dal 2016 più soldi per la sanità e il personale bene, ma...

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d!rigenza medica 8 Criticità Presentato il “libro bianco” sul San Camillo Forlanini di Roma 12 Giovani e intramoenia L’esperienza dell’Aorn al “A. Cardarelli” di Napoli 14 Tutela lavoro Conversione a tempo indeterminato dei contratti a termine Il mensile dell’Anaao Assomed Numero 4 - 2015 Dirigenza Medica - Anno XIV - n. 4 - 2015 - Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale D.l. 353/2003 (Conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, dr Commerciale Business Roma - www.anaao.it Dal 2016 più soldi per la sanità e il personale Bene, ma siamo stanchi di parole e promesse Intervista al ministro Lorenzin Il commento di Costantino Troise

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d!rigenzamedica

8 Criticità Presentato il “libro bianco” sul San Camillo Forlanini di Roma

12 Giovani e intramoenia L’esperienza dell’Aorn al “A. Cardarelli” di Napoli

14 Tutela lavoro Conversione a tempoindeterminato dei contratti a termine

Il mensile dell’Anaao Assomed

Numero 4 - 2015

Dirigenza Medica - Ann

o XIV - n. 4 - 2015 - Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. P

ostale D.l. 353/2003 (Conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, dr Commerciale Business Roma -www.anaao.it

Dal 2016 piùsoldi per la sanitàe il personale

Bene, ma siamostanchi di parolee promesse

Intervista al ministro Lorenzin

Il commento di CostantinoTroise

d!rigenzamedica

8 Criticità Presentato il “libro bianco” sul San Camillo Forlanini di Roma

12 Giovani e intramoenia L’esperienza dell’Aorn al “A. Cardarelli” di Napoli

14 Tutela lavoro Conversione a tempoindeterminato dei contratti a termine

Il mensile dell’Anaao Assomed

Numero 4 - 2015

Dirigenza Medica - Ann

o XIV - n. 4 - 2015 - Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. P

ostale D.l. 353/2003 (Conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, dr Commerciale Business Roma -www.anaao.it

Dal 2016 piùsoldi per la sanitàe il personale

Bene, ma siamostanchi di parolee promesse

Intervista al ministro Lorenzin

Il commento di CostantinoTroise

Sede di Roma: via XX Settembre, 68tel. 06.4245741 - Fax 06.48.90.35.23

Sede di Milano: via D. Scarlatti, 27

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DirettoreCostantino Troise

Direttore responsabile Silvia Procaccini

Comitato di redazione: Eleonora AlbaneseClaudio Auriemma AurigemmaGiorgio CavalleroGabriele GalloneFilippo GianfeliceDomenico IscaroMario LavecchiaGiuseppe MontanteDomenico MontemurroCosimo NoceraCarlo PalermoMaria ParmeggianiGiuseppe RicucciAlberto Spanò

Coordinamento redazionaleEster Maragò

Progetto grafico e impaginazione

EditoreEdizioni Health CommunicationVia Vittore Carpaccio 180147 Roma email: [email protected]. 06.59.44.61 fax06.59.44.62.28

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Diritto alla riservatezza:“Dirigenza Medica” garantisce lamassima riservatezza dei datiforniti dagli abbonati nel rispettodella legge 675/96

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Il mensIle dell’AnAAo Assomed

Altan per l’Anaao Assomed

d!rigenza medica | 1numero 4 - 2015

Criminali, condannati e indultati. Il Fatto Quotidiano dell’8 dicembre 2014 ciricorda il trattamento riservato a Massimo Carminati, detto “er cecato”, arresta-to nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale nel 2014. Indultato il 16 dicembre1986 con uno sconto applicato ai 3 anni e mezzo che la Cassazione gli ha inflit-to per 9 capi d’imputazione: tra questi la rapina, il porto illegale di armi, la ri-cettazione, le lesioni personali. Un altro indulto, nel 1990, falcia altri 4 capi diimputazione che sono più o meno gli stessi. Nell’estate del 1999 rapina la filialedella Banca di Roma all’interno del Palazzo di Giustizia. Ruba 50 miliardi di li-re, gioielli, decine di cassette di sicurezza. La sentenza della Cassazione (21 apri-le 2010) fissa la pena a 4 anni. Ma arriva un altro indulto, il terzo. Tre mesi do-po – a luglio – Carminati ottiene l’affidamento in prova. A gennaio 2011 la penaè estinta. Il resto è storia nota.Magistrati, immuni e autoreferenziali. Per loro praticamente non esisteva, fi-no al 1988, la possibilità di essere responsabili di un qualche errore. In teoria lalegge Vassalli, approvata nel 1988, consentiva alla presunta vittima di “mala-giustizia” di fare ricorso allo Stato, il quale a sua volta si poteva rifare sul Magi-strato. Ma solo dopo un micidiale doppio filtro: un esame preventivo della Cor-te d’Appello e la possibilità di imputare al Giudice solo il dolo o la colpa grave.Risultato: a fronte di circa 360 milioni di sentenze in campo civile e penale vi so-no stati solo 400 ricorsi di cui 37 hanno superato il filtro e solo 5 hanno ottenu-to un risarcimento statale. Il bello (per modo di dire) è che si è scoperto che loStato in questi 5 casi non si era neppure rivalso sui Magistrati (La stampa 27 feb-braio 2015).Ora, con la legge Orlando qualcosa è cambiato. Si potrà chiedere il risarcimentoanche per “inescusabile negligenza” e lo Stato dovrà “obbligatoriamente” riva-lersi sul Giudice che ha sbagliato (quanta grazia!)Si sono levati subito alti ululati di sdegno, sia da parte del Csm che dall’Associa-zione Magistrati temendo che le nuove norme possano minare “l’indipendenza,l’autonomia e la serenità dei Magistrati” (Giovanni Legnini vicepresidente Csm).Identiche reazioni vi furono nel 1988. Non ho dubbi che finirà allo stesso modo.Medici, braccati e demoliti. Diverso il destino dei medici italiani. Basti ricor-dare il caso di due medici torinesi che dall’oggi al domani si sono ritrovati con leganasce alle automobili, la casa ipotecata, i conti correnti bloccati e spese legaliimpossibili da sostenere per una provvisionale stabilita da un giudice civile peruna (presunta) negligenza che aveva causato ad un neonato un danno cerebra-le irreversibile. Assolti, dopo molti anni, con formula piena, ora non esercitanopiù, distrutti da questa terribile esperienza. Un altro caso, esemplificativo, av-viene nel 1997. Anche qui due ginecologi coinvolti. Un caso di tetraparesi spa-stica alla nascita e accusa di negligenza. La denuncia viene fatta dopo diversi an-ni dal fatto (la prescrizione è decennale). L’azienda decide di transare ai fami-liari del bimbo 700.000 euro nel 2011 (prima di arrivare ad una sentenza civilee penale). Quattro anni dopo (nel 2014, ovvero diciassette anni dopo) la Cortedei Conti manda il famigerato “invito a dedurre” adducendo il danno erarialeper colpa grave.Non possiamo invocare l’autonomia e la serenità del nostro giudizio.Non possiamo neppure beneficiare di qualche indulto.La colpa medica non è quella di cui si discetta nei corsi sulla responsabilità pro-fessionale.Più semplicemente è la “colpa” di essere medici.

editorialeGAbrIele GAlloneComponente EsecutivoNazionale AnaaoAssomed

Siamo tutti uguali di fronte alla legge?

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Anche perché dobbiamo dare finalmentefiato al personale del Ssn che da anni ha ilcontratto e il turn over bloccati”

“Il Patto per la Salute vaavanti e dal 2016 il fondosanitario tornerà a crescere.

“Il 2015 dobbiamo considerarlo co-me un anno di transizione per i bilancidella sanità italiana. Le regioni hannochiesto al Governo di abbassare il fon-do previsto dal Patto per la Salute perfar fronte ai loro impegni di finanzapubblica contemplati dalla legge di sta-bilità. E così sarà, appena l’intesa saràsancita. Ma ciò varrà solo per il 2015.Dall’anno prossimo il fondo sanitariosarà reintegrato e il Patto per la Salutemarcerà a pieno regime. Senza se e sen-za ma”.Il ministro della Salute Beatrice Loren-zin è fermissima su questa posizioneche ci ha ribadito in un’intervista esclu-siva dove abbiamo fatto il punto dellasituazione dopo l’ennesimo rinvio del-

l’intesa in Stato Regioni (ndr. l’intesache deve decidere come tagliare 2,352milioni del fondo sanitario 2015, eraattesa per fine aprile ma sembra ormairinviata a dopo le elezioni).Ministro, un rinvio per “colpa” delleelezioni?Il momento precedente a una scaden-za elettorale è sempre delicato ma neifatti l’intesa è ormai definita e siamopronti a chiudere e ad emanare il de-creto legge che dovrà ristabilire i fi-nanziamenti per la sanità per l’anno incorso.Ma il presidente Chiamparino chie-de al Governo una riflessione sulquantum della manovra, sostenen-do che essendo articolata su 12 me-si, ed essendone già passati almeno4, esso andrebbe ridimensionato…Se ci fosse possibilità non sarei contra-ria, anche se alla luce delle ultime que-stioni previdenziali mi sembra moltodifficile che possa avvenire. Ma poi cer-chiamo di capire una volta per tutte chenon si tratta di tagli ma di risparmi, sul-l’efficienza e l’appropriatezza. Nellamaggior parte dei casi già contemplatitra le azioni del Patto per la Salute. Ladifferenza è che nel Patto si prevedevache tali risparmi fossero reinvestiti insanità. Per il 2015, invece, come pre-vede l’intesa, una quota parte dei ri-sparmi, che comunque il Patto produr-rà, saranno “restituiti” allo Stato a com-pensazione del contributo regionale al-la sostenibilità della spesa pubblica. Tut-to qui.Quindi nessun problema?No, no, il problema esiste. Quando hochiesto e ottenuto che nella legge di sta-bilità non vi fosse alcun taglio alla sa-nità ma anzi un aumento di risorse,l’ho fatto perché la sanità, al di là deirisparmi di efficienza ottenibili, ha bi-sogno di più risorse soprattutto su trefronti: innovazione, investimenti, ri-cerca e personale. Quattro asset doveabbiamo già operato con il fondo perl’innovazione farmaceutica staccato daltetto della farmaceutica e che con il pat-to implementeremo con azioni specifi-che per la ricerca e per dare finalmen-te fiato al personale del Ssn che da an-ni ha il contratto e il turn over blocca-ti. Quindi quelle risorse in più servonoe per questo non possiamo rinunciarciper più di un anno. Mi risulta che mol-te regioni avevano già previsto le som-me necessarie o disposto il proprio bi-lancio in base alle risorse del Fondo pre-cedente, avendo deciso da dicembre diintervenire sul fondo chiedendo il de-

Beatrice Lorenzin a tutto campo in questaintervista rilasciata a inizio mese a QuotidianoSanità di cui riprendiamo ampi stralci e alla qualeha replicato il nostro segretario nazionaleCostantino Troise (vedi articolo a fianco). Tra itemi toccati anche quello spinoso del comma 566e le nuove competenze professionali. PerLorenzin, il problema va risolto, ma solo conl’accordo tra tutte le parti interessate, medicicompresi.

Cesare Fassari

Intervista a Beatrice LorenzinMinistro della Salute

segue a pagina 4

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no proceduto unilateralmente, sposan-do anche l’idea di Ivan Cavicchi di unaco-evoluzione delle professioni, è cer-to un dato positivo. Che non può, però,fare dimenticare che ci si invita a gio-care dopo che si è proceduto per leggea delimitare il campo di gioco, toccan-do, e come, l’atto medico. E non stiamosereni se il Ministro parla di ambitiesclusivi di “dottori”, titolo che oggi de-finisce una ventina di professioni sani-tarie.Il patrimonio professionale medico cheè affidato ad ogni Ministro della Salu-te non può essere svalutato, svenduto,intimidito con entrate a piedi uniti nell’ambito dell’esercizio professionale chegli è proprio. Su questo aspetto, e sullasalvaguardia di una responsabile auto-nomia professionale, ci aspettiamo cheMinistro e Governo facciano più diquanto dicano.

Le dichiarazioni del Ministro della Sa-lute non meritano di passare sotto si-lenzio, per quello che dice ma, soprat-tutto, per quello che non dice. Voglia-mo dare credito al Ministro sul fatto chele risorse per la sanità cresceranno apartire dal 2016, come prevede il pat-to della salute, non senza però ricorda-re che il Def, approvato dal CdM, pre-vede una discesa, il rapporto al Pil, del-la spesa sanitaria, che nel 2030 rag-giungerà i livelli del 2010, rimanendo,comunque, sempre più vicina alla Gre-cia che al resto d’Europa. E attendiamocon fiducia che l’incremento delle ri-sorse previsto sia destinato anche al per-sonale dipendente del Ssn, i cui salarisono inchiodati ai valori nominali del2010, ad onta del Def che non prevederisorse contrattuali fino al 2020.Le acrobazie lessicali con le quali si tra-sformano i tagli in risparmi, ed in re-cuperi di efficienza ed appropriatezza,per i quali dovremmo tutti essere con-tenti, non nascondono la invadenza per-vasiva ed intimidatoria messa in attosui medici, destinatari di linee guida distato che scaricheranno ulteriori costi,e disagi, sui cittadini. E chissà se la ri-forma dei Lea terrà conto del fatto che,attraverso tagli, tasse e ticket, in trop-pe Regioni, essi si sono trasformati daessenziali ad eventuali, declinando, perdirla con il ministro, il diritto alla salu-te dei cittadini in base al Cap. Se il rin-novo della convenzione è, giustamen-te, una priorità, non si vede come pos-sa non esserlo, fino ad espellerlo dallaagenda politica e dal lessico, il rinnovodi contratti bloccati da 6 anni per unpersonale dipendente che vede le pro-prie condizioni di lavoro diventare sem-pre più gravose e rischiose. Ben vengala riforma degli ordini professionali, mail Ministro non può continuare a tace-re su tempi e contenuti della legge sul-la responsabilità professionale, senzala quale richiami, e commissioni, sullamedicina difensiva diventano gridamanzoniane.Dove però, il disaccordo è totale è sulfamigerato comma 566, a proposito delquale il Ministro non dice l’unica cosache i medici si aspettano di sentire, ecioè che l’incipit di quel testo va cam-biato, senza se e senza ma, rappresen-tando una inaccettabile forzatura chenon si è peritata di usare una legge fi-nanziaria per confinare le competenzedei medici in fantomatici “atti complessie specialistici”. Scoprire la concerta-zione, dopo che per anni nelle stanzedel Ministero della Salute, evidente-mente ad insaputa del titolare di turno,si sono animati tavoli tecnici che han-

A partire da quelle sul comma 566 che va radicalmente cambiato”

“Da Lorenzin buoneintenzioni e cattive

omissioni.

Vogliamo dare credito al Ministro quando nellasua intervista dice che le risorse per la sanità

cresceranno a partire dal 2016, come prevede ilpatto della salute. Dove però, il disaccordo è totaleè sul famigerato comma 566: l’incipit di quel testo

va cambiato, senza se e senza ma.

Il commento di Costantino Troise Segretario Nazionale Anaao Assomed

4 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

tito – quindi nessun aumento del ticketquesto è certo – è quello di dare al cit-tadino un sistema di compartecipazio-ne alla spesa finalmente equo e legatoalle reali possibilità economiche diognuno di dare il suo contributo allasanità pubblica. Saranno senz’altro fa-voriti i nuclei familiari con figli ma nonsolo. Stiamo cercando di simulareun’applicazione delle esenzioni in ba-se ai redditi Isee ma, come le dicevo,attenti a far sì che chi sarà esente lo sa-rà perché effettivamente non è in gra-do di pagare il ticket e non, come av-viene oggi, con quelle macchinone par-cheggiate davanti alla farmacia da do-ve scendono fantomatici esenti dal tic-ket. Quegli abusi li vogliamo stronca-re. Ma per farlo senza sbagliare bersa-glio bisogno farlo con attenzione. Me-glio aspettare qualche mese in più chefare errori in un campo così delicato.Per quanto riguarda l’unitarietà del tic-ket a livello nazionale essa è di fattopreclusa dall’autonomia delle regioniin questo campo che lascia a loro lascelta sulla presenza e sulle modalitàdel ticket. A noi però il compito di da-re un quadro unitario sulle esenzioniper far sì che i diritti siano gli stessi intutto il Paese.Un’altra grande attesa è quella suiLea...Io il mio lavoro l’ho fatto. Il Mef ha giàvalutato l’impatto e i testi dei nuovi Leasono da mesi all’attenzione delle re-gioni. Non c’è dubbio che gli alti e bas-si sull’intesa potrebbero aver influitosull’esame delle varie proposte. Ma,senza polemica, la palla sta a loro. Perquanto mi riguarda io voglio mantene-re l’impegno per emanarli entro l’esta-te. Ma come sa, serve l’accordo con leRegioni…Ma non è che si sta rallentando unpo’ tutto perché il Patto sancito a lu-glio 2014 non va più bene e andreb-be rivisto, come chiedono alcune Re-gioni?Assolutamente no, il Patto è quello.

Frutto di un lavoro lungo e complessoe approvato, non dimentichiamolo, al-l’unanimità. Perché dovremmo rive-derlo? Per cambiare cosa? Nel Patto cisono tutti gli asset per il cambiamentoe l’ammodernamento del sistema sani-tario. Lo ripeto, nel 2015 è come seavessimo premuto il tasto “pausa” deltelecomando. Ma dal 1 gennaio del2016 il programma riprenderà appie-no senza incertezze, con pienezza di ri-sorse e con l’impegno che le somme ri-sparmiate grazie all’efficientamento delsistema resteranno tutte in sanità, pernuovi investimenti e ampliamenti del-l’offerta assistenziale.Ministro cosa pensa dello scioperodei medici di famiglia per il rinnovodella convenzione?Il rinnovo della convenzione è una prio-rità. Lo stallo dura da troppo tempo eil sottosegretario de Filippo, che seguepasso passola vicenda, sta cercandocon passione e dedizione, di scioglie-re la matassa per portare le parti, re-gioni e sindacati, all’accordo. Lo ripe-to la convenzione deve essere chiusaper i medici ma anche e soprattutto perdare il via a quella riforma dell’assi-stenza territoriale che attendiamo datroppo tempo.Ministro da quando in Gazzetta ècomparso il comma 566 della leggedi stabilità si è scatenata una guerrasenza esclusione di colpi, soprattut-to tra medici e infermieri, sul temadelle nuove competenze per le pro-fessioni sanitarie. Se la sente di fareda paciere?Altro che paciere, il mio compito di mi-nistro è quello di fare una sintesi di que-ste posizioni, sentendo tutte le parti,concertando, come previsto proprio dalcomma 566, un’evoluzione dei profiliprofessionali di ciascuno, fermo re-stando, e su questo voglio essere chia-ra, che il comma 566 non tocca in al-cun aspetto l’atto medico che resta unambito esclusivo dei “dottori”. Sono cer-ta che la soluzione c’è. È nelle cose enell’evoluzione stessa della prassi sa-nitaria, come del resto già avviene inmoltissimi paesi dove la professione me-dica e le altre professioni sanitarie so-no evolute insieme per rispondere almeglio alle grandi innovazioni dellamedicina e dell’assistenza.A proposito, che ne pensa allora del-la proposta di legge di alcuni parla-mentari del PD sull’atto medico?Penso che, come dicevo, la materia nonpuò essere affrontata unilateralmente.Serve il concerto di tutti gli attori pro-fessionali ed è quello che intendo fareal più presto.

curtamento dell'incremento.Pensa che le Regioni avrebbero po-tuto anche risparmiare senza tocca-re la sanità?La sanità copre un’ampia fetta della spe-sa corrente regionale ma è certo che aldi fuori di essa vi sono altri settori dispesa che potrebbero essere considera-ti. Ma questo tema fa parte di quella di-scussione più generale per un nuovoequilibrio costituzionale tra Stato e Re-gioni che stiamo affrontando con le ri-forme e che penso dovrà riguardare an-che gli aspetti legati alle modalità e al-la qualità delle spese regionali.Quindi fatta l’intesa, quando sarà, cidobbiamo aspettare un decreto leg-ge omnibus come ha chiesto Chiam-parino che tocchi anche altri aspettidel settore, oltre alle cifre della ma-novra?La proposta di Chiamparino, col quale,voglio sottolinearlo, lavoriamo benissi-mo e con lo stesso spirito volto alla ri-cerca di soluzioni eque e concrete, mitrova assolutamente d’accordo. Nel de-creto che recepirà l’intesa ci saranno an-che la riforma di Aifa, Agenas e Iss, manon solo. Vi inseriremo anche altri aspetti legatialla sanità veterinaria e ad altre emer-genze in parte già comprese nel mio di-segno di legge fermo in Parlamento sul-le sperimentazioni e la riforma degli Or-dini. Che, tra parentesi, mi dicono si stiafinalmente sbloccando. Comunquequando sarà il momento nel decreto del-l’intesa inseriremo tutte le questioni cal-de del settore per dare quella spinta im-mediata al cambiamento che attendia-mo da tempo.Tra le attese c’è anche la nuova nor-mativa sui ticket. A che punto siamoe che intenzioni avete? Aumente-ranno? Saranno finalmente unifica-ti a livello nazionale?Il lavoro è ancora in corso, perché ècomplesso. L’obiettivo, a parità di get-

“Ho chiesto eottenuto chenella legge distabilità non vifosse alcuntaglio allasanità ma anziun aumento dirisorsesoprattutto su tre fronti:innovazione,investimenti,ricerca epersonale

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d!rigenza medica | 5numero 4 - 2015

“Aperta la seduta, il Presidente deldipartimento di ricerche applicate in-terstellari trasnazionali e delle inim-maginabili tecnologie Papalliane ap-plicate alle scienze mediche interisti-tuzionali trasversali passa all’esamedel punto 1 all’ODG:1) Accordo azienda ospedaliera Pa-palliana– Università di Papalla perpostiL’Ateneo ha recentemente sottoscrit-to un accordo con l’azienda ospeda-liera papalliana per il reclutamento diun numero massimo di 20 professoriassociati, cofinanziati nella misura del75% dall’Azienda. Il reclutamento ditali unità di personale avverrà in set-tori disciplinari specifici in cui vieneravvisata la necessità di potenzia-mento ed aventi particolare valenza edimpatto assistenziale.Interviene il Prof. A.B. Il Prof. A.B. esprime perplessità so-stenendo che il cofinanziamento del-l’azienda riservato ai dirigenti ospe-dalieri che hanno conseguito l’abilita-

zione, ma non usufruibile dai ricerca-tori universitari abilitati che pur opera-no nell’azienda o eventualmente daabilitati esterni alle due strutture, puòcostituire una inaccettabile pressionenella fase di selezione degli abilitati.”Come vedete anche in quel consesso lon-tano c’è qualcuno che si pone qualchedomanda… ed ecco la risposta:“Il Presidente fa presente che talereclutamento avverrà mediante con-corso” Lapalisse era un dilettante al confrontodi questi universitari Papalliani….“Interviene il Prof. C.D.Si domanda con quale criteri si daràseguito a questa procedura; potrebbeverificarsi che in un determinato set-tore ci sia un Ricercatore che ha con-seguito l’abilitazione. Chiede inoltre disapere se la procedura di chiamatadegli idonei avverrà ex art. 18 o 24 del-la Legge Gelpapall A suo giudizio se-condo la norma di legge si dovrebbeagevolare, in primo luogo, la progres-sione dei Ricercatori abilitati. Solo suc-

cessivamente si dovrebbe attingereagli esterni.Prende la parola in risposta laDott.ssa E.F.: Nelle recenti chiamatedi idonei, la scelta sulle modalità di re-clutamento è stata fatta dal Consigliodi Amministrazione.Il Presidente fa presente che, per ri-spondere in maniera esaustiva, biso-gna aspettare quando uscirà il bando”.Meraviglioso, hanno fatto una conven-zione, stanno per decidere chi devonochiamare e ancora non hanno chiari i cri-teri: questi Papalliani sono ben strani…“Il Prof. G. chiede se l’Azienda fi-nanzierebbe comunque il 75% dellaspesa, qualora vincesse un candida-to non ospedaliero.Il Presidente risponde in maniera ne-gativa. Qualora vincesse un alto nu-mero di idonei ospedalieri l’Ateneonon ce la farebbe a sostenere talespesa.Il Presidente fa presente che va va-lutato quali sono i settori interessatidall’accordo e che poi dovrà essereespletato un concorso.Ma l’ha già detto… che bisogno c’è diripeterlo: verrà fatto un regolare con-corso, poi si vedrà...Interviene ancora il Prof. G. Il Prof. G. ritiene che, almeno nella for-ma finora nota, la Convenzione pre-senta punti di ambiguità che vanno alpiù presto chiariti, o in caso contrariopotrebbero costituire fattori di note-vole turbativa del regolare e serenosvolgimento dei Concorsi locali.E anche qui bisogna riconoscere checerti Papalliani sono persone degneIl Presidente fa presente che biso-gna definire come l’accordo sarà at-tuato.Palla in tribuna: Grande! Un libero de-gno dell’indimenticabile Sandro Salva-dore……Interviene il Prof. H.I.Facendo seguito a quanto affermatodal Prof. G. il Prof H.I. sottolinea la gra-vità di quanto espresso dal Presiden-te relativamente ai posti di professo-re associato in convenzione conl’azienda ospedaliera papalliana, sot-tolineando come l’evenienza che taliposti siano finanziati solo se risultanovincitori dirigenti medici dell’aziendastessa rappresenti una grave viola-zione della libertà delle possibilità discelta della commissione incaricatadi valutare gli eventuali candidati e siada considerare un vincolo inaccetta-bile.Ecco un altro universitario degno: sefossi sul pianeta Papalla, quasi quasi miverrebbe voglia di partecipare a questofantomatico concorso….

Storie dell’altro mondo…

GerardoanastasioComponentedirezionenazionale AnaaoAssomed

Sono alcuni stralcidi un interessantissimo verbale di un consigliodi dipartimento universitario di ambito medico tenutosi di recentesul pianeta Papalla, giuntomi a seguito di una congiunzione astralefavorevole che mi ha permesso di venire in contatto con alcunimarziani - degnissime e validissime persone - che poi sono risalitisulla loro astronave per raggiungere altri lidi. Ovviamente ogniriferimento a fatti o cose realmente accaduti è puramente casuale...

Cronaca di un Consiglio didipartimento universitario

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Interviene la Dott.ssa L.Precisa che in tale accordo è stato sta-bilito con l’azienda che in caso di chia-mata di 20 Professori Associati, glioneri saranno a totale carico dell’Uni-versità per n. 5; gli altri 15 sono a ca-rico dell’azienda.Ohibò e qui cambiano le carte in tavo-la: ma non era il 75% e il 25%? E quan-to è il 100%? Qui cominciano a dare inumeri….Interviene il Prof. M.N.Se non ho inteso male chel’azienda copre il 75% e l’Uni-versità il 25% del costo per ilreclutamento dei prof. asso-ciati così reclutati e che i pun-ti budget utilizzati nel caso vin-cesse un ospedaliero é di circa 0,2punti, non mi sembrerebbero esserviimportanti differenze per l’Universitàin termini di costi e di punti budget uti-lizzati se il concorso fosse invece vin-to da un ricercatore del nostro ateneo.Questo mi piace: che se li paghino loroallora…Riprende la parola la Dott.ssa L. Relativamente alle modalità di reclu-tamento, fa presente che questo av-verrà per concorso e che in sede diprogrammazione saranno effettuate levalutazioni sui settori.Di nuovo… ma questo è un disco rotto…Fa presente che sul concorso non ci sa-rà scritto chi è l’ente che finanzierà.E che diamine: va bene la trasparenza,ma il valore della privacy dove lo met-tiamo? E chi siamo noi per arrogarci ildiritto far sapere queste cose ai proba-bili vincitori e soprattutto ai probabiliconcorrenti sconfitti? Questi ultimi sifarebbero venire i grilli per la testa e ma-gari avrebbero pure l’ardire di fare de-gli inutili ricorsi, intasando i tribunalipapalliani ed impedendo che la giusti-zia segua il suo corso in casi più gravi...ma che indecenza...Omissis (e qui ci sta proprio bene)Ordine del giorno n. X Delibera n.YZ Argomento: Programmazione postidi Professore Ordinario per il 2015. Il Presidente affronta l’argomentodella programmazione dei po-sti in generale per la quale èriportata una deliberazione perogni ruolo.A questo proposito informache il Rettore ha inviato la no-ta del ZZ.SS con la quale, in vi-sta della prossima programmazione diposti di Ordinari Associati e Ricerca-tori a tempo determinato di rappre-sentare le esigenze motivate, dei Di-partimenti.Per i posti di Ordinario, le richieste de-vono essere formulate tenuto contodell’abilitazione conseguita dai docenti.Come programmazione è nuova. Per gli Associati possiamo valutarenuove esigenze rispetto alla program-mazione già effettuata.

Per i Ricercatori possiamo valu-tare nuove esigenze rispetto al-la programmazione già effettua-ta. In nessun caso deve essereformulata una graduatoria dipriorità. Informa che il 24 Marzosi è riunita la Giunta che ha analizza-to le situazioni dei Settori del nostroDipartimento e la programmazione2013 - 2015 nonché le esigenze deisettori che sono già state soddisfatte

con le recenti chiamate. Il Presi-dente fa presente che il Prof. Rx,con nota del UU.RR.2015 prot.nvbgh ha richiesto un posto di Pro-fessore Ordinario per il SSDMED/nm

La Giunta ha avanzato delle pro-poste che illustra.n. 5 po1 posto al ssd anatomia umana1 posto al ssd med patologia clinica1 posto al ssd med microbiologia emicrobiologia clinica

1 posto al ssd med chirurgia generale1 posto al ssd med diagnostica perimmagini e radioterapia

n. 5/6 pa 1 posto al ssd bio fisiologia1 posto al ssd bio farmacologia1 posto al ssd bio anatomiaumana

1 posto al ssd med storia dellamedicina*

1 posto al ssd med genetica medica**

1 posto al ssd med microbiologia emicrobiologia clinica

ricercatori di tipo b) 1 posto al ssd vet “parassitologia emalattie parassitarie degli alimenti “

1 posto al ssd med/02 “storia dellamedicina” *

1 posto al ssd med/03 “genetica me-dica” **

Perbacco: con tutti questi batteri, viruse parassiti, questo pianeta dev’essere unposto infernale…Interviene il Prof. H.I. Facendo seguito alla proposta deinuovo posti di ricercatore, associatoe ordinario da richiedere presentatadal Presidente, chiede quali siano sta-ti i criteri utilizzati dalla Giunta che ha

scelto i posti da proporre e di po-ter vedere il verbale della riunio-ne di giunta.Perbacco: questo qui deve essereun rompiscatole: anche io avrei fat-to così… La cosa si fa interessante:

vediamo se la spunta…ll Presidente legge la circolare delRettore nella quale sono indicate lemotivazioni per le quali deve esserefatta la richiesta. I criteri sono già con-tenuti nella stessa nota.Urlo dalla curva: la palla sorvola la tri-buna e finisce fuori dallo stadio. Salva-dore: non sei nessuno…..Interviene il Prof. C.D.Osserva che il SSD MEDnn è statoconfermato. Si domanda come mai al-tri settori non sono segnalati. Abbiamo

un Ricercatore di Chirurgia ge-nerale con abilitazione alla I fa-scia conseguita con grandi me-riti; chiede come mai il SSDMEDnn non è mai stato richie-sto e quali sono stati i criteri di

scelta. Anche questo deve essere un rompisca-tole…Il Presidente fa notare che in questaprogrammazione è stata inserita la ri-chiesta di un Professore Ordinario delSSD MEDnnOrmai va sul liscio, non c’è partita: è informissima.Riprende la parola il Prof. H.I. Di fronte all’affermazione del Presi-dente in merito ai criteri che la Giuntaha utilizzato, vale a dire esigenze di-dattiche e presenza di idonei nel no-stro Dipartimento, allora il Prof. HI.chiede di prendere visione della si-tuazione delle attività didattiche deisettori scientifico disciplinari del di-partimento che ha portato alle pro-grammazione dei posti. E a questa rasoiata che s’infila nel 7, le

cronache papalliane parlano di uncerto trambusto, di sguardi smar-riti e alla fine della comparsa diun pizzino che subito scompa-re…. E l’implacabile centravan-ti…A seguito della mancata pre-

sentazione di tali dati il Prof. H.I. rei-tera la richiesta di poter visualizzare ilverbale della Giunta e chiede quali cri-teri abbiano portato a scegliere diproporre un posto di Ordinario per laMicrobiologia (che presenta già dueOrdinari nel dipartimento) di fronte al-la mancata proposta di posti di do-centi in settori scientifico disciplinariche risultano palesemente carenti co-me risulta dagli elenchi ufficiali delMiur. A conferma della sua afferma-zione il Prof. H.I. fornisce al Direttoredel Dipartimento l’elenco dei docen-ti dei vari settori scientifico discipli-nari afferenti al dipartimento così co-me risultano nello specifico sito delMiur.Salvadore si rialza, seppur traballante…Il Prof. C.D. insiste nella richiesta diun posto di Professore Associato peril SSD MEDnn.Chiede che sia approvato, sin da su-bito, che il Consiglio si impegni a in-serire nella programmazione futura isettori che oggi sono rimasti fuori.Questo è proprio tignoso…Il Presidente fa presente che si trat-ta di programmazione dei posti per il2015. Nel 2016 si valuterà di inserire,eventualmente, la chiamata di un po-sto di Professore Associato per ilMEDnn.Ora riconosco il grande libero…Si procede con una unica votazioneper tutti i ruoli.Ovviamente il tutto è stato approvatocon l’astensione di qualcuno... Così vail mondo anche a Papalla.

* Relativamente alSSD MED larichiesta verte fraun posto diProfessoreAssociato oppuredi un Ricercatoredi tipo B) sullabase delle risorsedisponibili daparte dell’Ateneo.

** Relativamenteal SSD MED larichiesta vertefra un posto diProfessoreAssociatooppure di unRicercatore ditipo B) sullabase dellerisorsedisponibili dapartedell’Ateneo.

Storiedell’altromondo…

d!rigenza medica | 7numero 4 - 2015

La questione è seria, ma ci mette difronte ad uno dei tanti problemi in cuisi dibatte il nostro Paese dove, scrive Tai-no, “ogni volta che si viene a sapere diuno stipendio elevato, scatta l’indigna-zione. Anche per cifre non eclatanti”.E non c’è dubbio che la protesta sia spes-so giustificata di fronte a remunerazio-ni, liquidazioni o indennità prive di giu-stificazione, ma soprattutto prive di quel-l’etica sociale che vorrebbe veder decli-nare un maggior equilibrio retributivotra le parti sociali. Ma “gli scudi si leva-no – prosegue Taino – per il solo fattoche una remunerazione è consideratada qualcuno troppo alta, senza tenerconto della funzione, del lavoro svolto,di chi la percepisce”. Credo siano proprio questi i termini del-la questione. Innanzitutto “chi la percepisce”, vale adire il profilo formativo e curriculumprofessionale di una persona che dopoun lungo percorso di preparazione, sa-crifici ed esperienze raggiunge requisitie livelli di performances non facilmen-te confrontabili. Quindi la funzione (potremmo dire ilruolo svolto) che viene a connotare gliaspetti peculiari di alcune professioni.Dove la delicatezza dei compiti affidati

è di particolare levatura, dove il valoredi mercato sovranazionale dell’incaricopuò essere altissimo, dove i risultati ri-chiesti necessitano di straordinaria ap-plicazione, dove la posta in gioco, adesempio, ha a che fare direttamente conla vita delle persone.E l’immaginario collettivo pensa subitoalle classiche professioni che esigono unaparticolare preparazione e qualità dellavoro svolto, con rischi specifici nei con-fronti degli utenti e per chi le esercita,con evidenti responsabilità nei confron-ti di se stessi e degli altri e a cui dovreb-be corrispondere un naturale e giusto ri-conoscimento, una corretta valorizza-zione, un’adeguata remunerazione. Suquesta base premiare l’assunzione dicompiti speciali quali quelli di un pilotadi aerei, di un comandante di nave (re-centi episodi sottolineano tutta la pecu-liarità del compito) o quelli di un giu-dice, di un chirurgo, per citarne alcuni,non dovrebbe destare demagogiche le-vate di scudi o indignazione ingiustifi-cata. Da cui deriva conseguentementeuna generale e diffusa ipovalutazione(per non dire disprezzo) del lavoro e del-le funzioni svolte. Magari per il sempli-ce riferimento a squallidi esempi. Ma laquestione si aggrava quando, non solola levata di scudi si dimostra demagogi-camente contraria a dare il giusto rico-noscimento “al lavoro che vale”, ma vie-ne a determinare persino la negazionedel lavoro svolto, della sua diversità, deidoveri e delle responsabilità che ne com-porta. È l’appiattimento che avanza dif-fusamente. Appiattimento del livello cul-turale, dei valori individuali e sociali, deiruoli e delle identità.

Ho citato il caso del chirurgo comeesempio di professione peculiare a cuiper lo più non corrisponde, nella realtàdi casa nostra, il riconoscimento del ruo-lo per i lunghi studi e preparazione, peril training incessante, per lo stress psi-chico e fisico che si coniuga in una mi-scela usurante, per l’assunzione di re-sponsabilità, per gli obblighi di un ag-giornamento continuo, per la necessitàdi una dispendiosissima copertura assi-curativa. Ma l’esempio si applica a tutti Medici ealle Professioni Sanitarie in generale,non solo prive del riconoscimento in ter-mini commisurati alla delicatezza delcompito, ma sottoposte ad una quoti-diana mortificazione e svalorizzazionedel ruolo sociale, nella svalutazione del-le responsabilità, nel moltiplicarsi deicontenziosi legali, nella cancellazionedei contratti, della progressione stipen-diale, addirittura nell’arretramento eco-nomico in quella artificiosa assimila-zione ad una Pubblica Amministrazio-ne con la quale nulla è in comune a par-tire dall’impegno in una turnistica a dirpoco diversa: 7/7 giorni, 24/24 ore,365 giorni all’anno. E non sono questi i lavori che valgono?Non è la sanità un compito delicato? Latutela della salute non giustifica un ri-conoscimento diverso? Il valore socialedella funzione non necessita di una va-lorizzazione economica adeguata, sen-za suscitare reazioni indignate?Purtroppo da troppo tempo nei con-fronti di chi lavora in sanità, dei Mediciin particolare, al di fuori dei sondaggi edelle classifiche che sottolineano quali-tà ed indice di gradimento, non solo nonvi è riconoscimento per il lavoro svolto,ma addirittura viene ormai costante-mente praticata la negazione della piùelementare delle valorizzazioni e dei di-ritti. Quasi che la cura e il prendersi cu-ra delle persone possa essere assimila-to ad un qualsiasi altro incarico profes-sionale nei cui confronti crisi economi-ca e scarsità di risorse giustificano ognitipo di ridimensionamento, ignorandola responsabilità del compito, la delica-tezza delle procedure, la profusione diimpegno nei confronti del valore più al-to: la tutela della salute. Altro che tene-re nel giusto conto funzione e lavorosvolto! Come se l’ideologia dell’eguali-tarismo professionale e del tutti più po-veri aiutasse l’Italia – per dirla con Tai-no – ad uscire dai guai.

I Medici e il lavoro che vale

FAbIoFlorIAnelloPresidenteConsiglioNazionale AnaaoAssomed

Qualche tempo fa il Corriere della Sera hapubblicato un originale articolo a firma DaniloTaino dal titolo “Il Lavoro che vale va pagato(anche tanto)”. Un articolo che potremmo definirecontrocorrente in un momento di crisi economica,di perdita di posti di lavoro, di crisi di valori.

Thomas Eakins,The AGnew ClInIC1889

8 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

Un grido di rabbiae di orgoglio di chi non vuolegettare la spugna

Da oltre dieci anni l’Anaao del San Ca-millo Forlanini denuncia irrazionali po-litiche che hanno posto come unicoobiettivo la riduzione dei posti letto ela riduzione del personale.Nel 2008 ha denunciato, anche conesposto alla magistratura, che a causadel primo sostanzioso taglio di oltre 300posti letto nel Pronto Soccorso si affol-lavano pazienti su barelle in attesa diposto letto. All’epoca facevano scanda-lo le attese di 24-36 ore, non si potevaimmaginare che saremmo arrivati alleattuali permanenze di sette e più gior-ni, ma l’Anaao già evidenziava la pre-occupante trasformazione del ProntoSoccorso, da luogo di stabilizzazione inluogo di stazionamento e cura. Come sottolineato nella “lettera aper-ta” che l’Anaao del San Camillo Forla-nini aveva consegnato al Sub-Com-missario Giovanni Bissoni e al Diret-tore generale Antonio D’Urso, “la ma-dre di tutte le miopie è stata l’ipotesiche una valida gestione si potesse rea-lizzare esclusivamente mediante la ri-duzione del numero dei posti letto edel personale”. I risultati di queste politiche sono sta-te la riduzione del 30% delle attività

chirurgiche che ha penalizzato circa3mila cittadini/anno, la drastica ridu-zione dei posti letto di Medicina, la pro-gressiva inesorabile riduzione del per-sonale nei reparti e nei servizi. Cosahanno prodotto? L’ingolfamento del PS,la riduzione dell’ospedale ad un “ospe-dale da campo” dedicato quasi esclusi-vamente a gestire le emergenze. È a tutti noto, infatti, che la Regioneindividua il San Camillo Forlanini co-me Hub per la gestione delle emer-genze in molte delicatissime speciali-tà: Trauma, Stroke, Infarto, Neuro-trauma, Cardiochirurgia, assistenzaperinatale. Il “libro bianco” ricorda cheper essere Hub occorrono anche ade-guate risorse di uomini e posti letto.Nel documento viene anche sottoli-neato come i tagli ed i conseguentigrandi sacrifici di operatori e utentinon sono serviti “paradossalmente” arazionalizzare la spesa e a rimettere iconti a posto.Come si evidenzia dalla Tabella 1, i ri-coveri sono diminuiti ma i costi sonoaumentati! Nel 2013 i costi sostenutiammontavano a 467 milioni di euroconsentendo 45.511 ricoveri. La spe-sa risulta invariata rispetto al 2005,

L’Ao San Camillo Forlanini di Romapresenta il Libro bianco

La Segreteria e il Consiglio aziendaledelSan Camillo Forlanini di Roma, con il sostegnodella segreteria regionale, hanno presentatoagli iscritti ed alla dirigenza dell’azienda il“libro bianco” sulle criticità del complessoospedaliero. Con questa iniziativa l’Anaao hadeciso di portare a conoscenza di tutti le gravicriticità di questo complesso ospedaliero: èancora possibile per chi ha responsabilità digoverno un cambiamento di rotta.

Le richieste dell’Anaao Assomed

Assegnazione di posti letto,intensivi e non, necessari alruolo assistenziale che laRegione riconosce al nostroospedale.

Personale necessario per le unitàoperative di degenza e didiagnostica, di tutti i profiliprofessionali.

Garanzia di qualità e la sicurezzadell’assistenza, messe inpericolo dall’esiguità delpersonale e non conciliabili conun lavoro usurante.

Oltre alle risorse specifiche perl’ospedale: Letti di Rsa: perché il territorio

laziale non aiuta a ridurre itempi di degenza accogliendo ipazienti che hanno superato lafase più critica.

sandroPetrolatiSegretarioaziendale AnnaoAssomed Ao SanCamillo

d!rigenza medica | 9numero 4 - 2015

anno in cui però i ricoveri sono stati66.359, il costo medio di un ricoveroè quindi lievitato da 7mila a 10.272euro.Nella Tabella 2 viene riportata in per-centuale la drammatica riduzione, perarea, del numero di pazienti assistiti edimessi nel 2005 vs il 2014. In valoreassoluto una riduzione per anno di23mila pazienti.Sul fronte del Personale il blocco delturnover e dei concorsi, definito dalSub-Commissario Bissoni “un’infezio-ne”, ha prodotto solo precarietà e ille-gittimità: precari molti direttori distruttura, proliferazione di contratti atipici, illegittimo utilizzodi borse di studio, migliaia di ore nonremunerate accumulate dal personaledi ruolo per garantire Lea e servizi diguardia. Se il blocco del turnover è sta-to un fallimento e se viene oggi final-mente riconosciuto da chi ha respon-sabilità di governo come “un’infezio-ne” è ora che qualcuno cominci a cu-rarla con terapia mirata. Basta con leimprovvisazioni.L’Anaao pertanto non si è limitata a un“cahiers de doléances”: fedeli allo spi-rito del nostro sindacato sono state po-ste anche precise proposte (vedi box asinistra) e delle soluzioni.Al termine della presentazione il do-cumento è stato consegnato alla Dire-zione generale.Guido Coen, segretario regionale Ana-ao per parte sua ha assicurato gli iscrit-ti sull’impegno della segreteria regio-nale nel sostenere la battaglia per ladifesa del San Camillo Forlanini.Il documento è stato redatto grazie alprezioso contributo oltre che di segre-teria e consiglio aziendali, di molti di-rigenti medici e sanitari, ma è statopresentato come atto ufficiale della se-greteria aziendale, che se ne assumeogni responsabilità.

Tabella 1.

-34,5DRG

-32,1PL

-19,9Personale

-6,5Costopersonale

Totalecosti

+0,3Costobeniservizi

+8,6Costodimesso

+49,8

Tabella 2.

-60 -50 -40 -30 -20 -10 0

Pneumologia

Medicina specialistica

Medicine

Cardiochirurgia

Chirurgia specialistica

Oncologia

Neurochirurgia

Cardio-Angio

Materno-infantile

Chirurgia generale

10 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

Questa ultima legislatura della Re-gione Campania è stata contraddistin-ta da un’opera di razionalizzazione insanità di sprechi che, molte volte, ha ri-schiato di andare nel razionamento; adun indubbio ripiano del disavanzo inconto corrente con addirittura nell’ul-timo bilancio consuntivo un avanzo dicassa, si è contrapposta una situazioneche ha rischiato di trasformare i livelliessenziali di assistenza in livelli even-tuali di assistenza.Cinque anni orsono la Campania erasull’orlo del baratro finanziario, decennidi non programmazione sanitaria col-legata a una politica dove la sanità eraun ottimo strumento di decompressio-ne sociale, avevano costretto il Gover-no centrale a commissariare la Regio-ne; da lì è partito un monitoraggio intermini economici molto severo che haportato allo strangolamento obbligato-rio dell’assistenza.Un esempio per tutto: la differenza dispesa del personale del comparto sani-tà negli anni 2012/2014 ha visto per lanostra regione un -15.3% che è il dif-ferenziale più alto del territorio nazio-nale, questi numeri da soli ci fanno ren-dere conto della sofferenza patita dalpersonale tutto che ha dovuto garanti-re turni di lavoro massacranti.Questo è il punto di partenza della Re-gione Campania che è arrivata alla piùalta percentuale di tassazione aggiun-tiva in ambito sanitario con una soffe-

renza da parte dei cittadini che diversevolte hanno rinunziato all’assistenza sa-nitaria per indisponibilità economica.Il prossimo quinquennio dovrà neces-sariamente essere il periodo degli in-vestimenti con un rilancio in terminiquali-quantitativi delle prestazioni sa-nitarie: investire non significa spreca-re, quindi bisogna continuare nell’ope-ra di spending-review, il tutto collega-to a un’opera di programmazione cheabbia l’obiettivo di ridurre drastica-mente l’emigrazione sanitaria con unabbattimento reale e non formale del-le liste di attese.Quindi cosa chiedere al futuro Gover-natore della Regione?1) I precari sono stati un argine impor-

tante per l’emorragia cospicua con-seguente al progressivo pensiona-mento dei colleghi, hanno avuto an-cora più coraggio perché hanno de-ciso di rimanere in una Regione chein modo ingrato ed irresponsabile stacancellando il suo futuro lasciandofuggire i giovani. La situazione di unprecario oggi, che non ha certezzeper il futuro e non ha garanzie per ilpresente, è veramente drammatica:siamo consapevoli che la loro per-manenza contribuisca a garantire iminimi fondamenti dell’assistenzasanitaria. La loro stabilizzazione conl’inserimento strutturato non è soloun riconoscimento di diritti ma so-prattutto un contributo alla sicurez-

za del sistema sanitario regionale cheda anni è enormemente a rischio.

2) La Regione nella sua mission ha co-me primo punto quello di program-mare e pianificare, evitando auto-nomie che scivolano sempre nelleanarchie da parte delle Aziende Sa-nitarie; questo fino a ora non sempresi è realizzato, e gli atti programma-tori hanno avuto spesso un saporecartaceo e non quello della concre-tizzazione. È tempo che si scriva po-co, ma quel minimo va realizzato emonitorato sempre, le verifiche e icontrolli nei confronti delle AziendeSanitarie devono essere eseguiti co-stantemente: è giunta l’ora di atticoncreti.

3) Un refrain da molti anni si insegue:la deospedalizzazione con il poten-ziamento del territorio, anche que-sto rischia di essere un adagio che siripete, non si possono continuare aridurre posti letto senza veramenterealizzare l’assistenza domiciliarecon la messa a regime di Rsa, strut-ture riabilitative ed Hospice che pos-sono contribuire a ridurre ricoveriimpropri, altrimenti il dramma ba-relle continuerà all’infinito. Quelloche la regione deve sicuramente por-tare a regime è la reale integrazioneterritorio –ospedale in modo che ilcittadino che richiede assistenza sa-nitaria venga preso in carico dal si-stema dove le strutture sanitarie di

BrunoZuCCarelliSegretarioRegionale AnaaoAssomedCampania

Campania

Quello chevorremmodal Governatoreche verrà

La prossima legislaturada parte della RegioneCampania, dopo cinque anni di grande difficoltàda parte dei cittadini e degli operatori, dovràessere quella di una garanzia della salute per lapopolazione che in questi anni in alcuni casi hadovuto optare per la rinunzia all’assistenzasanitaria per indisponibilità economica

d!rigenza medica | 11numero 4 - 2015

Riflessioni su “Mia madre”

domenICo IsCAroPresidenteNazionale Anaao Assomed

II livello (Università, Ospedale, Irccs,Strutture accreditate) ed il territorioin tutte le sue organizzazioni dialo-ghino costantemente: questo circui-to virtuoso deve avere l’obiettivo didare risposte esaustive senza ping-pong fra competenze.

La prossima legislatura da parte dellaRegione Campania, dopo cinque annidi grande difficoltà da parte dei citta-dini e degli operatori, dovrà essere quel-la di una garanzia della salute per la po-polazione che in questi anni in alcunicasi ha dovuto optare per la rinunzia al-l’assistenza sanitaria per indisponibili-tà economica; questo ha significato nondiminuire anche l’emigrazione sanita-ria verso altre regioni. Il cittadino cam-pano può e deve essere assistito senzasprechi, senza razionamenti ma con ra-zionalizzazioni.Su questo scenario nazionale che vedetanti sistemi sanitari diversi dove l’art32 della costituzione è uno scritto manon è un fatto è ineludibile che qual-cuno (Presidente del Consiglio?) dicacon chiarezza che sanità vuole per que-sto paese, è ancora sostenibile il Servi-zio Sanitario Nazionale con gli oppor-tuni accorgimenti oppure bisogna direcon chiarezza che bisogna andare nelverso le assicurazioni sanitarie?Dopo un anno dall’insediamento di que-sto Governo qualche parola autorevolesulla sanità futura di questo paese bi-sogna pure dirla!

Perché una riflessione su “Miamadre”, l’ultimo film di NanniMoretti, sulle pagine di questogiornale? Ci sono due motivi. Il primoperché è un bellissimo film,commuovente e sincero. Un filmautobiografico dove il commiatodalla vita (gli ultimi giorni divita) di una madre scoprono tuttala fragilità di una figlia (il registastesso) che con l’avanzare deglianni ha perso sicurezza e certezzee vede sempre più crescere ilproprio senso di inadeguatezza.Una madre dolcissima uguale amilioni di madri, che lentamentesi spegne, piccoli gesti,inquadrature pudiche, primi pianicommossi di una donna malata(una attrice immensa) a cui unafiglia rende l’omaggio più belloche una madre possa desiderare.Le dice “mi hai insegnato la vita”.

Secondo motivo perché ilcontesto nel quale si intrecciano isentimenti degli ultimi giorni divita è l’ospedale. Un ospedaleappena accennato con pocheinquadrature, l’ingresso, un lungoe largo corridoio, la camera, illetto, la terapia intensiva, eppurepresente, circonda il dolore. Civiene descritto un grande,modesto, silenzioso, rassicuranteospedale. E poi un medico (donnaed anche questo non è casuale)che dice verità che la figlia/figlionon vuole ascoltare e che quindiimpone con fermezza e dignitosapietà. Quella che solo lasolidarietà può inventare. E poiun infermiere, un gestoquotidiano che rassicura comenient’altro e che più di milleparole allontana paure. Ecco, inun grande film vienerappresentato l’ospedale ed imedici e gli infermieri checonosciamo, che affollano lasanità italiana e che sono la piùbella e costante realtà di questopaese. Economicismo,opportunismo, cattiva gestione estanchezza possono rovinaretutto ed anche per conservarequelle immagini di ospedale e diumanità che il nostro sindacato sibatte.

fatti&opinionid!

12 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

La parola “intramoenia” deriva dauna locuzione latina il cui significato è“tra le mura” cioè all’interno delle mu-ra della città, nel nostro Sistema Sani-tario Nazionale la parola intramoeniasi riferisce invece alle prestazioni sani-tarie erogate fuori l’orario di lavoro daimedici di un ospedale all’interno dellesue mura.Le prestazioni sono le stesse erogate inbase al contratto di lavoro, con la dif-ferenza che il cittadino ha la possibili-tà di scegliere il medico cui rivolgersi,previo pagamento di una tariffa pre-ventivamente definita e detraibile dal-le tasse. L’intramoenia consente un abbatti-mento delle liste di attesa e a tal pro-posito viene introdotto dalla norma vi-

gente per la prima volta, un ulteriorecontributo, nella misura del 5 % da de-trarre su l’onorario del medico, desti-nato all’allineamento con le liste di at-tesa ordinarie.Il Drg (Diagnosis related group), in re-gione Campania e per il 30% a caricodel paziente e il 70 % a carico della re-gione, quindi abbattendo la spesa sa-nitaria pubblica regionale.Tale Attività nasce nel 1978 con la ri-forma sanitaria ma assume corpo e con-cretezza con i primi decreti legislatividel 1992-1993 ed in ultimo è regola-mentata dalla Legge 8 novembre 2012,n. 189 "Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto legge 13 set-tembre 2012, n. 158, recante disposi-zioni urgenti per promuovere lo svi-luppo del Paese mediante un più altolivello di tutela della salute", per la li-bera attività intramuraria, si fa presen-te altresì che nel conteso di tale normalo specialista non può erogare in regi-me di libera attività professionale unvolume di prestazioni, globalmente con-siderato, superiore a quello erogato inregime ordinario.La realtà intramoenia nota come Alpi(Attività libero professionale intramu-raria), con la referenza della Dott.ssaF. Onofaro, nasce presso l’ Aorn “A. Car-darelli” di Napoli nel giugno 2013, conuna struttura dedicata all’avanguardia,dove operano professionisti delle variebranche specialistiche.Il suo volume di attività prestazionale

ambulatoriale dal 2013 a oggi è di cir-ca 40mila accessi suddivisi per le variebranche specialistiche con un picco di22.307 accessi nel 2014 e un trend inascesa nel 2015, per quanto riguardal’attività di ricovero dal 2013 ad oggi iricoveri per interventi chirurgici sonostati 325 con punte di attività per labranca di chirurgia generale ed urolo-gia anche queste con trend in ascesa perquest’anno.Da una attenta analisi dei “customerform” somministrati ai pazienti ricove-rati presso tale struttura, emerge un al-tissimo indice di gradimento in rap-porto alla qualità dell’assistenza ospe-daliera ricevuta, sono stati analizzati inparticolare: l’esperienza del ricovero ecura in generale, la valutazione del per-sonale sanitario, valutazione del per-sonale infermieristico, valutazione de-gli aspetti organizzativi di reparto non-ché dei servizi definiti di contorno (vit-to, servizi in camera, comfort, etc ).I vantaggi di tale attività sono sia per ilcittadino che il professionista dirigen-te medico, per il primo la possibilità discegliere il proprio medico operante instruttura ospedaliera di alto livello dispecializzazione e sfruttando il confortalberghiero di strutture dedicate; per ilmedico invece rappresenta la possibili-tà di liberà espressione della propriaprofessionalità rimanendo all’internodelle strutture ospedaliere, nonché le-gittima gratificazione economica in pe-riodo di blocco della contrattazione.

MauriZioCaPPielloDirigente MedicoPronto Soccorso-Obi Aorn“A.Cardarelli”-NapoliConsigliereNazionale AnaaoAssomed

anaao giovanid!

L’esperienza dell’Aorn al “A. Cardarelli” di Napoli

Il volume di attivitàprestazionaleambulatoriale

40.000Accessi suddivisi per le varie branchespecialistiche dal 2013

22.307Accessi nel 2014

325Ricoveri per interventi chirurgici dal 2013

La realtàdell’Intramoenia

d!rigenza medica | 13numero 4 - 2015

anaao dirigenza sanitaria

In medicina nella diagnosi e cura dipatologie complesse l’alta tecnologiache fa uso di radiazioni ionizzanti è unelemento sempre più presente e indi-spensabile. Basti pensare ai più recen-ti modelli di acceleratori lineari per lacura dei tumori che con la possibilità dimodulare e concentrare il fascio di te-rapia sul bersaglio consentono l’appli-cazione di tecniche più precise e mira-te. Nella diagnostica possiamo citare isistemi angiografici digitali, le TC mul-ti banco corredate di algoritmi rico-struttivi delle immagini che, miglio-rando tale processo, permettono la ri-duzione della dose al paziente. Pensia-mo poi alle macchine ibride che inte-grano due tecnologie, quali le ormaiampiamente diffuse TC/Pet che all’ac-curata ricostruzione morfologica degliorgani e tessuti uniscono informazionisulla funzionalità degli stessi. Ricor-diamo anche i nuovi radio-farmaci chesono impiegati nella diagnosi mediconucleare e terapia molecolare, che ri-chiedono attenzione nell’impiego sem-pre più personalizzato al paziente. Alla complessità dei sistemi in uso e del-le metodiche d’impiego è associata laprobabilità di rischio che qualcosa nonvada per il giusto verso e che il pazien-te possa ricevere un danno invece di unbeneficio dalla pratica clinica. La mul-tidisciplinarietà impone che alle re-sponsabilità cliniche degli specialistidell’area radiologica sia associato il ruo-lo dello specialista in fisica medica (fi-

sico medico) infatti ognuna delle ap-plicazioni mediche citate ha sue pecu-liarità che esigono provvedimenti e in-terventi da parte del fisico medico al fi-ne della sicurezza e radioprotezione delpaziente. La normativa di riferimentonel nostro Paese è il D. Lgs. 187/00, cheè in fase di revisione attraverso il rece-pimento della Direttiva Euratom n.59/2013 che dedica un intero capo ilVII alle applicazioni mediche e che ognistato membro ha l’obbligo di recepireentro il 6 febbraio 2018 1. La nuova Di-rettiva nel confermare e rafforzarequanto già previsto dal decreto legisla-tivo 187/00, all’art. 83 recita moltochiaramente quali siano le attribuzio-ne del fisico specialista in fisica medicaanche in merito al risk management:

……….2. Gli Stati membri provvedono af-

finché lo specialista in fisica medi-ca, a seconda della pratica medi-co-radiologica, sia responsabile del-la dosimetria, incluse le misurazio-ni fisiche per la valutazione della do-se somministrata al paziente e adaltre persone soggette all'esposi-zione medica, fornisca pareri sulleattrezzature medico-radiologiche econtribuisca in particolare a:a)…………………..

f) analizzare eventi implicanti o po-tenzialmente implicanti esposi-zioni mediche accidentali o in-volontarie.

Il suo coinvolgimento, ai fini dell’effet-tuazione dei programmi di garanziadella qualità e della sicurezza e prote-zione del paziente con la valutazionedella dose o la verifica dell'attività som-ministrata, è strettamente necessarionelle pratiche di radioterapia; è inoltrenecessario nelle pratiche terapeutichestandardizzate di medicina nucleare enelle pratiche di radiodiagnostica e ra-diologia interventistica, comportantialte dosi al paziente, quali le pratichedi medicina nucleare e in tomografiacomputerizzata, con particolare atten-zione alle pratiche che coinvolgonobambini e a quelle previste dai pro-grammi di screening sanitario. Tutta-via per altre pratiche di radiodiagno-stica non contemplate in precedenza lospecialista in fisica medica deve essereopportunamente coinvolto per consul-tazioni e pareri sui problemi connessicon la radioprotezione. In particolareun punto su cui soffermarsi di notevo-le novità posto in evidenza dai conte-nuti della direttiva europea 59/2013 èil punto f) del comma 2 dell’art. 83 chevede il fisico medico coinvolto nel RiskManagement per gli aspetti di compe-tenza, insieme al team multidisciplina-re, nel coadiuvare l’esercente, di cui al-l’art. 63, nell’analisi di eventi implicantio potenzialmente implicanti esposizio-ni mediche accidentali o involontarie.Le esposizioni mediche accidentali e in-volontarie rappresentano una fonte dicontinua preoccupazione. Mentre peri dispositivi medici la sorveglianza suc-cessiva all'immissione in commercio èprevista dalla direttiva 93/42/CEE delConsiglio, del 14 giugno 1993, concer-nente i dispositivi medici, viene attri-buito all'autorità competente in mate-ria di protezione dalle radiazioni il com-pito di affrontare la prevenzione alleesposizioni mediche accidentali e vo-lontarie e il controllo periodico suc-cessivo qualora esse si verifichino. A ta-le riguardo, è necessario porre in rilie-vo il ruolo svolto da programmi di as-sicurazione della qualità, compreso lostudio proattivo dei rischi in radiotera-pia2, per evitare questo genere di inci-denti; in queste evenienze, inoltre, è ne-cessario rendere obbligatorie la regi-strazione, la comunicazione, l'analisi ele azioni correttive.

d!

Ecco il ruolodel fisicomedico

Il risk management e l’usodelle radiazioni ionizzantiin medicina

luisa BeGnoZZi Presidente Aifm(AssociazioneItaliana di FisicaMedica)Settore DirigenzaSanitaria AnaaoAssomed

1) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2014:013:FULL:IT:PDF2) http://www.fisicamedica.it/aifm/report/report_8_aifm.html

14 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

tutela lavorod!

È noto che la Corte di giustizia CE hademolito il sistema di contratti a termi-ne per le supplenze nel sistema scola-stico nazionale, ritenuto incompatibilecon la normativa comunitaria, in quan-to tendente a consentire la reiterazioneall’infinito di contratti a termine senzala possibilità di applicare alcuna san-zione, nemmeno quella del risarcimen-to del danno prevista, per la generalitàdei pubblici dipendenti, dall’art. 36,comma 5, D.lgs. 165/2001.Peraltro, nella stessa pronuncia, la Cor-te di giustizia, in conformità alla sua pre-cedente giurisprudenza in materia, hariconosciuto che la sanzione del risar-cimento del danno costituisce un’ade-guata sanzione per l’illegittima reitera-zione di contratti a termine nel pubbli-co impiego e che l’ordinamento comu-nitario non impone affatto la sanzionedella conversione a tempo indetermi-nato dei contratti a termine illegittimi,una simile scelta rientrando nella di-screzionalità dei legislatori nazionali.Quanto all’altra affermazione di princi-pio contenuta nella sentenza in esame,ossia dell’illegittimità di un’eccessivaprecarizzazione dei rapporti di lavoro,sia nel pubblico che nel privato, si trat-ta di precetto già acclarato nella nostragiurisprudenza nazionale, la quale, tut-tavia, sanziona la reiterazione con il ri-sarcimento del danno previsto dall’art.36, comma 5, D.lgs. n. 165 del 2001.Dunque, restavano dubbi in merito al-l’applicabilità dei principi dettati dallapronuncia della Corte di Giustizia CE adaltri settori del pubblico impiego, in cuivige la sanzione del risarcimento deldanno.Altri dubbi derivavano dal noto princi-pio, dettato dall’art. 97 della Costitu-zione, secondo cui l’assunzione a tem-

po indeterminato nel pubblico impiegopresuppone il superamento di un pub-blico concorso per espressa previsionedell’art. 97 della Costituzione.Si tratta di principio acclarato nella giu-risprudenza costituzionale, secondo cuiil personale assunto con contratto a ter-mine a seguito di un concorso pubblicopossa essere inserito in ruolo, poiché leprove selettive devono ritenersi idoneea verificare le competenze e le attitudi-ni del dipendente.I principi espressi dalla Corte di Giusti-zia CE andavano quindi conciliati con illimite costituzionale del pubblico con-corso. Un passo in avanti nel supera-mento di quest’ultimo ostacolo sembraora compiuto dalla prima sentenza pro-nunciata da un Giudice nazionale (nel-lo specifico, il Tribunale di Napoli) suc-cessivamente alla citata pronuncia del-la Corte di Giustizia Europea.Di particolare interesse risulta il pas-saggio della pronuncia in cui si offre unsoluzione al problema della compatibi-lità del precetto dettato dall’art. 97 del-la Costituzione con la sanzione dellaconversione a tempo indeterminato deicontratti a termine nel pubblico impie-go Sul punto, il Tribunale di Napoli hastatuito che la conversione non viola ilvincolo costituzionale del pubblico con-corso allorché i lavoratori interessati so-no stati assunti a tempo determinato inseguito a procedure con valore di pub-blico concorso.Ciò avviene quando le regole di svolgi-mento prescrivano specifici requisiti dipartecipazione, predeterminino i titoliprofessionali valutabili, disciplinino l’og-getto e le finalità del colloquio che i can-didati sono chiamati a sostenere, ed im-pongano la nomina di una commissio-ne giudicatrice, il cui compito non sia li-

mitato alla verifica dei requisiti di ido-neità dei singoli aspiranti, ma si esten-da alla valutazione comparativa dei par-tecipanti da esprimere con la predispo-sizione di una graduatoria finale. Quest’ultimo principio appare di parti-colare rilevanza in connessione all’altropassaggio della sentenza del Tribunaledi Napoli, in cui si riconosce l’applica-bilità al pubblico impiego della disposi-zione dell’art. 5, comma 4-bis, D.lgs. n.368 del 2001.Quest’ultima disposizione prevede lasanzione della trasformazione del con-tratto a termine in un rapporto a tempoindeterminato allorché la sommatoriadi più contratti tra le medesime parti,aventi per oggetto mansioni equivalen-ti, superi i 36 mesi di effettiva presta-zione, e l'attività si protragga, oltre ilpredetto limite, per più di 30 giorni.In questo quadro, appare evidente chela sentenza del Tribunale di Napoli for-nisce dei punti di riferimento a sostegnodi una tesi radicalmente innovativa ri-spetto alle conclusioni raggiunte sinoad oggi dalla giurisprudenza naziona-le: anche al di fuori del settore scolasti-co, i pubblici dipendenti precari che ab-biano prestato la propria attività per al-meno 36 mesi (anche non continuati-vi), a mezzo di contratti a termine o conaltre forme convenzionali, comunquericonducibili a contratti di lavoro su-bordinato, e per i quali il risarcimentodel danno non configuri un adeguato ri-storo alla condizione di precariato, pos-sono rivendicare la conversione del pro-prio rapporto di lavoro a tempo inde-terminato.Peraltro, occorrerà attendere le futurepronunce dei Giudici nazionali, per ve-rificare se tale tesi troverà accoglienzanel nostro ordinamento.

Tribunale di Napoli:conversione a tempoindeterminato deicontratti a termine

Avv. Francesco Maria Mantovaniconsulente legale Anaao Assomed

“La sentenza delTribunale diNapoli forniscedei punti diriferimento a sostegno di una tesiradicalmenteinnovativarispetto alleconclusioniraggiunte sinoad oggi dallagiurisprudenzanazionale

d!rigenza medica | 15numero 4 - 2015

pronto, avvocato?d!

Sono un Dirigente medico assunto a tempoindeterminato presso un’Azienda delServizio sanitario nazionale. Hopresentato domanda di mobilitàvolontaria presso altra Azienda. La miastruttura mi nega l’assenso. Può lastruttura di provenienza bloccare la miamobilità in uscita?

mobilità volontaria si applica a tutti idipendenti pubblici – e, quindi, ancheal personale del Servizio sanitario na-zionale –, prevalendo sulle contrarie di-sposizioni dettate dai contratti colletti-vi, le quali si intendono abrogate.La stessa previsione è contenuta nel-l’art. 1, comma 3, D.lgs. 165/2001, se-condo cui “Le disposizioni del presen-te decreto costituiscono principi fon-damentali ai sensi dell'articolo 117 del-la Costituzione. Le Regioni a statuto or-dinario si attengono ad esse tenendoconto delle peculiarità dei rispettivi or-dinamenti”.In altri termini, le disposizioni citate inmateria di mobilità si applicano ancheal personale pubblico degli Enti appar-tenenti all’Organizzazione ammini-strativa delle Regioni, tra cui le Azien-de sanitarie, in quanto principi fonda-mentali del nostro ordinamento.

La disciplina contrattuale in materiadi mobilità volontaria è stata abrogatadalla nuova formulazione dell’art. 30D.lgs. 165/2001, come novellato pereffetto dell’art. 4 Dl. 90/2014, conver-tito in Legge 114/2014, secondo cui lamobilità volontaria richiede l’assensodella struttura di provenienza, la qua-le può bloccare la mobilità in uscita deldipendente.Sempre l’art. 30 citato espressamenteprevede che tale disciplina in tema di

Pronto, avvocato?Risponde l’ufficio legale Anaao Assomed

Sono un Dirigente sanitario di ruolo conorario articolato su 5 giorni la settimana.Sono stato invitato a partecipare ad unconvegno in qualità di relatore. Possousufruire della riserva oraria prevista perl’aggiornamento professionalefacoltativo?

In caso di articolazione oraria su cin-que giorni settimanali, la giornata delsabato è da considerarsi non lavorati-va. Pertanto in questo caso non è pos-sibile accedere alla riserva oraria perl’aggiornamento professionale facolta-tivo, il cui utilizzo presuppone che l’at-tività formativa avvenga durante l’ora-

rio di servizio settimanale. Diversa-mente, nel caso si fosse trattato di unevento formativo di tipo obbligatoriocon oneri a carico dell’Azienda, la par-tecipazione al convegno, durante lagiornata del sabato, sarebbe stata con-siderata “servizio utile a tutti gli effet-ti” (art. 23, co. 3, Ccnl 3.11.2005).

Sono stato assunto di ruolo presso una Asl.Come viene calcolato il semestre diprova? Devo attendere unacomunicazione ufficiale oppure allascadenza del periodo di prova mi devoritenere definitivamente di ruolo?Eventuali ferie potrebbero comportare un ritardo nell'entrata in ruolo?

La disciplina contrattuale si limitaa prevedere che “ai fini del compi-mento del periodo di prova si tieneconto del solo servizio effettivo pre-stato” (art. 14, comma 2, Ccnl8.6.2000) e che “il periodo di prova èsospeso in caso di assenza per malat-tia” e negli altri casi espressamenteprevisti dalla legge o dal contratto col-lettivo (art. 14, comma 3). Di regola,per “servizio effettivo prestato” deveintendersi il periodo in cui il lavorato-re è presente sul luogo di lavoro, a di-sposizione del proprio datore di lavo-ro e nell’esercizio delle proprie fun-zioni, in quanto in tali periodi è con-sentita all’amministrazione datrice dilavoro l’acquisizione dei dati necessa-ri od utili ai fini della valutazione. Ne deriva, che sono esclusi dal con-teggio del periodo di prova, le giorna-te di assenza per malattia, ferie, festi-vità, aspettativa, congedi, permessi.Una volta terminato il periodo di pro-

va, senza che sia avvenuta la risolu-zione anticipata del rapporto per man-cato superamento della stessa, il con-tratto si intende automaticamente con-fermato a tempo indeterminato (art.14, comma 6, Ccnl 8.6.2000). Di regola, le amministrazioni adotta-no una delibera nella quale si dà attodell’avvenuto superamento del perio-do di prova e quindi dell’immissionein ruolo.

16 | d!rigenza medica numero 4 - 2015

giurisprudenzad!

Corte CostituzionaleSull’intramoenia, decide lo Stato

Infermieri, tecnici della riabilitazione e oste-triche esclusi dall’attività intramoenia. A questapuò avere accesso solo il personale medico sia di-rigenziale sia dipendente. Un eventuale allarga-mento della platea è possibile solo tramite leggestatale, dato che le decisioni in questo campo at-tengono alla tutela della salute e non all’organiz-zazione sanitaria.A stabilirlo la Corte Costituzionale che con la sen-tenza n. 54/2015 ha dichiarato l’illegittimità co-stituzionale degli artt. 1, 2 e 3 della legge 6/2014della regione Liguria.Secondo la Consulta il fat-to che le norme che di-sciplinano la mate-ria abbiano sem-pre e solo fatto ri-ferimento al per-sonale medico èindice della vo-lontà di voler ri-servare solo aquesti soggetti lapossibilità di ac-cesso all’attività li-bero-professionaleintramoenia in struttu-re sanitarie regionali. Tar Calabria Catanzaro

Requisiti di legittimità del richiamo scritto

È illegittimo il richiamo scritto im-partito dal direttore sanitario al medi-co per avere causato all’ente un note-vole disservizio violando gli ordini diservizio relativi ai turni di lavoro, inquanto l’irrogazione dello stesso (da ri-comprendersi nella sanzione discipli-nare della censura) è avvenuta in as-senza della previa contestazione al di-pendente incolpato, da parte del supe-riore, della mancanza che gli si attri-buisce, con assegnazione al medesimodi un termine non maggiore di diecigiorni per presentare proprie giustifi-cazioni scritte.

Corte di Cassazione Se il medicoconvenzionato compieerrori è responsabileanche la Asl“L’Asl è responsabile civilmente delfatto illecito che il medico, con essa con-venzionato per l’assistenza medico-ge-nerica, abbia commesso in esecuzionedella prestazione curativa, ove resa neilimiti in cui la stessa è assicurata e ga-rantita dal Ssn in base ai livelli stabili-ti secondo la legge”. È questo il princi-pio base sancito dalla Cassazione nellasentenza n. 6243/2015 che ha con-dannato un’azienda sanitaria piemon-tese come responsabile del danno e arisarcire le vittime.

Tribunale di Firenze Reato di abuso d’ufficio: medicodipendente richiede compensi

Commette reato di abuso d’ufficio il dirigentemedico che non avvisa la paziente della possibili-tà di recarsi presso la struttura ospedaliera per leincombenze postoperatorie e dell’onerosità dellasua prestazione nel caso in cui proponga di prov-vedere egli stesso con visita domiciliare, incassan-do poi la somma di Euro 150 per l’attività svolta.Nello specifico, il sanitario avrebbe potuto effet-tuare la visita a domicilio in regime intramoeniasolo se autorizzato dall’Azienda da cui dipende ilpresidio ospedaliero, ma nell’occasione non avevatale autorizzazione, per cui ha violato il regola-mento delle libere professioni della struttura. Ri-sulta ingiusto anche il correlativo danno causatoalla paziente, poiché se questa avesse saputo del-l’esborso da sosteneree dell’alternativa gra-tuita, da praticarepresso l’ospedale, nonavrebbe acconsentitoalla visita domiciliare(Sezione II - sentenzadel 27 novembre2014).

Corte dei Conti Dannoerariale causato dalmedico: profili diresponsabilità per colpa gravePer configurare un’ipotesi di respon-sabilità a carico di un medico, non ba-sta che il comportamento appaia ri-provevole in quanto non rispondente intutto alle regole della scienza e del-l’esperienza, ma è necessario che il sa-nitario, usando la dovuta diligenza, siastato in condizione di prevedere e pre-venire l’evento verificatosi: perché quin-di possa parlarsi di colpa grave occor-re accertare che si siano verificati erro-ri non scusabili per la loro grossolanitào l’assenza delle cognizioni fondamen-tali attinenti alla professione, ovveroabbia difettato quel minimo di periziatecnica che non deve mai mancare inchi esercita la professione medica, op-pure vi sia stata ogni altra imprudenzache dimostri superficialità e disinteres-se per i beni primari affidati alle cure ditali prestatori d’opera (Sez. Giur. Lom-bardia - sentenza n. 40/2015).

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