dossier convegno 4 maggio - roberta angelilli convegno 4... · 2007. 5. 7. · infanzia negata....
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Infanzia negata. Futuro zero.
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INTRODUZIONE
Il giro d’affari annuo che ruota intorno all’accattonaggio imposto ai moderni schiavi è
di circa 200 milioni di euro, e coinvolge in Italia circa 50 mila bambini tra i 2 e i 12 anni.
Solo nel Lazio, sarebbero almeno 8 mila i bambini che chiedono l’elemosina per strada
con un guadagno giornaliero che a Roma si aggira tra i 70 e i 100 euro. La catena
dell’accattonaggio coinvolge prevalentemente minori rom, insieme alle loro mamme
(spesso bambine, perché diventano mamme per la prima volta tra gli 11 e i 16 anni).
Qualcuno al Parlamento europeo ha definito questa cruda realtà "un olocausto
esistenziale e sociale"
L’accattonaggio non è mai una libera scelta: mamme e bimbi sono costretti a chiedere
l’elemosina per sopravvivere, spesso obbligati a raccogliere una precisa quota giornaliera.
Il loro destino è segnato: povertà ed esclusione sociale li rendono spesso vittime della
criminalità, della tratta degli esseri umani e di ogni tipo di sfruttamento anche sessuale.
Così i bambini non vanno a scuola e le mamme non lavorano.
L’analfabetismo, come il basso grado di istruzione e di formazione, negano ogni possibilità
futura di inserimento nel mondo del lavoro.
Ecco perché l’elemosina può trasformarsi da atto di generosità e di solidarietà in una
condanna, in un circolo vizioso di schiavitù, dove il futuro non esiste o comunque vale
zero.
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I ROM IN EUROPA: IL POPOLO DEI BAMBINI
Infanzia negata. Futuro zero.
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I ROM IN EUROPA: LA MINORANZA PIU' NUMEROSA
Con l’entrata della Romania e Bulgaria, sono tra gli otto e i dieci milioni i rom presenti
sul territorio dell’Unione Europa. E’ la minoranza più numerosa d’Europa.
� Si tratta di una popolazione molto giovane: il 45-50% degli individui ha meno
di 16 anni e il 70% meno di 30, mentre solo il 2-3% supera i 60 anni. Queste
caratteristiche derivano da un’alta natalità, con un tasso di incremento demografico
del 3-5%, molto superiore a quello europeo.
� Le comunità presenti in Europa sono caratterizzate da una grande eterogeneità per
quanto riguarda il gruppo di appartenenza, il periodo e il contesto di insediamento.
La presenza più consistente viene stimata in Spagna (700.000).
I dati in materia di censimento della popolazione rom sono spesso carenti poiché
una parte degli stati membri dell’UE non fornisce statistiche ufficiali adeguate (tra
questi paesi la Spagna, la Grecia e l’Italia).
Dati dell’ Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e di xenofobia (EUMC)
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SONDAGGIO DELL’EUROBAROMETRO: “Discrimination in The European Union”- 2007
L’Unione Europea ha proclamato il 2007 “Anno europeo delle pari opportunità per tutti”.
Secondo un sondaggio di Eurobarometro, è emerso che:
� quasi 8 cittadini europei su 10 (77%) ritengono che essere di etnia Rom
rappresenti uno svantaggio nella società;
� per 9 italiani su 10 essere Rom è uno svantaggio;
� particolarmente svantaggiati sono considerati i minori Rom.
Essere Rom in Europa: percezione di uno svantaggio
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Italia
Austria
Belgio
Cipro
Rep. Ceca
Danimarca
Estonia
Grecia
Spagna
Finlandia
Ungheria
Irlanda
Lituania
Lussemburgo
Lettonia
Malta
Olanda
P olonia
P ortogallo
Svezia
Slovacchia
Slovenia
Regno Unito
Bulgaria
Romania
% Cittadini che
credono sia uno
svantaggio
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I ROM IN ITALIA: IL POPOLO DEI BAMBINI
� In mancanza di dati ufficiali precisi, le stime generalmente accettate indicano la
presenza di circa 120.000 – 150.000 Rom e Sinti in Italia. Circa il 60% dei Rom e
Sinti è di nazionalità italiana. La maggior parte del restante 40% è costituita da Rom
provenienti dai Balcani e in numero crescente dalla Romania.
� Sono 1.000 al mese in media i Rom che arrivano in Italia, dopo l'entrata della
Romania e della Bulgaria.
� Oltre il 50% sono bambini al di sotto dei 14 anni. E’ per questo che secondo
l’Opera Nomadi, i Rom sono “il popolo dei bambini”. Le prospettive di vita alla
nascita di un rom in Italia sono di 45 anni, a fronte dei 70 di un italiano.
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LA DISPERSIONE SCOLASTICA
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ISTRUZIONE: L'OLOCAUSTO SOCIALE DEI BAMBINI ROM
In EUROPA:
Secondo l’EUMC esiste un allarme istruzione e formazione che riguarda i bambini e
i giovani rom:
� Il grado di dispersione scolastica è molto alto, con effetti estremamente negativi in
termini di successive opportunità di lavoro, determinando di conseguenza elevati
tassi di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.
Per questo motivo, già nel 2005, con una Risoluzione, il Parlamento Europeo invitava
gli Stati membri ad incoraggiare l’accesso all'istruzione e a prevenire l'abbandono
della scuola da parte dei bambini rom. Inoltre, la risoluzione sollecitava interventi
sociali ed istituzionali per responsabilizzare i genitori dei bambini Rom rispetto
all’importanza/obbligo dell’istruzione.
Alcuni esempi:
- Un recente studio condotto in Catalogna (Spagna) rivela che l’80% dei rom abbandona la
scuola prima dei 14 anni di età e che l’11% dei rom risulta analfabeta e solo lo 0,02% ha
una laurea;
- In Germania vivono più di 50.000 bambini Rom con lo status di “rifugiato”, nella maggior
parte dei casi in condizioni di povertà estrema; secondo l’Unicef, in Germania solo metà dei
bambini rom è andata a scuola; di quelli che vi sono andati, l’80 % frequentava scuole
speciali;
- In Irlanda il 63% dei ragazzi nomadi ha completato il proprio percorso di studi prima dei 15
anni, rispetto al 15% della media nazionale;
- In Ungheria una grande percentuale di ragazzi rom sono stati etichettati come
“mentalmente disabili” e il 30% dei ragazzi rom tra i 6 e 14 anni frequenta delle scuole
speciali senza una valida giustificazione. Inoltre la percentuale dei ragazzi ungheresi che
procede con degli studi superiori supera l’80%, cifra che scende al 16% per i ragazzi rom;
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- In Repubblica Ceca si stima che circa il 75% dei bambini Rom non sono ammessi nelle
scuole pubbliche e vengono dirottati in classi speciali di più basso livello educativo
riservate ai bambini con difficoltà di apprendimento, con ovvie gravi conseguenze sulla loro
formazione superiore;
- Secondo l’Unicef, in paesi come Bulgaria e Romania tra il 20 e il 40% dei bambini Rom non
sono nemmeno iscritti a scuola.
In ITALIA:
Secondo l’Opera Nomadi, sono circa 13.000 gli alunni Rom/Sinti iscritti nelle scuole
d’Italia, su una popolazione stimata di circa 150.000 persone, per circa la metà composta
da bambini in età scolare. Quindi circa il 70% dei bambini Rom non va a scuola o la
frequenta non assiduamente.
� Questi numeri spiegano chiaramente l’altissima dispersione scolastica di queste
popolazioni, anche in Italia.
Confrontando le varie esperienze vissute dagli operatori che lavorano nei progetti di
scolarizzazione dei bambini rom presenti in Italia si sono individuate alcune problematiche
ricorrenti, legate all’apprendimento scolastico:
� Difficoltà di memorizzazione;
� Difficoltà di mantenimento dell’attenzione e della concentrazione;
� Difficoltà della lettura, scrittura e comprensione di un testo;
� Difficoltà nel tradurre in forma scritta pensieri, conoscenze e contenuti appresi e
precedentemente espressi oralmente;
� Difficoltà di astrazione: scarsa capacità di applicare regole logiche che prevedono il
passaggio dal particolare la generale dal concreto all’astratto;
� Scarsa conoscenza lessicale e difficoltà di comprensione delle regole grammaticali;
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Le problematiche elencate sono determinate dalla frequenza scolastica scarsa o
comunque irregolare dei bambini rom.
Bambini e adolescenti Rom iscritti alle scuole
dell'obbligo - Roma
11611391
1749 1791 1833 1818 18362029
1999
/200
0
2000
/200
1
2001
/200
2
2002
/200
3
2003
/200
4
2004
/200
5
2005
/200
6
2006
/200
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Bambini e Adolescenti Rom iscritti alla Scuola
dell'Infanzia e Scuola Materna Statale - Roma
230
292337 359
334 319 313
399
1999
/200
0
2000
/200
1
2001
/200
2
2002
/200
3
2003
/200
4
2004
/200
5
2005
/200
6
2006
/200
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Questi dati vanno analizzati tenendo conto dell’alto tasso di dispersione scolastica presente tra i ragazzi rom:
Frequenza dei Bambini Rom: Settembre 2005 -
Roma
56%24%
20%
Frequenza regolare e media Frequenza scarsa Nessuna frequenza
Frequenza dei Bambini Rom: Giugno 2006 - Roma
50%
13%
37%
Frequenza regolare e media Frequenza scarsa Nessuna Frequenza
Nell’anno scolastico in esame oltre alle alte percentuali di scarsa e nessuna frequenza, è
interessante notare come la partecipazione all’attività scolastica diminuisca nel corso
dell’anno:
� a settembre 2005 le frequenze erano del 56% e sono passate al 50% nel giugno
2006;
� nello stesso periodo è quasi raddoppiata la percentuale di chi non frequentava
affatto, passando dal 20% del settembre 2005 al 37% del giugno 2006;
� nel giugno 2006, la percentuale dei bambini che frequentavano poco o non
frequentavano affatto la scuola, arriva a circa il 50%.
In realtà la percentuale dei bambini che non va a scuola è ben superiore, poiché ci
sono a Roma almeno altri 2000 bambini che non si iscrivono affatto.
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EMERGENZA SALUTE
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SALUTE DEI BAMBINI ROM
Per i bambini rom il diritto alla salute è quasi inesistente.
Le condizioni sanitarie di questi minori sono spesso compromesse da:
� patologie neonatali;
� mancanza di cure mediche in caso di patologie;
� mancanza di vaccinazione;
� deficienze nutrizionali;
� tossicodipendenze;
� rilevante percentuale di incidenti domestici e di lesioni involontarie
� gli indici di natalità, morbilità, mortalità, rilevati nei diversi gruppi Rom sono
in molti casi paragonabili a quelli dei paesi in via di sviluppo.
Nella maggior parte dei casi i bambini rom entrano in contatto con una struttura sanitaria
per la prima volta quando ricorrono alle cure del pronto soccorso ospedaliero. Il ricorso a
tale struttura avviene dunque soltanto nel momento della necessità acuta.
Le affezioni anche gravi rimangono ignorate per lungo tempo. I dati di dimissioni
ospedaliere relative ai ricoveri evidenziano frequenti ospedalizzazioni in età pediatrica,
soprattutto nel corso del primo anno di vita, con una predominanza di ricoveri per malattie
infettive, respiratorie e per patologie neonatali.
Soprattutto i bambini che vivono nei campi nomadi abusivi (dove spesso manca l’acqua
potabile, l’elettricità e non c’è un adeguato smaltimento dei rifiuti) registrano un aumento
delle patologie legate alla precaria condizione igienico-sanitaria (asma, diarrea, bronchiti,
ecc.).
Per questi motivi, con una decisione dell’aprile 2006, il Comitato Europeo per i Diritti
Sociali ha censurato l’Italia1.
1 Il Comitato europeo per i diritti sociali (ECSR) verifica che gli stati membri del Consiglio d’Europa onorino gli impegni
assunti firmando la Carta Sociale Europea.
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Caso studio:
In uno studio di epidemiologia condotto in Italia avente come oggetto la relazione tra lo stato di
salute dei bambini d'età compresa tra zero e cinque anni e le condizioni di vita in cinque campi
abitati da rom, sono emersi dati allarmanti:
� La prevalenza di alcune patologie come bronchiti, asma e diarrea tra i piccoli rom è
sensibilmente più alta della media italiana. Nel periodo di osservazione, la percentuale
di bambini che ha avuto la diarrea è stata del 32%, mentre i bambini che hanno avuto la
tosse sono stati il 55%.
� La proporzione di bambini con asma varia, inoltre, secondo le condizioni dell'abitazione, e
aumenta gradatamente con il peggioramento di queste. I campi più affollati e con le
maggiori carenze igieniche, hanno la percentuale più alta di bambini con asma.
� Il 10% di questi bambini è nato sottopeso.
La vaccinazione della popolazione nomade rappresenta una priorità di sanità
pubblica perché, data l’elevata mobilità e lo scarso utilizzo dei servizi sanitari, questo
gruppo di popolazione presenta un elevato rischio di trasmissione delle malattie infettive.
Solo per fare un esempio:
� Nel 2006, in Italia si sono verificati numerosi focolai epidemici di morbillo che hanno
interessato principalmente la popolazione nomade Rom/Sinti, in Sardegna, a
Bolzano e nel Lazio ( in particolare la città di Roma e di Latina).
� La causa principale della diffusione dei focolai nei campi nomadi è la bassa
copertura vaccinale e quindi l’accumulo di soggetti suscettibili.
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DROGHE
L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze rileva come il
consumo di sostanze stupefacenti (eroina, ecstasy, ecc.) sia esteso fino ai minori di 11
anni, ma ad esse vanno aggiunte sostanze come gli inalanti: benzine, colle, vernici, gas
delle bombolette spray.
� La benzina ha un costo irrisorio, è una sostanza lecita perché non rientra tra le
sostanze stupefacenti, ma è una vera droga, la droga dei poveri e degli
emarginati.
� A Roma, già da qualche anno, l'uso della benzina si sta diffondendo tra i minori
delle diverse comunità rom.
MINORI ROM E IL PROBLEMA DELLA REGISTRAZIONE ALLA NASCITA: IL POPOLO INVISIBILE
� Secondo l'Unicef oltre 50 milioni di bambini, il 41 per cento di tutti i neonati del
mondo, sono privi di registrazione alla nascita. Nei paesi più industrializzati circa il
2% dei bambini non possiede un certificato di nascita, in alcuni paesi in via di
sviluppo la cifra sale oltre il 71%.
� In Europa questo fenomeno è molto diffuso anche tra i minori rom
Non essere registrati significa non avere diritto a un’identità, a un nome, a una
nazionalità, ad una educazione, alle cure sanitarie, In altre parole, non esistere.
“L’invisibilità dei bambini” aggrava la situazione rendendo difficile il controllo, la
prevenzione e l'intervento in caso di violazione dei loro diritti. Secondo Marta Santos Pais,
direttore del centro di ricerca "Innocenti" dell'UNICEF: “Un bambino non registrato alla
nascita semplicemente non esiste, é una non-persona e un non-membro della società.
Questo individuo non potrà mai votare, ereditare, sposarsi, o anche solo prendere la
patente.
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Inoltre nella maggior parte dei casi, un bambino non registrato alla nascita, essendo
privo di uno status legale, è oggetto di:
- tratta e sfruttamento sessuale;
- riduzione in schiavitù;
- lavoro minorile.
PROSTITUZIONE MINORILE
La prostituzione minorile maschile è un fenomeno diffuso, ma spesso ignorato. Si riscontra
soprattutto nelle aree urbane di città grandi e medie. La fascia di età più interessata è
quella dai 13 ai 17 anni, e si tratta in particolare di ragazzi rumeni, spesso di origine
rom, e in misura minore provenienti dal Maghreb, dai Balcani e dall’Albania
CAMPI NOMADI A ROMA
Nel novembre del 1995 è stato svolto il primo censimento generale: furono rilevate 5467
presenze (oltre il 50% di minorenni); i campi erano 50 spontanei ed uno attrezzato (aperto
nel 1994).
Oggi, secondo il rapporto stilato dalla “Conferenza Regionale sulla sicurezza”:
� la comunità nomade è presente in modo disordinato ma capillare in molte aree
della città, spesso all'interno di insediamenti abusivi in alcuni dei quali vivono
centinaia di persone in condizioni di assoluto degrado igienico-sanitario;
� sono 25 gli accampamenti seguiti dal Comune di Roma, per una popolazione
di circa 6Milapersone. A queste vanno aggiunti oltre 10Mila nomadi che si sono
stabiliti abusivamente in campi nel territorio della capitale;
� il 70% della popolazione nomade risulta essere sotto i 21 anni e il 37% è nella
classe di età compresa fra zero e 14 anni.
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LE DONNE ROM
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DONNE ROM
Povertà, sfruttamento, prostituzione, violenza: la condizione delle donne Rom è
particolarmente a rischio.
L’Unione Europea ha spesso denunciato la condizione a cui sono costrette le donne
rom, che spesso sono condannate ad una vita senza futuro. Infatti, per effetto di
presunte tradizioni, molte donne e ragazze rom, non godono del pieno rispetto della libertà
di scelta relativamente alla maggior parte delle decisioni fondamentali della loro vita e,
pertanto, sono ostacolate nell’esercizio dei loro diritti umani fondamentali:
� Nell’organizzazione sociale rom, la donna dipende completamente dal marito. Il
matrimonio, concordato e contratto dalle ragazze/bambine si traduce in una sorta di
vendita della ragazza alla famiglia del marito. Tali matrimoni combinati tra minori
espongono la ragazza ad abusi sessuali e allo sfruttamento. Così donne e
bambine diventano l’anello debole della catena, spesso destinate alla tratta di
persone indirizzata alla mendicità o, peggio ancora, allo sfruttamento
sessuale;
� Questi matrimoni prevedono uno scambio di denaro o oro in forma di dote. Le
giovani donne devono quindi “ripagare” quanto per loro è stato versato dalla
famiglia del marito, anche rispetto al numero minimo di figli concordati (una delle
condizioni di tali matrimoni);
� Inoltre, vi è un’ampia documentazione in cui si attesta la specifica esclusione della
donne rom dalle cure sanitarie e il fatto che spesso esse vi abbiano accesso solo
in casi di estrema urgenza o in caso di parto;
� La speranza di vita delle donne rom risulta essere di 10 anni minore rispetto
alla media delle altre donne.
Secondo un recente rapporto condotto dell’European Roma Rights Centre:
� Nelle comunità Rom è particolarmente diffusa la pratica dei Matrimoni Forzati,
a partire dai 9 anni d’età;
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� le ragazze rom si sposano molto giovani, nella maggior parte dei casi il partner è un
adulto. Spesso, questa pratica richiede un test della verginità. Con effetti e modalità
che incidono negativamente sulla condizione fisica e psichica della ragazza.
Le donne “bambine” che contraggono matrimoni forzati:
- hanno spesso gravidanze precoci, con effetti dannosi sulla salute;
- hanno un elevato tasso di analfabetismo;
- tendono ad essere disoccupate a vita.
Tutti gli studi dimostrano la correlazione tra la pratica dei matrimoni forzati o
concordati ed alcune forme di violenza ed esclusione sociale, come:
� Violenza Domestica
� Rischio di tratta: in uno studio dell’OSCE su 660 famiglie prese in esame, il 5%
dichiarava di aver avuto esperienza di giovani donne spesso ripudiate e poi
trafficate a scopo di prostituzione.
� Negazione del diritto all’istruzione con conseguenze negative sulla possibilità
di impiego.
Per questo motivo, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla situazione
delle donne Rom nell'Unione europea. In essa, si invitano gli Stati a promuovere e ad
adottate politiche volte a:
- impedire la pratica dei matrimoni in giovane età;
- prevenire e sanzionare casi di violenza domestica;
- bloccare il traffico di donne Rom;
- garantire l’accesso di tutte le donne Rom alle cure sanitarie di base, di urgenza e
preventive;
- prevenire e vietare la sterilizzazione forzata;
- incoraggiare la formazione per favorire l’occupazione.
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MATERIALE DI RIFERIMENTO
SCENARIO EUROPEO:
- Relazione "La situazione dei Rom in una Unione europea allargata", Direzione
generale CE per l'occupazione e gli affari sociali, Unita D3, 2004. - Uguaglianza e non discriminazione: Rapporto annuale 2005, Commissione europea
- Direzione generale dell’Occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità. - Annual Report 2006: Situation regarding Racism and Xenophobia in the Member
States of the EU, European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia. - Breaking the Cycle of Exclusion: Roma Children in South East Europe, Unicef –
2007.
SCENARIO ITALIANO
- Sinti, Rom e Camminanti: così vicini cosi lontani: Scheda di approfondimento
dell’Eurispes, 2006. - Convegno: Sinti e Rom tra integrazione e marginalità sociale, Opera Nomadi,
febbraio 2007. - Europeam Commission against Racism and Intolerance, Terzo Rapporto sull’Italia.
2005. DATI SUI ROM NELLA CITTA’ DI ROMA:
- Dati di Roma diffusi durante la “Conferenza Regionale sulla sicurezza”, dal Prefetto Serra, aprile 2007. - Frequenze scolastiche – Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, settembre 2006.
ISTRUZIONE e SALUTE DEI BAMBINI ROM: - Roma grossly disadvantaged in education, "Roma and Travellers in Public
Education", European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, Maggio 2006.
- Stato di Salute e condizioni di vita per bambini da 0 a 5 anni d’età: Studio effettuato da Lorenzo Monasta e pubblicato da OsservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti e dal CIET (International Tropical Disease Research Centre), dicembre 2005.
- Dati diffusi dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – Reparto Epidemiologia malattie infettive, 2006.
DONNE ROM: - "Rompere le barriere — Le donne Rom e l’accesso all’assistenza sanitaria",
European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, 2003.
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- “Forced Arranged Marriage of Minors Among Traditional Romani Communities in Europe”, European Roma Rights Centre, Novembre 2006.
- “AMBULANCE NOT ON THE WAY: The Disgrace of Health Care for Roma in Europe”, European Roma Rights Centre, Ottobre 2006.
- “Body and Soul: Forced sterilization and other assaults on Roma reproductive freedom”, Center for Reproductive Rights, New York, 2005.
SONDAGGIO EUROBAROMETRO: - “Discrimination in The European Union”, Public Opinion Analysis – Eurobarometro,
2007.