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Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 EUROPA MEDICOPHYSICA 1
Il ruolo della terapia con microcorrente a 10 microAnel dolore cronico
C. FIORENTINO, F.M. DE MARCO, V. MANDIC, F. DE SANTIS
Introduzione
La terapia del dolore mediante l’uso di microcorrenti non è certouna novità in medicina, infatti è già stata utilizzata 150 anni fa per laguarigione delle fratture non consolidate per poi essere abbandona-ta nei primi anni del secolo scorso e infine reintrodotta e studiatanuovamente soprattutto in America.
Il dolore cronico rappresenta un grave problema sociale che col-pisce il 10% della popolazione mondiale il che equivale nella popo-lazione attiva alla perdita di 700 milioni di giornate lavorative. Neisoli Stati Uniti si spende una cifra annua di circa 70 miliardi di dolla-ri per la cura del dolore1.
Secondo la letteratura americana, la terapia del dolore mediantel’impiego di microcorrenti rappresenta un significativo passo avantinel rapido controllo del dolore e nell’accelerazione della guarigione8.L’amperaggio delle microcorrenti è mille volte minore di quello dellaclassica TENS ed è sotto la soglia di sensibilità; l’impulso di un appa-recchio che produce microcorrenti è intorno a 0,5 secondi, ovvero2500 volte più lungo di un impulso prodotto da un classico apparec-chio per la TENS. Le microcorrenti funzionano per la loro capacitàdi stimolare il metabolismo cellulare e la crescita della cellula. Unostudio americano ha dimostrato che la produzione mitocondriale diATP può aumentare del 500%. Lo stesso studio ha dimostrato che lamicrocorrente aiuta il trasporto degli amino acidi e la sintesi delleproteine10.
L’efficacia della micorocorrente è maggiore nel controllo deldolore, nella riduzione della infiammazione e dell’ edema8,9,12.
La terapia con le microcorrenti fornisce comunque risultati con-troversi. La sua efficacia si basa sull’ipotesi che il microamperaggioessendo più vicino all’amperaggio della cellula riesce ad aumentarele capacità autocurative della cellula stessa (49). Gli studi in vitromostrano infatti che la riparazione tessutale è più veloce nei prepa-rati trattati con le microcorrenti.
I cambiamenti di potenziale bioelettrico nelle cellule muscolaritrasformano la permeabilità della membrana e rendono il trasportocellulare più efficace. Aumentando la permeabilità della membranacellulare per gli ioni di sodio, di conseguenza aumenta quella degliioni di potassio: il processo necessità quindi di energia. Quando siapplica uno stimolo locale in vicinanza della membrana cellularesubentrano dei cambiamenti nella conduzione ionica della membra-na che tende a riequilibrare il potenziale riportandolo a potenzialedi riposo. Esistono tre variabili indispensabili per la guarigione tessu-tale: l’ATP, la sintesi proteica e il trasporto attraverso la membrana.Le adeguate concentrazioni dell’ATP servono per il trasporto attivonel meccanismo della pompa sodica che a sua volta è responsabile
Casa di Cura “Villa Fulvia”, Roma
del trasporto trans-membranale di sodio, potassio, calcio, cataboliti emetaboliti. Se la quantità di ATP è inadeguata, i cataboliti raggiungo-no valori tossici.
Nel muscolo danneggiato diminuisce la quantità di ATP che a suavolta causa una diminuzione della ossigenazione e del nutrimentocellulare che ostacolerà la funzionalità della pompa sodica favoren-do l’aumento delle sostanze tossiche tessutali. Tutti questi cambia-menti metabolici vengono percepiti dall’ individuo come dolore12. Acausa dell’alterazione della pompa sodica il tessuto danneggiato pro-durrà una corrente che andrà a cambiare il normale potenziale tes-sutale, le cellule non danneggiate tenteranno di ripristinare la fun-zionalità normale cioè il normale potenziale elettrico. Si avrà il ripri-stino della pompa sodica in alcuni casi in modo naturale in altri casicon la stimolazione attraverso le microcorrenti quando l’aumentodella corrente intracellulare provoca l’aumento della funzione mito-condriale che di conseguenza accresce la quantità della concentra-zione cellulare di ATP. Quando la quantità di ATP è ripristinata neltessuto danneggiato, aumenta il trasporto attivo attraverso la mem-brana dando la possibilità di passaggio dei nutrimenti dentro la cel-lula e dei cataboliti (p.e. acido lattico) fuori dalla cellula. Con questomeccanismo si ha la guarigione tessutale.
La stimolazione attraverso le microcorrenti aumenta la capacitàcellulare di sintetizzare le proteine, terza componente della guarigio-ne tessutale.
Pazienti
Lo studio è stato eseguito su un totale di 36 pazienti affetti daproblematiche osteoarticolari croniche, di cui 22 erano donne e 14uomini. L’età media era di 56 anni. Per la diagnosi si è utilizzato l’e-same obbiettivo e l’esame radiografico standard. I pazienti accusava-no dolore che durava da almeno sei mesi e avevano tutti utilizzatoin passato terapie con i FANS di media o nulla efficacia. Sono statiesclusi dallo studio pazienti con malattie neurologiche o psichiatri-che, portatori di pacemaker cardiaci e donne in stato di gravidanza.
Materiali e metodi
Abbiamo utilizzato cerotti costituiti da due elettrodi autoadesivi.Una volta applicati sulla pelle la sottile membrana frangibile chericopre il gel elettrolitico posizionato sull’elettrodo si rompe ed entra
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FIORENTINO IL RUOLO DELLA TERAPIA CON MICROCORRENTE A 10 MICROA NEL DOLORE CRONICO
2 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008
in contatto con gli appositi strati dell’elettrodo completando e atti-vando il circuito della batteria galvanica naturale. Gli elettrodi entra-no in contatto con il sale elettrolitico presente nella normale traspi-razione e generano una debole differenza di potenziale. I due elet-trodi sono collegati fra loro con un filo flessibile e gli anelli autoade-sivi in espanso plastico fungono da isolante intorno ai bordi deglielettrodi. La corrente stabile prodotta ha l’intensità di 10 microA.L’indipendenza della batteria è di 48 ore continue. Nell’arco di 24ore è stato trasferito ai tessuti un numero di ioni pari a quelli erogatinel corso di un trattamento di tipo tradizionale (1 microA per 15minuti).
Risultati
Le tabelle I, II, III elencano i risultati relativi ai 36 pazienti parte-
cipanti allo studio. 19 pazienti (pari al 52.7%) hanno riferito un mar-cato sollievo dal dolore, 6 pazienti (16,6%) hanno avuto una buonariduzione del dolore. Altri 10 pazienti (27,7%) hanno riferito unariduzione del dolore lieve. In 1 (2,7%) caso è stato riferito unaumento del dolore. Una miglior efficacia è stata riscontrata neipazienti con le cervicalgie (85,7%) e i dolori al gomito (80%) segui-vano le lombalgie (75%) e il dolore al piede (66,6%). Le coxalgie(20%) e le gonalgie (11,1%) hanno avuto una minor riduzione deldolore.
La valutazione della terapia fatta dagli stessi pazienti con unapposito questionario è stata la seguente: tutti pazienti hanno accet-tato questo tipo di trattamento, il 60% per la facilità d’uso, il 20% perl’assenza di effetti collaterali associati alla maggior parte della terapiacon farmaci tradizionali, l’8% per l’esperienza negativa avuta conaltre terapie. Il 12% ha avuto dubbi nell’applicare questa terapia.
Non sono state riscontrate reazioni allergiche locali né effetti col-laterali. Non sono state osservate reazione avverse a breve termine.
Conclusione
Abbiamo dimostrato l’efficacia del trattamento con cerotti ademissione di corrente di 10microA sull’irrigidimento muscolare dopouna applicazione di 48 ore.
Questo risultato mostra un notevole passo avanti nel tentativo dioffrire a chi soffre un protocollo di trattamento che sia, non soloefficace, ma anche privo di quegli effetti collaterali causati da farma-ci per la prolungata terapia del dolore.
Saranno necessari ulteriori studi prolungati nel tempo attraversoun campione di pazienti più omogeneo e più numeroso al fine didimostrare l’effettiva efficacia della terapia.
Constatata la facilità d’uso e gli scarsi effetti collaterali siamo certiche in futuro questa terapia coprirà un ruolo preminente.
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8. Waddell, G.: Complemetary Procedures in Pain Therapy, A.M.I. VerlagGieben, 1993.
Tabella I.
Marcata Buona Lieve Negativa Totale
Colonna cervicale 6 1 7Colonna lombare 3 1 4Gomito 4 1 5Ginocchio 1 7 1 9Anca 1 1 3 5Piede 4 2 6Totale 19 6 10 1 36
52,7% 16,6% 27,7% 2,7% 100%
Tabella II. – Scala analogica visiva (V.A.S.).
Inizio trattamento Fine trattamento
Colonna cervicale 8,14 0,85Colonna lombare 9,75 2,5Gomito 9,8 2,6Ginocchio 8,55 5,33Anca 9 4,8Piede 8,33 1
Tabella III. – Valutazione del Trattamento (per gli stessi pazienti)
Numero Pazienti Percentuale
Ottima 16 44,4%Buona 12 33,3%Accettabile 7 19,44%Scarsa 1 2,76%Totale 36 100%