da repubblica su pedem 29-03-015

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1 Da Repubblica.it 29 marzo 2015 http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/03/29/news/cantone_boccia_la_pedemontana_gara_falsata_l_appalto_e_gia_cresciu to_del_47_per_cento_-110728189/?ref=HREC1-4 Cantone boccia la Pedemontana: "Gara falsata, l'appalto è già cresciuto del 47 per cento" Le carte sui lavori per il primo tratto dell'autostrada lombarda (Lomazzo-Cassano Magnago) sono state inviate a Procura e Corte dei conti. L’appalto è stato vinto nel 2007 dal gruppo RTI Impregilo di ANDREA MONTANARI L’Autorità nazionale anticorruzione boccia la gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori della tratta A della Pedemontana, del primo lotto della tangenziale di Varese e di quello di Como. La prima, lunga 15 chilometri, collega da Lomazzo e Cassano Magnago le autostrade A8 e A9 ed è stata inaugurata a gennaio dal governatore lombarde Roberto Maroni. Le altre due dovrebbero essere pronte, rispettivamente, ad aprile e a luglio, per un totale di circa otto chilometri. L’appalto è stato vinto nel 2007 dal gruppo RTI Impregilo per l’importo di 629 milioni 644mila 723,77 euro. Di cui 579 milioni 91mila 163 per lavori. La relazione ispettiva dell’autorità presieduta da Raffaele Cantone, però, contesta che i costi sono saliti del 47 per cento dell’importo contrattuale. Falsando di fatto la gara ai danni degli altri concorrenti. L’aumento, pari a 296 milioni 108mila 351,26 euro, è stato dovuto a due variazioni e ha portato il costo complessivo a 925 milioni 773mila 75,02. Nel rapporto ispettivo - inviato fra gli altri all’ufficio vigilanza dei lavori, al capo della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, alla Corte dei conti, al Cipe e alla Procura - si legge che «la fattispecie riscontrata, in virtù del principio di invarianza delle condizioni negoziali, si traduce in una oggettiva alterazione della parità di condizione dei concorrenti e viola il principio di certezza delle situazioni giuridiche sotteso alla immodificabilità della lex specialis; contrariamente il bando di gara perderebbe la sua forza cogente per i soggetti partecipanti, ai quali non è dato interpretare e precisare il senso e la portata di quei parametri di gara la cui immutabilità è posta a garanzia di tutti indistintamente i partecipanti». Inoltre l’Autorità nazionale anticorruzione fa notare che «la fatti specie riscontrata viola il principio della immodificabilità dell’offerta, teso a garantire, da un lato, la par condicio fra i concorrenti, e dall’altro, l’affidabilità del contraente». La durata dell’appalto era prevista in 2.480 giorni decorrenti dalla data di aggiudicazione. Mentre nel rapporto ispettivo firmato da Cantone si dice che «l’opera è in ritardo e solo con i successivi atti aggiuntivi hanno riportato il tutto entro l’anno 2014», dato che il completamento dei lavori e la messa in esercizio delle opere autostradali in questione «era stata assicurata entro il tempo utile per Expo 2015». Il documento dell’Autorità anticorruzione si conclude con un’accusa pesante. Rileva che la gestione del procedimento di esecuzione dell’appalto relativo alla real izzazione del primo lotto della tangenziale di Como, del primo lotto della tangenziale di Varese e della tratta della Pedemontana che collega le autostrade A8 e A9 «non appare in linea» con i principi della legge 162 del 2006. Perché «attraverso gli accordi ratificati in corso di esecuzione sono state formulate clausole che variano sostanzialmente sia l’offerta del partecipante sia il contratto principale di appalto con conseguente aumento dei costi di esecuzione e di slittamento nel tempo della conclusione dei lavori, e ciò a danno dell’interesse pubblico e della collettività». Una nuova tegola che arriva sul vertice di Pedemontana in scadenza. Al quale si aggiunge l’audit firmato dal presidente dell’organismo di vigilanza della società autostradale Rodolfo Mecarelli, che suona come un atto di accusa verso l’amministratore delegato di Pedemontana, Marzio Agnoloni, già finito nella bufera per una vicenda di assunzioni e consulenze.

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Articolo di Repubblica sulla segnalazione dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione per l'appalto della ratta A di pedemontana

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    Da Repubblica.it 29 marzo 2015 http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/03/29/news/cantone_boccia_la_pedemontana_gara_falsata_l_appalto_e_gia_cresciuto_del_47_per_cento_-110728189/?ref=HREC1-4

    Cantone boccia la Pedemontana: "Gara falsata, l'appalto gi cresciuto del 47 per cento" Le carte sui lavori per il primo tratto dell'autostrada lombarda (Lomazzo-Cassano Magnago) sono state inviate a Procura e Corte dei conti. Lappalto stato vinto nel 2007 dal gruppo RTI Impregilo di ANDREA MONTANARI

    LAutorit nazionale anticorruzione boccia la gara dappalto per lassegnazione dei lavori della tratta A della Pedemontana, del primo lotto della tangenziale di Varese e di quello di Como. La prima, lunga 15 chilometri, collega da Lomazzo e Cassano Magnago le autostrade A8 e A9 ed stata inaugurata a gennaio dal governatore lombarde Roberto Maroni. Le altre due dovrebbero essere pronte, rispettivamente, ad aprile e a luglio, per un totale di circa otto chilometri. Lappalto stato vinto nel 2007 dal gruppo RTI

    Impregilo per limporto di 629 milioni 644mila 723,77 euro. Di cui 579 milioni 91mila 163 per lavori. La relazione ispettiva dellautorit presieduta da Raffaele Cantone, per, contesta che i costi sono saliti del 47 per cento dellimporto contrattuale. Falsando di fatto la gara ai danni degli altri concorrenti. Laumento, pari a 296 milioni 108mila 351,26 euro, stato dovuto a due variazioni e ha portato il costo complessivo a 925 milioni 773mila 75,02. Nel rapporto ispettivo - inviato fra gli altri allufficio vigilanza dei lavori, al capo della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, alla Corte dei conti, al Cipe e alla Procura - si legge che la fattispecie riscontrata, in virt del principio di invarianza delle condizioni negoziali, si traduce in una oggettiva alterazione della parit di condizione dei concorrenti e viola il principio di certezza delle situazioni giuridiche sotteso alla immodificabilit della lex specialis; contrariamente il bando di gara perderebbe la sua forza cogente per i soggetti partecipanti, ai quali non dato interpretare e precisare il senso e la portata di quei parametri di gara la cui immutabilit posta a garanzia di tutti indistintamente i partecipanti. Inoltre lAutorit nazionale anticorruzione fa notare che la fattispecie riscontrata viola il principio della immodificabilit dellofferta, teso a garantire, da un lato, la par condicio fra i concorrenti, e dallaltro, laffidabilit del contraente. La durata dellappalto era prevista in 2.480 giorni decorrenti dalla data di aggiudicazione. Mentre nel rapporto ispettivo firmato da Cantone si dice che lopera in ritardo e solo con i successivi atti aggiuntivi hanno riportato il tutto entro lanno 2014, dato che il completamento dei lavori e la messa in esercizio delle opere autostradali in questione era stata assicurata entro il tempo utile per Expo 2015. Il documento dellAutorit anticorruzione si conclude con unaccusa pesante. Rileva che la gestione del procedimento di esecuzione dellappalto relativo alla realizzazione del primo lotto della tangenziale di Como, del primo lotto della tangenziale di Varese e della tratta della Pedemontana che collega le autostrade A8 e A9 non appare in linea con i principi della legge 162 del 2006. Perch attraverso gli accordi ratificati in corso di esecuzione sono state formulate clausole che variano sostanzialmente sia lofferta del partecipante sia il contratto principale di appalto con conseguente aumento dei costi di esecuzione e di slittamento nel tempo della conclusione dei lavori, e ci a danno dellinteresse pubblico e della collettivit. Una nuova tegola che arriva sul vertice di Pedemontana in scadenza. Al quale si aggiunge laudit firmato dal presidente dellorganismo di vigilanza della societ autostradale Rodolfo Mecarelli, che suona come un atto di accusa verso lamministratore delegato di Pedemontana, Marzio Agnoloni, gi finito nella bufera per una vicenda di assunzioni e consulenze.

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    Nel rapporto dellorganismo di vigilanza, che prende in considerazione il periodo dal febbraio 2014 al gennaio di questanno, scritto che lintuitu personae stato considerato come presupposto esclusivo per la scelta dei consulenti. Che non dato conoscere se stato elaborato nel tempo un elenco dei consulenti di fiducia da cui scegliere, a rotazione, quelli in possesso delle professionalit occorrenti di volta in volta alla missione aziendale. Mentre nei fogli autorizzativi, che attestano leffettivit della prestazione, mancano le causali che dovrebbero coincidere con gli oggetti delle fatture e, a volte, manca il gestore del contratto. Per non parlare del fatto che gli importi delle prestazioni non sono definiti, ma aperti e fatturati a consuntivo, successivamente; le lettere di incarico fanno rinvio alle precedenti e in un solo caso emersa una richiesta di pi offerte. Infine laudit rimarca la mancata tracciabilit predeterminata delle trasmissioni delle fatture da parte degli studi (a volte a mano, con la posta elettronica, con quella ordinaria). Anche se d atto che a ottobre 2015 stata diffusa una nuova procedura che prevede la richiesta di tre preventivi. Fermo restando la possibilit di selezionare i consulenti solo sul rapporto fiduciario. Equitalia ha inoltre notificato nel 2013 a Agnoloni un atto di pignoramento perch gli contesta un debito nei confronti della societ di cui amministratore delegato di 602mila 880,40 euro.