corso di laurea magistrale in ingegneria...
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Vetro Strutturale
A.A. 2014-2015
Università degli Studi dell’Aquila
Facoltà di Ingegneria
Relatore
Prof. Ing. Amedeo Gregori
Studente
Dario Bianchi 229091
Leonardo Rigazzi 229328
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile
D. Bianchi e L. Rigazzi Costruzioni speciali civili e Progetto di strutture A.A. 2014/2015
Indice
1) Proprietà del vetro strutturale
2) Opere realizzate
3) Produzione del vetro
4) Principi generali di progetto
5) Esempio + Modello di calcolo
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Proprietà del vetro strutturalePunti di forza del vetro:
Trasparenza;
Ottima stabilità chimica → Durabilità;
Buona stabilità termica;
Ottima stabilità meccanica (assenza di viscosità);
Isolamento termico;
Isolamento elettrico;
Buona resistenza meccanica.
Problematiche:
Fragilità;
Modesta resistenza a trazione in paragone a quella di
compressione;
Scarsa resistenza agli incendi.
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Proprietà fisiche e meccaniche
Proprietà Valori tipici
Densità 2500 kg/m3
Resistenza a
trazione20-200 N/mm2
Resistenza a
compressione220-1000 N/mm2
Tenacità alla
frattura0,75 MPa*m1/2
Modulo elastico 70000 N/mm2
Coeff. Di Poisson 0,22
Coeff. Di dilatazione
termica9*10-6 K-1
Comportamento
elastico lineare;
Assenza di
snervamento;
Assenza di fenomeni
plastici e viscosi.
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Comportamento meccanico
Il vetro è un materiale fragile;
Sensibilità alla concentrazione delle tensioni (assenza di
adattamento plastico)
Sensibilità alla presenza di difetti (bassa tenacità).
Comportamenti legati alla fragilità:
Sensibilità alle dimensioni del campione;
Sensibilità alla durata dei carichi (Fatica Statica).
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Opere realizzate
Grand Canyon Skywalk
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Yorkdale Mall, Toronto Canada
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Apple Computing Store, Osaka
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Centro commerciale Conad Montefiore, Cesena
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Linea M4 Milano. San Babila
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Apple Computer Store, New York City
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Produzione del vetroLa tecnica di produzione consiste nel fare galleggiare il vetro fuso su di
un bagno di stagno liquido.
Il vetro non presenta un punto di fusione netto, pertanto viene lavorato
in un range di temperatura, in cui il materiale è allo stato plastico,
compreso tra 800 °C e 1100°C.
1) Fusione delle materie prime;
2) Formatura;
3) Ricottura;
4) Squadratura.
Il processo di produzione si
articola in 4 fasi:
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Fusione delle materie prime
Le materie prime, opportunamente pesate
e miscelate, vengono convogliate,
mediante nastri trasportatori, in un forno
fusorio, all’interno del quale la
temperatura raggiunge i 1550 °C.
Formatura
La pasta vitrea, proveniente dal crogiolo
alla temperatura di 1100°C, assume forma
perfettamente piana in un forno a tunnel la
cui base è formata da un letto di 7 cm di
stagno fuso.
Lo spessore del vetro, variabile tra 1,3 e
24 mm, può essere modificato andando a
regolare la velocità dei rulli.
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Ricottura
Il nastro di vetro, deposto a 600 °C sui rulli di
raffreddamento, si raffredda fino a temperatura
ambiente.
Al fine di eliminare le tensioni interne formatesiper irregolarità di riscaldamento o raffreddamento, si riscalda
nuovamente il vetro fino a 600°C. La scelta della temperatura e la
velocità di raffreddamento sono funzioni del tipo di vetro e dello
spessore.
Squadratura
Raffreddato all’aria aperta il nastro di vetro viene
tagliato in lastre di dimensioni massime di 6x3,21 m.
Gli elementi sono successivamente posizionati
verticalmente su dei cavalletti.
Una volta prodotta la lastra di vetro può subire
trasformazioni atte a conferirle prestazioni termiche,
estetiche,…
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Produzione del vetro stratificato
I vetri laminati con uso di interlayer in PVB sono prodotti in due stadi:
Le lastre di vetro vengono lavate, quindi si posiziona tra loro lo strato
di materiale plastico. Il pacchetto viene a questo punto scaldato e
pressato.
Gli strati vengono definitivamente uniti grazie all’uso di alte pressioni e
di una temperatura di 140 °C.
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Produzione del vetro stratificato
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Principi generali di progettoIl progetto deve soddisfare requisiti di resistenza, di esercizio e di
durabilità.
Il comportamento fragile del vetro, unito alla aleatorietà delle
caratteristiche di resistenza, ha portato all’introduzione di principi
generali di progettazione che si basano su concetti di gerarchia,
robustezza e ridondanza.
Assegna indici di importanza
ai diversi elementi strutturaliGarantiscono una sicurezza
adeguata anche in caso di
rottura accidentale di un
elemento di vetro.
Questo tipo di prestazione si definisce ‟rottura protetta”, meglio
conosciuta con il termine anglosassone ‟fail safe”.
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Gerarchia strutturaleGli elementi strutturali vengono classificati sulla base delle possibili
conseguenze, in termini di perdite sia materiali che umane, derivanti dal
loro collasso.
Le strutture in vetro vengono classificate sulla base della classe di
conseguenze per la loro eventuale crisi.
CC0: elementi specificatamente non strutturali;
CC1: a seguito della crisi, conseguenze basse per perdita di vite
umane e conseguenze modeste o trascurabili in termini economici,
sociali o ambientali;
CC2: a seguito della crisi, conseguenze medie per perdita di vite
umane, conseguenze considerevoli in termini economici, sociali o
ambientali;
CC3: conseguenze alte per la perdita di vite umane, conseguenze
importanti per termini economici, sociali o ambientali.
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Robustezza strutturale
È la capacità di un elemento, o di una parte strutturale, di evitare danni
sproporzionati come conseguenza di una causa che abbia provocato un
danno limitato.
Il soddisfacimento di tale requisito consente di realizzare strutture in
grado di mettere in campo tutte le proprie riserve di resistenza fino al
collasso, attraverso l’attivazione di molteplici percorsi alternativi di
trasferimento dei carichi.
La robustezza strutturale può essere ottenuta anche mediante l’adozione
di opportune scelte progettuali o di adeguati provvedimenti costruttivi.
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Ridondanza strutturaleLa ridondanza strutturale rappresenta la capacità della struttura di
ridistribuire al suo interno lo stato di sforzo, in modo tale che il collasso
di una sua parte non provochi il collasso dell’intera struttura. Tale
requisito rappresenta il mezzo per progettare strutture robuste.
La ridondanza strutturale può essere definita a vari livelli:
Ridondanza di sezione
È la capacità della sezione di un
elemento strutturale di mantenere
una capacità resistente residua a
seguito della rottura di una sua
parte.
Ridondanza di sistema
È la capacità della struttura di
trasferire i carichi, a seguito della
rottura di un elemento o di una
sua parte, secondo meccanismi
alternativi rispetto a quello di
progetto.
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Esempio + Modello di calcoloCalcolo di una copertura in vetro vincolata su due lati, soggetta al peso
proprio ed al carico neve.
h1 [mm] hint [mm] h2 [mm] a [mm] b [mm] G [kN/m2] qs [kN/m2]
12 1,52 12 2500 1000 0,62 1,2
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Resistenza di progetto
In caso di rottura, è probabile che sia il vetro indurito, meno
resistente, a cedere.
E’ necessario quindi calcolare la resistenza di progetto del vetro
indurito.
La resistenza di progetto del vetro stratificato viene calcolata
distintamente per le diverse condizioni di carico mediante la
seguente formula:
'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
kmod: coefficiente di riduzione per il fenomeno della fatica statica,
funzione del tipo di azione esterna e della sua durata caratteristica.
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
ked e k’ed: fattori riduttivi della tensione resistente, dipendenti dalla
finitura del bordo della lastra o foro e dalla distanza d dal bordo del
punto dove fg;d viene calcolata.
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
ksf: fattore riduttivo della tensione resistente, dipendente dal profilo
superficiale del vetro.
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
fb;k: valore caratteristico della resistenza a flessione del vetro a
seguito di un trattamento di rafforzamento.
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'
; ; ;
;
; ;
( )mod ed sf gA gl g k ed v b k g k
g d
M M M v M v
k k k f k k f ff
R R
fg;k: valore caratteristico nominale della tensione resistente a
trazione per flessione del vetro.
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1/70.24
gAk A
λg;A: fattore di scala, che considera l’area sottoposta alla massima
tensione sollecitante.
λg;l: fattore di scala per le sollecitazioni sul bordo.
1/5
0.1667 0.45gl
b bk l
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Resistenze
Caso 1) Peso Proprio f Gg;d = 17,712 MPa
Caso 2) Neve f Gg;d = 18,826 MPa
Azioni di progettoPeso Proprio
0.806d GF G
0.62dF G
SLU kN/m2
SLE kN/m2
Azione della neve
1.8d G sF q
1.2d sF q
SLU kN/m2
SLE kN/m2
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Enhanced Effective ThicknessLastra con comportamento a trave
Per la trave in vetro stratificato, il metodo propone la definizione di un
momento di inerzia equivalente, dato dalla media armonica tra il
momento di inerzia della sezione monolitica di uguale spessore
(monolithic limit) e quello delle sezioni di vetro non connesse da
intercalare (layered limit), pesata tramite un coefficiente η che tiene
conto del “grado di accoppiamento” tra le lastre di vetro, dovuto dalla
presenza dell’intercalare.
*1 2
int
1
1tot
I IE tA
G b I
0 ≤ η ≤ 1layered limit monolithic limit
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3
11
12
b hI
3
22
12
b hI
22
1 2
1
tot i i
i
I I I A d
* 1 2
1 2
A AA
A A
Ψ: coefficiente
adimensionale che
dipende dalle
condizioni di carico
e di vincolo
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t 1,52 mm
b 2500 mm
l 1000 mm
E 70000 MPa
G 1,5 MPa
A* 6000 mm2
Ψ 9,882*10-6
I1 144000 mm4
I2 144000 mm4
Itot 1384742 mm4
η 0,533
1;1
1 2
s
dhh
h h
2;2
1 2
s
dhh
h h
2 *2 2
1 ;2 2 ;1s s s
d AI h h h h
b
h1 12 mm
h2 12 mm
hs;1 6,76 mm
hs;2 6,76 mm
Is 1096,7 mm4
Dati
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Enhanced Effective Thickness
Comportamento a piastra
int 1 2 1 2
2
1 2
1
1(1 ) tot
h E D D h h
G D h h
Con
3
212 (1 )
ii
E hD
21 21 2 2
1 212 (1 )tot
h hED D D d
h h
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d1 [mm] d2 [mm] d [mm] D1 D2 Dtot
6,76 6,76 13,52 10592686 10592686 27908432
E [MPa] G [MPa] ν Ψ η
70000 1,5 0,22 1,56*10-6 0,653
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Calcolo spessori equivalenti
Essendo le deflessioni proporzionali al momento di inerzia e quindi
al cubo dello spessore della trave monolitica equivalente, il metodo
E.E.T. suggerisce di assumere uno spessore efficace per il calcolo
delle deflessioni pari a:
3
3 3 3 3
1 2 1 2
1
1
12
w
s
h
h h I h h
Gli spessori equivalenti per il calcolo delle tensioni nella lastra sono
dati da:
1;
;2 1
33 3
1 2
1
2
12
s
s w
hh h
h h I h
2;
;1 2
33 3
1 2
1
2
12
s
s w
hh h
h h I h
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RisultatiCaso peso proprio
E.E.T. (Trave) E.E.T. (Piastra)
18,155 mm 19,275 mm
20,247 mm 21,285 mm
wh
1; 2;h h
wh
1; 2;h h
Deflessioni e tensioni massime
2
max 20.750 d
aF
h
4
max 30.148 dFa
wh E
Metodo Freccia max SLE Tensione max SLU
Enhanced Effective Thickness
(trave)0,22 mm 1,47 MPa
Enhanced Effective Thickness
(piastra)0,18 mm 1,33 MPa
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RisultatiCaso Azione neve
Valgono le stesse formule e considerazioni fatte per il peso proprio.
In questo caso il modulo a taglio dell’intercalare è pari a 170 MPa.
E.E.T. (Trave) E.E.T. (Piastra)
η 0,992 η 0,995
25,274 mm 25,369 mm
25,394 mm 25,442 mm
wh
1; 2;h h
wh
1; 2;h h
Metodo Freccia max SLE Tensione max SLU
Enhanced Effective Thickness
(trave)0,157 mm 2,093 Mpa
Enhanced Effective Thickness
(piastra)0,155 mm 2,085 MPa
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VerificheVerifica delle tensioni
1 ;
1iN
ii g df
max max
; ;
1.334 2.0850.075 0.110 1
17.71 18.82
G S
G S
g d g df f
Verifica degli abbassamenti
lim
1
N
i
i
w w w
max max max inf
10.183 0.155 0.34 10
100
G Sw w w L mm
Vetro Strutturale
A.A. 2014-2015
Università degli Studi dell’Aquila
Facoltà di Ingegneria
Relatore
Prof. Ing. Amedeo Gregori
Studente
Dario Bianchi 229091
Leonardo Rigazzi 229328
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile