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"Il nucleare nel mondo un anno dopo
Fukushima"
A. Clerici
Presidente del Gruppo di Studio WEC «Risorse
energetiche e tecnologie»
Senior Advisor ABB S.p.A.
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1) La situazione energetica globale
2) La situazione Italiana
3) Il nucleare al 10/3/2011
4) Il nucleare 1 anno dopo Fukushima
5) Considerazioni finali
Indice
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1) La situazione energetica
globale
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L’energia è stata ed è sempre più il fattore dominante per lo
sviluppo sociale ed economico delle popolazioni.
Raggruppando i paesi in base al reddito e adottando la
classificazione della Banca Mondiale è possibile fare emergere
in modo quantitativo il legame tra energia e sviluppo e la
specificità della questione energetica nelle differenti regioni
aggregate (da E. Colombo - Politecnico Milano).
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La popolazione mondiale è ora di 7 miliardi (300.000
nati/giorno). Negli ultimi 10 anni:
popolazione +12%;
consumi energia primaria +20%;
consumi elettricità +30%.
1,6 miliardi di persone senza elettricità.
L’energia elettrica prevista nel 2030 assorbirà il 44%
delle risorse energetiche (37% nel 2011).
La produzione di elettricità è causa del 40% della
produzione di CO2 da attività umane.
Elettricità sempre più importante.
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In Cina nel periodo 2006 – 2010 sono stati messi in
servizio ~ 300 MW/giorno di nuove centrali (100
GW/anno pari alla totale potenza installata in Italia in
130 anni) delle quali l’80% a carbone; le emissioni
annuali di CO2 da solo queste centrali sono 2,2 Gt.
Il target Europeo del 20% di riduzione nel 2020 di CO2
è meno del 2% delle totali emissioni previste nel 2020.
PROBLEMA ENERGIA /AMBIENTE E’ GLOBALE
TUTTI DEVONO CONTRIBUIRE
TUTTE LE TECNOLOGIE DEVONO ESSERE CONSIDERATE
I BUONI ESEMPI SONO TRAINANTI E RISOLUTIVI?
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Il carbone incide ben oltre un terzo dell’incremento totale ma lo
«shale gas» può fare esplodere i consumi di gas
La richiesta mondiale di energia primaria nello
scenario di riferimento
2008: ~12.000 MTEP
IEA 2009 World Energy Outlook
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Grandi differenze nell’energia primaria pro-capite
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TOE per capita
Billion people
Elaborazione ENERDATA
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0.50
0.25
0
World population 7 billion N. America
Australasia
CSI Europe
Middle East
E&SE
Asia
Latin
America
Africa
South
Asia
World
OECD
Europe
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Billion people TOE per capita / anno
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Grandi differenze nell’energia elettrica pro-capite
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MWh per capita
Billion people
World population 7 billion
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Australasia
CSI
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Middle East
E&SE
Asia
Latin
America Africa
South
Asia
World
OECD Europe
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Consumi elettrici pro-capite
L’Africa, con il 14% della popolazione mondiale,
consuma solo il 3% dell’elettricità globale.
Il Sud Africa ha solo il 5% della popolazione
africana, ma consuma il 45% della totale elettricità
dell’Africa.
Escludendo i paesi del Nord Africa ed il Sud Africa,
la principale fonte energetica per il resto della
popolazione è il legname (> 85%)!
Fonte: ENERDATA, World Energy Database, elaborazione WEC
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La crescita della popolazione mondiale
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Evoluzione delle emissioni globali di CO2 Confronto incremento emissioni mondiali 2008-2035 (Mt)
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Mondo
~20000 TWh
(~4900 GW)
Europa 27
~3200 TWh
(~800 GW)
Italia (*)
~300 TWh
(~110 GW)
Carbone ~40% ~29% ~13%
Gas ~17% ~21% ~54%
Idro ~17% ~9% ~18%
Nucleare ~14% ~29% -
Prodotti petroliferi ~7% ~4% ~6%
Eolico <2% ~4% ~ 3%
Fotovoltaico <0,25% ~0,8% ~0,7% (°°)
Altri <4% ~4% ~5% (°)
Italia: ~ 80% da combustibili fossili
Mondo: ~ 66% da combustibili fossili
EU 27: ~ 55% da combustibili fossili
(°°) Con il "boom" della Legge ALCOA e del 2011 (9 GW installati in un anno) nel 2012 la produzione da FV
supererà il 5,5%
(°) Biomasse e Geotermia 4,2%
Elaborazioni dati da Terna -WEC - Enerdata
Produzione di Energia Elettrica nel 2010
(*) L'Italia ha importato circa il 13% di energia elettrica da aggiungere alla produzione locale
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Ma guardiamo al settore elettrico mondiale:
la produzione di energia elettrica nel 2010 in TWh
2 nazioni ~ 40% della produzione globale
e in gran parte dal carbone.
Fonte: WNA
• Cina ~ 4230
• USA ~ 4120
• Giappone ~ 955
• Russia ~ 907
• India ~ 720
• Germania ~ 615
• Canada ~ 600
• Francia ~ 540
• Brasile ~ 465
• Corea del Sud ~ 460
• Inghilterra ~ 390
• Italia ~ 300
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2001 2010
Carbone 38.7% 41.7%
Petrolio 7.4% 64.7% 4.2% 66.6%
Gas 18.6% 20.7%
Nucleare 17.1% 13.4%
Idro 16.5% 16.2%
Biomasse 1.1% 18.2% 1.5% 20%
Altre Rinnovabili 0.6% 2.3% Elaborazioni da IEA
Tendenza negli ultimi 10 anni per la produzione
mondiale di energia elettrica da differenti risorse
aumento % di elettricità da combustibili fossili!
l’incremento delle rinnovabili non compensa la diminuzione % del
nucleare;
produzione da risorse prive da CO2 perde quote di mercato.
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Consumi elettrici
Consumi energie primarie Emissioni CO2
Popolazione mondiale
2007 2020 2030
Elaborazioni da IEA
Fattori trainanti saranno:
• aumento popolazione ed «urbanizzazione»
• aumento standards di vita specie in LDC’s
• emissioni CO2 e loro penalizzazioni
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2) La situazione Italiana
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Dipendenza dalle fonti primarie in Italia e in Europa
91,8%
100%
99%
87%
2005 2005
33%
84%
55%
64,7%
2025
59%
95%
80%
82,7%
100%
100%
98%
2025
98,8%
Gas naturale
Olio
Combustibili solidi
Fonte: European Energy & Transport – Trends to 2030
Rapporto fra import netto per fonte e consumo lordo
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Italia 2011 consumi energia primaria
178 Mtep (-1,7%)
87,7% da estero
2008 194 Mtep 2009 175,5 Mtep 2010 182 Mtep
2011 2000
Petrolio 39,79% ↓ 50%
Gas 36,3% ↑ 31,50%
FER 10,7% ↑ 6,50%
Carbone 8,6% ↗ 7%
Elettricità importata
5% → 5%
Fattura estera energetica 2011: record di 62 G€ (53 nel 2010) pari al 4% del PIL.
35 G€ petrolio
20,5 G€ gas
2,6 G€ carbone
4 G€ altri
Considerando IVA, accise sui prodotti energetici, balzelli vari sulle bollette (19 per
quella elettrica) il totale della bolletta energetica per i consumatori Italiani supera il
10% del PIL!!!
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2 N.B.: nel 2009:
- 4,9% PIL - 12 MTEP di consumi lordi
- 6% petrolio - 8% gas - 6,7% elettricità -18% produzione industriale
I Consumi in Italia nel 2008 anno pre-crisi
• Consumi finali di ~143 MTEP per settore: – Trasporti ~ 31% – Industria ~ 27% – Agricoltura ~ 2% – Residenziale ~ 20% – Terziario ~ 12% – Altri ~ 8%
• Consumi lordi di ~ 194 MTEP per fonte: – Prodotti Petroliferi ~ 42% – Gas ~ 36% – Carbone ~ 9% – Elettricità primaria ~ 5% – Altri (rinnovabili) ~ 7%
Fonte: Elaborazione ERSE su dati MSE
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Al 2020 l’Italia deve obbligatoriamente:
A) Ridurre del 20% emissioni CO2 rispetto al 1990;
B) Produzione rinnovabili > 0.17 (17%) Consumi finali
C) Consumi per trasporti alimentati con 10% da
biocombustibili.
Obbiettivo non vincolante: -20% consumi rispetto alla
“Base Line” tramite efficienza energetica:
• riduce proporzionalmente l’obbiettivo “A” e “C”.
• riduce (riducendo il denominatore) il valore assoluto
delle costose rinnovabili.
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Consumi finali italiani per fonte e
per settore nel 2008
% (Mtep)
18,85%
100%
2,91%
28,70%
47,34%
2,20%
12
0%
4%
7%
2%
16%
-
-
0%
2%
59%
21% 28%
6%
-
21%
1%
27
141
97%
36%
11%
12%
45%
37
0%
40%
100%
41
67
3
Terziario Agricoltura Altri usi
43%
(*) Solo biomasse
100%
Totale (Mtep)
Fonte: eleaborazione CESI Ricerca su dati MSE e ENEA
Energia elettrica
44 28 17 3
3%
100%
100%
Solidi
Gas Naturale
-
100%
TOTALE
1%
-
Rinnovabili (*)
Prodotti
Petroliferi63%
21%
Trasporti Industria Residenziale
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Note
• Sono esclusi i consumi per usi non energetici, bunkeraggi, consumi e perdite nel settore dei combustibili
• Rendimento complessivo di conversione in energia elettrica: 39,5% - 40%
Consumi finali di energia anno 2008:
ripartizione per impiego
Fonte ERSE
Ripartizione dei consumi per impiego anno 2008
(riferiti ad energia primaria)
27%
21%
6% 10%
16%
17% 3%
Trasporti
Riscaldamento /raffrescamento / acqua calda sanitaria nei settori residenziale e terziario
Iluminazione (incl. Illum. Pubblica)
Cottura, elettrodomestici, ICT e altri usi elettrici nei settori residenziale e terziario
Azionamenti elettrici (motori trifase)
Usi termici in industria e agricoltura
Altri usi elettrici in industria e agricoltura
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Fonte GSE
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• Nei paesi industrializzati e quindi anche in Italia 3
settori principali contribuiscono per i ¾ dei totali
consumi elettrici:
– Motori (~ 45%)
– Illuminazione (~ 15%)
– Elettrodomestici ed ICT (~ 15%)
Consumi elettrici finali
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Analisi risparmi BAT - BAU
Fonte RSE
Elettricità Altro TotaleCivile e
agricoltura-1,67 -4,80 -6,47
Industria -0,69 -0,50 -1,19
Trasporti 0,50 -5,18 -4,68
Perdite rete -0,17 -0,17
Totale -2,02 -10,48 -12,50
(riduzione rispetto allo scenario tendenziale PRIMES 2009 - 145 Mtep)
Riduzione Consumo Finale Lordo al 2020 pari a 133 MTEP per
misure supplementari di efficienza energetica
dati in Mtep
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Fonte GSE
I dati del piano di azione nazionale per le rinnovabili
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Era strategico per raggiungere gli obiettivi di
Bruxelles un maggior utilizzo del calore per usi
energetici data la particolare contabilizzazione CE
in consumi finali e non in energia primaria.
• I consumi elettrici da rinnovabili erano fortemente
penalizzati nella contabilizzazione di:
1 TWh = 0,086 MTEP.
11,6 TWh = 1 MTEP.
La nuova proposta CE per efficienza energetica
“ribalta” il passato e considera i consumi di energia
primaria. Verrebbe così privilegiato l’elettrico
rispetto al calore.
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Italia e rinnovabili
NB: Politiche integrate ed efficaci e stabili: certificati
verdi cambiati 14 volte in 10 anni!!!
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3) Il nucleare al 10/3/2011
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442 reattori in funzione in 30 paesi per ~375 GW.
65 reattori in costruzione in 16 paesi (27 in Cina) per ~63 GW;
con esclusione dei reattori ABWR giapponesi, tutti gli altri sono
reattori PWR.
Implementazione dell’estensione della vita sopra i 50 – 60 anni
per vecchi reattori in funzione in molti paesi (kWh economico, no
emissioni di CO2).
L’effetto di Chernobyl non era più al top dell’opinione pubblica,
che si concentrava sul cimitero finale delle scorie, sul costo del
nucleare e sull’effetto NIMBY.
Un “rinascimento nucleare” era in atto e causato da:
1. Volatilità e crescita dei prezzi dei combustibili fossili.
2. Preoccupazioni ambientali per le emissioni di CO2 e la sua
penalizzazione.
3. Sicurezza degli approvvigionamenti.
con 158 reattori pianificati e 323 proposti in 47 paesi (fonte WNA).
La situazione mondiale al 10 marzo 2011
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Nucleare pre Fukushima
- 370 GW (8,2% dei globali 4.500 GW)
- 2.600 TWh (13,4% dei globali 19.500 TWh)
Riserve di uranio con consumi e tipologie di reattori attuali > 150 anni;
con avvento reattori di 4° generazione (2040) consumi ridotti di 80 volte.
158 nuovi reattori pianificati; 323 proposti in aggiunta (WNA).
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Sources:
(1) + 4 reactors under rehabilitation totalling 2530 MW
WNA: for reactors planned and proposed.
(*) ~ 25 tU/TWh = 29,5 t U3O8/TWh
IAEA: for reactors underconstruction and in operation and electricity production & percentage of electricity.
This table includes only those future reactors envisaged in specif ic plans and proposals and expexted to be operating by 2030.
Operating = Connected to the grid; Building/Construction = f irst concrete for reactor poured, or major refurbishment under w ay;
Planned = Approvals, funding or major commitment in place, mostly expected in operation w ithin 8-10 years;
Proposed = Specif ic program or site proposals, expected operation mostly w ithin 20 years.
NB: I primi 2 paesi, US e Francia hanno prodotto il 45% della totale energia nucleare
I primi 10 paesi hanno prodotto oltre l'85% della totale energia nucleare
NB: I primi 2 paesi, US e Francia
hanno prodotto il 45% della totale
energia nucleare.
I primi 10 paesi hanno prodotto oltre
l'85% della totale energia nucleare
TWh % total No.Total
MW(e)No.
Total
MW(e)No.
Total
MW(e)No.
Total
MW(e)
USA 807.08 19.59 104 100,747 1 1,165 9 11662 23 34000
France 410.09 74.12 58 63,130 1 1,600 1 1720 1 1100
Japan 280.25 29.21 54 46,821 2 2,650 12 16538 1 1300
Russia 159.41 17.09 32 22,693 11 9,153 14 16000 30 28000
South Korea 141.89 32.18 21 18,698 5 5,560 6 8400 0 0
Germany 133.01 27.26 17 20,490 0 0 0 0 0 0
Canada (1) 85.50 15.17 18 12,569 0 0 3 3300 3 3800
Ukraine 83.95 48.11 15 13,107 2 1,900 2 1900 20 27000
China 70.96 1.82 13 10,058 27 27,230 50 57830 110 108000
United Kingdom 62.90 15.66 19 10,137 0 0 4 6680 9 12000
Spain 59.26 20.09 8 7,514 0 0 0 0 0 0
Sweden 55.73 38.13 10 9,298 0 0 0 0 0 0
Belgium 45.73 51.16 7 5,926 0 0 0 0 0 0
Taiwan 39.89 19.30 6 4,982 2 2,600 0 0 0 0
Czech Republic 26.44 33.27 6 3,678 0 0 2 2400 1 1200
Switzerland 25.34 38.01 5 3,263 0 0 0 0 3 4000
Finland 21.89 28.43 4 2,716 1 1,600 0 0 2 3000
India 20.48 2.85 20 4,391 5 3,564 18 15700 40 49000
Bulgaria 14.24 33.13 2 1,906 2 1,906 2 1900 0 0
Hungary 14.66 42.10 4 1,889 0 0 0 0 2 2200
South Africa 12.90 5.18 2 1,800 0 0 0 0 6 9600
Brazil 13.90 3.06 2 1,884 1 1,245 0 0 4 4000
Slovakia 13.54 51.80 4 1,816 2 782 0 0 1 1200
Romania 10.70 19.48 2 1,300 0 0 2 1310 1 655
Lithuania 10.00 76.2 0 0 0 0 0 0 1 1700
Argentina 6.69 5.91 2 935 1 692 2 733 1 740
Mexico 5.59 3.59 2 1,300 0 0 0 0 2 2000
Slovenia 5.38 37.30 1 666 0 0 0 0 1 1000
Netherlands 3.75 3.38 1 487 0 0 0 0 1 1000
Pakistan 2.56 2.60 2 425 1 300 2 600 2 2000
Armenia 2.29 39.42 1 375 0 0 1 1060 0 0
Iran 0 0 0 0 1 915 2 2000 1 300
Bangladesh 0 0 0 0 0 0 2 2000 0 0
Belarus 0 0 0 0 0 0 2 2000 2 2000
Chile 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4400
Egypt 0 0 0 0 0 0 1 1000 1 1000
Indonesia 0 0 0 0 0 0 2 2000 4 4000
Israele 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1200
Italy 0 0 0 0 0 0 0 0 10 17000
Jordan 0 0 0 0 0 0 1 1000 0 0
Kazakhstan 0 0 0 0 0 0 2 600 2 600
North Korea 0 0 0 0 0 0 0 0 1 950
Malaysia 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1200
Poland 0 0 0 0 0 0 6 6000 0 0
Thailand 0 0 0 0 0 0 0 0 5 5000
Turkey 0 0 0 0 0 0 4 4800 4 5600
UAE 0 0 0 0 0 0 4 5600 10 14400
Vietnam 0 0 0 0 0 0 2 2000 12 13000
WORLD 2,646 13,60 442 375,001 65 62,862 158 176,773 323 369,145 (*)
Table - 01 World Nuclear Power Reactors - March 10, 2011 - the day before Fukushima
Reactors
planned
Reactors
proposedCOUNTRY
Nuclear
reactors in
operation (1)
Nuclear
reactors under
construction
Nuclear
Electricity
Generation 2010
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4) Il nucleare 1 anno dopo Fukushima
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Fonte WEC
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Per Giappone, Germania, Italia e Svizzera, l’incidente di
Fukushima ha suscitato le più forti reazioni pubbliche con i
conseguenti cambiamenti di politica.
Il più significativo impatto è stato in Germania dove il
Governo aveva deciso nel 2010 il prolungamento della vita
delle centrali nucleari imponendo ai gestori delle stesse un
totale contributo allo sviluppo delle rinnovabili pari a circa 2,5
miliardi di euro all’anno. Nei giorni immediatamente seguenti
all’incidente di Fukushima il cancelliere Merkel ha ordinato di
“spegnere” le 7 più vecchie centrali nucleari (un’altra centrale
era già fuori servizio per motivi tecnici).
Il governo tedesco ha poi ratificato di chiudere queste 8
centrali definitivamente e stabilito un programma di uscita
entro il 2022 di tutte le 9 rimanenti.
Occorre notare che la Germania nel 2010 ha prodotto il 27,6%
dell'elettricità da nucleare.
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Programma di chiusura delle centrali tedesche
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Il World Energy Council ha instituito una «Task Force sul
nucleare» per valutare l’impatto dell’incidente
Fukushima ed è stata condotta un’indagine in 30 paesi
membri.
Il rapporto dettagliato può essere trovato sul sito:
http://www.worldenergy.org/publications/3863.asp
Considerando l’impatto globale di possibili incidenti
nucleari, il WEC sottolinea che sarebbe necessaria una
«global governance” con poteri forti per quanto riguarda
la sicurezza delle centrali esistenti e la costruzione delle
nuove. Dagli incontri a Vienna dal 22 al 24 giugno 2011
durante il Ministerial Meeting dell’IAEA emerge
chiaramente che non si può scavalcare la sovranità
nazionale dei singoli Paesi e si può agire solo con un
approccio «peer to peer» e consensuale.
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La IAEA ha presentato un piano per implementare,
sulla base delle lezioni apprese da Fukushima:
• i nuovi safety standards da applicare universalmente
alle centrali;
• la revisione sistematica e regolare della situazione di
sicurezza delle centrali;
• il rafforzamento della preparazione locale ad
affrontare emergenze, al limite anche creando una
forza di intervento multinazionale;
• il ruolo – e l’indipendenza – delle agenzie locali di
sicurezza;
• la disseminazione delle informazioni in modo
trasparente.
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Nelle regioni e paesi che hanno a lungo tenuto pareri
ambivalenti o negativi in materia di energia nucleare e
sulla sua sicurezza, l'incidente Fukushima è servito e
servirà come ulteriore esempio del perché opporvisi
facendo prevalere politiche nazionali del breve periodo.
Vi è stato un aumento della mentalità del "non nel mio
cortile", con il grande pubblico che non vuole strutture /
impianti nelle loro immediate vicinanze. E questo sarà
un problema maggiore per coloro che vivono in zone
vulnerabili ai disastri naturali.
Ci sarà un possibile aumento del costo delle centrali
nucleari per le maggiori richieste di sicurezza / tempi di
permessi più lunghi / costi maggiori delle assicurazioni
(rischi).
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Chi è a favore dell'energia nucleare ha sottolineato e
sottolineerà che la comunità globale può imparare da
Fukushima e ciò in accordo alla storia del nucleare che
ha visto un costante miglioramento ed uno sviluppo
tecnologico sulla base dell'esperienza acquisita, sia da
fornitori che operatori di centrali.
Tale processo è stato alla base dei fornitori dei
cosiddetti reattori di III generazione attualmente in
costruzione in diversi paesi. Questi nuovi reattori,
tipicamente hanno una vita di 60 anni, una disponibilità
superiore al 90%, un ciclo del combustibile di 12 - 24
mesi, una 10-7 probabilità di fuga di radiazioni senza
effetto all’esterno, un’esposizione molto bassa di
radiazioni per gli operatori, una capacità di resistere
all’impatto di velivoli di grandi dimensioni.
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Sources:
(1) + 4 reactors under rehabilitation totalling 2530 MW
WNA: for reactors planned and proposed.
(*) ~ 25 tU/TWh = 29,5 t U3O8/TWh
IAEA: for reactors underconstruction and in operation and electricity production & percentage of electricity.
This table includes only those future reactors envisaged in specif ic plans and proposals and expexted to be
operating by 2030.
Operating = Connected to the grid; Building/Construction = first concrete for reactor poured, or major refurbishment
under w ay;
Planned = Approvals, funding or major commitment in place, mostly expected in operation w ithin 8-10 years;
Proposed = Specific program or site proposals, expected operation mostly w ithin 20 years.
TWh % total No.Total
MW(e)No.
Total
MW(e)No.
Total
MW(e)No.
Total
MW(e)
USA 807.08 19.59 104 101,240 1 1,165 11 13260 19 25500
France 410.09 74.12 58 63,130 1 1,600 1 1720 1 1100
Japan 280.25 29.21 50 44,215 2 2,650 10 13772 5 6760
Russia 159.41 17.09 33 23,643 10 8,203 14 16000 30 28000
South Korea 141.89 32.18 23 20,671 3 3,640 6 8400 0 0
Germany 133.01 27.26 9 12,068 0 0 0 0 0 0
Canada (1) 85.50 15.17 18 12,624 0 0 3 3300 3 3800
Ukraine 83.95 48.11 15 13,107 2 1,900 2 1900 11 12000
China 70.96 1.82 16 11,688 26 26,620 51 57480 120 123000
United Kingdom 62.90 15.66 18 9,920 0 0 4 6680 9 12000
Spain 59.26 20.09 8 7,567 0 0 0 0 0 0
Sweden 55.73 38.13 10 9,320 0 0 0 0 0 0
Belgium 45.73 51.16 7 5,927 0 0 0 0 0 0
Taiwan 39.89 19.30 6 5,081 2 2,600 1 1350 0 0
Czech Republic 26.44 33.27 6 3,766 0 0 2 2400 1 1200
Switzerland 25.34 38.01 5 3,263 0 0 0 0 3 4000
Finland 21.89 28.43 4 2,736 1 1,600 0 0 2 3000
India 20.48 2.85 20 4,391 7 4,824 17 15000 40 49000
Hungary 14.66 42.10 4 1,889 0 0 0 0 2 2200
Bulgaria 14.24 33.13 2 1,906 2 1,906 2 1900 0 0
Brazil 13.90 3.06 2 1,884 1 1,245 0 0 4 4000
Slovakia 13.54 51.80 4 1,816 2 782 0 0 1 1200
South Africa 12.90 5.18 2 1,830 0 0 0 0 6 9600
Romania 10.70 19.48 2 1,300 0 0 2 1310 1 655
Lithuania 10.00 76.20 0 0 0 0 1 1350 0 0
Argentina 6.69 5.91 2 935 1 692 2 733 1 740
Mexico 5.59 3.59 2 1,300 0 0 0 0 2 2000
Slovenia 5.38 37.30 1 688 0 0 0 0 1 1000
Netherlands 3.75 3.38 1 482 0 0 0 0 1 1000
Pakistan 2.56 2.60 3 725 2 630 1 340 2 2000
Armenia 2.29 39.42 1 375 0 0 1 1060 0 0
Iran 0 0 1 915 0 0 2 2000 1 300
Bangladesh 0 0 0 0 0 0 2 2000 0 0
Belarus 0 0 0 0 0 0 2 2000 2 2000
Chile 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4400
Egypt 0 0 0 0 0 0 1 1000 1 1000
Indonesia 0 0 0 0 0 0 2 2000 4 4000
Israele 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1200
Italy 0 0 0 0 0 0 0 0 10 17000
Jordan 0 0 0 0 0 0 1 1000 0 0
Kazakhstan 0 0 0 0 0 0 2 600 2 600
North Korea 0 0 0 0 0 0 0 0 1 950
Malaysia 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2000
Poland 0 0 0 0 0 0 6 6000 0 0
Saudi Arabia 0 0 0 0 0 0 0 0 16 20000
Thailand 0 0 0 0 0 0 0 0 5 5000
Turkey 0 0 0 0 0 0 4 4800 4 5600
UAE 0 0 0 0 0 0 4 5600 10 14400
Vietnam 0 0 0 0 0 0 4 4000 6 6700
WORLD 2,646 13.60 437 370,402 63 60,057 161 178,995 334 378,905 (*)
World Nuclear Power Reactors - Febbruary 22, 2012
COUNTRY
Nuclear
Electricity
Generation 2010
Nuclear
reactors in
operation (1)
Nuclear
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construction
Reactors
planned
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No. GW No. GW
Europe 187 162,528 18 15,991
North America 124 115,164 1 1,165
Asia 120 88,061 42 40,964
South America 4 2,819 2 1,937
Africa 2 1,830 0 0
TOTAL 437 370,402 63 60,057
Reactors in operation or under construction as of February 22, 2012
In operation (1) Under construction (2)
Elaboration data from IAEA
(1) For the main part of reactors in operation, extension of life for around 20 years.
(2) Countries w ith reactors under construction are: China n° 26 reactors – Russia 10 – India 7 – South
Korea 3 – n° 2 reactors for Japan, Slovakia, Bulgaria, Taiw an, Ukraine, Pakistan and n°1 reactor for
Argentina, Brazil, Finland, France, USA.
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In ogni caso si può notare che in vari paesi sono
state prese decisioni di proseguire / partire con la
realizzazione di nuove centrali nucleari dopo il
fatidico11 Marzo.
Si passa in rassegna la situazione attuale nei
vari paesi come dal rapporto WEC
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Giappone:
• L'energia nucleare rappresentava il 30% della
produzione totale di elettricità prima di Fukushima (54
reattori per 47 GW); i piani erano di arrivare al 41%
entro il 2017 e al 50% entro il 2030.
• Dopo l’incidente delle 4 unità della centrale di
Fukushima Daiichi che sono state messe in
decommissioning, alla fine di Ottobre 2011 solo 10 dei
50 reattori rimanenti erano in funzione (40 reattori chiusi
per i controlli periodici, ispezioni impreviste o
disattivazione anticipata). A metà Febbraio solo 2 reattori
erano in servizio(oggi 1 solo).
• Nell'ottobre 2011 il Governo ha pubblicato un Libro
bianco dove conferma che "la dipendenza del Giappone
nel settore dell'energia nucleare sarà ridotto il più
possibile nel medio e lungo termine". Una nuova politica
energetica sarà sviluppata entro la metà del 2012.
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• Il Costo dell'energia nucleare comparato ad altre
alternative è stato valutato recentemente, anche
considerando $ 130 miliardi di danni da un nuovo
ipotetico incidente nucleare e con i costi dovuti alle
misure di sicurezza aggiuntive del post Fukushima.
Rispetto a generazione da combustibili fossili (inclusi
CO2)e loro prezzi al 2010, l'opzione nucleare è stata
valutata al kWh in US $ 11,4 centesimi contro i 12,2
del carbone ed i 13,7 per GNL; sono però previsti
futuri incrementi per il carbone e il GNL a fronte di
costi costanti del nucleare come valutato.
• Un nuovo ente regolatorio nucleare indipendente,
associato con il Ministero dell'Ambiente e l'Ufficio di
Gabinetto, è stato deciso a metà del 2011 e la nuova
Agenzia sarà lanciata nel mese di aprile 2012,
combinando il ruolo di NISA e NSC.
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• Nel nucleare aziende come Hitachi, Mitsubishi e
Toshiba sono importanti a livello internazionale e / o
hanno assunto grandi imprese nucleari straniere. Nel
settore manifatturiero pesante e dei componenti
nucleari, il Giappone è leader mondiale. Questa attività
fuori dal Giappone viene fortemente sostenuta.
• Le esportazioni di beni e servizi nucleari continua a
rimanere la priorità giapponese; 4 accordi di
cooperazione internazionale sono stati firmati in
Giordania, Vietnam, Corea del Sud e Russia.
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Cina:
• E’ il paese con i piani nucleari più ambiziosi (70 - 80 GW in funzione
nel 2020 e 200 - 300 GW nel 2030) e con 27 reattori in costruzione al
10 marzo 2011.
• A seguito dell’incidente di Fukushima, nel marzo 2011, il Consiglio di
Stato ha annunciato la sospensione delle autorizzazioni di nuovi
impianti e le verifiche di sicurezza di tutti i progetti nucleari (completato
nell'ottobre 2011). Dei 34 reattori precedentemente approvati, 4 unità
con inizio costruzione nel 2011 sono stati sospesi; 3 unità hanno
iniziato la costruzione a partire da marzo 2011 e 2 reattori sono stati
collegati alla rete nel 2011. A febbraio 2012 la Cina ha 26 reattori in
costruzione.
• Il nuovo piano nazionale per la sicurezza nucleare deve essere
promulgato e la costruzione su larga scala di centrali nucleari
riprenderà ad Aprile 2012.
• Nel dicembre 2011 la NEA (National Energy Administration) ha
dichiarato: "La Cina renderà l'energia nucleare il fondamento del suo
sistema di generazione di energia nei prossimi 10 o 20 anni
aggiungendo fino a 300 GW di capacità nucleare in quel periodo".
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USA:
• La NRC 3 mesi dopo Fukushima ha dichiarato: «nessun
problema di sicurezza per i 104 reattori USA in funzione.
Nessun rischio per prolungare la vita dei reattori esistenti».
• 71 reattori hanno già ottenuto a settembre 2011 una
estensione della licenza fino a 60 anni, 13 addizionali
licenze erano sotto esame a ottobre 2011 ed altre richieste
sono in corso.
• I prezzi molto bassi del gas negli Stati Uniti stanno creando
problemi per giustificare “merchant plants” nucleari a breve-
medio termine.
• Solo 4 nuove unità nucleari in "stati regolamentati" saranno
in servizio prima del 2020 (2 hanno iniziato la costruzione)
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Francia:
• “I 58 reattori nucleari hanno un sufficiente livello di sicurezza e ciò
significa che nessuno di loro dovrebbe essere chiuso; è richiesta
sempre più una loro “robustezza” di fronte a situazioni al di là dei
margini di sicurezza che già possiedono” (ASN).
• Nel luglio 2011 EdF ha nuovamente rivisto il tempo di completamento
del reattore di Flamanville al 2016, con un costo stimato di € 6 miliardi
di euro.
• Nel settembre 2011 EdF ha assegnato contratti per la sostituzione dei
generatori di vapore per la flotta di reattori da 1300 MW per aumentare
del 7% la potenza / energia prodotta (15 TWh all'anno in totale pari
all’energia da 2 nuovi reattori da 1000 MW ciascuno).
• Nel dicembre 2011 è stato assegnato un contratto per aggiornare i
sistemi di monitoraggio e controllo per 20 reattori da 1300 MW in 8
centrali elettriche.
• Questi sono gli ultimi contratti ad ora assegnati per l’estensione della
vita e l’aumento di potenza producibile dalla flotta EdF.
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Russia:
• Stanno perseguendo praticamente un raddoppio degli
attuali 22 GW di potenza nucleare entro il 2020 e 10 reattori
sono attualmente in costruzione. L’estensione di 15 anni di
vita e l’aumento di potenza dei reattori esistenti sta
procedendo velocemente.
• Rosatom sta spingendo rapidamente l’implementazione dei
“fast reactors”; la Russia è leader mondiale nella tecnologia
di reattore a neutroni veloci.
• Dopo l'incidente di Fukushima, a seguito di controlli
effettuati sugli impianti nucleari esistenti, nel giugno 2011 è
stato annunciato un programma di “safety upgrade” per la
fornitura di elettricità ed acqua alle centrali nucleari in
situazioni di emergenza.
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• L'impianto con 2 x 1200 MW reattori a Kaliningrad sul mar
Baltico per esportare energia, ha ottenuto nel novembre
2011 la licenza per la costruzione, la prima unità in
funzione è prevista nel 2016 e la seconda nel 2018. Per la
prima unità è iniziata la costruzione a Febbraio. Due terzi di
energia dovrebbe essere esportata in Germania, Polonia e
Stati Baltici.
• Forte sostegno del governo per la costruzione di impianti
nucleari all'estero; approcci BOO inclusa la fornitura di tutto
il combustibile e il rimpatrio di combustibile utilizzato per la
vita della centrale. Coinvolgimento effettivo in almeno 7
paesi (Ucraina, Bielorussia, India, Cina, Turchia, Vietnam e
Bangladesh).
• La Russia è leader mondiale per i rompighiaccio nucleari e
le navi mercantili e sta progettando la costruzione di 7 - 8
centrali nucleari galleggianti per il 2015 (circa 70 MW cad.)
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Sud Corea:
• Nel 2011 , i 21 reattori in funzione (~ 19 GW) hanno fornito
il 31% dell'elettricità del paese. A metà del 2011 il Governo
ha ribadito l'intenzione di avere dal nucleare 27 GW entro il
2020 e 43 GW entro il 2030 per la fornitura del 59%
dell’energia elettrica nazionale. Nel novembre 2011 il
governo ha ribadito ancora una volta il suo impegno per la
realizzazione di 6 nuovi reattori entro il 2016.
• I programmi di esportazione sono notevoli, dopo il
successo ottenuto a Dicembre 2009 per la fornitura di 4
reattori negli Emirati Arabi Uniti. La Corea del Sud vuole
essere il terzo maggiore esportatore di centrali nucleari
entro il 2030 con la fornitura di oltre il 20% del mercato
mondiale.
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U.K.:
• Nel luglio 2011 il nuovo governo ha emesso un nuovo Libro
Bianco sull'energia che prevede un prezzo minimo della CO2
fondamentale per l'economia di nuovi reattori nucleari nel Regno
Unito, e ha stabilito £ 16 per tonnellata di CO2 nel 2013, salendo a
30 nel 2020 ed a 70 nel 2030. EdF ed EoN-RWE (Horizon Group)
mantenevano a Febbraio il loro piano di investimento ciascuno
relativo a 4 centrali. In questi giorni Horizon ha rinunciato e cerca
compratori per le opzioni acquisite.
India:
• A partire dai 4400 MW attuali in servizio, l'India ha un programma
molto ambizioso: raddoppiare la capacità in servizio entro il 2015
e di avere in funzione nel 2032 più di 60 GW. Il programma è
concentrato in 5 “parchi dell'energia nucleare” ciascuno di 8.000-
10.000 MW per fornire 45 GW nel 2032. NPCIL è fiducioso
dell’inizio costruzione nel 2012 di 4 nuovi reattori in tutti e 4 i siti
designati per le centrali importate. Ci sono state sommosse
popolari per una centrale in costruzione con reattori Russi.
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Turchia:
• I capi di stato russi e turchi a maggio 2010 hanno firmato un accordo
intergovernativo con Rosatom per costruire, possedere e gestire
l'impianto di Akkuyu con 4 unità da 1200 MW. Ratifica di entrambi i
parlamenti e la registrazione della società di progetto nel dicembre 2010.
• Primo approccio BOO per gli impianti nucleari; TETAS acquisterà il 70%
dell’energia delle prime 2 unità e il 30% dalle unità 3 e 4 per più di 15 anni
al prezzo fisso di 12.35 dollari cent / kWh. Il resto dell’energia sarà
venduta sul mercato libero.
• Nel dicembre 2011 la Società di Progetto ha presentato le domande di
permesso per costruzione ed ha avviato le valutazioni d'impatto
ambientale al fine di iniziare la costruzione della prima unità nel 2013 con
il primo reattore in servizio nel 2018, gli altri dal 2019 al 2021.
• Ci sono piani dal 2008 per costruire un secondo impianto nucleare in
Sinop con 4 reattori.
Discussioni con Mitsubishi / Kansay (Giappone) e con Areva / GdF e EdF.
Nel novembre 2011 il Primo Ministro turco ha chiesto al presidente della
Corea del Sud di rinnovare una precedente offerta KEPCO di 4 reattori x
1400 MW ciascuno con uno schema BOO.
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Lituania:
• Nel luglio 2011 il governo ha selezionato GE - Hitachi per il
contratto EPC della centrale Visiginas.
GE - Hitachi prevede di costruire un reattore ABWR da
1350 MW con messa in funzione nel 2020.
Arabia Saudita:
• A seguito delle prime dichiarazioni di intento di sviluppare
"l'energia atomica essenziale per soddisfare le crescenti
esigenze del Regno", nel giugno 2011 KA - CARE (King
Abdullah city per nucleare e le rinnovabili) ha detto che
intende "costruire 16 reattori nucleari nei prossimi 20 anni
ad un costo di $ 80 miliardi; i primi 2 sono previsti in
funzione in 10 anni ed altri 2 ogni anno fino al 2030, per
generare circa il 20% dell'elettricità richiesta dall’Arabia
Saudita".
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Polonia:
• Si concentra su un suo sviluppo dell'energia nucleare
indipendentemente da paesi baltici.
Nel maggio e giugno 2011 una serie di normative sono state
approvate dal Parlamento con 407 voti favorevoli e 2 contrari. I
bandi di gara per i primi 3.000 MW sono in fase di ultimazione, con
la qualificazione del sito e la selezione del fornitore finale prevista
nel 2013.
Finlandia:
• La Società di progetto Fennovoima di proprietà di 70 “consumatori
industriali” e Società elettriche (Eon ha una quota importante del
34%), ha invitato nel luglio 2011 Areva e Toshiba per fare
un'offerta per la consegna e la costruzione del reattore e l'isola
turbina per un nuovo impianto nucleare. La selezione è prevista
per il 2012 - 2013 insieme a lavori preparatori al sito Pyӓjoki (il sito
selezionato e approvato).
• Altri 2 investitori hanno ottenuto le autorizzazioni per 2 altre
centrali e occorrerà verificare chi effettivamente delle 3 proposte
andrà avanti.
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Romania:
• Per i 2 x 720 MW di Cernovada (unità 3 e 4) ad agosto
2011 la Società cinese Nuclear Power Engineering ha
espresso interesse ad investire nelle 2 unità; anche un
consorzio Sud Coreano ha espresso interesse.
Bulgaria:
• Nel settembre 2011 NEK ha firmato un supplemento
all'accordo con Export AtomStroy (Russia) per arrivare a
marzo 2012 a chiarire il modello finanziario per 2 reattori x
1000 MW di Belene. In questi giorni la Bulgaria ha deciso di
realizzare non a Belene ma nel sito di Kozloduy (già
presenti 6 reattori) i 2 nuovi reattori
Bielorussia:
• Nel mese di ottobre 2011 ha firmato con Atomyexport della
Russia l'accordo per la costruzione di 2 reattori x 1200 MW
in Ostorvets con previsioni di messa in servizio nel 2017 –
2018.
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Rep. Ceca:
• Nell’ottobre 2011, 3 candidati risultanti da una selezione
sono stati formalmente invitati da CEZ a presentare per
luglio 2012 «Offerta per 2 unità complete a Temelin su base
chiavi in mano, compresa la fornitura di combustibile
nucleare per 9 anni di funzionamento.» L’accordo
prevedeva la possibilità di ordinare 3 addizionali reattori per
altre località .
Bangladesh:
• Nel novembre 2011 ha firmato accordo intergovernativo con
la Russia per 2 reattori da 1000 MW ciascuno da costruire
in Rooppur compresa la fornitura di combustibile e il ritorno
in Russia del combustibile utilizzato. La costruzione della
prima unità è prevista a partire dal 2012 con il
funzionamento nel 2018.
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Vietnam:
• Nel novembre 2011 ha firmato un accordo con la Russia
per 2 reattori x 1200 MW da costruire come progetto chiavi
in mano ed entrata in servizio nel 2020.
• Nello stesso mese un accordo intergovernativo firmato con
il Giappone per la costruzione di un secondo impianto
nucleare con 2 reattori per entrare in servizio nel 2021-
2022.
• Alla fine del 2011, i Presidenti del Vietnam e Corea del Sud
hanno firmato un accordo di cooperazione includente lo
sviluppo di una centrale nucleare.
Giordania:
• Dopo la definizione nel febbraio 2011 di 3 possibili partner
strategici, la Giordania si aspetta di firmare un contratto
EPC nel 2012 per iniziare la costruzione nel 2013 di un
reattore da 750 - 1100 MW per il funzionamento nel 2020.
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Tailandia:
• Dopo l'incidente di Fukushima i piani per il primo reattore
sono stati messi in “stand by”.
Indonesia:
• La Russia sta puntando gli sforzi per esportare centrali
nucleari galleggianti su basi completamente attrezzate per
fornire energia a piccole isole indonesiane.
Messico:
• Con il programma di shale gas, la proposta di due centrali
nucleari ha subito ritardi.
Sud Africa:
• A metà del 2011 è stato confermato un piano nucleare
considerato entro il 2030 per totali 9,6 GW di nuova
capacità. Le prime richieste di interesse / offerta dovrebbero
essere emesse nel 2012.
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5) Considerazioni finali
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Non esiste una grave scarsità a livello globale di
risorse energetiche fossili. Negli anni ’60 - ’70 si
diceva che il petrolio avrebbe avuto una vita di 40
anni!
I critici problemi delle fonti fossili sono sia la loro
disomogenea localizzazione delle aree di consumo
rispetto a quelle di produzione (specie per gas e
petrolio) e sia il “come bruciarle”, con le relative
emissioni e l’impatto sull’ambiente.
L’energia elettrica sarà sempre più importante.
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Nei prossimi decenni le fonti fossili avranno ancora un ruolo
più che dominante per la produzione dell’energia elettrica.
L’ambiente / le emissioni di CO2 richiedono tuttavia un
approccio globale.
E’ positivo e degno di esempio quanto UE ha fatto e sta
facendo, ogni goccia è importante… ma la “goccia”
dall’Europa sta diventando sempre più piccola nell’Oceano
globale e ci sono 2 grossi rischi potenziali:
• perdita di competitività con eccessive penalizzazioni specie per le
industrie “energy intensive”;
• rilocazione delle industrie in nazioni dove l’efficienza di produzione
dell’energia elettrica è inferiore a quella europea… con il risultato
di aumentare le emissioni di CO2 (l’opposto dell’obbiettivo voluto).
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Occorre quindi dare priorità ad un approccio politico
per portare intorno al tavolo di Kyoto Cina, India,
USA e gli altri maggiori contributori alle emissioni,
rispetto ad un approccio con forti penalizzazioni dei
consumatori e delle industrie europee che sono
spinte a rilocare all’estero le loro fabbriche.
Discorsi limitati alla sola Europa sono fuorvianti.
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Per i problemi di energia ed ambiente è fondamentale
passare da un approccio ideologico ad un approccio basato
su numeri e costi globali, inclusi quelli ambientali.
Informazione e formazione sono fondamentali: per le
rinnovabili dovrebbero portare ad una cultura del “costo
sociale” e per l'efficienza energetica ad una cultura del "life
cycle cost" così poco diffusa in Italia dove ancora per la
grande maggioranza degli investimenti ci si concentra sul
costo iniziale, trascurando i costi di esercizio dove la bolletta
energetica sarà sempre più cara. Esempio eclatante sono i
motori elettrici, dove in 10 - 15 anni di funzionamento
l'investimento iniziale è pari al 3% e quello della bolletta
energetica è il 95% dei costi totali; ma in Italia solo il 2 - 3%
dei motori che si comprano sono ad alta efficienza contro una
media dell‘80% nei paesi del Nord Europa.
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Dobbiamo riconoscere che un incidente nucleare ha un
grosso impatto sulle persone; le radiazioni non si vedono, non
sai se esse ti hanno colpito, non sai se / quando o quanto
avranno effetto sulla tua salute. Essendo il Giappone
considerato un paese ad alta tecnologia e molto ben
organizzato, l'impatto generale di Fukushima è stato in ogni
caso superiore a quello del disastro di Chernobyl (“reattore
rischioso russo”, gestito in modo a dir poco irresponsabile e
con la popolazione residente avvisata con notevole ritardo).
Il settore nucleare, ancor più dopo Fukushima, ha bisogno di
un deciso cambio di rotta a livello politico, sia per rafforzare la
sicurezza che per guadagnare favore presso l’opinione
pubblica. In particolare, l’Agenzia internazionale per l’energia
atomica (AIEA) dovrebbe avere poteri ben più forti degli
attuali, attualmente subordinati a quelli delle autorità nazionali.
E per il nucleare in Italia?
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L'Italia, che aveva chiuso il nucleare sotto l'emotività di
Chernobyl, si è trovata di fronte, per la possibile
ripartenza di un piano nucleare, alle ripercussioni del
grave incidente in Giappone e senza avere effettuato
una capillare ed adeguata informazione superpartes;
Non è stato effettuato un contradditorio sereno e civile
basato su dati e fatti e sulla situazione Italiana e ci si è
trovati con una contrapposizione di ideologie; non si è
riusciti ad evitare scelte emotive con serie conseguenze
future per il nostro paese.
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Un periodo di ripensamento risulta inevitabile per
un’eventuale “ripartenza” futura tra vari anni con un
approccio adeguato, strutturato ed
indispensabilmente bipartisan e con corretto
coinvolgimento della popolazione e con un serio
esame per siti e normative di sicurezza.
L’approccio dovrà essere coerente con quello della
UE.
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In Europa é impossibile raggiungere gli obiettivi di
lungo periodo per le emissioni della CO2 ed avere
sicurezza degli approvvigionamenti con le sole
rinnovabili, considerando anche la sostituzione
delle vecchie centrali di base.
L’efficienza energetica in primis e l’opzione
nucleare non potranno essere a priori trascurate
nelle strategie energetiche.
L’efficienza energetica è oltre il 50% della soluzione
ma non è fortemente implementata.
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La CE ha sottolineato che per raggiungere
l’ambizioso obiettivo di riduzione dell’80% delle
emissioni di CO2 al 2050 “il nucleare rimarrà un
importante contributore, lasciando tuttavia liberi gli
stati membri a livello singolo di decidere in merito”.
La CE ha deciso di effettuare “stress tests” per le
centrali nucleari esistenti valutando possibili rischi
per condizioni esterne “più estreme”; sono lasciate
però alle singole nazioni gli interventi che hanno
chiaramente un diverso impatto del nucleare in
funzione del loro mix energetico e fino ad ora
nessuna nazione ha trovato situazioni critiche che
portino a drastiche condizioni di chiusura.
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E’ ancora difficile prevedere l’impatto a lungo termine
dell’incidente giapponese sul “rinascimento nucleare”
previsto prima dell’11/3/2011. In ogni caso reazioni
emotive causano: aumento di elettricità prodotta da
combustibili fossili, aumento di insicurezza degli
approvvigionamenti, maggiori costi dell’elettricità,
maggiori emissioni di CO2.
Come caso estremo e non realistico, la chiusura di tutti i
reattori esistenti che producono 2.600 TWh
significherebbe un consumo addizionale di 700
MTEP/anno di combustibili fossili (circa il 25% dei
consumi attuali di gas) e addizionali emissioni di 2
miliardi di t CO2 / per anno.
Il dilemma che ci si pone dopo Fukushima è tra 3 rischi
da ponderare: rischio di incidente nucleare, rischio di
“collasso” ambientale per emissioni di CO2, e rischio di
progressivo sottosviluppo delle LDC’s.
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Il vero perdente dopo Fukushima, se ci si lascia
sopraffare dall’emotività, non risulterebbe il nucleare ma
il consumatore finale e l’ambiente. Il grande vincitore
sarebbe il gas ed in parte il carbone e le rinnovabili.
In conclusione, in aggiunta all’efficienza energetica che
assume sempre maggior importanza, nessuna fonte
deve essere idolatrata o demonizzata a priori. Nucleare
e rinnovabili non sono in contrapposizione: il nucleare
(come gas e carbone) fornisce l’indispensabile energia
di base programmabile mentre le “nuove” rinnovabili
sono “aleatorie” (danno energia quando c’è vento o
sole), necessitano quindi di adeguata “riserva” dalle altre
fonti e creano problemi e costi per un affidabile
funzionamento del sistema elettrico. Questo in attesa di
sicuri ed economici «stoccaggi» per l’energia elettrica.