c.o.s.mo. sono gli altri planetario.pdfancora oggi l’universo sembra un enigma, un enorme punto...
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Il Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologico di Modena In collaborazione con:
Il Civico Planetario “F. Martino“ di Modena Presentano
“un altro equinozio con il
C.O.S.Mo.” (Lo spazio, dal passato al futuro.)
http://www.ilcosmo.net/ http://www.planetariodimodena.it
La Terra!
Abbiamo un solo
esempio in tutto
l’universo di come si
può sviluppare la vita
intelligente:
Martedì 27 Marzo.
Siamo soli nell’universo?
A cosa serve sapere se siamo soli?
Ci aiuta a risolvere i nostri problemi?
Personaggi illustri nel corso dei secoli, dall’antica Grecia fino ai nostri giorni, hanno cercato di dare un risposta, ma ancora oggi l’Universo sembra un enigma, un enorme punto interrogativo.
Sapere se siamo gli unici esseri intelligenti in questo universo, o se facciamo parte di enorme insieme di civiltà che si sono avvicendate nel tempo e nello spazio, rappresenta una svolta nel modo di pensare, di capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo!
Non serve per risolvere i nostri problemi, ma aiuterebbe a dare il peso giusto alle vicende terrene e ad amare di più il nostro nido!
Popolazione
mondiale.
Equilibri mondiali in
forte cambiamento.
Nel 2100 saremo
11 miliardi (Dati
ONU 2015)
Abbiamo
un
problema!
Stephen Hawking, il grande astrofisico scomparso il 14 marzo: La razza umana non deve mettere tutte le sue uova in un solo paniere né su un solo pianeta, a maggior ragione dovessimo essere noi gli unici esseri intelligenti della galassia. Se riusciremo a scongiurare catastrofi nel corso dei prossimi 200 anni, dovremo comunque salvare l’umanità lasciando una Terra troppo ormai inospitale a causa dell’aumento della sua popolazione e delle sue insufficienti risorse.
I nostri problemi potrebbero essere
simili a quelli di altre civiltà aliene:
scarsità di risorse!
Come si fa a sapere se ci sono altre
forma di vita nell’Universo? Si stanno percorrendo tre tipi di ricerca:
1. Altre forme di vita (elementare, non intelligente) nel sistema solare.
2. Pianeti extrasolari con condizioni ambientali adatte alla vita elementare (ma la vita oggi sappiamo essere in grado di adattarsi ad ambienti anche molto ostili).
3. Segnali dallo spazio di vita intelligente.
L’astrofisico britannico Hawking ha ammonito: se esistono civiltà extraterrestri l’uomo deve evitare qualsiasi contatto in quanto le conseguenze potrebbero essere devastanti (esempio indiani d’America o maori australiani)
La vita nel
sistema solare
L'osservazione continua dello spazio ci ha permesso
di riscontrare nel mezzo interstellare la presenza
di molecole complesse, oltre ovviamente
all'acqua, composte nella maggior parte dei casi dai
soliti carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto.
Molte di queste lunghe catene di atomi di carbonio,
dette idrocarburi policiclici aromatici, ci fanno capire
come la vita possa essere molto diffusa data la
massiccia presenza nello spazio dei mattoni
fondamentali per la costituzione degli amminoacidi,
base delle proteine e della vita.
Stardust
1999
2006
2011
Le scoperte fatte dalla missione spaziale Cassini-Huygens hanno
aperto plausibili possibilità che molecole organiche, e quindi forme
di vita, possano essersi sviluppate su Titano attraverso il ciclo del
metano, molto simile al ciclo dell’acqua sulla Terra, ma a
temperatura di -180 °C.
TITANO
Filmato (4’) Cassini
Recentemente la NASA ha confermato che ci sono alte possibilità
che un tempo sul pianeta vi fossero le condizioni per lo sviluppo di
microrganismi nonostante non si abbia ancora la certezza
assoluta.
Questa conferma è arrivata a seguito delle recenti analisi di un
campione di roccia raccolto dal rover Curiosity.
MARTE
Quest'ultima perforazione è stata effettuata
in una roccia battezzata Oudam, nella
Fracture Valley. Il materiale estratto è
stato riposto nel laboratorio all'interno del
rover, dove è stato analizzato per
determinare la composizione chimica.
Si vede chiaramente la diversità di colore
tra il materiale esterno, rossastro, e quello
di colore grigio, caratteristico delle rocce di
quest'area.
Marte
Europa (satellite di Giove) è ritenuto
uno dei luoghi con la più alta
probabilità di ospitare forme di vita
extraterrestre in tutto il sistema
solare. Ci sono condizioni
compatibili con la vita negli oceani,
al disotto della sua crosta ghiacciata.
Si tratterebbe di ambienti molto simili
alle bocche idrotermali presenti sulla
terra nelle profondità degli oceani e
in special modo al Lago Vostok, in
Antartide.
EUROPA
L'Europa Lander era il nome di un concetto
di sonda spaziale della NASA per un lander
da inviare su Europa.
Trump ha tagliato fondi alla missione.
La zona abitabile Gli astronomi, dall'osservazione attenta delle condizioni
presenti sugli altri pianeti, sono giunti all'identificazione di una zona cosiddetta "abitabile" all'interno della quale, guarda caso, si trova la Terra. (Abitabilità intesa come vita analoga a che conosciamo.)
Marte è appena oltre il limite freddo e Venere è appena oltre il limite caldo.
Marte, Venere, Titano ed Encelado (satelliti di Saturno), Europa, Ganimede e Callisto (satelliti di Giove), potrebbero ospitare forme di vita a noi ancora sconosciute (estremofili).
E attorno alle altre stelle, ci sono pianeti nella zona abitabile?
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Come si possono presentare i pianeti
guardando le altre stelle? L’enorme rapporto di emissione di luce tra quella emessa dalla stella e quella
riflessa dal pianeta , impedisce di vedere questi ultimi direttamente, senza
opportune schermature che non sempre sono possibili.
Pallini neri: pianeta invisibile.
Pallini gialli: luce della stella.
Rivediamo rapidamente la precedente conferenza.
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Con un
solo
pianeta è
facile, ma
con tanti
come nel
nostro
sistema?
Il sole visto
da un’altra
stella:
Transito singolo
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Transito multiplo
Astrometria
METODI:
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
Segnale composto simulato
Rumore di lettura
La luce e la spettrometria
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Lo spettro visibile dall’occhio:
Da 400 e 700 nanometri (nm).
Da 790 e i 400 terahertz (THz).
Nel febbraio 1672 Isaac Newton pubblicò la sua teoria della luce e dei colori. Le
ricerche fondamentali in questo campo furono poi elaborate da Kirchhoff e Bunsen
intorno al 1860, con lo spettro di emissione, ed anche quello di assorbimento a
righe oscure scoperte da Joseph Von Fraunhofer nel 1815.
MHz THz GHz 400THz-:-790THz
0.7µm -:- 0.4µm
GPS
Wi fi
Bluetooth
Spettrometria
Spettro della luce di una stella
Spettro di emissione dei gas
Spettro di assorbimento dei gas
Idrogeno
Azoto
Mercurio
Ferro
La luce che attraversa (o
che viene riflessa)
dall’atmosfera del
pianeta, introduce una
piccola parte del suo
spettro.
Cosa ci si aspetta di trovare?
Molecole di H2O,
Metano,
Carbonio,
Anidride carbonica.
Testimoni di eventuale vita organica.
23
E’ su un'orbita eliocentrica, che evita
occultazioni da parte della Terra,
luce diffusa, perturbazioni
gravitazionali e momenti torcenti
associati alle orbite terrestri.
la luce del Sole non entra mai nel
fotometro durante la sua orbita. Il
campo inoltre non è oscurato né
dalla fascia di Kuiper né da quella
principale.
Kepler Mission. Nel febbraio 2009 la
NASA ha lanciato la
sonda Kepler che ha
eseguito lo stesso
tipo di ricerche ma
con una precisione
decisamente
maggiore.
24
Area della Via
Lattea esplorata
da Keplero.
Circa lo 0,28%
della volta
celeste.
26
Il numero di esopianeti candidati è di 4034.
Di questi, 2335 sono stati catalogati come
effettivi pianeti (di cui 30 nelle zone
abitabili, con acqua liquida). la
maggioranza dei quali trovati da Kepler in
quel 0,28% di cielo! (giugno 2017).
2066
386
129
49
19
6
1
2
TESS Il Transiting Exoplanet
Survey Satellite,
generalmente abbreviato
con la sigla TESS, è un
telescopio spaziale
progettato nell'ambito del
programma Explorer della
NASA, il cui scopo è la
ricerca di pianeti
extrasolari usando il
metodo fotometrico del
transito.
Obiettivo primario della
missione è infatti
esaminare le stelle più
luminose vicine alla Terra
individuando, nell'arco di
un periodo di due anni,
pianeti in transito di
fronte a esse.
Il TESS utilizzerà lenti dal largo campo visivo in
grado di osservare l'intera volta celeste. Grazie a
TESS, sarà possibile studiare la massa, le
dimensioni, la densità, l'atmosfera e l'orbita di un
vasto numero di pianeti, con l'attenzione principale
rivolta a pianeti dalle dimensioni simili alla Terra e
super Terre dalla superficie rocciosa orbitanti nelle
zone considerate abitabili nel proprio sistema solare.
Studiata dal MIT sarà lanciato nel Giugno 2018 da
un Falcon9
Il TESS è il successore del telescopio Kepler, ma invece del 0,28% esaminerà tutta la
volta celeste. Se la densità di pianeti sarà la stessa vista da Kelpler troveremo 12.000
pianeti in zona abitabile, contro gli attuali 30.
TESS utilizzerà una risonanza orbitale di 2:1 con la Luna, chiamata P/2 e mai usata
prima. Il suo apogeo di 373 368 km è calcolato per mantenersi distante dalla Luna, che
rappresenta un agente destabilizzante. Tale alta orbita dovrebbe rimanere stabile per
decenni, ed è in grado di mantenere le lenti dei telescopi a temperature costanti. La
maggior parte dell'orbita sarà effettuata al di fuori delle fasce di van Allen, per evitare
danni da radiazioni. Ogni 13,7 giorni raggiungerà il perigeo di 107 826 km e trasmetterà i
dati raccolti alla Terra in circa tre ore.
Il telescopio spaziale James Webb
Il telescopio James Webb Space Telescope
(JWST) è un telescopio spaziale sviluppato per
diventare il successore del precedente telescopio
spaziale Hubble, più precisamente nel campo
dell'osservazione infrarossa. Verrà costruito e gestito,
in cooperazione, dalla NASA, dall'Agenzia Spaziale
Europea e dall'Agenzia Spaziale Canadese.
Precedentemente indicato come Next Generation
Space Telescope (NGST), è stato rinominato nel
2002 in onore del secondo amministratore della
NASA James E. Webb. Il suo lancio è previsto per il
2019.
35
36
JWST è un telescopio
molto potente che ci
permetterà di vedere
anche nell’infrarosso,
quindi capace di
“vedere” qualche pianeta
extrasolare!
Oggi
sappiamo
DOVE
guardare o
ascoltare!
Ricerca di vita intelligente È stato teorizzato che una società altamente
tecnologica comunichi attraverso lo spazio grazie alla trasmissione di informazioni in molteplici forme.
Progetti come il SETI (Search for ExtraTerrestrial Intelligence) conducono attualmente ricerche in questo senso, vagliando le informazioni che vengono ricevute dallo spazio attraverso i radiotelescopi, in cerca di onde radio anomale (e coerenti) che possano confermare la presenza di una intelligenza aliena (organica o artificiale) che la trasmette.
Se anche incontrassimo una forma di vita intelligente, dovremmo tener conto di alcune difficoltà tra cui: superare la notevole distanza interstellare per scambiare i
messaggi (un messaggio impiegherebbe anni, secoli o millenni, prima di poter raggiungere anche le stelle più vicine);
stabilire se gli alieni siano abbastanza evoluti da poter comunicare con noi (e viceversa);
trovare un linguaggio comune per poterci comprendere..
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Facciamo un esperimento mentale con una
grossissima semplificazione supponendo che
gli alieni, volendo comunicare con noi:
Se sono evoluti sono abituati ad usare un linguaggio traducibile per comunicare tra di loro.
Si suppone usino segnali radio o laser e li modulino in un modo che noi riusciamo a decodificare.
A questo punto supponiamo di ricevere un segnale, (Guardando la provenienza immaginiamo sia una stella a 20 LY):
Contenuto del segnale convertito in audio (o) adatto ai nostri sensi. (ho preso come esempio il linguaggio Tamil che significa:
Ciao come stai? ஹல ோ எபபடி இருககிறோய )
Noi siamo bravissimi a capire cosa ha detto, quindi rispondiamo subito, e loro la ricevono dopo 40 anni. La loro replica a noi dopo 40!
Saranno tante civiltà aliene formate da esseri organici, frutto di una evoluzione casuale naturale come la nostra, o piuttosto tante Intelligenze Artificiali (A.I.) in una sorta di dominio delle macchine?
Se sono molto intelligenti (millenni avanti a
noi) potrebbero aver ascoltato le nostre
trasmissioni ed aver compreso il nostro
linguaggio, quindi parlarci in chiaro, in
inglese o in spagnolo!
Sono stati classificati 3 livelli di Artificial Intelligence (dalla conferenza di Leonardo Avella):
Artificial Narrow Intelligence (ANI). E’ specializzata per un compito specifico. Può giocare ed essere imbattibile a scacchi, ma non saper guidare un’auto, investire in borsa, scrivere automaticamente un articolo. (oggi la nostra civiltà è a questo livello!)
Artificial General Intelligence (AGI). E’ capace quanto gli umani in tutti i nostri campi.
Artificial Superintelligence (ASI). Molto più intelligente di qualunque umano in qualunque campo, inclusa la creatività, la saggezza e le abilità sociali.
Il 50% degli
esperti pensa
che entro
mezzo secolo
arriveremo a
creare una AGI,
ma che poi lo
sviluppo di una
ASI sarà
velocissimo.
Quando riusciremo ad avere una AGI?
Raymond
Kurzweil è un
inventore,
informatico e
saggista
statunitense
Vernor Steffen Vinge è
uno scrittore statunitense
di romanzi di fantascienza
e di informatica
Introdotto circa un anno fa, Heliograf, il
robot giornalista del Washington Post,
ha già scritto centinaia di articoli.
Le operazioni di borsa si fanno già in
modo automatico attraverso AI.
Curiosity ed i suoi predecessori Spirit
ed Opportunity usano AI per muoversi
sul suolo marziano.
2018: I computer sono in
grado di emulare il cervello
di un topo.
2025-2030: la capacità di
calcolo sarà in grado di
emulare il cervello umano.
2050-:-60: La capacità e la
velocità di calcolo supererà
quella di tutti i cervelli umani
di tutto il mondo.
Per quanto tempo la civiltà umana
potrà ancora vivere sulla Terra? Stephen Hawking diceva: “entro 200 anni ce ne dobbiamo
andare”! È stato pessimista? Ne abbiamo ancora 400 o forse
1000? Dopodiché pochi eletti se ne andranno e chi non
potrà, resterà su un pianeta stanco ed inospitale e forse si
estinguerà o muterà (o starà meglio?).
Chi se ne andrà diventerà un nomade dello spazio, alla
ricerca di un pianeta che gli dia ospitalità, una stirpe pirata
che cercherà risorse su altri mondi a scapito delle civiltà
autoctone.
Diciamo anche che, considerando gli sviluppi della AI,
probabilmente tra meno di un secolo avremo sul nostro
pianeta più unità artificiali che saranno in grado di fare
molto meglio dell’uomo qualsiasi cosa: inventare, costruire,
comunicare, auto evolversi e riprodursi.
Come si riflette tutto ciò su una
eventuale civiltà aliena? Una civiltà intelligente aliena è “visibile” solo dopo che
essa è riuscita a comunicare attraverso onde elettromagnetiche (radio o laser).
La nostra esperienza qui sulla Terra (non ne conosciamo altre) ci dice che da quando una civiltà comincia a comunicare (1885) a quando abbandona il proprio pianeta (2400) trascorrono circa 5-:-10 secoli.
Se una civiltà aliena ha (ha avuto o avrà), una evoluzione simile alla nostra emerge che la finestra di tempo in cui esseri autoctoni organici sono in grado di comunicare con il resto dell’universo è ridotta (pessimisticamente) a circa un millennio.
Il millennio degli alieni e quello nostro si devono sovrapporre per poter avere una interazione.
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C’è un altro problema:
Fin dove si arriva?
La sfera di Marconi! (poco più di 130 anni luce di raggio)
100.000 anni luce
Sfera di Marconi
130 anni luce
L’attenuazione del segnale La propagazione di un segnale radio nello spazio è
proporzionale al quadrato della distanza. (1/r2).
Per poter distinguere il contenuto dal rumore di fondo di un segnale
radio trasmesso da una stella distante 100 anni luce, con una antenna non direttiva (broadcasting), serve una potenza di
trasmissione di almeno : 60 GW.
(la potenza media della rete di distribuzione italiana è di 265GW)
(la potenza di picco di un moderno e potente radar è di pochi MW)
Piazza Roma 500 m Bar Molinari
Vari tipi di antenne
Dispersione segnale radio nel
tempo e nello spazio
Segnale valido fino ad un rapporto
segnale/rumore >> 1
Sfere piene: civiltà ancora in
attività.
Sfere cave: civiltà estinta.
Sfere gialle: continuità di
comunicazione da AI.
Lo “spessore” della sezione di sfera
rappresenta la durata della civiltà.
Due civiltà molto vicine che
riescono a comunicare
Il segnale si attenua con il
quadrato della distanza
Puntini neri:
Sistemi
Planetari
di origine
Della
civiltà
Mille anni
Effetto della rotazione della
galassia e del moto proprio delle
stelle
Le tre stelle rosse che vede l’osservatore
in realtà sono nella posizione delle gialle.
Alcune considerazioni.
Assumiamo che in generale la vita nell’universo abbia cominciato a svilupparsi solo con le stelle di 2°generazione e che queste abbiano cominciato a produrre l’ambiente giusto su qualche loro pianeta, solo dopo 5 miliardi di anni dal Big Bang, su quasi 14 di vita dell’universo, e infine che occorrano, come sulla terra, almeno 4 miliardi di anni per avere una evoluzione sufficiente a generare segnali radio. Quindi 5 miliardi di anni fa… per mille anni! Un flash della durata di due decimi di milionesimo del tempo totale in cui nell’universo hanno potuto operare una o più vite intelligenti.
Potremmo essere noi quella civiltà, ma potrebbero anche essercene decine di milioni in questo momento! Molte di queste avranno colonizzato altre stelle!
L'equazione di Drake è il risultato di un ragionamento speculativo sulla possibile esistenza di
forme di vita intelligenti extraterrestri.
Fu proposta negli anni '60 da Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri intelligenti presenti nella nostra Galassia.
Considerando N il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella Galassia, N sarà uguale al prodotto delle seguenti variabili:
R è il tasso di formazione stellare nella Via Lattea (200 MLD)
fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne è il n°di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl è la frazione dei pianeti che ha effettivamente sviluppato la vita
fi è la frazione dei pianeti su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc è la frazione di esseri intelligenti in grado (e con la volontà) di comunicare.
fm è la frazione di esseri intelligenti in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata) .
L è la stima della durata di queste civiltà evolute.
N = R x fp x ne x fl x fi x fc x fm x L 28/03/2018 56
Una considerazione importante
La civiltà umana è riuscita a fiorire anche grazie alle condizioni climatiche relativamente stabili degli ultimi 12 mila anni, che hanno permesso lo sviluppo di agricoltura e attività industriali (le stesse che stanno danneggiando il pianeta).
Ma ad una colonia umana su un altro pianeta extrasolare, con il bagaglio tecnologico già acquisito , basterebbero pochi secoli per essere in grado a sua volta di colonizzare altri pianeti.
Quindi:
La galassia dovrebbe essere piena
di colonie aliene! Assumendo che le stelle distino in media l'una
dall'altra circa 10 anni luce e che un viaggio interstellare possa essere condotto muovendosi ad una velocità pari al 10% di quella della luce (quindi si raggiunge una nuova stella in un secolo) ed infine che ci vogliano 4 secoli affinché una colonia interstellare possa crescere fino al punto da lanciare a sua volta 2 nuove missioni interstellari.
Risulterebbe che il numero di colonie interstellari fondate da questa civiltà avanzata dovrebbe raddoppiare ogni 500 anni. Questo porterebbe alla colonizzazione dell'intera galassia in 5 milioni di anni.
Il paradosso di Enrico Fermi
"Se ci sono così tante civiltà evolute, Dove sono tutti
quanti? Perché non abbiamo ancora ricevuto prove di
vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio,
sonde o navi spaziali?". Questo problema viene posto come monito
alle stime più ottimistiche dell'equazione di Drake,.
Possibili soluzioni:
1. Siamo soli, quindi siamo quelli che colonizzeranno lo spazio.
2. Le civiltà evolute hanno breve durata.
3. Esistono ma sono troppo lontane nello spazio e nel tempo.
4. Esistono ma non comunicano o non vogliono comunicare.
5. Non siamo in grado di ricevere le loro comunicazioni. Per dirla con le parole di Frank Drake, del SETI Institute: "Ciò di cui siamo certi è che
il cielo non è ingombro di potenti trasmettitori a microonde“, ma anche “la
mancanza dell’evidenza non significa l’evidenza della mancanza”
Quindi con chi o con
cosa e come speriamo di
comunicare?
Scala di Kardašëv Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia
disponibile sul suo pianeta d'origine (4x1016 watt), quindi di poco superiore alla nostra civiltà.
Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt).
Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt)
Esistono altri tipi fino al tipo X ma, anche se statisticamente possibili, le ritengo pura speculazione.
E se invece una civiltà, vecchia di 5 miliardi di anni,
fosse riuscita a sopravvivere ed a evolversi? Sarebbe
circa un miliardo di anni più avanti di noi! Impossibile
prevedere le loro capacità o la loro evoluzione
tecnologica.
Quali sono i sistemi di comunicazione
a 300.000 km/s? Spettro elettromagnetico: Onde radio, luce,
laser, raggi gamma, raggi X. Facili da generare
e da rilevare. Difetto: non superano ostacoli
massicci.
Neutrini: attraversano tutto ma sono difficili da
rilevare, uno su miliardi di miliardi di miliardi e
difficoltosi da manipolare.
Onde gravitazionali: attraversano tutto, ma
sono debolissime, richiedono una spaventosa
potenza per generarle ed enormi sensori per
riceverle.
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I canali dove si pensa gli alieni possano trasmettere sono nel
“Water Hole”, perché è la zona più “pulita” dello spettro.
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Domanda: è mai
stato captato un
segnale di origine
aliena?
Risposta: il 5 agosto 1977 l'Ohio State Radio Observatory rilevò un segnale che finora è il più promettente mai captato.
Lo scienziato che era di guardia in quel momento rimase tanto sorpreso dall'intensità del segnale che scrisse "wow!" a margine del tabulato del computer.
Ancora oggi lo si chiama "segnale wow!". Dall'analisi si è dedotto che la sorgente non era terrestre, ma dato che non si è più ripetuto, non è possibile affermare con certezza di cosa si trattasse.
Filmato di 15 minuti: ..\..\..\..\Corso di astronomia
UTE\Lezioni\Filmati\Alieni\Whow.VOB
Arecibo, Puerto Rico
Il messaggio SETI del 1974. La
sequenza di 0 e 1 che costituiva il
messaggio era una matrice 23 × 73
(sono numeri primi)
Il radiotelescopio russo RATAN-600 sulle montagne del Caucaso,
dove lo scorso anno hanno intercettato un segnale strano da una
sistema a 95LY di distanza.
Il FAST, acronimo di Five hundred meter Aperture Spherical Telescope
("Telescopio sferico con apertura di cinquecento metri” in Cina.
Square
Kilometre
Array (SKA)
69
Progetto di un radiotelescopio che
sarà costruito in Australia e in Sud
Africa. Ultimazione prevista 2025-:-
2030. Sarà capace di analizzare il
cielo con una velocità diecimila
volte superiori a quanto sia mai
stato fatto prima
astrofisica/S
KA_animati
on
Protocollo http://www.seti.org/post-detection.html
Un ricercatore del SETI, Seth Shostak, in una intervista dell’agosto 2017,
ha spiegato quali sono le linee-guida da adottare, in ambito scientifico,
nel caso in cui venissimo in contatto con creature aliene. “Nel 1989,
vennero preparati dalla NASA dei protocolli per indicare il modo migliore
di agire nel caso in cui questa ricerca avesse avuto successo. Essi
vennero poi aggiornati e semplificati dalla Commissione Permanente
dell’Accademia Internazionale di Astronautica del SETI.”
Il documento- approvato ne 2010 a Praga, stabilisce la piena libertà dei
ricercatori di parlare pubblicamente della scoperta, evitando però con
cura dichiarazioni premature.
Se fosse confermato che il segnale proviene da un’intelligenza aliena, lo
scopritore dovrà riportare le sue conclusioni nel modo più esauriente
possibile all’opinione pubblica, alla comunità scientifica e al Segretario
delle Nazioni Unite. Inoltre: in nessun caso si darà risposta al segnale
ET senza indicazione e autorizzazione di un’organizzazione
internazionale rappresentativa, come per l’appunto l’ONU.
Domande profonde e rilevanti alle
quali non è affatto semplice
rispondere:
Quale effetto a lungo termine provocherebbe la
consapevolezza di non essere soli nell’ immenso
cosmo?
Cosa comporterebbe da un punto di vista
religioso e di stabilità dell’ordine mondiale?
Sarebbe la fine dei continui conflitti che hanno
caratterizzato la nostra storia perché -forse-
dovremmo fronteggiare una potenziale
aggressione interstellare?
“Guerra dei Mondi”? Scenario prospettato da alcuni scienziati, tra cui
Stephen Hawking: in caso di contatto alieno, noi Terrestri faremmo la stessa miseranda fine dei Nativi americani all’arrivo dei Conquistatori spagnoli: saremmo annichiliti, come popolo e come cultura.
È impossibile per noi comprendere quale eredità potrebbe lasciare nei secoli e nei millenni il venire in contatto con alieni intelligenti e superiori di migliaia di anni di progresso tecnologico.
L’unica piccola certezza riguardo a cosa potrebbe comportare trovare gli alieni è questa: capiremmo subito qualcosa di molto importante, di non essere né unici né speciali.”
Fino ad ora abbiamo visto come comunicare con eventuali altre civiltà e quanto difficoltoso possa essere.
Ora facciamo un altro esercizio mentale: supponiamo di essere noi a voler migrare su altri pianeti su altri sistemi solari.
Per andare su pianeti di altre stelle, ad una velocità attorno ai 30.000 km/s, (ritenuta possibile dalla scienza moderna) cosa occorre:
73
Andiamo noi ad esplorare altri mondi?
Costruire astronavi in grado di ospitare molte generazioni, considerato che quelli che arriverebbero a destinazione sarebbero i pronipoti di quelli partiti dalla Terra alcuni secoli prima.
Oppure, bisognerebbe sviluppare un sistema di ibernazione umana assolutamente sicuro, in modo da “congelare” i viaggiatori spaziali per poi richiamarli alla vita in modo automatico una volta che fossero arrivati a destinazione secoli dopo.
Oppure inviare embrioni congelati e farli “nascere”, sviluppare ed istruire in prossimità dell’arrivo.
Le comunicazioni con la Terra resterebbero comunque impraticabili!
Fonte: “Senza Ritorno” di Luigi Borghi
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Fonte: “Senza Ritorno” di Luigi Borghi
FILMATO ½ : Hawking
Universo 3 la fine
Equinozio di settembre 2018. Sabato 15 settembre: “E tutto un complotto!” Paolo
Attivissimo, scrittore e giornalista informatico;
Martedì 18 settembre, ore 21: “La conquista di Marte
Roberto Orosei, attuale membro del Mars Upper Atmosphere. Network.
Martedì 25 settembre, ore 21: “Come riconoscere le zone
sismiche italiane più esposte alle prossime scosse forti”. a
cura di Enzo Mantovani, dipartimento di fisica della Terra e dell’ambiente
della Università di Siena.
Martedì 2 ottobre Lo scienziato russo Edward Chistov, uno
dei progettisti delle sonde sovietiche utilizzate sulla Luna.
Grazie a tutti! Ci vediamo a settembre!
“Stay tuned” su www.ilcosmo.net Chiedete di essere iscritti alle Newletters del COSMo
richidendolo a [email protected]
Origine o natura degli eventi UFO.
1. Astronavi aliene in visita al nostro pianeta.
2. Fenomeni fisici reali ancora inspiegabili.
3. Fenomeni fisici reali poco noti (Fulmini globulari; palle di luce; ecc.)
4. Illusioni ottiche.(Esercitazioni aeree, flares, palloni sonda, riflessioni, ecc.)
5. Aerei sconosciuti (segreti). (Vedi area 51; U2; Blackbird; F117; B2 “spirit”)
6. Racconti non veritieri consci o inconsci. (Falsi incontri ravvicinati, avvistamenti; Viaggi immaginari su astronavi;
impianti di microchips; gravidanze aliene; Apollo 20; ecc.)
7. Falsificazione di foto e filmati. (Il più famoso: l’autopsia “Santilli footage”)
8. Suggestione di massa a seguito di diffusione di fenomeni UFO. (Il caso Roswell è l’esempio).
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Fulmini globulari
o anche Ball of Light
La scienza brancola abbastanza nel buio
Gli antichi preconcetti su queste bizzarre sfere di
luce colorata, la cui origine era non identificata o
addirittura extraterrestre, sono stati ormai
spazzati via nei laboratori di fisica che nel mondo
si occupano di questo strano fenomeno.
È in uno di questi laboratori che si è perfezionata la
ricerca del Nobel russo Piotr Kapitza, autore nel
1955 di una delle più accreditate ipotesi
sull'origine elettromagnetica dei fulmini a palla.
Recentemente poi il lavoro dell'Università di
Canterbury in Nuova Zelanda, capeggiato dai
ricercatori John Abrahamson e James Dinniss,
avrebbe rivelato che il fulmine globulare non
sarebbe altro che una palla di carbonio e silicio.
Negli Stati Uniti, il Naval Research Laboratory di
Washington (DC) ha intuito che nella possibilità di
riprodurre in laboratorio un fulmine globulare si può
nascondere una preziosa arma di difesa aerea.
Filmato Fulmini globulari 28/03/2018 79
A
r
e
a
51
L'Area 51 è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) operativa di
26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel, a circa 150 km a nord-ovest di Las
Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Il nome ufficiale è sconosciuto;
viene di frequente indicata come Groom Lake Air Force Facility, o
semplicemente Groom Lake.
È celebre soprattutto come soggetto di teorie del complotto riguardanti gli UFO.
Dettaglio Area 51
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Nevada: Area test atomici anni 50
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il più noto evento UFO della storia:
L'incidente di Roswell è avvenuto nella cittadina del New Mexico (USA), nel 1947, dove si sarebbe verificato lo schianto di un mezzo alieno. Il primo comunicato stampa pubblicato dalla base aerea di Roswell l'8 luglio 1947 parlava infatti proprio di un "disco volante".
La dichiarazione ufficiale delle autorità statunitensi fu però che si trattava di un semplice pallone sonda che svolgeva rilevamenti sulla situazione meteorologica.
Dopo alcuni giorni di dibattiti, i militari di Roswell mostrarono i rottami di un aerostato, che sarebbe stato impiegato per il programma di ricerca Mogul, un sistema di sorveglianza teso a controllare attività sovietiche in campo nucleare.
Alcuni abitanti dissero che a volte il personale dell'aeronautica portava dei relitti e dei corpi non umani in camion dell'FBI (successivamente l’FBI sostenne fossero manichini).
Il caso Roswell
Rottami ritrovati dopo lo schianto
La pellicola richiama la struttura di
un pallone.
Documento FBI
I presunti alieni di Roswell
Di questa autopsia esiste un filmato, noto come “Santilli
footage” (Ripresa), ma è improponibile perché
abbastanza crudo. È stato dichiarato falso dallo stesso
Santiili.. ..\..\..\..\Corso di astronomia
UTE\Lezioni\Filmati\UFO\Santilli.VOB
Gli aerei sperimentali e segreti
U2; 748 km/h; Tangenza 27.400 m
Lockheed SR-71, meglio conosciuto con il soprannome non ufficiale Blackbird
Mach 3 o 3.520 km/h; Tangenza 25.900 m
B-2 “Spirit”
Ultime da Roswell Fonte “Area 51 La verità senza censure” edizioni PIEMME, di Annie Jacobsen
intervista a ing, della EG&G, 1° edizione 2012.
Fu un fatto molto “terrestre” voluto da Stalin e nascosto agli americani dal governo USA in tutti i modi pur di evitare il panico.
La strategia russa è partita dall’effetto avuto con “La guerra dei mondi” di Orson Welles, il celebre programma radiofonico nel 1938. La storia, narrata in forma di cronaca, venne interpretata in modo così realistico che una parte del popolo statunitense credette realmente che stesse avvenendo un'invasione di extraterrestri, rimanendone scossa e turbata.
Recenti rivelazioni a seguito della divulgazione di dossier della CIA, ammettono che fu un veicolo sovietico a forma di ala volante, radiocomandato, con a bordo mostruosi esseri umani che avevano la stazza di bambini e occhi enormi ottenuti da esperimenti genetico/chirurgici, fatti dal dott. Josef Mengele (ss) che collaborava con Stalin.
Il disco (“in realtà un Horton Ho 229“) è stato progettato dagli scienziati tedeschi in forza in URSS (i fratelli Horten, già progettisti di dischi di Hitler).
Unico scopo della iniziativa di Stalin: creare panico nell’opinione pubblica americana! E per questo tenuto segreto. Lo schianto è stato un imprevisto.
L'Ho 229 V3 presso il National Air and Space Museum's Paul E. Garber Facility
Cacciabombardiere
Equipaggio 1
Progettista Reimar e Walter Horten
Costruttore Gothaer
Data primo volo
1 marzo 1944
Data entrata in servizio mai
977 km/h a 12.000 m
Autonomia 1.000 km
92 Vedi filmato
28/03/2018 93
The Avrocar S/N 58-7055
(marked AV-7055)
on its rollout.
Filmato: Avrocar
Grazie!! Arrivederci a settembre con:
Sabato 15 / 9: “E tutto un complotto!” a cura di Paolo
Attivissimo, scrittore e giornalista informatico; conduttore dal 2006 della
trasmissione radiofonica “Il Disinformatico” della Radiotelevisione Svizzera.
Martedì 18 / 9 : “La conquista di Marte” a cura di Roberto
Orosei, attuale membro del Mars Upper Atmosphere Network Meeting,
consorzio per lo studio interdisciplinare dell'alta atmosfera di Marte.
Martedì 25 / 9 : “Come riconoscere le zone sismiche italiane più esposte alle prossime scosse forti”. a cura di Enzo Mantovani, dipartimento di fisica della Terra e dell’ambiente della Università di Siena. Ci
parlerà delle attuali stime di pericolosità in Italia e la possibilità di organizzare
un efficace piano di prevenzione.
Martedì 2 / 10: Edward Chistov, uno dei progettisti del Lunokhod, il rover
sovietico utilizzato sulla Luna in contemporanea con gli astronauti americani
nel 1969. Edward ha partecipato qualche anno fa alla progettazione della
missione russa Phobos-Grunt (diretta su Marte, ma andata purtroppo
malissimo).
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Filmati:
1: Pordenone2.flv
2: Arabia.VOB
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4: UFO_rapporto2008 - collegamento.lnk
5: AllunaggioApollo11dialogo.flv