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I bambini della Scuola dell’Infanzia e del Nido Integrato.
Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia e le educatrici del Nido Integrato.
Federica, mamma di Alice .
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FEBBRAIO 06 2015
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DELLE PAURE
Come indicatoci da Fata Dorella abbiamo
espresso graficamente, ognuno per conto
proprio, le nostre paure....Draghi,
serpenti, buio, ragni, coccodrilli, nuotare
da soli, temporali, vento forte, streghe
hanno popolato i nostri disegni....
Armati di bacchette magiche e della
nostra formula “CON CORAGGIO E MAGIA LA PAURA BUTTO VIA” abbiamo
messo in una grande busta gialla le nostre
paure, ora esternate con carta e
pennarelli,in giardino e proprio lì è venuto
a prenderle il buffo Mostro della Paura,
amico della Fata Dorella stessa.
Ora che le ha portate via, siamo diventato
un pochino più coraggiosi...
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L’ANGOLO DEL GIOCO
Colora la mascherina di Pantalone con la tecnica che preferisci.
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----------------------------------------------------------- Irene P. : “Quando è nato il mio fratellino Marco
alla mia mamma è scoppiata la pancia e poi i dottori gliel’hanno aggiustata con lo scotch”
--------------------------------------------------------------- Leonardo C. : “Maestra mi spalmi il formaggio sul pane ?” Maestra: “ .....per ?” Leonardo C: “ Per bene, grazie” ---------------------------------------------------------------- Gaia T. “Il giorno della Befana si chiama Befanìa “
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E’ nato
MARCO,MARCO, fratellino di Irene P.
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CANTIAMO
INSIEME !!!
Ecco la canzone che abbiamo imparato in occasione del Carnevale !
“CHE RIDERE MI FA”
Ah ah ah che ridere mi fa
il Carnevale eccolo qua!
Miliardi di coriandoli colorati
scendono in volo sui bimbi mascherati
Stelle filanti, colori sgargianti
avvolgono i vestiti dei passanti.
mettono parrucche colorate
per andare nelle strade a fare le sfilate.
Ah ah ah che ridere mi fa
il Carnevale eccolo qua!
Ah ah ah che ridere mi fa
il Carnevale eccolo qua!
Quanto è bello il Carnevale
è un giorno davvero speciale
puoi parlare con maghi e fatine
conoscere veri re e regine
ballare e cantare con streghe e
folletti e ad un orco offrire i confetti.
Ah ah ah che ridere mi fa
il Carnevale eccolo qua!
Ah ah ah che ridere mi fa
il Carnevale eccolo qua!
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GIOVANNI 01 6 anni REBECCA 09 3 anni ANGELICA RITA 15 4 anni ANNA 19 4 anni NICOLA 19 2 anni LUCA 20 1 anno STEFAN 22 6 anni GIULIO 24 4 anni TERESA 24 1 anno
…BUON COMPLEANNO !!!!!
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Questo mese al nido abbiamo avuto piacere di conoscere
il piccolo LORENZO!!
Quasi subito dopo l’ambientamento , ci siamo tuffati nella
tematica del carnevale e abbiamo parlato del freddissimo
inverno. Oltre ad aver sviluppato queste due tematiche
inerenti la
programmazione
educativa
prevista, noi
educatrici in vari
momenti della
giornata,
abbiamo
proposto al
gruppo il
GIOCO! Ma in
realtà, il gioco a
cosa serve e
cos’è? Il gioco è
quell'attività
del tutto libera
e spontanea che
il bambino
svolge senza
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finalità pratica, per scoprire se stesso e il mondo che
lo circonda. Il gioco riveste un’importanza fondamentale
per lo sviluppo complessivo del bambino. Sin dai primi
mesi di vita, appena nato il bambino gioca con il proprio
corpo, con le mani della mamma, con gli oggetti che trova
nella culla, fino a inventare, via via che cresce, giochi
sempre più “complessi”. Nei primi mesi, il gioco è
soprattutto esplorazione della realtà e una modalità
del tutto personalizzata, per entrare in contatto con
il modo che lo circonda. Alla fine del primo anno di vita,
si carica di significati più profondi e di un alto valore
simbolico. La funzione fondamentale del gioco, infatti,
è quella di dare sfogo alle emozioni: se un bambino è
triste perché la mamma è al lavoro e non con lui, può
tenere a bada il suo dispiacere giocando con un pupazzo.
In questo modo il bambino trova una strada simbolica
per esprimere le sue pulsioni "buone" e "cattive" e
perricostruire, secondo i propri desideri, le più
importanti dinamiche affettive.
(accarezza il pupazzo, lo abbraccia, lo porta a se..).
Un'altra essenziale funzione del gioco è quella di
consentire al bambino di passare da situazioni
conosciute a situazioni ignote e imprevedibili. Parte dal
noto, come quando butta la palla per terra, sapendo cosa
succede, per affrontare l'ignoto, cioè la palla lanciata in
aria o contro un muro.
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Ingredienti 15 g di olio di oliva
15 g di olio di mandorle
2 cucchiaini di cera d'api (si trova in farmacia, nei
negozi di alimenti naturali e biologici oppure dagli
apicoltori, per esempio al mercato)
30 g di acqua
5 gocce di olio essenziale di arancio e 5 gocce di olio
essenziale di limone
Procedimento scaldare a bagnomaria, in una ciotolina, gli oli e la cera
d’api, fino al completo scioglimento di quest’ultima
scaldare a parte anche l’acqua
versare gli oli e la cera sciolta in un vasetto che sarà poi il
contenitore della vostra crema ed aggiungere l’acqua cal
da mescolando energicamente con una frustina finche il
composto “monta” o comunque è ben amalgamato
aggiungere a questo punto gli oli essenziali e mescolare
nuovamente ; chiudere e riporre in frigo
Buona produzione!
Federica, mamma di Alice
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Crema idratante per le mani
fatta in casa
Per continuare con le produzioni “invernali” vi
propongo questo mese una crema per le mani ca-
salinga.
Anche questa è una ricetta velocissima e fatta con
ingredienti assolutamente naturali.
L'olio di oliva è un potente antiossidante contro
l'invecchiamento cutaneo,
anche se unge un po' di più rispetto agli altri oli.
La cera d'api è emolliente, protegge dalla disidra-
tazione la pelle, ma non occlude i pori.
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Il bambino tende a ripetere l'azione un numero infinito
di volte per consolidare le abilità da poco acquisite e
contemporaneamente per raggiungere lo stesso risultato
utilizzando tecniche diverse. È lui che crea, che conduce
senza regole, attraverso una libertà che gli permette di
sviluppare le sue capacità intellettive. E’ quindi
necessario incanalare la ricerca espressiva del bambino
in attività finalizzate all'apprendimento, proponendo
corsi di pittura, di musica, di psicomotricità (....) ma è
altrettanto costruttivo lasciare il bambino libero, in
alcuni momenti, di giocare per non bloccare la sua
creatività.
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A Gemmo Barbara per la donazione fatta in memoria della zia.
A Giuseppe Andriolo per i giochi
donati
A Rizzi Giuseppe per i colori che ci
ha regalato Alla famiglia di Teresa per il
seggiolone donato al Nido. A tutti coloro che hanno donato
vestiario e/o materiale per la prima infanzia al C.A.V
A tutti coloro che hanno portato dei
dolci per la festa di Carnevale a scuola, in particolare al nonno di Mathias, Gino.
A tutte le famiglie di Campiglia che
hanno donato soldi per acquistare colori, cartelloni e colle.
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Finalmente è
Ogni scherzo adesso vale,
sono giorni d'allegria
tutto è gioia e simpatia.
C'è letizia dentro i cuori
tutti i bimbi vanno fuori,
delle maschere è la festa
Arlecchino sempre in testa.
Più degli altri poverello
ma il vestito suo è il più bello,
di colori e luce pieno
sembra sia l'arcobaleno.
È da sempre squattrinato
ma in amore fortunato,
ama quella mascherina
che si chiama Colombina.
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Alla Scuola dell’Infanzia è arrivata una nuova amica in aula azzurra per giocare, imparare e crescere con noi ..... diamo un grandissimo benvenuto a
REBECCA SCARATO !!!!
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CARNEVALE : QUANDO NON PIACE AI BAMBINI...O AI LORO GENITORI
Il Carnevale è una delle feste più attese per la sua allegria, gli
scherzi, i coriandoli, ma soprattutto la possibilità di
mascherarsi. Ma ci sono bambini che non lo amano o ne sono
spaventati .
Carnevale è la festa delle maschere, delle identità camuffate,
ma non per tutti è un momento di divertimento. Sono tanti i
bambini che portati dai genitori ad una festa in maschera o
semplicemente per le vie della propria città durante i giorni del
Carnevale, piangono disperati, si abbarbicano a loro e non
vogliono nemmeno guardare ciò che hanno intorno.
Questo perché per molti bambini, ma anche per tanti adulti che
non amano le maschere o addirittura le temono, la maschera
rappresenta l’ignoto, la identificano come una figura
sconosciuta e non familiare, per questo ne hanno paura... e
confrontarsi con questa paura è la premessa per sviluppare poi
la curiosità per ciò che è diverso.
Cosa fare allora? Chiudersi in casa, non farlo partecipare a
nessun evento carnevalesco? No, ma semplicemente non
forzatelo a fare una cosa che vi sembra debbano fare tutti, non
c'è peggior cosa di dire a qualcuno che deve fare qualcosa
perché tutti gli altri la stanno facendo o amano farla.
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Non forzatelo, fategli salutare le maschere da lontano,
provando ad avvicinare solo quelle più buffe o del personaggio
che egli ama in un altro contesto come i libri o i cartoni
animati.
In ogni caso, se non vuole mascherarsi, rispettate il suo volere
e non spingetelo al conformismo.
Che sia paura del diverso, che sia timore di non controllare la
situazione essendo ignari di chi ci sia dietro la maschera, o sia
solo timidezza, non è detto che il Carnevale piaccia, quindi è
importante rispettare il carattere dei nostri bambini e i loro
desideri senza forzarli. Il travestimento deve far parte del
gioco e non trasformarsi in un trauma. Spesso si sa, soprattutto
se parliamo di bimbi piccoli,
il costume interessa più ai
genitori...
Non tutti amano mettersi in
mostra, cosa che il Carnevale
volenti o nolenti, spinge a
fare.. allora che fare?
Giochiamo a casa con lui,
portiamolo in giro nei negozi
che espongono abiti di
Carnevale perché familiarizzi
con la festa, non forziamolo
se non vuole vestirsi oppure
proponiamogli un
travestimento che lo faccia
sentire al sicuro.
Cosa migliore, mascheratevi
anche voi genitori e parenti, così lui vedrà la cosa come più
normale e divertente!
Ecco poi una bella poesia da recitare insieme per esorcizzare
ogni paura...come quella che i bambini hanno imparato a
scuola e che vi proponiamo a pagina 12 !