Download - Conti e ... Racconti
Anno scolastico 2006/2007
2° Circolo Didattico di Quarrata
Scuola Primaria di Valenzatico
Ricerca-Azione P.I.A.
Insegnanti:
Pretelli Franca
Rossetti Chiara
Destinatari
Classi 1^A e 1^B (42 alunni)
Durata dell’esperienza
Ottobre - Maggio
Obiettivi
- Sviluppare la capacità di ascoltare e comprendere. - Sviluppare la capacità di chiedere e dare spiegazioni. - Leggere e comprendere il significato del linguaggio comune e matematico.
- Ricavare informazioni matematiche e non in testi narrativi. - Acquisire il concetto di numero. - Ricercare collettivamente strategie per risolvere situazioni problematiche.
- Rappresentare la soluzione di un problema attraverso disegni, parole e simboli.
- Manipolare testi: dal testo narrativo al testo problema, alla rappresentazione iconica, grafica, simbolica.
- Sviluppare e arricchire il linguaggio attraverso l’invenzione di filastrocche e storie.
- Sviluppare la creatività utilizzando tecniche espressive diverse per rappresentare testi narrativi.
- Utilizzare il linguaggio mimico gestuale per drammatizzare storie. - Acquisire la capacità di organizzarsi per lavorare nel gruppo. - Utilizzare il computer per la trascrizione di testi.
Premessa
Come iniziare il percorso didattico nelle classi prime?
Abbiamo pensato di farlo con un “C’era una volta…”, incipit di molte fiabe
classiche e moderne; è intorno ad esse, infatti, che è stata costruita la
maggior parte delle attività finalizzate all’apprendimento della lettura e
della scrittura e all’acquisizione di concetti matematici.
Le fiabe hanno rappresentato il filo conduttore di un lavoro multidisciplinare
e sono state scelte quelle che avevano un riferimento numerico e
un’attinenza con l’elemento “cibo” per il collegamento ad un progetto di
plesso incentrato sull’alimentazione.
La fiaba ha consentito ai bambini di costruire conoscenze in modo divertente, vivace e coinvolgente dal punto di vista emotivo, per
l’identificazione con i personaggi e per le situazioni problematiche da
affrontare e da risolvere intorno alle quali si svolge la maggior parte della
vicenda.
I numeri hanno incontrato le fiabe, come scrive Laura Prosdocimi nel suo
libro “Conti e racconti”, e storie inventate hanno preso forma, modellandosi
attorno ai numeri.
Iter di lavoro
L’iter di lavoro che viene presentato ha seguito, per la matematica e per la
lingua, due percorsi paralleli mescolando numeri e parole.
Numeri
Per presentare agli alunni le quantità
numeriche ed i rispettivi simboli (da
zero a nove) sono state lette fiabe
classiche e non, nelle quali individuare
la numerosità degli elementi
(protagonisti, personaggi, oggetti)
attraverso le domande “chi/che cosa,
quanti, quali”.
La fiaba dei Tre Porcellini, ad
esempio, ha dato lo spunto per
presentare due simboli numerici, l’uno
(un solo lupo) e il tre (i tre porcellini); la fiaba di Hansel e Gretel per
presentare il numero due, i due
fratellini.
Le quantità corrispondenti sono state
rappresentate anche con il disegno
degli insiemi.
Ad ogni simbolo è stata associata
un’immagine creativa sempre riferita
agli elementi individuati, per
costruire le pagine di quello che
sarebbe diventato un “numerario”
individuale e personalizzato. (All.n°1) Sono state eseguite attività relative
Numeri e parole
La lettura da parte dell’insegnante di
fiabe ha creato ogni volta la
possibilità di presentare in modo
creativo, accattivante e
strettamente collegato alle attività
logico-matematiche, contenuti
linguistici finalizzati
all’apprendimento della lettura e della
scrittura.
Gli alunni sono stati invitati a
drammatizzare le storie per un
maggiore coinvolgimento emotivo che facilitasse la comprensione dei testi
ascoltati.
Il linguaggio iconografico ha
rappresentato un canale espressivo
privilegiato per illustrare le sequenze
principali delle storie.
Ogni sequenza è stata poi descritta
da frasi significative nelle quali
individuare i grafemi da presentare.
La sintesi di alcune fiabe in
particolare ha introdotto le parole
del tempo e dello spazio riferite a concetti spazio-temporali che gli
all’aspetto cardinale del numero e
successivamente il numerario è stato
utilizzato da ciascun alunno in
palestra per attività pratiche
relative all’aspetto ricorsivo e
ordinale:
� costruzione della linea dei numeri sul pavimento
� riconoscimento del
maggiore/minore tra due numeri � riconoscimento del
maggiore/minore fra una serie di
numeri
� completamento di espressioni in cui manca il numero
� riconoscimento in una serie di numeri di quelli maggiori o minori
di un numero dato
� riconoscimento del precedente e del successivo di un numero dato
� uso dei simboli <=> tra due numeri. In seguito sono state costruite tridimensionalmente le “case” dei
numeri da zero a nove, utilizzando i
disegni più significativi dei numerari
e disponendole in ordine l’una accanto
all’altra in modo che sembrasse una
via, la Via dei Numeri. (All.n°2)
E’ venuto spontaneo passeggiare in
Via dei Numeri percorrendo la Via
con passi avanti e indietro; sono stati poi rappresentati graficamente gli
spostamenti per acquisire la capacità
di addizionare e sottrarre,
alunni hanno interiorizzato
attraverso l’esecuzione di percorsi
costruiti in palestra.
Per l’arricchimento del linguaggio
sono state eseguite attività di
osservazione e descrizione degli
elementi “cibo” individuati nelle fiabe. A questo proposito sono state
significative le fiabe di Biancaneve e
di Pinocchio, per la descrizione anche da un punto di vista scientifico
rispettivamente di una mela e di una
pera; ne sono stati poi evidenziati i
cambiamenti avvenuti con il passare
del tempo.
Gli elementi peculiari delle fiabe
lette sono stati utilizzati per la
trasformazione creativa di ogni
numero; ad esempio nel disegno del numero tre sono presenti i tre
protagonisti, i porcellini, e le loro
casette posizionate lungo un sentiero, mentre nel numero due, Hansel e
Gretel passeggiano in un bosco dove
sorge la casa della strega.
I numeri così trasformati sono
diventati le “case” della “Via dei
Numeri”.
L’attività linguistica incentrata sui
numeri è proseguita con l’invenzione
di una filastrocca dopo averne letta una appartenente alla tradizione
orale toscana.
Ogni strofa, il cui incipit è “C’era una
utilizzando anche le parole del tempo
per indicare la successione degli
spostamenti. (All.n° 3)
Agli alunni è stato chiesto anche di
eseguire addizioni e sottrazioni in una
stessa espressione numerica e il
poter utilizzare come sostegno visivo la Via dei Numeri è stato
estremamente facilitante.
Durante le esercitazioni alcuni hanno intuito che se ad un numero si
aggiunge e poi si toglie ( o viceversa)
uno stesso numero il risultato non
cambia: “è come una magia perché se
si parte da un numero e si fanno dei
passi avanti e gli stessi indietro, è
come se non ci si fosse mossi”.
“Passeggiando” in Via dei Numeri, gli
alunni hanno scoperto che ci sono tanti modi diversi per “raggiungere”
la casa di un numero.
E’ stato allora proposto di eseguire un gioco prima a gruppi e poi
individualmente, secondo regole
stabilite, per trovare tanti modi per
comporre un numero.
Gli alunni, lavorando in gruppo, si sono
stimolati a vicenda, sollecitando i più
lenti e spiegando loro alcune “astuzie”
per scrivere più modi possibili nel
tempo stabilito. Il gioco ha permesso all’insegnante di
rappresentare la suddivisione in
gruppi attraverso simboli iconici e
volta…”, parla di un numero e
sintetizza in quattro versi la storia
che rappresenta. (All. n°1 bis)
Gli alunni hanno poi trascritto la
filastrocca al computer.
L’associazione del numero ad un
referente legato alle storie ha permesso anche di memorizzare i
giorni della settimana.
E’ stata infatti inventata una filastrocca intitolata “Settimana tra
le fiabe”, dove la successione dei
giorni è associata a personaggi ed
elementi evidenziati nelle letture.
Dopo le attività sulla linea dei numeri
e la scoperta di modi diversi di
“passeggiare” per eseguire addizioni,
è nata l’idea di partire da
un’espressione numerica per scrivere una storia.
Questo è avvenuto scegliendo per
ogni classe un’espressione numerica e traducendo i numeri in ingredienti
narrativi, cioè personaggi, luoghi e
fatti.
Il percorso narrativo delle storie è
stato costruito lungo il percorso
matematico della Via dei Numeri.
Ad esempio nella storia intitolata
“2 + 4 + 3 = 9, ovvero due più quattro
più tre arrivo a nove”, i protagonisti sono i due fratellini Hansel e Gretel
che abitano alla casa del numero due;
un giorno decidono di fare quattro
numerici (la divisione), di registrare e
confrontare i punti totalizzati da
ciascun gruppo con l’uso di un grafico
a colonne, di trascrivere in ordine
decrescente i punteggi ottenuti dalle
squadre, di conseguenza di
presentare i numeri ordinali per indicare l’ordine sul podio.
Il gioco individuale ha consentito
all’insegnante di verificare la capacità di comporre numeri e agli alunni di
rafforzare la propria autostima, in
quanto tutti, nessuno escluso, sono
stati in grado di eseguire il “gioco”.
Durante quest’ultima attività è stato
messo in evidenza dall’insegnante
come alcuni alunni avevano fatto “i
furbi” nel comporre i numeri; gli
stessi hanno riferito ai compagni che “si fa meno fatica se si cambia posto
ai numeri, tanto il risultato non
cambia”. E’ stato definito un “gioco furbo” e
tutti insieme sono andati alla ricerca
di tutte le combinazioni possibili di
comporre un numero, prima con tre
numeri, poi con due, poi con quattro,
verificando in ciascuna delle due
classi il numero massimo delle
combinazioni. (All. n°4)
Le esperienze del numerario e della passeggiata in Via dei Numeri sono
state documentate in un libro.
passi e arrivano alla casa del numero
sei, dove vive la maestra di
matematica che impedisce loro di
prendere sei pere trovate in giardino.
I bambini scappano e con tre balzi
arrivano alla casa del numero nove
dove si festeggia il compleanno di Gatto Goloso con una torta con nove
candeline. (All. n°5)
In seguito le due storie sono state raccolte e illustrate in due libri;
ciascuna sequenza è rappresentata da
quattro disegni che formano un
quadro unico. (All. n°6)
La prima pagina di ogni libro
rappresenta l’ambiente in cui si
svolge la storia ed è stato realizzato
con la tecnica del collage di stoffe;
su di esso, caratterizzato dalla linea dei numeri, si muovono i personaggi.
(All. n°7)
Storie problema: la storia di una pera, la storia di Paleo.
Le attività relative al porsi e a risolvere problemi sono state introdotte con
l’invenzione e la lettura di due storie. La prima è nata da un’ esperienza di tipo scientifico di osservazione e descrizione di una pera (la pera di
Pinocchio), la seconda dalla presentazione di un testo narrativo relativo alla
semina del grano. Ogni storia è stata drammatizzata e suddivisa in sequenze raccontate con le
parole e con il disegno a fumetti.
Il racconto non è stato unico ma ha avuto più versioni, ed ogni volta è
cambiato il protagonista che narra la storia dal suo punto di vista; ciascuna
versione è stata rappresentata anche matematicamente con l’introduzione
delle relative operazioni aritmetiche e l’uso dell’abaco. (All. n°8)
La manipolazione dei testi attraverso la riscrittura
� ha favorito la comprensione del significato di parole del linguaggio comune e matematico
� ha facilitato il passaggio dal linguaggio narrativo ed espressivo al linguaggio matematico
� ha messo in risalto l’importanza della successione temporale dei fatti nelle storie
� ha permesso di intuire alcune peculiarità dei linguaggi specifici (ad esempio la scrittura con i numeri è sintetica rispetto agli altri linguaggi
usati).
OSSERVAZIONI FINALI
Dall’esperienza svolta è emerso quanto segue:
• la compenetrazione dei vari linguaggi ha sicuramente favorito la valorizzazione delle capacità individuali e lo sviluppo della creatività;
• l’uso dei diversi linguaggi ha offerto l’occasione agli alunni di ripensare ai principali passaggi del lavoro svolto e di esprimere la propria
opinione;
• i giochi presentati hanno permesso di introdurre senza forzature, anche se solo come approccio, alcuni concetti e contenuti matematici;
• l’associazione dei numeri a referenti legati alle storie ha facilitato negli alunni in difficoltà la memorizzazione dei simboli numerici.
All. n°1
All.n°1 bis
C’era una volta… ZERO
che si vestiva sempre di nero, non faceva mai niente,
neanche paura alla gente.
C’era una volta… UN LUPO
che per la fame era molto cupo,
tutto rosso diventò
perché la coda si bruciò.
C’era una volta… DUE FRATELLINI
che lungo la strada buttarono i sassolini,
una casetta di dolciumi li attirò
ma la strega nel forno cascò.
C’era una volta… TRE PORCELLINI
che un lupo voleva mettere dentro i panini,
così costruirono tre casette
per non essere fatti a fette.
C’era una volta… QUATTRO ANIMALI
che suonavano le note musicali,
con loro nei guai finirono i briganti
e diventarono i famosi musicanti.
C’era una volta… CINQUE FAGIOLI
che salirono su una scala a pioli,
in cielo un orco si arrabbiò e la pianta a terra crollò.
C’era una volta… SEI PERE
la maestra a scuola le portò intere,
i bambini quattro ne assaggiarono
e soltanto in due si salvarono.
C’era una volta… SETTE NANI
che saltavano sui divani,
arrivarono al salto numero cento
e cascarono sul pavimento.
C’era una volta… OTTO BAMBINI
erano Ambra e i suoi fratellini,
la piccolina era un po’ stucca
e aveva i capelli come una zucca.
C’era una volta… NOVE CANDELINE
che sulla torta stavano vicine,
per festeggiare il compleanno del gatto
che gli invitati mangiò come un matto.
All. n° 2
All.n° 3
All.n°4
All. n°5
Dalla collana “Conti e… Racconti”
2+4+3=9
ovvero
“DUE PIU’ QUATTRO PIU’ TRE ARRIVO A NOVE”
C’erano una volta due fratellini molto curiosi che si chiamavano
Hansel e Gretel. Vivevano nel Paese dei Numeri dove c’era una sola
via, la Via dei Numeri. La loro casa era al numero 2.
Un giorno andarono a fare quattro passi lungo il paese e si
fermarono davanti al cancello aperto della casa al numero 6.
I fratellini entrarono per curiosare e videro sei pere dentro un
sacchetto nell’erba del giardino.
Dopo averlo preso, uscì fuori dalla casa la maestra Franca e
arrabbiata li sgridò: - Le pere sono mie! Guai a voi se le toccate!
Hansel e Gretel scapparono a gambe levate e con tre balzi
arrivarono alla casa del numero 9 dove si festeggiava il compleanno
di Gatto Goloso.
Uccellini, topolini, scoiattoli e conigli cantavano “Tanti Auguri” al
gatto intorno ad una torta con nove candeline.
Anche Hansel e Gretel furono invitati alla festa e si divertirono
tanto insieme agli animali.
Gli alunni della classe 1^A
All. n°6
C’erano una volta due fratellini molto curiosi che si chiamavano
Hansel e Gretel. Vivevano nel Paese dei Numeri dove c’era una sola
via, la Via dei Numeri.
La loro casa era al numero 2.
All. n°7
All. n°8
LA STORIA DI PALEO
Paleo era un contadino povero che aveva in un sacchetto 9 chicchi
di grano magici.
Un giorno, mentre andava nel campo per seminarli, perse da un
buco nel sacchetto 3 chicchi di grano e un passerotto se li mangiò.
Paleo seminò i chicchi rimasti e da ognuno nacque una spiga d’oro.
Paleo diventò ricco e visse felice e contento.
Di chi si parla nella storia?
………………………………………………………………………………………………………………………………………… Che cosa aveva Paleo in un sacchetto?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………
Quanti chicchi perse Paleo?
………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Chi mangiò i chicchi persi?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Quanti chicchi rimasero a Paleo?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Quante spighe d’oro nacquero? …………………………………………………………………………………………………………………………………………..
La storia raccontata da Paleo
Prima
Avevo 9 chicchi di grano magici.
Poi
Ho perso 3 chicchi.
Infine
Mi sono rimasti 6 chicchi e li ho seminati.
La storia raccontata dai chicchi
Prima
Eravamo 9 chicchi in un sacchetto.
Poi
Da un buco sono caduti 3 di noi.
Infine
Siamo rimasti in 6 e Paleo ci ha seminato.
La storia raccontata dal passerotto
Prima
Oggi si mangia! Ecco 3 bei chicchi di grano.
Poi
Non ci voleva! Paleo sta seminando altri 6 chicchi e io non li posso
mangiare.
Infine
Peccato! Se li avessi mangiati prima che paleo li seminasse ora
avrei in pancia 9 chicchi.
Raccontiamo con i numeri la storia raccontata da:
Paleo 9 ho perso 3 rimangono 6
9 – 3 = 6
i chicchi 9 cadono 3 restano 6
9 – 3 = 6
il passerotto 3 e altri 6 sono 9
3 + 6 = 9
“Questa storia comincia dal poi, è un po’ al contrario”.