Download - LA VOCE 1-2004
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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!
Numero 1– Febbraio 2004
In questo numero
L’Angolo della posta Pag. 2 Il Natale dell‟associazione Antinori Pag. 13
Cianciana 2000, girone d‟andata di Alfonso Salamone Pag. 3 Due racconti di Agostino D‟Ascoli Pag. 13
Aspettando la Settimana Santa di Eugenio Giannone Pag. 4 Le Suore della Beata Vergine - Don Salvato-
re Fiore, vice parroco di Cianciana
Pag. 14
An Englishman in Cianciana di Dave Justice Pag. 5 L‟economia di Cianciana fra il „700 e „800 Pag. 15
La gente di Cianciana, la diaspora… di Fausto De Michele Pag. 6 Il movimento per la vita Pag. 16
Case in festa - Il salotto della poesia Pag. 8 Il pittore Giuseppe Bartolomeo Pag. 17
Nuova sede C.G.I.L. - presentazione volume Non si passa Pag. 10 Lu Marranzanu di Eugenio Pupello Pag. 18
Storie ribelli di zolfare siciliane di Salvatore Di Marco Pag. 10 Notizie dall‟anagrafe Pag. 19
Intervista ad Alfonso Abella Pag. 11 Sostenitori- Ricette della nostra cucina Pag. 20
Cantiere, 9 settembre 1954
RICORDIAMO A CHI NON L’AVESSE FATTO DI RINNOVARE
L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2004
LA GENTE DI CIANCIANA, LA DIASPORA, IL DESTINO E LE SUE
IRONIE DI FAUSTO DE MICHELE
PRESENTAZIONE DEL VOLUME NON SI PASSA DI MONICA E
EUGENIO GIANNONE
IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO
LU MARRANZANU DI EUGENIO PUPELLO
Numero 1 – Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
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La Voce di Cianciana
Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Cul-turale “Sicily Kult” di Cianciana.
Anno IV, numero 1- Febbraio 2004 Direttore Responsabile: Enzo Minio
Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto
Progetto grafico e fotografia:
Filippo Mattaliano-Studio immagine
Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Bina Vaiana. Direzione e Redazione: via Cavour, 3
92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987462
E-mail Se volete inviarci un messaggio via e-mail, telefonate al numero di telefono in alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.
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Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.
Spedizione a regime libero. Autorizza-zione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commer-ciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firma-ti, non rispecchia necessariamente l’opinione del gior-nale. Gli autori che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la re-sponsabilità. © Copyright 2004 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riprodu-zione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.
Da Palermo (29 dicembre 2003) -Caro Salvatore, è sempre con la
stessa trepidazione che leggo “La Voce di Cianciana”, il giornalino
che unisce in un unico abbraccio tutti coloro che per motivi di lavo-
ro sono costretti a stare lontani dal proprio paese natìo. Ogni qual-
volta mi giunge “La Voce di Cianciana”, lo conservo momentanea-
mente, e la sera, quando tutto attorno a me è silenzio, inizio la sua
lettura. Solo nel silenzio, ritorno più facilmente indietro negli anni
della mia fanciullezza per assaporare quei momenti inenarrabili che
da bambino trascorrevo tra le strade sassose di Cianciana e tante
volte il rimpianto di quei momenti, ormai irripetibili, è così forte che
spesso (non mi vergogno a dirlo) mi commuovo. In questo anno che
ormai volge alla fine, voglio salutare tutti gli emigrati che ogni anno
ritornano a Cianciana, ma specialmente tutti coloro che hanno tanta
nostalgia di ritornare, ma che per diversi motivi, ne sono impediti.
Per te un affettuoso abbraccio e… ad majora.
Elio (Pino ) Miceli
Da Montignie sur Sambre-Belgio-Egregio Professore, è con un
gran piacere che rinnovo l'abbonamento al vostro giornale che sem-
pre è aspettato con tanta impazienza. Le presento i miei più sentiti
auguri di buon anno e spero che La Voce di Cianciana continuerà a
tener vivo, ancora per molto tempo, il legame fra tutti noi cianciane-
si dispersi per il mondo.Tante congratulazioni per il nuovo sito
internet www.sicilykult.it. Tutti i ciancianesi ne possono essere fie-
ri.
Distinti saluti. Gabriele Di Chiazza.
Da Pont-à-Celles-Belgio Egregio professore Panepinto, la saluto
con tanta simpatia e la ringrazio per il suo importantissimo impegno
nella redazione della Voce di Cianciana. Devo dire che questo gior-
nale sta bonificando come un vino di alta qualità. Auguriamogli tan-
ti e tanti anni di bella vita. D'altronde, sono felicissimo di poter tra-
scorrere circa due mesi all'anno in Sicilia e auspico ai vostri lettori
di poter approfittare anche loro di tutti i vantaggi che vi sono offerti
avendo una casa a Cianciana o una possibilità d'alloggio a basso
costo per le vacanze. A proposito, propongo la seguente idea alla
redazione della Voce di Cianciana: perchè non pubblicate gli annun-
ci delle case o degli eventuali appartamenti di Cianciana che la gen-
te dell'estero potrebbe affittare per le prossime vacanze ?
Tuttavia, raccomando a chi preferisce spendere molto più dena-
ro quest'estate di andare piuttosto a Taormina o a Venezia o ancora
sulla Costa Amalfitana. Comunque significherebbe privarsi della
splendida spiaggia di Minoa che si trova a 40 minuti di Cianciana in
macchina, delle tante bellezze da vedere già nel solo agrigentino,
della cucina e dei prodotti siciliani e, last but not least, di avere la
possibilità di salutare la famiglia e di ricordarsi le proprie radici.
Salutations à tous et à toutes, Gianni Bartolomeo (nato in Belgio)
Da Casteltermini- (Ag.) Egregio Professor Salvatore Panepinto,
nel complimentarmi con lei, col direttore responsabile e con tutta la
redazione de La Voce per la nobilissima iniziativa culturale a favore
della Comunità ciancianese e dell‟informazione in genere, le comu-
nico che ho avuto il piacere di abbonarmi al giornale. Se è possibile,
desidero ricevere i numeri arretrati. Grazie. La saluto cordialmente
assieme a tutti i suoi collaboratori. Enzo Di Francesco
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Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
Da Aylesbury (Inghilterra) Caro Salvatore, ti scrivo questa breve lettera per complimentarmi con tutti voi dello
staff della Voce di Cianciana per il lodevole impegno di cui siete animati nel tenere il contatto tra noi che per mo-
tivi di lavoro abitiamo lontano e la nostra Cianciana, sempre nna lu cori di „mezzu. Come tu ricorderai, sono emi-
grati in Inghilterra tanti anni fa, quando avevo 20 anni e non ti nascondo che la prima volta che mi sono abbonato,
l‟ho fatto così per curiosità e per rispetto ad un nome che amiamo tanto : Cianciana. Con il passare del tempo,
invece ho apprezzato sempre più il giornale che sta contribuendo tanto ad arricchirmi e a farmi scoprire sempre
più cose nuove del mio paese natìo e della nostra civiltà. Per cui, complimenti e...considerami abbonato a vita.
Gaetano Dizenobbia
Da Rosario (Argentina) Ciao a tutti, finalmente vi trovo, non riuscivo a collegarmi al vostro sito e di conseguen-
za mi risultava impossibile trovarvi e leggervi. Volevo approfittare per salutarvi e ringraziarvi non solo per la pa-
gina che offre tanta e variegata informazione, ma anche per l'invio della Voce di Cianciana che non solo e' un
piacere per me leggere ma anche per i miei alunni che sono anche di origine ciancianese. Dovete sapere che si
parla sempre del vostro giornale e siamo tutti molto ma molto contenti di riceverlo, grazie soprattutto a Eugenio
Giannone e famiglia che sempre mi tiene presente, e mi aiuta cosi' tanto nelle mie cose, quando ho avuto bisogno,
e che anche mi ha introdotto in questo mio piccolo grande amore per Cianciana, per la mia Sicilia. Un grande e
affettuoso salutone dall'Argentina e anche un mega Grazie. Maria Josè Cuffaro
Da Montreal (Canada) Caro professore Panepinto, sono un pensionato a cui piace leggere. Aspetto con ansia
l‟arrivo della Voce di Cianciana per svagarmi e mantenermi in contatto con il mio paese natio che amo tanto. Col-
go questa occasione per salutare tutti i miei parenti ed amici di Cianciana. Vi faccio i migliori complimenti e Vi
saluto con cordialità. Giuseppe Di Stefano
Nonostante Martorana e Alfano (sempre a segno en-
trambi),la stagione 2003-2004 si sta rivelando una gros-
sa delusione. Dopo un avvio stentato, con evidenti ca-
renze offensive ma con una discreta organizzazione di
gioco, sembrava che con l' arrivo dei due bomber si po-
tesse vedere una squadra competitiva e spettacolare.
Tutto l'opposto invece il risultato. Risolto il problema
del gol, visto che i due attaccanti insieme hanno una
media di due gol a partita, sono comparsi i problemi
negli altri reparti, con una difesa che ha cominciato a
fare acqua e il centrocampo incapace di continuare a
esprimere il gioco fatto vedere nelle prime partite.
Purtroppo si sono persi punti preziosi in partite in cui si
era passati in vantaggio, con occasioni per chiudere la
partita non sfruttate,che, puntualmente come accade
spesso nel calcio, venivamo puniti dagli avversari nei
minuti finali dell' incontro.
Tante sono le cause che hanno portato a questa penuria
di risultati, a cominciare dal ruolo del portiere: già sono
stati in quattro ad avvicendarsi tra i pali; infortunatosi il
titolare Alfano(stagione finita ?)non si è trovato ancora
il sostituto per il prosieguo della stagione. La difesa non
ha più un quartetto titolare come la scorsa stagione, un
pò per le squalifiche in cui incappano i titolari,sia per il
regolamento che prevede l' utilizzo contemporaneo di
almeno quattro juniores,che complica i compiti dell'al-
lenatore nello schierare la formazione giusta. Stesso
discorso si può fare per il centrocampo che, nonostante
l' arrivo del veterano riberese Cavalca, continua ad ave-
re problemi nell' impostazione di trame offensive che
possano mettere gli attaccanti in condizioni si segnare.
L' unica nota positiva di questa prima parte di stagione,
è stato il derby con l' Alessandrina,in cui si è visto lo
spettacolo dentro e fuori dal campo, con un gran pubbli-
co che non si vedeva così numeroso dalla fine degli an-
ni ottanta.
La tribuna era gremitissima, i tifosi avevano preparato
striscioni, bandierine,fuochi atificiali e le tifoserie una
accanto all'altra, ma senza diverbi; l'unico duello era a
colpi di cori d'incitazione o di sfotto' a seconda dell'
andamento della partita, con le tifoserie munite di tam-
buri,piatti e trombe.
I giocatori, forse contagiati dall' entusiasmo sugli spalti,
hanno dato vita ad una partita altamente spettacolare
con continui colpi di scena.
I ciancianesi partono all'attacco, ma sono gli alessandri-
ni a passare in vantaggio con un gran gol di Maniscalco.
Martorana ha subito l'occasione per pareggiare, ma sba-
glia il tiro dal dischetto stampandolo sul palo. Prima del
finire del primo tempo un gran tiro dalla distanza di Al-
fano (che aveva colpito un palo poco prima)centra il
bersaglio grosso pareggiando il risultato.
All' inizio della ripresa Martorana si fa perdonare por-
tando in vantaggio i biancoverdi che, dopo aver fallito il
gol del possibile 3-1 ,restano in dieci per l' espulsione di
Vasile e nei minuti finali vengono raggiunti dagli avver-
sari.
E' stata una vera festa dello sport, come si dovrebbe
vedere ogni partita in tutti gli stadi.
Alfonso Salamone
Cianciana 2000: stagione deludente!
Numero 1 -- Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
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I nteressanti novità si
preannunciano nella
drammatizzazione
della Settimana San-
ta, che, come ogni anno,
richiamerà in paese un
nugolo di visitatori. Le
novità dovrebbero riguar-
dare La Domenica delle
Palme, la scenografia e i
testi da recitare. Per quan-
to abbiamo potuto indagare, abbiamo saputo poco. Boc-
che cucite alla “Associazione Settimana Santa”, che da
decenni e a prezzo di enormi sacrifici cura l‟evento;
muto il dottor Gerlando D‟Angelo, presidente della be-
nemerita Associazione; reticente il regista che
quest‟anno sarà il professor Mario Cammarata. Scava
qua, chiedi là, origlia a destra, intrufolati a sinistra,
qualcosa siamo riusciti comunque a captare e ve la sus-
surriamo. La Domenica delle Palme, dopo la messa se-
rale, dovrebbe svolgersi una fiaccolata a richiamare gli
ideali più alti e imperituri del Cristianesimo. Giovedì e
venerdì il processo, il pretorio con la flagellazione, la
condanna e la Via Crucis. Pare che l‟ultima cena sarà
interpretata su un testo di Mario Cammarata, che per le
altre scene si rifarà, oltre che ai testi tradizionali, alla
voluminosa opera di Maria Valtorta intitolata
“L‟Evangelo”. Le persone coinvolte nell‟allestimento
della manifestazione sono circa 150.
“ Tutte le manifestazioni del Giovedì e Venerdì Santo
saranno incentrate sulla figura del Cristo, che avrà un
dialogo con un coro di voci bianche; mentre il preludio
sarà a cura della Confraternita di Maria S.S. Addolorata
e del S.S. Crocifisso, che intonerà il “Lamento” – si
lascia scappare Mario Cammarata -. “L‟ambiente sceni-
co sarà l‟intero paese : I Casotti, il corso, Piazza Matri-
ce; gli attori vi converranno dalle varie vie e la
“flagellazione” non avverrà sul palco, ma…”.
Ma…? Che dire? Forza,
ragazzi dell‟Associazione
Settimana Santa, vi siamo
vicini più che mai : ci avete
incuriosito!
Eugenio Giannone
Nella foto a destra il dottor
Gerlando D‟Angelo, presi-
dente dell‟Associazione
“Settimana Santa”
Nella foto in alto il professor
Mario Cammarata, regista
della manifestazione.
QUEST‟ANNO CON IMPORTANTI NOVITA‟
ASPETTANDO LA SETTIMANA SANTA
PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA 2004 DOMENICA DELLE PALME 04/04/2004
Ore 19,00 Santa Messa
Ore 20,00 Fiaccolata della Fraternità
GIOVEDI‟ SANTO 08/04/2004
Ore 18,00 Messa in Coena Domini (Chiesa Madre)
Ore 21,30 Ultima Cena
Ore 22,00 Cattura e processo a Gesù
(rappresentazione in Piazza Aldo Moro)
Ore 22,30 Lu Viaggiu (visita ai Santi Sepolcri)
Ore 24,00 Veglia notturna
VENERDI‟ SANTO 09/04/2004
Ore 9,30 Processo a Gesù (la condanna)
Ore 10,00 Via Crucis
Ore 12,00 Crocifissione
Ore 20,30 Deposizione
Ore 21,00 Processione al seguito dell‟urna con il
Cristo
Il presidente dell‟Associazione Settimana Santa
Dottor Gerlando D‟Angelo
CARISSIMI CIANCIANESI,
SE VOLETE PASSARE ALCUNI GIORNI DI VACANZA NELLA NOSTRA
DILETTA CIANCIANA E NON AVETE DOVE ALLOGGIARE,
NESSUN PROBLEMA! TELEFONATECI ! NOI POSSIAMO TROVARVI UNA CONFORTEVOLE SISTE-
MAZIONE. CHIAMATECI AL NUMERO DI TELEFONO 0922-987.462
Da Toronto (Canada) - Vincenzo Greco saluta tutti gli zii e cugini Greco di Cianciana e tutti gli amici ciancia-
nesi sparsi per il mondo.
Da Louisville (USA) - Domenico Alfano saluta tutti i cugini, gli amici e la redazione del giornale.
Da Dijon (Francia) - Stefano Lo Brutto saluta tutti gli amici e parenti di Cianciana.
Da Cianciana - La zia Erminia saluta i nipoti Pino Croce e famiglia abitanti a Fano, Giovanni D‟Angelo e fa-
miglia abitanti a Cantù e Tata D‟Angelo abitante in Francia.
S
A
L
U
T
I
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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
Concludendo, si può dire che la filastrocca ha una chiu-
sa fortemente pessimistica e, attraversando la storia e le
usanze considerate ironicamente nell’ermetico spazio di
pochi versi, finisce con un’amara considerazione e cioè
che nonostante le buone intenzioni e i capovolgimenti
di fronti che la storia ha pur offerto, creando anche delle
opportunità di giustizia, alla fine, alla gente comune (il
“noi” soggetto sottinteso dell’ultimo verso) non riserva
che la solita vita fatta di stenti, debiti e umiliazioni.
L’unica consolazione è quella tipica del popolo,
e di quello siciliano in particolare, che è legata al fatto
che da tanta miseria della vita si è in grado di ricavare,
nonostante tutto, una filastrocca che resiste nel tempo
con la sua criptica saggezza e la sua amara allegria co-
me una sorta di blues mediterraneo.
E chi avesse dei dubbi sulla profonda saggezza
di questa filastrocca non deve far altro che aspettare la
prossima manovra finanziaria e le prossime tasse che,
nonostante gli avvicendamenti dei partiti e dei governi e
le solite promesse elettorali, ci prospetterà ancora una
volta l’antico supplizio, per cui alla fine non ci resterà
che affidarci, come si è sempre fatto, alle nostre più ca-
re parti basse.
FDM
C i a n c i a n a o n o r a
Sant’Antonio fin dalle sue
origini. Inizialmente le po-
che case venivano indicate
come Casale di Sant’Antonio.
La devozione verso questo santo è
molto radicata nel cuore e nella vita
dei Ciancianesi, anche fra coloro che
sono emigrati in altri paesi, che il 13
giugno fanno la processione al nostro
Santo come se si trovassero a Ciancia-
na. In un passato non tanto remoto la
devozione verso Sant’Antonio era
viva durante tutta la giornata dei lavoratori, che lo invo-
cavano con brevi preghiere anche dialettali, e fra tutti
ricordiamo i minatori che lo invocavano come loro pro-
tettore particolare e si impegnavano, fino alla chiusura
delle miniere e la conseguente emigrazione, a celebrare
con solennità la festa del Santo. Ogni mese, riscotendo
ilo loro salario, lasciavano presso il datore di lavoro
un’offerta. Ogni mese, il giorno 13, viene celebrata in
Matrice, la messa in onore del Santo e molti fedeli of-
frono del pane per i poveri in seguito a promesse fatte (
tipico il voto che a lui si faceva di offrire ai poveri pane
o grano per un pesopari a quello dei bambini su cui si
invocava la sua protezione). Il Santo viene onorato e
invocato con preghiere e canti particolari. Ma quello
che più affascina è la sua persona, il suo operato.
Sant’Antonio non era di Padova ed il suo nome di batte-
simo non era Antonio. Nacque a Lisbona, in Portogallo,
il 15 agosto del 1195 e si chiamava Fernando de Bullo-
ens. Fin dalla più tenera età desiderava pregare e si pro-
digava per aiutare la povera gente. A 15 anni informò i
genitori che voleva entrare a far parte dei canonici rego-
lari agostiniani.
Negli studi eccelleva in maniera stupefacente. Il suo
debito maggiore era nei confronti di Sant’Agostino, di
cui conosceva e viveva la Regola. Ma al di là e al di
sopra di tutti gli autori, studiò le Sacre Scritture: infatti
viene sempre rappresentato con una Bibbia in mano.
Venne ordinato sacerdote e svolgeva il suo ruolo di ca-
nonico presso il convento di Coimbra in Portogallo
quando, un giorno, in quella città arrivavano i corpi
martirizzati di cinque frati francescani
che erano stati mandati in missione in
Marocco. Fernando, spinto da un desi-
derio sovrumano a cercare anche lui il
martirio per Gesù Cristo, chiese di po-
ter entrare a far parte dell’ordine dei
Frati minori di S. Francesco. E scelse
di farsi chiamare Antonio forse per
onore a S. Antonio di Egitto di cui lui
ammirava lo stile di vita da eremita del
deserto. Volle tentare di evangelizzare
gli Arabi recandosi in Marocco ma a
causa di una malattia dovette far ritor-
no in Italia. Si fermò per un po’ di tempo in Sicilia, a
Messina e a Palermo dove si ricordano molti miracoli.
Fu inviato a Monte Paolo e qui acquistò grande fama di
predicatore: la sua freschezza e il suo entusiasmo tocca-
vano il cuore dei suoi ascoltatori quando parlava. Per
questa sua grande dote fu inviato a combattere l’eresia
catara in Italia e quella albigese in Francia. Molti sono i
luoghi dove lui dimorò e predicò. Nell’imitazione di
Cristo, divenne sempre più simile a San Francesco con
cui aveva molto in comune. Durante le sue prediche,
Antonio cercava di spingere i suoi ascoltatori al penti-
mento e alla decisione di correggere la propria vita.
Cercava il linguaggio più semplice, senza ricorrere a
vocaboli obsoleti o raffinati con i quali fare sfoggio del-
la propria cultura. Questa è una cosa che deve aver ap-
preso da Francesco, le cui parole erano il riflesso chiaro
dell’insegnamento di Gesù stesso. Nel 1229 era a Pado-
va, dove la sua predicazione suscitava entusiastiche a-
desioni: di essa si servì anche per mitigare le lotte poli-
tiche. Morì ad Arcella, Padova, il 13 giugno 1231
all’età di 36 anni.
Antonio era ammirato dai suoi contemporanei per la sua
qualità di predicatore, perché tutelava i poveri, per la
santità della sua vita spirituale, per il calore con cui ri-
spondeva alle richieste di aiuto. Non aveva bisogno di
miracoli per convincersi che era un uomo al di fuori del
comune. Ma dopo novecento anni l’elemento miracolo-
so della sua vicenda è ancora presente e, con lo scorrere
del tempo, ha sempre nuove manifestazioni.
Tanina Gambino
SANT’ANTONIO, IL “SANTO” DEL NOSTRO PAESE
Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
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SULLA SCIA DELLA SETTIMANA SANTA 2004
L a Settimana Santa 2004 è stata
per me uno dei momenti più
esaltanti nel mio lavoro di regia
e di riscrittura dei testi sacri.
Esaltante perché le mie idee di messa in
scena erano una vera scommessa nel rea-
lizzare un tipo di recitazione nuova fatta,
oltre che con delle parole, soprattutto di
movimento gestuale e di atmosfere che
coinvolgessero in modo emotivo lo spetta-
tore e l’attore. Il cuore del paese, che an-
dava dalla scalinata dell’orologio alla
piazza Matrice, ho voluto che diventasse
spazio scenico e così è stato. I Sommi Sacerdoti, insie-
me al popolo di Cianciana, che simbolicamente diventa-
va “ popolo di Gerusalemme”, si sono portati al “ Sine-
drio” dove si doveva decidere la sorte del Nazareno. Il
corso e la piazza illuminate solo da torce e candele sono
state delle scelte non solo scenografiche che creavano
particolari atmosfere, ma ho voluto che tutto avvenisse
in penombra, per esaltare la figura del Cristo che, illu-
minato da luce bianca e intensissima, dominava sul buio
(il peccato) e sulla tenue luce di torce e candele (la spe-
ranza). Mi sono prodigato come regista e come autore,
ma soprattutto come uomo. In quattro mesi di lavoro
intenso e costante ho dovuto coordinare diversi gruppi,
dagli attori agli scenografi, dalle ballerine alle corali
ecc.ecc., con i quali sono entrato in perfetta sintonia,
scoprendo straordinarie professionalità, profonde uma-
nità, oltre ad una varietà di caratteri umani e
personalità, che hanno ulteriormente raffor-
zato in me la convinzione profonda che i
grandi progetti e le grandi scommesse si
realizzano soltanto se ci credi profondamen-
te e se del gruppo hai profondo rispetto e
stima. Ho conosciuto persone straordinarie e
solo con loro ho potuto realizzare un proget-
to all’inizio ritenuto “ambizioso e folle” ed
in parte lo era. Non ho vinto ma abbiamo
vinto prima per il paese, poi per noi e alla
fine per dare una forte delusione a chi pen-
sava che non ce l’avremo fatta. Gli attori
“vecchi” sono andati in scena con spirito di fede e forte
entusiasmo. Gli attori “nuovi” hanno creduto in me, in
questa avventura che a loro io proponevo; mi hanno
seguito, si sono lasciati guidare tutti sempre e comun-
que e mi hanno regalato momenti straordinari di stima
come regista e di affetto come uomo. Dentro a questa
grande gioia per le cose desiderate e realizzate c’è un
grande e straordinario gruppo operativo, senza il quale
non avremmo potuto realizzare questo progetto ambi-
zioso. Soltanto con questo gruppo, credo, ho potuto
pensare in grande, soltanto col l’Associazione Settimana
Santa, guidata egregiamente dal suo presidente Gerlan-
do D’Angelo, avrei potuto vincere questa grande scom-
messa e vivere questa straordinaria avventura. Grazie!
Mario Cammarata
LA NUOVA DRAMMATIZZAZIONE DELLA PASSIONE: UNA SCOMMESSA VINTA
N ello scor-
so mese
di gennaio
c o r r e n t e
anno, è stata fondata a
R i v e d e G i e r
un’Associazione cul-
turale, denominata
Azzurra, che si pre-
figge di far conoscere
le proprie origini a dei
giovani francesi di
origine italiana, attra-
verso la scoperta del patrimonio culturale del Bel Paese.
L’iniziativa ha visto il concorso di alcune persone acco-
munate da intenti e desideri comuni : la signora Franca
Ciraolo, coniugata Petit, (nella foto) che abbiamo avuto
il piacere di conoscere durante la settimana di Pasqua è
la presidente dell’Associazione, la signora Anna Chiaz-
za vice presidente, la signora Valeria Arcuri, tesoriera,
la signora Silviane Martin che dà il suo prezioso contri-
buto nella qualità di tesoriera. Fanno parte del consiglio
di amministrazione dell’Associazione i signori Vincen-
zo Forte, Luigi Bartolomeo, le signore Evelyne Nouvet,
Gaetana Carubia e la signora Katherine Gonzales.
Fin dal suo costituirsi, l’associazione Azzurra ha raccol-
to l’adesione di numerose persone che hanno condiviso
i vari progetti che a poco a poco il sodalizio cercherà di
realizzare, tra i quali, per esempio, la costituzione di un
gruppo folcloristico siciliano.
Non è mancato l’incoraggiamento dell’amministrazione
comunale presieduta dal sindaco Jean Claude Charvin e
dell’assessore alla cultura che si sono impegnati a so-
stenere e finanziare le varie iniziative, allo scopo di mi-
gliorare i rapporti tra i riparegiani e gli abitanti di origi-
ne siciliana.
La Voce di Cianciana sarà felice di portare a conoscesca
dei suoi lettori le varie iniziative messe in atto
dall’associazione Azzurra, alla quale assicura fin da ora
la massima collaborazione.
Salvatore Panepinto
L’ASSOCIAZIONE RIPAREGIANA AZZURRA
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Numero 2 - Aprile 2004 La Voce di Cianciana
Con la giornata di domenica si è conclusa nel comune di
Cianciana la Settimana di Passione che ha visto impegnata
tutta la comunità di fedeli. E‟, infatti, patrimonio culturale
del nostro comune celebrare i riti della Settimana Santa
con una drammatizzazione sacra. Per tre mesi
l‟Associazione Settimana Santa, presieduta da Gerlando
D‟Angelo, ha avviato i lavori per l‟organizzazione
dell‟evento. Quest‟anno la direzione artistica e la regia
sono state affidate a Mario Cammarata che ha rielaborato e
riscritto i vecchi testi, attualizzando la figura di Cristo
nell‟Ultima Cena inserendo un coro di voci bianche che,
dialogando col Redentore, ha evidenziato i problemi che
affliggono l‟umanità. L‟iniziativa ha trovato il pieno soste-
gno dell‟amministrazione locale, guidata dal sindaco e
deputato regionale Salvatore Sanzeri, e della chiesa cian-
cianese che ha collaborato con l‟Associazione Settimana
Santa affinché la drammatizzazione mantenesse il caratte-
re di spiritualità consono alla rievocazione della Passione
di Gesù. Giovani e meno giovani hanno partecipato attiva-
mente alla realizzazione dei costumi, fedelmente riprodu-
centi la foggia del tempo, e delle scenografie, curate dagli
architetti Marco Martire, Giuseppe Piscopo e Fabio Puliz-
zi. Numerosi i ciancianesi impegnati nella rappresentazio-
ne, che citiamo di seguito: Giuseppe Attilio D‟Angelo,
Gesù; Giovanna Losi, Maria; Franco Colleti, Erode; Davi-
de Perconti, Barabba; Mercurio Campisi e Pietro Raffa, i
ladroni; Maria Giovanna Montalbano, Veronica; Felice
Castellano, il Cireneo; Giuseppe Montalbano, Pilato; Fran-
cesco Martorana, Lucio; Alfonso Caruso, Nicodemo; A-
medeo Salemi, Giuseppe.
Imponenti le figure dei
“sommi sacerdoti“, che du-
rante la rappresentazione
hanno anche eseguito canti
propiziatori in ebraico, come
era costume del tempo, e
citiamo Franco Ciraolo, Cai-
fa; Girolamo Pace, Annas;
Domenico D‟Angelo, Hag-
gai; Giuseppe Gagliano, Al-
fonso Salamone, Antonino
Martorana, Franco Taormi-
na, Gerlando D‟Angelo, Pie-
ro Di Miceli, Pietro Bavuso, Filippo Giannone, Francesco
Bondì, Gerlando La Corte, Antonio Bavuso, Davide Per-
conti, Giuseppe Abella, Vincenzo La Corte. Salvatore Fio-
re, vice parroco della chiesa Madre, ha interpretato Giuda;
Giuseppe Miceli, Giovanni; e gli altri apostoli: Antonino
Savarino, Paolo Manzullo, Gaetano Martorana, Gianluca
Campisi; Vincenzo La Corte, Antonino Caruso, Salvatore
D‟Amico, Paolo D‟Angelo, Filippo Giannone, Saverio
Martorana: Nel ruolo delle “pie donne”: Teresa D‟Angelo,
Angelina Spoto, Giuseppina Passafiume, Francsca Cicchi-
rillo, Filippa Guida, Gina Amato, Anna La Corte, Verinica
Tamburello. A fare parte del coro di voci bianche” sono
Giovanna Amato, Angela Cacciatore, Mariateresa Cicchi-
rillo, Sara Decidue, Federica Ferraro, Annalisa Fratello,
Chiara gambino, Alessia Guida, Valeria La Mattina, Sara
Orlando, Sara Panepinto, Giusi Perrone, Annalisa Raffa,
Federica Sanzeri. Loredana Guida
Nella foto in alto a sinistra Gesù alla corte del Re Erode cir-
condato dalle odalische. Al centro la flagellazione. A sinistra
Maria e Giovanni. In alto Gesù porta la croce verso il monte
Calvario.
SETTIMANA DELLA PASSIONE
“CIANCIANA, IL PAESE DIVENTA TEATRO”
Numero 2– Aprile 2004 La Voce di Cianciana
http://www.sicilykult.it Pag. 8
Nel rispetto delle nostre tradizioni
consolidatesi nei vari decenni di storia
del nostro paese, condivise e rispettate
da tutta la popolazione che ha sempre
dimostrato un particolare attaccamento
a questo evento religioso e una sincera
devozione nei confronti del Santo, nei
giorni 18 e 19 marzo è stata celebrata
la festa in onore del Patrono della
Chiesa universale, il Patriarca San Giu-
seppe, sposo di Maria e padre putativo
di Gesù Cristo. La cerimonia della ve-
stizione dei Santi è avvenuta in via
Carubia in casa del signor Giuseppe
Montalbano, che sarà il presidente del
comitato per la festa del Patriarca nell‟anno 2005. I tre
Santi sono stati impersonati da Amedeo Salemi-San Giu-
seppe, Maria Carubia-la Madonna, Filippo Tomasino-
Gesù Bambino. Dopo la vestizione i tre Santi, accompa-
gnati dalla banda musicale e da un corteo di devoti, hanno
attraversato in processione le vie del paese, già da qualche
giorno addobbato con palme, simboleggianti l‟ingresso di
Gesù nella città di Gerusalemme, con nastrini, mimose,
agrumi ed alloro. Il corteo ha infine raggiunto Piazza Bel-
lini, scenario della tavola allestita dal comitato costituito
da Pietro Bondì, presidente, e dagli assistenti Rosa Marto-
rana, Maria Teresa Martorana e da Calogero Bongiovanni.
Di sicuro effetto scenografico l‟arco del condominio a si-
nistra del quale, importante novità per quest‟anno, faceva
bella mostra di sé un tavolo da lavoro da falegname con
tutti gli arnesi, alcuni antichissimi. I tre Santi hanno preso
posto e sono stati serviti alla tavola, mentre all‟esterno
molte persone,che hanno collaborato con il comitato, desi-
navano sotto uno stand collocato
sempre in piazza Bellini. Un‟altra
bellissima tavola è stata allestita in
via Carducci, 5 per promessa della
signora Marina Natalino in Perzia.
Nel pomeriggio, come da tradizione,
ci sono state le scene del fondaco, il
desinare in piazza Orologio, la caval-
cata e nella tarda serata la solenne
processione del simulacro di San
Giuseppe per le vie del paese.
Il superiore della festa Pietro Bondì e
tutti gli assistenti vogliono ringrazia-
re tutti colori i quali si sono prodigati per la buone riuscita
della festa e coloro che hanno date le loro offerte sia a
Cianciana che fuori. Un ringraziamento particolare è indi-
rizzato a Salvatore Pendino e a Salvatore Guastella, abi-
tanti in Canada, a Pino Bondì e Giovanni Siracusa e a tutti
i compaesani di Hoddesdon, a Giuseppe Panepinto ed ai
compaesani di Como, a Leonardo Chiazza e a tutti i com-
paesani di Rive de Gier.
Salvatore Panepinto
LA FESTA DI SAN GIUSEPPE
In alto i santi dopo la vestizione in casa Montalbano. Al centro il comitato della festa. In basso a sinistra la tavola di Maria
Natalino in Perzia. In basso a destra la tavola del superiore Pietro Bondì.
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Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
Caro diario, sabato mattina. Il sole, finalmente, dopo giorni e giorni di
pioggia ad “assuppaviddrànu” (è la prima volta, per la cro-
naca, che un mio amico, „u Zz‟Affò di Giardina Gallotti, “
„un si lamenta ca „a terra - puru iddra - è senz‟acqua”).
Caffè, giornale, “fumateddra di sicàrru di prima matìna”,
“ariàta di primavera”.
Mia moglie è a fare la spesa, mia figlia a scuola, quasi cer-
tamente intenta a preziose attività formative, ovverossia “a
ffriggicàrisi ch‟i cumpagnèddri” (femminucce o maschietti
non importa: Federica “‟un si scanta di nuddru e scattìa
all‟urbìna”) imitando la Principessa Xena, che pare sia, per
adesso, alquanto “di tendenza” nell‟audience infantile (al
secondo posto, e sempre in classifica provvisoria, Diabo-
lik che, quando eravamo bambini, era un fumetto per adul-
ti ed oggi che siamo adulti è un cartone animato per bam-
bini; terzo, quel Batman che dovrebbe avere ascendenze
agrigentine, in quanto pare dica sempre al suo bat - figlio,
in braccio alla sua bat - moglie, in trepida attesa nella sua
bat - caverna dopo la solita grigia bat - giornata di bat -
superprodezze, la famosissima bat - filastrocca: “Bat - ma-
nini ca veni „u papà”: quando raccontai questa orrenda bat
- tuta a mia figlia per farla ridere, la piccola “mi lassà „n
trìdici nostrumentri ca ìu scaccaniàva” e andò subito da
sua madre, comunicandole ufficialmente che ero diventato
pazzo).
Arrivo in una delle tante ville comunali (troppe: demolia-
mone pure qualcuna, per la gioia della solita combriccola).
Panchina libera (qualche Cuper “nustràli” avrà lasciato
anche questa). “M‟assèttu”, “addrùmu” e inizio a leggere.
“C‟è „a paci di l‟àncili, mi staiu arricriànnu”.
Ma, come quando Alighiero Noschese imitava Mario Pa-
store, “mi dicono che non è vero”: e me lo comunica
l‟improvviso strepitìo di “cristiani ca ièttanu vuci”.
Fulmineo, c‟è “ „u curri - curri”; e tutti noi, “a oricchiu”,
tentiamo di azzeccare le coordinate “di „ddru gran burdel-
lu”.
Dopo un vialetto e tre siepi, ecco il campo di battaglia: due
vecchiette vestite a festa, sicuramente di ottima famiglia,
“ittàti „n terra e cch‟i cosci all‟aria”, si stanno menando
botte da orbi, visionando entrambe “ „i stiddri di maziòr-
nu” e guarnendo la tenzone di improperi irriferibili ed im-
pensabili sulle bocche di due appartenenti - almeno dal
punto di vista anagrafico-al sesso femminile.Accanto, due
anziani, ugualmente ben vestiti: uno intento a centuplicare,
con voce stentorea, la già notevole quantità di ingiurie e
“gastìmii”, l‟altro impegnato - ma senza convinzione, per
la verità, “e puru scantàtu” dal potenziale distruttivo delle
due ottuagenarie - a chiedere un armistizio, in nome di Dio
e del suo Delegato Apostolico Monsignor Della Casa
(“chiddru ca scrissi „u galatèu”, tanto per precisarlo a chi -
come le due megere di cui sopra - dovrebbe approfondirne
la lettura, traendone diletto ed utilità).
Interveniamo un po‟ tutti per far cessare quell‟inopinato
incontro di wrestling: ma i quattro anziani, dopo essersi
ricomposti nei modi e ripuliti “d‟o pruvulàzzu”, ci rimpro-
verano aspramente, dicendoci di andarcene e di farci i fatti
nostri (“chi ffa‟, „un zi po‟gghiucàri cchiù o avem‟a ddu-
mannàri „u pirmissu a bbàutri?”).
Sconcerto generale. Giocare? “Ma dùnni, quannu?”. E poi,
a cosa giocavate, alla vostra età? Insomma, a che gioco
giochiamo?
“Si chiama Porta a Porta”, mi rispondono in coro. “E sic-
comu semu pinziunàti e „un sapemu chi ffàri, ca d‟e vecchi
si nni futtinu tutti, stavota vòsimu iucàri a‟talavisioni”.
Ecco svelato l‟arcano. Ma non riesco ancora a crederci e
chiedo, assieme agli altri sbigottiti astanti, di entrare nel
merito. Ed ecco i particolari in cronaca, protagonisti „a
Zza‟ Giuvannina, la maestra P- T., Don Totò e „u raggiu-
neri G.R.”.
Riferisce quest‟ultimo, “ca era chiddru ca facìa „a finta di
mèttisi nn‟o mezzu”: “Le due signore sono le nostre fidan-
zate (“e ppròsita veru, ca avi mezz‟ura ca pi‟bbuttani si
piglianu e pi‟bbuttani si lassanu”, pensai: n.d.r.). Siccome,
sere fa, a Blob, abbiamo rivisto alcuni brani di una tra-
smissione dove due onorevoli donne “si stavanu smin-
chiànnu davant‟a tutti”, per la gioia di milioni e milioni di
cittadini ed al fine della promozione dell‟immagine
dell‟Italia nel mondo, ci siamo messi in testa di rifare tutto
qui, ai giardinetti, per giocare un po‟ tra di noi. Capirete,
alla nostra età “‟i luci russi finèru e s‟astutàru puru „i can-
nìli”: almeno, avremmo provato un po‟ di emozione. Io
facevo Bruno Vespa, Don Totò era Sgarbi, le altre due
sapìti cu sunnu, „a nìvura e ìa russa, di politica, però, no di
capiddri. Ma poi siete arrivati voi a fare i guastafeste”.
In sostanza, non era altro che la replica “giurgintana” di
quel meraviglioso spettacolo che tutti noi, tempo fa, abbia-
mo visto e apprezzato, per gli indiscussi contenuti socio -
politici e per l‟esempio dato alle giovani generazioni:
tant‟è che ne potrebbero fare un video, magari da intitolare
“Dai Poli o‟Pòiu”.
Chiarito tutto, per la serie “nenti cc‟è „ntra „na casa vacàn-
ti”, mi avvio anch‟io verso la mia adorata panchina, spe-
rando di trovarla ancora vuota e di occuparla, in santa pa-
ce, “futtennumìnni di Vespa, di Sgarbi, di Mussolini nannu
e niputeddra, di Stalin e figliozza e di cu minchia e gghiè”,
visto che siamo quasi a mezzogiorno e ho perso una matti-
nata sana, tra casini e spiegazioni, per colpa di quei quattro
fanatici; quando proprio uno di quelli, ovvero il logorroico
ragioniere addetto ai chiarimenti, mi raggiunge e, prenden-
domi per un braccio, mi sussurra, eccitatissimo: “Prevessù,
duman‟ammatìna vinissi all‟ùnnici, ccà, o‟solitu postu, ca
„a banda dei quattro, ca fussimu nautri si bbossìa „un ni
l‟avissi capùtu, am‟a ffàri „n‟antru iòcu, veru bellissi-
mu...di moda….tuttu pigliàtu d‟a talavisiòni di „sti iòr-
na…Realtà virtuale, sesso reale...si figurassi...e tuttu
àrdi...làivvi...”.
Distrutta ogni mia possibile resistenza, mi arrendo e
chiedo, anche stavolta, a che gioco giocheranno.
Risposta “a llàmpu”: “La casa 4: il pornoritorno”. Sot-
totitoli dialogati: - “Io sono il Grande Fratello”...-
“Portam‟a tto‟sòru”.
Diario giurgintanu di Nuccio Mula
“Comu iucàmu?” A “Porta a Porta”
Numero 3 – Giugno 2004 La Voce di Cianciana
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Corre di voce in voce, come cassa di risonanza, senza
confini.
Se ne potrebbe parlare e scrivere all‟infinito,
per sapere il prezzo espresso in sacrifici e vite umane per-
dute.
E dopo la tempesta la quiete che porta la Pace.
E‟ un ideale supremo che è sempre in discussione,
sia quando lo accetti, la offri o la soffri, o la rifiuti,
o cerchi di ottenerla con le armi.
La Pace è un bene tanto prezioso quanto la Libertà,
è la somma di tanti sacrifici e valori umani,
che restano fondamentali
come le fondamenta di un edificio.
Non vogliamo levare l‟indice del giudizio,
esternando il nostro pensiero:
ma vorremmo che i nostri sogni diventassero realtà,
che i potenti che decidono le sorti del mondo
adoperassero la forza per l‟Amore
e non l‟Amore per la forza.
Vorremmo che la pace regnasse tra i popoli
di ogni etnia e colore,
tra la gente di ogni ceto sociale e culturale.
Infine la pace interiore, quella che vivi con serenità
e libertà di pensiero.
Da non sentire più il tuono delle armi,
ma l‟eco universale di richiamo alla Pace delle campane.
Francesco Dato
LA PACE
In questo numero Il salotto della poesia ha il piacere di ospitare le composizioni di tre autori, ormai noti ai no-
stri lettori: una riflessione sulla pace di Francesco Dato; la poesia Sono stati chiamati dal Signore di Giuseppe
Alba; la poesia La Vuci di Cianciana e l’emigrati del pittore Giuseppe Bartolomeo.
Inoltre Il Salotto ospita per la prima volta le composizioni poetiche di altre tre persone. Si tratta della poesia Lu
militari del nostro caro amico e collaboratore Paolo Termini; Fiori di mandorlo del professor Gaetano Settecasi
e le prime strofe della poesia I dodici fratelli di Salvatore Salomone, ciancianese abitante a Lione.
Per finire pubblichiamo due composizioni anonime che fanno parte del nostro patrimonio religioso e che ci sono
stata amorevolmente dettate dalla lucidissima nonna di Cianciana, la signora Antonina Bellanca, vedova Abella,
che, essendo nata a Cianciana il 18 maggio 1906, ha compiuto alcuni giorni fa 98 anni.
Il signor Salvatore Salamone, figlio di Rosario e di Rosa Castellano, è nato a Cianciana il
15 febbraio del 1918. Sposato con Benedetta Colombo, ha quattro figli: Rosario, France-
sco, Rosa e Aldo Alfredo. Da quando è pensionato divide la sua vita tra Lione e Ciancia-
na.
Imparato il mestiere, ha fatto nel paese natio il falegname fino a quando è stato chiamato
soldato nel 1939 ed è rimasto a lungo sotto le armi, combattendo durante la seconda
guerra mondiale sul fronte greco-albanese. E‟ stato congedato al tempo dello sbarco de-
gli americani a Gela, città nella quale egli si trovava.
Sposatosi nel 1950, è emigrato in Francia nel 1958 in un primo momento a Rive de Gier
e successivamente a Lione dove ha lavorato in un‟industria di cucine componibili e in
un‟industria di tessuti.
In possesso della quinta elementare, ha avuto sempre la passione per la lettura ed ha con-
tinuato a coltivarsi. Ha scritto numerose poesie e componimenti che lo hanno accompa-
gnato per tutta la sua vita.
Gaetano Settecasi è nato ad Alessandria della Rocca. Laureato in lettere moderne, ha insegnato a lungo, dividen-
do il suo tempo libero tra la poesia e la natura. Coltiva con orgoglio quel po‟ di terra, che gli permette di avvici-
narsi al mondo contadino, per meglio capirlo e davanti all‟avanzare massiccio di tecniche moderne, per trattare
la terra, egli adopera, con ostinazione, la sua zappa, mentre rimane sgomento di fronte ai pesticidi, da tutti ormai
comunemente usati per la frutta, che egli riesce ancora a portare ai figli e agli amici pura. Va a caccia, che rap-
presenta un‟occasione in più per stare all‟aperto, per seguire da vicino l‟avvicendarsi delle stagioni, per dissetar-
si con acque vergini, che evocano antiche rimembranze di purezza o sedersi su una pietra, per ascoltare lo scam-
panìo delle pecore, che si perde in lontananza. Legge Neruda, Lorca, Alberti, Prevert, Cardarelli, Ungaretti, e in
certi momenti, di notte, quando i suoi amici cantano, accompagnando il verso con le chitarre e il vino splende in
fondo al bicchiere, la sua anima diventa firmamento di mille luci o rive di mare, che si popolano di ombre.I suoi
tre figli, Salvatore, Luca e Marco, sono la sua poesia più vera.
Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
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SONO STATI
CHIAMATI
DAL SIGNORE Quando sono solo
siamo in tre:
io, Padre Pio
e don Gerlando Re.
Il Santo delle piaghe,
il Ministro dei martiri
collaborano insieme,
aiutano i poveri.
Sono stati chiamati
dal Signore.
Eletti ad unanimità
da tutti gli apostoli:
Santi, Ministri immacolati
dell‟amore.
Professori, anestesisti
del dolore.
Dottori di tranquillità
e di preghiera.
Se tu, caro fratello,
vuoi vivere tranquillo
e meglio,
giorno, sera o notte,
quando sei sveglio
prega con loro.
Vedrai che non sarai
mai, mai solo.
Giuseppe Alba (10 febbraio 2004)
LA VOCE DI CIANCIANA E
L’EMIGRATI La Vuci di Cianciana è „mpurtanti
pirchì arriva in tutti li punti.
Ogni sessanta jorna ognunu dici:
si arriva dumani la leggiu ad alta vuci.
Si salutanu parenti e tanti amici
sirbennusi di Cianciana e di la Vuci.
Ognuno s‟addriviglia la matìna
e lu pinzeri parti pi‟ Cianciana.
Pinsionati ca siti schiffarati
pigliati la valigia e vi nni iti!
Pi quarchi misi lassati li figli e li niputi
a condizioni ca nun vi li scurdati.
Abbrazzatili forti prima di pàrtiri.
Iri a Cianciana è un modu pi‟ svagari.
Chistu giurnali cci teni attaccati,
li vecchi tempi vannu ricordati.
Speru ca liggiti tutti ‟sta scrittura
pirchì la nostra è „na storia vera.
Ora vi ricordu e vi salutu
genti luntana in qualsiasi statu.
Giuseppe Bartolomeo , Maslianico
LU MILITARI Quannu mi chiamaru militari
lu me‟ cori nun avia voglia di cantari,
pinzannu la casa, la famiglia luntanu,
ju addivintai nautru, era tantu stranu.
Ju stessu cchiù nun mi canuscia,
chissà cosa ju pinzava.
Pinzannu ca lassavu puru l‟amuri miu
ca quannu partivu mi dissi “ciau”.
Chista parola mi detti curaggiu
pirchi l‟amuri è sempri un vantaggiu.
Lu primu jornu cu li lacrimi a l‟occhi
nni taliavamu tutti ddri “picciotti”.
Cu li problemi comu a mia
ca li parenti luntanu l‟avìa.
Lu militari è na cosa ca ti grapi l‟occhi
ca ti fa capiri la vita e la morti.
Ora cari picciotti facitivi curaggiu
ca dudici misi su‟ un passaggiu.
Resta lu firmaiolu „nta „stu „mbernu.
natri niscennu videmmu ancora lu „mernu.
Diu ca nni stu munnu nni manteni,
spirammo ca nni manna cosi boni,
pi‟ darini paci a tutti uguali,
e gudirinni sorridenti l‟avviniri.
Paolo Termini (gennaio 1983)
GENNAIO Primogenito, umido e piovoso,
spesso assai gelato e nevoso.
con il vento che ulula furioso,
ci invita a dormire e al riposo…
Gli alberi e i grani si sono assopiti,
aspettando il bel tempo
per essere ridestati…
Con lui corte sono le giornate,
mentre più lunghe ha le nottate…
spesso fredde e quasi mai assolate,
sovente tristi e raramente riscaldate…
FEBBRAIO E‟ nato dopo di Gennaio,
anche lui è un triste operaio,
non esce buona stoffa dal suo telaio…
Il tempo l‟ha ritmatico come Gennaio,
ma il suo andamento è un vero guaio…
Le ore passano in un modo assai curioso,
dato che anche lui è triste e freddoso…
Gli studiosi lo hanno definito :
il mese che è assai corto,
e che mai buoni risultati ha dato.
Il mese della febbre chiamato,
perché anche se stai bene
ti fa stare incappottato.
Sempre vicino al fuoco
ti tiene inchiodato,
molto spesso, anche raffreddato,
se non addirittura ammalato…
Vi è un detto : corto febbraio,
corto e amaro.
MARZO Danza nello stesso decoro,
ma non è assai miglio di loro,
mentre il sole ti fa vedere,
l‟ombrello di corsa ti fa cercare…
Anche il suo tempo è un miscuglio,
dal triste spesso passa al meglio…
Gli alberi dal torpore passano al risveglio,
le notti cominciano ad accorciare,
mentre le giornate ad allungare.
Nel suo seno gestisce la Primavera,
che partorendola tutti rallegra…
Ma nonostante tutto
è soggetto al quel motto
che è allegramente detto :
Marzo, Marzo pazzarello
guarda il sole e prendi l‟ombrello
(CONTINUA)
Salvatore Salamone
FIORE DI MANDORLO Fiore di mandorlo
dolce miele,
il tuo corpo
segue in penombra
la curva iniziale
della luna nascente,
che ti vede bella,
chiudere gli occhi
al bacio e alla carezza.
Fiumi di odori,
mirto e trementina
bagnano la tua conchiglia
che umide alghe ricoprono
e che io vado scoprendo
con tutte le sue fragranze e profumi.
La notte avanza
con i suoi silenzi
e le sue magie.
Una fetta di luna
attraversa veloce i tuoi occhi
il tempo ch‟io possa vederci
il mare,
la primavera, il vento,
le foglie calpestate,
il bosco abbandonato,
la mia vita.
Gaetano Setticasi
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Numero 3 – Giugno 2004 La Voce di Cianciana
E‟ un episodio realmente accaduto che voglio portare a
conoscenza degli amici lettori per rendere omaggio alla
protagonista dell‟incontro e per testimoniare che ancora
oggi, nell‟epoca dell‟effimero o, se volete, dell‟usa e
getta che ha fatto del vuoto esistenziale il suo vessillo, i
buoni sentimenti e l‟attaccamento alle radici hanno peso
e trovano spazio in animi nobili, che sanno coniugare
tradizione e progresso, virtù morali e civili e le espres-
sioni più moderne della società. Ed è bello se raffronta-
to con l‟atteggiamento di chi, baciato dal successo, rin-
nega “padre e madre” perché di umili origini. Ma venia-
mo al sodo.
Mi trovavo con un gruppo di studenti a Strasburgo,
dove avevamo visitato il Parlamento europeo, assistito
ad una seduta e incontrato parecchi, bravissimi funzio-
nari. Il giorno dell‟arrivo nella città francese avevamo
avuto problemi col ristoratore. Contattata la travel, le
avevamo imposto di cambiare ristorante e fu così che, a
cena, finimmo in un ristorante tipico della Petite France
della città alsaziana. Mentre il gruppo era seduto tran-
quillamente a tavola, arriva una nostra alunna in compa-
gnia d‟un ragazzo. “Dove l‟hai scoperto”? – Le chiedia-
mo tutti.
- E‟ siciliano, di Palermo, ed è in gita con la scuola.
Il ragazzo si presenta e m‟invita a seguirlo nella sala
attigua per presentarmi il suo preside e gli accompagna-
tori. “Di dov‟è, dove insegna? – mi chiedono.
- Insegno all‟Istituto Lorenzo Panepinto di Bivona ma
sono di Cianciana.
- Ah, Cianciana: il mio paese! – fa una collega.
La scruto e le manifesto la mia perplessità: non ricordo
d‟averla vista mai: - “Come ha detto di chiamarsi”?
- Flora Arcuri.
Effettivamente gli Arcuri a Cianciana sono parecchi:
“Chi sono i suoi parenti”?
- Sa – mi dice – sono venuta a Cianciana pochissime
volte e la mia famiglia manca da tanto tempo.
– Tanto… quanto? – insisto.
- Tanto, tanto!
Ho un‟intuizione. La fisso negli occhi e le mostro indice
e medio: Tanto?
Annuisce:”Sì: 200 anni!
- Allora… Lei è discendente di Francesco Arcuri! Cosa
sa di lui?
- So solo che era un magistrato importante. Non altro.
Le spiego chi era F. Arcuri, le do delle indicazioni bi-
bliografiche e mi faccio promettere che m‟invierà foto
del quadro che dell‟avo tengono a casa per farne dono
alla biblioteca comunale del paese d‟origine. Adesso
Flora tornerà più volentieri a Cianciana: ha un punto di
riferimento.
L‟orgoglio dell‟appartenenza, dicevo. Dopo 200 anni!
(eg)
L‟ORGOGLIO DELL‟APPARTENENZA di Eugenio Giannone
Giovedì 27 maggio alle ore 17:30, presso la Cappella Reale
del Museo Pitrè di Palermo, nel corso degli incontri dedicati
alla poesia dialettale siciliana tra Otto e Novecento, Salvatore
Di Marco ed Eugenio Giannone hanno illustrato la figura e
l‟opera del grande poeta ciancianese Alessio Di Giovanni,
sottolineandone la portata innovativa che ha avviato la poesia
siciliana verso nuovi traguardi, europeizzandola. In particola-
re, il nostro collaboratore prof. Giannone, che sabato 6 giu-
gno sarà a Noto (SR) a parlare ancora del Di Giovanni, ha
presentato Maju Sicilianu, opera prima (1896) del cantore
della Valplatani, recentemente fatta ristampare dal Comune di
Cianciana. All‟incontro del 27, patrocinato dal Comune di
Palermo, erano presenti numerosi studiosi ed estimatori del
Di Giovanni; i lavori sono stati introdotti dalla dott.ssa Calan-
dra, direttrice del Museo Etnografico, mentre applauditissimo
è stato l‟intervento del prof. P. Mazzamuto, che parecchi anni
fa ha pubblicato Lu saracinu dello scrittore ciancianese con
un puntuale e profondo saggio introduttivo.
S.P.
PRESENTATO DA E. GIANNONE L’OPERA DI A. DI GIOVANNI MAJU SICILIANU
Li cumannamenti di Gesù antichi
Senti la Missa tutti li dumunichi
e li festi cumannati.
Diunari lu venniri santu
e li bbiggilii e quattru tempi.
Nun ti cammarari di carni
né lu venniri e mancu lu sabatu.
E almenu cumpessati „na vota l‟annu
e comunicati a la Pasqua.
Nun cilibrari nozzi proibiti,
paga la decima a la chiesa.
L’attu di duluri
Attu di duluri, mi dogliu e mi pentu
cu tuttu lu cori, „pi tutti li me‟ piccati,
c‟aju offisu a Vui, ca siti un Signuri
ca è tantu benignu e dignu di essiri amatu
supra tutti li cosi creati
comu sommu beni.
Promettu Signori veramenti,
cu la vostra divinissima grazia,
di non offennirivi.
Vui vi lu miritati,
ca ju l‟aiu a fari
comu figlia vostra.
La signora Antonina Bellanca, vedova Abella, ha compiuto 98 anni il 18-5-2004.
Numero 2 - Aprile 2004 La Voce di Cianciana
http://www.sicilykult.it Pag. 13
La Confraternita Maria SS. Addolorata e Gesù Croci-
fisso, è presente in Cianciana dal 1741, sempre impe-
gnata alle attività organizzate dalla parrocchia. In que-
sto periodo della Settimana Santa, come ogni anno la
memoria dei ciancianesi rivolge un pensiero al com-
pianto Arciprete don Giuseppe Ciaravella, molto legato
alla Congregazione e promotore, insieme al compianto
Gino Carubia, della manifestazione della Settimana
Santa, realizzata dai giovani. Per oltre 36 anni egli ha
cresciuto molti ciancianesi nello spirito e umanità. A
Cianciana la Passione di N.S.G.C. è rappresentata con
personaggi viventi, organizzata dai giovani della Setti-
mana Santa. La Confraternita, fra le proprie attività,
principalmente di preghiera, comprende il Gruppo Po-
lifonico Lu lamentu, composto da più di 20 voci. Du-
rante la Settimana Santa la polifonia partecipa attiva-
mente al “racconto” degli ultimi giorni di vita di Gesù
con lo Stabat Mater e con gli Inni Dolorosi alla Ma-
donna Addolorata. Le meste note si coniugano molto
bene col dramma della passione e della morte, facen-
doci vivere, con lo svolgimento liturgico le fondamenta
dell‟essere umano. La Confraternita è il punto di riferi-
mento e partecipa attivamente alle funzioni sacre che si
svolgono nella Chiesa Madre. Il primo marzo 2004 il
coro polifonico Lu lamentu,, per interessamento dello
studente, laureando in musicologia, Angelo Abella, ha
ottenuto lusinghieri apprezzamenti al raduno nazionale
dei “Canti della Passione” svoltosi a Sternatia in pro-
vincia di Lecce e che ha visto la partecipazione di nu-
merosi cori provenienti dalle diverse regioni italiane.
Nel terzo millennio è importante mantenere vivo il le-
game tra i popoli. Le distrazioni sono tante per i giova-
ni e c‟è tanto bisogno di unione e comunione fra le
genti. Le note musicali sono state e saranno sempre un
mezzo di comunione.
Angelo Bondì
IL CORO POLIFONICO CIANCIANESE “LU LAMENTU“ IN PUGLIA PER UN RADUNO
Alcuni dei componenti del coro polifonico che hanno partecipato al raduno di Sternatia. Da sinistra Antonino Tambuzzo,
Giuseppe Tamburello, Domenico D‟Angelo, Angelo Abella, Alfonso Martorana, Onofrio Abella, Angelo Montalbano, Luigi
Tagliarino, Gabriele Perconti, Antonino Arcuri, Santo Provenzano, Antonino Montalbano e Giovanni D‟Amico.
Caro Salvatore, Ti ringrazio tanto per gli au-
guri natalizi che ci hai mandato col nostro ulti-
mo giornale. Lo leggo sempre con forte inte-
resse e spesso vi trovo i nomi di tanti amici di
un tempo, amici che ormai abitano in vari an-
goli del mondo. Non ti nego che spesso mi
commuovo… e, parlando di amici, mi sta a
cuore riportare alla memoria il mio carissimo
amico defunto Padre Ignazio Settecasi (nella
foto), che ci lasciò il 6 Aprile 2002.
Padre Ignazio, come forse tu saprai, fu studente al Liceo
“Luigi Pirandello” di Bivona negli anni ‟50, quando
anch‟io frequentavo quel Liceo nella stessa classe di
suo fratello Tanino (Prof. T. Settecasi). In quella stessa
classe c‟erano anche Tano Lala, Totò La Barbera, Pino
Ferraro, Felice Camizzi e altri cari amici.
Padre Ignazio era qualche anno avanti di noi, ma già
allora, da studente liceale, anni prima che entrasse in
seminario per seguire la sua vocazione sacerdotale, era
per noi “il nostro sacerdote” una guida e un
sostegno nei nostri passi giovanili, spesso in-
certi. Era lo studente distinto, rispettato e am-
mirato da tutti.
Venne in Australia, Adelaide, due volte a tro-
vare suo fratello Peppino, mio cognato. Le sue
brevi visite furono una esperienza di gioia per
noi in famiglia, per tutti i paesani Ciancianesi
e Alessandrini, e per quanti della comunità
Italiana di Adelaide ebbero l‟opportunità di
incontrarlo. Ci toccò con la tua saggezza, con le sue
espressioni di affetto, con la sua umiltà, con le sue bat-
tute, con il suo senso d‟umore, con il suo atteggiamento
dignitoso, amichevole, sereno, e con il suo modus vi-
vendi esemplare ed affidabile.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Ho
voluto rievocare brevi ricordi di Padre Ignazio Setteca-
si, mio caro amico, educatore, uomo saggio, generoso e
umano. Dottor Bernardo Barbera
DA ADELAIDE CI HA SCRITTO IL DOTTOR BERNARDO BARBERA
http://www.sicilykult.it Pag. 14
Numero 2 – Aprile 2004 La Voce di Cianciana
Tra le ultime diavolerie
che caratterizzano la no-
stra società, si è affermata
con particolare rilevanza
la rete internet che, attra-
verso il computer, ci con-
sente di accedere alla mi-
riade di siti sparsi per il
mondo e ricevere in tal
modo una quantità infinita
di informazioni. Basta
digitare su un‟apposita
pagina del computer un
dato indirizzo internet e,
attivando il collegamento
con la linea telefonica,
dopo alcuni istanti comparirà il sito prescelto. E se non
si conosce l‟indirizzo del sito? In questo secondo caso
si può effettuare una ricerca per argomenti, attraverso
un motore di ricerca che ci fornirà gli indirizzi dei siti
internet desiderati.
Così fece circa un anno fa l‟americano Paul Carubia,
ingegnere ecologico, nato il I° novembre 1953 e resi-
dente, insieme alla famiglia, ad Ithaca nello stato di
New York ( USA) Fu suo nonno Cosimo Carubia, nato
a Cianciana nel 1888, ad emigrare negli Stati Uniti
d‟America nel lontano 1913. Il padre di Paul, Salvatore,
è nato nel 1922.
Stabilito il contatto con noi
e avendo ottenuto le infor-
mazioni desiderate, qual-
che mese fa abbiamo rice-
vuto da Paul una e-mail
con la quale ci informava
della decisione di venire a
trascorrere, insieme alla
moglie Sonraeanna e alla
figlia Victoria, qualche
giorno di vacanza a Cian-
ciana per partecipare alla
festa di San Giuseppe, di
cui tanto gli aveva parlato
il nonno Cosimo, e soprat-
tutto per fare la conoscenza
dei suoi parenti.
Abbiamo incontrato la mattina del 19 marzo in piazza
Orologio la famiglia Carubia, l‟aria spaesata e contenta
ad un tempo, e Paolo, armato con un dizionario Sicilia-
no-Inglese ( non sapevamo ne esistessero in giro) ci ha
mostrato l‟albero genealogico della famiglia. Poi visita
del nostro paese e la ricerca dei parenti che ben presto
siamo riusciti ad identificare. La contentezza di Paolo,
della signora Sonraeanna e dei parenti ciancianesi è sta-
ta tanto grande quanto inaspettata. E tutto ciò
(perdonateci l’orgoglio) è stato possibile grazie
all‟esistenza del nostro sito che ricordiamo:
www.sicilykult.it.
GRAZIE AL NOSTRO SITO, PER LA PRIMA VOLTA A CIANCIANA
L‟AMERICANO PAUL CARUBIA, ALLA RICERCA DEI PARENTI E DELLE PROPRIE RADICI
Dedico questo mio scritto a tutti gli emigranti
sparsi per il mondo che saluto con il cuore EMIGRANTI
Lassasti la to‟ “amara” terra
cu nna tinta valigia arripizzata
sugnannu
n‟avviniri e „na vita cchiù agiata.
Ti purtasti nna lu cori
li ricordi cchiù duci
e
turmentu, tristezza, malincunia
pi‟ tant‟anni t‟hannu fattu cumpagnia.
Lu tempu tirannu
t‟arrubbà l‟affettu, lu cunfortu
di li pirsuni cari.
Lu tempu t‟arubbà
a to‟ matri
a to‟ patri
e financu lu to‟ amicu cchiù amicu.
Lu tempu t‟arrubbà
li iorna
li uri
li minuti
c‟avissitu pututu spartiri cu iddri.
Quanti voti sugnasti di passiari
di lu Carminu a la Matrici!
Quanti voti sugnasti di stari assittatu
a lu tavulinu di lu bar
a biviri un cafè cu li to‟ amici!
Quanti voti sugnasti di passari
un Natali, na Pasqua, „na festa cumannata
„na la to‟ terra tantu disiata!
„Na vita passata a sugnari
di putiri un jornu riturnari…
Ma…
quannu arriva lu tempu di putillu fari
pensi a l‟avviniri di li to‟ figli
e allura decidi…
decidi di ristari!
Intantu la spiranza di turnari
ti detti la forza di viviri
di campari
ma, purtroppu
lu distinu nun si po‟ cumannari.
Rosa Ferraro-Novara 19-9-03
Riproponiamo la poesia di Chiara
Arcuri pubblicata nel numero pre-
cedente con qualche imperfezio-
ne. Chiediamo scusa all‟autrice e
ai lettori.
IL MIO MONDO Il mio mondo è fatto di carta,
di fogli sbiaditi,
di pagine bianche,
di lettere stanche
che danzano in fretta
un giro di valzer.
Il mio mondo è fatto di gesso,
di forme perfette,
ma fredde di dentro,
di bianchi colori,
di tenui voci,
di lente armonie.
Il mio mondo è fatto di sogni,
misteriosi e fuggenti,
di grandi chimere
e di dolci risvegli.
Chiara Arcuri
Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
http://www.sicilykult.it Pag. 15
Nozze D’Oro
D all' anno 1992, grazie all' Associazione
Ruota Libera Olimpia,il calcio non è più
l'unico sport praticato a Cianciana.
L' associazione da quando è nata, organizza
annualmente in paese, soprattutto in estate, delle mani-
festazioni ciclisiche,che riescono a coinvolgere anche
chi abitualmente non è dedito a questo sport, in special
modo bambini e ragazzi non perdono mai l' occasione
di partecipare ad una gimcana o una cronoscalata dal
Platani fino a sotto l' orologio, percorso che per i ciclisti
della zona e non solo(alla manifestazione partecipano
ciclisti da ogni parte della Sicilia), è diventato una clas-
sica come la Milano-San Remo.
L' associazione del Presidente Alfonso Montalbano,non
si limita solo ad organizzare manifestazioni per ciclisti
improvvisati,ma ha una vera squadra,che partecipa con
discreti risultati ai campionati regionali di categoria.
L' attuale rosa è composta dal Capitano(il team nomina
capitano il corridore meglio piazzato l' anno precedente)
Filippo Giannone, il fratello Andrea, Piero Di Miceli,
Gaetano Pulizzi, Antonino Giannone, Antonino Mara-
gliano, i fratelli Gaetano e Massimo Alfano, lo stesso
presidente ed il nuovo arrivato Liborio Curaba.
Quest' anno il Campionato Regionale è iniziato il 18
Aprile a Mussomeli, per la formazione ciancianese
hanno gareggiato Alfonso Montalbano e Piero Di Mice-
li, nella categoria Granfondo con un percorso di 120
Km, mentre nella categoria mediofondo di 90 Km, han-
no corso Andrea Giannone e Liborio Curaba.
La tappa è stata difficile e selettiva,con salite lunghe e
pendenze ardue, tanto che sui 276 partecipanti, in molti
non hanno visto il traguardo.
A rendere ancora
più difficile il per-
corso, è intervenuta
la pioggia che ha
accompagnato i
corridori per quasi
mezza gara.
Da sottolineare, l'
ottimo piazzamento
del debuttante Cu-
raba, che ha fatto
registrare la V po-
sizione nella cate-
goria Cadetti.
Alfonso Salamone
L’ASSOCIAZIONE RUOTA LIBERA OLIMPIA
Giuseppe Bartolomeo
e
Francesca Campisi
Cianciana 22 Maggio 1954
Como 22 Maggio 2004
http://www.sicilykult.it Pag. 16
Numero 3 - Giugno 2004 La Voce di Cianciana
In data 30 maggio 2004, l’Associazione ANUU - circolo
cacciatori di Cianciana ha organizzato una gara con carabina
ad area compressa con bersaglio a mt. 10.
La manifestazione sportiva, la prima del genere a Cianciana,
ideata dal socio Antonio Ditto e che ha visto la collaborazio-
ne di tutti gli associati, ha riscosso notevole successo, tanto
che le iscrizioni preventivate dagli organizzatori sono aumen-
tate ed hanno raggiunto il numero di 111 partecipanti, metten-
do gli organizzatori nelle condizioni di rinunciare ad ulteriori
iscrizioni.
La buona riuscita della competizione sportiva è da attribuire
all’impegno degli organizzatori ed alla fattiva collaborazione
della locale Amministrazione Comunale, che ha messo a
disposizione degli sportivi gli spazi necessari e materiale va-
rio. La gara, iniziata alle ore 9.00, si è conclusa alle ore 16.30
circa della stessa giornata. Il prolungamento degli orari si è
reso necessario visto l’elevato numero degli iscritti. Alla gara
hanno preso parte sia uomini che
donne di Cianciana e dei paesi
limitrofi come Ribera, Santa Eli-
sabetta, Bivona, Sambuca di Sici-
lia, Alessandria della Rocca etc.
E’ stato molto bello che alla
competizione hanno partecipato
sportivi delle più svariate fasce di
età, dai quindicenni ad adulti di
60 anni circa, come per esempio
il professor Giovanni D’Angelo
ed il signor Vincenzo Caltagirone
di Cianciana. Il tiro al bersaglio
si è articolato dietro il diretto
controllo dei Giudici di Gara,
l’avvocato Domenico Cicchirillo ed il dottor Pietro Leto. A
gara ultimata i migliori tiratori sono risultati : il signor Fran-
cesco Cicchirillo di Cianciana, 1° classificato; il signor Luigi
Battista di Santa Elisabetta, 2° classificato e il signor France-
sco Cicchirillo di Bivona, 3° classificato. I tre sono stati pre-
miati da Girolamo Pace, presidente Provinciale
dell’Associazione, con la consegna di un trofeo al vincitore
della gara e con due coppe al secondo ed al terzo classificato.
Il successo di questa prima manifestazione ci porta ad auspi-
care un prosieguo dell’attività del Circolo cacciatori ANUU
di Cianciana nell’organizzare simili manifestazioni ed altre di
uguale importanza, e già siamo in grado di dare fin da ora la
notizia che un’analoga gara si svolgerà domenica 11 luglio, in
piazza Alessio Di Giovanni. Le iscrizioni sono aperte. Chi
fosse interessato, può telefonare al 338-3809731.
Salvatore Panepinto
GARA CON CARABINA A CIANCIANA
MATTEO FRENNA, UNA CERTEZZA PER CIANCIANA E PER IL SUO SPORT: IL KARTING
Il giovanissimo ciancia-
nese Matteo Frenna, di
Stefano e di Antonella
Mannino, continua a col-
lezionare successi nel
suo sport preferito, il
karting. Nato a Ciancia-
na il 12 novembre 1991,
frequenta la seconda me-
dia con buoni risultati in
tutte le discipline, nono-
stante il tempo che egli
dedica al karting ed al
calcio, sua seconda passione che lo ha visto recente-
mente partecipare al Torneo internazionale
dell’Amicizia, svoltosi recentemente a Cianciana, du-
rante la settimana di Pasqua. Matteo è quel ragazzo che
nella sua giovane vita ha, come si suol dire, bruciato le
tappe. Imparato a camminare, già ad un anno e mezzo
andava in bici senza rotelle. “ E’ stato mio marito – ci
dice la signora Antonella – a scoprire la grande passione
che Matteo aveva per i motori e lo ha sempre incorag-
giato, anche a costo di grandi sacrifici in termini di tem-
po e di denaro, a dedicarsi allo sport”. Matteo non ha
deluso le attese e a tre anni già correva per il quartiere a
bordo di una piccola moto. A soli 7 anni ha partecipato
al terzo raduno kartistico svoltosi ad Alessandria della
Rocca, risultando vincitore nella categoria dei 60 C.C.
Da allora numerose sono state le sue partecipazioni a
raduni e gare a livello regionale e nazionale e sempre
con ottimi piazzamenti, come testimoniano le tante cop-
pe che arredano, oltre alla sua capiente camera, un po’
tutta casa Frenna. Ha, fra l’altro, partecipato al campio-
nato nazionale di karting e su 150 partecipanti si è clas-
sificato al terzo posto. L’anno scorso a Triscina, località
balneare a pochi chilometri da Castelvetrano, Matteo si
è laureato campione di minikart per il 2003. Per vincere
il campionato, classifica alla mano, in quella gara a
Matteo bastava classificarsi settimo per assicurarsi il
prestigioso titolo regionale; ma il ragazzo si è battuto
con tutta la sua grinta per legittimare il suo titolo, e a
fine gara si è classificato terzo. E dire che ad inizio
campionato le cose non si erano messe bene per Matteo,
costretto al ritiro meccanico nelle prime due prove. Poi
c’è stata un’ escalation di vittorie e di ottimi piazzamen-
ti: Matteo è riuscito a vincere ben 7 gare su 12, tra cui
Sciacca, Santa Margherita Belice, Buseto Palazzolo,
conquistando un secondo posto e due terzi piazzamenti
e a fine campionato il titolo regionale di minikart.
Salvatore Panepinto
Numero 1 – Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
http://www.sicilykult.it Pag. 17
Nato a Cianciana nel 1939, Giuseppe Bar-
tolomeo conosce immediatamente i disagi
della guerra e frequenta saltuariamente la
scuola dell‟obbligo. Per la diffusa povertà
è costretto infatti a lavorare e ancora bam-
bino diventa carusu di zolfara, dove tra-
scorre quattordici lunghi anni, trasportan-
do a spalla lo zolfo tra indicibili sofferenze
e privazioni.
Dopo il servizio militare, torna a Ciancia-
na ma subito emigra prima in Francia e
poi in Belgio. Nel 1874 torna in Italia e
fissa la sua dimora a Maslianico, dove vi-
ve tuttora.
La sua vocazione pittorica prende corpo all‟età di qua-
rantasei anni, quando il più piccolo dei suoi figli porta a
casa delle sue riproduzioni scolastiche di De Chirico e
Picasso.
Giuseppe scopre la sua vita, incoraggiato, spronato dal
pittore e critico d‟arte Emilio Parentini e corona il so-
gno accarezzato fin da bambino, quando estasiato guar-
dava i dipinti delle chiese del paese d‟origine.
Mostre a : Maslianico, Cernobbio, Ponte Chiasso
(CO), Poldo di Schignano, Lanzo Intelvi, Venezia e nel
suo paese natìo nell‟agosto del 2000.
Non è mai troppo tardi recitava, quando avevamo i
calzoni corti, il titolo di una nota trasmissione televisiva
di alfabetizzazione degli adulti. Non è mai tardi per in-
traprendere un‟attività o cominciare a dare sfogo al pro-
prio estro, soprattutto se espresso con amore, fantasia e
convinzione. Il successo può arridere o meno, ma resta
un‟ultima piacevolezza d‟animo e l‟orgoglio di essere
riusciti a comunicare. Non mancano gli esempi illustri e
in Sicilia abbiamo avuto il caso Bufalino, rivelatosi
grande e originale a tarda età. Non so se in campo figu-
rativo Giuseppe Bartolomeo, avrà la stessa fortuna del
compianto Gesualdo; ma ci sono tutti i presupposti, cioè
le sue tele: un‟insperata e gradevole scoperta che, dopo
talune titubanze iniziali (per lo stupore), lascia spazio
alla riflessione analitica.
E allora, meditando, tornano alla mente
De Chirico, Guttuso, soprattutto Ligabue
tra i contemporanei; gli impressionisti e il
dilettissimo Van Gongh tra quanti ci han-
no preceduto nel tempo; nonché certe
figurazioni giapponesi. Siamo di fronte,
in pratica, ad un autodidatta che ha ap-
presso la lezione di grandi Maestri ma
non riesce a dimenticare la sua umana e
personale vicenda, perché alcuni fantasmi
sembrano raffiorare dal subconscio
“mineraio”, per quei lunghissimi anni
trascorsi da caruso in zolfara. Non sempre, infatti, i visi
sono sereni, anche nella stilizzazione, e a volte appaio-
no sdoppiati, come di chi, conducendo la sua esistenza,
praticando un mestiere, avrebbe voluto essere “altro”,
vivere diversamente, en plen air.
A quel punto
traspare tutta la
solarità del
siciliano; i co-
lori acquistano
intensità, di-
ventano pure
luminosi, il
tocco- seppur
pesante- si fa
più consape-
vole, essenzia-
le, e l‟accosta-
mento cromati-
co sapiente.
Impressionista
o naif? Van
Gongh o Liga-
bue?
L‟uno e l‟altro o nessuno dei due; forse semplicemente
Giuseppe Bartolomeo.
Eugenio Giannone
IL PITTORE GIUSEPPE BARTOLOMEO
ERRATA CORRIGE RIFERITE AL NUMERO DI DICEMBRE 2003
Pagina 7, rubrica Case in festa, dopo Benedetto Martorana e Maria Leone, aggiungi sposi il 23-10-1953 /2003.
Stessa pagina, foto al centro a sinistra, sostituisci Stefania Leto con Manuela Albanese, e nella foto in basso do-
po Dato aggiungi il comitato in onore di Santa Lucia, con il presidente Massimo Schembri e gli assistenti
Giovanni Caltagirone e Benedetto Provengano che ha accanto la moglie Rosa. Pagina 10, quarto rigo, sosti-
tuisci Cosimo D‟Angelo con Cosimo Montalbano.
INOLTRE RIPUBBLICHIAMO LA PAGINA 9 DEL SALOTTO DELLA POESIA, CHE POTETE SO-
VRAPPORRE A QUELLA PUBBLICATA, IN QUANTO LA STESSA E’ STATA STAMPATA INCOM-
PLETA. Ci scusiamo con gli autori e con i lettori per gli involontari errori, dovuti al super lavoro della tipografia
nel periodo natalizio.
http://www.sicilykult.it Pag. 18
Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
P arlando degli strumenti mu-
sicali in generale, diciamo
subito che la classificazione
degli stessi viene in partico-
lar modo eseguita tenendo conto della
diversa natura dei corpi sonori e del
modo di produzione del suono stesso.
La classificazione più comune è quel-
la che si fonda sulle tre categorie : a
Corda, a Fiato, a Percussione. In realtà tre sono le gran-
di categorie : STRUMENTI AUTOFONI e IDIOFONI,
capaci di risuonare mediante percussione, scuotimento,
pizzico o sfregamento; STRUMENTI MEMBRANO-
FONI, nei quali una membrana elastica distesa sopra
una cassa armonica produce suono a percussione;
STRUMENTI A FIATO o AEROFONI, nei quali il
suono è prodotto da una colonna d‟aria posta in vibra-
zione ; STRUMENTI A CORDA o CORDOFONI, do-
ve le corde tese producono suono mediante sfregamen-
to, pizzicate o percorse.
E‟ pertanto impossibile effettuare un elenco completo e
sistematico data l‟enorme varietà di strumenti musicali
che dalla preistoria al nostro tempo si sono succeduti,
variando nelle caratteristiche di forma e di timbro, di
risonanza e di materiale organologico. Infatti, la quanti-
tà innumerevole degli strumenti musicali popolari, tipici
di talune civiltà e popolazioni etniche e di comunità
ristrette, rende il problema arduo e pressoché insolubile.
Noi, pertanto, ci limitiamo a considerare semplicemente
gli strumenti più comuni in uso nell‟età moderna e di
più generale impiego. Alla categoria degli strumenti
autofoni appartengono, per esempio : xilofono, vibrafo-
no, celesta, marimba, triangolo, castagnette, piatti, cro-
tali, gongs, glokenspiels, maracas etc. Strumenti mem-
branofoni sono tutte le varietà di tamburi e timpani. Più
complessa è invece la classificazione degli strumenti a
fiato : tra questi distinguiamo quelli ad ancia libera, co-
me l‟harmonium, la fisarmonica, a
bocca (lauto traverso e diritto, ocari-
na), a bocchino (trombe, tromboni,
corni e in genere tutti gli ottoni), ad
ancia libera con linguetta di legno
(clarinetto, sassofono, corno di basset-
to), a doppia ancia con linguette so-
vrapposte ( oboe, corno inglese, fagot-
to). Di particolare importanza e carat-
tere singolare è poi l‟ORGANO A CANNE, di cui par-
leremo a parte e in più capitoli, “ il Re degli Strumenti”
per antonomasia, come lo definì W.A. Mozart, il più
grande strumento a fiato e ad ancia per eccellenza, a
seconda dei registri impiegati, che riceve l‟aria da un
serbatoio o mantice, azionato sia manualmente che me-
diante moderni e sofisticati elettroventilatori.
Analogo principio seguono tutti gli strumenti a mantice,
tra i quali distinguiamo quelli popolari sul tipo della
zampogna. Gli strumenti a corda possono avere suono
fisso e costante, prodotto da martelletti (pianoforte, for-
te-piano, clavicordo, cymbalon), suono pizzicato
(clavicembalo, spinetta, virginale), suono a sfregamento
con archetto ( violino, viola, violoncello, contrabasso
etc), suono a percussione sulle corde ( tutte le varietà di
liuto, mandolino, tiorba), suono a sfregamento mediante
plettro o con mano libera (chitarra, banjo, balalaika,
etc.). Strumenti meccanici sono infine i Carillos ( dalle
semplici scatolette o”musical boxes” agli arditi stru-
menti di fabbricazione fiamminga, grandiosi e massic-
ci), l?organetto di Baviera, la Pianola, strumenti muniti
di rullo fonotattico dove viene inciso la musica prescel-
ta:
Categoria a parte, infine, è quella dei cosidetti elettrofo-
ni che funzionano in seguito a impulsi elettrici, come
l‟organo elettronico, l‟organo Hammond e le moderne
tastiere elettroniche.
Eugenio Pupello (Bivona)
SUGLI STRUMENTI MUSICALI…PROLEGOMENI
DA QUESTO NUMERO LA VOCE SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA RUBRICA
CHE AVRA‟ COME SCOPO LA RISCOPERTA DEL NOSTRO PATRIMONIO MU-
SICALE, TENUTA A BATTESIMO DA UN ARTICOLO DI EUGENIO PUPELLO
Raimondo Eugenio Pupello, nato a Palermo il 12.09.1959, è residente a Bivona dove ha compiuto gli studi classi-
ci presso il Liceo-Ginnasio “Luigi Pirandello”,conseguendo il diploma di Maturità Classica nel 1979.
Iscritto, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, in Lingue e Letterature Straniere Moderne, è appassio-
nato di Etnologia e Tradizioni Popolari. Ha una particolare predilezione e passione nei riguardi della Musica Sa-
cra, della Polifonia classica, del Canto Gregoriano, dell‟organo, dell‟Arte Organaria e Organistica, nonché della
Musica Etnica e degli strumenti della tradizione popolare. Dal 1993 ha prestato servizio liturgico, in qualità di
organista, presso la Chiesa Madre di S.Stefano Quisquina (AG), a sostegno della locale Schola Cantorum. In que-
sto numero la Voce pubblica il suo primo articolo, riguardante la classificazione degli strumenti musicali, dal tito-
lo Sugli strumenti musicali...prolegomini. Nel prossimo numero si occuperà di un particolare strumento che si
adopera nel periodo pasquale: la traccula. Salvatore Panepinto
Numero 1 - Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
http://www.sicilykult.it Pag. 19
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE
D
E
C
E
S
S
I
N
A
S
C
I
T
E
Maschi Femmine Totale
Popolazione residente al 1/1/2003
1.940 2.133 4.073
Nascite 8 15 23
Morti nel comune 20 32 52
Morti il altro comune 2 6 8
Morti all’estero 4 1 5
TOTALI DECESSI 26 39 65
Nuovi iscritti 30 32 62
Cancellati 38 45 83
Popolazione residente al 31/12/2003
1.914 2.096 4.010
Matrimoni 24
MOVIMENTO E CALCOLO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANNO 2003
Fonte : anagrafe del Comune di Cianciana
DECEDUTI FUORI CIANCIANA
Gaetano Ferraro, nato a Cianciana l‟11-12-1928, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 12-12-2003
Gaetano Di Chiazza, nato a Cianciana il 6-7-1950, deceduto a Toronto (Canada ) il 21-12-2003
Provvidenza Gusciglio in Georges, nata a Cianciana il 26-6-1933, deceduta a Saint– Etienne (Fr.) il 23-12-2003
Giuseppe Abella, nato a Cianciana il 26-4-1932, deceduto a Luton (Inghilterra ) il 27-12-2003
Maria Pulizzi in Cuffaro, nata a Cianciana il 26-6-1938, deceduta a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 6-1-2004
Francesco Ciraolo, nato a Hertford il 27-6-1962, deceduto a Hoddesdon ( Inghilterra ) il 12-1-2004
Elisabetta Di Maria, vedova Soldano, nata a Cianciana il 26-1-1913, deceduta a Torino il 12-1-2004
Pasquale Ferraro, nato a Cianciana l‟11-7-1957, deceduto ad Amburgo ( Germania ) il 21-1-2004
Antonino Lo Monaco, nato a Cianciana il 18-4-1928, deceduto a Almunecar (Spagna) il 7-2-2004
MATRIMONI Chougui Rami e Isabella Caltagirone, Comune di Cianciana, 29-12-2003
Gaetano Scardino, nato a Cianciana il 16-2-1930, deceduto il 16-12 2003
Concetta Pace, vedova Coniglio, nata a Cianciana l‟11-12-1906, deceduta il 20-12-2003
Melchiorre Martorana, nato a Cianciana il 13-12-1909, deceduto il 25-12-2003
Giuseppe Montalbano, nato a Cianciana il 20-1-1926, deceduto il 25-12-2003
Antonina Tornatore, vedova Giannone, nata a Cianciana il 25-9-1921, deceduta il 5-1-2004
Giuseppa Pulizzi, vedova Grimaldi, nata a Cianciana il 27-6-1922, deceduta il 13-1-2004
Francesca Contissa, vedova Taormina, nata a Cianciana l‟1-9-1921, deceduta il 21-1-2004
Salvatore Ferlita, nato a S.Stefano Q. il 3-12-1926, deceduto a Cianciana il 27-01-2004
Pietro Arfeli, nato a Cianciana il 18-5-1938, deceduto il12-2-2004
Francesca Anna Comparetto di
Giuseppe e di Maria Ferraro, nata
a Palermo il 21 Gennaio 2004
Giorgia Montalbano di Giuseppe
e di Maria Cilona, nata a Ribera
il 20 Dicembre 2003
Samuele Buggeri di Antonio e
di Giusy Tortorici, nato a S.
Stefano Q. il 27 Gennaio 2004
http://www.sicilykult.it Pag. 20
Numero 1– Febbraio 2004 La Voce di Cianciana
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Pasta con “sparaceddi”
Ingredienti: ½ kg. di sparaceddi già puliti; 1-2 spicchi d‟aglio; olio, sale: q.b.; mollica, pane grattugiato: q.b.; 400
gr. di pasta ( spaghetti, ditali o pennette)
Preparazione.: sbollentate gli sparaceddi, scolateli e tagliuzzateli. In una padella con olio fate indorare l‟aglio;
quindi aggiungete gli sparaceddi; versatevi il pane che prendono e ultimate la cottura (se del caso, versatevi 1-2
cucchiai d‟acqua). Cuocete la pasta e conditela con il preparato, spolverizzando con mollica. Se il piatto risulta
troppo asciutto aggiungete un po‟ dell‟acqua nella quale avevate cotto gli sparaceddi.
Ricette della nostra cucina:
Frascatula
Ingredienti: 2 litri d’acqua; un buon mazzo di finocchi selvatici; una cipolla; olio, sale, pepe: q.b.; farina q.b.
Preparazione: mettete a bollire l‟acqua. Pulite i finocchi, spezzettateli e cuoceteli nell‟acqua ormai bollente; salate
e pepate. A cottura ultimata, aggiungete la farina a mulinello, mescolando con un mestolo per evitare grumi, fino
ad ottenere una consistenza cremosa. Togliete l‟impasto ottenuto dal fuoco e unite al soffritto d‟olio e cipolla,
precedentemente preparato. Amalgamate adeguatamente e servite.
A cottura ultimata, volendo, potete aggiungere fave e piselli, cucinati in precedenza a tutto dentro.
Mimma Pulizzi ed Eugenio Giannone