Dipartimento di Chimica , Materiali e Ingegneria Chimica
A cura di Simone Gelosa
Nessuno può costruire la sua sicurezza sulla nobiltà di un altro.
Willa Cather, Alexander's Bridge, 1912
Sicurezza nei Laboratori Chimici
STRUTTURE e SERVIZI
RISCHIO E SPERIMENTAZIONI
GESTIONE DEI RIFIUTI
Struttura e Organizzazione di un Laboratorio
Evitare la presenza di ostacoli che intralcino le vie di fuga
Conoscere gli edifici e tutti i servizi disponibili
Mezzi di Emergenza
Uscite di sicurezza
Estintori- coperte antincendio
Esclusione energia elettrica
Lavaocchi - docce
Medicinali
Maschere antigas
Impianto Elettrico
Pannelli di controllo esterni
Interruzione elettrica dei singoli banchi
Messa a terra delle apparecchiature
Prese da banco con salvavita e interruttore unipolare
Elevato grado di protezione
Impianto Elettrico
Evitare:
l’impiego esasperato di prese multiple
l’impiego di ciabatte sui banchi
L’impiego di cavi volanti
Distribuzione dei Gas Tecnici
Dalla stanza di
decompressione
Ai
laboratori
Distribuzione dei Gas Tecnici
Attacco gas tecnici sui banchi con riduttore di pressione
Spurgare le linee prima dopo ogni intervento
Controllare il buon funzionamento di riduttori e valvole e controllare l’assenza di perdite
Evitare l’impiego di bombole nei laboratori
Sono consentite bombole da 10l assicurate contro la caduta e urti accidentali e corredate di raccorderia e riduttori idonei
Uso delle Cappe di Aspirazione
Tutte le operazioni che possono provocare l’emissionein atmosfera di sostanze anche moderatamente tossichedevono essere effettuate sotto cappa. Quando si lavorasotto cappa occorre ricordarsi di:
Dove manuale, avviare l'impianto di ventilazione forzata,prima di iniziare la sperimentazione;
tenere il saliscendi e gli sportelli ben chiusi durantel'utilizzo;
non accendere dispositivi di ventilazione in prossimità di una cappa (ventilatore,condizionatore, finestra aperta…)
sollevare il saliscendi frontale al massimo fino al blocco (40 cm di altezza) per effettuareoperazioni all'interno della cappa durante l'esecuzione della sperimentazione, eriabbassarlo appena possibile;
se la cappa non è dotata di by-pass prestare attenzione alle fiamme che potrebberofacilmente spegnersi per le correnti di aria quando il saliscendi è abbassato;
non lasciare acidi o altri reagenti depositati sotto la cappa al termine dellasperimentazione.
Sicurezza nelle Operazioni
Norme generali:
Mantenere i laboratori in ordine e puliti
NON FUMARE in laboratorio o con le mani sporche di sostanzepericolose
Non mangiare e conservare vivande nei laboratori
Utilizzare quando necessario tutti gli strumenti di protezione(camice, guanti, occhiali, maschere antigas…)
Segnalare ai responsabili dei laboratori la mancanza di materialedi protezione
Utilizzare le sostanze pericolose sotto cappa
Avvertire i vicini in caso di operazioni pericolose
Non lasciare senza controllo operazioni in corso
Conoscere i tipi e collocazione di estintori e mezzi antincendio
Consultare il responsabile di laboratorio ogni qual volta sianecessario eseguire una operazione che richiede l’impiego disostanze pericolose.
USARE SEMPRE IL BUON SENSO!
Impiego delle Sostanze Pericolose
La conoscenza delle caratteristiche delle sostanze che vengono utilizzate èil primo passo per ridurre i rischi e le pericolosità a loro connesse.
Identificare le sostanze pericolose
Limitarne l’uso al minimo indispensabile
Valutare la loro sostituzione con altre meno pericolose
Verificare l’eventuale incompatibilità con altre sostanze
Elenco di alcune sostanze chimiche incompatibili con rischio di reazioni violenteACETILENE
fluoro, cloro, bromo, argento, rame e mercurio
ACETONE
miscele di acido nitrico e solforico concentrati
ACIDO ACETICO
acido cromico, acido nitrico, perossidi e permanganati
ACIDO CIANIDRICO
acido nitrico e alcali
ACIDO CROMICO E TRIOSSIDO DI CROMO
ac. acetico, naftalene, canfora, glicerolo, acqua ragia, alcool e altri liquidi infiammabili
ACIDO NITRICO CONCENTRATO
ac. acetico, acetone, alcool, anilina, ac. cromico, ac. cianidrico, solfuro di idrogeno, liquidi infiammabili, gas infiammabili, sostanze nitrabili
…. …. ….
Uso della Vetreria
La vetreria in un laboratorio chimico è spesso unadelle cause più frequenti di piccoli incidenti, perprevenire infortuni legati alla rottura degli oggettiin vetro occorre:
Maneggiare con cura le apparecchiature in vetro
Tenere in ordine la vetreria riposta negli armadi
Impiegare la corretta vetreria adatta agli scopiprefissati
Controllarne accuratamente l’integrità primadell’uso, soprattutto se questa va impiegata peroperazioni sottovuoto od ad elevata temperatura
Fare attenzione quando si connettono tubi digomma su portagomma in vetro, o in qualsiasi altrasituazione in cui sia necessario esercitare unaforza sull’apparecchiatura stessa
Nel lavare la vetreria, prestare attenzione adeventuali tracce di sostanze chimiche
Raffreddamento con Acqua Corrente
Nell’impiego di acqua corrente per il raffreddamento delle apparecchiature occorretenere presente che:
Le connessioni fra rubinetto dell'acqua corrente e le apparecchiature devono essererealizzate mediante tubi flessibili (gomma o PVC) fissati saldamente, preferibilmentecon apposite fascette stringitubo, al fine di evitare i pericoli derivanti dallo sfilamentodei tubi (ad es. allagamento del laboratorio).
Non lasciare flusso di acqua nei refrigeratori durante la notte. Se ciò è assolutamentenecessario occorre considerare che si possono avere variazioni notevoli dellapressione di esercizio di rete fra il giorno e la notte.
Sperimentazione sotto Vuoto
Le operazioni condotte a pressione inferiore aquella atmosferica devono essere eseguite con ledovute cautele, utilizzando apparecchiature idoneee controllando accuratamente l’assenza diincrinature.
Tipici esempi di operazioni condotte a pressioneinferiore a quella atmosferica sono l’essiccazione ela distillazione sotto vuoto.
Quando per creare il vuoto viene impiegata unapompa ad acqua, è consigliabile inserire unpolmone tra la pompa e l’apparecchio, per impedireritorni d’acqua nell’apparecchiatura in seguito adun calo della pressione nella rete idrica.
Esperimenti ad Alta Temperatura
Quando una sperimentazione prevede un riscaldamento, occorre scegliereil miglior dispositivo che permetta il riscaldamento riducendo al minimo irischi.
Becco bunsen: va impiegato unicamente per il riscaldamento, anche adelevate temperature, di piccole quantità di sostanza (non infiammabile),all’interno di opportuni recipienti (provetta, becker, crogioli, capsule diceramica), operando rigorosamente sotto cappa. Una tipica operazioneche viene condotta sulla fiamma è la calcinazione.
Bagnomaria: è un dispositivo che riscalda elettricamente un recipiented’acqua. È adatto per il riscaldamento fino a 100°C, tipicamente impiegatoper l’evaporazione in “rotavapor”.
Piastre e manti elettrici: consentono il riscaldamento elettrico diapparecchiature in vetro per condurre svariate operazioni (distillazione,evaporazione, estrazione, ebollizione a ricadere).
Termostati a circolazione esterna: sono dispositivi che regolano latemperatura tramite la circolazione di un fluido riscaldante (acqua, olio,sali fusi) all’interno dell’apparecchiatura da riscaldare, consentendoneinoltre un accurato controllo.
Esperimenti a Bassa TemperaturaIn laboratorio, oltre al comune ghiaccio, possonoessere impiegati diversi mezzi refrigeranti quali ilghiaccio secco, l’azoto liquido o dei criostatiprogrammabili.
Il ghiaccio secco (anidride carbonica) si trova aduna temperatura di -78°C, quindi deve esseremaneggiato con attenzione, indossando guanti diprotezione per evitare ustioni alle mani.
L’azoto liquido può provocare gravi ustioni. Per ilsuo prelevamento o travaso, indossare sempre deiguanti, un camice ed una visiera protettiva. Per ilsuo trasporto si deve impiegare un recipientechiuso munito di valvole di scarico.
I criostati sono dei dispositiviattraverso i quali un fluido diraffreddamento può essereimpiegato per raffreddare unaapparecchiatura tramiteun’opportuna circolazione incamicie o serpentino diraffreddamento, consentendoun’accurata regolazione dellatemperatura dell’apparecchiaturastessa.
Sperimentazione sotto Pressione
Uso delle BomboleLe bombole di gas devono avere la parte superiore verniciata con coloridi riconoscimento secondo le apposite norme.I rischi legati all’impiego di bombole di gas compressi sono legatiessenzialmente al rischio di esplosione della bombola e alle eventualifughe di gas tossici o infiammabili.L’attuale legislazione impone un deposito delle bombole all’esterno degliedifici e proibisce la presenza prolungata di bombole di gas compressiall’interno dei laboratori. È consentito l’impiego non continuativo acondizione che le bombole vengano riposte nel deposito asperimentazione terminata. Per l’uso prolungato di gas in pressione ènecessaria una rete di distribuzione che colleghi il deposito ai laboratori.
Nell’eseguire tali sperimentazioni occorre verificare accuratamente che:le apparecchiature utilizzate siano a perfetta tenuta di gas.o la pressione massima raggiungibile sia chiaramente indicatasull’apparecchiatura.o La pressione di esercizio non superi i 2/3 della pressione massimaconsentita. (Tenere presente un’eventuale espansione termica).o Siano presenti adeguati dispositivi di sicurezza in perfetta efficienza.o Gli scarichi delle valvole di sicurezza siano convogliati in zone in cui ifluidi possano confluire senza pericoli di incendio, intossicazione o crearesituazioni di pericolo in generale.o Durante il funzionamento i dispositivi di controllo siano costantementesotto controllo e facilmente raggiungibili.o A fine prova le apparecchiature siano completamente raffreddate e lapressione scaricata prima di procedere all’apertura delle stesse.
Smaltimento Rifiuti
Valutare sempre la pericolosità delle sostanze smaltite. (Reazioniindesiderate, esplosioni…)
Vetro non contaminato
Rifiuti comuni
Carta non contaminata
Plastica non contaminata
Smaltimento Rifiuti/2Il catalogo europeo dei rifiuti (CER) è la classificazione dei tipi di rifiuti secondo la direttiva 75/442/CEEI codici CER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in, volte ad identificare un rifiuto, di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. Il primo gruppo identifica il capitolo, mentre il secondo usualmente il processo produttivo.
ORGANICI
ALOGENATI
NON ALOGENATI
INORGANICI
ALOGENATI
NON ALOGENATI
Smaltimento Rifiuti/3
Per altri smaltimenti chiedere ai responsabili di laboratorio o contattare
[email protected] - [email protected]
Rifiuti comuni non inquinati
GUANTI – Carta e Plastica inquinata
Vetro inquinato