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Demistificazione della religione FILOSOFIA DELLE RELIGIONI 4 A CURA DEL PROF. ALFREDO NAZARENO D’ECCLESIA

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Demistif icaz ione

del la re l igione

FILOSOFIA DELLE

RELIGIONI 4

A CURA DEL PROF. ALFREDO NAZARENO D’ECCLESIA

Gli Antropologi ci informano che l’essere umano ha sviluppato un’attività religiosa sin dalla sua prima comparsa sulla scena della storia e che tutte le tribù e tutte le popolazioni di qualsivoglia livello culturale hanno coltivato qualche forma di religione. D’altronde è cosa risaputa che tutte le culture sono profondamente segnate dalla religione e che le migliori produzioni ar tistiche e letterarie non solo delle civiltà antiche, ma anche moderne s’ispirano a motivi religiosi.

L’esperienza religiosa , sia come conoscenza interiore sia come presenza di un atteggiamento religioso dei diversi popoli nel corso storico è un fenomeno reale, ma anche problematico, forse il più difficile di tutti. Sicuramente è per un motivo abbastanza ovvio: mentre tutte le attività umane si rivolgono a oggetti la cui esistenza è fuori di discussione, l’attività religiosa, per contro si dirige verso un oggetto, di cui si vede messa in questione persino l’esistenza.

INTRODUZIONE

Fin dalle primissime attestazioni pittoriche, come scrive

Dufrenne: «Le pitture rupestri di Altamira ci dicono qualcosa

dell’uomo meravigliato e grave, ci fanno accedere al mondo in

cui ha vissuto, questa presenza viva dell’artista nell’opera non è

paragonabile alla presenza anonima dell’operaio nel suo

prodotto industriale».

INTRODUZIONE 2

INTRODUZIONE 3

La scuola hegeliana, dopo la morte di Hegel, si divise in

due tendenze contrapposte, che David Friedrich Strauss

denominò destra e sinistra, a imitazione delle

tradizionali divisioni del parlamento francese.

Il punto centrale in discussione riguardava il rapporto

tra la filosofia di Hegel e il Cristianesimo.

L’Idealismo si appella in particolare alla realtà della

Storia: lo Spirito umano, la società con le sue

istituzioni, sono fenomeni essenzialmente storici .

Più tardi anche la natura verrà intesa dalle teorie

evoluzionistiche come un processo governato da leggi.

LA SCUOLA HEGELIANA

La Destra hegeliana

I rappresentanti vennero chiamati vecchi hegeliani, essi confermarono essenzialmente il sistema hegeliano e la sua sintesi di religione e filosofia.

Sostenevano la perfetta congruenza tra filosofia e Cristianesimo.

La Sinistra hegeliana

Detta anche giovani hegeliani, ricercarono nuove vie di interpretazione, ribalta il sistema, con la conseguenza di un capovolgimento rivoluzionario dell’ordine vigente.

Mostrarono la natura progressiva e razionale della Storia.

LA SCUOLA HEGELIANA 2

Strauss , con l’opera «La vita di Gesù» del 1835, mostrava che la

narrazione evangelica era priva di valore storico. Essa non era

che una trasfigurazione mitica delle ingenue attese popolari del

Messia e del suo ritorno. Ciò confermava la tesi hegeliana

secondo la quale la verità religiosa non poteva pervenire alla

forma concettuale della filosofia , ma restava confinata nella

sfera dell’immaginazione, ovvero del mito.

Le tesi paradossali dell’idealismo fecero precipitare la situazione

e condussero Feuerbach a negare il valore oggettivo della

religione. Contro il postulato hegeliano il quale afferma che tutto

procede dall’assoluto e ogni cosa, compreso l’essere umano, non

è altro che un momento del suo automanifestarsi.

DEMISTIFICAZIONE DELLA RELIGIONE:

HEGELIANI DI SINISTRA

Feuerbach sostiene che le cose stanno esattamente all’opposto:

Dio è solo un’idea escogitata dal soggetto umano allo scopo di

conseguire la piena realizzazione di se stesso ; pertanto la realtà

suprema non è Dio, ma l’essere umano.

Nel famoso saggio L’essenza del Cristianesimo , Feuerbach

argomenta che la religione trae origine da un processo

d’ipostatizzazione dei bisogni e degli ideali dell’uomo . Infatti,

egli proietta tutte le qualità positive che ha in sé una

persona(ipostasi) divina e fa di essa una realtà sussistente,

capace di sopperire ai propri bisogni e alle proprie lacune.

FEUERBACH

Karl Marx, discepolo di Hegel , contestò il fenomeno religioso,

negò Dio e condannò la Chiesa. Ma a fargli sposare la causa

dell’ateismo, più che argomenti di natura filosofica sono stati

motivi di ordine storico e sociale. La sua identificazione della

società ideale con la società senza classi e la ricerca della

instaurazione di tale società mediante la demolizione delle

strutture sociali vigenti ai suoi tempi , l’hanno portato

necessariamente a confrontarsi con la religione.

KARL MARX

Una serie di circostanze infauste gli ha fatto credere che la

religione fosse uno dei maggiori ostacoli alla realizzazione della

nuova società e, pertanto, concludere che la religione non può

essere che un’invenzione della società capitalista . Per Marx la

religione è un prodotto escogitato da questa società per

realizzare lo sfruttamento di classe: essa è strumento di

evasione per gli sfruttati e di giustificare gli sfruttatori: La

religione è l ’oppio del popolo .

Cfr. , H, Gil lwitzer, La crit ica marxista del la rel igione e la fede crist iana ,

Morcelliana, Brescia 1980.

KARL MARX 2

Il positivismo nasce in Francia e s’impone poi a livello europeo e

mondiale, trae il suo nome dall’esaltazione della positività della

scienza e dalla concretezza e oggettività dei fatti da essa

studiati, in contrapposizione alle astrattezze e alle fantasticherie

delle religioni e delle concezioni metafisiche in genere.

Da questo punto di vista, tale movimento filosofico appare

strettamente legato ai notevoli successi ottenuti dalle scienze

esatte nei diversi campi di applicazione (chimica, meccanica,

elettrologia, ottica e biologia). Nello stesso tempo non va

sottovalutata l'influenza del processo di organizzazione

scientifica e tecnica della società , dei sistemi di produzione,

sulla maturazione delle nuove idee, le quali daranno, a loro

volta, un impulso notevole a tale processo.

POSITIVISMO

In Francia, il maggiore rappresentante del positivismo fu Auguste

Comte, secondo il quale tutto l ’universo procede dalla materia per via

di evoluzione. Anche l ’essere umano è un prodotto dell’evoluzione con

la sua comparsa sulla scena del mondo ha inizio la storia, le cui fasi

principali, secondo la celebre classificazione del padre del

positivismo, sono tre: religiosa, metafisica, scientifica .

Le tre diverse fasi corrispondono a tre diversi modi di concepire e di

spiegare le cose.

COMTE

a)Nell’epoca religiosa l’essere umano si da una spiegazione mitica dei fenomeni

naturali escogitando cause soprannaturali.

b) Nell’epoca della metafisica il soggetto umano ottiene una spiegazione dei

fenomeni ricorrendo a principi reconditi: quali sostanze, accidenti, essere, ecc.;

c) Nell’epoca positiva, infine, egli elabora una speculazione scientifica delle cose

per mezzo delle leggi naturali, le quali bastano da sole a spiegare tutti i fenomeni

che noi constatiamo. Tutte le attività e tutte le branchie del conoscere passano per

questi tre stadi: la politica come il diritto, l’economia come la morale, la fisica come

l’astronomia, ecc.

Senza che ci sia bisogno di ricorrere a Dio oppure a principi metafisici.

Charles Darwin (1809-1882), si definì più volte agnostico in fatto di religione. Nelle pagine dell’autobiografia, egli chiarisce la sua posizione personale nei confronti del problema su Dio.

La sua opera segna l’ incontro dei progressi della biologia con il pensiero del positivismo.

Innanzi tutto egli nega che le specie viventi siano da sempre esistite nelle loro attuali differenziazioni, come la biologia riteneva dal tempo di Aristotele e come insegna la Bibbia : le specie attuali non sono che il risultato - esso stesso non definitivo- di uno sviluppo millenario.

Il principio che regola tale differenziazione è quello della selezione naturale, resa necessaria dall’universale lotta per la vita. Il corredo genetico presenta delle mutazioni che producono variazioni negli organi, nel colore, nella struttura interna o esterna. L’essere umano non fa eccezione , anch’egli è il prodotto di un’evoluzione da specie animali più antiche.

DARWIN

La civiltà occidentale (socratico-platonico-cristiana) è essenzialmente nichilista=così fu definita qualsiasi teoria che tenti di distruggere il carattere assoluto di ogni valore , soprattutto quello della verità e del bene.

L’uomo occidentale si sobbarca, come il cammello, tutti i pesi. Poiché l’esistenza è intessuta di dolore e di morte , egli immagina che ciò accada per una sua colpa(peccato originale), della quale è giusto scontare sulla terra la pena.

L’aldiquà non vale nulla , l’aldilà(il regno dei cieli) è l’unica realtà degna di considerazione.

A questa visione morale del mondo(vedi Kant)corrisponde una visione storica o storicistica: la terra, il luogo della vicenda umana è la valle di lacrime, in cui l’uomo è caduto per colpa sua e da cui dovrà affrancarsi col suo merito. La vita terrena ha una meta e uno scopo ultraterreno, questa visione escatologica della storia iniziata da S. Agostino , si traduce, in età moderna nel mito i l luministico del progresso.

NIETZSCHE

L’età moderna non fa altro che secolarizzare la visione storico-

teologica dell’esistenza proclamata dal Cristianesimo.

Al Cristianesimo rimprovera di aver contribuito in larga parte al

rammollimento del soggetto umano:

di essere costituito dogmaticamente da residui di un antico e

paradossale mondo immaginario;

di alimentare la speranza in un aldilà inesistente, al quale già i

suoi contemporanei non credono più;

l’ipocrisia, per cui le persone di fede cristiana non vivono

secondo i principi in cui dichiararono di credere.

Queste considerazioni trovano la loro espressione più incisiva in

La Gaia Scienza, nella rappresentazione dell’uomo folle che

cerca Dio.

NIETZSCHE 2

Nietzsche dipinge la visione di un mondo che privo di orizzonte comincia a vacillare : l’uomo perde la sua fede e ne deriva l’evento della morte di Dio .

Il Superuomo non è il ritorno alle antiche società, ma è necessario che egli divenga un leone o spir ito libero , negatore implacabile del passato.

Il suo agire si conforma a criteri terreni e si confronta con gli uomini dallo spir ito gregario che si piegano alle imposizioni di Dio e sono schiavi di una morale della debolezza e della compassione.

Alla fase negatrice deve poi subentrare il momento creativo. L’uomo deve allora recuperare l’innocenza del Fanciullo, cioè la capacità dionisiaca di accettare la vita come divenire incessante, senza altra meta o scopo al di là di se stessa e cioè come eterno ritorno della medesima vicenda di nascita -morte, creazione-distruzione.

NIETZSCHE 3

In tal modo l’uomo diverrà capace di porre «nuove tavole di

valori». La sua volontà di potenza che si era volta contro la terra

in uno spirito di risentimento e con una morale da schiavi tipica

del Cristianesimo, incarnerà finalmente valori salutari e terreni .

L’uomo - fanciullo imparerà ad accettare il gioco cosmico del

tempo. Tale uomo sarà un superuomo . Dall’avvento del

superuomo la figura di Zarathustra è il profeta che annuncia

l’ultimo uomo, quello brutto della società borghese.

La futura umanità di superuomo l iberata dal pregiudizio di Dio,

della verità assoluta, dei fini ultraterreni; un’umanità che avrà

compreso che vivere è interpretare e che interpretare significa

amare se stessi , il proprio destino, accettandone anche le

conseguenze che alla gioia uniscono il dolore e la morte.

NIETZSCHE 4

Sigmund Freud, era giunto a dissolvere la religione in patologia .

Lo scandalo fu grandissimo. Non si perdonava al fondatore della

psicanalisi di aver spiegato che la religione è un’il lusione , dove il

credente smarrisce il senso della realtà a vantaggio di fantasie

psichiche , che diventano delirio collettivo nell’acquiescenza del

gruppo.

Freud parla di annullamento della personalità cosciente e di

rapimento ipnoide degli individui, che pensano per immagini

prive di riscontro empirico. Poiché nella religione, la fede è

premessa, mezzo e fine , si comprende come i meccanismi

d’induzione suggestionale possano essere talmente contagiosi

per i credenti, da renderli impermeabili a dubbi e incertezze.

“Noi crediamo per fede!” In questo motto si corazza

l’automatismo psichico, mentre la singolarità annega

nell’omologazione identitaria.

FREUD

Partendo da alcune sue dichiarazioni in merito al caso e

all'ordine nell'universo si potrebbe definirlo agnostico,

sicuramente non credeva in nessuna religione e lo ha chiarito in

più di un'occasione.

Già nel 1930, Albert Einstein, scriveva: “Le idee più belle della

scienza nascono da un profondo sentimento religioso . Io credo

che questo tipo di religiosità che attualmente si avverte nella

ricerca, sia l’unica esperienza religiosa creativa della nostra

epoca”.

Era certamente deista, ovvero affermava il cosiddetto “Dio degli

scienziati”, l’Essere che per forza di cose ha creato e ordinato

ma che poi si è tenuto in disparte: «La convinzione

profondamente appassionante della presenza di un superiore

potere razionale , che si rivela nell’incomprensibile universo,

fonda la mia idea su Dio».

L’AGNOSTICISMO DI EINSTEIN

«Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientif ico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili» . È il Dio, a cui la sola ragione dell ’uomo (come diceva Pio IX), senza l’aiuto della fede, può permettersi di approdare leggendo con intelligenza i segni della realtà: «La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà.

La scienza», «contrariamente ad un’opinione dif fusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire f inalità teologiche , poiché deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò i l mondo». È il riconoscimento evidente di un Dio che ha operato, che ha fatto determinate scelte , che ha pensato l’universo .

L’AGNOSTICISMO DI EINSTEIN 2

Gnosticismo: (senza la A iniziale) gnostico è colui che crede nella Gnosi, è una corrente filosofico-religiosa, non esclude Dio, ma che lega la salvezza a una particolare conoscenza, in particolare la filosofia di Spinoza e Hegel.

Ateismo-ateo: questi termini sono relativi alla negazione di Dio come principio universale. Ateo non crede che esista un Dio .

Agnosticismo, è un termine moderno per indicare una dottrina che sostiene l’insuperabile limitatezza della conoscenza. Per cui si possono conoscere solo i dati dell’esperienza immediata. Non si pone la domanda sull'esistenza di Dio perché ritiene che non sia possibile trovare una vera risposta(Si trova in Kant).

La Filosofia nella sua ESSENZA è greca.

L’occidente e l’Europa sono nel loro intimo fondamento “filosofici”.

Il modo in cui ancora oggi ci poniamo domande è greco.

Quando domandiamo: che cos’è questo? Stiamo ponendo una domanda fi losofica.

CONCLUSIONE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE