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I COSTI DI PRODUZIONE E DI TRASFORMAZIONE DEL LATTE NEL 2009 Cremona, 5 maggio 2011

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I COSTI DI PRODUZIONE E DI

TRASFORMAZIONE DEL LATTE NEL

2009

Cremona, 5 maggio 2011

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LA PRODUZIONE DI LATTE E DERIVATI

NEL 2009

Produzione mondiale (var.% 2009/08)

Congiuntura negativa del mercato mondiale (soprattutto nel primo semestre), a causa deldisequilibrio tra un’offerta abbondante e una pesante riduzione della domanda internazionale.

Nell’UE le consegne di latte – nonostante l’aumento di quota – sono rimaste invariate.

Congiuntura negativa del mercato mondiale (soprattutto nel primo semestre), a causa deldisequilibrio tra un’offerta abbondante e una pesante riduzione della domanda internazionale.

Nell’UE le consegne di latte – nonostante l’aumento di quota – sono rimaste invariate.

Produzione UE-27 (var.% 2009/08)

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IL MERCATO NELL’UE-27 NEL 2009

Mercato dei principali derivati: prezzi e magazzini di stoccaggio a confronto (t)

Il ritorno sul mercato dei player oceanici ha determinato una compressione anche del mercato UE-27: i prezzi del burro e del latte scremato in polvere sono risultati in flessione per buona parte del2009 e sotto la soglia d’intervento: a dicembre gli stock ammontavano a 206 mila t di latte scrematoin polvere e 103 mila t di burro

Il ritorno sul mercato dei player oceanici ha determinato una compressione anche del mercato UE-27: i prezzi del burro e del latte scremato in polvere sono risultati in flessione per buona parte del2009 e sotto la soglia d’intervento: a dicembre gli stock ammontavano a 206 mila t di latte scrematoin polvere e 103 mila t di burro

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IL MERCATO IN ITALIA NEL 2009

Indice dei prezzi alla produzione (2000=100)

In Italia le consegne diminuiscono (-1%), a causa della debole richiesta dell’industria, delle difficoltàdi esportazione (Duri verso gli Usa) e della contrazione dei margini. In un contesto caratterizzatodalla flessione dei listini (Grana -5%, Parmigiano -2%), cresce la produzione di burro e formaggi(freschi).

In Italia le consegne diminuiscono (-1%), a causa della debole richiesta dell’industria, delle difficoltàdi esportazione (Duri verso gli Usa) e della contrazione dei margini. In un contesto caratterizzatodalla flessione dei listini (Grana -5%, Parmigiano -2%), cresce la produzione di burro e formaggi(freschi).

2007 2008 2009var.%

09/08

Latte

alimentare2.852 2.760 2.690 -2,6%

Burro 115 106 107 1,0%

Formaggi 1.148.715 1.161.812 1.177.549 1,4%

Yogurt 304 306 295 -3,6%

Produzione principali derivati (000 t)

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IL MERCATO IN ITALIA NEL 2009

Indice dei prezzi dei mezzi di produzione (2000=100)

Nel 2009 i costi si riportano su valori più bassi (-9% vs 2008): si riduce il prezzo dell’orzo (-35%),del granoturco nazionale (-30%), della soia (-16%).

In conseguenza di una flessione superiore dei prezzi dei prodotti (-12%), la ragione di scambio(misura della redditività) diminuisce di circa il 4%.

Nel 2009 i costi si riportano su valori più bassi (-9% vs 2008): si riduce il prezzo dell’orzo (-35%),del granoturco nazionale (-30%), della soia (-16%).

In conseguenza di una flessione superiore dei prezzi dei prodotti (-12%), la ragione di scambio(misura della redditività) diminuisce di circa il 4%.

1°fase di crisi:-22 p.ti indice 2°fase di crisi :

-24 p.ti indice

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FOTOGRAFIA DELLA RILEVAZIONE

Il campione denota dimensioni maggiori in Lombardia, dove il carico di bestiame/ha è maggiore, mauna produzione per capo più elevata in PiemonteIl campione denota dimensioni maggiori in Lombardia, dove il carico di bestiame/ha è maggiore, mauna produzione per capo più elevata in Piemonte

I dati strutturali

Regione

Razza

Media vacche/azienda

PIEMONTE LOMBARDIA1 VENETO

Frisona

(117)

Frisona

(150)

Frisona

(100)

Produzione latte per vacca (kg/capo) 10.411 9.466 8.962

Produzione totale latte in kg 1.218.087 1.419.900 896.200

Superficie totale (ha) 61 61 42

Superficie in affitto (ha) 36 25 24

Vacche per ettaro foraggere (capi/ha) 1,9 2,5 2,4

Contenuto in grasso % 3,86 3,81 3,72

Contenuto in proteine % 3,37 3,44 3,38

Prezzo medio di affitto (€/ha) 647 633 550

Produttività del lavoro (kg latte/h) 142 137 103

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I COSTI DIRETTI

Produttività più alta e costi di acquisto dei mangimi contenuti (-21% vs Lombardia), comprimono icosti del Piemonte. Al contrario, nel Veneto il maggiore costo unitario delle principali voci di spesadetermina un differenziale negativo del 23%.

Produttività più alta e costi di acquisto dei mangimi contenuti (-21% vs Lombardia), comprimono icosti del Piemonte. Al contrario, nel Veneto il maggiore costo unitario delle principali voci di spesadetermina un differenziale negativo del 23%.

€/100 kg latte, Iva inclusa

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REDDITIVITA’ DELL’ATTIVITA’

Nonostante i costi più elevati, solo nel campione di aziende del Veneto si registra un risultatopositivo, grazie al prezzo del latte più elevato (+32% vs Piemonte) e dei maggiori ricavi da carne +premi (+42%).

Nonostante i costi più elevati, solo nel campione di aziende del Veneto si registra un risultatopositivo, grazie al prezzo del latte più elevato (+32% vs Piemonte) e dei maggiori ricavi da carne +premi (+42%).

€/100 kg latte, Iva inclusa

Ricavi totali: prezzo del latte

+ carne + contributiPrezzo del latte

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PROFITTO E MARGINE LORDO

La capacità di produrre ricavi maggiori (compresi i premi), spuntando un prezzo più elevato dellatte, consente agli allevamento del Veneto di superare performance peggiori nei costi diretti(Piemonte) e nei costi dei fattori produttivi (Lombardia).

La capacità di produrre ricavi maggiori (compresi i premi), spuntando un prezzo più elevato dellatte, consente agli allevamento del Veneto di superare performance peggiori nei costi diretti(Piemonte) e nei costi dei fattori produttivi (Lombardia).

I dati strutturali

PIEMONTE LOMBARDIA1 VENETO

€/100 kg totale €/100 kg totale €/100 kg totale

Ricavi totali 35,77 437.786 42,48 604.279 47,80 426.514

Costi totali 41,59 490.938 42,67 607.029 46,09 408.382

Profitto (ricavi-costi) -5,82 -53.152 -0,19 -2.750 1,71 18.132

Costi fattori produzione 15,85 174.762 17,96 255.554 15,55 112.217

Costi diretti 25,74 316.176 24,71 351.475 30,54 296.165

Margine lordo (ricavi – costi diretti)

10,03 121.610 12,76 181.483 17,26 130.349

Remunerazione oraria (€/h) 3,48 11,59 11,22

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L’EVOLUZIONE DELLA REDDITIVITA’

Nel periodo 2005-09 il prezzo del latte è riuscito a remunerare solo i costi diretti e parte del costodel lavoro e degli altri fattori di produzione. Considerando anche i premi e i ricavi della vendita dicarne solo nel 2005 si è realizzato un attivo.

Nel periodo 2005-09 il prezzo del latte è riuscito a remunerare solo i costi diretti e parte del costodel lavoro e degli altri fattori di produzione. Considerando anche i premi e i ricavi della vendita dicarne solo nel 2005 si è realizzato un attivo.

Lombardia - €/100 kg latte, Iva inclusa

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IL GRANA PADANO

Il campione di riferimento: 15 caseifici coop. operanti nelle provincie di Brescia, Cremona eMantova; dimensione media pari a 34.700 tonnellate di latte lavorato (min. 11.000 t, max oltre100.000 t). Nei caseifici del campione sono stati trasformati in Grana Padano 520.000 tonnellate dilatte, pari al 25% del latte lavorato nel comprensorio di produzione della Dop.

� Forte variabilità dei costi: da un min 8,47 di a un max di 13,05 €/kg;

� Al netto dei sottoprodotti (siero e panna), il costo scende a da 10,42 a 7,12 €/kg;

� L’incidenza dei costi di lavorazione è del 46%;

� Il costo di trasformazione è correlato – più che alle dimensioni – alla capacità manageriale delcasaro.

Il campione di riferimento: 15 caseifici coop. operanti nelle provincie di Brescia, Cremona eMantova; dimensione media pari a 34.700 tonnellate di latte lavorato (min. 11.000 t, max oltre100.000 t). Nei caseifici del campione sono stati trasformati in Grana Padano 520.000 tonnellate dilatte, pari al 25% del latte lavorato nel comprensorio di produzione della Dop.

� Forte variabilità dei costi: da un min 8,47 di a un max di 13,05 €/kg;

� Al netto dei sottoprodotti (siero e panna), il costo scende a da 10,42 a 7,12 €/kg;

� L’incidenza dei costi di lavorazione è del 46%;

� Il costo di trasformazione è correlato – più che alle dimensioni – alla capacità manageriale delcasaro.

Il costo di trasformazione del Grana Padano (2009)

La composizione del costo

11% contr. Consorzio, 6% raccolta latte

11% ammortamenti

28,6% 17,4% 25,2% 11,9% 16,9%

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IL GRANA PADANO

Quali sono i fattori manageriali che più condizionano i costi?

Esistono economie di scala?

Esiste una DM efficiente?

Quali sono i fattori manageriali che più condizionano i costi?

Esistono economie di scala?

Esiste una DM efficiente?

Il costo di trasformazione del Grana Padano (2009)

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IL PROVOLONE VALPADANA

Il campione di riferimento: 5 caseifici coop. operanti nelle provincie di Brescia, Cremona eVicenza.; dimensione media pari a 15.300 tonnellate di latte lavorato (min. 7.000 t, max oltre100.000 t). Nei caseifici del campione sono stati trasformati in Grana Padano 76.500 tonnellate dilatte, pari al 90% del latte lavorato nel comprensorio di produzione della Dop.

� Il costo di lavorazione, al netto dei sottoprodotti, scende da 12,32 a 11,29 €/kg;

� Elevata incidenza dei costi di lavorazione;

� Il costo di trasformazione è correlato – più che alle dimensioni – alla capacità manageriale delcasaro.

Il campione di riferimento: 5 caseifici coop. operanti nelle provincie di Brescia, Cremona eVicenza.; dimensione media pari a 15.300 tonnellate di latte lavorato (min. 7.000 t, max oltre100.000 t). Nei caseifici del campione sono stati trasformati in Grana Padano 76.500 tonnellate dilatte, pari al 90% del latte lavorato nel comprensorio di produzione della Dop.

� Il costo di lavorazione, al netto dei sottoprodotti, scende da 12,32 a 11,29 €/kg;

� Elevata incidenza dei costi di lavorazione;

� Il costo di trasformazione è correlato – più che alle dimensioni – alla capacità manageriale delcasaro.

Il costo di trasformazione del Provolone Valpadana (2009)

La composizione del costo

11% ammortamenti

62,2% 14,1% 12,8% 10,9%

11% contr. Consorzio, 6% raccolta latte

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L’ANALISI DELLE PERFORMANCE

Nell’analisi abbiamo cercato di rispondere ad un quesito: da cosa deriva questa variabilità nelleperformance (costi)?

Abbiamo studiato i bilanci delle società del campione «Grana Pandano» e «Provolone Valpadana»per il quinquennio 2005-09. Tale campione è stato messo a confronto con un benchmarkcostituito da 30 società cooperative che producono formaggi con un periodo di stagionatura mediolungo, perché evidenzia una struttura patrimoniale molto simile, sia nella struttura dell’attivoche del passivo.

Nell’analisi abbiamo cercato di rispondere ad un quesito: da cosa deriva questa variabilità nelleperformance (costi)?

Abbiamo studiato i bilanci delle società del campione «Grana Pandano» e «Provolone Valpadana»per il quinquennio 2005-09. Tale campione è stato messo a confronto con un benchmarkcostituito da 30 società cooperative che producono formaggi con un periodo di stagionatura mediolungo, perché evidenzia una struttura patrimoniale molto simile, sia nella struttura dell’attivoche del passivo.

Stato patrimoniale GP e PV

Attivo

Immobilizzazioni (23%)

Rimanenze (42%)

Crediti (33%)

Disp. Liquide (2%)

Passivo

Capitale proprio (16%)

Debiti verso soci

conferenti (18%)

Fonti di terzi a breve

(48%)

Fonti di terzi a lungo

(18%)

Attivo

Immobilizzazioni (22%)

Rimanenze (42%)

Crediti (34%)

Disp. Liquide (2%)

Passivo

Capitale proprio (16%)

Debiti verso soci

conferenti (21%)

Fonti di terzi a breve

(42%)

Fonti di terzi a lungo

(21%)

Stato patrimoniale soc.coop «ciclo medio»

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PERORMANCE SIMILI

Dal confronto emergono lievi differenze nel periodo 2005-2008 nella dinamica del fatturato, duratadelle scorte, ecc.; il prezzo di riparto tra i soci è simile sino al 2008.

Nel 2009 la contrazione della domanda, unita all’incremento dell’offerta di latte conferito dai soci ead un peggioramento dei costi di trasformazione hanno determinato la forte diminuzione delprezzo di riparto delle società produttrici di Grana Pandano e Provolone Valpadana.

Dal confronto emergono lievi differenze nel periodo 2005-2008 nella dinamica del fatturato, duratadelle scorte, ecc.; il prezzo di riparto tra i soci è simile sino al 2008.

Nel 2009 la contrazione della domanda, unita all’incremento dell’offerta di latte conferito dai soci ead un peggioramento dei costi di trasformazione hanno determinato la forte diminuzione delprezzo di riparto delle società produttrici di Grana Pandano e Provolone Valpadana.

Margine distribuito (2005=100) Quantità conferite (2005=100)

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IL CONFRONTO DELLE PERFORMANCE

Sono state confrontate le performance di 2 gruppi di società, in base al costo di trasformazione:

� elevati, maggiori di 11 euro;

� ridotti, minori di 10 euro.

Sono state confrontate le performance di 2 gruppi di società, in base al costo di trasformazione:

� elevati, maggiori di 11 euro;

� ridotti, minori di 10 euro.

I costi diminuiscono per:I costi diminuiscono per: I costi aumentano per:I costi aumentano per:

maggiori (24% sul totale dell’attivo)

Investimenti (imprese/macchinari/impianti)

minori (16% sul totale dell’attivo)

maggiore (78% costi materie prime su fatturato)

Forza contrattuale con i fornitori (minori costi per materie prime)

minore (86% costi materie prime su fatturato)

migliori (durata media debiti: 112 gg; durata media crediti 100 gg)

Rapporti con gli stakeholder (durata dei crediti e dei debiti)

peggiori (durata media debiti: 111 gg; durata media crediti 122 gg)

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LA CATENA DEL VALORE

L’analisi consente di evidenziare le modalità con cui si determina il valore finale dei prodottial consumo e la distribuzione dei margini lungo la filiera.

Per costruire la catena del valore e per definire il valore aggiunto generato in ciascuna fase dellafiliera e, quindi, stimare il margine di ciascuna tipologia di operatori, la principale variabile diinteresse è rappresentata dai prezzi, sia sul fronte dei costi che su quello dei ricavi.

L’analisi consente di evidenziare le modalità con cui si determina il valore finale dei prodottial consumo e la distribuzione dei margini lungo la filiera.

Per costruire la catena del valore e per definire il valore aggiunto generato in ciascuna fase dellafiliera e, quindi, stimare il margine di ciascuna tipologia di operatori, la principale variabile diinteresse è rappresentata dai prezzi, sia sul fronte dei costi che su quello dei ricavi.

L’analisi è stata condotta considerando:

� i risultati delle indagini costi di produzione del latte bovino e dei costi di trasformazione(Crpa);

� i coefficienti tecnici di trasformazione (Consorzi di tutela) per la determinazione dei volumidi latte necessari per la produzione di una unità di formaggio;

� i prezzi all’origine della rete di rilevazione Ismea;

� l’analisi del costo di stagionatura per il Parmigiano Reggiano (Crpa);

� i dati e le informazioni rilevate da Ismea nell’ambito dell’Osservatorio sui prodotti tipici esui sistemi di qualità e garanzia nell’agroalimentare (anche presso i buyer della DM);

� i dati del panel famiglie per la determinazione dei prezzi al consumo del canale retail (Ismea)1.

L’analisi è stata condotta considerando:

� i risultati delle indagini costi di produzione del latte bovino e dei costi di trasformazione(Crpa);

� i coefficienti tecnici di trasformazione (Consorzi di tutela) per la determinazione dei volumidi latte necessari per la produzione di una unità di formaggio;

� i prezzi all’origine della rete di rilevazione Ismea;

� l’analisi del costo di stagionatura per il Parmigiano Reggiano (Crpa);

� i dati e le informazioni rilevate da Ismea nell’ambito dell’Osservatorio sui prodotti tipici esui sistemi di qualità e garanzia nell’agroalimentare (anche presso i buyer della DM);

� i dati del panel famiglie per la determinazione dei prezzi al consumo del canale retail (Ismea)1.

1) sono stati calcolati considerando il rapporto tra il valore e il volume degli acquisti domestici effettuati dalle famiglie italianepresso i punti vendita della Gdo. A tale valore è stata scorporata l’Iva al 4%.

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LA CATENA DEL VALORE DEL GRANA

PADANO

Il costo di produzione del latte equivalente (5,39 €/kg di Grana P. ) equivale a circa il 60% delprezzo al consumo.

Nel 2009, il margine lordo è negativo per l’allevamento e la trasformazione, nullo per lastagionatura, positivo per la distribuzione.

Il costo di produzione del latte equivalente (5,39 €/kg di Grana P. ) equivale a circa il 60% delprezzo al consumo.

Nel 2009, il margine lordo è negativo per l’allevamento e la trasformazione, nullo per lastagionatura, positivo per la distribuzione.

* prezzo per 1 kg di Grana Padano; ** prodotto non stagionato; ***prodotto stagionato 15 mesi

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LA CATENA DEL VALORE DEL

PROVOLONE VALPADANA

Il costo di produzione del latte equivalente (3,71 €/kg di Provolone V. ) equivale a circa il 42% delprezzo al consumo.

Nel 2009, il margine lordo è negativo per l’allevamento ma positivo per la trasformazione e per ladistribuzione.

Il costo di produzione del latte equivalente (3,71 €/kg di Provolone V. ) equivale a circa il 42% delprezzo al consumo.

Nel 2009, il margine lordo è negativo per l’allevamento ma positivo per la trasformazione e per ladistribuzione.

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Grana P. - I margini generati dalla filiera incidono per il 5% sul valore finale delprodotto al consumo. Si evidenzia una marginalità negativa per la prima parte della filiera(allevamenti-caseifici-stagionatori), che assume una notevole criticità in considerazionedell’elevata specializzazione (rigidità) a cui sono esposti tali operatori. con ripercussionilungo tutta la filiera. Infatti, risalendo a monte della filiera, la qualità del prodottocorrelata alla struttura dei costi non si traduce in un prezzo remunerativo, determinandomargini nulli o addirittura negativi per gli operatori della fase di allevamento, ditrasformazione e stagionatura.

Grana P. - I margini generati dalla filiera incidono per il 5% sul valore finale delprodotto al consumo. Si evidenzia una marginalità negativa per la prima parte della filiera(allevamenti-caseifici-stagionatori), che assume una notevole criticità in considerazionedell’elevata specializzazione (rigidità) a cui sono esposti tali operatori. con ripercussionilungo tutta la filiera. Infatti, risalendo a monte della filiera, la qualità del prodottocorrelata alla struttura dei costi non si traduce in un prezzo remunerativo, determinandomargini nulli o addirittura negativi per gli operatori della fase di allevamento, ditrasformazione e stagionatura.

Provolone V. - Il costo del latte rappresenta un fattore molto importante nellaproduzione di un formaggio meno stagionato come il Provolone e, nel caso di prodottoDop, gioca un ruolo fondamentale anche l’origine della materia prima impiegata nelprocesso di trasformazione. Mentre la marginalità della fase di allevamento risulta quasinulla, nella fase di trasformazione si intravede una certa remunerazione degli operatori,anche se i costi di questa fase risultano molto variabili a seconda della tipologia dilavorazione effettuata (es. mezze lune confezionate).

Il prezzo al consumo rimane comunque molto più elevato di quello franco caseificio;anche in presenza di ulteriori costi nella fase distributiva - che non sono stati stimati(costi di intermediazione) – esiste una marginalità significativa per gli operatori della faseal dettaglio.

Provolone V. - Il costo del latte rappresenta un fattore molto importante nellaproduzione di un formaggio meno stagionato come il Provolone e, nel caso di prodottoDop, gioca un ruolo fondamentale anche l’origine della materia prima impiegata nelprocesso di trasformazione. Mentre la marginalità della fase di allevamento risulta quasinulla, nella fase di trasformazione si intravede una certa remunerazione degli operatori,anche se i costi di questa fase risultano molto variabili a seconda della tipologia dilavorazione effettuata (es. mezze lune confezionate).

Il prezzo al consumo rimane comunque molto più elevato di quello franco caseificio;anche in presenza di ulteriori costi nella fase distributiva - che non sono stati stimati(costi di intermediazione) – esiste una marginalità significativa per gli operatori della faseal dettaglio.

IN SINTESI

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LA PRODUZIONE DI LATTE E DERIVATI

NEL 2010

Produzione mondiale (var.% 2010/09)

Nel 2010 la minore presenza di prodotto neo zelandese ha reso nuovamente appetibili e competitivii derivati comunitari sui principali mercati mondiali di sbocco

Nel 2010 l’UE conferma la propria leadership sul mercato mondiale dei formaggi (export +17%),fornendo circa la metà dei volumi scambiati.

Nel 2010 la minore presenza di prodotto neo zelandese ha reso nuovamente appetibili e competitivii derivati comunitari sui principali mercati mondiali di sbocco

Nel 2010 l’UE conferma la propria leadership sul mercato mondiale dei formaggi (export +17%),fornendo circa la metà dei volumi scambiati.

Produzione UE-27 (var.% 2010/09)

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IL MERCATO NELL’UE-27 NEL 2010-11

Mercato dei principali derivati: prezzi e magazzini di stoccaggio a confronto (t)

Il mercato internazionale dei prodotti lattiero caseari continua ad essere caratterizzato da unandamento crescente dei prezzi alla produzione, come conseguenza di una domanda moltodinamica, proveniente soprattutto dai paesi asiatici, e di un’offerta stagnante a causa della battutad’arresto della produzione di latte in Nuova Zelanda.

Il mercato internazionale dei prodotti lattiero caseari continua ad essere caratterizzato da unandamento crescente dei prezzi alla produzione, come conseguenza di una domanda moltodinamica, proveniente soprattutto dai paesi asiatici, e di un’offerta stagnante a causa della battutad’arresto della produzione di latte in Nuova Zelanda.

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IL MERCATO IN ITALIA: I PREZZI ALLA

PRODUZIONE

4,00

5,00

6,00

7,00

8,00

9,00

10,00

11,00

12,00

13,00

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

4-12 mesi 12-15 mesi

4,00

5,00

6,00

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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

1 anno 2 anni

Le tendenze di medio periodo sono decisamente differenti tra le due Dop. Nel Grana una minoreoscillazione e, soprattutto, una tendenza crescente � var. media annua (‘05-10): +1,9% (4-12mesi) e +2% (12-15 mesi).

Per il Parmigiano una oscillazione più forte e una tendenza crescente di medio periodo menoaccentuata � var. media annua (‘05-10) :+1,3% (1 anno) e +0,4% (2 anni).

Le tendenze di medio periodo sono decisamente differenti tra le due Dop. Nel Grana una minoreoscillazione e, soprattutto, una tendenza crescente � var. media annua (‘05-10): +1,9% (4-12mesi) e +2% (12-15 mesi).

Per il Parmigiano una oscillazione più forte e una tendenza crescente di medio periodo menoaccentuata � var. media annua (‘05-10) :+1,3% (1 anno) e +0,4% (2 anni).

Grana Padano (€/kg)Grana Padano (€/kg) Parmigiano Reggiano( €/kg)Parmigiano Reggiano( €/kg)

Nell’UE, la maggiore disponibilità di materia prima si è tradotta principalmente in una crescitadella produzione di formaggi (+2,1%), oltre che di latte alimentare (+0,7%) e latte fermentato(+2,5); al contrario sono risultate in contrazione le polveri – soprattutto quelle magre (-8%) – e ilburro (-3%), al fine di ridurre le scorte abbondantemente immagazzinate lo scorso anno.

Nell’UE, la maggiore disponibilità di materia prima si è tradotta principalmente in una crescitadella produzione di formaggi (+2,1%), oltre che di latte alimentare (+0,7%) e latte fermentato(+2,5); al contrario sono risultate in contrazione le polveri – soprattutto quelle magre (-8%) – e ilburro (-3%), al fine di ridurre le scorte abbondantemente immagazzinate lo scorso anno.

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IL MERCATO IN ITALIA NEL 2010-11

Indice dei prezzi alla produzione (2000=100)

Anche nel I trim. 2011, si osserva una dinamica crescente dei prezzi all’origine dei prodotti lattiero-caseari che ha consentito un discreto recupero della redditività degli allevamenti, nonostantel’aumento che sta interessando anche i costi di produzione.

Anche nel I trim. 2011, si osserva una dinamica crescente dei prezzi all’origine dei prodotti lattiero-caseari che ha consentito un discreto recupero della redditività degli allevamenti, nonostantel’aumento che sta interessando anche i costi di produzione.

Indice dei prezzi dei mezzi di prod. (2000=100)

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GLI STRUMENTI ISMEA A SUPPORTO

DELLE DECISIONI

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Un consolidato patrimonio informativo: BD e indicat oriBD prezzi di filiera (produzione/ingrosso/consumo)BD biologico, Dop-IgpBD consumi domestici indice di redditività delle az. agricole (indice prezzi/costi correnti), i. di acquisto , i. del margine di filiera , i. del rischio di mercato , bilanci di approvvigionamentostrumenti di previsione di BP e analisi di scenario di LP (Meg-d)DWH contenente i dati nazionali/esteri delle fonti più autorevoli

Una solida esperienza nell’interpretazione dei fenome ni: analisi e informazionicongiuntura (newsletter), tendenza (tendenze, check up), struttura-comportamenti-performance (report economico-finanziari)clima di fiducia (aziende agricole, industria alimentare, grande distribuzione)analisi di bilancio (agricoltura, industria)analisi ad hoc (check up regionali, …)

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GRAZIE PER LA

VOSTRA ATTENZIONE

Asa MERCATI [email protected]

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