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Diffusione delle Metodologie e Tecnologie Diffusione delle Metodologie e Tecnologie Scientifiche Integrate utilizzate per lo studio Scientifiche Integrate utilizzate per lo studio
della Risorsa Idricadella Risorsa Idrica
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A cura di:
Daniel Nieto Yabar
Marina Poropat
Alessandro Affatato
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Diffusione delle Metodologie e Tecnologie Scientifiche Integrate utilizzate per lo studio della Risorsa Idrica
Nel corso degli anni il campo della diffusione della cultura scientifica e tecnologica è andata crescendo continuamente. Non c’è dubbio che una corretta informazione sui metodi e sui risultati della ricerca, sulle potenzialità e le prospettive di sviluppo offerte dalla tecnologia, rivesta un’importanza decisiva per la crescita della cultura e della società.
E’ in questo contesto che OGS ‐ Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e ABL ‐ Acque del Basso Livenza S.p.A., hanno instaurato un rapporto di collaborazione che, con condivisione di sinergie, propongono degli obiettivi tra i quali:
diffondere l’utilizzo di metodologie innovative per la gestione integrata della risorsa idrica; sviluppare proposte, sulla base di scambi di conoscenza ed esperienze proprie e di altre istituzioni interessate, anche sulla base dei risultati di progetti Europei LIFE‐Ambiente in essere o precedentemente conclusi;
sviluppare proposte di gestione sulla base dell’attuale valutazione di impatto della vulnerabilità delle risorse idriche disponibili;
l’individuazione di politiche per l’adeguamento degli emungimenti alla prevedibile diminuzione della disponibilità della risorsa idrica;
sensibilizzare e diffondere, con particolare attenzione alle nuove generazioni, la cultura della salvaguardia dell’integrità delle acque sia superficiali che sotterranee ed il loro corretto utilizzo.
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1. Il problema globale della risorsa idrica
1.1. Analisi del contesto
L’acqua è fonte di vita insostituibili considerata un bene comune appartenente a tutti gli abitante del pianeta. Il acqua copre circa 2/3 della superficie terrestre ma più del 90% è salata e la rimanente acque , non salata, si trova nei ghiacciai dei poli (circa 69%), nel sottosuolo (circa 30%), quindi non disponibili e rimane solo il 1% a disposizione attraverso sorgenti, fiumi, laghi e falde idriche superficiali.
L’acque è anche una delle risorse peggio distribuite nel mondo, il 85% della popolazione latinoamericana e il 75% di quella del Asia orientale non vi ha accesso, la parte più ricca della popolazione mondiali, circa il 20%, consuma il 88% dell’acque prelevata complessivamente, dunque i problemi della disponibilità sorgono perché l’acqua è ben lungi dall’essere distribuita uniformemente nello spazio e nel tempo.
L’uomo utilizza l’acqua per i bisogni essenziali , per un qualità di vita ragionevole a buon livello sanitario di comunità, per lavare ogni tipo di prodotto e per lo smaltimento dei rifiuti, per generare e mantenere benessere ed inoltre l’elemento essenziale per l’acquacoltura e l’agricoltura, per la generare energia, per i processi industriali e per il trasporto. Infine di grande essenziale per il turismo e per gli scopi ricreativi come la navigazione e il nuoto.
Ciò dimostra l’importanza dell’acqua per gli individui e la comunità , ma non tiene conto della posizione dell’uomo nell’ecosistema globale. In fatti la compromissione della qualità o della quantità dell’acqua nei corpi idrici fluviali, di falda, marini o di transizione crea un conflitto ambientale tra i più comuni dell’era moderna: il fabbisogno in acqua dell’uomo contro le ben più vaste esigenze ecologiche.
Il consumo globale dell’acqua è aumentato costantemente nel corso dei secoli, particolarmente negli ultimi anni dove l consumo dell’acqua è sestuplicato. Tale aumento è associato all’intensificarsi delle attività industriali, agricole, all’incremento demografico.
Inoltre, a causa del maggiore fabbisogno idrico, i vari paesi hanno progressivamente modificato e intensificato i metodi per il prelievo di questa risorsa , indirizzandosi a fonti di approvvigionamento che richiedono tecnologie più complesse e tempi più lunghi, con il conseguente incremento dei costi di produzione. Il problema del fabbisogno idrico, infatti, si acuisce sempre di più, anche perché le comunità che dispongono di risorse idriche limitate e quelle che vanno in questa direzione, sono concentrate solo sulla soddisfazione di tale necessità piuttosto che sul rispetto delle logiche di sostenibilità dello sviluppo.
Secondo stime dell’ONU nei prossimi vent’anni la quantità media pro capite diminuirà di un
terzo rispetto a oggi provocando gravissimi problemi all’agricoltura e all’irrigazione. Nel 2025 due abitanti su tre dovranno affrontare il problema della penuria d’acqua. Molti paesi delle regioni aride e semi aride, ma non solo, vivono una crisi idrica la cui entità e gravità varia in funzione dei territori e del tempo. Tale carenza idrica può risultare da condizioni naturali, prevalentemente legate alla scarsa disponibilità di acqua , cioè all’aridità, dagli eventi siccitosi estremi ed infine, ai
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cambiamenti climatici legati al riscaldamento globale, che inducono al fenomeno della desertificazione.
D’altra parte la carenza idrica può essere dovuta ad un impatto antropico indiretto, a seguito del incremento demografico e/o del maggior consumo pro capite legato allo sviluppo economico e sociale, o ancora a seguito di uno sfruttamento eccessivo della risorsa, basti pensare che solo il 10% dell’acqua dolce disponibili è utilizzato per uso domestico, mentre il 65% è destinato per uso agricolo e circa il 25% a uso industriale. Tuttavia la crisi idrica non è determinata esclusivamente da fattori di tipo quantitativo, ma, anche gli aspetti qualitativi, infatti, possono determinare l’impossibilità di utilizzo della risorsa e questo accomuna tanto i paesi aridi quanto quelli con risorse idriche abbondanti. Da più parte è stato infatti evidenziato il fatto che le crisi idriche siano dovute, nella maggior parte dei casi, ad una cattiva gestione delle risorse e che lo stato di crisi, quando non deriva unicamente da questioni ambientali, può solo peggiorare a causa delle interferenze negative introdotte dall’attività antropica.
La maggior parte dell’acqua viene sprecata, non solo a causa dell’uso scorretto che se ne fa,
ma anche a causa dell’usura dei sistemi di distribuzione a fini civili, agricoli o industriali. Ad esempio più del 60% dell’acqua utilizzata nel mondo per l’irrigazione dei campi viene sprecata, causando ulteriori disagi inzuppando e salinizzando i terreni.
Il raggiungimento di un adeguato stato ecologico per le acque superficiali e le acque
sotterranee richiederà l’avvio di misure destinate in particolare al settore dell’agricoltura. L’impatto della agricoltura sulle acque è incisivo e in molte regione è il più rilevante. Ciò si riscontra, ad esempio, nelle concentrazioni costantemente elevate di nitrati e pesticidi nell’acque superficiali. E’ attualmente riconosciuto che la tutela dell’ambiente deve essere integrata nelle politiche e nelle normativi del settore (ad es. nella politica agricola comune). Un grave problema collegato è la mancanza di informazione appropriata in merito a numerose sostanze chimiche sulla vita acquatica e sulla salute umana.
Così come emerge dal quadro normativo comunitario (Direttiva 2000/60/CE), la gestione delle risorse deve essere un approccio integrato.
Al di la delle azioni che si possono intraprendere a livello globale, esistono anche misure che si
possono intraprendere localmente, al fine della salvaguardia sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista qualitativo delle risorse idriche, in un’ottica di approccio integrato, come ad esempio uso di acqua potabile e riutilizzo di acque reflue. In questo senso numerose raccomandazioni relative alla necessità di un nuovo approccio verso le metodologie e procedure di gestione delle risorse idriche sono state emanate anche dalla Comunità Europea.
L’assenza di strumenti condivisi che permettano la gestione integrata della risorsa idrica conduce ad un approccio prettamente qualitativo che spesso genera conflitti tra i vari utilizzatori di difficile risoluzione per le autorità competenti.
Per quanto riguarda l’utilizzo efficiente della risorsa idrica, risulta necessario adottare misure
tendenti a ridurre al massimo l’inefficienza dell’uso dell’acqua, fornendo a coloro che gestiscono o utilizzano la risorsa, misure da adottare per l’eliminazione degli sprechi e alla riduzione dei consumi e incrementare il riciclo e il riutilizzo, mediante l’utilizzazione di tecniche innovative.
Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi, le misure che consentono il risparmio idrico possono essere sintetizzate in:
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• L’ incremento dell’ uso efficiente dell’acqua, mediante la riduzione delle perdite e degli sprechi;
• La ricerca applicata al riutilizzo plurimo delle acque. Prendendo in considerazione l’agricoltura, ad esempio, è indubbiamente il settore a maggior
consumo d’acqua, presenta un’efficienza del sistema irriguo valutata ad appena il 40%. La scarsa efficienza può essere attribuita principalmente a una cattiva gestione delle acque, oltre che a problemi tecnici di trasporto, distribuzione, cattiva manutenzione delle strutture irrigue. Si calcola che con adeguati provvedimenti, i prelievi idrici per uso irriguo potrebbero ridursi dal 10% al 40%, senza abbassamenti di produzione; anche le rete di distribuzione presentano un spreco aggiuntivo in quanto le perdite possono rappresentare valori superiori al 30% dei prelievi complessivi.
2. Attività di Diffusione
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Per raggiungere questo obiettivo si è costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare di ricercatori e tecnici OGS e di dipendenti ABL con vari competenze che si scambiano esperienze nell'uso di strumenti, informazione e gestione della risorsa idrica.
Il rapporto di collaborazione tra OGS e ABL è iniziato molti anni fa ed è concretizzata nella presentazione ed esecuzione di progetti Europei LIFE‐Ambiente che hanno permesso di sviluppare un protocollo di gestione della risorsa idrica conforme alle direttive europee.
La diffusione scientifica e tecnologica costituisce una priorità fondamentale per OGS e ABL,
nella convinzione che la informazione a tutti i livelli dello sviluppo della ricerca di base e di quella applicata, costituiscano una condizione indispensabile per la salvaguardia delle risorse naturali e per una ripresa dello sviluppo economico coerente con la difesa della natura. Ciò vale in particolare per le risorse naturali, che negli ultimi anni non sono state associate alla sostenibilità.
In maniera specifica OGS svolge attività di didattica sia teoriche che pratiche con il contributo tecnico e logistico di ABL.
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Per ottimizzare la gestione di divulgazione e la diffusione dei risultati dei progetti europei è stato costituito un laboratorio didattico.
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2.1 Laboratori didattici
Il laboratorio didattico è stato sviluppato in uno spazio attrezzato per attività creative, didattiche e per approfondire la conoscenza attraverso il coinvolgimento e la partecipazione. E‘ articolato in due aree ed è stato avviato un approccio iniziale ai temi e alle tecniche della ricerca idrica superficiale e profonda, acque di transizione e suolo; approfondimenti che hanno favorito una continuità di relazione e un approccio più sfaccettato alle conseguenze dei cambiamenti climatici.
1°‐ Laboratorio nel "Parco delle Fonti di Torrate" di Chions, area messa a disposizione da ABL ‐ Acque del Basso Livenza S.p.A., località dove ha un campo pozzi e da dove prelevano l’ acqua per fornire migliaia di famiglie delle regioni Friuli‐Venezia Giulia e Veneto. Il parco ha una superficie di 80 ettari e 4 km di percorsi interni ciclo‐pedonali, popolato di piante fiori corsi d'acqua ed animali. Inoltre il parco conta con una gamma di itinerari descritti e segnalati con l'ausilio di mappe da percorre per un totale di 70 km circa.
Si tratta di tragitti facili, alla portata di tutti, lontano di strade trafficate, diventati utili strumenti didattici che offrono la possibilità di conoscere un ambiente naturale incontaminato, ricco di corsi d'acqua superficiali, circondato da piante autoctone e numerose specie faunistiche.
La programmazione delle attività è indirizzata ai ragazzi in età scolastica di ogni ordine e grado
e con i dovuti approfondimenti per quel che riguarda l’istruzione superiore, i tesisti universitari, dottorati, post‐dottorali, master, partecipanti a scuole di specializzazione, ecc.
Oltre agli aspetti naturalistici il Parco offre una serie di infrastrutture dedicate alla didattica, sala conferenze con tutte le attrezzature necessarie alle presentazioni, spazi adibiti al posizionamento di poster didattici.
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Le attività di diffusione e didattica attivate nel Parco sono numerose e multidisciplinari, per
tanto si sono svolte diverse tipi di azioni:
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‐ Diffusione di metodologie integrate quali, la geofisica , geochimica, geomorfologia, ingegneria ambientale,ecc, per la attuazione degli obiettivi di salvaguardia della risorsa idrica;
‐ Diffusione di metodologie integrate per il monitoraggio continuo per il controllo della livello piezometrico, intrusione saline, spostamenti del cuneo salino;
‐ Diffusione delle tecniche per la creazione e adattamento di metodologie per il controllo del territorio in relazione alle variazione climatiche;
‐ Diffusione delle elaborazione di strategie integrate per la istallazione di reti di monitoraggio continuo geochimico nelle zone test di intrusione marine o avanzamento del cuneo salini e/o per il controllo delle eventuali inquinamenti dalle falde idriche profonde o superficiali inseguito ad eventi catastrofici ( frane, inondazione, alluvioni, mareggiate, ecc) e la valutazione e quantitativa delle acque sotterranee;
‐ Diffusione degli sviluppo di sistemi in rete per l’utilizzo e gestione dei dati idro‐meteorologici da parte di scuole;
‐ Diffusione sull‘utilizzo e applicazione delle metodologie integrate per la attuazione della normativa CE 2000/60 in determinate distretti idrografici, con la partecipazione dei partners partecipanti ai progetti finanziato della UE‐LIFE o Interegg (CAMI ‐ Caratterizzazione dell’Acquifero con Metodologie Integrate, WARBO ‐ Tecnologie innovative per la gestione sostenibile delle risorse idriche, ASTIS ‐ Acque Sotterranee e di Transizione Isonzo/Soca etc….);
‐ Diffusione del risultati scientifici e tecnologici di progetti, con obiettivo fondamentale a carattere idrogeologico‐ambientale, applicando pacchetti metodologico integrato innovativo e realistico per la caratterizzazione dei distretti idrografici che permettano:
a) la caratterizzazione delle falde profonde e superficiali nelle zone costiere; b) la caratterizzazione della composizione chimica delle acque sotterranee; c) l’individuazione delle aree a rischio di inquinamento del corpo idrico per contaminazione
diffusa o puntuale compresi gli ecosistemi terrestri e i corpi idrici superficiali con cui il corpo idrico sotterraneo ha una connessione dinamica;
d) la possibilità di caratterizzare le aree di intrusione marina attraverso le caratteristiche isotopiche delle acque;
‐ Corsi di formazione professionale e training istruttivo della gestione di risorse di acqua ed di metodologia di prevenzione dei rischi naturali;
‐ Attività pratiche nei laboratori a gruppi scolastici; ‐ Diffusione della Strategie del monitoraggio; ‐ Formazione iniziale di ricercatori riservate a istituti di istruzione superiore e di ricerca, centri
di formazione e imprese e si prefiggono di rafforzarne le capacità formative; ‐ Conferenze e corsi di formazione. Iniziative che permetteranno ai giovani ricercatori di
beneficiare dall'esperienza di ricercatori prestigiosi; ‐ Preparazione e realizzazione di corsi di formazione professionale avanzata e di
addestramento per la gestione del ciclo integrato delle acque e per la messa a punto di metodiche di prevenzione dei rischi naturali;
‐ Adozione di idonei strumenti di divulgazione (brochure, sito web, compact disk, filmati multimediali ed altro) dei temi e dei risultati per rendere più costruttiva ed efficace la comunicazione con i cittadini ed al fine di sensibilizzare la popolazione alle problematiche ambientali;
La fase di informazione e comunicazione, è stata caratterizzata dalla realizzazione di un
efficace piano di comunicazione integrata per garantire la massima visibilità all’iniziativa e il raggiungimento dei target individuati.
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In maniera particolare per il compimento delle attività in occasione della giornata mondiale dell’ acqua 2013 e 2014, dove sono stati distribuiti ai partecipanti :
• 2000 pieghevoli/ brochure di presentazione dei progetto, distribuiti alle istituzioni ed
agli Istituti scolastici delle Regioni; • 10 manifesti 70x100 cm 4 colori dislocati in vari settore del teatro.
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Sono state organizzate corsi di aggiornamento per gli insegnati delle scuole elementari nella
provincia di PN. In base alla esperienza maturata in tutte queste attività riteniamo fondamentale per le attività
future l’ informazione capillare sull’ Impronta Idrica, come fattore importante per la salvaguardia della risorsa idrica.
“L’impronta idrica è un indicatore che consente di calcolare l’uso di acqua, prendendo in considerazione
sia l’utilizzo diretto che quello indiretto di acqua, del consumatore o del produttore”
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3. Giornata mondiale dell’acqua – WWD 2014
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L’ultima manifestazione della WWD è stata programmata il 21 marzo 2014 nel comprensorio
del “Parco delle Fonti di Torrate di Chions” presso Torrate (PN), durante la quale sono state trattate tematiche volte a focalizzare l’attenzione su Acque ed Energia e sarà sviluppato il concetto dell’acqua considerata come fonte rinnovabile, sfruttata e valorizzata anche a servizio del fabbisogno dell’ intero sistema energetico.