domenica delle palme e della passione del signore … liturgiche/documenti e calendario... ·...
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PARROCCHIA IMMACOLATA CONCEZIONE
CHIESA MADRE Arcipretura di San Cataldo
DOMENICA DELLE PALME
E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE
COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DEL SIGNORE A GERUSALEMME
E SANTA MESSA
C H I E S A M A D R E, 9 APRILE 2017
XXXII Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano sul tema: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49)
2
PREPARIAMOCI ALLA CELEBRAZIONE
“«Benedetto colui che viene nel nome del Signore»
(cfr Lc 19,38), gridava festante la folla di Gerusalemme
accogliendo Gesù. Abbiamo fatto nostro quell’entusiasmo:
agitando le palme e i rami di ulivo abbiamo espresso la lode
e la gioia, il desiderio di ricevere Gesù che viene a noi. Sì,
come è entrato a Gerusalemme, Egli desidera entrare nelle
nostre città e nelle nostre vite. Come fece nel Vangelo,
cavalcando un asino, viene a noi umilmente, ma viene «nel
nome del Signore»: con la potenza del suo amore divino
perdona i nostri peccati e ci riconcilia col Padre e con noi
stessi. Gesù è contento della manifestazione popolare di
affetto della gente, e quando i farisei lo invitano a far tacere i
bambini e gli altri che lo acclamano risponde: «Se questi
taceranno, grideranno le pietre» (Lc 19,40). Niente poté
fermare l’entusiasmo per l’ingresso di Gesù; niente ci
impedisca di trovare in Lui la fonte della nostra gioia, la
gioia vera, che rimane e dà la pace; perché solo Gesù ci
salva dai lacci del peccato, della morte, della paura e della
tristezza”.
Papa Francesco,
Omelia nella Domenica delle Palme
20 marzo 2016
3
1
COMMEMORAZIONE
DELL’INGRESSO DEL SIGNORE
IN GERUSALEMME Quando i fedeli si sono radunati e mentre l’Arciprete fa il suo ingresso in piazza san Giuseppe, si canta:
4
Il Celebrante:
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
R. Amen. Il Celebrante:
La grazia, la misericordia e la pace
di Dio nostro Padre
e di Gesù Cristo nostro Salvatore
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito. Il Celebrante:
Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del
Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e
con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima. Gesù
entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero
della sua morte e risurrezione. Accompagniamo con fede e
devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città
santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per
essere partecipi della sua risurrezione.
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici questi rami di ulivo,
e concedi a noi tuoi fedeli,
che accompagniamo esultanti
il Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R. Amen.
Il celebrante asperge i rami con l’acqua benedetta.
5
Il coro e l’assemblea: (Gen Verde)
Lode a te, o Cristo, Re d’eterna gloria!
Lode a te, o Cristo, Re d’eterna gloria!
Mt 21, 1-11
Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Il Diacono:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Dal Vangelo secondo Matteo 21, 1-11
R. Gloria a te, o Signore.
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso
Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli,
dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito
troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e
conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete:
“Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”».
Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto
per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te
viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio
di una bestia da soma”». I discepoli andarono e fecero quello
che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro,
misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla,
numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri
tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La
folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava:
«Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel
nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli
entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e
diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il
profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
Parola del Signore. R. Lode a te, o Cristo. Il Diacono:
Imitiamo, fratelli carissimi, le folle di Gerusalemme,
che acclamavano Gesù, Re e Signore,
e avviamoci in pace.
6
♫ PUERI HEBRAEORUM (Antifona)
Pueri Hebraeorum, portantes ramos olivarum, obviaverunt Domino, clamantes et dicentes: Hosanna in excelsis.
♫ OSANNA (M. Frisina)
Osanna, osanna nell’alto dei cieli, osanna, osanna al Re che viene, sia lode onore e gloria a Cristo Salvator.
1. Rallegrati esulta figlia di Sion, ecco a te viene il tuo Re. R.
2. Ti lodano gli angeli nell'alto dei cieli la terra tutta canta a Te. R.
3. Tu avanzi glorioso incontro alla morte, o Salvatore, sia gloria a Te. R.
2
PROCESSIONE IN ONORE DI CRISTO RE La Croce con i Ministranti aprono la processione; seguono la Confraternita
di San Cataldo, la Confraternita del Santissimo Sacramento, le Religiose, i
Giovani del cammino di fede verso la Cresima con le palme, l’Arciprete
con i Ministri e tutto il popolo di Dio.
Gesù entra a Gerusalemme, Raffaello Botticini,
1508, Museo Empoli
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2
SANTA MESSA
Colletta
Il Celebrante:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa' che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Is 50, 4-7
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di
non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore).
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io
sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa
attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il
Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto
resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio
dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi
strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e
agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto
svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come
pietra, sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
8
Salmo 21
La fedeltà di Dio e l’infedeltà di Israele.
9
Fil 2, 6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non
ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo, diventando simile agli
uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se
stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di
croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di
sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio
si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua
proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.
R. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al Vangelo
♫ LODE A TE, O CRISTO (M. Frisina)
LODE A TE O CRISTO RE D'ETERNA GLORIA,
LODE E GLORIA A TE.
1. Lode a Te o nostro Salvatore,
lode a Te, Parola di salvezza.
Tu sei luce sul nostro cammino,
Tu sei la via, Tu sei la speranza. R.
Mt 27,11-54
La passione del Signore.
Il Diacono:
Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo
Sei tu il re dei Giudei? In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il
governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli
anziani lo accusavano, non rispose nulla.
10
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze
portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola,
tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il
governatore era solito rimettere in libertà per la folla un
carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato
famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era
radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per
voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti
che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire:
«Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno,
sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti
e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far
morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi
due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli
risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò
di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!».
Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano
più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto
aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla,
dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci
voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi
e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e,
dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse
crocifisso.
Salve, re dei Giudei! Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e
gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli
fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una
corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna
nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo
deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli
tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo
averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue
vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
11
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato
Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo
detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da
bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne
volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti,
tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di
sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna:
«Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero
crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce! Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e
dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo
ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi
dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e
gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e
non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla
croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora,
se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!».
Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso
modo.
Elì, Elì, lemà sabactàni? A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del
pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì,
lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti
dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a
prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna
e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se
viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed
emise lo spirito.
(Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa).
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo,
la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai
sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e
apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano
12
la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che
succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:
«Davvero costui era Figlio di Dio!».
Parola del Signore.
R. Lode a te, o Cristo.
Omelia. Silenzio per la riflessione personale.
Rinnovazione delle promesse battesimali
Fratelli e sorelle,
rinnoviamo le promesse del nostro battesimo.
Credete in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?
R. Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
R. Credo.
Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la
risurrezione della carne e la vita eterna?
R. Credo.
Preghiera universale
o dei fedeli
Il Celebrante:
Fratelli e sorelle,
Gesù ha consegnato la sua vita per la salvezza di tutti.
Con questa fede innalziamo al Padre la nostra preghiera,
per la Chiesa e l’umanità intera, dicendo:
- ascoltaci o Signore.
13
1. Perché le celebrazioni annuali della santa Pasqua, siano
per l’umanità inquieta, che soffre, lotta e spera insieme a
tutta la Chiesa nostra madre, sorgente di salvezza, di
riconciliazione e di pace. Preghiamo.
2. Perché ciascuno di noi sappia riconoscere e accogliere il
Signore Gesù nei poveri e in ogni persona che soffre o è
scartata dalla società. Preghiamo.
3. Perché nelle nostre famiglie sia adorato e glorificato il
nome di Gesù, per alimentare l’amore che supera tutte le
difficoltà e tutte le divisioni. Preghiamo.
4. Per tutti i giovani del mondo, che celebrano oggi a
livello diocesano la XXXII Giornata mondiale della
Gioventù. Aprano il loro cuore a Cristo, mettendo le loro
potenzialità ed entusiasmo al servizio del Vangelo per
promuovere tutto ciò che è bello, vero e buono.
Preghiamo. Il Celebrante:
Accogli o Padre
le preghiere e le suppliche della tua Chiesa,
per la salvezza nostra e del mondo intero.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
LITURGIA EUCARISTICA Canto di offertorio
♫ CON QUESTO PANE, CON QUESTO VINO (S. Mobilio – RnS)
1. In questo pane noi riceviamo il vero corpo del Salvatore che si fa cibo per tutti noi.
Con questo pane, con questo vino Gesù Signore dimora in mezzo a noi. È la salvezza offerta ad ogni uomo.
14
2. In questo vino noi riceviamo il vero sangue dell'alleanza che è bevanda per tutti noi. R.
3. Su questa mensa noi celebriamo il sacrificio del Redentore che ci consacra nel suo amore. R.
Il Celebrante:
Pregate, fratelli e sorelle,
perché il sacrificio della Chiesa,
in questa sosta che la rinfranca
nel suo cammino verso la patria,
sia gradito a Dio Padre onnipotente.
R. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio
a lode e gloria del suo nome,
per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
Sulle offerte
Il Celebrante:
Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l’ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
PREGHIERA EUCARISTICA Prefazio
La passione redentrice del Signore
Il Celebrante:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
R. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore nostro Dio.
R. E cosa buona e giusta.
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È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode:
♫ SANTO (S. Rossi – RnS)
Santo, Santo. I cieli e la terra, sono pieni della tua gloria
Osanna, osanna, osanna, osanna nelle altezze
Benedetto colui che viene, nel nome del Signore, Osanna, osanna, osanna, osanna nelle altezze. Osanna, osanna, osanna, osanna, osanna, osanna.
Preghiera eucaristica II
Padre veramente santo,
fonte di ogni santità,
santifica questi doni con l'effusione del tuo Spirito
perché diventino per noi
il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore.
Egli, offrendosi liberamente alla sua passione,
prese il pane e rese grazie,
lo spezzo, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
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Prendete, e mangiatene tutti:
questo è il mio corpo
offerto in sacrificio per voi.
Dopo la cena, allo stesso modo,
prese il calice e rese grazie,
lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Fate questo in memoria di me. Il Celebrante:
Mistero della fede.
Il coro e l’assemblea:
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Il Celebrante:
Celebrando il memoriale
della morte e risurrezione del tuo Figlio,
ti offriamo, Padre, il pane della vita
e il calice della salvezza,
e ti rendiamo grazie per averci ammessi alla tua presenza
a compiere il servizio sacerdotale.
Ti preghiamo umilmente:
per la comunione al corpo e al sangue di Cristo
lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.
Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra:
† e qui convocata
nel giorno in cui il Cristo
ha vinto la morte
e ci ha resi partecipi della sua vita immortale:
rendila perfetta nell'amore
in unione con il nostro Papa Francesco,
il nostro Vescovo Mario,
e tutto l'ordine sacerdotale.
Ricordati dei nostri fratelli, che si sono addormentati
nella speranza della risurrezione
e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza:
ammettili a godere la luce del tuo volto.
Di noi tutti abbi misericordia:
donaci di aver parte alla vita eterna,
insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio,
con san Giuseppe suo sposo,
con gli apostoli e tutti i santi,
che in ogni tempo ti furono graditi:
e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua gloria.
Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te, Dio, Padre onnipotente,
nell'unita dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.
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Il coro e l’assemblea:
RITI DI COMUNIONE
Il Celebrante:
Guidati dallo Spirito di Gesù
e illuminati dalla sapienza del Vangelo,
osiamo dire:
Il Celebrante e l’assemblea:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Il Celebrante:
Liberaci, o Signore, da tutti i mali,
concedi la pace ai nostri giorni;
e con l'aiuto della tua misericordia,
vivremo sempre liberi dal peccato
e sicuri da ogni turbamento,
nell'attesa che si compia la beata speranza,
e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo.
L’assemblea:
Tuo é il regno, tua la potenza
e la gloria nei secoli.
Il Celebrante:
Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli:
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace",
non guardare ai nostri peccati,
ma alla fede della tua Chiesa,
e donale unita e pace secondo la tua volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.
19
Il Celebrante:
La pace del Signore sia sempre con voi.
R. E con il tuo spirito.
Il Diacono:
In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce,
scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
I presenti si scambiano un segno di pace. Il Celebrante spezza l’Ostia consacrata.
♫ AGNELLO DI DIO (F. Buttazzo)
Agnello, Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi, abbi pietà di noi.
Agnello, Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi, abbi pietà di noi.
Agnello, Agnello di Dio, che togli i peccati, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace, dona a noi la pace. Il Celebrante:
Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l'Agnello di Dio,
che toglie i peccati del mondo. Il Celebrante e l’assemblea:
O Signore, non sono degno
di partecipare alla tua mensa:
ma di' soltanto una parola
e io sarò salvato.
♫ VERO CIBO (RnS)
1. Vero cibo è il tuo corpo e bevanda il sangue tuo, se mangiamo questo pane sempre in noi dimorerai. Tu sei il pane degli angeli cibo d’immortalità. Tu sei il pane dell’amore sacramento di pietà.
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Pane sei disceso a noi dal cielo, pane che ha in se ogni dolcezza. Pane della vita vieni ancora in noi, e saremo uniti per l’eternità. Dacci sempre questo pane. Dacci sempre questo pane.
2. Pane che dai vita al mondo dona forza e santità, ci sostieni nel cammino ti adoriamo in verità. O Signore non siam degni di venire alla tua mensa, di soltanto una parola la salvezza ci darai. R.
3. Dacci sempre questo. Tu sei il pane degli angeli cibo d’immortalità. Tu sei il pane dell’amore sacramento di bontà. R.
♫ NOSTRA GLORIA (M. Frisina)
Nostra gloria è la Croce di Cristo, in lei la vittoria; il Signore è la nostra salvezza, la vita, la risurrezione.
1. Non c'è amore più grande di chi dona la sua vita. O Croce tu doni la vita e splendi di gloria immortale. R.
2. Albero della vita che ti innalzi come vessillo, tu guidaci verso la meta, o segno potente di grazia. R.
3. Ti insegni ogni sapienza e confondi ogni stoltezza; in te contempliamo l'amore, da te riceviamo la vita. R.
Silenzio per la riflessione personale.
21
Dopo la comunione
Il Celebrante:
Preghiamo.
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
e con la morte del tuo Figlio
ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
fa’ che per la sua risurrezione
possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
RITI DI CONCLUSIONE
Il Celebrante:
Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito. Il Diacono:
Inchinatevi per la benedizione. Il Celebrante:
Il Padre di misericordia,
che nella passione del suo Figlio
ci ha dato la misura del suo amore,
conceda a voi,
nel servizio di Dio e degli uomini,
il dono della sua benedizione.
R. Amen.
Cristo Signore, che nella sua passione
ci ha salvato dalla morte eterna,
vi conceda la vita senza fine.
R. Amen.
Voi, che seguite Cristo
umiliato e sofferente,
possiate aver parte alla sua risurrezione.
R. Amen.
22
Il Celebrante:
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen. Il Diacono:
Glorificate il Signore con la vostra vita.
Andate in pace.
R. Rendiamo grazie a Dio.
♫ TI SEGUIRÒ (M. Frisina)
1. Ti seguirò, ti seguirò, o Signore, e nella tua strada camminerò.
2. Ti seguirò nella via dell'amore e donerò al mondo la vita.
3. Ti seguirò nella via del dolore e la tua croce ci salverà.
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DAL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XXXII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
9 aprile 2017
«Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente»
(Lc 1,49)
“Fedeltà creativa per costruire tempi nuovi.
È vero che avete pochi anni alle spalle e perciò può risultarvi
difficile dare il dovuto valore alla tradizione. Tenete ben presente
che questo non vuol dire essere tradizionalisti. No! Quando Maria
nel Vangelo dice «grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente»,
intende che quelle “grandi cose” non sono finite, bensì
continuano a realizzarsi nel presente. Non si tratta di un passato
remoto. Saper fare memoria del passato non significa essere
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nostalgici o rimanere attaccati a un determinato periodo della
storia, ma saper riconoscere le proprie origini, per ritornare
sempre all’essenziale e lanciarsi con fedeltà creativa nella
costruzione di tempi nuovi. Sarebbe un guaio e non gioverebbe a
nessuno coltivare una memoria paralizzante, che fa fare sempre le
stesse cose nello stesso modo. È un dono del cielo poter vedere
che in molti, con i vostri interrogativi, sogni e domande, vi
opponete a quelli che dicono che le cose non possono essere
diverse. Una società che valorizza solo il presente tende anche a
svalutare tutto ciò che si eredita dal passato, come per esempio le
istituzioni del matrimonio, della vita consacrata, della missione
sacerdotale. Queste finiscono per essere viste come prive di
significato, come forme superate. Si pensa di vivere meglio in
situazioni cosiddette “aperte”, comportandosi nella vita come in
un reality show, senza scopo e senza fine. Non vi lasciate
ingannare! Dio è venuto ad allargare gli orizzonti della nostra
vita, in tutte le direzioni. Egli ci aiuta a dare il dovuto valore al
passato, per progettare meglio un futuro di felicità: ma questo è
possibile soltanto se si vivono autentiche esperienze d’amore, che
si concretizzano nello scoprire la chiamata del Signore e
nell’aderire ad essa. Ed è questa l’unica cosa che ci rende
davvero felici. Cari giovani, affido il nostro cammino verso
Panama, come pure l’itinerario di preparazione del prossimo
Sinodo dei Vescovi, alla materna intercessione della Beata
Vergine Maria. Vi invito a ricordare due ricorrenze importanti
del 2017: i trecento anni del ritrovamento dell’immagine della
Madonna Aparecida, in Brasile; e il centenario delle apparizioni
di Fatima, in Portogallo, dove, con l’aiuto di Dio, mi recherò
pellegrino nel prossimo mese di maggio. San Martino di Porres,
uno dei santi patroni dell’America Latina e della GMG 2019, nel
suo umile servizio quotidiano aveva l’abitudine di offrire i fiori
migliori a Maria, come segno del suo amore filiale. Coltivate
anche voi, come lui, una relazione di familiarità e amicizia con la
Madonna, affidandole le vostre gioie, inquietudini e
preoccupazioni. Vi assicuro che non ve ne pentirete! La giovane
di Nazareth, che in tutto il mondo ha assunto mille volti e nomi
per rendersi vicina ai suoi figli, interceda per ognuno di noi e ci
aiuti a cantare le grandi opere che il Signore compie in noi e
attraverso di noi”.
(Ultima parte del Messaggio del Santo Padre)
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CELEBRAZIONI LITURGICHE IN CHIESA MADRE
Finito di stampare il 3 aprile 2017