IL RUOLO DEI SERVIZI
IDRICO-AMBIENTALI PER LO
SVILUPPO DEL MEZZOGIORNOSVILUPPO DEL MEZZOGIORNO
Servizi idrici e ambientali nel Mezzogiorno: proposte di sviluppoBari, 4 febbraio 2019
LUCA BIANCHI*
DIRETTORE SVIMEZ
Fig. 1. Le previsioni SVIMEZ per il 2018-2019, variazioni percentuali del PIL
NEL 2018 NEL
RALLENTAMENTO
DELL’ECONOMIA
NAZIONALE SI È RIAPERTO
IL DIVARIO NORD-SUD.
NELLA RIPRESA
2015-2017IL SUD È CRESCIUTO
CON LA STESSA
(DEBOLE) INTENSITÀ
DEL CENTRO-NEL 2019 SI VA VERSO
LA STAGNAZIONE… E IL
MEZZOGIORNO????
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DEL CENTRO-NORD.
UN RISULTATO
POSITIVO E NON
SCONTATO
NONOSTANTE LA
RIPRESINA
DELL’ULTIMO TRIENNIO
IL PIL DEL
MEZZOGIORNO E’ 10
Fig. 2. Variazioni percentuali del PIL, valori cumulati (a)
Regioni 2001-2007 2008-2014 2015-2017 2008-2017
Abruzzo 4,2 -7,2 1,7 -5,6
Molise 5,0 -21,5 2,2 -19,8
Campania 5,4 -15,2 5,0 -10,9
Puglia 2,1 -10,7 2,8 -8,2
Basilicata -0,5 -10,6 11,1 -0,6
Calabria 3,6 -14,1 4,1 -10,6 MEZZOGIORNO E’ 10 PUNTI AL DI SOTTO DEI
LIVELLI PRE CRISI
Calabria 3,6 -14,1 4,1 -10,6
Sicilia 5,9 -15,0 2,4 -12,9
Sardegna 6,7 -11,4 3,7 -8,1
Mezzogiorno 4,5 -13,2 3,7 -10,0
Centro-Nord 9,7 -7,1 3,3 -4,1
Italia 8,5 -8,5 3,3 -5,5
(a) Calcolati su valori a prezzi concatenati, anno di riferimento 2010.
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UNA RIPRESA DELL’OCCUPAZIONE ANCORA DEBOLE E PRECARIA
È PROSEGUITA, MA CON UN
PROGRESSIVO INDEBOLIMENTO, NEL
2018 LA CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE
IN TUTTE LE AREE DEL PAESE.
L’OCCUPAZIONE NEL MEZZOGIORNO È
DI 250 MILA UNITÀ INFERIORE AL 2008,
Fig. 3 Andamento congiunturale degli occupati nel periodo T4_2008-T3_2018 (dati destagionalizzati T4 2008 =100)
IN PUGLIA DI 50 MILA UNITÀ.
IL TASSO DI OCCUPAZIONE È ANCORA
DUE PUNTI AL DI SOTTO DEL 2008 NELLE
REGIONI MERIDIONALI (44% NEL 2017, ERA 46% NEL 2008)
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NELLA RIPRESINA DEL SUD È EMERSA UNA DIVARICAZIONE TRA
SETTORE PRIVATO E SETTORE PUBBLICO
1. INVESTIMENTI PRIVATI : LA COMPONENTE PIÙ DINAMICA DELLA DOMANDA INTERNA NEL MEZZOGIORNO.È RIMASTO ATTIVO UN TESSUTO DI IMPRESE INDUSTRIALI IN GRADO DI COGLIERE LE SFIDE DEI MERCATI.
RUOLO POSITIVO DEGLI STRUMENTI DI INCENTIVAZIONE (LEGGE SABATINI, CREDITO DI IMPOSTA SUD, INDUSTRIA
4.0, CONTRATTI DI SVILUPPO ).
2. INVESTIMENTI PUBBLICI : PROSEGUE UNA INESORABILE RIDUZIONE DEGLI INVESTIMENTI
LA MANOVRA DI BILANCIO 2019 DETERMINA UN IMPATTO SUL PIL MODESTO MA SUPERIORE AL SUD PER EFFETTO DI
UNA CRESCITA DEI CONSUMI (REDDITO DI CITTADINANZA) MA
NON HA IMPATTO SIGNIFICATIVO SUGLI INVESTIMENTI
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Fig. 4. Evoluzione degli investimenti fissi lordi totali. 2000 = 100. Valori a prezzi costanti 2010.
90
100
110
120
Fig. 5. Gli investimenti nei settori (tassi annui e cumulati di variazione %) (a)
Categorie2008-2014
2015-2017
2008-2017
Mezzogiorno-31,3 11,8 -23,2
Centro-Nord -18,7 10,5 -10,1
50
60
70
80
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Mezzogiorno: investimenti fissi lordi Centro-Nord: investimenti fissi lordi
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(a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010
Fig. 6. Evoluzione degli investimenti in opere pubbliche.Dati coerenti con il dato nazionale ISTAT. 2000 = 100. Valori a prezzi correnti.
100
120
140
160
40
60
80
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Centro-Nord Mezzogiorno
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Fig.7. Quadro Finanziario Unico. La spesa in conto capitale della P.A. dal 2000 al 2016 e stima del 2017 (mld euro 2010) Fonte CPT
2000 2007 2014 2015 2016 2017
Mezzogiorno
Spesa in cc al netto delle partite finanziarie 22,2 20,6 12,7 15,2 11,7 10,6Spesa in cc in rapporto al PIL (%) 1,4 1,2 0,8 1,0 0,7 0,7-Risorse ordinarie 10,6 8,3 5,3 4,8 9,2 6,9-Risorse aggiuntive 11,6 12,3 7,4 10,4 2,5 3,7-Fondi strutturali UE al netto formazione 3,0 3,7 3,4 5,7 0,2 0,4-Cofinanziamento al netto formazione 2,5 3,3 2,6 3,4 0,7 0,6-Risorse aree sottoutilizzate (FSC) 6,1 5,3 1,4 1,3 1,6 2,7
UN DECLINO SPESA IN CONTO CAPITALE INARRESTABILE?
LA PERDITA CAPACITÀ
REALIZZATIVA E PROGETTUALE
Italia
Spesa in cc al netto delle partite finanziarie 56,8 59,8 35,1 36,9 34,4 31,3
Spesa in cc in rapporto al PIL (%) 3,7 3,5 2,3 2,4 2,2 2,0-Risorse ordinarie 42,0 44,8 25,5 23,1 30,7 25,8-Risorse aggiuntive 14,8 15,0 9,6 13,8 3,7 5,5
Quota % Mezzogiorno su Italia
Spesa in cc al netto delle partite finanziarie 39,1 34,4 36,2 41,2 34,0 33,9
-Risorse ordinarie 25,2 18,5 20,8 20,8 30,0 26,7-Risorse aggiuntive 78,4 82,0 77,1 75,4 67,6 67,3
L’URGENZA DI ATTUARE LA “CLAUSOLA DEL
34%” BENE IMPEGNO DEL
GOVERNO
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Fig. 8. Indice infrastrutturale della Commissione europea e PIL pro capite
I DATI CONFERMANO
UN ELEVATO TASSO DI
CORRELAZIONE TRA
DOTAZIONE
INFRASTRUTTURALE E
SVILUPPO
Piemonte
Valle D'Aosta
Liguria
Lombardia
Provincia di Bolzano
Provincia di Trento
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Lazio
100
120
140
160
cap
ite (i
n P
PS
; EU
28
=1
00)
SVILUPPO
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ABRUZZO
MOLISE
CAMPANIAPUGLIA
BASILICATA
CALABRIA
SICILIA
SARDEGNA
UmbriaMarche
40
60
80
-1,40 -1,20 -1,00 -0,80 -0,60 -0,40 -0,20 0,00 0,20 0,40 0,60
GD
P p
ro-c
ap
ite (i
n P
PS
; EU
28
=1
00)
Indice di competitività: sotto-indice infrastruttur e
Fig. 9. Produzione e investimenti per abitante nelle utilities del Sud e nel Centro-Nord oggetto del campione (1.185 società di cui 245 al Sud) La produzione per abitante dei
servizi di pubblica utilità al Sud, circa 201 euro, è meno di un quarto di quella del resto del Paese, 972 circa. A una produzione troppo contenuta si affianca un livello molto basso di investimenti: poco più di 22 euro per abitante contro oltre 124 nelle regioni
Regioni e circoscrizioni
Produzione mln euro
(b)
Investimenti mln euro
(c)
Produzionex abitante(000 euro)
(b/a)
Investimentix abitante(000 euro)
(c/a)
Abruzzo 412.457 50.032 311,4 37,8
Molise 66.213 1.883 212,7 6,1
Campania 1.245.647 76.796 213,1 13,1
Puglia 930.768 181.586 228,7 44,6 contro oltre 124 nelle regioni centrali e settentrionali. Con significative differenze a livello territoriale: in Puglia sono stati investiti in servizi di pubblica utilità oltre 44,6 euro per abitante, oltre tre volte rispetto alla Campania, 13,1.
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Puglia 930.768 181.586 228,7 44,6
Basilicata 102.725 5.119 179,6 8,9
Calabria 177.144 5.898 90,0 3,0
Sicilia 834.735 91.458 164,8 18,1
Sardegna 426.665 49.057 257,7 29,6
Mezzogiorno 4.196.355 461.828 201,6 22,2
Centro-Nord 38.694.361 4.971.618 971,8 124,9
Fig. 10. Valore aggiunto prodotto e attivato: quote % sul PIL, per regione
Regioni e circoscrizioni
Valore aggiunto
attivato (mgl )
Valore aggiunto
prodotto (mgl)
Quota VA attivatosul PIL
Quota VA prodottosul PIL
Abruzzo 401.178 170.500 1,27 0,54
Molise 78.324 49.000 1,30 0,81
Campania 1.292.109 600.000 1,23 0,57
Se, infatti, la quota di valore aggiunto prodotto nei servizi di
pubblica utilità è al Sud in media lo 0,53%, con punte dello 0,85% in Sicilia, dello
0,81% in Molise e dello 0,68% in Puglia, il valore aggiunto
attivato nei rispettivi sistemi
Valore strategico del settore utilities come propulsore dell’economia locale
Campania 1.292.109 600.000 1,23 0,57
Puglia 979.619 482.000 1,37 0,68
Basilicata 115.973 40.000 0,99 0,34
Calabria 189.129 69.000 0,58 0,21
Sicilia 831.557 739.000 0,95 0,85
Sardegna 432.519 404.000 1,30 1,21
Mezzogiorno 4.320.408 2.014.000 1,14 0,53
attivato nei rispettivi sistemi economici raggiunge l’1,14%,
quindi più del doppio del valore aggiunto prodotto, a
conferma del valore strategico del settore nel suo ruolo
propulsivo sull’intera economica locale.
Servizi idrici e ambientali nel Mezzogiorno: proposte di sviluppoBari, 4 febbraio 2019
Fig. 11. Impatto della produzione delle utilities per tipologia di utilities e per regione sulla produzione interna del Sud e del Centro-Nord. Quote %
40
60
80
100
40
60
80
100
L’interdipendenza tra Sud e Nord- la produzione meridionale attiva per il 25% v.a. al Nord
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0
20
Settore dei rifiuti urbani
Settore idrico Settore dell'energia
elettrica
Settore del gas Multiutilities energia
Multiutilities
Attivazione nelle regioni del Sud Attivazione nel Centro-Nord
0
20
40
Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia
Attivazione interna Attivazione nel Centro-Nord Attivazione nelle altre regioni del Sud
SE CRESCE IL SETTORE DELLE UTILITIES NELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO SI ATTIVANO FENOMENI
MOLTIPLICATIVI ANCHE NELLE REGIONI DEL CENTRO-NORD FORNITRICI DI BENI E SERVIZI
L’interdipendenza tra Sud e Nord
SE CRESCE IL SETTORE DELLE UTILITIES NELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO SI ATTIVANO
FENOMENI MOLTIPLICATIVI ANCHE NELLE REGIONI DEL CENTRO-NORD FORNITRICI DI BENI
E SERVIZI
LA PRODUZIONE DELLE AZIENDE LOCALIZZATE NEL SUD PARI A CIRCA 4 MILIARDI DI EURO
ATTIVA UNA PRODUZIONE COMPLESSIVA PARI A CIRCA 10 MILIARDI DI EURO, DI CUI
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10 ,CIRCA 2,7 MILIARDI DI PRODUZIONE EFFETTUATA NELLE REGIONI DEL CENTRO-NORD
OGNI EURO PRODOTTO NEL SUD NE ATTIVA COMPLESSIVAMENTE CIRCA 2,6.
COLMARE IL DIVARIO NORD-SUD AIUTA A FAR CRESCERE L’INTERO SETTORE DELLE
UTILITIES
Fig. 12. Incremento della spesa per investimenti di 1 miliardo per ciascun settore delle utilities (totale 3 mld). Effetti momentanei su produzione, PIL, e unità di lavoro (valori in milioni di euro, s.d.i.)
Mezzogiorno Centro-Nord Italia
Produzione 4.255 3,406 7.661
I 3 MLD DI INVESTIMENTO
EVIDENZIANO UN
MOLTIPLICATORE DELLA
PRODUZIONE PARI A 2,6 E UN
MOLTIPLICATORE SUL PIL
Rilanciare gli Investimenti soprattutto al SUD
PIL 2.157 1.381 3.538
- Sul valore assoluto PIL 2017 (%)
0,56 0,10 0,21
Unità di lavoro (migliaia)
40.887 20.634 61.522
MOLTIPLICATORE SUL PIL
SUPERIORE ALL’UNITÀ NEL
PERIODO DI IMPLEMENTAZIONE
DELL’INVESTIMENTO
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Fig. 13. Incremento della spesa per investimenti di 1 miliardo per ciascun settore delle utilities (totale 3 mld). Effetti permanenti su produzione, PIL, e unità di lavoro (valori in milioni di euro, s.d.i.)
Mezzogiorno Centro-Nord Italia
Produzione 893 282 1.175
TALE INVESTIMENTO
AGGIUNTIVO HA IMPORTANTI
EFFETTI PERMANENTI SUL
SETTORE:QUASI 1,2 MLD DI
Rilanciare gli Investimenti soprattutto al SUD
PIL 514,8 119,6 634,4
Unità di lavoro (migliaia)
11.047 1.774 12.822
QUASI 1,2 MLD DI
PRODUZIONE AGGIUNTIVA DI
CUI 99 MLN AL SUD; CIRCA 500 MLN DI PIL NEL
SOLO SUD;11 MILA POSTI DI LAVORO
AGGIUNTIVI NEL
MEZZOGIORNO
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L’impatto sull’economia è più che proporzionale al crescere dell’investimento
Per la ripresa del Sud ripartire dagli investimenti
Keynes sosteneva che gli investimentifossero la variabile che determinava ilciclo economico. Ma in questo caso glieffetti positivi legati a un significativopiano di investimenti aggiuntivosarebbero duplici.
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Oltre all’impulso esercitato sul livello dell’attività ec onomicagenerale, si verrebbe a incidere positivamente su parte di q uellediseconomie esterne che tanto pesano sulla perfomancecomplessiva dell’intero sistema produttivo meridionale, con effettiindiretti, ma ugualmente benefici, sulla competitività dell’area e sullaqualità della vita dei cittadini.
Fig. 15. I saldi migratori netti dal Mezzogiorno al Centro-Nord
Unità % Unità %
2017 Mezzogiorno Puglia
Emigrati -68.602 -11.963
-di cui laureati -21.683 31,6 -4.281 35,8
-di cui giovani (15-34 anni) -47.326 69,0 -9.264 77,4
INVESTIRE PER FAR CRESCERE
IL SISTEMA PRODUTTIVO DEL
SUD E CREARE NUOVA
OCCUPAZIONE PER I
GIOVANI.UNICA STRADA PER CERCARE
DI RIDURRE I FLUSSI DI
2002- 2017
Saldo migratorio netto -852.113 -156.083
-di cui laureati -240.454 28,2 -52.096 33,4
-di cui giovani (15-34 anni) -612.122 71,8 -127.216 81,5
DI RIDURRE I FLUSSI DI
MIGRAZIONE DAL SUD. TRA IL 2002 E IL 2017 IL
SALDO NETTO
È STATO NEGATIVO DI 852 MILA UNITÀ, DI CUI
240 MILA LAUREATI
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