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Corso di: Corso di: “ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI” “ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI” LAUREA TRIENNALE IN BIOTECNOLOGIE Seconda Università degli Studi di Napoli “ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI” “ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI” Dott.ssa Giuseppina Massaro Tel. 0823 274548 e-mail: [email protected] 6 a Lezione 2011

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Corso di:Corso di:

“ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI”“ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI”

LAUREA TRIENNALE IN BIOTECNOLOGIE

Seconda Università degli Studi di Napoli

“ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI”“ECOLOGIA DEI SISTEMI AGRICOLI”

Dott.ssa Giuseppina Massaro

Tel. 0823 274548

e-mail: [email protected]

6a Lezione 2011

COSA SI INTENDE PER AGRICOLTURA SOSTENIBILE?

Secondo la Società Americana di Agronomia, agricoltura sostenibile (anche detta eco-compatibileo integrata) è quella che:

1) fornisce cibo e fibre per i bisogni umani

2) è economicamente valida

3) migliora le risorse naturali dell'azienda agraria e la qualità complessiva dell'ambiente

4) migliora la qualità della vita per gli agricoltori e l'intera società

Questo tipo di gestione dell'agricoltura si ponel'ambizioso obiettivo di soddisfare le esigenzeeconomiche (di alimenti per i consumatori e di redditoper gli agricoltori) senza compromettere il "capitaleambiente", patrimonio di tutti e risorsa per le future

generazioni.

Nelle coltivazioni e negli allevamenti si utilizza il piùpossibile i processi naturali e le fonti energetichepossibile i processi naturali e le fonti energeticherinnovabili disponibili in azienda, riducendo cosìl'impatto ambientale dovuto all'uso di sostanzechimiche di sintesi (pesticidi, concimi, ormoni,antibiotici), alle lavorazioni intensive del terreno, allemonocolture e monosuccessioni, nonché allosmaltimento indiscriminato dei rifiuti di produzione(ad esempio i liquami zootecnici e i reflui di frantoio).

È ovvio che non esiste un unico modo di fareagricoltura sostenibile valido in tutto il mondo.

Compito dell'agricoltore evoluto e sensibile èquello di adattare, con l'esperienza e conl'assistenza dei servizi tecnici, i risultati dellaricerca e della sperimentazione alla propria realtàricerca e della sperimentazione alla propria realtà

aziendale.

I modelli agricoli più diffusi in Italia che mettonoin pratica i principi e le tecniche sostenibili sono leproduzioni integrate, l'agricoltura biologica equella biodinamica.

L'agricoltura biologica va intesa come parteintegrante di un sistema di agricolturasostenibile e come una valida alternativa aitipi di agricoltura più tradizionali.

Dall'entrata in vigore della normativacomunitaria sull'agricoltura biologica nel1992, diecimila aziende si sono convertite acomunitaria sull'agricoltura biologica nel1992, diecimila aziende si sono convertite aquesto sistema, in risposta ad una maggioreconsapevolezza dei consumatori per quantoriguarda i prodotti ottenuti con metodibiologici e al conseguente aumento delladomanda di questo tipo di prodotti.

Lo sviluppo sostenibile deve conciliareproduzione alimentare, conservazione dellerisorse non rinnovabili e protezione dell'ambientenaturale, in modo da soddisfare i bisogni dellapopolazione attuale senza compromettere lepopolazione attuale senza compromettere lepossibilità delle popolazioni future di soddisfare ipropri.

Lo sviluppo dell'agricoltura ecocompatibile

L'applicazione del principio dell'ecocompatibilità inagricoltura, e il suo recepimento in quadronormativo, ha incontrato numerose difficoltà,nonché numerose resistenze.nonché numerose resistenze.

La principale difficoltà è insita nel caratterestesso dell'attività agricola, che produce uninquinamento diffuso, e non puntiforme, fattaeccezione per gli allevamenti intensivi

Evoluzione dei sistemi di coltivazione e di allevamento

Negli ultimi decenni si è assistito ad una notevole evoluzione dei sistemi di coltivazione e di allevamento, che si può sintetizzare in questo modo:

- dal miglioramento genetico e dai sistemi di produzione incentrati su:incentrati su:- aumento della produttività- sfruttamento intensivo dei mezzi tecnici

- al miglioramento genetico e ai sistemi di produzione incentrati su:- miglioramento della qualità - riduzione dell'impatto ambientale delle tecniche

Che cos'è l'agricoltura ecocompatibile

I "punti caldi" che caratterizzano il concetto di ecocompatibilità in agricoltura sono:a livello di tecniche:- riduzione dell'uso di nitrati ⇒ minor inquinamento delle falde- riduzione dell'uso di fitofarmaci ⇒ riduzione delle malattie professionali- corretto smaltimento dei reflui zootecnici ⇒ minor - corretto smaltimento dei reflui zootecnici ⇒ minor inquinamento ambientale

a livello di sistemi di produzione:- riduzione delle monocolture ⇒ ritorno alla rotazione- riduzione degli allevamenti intensivi ⇒ estensivizzazionedelle colture

a livello di lotta all'erosione genetica:- recupero produttivo delle specie, delle razze e delle varietà maggiormente soggette ad erosione genetica.

I principi di una azienda

1) agricoltura ecosostenibile

2) agricoltura contadina di prossimità

3) successione colturale poliennale

4) agroecosistemi a compatibilità ambientale

5) biodiversità

Agricoltura ecosostenibile

Nel nostro contesto socio culturale ed economico èfondamentale che gli agricoltori e tutti i cittadinisiano responsabilmente consapevoli della urgentenecessità di favorire l'affermarsi di unaagricoltura orientata ai seguenti obiettivi:

Sostenibilità Ecologica: Salvaguardare eSostenibilità Ecologica: Salvaguardare evalorizzare il comune patrimonio ambientale (terra,acqua, aria, esseri viventi) sia per il presente cheper il futuro (produrre conservando).Sostenibilità Economica: Produrre alimenti sani, diqualità, a costi accettabili per il consumatore e conadeguata remunerazione dei redditi da lavoro pergli agricoltori.

L'azienda agraria ideale per il perseguimento dei

suddetti obiettivi, tecnicamente si definisce come

AGROECOSISTEMA POLIFUNZIONALE

AD ELEVATA COMPLESSITA' AMBIENTALE

Questa azienda è basata sulla valorizzazione massimaQuesta azienda è basata sulla valorizzazione massima

di risorse proprie e rinnovabili, sulla

autorganizzazione e sull'autocontrollo biologico; la sua

impostazione è strutturalmente imitativa dei sistemi

naturali che, data la loro complessità e biodiversità, si

caratterizzano per una elevata stabilità produttiva.

Gli elementi più importanti di una simile azienda sono:

a) Elevata complessità colturale con presenza di più colture insuccessione tra lorob) Equilibrato carico di animali in allevamentoc) Qualificata fertilizzazione organica previo compostaggiodelle deiezioni animali e di tutte le biomasse residued) Riduzione dell'impiego di concimi chimici, di fitofarmaci edi diserbantidi diserbantie) Riduzione delle lavorazioni e massima copertura del terrenof) Ricorso sistematico al sovescio e a colture che migliorano lafertilità generale del terrenog) Adeguata presenza di siepi intese come spazi naturali eseminaturali che diversificano strutturalmente il territoriorendendolo più complesso e vario, ad elevata biodiversità equindi più equilibrato oltre che più belloh) Rinuncia all’impiego di organismi geneticamente manipolati

Agricoltura contadina di prossimità

È una forma di vita e non soltanto un modo perprodurre e ricavarne il giusto ed equo reddito.

Si attua concretamente attraverso forme dicoltivazione ecosostenibili avendo a fondamento ilconcetto chiave che la Terra non è una eredità dadilapidare bensì un prestito contratto con tutti gliconcetto chiave che la Terra non è una eredità dadilapidare bensì un prestito contratto con tutti gliesseri viventi presenti e futuri, uomo compreso.

Cerca di strutturare l'azienda agraria come unagroecosistema in cui si mantengono massimi i livellidi biodiversità e complessità, plasmando in manieraarmonica il paesaggio a vantaggio di tutta lacollettività.

Agricoltura contadina di prossimità

È orientata all'ottenimento di prodotti ad elevata qualità etipicità, strettamente correlati alla vocazioneagroambientale, alle tradizioni e alla storia della propriazona.

Ricerca la trasparenza negli atti di acquisto, di produzione,di trasformazione e di vendita dei prodotti agricoliriducendo al minimo le distanze di spazio, tempo, cultura eriducendo al minimo le distanze di spazio, tempo, cultura esensibilità tra chi vive e chi non vive direttamente ilmestiere di contadino.

Ricerca collegamenti con tutti gli attori del mondo ruraleed è solidale con i contadini di tutte le altre regioni delmondo.

Ragiona sempre sul lungo periodo, in maniera complessa esolidale.

AGROECOSISTEMI A COMPATIBILITA’ AMBIENTALE

Sono basati sull'autorganizzazione e sull'autocontrollobiologico derivanti da una impostazione strutturaleimitativa dei sistemi naturali che, data la lorocomplessità e biodiversità, si caratterizzano per unanotevole stabilità produttiva.notevole stabilità produttiva.

Uno dei requisiti fondamentali di un agroecosistema acompatibilità ambientale è la presenza delle SIEPIintese come adeguati spazi naturali e seminaturali chediversificano strutturalmente il territorio rendendolopiù complesso e variegato e, quindi, più equilibratooltre che più bello.

I benefici delle siepi in campagna

� Funzionano da barriera frangivento� Condizionano positivamente i movimenti dell'acquanel terreno e sul terreno svolgendo anche unaimportante funzione antierosione� Consolidano le rive di fossi e scoline� Producono legna da ardere o ramaglia dacompostare previa triturazione� Producono legna da ardere o ramaglia dacompostare previa triturazione� Ospitano organismi predatori e parassiti dei nemicidelle piante coltivate contribuendo alla creazione diun ambiente in equilibrio biologico� Caratterizzano e migliorano il profilo paesaggisticodel territorio rendendolo più bello e fruibile a tutta lapopolazione� Sono fonte di nettare e polline per le api.

SUCCESSIONE COLTURALE COLTURALE

POLIENNALE

MAISSemina dopo il 1° sfalcio di prato. Ibridi a mediaprecocità. Controllo soglia geoinfestazione per decidereeventuale interventi disinfestante.

FRUMENTOBulatura a fine inverno con trifoglio violetto oalessandrino resistente al secco.

BIETOLAAratura a fine inverno con sovescio di trifoglio. Dopo laAratura a fine inverno con sovescio di trifoglio. Dopo laraccolta dei tuberi semina loiessa senza aratura masemplice passaggio con frangizolle ed eventualeerpicatura.

SOIAAratura a fine inverno con sovescio loiessa. Dopo laraccolta semina loiessa su sodo.

MAISAratura con sovescio loiessa.

ORZOBulatura a fine inverno con trifoglio violetto o alessandrino.

MAISAratura a fine inverno con sovescio trifoglio. Dopo la raccoltalasciare stocchi come copertura per l’inverno.

BIETOLAAratura con eventuale aggiunta di compost o fosfoazotati perequilibrata e adeguata degradazione microbica degli stocchi.Aratura con eventuale aggiunta di compost o fosfoazotati perequilibrata e adeguata degradazione microbica degli stocchi.Dopo la raccolta dei tuberi semplice passaggio con frangizolle,erpicatura e preparazione terreno per semina estiva dactjlisglomerata.

PRATOSemina dopo bietola della dactjlis e semina a fine invernodella medica su sodo con passaggio dell’erpice snodato dopo lasemina stessa.

Il sistema policolturale utilizza le risorse fisichenative (radiazione solare ed acqua) meglio delsistema monocolturale, per la migloreintercettazione delle stesse;

in altri termini intercetta più luminosità ed acquadel sistema monocolturale, trasformandole inbiomassa vegetale

La complessificazione del campo coltivato si raggiunge con due sistemi policolturali:

1) le coltivazioni in consociazione1) le coltivazioni in consociazione2) le coltivazioni in successione temporale

Le coltivazioni in consociazione (consociazionetra piante arboree ed erbacee e consociazionetra piante erbacee) offrono diverse soluzioniche tendono alla migliore utilizzazione dellerisorse native, al risparmio energeticoausiliario e alla conservazione dei livelliproduttivi della coltura pura.produttivi della coltura pura.

La migliore efficienza produttiva si ha conassociazioni tra biotipi che si integrano avicenda, senza competizioni, anzi in alcuni casicon interazioni positive.

Le coltivazioni in successione complicano il campocoltivato in senso temporale e non spaziale;infatti esse sono, di norma ”coltivazioni pure” chesi succedono nel tempo, sullo stesso campo.

Il sistema è caratterizzato dal fatto chel’agricoltore cura una sola coltivazione per voltal’agricoltore cura una sola coltivazione per volta(coltura pura) e non vi è competizione

interspecifica.

Il succedersi delle coltivazioni può essere legatorigidamente ad uno schema ripetitivo (rotazione),oppure essere svincolato da schemi, ossia libero

(avvicendamento).

A seconda della durata del ciclovegetativo si verificano diverse situazioni:

1) coltivazione continua: quando sicoltivano i ricacci dopo la raccolta (es. icampi monofiti poliennali di erba medica)

2) coltivazioni doppie: una coltivazione2) coltivazioni doppie: una coltivazioneprincipale ed una secondaria (intercalare)nell’ambito di un anno; ad esempio ilfrumento (coltivazione principale) ed ilmais da foraggio (intercalare). Leintercalari possono essere utilizzate nellapratica del sovescio.

AGROECOSISTEMIAGROECOSISTEMI

Dal concetto di ecosistema si deducono i criterifondamentali di ecosviluppo da applicare in campo agrarioper progettare e realizzare agroecosistemi a compatibilità

ambientale.

Poiché la forza creativa della natura si basa sull'usointegrale delle risorse native (radiazione solare, acqua diprecipitazione, azoto atmosferico, sostanza organica delprecipitazione, azoto atmosferico, sostanza organica delsuolo, ecc.), sul completo riciclo della materia e sullapromozione della biodiversità, anche nella costruzione degliagroecosistemi questi attributi di base dovrebbero esseretendenzialmente ricercati per migliorare l'efficienza, ilgrado di autonomia, la stabilità e la sostenibilità dei sistemie contemporaneamente ridurre gli input energetici ausiliari(derivati dall'energia fossile) che sono alla base dell'impattoambientale negativo, compresi i rischi per la salute umana.

L’organizzazione di agroecosistemi a compatibilitàambientale dovrebbe mirare a realizzare un'unitàdi gestione, cioè un'azienda agraria intesa comeagroecosistema, dove le componenti (colture,animali in allevamento, ambiente pedoclimatico)siano così integrate e bilanciate tra loro da poterfare assolvere al sistema funzione di:

- centrale solare, in grado di convertire l'energiasolare in biomassa con la maggiore continuitàpossibile lungo il corso dell'anno;

- bacino di raccolta delle acque di precipitazione,dove l'infiltrazione sia favorita a scapito delloscorrimento superficiale e dell'erosione;

- bacino di fissazione dell'azoto atmosferico,attraverso l‘uso frequente ed esteso di specieleguminose in rotazione, consociazione comecolture intercalari e da sovescio;

- comunità biologica integrata, con un- comunità biologica integrata, con uncontrollo biologico delle infestazioni basatosulla diversità dentro (rotazioni, consociazioni,ecc.) e fuori (siepi alberate, ecc.) i campicoltivati.

COS'E' LA BIODIVERSITA'

Per biodiversità o diversità biologica siintende la moltitudine e la variabilitàesistente tra gli organismi viventi,microrganismi, piante ed animali, di ognimicrorganismi, piante ed animali, di ogniorigine e natura, che popolano le terreemerse, le acque superficiali e gli oceani;i rapporti tra i quali sono regolati dai ciclibiogeochimici e si manifestano attraversole catene alimentari.

Organizzazione della Biodiversità nello Biodiversità nello Spettro Biologico

Un'elevata biodiversità risulta fondamentale in agricolturabiologica che basa i propri presupposti tecnici sulmantenimento della capacità omeostatica

dell'agroecosistema.

Obiettivo è la sussistenza nell‘agroecosistema dipopolazioni di organismi che, pur non generando essi stessiun prodotto vendibile, contribuiscono positivamente allaproduttività aziendale in relazione al loro ruolo ecologico.produttività aziendale in relazione al loro ruolo ecologico.

Si tratta, oltre che degli insetti utili, associati a specievegetali spontanee (piante ospiti di insetti utili, aree dirifugio), anche di piante utilizzate nelle rotazioni, o per ilmiglioramento della fertilità del terreno agrario, nonchédella corte di organismi, vegetali ed animali, che vivono nelsuolo e ne migliorano le caratteristiche fisico-chimico-biologiche.

Biodiversità

La biodiversità riveste un fondamentaleruolo ecologico, garantendo la conservazionedella capacità di autoregolazione degliecosistemi.

La biodiversità non è solo determinata dalLa biodiversità non è solo determinata dalnumero delle specie presenti, ma anche dallavarietà e dalla variabilità del loro materialegenetico, dalle relazioni esistenti fra lespecie e le comunità che esse costituiscono edall'influenza che queste esercitanosull'intero ecosistema.

La sopravvivenza di ciascuna specie dipende da

quella di altre specie, sia microbiche, sia

vegetali, che animali e dall'influenza che la

comunità di specie esercita sull'ambiente.

Dalla complessità delle relazioni (preda-Dalla complessità delle relazioni (preda-

predatore, simbiosi, parassitismo, mutualismo)

intercorrenti tra le specie che formano una

comunità dipende anche l‘omeostasi

dell'ecosistema.

La biodiversità rappresenta una risorsaestremamente importante per la specie umana, al paridelle risorse idriche ed energetiche e garantisce laconservazione delle risorse e della produttivitàagricola per il futuro.

L'applicazione corretta del metodo dell'agricolturabiologica rappresenta di per sé uno strumento diconservazione della biodiversità.conservazione della biodiversità.

Per la conservazione della biodiversità alla scala dipaesaggio agrario e, quindi, per la gestione dellabiodiverisità nel territorio, risultano di particolareimportanza le scelte colturali e l’organizzazione deisistemi colturali (rotazioni e consociazioni) nellospazio e nel tempo e la costituzione di aree di rifugio.

Esempio di paesaggio agrario risultante dalla presenza diaziende di tipo convenzionale, caratterizzato daappezzamenti estesi, da monocolture contigue e dall'assenzadi aree di rifugio

Paesaggio agrario di tipo tradizionale. Si osserva lastruttura complessa ed eterogenea del paesaggio e lapresenza di elementi di naturalità diffusa.

L'agroecosistema è un ecosistema modificato dall'attivitàagricola.

L'attività agricola ha notevolmente semplificato la strutturadell'ambiente in vaste aree, sostituendo alla pluralità ediversità di specie vegetali ed animali, che caratterizza gliecosistemi naturali, un ridotto numero di colture ed animali

domestici.

Questo processo di semplificazione raggiunge una formaestrema nelle aziende ad indirizzo monocolturale.

Il risultato finale è un ecosistema artificiale,l'agroecosistema, che richiede un costante interventoantropico e che si differenzia dagli ecosistemi naturali inquanto produttore di biomasse destinate prevalentemente adun consumo esterno ad esso.

Nell'ecosistema agricolo:il meccanismo di dispersione naturale dei semiviene sostituito dalla semina di poche specieselezionate dall'uomo,l'evoluzione e la selezione naturale delle piante,dalla manipolazione e dal miglioramento genetico,il controllo naturale di insetti, funghi e batteri,viene prevalentemente rimpiazzato dall'uso diviene prevalentemente rimpiazzato dall'uso diinsetticidi ed anticrittogamici,la presenza di erbe spontanee, combattuta permezzo di erbicidie varie pratiche agricole e la fertilità del suoloviene mantenuta attraverso l'apporto di concimipiuttosto che privilegiare il riciclo degli elementinutritivi.

Dal punto di vista operativo il rapporto traagricoltura ed ambiente si concretizzanell'azienda agraria.

Il metodo di produzione biologico prevede larisoluzione delle problematiche che possonosorgere durante l'espletamento delle praticheagricole, all'interno dell'agroecosistema,agricole, all'interno dell'agroecosistema,sfruttandone al meglio le risorse e le

potenzialità.

Appare evidente, pertanto, l'importanza dellostudio delle componenti agroambientali per unacorretta gestione dell'azienda biologica.

La capacità di autoregolazione di un ecosistemaviene denominata "omeostasi".

Rispetto ad un ecosistema naturale,l'agroecosistema, possiede una minore capacità diautoregolazione, a causa degli interventi antropiciche lo hanno modificato in una o più componenti.che lo hanno modificato in una o più componenti.

La capacità omeostatica di un ecosistema appareinfatti, tanto maggiore quanto più la struttura delsistema è complessa, e, entro certi limiti, quanto piùelevata è la ricchezza biologica, espressa comenumero di specie presenti.

Allo scopo di incrementare la complessità

strutturale degli agroecosistemi eccessivamente

modificati e contribuire alla conservazione della

biodiversità (nel paesaggio, nello agroecosistema

aziendale e della fauna vertebrata), si possono

attuare specifici accorgimenti e praticheattuare specifici accorgimenti e pratiche

agronomiche.

Uno degli accorgimenti più importanti è

rappresentato dalla costituzione di “aree di

rifugio", o dal miglioramento di quelle già esistenti

Cos‘è un’area di rifugio?

L'area di rifugio è uno spazio naturale

inserito tra i campi coltivati, nel quale è resa

possibile la vita e la riproduzione di specie

animali e vegetali selvatiche.

In un'azienda biologica è fondamentalerealizzare un agroecosistemaautosostenibile, generatore di risorse piùche trasformatore di input esterni,mantenendo la fertilità complessiva dei suolinel lungo periodo e valorizzando al massimomantenendo la fertilità complessiva dei suolinel lungo periodo e valorizzando al massimole risorse locali.

L'agricoltore che si accosta al metodo diproduzione biologica spesso si trova ad operare inun agroecosistema estremamente compromesso,caratterizzato da un'agricoltura intensiva especializzata che ha portato alla scomparsa dispecie vegetali spontanee autoctone e dispecie vegetali spontanee autoctone e diconseguenza alla diminuzione della biodiversità,aspetto fondamentale per un corretto espletarsidelle pratiche agricole biologiche.

Il modello di agricoltura del ventesimo secolo

L'agricoltura del ventesimo secolo è caratterizzata daun uso massiccio e spinto di prodotti chimici di sintesi,di tecniche particolari ed innovative, di macchinaripotenti e sofisticati.

Si è riscontrato, però, che tale modello di agricolturatende sempre più ad essere:semplificativo, produttivistico ed inquinante.

Semplificativo

E' semplificativo perché le specie colturali chevengono coltivate si riducono sempre più, sinovengono coltivate si riducono sempre più, sinoad arrivare alla monocoltura ed allamonovarietà, realizzata su superfici semprepiù ampie e per più anni consecutivi.

Produttivistico

E' produttivistico perché le piante sono spintesempre più a produrre.

Si interviene infatti sulla loro genetica, preferendospesso migliorare l'aspetto della quantità diproduzione senza dare la stessa importanzaall'aspetto qualitativo, inteso anche come valoreall'aspetto qualitativo, inteso anche come valorenutrizionale (presenza di proteine, vitamine, saliminerali, ecc.).

Si adottano tecniche agronomiche particolari cheincrementano la produttività della coltura, ma chespesso determinano notevoli sconvolgimentidell'intero sistema aziendale ed in particolare sulterreno.

Inquinante

La somministrazione massiccia di elementi nutritivi, principalmenteazoto, di antiparassitari ed erbicidi, produce vari tipi diinquinamento: inquinamento ambientale, dell‘agroecosistema, per laselvaggina, per gli animali domestici e per l'uomo.

Si ha inquinamento ambientale quando si alterano la microfauna emicroflora del terreno e delle acque, modificando i loro ciclibiologici e tutti gli equilibri ad essi connessi.biologici e tutti gli equilibri ad essi connessi.

L'inquinamento dell'agroecosistema è principalmente legato all'usoindiscriminato di prodotti chimici e pesticidi che provocano la mortesia dei fitofagi, che degli insetti utili (ausiliari e pronubi).Chiaramente l'uso di tali sostanze ha un effetto negativo direttosull'uomo e sugli animali domestici che ne vengono direttamente a

contatto.La loro tossicità può essere di tipo acuto o cronico e possono esserecitati effetti teratogeni e cancerogeni.

Azienda agricola impostata secondo un modello di agricoltura convenzionale

L’area di rifugio nell’azienda biologica

L'attività agricola è il risultato dell'interazione tra i fattoriambientali ed un gran numero di organismi animali e vegetaliche costituiscono nel complesso l’agroecosistema.

Nell'azienda biologica, risulta fondamentale sfruttare almeglio gli input provenienti dall'interno del sistema,soprattutto per la fertilizzazione, il controllo biologico deisoprattutto per la fertilizzazione, il controllo biologico deiparassiti e delle infestanti.

Affinchè ciò sia possibile risulta importante realizzare unagroecosistema autosostenibile, ovvero autosufficiente,generatore di risorse più che trasformatore di input esternimantenendo e migliorando la fertilità complessiva dei suoli nellungo periodo e valorizzando i cicli ed i processi biologicinaturali, le diversificazioni floro-faunistiche e gli equilibri deivari ecosistemi.

Pertanto la proliferazione dei parassiti viene frenataproteggendo gli organismi utili, la nutrizione dellepiante assicurata incentivando le capacità dimineralizzazione della microflora del terreno, e lemalerbe vengono eliminate mediante l'avvicendamentodelle colture.

In questo contesto possiamo ben comprendere l'utilitàIn questo contesto possiamo ben comprendere l'utilitàdella presenza dell'area di rifugio nell'agroecosistemain cui si opera, ancor più accentuata se questo sidovesse far coincidere con l'azienda stessa.

L'area di rifugio apporta infatti all'eserciziodell'agricoltura biologica notevoli effetti benefici checomplessivamente si traducono in un incremento dellaquantità e della qualità di prodotto.

Effetti FisiciEffetti Fisici

Influenza sul clima:

- aumento dell'umidità- diminuzione della velocità del vento- diminuzione degli sbalzi di temperatura- ombreggiamento- aumento della temperatura

Un microclima più stabile determina una migliore esecuzione e riuscita delle pratiche agronomiche. Infatti il potere frangivento protegge le colture dall'allettamento, i minori sbalzi climatici diminuiscono i danni da gelate, l'intrappolamento del calore consente un aumento della precocità della coltura.

Influenza sull'acqua:

- diminuzione dell'evapotraspirazione- diminuzione del ruscellamento- aumento della ritenzione idrica- effetto condensa- effetto condensa

La riduzione dell'evapotraspirazione induce ad una diminuzione delle esigenze idriche aziendali. La stessa cosa si ottiene nel caso dell'aumento della ritenzione idrica e dell'effetto condensa.

Influenza sul suolo:

- Diminuzione dell'erosione eolica- Diminuzione dell'erosione idrica- Aumento della sostanza organica

La presenza di abbondanti quantità di sostanza organica nel suolo aumenta la fertilità del terreno migliorandone la struttura. La riduzione dell'erosione contribuisce ad una buona conservazione del suolo agricolo.

Effetti Biologici

Influenza sull'agroecosistema:

- Mantenimento di un equilibrio tra gli organismi viventi- Aumento del numero di predatori- Aumento della diversità biologica- Aumento della complessità ambientale- Possibilità di sopravvivenza di specie rare- Possibilità di sopravvivenza di specie rare- Aumento della pedofauna- Aumento dei pronubi selvatici e sussidio di quelli domestici

Certamente si osserva una riduzione nell'uso di mezzi tecnici con indubbi vantaggi ambientali ed economici.

Effetti Paesaggistici

Influenza sull'ambiente:

- Aumento della gradevolezza estetica della campagna

Il miglioramento paesaggistico induce vantaggi Il miglioramento paesaggistico induce vantaggi diretti all'agricoltore, alla sua famiglia ed ai turisti che vi transitano.Rappresenta un ottimale richiamo per chi svolge attività agrituristica o intende vendere direttamente i prodotti agricoli sul campo.

Effetti AggiuntiviAggiuntivi

- Aumento della selvaggina- Produzione di legname da opera e di pregio- Produzione di legname da ardere e paleria- Produzione di frutti minori

Si hanno vantaggi diretti per l'agricoltore, soprattutto se si tratta di azienda agrituristica, per l'ottimale funzionamento dell'azienda biologica e per ulteriori fonti di reddito.

Appare evidente, pertanto, la necessità di sfruttare nella maniera Appare evidente, pertanto, la necessità di sfruttare nella maniera più opportuna spazi aziendali che possano prestarsi per aree di rifugio; ad esempio aree incolte, muri a secco e spazi ad essi vicini, argini di canali, zone umide, strade poderali, ecc.

Inoltre, soprattutto per quelle aziende che volessero espletare oltre all'attività produttiva anche l'agriturismo, la presenza di aree di rifugio offrirebbe ai turisti la possibilità di conoscere esemplari della flora e della fauna autoctona e nello stesso tempo, se ben curate renderebbero l'ambiente più gradevole dal punto di vista estetico.

L’area di rifugio nell’agroecosistema

Le siepi e le alberature che delimitano i campi coltivatirappresentano la più antica consociazione praticata in

agricoltura.

Con l'avvento della meccanizzazione queste delimitazioni deicampi sono via via scomparse per dar vita ad appezzamentisempre più grandi con poche scoline, poche stradesempre più grandi con poche scoline, poche stradecampestri e pochissime zone di vegetazione, siano essesiepi, arbusti, alberature o semplici lembi di terreno

inerbito.

La siepe può essere considerata un particolare tipo di areadi rifugio che, in una matrice territoriale omogenea,prevalentemente costituita da campi coltivati, contribuiscead arricchire la struttura dell'agroecosistema, collocandosicome elemento di diversificazione strutturale.

Siepi

Generalmente la siepe viene intesa come una fascia divegetazione di lunghezza variabile e larghezza pari apochi metri, costituita da varie essenze legnose (alberied arbusti), numerose essenze erbacee perenni estagionali, spesso arricchita con elementi quali sassi,muretti a secco, staccionate in legno ed altro.muretti a secco, staccionate in legno ed altro.

Nel complesso essa svolge funzione di riparo perl'insieme di animali vertebrati ed invertebrati, di varimicrorganismi, assicurando nel contempo la fonte

trofica.

Siepi

Essendo costituita da varie specie arboree, arbustiveed erbacee, rappresenta una sorta di corridoionaturale, in grado di assicurare, in un ambienteomogeneo ed uniforme, quale può essere quelloagrario, una rete di collegamento tra ambientidiversi, le varie colture, che altrimenti rimarrebbero

isolati.isolati.

In questo modo garantisce ad insetti ed animali lapossibilità di spostarsi, colonizzare nuove aree emoltiplicarsi in tranquillità.Le siepi svolgonomolteplici funzioni nell'azienda biologica molto utiliper l'ottimale esercizio delle pratiche agricole efondamentali per il miglioramento della qualità degliagroecosistemi.

SiepiNell'ambito dell'agricoltura biologica, l'agricoltore nonpotendo ricorrere all'utilizzo di prodotti chimici disintesi, si serve di materiale vegetale o letameproveniente dall'attività zootecnica, di insettiantagonisti, e di pratiche agronomiche, come la rotazioneo il sovescio, per ridurre la proliferazione delle malerbee migliorare la fertilità del suolo.a qui l'importanza di eseguire correttamente leDa qui l'importanza di eseguire correttamente leoperazioni di ripristino ambientale, quali ad esempio laristrutturazione di siepi già esistenti o il loro nuovoimpianto, allo scopo di evitare inutili insuccessi legatiall’utilizzo di specie non autoctone o mal consociate tra

loro.Occorre in altri termini piantare l'albero giusto e la siepegiusta al posto giusto e non piantare ovunque quel checapita.

SiepiI migliori requisiti per operare correttamente sono

una buona conoscenza dell'ecologia del paesaggio

associata ad una certa esperienza tecnico-

agronomica, l'attenta osservazione della flora che

popola il territorio dove si opera, e soprattuttopopola il territorio dove si opera, e soprattutto

nell'impiantare nuove siepi non si dovrebbe avere la

presunzione di realizzare un prototipo di ecosistema

perfetto: il raggiungimento di un equilibrio è il

risultato di adattamenti e di flussi di energia che solo

nei tempi medi o lunghi riescono a stabilizzarsi.

Funzione antierosiva delle siepi

I fenomeni di erosione provocati dalleacque e dal vento, spesso rappresentanoforti limitazioni per la coltivazione dellepiante e possono determinare riduzioni dellapiante e possono determinare riduzioni dellafertilità potenziale dei terreni nel tempo.

Il corretto impianto di siepi può limitarenotevolmente le problematiche legateall'erosione.

Protezione dall’erosione idrica

L'erosione idrica rappresenta una problematica chepuò divenire preoccupante particolarmente incondizioni di media o forte pendenza del suolo.

A riguardo la vegetazione esplica un'azione positivanei confronti del terreno che si concretizza in duenei confronti del terreno che si concretizza in due

momenti.

1) In un primo momento è la parte epigea dellapianta a svolgere una funzione di rallentamentodella velocità delle acque meteoriche, riducendonedi conseguenza l'azione battente ed allungandone iltempo di caduta.

Protezione dall’erosione idrica

2) In un secondo momento la vegetazione che ricoprela superficie del terreno (le specie erbacee ed icespugli), riduce la velocità di scorrimento superficialedelle acque, (ruscellamento); inoltre, gli apparatiradicali delle specie sia erbacee che arboree,imbrigliando le particelle terrose ne riducono la

erodibilità.imbrigliando le particelle terrose ne riducono la

erodibilità.

La sostanza organica rilasciata dalle specie erbacee,arbustive ed arboree nel terreno, proveniente dagliapparati radicali e dalla parte aerea, migliora lastruttura del terreno, aumentandone la permeabilità,cosi che risulta ridotta la quantità di acqua che scorresulla superficie.

L’apparato aereo delle piante attenua l'energia cinetica delleacque meteoriche ed aumenta la scabrezza della superficiedel terreno (vegetazione bassa).

L'apparato radicale imbrigliando le particelle del terreno neriduce la erodibilità.

Protezione dall'erosione eolica

L'erosione eolica del terreno, ovvero l'erosioneprovocata dal vento, rappresenta una problematica dinotevole importanza soprattutto in zone di vastaestensione, caratterizzate dalla presenza di ventiviolenti e dall'assenza di ostacoli di alcun genere.

Il fenomeno è particolarmente avvertito in condizioni diIl fenomeno è particolarmente avvertito in condizioni diterreni leggeri, con particelle elementari prive dicoesione e clima secco.

Esiste, comunque, una velocità di soglia del vento oltre laquale il fenomeno dell'erosione si manifesta: per unasabbia asciutta con particelle di diametro intorno a 0,1mm e prive di coesione, la velocità soglia è di 15-20Km/ora.

Protezione dall'erosione eolica

Soprattutto nelle condizioni prima citate, allapresenza di una siepe posta ortogonalmente alladirezione dei venti dominanti, potrebbe risolverenumerosi problemi, limitando notevolmente lariduzione dello spessore dello strato attivo delriduzione dello spessore dello strato attivo delterreno, impedendo così un possibile insterilimento epreservando, di conseguenza la fertilità.

Le particelle di terra, inoltre, venendo trasportate agrande velocita' dalle masse d'aria, potrebberoprovocare seri danni soprattutto nei confronti dipiante giovani o in particolari fasi fenologiche.

A) Se il vento, percorrendo una pianura alla velocità di 70 Km/h siimbatte in una siepe isolata, ridurrà la sua velocità soltantotemporaneamente, riprendendo quella originaria ad una distanzapari a 15-20 volte l'altezza degli alberi.

B) Se la velocità è sempre pari a 70 Km/h ma sul territorio sonopresenti più siepi, il vento, superando ogni barriera di frangivento,perderà parte della forza iniziale (circa 20 Km/h), senza piùriacquistarla, ma attestandosi su circa il 60% della velocità iniziale.

La funzione della siepe nel mantenimentoe nel ripristino dell’equilibrio biologico

Le siepi aumentano la diversificazione biologicae, nei nostri ambienti, spesso caratterizzati daun’attività agricola fortemente antropizzata,garantiscono una maggiore stabilità e capacitàgarantiscono una maggiore stabilità e capacitàomeostatica dell’agroecosistema.

La presenza di insetti pronubi nei campicoltivati è indice di un agroecosistema noneccessivamente compromesso.

Esempio di area di rifugio

1) Vegetazione alta: funzione frangivento, protezione dall’erosione eolica ed idrica. 2) Piante rampicanti: Luogo di rifugio e nidificazione per alcune specie di uccelli ed insetti utili.3) Chioma degli alberi: Luogo di nidificazione per uccelli che covano all’aperto. Luogo di soggiorno e di sviluppo per animali invertebrati. animali invertebrati. 4) Groviglio di erbe: Riparo per la lepre comune. Luogo di nidificazione per gli uccelli che covano all’aperto. Soggiorno per numerosi animali invertebrati (bruchi, chiocciole ecc.).5) Cumuli di sassi: Nascondiglio e ricovero per piccoli mammiferi (donnole, topi, ecc.), lucertole e rospi. Luogo di svernamento per rettili, animali anfibi ed invertebrati.

6) Staccionate di legno: Luogo di nidificazione di insetti che vivono sul legno (vespe). 7) Groviglio di pruni: Luogo di osservazione e di rifocillamento per falconcelli. Luogo di riparo e di nidificazione per uccelli che covano all’aperto. 8) Muretti a secco: Luogo di rifugio per rettili. Substrato per piante che crescono sulle rocce. Luogo di nidificazione per formiche, vespe ed altri insetti. di nidificazione per formiche, vespe ed altri insetti. 9) Tronchi di alberi: Substrato per piante rampicanti. Luogo di soggiorno di molti animali invertebrati. Luogo di nidificazione per molti uccelli che covano in caverne. Luogo di pernottamento per pipistrelli. 10) Cespugli: Nascondiglio e ricovero per piccoli mammiferi, rettili, uccelli ed insetti. Funzione di basso frangivento.

Le siepi oltre che svolgere una funzioneimportantissima nel mantenimento degli equilibribiologici dell’agroecosistema, possono costituireanche un ambiente adatto ad ospitare una fauna eduna flora detta di margine o di parkland.

Molte specie di piccoli mammiferi, uccelli, rettili edMolte specie di piccoli mammiferi, uccelli, rettili edinsetti, utilizzano permanentemente le siepi persvolgere le loro funzioni vitali e riproduttive.

In questo modo queste piccole aree di rifugiosvolgono il ruolo di aree ecotonali per specie chehanno bisogno di una modesta copertura arborea oarbustiva, ma anche di ambienti aperti.

E’ stata osservata la capacità delle siepi di ospitarevarie specie di uccelli migratori durante i lorospostamenti stagionali soprattutto se ricche di alberi,arbusti o cespugli con frutti eduli.

Inoltre non bisogna trascurare l’importantissimo ruoloche le siepi svolgono nei confronti della flora e dellafauna autoctona.che le siepi svolgono nei confronti della flora e dellafauna autoctona.

La densità delle siepi in un territorio caratterizzato daun’attività agricola particolarmente sviluppata,determina la grana stessa del sistema: maggiore è taledensità, maggiore è il numero di specie di animali, qualicoleotteri carabidi, micromammiferi ed uccelli cheritrovano in questi ambienti il loro habitat naturale.

Le siepi come corridoi ripariali

In prossimità di corsi d’acqua o canali che attraversano gliagroecosistemi, le siepi, presentano una vegetazionevariamente idrofita assieme a quella tipicamente terrestre.

Pertanto, le influenze della siepe si avvertono sia sull’ambienteterrestre che su quello acquatico.Nel primo caso si esplicano gli effetti di frangivento,Nel primo caso si esplicano gli effetti di frangivento,protezione dall’erosione, regolazione della temperatura edell’evapotraspirazione, mantenimento degli equilibri biologicied arricchimento della diversità biologica, positivi per ilmiglior funzionamento dell’azienda.Nel secondo caso si evidenzia una modificazione dellatemperatura dell’acqua, del livello di luce presente, dellaqualità della sostanza organica accumulabile nelle acque etrasportata all’esterno e, di conseguenza, dell’intero sistemaacquatico.

Le siepi possono essere considerate come dei corridoiattraverso i quali numerose specie animali selvatichepossono spostarsi indisturbatamente da aree sfavorevoli,caratterizzate da un’agricoltura fortemente antropizzata,ad altre aree migliori per il loro accrescimento e la lororiproduzione.

Tale funzione assume notevole rilevanza se le aree dirifugio non sono isolate, bensì inserite in un sistema arifugio non sono isolate, bensì inserite in un sistema areticolo che garantisce lo spostamento tra sistemi isolatiquali boschi, aree umide ecc.

Fungendo da corridoi, per la parziale copertura vegetalecon funzione antipredatoria o per le condizioni dimaggiore umidità e di riparo dalla radiazione solarediretta, favoriscono movimenti dispersivi per molte speciedi foresta.

I territori in cui l’attività agricola ha subito un processo dinotevole antropizzazione presentano spesso un ambienteframmentato dove le popolazioni animali appaiono distribuitein gruppi.

In questo caso le siepi possono fungere da elementi diconnessione tra le diverse parti, diventando determinanti perla qualità delle aree coltivate, per quelle dove l'uomo non èancora intervenuto o lo ha fatto in parte.ancora intervenuto o lo ha fatto in parte.

Infatti, le siepi possono assicurare il flusso di individui dallearee non antropizzate, come ad esempio piccoli boschi, agliappezzamenti coltivati.

Nelle aziende in cui si adotta il metodo di produzionebiologica le siepi possono essere identificate come aree adelevato grado di biodiversità, indispensabili per molte speciedi predatori di insetti nocivi alle coltivazioni.

Controllo biologico e diversificazione

Negli agroecosistemi caratterizzati da una notevolesemplificazione strutturale rispetto agli ecosistemi naturali, lesiepi, incrementando la diversificazione biologica, garantisconouna maggiore stabilità dell’intero sistema fungendo da piccolearee di rifugio per piccoli mammiferi, rettili, uccelli ed insetti,soprattutto se sono sufficientemente sviluppate e circondateda una fascia di erbe spontanee.da una fascia di erbe spontanee.

Inoltre in queste zone si riproducono e si sviluppanoindisturbate numerose essenze erbacee arbustive e spessoanche arboree, grazie al trasporto dei semi ad opera deinumerosi uccelli che frequentano le siepi che, intensificando lacomplessità ambientale progressivamente nel tempo,contribuiscono a migliorare la capacità omeostatica dell’interoagroecosistema e ad incrementare il valore biologico dellasiepe.

Le siepi ospitano numerosi predatori di parassiti fitofagicontrollati con efficacia decrescente all’aumentare delladistanza della siepe stessa.

Infatti, grazie ai fitofagi che vivono sulle siepi e che , nonsempre sono gli stessi che parassitizzano le colture,numerose specie di insetti utili si moltiplicano, o almenosopravvivono ai margini degli appezzamenti coltivati.

Vengono perciò a trovarsi nelle migliori condizioni perspostarsi sulle vicine piante coltivate, nel momento in cuiqueste verranno attaccate dalle specie dannose.

Volendo sfruttare le capacità di serbatoio di biodiversitàdelle siepi è necessario tenere conto delle due possibilimodalità, attraverso le quali le varie specie vegetali che lecostituiscono possono garantire la permanenza degliorganismi utili all’interno dell’agroecosistema.

In base all’entomofago considerato, le siepi possonosvolgere due funzioni spesso complementari:

- Area di rifugio, quando offrono ospitalità agliausiliari nei momenti critici del loro ciclo biologico,come ad esempio durante la ricerca di un riparo incui svernare, oppure quando a causa della raccolta esuccessiva distruzione delle colture, i campi coltivatidiventano inospitali.diventano inospitali.

- Luoghi di moltiplicazione, quando ospitano unapopolazione del fitofago-vittima così elevata daconsentire alla specie utile di riprodursi in grannumero e quindi ai molti adulti neosfarfallati dispostarsi al momento opportuno sulle coltureinfestate.

Effetto sul clima delle siepi

Numerosi studi hanno messo in evidenza lacapacità delle siepi di modificare lecapacità delle siepi di modificare lecaratteristiche climatiche delle aree coltivateadiacenti, nonchè, soprattutto qualora presenticon distribuzione razionale ed in numerocospicuo, quelle di un intero territorio.

TEMPERATURA

Le siepi sono generalmente caratterizzate da un proprio microclimache differisce da quello delle aree che le circondano.

Le aree dotate di siepi manifestano generalmente, una temperaturasensibilmente più elevata rispetto a quelle che ne sono priveapportando dei benefici alle colture ed alla potenziale fertilità del

terreno.

In prossimità delle siepi si riscontra un aumento della temperaturadiurna che si protrae per una distanza pari a circa 4 volte l'altezzadiurna che si protrae per una distanza pari a circa 4 volte l'altezzadella siepe, ad eccezione dell'area ombreggiata.Oltre questa distanza, comunque, la temperatura rimane superiore allanuda pianura anche se il comportamento termico risulta fortementeinfluenzato dalle condizioni atmosferiche generali: in caso di cielocoperto la temperatura risulta superiore; se al contrario esso e'sereno, a causa del mancato rimescolamento dell'aria, la temperaturaminima diviene inferiore.Rispetto alla nuda pianura, anche durante la notte si notanoincrementi di temperatura in prossimità delle aree alberate.

L'incremento di temperatura in prossimità delle siepi,mediamente, risulta circa 4 °C superiore di giorno e 2- 2,5°C, di notte, mentre lontano da filari alberati, essa crescedi circa 2 °C di giorno, ma diminuisce di circa 1 °C, nellenotti serene.

Si può calcolare con un buon grado di approssimazione, chein un'area circondata da un reticolo di siepi, le cui magliesiano larghe 16 volte la loro altezza, si riscontra unadiminuzione del potere riflettente della luce che porta addiminuzione del potere riflettente della luce che porta adun aumento dell'energia captata pari al 5 %.

Questo risultato apparentemente trascurabile, se inseritoin un contesto di altre influenze positive che la siepe puòesercitare, come ad esempio la riduzione del vento, puòdeterminare un miglioramento complessivo dellecaratteristiche climatiche dell'area che la circonda,paragonabile a quello che si avrebbe se l'azienda sitrovasse 200 Km più a sud

IRRAGGIAMENTO

La radiazione solare e' una componente climatica strettamente legataalla temperatura e, a livello di piccoli spazi, e' influenzata dallapresenza di siepi.

La vegetazione arborea, infatti, se da un lato limita l'irraggiamentodiretto nelle zone d’ombra, dall’altro aumenta l'energia radianteriflessa nella zona esposta al sole.

Inoltre, i raggi infrarossi emessi dal terreno, dall'atmosfera e dallastessa vegetazione, vengono riflessi da entrambe le facce delle siepi,sia durante il giorno che durante la notte, incrementando ilsia durante il giorno che durante la notte, incrementando ilquantitativo di energia ricevuta dal terreno e quindi la sua

temperatura.

E’ stato osservato che questo effetto trappola può procurare unaumento energetico fino al 5% che si ripercuote positivamente sullacrescita e lo sviluppo delle colture in prossimità della siepe.Tale fenomeno, comunque, è ben percepibile fino a una distanza dicirca 4 volte l'altezza della siepe, innalzando la temperatura mediadell'ambiente circostante.

In un campo delimitato da vegetazione arborea, si osserva chesia durante il giorno (A), che durante la notte (B), latemperatura, sia al centro del campo, che in prossimità dellasiepe, è maggiore ad esclusione delle zone ombreggiate.

Durante la notte (B), con cielo sereno, la temperatura è più altain prossimità della siepe, mentre è minore al centro del campo.

EVAPOTRASPIRAZIONE

Per evapotraspirazione si intende la perdita di acqua delsuolo per diretta evaporazione e per traspirazione daparte delle piante.

L'evaporazione aumenta all'aumentare della radiazionesolare, quindi della temperatura e della turbolenza

dell'aria.

Le siepi, se da un lato promuovono un leggeroinnalzamento della temperatura nelle aree ad esseinnalzamento della temperatura nelle aree ad esselimitrofe, favorendo il passaggio dell'acqua dallo statoliquido allo stato di vapore e fungendo da frangivento,riducono notevolmente la turbolenza delle masse d'aria,quindi l'allontanamento del vapore acqueo dalle superficievaporanti, con conseguente riduzione

dell'evapotraspirazione.Ciò si ripercuote positivamente sulla crescita dellecolture poichè risulta attenuato l'instaurarsi di fenomenidi stress idrico.

Infatti, quando la quantità di acqua assorbita dalterreno dagli apparati radicali è superiore a quellatraspirata attraverso l'apparato fogliare, le pianteriducono la traspirazione, attraverso la riduzionedell'apertura stomatica, con conseguente riduzionedel flusso di anidride carbonica all'interno della

pianta.

In queste situazioni si verifica un'attenuazioneIn queste situazioni si verifica un'attenuazionedell'accrescimento della pianta come se entrasse inuna fase di riposo vegetativo che ha termine quandosono ripristinate le condizioni ottimali di umidità chedeterminano la riapertura degli stomi.

Tale effetto e' particolarmente rilevante inagricoltura biologica vista l'importanza di ridurre almassimo gli input idrici esterni al sistema.

Influenza delle siepi sull'evapotraspirazioneA) Minor vento: Evapotraspirazione ridotta dal 20%al 50% rispetto al campo non riparato.B) Svantaggio della protezione: Temperature piùelevate vicino alla siepe.

Utilità economica ed ambientale dell'area dirifugio

L'utilità dell'area di rifugio non si esaurisce soltantonell'incremento della diversità biologicadell‘agroecosistema aziendale ma in un insieme di fattori

positivi.

I frutti di bosco sono un sottoprodotto ricavabile dallacorretta gestione di un area di rifugio che può offrire unI frutti di bosco sono un sottoprodotto ricavabile dallacorretta gestione di un area di rifugio che può offrire unbuon tornaconto economico.

Anche nella matrice aziendale le aree di rifugio svolgonoimportanti compiti spesso sottovalutati dagli agricoltori.

Hanno funzione di difesa e di chiusura dei campi, delimitandola proprietà ed impedendo l'accesso a uomini ed animali non

desiderati.

Svolgono una protezione microclimatica ed antierosiva delterritorio aziendale fungendo da frangivento e pertantolimitando l'erosione eolica ed idrica.limitando l'erosione eolica ed idrica.

Possono essere fonte di ramaglie per il riscaldamento e lapacciamatura.

Possono offrire, secondo la zona pedoclimatica dove vengonoinserite produzione accessoria di frutta secca (carrube,corbezzoli, melagrane, ecc.) ma il loro ruolo più importante èsenza dubbio quello di riequilibrio biologico garantendo lapresenza di insetti utili, uccelli ed altri animali.

Funzionamento dell’agroecosistema

Il funzionamento di base degli agroecosistemi non si discostada quello dei sistemi naturali: è il sole a fornire l'energia; lecolture convertono tale energia in biomassa, funzionando dacentrali solari.

Parte di questa biomassa, e quindi di energia, viene recuperatasotto forma di sostanza organica. Ritornando, cioè, al sistemacome residuo colturale e subendo il processo dimineralizzazione microbica, essa diviene nuovamente disponibilenei successivi cicli colturali.nei successivi cicli colturali.

Analogamente, soprattutto in determinati tipi di aziende, ledeiezioni animali possono essere utilizzate per reintegrare lafertilità del sistema.

Nell'agroecosistema l'allontanamento delle biomasse vegetalied animali sotto forma di prodotti agrari, provoca una perditadi energia e materia tale da limitare la capacità del sistema di

autosostenersi.

Nell'azienda biologica, lo studio dell'agroecosistema èfinalizzato alla risoluzione di varie problematiche

gestionali.

Pertanto è stato identificato l'agroecosistema conl'azienda agraria. Tale approccio, risulta utile dalpunto di vista pratico.

E' infatti a livello di azienda che l'agricoltore,attraverso le pratiche colturali e l'inserimento nellospazio e nel tempo di piante ed animali, modifical'ecosistema agricolo adattando, comunque, le suescelte al sistema economico esterno che condizional'intensità degli input ed output dell'agroecosistema

Agroecosistema in cui si colloca l’aziendacolloca l’azienda

L'azienda può essere inserita in un contesto diagricoltura evoluta e specializzata o in uncontesto di agricoltura marginale che non haprofondamente turbato l'ecosistema di origine.

Nel primo caso ci si trova in condizioni di pianurao bassa collina fertile e si presume chel'intervento antropico abbia determinato unasemplificazione accentuata dell'ecosistema chel'intervento antropico abbia determinato unasemplificazione accentuata dell'ecosistema chesolitamente si presenta costituito da pochespecie vegetali (le colture) e poche specie

animali.

In questo contesto prevale la monocoltura o laoligocoltura estesa su grandi superfici ed i pianidi rotazione sono alquanto ristretti.

L'area di rifugio, pertanto, oltre che avere lafunzione di incrementare la diversità biologicadell'agroecosistema, svolgendo in un certo sensoun ruolo di ripristino ambientale, ha anche lafunzione di "isolare" l'azienda biologica dallerestanti aziende ad agricoltura convenzionaleevitando, o limitando quanto meglio, il cosiddettoevitando, o limitando quanto meglio, il cosiddetto"effetto deriva".

Quest'ultimo è provocato dai venti chetrasportano particelle di prodotti chimici, usati nelconvenzionale, in misura tanto maggiore e perdistanze tanto più lunghe, quanto più piccole sonole particelle di prodotto.

Nel caso in cui l'azienda si dovesse trovare in ambientinon eccessivamente antropizzati, come accade di solitonelle zone marginali di collina o di pianura non tantofertili, generalmente l’agroecosistema non si presentafortemente sconvolto e si riscontra ancora la presenzadi flora e fauna indigene.

In questo caso l’area di rifugio non ha tanto la funzionedi contribuire al risanamento ambientale, quanto quelloIn questo caso l’area di rifugio non ha tanto la funzionedi contribuire al risanamento ambientale, quanto quellodi incrementare la biodiversità, favorendo soprattuttola presenza di insetti utili nella lotta biologica.

Anche in questa situazione potrebbe essereimportante la protezione dall’effetto deriva ed inquesto senso l'area di rifugio potrebbe avere un ruolomolto importante.

Fornitura di prodottiFornitura di prodotti

Le aree alberate, la vegetazione spontanea e le siepiposte ai margini dei campi coltivati, serazionalmente costituite e curate, possono esseresfruttate per la fornitura di prodotti alternativi dautilizzare nell'ambito dell'azienda agricola oppureda collocare sui mercati all'esterno dell'azienda.

Probabilmente il materiale che maggiormente puòessere prodotto, è il legname da utilizzare in variomodo; si può ottenere, infatti, una produzione dilegname da ardere, da opera o da lavoro, inrelazione ai turni di taglio ed alla qualità delleessenze.

Per quanto riguarda il legnatico da bruciare, laproduzione che una siepe di dimensioni medie puòoffrire non è trascurabile dal punto di vista

energetico.

Un chilometro di siepe può produrre ogni anno 30 -40 quintali di legname da ardere, paragonabili intermini calorici a circa 1500 litri di gasoliotermini calorici a circa 1500 litri di gasolio

combustibile.

Ciò a patto che la vegetazione venga sempre curatae che le asportazioni di legno avvengano in manierarazionale senza nuocere alla sopravvivenza dellasiepe.

Anche le produzioni di legname da opera non sonoaffatto trascurabili: un chilometro di filare costituitoda ciliegi selvatici noci o querce, può fornire, alcunedecine di anni dopo l'impianto, legname per un valorecomplessivo stimabile attorno ai 10 - 15 mila euri.

Nelle zone di pianura o di collina, dove i terreni sono piùfertili, adottando moderne tecniche di coltivazione, èpossibile accelerare la crescita delle piante ottenendo apossibile accelerare la crescita delle piante ottenendo abreve tempo i primi redditi.

Infine da un chilometro di siepe è possibile ricavare 2 -3 m3 di legno da lavoro, utilizzabile per la produzione dipicchetti, pali tutori, o anche legname per usoindustriale: truciolati, carta, ecc.

Oltre al legname le siepi possono essere fonte difrutta secca, erbe medicinali, frutti di bosco,bacche, chiocciole, funghi ed altro.

Tali produzioni anche se da considerareeconomicamente secondarie, non devono esseretrascurate al pari della produzione di pianteofficinali, che stanno riscuotendo un grandeinteresse, poiché sempre più ricercate dal crescenteofficinali, che stanno riscuotendo un grandeinteresse, poiché sempre più ricercate dal crescentemercato dei prodotti naturali.

Un aspetto interessante riguarda l'inserimento nellesiepi e nelle aree di rifugio di piante mellifereconsiderando che i prodotti dell'alveare sonodiventati un'importante fonte di reddito per molteaziende.

Il cappero è una pianta in grado di fornire sottoprodotti utili