Download - Bortoletti pisa 7 giugno 2016 speech
L’ESPERIENZA IN UNA AZIENDA COMMISSARIATA, TRA CORRUZIONE, LEGALITÀ, ETICA
Relatore Col. CC. Maurizio BORTOLETTI
già Commissario Straordinario ASL Salerno 2011-‐2012
ESPERIENZE A CONFRONTO
ANTICORRUZIONE
ETICA E LEGALITÀ
RESPONSABILE SCIENTIFICOSimonetta [email protected]
SEGRETERIA ORGANIZZATIVAMarzia [email protected] [email protected] 99 38 30
la partecipazione deve essere prenotata onlinehttp://formazione.ao-pisa.toscana.it:180
PIAGGEVIA MATTEOTTI 3, PISAMARTEDÌ 7 GIUGNO 2016
AUDITORIUM
POLO DIDATTICO
PRIMA DI TUTTO, DUE CURIOSITA’
In its research activities, the Development Centre aims to identify and analyse problems the implications of which will be of concern in the near future to both member and non-member countries of the OECD. The conclusions represent a contribution to the search for policies to deal with the issues involved.
The Policy Briefs deliver the research findings in a concise and accessible way. This series, with its wide, targeted and rapid distribution, is specifically intended for policy and decision makers in the fields concerned.
Official development aid agencies, international investors, academics and the media have greatly increased their use of quantitative indicators to assess the quality of governance in developing countries – with far reaching consequences for these countries. The most widely used indicators suffer from limits and biases which their users often ignore. This Policy Brief seeks to clarify theses limits and reduce the misuse of governance indicators.
DEVELOPMENT CENTREPOLICY BRIEFS
OECD DEVELOPMENT CENTRE2, rue André-Pascal,
75775 Paris Cedex 16, FranceTel.: +33 (0)1 45 24 82 00Fax: +33 (0)1 44 30 61 49
[email protected]/dev/briefs
O E C D D E V E L O P M E N T C E N T R E
POLICY BRIEF No. 39
MEASURING GOVERNANCE
by Charles P. Oman and Christiane Arndt
z� Quantitative indicators of the quality of governance in developing countries and emerging economies have greatly proliferated since the mid-1990s.
z The main users of these indicators are international investors, official development agencies, journalists and academics.
z The most widely used, and misused, governance indicators are composite perceptions-based indicators.
z Even the most carefully constructed composite indicators have limitations their users seem widely to ignore.
z� Greater transparency is required both in the production and in the use of governance indicators.
CENTRE DEDÉVELOPPEMENT CENTRE
DEVELOPMENTCENTRE DEDÉVELOPPEMENT CENTRE
DEVELOPMENT
Per conoscere la corruzione, partiamo da una NON DEFINIZIONE. Le Nazioni Unite -‐ come ha ricordato A.M.COSTA, già Vice-‐Segretario Generale e Direttore Esecutivo dello United Nations OfGice on Drugs and Crime di Vienna, nell’intervista consultabile su www.altalex.com -‐ hanno evitato di avventurarsi in una attività deFinitoria nella Convenzione contro la corruzione, scegliendo di fare “… ricorso a fattispecie concrete piuttosto che a una mera de=inizione terminologica; queste stesse =igure criminose dovranno essere obbligatoriamente recepite come tali dalle legislazioni nazionali …”. Si tratta di un‘esperienza maturata sul campo dall’ONU, che ha visto fallire nella primavera del 2001 il negoziato sulla prima Convenzione Quadro contro il terrorismo proprio per il mancato accordo, dopo l’approvazione di 100 articoli, sulla deGinizione del crimine.
PRIMA DI TUTTO, DUE CURIOSITA’
ILLICEITA’
ILLEGALITA’
DEVIANZA
ILLEGITTIMITA’
LEGITTIMITA’ GIUSTIZIA
ETICA LEGALITA’ DIRITTO
ILLEGALISMO
EQUITA’
FRODE
PRIMA DI TUTTO, DUE CURIOSITA’
Premessa
Fino agli anni ‘90 la corruzione era ancora considerata un argomento tabù: non solo veniva raramente citata come problema nei consessi internazionali, ma addirittura in molti Pesi era consentito alle aziende di iscrivere le tangenti pagate nei loro bilanci, come fossero “normali” spese di consulenza o intermediazione. Alcuni dittatori e Capi di Stato dell’epoca sono divenuti leggendari più per i patrimoni stratosferici accumulati grazie alla corruzione e a ruberie che per la loro attività politica; le organizzazioni internazionali sembravano ormai essersi rassegnate al fatto che gli aiuti allo sviluppo per il terzo mondo venissero ineluttabilmente drenati da corruzione e frodi. Non vi era alcuna convenzione internazionale a regolare e dettare gli standard minimi per la lotta alla corruzione ed anche la conoscenza del fenomeno e delle sue dimensioni reali era pressoché nulla.
CHE COS’ E’ LA CORRUZIONE La definizione corrente utilizzata da Transparency International di corruzione è: abuso della fiducia pubblica e del potere per l’ottenimento di vantaggi privati. Le conseguenze della corruzione sono disastrose e vanno ben al di là di ciò che generalmente si considera il danno provocato: la corruzione infatti avvelena la società, distrugge la fiducia, erode le possibilità di sviluppo, accresce la povertà distraendo le risorse disponibili, causa distorsioni ed ineguaglianze anche a livello regionale, alimenta investimenti e spese inutili, peggiora il rischio paese e allontana gli investitori, aumentando il costo del debito e, quindi, mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni. L’Italia si sarebbe potuta risparmiare molti dei sacrifici che vengono oggi richiesti alla collettività, se solo avesse scelto di percorrere la strada dell’etica e dell’anticorruzione negli anni passati: avremmo avuto un debito pubblico inferiore, avremmo avuto una migliore immagine internazionale e quindi un rating migliore sul debito, la nostra credibilità internazionale sarebbe certamente più lusinghiera.
Il tema della corruzione è evocativo ed eclatante, ed è naturale utilizzarlo con termini quali “allarme” ed “emergenza”, alimentando una nebbia nella quale NESSUNO distingue tra: 1. l’infedeltà del dipendente pubblico, che è alla base di gravi delitti (corruzione,
concussione e peculato), 2. la cattiva amministrazione (la cd. maladministration), l’inefGicienza della PA, 3. la congerie di condotte criminali tentate o consumate da chi, il più delle volte privato
cittadino, ha scambiato la Pubblica Amministrazione, disattenta e indifesa, per un bancomat senza plafond.
PRIMA DI TUTTO, DUE CURIOSITA’
I PUNTI CHE SI INTENDONO TOCCARE Una considerazione introduttiva. Una breve descrizione del cd. Modello Salerno, secondo la deGinizione di ConGindustria sanità. Alcune domande. Una considerazione conclusiva.
PRESENTAZIONE
UNA CONSIDERAZIONE INTRODUTTIVA
Meglio ripetere e chiarire che la corruzione, il mercimonio della funzione pubblica, è una grave patologia del sistema pubblico e va combattuta e contrastata, senza SE e senza MA.
Detto questo, vanno dette – in modo altrettanto chiaro -‐ alcune cose che si ascoltano raramente:
1. nessun paese -‐ nei dispotismi più che nelle democrazie -‐ e nessun comparto è immune dalla corruzione;
2. nessuna legge penale ha mai fermato alcun crimine; 3. trattandosi di un tema evocativo ed eclatante che fa necessariamente parte dell’agenda
politica NON deve, o non dovrebbe, essere usato come strumento di lotta politica, con i dati sul tema che vengono diffusi (e riprodotti), in modo frequente, senza neanche avvertire il loro contraddirsi, privilegiandone la funzione aizzatoria;
4. la corruzione tesa a far marciare una macchina (autorizzazioni, revisioni, adempimenti, etc.) altrimenti inchiodata non è un male, sono due:
5. è inutile ricordarsi del tema quando emergono gravi scandali.
Un’ultima cosa, che ritengo determinante: nel tema che andiamo a trattare: il segreto è che non ci sono segreti.
Rubare non ha, quindi, colore politico, il tema della corruzione non può diventare un derby tra ladri e onesti. Questo tema, come quello della sicurezza e dei cittadini, dovrebbe rimanere al di fuori dell’agone politico. Come hanno ricordato l’attuale Sindaco di Torino, Piero Fassino, e Paolo Borgna, in Sicurezza e giustizia, Donzelli, 2001, dove alla “… denuncia dell'inadeguatezza, giudiziaria e culturale, ad affrontare il fenomeno e del ritardo nel comprendere quanto questa sottovalutazione contribuisca a deteriorare il rapporto fra cittadino e istituzioni….” si aggiunge la consapevolezza che “… la denuncia del ritardo non basta se non se ne affrontano, senza paura di scavare a fondo, le radici culturali. è forse vero -‐ come molti sostengono -‐ che una speci=ica resistenza va ricercata proprio nella cultura diffusa della sinistra? E peraltro, che uso ha fatto la magistratura italiana della sua straordinaria indipendenza di fronte alle richieste di giustizia dei cittadini? …”
UNA CONSIDERAZIONE INTRODUTTIVA
Se eliminiamo gli sprechi come facciamo a gestire le clientele?
PEGGIO GLI SPRECHI O LA CORRUZIONE?
UNA CONSIDERAZIONE INTRODUTTIVA
Evitando generalizzazioni e i ricorrenti stereotipi, che purtroppo si continuano ad ascoltare senza che ciò agevoli in alcun modo la soluzione del o dei problemi, le 3 ultime tabelle pongo una semplice domanda: 1. Quanto è spreco effettivo? 2. Quanto è illecito? 3. Quanto è negligenza professionale? 4. Quanto è dovuto alla situazione che oggi si trovano ad affrontare
coloro che hanno ereditato lustri di maladministration? 5. Quanto è dovuto alle conseguenze dei tagli lineari e al tentativo di
mantenere comunque in piedi, a costi certamente eccessivi dovuti ai lustri prima indicati di cattiva gestione, alcuni servizi ritenuti essenziali o, comunque, ai quali i cittadini e, quindi, la politica non vogliono/non possono rinunciare?
Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Dir. Resp.: Elia Zamboni
Servizi di Media Monitoring
Sezione: SANITA' E POLITICHE SOCIALI Foglio: 1/2Estratto da pag.: 7
Edizione del: 04/11/14SOLE 24 ORE SANITÀ
Peso: 1-5%,7-35%103-115-080
Il pr
esen
te d
ocum
ento
è a
d us
o es
clusiv
o de
l com
mitt
ente
.
UNA CONSIDERAZIONE INTRODUTTIVA
e. ancora, quanto di questi dati e di queste previsioni è dovuto alle risposte alle domande della slide precedente?
0
20
40
60
80
PROPORZIONE DI CITTADINI CHE DICE DI AVER PAGATO TOTALMENTE DI TASCA PROPRIA PRESTAZIONI SANITARIE CHE AVREBBE POTUTO OTTENERE
GRATUITAMENTE O A MINOR COSTO DAL SSN/NHS (esclusi farmaci e cure dentarie) (ITALIA – UK / N=1000 / anno 2006)
Almeno 1 volta Da 1 a 5 volte + di 5 volte
%
NELLA VITA NEGLI ULTIMI 2 ANNI
78.3
19.6
33.6
15.5
44.8
4.2
60.6
9.8
Fonte: G. Domenighetti, P. Vineis, C De Pietro, A.Tomada (EJPH febbraio 2010)
ITALIA UK
Almeno 1 volta
MACRO TENDENZE FUTURE
SETTORE SANITARIO PUBBLICO ! FINANZIAMENTO
DELL`ACCESSO
! ORGANIZZAZIONE DELL’ACCESSO
! PROCESSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI
PUBBLICO ( EQUITÁ)
LISTE D’
ATTESA
RETI DI CURA (HMO)
LIBERTÁ DI
SCELTA
DELOCA- LIZZA- ZIONI
PAZIENTI?
PRIVATO (capacità di pagare)
PACCHETTO PRESTA-
ZIONI
STANDARDIZ- ZAZIONE
(guidelines)
DEF. PRIORITA ACCESSO
LIBERTÁ TERAPEU-
TICA
23.05.05durabilitasistemisanitariROMA
UNA CONSIDERAZIONE INTRODUTTIVA
I PUNTI CHE SI INTENDONO TOCCARE Una considerazione introduttiva. Una breve descrizione del cd. Modello Salerno, secondo la deFinizione di ConFindustria sanità. Alcune domande. Una considerazione conclusiva.
PRESENTAZIONE
Distretti SocioSanitari 13 Plessi Ospedalieri 11 Posti Letto Ospedalieri 1837 Dipartimento di Prevenzione 3 Dipartimento Salute Mentale 3 Medici di Medicina Generale 927 Pediatri di Libera Scelta 137 Medici Specialisti ambulatoriali (ex Sumai) 382 Farmacie 331
Dirigenti Medici 2033
Dirigenti Amministrativi,Tecnici,Professionali 269
Personale del comparto (non dirigente) 6062
Popolazione 1.107.652
Famiglie 411.388
Superficie Kmq 4.917,15
Densità media (abitanti/Kmq) 225
Comuni 156
Case di Cura 9 Posti Letto 1102 Centri di Riabilitazione 36 Residenza Sanitarie Assistite 13 Strutture Termali 7 Comunità per Tossicodipendenti 2 Laboratori di Analisi 118 Centri di diagnostica 38 Centri di medicina nucleare 3 Centri di fisiokinesiterapia 50 Centri di dialisi 22 Centri di diabetologia 5
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno in cifre.
Conto Economico ASL SALERNO
Consuntivo 2008
Previsionale 2009
Consuntivo 2009
Previsionale 2010
Consuntivo 2010
RISULTATO DI ESERCIZIO - 272,545
-75.934
-250.597
-44.237
-244.721
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 14 marzo 2011: i dati.
NESSUNO si vergognava, NESSUNO si è vergognato.
Conto Economico ASL SALERNO Consuntivo 2009 Consuntivo 2010 I TRIM. 2011 Totale valore della produzione (A) 1.568.923 1.615.188 389.930 B.1) Acquisti di beni 163.789 166.631 44.021 B.2) Acquisti di servizi 837.372 850.186 212.439 B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria esternalizzata) 12.182 12.356 2.972 B.4) Godimento di beni di terzi 14.207 14.033 3.493 B.5) Personale del ruolo sanitario 469.796 466.760 116.889 B.6) Personale del ruolo professionale 1.574 1.823 471 B.7) Personale del ruolo tecnico 59.783 58.654 14.497 B.8) Personale del ruolo amministrativo 40.035 39.463 9.983 B.9) Oneri diversi di gestione 4.932 4.111 922 B.10) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali 174 193 43 B.11) Ammortamento dei fabbricati 6.087 5.920 1.480 B.12) Ammortamenti delle altre immobilizzazioni materiali 7.504 6.956 1.778 B.13) Svalutazione dei crediti 0 0 9.550 B.14) Variazione delle rimanenze 789 -2.742 -1.578 B.15) Accantonamenti tipici dell’esercizio 42.537 98.385 24.280 Totale costi della produzione (B) 1.660.761 1.722.729 441.241 Totale proventi e oneri finanziari (C) -2.170 -12.450 -2.320 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (D) 0 -189 0 E) Proventi e oneri straordinari E.1) Proventi straordinari 4.806 5.742 0 E.2) Oneri straordinari 118.568 86.838 0 Totale proventi e oneri straordinari (E) -113.762 -81.095 0 Risultato prima delle imposte -207.770 -201.276 -53.631 Totale imposte e tasse 42.827 43.446 10.680 RISULTATO DI ESERCIZIO -250.597 -244.721 -64.310
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 14 marzo 2011: i dati.
NESSUNO si vergognava, NESSUNO si è vergognato.
“…. una gestione della cosa pubblica improvvisata che va oltre la malafede …”
Dott. Tommaso Cottone Procuratore Regionale della Corte dei Conti
Udienza di inaugurazione dell’anno giudiziario Napoli, 25 febbraio 2012
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 14 marzo 2011: i fatti.
CONTO ECONOMICO Consuntivo 2009
Consuntivo 2010 I TRIM. 2011 Consuntivo
2011 II TRIM.
2012
A) Valore della produzione A.1) Contributi in c/esercizio 1.485.943 1.546.992 373.692 1.475.841 737.920 A.2) Proventi e ricavi diversi 47.124 39.884 9.882 41.132 20.507 A.3) Concorsi, recuperi e rimborsi per attività tipiche 17.618 9.736 3.082 7.596 3.582 A.4) Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie 8.534 10.130 2.405 12.829 5.927 A.5) Costi capitalizzati 9.704 8.446 869 3.501 1.665 Totale valore della produzione (A) 1.568.923 1.615.188 389.930 1.540.898 769.601 B.1) Acquisti di beni 163.789 166.631 44.021 161.251 86.889 B.2) Acquisti di servizi 837.372 850.186 212.439 814.357 401.751 B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria esternalizzata) 12.182 12.356 2.972 10.699 5.515 B.4) Godimento di beni di terzi 14.207 14.033 3.493 10.105 5.034 B.5) Personale del ruolo sanitario 469.796 466.760 116.889 409.152 203.390 B.6) Personale del ruolo professionale 1.574 1.823 471 1.474 737 B.7) Personale del ruolo tecnico 59.783 58.654 14.497 49.176 24.015 B.8) Personale del ruolo amministrativo 40.035 39.463 9.983 36.122 17.943 B.15) Accantonamenti tipici dell’esercizio 42.537 98.385 24.280 17.103 6.688 Totale costi della produzione (B) 1.660.761 1.722.729 441.241 1.537.647 758.812 Totale proventi e oneri finanziari (C) -2.170 -12.450 -2.320 -1.113 -521 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (D) 0 -189 0 -117 0 Totale proventi e oneri straordinari (E) -113.762 -81.095 0 -2.769 7.594 Risultato prima delle imposte (A – B +/- C +/- D +/- E) -207.770 -201.276 -53.631 -749 17.862 Totale imposte e tasse 42.827 43.446 10.680 38.260 18.963 RISULTATO DI ESERCIZIO -250.597 -244.721 -64.310 -39.009 -1.101
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 31 luglio 2012
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 31 luglio 2012
IL MODELLO SALERNO L’ASL di Salerno il 31 luglio 2012
LA PRIMA. Quella di “lasciare andare” l’Azienda com’era andata Fin lì: se nessuno era Gin lì intervenuto, si poteva continuare tranquillamente a perdere 500 euro al minuto nel disinteresse generale facendola sprofondare sempre più nel baratro, scegliendo di “non fare”, non so, forse cercando di Girmare il meno possibile, di non vedere, di non farsi coinvolgere e di non farsi carico dei problemi. LA SECONDA. Quella di rinunciare, quella di dare ascolto alla ragione, quella di restituire il mandato al Presidente Caldoro, evitando, così, di essere coinvolto dagli schizzi di fango che vanno ovunque quando si mette mano a situazioni degradate e abbruttitesi nel tempo, nonostante non se ne abbia alcuna responsabilità, essendo evidente Gin dal principio e a tutti coloro che vogliono vedere come i “beneGiciari” degli oltre 700mila euro al giorno di perdita non sarebbero stati a guardare.
IL MODELLO SALERNO Le azioni.
LA TERZA Quella di applicare in modo draconiano le regole, Gin lì, invero, alquanto disattese. Poteva essere una soluzione facile, forse comoda, perché fare il censore sulla “pagliuzza”, dopo che per anni non erano state viste le “travi”, è agevole. CON UN ESITO PREVEDIBILE, la paralisi dell’Azienda e l’ulteriore peggioramento della quantità e della qualità dei servizi erogati ai cittadini, che già subivano da anni una situazione drammatica. CON l’UNICO RISULTATO, forse, di denunciare qua e là qualche poveretto, senza poter distinguere dove c’erano dolo e vantaggi personali da dove c’era solo, a questo punto, molte volte, l’impossibilità di trovare una norma applicabile per la situazione che precipitava dal passato.
IL MODELLO SALERNO Le azioni.
LA QUARTA. Quella di rialfabetizzare la gestualità amministrativa e gestionale dell’Azienda, nella convinzione che “… lo Stato non possa abdicare …”. Il FARE al posto del CONTEMPLARE I PROBLEMI.
IL MODELLO SALERNO Le azioni.
IL MODELLO SALERNO Le azioni.
IL MODELLO SALERNO In particolare, innovazione e rialfabetizzazione gestionale.
ü SENZA TAGLI LINEARI, ü SENZA CHIUDERE NULLA
(tranne un Presidio riconvertito dopo un sequestro del NAS di piastra operatoria e farmacia),
ü SENZA TOGLIERE NULLA AI CITTADINI, ü SENZA UNA IMPOSIZIONE DRACONIANA
DELLA LEGALITA’, ü SENZA RIMUOVERE O SPOSTARE UN
DIRIGENTE. Il tutto: ü SENZA RISORSE AGGIUNTIVE, ü A LEGISLAZIONE INVARIATA.
25
IL MODELLO SALERNO In particolare, innovazione e rialfabetizzazione gestionale.
1. RISTRUTTURAZIONE DEI COSTI, costo per costo, chiedendosi “come” e “perché” si produce quel costo.
2. RIALFABETIZZAZIONE AMMINISTRATIVA E GESTIONALE. 3. SEMPLIFICAZIONE DELLA LINE, PIU’ CORTA E PIU’
LEGGERA, soprattutto nei settori che “attingevano” al “bancomat senza plafond”.
4. Il presidio nel presente per costruire il futuro della RELAZIONE CON I FORNITORI
5. La VALORIZZAZIONE DI OGNI UTILE STRUMENTO PROGRAMMATORIO.
6. L’azione di COSTANTE MONITORAGGIO DI TUTTE LE VOCI PIÙ CRITICHE, MAI effettuata, a partire dai determinanti giuridici ed economici.
7. Il progressivo avvio di GARE UNICHE CENTRALIZZATE. 8. La REGOLARIZZAZIONE E LA CONTRATTUALIZZAZIONE
DELLE MANUTENZIONI per apparecchiature elettromedicali. 9. Il censimento dei FITTI ATTIVI E PASSIVI e, poi, l’avvio di
un’azione credibile e, soprattutto, sostenibile, di riduzione dei Gitti passivi.
26
TRASPARENZA TOTALE. VELOCITA’ DECISIONALE E CONSEQUENZIALITA’ per CHIUDERE I RUBINETTI DEGLI SPRECHI. OGNUNO DOVEVA RITORNARE A FARE IL PROPRIO LAVORO. SCADENZARI E MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’. InGine: CORAGGIO, che è poi il valore che garantisce tutti gli altri portati avanti in questi 16 mesi.
IL MODELLO SALERNO In particolare, innovazione e rialfabetizzazione gestionale.
Un’azione, quella di GOVERNARE LA REALTA’, giusto per dare una minima idea, che è dovuta passare attraverso la gestione della posta in arrivo, vistando con data e Girma tutta la posta diretta alla Direzione e manoscrivendo le disposizioni ai dirigenti interessati, con la visione di decine di migliaia di pagine, se si considera che nel periodo sono:
ü stati annotati nel registro di protocollo 16.071 atti, cui si somma tutta la posta in uscita originata direttamente da UfGici e Funzioni centrali;
ü state adottate 1996 delibere (solo negli ultimi 6 mesi: 68 stigmatizzando errori del dirigente proponente, 105 con annotazioni e 58 a proroga e sanatoria di situazioni che, a volte, rasentavano l’incredibile)
ü state restituite 613 proposte deliberative ai dirigenti proponenti perché incomplete, inutili o per esigenze altrimenti fronteggiabili.
IL MODELLO SALERNO In particolare, innovazione e rialfabetizzazione gestionale.
I PUNTI CHE SI INTENDONO TOCCARE Una considerazione introduttiva. Una breve descrizione del cd. Modello Salerno, secondo la deGinizione di ConGindustria sanità. Alcune domande. Una considerazione conclusiva.
PRESENTAZIONE
Alcune domande sorgono spontanee. 1. Come è stato possibile? 2. Nessuno se ne è accorto? 3. Come mai nessuno è intervenuto? 4. Forse era una perdita, una operatività aziendale legata alla necessità di assicurare servizi e
strutture di qualità a fronte di un insufGiciente Ginanziamento regionale? La risposta alle prime tre domande va lasciata a chi c’era prima del 14 marzo 2011, ma sembra utile riFlettere su due aspetti. ü che cosa sarebbe disposto a fare, ognuno di Noi, per difendere una rendita di oltre 700mila
euro al giorno e che cosa avrebbero fatto i “beneGiciari” di questo incredibile Glusso di denaro per difendere questa “rendita”?;
ü che cosa si sarebbe potuto fare con gli oltre 850 milioni di euro, 1.600 miliardi delle vecchie lire, che si sono persi in 39 mesi, dal 1 gennaio 2008 al 31 marzo 2011.
La risposta alla quarta e ultima domanda sta nel risultato che ha permesso il ritorno alla gestione ordinaria, perché i soldi non solo bastavano, ma avanzavano.
ALCUNE DOMANDE
MA
l’unica Commissione Trasparenza in Italia, viene nominata dopo il parere del Parlamento dal Governo, così come previsto dal dlgs 150/2009
IN REALTÀ,
il Piano Attuativo era stato approvato dal Presidente, On. Caldoro, con prescrizioni, ed era la prima volta dopo vari tentativi negli anni precedenti.
ALCUNE DOMANDE
FalsiGicare i bilanci costituisce reato, almeno se chi lo fa è un dipendente pubblico, ma c’è chi dopo anni di disastri non sa più distinguere nemmeno il conGine tra lecito e illecito.
Il bilancio per le regioni con Piano di rientro viene monitorato trimestre per trimestre dalla cabina di regia regionale con l’assistenza tecnica di KPMG.
Per la prima volta è stata richiesta la certiGicazione ai macrocentri di aver valorizzato nella competenza le diverse partite.
Corte dei Conti SEZIONE DELLE AUTONOMIE
RELAZIONE SULLA GESTIONE FINANZIARIA
DELLE REGIONI
ESERCIZI 2011 - 2012
Volume I
(Legge 5 giugno 2003, n. 131)
DELIBERAZIONE N. 20/SEZAUT/2013/FRG
ALCUNE DOMANDE
I PUNTI CHE SI INTENDONO TOCCARE Una considerazione introduttiva. Una breve descrizione del cd. Modello Salerno, secondo la deGinizione di ConGindustria sanità. Alcune domande. Una considerazione conclusiva.
PRESENTAZIONE
33
PRIMO ASPETTO
Prima di tutto, una domanda: NE VALEVA LA PENA? Perché quando si toccano interessi di questa rilevanza – cioè quelli di chi BENEFICIAVA degli oltre 700mial euro al giorno che prima si perdevano e, poi, non si perdevano più – è evidente che vi saranno denunce, accuse, esposti, difGide. Perché il PREZZO personale, familiare, di carriera, Finanche economico che si paga per aver fatto solo il proprio dovere CHI LO RISARCISCE?
“… È passato inosservato un caso incoraggiante che proviene da una delle più scoraggian6 regioni del sud … tagliate spese assurde, come le spese legali (a Salerno, … la sanità curava più gli avvoca6 che i mala6)…. Mi chiedo: perché non se ne parla, perché la Campania è guidata dal centrodestra? Ma sopraDuDo mi chiedo: e se il modello campano fosse esportato nel resto d’Italia? …” (Marcello Veneziani)
UNA CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA.
34
SECONDO ASPETTO
Poi, FARE è difFicile, perché c’è un virus che tiene in ostaggio l’Italia, l’Opzione Zero, perché ognuno sa nella PA che “… può essere giudicato o condannato solo se prenderà una qualsiasi decisione:… così, ogni volta che sussiste la minima incertezza interpretativa della norma, ogni volta che esista un precedente giuridico o amministrativo controverso, ogni volta che ci siano interessi pubblici potenzialmente in contrasto tra di oro, ogni decisione pubblica si blocca…”. Se l’alternativa tra FARE o ASTENERSI, si risolve a favore della seconda ipotesi, SI ABBATTONO I COSTI NEL PRESENTE, IGNORANDO IL FUTURO.
UNA CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA.
..... . '1.fM!I l. '. .1)iiettore ed editory Pllolo:P";'erai ..' Direttore ed editore aSsociato Gabriele CapoliD:o (02:58.219.227) . «""uo;.ePierh;igi , . . . èondi31tt9ret'ndrea éàbrini .
. .VlCedjretton . Antonio 8atta (Cl\JlO della sede di Ròma'0&,69!760.847)
. ..' _. . . ,58,219.875), . A1d91l91ognini C9!! ., - .
:: ePatrimoni • _ ,et Wl'FaShwn v.icec",pir'1AAttore· '.' -' •. ' . Giuliano .çastagnetQ (02-58.219.33);), Lucio. Sifoni (02'58:219.2-28) ,èapiseroizio . - ,
31 I Vostli Soldi In Gestione 64 Il Laboratolio
,/,.
UNA CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA.
Vi dico grazie per l’invito e per avermi ascoltato,
ma il mio grazie, di cuore va, anticipatamente, a chi tra Voi tornando a casa e al proprio lavoro non vorrà rimanere in silenzio e vorrà parlarne a amici, colleghi, associazioni, persone “per
bene”,
PERCHE’ ciò dimostra che non servono grosse cose e non servono i roboanti annunci, ma la semplice gestione della “cosa pubblica” con il criterio del buon padre di famiglia,
PERCHE’, così, forse, tante più persone parleranno della possibilità di farcela, PERCHE’, così ,tante più persone “per bene” sentiranno che ce la si può fare
e ciò aiuterà il cambiamento, PERCHE’, così, i tanti dipendenti pubblici “per bene”, che sono la stragrande maggioranza,
crederanno che è possibile farcela e rafforzeranno l’onda del cambiamento,
e, così, probabilmente, a forza di parlarne, la meritocrazia, la responsabilità, l’impegno, la trasparenza, l’integrità, il servizio al cittadino,
riusciranno a travolgere le “camarille”, la logica delle “appartenenze” e le rendite di posizione, cioè i vantaggi di pochi a danno dei molti
UNA CONSIDERAZIONE CONCLUSIVA.
Col. CC. Maurizio BORTOLETTI
CONTATTI [email protected]
L’autore ha utilizzato per la predisposizione del materiale materiale disponibile su fonti aperte, predisposto dai Prof.ri L. Hinna, G. Piga, E. Galli e M. Villani, dai dott.ri N. Cartabellotta, G. Domenighetti, e da AA.VV. in ambito Ministero dell’Interno, Ministero per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione, ISTAT, Transparency International Italia, Riparte il futuro.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE