Il Paesaggio Romantico tra
Pittoresco e SublimeDue modi di percepire la natura
Il PittorescoNatura Madre
Prof. Antonio Iadonisi
Pittoresco
Nel corso del Settecento, sempre in ambito illuminista,
emerge, accanto a una rinnovata passione per l’antichità e
il mondo classico, un nuovo interesse nei confronti del
mondo naturale.
Nel corso della prima metà del Settecento nasce il
cosiddetto "giardino all’inglese", ispirato ai giardini
orientali, nei quali la natura sembra potersi esprimere
liberamente, nella sua spontaneità.
Il giardino all’inglese si distingue dal giardino all’italiana
che prevedeva un reticolo ordinato di aiuole e di siepi e
una serie di punti prospettici che ampliavano
illusionisticamente uno spazio delimitato (rinascimentale)
oppure che utilizzava ampi spazi aperti con aiuole
simmetriche e dal disegno ornamentale e fughe
prospettiche, scenografie verdi e vie d’acqua che
rappresentavano simbolicamente il dominio sulla natura
spontanea (barocco e tardobarocco).
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Pittoresco
Giardino all’italiana
Giardino all’inglese
Giardino di Boboli - Firenze
(Rinascimentale)Parco della Reggia di Caserta
(Tardobarocco)
Giardino inglese della Reggia di Caserta
Prof. Antonio Iadonisi
Pittoresco
Se per la cultura classica il bello ideale è rappresentato
dalla regolarità e dalla perfezione, per il Pittoresco la
bellezza è da ricercarsi nella diversità, nel continuo
cambiamento e nella natura incontaminata, capace di
suscitare sensazioni improvvise, inaspettate e per ciò
stesso piacevoli.
Il Pittoresco si lega anche alla passione per il mondo
popolare e folclorico, che mescola momenti idilliaci,
agresti, bucolici e di costume.
Prof. Antonio Iadonisi
Pittoresco
Per sua natura il Pittoresco è eclettico, nel senso che, allo scopo
di produrre piacere attraverso l’inaspettato e di giocare la
propria estetica sull’esaltazione della diversità, esso utilizza
stili e forme della più varia provenienza per caratterizzare un
paesaggio, un giardino o l’ambientazione di un dipinto.
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Pittoresco
Dalle pagode orientali alle finte
rovine antiche, dal tempietto
ellenico al romitorio medievale,
dalle forme gotiche alle cineserie
alle piramidi e alle sfingi egizie, il
repertorio impiegato è vastissimo
e testimonia, ancora una volta,
l’influenza della tipica volontà
classificatoria della cultura
illuminista.
Prof. Antonio Iadonisi
Pittoresco
Uno dei maggiori interpreti della poetica del Pittoresco
è senza dubbio l’inglese John Constable (1776-1837).
La sua produzione artistica è quasi tutta incentrata sul
tema del paesaggio.
I paesaggi di Constable sono sempre gradevoli.
Ritraggono una natura in cui c’è un felice equilibrio tra
gli elementi naturali (alberi, fiumi, colline) e gli
elementi artificiali (case, stradine, ponticelli).
I paesaggi di Constable esprimono il sentimento di
armonia tra l’uomo e la natura.
Ciò che manca, in questi quadri, sono le false rovine
che davano al pittoresco precedente un carattere
eccessivamente artificioso e letterario.
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Pittoresco
John Constable dipinge porzioni di cielo. A esso, infatti, l’ideologia romantica
tende ad attribuire l’espressione degli stati d’animo della natura che, a
seconda dei casi, sa essere dolcissima madre o terribile matrigna.
Con lo studio di nuvole a cirri, utilizzando la pittura a olio, Constable ottiene
gli stessi risultati di immediatezza dell’acquerello e della tempera.
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Pittoresco
In altri casi egli rappresenta porzioni di
paesaggio come la serie dei tronchi in cui
egli non dipinge l’albero, ma solo il tronco
(Studio del tronco di un olmo – 1821 ca.)
Prof. Antonio Iadonisi
Pittoresco
I suoi quadri suscitano scalpore perché non rappresentano
paesaggi idillici e classicheggianti, ma scorci presi dal
vero dove si intravedono animali, carretti e contadini. Sono
quadri naturalistici colti in tutta la loro essenzialità in cui si
riconosce il senso del pittoresco.
Prof. Antonio Iadonisi
Il SublimeNatura matrigna
Prof. Antonio Iadonisi
Sublime
La poetica del Sublime, teorizzata e diffusa da Edmund
Burke, secondo il quale la natura, nella sua potenza e
immensità, s’impone grandiosamente sull’uomo fino a
stordirne i sensi.
Con il Sublime la definizione di "bello" cambia
profondamente, passando dal "piacevole" al "terribile".
In ambito figurativo, il sentimento del Sublime deriva, in
primo luogo, dalla contemplazione dell’infinito e da ciò
che è terribile per un essere umano come il vuoto,
l’oscurità, la luce assoluta, l’eternità, la potenza,
l’immensità e la solitudine.
In natura, gli elementi in grado di incutere un "orrore
dilettevole" sono dirupi, rocce a strapiombo, abissi e cavità
oscure. Soggetti molto amati dai pittori del Sublime sono
anche le grandi catastrofi naturali, quali tempeste,
valanghe di neve o eruzioni vulcaniche.
Prof. Antonio Iadonisi
Sublime
Prof. Antonio Iadonisi
Sublime
Uno dei maggiori protagonisti della poetica del Sublime è
un altro inglese: Joseph Mallord William Turner (1775-
1851).
La sua concezione di paesaggio propone un superamento
del dato realistico, puntando ad una visione lirica ed
emozionale, capace di restituire la forza di un impatto
emotivo, di un’impressione potente.
L’artista si contraddistingue, oltre che per il ruolo
predominante del paesaggio, anche per l’interesse per i
maestri seicenteschi, in particolare per le opere di Claude
Lorrain, caratterizzati da una luce atmosferica e mutevole.
La luce è un dato centrale nella costruzione delle opere di
Turner, definita per mezzo di contrasti cromatici e tocchi
sfumati che determinano un "effetto nebbia" di grande
suggestione.
Prof. Antonio Iadonisi
Claude Lorrain
William Turner
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Sublime
Nella pittura romantica l’occhio non è più
il protagonista, ma è il tramite del
sentimento.
La tecnica pittorica di Turner parte dal
versare colore sulla tela che se ne
imbeve. Poi scalfisce, gratta e raschia con
frenesia secondo un procedimento che
sembra anticipare addirittura l’informale.
Ne vengono fuori paesaggi senza tempo,
in cui la macchia si propaga
vorticosamente lasciando sul supporto
onde di colore evanescenti.
Il protagonista di queste opere è l’anima.
Prof. Antonio Iadonisi
Caspar David FriedrichLa Pittura Romantica in Germania
Prof. Antonio Iadonisi
L’idealismo tedesco
In Germania l’attenzione si sposta dalla natura
all’«Idea».
Per Hegel lo «Spirito» è superiore alla «Natura» per cui
abbiamo il Simbolismo piuttosto che il Naturalismo.
Gli elementi naturali sono comunque presenti, ma
alludono ad altro, ad un simbolo.
Per Hegel l’arte è la manifestazione sensibile dell’idea,
quindi l’arte deve seguire l’idea.
Lo Spirito è superiore non solo alla natura, ma anche
all’arte.
Prof. Antonio Iadonisi
Caspar David Friedrich (1774-1840)
La sua pittura ha una valenza mistico-religiosa.
Con lui un paesaggio diventa pala d’altare e
acquista una valenza straordinariamente mistica.
Nei suoi maestosi paesaggi esprime la presenza
divina nel mondo sensibile.
Prof. Antonio Iadonisi
Caspar David Friedrich (1774-1840)
Durante gli studi, Friedrich si avvicina alle poetiche
del movimento Sturm und Drang, che assegnano
alle emozioni e all’irrazionalità un ruolo di primo
piano e che riflettono sul millenario scontro fra uomo
e forze della natura.
I suoi dipinti hanno come tema il contrasto fra le
vicende effimere dell’uomo e la grandezza eterna
della natura, manifestazione della forza di Dio.
Prof. Antonio Iadonisi
Abbazia nel querceto
Tema funebre Ruderismo
Senso di angoscia
Prof. Antonio Iadonisi
Viandante sul mare di nebbia È una delle prime figure di spalle della storia dell’arte.
Il protagonista (lo stesso Friedrich) rivolge lo sguardo al di là
della superficie pittorica, in un punto imprecisato, verso l’infinito.
L’osservatore si identifica con il protagonista.
I capelli scompigliati dal vento di alta montagna sono il simbolo
della sua irrequietezza. Soltanto con una faticosa ascesa il
viandante-artista ha potuto conquistare una posizione
privilegiata, un punto di osservazione strategico dal quale
ammirare il mistero e la Potenza della creazione.
Prof. Antonio Iadonisi
Le bianchescogliere di
Rügen
Prof. Antonio Iadonisi
Il naufragio della Speranza
Prof. Antonio Iadonisi
Ghiaccio = eternità
Nave = vita