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I PREPOSTI Corso di formazione particolare dei PREPOSTI ai sensi degli Accordi Stato/Regioni (art. 5) e dell’Art. 37 comma 2 del D.Lgs. 81/08 1. I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità; 2. Le modalità di esercizio della funzione di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali; 3. Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione; 4. Definizione, classificazione ed individuazione dei fattori di rischio; 5. L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; 6. Gli incidenti e gli infortuni mancati; 7. Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori; 8. La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti in cui opera ogni singolo preposto. Angelo Rodia – RSPP ENEA CR Brindisi 15 e 16 giugno 2016

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I PREPOSTICorso di formazione particolare dei PREPOSTI

ai sensi degli Accordi Stato/Regioni (art. 5) e dell’Art. 37 comma 2 del D.Lgs. 81/081. I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi eresponsabilità;2. Le modalità di esercizio della funzione di controllo dell’osservanza delle disposizionidi legge e aziendali;3. Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione;4. Definizione, classificazione ed individuazione dei fattori di rischio;5. L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione eprotezione;6. Gli incidenti e gli infortuni mancati;7. Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori;8. La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti in cui operaogni singolo preposto.Angelo Rodia – RSPP ENEA CR Brindisi

15 e 16 giugno 2016

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

SEZIONE n. 1I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Datore di LavoroDirigentiPreposti

Incaricati per la gestione delle emergenze(primo soccorso e/o prevenzione incendi)

RSPP: Responsabile ServizioPrevenzione e Protezione

RLS: Rappresentantedei Lavoratori

Medico Competente

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Il D.Lgs. 81/08prevede il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, a partiredal livello più elevato, ognuno secondo le proprie competenze eresponsabilità, nella gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

prima dopo

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Datore di lavoro (art. 2 comma 1 lett. b) D.Lgs. 81/08)il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assettodell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propriaattività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unitàproduttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nellepubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro siintende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero ilfunzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cuiquest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomiagestionale, individuato dall’organo di vertice delle singoleamministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambitofunzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato diautonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessaindividuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopraindicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di 16 verticemedesimo.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Datore di lavoro• è al vertice dell’organizzazione;• è responsabile dell’impresa o dello stabilimentoin quanto titolare dei poteri decisionali e dispesa;• è il titolare del rapporto di lavoro con ilavoratori;• costituisce e formalizza l’organizzazioneaziendale per la sicurezza prevista dal D.Lgs.81/08;• valuta tutti i rischi in azienda e definisce erealizza le misure più opportune per la sicurezzadei lavoratori;• definisce la politica dell’azienda e le linee guida.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA• Assunzione consapevole del ruolo;• Organizzare il Servizio di Prevenzione;• Misure generali di tutela.

OBBLIGHI NON DELEGABILI• Valutare tutti i rischi presenti in azienda ed ElaborareDocumento di Valutazione;• Designare il R.S.P.P.: Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

DESIGNAZIONE E NOMINE• I lavoratori “Incaricati” alla prevenzione incendi,evacuazione, primo soccorso e gestione delleemergenze;• Il Medico competente.OBBLIGHI E RESPONSABILITA’• Fornire ai lavoratori i D.P.I.;• Munire il personale di tessera di riconoscimento;• Richiedere l’osservanza delle norme e delle disposizioniaziendali;• Consultare i Rappresentanti dei Lavoratori;• Redigere il Documento Valutazione dei rischi;• Aggiornare le misure di prevenzione e protezione.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

I Datori di lavoro in ENEACon la Circolare n. 3/2016/PRES del 19/05/2016, che ha annullatola Circolare 93 /Comm, sono stati individuati come Datori di Lavoro(DL) del Personale in Organico presso l’ENEA i seguentiResponsabili di Unità: Direttore di Dipartimento FSN (Aldo Pizzuto); Direttore di Dipartimento DTE (Gian Piero Celata); Direttore di Dipartimento SSPT (Roberto Morabito); Direttore della Direzione Centrale ISER (Marco Citterio); Responsabile dell’Unità Tecnica Antartide (Vincenzo Cincotti); Responsabile dell’Istituto di Radioprotezione (Elena Fantuzzi); Responsabile dell’Unità Efficienza Energetica (R. Moneta).

PS in grassetto i tre DL presenti c/o il CR ENEA di Brindisi.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Dirigente per la sicurezza (art. 2 c 1 lett. d) D.Lgs. 81/08)persona che, in ragione delle competenzeprofessionali e di poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attuale direttive del datore di lavoro organizzandol’attività lavorativa e vigilando su di essa.PRINCIPALI OBBLIGHI E RESPONSABILITA’• impartisce ordini specifici per realizzare la politica e le lineeguida della direzione;• supporta il datore di lavoro nella predisposizione dellemisure di sicurezza stabilite dall’azienda e di quelle prescrittedalla legge;• può avere potere decisionale e di spesa.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

I Dirigenti per la Sicurezza in ENEACon la Circolare n. 3/2016/PRES del 19/05/2016, che ha annullatola Circolare 93 /Comm, sono stati individuati come Dirigenti per laSicurezza presso l’ENEA i seguenti Responsabili : I Responsabili di struttura che riportano direttamente aiDirettori dei Dipartimenti (Silvio Migliori; Giacobbe Braccio;Paolo Primiceri; Massimo Iannetta; Dario Della Sala; MarcelloPeronaci; Claudia Brunori); I Responsabili di struttura che riportano direttamente alDirettore ISER (Pietro Talmesio); omississ ………

PS in grassetto i Dirigenti per la Sicurezza presenti c/o il CR ENEA di Brindisi.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Lavoratore (art. 2 comma 1 lett. a) D.Lgs. 81/08)

persona che, indipendentemente dalla tipologiacontrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico oprivato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione,esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.Al lavoratore così definito è equiparato: il sociolavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto,che presta la sua attività per conto delle società edell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cuiall’art. 2549, e seg. c.c; continua …

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativie di orientamento di cui all’art. 18 L. 24/06/97 n. 196, e dicui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosseal fine di realizzare momenti di alternanza tra studio elavoro o di agevolare le scelte professionali mediante laconoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degliistituti di istruzione ed universitari e il partecipante aicorsi di formazione professionale nei quali si faccia uso dilaboratori, attrezzature di lavoro in genere, agentichimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiaturefornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cuil’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni oai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionaledei VV.FF. e della protezione civile; il lavoratore di cui ald.Lgs. 01/12/97 n. 468 e s.m.i..

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

OBBLIGHI DEI LAVORATORI• Prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella deicolleghi o presenti sul luogo di lavoro;• Contribuire - insieme al Datore di Lavoro, Dirigenti epreposti – agli obblighi previsti a tutela della sicurezza;• Utilizzare correttamente i dispositivi di protezione messi adisposizione;• Utilizzare in modo appropriato i DPI;• Segnalare immediatamente le situazioni di pericolo, ledeficienze dei mezzi dei mezzi e dei dispositivi;• Non rimuovere e non modificare i dispositivi di sicurezza;• Osservare le disposizioni e istruzioni impartite dal Datore diLavoro, Dirigenti e Preposti;

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

OBBLIGHI DEI LAVORATORI• Non compiere, di propria iniziativa, operazioni e manovre di cui non si è competenti;• Non rimuovere e non modificare i dispositivi di sicurezza;• Partecipare ai corsi di formazione e di addestramento;• Sottoporsi ai controlli sanitari.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàRSPP (art. 2 c 1 lett. f) D.Lgs. 81/08)persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cuil’art. 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, percoordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.DESIGNAZIONEDa parte del datore di lavoro• Titolo di studio;• Requisiti professionali;• Frequenza obbligatoria a corsi e aggiornamenti.

CAPACITA’ E REQUISITI• Collabora alla redazione del Documento di Valutazione deiRischi;• Di fatto è il consulente aziendale in materia di sicurezza.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

COLLABORAZIONE E RAPPORTI• Con i Dirigenti ed i Preposti;• Con il Medico Competente;• Con il Rappresentante dei Lavoratori (RLS);• Con gli “Incaricati” (addetti alla gestione delle emergenze);• Con l’A.S.L. e gli altri organi di controllo.

COMPITI DELL’RSPPSvolgimento del ruolo anche in aggiunta alla propriamansione lavorativa:

• Deve poter disporre di tutto il tempo necessario persvolgere le funzioni.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàMedico competente (art. 2 c 1 lett. h) D.Lgs. 81/08)medico in possesso di uno dei titoli o dei requisitiformativi e professionali di cui l’art. 38, checollabora, secondo quanto previsto dall’art. 29, c. 1,con il datore di lavoro ai fini della valutazione deirischi ed è nominato dallo stesso per effettuare lasorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti dicui al presente decreto.OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE• Visita degli ambienti di lavoro;• Partecipare alle Riunioni periodiche;• Partecipare al programma di formazione.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

VISITE MEDICHE• Relative alle mansioni;• Analisi mediche;• Idoneità alla mansione;• Inidoneità o idoneità parziale;• Cadenza periodica annuale o pluriennale.

SORVEGLIANZA SANITARIAProgramma di sorveglianza predisposta dal Medico Competente• Controlli medici sanitari.

VISITE PERIODICHE• Redige - aggiorna il Programma Sanitario;• Tiene la documentazione sanitaria;• Visita periodicamente tutto il personale;• Informa i lavoratori sugli accertamenti sanitari.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàGli “Incaricati”(addetti alla gestione delle emergenze di primo soccorso e/o antincendio)GLI “INCARICATI”Designati da Datore lavoro e/o dai Dirigenti:• In base al numero dei dipendenti;• In base agli spazi, uffici, reparti;• In base alle risorse umane disponibili.I LAVORATORI DESIGNATI• Non possono rifiutare la designazione;• Rifiuto: solo con giustificato motivo;• Devono essere in numero sufficiente;• Disporre delle attrezzature adeguate.LA FORMAZIONEFrequentare appositi corsi di formazione e di aggiornamento periodici

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA• Dimensioni e tipologia di attività;• Organizzazione della squadra;• Organizzazione delle emergenze;• Rapporti con i Vigili del Fuoco, 113,118.

CORSO DI FORMAZIONEIn base al rischio di incendio dell’azienda:• rischio basso: corso di 4 ore;• rischio medio: corso di 8 ore;• rischio elevato: corso di 16 ore;• una parte teorica;• una parte con esercitazioni pratiche.

Gli “Incaricati” all’antincendio ed alla gestione delle emergenze

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA• Dimensioni e tipologia di attività;• Organizzazione della squadra;• Assistenza medica in rapporto con i servizi esterni del 118.

CORSO DI FORMAZIONEIn base alla tipologia dell’azienda e svolto da personale medico o infermieristico:

• con meno di 5 addetti: corso di 12 ore;• con più di 5 addetti: corso di 16 ore;• una parte teorica;• esercitazioni pratiche.

Gli “Incaricati” al primo soccorso aziendale

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàRLS (art. 2 c 1 lett. i) D.Lgs. 81/08)persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quantoconcerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro.INNOVAZIONERappresenta una delle principali novità della nuova disciplinadella salute e della sicurezza sul lavoro.I lavoratori verificano, tramite il RLS (Rappresentante deiLavoratori per la Sicurezza), le applicazioni e le misure diSicurezza.PARTECIPAZIONE• Agevola la partecipazione attiva dei lavoratori comeprotagonisti;• Vigila sull’attuazione delle misure di sicurezza;• Partecipa al processo del miglioramento.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Preposto (art. 2 c 1 lett. e) D.Lgs. 81/08)persona che, in ragione delle competenzeprofessionali e nei limiti di poteri gerarchici efunzionali adeguati alla natura dell’incaricoconferitogli, sovrintende all’attività lavorativa garantisce l’attuazione delle direttive ricevute ene controlla la corretta esecuzione da parte deilavoratori esercita un funzionale potere di iniziativa.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

E’ colui che “SOVRINTENDE ALLELAVORAZIONI SVOLTE SUI LUOGHI DILAVORO E POSSIEDE UN POTEREDECISIONALE SULLE TEMPISTICHE ESULLE MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLAVORO, POTENDO DISPORRE IN PIENAAUTONOMIA DEI LAVORATORISUBORDINATI A LUI AFFIDATI”

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

I preposti devono:Sovrintendere e vigilare• sull’osservanza da parte dei lavoratori dei loroobblighi di legge;• sul rispetto delle disposizioni aziendali inmateria di sicurezza sul lavoro;• sull’utilizzo dei mezzi di protezione collettivi edei dispositivi di protezione individuale messi adisposizione,e in caso di persistenza dell’inosservanza,informare i loro superiori direttiSanzione: arresto fino a due mesi o ammenda da400,00 a 1.200,00 euro

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

… I preposti devono:• Verificare affinché soltanto i lavoratori chehanno ricevuto adeguate istruzioni accedano allezone che li espongono ad un rischio grave especifico.Sanzione: arresto fino a un mese o ammenda da200 a 800 euro• Richiedere l’osservanza delle misure per ilcontrollo delle situazioni di rischio in caso diemergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, incaso di pericolo grave, immediato e inevitabile,abbandonino il posto di lavoro o la zonapericolosa.Sanzione: arresto fino a due mesi o ammenda da400 a 1.200 euro

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

… I preposti devono:Informare il più presto possibile• i lavoratori esposti al rischio di un pericolo gravee immediato circa il rischio stesso e le disposizioniprese o da prendere in materia di protezione.Sanzione: arresto fino a un mese o ammenda da200 a 800 euro

• Astenersi dal richiedere ai lavoratori diriprendere la loro attività in una situazione dilavoro in cui persiste un pericolo grave eimmediato.Sanzione: arresto fino a due mesi o ammenda da400 a 1.200 euro

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

… I preposti devono:Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente• sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature dilavoro e dei DPI,• sia ogni altra condizione di pericolo si verifichidurante il lavoroSanzione arresto fino a due mesi o ammenda da400 a 1.200 euro

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

… I preposti devono:Frequentare appositi corsi di formazione i cuicontenuti sono in base all’art. 37 e riguardano ipropri compiti in materia di salute e sicurezza einoltre:Obblighi e soggetti coinvolti;Definizione e individuazione dei fattori dirischio;Valutazione dei rischi;Individuazione misure tecniche, organizzativee procedurali di prevenzione e protezione.Sanzione arresto fino a un mese o ammenda da200 a 800 euro

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàIL RUOLO DEL PREPOSTO DURANTE LE EMERGENZE

I preposti hanno un ruolo fondamentale nellagestione di qualunque situazione anomala e diemergenza.Parte dei loro compiti è espressamente descrittanel piano di emergenza, ma il loro ruolo gliimpone di intervenire anche in casi non previsti daprocedure interne.In casi di emergenza essi hanno un vero e proprioruolo di capi, in analogia con la strutturagerarchica militare, che gli pone l'obbligo di agiree di prendere decisioni, nella misura in cui lasituazione lo richieda e non sia possibile (onecessario) l'intervento di un superiore.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàIL RUOLO DEL PREPOSTO DURANTE LE EMERGENZE

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàI sette punti da ricordare

1. Sovraintendere e vigilare;2. Verificare;3. Richiedere;4. Informare;5. Astenersi;6. Segnalare;7. Frequentare.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàCHI E’ IL PREPOSTO – LE SENTENZE

Circolare n. 60/96Il preposto è il “sensore”, cioè il soggetto che, conoscendo gliambienti di lavoro ed i suoi occupanti, vigila sull’osservanza delledisposizioni impartite, svolge mansioni di sorveglianza e vigilanzarelativamente all’applicazione delle disposizioni stesse.(Cass. Pen.; sez. IV, 23/09/88)Ai fini della sussistenza degli obblighi e delle responsabilità inmateria di sicurezza e salute sul lavoro, “l’esatta individuazione delpreposto deve essere operata, più che attraverso la formalequalificazione giuridica, con riferimento alle mansionieffettivamente svolte nell’ambito dell’impresa”.(Cass. Pen.; sez. III, 18/10/91)Dirigenti e preposti devono disporre ed esigere, nell’ambito dellerispettive attribuzioni e competenze, che i singoli lavoratoriosservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi protettivi a loroaffidati.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàCHI E’ IL PREPOSTO – LE SENTENZE

(Cass. Pen.; sez. III, 10/01/89)Le misure di sicurezza per la tutela dei lavoratori devono esserepredisposte ed attuate sempre, anche contro la volontà deidipendenti, e devono essere fatte osservare dal datore di lavoro edai preposti.Il dovere di vigilanza deve assumere carattereimpositivo (non solo dispositivo)

(Cass. Pen.; sez. III, 27/01/99)Grava sul preposto, nell’alveo del suo compito fondamentale divigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza, l’obbligo diverificare la conformità dei macchinari alle prescrizioni di legge edi impedire l’utilizzazione di quelli che, per qualsiasi causa […] sianopericolosi per l’incolumità del lavoratore che li manovra.Quindi deve verificare periodicamente lo statodelle attrezzature

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàIL COMMENTO (giurisprudenza)

È opinione diffusa che il preposto non sia destinatario diuna delega, con la quale in genere vengono trasferitidegli obblighi, sempre se la stessa delega siarispondente ai requisiti indicati nell’Art. 16 del D. Lgs.81/08 – T.U.Il preposto è infatti già destinatario per “iure proprio”(dettato della legge) di alcuni obblighi che gli derivanodall’Articolo 19 dello stesso Testo Unico, dal quale sidesume che questi è una persona che, a direttocontatto con i lavoratori, è deputata a sorvegliare econtrollare l’operato degli altri lavoratori, a verificareche gli stessi osservino gli obblighi di legge e ledisposizioni aziendali in materia di sicurezza sul lavoro, averificare che utilizzino i dispositivi di protezioneindividuale messi a loro disposizione, nonché a svolgeretutti quegli altri compiti esplicitamente indicatinell’Articolo 19 medesimo.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàIL COMMENTO (giurisprudenza)

... segueIl preposto è quindi un responsabile di terzo livellonell’ambito della organizzazione dell’azienda ed è (ingenere) una persona diversa dal Dirigente e dal Datoredi lavoro tanto che al punto f) del citato Art. 19 fra i suoiobblighi è indicato che deve “segnalare tempe_stivamente al Datore di lavoro o al Dirigente sia ledeficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e deidispositivi di protezione individuale, sia ogni altracondizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro,delle quali venga a conoscenza sulla base dellaformazione ricevuta”.(Sull’argomento e nel senso che il preposto non sia destinatario di una delegasi è espressa anche la Corte di Cassazione in alcune sentenze in materia (inparticolare, la sentenza nr. 6277 del 8 febbraio 2008)).

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàIL COMMENTO (giurisprudenza)

... segueQuesto premesso, poiché il preposto è il destinatario diun incarico, così come emerge dalla definizione che dàdello stesso il D. Lgs. n. 81/2008 al punto e) dell’Art. 2, èconsigliabile che il Datore di lavoro, una voltaindividuatolo, in quanto in possesso delle competenzeprofessionali e dei poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla funzione che gli vuole assegnare, debbaattribuirgli tale incarico per iscritto indicando in esso,quando possibile, i compiti specifici e ciò per il semplicemotivo che al loro assolvimento sono collegati i precisiobblighi, anche penalmente sanzionati, posti a suocarico nell’Art. 19 del Testo Unico medesimo.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

Il Preposto in ENEA

Con la Circolare n. 3/2016/PRES del 19/05/2016, che ha annullatola Circolare 93 /Comm, i Dirigenti per la Sicurezza possonoindividuare come preposti, in ragione delle competenzeprofessionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferito, le persone che sovrintendonoalle attività lavorative e garantiscono l’attuazione delle direttivericevute, controllandone la corretta esecuzione da parte deilavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilitàLA DELEGA DI FUNZIONE (art. 16 del D.Lgs. 81/08)

1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove nonespressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni:a) che essa risulti da atto scritto recante data certa;b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità edesperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione,gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzionidelegate;d) che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessariaallo svolgimento delle funzioni delegate;e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguate tempestivapubblicità.3. La delega di funzioni non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al DL inordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzionitrasferite. L’obbligo di cui al precedente periodo si intende assolto in casodi adozioni ed efficace attuazioni del modello di verifica e controllo di cuiall’Art. 30, Comma 4.

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

DOVERII progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro edegli impianti rispettano i principi generali diprevenzione in materia di salute e sicurezza sullavoro al momento delle scelte progettuali etecniche e scelgono attrezzature, componenti edispositivi di protezione rispondenti alledisposizioni legislative e regolamentari in materia.

GLI ALTRI SOGGETTI COINVOLTII Progettisti

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

DOVERISono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio ela concessione in uso di attrezzature di lavoro,dispositivi di protezione individuali ed impianti nonrispondenti alle disposizioni legislative e regolamentarivigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

GLI ALTRI SOGGETTI COINVOLTII Fabbricanti ed i Fornitori

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I principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi e responsabilità

DOVERIGli installatori e montatori di impianti, attrezzature dilavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di lorocompetenza, devono attenersi alle norme di salute esicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dairispettivi fabbricanti.

GLI ALTRI SOGGETTI COINVOLTIGli Installatori

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

SEZIONE n. 2Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

Il preposto: deve assumersi interamente la responsabilità della sicurezza deipropri lavoratori, perché se così non fosse egli perderebbe unaparte dei suoi diritti e trascurerebbe il più importante dei suoicompiti; il mezzo migliore per eliminare o prevenire atti lavorativipericolosi è il coinvolgimento diretto dei lavoratori stessi; pertantoil preposto occupa una migliore posizione rispetto al Responsabiledel Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP); il preposto è infatti la persona più indicata per controllarelavoratori, macchine e metodi di lavoro quotidianamente e perl’intera durata del lavoro, svolgendo conseguentemente un’azionediretta e consapevole in quanto trattasi di persona competente(conosce il ciclo produttivo non solo in modo teorico ma anchesotto il profilo operativo); I lavoratori non dovrebbero avere a che fare con preposti che inprima persona non rispettano le norme per le quali loro stessidovrebbero fungere da esempio;

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

Il preposto che voglia controllare il livello di qualità della propriaazione antinfortunistica e correggere i propri atteggiamenti, chepossono influire negativamente sulla stessa, deve saper:a) accettare la sicurezza come una parte dei suoi compiti, al paridella produzione, della qualità, ecc…;b) riconoscere che c’è una relazione diretta tra la sicurezza, laproduzione, la manutenzione e l’amministrazione;c) fornire adeguate istruzioni sulla sicurezza a tutti i neoassuntied a tutti i dipendenti che assumono nuove mansioni;d) informare tutti i dipendenti che la violazione delle normeriguardanti la sicurezza è grave come la violazione di qualsiasialtra norma e prendere provvedimenti verso chi le ignora;

(segue) …

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

(segue) …e) controllare che il personale sia provvisto dei necessari DPI infunzione dell’attività svolta;f) mostrarsi sempre come esempio;g) nei contatti personali e nelle discussioni di gruppo fare ilpossibile per far partecipare tutti i lavoratori al programmaper la sicurezza;h) non permettere che, nella propria area di competenza, sianomessi in funzione nuovi macchinari senza le necessarieprotezioni e senza che siano state impartite le necessarieistruzioni per operare in sicurezza;i) fare indagini per determinare le cause di qualsiasi tipo diinfortunio compresi quelli lievi e quelli mancati;j) vigilare sempre e correggere prontamente le condizioni dilavoro non sicuro e le operazioni pericolose.

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

Il Preposto deve: Essere ascoltato dall’azienda ed esigere cheessa adotti i provvedimenti necessari almiglioramento della sicurezza nell’area dipropria competenza; Disporre con libertà nell’organizzazione deipropri uomini (uomo giusto al posto giusto) edi essere supportato dall’azienda nel processodi formazione e di sensibilizzazione deilavoratori in materia di sicurezza ed igiene sullavoro; Poter disporre di tutti i DPI necessari pergarantire la massima sicurezza dei lavoratori.

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Le modalità di esercizio delle funzioni di controllo dell’osservanza delle disposizioni di legge e aziendali

Strumenti per la sorveglianza• documento di valutazione dei rischi (informazionisui rischi specifici per mansione e misure adottatedall’azienda);• raccolta delle informazioni e disposizioni emanatein materia di sicurezza;• disponibilità dei “tecnici della sicurezza” (RSPP,Medico Competente);• strumenti aziendali per la segnalazione di criticitào per proporre suggerimenti;• strumenti previsti dal contratto di lavoro persegnalare ai superiori ripetuti comportamentiscorretti da parte dei lavoratori.

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Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione e protezione

SEZIONE n. 3Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione e protezione

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Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione e protezione

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Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione e protezione

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Le relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni al sistema di prevenzione e protezione

Relazione fra ruoli e funzioni

Datore dilavoro Dirigente Preposto Lavoratore

PoliticaLinee guida ProcedureOrdini di servizio VigilanzaSorveglianza

Difficoltà nel rispetto delle regoleDifficoltà nel rispetto delle procedure

Segnalazioni

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

SEZIONE n. 4Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

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Pericolo: Il pericolo è una proprietà o qualità intrinseca di undeterminato fattore (sostanza, macchina, ambiente, ecc.) avente ilpotenziale di causare danni (art. 2 comma 1 lettera r D. Lgs. 81/08).Potenziale fonte di lesione o danno alla salute (Direttiva 2006/42/CE).

Situazione pericolosa = Pericolo + Persona(In assenza di persone un pericolo non è in gradodi causare lesioni o danni alla salute)

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di dannonelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore oagente oppure alla loro combinazione (art. 2 comma 1 lettera s D. Lgs.81/08).

Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

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Il Rischio, di fatto, è la combinazione di probabilità e di gravità dipossibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa.Se esiste una situazione pericolosa è quindi più o meno probabileche il pericolo possa essere causa di lesioni o danni alla salute più omeno gravi.

Il valore del rischio quantifica il “più o meno probabile”e il “più o meno grave”.In che modo si valuta il rischio?

E come lo utilizzo per rendere più sicure le condizioni di lavoro?

Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

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Il rischio R è funzione della probabilità P e della gravità M:R = f(P, M)

A sua volta la probabilità P dipende da: frequenza e durata dell'esposizione al pericolo; probabilità che si verifichi l'evento pericoloso; possibilità di evitare o limitare il danno.Per la valutazione dei rischi generici delDocumento di Valutazione dei Rischi (DVR)dell’ENEA CR Brindisi è stata utilizzatoil metodo R = P x D dove…

Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

dove …P stà per Probabilità: si tratta della probabilità che i possibili dannisi concretizzino.La probabilità è stata definita secondo la seguente scala di valori:VALORE DIPROBABILITA' DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE

1 Improbabile• Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventipoco probabili;• Non si sono mai verificati fatti analoghi;• Il suo verificarsi susciterebbe incredulità.

2 Poco probabile• Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e dipoca probabilità;• Si sono verificati pochi fatti analoghi;• Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.

3 Probabile • Si sono verificati altri fatti analoghi;• Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.4 Molto probabile • Si sono verificati altri fatti analoghi;• Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato.

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

D stà per Danno: effetto possibile causato dall'esposizione a fattoridi rischio connessi all'attività lavorativa, ad esempio il rumore (chepuò causare la diminuzione della soglia uditiva). L'entità del dannosarà valutata secondo la seguente scala di valori:VALORE DIPROBABILITA' DEFINIZIONE INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE

1 Lieve • Danno lieve

2 Medio • Incidente che non provoca ferite e/o malattie;• Ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli).3 Grave • ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni gravi,ipoacusie);4 Molto grave •incidente/malattia mortale;•incidente mortale multiplo.

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

Nella tabella seguente sono indicate le diverse combinazioni (PxD)tra il danno e le probabilità che lo stesso possa verificarsi (stimadel rischio).P (probabilità)4 4 8 12 163 3 6 9 122 2 4 6 81 1 2 3 4

1 2 3 4 D (danno)

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Si possono:• eliminare la situazione pericolosa tramite l’eliminazione delpericolo o l’esposizione umana;• ridurre il valore del rischio relativo a una determinatasituazione pericolosa, tramite la riduzione della probabilità chesi verifichi l'infortunio o la riduzione del danno possibile.

Riduzione PROBABILITA’ misure di PREVENZIONERiduzione DANNO misure di PROTEZIONE

Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONEIn funzione del rischio valutato vengono stabilite le misure diprevenzione e protezione come di seguito specificato:

R > 8 RischioelevatoAdozione di misure preventive e/o protettivecon predisposizione di procedure operative,addestramento, formazione e monitoraggio confrequenza elevata.

4 R 8 Rischio medioAdozione di misure preventive e/o protettivecon predisposizione di procedure operative,formazione, informazione e monitoraggio confrequenza media

2 R 3 Rischio basso Adozione di misure preventive e/o protettive,formazione, informazione e monitoraggioordinario

R = 1 Rischio minimoNon sono individuate misure preventive e/oprotettive. Solo attività di informazione. Nonsoggetto a monitoraggio ordinario

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischioCLASSIFICAZIONE DEI RISCHI

I rischi presenti negli ambienti di lavoro, possono essere divisi in tre grandi categorieStrutture:• Macchine;• Impianti Elettrici;• Sostanze pericolose;• Incendio – esplosioni.• Agenti Fisici:o legati a traumi e/o ferite dovute all’utilizzo di macchinari e/o utensili;o esposizione a radiazioni ionizzanti;o movimentazione manuale di carichi.• Agenti Chimici.• Agenti Biologici.Organizzazione del lavoro: • Fattori psicologici; • Fattori ergonomici; • Condizioni di lavoro difficili;• Stress lavoro-correlato.

RISCHI PER LA SICUREZZAdovuti a:(Rischi di natura infortunistica )

RISCHI PER LA SALUTEDovuti a:(Rischi di natura igienico ambientale)

RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE Dovuti a:(Rischi di tipo cosiddetto trasversale)

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

RISCHI PER LA SICUREZZAI Rischi per la Sicurezza, o Rischi di natura infortunistica, sono quelliresponsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero didanni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle personeaddette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impattofisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica,termica, ecc...).Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/oprotezione nei confronti di tali tipi di rischi deve mirare alla ricerca diun‘Idoneo equilibrio bio-meccanico tra UOMO e STRUTTURA,MACCHINA, IMPIANTO’ sulla base dei più moderni concetti ergonomici.

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

RISCHI PER LA SALUTEI Rischi per la salute, o Rischi igienico - ambientali, sono quelliresponsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologicodel personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportanol’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di naturachimica, fisica e biologica, con seguente esposizione del personaleaddetto.Lo studio delle cause e dei relativi interventi di prevenzione e/o diprotezione nei confronti di tali tipi di rischio deve mirare alla ricerca diun "Idoneo equilibrio bio-ambientale tra UOMO e AMBIENTE DILAVORO".

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Definizione, classificazione e individuazione dei fattori di rischio

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVITali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazioneche caratterizza il rapporto tra “l’operatore”e “l’organizzazione dellavoro” in cui è inserito. Il rapporto in parola è peraltro immerso in un"quadro" di compatibilità ed interazioni che è di tipo oltre cheergonomico anche psicologico ed organizzativo. La coerenza di tale"quadro", pertanto può essere analizzata anche all’interno di possibilitrasversalità tra rischi per la sicurezza e rischi per la salute.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Ai fini di una corretta lettura della valutazione dei rischi, occorretenere presente che per la redazione della stessa, i rischi sono staticlassificati in base alle seguenti situazioni di lavoro:Impiego delle attrezzature di lavoro:

• elementi in movimento rotatorio o traslatorio nonsufficientemente protetti, che possono causare schiacciamenti,tagli, perforazioni, urti, agganciamenti o trazioni;• elementi o materiali in movimento libero (caduta, rotolamento,scivolamento, ribaltamento, dispersione nell'aria, oscillazione,crolli) cui possono conseguire danni per le persone;• movimenti di macchinari veloci;• pericolo di incendio e di esplosione (per attrito; serbatoi inpressione);• intrappolamento.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Metodi di lavoro e disposizione degli impianti:• superfici pericolose (bordi acuminati, spigoli, punte, superficiabrasive, parti protundenti);• sostanze pericolose (reattivi instabili, esplosivi, infiammabili,corrosivi, tossici con effetto immediato);• vani, accessi e delimitazioni;• attività in quota;• compiti che comportano movimenti/posizioni innaturali;• spazi limitati (necessità di lavorare tra parti fisse);• caratteristiche dei piani di calpestio e delle superfici perimetrali;• stabilità del posto di lavoro;• conseguenze derivanti dalla necessità di indossare dispositivi diprotezione individuali non adeguati agli altri aspetti dell’attivitàlavorativa;• tecniche e metodi di lavoro;• ingresso e lavoro in spazi confinati.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Impiego dell'elettricità:• pannelli di comandi elettrici;• impianti elettrici, (reti principali di alimentazione, circuiti diilluminazione);• attrezzature, sistemi di controllo e di isolamento a comandoelettrico;• impiego di attrezzi elettrici portatili;• incendi o esplosioni causati dall'energia elettrica;• cavi elettrici sospesi;

Esposizione a sostanze o preparati pericolosi per la sicurezza :• inalazione, ingestione e/o assorbimento cutaneo di materialepericoloso per la salute (compresi aerosol e polveri) con effettidifferiti e/o cronicizzanti;

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Esposizione ad agenti fisici:• esposizione a radiazioni elettromagnetiche (calore, luce,radiazioni ionizzanti);• esposizione al laser;• esposizione al rumore o ad ultrasuoni;• esposizione a vibrazioni meccaniche;• esposizione a sostanze/apparecchiature ad alta temperatura;• esposizione a sostanze/apparecchiature a temperatura moltobassa;• presenza di fluidi sotto pressione.

Esposizione ad agenti biologici:• rischio di infezioni derivanti dalla manipolazione edall'esposizione non intenzionale a microrganismi, esotossineed endotossine;• presenza di allergeni.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Interazione del posto di lavoro e dei fattori umani:• dipendenza dei sistemi di sicurezza dalla necessità di ricevere edi elaborare con cura le informazioni;• dipendenza dalle conoscenze e dalle capacità del personale;• dipendenza dalle norme di comportamento;• dipendenza da una soddisfacente comunicazione e da istruzionicorrette per far fronte a condizioni mutevoli;• conseguenze di deviazioni ragionevolmente prevedibili dalleprocedure di lavoro in condizioni di sicurezza;• adeguatezza dei dispositivi di protezione individuale;• scarsa motivazione alla sicurezza;• fattori ergonomici, quali la progettazione del posto di lavoro perrenderlo conforme alle esigenze del dipendente.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Fattori ambientali ed ambiente di lavoro:• dimensioni delle superfici e volumetrie disponibili;• illuminazione non adeguata o tecnicamente errata;• controllo inadeguato di temperatura, umidità,ventilazione;• presenza di agenti inquinanti.Fattori psicologici:• difficoltà del lavoro (intensità, monotonia);• dimensioni dell'ambiente di lavoro (per es.claustrofobia, solitudine);• ambiguità del ruolo e/o situazione conflittuale;• contributo al processo decisionale conconseguenze sul lavoro e sulle mansioni;• lavoro molto esigente a scarso controllo;• reazioni in caso di emergenza.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Organizzazione del lavoro:• fattori condizionati dai processi di lavoro (lavoro in continuo,sistemi di turni, lavoro notturno);• sistemi efficaci di gestione e accordi per l'organizzazione, lapianificazione, il monitoraggio ed il controllo degli aspettiattinenti alla sicurezza ed alla salute;• manutenzione degli impianti, comprese le attrezzature disicurezza;• accordi adeguati per far fronte agli infortuni ed a situazioni diemergenza.Stress lavoro-correlato:Condizione, talvolta accompagnata da disturbi o disfunzioni di naturafisica, psicologica o sociale, che si instaura quando le richiesteprovenienti dall’ambiente lavorativo eccedono le capacitàdell’individuo nel fronteggiare tali richieste.• fattori propri del contesto e del contenuto del lavoro

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

SEZIONE n. 5L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Le misure per l’eliminazione della situazionepericolosa rendono il sistema: oggettivamente sicuro indipendente da fattori umani/ comportamentali

e devono essere prioritarie su tutte le altre le:

misure di tipo tecnico,es. automazione di un processo misure di tipo organizzativo,es. sostituzione di una sostanzapericolosa con una sostanza nonpericolosa.

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

• si adottano quando non è possibile eliminare la situazione dipericolo;• sono tese a ridurre la probabilità di accadimento e/o la gravitàdel danno;• possono essere:

di tipo tecnico es. aggiunta di protezioni di sicurezza(ripari e/o dispositivi di sicurezza) alle zone di pericolo; di tipo organizzativo es. modifica del processo, delmodo di lavoro, delle sostanze utilizzate ecc...

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Interventi tecnici per laeliminazione o limitazione dell'esposizione ai pericoli, es.:

• distanziatori;• ripari;• automazione di operazioni di carico/scarico;• predisposizione di zone di messa a punto e di regolazione dellemacchine al di fuori delle zone pericolose;• sistemi di sicurezza adeguati (doppio comando, interbloccoassociato ad un riparo, allarmi, blocchi, ecc…);• sistemi di aspirazione efficaci e affidabili;• ecc…

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Interventi tecnici per laeliminazione della probabilità dell’evento pericoloso, es.:

• dispositivi di sicurezza che bloccano le funzioni pericolose diuna macchina (es. dispositivi associati a ripari mobili,dispositivi sensibili, ecc…);• comandi manuali dei meccanismi pericolosi durante le fasi dimessa a punto e di regolazione con i dispositivi di sicurezzaneutralizzati;• dispositivi che impediscono l'avviamento inatteso (blocchimeccanici, dispositivi di interblocco associati ai ripari).

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Interventi tecnici per laaumentare la possibilità di evitare o limitare il danno, es.:

• limitazione degli sforzi e dell’energia delle parti mobili sistemidi controllo della velocità delle parti pericolose quando ènecessario intervenire in zona di pericolo (velocità ridotta,avanzamento a impulsi, ecc…);• sistemi di dispositivi di arresto di emergenza, o di dispositividi consenso, prevedendo distanze minime di sicurezza perevitare lo schiacciamento di parti del corpo;• sostituzione di una sostanza pericolosa con una menopericolosa, ecc…

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Rischio residuoRischio ancora presente dopo la realizzazione delle misure disicurezza:

• il rischio residuo è accettabile secondo il criterio adottato.In questa condizione non sono quindi necessarie altremisure di sicurezza;• il rischio residuo non è accettabile: in questo caso sono daprevedere ulteriori misure per ricondurre il rischio entro ivalori accettabili.

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L’individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali diprevenzione e protezione

Misure di sicurezza per la gestione del rischio residuo:• norme e disposizioni per la sicurezza;• dispositivi di protezione individuale (DPI);• procedure operative di sicurezza;• segnaletica di sicurezza;• informazione sui rischi presenti, sulle norme e sulledisposizioni per la sicurezza;• formazione e addestramento degli operatori sull’utilizzodelle attrezzature, sull’applicazione delle procedureoperative di sicurezza e sull'utilizzo dei dispositivi diprotezione individuale.

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Gli incidenti e gli infortuni mancati

SEZIONE n. 6Gli incidenti e gli infortuni mancati

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Gli incidenti e gli infortuni mancati

Quasi incidente (near miss): incidente senzainfortunio.

DEFINIZIONIIncidente: evento imprevisto, improvviso, indesiderato einatteso, che può essere causa di un danno, ossia di una lesionefisica e/o danno alla salute o ai beni.

Infortunio: danno all’integrità fisica di unapersona (morte, inabilità permanente, totale oparziale o inabilità temporanea) originata da unacausa improvvisa.

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Elementi utili all’indagine• raccogliere le osservazioni, anche verbali, dell’interessato e/ocolleghi e/o preposti onde chiarire le circostanze del fatto.

Scopo dell’analisi e indagine in caso di incidente / infortunio•individuare le carenze nel sistema di prevenzione/protezione;•individuare i fattori che possono causare o contribuireall’accadimento di incidenti/ infortunio;•identificare la necessità o il bisogno di un’azione correttiva;•identificare l’urgenza della azione correttiva e eventuali misurealternative temporanee;•identificare le opportunità per un miglioramento continuo.

Documentazione• può essere redatto un verbale da tenere a disposizione.

Gli incidenti e gli infortuni mancati

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Analisi delle cause – percezione del rischioLe persone possono valutare in modo differente l’entità delPERICOLO;E’ necessario conoscere il PERICOLO quindi le modalità dicomportamento da tenere di fronte ad ogni tipo di Emergenza;Il controllo del RISCHIO è il risultato di un lavoro di équipe cheva dalla progettazione alla costruzione, all’installazione finoall’uso del macchinario, attrezzatura;Le protezioni spesso sono volutamente aggirate seguendo uncomportamento di SOTTOSTIMA DEL PERICOLO.

Gli incidenti e gli infortuni mancati

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Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

SEZIONE n. 7Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

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COMUNICAZIONEAttraverso la comunicazione:• diamo informazioni;• otteniamo informazioni;• trasmettiamo idee;• esprimiamo i nostri atteggiamenti;• trasmettiamo emozioni e stati d’animo;• stabiliamo la qualità dei rapporti con altri;• trasmettiamo sensazioni;• sviluppiamo la nostra creatività e potenzialità;• contribuiamo alla sicurezza sul luogo di lavoro siapropria che di tutte le persone presenti.

Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

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IL PROCESSO DI COMUNICAZIONEAffinchè il processo di comunicazione abbia luogo sidevono attivare due elementi:

• il Trasmittente (soggetto attivo);• il Ricevente (soggetto passivo).

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COME AVVIENE LA COMUNICAZIONEIl Trasmittente trasmette al Ricevente un MESSAGGIOattraverso un CANALE e un determinato CODICE.

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IL MESSAGGIOE’ l’informazione che si vuoletrasmettere o si devericevere.E’ l’oggetto della comunica_zione.

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IL CODICEE’ il modo in cui un messaggioviene espresso: il tipo dilingua parlato o il gestoutilizzato.E’ un accordo in base al quale sistabiliscono i significati deidiversi segnali.IL CANALE

È il mezzo usato percomunicare: la parola, lascrittura, la musica, ecc… equindi la via attraverso laquale si fanno passare isegnali: organi della voce,organi dell’udito, ondesonore, ecc…

IL FEED-BACKE’ l’elemento che completa ilprocesso di comunicazione.E’ l’informazione di ritorno.Consiste nella possibilità data erichiesta al ricevente disegnalare la correttaricezione dei contenuti delmessaggio.

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I DISTURBI NEL PROCESSO DI COMUNICAZIONEIl processo di comunicazione può essere disturbato da “rumori”,ossia ostacoli che ne impediscono in vari modi la corretta riuscita.Questi rumori possono, talvolta, vanificare gli sforzi compiuti siadal trasmittente che dal ricevente, impedendo che un messaggioraggiunga il suo destinatario o stravolgendone il contenuto ocostringendo i due attori del processo di comunicazione ad uneccessivo sforzo di comprensione.I disturbi possono essere esterni o interni.

Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

DISTURBI ESTERNIDisturbi che impediscono lacorretta codifica o decodificadel messaggio: rumore,telefono che squilla, piùpersone che parlanocontemporaneamente, ecc…

DISTURBI INTERNIDisturbi di natura psicologicache l’individuo trova dentrodi sé: ansia, paura, statoemotivo, ecc…

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I DISTURBI A LIVELLO DI TRASMITTENTE E RICEVENTEDISTURBI DI TIPO MECCANICO:

Rumore, telefono, errori di stampa, ecc…DISTURBI DOVUTI A DIFETTI DEL CANALE:

Voce bassa, annuncio troppo corto, ecc.Sordità, miopia, ecc…

DISTURBI NELLA FORMULAZIONE DEL MESSAGGIO:Scarsa dimestichezza, emotività, distrazione, stanchezza, scarsamotivazione, sfiducia, ecc…

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L’INTERPRETAZIONE DEL MESSAGGIOOgni individuo (sia ricevente che trasmittente) interpreta il contenuto delmessaggio in modo differente, a seconda delle sue caratteristichepersonali, delle sue esperienze, della situazione che si trova a vivere inquel momento.Spesso i messaggi assumono significati diversi e provocano la creazione didue contenuti discordanti tra di loro.Per far sì che i nostri messaggi abbiano la massima efficacia occorre tenerepresente che:

• il linguaggio deve essere condivisibile;• i disturbi di tipo emozionale non devono esistere;• la motivazione non deve essere eccessiva.

Il ricevente deve impedire che la sua percezione del messaggio deformieccessivamente l’informazione che gli viene trasmessa, facendogli capireuna cosa diversa da quello che il trasmittente voleva dirgli.Pertanto è importante verificare la validità e l’esattezza dellacomunicazione utilizzando lo strumento del feed-back.

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LA COMUNICAZIONE EFFICACEEsiste un corretto processo di comunicazione solo quando esiste unacostante informazione di ritorno tra trasmittente e ricevente.In azienda, ognuno svolge funzioni di trasmittente e ricevente pertantoè importante comunicare con efficacia.

Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

COMUNICAZIONE EFFICACE VUOL DIRE…• esatta comprensione del messaggio;• ottenimento degli obiettivi per cui la comunicazione è stata concepita.CONSIGLI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE• assumere un atteggiamento empatico: essere sintonizzati suipensieri, sulle azioni, reazioni, opinioni ed emozioni dell’altro;• imparare ad ascoltare: porre l’altro al centro della nostra attenzione,cercare di conoscerlo, valorizzare lui, le sue idee, i suoi sentimenti.

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RIEPILOGO: CONSIGLI PRATICI• pensare al vero scopo della comunicazione;• avere ben chiaro che cosa si vuole comunicare;• considerare le condizioni in cui si comunica;• mettersi nei panni di chi ascolta;• lasciare che anche gli altri abbiano la possibilità di comunicare;• ascoltare il parere altrui;• usare un linguaggio chiaro e termini accessibili;• eliminare le parole inutili;• trasmettere di sé un’immagine convincente;• utilizzare spesso il feed-back;• tenere presente che molto spesso l’interlocutore non conosce quelloche il soggetto conosce molto bene.

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Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

SCHEMA PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

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Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

Partecipano tutti isoggetti della sicurezzaaziendale.

Adeguata allo scopo edai destinatariPer lo sviluppo delleconoscenze, capacità,atteggiamenti

Collaborare e fornireelementi utili per unamaggiore sicurezza

LE COMUNICAZIONE OBBLIGATORIE IN UNA AZIENDA

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Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

Le direttrici della comunicazione aziendale Top-Down: i flussi delleinformazioni sono originatidall’alto e rivolti agli altristrati dell’organizzazione. Bottom-up: partono dallabase dell’organizzazione perraggiungere i livelli altidell’ente. A Rete: seguono unatipologia di scambio diinformazioni che segue icentri nevralgicidell’organizzazione, senzadistinguere una direzioneprevalente.

Gli strumenti della comunicazione aziendale SCRITTI: lettere, circolari,questionari, interviste, ecc… PARLATI: incontri, riunioni,focus group, interviste, ecc… VISIVI: segnaletica,bacheche, ecc… TECNOLOGICI: telefono, fax,posta elettronica, reteintranet, sito aziendale,newsletter, face book,messenger, twitter, skype,ecc…

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NORME DI BUONA COMUNICAZIONEL’obbligo formativo-informativo è regolato dalla normativa della Cortedi Cassazione (2007) secondo le seguenti norme che valgono anchecome norme di buona Comunicazione:

• Processo formativo circolare: deve esserci un continuo interagire fraformazione, controllo e valutazione dei rischi.• Adeguatezza ed effettività della formazione: la formazione deveinteragire con un’idonea valutazione dei rischi e non è limitata solo aun rispetto formale della normativa, ma richiede che vi sia unapositiva azione continua del datore di lavoro volta a verificarel’effettiva assimilazione da parte dei lavoratori.

Obbligo di una più intensa formazione vige per i neo-assunti,dipendenti terzi, lavoratori flessibili, lavoratori in attività pericolose ein luoghi solitari, lavoratori giovani, lavoratori esposti a rischiparticolari.

Le tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

SEZIONE n. 8La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti in cui opera ogni singolo preposto.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

elettricovideoterminale incendio

stress da lavoro correlato

climatizzazione

taglitoner / cartucce

I principali Rischi negli uffici ….

sostanze chimiche

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Lavoratore al VDTLa legge 29.12.2000 n. 422 (Legge Comunitaria 2000) ha introdotto laseguente definizione: « il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita diVDT in modo sistematico ed abituale, per venti ore settimanali, dedotte leinterruzioni di cui all’art. 54».

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …La corretta postazioneal videoterminale è:

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Le numerose indagini cliniche edepidemiologiche svolte sino ad oggiindicano che: “… l’uso di attrezzaturemunite di videoterminali non provoca dannipermanenti, anatomici o funzionaliall’apparato oculo-visivo.”L’Organizzazione Mondiale della Sanità , conil documento denominato “WHO/OMSUpdate on visual display terminals andworkers” afferma che: “... non esiste alcunaevidenza di danni o compromissionipermanenti a carico dell’apparato visivodelle persone che lavorano con i VDT...”.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Compiti e responsabilità del Preposto:• addestrare i dipendenti all'uso diattrezzature e/o macchine da ufficiocomplesse;• sviluppare nei sottoposti comportamentidi autotutela della salute;• promuovere la conoscenza dei rischi edelle norme di prevenzione e sicurezzanei luoghi di lavoro;• informare i sottoposti sugli obblighi che lalegge prescrive per la salute e sicurezzadei luoghi di lavoro;• segnalare (al Datore di lavoro) eventualianomalie;• curare l'ordinaria manutenzione e lariparazione di macchine, apparecchiatureed attrezzature in dotazione all’ufficio;

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

elettricovideoterminale incendio

stress da lavoro correlato

climatizzazione

tagli toner / cartucce

I principali Rischi nei laboratori …. 1

sostanze chimiche

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

I principali Rischi nei laboratori …. 2

radiazioni ionizzantichimici

meccanici ROAMMC

rumore

gas tecnici

campi elettromagnetici

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

I principali Rischi nei laboratori …. 3

atmosfere esplosive

sostanze cancerogenescivolate/cadute calore

azoto liquido

scale

movimentazioni carichi biologico

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Le cose da sapere …Compiti e responsabilità del Preposto: addestrare i sottoposti all'uso di attrezzature,macchine e tecniche di lavorazione; sviluppare negli stessi comportamenti di autotuteladella salute; promuovere la conoscenza dei rischi e dellenorme di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro,ai quali i laboratori sono assimilabili; informare i sottoposti sugli obblighi che la leggeprescrive per la sicurezza nei laboratori; segnalare (al Datore di lavoro) eventuali anomalieall'interno dei laboratori; effettuare la conduzione, l'ordinaria manutenzione ela riparazione di macchine, apparecchiature edattrezzature in dotazione dei laboratori con l’ausiliodei collaboratori tecnici.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …I corretti comportamenti da attuare:• l’accesso ai laboratori del personale nonstrutturato e/o neoassunto dovrà avvenire solo inpresenza di personale qualificato e esperto;• nei laboratori non si consumano cibi o bevande;• tutti i singoli comportamenti devono esserecorretti e responsabili;• il lavoro deve svolgersi nella massima sicurezza;• controllare sempre che le apparecchiature elettrichesiano spente prima di collegare (o scollegare) laspina e che non abbiano subito manomissioni;• non tenere in tasca oggetti appuntiti, taglienti ecomunque pericolosi;• in caso di emergenza seguire le procedure disicurezza (Piano di Emergenza).

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Laboratorio di chimica (o biologia)Esempio di regolamento:• Il laboratorio deve essere tenuto sempre pulitoe in ordine;• Dopo le lavorazioni riporre le apparecchiature ela vetreria negli armadi dedicati;• Danni alle apparecchiature e/o agli impiantidevono essere immediatamente segnalati alDatore di lavoro e/o al Dirigente;• La cura del materiale di laboratorio è affidataanche all’attenzione dei borsisti, tesisti ecc...• Tutti i prodotti chimici sono potenzialmentepericolosi, gli apparecchi devono essereutilizzati seguendo le indicazioni dei preposti e,per l’incolumità personale e di chi ti sta accantoè necessario rispettare le regole dicomportamento elencate di seguito: segue …

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Laboratorio di chimica (o biologia)Esempio di regole compartimentali:

• Tutti i lavoratori devono entrare in laboratoriogià equipaggiati con gli indumenti e leattrezzature idonee alla protezione dellapersona.• Per eseguire un esperimento leggereattentamente e completamente i protocolliinterni, accertarsi di avere a disposizione tutto ilmateriale, seguire tutte le istruzioni indicate enon eseguire esperimenti non autorizzati.• Evitare il contatto diretto con sostanze epreparati.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Laboratorio di chimica (o biologia)I nuovi simboli del rischio chimico

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Laboratorio di chimica (o biologia)Le informazioni contenute nelle schede di sicurezzada consultare prima dell’utilizzo delle sostanze e deiprodotti chimici:

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

1) Identificazione 9) Proprietà chimico fisiche2) Composizione 10) Stabilità e reattività3) Pericoli 11) Informazioni tossicologiche4) Pronto Soccorso 12) Informazioni ecologiche5) Antincendio 13) Smaltimento6) Fuoriuscita accidentale 14) Trasporto7) Manipolazione Stoccaggio 15) Regolamentazione8) Protezione 16) Altre informazioni

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Le cose da sapere …Le verifiche periodiche delle cappe chimicheEfficienzaUna buona efficienza della cappa si ha quandol'aspirazione, preferibilmente distribuita sia in altoche in basso, garantisce una velocità frontaledell'aria aspirata non inferiore a 0.5 m/s epreferibilmente pari a 0.7 m/s. Nel caso di sostanzetossiche e molto tossiche (ad es. agenticancerogeni) tale velocità deve essere sicuramentesuperiore a 0.7 m/s.Tali valori sono da intendersi riferiti a 40 cm diapertura del frontale alla massima apertura.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Le verifiche periodiche delle cappe chimicheDispositivi di sicurezzaOgni cappa dovrebbe essere dotata di spia luminosache sia accesa quando la cappa è in funzione: lerelative lampadine devono essere sostituite quandobruciate.Lo schermo saliscendi deve essere mantenutoefficiente, periodicamente devono essere sostituitele funicelle dei contrappesi, oliate le carrucole,testati gli eventuali fermi di sicurezza. Una cattivamanutenzione del frontale può portare a spiacevoliinfortuni (schiacciamenti, lesioni per frantumazionedel vetro, ecc…) o ad un uso non efficace dellacappa stessa.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Le verifiche periodiche delle cappe chimicheFiltriIn genere la diluizione delle sostanze tossichenell'aria aspirata non rende necessarial'applicazione di impianti di abbattimento degliinquinanti volatili contenuti per le cappe adespulsione d'aria. Viceversa, per cappe con ricircolointerno dell'aria, o per quelle dedicate altrattamento di sostanze cancerogene i filtri sonoindispensabili ed è fondamentale una lorosostituzione periodica, che deve essere eseguita daditta specializzata, evitando contaminazioni delpersonale e dell'ambiente.

segue …

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Le cose da sapere …Le verifiche periodiche delle cappe chimicheFiltriPer quanto riguarda la periodicità della sostituzioneè difficile stabilire un termine preciso, soprattuttonel caso di uso saltuario della cappa. Seguire leraccomandazioni fornite dal costruttore, annotandosu un registro la data di sostituzione e quella discadenza e/o verificare periodicamente la differenzadi pressione sul flusso d'aria rispettivamente amonte e a valle del filtro. Esistono dispositivi(pressostati) in grado di misurare in continuo ladifferenza di pressione e segnalare (acusticamente ovisivamente) il raggiungimento della soglia disaturazione del filtro.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.Le cose da sapere …Laboratorio di otticaEsempio di regolamento:• Il laboratorio deve essere tenuto sempre pulitoe in ordine;• Danni alle apparecchiature e/o agli impiantidevono essere immediatamente segnalati alDatore di lavoro e/o al Dirigente;• La cura del materiale di laboratorio è affidataanche all’attenzione dei borsisti, tesisti ecc...;• Tutte le sorgenti laser sono potenzialmentepericolose, gli apparecchi devono essereutilizzati seguendo le indicazioni dei preposti e,per l’incolumità personale e di chi ti sta accantoè necessario rispettare le regole dicomportamento elencate di seguito: segue …

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.Le cose da sapere …Laboratorio di otticaEsempio di regole compartimentali:

• Tutti i lavoratori devono entrare in laboratoriogià equipaggiati con gli indumenti e leattrezzature idonee alla protezione dellapersona.• Per eseguire un esperimento leggereattentamente e completamente i protocolliinterni, accertarsi di avere a disposizione tuttoil materiale, seguire tutte le istruzioni indicatee non eseguire esperimenti non autorizzati.• Evitare il contatto diretto con le sorgenti laser.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.Le cose da sapere …Laboratorio di fisicaEsempio di regolamento:• Il laboratorio deve essere tenuto sempre pulitoe in ordine;• Danni alle apparecchiature e/o agli impiantidevono essere immediatamente segnalati alDatore di lavoro e/o al Dirigente;• La cura del materiale di laboratorio è affidataanche all’attenzione dei borsisti, tesisti ecc...;• Tutte le sorgenti radiogene sonopotenzialmente pericolose, gli apparecchidevono essere utilizzati seguendo le indicazionidei preposti e, per l’incolumità personale e dichi ti sta accanto, è necessario rispettare leregole di comportamento elencate di seguito:segue …

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.Le cose da sapere …Laboratorio di fisicaEsempio di regole compartimentali:

Tutti i lavoratori devono entrare inlaboratorio già equipaggiati i rivelatori didose (se previsti). Per eseguire un esperimento leggereattentamente e completamente i protocolliinterni, accertarsi di avere a disposizionetutto il materiale, seguire tutte le istruzioniindicate e non eseguire esperimenti nonautorizzati. Non togliere mai alcun dispositivo passivo diprotezione dalle radiazioni.

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La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.Ricordiamoci inoltre che la valutazione dei rischi (art 28 D.Lgs. 81/08) riguarda tutti i rischi ….

… , ivi compresi … gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari […]nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, allaprovenienza da altri paesi e quelli connessi alla specifica tipologiacontrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.

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Lavoratrici in stato di gravidanza (D.Lgs. 151/01)Il datore di lavoro valuta i rischi per la sicurezza e lasalute delle lavoratrici, in particolare i rischi diesposizione ad agenti fisici, chimici e biologici,processi o condizioni di lavoro di cui all'allegato C delD.lgs.151/01, individuando le misure di prevenzione eprotezione da adottare.Qualora i risultati della valutazione rivelino un rischioper la sicurezza e la salute delle lavoratrici, il datore dilavoro adotta le misure necessarie affinchél'esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata,modificandone temporaneamente le condizioni el'orario d'impiego.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoratrici in stato di gravidanza (D.Lgs. 151/01)Ove la modifica delle condizioni e dell'orario di lavoronon sia possibile per motivi organizzativi o produttivi,il datore di lavoro che si trova nell'impossibilità diadibire temporaneamente la lavoratrice ad altramansione confacente con lo stato di gravidanza, dàcomunicazione scritta al Servizio Ispettivo dellaDirezione Provinciale del Lavoro territorialmentecompetente, in modo che detto ufficio possa disporrel'interdizione dal lavoro per tutto il periodo(gravidanza e fino e sette mesi di età del figlio).

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti; movimentazione manuale di carichi (sollevamento, trasporto,tiro e spinta); rumore, radiazioni ionizzanti; sollecitazioni termiche; movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'internoche all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altridisagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici gestanti; sostanze etichettate R40; R45; R46; R47; agenti chimici che figurano nell’allegato XLIII del D.Lgs. 81/08 benzene, cloruro di vinile monomero; polvere di legno duro. mercurio e suoi derivati; medicamenti antimiotici; monossido di carbonio; agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimentocutaneo.

ELENCO NON ESAUSTIVO DI AGENTI, PROCESSI E CONDIZIONI DI LAVORO DAVALUTARE:

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoratori con contratto di lavoro atipico e flessibilePer “lavoratori con contratto di lavoro atipico e flessibile”si intendono quei lavoratori assunti con le seguentitipologie di contratto:• part-time, stage, contratti a termine;• contratto di inserimento, apprendistato, tirocinioformativo;• comando e distacco;• lavoro occasionale, lavoro a progetto;• lavoro a domicilio, telelavoro/lavoro a distanza;• somministrazione di lavoro (ex lavoratori interinali).La valutazione deve sempre tener conto della presenza dilavoratori temporanei, del loro numero, delle mansioni edei rischi generici e specifici ai quali possono essereesposti. Deve anche considerare che l’inserimento di unnumero variabile di questi lavoratori può comportaremodifiche dell’assetto organizzativo e quindi essere unrischio aggiuntivo per l’insieme delle maestranze.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoratori stranieriI potenziali pericoli a cui possono essere esposti i lavoratoristranieri sono connessi con la difficoltà di comprensione dellalingua con conseguente maggior rischio derivante dallamancata o tardiva comprensione delle istruzioni e dellesegnalazioni di sicurezza.Oltre alle misure di prevenzione e protezione previste pertutti i lavoratori, nei confronti dei lavoratori stranieri vengonoadottate ulteriori misure di prevenzione al fine di eliminare ocomunque ridurre il rischio derivante da errata / tardivacomprensione.E’ quindi doveroso che i lavoratori stranieri vengano inseriti inuno specifico programma di informazione e formazione inmateria di sicurezza e salute articolato in varie fasi:• Affiancamento ad altri lavoratori provenenti dallamedesima area geografica o da aree attigue aventiuna maggiore dimestichezza con la lingua italiana;• Utilizzo di pittogrammi, disegni e rappresentazionigrafiche in sostituzione alle istruzioni scritte;• Specifico controllo da parte del responsabile in meritoalla corretta applicazione delle procedure di lavoro.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoratori disabiliI potenziali pericoli, a cui possono essere esposti ilavoratori disabili, dipendono tanto dallecaratteristiche del lavoratore quanto dalla mansioneda essi svolta.In presenza di disabilità di un lavoratore sarànecessario riesaminare la valutazione dei rischi conparticolare riguardo a: fornitura di attrezzature accessibili ai disabilie/o dotazione di attrezzature speciali; procedure di emergenza, in primo luogo: pianodi evacuazione e di primo soccorso;modifiche all’organizzazione del lavoro: orelavorative, attrezzature, istruzioni, ambiente,procedure, ecc…

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoro minorile (L. 977/67)Il lavoratore minorenne è soggetto maggiormente suscettibile alle possibili patologie edeventi infortunistici che si possono riscontrare nell'ambiente di lavoro e pertanto deveessere maggiormente tutelato.L'accesso al lavoro, se non per casi particolari, è precluso ai minori di quindici anni ed acoloro, che seppur di età superiore, ma non ancora maggiorenni, non hanno terminato ilpercorso scolastico obbligatorio.Prima di adibire i minori al lavoro e a ogni modifica rilevante delle condizioni di lavoro,deve essere effettuata la valutazione dei rischi con particolare riguardo a:a) sviluppo non ancora completo, mancanza di esperienza e di consapevolezza nei riguardidei rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all'età;b) attrezzature e sistemazione del luogo e del posto di lavoro;c) natura, grado e durata di esposizione agli agenti chimici, biologici e fisici;d) movimentazione manuale dei carichi;e) sistemazione, scelta, utilizzazione e manipolazione delle attrezzature di lavoro,specificatamente di agenti, macchine, apparecchi e strumenti;f) pianificazione dei processi di lavoro e dello svolgimento del lavoro e della lorointerazione sull'organizzazione generale del lavoro;g) situazione della formazione e dell'informazione dei minori.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Lavoro minorile (L. 977/67)Sono esempi di lavorazioni vietate dalla normativa vigente quelle comportanti: rumori con esposizione media giornaliera superiore a 90 dB(A); agenti biologici dei gruppi 3 e 4 e di quelli geneticamente modificati del gruppo II; sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi(E) o estremamente infiammabili (F+); il lavoro comportante l'esposizione a polvere di legno duro; lavori di fabbricazione e di manipolazione di dispositivi, ordigni ed oggetti diversicontenenti esplosivi; lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimicivietati; lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione; lavorazioni nelle fonderie, processi elettrolitici; lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di estirpazione del materiale, dicollocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzimeccanici, di taglio dei massi; lavoro notturno.

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

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Il D.U.V.R.I.Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

Per rischi da interferenza si intendono tutti i rischi correlati all’affidamento di appalti,ordini e/o concessioni all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, evidenziati nelDUVRI. Non sono rischi interferenti quelli specifici propri dell’attività del datore di lavorocommittente, delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.La titolarità di stesura del DUVRI è del datore di lavoro committente che nel CR ENEA diBrindisi può essere individuato, a seconda della tipologia di intervento, nel Direttore ISERe/o nei Dirigenti dei Dipartimenti.Si precisa che se la durata dei lavori è complessivamente inferiore ai due giorni, non ènecessario elaborare il DUVRI.

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Il D.U.V.R.I.Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza

La valutazione dei rischi in sede, con particolare riferimento ai contesti incui opera ogni singolo preposto.

A titolo esemplificativo si riportano alcune casistiche tipiche del CR Brindisi:Caso A: appalti definiti dalla Direzione di Centro, come ad esempio manutenzione edifici,riparazione guasti (impianti di illuminazione, infissi ecc…), servizi di pulizia.Il DUVRI deve essere elaborato dalla Direzione di Centro dove aver acquisito dalla singoleditte appaltatrici le informazioni utili per la redazione del documento.Caso B: un Dipartimento definisce e gestisce direttamente l’appalto come ad esempio lafornitura in opera di impianti di adduzione gas.Il DUVRI deve essere elaborato dalla Unità Tecnica dove aver acquisito dalla singole ditteappaltatrici le informazioni utili per la redazione del documento.

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Conclusioni …

Ed ora…prima di passare al test di verifica finale …

proviamo a confrontarci sui vostri eventuali dubbi …