziale apertura nei confronti di queste forme di lavoro.Il 72% della popolazione italiana ritiene che favorisca le prime esperienze lavorative per i giovani e il 52% che aiuti le persone che hanno perso un’occupazione a ricollocarsi; sono proprio i più giovani a manifestare le opinioni più positive nei confronti del lavoro in somministrazione.
Marzo 2008
SintesiFLESSIBILITÀ vs. PRECARIETÀ
Sono ancora una volta le persone più giovani 18-24 anni (43,4%) e coloro che, grazie ad un’agenzia di lavoro interinale, hanno trovato una collocazione (42%), a declinare, in misura maggiore, il termine flessibilità in “possibilità di percorsi di carriera e crescita professionale”. Complessivamente un terzo circa della popolazione attribuisce a questo termine tali caratteristiche.Poco più di un quarto degli intervistati ritiene invece che per flessibilità si intendano una serie di contratti a termine che non cumulano nel tempo vantaggi economici o professionali perché non consentono al lavoratore di progredire nel proprio cammino professionale.Il 36% definisce oggettivamente il termine flessibilità come il concetto in base al quale un lavoratore non rimane costantemente ancorato al proprio posto di lavoro a tempo indeterminato, ma muta più volte, nell'arco della propria vita, l'attività occupazionale e/o il datore di lavoro.
Il termine “flessibilità” si presta tuttavia ad essere interpretato in modo diverso a seconda della prospettiva adottata: quella della flessibilità occupazionale, della flessibilità prestazionale o della “flessicurezza” descritta dal modello Danese.Tale ampiezza di prospettive, ampiamente presente nel dibattito politico attuale, si riflette nella polarizzazione delle risposte fornite dalla popolazione; il 42% ritiene che il termine flessibilità del lavoro sia sinonimo di “dinamismo inteso come molte possibilità”, il 58% di “precarietà e rischio”. Quest’ultima declinazione risulta più accentuata tra le persone attualmente alla ricerca di un’occupazione; possiamo supporre quindi che il termine “flessibilità” evochi quindi più una richiesta di disponibilità unidirezionale che una maggiore potenzialità in termini di prospettive.
Il termine precarietà evoca principalmente la “mancanza di garanzie di continuità”; alla luce dell’apertura manifestata dagli intervistati nei confronti del concetto di flessibilità in generale, è presumibile che tale “continuità” sia riferita non tanto al “mantenimento del posto” quanto al mantenimento dell’occupazione e di tutti quelli aspetti che non influiscano negativamente nella prestazione lavorativa e nel complesso dell’esistenza personale e familiare degli individui.
FLESSIBILITÀ vs. PRECARIETÀ
Sono ancora una volta le persone più giovani 18-24 anni (43,4%) e coloro che, grazie ad un’agenzia di lavoro interinale, hanno trovato una collocazione (42%), a declinare, in misura maggiore, il termine flessibilità in “possibilità di percorsi di carriera e crescita professionale”. Complessivamente un terzo circa della popolazione attribuisce a questo termine tali caratteristiche.Poco più di un quarto degli intervistati ritiene invece che per flessibilità si intendano una serie di contratti a termine che non cumulano nel tempo vantaggi economici o professionali perché non consentono al lavoratore di progredire nel proprio cammino professionale.Il 36% definisce oggettivamente il termine flessibilità come il concetto in base al quale un lavoratore non rimane costantemente ancorato al proprio posto di lavoro a tempo indeterminato, ma muta più volte, nell'arco della propria vita, l'attività occupazionale e/o il datore di lavoro.
Il termine “flessibilità” si presta tuttavia ad essere interpretato in modo diverso a seconda della prospettiva adottata: quella della flessibilità occupazionale, della flessibilità prestazionale o della “flessicurezza” descritta dal modello Danese.Tale ampiezza di prospettive, ampiamente presente nel dibattito politico attuale, si riflette nella polarizzazione delle risposte fornite dalla popolazione; il 42% ritiene che il termine flessibilità del lavoro sia sinonimo di “dinamismo inteso come molte possibilità”, il 58% di “precarietà e rischio”. Quest’ultima declinazione risulta più accentuata tra le persone attualmente alla ricerca di un’occupazione; possiamo supporre quindi che il termine “flessibilità” evochi quindi più una richiesta di disponibilità unidirezionale che una maggiore potenzialità in termini di prospettive.
Il termine precarietà evoca principalmente la “mancanza di garanzie di continuità”; alla luce dell’apertura manifestata dagli intervistati nei confronti del concetto di flessibilità in generale, è presumibile che tale “continuità” sia riferita non tanto al “mantenimento del posto” quanto al mantenimento dell’occupazione e di tutti quelli aspetti che non influiscano negativamente nella prestazione lavorativa e nel complesso dell’esistenza personale e familiare degli individui.
Marzo 200850