Download - Gli Abbecedari della Città
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Foto di copertina di Davide Saccà
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li Abbecedaridella Città
a cura del Teatro dell’Argine
in collaborazione i abitanti de Le Parole e la Citt
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Presentazione
Per chi è venuto a vederlo Le Parole e la Città è stato in primo luogo uno spettacolo.
Per chi, a diverso titolo e in modi diversi, vi ha partecipato Le Parole e la Città è stato anche uno
spettacolo.
Intorno, prima e dopo, c’è stato molto altro, di cui gli abbecedari che qui presentiamo provano a
rendere una preziosa testimonianza.
C’è stato innanzi tutto l’incontro di una comunità con se stessa.
Una comunità allargata, costituita da tutti quei soggetti, istituzioni, associazioni, enti, che il Teatro
dell’Argine ha conosciuto in vent’anni di storia.
E da altri che non ha mai conosciuto e che voleva conoscere.
Si tratta quasi sempre di piccole comunità all’interno della comunità più estesa: gruppi di persone
che si sono messe insieme mosse da un ideale o da un’esigenza simile. O dall’affinità di storie e
percorsi.
Il Teatro dell’Argine ha provato a sollecitare questi gruppi per raccogliere le parole-chiave del loro
fare.
Ognuna di queste piccole comunità, nel momento in cui veniva intervistata, incontrava se stessa in
un modo nuovo, dialogico e fluido: si riconosceva, e riconoscendosi individuava le ragioni del
proprio agire.
Letti tutti insieme questi abbecedari diventano paradossalmente una specie di grande romanzo dell’io
che prova a farsi noi; una foresta di emozioni, percezioni, sentimenti pronti per essere condivisi da
altri; una ragnatela dove le parole sono il punto d’intersezione tra lunghi filari di pensieri che
comunicano la necessità di un confronto affabile, il desiderio di un’appartenenza nella singolarità, il
bisogno di una partecipazione non passiva.
Ma anche senza leggerli uno di seguito all’altro (impresa forse possibile solo a chi li ha redatti),
estraendone alcuni, o da alcuni estraendo qualche parola o definizione, si percepisce di entrare in
un’enciclopedia del reale: una realtà operosa, positiva, vitale.
La nostra città (città-sogno, città-utopia), quella immaginata e poi in parte realizzata nello spettacolo
andato in scena a luglio 2014, è stata costruita su queste fondamenta.
Potremmo sostituire la parola «teatro» alla parola «città» e la forma del sogno acquisterebbe contorni
più chiari: città e teatro si sovrapporrebbero.
Il teatro ingloba la società e ne viene trasformato: palco e platea, artisti e pubblico smettono le loro
funzioni consuete per contaminarsi e dare vita a nuovi statuti dove il pubblico diventa attore, dove
l’attore si pone al servizio non delle proprie competenze, ma delle competenze di cittadini che nella
loro esistenza (professionale e privata) non fanno teatro, né intendono – sperabilmente… – farlo mai.
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Se ognuno di questi termini si definisce di solito in relazione al suo corrispettivo (il pubblico è
pubblico perché assiste alla performance di un artista), nella città-teatro essi diventano concetti
liquidi perché spariscono confini e delimitazioni: la platea invade il palco e il palco sfocia nella
platea; il non attore “si mette in scena” nell’evidenza dei propri limiti attorali, ma nell’altrettanto
opalina evidenza della propria biografia e delle proprie qualità, non adulterate da formalismi
recitativi.
La città-teatro è una città dove ognuno può essere allo stesso tempo attore e osservatore: ogni ruolo è
intercambiabile. La città-teatro non è lo specchio della società, è la società stessa che si offre a
specchio del proprio agire. La città-teatro è il mondo della luna di Ariosto, ma rovesciato: se là si
accatasta, in negativo, ciò che gli uomini hanno perso sulla terra (l’amore, il senno, il tempo), qua
avviene lo spettacolo della restituzione; prima di tutto la restituzione alla comunità del “fare
teatrale”: non più un’ubbìa di pochi, ma un bisogno diffuso che travalica ogni tecnicismo; poi la
reintegrazione dell’uomo con se stesso, ovvero con i valori originali e positivi della sua socialità: il
dialogo con l’altro, la disinteressata solidarietà, la relazione che fonda la comunità e non
l’individualismo che la disgrega.
La città-teatro “si” mette in scena e “si” guarda, non per compiacersi, ma per riflettere su se stessa e
offrire un approdo al visitatore occasionale che decida di andare ad abitarvi.
Nicola Bonazzi
Andrea Paolucci
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Gli Abbecedari della Città
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Quando un viaggiatore sta per arrivare in una nuova città si domanda cosa lo aspetti, tenta di indovinare l’ampiezza delle strade, la conformazione delle case, i colori dei tetti, l’abbigliamento della gente; disegna nella sua testa una topografia possibile, immagina un centro: i suoni, gli odori, i colori che lo pervadono; immagina una periferia e spera che minimo sia lo scarto col centro. Poi spera che l’immagine che si è fatto della città che sta per visitare non corrisponda alla città reale, perché spera che quest’ultima sappia sorprenderlo in continuazione. Quando un viaggiatore sta per arrivare in una nuova città è preso da una strana vertigine, vorrebbe guardare, toccare, annusare tutto. Sa che avrà la forza di farlo, ma sa che questo non esaurirà la sua ansia di conoscenza. Si augura che la città che sta per visitare sia così stupefacente da volerne serbare un ricordo per il futuro, per quando, immerso in attività quotidiane e meccaniche nella propria città, la propria città gli sarà divenuta indifferente. Viaggerà solitario per permettere ai suoi occhi e alle sue orecchie di catturare suoni, gesti, parole. La musica del caso. Mentre sta per raggiungere le porte della città si dice che, se avrà sfortuna, non avrà altra voglia che quella di visitare gli edifici importanti, camminare velocemente per le strade imprimendosi nella mente un’immagine, un’istantanea di ciò che sta vedendo; ma sa pure che, se avrà fortuna, vorrà fermarsi il più possibile, passeggiare a vuoto, sedersi al tavolino di un bar per guardare la gente affaccendata, confondersi con essa, indossarne gli abiti, assumerne la lingua, condividerne le abitudini. Mentre sta camminando, e a breve avrà raggiunto la meta, si chiede: preda dello stupore, avrò voglia di perdermi nel dedalo delle strade oppure, fatto ostaggio dalla diffidenza, mi aggirerò guardingo? Sarò accolto come un intruso o come un amico? Resterò estraneo a queste mura, a questi palazzi, a questa gente, oppure, preso dalla frenesia dell’incontro, mi farò muro con i muri, diverrò tutt’uno coi palazzi, dissolverò la mia singolarità nella totalità indistinta della folla? Mentre sta per varcare le porta della città prova a darsi qualche risposta, e prova a rispondersi che tutto andrà bene perché la sua disponibilità a farsi sorprendere lo induce all’ottimismo; ma, nello stesso tempo, sa in cuor suo che qualche cosa, qualche impercettibile particolare che ora non riesce a individuare, lo deluderà. E il momento più emozionante resterà quello in cui, ogni volta che sta avvicinandosi a una nuova città, proverà a disegnarne la forma, a visualizzarne la mappa, a inventare le facce degli abitanti. Le città più belle sono quelle immaginate.
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Foto di Davide Saccà
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AGEOP
Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica
AGEOP RICERCA ONLUS da oltre trent’anni accoglie e assiste i bambini malati di tumore
e le loro famiglie, per migliorare le loro condizioni di vita e costruire un domani senza
malattia. Ha sede nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica Lalla Seràgnoli del
Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e contribuisce alla crescita di questo centro
d’eccellenza. Realizza tanti progetti guidati da un unico obiettivo: che la cura non
finisca con la terapia, ma assuma il volto più profondo del “prendersi cura”, in ogni
momento.
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Armadio dei giochi
che i bimbi ricevono come premio per il loro coraggio
«Ma sei sempre così Buffa?»
Il miglior complimento che abbiamo ricevuto
Centocinquanta
bambini l’anno ricoverati nel reparto di ematologia e oncologia pediatrica
dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna
Diritto alla salute
il diritto di dire «Io sono malato di cancro», il diritto alla consapevolezza, il diritto
all’espressione, il diritto al gioco, il diritto alla comunicazione, il diritto al dolore
Eurodisney
dove mandiamo le famiglie dei bambini dopo lunghi periodi di cura
Fior fiore
di centinaia di migliaia di euro, quelli che servono per garantire il diritto alla salute dei minori
Gioco
a più non posso
Ho
solo dieci euro. Sono abbastanza! Dieci euro equivalgono a mezz’ora di yoga per le mamme, in cui possono rilassarsi e ricaricarsi dallo stress che stanno vivendo mentre lottano contro il cancro insieme al
proprio figlio
Il nostro stipendio:
il sorriso dei bambini
Lettere di ringraziamento scritte a mano,
dove c’è sempre quella parolina che le differenzia l’una dall’altra
«Ma come fai?»
La frase che noi volontari ci sentiamo dire più spesso
Novità
quelle che non vorresti avere quando arrivi nelle case o in reparto per giocare con i
bambini
Occhi
Premio Coraggio
un foglio rilasciato dall’infermiera che dà diritto a un giocattolo dall’armadio dei giochi
Quaderno
che c’è nelle case che ospitano le famiglie dei bambini in day hospital e che contiene,
giorno per giorno, tutte le annotazioni per i volontari
Rispetto
A noi volontari possono dire: «Andatevene». Ai medici no.
Scatolone
con dentro tutto ciò che serve per allestire un banchetto: ricevutario, penna, cassetta, urna, forbici, regalini e soprattutto la faccia tosta per fermare la gente che vorrebbe passare
oltre
Terapia
Urgenza
«Va bene tutto,
ma non mi parlare del cancro dei bambini». Questo è quello che dicono in molti di quelli a cui stai cercando di spiegare cosa fa AGEOP
Zot
come il suono della magia delle letture teatrali per i nostri bambini
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AGFA FIADDA Associazione Genitori con Figli Audiolesi e
Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti delle persone Audiolese
L’associazione AGFA di Bologna, sezione di FIADDA a livello nazionale, sostiene l’integrazione delle
persone audiolese e si batte per un loro inserimento in condizioni di parità nel mondo dei
normoudenti, tramite l’acquisizione della lingua parlata, che si raggiunge con la diagnosi precoce,
l’adeguata protesizzazione e la ri-abilitazione alla parola, che rendono l’audioleso completamente
autonomo.
Approccio
che diventa più facile quando haAmici che sanno Ascolta
Bluetooth
per abbattere le Barriere comunicazione e vince
le Battaglie quotidian
Comunicare
non solo parole
Diatriba
tra oralisti e segnanti, cheDiscriminazione anche all’inte
stesso tipo di Disabilità e DiversitDeterminazione e Deside
come tutti, più di tutt
Eco
che rimbomba all’interno degli Emarginazione
Fatica
di imparare a parlare senza mentre il Fischio,
quello sì che si sente ed è fas
Gestualità
che diventa quasi Gioc
Handylex
www.handylex.org
Impegno
nonostante il quale la sordità èper cui è difficile l’Inclusi
e genera Ingiustizie e Indiff
Luce
come quella del campanello
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hai vicino a te oltarti
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è Invisibile, lusione, ifferenza
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la risposta delle persone«Cosa avete
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moto il corpo, rumento inguistico dei sordi
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chiamate
di accesso
on accesso
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Alfabeti Colorati Alfabeti Colorati è un’associazione senza scopo di lucro che opera per l’elaborazione, la
promozione e la realizzazione di progetti di solidarietà sociale al fine di favorire l’integrazione, la
partecipazione e la socializzazione di persone immigrate, con particolare riferimento alle donne,
che si trovano spesso svantaggiate per motivi familiari o lavorativi. Le iniziative socio-educative e
culturali di Alfabeti Colorati hanno l’obiettivo di aiutare le cittadine straniere, maggiorenni e
regolarmente soggiornanti nel territorio di San Lazzaro di Savena non solo a familiarizzare con la
lingua italiana ma anche a sentirsi realmente integrate nel nuovo contesto in cui vivono e sono
inserite, fornendo loro gli strumenti adeguati per comprenderne il funzionamento.
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Allieve
i nostri laboratori sono destinati alle donne
Benessere
lo stare bene insieme
Canzoni
italiane per fare lezione e imparare divertendosi
Disegni
per esprimersi e capirsi meglio
Esplorare
essere sempre alla ricerca di strade nuove senza la pretesa di trovare risposte
Facile
non può essere sempre tutto difficile
Gioia
che trasmettono le insegnanti
Habilandia
Insuccesso
capita, è normale e bisogna saperlo accettare
Libertà
non solo autonomia, ma anche libertà di comprensione, conversazione e quindi
accesso alla conoscenza
Migliorare
come obiettivo e come risultato
Nomi
non sempre così facili da imparare
Occasione
le lezioni danno opportunità di crescere e fare nuovi incontri, ma anche di trovare occasioni di lavoro altrimenti precluse o
difficili
Percorso Possibilità Pazienza
il corso nel suo complesso dal test d’ingresso alla fine
Quaderno
Ricette
scambiarsi le ricette è un modo per conoscersi meglio e più a fondo
Sbuffare
quando il corso finisce... non dura mai abbastanza!
Teatro
per esempio come stimolo a scrivere questo abbecedario
Uomini
non ammessi al laboratorio
Vestiti
di varia foggia e colore indossati dalle donne del gruppo
Zaino
dove mettere tutto quello che serve per imparare
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Amici di Piazza Grande Dal 1993 a Bologna l’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus lavora nell’ambito dell’esclusione
sociale, per dare assistenza alle persone senza dimora, per difenderne i diritti e favorirne il
reinserimento all’interno della società da cui sono state emarginate. Fin dalla sua nascita, Amici di
Piazza Grande ha sempre rappresentato un’esperienza originale e costantemente all’avanguardia
nella lotta contro l’esclusione sociale. A renderla una realtà pressoché unica nel panorama italiano è
la sua composizione e gli stessi principi che la guidano. L’Associazione, infatti, è nata e si è
sviluppata grazie alle idee e all’intervento in prima persona di tantissimi senza dimora. Amici di
Piazza Grande è il luogo dove i cittadini svantaggiati si organizzano per realizzare i più diversi
interventi sui problemi dell’emarginazione. Il principio guida, che si trova in tutte le iniziative
dell’Associazione, è la convinzione che solo attraverso l’autorganizzazione e la ricerca di nuove
strategie di intervento sociale volte a superare la propria condizione di utente passivo, chi vive in
strada può diventare un soggetto attivo, propositivo, e può abbandonare la propria situazione di
disagio socio-economico.
Accettazione
Altezza, non si riesce a capiresono alti perché stanno sempr
Bologna
Cibo
i senza dimora parlano tantissimsoprattutto delle ricette che sa
appena arrivano in appartamentantissimo, è la prima cosa ch
Cancello del dormitorio, che desempre chiuso; Coperta grandpesante, non posso portarmela
Diverso
il Diverso; Denti: molti non rmasticare
Empatia
Elasticità
Fiducia
che ti devi guadagnar
Gruppo
Housing
Ironia
Io, la percezione del sing
Leggerezza
Luoghi da cui provengoLavoro, che qualcuno è riuscito
Mamma
parlano tutti tantissimo dellamamma; Mano, stretta di
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ire quanto pre sdraiati
ssimo di cibo, sanno fare: ento cucinano che fanno; deve restare nde, piccola, ela in giro…
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gono; cito a trovare
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richiamare a«Io ti rispetto, tu mi
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quello caldo; quelfatto dai ma
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ogni persona è dUtenti (ma come li chia
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e al rispetto: mi devi rispettare»
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uello con lo shiba marocchini
nicità
è davvero unica; hiamate: utenti? Senza amiamo semplicemente sone!)
lontari
cui si ha paura
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20
Amnesty International Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di
difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.
L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una
campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente due milioni e ottocentomila
soci, sostenitori e donatori in più di 150 paesi. La Sezione Italiana di Amnesty International conta
oltre 70.000 soci.
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Armàti di penna
come è scritto in una delle loro magliette Aung San Suu Kyi (poster)
Brindisi alla libertà
che è costato la galera ad alcuni ragazzi portoghesi e che fu l’impulso iniziale per la
nascita di Amnesty International
Candela
meglio accenderne una che maledire l’oscurità
Donne…
dududu
Educazione
«Ognuno ha diritto ad avere la propria opignione», come ha, giustamente,
scritto un bimbo
Firme
e la loro forza. Flautate, le voci che vorremmo avessero
i vicini di sede
G8
la più grande sospensione della democrazia in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale
Ho
voglia di cambiare il mondo
Imparzialità
Amnesty vuole esserlo e la pretende. Indipendenza
Lettere
di Libertà
Mercatino
principale attività di raccolta fondi, impegna molto, ma dà molta soddisfazione
No
alla pena di morte e «Non si discute!»
Obiettivo
zero appelli
Prigionieri
dimenticati
Quella volta
che a un banchetto un passante chiese «Siete Emergency?»
«No, siamo Amnesty» «Ma avete la y uguale»
Rapporto annuale
Reato di tortura
Stop
all’uso dei bambini soldato
Torte
Ti riguarda
Unisciti a noi
non servono requisiti o competenze particolari per entrare a far parte di
Amnesty. Uguali e liberi in dignità e diritti
Voci per la libertà
è il titolo di uno dei primi libri di Amnesty
International; Volontari
Zingari
che non si dice perché si chiamano rom
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Annassim Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo
Annassim, in arabo «brezza del mattino, risveglio ben augurale», nasce nel 2003 per dare alle donne
del territorio bolognese la possibilità di scambiare saperi e culture, sostegno, condivisione,
integrazione, aiuto sui temi vitali – famiglia, figli, violenza, salute – e aiuto con la lingua. Promuove
molteplici attività culturali, di aggregazione e ludiche. Tra queste: corsi di italiano, arabo,
informatica; laboratori di taglio-cucito e di cucina; progetti e iniziative atti a promuovere le capacità
delle donne; proiezioni di film arabi sulla questione delle donne; incontri sulla salute; seminari e
gruppi di studio su genere e migrazioni; cene, reading di poesie, spettacoli, eventi interculturali.
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Accogliere
le donne che arrivano; Arabo insegnato ai bambini e agli italiani
Bambini
Bologna
Cucina
il luogo di ritrovo più gettonato
Donne
che insegnano, ridono, cucinano, si aiutano
Essere
unite nell’Eterogeneità
Figli
che sono italiani, Famiglie da curare, famiglie lontane da sentire vicine
Giovani
perché qui siamo di tutte le età, ma ci sono soprattutto ragazze giovani
Ho un sogno
un orto comune, educazione, accoglienza
Intraprendenti
come noi
Lavorare
per la famiglia e per la comunità
Mediterraneo
Annassim accoglie donne provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo,
e non solo
Nostalgia
di casa, ma non so se tornerei là, non posso tornare
Ospitalità
Odori dei cibi, delle spezie, delle erbe che coltiviamo, della nostra terra che ci manca
Poesie
che scrivono le donne siriane – e non solo loro –
per raccontare il loro dolore
Quando
sono là vorrei essere qua, quando sono qua ho nostalgia di là
Radici
da insegnare ai figli
Straniere
sentirsi straniere sia in Italia che nel proprio Paese
Tempo
da dedicare a noi stesse
Un centro
che è cultura, cucina, politica, accoglienza
Vivere
con i piedi in due terre
Zonarelli
che è il posto dove ci incontriamo
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MEMORIA
Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline
Ricordati di ricordare
Henry Miller
Foto di Davide Saccà
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ANPI e ANPI Donne
Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia
L’ANPI, con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e
attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il
Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista. Il 5 aprile del 1945, le veniva conferita la qualifica
di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione
ufficiale dei partigiani. Nello Statuto erano evidenziati gli scopi operativi che la struttura si era
prefissata. Tra questi: restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per
impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo; valorizzare in campo
nazionale e internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall’azione dei
partigiani; far valere e tutelare il diritto dei partigiani, acquisito, di partecipare in prima linea alla
ricostruzione morale e materiale del Paese e promuovere la creazione di centri e organismi di
produzione e di lavoro per contribuire a lenire la disoccupazione.
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Antifascismo
Bologna
Bombardamenti, Bianco
Coraggio
di tutti, uomini e donne; Costituzione; Carlo Jussi, medaglia d’oro per la resistenza di
San Lazzaro di Savena
Democrazia
uno dei motivi principali per cui lottare
Esempio.
I giovani associati ANPI, che non erano presenti negli anni della lotta, adesso seguono l'esempio di
nonni, zii e amici
Fucilazione
come quella degli amici fucilati durante una rappresaglia.
Ricordare i partigiani caduti
Gruppo
bisogna sempre tenere presente il valore del gruppo, della fiducia gli uni negli altri;
Giustizia per cui lottare, Giustizia era anche il nome di una brigata
«Hai ammazzato un tedesco?»
Domanda che i bambini pongono spesso durante gli incontri nelle scuole
Ideali
per cui lottare
Libertà
come il nome di una brigata, come il valore supremo per cui combattere
Modestia
presente in quello che fanno e che hanno fatto. Rino ripete spesso:
«modesto, modestamente»
Nascosto
come i partigiani che si nascondevano dai fascisti, per sfuggire alle ronde.
Come le armi nascoste sottoterra, pronte per la rivoluzione
Ozzano
casa di Rino, cresciuto in una famiglia antifascista
Partito
come il partito politico, che non ha niente a che vedere con quello di 70 anni fa
Quarantaquattro
come l’anno in cui a Roma è stata fondata l’ANPI
Resistenza
contro il fascismo, contro l’inciviltà; Rimpianto: non smettere mai di chiedersi
se ne sia valsa la pena; Rosso
Scuola
i membri dell’ANPI raccontano nelle scuole le loro storie, per mantenere viva la memoria; ma
anche scuola di partito, che molti di loro hanno frequentato negli anni ‘40
Togliatti
rappresentante del partito per cui erano pronti a disseppellire le armi
Uomodonna
perché la Resistenza non ha sesso e ha insegnato a resistere agli uomini e alle
donne indifferentemente
Volantini
che distribuivano nelle campagne per informare le persone dell’esistenza dei partigiani;
Venticinque aprile, festa della liberazione; Verde
Zitti
nascosti, non ci si doveva far sentire se non al momento opportuno
ANPI
Apertura
che l’ANPI ha avuto. Da un certo punto in poi i membri n
solo partigiani, ma anche donne e non avevano partecipato alla R
Bambini
delle scuole elementariche fanno tanto d’occhi quando racc
cosa hanno fatto le donne par
Coraggio
Donne
i partigiani uomini oggi ammet«Senza le donne non ce l’avremmo
Età
l’ANPI si è fatta portavoce diintergenerazionali
Fiducia
la quotidianità durante la Resistenzsulla fiducia
Giovani
dobbiamo tenere sempre presente la
«Ho
settantotto anni, e quando la Resistenza era in atto
Francesca
Insegnare
Liberazione
Militanza
sentirsi parte attiva di qualcosa
Non
sopporto parlare di Resistenza raccontarla: dobbiamo capire e sceg
la Resistenza per noi ogg
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ri non erano più e e giovani che Resistenza
ari accontiamo loro partigiane
ettono che mo mai fatta»
di valori
enza era basata
e la loro energia
tto, io c’ero.»
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za solo per cegliere cosa sia oggi
Ot
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cercavano d
Pregiu
da abbattere nei confrontle quali veniva
per il loro comportamendella loro permanenza
partigi
Qua
della ResiBasta raccontarla, bisogna
quello che è stato fat
Respons
di portare avanti i valpartigiani: anche oggi que
riguar
Staffe
le donne durantenon sono state s
ma anche mil
Tem
su cui lavmemoria, Resistenza, dif
Unive
ci dà sostegno e ci fornis«Senza il suo sostegno sa
Ver
bisogna raccontarla in mcuori, alla mente e
Zit
da bamquando sentivamo i nosottovoce del figlio delmontagna, non dovev
né dire n
ANPI DONNE
tto
bre 1943: sa di questi giovani che o dei vestiti
iudizio
nti delle donne militanti, ivano additate ento disdicevole a causa nza con molti giovani tigiani
ualità
esistenza. gna farla; altrimenti tutto fatto diventa inutile
nsabilità
valori promulgati dai quello che hanno fatto mi uarda
affette
nte la Resistenza te solo staffette,
ilitanti attive
emi
lavorare: difesa della costituzione
iversità
nisce materiali di studio: saremmo la bocciofila»
erità
modo che si attacchi ai e e agli entusiasmi
itti
ambini, nostri genitori parlare della Maria che era in evamo fare domande e niente
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Architetti di Strada L’Associazione Architetti di Strada si propone di migliorare la risposta ai disagi sociali e abitativi con
progetti e realizzazioni sostenibili in termini economici, ecologici e sociali. È composta da architetti,
ingegneri, urbanisti, esperti di diritti umani, di comunicazione, di partecipazione, di sostenibilità
energetica e ambientale. Architetti di Strada risponde con soluzioni tecniche di alta qualità e costo
contenuto ai disagi sociali e abitativi. Usa un approccio basato sui principi di sviluppo sostenibile in
termini economici, sociali e ambientali. Offre servizi, strumenti e azioni che consentono di trovare
soluzioni anche in condizioni economiche limitate, indicando e sperimentando nuovi concetti di casa
e di abitare, soluzioni tecniche atte a rispondere meglio e più velocemente alle esigenze di uso e vita
nelle città, per tutti.
Antenne
siamo sempre con le antennpronti a scattare al momento
Ascolto, Accessibilità
Basta!
Riferito a tutto ciò che continusbagliato e contro cui ci ba
Capiscimi
intercalare abusato durante leCaos; Case che non ci si può p
Degrado
del tessuto sociale, Desiderio;
Emozioni
Esclusione
Fiducia
che manca nei nostri confsoprattutto da parte delle isti
Frustrazione
Guanti
i veri attrezzi del mestiere, G
Handicap;
Homeless; Home
Immobilità
quella della città di Bolo
Lentezza
Lontananza
Menta del tè
Non si può!
29
enne ritte nto giusto. lità
nua a essere battiamo
le riunioni. permettere
io; Distanza
nfronti, istituzioni.
Geppetto
ologna
Or
come quello costruito
Pra
Pazienza, che noPanda rossa, degna acco
le trasferte; Prospettiv
Quadri
zona nel quartiere Sanl’aiuto degli abitanti abb
un piccol
Relazi
Rusc
Stanch
nonostante la quale scatche fa venir
Tollera
tra le persone,
Univer
vorremmo fossero ricovalori uni
Volo
che non m
Zap
quella vera, que
rto
uito nel Quadrilatero
rato
non basta mai; ccompagnatrice di tutte tiva; Panchine; Piazza
drilatero
San Donato in cui con abbiamo messo in piedi colo orto
azione
usco
chezza
catta sempre la Scintilla nire le idee
leranza
e, che non c’è
versalità
iconosciuti i diritti e i universali
olontà
n manca!
appa
quella dell’orto!
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ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna
ASSCUBO è un’associazione che organizza iniziative aventi per tema la cultura e la civiltà cinesi e le
relazioni storiche, culturali, politiche ed economiche tra Oriente e Occidente. Con le sue attività, tra
le quali spiccano le collaborazioni di carattere culturale con la Biblioteca Cabral, ASSCUBO
contribuisce a creare un importante momento di incontro tra la città di Bologna e la comunità degli
studenti cinesi che vi abita.
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Amore perché non può esistere una città senza
amore
Bacio può esprimere diverse emozioni provenienti
dal profondo del cuore umano
Civiltà dovrebbe essere alla base della società
Donazione donare se stessi per aiutare gli altri e le
persone in difficoltà
Espressione libera del pensiero
Feste diverse in ogni Paese.
Per esempio il capodanno cinese è in primavera
Gioco per divertirsi, come il Majiang
(pronunciato «magian»), famoso gioco cinese formato da tessere
Hamburger uno degli alimenti preferiti dai giovani
Illimitato bisognerebbe non porre limiti al proprio
essere, al proprio fare, al proprio dire
Jiazi il nome dei ravioli in cinese
Linguaggio fondamentale per gli scambi
e la conversazione tra le persone
Mondo le persone si sentono sempre più vicine grazie agli strumenti di comunicazione
Natura bisogna rispettarla e accudirla,
anche mangiando cibi sani
Osservare
è l’insegnamento più importante
Promessa farle, per poi mantenerle,
dovrebbe essere una buona attitudine dell’uomo
Quiete la propensione dell’uomo alla tranquillità
e non alla vita frenetica. Vivendo la vita serenamente l’uomo può
riflettere meglio
Ravioli il prodotto cinese
più conosciuto dagli italiani, cibo molto diffuso anche in Cina
Silenzio proverbio cinese: «Il silenzio è d’oro»,
ad esempio, se non sai una cosa è meglio tacere piuttosto che dirla male
Tesoro ognuno dovrebbe avere un tesoro, non necessariamente un oggetto,
qualcosa a cui si tiene
Università un luogo dove studiare,
imparare per migliorarci; a Bologna arrivano circa 200 studenti cinesi ogni anno
Verità in qualche momento ci ferisce,
ma è importante conoscerla piuttosto che restare all’oscuro
Wonton cibo cinese
Yun tun piatto tipico nel sud della Cina
composto solo da carne
Zanzgi cibo che si mangia per la Festa delle barche-drago il 2 giugno
32
Avvocato di strada onlus Il progetto Avvocato di strada, realizzato per la prima volta nell’ambito dell’Associazione Amici di
Piazza Grande, nasce a Bologna alla fine del 2000, con l’obiettivo fondamentale di tutelare i diritti
delle persone senza dimora. L’esperienza nasceva dalla necessità di garantire un apporto giuridico
qualificato a quei cittadini oggettivamente privati dei loro diritti fondamentali. L’Associazione
Avvocato di strada onlus nasce nel febbraio 2007 per cercare di favorire una crescita comune delle
esperienze, condividere, attraverso il confronto di esperienze, un’idea comune sugli obiettivi e le
modalità di intervento del progetto Avvocato di strada, riflettere sulle caratteristiche e sui
cambiamenti del contesto sociale, favorire lo scambio di informazioni tra gli operatori di territori
diversi per migliorarne le competenze e renderle più specifiche e adatte alle diverse realtà. All’attività
degli sportelli partecipano a rotazione avvocati che forniscono gratuitamente consulenza e assistenza
legale ai cittadini privi di dimora, oltre a volontari che si occupano della segreteria e della
conduzione dell’ufficio.
Avvocati
che fanno Accoglienza a tutti qpresentano allo sportel
Bisogno
cosa c’è e cosa manca
Coperta
Diritti
di tutti, da rispettare e da far r
Emarginazione
Fiducia
molto difficile da instaur
Giustizia
per cui lottiamo
Help!
Legge
Includere
attraverso le Iniziative per gIntegrazione, evitare l’Indiffe
l’Isolamento
Morte
33
i quelli che si tello
ca?
ar rispettare
aurare
r generare ifferenza e
Nche ti senti sea cui devi ris
tutti i no da c
Ottim
per poter guardare
Pove
Quand
L’incipit più delle domande che
Risca
(voglia
Sport
aperto a
Tett
Ulti
cercare di non dime
Vagab
Zavo
del pascome portare sulle spa
una vita pr
No
sempre dire, rispondere, a combattere
imismo
are sempre avanti
vertà
ndo…?
iù frequente he ci vengono poste
scatto
lia di)
ortello
o a tutti
etto
ltimi
imenticare nessuno
abondo
vorre
assato, spalle tutti gli errori di precedente
34
Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena La banda di San Lazzaro ha una storia antica: inizia sul finire dell’anno 1854, quando alcuni
volenterosi diedero vita a un piccolo complesso denominato Corpo Bandistico Musicale di San
Lazzaro di Savena. Una storia fatta di tante persone guidate dalla passione per la musica, che, in
centosessant’anni, sono state, nella gioia e nel dolore, nelle ufficialità e nell’allegria, la colonna
sonora dei maggiori eventi della comunità locale: solennità religiose, processioni, funerali,
celebrazioni militari e civili, carnevali, eventi, concerti e concertini bandistici. Oggi si presenta
alquanto rinnovata, con molti giovani preparati da professori diplomati, ma con uno spirito che non
è mai cambiato: divertirsi facendo musica insieme.
Autorità
da sempre, durante le parate, le notle accompagnano
Banda di Caselle
il primo nome della banda di Sa
Centosessanta
(o centosessantuno?)come gli anni della Banda di San
Diploma
del conservatorio, diversi partecipanti della Banda ha
con noi e proseguito gli studi, facenmondo della musica
Esempio
che i membri più anziani trama quelli più giovani
Frazioni
indispensabili per leggere e capir
Giovani
sono sempre di più quelli che vpartecipare
OH! lo stupore di quando,
per il compleanno di uno dei membinsieme hanno suonato Tanti au
Insieme
la nostra voglia di stare inssi misura con i sacrifici e la che facciamo per venire alle
Lavoro
manuale per trascrivere le partiture dei dive
(il direttore ancora oggfa tutto con carta e penn
35
ote della banda
San Lazzaro
San Lazzaro
hanno iniziato endo strada nel
amandano
pire la musica
e vogliono
o, mbri, tre bande auguri a te
insieme la fatica lle prove
iversi strumenti ggi
nna!)
Milleottocent
l’anno della foCosì potete fare
Nessuna
Teniamo corsi di m
Orgog
lo siamo tutti di fare
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una volta era necessarper poter indossare un
stemma, il rischio era che
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i memche attualmente compong
Roma
sappiamo suonarefanno parte de
un tempo la banda era
Strum
fiati e percoboe flauti clarinetti sassobombardini percussioni
Territorio e T
Una v
che c’è la passione per l
Volan
per fare pubblicità
al Zil soprannome del me
sempre a dispos
entosessantatre
fondazione... are voi i conti!
na spesa!
i musica gratuiti!
gogliosi
re parte della banda
rmessi
sario averne parecchi una divisa e avere uno che fossimo degli eversivi
aranta
embri ngono la banda cittadina
manze
are anche quelle, del repertorio: ra l’orchestra popolare
umenti
ercussioni: ssofoni tricorni tromboni ni batterie casse piatti…
Tradizione
a volta
r lo strumento, c’è tutto
lantini
tà e farci conoscere
Zio
membro più anziano, osizione di tutti
36
Le strade di una città sono come gli uomini. A seconda di come si vestono, passano per nobili o
villane, oneste o malfamate. Una facciata con intonaco liscio e tirato da poco, è un uomo con la
cravatta. Se ci si mette un poco di marmo per rivestirlo, diventa un signore con l’aiuto di
rappresentanza. Bologna centro è piena di case malandate, dove si respira l’aria equivoca di un
passato non tanto passato, quando i ladri di biciclette nascondevano la refurtiva nello scantinato e le
prostitute, sedute fra le colonne del portico, si scaldavano al calore di un secchio colmo di braci e
tenuto in grembo. La sedia la portavano da casa. Via Rizzoli, per esempio, o via Indipendenza:
palazzi ben conservati, ascensore, portiere che non accetta visitatori privi di cravatta... Rispetto,
onestà, pulizia. Ogni città è uguale alle altre…
Loriano Macchiavelli
37
Foto di Davide Saccà
38
Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne La Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne nasce alla fine degli anni Settanta come parte
del Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, grazie a un progetto elaborato
dall’Associazione Orlando, un’associazione di donne attive nella ricerca e nella politica, che vollero
fondare un’istituzione autonoma per promuovere la cultura della differenza di genere e la presenza
pubblica femminile. L’Associazione Orlando gestisce attualmente la Biblioteca attraverso una
convenzione con il Comune di Bologna e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 2013 è collegata all’Istituzione Biblioteche. La
Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna è oggi in Italia la più importante biblioteca specializzata in
cultura femminile, studi di genere e femminismo. Possiede un patrimonio di circa 40.000 volumi, di
cui oltre 35.000 già inseriti nel catalogo unico del Sistema Bibliotecario Nazionale, e 495 periodici,
di cui 50 attivi.
Autodeterminazione
che passa attraverso l’Analisi, l’Attenzione, per giungere all’A
Biblioteca Bene comu
Bisogno, anche di Bellez
Corpo
come Casa, Centro, punto di ptutto: Comunicazione, Cultura
Confronto, Coraggio,Comprensione e Capacità di Co
Donne
Diritti Desiderio DiscriminDubbio Dono Doman
Emancipazione
Espressione Ecologia Educa
Femminismo(i)
Forse Felicità, ci vuole Fiducia eFamiglia
Genere
Generazione Gravidanza G
ad Hoc
Identità
il potersi riconoscerefar valere la propria Ideol
non aver timore delle proprEssere Indipendenti
Linguaggio
Leggere Lavoro Libert
Madre
Maternità
39
one
si, l’Ascolto, Autonomia
mune
llezza
i partenza di ra di genere, io, onciliazione
inazione ani
ucazione
ia e Fantasia.
Gelosia
re, eologia, prie Idee. ti
ertà
Natu
NascNoi (noin
Obie
Oggi Oppo
Pari oppo
Quote
Rivoluzione
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Stereo
della Società le
Tradim
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Unione Ugu
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Violenza VVoc
Velo VeValo
Zit
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scita oino.org)
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ancora finita
reotipi
legati al Sesso
imento
omini
guaglianza
ita
Violazione oce
edere alori
itte
staremo
40
Biblioteca Salaborsa Inaugurata nel dicembre 2001, Salaborsa è la biblioteca civica multimediale di informazione
generale della città di Bologna. In biblioteca sono disponibili libri, giornali, riviste, mappe, video, cd
audio, cd-rom, banche dati, dvd, oltre a diverse postazioni internet e la connessione wi-fi di Iperbole
Comune di Bologna. L’ingresso è libero; per usufruire di alcuni servizi è necessario iscriversi.
L’intera biblioteca si sviluppa sui tre piani di Sala Borsa, complesso monumentale all’interno di
Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune che si affaccia su Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno,
da sempre centro e cuore della città. La documentazione della cultura contemporanea, la pubblica
lettura e l’intercultura figurano tra i motivi portanti della missione della biblioteca. Un ruolo
determinante nell’accesso alla conoscenza e nell’educazione alla lettura è svolto dalla sezione della
biblioteca dedicata a bambini e ragazzi (da 0 a 16 anni).
Aneddoti
Apertura Accoglienza Asc
Bagno
annoso problema quello del bagno,pochi; «Dov’è il bagno?» è la dom
frequente che fanno gli utenti ed è sanni il primo argomento all’ordine
delle riunioni
Curriculum
insegniamo alle persone a scrivcurricula
Domande
sono tantissime, di tutti i tipi, come che chiede un libro sulla mat
oppure un papà che chiede un docuparto e dice che è urgent
Evoluzione
molte di noi erano già bibliotecarma comunque tutte ci siamo ev
un nuovo tipo di biblioteca
Fatica Flessibilità Frustrazione
Gratis
è importantissimo che tutto siaMa bisogna anche insegnare che «Tnon vuol dire che le cose abbiano anzi vuol dire che ne hanno di più
questi tempi non è detto che tutto qper sempre.
È una cosa preziosa e quindi
Hotel Salaborsa
dove la gente va per studiare, peper dormire, perché si sente sola, p
stare da sola, per schiacciare unper avere informazioni turistiche, p
le cose portate da casa dato che nonper andare al bar, per lavorare usa
gratuito, per leggere il giorper andare al bagno…
Intercultura
tanti progetti: libri in diverse lingitaliano per stranieri e di lingue stra
41
scolto
no, i bagni sono omanda più
è stato per molti ine del giorno
rivere i loro
e il papà arabo aternità,
ocumentario sul ente!
arie, altre no, evolute in
tecario
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sia gratis. «Tutto è gratis» o poco valore,
più, perché, di questo esisterà
di fragile
per pregare, a, perché vuole un pisolino, e, per mangiare on ha più i soldi usando il wi-fi iornale, …
gue e corsi di traniere per tutti
Ling
bisogna sapere almeno l’inmodo da essere il più p
Merav
Multimedialità Moltep
Non sta m
frase che una vecchia biSalaborsa, per dire che
progetto nuovo da fare,domanda nuova a c
OrientaOspitalità Orgog
Post
per i 10 anni di Salabobiblioteca è stata dedica
gente su Sa«È buona come la
«Si cucca mo
Quattro le diverse esigenze
Inverno: stare al caldo; EPrimavera: accogliere scopiove non sanno dove ma
per lo studio che n
Resistere Resist
Silen(che molto spe
TemTuristi Tav
Unitutti glielo dicono: «S
Volon
che aiutano acquistando lcoi libri scartati, aiutando
a usare int
Wi-fi
Zoa volte lo s
Zaini degli student
ingue
l’inglese per lavorare lì in iù possibile accoglienti
raviglia
lteplicità Multitasking
a mai fatta
bibliotecaria dice della che ogni giorno c’è un re, un problema o una a cui dare risposta
ntamento goglio Occasioni
ost it
borsa una parete della icata ai commenti della Salaborsa:
e la mortadella», moltissimo»
ro stagioni ze delle 4 stagioni. o; Estate: stare al fresco; scolaresche in gita che se mangiare; Autunno: spazi e non bastano mai
sistere Resistere!
lenzio pesso non c’è)
empo avoli Tutti
nica «Salaborsa è unica!»
lontari
o libri, facendo mercatini do i vecchietti a imparare internet…
fi gratis
oo lo sembra, enti sempre in giro
42
Bimbo Tu L’Associazione Bimbo Tu onlus nasce nel 2007, per volontà dei coniugi Arcidiacono in
collaborazione con il responsabile della Sezione di Neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Bellaria
di Bologna, con lo scopo di assistere i bambini ricoverati nel Polo per malattie del sistema nervoso
centrale e le loro famiglie. L’obiettivo di Bimbo Tu è portare aiuto, assistenza e supporto materiale,
logistico, morale, psicologico ed economico, direttamente e indirettamente, ai bambini e alle famiglie
dei bambini affetti da tumori del sistema nervoso centrale e periferico e da altre gravi malattie, come
patologie encefalo-midollari e cranio-vertebrali di natura malformativa, genetica, traumatica,
vascolare, infettiva o altro, specie se invalidanti, croniche o tali da richiedere terapie e assistenza
prolungate.
43
Amicizia
i legami che si creano con le persone che passano
Bambini
prima di tutto
Chiacchiere
i bambini parlano molto! Coinvolgimento
Condivisione
Diploma
di bambino coraggioso
Entusiasmo ed Energia
Fabbricare
facciamo tante cose, come i Fiori di carta
Gong
che piace moltissimo ai bambini
Hotel
sembra di essere in un hotel, Hotel Bellaria
Inno
disponibile in CD, Inno Bimbo Tu
Leggerezza
con cui bisogna venire in questo posto
Malattia
quando un bambino si ammala, si ammala tutta la famiglia
Negoziazione
tanta con tutti, con i bambini, con l’estero, con le istituzioni
Ottimismo
indispensabile
Paura e Pazienza
in abbondanza
Qualità
migliorare la qualità di vita
Riservatezza
del Racconto: quello che ci viene detto rimane qua
Salute
diritto fondamentale
Totem
come viene chiamata la tv che gira per il reparto a cui sono collegati i videogiochi
Unione
Visione
chiara degli obiettivi
Zainetto
regalo che si fa ai bambini quando arrivano
44
Bologna Cricket Club ASD Il Bologna Cricket Club nasce nel 1984 da un piccolo gruppo di atleti inglesi e italiani. Lo sport del
cricket è improntato al rispetto dello “spirito del gioco”, secondo l’etica della disciplina nata del XVI
secolo in Inghilterra. Si tratta di un insieme di regole, frutto di consuetudini consolidate, aventi per
obiettivo il profilo morale della pratica sportiva. Per questo, nel nostro Paese, lo sport del cricket si
candida a modello di integrazione interculturale tra gruppi di diversa etnia. Negli ultimi campionati
italiani under 13, si sono iscritti bambini e bambine di 17 diverse nazionalità. Quest’anno, il Bologna
Cricket Club compie i suoi primi 30 anni e vanta un Palmares di tutto rispetto: uno scudetto indoor
(2003), due vittorie in Coppa Italia (2003, 2004) e 8 campionati italiani giovanili, l’ultimo dei quali
vinto quest’anno dai ragazzi under 17.
Agonismo
devi tenere alla tua squaddevi sempre sostenerla, devi insegucon la mente ma anche con il cuore
che è parte di te
Battitore
un buon battitore è molto importasquadra, un buon battitore realizza
tutti lo applaudono, anche gli a
Condivisione
si condivide tutto in una squadra:sudore, la sconfitta, la gioia dellalunghi viaggi delle trasferte in p
rimproveri dell’allenatore e i suoi c
Di dove sei?
noi siamo tutti diversi, veniamo da Pakistan, India, Afghanistan, Bangla
e perfino dall’Italia! Ma il cricket tutti uguali, ognuno impara dall’a
diverte a stare tra amici
Fair play
se uno sbaglia gli altri non lo sfapplaude quando l’avversario vimangia e si beve tutti insieme, c
famiglia. Ecco una delle grandi drispetto al calcio, una cosa che tu
dovrebbero imparare
Gioco
il cricket è un gioco che richiede tatanta fantasia, perché, pur nel ri
regolamento, non c’è una partita ugnon c’è una battuta uguale al
c’è grande spazio per la creativimostrare davvero chi sei
Incoraggiamento
non ci arrabbiamo se un nostro csbaglia, anzi lo incoraggia
Lealtà
verso la tua squadra, verso i tuoi compagni e verso t
45
adra, guire la vittoria ore, devi sentire
rtante in una izza dei punti e li avversari
ra: la fatica, il ella vittoria, i n pulmino, i oi complimenti
da paesi diversi, gladesh, Ceylon et ci fa sentire ll’altro e ci si ici.
sfottono, si vince, poi si e, come una di differenze tutti i ragazzi re
tanta passione, l rispetto del uguale all’altra, all’altra, tività e puoi sei tu
ro compagno giamo
a, so te stesso
Mon
il cricket mi fa conoscerstare con tante persone di
in luoghi che n
Nob
il cricket è uno sporla nobiltà è nell’ani
nel rispetto di te stess
Occ
sempre atten
Pazie
occorre stare calmi e agiusto, anche se hai i tuoi
li devi dimenticare perccome “sospeso” e separat
Quante
il manuale che decomportamentali del
volumi
Rispetto del
regole antiche, una trad
Spo
il cricket è molto pqualcuno lo defi
Tena
le partite possono dura
Unis
nel cricket siamo tutti ug
Vinc
vincere per vincere, nongrinta e la voglia di port
squad
Zon
della città in cui giocare. che allegramente invadia
ondo
cere il mondo, imparo a diverse e mi fa viaggiare e non conosco
obiltà
ort nobile e antico, nimo dei giocatori, esso e dell’avversario
cchi
tenti al gioco
zienza
e aspettare il momento oi problemi, in campo te
erché quando giochi sei rato dal resto del mondo
te regole!
descrive le regole el gioco è veramente
minoso
delle Regole
radizione da rispettare
port
o più di uno sport, efinisce un’arte
nacia
urare anche molte ore
nisex
uguali, uomini e donne
incere
non per i soldi, avere la ortare alla vittoria la tua adra
one
Ci sono campi apposta, diamo durante le partite
46
Bottega Finzioni Bottega Finzioni è una scuola di scrittura che riprende il metodo della bottega, dove allievi e maestri
lavorano assieme al materiale vivo, che in questo caso sono le narrazioni. Narrazioni fatte con parole
o con immagini: racconti, romanzi, teatro, sceneggiature di film, fiction televisive, documentari o
programmi di approfondimento. Si tratta di lavori già in produzione o che vengono ideati e
sviluppati all’interno della Bottega per poi essere proposti all’esterno. Bottega Finzioni vuol essere un
vivaio di scrittori con volontà e passione, una fucina di idee da realizzare, e si presenta fin da ora
come un luogo pieno di storie che aspettano di essere raccontate.
47
Assassino
il vero protagonista del racconto giallo
Borse di studio
numerose e varie quelle concesse ogni anno
Caramelle
Diritti d’autore
bisogna sapere come funzionano…
Errare
è umano e solo sbagliando si impara
Fiducia
che bisogna riporre in se stessi e nelle proprie idee
Garzone
Hotel
la famosa H di Hotel
Io
il mio punto di partenza
Libri
Mmh...
penso e ci ripenso
Nuova
idea, prospettiva, storia..
Ozio
ogni tanto è meritato
Perspicacia
per scoprire anche le proprie intenzioni
Quattro
esistiamo da quattro anni
Rischio
che bisogna saper correre per raggiungere i propri obiettivi
Storie
che scriviamo, pensiamo, ci raccontiamo...
Tutor
che ci guida
Un uomo
una donna, una mela
Valigia
Zitti
48
Cantieri Meticci Cantieri Meticci nasce nel 2005 come progetto della Compagnia Teatro dell’Argine, che organizza e conduce
laboratori di teatro per gruppi interculturali che coinvolgono migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici
insieme ad attori e allievi attori italiani. Il progetto prende allora il nome di Compagnia dei Rifugiati. In
particolare, sono coinvolti gli ospiti delle due strutture di accoglienza bolognesi (via Quarto di Sopra e Via del
Lazzaretto), in collaborazione con la Cooperativa L’Arca di Noè, nell’ambito del progetto Emilia-Romagna
Terra d’Asilo – progetto SPRAR della città di Bologna. Negli anni il progetto si è consolidato fino a diventare
punto di riferimento per migranti e rifugiati di ogni origine ed esperienza e a creare un gruppo di lavoro che
comprende oltre cinquanta attori provenienti da Afghanistan, Belgio, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Ghana,
Iran, Italia, Marocco, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Sierra Leone, Siria,
Somalia. La compagnia si rinnova di anno in anno, accogliendo sempre nuove persone, ma continua a
mantenere nel suo nucleo anche i vecchi frequentatori, al fine di garantire un percorso graduale e un
crescente coinvolgimento e senso di responsabilità per i “vecchi”, creando nel contempo un ambiente
accogliente e preparato per i nuovi arrivati. Nel 2013 la Compagnia ha deciso di costituirsi come associazione
culturale indipendente, cambiando il proprio nome da Compagnia dei Rifugiati in Cantieri Meticci.
Alice
dietro la porta del bagno della casaLaura racconta che lei all’inizionon ci voleva venire. «Oggi nodevo andare in bagno» «Non fa
ti aspettiamo», diceva Ali
Bambini
per fare teatro bisogna tornare a
CIE
i Centri di Identificazione ed Escon i letti di Cemento.
Coraggio, di vivere in un paese
Discorsi
perché non se ne fanno mai abbDarbuka, lo strumento di A
Entusiasmo ed Energi
che si scatenano quando lavoriam
Figli
che sono lontani, che arrivanricongiungimento familiare, e le
fanno quando arrivano
Grazie
lo diciamo nel cerchio alla fine di olaboratorio, ogni giorno in una lin
Ho voglia di stare qui
insieme a voi
Isole con le gambe
in viaggio per il mondo
Lunedì
il giorno del laboratorio
Macchine
che si organizzano per i pasquando ci sono le prove
49
asa di via Ceri. izio a teatro non posso, fa niente,
Alice
re ad esserlo
spulsione, to. se straniero
abbastanza. i Ahmed
rgia
iamo insieme
ano per il le Feste che si no
i ogni giorno di lingua diversa
qui
do
rio
passaggi ove
Ne noi sappiamo c
Nave, che è una caallo stesso
Organiz
perché anche di quesabbasta
Piet
il nostro regista. Patria: l’uquesto teatro
Quotid
che stiamo creando, che cui doversi abituare
Rama
gli attori senza forze pedurante il R
Shuk
che vuol dire «grazie» inquello che non dobbiamo
come perdere la ro
Ter
che è forza e ricchezza, Tempesta, le nostre ener
Tempesta di ShTitanic, come il no
Urd
la lingua d
Vog
di stare in
Zatte
la nostra su cui siamo adeha costruito a 14 anni p
Noi
o cosa vuol dire. casa e un viaggio sso tempo
izzazione
uesta non ce n’è mai stanza
ietro
: l’unica patria possibile è atro insieme
tidianità
he non contiene orrori a re per sopravvivere
madan
perché devono provare il Ramadan
ukran
» in arabo. Senso, che è o perdere perché sarebbe
rotta in un viaggio
erra
za, e povertà apparente. ergie insieme e anche la i Shakespeare. nostro spettacolo
rdu
a di Bubi
oglia
e insieme
attera
adesso e quella che Amin i per affrontare il mare
50
Cassero LGBT Center Il Cassero nasce a Bologna nel 1978 col nome di Circolo di cultura omosessuale 28 giugno, a partire
dall’esperienza dei movimenti di liberazione omosessuale degli anni precedenti. Nel giugno del 1982
riceve dal Comune di Bologna la sede di Porta Saragozza, primo caso in Italia di un’amministrazione
comunale che riconosce l’importanza e la progettualità di una realtà associativa gay e lesbica.
L’assegnazione di Porta Saragozza testimonia della trasformazione sociale tipica di quel periodo, della
quale il Cassero diviene uno dei simboli più visibili a livello nazionale. Nel 1995 organizza il Pride a
Bologna, che vede la partecipazione di oltre 10.000 persone. Nel 2000, in occasione del World Pride,
riesce a portare a Roma più di 1.000 persone e prende corpo l’idea della creazione di
un’Associazione nazionale Arcigay, che attualmente coordina più di 100 circoli in tutta Italia e ha
sede all’interno del Cassero.
51
Accoglienza
Ascolto
Bacio
è molto forte il suo valore politico, come un simbolo per le nostre Battaglie
Cultura a più livelli
necessità di avere una produzione culturale a livello antropologico che tenga conto di tutti
gli aspetti dell’umana società
Doveri
nei confronti della comunità LGBT
Eteronormatività
dove sta scritto che ogni sesso abbia comportamenti da seguire?
Fuori
nome del primo collettivo omosessuale italiano
Giudizio
al quale siamo sottoposti
Human rights
Interazione
con altre realtà cittadine
Libertà
Maschilismo
mentalità che cerchiamo di scardinare, anche con il Movimento LGBT
Normalità
per rivendicare il proprio essere
Ottimismo
Omofobia Offese: la vera offesa è il non riconoscimento
Pregiudizio
Queer
è un termine politico, usato da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere, da chi
si rappresenta e percepisce come oppresso dall’eteronormatività prevalente nella
cultura e nella società. Teoria che è indipendente dall’orientamento sessuale
Resistenza
quotidiana, del passato e del futuro
Stereotipi
legati alla Sessualità
Transessuale
Transfobia
Uguaglianza
Violenza
Zero
52
Ce.N.Tr.O. 21 Onlus Centro Nazionale Trisomia 21 oltre le diversità Onlus
L'associazione di volontariato Ce.N.Tr.O. 21 Onlus nasce nel 1993 con lo scopo di favorire
l’integrazione e lo sviluppo delle autonomie delle persone con sindrome di Down. Per questo
promuove iniziative dedicate a tutti gli associati: attività per il tempo libero, gite, uscite mensili, un
giornalino informativo, corsi e convegni scientifici sulle problematiche della sindrome di Down e
dell’handicap in generale. Tali attività coinvolgono anche persone della terza età e giovani
normodotati, in modo da promuovere un vero inserimento nella società. L’Associazione si adopera
anche a livello lavorativo, monitorando il territorio per una ricerca di possibilità di impiego o di
borse-lavoro (con finalità assuntive e/o di orientamento) collaborando con le AUSL competenti e
dando la disponibilità di un affiancamento per i giovani borsisti. L’obiettivo particolare
dell’Associazione è la realizzazione sul territorio nazionale di un centro (multifunzionale e aperto
alla cittadinanza) dove dare vita a una serie di attività che rendano possibile la realizzazione di un
ponte tra i giovani, l’handicap e la terza età.
Amore
Bologna la nostra città
Centro 21 siamo noi
Disponibilità
Elena
una dei componenti del gr
Fantasia
per stare insieme
Gioia
ne abbiamo da vender
Ho fame!
Alla fine della prima ora di lo dice sempre Luca, uno deg
Insieme
Luce
Marco
maestro del coro, di cui faccia
Note
che danno vita alla mus
Oh! Oh!
Spesso si fanno “urletti” duranteper attirare l’attenzion
o per controbattere quelli che provenire dall’aula accanto al
Luca è il più esperto in u
53
gruppo
dere
di lezione egli allievi.
ciamo parte
usica
nte la lezione, ione he si sentono alla nostra. n urli.
Pizz
ogni tanto si esce insiem
Qua
nel centro, sulle paretcon le nostre
Ries
con la R facevamo faticRiuscirci è possibile e
sempre anche nei m
Sol
a chi non mette i
Teat
ci diverte u
Ugesto d’a
Vola
Zor
uno dei protagonisti dvorremmo met
izza
ieme a mangiarne una
uadri
reti, ce ne sono molti tre fotografie
iesco
tica a trovare qualcosa. e e bisogna ricordarlo i momenti più duri
ole
te il buonumore?
eatro
e un sacco
Un
d’amore
olare
orba
ti dello spettacolo che ettere in scena
54
All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio di una città. Finalmente giunge
a Isadora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si
fabbricano a regola d’arte cannocchiali e violini… A tutte queste cose pensava quando desiderava
una città. Isadora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui
giovane; a Isadora arriva in tarda età. Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la
gioventù; lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.
Italo Calvino, Le città invisibili
55
Foto di Davide Saccà
56
Centro Beltrame Il Centro Beltrame è un centro di accoglienza per persone in stato di grave disagio, gestito dalla
Cooperativa Società Dolce per il Comune di Bologna. Nel Centro, che attualmente ospita 15 donne e
100 uomini senza dimora, lavorano undici operatori sociali, tre educatori professionali, una
coordinatrice, una psicologa e un responsabile. Nato semplicemente come spazio per aiutare chi non
aveva nulla, ora eroga servizi alla persona in un’ottica di riabilitazione e reintegrazione. In questa
prospettiva, è in corso un progetto di ristrutturazione del Centro, che prevede: un’area per coloro
che vivono una situazione di emarginazione stabile, per esempio gli anziani, per i quali si fatica a
ipotizzare evoluzioni o percorsi alternativi; un’area dedicata a persone che hanno intrapreso la via
dell’emarginazione cui non trovano momentaneamente alternative, per esempio persone
tossicodipendenti o con problemi di alcolismo; e un’area destinata a coloro che, dopo un percorso
guidato, stanno avviando nuovamente i rapporti basilari di socializzazione.
Amore
desiderato, mancante, imporunica ragione per cui vale la pe
Benessere
nel senso di sentirsi bene, de anche benessere econom
Bologna è una città per niente accostrada i vigili, in stazione la polfer, scittadini, tutti ti mandano via. E io d
Casa Cena Cibo
Cultura perché va bene il cibo, ma,Aristotele, la cultura sazia l’a
Dado
cioè Destino, ha sei facce, quindi chissà cosa v
Età
dopo una certa età è più difficile troquindi serve più sostegn
Fine
nel senso che siamo arrivati inquesta è the end
Gioia di vivere
Gnocca!!! Giovinezza,Geranio il mio fiore preferito,
Hollywood
perché là si sta sicuramente dRoberto racconta che una volta, q
manager, aveva un incontro con degche si presentavano e avevano tut
stupendi, Paul Francis, Peter Roberte allora, quando toccò a l
si presentò come Robert Ge
Indifferenza
Invisibilità
Lavoro
Lilli detta il Bassolupo perché è unun bassotto e un cane lupo, chiamat
vive con un vagabondo
57
ortante, pena vivere
, dentro, omico. ccogliente, per r, sotto i portici i io dove dormo?
o
, come diceva l’anima
a viene fuori
trovare lavoro e gno
i in fondo,
, , Giocare
te da dio. a, quando era degli americani tutti ‘sti nomi ertson e così via a lui, Getty!
un incrocio tra ata Lilli perché do
Mem
Monadismo di Leibniz perisolati proprio come le
Musica Deep Purple, Led Zand Palmer, Patty Sm
Neur
Nonno N
Onnisc
perché bisognerebbOrcheoclasta ovver
Puliz
Qualit
ma anche Qu
Rispe
Realtà: la realtà è che esci in giro senza meta
è frustrnon è il lavoro in
è avere la mente impegnfuori di testa e ci si b
Sogn
Senza, S
Top
perché passa dappertu
Unio
Uscire dai
Vaca
legato a Venezia e ami piacerebb
Zo
questo è unoi i ragazzi dello
emoria
erché noi siamo tutti soli, le monadi leibniziane. d Zeppelin, Emerson Lake Smith, Eric Clapton
urone
Nipoti
iscienza
bbe aprirsi a 360°. ero rompicoglioni!
ulizia
alitativo
uantitativo
spetto
ci alla mattina alle 9 e vai eta fino alle 19...
strante, in sé che conta, gnata perché se no si va i butta sotto al treno
gnare
Strada
opo
rtutto e si salva sempre
nione
dai ranghi
canza
e a Venezuela dove ebbe andare
oo
è uno zoo, llo zoo di Beltrame
58
Centro di rieducazione per minori in conflitto
con la legge Fortaleza, Bolivia Fortaleza è un centro di rieducazione per adolescenti in conflitto con la legge, che ha sede a Santa
Cruz, in Bolivia. Il centro accoglie ragazzi dai 12 ai 16 anni, che sono stati privati della libertà per
avere commesso reati, cerca di offrire loro attività formative, ricreative e di socializzazione che
favoriscano il loro reinserimento nella comunità, e insegna loro il rispetto dei diritti e doveri propri e
altrui. L’incontro del Teatro dell’Argine con i ragazzi del centro boliviano è avvenuto in occasione
dell’edizione 2008 del Festival delle Scuole, quando il gruppo di teatro dell’Istituto Montessori-
Leonardo da Vinci di Porretta Terme ha messo in scena lo spettacolo Que pasa?, nato a partire dalle
storie dei ragazzi del centro, nell’ambito del progetto del TdA La Scena dell’Incontro. Da
quell’esperienza è nata l’idea di un laboratorio teatrale che, ormai da anni, coinvolge attivamente i
ragazzi e che si affianca alle numerose altre attività presenti per trasformare il tempo della detenzione
in un tempo veramente educativo, creativo e di presa di coscienza. Questo laboratorio viene ogni anno
finanziato anche grazie agli spettatori dell’ITC Teatro, che contribuiscono alla sua realizzazione
acquistando le marionette da dito realizzate dai ragazzi e vendute nel teatro sanlazzarese nell’ambito
della campagna Teatro Oltre il Muro. Infine, il TdA ha attivato degli scambi Italia-Bolivia per formare
educatori del centro e anche ex ragazzi di strada a diventare operatori teatrali.
59
Amor
si inizia con un po’ di amore
Belleza
si continua con la bellezza
Caridad
ricordandosi la carità
Divertida
sempre divertendosi
Educación
senza dimenticare l’educazione
Felicidad y Futuro
si pensa alla propria felicità e al proprio futuro
Gratitud
con gratitudine
Horizonte
l’orizzonte non è mai irraggiungibile
Igualidad
sappiamo che siamo tutti uguali
Libertad
e liberi
Musica
come musica
Naturaleza
che suona naturale
Organisaciones
organizzati e ordinati per fronteggiare il caos
Paz
ambiamo alla Pace
Querida
desiderata
Respeto
con rispetto
Solaridad
il sole veglia su di noi
Trabajo
e sul nostro lavoro
Union
restiamo uniti
Valentia
coscienti delle nostre capacità
Zapatos
ma con i piedi ben piantati a terra… nelle nostre scarpe.
60
Centro disabili adulti GEA Il Centro socio-riabilitativo GEA è una struttura socio-sanitaria a carattere diurno, destinata a
persone in età giovane o adulta con gravi disabilità, che, al termine dell’istruzione scolastica, non
possono essere inserite in situazioni di lavoro. Il Centro offre un sostegno e un aiuto al soggetto
disabile e alla sua famiglia, supportandone il lavoro di assistenza, educazione e riabilitazione. Nel
Centro si svolgono interventi per l’acquisizione dell’autonomia individuale nelle attività quotidiane,
per il mantenimento e il potenziamento delle abilità residue e l’integrazione sociale dell’utente. Tra le
varie attività, largo spazio è dedicato a quelle artistiche e ricreative: laboratori di pittura, musica e
teatro, una rivista mensile e viaggi di gruppo in Italia e all’estero.
Ascensore una volta si è rotto e non sapev
fare, soprattutto dopo che Emiliava mai in bagno, ha det
«Ma io devo andare in ba
Ballo come la Bachata, che però Pao«fasciata»; samba, alligalli, rum
Benissimino! (lo dice sempre
CruciGea come il cruciverba fatto dai
che sta sul giornalino
Diciotto come i membri dello st
Emozioni la canzone di Lucio Battisti checanterà nel prossimo spettacol
Frasi Famose «Ci ho il neurone addormen
«Non c’è sesso in questo p(che poi non è mica vero
«Tra i due litiganti il terzo è pe«S o S questo è il problem
«Sei razzista? Sì, ma poi mi
Giornalino della GEA “Giornale Estremamente Alte
su cui scrivono tutti
Hotel
Ischia dove vorrebbe tanto andare
Lavoro nel nostro ultimo spettacolo,
si parlava di energia e di l
Mongolfiera come quella della gita
con i «bei ragazzi che ti prenbraccio», oppure come Monte ScSharm el Sheikh, altra gita indim
61
evamo come iliano, che non detto: bagno»
aola chiama umba, tango. pre Paola)
ai ragazzi, ino
staff
he Francesco colo teatrale
entato»; o posto» ero…); penultimo»; lema»; mi passa»
EA lternativo” tti
are Paola
Giravolts, i lavoro
gita rendono in Sceic, ovvero dimenticabile
Nnon c
Organizzmolto diff
Pulmino e dove gli autoctoni sononon si sa come Emilian
cosa che in Italia avreun problema in
Qua
Ricatto denon dare il caffè, a
ai ragazzi che si sono proprio un
Sbercome quella che Simoneperché a Djerba non st
Subito Emiliano ci ma ha continuat
Li hanno messi in du
Ti trovi bella? Tc’è una rubrica del giorle ragazze fanno le mo
delle foto d’epoca. QuPaola, che usa il su
Ugo Tog
Veterano dcome Simone, che loVolare come la canz
ma anche come i viaggifatto in Tunisia
Zcome Ezio, il cog
N
n c’è
izzazione ifficile…
o egiziano no riusciti a far entrare iano con la carrozzina, vrebbe rappresentato insormontabile
uadro
del caffè: è, adorato da tutti, no comportati male, è un ricatto!
berla one ha dato a Emiliano, stava zitto un attimo.
ci è rimasto male, uato a parlare… due stanze separate
Tantissimino. iornalino, dove a turno modelle e fanno come Questo mese tocca a l suo modo di dire
Tognazzi
o del teatro e lo fa da tanti anni. nzone di Modugno, ggi che i ragazzi hanno sia, in Egitto…
Z cognato di Luca
62
C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive
Il C.I.A.O. è nato per dare una risposta concreta alle necessità culturali soprattutto di quei cittadini
che, dopo aver vissuto da vedenti, si trovano disorientati nell’affrontare la minorazione visiva in età
adulta, nella convinzione che la partecipazione a eventi e manifestazioni culturali sia sempre e
comunque fonte di benessere e di socializzazione. I volontari di Ausilio Cultura si impegnano in
diverse attività finalizzate a evitare l’isolamento e a stimolare la partecipazione alla vita della
comunità: affiancamento degli utenti nella scelta di audiolibri dai cataloghi di nastroteche nazionali
e cittadine; informazioni su enti e associazioni che operano sul territorio della Provincia di Bologna
in materia di assistenza sanitaria e di tutela previdenziale; contatti con altri servizi o fornitori di
apparecchi dedicati; informazioni su eventi, conferenze, cinema e teatri.
63
Autonomia
che il nostro centro concorre a promuovere
Bastoncino Bianco
il nostro compagno di avventura
Cinema
tutte le settimane; i volontari del centro presentano
il programma cinematografico della settimana e accompagnano i non vedenti al cinema
Distacco
una delle reazioni più frequenti da parte dei vedenti
quando incontrano i non vedenti
Esempio
di chi ce l’ha fatta, serve per convincere e per insegnare
Famiglia
spesso chi presenta le difficoltà maggiori ad accettare la perdita della vista sono i familiari
Gesti
basta un piccolo gesto per aiutare un non vedente, come per esempio alla fermata del bus dire ad alta voce il numero della linea
Help
quando noi, donne non vedenti, giriamo sole per strada, veniamo prese a braccetto e
accompagnate senza che ci venga chiesto dove dobbiamo andare
e, spesso, finiamo nel posto sbagliato!
Imbarazzo
verbale dei vedenti nei confronti dei non vedenti, come se tutte le parole riguardanti la vista
fossero tabù
Libro parlato
esiste un archivio di libri registrati letti ad alta voce da voci umane e non computerizzate
Muovere il bastone
ognuno lo fa a suo modo: i giovani sono così vigorosi
che tirano delle gran botte negli stinchi!
Non vedenti
Occhi
Perdere la vista
fin dall’antichità è sempre stato considerato una disgrazia immensa, per cui si crede che i non vedenti siano cattivi e arrabbiati: non è vero!
Quando piove
non usciamo mai con l’ombrello perché attutisce i suoni
Rifiuto
di aderire alle associazioni e quindi di accettare la disabilità
«Se le fa male la gamba…
si appoggi.» Un ragazzo aveva scambiato il mio bastone
bianco per un bastone da passeggio
Testimonianze
noi testimoniamo le nostre esperienze e che ci sono delle soluzioni
Una volta
aspettavo un taxi e un tedesco mi ha sollevata di peso e senza chiedermelo mi ha portato dall’altra
parte della strada: aiuto! Come avrei fatto a tornare dall’altra parte?
Vedere
Zig zag
il movimento oscillatorio del nostro bastone
64
Compagnia della Quarta La Compagnia della Quarta - Physical Theatre, Dance, Visual Art è un progetto artistico che opera
nel teatro e nella cultura e che accoglie artisti, linguaggi e idee per creare un punto di aggregazione
sull’arte seguendo una visione comune: creare una messa in scena originale, nel contenuto e nella
rappresentazione, che offra scelte di lettura stratificate che siano accessibili ma non didascaliche.
Autoprodotti
da sempre e fieri di averlo
Battaglieri
crederci sempre, con tutti i mezzi e in ogni
Controcorrente
bisogna saper trovare la forza andare
Destabilizzanti
per poterci mettere sempre in difare sempre qualcosa di n
Energici
e propositivi
Fisici
e reali
Grintosi
e combattenti
Harder
tenere duro… sempre di
Internazionali
come molti progetti che abbiamorealizzeremo
Lungimiranti
in saccoccia il passatoper avere lo sguardo verso i
Meritevoli
per tutti gli sforzi che facc
Non allineati…
e felici di esserlo
65
rlo fatto
ni modo
za di saperci
discussione e i nuovo
di più
mo realizzato e
ato o il futuro
acciamo
Oltreoc
ce l’abbiam
Provoc
senza ti
Qua
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Resist
agli u
Semio
e seman
Trasve
come i nostrche includono teatro,
Unconve
as we a
Ver
l’infinito
Zona pr
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iamo fatta!
ocatori
timore
uarta
ostro nome
sistenti
li urti
iotica
antica
sversali
stri progetti o, danza, musica, arte
ventional
e are!
erso
ito e oltre
protetta
66
Compagnia La Schiusa La compagnia teatrale La Schiusa nasce quindici anni fa, con il sostegno dell’ASL e del Comune di
San Lazzaro di Savena, con l’obiettivo di creare un momento di ritrovo e di socializzazione per il
tempo libero attraverso il teatro. Il gruppo, che cambia nel corso degli anni, si compone di una
decina di ragazzi e ragazze con diverse forme di disabilità, guidati dagli educatori dell’ASL e dal
regista Dimitri Pasquali. Il percorso teatrale della compagnia è andato maturando nel corso degli
anni, presentando spettacoli, di solito all’ITC Teatro, sempre divertenti e autoironici, che ragionano
sui temi più disparati e complessi della nostra attualità.
Allegria
che non manca mai, come l’Affiatamento e l’imp
bisogna studiare per fare bella
Buone
persone e buone coseNoi non siamo Bisognosi pe
ci aiutiamo a vicenda
Compagnia
teatrale, ecco quello che siaCon noi ci sono diversi Consulen
Chiacchierare con Civilt
Dimitri
il nostro regista, senza di lui comeDinamica, perché non stiamo m
Educazione
è fondamentale per stare insPer noi, trovarci è un mome
Evasione, Energia, Eufor
Felicità
Grande Gioia
dello stare insieme
H la saltiamo.
Anzi no, Hobby
Imprevedibili
come solo noi sappiamo esed è un attimo che la mitica Iris div
(ma non è vero)
Lingua
Lodevole, Luminoso, Limp
67
i, pegno,
ella figura
se. perché
da
siamo. lenti con cui viltà
me faremmo? o mai fermi
insieme. mento di foria
essere, diventi Isterica
mpido
Marit
che si voleva mandopo lo spe
Ma lui è sempre a dieta dobbiamo sempre dirg
Notev
Natur
Ottima O
Paura del
Piccolo Principe, Pia«Peccato,
Quotid
non come il ma come lo studio del cop
l’ombrellone, p
Risarola
quando inizia no
Schiu
la nostra compagninon siamo chius
Torte della sor
che si mangiano doTimidezza che scompare q
Umiltà inn
Poi Umidità. Perché sul p
«Vi spacco i
Venerdì, il gior
Zanich
centro diurno per
ritozzo
angiare Dimitri spettacolo. ta e quando lo vediamo irgli che è dimagrito!
tevole
turale
sservazione
del Palco
iacevole, Passione, è finita»
otidiano
il giornale, copione: in spiaggia sotto e, per strada...
di Paola
non smette più!
hiusa
nia si vuole aprire, iusi ma schiusi...
sorella di Paola
dopo gli spettacoli; e quando si sale sul palco
nnanzitutto.
l palco si suda un sacco!
o il copione»
iorno del teatro
ichelli,
er persone disabili
68
Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
Italo Calvino, Oltre il ponte
69
Foto di Davide Saccà
70
Consiglio Comunale dei Ragazzi
di San Lazzaro di Savena Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è la sede nella quale ragazze e ragazzi sanlazzaresi di 4^ e 5^
elementare e di 1^ e 2^ media elaborano proposte per migliorare la città in cui vivono, per esprimere
le loro opinioni, per confrontare le loro idee e per discutere liberamente nel rispetto delle regole. Tra
gli obiettivi del CCR: educare alla rappresentanza democratica, far vivere ai ragazzi una concreta
esperienza educativa, rendere i ragazzi protagonisti della vita democratica del territorio, attraverso il
coinvolgimento nelle scelte che li riguardano e l’eventuale partecipazione a sedute del Consiglio
Comunale Adulti e delle Commissioni Consiliari. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi svolge anche
attività propositiva nei confronti del Consiglio Comunale degli Adulti.
71
Accoglienza
da altri Paesi per incontrarsi. Aiuto verso persone in difficoltà
Bellezza
come essere senza pensieri, godersi la vita, il panorama, l’ambiente…
Cinema
che a San Lazzaro non c’è. Sarebbe bello crearlo
dando vita a spazi in disuso. Consiglio Comunale dei ragazzi: qui abbiamo la
libertà di esprimerci e di venire ascoltati (cosa che non succede a scuola o a casa), e
abbiamo la possibilità di fare cose utili, come regalare ambulanze alla Siria,
progettare piste ciclabili... C’è una grande condivisione e impegno
da parte di tutti, e attraverso la coordinazione mettiamo in piedi progetti e idee
Diverse età
ma anche diverse esigenze
Empatia
con cittadini, amici, compagni di classe, parenti, persone diverse con culture diverse, con religioni
diverse in modo da essere tutti amici
Festa
tutte le volte che ci troviamo con il CCR
Giallo del sole
Hobby
perché per noi andare al CCR non è solo un passatempo
Istruzione
una buona istruzione è indispensabile, più conosci e meglio è.
Bisognerebbe migliorare le scuole, magari sfruttando la tecnologia
Libertà di opinione
Mestieri
cosa vorremmo fare da grandi: giornalista, avvocato, insegnante, pediatra, interprete, calciatore, ingegnere, architetto, astronauta, atleta, calciatore, assessore alla
cultura, designer…
Nuove
strutture per i laboratori didattici a Villa Cicogna il sabato e la domenica
Organizzazione
Punto di ritrovo
per ragazzi. Anche questo manca a San Lazzaro
Quarta e Quinta
elementare, prima e seconda media. Le classi da cui proveniamo
Rispetto
delle opinioni altrui
Sogni
macchine che volano per dare spazio ai pedoni, più verde, meno inquinamento, perché non si vede mai il sole...
Tecnologia
Una città
in cui il primo profumo che senti è quello dell’erba, vorremmo auto che emettono meno
smog (quindi elettriche), placare le guerre civili nel mondo, che non ci fossero liti nel traffico e
che la settimana si allungasse
Viaggi
all’estero, per imparare lingue diverse dalla nostra e per scoprire cose nuove
Zaini
più leggeri
72
Consorzio della Bonifica Renana Il Consorzio della Bonifica Renana è persona giuridica di diritto pubblico che, in virtù delle norme
nazionali e regionali assicura, in regime di sussidiarietà con gli enti locali, la regimazione e il corretto
allontanamento dell’acqua di pioggia, mantenendo il presidio idrogeologico in montagna e curando la
propria rete idraulica in pianura. La Renana, autorità idraulica competente, opera all’interno del proprio
comprensorio situato nel bacino del fiume Reno. La sua funzione principale è garantire, attraverso il
proprio reticolo idrografico artificiale, il corretto deflusso delle acque piovane provenienti dalle aree
agricole e urbane. Questa attività protegge il territorio dai rischi di allagamento e alluvione, sempre più
elevati a causa della crescente urbanizzazione dei suoli e degli evidenti cambiamenti climatici.
73
Autogoverno
modalità di gestione dei servizi territoriali basata sulla responsabilità economica diretta dei proprietari coinvolti, attraverso le loro rappresentanze elette
Bacino
un ambito territoriale le cui acque scolano tutte in un medesimo fiume o canale artificiale; il bacino del fiume Reno definisce i confini dell’area di competenza della
Bonifica Renana
Consorzio
organismo di diritto pubblico cui afferiscono tutti i proprietari di immobili posti in aree con problematiche
di scolo idraulico; la Regione Emilia-Romagna, per le sue caratteristiche territoriali, è area soggetta a costanti
funzioni di bonifica
Dissesto
conseguenza dell’instabilità idrogeologica, potenziata dall’abbandono dei territori agricoli e dalla mancanza di
manutenzione delle reti di scolo
Energia fondamentale per tenere in funzione le pompe degli
impianti idrovori della Renana. Se si fermassero, in sei mesi un terzo della pianura bolognese
tornerebbe sott’acqua
Fonti
tutta l’acqua distribuita dalla Renana proviene da fonti di superficie, senza attingere alle preziose acque di falda: le
fonti principali sono il Po e il Reno
Gestione
ogni risorsa ambientale richiede una gestione responsabile e sostenibile che ne garantisca la
conservazione per le generazioni future
H2O
il compito della Bonifica Renana è garantire lo scolo di acqua quando è in eccesso per le piogge e la
distribuzione a scopi irrigui, attraverso la rete di canali e strutture idrauliche
Irrigazione
senza acqua non è possibile agricoltura; per questo le norme nazionali sulla tutela ambientale attribuiscono
all’uso irriguo priorità su tutte le altre forme di impiego idrico; ogni anno la Renana distribuisce mediamente 75
milioni di metri cubi d’acqua
Laminazione
le vasche di laminazione sono aree destinate ad assorbire lo scolo delle acque meteoriche; rappresentano una
mitigazione dell’artificializzazione dei suoli e della loro progressiva riduzione di capacità d’assorbimento
Manutenzione
una manutenzione costante delle opere idrauliche e del reticolo di scolo consente la prevenzione del dissesto e
dei fenomeni alluvionali; un euro speso in manutenzione ne risparmia tre per rincorrere l’emergenza, frequente
proprio dove la manutenzione non viene eseguita
Natura
l’insieme delle risorse ambientali limitate che si trovano in un territorio e che l’azione dell’uomo
impiega per la propria vita
Oneri
ripartizione proporzionale del costo annuo di manutenzione della rete idraulica di bonifica
che compete ad ogni bene immobile in relazione al beneficio territoriale di sicurezza che riceve
Piano di classifica
la “tabella millesimale” che ripartisce gli oneri tra gli immobili e i proprietari, in relazione al beneficio
idraulico specifico che ricevono dagli impianti e dalle strutture del consorzio
Qualità
la qualità delle acque distribuite è un parametro determinante per il consorzio
Risparmio
il risparmio della risorsa idrica è un valore primario; l’innovazione tecnologica consente oggi di effettuare
solo gli interventi necessari, evitando sprechi quantitativi ed energetici
Scolo
gran parte della nostra pianura si trova a un livello di suolo inferiore ai corsi d’acqua naturali all’interno di
argini artificiali; solo l’attività delle idrovore consente lo scolo di queste terre e le normali attività umane
Territorio
il nostro è un territorio in gran parte artificializzato e complesso che oggi vede una rinnovata attenzione agli equilibri tra obiettivi di tutela e garanzie di vivibilità
Urbanizzazione
la progressiva artificializzazione del territorio ha conosciuto nell’ultimo decennio un’accelerazione
tale da mettere in crisi i sistemi di scolo progettati nel secolo scorso
Valorizzazione
mettere in valore un ambito territoriale significa anche spiegarne le componenti tecniche di tutela e
conservazione, soprattutto alle nuove generazioni e a chi non conosce la storia del territorio
Zona umida
sono 1.600 gli ettari che nel sistema della Renana sono destinati a trattenere le acque di pioggia in eccesso, si tratta di zone umide che svolgono la triplice funzione
di presidio idraulico, di tutela della biodiversità e di conservazione dell’ambiente vallivo tipico del
paesaggio tradizionale regionale
74
Coop Adriatica - Ausilio per la spesa di San Lazzaro di Savena
Ausilio Coop è un servizio di consegna gratuita della spesa a persone anziane e disabili, promosso da
Coop Adriatica ed effettuato dai volontari della Cooperativa. Ausilio Coop nasce nel 1992 grazie
all’impegno di un gruppo di soci di San Lazzaro di Savena e si espande notevolmente sul territorio
nel corso degli anni, assumendo dimensioni davvero importanti: oggi oltre 500 soci di Coop
Adriatica fanno volontariato portando la spesa e libri a casa di anziani con più di settantacinque
anni non autosufficienti, persone segnalate dai servizi sociali, famiglie con portatori di handicap e
persone senza aiuti familiari.
Ausilio
Buona volontà
ne abbiamo da vender
Compagnia
che con il nostro servizio faccanziani
Disponibilità
con discrezione
Egoisti intelligenti
facciamo del bene agli afacendolo a noi stessi
Festa degli utenti
uno dei nostri momenti di agg
Gratitudine
Humour
un sorriso non costa niencambia la giornata
Insalata di riso
noi volontari siamo come ingredche messi insieme formano un b
Leggerezza
nel senso di non far pesare agli uche facciamo
Mal di schiena
dopo aver portato a domicilio, aneve, 20 buste della spesa senza
Naturalezza
con cui affrontiamo il lav
75
dere
cciamo agli
li altri ssi
ggregazione
iente e
edienti diversi n buon piatto
li utenti quello
anche con la nza ascensore
lavoro
Ord
da evad
Perso
ne incontriamo tatutte le fas
Qua
del serv
Rice
quelle che ci scambinei nostri c
un modo per parl
Spesa e Scibo per la pancia
Telefo
di chi ha biso
Uten
Volon
pieni di vivac
Zucch
che portiamo agli utencome do
rdini
vadere
rsone
tante e copriamo fasce d’età
ualità
ervizio
icette
biamo con le nonne ri colloqui, arlare e tirarle su
Sorriso
cia e per la mente
efonate
isogno di noi
tenti
lontari
acità e verità
cchero
tenti, come prodotto e dolcezza
76
Cooperativa Accaparlante del CDH Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna
L’Associazione Centro Documentazione Handicap, nata nel 1996, gestisce il centro di
documentazione attivo dal 1981 per iniziativa dell’AIAS di Bologna sui temi dell’handicap, del
disagio sociale, del volontariato e del terzo settore. La Cooperativa Sociale Accaparlante Onlus è nata
nel 2004 per iniziativa dello stesso gruppo di lavoro del CDH. L’associazione e la cooperativa si
propongono di: essere un laboratorio culturale aperto sui temi dello svantaggio e della diversità;
favorire una cultura in cui le persone svantaggiate siano “soggetti di diritto”, protagoniste del
cambiamento personale e sociale; dare a ogni persona svantaggiata la possibilità di un’integrazione
basata sulla valorizzazione delle sue risorse; far uscire dalla “riserva” persone e temi normalmente
relegati in recinti e dar loro un’adeguata visibilità.
77
Ambivalenza
come desiderare una cosa,
ma non poterla fare
Bisogno
Cultura
Dare
Empatia
Fiaba
(parola detta da più di 3 persone)
Gioco
Handicap
Inclusione
Libertà di espressione
Mutamento
Nudo
come mettersi a nudo
Opportunità
si generano occasioni sia per il disabile
che per l’educatore
Paura
Quasi
Responsabilità
Sorriso
Tu
Uffa!
Vita
Zero
si parte da 0; ci vedono come 0
78
COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti
COSPE nasce nel 1983 ed è un’associazione privata, laica e senza scopo di lucro. Opera in 30 Paesi del
mondo con circa 150 progetti a fianco di migliaia di donne e di uomini per un cambiamento che assicuri lo
sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. Lavora per la
costruzione di un mondo in cui la diversità sia considerata un valore, un mondo a tante voci, dove
nell’incontro ci si arricchisca e dove la giustizia sociale passi innanzitutto attraverso l’accesso di tutti a
uguali diritti e opportunità.
Acqua
Barriere
da abbattere
Comunicazione,
aspetto per noi altrettanto impche fare progetti:
comunicare un nuovo modo di farecooperazione, che rigetta l’assisten
favorisce il “lavorare con” le personecui si va; comunicare con bambini e r
in continua evoluzione
Diritti
lavoro sui diritti umani, i diritti deil diritto d’informazione
Educazione
all’interculturalità e ai diritti di ci
Festa
per farsi conoscere come COsarebbe bello fare una festa in Piazzè giusto mettere in primo piano la g
questo lavoro, di lavorare insieme, diqualcosa e non solo mostrare le
come nei vecchi modi di fare ques
Globale
perché lavoriamo ovunquma soprattutto perché qualunque c
ovunque, riguarda chiunq
Hashtag
perché fa riferimento a un’impforma di comunicazione
Integrazione
è meglio dire Interazion
Luoghi
luoghi lontani in cui si va a lavorare ecome l’ufficio, la nostra casa in
Mamma mia!
la fatica di portare avanti i pr
79
portante
are progetti di tenzialismo e ne dei luoghi in
e ragazzi su temi ne
i delle donne, ne
i cittadinanza
COSPE azza Maggiore: la gioia di fare di andare verso
le “sfighe” uesti progetti
que, e cosa succeda nque
mportante one
one
re e luoghi vicini a in Italia
progetti
Non vio
No pr
Olt
Oltrepassare gper raggiungere
Punti d
creare il dialogocon diversi pu
Questi
Questions
Ribaltam
ovvero la capacità del Ci problemi e di fare p
continuamente il punto dattivando un ribaltamento
Sog
in una scuola superiore abdi appendere delle foglie
In corrispondenza delle racontenuto parole rigu
in corrispondenza del trondovuto racconta
mentre le foglie da appencontenuto prog
Molti alberi erano senza foil futuro non è più visto
ma come una
Terri
Trasform
Utop
Urgenza, Uman
Vo
diverse, molteplicità di di attività, di
Z (Km) Z
Zero con
violenza
profit
ltre
re gli Ostacoli ere gli Obiettivi
i di vista
ogo fra persone punti di vista
stionari
ns Qualità
ltamento
el COSPE di analizzare e progetti cambiando to di vista “tradizionale” nto dei ruoli e del potere
ogni
abbiamo chiesto ai ragazzi lie di carta a un albero.
radici, le foglie avrebbero iguardanti il passato, ronco, le foglie avrebbero tare il presente;
endere ai rami avrebbero rogetti e sogni. foglie sui rami del futuro: sto come una promessa na minaccia
rritori
rmazioni
topia
anità, Unione
oci
di persone, di progetti, di territori…
Z Zero
consumi
80
CSI Centro studi e ricerche in Salute Internazionale e Interculturale
Il CSI nasce nel 2006 all’interno del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università di
Bologna. Il CSI si occupa di formazione e ricerca in salute globale adottando un approccio
multidisciplinare volto ad analizzare i processi di salute e malattia nel contesto più ampio del loro
determinanti prossimali e distali. Alle attività, portate avanti con metodologia partecipativa,
contribuiscono ricercatori, docenti, professionisti e studenti provenienti da diversi ambiti disciplinari
(medicina, sanità pubblica, antropologia medica, scienze umane e sociali, diritto, economia).
Autoreferenziale
la ricerca non può esseperché implica una responsabi
Bisogni
e necessità da soddisfadi coloro che si rivolgono
Corpo
il centro del nostro lavo
Dogmatismo
da rompere: le cose non possono andare solo
modo; si possono contemplaalternative
Etica
eccome se c’è!
Formazione
continua: di noi a noi stessi e di n
Genitore
della legge: i diritti umani (come quello al
possono essere genitori non soloma anche di altri modi per so
la causa di un determinato
Ho un dubbio
non solo certezze
Internazionale
Libertà
di andare controcorren
Mutamento
ed evoluzione costante, all’internsi intravede già il risulta
81
sserlo bilità sociale
sfare no a noi
avoro
lo in un certo plare delle
di noi agli altri
alla salute) olo della legge, r sostenere to diritto
rente
erno dei quali ultato
Nlo diciamo per
il diritto ad u
Ogni
deve implicare la mas
Polit
il senso del nos
Qualità d
Relaz
solo nella dimensc’è la possibilità di u
Salu
non solo come assistenzma anche come benes
equità, ambiente, g
Trasform
una tensione continul’utopia del ca
Un forte impe
per la buon
Vocaz
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Zibald
le organizzaziosono tra le più com
perché devono bilanciaMa noi cerchiamo di ess
No
er rivendicare d una scelta
ni cosa
assima responsabilità
litico
ostro progetto
à della vita
lazioni
ensione collettiva di un cambiamento
alute
nza o sistema sanitario, essere, diritto, lavoro, e, giustizia sociale
rmazione
inua verso qualcosa, cambiamento
pegno sociale
ona salute
azione
rché lo fai?
aldone
zioni sanitarie omplesse al mondo, ciare molteplici finalità. essere organizzatissimi!
82
Emergency Gruppo di Bologna
Emergency è un’associazione italiana fondata nel 1994 da Gino Strada e Teresa Sarti per offrire cure
medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà in tutto il
mondo. L’impegno di Emergency è reso possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e
sostenitori e l’azione di Emergency si basa sul principio che ogni persona ha il diritto di ricevere cure
mediche. L’associazione costruisce e gestisce ospedali, punti di primo soccorso per le emergenze,
centri di maternità, poliambulatori e ambulatori per i migranti e le persone disagiate, fornendo
servizi completamente gratuiti.
Afghanistan,
Africa, Accoglienza, Attenzion
Banchetto Bambini
Cura Coraggio, Condivision
Coerenza, che ci ha portato a
Donazioni Diritti: dice Gino «Un diritto è pe
è un privilegio»; Dover
Espatriati «Emersi senza frontier
(come ci ha chiamato un nonnoEspatriati, quelli che lavorano ne
fuori dall’Italia
Fatica buona, in senso positivo, Fiducia, F
Guerra la Gioia dei bimbi quando, finamedici mettono loro le protesi giocare a calcio; Gratuità: tut
pazienti sono curati gratuita
Help
Ingiustizia lotta all’Indifferenza, Imp
Libertà Lavoro; Ludico, negli ospe
ci sono i luoghi per far giocare Lezione, nel senso di dare la poimparare a chi non ce l’ha (le s
ospedali) e di insegnare agli altrifare nei confronti del pros
Medici
83
ione, Amore
ione ai 20 anni
per tutti, se no vere
iere» no una volta) negli ospedali
Famiglia
finalmente, i esi e possono tutti i nostri uitamente
mpegno
spedali re i bambini. possibilità di e scuole negli ltri cosa si può rossimo
Maternità, Morte; una in ospedale, in sala o
l’odore di Sangue e Mdella guerr
Nostaquando stai in ospedacasa, Nostalgia del Pae
Numeri delle pe
OspeOperazioni, O
Odio da affrontare, da c
Pianquelle che ci sono nei
ospedali, Partecipazioncome il centro di Anab
dedicato unicame
QuadQualunquismo che c
Qual
RelazioniResponsabilità, Riso, R
Ripudiamo
ScuoSalute, Seno mat
Solidarietà,
TereSarti fondatrice d
insieme a Gino Stra
Uguagl
VolonViolenza da c
Valori, Vagi
Zone di
na volta Gino disse che, a operatoria, si sente Merda, che è l’odore
erra; Mine
stalgia, edale e vuoi tornare a Paese che hai lasciato; persone curate
pedali Opportunità
a combattere: Orgoglio
iante ei giardini dei grandi
ione, Pazienti, Progetti, nabah in Afghanistan, mente alle donne
aderni e c’è, ma non in noi! alità
ni umane, Risate, Ricostruzione, o la guerra
cuola aterno, Sudore , Speranza
eresa ce di Emergency, trada; Trasparenza
aglianza
lontari a combattere; agito, Vivere
di guerra
84
Flash Giovani Il portale per i giovani a Bologna
È un sistema integrato di portali «dai giovani per i giovani» voluto dal Progetto Giovani dell’Area
Cultura del Comune di Bologna, on line dal 2000. L’esperienza si è consolidata e ulteriormente
arricchita grazie al cofinanziamento del Dipartimento della Gioventù-Presidenza del Consiglio dei
Ministri, in collaborazione con l’ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, nell’ambito dei Piani
Locali Giovani-Città Metropolitane. In particolare, Flash Giovani è una vetrina della creatività che
pubblica prodotti artistici giovanili, come poesie, foto, disegni, fumetti, net-art, musica e video; è una
web tv, una trasmissione radiofonica e un programma televisivo; è un laboratorio, un open space in
cui i giovani possono confrontarsi e scambiarsi esperienze; è una preziosa opportunità di formazione
che consente ai giovani che vi partecipano di stabilire uno scambio e un contatto costante con i
professionisti che li coordinano; e infine, è uno strumento concreto di partecipazione e cittadinanza
attiva.
Ascensore
perché nella mia vitasto salendo e scendend
Arte, Accoglienza, Ascolto,
Burocrazia
Compromesso
Censura, Collaborazione, CuCazzeggio, Cinema
Diplomazia
Divertimento, Distrazioni,
Energia
ne serve a bizzeffe per portare avanti qualsiasi p
Empatia, Emozione, Entusiasmo
Fumetto
Fantasia
Giovani
Gente, Gioco, Goliardico, Ge
HTML
Informazione
Indagine, Interessi, IlluminaIntellighenzia
Lavoro
Laboratorio, Limbo, Lezi
Melodramma
quotidiano
Novità
che ricerchiamo in continu
85
vita ndo.
, Ansia
uriosità,
Dignità
fe si progetto. smo, Elefante
entilezza
inazione,
ezione
nuazione
Ora
che hanno a cl’Organizzazione
Procras
la sublime arte d
Quotid
Recen
Stam
Turi
Titoli, Thumb
Umo
Veloc
Varietà,
Zela
bella
rari
a che fare con one e l’Operosità
rastinare
e del saperlo fare
tidiano
ensioni
ampa
uristi
bnail, Topos
more
locità
, Valori
elanti
la Zia
86
Gente ordinaria e gente comune, gente che fa, gente che produce, gente sottoccupata, gente
incantata, gente improduttiva, gente selvatica, gente morbida, gente ubriacona, vecchia gente senza
passato, giovane gente senza avvenire, gente lontana dalla cronaca e dal pettegolezzo: gente che
costituirebbe a prima vista una massa anonima ma che, se indagata con solo un poco di attenzione,
riserverà molte sorprese e curiosi aneddoti: insomma gente di cui vogliamo raccontare…
Pier Vittorio Tondelli
87
Foto di Davide Saccà
88
GEV Guardie Ecologiche Volontarie
Le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie della Provincia di Bologna sono cittadini che, dopo aver
frequentato appositi corsi di formazione e superato un esame, diventano pubblici ufficiali, con il
compito di verificare che le leggi a tutela dell’ambiente vengano rispettate. In particolare si occupano
di: salvaguardia della flora spontanea e rara; disciplina della raccolta dei prodotti del bosco e del
sottobosco; disciplina e regolamenti dei Parchi Regionali e delle riserve naturali; disciplina degli
scarichi nelle fognature e nei corsi d’acqua superficiali; disciplina per lo smaltimento dei rifiuti;
vincolo idrogeologico; prescrizioni di Polizia Forestale; applicazione dei regolamenti comunali e delle
ordinanze sindacali finalizzate alla tutela dell’ambiente; norme per la tutela della fauna e l’esercizio
dell’attività venatoria e piscatoria; tutela della fauna minore in applicazione della L.R. 15/2006. Le
loro funzioni non si limitano tuttavia alla vigilanza e alla sanzione: le GEV promuovono l’educazione
e l’informazione ambientale e aiutano gli organi competenti nella protezione civile.
Asino come quelli con cui a Castelbuono, in
la raccolta differenziata dei rperché il camion non passa per le
Bambini
educarli al rispetto della natura è impI bambini non dicono Bello o
sono gli adulti che trasmettono loro q
Conoscenza
per diffondere Cultura, Cura, Perché l’ignoranza uccide noi e l’
Città, Censimenti di animali, C
Divise
Verdi, verdissime! Ora sono in arrivo le nuo
Educazione ambientale
GEV
è un enciclopedico, cheeduca bimbi, gestisce un campo per
segue gli scavi archeologici, vigila fa l’antincendio, il tagliaboschi, lacivile, alluvioni e straripamenti, la
pesca e caccia, i cani, i liquaE di tutto questo conosce regolame
Identità
alla quale teniamo tantissimIstrice: ogni anno scatta lo spostamenLe GEV li attirano con il mais e poi li
campi, che rovinano per gol
Libro della Natura
«Se lo apri, ti accorgi dello stupla Natura induce, perché è madre e
Ecco perché bisogna tutelarne il benela forza (sanzione, vigilanz
ma anche con la didattica, l’eduPer questo non siamo armati e non
esserlo. Occorre imparare ad «abbaflusso della vita, senza volerla vi
Mansioni
sono tante e varie (vedi GE
89
in Sicilia, fanno ei rifiuti r le stradine
mportantissimo. o Brutto:
questi concetti
Civiltà. e l’ambiente. Cacciatori
uove
tale
he er terremotati, ila sui rifiuti,
, la protezione i, la vigilanza uami… menti e leggi
ssimo. ento dell’istrice! i li spostano dai golosità
tupore che e e ci accoglie». ne, non solo con
anza), ducazione.
non vogliamo bandonarsi al violentare»
GEV)
Not
a caccia di lucciole, che prne appare 1 e poi 2 e po
Osser
Odori del bosco: l’umido ddell’anno, il Parco dei
Pipistr
animale maltrattato eperseguitato a causa di s
Ricc
ovvero: furbizia, come qusi rotolava su un tappeto
per infilzarli sulla schiepossibile al
Ravaldone!!! Il Ravaldone (la vecchia bici lasciata legpiano piano, viene porta
rimuovono e la portano alPiazza G
Silen
il rumore del silenzio nelSuoni, Sensibilità, Sogn
Sorriso con cui agire, Su
Tem
il concetto di Tempo a cotutto diverso dal comun
che ora si è allonta
Voci del
l’abbaio del capriolo, il cil merlo, lo zirlo del tordo,
il bramito del cervo, le fcammina e che ci dicono
Vigilanza è il primo cVolontari: prendono 12 c
benzina e basta. Anche le d
Zol
si controllano le zolle incapire in che stagione si è,
sono in quella zona, cheprimavera sa di malva, di msta sopra, ma anche cosa s
formiche,
otte
prima non si vedono e poi poi a decine, a centinaia
servare
o del bosco in certi periodi ei Gessi in primavera
istrello
e, invece, prezioso, i stereotipi ingiustificati
iccio
quella volta che un riccio to di acini d’uva caduta, hiena e portarne il più alla tana! (in bolognese Ravaldàn) è
legata al palo, alla quale, rtato via tutto. Le GEV la all’Associazione Amici di Grande
lenzio
nel bosco è meraviglioso. ogni che si realizzano,
uolo da cui parte tutto
empo
contatto con la natura è une concetto di tempo, tanato da com’era
del bosco
il canto della ghiandaia, o, il picchio che fa il buco, le foglie secche su cui si no che siamo in autunno. o compito delle GEV. 2 cent al km di rimborso e divise se le pagano da sé.
olla
insieme ai bambini per è, che vegetali e animali ci
e odore fa (se siamo a i menta…). Per capire cosa a sta sotto la terra! Vermi, he, sassi...
90
Gli amici di Luca Gli amici di Luca si sono costituiti nel 1997 per provvedere alle cure necessarie per risvegliare Luca,
ragazzo bolognese di 15 anni in coma per 240 giorni e purtroppo scomparso nel 1998. Dalla
vicenda di Luca è germogliata una promessa: la nascita della Casa dei Risvegli a lui dedicata, un
centro innovativo di riabilitazione e di ricerca inaugurato nel 2004 nell’area dell’Ospedale Bellaria
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Tra le tante attività, l’associazione Gli amici di
Luca ha dato vita nel 2003 a un percorso teatrale, dal quale sono germogliate diverse attività
laboratoriali e artistiche. La compagnia Gli amici di Luca è composta da ragazzi che hanno vissuto
l’esperienza del coma, attori, volontari e operatori della Casa dei Risvegli e ha come finalità
l’integrazione sociale, la riabilitazione delle persone con esiti di coma e la sensibilizzazione della
società al problema. Il percorso intrapreso parte dall’utilizzo del teatro in situazione terapeutica per
arrivare a produzioni artistiche dotate di una propria poetica, che nasce dalla peculiarità della
composizione del gruppo.
91
Autografo
una volta in treno tre ragazze me ne hanno chiesto uno
Bisogno di un Bacio,
magari da una Bella donna
Coma come Caduta;
come Cecchino, il destino che sceglie chi colpire
Disagio.
Oppure Diventare Deficiente (come Sacco)
Eccezionali.
Come noi!
Felicità che dà Forza.
Finto come dice sempre Sacco
Guerra
per riprendere se stessi
Handicap
Hospital
Imbarazzo
degli altri nei nostri confronti, Incidente, Ignoranza degli altri che non sanno
Labirinto;
Laboratorio, Lentezza
Male fisico,
Marziani come quelli che siamo
Nero
come il tunnel in cui cadi
Oltrepassare
gli Ostacoli
Partenza
del Percorso. Oppure Paolo, come chiama tutti Sacco
Querela, Questura
le parole che conosci dopo l’incidente
Ricordo
che non Ricordo, come qualcosa di Rotto, ma pronto per Rivivere,
disposto ad una Rinascita
Scout
come Davide, ma anche Sono Muto, il nostro primo spettacolo
Tenaci,
certi di esserlo, nonostante il Talamo, il nervo che controlla il
movimento degli arti, non funzioni più
Udito
inteso come sordità generale. Ma anche Umorismo e Unione.
Usato, come il nostro corpo
Via
Volontà, Volontario
Zombie
noi lo siamo stati... e Zitto Christian! Sei stato zitto per due anni e
devi recuperare però basta!
92
Gruppo Dentisti Il corso di dizione per dentisti è un laboratorio che si è tenuto all’ITC Studio, su iniziativa di un
gruppo di amici e colleghi, odontoiatri e affini, che volevano migliorare la propria capacità
comunicativa con i pazienti. La loro esigenza di formazione si inserisce in un progetto più ampio che
prevede la creazione di una trasmissione televisiva di divulgazione sui temi della prevenzione
dentale.
93
Antibiotici
«Aiuto, ho un ascesso!»
«Bravo!
Non mi ha fatto male!»
«Caspita
Che denti bianchi!»
Devitalizzare un Dente
(endodonzia)
Estrazione
Faccette dentali
ed estetica
Gnatologia
e dolori alle articolazioni cervico-lombari
Ho
male a un dente…
Implantologia
Laboratorio odontotecnico
«Meno Male
che c’è l’anestesia»
Non solo denti…
ma tutto il corpo
Ortodonzia
Pedodonzia
ovvero le cure ortodontiche ai bambini
«Quale
dente fa male?»
Ricoprire
un dente
Sanguinano
le gengive
Tessuti periorali
fillers e ringiovanimento
Una otturazione...
come farla?
Velscope
la lampada per la prevenzione del cancro orale
Zig Zag
igiene si fa
94
Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla Il gruppo di lavoratori e lavoratrici dell’azienda La Perla da un anno partecipa attivamente a un
laboratorio teatrale, nato con l’intento di documentare la crisi di una delle maggiori realtà produttive
della nostra regione, crisi che si è conclusa l’anno passato con un passaggio di proprietà che ha
regalato finalmente ai dipendenti un barlume di speranza. L’eccezionalità del percorso realizzato sta
nella voglia dei partecipanti di mettersi in gioco su una fetta recente, e in buona parte dolorosa, della
propria biografia. Proprio dalle loro testimonianze è nato uno spettacolo, frutto della collaborazione
tra CGIL, CISL e UIL da un lato e Compagnia Teatro dell’Argine dall’altro, che vede come protagonisti
in scena una ventina di lavoratori e lavoratrici dei vari settori de La Perla.
95
Affiatate
è solo così che si va avanti
Bimbe
come quelle della signora Ada
Colleghe
che diventano più di semplici colleghe, si trasformano in socie, amiche,
compagne di strada
Donne
Esuberi
uno dei nostri peggiori incubi
Fenice
perché siamo risorte dalle nostre ceneri, proprio come lei
Gruppo
che ci ha dato la forza di cui avevamo bisogno
Help
Improvvisati
a far tutto ciò che era necessario, a diventare anche altro da noi stessi
Lavoratori
e in quanto tali, dotati di un’identità
Mutande
grossolanamente, è quello che facciamo qua
Nudo
Operose
come le api
Perla
Qualità
Resistenti
le mutande e noi
Scommessa
Toste/i
Urgente
Vipere
X001
codice colore
Yankees go home!
Noi gli americani non li vogliamo!
Zuzzurrellanti
96
Harambe Harambe è un’associazione senza fini di lucro nata a Bologna nel marzo 2004 grazie alla volontà di
studenti universitari italiani e stranieri. «Harambe» è un termine della lingua swahili che significa
«noi insieme» e che indica la volontà dell’associazione di cooperare per il miglioramento delle
condizioni della vita umana di tutti. In particolare, l’associazione si rivolge a quelle minoranze i cui
diritti sono troppo spesso messi in discussione e la cui sopravvivenza, sia fisica sia culturale, è a
rischio. Al fine di superare la diffidenza e la paura verso l’altro, Harambe realizza molteplici attività:
tra le più importanti, l’associazione ha attivato uno sportello sociale che aiuta le persone appena
arrivate da un altro Paese a districarsi con la burocrazia italiana e la ricerca di una casa e di un
lavoro; organizza corsi di italiano; mette a disposizione borse-lavoro per giovani migranti.
Alfabetizzazione:
il, lo, la, i, gli, le… quanto è difficile spiegare gli
Babele
Cooperazione
Collettività
Dialogo
E-learning
una nuova piattaforma dove possono studiare l’italiano anch
Facilitazione
per l’inserimento nel nostroMa anche Futuro. Quando unmoldava mi ha detto: «Maestr
conosco futuro», io le ho rispostnon esiste...». Poi le ho fatto fare
e le ho chiesto di scrivere 3 frfuturo; lei ha scritto: «Compreròcasa qui in Italia. Lui cucinerà s
me. Spenderemo tutti i nostri andare in vacanza». Le ho detto:
che il futuro non esiste
Gesti
perché all’inizio si comunica
Harambe
che vuol dire «noi insieme» in
Integrazione
Lingue
qui sono tante e, a volte, per rcapirci, ne parliamo più di
contemporanea, cioè traduciamoall’inglese o al francese e poi in
bengalese o swahili...
97
gli articoli
ve i ragazzi nche da casa
tro Paese. una ragazza stro, io non osto «Il futuro re un esercizio frasi con il rò una grande à sempre per tri soldi per to: «Vedi allora iste!»
ica a gesti
in swahili
r riuscire a di una in
o dall’italiano in arabo o in li...
Mon
diversi che si
Nazion
che è un po’ b
Opport
Offer
Paro
divertenti, corrette, sb«Io sano (io sono), mela
ciuchini (zucchine),aghlio (aglio), ghno
spacio (specchio)
Quad
abbiamo uno stock di 1Winx che regaliamoCosì vedi questi omo
escono da qui coquadernetto rosa
Rice
per imparare le parolci facciamo dire le
con tutti gli in
Scuo
Tavo
perché ne abbiamo se
Unio
Volonta
siamo 18 tra tirocin
Zup
la festa della zuppa, allacon una zuppa fa
ondi
si incrociano
ionalità
o’ burocratese
ortunità
ferta
arole
, sbagliate, inventate... elanciana (melanzana), e), ociali (occhiali),
hnocchi (gnocchi), io), cassa (casa)»
aderni
i 1000 quaderni delle o ai nostri studenti. oni grossi scuri che
con in mano un osa delle Winx...
icette
role di uso quotidiano le ricette dei piatti i ingredienti...
cuola
avolo
sempre troppo pochi
nione
ntariato
cinanti e volontari
uppa
lla quale parteciperemo fatta dai ragazzi
98
Il giorno sale, con grande forza
batte i suoi zoccoli tra le nuvole
il lattaio sui suoi bidoni
tambureggia sonate; al cielo ascendono i fidanzati
su scale mobili; selvaggi, con grande forza
si sventolano cappelli bianchi e neri.
Le api scioperano. Tra le nuvole
ruotano i procuratori,
papi cinguettano dagli abbaini.
La commozione domina sia lo scherno
che il giubilo. Velieri
sono piegati dai bilanci.
Il Cancelliere parteggia con un vagabondo
i fondi segreti. L’amore
è consentito dalla polizia,
è promulgata un’amnistia
per coloro che dicono la verità.
I panettieri regalano rosette
ai musicanti. I fabbri
fanno delle croci
ferri per gli asini. Come in un ammutinamento
irrompe la felicità, come un leone.
Gli strozzini, su cui sono gettati
fiori di melo e ravanelli,
si pietrificano. Buttati sulla ghiaia,
abbelliscono fontane e giardini.
Ovunque ascendono mongolfiere
la flotta di piacere è pronta a partire;
salite, lattai,
fidanzati e vagabondi!
Scioglietevi! Con grande forza sale il giorno.
Hans Magnus Enzensberger, Utopia
99
Foto di Davide Saccà
100
Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 Il Girovago è un progetto di editoria e storytelling digitale, nato nell’ambito della casa editrice
bolognese Nuova S1, incentrato sul rapporto tra culture e condizioni di vita differenti. Muove i primi
passi come una collana editoriale costruita intorno ai diversi significati del concetto di viaggio, alla
ricerca di storie in movimento che possano trasportare lo sguardo verso mete sconosciute, ma anche
aprire prospettive inedite su contesti apparentemente familiari. L’esordio avviene con la
pubblicazione di due libri in formato sia cartaceo che digitale. Allo stesso tempo, fedele al tema che
fa da filo conduttore, Il Girovago oltrepassa i confini della tradizionale definizione di “editore” e si
allarga fino a creare un contenitore molto più ampio e complesso: il sito diventa luogo virtuale e
punto di partenza da cui sviluppare idee, oltre che un mezzo di condivisione e scambio di
esperienze. Così, insieme al catalogo, all’interno del Girovago si possono esplorare una serie di
progetti paralleli di carattere collettivo e multimediale aperti ai girovaghi di tutto il mondo: a chi
sceglie di partire dall’Italia per stabilirsi altrove e a chi approda qui attraverso i percorsi e le storie
più diverse. Questi progetti sono work in progress e alla continua ricerca di collaboratori e storie.
Attenzione
a tutto quello che ci circo
Baratto
Curiosità
degli occhi che ci raccontamuovono il mondo
Diario di bordo
dei nostri corrispondenti dal
Endemico
Fotografie
di viaggio e non solo
Gironzolare
e perdersi per scoprire punti di
Habitat
da imparare a vivere
Intercultura
che arricchisce la scope
Jalapeño
… mai assaggiato uno
Kit di sopravvivenza
dalla mappa all’accendino, dal alla sciarpa… ogni viaggio ne
Libri
il viaggio cartaceo
Mappamondo
come obiettivo: senza ferma
101
rconda
ntano e
dal mondo
olo
di vista inediti
ere
perta
no?
za
al dizionario ne ha uno
marsi mai
Nomad
la libertà in m
Occ
sempre n
Palcosc
«Tutto il mondo è(W. Shake
Quotid
sempre uguale, s
Rispe
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il mezzo di traspor
Tem
ogni spazio ha
Umi
Viag
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World W
Xenol
per una civiltà d
Yur
la casa mobile traspovivere come un
Zatte
adismo
n movimento
cchi
re nuovi
oscenico
o è palcoscenico» kespeare)
tidianità
, sempre diversa
spetto
carpe
orto più affidabile
empo
ha il proprio
miltà
iaggio
scoperta
Wide Web
nologia
tà del convivere
urta
sportabile ovunque: una chiocciola
attera
102
Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei Un gruppo molto speciale di insegnanti e personale amministrativo tecnico e ausiliario dell’Istituto di
Istruzione Enrico Mattei di San Lazzaro di Savena ha deciso nel 2014 di riunirsi per frequentare un
laboratorio con il Teatro dell’Argine. Dopo aver assistito per tanti anni ai saggi teatrali che la
compagnia sanlazzarese realizza con i ragazzi dell’istituto, lo scopo dei professori, bidelli e personale
amministrativo era quello di concedersi un momento per stare insieme ai colleghi in modo diverso al
di fuori del lavoro, di perseguire una personale curiosità verso il teatro, di scandagliare i propri limiti
e capacità.
Appello conosciuto da tutti nella versionetradizionale, oppure nella versio
«Chi manca?». Supponendogli assenti rispondano…
Bagno «Prof, posso andare al bagn
Mentre svolgi i compiti Burocratici primi venti minuti di lezio
Capra! è il nome dello scopettone che
e non quello dello studente peggiorichiesta dei Compiti, dice di non
perché… non ha capito
Disciplina Docente Dizionario Demot
Esausto la fatica che si fa è tanta«Ercolino, al telefono!»
Forza in classe!
Giudizio sull’operato, mai sulla pers
In attesa del desiderato Giorno
«Ho» -Ho dimenticato i libri
-Ho sonno
Incubo ricorrente: cerco la mia aula e nocorro, cerco, chiedo alle bidelle,
enorme e intanto l’ora passa… comInceppato. Tutto si inceppa: le cfotocopiatrice, le porte, le tapp
Lezione Libro Lavagna
Macchina delle merende e del caffè, maMarcatempo per passare il bche è come timbrare il carte
103
ne bizantina sione breve: do che
o…
agno?». ici che rubano i zione
he pulisce, giore che alla on averli fatti ito
otivato
nta. »
ersona. no di ferie
bri.
non la trovo, le, la scuola è ome se mi fossi le chiavi, la pparelle…
ma anche il badge, rtellino
«No-Non ne ho-Non ho i c
-Non ho c-Cosa? -
Odoumano, a volte anch
«O studi o t
PagePagellino: si dà a m
solo per le insufficienze, ele Prove di r
Anche quando la
QuaderQuattro! Quadrimestr
Ridocome le fotocopie rimp
durante i compitRicreaz
SospSufficiente
Telefdei ragazzi che suona
Uscita dquella che una vol
Vocicontinuo e costan
C’è un Volontario? C’è, mper ottenere un buon Vot
La minaccia è sem«Vi boccio
Zeril voto mit
Zaino Zu
on» ho voglia… i compiti! o capito. Niente.
dore che alla prima Ora. o ti boccio»
agella metà Pentamestre,
e, e dopo si programmano i recupero. la voglia è poca
erno(ne) stre Quasi sufficiente
idotte mpicciolite per copiare piti di Recupero. eazione
speso te Silenzio!
lefono ona in continuazione
didattica volta era la gita…
ociare tante a tono alto. è, ma manca la Volontà, oto e godersi le Vacanze.
sempre la stessa: cio tutti!»
ero itologico. ucconi
104
Iraniani a Bologna Questo gruppo non è un’associazione culturale, né una cooperativa: sono meno di una decina di giovani
di origine iraniana che vivono a Bologna, dove studiano o lavorano in vari campi. Accomunati dal
desiderio di condividere la loro condizione di iraniani e di espatriati, ci hanno aiutato a comprendere il
paese dal quale vengono, con il quale intrattengono rapporti, spesso conflittuali, ma pieni anche di amore
e nostalgia. Il collegamento con loro è stato fatto grazie a Sanam Naderi, attrice della prim’ora della
Compagnia dei Rifugiati, ora Cantieri Meticci, e della Compagnia Multiculturale del Teatro dell’Argine.
Arabi
il nostro popolo non è molto della politica araba islamista, noil fatto che il governo attuale fac
che fa in nome dell’Islam
Bevande alcoliche
in Europa non ci sono divieti rdobbiamo approfittarne…
Censura
quella con cui abbiamo imparato aCostume da bagno: poterlo indossar
che si avvera quando usciamo
Discoteca
un’altra delle cose buone di cui ain Europa
Embargo
quello verso l’Iran, ma che riguardiraniani che viviamo all’est
Non possiamo ritirare soldi che cversati in una banca, per ese
Fare i conti
con una voce interiore che ci mettsu cosa è proibito, ci autocens
Giallo
è il colore della malattia: in una delltradizionali c’è una cerimo
per cui si dà il giallo al fuoco (la mprende il rosso dal fuoco (la
Ho voglia di una birra
e qua posso berla!
Invasioni
quelle subite dall’Iran nel corso di
Kebab iraniano
col riso, è molto più buono di qu
Lei
nella nostra cultura si dà semprerispetto
105
lto amico non ci piace faccia quello lam
ti religiosi, ne…
to a convivere; sare è un sogno o dall’Iran
i approfittare
arda anche noi ’estero. e ci vengono
esempio
ette in guardia nsuriamo
elle nostre feste imonia a malattia) e si la salute)
irra
di molti secoli
quello solito
re del lei per
Ma
poterci andare è un alrealizza quando us
Naziona
l’iraniano si fa vanto di aa tutto il mondo; sop
Opposi
c’è sempre una parteall’oppos
Polit
è impossibile essere iranpolitica. Un po’ come il
Qualcuno
e abbiamo sempre paura
Ros
il colore del fuoco puri
Schizof
dentro le case siamo in ualtro: adottiamo una p
quando siamo fuori, in socin casa gettiamo
Togliersi
come toglier
Un altro i
siamo sdegnosi gli uni necome se avessimo s
lo sguardo
Vel
la foto sul passaportoquando in Occidente ti chti vedono senza velo, comi
Zavo
l’ignoranza della gente, chcultura ha radici
è un peso da
are
altro bel sogno che si usciamo dall’Iran
onalismo
i aver dato cultura e arte soprattutto i tappeti
osizione
rte del nostro popolo osizione
litica
aniano e non parlare di il calcio per gli italiani
o ci osserva
ura di essere controllati
osso
urificatore, della salute
zofrenia
n un modo e fuori in un parvenza islamizzata società; ma quando siamo mo la maschera
rsi il velo
iersi un peso
ro iraniano
nei confronti degli altri, o sempre addosso rdo altrui
elo
rto è sempre col velo: chiedono il passaporto, e minciano a fare domande
vorra
che non sa che la nostra ici antichissime, da portare
106
ISCOS Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo - Emilia Romagna
ISCOS è un’associazione senza scopo di lucro e una ONG di respiro europeo. Nasce nel 1983
dall’esperienza sindacale della CISL per promuovere azioni e programmi di cooperazione
internazionale in coerenza con i propri principi fondativi, nella convinzione che povertà, esclusione
sociale, assenza di diritti umani e sindacali siano frutto di un portato storico nel quale gli interessi
individuali e privati hanno prevalso sui criteri etici e democratici di ridistribuzione delle ricchezze
del pianeta. Nel 1990, su iniziativa e stimolo di Enrico Giusti, nasce ISCOS-Emilia Romagna, che, in
coerenza con i principi cardine dell’organizzazione nazionale (solidarietà, giustizia sociale, dignità
dell’uomo e pace) si occupa di difesa delle libertà sindacali e dei diritti umani, lotta alla povertà e
alle discriminazioni, sostegno alle comunità colpite da catastrofi naturali e guerre.
107
Amicizia
Amazzonia, Alpaca, Animali e progetti
Bologna ∼ Bolivia
Cooperazione
Crescita Cronogramma CISL Costruire percorsi
Cura
Democrazia
Disabilità Difficoltà Diretti focus del nostro agire
Enrico Giusti
fondatore ISCOS
Femminile
come il genere. Fuori Finanziamento
Giovani
Huacaya
una razza di Alpaca
Idee
tante, il problema è realizzarle e, come le Iniziative, non mancano
Lavoro
Legami
Mozambico
Missioni, Miniera, Mediazione, Multinazionali
Novità
Obiettivo
Organizzarsi per raggiungerlo
Progettese
l’unica lingua da conoscere per scrivere Progetti
Quinoa
cereale peruviano
Risultato
Relazione, Responsabilità, Ricerca fondi
Sostenibilità
a volte una parola inutile
Tempo
«Darsi il tempo»
Uguaglianza
di diritti e doveri
Video
esempio efficace di testimonianza diretta
Žytomyr e Zenica
(Ucraina) - (Bosnia)
108
Istituto Ramazzini L’Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale onlus impegnata da oltre vent’anni a combattere il
cancro. Tutti gli sforzi e le attività sono guidati da un importante principio: «Nei laboratori di ricerca,
nei poliambulatori, negli incontri con i cittadini è necessario tentare di infondere la cultura della
prevenzione, perché solo attraverso essa si può pensare di poter combattere più efficacemente il
cancro». Sono infatti tre le aree principali di intervento dell’Istituto: diffusione dell’informazione,
diagnosi precoce e ricerca scientifica, finalizzata all’identificazione e quantificazione, su base
sperimentale, dei rischi cancerogeni, oltre che alla valutazione di efficacia e tollerabilità di farmaci e
principi attivi, utilizzabili per contrastare l’insorgenza e/o la progressione dei tumori.
Aiuto
che offriamo per la cura e la prevcancro
Bigiotteria
che ci portano per arricchire negozio dell’usato
Cancro
la lotta avviene attraverso treintervento: la ricerca scientifica,
precoce e la diffusione dell’info
Donazione
è anche grazie alle donazioni chcontinuare a vivere
«È meglio prevenire che cur
l’eredità più importantrasmessa dal medico carp
Bernardino Ramazzini (1633padre della medicina del l
Facchine
è come ci sentiamo, con tutte le portano da spostare e da sis
Gratificazione
quando vediamo tanta partec
Handicap
Informazione
attraverso la diffusione dell’infocerchiamo di creare consape
Lotteria
uno dei tanti appuntameorganizzati dall’Istitut
109
revenzione del
ire il nostro
tre aree di ca, la diagnosi nformazione
che possiamo re
urare»: ante rpigiano 33-1714),
el lavoro
le cose che ci sistemare
tecipazione
informazione apevolezza
menti tuto
Malt
uno dei padri dell’ondirettore della fond
ideatore dell’hospice di Baltro ancora. Una
alla ricerca e alla lott
Nego
abbiamo inaugurato un«le Ramaz
… Ost
C’han portato de
Piaz
è nelle piazze che si iniziative, è scendendo
voce al nostr
Quad
Ricer
scientifica su base specancerogeni e dell’effic
la cu
Solida
un aspetto importasopravvi
Tortel
Ultimo m
Viag
ogni mese ha le sue gitsezioni dei vari C
Zanz
altoni
’oncologia moderna, ndazione per anni, di Bentivoglio e di molto na vita dedicata
lotta contro il cancro
egozio
un negozio dell’usato: azzine»…
steria!
dell’altra roba!
iazza
si tengono le nostre do in piazza che diamo
tro Istituto
adrato
cerca
perimentale dei rischi fficacia dei farmaci per cura
darietà
rtante della nostra vvivenza
tellino
o minuto
iaggi
gite, organizzate dalle Comuni aderenti
nzare
110
Legambiente Emilia-Romagna Legambiente è una onlus nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento
antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni
’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato sempre l’ambientalismo scientifico, la scelta, cioè, di
fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, che hanno
permesso di accompagnare le battaglie dell’organizzazione con l’indicazione di alternative concrete,
realistiche, praticabili. Questo, assieme all’attenzione costante per i temi dell’educazione e della
formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società, fino a
farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio. Ogni anno svolge
iniziative regionali e locali con la partecipazione dei soci, dei cittadini e con i ragazzi delle scuole.
Ambiente
da tutelare. Acqua: magari fosse pubb
Beni comuni
Bandiere, centrali fatte a Biose fossero ben fatte
Cigno
il simbolo dell’associazioCampi di volontariato
Domani cosa Dobbiamo
Si accumulano i mondi da s
Eolico
se fatto bene è necessarEnergie rinnovabili
Festambiente
Gruppo acquisto solid
Hotel
sostenibili da LegambienHashtag
Inquinamento
Legalità
Lega per l’ambiente:primo nome dell’associaz
Mal’aria
111
bblica!
iomasse,
zione; iato
mo fare?
a salvare
sario. ili
lidale
iente.
te: iazione
è il nome del mdelle polveri sot
Nuo
sinonimo dper indicare un cambia
Or
urbani di
Prospe
Progettazione Pianificaciò che c’è e su ciò ch
Quanto
Qui e ora il temp
Rifiu
Riuso Ricicl
Spre
di energie e Scomodo, perché qu
è sempre co
Tesse
la nostra bandi
Urba
Urbane
Volonta
Zanz
l monitoraggio sottili nelle città
uovo
o di aperto, biamento di mentalità
rti
i didattici
spettiva
icazione: ragionare su che si può cambiare
to da fare
mpo dell’azione
ifiuti
iclo Riduco
reco
e di risorse quello che facciamo complicato
ssera
diera portatile
rbano
nesimo
ntariato
nzare
112
Maestre Scuola Fantini Dopo vent’anni di lavoro insieme, alcune maestre della scuola primaria Fantini di San Lazzaro di
Savena si sono concesse un intero pomeriggio per ritornare bambine, per mettersi in gioco in prima
persona e vivere sulla propria pelle un percorso teatrale solitamente dedicato, nella loro scuola, alla
fascia d’età compresa tra i sei e i dieci anni. Il clima allegro e di complicità nato durante le ore
passate insieme ha stimolato le maestre a inventare un mondo ideale, un mondo che piaccia di più a
tutti, in cui i bambini e le bambine possano sempre essere protagonisti.
Accoglienza,
ogni mattina, in quel momso già che dovrò avere tanta p
Bambine
bambini che salgono in frettafacce tristi, facce allegr
ogni giorno non è mai ug
Chiacchiere,
proposte, confidenze, rissono tutte importanti
e da me devono essere asc
Domande
dai bambini ne arrivano a vnon c’è niente di meglio della lo
Energia,
Felicità,
Gioia,
Humour
ogni giorno, è per questo che al lavovolentieri sempre torn
Immaginazione
la chiave che tutti fa voled è così che è più facile im
Può accadere che a qualcuno s
Lacrimuccia,
e non è sempre dettoche sia di una femminuc
A metà mattina si scarta una
113
omento ta pazienza
tta le scale, egre, uguale
risate, nti scoltate
a volontà, loro curiosità
avoro rno
volare imparare.
o scappi una
tto uccia.
na salutare
Meren
perché tutti abbiamo bis
Nov
belle, nella classe
«Aprire Occh
un nuovo Progetto
Quad
a righe, quadernpuoi trovare lavo
ma anche lav
Finalmente alle tredic
Refezi
I maschi certamente, doa pallo
Stud
ancora nel psembra non
«Tabellin
Maestra, se mi inter
La campan
Usc
fa tutti esgrandi e piccini se n
La Vdi un insegnanper nove mes
poi un po’ di riposo
gli Zaini rito
rendina,
bisogno di una pausina
ovità
sse ci sono spesso
chi e orecchie,
divertire vi farà!»
aderni
erni a quadretti, avori pasticciati, lavori perfetti
ici arriva la sospirata
ezione!
opo, vorranno giocare allone
tudio
l pomeriggio, n finire mai
lline, no!
terroghi sono guai!»
pana dell’
scita
esultare, e ne possono andare
Vita
nante è questa esi all’anno, so ma, a settembre,
ritorneranno!
114
Manutencoop Il Gruppo Manutencoop è il principale operatore attivo in Italia nell’integrated facility management,
ovvero la gestione e l’erogazione di servizi integrati, alla clientela pubblica e privata, rivolti agli
immobili, al territorio e a supporto dell’attività sanitaria. Tali servizi vanno dalla gestione
impiantistica al cleaning, passando per la manutenzione del verde, il property management e la
gestione della pubblica illuminazione, fino ai servizi specialistici per strutture ospedaliere. Il
rapporto del Teatro dell’Argine con Manutencoop nasce dall’interesse e dall’impegno profondo che il
gruppo ha sempre profuso in tutte quelle attività culturali, artistiche o di altro genere, che abbiano
forte ricaduta sociale e impatto sul territorio, con particolare attenzione e cura ai temi
dell’intercultura e dell’educazione, sui quali Manutencoop è da sempre molto attiva.
Africa
il continente da cui vengono i miAmore e Amicizia, sarà ban
ma senza queste cose dove s
Bisogno
di darsi una mano a vicenper poter vivere in armon
Collaborazione
tutti insieme si può costruire q
Divertimento
perché va bene lavorarema dopo che hai lavorato
Educazione
intesa in tutti i sensi, per diventare una persona m
Famiglia
siamo io e mia mamma, ma siamo siamo una cosa sola, un no
una famiglia insomma
Giovani
perché sono giovane e credo dun’opportunità per gli al
Ho vinto una borsa di stu
Impegno
per creare una città ideale ci vuimpegno e voglia di fare qualcos
Lavoro
perché vorrei ce ne fosse pe
Meritocrazia
perché bisogna faticare per fare bisogna farlo al megli
115
miei genitori. banale, e si va?
enda, onia
e qualcosa
are, ato…
si, migliore
o molto uniti, nodo,
ma
o di essere i altri
studio!
vuole testa, cosa per tutti
per tutti
farsi strada glio
Nuv
ci sto sopra da quando hoha vinto la bor
One
non so, adesso mi semb
Possib
di continuare a fareo di fare il lavoro ch
Quan
è arrivata a casa la letteborsa di studio, mia m
«Wow, ci sono
Ride
se ripenso alla faccia di mscoperto che ho preso
Scuo
è un vantaggio per tutti quperché attraverso lo Studi
miglio
Talen
Uni
nella mia classe c’erano dche stavano solo tra lor
ma non siamo tutti s
Zer
mia mamma crede che
uvola
ho saputo che mio figlio borsa di studio
nestà
bra che rubino tutti…
sibilità
are ciò che ci piace, che abbiamo scelto
uando
ttera che annunciava la ia mamma ha urlato no dei soldini!»
idere
i mia mamma, quando ha eso la borsa di studio
cuola
quelli che la frequentano, dio puoi avere un futuro
gliore
lento
nità
o delle fazioni, dei gruppi loro, e io mi chiedevo: ti sulla stessa barca?
ero
e studi zero... invece…
116
Mediateca di San Lazzaro di Savena 35.000 libri, 5.000 fra dvd, vhs e cd; 33 postazioni pc dalle quali si può navigare gratuitamente in
internet e utilizzare i programmi Office; 7 postazioni avanzate con software professionale per
elaborare immagini e grafica, fare editing video e creare dvd, fare desktop publishing e produrre
musica; 2 postazioni base riservate e attrezzate per i non vedenti e per gli ipovedenti. E non solo. La
Mediateca di San Lazzaro è uno spazio innovativo, in cui le aree della biblioteca pubblica si
integrano con l’area dell’informazione, dell’informatica e della cultura. È un cantiere in corso
d’opera, per restituire a tutti spazi di cittadinanza attiva, per dialogare con i giovani, per proporre
occasioni di pensare il nostro tempo e indagare la nostra epoca; è un punto nodale della
conservazione e valorizzazione della memoria, storica e sociale.
Alfabetizzazione
italiana e informatica per fornirnecessari per entrare nel mondo
Bambini
che arrivano, si conoscono, legiocano fra di loro e con i g
Distanze
da accorciare
Empatia
da mantenere anche quando è m
Frustrazione
da accantonare. I progetti sononecessario essere sempre p
Generazioni
a confronto: la Mediateca è per zero a cent’anni!
Hallo!
We speak English!
Informagiovani
lo spazio di informazione e oriegratuito per i giovani che ha
Mediateca
Libri
dall’analogico…
Multimedia
… al digitale! Forniamo ognsupporto... Almeno ci prov
Notti
e serate dense di attività culturaletti ad alta voce, film, aper
117
nire strumenti do del lavoro
, leggono e i genitori
molto difficile
no tanti ed è e positivi
er bambini da
orientamento ha sede in
gni tipo di roviamo!
urali, tra libri peritivi…
Or
un angolo di natura acda poco ina
Pazie
quella serve
Quo
e non è scritto sbagliato,ci vuole
Ros
il colore del tetto
Spre
una lotta continua cocontempo
Tett
ecosostenibile: una disceil fianco di u
Uten
tantissimi: il nostro bacoltre il comune di San
Vari
libri, giornali, audinformatiche, servizi di
culturali e formative claboratori manu
cinematogr
Zep
l’importante è non
rto
accanto alla cultura… inaugurato
zienza
rve sempre
uore
to, è proprio Quello che ole Qui.
osso
to nel nostro logo
reco
contro questo mostro poraneo
etto
iscesa verde che ricorda i una collina
tenti
bacino d’utenza va ben an Lazzaro di Savena
arietà
udiovisivi, risorse di informazione, attività e come corsi di lingue, anuali, rassegne ografiche...
ppa
n usare... un libro!
118
STUPORE
Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline
Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del
mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.
Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per così dire morto.
Albert Einstein, Come io vedo il mondo
119
Foto di Monique David
120
Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani fin dalla sua
inaugurazione ufficiale, avvenuta il 25 settembre del 1881. Ospita le ricche collezioni archeologiche
provenienti dall’antico Museo Universitario, dalla donazione del pittore Pelagio Palagi e dagli scavi
condotti a Bologna e sul territorio circostante tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il
Museo si colloca tra le più importanti raccolte archeologiche italiane ed è soprattutto rappresentativo
della storia locale, dalla preistoria all’età romana. Le antiche collezioni conservano capolavori
dell’arte greca e romana; di particolare rilievo è la raccolta di antichità egiziane, una delle più
importanti d’Europa. Ma il Museo si distingue anche per le attività educative e divulgative che
organizza e promuove, per facilitare l’accessibilità culturale a tutti livelli e per tutte le fasce d’età.
Archeologia
Bambini con i quali facciamo numerose a
guidate, laboratori e visite a
Coro nato dodici anni fa, il museo n
prove e i concerti, sfruttando il fasala ha un’acustica dive
Divertimento e Dedizione
Educazione Egizi Etruschi Eventi
Forza per sopportare la Fatic
Gioco il modo più divertente per im
Handicap
Intercultura Idee
Linguaggio Libri Lettura
Museo pieno di Mummie; anche por
Morte. Il nome proviene dal vicinora sede del Museo Civico Arc
Narrazione. Anche statua di Neron
che è senza testa
Oggetti e Opere, il museo ne vanta qua
Pesci quelli della fontana del m
121
e attività: visite animate
ne ospita le l fatto che ogni iversa
nti
tica
r imparare
ortico della icino ospedale, rcheologico
one,
uasi 200.000
l museo
Qua
Resta
StorPalazzo Galvani, che ovede le sue origini nel
iniziarono i lavori per ldi Santa Maria della M
del portico), a curcompagnia. Nei secol
cambi di destinafino all’inaugu
Museo Archeolo
Tem
Uom
Valo
Zannil «nonno de
È uno degli archeologcontribuito all’attuale
ualità
stauro
toria e ora ospita il museo,
nel 1336, anno in cui er la chiesa e l’ospedale Morte (da cui il nome ura dell’omonima coli ha subito diversi tinazione d’uso, gurazione del logico nel 1881
empo
omo
alore
nnoni del museo». logi che più di altri ha ale assetto del museo
122
Museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro di Savena
L’originario nucleo del Museo Archeologico dedicato alla memoria del giovane naturalista
sanlazzarese Luigi Donini sorge nel 1971 all’interno della suggestiva cornice dell’abbazia di Santa
Cecilia della Croara. Nel 1985 l’amministrazione comunale sanlazzarese rileva la gestione delle
collezioni e individua una nuova collocazione presso la palazzina di Via Fratelli Canova a San
Lazzaro di Savena. In tale sede viene organizzato il nuovo allestimento delle raccolte, nel frattempo
arricchitesi di importanti testimonianze, fra cui il lotto di resti di mammiferi fossili del giacimento
della Cava Filo. L’attuale allestimento, organizzato in tre sezioni, si avvale di strategie comunicative e
criteri espositivi innovativi, nell’intento di avvicinare maggiormente l’utenza ai contenuti illustrati,
utilizzando un linguaggio in grado di coniugare la correttezza scientifica delle informazioni con
l’efficacia didattica.
Ambienti
perché nel museo facciamo vederambienti cambiano nel tem
Adattamento, come queldell’uomo nell’ambient
Bifacciale
Strumento di pietra a forma di puanche “amigdala” per la sua forma
Conservazione
del patrimonio; Cultura come rispetto di tutto; Ca
Divulgazione
tramite le visite guidateDimensione, il museo è a misura
Entusiasmo
Evoluzione intesa come opposto de
Famiglie
che vengono qua, spessperché i bambini, che sono venuti c
vogliono tornare con i gen
Gioco
strumento per l’apprendim
Handicap
adesso i musei sono accessa chi ha un handicap motorio, ma
molto lavoro da fare affinché chi hasensibile (audiolesi, autistici, non
possa usufruire di ciò che offre
Innovazione
conservare proiettandosi anche
Lungimiranza
cercare di andare incontro alle nu
123
dere come gli tempo. uello nte
i punta, detto ma a mandorla
ambiamento
ate; ra di bambino
dell’estinzione
esso ti con la scuola, enitori
imento
essibili ma c’è ancora ha un handicap on vedenti…) re un museo
e nel futuro
nuove esigenze
Mem
museo luogo della memoprodotti, traduce il p
Nuc
è la parte del blocco di piemateria per la trasformutensili; Normalità che
Oloc
è l’era geologica in cuiOrigini, indaghiamo l
Princ
la preistoria è il pri
Quater
era geologica artificiale cper segnalare la compars
corrisponde a precisi m
Sen
che durante la preistoria
Testimo
Terr
Uten
Valorizz
Zol
che ha datoalla formazione de
emoria
moria; Mano, artefice di l pensiero in materia
ucleo
pietra da cui si preleva la rmazione della stessa in he non conosciamo più
locene
ui stiamo vivendo ora. o le origini dell’uomo
ncipio
principio dell’uomo
ternario
creata specificatamente arsa dell’uomo, e che non si mutamenti geologici
ensi
ria erano più sviluppati
onianze
erra
tensile
izzazione
olla
ato origine del nostro pianeta
124
Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna
Il breve workshop teatrale sperimentale Occupiamoci!, a cura del Teatro dell’Argine, nasce
nell’ambito dell’edizione 2013 di B.R.I.S.A.!, il festival di teatro realizzato nel mese di ottobre da Arci
Bologna. Vista la grande adesione, il percorso teatrale è proseguito, coinvolgendo donne e uomini dai
25 ai 55 anni, disoccupati, inoccupati e precari, insomma persone in cerca di lavoro, ma soprattutto
di uno spazio di condivisione delle proprie storie. Il laboratorio è stato l’occasione per raccogliere,
usando gli strumenti del teatro, le riflessioni, le improvvisazioni e i racconti dei partecipanti che, con
grande generosità e ironia, si sono messi in gioco per farsi testimoni di una realtà, quella della crisi
del lavoro, che non è solo una crisi economica, ma di identità e di ruolo. Questi materiali sono stati la
base per la scrittura dello spettacolo finale, realizzato all’ITC Teatro di San Lazzaro.
A.A.A. cercasi, ma anche Aspiraz
Biografia
perché ognuno ha la propri
Curriculum
che diventa la tua Carta d’id
Domani
Equilibrio
precario, da trovare
Fatica
perché cercare lavoro è come
Gente
ma anche Giustizia
Hercules
le nostre fatiche quotidiane sono
Impotenti
non riuscire a fare niente, sentin preda all’Inerzia, alla ricerca
Lavoro
equivale alla nostra Libe
Merito
non è mai una questione di se lo fosse non ci troveremmo d
tanti Muri. Non rimane altro dasperare in un Miracolo
125
razione
pria storia
identità
re
e un lavoro
no come le sue
ntirsi Isolati, rca di un’Idea
ibertà
di merito, o davanti così da fare se non olo!
Ner
perché assorbecome noi assor
In contrasto con il b
Occas
da cogliere, Opportunsuperare gli Ostacoli e
presi in O
Preca
personaggio (non) mitodifficile anche scegliere
e le Parole giu
Quad
Rabb
Responsabilità Resisten
Seren
Speranza SicurezzStabilità S
Tale
da mostrare e d
Uni
Umiltà Uma
Vole
è pote
Zol
cercare lavoro è mcome muovere la terr
qualcosa della
ero
be tutti i colori, sorbiamo i No.
bianco, che riflette
casione
unità da costruire per i e non sentirsi come Ostaggio
ecario
itologico per il quale è ere i Passi da compiere giuste da dire
aderno
abbia
tenza Risposta Rischio
renità
ezza Sogno Studio Soluzioni
alenti
e da dimostrare
nici
manità Utile
olere
otere
olla
mettersi in gioco, erra, è come scoprire lla propria vita
126
Olinda Olinda è un progetto collettivo nato nel 1994 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico
Paolo Pini di Milano. Il punto di partenza è stato quello di ricostruire contemporaneamente biografia
e identità delle persone e riconvertire gli spazi chiusi in luoghi aperti. In quest’ottica, la camera
ardente è diventata un bar, il convitto delle suore una foresteria, la cucina un teatro. Negli ultimi
quindici anni sono nati molti nuovi progetti che compongono una sorta di sistema culturale locale
per la cittadinanza sociale: un mix di impresa sociale, cultura e welfare locale con ristorante e
catering, ostello e abitazioni, teatro ed eventi. Da vicino nessuno è normale, Appunti partigiani,
libero orto e produzione di erbe aromatiche, centro estivo per bambini e laboratori di teatro con
giovani, inserimenti lavorativi e socialità, torneo di calcio e feste di quartiere.
Da Olinda, chi lavora al ristorante è consapevole di supportare l’ostello e chi lavora in ostello sa bene
di essere un grande supporto al teatro e viceversa. Un’attività alimenta l’altra. Solo così è possibile
mantenere una giusta competitività per accogliere clienti esigenti, ma anche compensare una giusta
imperfezione che ci permetta di coinvolgere persone svantaggiate.
Accoglienza
Brindisi
collettivi
Capacità
di aspirare sempre a qualcosa ddiverso
Disciplina
indispensabile nella gestione di tda fare
Elasticità
per saper gestire gli impr
Femminili
intuizioni
Gioco di squadra
per poter andare lontan
Humour
Interdipendenza
consapevole
Lungimiranza
è una fortuna poterimmaginare e prevede
Meticciato
è arricchente
Notti
(insonni)
Opportunità
nascoste da scoprire
127
sa di nuovo e
di tutte le cose
previsti
tano
er dere
ire
Pratic
masch
Qua
dei pro
Riqualific
urban
Sog
condivisi e co
Tuf
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Visio
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ualità
rogetti
lificazione
bana
ogni
condivisibili
uffi
so el conflitto
sioni
o termine
ero
oia
128
GENTILEZZA
Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline
L’amore può fallire, ma la gentilezza alla fine prevarrà.
Kurt Vonnegut, Un pezzo da galera
129
Foto di Luigi Burroni
130
Opera Padre Marella Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella - Città dei Ragazzi
L’Opera Padre Marella diversifica il suo impegno sociale nella provincia di Bologna e in quella di
Ravenna attraverso la conduzione di centri di accoglienza, case-famiglia e comunità terapeutiche che
rispondono alle diverse tipologie di esclusione sociale presenti sul territorio. Le diverse case
dell’Opera oggi ospitano più di 200 persone, che vengono assistite e seguite in maniera costante con
l’intento di reinserirle nel contesto sociale. Oltre a queste, circa altre 150 persone ricevono
quotidianamente altre forme di assistenza da parte dell’Opera: pasti presso le strutture, vestiti, borse
spesa, aiuti economici. L’Opera Padre Marella è stata fondata da don Olinto Marella che negli anni
Trenta, presso la sua abitazione di via San Mamolo 23 a Bologna, insieme alla madre, accoglie i
primi orfani. In quell’epoca fonda una serie di case che contribuiscono ad accogliere circa 500
ragazzi in provincia e in città. L’attuale Direttore, Padre Gabriele Digani, continua, come faceva
Padre Marella, a questuare nel centro di Bologna per ottenere dai passanti l’aiuto con cui portare
avanti l’Opera.
Amicizia amicizia a breve, amicizia facile ipersona che incontri, cercare un bisogno per non sentirsi soli. Atti
completamente gratuiti, disint
Benefattori coloro che permettono la sopra
dell’opera; come quella vecchietta euro al giorno tutti i giorni a Pad
Carità aiutare le persone senza far faticafelicità senza sforzo, quando aiutosembra di fare un regalo a me stes
altri. Capo Massimo, colui che tl’alfa e l’omega della nostra
Disoccupazione
Equità cercare di distribuire il cibo con
porzioni a tutti
Famiglia che ho trovato qui, perché qua s
famiglia, giochiamo insie
Gioco voler considerare e conservare il pi
comunità come se fosse una faamicizia con gli operato
Hobby
In bocca al lupo a tuttiPerché non sappiamo quanto tempo
dove andremo, cosa farem
Juventus
Laboratorio di biciclettil sogno-lavoro per chi vive
Multietnico
Nostalgia
131
le in base alla n amico è un tti di cortesia interessati
ravvivenza tta che dava un adre Gabriele
tica, farlo con uto gli altri mi tesso, non agli e tutto può, tra vita
con le stesse
a siamo una sieme
più possibile la a famiglia; atori
tti! po staremo qua, emo...
lette ive qui
di tutto, di quella che erche era la tua terra, la tuadi quello che eri, di quell
che non riesci ad essere pecomunità quello ch
Orlaun ospite leggendario dell
al Globo, che si trovadell’Opera Padre Marel
Globo non lo vede si preoco tredici compleanni all’a
Padre M era bravo, andava
a chiederePazienza che c
QuanQuando usciamo, and
Quando vogliamo fare de
Regodell’Opera Padre Marella,
altri; le regole sulla sicufornelli in camera; le rego
rispetto per gli altri e Alla base di queste regole
l’educazione; senza dimRadio di Cosmin, il Rum
biliardo e da pingpong,
Sono codi stare qua e fortunato
Tirocinsono un pezzo
Molti rimangono, nasc
Uguaglovvero rispetto per il sing
esigenze altrui. Per gar
Vogrestare
Zerqui si riparte da zero, az
comunità ti camb
era la tua vita, di quella tua cultura, le tue radici, ello che vorresti essere e perché comunque in una che sei è sacrificato
rlando ella casa. Tutti i giorni va va di fronte alla casa rella, se il direttore del
eoccupa... Festeggia dodici ll’anno perché gli piace!
Marella va con il cappello ere soldi. ci deve essere
uando ndiamo in Mediateca. delle cose, ci riusciamo.
egole lla, come il rispetto per gli curezza: non si tengono gole degli operatori: serve e degli spazi comuni. ole comuni c’è il Rispetto, imenticare i Rumori: la umore della pallina da
g, il cigolio della porta…
contento ato perché posso starci
cinanti zo importante. ascono delle amicizie
aglianza ingolo, per le identità e le arantire i diritti altrui
oglio re qua
ero azzeri quello che eri, la mbia moltissimo
132
Paniculture Festival Paniculture Festival nasce a Bologna nel 2010 su iniziativa di una rete di associazioni del territorio di
Borgo Panigale. Paniculture è ideato e coordinato da A.P.S. Borgo Mondo in collaborazione con Terra
di Confine, Borgo Alice e una vasta rete di associazioni e realtà del territorio bolognese, tra le quali
l’associazione Oltre. Tra gli obiettivi principali, quello di riqualificare, rendere nuovamente vivi, gli
spazi pubblici attraverso la cultura (arte, teatro, arredo urbano, danza) favorendo l’incontro di
persone e di diverse culture: da questo nasce il Festival, che solitamente si tiene in estate presso il
Parco dei Pini di Bologna.
Autogestione degli spazi, tornare a farsi ca
problemi della quotidianità, deleai tecnici e agli speciali
Burocrazia organizzare cose negli spazi pub
impossibile
Cani «La balotta dei cani», un gruppo
che si ritrovava nel Parco dei Pinerano segno di protezione pefrequentava il parco si sentiss
Dibattiti una cosa che abbiamo sempre fapubblicamente, l’idea di essere
non solo polemici e pass
Estate il Parco è un luogo d’incontro ch
d’estate, con piccoli eve
Fagiano il Parco dei Pini è pieno di fagi
dicevano ai primi organizzatori dParco che «Tutto qua» ricordava
fagiani
Graffiti punto d’inizio per l’incontro d
Hipster in senso dispregiativo tra i g
Incontro idea di uno spazio che si rivolga
target esclusivo ma che inclu
Luci allestire il parco è sempre molto
Mammut centro territoriale a Scampia
abbiamo collaborato
133
i carico dei elegando meno ialisti
ubblici è quasi
po di persone ini: i loro cani
perché chi tisse sicuro
fatto, parlare re propositivi assivi
che si sveglia venti
agiani, i rom di attività nel
va il verso dei
o di persone
i giovani
lga non a un cluda tutti
to impegnativo
pia con cui ato
Nottucome gli eventi che si ten
Ombil primo anno pi
Piscic’era una volta nel Parc
luogo di relax duran
Qu«Tutto qua», il ve
Rumcompagni di viaggio c
Spazi puche non vuol dire dell
fruibili da tuSpazi di svolta, r
Taranall’aperto durante le s
Utopti immagini una cosa
l’evoluzione di qual
Vercome il Parc
Zampper la lotta al
tturno tengono di sera, al buio
brelli pioveva sempre
scina rco una piscina, ottimo rante le estati calde
ua verso del fagiano
mori o costanti, molto attivi
pubblici ello Stato, ma di tutti, tutti, liberi. a, ritagli di città
antelle le serate di festa estive
topia sa che non è altro che alcosa già presente
erde arco dei Pini
pironi alle Zanzare
134
PIE - Platform for Intercultural Europe Piattaforma per un’Europa Interculturale
Nel 2006 la Commissione Europea annunciò che il 2008 sarebbe stato l’Anno Europeo per il Dialogo
Interculturale. La European Cultural Foundation e lo European Forum for the Arts and Heritage
(divenuto più tardi Culture Action Europe) hanno risposto dando vita a una piattaforma composta
da organizzazioni della società civile, appartenenti per lo più ai settori cultura, arte, educazione.
Questi gli obiettivi principali della Platform: condividere, sviluppare e diffondere concetti e pratiche
di dialogo interculturale; lavorare per dar vita a strategie integrate di dialogo interculturale;
contribuire all’analisi e allo sviluppo delle politiche attualmente in corso e influenzare i policy-
makers dell’Unione Europea, attraverso i quali le politiche nazionali, regionali e locali sulla diversità
possono migliorare; lavorare sul tema a livello interdisciplinare; dare voce alle esperienze, riflessioni,
necessità di quelle organizzazioni della società civile che si fanno promotrici del dialogo e dell’azione
interculturale. Attualmente i membri della Platform sono 51 in tutta Europa, tra cui il Teatro
dell’Argine.
Advocacy
difesa e sostegno
Brokering
inteso come fare da mediatore,
Culture
Competence, CohesionCitizenship, Creativity
Cultura, competenza, coecittadinanza, creativit
Diversity
diversità; Dialogue, dialoDiscussion, discussion
Europe
Freedom
libertà
Giving Grants
dare contributi
Hub
cuore, fulcro
Interculturality
interculturalità; Intellectual capiintellettuale
Labour of Love
lavoro d’amore, nel senso anche faticare, travaglio d’amo
Migration
migrazione; Minorities, min
Network
rete
135
re, negoziare
ion, vity. oesione, ività
ialogo; ione
apital, capitale
he di sgobbare, more
inoranze
Open
apertu
Policy-m
ovvero tentare di influchi fa le
Questi
fare e farsi d
Rainbow
la carta arcobalenodocumento sul dialo
redatto da
Solida
solidar
Tes
esame, esperiment
Underst
compren
Valu
valo
Zebra cr
Passaggi pe
enness
rtura
making
fluire sulla politica, su le leggi
stioning
si domande
ow Paper
no: è il nome di un alogo interculturale dalla PIE
idarity
arietà
est
ento, sperimentare
rstanding
rensione
alues
alori
crossing!
i pedonali!
136
Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena La Polizia Municipale è titolare di tutte le funzioni di polizia amministrativa locale ed esercita,
inoltre, anche le funzioni di polizia giudiziaria, polizia stradale e pubblica sicurezza limitate al
territorio di San Lazzaro di Savena. In particolare, ha dimostrato un costante impegno negli anni
nella realizzazione di programmi di educazione stradale: dai percorsi didattici rivolti a bambini e
ragazzi allo sportello di consulenza sul corretto uso dei seggiolini e dispositivi di sicurezza per
bambini in auto.
Ascolto, perché ascoltiamo le perso
ma anche perché le persone hanbisogno di ascolto e tante volte, se
anche la crisi più grossa si sg
Babbo Natale
Una volta ho fermato Babbo Natatrovava il libretto e, con imbarazzo, baule: all’interno c’era una renna gi
principio non voleva uscire, e poirientrare nel bagagliaio
Cavallo
come quello che correva da solo lunle pattuglie volevano impedirgli di r
via Emilia circondandolo come d
Donne
questo lavoro non è più difficile pperò capita che se sei in pattuglia co
maschio, la gente si rivolga a lui
Educazione stradale per i più giovani, dalle materne al
Fare
più di quello che è richiesto ci fa fele persone: come quando due di
prestato soldi di tasca propria ad utedesca derubata di tutto, pensando rivedremo mai più». E invece ci han
soldi con una gratitudine im
Grande quando ero piccola, io da grande vvigile urbano (io no, io no, io assolu
Hotel
Informare e comunicare prima di repr
Legge
che dobbiamo far rispettare non«Lei non sa chi sono io»
Maestra
«Io volevo fare la maestra», dice la «ma i miei genitori pensavano foss
ripensarci adesso mi sembra di farqualcosa di simile, cercare di comupersone, gestire un gruppo, educar
137
rsone, anno molto
, se le ascolti, i sgonfia
atale, che non zo, accennava al gigante. Che in oi non voleva aio
lungo via Idice e i raggiungere la e dei cowboy
per le donne, con un collega
lui e non a te
le
alle superiori
felici e fa felici di noi hanno d una famiglia do «Tanto non li anno restituito i immensa
e volevo fare il olutamente no)
primere
onostante i io»
la comandante, fosse inutile. A fare comunque
unicare con le care i cittadini»
«Non mi faccia la
Od
«ProprioPerquisizioni, altra cosa m
costretto a invadere la pAnche se la persona chedelinquente, è pur semp
Sono azioni molto dresponsa
Que«Avrei un q
Retsono i cittadini, o i p
l’associazionismo, tutti cicose che non funzionan
funzionare meglio. Fannogli Uma
Serpeche una volta siamo an
aveva invaso la privaentrando in
Territdi San La
44 km quadrati che
Umail tipico umarell bolognese
territorio (a volte annotando tutto su
c’è anche chi si è procufotografica per docum
Agli Umarell non sfugge
«Vézsignifica “vigili
ed è anche l’unico termichiama, perché ne
Polizia Mu
Zebr
la multa, la prego!»
dio
rio a me!» sa molto triste, perché sei a privacy delle persone. he hai davanti a te è un mpre un essere umano. o delicate e gesti di nsabilità
uesito n quesito»
ete i politici, ma anche i ci aiutano segnalandoci ano o aiutandoci a farle no parte della rete anche marell
rpente andati ad “arrestare”: ivacy di una coppia
in casa loro
ritorio Lazzaro: he noi controlliamo
marell ese ci aiuta a presidiare il lte anche troppo), o su un bloc notes: ocurato una macchina mentare nel dettaglio.
ge niente. Neanche a noi.
zzil!»
gili” in dialetto mine con cui la gente ci nessuno ci chiama
unicipale
ebrata
138
Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 Il gruppo scout Mirandola 1 nasce negli anni Venti, viene chiuso durante gli ultimi anni del fascismo
per essere riaperto nel 1946. Attualmente, il gruppo conta più di 140 ragazzi tra lupetti, esploratori,
rover e scolte, e una comunità capi di una ventina di persone. La sede originaria del gruppo è
l’Oratorio San Domenico Savio, ma dal terremoto del 2012 il gruppo è ospitato nella casa
parrocchiale di via Posta, della quale condivide gli spazi insieme al gruppo Mirandola 2. Grazie al
supporto e al sostegno della parrocchia e di altri enti, è stata di recente realizzata una casetta di
legno, che ha lo scopo di offrire soprattutto a bambini e ragazzi la possibilità di incontrarsi e svolgere
le proprie attività nel modo più confortevole possibile.
139
Autofinanziamento al freddo a vendere torte sul sagrato del Duomo (quando c’era) per raccogliere un po’ di soldini
Baden Powell il nome del fondatore dello scoutismo
Confusione (che non è caos) dentro alle Casette di legno,
perché la nostra casa non c’è più
Disorientamento dopo il terremoto ci siamo rimboccati le maniche per ricostruire e ritrovare i punti di riferimento
Esperienza per crescere, ed Essenzialità, per capire cosa è necessario
Fazzolettone Fratellanza, Forcola, Fiamma, Fuoco,
Fosso, Fede, Formazione
Gratuità perché tutto è un dono
Hike come le uscite nella natura che spaventano tanto:
lontani da tutto e da tutti
Impresa avere un obiettivo per crescere
Jamboree l’incontro mondiale di tutti i gruppi scout
Kaa il serpente de Il libro della giungla. I più piccoli,
i lupetti, giocano in quello che viene definito ambiente fantastico, ispirato a Il libro della
giungla di R. Kipling
Legge ovvero le regole da seguire, accettate da tutti
Musica che non manca mai, che non deve mancare mai,
anche se siamo stanchi, stonati e senza voce
Nebbia compagna di giochi e di avventure,
parte integrante del territorio mirandolese
Oratorio la nostra casa, che ci manca e che adesso
sa di calcinacci
Patacchino tutti gli stemmini colorati sulle camicie hanno un senso! Ogni patacchino rappresenta un passo in
avanti nel cammino scout
Quadrata la legatura che regge i tavoli su cui si mangia ai campi!
Route la strada, quella vera, un passo dopo l’altro.
Zaino in spalla e via!
Sorriso la guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà
Tenda dove abbiamo dormito per mesi, e non perché eravamo al campo
Uniforme che uniforma e non divisa che divide. Per essere tutti insieme, e tutti uguali.
Vomitino l’anno dell’intossicazione... un intero campo
febbricitante in preda a dolori lancinanti
Wontolla, Waingunga, come il lupo solitario e il nome del fiume che
attraversa la giungla
Zaino in spalla… e Zanzare, siamo sempre nella Bassa!
140
Scuola Popolare di Musica Ivan Illich La Scuola Popolare di Musica Ivan Illich è popolare nell’approccio e nei prezzi ed è rivolta a tutti
coloro che vogliono imparare a suonare uno strumento in una prospettiva non necessariamente
professionale. Dal 1992 propone a Bologna corsi di musica aperti a bambini, giovani e anziani, a chi
vuole suonare e cantare assieme agli altri, a chi non ha mai preso uno strumento in mano, a chi
vuole diventare un musicista professionista, a chi vuole improvvisare, a chi vuole fare e ascoltare
musica slegata dai generi, a chi vuole imparare divertendosi. Oltre ai corsi di strumento individuali,
la SPMII propone, fin dai primi momenti, laboratori di musica d’insieme, e offre seminari pratici,
laboratori per bambini e la possibilità di entrare in un coro e in un’orchestra.
Apecar
come quella guidata da Scon un pianoforte nel casso
quella con sopra una botte didistribuire durante le fe
Banda
musicale ma anche di per
Cluster
un accordo senza accordosi accorda in polifonia
Descolarizzazione
l’apprendimento deve avvenire ascambio orizzontale e la con
Eterodossia
un metodo alternativo per produ
Festa
è dentro il rituale della fche succede la festa
Guerrazzi - Giuriol
le nostre vie, le nostre dire
IllicH
con l’H finale
Inclusione
la musica è un esercizio poquindi non individuale ma c
Lentezza
ovvero la necessità di troil tempo giusto di ognu
Musica
ovviamente, musica
141
a Sacco ssonetto, di vino da feste
persone
rdo che nia
ne
e attraverso lo onvivialità
odurre cultura
a festa ta
iolo
irezioni
politico, a collettivo
trovare nuno
ca
Non No nonna tale o nonna T
Opl
eccoci qua. A volte è stama siamo ricaduti
Patrim
Parco Popolare Pubb
Quar
il nostro, che è il n
Rottu
quando chi se non è tornat
Sacc
nonno Sacco, la nostesempio, la nos
Tem
che passa, tempo spestenuto, moderato, alleg
prestissimo...Ma anche fu
Utop
a vent’anni era tantadiventata azione ce ne
Vin
che non può mancada noi esiste il mi
Zappa
il premio al migun po’ Frank Zappa
dell’orto... perché le pas
Natale
a Tail, comunque festa!
plà!
stato un salto mortale, uti sempre in piedi
imonio
bblico Passato Pietre
artiere
il nostro giardino
ttura
se ne è andato ato indietro
acco
ostra guida, il nostro ostra memoria
empo
eso, investito, battuto, llegro, andante, presto, o... A tempo! fuori tempo
topia
nta, ora che l’idea è ne manca un pochino
ino
ncare ad una festa, ministro del vino
a D’oro
iglior allievo… pa, un po’ la zappa
passioni vanno coltivate
142
S.I.M. Scuola di Italiano con Migranti XM24
La S.I.M. è attiva da dieci anni nell’organizzare lezioni strutturate di insegnamento dell’italiano. È
una scuola autogestita e gratuita e si trova all’interno degli spazi del centro sociale XM24, inserita
perciò nella realtà della Bolognina, quartiere che registra una massiccia presenza di migranti. La
scuola unisce al percorso linguistico un percorso politico, sia perché si oppone alle attuali leggi dello
Stato Italiano in materia di immigrazione, sia perché concepisce il percorso di apprendimento
dell’italiano da parte dei migranti come intrinsecamente politico in quanto strumento di
emancipazione, autodefinizione e socializzazione all’interno di una realtà escludente. Le azioni della
S.I.M. sono perciò tese al superamento del clima politico nel quale viviamo e per la diffusione di
pratiche e lotte che garantiscano ai migranti un effettivo diritto di migrazione, riconoscendoli
pertanto non come criminali o corpi-merce, ma come soggetti ai quali attribuire tutele lavorative e
diritti di partecipazione politica e sociale.
Accent
(accento) perché anche se nonsignificato delle parole, capiscAmicizia Autogestione Aula A
Bici
ci muoviamo sempre in
Cerchio
perché ci si trova sempre in cerchtutti insieme su argomenti che
Condizionale, perché nella mia pho imparato il condizionale, mmeglio se imparavo il futuro. C
perché lì a fianco c’è la ciclofrequentata da molti ragazzi de
Divertimento
Emancipazione
Felicità
Famiglia
Gioco
Ho
voglia di imparare l’itali
Impegno
è a metà tra precarietà e sp
Lavoro
non mi pesa lavorare 11 o 12 orperché lavoro con mio fratello
Italia, meglio che in Kurd
Musica
Muratore
143
on capisco il isco il tono Autonomia
in bici
rchio e si parla e emergono.
a prima lezione ma forse era Ciclofficina,
iclofficina i della scuola
aliano
speranza
ore al giorno, llo e siamo in rdistan
No
c’è l’insegnanteLe lezioni sono
Occ
degli alunni che
Precar
della vita e della situPolitica, perché la scel
S.I.M., in modoè una scelta
Un po’ di Pioggia, perch
Qu
alla S.I.M si parla un itasi imparano anche i mo
Raga
piacciono a tutti gli uoma fumarmi una sigare
per vedere le b
Sorr
Solidarietà Sper
Toch a
(tutti perè un detto che espr
Upsor
pronuncia dell’hur«Bel posto dove c’è
Voc
una delle prche si impara
Zet
l’ultima lettera
on
nte in cattedra. no orizzontali
cchi
che sono sinceri
carietà
situazione generale celta di insegnare alla do non scolare, lta politica. rché mi piace la parola
ui
italiano elegante perché modi e i tempi dei verbi
gazze
omini, certe volte vado aretta in via Zamboni e belle ragazze
orrisi
peranza Sinceri
a vona
per uno) sprime solidarietà
sorgelà
urdu che significa c’è relax». Umidità
ocali
prime cose rano al corso
eta
ra dell’alfabeto
144
VITTORIA
Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline
Se riuscirete a smettere di vincere, questa vostra città continuerà ad esistere.
Christa Wolf, Cassandra
145
Foto di Luigi Burroni
146
Stella Nostra Stella Nostra è un’associazione multiculturale di volontariato sociale a scopo non lucrativo, che nasce
nel 2005 da un gruppo dinamico di giovani studenti di origini diverse, residenti sul territorio
bolognese, ma non solo, con l’obiettivo di facilitare l’integrazione di ogni individuo, soprattutto se di
origini straniere, in ambito scolastico, universitario, sociale e lavorativo. Inoltre l’associazione offre
supporto caritativo a chi arriva per la prima volta sul territorio e si ritrova a confronto con varie
problematiche di integrazione sociale. L’associazione, costituita in gran parte da studenti non
comunitari, è attenta a vari temi di impegno civile e alla promozione dei diritti umani.
Amicizia che ci tiene uniti anche du
gli Allenamenti di calc
Benessere
Camerun il paese di provenienza di molti
anche Colletta alimentare, la prima cui abbiamo partecipato i
Diritti
Emile che sono io – uno dei rag
Festa come quella fatta poco tem
qui da noi: bellissima
Giardini spesso, come volontari, pulia
prendiamo cura dei giardini
Handicap abbiamo a che fare con molte
che hanno problemi
Immigrati che siamo noi, in cerca di Inte
Inevitabile, come gli esami: se unse si vuole laureare deve dare
Lingua da imparare
Mischiare noi siamo mischiati: Togo, CamerMilano, la prima città italiana chvisitato. Motore (metaforico): un
persone che ridà vita alla cittsentiamo il motore di questa c
147
durante alcio
lti di noi, ma rima iniziativa o insieme
ragazzi
tempo fa a!
liamo e ci ni pubblici
lte persone mi
ntegrazione. uno studente re gli esami
erun, Nigeria. che abbiamo
: un gruppo di città. Noi ci ta comunità
Nutrizci sono molte persone c
essere sfamate, e la Cmese, organiz
per aiutare chi è p
Organizznecessaria nell
Pensicome la vorremm
Quar i nostri: San Dona
RivitaliRidare vita, dare u
o un’altra vita aRestituire. Ogni anno dpermesso di soggiorno
Studesiamo quasi tutti stu
Diversi di noi studiano I
Traduzbisogna imparare l’ita
concetti nella nostra lin
Unialla fine della giornatnulla, l’importante è
Volonnoi siamo volonta
Volontà di raggiungere iquali impegniamo tu
libero, in modo da daredi esprimersi facendo se
Zone di Bsono numerose quell
trizione e che hanno bisogno di Caritas, una volta al izza dei pasti
è più in difficoltà
izzazione ella nostra vita
nsione mo, la pensione!
artiere onato e Saragozza
alizzare e un nuovo senso ta alle persone. o dobbiamo restituire il no per poi rinnovarlo
denti tudenti universitari. o Ingegneria Energetica
duzione italiano per tradurre i lingua di appartenenza
nità nata non importa più te è essere tutti uniti
ontario tari e abbiamo la
re i nostri obiettivi, per i tutto il nostro tempo are a tutti la possibilità sentire la propria Voce
i Bologna elle in cui lavoriamo
148
Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna - gruppo di lavoro sul
progetto Cultura Libera Tutti
Il gruppo ha seguito il corso di formazione nell’ambito del progetto Cultura Libera Tutti, strutturato
per offrire alle diverse professionalità occupate nell’ambito dell’insegnamento, dell’educazione e del
sociale, specifici strumenti di formazione che spaziano dal multiforme patrimonio culturale offerto
dai musei cittadini fino alla visione e alla pratica teatrale; strumenti visti non solo come elementi
culturali, artistici e creativi, ma come differenti modalità di incontro e conoscenza della diversità,
capaci di attivare nuovi linguaggi per nuovi progetti educativi. Cultura Libera Tutti è anche una rete,
della quale fa parte, insieme al CDH, a Pubblico (il teatro di Casalecchio), al Dipartimento di Scienze
dell’Educazione e ai principali musei cittadini, anche il Teatro dell’Argine.
Aspettative di lezioni frontali, come di solitall’Università e, invece, abbiamuna realtà di relazioni fra le p
incontri in carne ed ossa, di divedi imparare facendo
Belli! non ci conoscevamo prima, siam
belli, come gruppo e come p
Conoscenza questo percorso ci ha fatto conos
e ci ha fatto scoprirequalcosa in più su noi st
Diverso giocare con la diversit
come abbiamo visto fare al
Educazione
Frutti da cogliere, nel senso di risulta
Gioco tutto il percorso è stato un mettesiamo passati da osservatori a os
ad attori, senza rendercene
Humus che è quella parte fertile del terrcoltiva bene, per coltivare i nost
Incontro
Lavoro superare i propri Limiti per
Liberi
Mostrarsi per quello che si è
Noi
149
olito succede amo scoperto e persone, di iversi contesti, do
iamo proprio e persone
noscere fra noi ire i stessi
sità, e al CDH
ltati ottenuti
ttersi in gioco, osservati e poi ne conto
erreno, dove si ostri obiettivi
er essere
Obieda raggiungere, Oppo
Ostacoli da
Potenel senso di
Quincosa sarà del nostro futu
Relazcon le persone
ai banchi delle aulma in cerchio tutti s
Scopedei luoghi sconosc
come la sede del CDHquindi, per noi che no
molto difficileSperanze, per esempio
mio lavoro l’artle mie grand
Teat
arrivo ∼ paura ∼ diverUn mezzo per conoscer
Univecroce e d
Valo
Zerbarriere, Z
biettivi portunità da cogliere, da superare
otere di poter fare
uindi? uturo dopo l’Università?
lazioni ne, non dietro aule universitarie, tti sullo stesso piano
operte osciuti della città, DH che è nascosta e, non siamo di Bologna, ile da trovare. pio quella di unire nel arte e il sociale, ndi passioni
eatro
vertimento ∼ scoperta. ersi e lavorare insieme.
iversità e delizia
alori
ero Zero limiti
150
Studenti fuorisede a Bologna Nel gennaio 2013 il Teatro dell’Argine è stato chiamato dal CIMES - Università di Bologna a
condurre un laboratorio con un gruppo di studenti provenienti da vari indirizzi di studio,
nell’ambito dei suoi Progetti di cultura attiva. Da quel percorso teatrale, composto da quasi una
quarantina di studenti, uomini e donne di ogni parte d’Italia con un’esigua minoranza di bolognesi, è
nato un gruppo di lavoro forte e pieno di energie, che è stato in seguito coinvolto in altre attività del
Teatro dell’Argine. Ultima tra queste, il progetto Le Parole e la Città che ha indagato, tramite loro, la
multiforme realtà degli studenti universitari fuorisede a Bologna.
151
Ansia
che sale durante l’Attesa. La mia Aspettativa per il futuro è l’Autonomia. E diventare Attore
Bologna
Balotta Bazza
Casa
in affitto, senza Cane o con il cane del Coinquilino di merda, l’odiato Collega con cui
Correre da una lezione all’altra
Domani
luogo temporale in cui si accumulano lo studio, le pulizie, la spesa, le lavatrici da fare...
Desiderio di Distrazione per non pensare alla Distanza da casa
Esami
Fortuna
fondamentale per passare gli esami... Fuffa come risposta a una domanda di cui non conosci la risposta... ma scusate, in questa città
fa sempre così Freddo?
Goliardico
Giovani Gioco
Hamburger
Isolamento
pre-esame. Può provocare reazioni tossiche come Insonnia Ira Incoscienza Impotenza
Lavoro Lavoro Lavoro
per dimenticare la Lontananza e ottenere la Laurea
Mamma
che Manca, Memoria di lei, soprattutto quando hai davanti il cibo della Mensa. Maledizione!
Nostalgia
sotto la Neve, Nessuno in strada, di Notte. Penso a Napoli
Opportunità
e Occasioni da cogliere. Senza perdere tempo a Oziare, basta sapersi Organizzare
Paura
Partenza Pianto Pedale della bici rubata Pulizie Polvere Portici
Quasi
Quaderni Questi Quesiti Qualità
Ritorno
Ritardo Ridere Riordinare Ripetere Ricominciare Rischio Ritrovare Rusco Risposte
Sbronza
una di quelle colossali. E si accumulano Sogni, Speranze, Scoperte. Scoppiano Sorrisi, Stupori
e Solitudini. Trascorrono le Scadenze, le Sfighe e le Sessioni
Traguardo
Ti prego Professore! Il mio è la Tesi, posso avere un po’ di Tranquillità? Sono Testardo, ma basta
Tasse da pagare, Talento da dimostrare, Taccuino su cui appuntare, Tonno in scatola da mangiare.
Ti prego Professore!
Urlare
forse Ululare l’Urgenza di trovare l’Utilità nell’Università. Utopia?
Volontà
Valigia per mettersi in Viaggio a tutta Velocità Verso le Vacanze dopo aver Verbalizzato l’ultimo Voto
Zamboni
Zucchero a tonnellate nei caffè notturni
152
Teatro dell’Argine
153
Foto di Luciano Paselli
154
Teatro dell’Argine - la compagnia
La Compagnia Teatro dell’Argine nasce a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 17 maggio 1994
dall’incontro di una ventina di giovani professionisti che, avendo condiviso gli anni di studio e
apprendistato professionale, sentono l’esigenza di non disperdere un comune patrimonio di idee ed
esperienze. Nel 1998, la Compagnia vince il bando di concorso per l’assegnazione dell’ITC Teatro di
San Lazzaro, una sala da 220 posti appena riaperta dopo una lunga ristrutturazione. L’ottenimento
di una sede stabile dà finalmente alla Compagnia la possibilità di realizzare un vecchio sogno: creare
una sorta di “casa del teatro”, che vorrebbe modellarsi sull’esempio dei tanti centres dramatiques
europei, piuttosto che sullo stile, più tipico del teatro italiano, della compagnia di giro. Fin dagli
esordi, il progetto del TdA è al tempo stesso artistico, culturale e sociale: la Compagnia produce i
propri spettacoli e ospita artisti nazionali e internazionali; organizza laboratori con professionisti e
non professionisti di ogni età e provenienza; tesse reti e favorisce scambi con le altre realtà del
territorio; inventa attività per la formazione del pubblico; insomma, getta le basi per un modello,
culturale più che gestionale, disegnato su misura delle proprie forze e della propria identità. Grazie
ad esso, negli anni la Compagnia si radica fortemente sul territorio di appartenenza mentre al
contempo dà vita a progetti e azioni in Europa, Medio Oriente, Africa, Centro e Sud America. La
qualità artistica si nutre del dialogo con la comunità di riferimento e degli scambi internazionali e si
investe dei temi forti del contemporaneo: dialogo interculturale e intergenerazionale, cittadinanza
attiva e diritti, inclusione sociale e culturale, memoria viva e una costante riflessione sul presente
determinano la necessità e il desiderio di sviluppare modalità artistiche, culturali e anche gestionali
diverse e innovative. Seguire la rotta per raggiungere questi obiettivi vuol dire avere uno sguardo su
un teatro multidisciplinare, interculturale, dall’alto valore sociale e dall’imprescindibile qualità
artistica. Un teatro nuovo radicato nel tessuto della città che guarda dritto negli occhi il mondo.
Attrito
per resistere agli urtiresistere ai colpi
resistere insomma
Bagaglio
che te lo devi portare dieimparando a scartare
selezionare le cose
Creta
perché il mondo bisogna pla
Diritti
che sono di tutti
Empatia
che mi metto nei panni dele provo a capirlo
Facile
come sarebbe facilese non fosse così diffici
Giovani
i loro sogni, i loro pensi
Hotel
stare sulla terra come di pa
Insieme
perché la somma fa più della s
Libertà
grande come la statuama sempre in movimen
Memoria
ricordare per ricostrui
155
rti,
dietro, are,
plasmarlo
dell’altro
ile ficile
nsieri
passaggio
a sottrazione
tua ento
ruire
Ner
che è un coloe non il contrar
Occas
concedersi il lusso d
Polit
qualcuno se l
Quan
quando viene il m
Respons
se tutti fossero resp
Sogn
sognare di far
Ter
è da lì che iniz
Uom
ed è lì che le co
Ver
alberi nei palazzi neg
respirare un’
Zel
(se qualcuno aveavrebbe fatto la su
ero
lore tra tanti rario del bianco
casione
o di poterle sprecare
litica
se la ricorda?
uando
il mio momento?
nsabilità
esponsabili di tutto
ogno
fare bei sogni
erra
niziano le cose
omo
cose si tengono
erde
ei palazzi negli alberi n’aria nuova
elo
avesse detto zelo, sua porca figura)
156
Teatro dell’Argine - i piccoli! Dalle parole dei bimbi e delle bimbe delle scuole primarie del territorio, di due scuole dell’infanzia
della Repubblica di San Marino e dei gruppi dell’ITC Studio
Bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 3 ai 14 anni, suddivisi in piccoli gruppi che si incontrano
una volta a settimana a scuola o in altra sede, per fare teatro, per stare insieme, per fare gruppo, per
condividere storie proprie e altrui, per vivere il gioco teatrale come strumento di conoscenza di se
stessi, dell’ambiente che li circonda e per trascorrere insieme momenti piacevoli; momenti che
abbiano al centro loro stessi, i loro pensieri e le loro attitudini.
Attori
secondo noi possiamo dirlo, anchnostro mestiere. Vogliamo dire, s
lo siamo
Buffi
noi lo siamo e anche le noimprovvisazioni
Compagnia
ci piace stare insieme
Divertimento
quando siamo insieme non m
Emozioni
che ci dà fare teatro insie
Fantasia
senza fantasia come facciamo a
Giochi fatti con Gio
Ho
imparato tante cose (questa la scriviamo al sing
Idee
per fare le improvvisazioni ne se
Lacci
perché siamo tutti legati fra
Magica Magia
del teatro
157
che se non è il e, se recitiamo,
nostre
me
manca mai
sieme
o a recitare?
ioia
se ngolare!)
servono tante
fra di noi
No
insieme non ci a
Omb
abbiamo sentito chchiamava cos
Pau
per lo spet
Quad
Siamo come uColorati, coi diseg
(detto così, pro
Ride
è la cosa che fac
Sorr
e Sgridate, Spinto
Torre
è quello chPieni di energia, co
Unio
beh… fa la f
Viag
perché ogni lezion
Zilen
zitti era trop
oia
i annoiamo mai
mbre
che Shakespeare così gli attori
aura
pettacolo!
uadro.
e un quadro. isegni, tutti d’arte roprio da loro)
idere
facciamo di più
orrisi
intoni e Sdentate
rrente
che siamo! come un torrente!
nione
la forza no?
iaggio
ione è un viaggio
lenzio
oppo banale
158
Teatro dell’Argine - i piccoli quasi grandi… Dalle parole dei ragazzi e delle ragazze delle scuole superiori del territorio e
dei gruppi dell’ITC Studio
Dalla sua nascita, oltre vent’anni fa, il Teatro dell’Argine realizza percorsi laboratoriali per gli
adolescenti dai 14 ai 18 anni. Ognuno di questi percorsi è un’esplosione di energia e creatività, a cui
la pratica del laboratorio prova a dare una forma che restituisca, almeno in parte, il grande desiderio
dei ragazzi di giocare e di relazionarsi attraverso gli strumenti del teatro. Tra laboratori scolastici ed
extra-scolastici, sono oltre 500 gli adolescenti che fanno teatro con il TdA.
Amicizia
ci sono amici che abbiamo daaltri che abbiamo appena con
altri che abbiamo persma alla fine senza amici non se
Battaglia
quotidiana contro il mondo che ci viene
Cellulare
rinuncerei a tutto, ma non al
Diverso
siamo tutti diversi , ma tutti fondamentalmente
Estetica
non si giudica il libro dalla coma essere belli conta. Siamo bomgente che sembra bella, e noi la a
anche se non ha niente da dire
Falsità
quella che noi o gli altri podavanti agli occhi
Gentilezza
valore di cui farsi portav
Hawaii
è il primo posto che ci è venutol’importante è scappare daQualcuno propone Himal
Impegno
noi ce lo mettiamo sempre,
Legame
tra persone diverse
159
da sempre, onosciuto e erso, sei nessuno
ne imposto
al cellulare
i , te uguali
copertina, ombardati da
la ammiriamo, ire. È grave
poniamo
tavoce
to in mente, da qui! alaya...
e, in tutto
Mus
che mondo sarebbe
Nov
Osa
guardare e an
Pani
mangiato di corsa prim
Quarta
dietro la quale sie
Ritm
in scena e n
Sfid
quotidiana con il mon
Talen
tutti abbiamo qualcosa piace fare e che sappiqualcun altro: il talen
ognuno h
Urla
per sfogarsi, per denunc
Viag
quello da intrquello che vor
Zucch
Mary Poppins insegnzucchero e la p
Della serie: basta un dol
usica
be senza la musica?
ovità
sare
andare oltre
anino
rima di venire a teatro
ta parete
siede il pubblico
itmo
e nella vita
fida
ondo e con noi stessi
lento
sa che amiamo e che ci piamo fare meglio di lento ci rende unici, ha il suo
rlare
unciare, per farsi valere
iaggio
ntraprendere, orremmo fare
cchero
gna: basta un poco di a pillola va giù. dolcino e passa la paura
160
Teatro dell’Argine - i grandi! Dalle parole degli adulti dei corsi serali dell’ITC Studio
Hanno dai 18 agli 83 anni (qualche volta anche di più), fanno i mestieri più vari, hanno le
esperienze, le competenze, i desideri più diversi, tranne uno: fare teatro. Fare teatro non perché
diventi un mestiere, ma per passione, per curiosità, per diventare spettatori più attenti, per imparare
a stare meglio insieme agli altri, per combattere la timidezza, per vivere altre vite oltre a quella che si
vive nella routine quotidiana. Fanno teatro in media una volta alla settimana, vanno in scena una o
due volte all’anno e sono tanti: ogni anno si iscrivono ai laboratori di teatro per adulti principianti
del TdA oltre 500 uomini e donne.
161
Applausi!
Bisbigliamo
bofonchiamo, borbottiamo battute
Camerini
Dilla
come è scritta (la battuta)! Tipica esclamazione del regista in fase di
preparazione dello spettacolo
Energia
Foto
di fine anno… non si può mancare!
Gruppo
i compagni ti danno forza e sostegno, sono fondamentali. Il teatro non è
mai una questione personale, ma riguarda tutto il gruppo
Ho
ancora tanto da imparare
Imbarazzo
non è facile mettersi in gioco
Luci!
E lo spettacolo inizia
Merda
merda, merda, merda!
Nostalgia
che ci prende quando finisce
Occhi
Panico da Palcoscenico…
c’è bisogno di aggiungere altro?
Quinte
Risate
che non mancano mai
Sipario
che all’ITC Teatro non c’è
Teatro!
Urlare
perché non è mai abbastanza la…
Voce!
Zattera
162
L’uomo che viaggia e non conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come
sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città ogni edificio è differente e
disposto in un diverso ordine; ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta, si conferma
l’ipotesi che ogni uomo porta nella mente una città fatta soltanto di differenze, una città senza figure
e senza forma, e le città particolari la riempiono.
Italo Calvino, Le città invisibili
163
Foto di Luciano Paselli
164
Teatro del Pratello Dalle parole dei ragazzi della Comunità Ministeriale di Bologna
La cooperativa Teatro del Pratello ha per scopo la promozione e l’integrazione delle persone e il
riconoscimento delle capacità di ciascuno, anche nei contesti sociali più difficili e conflittuali. La
cooperativa persegue le sue finalità attraverso il teatro, la scrittura, la danza, il video e tutte le forme
di espressione creativa, che riconosce come strumenti efficaci per il reinserimento e la
valorizzazione delle persone. Nata dall’associazione BLOOM culture teatri, la cooperativa prende il
suo nome da via del Pratello, storica strada bolognese che ospita il carcere minorile della città. La
cooperativa opera realizzando progetti rivolti all’adolescenza, in particolare con minori in carico ai
servizi della giustizia minorile, a studenti di scuole superiori e di centri della formazione
professionale. La cooperativa sostiene il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, minori e
adulti dell’area penale e cura inoltre progetti teatrali e culturali rivolti a detenuti della Casa
Circondariale di Bologna.
Amicizia
è una parola delicata, la puoisolo quando sei sicuro
Biliardino
uno dei pochi divertimenti qua
Comunità
in comunità è meglio che in carcerefare anche i tuoi comodi, mentre insottostare a delle regole ferree. Se i
casino, ti mandano in comunità, coscasino apposta…
Deserto
nel deserto sei solo, completame
Euro
disponiamo di 3 euro al giorno; amese, se siamo stati bravi, ce ne
che poi diventano 15 perché danno in sigarette. E va bene
senza sigarette non si viv
Famiglia
la mia famiglia mi manca: una volmiei vengono a trovarmi e ci è perm
giro fuori; al contrario, c’è chi nonfamiglia, perché sa che combinereb
Gelato
perché mi piace
Ho
fiducia solo in me stessodegli altri non ti puoi fida
Insieme
guardiamo i film noleggiati in S
Libertà
vorrei essere libero come gli uccelli,di fare le mie scelte; la mia libertà a
comincia la libertà dell’al
165
oi usare ro
qua dentro
ere, perché puoi in carcere devi e in carcere fai così molti fanno
mente libero
; alla fine del e danno 25, é 10 ce le
ene così: vive
volta al mese i ermesso fare un non vuole una rebbe dei casini
sso, idare
n Salaborsa
lli, essere libero à arriva fin dove l’altro
Mini
Non mi spaventa diventaun mini-me, un figlio ch
No
La mattina pulizie, il Almeno il tem
Pens
mi addormento con la t
Que
che stiamo aspettan
Ragna
quando non ne possiamo ptroviamo. Qualcuno fum
addirittura le ragnaMa l’abbiamo so
Sigar
se ci trovano a fumare in tolgono 5 sigarette. Ma il p
le danno a fine mesnon siamo s
Telef
possiamo chiamare a ca20 minuti due volt
Un
boccata
TVvorrei starci davanti tutto
Winsto
è la marca peggiore di sigMa se prima di fumare le
un sacco, e allora vann
Zona
dove guardiamo i dvin Salab
ini-me
ntare padre: vorrei avere che mi somigli in tutto
oia
, il pomeriggio pesi. tempo passa
nsieri
a testa piena di pensieri
uello
ttando è il processo
natele
o più fumiamo quello che ma le bucce di banana o
gnatele, se le trova. solo sentito dire
arette
in posti dove è proibito, ci il peggio è quando non ce ese: capita quando
o stati bravi
lefono
casa e stare al telefono olte alla settimana
na
ta d’aria
V
tto il giorno a fare niente
ston blu
sigarette in circolazione. le lecchi, dopo ti durano
anno bene pure quelle
ona tv
dvd che noleggiamo laborsa
166
Università Primo Levi Dalle parole del gruppo di teatro
L’Università Primo Levi è un’associazione che persegue la finalità di educare permanentemente gli
adulti di ogni età e divulgare la promozione sociale e culturale, principalmente alla terza età e a tutti
coloro che ne condividono gli scopi sociali. Svolge attività di utilità sociale, promuovendo la più
ampia diffusione della cultura per il pieno sviluppo della personalità dei cittadini sia italiani che
stranieri, favorendo l’inserimento delle persone anziane nella vita socio-culturale delle comunità in
cui risiedono, fornendo loro mezzi ed opportunità adeguate. Organizza convegni e seminari, e
propone sul territorio iniziative a favore degli anziani soli e a bassa scolarità.
Ascoltare
lo scorrere del tempo nelle vocircondano
Ballare
il tango su un tavolino in una Buenos Aires
Canto del cuore
che ti stupisce quando l’amor
Dire
fare, baciare, lettera, testaml’infanzia ce la giocavamo
Eco
che va, eco che torna
Frugare
nei cassetti della memoria e nonulla... Alzheimer? (meglio no
Girovago
senza mèta, il mondo è tuo e mondo
Haaa!!
… questa è difficile: finisc
Illusione
la compagnia di chi possiede sol
Legare
i sogni con fili d’erba: lavoro s
Mettere
in scena un’opera buffa e acco
167
voci che ci
na bettola di
ore finisce
amento… mo così
na
non trovare non dirlo!)
e tu sei del
isce qui!
solo speranze
ro sprecato!
corgersi, poi,
che nessuno ride
Nientepopodi
Nien
Odia
ciò che si èuna delle tante sco
Perchè? Pourq
chiedere in più linqualcuno ris
Quando, q
tu respiri accanto a me.
Ridete, rid
provateci voi che p
Sorbole che
(doppio sig
Tabula
ovvero la mente prima
Ueeee...
lo spettacolo è finiandate a
«Vedete, or dunque
l’inizio di un discorso
Zanz
il solo suo nome evocachissà poi dove
ide... Nooooooo!
odimenoche…
ente!
diare
si è amato: sconfitte della vita
rquoi? Porqué?
lingue diverse… risponderà!
, quando…
e. (Orietta Berti docet!)
idete pure...
e poi ridiamo noi!
he sventola!
significato)
ula rasa
ma di entrare in scena!
. sveglia!
inito da un pezzo, e a casa!
ue, cari amici miei»
so di un rompiscatole
nzibar
ca favoleggiati regni... ove sono finiti!
168
Vigili del Fuoco di Bologna I Vigili del Fuoco di Bologna sono presenti nella città dal 1975, quando venne disposto il
trasferimento dei pompieri presso l’Orto Botanico nella corte di Palazzo d’Accursio; attualmente la
caserma ha sede in via Pietramellara 9. Molti sono gli eventi che hanno interessato il corpo dei Vigili
del Fuoco di Bologna in oltre duecento anni di storia, tra cui: nel 1801, un generale dell’esercito
napoleonico, accorgendosi del cattivo stato in cui versava il materiale antincendio della città,
sollecitò l’istituzione della Compagnia dei Pompieri, sul modello dei Pompiers parigini; nel 1824, con
il generale Scarselli, furono molte le novità, nuovi ruoli di responsabilità, nuove attrezzature, nuove
divise; nel 1938 con il decreto n.1021 al Comando di Bologna venne assegnata la denominazione di
Quattordicesimo Corpo dei Vigili del Fuoco, con il motto Velut Ignis Ardens, (Ardente come il Fuoco).
Recentemente sono stati coinvolti in operazioni di salvataggio in tutto il territorio italiano, oltre al
servizio prestato quotidianamente alla città di Bologna.
Amore per un lavoro che non è capitato
fortemente voluto
Barbara Santa Barbara
è la protettrice dei Vigili del«… Un giorno senza rischio non
Coraggio di affrontare il pericol
quando tutti scappano v
Determinazione ne serve molta per prendere d
immediate da cui può dipenderqualcuno
Esperienza un Vigile del Fuoco non smet
imparare
Fiducia nei colleghi di squadr
quando le situazioni diventan
Gioia per aver salvato, aiutato, dopo av
paura e dolore
Halon sostanza estinguente utilizzata
Immagini dell’ultimo intervento, del fu
divampa, del sorriso del bambsaluta quando passi coi lampegg
Luce di speranza
negli occhi di chi ci vede ar
Muscoli ma soprattutto il cuor
sono gli “attrezzi” del nostro
169
ato ma è stato
del Fuoco on è vissuto…»
colo o via
re decisioni dere la vita di
ette mai di
dra ano difficili
aver condiviso
ta sugli aerei
l fuoco che mbino che ti eggianti accesi
arrivare
ore, tro lavoro
Noi Vigili del Fuoco non
Orgodi appartenere a
meravigliosa
Pauè una compagna di lavimparare a convivere q
forte mentre si corre
Qualubambino ha sognato,
di diventare Vig
Raccoche si fanno al rientro
Silenassordante di una ci
terrem
Terremla terra trema, fa pau
di notte, nel buio, il suono della siren
Uninessun intervento è
ognuno di lo
Velut Igni«Ardente com
che è il motto dei PomIl Valore di u
che ripaga di
Zainla valigia del Vig
oia on conoscono la noia
goglio e ad una grande, iosa famiglia
aura lavoro con cui bisogna e quando il cuore batte rre a sirene spiegate
lunque to, almeno una volta, Vigile del Fuoco
cconti tro, dopo l’intervento
lenzio città subito dopo il emoto
remoto paura, tutto crolla… io, dopo il silenzio ena porta conforto
nico è uguale a un altro loro è unico
nis Ardens ome il fuoco» Pompieri di Bologna. di un sorriso di ogni fatica
aino Vigile del Fuoco
170
RICONOSCIMENTO
Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline
Vedi, siamo appena al principio. Come prima di ogni cosa. Con mille e un sogno dietro di noi e
senza azione.
Non possiamo immaginare nel sapere che una sola beatitudine, questa: diventare colui che inizia.
Uno che scrive la prima parola dietro un punto di sospensione lungo interi secoli.
Mi viene in mente, pensando a questa osservazione che noi, come i veri primitivi, continuiamo
ancora a dipingere gli uomini su sfondo d’oro. Stanno davanti a qualcosa d’indistinto. Talvolta
all’oro, talvolta anche al grigio. Talvolta nella luce, e spesso dietro di loro vi è un buio impenetrabile.
E poi ci sono istanti in cui un uomo si staglia innanzi a te dal suo splendore, chiaro e silenzioso.
Sono rari momenti di festa che mai potrai dimenticare. Da quell’istante lo amerai per sempre:
con le tue mani, pervase di tenerezza, ti sforzi di ripetere i contorni della sua personalità,
così come l’hai riconosciuta in quell’ora.
Rainer Maria Rilke, Appunti sulla melodia delle cose
171
Foto di Davide Saccà
172
VOLABO VOLABO è il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Bologna. Il suo scopo principale è
quello di sostenere e qualificare il volontariato e la cultura della solidarietà sul territorio provinciale
attraverso servizi gratuiti per le organizzazioni di volontariato (per esempio offre consulenza e
assistenza qualificata nella pianificazione della attività). Tra i suoi obiettivi, quello di sostenere i
servizi di volontariato del territorio in base alle esigenze della cittadinanza, con un occhio di riguardo
alle fasce più deboli della società.
Ancora di salvataggiAccoglienza e Ascolto del mon
circonda che è variegato, liquidosempre in movimento
Bicicletta pedala, l’hai voluta, adesso p
sei tu a dover pedalare per mamovimento... in più è ecosos
Chiave passepartout, ma anche chiave diapre una possibilità che non pen
Distributore corriamo il rischio di essere
distributore di servizi, ma noi pessere Diamante, perché abbia
sfaccettature e perché siamo allqualcosa di prezioso
Essere non basta fare il volontario, biso
Fiducia
Giovani la nostra generazione di riferime
target che come operat
Help il volontario è un cittadino ch
servizio alla comunità
I care prendersi cura di quello ch
Linfa come l’albero, dobbiamo far a
nostra linfa anche alle foglie pilontane
Maternage il nostro prenderci cura è come
madre nei confronti del f
173
gio ondo che ci ido, flessibile, nto
o pedala… antenerti in
sostenibile
di s-Volta, che ensavi di avere
re solo un i puntiamo ad biamo molte alla ricerca di so
isogna esserlo
ento sia come ratori
che presta nità
che si fa
r arrivare la più piccole e
e quello della el figlio
Nov
Orchesiamo tanti e diversi
proprio strumento e ins
Pazieche non è mai
Qualif
Ruosociale e politico del n
trasforma in
Sudouna parola che racch
sostegno, sussidi
Tente lavorare sempre
Uti
Volontperché la parola Volonta
Welfdove il volontariato
la comunità ne soffreconto. Benessere è anch
parco pubblico pulito, mcondizioni, grazie a
occup
Zenzche aiuta a di
ovità
chestra rsi, ognuno suona il insieme siamo più forti
zienza ai abbastanza
lificare
uolo l nostro lavoro, che si a in Risorsa
dore cchiude sfida, senso, idiarietà, sociale
ntare re per il Territorio
tili
ntariati ntariato non è esaustiva
elfare ato non è presente, fre senza rendersene nche passeggiare in un , molto spesso in ottime e ai volontari che se upano
nzero digerire tutto
174
YODA Youths for Development Alchemy (1996) è un’associazione, una rete di relazioni, un gruppo di
persone e culture che interagiscono, progettano e realizzano: campi di volontariato internazionale,
progetti di cooperazione allo sviluppo, percorsi formativi, festival di turismo responsabile, mostre,
video, teatro ed eventi sul territorio. YODA è nata per iniziativa di un gruppo di universitari di
Bologna, che si sono avvicinati alle realtà dei “paesi in via di sviluppo” grazie a un corso di
formazione per progettisti di interventi di cooperazione e sviluppo internazionale. Durante lo stage
del corso, tenutosi a Cuba, è nata l’idea di organizzare campi di volontariato che diano la possibilità
di conoscere le dinamiche della cooperazione, ma anche fare viaggi di conoscenza che permettano
un incontro diretto con la cultura locale. YODA propone, organizza e sostiene eventi, incontri e
campagne di sensibilizzazione in cui l’esperienza degli intercambi viene valorizzata e condivisa.
175
Ancora? Ancora!
Alchimie esistenziali per esperienze solidali – uno dei loro motti
Boda
ovvero sposa. Bellezza per Bannare il Buonismo cattolico terzomondista. Yoda si muove per
conoscere e non per insegnare o con la pretesa di “far progredire”
Confronto
con le realtà dei luoghi dove si fanno i campi di volontariato; Conflitto (inteso sia come guerra
che come dialettica)
Dialogo,
da internazionale a territoriale, per lavorare sul territorio. Anche per combattere l’illusione che i
volontari partono per cambiare il mondo
Errare
sia come andare in giro sia come sbagliare
Forza
che la forza sia con te! Fu-Turismo, Futuro, passato e turismo: il festival It.a.cà di turismo responsabile
Giovani,
Gaudio, Genere, Gioia, Gente, Grinta
H2O
come il progetto sull’acqua in Palestina «perché essere lì è come dire questa gente esiste, questa
causa esiste, la Palestina esiste»
Impresa
come l’avventura del progetto da realizzare
Libertà
Leggerezza, Limite, Lavoro e fatica per organizzare le cose
Mano
come quella del logo, Movimento, Mondo, Mare Mediterraneo, Mozambico terra di gemellaggi scolastici e artistici, Manuale come il
lavoro, Meraviglia
Nessuno escluso
come il titolo del progetto coi Saharawi, N possibilità, ovvero possibilità infinite.
Ospitalità,
Ostello, Ostacolo, Odissea, Orizzonti, Orme
Progetti,
Palestina, Politica, Partecipazione, Pericolo, Pregiudizio a cui dire NO
Qui
Questo è (Yoda)
Ritorno
come quello di Ulisse ad Itaca, il senso del fare è circolare
Sapere
Saharawi, Sbattimento organizzativo, Scambio, Solidarietà, Sostenibile, Sabbia
Turismo responsabile
Urlo
Umiltà, Umanità, Università, Unione
Viaggio
la parola forse più importante in tutti i suoi sensi
Yoda
Young
Water
(Acqua)
Zonarelli
Zone, Zainone, Zig Zag, Zoom della macchina fotografica
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Ringraziamenti
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Si ringraziano gli Abitanti de Le Parole e la Città
La rete AGEOP Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica AGFA FIADDA Associazione Genitori con Figli Audiolesi Alfabeti Colorati Amici di Piazza Grande Amnesty International Annassim - Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo ANPI Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia e ANPI donne ARCI San Lazzaro: circolo ARCI Bellaria ARCI Bologna dell’Università di Bologna Architetti di Strada Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna Avvocato di strada onlus Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne Biblioteca Salaborsa Bimbo Tu Bologna Cricket Club ASD Bottega Finzioni Cantieri Meticci Carisbo San Lazzaro Cassero LGBT Center Ce.N.Tr.O. 21 onlus Centro Beltrame Centro di rieducazione per minori in conflitto con la legge Fortaleza, Bolivia Centro disabili adulti GEA Centro Interculturale “Massimo Zonarelli” C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive CISL Compagnia della Quarta Compagnia La Schiusa Comune di Bologna Comune di San Lazzaro di Savena CONAD San Lazzaro Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena Consorzio della Bonifica Renana Coop Adriatica - Ausilio per la spesa Coop Costruzioni Cooperativa Accaparlante del CDH COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti CSI - Centro studi e ricerche in Salute Internazionale e Interculturale Dentro che Fuori Piove Emergency Flash Giovani - Il portale per i giovani a Bologna
Fondazione Istituto Gramsci GEV Guardie Ecologiche Volontarie Gli amici di Luca Gruppo Dentisti Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla Harambe Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei, Scuola Primaria Ciari, Scuola Primaria Fantini, Scuola Primaria Fornace, Scuola dell’Infanzia Murata-Il Giardino, Scuola dell’Infanzia San Marino-La Margherita Iraniani a Bologna ISCOS Emilia-Romagna Istituto Ramazzini Legacoop Bologna Legacoop Cultura Legambiente Emilia-Romagna Libreria delle Moline Libreria Ulisse MAMbo Manutencoop Mediateca di San Lazzaro di Savena Museo Civico Archeologico di Bologna Museo della Preistoria Luigi Donini Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna Olinda Opera Padre Marella Paniculture Festival PIE - Platform for Intercultural Europe Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena Regione Emilia-Romagna Rete Cultura Libera Tutti Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 Scuola Popolare di Musica Ivan Illich Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° e di 2° grado del territorio S.I.M. Scuola d’Italiano con Migranti XM24 Sopra i Ponti Stella Nostra Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione Studenti fuorisede a Bologna Teatro Arena del Sole Teatro dell’Argine: la compagnia e gli allievi Teatro delle Albe Teatro delle Temperie Teatro del Pratello Teatro Due Mondi Teatro Sociale di Gualtieri Unipol Università di Bologna Università Primo Levi Vigili del Fuoco di Bologna VOLABO YODA Youths for Development Alchemy
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Spo
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ponsor e collaborazioni
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Foto di Davide Saccà
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Indice
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Presentazione p. 5
Gli Abbecedari della Città
AGEOP - Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica p. 12
AGFA FIADDA - Associazione Genitori con Figli Audiolesi p. 14
Alfabeti Colorati p. 16
Amici di Piazza Grande p. 18
Amnesty International p. 20
Annassim Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo p. 22
ANPI Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia e ANPI donne p. 25
Architetti di Strada p. 28
ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna p. 30
Avvocato di strada onlus p. 32
Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena p. 34
Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne p. 38
Biblioteca Salaborsa p. 40
Bimbo Tu p. 42
Bologna Cricket Club ASD p. 44
Bottega Finzioni p. 46
Cantieri Meticci p. 48
Cassero LGBT Center p. 50
Ce.N.Tr.O. 21 p. 52
Centro Beltrame p. 56
Centro di rieducazione per minori in conflitto con la legge Fortaleza, Bolivia p. 58
Centro disabili adulti GEA p. 60
C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive p. 62
Compagnia della Quarta p. 64
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Compagnia La Schiusa p. 66
Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena p. 70
Consorzio della Bonifica Renana p. 72
Coop Adriatica - Ausilio per la spesa di San Lazzaro di Savena p. 74
Cooperativa Accaparlante del CDH - Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna p. 76
COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti p. 78
CSI - Centro di Salute Internazionale p. 80
Emergency p. 82
Flash Giovani - Il portale per i giovani a Bologna p. 84
GEV Guardie Ecologiche Volontarie p. 88
Gli amici di Luca p. 90
Gruppo dentisti p. 92
Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla p. 94
Harambe p. 96
Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 p. 100
Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei p. 102
Iraniani a Bologna p. 104
ISCOS Emilia-Romagna p. 106
Istituto Ramazzini - Sezione di San Lazzaro di Savena p. 108
Legambiente Emilia-Romagna p. 110
Maestre Scuola Fantini p. 112
Manutencoop p. 114
Mediateca di San Lazzaro di Savena p. 116
Museo Civico Archeologico di Bologna p. 120
Museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro di Savena p. 122
Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna p.124
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Olinda p. 126
Opera Padre Marella, San Lazzaro di Savena p. 130
Paniculture Festival p. 132
PIE - Platform for Intercultural Europe p. 134
Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena p. 136
Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 p. 138
Scuola Popolare di Musica Ivan Illich p. 140
S.I.M. Scuola d’Italiano con Migranti XM24 p. 142
Stella Nostra p. 146
Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione p. 148
Studenti fuorisede a Bologna p. 150
Teatro dell’Argine p. 152
Teatro dell’Argine - la compagnia p. 154
Teatro dell’Argine - i piccoli! p. 156
Teatro dell’Argine - i piccoli quasi grandi… p. 158
Teatro dell’Argine - i grandi! p. 160
Teatro del Pratello p. 164
Università Primo Levi p. 166
Vigili del Fuoco di Bologna p. 168
VOLABO p. 172
YODA Youths for Development Alchemy p. 174
Ringraziamenti p. 176
Si ringraziano gli Abitanti de Le Parole e la Città p. 177
Sponsor e collaborazioni p. 179
Indice p. 183
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Foto di quarta di copertina di Luigi Burroni
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