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www.dataskills.it E-mail [email protected] Cos’è la Businèss Intèlligèncè di Alessandro Rezzani Il sistema informativo aziendale............................................................................................................... 2 Definizione di Business Intelligence .......................................................................................................... 6 Il valore della Business Intelligence .......................................................................................................... 7 La percezione della Business Intelligence da parte degli utenti ................................................................. 7 L’utilizzo della Business Intelligence nei processi decisionali aziendali ...................................................... 8 L’utilizzo nelle attività strategiche e tattiche. ........................................................................................ 8 L’utilizzo nelle attività operative ......................................................................................................... 11 Perché la Business Intelligence è necessaria ........................................................................................... 11 Il reperimento dei dati ........................................................................................................................ 12 La conoscenza dei dati e la loro documentazione ............................................................................... 12 La costruzione di report ..................................................................................................................... 12 Conclusioni ............................................................................................................................................ 13 Bibliografia............................................................................................................................................. 13

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Cos’è la Businèss Intèlligèncè

di Alessandro Rezzani

Il sistema informativo aziendale ............................................................................................................... 2

Definizione di Business Intelligence .......................................................................................................... 6

Il valore della Business Intelligence .......................................................................................................... 7

La percezione della Business Intelligence da parte degli utenti ................................................................. 7

L’utilizzo della Business Intelligence nei processi decisionali aziendali ...................................................... 8

L’utilizzo nelle attività strategiche e tattiche. ........................................................................................ 8

L’utilizzo nelle attività operative ......................................................................................................... 11

Perché la Business Intelligence è necessaria ........................................................................................... 11

Il reperimento dei dati........................................................................................................................ 12

La conoscenza dei dati e la loro documentazione ............................................................................... 12

La costruzione di report ..................................................................................................................... 12

Conclusioni ............................................................................................................................................ 13

Bibliografia............................................................................................................................................. 13

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Il sistema informativo aziendale Le attività, i processi e una buona parte delle competenze tecnologiche ricomprese nel concetto di Business

Intelligence appartengono all’ambito del sistema informativo aziendale. Per questo motivo è importante

conoscere, almeno a livello generale, quali siano le attività tipiche del sistema informativo aziendale, quali

le sue componenti e, ancora, quale sia lo scopo di questa parte dell’organizzazione aziendale.

Il sistema informativo aziendale può essere definito come l’insieme delle attività, dei processi , delle risorse

tecnologiche (hardware e software) e delle persone preposte alla gestione dell’informazione. Possiamo

dunque chiederci cosa significhi gestire l’informazione, presentando, come risposta, il seguente elenco di

attività:

Acquisizione dei dati

Elaborazione dei dati al fine di produrre informazioni1

Archiviazione dei dati grezzi e delle informazioni

Trasmissione dei dati e delle informazioni

Presentazione dei dati e delle informazioni

Le operazioni svolte dal sistema informativo possono essere classificate in base alle esigenze che

scaturiscono dalle attività dei diversi attori dell’organizzazione aziendale, secondo uno schema che prende

il nome dal suo autore: la piramide di Anthony. Essa individua tre categorie di attività aziendali:

1 Il concetto di dato è profondamente diverso da quello di informazione: il dato rappresenta la misurazione di un evento, un fatto oggettivo espresso attraverso numeri o parole. L’informazione è ottenuta attraverso l’elaborazione di un dato (o di un insieme di dati) e ha la caratteristica di assumere un significato, uno scopo e/o un contesto per il destinatario. v. Informatica per l’economia, Albero Clerici (a cura di) EGEA 2011

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Figura 1 - La piramide di Anthony

1. Le attività strategiche, che consistono nella definizione degli obiettivi aziendali e delle politiche

aziendali volte al loro raggiungimento.(Es. scelta dei mercati, scelta dei prodotti)

2. Le attività tattiche, che si sostanziano nell’allocazione efficace ed efficiente delle risorse aziendali

al fine di conseguire gli obiettivi posti dal management strategico, oltre all’attività di controllo del

raggiungimento di tali obiettivi. (Es. Budget, programmazione della produzione)

3. Le attività operative, che rappresentano l’operatività corrente (gestione ordini, magazzino,

fatturazione,…)

Gli attori che si collocano in ciascuno di questi livelli, presentano esigenze e requisiti diversi circa le

informazioni che consentono loro di svolgere il proprio compito:

1. L’alta direzione richiede informazioni analitiche di sintesi, presentate anche con l’ausilio di un

supporto grafico tale da offrire, attraverso una semplice occhiata, la percezione dell’andamento

dell’azienda o di singoli settori aziendali. Molto spesso le esigenze variano nel tempo, sono poco

prevedibili e possono riguardare stime sull’andamento futuro delle grandezze misurate.

2. Anche le direzioni funzionali necessitano di dati analitici sintetici, tuttavia le richieste sono relative

a dati consuntivi e le esigenze rimangono stabili nel tempo, permettendo la costruzione di

elaborazioni ripetitive

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3. Il personale esecutivo difficilmente richiede dati sintetici; la natura operativa delle proprie attività

esige invece di dati di dettaglio, forniti con tempestività (possibilmente in tempo reale)

Associando a ciascun livello di attività nella piramide di Anthony un elenco di categorie software si ottiene

lo schema seguente:

Figura 2 La piramide di Anthony con i software direzionali e operativi

Le categorie di applicazioni, che nello schema appaiono con i loro acronimi, sono descritte brevemente di

seguito.

Fanno parte del sottosistema direzionale (attività strategiche + attività tattiche) i seguenti gruppi di

applicazioni software:

KMS. Knowledge Management System (sistemi di gestione della conoscenza). Si tratta dell’insieme degli

strumenti software per la ricerca, l’identificazione, la strutturazione di tutte le informazioni riguardanti le

attività svolte in azienda. Un esempio è individuabile nei software di gestione documentale, che

consentono di creare, organizzare e consultare vere e proprie biblioteche elettroniche costituite dai

documenti aziendali.

BI.Business Intelligence. Finalmente incontriamo per la prima volta l’argomento oggetto del presente

volume! Al momento la definizione che ne possiamo dare, sebbene sia incompleta, è di “insieme di

strumenti software che forniscono un supporto alle decisioni, tramite la trasformazione dei dati aziendali in

informazioni”.

Il sottosistema operativo si serve delle seguenti categorie di applicativi per lo svolgimento delle attività

correnti:

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ERP. Enterprise Resource Planning. Tali software sono strumenti gestionali che interessano praticamente

tutte le aree aziendali, dalla gestione degli ordini alla fatturazione, dalle paghe al bilancio, dai pagamenti

alla contabilità.

SCM. Supply Chain Management. I software di questa categoria gestiscono la catena di fornitura (sia

relativa agli acquisti, sia relativa alle vendite), velocizzando la trasmissione di ordini di acquisto,

ottimizzando le scorte di magazzino, definendo piani di produzione in base alla domanda, monitorando i

processi di consegna.

CRM. I software di Customer Relationship Management supportano l’attività di contatto con il cliente e

forniscono strumenti per la gestione delle vendite, delle campagne di marketing e del customer service.2

BI: ebbene sì! La Business Intelligence può offrire un valido supporto anche alle attività operative: nel

prossimo paragrafo scoprirete come.

Il sistema informativo aziendale sta assumendo un ruolo sempre più importante a causa sia delle esigenze

della ”era dell’informazione”, sia dell’evoluzione dell’economia e dei modelli di business. Infatti, la

globalizzazione, la presenza di nuovi competitor e la nascita di nuovi mercati hanno aumentato in maniera

abnorme la mole di dati da analizzare e, nel contempo, hanno imposto al management aziendale di agire in

tempi brevi e con margini economici sempre più contratti. Le esigenze del management stanno vivendo

un’evoluzione che ha portato le applicazioni analitiche ad avere sempre più un ruolo strategico all’interno

dell’azienda, diventando così uno strumento prioritario per la definizione degli orientamenti aziendali.

Nello stesso tempo aumenta il fabbisogno di una reportistica sempre più complessa e cresce la necessità di

condividere le informazioni all’interno dell’azienda creando collaborazione fra diversi ruoli funzionali.

E’ pertanto fondamentale, per l’azienda, dotarsi di un sistema informativo ben progettato che riesca a

valorizzare ciascuno degli elementi di cui è composto (persone, procedure, dati, infrastrutture,

principi/valori ispiranti).3 Per quanto riguarda il patrimonio di dati, il sistema informativo deve

necessariamente risolvere alcuni problemi che affliggono molte aziende:

- I dati provengono da fonti diverse ed eterogenee (per tecnologia, formato, ubicazione).

- A volte i dati sono ridondanti, imprecisi e incompleti.

- Sono di difficile fruizione.

- Sono difficilmente integrabili.

Per questi motivi, il sistema informativo deve intraprendere operazioni di eliminazione delle ridondanze,

“pulizia” dei dati, unificazione di strutture e formati; inoltre occorre che i dati possano trasformarsi

facilmente informazioni facilmente fruibili da parte degli attori aziendali. L’implementazione di un sistema

di Business Intelligence è il mezzo per raggiungere l’obiettivo di valorizzare il patrimonio dei dati aziendali.

2 Gartner Group definisce il CRM come segue: Il CRM è una strategia di business il cui risultato è l’ottimizzazione della profittabilità, del fatturato e della soddisfazione dei clienti perché attraverso la profilatura dei clienti, lo sviluppo di comportamenti che portano alla soddisfazione dei clienti e l’implementazione di processi che hanno al centro il cliente. La tecnologia deve favorire un maggiore interazione con lo stesso e una maggiore integrazione attraverso i canali di comunicazione e tutte le funzioni aziendali di backoffice. 3 Il modello di sistema Informativo a 5 elementi è stato proposto da Camussone, 1998, Il Sistema Informativo Aziendale

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Definizione di Business Intelligence La rapida panoramica del sistema informativo aziendale ci ha fornito una prima definizione di Business

Intelligence (d’ora in poi BI) e ci ha aiutato a collocarla principalmente nel sottosistema direzionale, al

servizio del management strategico e tattico che trova così supporto analitico, storico e previsionale alle

proprie decisioni. Tuttavia, forse prendendo di sorpresa qualcuno dei lettori, la BI è stata collocata anche

nel sottosistema operativo, poiché essa sta assumendo un ruolo sempre più importante anche nelle

normali attività giornaliere delle aziende.

La prima definizione di Business Intelligence è stata proposta da Howard Dresner, analista di Gartner Group

nel 1989, per descrivere gli strumenti informatici in grado di soddisfare le esigenze dei manager aziendali.

La definizione originale di Dresner è la seguente:” “Business Intelligence describes the enterprise’s ability to

access and explore information, often contained in a Data Warehouse, and to analyze that information to

develop insights and understanding, which leads to improved and informed decision making. BI tools

includes: ad hoc query, report writing, decision support systems (DDSs), executive information systems

(EISs) and, often, techniques such as statistical analysis and on line analytical processing (OLAP)”4 5.

Secondo il punto di vista di chi la definisce, la BI assume significati diversi, indicando a volte i processi

aziendali di creazione delle informazioni, oppure gli elementi tecnologici (hardware e software) che sono

utilizzati per tali processi, oppure ancora l’insieme stesso delle informazioni che il management utilizza per

intraprendere le proprie azioni. Altri, poi, definiscono la BI come un’architettura di applicazioni di supporto

alle decisioni. Vi sono inoltre numerose definizioni fornite dai vendor di strumenti di BI; esse sono quasi

sempre influenzate dalla volontà dei produttori di evidenziare gli aspetti positivi dei propri software.

A questo possiamo arrivare a una definizione, la più possibile completa, che sia indipendente dalla

tecnologia e dagli strumenti applicativi usati per realizzarla e che possa ricomprendere in essa i diversi punti

di vista:

la Business Intelligence è un sistema6 di modelli, metodi, processi, persone e strumenti che rendono

possibile la raccolta regolare ed organizzata del patrimonio dati generato da un’azienda. Inoltre

attraverso elaborazioni, analisi o aggregazioni, ne permettono la trasformazione in informazioni, la loro

conservazione, reperibilità e presentazione in una forma semplice, flessibile ed efficace, tale da costituire

un supporto alle decisioni strategiche, tattiche ed operative.

4 Fonte www.gartner.com 5 Bisogna dire che il termine Business Intelligence è comparso la prima volta addirittura nel 1958 in nell’articolo “A business intelligence system” di Hans Peter Luhn, IBM. Nell’articolo Luhn parla di "automatic method to provide current awareness services to scientists and engineers". 6 Con sistema si intende un insieme di entità interconnesse. Le componenti di un sistema sono le entità di cui è costituito, le regole che lo governano, gli elementi strutturali, organizzativi e funzionali che legano le entità.

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Figura 3 - Attività di Business Intelligence

Le fasi di raccolta, integrazione, pulizia e validazione dei dati, oltre che le procedure di aggregazione e parte

dei calcoli analitici sono svolte in maniera automatica; sarebbe impensabile, infatti , processare

manualmente la mole enorme di dati che, per alcune aziende, descrivono l’attività giornaliera: per esempio,

per una azienda bancaria potrebbero esserci milioni di movimenti di conto corrente ogni giorno; oppure

per una grossa catena della grande distribuzione, potrebbero essere centinaia di migliaia gli scontrini

battuti in una singola giornata.

Il valore della Business Intelligence Esiste sicuramente una correlazione tra l’uso efficace della BI e l’incremento delle performance aziendali,

tuttavia, non basta garantire l’accesso ai dati per migliorare i margini. La BI evita alle persone che fanno

parte di ogni livello aziendale di preoccuparsi del reperimento dei dati e della loro elaborazione e

conservazione; consente loro accedere ai dati, analizzarli, interagire con essi al fine di ricavare le

informazioni per la gestione dell’intera azienda o parte di essa migliorandone l’efficienza (e di conseguenza

le performance). E’ ovvio che senza persone, che interpretino in maniera corretta le informazioni,

prendendo le giuste decisioni, la BI perde ogni sua valenza positiva. La creazione di un sistema di BI ed il suo

utilizzo dipendono più dalla creatività, dalla cultura aziendale dell’informazione che dalla tecnologia;

quest’ultima rende possibile la BI, ma, a volte, il fatto di porre al primo posto la tecnologia può mettere a

rischio l’efficacia del sistema o può addirittura decretarne il fallimento. Ho costatato più di una volta la

tendenza di alcune aziende a farsi guidare dalla tecnologia nel disegno del sistema di BI. Niente di più

sbagliato: sono le logiche del business che devono determinarne la corretta. La tecnologia deve essere al

servizio della BI, non deve rappresentare un vincolo e non può imporre scelte di disegno del sistema.

La percezione della Business Intelligence da parte degli utenti Molto spesso gli utilizzatori percepiscono la BI in maniera radicalmente diversa l’uno dall’altro e,

probabilmente anche il lettore avrà una propria visione e una propria definizione della BI. Per alcuni

Business Intelligence è sinonimo di reporting7, perciò, chi fa quest’associazione identifica la BI

semplicemente con i software di reportistica, dimenticando che essi ne rappresentano solo la punta

dell’iceberg, la parte visibile e di contatto con l’utente finale. Si tralascia così l’intero processo che recupera

i dati e li porta a divenire informazioni che, opportunamente presentate, danno vita al report. Altri

identificano la BI esclusivamente con il data warehouse8 , ancora una volta tralasciando alcuni aspetti

fondamentali quali la progettazione, l’estrazione dei dati dai sistemi sorgente, la data quality e,

ovviamente, la reportistica. In altri casi, mi è capitato di interloquire con manager, capi area oppure utenti

per i quali la BI è un semplice foglio di calcolo contenente liste di dati aggiornate manualmente e qualche

7 Per report si intende un documento (cartaceo o elettronico) che contiene dati tabellari e/o grafici aggregati oppure di dettaglio. 8 Un’intera sezione di questo volume è dedicata al data warehouse. Rimando ad essa il lettore, dicendo qui soltanto che il data warehouse è un database che contiene dati controllati, certificati e validati e che costituisce il punto di partenza per le attività analitiche che fanno parte della Business Intelligence.

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grafico riassuntivo: di sicuro questa è la visione più lontana possibile dal reale concetto di sistema di

Business Intelligence!. Per quest’ultima categoria di utenti progettare e implementare il data warehouse è

soltanto una perdita di tempo e, tanto meno, per loro ha senso lo sviluppo di procedure automatiche di

raccolta ed elaborazione dei dati che farebbero perdere loro il controllo sul propri dati, gelosamente

custoditi in fogli di calcolo tuttofare… . Ritorneremo sull’argomento parlando del data warehouse.

L’utilizzo della Business Intelligence nei processi decisionali aziendali

L’utilizzo nelle attività strategiche e tattiche.

L’attività di direzione aziendale prevede la definizione degli obiettivi ed il successivo controllo del loro

raggiungimento. Il compimento di un obiettivo può essere misurato utilizzando metriche che descrivano,

per esempio, l’andamento dei ricavi, la remunerazione degli investimenti, l’andamento dei costi di

produzione, la variazione della quota di mercato, ecc.. In base a tali metriche è possibile desumere in

maniera immediata quale sia l’andamento dell’intera azienda o di particolari settori aziendali. Il grande

valore della Business Intelligence risiede però nella possibilità di approfondire l’analisi e determinare quali

siano le cause che hanno determinato l’andamento positivo o negativo di certe misure. Affiancando

all’analisi consuntiva la simulazione di possibili scenari futuri, il management ottiene tutte le informazioni

necessarie a prendere una decisione e ad agire in maniera efficace e tempestiva.

Lo schema seguente rappresenta il processo decisionale supportato dalla BI:

Figura 4 Schema di utilizzo della Business Intelligence

L’esempio che segue riguarda una piccola catena di supermercati e mostra come dal poco soddisfacente

dato delle vendite complessive, il management è arrivato a capirne le cause e a prendere provvedimenti

correttivi. Si tratta di un’estrema semplificazione di un caso reale, utile a comprendere le potenzialità

analitiche della BI.

1) COME? Il responsabile delle vendite consulta il report con l’andamento settimanale delle vendite,

notando un deciso calo dalla quarta settimana di febbraio.

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Figura 5 Report riassuntivo delle vendite.

2) PERCHE’? A questo punto si rende necessaria un’analisi approfondita, magari attraverso uno

strumento di reporting “dinamico”, che permette al manager di scomporre il dato complessivo

secondo diverse dimensioni di analisi. Il manager prova ad effettuare una scomposizione per

categorie di prodotto, per scoprire se il calo delle vendite sia imputabile ad una categoria in

particolare. Non è però così, il calo delle vendite riguarda tutte le categorie. Allora il manager prova

a scomporre le vendite per area geografica e finalmente trova qualcosa: le vendite nella provincia

di Pavia sono calate drasticamente, incidendo negativamente sul risultato complessivo.

Figura 6 Report per categoria prodotto e report per provincia (ultime due settimane)

L’indagine prosegue e il manager scopre che è un particolare punto vendita in provincia di Pavia,

nell’Oltrepò Pavese, per la precisione, che determina il risultato estremamente negativo per l’intera

area geografica. Gli basterà indagare un po’ per capire cosa non va nel punto vendita: dapprima

utilizza l’attributo “Direttore responsabile” della dimensione di analisi “negozio” e si accorge che il

direttore è cambiato a fine gennaio; poi utilizza altre informazioni messe a disposizione dal sistema

di BI e reperite attraverso banche dati esterne: il numero di negozi con caratteristiche simili a quelli

della propria azienda. Scopre così che da gennaio, in Oltrepò, sono stati aperti due punti vendita

della concorrenza. Appare chiaro che la maggior concorrenza, unita alla scarsa capacità di reazione

da parte del direttore responsabile del negozio hanno determinato una perdita della clientela e una

forte diminuzione delle vendite.

3) COSA SUCCEDE SE…? A questo punto si rendono necessarie delle azioni correttive, che però non

possono essere intraprese senza avere una minima idea dell’impatto che esse avranno sui futuri

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risultati aziendali. Il manager, che ha già in mente come agire nei confronti del direttore, ha meno

chiaro come variare le politiche di vendita nell’Oltrepò Pavese. Per questo esegue alcune

simulazioni, utilizzando altri strumenti del sistema di BI. La simulazione prevede una diminuzione

dei prezzi di alcuni prodotti in modo da stimolare le vendite: minori prezzi comportano margini

ridotti o nulli, ma potrebbero far riconquistare molti clienti persi, che finirebbero per comprare

anche prodotti non in sconto; oltre a questo il manager terrà conto anche dei costi di eventuali

campagne pubblicitarie e dell’impatto medio sulle vendite che esse hanno avuto nel passato in

altre zone. Raggiungendo poi un volume di vendita elevato, i fornitori di alcuni prodotti concedono

forti sconti ai punti vendita; occorre perciò tenere in considerazione che vendite elevate a margine

basso o nullo, possono portare comunque benefici economici.

Figura 7 Esempi di simulazioni.

4) AGIRE! Sulla base delle analisi a consuntivo e delle analisi previsionali il manager sceglierà le azioni

da compiere per risollevare la situazione del punto vendita, che potrebbero consistere in tutte o in

solo alcune delle seguenti ipotesi:

a. Verificare se il direttore ha le capacità necessarie ad affrontare la difficile situazione,

decidendo di metterlo ulteriormente alla prova oppure di sostituirlo immediatamente.

b. Impostare politiche di prezzi aggressive, riducendo o azzerando temporaneamente i

margini su alcune categorie di prodotti, ma riconquistando i clienti persi e riportando le

vendite a livelli accettabili.

c. Utilizzare una combinazione di strumenti di marketing per far conoscere le nuove politiche

di prezzo (volantini, pubblicità sui quotidiani ,locali, cartelloni stradali).

d. Istituire raccolte punti per fidelizzare la clientela.

I dati necessari alle attività strategiche e tattiche non sono quasi mai dati di dettaglio, ma di solito si tratta

di dati aggregati; per esempio, per controllare la situazione delle vendite, potrebbe essere sufficiente il

totale mensile delle vendite per ciascuna categoria di prodotto. E’ immediato comprendere che le

informazioni che manager vedranno all’interno di un siffatto report di vendita sono piuttosto ridotte se

confrontate con i dati di base, costituiti dalle singole vendite di ciascun prodotto. Inoltre i manager non

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hanno la necessità di utilizzare l’ultimo dato disponibile (quello odierno, per intenderci): per costruire le

proprie analisi e per prendere decisioni, il più delle volte basterà loro un dato recente, come quello del

giorno precedente o, addirittura, della settimana o del mese precedente.

L’utilizzo nelle attività operative

Anche se la sua applicazione naturale riguarda il livello strategico e tattico, la BI sta assumendo un ruolo

sempre più importante anche nell’attività operativa. Gli esempi seguenti descrivono due situazioni in cui la

BI potrebbe fornire un valido supporto alla sfera operativa:

- La gestione delle prenotazioni ospedaliere potrebbe avvenire attraverso sistemi di BI che

permettano una visione dell’occupazione delle risorse (ambulatori, personale medio e paramedico,

attrezzature diagnostiche) ed una migliore allocazione delle stesse, gestendo i periodi di picco e

ripartendo le richieste meno urgenti su periodi più tranquilli.

- La gestione degli ordini di un’impresa industriale potrebbe essere assistita dalla BI per la verifica

delle disponibilità di magazzino, tempi di consegna, organizzazione del ciclo produttivo.

E’ immediato comprendere che ambedue i casi richiedano dati operazionali di dettaglio e per di più

aggiornati in tempo reale (prenotazioni e allocazione delle risorse mediche nel primo caso e quantitativi

degli ordini, magazzino, situazione dei macchinari, risorse umane e materie prime nel secondo caso). E’

proprio nel maggior dettaglio dei dati e nella massima tempestività con cui essi devono essere disponibili

che la BI operativa si differenzia da quella utilizzata dai livelli decisionali superiori.

Perché la Business Intelligence è necessaria Nei paragrafi precedenti sono emersi i vantaggi che un sistema di BI può apportare in azienda. Lo schema

seguente li riassume, riconducendoli al miglioramento delle performance aziendali.

Figura 8 Vantaggi della Business Intelligence.

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Cambiando leggermente la prospettiva di analisi è possibile evidenziare cosa rende un sistema di BI

necessario e quali complicazioni si creerebbero nel caso della sua mancata realizzazione. Esaminiamo il

problema secondo tre importanti punti di vista:

- il reperimento dei dati

- la conoscenza dei dati e la loro documentazione

- la costruzione di report

Il reperimento dei dati

I dati in azienda sono archiviati in numerose basi dati implementate con tecnologie diverse, come per

esempio SQL Server, Oracle, mainframe, MySQL, Access. Tutto ciò rende l’operazione di interrogazione

piuttosto complessa in quanto essa richiede, oltre a credenziali di accesso per ciascun sistema, anche

conoscenza della specifica tecnologia e del disegno di ognuna delle basi dati. In alcuni casi, poi, i dati sono

frammentati e sparsi su centinaia di fogli di calcolo, rendendo veramente arduo il compito di chi deve

costruire analisi e report basati su di essi. L’esistenza di più basi dati crea un ulteriore problema, legato alla

possibile ridondanza dei dati (ad es. ogni applicativo ha un suo database e una sua anagrafica

clienti/fornitori/prodotti/ … . Tali anagrafiche potrebbero contenere gli stessi clienti/fornitori/prodotti, ma

con piccole differenze, imprecisioni o omissioni). Aggiungiamo poi che le basi dati, su cui si appoggiano i

software gestionali tipici delle attività operative aziendali, sono disegnate in modo da favorire l’inserimento

e le modifiche dei dati, ma non le operazioni di interrogazione, aggregazione dei dati e ricerca.

La conoscenza dei dati e la loro documentazione

Molto spesso accade che la conoscenza dei dati sia frammentata e suddivisa su più persone che hanno una

scarsa interazione tra di loro. La situazione appena descritta può causare problemi di interpretazione dei

dati e può portare alla creazione di report inconsistenti, il cui utilizzo da parte del management può dar

luogo a decisioni non ottimali. Il problema potrebbe essere risolto attraverso la documentazione delle basi

dati, che, in moti casi, è assente, insufficiente o non aggiornata. Come vedremo più avanti, la conoscenza e

la documentazione dei dati sono aspetti fondamentali della BI:

- la comprensione dei dati ed il loro profiling sono condizioni necessarie per la costruzione del data

warehouse.

- la documentazione delle informazioni e della “filiera” che le ha prodotte è importante al fine di un

loro corretto utilizzo.

La costruzione di report

Il punto di partenza per la costruzione di un report è rappresentato da quanto descritto nei due paragrafi

precedenti. In assenza di un sistema di BI ci si trova a realizzare analisi su basi dati con le seguenti

peculiarità:

– frammentazione

– incompletezza

– mancanza di validazione

– mancanza di documentazione

– disegno orientato alle attività operative

Tali aspetti rendono la costruzione dei report complicata, costosa in termini di tempo e, talvolta,

impossibile. Le operazioni più dispendiose sono rappresentate dall’identificazione dei dati da utilizzare,

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dalla loro pulizia e uniformazione, azioni che devono essere ripetute non solo ogni qual volta occorra

implementare un nuovo report, ma anche quando sono apportati cambiamenti alle basi dati sorgente.

A causa dei problemi appena descritti, in azienda è facile riscontrare il malumore di chi, dovendo prendere

decisioni, trova difficoltoso ottenere i dati necessari a supportarle. Le lamentele ricorrenti riguardano:

- la difficoltà di accesso alle basi dati, che pur contenendo molti dati, non li rendono disponibili agli

utenti finali.

- difficoltà di reperire solo i dati utili: troppi dati di dettaglio non servono al management!

- sfiducia nelle fonti dati operazionali, che possono contenere inesattezze.

- estrema difficoltà ad analizzare i dati secondo prospettive diverse: il management vuol essere in

grado di aggregare e manipolare i dati in ogni modo possibile, ma ciò che hanno a disposizione

sono solo report statici, preparati per rispondere ad una specifica esigenza analitica.

Conclusioni L’introduzione alla Business Intelligence contenuta nei paragrafi precedenti, ci ha consentito di mettere a

fuoco l’argomento, evidenziandone alcuni aspetti di fondamentale importanza :

- Il sistema di BI fa parte sistema informativo aziendale ed esso ne ha la responsabilità tecnologica;

per questo il management deve essere consapevole della necessità di investimenti in attività di

formazione del personale esistente o nel reclutamento di figure professionali che presentino forti

competenze nell’ambito dell’amministrazione e dello sviluppo di basi dati orientate all’analisi.

- I problemi e le esigenze che portano alla progettazione e implementazione della BI, anche se

molteplici, hanno come fattor comune la difficoltà o l’impossibilità di sfruttare il patrimonio dati

aziendale per estrarne informazioni finalizzate a supportare le decisioni del management.

- la BI reca vantaggi all’azienda (migliore accesso ai dati, maggior capacità di reazione agli eventi

esterni, maggior efficacia nelle azioni) che si concretizzano in un miglioramento delle performance

economiche.

Bibliografia A. Rezzani, Business Intelligence. Processi, metodi, utilizzo in azienda, APOGEO, 2012

Pigni Ravarini, Sciuto, Sistemi per la gestione delle informazioni, APOGEO, Milano , 2009

Antony R.N, Planning and Control Systems: a Framework for Analysis, Harvard Business School Press, Boston, MA, 1965

Camussone P.F., Il Sistema Informativo Aziendale, Etas, Milano, 1998