7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 1/154
L’esegesi
della lettera
ai Romani e in pienaevoluzione;
è
sembrato
perciò
oppor tuno
riprendere le
lineeguida dei
cambiamenti
registmti
in
questi
ultimi
decenni, proponendo
nuove piste
di interpretazione, più
fondate, perché
probabilmente
meno sottoposte a condizionamenti
confessiona
Ciò
che
disorienta il lettorecontemporaneo è il mododi
procedere di
Paolo,difficile sotto ogni pun to
di
vista,
al
punto
da
far
dire
a
molti
commentatori,
anche
tr a
l
pIù
seri, che
la
su a teologia manca
di
coerenza
e soprattuttoche
egli ricorre
un po
troppo
ai paradossi
per
venirea
capo
delle
questioni
affrontate.
Questo studio
cerca di rendere
giust
a alla logica
dell apostolo, mosmndo,a proposito di temi
queli
la
giustificazione per la
sola fede,
la
salvezza
di
israele
e il
suo
rapportoconle nazioni, come la
lettera
ai Romanidelinei
un
cammino audace per
i credentidi
oggi.
Il
filo che
guida
l’argomentazione e
quello
della
giustizia
divina,cosl come la
descrive
Paolo,
nelle sue
apparenti
contraddizioni. M
l attenzione alle
tecniche
eai
modelli
letterari,esegeti
e
teologici
utilizzati dell’apostolo,
danno
un
rilievo
sorprendente a
questo scrittodestinato
per i
credenti
di tutti
l tempi.
JEAN
Nom.ALETTI,
gesuita,
è professore di
esegesi
del
Nuovo
Testamento al Pontificio
Istituto Biblico
di Roma.
ISBN88-263-1193 5
«22:50
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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d l . mm eolluna
Jolé Luis Sicra
PROFETISMO IN ISRAELE
pagg. 624 - L. 70.000
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Joan-Noèl Aletti
LA LETTERA AI
ROMANI
ELAGIUSTIZIA DI
DIO
p i o g . 304 - L. 40.000
??.
1’z'dgn‘u afa/rift: $Ehn'dk;
Jean-Noèl
Aletti
La lettera ai Romani
e la giustizia di Dio
burla
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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@
1997,
Edizioni Borla
S.r.l.
via
delle Fornaci. 50 -
00165
Roma
I S B N
88-263-1193-5
Imroduzione
L esegesi della lettera ai Romanie in
piena
evoluzione; e il
meno che si possa dire. Il mi o
studio
Comment Dieu est-il
iuste?,
pubblicatoa
Parigi
nel 1991,
menzionava
già diver
si cambiamenti sia al livello
dei metodi che delle
interpre
tazioni. Sono
passati sei anni
e,quando le edizioni Borla
o pensato a un a
versione
italiana. si è immediata
mente presentatnil
problema
di
una
sua
revisione:
si pote
va pubblicare il libro tale e quale 0 er a
piuttosto
preferibi
le apportarvi delle
correzioni
e degli sviluppi? Dopo
aver
letto attentamente le-tesi e le analisi
sviluppate
sei anni fa,
£imango
nella convinzione che
l’insieme
resti
pi ù
che
vali
o.
Cogliendo tuttavia
l’occasione
che
mi viene
offerta
di
ap
portarvi
dei miglioramentiedi discutere co n
alcuni
esege
ti che
hanno recensito
il volume, ho modificato
qua
elà il
testo aggiungendovi varie note. Le aggiuntep iù sostanzia
li
sono
quelle
concernenti
la presentazione della
composi
zione
di Rm ca p. Il e l l l ) e la riflessione finale. sul
modo
in cu i
Paolo sviluppa
il paradigma
della
giustizia
cap.X I ) ‘. Queste aggiuntegiustificano da sole il cambia
mento
di titolo.
Sarebbe stato ugualmente possibileaggiungere gl i articoli
apparsi successivamente, su
altri
passi della lettera, in
particolare
sulla disposilio
d i k m
5-8
e
sulla questione del
la
legge
mosaica
in Rm 7,di uti lizzare il
commento
che
l ’ICBCmi ha chiesto di fare su Rm2, ma preferisco
riser
‘ ki di un articolo
a p p n l s o
in Biblica.Cf.
J. N. Aletti, «Comment
Paul
voit
lnjustioe
d: Dieu en Rm. Enjeux
d ’ … absence
dedéfinition»,
Bl b 1l 1992) 359-315…
’ Inlanalional Catholic Bible
C o m m - l y
n
c u n
d i W. F ar me r, S.
M=Evenue.
ecc..
In
c ui
pubblicazioneè prevista
per
ottobre
1998.
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uesti studi
er
una
futura pubblicazionesullas_tessa
l’eatîng3,in
cu i
troveranno posto
anehe altre analisi ‘che
purtroppo
n o nmièstato
ancora
possibilepubblicare…
Il mio augurio èche
queste p a g i n e
possanoessere dl aiuto
a tutti coloro, esegeti eteologi, che nonhanno
potuto
ave
reaccessoall edizione francese.
’
titolato
La
lettera
ai
Romani.Linee
guida pe run covrvne_vllanb.
‘ ls-iijflnl,Rm4 (i nparticolare
4,1),
e
soprattutto
suRm10, In risposta
agli
articoli
d i F.
Refoulémenzionatinella
bibliografia
finale.
Capitolo
primo
L’esegesi di Romani
la bibliografia riportata alla
fine
del volume da soltanto
una
vaga
idea dell enorme produzionesuscitata dalla
let
tera ai Romani (Rm). Per molto tempo quest ultima co
stituiva
insieme alla lettera ai Galati
il
punto
p i ù deli
cato del contenzioso t r a cattolici e protestanti. Questa
sempre crescente
produzione di megeti e teologi
esige
però
di essere descritta, almeno nelle sue grandi linee e
orientamenti:
l interpretazione ha
conosciuto numerosi
sconvolgimenti (: soltanto
dei
cambiamenti
minori
- solo
piccole onde
in
una vasca
pe r bambini?
ln
effetti
questo
è
proprio
il
primo
problema
che
solleva
Rm:lo stato
della ricerca
esegetica
rimane
difficile.
Forse
perché l’esegesi dao gi di se
stessa
l immaginedi una di
sciplina
in
piena
evoluzione, o
addirittura
in
piena
esplo
sione;
neè sintomatico il
l atto
che un articolo annunciato
in ANRWl sulla storia delle tendenze e delle direzioni
prese dall interpretazione in
questi
ultimi
decenni (1960
1986)
sembra
ancora differito, e a
ragione,
perché
dal
1986
l esegesi di Rin ha conosciuto un netto progresso.
vero
che,
in questo stesso
volume
di ANRW, un
altro arti
colo di
J.D.G. Dunn.
«Paul s Epistle to the Romans: An
Analysis
of
Structure
andArgurnent» 2,rimanda ai grandi
esponenti contemporanei,ma non rendesistematicamen
te
oonto
dei diversi campi indagati e coperti dell esegesi
contemporanea, ed è
inoltre
nenamente
superato,
t u t ti i
livelli. Ne i
paragrafi
che seguono, cercheremo di
presen
tare.
senza alcuna pretesa di
essere
esaurienti, i grandi
‘
Aufsriggun d
Nl ada gangda
nîmìschenwm, 11,25…4,Berlin»NewYork
1987.Pusentaziong inizialmente
affidata
a 51 Viviane, dell uÉcole a i .
- . di Gerusalemme.
,
pp…
2842-2890…
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orientamenti della critica contemporanea:
questo rapido
giro d'orizzonte
mostrerà
la necessità d i un r i nnovam en t o
degli approcci e dei metodi.
1. Problematiche,
antiche
e nuovo
Il
fatto
che
manchi
ancora una
storia
sistematica
dell'e
segesi
di Rm non ci deve far minimizzare i problemi
che
hanno segnato profondamente la r icerca contemporanea.
Ne
rileviamo
tr e principali.
La specifica
paolina
La questione di un
«centro»,
di un «nocciolo duro-, della
teologia
aolina
non
ha mai abbandonato le preoccupa
zioni dell’a critica. Ma, se un a volta si ammetteva senza
ulteriore spiegazione come un fatto evidente che la
giustificazione
per
la
fede
senza le opere
della Legge
co
stituisce
lo
specifico
paolino
nel
messaggto_deiNuovo
Te
stamento,
oggi
i commentatori
sembrano
divrsi.
in
effetti,
chiunque
intraprenda lo
studio
del vocabolario
della
g i u
stizia
e
della
giustificazione
nelle lettere paolme,
costata
che, nonostante le numerose ricorrenze,
questo vocabola
ri o ha un'importanza argomentativa
decisiva
solo in due
scritti (Gal e
Rm)
3, dei
quali n o n
si può
dire, senza
un
esame approfondito, che sono i pi ù rappresentativi-del
corpo
paolino,
Forse
si risponderàche
,Gal
e Rmcostitui
scono il cuore del Vangelo di Paolo. D accordo Bisogna
però ancora
mostrare
che
queste
lettere
sono qualcosa di
pi ù di scritti di circostanza, causati da
difficoltà tempora?
nee
cu i
dovettero far fronte molte Chiese cosa che molti
critici oggi
contestano ‘. 4 …
Per
mettere
in
evidenza
questo
«specifico
paolino»,
gl i
:
Altrove,
i
numerodelle
parole
dalla radice
dik_-
resta
minimo. L_agg_ex
tivo dikai'as (giusto):
Fil
1,7' 4,8; Col 4,1; Ef e, il verbo dikawò (giustifi
c … ) ; l C or 4,4
(semo
no tecnic , ,
.“ .i l ifl): lCor l,30;ZCor 3,9; 5,21; 6,7. , 9 , 9 1
4,24; 5,9; 6,14. . 4
‘
Cfr…
soprattutto H.
Rèisinen, Paulandtheu w ,
Gomngen
1983,
le
c u i
posizionihanno
suscitato
vivaci dibattiti.
ostantivo
dikaiosynè
(giu»
, 11,15;Fi l l , l ; 3.6.9;Bf
8
studiosisi
sforzano
di risalireal di là delle tradizioni
(apo
stolica e giudaica),
riprese
tali e quali o modificate dall’A
postolo.
Non sono
però
d'accordo nésu i metodiné
sui
r i
sultati,anchese
pe r
moltidi loro il discorso di Paolo
trova
il suo centro di gravità nell'esperienza
cristica,
iniziata in
manieradecisivasullavia di Damasco:
Gesù
Cristo,
Figlio
di Dioe unico mediatore
della salvezu.
E come non men
zionarequi
quelli
che,
sulla
sciadi
Lutero,
fanno
della
teo
}:Ìgia della croce il tratto specifico dell'insegnamento
pao
‘ o?5
In breve,
per
spiegare il punto di partenza e lo sviluppo
della
teologia dell’apostolo. gli
esegeti
insistono
sempre
di
pi ù sull’importanza della sua
cristologia
°, perché
questa
permette loro
di interpretarei ruoli
della legge
e
della fede
nell’economia della salvezza come pure la situazione pre
sente, ma anche futura, di Israele.
Il
dibattito lascia nondimeno
un’impressione di
confusio
ne.
Non
che gl i
un i
e
gli altri abbiano torto
di insistere
sull'importanza dell'esperienza di
Damasco
e
sulle
sue
conseguenze,
o
sulla
giustificazione pe r la
sola fede.
Mala
questione
di uno «specifico paolino» ci guadagnerebbe s
fosse
precisata. Al
livello del
discorso.
è
chiaro
che
l ' in
‘
stenza
sulla
giustificazione
pe r
la
sola
fede o.in
termini
equivalenti:
sull’incapacità
della Legge mosaico
ad
assicu
rare la giustificazione, sulla n on
necessità
della
circonci
sione
pe r appartenere al
popolo santo dei riscattati
è
paolina:
n o n
si
trova
in
nessun
altro
testo
del Nuovo Te
stamento. La ricerca dello «specifico: equivale allora a
quella
dei
temi
propr i
di un autore. Considerando
ciò che
ispira la teolo ’a di Paolo, è ugualmente
lecito
vedere lo
«specifico»
ne
sua
cristologia;
meglio:
nella
sua espe
rienza in
Cristo.
A condizione di aggiungere che, come
tale, questa
esper i e…
è un bene che ogni cristiano
pu ò
invocare; l’invocavano
probabilmente anche i
giudaizzan
ti.
che volevano
imporre
la circoncisione e il
rispetto
delle
5
Cfr… quanto
l'Apostolo stesso ripete in [ C o r 1,17; 2,2;
Gal
3,1; 6.14.
=
cf.-.
Le pubblic-zioni
recenti
di s.
Kim,
m
Origin ofPaul’: Gospel,
Tùbingen
1931;
n.
Merklein.
-Die
Bedeutung
de i Kreuzestndes Christi
furdi :
paulinische
«:mmm:, und Gesetzcsthelnatik», in
Studien
zu
Jesus un dPaulus,Tubingen 1987. H o e (specialmente pp.
39s5);
1.Fin
myer.PaulandH i : M i o g y , A Brief kelch,EnglewoodCliffs, N] 1939,
3e38.
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regole
alimentari
mosaiche ai convertiti
dal
paganesimo,
dicendo, ad
esempio, che Gesù
stesso aveva obbedito alla
legge e l aveva
portata
così a compimento che i suoi di
scepoli dovevano
in
questo
seguirlo fedelmente. Ciò
che
è
proprio
di Paolo è il legame che egli stabilisce t r a l e»
sperienza della
salvezza in
Gesù
e l inutilità
della circonciv
sione
pe r i credenti non giudei, In breve, lo «specifico
paolino»
n o n
sta
solo
nell esperienza
cristica,
ma
nelle
im
plicazioni eticheedecclesiali che ne derivano.
Paolo e il giudaismo
Senza alcun
rischio
di
errore
si
può
affermare
che,
se
nel
passato le osizioni esegetiche
erano
segnate dall apparte
nenza
co n essionale (protestante o
cattolica),
oggi non è
più
così. Il lettore può fin d ora andarea vedere l introdu
zione alla seconda
parte
di
questo
libro,dove sono
elenca
ti
alcuni
dei principali temi
rimessi
in discussione.Certo,
non
tutte le critiche
mosse
all’esegesi luterana hanno lo
stesso valore; qualche teologo le t rova perfino semplici
stiche.
Comunque
sia,
il
sospetto
che
colpisce
le
letture
confessionali e che ha
senza
dubbio la sua origine in un
atteggiamento ecumenico nuovo. mostra di contraccol o
l importanza
delle
procedure pe r la determinazione el
senso letterale.Questo spiega l’accresciuto
interesseper
le
tecniche e i generi letterarico n i
quali
si espone il pensie
ro paolino.
Parlare del rapporto di Paolo col giudaismo non è facile…
Per gli ebrei,
Paolo
ha tradito la religione dei Padri e si
trova all origine della derivacristiana che ha fatto dalpro
feta
Gesù,
uomo
t ra
gli uomini, i l Figlio
eterno
di Dio.
Quanto
agli esegeti cristiani, anch’essi
si interrogano
sem
pre
p iù
sul
grado di comprensioneche
l’Apostolo
ha
avuto
della religionedei suoi padri,e le loro
risposte
restano
di
vergenti,
Vedremo
che
sulla
questione
le informazioni di
Rm costituiscono un
contributo essenziale.
Altra
informazione ampiamentedibattutaèquella di un’e
voluzione
nell atteggiamento di
Paolo
nei riguardi della
Legge mosaica. A dire i l v ero , tutti o
quasi
ammettono
CIT. ad esempio S. Walerholrn, Israel i ; Law and the Church’s Faith.
Paul
andhis
Recent
Intemreters, GrandRapids,Michigan
1988.
10
che
su
questo punto
l apostolo
abbia conosciuto una certa
evoluzione,ma
non
danno a questo
suo cammino
la stessa
forma e netracciano in
modo
diverso le tappe.
Senza
pre
sumere r isposte
che
uno studio
diacronico
potrebbe auto»
r i z z a r e ,
dovremo
nonostante t u t t o domandarci se nella
le_11em
al
Romani non
si costeggino duediverse concezio
ni
della
Legge mosaica: una pn ma in Rm 1-8.
che
mette
rebbe
la
Legge
al servizio
del
peccato
e
dell ira divina
fin
dall iniz io, e un altrain Rm
9-11,secondo
la
quale
la
Leg
ge avrebbe avuto un ruolo salvifico fino
alla
venuta di
Gesù
Cristo.
Hm
nello
sviluppo del
pensierobac/ina
Nessun
commentatore
della lettera
ai
Romanipuò ignora
re
oggi
la difficile questione
del rapporto
di
questo
scritto
con
quello che
costituisce il
nucleo del
Vangelo di
Paolo.
A
dire
il
vero.
se
gli
esegeti
erano
soliti
interpretare le al
tr e
lettere a
partire
da Gal e Rm, in
cu i
si riteneva fosse
espresso
l essenziale
del
pensiero di
Paolo,
ormai
non
lo
fanno
più:
non
è
forse
proprio
nell’evoluzione di
Paolo,
nelle
molteplici
sfaccettature di un pensiero
sempre
in
movtmento,
che
si fa riconoscere la
novità
e al
tempo stes
so la continuità
del Vangelo?
Ogni lettera non è
forse
a
sua modo
un a
testimonianza
della
forza del Vangelo e
del
suo
aspetto inaudita?
Nell’ultimo decennio si è delineata
del resto un a tendenza a tener conto del cammino
spiri
tuale
e
intellettuale
dell’apostolo,
senza
privilegiare un o
scritto piuttosto
che
un
altro
8.
Il presente studio di Rm, essendo essenzialmente sincro
n i c 0 , non si interrogherà. senon
per
inciso, sul posto di
questa lettera nello
sviluppo
della teologia
paolina.
Forse
è
ancora
indispensabile il silenzio: finché
non
si sarà
spin
ta abbastanza in avanti l analisi della lettera
pe r
se
stessa,
non
sarà
possibile
determiname le
poste
in
gioco
e, di
conseguenza, la sua
importanza
per la ricostruzionedell i
nnerano
paolino.
Non si tratta affatto di ricusa.re l esegesi
diacronica, perché
essa
solleva
questioni
radicali sul
rap
porto delle tradizioni co n l evento, sul
modo
in cu i queste
;9(àf9r. recentemente,] .
Becker,
Paulus.D C V l eda Vàlker, Tiibingen
11
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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tradizioni sono state a loro volta riprese edelaborate.
pe r
mettendo così l inculturazione del Vangelo… ignorando
questa
componente,
l’esegesi si trasformerebbe
subito
in
gnosi, in un sistema scolastico, in una
scienza
del linguag
gio
separata
dalle condizioni di produzione
concrete
che
sono
all’origine
del messaggio dell apostolo. Se, nelle
pa
gine che seguono, l approccio sincronico
rimane
domi
nante,
ciò
è
dovuto
unicamente al
fatto
che
esso non
è
stato
ancora pienamente
sfruttato pe r
l interpretazione di
tutta
la
lettera. Era
importante
mettere
in
campo tut t i
gli
elementi capaci di modificare sensibilmente approcciese
getici che
sfuggono ancora troppo alla
logica dei
signifi
canti o,in altri termini, alla lettera del testo.
Nel corso di
questa
rapida
rassegna
delle questioni solle
vate
dalle lettere
paoline
saranno citati pochi esegeti con
temporanei. Non che
alcuni
di essi manchino di
valore,
mala loro statura
era qui
meno importante della direzio«
neda essi indicata. Imitando un autore francese del XX
secolo, che
discorreva
sulle tendenze della letteratura
francese, e citava e li
stesso
un o deisuoi predecessori,di
ciamo che al di là dell interesse suscitato dalle loro anali
si, i l
merito
dei
commentatori di
Paolo
è di a iu tami a
ve
dere
da quale
parte
penda l esegesi9.
Z.
Ounll
procedure
ugulre?
Le questioni che abbiamo menzionato non sono le sole.
Certo,la loro importanza fa si
che esse
attirino subito
l at
tenzione;
nondimeno, molti esegeti non sembrano ancora
essersi resi
conto che, per venirne
a
capo,
sia necessario
9 Cfr… Julien Graco, «Pourquoi la littérature rap i re
mal-,
0euvres
cam
plètes, tome
l, Gulli…ml, 1989.11pp.
87lss. Avendo citato Rimbaudper
segnalare la posta in gioco de e questioni sollevate dalla letteratura
francese
contemporanea,
egli prende l esempio
di
due
autori,opposti
in
tutto, Claudel e Sartre, e cosi conclude (p.
973):
«Opponenda questi due
autori
e
l eco molto
diverso che la
loro opera
ha
trovato nella
sensi
lità
del tempo,
n on voglio
ce m direche la letteraturaattualesi sia cristalliz
zata
intorno
alle opere
di Sartre. Sarebbe
del tutto
eccessivo. Ciò
che
mi
sembra chiaro, tuttavia, èche di
fronte
alla sua opera, la letteratura del
lei-n
si comporta come al contatto conuna pietrndi paragone:
turbata
dall opera
di
Sartre, no n
lo è dall opera di
Claudel: Sartre
ci
serve sol
tantîa
pe r
veder: da quale parte pende la nostra letteratura...»
[ ind. no
stra .
12
prima risolvere lo spinoso enigma della
coerenza
interna
della
letier‘a.
No n che le posizioni dell apostolo in Rm ab
bianodato
sempre
l’impressione di essere contraddittorie:
a l con trar io , fino a
questi ultimi decenni,
la
lettera
era
considerata un capolavorodi
omogeneità.
Usare contesta
re la logica della sua argomentazione sarebbe stato un sa
crilegio. Le cose sono molto cambiate...
Coerenza delle afiermazioni pac/ine?
È
questa
la
prima
difficoltà
nella quale
si
imbatte ora
il
lettore un tantino più
esperto:
la scritturadi Rm
nonsem
bra omogenea. Alcuni commentatori contemporanei
pen
sano
perfino
che bisogni rinunciare a stabilire
un a
totale
coerenza t r a le affermazioni dell apostolo …. In effetti,
come conciliare le affermazioni di Km2,secondo
cuic ia
scuno sarà
ricompensato
secondo
le sue
opere
sulla base
dei
requisiti e
dei criteri della Leg
e, e
quelle
degli
altri
capitoli di Rm 1
8.
secondo
le qu i
questa
stessa
Legge
n on comunica la
vita,
ma solo l ira divina? Ricordiamo
brevemente
le
due
concezioni
apparentemente
divergenti
della legge mosaica già menzionate sopra: quella di Rm l
8’, che metterebbe la Legge al servizio del
peccato
fin dal
l inizio, e quella di Km
9-11. secondo
la quale la
Legge
avrebbe avuto, al contrario,un ruolo salvifico fino alla ve
nuta
di
Gesù Cristo.
Se
queste
incoerenze dovessero risul«
tare effettivamente presenti in Rm , quali conseguenze bi
sognerebbe t rame per la portata
del messaggio che Paolo
intendecomunicare?
Infine,
la
lettera
ai Romaniesolo un
lungo
discorso inde
cifrabile, un argornentazione dain enunciati oscuri, o. al
contrario, è
possibile
scoprirein
essa
un percorso
intelle
gibile,
in cu i si
delinei
un a coerenza
sottile
e continua?
Una
risposta
alîermativa a questo interrogativo
suppone
che
si
dedichidel
tempo
a
svelare
questa
coerenza,
che
si
smonti in
qualche modo
l argomentazionepaolina,
pe r
ve
rificare l esistenza di segni grazie ai quali emerga un a lo
° Cfr. a p r - t u r n o E.P. Sanders,
Paul.
the Law andthe Jewish
Per)
le,
Philadelphia |983, e H. Riisinen, Paul and the Low, Gòttingen 19p83;
ente
F. Refinule,«Unire de l éptrre
au x
Romain:et histoire du
sa
hD,RSPT7I
(1987)
219-242.
13
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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gica.
Sarebbe veramente ingenua la
posizione
di
chi
dices
se: «Ecco
la
mia
propostadi
lettura, ecco
le
mie opzioni;
è
inutile impelagarsi nell'esegesi
dettagliata
della
lettera ».
Ingenuità fatale & dire il vero,
perché pe r
uno scr-ino che
intere
generazioni di interpreti
hanno sollecitato
in tutte
le direzioni, come si
potrebbe
raccomandare subito al let
tore
u n a determinata lettura se
prima no n
gl i si fornisce
un
minimo
di
criteri
che sottolineino la fondatezza delle
scelte
operate?
Composizione e metodo
Il
sospetto provocato delle letture
confessionali ha mo»
strato, come è possibile supporre. l'importanza delle
pr o
cedure esegetiche. Per ben
valutare
la
portata
delle affer
mazion idi Rm 2 o di
ogni altro passo,
è necessario
deter
minare anche il suo ruolo nell'argomentazione
D'altra
parte oggi sembra inutile insistere suquesto
punto.
tanto
gl i esegeti sono convinti della necessità di individuare i
diversi livelli
di strutturazione per
una corretta interpreta
zione
della
lettera,
Molti
t ipi di com osizione
già
sono stati
proposti
per
l’in»
sieme
di Rm o alcune delle sue
parti.
Ci ritorneremo so
pra, Ma ,
s e un rapido
esame delle diverse
proposte pu ò
ancora attendere, è importante dare sin d'ora i
criteri che
seguiremo qui.
Il vocabolario. Verificare la ripartizionedel vocabolario è
evidentemente di
enorme
utilità,
come
hanno dimostrato
numerosi
studi
. in
quanto ciò
permette
spesso
di indivi
duare
le composizioni
concentriche ( inABA’)
o
chiastiche
(ABB’A’; ABCC’B’A’; ecc.). N o n è sempre necessario
scomporre
il testo nelle sue più
piccole
unità letterarie o
retoriche:
una
semplice registrazione
delle
ripetizioni,
del«
le espressioni
sinonimiche
e antonimiche. e
spesso suf
“
Cfr.
ad
esempio,
A,Feuillet,
art. «Remains (é'pitre aux)…
nelDES,
che
vede molte sezioni strutturare in u n ' ; ugualmente Ph,Roll-nd, Epitm
aux
Rvmains.
Texte
gm smwturé,
Rome 1980;
R. Scroggs, -Pau.las
Riu.
torician:
tw o homilies in
Romms
1-11», in Jews, Gr u b and Christians:
Religious
Culture:
in Late
Antiquity
(Fs. W.D. Davies),
Leiden
1976, pp.
2717298,
14
ficiente
nelle lettere paoline a mettere in evidenza una
composizione di
questo
tipo. Ci ò nondimeno,
anche
nel
caso in cui la composizioneemerge facilmente, il vocabo»
lario da solo n o n permettedi dare un nome dare cioè un
titolo che le designi adeguatamente alle unità 0
sezioni
evidenziate secondo questo
criterio:
è del resto a questo
livello che in genere
peccano
le strutturazioni basate sulla
sola
annotazione
del vocabolario…
Individuare
un a compo
sizione concentrica e un a
cosa.
determinare la sua funzio
ne letteraria (retorica, narrativa.drammatica,ecc.) è
un'al
tra.
di
gran lunga
la pi ù difficile… Il lettore può fin
d'ora
andare
a
vedere
la presentazione
che
facciamo
delle
corn
posizioni di Rm
9-11
e di Rm 9,6-29 11, per verificare
quanto ci ò sia vero: è sufficiente, ad esempio,
seguire
il
t a t o
di Rm 9
con,
a
fianco.
i
blocchi paralleli
(AECC’B’A’)
della disposizione chìastica.
cercando
di dare un titolo a
ognibloccoapaniredallasole
parole
che esso hain comu
ne
co n
il
suo
parallelo; il
lettore
si renderàben presto
con
to chequesti
paralleli
non sono affatto sufficienti
per per
metterci di determinare
l'andamento deldiscorso.
Partire
dalle
unità
lettera-ie
pi ù
piccole?
Per
compensare
le
carenze
di questa prima procedura,
non
sarebbe
forse
auspicabile scomporre il discorso paolino nelle sue
unità
semantiche
p i ù
piccole, al fine di vedere come esse si
combinano e
formano
a loro volta gl i elementi di uni tà
organiche p iù
ampie?
Questo
metodo ha
enormi van
taggi. in particolare
pe r
le unità discorsive abbastanza
brevi, come Rm 9,6-29, cu i abbiamo accennato: chi non
vedesse che il passo si divide in blocchi (vv. 5-9; 10-13; 14
18;ecc.) n o n
potrebbe
evidentemente determinare il
posto
esatto, nell'argomentazione, dei
termini
paralleli rilevati
con
l'aiuto del metodo precedente.
Alcuni critici
comin
ciano persino sistematicamente
co n questo lavoro
di
seg
mentazione,
cercando
cosi
di
individuare
come, a poco a
poco, i
diversi
insiemi si articolano
per
formare le maem
unità…
Composizione concentrico in km
9-11,
e
chiastica
in 9,6
29. Cfr. pp .
54e 153.
. ; S imm d i p roposi zi on i, fmi .
segmenti, sezioni
eparti.
15
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Questo
secondo metodo
presenta tuttavia
degli
inconve
nienti.
Se da
una
parte
esso permette
di precisare
una
suddivisione che la sola
annotazione
del vocabolario la
scia
ancora nel vago, dall'altra r imane totalmente
miope
sull'esistenza di modelli letterari inglobanti. Prendiamo
infatti
un discorso
come quello
di
Rm.Chi nonconosce
le
re ole della
retorica
ellenistica n on saprà mai che certe
emozioni
della lettera hanno
la
funzione
di collegare e
di
reggere
tutta
un'argomentazione;
che
sono quindi,
nel
senso
tecnico del
termine,
dellepmpositt'ones “.
Pertanto,
cominciare co n lo
scomporre
il testo nelle sue micro-unità
non
èsufficiente,maè
importante anche vedere
seun
pas
soobbedisce a un macro-modello
letterario
epistolario,
discorsivo,
narrativo, testamentario,
midrashico, oracola
re, ecc.
che determinerebbe
l'insieme
delle sua composi
zione. In altri termini, la generazione del
significato
non
avviene soltanto secondo
le leggi
della
linguistica
frastica:
credere che un discorso o un libro intero si costruiscono
soltanto
come una frase
è un'illusione. La conoscenza di
un certo numero di macro-modelli e quindi un o condizio
ne indispensabile per cogliere la composizione dei testi e
entrare
nella loro
comprensione.
I modelli letterari. Per
quanto
indispensabili, i due
proce
dimenti precedenti
spesso
impediscono a
quelli
che li
se
guono di vederei diversi modelli letterari seguiti
dagli
au
tori del NT
per
comporre un
certo
numero di pericopi. È
infatti possibile che uno stesso
passo
Rm9,6-29 menzio
nato sopra ne èun
buon esempio
possa avere un'urge
nizzazione lessicale concentriea ( i n ABA’), seguire le pro
cedure
e la disposizione
dei midrashim15,
:
giustificare
una tesi (unapmpositia). ln
breve,
un a stessa
unità
lette«
raria
è
spesso
almeno negli scritt i paoliniespecialmente
in Rm
un
composto
di diversi t ip i di strutturazione: rile
varne uno solo fa evidentemente correre all'interpretazio
ne il
rischio
di unilateralità. I capitoli
che
seguono mo«
"
Per questo
termine,
cfr. l’indice dei termini tecnici un.fine del volu
me. Cfr. anche J.-N… Aletti, «La presence d’un modèle rhétorique en Ro
m i n s . So n
roleet
son
importance-. ' 71
(1990)
1-24;
Id.,
«La disposi
li o
im…-que
dans les
epîtres pauliniennes:
proposition
de métbode»,
ms &(1992) SBS-401.
'
Per questo
ten-nine, si
veda l'indice dei termini
tecnici,
17. zoo.
16
streranno
risparmiando
tuttavia
al lettore lunghe analisi
come la presa in considerazione di questi
modelli
lette
rar i
determini la giustezza delle interpretazioni.
3. Le giustizia d'
Un
tema
desueto?
Come
nel m io precedente studio su Rin (Comment Dieu
est-il
fune.“),
ampio spazio sarà dedicato
ancora alla
que
stione della giustizia divina. Essendogià molto numerosi
gl i
studi su
questo
tema, ci si pu ò domandare sen on
sa
rebbe stato
p i ù
opportuno andare verso altri orizzonti. Ma
dato che, nonostante la loro bellezza e la loro profondità.
le
riflessioni
dei commentatori attribuisconoa
Paolo
posi
zioni che
spesso
non hanno nulla
a
chevedere co n
le sue,
si rivela necessaria
un a
messa a
p un to . commove nte
presentare i l Dio di
Paolo come
il
vero Dio che giustifica
misericordiosamente i peccatori.
Commovente
ma
poco
convincente, senon si sta attenti a tutto ciò che va in real
tà
contro
questa giustizia. Se
questo
Dio
è
prodigo
di
mi
sericordia e di giustizia.
come
pu ò
aver odiato,
indurito
tanti
uomin i ( Rm
9.13.18;
11,7.25)
prima di una qualun
que
risposta negativa
da parte
loro
(9.11-12)?
Peggio
an
cora.
perché racchiudere tutti gl i uomini nella disobbe
dienza allo
scopo
di
meglio
usare loro misericordia: Dio
avrebbe bisogno
della
debolezza cronica dei suoi sudditi
g:r poter manifestare la sua gloria. la sua forza e la sua
mà? Le creature che Paolopresenta in R m 9,19 23 sem
brano a s e r e nientemeno dei burattini, degli oggetti muti
davanti
a un
Dio
pronto a distruggerli: è veramente pos
sibile mostrare l'estensione della giustizia e della miseri
cordia divine nel
momento stesso in cui
sembra che
si
sopprime
la libertà umana? Perché l'apostolo si crede ob
bligato
a sottolineare
che tutti
senza
eccezione,
sono pas
sibili del
giudizio
quando vuole
rivelare
l'inaudito della
giustificazionepe r
grazia
, e
che
tut ta
l'umanità anteriore
al Cristo er a sotto l'influenza del peccato? Come
può
l'ele
zione di un popolo n on attentare alla giustizia definita in
Rm
2,11
e secondo la quale
Dio
n o n fa distinzione di
per»
sone?
Ciò
che quindi
fa
problema
èl'immagine
paolina
di
Dio
e,
17
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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di conse
uenza,
dell uomo, pi ù che la coerenza interna
del suo
i s c o r s o , Ora, s u questo punto,
gl i esegeti
d i R m
n o n hanno
ancora riflettuto abbastanza, almeno
pe r
un‘e
segesi
che
tenga
c o n t o dei modelli seguiti dall’Apostolo.
Difficoltà
teologiche e
metodo
Troppi
commentari
soprattutto
luterani
esaltano il
modo in c u i Paolo disserta sulla giustizia e sulla miseri
cordia divine
senza rendersi
ben conto
che
danno adito
a
una
crit ica
sferzante.
Ma ,
a
m eno
di
pensare
che
Paolo
stesso
sia
caduto in trappola
cosa
che un passo come
Rm 9,13-23 smentisce immediatamente , è necessario
dare alle
sue affermazioni il loro
esatto valore,
distinguere
cioè tr a quelle che egli riprende dalla tradizione biblica e
giudaica,
p e r precisarle o
volgerle
ai
propri fini,
e quelle
che
difende co n
ardore. perché
costituiscono la
p u n t a
di
diamante della sua teologia. In breve, l esegeta deve resi»
stere alla tentazione di attribuire lo stesso peso e la
stessa
funzione a t ut ti gli enunciatidi Rm ,
pena
il totale frainten
dimento della
teologia
dell’apostolo. Il
lettore
l avrà
compreso: l importanza del metodo si rivela decisiva.
Leragionidi una scelta
Dato che gl i studi esegetici su Rm n o n hanno finora
ripre
so le questioni relative
alla giustizia divina
e
alla giustifi
cazione su
basi
metodologiche
nuove, er a
pur necessario
che
qualcuno cominciasse. Il presente lavoro è
frutto
di
un cammino che havoluto prendere sul
serio
le procedure
di analisi senza le
quali
i risultati, nonostante il loro fa
scino
e il loro carattere suggestivo, restano sempre sospet
ti .
Ma ,
proponendocidi
riesaminare
le
affermazioni
di
Paolo
in Rm sulla giustizia divina, sappiamo che bisognerà r i
t o r n a r e in seguito su alcune sezioni importanti: Rm
5-8
eccettuato
forse
l ampliamento
finale,
in 8,31-39) e 12-15
parte costituita interamente di esortazioni sull‘agire eti»
co). Perdite
senz’altro
dannose,
ma
che
un prossimo
studio cercherà di compensare.
Cisi
compiace nel ripetere che
l annuncio del
Vangelo
va
18
d i p ar i passo c o n la promozione
della
giustizia: forse n o n
è
male
ritornare sugli enunciati di Paolo, in cu i
questo
le
game e sottolineato
co n tanta
forza. Sela Buona
Novella
n o n fosse rivelazione della giustizia divina, bisognerebbe
considerarla la p i ù perniciosa delle alienazioni. Sì, ma
cosa intendere
per giustizia
divina? Un esame
attento
del
primo
annuncio
apostolico dovrebbe darci
tutte
le
infor«
mazioni
desiderate.
Leproblematiche e il
piano
di lavoro
Il
cammino
dell’esposizione è molto semplice - nella
sua
logica, evidentemente. Il
lettore
è invitato a
e n t r a r e
pro
gressivamente
nell’aspetto
inaudito della giustizia divina
descritta dall’apostolo in
Rm ; l effetto
di suspense
che
ne
deriva n o n ha
quindi
niente di fortuito.
Ciascuno
dei
capi
toli
che
seguonoavrà di
m i r a un a questione
particolare,in
modo che
la
ponam del terna
appaia
pr o
ressivamente e
trovi
la
su a
espressione ultima alla
fine
el
percorso.
Le
elenco q u i p e r facilitare il compito
del lettore
e.mi augu
ro , suscitare
il suo interesse:
Cap…
I l :
In
che cosa
la composizione
della lettera fornisce
indicazioni sulla tu a tematica
principale?
Quale posto vi
gioca la giustizia divina?
Cap.
I l ] :
In che modo la
composi
ione di Rm 9-1 I sottoli
nea la questione della
giustizi
mina?
Cap. I V: Perché
l Apostolo i a
i n
Rm
L i s - 3 , 2 0 ) col
mostrare
che tutti, senza eccezione, sono oggetti dell ira
divina?
Cap.
V: Qual è la posta in gioco
teologica
della giustifica
zione
pe r
la fede?
Cap
VI :
In che cosa la preferenza degli ebrei p e r l a Legge
mosaica
significa un
rifiuto
della giustizia divina, che sa
rebbe
un a giustizia
senza
la
Legge?
Cap.
V I I : Rm 9. Se l’elezione suppone
u n a
preferenza,
come
p uò
essa coesistere
c o n
la giustizia divina, che, se
condo Rm 2,11, rifiuta ogni preferenza?
Cap.
V I I I : Rm9e 11.
Come può,
il
Di o
che indurisce. es
sere al
t e m p o stesso
giusto?
Cap.
[ X : L’esegesidi Paolo e la giustizia di Di o secondo le
Scritture.
19
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Cap.X: Il Dio giusto. '
Cip.XI:
La giustizh
divina
in
Rm.
Per
m a r e ancor-Wifi net taman la progressione
delle
Wdoni verno
l l posa in giocon ologia,
l capitoli
sotto
quan-o punti lpflncipzli: composin'one e
nemo. fede e
Legge,
Xsraele: i
suo fimnro, mgesi
e
teolo
gm.
Sebbene
(gente
que-tioni
costituiscano
l’ossatura
delper
corso.
è c un che non lo saudsoono, perché, cammin
facendo,
ne incontreremomolte altre.
D’altn
pam, il fm
to eh: non shno nuove, almeno per gli & islisti,
no n
deve
h r c ]
dimenfiure
che
la
u n a invece
e
risposi:
e.h
loroarficolnflone.
Ch :Paese:
de l ] ;
lettera lì Romanicerchidirialhcciusi
lig‘îovleo
speue con
le quel:tlloni nnt icbg dimogra temas
;; | ro nenzae oro import-nza. Magna
ram
unum lll‘evidenzn:
come avevann ha
visto i
nomi predueswfi.
ld giustificazione
per
la
fede costitui
:c e
lo specifico
del diacono
molino. r l :pem nl
resto del
NT. Mn
cura…
1: lpecificiù delvocabohrio
no n
è luf
flciente;
bho
finche
percepirne I:
ragioni,
congetturtli
: profonde. ammine lungo. Ll cui coerenza e utilità
np
pariranno
d lnfine; celo augurlnmo.
20
Puno
pr im.
Composizionee
a n s o
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Molto
recentemente, menzionando le
tendenze
dell esege
si della lettera ai Romani, J. D , G . Dunncostatava che il nu
mero
delle
composizioni
proposte,
lungi dal diminuire,
sono
piuttosto
in aumento 1;e questo è certamente dovuto
al numero crescente dei commentari. ma ciò n o n
spiega
la
disparità delle soluzioni.
J.D.G. Dunn, già citato,
e R.
Penna2 hanno
ampiamente
presentato gl i
studi
degli ultimi decenni sui
problemi della
composizione
della
lettera.
Riportare
qui un a lista de li
autori
e
delle divisioni
di
Rm ,
p er quanto
utile,
annoiereî
bei l
lettore:
rimando
perciò
agli
studi
dei due
menzionati
autori.
Forse
è
pi ù proficuo
riprenderei problemi di
com
posizione
esaminando alcuni schemi, sintomatici pe r mol
ti
aspetti
di
tutti gl i
altri.
infatti.
sebbene sia stato dedicato
molto tempo
a
scomporre
la
lettera
in sezioni, sottosezio
n i, ecc., raramente l interpretazi one dipende dalla compo
sizione individuata. Se, come
sostengono molti
commen
tatori, Rm 9-11 n o n
può
essere collegata direttamente al»
l argomentazione che va da Rm 1,16 a 8,39 e
dev essere
considerata un a sorta di appendice, quali sono le
conse
guenze
pe r
la logica e
per
l interpretazione della lettera?
Similmente. sesi
ritiene che
la
prim a sezione della lettera
n o n termini i n Rm 4,25 m a i n Rm 5,21, bisogna m o s t r a r
ne
l importanza pe r
la
comprensione
dell insieme.
Altri
menti, c om e n o n dare ragione a t u t t i coloro secondo i
quali la
forma
dell’espressione
n o n
pu ò
segnalare
o
s c a n
dire le articolazioni della
forma
del contenuto?
«Paul s
Epistle to the Romans: An Analysis of Structure
and
Argu
ment» in ANRW, 11,251, Berlin-New York 1934, pp. 1730-1756.
2 «La funzione strutturale di
3,1
8
nella lettera ai Romani-, B ib 6 9
1988)
507-542.
22
Le composizioni
proposte
pe r
Rm s i basano sucriteri sia
formali
che
temat.i . Niente di originale in
tutto questo.
Ma c o n l ipotesi di un modello retorico, avanzata già da
ormai
quindici
anni. il
dibattito sulla
composizione di km
si è
arricchito
e complicato. Il
ricorso
alla
retorica antica
ha infatti favorito nuove prospettive ma ha
anche
suscita
to
dibattiti
appassionati.Ci è
sembrato
p i ù
opportuno
pa r
t ire
da li ,
p e r
ragioni
che diventeranno
chiare nel
corso
delle discussioni.
23
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Capitolo secondo
La composizione di Rm
Quando
apparve il mio
studio sulla
giustizia di Dio in
Rm1,
molti esegeti
escludevano
che Paolo avesse
potuto
essere iniziato ai rudimenti della retorica greca, forse
per
ché,
secondo
loro,
l'apostolo
non aveva
potuto
essere
al
tempo stesso
alla
scuola di un rabbino ebreo e seguireil
cursus
studiorum
proposto
dal sistema educativo
greco
di
allora. Inutile
riprendere
questo
ed
altre obiezioni, che
R.
Penna ha riassumo molto bene e in parte ha fatto pr o
prie?
Ma
non
vogliamo dire che
le composizioni
retori
che
proposte
per
Rm
sono
imposte
dall'esterno e che c
stimiscono una specie di camicia di forza che faccia vi
lenza
all'argomentazione
paolina.
Sono
piuttosto
le
obi
zioni menzionate
sopra
che
restano
esterne al testo di Rm:
se, infatti.
l'argomentazione
dell'apostolo segue
alcuni
dei
modelli utilizzati
all'epoca
per i discorsi e le
argomenta
zioni, l'esegera
deve ammetterlo, molto semplicemente. e
domandarsi, solo in un secondo momento, in
che
modo
Paolo
ne
sia venuto
a conoscenza.
Che
la
lettera
ai
Roma
ni ,
in
molte sue
parti.
abbia dei punti
in comune
con
le
composizioni delle argomentazioni del suo tempo è un
dato
che
oggi
nessuno
può mettere in discussione3.Ceno,
Rm non è solo un'argomentazione,ma ha
tratti
epistolari
‘ Comment
Dieu
esl-il fuste?,
Paris
1991.
2 R,
Penna, . L a funzione
strutturale di
3,1-8
nella
letlera
ai
Romani-,
Hib 69 (1988)
507-542
(soprattutto 512514).
’
Cfr…
. . Aletti,
«Ln
présence
d'un modèle
r'hétorique en
Remains. Son
role
el.
so mponance-,Bib 71(1990) 1-24; ni., «La d is s it io
r imm
ue
den: les
épnres pauliniennes: pmpositions de …e ., ms 33
219? )
385-401.
14
,]
benmarcati‘ ; dimenticandolo, molli
approcci
retorici re
centi sono caduti
nell’arbitrarietà. Ma seè possibile pr o
vare
che
il
discorso
dell’apostolo si sviluppa
alla maniera
di un'ar'gomenlazione e ne segue le regole.bisogna
allora
individuare le uni tà logiche e determinare le leggi della
loro successione,
sono
pena
di far dire al resto
t u t t o
ciò
che si vuole. Determinare le di articolazioni di Km
rimane
il
primo imperativo
dell'analisi. Ma
siccome
un
certo
numero
di
esegeti
dubin
ancora
che l'approccio
re
torico possa rendereconto dell'argomemazione globale di
questa
lettera, n on è inutile
presentare
sommariamente le
esitazioni e le
tendenze
dell'esegesi,
retorica
o non.
1 . L ' u l s t o n n d i u n
modello
retorico
Bravestato della
questione
La disposizione pr o sta da W. Wuellner merita di essere
menzionata perché la
prima
5:
exordium
1,1-15
nnnsirus
[ , l o -17
confinnan'o 1,18 fi n o : 15,13, in due pani:
proban'o LIB-11,36
digressio (exemplum) 12.145,13
pcmratio l iu-16,23…
‘ A.B. duToit. «l’enuuioninRm l i l-17», B Z3 3 (1989), loha ricordo“:
co n forze. Paolo.
egli
dice,
che
ulilizzllo t u t t i e convenzioni remriche.
Al tempo nemodesidero dimostrareche l’applicazionedi queste
conven
zioni
n on c-mhia le tennerisr.icheepimhn' di questi documenti:
pre-e
come
un
m m , s i e m u n e
nll’iniernndei
emani del genere epistolare.
Di consegue… oem-ingere Rm : entrare in
un o scherzi: mexico, do
numtusi
seil genere
retorico
della
lettera
sia epidinico o . i n , sarebbe
melodolog;icamznle ‘ oembile: (pp. 195-196) [trad. nostra]. Queste
posizione
pecca
di n o. perché,
a m m i r i
(mendo, leugo menuzioni
poolinepossono
assumere
un o stile
gind
'o.delibenu'vo o epidittico.
Comunque
sia,
&
necesario
mantenere
insieme
le oomponenli epistolare
ediscorsive.
’
Cfr.
W.
Wuellner, «Paul's Rhewric
of Argumenution in Ronuns. An
Aller-narive to
the
Donfried»KarrisDebale
r i v e r
Ramona»,
CRO
38 (1976)
3311351.Con
nhxe
unegon'e.
appartenenti nnoh’eme
nll: relorlcegreco
m m m F. Siegerl. Argumenlntion beiPoulus. gazigt
avr Ra»:
941,111
bingenlqi15,
propone
nxicarneme
la slessadispositio:
exordium
1,1»15;
"
[ , lo -17 ;
’ 1,18-11,36;pamsz1's12,1-15,13;wn51145i0mposam
1514-1633. Per i
vocaboli
in latino, si veda l’indice finale
dei
termini
tecn.
25
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 14/154
Da
allora sono
apparsi molti\studi.per apportarvi nume
rose sfumature e correzioni. E inutile ritornare sulle obie
zioni radicali
sollevate in merito
alla
presenza di un
mo
dello retorico nelle lettere paolina. obiezioni che cadono
da
sole quando
si esamina da vicino
Rm.
infatti
solo un a
cecità totale impedisce di vedere la fattura eminentemente
argomentativa e,
pertanto,
retorica di Rm
1-11,
Tuttavia
alcuni
studi
retoricirecenti
no n
possono
no n
sol
levare il
dubbio.
tanto
essi
rimangono
formali,
t an to
sem
bra artificiale il loro mododi accordare le letterepaoline
in particolare Rm all organizzazione dei discorsi greci.
E siccome l organizzazione ideale o abituale
comprende
un
esordio,
un esposizione
dei fatti (narratio), un a serie
di
prove (confirmatio, o, a seconda dei manuali, pmbatio) e
una
perorazione.
c è
la
tentazione
di
vederlo riprodotto
tale
e
quale
in Rm 6:tentazione fatale,
perché impedisce
di
entrare in ci ò
che costituisce
la specificitàdell argomenta
zione di Paolo. Laviapi ù sicura n o n è
quella
di far coinci
dere Rm
con
un modello che si suppone che
essa
riprodu
ca tale e quale, madi determinare le differentiunità argo
mentative (: logiche, vedendo
come,
a poco a poco, esse si
concatenano e si
articolano.
Così
facendo
si
evita
di im
porre un modello al
quale
Rm n o n obbedisce necessaria
mente in tutte le
sue
parti e si
conserva
quella flessibilità
che
eun a delle caratteristiche del discorso paolino.
Ricerca di
unità
logiche
I diversi lavori sulla presenza di un modello retorico negli
scritti del
NT
che sono stati
pubblicati
negliultimi anni
si
possono facilmente dividere in due insiemi, in cu i si rico
°
Cfr.
R. lewet t , «Following the Argument of
Romans... Wardand World
e
(1986)
352-359,
La
dispositiu
evidenziata da
J … …
differisce
legger
mente 7
nelle sue
grandi
linee
_ dn
quella
di Wuellner: exardiunl 1,1.1z;
nmdt1o 1,13…15;pmpositio (o t u i ) 1.16.17; pmbat 1,18-15.13 (con il
corpo dell argomentazinne in
1.134,25, ripresa poi
da una serie di am
plin-nenti 5.144,39;9.141,35; 12.145,13)epe mmtia
l iu-16,27.
u .
mente,
1= Vouga, «Remains, uomo
c o m e
minnie», in P. a“ r e
ma H a b e r m q u (edd),Ln nanan on.
Quand
le
, u n
dzvimt
m……
catia». Genève
1988,
p .
145451:
emrd1 um 1,1.11;
nav ig l i o
1,1s-3,20;
propositiu
3,21 31; pra li n 4.141,36;
ahartar ia 11,1.15,13; …ma:
15,14-33.
26
nosco metodi
o
persino scuole
opposti.
Per
gli
uni,
il
pr i
mo compito è quello di identificare il genere retorico;
pe r
gl i altri, al contrar io , è meglio dimostrare i meccanismi
dell argomentazione pe r
verificarne l unità, enunciarne
la
o le
tesi
(pmpositiones) principa li
prima
di
pronunciarsi
sul
genere retorico. Solo
questo
secondo
percorso
autoriz
zarisultati affidabili.Prendiamo infatti l esempiodi un al
t r a
lettera
paolina,
Galati,
il
cui
genere
retorico
resta
di
scusso
7. Come
sapere che
la
lettera
appartiene al genere
deliberativo o al genere
giudiziale prima
di aver risolto
al
tr e
questioni ancora pi ù difficili:
dove
comincia e
dove
termina
l argomentazione?
C è una sola pmpasitio
o
piut
tosto parecchie
‘, e, in
questo caso.
quale rispettiva
funzio
ne
attribuire loro?
Le esortazioni di
Gal SAJ-6,10 fanno
parte della dispositio, devono, in
altri
termini, la loro pre
senza
al m o d e r discorsive o al modello epistolare. e
se
condo quali
criteri decidere?
Ecc.
Seil testo di Rm è un argomentazione e sequesta obbedi
sce. tr a l altro. alle
leggi
della
retorica
greca, il
primo
pas
soda compiere
non
sarà
quello
di verificare che Paolo ab
bia ripreso
tutte
o
alcune
componenti
della dispositio
che
io ho chiamato
«ideale»
e
che
il
lettore
sa
ora essere
formata
da un esordio. da
una nunatio
o
diegesi.
da
una
pmbatio’ e da
una
perorazione
, ma
piuttosto
di andare
alla ricerca dell elemento troppo raramente menzionato
in
questa lista:
le propositiones. Al
plurale, perché
le
sperienza
dimostra che
la
presenza
di
un a
propositio
( in
greco pmlhesis) principale, come Rm
1,16-17, n o n esclu
de
quella
di pmpositiones secondarie,
che esplicitano, am
pliano in qualche
modo
la principale e permettono
all ar
7 Sulla determinazione
del
genere retorico (che
difler uce dal genere
let
terario),si
veda l indice
dei termini lecnici, p. 267
Si sa che,
per
o. Betz («The Literary Composition and Function of
Paul s
Leuer
un
the
Galatina»),la
ympositio principale
di
Gal
si t rov a in
Gal2.15
2 . pe r E. Standaert ( d a rllAloriqueantique et
l épître aux
Ga
laus»)
in
3,1 5,
esecondoa ltri ancora in L i l - 1 2 ,
° Il vocabolario
degli
specialisti no n coincide perfettamente,
perché
le
denominazioni degli antichi erano
già molteplici.
i n v … di
parlare
di
pm_baxm,
alcuni preferiscono parlare di confinnaxin,
che
o, secondo i
m o i,dividersiinpmbatin(mveinfxvoredel
lesidifesaìe
refulnti o
( u z …delle prove dell avversario). Per semplificare,
nel
neu-minepmbatio include le p l v v e e le eventuali refumzioni.
27
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 15/154
gomentazione paolina di precisarsi progressivamentee di
svilupparsi in una serie di
tappe
facilmente individuabili.
Ogni unità
argomentat iva è in genere composta da una
propasitio, cioè un enunciato che Paolo cercherà di p r e c i
sare,
spiegare,
fondare o giustificare in una
probatto:
con
un o
o v ar i
esempi
(Rm 7.1-4; 11,16424),
con
uno o van
entimemi (Rm
65-10),
co n dei principi
(R m 2,611;
6,710),
0
ancora con testimonianze
scritturistiche
(Rm
3,10-18;
Rm 4; Km 9,6v29). Il
tessuto
argomentativo di
Rm è del resto stratificato, perché le unità argomentative
si raggruppano
pe r
formare
delle
sotto-sezioni,
po i delle
sezioni,
che possiamo schematizzare
così:
sezione sottosezioni Miani-unità
(suh)propo -pmbatio
(sub)propositio-probltio
(sub)pmpo
-probatro
Plumsmo-Prrouno (sub)pro
»probltlo
prob.-tio
(sub)pmposi
-pmbntio…
È in
effetti
la propositio e
solo
quella
che
permette
di
dare
un
nome
a
un'unità
argomentativa.
Troppo spesso
le
Bib
bie
e i commentari
dividono
i l testo
paolino
i n uni tà
che
fanno
precedere
da titoli che, lungi dall'aiutare il lettore,
al
contrario
lo mettono fuori
strada
e non gl i permettono
di seguire la logica del ragionamento dell’Apostolo.
Pren
diamo
ad esempio i
titoli della TGB
pe r
Rm
9-11:
9,1-18 Elezione
e
peccato
d'Israele
9,19-33 La sovrana
libertà
di D io
10,1-21
Giudei
e
pagani hanno
lo stesso Signore
11,1-24
Di o
non ha rigettato
Israele
1
1,25-36
La
salvezza
d’Israele,
La
prima
divisione
proposta
non
corrisponde in nullaalla
dinamica della
riflessione paolina,
prima
perché
Rm_9.l
18nonparla del
peccato
d'Israele, po iperché laouestrone
posta
da
Paolo
è lì teologica:
tenuto conto dei pnv11egr
passati, la situazione
attuale
d'Israele
non rimette forse
in
questione la
solidità
della Parola
divina? Ciò
che Rm 9 de
scrive, è la logica di una Parola divina che non è venuta
28
meno.
Dopoaver
segnalato
pe r
Rm 9,15 la situazione
che
fa problema. un
titolo avrebbe dovuto
precedere
9,6,
r i
prendendo la propositio enunciata in 9.64
(«La
Parola di
Dio non è venuta
meno:),
che
genera tutta
l’argomenta
zione di Rm 9
‘ ° .
Il t itolo dato al
cap.
10dalla TOB
n o n
è
maggiormente indicativodella
tesi
che Paolo
difenderà
tesi
che n on
è
del resto
«Giudei e
pagani hanno
lo
stesso
Signore». L'unico appropriato è quello di km 11 («Dio
non ha rigettato 1sraele»),
poiché
riprende
alla lettera
la
proposilio di
11,111; esso
però dovrebbe inglobare
tutto
il
capitolo
(vv.
1-32): i l t itolo inserito prima del v. 25
(«la
salvezza d'Israele»)
descrive
bene il contenuto
dell’unità
considerata,masiccome la
tesi difesa
resta quella di 11,1a
dovrebbe essere messo
in carat ter i p i ù
piccoli diventare
perciò
un sottotitolo . in modo che sia ben chiaro
pe r
il
lettoreche la problematica deiw.
25-32
rimane la stessa
dei
versetti
precedenti.
Sarebbe sufiìciente
passare
in rassegna i commentari e le
traduzioni che
oggi
fanno
autorità
pe r
costatare che la
TOD non
è la sola a
non
aver seguito, neisuoi titoli e
sot
totitoli,
la dinamica del ragionamento,Un
difetto così e.m
piarnente
diffuso
e
così
dannoso
pe r
la comprensione
del
pensiero
paolino dovrebbe convincere dell'interesse del
modello retorico
tutt i
coloro che ancora lo rifiutano.
Lepropositiones e la loro importanza
Farintuire
l'importanza
dellepmpasitianes
tesi
che
Pao
lo intende difendere e
provare
n on dice evidentemente
in che modo
bisognaprocedere
pe r
scoprirle.
Nell'artico
lo già citato
sopra
ho
mostrato
che
non
èpossibile, in
Rm ,
determinare l'esistenza di
una
propositia né
pe r l’impor
tanza
del
su o contenuto (molteaffermazionidi Paolo, teo
logicamente
dense.
non
sono
delle
pmpositiones
l2),
né
…o…
in'n
di 9,6a è r i p m a i n 9,61; e 9,14…. delle propositio
m
seco ' : .che
dipendono da….
Penso
evidentemente : Rm,…
anche
.
Gal
: ad i n .…
sezioni
di 1e
2 0 )
“Ger 1.174,11; [ C o r 15: 2Cor 10 13).
Cfr.Rm2,11; 2,28-29; 3,9b: 3,19-10;3,29a;
ecc.
29
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 16/154
per
la
sua forma
(interrogativa 13, negative()
affermativa),
néperla
sua
lunghezza
anche selepmpasitiones
sono
in
genere molto brevi:
al massimo due versetti. Ciò che
di
stingue la
propositia
dalle altre tesi importanti dell'aposto
lo, èil
fatto che essa genera uno
sviluppo
che
hala
funzio
nedi spiegarla,di
chiarirla
e di giustificarla. In breve, un a
propositio
n o n annuncia solo un a tematica, no n
esprime
solo
un'idea
cara
allo
scrittore
o all’oratore,ma fa scatta
re ,
genera
un’argomentazione,
che forma
un a
micro
o
un a
macro-unità
letteraria“. E questo
criterio
è decisivo: le
affermazioni, che rispondono alle condizioni precedenti
ma
formano solo gl i
anelli o le conclusioni di
un'argo
mentazione, n on
sono
delle
pmpositianes
nel senso tecni
co del termine.
Si
dirà forse
che
n on
è
necessario
essere appassionati di
retorica
pe r
individuare la presenza di un a pmpositio .
Ma il caso di Rm epi ùcompleta…),
perché
li le
subpmposi»
tianes
sono
numerose ediffi li daindividuare
per
chi n on
conosce
bene le tecniche retoriche,
dato
che Paolo si r i
collega, forse
senza
saperlo, &ciò che Aristotele dice delle
unità minime di argomentazione,
composte
di
un a
propo
si tio e diuna probatio (Rhet. 1414-1415).
Una
suddivisione
delle
unità argomentativedi Rm
mostra
che
ci
sono sufficienti
propositiones
una
principale in
1,16-17 e alcune secondarie, disseminate nel corso dei
primi undici
capitoli
perché si possa
dire senza rischio
di errore che Paolo riprende, a
su o
modo, un modello re
” Alcuni enunciati interrogativi
subito
seguiti d. r ispolte negative,
c o n t e Rm 6,1-2; 7,74; ,14e 11,1.i,sono delle proposirl'anes, mi
non
un
ti.
Consideriamo inlatli Rm
3,3-4u
:
3,5
6a,
ai quali alcuni
esegeti
attri
buiscono un posto decisivo nella xtmtturazione della 1etlern « cfr, iL
Pennn, «La funzione strutturnledi 3,1-8 nella lettera nl Romani:,Hib69
(1988) 512-513. Questi enunciati n o n s on o
pmposin'ums,
perché no n
sono seguitida un’argoruentazione
nutrita. come altri
(Rm 1,18;3,21-21;
5,1-2a; 6,15; 7,7; 9,6a; ecc.), che al contrario
hanno
chiaramente la fun
zione di generare un o sviluppo,
un a
unità logica…
“ Si
not i
che l'una
o
l’altre
pmpmin'a di Rm è seguita dn
una
prima
e
molto breve
giustificazione
chiamata rafia.
a su
volta precisava
:
giu
su'îicatadal
res to
dellepmbaxia. Cosi e
per
Rm
1,16-11,
dove la pmposi
tio
del v…6e
seguita
immediatamenteda
un a
furio,
al v.
17.Per
comodi
tàmetterò qui
sotto
la
stessa
Etichettaproposin'a i due elementi, la
pmpo
sit io ela sua m i o .
‘5 Così R. Pennn, nella recensioneda lu i tatta al mio libro (RivBibli 40
[1992] 3.58), appoggiandosi suun maestro in materia, Quintiliano ( l m .
Vi , ], 46), che parla evidentementedella pmpositio principale.
30
toric'o che viene
dall’ellenismo.
No n che questo modello
ma lun1co presente in Rm , ma negarne l'esistenza equi
varrebbea rifiutarsi di entrare
nella
dinamica del ragiona
mento
dell'apostolo. ]
rifiu ti derivano,
lo ricordiamo.
dal
_fatto che questo modello è considerato troppo formale,
1nuule qui ndi
pe r
individuare
l'organizzazione dell'argo
mentazione chevadaRm
1,18
a 1
1,36
(se n on addirittura
a 15,13).
L’esistenza
di pmpasitiones
secondarie
(chiama
te anche subpmpositiones) dimostra che non è
affatto
vero: lApostolo n on si limita a seguire la dispasitio del di
scorso
nelle
sue
linee
generali; le diverse sezioni rispetta
no anch'esse, c o n
flessibilità
e originalità, il modello reto
r i c o . Così, pe r
Rm 1,1s-3,20
‘° :
propositio 1,15
n a m- ' o 1,19-32
probatio 2,1-3,1s
pavm io 3.19-20.
Oui consideriamo
solo 1,18, pienamente
ra
resentativo
delle {sub)pmpositiones della lettera. Il
verspelìto
è infatti
sufficientemente
chiaro
perché
si
veda
l'orientamento
del
la
sez1one
.(vi si tratterà di retribuzione divina negativa
contro
og m
ingiustizia umana),ma nulla è detto sul
come
di questa retribuzione né sul
numero
di coloro che ne
sono
o ne
saranno
i destinatari ”.
Generica
lasciando
c o s i
spazio
alla suspense e alla
progressiva
manifestazio
ne
della
risposta
eppure abbastanza
precisa perché
il
let
hto;lre afferri
la tematica abbozzata. tale èla propasitio pao
a.
Individuando le
diverse
propositiones di Rm, ci si da così
la
possibilità
di cogliere il piano dell’argomentazione di
Paolo,nella sua finalità e nella sua dinamica… Ora, un pas
saggio
fa
ancora
difficoltà: Rm
5,1-21, che gli esegeti col
legano al l argomentazione
che
precede (LIS-4,24) o a
quella
che
segue (QI-8,39).
La comprensione
dell’argo
mentaztone cambia allora completamente. tenutoconto in
“ cn.1.-N. Aletti. «k m 1.133,20. llwohérenceou
colzérence
d i'
ge:taiion pauiinien_n_e?., g i b 69d(1988) 48. #
s u
‘ nen_none: «ogm g ii st iz in e inamin ' . ' . ' -.
di … gli uomini. gl . no n
equivale
& [ ingiust i
31
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 17/154
particolare della giustizia divina e del suo ruolo nella let
tera?
È
una
questione che merita qualcosa di p iù di
un a
semplice digressione.
2. Rm
5,1-21
nella dinamica dell'urgomomxlono
Questionidi
metodo
Il
posto
e la funzione attribuiti a Rm 5 nell'argomentazio
ne
dipendono
in
generale
da quelli riconosciutia
[, lo-17.
Sei commentatori
ammettono infatti
unanimemente
l'im
portanza - concettuale e tematica .
di
1,16-l7
evedono in
questi versetti un
annuncio
dei grandi
temi,
un titolo .
un
incipit
dei capitoli se enti, alcuni vi
vedono
anche
un'indicazione delle gran i divisioni per essi i vv.
16-17
di Rm 1 sarebbero quindi una
punitio.
Notiamo subito le
sfumature
Quelli
che ravvisano in 1,16-17 un annuncio
dei grandi temi in forma di titolo o di incipi t, non ammet
tono
necessariamente che questi versetti siano
unapmpo
st'tio nel
senso
tecnico del
termine,
che,
in altre
parole,al:
bozzino
o
mettano
in
moto
un'argomentazione
che
ha lo
scopo
di appoggiarli .
Ma, un a
volta
che
si vede
come
si
articolano le
prime
sezioni della lettera. n on c’è
più
alcun
dubbio:
1,16-l7
forma
un a
pmpasitio
principale
almeno
per Rm
1-8
la cui presenza significa
che
i primi capitoli
della lettera sono
di natura soprattutto argomentativa2“;
Cfr., ad esempio, R. Penna, «La
funzione
strutturale di 3,1-8-, 5l9, e
giù
J.D.G.Dunn, «Paul's Epiatle to the Romans: An Arulysis of Structure
in d Argun1ent», in
ma w n.254,
Berlin-New York
1987. pp.
zm.
2890, secondo il quale questi versetti
sono
«a : statement of
due
Letter'u
theme [un'esposizionesimu-naria del
tema
de Letter: ..
“ La
ros
_
che prendo come
elempio
tipico, perché oltre ibbie
li
comportano allo
stesso modo
- intitola ad
esempio
Rm 1,16«l7 «lagiu»
stizi-
di
Dio».
Ma il lettore
no n
pu ò
sapere
sesi
t u t t a
di untitolo
co n
il
quale si
delinea l'obiettivo
dell'argomentazione
(nel sensoche
Paolo
vuo«
le mostrare che il Vangelo manifesta pienamente la giustiziadivina], nel
la
sua
totalità, in
un a
:: parecchie
sue
parti,osesi tratta molto semplice
mente
diun
sottotitolo
particolare.
2° O m m fenomeno _ la
presenza
di un a
propositi )
(principale) cosi
chiaramente individuabile - è unico in tutto
l'epistolario
paolino, e no n
c'è
affatto
bisogno di
essere
esperti in retorica individua-lo... Ma e
importante trarne le conclusioni
per
l'esegeside lettera,
cosa
che
no n
e
stata
sufficientemente
fntla.
32
certo.
il cambio di
attori 21,
di situazione“ e di vocabola
r i o
hanno La
loro
importanza,ma
questi indizi
devono
es
sere combinati con le articolazioni retoriche e logiche, e,
all
occorrenza,
essere
adessi subordinati.
Hm 5,12-21 e la propositio
principale
di 1,16-17
Come.abbiamo appena
detto,
numerosi
commentatori
ve
dono
tn [ , l o -17 una preparazione dei temi e delle unità
bgclie
corrispondenti: unapartitio. Male
variazioni
nella
d1v1510ne non mancano ”. Per li
uni.
un numero ab
bastanza
grande, la relazione
sareb
ela seguente:
. 1.16 annuncia a… m t ;
1,17a enuncia la tesidi Km
1-4
: 1,17bquelladi Km
5-8 14,
Altri invertono
gl i elementi25:
1,16 annunci.- Rm
5.1 8,39
e
1,17
farebbe
lo
stesso per
Rm 3,20-4,25+Rm
9-11.
Esistono altre
soluzioni,
ma queste sono sufficienti per il
nostro
scopo,
essenzialmente metodologico
nel
punto in
cu t siamo.
Infatti,la
maggiorparte delle proposte
avanza
te
dai
commentatori devono in loro debolezza alla ma n
canza di cri teri . Come
sape te
che
1.16
annuncia 9-11
piuttosto
che
5'-8?
Seè normaleche le parole-chiavidi
un a
uoposmo
(qui: «potenza di Dio», «salvezza»,«giustizia di
.; ,
‘co.L Rxmo msn n . U n nouveau Inn de Rm ]
( i m )943-953,secondo ilqul.|e le
cat£gorie
diattori‘::nilìiìfmdNeRex-mT
4v
nn le dtv_=nte
: a i o …ta-3,21 (i l giudeo e i l o); 4,i»22
(Abramo);
-8.39
(|
credenti
}
9-1
(Israele).
Vedremo
c e
questa
lista
n o n
è
mi
.
temente
up# l1l lvaî
omette
mollo
semplicemente
l'attoredivino
”
genn_ln fede
(us-340) e con la
fede
(u t-8 ,36) .
… insonni-;:xjnfllarequ;
una
lungaÈeldiautori. Il lettorepuò consul
m e n
, in partum o Ma l u s
as t i o
‘
* J.D.G… Dunn, «Paul's Epistleto the Romam»… qu … p m m u m
Le u p m s i o n i di
1,17:
«giustiziadi Dio: e «a nire dalla
fede:-
sono
_
temente
fi p m e
in 3.214,25,e il t e n t .
I:…
vita (eterna o nello
In )
in 5-8 sembra
far
eco : ] verbo .viverc.di u n ,
Cfr.,
ad
Sempria,
Wedderburn,
The Reasons forRomans,
p.
138.
33
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 18/154
Dio»,
«fede»,
«credenten)
sono riprese nel corso
dell'argm
mentazione, questa
ripresa
n on awiene necessariamente
in
sezioni che spiegano
o giustificano un a parola-chiave
piuttosto che
un’altra. Ceno,
Rm 10,9-13 (chiunque, giu
deo
e
greco, crede
in Gesù Cristo,
quindi nel
Vangelo,
sarà salvato) sembra riprendere
1,161),
ma è perché qu i e
l à la tematica è la stessa che 1,1617 annuncia tut ta la sezio
neRm
9-1
1,
dove Paolo
tratta
principalmentela
questione
del
futuro d'Israele? In
breve,
1.161;
non
annuncia
vera
mente
la
sezione
Rm 9-11, dedicata al destino
passato,
presente e futurodi Israele,anche secerte affermazionidi
Rm lo
fanno
chiaramente
eco
al
tema
enunciato in
1,16b
- niente di
più
normale,
poiché
unapreludio 2°hail dove
re di
riprendere,
pe r giustificarle, le affermazioni della
propositio. Quanto a
1,17,
la
sua funzione
primaria,come
ratio, n on
è di
preparare
le divisioni dell’argomentazione,
ma di fornire un a
prima
spiegazione
sommaria
di 1,16…
Potremmo
continuare il lavoro di
analisi:
esso esige di
es
sere condotto a buon
fine,
co n un esame delle propositio
nes secondarie, che piano piano prendono il posto della
principale. Infatti,
proprio
questa è l'unica soluzione af
fidabile:
vedere
come
le unità argomentative
successive
appoggino e giustifichino 1.16-17. È quanto ci resta da
fare, almeno sommariamente.
Le
divisioni gerarchiche
dell’ergamsntazione
I
primi
sviluppi del ragionamento paolino,fino a 3,19-20,
hanno
il
ruolo manifesto
di giustificare la subpmpasilio di
1,18. Quanto al blocco seguente, 3.214,25, esso mira a
mostrare
la
verità della
propasitio 3,21-22
(Dio giustifica
per la sola
fede,
senza le opere
della
Legge).Si
vede subito
che
questi due blocchi
si richiamano, si oppongono,
co n
le
loro
rispettivepmpositiones
1,18
e
3,21-22
e
che
de
vono entrambi
mettere
in rilievo la giustizia divina. È
pos
sibile
così
associare senza difficoltà IAB-3,20 e
3,21
4,251
la
tematica
dell'argomentazione vi si
legge facilmente,
al
“ Il problema dell'appanenenza
originale
di Km
9 4 1
alla lettera
sarà
studiato p i ù avanti.
34
meno
nelle sue
grandi
linee
È in
corn
' '
_ .
penso
p i u
difficile
ama.;z Rm
5,1«21
r n r a pp o rt o a q u es t o
insieme.
Vediamo
Come
determinare la funzione di Hm5,1-21?
Un confronto
t r a
le
diverse bibbie
o
commen
‘
. 4 .
t a n
mostr
ch;
ìe2plosizmnr degli
esegeti sono
di
tre
tipi: a
, - appartiene alla sezione re c d
ne5costituisceil climax; p e
ente (1.18
4,25) e
,1-11elaconclusione d' Rmi- - 'di Rm6-8; 1 4e
5,12
21llntr0duzio
- 5,1-21 inaugura un a
nuova unità
logica.
Vediamo come questi
tr e
modi di vedere il ruolo del
passo
portano con sé-
interpretazioni
sostanzialmente diverse
dell argomen tazrone e del suo obiettivo.
(su)5,1-21. fine di sezione?
e
vero
che Rm Sprepara o abbozza dei temi che ri t
_ . ° ‘
I n n o
rn Rm 8, clònonostante,
come
ha
recentemente
ri
cordata R. Penna
17,
alcuni
indizi
sembrano
favorire
l'i
potesl i n v e r s a : Il capitolonon sarebbepiuttosto la
conclu
àon3eèîo;2cplorlîzrone fortemente
cristologica,
di
un'uni
, - . , c e c o . .
enologici?28 mmcra p r o p r i o
con
dei
m o t … cn
Riprendiamo alcuni degli ar ' ' ' '.
gomenn
addotti rn
favore
d
qmta Soluzione”.
Considerata
la ripartizione del voceÎ
bolm-ro, r nlevrdi Scroggs non
sono
esaurienti, e ci
sareb
bero
ragioni
percollegare Rm5 a
quanto
precede, perché
:.lcaunivocaboli, presenti in Rm 1-5,
non
appaiono in Rm
. àgetflt_i)iro”lati (tuglonlnrtti), usato tredicivolte in Rm l 4 e
a vo in 5(v.12:2x; . l : '
no
a 8,32; v 8
ZX), Por
assente
.. i sostantivi
kosmos
(mondo),
cfr.
1,20;
3,6.19:
4,13;
:” uh
finzione
slrulnualedi 3,1-8n, 532-533, 537.
: g:… 3.21a.24b-25a.260.
fundo qui. ‘ungendovi delle
ragioni
supplementari ll i
4 _ , que pre
a mÈ
sl;egnflz;;?nîl‘sun
articolo sulla
struttura d.
Rm,
pe r
meglio di«
35
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 19/154
5.12.13, e pistis (fede), con molte ricorrenze in 3,21
4,25, poi
soltanto in
5.1.2;
.
iverbi
sym'stèmi (provare), hyper-penliseu5 (sovrabbon
dare)
cfr. il perisson di 3.1 e il perisseia di
5,17
in
3.5.7
e 5,8.15.20; ma anche kauchuomai
(vantarsi; es«
sere fiero di )
e le
parole
della
stessa
radice.
Quanto all’ar
omentazione e
allo stile,
Rm 5 ha
senz'altro
l'apparenza
i
un a
conclusione. La
fraseologia
e
soprat
tutto
il «dunque» di 5,1(«Giustificatidunque pe r la
fede»)
riprenderebbero,
pe r
concluderli, gli
sviluppi
precedenti.
Ugualmente, gli interrogativi che in Rm 3 4 e 6-7 fanno
prendere
ogni volta nuovi sviluppi
ell'argomenrazione,
sono
assenti da Rm 5,
dove
Paolo, in
maniera
più ampia.
mostra
come
gli effetti dellamediazionedi
Cristo
giunga
no
alla loro
massima estensione e in tens i tà” : i l
capitolo
sembra avere la cadenza maestosa delle conclusioni. Pro
babilmente si obietterà che i due
ultimi versetti
di Rm5
hannochiaramente la
funzione
di provocaregli interroga
tivi di 6,1.15 e
7,7.
Certamente, ma Rm 5 e 6-8
devono
pe r
questo formare un’unica sezione? Non necessariamente,
perché
le
ultime parole
di Rm 15 potrebbero al
tempo
stesso
concludere
l'unità
alla
quale
ap
arteiàgono
(3,21
5,21), e preparare la seguente (é»B). Il nale i Rm 4 for
nisce del
resto un precedente, poiché i
v v, 23-25.
che te r
minano l'argomentazione scritturistica e devono quindi
essere collegati adessa 31,
preparano
nondimeno,alla
ma
niera
di una transizione, la
tematica
cristologica,
domi
nante i n Rm 5: nonperché Rm 4 accenna ad alcunimotivi
del
capitolo seguente
esso dev'essere separato da 3,21-31,
di cui è la giustificazione.
Come
il
lettore
avrà costatato. gli stessi indizi
possono es
sere rivoltati a secondo del punto di vista che si vuole di
fendere.
Di conseguenza i l problema non è tanto quello
del numero
degli
indiziquanto quello della loro
gerarchia,
perché n o n tut t i hanno lo stesso valore.
‘“ Cfr. soprattutto l'argomenlazione «
fonion'
(«molto di più...») in
53.10.15 e
17.
Tagliare in 4,23,come Ramomson, :cheviene menzionatoun nuo
vo g n i p p o
(noi,
i
credenti),
significa imeno'care, da
una parte,
che il
gruppo in questione è già statomenzionato in 4,12 e, dall'altra, no n ri
spettare ln logicadell'argomentazione orniletica, che
deve,
come
tune le
argomentazioni
di questo genere,arrivare lino all'attualizzazione
finale
- qu i i w, 23-25.
36
:
(b )
Rm5.1-215eparato da 5,12-21?
Questadivisione, recentemente
ripresa
edifesa daU.
Van
n132 può avvalersi
dell'appoggio
del cambio
di
tematica
e
- di ruoli. in effetti, ment re i vv.
1-11
descrivono
alla pr i
mapersona plumle, in
«noi»
la situazionenuova,quella
4…
che
fa
seguito alla
giustificazione,i w.
12-21ripartonodal
…_pecc ato ,
quello
di Adamo questa
volta, dalle
sue conse
. guenze
per
Il
mondo,
per
tutta
l'umanità,ma
non
riparla
.
no'p1u
dei credenti. Tuttavia, questo cambiamento è sui
‘ fiorente, dasolo, a determinare i
contorni
di una unità?
Ed-
è possflyile collegare a
due sezioni diverse
un
passo
unificato
dal ragionamento a fonion' (5.9.10 e 5.15.17)?
., D
altro canto
è
orse
vero che Rm 5,12-21 riparte da una
. utuazmnedi peccato. poiché S.Lyonnet lo
faceva nota
r e g ià t reni
a n n i
fa i l pecca to d i Adamo
viene
li
menzio
nato solo nelle subordinate edha una funzione retorica
12:31:31
gett'eorfsiinì'ilievo gli
effetti salvifici dellamedia-’
[ ns . ncor ' ‘ '
uestione dei criteri. a una volta 1nc1ampiamo nella
(e )
5.1-21,
in]iziog:li
una
nuova
sezione?
, i n
un
artico
o c e ha
avuto
successo, S.
Soro
\,tver analizzato sistematicamente Rm 1 11, agis-isvad‘a) 12
ponclusrone
che,ldata
la distribuzione del
vocabolario,
la
\ posizione dell'
argomentazione e il
ricorso alla Scrittu
jh.
questi
capitoli sono
compostidi due
omelie
originaria
nte3distmte.Rm 1-4 e9-11da
una
parte, eRm
5-8
dal
altra ‘. Moltiesegeti
avevano
già
notato
che all’inizio del
pitolo 5 la prospettiva cambiava: se in Rm 1-4
l'Apo
* lo
dimostra che
tutti,
senza eccezione
e
fin
dall'inizio,
nogiustificati pe r la fede, apartiredaRm5si tratta al
ponuzano dellessere
e dell’agire di
coloro
che
sono stati
jiustrficau per graz1a quale
speranza
apre loro lasitua
: L -
x…_….
letteraria
della lettera
ai
Romani
( i un 1,1e-11,36)»,
in
a e
Spinto
(Omaggio a s. Cipriani),
Brescia
1982 i
5.v…
divide cosi:
1,16»2,1
,z,17-5,11;
s,12-s,39;òÎ1'135? ”9
s. Lynnnet,
« l a
pmbléman‘quedu
pécl'ié or i i ne
d 1 N
$$“…inE.
Castelli
(ed…) Le
myth:
dea
pc?”,Ro°n‘iî
:962ÌZΑl
iii
, ,;igxgegî in Étudessu r
l'Épme
… Romains,pp , 178434 (in partico
A. l.
soc…eoìgs «Paul
asRhemrician:
I wo homilies
in
Romans
1.11», in
.
and
Christians:
Rzlgwus
c 11 ' ' '
W.D.Davies). Leiden 1975, p.271-293. m …“ A m g …
(Fs'
37
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 20/154
zione nuova
in cu i s i t r ovano ,
cosa
devono
fare, quale
principio
anima
la
loro
azione,ecc…?
Erano
stati anche
se
gnalati i rapporti tematici e
retorici
esistenti t r a
5,1«11
e
8,31-39, che
fungerebbero
rispettivamente da esordio e da
conclusione.
La funzione di Rm 5
Le
diverse
argomentazioni
possono
facilmente essere ca
povolte.
Così, a tutti coloro
che
sostengono
che
3,21-5,21
fon-na
un'unità
logica, si
può
replicare
che
molti
indizi
fa
voriscono piuttosto
la separazione
t r a
R m 5 e
ciò che
pre
cede.
In effett i, seè
ve r o
che in
3,21-26
e
5,1-21 Paolo
menziona
la mediazione
cristica, rimane
altrettanto vero
che in entrambi i testi i protagonisti sono diversi: in Rm
3,21-26 si tratta della giustizia di Dio e della su a manife
stazione
uguale
sulla base della sola
fede
pe r
tutti gli
uomini
senza eccezione, mentre in Rm5 l'obiettivo non è
p iù
teologico ma soleriologico (gli effetti
benefici,
pe r
tutti
gli
uomini,
dell'obbedienza esemplare di
Gesù
Cristo).
Certo,
ribatteranno i
primi,
maRm5
non
fa
che
sviluppa
reil
punto
di
vista
della mediazione
cristica,
solo abbozza
to in 3,21-26. Il progresso dell'argomentazione sembra li
owio: prima la
tesi
di
Paolo
sulla giustizia divina
manife
stata sullabasedella sola fede, quindi
pe r
tutti e senza dii
ferenza alcuna (3,21 31),
pOi
il ricorso alla Scrit tura
pe r
appoggiare la suddetta
tesi (4,1-25),
infine lo sviluppo del
la componente cristologica
c o n
la
quale
si manifesta defi
nitivamente e
pienamente questa giustizia divina
(5,i
-21).
possibile anche leggere Rm 1-5 noncome la manifesta
zione
progressiva della giustizia
divina,
dall’ira alla
r icon
ciliazione definitiva in Cristo, macome la descrizionedel
la
storia
tormentata
della nostra umanità:
Rm 5
portereb»
be
allora
questa
storia al
su o
culmine,
dal
peccato
di un
u o m o
all'obbedienza di un
altro:
drastica
ripresa
dal
pr i
mo Adamo
all'ultimo,
dalla disobbedienza
che
causa
l'ira
e la
morte
all’obbedienza dalla quale è risultata la
grazia
della
salvezza e la vita
pe r
tutti. Rm 5 fornirebbe un a co n
clusione
grandiosa
a
tutta
la sezione, enunciando le
cause
o ragioni
profonde
della nostra situazione: l’ir a rinviereb
be ad
Adamo
e la
grazia della
giustificazione a
Cristo.
38
L …
dii-$$$;
che
vada1,18a
5,21
potrebbe
avere
la
seguente
dalle situazioni
( 1:18»3,20
3,21-4
25
Situazione
negativa situazione
positiva
t u t t i s o t t o ]
I r a
tut t i
graziani
ulle
cause
5 , I »2 I
pe r
Adamo
p e c c a to e mune
per
Gesù Cristo
gr az i ae vita
[
commentatori
che leggono l'argomentazione d ' ' '
. . . 81
capitoli di Rm con
questa logica
dagli
effetti
alle Caîllslgn l
fortunatamente
non
si
basano
su
alcuncriterio formale
I
:sond lngegnosità
che dispiegano
pe r
arrivare
a
questa
dào;t:uztone4non tengono in alcun conto
tutti
gli indizi
di be to paolino… In breve, anche se l'ipotesi non manca
llezza,
le sue fondamenta poggiano
sulla sabbia
‘Come
non vedere, del resto, che l'unità discorsiva 321;
d,e2 5,
p i u che descrivere
una
situazione nuova,
insiste
su
e
modalità
giustizia accreditata «senza la Legge»
uper la sola fede» che sono
state
sempre in vigore
(cfr,
f).
Come
non
vedere,
infatti,
che
la questione
al'fronl
tdaltlatiàn(lel-4 è
quella della
giustificazione
nelle sue
mo
fedi
pe r
e
opere
della_Legge o senza di
esse, pe r
la
sola
e)_e chel
attore
principale li è
Dio,
nella sua i r ae nella
nuagiu5tizta;
attore che,
a partire daRm5
nonoccu
a iù
Mpnatîioipîxstà) 1[1ella
scena?
11 p
a, i v a e tema e
degli
a tt or i ri nc i
ali
Messa
dell argomentazione che
esigepuna
clîesuraè
il:Siolr,nl‘xîl
effetti.
seRm
4,23-25
è una vera epropria conclusione35
in
c u i
Paolo
n on
fa che ampliare e applicare i risultati
del-’
sua argomentazione, Rm
5,20-21
introduce un'idea
:|;zi;a)(«lahlegge|îeinteîv5niîta
perché proliferi
la
trasgres
À » , c e v a
n a i à d e l i s v i l u ' '
quelli
del
capitolo
ma
anche
dian
l - 4
- Eg:i£îiìîîiîiîdm
ln Rm
6
7;
Rm
5204-21
ha
quindi
p i ù
le caratteristiche di
ulrlia
pmposmo
che di un a conclusione, equestaproposilio
c e è
_stata
preparata da
tutto
il
capitolo, invita
a
ricono-Y
l c e r e
in
5, 1
l inizio di un nuovo sviluppo.
Si nana, ro ' ' -
_
hecnigà
;rèa7xg)enle parlando, di una an…
(s.
veda l'indice dei
39
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 21/154
In Rm
1-4
l argomentazione
paolina
si presenta
c o n
le ca
ratteristiche di
u n a forte unità,
saldezza e chiarezza.
Qui
ricordiamo soltanto che gl i sviluppi di Rm
1,18-3,20
e
Sl i -4,25 costituiscono due tappe di uno stesso ragiona
mento ,
il cu i ruolo è di esplicitare e confermare alcuni
enunciati della propositio
principale
(1,16-17). Infatti,
dopo
aver mostrato
che
nessun privilegiopotevaessere i n ;
vocato
di
fronte
alla
giustizia
distributiva
divina,
in
breve
dopo
aver
livellato le situazioni
UAE-3,20),
Paolo può af
fermare che
questa
giustizia si manifesta per
tutti,
senza
discriminazione alcuna, allo stesso modo. sulla basedella
sola fede, e che ciò
era
già affermato da molto
tempo
dalla
stessa
Torah
(fi l l-4,25). Ora. Rm 5 (sia 1-11
che
12-21)
n o n segue
la
tematica
sviluppata in Rm
1-4: come potreb
be
dunque
esserne la conclusione?
Si potrebbe rispondere che Rm 5 sembra essere uno
sviluppo
del sintagma
di 3,22a,
dia
pisteòs èsou Christou
(«per la fede in/di Gesù Cristo»
36).
Ma questo sintagma e
già sviluppato in 3,22b-26, in modo breve del resto, dato
che la prospettiva
principale
del passo
non
è cristologica.
Paolo
vorrebbe
or a riprendere
pi ù ampiamente
questa
mediazione di
Cristo,
pe r
metterla
in
rilievo?
Ma in modo
quanto
mai evidente, in Rm 5, Paolo insiste,
pi ù
che su
Cristo, sugli effetti universali e sovrabbondanti della sua
mediazione:
la prospettiva principale non è cristologica,
ma
piuttosto
soteriologica. Egli
no n intende
p i ù
stabilire.
come in Rm 1-4,
che
Dio si mostra giusto accordando la
giustificazionea tutti senza eccezione sulla basedella sola
fede, masottolineare che la sovrabbondanza di grazia già
ottenuta
dal solo
Gesù Cristo è
promessa
di
vita eterna
e
deve manifestarsi fin d’ora nella
vita
del credente: la giu
stizia
di cui parla l Apostolo in 5.21e 6,13 n on è
più,
come
in Rm
1-4,
quella di
Dio
che giustifica, ma quella che si
manifesta con l’agire del credente. Con Rm 5,1s inaugura
quindi qualcosa di
diverso,
che
sarà
enunciato dalla
pro
pasitio
di
5,20»21
;: sviluppato
con
l aiuto
dei
var i
interrfr
gativi di Rm
6-8.
E
quanto mai
evidente che il
passo
sulla
mediazione
cristica
(5,1-21)
prepara
la riflessione sul
rap
por to t r a l essere e l’agire del credente. È sufficiente qui
3° Ritornererno sull espression: p m i : lèsou/Christou a proposito della
tematica della fede in g….
pp .
103-107.
40
segnalare il modo in cu i
ivv.
20-21di Rm 5
abbozzano gl i
sviluppi seguenti,
che d altra
parte
hanno
la funzione di
giustificarli:
5.20-21 6.1 7.75
Chediremodunque
hl.qgeèsop_
giun- u u g g e ( e ì
:.
perché proll
en la peu:aln?
No…
Senza la
colpa. legge
Ma
laddove
e prolifera.-
Continuiamo
a
restare
il peccato è
m o r t o
W … … nel
… n o ,
perché
. .>
… |. …, per- mbbondllag r i l l i ?
Che
diremodunque?
6,12
come
I l p e er .- l o .…. Non regni più
dunque
… i npe r
l a m or t e , l l p ec u t o nel vostro
corpo
m m i e
6.13
c u i l a g r az ia r eg ni mn ] : v os tr emembracome
numm.
armi della
g i u u u
6.22
( ru t to…i l
cu i termine
è
per - v i u etern- l - vl t - m m .
Qual è
allora
la
funzione
della
tematica
cristologica in Rm
5?Possiamo affermare senza alcun dubbio che èquella di
preparare
Rm
6-8
dove le diverse componenti dell essere
giustificati saranno enunciate a partire da Cristo (come
essere-verso, -i n e
-con) 37. Come
si
potrebbe
infatti r i
spondere agli
interrogativi di
6,115 senza
un ricorso
alla
Vita-nascosta-con-Cn sto
che
costituisce il credente? E
come
parlare di questa
vita
senza prima descrivere
gli
ef
fetti
sovrabbondanti
dell unica mediazionecristica?
I
trat
tl dell
argomentazione di Rm 5-8
appaiono
così con
pi ù
precisnone: Paolo segue lì ancora il modello della retorica
greca.
In effetti,
se, come hanno notato
numerosi
esegeti,
5.1-11
e
8,31-39
si corrispondono. è perché dobbiamo ri
oonoscervi
l introduzione e la
perorazione
di
una
sezione;
e
se.
agli
effetti
del
peccato
di
Adamo,
Paolo
oppone
quelli
della mediazione di Cristo. lo fa p e r
preparare
le sue r i
, . . . , . .
’
Peri’aolo,
lacristologia n o n n i m a quindi soltanto i eventi passati
dalla
vita»-none dl
Gesu,
dove si
manifesta
l estremo i un
amore,
ma
l:;nde
:;
presente del credente,
anzi lo
definisce
(come essere con-Cri
41
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 22/154
flessioni la prabatio sull'agire e sullo status dell’essere
cristiano. Come infatti Rm 5,12-19 sviluppa un paragone
( i n
greco
u n a sygkn’sis) t r a le
due
figure
che hanno
inau
gurato
due regni in tutto opposti, quello del peccato
pe r
la
mene
e
quello della grazia
pe r
la
vita,
cosìle
loro
rispetti
ve posterità sono descritte in modo comparativo
(tecnica
della
sygkrt'sis) in Rm 6-8,
perché Adamo
e
Cristosono
op
posti
solo
per preparare
l’antagonismo
tr a
l'umanità
anti
ca
(R m
7) e l'umanità
nuova ( R m
& e
8):
Adamo Cristo
quelli senza
Cristo
quelli
in/conCristo
sotto il potere del peccato sotto la
grazia
(R m 7,7-25) (Rm & e E)
In breve, in questi capitoli no n si t rat ta più della giustizia
divina,ma piuttosto dell'itinerario di tutti coloro che sono
stati
giustificati: i
pronomi
«noi»o «voi» che li designano
continuamente manifestano questo
cambiamento
di pr o
spettiva…
perciò
possibile tracciare le articolazioni di Rm 5-8 e la
rispettiva
funzione
di
ogni
uni tà
dell'argomentazione:
'
5,1-11:
introduzione
alla sezione;
'
5,12-21:
preparazione della probatio,
co n
il
confronto
(sygkri
sis) di due
figure
e due sistemi opposti: Adamo e Cristo, l’eco
nomia del peccato e quella della grazia;
.
5,20-21:
il confronto termina
c o n u n a
propasitio, in cu i
sono
enunciate le
questioni
daapprofondire eda precisare (tra gra
zia e peccato,
tr a legge
e
grazia, tr a
leggee peccato);
la legge mosaica ha
fatto
crescere il
peccato;
la grazia hasovrabbondato
(senza
la
legge) per Gesù Cristo;
. 618,30:
serie
di
prove
(probatia), in
t r e tappe:
(A) 6 1 7 , 6 (con u n a
subproposilio in
6,1, ripresa
in
6,15);
il battezzato nonpuò restare ne l
peccato perchè
è mor to co n
Cristo
al peccato
6, l - 1 4
6,l 5-23
7,1 6
(subpemratio o conclusione
parziale,
che
prepara
anche
le
unità
seguenti)
(a ) 7,7-25 (con una
subpropositio in
7,7)
la
legge
e
santa,
maè al servizio del
peccato,
e
n o n
pu ò
far
uscirei suoisuddil.i
dalla loro radicale debolezza
7,7-13
(i lv…13 è
un a
transizione)
42
7. “
3)14-25
(A') s,1…30 (subpmpost'tio in 8,1 2)
ciò che la legge no n poteva
compiere,
Di o l’ha
fatto
attraverso
il Cristo:
i credenti hanno
ricevuto
lo
Spir ito
e,
c o n esso,
la filiazione,
l 'eredi tà,
8, 17 il dono dello Spirito e le
su e
conseguenze
8,18-30
sofferenze
attuali
e
gloria
futura
.
8,31-39
perorazione
(dagli
accenti
innici).
ln Rm
1-8
l’argomentazione resta così fortemente lineare:
le prupositiones si agganciano saldamente all'unità che le
precede e indicano abbastanza chiaramente
che
la
di
sposilio della
retorica
greca è il modello letterario domi
nante. Ma bisogna subito aggiungere che nella sua co m
posizione
globale,
la prima
parte della lettera (Rm 1-11)
non segue la dispositio»tipo
35;
la sua argomentazione,
composta da
insiemi
relativamente
autonomi
(1.184,25:
5,1-8,39;
9,1-1
1,36),
che
riprendono molti
degli
elementi
formali
della
disposilia 39, è
abbastanza
diversificata “° .
Masein Rm
1-8
l'articolazione
logica
è
facilmente
indivi
duabile.
data
la
cu ra con
la
quale
Paolo
collega
tr a
loro
le
" D isposi zi onen cui s i
avrebbe per
tuttala lettera, la
serie
seguente:
un esordio, seguito dn unesposizionedei
fatti
(nana/ iu ) , daun
argomen
tazione p i ù retorica
(pmbalia)
e da una peroraz ione. Questo
scherno,
troppo
formale,
no n haalcun interesse;
peggio
ancona,
impedisce
di cm
gia:
il modo d i compor re paolino.
Pr im o in c m: : LIS-4,25, c o n due proposizione:
parallele
(1,18
e
3,11-12),
due
s efi e d i
prove (MQ-3.18
e 3,23-4.22),
due perorazioni
(3,l9-10 : 4,23-25). Secondo insieme (che
dipcnde
dal
primo),
e la c ui
dùpoxin'u %
stata appena
presentata:
5,l-8,39. Terzo:
9,1-11,36, con,
come vedremo nel
cap.
Vl. un esordio ( 9, 5),
seguito
da propasiliones
(95a;10,4; 11,1)e da prove(9,549; 10,517; 11,2-32),con, infine, una
nervi-azione (11,33-
Jo).
Bisognerebbeevidentemente andare p i ù in a nella possibile
applica
z i o n e del
modello retorico
a Rm. È
no t o
intattiche molti specialisti di
retorica antica
ritengono
che
tutta
la
lettera
obbedisca
a un
talemodello:
iniziando co n
un
esordio (1,147)
e
terminando c on una
peromzioni:
(15,1L33), che d‘alta
parte riprende
l’esordio, tuna la
lettera.
da 1,18 a
15,13 sarebbe
un'ampia
argomentazione. Altri pensano al contrario che
leesortazionidi 12,1-15,13 r invi ino al modello
epistolare
(cfr.
in panier}
lare leletteredi Seneca). Non si deveescludere né l'uno né l’altro model
lo, perché
Rm prende alcuni dei s u o i tratti dal
genere
epistolare
(l'inci
pit. leesortazioni.il salutofinale) e altridal modello retorico. Si t rat ta di
questioni
di grande interesse, ma siccome
n o n
toccano direttamente il
tema di q u s t o Libro,n o n possono essere t rat tate qui.
43
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 23/154
uni tàdi ragionamento
co n
l’aiuto
delle
pmpositiones
se
conda.rie 0 p on te
, i capitoli
9-11
apparentemente fanno
eccezione. In effetti, Rm 9,1 in iz ia in modo
bnisco
e non
continua gli sviluppi
del capitolo
precedente“; inoltre,a
parte Rm 9,30 10,21, dove si ritrova il tema della fede
come
unica via della.
giustizia,
l'insieme
n o n
dà
l’impres
sione
di riprendere e sviluppare le idee di 1,16-17. Vedre»
mo tuttavia
che
il
modello
retorico permette
ancora
una
volta di risolvere la difficile
questione
della
loro
apparte
nenza originale al resto della lettera.
Combinando
i
diversi
pr incip i d i composizione, la
pr o
gressione
di Rmha lafisionomia seguente :
indirizzo1,1-7
esordiol,S-l7
che termina
con una
propositio r ie-17 (che è la Pkomsmo
principale)
1 (A) LIB-4,25
giudeo
e greco giustificati per la
) slola fede;
(8 5-8 a vi ta
nuova
e la speranza
dei
PRUBMO battezzati;
11 9-11 Israele ele Nazioni: il
futuro
d' l
sraele.
esortazioni
12.145,13
perorazione
15.14-21
notizieesaluta finale 15,22-33+16,1-27.
Se, in Rm 1-8, l’argomentazione
paolina
è lineare, la sua
coerenza profonda
fadifficoltà, al
punto che alcuni, come
E,P.
Sanders, hanno rinunciato a trovarla… Ora, lapr imae
principale
difficoltà
diRm viene dal rapporto t ra lapropo
sitio
principale di
1,16-17
e lo sviluppo che si suppone la
giustifichi
immediatamente,
LIS-3,20, S'impone
quindi
uno studio di questa sezione, ep iù ampiamente di Km 1-4:
sarà
l'oggetto del
cap. III…
Nel capitolo IV ,pp. 89
93,
esamineremo
l‘ipotesi di
un a
preparazione
r emot a d i Rm 9.11 in 3,1-4.
…,Si
può
… h e dividere laprobam7 in ABC. Ma, a
rigor
di termini, la
rottura stilistica tr a Rm s :
11m
9 (che
del
resto inizia co n un esordio
nella debita forma) invita a distinguere due grandi inSiemi, Rm
1-8
(a
su a volta divisoin due, n.4 e s s ) : Rm 9.11.
44
' |. Sviluppo dell'argomentazione e giustizia
divina
Unavolta
messe
in
evidenza
le
macro-unità
argomentati
ve.
diventa
possibile
esaminare
il l o ro
rapporto co n
la
pro
g:;itio principale
(1,16
17). Ciò è relativamente
facile
pe r
1-8,
dove
il ragionamento si sviluppa di propositio in
propositio, ma più difficile pe r 911 , che
l’Apostolo
non
collega
direttamente né
agli sviluppi
di km 8 sull'essere
filiale
deicredenti, néalle tesidi 1,16-17.
Le nostre analisi, a questo punto del percorso
ancora
Iommarie, hanno tuttavia mostrato che 3,21-4,25
ripren
de e
sfrutta
uno
degli
enuncian‘ di
1,16-17,
come
indica
già lapropositio che lo
apre:
I , ] 6 - 1 7
3,21-2a
per
lasalvezza di ogni credente
pe r
tutti ] credenti.
lag iust izia di Dio la giustizia di Dio
è rivelata è stata manifestata
di
fede
in
fede
pe r la
fede
in/di
Gesù
C r i l e
senza la Legge
La
sezione
(3.214,25) esplicita ci ò
che 1,6-17 esprime
in
coatìvamente:
«di
fede
in
fede»
diventa
«senza
la Legge,
per la fede in/diGesùCristo». La giustizia
divina
si è
ma
nifestata
senza la Legge: affermazione di una laconicità
estrema, che una lettura fiaccato dall'abitudine ha
pur
troppo appiattito Come
può
Di o manifestare la sua giu
stizia senzala Legge, sela legge ogni legge e lo stru
mento
ordinario co n il quale si esercita la giustizia? La
legge
mosaica
sarebbe
dunque
(diventata) ingiusta affin
ché Dio adotti un altro strumento di giustizia e di retribu
zione?
Sostenendo
che Di o
ha
sempre
giustificato
per
la
sola fede,
Km 4 raddoppia
del
resto la nostra sorpresa: se
è stato sempre così,pe r quale scopo i l Di o giusto hap ro
mulgato la Legge?
Si può costatare
che
questa
sezione
di Rm
non
evita il pa
radosso,
men t r e
la precedente (1.]
8-3,20)
restava
in
appa
renza molto
p i ù
vicina alle nostre idee
acquisite,
ricono
scendo che,
per i
sottomessi
alla Legge,
la retribuzione
er a
legata alle
opere
buone o cattive e
seguiva
il verdetto di
questa stessa Legge.
Ci ò
premesso, il rapporto
delle due
sezioni
solleva ugualmente enormi
problemi:
seci sembra
normale che Dio puniscae chemanifesti la sua
ir a
contro
ogni ingiustizia
umana,
come si
articolano allora questa
45
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 24/154
reazione chiamata «ira» e la giustificazione per
grazia
ac
cordata
ai peccatori? E quan to mai evidente
che
i p ri mi
quattro capitoli (LIS-4,25),
nella
loro complessa progres
sione, sollevano i l tormentoso
problema del
rapporto t ra
la giustizia divina e il
ruolo
della Legge.
Ma
si
dirà
in Rm 5-8 la giustizia
divina
passa in
secon
dopiano. Il
che
è
vero, dato
che
sono
i credenti a
occupa
rei l pr imo posto della scena e che la loro identitàè lì
defi
nita innanzitutto
in
termini
cristologici.
Ciò
nondimeno,
il
problema
della giustizia divina vi si
pone
in modo latente…
Infatti, se i l credente non è sottomesso
alla
Legge, la sua
condotta n o n obbedisce
p i ù
ad
alcuna
nonna o
regola?
Non essere sottomessi alla Legge e al suo
verdetto
equiva
le
allora
a diventare
ingiusti,
a
vivere nel peccato?
Vivere
sotto
la grazia significa
forse vivere
cosi
come
si
vuole?
L’apostolo risponde naturalmente in modo negativo. In
fatti,
secondo lui, la Legge lascia
nella
schiavitù coloro
che
le obbediscono.
Non che essa sia cattiva,
ma
n o n
dàla
forza di mettere in opera il bene che notifica né permette
di eliminare o superare la radicale debolezza dell essere
carnale (Rm 7,7-25). E Dio ci ha sottrattoa questoasservi
mento inviando il
su o
unico
Figlio
( Rm 8).
Bene
Ma sela
Legge
fu e
resta
un o
strumento
di asservimento,
perché
mai Dio l ha voluta dare agli uomini? Sipuò definire vera
mente giusto questo Dio che
assoggetta
prima
(e
allo
scopo) di
(meglio)
liberare?
Se Rm
5-8
n on affronta direttamente la
questione
della
giustizia
divina,
la sezione seguente, Rm 9-1] , la
riprende
diffusamente, ma in
termini
diversidaquelli di Lili-4.25:
Paolo no n parte più dalla manifestazione della giustizia
divina in
risposta
al male crescente e al peccato di coloro
che fanno regnare l ingiustizia, ma dall elezione e
dall ap»
pello
divini.
in
altre
parole da u n a giustizia che
anticipa
ogni
risposta.
Come
pu ò
il
Di o
giusto
amare
o
odiare pr i
madi un qualunque
agire etico,
buono o
cattivo
(Rm
9,14.
23),
come può
racchiudere
tutti
gl i
uomini
nella
disobbe»
dienza p e r meglio usare
loro
misericordia (10,30-32)?
Come si
può
costatare, da
1,18
a 11,36, gli interrogativi
sulla giustizia divina diventano sempre
p iù pressant i, e le
poste in gioco
sempre pi ù
importanti. L evidente organi»
zazione retorica esige quindi
che
la
seguiamo per
verifi
carne la coerenza e , sopra ttu t to , la
pertinenza.
46
Conclusione
Se
c è
un
libro
nelNT
che, nel suo
insieme e in
molte
sue
sezioni, sfrutta c o n originalità la dispositio dei discorsi
antichi, e
propr io
la
lettera
ai Romani. E necessario
rico
noscere
questa influenza
pe r
comprendere la
dinamica
della lettera, perché sono
le propositiones
che permet tono
di
determinare
e seguire la traiettoria dell argomentazio
ne. In breve, anche se i l
modello
retorico
non
è
l unico
sfruttato da Paolo in Rm,
pu ò
nondimeno
dire
qualcosa di
molto importantesulla forma del contenuto.
insistendo
sulle
propositiones
che
scandiscono il ragiona
mento di Paolo,
spero
di aver mostrato che la lettera
n o n
riprende servilmente
gl i
elementi
della
dispusitia,
che non
potrebbe
quindi
essere
semplicemente
suddivisa
in
esor
dio, narratia, probatio
eperorazione.Il
ragionamento
è in
realtà formato daunità dalle dimensioni ragionevoli (tre o
quattro capitoli) relativamente
autonome,
ma
n o n
del tu t
to ,
poiché le
diverse
propositiones
riprendono,senza
ripe
terla,
la
tesi
principale
enunciata
in
1,16-17,
e
che cosi
il
filo del discorso si sviluppa esi precisa.
L unità
dell’insie
me
non
esclude la flessibilità, anzi è proprio il contrario.
Questo capitolo
avrà
fatto
intuire,
ce lo auguriamo,
l’im
portanza dello studio della composizione
per
l interprete
zione di
Rm.
lnterrogarequesta letterasulla giustizia divi
na senza
seguire passopasso
la
dinamica
dell argomenta
zione
paolina
sarebbe quanto meno
imprudente.Solo
prev
cisando la funzione di
ogni
unità nell insieme deldiscorso
sipuò
pretendere
di determinarne la por tata teologica;
al
trimenti,
dopo
aver
costatato
l incompatibilità di
certi
enunciati,
si
rischia
di
accusare
troppo frettolosamente
Paolo di inconseguenza.
Non ci
resta
quindi
che
seguire Paolo e vedere c om e non
dobbiamo
vergognarci di un
Vangelo nel
quale
e
attraver
so il quale si rivela pienamente e definitivamente la
giu
stizia divina.
47
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 25/154
Capitolo terzo
La composizione di Rm9-11
e la sua interpretazione
Il posto di Rm
9-11
nell’insiemedella lettera non salta su
bito
agli occhi.
anche
se, come
abbiamo
visto, vengono
ripresi
alcuni concetti chiave della
propositio
principale
(L io-17)o alcuni
temi
forti.
Come
hanno fatto
notare
al
cuni commentatori, il
ragionamento
dell'apostolo si com
prenderebbe
meglio
sesi
saltasse
da
8,39
a
12,1:
i l cristia
no
non trae forse
le condizioni del
suo
agire dalla
dignità
del suo status. della
trasformazione
del suo
essere
e
dalla
speranza
che gl i viene accordatadaDio Padre?
Cosa
c’en
tr a
allora
l'apparente
excursus sulla
sorte di Israele?
Ex
cursus,
perché
questi
capitoli inizianoin modo inatteso: il
finale
di Rm &
non
lascia
spazio
a
nessuna
tristezza, ma
apre
alla
speranza e
alla lode,
ed
ecco che,
senza
alcuna
transizione,
Paolo
parla di
una
«grande tristezza», di
«sof
ferenza continua» (9.2). Se i legami tra Rm
9-11
e il conte
sto
sono
così poco
espliciti, non
significa forse
che
questi
capitoli
non sono
di Paolo 0
che,
pu r
essendo di
Paolo,
furono inseriti in questo punto della lettera in un secondo
momento,
dall’apostolo odauno
dei suoi
collaboratori?
Prima di rispondere a questa domanda, in
cui
si possono
riconoscere delle implicazioni teologiche, enon solo lette
rarie, èimportante
studiare
la
sezione nella
sua dinamica:
sei contat ti
diretti co n
il
contesto sono sfumati,
poco
chia
ri o
addirittura
inesistenti,
dall'interno,
dall’argomenta
zione
stessa emergerà forse il senso e la funzione del
pas
so.
Strunurazione semantica
Quasi
tutt i
i commenta
:\ gue:
9,1»5 introduzione;
defl’îfgî’rrî’eîiî’ziîiéf
11,1-32
costituiscono
i
t remoment i
11,3'3-36
Conclusione.
Quest accordo scompare però quando si
tratta
di dare un
contenuto a
ogni
tappa dello svilu o. Al ' '
tolmeano il p u n t o di vista a pa ' pp c u n i esegeti sot
]: situazione: in 9,26-29 e I l , ]
mente teologica2 mentre in 933-10 21l'
4 . . . . a ostolo semb
insisteresugli Israeliti, sul lorodesiderio, ilploro rifiuto ;:
rrev_e la loro responsabilità, Altri
vedono,
al
contrario
insieme
organizzato a partire da Israele: l'Israele
co-’
tor i 1dividono la
sezione
come se
potenza,
la
sua
giustizia, e
unificare
il
ass
' '
del
v.
6}
(«La parola di
Dio
non èvenata ?n;fi:»la;“:i
contrar1odo status di
Israele,
con il v. eb, che fornirebbe
nilora
il
titolo
di ques ta pr ima
unità
(«Tutti i discendenti
di Israele
fanno p a r t e
di Israele?»)‘, o perfino i
versetti
. C k , . . . . . . . .
d.îvr;iulannE-ialìvuilclfìdiitslh menzionati nella bibliografia finale: Cran
‘ . . _
i_c
cus, lgdmu, c C.E.B. Cranfield, Romans ad loc '
£:Ìnogepnnugaie_eo… degli sviluppi: la
situazione
diisraeifsfnlf
_nifieuere
i_n
discussione
la_sua
parola,
la
sua
potenza.
la
sua
giu
bll… [ suamisencordla.U,.
Wilckens,
adloc., vcd: l’unitàdei tr e ca i
. ne
tema
della g….mzm divina. p
Cfr.H,Hfihner,
Gone;
I c h
un d
[ sm i ] .
49
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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seguenti?
5 È chiaro che determinare il
versetto
che
serva
datitolo o dasottotitolo a
un a
unità n o n èun fatto neutro,
poiché
vi si delinea già un’interpretazione,
Diversa
è la dinamica
proposta
da F.
Refoulé,
che
pone
sotto un o stesso titolo Rm9e
10,
dividendo invece il capi
tolo seguente ( Rm 11 )
in un mosaico di unità indipendem
ti 6.Gli esegeti sanno bene che simili
divisioni
semantiche
corrono
sempre
il
rischio
di
distorcere
l'orientamento
del
l'argomentazione se
n on
si
basano
su
indizi
formali
con
vergenti.
Così
il titolo «la
parola
di
Dio n on
è
venuta
meno»
(9,611)
di cui n o n si dice perché
sia
stato preferito
ad altri n o n
pu ò
in nessun
modo
inglobare Rm
10,
dove
la prospettiva n on è
p i ù
teologica. La separazione di Rm
11
pecca
anch'essa di
mancanza
di appoggi letterari e re
torici,
senza i quali scompare del tut to la dinamica del
ca»
pitolo - in particolare
l'allegoria
degli olivi.
spesso
consi
derata un’escrescenza. La strutturazione semantica esige
quindi di essere verificata sevuole avere una qualche vali
dità.
Ciò
detto, Rm 9-11 riprende chiaramente i temi e i
movi
menti di molte suppliche collettive postesiliche. ll paralle
lo
pi ù
evidente
è
senza
dubbio
la preghiera di
Azaria,
nelle
aggiunte
greche
fatte
al
libro
di
Daniele.
Vi s i r it rovano i
tre
grandi momenti che scandiscono
l'argomentazione di
Rm
9-11:
(1)Tu
sei giusto
e potente,
Signore,
e
grande
in
tutto quello che
fai… (2 )
la
n o s t r a
situazione è causata dal
nostxo peccato, perché da
sempre siamo stati
disobbe
dienti,
ma
(3 )
nella
tu a
misericordia
non
puoi abbando
narci,
ci salverai7.In Rm
9711
l’apostolo comincia
ricor»
dando
l’inîallibilità e la giustizia
della
parola
divina
(9,6»
29); prosegue affermando
che
la
situazione
di
Israele
è
5 Cfr. E. Kàsemann,Rfimev,ad loc., che intitola così 9,619: «I l diritto e
lo
scopo
provvisorio dell‘elezione
divina»,
° Ecco la divisione
proposta
da F. Reloulé in
«…E
« n u i l a u t Isransem
snuvé»
Romain: 11,257
32 ,
Paris
1984.
p . 71 ( s i
veda
anche
p.237):
9 15
(preambolo); 9,6 10,21
(l a
parola
di Di o n o n è venuta meno;
con
due
sottodivisioni. 9,6-29 in cui il problema è
Vist-o
a partire dall'elezione, e
9.30-10,21 a
partire dalla
fede);
11,1.10
{Dio
no n
ha rigettato il
suo
pc»
polo , anche qu i alternanza
elezione,
vv. 176, e
fede,
vv. 7
10)-
11,11»15
(la
caduta n o n
è definitiva);
11,16-24 (allegoria dei due
al…, vista come
excursus);
11,25-32
(tutto
Israele sarà
salvato);
11,33-36
(dossologia
[i r
e .
7 Cfr. anche le suppliche di Dn 9,4-20; Ea r LIS 38.
50
10,21); finisce
proclamando c
[parallelismi e la
loro
concatenazione
:
g:rnerosi
paral le lismi d i vo
u
ivis1one
concentrica o
chi
Se è vero
che
la maggior
pane
delle
suono
quella
pr esen ta ta all'inizio de
dll/'Si…“
pr opos te se
] capitolo,
9.1-5
esordio
9,6-29 = A
9,30
10,21 B
] [, l -32 = A'
11,33-36
perorazione,
altre ‘
e ne allontanano s1gnificativamente
posrzxone chiasu'ca
proposta
da
Ph.
Rollan come la
com
d8. I paralleli
- u cino a l ilolo ind' '
mativo: Cf .
“"‘""""'
Rome
[9807 MI;rh.Rolland, Éptlre aux Ramains.
Texte
" ‘ 913.101l’-°sdunone 5aîe'ticalnllz tesi.
f:";‘j’;
…mesez ppe el antitesi (il risentimento ol'indurimentodi
' .
3 : lc benc d ' ' ' '
';?“di
Dio:
ma… date :.
pa lnarcl ’u
dipendevano dalla
benevo
= , 4.19: il disegno miserie ' ‘
ord '
c_3
mi…
a……………i::il i?
.. , nonostante il
loro
zelo
r D' ' '
…gi.lifiìgià_ S“……… giusdfica‘r’sî di'îgî‘îé's's'iammm“ “ “ “ “ i '
. . i uppo della tesi
(l a
chiamata delpopolo eletto alla sal
c‘=11 15' Paolo .
. . _ m p p r s e n t a u : '
E…& = t h
predicandoZi
pi;gag_ei Resto
d
Israele nnn abbandona
i
l l , l b
24: l ' "
iele resta
la
radicesulla quale
èstato innestato il
ramo
o verso mm
gl i
uomi ' '
…
ele:
no n
&
, mano
A =11,25-32:
in sal
v e r . ) unto Israeleusando misericordiaa
l u n i
il
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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smi
evidenziati da questo autore sembrano appoggiare la
divisione proposta da F. Refoulé: i l ragionamento dell’a
postolo si svilupperebbe in due grandi tappe (R m
9-10,
e
po i Rm 11),
n on
t re,
come
dice la maggior
parte dei co m
mentatori. La
divisione d'insieme
è la stessa, ma i l conte
nuto è diverso, perché la dove F. Refoulé vede
un a
punta
teologica e positiva
(R m
9-10: la parola di
Dio
no n è venu
ta
meno),
Ph.
Rolland
legge
iunosto
un'insistenza sulla
reazione negativa di Israele. 15evidente che
tutto
dipende
dal modo in cui si comprende il chiasmo: come
sapere
che
nella
prima
parte (9,1-10,21) Paolo insiste retoricamente e
semanticamente
sul
desiderio che hanno
avuto gl i Israeliti
di giustificarsi dasé (9,33-10,21)?Certo, per Ph.
Rolland,
questa parte costituisce quella che
egli
chiama un'antitesi
(«il risentimento o l'indurimento di
Israele»),
con un a co»
lutazione negativa; ciò
invita
naturalmente a vedere in
9,30
10,21,
in cui si afferma la responsabilità di Israele, lo
sviluppo dell'antitesi, poiché nelle
unità precedenti
il pun»
to di vista è esclusivamente
teologico.
Si può tuttavia du
bitare fortemente che 9,3-10,21
possa
essere messo
sotto
un o
stesso
titolo
e
abbia
questa
funzione
nell'argomenta
zione.
L'opposizione, infatti,
no n
è
tr a
Rm
9.10
da
una
parte
e Rm 11 dall'altra, ma t r a 9,6-29 e 9,30-10,21, cioè
tra la saldezza, la giustizia della parola divina (Rm 9,6-29)
e la responsabilità di Israele (9,30-10,21): la situazione at
tuale no n chiama
in
causa
Dio,
ma piuttosto il
popolo. Del
resto,
in Rm
91-29 non c'è alcun
termine
che appoggi
l’i
dea di un disconoscimento o di un r ifiuto, da parte di
Israele, dei
doni
o della volontà divina: Paolo insiste suf
ficientemente sull'iniziativa divina perché si debba divide
re tr a Rm 9,1-29 e
ciò che
segue.
E forse necessario aggiungere che la
sezione
inizia c o n
una
introduzione
(9,1-5)
che
forma
un'unità letteraria
net
Il lettore
n o n
avrà
diffienlui
a
verificare
i termini
paralleli
che giustifica
no le corrispondenze
t ra
A e
A ',
B e
B ', ecc.
La
difficoltà della
di
sion:
proposta eduplice: i titoli proposti
non
corrispondono alla dinamica del»
l’argomentazione. Peggio ancora, alcuni termini paralleli,
che cambie
rebbero la composizione proposta da Rolland, sono stati omessi:
quelli
esistenti t r a 9,643 e 11,1-7, tr a 9,14-23 : 11,25-31.
Altri saranno
segna
latip i ù avanti. Sesi assumecome criterio il vocabolario, èevidentemei'r
te importante
essere
esaurientinella rilevazione dei termini.
52
ta? 9In effetti sei
, vv. 1 5 ar l ‘
suo
desiderio [
fare
tutti))peînioxrdizl
dolore
di Paolo e del
e o r i c e v u t o
tanti
privilegi
. . . io r numero ‘ ' - - .
Zelo… lessicografigh& Questa composizid’rîîîì‘lîj;riggti.
dei
comr‘i’1eelntcaatìîi
_quliiezlia
pmp9$ta dalla maggior ’paxile
esistenti
tra
A
(9,1-29)
eA??fi‘ìl“;éj?ltanto i parallelismi
9.1
l lg lor iav. ‘ 29 la 1 ’
1111-36
. g ona v. 35
:;:flmcelemenv.5 pEr i
secoli. Amen
v.36
(Isacco)
nostro
padre
v. 10 ?P;Îi?iîvìà
Giacobbe v. 13
. minare (passim)
lelezmnev. 1
1lldurile(sklèrynò)v. 18
nur;
misericordia vv.
15.16
18
In mlserlcordia v. 23 ’
mare w, 13.25 (230
un resto v. 27
« u r i
salvato» v. 27
Giacobbe v. 26
lachiamata v. 29
l'elezioneW.5.7.23
:Indurire
(pdmd) vv , 7.25
sare misericordi
la misericordia v.aslv' 30.31.32
amare v. 28
un resto v. 5
-sarà salvalon v. 26
Una
simile
com
' ‘
os i z x one
dev'essere
evide
‘
_ ' mem
pretata. Se si prescinde dall
esordio
(9,15) e dalelgtselrnflîd
- Canu-o
tutti
li ' ' ' ‘
” e
9,3.
g
Indlzl
letlerari,
Ph.
Rolland
m e :
una
separazioneua
. h fannula
finale del
v. s; .
n eterno.
Amen...
chiamata dain speculisti
dosso
«un unico nel
corpus ' '
paulum . ‘
nui .
a. Ciò che
precede
eaa…iueàl'à‘c’îiîîfî'èîf°"°
“’”“
“““"“
""'
e u - (sia) benedettoin eterno, Amen». Questa ° " Di °… il ”""”""
|
no n
cambia nulla nella divisione tr a i wllieerîenza neu'imerpmî
53
‘ _ _ _ _ *
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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zione (11,33«36) che l'analisi retorica metterà in eviden
za
,
emergono
chiaramente
t re
unità: lapr imae
l'ultima,
di tenore teologico,
ricordano
la
logica inauditadella scel
ta divina (9,6-29) e aprono sul futuro della salvezza accor
data a Israele, spiegando di passaggio la ragione e la fun
zione
di
un a defezione definita
provvisoria (
1,1-32);
quanto alla
seconda
unità (9,30-10,21), di tenore cristolo»
gico,
essa
spiega
la
ragione
della situazione
attuale
di
Israele:
rifiutando di
credere
al
Vangelo,
quindi in
Cristo,
il popolo ha in
realtà
respinto l’unica via di salvezza volu
tada
Dio
pe r esso e pe r
tutta
l’umanità. Uno schema può
illustrare questi dati “:
A =9,6-29 la logica, continua, maanche paradossale,del»
la chiamata divina (dall' iniziofino a
oggi);
E =9,30-10,21 dramma di Israele, che ha rifiutato la via
della salvezza in
Cristo (l a
situazione
attuale
di
Israe
le);
A’=l l , l«32 Dio, che ha saputo t ra r re
profitto
dal rifiuto
di Israele per
usare
misericordia alle
nazioni,
salverà
il suo popolo ( i l futuro di Israele) .
Nel capitolo
VI ,
a proposito di Rm 9,30-10,21, indicherà
brevemente come interpretare la maggior parte delle co m
posizioniconcentriche paoline 12, In A, l’apostolo introdu
ceil tema o la questione
pendente, dandole
all'occorrenza
un a
soluzione prowisoria. che diventerà
definitiva
o
più
ampia in
A’ ;
la parte centraleE fornisce le chiavi, le ragio»
ni o i Criteri
grazie
ai
quali
si
può passare
daA a
A' .
Che pe r la sezione di
cu i
ci stiamo occupando, B
faccia
passare da A adA’ , può
essere
compreso
diversamente. In
effetti, A n o n affronta il problema della situazione degli
Israeliti che hanno rifiutato il Vangel ' Paolo vi afferma
soltanto che
l'elezione
n o n
è stata mai
legata
alla
risposta
umana
e
che
la
parola
divina
n o n
è affatto
venuta
meno .
“ Gli
esegeti
hanno,
nell’insieme, notato questa progressione nella sc
zione,al
livello
diacronico
(passato,
presente. futuro). Si vedano le re»
centi osservazionidi M. Theobald, «Kirche und Israel nachRs … 9-11…
Kairos, 29(1 9i7)
11.
12Cfr. infra,
pp .
119-130.
54
Dichiarazioneche salva la
. ‘ potenza divina,
:drfililsefalsgrîrel?
abbia rifiutato
il
Vangelo
di
Cristo Certo
B
Inmmretaziànamemeil
lettore
su
ques topunto . lilla
la s’
no
pe r quest
neela
sua
funzione in Rm
9-11 non
divcntua
diana di
unao
ev1dent1._
Coloro
secondo i qua li l'unità
ma.
centro
semanîomposizmne
concentrica
è
identicamente
eil
ap……) culmi;lcaî;lieleàierlagàisosgenamente in Rm 9,30»10,21
_ … _ ; ma ques ta
uni
' '
v|:sgissiàlllîeizibelllione di
Israele
(10,18-21),
sutÈr(iftìilîliîisze
” sentito za E
0,4-1
7)osul
fatto
che Israelehaanch' ca
della [ proc
amare
il Vangelo (10,18 19)? L' eS
co pevolezza di
Israele,
in finale di a a n n u n c i o
ma non spiega
.
mero dei
versetti
‘ u n i c a
vi a
d ' | ' '
ontrarre … 1savezza,
indi
un p u n t o culminante posit ivo e cristologiachl
Soltanto
l’es
ame della com osiz' '
permetterà un a
risposta
forgiata …e retorica
dell
i ns ieme
Ladisposizione retorica
Rm 9-11 ha tu tte |
e caratteristiche di u ' '
gir:|alr=iliîlah
La
parte
centrale riprende
in irn:dîodiilîliitîzlmnle
Nordio (9
;Èsîiàz1ali
della
disposìlia
dei ciiscorsigantieclzii'î
ferorazion’e
(in
,Îà.5ft)>posflio (19,4). Probalia (10,5
17)‘
” . …Si può dire lo stesso per Rm 9 e
L'uardia
A dire il vero
alcu
‘ ' '
. , n i enun c ia t i (9,6u; 9,6b; ' ‘
P:Irhli)vgiîleltetiìgîlgnîîjsefe
delle
pmpasitiones.
9(ìhtntlolelii
n
c u i
viene ' ‘
e . presentat ]
paradossale
‘3 di coloro che Paolo chiamaaufîastetlllliatzielî
Siluazi ' 'clo poone gg;gtag.fgmché
Paolo accetterebbe
di essere
«ana le
nuoflvn.ussenellz misura . …
ua che_aium,
ma
non
del tutto
dis ma»
. Il è m m m h ] In
c u i
: loro privilegi
storici,
enumerati [
peratz
°
f r m : >non
sembrano
essere rimessi in discusîitflîîsenm
55
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 29/154
la mi a stessa
stirpe», essi
somigliano 'a un esordio, e g li
' ' ' ' erorazmne.ltimi
v er se tti d i Km 11 a un a p . ’ 4 _
Moltiindizi
confermano ques a
p r i m a
impressionee
:lètig
rizzano
a
dividere
la sezione in
t r e
macro-unità
av e r i
scuna
la
sua
propositio:
esordio
9,1»5
pmbatio
9,6411,32
costituita
da
tr e unità
principali,
9,5-29
(pmposirio: 9,611)
9,30-10,21
(proposili
; 10,4)
1i,1…32 (pmpositio:
i i , i a )
perorazione 11,33-36.
Che Rm9,1-5 no n formi un a unità C°".9’6Î13
opanche
co n
9,6-29, lo lasciano pensare
diverse
r a g i o n i . I primicinque
versetti
di Km 9 puntano sul contrasto tra la s i tuazmne
attuale
degli
Israelitie i loro
privilegi
s t o r i c i , chernlon
vellli
gono
collegati
direttamente B.DIO “: Paolo e gi
sraed
sono
i
due
attori
principali di
9,1-5,
mentre
a
partire
a
9,6
è
Dio,
o piuttosto la sua parola,
che genera gli eventi;
suscita i
diversi
interrogativn. Il cambio di a t t o r i …wd’
quindi a separare
9,1-5
da
ciò che segue. Altro segno
]
divisione,
l'esclamazione eucologiea del v. Se.
chedsegàia
una
pausa e favorisce il cambio di prospettiva
la e
stinatari
(gli Israelit i)
al destinatore
(Dio).
Infine,
.s°.
olcorri
il V.
( i a
(«La parola di Di o
no n
è
venuta
meno»)
"luna
35
gomentazione, per finire in 11,32. In poche paro
e,àrplv
,
e
9,6
s'impone
un a cesura,
decusiva
per
lo
sviluppo
e
ar
gomentazione.
Laperorazione @l
punto
culminante della sezione
I vv
33
36
di Rm
11,
chiaramente innici nello stile e n e i
motivi, sono
un riconoscimenm dell’insondabde
sapienza
“
Ciò no n significa
affatto
che
questi
tratti-non
provengano
da
Dio,
ma
solo che Paolo
no n
considera … la loro
o n g i n e
div1na.
56
…
divina;
vi si ritrovano
tutte
le caratteristiche
della
perora
zione ‘ 5,
Masela
peroraz ione
riporta dell'argomentazione solo l'a
:
tto
inaudito della sapienza divina, abbastanza
potente
poter t ra r re vantaggio dalla defezione degli uni e degli
altri salvando
tutti.
significa che la sezione non insiste in
’
firimo luogo
sulla responsabilitào sulla ribellionedi Israe
: la
sua
prospetu‘va
principale
è
teologica…
Tutto,
nella
dinamica
dell'argomentazione,
conduce
verso
questa
esclamazione finale piena di stupore edi
lode.
Non si pu ò
che
ammirare
l'arte con
la quale Paolo conduce il su o
r a
;
gionamento,
il suo modo d i a r go m en t ar e , ampliando
pr o
gressivamente il
campo
della
misericordia
divina fino alla
rivelazione
della
salvezza di «tutto
Israele».
Ma il semplice fano che Paolosveli solo progressivamente
l'estensione
della misericordia divina spiega anch’esso
la
costruzione speciale
della sezione, che
è
l'unica
anon
in
cominciare c o n
un a
propositia che
regge
l’insieme dell'ar
memazione
"’ ed esprima fin dall'inizio la posizione
[l'apostolo
Delle diverseproposiliones che scandiscono
lo sviluppo del pensiero in Rm 9-11,
nessuna
è
pi ù
inglo
te delle altre: volendo arrivare solo alla fine del per
corso
alla
rivelazione
del
«mistero»
(11,25-26a),
Paolo
si
guarda bene dall'indicare fin dall'inizio della sezione (da
d,6)
gli
elementidi
un a
risposta che si propone di sorpren
:
Le propositiones
Anche
se
Paolo no n
fa precedere la
sua
pmbaiio da
un a
propasilio che esprima
fin dall'inizio, anche in
modo ellit
tico, la tesi
d’insieme che intende
difendere,
parecchi
enunciati determinano nondimeno degli sviluppi
parziali.
\ Da
n o l a r e
che
9,1-5
e
11,33«36
riprendono la
stessa
fonnula
dossolo
dcc
«benedetto/gloria
ne i secoli. Amen». Anche
sela perorazione ……
riprendedirenameme
la tematica dell‘esordio,la
prospettiva
è
nondime
nnla
slessa, poiché
in entnxrnbi i casi Paolo percepisceun enigma, quel
ladei fia le ] l i della
sua
stessa stirpe
(i n
situazione
pe r
lo
meno
paradossa
le)
all'inizioe,
alla
fine,
quello delle vie
di
Dio.
“ Cfr, Rm
Lio-17,pmposii io
principale di Rm 1-8 nella
sua
interezza,
chesi
vede
rielaborata e
p m i s a u
in ma , in
3,21-22n,
: 5,20-21;
que
n'ullimaèa
s ua
volta ripresa
da
6,1.15; 7,7.
57
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 30/154
Rm 10,4
l’abbiamo visto
- è la
pmpositia
dell’unità co
stituita
da 9,30-10,21. Ma ce ne sono
altri:
9,6ub; 9,14 e
11,11. Bisognerà evidentemente studiare
p iù
da
vicino
la
funzione
rispettiva
di queste affermazioni.Possiamo tutta
via già osservare
il
movimento
d'insieme dell'argomenta
zione. Dato
che Paolo n o n enuncia fin
dall’ inizio, in
u n a
propositio
principale, gli
elementi della
sua
tesi,
le
diverse
pmpositiones di Rm
9-11
formano
le
basi
di
u n a progres
siva
risposta,
carica
di
suspense.
La
tensione cessa
solo
in
Rm 11, quando
viene
finalmente decifrato l'enigma del
rapporto di
israele col suo
passato, il
suo
presente e il
suo
futuro. Mail carattere teologico o cristologica delle propo
sitiones
most ra chiaramente che la situazione no n è consi
derata
in
primo luogo
a par ti re
da'
Israele stesso e
delle
sue scelte… Infatt i con la sorte di
questo
popolo è in gioco
qualcosa di essenziale: l'avvenire delle
promesse,
la solidi
tà del piano di
salvezza,
la veridicità e la fedeltà della
pa
rola
divina…
Pi ù
che
Israele.èin
gioco
Di o
stesso
Per la questione che stiamo affrontando il posto di Rm
9-11nel resto della lettera la strutturazione retorica del
la
sezione
permette
di evitare gli errori metodologici. Se
condo
molti
commentator i , i
privilegi
di
9,4,
in
particola
re
l'adozione
filiale.
devono
essere
interpretati
dai
versetti
seguenti;
ed
hanno
pienamente
ragione, perché
le
proba
tiones
paoline
hanno,
t ra
l'altro,
la funzione di precisare i
dati dell'esordio e le
affermazioni
spesso
ellittiche
della
prupositio.
Tuttavia
ciò non
significa
necessariamente che
i l contenuto
dei termini
sarà lo stesso ”: non e la
prima
volta ‘Eche Paolo modifica nellaprobatio,
per
precisarloo
sfumarlo, ciò che ha annunciato nell’esordio o nella
pm
positt'o,
Non
èquindiapriori impossibile che i
versetti
che
seguono
l'esordio abbiano la funzione d i r it or na re , a u n
altro livello, sui titoli e i privi legi enumerati in
9,1-5:
chi
sa se Paolo n o n
presenta
nell’esordio i privilegi degli
Israeliti
come essi
stessi li
vedono?
Lecaratteristiche
reto
”
Cfr.,
ad
es.,
r. Refoulé,
«Unité
de["
i ne aux Romam:
et
histoire
du
salut», RSPT 71 (1951) 225, che
afferma:
«Presupponiamo la coerenza
del capitolo 9 e pensiamo che
sia
improbabile che ne i versetti ess Paolo
abàyia potuto direil contrario di quanto
aveva
affermato ne i versetti pre
ce enti-.
" Si
pensi alle
affermazioni
sull‘ira
fatte in Rm 1-3. Si
ricordi pure
il
modo
in cui l'apostolo presenta la
visione
giudaica della Legge in Rm
10,5.
58
riche della sezione esigono
per tanto
che
si
tenga conto
della-dinamica
dell'argomentazione.
La dispo5i1io
dei
discorsi antichi, ripresa qui c o n ancora
piu originalità che in Rm
1-8, permette
di cogliere la fun
zione argomentativa di Rm9
11
molto meglio che
i mo
delli semant i co
e concentrico… E
possibile
ormai affronta
re il problema
del
rappor to di questa sezione col suo con
testo anteriore
e posteriore.
2. Rm
9-11
e il
resto
della lettera
Ancor più delle
differenze di
contenuto, che hanno
fatto
dubitare molti esegeti contemporanei
” dell’autenticità di
'Rm
9-1
I, s o n o
quindi
lecaratteristiche formali asollevare
il
problema
dell'unità
della
lettera.
Dato che
la
sezione
si
presenta
come un'unità non esplicitamente collegata al
contesto
essa obbliga [interprete a i n t# r r o ars la s
i' .
g 1 su ua
Il contesto
prossimo
È
vero
che il lettorepotrebbe
passare
da
8,39
a
12,1
senza
nessun
ostacolo p e r
la sua comprensione
della lettera
perche Rm8,in
cui viene
descritta la dignità del credente
e la
speranza
a lu i accordata, sembra prolungarsi in modo
molto naturale nell'agire che questo status richiede. E al
trettanto
ver04che
Rm 8,
dove risuonano
la speranza e la
lode, non lascia spazio alcuno
alla
«grande tristezza» e al
«dolore incessante» menzionati subito dopo esenza alcu
na
u-ansmone (9,2).
Nonostante
questi
e
altri indizi
che
favoriscono ] ipotesi di un inserimento posteriore di
tutto
11.
passo
nella
letterao
quella
di una mano
n o n paolina
2°
crsi
pu o
domandare seil divario redazionale t ra Rm 1-8 e
îfà-ibî?fîia
davvero
quelle
proporzioni
che
vengono
loro
° Cf r F
Rcfoulé
( U n i t é d: ]
eptne
a ux Remains» ove : ò
tmvw‘e
. d pu
Questa soluzione e basata soprattutto sul
u n a ] …
de
vocaho ano
Il
GIPIÌOÌD
precedente ha
dumastxato che
su ucsm to è ne
ssar'a
pun ce la
59
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 31/154
In
effetti,
l'esortazione di
12,1s
si comprende
bene dopo
11,30-36:
se
Dio
ci ha racchiusi
tutti
nella disobbedienza
per
usarci misericordia, la n o s t r a vita
n o n dev'essere
un'offerta
generosa rispondente
alla
sua generosità?
Del
resto, c o m e
potrebbe
il riconoscimento della
sapienza
di
vina
che
conduce il
suo disegno
salvifico at t raverso i l
nostro
rifiuto n o n trasformarsi in
consenso,
in desiderio
di vedere
questo
disegno
realizzarsi anche
nelle
nostre
vite
perché possa
cosi manifestarsi a
tutti?
Dopo tu t to , le
sortazione
in
nome della
«misericordia di
Dio»
di
12,11;
si
comprende solo in riferimento ai versetti precedenti, dove
si
parla
dell'esercizio di questa pietà misericordiosa
(11,30
32). .
Quanto
all’inizio della sezione, essa è proprio il risvolto
negativo dell'inno che
precede,
pieno di gioia e allegria:
l'esclamazione di tristezza di 9,1-2 ha senso solo
per
il su o
contrario, il grido di
stupore
di Rm
8,31-39.
E,
pe r
chi è
un
po'
familiare con la retorica antica, èdifficile
immagi
nare
un
esordio p i ù
appropriato:
dopo
un finale
simile,
grandioso sotto ogni aspetto, Paolo non poteva affatto
ini
ziare il
nuovo svi
uppo in modo banale. Una perorazione
appassionata
(8,31-39)
richiedeva
un
nuovo
esordio
(9,1
5)
della stessa
ampiezza .
A
questi
indizi che impediscono al lettore di passare a
piè
pari da Rm 8 a 12, ma l'invitano a riconoscere u n a reale
continuità
t r a
Rm 9 11 e il suo contesto, aggiungiamo un
argomento logico.
Supponiamo
pe r
un
momento che
in
questa lettera Paolo abbia voluto
affrontare la questione
della situazione passata,presente e futura di Israele: qual
era il momento pi ù adeguato
pe r
farlo? Senza alcun dub
bio quello scelto da Paolo: la condizione dei cristiani,
come descritta da
Paolo
in Rm 6-9 liberazione
dalla
leg
ge, adozione filiale,
elezione, gloria , non
rende
immedia
tamente caduchi tutti i titoli di cu i si glorifica…)
gl i
israe
liti, non sta a indicare il cambiamento dei
destinatari
delle
promesse,
n o n
solleva
infine
il
problema
di un fallimento
delpiano divino di salvezza?
I l contestoe la
logica
della
lettera sembrano quindi favori
re l'ipotesidi un a redazione continua. I capitoli 9-11
sono
“ Da
no ta re
in entrambi i periodi il procedimento
retorico dell'enume
razione:
lista di sette elementi in 8,35, dieci in 5,35-3911, o t to in 9,4-5n.
60
ben inseriti, dal
punto
divista retorico elogico,
nella
tra
ma dellargomentazione. Ma, si
obietterà,
la difficoltà p ro
viene pruttostodal contenuto: in Rm
9-11,
l'adozione
filia
le non e collegata,
come
in Rm 8, al dono dello
Spirito
Santo,
e_
a.Legge
mosaican o n
ha
funzione
negativa,
come
n e i
Capitoli
precedenti.
Vedremo
p i ù
avanti
cosa
bisogna
nsare di quest'ultima
obiezione. Quanto
alla
prima,
sul
assenza
dello
Spirito
a
proposito
dell'adozione
filiale
lo
utudm d i R m 9 mos trerà l a ragione di questo silenzio 2.2.
Il contesto
globale
di Rm
Se,
come
hamostrato l'analisidel
contesto prossimo,
l'as
| e n z a
di transizione
tr a
R m 8 e 9 s i
spiega
con
le
esigenze
della retoricae no n implica affatto che Rm9-11 sia un'ag
giunta
p os t er io re , c i s i p uò
domandare
se
non
sia
nondi
menopossibile individuare delle preparazioni
della
sezio
ne‘neilprimiot to
capitoli.
m u t i
e
ritornare qu i
diffusamente
sull'i otesi
In Rm
3,1-8
un annuncio
dei
capitoli 6-8î 9-llcîlll.e li’î‘f:
dubbio
che
ci
siano
dei
punti
comuni
tr a
3,1-4
e
9-11:
una
me n z io n e dei privilegi storici del giudeo e una domanda
aulla
sua fedeltà, o addì ttura sulla solidità
della
parola
diuna. Ma queste affinità non sono sufficienti come
ab»
biamo
visto
a fare di 3.1-4, il cui
ruolo
strutturante si
limita
alla sezione
di LIS-3,20, un
annuncio
d iKm 9-11.
Non
è
tuttavia
possibile
leggere gi à
in
filigrana
le
grandi
linee
della nostra
sezione
nella propositio principale, Rm
1,16-i7. il cui ruolo sarebbe proprio
quello
di avviare i
grandi
term
della
lettera? E
una
questione
che abbiamo
già trattato 1‘, ci limitiamo
perciò
solo a un breve richia
” Ch: Rm8
leghi
l'adozione
filiale
dei
cristiani
il dono
dello
S
i r i
che In
ipn
9
questa
stessa adozione
sia
applicataagli israeliti ,
cisi
i-fl1î
hlnno
rifiutatodi
credere
in
Cristo
e
no n
hanno
ricevuto
lo
Spirito
-
non
l l lnulla
dicontraddittorio. InRm&,
Paolo prende l‘adozione filiale nella
I ‘ l l tappa
definitiva, compiuta, dovuta
evidentemente
all'evento Gesù
Cflxm,_mcnire …R…g
=in
neconsidera l'origine, costituita
dalla chia,
n u t adivina,e le grandi tappe di questa
chiamata, dai
patriarchi (9,643)
;Jlncìna-lllgclh:am;tg
gnisericordiga:
definitiva (9,24-26).
, - e ,
p m a r e r e
m n ' s '
m “ p m , pp . 89 93. ] ) pet t ivarneni: km a 11 e Km o-s.
“
Cfr.
pp… 33-34.
61
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 32/154
m o . Numerosi
commentatori
vedono
in questiversetti
u n a
panitio: pe r
alcuni, Rm 9-11 e annunciato da 1,16,
pe r
al
t r i da 1,17; pe r
altri infine,
solo i pr imi ot to capitoli
della
lettera sarebbero introdotti da Rm 1,16-17. Ma questi ver
setti, come abbiamo visto, non s ono un a partitio di Rm
1-8
0 di Rm
l - l l
,
solo u n a
propositio. La difficoltà
non
deriva d’altra par te dal fatto che la propasitia principale
non
annunci
esplicitamente
tutte
le sezioni, ma
piuttosto
dal fatto che
Paolo
non
comincia Rm
9 - 1 ]
co n
u n a
propo
sitio che
regga tutta l'argomentazione dei tr e
capitoli
e
nella
quale
figurerebbe l 'una o
l'altra parola
chiave di
1,16-17
25.
Ma la
nostra
analisi ha
visto
in
questa assenza
un'altra
prescrizione della retorica: dovendo apparire
come un «mistero», una rivelazione inattesa, la tesi sulla
salvezza di
Israele
non
pu ò
essere enunciata
che
dopo una
lunga
suspense
- i n nessun caso
in
un a
propositio iniziale.
E ci ò stesso spiega anche perché Rm 1,16-17 n o n fa e no n
può
fare
alcuna
allusione
alle tesi
espresse da
Paolo
in Rm
9 11: la notificazione del mistero sarà fatta solo
dopo
un
percorso lungo e sinuoso attraverso le decisioni di Dio
nella
storia della
salvezza
rivelazione inaudita.
che
no n
ha
motivo
di
essere
divulgata
all'inizio di
Rm
Facendo
delle
anticipazioni
sugli sviluppi
futur i, si
può
tuttavia affermare che Rm
9-1
1costituisce una conclusio
ne del tutto logica all’argomentazione degli undici pr imi
capitoli della
lettera.
Sesi considera infatti Rm 11,25-32,
dove viene esposto chiaramente il disegno salvifico di Dio,
pe r l'Israele indurito
e
pe r
l'umanità intera, è innegabile
che
i l v. 32 r iprende,
per
darle un
contenuto
p iù
netto,
un'idea gi à
formulata in affermazioni precedenti,
5,20-21
e perfino 3,23-24. Che dall'inizio della lettera siano stati
più
volte ripetuti l'universalismo e la gratuità della
giu
stificazione è
u n a cosa
owia. Che il dominio
del
peccato
su tutti gl i uomini abbia avuto come finalità ultima il re
gno
della
grazia e del perdono, e
stato già
chiaramente
affermato
da
u n a
propositia (5,20-21). Ma
bisognava
at
tendere il
finale
di Rm 9-11 per
vedere
come si articolava
no paradossalmente la disobbedienza e la misericordia. Si
15Si
ritrova
quasi un'espressione
c h i …
di
1,16-17,
«per(ché) la
giu»
stizia
_ in 1,161:si legge “salvezza , (sia data a)ogni
credente»
in 10,4,
che e u n a delle t r e pmposlti'ones della
sezione.
62
, obietterà
che
in
5.20-21
Paolo
non
fa
alcuna
allusione al
rifiuto del Vangelo da par te dei giudei, ma piuttosto
alla
massadi
p e c c a t o
edi morte che si èriversata sull'umanità
In segui to al p e c c a t o originale, i n part ico larea l ruolo che
avuto la Legge in questa proliferazione delle colpe…
Certamente; ma Rm 11,30 32 illustra
ugualmente
la pr o
f°‘ '.'°
dl,5,20*21, dandole anche un significato ultimo:
ungt
dallallontanaisi
dalla
tematica
espressa
in
5,20-21
il
finale
di Rm ] 1neè
come
il
venice,
perché
sottolinea la
costanza co n la quale
Dio
procede e indica anche
allusi
vltnente
come
l a Legge abbia p r o vo c a to i l rifiuto d i
GesuCristo
da
p a r t e
di israele,permettendocosì parados
nalmente
alla
Buona Novella di raggiungere i
gentili.
Non
childulbbio che i(vgr…nZS-3Z di Rm 11 non concludono sol
0 a se zi on e 9-11, a ' ‘ ‘ 'ndici capitoli di Rm… ) 111 anche
i n s i e m e
dei p r i m i
Hm
9-11
e la giustizia
divina
La composizione, al
tempo
stesso concentrica e retorica
della
s e z i o n e
ha mostrato
che Paolo
non
insiste
in
primo
luogo sulla ribellione di Israele e, di conseguenza, sulla
sua colpevolezza. La
lenta
salita
verso
la rivelazione del
mistero,
del
disegno divino, el'esclamazionc finale davan
l' l
alle decisioni
inaudite della
sapienza
eterna, sono
tutti
elementi cite
indicano
un fine teologico.
Del resto,
nelle
ramA.::A della sezione, la tematica è teologica: vi si pa r
a di Dio,della
sua
parola e della
sua
giustizia… Paolo
cerca
d i
combinare
l ì delle realtà appa ren temen te incompatibili:
In
g i u s t i n a
pe r tutti e l'elezione, lagiustizia el’indurimen
to.Malle
spiegazioni
dell'apostolo possono sembrare
faci
li . Se] amoree l’odio, in
altri
termini sel‘elezione eil
suo
contrario,
p r i m a di
ogni
risposta umana, sottolineano la
liberascelta divina, no n la rendono forse arbitraria, ingiu
sta?
Le
r i s p o s t e
date
da
Paolo
a
queste
difficoltà
esigono
un
esame
attento.
Ma Il
fatto che
in Rm 9-11 l'apostolo
cominci
a
sollevare
queste difficoltà sulla
giustizia
divina
dimostra
fino
a che
p u n t o questi capitoli siano essenziali
alla
trama della lette
ra . In nessun
caso
è possibile separarli da essa Il
lettore
lo
s p e r i a m o
* avrà
colto
l’importanza di
questo risultato
apparentemente secondario…
61
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 33/154
Conclmlone
Piùche
il
vocabolario.
è
quindi
la
dinamica
dell’urgomen
tezione che
pen-nette al
lettore
di
coîu'la-e
al tempo
naso
lengioni
delleiratmredel'estopao ' oelengionidella
sua ru le unità di :crlnurm in Rm. le analisi semantica e
retorica
:ano
ineepnrabili.
Spero
di aver dimom-ato in
q u n t o cap ion la
pertinenze
di
una
tnle conclusione | n e
todolo
ica.
Lo io
delle
composizioneha
dimostrato
in pr ima
luo
go
come
Plolo $i bu i zulla
fox-ma
dell‘espressione per
mettere in evidenza alcune sue tesi: .
l ) La composizione concentch ABA’
permette
di
verifi
care
il tenore fortemente
teologico delle
sezione,
che
inl
l l lponendo il teme delle parole di Dio.delln s u l eolidiià.
della
sua
potenze,
delln
su:
giustizia. e termina co n li mi
sericordia “. Certo. la
; o r t e
di Israele ne costituisce il
term genernle; cionondirneno, la composizioneconcentri
cnsuggerisce
che l’identità del
po lo dipende
totalmente
dalle parole
divina, in
breve che
Fnosun sorte mette in
di
lcusslone
l'identità
stess:
di
Dio
.
2) Le composizione
concentrici.
di
sola. non permette
di
se
l'unità
mediani
(9.30-10,21)
conltuiecu
il
centro
l e m m c h
dell’insieme; mlunto la compoelzione argo
mentativa autorizza
una
conclmione l i g u r i : il
verticever
soil
qunle
tende e l‘agire
divino.
in putlcolnre ln ma sn
pienza
misericordioso (\ 1,30-36).
l e n e evidentemente il problem: dell’effetto di signifi
cm rovocno delle riflessionidi Poolo in Rm 9-1L L' :
posho ha
sollevato
in quee\:lfloene
dell:
corte di
lîraelesolo
_per ere
: un poni ' interrognt ivo uu npporno
tra
lmnodnefili- le el‘elezione
dei crlstinnicon
i prlvile
il
del popolo ebraico?
O piuttosto
perché
la
cliiunatndei
Crimini
ogni significato se e considera: senzo la
storin
e
destino
di Israele?
UnA
qualunque
risposta n on
È È:l:be
precedere
l'esegesi della azione, in particolare
‘ I i.
“ Seian9.Diochinnupermisericoxdimlnlì
milperdonnpermi
:erleordin [ormulnchepotmbbednmxmerekxetionelennn-ndirh
….
Caine Dio potente, giunto. minericordìoso
64
Pane
seconda
Fedee legge in Romani
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 34/154
. di Gaio come
Cristo,
Salvatore, Figlio di Dio,
Cl soffermiamo solo sul modo in cui
questi
autori
> . {
atto_d1
credere al soggetto.rinviandoal decide
,gulono_mua coslamto in tut t i e
che. ne i
rapporti
con
"? come autoaiîermazione.
aumgimfifica
-enutorealxzzazmne. La
Legge
è
allora
lo strumento
grazie al
quale
si realizza
questo
desiderio di
au
w c a z i o n e :
cercare
d i osservare appieno l a legge
soltanto
tipica
di ogni
onpu-ò.che
p o r t a r e
all'orgoglio,
ail'amganza
’.
. up'o di interpretazione è
quindi
legato &un'antro
_. sm
essa
paolina o meno, maanche a una cena
(
nue
del giudaismo
che
si suppone
che
l'apostolo
egli
ultimi anni
si
sono
moltiplicati gl i studi
sulla conce
zione
paolina
della
legge.
Molti
campi,
ritenutiormai co
nosciuti,
il
giudaismo
palestinese del
tem detto intcne-
.
Infatti
51“ ? “ ,
PmPf:l°
di
ul} battaglia:
il vero
stamentario 1,la coerenza delle
diverse
:: emaz ion i
pao-
31
di”.
è 11
p i ù giudeo
che
incarna
line sulla Legge2,l'evoluzione
del
rapporto di
Paolo
con . ggoîgeîghé,camengta Kisemannaproposi
la Legge3.
sono
stati oggetti di
ulteriori
indagini. . . ' ' :
fl£mno
“1151050 S ' lm pos s ess a
della
Questo rinnovato interesse
èdovuto auna
crisi
dell'esege- d‘ngsr?lîn
.lEler
nenhzzore Se
S. esso. pe r
inor
si luterana 4, i
cui rappresentanti pi ù not i sono Bult-
Westerî;omfinelm.
ilusmne
di
non
di
_derePiù
da
mann 5,
Kiisemann
5.e, pi ù recentemente,
Wilckens,
Fu.r- "…ulpe
bene
il mo .in c_ui
Bult
nish7. indipendentemente delle considerazioni di conte- p;;cgefiiscc
leconmma
militichdella
nuto.
sulla
fede
quale
(cioè,
la
fede
come
omologia
‘,
con-
° ‘
… " ;
I l perseguimento
della
lla
Legge'
esprime, con
accenti
ti
icamente
il desiderio
che
ogni uomo hadi esso?:
ricono
buse di ci ò che ha realizzato: ". pe r
questo
Su
uecw unto, cfr. W…D. Davies,
Pm
And Rabbinic
Iudai‘sm. lnn- , ‘
don
1%48,
eife
divenuto
un clas:ico; dello
amsn
autore,
,lm'uh
and .
fede
.°
legge
sono
veramente
agli amide
p e t h
Paulin siudia, Philadelphia
1954;
:
lopnt tu t to
l’open … m i ;e.u 0 di ogm religione e di favorire i.
canfusj°ne
tra
ciliva
di ma
Sunda-a, Pnul
andPalestinian
J … .
A
Comparison
af desiderio di .…
compimento umano,
om .
P m …
ungligion, London 1977.
. radioalruenw - - . _ . , rii-nin.
=siveda A.
Feuillet.«Loi
de
Dieu,
lo idu
Christo lu i
da
'Elpril
wm .. d .8 O g m aumg:usuiicazione davan" …
les
épiirec
pauiiniennes»Nr 22
(1980)
29-65; H. Hilti-ico.Paul the - - 0 umilmente la
sua
grana, il credente
non
Law.
Genin n
1953.
=
cfr ,
H.i-ifiîm,Das Gesti: bei Pauhls.
Ei n
un…….Wado: der
paulini'schan
Theolagie, Gdrfingen
|978: u.
Wilckena, «Zur Entwicklung
de;paulinischcn
Gesazosv(efemndnisses;ms 1ì(1;8315+1m ]
‘ l’ llnivo nei-ico
ome
trop usato . mon, . u- .
daismî£ the Gs$iles. A Sociologie Appmach. Cambridge 1986.e da ( dell_hmo nesanudella kmkhgxù. cn.
num….
m o i . ,
alu-i (Gaston.Barclay, ecc…). “ V °
more
… di;,no n c è nulla di p i ùcomm-io an.
Cfr.
la
s u l
leologi'z
… N…
Testamenls,
315-331
('l‘ilbingen
i m ;
.
Vinten-ia)…
_
utilizzo lepagine della
nona edizione.
1984), dove leposizioni
nono
. l‘èBilly-nanni.nimbgiesiii-ai7z_laMe
non
:\ … a »
riprese in forma sinteticoe un
po' forum.
un
opera,
equindi cena di
sé.
eèil
contn
-
puòpiù vivere per
sestesso. ma
solo per
e grazie
° o f:. A d' Rd , (Tobin
en,
1970), in articolare. pmpoxim di Rm ' »
Ndicfle
supposta dalla fede.
“ 7 . " " "" “ P IsraelslqwandtlgChun h‘sFaith.Pmlundhi'st
7 Si vedano gli studidi Wilckenscitati nella bibliografia
alla fine
del vo» Grand
Rapids,
Agia-gm
1qss_,
74.75,
‘ . ' and ‘ '
Paul,
Nashvill . perluglzi; ugualmente, P
Fummh,
M i n g ; -
Ethics
… e d i u n v a lo
(Ich)
°
C£r.
Bullmann, Thaolugie,
pp. 318 319.
, vim
m i m
uomplenfloncdi sealessi (p.
300).
_
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 35/154
Alt:-Lesegeti luterani vedono le sme diversamente… Essi
non chiamano in causa il desiderio che ogni fedele in di
compiere le
Legge,
l’attaccamentoad
essa
con
omo
il pro
prio
cuore,
nu
soltanto
la possibilitàdi r e a l i …ciò:
non
più orgoglio. sufficienza, ma hllirnento, o addiriimm di
’one.di non
poter
n n io m n m , pnticu'elaLegge
‘ Dio, quindi la
sua
volontà:
sfortunato il pio
giudeo
e
null:
p i ù in
questo
e deve riconoscersiincapace di ascol
h r e
la voce
del
suo
Dio.
ch
ode deli
dl
Quem interpretazione, e g 'nppo 'o ' Rm
3,20 : 7,7-25 13,
può delreno
combinarsi conElnreceden
te:
ludeluxione,lacoccienudiunnrealedistanznmi
requifltidella Leggee il mi o 're, la confusione del
pec
cato.
porcone alternarsi con l
orgoglio
e la sufiicienu “.
Ciò
nondimeno, le
due posizioni rinvimo
:
una
stessa vi
sione
del
‘udaisrno,
quelli che
sull:
u i l
di
E.P… Sm
ders 15, de nirei « unlitntiva»,
perché
sottolinea
prima
di
unto le reazioni equali lo
legge
il
soggetto
chesi
il forte di esso: la sufficienu o : duohn'one… Etiste
un'lltrn
lettura, di tipo -quzntitativo..mch’esu compati
bili con le precedenti. e che insine sul fatto che essendo
imponibile
omrvnre
la
Leggenelln su: interezza,cioè
in
tutte le
sue
prescrizioni
(uspetto
ountitativo:
cfr.
Gal
3.10). il s getto si trovo esposto I. “
i n ,
nll:m.ledizione,
nell'obbnn ono enell'impotenzn.Che ll letturecosiddetta
paolina del
giudaixrno sia
qunliutivno uantiutiva.ci li
mitiamo ui I notame le conseguenze: giustificazione
per
ll f e è l'unico antidoio a rimozioni ugualmente
dummntiche.
Le lemure confessioni“, che sono letture di
fede.
sono
in
dubbiamente portatrici di trldizioni ricche e varie. ma
corrono
anche il rischio di tradire il
testo.
detennimte
comesono
da situazioni
ecclesiali
dn lungo
tempo
conflit
tuali.Èsufficiente ricordarele affermnzioni- oggi impia
mente condivise - di Sunda-s, secondo il qunle la lenura
{ m a dai
grundi
esegeti d li ultimi decenni suipassiche
si
riteneva
combattessero i
fondamentale
Iegnlisrno
della
E
Gottinga 1978.
" Cir.p u t , zh: l a wundtheJmish papi. .p. 17.
68
" Cfr , ilcnmnmnuxiudi t i .i l l l ickuu, l ìcrfinìefandanwfl voll.
"%.,ldaempioJexifie-innidilifliibrurinbosfiuulzbeiPaulus.
giudaica
no n
fin che «riportare il dibattito
?leelcattolicinel];storia «litica,con il giudaislllî
camhcesimoe il cristianesimo in quello del
mm;;iiiîìlicîlindlìlrpreiazxo'ni
confes
, 4 e ' van : i '
_ loupetule
che
prov_ocano hnnocostrethesce;:tîln
- we,.più lunghe map i ù sicure, £.lln critica
. .
: l e
t um, i ] '
anali,…nem£mvem
%".ì.;.‘f’°
“"““”
. attraverso i
con
gmfica che
i]:ommeniatori
nam tutt i i
ppe
recentemente.S.
Westerholm,
già?n$lînnto
_ ui
t u t t i
in lematic:
l u i
tappo
'
fede
- Pio?o: voler ab8r?àlnre l’imieme dei
Siti nn
cont ro In una melt-n di recare nell' '
. particolare perché
no npresenterò
' ' di P tr a
garze
essenziale l'elaborazio
aolo)
: [ miu-pretazxone da
parte
del le
v luduù'ln. .
57.
Anch'io
lm
C r i l i…
l"
ICI . . _. . “"'f.’""
989)?JS-ZSO. ‘“ L
” h d :
Ipb
' - lsrndslawundtheChumh's
Pm'th,pp. IDS-1069
36-140.
:
]
69
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 36/154
‘ cnpiboli di questa Pane
' : in«Rm. Per l e stesse r a g i o n i
“Who‘ùl
oncecî:::ilrialfegîs ressionl come
«leggehdella
( B m
3.27) 0 «legge delo Sgi(;i;gnl( le1m
8,2),
c e,se
mdb c a n i e
‘ Aq…etgofllîtleîlgggòenîngcsaica:
solo l’ignoranza delle
…‘ linguistiche e
dei meccanismi dellargomenta[;
lhiwpwlina possono condurre a tali
e r r o r i ,
pe r [ qua
'un-lung:
rcfutazipne
sarebbe
dl
t.mppo
année.
. ur e
?Il
;:he
Piola
separa fede e
l..egge.
Prima
ll:Îrartazdamio
oni.
riprodurrò
questa disS0cnaziune nc
alcuni
esegeti.
Capitolo
quarto
Rm 1-4e la giustizia divina
toloxrecedente abbiamo evocato il ruolodi 1.18e
le ucpmposit ionesche danno il cambio a
1,16
Il nono all’argomu-tazione di prendere nuovi
in due tempi, di cu i abbiamo in anticipo indicnto
Non pe r questo abbiamofinito
con
i proble
izionc: ladinamicaeledivisioni internedel
'
essere
giustificate
nei dettagli,
la finzione di Rm 3.1-8. sottounità che molti
….turi considerano determinate perla composi
,Rm 1-11.
l'attenzione
degli
esegeti,
oltre alla
composi
clie la coerenza ::
piuttosto
l’appnrente incoe
,18 3.20. In effetti. seda una parte c’è accordo
' in
3,19
20
d enunciati che riflettono il
Paolo,
come conc are
questi con 2,13 ( e i
ver
-
staun':
2,6-16)?
3,20
. - che ascoltano la nessun
uomo
sarà
giustificato
,
g i u s t i
davunflaDio.
davanti-Lui
(Dio)uputire
dul
c lu
m o n o
in
nuti-
le
opere
della
Legge.
umano
gius
'
a t i .
dei problemi
di coerenza, è la
funzione
di km
che
fa
difficoltà.
Il
passo
vuole
fois:
sottolineare
n o n : di
peccato
di
tutta
l'umanità, come
sembra
’ la . ratio 3,19-20. o a l contra rio la giustizia
n i t a r i ad i Dio?
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 37/154
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 38/154
gli un i aglialtri
(Sal
13D(X; Sal 5,10; Sal 139,4 LXX;
Sal
9,28a; ls 59,7 8;Sal35,1IXX;
Sal 142,2
LXX).Questa pr o
Tavoh
gressione co':tliinualitlla s‘ii
îiampsnde perfett:gnenàe
_se il A=2,1
8
A ' =
:,17_24
passo
segue uposz to e a re una greca. ve noor» . . ]
soalle autorità avviene spesso altemine della
probatio.
mfgudichll-"'… ;kx,wn'
d … , “
di
…uchi? Sugli altri si chi? Su : s fuso
p' lni idr igl ialtri/Condani inn-endo gli litri/non
le
nee-o
istruiscitestimo
Illa/10e lo stile
giudi
.hi |. _( d i m "……
\ /rul7i
Sx)
Bisognaancherilevare
il
netto cambio
di
tono
edi
stile
in x……ndnhbonù
d i , …
…,
2,1. In effetti,
sein 1,19-32
Paolo
rimanda
adei fatti
rico-
diDin
nosciutida
tutti
come devono
esserli
quelli di una nurm- v. 6 illusione | su
flv. 24m.1.52.5
tia
e
descrive
la situazione
degli
uomini
idolatri con
“’“”
l'aiuto
di
topoi
ben noti della letteraturagiudaica. alcon B, 2 5”
trario, ::partire daRm2,1. la namzn‘o : Chînnmente
ler- B - z , v
m
= .2
minata:
l'apostolointerpella, minaccia.e
cerca
soprattutm
di
sconvolgere
i
suoi
interlocutori
successivi,
di
sradicare
le
idee
ricevute,
come
quello di
una
misericordia
speciale
il giudeoyn'nu: il greco giudeovixlblldgiudeoin
l e …
l e n a
Inlegge/nelle
legge proficue.
onervlrellleg
per il giudeo nelgiorno del giudizio. Altri indizimostrano flreciò(cheonilnnlhleg ”
anche che a
partire
da Rm
2,1,
lasciamo la narratio ed
“um
… m_ del
. . . _ lc nellnrocu
d m n
mne cum...
entnamo
in
una
sezione
che
halecarattensuche dellapr o … … I. l e …
batio:
se in
1.19-32
sono numerosi i verbi al
passato
com’è
abituale in
una
nanatio,
in
cu i
si
rimanda
general
mente
a
dei
fatti passati
, a partire da
2,1
e fino a
2,29,
tutti
i
verbi
all’indicativosono. aparte il duplice hèmanan
di 2,12 7 , a l p r es e nt e e a l
futuro.
Diogiudicherùi nem Il
lode...
d- pnnedi Dio
nze
(BeE ’ ) .
De
la traiettoria
del
ragionamento in Rm 2,
questi
mi permet tono di meglio cogliere l’argomenta
paolina. Fino a 2,16, le idenfltà
dei
gruppi
restano
*non
sono ancora smontate
o indebolito, mentre in
'. Paolo
nr:-iva
a dimostrare
che
le
categorie tradi
‘ di g iudeoe
greco
nonsono
così nette come si cre
vero giudeo no n è
colui che
si pensa,perché il paga
-nciso
nel
cuore
è
giudeo
nel
segre
, eil circonci
carne
può
essere incirconcìso
nel
cuore.
Non
si
di mettere insieme2 9-16 e 2.17-29 né soprattut
/ parallel/smi
Sela probatia del passo inizio con 2,1. emergono
imme
diatamente molti
parallelismi,
che
confermano quelli
menzionati sopra. Ci si
può addirittura
meravigliare che
dei
commentatori,
pure
sensibili
alla
retorica, dividano
ancora Rm 2 senza tenere in alcun
conto delle
due
apo
strofi
di
2,1
e
2,17
e
dei
parallelismi
che
esse
generano:
’
Non conto
qu i
del
perfetto
col
significato di p…
aidmnen
(sappiamo di
2,2.
Quanto all'autista
hènwmm (peocuvno),
hau n o
solo
nellesua
forte
opposizione Il futuro che segue
subito
dopo: l ' m m
toe posto chiaramente sul giudizio finale.
74
www HH…v v ,
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 39/154
… m……………… .
vino. Tutto
sommato. il giudizio di
2.27
riprende, rove I’aggatdvo qogni:
(pas)
sciandolo. quello di
2,1:
, '
. stile,al
tano. all’uso
della Scrittura eaipar-lleli
.' d i m indiziofavorisce
l’ipotesi
di un ragionamen
Z,l Sei ineecusabiletu che giudichi...
2,27
l'inelmoncilogiudicherì te. ' progredisce secondo le oledella dispositio gre
» . . in cu i Paoloutilizza
'nggenivo
pas. All'inizio
quanto
mai
evidente che questa inclusione sottolinea . '18'29)' … d … “ " … ‘ " “ °
non
&" el ton:
. . _ -
non parla
de ’ gliuonu’niu,ma
lux-màstrutturale di Rm
2.1
29. ‘ ' ' ‘ ’n di
uomini
che...».
Guardan
Aggiungiamo
che
1,19-23
e
2.1-9
non
possono
appanene
. . . ._ . . .
ne
lla stessa unità logica. Ma,
si
irà,
in
ue-to vemetto
’
dal
mCÈJÎÈÈ°…Î
Il‘i’eilr;
Paolo
no n
ha di mira i pagani ed easi
soltanto?
No,
non
' contro ogni ingiustizia degli uomini che
solo
i pagani: cene. ivizi menzionati in
1.29-31
sono pro- ’ ].
verità,
…
che
”
,,,
“PP” di
p i ù circa
prio quelli che i giudei stigmatizzavano
presso
i
no n
giu.
dei. igoyim (ta
ethnè). ei
vv.
1-5di Rm2
potrebbe
riferirsi
dn.ciò,
è facile individuare
come
me
edeilte
x
filomii
e
saggi
greci, ma Paolo omelie di proposito il '; un pnmo tempo deux-ive quelli che o il male
termine UnV e r u n o
come 1,23,
in cui è
ovvia
l'allusione , i ) e l'approvnno (1,32), Ma
non
si mm di tutta
al vitello d’oro
(Sal
105,20 LXX), indica del resto che l' - “ Poiche la
tappa s e g m l e
(2.1) segni; che altri
pastoie
include tra gl i idolatri anche. in modo velato,
gli
' ° ° giudicano i
primi...
COME…th d'altro
israelitidel p u n t o .
Me.
sidirà, l’israeledel tempodi
Pao
lonon aveva niente di un : nazione idoletra, teso com’era
verso
la
fedeltà
al
Dio
dell’alleanza. si. nu
non menzio
nendo
né i
pagani
néi
giudei,
rimanendo
quindi
in
una
denominazione vaga («gli uomini che...»), Picio esclude
ogni
designazione precipitosa.
Quantoalla funzione di quellochesi è convenutodefinire.
dopo J.M. Hassler '. l'assioma
meologico
di Rm2,11,
essa
-....…
-- . -=h=…=u..m
oro umnone , : neon:
'
che
fanno 5
(ee
ne
Jona? Paolo
lo
am
°"
essere
determinata
=
partire d l l
parallelismo
che
.;
inciao 2.14-15).
Ma seIl
loro numero
non
l e m v
abbiamo rilevato:grazie a questo assioma. l’aposholo lire …» , la loro origine viene al sonnu-io sottoli
rà, in B e
B'.
le
implicazioni
dei capovolgimenti di situa ' «:gxeci
possono all'uni
e
all’
.
zione pe r la giustizia imparziale di Dio. L'enunciato di fueilbeneo fare ' e,
con
leretribuzioni
2.11
n o n e quindi unapmposilin
nel
senso menica
della
" … "158”=-
Cosi“SÌ-“CMI
d i m e n t e
retoricagreca. anche s e l a
sua
importanza argomentat iva (fin-:Il bene).“°F è …: è ” … ' "
hsm
penserà(a.l
f u tu ro )…
èfondamentale.
perché
c’èdi la
' Divine lmpartùxll'ty. Pauland n Mlagica l
Axiam,
Chico
CA,
1982.
B . k r vede Rmhifi 2.29divisi ind\:lEul'fl m a n i c h e (uo-2,10:
. i l -19) animi-le intorno |li'usidmn 'impu'dalilà(2,11). Hodinn
m-nminunalmnudioi lideboljdiquendivisiune,chedìluu
porle non
invalid:in
fasi
‘ B l a i nrehl iv laRm
2,11.
CC
I.-N.Aiuti,
«Rm [,il-3 ,20. lmhélelmeoucohérenne del'il‘lumcnlnflnnplulinien
ne?u,
Bl'b69 (1988)49.
76
…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 40/154
fraintendere completamente la dinamica dell‘argomenta
zione. che Paolo non precisa unitariamente il loro nume
ro:
come
sottolinea
giustamenteL M .Hassler9,in
nessuna
parte in LIB 2,29 si
dice che
tutti
senza
eccezione
hanno
peccato. soltanto
che
tutti
coloro che
commettono il pec
cato riceveranno
senza
eccezione la giusta punizione.
Anzi, con molta accortezza, l'apostolosopprime l'aggetti
vo
pus
dall’unità
che
concerne
i
giudei
(2,17-29).
Ma ,
si
rlbatterà, egli aveva
già
parlatodel giudeo fin da km 2,1:
può
darsi, dato che
Paoloavevaalloradetto: «tu che giudi
chi,
chiunque tu
sia»;
«chiunquetu
sia»,cioè,
come indica
il seguito. «ilgiudeo prima e po i il greco». Ma l’importan
te non
sta
qui,
perché
la progressionesi faa un
altro livel
lo.
Da
2,1
a
2,17
il
salto
è qualitativo:
| dire
fare
2,1-5 tu
che
critichi il male e
fai
il male
2,17-24
tu
che
predichiil
Bene (la legge)
efaiil
male
Salto
nella
conoscenza
e,
pertanto,
nell’ipocrisiao
addirit
tura nell1gnominia. poichécriticare il male e
farlo
è meno
grave
che
conoscere la Legge, la volontà
divina'
n tutta la
sua
chiarezza. predicarla,
vantarsene
e
tuttavia u-asgredir
la Ma i’interrogativo ritorna: quanti sono i giudei
che
vi
vono
in una
simile
contraddizione? Paolo
non
lo dice:
cer
to, il «voi» di 2,24 designa
una
totalità
che
potrebbe inglo
barli
tutti, ma
3,3a sembra
indicare al contrario che
solo
alcuni
furono infedelialle
rivelazioni
divine. No n
ci
sareb
be
dunque
nessun giudeo pe r insegnare la Legge e osser
varla
fedelmente?
Quartacategoria
introvabile?
Gl i esege
ti di ogni sponda n o n hanno mancato di osservare che
nessun
giudeo ( in primo luogo
il
Saulo fiero
della
sua fe
deltà. di cui parla
Fi l
3.6) si riconoscerebbenellacaricam
rad i
2,17-24.
Nessuno
potrebbe
sostenere
i l contrario, in
primo
luogo
Paolo che. finora, n o n ha
fatto
alcuna cifra
Egli ha semplicemente operato
una progressione retorica
che merita di essere sottolineata:
’ DivineImpnniality,p,
155.
78
dire fare
[1.23] fare il m a i e w , 19-31
chefa il malev. 32
efare il male v v , i- 5
efare il male
vv.
17-24
) insegnarei l Bene
(Legge)
re aspetta il seguito:
no n
c’è
alcun
giudeo
che
si
coda della
volontà di Dio e viva di essa? Emergerà
e
fare
il Bene?1°
3 darà u na risposta chiara:
no n
si tratta più
ora
di
gli uomini che...». madi «ogniuomo»senza e c c e z i o
n 3,4.9.12.19) . Tuttavia, a
differenza
di Rm le 2
. come sottolineanoa gara gl i esegeti Paolo
descriv
'
falli conosciuti
riprendendo
motivi sfruttati nel
gi
o del
tempo
(SapSal; Filone), ora deven v o c a r e la
,
parola verace
: normativa,
che
dichiara ogni
menzognera, ingiusto - salmo 13
IXX
fa proprio
o, poichéhadi mira tutti gli uomini
senza
eccezione.
tolo
n o n può più
rinviare
all'esperienza.
come
ha
- finora a roposi todi
coloro
di
cui
si
sapeva
che
non
ano
co
ormemente
a
quanto
dicevano
econfessan
v effetti.
come accusare
di conmaddizione. di
ipocri
- elli che si ricollegano
alla
Legge e
cercano
di
osser
con tutto il
cuore?
Paolo parlerebbe
forse
di tutti i
' osservanti
che.
nel giomo dell’espiazione, ricono
le loro trasgressioni e i
loro
numerosi peccati? Ma
-noscirnento dei peccati n o n e r a mai percepito come
\ conhaddizion so
n on escludeva
le
opere
buone, la
' nella pratica
dei
comandamenti della Legge, anzi
argomentazione ambbe potuto vedere la
luce…
n altro
“theoonosconolabeggeelaouavanoiumod
'ile,ma
11131:…m
pergdlxpremleli
altri.
tru…
…l'se
infede
Scrittura,
spec ia lmal len$al 13
v oc i : .
3,
9-18
mostre
questa cawgoria
en mar ica rmte
inutile.
aggettivopas
(:ogniw)
bisogna
aggiungere il un
contrario oudeis
)o le spresuoni equivalenti di a…: u u z Per 1…o 1.
3,10-18. si
veda
L.A.Keck
u’l'he
function
o m e 3 :
10-18.
(}}:ng . i n ] .
Jervell-W.A.Mech(éd .) God'sChn'sland
Dahl
,
Oslo
1977,pp
141-
157.Rimmeremosull'op
m)divisadaquesto ant ine, chevedeIn31048 ilvertice delp u m
,.
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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impediva di
dubitare
o di disperare della misericordin
speciale che Dio diceva di riservare a ogni giudeo che
confessava il
suo
peccato
e desiderava arde-temente il
perdono.
Dove ci ha
portato
l'esamedell'aggettivo pas? A individua
rei l modo in cui l’ipostoio passa in rassegna le diverse
categorie esistenti
e
porsibili
per
lascia-l‘e,
myess iva
mente.
elia Scrittura
dicbinrare che tutti
senzo
eccezione
sono
«sotto i l peccato»
(3,9).
Mn
quale
funzione
dare
a
questa
progressione retorica?
Infatti
il riconoscimento
della menzognae dell'inginstizil universali non avevano
mai impedito
| i n
autori
sacri,
e
all:
tndizione giudaica
sulla solo di essi, di penare che i
poveri
di YHWH. abbe
’ ne peccnori, mebbero
alati oggetti
di un trattamento a
parte.
Se
quindi Plolo
haracchiuso «tutto il
cosmo:
(3,19)
neil'ingiustizin, nel
peccato
e nella
confessione
delle sua
colpevolezzn,
non
ha
inflitto spazznto vin
la
retribuzione
sperata
(perche promessa)
per
il giudeo. Non era
forse
queen differenza
che era necessorio
hr
emergere
e
che
oosfituiva
la
post:
in
gioco
dell'argomentazione? in
breve,
sedi una porte l’ueod i p a :
conferme
leprogreuione
reto
rica
di
LIB
3.20.
dall’altra
non
dice nulla
circa
la
sua
fun
zione: Pnolo dì perfino l'impressione di dipingere : tinte
fosche
ln situnzione ruledel giudeo ouervante e di con
traddire
le offennazioni di Ri n 2 (i n
partieolnre
i vv.
7.10.13.26).
È necessario quindi
affrontare
il problemidelle coerenza
internadel
passo ( i .
i B-3.20). e
farlo
studiandola
funzione
delle
:fondo
giuridico.
:. Pereh6 I ' l r- divine
La
prin-u
difficoltà
derivadal
contrasto che
Paolo
havolu
to
metteretra
i l propositio
principole
di
1,1e
17.
positivo
in tutto. e
quella.
secondaria, di
1,18.
che
parlo
dell'-im
divina».
Perché,
in una lettera in cui vuole mostrarecome
i
frutti
salvifici del
Vangelo raggiungono
tutti
i
credenti
senza
esclusione alcuna, l’apostolo
inizia
con
una sezione
(ms-3,20)
sull'ira di Dio ne i riguardi dell’inginstizia
umana?
E
quale rapporto
stabilisce
tra
in e
giustizia?
80
‘ ‘mmm-AmHM1-2
5
- < uingiustamentenotntociieRmi
èlaripeti
,
uno stsso
processo,sempre
p iù
esplicito:
_
umnnn
w.
19-23
/ reazione
divina
v.
24,
le num]:rgofiagcreegiente di
versetti
lano conseguenze. ' questo reazio
. colarelalungnlistn ' vlzi (vv. 29
31). Nonva
….
mum-h
vinehetauestniggicadbelllrap
non-al‘aÌ;
, o e muone ivinn i ' e s o o h e ‘
, descritti in1,19«31sono iîîznubiii.
Dìl°Testosè
-
e,a lv .
20,cbedàiivinallaserie.Aitrìmenti
divina, che va emplinndosinel
corso dei capi
bediunnfllgnnte' u s im . i l r n p m o f
. me
non
lnperciò tn funzione
in giunte tenzione divineverro
nnn
-
mponsnbiie
in
tutto
e
giù
oonwaddittoriz.Rm
,in qualche modo un:definizione concrete dell'i
- ei
presente
come
una
retribuzionenegative.già
: proporzionatenl
ripetuto
rifiutodegli uomini a
il Dio che si era mnnifeeteto ad essi e conti
nua
funzione
, .
@,descrive la
relazione
nomini/Dio so uttntto ai
, passato in cu i le regole della
r e t i
ione
di
itnrono
in modocostante. quindi
sempre
voli
, 2
consider-a
questa retribuzione al
i n … ( w ,
,
per
quelli
che,
tuttora in
vito
al
tempo
di
Paolo.
‘
'hnnno
sperimentato.
perché
Di o
rimane
pa
loro.
Però
devono sepere che
arriverà
inesorav
e secondo la
stessa regola
(hai
fatto
questo/ne
di conseguenza).
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Che in Rm2 l’accento sia
posto
ancora sulgiudizio esulla
renibuzione (futura) di
Dio
altrettanto
che sulle
contrad
dizioni
umane, la disposizione
letteraria
lo menesubito in
rilievo,
poiché ogni unità del capitolo finisce con
questa
tematica ( w . 16.29). C'è tuttavia una differenza radicale
tra Rm [ eRm2: Paolo
qui n on
considera
p iù soltanto
gl i
uomini che
fanno il male, ma viene evocata un’altra cate
goria.
quella
degli uominiche operano il bene. Ma anche
qui
l'apostolo
non
vuole
insistere
sul
fatto
che
ci
sono
ugualmente persone che compiono il
bene
e
che
perciò la
nostra umanità no n
è
poi cosi marcia come
si vorrebbe
credere. No ,
l'obiettivo è
duplice.
i) Teolo ico: Dio, essendo giusto giudice (cfr. 2,5). non
può ren ere il male
per
il
bene.
Un giudice la cui retribu
zione sarebbe u priori negativa
potrebbe
forse meritare
l’appellativo di
giusto? Deve giudicare sui fatti.
deve
cioè
esaminare innanzitutto
l'operato
di quelli che gl i stanno
dinanzi.
nel
tribunale (cf. 2,6).
Cosi,
Paolo hail dovere di
menzionare la categoria degli
uomini che
compiono il
bene... per
sottolineare la giustizia
del giudice divino nel
dispositivo dei suoi
giudizi
e
nella
loro
esecuzione. L'im
portante ui non è
uindi
che
ci s ia
almeno qualcuno che
compia
il
ene:
an::
e sene trovassimo
qualcuno,
quelto
non cambierebbe la
regola divina.
che è
quello
di ricom
pensare
il
bene
e punire il
male.
Avanziamo
così nella
pre
sentazione di Dio, giusto giudice:
per
lu i essere tale non
vuol
dire
solo rendere agli
uomini secondo
il
loro rifiuto
di riconoscerLo, vuol
dire innanzitutto
‘3 rendere partici
pi di ciò che è lu i stesso (incorruttibilità, gloria) coloro
che compiono il bene: il
giudicegiusto
non
conserva gelo
samente i suoi attributi soltanto
per
sé
2) Anrmpolagico.
L'esistenza del grup
di
uomini
che
operano il bene
(cfr.
2,10) haun’altra fîrîizione,
quella
di
favorire
il livellamentodei
destinatari
della giustizia divi
na; in altre
parole
mostrare
che
Dio è giusto quando retri
buiace giudeo e
greco
secondo
gl i
stessi
criteri.
Abbiamo
Cfr. in… i odeiW. 740 d… leretribuzionisono descritte oonpm
posizioni afien-native all'inizioe
. i l .
fine:
a = v. 7 affermativa
: = v. &negativa
b’ - v . 9 ne ativa
(si
noti la progressione:
«ogni
essere … … )
n’ = v . m
ermativa
(stessaosservazione: uchiunque fail bene:).
82
.
infatti
che la sola situazione ne '
qual
‘
_ ‘ gauva
nella
: lumamtà peccatrice n on pu ò giustificare la meîsîi
, Vlsteaso
p i a n o dei
due gruppi, e
Paolo
lo sa molto
_ .
Sarebbe dunque
concepibile che il greco
possa
in
. essere
cu‘concrso
e il
giudeo
incirconciso eche
cosi
_
come
conseguenza.
notiamolo ancora una volta)
4 r ic om pe ns a I l
giudeo come
u n
pagano
e i l pagano
ur]r°
giudeo? Nella
ns sta positiva
che
dà in Rm 2,
: - n o n si mostraal tutto innovatore.ma
riprende
modo
term che
si ritrovanoin
alcuni
autori
giudaici
m p 0
e
che nfle:nonomolto
probabilmenteun dibatti
e;£rstente
sull
identità
giudaica
15.
Paolo
si sbarazza
‘
.udll_a differenza
giudeo/pagano sul
punto
stesso in
‘. 5 erdel suo
tempo
cominciavano a
interrogarsi
sui
,
disua
plîe'rugreìiza.
, - _
que
c : annoilbeneèpertantounelemen
isledell argomentazionedi Rm 1,28 3,20,perché
livellamentoo la
messa
in
questione delle iden
conseguenza, delle retribuzioni: seDio è giusto
::1le
considerare]:
azioni senza lasciarsi impres
li 0 status e
dar
vantaggio privilegi
che
ne deri
e:lcche
solo
conosce
tutti
nel
loro
intimo
esu
quin
u n i , senza
aupartenere
al
popolo
dell’alleanza,
. -la esserecrrconcrsr di
cuore.
Maquesto elemento.
probatxo
liabisogno per progredire,
porterà
forse
. me ]
apostolo
alla fine acontraddirsi?
Nien
tto.
Certo, enunciati come
2.14
e
3,20 non
sono ma
àecompatibili,
maldevono essere
considerati in
ella.
mar-urca
del]
argomentazione.
Prima
di
af
. :lou aiuto della Scrittura (Sal 13LXX,ecc.), che
mondo è,néQub essere giusto davanti a Dio,
aveva Il dovere di dire chele situazioni del giudeoe
commentari
interpretano : mm Rm i - pani
'
Ml.-ITI:
alla:
41
ivellamento
…u3è’iifiàemiivî$
cui
marcatura
oeernajn
questo vasetto
dall'aposlolo ui
finochelenpomdellrvelhmentolono '
m u …
,_
elle
mann bisogna
quindi pi ù
dimostrare
l' retribuzione di
.….Dr'vimlnrpmialz'ry pp
142143
s Paul
I:
I : ,
pp…
iga-129.checitanosup.-:::…
Filoné,î q.'fll
.… he…'d
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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del
greco nons ono
così
nette
come si pensa.Se evasefin
dal]
inizio
alfa-mato
la colpevolem universale,
non
Avrebbe affatto
sradicato ln
certezza
che
ha il
giudeo
di
avere un trattamento diverso nel
'om0 del
giudizio
il
riconoecirnento : la confessione
suo
peccato
no n
gl i
avevo in£atti
m i i fatto dubitare
della
misericordia divina & .
r un r igurdo. E
importante
quindi ricollocare le afferma
zioni
paolino nil‘inremo dello svilup -
qu i
Inpmbutio
in
cui
hanno
unnrrecisa
funzione.
trà-nenti
non
ci
resta
die m us ar e ho a di inconseguenza “.
IEA EGIUSTIZIA
Abbiamo cosi risposto posifivamenne sl k domanda della
coerenza del
azionamento paolino. ma
no n
abbiamo un
corn
potuto determinare
l’apice.
In
«pointer
(teologica ::
entropologicn)del
paso,
tanto
l'aposmlo
::
pesare abil
mente daun uttore
nll'lltro.
presentare l‘imponinlitàdivi
na al
tempo stano che
la
messa
in questione
delle
mms
del giudeo e del greco.
Ml
che
ci
sin
progreuione
nel
pensiero,è
innegabile,el o
verificheremo
unn
volta di
pi ùesamina-ndo
il vocabolnrio.
Ll lezione
iniziacon
il prelenbe npokalyptenai («e
rivela
to»), e.in effetti.nelcono di tuuo Rm1-2, il lettorem i n e
:
unavera
e propri- r'ivelazicne. : un
svelarnento.poiché
ulla
fine.
in 2.16 e
2.29
si diceche Dio conosce il [%
dei
cuori.
L'ira A ve va iniziatocol
nunifeslare i
suoi
'
ne i corpi,
visibilmente.
con
la
pervenione
ei vizi
ses:unl.l.
Con Rm 2 P o n ci in entrnre nelcuore dell'uomo, là dove
si giocnno le dechionl, e vi abbiamo notatole oonuuddi
zioni, le menzogne.ma
anche
i veri valori, che i
privilegi
“ … M K R S n o d g r u o , d u l d fi m l i o n b y 6 n n e - i o d u e b o e m
nn o f fi l e l ’ l eeen f k o rm nn l l i n t he ' l heo l ogofl ’ l u l m N ' l ' 532
(1986)
71-93,
In
ammo.
dopo“-ud
litri.
di … I.
… d a
pum:hoolpevolezndimtfl(km3tleminoonumdinlveuacbèn
pnrflredllluvltninfiuùùilbo,noninvnlidllhn2chedeuqiveunn
dvndacdmmkmz…Aquuuupieyzime,buuumwuidu-uioni
leulngiche,bitngnlpreferinqueflncheprendeinonnxidgnzioneladb
mnficndeldimm,echevduudiemmciniueoondnhlomfunzione
ugomenrntiva.
84
‘ ,o nascondere.E questamigliore comprensione
del
edelsuomisterosièuccompnpanamm
ma finchenelp'udicure
sennando
l ‘ '
limitarsi
a l ] :
condizione esteriore.ma:
Apoconpocolllredimenxionidelmi
sun
g1u:trzu…ferché nllon,
n e l ] : proposil'o
che Annuncrn il.pnmo sviluppo
(LU-3,20).
Pnolo
lo la
ln
parola
I I X 8 ) (orge)? Rm 3,1-20 ci niulerà I
unn nsposîa .
41 20: azw.s
POSTA
w
Gioco?
toolaglco o u m W o g / c o ?
cile,sullnbnsedisoli
'miduecn' adm
eos-n Pmlo mene l'ucce’: , il probEl?lilv bra
| ulteriormente
con
Rm3
’. lrnpreuiomfl dal
gv. 19-19), in cu i Puolo cita
pam].
pe r
pam]:
un
npene : iosa
che
nes;un
uomo
è
giusto dnlh
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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sposto
a diverse
obiezioni.
l'uguaglianza
nella
retribuzio
ne
del
giudeoe
del
greco, questa
volta
negativamente:
l'a
postolo n o n
fa
che applicare
lì
l’asiorna
dell‘imparzialità
alla
situazione universale di
peccato.
il
punto
decisivo
non
e
che tutti
siano peccatoriecolpevoli, mache in virtù
del cri ter io enunciato in km 2 siano tutti e
senza
difiemn
za
ulcuna
esposti
all'ira
divina.
Secondo
altri
commentatori ln «pointe»
sarebbe
piuttosto
teologica.
Infatti,
dopo
aver
mesu-ato
che
le
categorie
del
giudeo
e
del greco sonomoltomeno
rigide,
fisse,
di
quan
to
poteva sembrare,
che la retribuzione divina agisce
quindi in funzione del cuore e no n dell’identità esteriore,
Paolo non
può che imbattersi
nella questione
della fedeltà
(piloti:,3.4)
delDi o
che ha scelto
Israele
egl ihapromesso
la salvezzafinale. La
posta
in gioco di Rm 3,1-20 sarebbe
così
quella della giustizia
divina
19.
Anche questa
soluzio
nee insufficiente perché ignora le
questioni
centrali
che
permettono a questo finnle di
sezione
di articolarsi,
quelle
di 3,1: «Qual e dunque la superiorità del
giudeo
o quale
l'utilità
della
circoncisione?» e
quella
di 3.9,
che
fa prenv
dere un nuovo sviluppo alla
prima:
«Che dunque? Siamo
superiori
(noi,
giudei)?».
Essa
ignora
anche l’allusione
fatta (v. 19) alle possibili
rivendicazioni provenienti
dal
giudeo: « per quelli che sono sotto la legge.
perché
sia
chiusa ogni bocca».È chiaro che 3,1-19 tende a spazznre
via le
obiezioni
che potrebbero
essere
sollevate,
sia
a pro
posito di
Dio,
sia aproposito dell'uomo. In questi versetti
non c'è
pertanto
da scegliere t ra
una
«pointe» teolo 'ca
(Dio giusto).
e
un'altra
antropologica
(tutti colpevo
' o
peccatori). perché,
come
in Rm 1-2. Paolo
non
separa né
le questioni né
gli attori.
Anzi
pe r
la
prima volta
Di oe
l’uomo sono
messi
direttamenteaconfronto con
l’aiuto
di
aggettiviqualificat ivi (Dio
verace
e uomomentitore.v. 4).
o…
intendere
pe r
«giuutizia (diluliasynl);in Rm
3,4,5?Giustizia
pu
rnrnente.
unicamente
diru'ibutlvu,o il tempo
atenemisericordiae udi
zio?
Non
prenderò posizione… queen: robben-u dm
che non
moîfim
pe r niente
il problema
delle
-pointe»de passo;
delma: ,visto
a
punire
da l ] .
dinamica dell'
mentazione,
esso res t : secondolio.
S . K ,Swwers, «Pa '; Dialoguewith : Fellow Jew in Rom Jil-91,CBD
46 (1984) 719-710, tnduce il pmechamzlha di 3,9
co n
« I … qullche
:vantagsin?- invece di
« a l t e r n o
lupa-ieri?». Per un a
critica dmu'c.
di
quest:posizione,cfr , Penna, «La funzione di 3,\-s».
86
,-<
c’he
p i ù
conta, pe r la
prima
volta ancora, Paolo fa
luorno
e lo
mette
in posizione di accusatore di Di o
3“.
L opposizione diventa retoricamente o dram
.’ nente forte,
poiché
il si oe
o vede la
sua
parola utilizzata contro di lu i (3,5b.7).Mul’ultima
mettaa
lor,
attraverso la Scrittura.che esu a paro
n o s c i u t a del
resto come
tale dalgiudeo:
grazie
a d
vv.
ipo-18): arriviamo
così
a
una
constatazione
uf
l u l l
idenuu_ì
degli
attori
che
sono
di fronte,
Di o
giu
- u n 1umanitàpeccatrice : passibile del
giudizio.
Ione
di
Rm 1.186,20
ta
evidenziazione
dell’opposizione
fondamentale
tàdi DioeInmenzognadell’uomosolleva subito
olosa
questione che
l‘apostolo ho
previsto
e che
se
Dro
ha
bisogno della
nostra menzogna per
gna abbassare l’uomo pe r
»in rilievo la sua gloria e la suaverità. in altre pn
innalzureDi :
versmente
cosi
vero come sidice? Ciò equxv en
il
problema
della
funzione
di km 1.184,20.
l n
l.lo-17.
Paolo
aveva
fatto
l’elogio del
Vangelo
in
_vela la forza di Dio
per
la salvezza di o i credente
giustizia di fede in fede: seil
Vange o e proprio
perché
l’apostolo,
subito dopo (in 1,18).
parla di
- ?La proclamazionedel Van
' l -
rivelazione
della grazia in a
lo deve comincia
ita ricevuta in Gesù
n u u… : unumumw…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Cristo. dell'umore che ci precede
sempre,
0 dalla
messa
a
nudo delle malvugità e dell'inginstizia
umane
e della loro
punizione?
Sorprende
anche
il fatto che, subito dopo aver
menzionato parecchie volte il Cristo come contenuto del
Vangelo G.S. 5.9). Paolo non ne parli per tutto il primo
sviluppo21
che
vada 1,18 a
3.20.
In breve,
perché
Plolo
non hacollocato Rm& o Rm8 appena dopo la pmposinb
principaledi
1.16-17?
È
qu i
che
gl i
imperativi
delle
retori
ca
antica
"
assumono tutta
la
loro
importanzae
rifiutano
interpretazioni
affrettate.
in
effetti.
talvolta er a
necessario cominciare
un'argomen
tazione co n il
punto
di vista della controparte pe r poner
la.
a pocoa poco. la dove essa non pensavo. Paolo&:
esat
tamente la
stessa
cosa in Rm LIS-3,20.Cominciando con
l’attesa della
manifeetnzione
della
giustizin finnle, attesa
forte per tutti
i
giudei p i i che
desideravano una
consola»
zione continuo:-nente differita, l'apostolo
potrà
pruvocure
un effetto di sorpreu: con l'aiuto di categorie sapienziuli,
apocalittiche, e di riflessioni del
giudaismo
del
tempo.
pom progressivamente il suo
lettore.
in un crescendo re
torico
sorprendente, ::
estendere l'esecuzionedella
sente »
la a
tutti
gl i
uomini.
poiché
lo Scrittura
dichiara
In
loro
colpevolezza.
Ora,
Rm
3,21
ci fa
cadere dalle nuvole:
la
giustizia divina ( non l ' i n ) e
stata finalmente manifeetw
t a ” . Ciò che
ci s i aspet tava in Rm
3.10 20 no n
è
eccedu
to . Questa e la sorpresa:
Di o
non ha d i s t r q u l'umanità
peccem'ce. mahaaddirittura fatto il contrario, offrendoci
" l n l lm l , i é b , l e m e n z io n e d e lV l o e le e lù Cr i l t o n u n h ln n o
elcunnittnzlone nell'-rgomentezione; omuxmunincisoechiudonounn
vono-num) .
" cf.-., :d ec., Quinulinnoche, in l u i .ora:. t v, 11,70e l egumi .r i m
deunluogocomunedelhtecniclretoricl.
“ Sinnehhnmentenmledifterennuuii…nteqvokalypmi
(«e rivela:-, 1.18)eil perfettanpqltavurdtnì(«e
non
M i b t e l : » ,
3,2l).
l n l .l l z im t n di u n el e e ,verificmdnlhsuaeonu'nuripe
tizione; invece. con
il di
3,21, Paolo rinundn
nll'evenln
G a n
Crl l to, O m m ll a un - l vo p h m u ò (come i verbi termina-nti in ad).
w p a - m e t t e
dilvviarelosviluppouull'espdtogxnzioso-èlìiochelu
Innotnno
delhnunifeeuzioneedellelueoomegwnze.le.21
mo
l indixcutibilmenteche la
giuxfizi:d iv in ;
include le
collera.
un In :u
pera.
88
. |. ' te la giustificazione,
che
da
no i n on esige al
essere creduta eaccolta.
lapostolo.
mettendo progressivamente
tutta
l'umani
. stessa situazione,
senza
eccezioni népfifi leg i. no n
le
creamre per
magnificarela
glorie del
. nn
piuttosto
preparere l’annuncio di Km
3.2] :
di dilîerenze
permetteva alla giustizia divina
di
permz i a tu t t i g l i uomi m,nmuno neera
- sopra ttu tto
n o n
ne
era
escluso
il
giudeo
che
l’at
dz molto tempo
. i n Rm 1,18-3
20.
i l progetto di Peolono n è quel
la giustizia
divine,
nédi mostrare
che tutti
" ' . ' sono passibili del
'udizio,sotto
l ' i n ,madi re
le obiezioni
mosse ugunle
retribuzione
per
il
. e i l
greco:
il
contesto
’udiziario assume qui tutta
importanza.
Ciò
£aeen£. l'apostolo può (R m 3,21
prendere alle
formule
nuovi
svil
i: seti
ammet
no n
c'è
eccezione tenendoconto d venuta dell'i
' Il bisogno fere lo stesso pe r il dono della giustifica
3.1-0
. In oompoelzlone
delle
lettere
nell'ergomentazione che va da 1,18 a 3.20, i r imi
venetu' di Rm 3
fanno
prendere nuovi
sviluppi pro
della
condizione
religiose.
ln£mi.seil «vero
giudeo
che lo e interiormente e la circoncisione è quella
.
éìiore.
nello
spirito
e n o n nella lettera: (2.29),
questo
v suini:un interrogativo:stando cosi le
cose,
un
« uncmone? Ma paradosulmente. quando 1]
pos t a farebbe aspettare
diverse ragioni che
« superio ”tà delgiudeo. Paolocambiabnxscnmente
. …e,enuncia unaseriedi domandesu
Dio,
alle
ali
risposte
molto
sommarie, e
ritorna
poi
(3,91
sul
.…'
della
superiorità
del
giudeo,
per
dare
questa
vol
ri.eposta
negativa
“. E
quando,
in
3,91}. Paoloaffer
o
atte
ptltlllèggizee dé“.mÈ
..;-e.
km 3
’ " h“' "d‘". , ° " , I,
,12-,
MRT
105
(19813)33
46. tndune '
toulmenu- piumosto che
c on
«niente
meglio, come in … A. Feuiliet,
‘ avec Rm
ou pan… di
.,
Ci ò
detto, il
89
m n
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 46/154
madi aver già mostrato
che
tutti, giudei e greci, sono sot
tomessi al peccato, il
lettore
si
chiede: dove l’ha
dimostra
to? in Rm2?Ma
questo
capitolo n o nhastabilito- nonera
questo il
su o
ruolo -
che
tutti, giudei e greci,
sono
sotto
messi al peccato. In 3,4,
dove
si
aflenna
che
ogni
uomo
è
mentimre? si
potrebbe
in
effetti
replicare che Paolo cita
l'autorità
pe r eccellenza, la Scrittura
(Sal
115,2
LXX),
le
cui
affermazioni
costituiscono una prova irrefutalyile.
Cer»
to ,
ma
egli
no n
la
cita
esplicitamente, e l’affermazione
perde un
po’ della sua forza
dimostrativa.
necessario
quindi
spiegare questa
abbondanza di
domande
e di
r i
sposte
cosi come
l’apparente
distrazione
di
Paolo
a
propo
sito dei suoi
precedenti sviluppi. …
Le upiegazioni
nonmancano.
Abbiamo già menzionato
l'i
pomi che vede in km 3,1-8 un annuncio velato di
riflus
sioni che
Paolo
rimanda a
dopo,
allo
scopo
di no n
inter
rompere
il filo dell’argomentazione in
corso
(sulla
situa
zione
identlcadi tutti gli uomini, giudei e pagani, rispetto
all'ira
divina). In breve, i ragionnmentidei
copitoli 6-8
e
9 11riprenderebbero
3,1-4
:
3,5-8,
main
ordine
inveno:
3,1-4 Rm B- l l
3,5-8»Rm
6-8.
Hm 3,1-4
Cervo,
3.1-4 e 3,5-8
non
possono costituire
delle
proposi
tianes
o addirittura
delle partitianes
15, mae possibile
ne
mechamelha
può
……
c o m p r e l o
in
due
… d i
del t u m
coerenll:
( . )
“
«noi
dellgnn i giudei
(come
in 3,1; il v. 9 r lprenù
ellen
le domande
sulla
mon del
giudeo):
-Avremo nel
Il
meglio
(noi i
giudei)? No n
wm
plenmenve, infatti.….. Quem mluzionc haun mln inconveniente:il
sen«
in
attivo
dimechamaha non
sembr- mme-uwahlvve; (b)
il «nori:
deli
gnaPmlo
ela su :dimoeuuione;il
senso
e
allora
il
u g o - l e : «Perdinmo
no i il unt-agio, lo
m l n
dimostruione viene meno le il peli-sion
del
giudeo
pennone.
sele gium'ficezione
nvviene
secondo le
opere
dell-
leg
?n.
}: Contro
Penna,
.L a funzione mutu-niedi 3,1-8 ndln letter-nni Ronin
nln Hib 69
( l988)
507
542.
Anche sequesti venetli hlnno un'enorme
importanzaper l’evoluzionedella sottosezione chevada 1,18 : 3.20.
non
n… la
funzione
di
preparare
o nununcinregli
sviluppidi
Rm
mu.
E
checchénedieal’enna. lavicinnnzatnunlpmpoe'ùinelnsunpmbatùè
laM$].in Rm: 1,16-17,pruposiiio principale,e immediatamente
segui
ta d
aproballîa
che lu lo scopo di giustificarla; Rm
LIE-3,20
è
proprio
90
ad wempio, le affinità esistenti tr a 3,1-3 e Rm 9-11?
‘
qua
e là si possa leggere
qualche
interrogativo
sulla
- : o sul senso
dei
privilegi storici
del
giudeo e,
lentamente, sulla fedeltà di Di o
alle sue
promosse.
o lo contesta.Ma 3,4 n o n ha un esatto corrispon
io Rm 9-11. Ora, è proprio questo versetto il
punto
vita dell’argomentaziooe in
LIS
3,20:
pe r
la prima
,
infimi,
l'apostolo
alîerma
l i ,
con
le
Scritture (Sal
16,1), che ogni uomo senza eccezione è mentitore,
- . così il finale
della
sottosezione, costituiva da
v'o'ne
di citazionibibliche che insistonosull’univer
e la
totale
perversione dein uomìn1. Rm
3
4 mir
ammessi
iprivilegi
storici dei giudei,
a
conferma
’ : ento dellesituazioni, in modo radicale.Questi
annunciano anche Rm 9-11? No,pErché la
proble
è diversa: Rm ll s"nterroga sull'avvenire di
e
non
sui suoi privilegi (del resto riconosciuti e
t a t i
in
9,1-5),
mentreRm LIS-3,20
cerca
di mostra
ln legge
no n
può dare una posizione privilegiataal
-
rispetto
al giudizio divino. E, in questo sottosezio
_..
3,1-4
In la
precisa
funzione di ricordare
che
ipn“
'
storici del
giudeo
sono
compatibili
con
un
livella
-
delle
retribuzioni.
avviando
cos l'ultima uppo della
« 4 O n e .
3,5-8
- 6.1riprende direttamenteo fa almeno allusionea
3,5
o innanzitutto
che
in 6.1Paolonon
formula
la
, domanda con i termini di 3,5 ma co n
quelli
di 5,20,
mostra la tavola sinottica
seguente215:
plmdiqueslnpmbalùz.nellamiaunlncuimetletumfumlni
nem
situzione, u n u
eccezione nei rigunldi
d e l ] . gimiflcn
themodeverìcevezeperlnsolnfede. Nonsipuòquindiconfron
eomelal’enna. 1,16-17e3,1-8.
musiva
indica i
termini
denlici. Solo la
[ox-mulo
«che ( fi r m a ? :
‘ i . delrutoin7.7; 9.14;
9 ,3 0
è co m u n e l
3,5 e6, l . C iònon
peggumrimre la conclusione che s , ] riprenda il problema
4 m i n .
91
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 47/154
3.5
5,20
6,1
89la
n o s t r :
ingiusti
zia
dirnostn la
‘u
lfizi1dl'Diowheti‘i‘vv
..ma?
Dio non e f e m in
giunto
qundo colpi
sceoon
la
nua
ira?
dahddmile
&
sovrath
- continuiamo] :
ne
l a '
peccato.
eo-
nare
ne
pecoaw,
vnbbondam la gru
perché ubbondi la
zia.
grazia?
Si ma notato di
ass
io che da
3.5
a 6,1 la prospettiva
e
mutata:
in 3.5 a di coltà è teologica
(Dio
ingiusto?)
mentre in
6.1
eetica (continuare &peccare?): aoteriologi
ca (la proliferazione del
peccato
che sottolineo il
perdono
continuo) 17.
No n
si può quindi, & rigore di termini,
dire
che
6,1
riprende un
problem
che
3,5
avrebbe lascino in
sospeso.
Forse si obietterà che
3.8
anticipa chiaremente l’interro
gntlvo
di
6,1.
Non
c’è
dubbio. ma
che fare allor:
deiver
setti 3,5-7, che no n annunciano pe r niente gli sviluppi di
Rm
6-8?
In r e t hRm
6-8
discute leobiezionidi
3,5-7
non
piùdi
quanto
Rm9-11ri renda
3.1-4:
sipuò :oltantodire
che in 6,1 Paoloesprime t u a domanda in termini enalo
ghi &
quelli
di 3.8. Une
avola
sinottica
mostra
del resto
che 3,8
no n h a l a funzione strutturante
che alcuni
esegeti
gli
attribuiscono:
3.8 5.20 #.
Fecchmoilnnleef-
laddove
e
sovrab-
continuianm u re
finelzé
ne
venga
il
bendata
i l peccato.
Mare nel
m o t o .
bene?
hemrlhboudatola
perché
nbbundi la
grazia.
grazia?
Che
divano?
in Rm 3.8 l’apostolo segnala un'accusa
formulata forse
dai
giudaizzanu‘
neisuoi
riguardi.
per
respingerla.
senza
ulterioridenagli. Ma
questa
accusa n o n significa granché
" È…calnhiodiproepettivachel'eseget-develvvertixeclJ Bw
uebbecoutimireunonnunciodikmò-Re9-llmequuueuhnirlprm
… e r o l e s t e u n e m m i e n e l a s t e u - H n e o f t i m u j u d i
3,1-8. Manonèufl’ltto così,
92
nonèpxecedumdalleniîermaaonipaolineapurti
‘ qualièsmaformdam.0ra.illegnmeualaproli-
del
peccato
e la sovrabbondanza
della grazia
veramente esplicitato solo in km 5.12-21. ed è sol
;
grure
da
qua l i enunciati.
in particolnre5,20,
che
può
t rarre
le conclusioni enunclnte in 6,1 e
km 5,20-21 forma cosi un a (sub)prupositio : partire
quale
Paolo p o r r i precisareil
rapportotra l'eeseree
del
credente.
Quanto
all’atticolazione di Rm
58.
gi à mamme il ruolo strum1rante della
synla‘isis
rieto
(5,15-19).
perché
è questa
che spiega
‘
di Rm 6-8. In breve. se Rm 3,1-8 he un ma
tà.’ è ne i limiti IAB-3,20e n o n di Rm 1-1 nella
‘ ml nmricl
3.20
ha permeano di fug-n le obiezioni fette alla
' del giudeo e del greco. Me ume r l
nèperlapomlo
nolounetappa.
gruzie
la
nale
roveocio l'efiermazione:
se.
co n lavenuta ' in.
rivilegio.lo
eleso
deve accadere
pe r
il dono del
cazione.
che vada 3,21 a 4,25 lu le stette articolezioni
edente:
la pvopositio
(3,21-22)
&
uguita
de
una
.preduzioni,
fiornite
da
"ma
in
forma essenorle
poi
sotto forma di omande e risposte (3.27
esse
sostenute da un massiccio ricono i l le
(4,1-25). Le somiglianze meritano di essere :o t
l,18-3.20
3.214,25
1,18
3,11-22a
1.19-32
3,1-9
3.10-18
3,19-20
' ne termina con una
prova
di autorità,cioèdella
essendodel
resto la seconda
p iù
consistente
del
93
…mnmmumumnnn…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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la
prima.
Sene può vedere facilmente la ragione: a
quelli
che lo
potrebbero attaccare
o
potrebbero
attribuirgli
delle
contro-verità,
l'apostolo deve mostrareche
le
sue
posizio
ni
sulla
giustificazione
pe r
la
sola fede
senza le
opere
della Legge , lun ‘ dalcontraddirela volontà e il iano di
Dio, trasmessi
nele Scritture, al
contrario
li co
eru-nano
(cfr. 3,31).
D'altra
parte le differenze
non m ancano
di
venire alla
luce,
poiché
Rm
2,1-29
no n
hail
suo
corrispondente
nella
sezione
seguente, e
per
motivi evidenti:
a
questo punto
dell'argomentazione
(i n 3,215)
l'uguaglianza
nella retribu
zione
e
data per
scontata.
Abbiamo
già confrontato la
pmpasitia
secondaria di 3,21
un
con
quella, principale, di
1,16-‘17.
e
segnalato
i
loro
punti comuni ”. Rm 3,21-22
riprende
i . ]6 17,permetten
do
cosi
all’argomentazionedi prendere
nuovi
sviluppi. Ma
1.16-1'I
formulava
la
tesi
dell'apostolo in
modo ancora
in
mativo, anche
sela ripetizionedel
termine
«fedex
indica
va già una reale insistenza. La formula «di fede in fede»
assumeo ra
unnconnotazione pi ù precisa:
la giustificazio
ne
per
la
fede
esclude
del tutto
le
opere della Legge. L'ar
gomentazione
esaminerà quindi
il
rapporto fede/Lease.
Lafunzione e la formulazione
delle
pmpositiones
peo
'ne
in Rm
possono
perciò
essere
definite: esse enunciano
in
coetivamente le tesi che Paolo intende
difendere
o preci
sare nel corso
del
ragionamento che le segue immediata
mente; lapmpositia principale presenta i concetti-chiave
della
lettera, concetti
che
le propositiones
secondarie
esplicitano,
senza
essere un a
pura
e semplice
ripetizione
di 1,16-17.in breve. Rm
Lia
4.25
segue la dispositiadella
retoricagreco-ellenistica, ma in
modo
originale.
I r :
e grazie
Abbiamo accennato
sopra
alla
difficoltà
sollevata da
1.18
3.20
-
perché,
subito
dopo
aver
dichiarato
che
il
Vangelo
e
forza salvificape r
chiunque
crede. Paolo inizia cul descri
vere
gl i effetti negativi dell'ira
divina?
. e
abbiamo invo
cato gli imperativi della retorica: prima di affermare che
c f r , p .45.
94
.. .“-cazione è la stessa
per
tutti, giustificazione
per
la
.
fede, s e …
la
Legge,
l'apostolo doveva
respingere
le
>' : ' contestazioni od obiezioni. No nc'è una ragione
tualmentep i ù riccae p i ùprofonda
per questa
conca
’ ' Paolo n o n vuole forse risvegliare,ad
s e m
io ,
assopita
nella
sua
buona
coscienza
tr o
‘ dell'incoscienza?
Oppure
sottolineare, come molti
» delNT. chenessunopuò riceverea accogliere l'inau
, « : salvezza. se
n o n
riconosce
il
proprio
peccato?
0
. il peccato dell'umanità si comprende soltanto in una
\ .. 'ca di salvezza:
che l'uomo
n o n deve perciò
dispera
:
su a
impotenza e
dei
suoi
rifiuti?
ipotesi.
una più bella dell’altra, non
possono
pur
awalersi
dell’appo ‘o
della retorica
del
asso.
in
v 0 Paolon o n esigeda
suo
lettore
che
med A lungo
malvagitào sull
iustizia
di tutte le categorie di
uo
cosi
come
n o n ' spiega a lun 0 come Gesù sia
costituito
hilastèrion (strumento ’ espiazione).
Egli
piuttosto - e ne
abbiamo visto
il
perché
-
sulla
re
; il che no n
uivale,
evidentemente. alla cono
del peccato La iunzione
delle due sezioni.
anche
' loro successione,e
quella
di pre e di presenta
ustificazione
gratuita
-
per
a
ed:
-
per tutti, senza
.. 'nazione
alcuna.
Mn questa progressione
può
es
_interpretata
diversamente:
come un passaggio dall’i
.
non
sarebbe
ancora
giustizia
alla
giustizia, 0
una
trasformazione
della giustiziadivina, che
da
pu
] (chiamata allora i ra) diventerebbe misericordioso.
' .5-8 permette evidentemente di
rispondere
che
- come
pe r
i
suoi
predecessori li
amori bib
'Ci.
ustmzin
nonsono
disgiunti. Calpe:- tutti
quelli
che
- :
diffondono
l’ingiustizia.
Dio
rimane giusto:
potrebbe Egli tollerare
che
i l male
sussista
e che i
abbiano
pe r sempre
la
meglio?
M il
modo
in
cui
_>lztioola i ra (R m
LIS-3,20)
e giustificazione (3,21
dlmostra
che,
pe r lui,
la
seconda
mette
al
r iparodal
senza la giustificazione
accordata
a
tutti gratui
u ' a
divina avrebbe forse già fatto piazza
pulita
tà peccatrice Ma se,
co n
la
tradizione
biblica.
onosce cheesercitando la sua i r a Di o
non
diven
ingiusto, egliva
oltre
ed enuncia cheDiomanife
..ente la sua giustizia quando rendegiusti o giu
_
?tutti gl i uomini
peccatori.
senza privilegi
né prefe
9
numnmnmmmuuumumumum
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 49/154
renze.
La prograsîone
dnil’una all'altrasedime
si
presen
t: quindi come un
ripresa
della tradizione biblica (egiu
daica)
che vuole Andare p iù
lontano,
mako p iù
lontano,
versouna
giustizindivinachesi e
n o m i n a
in modo innu
dim, a
Suore
di tutt i .
Enuncinndo
ciò
che
cosflm:sc'
elaLam‘colnrità
del
Vange
lo, Pnnlo n o n vuole perciò dire c in (giusta) in divina
non
lu più
region
d’eseere,ma
soloricordare
lo
strumen
to
che
Dio
stesso
hatrovato
per
f m i
sfuggire
ad
essa.
Gunduulono
C’è ancor: bisogno di insistere sul modo di recedere?
Senu
imporre
una
composizione,
mn, segue
0 i diversi
indizi,
«inn-ro
stati
portad
ro iva-nente : riconoscere
nel modello retorico
que
o c rende conto del maggior
numero di fenomeni letterari. M. riconoscere che Rm :e
gue
il procedimento dei discorsi
retorici greci no n basta:
er-
importante anche sottolineare.
più
che
lesomiglinnze,
in libera
con
ln
qul.le
Proleutil imunn corniceopp-ren
temenne
formale
: genetici.
L’ittenzionealla
composizione
eminentemente renoric:di
Rm ha coni
pen-nesso
di
mpernre
un primo diflìool là,
quelli
del
a p p o r to f r : ln pmpositio principle di 1.16-17
e lo
rviluppo
che
si ritiene IAgiustifichi immediatamente,
1.184,25.
c‘e
p i em
continuità:
Piola
nrrivn a
mostrare,
senza ricuna
incoerenze e in
due tempi (ma-3.20
e
3,21
4,25),
che
la
’ustizlu divin:
raggiunge tutti gli
tannini
ullomeso
mo£,
cioè
con
Il
fede renze
le
opere
del.].-
Leg
ge. Questa e
quindi
la prima qualità
delln
giuntizin divina
lottolineata
da
Puolo
edapre-aa
dallo
giustificazione per
lamlnliedezaldilàdellacoslnnzndelsuogiudizio.della
fen-nem
con
il quale attua ln retribuzione, Dio e giusto
perché u n a
tut t i i suoisudditi
s ena
fare eccezione
alcu
nané uccerdare privilegi.
Certo,
il modo in cu i
Paolo av
v i i
il
suo
ragionlmento in
LIB-3.20
oggi
il
problem
bisogna
partire
della menzogna dell'uomo
per
mettere in
evidmza
in
verità
di
Di o
e proclamare il
Van
o
della
giustificazione gratuita? -, nu abbinnio visto
questo
punto
di
partenza
era determinato dain imperativi della
retorica.
La progressione dell’argomentazione no n ci autorizza
96
‘ a in _ l a re lealîemmzioni di Rm
LIS-3.20allo
quelle
che
le seguono in 3.214,25.Mentre.
one. Paolo
riprende
una tradizione
(giu
’ .per manifestante
mne
le implicnzioni
(sull
universalità
dell'ira). nelln seconda ripete
». -
della
'usiilicazione
pe r
lut t i
:
senza
condizio
chen o n "ce è
come
conciliareir ae
grazia.
Dovre
- ' to ritornarci
97
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Capitolo
quinto
' ypakoènpi)steòs («in
vista
dell’obbediàn
, . . , Rm 1.5,-
16.26
3,ma
no n
è
tanto quam
e
" atto "' credere … Romani lapostolo, quanto
piuttosto l'uso
frequente di
'
che
praticamente no n ricorrono o molto ra
in
altri
autori
delNT. Così,
ad esempio,il parli
» me
senza
compimento
(ho
pisteu61t,
«il
cre
. ho i pisteuontes, «i credenti 4), i numeros i ek
pi
dia pisteés°. che hanno dato luogo a un
certo nu
m d i 7 .
Tutti
questi
usisono
del
resto
in un
senso
v . cioè religiom.
, un criterio capace di indicarci come Paolo co n
la fede.
q u n t o
è cenamente quello
della qunntità;
l modello retorico, in funzione del quale, come abbiamo
visto. si
dis
iega l'argomentaziqnedi Rm.
indica
fin
dall'i-
la
dei
sintang
menzionatiqu i sopra
pem1elle
niziu,
cioè
%n
dalla pmpositio
principale di 1,16 17, l'im- ' nette. il
participio
presente («il
credente»
o «i
portanza del vocabolario della fede 1.La cosa più sempli- ) descrive
l’identità
cristiana… Se ne vedrà una
ce è
quindi
di cominciare con il vocabolario della fede, ‘ ' - «le in
lC or 14,22-24,
dove
questo
participio è
per precisare la sua estensione e le sueconnotazioni; ma
quest‘amlisi non basta: è
necessaria rolungarla
c o n l‘e
same
dell’argomentazione. in
panico
re di Rm 4 : Rm
ad
«pietas,aggettivo che indica
l’identità inversa,
*
chiunque, giudeo
::
greco. non
appartiene
ella
dei battezzati '. Il
contrasto
ho ipùtmantes/hoi
10.
passi le cu i
difficoltàsono
proverbiali, m ai n
cu i
si de- . del … interessante il
suo ;;;-pam
un
po'
linea
una
concezione del credere e della
sua
posta
in gio- , . : : : l'apostolonon sceglifidue aggettivi correla
co. . ‘ » e apistoi,ma unparticipio alla voce attiva e
1. " mubohrlo d . " .M , . ‘ ::
a t m
pia-Mds (Gal
3.5).
pmkopè kai
khan
u;pùu6 : (Fil
_. ' ohnenle ] Cox-1.2 . 4.22 (Z:): Gal3,21;
QUESTIONIDI METODO … 2, .] . ui … del NT dove r i c o r r e il lola partici
v …… Z e9,42(llecondldelll leziuneclieii ld°tlol
La
, a d , ”
p…_ “An ,39 ( mo attribuito . Plolol); m
2,1
( n n l i vedo :,
*dlf;dn)ep’nutd .7potrebbequindi ellinicamenle ripien
,6 .
dll-ll
elle diverse
espressioni di Rm in
cui appare
la
radice
pist-. nessuna
(o quasi) è di Paolo2. È vero che il sostanti
vopistis (fede) èusatoin sintagmi che n on si incontrano
. Cfr. le
quattro
ricorrenze
della
radicepir l in Rm 1,16-11. ….
m g . … “
,
2 Per : costruzionedi
p i . s z ( c o n
han"
col
dauvo
°
diverse
premizi0-
fede-.
c h .
Rm
332153331…
mi:
5,7;
o . ]
ni), :\
veda
J.
Burr.
Sanannque du languge
biblique,
Par i ;
1911,
:
J.E.
' … H] 3,
Col
2,12; mm
3,7.
Bellu,
«Themeuningloîpîslatò in theGreek New
T … .Noottsta-
. ' … din…
nencia: 11
(1937) 225-240.
Ricordiamo m c h che Paolo
n o n
utilizza ‘ ; 3,22 (33,12),c fi , | . … … .
g i ù … .
sempre queelo verbo in … tecnico (R m u,:.zz…zs; lCar 11.13), 11 4 … …,,chm:a ,…..di ZTim 3,|5.
scemufivu pisl i î . al :ingolure, è dedi-um: in ma i i casi. preceduto o … …. … ……… all'-ne ' …, di Mg d g ] .
meno
da
un a
prc
sizione…
Le
uniche
formulazioni
pmprie
di
Paolo
…. q… … …
d g …
dj { ma
…in
mm di
son:é:iàpÈi?le;b
’ci
pressione
ek msmm puf-n) di Rm “7 : Ma ce-
[ C o r
6.6;1,12.13.14…15: 10,27; 14,22 (:x)…2314;ZCor
pu : . . s ,u .1s.
98 99
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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un aggettivo. Dato che il participio
pisteudn
esprime
un'a
zione.
quella
di credere
senza
del resto precisare la sua
qualità.
l’intensità
del
desiderio che l‘accompagna enon
un
contenuto preciso.
l'identità
cristiana
si trova in
Paolo
caratterizzatada un atto,
quello
di credere.È
vero
che l’a
postolo usa altre
formule
per indicare l’essere-cristiano,
ma questa s'impone per la
sua
frequenza, e q u s t o
richie
de che vi si prestiparticolareattenzione. Ecco rollé
pos»
siamo
ancora
domandarci
perché
Bultmann
bia
comin
ciato
col
definire
la
fede
(secondo Paolo)
come
obbedien
za°.
Non
che la sua definizione
sia sbagliata
- a dire il
vero.
«obbedire»rinvia all'agit'e, il che mette in rilevol'at
to di
credere
-. ma ci domandiamo
quali siano
i
criteri
che gl i hannopermesso di ritenere
come
coranerixtica de»
cisiva eprimarie unbinomio (obbedienza/fede) che I p p a
re solo due volte. e unicamente in Rm(1,5; 16,19). Si
ri»
eponderà forse che questa lettera costituisce il
cuore
del
Vangelo paolino e che il binomio in questione
trae
da ciò
la
sua
forza, oppure che
l’ecpreseione
«obbedienzndella
fede» eformulazioni nnaloghe (R m 10,l610; 15,18;
ZCor
HLS-6) sono tipicamente paoline, che
esprimono
inoltre
lo
scopo delsuo upostolato.
Ammettiamolo, ma
no n
e
me
todologicamente
corretto
valorizzare
un
sintagma
senza
averlo
prime
confrontato o
paragonato
con
altri.
Ora.
pe r
l’atto
di
credere,
eil participio
presente
che
domina.
Resta
evidentemente da determinarne il valore.
Quanto all'espressione «dalla/per la fede»,
essa indica
un’insistenzanetta e
continua
sulla
fede come
condizione
necessaria e sufficiente della giustificazione. È evidente
mente
a
questo
proposito che
gl i
esegeti
collagene
la fede
all'assoluta gratuità e premura
divina“
e In oppongono
9 Cfr. Theologie,
pp…315-317. 11inn on
eneil primo
cfi-.
saw.
Schlnl
ter, Glaube und Gehonmn (Beitrlge 1. Ffirdemng chnìt. Theol.) 1901,
pp.
31-45 - né l'ultimo .d Avere
.Benunn
ciò.Ma, . torndi ripetizione,
un'idea poco
o
pe r nulle
fond»:
divenu u n: verità
infallibile.
Cfr.
H.
Soldier: .; n o to
che,
mondo Paolo, il
fede
è mpmttumz obbedienux
(Die
Zeit
derKimhe,
218;
conivo
mio).
Sulle
difiooltà
sollevuedal
voca
bolario
dell'obbedicnu in
Feola,cfr.
.vN.Aletti.
«Denton-lliapostolique
Î;gPéu;l.3îhéofl ri e et
pntiquen,
in A. Vanhoye(ed.).L’ildePoul,
Lowen
, 0- l.
'
Que-no
vemeuo
mexitl
in
nostra
:umzlone,
perché
in
eu o
e
chiara
l‘equivalenza
t r a credere
e
obbedire.
“ Cfi…il
modo
in
cui
Paolo collega
pislìs
:
chan :
in Rm3,14;4,4.15. Su
questopunt o si ved. DJ . Douzhty. «The Priority ofChuù-.
100
della Leggell. Non
è
necessario
soffermarcisu
‘ p u n t o già molte volte rilevato, sen on per notare
: sfocato l'aspetto
umano
di
_
iliare
la nozione
- ma e
d.
noncompimento,
del momento che ob
uuplicauna
richiesta, unobbligo dasoddisfare. da
. , ? Nonci viene
fornito alcun
precisazione.
'
formule
pm ine il participio m e n t ee i
sintagmi
‘ ‘o_nali- bann]oaun'altraparticolarità.
Sli sarà
forse
0 poi. fi'equente presenza del’a attivo
in
singolare e al plurale) o di una formulagghe in
versalità: «tutti i
credenti»
“. «Dio
che giustifica
-
mne
per In
fede
el'incirconcisionepe r le
fede»
30), ecc. Unito di
fede
n o n m e t t e eccezioni:
tur
differenza di stato
sociale
(schiavo/libero),
fisico
alfemminn) e soprat tut to religion (giudeo/
o).
«-
credere, poiché
vi
sono
invitati.
L’atto
di
fili
lltezzn,
eleva
veramente
tutti
quelli
che
lo
deside
m.lla stessa dignità di figli. di eredi, ecc. 15. Questo
e molto sottolineato in Rm: la
fede non
èo
non
è
. cantieristica specificamentegiudaica
-' ola-ità del verbo credere, alla
voce
attiv
one « c p m
ddl :
Legge: disigna l e0 '
hi::redalla
I:
enon._wme life:-nu
l. .
Gaston.
|: upèr’Îltla
legge
le K
p u m …
… genitivo
cfr.
mt
Iovnh
( V … 1931)
100
l
.
erige
il contesto
la
e
molle
l'uno
ebnioo,
come
ricorda
?.
Grelot,
«Lee
oeuwes
dela
. de 40 394
398)»,Ra o63
(1994) mm…
.
pp…
31e317.Mm
cosi
il
termine
- '
mg., che
Bult
7
m b . .
…
q1flànel
semo p)orticolue di - … einer
(com un .
. ,22;10,4.11.Ugullmmle,
G l ]
3.26;
ITS
1,7;
2Ts
l , 0 .
fede
di …. cfi'. A.von Dobbeler, Glaube ul.: Tull
:anamiwhe
G'l0ldlagen da
paulinivchm Thmhl
986.
, «: .. lhl‘d
EkklznbhzgigdesGlauhau,l‘fibingenl
|V._m
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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di
quando
abbiamo creduto (episteusamen):
16.
L'apostolo
vuole
forse
dire che o r a n o n crediamo più e che l’atto di
credere
sia
stato puntuale? Certamente no ”. Questo an
drebbe
contro
il suo
utilizzo
frequente del articipio
pre
sente pe r designare i c rist iani , e contro
ciri
passi che,
come Rm
15,13,
parlano chiaramente di
una
creacim nel
la fede: «il
Di o
della speranza vi colmi di
ognigioia
e
pace
nel credere» “. Se da una parte l'atto di credete si applica
al
tempo
dell'annuncio,
dell'evangelizzazione.
dall'altra
non
si
riduce
ad
esso.
Nonostante
tutto, questa
continuità
espmsa dall'utilizzo dello stesso verbo
pisteuein
in tempi
e modi diversi n o n dice nulla cima l'attodi credere in se
stesso. Dobbiamo riconoscere
qui
la laconicità dell'apo
stolo, r ima di cercarne le ragioni.
Segn ' o infine
un‘altra
particolarità
della pistis
paoli
noin Rm- maanche nellealtre lettere esulla quale gli
esegeti restano in genere
più
discreti: si
usa sia
Dio
che per
l'uomo.
Nonè dunque unicamente
atto
uomo:
si percepisce qui
nuovamente
la
debolezza
della posizione
di Eultmann,
ger
il quale la
pistt's
divina n o n entra per
niente in ciò c e egli chiama «struttura della pistisn.
Cer
to, Paolo n o n fa mai di Di o i l soggetto diretto del verbo
pisteuein
- se
non
mediante
il
paesivo
,
ci ò
nondimeno,
utilizzando lo
stesso sostantivo pe r
l’unoe l'altro
partner.
vuole
chiaramente indicare la
parentela dei due
atteggia
menti e la reciprocità della relazione, cosa che Rm 3,3
manifesta a suo
modo, opponendo
l’apistia
umana
ella
pi
stis divina. relazioneche le traduzioni
esprimono
unani
memente
c o n l’aiuto del vocabolario dell’infedeltà e della
fedeltà, mentre la stessa parola
«pistia
in km 4,20
viene
tradotta
con «non
credenza»,
«dubbio». D’altra parte
no
tiamo per inciso che sarebbe meglio tradurre Rm 3,2 3
cosi,
per rispettarne la logica: «ad essi sono
state
afiìdate
le rivelazioni di Dio. Che dunque? Sealcuni no n hanno
creduto,
la loro incredulità annullerà la fiducia di Dio?».
«Fiducia»
di
Dio, erché Di o
ha«affidato....Main
nessun
passo
l‘apostolo clice
quali
tratti
la
pisth
divina
ha in
co
“ Si veda anche lCor 3,5; 15.2.ll.
" si tratta senza dubbio di un aon-isto incoativo.
" Ufimente.2Cor 10,15
(«nellnsperanza
defl'aecrmimenxo della
vo
stra -) , lTs 3,10 ( « c o m p … ciò che manca alla vostra fede»), B f
1,13.
102
lMÎmnvmhmmwmv … “
con
la pistis umana: fedeltà? fiducia? gratui ?19
__
umane
sono una risposta
allap;stis divina,
che
af»
’_
fotto
che
essa
e necessaria (e sufficiente)alla
gene
esia.sesiseguebenellm3
lafedeel'
cre
suaparola. la sua promessa.la sua
volontà.
cce.
vtira le
du]oi
gut;isè(quellî1dell’uomo equella di
-
ene esp
c i ta :
passi
' e
però
rintracciarlo,
: Rm 10,pss
2":
la
parola
di
fede
è il kexygma.
Cre
‘ une
pere]?
solo la risposta umana alla parola divi
è a(:]onoscere
mediante
l’
tempo stessoparola di
glalr;la
umana, «parola
di
fede»
in tutte le
sua di
- breve Percorso
attraverso
il vocabolario della
.
lst-. p o s s i a m o
tran-e
alcune
utili conclusioni
per
v
credere
cosi
con-w
si
pu ò
comprendere in
Rm.
])
credere definisce (ma
no n
in
modo
esaustivo)
dano;
2) lta
una dimensione
universale.
per
mere cosa di tut t i
senza
eccezione
alcuna;
3) l'a
non descnve la crescita nella
fede;
insiste piutto
dell'easere-giustificato;4) la fede, che erisposta al
suscita
anche la lamazione: l'attodi credere
che
buona
nove
:: proclamata. parola
stessa
di
lll
fede è desentta come una
struttura
relazionale
; implicato Dio.
famiglie di vocaboli
pjsteuein e i vocaboli dalla stessa radice no n de
- in modoesaustivo
l’atto
di
credere; del resto
non
ulla.
sullaconvinzione
che
anima il
credente.
Pao
dei lernumperquesto? In
lu i
si
troverà
effettiva
nlmni. come
ld
… ; … DJ .
Doughty,
ma:
mm of
ak…hgerolachegnegliodeucxivequuurdnzionerecuîro
el‘lìenchuuuputlx.
luchelCor4,lî.
.… ' OrigixuofChùtùnFaith.4nl ' .
50-55 e 106-142. lonahneo' mche”7:i"L
_ @@_ÈÈMWHMMW(eHWM-
umwilumnmuno'rdanodlîllecheildesun' l lo re(Dio)e
. . .] . _
« chlamamndiventnreatunvollamzldo. “ “ h “ … un
103
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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mente
un campo lessicaledella convinzione
(convincere
/
essere
convinto o meno)
con
peithò (soprattuttoal perfetto
attivo e passivo:
pepoitha,
pepeismai) e i termini di
uguale
radice22, ma. chiaramente, l’uso
no n
è specifico, almeno
in
Rm. Inoltre
l’apostolo
n o n mette
mi in parallelo le
fa
migliept'steuein
epeithò/peithomai.
Una sola volta,
in Rm
4.21. l’atto
di
credere
è
qualificato
al
livello
dell'atteggia
mento interiore: «[Abramo]
no n
fu diviso dnll’incredulità
(uu
diekn'thè
tè
apt'stia)
mafu
fortificato
nella/dalla
fede
(tè
pistei),
rendendo
gloria
a
Di o
e pienamente
convinto
(piè
mphrètheis) che...». Al di
fuori
di questo passo,
quindi,
Paolo non insiste sulla
disposizione
interiore
di fede. Cer
cheremo di percepirne le rngioni nella nostra analisi di
Rm 4.
Fede in
Cristo
a fedeltà di ( : r/sto?
Quando
in Rm
3.21-ZZa
Paolo riprende, : ificundoli, i
termini di Lib-17, la pmpasitio p rinc i e, aggiunge al
sostantivo «fede»
un
nome come
complemento,
che,
in
principio,
dovrebbe
permettere
al
lettore
di preciearne il
senso; maè tutt’altro che evidente. Coso intendere per
pi
stis
Christou:
fede
in
Cristo
o
fedeltà
di
Cristo?
"
L. Geston, basandosi sull‘uso in vigore nel
giudaismo
elle
nistico
del tempo, penso
che
sidebba tradurre «fedeltà di
Cristo»
24.
Masi tratta di
una
soluzione un
po' troppo
fret
tolosa. In nessun casoci si deve credere untorizznti : tra
"Il
uhuh (mn…imitèfirdufktg
285)1,15:
3‘;
8%2;
10ì1'
Eflà,lZ;
F" ,4zugualxnente m i , ,… lm , :
11.30.31;15,31), apeilha'a (R m 11.30.32:Ef 2,2; 5,6). Omm ai puòvede
re
hull
mente,
gl i ultimi tre termini
compiono
q u a l euclulvlmente in
im…
" l p u s idiacuui l o t t o i
seguenti:
Rm3.22.26;Fl13.9; 33,12. Per
un o
mw quaesttoni:
recente,
cfr.
M.D.
Hooker.
«Pime
chr-imm.
N I S
35
(1959) 321-342.
“ Poul and the Totuh, Vmoouver
1987.
Alla fine del volume l'attore
preeenuunatrnduzlouedtkueG-l,hmelericonenzedipùstitwno
tradotte uniformemente
con
« [ede l tb : fedeltà di Dio.di G r i m di Abu
mo. nn…. 12i ' m …dichinruuennmuzìtermini: «Ingiusteundel
lamduxionepisltslàout‘hrùrnuoon'SedeofedeltàleesùCristn'e
sun
gu suficlentemonte
f o n d a ; perehé s i : neoeeurio rint1rnud so
pm…
104
questo modo senza
aver
prima fatto
un a
ricerca
ca seria.
Del resto,
la ricerca linguistica
n o n
può
fornire u na
rispoma
vincolante. perché ci sono al
argomenti
in
favore
dell’uno o dell'altro geni
'
.In
alcuni paesi del NT, e di Paolo in particolare, il
che
segue
il somu'vopt'stis( chiaramente ogget
‘ . e in altri soggett ivo” .E dato che la scelta avviene
in
funzione del contesto
prossimo,
gli esegeti n on
mancato
di interrogare Rm 3-4
pe r
cerca-vi
gl i
i n.
possano appoggiare l’uno o l’altrosignificato.
' ' di Grillo?
in
freeean
in modo esauriente
gl i
argomenti in
de genitivosoggettivo (fedeltà di Cristo) ". Il eon
‘cioè Rm3 4 hvorirebbero questo genitivo, per
“ volte in cui i l sostant ivo
pistis
è seguito dauna
quest‘ultimo e toggettivo:
loro incredulità pu ò forse lnnullnre la fedeltà di Dio?
£ede
del
nonno
padre
Alu-uno
(-diaeendenza) che
deriva delle
fede di Alunno.
w-to
vieta
ugualmente
che
si faccia di Gesù Cristo
_ …
della
fede:
colui
al quale, in Rm 4,
Abramo
di
ma
fiducia
e
Dio,
e Diosoltanto (4,3), il Dioche in
- - to Gesù il
Signore
e in cu i
ancheno i
cristiani cr e
(4,24). Inoltre. lggiungeHays. seil genitivo di
3.22
' | get t ivo (fede in Gesù
Cristo),
il einmgm: «per
tutti
avrebbe
l'un'n
di una rldondnnzo. Bisognereb
indurre
cosi la parte
finale
dellnpmposi o:
tadiDioperlafedeinGesùCristopet-tum'i
hmnonmnml.llumometm.-hjunificltionpnrllfoldu
‘ .
Sc£sp
39
(1987)
8l-92 :
MD . Hooker.
-Pinia Chilton»
I l : 11,22:Ga1
2.15
(per il
milelismo
m pisti.t Christ… e i»
d:
Chruz
3131112…(… in
o … )
(:.-mm; ru 1,27,m 3,f3;
-4'.12Ît6;'Aé 13.10.
thys. m a w .nflesus
Christ.
cm CA 1953,p.171 .
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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credenti»;
ma,
in Rm e in
tutte
le altre lettere paolina,
«credere in
GesùCristo»
equivale a «esserecredente» Allo
stesso modo, sempre nell'ipotesi di un genitivo oggettivo,
cosa
significherebbe il
sintagma
«fede in Gesù» di R…
3,26? Infatti non crediamo nell'uomo
Gesù
ma nel
Cristo
risorto,
Signore del cielo
e
della terra…
Al contrar io , se i l
genitivo
è
soggettivo,
l'espressione
pistis Ièsou
ne guada
gna in forza: la giustizia divina ha potuto manifestarsi de
finitivamente
proprio
pe r
l'obbedienza
e la
fedeltà
del
Gesù terreno.
Con Rm 5,12-21, Hays e tutt i
coloro che
optano
pe r
il ge
nitivo oggettivo avrebbero potuto
trovare
un
argomento
supplementare a loro favore poiché questo
passo
sembra
sviluppare la formula cristologica di 3,221: e mettere in ri
lievo la fedeltà di Cr isto, L'argomento
può
tuttavia r itor
cersi facilmente, perché,
p u r
supponendo
che
5,12-21
sia
un'espansione delle formule di 3,22,26 cosa
che
non
sembra
come mai
in
5,12-21 Paolo
n o n le riprende
più,
opponendo la pislis di
Cristo
all'apistt'a di
Adamo? Ma,
si
replicherà, l'obbedienza non equivale forse alla fedeltà?
L'obiezione
non regge,
perché sePaolo avesse voluto mo »
strare
come
la
pistis
di
Dio
di
Cristo
abbia
preso
l’aspetto
delle
fedeltà di Gesù,
n on avrebbe mancato
di
farlo ripren
dendo lo stesso sostantivo pistis. Del resto. in Rm 3,21-22
egli no n
oppone
la Leggee la fedeltà di Cristo mala
Legge
e la fede, e quando
oppone
l’agire obbediente ” di
Cristo,
lo
oppone
a un altro agire, quello di Adamo. Aggiungiamo
che,
nonostante le osservazioni di
Hays
e
altri
29, il
conte
sto si oppone all'interpretazione della pistis Christou
come fedeltà: in Rm3,21-4,25 l'apostolon on insistesull'a
gire (o sulle disposizioni
interiori)
di Cristo, ma su quello
di Di o esulle sue motivazioni 31…
2°
Questo
aggettivo è da preferirsi a «fedele», perché
pista:
è
assente
in
Rm
’" Si vedano
nella
bibliografia alla
fine
del volume, i lavori di Howard
(19743,Hultgren,LT.
Johnson,
D'Rourke. Ramoroson
(1987)
e Williams
(1986.
“
Cfr.
Rm
3,25a (Dio,
soggetto
del verbo
prozthflo, «predisposex); 4,24
(Dio soggetto
del participio eget'nmm, «che
ha risuscitato»);
4,25 (Gesù
sagge…) del passivo
pamiothè,
-f u
c on se gn at o s i confronti c o n
Gal
2,20:
«mi
ha a m a t o e ha consegnato se stesso.. .
106
. in Gesù Cristo?
v …
itivo
è
quindi
oggettivo (fede in Gesù Cristo),
come
{Gal 2,16? 32È possibile; ma n o n sarebbe stato
p i ù
sern
far
seguire il
sostantivo
da
un a
preposizione 33in
- - daindicarechiaramente
che
Gesù Cristo è l'oggetto
fede?
E se fosse la fede in Cristo, ed essa soltanto, a
' ar e la giustificazione,
Paolo dovrebbe mostrare
. lo
stesso
Abramo
fu giustificato
per avere
già
creduto
' esù Cristo. Ma nientedi tut to questo in Rm 4, come
mo. Infine, un genitivo oggettivo renderebbe la for
pisth èsau p iù
oscura, come sottolineava Hays.
lo darebbe infat ti l’impressione di insistere sulla «fede
‘ :Gesù
prepasquale»,
mentre il seguito dell'argomenta
, che dovrebbe darne la
ragione,
non dice nulla
hé
dunque
un genitivo? Una
prima
ragione,che no n
è
, ci viene fornita
dal modello
retorico.In 3,21-22a
nu di specificazione netta è dovuta al fatto che,
abbiamo già notato, leaffermazionidelle
propositio
restano spesso
incoative o implicite: solo nelcorso del
. onamento che segue arrivano le precisazioni. E il no
' -
passo
lo
conferma:
il
corpo
dell'argomentazione
pe r
di determinare lasfumatura propria deidue genitivi
tou
e lèsou.
vo di qualificazione
do
conto
del contesto, è quindi
difficile
che le
for
di
3,22a
e 3.26 descrivano la
fedeltà
di
Cristo
o
chino l'oggetto della fede. Ci ò che Paolo vuole
Hays,Faithof l a u s Christ,questogenitivo èugualmente soggetti
,
come
ha notato J. Barclay.Gbcyi'ng the
mm.
A
Study ofPaul'x
. - inGahl ians ,
Edinburgh
1988,
p. 78:
«Hays
non riesce
a
spiegare
‘one m i a
fedeltà
di Cristo a D io e l a
fede
in Cristo del cristiano;
’ . in obbligato a prendere la fede di Abramo
come
prototipo della
- di
Cristo,
nonostanteil …ha: (“com-:”;
'allo
stesso modo di ’ ) di
3,6 che collega la fede dei Galati a
quella
di Abramon. Per la storia
'Imzrpletzzione,si veda il commentario di R.Y.K.
Fung,
The Epistle
Gulatians, Grand Rapids 1988,
pp .
114-115.
Col 2,5 ( co n
ds) ;
Gal 3,27
(con en);
[ T s 1,8
… ) ;
in al tr i passi
. t
20,21
(eis ,
24,24
(eis):
26,18 (eis),
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uprimere con queste espressioni al
genitivo
è il legame
ormli
essenziale che intrattengono la fede in Dio e
l evenv
to
GesùCristo.
Da
quando Gesù
è vissuto, e
mo r t o
e
r i se r
to,
il
credere non
può
che
definirsi
che come credere
in
Dio
che
giustifica pe r
grazia
attraverso
Gesù Cristo
(cfr.
4,25b). Pertanto
la
fede
è
or a
inseparabile da
questo even
to
perché
c o n esso si è manifestata la giustizia sovrana di
Dio. In breve, Chn .stou e Iésou sono
genitivi
di qualifica
zione.
del
resto
di difficile traduzione in italiano: «fede
nel
Dio che si èdefinitivamente
manifestato
in Gesù», o
anche
«fede nel
Dio
che ha perdonato in
GesùCristo».
Si
può
comprendere
perciò perché
l apostolo
aggiunge
un
genitivo in 3,222 e 3,26. L ambiguità semantica che essi
favoriscono permette di indicare la coloritura definitiva
mente cristologicadella
fede,
senza
precisare
oltre
misura
le sue dimensioni soggettiva e oggettiva, perché l argo
mentazione di Rm 3,21-4,25 non ne habisogno.
2. L attodi
ender .
in Rm4
Come
tale,
l‘atto
di credere -
inteso
come
quello
che
co»
stituisce l’identità religiosa - non è determinato neces
sariamente
dal
suo
contenuto
cristologico
34. Qui sta
quin
di il paradosso:da una parte
esso
permettea Paolo di
defi
nire
l essere-cristiano, ma
dall altro non indica
la
novità
cristiana, dal momento che è rintracciabile fin dall’inizio
della
storia della salvezza. Questo è il motivo
pe r
cui lo
studieremo in Rm4.dove
ragionesupplementare -
l’atto
di credere di Abramo
viene
trattato a
lungo ancora prima
che si conosca ciò in
cu i
egli aveva creduto.Vedo
po i
una
terza ragione
per
scegliere Rm 4: Paolo vuole proprio di
mostrare li
che
l esempio di Abramo sia normativo, nel
senso che ciò che viene detto di lu ivale
pe r
tutti i credenti.
non
soltanto in considerazione delle
conseguenze
di
que
s to at to
di fede
per così
dire originale, ma del suo
stesso
atteggiamento…
“ Ho già parlato sopra di «buona novella-: la promessa ad Abramo è
buona novella senza che il suo
contenuto sia
pe r
questo
esplicitamente
cristologica. Vangelo nel senso specifico
dei
cristiani.
108
PHETAZIONEPAOLINA DI GEN
15,6
:
ioni
dell’esegesidi Paolo
fuori di Rm10,dove il testo va,
per
tappe, dall‘invio
aggeri all adesione di
fede.
Rm 4 e forse il testo
- di piùdell attodi
credere.
Il
capitolo
si
inserisce
..ente nell insieme dell argomentazione
paolina,
un a
pmbalio
che ha la funzione di confermare la
,opmpositio di Rm 3,21-22a
sulla
giustificazione
pe r
fede senza leoperedella Legge:la Scritturamostra
stato
sempre
così. Questo
argomento di
autorità
e,
«demen te ,essenziale e tutto dipende dalmodo in cui
, fatto i l r i co rsoa
Gen 15,6.
L atto di fede di Abramo
viene
quindi menzionato in se
stesso,
ma solo in
»-- verifica le affermazioni di 3,28 -
che riprendono
di 3,21-22a. Tuttavia esso prende consistenza sotto
occhi man
mano
che
avanziamo
nel capitolo.
in , cioè in
4,1
8,
serve a illustrare le
forti opposi
dcl.laproposilio (3,21-22; cfr. 3,28):
«Chino n
compie un opera
,, (= il credznlc) .
«dario»
=«come
un dovuto»
«fede-
=
«per
grazia»
v
-chi
compie un opera.
fede è associata
alla
grazia: definisce perfino l econo
della grazia l atto di credere no nha
nulla
di .“ obbli
che
darebbe dirit to
allagiustificazione o alla
r i c o m p e n
Sono punti ben
noti , ma è imponente
vedere bene
la
v in gioco del ricorso a Gen 15,6. Paolo deve infatti
: e
che
da
sempre
la giustificazioneè
accordata pe r
-e .
Ora, il
pr imo testo
diacronicamente,
nel
tessuto
‘ o del racconto biblico che può invocare grazie alle
‘ rrenze dei termini «credere» (pistzuein) e «giustizia»
synè) è proprio
quello che
il giudaismo
del tempo
: sotto silenzio, preferendo ad esso Gen 22, in c u i
la giustificazione come
ricompensa
accordata alla [ e
d di
Abramo,
vi si
possono
facilmente
individuare le
v d i una tradizione che aveva
portato
p r o g r e s s i v a
…te a
pensare
che la giustizia del patriarca veniva so
tt o dalla sua obbedienza nella
prova
35…
Cfr
Ge n 22,16-18.
Su
questo
pun ln si
veda
D. Lulu-mann,«Pislis im
- », ZNW 64 (1973) 19 38;1.D.G. Dunn,
«Some
EcumentcalR:
109
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L’esegesigiudaica a quella di Paolo
Tuttavia
bisogna
riconoscere che nella sua ripresa rabbi
nica
questa lettura
sembra avere dalla
sua il
testo,
poiché,
secondo
Gen
15,1, cioè
appena
prima del
passo
citato da
Paolo
in Rm 4, Dio si rivolge al
patriarca
parlandogli di
ricompensa (misthos).
Come pu ò l'apostolo arrivare
a
di'
mostrare che fede e ricompensa si oppongono? Attraverso
una
gazerah
shawuh
35.
Giocando
sulla
presenza
del verbo logizesthai («contare…
alla
voce
media, o
«essere
contato», al passivo) in Gen
15,6 e in
Sal
31,1-2 (LXX), Paolo intende dimostrare che
l'atto di credere «econtato», «accreditato» come giustizia,
senza
tuttavia
essere considerato un'opera buona che e
gerebbe una
retribuzione
divina positiva.
una dovuta
ri»
compensa.
La giustificazione «per la fede»
equivale
allora
a un favore, è gratuita,
data
a titolo di grazia. Ma per mo
strare questo, l'apostolo deve
trovare
un passo
biblico che
gli permetta di confermare la
sua
interpretazione di Gen
15,6. Sal 31,1-2 (LXX) fa perfettamenteal caso
perchè
di
chiara che il
perdono divino
e sempre un atto gratu ito,
un'iniziativaall'indirizzo
del
peccatore
incapace
di
far
va
lere
le
proprie buone opere.
Grazie
alla
presenza
dello
stesso
verbo
logizesthai, i
due passi
possono
quindi
essere
messi
a confronto 37:
flectiom
nn Romans4n, in AKSl/M-Thyaleim (Fs. Archbisllop Methodios
of'l‘hyuteira) Atena 1985.
pp.
423 426; A.
vo n
Dobbeler,
Glnube,
pp .
l l o
125 e 137. 1
testi p i ù
citati
sono Si r
44,19-21;
[ M a c
2,52;
Giub
17 15;
18,14-16; 19,8 9; Testamento di Abramo 1,5. l commentar i abb nr
sistonosul legame tr a
fedeltà-nelIa-prove e
ricompensa;
si
vedano
a que
sto proposito le osservazionidi A.
v o n
Dobbeler, c l … ,
pp .
119-122.
3° Letteralmente,
«principio equivalente».
E una delle regole
giudaiche
(attribuita
a
Hi l le l )
di interpretazione della Scrittura. Due diversi passi
delle
Scritture
(inizialmente il principio
valeva soltanto
pe r
due
p a s s i
della
Torah,
m a f u po i esteso ai
Profeti
e agli Scritti) aventiun a o p iù
termini comunipossonoessere interpretati l'unocon l'altro. Per
maggior
ri informazioni, si veda H. Strack - G. Stemberger, Introduct ion au
Tul
mudezau Midrash, Paris 1986,
pp .
40s; e l'indice dei termini tecnici.
infra,p.
270.
”
Per
facilitare il
confronto. traduco
il
passivo
elngislhè
di Rm
4,3
oon
un
attivo
aggiungendo il
soggetto
implicito:
«Dion.
110
Sa l3 l , l Z *Rm 4,7»8 Gm15,6=Rm4,3
DlD
(Dio)
n on
tiene c o n t o tiene
conto
del
peccato
del -credere»
uomo=beato.
giustificato di Abramo= giustificato
èil legame
logico che
permette aPaolodi interpreta»
Gen 15,6
con l'aiuto del
Sal 31?
Seperdonare equlvale
‘ tifica.re, eseperdonareè un effetto
dalla
gratuità
dl
allora
lo è
anche
la giustificazione; e
quando
Gen
. dice che il fatto di credere fu
contato
ad Abramo
- giustizia, indica co n ciò che questa giustificazione è
"ta sotto ogni aspetto. La fede non è quindi un opera
richieda
un a
retribuzione proponionata,
un a r i c o m
=un salario.
uh
shawah
permette
cosi
di
separare
l’atto di cre
' . ela retribuzionedivina che si
suppone
debba sanzio
necessariamente. Ma il
Sal
31,1-2
conferma
l'inter
‘
‘one
di Paolo a un
altro
livello. lni'attiquando
Abra
predette nella
promessa divine, ere ancora incirconcl
,
pertanto. pagano,
peccalore,
come dicono gli ebrei.
E
0 fu giustificato
per grazia
quando
era
marcon
. significa
che
la giustificazione
divina
SIè
esercitata.
' dall'inizio,
senza
le
opere
della
Legge;
in breve,
senza
gge Abramo può
così
diventare il padre di
tutti
i
cre
,
circoncisi
e incirconcisi;
essendo
egli statoglustl
7
per
la
sua
fede,
no n
pe r la
sua
fedeltà
alla
Legge ‘
alla
no n
era
ancora
soggetto, in quanto incirconclso
,
lo sono allo stesso modo.
Tutti, cioè
anche e soprat
- quelli che no n possonopresentarsidavanti a Dio co n
“loro fedeltà. la loro obbedienza ai comandamenn della
e, qu indi gl i incirconcisi n o n si dimentichi l'allusl Î
fatta ad essi in Rm 4.9
, considerati dai circonclsl
‘ v l e uomini
perduti
o in
vista
di esserlo.
, B p r om es s a
la situazione di Abramo
sia
tipica,
che valga per i cre
". -' di tutti i tempi .circoncisi e incirconcisi,n on va
però
se. In realtà, a questo punto
della
sua argomentazione
l l l
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(Rm 4,13-18), Paolo affronta un'altra obiezione:
p u r
a n t
mettendo che Abramo sia
stato giustificato nell'incircow
cisione,
ci ò
non
vale
forse pe r lu isoltanto?
Non
è
egli l'ec
cezione che
conferma la regola? Infatti,
dal
mo me n t o
che
i suoi discendentihannodovuto
farsi
circoncidere
pe r
ap
partenere al popolo della
promessa,
la giustificazione n o n
si
ottiene
forse
unicamente
all’interno
del sistema dell’al
leanzaedella
Legge?
Paolo deve
perciò
dimostrare che la
Legge
non
haaffattomodificato il
modo
in
cu i
si
realizza
la promessa.
Lascio
al
lettore
il
compito
di
seguire
il ….
gionamento
dell'apostolo in 4,13-18, perché è meno di?
ficile. limitandomia
rilevare
soltanto la dimensionecollet
tiva della
fede.
‘
Km 4 sottolinea infatti questa dimensione di un atto che
non èsoltanto una relazione t r aD io eogni individuo.Cree
dere fa entrare in
una
storia che risale all'inizio. Rm4
smentisce cosi categoricamente tutto quanto si è arrivato
a dire sul modo in cui l'apostolo
concepisce
la fede. E
nota infatti
la posizionedi un Huber,
pe r
il quale la pisris L‘
una creazione paolina,basata su presupposti
greci,
deter»
minata interamente
dal
suo contenuto
kerigmatico
(Gesù
mortoer isorto)e
del tutto
opposta
allaemuna
biblica, che
sarebbe
una
fede
essenzialmente
storica,
basata sulle
grandi
esperienze
del passato, fede individuale
radicata
in
quella
di un
popolo
33.
Queste
descrizioniun
po' caricatu
rali hanno avuto almeno un effetto positivo,
quello
di
ob
bligare
i
cristiani
a verificare la loro presentazione non
meno
caricaturaledella fede giudaica, enon èun risultato
di poco conto.
Ladimensione dell’atto di credere
Rm 4 pe rm e tt e d i spiegare perché
Paolo resti
così
discreto
sull’atto di credere
come
disposizione interiore: tut to
ciò
“ M.
Buber,
«Zwei Glaubenweisen- (1950), in Werke |
(Munchen-Hei
delberg
1962), soprattutto pp. 779-781. Si veda la ris
si a
di E.
Lohse,
«EmmaundPislisn,ZN'W 68(1977) 147-163. LepamÈebmichemn
emuna sono
della stesse radice: denotano la
piena
fiducia eil
pienocon
senso alla
purola
divina.
112
bhevalorizzare i
meriti.
la costanza, in breve le
>del credente,
viene
dimenticato. Masubito si
pre
due interrogativi. Se
ogni aspetto
morale o psico
«vviene scartato pe r i motivi cheabbiamo menziona
la reazione di Paolo in rapporto all’esegesi del
.
cosa
rimane
allora
dell’attodi
credere?
Nondiven
p e r
questo evanescente? Se
inoltre l'atto
di
crede
… è espressione della fedeltà, come
può
l'apostolo,
[ t e s s a
lettem.
parlare
di «obbedienza»
della
fede?
Paolo,all'inizioe
alla
fine diRm39,
parli
di
obbedien
fede, in partesi spiega con l'opposizionedi cui ha
. . . menzione. cioè quella t r a opere della-Legge e
(cfr. anche Rm 9.32; 10.15); Paolo gioca evidente
, come bendimostra Rm 10.16,sul rapporto
etimo
‘
esistente
t r a hypakouein
(obbedire)
e akouein
nre). ma certamente
anche
sul fatto
che
i LXX tr a
… il verbo ebraico
shama'
co n l’unoo l‘altro
verbo
: l'obbedienza, legata
all’ascolto,
può
così
essere se
'
dalla
Legge,
dal
«fare» (R m
10,5) che essa esige.
e
alla sola fede. «obbedire»
per
Paolo
implica
un atteggiamento di
ascolto.un'attenzione
cordia
_
voce
dell’altro.
anchealla
sua
parola.
in
quanto
essa
ne un desiderio.
non
in
primo luogo
o
soltanto
un
. Da questo pun to di vista. quindi. si spiega molto
il
legame
stabilito dell'apostolo t r a fede e
obbedien«
Rm4il r appo r t oascoltare/obbedire
(akouein/hypa
i l ) non viene definito, non p di
quanto
lo
sia
la r i
a
una qualsiasi
autogiustificazione o
autocompi
. a
cosa
rinunciare quandonon si ha (ancora) nul
. che Paolo sottolinea eil legame t r a fede e identità.
' in Gen 15,6Abramo crede,
riceve
lapropria iden
- r l pmbahilmcnle nola to che il sintagma
hypaknè pisteds (obbe«
della
fede)
uppare
nell'mrdium
(1,5)
e nella
pmra r i o
(16,25)
di
' ..
un a
buona
retorica
questo
significa
che
si
t r a m
di un
terna
‘ . ne lcorpo della lettera.Questa conferma,
fino
a un c em
pun
l|fenluzioni
di un Bultmann.Cfr. G. Segalla. «I. nbbedienzadi
'.
LS;
16.26)
tema
dd l: Lettera ai Romani?»,RivB 36 (1988)
Z.Similmenlc.il rifiutodi
andere
in
Gesù Cristo
ruò
essere qua»
daPaolo D o m e disobbedienza
(Rm 11,30 31),
ne
senso che non
in GesùCristo equivalea
rifiutare
il
disegno salvifica
:
quindi
la
i r di
Dio:
disobbedire.
113
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màdi
padre
e:al
tempo 515550. quella dei
51101
discenden» scelta possibile
dell'incredulità,
del dubbio. L’apostolo
ti , dei
figli
futuri. La sua identità e la nostra si esprimono .…idera 50 - .
- , .
nello stesso
atto
dicredere.
Ecco
perché Paolo n o n privi- -n le sue nîrîîif;l‘îtî° : ;?Èèfiîìg'g:g:à?
dlllcredere,
legia, come alm“,
il
Cammino lungo
e
sempre
da ricomin» v udito
della situazione
di Abramo
Elle
pennestltle
i:sp=tzll)
ciare dell'atto
di
fede,
mo r invia all’origine,
come
a una «
modo
di
descrivere allo stato pui ) l’ano
d' fidu
'q_
d
fecondità che ci precede. E la fede che ci ha generati ed è parte la vecchiaia del patriarca la stenhtà
diuSa4
a
grazie adessa
che
siamo ci ò che siamo: epe r «feden
dnb»
altra u n a
promessa
folle
quella
di un a numerosissîfîîa’
biamo
sì intendere
quella
di
Abramo,
ma
anche
la
nos t ra ,
. » endenza. La
scelta
del
patriarca
fu
quella
di abbando
poiché
l'atto
di
credere
ci da un’ascendenza,ci
ricollega
a i
all'apparente
follia
di
Dio,
a
un a
parola
che
sembra
un a storia, quella dei credenti… _ sconcenante sotto ogni aspetto. E nel ricordare ue
Si vede
così
perché l'apostolo sceglie il caso di Abramo, Paolo mostra come affidarsi alla parola
divina
acqcet
padre di
tutti
i
credenti.
Se
c'è
un a
cosa che
il figlio
n o n
di
dipendere
totalmente daessa,
non
fa
cadere nell'e
può dare, ma solo ricevere, e la sua‘identità di
figlio. No n
-nomia ci ò no n ha nulla a che vedere co n
un a
deve fare nulla pe r
ottenerla,
soltanto riceverla,
cioè
crc-
,-
u n q u namos
(legge),
egli dice
, ma significa
che
si
dere ciò che è. Ma dobbiamo subito aggiungere che
ciò
- pe r la
vita.
È
necessario
fare questa esperienza pe r
che vale pe r i figli
quali noisiamo vale innanzitutto per epime tutta la
ver ità, nei suoi
stessi effetti perché
Abramo, poiché egli riceve dalla parola divina stessa la ' la fede è feconda. Del resto, questa fecondità’non au
sua
identità
di padre. L'economia
della grazia
e
della
fede t ica saliamo l'atto
del
credente; è il segno
del
vero
Dio
acquista così
la sua massima dimensione, come storia di i
Che.
pe r la fede, fa vivere,
P
#
rChé vuole
la vita (cfr,
un a promessa
in via di compimento,
come
storiadi un'im» '<
4117)? l'atto
di
credere rivela
la
gratuità,
la
fiducia
e
la.
mensa famiglia: dal padre fino all’ultimo dei figli, finché . tizia del Dio Che, essendo il Dio di tutti gli uomini, “
ci
saranno
dei credenti
La
cosa pi ù
bella
èevidentemente ma
tutti
alla
stessa
dignità
di
figli,
di
eredi
«o.
che l'atto di fede di Abramo no n può essere il solo: in cere
to qual modo, la
sua
identità di padre la riceve anche dal
credenti, da tutti coloro che,
«numerosi quanti
le stelle
del
‘L- fede in Gesù Cristo. Rm10
cielo» (Gen 15,5),
crederanno
come
lui. Il
nos tro at to
di ,
credere conferma quindi l ' identità di Abramo come padre biamocosi in parte spiegato i silenzi e le insistenze
del
dei
credenti, in
breve
la
fecondità del
suo (d i ogni) atto di - stelo. Ma , si
dirà,
n on
c'è
forse un a differenza di con
fede.
ma e di
natura
t r a l'atto di
fede
di Abramo e il nostro?
Ci
rimane
così da affrontare la questione
già
formulata so - .
menti,
COme dicono alcuni esegeti, perché
mai
sareb
pra: ripetendo che l’atto di credere n o n è affatto la realiz- , venuto GesùCristo?
zazione di un a richiesta, l'esecuzione di un ordine, di una ‘ ' . o, a rischio di apparire noiosi, che in Rm 4 la fede
legge, e quindi l'espressione di u n a
fedeltà,
n o n si corre ella di Abramo ° quella dCi cristiani
no n èuna fede
forse il rischio di farneun atto umano senza alcuna consi ‘ fisio, main
Dio
che vuole la vita ela dona. E questo è
stenza?
Riconosciamo
che
questo
rischio
non
viene dalla
,
-prio
il
punto
sottolineato
daRm 4: la strut tura
dell’atto
sola tradizione
luterana: Paolo, co n
la su a
estrema
discre-
credere, come relazione
reciproca
Dio/uomo, con,
da
zione sulla fede come
risposta libera
e gratuita dell'uomo ’ dell'uomo, un a totale fiducia nella
parola
divina
all’iniziativa divina, no n
rende
il compito facile. Lungi da “ è
mutata;
la
continuità
è qu i d#CÎSÎVB: PerChé vadl
lu i
il desiderio di ridurre la libertà
umana:
al cont rar io,
come indica insistentemente Rm 4,9, l'atto di credere n o n un mp _ I be a
_ _ _ _ _ '
quos
_unosuvedalloe e r i
ess ion id iAJ ,Gu
.… .
avrebbe grande
significato a n z i
nessuno
se
non
cx
fosse
,
Apologeuc Theology-, HRT
ei
(1938)
251170.
ma
Roma…
114 ‘ ns
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 59/154
pari
passo
con l'unità della
promessa
e l'identità di Dio.
che si manifesta nel suo desiderio di vita e nel donarla
(Rm 4,23-25) 41,
Credere
in Gesù Cristo, unica
via
di salvezza
L’economia
della
fede
non
è un
accidente della
storia
ma
un a costante: ecco quanto
intende dimostrare Rm 4 Ep
pure
non tutto
è
ancora detto. N o n
ci sarebbero
infatti
due
vie possibili all'interno dell'economia della fede,
un a via
per i circoncisi. i giudei, e
un’altra-per
gl i incirconcisi? La
prima
consisterebbe
nel vivere
la
propria fede
osservando
la volontà divina espressa nella Legge trasmessa da
Mosè,
e la seconda
nel
credere in
Gesù Cristo
e nel diventare
suoi discepoli“. Gesù Cristo sarebbe così un sostitutivo
della Legge, un modo
pe r
i pagani di accedere alla salvez
za
pe r
un'altra via. Il cammino di
fede
dei
giudei
non
avrebbe
nullaa
chevedere
co n la salvezza in GesùCristo?
In Rm 10 Paolo dà
una
risposta negativa: chiunque, giu
deo
o
non,
vuole
essere
salvato deve d'ora in
po i
credere
i n Gesù Cr is to ,
In che modo procede l'apostolo?
Mostrando
che la Legge
stessa riconosce la propria incapacità a salvare. ma a]
tempo stesso
annunzia la salvezza
pe r
la sola fede senza
le
opere
della Legge.
“ Clic
per
Paolo la venuta di Gesù Cristo abb' dato all'uno di credere
tutta la sua dimensione di fecondità, è stato lÀ dimostrato da al
limiterò perciò a rinviare q ui a i loro studi. c r. s op ra tt ut to l a t es d i A .
von
Dobbelcr,
Glau.be Rls Teilhabe. L’autore tratta
a
lungo dell’adoz
nc
filiale
(hyi'othzsiu) e del dono dello Spirito. Anche gl i articoli e i libri
sulla pistis Chrùtou.
Sfortunatamente gli esegeti che insistono sulle conseguenze dell'atto di
fede,
in
particolare
sull'adozione
filiale,
non
cercano
in
ener :
di
vedere
come
in Paolo si articolano la Elinziune abramicn : la liazione divina
del credente. L'unica
eccezione
mi
szrnbra essere
E.
Byrne, «Sans
ui
Gud , «SeedofAlmzham». ,4Study afthe [ d m ofrhe Samhi'p ofGod of
Al l
Christians
in Paulagainst
theJewish
Background,
Rome
1979.
‘2 Soluzione proposta da F. Mussner, «Christus (ist) des Gesetzes Ende
zur Gerechtigkeit fur jeden, der glaubt
( Rm
io,4)., Paulus -Apostnt oder
Aparzet, Regensburg 1977.pp… 31-44.
116
legge no n
dà la salvezza
…-biamente, Rm [G.S.
che cita
Lv 18.5, halo scopo di
' , -ggiare la dichiarazione che precede.
Secondo alcuni
- entaton'
43,
si
oppone
completamente ai
versetti che
-no,ment re
secondo altri
no :
10,5
=L v
18.5
tizinche
vienedalla
Legge
Rm
10,6 9 (cfr.
Dt 30,11-14)
giustizia
cheviene
dalla
fede
- - _
dei
giudei) (giustiziadi Dio)
pe r i giudei alienaa tutti quelliche credono
i r e
credere che Gesù è il
Signore
i comandamenti
..
essere
salvato
eressi
la citazione di Lv 18,5 è un riassunto perfetto di come
e comprende la proprie responsabilità davanti a
. “. in
che
cosa conferma la tesi di Paolo, espressa nel
.
precedente
(10,4)e sulla quale ritorneremo? Essa
‘
onferma
nella misura in
cu i
la giustizia desiderata e
: da israele sia proprio quella espressa da Lv 18,5:
-- re ai comandamenti
per
avere
la
vita. Ma, ne i ver
precedenti,
Paolo
ha
detto
chiaramente
che
questa
'zia
no n
è (o
non
è
più)
quella di
Di o
45.
Sembra
che
nche
possibile
spingersioltre
e
dire che,
se i W. 5e 6»
no in relazione di opposizione cosa che bisognerà
t r a r e allora
i
termini
in parallelo
sono
in
contra
_:c i si
può
legittimamente
domandare
se
Paolo non
»‘
. l’ultimo in ordine di tempo, : o (; Dunn, - Righteousness from
and
'Righleousnss
imm
r ,
Paul’s Imc retat ionofScn‘p
Km10 -10- 11G P. Hnwlltmne eD.
Bet z (
.) Tradition mid
the
ew Testament
(Fs.
E E .
Ellis),
Grand Rapids, Ml
1- ….
1957,
pp .
216-228. Per
le
diverse
interpretazioni di km
10,5
si
. Refoulé,«RominsX,4. Encore une
fois»,
RE91 (1984) 325 332.
.. dopo
tanti
altri,LD . Dunn, «Righteousncss»,
pp . 219-222…
Sui
testuali
e le
diverse
nin-pretazioni
che
essi sotfinlendono, cfr.
n,
«Die
Gereclitigkeit
aus
dem
Ganz.
Emàgungen
zur Aus»
\lnde
Texigeechichte v o n
Ròmer 10,5», ZNW
73
(1982) 231
» r a g i o n i sm'ngentì avanzate da
q u e s in
autore invitano a seguire il
…‘ en
auiois
(«vivrà
pe r
eesir).
fix_nnulazione di Rm 10.4-5p uù [ n r
pensar
«che prima di Cristo in
m
s t i l e
pe r
gl i israeliti : / o
i g iudei osservant i una vern
via
di
. F…Ref oii lt, «Unitéde I’épi‘neau x Romain: ethistoiredu sulutx,
71 (1987) 228. Questa possibilità sarà analizza… in dettaglio nel
seguente, pp . 132-136…
117
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 60/154
voglia intendere
una reale
differenza
t r a
il
«vivere»
di Lv
18,5, cioè la vita che promette la Legge
(perché
al v. 5 è
Mosè che parla), e l'xessere salvato», che, per Paolo, equi
vale
alla
gloria con Cris to “.
Lasciando pe r il momento da parte il periodo
che avrebbe
preceduto GesùCristo, è chiaro
che
dopo la sua venuta, la
Legge
non
puòp i ù
essere via
di salvezza: le
diverse
oppu
sizioni,
t r a
le
altre quella tr a
«vivere»
(10,5)
ed
«essere sale
vato»
(10,9),
indicano
i
limiti
che
l'apostolo
riconosce
alla
beatitudine
promessa
da Lv 18,5. Si
può vedere come,
da
u n a semplice citazione della
Legge,
dal
semplice
gioco
dei
significanti,
Paolo indica come questa
stessa
Legge prof e
tizza l'opposizione tr a le due giustizie, e, con ci ò stesso,
l'economia della salvezza in Gesù Cristo. Bisognerà evi
dentemente ritornare su questa esegesi di Lv
18,5, co n
frontarle con
quella
degli scritti del tempo e determinan
la sua pertinenza.
Fare
a credere
Nelmomento stesso in cu i ricorda la funzionedella Legge
la sua
funzione
e al tempo stesso la sua incapacità
dare
la salvezza
, Paolo va anche oltre.
leggendo
in questa
Legge,
grazie
a Dt 30,11-14,
u n a profezia della
salvezza
per la
fede
in
GesùCristo.
Ma l'apostolo
non dice soltanto
che
credere
in
Cristo assicura
la salvezza.Riprende l’ops
posizione di Rm 4,
tra fare
e
credere, co n l'aiuto
di Di
30,11-14,
testo
che, come Lv 18,5,costituivale
delizie
de l
la tradizione biblicae giudaica,eche egli
sembra
stornare
dal
suo
significato - il passo delDeuteronomioparla
chia
ramente del comandamento della Legge ed esige che sia
praticato; il finale di Dt 30,14 è addirittura omesso: «la
Parolaè…
nella
tu a
bocca
e
nel
tu o cuore enelle tu e mani
perché tu la metta in pratica».Comepotrebbeun testo così
maltrattato, mutilato,
confermare
la tesidi
Paolo?
Anche
4°
Senza
dubbio la legge intende portare i suoi sudditi
alla
vita
eterna, e
no n soltantodare ad
essiunavita lunga
e tranquilla
(Sal
;ma;ecc.). ed
è questa promessa
che
essa riassume in Lv 18,5 (Km 10,5). Scegliendo
un altro
vocabolo
(salvezza) pe r esprimere l’altra
giustizia(quella
di Dio,
proclamatadal
Vangelo),
l'apostolo
n o n sembra
indicare in primo
luogo
un a sinonimia. quanto piuttosto un divario.
118
questo punto
la
su a
esegesi esige
u n o studio attento
e
0. Per il momento
diciamo
soltanto che Paolo
non
m e n t a né
cita; egli non
fa
che
applicare il passo
del
. teronomio
alla
situazione vissuta dal gruppo credente
nale
appartiene; la
sua esegesi
del passo
riflette u n a
. identica a
quella del
giudaismo
del
tempo 47…
Cosi
ndo, egli non relega
la
Legge
i n un passa to
ormai t r a
xso
come sarebbe stato nel caso avesse fatto ricorso
a Lv
18.5
,
riconosce
ad
essa
un
valore
profetico: la
-.;e stessa
annunciava il
mistero
della fede,Gesù Cristo
no e
risorto,
pe r il quale
siamo
giustificati e
saremo
' salvati.
- rdando
la
vicinanza
e l’interiorità della parola di
, l'apostolo
mette
ancora u n a
volta
in
rilievo
i l dono
' to che
si
esprime con
essa.
Credere non
è l’effetto di
r icerca indefinita, ma l’effetto di una visita, di un
.. o
che
ci precede,
che rimane
in
no i
e
che richiede solo
essere accettato. e po i confessato.
10e i l resto della lettera
ò
così
vedere
come
Rm4 eRm 10siano complemen
nel pr imo sviluppo, Paolo presenta alcune delle co
nti
della
relazionedi
fede,
enel
secondo
mostra il
signi
' to
decisivo
dell'evento GesùCristo
pe r
la
fede:
la fede
Gesù Cristo,ed essa sola, salva. Diventa cosipercepibi
l'importanzadi Rm lOnell'insiemedella lettera: Paolo
.
s t r a
lì che
credere
non è
solo
essenziale
pe r
la giu
cazione (Rm 4), ma anche
pe r
la salvezza… All’argo
4 tazionemancherebbe
quindi
qualcosa di essenziale se
9-10
n o n
appartenesseoriginariamente
alla
lettera.
e sviluppo progressivo
del
tema
della fede
in Rm
ve
lica
quan t o abbiamo detto
sull’esplicitazione
progressi
“dei
concetti-chiave
della
pmposl'tio principale (1,16
.
che
t r o v a propr io in Rm 9-11 leprecisazioni
richieste4 la
sua
comprensione e la
sua
conferma.
.. 10sottolinea ugualmente la differenza tr a la situazio
di chiunque credenel Vangelo e
quella
di Abramo-
per
patriarca, che ma i sembra dubitare
dell'origine
divma
cfr.
ancora Dunn,
.Righiouusness…p.
220…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 61/154
della voce, l’apostolo n o n
si sovraccaricadi
intermediari
c
n o n dice nulla sul modo in cu i
D i o
si comunica; m e n t r e
pe r
il
Vangelo egli
ripete a p i ù riprese che il messaggio è
sempre portato
da
voci
e vite umani,
che
s i è p re se nt a to
dapprima e s o p ra t t ut t o sotto la
figura
di un u o m o , Gesù,
nel quale si
pu ò
riconoscere o meno il
Figlio
eterno di
Dio. Questo
spessore
umano, che n o n
è
soltanto
un
fatto
del destinatario
credente
o
non)
ma anche del messaggio
e
del
suo
araldo, determina
fondamentalmente la
relazio
nedi fede e
pone
direttamente il
problema
dei segni e del
le
ragioni del credere;
ma sfortunatamente
n o n
ha s t i m o ;
lato finora l‘attenzione degli
esegeti
della lettera ai R o m a
n i . …
Concluden
Gl i studi.
anche
recenti,
sulla
fede in
Paolo
n o n mi
sembra
che abbiano
preso
abbastanza in considerazione le a r t i c o
lazioni logiche di ogni lettera.
Se,
in
Rm.
il modello
retori
co e i l p i ù inglobante e se. fin dalla
propositio
principale
1,16-17), la fede viene presentata come una modalità on
nipresente,
l’esegeta
n o n pu ò
fare
a
meno
di
seguire
c o n
la
massima cura
la progressiva esplicitazione di
q u e s l u
concetto
in
funzione
degli imperativi dell argomentazio»
ne.
Ho voluto solo
abbozzare alcuni
suggerimenti, nella
speranza che stimoleranno la ricerca.
Ciò che l’apostolo vuol far
comprendere al
suo lettore
è la
posta in gioco di quella che ho chiamato l economia della
fede,
n o n
solo
p er
i destinatari
della
giustizia
divina.
ma
pe r
Dio stesso, il destinatore, perché ne va di mezzo la
coerenza
del piano divino e della su a attuazione.Tenendo
conto
della
coerenza, Paolo
invoca
la Scrittura,
dove
si r i
conosce
l‘economia
in vigore fin dall inizio: la venuta di
Gesù Cristo n o n
ha
modificato
l orientamento; ha piu…»
sto manifestato l aspetto inaudita
del
dono gratuito che
arriva
fino
alla
salvezza.
Quanto
alla
giustizia
divina.
essa
si manifesta interamente c on l economia
della fede,
poiv
ché
pe r
quest ultima
tutti gl i uom i ni
sono
salvati, senza
differenza alcuna.
Volendo così sottolineare il dono universale,permanente,
ma manifestatoin
modo eminente
in Gesù Cristo) di Dio,
Paolo è di u n a r a ra discrezione sull aspetto um ano, sem»
120
perfettibile. dell atto di credere, cioè
sull’atto
di una
in situazione, c o n i
suoi
condizionamenti, \ s u o i
, le sue
lentezze.
Ma , sel a com ponente umana del
- è i n qualche modo eclissata dall agire gratuito di
v perché l’esordio
1,5)
e la perorazione 16.16) di Rm
- vono la fede come obbedienza? N o n
c’è qu i
un a
,
-dizione, u n a concessione fatta
all’economia
delle
e della
Legge? Spero
di
aver
dimostrato di n o .
.e il
fatto
che sottolineando
la giustificazione
pe r
la
fede, Paolo sembra n o n ponderale
le difficoltà
della
posizione:
che
cos è
un a giustizia senza
la
Legge?
an
-n
contraddice
le affermazioni di Km 2,
dove
D i o r e t r i
’ secondo le
opere
della
Legge? È un p u n t o sul quale
eremo.
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 62/154
Capitolo sesto
Cristo e la Legge
Un
elemento accomuna gl i
studi pubblicati in
questi ultir
mi
anni:
dimostrare
come
le asserzioni di Paolo sulla
Leg
ge sono determinate dalla
sua cristologia
1.È la
fede
in
Gesù Cristo,
con i
suoi effetti
salvici in
tutt i
i credenti, di
qualunque origine
essi
siano, e no n l’eco
del sistema legi
slativo
mosaico,
che determina le affermazioni dell’apo
stolo. Questo dato acquisito
no n
sembra debba
e s s e r i :
messo in discussione, tanto
pi ù
che la
composizione del
l'argomentazione lo
conferma.
È
sufficiente
prendere un
esempio
che è
tipico
al riguardo: Rm
58.
Sono infatti gli
enunciati sulla sovrabbondanza della grazia ottenuta dal
l'obbedienza di
Cristo
(5,12-19),
che
permettono
a Paolo
di presentare la sua tesi sulla
funzione
della Legge
(5,20),
tesi
che egli svilupperà e giustificherà (7,7-25),
dopo che
lo status
del credente
è stato
descritto,
sempre
cristologi
camente, in Rin 6, come essere m or t o e sepolto con
Cri
sto.
Che
la
Legge
provochi
l'ira
e
che
accusi
coloro che
si
ai
fidano ad essa (4,15),
che
faccia proliferarela colpa (5,20)
e sia infine al servizio del peccato (7,7-25), Paolo n on l'ha
dedotto
da un'esperienza
personale
di
fallimento, che al
tr e affermazioni sulla sua
irreprensibile
osservanza
dei
comandamenti della legge contraddirebbero (Gal
1,14;
Fi l
3,6), madall'effettiva
liberazione dal
peccato in Gesù Cri
sto . Questo giudizio negativo sulla funzione
della
Legge,
in
nome
dell'esperienza in
Gesù
Cristo,
è
chiara
in Rm 1
8…Ma è ques&i l'ultima parola di Paolo? Alcuni esegeti
\ _Ctr so p ra t t ut t o s .
Kim,
m Origin of
p … i ' ;
Gospel,
Grand
Rapids.
Michigan 1952; ugualmente J.A. Fitzmyer, Paul and Hi s Theology. A
EriefSkzxch, Premi-ze Hall, EnglewoodCliff s, N ] , 19892, dove si pu ò i m
vare una bibliografia sull'argomento.
122
. dell'avviso contrario, tanto la sua presentazione
del
, legislativo giudaico, in Rm
9-11, sembra
differire
quella
dei capitoli precedenti.
«Stando
a quanto Paolo
della
Legge nei capitoli 9-11,nota recentementeun
.. .ematore , niente ci
autorizza
a squalificare quest ul
'
Anzi, Paolo
suppone
che prima
di Cristo la
Legge
stata
pe r gl i
eletti
una
vera
vi a
di salvezza» 1.E
i m
: le
quindi
interrogarsi sulla coerenza delle afferma
di
Paolo,
sui
meandri della
sua
argomentazione. La
: in gioco della
ricerca
èevidente: il Dio che harivela
, sua volontà e i suoi giudizi nella
Legge
hada
sempre
- di giustificare senza la Legge?
I l Interrogativie le loro implicazioni
POSTA IN GIOCO SOGGIACENTE
.- 10,4 è
l’unica
affermazione
della lettera
ai
Romani
in
Paolo menzioni insieme, per metterli in relazmne, Cri
: -e la Legg ' «Infa tt i Ielo; della Legge (è) Cristo, per
) la
giustizia
a chiunque crede» 3.Ledifficoltà di
que
-
versetto
sono
proverbiali,
sia
pe r
il
vocabolario
che
4 la sintassi: la maggior
parte
dei commentari si soffer
sul significato della parola telos
«scopo»,
«fine»,
rapimento»? al punto da
dimenticare talvolta …Chî
, “ n e
delle
parole
solleva
interrogativi
più
difficili: si
: di un attributo «Cristo è fine/scopo della Legge», 0
una
designazione:
«lo
scopo
della Legge e Cristo (sot
: lu i e lu i soltanto)»? Quanto all'ultimo sintagma,
»è preposizionale (eis aiosyrièn
ponti
td
pisteuann,
- lagiustiziaa
chiunque
crede»,
può
cambiare il senso
frase in funzione del o dei termini ai quali è
collega
‘ . Versetto difficile
dunque, che
ha suscitato numerose
. M o u l é ,
.Uni lé
de l'épl'lv
au x
Romain:
el
histoire
du
salutn,
RSPT
( l987) 128. _ . > . _
i m e pm è nominale, perciò nella traduzione Italianabisogna n
in parentes i il n i verbi. ‘
: -- alcuni modi di combinare i diversi elementi della frase: «Cristo
a Leg e dàla giustizia a chiunque credex
(il
prepos riale … ca «Cristo
) ; «Cr is toha
m a s o
un
_i:gmi
Legge di
modo
che la
usl.izia
fondata sulla fede èaccessibile a
(esso
modifica
tu ttoc iò che precede); «Cristoha messo un
te rmine
123
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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controversie5, non ancora
sopite.
Come fa notare F. Rc
foulé, la discussione, che si è concentrata soprattutto
su:
possibili
significati
del termine telos, maschera spesso
in
figata in
gioco
dell'interpretazione: Paolo
sottintendereb
forse che,
fino alla
venutadi Cristo, la Legge er a una
via
di
salvezza? Nel
capitolo
precedente 5 ho
lasciato in
tendere
che la forte opposizione
t r a
«vivere:-
(10,5)
ed «es
sere
salvato» (10,6-13) n on sembrava favorire questa in
terpretazione, ma si
potrebbe
obiettare che
il
passo
n o n
mette in
alcun
modo in rilievo l'opposizione tr a «vivere»
ed«esseresalvato». in effetti, se10,4
dichiarache
è
l'evenr
to
Cristo
che ha reso obsoleta la Legge
come
via di salvez
za, allora 10,5
e
10,5-13 no n
oppongono
due
sistemi,
quel
lo della
Legge,
incapace, fin dall’inizio, di procurare la
salvezza,
e
quello della fede
in
Cristo, che
porterebbe ad
essa, ma un a
prima
via di salvezza
(l a
Legge)e un a
secon
da
(la fede
in
Cristo),
che sarebbe
ad
essa
posteriore e la
renderebbe desueta. Poiché entrambe queste interpreta»
zioni
sembrano
awalersi dell'appoggio
del contesto pros
simo, è necessario un esame attento dell'argomentazionc
paolina.
CRISTO, FINE
DELLA
LEGGE?
Il
fatto che
in Rm 10,4-9
Paolo n o n
si riferiscaa
una Leg;
ge
fonte
di salvezza
fino
alla
venuta
di
Gesù Cristo, lascia
intatta l'esegesidi telos in 10,4.
Alcuni
vedono in
Cristo
la
fine
della Legge perché libererebbe dalla maledizione o
dalla
condanna
della Legge
di
cu i parla Gal
3,Rm 4,15 7,
Secondo
altri
esegeti. che si
basano
su Rm 3,27 e 10,3,
Cristo
metterebbefine
aun'osservanza
perversadella
Leg
ge, al desiderio
umano
preoccupato della
propria
immagi»
‘alla Legge,
affinché
la giustizia fondata sulla fede
sia
accusibile a
tut t i .
(stessa cosa,
ma la preposizione
ei :
riceve
un a
sfumatura
finale);
«Cristo
e lo sco della Legge, essa il cui soo @proprio ingiustizia di chiunque
crede»
mltlmosintagma modifica i temine «Leg .) ; ecc.
’ Per la
storia
dell'interpremzione si veda Panico o di IL Refoulé.
«Ro
m i n s x, 4 encore un e fois», RE91 (1984) 321-350.Ugualmente, H. F i r
sànen, Paul and the Law, Gòttingen 1983, pp , 53-56.
**Cfr.p. 117.
7 Si veda anche a… 5,20 (la Legge ha fatto proliferare le trasgrssioni);
Rm 7,7-25.
124
-
lla
propria
giustizia,
e,di conseguenza.di
glorificar
t i a Dio. . .
- é ha a mostrato che la
prima
interpretazrones1
-udon
ilgclontesto,in particolare
co n
Rm
9,4
e
9,31:
Legge ha da sempre favorito la disobbedienza e la
sione,
perché, in km
9-11, Paolo loda
lo
zelo dei
iosservanti evede il loro indurimentosolo come un
. i - di Cristo o
del
Vangelo? & … ’ _
to
alla
seconda
interpretazione,
essa
implica
eviden
‘.
-«-te
che il rifiutodel Vangelo n on sia la
colpa
p i u ra
' -
dei
giudei,
solo un a
conseguenm
della loro relazio
.- rvertita con la Legge. Ma Rm 10,3 d1ee esattamente
n t ra r io : il l or o zelo ha preso la dire21oney sbagliata
' hehanno disconosciuto la giustizia divina nvelatadal
. - 10. Del resto,
checché
se ne
dica,
la part1c1p1ale
anda di stabi relapropria giustizia»
(10,3b) non
’ ma
che
i
giudei
desiderano autoglonfiearsl ovantarsi
loro meriti davantia Dio, ma che vogliono restare nel
sistema,
quello
della Legge, e che,secondo loro,ott ie
la giustificazione. in altri termini, la kauchèsis
(orgo
' ) giudaico,
che
Bultmann.
Kàsemann,ecc.
oppongono
calmente
alla
pistis
(fede).
come l arroganza
all
umil
non
si
riferisce
al desiderio di accumularemenu9.Per
‘ . 3,27 è stato del resto dimostrato che Paolo non lia di
un
qualche
atteggiamento di sufficienza()di
1nd1pen
t : ne i riguardi di Dio ‘0. In
sé,
l’orgoglio del giudeo
., ha
nulla
di perverso o di
peccato;
e molto semplice
…te l’orgoglio di uno status
accordato
Per grazia: seè
-glioso, lo è innanzi tutto di Dio
che
gl i ha
dato
la
To
A
questo livello Paolo
non
gli
muove
alcun
rimprove
, ma affermaunicamenteche la fede in Gesu ('Iristo,
pre
: e preparata
pe r
tutti,
quindi
alla
portata di tutti.
pe r
. . ,«Romains 4 . ,
334.
milliîzrs.
Paul,
p.’%8
Refoulé,
«Remains
XA», 339-340.
‘
Cfr
]. lambrecht.
«Why
is
boastìng
exeluded?
A note on
Ra m
3. 7
. 4, . ETL 61(1985) 365 369eR.W.Thompson, «Paul5Double gnu;
of Jewish Boastìng: A
Study
of Rom 3,17 in
I l s
Contatti- Ex 6
86) 510531. Come n o l a giustamente
Westerholrn.
Israel-s If:w,
l
«Applicandoall'uso perverso della
Legge
le
affermale
ni di
Pao
mludan o dalla giustificazionela
Legge
ele
sueopere,
;.
perde
com»
. .. enne di vista
ciò
che
l’apostolovuol:
dimosuaje». Sulla
kaukhèsu,
. veda in particolare J. Sanchez Bosch, «alarm…»
segun San
Pablo.
- . y
teologia
dz
knukhaumni,
Rome»Bareelona
1970.
125
… ..….… .… …………………………
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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mette da sola di escludere l'orgoglio di uno status
privile
giato. E tale è proprio la
portata
di Km 10,4: «l'abrogazio
ne della Legge è ordinata all'universalismo della salvez
za» “. In breve, sel'economia della Legge volge al termi
ne con GesùCristo.no n è per ragio ni negative(maledizio
nea, all'opposto,arroganza), ma ,
come indica
il
sintagma
preposizionale
eis («in vista di», «verso»)
di
10.4b
-
che
invita
a leggere in
una
tale finalità il disegno stesso di Dio
,
perché
la giustificazione
raggiunge
tutti
gl i
uomini
sen
za eccezione.
Comprendiamo
bene
la formula: di
termine
della Legge è
Cristo».
Sela parola
telos significa
«termine» (d i un
regi
mein vigore), allora questo
termine
e quello
della Legge,
e
non
solo
quello
del «cattivo
uso
della Legge:, come vo r
rebberoalcuni commentatori
12.
La
formulazione
di
Paolo
non ammette infatti alcuna ambiguità; egli no n oppone
due
modi
di osservare la
legge.
ma
due economie: Legge
e
Fede, Legge e Cristo.
Questa
esegesi trova
sufficiente
appoggio nel contesto
prossimo
e lontano di Rm
per non essere
probabile. Ma il
problema
non e esaurito: i l termine
tales
significa
«fine».
«scomparsa»? il
versetto
e il
suo
contesto
n on
esigono
piuttosto
che
si
veda
in
Gesù Cristo
lo
scopo della Legge,
colui
verso
il
quale
essa tendeva. che
essa
annunciava e
nel quale
vedeva
compiersi la giustizia promessa? Ricor
diamo
d‘altra parte
le
ragioni pe r
le
quali
numerosi esege
ti, soprattutto d'oltre Atlantico, si rifiutano di attribuire a
telo:
il
significato
di
«fine». «termine»:
«Comprenderekm
10,4 come se
Cristo
mettesse un termine
alla Legge, an
nullassela suavalidità nel
passato. nel presente
e
nel
futu
ro minaccerebbe tutto il tentativo di
Rm, specialmente
quello
dei
capp. 9-11»
\3.
“ ?…Refoulé.
«Runnins XA», 338,
“
Cfr.
lo
Sl ims
quantiam's in F.
Refoulé,
«Romain
X.4-,
340-342.
Quem opinione, di M.A,
Getty,
«Paul and the Salvationof israel: A
Perspectiveon Romans 9-11», CEO 50 (1988)
466,
è abb-stanza rl
re
sentativu. Per questa
muni.
il tentativo di Rm
non
e di …i n
darnenti
della teologia
di
Israele.
nedi sviluppare
una
polemica
contro
i
giudei,
nédi escludere Israeledal
disegno salvifico
di
Dio,
madi include
r e l
i in Israele. il
seguito
del
nostro
percorsoesamineràla
fonda
tezza i ns
tale
inter-pretuione.
126
SCOPO
DELLA
LEGGE?
.: . . : to che F. Refoulé ha presentato in modo
esau
' argomenti a favore di
questa
esegesi “. dovrebbe
_' sufficiente
solo
un breve
richiamodei dati.
- -m che difendono l’ideadi finalità,
alcuni
siha»
Rm 9,30-31dovevedonostabilitaun a equivalenza
.' ia
alla
quale m i m la Leggee la giustizia
della
-
scopo
della
Legge
sarebbe allora
la giustizia
stessa
. ricevutagratuitamente
dai
paganie
accessibile
Questa
interpretazione
n on
èapr io r i
impossibile.
’inconveniente di spiegare km 10,4 a partire da
ancora
p i ùoscuri edellittici.
o
altri
commentatori,
che
preferiscono chiarire
a partiredal contesto seguente, i
versetti
Rm 10.5
‘ n '
10,6 8, possono essere detti
di chiunque, in
‘b0mpie
i comandamenti della Legge.
Paolo
vorreb
* m os tra re
che con
l a v en ut a d i
Gesù Cristo
e i l
:: SpiritoSanto, si compie la finalitàdella Legge.
'opporsi, gl i enunciati di Rm 10,5 e 10,6-8 si
:
pe r
il credente, l'adesione
alla
volontà
divina
e
con
l'agire
permette
di
ottenere
la salvezza.
-- caso, il «vivere»di
10.5equivale
al
«sarai
salvo»
'ela congiunzione dein 10,6
no n
haun
senso
av
«max). ma solo di transizione («e»). Questa
in
ne, però,
non
può
veramente essere appoggiata
.
che no n
combina la fede in Cristo e l’osser
, :
Legge
mosaica.
hanno fatto ricorso ::
Gal
3,10-12, passo molto
vi
, .. 10,5-8. Come
quelle
di Gal 3,10-12, le citazioni
.5 eD 30.11-14 fatte daPaolo in Rm
[0,5-8
sem
. piuttostodimostrare che la Scrittura esprime
mtitesi fondamentale tm la giustizia della Legge
“dei giudei) e quella della fede (l a vera. quella di
. Si obietterà
forse
che Gal 3.10-12 scredita la Leg
342-346.Si
vedano, nell-
bibliografia I l ] :
fine
d t ] vn
Hownn‘l (1969), W. Meyer. C.T. Rhyne (1981),
che
” :? Lurdemnm, Die Gerecbxigkeit dem' A. ' « aus
und
z ur
Tenguchichu: vo n Rbmer
127
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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se molto
p i ù
esplicitamente di Rm 10,5-9. È
vero,
malo
appodm‘ani che :bbiamogià rilevato tr a 10.5e 10,6-9
non
. î hno
in primo
luogo
ad
offer-mm
l‘incapacità dell.
… : ‘ustificarecoloro che l‘ossewano, perché, in Rm Ì ,
’;]?
filo
ha già hn
lungo
mostrato che solo la fede
giu-
' “ ” … ”
’ ll citazione di km 10,5 non presenta il regime del- , . . _
negntivameme, poiché
èla
legge stessa
a
enun-
“ … “ Emrîéîg'lg’mapeufn?lgzàleert.
'
tagico del
' ”
sistema.
ed è
sollanm
in
Cristo,
'zly’niisîiîxieavore
diu rli-Aa
lele
izione.
ne
notia
dell'economia
della
fede,
che
sene
percepiscono
,
ngm:
la
fondatezza.
In
eni,
mentre
in Km
«5
stesso
indica in che
modo
vada compresa l’ar- ' 11 2 Paoloconsidera la situazionedi Israele :\
one
dell’apostolo. ‘ . p… 3,31],
sua
puroln, dalle
sue
scelte. in 9,30
3'ue citazioni (aplicita pe r l: 18,5, e implicita per '
- e m a :
partire
dal contrasto tra le nazioni e
14) dellaTorah siano delle profezie. non
implicn
là damolto tempo alcuni esegetiavevano mmm,
che
Rm
10,4
fuecin di Cristo lo
scopo della Leg arrivare
aun
accordo
sull’esotta divisione,
che
tti, il versetto che
precede
(10,3) non
treccia
un
ione
di
questa unità
letterann
era
di
tipo con
che andrebbe
d i ] ] :
legge al
Cristo.
ma affermo . L'ultima
divis
one. In ordine 870110108150»
, io una incompatil: ù
trafitiue
t ipi di giustizia,
tr u
adenas .
_ f propria» (econominde Le ‘ e.per i l gludeo)e , . .
- mini:dim…(economiadella fedf‘per …) edm i … Mg@lg;ele;n ;-,gan‘=
d° =“““”
perciò
cl1e nel verremo. seguente relos
|igniflchl 0
?41_21
…
..;:finm
.
mPinsm
]:
V | ,
delh
, . ] .
«leoper; tale
incompltib1hlà
ricluede
al
giudeo che nnun-
’ d i …
ci I comldernre in
Legge
come
via
di
ulvezza
”. *
L’esegecidel passo non è però terminata. Due interprela- ”ille precedenti. deve
essere
però affinata, pereh_é
zioni rimnngono tra loro concorrenti: Paolo
può
opporre . sufiìgieniemente tutte i dati. Badenas fa iru
il i l ] …
della Legge,
incapace di
dare
la ;alvezza e
quel. 'In 10,14
esi
vede perché:
seil
tema delrifiuîp
Può
la
delle fede
in Cristo.solo il
quale
porterebbe ad
essa,
ma la tematica di
A'.
e se 10.l_6.
Ch?-
appartiene ’
può nnche opporre due vere economie di
anlvezu.
lapri- unità facilmente identificabile#
10,14'17): '::fil’
ma.
anteriore
nel
tempo, costituita dilla
Legge.
e la secon- » ln disob_bedienna.
tema
che sn
ricollega
: quos:
da che avrebbe rm l'nln-aobsoleta- caratterizzata
dalla
vuol dire
che
1w. 14-21'fomluîllì7sîion è
fede
in GesùCristo. Di
queste
dueesegesiquale preferire? “ la …onedgllrzuàa'nîbedienzadi israele
Cerumentc quella che rispetta di
p i ù
la dinnmica dell’ar- nbboàza're.‘1terna…
…E;
esistente
tra
fede
;
gomeniazione paolin he per tale ragione è necessario . . :; (cfrmlse
coppie
pisteuein+nkoudn pùtis+a
oonpiderare piùdavx no.
44.16.11).
… di cui parla
già 10,8.
Èpossibile
i
vv.
14-17
dai
w.
4-13,
tanto
pi ù
che
Il
Anche ue l C r i mdihm lo1.u … …v.
p r e u
nelm e o … ' E‘”“ W i n s … &e idm‘c' seSiPrendono
m m m , h n … a m w a m m p e r r m i o h r o n h m n u n
c h … fl c r l s m : h u m i u m p reminnnn. ? . .
Ml?ldnmdìeenuichehlegge(mounu)nonnbhudxmrnln
ngdmu.Chiùtthe£ndofllulaw,…l_fl,4quulu1ll
…Mi’elipdnquellioometqudmcxòclueta
esal-
, s … m s , m . a … … b … m d d i … …
. 9S-99.
128 129
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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in considerazione i diversi elementi del
discorso, 9.30-
maggior parte delle
composizioni
concentriche
10,3
e
10,18-21
si
corrispondono allora perfettamente:
'
ch e questa
è di
facile
interpretazione. in A
l'a»
« :. ' in modo incoafivo, sen o n addirittura
il tema o la questione pendente. alla quale darà
'
“one
chiara,
ferma,
in A’. La
parte
centrale, Br
- di presentare le
chiavi,
le ragioni o i cr it eri
' si pu ò
passare
dalla questione
alla
su solu
Rm 9,30-10,21, ecco, schematicameme. come
composizione
concenirica:
A =9,30 10,3
gli
attori: israele
e le nazioni;
&loro situazione in
contras
( i l i
hannoricevuto la
giu:
le ragioni:
israele
e
inciampato
(citazione scritturistica) .
suo zelo erroneo;
a differenzedi israele, i gen
A'= 10.i 8-21
li
attori:
luraele : lenazioni; problema:perché israele e le
unioni
sono in
unn si
loro situazione in contrasto; ' ‘
ioneinverte
a
quel]:
prevista?
Rirposta
ellittica;
e la ragione: disobbedienza, ribellione di israele (citazioni ‘ mi in
cu i
gi
enuncia
]. chinve che permette di oem
Cl’itlul’isticbel ' '- indonazione: mio la
fede
in
Cril in
(o
nelVan
. - ) è v h d i s a l v e u a p c r m t t i ; _
Queste corrispondenze
non
impedisconoevidentemente ll ’ i o n i o alla sionzignedi imelelnlzioni: Israele.nlqun
progresso
del ragionamento
paolino: lo
zelo
col quale
, è
stano r i ve l i ”
11
Vmgela.
è l'=fl>°nsitbllc =
di”…"
Israelesi aggrappaalla
sua
giustizia sembra
dapprima an-
"=
dare di pari passo
con
un'ignoranza
non
colpevole
(A), ml
aull)a
fine
viene
qualificato
come disobbedienza, ribellione
incorniciata daA e A’. la parte centrale è tenuta
strette
mente
insieme
dai
numerosi
riferimenti a
Cristo
1“ e - , , . .
come ho
già
segnalato - dall'insixtenza
dell’upostolo sul …PONDOBG concentnc_a,
Il lettore attento Può
legame tr a
fede
e radicazione/ascolto“.Quest,.
unità
ug. _
trov_a.re
tin ostacolo in Rm. io,]. dove,
:enîn
matica
è in quale e
modo sigililta. alle
sue
estremità, d. to
agli inizi
di
nsposta forniti
in 9.32-33,h1’a2h0
un'inclusione
22edalla tecnica deil'accostamenlo
23.
-bozzare
\_m nuovo sviluppo:
egli
no l a
_anc e e
e espressronn di 10,1 4 riprendono.pi ù o
meno
le.
quelle di 9.30-33. sembrando cosi un doppio
modello,
argomentativo
-oscendo che sono molto forti
gli
indiziin favore
" Menzionmo
I O M
dive… fanne: Christus
(V.
‘ 5
7.i7),
”sous
(V. 9),
Wo; («[Slgnorleén); v
su: 13;
si potreblèe aùdgsxe lungere
::laggel'
« … u . ; v .
, ne
… u n i n c u i e n … oggem v … - - - cen:
d'sub'
lo
(cfr.
m
1,1..xcnrîsnoun
che in10,9 il
pronome
pemruie
num:
n- ““papgg’g'ijîfìfz‘î‘
13’j,'53°‘9’31“>”
““ ‘ '
Vi l
Il ente E IO . . ’ ' '
“ c . il
voceboiario cancerneule
la prochmnzione:s l ama («bocca,w.
no n
ha
°°P‘.P‘“ΰ '."
…‘
(.3'31")
” “°“ “ ‘°"° ”"
8.9.10l:phihaggos
(«vocem
v. la); :… ( « … n . ,
due
mlm .] v. a . alla siu mmdi Dm
(10.30).
17.1
leòfysrein (upmchmmr, W. 3.14.15): homaiogel'n (uccinfessaren,
v v, 9.1 epikaloumai (ninvooerer, W . i 4);
amggdiuszhai («muge
'
18)
’a'k‘ÉfP'
°à'f"°
d'uvm°ll°e°:
…"l(‘“à°lmf'
‘;à‘
““‘;’°'”
' '
… i o
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10.447.
|.
tecnica
si
Applica
ai….
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«pre
'cazinne» v,
, o « q u o - ,
u e v o i e v. 17… ' … t i , ' ‘… nti ’
;
Cfr’ùàlliemxgu
.cmm.. d::
:Îmo
fill:ordnregliicbe un‘irmlusioin d ' "
“"'"
' "" s' " °° …
u n i ' i oc e no n pr e ce e ' t r l mn ic an ip wloqundoun. d d ] . «
unità lettmriae ma
wlidxmenxe
verificau
una
ripetizione
essicogn-
……c…m°%
C " “
estere
consider-ta inclusione. … @…
m
” c N.Alett i- hubiet.Approchepoériqueeltluéalcpîquedrsi’snu- , , , è | , … __ _ .
…, 933, pp. 0-41. L'accostamento consiste nel riunite. alla
l i u
di una unità letterari:
(breve
o
lungo. poco
importa)dueo p iù termini in '
- . M
(è) pu ]. …; di Cristo.
131
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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di
chiunque crede
(10,417).
ict::)d’incilmpo (9,3%). di scandalo (9,33a) // Crisi» , . .
che
hala funzione dispiega:-ia e
giustificarla;
in
cm’
crederà
in
Lu i
non
sarà
deluso (9.33b)//pe r la
iustizl|
_ £$;thgg;'ggg:l;fiiéàfjjàf°iàffij
di
10,5 n o n
ponebbggavere lo funzioni;Idi proposilia
t o n o n è s e ”to
unos v iu
c e r n i r i a 'u
] “ 9v39'33 °
10'1‘3
3PPWFSD‘IO davvero ? … stes 0 Possono E‘sîere scartati mcîì°10,2 e 10,3.%:lhe
unitàlogrca? Una conoscenza, anchesommana. delle tec- -.
giustificati
entrambi
da un solo versetto (10,2 da
“She della ” ” “S ” “ P…?“di“°? Wm ‘, i …e0,3da10,4).Solo 10,4 genera ilresto dellaparteB
st_1
Versetti
un
certo
numero
di carattens|tiche
_dell
e m
7).
Basta
un
solo
colpo
d'occhiosul modo
in
cu i
ladiu
dopo
lennncxato della sntuazwne e l a . one
al-
r
parte
dei sintagmi di
10.4
sono esplicitati dalle
l“5i”'
” m m m delle
M ° …obiettive
che
… “ “ Pr°' unità lop'chesusseguenti
pe r
verificarlo facilmente:
vocata, Paolo da alcuni
dati
soggettivi.
ricorrendo, come
richiamodall’uso, a ipathos
(10,1: «loslancio
del mi o cuo- \ … ( a c m . w m u h u m m ‘ m h c h m m u e … a
re ela
mia
richiestaa
Dioper
la
loro
salvezza»)e all’ethos ; ; ; 3 1
( i n uello di Paolo, che testimonia. e
quello
dei giudei.
l”…
zelo
per
Dio).
[ w.
10.1-3
riprendono a un
altra
ivello
li elementidi 9,30-33;
formano
con esai l’introdu
zione ell'unitàdiscorsiva (9,33-10,21)e
permettonoall'a
postolo di
fomulare
in 10,4 la tesi che svilupperà nei re
sto dell'argomentazione.
L’a
stelo combina quindi due
t ipi di composizione e li
ren
e
omologhi:
v, 5
vv.
(» ? v. in v v, 11-13
vv. 14.11
- cominciu lasciando alle due giusiizie opposte il
to di presentarsi,
poichésottolinea
la
pomata salvifi
'atto di fede. la sua estensione
massimale.
e
finisce
descrizione di
come
si è
generaio.
dall’invio degli
\
fino
alla confessione, da parte di ciascuno, di Gesù
Signore.
pe r
sottolineare
ancora che
l’economia
del
no n
è
caratterizzata
dall’osservanza madall’ascol
amposiziane
concentrica
9,30-10,3
A introduzione
pmposit io-lO,4
‘° ” 'pmbalia=
10.5-17
was-21 'A' pemmn'o
’i l termine
telos (termine) di 10.4 resta
senza appa
, ;piegazione.
Otu. come indica
la sua posizione e'n
'
all'inin‘o
dell’enunciato), l'
omentazionedovreb
.
primo
luogo iustilicare e ' ustrare tale termine.
. . . _ .
riesce
quindi ’apostolo a
mostra che
«Cristo
è
ter
L uso
dei due
modelli retoriciè q u i ancora p iù
facule
per-
…della
Legge»?
ché l’introduzione e la conclusione di un
discorso.
co- «*
struiio
secondo le
buone
regole della retorica
greca,
si
corrispondono. Senza negare l‘esistenza della composi
zione concentrica, aggiungiamo tuttavia
che
la dispositia
retorica
dicemolto
di pi ùsulla dinamica e le tappe
dell'ar
fomentazionepaolina, rivelandosidi conseguenza più
uti.
per
l ime
xetaz‘one:
sapendo
Che
“ ragionamenm ‘ ”
reso
caduca l'economia
della
Legge.
nel
senso
che
Paoloè
una ispas
io, il lettore
prevede che
le spiegazioni 1 pi ù
necessarioessere
so t t i
alla
Legge ,
cercare
sommarie ed
enigmatiche
dell'introduzione saranno
pre- ...…giustizia.
Paolo f e i n q…
giudaismo
cisate.
dovranno
cioè
essere interpretate alla luce delle » ,
tempo
ha
infatti
scelto Lv 195 comerappresenta
pmpositio e della
pmbatio.
' '
Che 10,4
sia la pmpositiodel
passo, tutto
lo conferma… La
frase è concisa e,breve, ed e d'altra parte seguita da una
- 5 ,
via di salvezza prima
della
venuta di
Cristo?
alcundubbio.
l'opposizionein
10,5
(:
10,6-9 mira
a
. can le sue stesse corrispondenze , che Cri
. ,….p .u e . h … d a a i m
… m i .
132
133
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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gime della Legge. poiché vi s ienuncia la neces
rvanza
eil leganmtìell'osservanza
con
lavita
… met te . Regime c 'apostolo
vede opposto
a
Mieli:fede.
come segnalano i termini correlati:
10…6-9
credere
che Gesùe Signore
(per)
essere
salvati
ivràper
essi
opposizioni
riprendono.
specificandole.quelledel
lhi'
‘
uzione. tr a
la
giustizia
proveniente
dalle opere
e la
giudei:
provenientedalla fede (9,32a),un la
giustizia
alla
?… il
giudeo
si dice
chiamata
'e la giustizia di Di o
10.,3b
, e,
pe r Paolo,
esse significano la
fine
di una
vi a che
omini vs in
una
direzione contraria a quella voluta da
Dio.
Non che
Lv 18.5
enunci
esplicitamente
l‘inutilità
di
essere
soggetti
alla Legge per ottenere la salvezza; e
piut
tosto
l'esperienza
della giustizia accordata gratuitamente
in
Cristo.
formulata
dal Midrash
pesherZS di 10.6
8,
che
può leggervi
questo.
Infatti. per chiunque vive in Cristo, i
significanti di Lv 18,5
fanno
trapelare i loro limiti25.
Tuttavia
la questione
non
e
esaurita.
Ammesso che,
ag
gra pandosi
alla
Legge per trovarvi la giustizia, i giudei
vndgno contro il disegno di Dio, che ha voluto legare in
modo indefettibile
giustizia
e fede in Gesù Cristo: cosa
dire dei tem
primadella
venuta di quest‘ultimo? Si
può
dedurre dal introduzione.della
propositio
edella
sua
pm
lmtio.
che Paolo veda
nella
Legge una
vera
via di salvezza
finoalla venuta di Cristo?
Che LaLeg e sia stata (e
resti)
una
vera
via di giustifica
zionee
di sfivezza
agliocchi deigiudei
che
hnno
rifiutato
l'annuncio del Vangelo. le aEermazioni dell’introduzione
lo ripetonouna piùdell’altra (9,31; 10,3).MaPaolo
stesso
non ammette ui
niente
di
ciò.
bo suppone, si
potrebbe
obiettare:
pere e affermerebbe che Cristo ha
posto
fine
alla
Legge
sequest'ultima
no n
avesse
realmente
concessa
la giustizia? Un
passo
come
Rm
7,4
in
cui
si
trova
motivi
vicini
10,4ss,
permette tuttavia di invalidare un a simile
conclusione: che la morte di Cristo suggelli la fine del
do
Sived: l'indicedei termini tecnici,p. 271.
“ Cfr.
gli
sviluppidel clpitolo precedente,
pp… l i s -118 .
134
a Legge sul credente
non
significa, per Paolo,
la stesa
Legge
era
prima uno
strumento di g:
ne gl i sviluppi di Rm 7.7v25 provano il contra
: essere
identica,
l’alîermazionedi km
10,4s
n
in
stessa
deficienza…
Certo,
in 10 9
n o n viene
nessun rapporto
di
esclusione
:) di separazione
’ redente e la Legge. perché ogni economie V l e .
' ta in se
stessa
e descritta dai
suon nspem
]
t an t i ,
Mosè
e la giustizia
che
viene
dalla
fede:
.… : chemeco la Leggederiva dalsuo funzionamen
‘ npponoche
essa
stabilisce
t ra
fare evivere (efr.ÒLv
.Ma, come indica lo stretto parnllelismo
snmeuco
- daPaolo t ra l‘idealedelln leggeel'esperienzadel
in
Cristo,
questadeficienzaesisteva g1à
p r i m a
della
,di Cristo. _
km
10.
apostolo
non
parisfoiù,
come
…Gal 3_,
del
' zione in
cu i
fa incorrere a Legge. senon
ripete.
hkm3e7.chelsLeggeèaserviziodel cato,?
on i retoriche: testimoniando lo zelo ei
iuden,
e l’occasione per resentare il sistema} a Les
rrendo Lv::l’5delllrrllula inetcàuîilqltldzillldella ]sua
leggevano l 'id e e
oro
pi . en vo e
mmente il versetto
del
Levi ' o,
ZlFÈ?
de
gnurfeo
vte.
per
dimostrare i limiti d i e
che esso
. Non e dunque perché Rm
10.4-5
omette di dl
la Leggestrumentodi peccato
che
si due
che
...-
sce,
alcontrario.comevera viedi ezza prima
‘ 4 n tadi Cristo.Nemmeno l'espressione «giustina :
dalla
Legge: implica che
Paolo faccia
delle Legge
. e n t o ::
servizio della
giustizia divina. _ rc ,
' nbbiamo notato,Km 10.5 riprende soltanto _punto
dei giudei,mentre
quello
di Paolo. in
cui
si all‘er
-nomia della
fede
(senza la leggemosaica), V i e n e
n 10.6-9.
' diGesùCristopm-reuntennineaila
WPÈl:
quest'ultima
non
ha
mai
costituito
nomia
di salvezza?
Come
pon-ebbe
rendere
caduca
.orniache no nhaun avera epropriaeflìcienza
sal
' ' ede-inittiforsedipmposl'mi’uolo
. \
nomu
G h e m m e : chelnfnicia
un.
non
43del clnpimlo
135
.…..m..….……un.n……u..….………
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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vii-ica? il parallelismo di Rm
10,5-9
da anche
qu i
un a ri
sposta
nena:
c iò
che ha
fine
è il dominio della Legge sul
credente. None necessariope r il credente
essere
soggetto
alla
Legge. me r e cioè obbligato a
osservare
l'insiemedei
suoi comandamenti per ottenere la giustizia e la salvez
za”. Ma come non
vedere che
queste affermazioni
ri
prendono, sotto un’altra
forma.
quelle dei capitoli
prece
denti della lettera,
soprattutto in
6.14.15
e 7.4?
Una
con
clusione
s‘impone:
tenuto conto
delle
affermazioni
sulla
Legge,Km 10nondiiîerisce in nulla
dei primi
otto
capito
li e non c‘èalcuna ragionedi
mettere
in dubbio la coeren
zache alcuni esegeti neganoall'apostolo.
Spero
di aver dimostrato come
fosse
per lo
meno
utile
te
ner
conto della
dinamica argomentativa di Rm
9,30-10,21
ed
evitare
di
sbaglia…sul
significato di
10,4. Comealtro
ve in Rm e ciò fin da
1,16-17
- Paolo comincia l'argo
mentazionedi Rm
9.30v10.21con
degli enunciati concisi.
sibillini
nella loro densità, e li
precisa
progressivamente:
la propasitio stessa
(10,4) deve
essere lnterpremta dalla
pmbatio che
essa
genera. cioèda 10.5-17.Èperciò in
que
sti versetti che il lettore deve
trovare
gl i indizi sus'cettibili
di
fornirgli
la comprensione
del brano
e
della
sua
funzio
ne Mala funzione di
10,6-9,
con
la
quale
inizia
la
proba
n'o,può essere perce ita solo
sesi comprende
che con
Lv
18.5
Paolo
riprende i puntodi vista
del
giudaismo,
verset
to in cui si le geesattamentetut to i l
loro zelo,
e al
quale
egli o porrà ifre ime della fede.
Così,
a
visione
c eRmha
della Legge
eunificata.Perfino
un passo come 9,4, in cu i Paolo
rlconosce
la legislazione
mosaica
tr a
i privilegi di
Israele.
deve essere interpretato
con_l’aiuto del modello retorico. dove gl i enunciati non
hanno la
stessaportat a
aseconda che si uovino nell'imm
duzione.
nella
propositia o
nella
pmbatio.
Che
in 9.1-5,
esordio di Rm 9-11. la legislazione sia riconosciuta come
unprivilegio «secondo la carne», e che diventioggetto di
un'altra
inte retazione
nel
corso
della
pmban'a.
meravi
glierà
solo
co
oro
che
sono
poco
familiari
con
le
tecniche
della retorica a.
Il lettore no n
eve
tuttavia
credereche
l'unità
della
lettera
” liebe non
equivale,
come sottolineo
l'apostolo
in km 6,aun invito al
libertinzggioo alla licenza
136
' r i adi legge
mosaica
renda i problemi
più
mplici.
( tolo avesse in effetti, qua o là.rioonosc1utonella
. unaveravia di salvezzaper i giudeivissuti
prima
di
. avrebbe potuto m e r e accusato di
mancanza
di
: ma no n di
aver travisato
il giudaismo, accusa
sue considemzioni sul ruolo unicamente
negativo
Legge no n possono che raiîormre. Infatti l'enigma
u
-prioqui:
perché,nellalettera ai Romani, la
Legge
e
…
nte
::
servizio
del
peccato.
della
proliferazione
‘_colpe (Rm 1-8),perché infineè stata motivodel
rifiu
…
Vangelo
(R m 9-11)? In altri termini. come
può es
1'Alleanzae la Legge,due realtà che le tradizioni
. mantengono sempre
unite,
sianoqui dissociate?
4-o. M m .Longo . q l u l t l fl l
‘ , : . di Paolo?
Paolo rimpmvera ai giudei, in Rm 9,30-10,3, ?.di
la giustificazione e la salvezzanell’osservanzadei
e n t i
della
legge
mosaica e
non
nella
fede
in
nsto.
Egli sembra così attribuire un ruolo esorbi
Legge.Ma nonsi puòimmaginare
disprezzo
più
. dichiara un
cena numero
di giudei
3°:
la legge
.
no n
èun
semplice
sistema legislativo il
cui com
pmmuovere la giustizia sociale di un dato gruppo:
da Di o stesso, essa
esprime
la
sua
volontà
sull'uo
sua pertinenza
èesclusivamente legata all'Allean
rvanza di essa
perdeogni senso
se
non
eguidata
. se no n e l'espressione. il
compimento della
legge
giudaica
definisce
soprattutto
dei
rapporti
edè
pe rquesto
chei
giudei la vogliono
mettere
in
Come n o n
vedere ancheche
gl i
autori giudaici del
' di Paolo insistono sulla gratuità del perdonoe che
presentare qu i un a listaesauriente delle nazioni giudaiche
‘“ .‘u’àf’hîluhuwìfîiglu g…:
“muy-11 »?
an I l i on w. ' : e
W histrmcal'
and
‘ PP .
P o d …
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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non considerano la
ricompensa
o la salvezza31
come
la
conseguenza necessaria o
automatica
delle buone opere?
Paolo
si sarebbe quindi totalmente
sbagliato sul
ruolo del
la Legge e, di conseguenza, sulla natura del giudaismo,
del quale
del
resto er a stato
u n o dei rappresentanti
p i ù ze
lanti
32?
P i ù che
ad
ignoranza o r m a ,
le aiîermazioni rile
vate sopra n o n
sono
da attribuire
piuttosto
alla sua
espe
rienza di salvezza in Cristo?
Dal
modo
in
cui,
in Rm 4,
Paolo
padroneggia le
tecniche
midrashiche e
sceglie,
in Rm 10,5, Lv
18,5 come enuncia
to
tipico
dell’ideale
del pio
giudeo, si intuisce
che
egli deve
avere una
conoscenza
abbastanza
buona del giudaismo
e
dei
suoi
valori”. Ma seda un a parte no n ha dimenticato
come
aveva un tempo compreso il ruolo della Legge, dal
l’altra il
suo incontro
col Risano glielo fa considerare in
modo
diverso. E.P.
Sanders ha voluto rifiutate l ipotesi di
una
incomprensione: secondo
lu i
Paolo
percepisce
o r a la
legislazione mosaica a
partire
da un’altra struttura
34.
Se e la
fede
in Gesù Cristo a procurare la salvezza Rm
10). sela giustizia di Di o si è manifestatapienamente co n
Gesù edè accordata in
suo nome
Rm 3.21-30),vuoldire
che il
credente
no n
deve
diventare
obbligatoriamente
sag»
getto alla
Legge, obbedire cioè all’insieme dei suoi
precet
ti. per restare
nell’Alleanza e
ottenere
la
vita
p er Paolo
ciò
equivarrebbe a un nuovo assoggettamento. Di
conse
guenza,
i
giudei
che
rifiutano di
credere
in
Cristo
- al
Van
gelo -, respingono l unica
via
di salvezza: a questo riguar
do, la circoncisionee la Legge
no n
sono
pe r
essi di alcuna
utilità. E chiunque voglia imporre ai credenti. soprattutto
a
quelli
provenienti
dal paganesimo.
il
sistema
della
legge
mosaica, n o n si
rende conto che vuole
legare il Vangelo a
un
codice
particolare.
nondimeno storicamente decisivo
tenendo conto della rivelazione del disegno divino. No n è
il 4E4d
nen-ibn
essere l eccezione
che
conferma |. tegola. Su questa
… . n veda soprattutto, a r . s … ,
Paul
and Pahtim‘an Ju
ism. A c… riron
o f m …
ofRaligion, london m 7 .
==
Opinione
i H. Rnislnen, «Legalism andsalvation by the Law-,p.
7a.
” Anche le altre letteu 2Core Fil) … n o \. sua fi e r a . . di …
giudeo,
anche se
no n
lo
delle
p iù in considerazione.
‘
nr.
Sanders,
Paulandmum-.‘…Judaùm.
A Comparison« f a …
afRelìgion, London 1977, p. 496.
138
pe r
ignoranzadel
p udaisrno
che Paolo
rimprovera
dellasua razza di voler f a n della Legge u n o stru
di salvezza, ma p e t h
non esiste
alternativa per
la salveua: rifiutando Gesù Cristo, il giudeo
r i
la giustizia
voluta
da Di o 10.3);ma eglirifmta Gesù
… in v i r t ù del su o attaccamento alla le e mosaica. e.
ndo
l’apostolo,
questa preferenza
si ca
che
in
real
vede nella Legge lo strumento unico necessario per
t a r e
giusto
e ricevere
cosi
l a v i t a
Ciò
no n
gli impedi
di
essere convinto della
gratuità della misericordia e
perdono: ma n o n giova a nulla, aggiunge
Paolo, pop
i l
perdono
ci viene solo daGesù Cristo. Leaffermano
i Rm 10suppongono evidentementeche i giudei,
rifiu
un Vangelo che è stato loro annunciato cfr. 10,14
sono condannati a vivere nell illusione sulla
funzione
della
propria
Legge.
Logge : servizlo
del
peccato?
: dell’apostolo
che.
in
Rm , no n attribuisce alla
alcuna
funzione
positiva.
gl i
scritti
giudaici
sottoli
o spesso i l suo ruolo di protett ore: è unadifesa con:
il libertinagg io, contro la corruzione e ogm
specie
dl
rio cattivo35.
Del
resto, n o n è
forse
la Legge
che
ha
- : nuto l ’u ni tà d i u n popolo privato
della
sua
terra,
sue grandi istituzioni monarchia, sacerdozto)_ du
e
dopo l esilio? Certo.
rima della su a convennone.
‘ -, come t ut fi i giudei
pu .
doveva aver riconosciuto
Legge questo ruo lo eminentemente positivo. ma nelle
lettere, in particolare in k m , la considera solo …
rap
«-all economia
della fede,
da
cu i
d’altra parte la sepa
oorne
abbiamo
costatato :\
proposito della
sua esegesi
4
36: poiché Dio
hada
sempre
giustificato
gratuita
, cioè
pe r
la
fede
e
senza
la Legge.
allora
quest
ulu
no n
pu ò
essere
dalla parte della salvezza: fa solo
cono
i l peccato e
invoca
la
collera
divina.
…ndes.,
in.…Giuseppe
Ant. uno-zu; 16,43; ugmlmmtc, An
u 9 ,1 4 b . …
Sa;
». mmm…….
139
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Spiegazionidi
tipo
storico
Secondo alcuni esegeti, la spiegazione dell’evoluzione di
Paolo
andrebbe
ricercata
negli
eventi.
in particolare nelle
resistenze dei cristianigiudaiuanti. Inizialmente favore
vole
all'osservanza dei comandamenti
(1Cor
7,19), sareb
progressivamente arrivato a
rifiutare,
in Gel e km ,
ogni
funzione
positiva
alla
Le ge37.
Senza negare questa
evoluzione,
notiamo
tuttavia c%re
l'osservanzadei
coman
damenti di
cu i
parla
Paolo in
lCor 7,19
dipende
da
una
situazione
paradossale. poiché.
nello stesso
versetto,
l'a
postolo
relativizza drasticamente la circoncisione. Come
nota C.K. Barrett commentando l’affermazione di Paolo,
«dal
punto di vista giudaico. l’affermazionee
paradossale
o, piuttosto.assurda.» . poichési e
tenuti
a obbedire
alla
leggemosaica solo sesi
appartiene
al popolo dell’allean
za, cioè sesi è circoncisi. L'apostolo
intende
forse lare
solodei dieci comandamenti e.p iù
ampiamente,
ei
pre
cetti
morali.
che
i giudeidel
tem
consideravano
già vin
colanti
pertutt i gli
uomini?
Q unque sia la risposta.no
tiamo
qu i
che. nelle
sue
lettere, Paolo
suppone
scontato
pe r
i suoi destinatari che l convertitidalpaganesimo
sono
veri
membri del
popolo
di
Dio
”,
senza
tuttavia
essersi
fatti
circoncidere e,
quindi.
senza essere soggetti alla Leg
ge:
sel'apostolo
può
formulare il principio di
[ C o r 7,19
senza aver bisogno
di
spiegarlo
e di giustificarlo a
lungo,
vuol dire che
era
accettato e quindi
formulato
da parec
chio
tempo.
La ricerca storica
no n
può che sottolineare la costanza
con
la
ua.le Paolo
difende la
non
sottomissione
del
cr i
stiano a le prescriz ioni
mosaiche
in materia di
circonci
sione, di alimenti e di purificazione40. Ma il
non essere
obbligato a tutti i precetti o
nonessere
soggetto
alla
Legge
hasempre implicato
per
l’apostolo la relativizzazionedel
sistema mosaico contemporaneamentealla sua
incapacità
’ Cfr. l'ultimo
studio.
in
ordine
di te ,di U.Wilckeru. «Zur
Entwick
lun des paulinischenGeletzesvers
nisseno,
N1328 (1982) 154 190.
;hd’im
Epistle to
the
Corinthians,
London
1968,p. 169.
” Cfr, Rm9.25 eZCor 6.16.Ciòdetto,Paolo
non
utilizzaall.mve
questo
‘n,pmiexendoariesso
eciòvaleperiduepnasiappenarnen
zia-uti
quello
della filiuinnee dellaChie-a
corpo
di
Cristo.
‘“ A questo riguardo,Gal 14 è sintomatico.
140
' apos t o l o
sulla
Legge
a
partireda
unantropolo
salvezm.Certamente
Paolo
dovette
molto
presto
sua conversione, sostengono
alcnnr“
- m s l
ciòchecostimivnperluiunpuntod1mpomnza
le
diverse
lettere rifletmno
ciascuna allapro
fiammante
strutturale de l
problema
giustamente osseware
che,
grazieai s u o i un
‘ eu la
leggemosaican on
è proposta
soltanto
ai
'maaogniessereurnano. lnquestosensoanchegl
non
può
sottrarsi ad
essa.
Paolo
risponde indi
-te
a
questa
obiezione quando
dichiara che,
pur
re sotto la Legge (6,15; 7.4: 10.4). il credente
' pieria (13,8-10:
cfr.
Gal 5.14). Ma nella
sua
n
oltre 1sta l’interesse.e
forse
anche ladifficoltà.,
' Romani.
che non
è, come . arGalati,
-rso
indifesa della libertùdeic enuedell_unr
delVangelo - il
quale
no n deveessere rdenufi
- aun
codice
legislativoparticolare,
per quanto
. Infatti.in Rm,Paolo insisteunicamente,o
qun
u'nperativi
etici della
legge
mosaica.
Ora,
è a
que
- che la
vede
associata al peccato.
perle
ragioni
:) (Rm3.20: 7,7-25) e sulle quali
non
mon-re
no n
pe r
sottolineare
che
n onmi
sembra
che 1e
abbia ancora tenuto
suiîicientemente
conto dello
dell'argomentazione
paolina
per aflrontare la
, sembra, la finizione negativa
che
l’apo
iîeuigggnflla Legge in Rm èdeterminata dal posto
fede e.di conseguenza.a Cristo,può so rendere
funzione sia afi'ermata p r o p r i o alla ‘me (951;
allrni
'o (cfr. 7,7-8) di argomentazioru in c u i
il Cn'stf
sono
assentidel
tutto
o quasi“:
Stando
'cose, come evitare un’esegesi che spregl-u la p o s
va?Ho
cercato
di
mettere
in ‘
evo
la dinamica
-mentazione retorica così come il ruolo delconte
Puul's
Gaspel,
GrandRa ' . Midlignn 1982,
Cn:(ninkm 2.16 e7.254:
nnn
alcunafinzione
in cu i si u w …rispetlìvarnente.
141
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 72/154
‘ si meravigliava sempre pi ù della
misericordia
edel
. o divini? I l lettore può venire a capodella
prima
”…ha solo
prendendo
sul
serio il modello
retorico
se
da Paolo in
R m “ .
Ci ritorneremosopra alla {m e del
percorso.
Quanto al secondo interrogativo, è ne
'0 esaminarlo seriamente: se le intuiziom pachne
- verificarsi,
saremmo ripo nati
al primo.rntenov
. la
cui importanza
apparirebbe
ancora
di
più.
'
dubbio che
l'esegesi
del
rapporto
di
Paolo
con
la leg
Leggs e giustizia
div/na
lungi dallessere
conclusa.
sto giudiziario in Rm LIB 3,20 43, senza i quali sarebbe
travisato il
senso
dell'enunciatodi Rm3,20. La
stessa
cosa
rimane da
fare
perRm
5-8.
Purtroppo le
analisi
di 7,7-25
che
io conosco
isolano troppo questo passo dal
suo
conte
st o
in particolare dal
contesto
retorico
e impediscono
di cogliere la funzione e la
portata
delle affermazioni del
l‘apostolo sulla Legge.
Se.paradossalmente. Paolocolloca la Legge. santa e buo
na, dalla parte del peccato, egli
non cessa tuttavia
di
con
siderarla in un
movimento
fondamentalmente
positivo,
poiché
grazie alla Legge il peccato è potuto apparire quale
realmente è in se
stesso (Rm 7,13).
e
l’umanità intera
è
stata racchiusasotto
il
peccato
per
essere
giustificata
sen-
-
tata affrontata
varie
volte, sebbene
n
manie
za discriminazione
alcuna. Bisogna
parlare ui di
una
è
gi à
5
…. …, …… - m ……e Pa':mi°?J2…Zîsnîiîszznìzìtzxfisei.îî'iîîflî
\srgîgelli o;:isìrgîzlll: Vierxlùilac‘ànnîel'eg-sefll: igellllahagmgrie' '
coerenza
delle diverse align-mazioni sulla Le ge,
' ararel'analisidiRmQ-II.C
ec
della
salvezza?
O,a
contrade,
isogna
parlare
del
corag-
.?:fflînîùîlnîrrîfiaudiRm
-11
sulla Legge non
e
dal
piedistallosul 'gio
°°
quale PM1°
ha
deposto
l“
L°Bf.mi
del . d .
affatto
in contraddizione
co n quelli
di Rm
1 8:
inuti
one gru
a l
uale l'aveva #011008'8 la
lunga
» .. '
can i
nanzadi
uesto
risultato,
anche par
smo?
Stratagemma ° coraggio. [interpretazione
l’…… a
, [l'linpotesi «liti-Axe concezi?mi
opposte
della Le geè.
della Legge solleva in ogni caso molti interrogativi.Il pri- , t o . di
due scuole
opposte in Rm n o n resiste 35
a ….
mo.
che abbiamo
già
pi ù
o
meno
affrontato a
proposito
. : lutamente
abbando
della logica e della funzione di Rm 1-4: seil regime della . “’““del Pass° dev essere
a s s °
Legge gioca
il
ruolo
di far abbondare la
colpa,
allo
scopo
di ‘permettere a Dio di manifestare la gratuità della giu
sti
cazione.
Di o n on
incorre forse nel rimprovero di col
pire
l'umanità
pe r po i
salvarla meglio? Di
prostrare l’uo
mo per' mettere in rilievo la
propria
grazia e la
propria
gloria? Dando al
suo
popolo
un codice che rivela la
sua
giustizia e che ha tuttavia
fatto
proliferare l’ingiustizia,
Dio è stato
forse
giusto?
Altro
interrogativo,
che
interessa
l'esegesi
storico-critica: è
forse
vero
che
co n
l’esilio
ma
anche
dopo
il ruolo della Legge e
stato
principalmente
quello di aiutare il popolo dell'Alleanza a riconoscere e
confessare il suo
peccato nel momento
stesso in cu i (e
per
-. riflessioni
sullo status
e
sul
ruolo
della
Le ge in
on avevano affatto la pretesa di riesaminare : dif
' sollevate delle
prese
di
posizione paoli
: la que
cornpau'bilità, in Rm.
dei
diversi enunciati sulla
no n
semplifica
il
compito
dell'interprete,
perche
coerenza
sembra
farsi a scapito
della
Legge masar
’
pi ù
globalmente,
del
giudaismo,
imponendo
al
letto
' compito di operare
una
decostruzione. stanca e
logr
i
diversi
enunciati
paolini
sulla Le ge. Nel
capitolo
abbiamo
visto
che la dinamica
dell
argomentazrone
spiegava la
presenza
ela posizione di un
enun_craî
’ .. Rm 3,20, e che metteva anche in
rilievo
le ragioni
logiche delle posizioni di Paolo
sulla
Legge.
Ersu
: . ho
cercato
di dimostrare
nel
quarto
capitolo.
' uffa-:=del volume, gli sludi diu. Luz, 1-1. Hillmer (1973), a r ,
Cff
supra, cap. 4. pp-
87 89.
B. W h e n (1930 e 1953), P Osten»Sacken (1971),
142
143
…….…… ...….….……………………
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 73/154
gnerebbe evidentemente
continuare
il
lavoro p e r
il resto
della
lettera everificare così le intuizioni di E.P. Sanders
che sembrano
giuste.
Se è
vero che
Paolo in alcune lettere vede piuttosto la
Legge
come un
codice
particolare e
rifiuta
che siano
im
posti ai
credenti
precettiriguardanti il cibo o la
purezza
rituale
:: in
altre lettere. come Rm
considera
questa stes
salegge innanzitutto come unsistema legislativoeperfino
comeuna serie
di
esigenze
etiche universali
che
favorisco
no la
conoscenza
e la confessione
del
p e c c a t o
è
altrettan
to
vero che ma i
si ferma su quello che
però
ne costituiva
all’e a il nocciolo: il culto sacrificale in vista del
perdo
n o c i p ec ca ti . Ora. è su
q u es t o p u n t o
che avrebbe
potuto
o dovuto p o r s i il problema
del
ruolo salvifico
della
Legge.
Come :piegare
un
tale
silenzio. di
cu i alcuni
passi
come
3 25-26 0 12 1 mostrano come non
sia
dovuto : dimenti
canza?
La risposta a questo enigma
£arà
forse
avanzare
in
modo decisivo le ricerche
sul r a p p o r t o
tr a
Paolo
e la Leg
ge.
144
Pane
mem
Il futuro d Israele
.….mm..….…...…. …..u……….……………..……n…
.....
……
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Per
l’esegeta che affronta Rm
9-1 gli eventi
di
questi
ulti
mi
decenni. carichi
di sofferenze,
sono un o schermo che
n o n e
facile
attraversare, ammesso che ciò sia
possibile,
Maalla fine, le pubblicazionisi sono
moltiplicate
e la
ri c
chezza
deinuovi orientamenti hanno £atto si
che
si ripren
da, per prolungarlo, undibattitoche susciteràsempre rea
zioni cariche di passioni.
Dareun titolo &Rm 9-11 n on èevidentemente
semplice.
e
il ventaglio
delle proposteavanzate dalle Bibbie, dalle in
troduzioni al NTo dai commentafi. non mancanodi inte
resse.
Alcuni esegeti
mettono
in
evidenza
l’iniziativa divi
naela
sua
realizzazione
(«Il
piano
di
Dio
per
Israele»;
«11
piano
salvifico
di Dio
rimane,
nonostante il
rifiuto
di
Israele»1),altri consideranosolo Israele.sottolineando la
connotazione negativa («L’incredulità d'Israele» 1). o, al
contrario. positiva («La salvezza d’Israele»3), o rimanen
do in
un a prudente neutralità
(«Situazione di Israele»
«Mistero di Israele»5; «Israele e le nazioni»°). Anche il
‘ lnnoduciiona la
Eibk.
NouveauTestament.
Duclee
1977.
volume [ I l ,
-Let
epll.ru
lpostoliquesv,p. …. si veda anci-e o…
Michel,
Der Bn'lfan
die
Rfima,
Gòttingen 1955, che intitola la sezione:
«Il
mistero del piano
divino di slivezzav.
’ Cfr., ld es., D. Fraikin, -The Rhemrica.l Functionof the
Jews
in
Ro
m l m - ,
in ?. Richardaon (ed.),m m … …in Early
ehm…-v.
Vol. 1:
Pauland
the
Gospels,
Waterloo, Omn i»
1986,pp.
100402.
’ Cfr. R…
each,
Mmerbn'zf(Die nm Ecliter
Bibel,
1987),adlocum.
‘
Cfr. lth'bbìa
di Gerusalemme.
’ H.Sch.lier, Der
Nmerbrief
(HerderKommentar
1977);
C. l’et’mt1Epli're
auxRamai'ns, -Cahier Evangile- 65, p, 45.
°
Quando
ebrei, anche
°fiFi'
parlano dei
no n
ebrei, di elliche
no n
sono
mem
ri
del popolo
de
Alleanza, degli
ilwirconcisi,
elle Nazioni,
usano
il termine
«Goyiln».
la cui connotazione varia a
seconda
del conte
.m: quando e negativo,il termine equivale . «pagani- (idolatri, peccato
146
‘ Verificare l'unità di Rm 1-11 m i a pertanto u n o degli
che
io stessoho
scelto
per
questa parte. «l l futuro
d’ l
' .
r a t a
anch'-sso deliberatamente
vaga. pe r ragioni
che. mavedremo c iò che su ' : l'argomentazio«
olina,gon la suahediàlamica e 3
suo climax.
amo
gi visto c ' enunciati olìni
sulla
Le e
di1îeriscono
fondamentalmente inplgm
1
8
e 9-11.g%a
. :
una
reale omogeneità a
questo livello no n
impli
automaticamente
che l’insieme
sia
letterariamente uni
.
cioè
che
Ri n 9-11
formi
una
stessa struttu ra
co n
1
- vi d i q ue st a
parte.
quem tr e capitoli (Rm 9-11)
siano stati
scritti al
se
' to di Rm 1-8 e che siano stati composti in circostanze
. -«e eÉgmntiaiprimi
otto,
chesiano diPaolo0diun
‘- - suo scepolo, sono altrettanti interro tivi ai quali
potremo
somarci.
Senza
antici d er isposte, bi
ond1meno riconoscere chei loro
posto
attualenel
della
lettera è
can-ico
di significati. Come ha osser
…continenza R. Penna, il fatto stesso che la sorte di
‘ _le
sua trattata dopo
' svilu i di Rm
5-8
sull'essere
, o,
sngmlìea che
i ue
pr o
mi
sono
inseparabili .
.o di vedere come Paoloindicaprogressivamen
necessità di
questo
legame;
rima
però
e im
onante
: mentazionepao ina, interrogare e somi
e le erenz_e esistenti
tr a
questi
capitoli
e i prece
ti (cap.
VI). p rec i sa re come Paolo
collega la situazione
israele
al
sato
dell'elezione (R m 9; cap. V11) ealfu
‘ - dellas
vezzo
(R m
i l ;
cap.
VIII).
uenumvofnnfierimentnsohanlnainon-ehreflchepouono
… … d n q m u ) . u m mPaolo,].aoannotnzione varia
pa.snmkm.lltermineahnè((ìd
igmt i l i )èneutro.$ iur ì
‘ chel o_eviudiumrloinkm 1,dovewnomttavinducritfi
amhnnqum(pagani)dflapmpagandamisuionuiagiudaica
Pennn,«La finzionedi 3,1-8 nellaletter: ai Romani».
Di) ;
69(1988)
147
.…. … …. … … … … …
…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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? Capitolo
settimo
elezione in Rm9
Lo studio di composizione che abbiamo ap in condotta,
hapermesso di verificare la pertinenzadel divisioni tr a
dizionalmente proposte
per
la
sezione;
lesupponò
nome
al
lettore. Rimane evidentemente da precis‘nre l'organizza
zione
internadi Rm9,perchéla
dinamica
dell'argomenta
zione
illumina un certo
numem
di versetti,
come
in
molti
ansi
dove la comprensione del
tutto
determina
quella
del
parti.
Senza
nesta conoscenza della composizione di
Rm9, molte di
coltà
di
dettaglio
potrebbero restare sen
za soluzione o
da :
luogo &
ipotesi
awentumae.
L‘enigma
delcapitolo proviene
soprattutto
dalla citazione,
aiW.
25-26.
di Os
2,1
e
2.25
XXX;
ledichiarazioni di
Osea
si riferiscono chiaramente agli israelitiedecco che Paolo
le ap lica ai cristiani venuti dal paganesimo Mettere in
luce
e ragioni
chehanno
favorito
una tale
esegesi
equiva
le a comprendere un po'
meglio
mme
avremo modo di
dimostrare
- la scelta. sempre paradossale,di
Dio.
1. Competizione . argomentazlono. Hm9,6-29‘
Abbiamo gi à
notato
che Paolo può
disporre un passo
se
guendo parecchi modelli letterari; Rm 9,6-29 conferma
questa
affermazione.
poiché
in
esso
si
combinano
armo
niosamente
t re
t ipi
di composizione:
midrashica,
retorica
e conoentrica.
Resta
da
stabilire
la
loro
rispettiva funzio
ne.
'
Che
9,6-29 formi un'unità lemmria, lo moauerò &partite dall’
mentazione. Sul m i n u s a
quo
di que-za prima
unità.
che non
pu ò
es
sere Km 9,3, ma ioltanto 9,6. si veda il
capitolo
3“, pp, 52-53.
HB
' ' E OITAZ‘JMEMlDRASHICA'?2
‘n recentearticolo,Stegner ha fano la listadelle
carat
\
,
che3che
autorizzano a
qualificare
il
passo come mi
C0 :
elementi sembrano costitutivi dei midrashim: il r i
_aun certo numerodi
passi biblici‘
per rafforzare
ta 1
o la
spiegaa'one
proposta,
e le parole
gancio
che
- n o di «agganciare: t ra loro
qual ipassi
5;
espressioni o coso-azioni, senza essere essenziali
enere
mi
'co, sono
tuttavia più
che
occasiona
formule di introduzioneelle citazioni bibliche°,le
. 44
o n i
o
false
conclusioni7;
confronto t r a l’esegesi di Paolo e ella di un mi
: sembrerebbe dimostrare che Pao o
conosce
e
ri
detradizioni aegetiche giudaiche '.
‘ ti elementiquici interessano solo quelli che ap
o alla comfg;oeizione
rnidrashica,
anche se
no n
g::
no di quali
care
Rm
9.6-29
come midrashnel senso
…o del termine. È chiaro che i w. 6b.7-13 tendono ad
' la
tesi
«pressoin
9,617:
Non
tutti
quelli
che
>.,
-ono daIsraele
anno
Israele».ei w. 14.15-29
quel
i4
(Diono nèingiusto).Quantoall'unitàdi insie'me, è
-dubbio assicurata dal verbo kalein
(«chiamare»), e
voemlmuntivomùirmh,sivedll'indìced
tenni
p. l27o “
Susan-,Q R …9,6-29- AMini:-uh».JSNT 22(1934) 37-52. e
, che Rm 9.e19
non
eun Midrashnel
nemo
…. poiché l'apo
p m :
daun versetto de l ] . Scrittunpe r
m l n … .
12( k m 9 1) ;o, . 1u.10.14( k m
9,9);
Gn 25.13 (Rm9,lz);Ml 1,2
13):wc tnduzinni ( su ,m a ) in genere evidenziano
u…
; $ $ $ … “ “=*…m$ “ … > . …
.|z'14.251a '
m m )
…
M k
,.
M m m m … …
b èm eno inl’ lol o: *
, 115.3191351… h e («fudm….) 9,12; …… (« amino.)
«i‘fÉ'
. 9.14.19. éim vede 11 h o …dovuta
Ètutt’altro
che“…
«: un ‘ un mh deu.
mdikm9.1,S
d u … : i . fl . a … : i h a …
vdisoendenudlîlî :Pnoloeilmìùvuhn inco
Idicollegarefideediaoendenznriconoaouidocoelcbel’n
l ogmnmemaéeu lfic im te .»
149
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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……………….,.….…..… ….. ,
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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che
. Essa determina innanzitutto il tema sviluppato: si
tratterà di mostrare che la la divina n o n è venuta
meno.
E l’intero passo hala
Kunzione
di sottolineare, con
l‘aiuto
di îuesta parola stessa
16,
la sua efficacia, in due
tempi: Pao o comincia
infiniti
col mostrare che la situazio
ne attuale, lungi dall'essere il risultato di un fatum o di
fattori
casuali, viene dalla
stessa
Parola divina che, agen
da
così come
fa. non danneggia affatto quelli che non
chiama.
L'unità
viene
così
sotto
ineam
della
problematica,
che
resta teolo
cadall’inizio(v. 6)
alla fine
(v. 29).
Lepmposit io elV. da
n o n
è il
solo elemento che confer
me la composizione retoricadel passo.
Come
in Rm
1,18
3,20 e 3.214,25,il lettorecostata che
Paolo
dispone i suoi
argomenti in modosimile:
. 1,18-3,20 3.214.25
9,6-Z9
(uroporitio) 1,is
3,21-22a 9,6a
l . enunciati retorici
1,19.32
3,22b-26 9.6b 13
2. domindve/rilpoa0c
3,1-9 3,17-31 9,14-23
.
lunga
r o v i
della
Scritture 3,10-18 4,i-22(25) 9,24-29
(paturnie
3,19-20
4,23-25
L'a:ggmentazione
assume
prima
l’andatura
di
una serie
di rmaz ioni retoriche,
poi
procede
per
domande
e
ri
spoete,
in un o stile che richiunn ladiatriba.etermina co n
una
sfilza
di
citazioni, pi ù
lunghe
delle
precedenti. La ri
petizione di questo schema in Rm no n può evidentemente
non sottolineare l’unità di scrittura della lettera, se
mai
fosse
necessario ricordnrlo.
UNA COMPOSIZIONE CHIASTICA
Prima
di
vedere
come
Paolo
hasfruttato il
modello retori
co, segnaliamo
un
altro tipo
di composizione
grazie
al
quale la
pmbatia
può letteralmente
svilupparsi. Certo,
È inutile xottoline-re m o n t a un : volta
l'impomnzn
delle propositio
n; in km
Menvig li: che
il bel libro di F. Siegett, Avgunlzntatian
bei
Puulus
a l Rum 9-ll.
'l‘fibingen 1985,non ne dica
nulla.
“ Cfr… le
citazioni che inizilno
oo n
«dice
( i 9.15. 17. 25); Ju
delm:
(lnethè
9,12): «è torino:
(kmza‘ Q,Z7):
np tizlòn (pmaîvèkzn
9,29):
«quest. … l a (logos 9,9); o
che
contengono un temine it tinente al
parlare: «chi-muren-
(kala‘n 17.25.26).
152
-
i a m o già notato
nel capitolo [. la messa in evi
. i blocchiparalleli onpuòfarsi col solo aiutodel
-uazione dei tenn'
ripetuti
(e
quindi
paralleli).
' ' nante
anche vedere
come le
unità
significanti
i) si articolanoin unità minime di nrgomemn
', i w. 6-9. 10-13, 14
18.ecc.). Il lettore può verzi
solo la suddivisione,
senza
chesiaquinecesseno
‘ la nei dettagli:
hraelev. bb
(ZX)
discendenzn (s ) v. 7 (ZX).v. 8
A m a r e (agapan v. [3
fare
misericordia
(alain)
v. 15
( lx) , vv. 16.1
volere (lhzlzin)
vv. 16.18
(ZX)
{ o m o potenze (dynamis)v. 17
m a t u r e
(endeib1ystlm0 v. 17
volere (tlulein)v. 22
mostrare(mdeiknysthai)v. 22
fon.- o potenza
(ta
dynalan) v. 22
misericordio
(to; eos)
v. 23
ninne (ngapun)v. 25 ( l x )
hnelev.27(Zx)
dincendenze (:pemm)v. 29
. 1?
23
composizione chiasticlhala
stessa esmemione
del
edenti (9,649).
confermando con
ciò
stesso i
il lpasso. Alcuni commentatori, in verità poco nu
. ', continuano a considercre
9,30-33
una
conclusio
t:i versetti forniscono in effetti la
spie
‘onedella
“one di
Israele (hanno
rifiutato di c e in Gesù
), alla manieri di un a conclusione, e Km l0,1
sem
il via a una nuova
tappa
nell’argomentazione”.
indizi
convergenti forniti dalle tr e composizioni
‘ ' ke si possa pussare oltre. tanto pi ù
30-10,21 forma
una
vera e
proprie unità
letteraria,
ho gi à
presentato
le articolazioni
15.
modo
Paolocombina i diversi
modelli
e
quale
effet
, significato ne deriva dalla loro associazione?
, …mehedlel ' indifimufi’alel li-
moltevolte
:cwmpugxul'i
. di … sviluppo.
cf.-.
m 1,
3,12; 12,
>
lCo r
10,1;
12,1;
15,1;
1 ; o . l a i13,1;[Ts2,1;4,1…13;5,1;21'12,1…13;3,1.6.
. p p . m- .
…..…..….…..……….….………… …
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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2. Dio in discusion
LE
SCELTE
PARADOSSALI
problema: teologico
Lestrutturazioni
sono
relativarrlente omologhee indicano
immediatamente la posta in
gioco del
passo:
composizione
mio:-ica
composizione
chiastica
v. 6 13 (A, E)
enunciati
assertorii ln
chiamnudivina
v. 14-23(C, C’) domande/rimaste iustiziadi Dio?
v.
25-29 (B’ ,A’) riprela
scritturisticn
chiamata divina
Le
unità
periferiche (A, B e B’ , A )
enunciano
le decisioni
ele scelte divine nellnloro
continuità,
mentre
le
due
unità
centrali (C e C’) si interrogano sulla loro fondatezza
con
l’aiutodello stile dadiatriba.
Siè
soliti
identificareil centro spazialeeil centro
sen-um
tico
di
una
composizioneconcentrica; ma
questo
significa
correre
un po’
troppo. Tuttavia
in
questo
caso le ripetizio
ni retoriche. il
numero dei versetti dedicati alla
iustizia
divina indicano
che
le unità C eC’ costituiscono i vertice
del
p u m .
Questa
accentuazione
teolo
ica
(infatti
Paolo
s intermga sulla giustizia divina) somfiinea del resto la
coerenza dell’argomentazione.
poiché conferma
che il v.
(sa, in
cui
si
enuncia
la saldezza
della
paroladivina.epr o
prio
lapropasitio che
genera
9,6-29.
Da
notare l eleganza della
costruzione.
Paolo colloca
al
centro
la rifleasione
sulle vie
di
Dio: era
difficile
porre
le
domandesulla
giustizia
divina
fin dai
pr imi
vemeni,
senza
«porne
prima
edecisioni concrete; era ugualmente poco
pedegogico
terminare
con delle
questioni
gravi senza
ri
:
ndere
ad
esse
ampiamente -
con
l aiuto
della
Parola
ggiîlica),
pe r
provare e
illustrare
l’infallibilità
della
parola
rvinn.
Laprogressione retorica
Mai parallelismi
chiasu ci
n on impedisconouna realepr o
gressione
retorica
nell argomentazione.
Al livello temporale: Paolo
comincia
co n Abramo, Isacco,
154
.
Esaù
(tempo dei patriarchi),
menziona poi
filmone
(tempo
dell esodo), e
finisce
col
suo
tern
dellachiamatadei pagani edei giudeo cristia
-
miscono
il Restodi Israele.In u n o
scorcio
sor
. la sezione
passa quindi
dai primissimi tempi
a di Israelel ino al tempo dell’apostolo(già tem
fine), mettendo in evidenza la coerenza della
pa
- dell’mensio : le
unità
A e E
menzionano
degli
, membri di una
piccola
famiglia, mentre B’
eff
z«di
popoli.
D altra
parte
questaprogressione
nel]
e
e spiega perché 9,12 non cita interamente Gn
nazioni sono
nel
tuo xeno. e
due popoli
che usciranno
nno
grembo
si separeranno;
popolo
dominerà l altro,
e il maggiore...
_-
avrebbe
potuto riprendere il termine
«po olo»
)
della
citazione. e i parallelismiB [ B ne
avre
bero
;.
ato.
ma a detrilnento della progressione retor i
-
degli
attori
no n
elem nizio
della
sezione
(A)
‘
mltanto
che
non sono
figli, né figli
della
promessa.
- alcuna connotazione negativa, m a , alle fine di B, la
elezione
si accompagna a
sentimenti
negativi:
Esaù
e
1°.Cva ancora
oltre, parlando
di indurimento
(fa
‘ C di perdizione imminente (deivai). eA’ termina
1_rnallusione alla
dismrzione
effettuata (di
Sodoma e
. ).
luto al tema della chiamnla. del kalein, viene trattato
bn=Hhui .lnnefloneflniloeounilrirnnndo:
S eGomonxdi£menl dìAbmmo: l unitàlfinlle
… d i l’oasi (letture
del
Reno e u h m .nn.-unum.)e
eA ‘
‘ le Dobbinmo upplicareq u e r principioai
(DW-monna?”|.m i …
( c )
= i l .d m “
zione
dl
-Gumorra
,).
155
1111111111… \ … .… u 1 …
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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ugualmente in
modo
progressivo. E la composizione
con
eenuica
permetxe
di percepime
ama
la
densità. Infatti
e
gli
segeti no n
l'hanno
notato
: sufficienza
l'apostolo
omette
kalein
(«chiamare»)
dal
v. 13a l v. 21
Stegner
ha
tentato una spiegazione del fenomeno, ma abbiamo visto i
limitidella su a risposta“. Perché il
verbo
kalet'n scompa
re provvisoriamente, e
nelle sole unitàcentrali?
La ragio«
neè ovvia: CeC‘ s‘interrogano sull‘apparente ingiustizia
di Dio
verso
quelli
che
no n
ha chiamato. È
così
possibile
valutare la
portata
semantica dell'alternanza
_
entmciati
assertorii
delle
uni tà A eB.
Paolo insisteva
,
fi t t o che
la
chiamata divina
precedeva
ogni risposta
., :
positiva
o negativae non
era
detenninata da
essa.
' ‘
affermazioni sollevano
necessariamente il proble
della giustizia divina: se Di o indurisce o odia
senza
eia necessario vedere in questo la conseguenza di un
.. o di
una
disobbedienza da parte dell’uomo, non e
v ingiusto? No,
risponde Paolo,
poiché la sua
scelta
è
legata
alla
risposta
umana:
vi
sarebbe
ingiustiziase
sedi una retribuzione,la
quale
segue sempre l'a
’ . come ha sottolineato Rm2; ma Di o chiama anche
:
persone
che no n
gl i
obbediranno
13,
manifestando
la libertà della
sua
chiamata, È questastessa
libertà
A + chiamata
(cfr. vv. 7b.12)
C + … non chiamata
B’+A’
chiamata
( w. 24.25.26): a u t o r e
a stroncare l’obiezione di inconsistenza (per
lamentn
del
nostro comportamento dal momento
chiamata e non chiamata
non
possono
essere compresi
in determina anticipatamente?): che dire 24di fronte
l'una senza l'altra Una breve analisi delle unità centrali ’ sua pazienza?
dell’argomentazione
mostrerà
la loro
importanza.
' : * - che i w. 22-23 n on
hanno tutta
la
chiarezza
voluta.
- tagma enpollè makmthymia («con molta pazienza»,
). determinante per l'interpretazione
del
passo, è
- del resto compreso in
tr e
modi diversi15: ( i ) la pa
cem:
ritardo misericordioso
perché
i
peccatori
si
= ' “: ma il contesto che
punta
sulla liberavolon
.
prima
di ogni risposta
umanapositiva
o negati
' oppone a
questa
soluzione.
(2)
La pazienza come
to che permettela
crescita del
peccato f'mo ai
suoi
LENIGMA DELLA NONCHIAMATA
il parallelismo
delle
unità
centrali
C
( w .
14
18)
e C'
(vv.
19-23) èevidente:
aidammidesuDio: w. Mae 19
b-rtsposte:w.
15-18
e
20 23.
‘ '
limiti
.
ipotesi
sospetta
per
le
stesse ragioni.(3)
v ' ' un
che
fa maturarei l
disegno
salvifico d i D io
( i l
Questo arailelismo di base non è
così rigido
come appa- della distruzione dovuta al fatto che Dio voleva
N,
poicge
in
20-23
la risposta avviene
ancora
nella
forma
misericordiaai
pagani): quest'ultima
ipotesi
quadra
interrogativa. È possibile del resto rilevare anche una
composizione
chiaslica
in
cu i
il
vocabolario
della mise- . …
ricordia
forma un’inclusione ( w . 15.16 e 23).
indicando
M d“'EE… 10Mol ine-nn
wflîcienìtnmle Pathé
th
cosi che le affermazioni sull’indurimento del faraone (v.
… m a
( .
m e m … “a……ci_
… L.
7) e
sui
vasi approntati
pe r
la perdizione (v. 22 ) sono \ . ; … …h e… nel …; … in … …’
messe
in
relazione
con
quelle
sulla misericordia
e
sono
ad -
«wh-nf…
.…nept l r i ruppo
inutilimbìl_einiuiimo
nche
esse
subordinate. u: szeo.
c u i bisogna agg iunge re
Il
verbo «due.
oI
anlllpokn'»
b … q u m n b n ù i n i i , … 0 ù … 6 n a d g .
, 1952, pp… 142-149, e r. … n e ,
«...Er
nivlsi ma l… sem
,,
ct.-.
p.
150.
… 11,25-32.
r m ,
1934,» 243-149.
“ Cfr. L N . mm, -L’argumenufion
paulinienne
eu Km e.,
su:
e: Rm3.26:a..; 11,20.
(1991) 46.
_1Mac
6,13-15; su, 19,4.
156
..… .…………………...…… ………….……
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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bene con
il
passo, che
non si interessa
della
risposta
uma
na.
Quanto all'espressione
«vasi
d’irax (skanèorgès), anche
qu i
è il contesto dove n on viene menzionata
alcuna
rela
zione
orizzontale tr a individui o popoli, ma
soltanto u n a
relazione verticale, tr a Dioele
sue
creature
che
vieta
di
vedere in questivasi degli «strumenti con i
quali
si eserci
terà
l'ira divina». contro Israele 0 contro
chiunque
altro;
d’altra
parte. l'espressione parallela
skeuè eleous
(«vasi
[oggetti]
di misericordia»)
del
v. 23
impone.
per
skeuè
01
giù, la traduzione «vasi (oggeui) d(ell)’ira (divina)n. il
ri
sultato
al quale l’apostolo
arriva
inatteso:
la
no n chiama
ta. l’indurimento, hanno favorito la
pazienza,
ma n o n la
distruzione né in
collera,
In
breve.
la
non
chiamata
era
a
servizio del disegno salvifico di
Dio
Molte volte si e detto che l’apostolo risponde alle proprie
obiezioni
dei w. 14 e 19 senza originalità, ripetendo,
come il giudaismo
del
suo
tempo,
le
risposte
della
Scrittu
ra . Niente di pi ù vero, e
ciò per ragioni
evidenti: spettava
alla parola
di
Dio mostrare
la propria coerenzal Ma le
unità
centrali,
C e
C',
n o n si presentano solo come
un a
risposta
tradizionale sulla totale libertà di Dioverso le sue
creature.
Paolo,
infatti, no n
poteva
provare
la propositio
del v. 6a ragionando roltnnto
sul
concetto di
israele,
mo
strando
cioè che fin dall'inizio israele n o n e ra identico
alla
discendenza
nella
sua
totalità
-
distinzione che
prepa
rava
le affermazioni sull'Isuele Resto equindi sui giudei
che benne creduto al Vangelo. Che
questi
ultimi siano il
Resto,
l’Israele
eletto,
e
che
cosi la
parola
di Dio non era
venuta meno. lascia in effetti intatto il
problem
della
chiamata dei pagani per grazia,
che apparentemente
no n
era stata
preparatae
chesembrasegnare
un
netto cambia
mento nell'economia della salvezza. Si
vede
subito
l'im
portanzadelv. 15,
che
Paolo
no nutilizza
soltanto
pe r
pr o
clnmare la
sovrana
libertàe la giustiziadivina. La citazio
nedi Es
33.19.
come una
profezia.
annuncia la misericor
dia inaudita
dei w.
23-24,
mostrando adeguatamente che
il
disegno
divino
n o n
deve
nulla
al
caso
o al fallimento:
fin
dell‘Esodo,
quindi fin dall'inizio,
Di o
proclamava
chesolo
la
sua
misericordia
spiegava
la
scelta
di
coloro che essa
raggiungeva
e
avrebbe
raggiunto. La n on
chiamata era
solo prowisoria
158
EGNO
INAUDITODI DIO
: le
due
unità finali,A
eA', vengono
nominati i
destina
dellamisericordiadivina. ]] v. 24 introduce le due
se
di destinatari
come segue
25:
no i
che
egli
hachiunnti,
-a - n o n solo
t r a i
giude
=mnanche
t r a i
«B'- chiamata dei
pagpni
(iv.zs-zs)
’=chiamnudei giudei, il
Resto
( w .27-29).
, 'or
parte
degli esegetidi
per
certo che i w.
25-26
: o
dellachiamata
dei
pagani
ei w. 27-29 deli'lsrnele
il Resto, costituito dai giudeo-cristiani.
Sono
rar i
' che.
comeJA .
Battle”. applicano B'
alla
chiamata
:-logica di israele: «si, Israele è stato preparato da
fiore l’esperienza della
sua
misericordia
e a condivi
_.la
sua
gloria. ma questa benedizione sarà data solo
,lsneliti
che lo rispettano e credono in
lui. Nel tempo
' : l e . solo
alcuni
giudei credenu', insieme ai credenti
' n i t i
del paganesimo. ricevono queste
benedizioni,
la maggior
parte
della
nozione
è
sempre
ribelle
e
il giudizio di Dio:la loro restaurazionecome nazio.
errà
solo
nel futuro.
come
edetto in
Osea [segue
Os
»” X X
citato
in Rm 9,25}:3°. La citazione di
Osea
in
9 25-27 sembra
appoggiare questa
interpretazione: e
possibileche l'apostoloutilizzi
unaprofezia
che
per
». entedilsraeleperdescriverelachinmatndei
. ? 1
Sarebbe egli
tanto incoerente da
applicare
0:
{ X X ai pagani inB’ e 05 2.14: a IsraeleinA’.quando
parti
del
versetto designano gli stessi attori, dato
' l a… i n . '
…, -Pnul's Use of the Old T… in Rouen: eas-za.,
. : … Z(1981)115-129.5iveù
anche
u.
Hanson. « | t h
or Instruments of
wma?
a…
ocz:-::.,
ns :: u m )
433
Useohhe0blfi.l lprincipelepunmdeboledlmw
èmleibdipnrhledin'bellionemeutretuthllsezio
hmchel-rispommnonlualcumirwidennnelle
. . . ………… . . …. . … .…. . … . .. … . . ……… .. …………
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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che il pronome autois («essi») di Os 2,lb (cfr. Rm 9.26a)
rinvia
senza
ombra di dubbio ai
figli
di Israelemenzionati
in Os 2,1a? .
I W. 25-26 e la chiamata dei
pagani
Nonostante tutto,
molti
indizi invitanoaseguiregl iwegeti
secondo
i
quali,
in Rm
9,25-26,
le c itaz ioni di Os
2.251;
I X Xe
2,1
[ X X esprimono la
chiamata dei pagani. Notia
mo infatti
come
l‘apostolo passa daB’ adA‘: in 9,25-26, il
«voi» (hymet's) cheDio sceglierào chiamerà non viene de
signato;
silenzio
sorprendente se si considera il versetto
seguente dove, al contrario, i l termine
Isruèl
ricorre due
vo
te. Bisogna
quindi
andare
a
cercare
il referente del
pronome hymeis fino
al v.
24. dove
si
parla
dei credenti
venuti dal giudaismo e dal paganesimo.Ma, si
dirà,
seè
cosi,
i w.
25-26
si riferiscono a
tutti
i cristi ani senzaecce
zione, non soltanto ai convertiti dal paganesimo.Soluzio
ne
che no n
annulla affatto la
difficoltà
dell’esegesi fatta
dell'apostolo:
come
può
quest’ultimo
vedere profetizzato
la chiamsta
dei pagani
in un passo
della
Scrittura in
cui
sono
presi in
conii
erezione
solo
i
figli
di
Israele?
Ma
so
prattutto. Rm
9,6-29. nel suo insieme
impedisce
che nei
vv. 25-26 si vedano designati i giudeo-cristiani: in uesto
capitolo
lachiamatadiDioèuna realtàdefinitiva.e
'apo
stain non pensa
a un'elezione
rimessa
in discussione
per
essere nuovamente confermata. I giudeo cristiani del v,
24
non ssono cosi
appartenere al «non-mio-popolu»
del
v.
25,
cgdesigna i pagani.
Ds notare
che
il passo citato i n km
9,27 non
è Os
2.1a,
ma
le 10.22. Per cui
non
si tratta di spiegare
una
possibile
inversione t ra
Os
2.1u
eOs
2,1b
e a
loro
applicazione a
due attori
diversi, madi sapere
come Paolo
sia arrivato a
utilizzare Os 2,11:
per
la chiamata dei agani. Comincia
mo
quindi
con Rm9.27-28. La
scelta
i Is 10,22-23 per
mette
( I )
di
opporre
l’insiemedi
Israele
e il
Resto
salvato.
efare cosi inclusionecon
l’unità
A, dove
l'apostolo
diceva:
«nontutti
quelli che discendono da Israele
sono
Israele;
(v. Gb): (2) di ritornare ( in Rm 9.28) sulla realizzazione
della
parola
divina, cioè
sulla
pmpositia
iniziale
del v.
6a.
Quanto
all'esegesi di Paolo in Rm9,25-26, sembra :\ pr i
ma
vista
ingiustificata,
anche
se i
commutatori
la
defini
160
l ibera
e ispirata
31.
In
realtàegli sembra
interpreta- .
z 1eIs
10,22 l’uno con
l'altro.
seguendo
in
questo
i
dell'esegesigiudaica
33:
Os2, 1 Is 10.22
” m e r o dei
figli
di
Israele
e
(anche)
seil popolo d'Israele
mme
la sabbia
delmare
diventasse
come
la
sabbia del
'
mare,solo
il
Resto
sarà salvato…
..edice Is
10,22,
la salvezza
futura
deve
essere
quel
?
resto,
allora Os
2,117
(citato da
Rin
9.26)
non
può
a
t u t t o
Israele, tanto più che Os 2, ia
L x x parla
' di Israeleal passato.Sarebbe tuttavia ssibile in
» Os
2,117
per
il Resto?No,perché i p ro ' non
par-
.
. ' di un Resto rigettato (che diventerebbe
«non-po
,
perpo i
chiamarsi nuovamente «mio popolo:). Os
. di conseguenza, Os 25
citato
in km
9.25) non
quindi designare 1 ' m e di Israele né il Resto,
’
essere
applicato
alla chiamata tuita
dei
pegani.
-» ì tacendo, l’apostolo
giustifica
a
sua
affermazione
_23 (Dio ha
preparato,
previsto...):la profeziadi Osea
ta Es 33.19 (cfr.Rm 9.15) e sottolinea la
coerenza
'
-la
divina
la chiamatadel
pagani
non
e dovuto
' fallimento néal
caso. D'altraparte,
la citazionedi
' 5 e 2 , 1 … in Rm 9,25 26 illumina la progressione
omentazion
. w. 10-13
«Amari
Giacobbeeodiai
E.sslb
(Ml 1.2-3)
' - vv .ZS-26«Quella
che
non
era amate,
(la chiamerò)ame
te -
( 0 2.25)
iando con un a
serie di distinzioni e di opposizioni.
lo er a arrivato a
riprendere
l 'affermazione in r
M]
1,2 3,
che
aveva provocato
l’obiezione sull n
_ divina. Nelle
prime
due unità,A eB. le
opposi
, sembravano
definitive;
ma
ecco che
laparte
centrale
permetterà di
superarle:
la
n o n chiamata,
il
non
“ad
esempio r-r. una…. Gone:
Ich Und
i … . z… Schvifige
desPaulus inRòmzr
e u ,Gòttingen rsu,
p…27…
_
cliiammentediunlgewah
hawh.Cfi'…rupru.p.110.apro
. …a».dell'ebraico
esige
…&… ( . : il numero
deifigli
di Israelem … » ) .
161
. … . .… . . . … . … . .… … … .… . . .. … . …. . … .… … . .
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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amore non era
destinato a durare. «:poteva
così essere
n :\ ls
1.9.
citato
appena dopo,
è
vero che
termina
enunciata la
loro funzione (cfr.
w.
17 22).
usione
alla
distruzione di Sodoma-Gomorrae
ap
« a
ilm
capitolo di Isaia dedicato al
castigo
del po
' - _ - e, ingiusto e ipocrita, ma qui, in Rm
9.29, no n
La
funz:one
del W' 2729 . &questaconnotazione negativa, perché-ledueci t
L'ultima unità
A’
(vv. 27-29)
viene interpretata
dagli
,
sono
l_na\_state cons-dente
apppnenent_l
.
Israele,
studiosi
in modo
diverso. Secondo
alcuni. l'apostolo
insi-
6 D ‘ ° 5‘ ° “_… “PB relazmne pos1t1va C°_ll 11
sterebbe sulla
non salvezza
della maggioranza dei figli dl [ S fi d e ° °?#11
V i e n e
imputata la 5011;delle
Città.
Israele. Abbiamo
d'altra
parte notato
proprio qui
la
pro-
me,
n o n
Si
Può
non
vedere che in A la
d1scen»
gressione della sezione_al
livello
della
non
elezione: , ° il … ' “°“ 9Piùmha“? … promessa eome
» anche se, secondo Il V.
2911,
51tratta ancora dl una
. ma un'esperienza fatta dal
Resto
stesso (cfr. il
e: avesse lasciato»). esperienza di una realizzazione
A
= w . 6-9 non
tutti
sono
figli, figli
della
p r e m a
(nelsuna connotazione negativa)
E
- v v .
10 13 non ghianlntu ‘mecc1mpn8flma “‘ ” “ m e n l l : della
continuità
del
disegno
divino. Che si è
neE‘sa‘iiodiato) maattravers o le crisi ei disastri:
C
=vv. 14-18
indurimento
. -1924 perdizione futura menzionata
A
= w . 27-
29
allusione alla
distruzione gin
effettuata
(Sodom
e Gomorra)
vv.-:69 promessediunndiacendenzndapartediDio
H w . 27-19: esperienza- daparte degli stessi
discendenti
' - che Dio halasciato
una
discendenza
Altri commentatori
pensano.
al
annuario.
che in
questl
versetti la sorte di Israele
no n
e vista in
primo
luogoattra
verso
il
rifiuto
della
ma gioranza, ma in
funzione
del
ke
nn scelto e salvato. Mo ti
indizi
appoggiano quest'ulu'mu è testimone della parola di Dio, che
non viene
interpretazione.
infatti,‘
1
versetti
di [ s a l a
scelti
da
Paolo
… . Soprattutto.
no n
c'è niente
in A’
sulrifiuto
di
Israe
Rm9.
27-
29
non
dicono esplicitamente che
coloro
che
non
haperfino l’impressione
che Paolo abbiascelto que
fumo me del Resto no n vedranno la salvezza né stabili-
passi
di ] s a i a perché enunciano la
salvezza
delRe
scono 'omologia
seguente:
: menzionare né castigo né un
qualunque
‘
’,27-29 n o n
i n s i s a n
guindi
sui numerosi
figli
di
» castigali a distrutti,
’altra
parte
non
più che sul
; eletto :: salvato, se
no n
per
dichiarare che
queato
Resto / inaiemedel popolo- salvato / distrutto.
Ma. si obietterà, l’e uivalenza è
implicita.
Ammettiamolo.
prowisorianxentel %“im
nante
però
ricordare che
Rm
9,bb-29
tende
aprovareml?pmpositiadi 9.64 eche,
termi
nandocon una
insistenza
sul
rifiuto. tutta la
sezione
man
cherebbe questo obiettivo.D’alu-ondesopra abbiamo detto
che Paolo
cita ls
10.23
( i n Rm9,28) per sottolineare l'ef- . _ _ . .
ficacia
della
parola
divina;
la
sua
funzione
èdi
qualificare
il ' , loruprecedenh
permettono
anche
ti 11
re
flnaledelv. 2 7 (to hypoleimma
sòthèsetai,
«i l
restosarà sal- ' ' p ro gr es si on e che abbamo 005f818t0 a l llV3ll° ella
vato»),
cioè di sottolinearela riuscita
del
piano
divino 35.
). allineandocosi'1
versati
ZZb-ZJ
con
il contesto (I s 10,20 Zl :
” is 10n o d i
(ebmoo)
parladi distruzione
(kilydn).
La
mnotnzione
; …… _
quindi net1amente negativa. Mnnonèlaneuaeosaper ln…chem
admin-ce questa termine co n
logos
(«pflmla»,termine ripreood. Paulon
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non
chiamata :: della n on elezione: in effetti, sel'apostolo
n onvuole descrivere in modopeggiorativo la no n chiama
ta ,
perché,
col susseguirsidei
versetti, la sua terminologll
diventa negativa e le
sue
allusioni al castigo
p iù
owie?
Ab
biamo
visto
che
in
realtà Paolo
ha
saputo
scegliere
dei
passi biblici in cu i la distinzione eletto/noneletto era
nel
ta. e disporli in
un a
progressione retorica che tiene
conto
anche della dimensione diacronica. In altri termini. lungo
tutto
Rm 9 elezione e
n on
elezione
restano
legate
comu
due
facce
di
una
stessa
medaglia, ma
pi ù
si va
avanti
nella
lettera, più
l'aspetto
misericordia e salvezza, legata al Re
sto,
diventa esplicito
e. al contrario, l'aspetto castigo-dh
struzione implicito. .
Avevamo
notato
cheB’ (vv.
24-26)
poteva valere solo pe r i
cristiani provenienti
dal
p esime. Possiamo ora
concludere che inA' ( w .
27-29
il Restodesi na i giudeo
cristiani e n o n soltanto il Resto di Israele gel tempo dl
Isaia. ln Rm 9.29. la
formula
che introducea Is 1,9 è in
fatti
chiara: «come aveva
predetto Isaia»; Paolo
no n
fa
del
versetto in
primo
luogo una costatazione sulla permane
za di un Resto al tempo del
re,
ma una profezia della
tuazione dei giudeo-cristiani. Il v. 24 introduce quindi le
due
unitàA' e
B’.
3. Dell'-lezione
alla chiamata
Lachilmfltfl deipagani
Gli sviluppi recedentihanno mostrato l’importanza delle
unità centrai C e C’, che preparano la
menzione
della
chiamata dei pagani. Limitarsia uesti dati, però,
signifi
cherebbe n o n
rendere
giustizia 'argomeniazione paoli
no , perché fin dall'inizio della sezione l'apostolo prepara
vagià,
come vedremo,
le affermazioni
dei
W.
2426.
Sesi considerano
infatti
i rappor ti esistenti
tra
Rm 8 e9,
non
si
può
non
essere
colpiti
dal modo
in
cui
Paolodescri
vei cr ist iani, gl i israeliti e
Israele:
Rm 8
(detto dei
crist ianidi origine giudaica e pagana)
came/sangue
v. 4 n o i
che non
camminiamo
secondo
la
carne
ma
secon
do lo Spirito
164
i
n o n
siete
mella carne»
ma
«nello
Spirito:
“nono figli di Di o coloroche sono guidatidallo Spiri
”Ja avete ricevuto uno Spirito di
adozione
filiale
1731
noi siamo figli di Dio...
7.18.21.30 parteciperemo
anche
alla sua
gloria…
?
qu’:lli che
hapredestinati, li haanche
chiamati
i:”hi
si
fari
accusatore degli
eletti
di
Dio?
5a
(detto degli
Israeliti)
da
loro
(proviene)
Cristo
secondo la came
l iuk,
Iorio.promesse
xfl'adozlione filiale. lagloria... lepromesse
' .9 ’rîonrlrz‘islgigli
della carne
sono liin di
Dio,
ma i figli
promana
‘ S a n
avrà
un figlio
saranno chiamati li li del
Dio vivente
Israele
Il perché il disegno divino restasse secondo l'elezione
forse utile confrontare i titoli comuni ma anche
.dati
aicrist ianiin km 8 eagli israelr m
9,4-5u 37.
pe r determinare
p iù
adeguatamente il ruolo del
indiziodioontinuitàn-allmfle9siaggiungeaquelliche
°…°“° “’°“°-“°Î “”'“°î“à$…?fgîîî
. ' Ron-mn:
-11»,
inlzws.Greek; undChfisximu:Re rgmus
in
Mull:
Ant iq l y (Fs.
WD .
Davies),
Leiden 197?' pp.271498,
n- . : |
su ] ] ; npariizione dal vocabolario
: l'utillmzione
della
vede due omelie diverse
(R m 14+9-11
.’ Rm
5-8)
al ] o r i g i ne
nmule d i Rm 1-11 , risulta pertanto smentita.
165
… … . … . . … , . … . … … . … . l … … … . … … … . . . … .
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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l'argomentazione in Rm 9,6-29, è
pi ù interessante
con
frontare i due capitoli. Ora, i testi che abbiamo a p p e n l
riportalo mesu-ano un sorprendente arallelismo
t r a Rin
la
parola
divina n o n è
venuta
meno
(v . 6a), Paolo
8e9:si saranno notate in ogni passo edistinzioni
ripetu-
dovere di …… che il
rifium
del Vangelo di
te che
permettono
di e s p r i m e r e progresswem_ente la notevole di Israele, in nome di … pi ù grande
status dei
figli
di DIO o della promessa ouznom
del
‘ all’Alleanza mosaica e alla Legge. n o n deriva da
resto enunciate co n l'aiuto degl stessi term i. ‘ …che i m p o t e m divina.
Certo.
esistono delle differenze: l'opposizionecarne/Spirl- modo procede Paolo? Restringendo Pelu-one up
to di Rm &
diventa
carne/promessa in Rm 9. Ma
l'assenzu
_ -
guendo
t r a
i
discendenti
di
Israele
e
Israele
( il
del
termine
pneuma
(Spirito)
in 9,6-29 e la sua sostituzio-
degli
elett i). Ecco
pel-ché
l'elezione
no n
fa
parte
ne con epaggelia (promessa) si spiega
facilmente
sesi tie- egi riconosciuti a tutti i discendenti dei Pau-jay.
ne presente (1) che
Paolo
arrivasolo
allafine della
sezione
sono
gl i
israeliti
in 94,54. E, soprattutto. dimo
(v.24) alla chiamata deicristiani..“ cu i status
non
habiso- che questa W … : t ra quelli che in Rm1i,5
gno di
essere
definito
in rapporto allo
Spirito.
poiché ciò È il Resto scelto er grazia e la discendenza car
era
già s to fatto in Rm 2) che i n Rm
9.6-29
?,
solo
In \
Abramo
vale fin [l’inizio.
“° “
d na
che
determina
“49°
_D‘°
“°“smette
d
obienerà,
gl i stessi giudei accettano una simile di
are
in questocapitolo e CIÒ V i e n e presentata.
fin
dall , . solo i figli di
Giacobbe
si chiamano figli di
zio,
come
una promessa. In Km 8 lo status e l’agire del Si noterà del resto che Paolo ferma a
Giacobbe
le
cristiani era
definito
dall’abitazione dello
Spirito
di
Dio,
-
lle
sue
distinzioni tr a chiamato ._-
non
chiamatoz
daDioquindi esolo di lui ; lo stesso avviene in Rm9.
pol-
l eva andare oltre
Pemhé
secondo 15tradizioni che
ché la
filiazione
divina è ui
prodotta
unicamente dalle 1 . o la
parola
divina, tutti i 5 li di
Giacobbe
s e …
parola, dalla promessa, del scelta di Dio, dall’inizio
(pn-
- ne sonogl i eponimi delle… ù d’Israele.Egli mo
triarchi)
alla
fine
(chiamata
dei
pagani
e
salvezza del
Re-
vnd.im:n0
grazie & is 10
22.23,
che
p m i
' d'
een
sto
d’Israele).
E
soprattutto.
la
ripresa
delle
stesse
dislin
. i
dodici’figli
di
Giacoblve non
sono
identificabili
zioni indica che in Rm 9,6-9 Paolo prepara
ciò
che dir ';, eletti formati dal Resto. Altro punto comune tr a
sulla chiamata dei
cristiani
( i n particolare quelli venuti
'e i suoi contemporanei giudei:
per questi
ultimi_ e
dal
paganesimo):
sei figli di Dio sono quelli della promes-
ancora
oggi_ l'appaflenenznal
popolo
eletto non
sa,
cioè della parola
divina, e
n o n quelli della carne
(v. 8),
eva
evidentemente alla
discendenza carnale,
altri
ellora anche i pagani potranno essere chiamati figli
del come
avrebbero potuto accettare che dei ani
Diovivente (v.26). Si comprende cosi la funzione di Rm9 ‘ integrati per m e n o della circoncisione e l’0 be
i n rapporto al capitolo che lo precede: esso
inserisce nel
, alla Legge nel popolo dgll'Alleanzn,
perché
crede.
disegno
eterno
di Dio le categorie con l‘aiuto
delle quell “.|
Dio dei Padri? Ma Paolo insiste
forse
più
del giu
I'apostolo descriveva i credenti, edà loro
come
iondamen- ' del su o tempo sulla completa gratuità dell'elezio
m la stessa
parola
infallibile. In
tal modo,
Rm9,6-29
non principio della scelga
è in
Di o stesso.
in
nessun modo
prova_ soltanto che la pamla
divina
è
rimasta
salda.
poich. r i s
sm…. Questo
punto
è
decisivo
perché per
àsraelelnoln è stato n;î identici) alla
posteiilà (carnglel)
’
olF:poslolo
di
congiungere
elezione : chiamata. per
'Israe
e: a
sezione
r
'cacosi
'esperienza
cristiana
e - ' ' ' '
amilà
di
Dio
si è
l'adozione
filiale, descritta
in Km 8, nel
disegno
eterno
del
le anche al p a g a n i . al quali lo gr
Diopieno di misericordia.
. divina dell'elezione
. ta eofferta col Vangelo. Anche sein Rm 9 no n si
ancora
un'elaborata teologia dell'elaione, rimane
Paolo
ci
tiene
& sonolinearne le condizioni
teolo
ontinuità e stabilità del piano di
Dio,
sovrana
li»
delle sue scelte. ( m a l e gratuità. Dopo
tutto,
in Rm 9,
l'elezione, è la n o n elezione che gioca un ruolo:
…' 167
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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la divina, il
lettore
lo ammetterà. a
condizione
sia
mostrato come
lamoltitudineindurita daDial
- integratanel piano
salvifico,
e che
gl i
sia d altra
indicatala funzione del
Resto
scelto in
rapporto
agli
i t i
e ai pagani.Siccome Rm 9 restadi un laconi
tnle su questequestioni-
che
non
aveva del
resto la
ne di aflìmntare bisognerà attendere Rm ll
pe r
degli elementi di risposta.
ndo l elezione al
piccolo
Resto,
Paolo
doveva
meme
dimostrare che
Dio
fin dall inizio
aveva
uto
sempre
allo stesso modo.Ma.
così
facendo, non
- soltanto e in
primo
luogo difendere Dio: seque
…- hafin dall inizio
scelto
un
Resto, non
è
stato per
il fallimento totale del suo progetto sull uomo al
qualcuno sarà salvato. quanto
agli
altri…
. ma, al
0
per
far maturare:\poco a poco
questo
progetto,
pienezza dei tempi. Niente in
questo
di
fonda
ente
pessimista:
Paolo
vede
tutto
in maniera
di
epositiva. L elezione o la sceltaprecede la colpa,
e l’assolve
pe r
cosi dire in anticipo. La semiolo
na
no n
ècatastrofica.né
nel suo archè
né
nel suo
sollevando la questione
della fondatezza
delle scelte divl
ne,
Paolo può
portare
progressivamente il suo lettorea ri
conoscere che la nonelezione n ondoveva
essere
pe r
sem
pre
e che essa si comprende solo a partire dal dise o mi
sericordioso di Dio disegno:
infatti
la
parola
al
araonu
(Es9,16; cfr. Rm9,17) eraunaprofezia, in cu i si indicava,
ancora misteriosamente, la
fina lit à paradossale della
non
elezione.
In altr i
passi
di
Rm,
maanche in altre
lettere,
il vocabola
ri o
dell‘elezione si
applica
ai
cristiani,
di
origine giudaicu
e
pagana
”.
mentre
in Rm 9-11 e riservato allasola
parte
di israele chiamata il
Resto
(11.5)39. D altra
parte
sene
può comprendere la ragione. Tutti gli israeliti che hanno
rifiutato il Vangelo a
causa
della Legge non possono far
parte
dell lsraele eletto; seinfatti l elezionedipende
unica
mentedalla libera iniziativa divina e
non
può essere ri
messa
in
questione ciò andrebbe
contro l’onnipotenzadi
Colui
che sceglie econtro l infallibiliià della
sua
parola
hanno creduto nl Vangelo solo
coloro
che,
tr a
gli israe
l i l ,
sono stati eletti.SeRin 9,4-5a no n menziona l’elezione tra
i privilegiche]riconosce
alin
israeliti,
negfe
quindi sempll
cer-nente pero è questi u timi no n
sare
ro p i ù eletti - . . , ..
mai
infatti
l‘apostolo
usa
il
«non più»per
l elezione,
pcr-
d à
°°.
la
quale.
“ Rm{9 ] apostolr;regpàga‘ …
ché la chiamata di Dio è
senza
ritorno - nésoltanto
per-
:” :? d ‘ ”
“°F
eletti
(Esaù,
î“° °
° g
“l‘
) ll Inan
ché non tutti sarebbero stati scelt
eccetto
i l Resto - , mu . impr ess io ne d ‘
“ :
“ ° t a ‘-°qu ”
9°fJ‘
°g‘.
perché lo sviluppo
che
segue (9,6-29)hala funzione di
di-
benevolo. ° P‘î ° meraviglrdarsi° :
“nd
lî°
mostrare che il vocabolario dell elezionedeveessere com-
entalmente
benevo preo]ccupatxà _a
sem
. 03.a
pletato da quello,
anch esso
scritturistioo,
della chiamale
. d
tutt. “bb…
potuto, E “ F?del_seco :i “È
per rendere conto della
totalità
del
disegno
salvifico. in , popol}
(;orne
compren ere … unmento ] c ‘
Rm 9,6-29 chiamata ed elezione, n o n sonoaffatto in
oppo-
9 1 I C‘ ntornerei no.
sizinn‘e,
ma
piuttosto
complementari.
Conclusione
Che in km 9 l elezionedi Israelesia quella di un Resto \:
che
ciò
n o n
rimette
per
nulla in discussione la
p o t e n t i
Il
gruppo
deicredenti in Cristo.degli elettidi D amprendequindi
dei membri d’lirflele : dei convenili dal
paga…
o . C ir. Rm 8,33;
16, , r e… -11709 ; 1 ,28; 1151.4.Ugualmente
E fl
Col3,l2, = ,nam
ralmenie,
tutte le ricorrenzedel
termine
ekklèsia (c ).
=?ln a i m parole, gli ebrei che hanno creduto in Gu…di Mamet .
168
169
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m . . . … … .
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Molti
indizi permettonodi verificare
che,comene i
capito
li precedenti, Rm 11 procede per precisazioni successive.
ln efletti, selapropositiodi
11,12
(«Dioha forse ripudiato
il suo
popolo?
Impossibile…determina la prospettiva del
lo sviluppo
che essa
genera,
non dice tuttavia nulla sulle
tappe di
questo
sviluppo o sul suo contenuto. Una cosa e
in ogni caso chiara: Paolo ripete la pmpositio, tale e quale
nel v. l a , e in termini diversi nel V.
1141.
Qual è
dunque
il
cammino
percorso
dal
v. la al v.
l l a?
Formulme
dap
prima la sua domanda in termini pi ù generali ( i l popolo),
l’a]ol;>
si vede po i
obbligato
&precisarla
(una parte
del
pn
po 0 :
a)
Ripudio del
popolo (tutto)? No. perché
Dio
ha mante
nuto
un
Resto
di israeliti
che credono
in
Gesù
Cristo
( w . is).
17) Caduta (definitiva) degli
altri?
Nemmeno; ancoraun
volta
a
causa della bontà
e
della
potenza
divine ( w .
1|
s).
L’apostolo procedequindi
per
tappe: lap r i m risposta
ba
sata
sull‘esistenza
del
resto
prolunga
Rm
9.29,
ma
non
ri
solve il
problema
principale,
quello
della sorte di tutti i
giudei che hanno rifiutato Gesù
Cristo.
Rm 11,1la fa
quindi
ripartire
il ragionamento in modo
decisivo,
e i due
argomenti
a fartiori si ricollegano a questa
pmpositio.
In
effetti, i w. 16
24
mirano
principalmente a
mostrare che
Dio.
dopo
aver tagliato
la
maggior parte dei rami
dell’oli
vo
vero
12, potrà innestarli; in
poche
parole, la loro
sepa
razionenon
èdefinitiva.Neconsegue che i w. 11-15 e
16
24
formano una stessa unità
retorica:e
forse
possibile
se
parare u na
propositio
(qui.
i l v. 11)proprioda
ciò ( w .
1l
15e 16-24)
che
dovrebbe giustificarla o illustrarla? Si po
trebbe senz‘altro obiettare che il
linguaggio
dei
vv. 16-24
differisce totalmente da quelli dei w. 11-15 (: 1-10), ma
vedremo
la
funzione
retorica di
questo
linguaggio.
Le propositianes
dei
w.
1-2
e 11
n o n
sono
tuttavia
le
un i
che. Una
terza, al v. 25, permette ancora a
Paolo
di
espri
‘2
Cioè
gl i
israeliti che Paolochiama
«indurifin.
174
:
chiaramente
e definitivamente la sua
tesi
“..ln Rm
ragionamento si sviluppa cosi in t r e
moment i :
w. 1
.11-24e 25 32,
essun
ripudio del popolo.
poiché esistenza di un Re
»assurta
caduta
né separazione (definitiva) degli altri.
loro indurimento finirà co n
l’ingresso
pieno dei
gen
‘dente
che
questa
disposizione in serie
delle
proposi
di Rm 11 no n deve
far
dimenticare Il
carattere
pi ù
haute
della
prima.
al v. 11a; le seguenti
lun-_mo
la fun
: di determinarne le
implicazioni.
in considerazione
passato e
del
futuro.
25 32ELORO FUNZIONE
prispondunzs
'
h n n o
già
dimostrato
che
con
questi
versetti
il
c a p i
, ma etiche la sezione intera,arriva al
suo
vertice, poi
' «Paolo rivela la sorte positivadi Israele
nella sua
totali
e
calcola
npprossimativamente il
l u p o della venuto
' sua salvezza. Ciò
che
fin dall’in 10sorprende ogm
attento e il
numero
impressionante di parole che
o
alle unità
precedentidi Rm
9-11:
,‘H.25-32e
9,6-29'
Rm 9,6-29 Rm 11,25-32
' klhyne‘n)
9,13
indurimento
(pflrdsl's) 11,25
Giasobbe
9,l3
Giacobbe 11,26
- o)
n o …Padre
9,10 ipndri 11,28
elezione
9,11
elezione
1
1,28
- ' . , . n
.15
' delleprupositìonanelsensolbcnichtl
' v]:scl:ilîx ilalett:|e
ilm…
di
verifica-lo.
co n
l’niulodel c n l e n
.z. .
studio di
M A . Getty, . r… i
undthe Salvation of Israel:
----’ve on
Romans 9-11.,cso
su (1988)456
469.
175
u…….…..……..…..…..…..…..….…
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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amata
(ègapèmenè)
9,25
amati agapèxoi 11,28 ' di Israele. No n
possiamo
non
ammirarequi la mae»
‘ (= Nazioni). (= israeliti) ' di Paolo in
materia
di
retorica:avendoevitato
di pre
ch1amnre/esaere chiamato
eliminati
11.29 ' la sua tesi in
tut t i
suoi elementi fin dall'inizio della
inisen%zîlîiijusexe misericordi e. è arrivato
progressivamente
a indicare
come
la
misericordia
9,15.16.18.23
misericordia
11.30.3132 ° den”““ ” °“ “òm l u d m ”““”
deg“
. lsraeleoi gentili,
tango
il futurodi ciascunoèle ato &
odell'altro.
mostrando
infine tutta laportata i una
…ionesulla sortedi Israele.
(i l Resto)
sarà
salvato
9,27
_ (tuttoIsraele)
sarà
salvalo
11,26
Rm
“'25'32
: Rm
l a ‘
-re
avrànotato
come
l'apostolosviluppaidiversi
temi.
Rm
ilo-10.21
Rm
. I l -32
'
dall'inizio
alla
fine
della
sezione,
l’indurimentoha
Di o
Sion 9.33
Sion 1,26 ‘
unicacausa,
main Rm9 colpisce
solo
il
faraone, che
Vangelo 10.16 Vangelo 1ma artiene al popolo elena. mentre in Rm 11 n e
viene
(disobbedien'e/ribelle 10,21) disobbedienza/disobbedire - gran
par te
di israele.E
se,
all’inizio. l’emarginazio»
11,30.31.32 ‘ { t ranne avevasoloun a funzione teologica ' ‘.
alla
fine.
trario, quella
di
Israele
acquista
una finalità nem
Rm11.25-32: I I , -24: ‘ ilall:ificaàgfoicbéi gentilihanno
conosciuto]ilVangelo
sua
ezione.
E Rm9,24menzionava ae ama
“” “ R ' “ I “
“ '
11.25-31 ' anisenzasegnalareciòcheneerasmtal’occasione
lsraelev.
2.7
indurimentov. 25 …
cheIsraele
sia inciam
lo .evocatosoltanto
aparti
essere induritov. 7 Israelevv.25.26 ; 33-. mentreRm 11co legaesplicitamente l’ammis
elezionev. 5.7 elezionev. 28
i paganial rifiuto delVangeloda
parte
di Israele.
razi - (chan‘s)v, 5.6 grazie (chgismata) : trattato in continua progressione è quello della
Ben….
… 1,.u. ,3
…;:H
.,_
25 'cord_ia.Le
analisi
di
Rin
9lianno
già mostrato
l’im
salvezu (algentili) (tutto larnele)
sarà
dl questotema
I :
lacitazionecheRm 9,15 fadi Es
v. “
” … t o
v. zo . in infattipermesso all’apostolodi presentare il dise
totalità
(d'Israele) mtalità(deigeutili) ‘ 'no
come
un
disegno
di misericordia,
per “niente
v. 12 v. 25 . a una qualunque colpa o peccato. mamisteriosa
,orientato verso la
chiamata delle nazioni
(9,23-24).
, .5-32 conferma le analisi di Rm9: l’ultimaparola
LA TECNICA PAOLINA
» è
era collegata
a
ciò che
- dapartedell’uomo-la
Lascio al
lettore
il
compito
di verificare
che
in 11.25-32 cioè la disobbedienza/per
descrivere. con
essa, la
l'argomentazionedi
Rin
9-11si facciariconoscerein tutto il el disegno paradossaledi
Dio.
suo
movimento,dall'elezione
per
graziaallasalvezza finale ‘ -nu'uun
progressione
autorizzaillettoreainterprc
di
tutti,
Israele e i
gentili,
passando pe r la disobbedienza. ‘ .e Rm
9,27
e
11,25,
ma anche a determinare
M.A. Getty ha ragione di vedervi un riassunto della sezio- .nedel «tutto Israele»di 11,25_Numerosiesegetisi
ne
15.
Ma
questiversetti non
si
limitano
a riprendere,
rias-
'
interrogatisulla
compatibilitàdi
questi Enunciati:
sumendola.
la
logica
paradossale
dell'insieme, ma
vanno
.
salvato,
il
Resto
soltanto
(Rm
9,27)
o
tutto
Israele
oltre, poiché forniscono l'informazione
ultima
e decisiva ‘ Cercando di difendere la
coerenza
delledue
affer
sulla sorte futuraesulle ragionidell'emargìnazione prowi - .
la potenza
divina (9,17).
“
MA . Getty, «Paul
andthe Salvationof Israel-,
457. l60«lfil.
176 177
………
……
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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mazioni,alcuni
hannosostenutoche in
9,27 Paulon o nparla
della salvezza finale “. Nulla di p i ù falso 1 : in entrambi i
versettiil verbohaiastessaconnotazione
escamlugica.
D'al
allegarequestosfondo biblicoe
'udaico,che
dàall'e
' one la sua consistenza,
ricor£nmo
che è prima di
il contesto prossimo. in altre parole la dinamica del
tra parte
no n
è il caso di opporre le due affermazioni al - . . .
punto
darenderlecontraddittorie,perché,in unprimotem- ' ?ied‘eî'îzm‘nmnlîaerh’îxii’xîsmogîld'cua56110119, Cheper
po( inA,cioè in Rm 9,6-29),15salvezzadoveva
essere
quella 2_On dopo
aver
mostr5tîechesll’lîsîsgma “‘a“?liz;
' t e r m e
del Rlesào, in modoche si verificasse ln pmpositio
(9,6a:
«la
para a i
Di o
n o nèvenutameno») 2°Ma n onpotevaessere _E » .
questa
la
conclusione del
progetto,
come
mostra
Rm
l l .
. vgahilvll‘ìltî'ls‘esiîtuà)le'llîamt'iii>
Î;ndalofj
2_lì‘îP010
chedove
Paolo
rivela il
disegno
inaudite di
Dio:
co n
il
Resto
Torah che
essi
consider u
perla
eltàl
Fedeltà
&
santo (costituito dal cristiani di origine giudaica), gl i altri ' dato loro di se ”re“°°°°.me stradaCh;Pioha
membridel popolo, saranno anch’essi salvati.Macosa
in- one promessi?
5Pder
riceve-ne
la f: ifsllzla e la
tendere pe r «altri» tutti gli
altri?
- e
con
«t imo Israele»? …uogol'upostdlo glillîltlitînql‘gîìgllesfîiîini]glbt:perîsn
. . . . , ' _ . i n c u
‘
“?s'm'
q“°.u°4‘ R ‘
937
(11
Rc8îo,
l'lsrneleche ha
nuto
…
Gesù
Custo)equello d iRm oso-10,21 (l’lsraele
ente
testimonia la fedeltàdellaparola
divina,
Paolova
«Turro
ISRAELE» ' ' '
arifiutato il
Vangelo
in
nome
di un
radicale
attacca
Il problema
assume
quindi nuovi sviluppi: in che modo mellaLeggemosaica).C ° «tutto Israele»bisognaper
tendereil Restosanto diRm9: l’insiemedeirefrnttari
Pauloconcepisce l’estensionedell'lsraele escatologica?
Al
tr i hanno già fatto la ricerca lessicografia arrivando alla
conclusione che l’espressione
«tutto
israele»
non
rimandan ]. eonnouzlmu dell’
unagrandezza
quantitativa-all'aggiuntadi
pi ùpartip r imi indurimento
m m .
…3°
';…“
se arate
quantopiuttosto
a
una entità
unlimtiva, l’lsraele Immink = Inle'l'p'rellzione
lzl'npunjg),
. . .…
i n …
de ’elezlone,
degli
hassldim,
dei
fedeli
a lu
Torah
21.
?” … ”£ ‘“
Imlamam…
… fl v l l e
@…
' lr-duzinne. perché equiv.»
ma di un '
egli .ini. induriti), il che ...dreb È'à'i'i'uîidi'fx iblie3:?n‘zepdi’ig
Cir.
lo
” a u s
quaestivnis in F. Refoulé,
lsrall. Fp…
1441. le cu i an-liil
uno deve
«bride-&
u m p l v u n concetto u . ] l unv o
' - q , non q u n
unbbero il modellodi
tutte
leIhre,.e l ' lppmucin
:incmnloo
…..
avu«
:: il nump_oco uplzio. ‘ … ,… ' Pi…-= dal} Ionic-M'nrwmenuzione.
N u i u n
indizio permette d i
nlfermue
che hi
connonmne
dell : snl- …… il … 'u . l , he ' “ l l dcufle l lù
difl‘mnti:
I n
vezz-
non
arebbe t empre etcntul i c :
in i l m ;
Pmlo
ut i l i…I. al
c n n l n ' ' ven i fi
&…
;.…be
°
Hc…°
“““ ? Il Vangelo,
t h é
rio
ll v]:cnbolnrle
delleulve:zl
e elhgiullifiazinnecon \ n u
… n n
… …. y… …un m…;e‘lbrichumiwu'mg==diu.
esemp xe.
‘ - ' : nl_pen .
.tuttu
» E inutilg rimmnr=&ui |ul l’ l lnbiguid di i l m 9.27 (ciazionedi i. d' ' …° °
'jà‘.’
” ” M … : d= '“P° ….
10.21.13),
peuibile m i m d …i l p . …d i l u i x (unche le i figli di j j “ f finmoch… ….W” viene netta-nane ……
[ : r-ele
foeuio
come ]. ubbi :del
mare,
il Resin e u i u h m - ) in … . …… _ h ., ‘= . ,è. _ _
retu1'2tivn( i lRe .» , ed:… sollarltu) o inclu:lvo(pnIn meno il
lietto),
l a . Nons'ipu ò d.:Î ' ‘ “ ’ ”°°° “‘ “ ‘ “ ' …
chin-oche P u l a gioc l
sulla
duplice
connotazione,[
dueversetti
seguen- & u, e, x… … g “ ;?- …? Un w-lweimban
ti (RmAus-29) mesu-ano tuttlvix che previ]: I: cnnnotazinne inclus ivi: , ' ‘ ' WI virnlr Mlhsngscgfelgu il mg
V … I l ‘
ciurl:;ill‘i'lenoun
testo che Intimonierù
la
veracitù
: i. … i n
delle
‘ …' 1995.11.37»154(in
pu t im l - r e
I s l - l
lm v…...
‘
Cfr,
F. Refoulé,
Isnlllv
p.79-80 e
137-143.
Ecm
come
l'amore traduci
l v v ,
zs-zaa, dln ;. 143: «Un indurimento pmi. le (o temporaneo) e u:
caduto lill’israele
dell'elezt'mie,
fino
:
che sia entrata
il
piemmedei p l g l -
…,
M m ,
@ h i E , ' a.
.
muso
parteun Re
ni , ecol l wm l ' lmele dell'elesz sarà salvato». Lasalve… …. …i . . . …
quir£.i
quella
dell'hruele
socàfilogjào
nstorico: nn nballae.:=;edior i l- , .…xf‘lmmu‘;°g;: E::
g_l-
îîrult=riori guia-:m
ne
taiga pe r partecip_nre
. ;
vezu.
Interpretazinne riprel'l … . . . _ . nu
gen-metto
'
ri
quella
del
commenta tor i
ebrei. .JÉÈEMWWW“W;ZÈle ?mg…zltn…
178
179
……….……
.… ……
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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ll
V … d i
km
10.
La
pr o resezione
e la logicadell'argo
n…îovietanoquindi
c esi escluda un'interpretazio
Wa
14.Ma,
ci si
domanderà,
l‘aggettivo
«tut to .
è
\ ‘ ive,oppure Paoloesclude
tu t t i
coloro che, di origine
giiuiaìen,
n o n
vivonodellaTomh,
pe r indifferenza.
tiepidez
zeuiguoranza?Èimpossibiledare una
risposta
cenaa
que
st‘uluma
domanda;
si
può soltanto dire che
in km 9-11
Paoloconsidera il popolo d'Israele come quello che ha
pre
ferito
laTorah
a
Cristo:
fatto
che
l’argomentazione
no n
precisi di p i ù némenzioniquelli.
no n
credenti o
altri. che
non
vivono da veri osservantidella Torah, non implica che
Paololi escludaper
questo
dall'Israeleescatologico esalva
to,
anche
sela.Scritturaela letteratura
giudaica
del tempo
?enlibrano
appoggiare l'interpretnzione restrittiva di F.
Re
mi é.
Salvezza d’Israelecona santa
GesùCristo?
La composizione complessadi Rm 9-1 nedeterminacosi
l'interpretazione;unrisultato.questo,chenon
deve
sfuggire
e che ricordo a uesto scopo. Un elemento sembra
però
sottrarsi
a quesmciogica.
Se,come
riconoscono
gl i
esegeti,
Rm
11,25-32
costituisceil climaxretoricoe
semantico
della
sezione, in cuis i
trova
riassuntoil
pensiero
eviene rivelato
al lettoreil misterodell'indurimento,perché Gesù, il Cristo,
non
viene
lì
nominato? Non
apparterrebbe
egli
a c iò
che
costituisce
l'essenziale
della
sezione.no n
sarebbe
il salvato
re
dell‘1sraele
ribelle? Si risponderà evidentemente, come
fannomoltiesegeti,
che il liberatoredi
cui parla
Rm
11,26
citando Is59,20 -
designa
GesùCristo15.Maunaltro inter
rogativosi
presenta:
seèlu iil liberatoredelv.26,Paolonon
avrebbe
dovuto nominarlo
esplicitamente.
onde evitare
ogni
ambiguità
e.soprattutto,
pe r
sottolineare
il suo
ruolo?
vero che la composizioneconcentrici della
sezione,
A = 9,6-29 la parola di D i on o nè venuta meno
"
Per
l'interpzetazlone
del
sintagnu . … l esi
la …sull'uso.
suppo
sto
normativo,
della tradizione
biblicn :
giudaica, per
concludere ctu
l’elm'eslione non
pu ò
avere una connutuiene quxmimiva, Io
procedo
.
pnn'ue delcontesto letterario,cioè dai gn.lppini li il siuugum
rimnn<
, d: … s i va m e n le
(da
Km9n
n ) ,
e
arrivo
: conclusioni oppone.
= si
veda,
sull'argomento, r…Refnulé, smél,
pp.
1195.
180
' A’ = I 1,
1-32 Di o
n o nharigettatoil
suo
popolo; lo salverà
’ B = 9, 30 -10,21
rifiutando Gesù
Cristo, e
Israeleche
sunbru
essersi
separato
dalla
salvezza;
l .. -osizione in cu i la
ragioni
della situazione dell'lsraele
v esono descritte nella
parte
centrale B, sottolinea ab
vdantemente l'imponanzadella fedeìnCristo,Allo
stesso
o,Rm
11.23 segnala
che i
giudei
induriti
potranno
es
_ minnestat i
sulla
radice
santa,«se
no n
resteranno
nel
}- redulllà»,
cioè
secrederanno nonponendo
essere
que
’volta.dopo
Rm 10,cheuna fede in
GesùCristo
Signore.
nonmenzionme esplicitamenteche Gesùsarà il libe
.-.mescatologicndi
tutti.
di
Israele
e
deigentili,Piolanon
forse
[ impressione,nel
momento stesso
in cui rivelu il
o salvifico di
Dio
( in 1125-32). di proporre
due vie
- te di salvezza, la prima attraverso
Gesù Cristo per
i
( i n
Rm ] , la seconda senza di
lu i
per Israele (Rm
‘ ionesi
ribatterà
che
in Km 11l'apostolo
. -luto.come inRm9,
ricordare
in
primo
luogol’iniziati
..(
la
potenza
di Dio, perché il problema Il
non
è tanto
il - dellemodalità- delcome,della mediazione.
evocata
‘ - 10
quanto
piuttosto
quello
della possibilità
stessa
salvezza.D 1
m i o
RmIo
non
riservnlafede
in
Cristo
n o n
giude
nm:“,
senza
eccezione. devono passare
erso lobbechenza al Vangelo. in
cui
si annuncia la
a (cfr. 10.12). È quindi chiaro che Rm 11,25s
non
_
dellasalvezza
di Israeleindipendente:-nente
dalla fede
esù Cristo.
poiché
le affermazioni di
questo
capitolo
' -ngonoesibasanosuquelledelprecedente“. A
queste
_m, valide le un e
quanto
le
altre.
è necessario aggiurr
un'ultima,
p i ù
decisivo: in 11,25-32, Paolo insiste
' tu t tosui destinataridella salvezza
27,
e il
punto
eSv
_ eèchel'indun'mento
dell'Israeleribellesiaprovviso
che. alla fine, ogni destinatario Israele e i gentili
I n n .
Paulund
the
Tumh,
.
HB, afferma
i l c on tr ar io ; i n R m
- 7, «non si dice che Dio lo (Israele)
porterà alla
lede in
Cristo,
… dn … … discussione
. m… di
utilizznre
il
dl Paoloè
… n o
evidentementecomprendere la
su :
region
sl , menzionato in questi versetti
(cfr.
vv. 29.30 e 12). ma
. tamente s oggetto da verbi. eccetto nel v, 32… Si
noti m h .
v. 27,
dove
parla Diu.
nunc a
in parola
theas.
l l l
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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abbia il proprio
ruolo
da
giocare
nella
salvezza
accordata
all’altro.
Spero
di
aver mostrato come
lacomposizione
dellasezione,
al
tempo
stesso concentricoe
retorica,
equella di Km 11in
particolare. determinino le grandi linee dell'interpretazio
ne,
permettendo
soprattutto
di
sfuggire
adalcune trappole:
dire che
in
questi
capitoli
Paolopensi
aun a
salvezza senza
(la fede in) GesùCristo per
l’Israelesordoal Vangelo, mani
festerebbe
una
totale
incomprensione
della
dinamica
del
l’argomentazionee della funzione di Rm lO. D'altra parte,
che
l'apostolosi
interroghisul
fatto
chenumerosigiudei,nel
suo tempo. hanno
preferito la
Torah
&
Cristo. no n implica
che e li escludagli altri dallasalvezzaescatologica molto
semp
'cemente.
egli
non
pensa
ad
m i
Non si
può quindi
trarre
alcuna conclusione vincolante sull'estensione mas
simale
dell’espressione
«tutto
israele» in Rm
11,25 29.
:.
lare
eelgentl l l
Lacomposizione retoricadella sezione sottolinea il legame
sempre pi ù
stretto stabilito da
Paolo tra Israele
e i gentili.
Infatti.
se,
nella
prima
parte
(9.6:29),
non
c’è
alcuna
relazio
ne«orizzontale»,sen on
per
direche
alcunifurono
chiamati
dell'uno
edall'altro gruppo (R m 9.24). ese, alla fine della
seconda(9,30-10,2 I ) ,la
gelosia
futurad'lsraele
nei riguardi
deigentili e appena evocata (10,9). in compenso nella terza
parte
(11,1-32), Paolo ritorna moltevolte sul ruolo di cia
scun gruppo 29- relativamentealla misericordia
accordata
all'altro.
Perché
l' a stolacominciaamescolare
sempre
di
pi ù
lasorte finale i
israele
equella
dei
gentili?
L'ALLEGOHIA
DEI
DUEOLN
Lacoerenza della immagini
Questa
allegoria
hada
sempre
suscitato le interpretazioni
pi ù
divergenti.
Questoderiva senza
dubbio
dalle
immaginie
2- Però l’e-tensione minimale va mpin ta
pe r
le ragionicheabbiamonp
n: presentato.
’ Cfr. 11,12.15; 11,17-24 e 11,30-32.
182
: loro apparente mancanzadi coerenza,ma anche dal
, I - che l'apostolo n o n si
preoccupa
di collegare stretta
. . tei l
passo
col suo contesto.
derando le immaginiutilizzate,sonopochigli specia
che
cercano di mostrare
che Paolo
sudi che
cosa
pa r
Lamaggiorparte
n onmancadirilevare
le
bizzarriedel
' no.
pe r
concludere che l'apostolo, essendo cittadino.
;»
conosceva
moltobeneletecnichedell’arboricoltura.Si
… mai
visto
uninnestodi
q u a l e
tipo?
In
genere
l'albero
t i coe lamanabuona.Adireil
vero,
no nèlasolavolta
. le
analogiepaolinesono
zoppicanti;
l'apostolo
sembra
' t tura avere
un a
incresciosa propensione a
no n
.cluderebeneisuoi
paragoni
“. Ma
questo
[anostessoci
. . e m et te re i n guard se Paolo in
qualche
modo s ene
' ‘ himdelleconvenzioni. nonè
soprattutto
o soltanto pe r
. canza di abilità
31.
Anzi
bbasta…facile determinare il nucleodeiw. 17-24;ci
… del resto il ragionamentoa
[enim-i
(v. 24), che hala
\
ione
di
mettere
in
rilievo
l’aspetto
positivo della situa
e
futura
dell’lsraele indurito. infatti
proprio
su
questo
ovuole insistere.elo famostrandochel’attualeallonta
n t o
dei
giudei
che hanno
rifiutato il
Vangelo
non
ha
. di
definitivo.
cheDi oè
capace
di «reintegrarli».In che
procede l’apostolo?È quichel'allegorindeidueolivi
' ta
m i l a
la sua importanzae manifesta la logica
pr o
del
passo.
SeinfattiDi oestato abbastanza
potente
da
prete l’impossibile.
cioè innestare
i pagani - il ramo
'ca
sulla radice nobilee feconda - i patriarchi-, a
' può, essendo
pe r lu i
pi ù
facile,
reinnestare il
ramo
ale N o n e perciò necessario domandarsi se Paolo
Gli ultimi in ordine di
lempo sono
A…G. Baxter : l A . Ziesler.
«Pnl-l
: Arburiculturezkomnlu11,17-24n,1…24(1985)25-32.
fr. Le onservaz.ioni
pertinenti
di LA… Little,
-Plul's
Ute of Analog)“. A
… . Alulyaù of
1-6 030
46 (1934)
82-90.
:
tengono
…
modi
di composizione
del
tu:-po,
- .. ulechel'a no lo ] : - oomuniulolasunnrgumen '
. &… 9° rl e
cl;e;ae
ìbbinnpblldiscum inelemàîrlml
_ :-
sep-emi nene
,
poss:
' e immaginare nee
- diesinbbinlvulolaminimaideadicomesifaoeseuninnesloe
abbia
museo
delleobiezioni interessato? Paolo deve avere asoci
_. le
loro
neservazioni, …i giustificato
e...
e … » nondimeno
uleeqllzle.
183
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 93/154
abbia una sufficiente
conoscenza
delle leggidell'arboricol
M a .
perché i l carat tere
aberranteesprime
in
modogeniale
l'aspetto
inaudim
della
situazione.
Chiunque
innestiun
ra
moscello
selvaticosuun
alberobuono
no nsi
aspettacerto
di
vedere
spuntaredeifruttisul
ramo
innestato;ma ci ò cheun
arboricoltoreragionevolesi
guarderebbe
dal
fare,Dioinve
ce l'ha
fatto:
hacompiuto
con successo
un’operazione
con
tm natura. innestare il
ramo
selvaticosull'olivobuono, no
bile
renderei
pagani
figli
di
Abramo
a
pieno
titolo,
capaci
didarefrutt i in abbondanza Eseèstatoabbastanzapotente
darealizzare l'impossibile.perché rifiutarindi poterrein
nestare il
ramo
originale sull'albero santo? Chi pu ò il
pi ù
può
senz’altro il
meno:ecco
ci ò chevuole sottolineare
l’ar
gamento
ufortioridi11.24.
lA FUNZIONEDEL PASSO
Gli
esegeti hanno
spesso letto in questi versetti un passo
polemico, in
cu i
si potrebbe
trovare del resto una delle ra
gioni che avrebbero fatt/.) scrivere la lettera: a tutti coloro
che.
nella
comunità
di
Roma,
provengono
dal
paganesimo
e
avrebbero la tendenza a rigettare le radici ebraiche della
loro fede e a disprezzare i giudei ribelli al Vangelo, l'apo
stolo
ricorderebbe la
chiamata
per
grazia
di cui sono
stati
oggettoei l legamedefinitivo.
indefettibile,
che
li
collegaalla
benedizione
dei patriarchi(cfr.
1
1,17
21).
Un indizio stilistico sembra appoggiare
questa
ipotesi di
una scrittura
polemica”: l'apostolo
non
interpella
forse
energicamente il
suo
lettore
cristiano
per
minacciarlo
(11,20)?
Purtroppo
questo indizio n o n
è
deipi ù
forti:
l'indi
rizzo alla seconda persona singolare, in «tu», si oppone a
quelli che lo circondano, in
«voi:-
3‘ , e denota immediata
” L'upe tto
critico
e polemico e |…
esteso
da
alcuni
elegcfi
n
tut la
la
lezione.
Cfi'.
G. Eichholz. Die Theologl'e das
Paulin
i'm (livin'-fs,
Neukir
chen
1972,
p.
296,
che
parla
di
capitali
:kimhenkritiecl'u
(critici nei con
fronti della Chiesa).
Devo
a L. Gaston, Paul
and the
Torah, p. MD ,
l'aver
conoeoium il
punto
di
vista
di
Eicholz.
_
“ Cir. le pericopi precedenti
11,2
(«non sapete...-); 11,13 ( . . voi ,
gen
Lili, i dico...-) - = 5 un 1.25 («non voglio che ignoriate, fratel
li...:-
; 11,305 («come, iniatli, voi
un a
volta..»).
184
uno
stileda diatriba. In
effetti.
senelle pericopi atti:
Paoloparla
ai cristianidi Roma(«voi,i
gentili
»,«vor
») ,ne iw. l7»24
ladi
tuttoperdare
l’impressionedi
a s i
& un interlocutore finizio il
ricorso
ai nomi
...tati
ha chiaramentela sua
importanza
35. inoltre,seil
: aveva la
funzione
di fustigare la boriadei
cristiani
di
Paolo
lo avrebbe indicato,all’inizio dello
sviluppo.
propositio-stalîetta di
11,11.
La
dinamica
dell'argo»
tazione,
che
culmina
nei
w.
22-24,
mostra
infine che
istenza n o n ès uun
qualche
rimprovero di Paolo ne i
' - ' degli «etnico-cristiani»,quanto
piuttosto
sull'even
tà di
una
«reintegrazione» di Israele. Come
indica
il
rso
alle immagini.laîinnlitàdeiw. 17-24eeuristica:far
prendereperché
la reintegrazionedi Israele
può
essere
. in considerazione. Contro una tale reintegrazione.
o lascia
che
il
suo
interlocutore i
aginario sollevi
'obiezione: il
ramo selvatico
i
gen non
ha forse
ilposto
del
ramo
tagliato-igiudei
che
sono inciampa
vv. 17-19)?
Al
che
l‘apostolorisponde,
con
l’aiutodell’ar
v-entoa
fbm’on'
già menzionato. che la sostituzione, tutto
_, to
molto
relativa“.
non impedirà
affatto al
Di oche
' -mm di reinoestarei rami
tagliati
e
scartati.
. il
ricordo
dell’esistenza
del Resto santo,
che
testimo
11no n
rifiuto
del
popolo
(11.2-10).
Paolo
ha voluto pre
l’annunzioprofeticodella salvezzafinaledell’lsraele
' mentaneamente allontanato
(11,25-27),
alien-nando la
ibilità
stessa
della salvezza
per
tutto questo israele e
«'cando la funzione dellasua emarginazione(vv. 11-24).
. questiversettiintermedisiafferma giàmoltochiaramen
' ' lachiamatadeigentilisicomprendesolo in riferimen
Sllll'indlrizzo in
«tu-,
in
genere
un interlocutore
finir-in
dei
din-lod'ix'
d.-
diatriba.si
veda
s . l c
Steven,The Diaulbcand?nul's
Zenum
Romans.
An n Arbor, Michigan 1981.
Afierrnando che
l'interlocutore
' v v. 17-24 è
fittizio, n o n
intendo , evidentemente,che lo
siano an
‘ l e
realtà
desi dalle
imm
'nu
de l l ' a l i … ede l l ' livo. ’
Anche sePmfi‘fpfn rifiuta i' i di sostinnzium ne indica subìto ]
e s … n e '(nwnmîiigunnlilzlhncie.mnènllxdiiìingflpenedi)e
dnnln;nesegnnllso
n t t u t l n a
'tìpositivn.
t m ]
so
. oned‘Israele c o n &
Ch ien
o del
giudaismo co n il cflstinrielinlo
' si
v d anche
l’articok:
recente
di
11.6. Bloeecb. «“All
[ e n e l Will
Be
…..
s … … and
me Biblical
i l i - m m . ,
lmapruaxion 43
v,989) 130-142.
185
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 94/154
to a Israele. Quest'ultimo termine
può
del resto rinviare
all'1sraele indurito (i rami
tagliati)
o a quello che Paolo
chiama l'Israele dell'elezione (la
radice
santa); l’enunciato
rimanenondimeno
vero per
l'unao
l'altra
connotazione
37.
NESSUNA CHIESASENZA ISRAELE3°
Lapericope
deidueolivi
(I
1,17-24)
sembra
porreanche
in
tutta
la
sua
radicalitàla
questione
dei
rapporti
t r a
la
Chiesa
di Roma,alla quale si rivolgePaolo ma anche
t ra
le altre
Chiese,
formate (esclusivamente o)
principalmente
da
cri
stiani provenienti dalpaganesimo - e Israele. Questi rap
porti,almeno
come li
descrive
l'apostolo,
sonostati
compre
sidiversamente:
come
un’integrazionedeicredentidi origi
negiudaica nel
popolo
d'Israele ”, o come una dipendenza
radicale che
lascia
tuttavia distinte le realtà
4".
La prima
interpretazione.chevede i
gentili
incorporatiin Israele,può
basarsisulsintagma «tuttoIsraele:di 11,26a,cherinvia-eb
bealloraall’insieme
composto
dall’Israeleanticoedalgen
tili che hanno aderito al Vangelo. Due indizi militano
però
contro
una tale ipotesi. Paolo continua a chiamare i suoi
destinatari
«voi,
i
gentili» (11.13)
e
n on
trasferisce
il
titolo
"’ Cfr G. Lohfink
L’E'glise que
voulu“ JLtu.r, Cetf i985 (originnle lede
eco: 1982),
p. 88: «Proprioa
causa delvenir meno
di Israele la u.lvezza
nuta
t r u m e s u
ai popoli (11,11). Pro ri o I causa del venir meno di
%îîlîlJezl‘ lgl.ni i o n e stati imerit i ne nor i : dell'elezione di Ixmle
,...
In Rm9-11 Paolo
non
un la parola Chien
no n
laun molto nel
resto delle
letterl. se no n in Rm 16(W. I .4 .5 .16.13). Se
metto
q ui in
tip/portal termini
Chiesa ( I l
|lngollre) e[ar-ele.e
come
meulin
"o,
perché Paolo si
ferma
ai rapporti tn Israele : i gentili. Ciò deriva m
dal fam che
egli non
utilizzain RmChien
come
concetto in lobanu
(la
Chieli,
corpo
di Crieto che include tutte le Chiese). ma mc dal
fatto
che
laCilicia è
fono-ta
dagiudei enongiudei (questo era
vero
al
tempo
i n cu i fu scritta Rm,primadi
lablle.
cioè prima
che
le autorità rabbini
che
dichiara…
incompatibili le due
identità
quella
giudeo e
quella
ci'iltiaru .
“ Cfr., edex., M…A.
Getty.
«Paulandthe Salvationof [:r-nel.… 457: «Paolo
amplia la
sua
concezione di n m ] : al
punto
d.- includervi i gentili-. st
u r i
numa evidentemente la
differenza
t r a quem {emulazione
(«1
gen
tili inclininell'Israelen)e quella di
Lohfink
(«i
gentili
inseritinellastoria
dell'elezione d’Israele-; corsivomi cfr. nota 31).
*“ cf.-., tu gli altri, G. Lohfink,L'Eglise,p. 39 ; «Perciò, secondo Paolo,
la
Chiesa non
pu ò assolutamente
esistere senza
Israele-.
186
. …
'alggopoloebraieo)operlaoostnnzldelladul
‘ t i m
e» al cristiano
almeno
in Rm " ; inoltre la
delrammentoinRm-11esige loabbiamovisto
prima
parte
di
questo
capitolo
che
il «tuuoIsraele»di
5-
riprenda
i
dati
di km 9 (ugualmente 11,2-19,
dove
le dellenazionierappresentato dal
Resto)
edi Rm 10
‘ t rat ta dell'Israele zelantee tuttavia recalcitrante).
‘ - Iasecondainterpretazione,chevede il
gruppo
formato
eredenti venuti dal paganaimo come dipendente eal
stesso
distintoda
Israele,rispetta
laletteradi Rm9
Essa
richiede
però
qualche
precisazione,
perché, .se
\ Cristoè
l'unico
necessario,seèsufficiente,
comedice
lo .confessarlope r
essere
salvati,cosamancaalgruppo
"“credenti
venuti
da ] paganesimope rpoter
esisteres e …
e?S i pou‘ebbe certamente rispondere invocando il
- ".
lacui
appartenenza
allaChiesaattestache
Di o
non
rigettato il suo
popolo;
se infatti nella Chiesa non ci
- credentidi origine giudaica. no n si dovrebbe forse
- udere.al seguito di Paolo (Rm9,245),che la paroladi
evenutameno?Malgrado
tutto,
anchequestaspiegazio
-nesufliciente.perché
colloca
la
necessità
in
Dio,nella
: del suo disegno,
pi ù
che nella Chiesa.
3« -chesedaunapanel’apostolo,in Rm1_1,17-24,insiste
legameintangibile
che
unisce
i
credenti
venuti
dal
pa
i m o -
quelli
che egli continua a chiamare «i
gentili»
radice
sono:.
dall'altra non
precisaperché
nonpossono
e. pena l’essere immediatamente
separate
dalle
. dizioni egate alla promessa.Si può allora neon-erea
-t o egli
dicedell'atto di credere in Rm4.
Paolosottoli
11nfatti Il legame t ra fede eidentità, t r a fede :
salvezza.
:do
Abramocrede,
ricevelapropria i deandi padree.
'.
tovnle,uembn.
sobperlnlenenaikomani.ual
6,lflfaevlden
diflìcoltì.? alcuni,l'espressione«I:nelediDio- detignerebbe
-iaedmtiin0:ùtîrixm.n undnooflunonxdmanta-iore
rifleuionedell’a
mlolulloslanuelasorledeighidei.5ivedl.d
' 0 M 'l‘heobal’d“s
. .
«Kircheund Israel null:
*lgr; (9-0..de29
è cheposn'bi lepenme.con non lqueslny
. di"Énl),?he
l 'spreaione
«Israele
di
o i …
;; ….
..Amm
g.
richehannocreduminùinocrocifixmeche.msremeanpagnni
- «
" l i ,fizrmlno
i l …popolo]? Dim.
Che
uyoyuPer…:ilewgiuflîfi
… . . a
m a m m a … . » u o m … "magg-.de…
scritti paolini), Rm no n estende ai credenti prove
dllpagnneeinm.
‘ Quelli. t r a gl i … h o .chehannocreduto in GesùCristo.
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 95/154
al tempo stesso, riceve
quella
dei suoi discendenti,
deifigli
di più.
perché l'apostolo no n sviluppa alcuna catego
futuri.Rinviareallaradicesanta
come
aunafeconditàcheci tiva alladurata.segnoprobabileche n on
pensa
aun
precede, indicache
è la fede
che
ci ha
generati. che
ci dà - di
lungadurata
0 indefinim
pe r
la reintegrazionedi
un'asoendenzae,di conseguenza,un a
storia,
quelladeicre- l e “ .Q u a mn o nimpedisce
tuttavia
ateologiedesegeti
denti; I cristiani venuti dal paganesimo
possono
quindi
lire
al
silenzio
di
Paolo: tant i eventi,
so
ranur to re
comprendere evivere il donodi graziacheèstato fatto loro ,obbliganoariconaiderare
i nppor t i
tr a
'esaeSina
solo ritornandoalla
figura
di Abramoealla lunga
storia
del '
47. Senza
negarela
necessità
in cu i ci
troviamo
di
popolo eletto
#
per
riconosca-vile
vie paradossali della fe-
, ra re nuove categorie
per megliorileggere
una
storia
delta divina#, popolonel
quale
si è incarnato eha vissuto il .
mata
ecominciare a rispettare l’altro.un tempoper
Salvatore.
Sesi staccasserodaquestaradioe,
sela
rinuegas»
come
nemico. dobbiamo
ammettere
che
Paolo.
più
sera, si precluderebbero la possibilitàdi leggere il proprio descrivere
ilegami
esistenti
tr a
la
Chiaae
la Sinago
passato.perderebberola loro memoria, la
storia
della loro preoccupati:di notificareai 5u0i
destinatari
ll
durata
chiamata
e,
c o n
ciò stesso. la loro identità. dell'indurimento
(pdffisl's: 1115)
d’Israele:
Sì.
Madove si afferma, in Rm, che l'eseère-figlio-di-Abrama& saràsalvato-sottinteso:
finiràpercredere
inGesù, il
Messia D‘altra parte, sel'apostolo insiste sul molo
'esserefiglio-di-Dio vanno di pari passo? Riconosciamo
messaapartediIsraele
perl’annunzio
dellasalvezzaal
heiduestatus,anche
scsi
trovano rispettivamente
descritti
in Rm 4 e 8, no n sono direttamente articolati o messi in “. nondimenticanemmeno
l’effetto
cheavrà
lacon
rapporto
43.
ChePaolo
non
senta il bisognodiinsisteresuun " l e da' I ” …sulla «reintegrazione» degli «induri
legame che
egli
considera ovvio n o n
deve
Ear credere
al
.Nonbiaosna
riconoscere,con Paolo,
che
sela Chiesa
lettoredi Rmcheesso
non
esista:adozionefiliale “ eappar- .
B “ “
di Israele.è
vero
“ChE
“ " V " ” ?
tenenza
alla
discendenzadi Abramo nonesistonol'uno
sen
zal'altro.
Bisogna mdare ancora pi ùoltre e dire che Paolo vuol far ODELLA CHIESA
presente
alla
Chiesa
che
non
potrebbe
esistere
senza
l'Israe-
'
le dichiarato
infedele?
È vero. sì.
che per
Rm
11,19
e 30,
_'uipuòaffermare.
senzadeformareilpensicmdi
Paolo.
l’indurimentodiunagranpartedi Israele# dicuiedifficile Rm11egli neghiogni
missione
della Chiesa verso i
direchePaolo la percepisca
come
necessario allapropaga- chehannorifiutato
GesùCristo.Infatti
Km 10risuo
zione
del Vangelo ‘5 -h a permessoai paganidi crederenel
annuncio del Vangelo,
ai
giudei come agli
altri. Si
Vangelo. ma questo
evento.
contemporaneo
all’apostolo.
vede prolungata la
sua
efficacia? In altri termini. i gentili
hanno sempre accesso
al
Vangelo proprio perché Israele, 1-“'.‘3."5- ‘.“ …‘:
”““xgrlrhl'îWm‘l‘f' " °“
"°“
nella
sua grande
m a g g i o r a n z a , continua a rifiutarlo? R m 1"1.125.…”‘Îà’fi,… “fixing……i,.,,:il…
m i …
1
1,25
lo
lasciasupporre,
maè difficile,se
non
impossibile. ma«limitato., m m . ) ,.………
d . ,
,;
,,…… i .
pi ù E in 11.30-32, la sola oypos : menzionata da
Paolo
i
v - « n u m -(pote)euomlnyn)…Crùrlmnnzveroanehesesi
“ Su estapun to si
veda
E. Byrne, 'Soruof God'- 'SadafAbmham '. -per 11,31, con:(nyt ) . riportato nnn-vi.d. testimoni m i t o nf
“# L' l ione filiale, che fa del
credente
un v e l o
figlio
di
Do… Cfr.
Rm Tutto
sommato ,
il
p i e n o non pecca
di m e t e o di Mannu-ione.
8.15.23.
\ , adsempio.leonelvlzionidild.lteoblld,alfinizioelll l
“ Si in che su q u n t o punto i commentatori nono divisi. Per alcuni il mo lrlicolo «Kircheund l a n e ] nach Rhin 9- I l u . I teologi
(cri
fltto
che Israele sia inciam lo . fa partedel
piano ulvifico;
peraltr i in- - - . la
finzione
inmnlulhiledel
popolo
eletto, incaricato
v eoe res t a i l r i s u l t g t ode l l n ' benàunum . m nèm i s t e r i ns am en t eus unm l l r i x pennde l v em b i o #d e n u n c l a n d o n l t u n p o n e s l o l a
:
uufonnalo
(per fini essenzialmente
positivi)
daDio. Sono del … .
lnquale
l ' . -…masieradegli idoli- ei…esponsabilitàetico
che 51 nsiero
de l l '… …
fortemente paradouale in …… capitoli, . tale di ogni
uomoverso
il proprio ….
gfin
de
easere
forum: la tesi dell'assunzionemi
sembra
la
pi ù
plausi-
#
. . ; , 11.23.30.
e… 1
188 189
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 96/154
ribanerà
forse che.
siccome
i
giudei
nonhanno creduto, & Chiesadeve
essere
tes|imoneedeccocosa Israeledeve
necessarioora rivolgersiesclusivamenteaglialtri.Ma i cu- \ : , d a …riconoscendoo-amite…; fin doveè….
pitoli9 11
di Rm
suppongono
che la comunità dei
credenti
.
t e n e t e l a divina;
misericordia
usata
;; colei-o che
(nelVangelo)
sarà
u m
composta
di
due
gruppi, essen- lontani e
che
no nconoscevano i l vero
Dio
(11,31),
zialiallasu a identità: i giudei,che
formano
il Resto
santo,
el _' ordia senza condizioni53
non
giudei,
che,
in mancanza di meglio, chiamerò qul °
notato che
1'
apostolo
associa…… di
i ù ,
«etnicocristiani».Ma comesarebbepossibileci òsedeigiu- ' della
sezione,
il M … ,di Israele:\quellodeigen '
dei non si convertissero al Vangelo, sequindi
questo
non nediquestoprogressivoaccostamentodeidue atto#
venisse loro
annunciato,senonne
sentissero parlare?
‘ corpo
deldiscorso
si
può
facilmente immaginare:
se i
Inoltre,
pe r
tr e
volte nella
nostra
sezione,
]’apostolo
afferm-
pp i
sono
legati
fino
a
tal
punto.
laproblematica
non
che
l’adesionedei
gentili
al
Vangelo
dovrebbe suscitare In e
esserecomune.
Lachiamatadei
gen|j]ino n
rende
8°1D5i3
(paraaèlaun
10.19:
11,11414) d’Israele.Sipotrebbe vos u ratal’elezionedilsraele dallarudicesanta#
ancoraobiettarecheda
sempre,
da_Cainoe
Abele.
la
gelosia
’ èp e r l
Israeledell'elezione
chei
credenti
ricevono la
ha
avuto
pochi
effetti sitivi;
sela conversionedeigentili ’
memoria,
la
loro
storia di
figli
edi ered'
non facheprovocare dispettoo il risentimentodeigiudei, . one trova la
sua
finalità nella miseri
Paolo
non
si fa
faci
illusioni sul futuro? In realtà
egli
| l'umanità2sceglienclounuomo.unafarniglia,unpopo
#
affidamentosuunrisultatopositivo.perché.perdelle
perso-
o n a ncondannavanéabbandonavnilmtodell’umani#
nezelanti5°
come
sono i giudeiosservantidellal.e ge
(Rm
' , si riservava di chiamarla,
quando
il
tempo
sarebbe
lo2) , la
gelosia,
nvecedi paralizzare,di spingereafi’omicl- ' maturo.Pazienza: fedeltà divine (Rm9). i cuirisultati
dio,
abb gherà
al superamento: perché la conversionedel . esposti
proprioallafine (Rm
1
i ) :
il
tempo
deldiscorso
gentilialvero Dio, il loro ardore nel
servirlo.
evidente del ohain qualchemodomimato,anzi fattoefiropric.con
cambiamentoetico S‘,nondovrebbeessere lorodistimolo? effettidi suspense. di ritardo, il tem lastoria.La
Seicredentiin
Cristo
adempiono
” icemandamentidell’a- ca
paolina
va decisamente
molto
did
a
della
forma
more
di
Dio
e
del rossimo.
se
sono
testimoni
della
miseri-
espressione.
cordiadivinaedeleesigenzedelmonoteismobiblico.none
forse
perché
il Diounicoevero si è fatto loroconoscereesi
faor a riconoscereattraversodi essi? ' 9-11 . l 'oeel l lonld . l l l l l t h r l ll Rom-nl
Ma
oltre
all’aspetto
stimolantechepotrebbeavere
la
conver
v
sionedeigentilial Diodellepromesse.l'apostoloritieneche NE AGGIUNTA o SEZIONE-CLIMAXÌ
i giudei
hanno
bisogno
dellaChiesa
pe r
riconoscere in
che
modo
la
misericordia divina
si è
manifestata
a
tutti
e in «
che
la
sezionebacon
il contestoprossimoolontano
mododefinitivo,
senza
discriminazione alcuna.Eccociòdl .. già stati evocan'
54.
Forse è utile aggiungere
qu i
che
‘ scia di Rm8 ea diflerenza di Rm1-4,
questi
capitoli
’“ Ch“. lo d i c i di Rm l0.2.È chiaroche l’uologioco l u imerrnini zelo/sw
m…
gelosie
(ulus/pnraùloun). ' “ . …g.ig,
fr. 1965
. o a dire -1..
“ Nun si dimentichi il modo incu i 1-
amm-nd:
miniomfll- r i p r m
mlfu'l'uîf:aellfChinav(gso
1.531:; op)eniuelqmulnlxlilzîcristiani,
fedelmentedn
Paolo inRm
1,1%32.
stignutìuavlil
comportamento
mo-
- ,
l u ,
…
( . , …
…
,u_.
Scrittura
. u ,
radici deu.
no
#
ruledeplorevoledei pagani, - - ……
” 11
verbo
utilizzato in Rm
13,8
ep k m n
(«partire
alla
pienezza): Pao#
lo
indicenoelche
è punibile
portare
la Legge
(che
ha
come
fine
l‘umore
degli altri) alla
sua
pieunza
sena
dover osaewarla,
s ena
cioè
esere
soggetti ad essa ( u n : .
essere
giudeo)
pmpfiu
mm e un cicline può , ' la
battere il recordmondialedel l'en
senz:
appartenere al club
de i
pmles- r d m . nm,-,… ,…
Figlio.
e di … …
sionnsu. c f r .…. pp . 5943
190 191
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 97/154
' present ie
fuo r i tr a israele
e i
gentili55,
rapporti
ettono sorprendentemente in rilievo la speranza recata
apartiredaunintermgafivnsullastabilitàelaal Vangelo: credere in
Gesù Cristo,
accogliere l’annuncio
della misericordia
definitiva
e universale
significa
essere dellaParoladivina: in questi capitoli
Paolo
azzecca
chiamatiniente
di
meno
cheallasalvezza.Questainsistenza
, ' di
ripiendere,in
un SOI'PI’BI'I‘ÌEDÎB
…di-° .
l
sullasalvezuèdelrestomoltoappropriatadopokm8:altro ‘ mismoord}osodl
DID
No nt_eonndellastor iadella
indizioimportantein favoredi
una
redazioneunitariadella , m …‘ E… dellaScrittura,sullaqualebtso
lettera -mare.
tante
sono ledifficolùchesolleva.
Ma che la sezione abbia dei legami
con
il suo contesa: non
significache
sia
qualcosadi
più
di un’appendice,se
n o n
per
coloro
che
no n
esitano a farne il venice dell'argomentazio , EL’OCCASIONEDI”M
ne
dei
pr imi
undici
capitoli55,
nella misura
in
cui Paolo
manifestali tutta l’estensionedellasalvezza.Cosaneèesat- _. _
tamente? . ,
rîuello
dl nd1careperchéPaolosia statospintoa
Se.
fino
alla
fine diRm8laletterasi
presenta
comeun aserie . :“ È ? “?‘° “ ° ° …P°}'““ “ … “ “
di
unità
argomentative,
relativamente
autonome
eppure
…
convertm_,
'1“P””?
che” “
… ‘ '
chiaramentearticolate leun eallealtre
grazie
inparticolare i “ _ clegli ebm, °
““E’… l ° ' °
d“
allepropositiones-staffette. al contrario, i capitoli9-11,che
parte
‘
“°“
d‘ “‘;?“
°°We.m°nf
‘ °“””
nonsono
formalmente
legatialcontestoe n onmiranodiret- “
alla ’ .“
infedeltà» '
S.° ” ” … “ ”
f… …
tamente a rispondere alledichiarazionidellapropasitio ge- …I:t èp'°mkzcompslness_ltàrlàiqueauone3° .°°°°'
neraledi 1,16-17,potranno
essere
sempre considerati,
pro-
ra ‘ “ ‘ “°°
amo
”' cemento
. . . «- .. clusioniche autorizzano aprendere in conside
p r l o &causa di queste
carenze formali.
un supplemento dl di
com
. .
one
retoricadella … one.
: numerosi commentatori,Rm 9-11 haun altro
informazione.
Abbiamo
tuttaviacostatato
chequeste
caren- . . . . .
ze
formali
erano
retoricamente
spiegabili,
tenuto conto
del- É'
È“…À::gg
“13333521333
fra';
la finalitàdella sezione.Ma che il passo costituiscail climax , e 14
1_ |
5 6 … [E:dirimin .….(ai vv
17-2'4
di
d i Rm l
l l
no n
è affatto un a cosa certa. Se e attraverso la ' ' ' '
plnlzpasitiogenjrale(Lio-17)
eri pmpositiones-staffette
che
’ [line
che
vogligîilà…'pedi?eî$èv°eîiìî
332132:
1
ettore
pu ò eten-minare l' o ne d'importanza dei teml , di
disprezzo
addi '… di 'fi to '
trattatiela lororipetizione,a
prevalere
non
sarebbe forse
ll ' ° 11 n u
no nm ‘ t h
fede, nel
suo
rapporto con
la giustizia? Ma
questo binomio
iede-giustiziaèsenzaalcundubbiopiùstudiatoediscusso in » s. | . …
Enda
sur
I ' lptnenu:
…. .
167:
«L'in
Rm
1-4 invececheinQ-l l .
In
breve,Rm9-llnonèuna
…chenpuf;holn.lumndgioger
potev
sempliceappendice
aipr imi
otto
capitoli, manemmeno :| W
'°°‘°
” ” … …
'w'i'u‘zimàbàww
. , . … sembra optareq u i per un a evo one le i u
presenta come il loro climax, perché largomentazxone dl e
alle
molestie,oaddirittun
alle
Rm,
al tempo stesso linearee gerarchizzata. dispiega
pro
gressivamente le diverse
componenti
che manifestano la
potenza
salvifica
del
Vangelo:
ogni
sezione
insiste
su
una
componente,
senza
diventareperquestoil climax dell'argo
mentazione presa nel suo insieme (1-11). SeRm
9
11
fa
avanzare
la riflessione,ci ò
awienechiaramentesui rappor-
,
elmi da dei
. …. …aan……m
Wu»…
&…hm”…
” Cfr.. ad esempio,W.S. Campbell, «The Place of Romam9-lh, IS I .
192
193
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Parte quarta
L aegesi la
teologia
paolino
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Le procedure
seguite
da
Paolo
e
dai rabbinidel suo
tempo
per l’interpremzione
della
Scrittura
nonerano
certo quel
edell'esegesicontem
ranea.
che ha
per
pionieri o ante
nati
Spinozae
Richar
Simon '. Il divario tr a
senso
e
veri
tà.
percepito
con
sempre
maggiore acutezza,
portò
molti
esegeti a verificare i presupposti dei loro
approcci
e
delle
loro
procedure. Si può
gioire
o ci si
può lamentare
di que
sti
cambiamenti: fatto
sta che
esistono e invitano
alla
rl
flessione.
Snrebbe duwero
stupido rifiutare
l’esegesi
di Paolo
quella dei
rnbbini. ma
anchequella dei pndri della Chiese
-
col
eernplice
pretesto
che
ci
appare
sotto molti aspetti
trooràpo
rapida.
o addirittura
obsoleta
(:
ettivo
alle
rn e).Certo, oggi dobbiamo fare lun hi edi cili percor
si, pazienti gir i attraverso i l ib ri
bib ic i per
riconoscervl
una reale unità,un inzia-neorganico teso
verso
il
suo
fine,
Cristo, nel qunle
le Scritture trovano il loro compimento
(per l'esegesi cristiana), a, al contrario, un'unità struttura
ta intorno alla Torah e a unire da essa (per l’esegesi
ebraica)2.Ma prima di congiunture l’esegesidi Paolo
con
la
nostra, oggi.
è
importante situarla all'interno
dell'epislè
mè del su o
tempo
- sincronicamente -
perché
è in primo
luogo
cosi che si
presenta
la questione
del rapporto tr a
l
. L. stori-
tu, come
spento,le
sue
o… di
humor,
… Similequel
lodi
queni
due
uomini,
l'uno
cattolico e l'altro ebreo.
Simon,
preteon
torilno, fu esclumdal suo ordine dopo in pubblicazione.nel [ 6 7 8 .della
sua
Histoiredu Vieux Testament,e Spinozz,
ancien:
dalla
Simeon;
il
ma
Trucmtus
thmbgioo polittcus.
del 1670, provocò moins
indignazio
M.
* In ler-mini pi ùestrusi : semplificando: in
km.- .
ebnicldelle
Scritture
«Archeologica»_
risale
o poggi:
rul l 'nychè
-, eIn
letturacriztianz
:l e
leologiw rilegge l’imieme in
funzione
del Ictus,del fine.
198
"e lo spirito. in
rapporto
all’esegesi giudaica :
alle
‘
le.
Paolo hasacrificato lo
spirito alla
lettera o in
olio spirito? o , a l con tra- io , ha ri s to
l‘uno
e
e,
prima
ancora delle tecniche, q ' principi guiv
vsua lettura?
letteraai
Romani
p iù
che
in qualsiasi
altra
lettera
, teologia ed esegesi sono strettamente unite,
non
è
intuire
le conseguenze
cheavrebbepe r
le
tesi
del
-lo
un'errata lemrra
delle
Scritture.Al di là
del
vn
argomentazione
paolina,
è in gioco forse un n
teo
oompimentodelle
Scrittru‘e;evidentementeun apo
_ginco
importante.
dell’ue i di Paolo in Km e in questione del
:
Scritture
ci
faranno
accesi-nre ai
lidi
ogia.
Nonche
l'esegesi
tecnica
si -
priva
di teolo
eno
di presupposti teologici, ma il
suo
c:grdpo
- tutte le condizioni
che hanno
portato
alla
]) u
dei tenti biblicià
Attraverso
l’esegesie l’argomenin
' di Paolo in Rm, è in gioco il riconoscimento
del
delle
sue
vie,
della sua
ira.
della sua
giustizin- in
' le. del modo in cu i egli fa giustizia. Del
resto.
per
descrivereil Vangelo,chee li definiscefin dal
diRn-r-forza
r lasalvezzai
'
crede.
lo mo
tiplica
i vocaboli giuri la cui
tà
con
il Vnngelo della salvezza
non
è affatto
' … … e m fi g i o fl c ù v o c u u fi , h g u s fi k . m d e lh h -
e … d c i . e c c
199
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Capitolo
nono & u t t - ri fi l a n- h n n -| I d e l l ’ . …pooling
Rilevnnzn
dell’esegesl paolina @mie…-ie come Rm4,1-25 e9,6-29 ::{Jpofl o
'e sulla
Scrittura.
pronunciatedaP o o al
già dimosuam da molti esegen'; no n ritornere
'ò sull’argomento1.
Per
il
nostro scopo
è
invece
mme detennimre il genere dei due pass' nel
' - attuale. Infatti.seè vero che n o n è
possib
a
di termini,qualificarlicome
midmshim
esegeti
' di
Paolo
n o n
è lì
quello
di
fare
un commentario
codi un o o
pi ùversetti della
Scrittura-. le
carat
I l nostro
percorso
attraverso l’
mentazione
di Rm ci _
rilevata
dl
SEED
no n
sono
(°…
5}lm°155m
}“
ha moltevolte
p o m t i
acostatarec e i l
modo,
parlomeno 13m 4.1-25 e l_lin
9.6-29
{I migirafhmx amuleti;
originale, in cu i Paolo legge e invoca le
Scritture,
esige c_nC( a_.lc_un dubh… che quesu_qamwb …” “P‘“
che s e n e verifichi la fondate…. Coli, in Rm 4,1-8, per
drashim.
‘ l … ”““’composiz ionee alle
tecniche
mostrare
che
da
sempre
la giustificazione
viene delle
(sole) fede e n o n dalle opere della legge,che none quindl
r niente usimilabile : un salario o 1 una ricompensa '.
‘npost4;lo_invocadcuaGn 15.6;
:::
12
primo
…di to
dello
stes
30 ca
t o o Genesi proprio
' ricompensnl , . . . . _
U ente. Rm,25-25, che
applica.
Os,1 e25all. .
%‘33:
g;:‘àg‘fi’: ‘“;É°ngg:fogflîffî.fl_
cliiamn_tu dei
pug_nnì.
mentre. secondo l‘opinione di tutti ‘ ‘ one che min i . giii?tîficaie l’enunciato
iniziale
}
B_ll
“ l‘
in…-P …
“ “ C h i
° contemporanei, “ rofetz te sciitiurisflcn:
Puolo
vi
inserisce
le
citazioni
nfensce solo
&
Iireele. infine.
Rm 10.5.
dove
'aposiolo tà E in
entrambi
i
cosi
l’ufitùletterarln
termina
vede in Lv 18,5
una promessa
di
vita
limitata in
qualità
«
mnniera
di
molti
midrushimesegefici _con …,tono
q:_mtità, differente in tutti i casi dilla vita
eterna,
dalle ‘ t o r i o 5. ‘
s vezn. ,
Partendo dalle tecniche, e confronmndo poi lediverse in- lm4.l-ZS Ì I I I 9 M 9
terpretazioni degli stessi versetti biblici, individueremo l … w
1_2 vv.6a' 55;
14
principich:£idano la loro interpretazione.il loroesame ' ' »
ci porterà singolarità del Vangelo. Dovremo
soprat-
Gen i S , h l v . 3 Gen21,l:n.lv.7
tutto £ic_onosoere c_he
Paolo, ricorrendo
alle_ Scritture
come
a
u i , no n
ci
acilita
i l compito.
Viaggio
ungo.ml
- - - - . - e ‘ ' tomiic: enllndiscrezioncilieoluicllele
ma......
che
..
,..….
…a ….
._....
i““F?“ .… . .
.; 2...wan…........
.......…
ate
dall
apostolo
a proposito della giustina divma. d=sliAmd:in… i ……
wn…u.
di Punk),d . ]
… midmhicì. in At13,2641,il che indi o-un n dubbio
’fuetnliomelie.nuènncurpiùun’indiuflone
‘ -Sllnrio- sulu-ilm ll dice »iLilliios; cfr. Lc 15,17 - e «riminpenu- ' .. . di Lui:: inmulfl'hdi mdt-ash. _ _ _
inducono,
lo
riomdinmo,
lo naso termine greco niì.tlhas,
die.
m e m in . le omervnzioni
fine
in … termine nel] indice dei temu
n p p o r i o wn l' igire, le dii compiere, mol ine- i l …o
r l p -
_ p. 270.
tra
l’open
: In md zione che eas:
impl iu.
su…giocodi p m - s q m . pp. 149-150. _ _ _ _ _
, in ebraico,
c on
lor-dice
xkr,
Tradurre
misthos
mn «ricompensa»non _, l i n 4.23-25 e 9.29. Sul finde
(karima)
del nmàusium omnlfliu.
l uc i - u-up-rim q i i u i n leg-.me di neoeuidvoluto dnPmi».poiché un . , : a m p i o B. S o u k :G.sumberggr, lnlmduztlonm Tnlmudetau
ricompensa appone, almeno nel hnomu cultuu'n, legni.- u n | o alla bene- l i ,Ced1986.pp.286-287.Per
un'infiurmuiune
eumzlale,
il
leno
200 201
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 102/154
r i pe tu t i
in...
vv.9 e 22-23
lhredtlzionl Sal3 , lflLXXaivv/.
Gen18,10.141lv.9
bibliche
7 8
se
10,6-8
riprendeDl
30,11
14
lofa
solo
in modo
né adopera qualche tecnica esegetica rabbini
' . allora considerareRm 10.5s
come una
prc»
Gm ” ' S al W. ” … iGdelll,zzs-lszìlllhislz stîîa
natura
di Rm 4 e9? Cemn1enteno l
’Il
letto
Es33.i9alv.15 solo un ' al corrente; dei pnnmp1 dellesegesi
EsQ.iéalv.17 ‘ vede d resto immediatamente perché … Rm
Os2,23
… a l
v. 25
Paolo n o n menziona
aplicimnente il
passo del
Os1.10… a lv. 26
-noinio: se
l’avesse fatto. avrebbe messo
in
opposi
1310-22-23iiw27‘”
due
si
della‘l‘orah
(Lv
18eDt
30)
e
avrebbe po
fliîi'iî'.
‘ -p:cscusatodi
minaccia.;eé
l'invegralilàde}{a
Par;
eonclullom: . ' . : - pe r omissione, poi:: passa
tranquil
amen
Î.ÎÈÀÎ;É ““' ?..‘(îàfi'f’mkm ’ ‘ enzio la
parte
finaledim30,14 -.o« d m n …di
ere
l'unità delle Scritture, poiché ricordando
dell'oseervanza. Lv 18.5 e Di
30.14
‘non
si
L ’ ” ° Î c h 5 '
ono
i n
nullo.
D t
30.141: insiste
ancor: d i
pi ù
d i
s u l ] : messo in praticadella parola divine: seque
viene
ad
ubiixre nel cuore del
credente. lo faper
la
sua
attività, le
sue
mani; la
vicinanze
e &
se m
'agire e ne
mnelinen
impomnzn. _
nto che Pnolo c olo Lv 18.5 e
non
utilizza le
‘ . dei rabbini , Rm
10.5-9
no n
può
essere
qualificato
prova esegetica. Anche luppoan che si tratti di
una
quale
status
riconoscerle?
Senza le riprese verbali che colleghino
tra
loro le diverge
cinzioni bibliche, l’unità
dell'argomenuzione e,
quindi,
della Bibbiastessa.
forse
n on
nppnrirebbe,ci si
può anche
domndare se i rapporti tra le citazioni e il modo in cui
Paolole diiipone no n determinino il
cun-attere
midmshico
dei due passi
molto
giù di quanto
faccia
la composizione
rilevata
qui
sopra.
C e in Rin4 e 9 l‘apostolo si
sia
preoc
cupato : collegiu'e
tr a loro
le diverse
citazioni, già abbin
mapotuto verificarlo. soprattutto grazie
alla
tecnica
delle
geurah shawahe_ , olon dell'mnui peon
In breve. la forma ele tecniche r i m i s e in opera oonferma- .
g;:fiil
caraètere
midrîililicodi Rin4e9.Esaminare la
Éi-
‘ ,1-25
o gittimità
’ar
omentazione scritturistica l- . . .
l‘apostolo
in
questi capito
i
equivale allora
a
confrontarlo
' e l'Inisrpreinzmnngiuduca
del
suo
tempo
con quella dei rnbbinidel tempo.
tenuto conto
delle
regole
‘
. . . . . . . ’ -
difiìcoltà
dell'argomentazione
paolina deriva,
esegeuche e
dei
testi biblici sollecitati. …, o già ] t o , dal fame
che
… separa l a
”
°‘ °
di
R ' 10'5'8
, i. ripetizione
deimul’uiin
inkm
m.s.7.c
pmbbe._modo
|]
‘ '
dillcuniwmmenllton'.rinordnlvl'
dimmnn(nlmdmsh
a
1]:
differenza
con
Rm
10.4-8
emerge
ancora
p iù
forte
. _Milkmincpalwflvedll'hdice
tzrminilocliici
nll-fine
’ ' ' ‘ ‘ ‘. . . 211.ere e in
questo passo Paolo n o n introduce
c i t az ion i bi ,Slul'llllfill'is'V… % heAn _…
P n l “ ,
(G
khmer io .
…
i ) - .
un 35
(5392)
254470. il
param…
Lv
. . ……l …_
re
può riferirsi :ll'indicedei
… …
infra
p.270. n
p m p m i v .
' ,f'hglms’lèrmmîfinefiì'ily'nlìaea…i '
dovrebbe
:i1miinicl
o essomkxgicndell.
hqti'nia
.*
nmpinnienie
… ‘ - Pad,;
Palo
…
neslidue
p u r i ,
non
lo
nono
Suivoabolo si veda l indicedei
t e r m i n i
tecruci. p. 270. . m'FWP'
e……
biblico ‘ si - -_
202 203
mlmente ’usfificazione e ricompensa, menn1 il
testo
in
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 103/154
vocava d$'apostolope r
mostrare
questa incompatibilità
sembra
piuttosto
associarie (où-. Gen 15.1 6).Seconda dif
ficoltà. che.stando a molti commentatori,è
pi ù
grave del
la precedente
perché sembra minacciare l'unità del NT:
l'e tolo
Giacon-no'
invoca
lo
stesso
team di Gen
15,6 pe r
af£°r:nare il contrario di Paoloedichiara che «l’uomono n
è giuntificato
dalla
fede
soltanto,
ma
Anche
in
basealle sue
opere» (Gc 2,24)9.
Hamadan
un o Sguardo
ad
alcuni
testi
giudaici
che
ripor
tano delle tradizioni più o
meno
del tempo di km , per
va
iutnredistanzee diEerenze.che sono importanti: secondo
i targumim e i midrashim, ln
ricompensa
menzionnta in
Gen
15.1e collegata all’osservanza: dei comandnmenti.
della Legge. Ci sembra ancora p i ù utile presentare in un
quadro sinottico alcune delle aggiunte fatte dai targu
mim
1°, che servir-nno agettare lucesulla discussione
re
lativa a km 10,5 (citazione di Lv 18.5).
TulumNmfltl r… mm…-cm..
nuGen
l . l
u l G e n l , l
(Tum
biblico:
«Dopo tali
fatti»;
(-Dopa tali funi
:
upiegazione
il
urgum
eegnn.ln che l'npre1- delle situzione pi ù o meno
nione
designa In
guerr-
di
Abn-
come
in
Neofiti)
mn contro i grandi re e I l nu
vittoria)...
Abram pensò
nel suo cuore
e
Abr-m
penaù
nel suo cuore
e
diese: «(Suzi &me oral Ho forse disse: «Guaia me
una
Ho forse
ricevuto le ricompema dei co ricevuto ln rloompemn
della
mendnmenti in questo mondoe ( m h fedeln) ni oomlndnmenti
non u r ò più purte
del mondo
in questo
mondo
e
non
sarò pi ù
futuro?... panedelmondofilturo?
' Quampumddhktaenlei-canmemnocompmoeomeunesem»
piu di - mmc.ttolicesimm: l'uuwue
sarebbe
il
tante
di un
Chien
intituzionnlizuu
primo
:bbozzn
di
ciò
u r l
in :eguim il
canoflculmo, di cu i l'lppellntivo di lino - che
rifiutetebbe
il
Vinzelo dell:giunificuione per Insu
fede
: ritornerebbe
I
dottrilu
ù n i u d e n j
ioneinbuenlleopete.lnbreve,lìndnlfelàupo
|;tuàific;mulr.jbbe
all'opera
una
c e r t :
diuoniunedel
Vmgeln
( i l
vero,
quel
'° Si
vede quem
termine nell'indicedei
termini
tecnici, p.
211.
h ua
duzinnepreeenulaqui&
quella
delleduerecensionepnl ' i,Nnofili I
#Yuushabni I ( c h i …andze
amido
Fluxio-Gianlu);cfr. R.Le
lle-ut,
Tarsu»:
du
Panda:…
(Sonme-
Clu
#
tiennee n.
245),
pp. isa-16 . I lmm biblico,qundo l p p a r e
n e l ] :
uvoh.&in ms ivo .
204
Ien
anche
n e l ] ;
m i : 0uestavolu.ìorsemisonoan
‘
che
mm con la ricompan:
dialcunipicwlimerili,edelnb
re ]
sono caduti davanti a me:
un. una
seconda volti, mi tro
‘
v e n )
sena (nvere mefltnto) n
eompenneinmeuriprofann
volta ( i l mer itodi) un to il Nome
dei
Cieli?n.Per que
- , e inmesaràp sto…parolndiYflWl-lfix(n
’.
dei
cum..
Per
questo.
volta)
ad
Abram
in …
visione
. la profetica
dalla dicendo:
:Nornzemere...
' di YHWH/i4 (viwlza)
dicendo:
Anche
seessi [i
re]
sono c:du;fli
dnvnnfl- te in to davant ineinquenomon o.
la … dem vicompmsndelleuxebuoneope
e prepnr-uper le . reèr i servntneprep ln ildeve::
me.peril
mondnham- finmenelmondofuunrolncom
penn)
molto…».
hnconsegnno i l u p i
- n d o i h a r
, i l motivopereui
Dio
nppnreed
‘ e gl i dice dlml:lonn aver paura sta nel
Emo
che que
teme.
t r a
le
altre
cose,
di
nonaverporte
nelmondo
Interpretazioneche
mette
chiaramente in evidenza
pazionereligiosadel
peu‘iuca.Ma.
per il
nom-o
In
ragione
chelopriverebbedelmondo futum m e r l
' . ore attenzione: questa ricompensa si
ottiene
con
: dei precetti (della Legge divina) e.Abramo
averne
infrantimolti(uccidendodei
giusi:
durante
-
ento,
ecc,).In breve, lemotivazionidel pan-nar
- dl un
valore un ico ] YHWH del resto
lo rassncura
' . .degliche la
sua
ricompensasarà assicurata nel
'
l’altra
delle «aperture»“ segnalate dal
midrash
°Rnbba,
si H a v a n a le tradizioni, forse abbastanza
uno-: 'un »
nell-ndiàdeiw'f-Înime
peli)».influp,211.
205
. .
15.1-5.
è la
romessa
di ricompensae il
suo
conte
…………………
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 104/154
antiche.conservate dai targumim, citate
sopra
“ . Or a, se il
testo
biblicoindicachiaramenteal lettoreche laricompen
sadi Abramo sarà quella di
avere
una discendenza (cfr.
15,5),
i targumim
tanto quanto
i midrashim
no n
stabilisco
no in generaleun
legame
tra Geo
15,1
e 15,5 15:come
indi
cai l
passo ripreso
quasi
per esteso qui sopra,
Lapromessa
diventa quella del mondo
futuro
(cioèla vita eterna).
Seconda differenza
importante,
tr a
i commentari giudaicl
già menzionatieil
testo
biblico:
nel
libro
dellaGenesi, l'an
nuncio
della
ricompensa
(15.1)
e
del
suo
contenuto (la
di
scendenza,in 15.5)
non
è
legatoalla
giustizia di Abramo. si
obietterà
forse
che
il
rapporto
è implicito: la promessa di
ricompensa di
Gen
15,1 non viene forse & sanzionare la
generosità delpatriarca - la
suavolontà
di
pagare
la decima
al sacerdote Melchisedek (Gen 14,20)
I°,
il suo
rifiuto
di
arricchirsia
spese
delredi
Sodoma
(Gen
14.21
24)?
Losi
può in effettisupporre,ea ragione, acondizionedi aggiun
gere che l’inizio
di
Gen
15fa di
mtto per
sottolineare
l'ini
ziativa
di
YHWH. Abramo n o n
si aspettava
alcuna ricom
pensa: la
generosità
divinaha
come
unicamotivazionesolo
sestessa. Al contrario. i commentari giudaici vedono la
ricompensa come il frutto dell’osservanza del
patriarca;
l’apertura di GenR (su Gen 15.1)già menzionato nel para.
grafo
precedente
illustra
e
mette
in
rilievo
questo punto
parafrasando Pr
11.18.
che enunciava e
costatava già
la
relazione stabilita
da
Dio
tr a la
giustizia
(seminato) e la
retribuzione
(raccolta)
”:
il
malvagio
compie un'opera menzognera,
ma
chi
ha seminato la
giustizia
ha
un a
ricompensa
certa.
“ Quetto
midruh.
cemen to del libro della Gene-i, èdilaniato anche
Genesi Rabba (abbreviato:
Genk);
la sua redazione
finale
riulllebbe alV
secolo della n m t r l en . Cfr. s:…kstanbuger, I n … i a n ,
pp .
319
31535: il commento . Gen 15,1daGenk, si può comuhm la traduzio
nedi Fmednun
Simon, pp .
3611
o
anche quella
di .
Neumer. Genua
Rabbah.Atlanta,
Georgia,
1985.
U r u
mln
apertura
ne l ] .
pam1u
44,2
-
college
Gen
15,1
.
15,5.
quel.
1-in
cui
ti dice che Abramo
temevo
di n on av m figl i, resinne per |.
mie Dio gl i dichiaro: «Non
l e t t u r e ] - .
' Cosa che in alc-une tradizioni giudaiche conservate nelmidnahviene
interpmtata
mme un'osservanza delh lesse (cfr. Ni n 18,21s; m
12,6.18; 14,21-29).
Genk
su
Gen 15,1,trad.
Freedmnn-Sirnon,p.
361eNeusner,
pp .
121
128.
206
. chesuscitano?che richiedono l'attodi credere (15,6).
to poi da Dio
come
giustizia; la ricompensa
non
è li
alleopere
dellaLegge.,né
tanto meno
èlaconseguen
”atto
di fede: comepromesso.le precede. in mo
stes
nolo si ricollegae
ri s
attail
punto
di vista del testo
- InutileinsistereSidiîirnportanu
esegch
dlquesta
ione. che sottolinea quanto sia giusta ] mtu1zxone
apostolo.
rpmzionedell'apostolo Giacomo
(Gc
2,14-26)
losservazioni precedenti potrebbero far pensare che le
1 : nell'interpretazione di Gen 15 nascondono
. le
tr a
giudaismo ecristianesimo.Un
confronto tr a
Rm
Gc 2 mostrerà che la frontiera e più sottile; confronto
' più interessante in
quanto
solleva il problema dell 11
teologica del NT. Le tesi dei due apostoli sembrano
_‘to maiopposte:
1 Rm4.2.5 GcZ.II-14
Abramo e
stato
giustificato
...Abnmo.
nutro
padre,
non
fu
' toghe)
per
le opere, in di forte giuanficnlo pe r le opere
vannrs
me
non
davanti . (Mikaiòtàèà ”?
aver
“n -11:35; il
ln£atn se induzione ro“ rio “0 secco 5 re
n
15.6)
(
gue
i’allti’sione. Gen
22)? Vedi che
la
fede
cooperova
con
le
opere
dilui.
echeperleopereiafede
fut-ponata-el-auooompirnento
(eteleidthà), e si è compiuto
(eplbmhe) lo Scriuurn che dice
(citazione di
Gen
15,6).
Vedete
che l'uomo
è giustificato
(di
kaiouini) in
base alle
opere e
n o n
soltanto in
basealla fede.
'
contrario,
: colui-chen…
'-ie-opere.macredeincolui
gium‘fìca
l ' . - p i o ,
in
sua
gli
viene
accreditata come
» -o ai
commentari
recenti,
le affermazioni di
Paolo
e
ÌGiacomo sono divergenti
solo
in apparenza.
Entrambi
ammettono
che
la fede
n o npu ò
no n
nare
frutti
n t i perché m a i Paolo. in ciascuna ettera. esone
i
credenu'
&
imitare
il
Signore.
con l'umiltà,la pa
, l'amore? Sela giustificazione
accordata
per grana
' ca in trasformazione
totale dell'essere, enza“ . Unagegemh s h a …
:: in
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 105/154
de (: Spirito divino, essa non può che risplen- ‘ mo di esplicitare
Gen 15.5-6
con lo di
Gen
'22.
' m inel/eon i’ngire.
01mtal’opinionenetta o su
questo punto.
la
linea
di
drvrsrone
no n
e tr a
«L‘opposizione che viene talvolta Satta tra 0 e cristianesimo. Tuttavia ciò che colpisce è la
Odellaletteradi6incomoeinteorinpaolini crtà pernondireilsilenzio deimr’dms ’ '
che
giustifica in
opposizione
alla giustificnzione ' ' '
le opere della
Legge
è assurda.Le
“opere (ergo)
.
. o in
nessun
modo considerate d . l l g ;… p……)
m_fluente.
se
no n
dominante nellecomunità cristia
' “. Per «opere:, infatti. Paolo intende quelle che .
,Pnl_lll'
…“»quindi IÎDBCCÎOSRpe r la fede
ebraica?
in
Legge.
e
dichiara
in
loro
incapacità
quindi, quel- *0 “»
mente
di
giù
incerto,anche
se,
interpretando
Gen
ella Legge ad
assicurare
la giustificazione: nessuno .
pnmcolare
1vv. 17-13) senza ricorrere
15,5-6.
gli
vantarsi di
meritare
il perdono
delle
proprie
colpe,
il Sludflld
del _tempo rabbmici
o
non sembrano
dello Spirito
Sunto
cioè l’adozione
filiale
..a
moti
… ‘
questa {P°îts bfflm°
em riportato B_°ÌO
vodelle opere
compiute
in
nome
dell: Legge. in Giacomo, anifesterelgbe …
siu-fuxia
invece. il sostantivo «open-en no n rinvia alla Legge. ma de- , L°88°- E q u i sahl “SÌ °°°“
sign=giuttoe{n l’ngir'e
oon
iflìquale il credentàîl'uorno che, ‘
nza
°° Giacomo (anche °° Paolo, evrdente
seco (: Pio e, è 'è giusti cato per grazia Dio)
manl-
…. ‘ . . . . .
festa in
realtà,
l'e cienza della
sua
fede e. pertanto. delle >dàrlngue,
:?:5'È'
c_he gh apostoli P°°l° ° G‘”°m°
sua
giustizin. in breve. egli si riferirebbe,usendo altre
cn-
‘ e '
cruce
totalmente,
”““
°h°
I ° ”
tegorle. alle stessa realtà descritta daPaolo in Gel5,6, «in mmm…];îi0em.Z:?“parte Sima?
fede che opera per
mezzo
della carità». Leopere sono in ‘ » _ .
qualche modo il frutto delle fede edella trasformazione °vgîîa”gì'îijùowgi°frelgìnmnmgfh “ “
interiore
‘…
credente,
“°
la
“““
”'
continuando
eos]
indirettamente a
tesicd°elîl]:
Non
c'è
alcun dubbio
che
l'opposizione
non
sta
li
dove
in
.…
canone
pe r
in
sola
fede
(senzo
le
opere
della
Legge
vedevano le
dispute
confessionali, nella tesi
sviluppata
dl _
co),
eGiacomo.perché
Gen
156
m o m
con un l e »
ciascun
aposmlo.Nondimeno, il fatto
che
Giacomo &Pao- ...…m .
22,17.13,
che fin dall’inizio ], fede ,..-.de
lo fecciano riferimento&Gen 15,6 in modo diverso ci ob- -
portando
il credente ad agire, compiendo cioè
bii
a&interrogare i
loro
presuppostidi
lettura.
….
Al
ivellodelle tecniche
esegetiche in
uso
in
quel
tempo. |I
lettureche.
lo ripetinrno,sono
conformi elle
regole
lettura di Giacomo no n ha nulla di errato,
poiché
si bau - be in uso nel
tempo,
sembrano indipendenti.Nes
sulle somiglianze di vocabolario esiatenti tr a Gen 15.5 e due findel m i o menzione dell’altro; Paolo
non
22,17: se, nell’uno e nell'altro
episodio. Dio
promette ud v »« , Giacomo cita Gen 15,6per-mostrare che si e
Abramo
unn
discende…
(spuma) altrettantao
più nume-
. ti
per
le
opere.
ma la
sua tesi
dev’essere
ben
rosa delle stelle delcielo, è evidentemente pe r lastessa i ' l -
-&, perché
no n
si
a l t a
delle opere della Legge»;
gione, che viene
menzionata solo in 22,18 e si chiama
ai:
uconzeupegu(inmnn)g
p e r g i i
nor-mi
intuenumentnn’,
? Greiot cv.-.au sulla Scn'1rum
nell’età
… : e r
(introduzione . '
…l-
sivednl'in’àiîe
dagzmux
n i … … …
m‘ .a).
Borla.
…
rm.
p.203. '
M|Z;_m‘ ‘
Lanr i icedelport ici ‘ medioaragounnenè(lndnttoquiconw
n » )è in neondi q deisostantivo
«oper-n.
(agua).
1
Come
dice Gc
2,22.512
le
opere ( m a
p:zienm,
ecc.),
|. fede :
.
periem(verbo
leleious
‘).
208
209
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 106/154
né
Giacomo
fa riferimento=‘ alla posizione di Paolo,
pe r
aggiungere
di
volerne
prevenire le interpretazioni
lassiste
o quietiste. Quest'ultima lettera riprende Paolo? È difiici«
le,senon impossibile.provarlo formalmente15.Maabbia
moforse il un
buon esempio
di
«storia
deglieffetti: di un
testo25
(quello
di Rm 1 4.a dire il vero già dipendente da
Gal
3,6).
RM9,8-29
Se,
in Rm 4. Paolo rispetta ulla lettera la
logica
del passo
biblico
sollecitato per appoggiare la'sua
tesi sulla
giustifi
cazione
per la
sola
fede. in Rm 9,25-28. al contrario, fa
mostradi un’audacia che.per unnto «tranquilla: 17,sem
bra farsi beffe della lettera ede o spirim del
testo
biblico:
situzione piùdelicata
Ladifficoltà
sollevata dalla lettura che Paolo
la
del profeta
deriva,
in
ricordiamo
brevemente,dal fatto che applica Os
2.1 ei pagani (i n Rm 9,25-26), mentre il versetto indica
chiaramente i
figli
di
Israele.Come'mni
dunque
l'apostolo
arrivato
a utilizzare il
versetto
per
descrivere
la
chiama
te
dei
pagani?
Grazie
- lo
abbiamo
visto - a
una
geumh
shawah che gl i permette
di interpretare 05
2,1
e ls
10,22
l'uno per mezzo dell’altro.
C e m , si obietterà. Paolo ècorretto nel suo modo di acco
stare
i
due
passi, ma
no n
avrebbedovutoevitare una
geu
mh shawah che va
contro
la lettera
stessa
del testo? Del
resto questa regola esegetica dev'essere utilizzata i rab
bini non hanno mancato di notarlo - con parsimonia e in
La cimione, i l riferimento, il
{:|-gio. l'elluaione,
anno,
come dimo«
mm ier i t ic i letter-ri.aluetunti enon-renidi … u l l i l à .
om |lcuni negati pennanoche Gc x i . persino anteriore. Rm. [pole
ai
che
difficilmente
troverà
conferma.
“
Cir.
l'elpresoione
tedesca
«Wirhlnraguchichlen,
d a l ] : o o n n o t u j n n e
Mcx-nice,
elmeno
in eeegesibiblico. La ener a di Giacomo e la eeoonda di
Pietro indicono, sembre,
che
fin dlll'età apostolica. le maidi Pnolo [ u m
un per lo meno *
” 'mi che viene d a l ] : TGB.
che. n o n
sean humor, :crive nella
non . Rm 9,25: -Con una u-nnquillaaudncil.
Pinin
applica questo te<
m [ o :2,25]
n i … .
Cfr.cap…Vll,pp. roma.
210
ordo c o n la tradizione
29.
Volendo sottolinenre che fin
' ’inizio la parola divina resta coerente,
costante
e po
.l’apostolo
n o n arriva
a farle
dire
il
contrario
di
quel»
‘che
dice? Il:onc'era qualllchealtro
testo
biblico adatto a
coerenza e tem
stesso
i'
inaudi
‘della chiamatadivina? po …
risposta
pertinentea
queste
obiezioni
non
è
facile,
ma
ndimenopossibile. Paolovuole infattimostrare chenon
' i discendenti di Israele
sono
figli
(v.
617).
e che
cosi
_
parente
er:atombem
no n
rende vana la parola divina
. 6a).Perché la sua argomentazione tenga, ha perciò bi
(: solo di Is
10,22-23,
versetti che, menzionando il
olo numerodegli eletti salvati,conia-menoRm9 .»e.
e profezia.
mostrano
la
costanza
del progetto div-ino
sua
parola n o n e
venuta
meno, pe r impotenza o ma n
di previsione). l w .
25-26
di Rm 9, che evoceno la
vagratuita dei gentili, sembrano quindi superflui.
, masolo in considerazionedell'elezioneedellasalvezza
Resto.Per
andare fino in fondo allaproposilio
che
reg
4 km 9,6-29 (v . 611: «la
parola
di
Di o
n on e
venuta
o»), Paolo deve dimostrare ugualmente che le chie
la
(recente
0
attuale)
dei
pagani
rientra anch'esua
nel
gno
divino. Haperciò bisogno di un passo biblico in
la parola profetica annunci la salvezza di tutti colon:
n o n sono stefi inizialmente scelti o chiamati. passo
_ crede d i t rovare i n Os1-2.
' inca-ndo, l'apostolo
invisa
il contesto e l'intenzione
,
questi capitoli?
Cominciamo
col
notare
che «Non-ama
e cNon-mio-popolo», eeeendo -figli di prostituzione»
pomeias, Os 1,2),
non fanno pane
del
popolo
di
o, dell’staele dell’Alleanza. cosa che il loro nome ha
' m e n t e la funzione di sanzionare. La loro identità
essere quindi assimilata a quella dei pagani idolatri
[usi dalle alleanze
e
dalle
promesse,
come dirà
più
tar
l’autore
di
Efesini.
si aggiungerà
forse
che
il
referente
' S u
quem …. si ved: s m s … . I mm àw ti on , .
1,che ci t: il n-uttatn>Kaimr Sa: «Nonui i l ineni
lageumh
shawah
era abe Paolochiamal'indurimentodi un
maggioranza
degli
ilreeli
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 107/154
m i a Israele l’lsraele colpevole di
idolatria
e in rottura guida_ A m m , … il m s m …: ……s o , … mm
di
alleanza. Certo,
ma il vesto di
Osea mostra
nondimeno
che,
quanno
p i u … “ ,
i presupposti di …. |; .
che
la
chiamata
e la misericordia
infatti «Non-amata»
e 7di Rm 10.4;
mostrerà
il
…hé_
«Non-rniO-popolo»saranno
chiamati. cambieranno nome
‘v
ediventeranno «Amaia» e
«Mio-popolo»
- non sono deter
minate dall’ascendenza carnale, ma piunzosno dalla sola
benevolenza di
Dio,
che purificae
usa
misericordia senza
condizione alcuna. L’origine, l’estrazione non sono pi ù
quindi
un
handicap
dirimente:
Dio
può
chiamarechi
vu o
le a entrare nell’alleanza. in questo, la situazione simboli»
ca di Os l 2 prefigura, annuncia quella dei
pagoni
chia
mati per misericordia. La filiazione
(cfr.
«saranno chia
mati figli del Dio vivente:). accordata gratuitamente alle - a che si
presenti
( in l o ,5
con
l’
aiuto
di Lv 18,5)1a
nazioni pagane può quindi t rovare in
questi
capitoli ' … daiderala dn israele.quella che derlverebbe
dul
un'anticipazione, in cu i si
manifestano
la
previdenza
e la della
Legge. pe r
po i 0 porre ad
esso
la
giustizia
coerenza
divine. La lettura di Paolo
non
nega la lettera, ’ quella che proviene dalla fede ( 1 06-8: ullusionea
ma vi riconosce soltanto un disegno
che non
ha solo . I l - 14 ) .
Non c’è
esegesi
tecnica
n
queste righe.
solo
Israelecome destinando
: beneficiario,
disegno ora
ma
llîermazioni, che rinviano
a
due mondi. giudicati
lizznto.o meglio: riconosciuto perché realizzato. tolo incompatibili.
Queste osservazioni sulla situazione dei due figl id i Os2 coltà del passo èdovuta
quindi.
più che al modo in
fumo capire subito
il [game 9 la
coemza che esiste tra -10
fn
ricorso alla Scrittura. alla tesi
dell'apostolo.
questa
esegesi
:
quella
diRm4:se
Di o
hagiustificato
Abra-
50110
E …
° ° I l
P°Cllî
tratti
le
rispettive
G l r - … '
mol'1ncirconciso,il peccatore.esela
sua
situazione preîi- .'
giudaismo
° dEl Cfi3fi lmmo- @possibile qualifi
gura
quella
dei pngani giustificatiper la fede soltanto. per- «
primo
° ° m e religione dell
osservanzn.
con
tuna
la
ché quella dei due figli di Osea n o n sarebbe anch’essa un
one
legalislica. quindipeggianh'va, insita in tale
anello della catena nella
serie
delle prefigurazioni della 'v‘m=?.QUEIE'Dfil cristiano,
deva egli
credere e pro«
giustificazione
accordata
a
tutti senza
eccezione? Da Rm ‘ “? ?” dl
°°°“
Custo
senza
Che q … “
fede
4« Rm9,le costanti prevalgono
sulle differenze
: aiutano “°“W .“°°
(Ciò_ che
dice
aan-mente
D
il
lettore
accorto a cogliere i meccanismi
segreti
dell'e - n o n
menzmnatn
dal] apostolo)? U n isimile °PP°‘
aegesipaolina.
se-l1ruper lo meno ridicola.
Non c’èdubbio che èla situazione ecclesiale l'obbedien
zadei gentili al Vangelo apermettere all'apostolo di leg
gere
in
questo modo
le Scritture, in particolare Os
1-2.
e
di riconoscervi un a forma di coerenza diversa da quella
fino ad allora (e anche in seguito) individuata e descritta
da
commentatori
ebrei.
Esegesi
essenzialmente
teologica,
determinata da eventi inauditi.Lagemmh
shawah,
grazie
alla
quale
Paolo può concludere la sua interpretazione
(i l
pasa:$ Osea fiprofetizza la chiamata dei pagani e no n
que ' tutti i gl i di Israele). riveste pertanto un'impor- . _ . . _ . . . . .
tanza
secondaria: è totalmente a servizio di un a lettura 5Î54532
33'
“' 30,15 20,11:
9’19’
&
'8'9'21’
20.11.3319,
,. =di Rm4 e 9,
questo passono n
sviluppa
un’ar
-
tazione
scrimu-istica
serrata
0
continua
di
cui sia
ritrovarele gmndi tappe emettere'n evidenza le
aegetiche
già
incontrate
(tra
le
altre.
la g m h
) Peolo
procede piumato
per contesto: lascia
c'è dubbio che Lv 18,5 esprime l'ideale della pietà
se
d'aln-a
parte i l rappor toma
fare
e
vivere
(«os
comandamenti della Legge e vivrailx)
costituisce
temi ricorrenti dell’Israelepostesilico' ”, pu ò mai
212 213
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 108/154
Paolo. in
questo
passo, lasciare intendereche l’osservan
della
Legge n o n permettedi ottenere la
vita nelmondo
‘ ‘
mm? A
dire
il vero, suquesto punto
anche
l'interpretaz
nerabbinica @oscillante.A
seconda
degli scritti. il ve
«vivere» di Lv
18,5
designa in «vi ta
eterna»
o
un a «vl
terrena: lunga e felice:
«) il «vivere» interpretato
come
vita eremo:
il
urgum
di
anelos:
«L'uomoche
le ( = l e pmcr iz ion ldd
giudizi divini)
onerverà vivrà per
use
nella vita etemn,
quello
di Yerushalmi [: «Se l‘uomo le (=i'dem)
esegue,
vlv .
per
ene nellovit- etenue In
s u l
ponte
( u r i )
con i giusti.
sono Y H W H - , ‘
Ugunlmente il midrush Sifrnl.ev
337'
«…ciaonel mondo
in
turn».
Siveda anche il trnttam Smhedrin
581).
b) a come vita terrena
nella
benedizione:
il midruh SifroLev 338°: Sunhedrin 7 ; ecc. ” ; e come
npprelentnnte
del tempo
di
Paolo, Filone,
in un passo di
Devongmsu eruditionis gratia 87. che
c u i
commento Lv
18,5: «Perciò in vera vito è cammlnare
Seguendo
gl i
ordlnl
|
icomlndlmentidi
Dio:.
Ricordiamo anche
l'interpretazione di Gen 15,1da puru
delle due
recensioni
del urgum palestinese: ad Abramo
assillalo dal timore di
no n
aver
parte
del mondo
futuro
Dio risponde che la
sua
osservanuela sua
fedeltà
gl i per
metteranno di avere in sorte l a vita eterna.
Che
Lv 18.5
parli di vita terrena felice o di vita eterna. poco
impom,
perchéno n modificaper
niente In
speranza
del giudaismo
cono
‘ to da Paolo, riguardo alla ricompensa dei
fedeli
.
dei giusti
nell'aldilà.
due modi
di comprendere il
«vive
r e : di Lv 18.5 nel giudaismo n o n annullano la difficoltà di
Rm 10.4-8. in cui
l'apostolo
indica indirettzmente
che
l’osservanza (anche fatta conamore) della
Legge
no n può
procurare la
salvezza.
Ma se
egli
limita
così la pomatadl
Lv 18,5 la fa certamente a causa di
ci ò
che esperimento|
della
convinzione che
ne
deriva:
la giustificazione e la sal
vezza
ci
vengono solo
per GesùCristo
(Rm
10,6-13).
" Cfr. su:-nm….p.279.
214
’ :11_14
« ai passo del Deuteronomio
(30.11-l4)”,
l‘apo
, -
parafrasa. senzacitarlo
esplicitamente,
pe rdesc
economia della
fede totalmente oppostaaquello
del
- , ma , uuncmdnlo, lo priva di quello
che
è il suo
. Dt30,14 insiste infattipiù d iLv 18,5 sulla messain
' della
parola
divina, che viene ad abitare nel cuore
. uentepaguidare
i lsua
agire.
Del
resto
gl i
autori
‘ n o n si sbaglianoquando
pongono
il etimo:
sulfinale
. .e , il v.
14:
«Perchéla
Parola
e
molto vicina
a
le,
è
’ nmbocca.neltuo cuore enelle tue mani
perché
tu la
_/in pratica
34…
Filone,adesempio,che ricordaconti
]:
« t e
che la Torah del Signore no n deve
restare
solo
hbbra.
pe r
essere
recinto. o nel cuore. per
essere
tata, maanche nelldsulle mani,
perché
Dio l'ha fatta
. messa in pratica ”. Sequindi, e l'ubbiamogià
-to,
Paolo no n dimentica il
rapporto
esistente
tr a
la
ei frutt iche
essa
puù
portate.
come teetimonìnno tut
'sue esortazioni,
perché
moielude
questo
rapporto in
10,6-8
( i l silenzio suDt 30.141: no n èuna dimentican
un’nmputazione volontaria)? A
dire
il
vero,
l'epo
nnn
si limiteil
mere
il
rapportotr u
parola-di-fede e
' , mn
possa sotto silenzio anche
quello netlomente
af
- da Dt 30,11-20
( in
particolnre i w.
15 20)
tr u la
: dei comandamenti e la viva - la bentitudine che
pr. ica comporterebbe.
intenzione
di Paolo nel
are
Dt 30,11
l4a è quindi
chiara:
se non
dice
circa l’agire richiesto il credente.
non significa
‘ per
lui.
In fede n o nabbianienteochevedere con l’eti
che resti
pura
affermazione delle labbra,un solo che
del credente n o n determina
la
salvezza;
quest'ulti
1…1…
.snm
Poul
a l'exégèie
jujve
de son . A de
0.6-8-. in
Mélaxges
bibliqu‘s
mi '
su
( " n o n … A u m ,
957, pp .
494-506
( r ipruo
: ' cm in
Etudes
su r
l'Ephre
aux
.298
09 nvevndnmoltolunpodimnemmcheP-olaop
‘ E B Ì
D l p u s … £ a l b l i
85;Dernwaximremnimun236-237;D0v1r
183;Desanmi is l l . 180. S o l o D e p m a n i ù e t p o u l i s t t t l 7 l
r l- l4senuhretlhlsionellfinnle(cnelletnemani,percbétullmeb
m i l i on i ) .
215
manon pu ò essere il risultato
delle buone opere,
ma
solo un
fatale
allontanamento, di
cu i amilmiscono
del
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 109/154
dell'iniziativa gratuitadiDio.cheesufficiente accogliere. la paternità a Paolo. L’importanzadi un passo
come
Ha Paolo rispettato
dunque,
come
sostengono molti 10,4-13
n o n
può quindi
m e r e :ottovalutata. Forse.
smdiosi-“. Dt 30,11-i4 e il
suo contesto?
Larisposta sa- questo
testo, no n
siè
riusciti
aesporre inmodocosi
rebbenegutiva
sesi
trattasse
effettivamentedi
una citazio-
, . e
così fermo
le
d i f f … tr a
le
convinzioni
ne.
Riprendendo. fino al plagio, i versetti del Deuterono- » ecristiana.
mio.
egli
evita
di menzionare
l'esortazione
a mem:rc in
analisi
iniziatacon l'inten-ogarsi
sulleprocedu
pren‘cala parole,
indicandocosi che
il
solo
agire
che
salva « -, e dl Paolo.è progressivamente
scivolata vene
e
quello delDi o
di
GesùCristo. Ma, ancora una volta,
per- ‘
pmupposti. cioè
verso
l’esperienza
che
ne
guida
la
che
parafrasare
Dt
30.11-l4
se
n o n
se ne
rispetta
la ‘
Più
che di
tecniche,
si
tratta
fondnmentalmente di
scopo?
Certamente
perché la
magnifica
formulazione dl * particolare, èstato
necessario
affrontare i proble
questi
versetti permette
a Paolo di ee
rimere
la vicinanza, a lungo : inutilmente
dibattuti.
relativi
alla cono
meglio la
non
esteriorità.della parco adi fede. in altre
pa-
_
che
l’apostolo
aveva dei giudaismo. il tetto dimo
role
la presenza di
Cristo
in
ogni
credente e i
suoi effetti
v
egli
lo
conoscevo
dall’intento e
che
si
mostra ca
sa.ivificî. di presentarlo come lo farebbe un ebreo zelante. Né
disprezzo, semplicemente
radicale cambio
pettlva.
si obietterùforse che
ln fede in GesùCristo
L
Pam
In gioco dell'esegesipaolina sufiiciente a giustificare le affermazioni di
Paolo,
'
altri
apostoli o
loro invinti,
in
nome della stessa
Rm 10,4-8. iu ancora dei due
capitoli
analiuati
prece-
aisgvmn dni convertiti dalpaganesimo che ,i ….
dentemente Rm4° 9). d i m w nquanto sinvera la
recen-
' drconcidere,che obbedimroai oorumdamentidella
te
affermazione
di Westerliolrn: è il modo in cui Paolo , , in p.;-fico]… q…… relativi alle
prelet'izioni
nii
cuncepisce il
rap
ortotra
fede
e
Legge
(e
tra fede
e opere '. Nonvn
lunavin
dimenticato
che. pe r
Pmlo,
que
della
Legge)
che
etemiina
lasu
letturadelle
Scritture
37.
iwtativ/o
equiv.lgvn
. un rinnegarnento
dg ]
Vangelo,
.
E dal momento che
que-to repporto dipende
: sua
volte
deviazione fond-mentale
Jt_
dalla sua esperienza in
Gesù Cristo,
nonsi
può no n dar
'
ragione a
quelli
che iostengono che il
ncipio
di inter
pretazione
cri:mlogico
condiziona
le
mazi oni dell'a-
. ||
c o m p i …delle…,.
postula sul einen-nn legialativo
mosaico.
In eHettl, seegli
ritiene ll 1988’
“ ° … “ incapace
di
dare
la salvezza,
ciò
è 4»
e t a n o ,
la
lettera
ai
Romani
sembre
ignornre
il
tema
dovuto al
fallo
che,
secondo
lui,
essere
salvati
equivale
(:
-mpimento
delle Scritture. No n che “ vocabolario
vivere
eternamente della vita di Dio, in
modo filiak.
e
che wmphnel“o
sia in esse ……
sv,
ma non si
spplicl
solo Gal l , il Figlio.
può
ottenemela.Arriviamo
qu i
al
cuo-
‘ Scritture, quanto
piuttosto
all’essere , fl y … …
redel dibattito cristiani/ebrei: tutti
potrebbero
suigore ri
conoscere nell’uomo Gesù di
Nazaret
un
profeta,
ma
quando i
cristiani
lo dichiarano Signore, Figlio uguale a
Dio, Di o stesso
e mediatoredella
salvezza, molti pensa
tori
ebrei vedono
in
questo
un
t ipo
estremo
di paranoia o
‘ ano; ugualmente.
quando l’apostolo parle
n e l ] :
di tipologia - Adamo
come tipo
di colui
che deve
, ' Rm 5,14 , lo fa senza riferimento
esplicito
ai
sacri.
Ci ò
n o n
significa
evidentementeche
egli
ignori
quiiltemapnncipaledellaletten-Hiahti,
Cfr.. admm “° , 5 Lyon-wt.
ibid., secondo
il qunh
Pmlo
r i sp : : - . .: 13,3;15,13.14.19;u…m;o
profe nm ' conte-to del wm c i m e (circoncisione del
c u m
. ( v i e n n a km 11,115; 1 , ; 15,29. S i s u … n o n :
per
le
m o n d i … W l i ) .
. kune.conplùuun,plèvbma(pn-simleteleiowrùiwìvocunen
” Cir. s, Westerholm, lsruel's …
and the
Chumh': Faizh,p.
150.
, c.,,
12,9
. pu
3,12),
‘
216 217
il
i]
rotture
e cambiamenti, perché riflettono
sulla
l’applicazione tipologica degli
eventi biblici; passi c o m
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 110/154
sull'attività di Gesù e sul suo
posto nella
storia
m a .
In Rm, invece, si incontra solo qualche
Rm
3,25-26
- sul quale ritorneremo
nel
prossimocapitolo
- e 9,25-26 mostrano
che n o n
l ' ignora: i
due
figli
dell.
, . .
del
»]
prostituta sono per
lu i
figura dei pagani idolatri, chiamati di
“ i …
“ l ’ “ . Rm 5-6. 111 C l “ BPP… f 5î ° il
adiventare ienarnenle.grazie allo Spirito ricevuto) lì Il ‘ = «'tlpm (W._5.14).come
segnalato
S°Pl‘a' P_°':l
di Dio.me m ri delsuo
popolo,
amati di un a miserico i. dell argumentanone teorica (R.m
.1
4
e9-i1), D i o ( .
disinteressata
4°.
è il
soggetto pnncxyal_e dellagu'e _salvniìco, colui
Masel‘apostolosadiscernere neglieventinarrati dailibri ' “439 tutto
pe r
_‘V1=.mpene_tnbnln (Rm 111v3_3)#
n e r i le diverse preparazioni di una realizzazione finale e
}
argonientazione…C “ D‘?Ibbl?ll 1 0 0 PUB:
universale,
in Gesù
Cristo.
perché l'argomenuzione di
“
11
P'“…
…
qualunque
P°loyfi
-
“Él'll‘m‘
Rmriflette
molto
poco questo
tipo
di lettura? La
ragiom
»
“ A M I ‘ î
… d\ sant
Ireneo
provano con#
sta nelfatto che Paolo n on
ei
preoccupa tanto
dimostrare v‘ ma
insistendosull’aspetto
f°f.m°
@È'ìnuamîé‘h‘fi
in
che modo gl i eventi.
le istituzionie
gli attori del pane
-
dell
W
dimm.
]
IP°M°1°
31F0 m
q u
=
biblico annunciano il
loro
compimento,
quanto
piuttosto »dnl_lflemraupohch delle 5°,“m‘ ., da
di sottolineare delle costanti: fin dallinizio
fin
dal
primo
,èquindi quegli: il più piccolodelpara_dois:èse \;:
gan-ima, padre dei credenti, Dio in iustificato
pe r
l. come ai>bmxno cogtaza , In ]:.iiirticu'1 °;on .
ede (cfr.
Km4)- e
no n bisognavedere
Fi
solanto l‘ombra
' èl
esperienza
in
Qnstn
: determinare; i o
…:ll“;
diuna
giustificnzione, mu 'à unvero e
proprio
beneficio,
V ° “
il disegno di
Di o
nella stona = °°°”
nltrixnenti cadrebbe tuttu 'argomentazione de l ] : lettere.
. dall’altro
essa
n on impregnn le di linee di
Ceno.
l'apostolo no n
ha alcuna
difficoltà
a riconoscere
menmzione che
no n
diventa
o a nstannran #
che la giustificazione accordata in Gesù Cristo
raggiunge
'
cristolbgica
“' Parndogs_o Che P°l’ò SiShillifl'eb‘
luperfezione, nelsenso che cambia radicalmente“ chiun- v 501181… … conmddmone1°““‘…“ ?fi“
uele riceve; ciononoatnnte. quello che gl i interessa non è ‘ ' -- h.…ehe regge
hh…
(lnP;°Pf“_10
i
npporto
tr a
il
meno
rfetto
del
to biblicoe il
più
1647
… … “
chiaramente
Wìdfiflll
°°
° K ‘ “
perfetto delpresente s vifico, mnc Il parola divina non
sia
venuta meno,
che abbia
agi to da
sempre allo stesso
modo
- ln fede
senza
la Legge.
Questo ci porta Auna seconda motivazione: nelle sezioni . . .
di Rm
presentate
in
queetu
saggio. l'argomentazionenon - le
5550:
SPI? Il … ' ” _…Dio. nconnscîzl;en,fla’
: criatologica.maeologica. Illettoreuno’ funilinre con ' °‘ ‘, ef‘:… ” ”“…? .Pelimnfta
il NuovoTestamento
no n
ha
difficoltà
avedere in che con
”01081”
dl Rm.le sue
“ 0 ° …
° “ P°
#
l‘?
non;: lenga
differisde lettera agli
Etrei
“]odal #
ange '. In e etti, questi timi mettonoin
' n o
e pre- #
paruìoni
e al
tempo
stesso
il
loro
compimento.
con
le
ne-
_. ' '
° …
'
giudizi dlvlnn
passi
di Rm in
cui
si
delm'
eal'origmalu'
tà
dell'esegeei
«>a i m . Rm , .i ved.ze… 3,1-1s, dove |. lenundelh
Swim-nè
eml- ‘ , convergono infineverso il tema
della giustiziadi#
51‘ 1=3 12 ?
333255…
Mirano
infam'
:
dimomare che
gue…
giusu'zia.
p_ui
0 Larim-$i…brevenienie, Eb
dimostn che quello mmt ivo
no n è .
P°smfi0fe(PWP°m°“B“
“ “
““‘
“““““
remb‘“ °
l'unicomodo di f ue
tipologia.
Seèverochequelt 'ul l i lxusibuanm
ut ilmentesul la mm e
permnlo.
tu u n rapporta i n due o p i ù eventl,
amen-nazione: il Vungelo - Gesù Cristo e tutto
ciò
”e«
riferisce
a
lu i
sarà menzionatosolo sottolinea#
'
potenza
e la giustiziadiv-ine. ] V lino non
dunque
in un o spazio puramentecristo gico, chiu
#
pumpnrviunngndanone,èdiretunmvemcluqmlopmcesmmn lmptxunuargumenutlynùl_ùnìfl}lnon esem_ ampi-‘B‘}‘
. w i m m i u n m i n u n … m : m m g i o n m l g i i e n r i a , i i m c o n m m n i dd……………dmm…nmonmuu
eslenzille uu tipologia. …
#
218 219
senza
discriminazione). è
anteriore (prima
di
ogni alla possibilità
di
una giustizia umanaderiva
da Dio
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 111/154
ta
umana,
Di o sceglie,e
prima
di ogni agire retto e; -, che no n avrebbe dato la su a L_eggese n o n fosse
msmgrazia).
» praticabile.
Ma.
si obienexà. alm meu proclamano
m l’incapacitàin cui si trovò Israelea praticare la
a.ad agire secondo le direttive del
suo
Dio.
Cem.
e ha compreso sempre di pi ù che m i m doveva al
no divino. Ha sperimentato
soprattutto che-questo
Ci '
può
del resto domandare sel’ egesi giudaica
non
nnogl i dava la f a m divolere ilbeneedi realizzarlo:
miripiuttosto a promuovereuna giustizia divina retribuil-
usm
pecca
sette
volte al
giorno-.
ma «si rialzi »
(Pf
va,
senzo
evidentemente
negare
il
perdono.
sem
re
gratul-
6) ,
e
continua cosi
a
promuovere
la
giusfizna.
No n
di
to. delle col e deipeccati. Abramo è amico ' Dio per- ’, dell'uomo significa rendere gloria a
Dio,
che ha
che
Gli
e f e; viene meltn [sacco e non Ismaele percM .. la
sua
Legge hesin messa in praticaenon e r i
nceettò
di
eesere
offerto in sacrificio edha pertanto
del così nellasua edizione.
meriti
“.
Giustizia
di un
Dio
preoccupato
del meno ab
biente e difensore dell’o presso, vicino a coloro che l’in
vocano
e si dilettano ne sua Legge. Dio
giusto perché
i n
SIDIFAOLO
suoi
udizisono equi. ‘
E se
giudaismo insiste
tanto sulla Le e, no nè certo per ' - affermare,
senza
grosso rischiodi errore,
che
Pao
le regioni legaliatiche che un a lettura ’
parte
gl i ha per :| ha seguito una tale interpretazione della Legge e
tanto
tempo
attribuito.È
infatti
in discussione
Dio.
che ho .
' u5fi l i l
divina. Non
che no n
abbia voluto
concilia
rlvelaio la
sua
giustizia nella Legge eche. per
ci ò
stesso. ruî'esempio del giudaismo. l’elezione e la retribuzio
vuole che sia realizzata. Dt 30,11 14 lo fa capire chian-
la
giustizia e la grazia.
tr e
pessi analizzati sopra di?
mente:YHWH
ha
messo
la sua
parola nelcuore
dell'uomo o al canna:-io
che
lo
sforzo dell apostolo verteva
perche
questi
la
possa
mettere
in
pratica.
Che
significato n a s i
punti.
male
sue
soluzioni
si
oppongono
in
tu t
avrebbe una
Le geimpraticabile se
non
il falli d l ‘ .
quasi,
a
quelledeicommentatoriebrei.Dio aveva
fai:
la rivelazione, lla stessa ' tizia divina? ]. ‘ fli
Abramo
il suo amico. non perché
era
fedele ai ;
ebraica sulla necessità dell‘agire etico deriva ' ' .. . . : enti emeritava la ma unicizia, m£dper
gram;
tamente dalla serietà a c c o r d a t h
voloniàd
oa.che ha ' a preferito Giacobbe :: Esaù prime e ' ipe_ndeme
afhrmato
la possibilitàdi realizzare la 'usti '
xie
da ogni risposta positiva; aveva indurito il cuore
la è nella tua bocca. nel tu o cuore e ; tue unn i , perché faraone e di mtri
gl i
altri per mostrare la
suaglona,
:
tu la
mette
in pratica» (D t 30,11-14
UGO.
L’ottimismo re- p e t h aveva previsto la loro disobbedienza o le
loro
:
nza;
Egli
giustifica
senza
discriminazione._ ma a
ione di aggiungere
che tutti. ebrei
e
pagan i . sono
raggiuntiallo
stesso
modo da questa
sentenza poun
menixe e t a n o
peccatori. votati
irrimediabilrnem‘eal
L'ESEGESI
EBRAICA
“ L'introduzionedel
u r …
Yenuhalmia Gen 12ein
pmponim
mollo
illuminante.
due figli
di Abr-nm li dilpuiano ll dirìmo ell’eredltà :
fan
no velere come argomenti la loro condizione (primogenito per lmiaele;
… “%
W ; “ …duelli …‘:IIPer
l…:àglîzizìl‘ddi
arriva-IN =sll Non
si
può dire che Paolon o n mena
in
rilievo
le
dei
nr b u m meriEcooieno-ooo uz.ione ' n u : - . -- ' ' ' eme i
w..nmuigdinez'iommpiùgiugodimpacbtmnamocin
“.‘dmm'lma- mll’t? ;°'f‘flp'ffiàî}ggîg°î ài
-.
condmeuediclannie.seaveuivolutorifluure,nonmlnreisotlopo«
Pim;Tulî=
edlffi.
C° ‘: e si
cerc_
ew
mdhcirconcùinne.hinveoguimmcìmuncixonouogionise _ oùdassorburebeneomaleconunamonAdellare
foui
… c o c c i ,
fone
non tl a n n i sono…
g l i .
circoncisione”.
'one
posteriore, riappaiono come per incanto
sotto
luccqîn:rdicendo:mlìc l’on i hotrent'-nni.= = il)Smwòenedcl- dell’apostolo. Esaminiamonel prossimoc italo
megl-
. chiedeue e mie m unbn , m n (; lele rlfluterei'.
Su.
. . . . . . . . _
himqueeteparvlefumnoinlesedal$igumedelmondoembilohparoh p°$1flonepa°hna relahvflall3glus'wadlme = “ “
d i … tentò A h …
(Segue
illesîo ( “ G e n 22)-.
: 'onidelle soluzioni che egli propone.
220
Capitolo
decimo
i 3,10-20. Paolo ammette in eiîetli l esistenzadi una re
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Vangelo e giustizia divina
I capitoli precedenti hanno fatto intravedere la posta in
gioco delle posizioni dell apostolo sulla giueflzia divina,
tenuto conto
del loro
numero
e del loro
posto
nell’argo
mentazione1.Rimane quindi da interpretarela massiccia
presenza
del vocabolario della giustizia in Rm 1 1[.
Ma è possibile
dividere
i
dati
in
due insiemi. secondo
le
situazioni considernte. Nei primi
tr e capitoli
della lettera,
che
partono dell agire umano
colpevole
agli occhi
o
meno della Legge - . Dio si fa r iconoscere giusto nel suo
mododi retribuireedi
giudicare.
in Rm9,alcontrario, la
guestione della giustizia divina no n si pone più in
termini
l retribuzione,
perché
l elezione
o
l indurimento
prece
dono ogniagire umano senza
eesere
per nulladeterminati
da
questo.
Seguiremo dunque lo
sviluppo
dell argomenta
zione
paolina,
che,
suquesto punto, va
dal pi ù
semplice al
piùcomplesso.
Glmtlzla
dlvlnn, con
o
u n a
le
Legge?
i commentatori si interrogano a ragione sulla coerenza
del
pensiero
paolino i n Rm L is 3,20, perché molte affer
mazioni di Rm 2 non sembrano compatibilicon
quelle
di
‘ Le
duttili.
divino e il
tem.-
prineipoledegli :vllnppridi Km 1-4.
come
indicano
hà]…
iiones,pzìncipaleeseoondarie;ese,inkm9 IL
sono
i
giudei,
ne 0 om attuale
“tuazione negativa vma
evideniemenie
dal
Vangelo , e la loro
sone future-d
atti:-ue l’attenzionedi Paolo. g l in
envgafivi
nollevau
9,641e
i l ,
1 mm nondimeno teologici e toccano di
vetumenle la
giustizia
divina.
222
4
one posiîiva
in 2,7-10 e ciononostante
dichiara,in
di sezione, tutti gli uomini passibili dellacollera divi
) Èugualmenle molto
difici le,
l abbiamo visto all’inizio
capitolo
quam,
conciliare Rm 3,19-20 con 213:
: 2,13
, n oncoloro
che
ascoltanola Legge sono p‘ustidavanti a Dio,
‘. ma
quelli
che
metmno
in
pratica
la
Legge
saronno
giustifi
;, 3.20
nexuno
sar i
giu:tificato diventi a
L u i
(Dio) nullabasedelle
opere
della Legge.
analisidel
capitolo quarto suRm LIB-3,20
hannoperò
- che questi capovolgimenti i
spiegano con
la
.. ca del ragionamento- e n o n c o n qualche sbadatag
0debole… logica.
1 difiicoltà
pi ùgrande
ealtrove;
essa
tocca Rm LIB-4,25
sua logica profionda:
se,
in km Lis-3.20.Paolonon
in discussione la legge
mosaica,
grazie
alle quale
uh in particolare
l mioma
dell imponialilà
divina
| 2,11), con la quale,
ancora,
la retribuzione divina
…-esercitarsi verso il giudeo. spanixe da 3.21 afferma,
contrario.che Di o ha
manlîestato
la
sua
giuatiziasenza
Legge. Come spiegare
questo
cambiamento? È D i o
n
- che harivelatola
sua
Legge. e. con
essa,
i suoi giudi
\ e
sue
aentenze. Come
può
dunque
essere
giusto
senza
..ta
Legge
di giusn zia.
che
è la
sua? Sarebbe
pienamen
comprensibile che
egli voglia
fare a meno di
una legge
, . ,
incapace
di
riflettere
la
sua
giustizia, ma il «senza
”Leggendillm3,zl
siriferiscenllnheggedivina- chia
ia qui «mosaica» ,
essa
stessa santa e giusta. Perché
a
avrebbe deciso
di m a n i … la
sua
giustizia
senza
legge
da
lu idata
proprioa
questo
scopo?
, : dunque da seguire i paradigmi
«Legge»
e «giustizia»
, l i m n i n e
Legge:,wnhl nailucola,
designailslslzmnmosucn,nelle
’ componentietieu.
socialeecudnuale
223
in
LIB-4.25.
perosarninareil modo in cu i
Paolo
li
utilizzi
- o più
|ardi;
i
malianm-i; significa
anche e
so
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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-rìprendendo le-oategoriebibliche e giudaiche . come Il - 3 ricompensare i buoni. Anche
se,
in
Rm,
l’ira ?,
fa,
giocare insiemee,in
seguito.
li separa. sfaccettamra della
giustizia
divina relativa alla
ne ,
essa
n o n la esaurisce.
GIUSTIZIA
DIVINA
ELEGGE
. l iu) divina: un assioma fondatore
L'ira
tenze e dalle retribuzioni,dal
giudizio
e dalla
sua
e.il
testo
scivola
ora verso
un’
t ra
componente
‘ divina suorifiutodeipn
legi(2, i l ) l l .a
io viene innanzitutto dalla sua
Dio stesso che si propone
come
. ed
esige dai giudici umani che
somiglino‘ :\
lui,
{iano giustizia a tutti,
eri
e ricchi.
uomini
e
fi.
senza
lasciarsi ’
uenure
dal nome.dallo
potere.
'o
perché
imparziale. la giustizia del
giudice
di
serciuni senza la Le e - la legge mosaica 5,
il giudice divino hail avere
infatti
di retribui
-ebrei
come
non-ebrei.senza giudicarli sulla base
Rm
Lis-4,25,
prima macro-unità
della
lettera.
può
essere
benissimo considerata una
presentazione delle
diverse
_ _
componenti della giustizia divina «posteriore», percepita . _…
Enne
come
reazione
alla
condottaumanae determinatada
essa.
‘ °“°
‘
ca: è
All’iràgiustizia umana Dio reagisce
con
l’ira…Certo, Paolo
n on
ice,
almeno in un primo
tempo,
che l’ira èun modo
in
cui
si
esercita
la
giustizia divine:
lo sonolineerà
soltan
ùo
e brevemente
in Rm 3.5 6.Ma il
lettorenon
ha
alcu
na
difiiooltà
acomprendere
che
la
reazione divina
negati
va la su ir a - è giusta, poiché sanziona l'ingiustizia
\àiiiìianzdirl'la giustni in linea;:on le slue rg ioli:liilrnesse in
'
evo
'eposto o.
L’ira vins
co
ir e
'
t ti ingiu-
_ ,
namente se i uomini
fossero
i
nor5nti
e irres nsabili:
Le88° alla quale °“
” 1 1 0 …… =.dl
c u i non
segnalando : e sono inescusabii (1,20). Paolo in in- .. conqscqnu. DWG … c_ontoidellie situazioni =
tendere
che
era
necessaria
la
reazione divina.
. ' '
?l°mr
non_pu_òreuzlburre
B“ …
=
non-siudei
Ma avanzando nell’argomentazione. il lettore
percepisce
811 S W pnncngi.' (ìn-mz:- del resto esuema
che
la reazione divina
non
e
sempre
inunediatn: il costi 0 ' ‘
“P”“Ché
°“Slh … “ a
flC_WPCFSFN
° . .
può
essere
differito, anche al
punto
chealcunine
approf‘it-
d u e delle opere. ma anche dei ° ° ° : ‘ cu i segn
tano per
continuare
impudenlernente a restare
nel male
e …“
“E“ °°°… dei Biudld
“… (d i
2»15'
nell’ingiustizia.
L’ira
è cosi temperata dapazienza
(2,4)
e
pegch_é
u}un secondo
tempo.Paolo
,dfermnche
dann….perché in Rm
1.19-32,
la punizione divina
non
,mnbuue31steep
come
11
giudeo
e
wwyersa=
m
prende mai la forma della distruzione pura e semplice. Il_8f°°°è
NME…”
‘“ °°° =.11Billd°°marcon
come seDi o no n volesse né
mettere
a
morte
néannientare V… dellasua … P n l l i a ,
Dl?
“ ” M i ll Bi“d°°
i recalcitranti, almeno
pe r
il momento. La retribuzione ' P “ ° 11P W °come ““ udeo.È
” … ?
non
e dunque ancora arrivata al suo termine: la collera » . C , Rm 4 ” W ? %“ … stretta al’l’h'
fino
ado ra
ponderata
dalla clemenza
no n
rinviasoltanto dell
3 8 5 1 0 …
dl Impal'l ‘all'à? Se“ ’ … era nn
a.l pnssato. ma
sarà
anche
finale,
nel
«giorno
dell'ira»
<2'5)-
fi u m i . …
di mn
2.7
1o
……
17.82.
L'espmsìone
«giorno
dell'ira:
amplia
del
resto
il
campo
‘
' t i v ;
…;
… p i ù
in … di
qngu…wm
della giustizia divina, che n on è soltanno punitiva,
poiché
a m g u d i r e .:ived-iosodio di |>.D o v - fl , v a
in quel giorno.
«Dio
renderà :\
ciascuno secondo
le
sue
’ … nwèoldflflrmmmmdlimkoma
1966.
“
opere: (Rm 2,6:
citazione
d iSal 61,13 non,
vita
eterna £ “… È g fi ' l j ‘ g ' a e wà ‘ ”fi……l a
per coloro che avranno compiuto il bene ed ir a pe r gl i al- a < < . | ] . …… p…, … m a , … c i …; ….
tn'. Per
Dio, essere
giusto
no n
equivale
quindi
solo
a ca- : . . unsisterna gishlivo. _
224 225
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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do dice «sulla base
delle opere della Legge»
- esse non
Maselaleggenonèrnaistaonsirumentndigiu
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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sono
sufiicienti a fi1r meritare la
condizione
di giusto da
one,
i
r i t i
di espiazione che
essa
propone sono da
vanti a Dio. Mas i sarebbe potutoobiettare che,ancheseil ’ : ineflicaci o. a l contrar io ,
come
delle figure,
titolo di «giusto-
non
risulta ma i direttamente dall’agire . ' si indica g' à la 'ustificazione hnn-a?
umam, quanto piuttosto dal verdettodivino, da cu i non e v nte, Paolo
non
alîgelnna
che Dio
non
concedeva
mai
assente la misericordia - il giudeo
ammette
anche mezzo dell’istituzione cultuale - d'altronde
no n
questo
senza
difficoltà è
ancora con
la legge, p iù
preci-
_ a rischio di doversi spiegare a lungo sul ruolo del
samente
con
il
sistema
sacrificale.
che Dio aveva previsto
- sacrificale
mosaico.
Se
egli collega
la
giustifica
di manifestare e realizzare questa giustificazione. Paolo
mdenzionein
GesùCristo (3,24), lascia intende
aveva
quindi
il
dovere
di rispondere su
questopunto,
cosa
: te
tutto,
che
l’economia
precedente
era
quella
che {a esattamente in 3,21s, rifiutando dmsticumente all- .
enza,
della longanimità (anochè.
cfr.
3.25) divi
Legge
un qualsiasi potere giustificante Anche e saprai-‘ ue
alla quale
le
trasgressioni
ei cati restavano
tutto a livello sacrificale: lo strumento di espiazione stabi- :
ti .
Maassocia subito il tempo dell?]?azienza tem
1ltoda Dio e Cristo, che comunica il perdono (divino) per
: non
punizione
(pam-fis), che
n o n è un a
vera
e
meno della fede a tutti
senza
eccezione. Il principiodi im
' . assoluzione - alla
venuta
di ns e n o n
all’eco
parlhlità
continua a
funzionare
in questi
versetti;
deci- _' mosaica: di
conse
, la
giu:
anon-punitiva
dendo di accordare il
perdonoper
mezzodei
sacrifici
pre- del to riceve sua motivazione dalla
fine
che
visti dalla Le
ge.
Dio non avrebbe
forse
privato il resto . la ione di
annunci….
cioè la redenzione: la
dell'umanità ella
sua
misericordia? lr a per gli uni
(paga-
, ? azione universali in Gesù
Cristo.
ni) e
misericordia
per gli altrl (ebrei):
come avrebbe
poiu- . e«propiziatorio»di 3,25 hanondimeno
una
certa
to allora definirsi imparziale? ' v nza. almeno
come
sintomo. [mpedisce infatti di
Ma affermando che Cristo Gesù - e
non
il propiziatorio nel
r ito
sacrificale del
Tempio
solo un nulla al qua
prevlcto
dalla
Legge,
quello
del
Tempio
-e lost rumentodi
trebbe
la
pienezza
del
sacrificio
della
croce.
Che
espiazione, di giustificazione universale, il
testo
solleva °° avrebbe =vut0 ll
rivelm'one,
a M08è
(Cfr-
ES
immediatamente
una
difficoltà: seDio
aveva
previsto che ‘ “
D Î °
«perdono =
bontà»:
5°””
non
“°°” P°_WÈ°
Gesù
sarebbe stato strumento del suo perdono pe r
tutta
' = i almeno un po pnmadella venuta del Figlio
l’umanità. a
quale
scopo ha istituito il propiziatorio del ml
0_3
= 130.nd esempio)? 1;
applicazione
del_teml:
Tempio? Per perdonare i suoi fedeli, in attesa dell‘invio mzmtorim a G u à Cristo und-caqualcosa di pi ùdi
del Figlio? Ma questa interpretazione.che abbiamo
già
in- / tito lessicale; rifletteu p letturafiP°|° 'ca
dell’on
conttato a pmposito di Ri n 9 - l l e secondo la
quale
Pao- ' “ “ : _d° ° 11m“ le°_nìi figura de
n ° …
{
lo
vedrebbe
nella Legge un’economia di salvezza
prima
- ° me=?-IB
della. redenznone. Essendo Paolo
I “
della venuta di Gesù Cristo.
no n può
basarsi né su Rm ‘ u£atodimettereinendenzale_ drfierenze, le distan
3.20b,
frase nominale
che hala
forma
di una
sentenza va-
' somiglianze ele
P W D …della redenzione
nd… per tutti i mmp19‘ nésu Rm …dove l’apostolo
dimo-
Cristo.st
pu ò
comprendere
perché
n o nsx
soiîerm1
stra che Dio fin dall’inizio ha contato la
fede come
giu- ‘ P“…”
' cf.-. p.ue. Î : fede, due manifestazioni della
giustizia
divina
“hhuptaòeoaezekodottazuinfatfi.permuzodethegp.lamnv _
% figgé'ggmgclhvnm
' Z È £ $ È £ Î S E
_-
r it ici
sisono
chiesti
seaformulazione dimo3,21
conoscenza del
poem-'; il
contesto
( i v.
zu : ) coiuiglia tuttavia
un'altra “ m u m “sua]menw un mterpmtflzlone
P°Slîwa del
giustificate della Legge. In effetti, l'espressione
raduzione,
m i t t i v 1 : «Infatti,
per mezzo
della
legge,
(viene dal: sol
. la
Legge.
si è manifestata la giustizia di
Dio» non
anto) la conoscenza deipeccaton.
228 229
lascia
forse
intendere che prima della
venuta di Gesù Crl Cheavrà la sua realizzazionedefinitivanel
«gior
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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sto questa giustizia si manifestava per mezzo della Legge i r a » , permette fortunatamentedi scamparvi. Legge
Certo, ma l'articolazione,
delle prime due
sezioni,
Rm.
' - -
'- manoquindi per Paolodue modalità con
le
LIS-3.20
e 321 425, in cu i si legge il
passaggio
dall'ira manifesta la
giustina
divina: la rivelazione della
alla misericordia, indica chiaramente che, per
l'apostolo,
divina e dell'ingiustizia umana spetta alla Legge,
questa giustizia determinata dalla Le e resta, dopo Il - mazioneper grazia alla fede.
promulgazione di questa Legge, nella ogica dell'ira e Il ‘
sua
funzioneultima èdi far proliferarelacolpa (R m 5.20). .
rivelare all'umanità la sua menzogna, il suo peccato,
unl-
, ZI A DIVWAHIVELATA DALLA FEDE
tamente
alla
giustizia e
alle
verità
divine
(3,1-8;
3,20;
7,7)
. . _
nonbisogna
dimenticare infattichenell'argomentazion , ‘ _ PHDCIPRÌCdella
lettera,
soprattutto Rm 1,17.
chevada l. is a 3,20 l'interlocutore (fittizio)
dell'apostolo
' ' Dà mtrave:iere _ancora in
{nodo
ellittico “ - che
ammette l’ingiustizia umana solo dopo la menzione delle Vangelo 138“3311_118 divma sudefinisce totalmente
Legge
come rivelazione idealedella verità
e
della
giustizl| . =' e,
come
IndlCflla progressxone
retorica
di Rm
(cfr. 2.18.20). Ma
chela
Leggeabbia avuto l'effettoo addl- 25; il
Vangelo non
è 11a n ° 8 parlare
della giu
rittura la funzione di rivelare all’uomo il suo peccato. ]. ‘ …. tut)avla lanvela
sono
un a lucenuova, quella
sua
ingiustizia,
non
rende ingiusto Dio, che, con lapro- 5115513110110um_versaleysenza
conduzxqm.
Èinutile
mulgazione
della sua Legge. non intendeva alîatto umil
- ‘l… 5“
Punti g1À
acqulsm e
SVlÌUP
a“
nel capito
re l’uomo. pe r me lio dominarlo o lasciarloalla suaImi . . Che tratta
del]
eqonomia dellai e. .
n‘a,
Peîqhélla.sufl onganlmnà
era già
operante;
gl i
…p,.
momeknto
stesso
in
c u i
la giustificazione
per
la
diva di
infierire
(3.25-26). Del resto. se c è un
e s p e n e n l l
. Î “ Î ° una componente
NOVE
e dec1siva
della
decisiva di libertà descritta dagli autori biblici,è proprio
d… “
(] i l
sua capacità.
dl
rendere giusto chiun
quella
della confessione deipeccati: il riconoscimentodel- )' c‘è che, di questa 8…Slmla. em g l i
rivelino
la
propria
ingiustizia e
del
proprio
peccatoda
parte
del
“' °
d.î
#
REIS;
“_
_ ”
=?“…
3 5 5 °
un 51
fi_cao
fedele. lungi
dall’op
rimerlo. lo
apre
allagiustizia
divin.
| °°“.1è . ange Cl
v i e n e nvelatg .la vera n z i o n e
8“‘
#
L°“°“f'°°3“u…. g… f … , il… i …'
“:;tai
iiiili°,'razzflielifz“gzzazm°iìirgi°
ras
rmaz one
e 'essere‘ . . _ , . _ y- 5
Si
obietterà
forse
che, seconclo
il
parere
stesso di Paolo.I
ong:
l‘eesgiîafsîililitl: 3“;suficmàme
infiatg,llll’ requx-
‘
Legge
n o n poteva ottenergli questa trasformazione (R , 3
8-10%8ne1quale
0 :
°:;à‘g;m'?
° amore
7,7-25). È
vero
ma , a part i re da
Abramo,
la fede era gl ;; ’non cliviene
cad gn}
D. il al ‘ suo °le’ l '
contata
come
giustizia
(R m
4) . Sottolineando quindi c “ to Il
dis °°vdsî
. ° _ ° ° … 0
p i e n a
lagiustizia
divina
si
era
manifestata
«senza
la Legge»,
l ' l
° ;.non” il totaî'gtgîi
[la
D…giusto P.“°
allora es
postolo
no n intende dire che
la
Legge sia
ingiusta o che l .
.e
a lal _e Î?” a'“ÉDUB- ,
non
abbia nulla a che vedere
con
la giustizia divina, ml ° m a n - te “
P a”
ma sull Incapacità della
semplicemente che la
sua funzione
nondè di
giustifica
l'uomo.
Rivelando la
verità
e a
giustizia ivine unilamen- «dnlh
fede
alla
fede»
1,174:
è
a l c u n - :
'
te
alla
menzogna
eall'ingiustizia
umane,
essanon
fa
sfug-
,
perché
molto
se
(gli
eàunciali
dell“;n
non
bim
giro all’ira,
ma
piuttosto
la
invoca.
Inversamente,
la
giu-*
”jdllnîphcl'lq0flmflle
vu_1uaù… Ednlo che_ loro sensoè
stificazione pe r l aola
fede,
s e
on sopprime
l agiustizl Pe r $ $ ? à f g “ à fi m î g fi g $:;L’îg'g’yz
L ' … i n 'nethllafedeallafedennonni e n i ] : ln,Del- ?
interpretazioniche
sono
state
fornlte.
su quelle c e
parlo
' (Rm 1,18-4.25)esi basano unicamente sudi essa eviti
'nrbitranetà.‘
= il Sal 51 ne è un chiaro
esempio: ciò
a
cu i m a ;
la preghiera di
animista ; i i proclamazionedella giustizia divina. i
230 231
Legge
e
procurare
la giustificazione
non deve
essere
attrl- itol.i
…… ' _ '
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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imita :: un
qualche
inganno o frustrazione anteriore: prl- o::Is,n-ettalînente
tetiiogiîf poter interpretare
una
ma delsuo
incontro
con Gesù
Cristo
sullavia di
Damasco,
p io di imparzialitàuovapertanto la
sua
eminente
Saulo er a convinto che
l'economia
della Legge fosse salyl-
.
one nella
giustificazione
universale
in
Gesù Cri
fica.
Seora fadelle affermazionidrasticamente contrarie, n chele
esigenze
etiche della Leggesian
che farebbero pensare che con Gesù
Cristo
si èpassati dl
t u t t a
p iù che ma i di rtarle alla [ ° s:fornpar
un estremo (l a proliferazione
del
peccato)
all’altro
( i l per- la
giustizia divina
sg) 'e
teo ?
plenum…“
dono gratuito e l'adozione filiale), è in v i m ] dell'universl- . mama c o n la v p1_ .
r i v e
come
. . . . . . enuta di
Gesù
Cristo,la Legge -
lità degli effetti del perdono accordato in Gesù Custo, cf- _,te
mua sua
c om n te … ] …
rde
fetti
che
implicavano
una
radicale
relativizzazione del
si-
‘ P… di
ammmîstraîî
nen
rd
dei
pc
tutta
stema
mosaico. in considerazione del
conseguimento
del- : ”one de' .
Al l
Pe
î“°:
.me“…la
la salvezz videntemente. E sela Leggeno nèal servizio main n ldî‘lllen- .…
.”
Pm .'nome della
della giustificazione, della radicale trasformazione del- ‘ ro ome
”Peg”…
‘ GesùCristo Che
Pao:
l’uomo, l'apostolononhaavuto forse ragione di conclude- P ° … “ constatando che.4p_er h.“ ” .f°d°' tuta
{eche Diodne hafatto
unicamente
uno strumento di retfl- eccàzellî:;:sogvfltèggiàngnàjfiflèafilluflal’”…de ]
uzione
o i collera? ' ' ' ‘
Oueete conclusioni non rimettono fondamentalmente In ’
discussione la
giustizia divina consideratacome
una
retri
buzione.
perché
il giusto
giudice deve
giudicare in modo
imparziale.
deve cioè
far applicare la Legge
proprio retri-
, , .
buendo coloro che le sono soggetti secondo i segreti del
de ’
“
° ] ‘“4…È°v problema della giustizin
loro
cuori
e secondo le loro opere.
Certo.
Paolo avrebb| . |_)rende
““”“ ”ll“.le EW …
f°rlfl. e 11 … p o
gotuto
confrontare le
sue
convinzioni
con
tutti
i
passi
bl-
’ *PP … dl
… n o n
diventa
anteriore.
Del
resto
un,
in particolare Sal 119, che. invece di associare |. gnon
aflyvnu
allo stesso modo.Cambia il suomodo
Legge al
peccato
ealla mortejvedonoin
essa ciò che
rivl- ere, a livello
dello
stile e
delmodo
di argomentare.
vifica epurifica il cuore; e secerte assimilazionio opposl- =prima mum-uni tà della lettera una reale pro
zioni appaiono affrettate - Paolo non si preoccupa di ' e retorica prepara a lungo il lettore a ricevere la
sfunàare le sue
affermazioni
- la
loro coerenza r ima
- dfnllsiaufsflificllione
p:]; laî sola fede.
in Rm9-11.
non imeno rigorosa. o. e maz ion i : ’: ezione e l’indurimento
. > {
tte
co n un a subitaneità
che
lascia il lettoresconcer
Ciò
che sembrava
un'enormità
- che Dio ponesse mn i f lapostolo sembra accontentarsiun
po’
in fim del
stare la
sua
giustizia
senza
la
Legge, anch'essa giusta
, ol * m flP°SÌEZ
b a m dire Che
Di ° è
giusto, Pcmhé
è diventato progressivamente
comprensibile
e spiegabile. ‘ o
rifiuti
senza essere determinato dalle
future
n’
non grazie a
una
ualche
acrobazia
esegetica, ma in nome umane.
positive
o
negative
(R m9,16-18 e a9.12)?
stesso
della Legge.
infatti
laLegge
che,
rivelando il
famo-
'- - dei midrashim e dei mygumim giuda: . come
soprincipio dell’impmialità divina, hafatto in modo
che
…-
visto,
miravaproprioa «digerire,
queste
dimmi
non a
tutti
fosse
resa
giustizia, cioè ai
non-ebrei.
per s - .
lando
la
scelta
divina
sulla
giustizia
della
p e m n a
tramite. In
tutta
la prima sezionedella
lettera.fino
&Rm si ritornava cosi a una situazione di giustizia
po.
incluso, Paolo no n fa che applicare q m m
principio
- . Prendiamoci tuttavia la
briga
di
esaminare
i vari
Èpmialìià£fizeglivede
esersplificato
ll'indagli
inizi, n .
del ragionamento
di Rm
9-11:
le
ragioni fornite
‘ ro stesso Le e, con A ramo. Il
ettore
può pere tolo sono forse iù so ' '
possa
'
pirequi l'importanzgagdelle procedure
del
lungo
cammin P kde dl
quanto
app…
., o divlnn udelezione/Indurlmom
232
233
Ma l'inflizione di una punizionegratuita co»
LA FINALITÀ DELLE
SCELTE
DIVINE
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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proprio la molladeidrammi antichi: esercitando
Ricordiamo che
se 9,6a («La parola di
Dio
no n è
venu
nicc i capricciosi, gl i
dei
{anno nascere,
senza vn
meno») costituisce la pmpositia che regge la
prima
pa - ' eroi tragici. e mentre essi n o n escono certo nobi
(9,6-29) della
sezione,
Paolo la conferma in più tempi: confronto, la persona che colpiscono acquista
Gli-13,
14-23
e
24-29. Con
i vv. 6b-13, egli ricorda che nu '
tura
inaudita.
Niente
di
tutto questo
in Rm
9.13
e
tutti
i discendenti
(secondo
la
came)
di Abramo sono 5 - primo piano sulla
scena resta
Di o e
Di o
seitan :
figli, perché è la parola divina che definisce la filiazion , odiato: e Faraone «indurito» no n sono invitati a
Senza
ritornare
qui
sui dettagli dell'argomenrazione ;
non
èquindi
possibile
giudicare la loro grandezza
notiamo
soltanto
]
esatta
funzione
di
questi
versetx.iz
seD - 0
davanti
ai
colpi
del
destino
o
della
«provviden
lia sempre proceduto
pe r
elezione, perché non dovreb- si sono menzionati solo
per mettere
in evidenza le
essere
lo stesso anche
oggi?
Che solo una piccola
parte
aparadossaledi Dio. Lasorpresa
cresce
quando si
Israele
il Resto
santo
- abbia creduto nel
Vangelo
no \ Più
di ‘
Vidfl° il modo in
=‘“ P301°
procede nella
implica perciò il fallimento
della
parola
divina.
La poten- «>
osta
all'ipotesidi un a ingiustiziadivina:
Di o
stesso
za
divina
e salva ‘ a al faraoneche lo
indurisce
pe r manifestare la sua
Il lettore si
sente
però un po' a disagio, perchéDi o
mostri
v 9.17). E
lu i
l'eroe, n on l’uomo, eletto o «odiato». il
la potenza
della suaparola co n scelte
arbitrarie.
nel semo
. °° è completamente
diverso di
quello
dei drammi
che
il
suo amore
e il
suo odio (9,13) non sono
motivati dl ‘ .
un (Agire umano
che
lo
meriterebbe.
Paolo non da tanto ta dell’apostolo ha
tuttavia
“ vanta 10di mo
sgiegazioni;
sembra
perfino voler sboccare il lettore,
per
finalità teologica delle scelte divine. in
questa
o bligarlo a reagire. Ma, aggiunge. le obiezioni chesi pon
U n e .
d'altronde, che egli desidera
farci
andare. Dove
trebbero muovere
(cfr.
9.14) restano ancora nella sfera di … il suo
[ m a r e ?
Al riconoscimento della “
una
giustizia
della
retribuzione.di
un a giustizia
in
cu i Dlo iVin8|
Indurendo
il
faraone
- =
tanti
altri
-
Pl°
°
ho il
dovere
di ricompensare
(di
amare]
chiunque
li
ub-
in
alcunmodo
la su
(loro)
perdizione.
ma
p_iutipsto
bedisce
(lo ama) edi
punire
(di odiare)
chiunque
g i rell- ' ‘ = “ t “ P “
della
misericordia
edella
D“?‘}fiCil_i°'
sie :: lo rifiuta (lo odia). Decidendo di amare : : di odian 'versali (9.23-24). In breve,
decidendo
di indurire
di
scegliere
o rifiutare
prima
eindipendeniemente da og ' PW dell’umanità,
Dio voleva
Infine mostrare la
reazione
umana.
Dio
non
si
mostra affatto
in
’usto.
Quo. oria
=
raggiungere °°“
la
sua
mi59fl°°lfdjfl
PNP ?
sta
risposta,
di un a brevità sorprendente,
sem
ra ,
malgru
'
che n o n erano stati scelti.
La
gius
a
divina
siven
do tutto. insoddisfacente.
Certo.
sarebbe tracotante
ima
' ‘ . in
primo
l °$°_°°“‘ 3 “ … filii
‘““ D l “
che
mdu
porre al
Signore
del mondo le
nostre piccole
idee sull. Per lasciare lumamtà
alla
sua { ‘ “ - “ “ ”
R“ mente
giustizia: del resto Abramo
riconosce
il
suo ardìre quan-
il
nome
di
giusto.
Mal'intenzione
positiva
è sui
do, intercedendoperSodoma, ricordaa Dioalcuni princl- =‘
leg i tfimm
gl }h'umergti utilizzati: e la m i s e r i
pi elementari:
«Lungi
da te il far
morire
il giusto con il finale
autorizza
”1 ° a ““d“-“e”» indurire?
ccatore Forse
il
giudice
di
tutta
la terra
non
praticherl
a giustizia?»
(Gen 18.25).
Masi
t rat ta ancora
di un conte- «
si a
di retribuzione,dove
giusto
e
peccatore
devono
riceve-
STRUMEN71
PARADOSSA“
re
secondo
le
loro
o ere.La situazionedi Esaù in Rm
9,13
-… .
ricorda di
pi ù
quela degli eroi della mitologia greca. Il . le 5191’°”°
quali un a
divinità
malintenzionata infligge un
castigo
non ’
-trebbe evidentemente rispondere che Paolo
esagera,
’elezionedi un uomo o di un popolo no n implica
ne
” Cfr-Aumav cap- V i l , pp . 109-114. . e n t e l 'odio, il r igetto degli altri, che è funziona
234 235
le,alservizio diun
proget to che
vaoltre l'eletîneche fadi
… " “ ? “*.*“?
“
@“…"
ld“…eefnjglànrfi
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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lu i
lostrumento
della misericordia divina
per tutti gli ll - ?‘… ìdsÎàa:myfiwflm$w$ $ “ … (D t 26.18
t:ri. La fattura minimi-nica
del
p a s o . che
vieta
i
lunghi
{33’_°
sviluppi
e dà agli argomentidegli aspetti talvolta sbrigati- ;
v i “ , ha forse in
questo
un'incidenza particolare: l’apo
stolo si
limita
a citare
alcuni aer'npi
sintomatici pe r un
lettoreche egli suppone
forse a mm
in grado di
com
prendere la posta in gioco dellesituazioni descritte. Infat
La so
ti. sesi considerano un po'
p i ù
da vicino
queuti esempi,
li ha _
non
deriva da ] fan.) che ‘ I l - [W Habbia scelto un
delinea abbastanza chiaramente
una
progressione
retori-
o ;,
c o n
ciò
stesso,
trascurato
altri,
ma
che
abbia
ca
Paolo risponde implicitamente a delle obiezioni che i t oproprio quelpopolo, israele,per
testimoniare
la
sa
certamente gl i
all‘ebbero state
mosse. Che Isaccosia
stato
: e la aria divina dinanzial mondo;;nn_zmm ]»
preferito a lsmaele sembra infatti spiegami
con
la su . . fiere ella loro cultura _e
della
loro
cmltù;
i n s o m m a
condizione di figlio della sposa e
non,
come Ismaele, de .' loro
saggezza.
Diosceglie il p i ùprecolo_: il
più
debo
schiava: Dio n o n
farebbe
allora che applicare il diritto . .
popolo
«dalladura cerv1c_e;:>
periarne
ll desflnntanfi]o
miliare in vigore Mal’obiezione
non
approda a
nulla
per .…
“ an
su
"”E‘paradossale
Queen
la
generazione
seguente, perché
Esaù
e Giacobbe sono li ‘ '“ one_comunmaîa °‘,“°"…‘?»
1°”°."°
magistrgé
gli
della stessa donna. E Giacobbe
non
e il primogenito: »°°lllllimviflìîlu
*uîilgli':
m;:ì’g°àaîî'àgîf
non
si
pu ò
quindi dire che qui Di o rispetta le preceden‘ ' . °… , . . : . " ‘ "
Siobietterà forse
che
i’astum Giacobbe bn
usurpato
ildi- l‘"“"F'a facendoli°°" ”nld"delhàf=f:bîiiîhal
ritto di primogenitura e la benedizione riservata a Esaù. ' “hc
D ‘ °
V° ”"'”…
Tg; :fl
è l'im tenza°
Me
facendo
risalire direttamente a Dio l'elezione del ca- " ‘ perl
manh:slgare
aiîl?vggteîe
“èn.“
omo nîumpli
detto,
molto
prima
che
quest’ultimo
usi
la
suaastuzia
per
': La
Èdîlcifl
dîav‘flede
altro
nome
della
povertà.
soppiantare Esaù,
Paolosottolinea abbondantemente la Il- " “‘ ’
berta
della
scelta
divina,
che
capovolge i privilegie i
diritti
umani.Libertàche
i
versetti seguenti
rafforzano ancora di .
più:
seil faraone :
indurito
è
perché Dio vuole salvare
un
”"”“”pe r
“ ' o 9 lndurlmentu?
popolo
il suo
popolo
oppresso. il punto principale . l’ l . ne forse il contrario do dice che
;hll=rgùleeigzxàon
sceglie i primi, i potenti. i forti.
pe r
opera- ' b?rîcîlîipussons neiidueendoli
quindi .",imqmpgfàzsaejuni
. . . . . r
Alcuni,
è
vero, fanno
gl i schizzinosi quando leggono i
p a l -
‘2‘1’llllàlìlfilelllaîl‘igvlei’tgegonavrîÎbe fox-523503110
delega.
si biblici sull'elezione, dove il
sentimento
di superiori“ '
peccato
della nostra miseria, per compiere ],
sua
del popolo elettosembra
no n
sfuggire alla vanità “: , salvifiéa?
di erire un a risposta' a questi interrogativi, che
… ti ha fatto dichiarareoggi
che
tu saraipe r lu i un po- ' . …::ggtutta l a nostra umanità. vediamo prima
che
polo
particolare
come
ti ha
detto
osservando
tutt i
i
suoi
ignifica
l'affermazionedi
Paolo
sull‘odio
di
Esaù
o
.…imento del faraone. Infiniti la
quesn’gx:
geu’elezligo
'
tac nella
dell'indurimento. 'o
sce
&
‘;chr
a
venlemo de l ] .
s:;im
ove er mmtlioni
aol|evll.e, i midn-
“31,5"…u:apiîcolopopolo
per
nare ata-aversgh se
5 …° 8…
=svies.=zi° , m m '“ » v “ …
. …
Buona Novellaiamm
rl ' tìvapertum'
' uo«
:;fnî‘Îuugrrî19'lo7lfîfllalfli‘ghammAvol'
l l l .Jfiusdum
&
rh£ane
CÌIV‘l ' ., lo possiamo ,
poiché l.5pericnza
ci dimo
' enunciati riflettono al contrario una demera
Infafli
Di o nonliascelto una nazione rte.potente,
»
-t o
piuttosto la p i ù
piccola
di ume.
debole
e
povera…
pxioquestoèilparadom. rpresadapmfeu
e
236 237
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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identificare
u t i l i ; e misuibordia?
Alunni
dalla
misericordia.
non
spiega lapresenza
del
vocabolario
de giustizia in km. Forse si
risponderà,
legittimamente
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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ufin:oanegativamenlìl: la
misericordia
no n _èforse
' - adatioaconeggem, se nona rumamzzarem
d’altronde,
che ripetendo
le
parole
dalla
radicedik
(«giu
stizia
ngiuston).
la
pmposiiio principal:
(Rm
1,16 17) fa- ustizia
ghv-na_ (spesso.percaelvlîgxlcfihzîflnîoî
ceva prevedere quest'uso massiccio. È vero, ma e
sempre
e?
A.ltn
stildl08}
pensano ‘i:
. , in
Afferman
l’esame dell’or emanazione
seguente
che
permette
di …
cardiodebba coinciderecon
è £… àmo della
rendere conto vocabolario : della tesi difesa. Ela
pro-
. .lfls1nsufipanone_umvtlsalîw m&‘3m gratuito
ssione retorica delle diverse macro-imita di Rm l - i l \ 0 1 “ 1 .G°Fù
cmilul‘l
Ei celeste mm ,
{gsm in
permesso divedere quali ragioni abbiano
spinto
Paolo ) 0Che Elumficmfln'. .E’“? °îo ene implic ta
a
parlare
così
abbondantemente
della
giustizia
divina,
del-
‘
suprema}
S_ufl
slylstlzlau,
°°
…ne
della
giustizia
l’ira.
del
giudizio.
della
Legge,
ecc.
Come
sostiene
la
mag-
- che la misericordiaèun
m p …
' ‘ ‘ ' ' ' ' ' ' il
(Rm
3.21-30)
non eu
i a t 'anza
degli
studiosi.
limportanza numer ica
degll
' ele dl P10- ““E“ … P…. .
enunciati relativialla giustizia divina
e
alla
giustificazione
a.identlficare
dueflatmbuà;°fl= dÈÈÌ) priàg
“… la LeBsederiva
certamente
delle dichiarazioni fatt: « cor da) vanifica s e c o l i si .
dall’a
'
tolo
in
Galati, dichiarazioni che egli aveva
il
do- tificanone
misericordiosawnon
?ggflp ::à
gaiog:>
vere
Ji°;reoiaamedi sfumare. in questo senso, l’insisten-
finale,
nella
sua
° ° … l:“
P“.=m
delgiunto
del
za di Rm sulla giustizia divina resta legato a una circo. ‘ 4 . . . °Rr:1;n5138 no n permette di
stanza. La
profondità
delle riflessioni e delle conclusioni “‘ ' '
pooline vieta nondimeno di vedervi un dibattito superato. v udere
$i}:
giu£i:'gnf:xgifiy:
Vries;
înaìfî?flul;rieungàì
un i e le categorie del giudaismo. per capovolger
. . . . 'vamente e u1-ivare là dove
vuole. Cioè
Il P
Gluetlzia e
misericordia divlns
. alla giustificatione di tutti in Gesù Cflge:aexîiîliltî
Per
quanto
paradossale
possa
sembrate.
invece
di
soppri-
Bim-BCM…
per
#
' °
-c-°n
' '
mere
il
vocabolario
della
giustizia
-
sono
numerosi
coloro
»
dumbbe
suggellare
la ne
muqumone
il:]“g‘gîîègf
che, a torto.
confondono
g'ustizia e legi.lisrno - Paolo lo =
P““)non dicc.chc con
bile delle retribuzione
riprende per mostrare
come
il Vangelo la
compia
a
tutt i
i laall'uni“P°° °“zmfl°nsahz… laLegge (Rm
livelli. La trasformazione
p iù
radicale tocca i destinatari
t i z ia °hf
potràuml‘f‘àl “E““ a …, peruan
della
giustizia
divina:
più
nessuno.
in
terra
o nei
cieli. po-
, . '
?hîîdÀnnoper ce…
un
t r i ormai
accusare
quelli che hanno accolto il Vangelo; edaltripasside
lett;rlu
2. 1410 12)?11m010'de
sfuggendo all'ira, : liberati dall'in 'uatizia,
essi
possono
W } …( Rm 12 'Ge& Cili…
non
è quell d
portare
alla t u a
perfezione
(plèmun
il
requisitodella Leg-
‘
uguficamom
°W‘“.da_ . 5fi
ale
… di },
ge, che si
riassume
nel comandamento dell’amore (Rm “‘ ‘.“P”del ”“Amo n|i. è … fl qu
13,8-10).manifestando cosi la giustiziadi Dio,giusto
pro-
° ° …d ‘ …° ’ sottrarreag '
prio perché rende giusti.
La progressione dell'argomentazione in Rin 1-4 e 9-1
permette
anche di chiarire
un a
questione che agita gl i
ese
o. quelli che credono nel Vangelo (cfr.Rm 8.31 39).'
Sf da
non
poco
tempo,
quella
del
rapporto
tra
misericor- ’_ Ù
Cristo
9 ”
“ ’
“ ’ / °”… ’ ”
’ e
giustizia
divine.
Paolo
sottolinea
con
forza
che
non
.. _ . . . . d' .
c’è
misericordia senza giustizia: unamisezicordia che
toc
3,24_fa notare
011?
1mpaîètàc‘iîàlacgsu‘sotfî‘à‘a
:x::
eaallo stesso modo. cioè secondo le stesse
modalità, tutt i
…“ definmvamen ‘
he, l’apostolo,
questa giustificazione
non
è
pr;vws:xîa, limitata nel tempo?
Grano
al ter-mme
241
M
gli
uomini
-
applicazione delprincipio
d'impanialità
divi»
na èevidentemente giusta. Masi
può
dire che l’apostolo
240
«redenzione»
(3,24),
che in Km e in
altri
testi del NT ‘5 si
applica alla liberazione finale escatologica. Che Gesù
; to consegnato», senza
precisare
da obi, Rm 8.32 aur i
oe
questa
responsabilitàa
Dio
stesso,
«che no n
ha
r i
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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Cristo, m o r t o e risorto,abbia un ruolo efficace e decisivo
, i n
questa
relazione
di giustizia.
Paolo
lo sottolinea
co n
forza in Rm 8,34:
Chi condannerà?
Gesù Cristo, colui che e
morto,
nazi, che e risuscitato,
chesta alla
destradi
Di o
e
che
intercede
per noi?
Il
versetto
che mira a provocare nel
lettore
una risposta
negativa - «Nol Gesù Cristo n o n può condannare» è in
cluso
tr a
due termini di forteopposizione, «condannare» e
«intercedere»
16.
MA
questi due verbi hanno
quiune
netta
connotazione giuridica e
permettono
di determinare la
funzione
del Risorto:
non
giudice checondanna quelliche
ha riscattati e giustificati. ma «intercessore». difensore
continuamente
potente.
conformemente alla sua
stessa
ri
surrezione. e pienamente autorizzato, perché e stato
stabi
lito
come
tale, intronizzato da Dio stesso
l'allusione &
Sul 109,1
… èevidente. Cosi, la
giustizia
posteriore, de
finita
dalla retribuzionepositiva enegative, nonscompare
- la
rava? c'è
un difensore - mane
Dio
rest-
il
giudice.
i
cre
enti
giustificati
hnnno un intercessore, grazie al quale
ogni accusa, ogni
condanna e,di oonseguenza,ogni paura
è
ormai
esclusa 17.
Gesù Cristo
e il suo cammino
passata
Tre
passi
di Rm (4,25; 8,1-4; 8,31-34) evocano un para
dosso sul quale l’apostolo ritorna del
resto
pi ù esplicita
mente in altre lettere “. SeRm4,25 dice di Gesù che «e
“
ctr.
Rm 3,24; 5,23; 100r1,30,Am:l1e Ef 1,744; 4,30; Eb ms ;
11,35:
Le zi,ztb…
“ il verbo entygchanein
seguito
dalla
preposizione
hyper
e dal
genitivo
t ignificl
«intercedere»,
come
in Rm
8,27
(«lo
Spirito interoedeperisau
ti»);
enel-te qu i
(Rm3,34)
e in Eb 7.15. Altrove, c o n t e
i n :
25,24
(senz.
preposizione) e Rm 11,2 (con la preposizione kalu) la connotazione e
negniva: si sollecitada ungiudice la condanna di qualcuno.
Cfr.anche Rm
8.1.
cn ,
Gul
3.13.14; 4,4-6; 1Cor 8,9.
242
{ s e t t a t o questa morte
scandalosa perché esprimeva il
pu n
'
u‘ato
il proprio Figlio, ma l’ha consegnato pe r tutti
' . È
inutile stare
a
fare commenti
su questa causalità
. che si ha rag”onedi
t rovare
scandalosa un Padre
: consegna il suo unico Figlio per
quanto
nobile ne
la ragione ( i l perdono deipeccati),ma che Paolosotto
…- con la su n consueta
mancanza
di sfumature. per far
flettere il su o lettore sul paradosso saggiamente. Infatti
un
enigma:
come
mai
Gesù Cristo
havoluto diventate
= er o per arricchirci della
sua
povertà eno n delle nostre
' hezze (2Cor 8,9)? Perche ecome ci salva dalla maledi
- v ,
egli
che è diventato maledizione
(Gal 3,13)? Come
potuto liberarci dalla Leggediventando egli stesso sog
alla Legge( Gal
4.4)? Come
ci evita ogni condanna.
'
che
è stato consegnato e
condannato
(Rm 8.32)? Si
. ponderà che abbiamo lì un perfettoesempio di medici
omeopatica. Può darsi; ma
questo
la dice lunga sulle
di Dio.E sePnolo
non
esita a riprenderequesti
contre
' -, la ragioneè perché noi l i
meditiamo
ostinatamente.
=pnradosso evocato in Rm 4,25 e ranutto in Rm 8. i
; 4
tocca
chianmente il
problema
ella giustizia divina.
l ' ,
ci dice
Paolo. no n
puòpiù condannarci, perché
non
,
esitato
a consegnare il
suo
unico
Fi
lio.
Benissimo
Ma
proprio
questo
che
fa i ffico ltà, pere esenonha
esttoto
‘ consegnare il
su o
Figlio
unico
e prediletto,
esiterà
forse
consegnare il restodell'umanità? Credere che Paolonon
ladifficoltà
sollevata dalle sueeccessive
affennazioni
'
rebbe
s
arsi
co$etamente su
ciò che.
pr i
« al contrario adaccrescerlo. attribuendolaa Dio.
Certo.
-
pmdossi sono fatti per
essere meditati , e la riflessione
il
dovere
di co
lierne
la logicaprofonda.
Infatti,
ri%
n t e parlati .
Di o
n o n ha consegnato il suo
Fi g
io
5 - né al giudice, né al
boia.
né
alla
morte;
maha
ac
estremo
di un amore (Rm
8,35a).
di una solidarietà
co n
-umanità
ferita.
e perché tramite essa la sua misericordia
‘. ' mostrasse illimitata.
Se,
inRm
8,32,
Paolo fa
consegna
re Gesù da Di o
stesso,
senza cercare d i a ttenuare la mo
243
strunsiù della sua affermnzinne, è ancora un a
volta
perché
vuole colpire il suo lettore con l'aspetto inaudita
Capitolo
undicesimo
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 123/154
del disegno divino
e
delle
sue modalità.
Perche l’amore
e
la giustizia divine sono arrivati a questi estremi? È in ogni
casole
morte di
Gesù
che, secondo
questo
passo.
manife
sta che D io no n è me i stato e n o n
sarà
ma i «c on t ro d i
noi-. Infintt'i ma i la lettera dice che
noi,
gli
uomini,
abbia
mo
meno
a morte Gesù, l’unico Giusto.
No
l'iniziativa e
sempre attribuita a
Dio
e al
Figlio,
come sefosse
neces
sario che noi
ne
mrcerissimo
le conseguenze:
Dio,
il
giu
sto giudice, no n soa
rifiutato
di distruggere o di
ster
minu‘e
i peccatori
con
Il
loro
ingiustizia,né li ha condan
nnti - in un gesto di estrema generosità-, me ne ha fatti i
n e i 5 ' adottivi ‘ .
Ma, ri ettendoci bene,
questo
paradosso somiglia come
un frntello I quello di Km
11,32. infatti, dicendo che Dio
ha
racchiuso
tutti
gli uomini
nella disobbedienzape r
usa
re loro misericordia; : chiaro che Paolo n on vuol fare del
giudice
celeste il responsabile del nostro rifiuto; il com
pendio dei tuoi ragionamenti ricalca eoltnnto l’esagera
zione
di colui che havoluto e
tuto
trasfonnere il
male
in bene pe r vie che
non
sono :\ nost-rn p o r t a t i “ ’ .
Tele
e
dunque.
secondo
Rm.
la partioohrirà
del
Vangelo:
con il cammino paradosaale di
Gesù. eeao
:ottclinea la
forza ela continuità
della
giustizia
divina quella chequi
nhbiamo chiamato «anteriore» . ma. con
ci ò
:tesso. ma
nifesto
la
difficoltà,
se non l'incapacità. dell'intelligenza
umane a
entrare
pienamente
nella
sua logica. La
lettera
merita di
essere
rilettnspesso. perché ci intima di entrare
nel
mistero delle vie che la giusn‘zin divina ha voluto se
gu i r e .
Cfr. 1Cor l,lB-JD.
244
. ' ctr. w.
w … . «mr.
… of
Ahernnivetotire
‘ Ln giustlzin divlne in Rm
; La posta in
gioco
di un'assenza di definizione
in Rm
1,1e-17
tutti i commentatori vedono enunciato il
ten-u princi ale,
e
gl i
specinlisti
della retorica entica
ln
pmposr‘tio
el l: lettera
'. Ma no n è sufiîciente
n o m i …
gl ienunciaticome devono
essere
n%nare
ledifiicol:
tà.
S e i a n 1,17
Pmlo
affermac ]: ' imynètheousr
manifeetata nel/per il Vnngelo ekpisteds eis pistin,
con
un’evidente insistenza suquesto sintagma preposizionale
brachiloglco
che
s ificn le 0
piumone
a modalità di
giustizia. e no n sembra afi'ntto preoccu to di
' ' i che c o nbisogna intendere r giu:tizia: per:: #cer
‘ care
mondo
quali modalitù
Pao vede
In giustizia di
Dio
1 munifestn.rsi
pienamente
edefinitivamente nelVmgelo,me
non
si
cerca
di
sapere
d a m e
che
c o n
egli intende
per
ustizia? Ma
tremo
mai
saperlo.
del
momento
che nel
sue
lettere ] apostolo non si preoccupa.alla
maniera
di
un Aristotele. di definire, sia pu r brevemente, Il maggior
partedei concem' che
utilizza.
in parflcolnre
quello
di
giu
‘ sfizio?
v La secondo
dificoltà
rigurda il
rapporto
stabilito
tr a
la
ustizindi Dio e il Vangelo: sela Buona Novel l ; è quella’
rnixericordinatutti. senzo eccezione, come può essa
eesere
a p r a s a in
termini
di giustizia - ma anche qui che
cosa si indic_a
con
quest’rdtimo termine pe r vederlo oppo
Argumenlnnon' in …. An
Banfi-ied I b m ;
Debole ove: l o … .CEO
38
(1976)
330
35l,
che
può
g i n i …
enon:
oonfidemopome lo
lmd.lo
che
ha
min i :» l'nneuzìone nll-l'imponnnudeil’npprncuu…
per
Rm; R.
]… «Following the olkomaru».
Wav-i
and
World
6
(1986)
,» SEZ-389, “ t icolo riyegsg)e;lglglàl7k(t
iu‘llf-P
Welle-).
” g m
' DM ' 19 1 e . : . . pp. . e
(Edinburgh pruposuuo enRo Son
272):1.-N.Alati. I L prùenoe { l ' i m
r ò ] :
et l o n mpothnnen‘,Hib 71
(1990) 1-24;
e …,
pp.
25-44…
245
sto
a
quelli
di misericordiaedi
grazia?
in
breve, perché
In
Rm l'apostolomette il Vangelo principalmente in rappor
’Una
scrittura di t ipoe di i lpi rnzionobiblio
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 124/154
to con la giustizia divina2 e
non
in
primo
luogo con la
promessa
o la misericordia, che avrebbero potuto essere
dei temi altrimenti
pi ù
impomnti? Un fatto
non manco
del
resto di sorprendere: in
quasi
tutte le
sezioni
argomen
tative di Rm la gius tizia divina è in primo piano,
mentre
poco spazio viene riservato a
Gesù
Cristo. di
cu i
tuttavia
Paolo fa l'oggetto primario delVangelo, appena dopo l'in
dirizzo
iniziale,in Rm
1,3-4.
Il
rapporto
t r a
Vangelo
e
giu‘
stizia divina e
dunque
nella
nostra
lettera così
stretto
come
farebbe
pensare
la pmposi'tio
principale
(1,16-17)?
La risposta a
questi
interrogativi si
svilupperà
in
più
tem
pi. Mosti-era innanzitutto
che
se l’apostolo
non
definisce
in
alcuni
enunciati concisi allamaniera dei
filosofi
greci
ciò che intendeper giustizia (umana
e/o
divina), all'ini
zio,
nel
corso
o
alla fine
della sua argomentazione,
non
è
affatto per dimenticanza o distrazione: il suo silenzio ha
delle ragioni principalmente retoriche. Rimane allora da
provare che per
lui
sono lemodalità ( i l carne) ed
esse
sol
tanto
che manifestano e, per c iò stesso, «definiscono» la
giustizia divina.
, L'elprelsione «giurtizia divina» non rende un'- tomate il :inlagma
:o : in km , il mtauttvo dikaiosynè e in eEetu pe to da genitivo
@)
theou.
di cui
D.A.
Campbell, m Rhaon'v
ofRi'g M u m m
in
Ro
mam 3,21-26 (Sheffield 1992), ha
mom-ato
l'intereue,sottolineando il
modo
in cui
Paologioca
su
questo genitivo
e sfrutta le
su:
virtualiù. [i
t u o nudioci ricorda le
finezze
della scrittura
paolina;
essa non annulla
tuttavia in qunufione sollevava qui: sel'apostoloè
tanto
abile nelgiocare
con
il
genitivo, perché non
fnmisce al
t u o
lettoreuna
definizione
della
.giultiziadi
Dio-?
Nel corno di qua le
pagine
sipreferirl i p e s m l'agget
tivo «divine/a» al
genitivo
«diDio-,al 50o scopo di evitare pesantezze
iintatticiie,
’ Che la giustizia divina sia un tema importante inmolle sezionidi Rm ,
unaconsultazione, anche raxida,delleconcordanze lo indica ; Mapi ù
che la
mp l i c e
rilevazione elvocabolario relativo alla iustizia (chedel
resto si sbaglierebbe
nel restringerealle paroledalla
o:
dik-).
è
l'arti
colazione
reton'ca
ti
mostrare
il
ruolo
portante
del
tenta:
( . )
la
pmpo s i
princi :
( L l - 17 )
edue subpmpoxltionzs (1,18;
3,21-12)
che inaugura
noda
sezioni
. omentntive abbastnnzn lunghe (b) passidal tono da
diatribe,
di e intro?ucono (ad es, 9,3033)o costituiscono il nocciolodel
le mito-sezioni (3.1.3; 9,14-23).Su questopunto,
ctr.
supm, pp. 89-93 e
iso-isti.
i l problema
non
e
tanto
queilo dell'imponanza
dala alla
giu
sfizi:
divina i n Rm quanto del suo appo r to oon i l Vangelo della gaazia
246
.u
hanno
fatto notare i commentator i, Rm e la
prima
<-a paolina in cui viene sollevato
con
tanta forza ll
della
giustiziadi
Di o
‘. Nonè certo
l’unico
tema
che
-rre in
tut ta
la
lettera5.
mala sua importanza nonèun
“
tt o
di prospettiva
dovuto allungo
eontenz:os_o
esiste
'
t r a
cattolici e protestanti. in breve.un esemp io di Wif
' geschichte. Ulteriore motivo
per
cercare che
eosa
‘
: l a
spinto
Paolo
a non
dire
tutto
di
quello
che
egli
…
' de « 'ustizia di
Dio».
. .
' , pu5erdangdo
tanta
importanza alla giustizia d1vma.th
non la
definisce.
nemmeno sommariamente. ci 51
può
' -mandareseci ò n on sia dovuto al fatto che.allamaniera
I poetib ib li ' gl i illustra lesue idee con l’aiuto di van
} pi
semantici
piuttosto
che
svilupparleastrattarnente.
quand sali-nisti,adesemgio, vogliono esprimere
per
a s i la misericordiao
giustizia dmne_, orga
,
ano
i campi in cu i esse si esercitano. le
_rnodahtà con
i ' ' manifestano. idestinatari
che raggiungono,
sen:
zadefinizioniconcettuali.Suquesto puntop_ree . ,
non
si
uò
negare
una
reale
somiglianza. chepuò
significare
una
. manenteJ. Becker.Paulus.Dn Apostzl dn visitar ('mbingen
- oggi.resÎceoudo il
uale bimgiiu rela i x …
il
vocabolario della
E:
. nizia rlool.locandoîo nella unic i ton
mieme
degli nci-ita puo‘ .
’
Ugualmente, I l . Penna, «Rm [,la-2,29 tr a
piedi_cu.pug
m i u i u n . l n l
e
' prufitoambientale». in G.Ghibeni (ed.). la
Bibbia,
hbm
sano,
‘ la
sua
. '
w … …
(ABI), inm…»;StoricoBibliciw} (1991) ill-117.=“®
» - imdi km
Lis-2,29,
nota
«Dal
punto
divina
funzionale,lepyt
v‘ue nmpamnonomeued-coninppuntoallemadelh luauzia
di
Din'
che
minidalniaiu
nuovanell’insl'anldelle[el len mn (p ,
- uz oonivomio. '
’ . udiiMadyuamu'. dell-Legge edellliede. i-i.i>.Betz, . Clin»
= :tianit;nsReligion:
Paul'a Atlenlpt
al
Definition
in
… » .
JR71
. (1991) 315-344,analizzandoalcuniversetti come Rm
1,91.
9,4; 12.t2,
‘ oemdapumsua *dimutnrei’iufluenzampgiuentedtundiignitity
. trareliginuiznncheaelaleltcrallalnlcopoprriinariodr dinireilen
1
n i n n e d emme ( l a
migliore) religione,
questa
_ blemauca
Fofi-\…
bentyndimenounlìlornslochenfiraversatutta4argomzn'azmne.
sipi>
trebbe
ovviamente
obiettareche il
termine
ucnsnanaimo»
non
è
m a i
uti
sid.iRm.
247
possibile parenteladi scrittura,
t ra
Paoloe gli
autor i
bib 1
ci ,
nelmodo
di
trattare
1
temi
per
tocchi
successivi6.
Bis
. .. m s i sono
anche quelli che
sostengono che Rin 2 ri
‘ da chiaramente delle problematiche e dei
topoi
delle
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 125/154
gna d‘alm:
par te
vedereseil testo di l l m almenone i
s u o i
primi undici capitol i non presenti progressivamente le
”verse componenti
della
gius
ivina.
Non
vanno
di
.mentionti iù 1
numerosip us i
di questa
lettera
n cu i il
pensiero
ell'
apostolo
si
dispiega
in un'argomentazione
serrati che raggiunge vertici di astrazione e presenta
an
che t u t t i ellenistici
evident i
Se
quindi
n on pmpone un a
definizione
della
«giustizia
di
na:
nella
fon-na
dovuta
n on
è
cem:
indpnmo luogo perché il su o modo di scrivere sia
incapace astra" nee di definizione5,bisogna
pertanto
evitare di dare di 'aggettivo biblico una connotazione ne
sativa.
Lacfonda bibi/coed
ebraico
dl Rm
1-2
Linfluenza
biblica
è
del resto
troppo forte
nei primi
quai
tr o capitolidella lettera
perché
no n ci si debbamuermgare
sulla sua
funzione.
Tutti“
1
commentatori
hanno
già
sufficientemente rilevato i
numerosi
punti
che km 1,
18
32
hain comunec on le affer
mazioni
bibliche edebraiche
del
tempo
perché
siaqui
ne
cessnrio rltornnrci sopra?. È molto
probabile
che Paolo
riprenda
11
degli elementi
dell’apnlogetica
ebraica “ ’ . Nu
‘
Come
quello dellefili-zione in
Gul
3-4,o
pe r
la r ip iena in
i C o r l -
J.
'
Olin
suli
elementi delle
dispoxiiia
dei dimmi
antichi, lo
stile
da
di:.
trib- e il contesto epistolare
rono
| : t h
testimoni
di uninfluenzielleni
rticr. Cfr., in gli
d t d ,
S.K. Stoweiu,NieDiambeAnd
Pnul’
Leiter to the
Roman:
(Ann Arbor 1951) eAJ.Mrlhe1-be,PaulandihePopular?hilo
mp‘wrs(Minnelpolil 1939) Riconoocurno.c on
que-'tultimo
….
che
inlmlinflunuadellelleui:moèpiùfonenl
livellodellatornudell'ar
nmentuioneche delle ideeedei temi teologici- eccetto in
passi
come
Rm7,l ,dovebimgnnvedereunwposripruonwlievolhenellaMedea
diEuripide ( c f r iveis i 1078-1080)e che Pininchunnrenle c o m u .
D e l … ,
Rmda
almeno due eecmpidibbozzi
di definizioni
brevi
negative nella)loro
forma
(i n8,24«25 con u n : renedi enumemi; 9.bb con
…
i diversi com ment ari, T halo. Paulusund
das
Iudentum.
Ammo lol;ch vadgungui ( bo1991), che
fornace
una avola dei
lismreesicalieuisieuti in Rm ,18-2.5
eSap l l - 1 3
°
Glieoegeu
degliuliimi
decenni
limina
visia
troppo fucilnien|en Rm
1,19-32
n : ripreso dello
propaganda missionan'u
ebrlica. Utilizzo
di
proporitn l
aggemvo
upologetioo»,pemhén o n richiama
u n
propugn
248
: : giudaica,
gi à presenti nellaBibbia
“ S e n a liv
more di sbagliaresi
può
quindi aKa-mare
che
l'
inizio del
argomentazione paolina è,
quanto
al
vocabolario
e ai
{ e m i trattafi,di tonalità biblicae
giudaica
“.
Perché questaconstanzione n o n dovrebbe
valere per
il
' tema della giustizia d1v1na,
cosi
pregnantein numerosi li
‘
br i
veterotestamentari e
giudaici.
e di
cu i
si ritrovanomol
i l e c h i i n l l m l ,
18-2,29?
Ceno,
ancheaunaletturafreito
iosa, n o n si
può
n o n mostrare un a certa sorpresa quando
passa dall’affetmazione
positiva,
in
1,17.
secondo la
‘.quale il Vangelo rivela la
modalità
della giustizia divina
.nella
suaestensione
massimale,alla dichiarazionedi 1.18.
dove, senza
alcuna transizione, l’apostolo abbozzo un'e
, ù o u n p,roselli ismo chealcunltlril‘luunodlopplicarealgiudlilllio.
c k .zE
Will
ci .a..-n.....ma. .….w»;H ù i m n d m a m r , i > u i i
'" cosi.r iv. 4,illelnndellapnzienu edeflnndrericordirdivinelnvilin
' ù l ll w nv e ni n ne : S i r l l ,
1014,
“ . : I
12,10.19;15,;14ld7.132v
_
139.Alv.54qudladellaelladureunds:lpciio
uozre b 917;3117;ecc41081,6;
2.14-18;CD2,.'1720'3442 llv.,cie5blllopoxdelleooronei
I l …
… d e l l l g l
e:
41dZÌZ]S-;77
3,33«36;9,;7
ZBlrll,llil3;
24,;l
« m a s - 1 9 . 5 ;
le M,Mt6.l%epmllellwerflelbn
»n..-……É&ul=llllll:url.bkùelimlo
gieda
" w u … l i c h m M a t i a ( T o b i …
1934)
307.
Quanno
I. “mme;
, . . :
modell'inp(hbnemofyh,v.
5c) .un ic lne l
‘;»...11...»
‘ S i .1.518, 2 . 3 ; T M 3 3 ; 4 M 7 … 8 4 4
l e . A p
Perhreudhrziuneaeoondnleupelv(v.
6).efr. 5-16
,13DCX:PIZJ,1 .
. G b . “ . l l ; S h l o . l 4 ; A bm h 3 . l S . e . n s l m , . M t1 6 2 7 ; A 2 1 3 ) A | w.
7.10.1ewpphMe
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ella….
dlnmelituruxcaebraioe;furlpresa N'l‘(il’ll.;72l' 1.17;Ap4.9;g1i
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21lé)edllllirldizione
fhymos(v. Bc),llìlill°_di nell-WK. il '
tlulàul'skaistmochdn'a,viene ’AT(D ZB,JZ.SS.
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h l .12 ;30
rinvvninRm ,356,nnnoompleumnlenellnstunfornminlCor6
P er i
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ci....f...
"Peralcuniswimiu,in
pnrticola-ela
'un'unedel5nl51ellinido
“ u p3,R i n i ,irs,zo…buml…di…xzumùmn
non
e
coll:
blinp' l l
dirtingiiererib
edinniba,
che
non
…. com'è
nolo.néllslesulniodazionenélasîessafunfiou0helnprimnuniil
hgic-dikmnonlìaunrlb. losipnòcoflainre
ridando
immieoon
\dlscimzklleluesolin-illlilànl'gonmnizlive:Rmi.i532lormuhm
conmnxione.llm2nunhnoumefunfione p-incrpulequelladiwcuare
(Hnmgiudeooflgiudeol,mpiunmodil ivehregiistntuxqunninn
VRlll3,9-ZO.
mmline-solhnlo,
epuriendndall'univeisaliiìdell’ind
Édiumn:unesmfivelhmemo
249
sposizione sulla
reazione
divina negativa, chiamata
ira,
nei riguardi di ogni ingiustizia umana: se c'è un legame
. ti della stessa giustizia divina ">. Così, n on esplicitan
, all'inizio della sua argomentazione. il legame esistente
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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tr a la reazione
positiva
e
quella
negativa,
perché no n ve
derlo
esplicitato?
Notiamo innanzitutto
e questo conferma l’ipotesi di una
scrittura paolina biblica nelmodo di
trattare
certi
terni
che, già nelle Scritture. i ra e giustizia sono contigue (o
quasi) 13.
E. anche se
no n sono
ma i direttamente
articola
te o accoppiate-(«la giusta ir a di Dio» o «la tu a ira. Signo
re.
è
giusta».
ecc.),
mettendole
in parallelismo, i
testi
sug
geriscono nondimeno i loro ra parti: (1) l'ira ha
già
colpi
t o ::
colpirà
i peccatori; essa imostra
come
Dio reagisce
di
fronte
alla malvagità degli empi o all’ingiustlzia
degli
uomini, anche se membri del suo popolo; (2) gl i orant i o i
perseguitati invocano l'ira di Dio sugli empi (Sal
7,7);
in
vece,
quando sono
a
loro volta
colpiti
per
i
loro
peccati,
domandano che essa cessi : che, come una
tappa
di puni
zione
o di
necessaria
rificazione,
ceda
il posto
alla cle
menzae alla pietà (Sa 54,58) “: perchésono persuasi che
per essi e per tutti quelli che riconoscono il loro
peccato.
‘lra non
pu ò essere
l'ultima
parola
di Dio;
(3)
in un a o
l’altro dei passi menzionati, specialmente in Sal 7,7-12.
vengono presentate parecchie componenti, in
una curva
ascendentesimile a
quella
di Rm
l-Z:
l’ira
contro
i malva
gi. il
giudizio
effettuato in
funzione
di
ciò che ciascuno
è
stato, giusto :) ingiusto; la conoscenza dei cuori e il rico
noscimento
finale
della
giustizia
divina [5;
(4)
i passi
co n
siderati mostrano infine che l'iradi Di o no nsioppone alla
sua
giustizia come al suo contrario. perché l’ira divina
verso
i malvagi vadi pari
passo con
il ristabilimento del
diritto degli altri, poveri
e
oppressi:
seun'opposizione c'è,
essa
è tr a ir a e
pietà,
tr a castigo e misericordia.
percepiti
come
due
tappe di uno stesso processo.
come due
compo
“ Cfr. Sal 7.7-12; Sal 84.5-l2 DOC: Mi 7,9; In 59,17.19.
“ Da
notare
a questo proposito il
modo
in cu i la
Lx x traduce Sal 7,12:
.me...
no n
vain
collera ognigiorno.
(ripresadi a;
34,5),
mentre, nell’e
bralcn.
si
legge
«Dio
si udita (o “castiga )
ogni
giomoù.
" Primi l'ira: Sal 7,7,12; Rm 1,19: 2.5.8. Poi il giudizio: sul 7,9; Rm
2.2-37
(krimu):
2.12.16 (kyinel'n); m a differenza di Sal 7,12 e di altri
passi (LXX: Is 30.18; 63,7; Sal 49,6: 74.7; S i 35,12; ecc.),
Paolo
no n
nomina ma i
D i o
kn'tès. Sulla
conoscenza
dei
cuori e il iz io
che
ne
deriva: Sal
7,10b:
RmLIS 16.29.
Infine
l'esseregiusto
dikaios,
dilazio
synè): Sal 7,12; Rm
1.17:
2.5 (dikaiolm'siu).
250
' , giust izia
(1,17)
e ir a di e
(1,18),
Paolo procede allo
sso modo degli autori biblici. che n o n
le accoppiano
sintatticamente.
esempio
deilibribiblici,anche gl i autori della lettera
«
giudaica
inmertestarnenlari
pseudepigl‘afi
e
altri.
' n articolano sintatticamente almeno secondo la mia
penoscenza ir a egiustizia divine. Ma
no n
le oppongono;
ai
può
anche concludere,
sulla
base di alcuni
passi
in
cui
no menzionate l’una e l'altra, che
pe r
il giudaismo di
allora
come per Rm
1-2. che
suquesto punto lo riprende,
l ' i r a è uno strumento della giustizia divina ”.
Le componentidella giustizia divina inRm
1,18
3,20
Sesi guarda un po'
più
davicino il modo in cui èdistri
- l7uito il vocabolario riguardante la
giustizia
in
LIB-3.20,
. i
delinea
nettamente
una
progressione. Paolo
non
si
limi
' ta a menzionarebrevemente, alla maniera del
Sal
7. alcu
, necomponenti
della giustizia divina.
male
riprende
prati
.
camente tutte
e in modo sistematico.Vediamo
come.
,
Seguendo
il giudaismo
del
suo
tempo.
che
aspettava
con
impazienza
la manifestazione dell'ira su li
empi,
sugli op
pressori di
Israele,
e il ristabilimento de diritto dei pove
r i ,
degli
opprassi, dei fedeli el Si ore, Paolo comincia
col
parlare
della giusti ia cl
vma
"sn-ibutiva.
quella
che
" C o nche Mic 7,9 esprime mollobenee in pochinimeparole…
"’
Cfr.
TL\'th 43,11-13. che.
dopo
aver insistito
lu l l ' i r l divin.
verso i
malvagi (i n particolare contro Elin). len-num cosi.
senza
transizione:
«Giustoè il Signore.
veri sono
i
suoi judizi. P f …
di lui
non
ci
sono
eccezioni di 'udichex‘ tut t i in que l l o modo» (v, 13).
' L'ix‘anonvaconllnl'im ' " '
no la mxnifesmn'nne
ueg(:
. )
. ( : ) Interioree prepnnlm-ia
alla
mixer-l
caldi:,
pe r
chi si pente definitiva
pe r
gl i impenitenti,
s.…
idee in
. mgmrallimulizzam
il…-emi…
in
s i :
uncinto.
Pmln.
%
[ '
. u "
un'guaggioapoc
'tfieolccunlamenle
' da
Film.che menzionamolla raramente
l 'ira divin-(01717… mndi 155,
'udesempio)eai îmchequmosent imento, |elunann.non
’ puòaereanri lmi loabinsemninmodofigunm;canuodDeusfl.
. 60.68, 71;Desmmu'l's ]. 89-91e 235-236.È forse Rmlo scritto chest.-.bi
l.iloe
pe r
la
pr ima
volta il legame s in ta tt ico ha in e p".unizin
(cfr.
3.5:
-Din
sarebbe ingiusto
mundop o m / m i t a
l'ha?-).
251
giudica echesanziona l’agireumano(eche precedente
mente
ho
chiamato
«giustizia posteriore:) 19, con la
sua
all'inizio della
sua
argomentazione. Paolo n on ha
di voluto precisare o definire che cosa intende pe r
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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dimensione punitiva- cosa che il grecootgè riassumedra
sticamente -. ma anche positivo, restandoben inteso che
Dio retribuisce ciascuno, il giudeo
come
il greco. in
fun
zione dell’ngire (2,6)e con imparzialità (2,11).
Del
nesta,
fino
a
2.1
i, l’argomentazione
puolina
no n fa che
riprendere
fedelmente
le
componenti
nttribuite alla giu
stizia divina retributiva
dagli scritti
biblici e
giudaici.
Carne
quello
di
2,6
sulle retribuzione secondo le
opere,
il
principio che enuncia o ricorda l’imparzialità divina in
2,1 haugunlxnente la
sua
origine nelle Scritture10. Non si
può che ammirare qui il modo in c u i Paolo presenta pro
gressivamente le componenti della giustizia divina, Co
mincia col descrivere la giustizin dim-ibutiva di Dio nei
suoi effetti
negativi, me anche
pocitivi,
e
poi passa
a
ci ò
che cmnerizzu
principalmente,
anche
e
soprattutto se
condo
il
giudaismo. questa
retribuzione.eche ladifferen
zindaogni
eserciziou m:no
delln giustizia.Mu l'impmia
lità
stessa
trova
il
suo punto
di ancoraggio
nelleconoscen
ze vera che Dio ln di
ogni
uomo: Egli non si insci- im
preuianare,
sedurre.
o
addirittura ingannare dalle
apparenze (2.16a).
perché
sonda le
reni
e i cuori. perché
vede
quello
che
c'è
nel
pi ù
profondo
dell’uomo“.
“
Pegli),
lo r lpethrno. dice che Dio [ lud ic i : 'udlcheri (kn'vuin), ma
non
npplicn
Inni
:
lu i
il
m u n t i v o kn'ids;
ne pl rd cl pl o h u
kn'Mn,
:
fori-ind ll pnrticiplohakalnlrn'ndn
(cfr.
Rm8,34: «chioondonlufl? Cri
m
Gan…h).
Unonmdio
mento
diKm
d i m m .che netto
:ilenzio nnn
=dper
null-
dovuto ll cun: l'immagine che Plolo lu Dio
non
èquella
li
Sul modo in cu i holesvilupp- pertocchi lunceulviein u n .progres
tione m a : t h le componenti d e l ] .
glutfiu'n
mutu-uv: in I l m 1,18
3,20 e3.114,15.
“‘ Î)8Nelll Bibli?ebnic1': Dtl0,17);bl$le 16,7;2C1‘ 19,7; Gb34,19 (e
Pr
,5; 24,13-2 ;28,21e Si l 82,14
. ) ] principio
viene r i p ] …
parec
chie
volle
ne i 'bri ci : pzeudoeplgnfiz
Si r
35.12.14; Sap
6.7;1'm6b
4,79; 43,11-13; lEsd 4.391G1ub 5,12 16;21,35;P18112,15
19;
2,324”; ZBur 13.8 2,44,241Ant.
Bibl.
20.34; lEnoc
63,83.
0) Lo si
rltmvn
mclue
nell-
lemeruùururebbi-nica, in Pilone,ed)
nel
NT,
dove
non
lpîlimta
Iole
Din(At
10,34: Rm 2,11; Gul 2.6; E 6,9;091315:Gc
1.1;
P11,17), mllnche : Gesù (M t 22,16 e pu) . Cfr. LM…Butler,Divi
naim iali ty.Paulund4 W … ,Chico, CA1982.
“ S tem.
biblico delle
conoscenz- che Dio
nolo
la
del
cuore urnnnn,
cfr. l l e 16,7 UDC;3Re8,39 DCX;Ger 11.20: 12,3; 17,10
(i n
cuix i noterà
il
npportn subilitn
tn
conosce… dei m u r i
e |etrihuziune
divina);
252
,posiamnominnflrnelemgioxdmnainpnrtico
suo disco…
riprendeparecchi
assiomi biblicisulla
'ustizia
divina e gesue fedelmente, almeno fino a 2,1].
' initrpretazione
che
ne facevnno i pensatori
ebrei del suo
«npc.
ida
smetterà
di seguirli, pe r altre ragioni
che do
. .…o
p i a n o
pianoscoprire.
Idlvnri di un. cu l t u r - ulueuhuntn22
',Oominciandola
sua
riflessionea
partire da,
e co n
l’niutn
1- ,
quellidegli
untor ibiblicie
del
'
neo. Paolo no n
sente nlcun
bito
che utilizza. lnel’fetti
Insunleoogin
puòessere
definita
fcinculmratnn, nel
senso che implica
un cammino
all’inter
…no di un mondodi rappresentazioniteologiche. per essere
compresn dai suoi contemporanei. soprnttutto
ebrei,
pe r
’:pingerlicosi ad andare
più
lonmno Si di r i forse che
l’u
» tolnAvrebbepotuto
segmlnre
All’inizio delle
sua
nrgo
‘ menuzinne, anche in pochepnmle, che que to e r : il suo
rmodo
di procedere. Una
simile obien'one
potrebbe
venire
tolo dnlettori
poco
fnmiliari
con
il suo mododi Scrivere e
le me costanti. Una conosce…anchesommnria
delle
t u e
tecniche retorichepermette del restodi comprendereper
che Paolo no n ln enunciato subito espliciumente qunle
: i l
la
form della
prima rezione
della
probatio
(Rm 1,18
4,25), cioè il livellamento sole:-iologico (vono il basco,
po i
fvem l'alto) del
giudeo
e del
non giudeo.
Non li tut ta in
' m' solanto di captatio benevolentiae,di
nmz iu ,
o di ma
“ g e m m e ,
per fur ammettere delle idee
nuove
se
non flddiv
rlttura
scandalose
per delle orecchie ebniche.
ma di
ne
cessi t i logica, In effetti,
non
sono i principi biblici che
cambiano, ma
piuttosto
le loro modalità che diventano
_innudite. Ecco
perché
l’apoutolo
avevu
il dovere di
ripren
.20,12
( m a - .
M … ) ; su 1,10:16,3u x ; 43,22 D a : ; 138.23Doe
15,11;11,3:21.2;u th
24,12
( a …
viene
mulino-un
mwnoocenudeicuoriegiustnrehihxzione,doòuetìtldflh
Îg>en).
‘ Riprmdnq u i i ' …utiliznmda& Penna, «RmLil-1,1%. i l l .
”I
dere=questiprincipi,di appoggiarsisudi essi
pe r
mostrare
po i
in loroapplicazione sorprendente.
*
della
sua giustizia
25: (3)
essa viene
d'altra parte
‘ 'onata
pe r
la prima
volta solo
in Rm
2,12:
utilizzan
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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c u ipuò
d’altra parte
domandare sela scrittura di
Paolo
in Rm
1-2 n o n sia
doppiamente inculturata,
perché
seda
unaparte si basa
suiprincipi
della giustizia retributiva bi
blica,
dall'altra
sembra
vicina
anche
ai lapoi
della filosofia
popolare
stoicoeinica del
suo
tempo: gli autori ebrei no n
erano i soli a criticare i costumidecadenti del
loro
tempo.
Mai
temipresi
in
prestito
nonsi limitanoall'aspetto
nega
tivo;
altre
espressioni di Rm 12
hanno
il
loro
corrispon
dente
nel
mondo
ellenistico,
come
il
momos agraphas
scritto
nell'anima»,
che
diventerà
un
tema frequente nello
stoicismo e nel neoplatonismo” e ‘doveva
essere cono
sciuto, se n o n diffuso, al tempo di Paolo, tema in ogni
caso assente
dagli scritti
rabbinici,
dove
la
Legge
divina
nonèincisanelcuore deigoyimma in
quelli
dei figli del
l’Alleanza, secondo le promesse formulate in Ger
31,33
(= 38,33
LXX)
“.
Lascrittura
paolina
si
innesta quindi
sualtre
(biblica,
giu
daica, e forse anche. almeno in modo indiretto, filosofica),
da
cui
trae i
suoi concetti
e i
suoi
principi. A dire il vero,
pi ù
che
lamaterialitàdeiprestiti usati dall'apostoloe rico
nosciutida
tutti
gli
esegeti,
è la
loro
ragion
d'essere
retori
cae pastorale che e stato necessario intuire, prima di
os
servare gli spostamenti significativi,
poiché
l'incullaurazio
nedelpensiero di Paolo nonè senzaeffettisu queglistessi
elementi ai quali fa ricorso.
FinoaRm 2,11
incluso,
lo ripetiamo,tutte leaffermazioni
possono essere accettate da un ebreo. Tre £etti sembrano
tuttaviamostrare chePaolo lascianell'ombrail
legame sul
quale
la Scritturae il giudaismo
insistono
tanto.
quello tr a
Dio (la sua
giustizia)
e la Legge: (1 ) deil'ingiustiziaumana
stigmatizzata in 1,18
non
si dice
che
consiste in
primo
luogo
e principalmente in un a trasmssione
della Legge;
(2) in tutta la prima sezione di Rm , questa Legge n o n vie
ne
descritta
come
proveniente da
Di o
o
comeespressione
”
Cfr.,
ld esempio, alcuni
autori
posteriori a Paolo, come DioneCriso
atomo 76,3; Massimodi Tiro 27,6,d; Giuliano of… 7,5:209c; Proclo temp.
2,307189;
Plotino
5,3.4:2,
.F. Kuhn «Rumer 2,14f und die Veriueissung bei Ieremia 31.315»,
ZNW55(1964)243-261. EStrack-Bilietbeck.
[ I l ,
8931.
254
la tecnicadel silenzio,Paoloindica cosi indirettamente
la
Leggenon
ènéla sola néla
prima
parola della
giu
’a distributiva, che n o n la esaurisce o
non
ne rende
. to in
modo
esclusivo,
poiché
Di o
può retribuire
senza
essa in piena giustizia(2,12).
gna
notare
qu i
la natura profondamenteparadossale
'argomentazionepaolina: nelmomento stesso in cu i si
. a un principio enunciato
dalla
Legge,
quello
dell’im
_ -
't àdivina2°,
essa
gli
daun'applicazione
sconosciu
al giudaismo.
perché
arriva aenunciare il limitedi
que
stessa Legge:
chi
non
ha (o
non
e soggetto a) la
legge
' non può essere 'udicato secondo le sue esigen
' -1U zzazione s o ren mema
coerente del
principio.
'che ne mos t ra ] estensione totale nello spazio e nel
…po ,
con
l'esempio di Abramo, incirconciso,
non anco
soggetto
alla Legge
eppuregiustificato,
perchéDio,nel
sua imparzialità.può contare come giustizia solo la sua
-e e
no n
le opere richieste
dalla
Legge ( km 4). Paolo,
, « do
dal principio
di imparzialità.
grazie
al quale po
: affermare,in unprimo tempo, che
Di o
non
esercitava
sua giustizia
soltanto per
mezzo
della Leîge
(Rm
0
12.16),
arriva
cosi
a concludere,
applicando
stesso
' '
cipio,
che tutti senza
eccezione
sono giustificati
allo
0 modo,senza l aLe
ge,
perla sola fede (311
425)
principio deil’irnparzia
't à divina non
è
l'unico elemen
in cu i si
verifica
al
tempo stesso
il
carattere
tradizionale
l'originalità della riflessione paolina. Oservazioni ana
ghe si potrebbero fare a
proposito
del tema, biblico e
udaico. della Le e scrit ta nei cuori (Rm 12,15a). Ciò
eè
stato
appena
e l i o
e tuttavia sufficiente 'egare in
l'assenzadi definizione della giustiziadivina duran
' ) l la prima
sezione della
probalia: perché l'apostolo do
p m e n n
del principio
»
insieme
che
forma
la Tomb
(cfr.
in mm
sia
tardivo,ma
'… sciadil’aolo,nnnprendoqui inconsidenn elastoriadellasua
255
vrebbe
definire ciò
che
riprende
dalla
Scrimra e dal
giu
daismo
del suo tempo?
Non
sono infatti
i principi della
'
delle
ragioni
che
non lo sono. ma di cogliere
mente la logicache si ricava dallo dispositio stes
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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giustiziu
divina
«
essere
cambiati, maèla loro applic'lzifl
ne
che acquista
un’estennbnee
delle modalità fino
ad
allo
ro impensabili.
Paolo non
deve definire la
iuetizindivina
prima
d i p me nt nr ne l e
modalità:
parte ciò che, nel
giudaismodi
allora.
meglio si dice di essa (per contrasti e
eimilitudini). del suo
esercizio
(D io vede
tutto,
sa
tutto.
può
tutto.
retribuisce
mm,
e
punisce chi compie
il
male:
un
udioe
che
uccettasse il
male
a
impotente
nel
punire
il
caio sarebbe incapace didgiustizia). e po i
delle sue
modllità (l a
retribuziones e c o l i o le
opere,
l'impnrzinlità).
Solo
dopo tali premesse l' mentnzione
può
usciredalle
categorie
iudaiche
o. meg .
mesu-urne
la logica
estre
' “ -
inn "A , menifestata proprio
del
Vmgelo.
Tra pa
‘rentesi,
moltidegli
errori nell'interpreuzionedi Rm 2
sa
rebbero stati
evitati
se ci fosse
tenuto como
di
questo
aepetto dinamico e inculturato dell’argomentazione paoli
no ” .
3.
meloni
l e g - u
elle
dlapodtlodelle
lettere
Come
abbiamo
già
notato.
nessuna
delle
ragioni
retoriche
deve
e l s e r e
escluse:
pernon
incorrere
nell'incomprensio
ne0
nel
rifiuto
puro
e semplice,
Paolo.
da
buon oratore.
non tevo.
fin dall‘inizio.
dire che
]: giustizia divina si
era tivamente manifestata in Gesù Cristo
senza
la
legge. Meglio
fere
un
po’
di
strada
con i pr inc ipie lecer
tezzefino ad alloro m e s e ,primadi procedereoltre au
dacemente (cfr.Rm15,15)1
Me leesigenzedella retorica n o n 3 iegimosoltanto perché
Pnolono n
definiscela
giustizia al l
inizio
della sua
letterae
durante
la rima
sezione
(Rm LIS 4,25), Bisogna andare
allafine
de a suaargomentazione. in Rm 9-11,per coglie
rele
ragioni
l]:u'incipalidel suo silenzio:si
comprende pe r
ché
l’aposto
o
non
abbia enunciato fin dalla
pmposilio
principele
del
discorso
(Rm
1.16
16)
i
tratti
salienti
di
un a
giustizia
divina di cui svelerà tutte le componenti e moda
' t isolo alla fine del
percaso.
Non cerchiamodi imporre
=*Un
riusunlo
delle
oppone
poeizinni
sulla
[ u n i o n e di
m u m - 1 , 1 9
si
può trovare in R. Penna, «Rm LIB 2,291, l l l 114.
256
_
questa
sezione.
.9-11e la mesi
della
giustizia
divina
Rm Lia-4,25 il t e n ia della giustizia divina - come
retribuzione e delle sue modalità viene
afl'rontaxo
’inizio
cioè
dellasubpropositiodi
1,18
- e
tramato
I s o
della
sezione, in km 9
no n
è cosi: il
problema
si
in nolo .: proposito del carattere arbitrario delle
divine (9.14), e in seguito viene menzionnloesplici
te solo in 10.3. Ma la rarità del vocabolario non
portare a concludere troppo in fretta
che
il nostro
no nha alcuna funzione 5” ' cativa in
quem
saio
' Data del resto pe r scontata a sua importanza nell’ar
tazione. ricordiuno soll-nto come, daRm 1 4 a 9
e s n
subiece
un'evoluzione notevole. In Km 14 l'
.
partendo
dalle preoccupezioni ebraiche relativealle
feetazione esc-nologia
delle giustizh
divino.
in
con
ve
solanto nell: s u l
dimensioneposteriore di
retri
' neimpminledi un
ngire
umano
buono
o
attivo.
re
ione
che
si
era
rivelata,
con
il Vmgelo.
come
u n :
' ione
mu1ita
dei
peccati per tutti senza
discrimina
. come un a trasformazione deicuori, in breve
una giustificazione pe r la sola
fede.
in Rm 9, esso
come assolutamente anteriore e
soprummo
indi
te da ogni risposta umana fixtura, poein'va («Chia
queeto perché mi
sarà
fedelen) o negativo (.Non
chin
quen'nl'ro
perché
no n
mi obbedirà o si
aiîiderù agli
lin). Chiamatae n o nchiamata, denominateanche
amo
e
odio
(9.13). hanno
come
loro ragion d'essere solo la
‘ ’one
della
potenzae
delln gloria
divine (9,17).
la solleva
qu i
un'obiezione, che gl i permetterà del re
di superare
l’idea
di giusn'zin sueuamenie definita
retribuzione
imparzinle.
Si
può
immaginare
infatti
per
Di o la giustizia consiste m i e l m e n t e nel falsi
noscere per
ci ò che
è. i l Dio onnipotente
(9,17).
Ma
è
quello
chevogliono proprio mostrare anche gli altri
') dei? E suflìciente alle
decisioni
e
alla
scelte divine
{nonesserebasatesullnrispostaumnnapermel'itareil
257
qualificativo di
giuste?'ln
effetti le
scelte divine
presentate
in Rm9.643 hanno tutte le caratteristichedell'arbitrario
mponenti
della giu:
' 'a
divina,
la
ragione sta sempli
- | : nel
fatto
che
le
dive1 e
pmpositianes e
quindi
la
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 130/154
e della parzialità. che
sembrano
contraddire l'assiomadi
imparzialità
alla
base dell‘argomentazionedella prima se
zione.
Ora,
Paolo
risponde
solo
in
modo
molto sommario
all'obiezione: rifiutando
soltanto
la logica di una giustizia
concepita
in
termini
di retribuzione,
egli insistesulla glo
balità e la
finalità
dellescelte, in
breve
sull'esistenzadi un
piano
divino. in cui il rifiutoe la
non
chiamata
non sono
l'ultima
parola di
Dio.
Cosi,
km 9
non
enuncia
esplicita
mente
le caratteristiche di
questa giustizia anteriore che,
chiamando gl i un i e lasciando da parte gl i
altri.
sembra
parziale: bisogna
arrivare alla fine del
percorso. in Rm
11,28-32.perché
sia
menzionato ci ò
che
la
muove
e le f a
ritrovare la
sua
imparzialità,
cioè
la salvezza di tutti, giu
dei
e
non
giudei.
Giustizia
paradossale.
poiché integra
la
chiamata e la
non
chiamata
per
la
salvezza
di tutti. met
tendo anticipatamente le risposte umane
negative
a servi
zio di questo disegno
salvifico.
No ncisideve meravigliare
di vedere Paolo
parlare
delle sceltedivine iniziali (cfr. 9,6
18)nella
sezione
finale
della sua
pmban‘o:e
sempre
al
ter
mine di un cammino
che
sene possono rileggere le co
stantie ritornare agli
inizi;
la
giustizia
divina
anteriore
descritta
in Rm
9-11permette così
paradossalmente di
il
luminare e di confermare le affermazionidella
prima se
zione
sulla
giustizia divina posteriore,
quella
cheassicura
la
retribuzione
imparziale : la giustificazione
gratuita
di
tutti.
Retoricae giustizia divina
Sviluppiamo ulteriormente il problema: non
sarebbe
stato
auspicabile
che Paolo,
alla fine dell'argomentszione, in
Rm i l , avesse ripreso sommariamente i cambiamenti
operati, per
sottolinearne l'importanza? ln breve, Paolo
non avrebbe dovuto riassumere le componenti inaudite
della giustizia divina che il Vangelo hapermessodi mani
fostare?
Una
prima risposta
retorica
s'impone. Se
Paolo no n
rias
sume il percorso
semantico
grazie al
quale
ha dispiegato
258
'. ; . , ' di Rm
9-11
si solfa-mano su
altri pun1izla co
, . ae la solidità
delle scelte divine
in Rm 9,la fede in
-
come
unico
mezzo
di giustificazione in Rm 10, la
em di
tutto
israele in Rm
11.
A
questa
prima
spiega
ne aggiungiamo un'altra, sempre retorica ma p i ù
' : te : tuna l’argomentazione di Rm
9
1 ]
che
va.
,
una
crescente
suspense,verso
la rivelazione
del disegno
co di
Di o
e al
tempo stesso del
molo paradossal
‘ ) tesalvifico di
quello che
Paolo chiama l’indurimento
Israele . il tema della giustizia divina (anteriore) non
-'tuisce un
fine
: sé. ma
soltanto
un a base che
permette
allargare la discusione sottolineando le implicazioni
scelte divine.
le risposte,di
ordine
retorico, per
quanto
pertinenti.
…spiegano tuttavia tutto. L’argomentazionedi Rmmo
anche che spostando le questioni
relative alla giu
divinn,
Paolo
ha in qualche
modo
reso
inutile
una
- -
’zione.
fosse anche
nella
debita forma.Dobbiamo
ora
- tare
questo aspetto
della questione.
pmposilio principale
della lettera,
Rm
Lie-17. indica
: ombra di dubbio
che
la giustizia
divina non
sarà
, derata
senza
quella modalità
che
la caratterizza to
‘ e n t e e si chiama fede”. Lapmbatio di Rm
non
ha
' la
funzione
primariadi
dire
umanamente che cosa
.‘ la giustizia
divina.
madi mostrare comeessasi
manife
j
«dalla
fede alla fede». E Rm
3.21
aggiungerà
che l’e
ione «dalla
fede
alla
fede»
è da comprendere in
:.:…
onefmenm
apocalit::adi
unct lon Apocalyan« W'
Atlanta.(:;A
1?89.
.
u s a i m .
cfr.
E.E.
John
deil lîons in
Romani
P
modo esclusivo, che
equivale
3
«senza
la Legge:. In
altri
m i n i ,presentando
pe r
tocchi
successivi
il
modo
in cui
…E
con
il_Crislo in
croce
(cfr. Rru
3.25-26
dove si
ade r a t o Il vocabolario della manifestazione). Non
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 131/154
la giustizia divina si rivela, la probatio
nellasua
totalità è
una
progressiva apocalisse delle modelità inaudite che
questa giustizia ha voluto assumere;
definirla
equivale a
enunciarne ed euurnerarne le
componenti:
la
punizione
delle ingiustizie,la retribuzione
secondo
le opere,
l impar
, zialità. la giustificozione di
chiunque
crede, l elezionegra
tuita, ecc. Dire che
cos è
la giustizia
divina. per l’umore
di
Rm.
consiste
così
nell esporre
come Dio
la
sercitn.
essen
doquesto esercizio una «definizione»M … “ ,
perché
ri
spettosa delle
modelità pi ù
conosciute eaccemte( in
1.18
2.1l). ma
ehehe
delle p i ù inaudite ( in 3,214.25 e 9,6
l l,32). che permettono di riconoscerlo
come
tale.
In effetti, è proprio
sulle
modalità secondo le quali si
rivehtu
questa
giustizia
con
il Vongole
che
e incinmpato il
giudaismo.
che
ha preferito restare fedele a
una
giustizia
divina rivelano
dalle
Leg e e
che
si esercita con essa
(10.3).
Ecco perché Paolo in rifnttopazientemente
tutto
il
cammino,
nllonterundosi
progressivamentedelle posizio
ni del giudnismo.
per presentare
le
modelitù
della giu
stiziu divine definitivsrnente rivelate e confermnte con
l’avventodi
Gesù
Cristo.
Si
può vedere
quindi
perché.
fin dalla
pmpositia principa
le (Lio
17), Paolo
Abbia
moolto dei
temini
apparente
mente oppostl: il Vangelo.
che
connota la
pura
grazia. e la
giustizia: divina, identificata
con
le retribuzione secondo
leopere; è infatn il
Vangelo
che hapennesao di manifesta
re pienamente le sue
modalità, cioè
di rivelare che essa e
gratuita nonsoltanto come giustizin
posteriorema soprat
tutto come giustizia anteriore.e
che.
seesiste una buona
novelleda annunciare.èproprio
questa.
Così, in Rm, Paolo,
pi ù
che cercare
di definire la giustizia
divina.
cercn
di mostrare
come essa
si è manifestata e
continua a farlo. I verbi che
utilizn
nelle sue propositio
nes
(1.17;
1.18;3.21)
attirano
del
resto
l‘attenzione
del let
tore
sulla
mnifizstazione di questa giustizia. eil
fil o
del
l argomentazione indica
che
è
proprio questa l’intenzione
di Paolo: mostrareche la giustizia
divina.
nellasua logica,
portava paradossalmente
verso
la
sua manifestazione ulti
ma. Gesù Cristo, che si
presenta
in
qualche
modo definiti
-
ne,
marivelazione.
: acquistano le loro connotazioni e il loro si cato
nella
:
noche al_ termine
dell’urgomentazioîîîella
hannounnpreeten
funzione. Lo
stessonvviene
per i l
delle {giustina di Dio» in
Rm.
Questo punto merita
}
coro
di
p i ù
la
nostra
sttenzione perché le riflessionedi
-lo in questa lettera
oppure
a molti incoerente,
per
lo
‘ .
« . e
luzzura.
edell: rivelazione
dovrebbe allenare gl i ese ti ;
il
suo
lo in Rm sfortunatunente
non
e
ancor: £basmnza
- luto.Eppure è li
che
si
indicono
i lineamentidi
una
luzioneperladiflìcile
questione
della proliferazionedel
-nlsno
relativo
ulla giustizin
divine
Fedele in
questo
giudme che aspettavo la
sua
rivelazione finale epo
te I
apostolomostra
progressivamente
che
questa apo
dellapustizindiviuaèandataaldilàdituttele
;
partendo
da
questo sfondo biblico
e giudaico,
gl i
permette
di
r ipetere
le
componenti
retributive di
… gr . . . tante volte proclamate negli scritti giu
( 11 snten_or_r
e contemporanei,
egli arriva
a
indicare
l u e
essa
si
su:
rliaunlifestata in
modo
pieno
e
definitivo
col
, } , .
non
so to
come
giustizia distributiva
… ore) pondossale e inattesa,ma soprat tut to
come
(I);
‘ v
ammore.
profetizzato da
sempre
e
lraccl otl on
u-e
stesso delle
Scritture.
Sl, tutto
lo
sforzo
di Pu b |I
. . . è p r o p r i o
quello
d i mettere i n
rappono
l o model“
inaudite
seeondo le quali si èmanifestata la
giustiziadivi
naele
profezieche
permettono,
sempre
a
eventi
compiuti,
: I iproceduree
quali
risulati?
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 132/154
di coglierne la coerenza fino ad allora nascosta.
CONCLUSIONE
La logica di un cammino si delinea
sempre alla
sua
con
clusione.Questo studio può essere considerato come
un a
serie di variazioni
sulla
propositio
principale
(Rm
1,16-17)
e.
pertanto,
sulla tesi difesa dell’apostolo nella lettera ai
Romani. L esistenza di una composizione
retorica,
alla
quale il termine pmpositio rinvia, doveva evidentemente
essere
verificata,
perché
il
tema dellagiustizia divinaprin
cipalmente trattato
nelcorso
di queste
pagine trovasse
la
sua
pertinenza
nell argomeniazione
paolina
(prima
parte).
Una
volta verificata
la sua
presenza
e riconosciuta
l’im
portanza
di Rm
i.16-17
r denen-ninne i temi ponenti
della
lettera.è
stato potei ile
affrontare la
questione delle
modalità
della
giustizia divina. in altre parole il
rapporto
fede/Legge (secondaparte).Eraallorapossibileaffrontare
la questione della giustizia divina, dopo averla
allargata
alla
sua
dimensione
anteriore
(prima
di
ogni agire
uma
no). che appare in modo decisivosolo in Rm9 11 (terza e
quarta
parte).
Non ho ripreso
tutta
la problematicasulla giustizia esulla
giustificazione, quale almeno si
presenta
nella letteratura
esegeticadi lingua
tedesca. No n
che coloro chemi hanno
preceduto
nbbìano
sbagliato o
compreso male
le
questio
ni. Ma
era
importante riprenderie con l’aiuto di un
ap
proccio sincronico che
potesse
manifestare. attraverso la
dinamicadell’argomentazione. la coerenza e infor-13
degli
enunciati paolini. Infatti, forsema i
quanto
nella letteraai
Romani. la forma dell’espressionee la forma delcontenu
to sono andati
tanto
d accordo. L angolo di approccio
spiega anche la scelta dei
passi
analizzati: è stato neces
sario
omettere
un’intera
sezione
(Rm 5-8).
perché
la
sua
logica
e le
sue
affermazioni non erano qui
direttamente
utilizzabili. Ho quindi proceduto per selezione e n o n
pe r
ammucchiamento, come ho demo all’inizio: del
resto,
se
mi devo fidare di Voltaire,
pe r
ben scrivere
n o n
bisogna
forseprendere
tempo
ad abbreviare?
262
fel corso delle
analisi.
ma in particolare ne i capitoli se
-ndo e gesto. ho voluto
mostnre come
la composizione
‘ lle macro-unitàdi Rm combina
spesso
diverse disposi
‘ letterarie discorsive, concentrico (ochias1ica, ase
dei
casi).midrashica.Ho lasciatoda
parte
il model
- epistolare. chee il più ingiobantema non il piùdetermi
, . tein considerazionedell’articolazionedell’argomenta
«
on e
nelle
sue
diverse
sezioni
che
pennettono
Paolo
elaborare
edim tm r e i suoi
modelli
semantici. di
stabi
certi
percorsi
figurativi,direbbero espertidi semio
a.È vero, il
modello
letterario non a a
priori
il
in
cu i
evolve
un paradigma:
Paolo nvrebbe
potuto
minciare con la misericordiaaccordata : tutti pe r
g n
pe r
ritornarepo i
sulla
situazione
negafiva
che
l aveva
preceduta, quando
unta
l’umanità si trovava sotto la
sua
i n ;
l insistenzan onsarebbe
stata affatto
la stessa.Maseil
- odello letienrio nondetta inmodouniforme il percorso
. un ragionamento. non vuoldire per questo che non sia
:
prezioso,
perché permettedi individuare la
tesi
0 il terna
sviluppato dell apostolo, il
gàunto
di
vistaadottato.
il punto
principale
di ogni
unità; dunque
nll’esegeia gli
stru
menti
per
trattare
in
modo
corretto
il suosoggetto. È
forse
. necessario ricordare
che
in ese esi i
risultati
sono
sempre
determinatidalle roceduree :: e,(per averlo dimenticato,
, un
certo numero
analisi hanno
atto
direaPaolo
quello
che si voleva?
Non cercherò
di riassumere,nemmeno in forma di
tesi
0
vdi brevi enunciati. i risultatidi
questo
lavoro: mi sembra
che i
capitoli
primoeundicesimocostituisconouna ripre
…a ordinatadelpercorso:
rimando
ad
essi
il lettore.
Atrua/M de l tema studiato .
Nel
capitolo
primo ho
cercato
di legittimare,
d almude
. molto sommariamente. la scelta
del
tema
della
giustizia
divina.Al termine del
p e r t o r s ono n
è forsemale ritornarci
_ rapidamente.
È stato demo r idato,specie in questi ult imi decenni,che
: il
Vangelo restava
nell’ambito dell anuopocentfismo.
So
,
stenendo
di ernanciparsi dal
giudaismo, segnato dell idlo
logia dell’elezione che avrebbe tutti i sintomi della ma
lamia
incrimininta.
l’antropocentrismo , il cristianesimo
cn. sacrificale o meno, sulmolodellaChiesa. ecc.).
, sebbene n on nuovi, hanno permesso di collocare le
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 133/154
resterebbe, con la sua
fede
nell‘incarnazione di Dio, fon
Èamentalrnente
prigioniero
di ciò chesostienedi
lasciare.
inutile discutere qui in dettaglio
questa
opinione.
Fac
ciamo
notare
soltanto
che
l’nrgornentnzione di Paolo in
Rm
smentisce
formalmente uenti
rimproveri.
nella
misu
rain cu i il
centro
di gravità?ielh riflessione
praline
resta
teologica. il V
elo inv-ita
: riflettetesempre di
più sulle
vie
pnradossali
Dio,
a
riprendere
instancabilmente le
Scritture pe r
leggervi
le tr acoe di
una
coerenza che no nsi
smentisce. Dio e la su
parola,
Di o e la
sua
giustizia. la
sua
ira.
la sua misericordia,
ecc., altrettanti
temi che na
scono molto naturalmente dall nnnuncio della giustifica
zione per la solo
fede.
Si dirà chequestequestioni
sonoquelle
di sem
re.
È
vero;
ma il loro rinnovato interesse non deriva contenuto.
ma
piuttosto
da
uno
spostamento
che
va apparentemente
in una direzione oprata,cioè l’interesseutmnle pe r
tutto
ciò
che e
racconto
un esperienza. in effetti, anchesele
lettere paoline restano il teatro di aspre discussioni
tra
lpecinlisti. no n
sono pi ù oggetto
di apfiauionati
dibattiti
tra confessioni cristiane, almeno al live a
del
grande pub
blico.
È
chiaro
che
in
questo
haavutoun
ruolo
importante
l’ecurnenismo, ma
non
spiega tutto. Le
testimonianze,
le
hitîlgurufle, le memorie hannodi nuovosucesso:
riscoperta
de spessore e delprezzo dell’esistenza,
con
il concreto,
il vissuto. e n o n c o n l ideologia.da
qualsiasi pane
ve .
Ln teologin è stata presa in
questo
movimento che l
preceduta : ln supera anche.
Essa
è ritornataallavita, alla
sorte di Gesù, edai l alla storia del
popolo
in cuiegli ha
posto
le sue
radici: uesto ritornoall
esperienza e, di
con
seguenza, a una teo ogia meno nstratta e scolastica ma
non
per
questo
meno speculaan-. ha fatto si
che,
in un
primo
tempo,
la riflessione paolina abbia sofferto di
que
storitorno allo storico e al narrativo:
difficoltà
delle eate
gorie (giustificazionesoprattutto).
dell esegesi
(rnbbinica)
tu dall apostolo,
eco.
Altremnu
handicap
che
hanno
al
lontanato i cristiani nel loro
insieme dagli scritti
lini.
Ma.
in un secondo momento, lo studio paziente ei
mc
conti evangelici ha suscitato numerosi interrogativi
(sul
l essere mano-divino di Gesù. sulla sua coscienza mes
sianica,
sul su o
rapporto con il
mondo, sulla su a
morte
…
4 questioni teologiche in una
luce
nuova.
con
l aiuto
concetti chesi riallacciano quelli di Paoloenon han
no
nulla
di astratto.Ci auguriamo
che
questo
studio possa
.,m o s…
che
le
riflessioni
dell’apostolo in km
restano
di
grandissimautilitàperaffrontare le questioniche sorgono
:oggi nellaChiesa.
265
Indicedei tannini più tecnici
- r i incrociati in
ABB'A'.
L'origine greca del
nome
£ar
pensare che i china-ni siano
propri
della retorica
realtà.
le
costruzioni
in
chiasmi
esi
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 134/154
Breve definizione o d ' '
. esenz1one di alcuni
term”
' ' ‘
usati
…queuo volume.
mr
…ma
1. Vecebolnrlo eminente le rehriee green
Oltre adAristotele e
Quntiliano
che nel l
. . oro tem
no
descritto
inmodo
sistematico
le
regole
dell'art.?iirîî
ria.
st
potranno
consultare le opere seguenti, purtrop
non
disponibili in italiano,
tenendo
sempre presente ::
Paolo
non ha niente di un plagia-io:
R.Barthes. «L’aneienne
rhétorì
C ‘ '
(1970). (Eccellente introduzigl;lec)î‘ ° m m m c a t w m 16
H. Laueber .Handb hd r ' ' ‘iincher?’197î (14528)?
iteran.schen Rhetonk.
2
voll.,
DJ.. Clark, Rhercric ' - 'ork 1957. m Greca Roman Educanan. New
G.Albiegennedy. The Art of Persuusion in Greece, Princeton
W.L{.97Bgandl. The Rhetaric of Argumentatian. New
York
GA.
Kennedy, The Ar t ' 'rinceton 1972. of
Rhetorbc
… the
Roman
World.
J. Martin, Antik: Rh ' . ' “hen 1974. e
ank Techmk
und Methode, Mun
B.Mortara Garavelli.Manuale di retorica.Milano
1988.
Activ
( in greco : h
risis
. M ' ‘
gesti,
voce, ecc-)in ) odo di tenere un discorso
Chiarito (dal
greco
chiasma). Periodo 0 unità retorica dai
266
‘ : -
già
in molte
poesie
delMedio Oriente
antico
(findal
‘- millennio
prima della
nost ra m ) . I l loro
numero
e r i
«ante anche nellaBibbiaebraica.
si dimentichi che il chiasmo uncaso articolare di
… mefieniessodeterminaunnunità'guistìcae/o
<n r i n ; ci ò che n o n fanno tutte le reversioncs.
Cfr.
r m
» . Cir.chiasmo.
' . Alfio
nome
dell’nrgome-tazione. che
può
mprendere
una
pmbario,
una refutaiio. euna
egressia.
vedano
questi
termini.
reco:
parekbasis;
digressione). il termine
non
'orativo.
come
sel’oratore o lo scrittore si
suo
tema innwenitnrnenteo
per
E te
'
incapacità.
La digressione,
che
originariamente eva
pane del
discorso, ricevette
oni diverse (far
riposare
, gl i ascoltatori, portarlivene un qunlcos'nltroche
fuorie
‘ le la libertà di giudizio, ecc.). Fu in seguito rigettata da
Aristoteleedaun certo numerodi orntorl greci, per essere
-
infine
ricu](nerntndai lati
’).
di d
…' in
greco:
taxis
. Disposizione ' un
isconso,
che comprende generalmente un
medium.
una
narratio.
una
pmbatio,
una
paoratio.
E…
( i n
greco:
locis).
Figure
stilistiche.
phrallelismi,
ecc.. grazie ai quali prende forma l'argomentazione. La
_ retorica e diventata progreesivnrneme - : torto o a ragio
,pocoimportn '-unmododiomareodianalizzure
gli ommenti del '
orso.
Erin-r. Fine
conclusionedi
un'
emanazione; l'exitus di
una
argomentazione
può
coinci
re
con
la peroran'a
del
discorso, ma
non
necessariamente.
… u n( i n
greco:
mooimion).
in t ro
un discorso,
che deve
darne il tono.
con
i destinatari eannunciare il tema.
Generi
rem-ici.
Sono
tre:
. giudiziario (originar iame
neltribunale per accusareo
difendere
sudei fatti
passati):
2. deliberativo (originariamente nell'agorà o nel senato,
nel
parlamento. pe r
persuadere
o disuadere
dal prendere
una
certa decisione in politica. ecc.; riguarda il futuro); 3.
epidittico
(elogio/biasimodi
virtù/vizi
o di
persone; rende
duzione (:
esordio
di
stabilire il
contatto
267
repartecipedelle convinzioni sulla verità di
un’idea,
di un
messaggio, di una religione,
ecc.): Anche
se i
t re gener i
sembrano
fncilmente distinti,
nella pratica non
è
facile de
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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terminare il
genere
di certi discorsi. tanto pi ùche il
gene
reîidittico èalungo rimasto unmiscuglio dai contorni
vsg .
Per il co paolino, l’attribuzione
dei
generi lascia anco»
ra a des3eî'nre. A secondo delle scuole e dei
criteri. un a
come
Galati,
edesempio, sarà dichiarnta
nppane
nere al genere giudiziario
(apologia
di Paolo a del suo mi
nistero).
deliberativo
(persuadere/dissuadere i
destinatari
del
prendere
una certa decisione).o addirittura epidittico.
I n … ( in
greco:
heumis). Ricerca
di a rgo me nti 0 d i
prove di
ogni
specie, che costituiscono il discorso.
Mmm-ia ( in greco: mnèmè).A rendimentodel testo.
sua
memorizzezione. All'epoca. i
oramrl pronunzinvano
i
lorodiscorsi a
memoria,
esifianno buone
ragioni
di rite
nere
che i
trattati
scritti fossero anch’essi memorizzati
prima
di essere messi per iurltto.
I V … ( in
greco: diègèsis).
Esposizione
iniziale,che non
e un racconto propriamente detto (unche sein
genere
di
cofattore
nnrrltivo).
ma
una
presentazione
dei dati, del
dossier,
un'esposizione dei fatti, che prepara indiretta
mente Inconfinnutio( . secondo gl i
autori.
laprobatio); è
in
qualche
modo
un'ebbozzodi
prova.
Panino (o divisio). Annunzio, in poche righe, dei temi e
delle
part i
della
probatio. La maggior
parte delle
partitio
nes sono propositianes
(enunciati sotto forme
di
tesi),
ma
lepmpositiones
no n
sono tutte delle
dizione.;
(non sem
pre eegnalano le grandi divisioni
delfiapm
' .
( i n greco: epilogos). Conclusione, epilogo. pero
razione.
che
riassume spesso l’argomentazione e la chiu
de. Vedi
bolina.
Probuia ( in greco: pistis, o anche katuskeuè). Partedeldi
scorso
durante le quale l’oratoreo loscrittore
sviluppa
gli
argomenti che
confermano la su a tesi 0 il suo punto di
vista. Alcuni retori distinguono Inpmbatia della
refiuatio
(o neuf-nario: in greco
lysis), nella
si rifiutano
gl i
argomenti
dell'ewersario esi
rispon
alle
obien'oni.
Per
semplificare. in questo
libro,
no n ha mantenuto la diffe
renze n‘ a confirmatio epmbatio. che qu i designa il
corpo
dell’urgornentazime.
Propolilin.
Tesi che l’oratore
a
l'autore svilupperà
e
illu
268
: ' '
'tutto
la
i t io
principale di 1,16
e fiemèWW'WWM generano delle se:
delle sotto-sezioni (1,18; 3,_21-2?;
5,20-21; 9,6a.
11.1; 12,1-2)
o
delle semplicx unità
argomentative
,
6,15;
7,7; 7,13; 8 2;8,18; 9.61);9.14). Vedrpaniha
. ‘
, lamt iosegue
immediotamenle_la
r: .$$eosfimniisc
enneprima ebrevissxma
giustifi
- . .. Rm 1,17;
3,2.
_
mcgarzeddîll'argomentazione in cu i snrefutano le
iezioni o argomenti (possibili o reali) dell
owenario.
--uente
negli ecritti di
genere
giudmano. ln
mfutano
esiste come unità
let:ernria
distinte
nelle letterepaoli
, ’ e ve io ( in
greco:
epanaddsis).
clisliltlonnnslil:tle
nfineclhrlpre:-urlelegnssull;n1
o)rdine
inverso
uno
' rovi o o .
[“PP°
((em ‘…aggem eoo;rìo:
rhètmileos). Arne oratoria
greci.
Il termine riunendo :
tutti
i dimorei pubblici e
le
che
li governa-no.
Deoignn
poi
lmsierne
delle
e procedure e
delle tecniche
senge
dagli oratori.
che
se. ai
suoi inizi.
la retorieafuessenzialmente o;nfitg:
m diventò anche - se
no n
principalmente-
9crltta,
e
n n n .
:. Voeebolllio nt imnte r…
g i u - | : .
. Mol l -n .
’ R. Bloch.
art .
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kWèt,«Apropos d'une
définition
du midi-ash».Hib
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413. _
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Midrash?,
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Ègeu;::rmm
Understanding
Rangimc
Midrash.
Text
and
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Per una
prima
eccellente iniziazione al vocabolario ealle
' ' rend li tamente parole o espressioni; 2.)
' “pal tesîoagiclîlecîlrîogmentato (chiamato testo
prindcà
‘ e)altri
passi
biblici (chiamati îsat‘i-connìsîî ?eîîîìmz
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 136/154
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tion au
Talmud
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Gaurah «hawaii(regola che governa le associazioniverba
li). Letteralmente «principio uivalenta. È
una
delle re
gole giudaiche (attribuite a
Hîùel)
d’interpretazione della
Scrittura. Si
ragiona
su
delle
analogie:
due diversi
passi
della Scrittura (inizialmente il principio valeva soltanto
per dei passi dellaTorah. mafu
poi
esteso ai Profetie agli
Scritti) aventi una o pi ù termini in
comune
possono es
sere interpretati l'uno
per mezzo
dell’altro.
Detto
in
altre
parole.
in
base
ad
una
similarità
verbale tra
i
due testi,
ciò
che si
dice dell’uno può essere detto
dell'altro.
Nella
lette
raai
Romani. Paolo sfrutta due volte questo
procedimen
to; cfr.
4.3.7-8 e 9,25-28.
(intima ( lurale: M M I ) . Conclusionedi midrash omileti
co(p icazione
sina ogale).
Adifferenza
della
pemratia,
che spesso riassume e
grandi
linee dell’argomentazione.
tima conclude l’omelia in un tono consolata-io (con
una
tonalità escatolo ica). Alcune delle conclusionidi ar
gomentazioni in
anlm-mo
la
forma
di
una
intima.
Vedi
rat i
) .
0mihflca. Aggettivo derivato dalla
parola
«omelia». Il ter
minedesigna i sermoni
fatti
in sinagoga, i qualimiranoad
attualizzareo applicare agli uditoriil passo della Scrittura
del giorno.
tratto
della Torah e chiamato
Seda.
Si
pada
allora di midrash(commentario)omiletico.
Vedi path :
e
“ “ M .
Mldmli
(plurale: midrashin).
Viene dall'ebraico
«dm-ash»
(«cercare»); il termine
denota
ogni tipo di
ricerca,
tecnica
oppure orniletica,sulla Scrittura;ediventato l'equivalente
di «commentario». discorso sulla
Scrittura, che
la
rende
attuale
e ne
scopre tutte
le
riccheue.Nella
suaestensione
minima il termine designa un commentario o una 5 iega
zione che
segue
un versetto. un
passo oppure
anclle
un
libro
della
Scrittura;
obbedisce
allora a
delle regole
di
pr e
sentazione. Gli
specialisti
parlano di midrash
come
forma
o
genere letterario
soltanto alle seguenti condizioni: 1) il
discorso
fa
delle ripetute allusioni
al tasto commentato 0
270
' ' d ' ] ami ve [ e co . .
), Zîusonl:llglrsìfifil
n:lg
corso della
discussione.
Di
que:
' unirentarisulla Scrittura, i p i ù conosciut i sono quelli
'
'°l?bri
della Legge.
No n
è inutile ricordareche la $:
o n e
: l'edizione dei midrashim
awenne
ben
p iù
_ l
’
ll'epoca
del
Nuovo
Testamento. il che
non
impedisîe,
’ 'denternente &
questi
commentari
giudarci
di
urnan
a
. ' a
delle
tradizioni
molto antiche
e
annex-ron
al
p r i m a
se
nlodellanostraen…Veditorgmm _ ' _
' ' ' tateuco) è diVisa in
,
lia.
La
Torah ( l ibridel nostro Perila
ebraica
della
se
' ' ridono lettura del servino
sinago:
ne()cicd-l: ÌÈÎÎAI'Î babilonese di
allora). Ogni
sez ione sr
' . ' hu' ' ' 'dr li in' ' tazione»). Tipo di mi as .
'g’h'a
…Αii‘lÀw
l'îilico
e
seguito dalla
sua anna:
»'izìione.questa a
sua
volta preceduta daormule sltereoa
‘ti te '
«tale è l’inter-prelazione del passo» \) e]: a su
'
hpe
rotazione
concerne».
Nel midrashyes
er, i corn:
?metîirtgtore si
accontenta
di identificare
gli awem_menti
ei
personaggi
menzionati
nella
Scritture
con
degli
awenr
' i t em i . .
‘ …meriti
elli-imm=
uziî>°n?d?$$idrasliomiletico (predicazio
* s' . gale). Può designare l’intmduzmne (chiamata
:rîclilemsopmemio, dal
greco pruoimioy1)
e corna néle al e:
‘ sordio (vedi questa voce); ma la peni_uz
può
snc e esigi:è
re la predicazione stessa. At 17.3 («Paolo a
nva.fî ”i’ 010
«Paolo faceva l'omeli:;|) parla {lella
&etixfl1ag’adiaAt ili13
imago
T n i c a ; i v e « . ,
:: “lîll;
desi$a?e Eproî'licazione intera (piuttosto che la
sola i nt roduzione). In Rm
non
tr_nvramo la pettina
come
predicazione.
Vedimrdillirr
e…. . 1 ‘co)
‘ woboiner
(regola
che governa i l ragionamento ogi' :
%dpesso
chiama:: in questo libro ra ’onan'iento a fori
r i ,
ci ò
che
è
vero
pe r
un
caso
èapplic
ile
a un
caso
p i u
i m
pownante.
tar-gu
' la '
fica
«traduzio«
l :
mal ) .
La
paro
sig'rn _ .
:e
C:rlpilillrrgumei'm si designano le cadmoi'itiuîjran;ilclìiie
.
runa'
‘ ' e iscritto,
sopra
.
galli? Il seîloalg'dpgllamnîirapegra)
della
Bibbia cominciate
211
…
.dopo l’esilio (ma
non
sisamolto benequando),allorché il
testo
ebraico
nonera p i ù capito.
Senza dubbio
sono
nate
dalla
necessità di
far
comprendere i testi biblici letti du
rante
lecelebrazioni
ebdomadarie nella sinagoga. Anche
Blbliogrlfil *
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 137/154
sei taraumim designano le traduzioni amnaiche,
no n
bi
sogna
'menticare
che
la traduzione
greca dei
D i x (fatta
intomo_al 200
a.C. pe r
i giudei della diaspo edi lingua
greca)
costituisce, anch essa, un fenomeno
targumico.
mhra
ammesso
oggi
che
il
tavgum
r a pp r es e nt a i l p u n t o
di partenza del
Midrash
(come ricercacinematica e
com
mentario
seguito
al
testo
biblico). Possediamo
dei
targu
mim (traduzioni nramaiche) di
quasi
tutti i libri biblici. I
pi ù
conosciuti
sono
quelli
rulla Torah
(Pentateuco) di
cui
esistonodue famiglie, Il babilonesefl'argumdi On elos)e
lapolatinese
(l‘argum Neofiti
e Yerushnlmi, que-t ultimo
viene
liriche
chiamato Targum
della Pseudo-Jonathnn).
Tipologia (aggettivo: tipologico).
Termine
con due
accezio
ni
diverse.
Può essere sinonimodi «classificazione:,o ri n
viare
ai
tipi
e
alle
{i
un:
bibliche.La
tipolo
' è
allora
0la
messo
in relazione
dei
tipi e
delle
figure,
oîîsarne
di
que
sta
messa
in relazione.
Cfr.
T.
Todorov,
Symbolisme :: in
terfirétation, p.
112:
«Solo un
rapporto particolare. quello
de ’accoppicmento.t r i due tuttistorici permette di parla
redi tipologia. neceaau'io che ci sia una gradazione tr a
i
due
fotti
in
favore
del
secondo: il
primo
annunci.
il
se
condo,
il secondo
compie
il
primo».
272
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Structure in
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présence
d’un
modèle rhemmlue en
Ro
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Son
ròle
et son importance-,
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juste?
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Paul voit
lu
] l l l hc c
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Dieu
en
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Enjeux
d’une absence
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231
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Indice
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
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39-62.
298
lumoduzlom
c italop r i
L’?;oguldl llonnnl,
Inti
.
om]
. Problcmatiche,antiche e nuove, 8 - 2. Oug
li pmcedureseglnirfl,12
3.La
giustizia divx
na. 17
Parte
prima
COMPOSIZIONEE5. 4 50
Capitolo
secondo
Lacompulz lomdl
li m
[. L’esistenza di un modello retorica, 25 - 2.
km 5.1-21 nella
dinamica
dell‘argomelzltnzio
ne, 32 - 3. Sviluppo dell’argomentazxone e
giustizia
divina, 45- Conclusione.47
Capitale
terza
_
l‘.-
eompoolzlono dl Rm
9-11
| |.
nun Im r
p ra - z i o n
].
Diversi
t ipi di composizione, 49 - Z.Rm 9
11eil resto della lettera,59- Conclusione, 64
P a m
seconda
FEDE
E LEGGE IN R O l e
Capuo'lo quarta
Rln1-4. la
a l …divin
[.
Quale
tipo di composizione?.72 - 2. Perché
Pag.
24
48
71
I”
l ira divina, 80 - 3. Rm 3.1-8 e la composizio
ne
della
lettera, 89 - Rm 1.184,25: di giu
stizia in giustizia, 93 - Conclusione, 96
lina,
201
- 2. Valore dell esegesi
paolina.203
3. Rm e i l compimento
delle Scritture, 217
4. Esegesi
paolina
e giustizia divina,
219
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 151/154
Capitolo
quinto
L attodi credere In Romenî
1. 11vocabolario della fede, 98 - 2. L atto di
credere in Rm4,
108
3.La fede in
Gesù
Cri
sto. Rm 10, 115 - Conclusione,
120
Capitolosesto
Crmo. le
Lum
1.
Gli
interrogativie le loro
implicazioni,
123
- 2. L’argomentazionedi
Pmlo, 129
3. Leg
gee salvezza, Leggee giustizia,
137
-
Conclu
sione.
143
Pane
terza
IL FUTUROD ISRAELE
Capitolo
settimo
L elezione In Rm9
1.
Composizione
e argomentazione. Km 9,6
29, 148 - 2. Dio in discussione,
154
- 3.Dall e
lezione
alla
chiamata. 164 - Conclusione, 168
Capitolo ottavo
Leselvino al len-le
1. Rm l l .
Composizione
e interpretazione.
170 -2. Israele
ei gentili.
182
- ]. Rm9-11 e
l’occasione
della
attere ai Romani, 191
Conclusione,
195
Parte quarta
L’ESEGESI E LA TEOLOGIA PAOLINE
Capitolo nono
R|levenu dell esegesi
plolina
1.Le caratteristiche
formali dell esegesi
pao
300
98
122
148
170
200
Cupitolo
decimo
Vono-lo
. gluotlz le divlne
Giustizia
divina,
con o senza la Le ?,
222
2. Giustizia divina ed elezione/in urimento,
233
- 3.
Vangelo
e giustizia di
Dio.
239
Capitolo
undicesima
Leglunùlndivine In Rm.Ll p o o h In gioco :i l
un -uvun dl doflnlzlone
1.Unascri tturadi t ipo e di ispirazione
bibli
ca,
247 - 2. I
divari
di
un a
scrittura «incultu
m m , 253
- 3.
Ragioni legate alla
diapositio
della Ienera, 256
- 4.
Una
giustizi- divina de
finita dalle
sue
modalità.259 - Conclusione.
261
Concluelone
Indie.del tonnlnl pIùtecnici
. Vocabolario attinente la retorica
greca,
266
2. Vocabolario
attinente
l esegesi giu
daica
e cristiana, 269
Blblloarlfll
222
245
262
266
273
… E … E D I O O D E I J A B I B B I A
new-dd…Bhlleodnl‘lbhnzl-dlllmn
STORIA
DELCMS'I'IANESIIO
M H J . M . m - m m o L M - L v m - M V M
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 152/154
M A M - L E M …
… ” …
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Unoumu:d……mu m u n d u - |
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Vol. N: …. n… .… (uw-1…)
Vol.
… d m d m d n h u l d fi u u w u z m
vu.V|:
un … dl … (1214-1440)
fi n … - ( M & M …
Vol vu:
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V o l . l e l … “ … ( 1 m - i m
VU.IX: L ' a u m u m n v m
… … ( M n d d u . …
: “ ” d “ - … U n “ …
ICONGETI1
FONDAIIBITALI……
,
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 153/154
|cundlCnlnnoflovlsfln Julndooé'l’lflllfl
… … …m ….
m.
…… … … … . . …
m a i … - m m m )
Finito di S t an…nelmm di Agosto 1997
dalla
GRAFICHEGA.
Vu ;
dei 'l'ìpografi
L‘esegesi della letteraai Romaniè in piena evoluzione;
èsembrato
perciò
opportuno
riprenderele
linee
guida
dei
cambiamenti registrati in questi
ultimidecenni,
proponendo
nuove
pistedi interpretazione,
più
fondate. perché
probabilmente
meno sottoposte acondizionamenti
l\H………WWW“ i…“ “
7/17/2019 Aletti J.N, La Lettera Ai Romani e La Giustizia Di DIo
http://slidepdf.com/reader/full/aletti-jn-la-lettera-ai-romani-e-la-giustizia-di-dio 154/154
confessionali.
Ciò che
disorienta
il lettore contemporaneoè il mododi
procederedi Paolo, difficile sotto ogni p u n t odi vista,
al p u n t o da far dire a molticommentatori, anche
tr a
i p i ù
seri, che la
su a
teologia nunca di
coerenza
e soprat tut to
che
egli ricorre
un
po'
troppo
ai paradossi
pe r venire
a
capo
delle
questioni
affrontate.
Questo studio
cerca
di
rendere
giustizia
alla logica
dell'apostolo, mostrando, a proposito di temi
quali
la
giustificazione per la
sola fede,
la
salvezza
di
Israele
e il
suo
rapportocon le
nazioni.come
la letteraai Romanidelinei
un cammino audace p e r i credenti di oggi. Il fi lo che guida
l’argomentazione è
quello
della
giustizia
divina, così come la
descrive Paolo,
nelle
sue
apparenti
contrnddizioni.Ma
l'attenzioneAlle tecniche eai
modelli
letterari,
esegetici
eteologici
utilizzati
dall'aposmlo, danno un rilievo
sorprendente a
questo
scritto
destinato per
i
credenti
di
tutti
i tempi.
JEAN
Nom.
ALETTI,
gesuita.
è professore di
esegesi
del Nuovo
Testamento al Pontificio IstitutoBiblicodi Roma.