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19846 37348348 784639840125 24354963246672 53620847219736203720834 4386591298732470782346092 3874992366431764016470836476 737491649183404084308236040832 933487034703864032650821360835603873 3294760347’12793601927640192769276 932469093124081237489236458932830280 13289785376319846914361803470862036063 3129746239856845082630826305486021340024572914673 1328743764528602456032864081260586438146329260924717 12478632876571075602756021765028735608126508712607865 98246387154786129460281650182650862106506508205621070121 12487862976972365917032979217’74124512756106570645683736518 982364871254865438672365912759751976519759761237969732674645 632374723685423861726387127692716754726197342189791784385471063 73624658765197451965430153048543651061986401645061253283587168743 543287361986419864985128536532543751238404604767216356539465475 76487642071607853601608743607816542646023773873864376375378647634 48632082356081672408367328973210987123647054624863781643760167822 12478603856876235481260837460785687251846107841704738421634569549 48762408376015671639624475626562764036450736071134234345499643976522 623456125048125046107634716736473254201683718973891337104701723676740562 3612475 6324591265402\04638912740763475608662387164379217416320836446382465786230 3268540821540822470862018568234508271364726348652143548251856862147867823568210673012001 54629563919287640217864072164078126073560506827317864276021456149738654736743167526767625 71286306420734896476524763378387586327623412921801274208976562137048709728747369429344399 2837640912767465793261794367036457120673401620461274892346127567264920643926439026976992 324187612364453124756846712650937643427675675647603278927373967569012987297124786 48763745823746684582364763219827421248765487684638684230610260103727364738 38645082644389745928635074382970126740367564365367207398017246370456 67345003479456307561563706120917302870839278472893756576320753873 672389723464703647327623572607634767236923672 3276506036106 83254082718093781746521763598486478364735372 67321673 823764723692137468793261896987657627 28374 732664 3287461823764589321564 374 3278491286589123687637 83746832548346 3645764
ISTATLA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO ABRUZZESE
METODOOBIETTIVIRIFERIMENTI
PARTE 1: Demografi a
1.1 andamento demografi co 1.2 bilancio demografi co 1.3 fasce d’età 1.4 indice di vecchiaia 1.5 indice di dipendenza strutturale 1.6 occupati 1.7 presenza di stranieri e provenienza
PARTE 2: Economia
2.1 andamento PIL per settori 2.2 spesa media mensile per famiglia 2.3 andamento imprese, unità locali, numero di addetti 2.4 distribuzione delle unità locali nelle province 2.5 settori produttivi 2.6 poli attrattori 2.7 import-export 2.8 considerazioni
PARTE. 3: Patrimonio edilizio
3.1 densità edifi cato 3.2 costruzioni occupate
CONCLUSIONI
METODO
Al fi ne di eseguiere un’indagine il più oggettiva possibile, i dati sono stati recuperati da fonti attendibi-li, quali l’ Istat (istituto nazionale di statistica) e il Sistan (sistema statistico nazionale).
Inoltre, per procedere in modo ordinato la strategia adottata è stata quella di raccogliere i dati suddivi-dendoli nelle tre categorie: demografi a, economia e patrimonio edilizio.
Per ognuno dei campi elencati si è proceduto in tre fasi. La prima , la più lunga e meccanica, è stata la raccolta dei dati e la loro catalogazione. Quest’ultima in particolare, è stata organizzata attraverso una
gerarchizzazione degli argomenti, partendo da un’analisi regionale, a una provinciale, per poi arrivare a una riguardante i comuni e i singoli borghi.
In questo modo si è ottenuta una visione completa, da una scala più globale a una più specifi ca, capace di cogliere le peculiarità tipiche del territorio Abruzzese.
Terminata la prima fase, si è proceduto con la seconda: la selezione dei dati e la loro tabellizzazione eseguita secondo una specifi ca logica. Quest’ultima, infatti, prevedeva la raccolta di dati riguardanti
un determinato argomento, analizzato in un periodo storico prestabilito, per poi approfondirlo per l’ultimo anno preso in riferimento. In questo modo si è ottenuta una raccolta di dati organizzata per
località e arco temporale che ha permesso di mettere a confronto più dati, così da ottenere un quadro chiaro e sintetico sull’Abruzzo
Nella terza e ultima fase, individuate le conclusioni, si è passati poi a darne una rapprentazione grafi ca al fi ne di rendere la lettura dei dati più immediata e chiara evitando così di ricorrere a un semplice
elenco di numeri.
OBIETTIVI
Questo lavoro si fonda sull’intento di comprendere le cause di abbandono dei borghi abruzzesi, attra-verso una approfondita indagine del territorio e delle sue trasformazioni.
Tale indagine si è svolta attraverso una raccolta di dati volta a descrivere in modo oggettivo aspetti quali l’andamento demografi co, l’economia e il patrimonio edilizio a più scale territoriali, da quella più
ampia, la regionale, alla più piccola dei borghi.Una volta resa la descrizione sintetica dei dati, questa diventa strumento per individuare i fattori che
hanno portato al sempre più diff uso fenomeno dell’abbandono dei borghi storici.Per ciascuna categoria sono stati poi individuati dei “sotto”- obiettivi che ci permettessero, in modo
specifi co e con gli adeguati supporti - tabelle, schemi grafi ci - di leggere in maniera chiara i dati rac-colti, avendo come fi ne ultimo l’individuazione delle potenzialità e delle problematiche su
cui intervenire.
Demografi aL’obiettivo è individuare il cambiamento della distribuzione della popolazione attraverso una rielabora-
zione di dati tramite l’infografi ca. Questi ultimi permetteranno di avere una lettura chiara e immediata della dinamica demografi ca e risalire al periodo storico specifi co in cui si sono verifi cati i principali
fenomeni di spopolamento. L’indagine demografi ca non si fermerà solo all’aspetto quantitativo ma an-drà ad analizzare i vari aspetti caratteristici della popolazione ( indice di vecchiaia, indice di dipendenza
strutturale, pendolarismo, occupazione, presenta di stranieri), al fi ne di individuare le cause del fenomeno.
EconomiaL’analisi di dati economici ci permette di individuare i settori maggiormente attivi, la loro localizzazio-
ne sia a livello regionale sia a livello comunale e l’infl uenza di questi sulle aree circostanti.Inoltre questa indagine ci permette di individuare i prodotti e i settori di punta dell’Abruzzo. La ricerca
indaga principalmente sui settori dell’agricoltura, dell’industria, dei servizi e del commercio.
Patrimonio edilizioL’analisi del patrimonio edilizio è mirata a individuare la quantità di edifi cato e sopratutto quello non
utilizzato cercando di capire le cause che hanno portato al non utilizzo. Questo è utile per capire se questi edifi ci possono essere rifunzionalizzati.
www.densitydesign.orgwww.visualcomplexity.com
http://feltron.com
RIFERIMENTI
PARTE 1
DEMOGRAFIA
319209
pescara
18
61
1961
309131
18
71
18
81
19
01
19
11
19
21
19
31
19
36
19
51
19
71
19
81
19
91
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
09
chieti
teramo
l’aquila
abruzzo
396497
309838
1334675
1106266
282473
128409
297246
150296
858424
ab/kmq60
260
151
152
ab/kmq
ab/kmq
ab/kmq
ANDAMENTO DEMOGRAFCIO
Popolazione al 1° Gennaio 20081.323.987
+ 54823
11743 nati29207 iscritti da altri comuni12182 iscritti dall’estero1691 altri iscritti
44135- 44135
13720 morti27349 canc. per altri comuni 1773 canc. per l’estero1293 altri cancellati
Popolazione al 31° Dicembre 2008P1.334.675
----
++++
BILANCIO DEMOGRAFICO
13,5% 65,3% 21,2%
13,3% 65,3% 21,4%
15,4% 67% 17,3%
21,4%65,7%13,1%
Percentuali delle fasce d’età in Italia e succesivamente in Abruzzo. La pri-ma fascia d’età va dai 0 ai 14 anni; la seconda dai 15 ai 64 anni e la terza dai 65 a 100 anni e oltre. (istat 2009)
FASCE D’ETA’
162
157
161
118
E’ il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella tra i 0–14 anni, moltiplicato per 100. Questo indice esprime il grado di invecchiamento della popolazione. 100 esprime il valore di equilibrio tra anziani e gio-vani, all’aumentare di questo valore gli anziani prevalgono sui giovani. Molti comuni dell’abruzzo hanno un indice di vecchiaia elevato che fa presupporre una totale assenza di future generazioni e di conseguen-za una “morte” del comune. (istat 2009)
INDICE DI VECCHIAIA
162161156151140132125117109
1993
2009
1995
1997
1999
2001
2003
2005
2007
52+
+
+
+
53
53
49
0 - 14
14 - 64
65 +
fasce d’età
INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE
L’indice di dipendenza strutturale è il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0 -14 e 65+) e la popolazione in età attiva (15-64). L’indice di dipen-denza dà un’idea del rapporto tra la popolazione che “sostiene” (ovvero la popolazione tra i 15 - 64 anni) e la po-polazione che deve essere “sostenuta” (giovanissimi e anziani). Valori oltre i 100 mostrano una situazione in cui gli “inattivi” prevalgono sulla potenziale classe lavoratrice. L’indice per l’Abruz-zo è 52, un pò più alto sia del Mezzo-giorno che dell’Italia (49). (istat 2009)
1.262.397 ab. nel 2001 in abruzzo
59%
13,9
%
13,6
%
14,1
%
17,4
%
59% 58% 46,6% 76,4%
industria
altri servizi
3%58%38%
l’aquila
occupati
teramo pescara
4%63%33%
3%59%38%
5%61%33%
chieti
agricoltura
OCCUPAZIONE
L’analisi occupazionale ha individua-to che il 59% della popolazione totale risulta occupata. Specifi cando i dati per le quattro province si evince che la provincia di Chieti, con il 76,4% de-tiene la percentuale di occupati più alta. Inoltre la percentuale riscontrata nelle 4 province, è stata ulteriormen-te suddivisa nei settori dell’industria, agricoltura e altri servizi.
68,3 %
13,2% 10,9%7,3%
0,2%
5,2%
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
20
07
20
09
1,9%
PROVENIENZA STRANIERI
romaniaalbaniamacedoniamaroccocinaucrainapoloniabulgariasenegalkosovoserbiatunisiabrasileregno unitomoldoviagermaniarussianigeriafilippinefranciagreciaargentinavenezuelaindiarep.dominicanacubapakistanbangladeshcolombiaperùlituaniastati unitislovacchiaspagnaalgeriarep. cecabosniairanegittoeritreacroaziaetiopiabelgioungariasvizzeramontenegrosri lankabielorussiaecuadorpaesi bassiisraelecanadauzbekistangiapponelibanolettoniaaustraliaportogalloturchiaboliviaaustriacameruncile
EUROPA OCEANIA ASIAAFRIC A
L’AQUILA TERAMO PESCARA CHIE TI
AMERIC A
romaniaalbaniamacedoniaucrainapoloniabulgariaKosovo
maroccosenegaltunisianigeriaegitto brasile
argentinavenezuelarep.dominicana
cinaindiafilippinegiapponeaustralia
samoanuova zelanda
ABRUZZO
PARTE 2
ECONOMIA
1.381.586 mln euro in Italia nel 2007
18,3%2,
4%
25,3
%
7,1%
65,2
%agricoltura
abruzzo
industria costruzioni servizi
1995199719992001200320052007
13,4%15,3%15,2%15,2%15,5%13,6%11,8%
11,2%11,9%13,1%15,3%15,1%15,4%17,8%
11,7%13,1%13,1%15,1%14,2%14,8%17,9%
11,0%12,9%12,6%14,4%15,6%16,6%17,6%
PIL
1995 - 2006 (milioni di euro)
1995
1.169
1997
1999
1998
1996
2000
2001
2003
2004
2002
2005
2006
1.786
4.020
6.386
10.330
16.457
costruzioni
servizi
agricoltura
industria
ANDAMENTO ECONOMICO
675601
2254 €
alimentari
abitazioni
trasp
orti
531 €
470 €
307 €
236 €
189 €
129 €125 €
91 €
72 €
52 €
25 €23 €
altr
i ben
i abbigliamento
mobili-elettrod.
energia
tempo libero
sanità
comunicazioni
istruzione
tabacchi
2796 €2539 €
1854 €
SPESA MEDIA MENSILE
1991
1971
2001
1981
0 mila
4 mila
8 mila
12 mila
16 mia
20 mila
24 mila
28 mila
32 mila
0 mila
4 mila
8 mila
12 mila
16 mia
20 mila
24 mila
28 mila
32 mila
0 mila
20 mila
40 mila
60 mila
80 mila
90 mila
100 mila
ANDAMENTOSETTORI
imprese
unità locali
numero addetti
1,1%
13,3%
12,7%
72,9%
15,1% AQ
19,6% TE
37,1% PE
28,2% CH
17,3% AQ
21,4% TE
31,4% PE
29,9% CH
24,7% AQ
21,4% TE
27,3% PE
26,6% CH
22,2% AQ
26,8% TE
23,2% PE
27,8% CH
AGRICOLTURA
INDUSTRIA
COSTRUZIONI
SERVIZI
UNITA’ LOCALI96 915 (istat 2001)
silvicoltura e utilizzazione di aree forestali
estrazioni di ghiaia, sabbia, argilla e pietraindustria del legno e dei prodotti in legno
commercio al dettaglio di beni personalibar e ristoranti
trasporti terrestri non ferroviariattività ausiliare delle assicurazioni
attività legali, consulenza in materia fi scaleistruzione per gli adulti ed altri servizi
servizi di lavanderia, saloni di bellezza
estrazioni di ghiaia, sabbia, argilla e pietra industrie conciarie e prodotti in cuoio
commercio al dettaglio di beni personalibar e ristoranti
trasporti terrestri non ferroviariattività ausiliare delle assicurazioni
attività legali, consulenza in materia fi scaleistruzione per gli adulti ed altri servizi
servizi di lavanderia, saloni di bellezza
attività connesse all’agricoltura
85%
66%
14%
63%76%
73%68%
80%83%
74%
100%
57%
15%
46%
57%45%
81%82%79%
74%
0,2%
0,6%
10,3%
31,9%8,6%3,8%2,4%
16,3%0,33%
6,0%
0,01%
0,3%14,4%
4,9%
0,1%
0,7%
16,6%
29,5%7,4%3,4%2,1%
14,4%0,3%
7,0%
0,8%
0,9%13,9%
3,5%
L’AQUILA
TERAMO
%%6,600%%1000,0%%2,200%%3,3001%%3,300%%4,4441%%9,91313%%6,688%%8,833%%4,422%%3,3661%%33330,0%%9,944%%0,066
%%7%70,0%%8%80,0%%%10,0
%%6%66,61%%9%90,0%%9%93,31%%559,92%%4%47,7%%4%43,3%%%12,2
%%4%44,41%%3%30,0%%5%53,3%%0%07,7
SETTORIPRODUTTIVI
attività connesse all’agricoltura
estrazioni di ghiaia, sabbia, argilla e pietraindustrie alimentari e delle bevande
commercio al dettaglio di beni personalibar e ristoranti
trasporti terrestri non ferroviariattività ausiliare delle assicurazioni
attività legali, consulenza in materia fi scaleistruzione per gli adulti ed altri servizi
servizi di lavanderia, saloni di bellezza
estrazioni di ghiaia, sabbia, argilla e pietra industrie alimentari e delle bevande
commercio al dettaglio di beni personalibar e ristoranti
trasporti terrestri non ferroviariattività ausiliare delle assicurazioni
attività legali, consulenza in materia fi scaleistruzione per gli adulti ed altri servizi
servizi di lavanderia, saloni di bellezza
attività connesse all’agricoltura
67%
90%
23%
63%84%
67%77%
83%77%
77%
87%
69%
19%
51%
95%74%
45%62%68%
75%
0,1%
0,37%
11,1%
34%4,7%4,3%2,7%19%
0,5%
6,9%
0,37%
0,1%10,8%
4,9%
0,1%
0,7%
14,1%
32,7%6,2%3,9%2,3%
15,4%0,4%
6,8%
0,2%
0,1%12,1%
4,8%
PESCARA
CHIETI
agricoltura, caccia e silvicoltura
estrazioni di minerali
attività manifatturiere
commercio all’ingrosso e al dettaglio
alberghi e ristoranti
trasporti magazzinaggio e comunicazioni
intermediazione monetaria e fi nanziaria
attività immobiliari e altre attività professionali
istruzione
sanità ed altri servizi sociali
pesca, piscicoltura e servizi connessi
produzione e distribuzione dienergia elettrica, gas ed acqua
costruzioni
altri servizi pubblici, sociali e personali
350 comuni
54 comuni con popolazione
inferiore ai 500 abitanti
POLI ATTRATTORI
lanciano
atessa
pescara
chieti
7poli attrattori
teramo
l’aquila
avezzano
83,1%8,2%
0,5%
6,3%70%
17,4%
0,1%
8,8%
3,7%1,9%
MANUFATTI
AGRICOLTURA
MINERALIPESCA
ALTRI SETTORI
0,4%
IMPORT EXPORT
4,7%
95%0,3%0,2%
0,1%98,8%
0,7%0,1%
0,1%
4.280mln 7.316mln
20072006200520042003200220012000199919981997199619951994199319921991
5000 10000 15000 mln di e.
ABRUZZO
Dai grafi ci è riscontrabile che il settore più incisivo sull’economia abruzzese è quello legato ai servizi, tanto da ricoprire il 65% del prodotto interno lordo ed essere dotato del maggior numero di unità locali diff use su tutto il territorio. Questo risultato rispecchia la realtà abruzzese fortemente legata al turismo, attivo grazie alla varietà morfologica del territorio che presenta sia località balneari, sia località sciisti-che, sia grandi parchi di elevata qualità naturalistica come quello della Maiella e del Gran Sasso.Nostante l’Abruzzo si distingua per la produzione di particolari specie ortofrutticole, il confronto dell’an-damento nelle decadi a partire dal 1971 a quello del 2001 evidenza come ci sia stato un calo della pre-senza di unità locali nel settore primario, a favore di quelli secondario e terziario, in cui si registra un costante aumento. Parallelamente, la specifi cazione nelle tre categorie, imprese, unità locali e numeri degli addetti, consente di notare come non ci sia corrispondenza tra settore con più imprese e settore che necessità di maggior forza lavoro. (vedi manifatturiero, vendita al dettaglio).Un’ analisi più dettagliata delle singole provincie permette di individuare le attività più specifi che di ognuna di esse. In particolare notiamo come L’Aquila, proprio per le sue peculiarità morfologiche, si dif-ferenzi per una maggior produzione di legname e dei suoi derivati. Teramo per la sua attività conciaria; mentre Chieti e Pescara per le attività ristoratorie.Una volta raccolti i dati e trasferiti sulla mappa territoriale, si vengono ad individuare sette poli attrat-tori, dotati di servizi, imprese e infrastrutture la cui propulsione infl uenza anche i comuni circostanti mantenendoli vivi e attivi.La crescita economica della regione indagata, è anche legata al suo commercio con i paesi esteri, in par-ticolare con l’Europa (80%), con i quali scambia principalmente prodotti dell’industria manifatturiera.
CONSIDERAZIONI
PARTE 3
PATRIMONIO EDILIZIO
35comuni con densità
delle abitazioni maggiore di 100
350 comuni
54 comuni densità delle abitazioni
minore di 19
DENSITA’ DELLE ABITAZIONI
350 comuni
221 comuni con il numero di edifi ci non utilizzati
inferiore al 40%
EDIFICATO NON UTILIZZATO
37comuni con oltre il
60% dell’edifi cato non utilizzato
CONCLUSIONI
L’Abruzzo, in una prima analisi generale, risulta una delle regioni più sviluppate del meridione , tanto quasi da raggiungere valori simili a quelli delle regioni del nord e centro Italia. Dai dati, infatti, è riscon-
trabile sia un continuo aumento demografi co, sia una crescita constante del PIL : nel 1951 il reddito pro capite era del 53%, nel 1971 del 65% e nel 2006 arriva al 84,4%.
Il forte calo di numero di addetti all’agricoltura a favore degli altri rami dimostra che la crescita si è ve-rifi cata in corrispondenza del passaggio da un’economia basata sull’agricoltura e sulla pastorizia a una
basata sull’industria e sul settore terziario.In particolare il settore secondario è organizzato su medie e piccole imprese produttrici di una grande
varietà merceologica che va dall’abbigliamento, ai materiali da costriuzione; dalle industriemetalmeccaniche a quelle chimiche.
Nonstante questo passaggio economico abbia portato l’Abruzzo ad uscire da una situazione di depres-sione, l’ articolazione delle industrie risulta spesso inorganica e poco coordinata. La dislocazione delle aree industriali lungo specifi ci assi , quali quello della val Pescarae del litorale Aprutino, ha incentivato
ulteriormente il divario già preesistente all’interno del territorio stesso, raff orzando il movimentointerno dall’alto verso il basso e dai villaggi verso le città.
Questo fenomeno è riscontrabile dal forte spopolamento delle aree più montane ed interne caratteriz-zate da una morfologia più complessa e dalla mancanza di servizi e di poli attrattori nelle zone circo-
stanti. I vecchi centri murati, dislocati spesso lungo le pendici degli appennini, in zone diffi cili da raggiungere, sono stati quindi investiti da questo fenomeno di svuotamento in cui il
saldo migratorio è diffi cilmente compensato dal bilancio naturale attivo. L’.esodo delle forze di lavoro più giovani ha portato queste aree inoltre ad avere un alto tasso di inselinimento tanto da raggiungere
valori pari al 600% dell’indice di vecchiaia.