Le procedure operative dei controlli – Dott.ssa Nadia Tomasini Ancona, 23 marzo 2015
ARPA LOMBARDIA
ARPALOMBARDIA
1 SEDE CENTRALE
Dipartimento di VA-CO
Dipartimento di MI-MB
Dipartimento di LO-PV
Dipartimento di CR-BG
Dipartimento di BS-MNDipartimento
di LC-SO
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IL RUOLO DI ARPA LOMBARDIA
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SUPPORTO agli ENTI
PARERI e ISTRUTTORIE
ATTIVITA’ di CONTROLLO
COORDINAMENTO NAZIONALE
SSPC
Gestione DATI
(controllo e
autocontrollo)
GRUPPI di LAVORO
Cosa facciamo
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SSPC: Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli
Il metodo SSPC è basato
• sull’identificazione di parametri relativi a:– Rischio aziendale intrinseco (potenziale e reale)
– Vulnerabilità del territorio
• Sulla valutazione dell’azienda– Adozione volontaria di strumenti per la gestione ambientale
– Eventuali non conformità rilevate dalle ispezioni ricavate da VISPO-IPPC
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IMPATTO REALE: considerando le reali emissioni
– Emissioni in atmosfera: dati da EPRTR (valori da 0 a 5)
– Scarichi idrici: dati da EPRTR (valori da 0 a 5)
– Produzione di rifiuti: dati da EPRTR (valori da 0 a 5)
– Trattamento di rifiuti: dati da ORSO (valori da 0 a 5)
SSPC: Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli
IMPATTI REALI considerando la localizzazione dell’azienda (georeferenziazione) e la vulnerabilità del territorio
– qualità dell’aria (zonizzazione come da d.g.r. 2605/2011)
– qualità delle acque superficiali (elevato, buono, moderato, scadente, pessimo)
– acque sotterranee (carta della vulnerabilità delle acque sotterranee)
– aree naturali protette
– popolazione domiciliata
IMPATTO POTENZIALE: valutazioni sulla tipologia dell’aziendaCodice IPPC, RIR, Regolamento EMAS: dati da EPRTR (valori da 0 a 5)
RISCHIO INTRINSECO
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PIANO DI ISPEZIONE AMBIENTALE - SSPC
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ALGORITMI SSPC
Ogni azienda sarà caratterizzata da un proprio indice
di rischio, compreso, per la Regione Lombardia, fra:
0rischio basso
10rischio alto
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L’attribuzione della frequenza di controllo di ogni installazione vieneeffettuata a partire alla graduatoria degli indici di rischio delle aziendecoperte dal piano, ottimizzata tenendo conto anche dell’onere dei controlliin termini di risorse necessarie e di disponibilità di tali risorsenell’organizzazione titolare dei controlli.
La graduatoria delle aziende, e la relativa frequenza ispettiva, costituisce ilprogramma dei controlli, di estensione triennale.
I valori degli impatti reali e potenziali sono corretti da operatori di Performance In caso di buone prestazioni dell’ operatore lo spostamento sarà ad una frequenza di ispezione inferiore e in caso di cattive prestazioni dell’ operatore la modifica porterà ad una frequenza più elevata di ispezione
SSPC: Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli
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COMMAND&CONTROL APPROCCIO INTEGRATO
Attività antropica o naturale � effetto sul sistema ecologicoattività produttive � perturba l’ambiente (realmente o potenzialmente).
SVILUPPO SOSTENIBILE
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UN PO’ DI STORIA…..
• 1972 a Stoccolma - Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente (divieto di inquinamento transfrontaliero)
• 1973 primo programma d’azione comunitario pluriennale che contiene una politica di insieme in materiaambientale;
• 1986 è inserito nel trattato istitutivo delle CE un nuovo titolo specificamente dedicato alla tuteladell’ambiente;
• 1992 Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo di Rio de Janeiro (dichiarazione:principio n. 21 “inquinamento transfrontaliero”; n.15 di “principio di precauzione”, n. 16 “chi inquina paga”;n. 7 “cooperazione tra strati – nuove regole di diritto internazionale per uno sviluppo sostenibile”– AgendaXXI);
• 1993 trattato di Maastricht (nascita dell’Unione Europea e introduzione di una vera e propria politicaambientale):
– necessità di intervenire alla fonte;– Responsabilità estesa al produttore;
• 1997 Trattato di Amsterdam – riformulato l’articolo 6 del Trattato «tutte le politiche comunitarie devonotener conto delle esigenze connesse alla salvaguardia dell’ambiente, soprattutto nella prospettiva dipromuovere lo sviluppo sostenibile»
• 1998: convenzione di Aarhus - accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l'accesso allagiustizia in materia ambientale
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LO SVILUPPO SOSTENIBILE
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«E’ lo sviluppo che soddisfa i bisogni
della generazione presente senza
compromettere la possibilità delle
generazioni future di soddisfare i
propri bisogni» (1989 rapporto
Brundtland)
Livello massimo di sviluppo e
produzioni industriali, che il
globo e l’umanità possono
sopportare prima che si arrivi
al punto di rottura
nell’equilibrio tra disponibilità
di risorse, alterazioni
ambientali, vivibilità degli
ambienti e livelli
occupazionali.
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• Primo passo per l’affermazione del diritto dell’ambiente � sanzione penale piuttosto della sanzione pecuniaria/amministrativa.
• Fonda il suo principio sul sistema che sanziona o dovrebbe sanzionare chi non rispetta la normativa.
• aziende � ruolo passivo� semplici destinatari degli obblighi.
CONSEGUENZE:
• Il Gestore percepisce l’ambiente come una minaccia alla propria competitività ed effettua investimenti ridotti per sostituire impianti vetusti.
• La tecnica principale è, eventualmente, la depurazione a valle e non la progettazione di tecnologie pulite
Tale approccio doveva spingere le aziende a comportamenti più rispettosi per l’ambiente. Non si è rivelato sufficiente a garantire e sostenere da solo una strategia di tutela ambientale.
APPROCCIO COMMAND & CONTROL
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APPROCCIO INTEGRATO
IN SOSTITUZIONE O IN COLLABORAZIONE CON L’APPROCCIO «COMMAND AND CONTROL»
• Nuovi strumenti gestionali per la tutela ambientale (tecnologie e metodologie di lavorazione più rispettose per l’ambiente aumentando le performance ambientali)
• Crescita della sensibilità pubblica sullo sviluppo sostenibile
• norme di protezione ambientale = protezione, autocontrollo, gestione diretta da parte dei soggetti responsabili delle attività produttive (ad es. Direttiva IPPC)
• Il gestore percepisce l’approccio integrato come innovativo:– Introduce nuove tecnologie per garantire prestazioni corrispondenti alle future
richieste di legge o di mercato (partecipazione delle associazioni di categoria ai tavoli di lavoro per la stesura dei BRef e le conseguenti BATc)
– L’ambiente è strumento di competitività sia come tecniche di abbattimento sia come tecnologie pulite per ridurre continuamente la generazione di effluenti e quindi si ha l’espansione del mondo della ricerca.
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APPROCCIO INTEGRATO: IPPC
Direttiva 96/61/CE del 24 settembre 1996 – IPPC Integrated PollutionPrevention & control (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)
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APPROCCIO INTEGRATO: EMAS
Definizioni EMAS:
regolamento n. 1836 del 29.06.1993
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STRUMENTI NORMATIVI
APPROCCIO COMMAND & CONTROL
NORMATIVA DI SETTORE
– Ex D.P.R. 203/88 – emissioni in atmosfera
– Ex D.Lgs. 152/99 - acque
– Ex D.Lgs. 22/97 - rifiuti
– R.E.A.C.H. (Regulation Evaluation Autorization of Chemicals)
APPROCCIO INTEGRATO E PARTECIPATOConvenzione di Aarhus del 1998
- Opere in progetto : VIA (Dir. 85/337/CEE, 97/11/CE, � D.Lgs. 4/2008)- Opere esistenti � IPPC (Dir. 96/61/CE, Dir. 75/2010/UE � D.Lgs. 152/06 modificato)- RIR � Seveso, Seveso II, tra poco Seveso-ter
STRUMENTI DI ADESIONE VOLONTARIAEMAS, ISO 14001, OHSAS 18001 (Occupational Healt and Safety Zone)Ecolabel…
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ATTIVITA’ DI CONTROLLO
Circolare del MATTM 22295 del 27/10/2014:
Il compito dell’ente di controllo è quello di effettuare gli
accertamenti nei limiti di quanto espressamente programmato
nell’AIA limitando gli eventuali approfondimenti istruttori alle sole
modalità applicative del Piano di monitoraggio e controllo.
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Art. 29-sexies comma 6-ter del D.Lgs. 152/2006:
L’attività di controllo prevede «l’esame di tutta la gamma degli
effetti ambientali indotti dalle installazioni» in AIA.
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RIFERIMENTI CONTROLLI
Raccomandazione Europea 2001/331/CE
Testo Unico Ambientale D.Lgs 152/06 e s.m.i.
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Emissioni in atmosfera
LINEA GUIDA CONTROLLI ARPA
Settore attività Produttive e Laboratori (LG.SL.003)
Acque reflue
RifiutiAziende
RIRAziende in AIA
IO.SL.004Verifiche ispettive su AIA
(ad eccezione delle attività 6.6a, 6.6b e 6.6c) http://ita.arpalombardia.it/ita/procedure/03/IO.SL.003.Rev.04.pdf
IO.SL.005Verifiche ispettive su AIA per attività 6.6a,
6.6b e 6.6c
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ISTRUZIONE OPERATIVA LOMBARDA
Scopo dell’istruzione operativa è quello di definire le modalità per lo svolgimento delle verifiche ispettive ai sensi della raccomandazione 2001/331/CE.
ORDINARI
rientrano nella pianificazione delle ispezioni IPPC per il territorio lombardo
STRAORDINARI
attività che non può essere oggetto di pianificazione e programmazione e che richiede spesso tempestività di intervento a seguito di un particolare evento.
CONTROLLI
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CONTROLLO ORDINARIO
MOTIVAZIONE DEL CONTROLLOa) accertare il rispetto delle condizionidell’AIA
b) Verificare la regolarità dei controlli acarico del gestore, (misure edispositivi di prevenzionedell’inquinamento)
c) Accertarsi che il gestore abbiaottemperato ai propri obblighi dicomunicazione e in particolare cheabbia informato l’AC regolarmente e, incaso di inconvenienti di incidenti cheinfluiscano in modo significativosull’ambiente, tempestivamente deirisultati della sorveglianza delleemissioni del proprio impianto
FINALITÀ DEL CONTROLLO
1. sensibilizzare il gestore al raggiungimento della conformità all’AIA ed all’ottimizzazione dell’attività di autocontrollo;
2. valutare l’efficacia e l’adeguatezza dell’AIA e in particolare del PMC
3. acquisire informazioni che, insieme a quelle derivanti dall’autocontrollo, saranno riportate nella relazione finale;
4. alimentazione del processo del “miglioramento continuo” dei contenuti ambientali delle autorizzazioni.
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le indagini da svolgere e il relativo grado di approfondimento vengonopreventivamente definiti sulla base di valutazioni riguardanti i potenziali impattidel complesso sull’ambiente e gli esiti delle precedenti verifiche ispettive
CONTROLLO ORDINARIO
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CONTROLLO STRAORDINARIO
1.reclami ambientali 2.specifiche problematiche locali; 3.particolari problematiche legate a
specifiche categorie di impianto; 4.necessità di acquisizione di ulteriori
informazioni ambientali (comprese modifiche sostanziali e messa a regime);
5.gravi incidenti ambientali, inconvenienti o inadempienze;
6. istruttoria per il rilascio dell’AIA e/o per modifiche sostanziali;
7.riesame; 8.richiesta da parte dell’Autorità
Giudiziaria o dell’Autorità Competente.
FINALITÀ DEL CONTROLLOIl rispetto delle condizioni
dell’AIA
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• può riguardare singoli aspetti o ben definite parti del complesso
• finalizzata a rispondere ad una specifica richiesta pervenuta da A.C. e/o A.G
CONTROLLO STRAORDINARIO
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PREPARAZIONE DELLA VERICA ISPETTIVA ORDINARIA
Stesura del programma della verifica e in particolare vengono : • fissati gli aspetti da controllare • fissati gli eventuali campionamenti da eseguire • decise le tempistiche di controllo• indicate le cifre relative alla tariffa applicata
gli eventuali controlli analitici saranno programmati e attivati qualora se ne riscontri la necessitàsulla base• delle attività di controllo svolte• della valutazione critica degli autocontrolli eseguiti nell’ambito del P.M.C. e della
valutazione degli eventuali documenti prodotti secondo il S.G.A.• di criticità già note relative al ciclo tecnologico
In caso di criticità note, è possibile, previa valutazione del GI, iniziare la visita ispettiva senza
dare preventiva comunicazione al Gestore.
Verifica dei contenuti dell’AIA (criticità, prescrizioni, progetti ed interventi richiesti, PMC), degli
esiti e delle valutazioni dell’autocontrollo, dell’ultima dichiarazione E-PRTR (ex INES), delle
comunicazioni di adeguamento, dei precedenti controlli
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CONTROLLO ORDINARIO
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CONTROLLO ORDINARIO
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Grazie per l’attenzione
Dott.ssa Nadia Tomasini
Arpa Lombardia Settore Attività Produttive e Controlli
U.O. Attività Produttive
Via Rosellini 1720124 Milano
Tel 02. 69666.489