costruire con classe

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LUGLIO 2012 FRANCO BONI Fiere di Parma “Sostenibilità nel DNA di Fiere di Parma” CESARE AZZALI UPI “Sostenibilità per lo sviluppo economico” GIAN CARLO MUZZARELLI Regione Emilia-Romagna “Sostenibilità vuol dire anche sicurezza” GABRIELE BUIA ANCE “Sostenibilità al centro delle scelte” FUTURE BUILD SALONE DELLA SOSTENIBILITÀ Supplemento al Giornale delle Imprese di Giugno 2012, Reg. Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06 Parma 7/10 febbraio 2013 La nuova manifestazione del Costruire e dell’Abitare nel futuro

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Il magazine della sostenibilità e del benessere

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LUGLIO 2012

FRANCO BONIFiere di Parma

“Sostenibilità nel DNA di Fiere di Parma”

CESARE AZZALIUPI

“Sostenibilità per lo sviluppo economico”

GIAN CARLO MUZZARELLIRegione Emilia-Romagna

“Sostenibilità vuol dire anche sicurezza”

GABRIELE BUIAANCE

“Sostenibilità al centro delle scelte”

FUTURE BUILDSALONE DELLA SOSTENIBILITÀ

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Parma7/10 febbraio

2013

La nuova manifestazione del Costruire e dell’Abitare nel futuro

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LUGLIO 2012

Supplemento al Numero di giugno 2012 del Giornale delle Imprese, Reg.Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

FUTURE BUILD: PER AFFERMARE IL PRINCIPIO DELLA SOSTENIBILITÀ Intervista a Franco Boni, presidente di Fiere di Parma ..... 7

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ED EFFICIENZA ENERGETICA Intervista a Cesare Azzali, direttore dell’Unione parmense degli industriali .................................... 9

COSTRUIRE IN MODO SOSTENIBILE VUOL DIRE ANCHE QUALITÀ E SICUREZZAIntervista a Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna ............... 11

LA SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DELLE SCELTE E VOLANO DELLA RIPRESAIntervista a Gabriele Buia, vicepresidente dell’Associazione nazionale costruttori edili ............................ 13

SMART CITIES: PIACERE DI VITAdi Andrea Rinaldi, direttore del Centro Architettura-Energia .. 15

CONIUGARE L’EFFICIENZA ENERGETICA E LA SICUREZZA DEGLI EDIFICII nuovi modelli costruttivi di Studio Alfa ................. 17

PIASTRELLE DI CERAMICA ITALIANE: BELLE E SOSTENIBILIIl percorso virtuoso del settore ceramico ................ 21

PROGETTO EUROPEO “FRESH” La partecipazione di Acer allo sviluppo degli Energy performance contract ............................... 23

HERITAGE AS SUSTAINABILITY: LA CERTIFICAZIONE LEED® DEGLI EDIFICI STORICIIl convegno di Green Building Council Italia ............. 25

DALLA RICERCA E SVILUPPO DEL GRUPPO LAPE LA NUOVA GAMMA GREYPOR ...................... 27

COME CLIMATIZZARE GLI EDIFICI CON LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILIMBI Energie illustra le possibili soluzioni ................ 29

PROGETTARE SPAZI EDUCATIVI SICURI L’intervento antisismico de Il Legno su Misura a Osteria Nuova (Bologna) ........................... 31

REALIZZARE LA PISCINA NON È PIÙ UN SOGNO PER POCHI! La linea Biodesign di Hydrocontrol .................... 32

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DIRETTORE

RESPONSABILE:

Ottavio Margini

COORDINAMENTO

REDAZIONE:

Valentina Margini,

Alessandra Azzolini

Chiara Caselli

GRAFICA:

Monica Fornaciari

STAMPA:

Tecnograf srl,

Reggio Emilia

AREA COMMERCIALE:

[email protected]

Tel. 0522 52.10.33

EDITORE:

KeyMedia Group srl

Via Settembrini, 12/1

42123 Reggio Emilia

www.keymedia.it

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La Sostenibilità è un concetto sem-pre più presente in economia, che riguarda prodotti e processi produt-tivi, e quindi molti dei settori d’inter-vento del sistema fieristico. Quale il suo pensiero al riguardo?“La sostenibilità è nel DNA di Fiere di Parma – rispon-de Franco Boni – che ispira la propria azione di business a questo princi-pio. La recente ristrutturazione del polo fieristico ne è la dimostrazione: l’impian-to fotovoltaico di Fiere di Parma, con oltre 50.000 metri quadrati di pannel-li, produce 7,5 megawatt all’anno di energia pulita ed è uno dei più importanti impianti presenti in Italia.Anche nelle proposte espositive su cui lavoria-mo e che fanno parte del core business della nostra azienda siamo costante-mente alla ricerca dell’af-fermazione del principio della sostenibilità. Cibus e Cibus Tec, le due manifestazioni dedicate all’agroindustria su cui focalizziamo parte impor-tante della nostra strategia, propongono, ciascuna nel proprio ambito, appuntamenti e contenuti ispirati alla sostenibilità dei processi produttivi nel comparto alimentare”.Proprio in questo ambito a Fiere di Parma si realizzerà nel prossimo febbraio, su iniziativa di Keymedia Group, la prima edizione di “Future

Build - Salone della sostenibilità”. Un evento su un tema strategico che coinvolge il mondo delle costruzioni, l’abitare, gli stili di vita responsabili.

Come si colloca all’interno della vostra offerta?“Il progetto Future Build – afferma Franco Boni – si inserisce a pieno titolo nell’offerta fieristica da noi proposta e rappresenta il frutto di un’attenta analisi dei trend di mer-cato che, nella fattispecie, ci lascia

intravedere nel prossimo futuro una sempre maggiore sensibilità del consumatore, e quindi dell’industria, ad un modello di vita sostenibile e

responsabile. Nonostante la crisi Fiere di Parma ha visto il consolidarsi di eventi di successo quale Cibus e Cibus Tec e l’avvio di nuove importanti manife-stazioni. Quale la ricetta giusta?“Non esiste una ricetta giusta in termini assoluti. La nostra strategia – spiega Boni – è basata sulla spe-cializzazione ed abbiamo cercato, negli ultimi anni, di intercettare le esigenze di settori a noi vicini per prossi-mità territoriale e tradizione. Nell’organizzazione diretta di eventi Cibus e Cibus Tec stanno attraversando un percorso di significativo con-solidamento, confermando Fiere di Parma come piatta-forma a valore aggiunto per il food e la tecnologia ‘Made in Italy’, alla costante ricerca di opportunità di business in un mercato sempre più globale.La diversificazione del la no-stra proposta fieristica passa anche attraverso una strate-gia di alleanze con partner

qualificati che ci consentono l’esplo-razione di settori diversi dal nostro core business grazie alla collabora-zione, come nel caso di Future Build, con organizzazioni con uno specifico know-how di settore.

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Intervista a Franco Boni, presidente di Fiere di Parma Spa

Future builD: Per AFFermAre ilPriNciPio DellA SoSteNibilitàLa diversificazione della nostra proposta fieristica grazie anche ad alleanze con partner qualificati

Franco boni, presidente di Fiere di Parma Spa

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Confindustria, in occasione della Giunta del 25 gennaio scorso, ha adottato una Carta dei principi per la sostenibilità ambientale che intende rappresentare, per le imprese e le associazioni aderenti al sistema, la “bussola” dei valori di riferimento per il loro cammino verso lo sviluppo sostenibile.Quale il Suo pensiero sul tema?“La sostenibilità ambientale – afferma Cesare Azzali – è uno dei principali temi da affrontare a livello nazionale, se il Paese vuole acquisire competiti-vità rispetto alle economie europee e internazionali. Lo sviluppo economico, infatti, deve passare inevitabilmente attraverso una politica industriale che individui processi produttivi efficien-ti dal punto di vista delle energie e compatibili con l’ambiente. Per le imprese è ormai imprescindi-bile sviluppare la propria gestione in modo sostenibile, con riferimento all’ambiente circostante e nei rapporti con gli stakeholder. E proprio nei confronti di questi ultimi è necessaria una piena rappresen-tazione delle attività che le società svolgono a fini sociali”. La Carta dei principi è accompagna-ta da una Guida operativa che può servire come strumento per l’applica-zione pratica da parte delle imprese.Avete pensato ad iniziative per la sua diffusione tra gli associati?“La Carta e la Guida – risponde Azza-li – sono già stati diffusi tra gli Asso-ciati e alcuni hanno aderito volonta-riamente ai principi in esse contenuti”.Tra gli impegni della Guida, l’ado-zione di un approccio preventivo da parte delle imprese mediante una

valutazione dell’impatto delle pro-prie attività e un uso efficiente delle risorse, con particolare riferimento a quelle energetiche. Quale tipo di supporto offrite alle imprese associate?“Le occasioni per adoperarsi concre-tamente in termini di efficienza ener-getica – spiega Azzali – sono molte-plici e sono attuabili in tutti i settori: è importante che l’efficienza energetica sia considerata come un’opportunità fondamentale per il “sistema paese”,

in quanto interessa in egual misura i fornitori di tecnologie, il comparto produttivo, l’indotto sociale ed ovvia-mente i cittadini. La nostra economia stenta a riprendersi dopo la crisi e inoltre l’attuale debito pubblico frena la crescita economica. È necessario quindi riflettere su quanto ancora possiamo resistere con un sistema così strutturato: i dati in nostro pos-sesso mettono in evidenza come sia fondamentale per l’Italia colmare la

distanza di sviluppo con gli altri Paesi europei e acquisire competitività nei confronti del mercato internazionale. Per fare questo – continua Azzali – le questioni energetiche devono essere poste al centro delle politiche indu-striali, poiché oggi non si può più parlare di competitività escludendo l’efficienza energetica. Informazione, comunicazione e formazione sono strumenti essenziali per un miglio-ramento dell’efficienza energetica. Occorre arrivare a modelli compor-tamentali che non si concentrino sul puro investimento iniziale, ma considerino anche i costi di gestione e di puro mantenimento, andando così ad incrementare la cultura del “life cycle cost”. Bene il risparmio energetico, non si dimentichi che in esso si configura la prima fonte rinnovabile, ma è neces-sario guardare avanti dando forma ad opzioni vere e fattibili di politica energetica”.Nel prossimo mese di febbraio si terrà presso Fiere di Parma, la prima edizione della manifestazione “Future build - Salone della Sostenibilità“ che svilupperà proprio queste tematiche. Come valuta questa iniziativa?“E’ inevitabile, per quanto detto – risponde Azzali – considerare la manifestazione come un’occasione di grande interesse per il tessuto econo-mico di parte del “sistema paese”.L’evento contribuirà sicuramente a diffondere la cultura concernente l’ef-ficienza energetica, ormai essenziale per ognuno di noi, qualunque sia il proprio ruolo”.

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Intervista a Cesare Azzali, direttore dell’Unione Parmense degli Industriali

SoSteNibilità AmbieNtAle eD eFFicieNzA eNergeticA:FAttori AllA bASe Del Futuro SviluPPo ecoNomicoFuture Build: un’occasione di grande interesse per il tessuto economico

cesare Azzali, direttore dell’unione parmense degli industriali

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Dopo il recente terremoto che ha colpito l’Emilia, abbiamo intervistato Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna. Gli abbiamo chie-sto se non sarebbe importante, oltre all’efficienza energetica, prendere in seria considerazione anche il requisi-to della sicurezza.“Ci stiamo occupando della sicurezza – ha risposto Muzzarelli – da tempi non sospetti, da ben prima non solo delle scosse in Pianura Padana ma anche di quelle in Abruzzo nel 2009. Già con la legge 19 del 2008 – spie-ga Muzzarelli – dedicata appunto alla “Riduzione del rischio sismico” abbiamo posto in essere una norma-tiva moderna ed efficace, che addi-rittura all’epoca suscitò la perplessità di chi la valutava troppo rigida per una regione come la nostra, ritenu-ta erroneamente a bassa sismicità. Quando il precedente governo stava lavorando sull’applicazione del decreto sulla semplificazione, poi cambiato in corso d’opera per il sisma abruzzese, in Emilia-Romagna avevamo già tenuto conto di principi e regole consolidati per la sosteni-bilità e la sicurezza. Come si diceva allora, “costruire subito”, anche in momenti di difficoltà economica per-sistente che ha colpito con partico-lare forza l’edilizia, va bene soltanto se si costruisce anche “meglio”, cioè in modo più sicuro e più rispettoso dell’ambiente e delle risorse energe-ticheQuali le peculiarità della legge antisismica dell’Emilia-Roma-gna?“Recependo anche quanto previsto da una sentenza della corte costi-

tuzionale, la legge antisismica della nostra regione stabilisce che i comuni debbano fornire un’autorizzazione preventiva sui requisiti antisismici di tutti gli interventi edilizi nelle zone classificate a media sismicità. In quelle a bassa sismicità è suf-ficiente il deposito del progetto

strutturale presso i competenti uffici comunali, con controlli a campione. In base alla classificazione del 2005, in Emilia-Romagna sono considerati a media sismicità 105 comuni, men-tre sono 236 quelli a bassa sismicità. Nessun comune è classificato ad alta sismicità. Dopo gli eventi del 20 e del 29 maggio, credo che il Gover-no aggiornerà la minaccia sismica, elevandola. Ma voglio chiarire una cosa: la maggior parte degli edifici e dei capannoni industriali devastati

dalle scosse in Emilia-Romagna sono strutture risalenti a prima delle nor-mative antisismiche vigenti. Quindi quello che stiamo facendo oggi, cioè garantire da un lato certezza dei tempi per la riapertura delle fabbri-che e chiedere al contempo l’appli-cazione delle normative, è sufficiente per garantire la sicurezza di chi vive e lavora in Emilia-Romagna” .Nel concetto di sostenibilità non crede che rientri anche quello di sicurezza degli edifici?“Sicurezza e qualità – risponde Muz-zarelli – sono facce della stessa me-daglia: non sono obiettivi differenti, nè, tantomeno, contrapposti. Proprio per questo, l’impegno a costruire in modo sostenibile, a risparmiare territorio riqualificando l’esisten-te laddove possibile e a rinnovare edifici esistenti costruendone nuovi, che risparmino di più e consumino di meno, è un impegno che sarà raffor-zato in Emilia-Romagna”.

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Intervista a Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna

coStruire iN moDo SoSteNibile vuol Dire ANche quAlità e SicurezzALa Regione è intervenuta sul rischio sismico sin dal 2008

Per essere informati su tutte le novità che riguardano i citta-dini terremotati (atti per la ricostruzione, misure per i cittadini, misure per le impre-se, dati e numeri del-la protezione civile, e molto altro) consulta-re il sito internet:www.regione.emilia-romagna.it/terremoto

gian carlo muzzarelli,assessore alle Attività produttive della regioneemilia-romagna

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Sempre più spesso si parla a vari livelli di città sostenibili, di eco-quartieri e di nuovi modelli costruttivi improntati all’efficienza energetica e alla sicurezza.Chiediamo a Gabriele Buia, presi-dente ANCE Emilia-Romagna e vice-presidente nazionale il suo pensiero al riguardo.“La sostenibilità – risponde Buia – ovvero il concetto che la soddisfazio-ne dei bisogni attuali debba avvenire a costi molto più contenuti per la col-lettività e non comprometta i bisogni delle generazioni future, deve essere al centro delle scelte politiche ed imprenditoriali e volano della ripresa.La sostenibilità può e deve essere uno dei criteri fondamentali intorno

a cui rilanciare l’attività edilizia e il mercato immobiliare. Il futuro, secondo l’Ance, è l’edilizia sostenibile. La dilatazione delle città non potrà continuare con i ritmi del passato, sarà un aspetto marginale – continua Buia – si pone quindi urgentemente l’esigenza di avviare un processo di rinnovamento attraverso interventi volti a ricucire, recuperare e sostituire il tessuto urbano. Occorre puntare su politiche strate-giche per la città e definire strumenti operativi per l’attuazione d’intense politiche di rigenerazione e riquali-ficazione urbana, anche nell’ambito del nuovo Quadro strategico nazio-nale 2014-2020, coinvolgendo tutti

gli operatori interessati e superando pregiudizi ideologici e normative obsolete.Si rende poi necessario – precisa Buia – consentire e stimolare su larga scala la demolizione e ricostruzio-ne di edifici “energivori” e fortemente carenti dal punto di vista antisismico. Per quan-to riguarda l’intervento

sulle città, gli indirizzi contenuti nei regolamenti europei relativi all’utiliz-zo dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020 lasciano intravedere la possibilità di attuare una vera stra-tegia integrata di sviluppo urbano sostenibile.I nuovi regolamenti prevedono infatti un rafforzamento delle politiche urbane, con l’obiettivo di elaborare strategie e progetti di sviluppo urba-no sostenibile da finanziare con con-tributi a fondo perduto o con stru-menti di ingegneria finanziaria come ad esempio JESSICA (Joint european support for sustainable investment in city areas).Occorre – continua Buia – prepararsi a livello regionale ad utilizzare al meglio questi fondi, con un intenso confronto con le associazioni di cate-goria competenti in materia.È necessario contemporaneamente avviare attraverso il secondo pro-gramma attuativo 2011-2013 del Pia-no energetico regionale e sfruttando anche in questo caso fondi comunita-ri, interventi edilizi ad alto risparmio energetico, posticipando le scadenze per l’introduzione delle prescrizioni energetiche sugli edifici in coerenza con il quadro normativo nazionale.Da ultimo – conclude Buia – occorre sostenere i programmi di Social hou-sing, di cui la cittadinanza ha sempre maggiore necessità, visto il calo del potere di acquisto, con azioni mirate di natura normativa, programmatoria ed economica. Occorre evitare, tra l’altro, di penalizzare questi interventi con tassazioni elevate sotto forma di IVA ed IMU che ne vanificano la realizzabilità”.

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Intervista a Gabriele Buia, presidente Ance Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale

lA SoSteNibilità Deve eSSere Al ceNtro Delle Scelte e volANo DellA riPreSAOccorre attuare politiche di rigenerazione e riqualificazione urbana

gabriele buia,presidente Ance emilia-romagnae vicepresidente nazionale.

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A Future Build - Salone della Sostenibilità saranno affrontati i temi più innovativi

SmArt citieS: PiAcere Di vitAIl processo urbanistico per riqualificare e progettare ambiti urbani di qualità

La crisi dell’energia e i cambiamenti climatici degli ultimi anni ci hanno fatto capire che la qualità della nostra vita dipende molto di più dall’energia di ciò che credevamo in passato. È ovvio che come società dovrem-mo diventare energeticamente più efficienti. Costruiremo macchine molto più performanti, sistemi di mobilità a ridotto impatto ambientale, edifici a consumo zero, eccetera. Questa attitudine ad au-mentare l’efficienza è utile ed inevitabile. La critica potrebbe esse-re che curiamo i sintomi piuttosto che la causa dei problemi, ovvero che ante-poniamo il concetto tecnico dell’efficienza al concetto umano dell’efficacia. Quando si utilizza un sistema tecnico per risolvere problemi oggettivi senza una strategia che guidi le scelte, si finisce con il pro-porre soluzioni episodiche e di breve durata. Una possibile alternativa è intendere l’energia di ciò che ci circonda non come una somma di singoli episodi, ma come un ciclo, visione che dovrebbe essere molto familiare, perché come esseri umani abbiamo un ciclo di vita. Tutto ciò che ci sta intorno ha un ciclo di vita: i nostri edifici, le nostre città, le nostre macchi-ne, i nostri oggetti, l’ambiente, ecce-tera. Ognuna di queste cose contiene energia. In architettura l’energia si manifesta attraverso la definizione della forma e dello spazio, oltrechè del piacere di vita degli utenti, che possiamo miglio-rare solamente se entriamo in sintonia con l’ambiente in modo efficace, va-

lorizzando ciò che ci potrà essere utile per il futuro e riducendo ciò che non ci potrà servire.Così anche il concetto di smart city, la città intelligente, termine di tendenza che non ha una definizione univoca e condivisa, viene spesso confuso con il miglioramento dei processi tecnologici di connessione e delle infrastrutture urbane, ma applicare una strategia

smart significa prima di tutto miglio-rare la vita ed il lifestyle dei cittadini, consapevoli del fatto che il processo di crescita in atto non potrà consentirci di mantenere ciò che abbiamo per le generazioni future.Il concetto di smart city deve essere quindi inteso come un processo urba-nistico per riqualificare e progettare ambiti urbani di qualità: sposta l’obiet-tivo, finalizzandolo prima allo svilup-

po urbano e poi al singolo edificio, sovrapponendo ai concetti urbanistici tradizionali il filtro della qualità della vita. Se guardiamo non soltanto un singolo edificio, ma un insieme di edifici e ottimizziamo le relazioni tra di loro è possibile aumentare notevol-mente la qualità di vita a tutti i livelli: della città, del quartiere e, infine, della casa.

La città è fatta da tanti quar-tieri, i quartieri da tante case: i risultati della modificazione saranno pertanto più rapidi ed efficaci. È possibile lavorare pertanto con qualità di base come il risparmio del territorio, la mobilità, le connessioni, le visuali, il diritto al sole, un piede nel verde, l’acqua, l’aria, l’energia grigia dei materiali e dei processi costruttivi. Na-scono così criteri quantitativi, come l’energia primaria per la costruzione, e criteri qualitativi come l’aumento del piacere della vita. Avremo spazi della città a maggiore densità con un alta qualità di vita, risparmieremo terreni vergini, faremo atten-zione a non allontanarci da

infrastrutture esistenti, creeremo una mobilità adeguata al luogo, favorendo prima i pedoni e le biciclette, poi i bus e i treni e alla fine l’auto privata…Nel programma di Future Build - Salo-ne della Sostenibilità il tema innovativo delle “Smart Cities” verrà affrontato con seminari e convegni di approfon-dimento, per cercare di fare il punto sullo stato di fatto da cui definire linee di sviluppo concrete per la rigenerazio-ne delle nostre città.Smart Live, vita consapevole, piacere di vita.

Andrea rinaldi,direttore del centro ricerche Architettura energia, Facoltà di Architettura di Ferrara

di Andrea Rinaldi

_Istituzionale_210x280.indd 1 03/07/12 18.19

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I recenti avvenimenti sismici che hanno colpito l’Emilia, regione considerata a basso rischio si-smico, hanno aperto un nuovo dibattito sul concetto di edilizia sostenibile.Ne parliamo con l’ingegnere Mauro Carretti, presidente di Studio Alfa Srl di Reggio Emilia, azienda lea-der in tema di gestione della si-curezza all’inter-no delle imprese.“Quanto avve-nuto – risponde Carret-ti – ci induce a ritenere che alle esigenze di effi-cienza energe-tica degli edifici occorre abbi-nare quelle della sicurezza. È importante quindi che in fase di progettazione le competenze specialistiche relative all’ef-ficienza energetica si integrino con quelle proprie della sicurezza ed in particolare della sicurezza sismica. Si tratta di un’innovativa integrazione indispensabile per poter parlare di edilizia sosteni-bile.

Queste tecniche devono trovare applicazione – continua Carretti – sia nella progettazione di nuovi edifici, sia nella riqualificazione delle infrastrutture esistenti.Il concetto di sicurezza e sosteni-bilità di infrastrutture, impianti ed edifici deve essere affrontato con un approccio multirischio (sismico,

incendio, impatto, eccetera).”Come procedere in questa fase?“Si rende indispensabile – rispon-de Carretti – individuare nuovi modelli costruttivi che rispondano alle esigenze prima evidenziate. Occorre quindi una specifica azio-

ne di ricerca e sviluppo che possa prendere in esame anche modelli diversi ma coerenti agli obiettivi prefissati.In tale ambito, si confrontano sistemi costruttivi diversi: costru-zioni leggere (legno e acciaio, pannellature) e costruzioni pesanti (murature in cemento, laterizio).

Variabile importan-te è senza dubbio l’aspetto economi-co. Indi-viduare soluzioni che non comporti-no aggra-vi dei costi è soprat-tutto in questa fase di cri-si fonda-mentale.Quale il supporto di Studio Alfa?“Su queste tematiche siamo di-rettamen-

te impegnati. – risponde Carretti – In particolare sul nostro territorio la messa in sicurezza degli edifici è una priorità. Insieme ad i nostri Partner stiamo studiando soluzio-ni che possano fornire risposte in tempi brevi visto lo stato di neces-sità di molteplici realtà”.

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Dopo il Sisma in Emilia è emersa con forza una nuova necessità

SoSteNibilità: coNiugAre l’eFFicieNzA eNergeticA e lA SicurezzA Degli eDiFiciCarretti (Studio Alfa): occorre individuare nuovi modelli costruttivi

mauro carretti,presidente dello Studio Alfa

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Poter costruire con prodotti salubri mediante processi produttivi soste-nibili è sempre più una priorità del futuro.A tale aspetto pone grande attenzio-ne l’industria italiana delle piastrelle di ceramica. Sin dalla metà degli annni ’70 si è sviluppato, in oltre quarant’anni, un percorso virtuoso che ha reso il comparto un punto di riferimento a livel-lo mondiale. Da un approccio iniziale basato su sistemi di depura-zione che abbat-tessero le sostan-ze inquinanti, si è poi passati mediante un per-corso d’innovazio-ne tecnologica a un’ottimizzazione delle energie e delle materie pri-me utilizzate, per produrre ponendo attenzione anche al riciclo degli scarti di produ-zione. Un dato su tutti: nel corso di 20 anni, dagli anni ‘80 al 2000, la produzione è raddoppiata ed il consumo di energia è rimasto pressoché stabile. L’ultima fase ha coinciso con quella delle certificazioni di processo e di prodotto, che garantiscono il rag-giungimento di standard di eccellen-za e il loro progressivo miglioramen-to.Risultati importanti testimoniati, come nessun altro settore industriale ceramico al mondo è in gradi di fare,

dai numeri. Forse non tutti sanno che gli impianti di depurazione delle aziende italiane che producono piastrelle in ceramica abbattono il 95 per cento le emissio-ni di fluoro, con valori inferiori a 2 grammi per metro quadrato pro-dotto, o che le aziende che produ-cono piastrelle in ceramica in Italia hanno un abbattimento del 99,9 per

cento, pari a un’emissione limitata a 1.57 grammi per metro quadrato di materiale prodotto.In alcuni casi, il risultato è stato addi-rittura migliore delle stesse BAT (Best available techniques), come nel caso delle emissioni di piombo che risul-tano essere inferiori del 92 per cento rispetto ai valori delle migliori tec-nologie del settore: il valore medio italiano raggiunge 3,82 milligrammi per metro quadrato, a fronte di una soglia limite delle BAT di 50 micro-

grammi per metro quadrato.Un aspetto particolare è quello che riguarda il recupero dell’acqua, la cui scarsità rappresenta un tema di cessante importanza, valore e signifi-cati. Le aziende italiane che produco-no piastrelle in ceramica riutilizzano il 100 per cento delle proprie acque di scarto non sversando sostanze dannose nei corpi idrici e riducendo

del 40 per cento il prelievo di acqua fresca da pozzi o acquedotti. Non meno importante è il tema della produzione di rifiuti che non solo vede gia’ ora le aziende ceramiche italiane riutilizzare il 99.5 per cento delle dei propri rifiuti solidi di produzione, ma anche la capaci-tà di valorizzare e recuperare gli scarti provenienti da altre filiere di produzione.

La lista delle per-formance ambientali dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica potrebbe proseguire a lungo, ma queste oggettive rilevazioni sono sufficienti a evidenziare i traguardi, di rilevanza assoluta, raggiunti da questo settore italiano. Dunque, piastrelle di ceramica italiane non solo belle e in grado di caratterizzare al meglio ogni ambiente, ma anche di fornire un tangibile e importante aiuto ai percorsi di sostenibilità del mondo intero.

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Il percorso virtuoso che ha reso il comparto un punto di riferimento a livello mondiale

PiAStrelle Di cerAmicA itAliANe: belle e SoSteNibiliUn settore che ha posto grande attenzione allo sviluppo eco-compatibile con risultati tangibili

una fase del processo di produzione di piastrelle made in italy

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Si è concluso lo scorso 30 maggio a Roma il progetto europeo “Fresh”, che ha visto impegnata ACER Reggio Emilia, assieme a un gruppo interna-zionale composto dalle associazioni di edilizia residenziale sociale ICF, BHA e Place for people, dall’azienda di servizi energetici Fontenergy e dalla società di consulenza interna-zionale sull’energia ICE, nella sperimentazione dei contratti di performance energetica EPC (Energy performance contract) nel campo dell’edilizia residenziale pubblica.La chiusura dei lavori ha trovato il suo com-pimento in un meeting internazionale ospitato nel prestigioso Acquario romano, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma. I lavori del convegno sono stati articolati in due parti: una sessione mattutina dedicata all’illustrazione del progetto e dei risultati ottenuti sia in campo normativo che tecnico e una sessione pomeridiana che ha messo a confron-to, in una tavola rotonda, rappresen-tanti del mondo delle banche, delle ESCo (Energy service company), delle associazioni di settore del social hou-sing e delle aziende fornitrici di servizi energetici.L’illustrazione dei casi studio svoltasi nella mattina ha permesso di eviden-ziare come l’applicazione di EPC in un settore come il residenziale pubblico non sia semplice.Gli EPC sono un modello di contratto

innovativo fortemente voluto dal-la Comunità Europea per il grande potenziale che propongono. Si basano su un principio molto importante per la pubblica amministrazione e cioè la riqualificazione degli impianti tec-nologici energivori senza sostenere direttamente l’investimento.

Dai casi studio sono emerse importanti riflessioni sulla strategicità del settore e sulla necessità non solo di un ade-guamento legislativo, ma anche di un incentivo concreto per garantire l’avvio di questo nuovo ramo del mercato.La tavola rotonda pomeridiana ha per-messo di mettere a confronto diverse realtà del settore con i rispettivi punti di vista e le esigenze, sottolineando come sia indispensabile la tutela e la garanzia degli investimenti operati dalle ESCo nell’ambito del residenzia-le. Il punto di partenza per la riuscita di

questi contratti innovativi è la garanzia che gli interventi si possano ripagare con il risparmio energetico ottenuto.La soluzione proposta dal tavolo è la costituzione di fondi di garanzia che permettano di tutelare gli investitori nell’assunzione del rischio finanziario, dando in questo modo una base solida

ai contratti di EPC. La giornata si è conclusa con l’illustrazione del punto di vista della Commissione Europea, che ha definito i requisiti di innovazione che la legisla-zione deve intraprendere per supportare l’efficienza energe-tica; un’attività che ha suscitato molto interesse anche nei rappresentanti del mondo delle ESCo. I manuali di italiano e inglese inerenti gli Energy performan-ce contract, i casi studio, le procedure di gara, le racco-mandazioni alle pubbliche autorità e altro materiale informativo sono resi disponibili sul sito www.fresh-project.eu

e pubblicati on-line sui siti dei parte-cipanti. ACER Reggio Emilia, con la chiusura del progetto, ha rinnovato l’interesse per gli aspetti di efficienza energetica e ha sottolineato l’im-portanza di un forte rinnovamento legislativo. Il lavoro dei tecnici non terminerà con il progetto “Fresh”, ma questa metodologia di efficientamento energetico sarà riproposta per altri casi studio, mentre per quelli già avviati si continuerà con il monitoraggio dei risultati di risparmio energetico ed eco-nomico.

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ACER Reggio Emilia tra gli attori di un importante gruppo di studio internazionale

DAl Progetto euroPeo “FreSh” imPortANti iNDicAzioNi Per lo SviluPPo Degli ePc - eNergy PerFormANce coNtrActAl meeting conclusivo presentate le proposte operative

un momento del meeting sul progetto europeo “Fresh”

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LEED® è un metodo di valutazione del-la sostenibilità ambientale degli edifici riconosciuto a livello internazionale che, all’interno del processo edilizio e in linea con i principi dello sviluppo so-stenibile, prende in esame il consumo di risorse, il livello di emissioni in at-mosfera e la biodiversità, intesa come il mantenimento delle specificità re-gionali e locali. A partire dal Rapporto Brundtland (1987), il concetto di so-stenibilità si è evoluto e si è declinato in tutti gli ambiti antropizzati, abbrac-ciando un insieme più ampio di temi, inclusivi rispetto ai precedenti “pilastri” fondanti (triple bottom line risorse-emissioni-biodiversità) e che intro-ducono i vincoli economici, la qualità ambientale e le istanze culturali. Un nuovo core element della sostenibilità è dunque proprio la cultura, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione di tutte le sue manifestazioni. Traspo-nendo questo tema al settore edilizio, se il restauro è l’attività legata alla conservazione, alla manutenzione, al recupero e al ripristino di manufatti storici, esso diventa “strumento” per la valorizzazione dei principi di sosteni-bilità e, pertanto, può essere valutato quale processo sostenibile. All’interno di questo ambito, Green Building Council Italia ha ufficialmente dato l’avvio ai lavori per l’elaborazione di un protocollo che, in linea con i pro-dotti LEED®, è interamente dedicato agli edifici storici attraverso un evento di portata internazionale svoltosi lo scorso 22 giugno a Venezia, nella splendida cornice della Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale.

Particolarmente importante è stata la presenza di Rick Fedrizzi, pre-sidente USGBC e Chairman of the World GBC, che ha evidenziato come il redigendo protocollo per gli edifici storici di GBC Italia rappresenti “un tassello fondamentale” nella strategia del movimento mondiale del Green Building Council, il cui “obiettivo è creare un movimento per la sosteni-bilità che sia globale e che duri nel tempo”. Durante l’evento, il presidente di GBC Italia, Mario Zoccatelli, ha precisato che questo il protocollo di valutazione della sostenibilità trova fondamento nel confronto nell’unione di due diverse culture: da un lato i cri-teri di sostenibilità del sistema LEED®, dall’altro il patrimonio di conoscenze del restauro storico e conservativo ita-liano, che rendono l’Italia protagonista nel contesto internazionale. Paola Boarin, afferente al Dipartimento di Architettura di Ferrara e Coordinatore del Comitato Standard Edifici Storici che si occuperà dell’elaborazione del protocollo, ha fornito le prime informazioni circa l’ambito di applicazio-ne, portando alcuni esempi significativi di possibili inter-venti e ambiti tematici in-dagati dallo standard.All’evento,

che ha registrato una cospicua parte-cipazione, hanno inoltre partecipato Alessandro Maggioni, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia, Renata Codello, soprintendente per i Beni Architettonici, il Paesaggio e il Patrimonio Storico, Artistico ed Etno-antropologico di Venezia e Laguna, Marcello Balzani, del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, Cesare De Michelis, presidente della Marsilio Editori, Pie-tro Laureano, urbanista e consulente UNESCO, Amerigo Restucci, rettore dell’Università IUAV di Venezia e Al-berto Torsello, della TA architettura di Venezia.

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Importante convegno a Venezia per la stesura del protocollo Historic Building

heritAge AS SuStAiNAbility:uN PASSo AvANti verSo lA certiFicAzioNe leeD® Degli eDiFici StoriciPresente Rick Fedrizzi, presidente di US GBC e chairman World GBCdi Marta Calzolari

i partecipanti al convegno internazionale di gbc a venezia

L’efficienza di una costruzione a bas-so consumo dipende totalmente dalle prestazioni dei materiali utilizzati; ne deriva l’esigenza di ricercare prodotti che abbiano il valore di conduttività termica più basso possibile, soprat-tutto dopo che la cosiddetta Direttiva 20-20-20 ha preannunciato che mol-to presto si dovranno costruire edifici ad energia quasi zero.Di solito il valore che misura la conduttività termica è il “lambda dichiarato λD “(lettera dell’al-fabeto greco); viene normal-mente indicato nelle schede tecniche dei vari materiali isolanti e viene misurato in laboratorio.Per poter confrontare i valori dei diversi materiali tra loro, la marcatura CE e le relative norme armonizzate obbli-gano i produttori a misura-re il lambda con la stessa metodologia, elaborando le singole misure effettua-te convenzionalmente alla temperatura di 10 gradi centigradi e prevedendo l’applicazione di un preciso procedimento di calcolo. Ma questo non è il valore utile per il cal-colo della prestazione della struttura.Tra le aziende più all’avanguardia nel campo della ricerca dell’isolamen-to termico vi è il Gruppo Lape, che produce e commercializza diverse tipologie di prodotti isolanti applicabi-li in diverse situazioni costruttive.Tra questi, la linea Greypor di LAPE.Ci parla del prodotto Giorgia Bedu-ini, responsabile Comunicazione del

Gruppo LAPE.“La politica aziendale rivolta alla sostenibilità – afferma – è il risul-tato della continua ricerca di LAPE nell’innovazione dei materiali isolanti. La nuova generazione Greypor, che offre il miglior Lambda di Progetto riscontrabile sul mercato, è già pronta per assolvere al compito indicato dalla Direttiva Europea. Il nostro obiettivo è dare la prestazione miglio-re, fornire la soluzione più adeguata

alle diverse esigenze di isolamento. Greypor è l’unica gamma di prodotti in polistirene espanso sintetizzato - EPS che può essere impiegata in tutta sicurezza: le sue certificazioni forniscono già al progettista il valore di progetto utilizzabile, il tutto con-formemente alla norma tedesca DIN 4108-4. Per questo possiamo dire in tutta tranquillità che i nostri pro-dotti sono i migliori sul mercato, da

utilizzare per evitare problemi sulle performance energetiche degli edifi-ci, troppo spesso progettati per avere prestazioni che non avranno mai.Quali gli utilizzi e le applicazioni?Questa gamma di prodotti – risponde Beduini – è utilizzabile in diversi am-biti quali: il sistema a cappotto, dove numerose sono le soluzioni potendo scegliere in base a criteri tecnici o anche economici; - le facciate ventilate che sono una

particolare evoluzione del sistema a cappotto, a cui ag-giungere i benefici della venti-lazione ai fini del complessivo rendimento energetico- i sistemi ad intercapedine dove la nostra gamma di prodotti è una soluzione particolarmente indicata per le murature faccia vista, in quanto l’isolamento termico integrale di tutta la struttura portante con Greypor pro-tegge l’edificio dal punto di vista termico eigrometrico - coperture e tetti che devono rispettare carichi termici estivi fissati dalle norme di legge. Da ultimo – conclude Bedui-

ni – ricordo che la politica aziendale rivolta alla sostenibilità del Grup-po LAPE è dimostrata anche dalla dichiarazione ambientale di prodotto EPD: LAPE è stata la prima azienda produttrice di EPS al mondo che ha ottenuto tale certificazione e ne ha resi pubblici i contenuti fornendo informazioni dettagliate, verificabili e credibili sulle prestazioni ambientali di Greypor e Greycicle”.

un dettaglio del sistema a cappotto

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Una gamma di prodotti in EPS ad alte prestazioni applicabili in diversi ambiti costruttivi

DAllA ricercA e SviluPPo Del gruPPo lAPe lA NuovA gAmmA greyPor: iNNovAtivA “mAteriA grigiA” Per iSolAreUna soluzione ottimale per sistemi a cappotto, pareti ventilate e coperture

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L’utilizzo delle fonti energetiche rin-novabili consente oggi di contenere i costi di climatizzazione degli edifici e nel contempo di favorire l’am-biente in quanto la principale causa dell’accrescimento del livello dei gas serra in atmosfera sono i combustibili fossili.Le fonti energetiche rinnovabili sono quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrin-seca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o non sono “esauribili” e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.Ne parlia-mo con il geometra Dino Mat-tioli, titolare dello Studio MBI Energie Srl, azienda che da oltre trent’anni si occupa di progettazione termotecnica e che, negli ultimi dieci, si è sempre più rivolta allo studio e alla progettazione di impianti innovativi a basso consumo energetico.“Per quanto riguarda l’impianto per il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti – precisa l’ingegnere Federico Mattioli – questo può essere realizzato utilizzando diverse fonti energetiche rinnovabili, che possono in alcuni casi anche integrarsi tra loro. Fatta eccezione per gli edifi-ci collegati al mondo agricolo che

possono utilizzare il biogas, le fonti energetiche rinnovabili utilizzabili solitamente per la climatizzazione sono il solare termico, la geotermia e le biomasse”.Ci può meglio illustrare le carat-teristiche di queste fonti energe-tiche e le loro applicazioni?“Il solare termico – risponde Mattio-li – è una tecnologia consolidata in ambito residenziale nella produzione di acqua calda per uso sanitario e di riscaldamento. L’energia geotermi-ca – continua Mattioli – è data dal calore contenuto all’interno della terra. La temperatura del terreno in

qualsiasi parte della terra a 15 metri di profondità risulta costante a 10 gradi centigradi. Ogni 30 metri di profondità aggiuntiva la tempera-tura aumenta di 1 grado centigra-do. Mediante l’utilizzo di specifiche sonde geotermiche e pompe di calore è possibile utilizzare questa risorsa energetica. Infine le biomasse combustibili che si trovano in com-mercio generalmente sotto forma di

ciocchi o tronchetti di legno, cip-pato di legna e pellet. I pellet sono prodotti aggregando e comprimendo materiali di scarto, quali segatura e polveri, senza uso di colle e vernici e sono caratterizzati da un’alta densità energetica. Il legno cippato è costitu-ito da scaglie di legno di dimensioni variabili standardizzate prodotte con macchine cippatrici dai residui della raccolta e lavorazione del legno o da legname appositamente raccolto. Gli impianti di riscaldamento tradizio-nali sono oggi dotati di una caldaia a condensazione che può essere alimentata anche mediante biomas-

se combustibili e integrate con l’impianto solare termico. Un sistema radiante a pavimento consente il riscaldamento dell’edificio, assicurando una tempera-tura uniforme in tutti i vani dell’edificio.MBI Energie Srl è in grado di progettare

impianti su misura, sulla base anche delle diverse tipologie di edifici, nuovi o da riqualificare, evidenziando per le diverse opzioni i risparmi energeti-ci ottenibili.Ci rendiamo, inoltre, disponibili – conclude Mattioli – a mostrare agli interessati direttamente sul posto gli interventi effettuati, le soluzioni ap-plicate e i risultati ottenuti in termini energetici”.

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È possibile utilizzare il solare termico, la geotermia e le biomasse

come climAtizzAre gli eDiFici coN le FoNti eNergetiche riNNovAbiliMattioli (MBI Energie) illustra le possibili soluzioni

Un edificio climatizzato con il solare termico

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Nella fase di ricostruzione dopo l’evento sismico che ha colpito l’Emi-lia, si pone l’interrogativo su quale sia il modello progettuale, costrut-tivo e abitativo al quale guardare in ambito pubblico, con particolare riferimento all’edilizia scolastica. L’attenzione si rivolge ai sistemi a secco e, in particolare, all’utilizzo del legno come materiale privilegiato in termini di sicu-rezza, sostenibi-lità e benessere.L’ampliamento della scuola ma-terna in località Osteria Nuova in provincia di Bologna costitu-isce un esem-pio virtuoso di edilizia pubblica. L’interevento è realizzato su commissione del Comune di Sala Bolognese e Il progetto esecutivo è stato affidato all’inge-gnere Andrea Fisi e all’architetto Simone Noale de Il Legno su Misura. “Per potere ottenere spazi con aule ampie, la struttura è composta da un involucro esterno in legno con anima centrale in ferro – illustra Noale – Oltre all’edificio principale che con-tiene le aule, i servizi e i refettorio, vi sono due corpi di collegamento in telaio di legno rivestiti con tavole di legno all’esterno”.Quali sono gli aspetti più in-novativi del progetto e in cosa può costituire modello per nuovi

interventi?“I punti di forza del progetto sono sicuramente la pianta semplice e ra-zionale e la compattezza dei volumi. La flessibilità e leggerezza del legno consentono alla struttura di esse-re resistente e confortevole, senza appesantire l’edificio. All’interno le superfici sono tutte rivestite con car-tongesso, all’esterno con cappotto in

fibra di legno e rasatura traspirante”.In che modo Il Legno su Misura affronta il tema della sicurezza?“Per quanto riguarda le sollecitazioni dell’azione sismica nelle quali può incorrere l’edificio in caso di terremo-to anche di alta intensità, è stato in-dispensabile predisporre un modello di studio tridimensionale e prestare grande attenzione ai dettagli, sia in fase di progettazione, sia in fase di realizzazione, fino al collaudo – dice l’architetto – Il senso di responsabilità è fondamentale, soprattutto quando

ad abitare gli spazi sono i bambini”.Questo modello è facilmente riproponibile?“Certamente. Grazie allo sviluppo di tecnologie adeguate, di modelli di calcolo appropriati e di sistemi co-struttivi a secco sempre più efficaci, edifici con struttura portante preva-lentemente in legno e con destina-zione pubblica, educativa e ludica

sono sostenibi-li, sia in termini economici, che in termini di sicurezza – e conclude – L’utilizzo di un materiale an-tico e naturale come il legno, sottoposto a verifica con ri-gorosi controlli, è il modo più saggio di pen-sare al futuro”.

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Edilizia pubblica

ProgettAre SPAzi eDucAtivi Sicuri coN l’utilizzo Dei SiStemi A SeccoSimone Noale de Il Legno su Misuraillustra i vantaggi del legno

intervento di ampliamento della scuola materna in località osteria Nuova (bo)

Tecniche e tipologie: i consigli dell’esperto

reAlizzAre lA PiSciNA NoN è Più uN SogNo Per Pochi!L’importanza dei servizi di manutenzione,dalla pulizia, al controllo e alla gestione dell’acqua

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Con la stagione estiva, l’idea di rea-lizzare una piscina diventa un pen-siero ricorrente. Ma come scegliere la miglior soluzione?Ne parliamo con un esperto, Marco Burani di Hydrocontrol, azienda reg-giana specializzata nella consulenza, nella progettazione e nella realizza-zione di soluzioni per il trattamento dell’acqua e per il benessere della persona.“Relax, design e benessere sono le parole chiave con le quali Hydrocontrol si è distinta sul mercato in que-sti ultimi anni. Il nostro obiettivo è diffondere ‘la cultura dell’ac-qua’ come ele-mento di arredo, per migliorare la vivibilità del giardino nel pieno rispetto paesaggistico e ambientale.Tra le ultime innovazioni proposte, le piscine Biodesign rappresentano la soluzione ideale per impreziosire il giardino senza compromettere l’am-biente circostante”.Quali sono gli aspetti innovativi delle piscine Biodesign?“Sono piscine uniche nella forma e nel design – afferma Burani. Perfetta-mente integrate al contesto paesaggi-stico, possono prevedere una spiaggia dove far giocare i bambini in totale sicurezza o una zona relax nel bagna-sciuga con sedute e lettini sommersi”.Come sono costruite?

“La forma della piscina Biodesign viene modellata sul giardino in cui è installata: la colorazione delle pietre di rivestimento, il posizionamento, la conformazione dello scavo, delle sca-linate e delle sedute sono progettati su misura. Lo scavo viene realizzato – precisa Burani – completamente sulla terra, sagomato in base al progetto (con

spiagge, zone profonde e sedute perimetrali), senza effettuare consoli-damenti artificiali.Nel rispetto delle caratteristiche eco-logiche del prodotto, anche i sistemi di filtrazione sono ecosostenibili.”Parlando invece di piscine tradi-zionali?“Una piscina interrata di qualità – spiega Burani – è realizzata con vasca in acciaio o con strutturain cemento armato. La vasca in accia-io nervato e zincato a caldo consente elasticità ed adattabilità nel caso di

eventuali cedimenti del terreno, oltre ad assicurare una lunga durata grazie alla solidità costruttiva e permette-re l’installazione in qualsiasi tipo di terreno. Assicurano poi – continua Burani – un elevato risultato estetico offrendo un’infinita modularità nelle forme e i rapidi tempi di installazione permetto-no di contenere i costi”.

Quanto im-portante è la manuten-zione di una piscina?Una buona manutenzio-ne – risponde Burani – è fondamentale. Proprio per questo Hydro-control, per garantire ai propri clienti tranquillità e sicurezza di gestione della piscina, ha

inoltre ideato un pacchetto assistenza con contratto annuale che include le periodiche visite, i controlli e le manu-tenzioni tali da assicurare un corretto funzionamento e un’acqua splendida e pronta al primo bagno di stagione.Tra i servizi post-vendita offerti – conclude Burani – ricordo l’apertura e chiusura stagionale dell’impianto, la manutenzione delle parti idrauliche, la pulizia, il controllo e la gestione dell’acqua, la manutenzione e la so-stituzione di componenti della piscina, per conservare e rinnovare l’impianto nel tempo.

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