diabolus in musica - agosto
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Periodico mensile sulle attività dell'associazione e del territorioTRANSCRIPT
PE R IO D IC O IN FO R M AT IV O SU L L E AT T IV IT À D E L L ’ A SS O C I AZ I O NE E D E L T E RR I T O R IO
A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E M U S I C A L E E D I V O L O N T A R I A T O INARTE
Anno I num. 2
Agosto
Diabolus in Musica
Si è fatto un gran discutere in Italia su quale dovesse essere il modo giusto per festeggiare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Parliamo di quel 1861 in cui a Torino, con la proclama-zione della nascita del Regno d'Italia, si avviò un processo di ricomposizione politica che al-tri Paesi europei avevano realizzato secoli pri-ma. Quel processo si completerà con l'annes-sione del Veneto e di Venezia nel 1866 e di Ro-ma e dello Stato pontificio nel 1870. Apparen-temente pretestuosa, quella discussione si è rivelata utile e proficua poiché ha provocato un confronto a tutto campo che ha riempito giornali e televisioni di autorevolissimi studi e contributi. Non si era mai parlato così tanto e con tanta competenza del Risorgimento, dei suoi luoghi e dei suoi eroi. Non si erano mai scritti e letti così tanti libri su memoria storica ed identità nazionale. Non si era mai fornito, da molti decenni, tanto materiale di riflessione e di approfondimento per le scuole e le univer-sità. Non è stato questo un modo efficace per onorare una ricorrenza così importante? Non è stata questa forse la migliore premessa per dare maggiore interesse, rilevanza e spessore alle celebrazioni ufficiali? Forse si, ai posteri l’ardua sentenza!
E a Mazzarino? In questo nostro piccolo fazzo-letto d’Italia purtroppo sono state poche le manifestazioni legate a questo anniversario, alcune pensate anche dalla nostra associazio-ne, ma tutte poco incisive, poco adatte a tra-smettere alle giovanissime generazioni di oggi lo spirito ardente e passionale del Risorgimen-to. Talvolta proprio in queste celebrazioni è stato più evidente il senso di divisione di istitu-zioni, intellettuali e parti della società mazza-rinese che di unità.Chissà se siamo ancora in tempo per recuperare questa occasione man-cata, per far conoscere il contributo che anche i mazzarinesi hanno dato all’Italia nel suo Ri-sorgimento?
L’editoriale
Mazzarino
Direzione editoriale: Eugenio Bognanni - Direttore responsabile: Concetta Santagati - Redazione: via G. Marconi 6/8 , Mazzarino - Reg. Tribunale di Gela n° 1/2011 del 24 Giugno 2011
Pag. 4
di Serena Fazi
111 000 anni dalla nascita di uno Stato
Anche Mazzarino ha avuto la sua camicia rossa
Uniti o divisi? di Eugenio Bognanni
Ma che fine ha fatto la biblioteca?
di Carmelo Di Vara
Pag. 5
Tv: La nipotina di “Un Medico in
famiglia” ha origini mazzarinesi
di Concetta Santagati
Pag. 6
Intervista al direttore BCC: la crisi
economico-finanziaria mondiale
di Giovanni Gotadoro
Dal carbone al sole: intervista
all’Ingegnere Giuseppe Bognanni
Pag. 10 di Gaetano Scebba
Pag. 12
di Marotta Fabrizio Piazza Mercato 7
Mazzarino
di Marotta Fabrizio Piazza Mercato 7
Mazzarino
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Prossimi eventi Giovedì 1 settembre 2011
Piazza Madrice, Ghostbuster in concerto dalle ore 21:00
Venerdì 2 settembre 2011
Circuito del Mito “Volver in concerto” presso castello me-
dievale dalle ore 21:00
Commedia dialettale comicissima Come ti sposo la figlia
- ore 21:00
Sabato 3 settembre 2011
Piazza Madrice, concerto di chitarra di Giuseppe Spalletta
dalle ore 21:00
Festival Canta che ti passa presso sagrato Santa Ma-
ria di Gesù- ore 21:00
Domenica 4 settembre 2011
Animazione musicale, Gioco delle Pignatelle e fuochi d’ar-
tificio, presso sagrato Santa Maria di Gesù - ore 21:00
Lunedì 5 settembre 2011
Circuito del Mito “Due per due” presso castello medievale -
ore 21:00
Martedì 6 settembre
Mostra collettiva “ARTISTI IN VETRINA”- ore 18:00
Giovedì 8 settembre 2011
Piazza Madrice Michelangelo Margiotta diffusioni musicali - ore 21:00
Venerdì 9 settembre
Piazza Colajanni - San Domenico caffè concerto - ore 21:00
Sabato 10 settembre
Piazza Madrice - caffè concerto - ore 21:00
5° Edizione del premio “Mazzarinese nel mondo” assegnato al C.T. dell’Argentina: Dott. Carlos Bilardo - ore 21:00
Mercoledì 14 settembre
5° Edizione del premio “Basilica Madonna del Mazzaro” assegnato il signor presidente nazionale del sindacato calciatori: Da-
miano Tommasi. - ore 21:00
Giovedì 15 settembre
Piazza Madrice, Blond Band in concerto - ore 21:00
Domenica 18 settembre giorno solenne della Madonna del Mazzaro
Celebrazioni Sante Messe ore 6 – 7 – 8 – 9 - 10
ore 11:00 Solenne Pontificale
ore 15:30 Processione tradizionale della Madonnina per raccogliere i voti “a Dumanniredda”
ore 17:30 Processione della Confraternita Figli di Maria ss.ma del Mazzaro, dalla Chiesa Signore dell‟Olmo
ore 19:00 Processione Solenne Della Statua della Madonna del Mazzaro, portata a spalla dalla confraternita.
Venerdì 23 settembre
Kubaita (Guinnes dei primati del torrone più lungo del mondo)
Domenica 25 settembre
Basilica Madonna del Mazzaro – concerto di oboe e organo a cura del M° Calogero Caputo e del M° Debora Marino - ore 20:30
Chiesa Sant‟Ignazio Concerto di pianoforte a cura del pianista Nicolò De Maria - ore 19:30
In Redazione:
Direttore Editoriale: Eugenio Bognanni
Direttore Responsabile: Concetta Santagati
Guendalina Calandra
Flavia Cosentino
Carmelo Di Vara
Serena Fazi
Anna Lisa Ferrigno
Luigi Galati
Giovanni Gotadoro
Matteo Quattrocchi
Gaetano Scebba
Giuseppe Siciliano
Scrivici : [email protected]
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L’Associazione Alla volta della Lombardia
Dopo un‟attesa durata mesi e giorni, quel fatidico
14 luglio è arrivato. In quel pomeriggio soleggiato,
tipico della nostra bella e raggiante cittadina, i
ragazzi del Corpo bandistico “S.Cecilia”, bagagli
alla mano, salivano sul pullman alla volta della
Lombardia. Un viaggio musicale, rivelatosi poi un
vero e proprio divertimento.
Partiti giovedì 14 luglio da Mazzarino, il Corpo
bandistico ha affrontato ben 24 ore di viaggio,
arrivando a Cinisello Balsamo venerdì 15 luglio.
Dopo la doverosa sistemazione in albergo, tutti i
bandisti sono stati stupendamente accolti dall‟As-
sociazione “U Cannuni” di Cinisello Balsamo, As-
sociazione formata dai tanti mazzarinesi residenti
nella cittadina lombarda e presieduta dal sig. Giu-
seppe Seggio. Sono stati proprio loro a preparare
la cena di benvenuto presso la loro sede, facendo
sentire tutti coloro che si trovavano in quel giardi-
no pieno di verde davvero a casa. Durante la cena,
il Sindaco del Comune di Cinisello, Daniela Ga-
sparini, ha rivolto un affettuoso saluto ai compo-
nenti della banda musicale.
Sabato 16 luglio la banda musicale ha sfilato per
le vie del centro di Milano, da piazza San Babila a
Piazza Duomo. In Piazza Duomo, il Corpo bandi-
stico si è esibito in diverse marce, eseguendo in
conclusione l‟inno nazionale. Alla sera, dopo al-
cune esibizioni in Piazza Gramsci e Piazza Costa a
Cinisello Balsamo, la banda musicale si è esibita
in un gran concerto sul sagrato della Chiesa S.
Ambrogio alla presenza di tantissimi emigrati
mazzarinesi, provenienti da tutto il nord Italia, e
delle autorità locali. Domenica 17 luglio, ultimo
giorno della tournée lombarda, il Corpo bandisti-
co “S. Cecilia” si è concesso un‟ intera giornata
all‟insegna dello svago e del divertimento presso il parco di di-
vertimenti più grande d‟Italia, Gardaland. Lunedì 18 luglio è
stato il giorno della partenza per il viaggio di ritorno.
Scopo del viaggio? Il protendersi verso nuove esperienze, verso
cose mai fatte. Ci pensate, cari lettori, che ragazzini di 10-11 an-
ni, durante quei giorni, non hanno dormito sotto il loro tetto,
non hanno visto i loro genitori per 5 giorni, hanno gestito i loro
soldi, hanno preparato la loro valigia? Sembra banale, ma non lo
è! Pensiamo al resto del gruppo: quanti, tra componenti della
banda musicale, erano stati in Lombardia, a Milano, a Cinisello
Balsamo, a Gardaland? Chi mai aveva avuto il piacere e l‟orgo-
glio di suonare nell‟immensa piazza Duomo di Milano? Di tro-
varsi al cospetto della casa della lirica, il Teatro alla Scala? Chi
aveva mai goduto degli applausi e dei volti compiaciuti e gioiosi
di turisti giapponesi, cinesi, in giro per Milano?
Ma soprattutto quale modo migliore per festeggiare l‟anniversa-
rio dell‟Unità d‟Italia se non quello di portare 50 siciliani in piaz-
za Duomo a Milano, suonare l‟inno nazionale con un coro di in-
finite persone provenienti da ogni parte d‟Italia?
a cura di Matteo Quattrocchi
Altre pagine di vita...
Mazzarino c.da S. Giovanni
TROVI TUTTO COSTA MENO
Pagina 4
Ma la biblioteca che fine ha fatto?
Sventrata. Appare così oggi la biblioteca di Mazzari-
no. Deserta. Trascurata, maltrattata e dimenticata.
Signori Amministratori – di oggi e di ieri, di destra,
di sinistra e di centro – ma la biblioteca che fine ha
fatto? Signori cittadini – di oggi e di ieri, di destra,
di sinistra e di centro – ma la NOSTRA biblioteca
che fine ha fatto? Il catalogo? Esiste, sì. Cartaceo.
Incompleto, usurato, disordinato. Per cercare un
libro, quindi, bisogna affidarsi al fato, incrociare le
dita, sperare: come si fa coi gratta e vinci. Pregare di
essere “colpito” dalla ricchezza, in questo caso, di
un libro. E il prestito? I dati del libro e quelli di chi
lo prende in prestito vengono annotati in un regi-
stro. Ma non sempre questo accade, a dire il vero. I
controlli riguardo i volumi in prestito, inoltre, sem-
brano inesistenti: è possibile prenderli in prestito e
tenerli per sempre, in buona sostanza. L‟edificio? A
parte il disordine, la polvere, le stanze vuote, chiuse
e buie, l‟inesistenza di internet, l‟edificio è vivibile.
Il personale? Gentile. È possibile fare quattro chiac-
chiere, discutere dei fatti di cronaca locale, del me-
teo e del fatto che non ci sono più le mezze stagioni.
Ma la maggior parte di loro non sa che la biblioteco-
nomia è una disciplina, un campo di studi specifico.
E sicuramente anche chi ha attribuito loro queste
cariche ne è completamente all‟oscuro. Pensate, però, che
in biblioteca è possibile leggere il quotidiano ogni giorno!
L‟emeroteca funziona quindi. Il nostro patrimonio biblio-
tecario (oltre 7000 volumi) merita di essere “compreso”,
ciò avviene solo attraverso servizi e strutture funzionali e
moderni.
Il Territorio
Ma la biblioteca che fine ha fatto? di Carmelo Di Vara
Bar 2000 di Ragusa Giuseppe
C.so Vittorio Emanuele 430 Mazzarino
tel. 0934 384479
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F.lli Mazzapica Via Raffaello Sanzio 9
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Pagina 5
Il Territorio
di Concetta Santagati
TV. Si chiama Sofia Corinto ed ha origini mazzarinesi
il nuovo volto di “Un Medico in famiglia”
Mazzarino. “Una parola è troppa e due sono poche”.
Quante volte è rimbalzata alle vostre orecchie questa
massima del simpatico e saggio nonno “televisivo”?
Sto parlando di nonno Libero (Lino Banfi) della nota
fiction di Raiuno “Un medico in famiglia”. Alzi la ma-
no chi non ha mai visto un episodio di questa serie tv
che tra i tanti segreti del suo successo (fino a 8 milioni
di ascolti l‟anno con punte del 30% di share) ha sicura-
mente il ritmo “caliente” delle sigle interpretate dai
“Los Locos” e l‟ultima “Je t‟aime” di Giulia Luzi. Ma
non sto qui a proporvi un‟analisi sociologica di questo
format televisivo che sarebbe interessante affrontare.
Partiamo da un dato di fatto che è la fedeltà del pub-
blico a seguire le avventure dei “Martini” per parlarvi
dell‟ultima erede, la nipote di nonno Lele (Giulio Scar-
pati). Eravamo nel lontano 1998 quando i residenti
della villetta di viale Poggio Fiorito sono catapultati
nelle case degli italiani e negli anni la famiglia è cre-
sciuta al ritmo delle più normali famiglie italiane fino
alla 7° serie nel 2011 che ha visto tra le protagoniste la
piccola Palù Zanin interpretata da Sofia Corinto (6
anni) figlia di una coppia mazzarinese. Mazzarino è
orgogliosa di questa nipotina e sicuramente vorrebbe
vederla crescere all‟interno di casa Martini cosi come è
accaduto a Maria, Annuccia, Ciccio ecc. Nell‟augurarle
una bellissima carriera andiamo a conoscere la “vera”
famiglia di Sofia. Papà Salvatore (medico) e la mamma
Adriana Gangi (ispettrice Inps) si sono trasferiti a Ro-
ma ormai da diversi anni ma tornano abitualmente in
Sicilia per trascorrere le estati a Mazzarino dalla non-
na paterna Vincenzina Morgana. E‟ stato un caso che
Sofia sia finita sul set di “Un medico in famiglia”,
quando era piccolina aveva fatto qualcosa nella pub-
blicità e nel giugno 2010 l‟agenzia di moda che era in
possesso delle sue foto le ha trasmesse al casting della
fiction. Sofia ha affrontato due selezioni, alla prima
parteciparono centinaia di bambine, solo in 10 supera-
rono il provino a cui ne seguì un secondo con un co-
pione più lungo e difficile. La commissione formata da
5 membri doveva decidere tra due finaliste, Sofia all’u-
nanimità dei voti fu scelta per la parte. Durante il sog-
giorno mazzarinese la casa di produzione ha ricontat-
tato la famiglia Corinto, ad aprile molto probabilmen-
te si inizierà a girare l‟8° stagione della serie che andrà in
onda nell‟autunno 2012. Quando andai a trovare Sofia
dalla nonna Vincenzina era intenta a giocare con il picco-
lo Carlo (il fratello maggiore di 8 anni), sono due bambi-
ni dolcissimi e bellissimi. La conversazione con la piccola
star e la sua famiglia ha svelato i retroscena del cast, dal-
la cucina di Cinecittà agli aneddoti romani sulla nuova
avventura che casa Corinto sta vivendo. Per Sofia tutto
questo è un gioco, considera gli altri attori una seconda
famiglia. E sicuramente in questa esperienza ad aiutarla
oltre alla sua vera famiglia ci sono la sua determinazione,
simpatia, senso dell‟umor e autoironia, e soprattutto la
sua memoria di ferro tanto che non ripassa mai il copio-
ne prima di ogni scena, momento che dedica a sorseggia-
re il caffè dei bambini (fatto con acqua e zucchero) insie-
me al piccolo Jonhatan (Luca Lucidi) con cui condivide il
camerino. Sofia e la sua famiglia stanno affrontando con
serenità e con i piedi per terra questo momento di noto-
rietà e intanto noi continueremo a seguirla nella prossi-
ma stagione in programma nel 2012.
Un tema molto caldo di questi giorni è sicura-mente il crollo delle borse. Quali sono le cause di questo collasso economico e a cosa va in-contro l’economia mondiale? Non c‟è dubbio che la globalizzazione abbia portato dei grandi problemi, il confronto non è solo con le economie di un territorio o di un piccolo Stato ma è con le economie internazionali. Certamente ci sono alcuni paesi che meglio stanno affrontando questa situazione di drammaticità che coinvolge grosso modo l‟intero pianeta (ad esempio, fa eccezione la Cina). Probabilmente le causa va ricercata nel deterioramen-to economico di vari paesi importanti, USA ed Europa su tutti. L‟economia americana veniva additata come esempio e questa ha rischiato il default e lo stesso vale per Paesi come Italia, Grecia e Spagna. Quali precauzioni adottare dunque? Ogni singola Nazione dovrà rivedere le politiche inter-ne. Bisogna far ripartire il prodotto interno lordo che è diretta conseguenza dell‟occupazione e dunque in-centivare quest‟ultima. Un altro fattore che migliore-rebbe la situazione sarebbe senz‟altro l‟attenuarsi del-la divergenza politica e gli interventi degli ultimi gior-ni del Presidente della Repubblica vanno in questa direzione. Se ci si divide in situazioni drammatiche come questa il nostro Paese non potrà davvero ripar-tire.
E l’Europa monetaria? Molte critiche vengono fatte all‟Euro. La mia personale convinzione è che se oggi non fossimo dentro un‟Europa economicamente unita, probabilmente avremmo fatto la fine dell‟Ar-gentina o di altri Paesi andati in default. C‟è comun-que un equilibrio di forze, faccio riferimento a Germa-nia, Francia, Paesi che sono più stabili, Paesi che, al di là della frenata economica che hanno anch‟essi inevi-tabilmente subito, sono trainanti e sono più economi-camente forti dell‟Italia, della Grecia, della Spagna o del Portogallo. Questo equilibrio dà forza all‟Europa intera e sono sicuro che ci sarà una ripresa. Non c‟è dubbio che i singoli paesi debbano con serietà affron-tare il problema.
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Diabolus raccoglie il punto di vista di un esperto del settore, il cavaliere Lino Siciliano
(direttore della Bcc).
La crisi economico-finanziaria mondiale.
Quali le cause?
di Giovanni Gotadoro
Il Bel Paese, l’Italia, quale è l’atteggiamento che la nostra nazione dovrebbe avere di fronte alla crisi? Non ci si può nascondere dietro un dito o dire “il nostro paese non ha problemi”, così come i nostri governi hanno detto da alcuni anni; era una crisi già evidente almeno tre anni fa e ci veniva detto che il nostro Paese non avrebbe avuto problemi. Ebbene il nostro Paese si è rivelato invece uno dei più fragili perché ha uno dei debiti pubblici più ele-vati a livello mondiale per cui, trattare con leggerezza que-sto problema, significa non aver capito nulla oppure pensa-re solamente ai problemi personali. E l‟Italia non vuole che si pensi ancora a problemi personali ma ai problemi di tutti. Un commento sulla manovra economica proposta dal governo italiano. Io non sono riuscito a capire qual è la manovra. Per defor-mazione professionale fisso sempre tempi e obiettivi di una manovra. Questa inoltre deve essere chiara; qui non si capi-sce nulla, toccheranno le pensioni, non le toccheranno, toc-cheranno le imposte fiscali, forse no... C‟è una gran confu-sione nell‟avere annunciato le varie parti della manovra complessiva. C‟è confusione soprattutto nei tempi. Si parla di effetti tangibili solo nel 2013-2014. Non si può far soffri-re gli italiani non dando tempi ragionevoli e obiettivi preci-si. Sono d‟accordo per la riduzione delle rappresentanze politiche perché è vergognosa la mole di persone incaricate politicamente che abbiamo in Italia. Così come sono d‟ac-cordo con l‟imporre una maggiore equità nel prelievo fiscale perché, se si continua a chiedere di far sacrifici al pubblico impiego o al pensionato, non saranno mai credibili e gli obiettivi non saranno raggiunti. Uno degli obiettivi princi-pali che devono porsi è frenare l‟evasione fiscale e non fa-cendo sanatorie, leggi ad personam, depenalizzazione dei reati di bilancio. Veniamo al livello locale. Come attraversa l’im-prenditoria del nostro territorio questa stretta eco-nomica e finanziaria? Chi oggi produce nella piccola impresa (l‟agricoltore, l‟arti-giano) è in difficoltà perché i mercati lo penalizzano. I no-stri imprenditori per esportare hanno difficoltà paurose anche per ragioni logistiche e di collegamenti con l‟Europa. Per cui, essi hanno maggiori costi da sostenere, producono in maggiore qualità ma con meno risorse e, in un periodo, l‟attuale, di tagli proprio a queste risorse da parte delle re-
Il Territorio
Piante e Fiori di Spalletta Carmelo
Via della Pace 53 Mazzarino
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Pagina 7
gioni, delle province, dei comuni, tutto risulta compli-carsi.
Cambiamo argomento. Parliamo del riconosci-mento del cavalierato. Certamente è un grande onore soprattutto perché valorizza e fa risaltare ancor più il lavoro svolto nell’arco della sua car-riera. E’ cambiata qualcosa a livello professio-nale o a livello personale? Considera questo tra-guardo l’apice della sua carriera oltre che della realtà che dirige? Devo dire, l‟avevo pure dimenticato, non per l‟impor-tanza che riveste tale riconoscimento conferitomi dal Presidente della Repubblica ma proprio perché lo riten-go un fatto normale per una persona che si impegna con serietà nella propria vita lavorativa. E‟ un riconosci-mento che comunque non va solo a me perché va al la-voro che ho svolto in più di trent‟anni in questa azienda di credito e, dunque, è un riconoscimento che devo con-dividere con tutti quelli che si sono prodigati per la cre-scita di questa azienda: il personale dipendente, tutti gli amministratori che si sono succeduti, i soci, i cittadini che vi hanno creduto e non solo i cittadini mazzarinesi ma anche quelli di tutte le altre comunità in cui siamo presenti. Dunque il riconoscimento, a mio parere, non va alla persona Lino Siciliano ma a tutta questa miriade di soggetti che si sono impegnati nel tempo.
A proposito di cultura. Negli ultimi anni sono emersi grande passione e grande impegno da parte vostra per il teatro, passione e impegno certificabili nell’ottima riuscita delle vostre messe in scena. Quando e come nasce questa passione? Questo è un aspetto che mi tocca molto da vicino. Mi occupo di teatro dalla giovanissima età di 13 anni, quando avevo un insegnante, la professoressa Maria Teresa Bondì, che mi trasferì la su grande passione per la letteratura e il teatro, soprattutto quello pirandellia-no. E negli anni sono stati costituiti vari gruppi culturali che hanno anche segnato il percorso artistico e teatrale del nostro paese; ci sono state scissioni e avvicenda-menti ma tutto fa parte di una sorta di democrazia cul-turale in cui ognuno esprime l‟arte come meglio crede. Noi siamo cresciuti tantissimo anche perché siamo riu-sciti a coinvolgere intorno a questo gruppo spiccate pro-fessionalità del teatro come Erminio Iacona, Marinella Rosselli e soprattutto ottimi elementi della nostra Sici-lia e della nostra Mazzarino. Il nostro teatro non è co-munque fine a se stesso ma fa riflettere sui problemi della società. D‟altronde il teatro è come un balcone da cui si lanciano idee e riflessioni. A breve daremo (presumibilmente Ottobre) “L’onorevole” di Sciascia che è molto attuale dato che ironizza sul mondo politico corrotto nei costumi. Ultimamente ho rivisto e rielabo-rato il testo de “Le notti bianche”, dramma di Poggiali tratto dal romanzo omonimo di Dostoevskij, a mio pa-rere, romanzo d‟amore tra i più belli mai scritti. Con me sta collaborando il Professore Filippo Siciliano ed entro fine anno contiamo di presentare quest‟opera con gli interventi dello stesso Professore Siciliano, dello scritto-re Enzo Russo e del drammaturgo e attore Erminio Iacona.
In conclusione un plauso per aver colorato di tri-colore molte strade cittadine. E’ stata davvero una bella iniziativa per onorare il 150° anniversario dell’unità nazionale oltre che un bel colpo d’oc-chio. Come è nata l’idea? Ci saranno comunque altre iniziative entro fine anno: ci sarà un concorso idee per chi crede nell‟unità d‟Italia e per chi meglio rappresenterà questo sentimento con una can-zone, con una poesia, con un tema, una scultura...Venendo alla domanda. Per un italiano, figlio di chi ha creduto nella conquista della libertà, mio padre che mi ha inculcato i valori delle lotte partigiane, contadine, i valori dell‟unità, è facile avvertire questo spirito. Sventolare il tricolore in contrapposizione a chi parla di scissioni e divisioni è moti-vo d‟orgoglio, così come motivo d‟orgoglio è stato vedere tutti quei ragazzini delle scuole mazzarinesi che sfilavano in Marzo con le bandierine che questa banca ha donato. E a quella visione di gioia e felicità sono sicuro che il futuro non può che essere un futuro di unità e tricolore.
Tipografia Litografia Sergio Vinci
Grafica computerizzata - Stampa digitale
Via Roma n.63, 93016 Riesi - Tel. 0934/928387
Cell. 339 1015033
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Il Territorio
Panificio Ligambi di Ferrigno Carmela
Via Mentana 4 Mazzarino
tel. 0934624208
Il Direttore della BCC di Mazzarino cav. Lino Siciliano
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Insegnare a ...o imparare dai bambini?
“Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre
occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.”
Vincenzo e Vanessa sono i protagonisti, ognuno con la
propria storia, di questa vicenda che li vede vincitori
della tredicesima edizione del “Premio bontà Hazel
Marie Cole onlus” , il riconoscimento annuale alle sin-
golari storie di altruismo che nel 2008 premiò anche
Crisan Alexandru, un altro studente dell‟istituto com-
prensivo 1. Vincenzo Alagona ha soli nove anni e a
causa di un incidente lo scorso 29 novembre perse una
gamba. Una vicenda triste se non fosse che da quel tra-
gico evento ne uscì con una forza e un coraggio tali da
distinguerlo per maturità, altruismo nonché simpatia
tanto all‟interno della struttura ospedaliera bolognese
che l‟ha accolto quanto all‟interno della sua classe dove
è diventato, da bambino vivace e irrequieto qual era,
soggetto di costante incoraggiamento per i compagni
nell‟impegno scolastico. Vanessa Li Veli ha dodici anni
ed è l‟unica persona in grado di interpretare le esigenze
e i bisogni della compagna affetta da sindrome di Down
della quale si prende quotidianamente cura. Studiosa,
brillante, e sempre col sorriso sulle labbra, Vanessa è
una vera icona di altruismo e solidarietà. La cerimonia
di premiazione si terrà all‟apertura del nuovo anno sco-
lastico e il premio consiste in una polizza assicurativa di
mille euro riscattabile al compimento della maggiore
età e in un assegno di trecento euro in contanti più una
medaglia. Insieme ai nostri bambini quest‟anno la fonda-
zione triestina ha premiato anche Scarnera Palma di Ta-
ranto e Saddi Alice di Quartu S.Elena (CA).
Il Dirigente scolastico Prof. V. Mendolia con Vincenzo Alagona e Vanessa Li Veli
di Flavia Cosentino
Mazzarino, spesso accusato di essere un paese monoto-
no, che offre poco svago e poco divertimento ai suoi
abitanti, ha tentato di organizzare un evento di grande
portata internazionale: il Sicily Guitar Day. Il tentativo,
assolutamente ben riuscito, è stato portato avanti da
una strettissima collaborazione tra il chitarrista Gaeta-
no Capostagno e l‟etichetta discografica Fly Buzz Re-
cords, la quale va alla ricerca di nuove proposte musica-
li, possiede uno studio di registrazione e service audio
per concerti live. Dopo un lungo periodo di preparazio-
ne, il 18 luglio la piazza Madrice ha ospitato chitarristi
emergenti provenienti da diverse parti della Sicilia, se-
lezionati da una commissione composta da musicisti
qualificati e produttori discografici. I mazzarinesi saliti
sul palco sono: Mario Spalletta e Pino Bruno, con un
duo brioso; Giuseppe Spalletta, artista ormai noto che
ha di recente pubblicato il suo primo album, “Colori”,
registrato negli studi dell‟etichetta Fly Buzz , divulgato
in molte parti d‟Italia. I brani sprigionano una dolcezza
infinita grazie al suono della chitarra classica e grazie
all‟innato talento del nostro musicista; infine Antonella
Carmisciano, altro talento nostrano della chitarra clas-
sica. Le note delle chitarre hanno accompagnato anche
la serata mazzarinese, animata dalle special guest tanto
attese: il siracusano Antonello Giliberto, il palermitano
Germano Seggio, il catanese Luca Galeano, Orazio Fon-
tes originario di Comiso e Osvaldo Lo Iacono, ovvero
tutti chitarristi che godono di fama e prestigio interna-
zionale. L‟evento è riuscito a raggiungere il proprio
obiettivo: valorizzare i chitarristi talentuosi siciliani e
tutto ciò che circonda il mondo della chitarra. Infatti
anche i liutai siciliani hanno avuto modo di esibire le
loro opere: chitarre, amplificatori e pedali. Il 18 luglio,
dunque, è stata una data memorabile per Mazzarino e
segna il preludio di un evento che assumerà delle dimen-
sioni sempre più grandi.
Pagina 9
di Guendalina Calandra
Mazzarino ospita il Sicily Guitar Day
Foto di Angelo Porrovecchio
Pagin
atomi di silicio disposti regolarmente senza interruzione
in modo da formare un unico cristallo mentre i secondi
in cristalli disallineati. Le prestazioni dei due tipi di mo-
duli sono molto simili. Esiste anche la categoria di modu-
li (pannelli) a film sottile costituiti ancora da silicio
(stavolta amorfo, cioè i singoli atomi sono tutti disalli-
neati) o altri materiali semiconduttori come Tellururo di
Cadmio (CdTe), Arseniuro di Gallio (GaAs), Diseleniuro
di indio rame (CIS), Diseleniuro di indio rame gallio
(CIGS). Sebbene ciascuna categoria abbia precise pecu-
liarità, in genere si può dire che rispetto al silicio cristal-
lino (mono e poli) presentano una efficienza piú bassa (il
che significa impiegare una superficie maggiore a parità
di potenza), ma di contro costi più contenuti, migliore
risposta alla luce indiretta (diffusa) e minore spessore
che permette una varietà di applicazioni tra cui anche di
moduli su superfici flessibili.. Una terza famiglia di mo-
duli é rappresentata da quelli a eterogiunzione, ovvero
un misto tra le precedenti due tecnologie (cristallina e a
film sottile).
Perché investire sull’energia solare? Perché si trat-
ta di investire sul nostro futuro e quello delle prossime
generazioni. Riparare ai disastri ambientali già fatti e
tuttora in corso non deve essere un impegno ma una
missione che nasce dalla consapevolezza di tutta la socie-
tà. A tal fine la strada da percorrere é già delineata: nien-
te più spazio al petrolio, carbone, ed altre sostanze inqui-
nanti nonché limitate in abbondanza per produrre ener-
gia. Il Sole é per noi una fonte energetica pulita e pratica-
mente inesauribile. Ciascuna famiglia con una piccola
superficie di tetto a disposizione (sono sufficienti poco
più di 20mq per 3kW di impianto fotovoltaico) può già
da subito lasciare la propria impronta verde nel cammi-
no verso la rivoluzione energetica che si sta attuando.
È vero che lo Stato mette a disposizione degli in-
centivi per chi decide di installare dei pannelli
fotovoltaici? Sì, lo Stato ha cominciato a sostenere in
maniera massiccia gli impianti fotovoltaici tramite gli
incentivi già dal 2007 e continuerà in virtù dell‟attuale
decreto (IV Conto Energia) a farlo fino al 2016. L‟incenti-
vo consiste in una tariffa che lo stato (il GSE, Gestore dei
Servizi Energetici) riconosce al cliente per ogni kWh di
energia prodotta in 20anni. L‟ammontare della tariffa
dipende dalla taglia e tipologia dell‟impianto nonché dal-
la data di inizio produzione e rimane fissa per tutti i 20
Focus di Gaetano Scebba
Il Territorio
Dalla macchina a vapore ai pannelli solari: come
si ricava energia dal sole?
Il carbone fu uno dei primi combustibili a essere uti-
lizzati per la produzione di energia. Impiegato, infat-
ti, nella macchina a vapore, straordinario lavoro di
ingegneria realizzato da James Watt alla fine del
‟700, il carbone permetteva di sviluppare del calore
attraverso la sua combustione, mentre la macchina
convertiva l‟energia prodotta in energia meccanica,
ovvero movimento. Il funzionamento della macchina
a vapore viene tutt‟oggi impiegato in determinate
centrali elettriche: una fonte di calore, come la com-
bustione di carbone, gas o petrolio, riscalda dell‟ac-
qua, si forma del vapore acqueo, la cui elevata pres-
sione viene impiegata per generare movimento. Co-
me ben sapete però, la combustione di idrocarburi, o
comunque derivati del carbonio, libera nell‟aria l’a-
nidride carbonica o CO2, un gas altamente dan-
noso per il nostro ecosistema. Pensate a quante mi-
gliaia di tonnellate di CO2 sono state liberate dalla
fine del ‟700 a oggi. Negli ultimi vent‟anni, grazie ai
numerosissimi passi avanti della ricerca scientifica,
l‟uomo è stato in grado di trovare delle forme di
energia alternativa, ovvero energia pulita, attra-
verso la progettazione di impianti che sfruttano delle
risorse energetiche non inquinanti. Un esempio di
energia pulita si trova tutti i giorni in cielo, il sole. In
che modo si riesce a ricavare energia dal sole? Ce ne
parla l‟Ingegner Giuseppe Bognanni, esperto del set-
tore.
In che modo riusciamo a ricavare energia
elettrica dal sole? Tramite l‟effetto fotovoltaico che
consentì al grande A. Einstein di prendere il premio
Nobel. Sostanzialmente la luce del sole é costituita da
fotoni, particelle che colpendo lo speciale materiale
di cui é fatto una cella fotovoltaica, fanno “slegare” gli
elettroni dagli atomi permettendone l‟allontanamen-
to da essi sotto forma di corrente elettrica.
Quanti tipi di pannelli fotovoltaici sono in
commercio? Per le celle che compongono i pannelli
fotovoltaici vengono usati speciali materiali semicon-
duttori. Il più comune é il Silicio, elemento più ab-
bondante sulla crosta terrestre dopo l‟ossigeno, che
però deve essere opportunamente “drogato” con altri
atomi in modo da consentire l‟effetto fotovoltaico. A
seconda della disposizione degli atomi di silicio di-
stinguiamo i moduli di silicio Monocristallino da Po-
licristallino: i primi sono caratterizzati dall‟avere gli
Pagina 11
anni. Bimestralmente il GSE accredita sul conto corrente
del produttore l‟incentivo corrispondente alla produzio-
ne dei mesi precedenti. L‟incentivo statale da solo con-
sente di ripagare il costo dell‟impianto in circa 6 anni e
l‟utente vedrà come utile i proventi relativi ai rimanenti
14 anni. In più le bollette vengono letteralmente abbat-
tute: anche se il cliente dovrà pagare l‟energia consu-
mata la sera o di notte, questa verrà comunque ripagata
dal cosiddetto Conto Scambio che tiene conto dell‟ener-
gia che viene ceduta alla rete nei momenti in cui non é
necessaria a casa. Da non dimenticare tra l‟altro che i
costi dell‟energia sono sempre in aumento (su base
ISTAT almeno del 3% l‟anno).
Come risponde Mazzarino al problema energe-
tico? Mazzarino può fare molto, il potenziale é vera-
mente grande. Purtroppo ad oggi solo 44 impianti risul-
tano connessi per una potenza totale di 2.651kW. Da
considerare che tale conteggio annovera due grossi im-
pianti che insieme coprono 2.000kW. Tuttavia se si
considera che tale potenza installata é in grado di pro-
durre mediamente 4,2 GWh di energia l‟anno in grado
cioè di soddisfare il fabbisogno medio di energia di ben
1.200 famiglie, si capisce bene che la sfida verso l’indi-
pendenza energetica é già stata accolta!
Il Territorio
Musica a cura di Carmelo Di Vara
Se dico “Bolero” cosa vi viene in mente? Quel famosis-
simo pezzo per Orchestra composto da Ravel che
dall‟inizio alla fine “suona sempre le stesse note”?
Esatto! Ma chi è Ravel? Maurice Ravel è, per semplifi-
care, un compositore e pianista di origini francesi,
nato nel 1875 e morto nel 1937. Le opere di questo
compositore si distinguono per la limitata quantità e
modesta dimensione. Ad ogni modo, il Bolero di Ra-
vel è una delle opere di musica classica più conosciute
anche, e soprattutto, tra i non intenditori. Ma, prima
ancora di essere una composizione di Ravel, che cos‟è
il “bolero”?
Il bolero è una danza o canzone popolare spagnola,
delle tradizioni di Andalusia, Castiglia, Maiorca. Si
tratta di una danza in tempo moderato e in metro ter-
nario (un-due-tre, un-due-tre!), viene generalmente
eseguita da una coppia di danzatori, ma nelle esecu-
zioni teatrali può essere eseguita da quattro a otto
coppie. Comprende tre sezioni, ogni sezione comincia
con un paseo (passeggiata) e presenta poi degli assolo
alternati ai momenti di danza di coppia.
Ma tornando a parlare di Ravel, il suo Bolero altro
non è che un motivetto variato dall‟ingresso di vari
strumenti. Questo capolavoro è quindi caratterizzato
dalla presenza di due temi principali (due melodie,
per intenderci) che vengono suonati gradualmente dai
diversi strumenti presenti in Orchestra e che vengono
proposte sotto il continuo e insistente accompagna-
mento ritmico del tamburo. Dunque gli strumenti si
aggiungono uno alla volta fino a dare forma a uno sta-
to di (voluta!) confusione, quasi. Inoltre, la ripetizione
dei due temi viene disegnata sulla tavolozza di un len-
to e costante crescendo: così, dal pianissimo iniziale si
giunge, alla fine, a un forte maestoso. Per questo, il
Bolero di Ravel è una composizione al limite fra l‟in-
venzione originale e la trascrizione: un capolavoro che
si insinua tra una genialità creativa e una artigianale.
Ma bando alle ciance: poche note saranno in grado di
spiegarci meglio di mille parole. Andiamo ad ascoltar-
lo, quindi! E per questo vi consiglio il seguente video
tratto da Youtube: http://www.youtube.com/watch?
v=VLVzvv1atwc&feature=fvst Si tratta della registra-
zione di un‟esecuzione della Wiener Philarmoniker
(l’Orchestra Filarmonica di Vienna) diretta, per l’occa-
sione, dal Direttore Gustavo Dudamel. Buon ascolto!
Pagina
Anche Mazzarino ebbe la sua gloriosa camicia rossa
E‟ doveroso per un cittadino conoscere la storia della
propria città e quindi necessario per i mazzarinesi sape-
re che il loro paese partecipò attivamente alla storia
dell‟Unità d‟Italia, attraverso l‟impegno militare di Ange-
lo Pignato (1840-1920). Sempre animato da idee di li-
bertà e amor di patria, egli si arruolò poco più che ven-
tenne come volontario nell‟ordine dei bersaglieri in oc-
casione della Campagna per l‟Unità e l‟Indipendenza
d‟Italia guidata dal generale Giuseppe Garibaldi (1860-
1861). Alcuni anni dopo, decise di prendere parte alla
Terza Guerra di Indipendenza, combattuta dall‟esercito
italiano nel 1866 e, all‟età di 75 anni addirittura, presen-
tò la domanda per partecipare alla Prima Guerra Mon-
diale. La storia dell‟ardimentoso garibaldino, caduta per
troppi anni in una ingrata dimenticanza collettiva, ci è
nota oggi grazie ai racconti del pronipote di Pignato, il
maestro Giuseppe Stuppia, il quale tra l‟atro custodisce
gelosamente le medaglie e un‟antica foto dello zio con la
storica camicia rossa. Il “calzolaio dall‟animo nobile”,
così lo ricorda il maestro, fu un uomo amato e rispettato
dai suoi concittadini che allora erano soliti definirlo il
„liberatore‟. Oggi il suo nome è sconosciuto. Lo stes-
so Giuseppe Stuppia ricorda che l‟ultima e unica
manifestazione commemorativa fu presa per sua
stessa iniziativa, nell‟intento di voler ricordare –
non lo zio ma il cittadino Angelo Pignato- nel 1982,
quando dalla scuola elementare del I Circolo partì
una sfilata di giovani studenti che culminò di fronte
al comune, dove venne posta una corona per onora-
re la memoria del coraggioso garibaldino. Per rime-
diare oggi all‟errore di aver dimenticato l‟unico
(stando alle informazioni che disponiamo) garibal-
dino mazzarinese, è auspicabile che con l‟inizio del
nuovo anno scolastico, presidi e docenti, all‟occa-
sione sensibilizzati, trasmettano alle nuove genera-
zioni il nome di questo nostro concittadino che fu
un esempio delle più nobili virtù civili, e che il Co-
mune di Mazzarino possa in qualche modo onorare
doverosamente la memoria di uno dei suoi cittadini
più illustri…e quale migliore occasione del cento-
cinquantesimo dell‟Unità nazionale?
150 anni dalla nascita di uno Stato… storie di italiani
che vollero l’Unità a cura di Serena Fazi
Il maestro Giuseppe Stuppia pronitpote di Angelo Pignato
Il quadro con l’antica foto del garibaldino Angelo Pignato.
CasaLandia
Tutto per la casa
dei f.lli Cinardo
C.so Vittorio Emanuele 270 Mazzarino
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Me ne andava al mattino a spigolare quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore, e alzava una bandiera tricolore. All'isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata; s'è ritornata ed è venuta a terra: sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra. Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Sceser con l'armi e a noi non fecer guerra, ma s'inchinaron per baciar la terra. Ad uno ad uno li guardai nel viso: tutti aveano una lagrima e un sorriso. Li disser ladri usciti dalle tane, ma non portaron via nemmeno un pane; e li sentii mandare un solo grido: "Siam venuti a morir pel nostro lido". Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro un giovin camminava innanzi a loro. Mi feci ardita e, presol per la mano, gli chiesi: "Dove vai, bel capitano?". Guardommi e mi rispose: mia patria bella". Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli: "V'aiuti 'l Signore!".
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L’angolo della poesiaa cura di Anna Lisa Ferrigno
1821-1872 sono gli anni in cui visse Luigi Mercanti-
ni, un poeta ricordato per la sua poesia di ispirazio-
ne patriottica. Questi furono gli anni in cui l‟Italia
riuscì a diventare ciò che è oggi. Gli avvenimenti
dell‟epoca ebbero un impatto notevole tanto che gli
artisti del tempo, in questo caso poeti, riversarono
nei loro versi i sentimenti di patriottismo, di unità,
di forza contribuendo così fattivamente all‟unità e a
costituire parte del corpus letterario del tempo.
Non sto a elencare la miriade di poeti che si im-
pegnarono a scrivere dell‟Italia del tempo e di
chi si sacrificò per Lei. La spigolatrice di Sapri,
nasce per raccontare la sfortunata spedizione di
Carlo Pisacane nel regno delle due Sicilie. Perché
spigolatrice? Mercantini adotta il punto di vista
di una lavoratrice dei campi, impegnata nella
spigolatura che si invaghisce di Pisacane, parteg-
giando quindi per i trecento ma costretta alla
fine ad assistere al loro sterminio da parte delle
truppe borboniche. Vuole far sì che la figura
della popolana metta in risalto come anche le classi
meno abbienti colgano l‟importanza del nascente pe-
riodo storico. Inoltre, va sottolineato che con la sem-
plice frase:”eran trecento, eran giovani e forti e sono
morti!”. Tutti indistintamente hanno lavorato all‟unità
ma solo le giovani menti si sono sacrificate maggior-
mente per amor patrio e con la consapevolezza di ciò
che sarebbe accaduto, "O mia sorella,/ vado a morir
per la mia patria bella!”. Una strana consapevolezza
loro, che oggi lascerebbe nel dubbio chiunque.
Perché le lucciole si illuminano?
Cosa sono le stelle cadenti?
Perché il cielo è blu?
A questa domanda che potrebbe sembrare
banale, i fisici sono riusciti a dare una ri-
sposta solamente all‟inizio del secolo scor-
so. La spiegazione scientifica risiede in un
fenomeno fisico chiamato rifrazione del-
la luce. Come spiegato nel numero scorso,
è possibile immaginare la luce come una
corda attorcigliata in cui ogni filamento
rappresenta un colore; alcune particolari
particelle di gas presenti nell‟atmosfera ter-
restre, ovvero l‟involucro gassoso che rac-
chiude la terra, hanno la capacità di riflette-
re solamente le lunghezze d‟onda della luce
corrispondenti al colore blu.
Le stelle cadenti, chiamate in realtà meteore, sono un fantastico fenomeno che
possiamo ammirare soprattutto nelle notti d’estate, dovuto all’azione combinata
del campo magnetico terrestre e dell’atmosfera. Immaginate la terra come un’enor-
me calamita che attira a sé ogni oggetto che le si avvicina troppo. In particolare le
stelle cadenti non sono altro che dei corpi rocciosi che, avvicinandosi al campo
magnetico terrestre, ne vengono fortemente attratte; la presenza dell’atmosfera
crea una consistente forza d’attrito che fa aumentare la temperatura delle rocce
fino a farle infiammare, così da creare il meraviglioso spettacolo luminoso.
Altro stupendo spettacolo della natura, che pos-
siamo ammirare sempre nelle notti d‟estate, è il
rito di accoppiamento della lucciola. Nei mesi di
giugno e luglio, le femmine si piazzano in una zo-
na in cui possono essere viste e attivano dei se-
gnali luminosi, attirano il maschio per l‟accoppia-
mento. Il fenomeno grazie al quale le lucciole si
“accendono” è detto di bioluminescenza. L’or-
ganismo di questi insetti produce una particolare
sostanza chiamata luciferina che coinvolta in una
determinata reazione chimica produce luce.
Sai Perché...? Pagina 14
a cura di Gaetano Scebba
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StuzzicaMente
a cura di Giuseppe Siciliano
Soluzioni numero precedente
Rebus 1 : Due stivali giallastri
Sudoku 2:
Tre musicisti 3: 12 secondi
Tre sorelle 4: La più grande ha 30
anni, la media 25 e la più piccola ne
ha 20.
Enigma 5: Gli esatti accoppia-
menti sono: A-6, B-1 (risponde
ad A), C-4, D-2, E-7, F-5 (si
ricava per esclusione dopo aver
determinato il seguente), G-8
(nonostante la propria... mole
ed il fisico minuto di F, invita
quest'ultimo a non esagerare
con il cibo), H-3 (dal cavatappi
nella sua mano destra si intui-
sce che è il cameriere addetto ai
vini).
Rebus 1 - Medio
Sudoku 2 - Difficile
Il marito di Martina si trova a San Pie-
troburgo per lavoro mentre il figlio Paolo sta
partendo in vacanza per New York. Il fuso
orario di New York ha 6 ore in meno rispetto
a quello di Roma e quello di San Pietroburgo
ha 3 ore in più. Se Paolo atterra alle 18 a New
York, che ora sarà a San Pietroburgo?
Fusi orari 3 - Facile
Enrico ha nel cassetto 30 magliette di 6 colori
diversi, 5 per ogni colore. Scegliendo al buio,
qual è il minimo numero di magliette che de-
ve prendere per essere sicuro di averne alme-
no 2 di colori diversi?
Le magliette di Enrico 4 - Facile
Carmelo ha x anni e Matteo ha y anni; secon-
do Carmelo il quadrato dei suoi anni, più il
quadrato degli anni di Matteo, meno il pro-
dotto degli anni di entrambi è un numero si-
curamente più grande di 0. Matteo afferma
esattamente il contrario. Sapendo che Carme-
lo è più grande di Matteo, qual è l‟età massi-
ma di Matteo affinché abbia ragione Carmelo?
Gli anni di Carmelo e Matteo 5 - Difficile
Associazione Culturale Musicale e di Volontariato “InArte” Corpo Bandistico “Santa Cecilia”
via Tripoli, 14 – 93013, Mazzarino (CL) tel: 320/6203069 - fax: 0934/383810
C.F: 90017800856 - P.IVA: 01773320856 sito web: www.bandamazzarino.it
e-mail: [email protected]
Sedani al pistacchio di Bronte
Ingredienti per 4 persone:
Sedani rigati: 450g
Guanciale: 150g
Piselli: 100g
Pistacchio di Bronte: 90g
Pomodorini: 250g
Malvasia: un bicchiere piccolo
Cipolla: 100g
Olio extravergine d’oliva: q.b.
Sale, peperoncino: q.b.
PROCEDIMENTO
In una padella mettete la cipolla tritata finemente con abbondante olio, aggiungete il pistacchio tritato
(solo 50g) e fate creare una salsina a fuoco basso. Dopo mettete il guanciale e i piselli; appena il guanciale
risulterà rosolato sfumate con la malvasia e aggiungete i pomodorini; sale in giusta quantità e un pizzico di
peperoncino. Continuate la cottura per altri 15 minuti circa fin quando la salsa diventa ben amalgamata.
Mettete i sedani in una pentola con abbondante acqua e sale. Scolate la pasta al dente e fatela saltare
nella salsa che avete precedentemente preparato. Adagiatela sui piatti e presentatela con una spolverata di
pistacchio e del pomodorino tagliato a spicchi.
BUON APPETITO!!!
La ricetta dello Chef... a cura di Luigi Galati