CITTA’ che APPRENDE 2014
Palermo 22 – 23 ottobre
IL DIRITTO di CONTINUARE ad APPRENDERE
UN PIACERE PER TUTTE LE ETA’
Relazione introduttiva di Patrizia Mattioli
OBIETTIVO DEL CONVEGNO
RIPORTARE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
IL DIRITTO INDIVIDUALE DI CONTINUARE A CONOSCERE
PER TUTTA LA VITA
Dalla società industriale alla società globalizzata
Nuova centralità dell’ apprendimento non formale
ACCORDO su SERVIZI E RETI TERRITORIALI
PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
C.U. del 10 luglio 2014 slide 1
s
VIVERE NELLE SOCIETA’ ATTUALI
complesse, interculturali, tecnologizzate,
in rapido cambiamento
RICHIEDE SEMPRE NUOVE E MAGGIORI COMPETENZE
per l’aumento delle aspettative di vita
per i processi di immigrazione
per la pervasività delle tecnologie nella vita quotidiana
per le caratteristiche dell’informazione e della partecipazione democratica
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LIVELLI DI COMPETENZE
DELLA POPOLAZIONE ITALIANA
SIAMO UN POPOLO DI “ILLETTERATI”?
Indagine OCSE - PIAAC sulle competenze degli adulti Collocazione dell’Italia nella graduatoria di 24 Paesi
Literacy ultima Numeracy penultima
• un terzo dei cittadini ha competenze elevate• un terzo ha competenze appena sufficienti• un terzo ha competenze tali da non saper sintetizzare un’informazione scritta
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COMPETENZE DIGITALIIndagine ISTAT “Cittadini e nuove tecnologie”
Gli analfabeti digitali totali e quelli funzionali raggiungono il 66% della popolazione 14 – 75
anni
Capacità di uso del computer a livello base per fasce di età
• 60 – 64 anni 27%• 65 – 74 anni 12% • over 75 3% •
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LA LONGEVITA’ E’ UN FENOMENO MULTIFATTORIALE
Un nuovo modello culturale basato sulle scienze biologiche
RUOLO DETERMINANTE DEI FATTORI CULTURALI ECONOMICI SOCIALI
Attualmente quattro generazioni convivono con vissuti molto diversi
60–70enni un progetto di vita per i prossimi 15-20 anni
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POSSIAMO E DOBBIAMO CONTINUARE A CONOSCERE
Le scoperte scientifiche sul cervello
Motivazioni per continuare ad apprendere:
• maggiore benessere fisico e mentale (BES)
• dialogo più facile con figli e nipoti e con la società
• nuove opportunità di relazioni umane
• maggiore capacità di difendere diritti
• più partecipazione alla vita sociale e democratica
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SONO SOPRATTUTTO LE COMPETENZE
NON FORMALI E INFORMALI
CHE ACCRESCONO DI PIU’
IL BAGAGLIO CULTURALE DEGLI ADULTI
L’UNIONE EUROPEA NE CHIEDE IL RICONOSCIMENTO
NELL’AMBITO di un SISTEMA DI LIFELONG LEARNING
IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE FORMALE
E’ SEMPRE PIU’ FONDAMENTALE
LA RESPONSABILITA’ DELLE ISTITUZIONI
NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI slide 7
LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA
EUROPA 2020 obiettivo 15% degli adulti in formazione
Alcuni passaggi significativi:
Strategia di Lisbona (Memorandum) - 2000Raccomandazione Competenze chiave di cittadinanza - 2006Costituzione del quadro europeo delle qualifiche (EQF) - 2008Quadro europeo per la cooperazione sull’apprendimento - 2012Piano Garanzia Giovani – 2013LE POLITICHE DELL’ITALIALegge 92 del 28/06/2012 (art. 4, c. 51-68) istituzione del sistema di apprendimento permanente
Intesa in Conferenza Unificata - 20.12.12Decr. Validazione delle competenze non formali e informali, 2013Accordo in C.U. del 10 luglio 2014 slide 8
ACCORDO GOVERNO – REGIONI – ENTI LOCALI
Linee strategiche in ordine ai servizi per l’apprendimento permanente e all’organizzazione delle
reti territorialiConferenza unificata del 10 luglio 2014 Impegni assunti:
• attuazione del documento “Linee strategiche”
• definizione di standard minimi relativi a reti e servizi
• affidamento al tavolo interistituzionale di azioni di monitoraggio
Principi di riferimento:
• prospettiva occupazionale e di cittadinanza attiva
• centralità della persona
• esigibilità del diritto ad apprendere per tutta la vita
• apprendimento formale, non formale e informale
• riconoscimento delle competenze comunque acquisite slide 9
( segue)
Alcuni obiettivi prioritari:
• integrazione dei sistemi di apprendimento
• maggiore efficacia delle politiche attive per il lavoro
• ampliamento dell’offerta destinata a soggetti deboli o svantaggiati
• diffusione delle competenze chiave di cittadinanza (Racc. UE 2006)
I soggetti delle reti territoriali integrate:
• istituzioni scolastiche e formative come elemento strategico
(scuole, CPIA, Poli tecnico-professionali, Università e AFAM)
• organismi con scopi educativi e formativi, anche del volontariato,
del servizio civile e del privato sociale che siano in possesso dei
previsti requisiti minimi organizzativi e di qualità
• parti sociali, datoriali e dei lavoratori slide 10
(segue)
Servizi trasversali alle reti territoriali:
• accoglienza e orientamento• informazione• validazione delle competenze• dorsale informativa unica
Risorse umane, finanziarie e strumentali • quelle già in dotazione a ciascun settore, da coordinare• quelle previste nei PON e nei POR (Accordo di partenariato 2014-20)
Governance del sistema di apprendimento permanente:• nazionale• regionale • locale
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L’ACCORDO PREVEDE IMPORTANTI NOVITA’
IN GRADO DI AVVIARE FIN D’ORA
LA COSTITUZIONE DEI SERVIZI E DELLE RETI TERRITORIALI un quadro organico di governance, che assicura il carattere integrato, nazionale e territoriale del sistema
la definizione degli ambiti di competenza nazionali e regionali
il rapporto del sistema con territorio e politiche di sviluppo
la conferma del ruolo del pubblico nel sistema integrato quale elemento strategico di sviluppo del sistema
• per la prima volta, riconosce il volontariato e altre organizzazioni culturali del privato sociale come soggetti delle reti con pari dignità, ne valorizza il ruolo di novità e di qualità, di ri-motivazione, integrativo dell’offerta formale pubblica e privata, contro analfabetismo ed esclusione sociale e per migliorare le professionalità slide 12
PROPOSTE PER ANDARE AVANTI
assumere con urgenza iniziativeevitando il rischio di una nuova fase di immobilismo
•per completare le regole del sistema •per avviare sperimentazioni regionali e locali
AUSER CHIEDE CHE la C.U. convochi la riunione del Tavolo interistituzionale il Coordinamento delle Regioni riconvochi il tavolo nazionale con le parti sociali ciascuna Regione convochi i soggetti istituzionali e sociali che costituiranno le reti
Cgil, Cisl, Uil e Forum del Terzo Settore a livello regionale potranno chiedere alle Regioni di avviare
il confronto sulla costituzione delle reti territoriali (POR) slide 13
L’IMPEGNO E IL CONTRIBUTO DI AUSERUna rete di università popolari e circoli culturali
presenti su tutto il territorio nazionale 712 associazioni culturali e socio-culturali 3.800 docenti, di cui 80% volontari 6.800 iniziative tra corsi, conferenze, visite culturali all’anno partecipazione complessiva di oltre 110.000 persone all’anno
Auser ha sperimentato importanti progetti relativi alla qualità dell’offerta culturale non formale, con il contributo di esperti qualificati
Le competenze dei nostri quadri e volontari e gli strumenti prodottisaranno un contributo molto utile alla qualità delle reti territoriali
“Guida alla qualità delle Università popolari e dei Circoli culturali”
Le attività culturali e formative costituiscono
un tratto identitario
FESTA DEI 25 ANNI DI AUSER