controsenso del 18 giugno 2011
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Controsenso del 18 giugno 2011TRANSCRIPT
Cari Contro-Lettori,
ci sarà il 29 giugno, nel Tribunale di Sa-
lerno, l’udienza preliminare davanti al gup
nei confronti di Danilo Restivo, imputato
dell’omicidio della studentessa Elisa Claps.
In Inghilterra intanto, nel corso di un altro
procedimento in cui il giovane potentino è
accusato di un efferato omicidio, periti e
contro-periti si accapigliano sul DNA a lui
riconducibile e ritrovato sul maglione di
Elisa: proviene dalla saliva o dal sangue?
Dal sudore – e per certi versi, anche dal
“sangue”- di Gildo Claps, proviene il libro
che verrà presentato oggi a Potenza, “Per
Elisa”, scritto dal fratello della sfortunata
ragazza di Via Mazzini, con il contributo
della nota giornalista televisiva Federica
Sciarelli.
Gildo (che nell’intervista esclusiva che ri-
portiamo all’interno ci ha confessato di
aver covato il sogno di fare il magistrato)
sa bene che andrà incontro a polemiche e
a speculazioni sulla sua decisione di dare
alle stampe un testo sull’atroce vicenda di
Elisa. Il ricavato sarà interamente devoluto
in beneficenza, però, e c’è poi da dire che i
cosiddetti “instant book” finora usciti sul-
l’argomento, forse erano un po’ troppo “in-
stant” e poco “book”.
Al di là degli esiti e delle fortune letterarie
di questa tetimonianza (ed in attesa di leg-
gerla), non si può ignorare il fatto che
quella della famiglia Claps -e l’abbiamo
scritto più volte- è una storia di tutti.
E’ la “summa” delle ingiustizie, dei soprusi
subiti dai tanti piccoli Davide della Basili-
cata, che ogni giorno devono mendicare un
po’ di giustizia -anche e soprattutto sociale-
cercando, nel frattempo, di scansare le ma-
none avide e adunche di un Golia troppo
grande, attorniato dal suo esercito sempre
armato di lance.
Walter De Stradis
ANNO II n. 37/18 giugno 2011 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 00997711 -- 009922225555 Fax. 00997711 -- 009922225566DISTRIBUZIONE GRATUITA
I "Bronzi"
di
Via Anzio
a pag. 7
A Potenza:
<<Del
disabile,
chi se ne
frega>>
a pag. 6
Parte una
denuncia
lucana per
Michele
Santoro
a pag. 10
UNA STORIA
DI TUTTI
di Rosanna De Angelis
Questa settimana abbiamointervistato l’Ing. Mauri-zio Alivernini, Direttore
Regionale dei Vigili del Fuocodella Basilicata, che momenta-neamente assolve anche la fun-zione di Comandante Provincialedi Potenza.Quali sono i maggiori compiti
dei Vigili del Fuoco maggior-
mente svolti nel territorio lu-
cano?
“In Basilicata il vigile del fuocofa le stesse cose che i colleghifanno in altre città d’Italia, forsel’unico vantaggio è il numero ri-dotto della popolazione. Ad esem-pio, anche qui da noi esistonograndi aziende come l’Eni e ilvecchio Polo Chimico di Pisticci,che manipolano sostanze o pro-dotti soggetti alla direttiva Seveso,secondo la quale devono esseresottoposte a monitoraggio (con-trollo dei rischi di incidenti rile-vanti). Quest’anno, inoltre, siamostati gli autori della realizzazione,in soli due giorni e mezzo, delcampo di prima accoglienza aPalazzo San Gervasio, che haospitato 580 persone. ). Non tuttisanno che fra i ra i nostri compitic’è anche la salvaguardia deglianimali: per esempio a Meta-
ponto, durante l’alluvione, siamoriusciti a salvare una parte deglianimali presenti.In questo periodo quali sono gli
interventi maggiormente effet-
tuati?
“Per quanto riguarda gli incendidi sterpaglie questo periodo, gra-zie alla complicità delle varie per-turbazioni atmosferiche che neritardano il verificarsi, sicura-mente si presenta migliore rispettoall’anno precedente.Un problema che ci impegna nonpoco in questi giorni riguarda letantissime chiamate da partedegli abitanti per liberarsi dagliinsediamenti degli imenotteri (adesempio nidi di vespe n.d.r.). Nonè di competenza né dei Vigili delFuoco né di altri corpi, ma do-vrebbe essere lo stesso cittadino aoccuparsene. Purtroppo così nonè, e questo comporta un obbligatointervento da parte nostra, inci-dendo molto sul tempo, sui mate-riali e sulle risorse a disposizione,che potrebbero essere utili peraltre operazioni: cerchiamo co-munque di operare la sera con lasperanza di non essere chiamatid’urgenza per altri interventi.”In inverno, invece?
“D’inverno ci occupiamo spessodegli incendi dei camini, dovutisoprattutto alla mancanza di ma-
nutenzione da parte dei proprie-tari, ma anche di incendi di ap-partamenti e di attività industrialie commerciali.”Parlando ancora di incendi, esi-
stono differenze sostanziali tra
la provincia di Potenza e quella
di Matera?
“Per quanto riguarda le sterpa-glie nella provincia di Matera siinizia qualche giorno prima ri-spetto a Potenza perché più calda.A Potenza la zona più soggetta aincendi di sterpaglie è quella mel-fitana, anche se al momento nonci sono numeri significativi. Invece, nel caso di incendi di atti-vità industriali, riscontriamo unamaggiore incidenza nella provin-cia di Matera (ad esempio recen-temente un cementificio ha presofuoco per il cattivo funzionamentodi un nastro trasportatore, quindiper cause strettamente legate aproblematiche tecniche). Pur-
troppo nella medesima provinciasi verificano anche incendi di na-tura dolosa (è notizia proprio diquesti giorni che a Scanzano Jo-nico sono avvenuti diversi incendidolosi sui quali si sta indagando,seguendo la pista del racket).”Quanto hanno inciso i tagli
della finanziaria sul vostro la-
voro?
“Abbiamo notato una diminu-zione degli investimenti di circa il35%. Sicuramente ne abbiamo ri-sentito nei capitoli dei consumi:acqua, luce, gas, telefono, cancel-leria … Cerchiamo di economiz-zare il più possibile: in caso dilavori interni nelle nostre casermericorriamo, ove possibile, al-l’esperienza dei nostri uomini;per quanto riguarda la manuten-zione dei nostri mezzi stabiliamoun ordine di priorità di inter-vento.”Oltre alla sede centrale di Po-
tenza esistono distaccamenti sul
territorio provinciale?
“Sono presenti quattro sedi di-staccate permanenti, regolar-mente impiegate, a Melfi,Pescopagano, Villa d’Agri e Lau-ria. Abbiamo anche una sede vo-lontaria a San Chirico Raparo eprevediamo di aprirne un’altraagli inizi di luglio a Terranova delPollino.”
Tagli ai Pompieri? “Gettiamo acqua sul fuoco”Parla l’Ing. Maurizio Alivernini, Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco
della Basilicata: “Le nostre abilità sopperiscono alle forbici del Governo”
Il comandante Alivernini
3sabato 18 giugno 2011
Petrolio. “Stiamo bucando laBasilicata per estrarre più
petrolio”. Queste le parole delministro dello Sviluppo econo-mico, Paolo Romani, in rispostaalla crisi energetica. La reazionedei lucani: “Vogliamo entrare incomunità!”. Referendum. Af-fluenza alle urne inferiore allamedia nazionale, ma il 54,3%basta ai lucani per tagliare il tra-guardo del quorum e dire SÌall’abrogazione delle norme sot-toposte a quesito. Il risvolto chenon ti aspetti: anche la Basili-cata incita al bunga bunga. IlGoverno, dopo lo ‘spoglio’, è ri-masto in mutande. Che confu-
sione! 13 giugno, TgR: “Tornail segno più sull’export lucano.La Basilicata fa registrare unacrescita superiore alle aspetta-tive. Aumenti importanti, in par-ticolare, per il settore delleautomobili”. 14 giugno, TgR:“La Basilicata non riesce a cre-
scere. Cala il Pil, diminuisce laproduzione industriale e au-menta la disoccupazione”. In-tanto: “Nuova cassaintegrazione alla Fiat”. Mentregliele ‘suonano’, il lucano, instile “Ricchi e Poveri”, se lacanta: “Ma dopo tutto, che cosac’è di strano/l’esportazione, checresce piano piano/poi crolla ilPil, ma dimmi dove siamo/ilmondo è matto, sarà perché èLUCANO!/E cala cala per te, laproduzione in Fiat/E vola volaper me, la cassa integra-zione!?/Qua già il lavoro nonc’è, poi sento il TG Regione/mache confusione, fuori e dentro dime./”. CIE … imbarazzo. Dopoun muro alto tre metri, ‘SI ALZA
UN POLVERONE’ intorno al CIElucano di Palazzo San Gervasio.Tanti gli interrogativi su pre-sunte violazioni di diritti, altret-tante le risposte che siattendono. Intanto, “fonti vicinealla Prefettura -ascoltiamo-smentiscono e (…) denuncianoconfusione, da parte dellastampa e di forze politiche diorientamenti diversi, rispettoalla natura del centro che non èdi accoglienza ma di identifica-zione ed espulsione”. Le catego-rie chiedono scusa per la svista:‘C’ERA VENTO CONTRARIO!’.
Via Zara,90
sabato 18 giugno 20114
IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA
La vorpavecch’ sap av-
ta’ r tagliol(La volpe vec-chia sa’ evitare
le trappole)
Rapolla - PZ
L’istantanea di King Buffino
Editore Publicom S.r.l.Direzione - Amministrazione - redazioneVia Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. [email protected]
Direttore ResponsabileWalter De Stradis
Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09Impaginazione grafica: Giovanna CafaroStampa: FINEDIT S.r.l.Via Rossini 287040 Castrolibero (CS)
Missione in Libano: alta onorificenza al
colonnello Sileo di Tricarico
Il Colonnello Camillo Mario Luigi Sileo, nato a Tricarico e residente a
Grassano, è stato insignito, nella caserma “Perotti” di Roma, della Croce
di Bronzo al Merito dell’Esercito per meriti riconosciutigli, nell’incarico
di Comandante della task force “Comando, Controllo, Comunicazioni
e Computers”, durante la missione “Leonte 2” svolta in Libano nel 2007.
A Sileo, Colonnello dell’Esercito e Capo di Stato Maggiore della Scuola
delle Trasmissioni e Informatica, l’onorificenza è stata consegnata dal
Comandante dei Supporti delle Forze Operative Terrestri, Generale di
Corpo d’Armata Alessandro Montuori, in occasione della celebrazione
del cinquantottesimo anniversario della costituzione dell’Arma.
La Scuola delle Trasmissioni e Informatica dell’Esercito, attualmente
comandata dal Generale di Brigata Pietro Primo, costituisce un fiore al-
l’occhiello per la Forza Armata e ha tra i suoi compiti la formazione e
aggiornamento del personale che opera nel settore delle comunicazioni,
dei sistemi informatici e di comando e controllo della Forza Armata e la
sperimentazione sui nuovi
materiali e sistemi d’arma.
L’Istituto ha ricevuto lo scorso
anno il riconoscimento
“Cisco Best Local Academy
2010” per la qualità di eroga-
zione dei corsi.
+
5sabato 18 giugno 2011
PARLA GILDO CLAPS<<Danilo Restivo è un uomo solo>>
Un lungo colloquio con il fratello di Elisa, scomparsa il 12 settembre
1993. I perché del libro sulla sorella che verrà presentato oggidi Virginia Cortese
Quello che stiamo per
raccontarvi è un pome-
riggio particolarmente
intenso dal punto di vista emo-
tivo.
Da più di un anno il nostro set-
timanale sta seguendo con
grande interesse e rispetto gli
sviluppi di un caso, una tragedia
familiare che si è dipanata al-
l’interno di una piccola realtà,
come quella del nostro capo-
luogo potentino e che ha as-
sunto con il tempo i connotati di
una storia grande. Molto
grande. Una vita è stata recisa
ancor prima che potessero rea-
lizzarsi sogni e aspettative.
Quella di Elisa.
Di tutto ciò abbiamo discusso
con Gildo Claps, che abbiamo
incontrato a distanza di un anno
e mezzo dal ritrovamento uffi-
ciale del corpo della sorella
presso il sottotetto della chiesa
della Trinità; attraverso i suoi
occhi, i suoi ricordi, le sue pa-
role abbiamo percorso 18 anni
della vita della famiglia Claps.
Oggi l’associazione Libera, per
il tramite del responsabile re-
gionale, Don Marcello Cozzi,
presenterà alle 18 presso il tea-
tro Stabile di Potenza un libro
simbolo, dal titolo “Per Elisa.
18 anni di depistaggi, silenzi e
omissioni”, scritto proprio da
Gildo Claps, in collaborazione
con la giornalista Rai, Federica
Sciarelli ed edito dalla casa edi-
trice Rizzoli, a moderare il gior-
nalista della Gazzetta del
M e z z o -
g i o r n o ,
Fabio Amen-
dolara.
Si tratta di un
diario incro-
c i a t o ;
l’unione dei
pensieri che
un fratello ha
voluto do-
nare a quanti lo hanno sostenuto
con pazienza e caparbietà, ma
anche a coloro che a vario titolo
sono stati di ostacolo in 18 anni
difficilissimi che hanno visto
l’esistenza scorrere “nonostante
tutto”, nonostante Elisa non
abbia più potuto dormire nel
suo letto, abbracciare la sua fa-
miglia e i suoi amici e della ri-
costruzione più lucida di una
giornalista che ha descritto
quanto accadeva intorno, stori-
camente e nella società.
Elisa. 18 anni dopo
Perché un libro? Quale la sua
funzione e quale il suo signifi-
cato?
Questa storia l’avevo dentrocome è prevedibile immaginare.Ma l’ho buttata giù in pocomeno di due mesi. Appena dopoaver iniziato, non sono riuscitopiù a fermarmi. È per questoche ritengo che il libro mi abbiaaiutato a liberarmi, ha assoltoad una funzione catartica. Sono18 anni di vita che incrocianol’odissea degli anni. Mi sonototalmente immerso nelle pa-role, il contributo di FedericaSciarelli è servito proprio afarmi recuperare il contatto conla realtà per poterne dare unalettura, sì intima ed emotiva, maanche razionale dell’espe-rienza. Ho ricordato tutti i pro-tagonisti. Nel bene e nel male.Noi non abbiamo dimenticato.Il nostro obiettivo è stato co-munque raggiunto: dove nonarriva una condanna penale,c’è la condanna della societàche ha compreso.La memoria, pertanto, divieneelemento essenziale da perse-guire, e deve essere mirata allaricerca della verità. Tutto il ri-cavato andrà devoluto in duecause, in un progetto contro latratta delle donne e in unanuova idea che sta per diven-
tare fattiva “La casa di Elisa”,una struttura che accoglieràdonne che subiscono abusi. Com’è cambiato Gildo, come
persona e come cittadino?
È indubbio che abbia subìto di-versi cambiamenti; in primis,come individuo. Molte sonostate le scelte obbligate, magarinon sarei rimasto a Potenza,
probabilmente sarei diventatoun magistrato. Quanto ci è ca-pitato ha scavato in me e in tuttinoi dei solchi incolmabili.Come cittadino, posso dire diaver sviluppato un’intolleranzamolto forte verso tutte le formedi ingiustizia (la predisposi-zione c’era già, evidentemente).La battaglia condotta è stataper Elisa, ma anche per tutte lealtre vittime, le altre famiglieche come la nostra hanno su-bito e subiscono violenza a tuttii livelli. Da qui la nascita del-l’associazione Penelope checontinuerò sempre a seguire.Ritengo che la memoria appar-tenga all’intera comunità e checiascuno debba fare il propriodovere. Ho avuto in questolungo cammino un rapportosempre ambivalente verso lanostra città: d’amore e di con-danna. Non mi è mai piaciuto ilprovincialismo e l’esaspera-zione nel salvare le apparenze,
ma ho anche scoperto una partemolto sensibile; la soglia del-l’indignazione si è alzata note-volmente e questo mi lascia bensperare come uomo e come cit-tadino, per l’appunto. Perlo-meno, so sempre da quale parteschierarmi. Quella del bene.
Il calvario vi ha fatto
pagare tuttavia un
prezzo altissimo. Che
tipo di bilancio ad
oggi?
Il bilancio non può es-sere definitivo. La sto-ria di Danilo Restivo èquasi chiusa. Ma ilresto? La chiesa con lesue parziali ammis-
sioni, le complicità, le coper-ture, la messa in scena delmarzo 2010? Vi sono ancoranumerosissimi lati oscuri cheesigiamo ci vengano chiariti.Tuttavia c’è una parziale soddi-sfazione per come si stianoevolvendo le situazioni.
17 marzo 2010. Un punto di
frattura inevitabile
Il ritrovamento ufficiale di
Elisa rappresenta uno
strappo consistente in una co-
scienza comune che, pur
avendo affiancato la famiglia
Claps, ha realizzato solo al-
lora che davvero fosse acca-
duto qualcosa di molto grave
a sua sorella.
Sono d’accordo. È come se tuttisi fossero risvegliati da un tor-pore lungo 17 anni. È stata unascossa terribile; la circostanzaera stata un po’ accantonata…in seguito, però, il fragore hascatenato una vera reazione acatena.
25 maggio 2011. Il processo
inglese a Danilo Restivo
presso il tribunale di Winche-
ster
In Inghilterra, sia lei che i pe-
riti, sia i medici legali che i te-
stimoni italiani avete
rappresentato un tassello rile-
vante in un altro omicidio,
quello di Heather Barnett.
Cosa ne pensa?
La sentenza arriverà prima delprevisto, ragionevolmente entrola fine di questo mese. È chiaro,c’è bisogno di giustizia. E digiustizia per tutti. I figli dellapovera Heather mi hanno rin-graziato per la mia presenza; ioho detto loro che era un mio do-vere andare a raccontare, perElisa e per la loro mamma. Lì,ho dovuto affrontare anche ilfatto di dover vedere quello cheda sempre considero l’assas-sino di mia sorella, Danilo Re-stivo. Non è stato facile.Quando raccontavo di quel ma-ledetto 12 settembre ho tentatodi incrociare il suo sguardo, malui l’ha tenuto sempre basso.Paradossalmente lì, così co-m’era, si stava realizzando lasua parabola. Era un uomosolo. Solo a rispondere dei suoicrimini, sempre ben protetto
quando si è trattato di occultarela verità.
Alla luce di tutto ciò, sente di
poter esprimere fiducia nella
Giustizia?
Il passo è cambiato. Già dalpool di indagini istituito dall’exquestore, Mauro, e dalla dotto-ressa Strappato che ha conse-gnato un’informativa dal 2007alla Procura di Salerno. Siaanche a partire dal 2001,quando il caso fu affidato pro-prio alla Procura campana, si
era già in grado di fare una ri-costruzione, giungendo allaconclusione odierna. Nel libro,denuncio invece tutta la primafase delle indagini. Perché nonè stata consentita la perquisi-zione in casa del Restivo? Per-ché nessuno ha sequestrato isuoi abiti? L’amarezza pro-fonda è che noi da dal primogiorno avevamo sostenuto chec’entrasse qualcosa; non crede-vamo in un epilogo così sangui-nario ma a monte, gli inquirenti
avevano un quadro a noiignoto: il ragazzino ferito conun coltellino da Danilo, le stu-dentesse universitarie, mole-state telefonicamente. Il profiloera evidentemente disturbato ecapace di atti violenti. Perchénon si è fermato tutto? Il doloresarebbe stato metabolizzato.Così è impossibile invece. Lasuperficialità, la leggerezza el’incapacità sono alla base, amio avviso, ma c’è molto altro.
I funerali
Sulla stampa locale, si ipotiz-
zano delle date. Può confer-
marle?
Non mi è ancora stato comuni-cato nulla. È chiaro che appenaavremo la certezza di una datasaremo noi ad informare lastampa, per far sì che tutti pos-sano rendere omaggio ad Elisa.
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<<Il libro su mia sorella l’hoscritto in due mesi perché que-
sta storia l’avevo dentro: haaiutato a liberarmi>>
<<Sui funerali non mi è statoancora comunicato nulla. Ap-pena avremo la certezza di unadata saremo noi ad informare
la stampa>>
<<C’è una nuova idea che staper diventare fattiva “La casa
di Elisa”, una struttura che ac-coglierà donne che subiscono
abusi>>
sabato 18 giugno 20116
Potenza: “Del disabile chi se ne frega”Storie quotidiane di indifferenza e disservizi che rendono la
città per molti aspetti “inospitale” per chi è affetto da handicapdi Antonio Nicastro
In questi giorni, sui quotidiani lo-
cali, è stato trattato il caso della
mamma di una ragazza disabile
che sta avendo molte difficoltà per il
rinnovo del permesso per la sosta
dell’automobile su suolo comunale
previsto dalle normative in materia.
La vicenda è quanto mai inquietante
ed evidenzia l’insensibilità e la pro-
tervia di chi deve rilasciare la docu-
mentazione che consente al
Comune di assegnare lo spazio su
suolo pubblico per la sosta dell’auto
a servizio della persona disabile. Da
censurare il comportamento del fun-
zionario dell’Unità Operativa Igiene
e Sanità Pubblica dell’ASP che ri-
sponde alla signora Alba Monta-
gnuolo, la mamma della disabile,
che il suo Ufficio non ha nulla da
rimproverarsi e che se si vuole il rin-
novo del permesso per la sosta si de-
vono rispettare le leggi e, secondo
lui, la legge prevede che la disabile
debba recarsi presso l’ambulatorio
ASP per l’accertamento.
A dire il vero le leggi dicono altro, il
vigente Codice della Strada, per
esempio, al comma 3 dell’artico 381
recita: “Il rinnovo avviene con la
presentazione del certificato del me-
dico curante che confermi il persi-
stere delle condizioni sanitarie che
hanno dato luogo al rilascio”.
Abbiamo appreso che la signora
Montagnuolo ha segnalato alla Pro-
cura della Repubblica la sua vicenda
ed il comportamento dell’ASP.
A margine di questa vicenda è inter-
venuta l’associazione “Dopo di noi”
che chiede alla Polizia Municipale
di Potenza maggiori controlli, oggi
quasi del tutto inesistenti, per verifi-
care che gli spazi a disposizione dei
disabili siano utilizzati dagli aventi
diritto e che gli uffici amministrativi
comunali avviino una serie di con-
trolli sui permessi rilasciati in consi-
derazione dell’aumento di richieste
che spesso nascondono la furbizia di
avere un parcheggio garantito “ap-
poggiandosi” alla disabilità di uno
sfortunato parente.
La vicenda della signora Monta-
gnuolo ci da il là per tornare a parlare
delle barriere architettoniche nella
città di Potenza.
Negli ultimi tempi si sono intensifi-
cate le denunce e gli appelli da parte
di chi è costretto a vivere su una
sedia a rotelle invocando il diritto di
avere le medesime possibilità di
spostarsi di chi è in grado di muo-
versi autonomamente. Tempo e fiato
sprecato, Potenza rimane una città
off-limitsper le persone svantaggiate
ma anche per i genitori che devono
muoversi con un passeggino al se-
guito.
Si possono capire le difficoltà strut-
turali dovute alle caratteristiche mor-
fologiche derivanti da una città di
collina con tante salite e discese, si
può sorvolare sulle opere urbanisti-
che degli anni passati, ma costatare
che i nuovi quartieri e i tanti lavori
pubblici realizzati negli ultimi anni
non hanno tenuto conto delle esi-
genze di mobilità di chi vive su una
sedia a rotelle e, cosa ancor più
grave, non si è operato nel rispetto
delle leggi che disciplinano la mate-
ria, in particolare un Decreto del Pre-
sidente della Repubblica, il 503 del
1996, è stato emesso proprio per eli-
minare le barriere architettoniche e
per consentire, per l’appunto, un
agevole movimento ai disabili.
Sono sotto gli occhi di tutti i marcia-
piedi più stretti del consentito o che
ospitano ostacoli ingombranti o privi
dell’accesso che facilita la salita di
una carrozzella. C’è un caso clamo-
roso di un marciapiedi brutalmente
eliminato quattro anni fa in via della
Fisica per far posto alla sosta delle
auto e nonostante molti interventi e
proteste giunte alla stampa nessuno
si è degnato di far ripristinare il mar-
ciapiedi soppresso.
Alle carenze manifestate dalla Ci-
vica Amministrazione si devono
sommare i comportamenti illegali di
molti potentini che contribuiscono a
rendere ancor più difficile la vita ai
disabili, ci riferiamo alla sosta sel-
vaggia che viene praticata impune-
mente dappertutto e gli spazi naturali
a disposizione dei pedoni, i marcia-
piedi, laddove esistono e dove si
possono percorrere senza farsi male
per lo stato scandaloso della loro
manutenzione, sono spesso occupati
da auto in sosta, le stesse auto che
sostano sulle strisce pedonali o lad-
dove c’è il passaggio riservato alle
carrozzelle.
Questa cattiva abitudine, punita dal
Codice della Strada con una am-
menda di 80,00 euro, è praticata
senza scrupoli e con la quasi cer-
tezza della impunità stante l’inerzia
delle forze dell’ordine che scanda-
losamente tollerano questi abusi che
rendono la vita difficile se non im-
possibile a coloro che utilizzano la
sedia a rotelle o una mamma con il
passeggino.
di Federica Capasso
Futuro e libertà per l’Italia non è solo un nome ma
anche una descrizione dell’orizzonte del movi-
mento Gianfranco Fini.
Il futuro a cui guarda Fli è la fondazione di un partito
europeo, basata sul principio del popolarismo e sul re-
cupero di una visione diversa della politica, non solo
raccolta del consenso, ma anche forza di trasformazione
della realtà e della Polis, aperta alla partecipazione di
tutti.
La libertà è il sogno di una società più equa e giusta,
dove ai doveri corrispondano diritti certi, garantiti da
uno Stato più efficiente e meno invadente, libertà di
poter scegliere la propria strada e veder riconosciuto il
proprio merito senza privilegi, un’idea dell’Italia sem-
plice e rivoluzionaria composta da cittadini liberi che
credono nell’etica della responsabilità, una patria orgo-
gliosa e consapevole unita nelle sue differenze.
Futuro e Libertà crede che l’Italia possa diventare un
Paese come gli altri nei quali il confronto tra i partiti non
è rissa quotidiana e dove il rispetto delle regole sono
condivise e dove nessuno si sente condannato a restare
indietro.
Ciò premesso, noi di Controsenso abbiamo posto al-
cune domande al Signor Rocco Coviello, coordinatore
provinciale di Potenza del partito “Futuro e Libertà”.
Il Centro-Destra vive un momento di profonda crisi
in Basilicata come si inserisce “Futuro e Libertà”
nel tentativo di arginarla?
Noi di Futuro e Libertà siamo fuori dal PDL perché ilCentro Destra è in declino, noi cerchiamo di ricostruireun nuovo Centro Destra diverso da quello attuale chenon abbia contraddizioni come quelle che adesso sitrova a sostenere.
Referendum. Altra scoppola elettorale. Futuro e Li-
bertà come commenta il risultato?
Futuro e Libertà rispetta le decisioni del popolo. Ab-biamo votato anche noi come tutti, secondo coscienza.Il popolo ha scelto su determinati temi quali la priva-tizzazione dell’acqua, profitti sull’acqua, nucleare e le-gittimo impedimento. Più che un commento da dare,secondo me c’è una disamina politica del popolo neiconfronti di Berlusconi. Il 1° Congresso Provinciale “Futuro e Libertà”…
qual è il messaggio di questo congresso?
La destra è legata a dei principi allo stesso tempo legatialla destra italiana. Noi vogliamo semplicemente co-struire un nuovo soggetto politico diverso da quello at-tuale. All’interno della coalizione qual è l’identità politica
e ideologica di “Futuro e Libertà”?
Ci ritroviamo in un’era post ideologica. Ci sono idealie riferimenti. Dobbiamo cercare di costruire un’Italiadiversa dal Centro Destra e Centro Sinistra. Rocco Coviello conclude dicendo di essere soddisfatto
degli obiettivi raggiunti in due mesi grazie ai molti par-
tecipanti che stanno permettendo di far crescere la FLI
con altri tanti presupposti. Il 1° Congresso provinciale
FLI Provincia di Potenza si terrà oggi, sabato 18 giugno
alle ore 16:00 all’Hotel Vittoria – Rossellino (Pz).
<<Costruiamo un nuovo
centro-destra>>Potenza: parla il coordinatore provinciale
di Futuro e Libertà Rocco Coviello
Con l’apertura del 23 Aprile
2011 del Dancing di Po-
tenza, il proprietario, Vin-
cenzo Postiglione ha mille idee e
mille pensieri. Fra questi, il ramma-
rico per quanti in passato si sono sen-
titi toccati per il fastidio creatosi per
la musica troppo alta. A tal proposito
Vincenzo Postiglione ha provveduto
ad istallare un impianto sonorizzato
per non disturbare la quiete degli abi-
tanti di quel posto.
“Ho in mente di organizzare seratedi vario genere come piano bar, mu-sica latina, liscio eccetera, sperandoche le condizioni meteo siano dalla nostra parte. Vorreiche il Dancing diventasse patrimonio della città. Èun’area disponibile a qualsiasi evento socio-culturale,deve essere un contenitore culturale. Con la riaperturadel Dancing il parco sarà più curato in ogni settore cheriprenderà vita, e proprio per questo chiedo a tutti i cit-tadini di poter rispettare il più possibile il verde, standopiù attenti alla carta, alle bottiglie di vetro e qualunquealtra cosa che possa rovinare o mettere in cattiva luceil lavoro che stiamo portando avanti. Vorrei poter col-laborare anche con il comitato di quartiere in modo da
poter trovare soluzioni insieme ad eventuali problemi.Chiedo ai cittadini inoltre anche di fare attenzione almodo di parcheggiare per poter lasciare agli altri lapossibilità di passeggiare tranquillamente. Chiedoun’attenzione generale affinché non si verifichi nuova-mente quanto già accaduto in passato”. Vincenzo Po-
stiglione si dice disponibile a collaborare con tutti,
sottolineando però che purtroppo non potrà essere re-
sponsabile di ciò che succederà al i fuori del Dancing,
ma promette vigilare affinché i disagi venutisi a creare
in passato siano solo un ricordo.
(Federica Capasso)
Parla Vincenzo Postiglione:
“Il mio Dancinga disposizione
della comunità”
Rocco Coviello
sabato18 giugno 2011 7
Benedetto (Idv):<<Quanto
baccano per uno“sgabellino”>>
di Walter De Stradis
Il patto di non-belligeranza di
turno, ad opera del dinamico duo
Viti-Pagliuca, questa volta non
ha retto. Qualcuno ha fatto il furbac-
chione. Oppure qualcuno ha tradito.
Oppure, qualcuno –più verosimil-
mente- si è fatto due conti in tasca ed
ha votato, come si dice, secondo “co-
scienza”.
Risultato?
In consiglio regionale, martedì
scorso, i “franchi” tiratori hanno vo-
tato “Franco” (e chi altri?) Mollica
(Mpa) segretario dell’ufficio di Pre-
sidenza. Essì che la ditta Viti & Pa-
gliuca aveva già “individuato” –per
la buona pace di tutti- il buon Ma-
riano Pici (Pdl) per quella carica. Ma
gli accordi, come dicevamo, sono
saltati e qualcuno della maggioranza
è stato poco “franco” e ha messo il
piedino profumato anche nella
scarpa (anzi, “scarpone”) del PDL ed
ha votato un “terzopolista”.
Insomma, il PDL è finito a letto
senza cena, e senza letto.
Ri-Risultato?
Quei poveri cristi del Polo delle Li-
bertà, sentendosi gabbati, traditi, cor-
nuti e pure mazziati, hanno
abbandonato tutte le loro postazioni
nelle varie commissioni. Perché così
ci si indigna e si porta avanti la vera
opposizione.
Ri-ri-sultato?
Importanti audizioni riguardanti Ater
e consorzio di bonifica sono saltate,
ma tanto chi se ne frega, c’è sempre
tempo per ricucire rapporti, chiedere
scusa, puntare il dito, calunniare
qualcunaltro e ritornare tutti a pranzo
felici e contenti.
Tutti insieme appassionatamente.
Loro, i politici, naturalmente.
Tutti all’oscuro allegramente, loro,
invece, i cittadini elettori.
Non si sa se fa più ridere, o fa più
spavento, pensare ai miserabili gio-
chi di potere (figli probabilmente di
risentimenti, biechi calcoli o ego mo-
struosi) che si consumano in quel-
l’aula affollata da rappresentanti
eletti “democraticamente” dai citta-
dini.
Quanto fa male rendersi conto
quanto poco c’entri il voto espresso
al chiuso della cabina con gli inciuci,
i pasticci, i bisticci e i capricci che si
consumano nella saletta del consi-
glio regionale.
Altro fatto risibile è che praticamente
tutti quelli che non sono pidiellini -a
contare i comunicati stampa- si sono
“indignati” per quanto accaduto ed
hanno fatto capire di non c’entrare
nulla.
Come leggere, al fine, l’apparente
strappo fra maggioranza ed opposi-
zione consumatosi martedì scorso
alla Regione?
Siamo forse di fronte all’ennesimo
avido boccone di un centrosinistra
onnivoro (che si mangia tutto e che
non gli fa schifo niente) e che vuole
quindi prendere anche le decisioni
della minoranza?
Oppure, come ha detto qualcuno,
nella stessa maggioranza sta pren-
dendo corpo un “mal di pancia”
(forse proprio per le troppe cose
“mangiate”), vale a dire una subdola
e latente opposizione, una serpe in
seno?
Oppure, ancora, stiamo assistendo ai
primi, “teneri”, vagiti di un “Terzo
Polo” sempre meno bambino e sem-
pre più adolescente, con tanto di
“prime voglie”, primi appetiti (primi
atti di auto-erotismo) e relativi “bru-
foli”?
In tutto questo, in attesa di dare una
risposta a queste domande, il capo-
gruppo del PD Viti si dimette e si at-
tende qualche segnale di Vita
(scusate il gioco di parole) del presi-
dente del consiglio Vincenzo Folino.
Il tutto poi accade mentre, opportu-
namente, Speranza è in vacanza (ri-
scusate la rima) e De Filippo è a
Roma a godersi un’indispensabile
manifestazione letteraria.
Tirando le somme, allora, i quoti-
diani hanno titolato (testualmente)
“Si sono rotti i Poli”.
Per il lucano medio, invece, il timore
è che si sia rotto qualcos’altro.
I Lucani si sono rotti “i Poli”Il Centrosinistra “vota” Mollica (Mpa): in consiglio regionale
si consuma una spaccatura fra maggioranza ed opposizione
Si chiama Consorzio MalvaccaroTre, ed è un progetto che conta
di costruire, alla periferia di Potenzanelle campagne di Malvaccaro, ben256 appartamenti (194 privati e ilresto popolari), con uffici, parcheggi,una scuola ed opere di urbanizza-zione per un intervento totale di 80milioni di Euro. Un indotto, se sirealizzasse, che avrebbe come im-mediata conseguenza la creazione di
numerosi posti di lavoro in una cittàche ne ha particolarmente bisogno.Tuttavia, da oltre un anno dalla con-segna delle carte, pare che il progettosia rimasto nel cassetto -con grossorammarico di chi ci ha investitotempo, speranze e denaro- fermonelle “secche” della terza commis-sione del Comune di Potenza (com-posta da consiglieri di maggioranzaed opposizione), quella che ci oc-
cupa di “urbanistica, opere e lavoripubblici, assetto del territorio ed edi-lizia scolastica”. Almeno questo èquanto denuncia il consorzio: i la-vori sono sospesi da due anni nono-stante la documentazione sia stataconsegnata nel dettaglio al Comune.Perché- si domandano- la Commis-sione non prende una decisione?Pare che per due volte la Commis-sione abbia “bocciato” il progetto a
causa di alcune criticità (rete di elet-trificazione e volumetrie) e il consi-gliere Lacerra, membro della terzacommissione, ha rispedito al mit-tente le accuse di lassismo. Sta difatto che il progetto –e con esso lepersone che vi sono dietro- è in at-tesa di sapere “di che morte devemorire”.Il presidente della Commissione Be-niamino Straziuso fa sapere che
dopo che la prima proposta è statarinviata per un errore di motiva-zione, la seconda proposta è stata ri-tirata in commissione in attesa divalutare una TERZA proposta chechiarisca l’inserimento di un’ulte-riore volumetria che si vuole desti-nare ad uso pubblico. La palla passa quindi all’assessore alramo, Pietro Campagna, che a suavolta rende noto che l’iter per quanto
lo riguarda è completato. Lunedìprossimo porterà la delibera ingiunta, la giunta a sua volta la pas-serà alla Commissione e se non cisaranno intoppi, la stessa arriverà poiin consiglio per l’approvazione de-finitiva. Se tutto andrà bene, spiegal’assessore, ci vorrà almeno un altromese. “Se” tutto andrà bene.
Per il consigliere regionale
Nicola Bendetto, quella di
martedì scorso, giorno dello
“scherzetto” al centrodestra, è
stato l’esordio come capo-
gruppo di Italia dei Valori.
Manco a farlo apposta, il suo
partito è stato fra i principali so-
spettati del piccolo “golpe” per
la poltroncina di segretario al-
l’ufficio di presidenza. Una gatta
da pelare un po’ pelosa, per es-
sere all’esordio. <<Io posso par-lare per me, ma anche per glialtri, visto che nel mio partito c’ècoesione e condivisione. Noi nonsiamo stati. E non m’interessa farela caccia ai franchi tiratori>>.
<<Non voglio pensare -rincara-
che quanto accaduto sia solo fruttodel caso. Può essere, certo, ma sefosse così sarebbe tragicomico.Forse è più “intelligente” pensareche sia stata una cosa ordita a ta-volino. Forse per veicolare dei ma-lumori attraverso il “Terzo Polo”,oppure per poter poi dare la colpaa qualcuno. Magari all’IDV,chissà>>.
<<Non si può neanche dire che èstata “una brutta pagina” dellastoria di questo consiglio, perché
quanto accaduto non merita di en-trarci nemmeno, in una pagina.Tanto rumore per nulla per uno“sgabellino”. La regione ha pro-blemi più grossi, e il risultato diqueste storie è che non si affron-tano. Vorrei dire al PDL che l’op-posizione non si fa abbandonandole postazioni, ma col confronto co-struttivo. Solo così si può ricucirelo strappo. Certo, se Folino e tuttigli altri si dimettessero si rian-drebbe al voto e magari le cose siaggiusterebbero. Ma è una cosache deve partire da loro>>.
Mich. Imp.
Il Tar del Lazio ha annullato il“Regolamento per il riconosci-mento del titolo di avvocato spe-
cialista”, approvato il 24 settembre2011 dal Consiglio Nazionale Fo-rense, accogliendo i ricorsi chehanno sostenuto la sua illegittimità.Il Regolamento in parola, a partiredal prossimo 20 giugno, avrebbe in-trodotto e disciplinato le condizionie le modalità per il riconoscimentoe il mantenimento del titolo di “av-vocato specialista”. Argomentano iricorrenti, sostenendo che il Regola-mento in questione è lesivo dellaloro professionalità, in quanto, ilprovvedimento del C.N.F., senza al-cuna base normativa, avrebbe tra
l’altro realizzato una vera e propriariforma dell’ordinamento professio-nale. Il Tar, con la sentenza in com-mento, sottolinea che la materia èriservata al legislatore statale, e os-serva che il legislatore non ha “rifor-mato direttamente l’ordinamentodella professione forense” preve-dendo l’istituto delle specializza-zioni, né è attribuito al C.N.F. lacompetenza ad adottare in via rego-lamentare la disciplina delle specia-lizzazioni della professione legale”.Il Tar del Lazio, dunque, non rin-viene la fonte normativa cui si sa-rebbe riferita il C.N.F. per trarne lapotestà di creare ex novo una figuraprofessionale precedentemente non
contemplata dal vigente ordina-mento. Il Tar perciò ha colpito conla massima delle sanzioni possibilila unilaterale determinazione delConsiglio Nazionale Forense. Talevolontà è emersa anche nell’ultimoCongresso nazionale forense dovela maggioranza dei delegati ha chie-sto la revoca o l’annullamento delRegolamento in commento. Invero,non esiste nessuna chiusura apriori-stica verso le specializzazioni fo-rensi, ma solo una fortedeterminazione degli Avvocati dinon subirle in ragione di una deter-minazione verticistica, preferendouna discussione costruttiva assiemeagli Ordini ed alle Associazioni fo-rensi dato l’impatto significativosulla propria vita professionale.Durissima è stata la reazione del-l’Associazione Nazionale Forenseche ha chiesto al Presidente delC.N.F., Guido Alpa, di rassegnare leproprie dimissioni, per favorire la ri-presa di un vero dialogo unitario al-l’interno dell’avvocatura. Affermal’ANF che la sentenza del Tar ha
confermato la circostanza che ilCNF ha avuto la pretesa di esercitareillegittimamente una potestà regola-mentare che non ha e che, di fronteal Congresso Nazionale che lo invi-tava con una mozione approvata alarga maggioranza a ritirare l’atto il-legittimo, abbia confermato ostina-tamente una scelta infausta,ritenendosi al di sopra della volontàdell’unica, legittima rappresentanzadegli Avvocati italiani. Anche l’Organismo Unitario del-l’Avvocatura ha accolto favorevol-mente la sentenza del Tar del Lazioin commento, affermando che“adesso si lavori per una soluzionelegittima e condivisa da tutti. Il si-stema delle specializzazioni è ben-venuto ma deve avere come scopoprincipale l’alta preparazione degliavvocati. Il percorso dovrà essereserio ed articolato e dovrà riguar-dare principalmente la giovane av-vocatura. Ma le vere battaglie degliavvocati in questa fase sono benaltre: il riconoscimento dell’avvoca-tura come soggetto costituzionale,
l’inserimento del numero chiuso allafacoltà di giurisprudenza, l’elimina-zione dell’obbligatorietà della me-diaconciliazione ed infine l’assettopositivo e strutturato della macchinagiudiziaria secondo il decalogo for-mulato dall’OUA in sede di Pattoper la giustizia intercorso conl’Anm”.Infine, la massima assise della Gio-vane Avvocatura (AIGA – Associa-zione Italiana Giovani Avvocati),attraverso il suo Presidente, Giu-seppe Sileci Presidente, ha affermatoche “i giovani avvocati sono ferma-mente convinti dell’utilità della spe-cializzazione forense, il cui fine deveessere quello di garantire al citta-dino una prestazione legale di ele-vata qualità, da ottenere attraversouna legge di rango ordinario. Laquestione è adesso più che mai po-litica, non tecnica”. Infatti, il Rego-lamento sulle specializzazioni ènecessario per qualificare la forma-zione professionale degli avvocati erisponde anche all’esigenza di na-tura deontologica di assicurare la
massima tutela degli interessi degliassistiti. Il diploma si somma ai titolidi varia natura che gli avvocati, alfine di qualificarsi, possono libera-mente e volontariamente conse-guire.A seguito delle dette critiche, ilC.N.F., in una nota, prende ha presoatto della decisione del Tar Lazioche ha ritenuto coperta da riserva dilegge la materia delle specializza-zioni forensi e ha sottolineato la ne-cessità di esaminare la motivazionedella sentenza.. Il Cnf ha invitato,pertanto, il Parlamento ed il Go-verno a dare nuovo impulso alla ri-forma forense, che ormai langue datroppi mesi in commissione giustiziadella Camera, dopo essere stata ap-provata con ampia maggioranza alSenato.
Avv. IvanaEnrica Pipponzi – ConsigliereNazionale AIGA
Addio alla specializzazione forense
I “Bronzi” di Via Anzio
Nuove case a Malvaccaro:
lunedì la delibera arriva in Giunta
L’Acquedotto, i giochini politici … e gli operai della Cutolo
Le polemiche (rientrate?) su AL, gli “inciuci”
in consiglio regionale e i problemi che “piovono”
8 sabato 18 giugno 2011
di Mario Petrone
Stranezze ce ne sono sempre
ma … con i risultati dei Re-
ferendum appena acquisiti
anche in Basilicata si dovrebbe solo
festeggiare perché l’acqua è rimasta
pubblica e non ci si può speculare
sopra e, dunque, Acquedotto Lu-
cano non ha da essere venduto ai
privati e si deve solo dedicare con
rinnovata lena alla missione di distri-
buire l’acqua migliore al prezzo più
basso possibile. Ma ecco che ci ar-
riva la notizia che la cugina Puglia
ha pubblicizzato Acquedotto Pu-
gliese e si afferma che,
per quella via, i cugini
diventano cittadini pa-
droni dell’acqua e delle
condutture e insomma lì
hanno scelto di elimi-
nare la SPA Acquedot-tara … la cosa,
ovviamente, non man-
cherà di far scoppiare di
nuovo rumori, discussioni, proposte,
progetti e magari anche appetiti
nuovi e diversi. Annotiamo nell’im-
mediato dopo referendum che da
API (che non è la reclame della ben-
zina di una volta ma il partito di Ru-
telli in Basilicata) si propone di
eliminare la bolletta dell’acqua per
quelli che hanno poco, dopo aver
studiato e cambiato la forma giuri-
dica di A.L. Constatiamo, dunque,
che il Referendum cambia gli obiet-
tivi nel senso che fa puntare su altre
questioni e mette il silenziatore alle
polemiche in buona parte strumen-
tali quando non egoistiche che regi-
stravamo. Insomma, è ora che si
affrontino le questioni anche di A.L.
in un’ottica di normalità e se vi fos-
sero problemi si affronterebbero e ri-
solverebbero come tali senza
pregiudizi e senza giochini a guada-
gnare facile consenso o facile posta-
zione o.. o.. A noi, poi, consta - per
aver ascoltato l’intervento di un rap-
presentante A.L. al congresso
ADOC di sabato scorso- che A.L. ha
sospeso a suo tempo e immediata-
mente l’inserimento in bolletta delle
quote di depurazione quando non
dovute e che sta procedendo per le
eventuali richieste di restituzioni
come sta formalizzando definitiva-
mente l’accordo sulle conciliazioni
e dal momento che le organizzazioni
di difesa consumatori presenti non
hanno contestato tali affermazioni
devo ritenere che A.L. abbia detto il
vero. Insomma, pare proprio che le
polemiche su A.L. di cui avevamo
dato contezza forse erano polemiche
dettate da esigenze politiche di
schieramento o di posizionamento e
che A.L. era un pretesto come un
altro per polemizzare, più che un
problema. Ciò detto rimane che l’ac-
quazzone in Basilicata c’è se ci rife-
riamo al consiglio Regionale
paralizzato dalle dimissioni dei con-
siglieri PDL da tutti gli incarichi isti-
tuzionali. Nel rinnovo dell’ufficio di
Presidenza del consiglio, che ha sca-
denza annuale, e come consuetudine
si doveva solo votare secondo
quanto concordato tra i gruppi eleg-
gendo le persone stabilite. Rieletto il
Presidente FOLINO , al momento
di eleggere i segretari alcuni consi-
glieri di maggioranza e di opposi-
zione si sono messi a inciuciare ed
hanno fatto saltare l’elezione del se-
gretario di minoranza eleggendo
Francesco Mollica al posto del de-
signato del PDL. Ovviamente non è
mai buona cosa utilizzare il voto se-
greto per mandare messaggi trasver-
sali però questo
è. E questo im-
pedisce agli or-
gani di
assolvere le
funzioni. In
conclusione
quei sessanta
operai ex-Cu-
tolo che aspet-
tavano aiuto e soluzioni
continueranno ad aspettare si spera
per poco. Per dirla religiosamente al-
lora chiudiamo così: Sant’Antonio
mio (il fatto è accaduto il giorno del
Santo + o -) ad Antonio mio o lo il-lumini o lo fulmini ma se lo ardi èmeglio.
La Politica Agricola
Comunitaria
verso il 2020 (3).Continuiamo con questo arti-
colo la disamina sull’agricol-
tura lucana, pur rimanendo in
attesa dei dati del Censimento del-
l’Agricoltura per una più appro-
fondita riflessione. Qui riportiamo
quelli che saranno i nuovi scenari
disegnati dall’Unione Europea
dopo il 2013 ed annunciati nella
Comunicazione della Commis-
sione al Parlamento Europeo ed al
Comitato delle Regioni.
In essa ancora si afferma che
l’agricoltura per l’U.E. è una com-
ponente “essenziale dell’econo-
mia e della società europea” e
pertanto la nuova PAC dovrebbe
poggiare su due pilastri fonda-
mentali: il primo è promuovere
più verde ripartendolo più equa-
mente; il secondo è da incentrare
sulla competitività e l’innova-
zione, sul cambiamento climatico
e sull’ambiente, attraverso il con-
seguimento di tre obiettivi strate-
gici
1° obiettivo) “Preservare il poten-
ziale di produzione alimentare
dell’UE secondo criteri di sosteni-
bilità, al fine di garantire la sicu-
rezza dell’approvvigionamento
alimentare a lungo termine per i
cittadini europei e contribuire a
soddisfare la domanda mondiale
di prodotti alimentari, che secondo
le stime della FAO dovrebbe su-
bire un incremento del 70% da qui
al 2050.”
Per questo punto in passato ab-
biamo più volte manifestato pre-
occupazione circa l’applicazione
del set aside quinquennale e ven-
tennale (ossia l’abbandono delle
produzioni) applicato in Basilicata
indiscriminatamente ovunque. Sa-
rebbe interessante rivedere i docu-
menti programmatici dove
inizialmente il provvedimento ve-
niva destinato unicamente ai ter-
reni lungo i fiumi di grande
importanza regionale, i bacini
idrici e le sorgenti al fine di impe-
dire l’inquinamento delle acque,
dovuto all’uso dell’impiego dei
prodotti chimici, e più in generale
ad impedire l’inquinamento del-
l’ambiente e delle produzioni agri-
cole. Successivamente il
provvedimento fu esteso ovunque,
aprendo quindi da un lato alla spe-
culazione del facile guadagno per
il non produrre e dall’altro alla dis-
suasione al non lavoro.
E’ facile quindi comprendere
come ciò oggi sia contraddittorio
e stridente con l’esigenza di pro-
durre maggiormente rispetto al
predetto indirizzo comunitario
2°obiettivo) “Sostenere le comu-
nità agricole che forniscono ai cit-
tadini europei una grande varietà
di derrate alimentari di pregio e
qualità prodotte in modo sosteni-
bile, nel rispetto degli
obiettivi che l’Unione si è data in
materia di ambiente, acque, salute
e benessere degli animali e delle
piante e salute pubblica. La ge-
stione attiva delle risorse naturali
mediante l’agricoltura costituisce
uno strumento importante per
preservare il paesaggio
rurale, lottare contro la perdita di
biodiversità, favorire l’adegua-
mento al cambiamento climatico
e mitigarne gli effetti.”
Oggi se si gira per la Basilicata ci
si imbatte con impianti fotovol-
taici ed impianti eolici ovunque,
che creano una profonda modifica
del paesaggio agrario lucano, per-
ché realizzati là dove non andreb-
bero assolutamente realizzati. Ma
in questa regione tutto è possibile
perché si devono soddisfare prima
le esigenze speculative e poi forse
quelle ambientali, non a caso
manca una norma per la tutela del
paesaggio e soprattutto, non ci
stancheremo mai di dirlo, manca
un’idea precisa sullo sviluppo
economico e sociale di questa re-
gione.
3°obiettivo) “Preservare la vitalità
delle comunità rurali, per le quali
l’agricoltura costituisce un’attività
economica importante in grado di
creare occupazione locale. Questo
comporta molteplici vantaggi sul
piano socio-economico, ambien-
tale e territoriale.”
Abbiamo consentito, senza porre
un minimo di argine, l’abbandono
delle aree rurali interne ed ora per
norma si dovrebbero recintare i
campi dopo che i buoi sono scap-
pati. E’ mancata per lunghi anni
una strategia politica ed econo-
mica regionale accompagnata da
azioni concrete affinché le aree in-
terne e montane potessero essere
una risorsa ed una opportunità di
sviluppo, ma addirittura quei
pochi strumenti istituzionali esi-
stenti, anzicchè rafforzarli, sono
stati cassati in una eventuale ipo-
tesi confusa e sicuramente poco
meditata ed approfondita sostitu-
zione.
Ora staremo a vedere se vi è più
lungimiranza negli strumenti che
metterà in campo l’Unione Euro-
pea o più capacità da parte della
regione di individuare misure con-
crete tali da recuperare il tempo
perduto, ma anche e soprattutto
quelle peculiarità di questo territo-
rio regionale, che oggi sembrano
in via di estinzione.
Ma con questa classe politica che
ci amministra abbiamo seri e forti
dubbi.
www.aldomicheleradice.it
Il riso che … scottaNella rilevazione dei prezzi al
consumo di questa settimana
nella città di Potenza ci cade l’oc-
chio su un nome : SCOTTI. Come
potete vedere 1 kg di riso lo porti a
casa al prezzo + basso per € 1,97 e
se te lo fai bollito e lo condisci con
un pelino pelino di olio lo metti in
quel posto pure alla crisi…. Anche
se a voler essere puntigliosi si nota
pure che un kg di riso ti viene (in lire
beneamate di una volta ben 3.814
lire) una enormità in confronto al
Kg di pasta. che la settimana passata
avremmo pagato solo 76 centesimi
ovvero 1471 bene amate e mai del
tutto dimenticate lire. In conclu-
sione non si vuole promuovere un
prodotto al posto di un altro ma si
nota che molti prezzi paiono indi-
pendenti dal valore dei beni e so-
prattutto che i beni sono del tutto
scollegati dal territorio ove vengono
prodotti. Ciò detto però il riso piace
a tanti e io, per esempio, un bel
Sartù non lo rifiuterei …ma questo
è altro argomento.
(Ma. Pe.)
E’ necessaria una ‘’tutela immediata’’ per le famiglie dei 55 lavoratori
dello stabilimento ex Cutolo di Rionero in Vulture (Potenza), in scio-
pero dal 26 maggio scorso per protestare contro la chiusura annun-
ciata dalla Paninvest entro il 30 giugno: è quanto ha chiesto la
Flai-Cgil di Potenza alla Regione Basilicata e all’assessorato alle atti-
vità produttive. ‘’La situazione nella quale la proprietà ha portato
l’azienda e’ catastrofica’’, secondo quanto ha detto, in un comunicato,
il segretario della Flai-Cgil Potenza, Giuseppe Burdi.
Il gruppo dirigenziale delle
associazioni dei commer-
cianti materane se l’è presa
dopo le dichiarazioni rilasciate
dal Presidente del Comitato
Maria SS della Bruna circa
l’assenza dei “commercianti,
alberghi, panifici ed altri eser-
cizi commerciali nel dare il
proprio contributo alla festa”.
La questione – sostengono i
rappresentanti delle Associa-
zioni dei commercianti – an-
drebbe meglio spiegata visto
che le stesse hanno dato da su-
bito, al neo Presidente del Co-
mitato, la propria disponibilità
a portare avanti una serie di
iniziative molto interessanti
per il buon esito della Festa
patronale in onore di Maria
SS. della Bruna, condividendo
la questione di partenza circa
il protrarsi del periodo dei fe-
steggiamenti senza circoscri-
verlo ai pochi giorni a ridosso
del 2 luglio.
Infatti la bozza del regola-
mento stilato dalle Associa-
zioni dei commercianti per il
concorso dei manufatti agroa-
limentari preparati ed esposti
da maestri artigiani locali non
avrebbe ancora ricevuto il
consenso dal Presidente Lo-
perfido, nonostante sia stata a
lui presentata subito dopo Pa-
squa; inoltre resta senza rispo-
sta, da parte del Presidente, la
proposta avanzata – su solleci-
tazione dello stesso – da al-
cuni panificatori materani di
produrre forme di pane a tema
con la “moltiplicazione dei
pani e dei pesci” raffigurata
sul manufatto di cartapesta.
Tale iniziativa avrebbe portato
i panificatori aderenti a racco-
gliere un contributo econo-
mico da versare nelle casse
della Festa. Anzi il 30 maggio,
giorno da lui fissato per l’in-
contro, il Presidente non si sa-
rebbe presentato all’appunta-
mento per motivi personali.
Una brutta storia per tutti co-
loro che credono che la Festa
della santissima Madonna
della Bruna non sia solo un
momento di festa da condivi-
dere con tutta la città, ma
anche un’occasione per mo-
strare ciò che di buono, ma so-
pratutto attrattivo ha da offrire
la città.
Certamente ora è tardi per
avanzare rimostranze o offen-
dersi, sarebbe meglio far te-
soro degli errori commessi e
non ripeterli più l’anno pros-
simo, semmai muovendosi in
t e m p o .
Renato Favilli
MATERA: Commercianti
“esclusi” dall’organizzazione
della festa della Bruna
Dopo Nanni Moretti, ecco la denuncia “lucana” per Santoro
Pontifex.Roma, il quotidiano on-line di Apologetica Cattolica diretto
dal potentino Carlo Di Pietro denuncia l’ex conduttore di “AnnoZero”
per peculato d’uso, minacce ed aggiotaggio
10 sabato 18 giugno 2011
Nato con grandi sacri-
fici e nei ritagli di
t e m p o ,
Pontifex.Roma è attual-
mente punto di riferimento
di numerosi lettori che, quo-
tidianamente, variano dai
15.000 ai 30.000. Diretto
dall’avvocato / giornalista
pugliese Bruno Volpe e dal
giornalista / scrittore lucano
Carlo Di Pietro,
Pontifex.Roma non è nuovo
alle polemiche e, spesso, si è
trovato in situazioni imba-
razzanti ed anche delicate a
causa di editoriali pubblicati
o di interviste shock a noti
esponenti della Chiesa Cat-
tolica. Il sito è stato un ina-
spettato punto di riferimento
anche nei momenti “caldi”
relativi al ritrovamento dei
poveri resti di Elisa Claps,
ed in merito ha pubblicato
numerose e controverse in-
terviste a celebri personaggi
quali l’avvocato Taormina, il
criminologo Bruno, Monsi-
gnor Appignanesi ed alcuni
magistrati.
Qualche tempo fa riporta-
vamo la notizia che il sito,
un “blog cattolico non seco-
larizzato”, aveva denunciato
il regista Nanni Moretti, con
l’accusa di aver vilipeso la
figura del Pontefice col suo
ultimo film “Habemus
Papam”.
Il giornalista potentino e
Bruno Volpe tornano ora a
far parlare di loro con una
nuova denuncia ad un VIP.
Questa settimana
Pontifex.Roma ha infatti
avuto nuovamente risonanza
nazionale per un’iniziativa
abbastanza singolare. In
molti italiani avevano notato
e pubblicamente commen-
tato il comportamento adot-
tato da Michele Santoro
durante l’ultima puntata di
anno zero.
“Il conduttore”, spiega Carlo
Di Pietro, “si era lasciatoandare in un discorso perso-nale ed anche ‘minaccioso’nei confronti della Rai, iltutto utilizzando come palco-scenico la TV nazionale, pa-gata con il canone deicontribuenti, dunque indiriz-zata a ben altre finalità dipubblico servizio, che allasoluzione pubblica di dia-tribe di potere personali”.
La Redazione del quotidiano
pugliese/lucano (che non
ama “fare politica o perse-guitare personaggi pub-blici”), tuttavia avendo
ricevuto numerose lettere di
protesta riconducibili all’at-
teggiamento dello stesso
Santoro, ha deciso di passare
dalle parole ai fatti.
In data 11 Giugno 2011, di-
fatti, il giornalista Bruno
Volpe, in nome e per conto
della testata giornalistica, si
è recato presso il Comando
dell’Arma dei Carabinieri ed
ha sporto denuncia nei con-
fronti dell’ “ex conduttore”
Rai.
Si è fatto, quindi, portavoce
di “quella fascia di italianiche assolutamente nonhanno gradito l’invasivo efazioso metodo di condu-zione della trasmissioneAnno Zero da parte dellasua punta di diamante: San-toro”.
Ecco allora cosa riporta
l’editoriale con la pubblica-
zione della denuncia conse-
gnata al Tenente Vallarella:
“Pontifex.Roma nella per-sona del suo direttore BrunoVolpe ha sporto querela con-tro Michele Santoro relativa-mente alla trasmissione
Annozero del 9 giugnoscorso, anteprima. A pareredella querela, Santoro nellasua qualità di incaricato dipubblico servizio, ha utiliz-zato la Rai, servizio pub-blico, non per finiinformativi, ma per interessipersonali che dovrebbero es-sere risolti, ove esistenti,nelle sedi legali. Pertanto aparere di Pontifex.Roma siversa in ipotesi di peculatodi uso. Inoltre,Pontifex.Roma ha sollevatoil quesito se nella condottadi Santoro sussista il reato diminacce verso la Rai(quando ha detto non ho an-
cora firmato con nessuno: ache scopo?) e di aggiotag-gio, in quanto le voci circo-late immediatamente primae ribadite dal conduttorein Tv, avevano recato un vi-stoso aumento delle quota-zioni dei titoli di una casaeditrice televisiva “.Vedremo come andrà a finire
e se prevarrà la legge del
buon senso o il potere dei
soldi. In nomine Jesus!
(Wal. De S.)
di Walter De Stradis
<<Ho avuto grande di-sagio quando mi è
stata data la parola, perché, adifferenza di tutti i rappresentatidelle altre nazioni partecipanti,che portavano un indirizzo disaluto, una comunicazione, unmessaggio da parte dei loro rap-presentanti politici, io non hopotuto fare altro che esprimereun piccolo pensiero personale;anche se dal rappresentante
dell’Italia, considerata la na-zione più importante del Medi-terraneo, si aspettavano, credo,un messaggio da parte delle au-torità del mio Paese, conside-rato il bisogno di solidarietà, chequesti popoli hanno in questodelicatissimo momento digrande fermento, per una svoltadecisiva della loro società. Pur-troppo non ho potuto fare altroche l’ambasciatore di mestesso>>.
A parlare è il Clown Gionni, al
secolo Gianni Montatori, artista
potentino che porta avanti una
tradizione familiare di arte cir-
cense di circa due secoli. Il suo
rammarico, già espresso in oc-
casione della sua partecipazione
al Festival Internazionale del
Teatro per l’Infanzia tenutosi al-
cuni mesi fa in Tunisia, è sempre
quello: essere invitato a presti-
giosi eventi internazionali, ma
non ricevere l’adeguato soste-
gno (anche economico, seppur
minimo) da parte delle istitu-
zioni e dei rappresentanti politici
lucani. Insomma, il signor Mon-
tatori (che per diversi anni ha
anche coordinato la Sfilata dei
Turchi a Potenza, per poi non es-
sere più interpellato) si domanda
come mai i potentini che otten-
gono successi all’estero, a casa
loro vengono amaramente snob-
bati. Come dire, Nemo prophetain Patria.
<<In seguito al successo otte-nuto a dicembre 2010 al 25émeFESTIVAL INTERNATIO-
NAL NEAPOLIS in Tunisia –ci spiega l’artista- sono statoinvitato con la mia compagniaanche in Marocco a rappresen-tare l’Italia in un altro presti-gioso avvenimento Il Festival
Nekor Mediterranien du Thiatre,nel quale veniva sviluppato iltema: L’interculturalisme - ga-
rantie d’échange et de contact
des peuples méditerranéens.Con i miei artisti Gerardo Fer-rara e Alba Tamarazzo abbiamorappresentato lo spettacolo della
nuova produzione per la sta-gione teatrale 2010/2011 “IL
CLOWN GIONNI presenta BI-
DONI”. Lo spettacolo ha regi-strato grande apprezzamentoanche dal pubblico Marocchino.I consensi ottenuti, in specialmodo, nei paesi Nord Africani enei Paesi Asiatici, credo, sianodovuti alla novità, per questi po-poli, di entrare in contatto conun personaggio particolare: “ilclown”, che riesce a trasmettereuna comicità capace di oltrepas-sare le lingue, le culture, le reli-gioni. Naturalmente parliamodel Clown tradizionale cheporta in scena una comicitàsemplice, genuina, ispirata daun patrimonio artistico traman-datogli da 200 anni di tradizione
circense. L’apprezzamento e lasoddisfazione delle Autoritàdella città Marocchina sono statisottolineati in maniera concretae tangibile, tanto che sono statoinvitato dal Rais (sindaco) diAЇT HDIFA, a partecipare, inqualità di membro onorario, alConsiglio Comunale che trat-tava appunto il tema del Festivalcon diritto di intervento e messea verbale delle dichiarazioni.Inaspettato, infine, è stato l’in-vito ad assistere come ospiti gra-diti, con le autorità del posto aduna importante partita di calciodella serie A nazionale, CR Al-Hoceima – KAC de Kénitra ri-presa in diretta da più TVcompresa quella spagnola. Cihanno chiesto se volevamo
esporre la bandiera Italiana persottolineare l’internazionalitàdel pubblico di quell’interes-sante incontro. Forse tanti tele-spettatori si saranno chiesticome mai tifosi italiani, ma si sa,lo sport e il teatro non hannoconfini, quello che conta è cheanche la nostra bandiera venivasventolata insieme a tante altrein un momento di grande aggre-gazione>>.
A differenza dell’altra volta in
Tunisia, quando Gianni e la sua
compagnia hanno vissuto attimi
di apprensione ed hanno avuto
un difficoltoso ritorno a casa,
questa volta sembra essere an-
dato tutto bene. Anche se il
Clown ci confessa che gli sa-
rebbe tanto piaciuto, magari,
portare a chi ne ha bisogno (e in
Nordafrica di gente bisognosa ce
n’è) qualche maglietta, o qual-
che altra cosa di utile grazie al
patrocinio del Comune, della
Regione o della Provincia.
<<Ma ormai –ci dice- quandochiamo neanche rispondono>>.
Gianni Montatori, però, non si
perde d’animo.
<<Un’altra avventura teatraledi grande prestigio mi aspetta.Ancora una volta un Potentinoalla ribalta di un grande evento,infatti dal 22 luglio al 2 settem-bre 2011 farò parte del cast cherappresenterà “LA BHOEME”
di G. Puccini nell’89° FestivalAreniano, interpretando Parpi-gnol nella scena del CafèMomus. La regia è del franceseArnold Bernaud. Diretti dal M°Daniel Oren il tenore MarceloAlvares ed il soprano FiorenzaCedolin, centinaia di artisti traprotagonisti, coro, voci biancheed orchestra>>.
LE ISTITUZIONI LUCANE SI “DIMENTICANO” DI LUI
Un Clown triste, “ambasciatore di se stesso”
La querela a Michele Santoro
Il Clown Gionni in Marocco
di Mauro Armando Tita
Le problematiche afferenti le
cosiddette macchine orga-
nizzative comunali non
sono rientrate nei programmi delle
neo Giunte, testé elette. Il tema
della macchina organizzativa dei
nostri Comuni, forse, potrebbe
non interessare una distratta opi-
nione pubblica lucana. Eppureper
tanti Amministratori lucani le
competenze e il Know-howdei di-
pendenti comunali rappresentano
i “veri riscontri” con e sul territo-
rio. Forse non tutti sanno che l’ or-
g a n i z z a z i o n e
burocratico-amministrativa comu-
nale “riassume” un buon 60%
delle attività produttive locali.
L’indagine di Repubblica di qual-
che anno fa sul personale degli
Enti Locali del Mezzogiono ci ri-
propone, in modo brutale, il tema
dell’assenteismo e della “virtuo-
sità”. Su queste pagine sono state
denunciate tante assunzioni “ami-
cali” da far rabbrividire l’opinione
pubblica. Quanti dipendenti Co-
munali sono il frutto di caste fami-
liari e di “discendenze”.
Non è possibile, ancora oggi, non
denunciare simili e atavici disser-
vizi. La buona amministrazione
lucana del 2011 deve mettere in
campo ricerca e primato. Non a
caso la maggioranza dei Comuni
lucani non ha mai attivato seria-
mente “reti e progetti comunitari”.
Questa incresciosa situazione di
stallo fornisce l’alibi ad Ammini-
stratori senza scrupolo, per margi-
nalizzare le vere “professionalità
interne”. Se esse non sono valoriz-
zate adeguatamente sarà difficile
creare il percorso virtuoso e la con-
divisione degli atti e dei fatti “eco-
nomici locali”. Tutto ciò ne ha de-
terminato il fallimento.
Troppi “incarichi esterni” e troppe
esternalizzazioni dei servizi produ-
cono l’attuale status quo. Troppe
volte è intervenuta la Corte dei
Conti. Purtroppo, anche, in Basi-
licata l’assenteismo del personale
ha raggiunto picchi insostenibili Se
non fosse per “quell’agguerrito
plotone di funzionari ligi al dovere
“il nostro cahier des doleances”sarebbe fittissimo di “buchi neri”
non coperti.
Eppure i Municipi lucani erano
l’orgoglio delle nostre popolazioni
locali.
Gli amministratori locali lucani,
fino agli inizi degli anni novanta,
fondavano il loro “successo” poli-
tico, sul senso del dovere e sul fat-
tivo impegno personale dei
dipendenti. Le amministrazioni lo-
cali si misuravano sul grado di co-
noscenza e di competenza
esercitato dai dipendenti comunali.
Sembra un secolo ... ma, fino a
qualche decennio fa, i Comitati
Civici, i Patronati assistenziali per
gli anziani e i Centri Sociali locali
erano organizzati ed animati da
impiegati Comunali. Oggi quel-
l’immane impegno è stato sosti-
tuito da “scollamento e disistima
reciproca tra lavoratori”. Un egoi-
smo mutuato, da forme di cini-
smo, ha preso il posto del rapporto
amicale e fraternodi qualche anno
fa. La Legge Bassanini ha com-
pletato questo devastante contesto
ed ha ulteriormente inaridito rap-
porti umani e tolleranza.
Su chi si riflette questo negativo
modus operandi? Certamente sui
più deboli e sugli Anziani del
luogo. Le belle “iniziative” dei no-
stri Anziani non possono più con-
tare sui dipendenti comunali. Tutti
i cittadini avvertono questo disa-
gio.
L’incubo, ancora oggi, è rappre-
sentato dalla scarsa capacità di
spesa e da una ulteriore incapacità
di gestione e di impatto proget-
tuale con la committenza locale.
Si progetta in un crescendo di in-
terventi avulsi dalla realtà quoti-
diana. Sono queste le vere
motivazioni di una vera debàcle,
sempre più manifesta,delle nostre
realtà territoriali dove, purtroppo,
da sempre regna incontrastata e
sovrana una “oligarchia di profes-
sionisti locali “ lenta a morire.Una
“oligarchia” che non è stata per
niente scalfita dalle liberalizzazioni
di Bersani nè dalla famosa
“agenda Giavazzi”. Una “oligar-
chia” fatta di gruppi di pressione e
di piccole lobbies che esercitano i
loro privilegi sotto forma di “di-
ritti”, senza alcun mandato popo-
lare... con la pretesa
di agire nell’interesse della intera
comunità lucana.Una “oligarchia”
che non ha arretrato di un centime-
tro la propria presenza e il proprio
ruolo.
E’ una manchevolezza che si ri-
percuote sui fatti produttivi e e sul
loro mancato effetto moltiplica-
tore. Non è pensabile continuare a
riproporre progetti calati dall’alto
senza aver fornito una chiara ed
univoca strumentazione di base
valida per tutti.
Non è pensabile che nel 2011 gli
Enti locali della Basilicata si fac-
ciano promotori di assistenzialismi
e di “incompiute”. Non è più tol-
lerabile assistere ulteriormente a
sperperi e selvagge esternalizza-
zioni.
Occorre riproporre la “democrazia
dei cittadini”, ormai caduta in di-
suso nel Mezzogiorno e nella Ba-
silicata in particolare.
Occorre attivare l’etica della re-
sponsabilità per quelle categorie
sociali pronte a lucrare sui soldi
pubblici .ccorre evitare che si ri-
presentino gestioni allegre e spre-
chi di ogni genere.Occorre evitare
assenteismi e manchevolezze di
ogni genere. Occorre evitare scol-
lamenti e approssimazioni.
Oggi, la globalizzazione prima
e l’Unione Europea dopo, ci im-
pongono di coinvolgere le istitu-
zioni e le realtà economiche locali
e, soprattutto, di mettere in campo
le energie migliori, per chiudere,
definitivamente, con lentezze, fur-
bizie ed egoismi. Tali interventi
darebbero non solo una boccata di
ossigeno alle nuove generazioni,
ma, potrebbero essere forieri e
propedeutici per le politiche cosid-
dette euro-mediterranee dei nostri
Comuni. Farsi promotori di un
nuovo “ruolo guida” significa
concretamente creare la vera “Re-
gione senza Confini”.
E’ una scommessa che si può vin-
cere e che non può più essere va-
nificata da ulteriori interventi
dilatori...molto oligarchici e poco
democratici.
Lavora al Comune perché ha “il sangue blu”Il ruolo del personale amministrativo negli enti locali: quanti dipendenti Comunali
sono il frutto di caste familiari e di “discendenze”
sabato 18 giugno 2011 11
Rionero, al lavoro
il “team” del sindaco
PlacidoNe fanno parte tre assessori
esterni, fra cui due donne,
e due consiglieri elettidi Michele Traficante
Nel corso della prima riunione del consi-
glio comunale eletto con le elezioni co-
munali del 15 e 16 maggio scorsi, il
riconfermato sindaco del centrosinistra Anto-
nio Placido ha ufficialmente annunciato la for-
mazione della nuova giunta amministrativa.
Essa è così composta: Vito D’Angelo(Pd) vi-
cesindaco con delega a ricostruzione, servizi
culturali, politiche sportive, politiche giovanili,
trasporto; Mauro Di Lonardo (Psi), con dele-
ghe a lavori pubblici, vivibilità, politiche sociali
(assessori interni, vale a dire scelti fra i consi-
glieri comunali eletti); Paola D’Antonio, do-
cente dell’Università della Basilicata, con
delega Ambiente e pubblica Istruzione; Raf-
faele Giordano, direttore ragioneria Asp Po-
tenza, con delega all’urbanistica e al bilancio;
Rachele Verrastro, dipendente di Sviluppo Ba-
silicata Sp.A. ed esperta di problemi di lavoro
ed economia, con deleghe attività produttive,
turismo, politiche del personale, pari oppor-
tunità (assessori esterni).
Maria Michela Pinto (PU), unica donna eletta
consigliere, al suo terzo mandato consiliare e
già assessore ai lavori pubblici nella precedente
amministrazione, è stata nominata presidente
del Consiglio comunale.
Com’è noto, in base alle nuove norme per i co-
muni con meno di 15 mila abitanti ( ed è il caso
di Rionero in Vulture ), è stato ridotto il numero
dei consiglieri comunali ( da 20 a 16) e degli
assessori (da 7 a 5).
Si è trattato senza dubbio di una operazione
non semplice e probabilmente non facilmente
digerita dalle forze politiche che hanno contri-
buito al successo elettorale nel sindaco Antonio
Placido. Infatti, non erano poche le aspettative
e le esigenze degli eletti della maggioranza
che, certamente, si sono spesi non poco per
raccogliere le preferenze degli elettori e portare
voti alla lista “Centrosinistra per Rionero”.
Così non si sono fatte attendere le prese di po-
sizione negative da parte di esponenti politici
e di alcuni partiti (quelli che evidentemente si
sentono maggiormente penalizzati nel loro bi-
sogno di “visibilità”) pur facenti parte della
maggioranza. Il che fa supporre che la naviga-
zione della nuova amministrazione comunale
di Rionero in Vulture non sarà del tutto agevole
e non si posso escludere sorprese e colpi di
scena.
Tuttavia, messi da parte malumori e i “mal di
pancia” è tempo di mettersi al lavoro e…di
buona lena perché i problemi che attanagliano
la comunità rionerese non sono pochi né sem-
plici e la cui risoluzione non può attendere
oltre. Fra questi, ad esempio, la tutela dell’am-
biente. La presenza a Monticchio di numerosi
fusti contenenti sostanze tossiche, ne indica la
gravità e l’urgenza d’intervenire con efficacia.
A tal riguardo la dott.ssa Paola D’Antonio,
quale docente nel settore presso l’Università
della Basilicata, potrà dare il suo prezioso con-
tributo. Il sindaco Placido si è assunto tutta la
re-
sponsabilità delle sue scelte (rientravano fra le
sue competenze) e ne risponderà ai cittadini
che lo hanno votato. D’altra parte Placido l’ha
dichiarato che dopo aver consultato i rappre-
sentanti dei vari partiti della alleanza com’era
suo dovere, non gli è stato possibile trovare “la
quadra” per la difficoltà di conciliare le richie-
ste delle varie forze politiche ( ben 10 simboli),
che hanno concorso al successo della lista
“Centrosinistra per Rionero” . La squadra da
lui messa in campo è del tutto affidabile e le
professionalità esterne coinvolte, sia per la
comprovata competenza e sia per la loro ca-
pacità ( e possibilità) di operare al di fuori dei
condizionamenti
ambientali e di partito, potranno dare un note-
vole contributo nell’esclusivo interesse dell’in-
tera comunità di Rionero. Purché li si lascia
operare in piena autonomia e si mettano da
parte i meschini e nefasti “interessi di bottega”.
L’intenso programma elettorale presentato dal
“Centrosinistra per Rionero” è sempre sotto gli
occhi dei cittadini che verificheranno la sua
puntuale attuazione.
Insomma, ognuno faccia la sua parte esclu-
dendo categoricamente ogni tentativo di met-
tere “il bastone fra le ruote” al lavoro della
Giunta e contribuendo secondo le proprie ca-
pacità, sia da parte della maggioranza sia della
minoranza, il miglior governo della città e il
conseguimento di quella migliore vivibilità
che, d’altra parte, tutti si sono impegnati, nel
corso della campagna elettorale, ad assicurare
ai rioneresi. Una cosa è certo, ed è meglio che
tutti i consiglieri comunali lo tengano bene a
mente: i cittadini saranno particolarmente at-
tenti e vigili nel valutare l’operato degli eletti e
saranno severi nel giudicarli, senza accettare i
soliti “scaricabarili” proprio dei tanti politici
nostrani “bravi a parlare” ma molto meno “ad
operare”. Noi, quali attenti operatori dell’in-
formazione, non verremo meno al nostro do-
vere di seguire il lavoro dell’Amministrazione
comunale e di interpretare i sentimenti di
plauso o di condanna che verranno dalla so-
cietà civile.
12 sabato 18 giugno 2011
Grande successo per la manifestazione “Arcobalonia” Il sindaco Santarsiero: “Un riferimento di valori significativo”
“L’ i n i z i a t i v adella Fism èsempre più
meritoria, soprattutto sesi pensa all’azione cheviene messa in campodalle scuole materne cat-toliche: un’azione che haun grande valore sociale,per la specificità del pro-getto pedagogico dellescuole materne. Una spe-cificità che nella nostrasocietà aiuta a favorire unmodello di crescita so-ciale e culturale in gradodi poter costruire un fu-turo diverso per la comu-nità nazionale.”Così il Sindaco di Po-
tenza e Presidente AnciBasilicata, Vito Santar-siero, al termine della un-dicesima edizione diArcobalonia, la festa deibambini delle scuole ma-terne aderenti alla Fism(Federazione delle scuolematerne d’ispirazionecattolica).Santarsiero, che si è re-cato a Castelluccio Supe-riore dove si è svoltal’iniziativa, ha eviden-ziato come “ci sia biso-gno di un Paese che abbiavalori, di un Paese cheabbia riferimenti idealisignificativi, che ritrovile sue radici, smarrite nel
tempo. Le scuole maternecattoliche ci aiutano a re-cuperare valori, radici eriferimenti; ci aiutano acostruire un ponte signi-ficativo con le famiglie.Oggi rappresentano l’oc-casione per restituire allenostre comunità quel va-lore aggiunto necessarioper rilanciare complessi-vamente il nostro Paese. Soprattutto nella nostraRegione, nei nostri pic-coli Comuni le scuolematerne, attraverso unmeccanismo che vedeprotagoniste le famiglie ela possibilità di poter im-pegnare giovani profes-
sionisti specializzatinella formazione dei pic-coli, consentono –ha con-cluso Santarsiero- dipoter avere dei presidiche altrimenti con lascuola statale verrebberomeno, lasciando soli i no-stri ragazzi e abbando-nando le loro famiglie.C’è un contesto ampioentro cui si collocal’azione della Fism: iltutto in sintonia con unpercorso, a cui stanno la-vorando i Comuni d’Ita-lia, che è quello dellosviluppo locale. Il federa-lismo, quello vero a cuiguardiamo, non è quello
che oggi viene attuato nelnostro Paese, che è tut-t’altro che federalismo,ma è quello che esalta iterritori e le sue potenzia-lità e tra le potenzialitàdei territori ci sono que-
ste opportunità. Ecco per-ché guardiamo congrande interesse a questeazioni, a questi processi.”
di Michele Traficante
Non c’è che dire. Si tentasempre di più consolidare
il legame con le nostre radicicon la valorizzazione del dia-letto. E la cosa è maggiormenteconfortante se questa opera-zione viene portata avanti anchenella scuola. Quella scuola chefino a qualche tempo fa avevadel tutto bandito il dialetto nellacomunicazione per affermare ilprimato assoluto della linguaitaliana. Invece è riconosciutoche il dialetto è l’humus sui cuifiorisce, di cui si nutre, in sensoantropologico, la cultura popo-lare. Infatti, il dialetto è il veicolomigliore per esprimere con im-mediatezza le più intime sensa-zioni gioiose e dolorose, perchépossiede una carica emotiva ecomunicativa maggiore diquanto ne abbia la lingua uffi-ciale. Il dialetto, quindi, non è unfatto marginale, ma accompa-gna, talvolta con interventi de-cisivi, il destino della lingua. Diqui la sua scoperta e valorizza-zione. È quanto è avvenuto nei giorniscorsi a Rionero in Vulture conlo spettacolo in vernacolomesso in scena dalla classe 5 ̂Edella scuola Primaria “Michele
Prezioso” diretta dall’inse-gnante Maria Pia Trama.“Iè succiss tutt’ndo sta chiazz”(E’ successo tutto in questapiazza) è il titolo assai espres-sivo dato allo spettacolo in dia-letto rionerese e che ha vistoimpegnato per oltre un mesetutti gli alunni, nessuno escluso,(maschi e femmine) della classesotto la paziente e intelligenteregia della loro maestra MariaPia Trama che, peraltro, ha cu-rato pure il testo.“La passione trasmessa dalle in-segnanti per la lirica - ha confi-dato l’alunna Iris Piccirillo -, ilpremio regionale di poesia “Idialetti lucani” che ha premiatogli alunni con un primo posto ei duecento anni di Rionerocome comune autonomo,hanno fatto da trampolino allavoglia di rappresentare quello
che eravamo, mettendo in ri-salto gli usi, le tradizioni, i co-stumi e la comunicazione cheera sostanzialmente gesticolaree dialettale”.Il lavoro teatrale, che di vero la-voro teatrale si è trattato e,quindi, non la solita recitina sco-lastica di fine anno, ha presospunto dall’opera lirica “Il Bar-biere di Siviglia” di GioacchinoRossini, con “Figaro” manco adirlo rionerese, “mast’Chiri-chell’“ (al secolo Aurelio Amo-ruso), con trasposizione dellavicenda e dei personaggi nel-l’ambiente di Rionero in Vul-ture di qualche tempo fa. Una trama piuttosto ardua, spe-cie se si considera che ad inter-pretarla sono stati degli alunnidelle scuole elementari. Ma lasorpresa è stata proprio questa:constatare che ragazzi di tale età
siano stati capaci di deliziare ilpubblico con una verve edun’interpretazione da “attoriconsumati”. Certamente c’èstata la “mano” di qualcuno chedi teatro se ne intende, comeLidia Trama, sorella della mae-stra, un’attrice esperta di teatroe di recitazione. Infatti, per quasiun’ora e mezzo i ragazzi sonoriusciti a tenere il palcoscenicosenza interruzioni e con un tem-pismo veramente invadibile.Fra l’impeccabile recitazione,anzi interpretazione, di filastroc-che, di alcune poesie in verna-colo rionerese del noto poetadialettale Vincenzo Maria Gra-nata (1828-1911), di canti popo-lari ed esilaranti sketch, hannomostrato tutto il loro talento re-citativo. Merito senza dubbioanche delle insegnanti MarisaCavallo, Tiziana Tummillo, Ca-terina Colangelo, che con amoree passione li hanno preparati,ma soprattutto merito di questibravi alunni che anche in playback hanno cantato alcune ariedella famosa opera lirica rossi-niana. Degli alunni anche l’alle-stimento, delle bellescenografie, ovviamente guidatied aiutati nella realizzazione,perfette anche nei dettagli, for-mate da pannelli mobili per il
cambio di scena, ben disegnatie dipinti, raffiguranti angolidella piazza principale di Rio-nero, oltre ad una stanza ben ar-redata di una casa signorile.Lo spettacolo si è tenuto neigiorni scorsi presso l’auditoriumdel Centro Sociale “PasqualeSacco” alla presenza di un nu-meroso pubblico, ovviamente,fra gli altri, composto dai geni-tori e parenti degli attori in erbai quali, per la loro bravura hannoletteralmente entusiasmato tutti,grandi e piccini meritando lun-ghi e fragorosi applausi anche ascena aperta.Alla fine si sono meritati, oltre ilplauso incondizionato del pub-blico, anche le vive parole di ap-prezzamento del dirigentescolastico Antonio Pinto che, ri-badendo la opportunità di risco-prire le nostre radici, si ècomplimentato per l’ottimo la-voro realizzato con le inse-gnanti, con i genitori che hanno
collaborato nel confeziona-mento dei costumi d’epoca in-dossati dei piccoli attori enell’individuare la terminologiadialettale appropriata alle variescene dello spettacolo, consul-tando pure il pregevole “Dizio-nario del dialetto rionerese” delprof. Leo Vitale. Alla fine dello spettacolo c’èstato l’abbraccio spontaneodegli alunni che si sono strettialla loro brava maestra con gliocchi lucidi come irrefrenabilegesto di affetto e di gratitudine.E quale ricompensa migliore vipuò essere per un educatore cheper cinque anni ha dedicato tuttoil suo amore e la totale dedi-zione per i suoi alunni? Un mo-mento toccante e indicativo,questo, che resterà indelebile nelcuore e nella mente della mae-stra e degli alunni.
Spettacolo in vernacolo della 5 ̂E della scuola
elementare di Rionero
“Ie’ succiss tutt’ ndo sta chiazz’”
Compiacimento del dirigigente scolatico Antonio
Pinto
Un momento dello spettacolo
sabato 18 giugno 2011 13
Le celebrazioni ufficiali diquesti giorni – le mostree le feste per i 150 anni
dell’unità d’Italia – evidenziano,com’è giusto, il ruolo svoltodalle grandi personalità che fe-cero “una” la nostra Patria. In piena sintonia con gli intenticelebrativi dettati dalla circo-stanza, mi piacerebbe, nondi-meno, che un pensiero gratopossa essere rivolto a quanti,negli anni, hanno lavorato nel-l’ombra al consolidamentodell’unità nazionale, con il pro-prio impegno civile e con la pro-
pria coraggiosa testimonianza:modelli di vita esemplare, ancorpiù tali se riconoscibili in per-sone comuni, modeste, di cui ri-mane traccia solo nella“microstoria” dei ricordi di fami-glia, i più preziosi e cari.È questo l’aspetto e l’ambito chespero dia significato al mio breveracconto. Il suo intento: quello dirievocare in poche parole la sto-ria di una maestra – mia madre– vissuta tanti anni fa.Era nata in Lucania nel 1904,aveva studiato a Potenza, e a soli19 anni aveva ricevuto l’incarico
di insegnare a Viggianello, allefalde del monte Pollino. Vi ar-rivò sul dorso di un asino, dopoun viaggio lungo e avventuroso.L’alloggio a lei riservato consi-steva in una baracca di legnodove c’erano pochi banchi, unapila di legna da ardere e, in unangolo, il camino e il lettuccio.Faceva lezione ai bambini delcircondario in due turni: all’albaarrivavano gli alunni più grandi(i pastorelli) che, dopo la lezione,avrebbero portato al pascolo illoro gregge. I più piccoli, invece,arrivavano in piena mattinata,
alla spicciolata, a seconda delpercorso più o meno lungo cheuniva la scuola alle diverse con-trade. Dopo qualche anno quellamaestra lasciò Viggianello. L’ac-compagnò a valle tutto il paese.Le donne piangevano…Passò a Oppido Lucano, aBrienza, ad Atella dove si am-malò di malaria per la presenzadi una fiumara e delle relativezanzare. Ultima tappa fu Rio-nero in Vulture, lì dove l’in-fluente intervento di GiustinoFortunato aveva portato la ferro-via: un vero miracolo per quei
tempi, e una prospettiva di pro-gresso per tutti gli abitanti delpaese, ivi compresi i membri giànumerosi della famiglia Rosati.Fu dunque a Rionero che l’atti-vità di quella maestra proseguìfino al pensionamento. Quandomia madre ripensava, certo conpiena consapevolezza, alle mi-gliaia di alunni a cui aveva“messo la penna in mano” di-ceva: “senza la scuola quei bam-bini sarebbero rimasti ciechi”.Lo ricordo con orgoglio, con-vinta come sono che anche que-sta sia storia: una storia
silenziosa, ma che – con tantealtre storie simili – ha avuto lasua importanza nel riscatto delSud dalla miseria, dall’emargi-nazione, dall’analfabetismo. È innome delle sue conquiste sociali– realizzate anche con l’apportodi quella valorosa maestra ele-mentare – che l’unità d’Italiatrova oggi un ulteriore motivoper essere felicemente comme-morata.
Anna Rosati Brenna
Un esempio di impegno civileL’emancipazione del Sud e l’unità nazionale nella “microstoria”
di una maestra elementare
di Michele Traficante
Ha dato i suoi frutti positiviil progetto “Sotto le Stelle”
(1 ̂estemporanea di pittura sulenzuolo “Di sera” e “I Madon-nari”) e la 2 ̂mostra grafico pit-torica-fotografica messo a puntoe realizzato la scuola media“Michele Granata” e primaria“Michele Prezioso” di Rioneroin Vulture. Il progetto “Sotto leStelle” è un laboratorio grafico-pittorico programmato con loscopo di far avvicinare i ragazziai linguaggi espressivi e creativi.Esso si è caratterizzato comemodalità di apprendimento si-gnificativo, come ambiente in-teso non solo come luogo ospazio attrezzato ma come in-sieme di condizioni didattiche esociali, come luogo specializ-zato per svolgere attività forma-tive. Così il progetto “Sotto lestelle” ha visto coinvolto glialunni con i rispettivi insegnantidi alcune classi della scuolamedia ed elementare guidatidall’insegnante di arte ed imma-gine prof. Francesco D’Angola.L’evento, organizzato dallascuola media “Michele Granata,e diretto, con grande compe-tenza ed intelligenza, dal prof.Francesco D’Angola in collabo-razione con i docenti, i genitoridegli alunni partecipanti. L’Am-ministrazione comunale di Rio-nero in Vulture, ha fortementecondiviso tale iniziativa di note-vole spessore edicativo proprioper la sua particolarità rappre-sentata dallo svolgimento dei la-
vori all’aperto e al pubblico eall’allestimento di lavori sul len-zuolo. I cittadini, infatti, hannoavuto così l’occasione di poterosservare da vicino e in direttala crescita e l’arricchimentodell’area riservata ai ragazzi ealla realizzazione delle iniziativepresentate nel programma. Inte-ressanti gli obiettivi del progetto:scoprire il linguaggio visivo, ri-conoscere ed esprimere emo-zioni attraverso la visione diopere d’arte, esternare emozioni,sensazioni, idee attraverso segnie colori, rafforzare la fiducianelle proprie capacità espressivee comunicative, favorire la cre-scita individuale attraverso lanegoziazione di idee e la condi-visione di esperienze, cogliere lafunzione espressiva di un’operad’arte, promuovere l’acquisi-zione e l’approfondimento ditecniche grafiche e pittoriche.Per il raggiungimento di taliobiettivi i ragazzi dopo un’ade-guata preparazione in classe (A-B-F della scuola media e 3 ̂G eH della scuola elementare), perle loro attività laboratoriali, sonostati sistemati in diversi puntidella città per la realizzazionedelle loro opere grafico pittori-che ( riproduzione di monu-menti o angolo caratteristici delpaese diventando gli artisti distrada) le quali sono rimaste a farparte dello spazio loro riservato,nella rassegna stessa che si èsvolta nei giorni 6 giugno con leprove di disegno grafico e pitto-rico su vari soggetti (Gesù, laMadonna del Carmine, San
Marco, San Mauro, San Mi-chele, Sant’Antonio abate, in-terno del Palazzo Fortunatoecc.). Successivamente i disegnisono stati trasportati su lenzuolocon tecnica a olio ed esposti alpubblico. Interessanti e moltoapprezzate le riproduzioni diopere d’arte di artisti famosicome Michelangelo Buonarroti(“Creazione di Adamo”),di Raf-faello Sanzio (“Angeli dellaMadonna Sistina”), Michelan-gelo Merisi detto Caravaggio(“Canestro con frutta”), FilippoPalizzi (“Fanciulla sulla Rocciaa Sorrento”), Amedeo Modi-glioni (“Ritratto di Pierre Edo-uard”), Giovanni Fattori (“Buoial Carro”),Edgar Degas (“Le-zione di Danza”), Giovanni Se-gantinin(“ Ave Maria aTrasbordo”), Giuseppe Pel lizzaDa Volpredo (“Il Quarto Stato”),Paul Cezanne (“Natura mortacon cesto di frutta”), Paul Gau-gin (“Il Cristo giallo”), Pablo Ri-
casso (“Guernica”) ecc.Durante tale intensa e formativaattività “artistica” nella quale iragazzi della media e gli alunnidelle elementari hanno mostratotutto il loro entusiasmo per lapiacevole esperienza dimo-strando di essere propositivi,creativi e di avere originalitànella soluzione dei problemi. Aconclusione dell’evento, dal 6 al9 giugno scorsi, vi è stata la bel-lissima estemporanea, que-st’anno alla 1 ̂ edizione, dipittura su lenzuolo “Di sera” e “IMadonnari” Nature nell’arte trail ‘400 e il ‘900 e la 2 ̂mostragrafico pittorico- fotografica conl’esposizione, in Piazza GiustinoFortunato e vicinanze, degli in-teressanti lavori prodotti dagli“artisti baby”. In tale maniera iragazzi hanno potuto scoprireche l’arte può diventare unmezzo per comunicare ed espri-mersi in modo originale.Dato il grande successo del-l’evento, col richiamo di un nu-meroso pubblico che haespresso vivo apprezzamentoper i lavori prodotti e per la bra-vura dei giovanissimi artisti, èauspicabile che tali occasionisiano ripetute nei prossimi anni,sia per promuovere la miglioreformazione artistica - culturaledei ragazzi e sia per dare lustroe credito alle nostre istituzioniscolastiche.
Dipingere, che passione!Interessante progetto educativo della
scuola primaria e secondaria di Rionero
Disservizi allePoste di Vietri
Anche a Vietri di Potenza il black-out è di casa. I servizi postaliinfatti non garantiscono il giusto funzionamento a causa del
blocco di computer che rende impossibile agli utenti ritirare la pen-sione o effettuare il pagamento di bollette.I terminali creano disagio anche a coloro che devono pagare unamulta e che, non rispettando i tempi, rischiano una penale. La situazione però è identica in tutto il territorio provinciale infattiin alcuni uffici postali le operazioni sono andate a rilento o in altrisono state sospese.“E’ una settimana che provo a pagare questi bollettini - racconta
una signora di Vietri - mi avevano detto che la situazione sarebbetornata alla normalità due giorni fa ma invece è la stessa.”A subire i danni maggiori però sono stati gli anziani, numerosi, at-tendono le interminabile code nell’ufficio postale. Sembra però che Poste Italiane scusandosi con la clientela abbiacomunicato che l’operatività degli uffici è prossima alla normalità.
Carla De Laurentiis
14 sabato 18 giugno 2011
Moltissimi ed ancora
attuali sono i bene-
fici in Odontoiatria
nelle cure della carie apportati
quotidianamente dal trapano.
E’ pur vero che questo stru-
mento fa paura a tutti grandi e
bambini. Dopo vari processi
evolutivi, nel giro di tre-cinque
anni l’odontoiatria moderna
potrà definitivamente dire
addio al trapano? Fonte prima-
ria di stress e paure che nel
corso di molti anni hanno ge-
nerato quel processo odontofo-
bico e a cui finalmente si sta
ponendo rimedio? Cercheremo
di individuare e descrivere bre-
vemente, quali e a che punto di
sviluppo sono gli strumenti di
ultima generazione candidati a
sostituire il ”trapano”. Questa
innovazione tecnologica se-
guirà lo stesso percorso di altre
tecniche applicate nell’ambito
dell’odontoiatria? La chirur-
gia dentale si sta evolvendo
velocemente grazie a tecniche,
materiali e strumenti sempre
nuovi. Un esempio su tutti?
L’ implantologia dentale.
Questa nei suoi primi anni di
vita ha stentato a prendere
piede, a causa delle sue diffi-
coltà dal punto di vista gestio-
nale e perché era una tecnica
molto invasiva, che richiedeva
caratteristiche fisiche alcune
volte un po’ escludenti, soprat-
tutto nei pazienti più anziani.
Oltre le difficoltà nell’esecu-
zione dell’intervento, l’im-
plantologia orale ha
presentato, all’inizio del suo
utilizzo, sempre problemi nella
parte post operatoria, a causa
dell’alto grado d’igiene che do-
veva e deve essere tenuto dopo
un intervento del genere.
I soggetti che presentavano una
percentuale più elevata di com-
plicazioni nel periodo post ope-
ratorio erano soprattutto
pazienti più giovani e i pazienti
disabili. Oggi questo tipo di
problematiche esistono sempre
meno. Dicevamo in prece-
denza sono tantissime le tecni-
che evolutive che hanno
permesso all’odontoiatria di
fare quel passo in avanti che
potesse accorciare sempre di
più le distanze che, purtroppo,
si erano create (per cause di
forza maggiore) tra paziente ed
operatore sanitario. Basti pen-
sare all’implantologia multipla
a carico immediato di cui ab-
biamo spesso parlato nel corso
del nostro appuntamento setti-
manale, o ancora la chirurgia
laser assistita che ormai da
tempo è entrata a far parte della
prassi lavorativa degli speciali-
sti nel settore. Al fine di favo-
rire la guarigione di pazienti
giovani, anziani e soprattutto
disabili, nei confronti dei quali
in passato si sono riscontrate
molte difficoltà, oggi si utilizza
anche la tecnica dell’Ozonote-
rapia.
MA COS’E’ L’OZONOTE-
RAPIA?
L’Ozonoterapia è quel pro-
cesso odontoiatrico che per-
mette di controllare tutti quei
processi infiammatori che pos-
sono inficiare il buon risultato
del lavoro svolto precedente-
mente dal dentista.
Oltre nell’uso post operatorio,
molti studi indicano che l’ozo-
noterapia può essere utilizzata
anche per semplici interventi
per eliminare carie e MINI-
MIZZARE utilizzo del trapano
e soprattutto dell’anestesia.
I primi tentativi di utilizzo
dell’ozono in odontoiatria risal-
gono ad una settantina d’anni
fa in Francia, ma solo nella
metà degli anni ‘80, il professor
Edward Lynch, del Royal Lon-
don Hospital Medical College,
riuscì a dimostrare la riminera-
lizzazione di lesioni cariose ra-
dicolari dopo un’unica
esposizione ad elevate concen-
trazioni di ozono. Lo sviluppo
di queste ricerche ha permesso
di studiare ed elaborare un’ap-
parecchiatura capace di erogare
ozono direttamente sulla le-
sione, alla concentrazione ri-
chiesta e in condizioni di
sicurezza assoluta per il pa-
ziente. L’ozono è in grado di al-
terare l’ecologia della cavità
orale grazie alla sua capacità:
- di annientare in pochi secondi
funghi, batteri e virus;
- di eliminare le proteine acide;
- di ristrutturare smalto e den-
tina.
Ma la rivoluzione odontoiatrica
non si ferma solo all’Ozonote-
rapia, dalla Germania e per lo
specifico dall’università Saar-
land di Amburgo è stato creato
un getto di plasma che serve
per curare le carie senza l’ausi-
lio del trapano che per rimuo-
vere il tessuto infetto andava ad
intaccare l’integrità del dente.
IL GAS PLASMA
Il ‘gas plasma’ consiste di una
nube reattiva di particelle cari-
che elettricamente (radicali li-
beri) prodotta dall’azione di un
forte campo elettromagnetico
su acqua ossigenata vaporiz-
zata. Oggi è già in uso per la
sterilizzazione di strumenti chi-
rurgici sensibili al calore poiché
la temperatura di questo pro-
cesso con il plasma non supera
i 50 gradi.
Il plasma usato dai ricercatori
tedeschi è un plasma freddo e
indolore; gli esperti lo hanno
testato su dentina estratta da
denti umani e ‘cariata’ dai due
principali batteri della carie,
Streptococcus mutans e Lacto-
bacillus casei. Gli esperti hanno
bombardato i denti in provetta
per 6, 12 o 18 secondi e visto
che ciò basta ad eliminare il
tessuto infetto. Più a lungo il
dente è esposto al getto di pla-
sma maggiore è la densità di
batteri eliminata. Grazie alla
bassa temperatura si possono
distruggere i microbi preser-
vando i denti.
I ricercatori sperano in questo
modo, totalmente privo di con-
tatto fisico e traumatico col
dente stesso, di mettere il sor-
riso al sicuro ed auspicano che
la seduta dal dentista cesserà di
essere un incubo. Secondo al-
cune indagini solo un italiano
su 10 può infatti vantare una
bocca veramente sana, senza
neanche una carie o una in-
fiammazione. Il Nord è più
sano, seguito dal Centro. Quasi
il 60% degli individui di età
compresa tra i 13 ed i 18 anni
ha già avuto almeno una le-
sione cariosa. Fra le persone in
età tra i 19 e 25 anni c’é invece
una prevalenza di patologia su-
periore all’80%. Si auspica che
con il gas plasma queste per-
centuali si ridurranno sostan-
zialmente. Bisogna sottolineare
ancora una volta che lo studio
non è in fase clinica. Questa
tecnica, cioè, non è stata ancora
sperimentata sulle persone, ma
solo in laboratorio (in vitro), su
campioni di tessuto dentale ca-
riato (la dentina che si trova
sotto lo smalto).
GETTO D’ARIA COM-
PRESSA E GEL
Altri pensano di curare i denti
senza sentire l’odioso ronzio
del trapano e di sostituire que-
sto “odiosissimo” strumento da
un getto indolore d’aria com-
pressa già impiegato dal 5% di
dentisti privati e da alcune cli-
niche universitarie come Mi-
lano, Roma e Pavia. Il getto
d’aria veicola microparticelle
di ossido di alluminio e con-
sentirebbe di minimizzare il
danno procurato al paziente,
con risparmio di tempo e de-
naro. In pochi secondi il dente
viene scavato, la lesione indi-
viduata e subito rimossa. Se poi
la carie risulta composta da tes-
suti molli, si può ricorrere ad un
gel a base di aminoacidi e ipo-
clorito di sodio, che quasi istan-
taneamente scioglie la carie, la
quale viene poi rimossa ma-
nualmente o con lo stesso getto
di aria.
TRAPANO ADDIO, ORA
C’E’ IL LASER
Una delle applicazioni più re-
centi e rivoluzionarie della tec-
nologia laser è sicuramente il
suo utilizzo in odontoiatria.
Questa permette, anche per i
più timorosi, di stendersi sul fa-
tidico lettino senza più ansie.
La peculiarità del laser è che
l’energia che produce viene as-
sorbita dalle gocce d’acqua
atomizzata che permette la va-
porizzazione delle carie senza
alcun tipo di dolore . L’azione
del laser inoltre è molto selet-
tivo perché agisce solo sui tes-
suti cariati del dente. Per le sue
caratteristiche il laser consente
di sostituire il bisturi nella pic-
cola chirurgia e, nella maggior
parte dei casi, permette di evi-
tare l’anestesia locale e i rischi
che ne conseguono oltre che
eliminare l’ipersensibilità den-
tale e la sgradevole sensazione
di caldo e di freddo anche
dopo aver eseguito otturazioni
molto profonde.
Di conseguenza è facile imma-
ginare che il paziente sottopo-
sto alla terapia laser sarà meno
soggetto a devitalizzazioni e al-
l’uso di protesi con un notevole
risparmio in termini economici
e di tempo.
La paura del dentista è sicura-
mente tra le fobie più diffuse.
Per alcuni studiosi la colpa è
del rumore del trapano. Proprio
per questo il professor Brian
Millar ed i suoi colleghi del
London’s King’s College, della
Brunel University and della
South Bank University hanno
pensato ad un sistema per an-
nullare l’effetto del fastidioso
rumore del trapano.
Gli scienziati hanno messo a
punto un dispositivo simile a
delle cuffie che, inserite nel let-
tore Mp3, consentono ai pa-
zienti di ascoltare la musica
escludendo solo il rumore. Il
paziente sarà anche il grado di
ascoltare quanto viene detto dal
dentista e dai suoi assistenti,
poiché il dispositivo agisce,
bloccandole, solo sulle onde ad
alta frequenza del trapano. Il
fastidioso rumore sarà solo un
ricordo, garantisce Millar
http://www.studiobarchitta.it
/pdf/ozonoterapia.pdf
http://www.aio.it/eventi.asp?i
d_evento=402
http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/a
r t i c o l i / C o n t e n t I t e m -
34b25298-54c8-4440-ac2f-
9d6f7ec92393.html
http://italiasalute.leonardo.it/
News.asp?ID=968 (getto
d’aria compressa)
http://www.altroconsumo.it/
nuove-tecniche/addio-tra-
pano-del-dentista-e-presto-
per-dirlo-s265833.htm
http://www.salus.it/odontoia-
tria-c35/paura-per-il-tra-
pano-del-dentista-niente-pau
ra-con-un-dispositivo-per-l-
mp3-2838.html
A cura di
Dr. Nicola Straziuso
Medico-Chirurgo - Odonto-
iatra - Master II° Liv in Orto-
gnatodonzia Gnatologia e
Funzione Masticatoria - Ma-
ster II° Liv in Ottimizzazione
Neuro-Psico-Fisica con Con-
vogliatore di Radianza Mo-
dulante - Otorinolaringoiatra
Specialista in Foniatria and
Medical Dental Project Team
Via Appia, 206 Potenza
Tel. e fax. 0971 - 601163
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Oltre il trapano del dentistaCon le nuove e rivoluzionarie tecniche odontoiatriche
“Bye bye trapano! E’ presto dirlo?”
Giornata nazionale della tiroide: i risultati nella AspHa avuto successo il
programma di inizia-
tive predisposto dall’Asp
sul territorio di propria
competenza nell’ambito
della “Giornata Nazionale
della Tiroide”. Grazie alla
adesione delle strutture en-
docrinologiche della ASP,
su tutto il territorio provin-
ciale è stato possibile acce-
dere gratuitamente e senza
prenotazione nei punti pre-
posti per effettuare un con-
trollo ecografico della
tiroide.
L’ iniziativa mirava ad au-
mentare nella popolazione
la consapevolezza per le
“patologie tiroidee”, spesso
misconosciute e/o asinto-
matiche, a volte con di-
sturbi che facilmente si
confondono con altre ma-
lattie e che portano fre-
quentemente a diagnosi
tardive.
Il programma predisposto
ha consentito agli speciali-
sti endocrinologi del-
l’Azienda di fornire
informazioni sulle patolo-
gie da carenza iodica e
sulla possibilità di preven-
zione mediante l’utilizzo
del sale iodato. Sono state,
inoltre, fornite corrette in-
formazioni circa i possibili
effetti sulla tiroide nel no-
stro territorio del recente
incidente nucleare di Fuku-
shima, nonché sulle possi-
bilità di effettuare una
diagnosi precoce e una te-
rapia dei tumori tiroidei.
Più che significativi i dati
rilevati nel corso della
“Giornata della Tiroide”
Sono state complessiva-
mente 377 le persone (274
femmine e 103 maschi di
età media 44,1 ± 15.6 anni)
che hanno effettuato l’ ac-
cesso alle strutture di Po-
tenza (Poliambulatorio
Madre Teresa), Lagonegro
(Ospedale) Rionero (Di-
stretto Sanitario c/o
CROB), Melfi (Ospedale) e
Villa D’Agri (Ospedale).
L’esame ecografico ha evi-
denziato una tiroide nor-
male solo nel 37.4 % dei
casi (141 /377). Nel 29,7 %
(112 / 377) si è registrata la
presenza di noduli alla ti-
roide; nel 16.7 % (63 / 377)
l’ecografia ha mostrato
segni di possibile tiroidite
autoimmune (patologia che
in genere porta ad alterata
funzione della ghiandola);
nel 16.2 % dei casi l’esame
ecografico ha evidenziato
un gozzo semplice (au-
mento di volume ghiando-
lare senza noduli e senza
alterazioni funzionali)
“Questi dati dimostrano che
le patologie tiroidee, nono-
stante l’impegno dei nostri
specialisti nell’informare e
sensibilizzare i cittadini a
utilizzare il sale iodato per
la loro prevenzione, sono
ancora notevolmente preva-
lenti nella nostra Provincia-
sottolinea il Direttore Ge-
nerale Asp, Pasquale
Amendola- I dati eviden-
ziano anche l’esigenza di
dare continuità a tali cam-
pagne con iniziative mi-
rate.”
sabato 18 giugno 2011 15
Le malattie addominali
acute configurano un
gruppo diverso di patologia
accomunata da dolore im-
portante e che necessita di
una definizione diagnostica
precisa e rapida. Si tratta di
situazioni di urgenza, la cui
gestione richiede spesso il ri-
covero ospedaliero ed il cui
approccio è multidiscipli-
nare; l’esatto inquadramento
è spesso ottenuto solo con il
consulto di più specialisti:
chirurgo, internista, radio-
logo, laboratorista ed aneste-
sista.
Il dolore addominale acuto,
localizzato o diffuso, è l’ele-
mento clinico più impor-
tante; è senza dubbio uno dei
sintomi più difficili da in-
terpretare, anche perché
spesso i tempi diagnostici a
disposizione sono brevi e la
decisione terapeutica deve
essere, talvolta, immediata.
Altri sintomi e segni pos-
sono essere associati al do-
lore addominale; la loro
valutazione deve essere at-
tenta e accurata perché defi-
niscono il sospetto clinico
con precisione: disturbi
della peristalsi (movimenti)
intestinali, la rigidità della
parete addominale, i segni di
shock, la presenza di emate-
mesi (perdita di sangue dalla
bocca) e melena (perdita di
sangue con le feci), i disturbi
urinari e digestivi, le altera-
zioni laboratoristiche condi-
zionano il quadro clinico;
anche l’aspetto (“facies”)
con cui il paziente si pre-
senta può fornire elementi
utili per la diagnosi.
CLASSIFICAZIONE
DELLE CAUSE DELLE
PRINCIPALI FORME DI
ADDOME ACUTO.
-Malattie infiammatorie pe-
ritoneali:
a) contaminazione batterica:
forme primitive,
forme secondarie a:
appendicite
colecistopatie
malattie infiammatorie della
pelvi
perforazioni intestinali
b) irritazione chimica
ulcera peptica perforata
pancreatite
-Sindromi occlusive intesti-
nali:
a) meccaniche
b) dinamiche
-Sindromi vascolari:
a) embolia o trombosi
(ischemia o infarto intesti-
nale)
b) rotture vascolari
c) occlusione da compres-
sione o da torsione
d) ematomi spontanei (pa-
zienti scoagulati)
-Sindromi ad origine retro-
peritoneale:
a) pancreatiti acute o croni-
che riacutizzate
b) ascessi retroperitoneali
c) fissurazione o rottura di
aneurisma aortico
d) patologia ginecologia
e) patologia urologia
-Sindromi traumatiche.
-Sindromi iatrogene o post-
operatorie.
-Dolore irradiato da zone
extraaddominali.
-Sindromi “mediche” simu-
lanti affezioni addominali
acute.
a) cause metaboliche eso-
gene
avvelenamenti
b) cause metaboliche endo-
gene
uremia
chetoacidosi diabetica
Porfiria
Fattori allergici
c) cause neurogene funzio-
nali
d) cause neurogene organi-
che:
herpes zoster.
Come si vede le patologie
responsabili di addome
acuto sono numerose e la
loro natura e prognosi sono
assai differenti. Molto
spesso la terapia è chirurgica
anche se addome acuto non
significa addome chirurgico:
il quadro più eclatante di do-
lore addominale può non ri-
chiedere ricorso alla
chirurgia, mentre un dolore
addominale di lieve entità
può essere, invece, l’esordio
di situazioni patologiche che
necessitano di urgente tratta-
mento chirurgico. Perciò
ogni dolore addominale di
recente insorgenza richiede
un’accurata valutazione ed
una diagnosi precisa.
ADDOME ACUTODEFINIZIONE ED
INQUADRAMENTO CLINICO Ci riferiamo in particolareal caso dell’assegnod’invalidità di 260 euro
riconosciuto a chi ha una per-centuale di invalidità superioreai due terzi.Quando però andiamo per farela domanda per usufruirne, al-l’INPS ci dicono che spetta soloa chi non supera il reddito annodi euro 16.000.Allora, alla Marzullo, la do-manda nasce spontanea:”Cisono invalidi di serie A e inva-lidi di serie B?Dunque se una persona ha la“sventura” di essere dipendentestatale poiché supera un certobudget non ha diritto a usu-fruire di questo assegno. Ma sela legge è uguale per tutti allora
noi crediamo che l’invaliditàdeve essere riconosciuta e pa-gata a tutti per cui noi dell’sso-ciazione Freedom siamoproponiamo una mozione par-lamentare per: abrogare lalegge relativa allo sbarramentoper il redditoaumentare i 260euro in quanto trattasi di unacifra irrisoria.Soprattutto orache, in Basilicata, si paganoanche i farmaci equivalenti.Unavolta quando si andava dal far-macista ci si sentivachiedere:“vuole il farmacoequivalente che non sipaga?”Ci siamo fatti spiegareda un farmacista cosa volessedire “farmacoequivalente”.Quando scade ilbrevetto alla casa farmaceutica
che per prima ha emesso un far-maco ( di solito 5 anni) anchealtre case farmaceutiche pos-sono produrre la medesima me-dicina con lo stesso principioattivo cambiando solo qualcheeccipiente. Ma dal 15 aprile laRegione Basilicata ha optatoper questa scelta: far pagare agliutenti pure i farmaci equiva-lenti. Finchè la “pillola” siprende una tantum, va bene pa-gare 3 o 4 euro la scatola, manel caso dei malati oncologici odi quelli affetti da malattie cro-niche, non vi sembra che la curacominci ad essere un po’ cara?Anche la salute è diventata unlusso?Riteniamo che si deb-bano racimolare fondi da qual-che altra parte e non gravare
sulle spalle di tante fa-miglie che oltre aldanno della malattia, sivedono infliggereanche la beffa delloscontrino, del resto esi-ste ancora il ServizioS a n i t a r i oNazionale?Non cisembra giusto che lepensioni vitalizie deipolitci durino in eternomentre i poveri malati,oncologici e non, sonodestinati a morireprima del tempo…. dicrepacuore!-demago-gia +azioni concrete =+ salute per tutti Presi-dente associazioneFreedom“la libertà divolersi bene”
A cura
del Dr. Antonio Rina
Medico Radiologo
Responsabile U.O.
Ecografia
Ospedale di Policoro
– ASM
Tel. 0835 - 986489
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Al Congresso Internazionaledella Società Oftalmolo-gica Italiana si è dato ampio
rilievo alle nuove norme decretatedal Ministero delle infrastrutture edei trasporti in data 30 novembre2010, relative al rilascio ed alla con-ferma di validità della patente diguida per i soggetti con patologie acarico dell’apparato visivo, diabeticied epilettici. In pratica vi sono nuoviparametri per accertare l’idoneitàalla guida; infatti dovranno essere
valutati con attenzione non solol’acutezza visiva ed il campo visivo,ma anche visione crepuscolare, sen-sibilità all’abbagliamento ed al con-trasto, diplopia ed altre funzionivisive che possono comprometterela guida sicura. Se c’è motivo di du-bitare che la sua vista non sia ade-guata, il candidato deve essereesaminato dalla Commissione Me-dica Locale, che disporrà accerta-menti da parte di un MedicoSpecialista Oculista, per escluderepatologie che possono pregiudicarela funzione visiva. Esaminiamo nel dettaglio i vari casiin relazione al tipo di patente, pro-ponendo le soluzioni ottiche e far-macologiche che possono aiutare araggiungere l’idoneità, a volte tantodesiderata da rendere i pazienti,spesso anziani, come degli scolarettiapprensivi davanti ad un preoccu-pante esame.
GRUPPO 1: Patenti A, B, B+E esottocategorie A1 e B1Il candidato al rilascio o al rinnovodella patente di guida deve posse-dere un’acutezza visiva binocularecomplessiva, anche con correzioneottica, se ben tollerata, di almeno7/10, raggiungibile sommandol’acutezza visiva posseduta da en-trambi gli occhi, purchè il visusnell’occhio che vede peggio non siainferiore a 2/10. Semplificando ilconcetto, una persona deve riuscirea leggere con gli occhiali, se li porta,almeno il secondo rigo della tabellaoculistica ( il cui nome corretto è Ta-vola ottometrica o Ottotipo) conl’occhio peggiore, mentre con l’al-tro, in questo caso, deve arrivare al-meno al quinto rigo (2+5=7). Inogni caso la somma dei decimi lettidai due occhi deve arrivare almenoa 7; ciò è a vantaggio dei pazienti,in quanto con la precedente norma-
tiva, in vigore fino a pochi mesi fa,dovevano arrivare ai 10/10 com-plessivi tra i due occhi. E’ ovvio chel’esame della vista, per avere valoremedico-legale, deve essere effet-tuato da un Medico Chirurgo Spe-cialista in Oculistica.Il Campo Visivo binoculare posse-duto deve consentire una visione inorizzontale di almeno 120 gradi,conestensione di non meno di 50 gradiverso destra o sinistra e di 20 gradiverso l’alto o il basso; inoltre nondevono essere presenti difetti di inun raggio di 20 gradi rispetto al-l’asse centrale. In pratica il medicooculista, se necessario, potrà far ef-fettuare il campo visivo da perso-nale non medico (l’Ortottista); ilreferto dovrà essere sempre firmatodall’ oculista per avere valore me-dico-legale, non essendo l’ortottistaun medico.In pratica, in alcune patologie comeil glaucoma e la retinite pigmentosa,che determinano una riduzione delcampo visivo, pur mantenendo unvisus sufficiente, vi potrebbero es-sere delle limitazioni; perciò è fon-damentale la diagnosi precoce, laterapia appropriata ed i controlli pe-riodici in una malattia diffusa e sub-dola come il glaucoma, per evitaredanni al nervo ottico con conse-guente restringimento del campovisivo. Inoltre deve essere posse-duta, (questo è un aggiornamentorispetto alla precedente normativa),una visione sufficiente in relazioneall’illuminazione crepuscolare, unidoneo tempo di recupero dopo ab-bagliamento e un’idonea sensibilitàal contrasto. In caso di insufficienzadi tali due ultime funzioni, la Com-missione Medica Locale può auto-rizzare la guida solo alla luce diurna.Qualora sia rilevata o dichiarata unamalattia degli occhi progressiva, lapatente di guida può essere rilasciata
o rinnovata dalla Commissione convalidità limitata nella durata, even-tualmente con limitazione per laguida notturna, avvalendosi di con-sulenza da parte del Medico Specia-lista Oculista. In caso di paziente monocolo, or-ganico (per mancanza dell’occhio)o funzionale ( con un occhio che c’èma non vede), l’acutezza visivadeve essere di almeno 8/10 nell’oc-chio migliore, raggiungibile anchecon lente correttiva, se ben tollerata.Il medico deve certificare che talecondizione esiste da un tempo suf-ficientemente lungo (almeno 6mesi) da consentire l’adattamentovisivo. Per il resto, valgono le stesseconsiderazioni fatte in precedenza,con la sola differenza che il campovisivo dell’occhio migliore deve es-sere di almeno 60 gradi verso destrao sinistra e di 25 gradi verso l’alto.E’ possibile ottenere una patentespeciale con validità limitata nelladurata e con limitazione per la guidanotturna
Gruppo 2: Patenti C, C+ E, D,D+E e sottocategorie C1, C1+E,D1 e D1 + E.
Il candidato al rilascio o al rinnovodelle suddette patenti deve posse-dere una visione binoculare conun’acutezza visiva, eventualmenteraggiungibile con lenti correttive, dialmeno 8/10 per l’occhio migliore edi almeno 4/10 per l’occhio menovalido. La correzione con lenti nondeve superare le 8 diottrie comeequivalente sferico o mediante lentia contatto anche con potere diottricosuperiore. Il campo visivo deve es-sere migliore rispetto al gruppo 1,di almeno 160 gradi, con almeno 80gradi verso sinistra o destra e 25verso l’alto o il basso. Non vi de-vono essere difetti binocularmente
in un raggio di 30 gradi rispetto al-l’asse centrale. Per il resto valgonole stesse limitazioni del gruppo 1.Per i pazienti diabetici, di solito ilgiudizio di idoneità è demandatoalla Commissione Medica Locale,che richiederà una visita oculisticae prescriverà delle limitazioni di du-rata della patente.Va altresì precisato che, in ogni caso,tra i due occhi non vi deve essereuna differenza superiore alle 3 diot-trie.
I VARI TIPI DI LENTI E DI IN-TEGRATORI CHE POSSONOAIUTAREAbbiamo visto che , con le nuovenorme, si dà maggior rilievo alla vi-sione di sera e di notte, nonché al re-cupero dopo l’abbagliamento ( deifari, ad esempio) ed alla sensibilitàal contrasto (guida con nebbia opioggia serale, ad esempio). In al-cune patologie progressive come lacataratta, la degenerazione macularesenile e la retinopatia diabetica, talifunzioni possono essere ridotte; per-tanto è opportuno prescrivere lenticon antiriflesso, con colorazionispecifiche (come il giallo), medicalifoto selettive, HD (ad alta defini-zione), asferiche (per gli astigmatici) o ancora altre soluzioni ottiche, chepossono aiutare nella guida in con-dizioni difficili. In caso di forte lu-minosità ( guida contro-sole) sonoconsigliate lenti con colorazioniscure, di solito marrone per i miopi,verdi per gli ipermetropi e grigie perentrambi, a volte polarizzate perproteggersi dal riverbero. Le lentifotocromatiche aiutano in ogni caso,variando di colorazione in base allaluminosità, ma in macchina ciò av-viene di meno che all’esterno. Sonostate presentate al congresso dellenuove lenti che diventano scure asufficienza anche nell’abitacolo di
un autoveicolo, in maniera rapida econfortevole.Inoltre l’assunzione di integratori abase di luteina e di antocianidinepuò aumentare l’efficienza delsenso luminoso e della visione not-turna in condizioni mesopiche (disera) e scotopiche (di notte), nonchéil recupero in seguito ad abbaglia-mento. Sarà l’oculista a prescriverel’integratore più adatto, in base allepatologie oculari presenti.
In conclusione, oggi gli accerta-menti per il rilascio della patente diguida sono ancora più completi;forse alcune nozioni vi sarannosembrate un po’ difficili, ma vi ga-rantisco che per chi, come il sotto-scritto, si è sempre interessato dimedicina legale, in qualità di Con-sulente Tecnico iscritto al Tribunaledi Salerno dall’83, nonché di pre-scrizione lenti e di clinica oculistica,sempre attento sui progressi della ri-cerca nel campo dell’ottica e dellafarmacologia, queste nuove norma-tive sono semplicemente uno occa-sione di aggiornamento e unostimolo ad offrire sempre il meglioai pazienti. Al giorno d’oggi poterguidare ha un’utilità quasi parago-nabile al camminare, a tutte l’età,per mantenere una propria autono-mia. Per qualsiasi chiarimento oconsiglio sapete dove trovarmi ecome contattarmi, contando sullamia consueta disponibilità, alla ASP,via mail, telefonicamente o anchesulla pagina professionale di Face-book. Ora che è tutto chiaro, con inostri occhiali con le lenti persona-lizzate, possiamo partire per le va-canze o per i week- end consicurezza, eventualmente assu-mendo degli integratoti prescrittidallo specialista, per preservare unbene prezioso come la vista.
A cura del Dottor VincenzoPagliara Responsabile Branca Oculis-tica ASP Potenza
[email protected]/8081041 - 0971/310792848821821
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Quando la valvola aor-
tica è all’ecocardio-
gramma severamente
disfunzionante, perché steno-
tica o insufficiente oppure, se
la malattia della valvola è di
moderata entità ma il paziente
ha una sintomatologia impor-
tante e non più controllabile
con la terapia medica, il car-
diologo ed il cardiochirurgo
pongono indicazione all’in-
tervento chirurgico per cui il
paziente dovrà essere sottopo-
sto ad una sostituzione valvo-
lare con una protesi
artificiale.
L’intervento cardiochirurgico
di sostituzione valvolare aor-
tica richiede una incisione to-
racica dello sterno per
arrivare al cuore. Il cuore va
fermato ed il campo operato-
rio mantenuto esangue. La
funzione cardiaca e polmo-
nare in questa fase viene
espletata attraverso la circola-
zione extracorporea ossia la
macchina cuore-polmone uti-
lizzata di routine quando si
opera a cuore aperto. Alla val-
vola si arriva, incidendo l’ar-
teria aorta. Si ricorda infatti,
che la valvola aortica regola
con i suoi movimenti si aper-
tura e chiusura, il passaggio
di sangue dal ventricolo sini-
stro (camera cardiaca) in
aorta (l’ arteria più importante
del nostro organismo). Dopo
un’ attenta esplorazione, si
asporta la valvola nativa del
paziente e si decalcifica
l’anello, nel caso in cui, sia
interessato da noduli di cal-
cio. Se invece la malattia di
cui è affetta la valvola nativa
è un’insufficienza, si aspor-
tano semplicemente i tre
lembi della valvola lasciando
in “situ” il suo anello. In ogni
caso, una volta che la valvola
è stata rimossa, si procede all’
impianto di una protesi, attra-
verso punti di sutura che la
ancorano all’anulus decalcifi-
cato. La grandezza della pro-
tesi varia a seconda della
superficie corporea che a sua
volta è funzione del peso e
dell’altezza del paziente; la
dimensione della protesi
viene confermata intraopera-
toriamente utilizzando dei mi-
suratori specifici.
Le protesi sono generalmente
di due tipi: meccaniche e bio-
logiche.
Le protesi meccaniche sono
formate da un anello in lega
d’acciaio ricoperto da carbo-
nio e da due foglietti mobili,
anch’essi di carbonio. Questo
materiale non va incontro ad
usura nel tempo e perciò,
rende illimitata la durata della
protesi. Esiste però uno svan-
taggio per il paziente: la ne-
cessità di fare terapia
anticoagulante per tutta la
vita poiché, il sangue a con-
tatto con il carbonio, mate-
riale estraneo, tende a
formare coaguli ed a trombiz-
zare, alterando il corretto fun-
zionamento della valvola. Il
farmaco anticoagulante dovrà
essere ben dosato in base ad
un valore del sangue noto
come INR. Il prelievo dovrà
essere effettuato regolarmente
ogni tre settimane ed il valore
di INR dovrà essere mante-
nuto tra 2,5 e 3,5 poiché, un
valore superiore a questo
range, espone il paziente al ri-
schio di emorragia; mentre,
un valore troppo basso di INR
predispone, come già detto,
alla formazione di trombi
sulla protesi. Infatti, quando
inizialmente il valore di INR
non è nel range perché lo
schema seguito dal paziente
non è ancora perfetto, biso-
gnerà non assumere l’anticoa-
gulante se il valore di INR ha
superato il valore di 3,5 men-
tre, bisogna integrare l’anti-
coagulante con punturine di
eparina sottocutanea se l’INR
è invece troppo basso.
Inoltre, i pazienti che assu-
mono l’anticoagulante orale
devono prestare attenzione ai
cibi che consumano dal mo-
mento che, l’anticoagulante
vien emetabolizzato dal fe-
gato ed alcune verdure come
spinaci, broccoli, lattuga, ca-
voli, asparagi, fagiolini, ecc.,
essendo ricchi di vitamina K,
possono interferire con il me-
tabolismo del farmaco ed al-
terare il valore dell’ INR.
Le protesi biologiche, invece,
sono costituite da membrane
di pericardio animale, bovino
o suino. Pertanto, essendo co-
stituite da materiale compati-
bile con quello umano,
richiedono una terapia anti-
coagulante solo nei primi tre
mesi dopo l’intervento per poi
proseguire con l’aspirina
senza la necessità di sotto-
porsi a periodici prelievi di
sangue. Tuttavia, le protesi
biologiche hanno un notevole
svantaggio: la limitata durata
nel tempo, circa 15 anni come
si è stato dimostrato dai vari
studi scientifici. Vengono
dunque utilizzate solo in al-
cuni pazienti ben selezionati:
persone di età superiore a 70
anni, pazienti affetti da ma-
lattie della coagulazione che
non possono assu-
mere farmaci anti-
coagulanti o,
persone che svol-
gono un lavoro
che li espone quotidiana-
mente a rischio di tagli (fale-
gnami, artigiani in genere),
donne giovani in età fertile
che vogliono avere delle gra-
vidanze, ecc..
Il tipo di protesi da impian-
tare verrà decisa dal cardio-
chirurgo che spiegherà al
paziente quali sono i vantaggi
di tale scelta.
Il rischio dell’intervento, seb-
bene contenuto, quando viene
eseguito in elezione e senza
patologie concomitanti, varia
da paziente a paziente e di-
pende da molteplici fattori.
Dopo l’intervento, il paziente
verrà portato in terapia inten-
siva e poi continuerà la sua
degenza in reparto se, il de-
corso post operatorio non pre-
senta complicanze maggiori.
Successivamente, è oppor-
tuno un breve periodo, circa
una settimana, di riabilita-
zione motoria e respiratoria
per educare il paziente a ri-
prendere la vita quotidiana
che svolgeva prima dell’inter-
vento, questa volta senza sin-
tomi né affaticamento.
I pazienti sottoposti a sostitu-
zione valvolare aortica de-
vono rigorosamente rispettare
la profilassi antibiotica prima
di ogni procedura invasiva fi-
nanche, per esempio, l’estra-
zione di un dente, per evitare
di esporsi al rischio di endo-
cardite ossia, di infezione
della protesi. E’ importante
per questi pazienti assumere
la terapia antibiotica nel caso
di febbre o processi infettivi
di varia natura.
Naturalmente, il paziente che
ha subito da poco un inter-
vento di sostituzione valvo-
lare aortica, oltre a
controllare, a distanza di un
mese dall’intervento, il suo
stato clinico con tutti gli
esami del sangue ed una lastra
del torace, è fondamentale
che si sottoponga ad un eco-
cardiogramma per valutare il
normofunzionamento della
protesi precedentemente im-
piantata. Nel primo anno
dopo l’intervento il controllo
ecocardiografico, se non si
presentano problemi, dovrà
essere effettuato ogni sei mesi
e, successivamente, una volta
l’anno.
Un consiglio utile da dare a
chi è portatore di una protesi
valvolare è quello di portare
sempre con sé, nel portafo-
glio, il cartellino rilasciato
dall’ Ospedale al momento
della dimissione, che identi-
fica il tipo di protesi valvolare
cardiaca che è stata impian-
tata.
16 sabato 18 giugno 2011
L’intervento di sostituzione valvolare aortica
di Gianfranca LosassoMedico Specialista in [email protected]
Ci stiamo avvicinando all’inizio del-
l’estate, il periodo dell’anno in cui
certamente si deve godere delle splendide
giornate che arriveranno, ma non ci si deve
dimenticare che il troppo caldo ed il troppo
sole possono costituire, oltre che un disa-
gio vero e proprio, un danno per la nostra
salute. Non dobbiamo, infatti, preoccu-
parci di proteggere la nostra pelle dai raggi
solari solo quando andiamo al mare, ma
dobbiamo ricordarci che in montagna, es-
sendo fisicamente più vicini al sole,
un’esposizione prolungata e non protetta
può risultare ancor più dannosa.
Di seguito qualche nostro consiglio per af-
frontare questo periodo nella migliore
delle maniere proteggendo la cute, in par-
ticolar modo, con i diversi mezzi che ab-
biamo a disposizione:
Difendersi dal sole
Le radiazioni ultraviolette di origine solare
sono carcinogenetiche in quanto contribui-
scono alla formazione di neoformazioni
cutanee. Vi e' consenso generale tra i ricer-
catori che i carcinomi baso e spinocellulari
siano prevalentemente il risultato del
danno diretto che occorre al DNA nucleare
in seguito all'interazione con UVB. Dati
epidemiologici correlano l'insorgenza del
melanoma cutaneo a un'intensa esposi-
zione solare durante l'infanzia e attribui-
scono un ruolo in diretto nella sua
patogenesi all'interazione con UVA che in-
duce la produzione di radicali liberi capaci
di danneggiare non solo il DNA ma anche
di alterare i sistemi enzimatici e le strutture
lipidiche e proteiche che contribuiscono al
precoce fotoinvecchiamento e di causare
immunosoppressione . La quota di radia-
zione solare a cui ogni individuo e' esposto
dipende dall'irradiazione ambientale, dalla
frazione di tale irradiazione ricevuta dalle
diverse sedi anatomiche e dalla durata del-
l'esposizione stessa. L'esposizione solare
e' distinta in intenzionale e non intenzio-
nale. Durante l'esposizione intenzionale
ampie superfici corporee sono scoperte e
non protette. La seconda si verifica durante
la vita di tutti i giorni e nel corso dell'atti-
vità lavorativa. In questo caso le sedi cor-
poree esposte sono più spesso il volto, le
orecchie, il collo e le mani. I filtri solari
sono utilizzati per mitigare gli effetti inde-
siderati della radiazione solare. Inizial-
mente progettati con lo scopo principale di
difendere dalla comparsa dell'ustione so-
lare, come noto indotta principalmente da
UVB, successivamente, sono stati per lo
più modificati per proteggere anche nei
confronti di UVA, da loro dipende l'effica-
cia protettiva della formulazione adottata
e pubblicizzata dai produttori.
Conoscere i diversi tipi di filtri solari
Le creme solari sono cosmetici sottoposti
a una legislazione specifica. In particolare,
la normativa prevede una lista delle so-
stanze che si possono usare come filtri so-
lari, le concentrazioni ammesse e le
avvertenze, aggiornata periodicamente
sulla base delle opinioni del Comitato
Scientifico sui prodotti cosmetici. In gene-
rale, le creme contengono una miscela di
sostanze filtranti, in modo da poter filtrare
diversi tipi di radiazioni e garantire una
protezione più ampia. I filtri si distinguo
no in chimici o fisici a seconda della loro
natura e del modo in cui agiscono. I filtri
chimici contengono sostanze di sintesi che
assorbono le radiazioni; i raggi solari si
"incastrano" nelle molecole del filtro dove
vengono bloccati e non raggiungono
quindi l'epidermide. Per fare questo la
struttura di queste so stanze è particolar-
mente complessa e ciascun filtro cattura e
trasforma selettivamente solo certe bande
di raggi solari, non tutti i raggi solari. Que-
sto meccanismo fa sì che il filtro chimico
"trattenga" l'energia dei raggi del sole e la
rilasci sotto forma di calore, aumentando
la sensazione di caldo sulla pelle. Pas-
siamo ora alla tossicità: mentre i filtri fisici
sono considerati biologicamente e chimi-
camente inerti, i filtri chimici possono ren-
dersi responsabili di reazioni di irritazione,
sensibilizzazione, fototossicità e fotoaller-
gia. Chiedi al tuo farmacista quali prodotti
sono più adatti per te.
Filtri solari, utile ausilio
dott.ssa Maria Rita Milella
097121179
Farmacia Marchesiello c.sogaribaldi 92
85100 Potenza
Narcisismo
e sessualità
Il narcisismo è un disturbo di perso-nalità molto diffuso ai giorni nostri,
più di quanto possiamo pensare! Essopuò essere connesso ad alcune proble-matiche sessuali. Il Disturbo Narcisistico di Personalità
è una patologia ben descritta dal DSM
IV (Diagnostic and Statistical Manual
of Mental Disorder), il manuale di pa-
tologia psichiatrica dove vengono
classificate le problematiche psicolo-
giche e psichiatriche. Chi soffre di tale
disturbo ha una concezione di Sé
grandiosa, con fantasie di potere e di
successo illimitato, mostra un egoi-
smo fuori dal normale e non prova
alcun tipo di empatia nei confronti
degli altri. Pensa di avere il diritto su
certe situazioni o cose, si circonda di
persone mediocri che lo fanno sentire
superiore e perfetto o, al contrario, ri-
cerca la vicinanza di individui che
hanno un status molto elevato a con-
ferma del suo essere speciale. L’Ame-
rican Association Psychiatric (APA)
ha diagnosticato tale disturbo nell’1%
della popolazione mondiale e sembra
che tra gli uomini le stime si alzino
vertiginosamente, collocandosi tra il
50 e 75%.
Al giorno d’oggi i tratti narcisistici
sembrano essere in costante aumento,
basti pensare a quanto è importante
l’immagine esteriore. Le donne sono
sempre più ossessionate dall’aspetto
fisico e i disturbi alimentari dilagano;
gli uomini sono curati fino all’ec-
cesso, con corpi scolpiti, depilazioni
frequenti e attenzione smodata per il
vestiario e capi firmati. Infatti anche
per loro sono in aumento i casi di di-
sturbi alimentari e, in alcuni casi, di
problemi sessuali.
Per le donne narcisiste la patologia
sessuale più comune è il disturbo del
desiderio: sono talmente preoccupate
della propria immagine esteriore che
perdono di vista tutta la sfera del pia-
cere sessuale. Il piacere per loro è co-
stituito dall’apparire e dall’essere
considerati speciali dall’altro sesso.
Per quanto riguarda il mondo ma-
schile, invece, le patologie più ricor-
renti sono la disfunzione erettile e
l’eiaculazione ritardata. Nel primo
caso si innesca il medesimo meccani-
smo descritto per le donne, mentre il
ritardo dell’orgasmo viene a simboliz-
zare “avarizia” rispetto al dare qual-
cosa all’altra persona: il poter
concedere il proprio orgasmo alla par-
tner è vissuto come un regalo fatto ad
una persona ritenuta inferiore, che
non merita una parte di sé tanto pre-
ziosa.
Guarire dal Disturbo Narcisistico è
possibile, anche se si tratta di un cam-
mino lento e difficoltoso. I narcisisti
non chiedono in prima persona la te-
rapia, ma spesso cercano aiuto perché
invogliati dalle persone care. L’unico
modo per lavorare con loro è costruire
una motivazione molto forte e una re-
lazione terapeutica salda e duratura!
a cura
della dottoressa
MariaTeresa Muscillo
psicologa -
sessuologa
L’Unibas al servizio dei diversamente abiliMolti i servizi già previsti e alcune novità davvero positive: l’apertura
al territorio e l’esigenza di creare rete con vari enti ed istituzionidi Virginia Cortese
Il mondo delle abilità è varie-gato e come tale dovrebbe (inteoria) contemplare spazi e
tempi conformi alle singole esi-genze. Sono però noti alle crona-che i racconti di persone che avario titolo hanno riscontrato nellapratica comune difficoltà anchenell’assolvimento di sempliciazioni, ciò prescindendo dal pro-prio personale limite.C’è poi la reticenza, assoluta-mente condivisibile, di chi spessofatica nel manifestare questo in-sieme di sensazioni quando si ri-trova a vivere un luogo condivisocome può essere quello dell’Uni-versità, passo pur importante perla formazione degli individui.È proprio partendo da queste con-siderazioni che abbiamo discussocon il delegato del Rettore del-l’Università della Basilicata, laprofessoressa Donatella Occorsiodell’offerta ordinaria e straordina-ria per gli studenti disabili del-l’Ateneo lucano.“Oltre a quanto elencato nellaguida dello studente, ha sottoli-neato la professoressa Occorsio,v’è una rosa di iniziative che ab-biamo inteso rendere a disposi-zione dei ragazzi, iscritti e non.Due, quelle preponderanti previ-ste per il 2011: dal mese di set-tembre sarà accessibile, infatti,
un’aula con 20 pc, corredati distrumenti software per differentitipologie di disabilità. Quest’areaè in via di ristrutturazione, proprioperché prima non era in nostra do-tazione, e speriamo diventi unvero e proprio punto di incontro,in cui si possa confluire per mo-menti di socializzazione e di stu-dio, con piccole conferenze,perché no. A fronte di tale inter-vento strutturale, è stato appenapubblicato un bando per la parte-cipazione ad un corso gratuito diinformatica di base con esami perla patente europea, Ecdl core. Ilnumero è contenuto, chiuso, peruna ragione specifica: vorremmoessere in grado di servire tutti e almeglio; i primi 20 che aderirannoavranno anche il vantaggio di so-stenere gratuitamente gli esamiper ottendere l’attestazione pressoil nostro Cisit con supporto del-l’Ashpi Onlus. Il bando scade il29 luglio 2011 e possono fare ri-chiesta diplomati non iscritti al-l’Università, che avranno modo,nell’ipotesi dell’iscrizione, di ve-dersi riconosciuti i Crediti Forma-tivi.”“L’esenzione dalle tasse –ha spie-gato ancora la dottoressa Occor-sio- è riconosciuta a studenti coninvalidità superiore o pari al 66%;per handicap fisico-intellettivo,ciechi assoluti (legge 382/70) osordomuti (legge 381/70) la per-
centuale è indipendente; il par-ziale esonero è invece contem-plato (nella misura del 30%dell’importo) per valori di invali-dità inferiori al 66%. L’eroga-zione di sussidi per la coperturadelle spese di trasporto sostenuteda studenti fuori sede e gli ausiliper la didattica (lettori ottici, soft-ware di conversazione testo-suono e viceversa, ingranditori)sono elementi che vengono forniticostantemente e già dagli anni ac-cademici precedenti.”Un discorso privilegiato è statodedicato alla “formula del tuto-
raggio”, aiutare chiun-que manifesti un disa-gio è un doverecollettivo ma anche unmodo per arricchirsi inprima persona: “Sem-pre secondo schemistudiati ad hoc per cia-scuno, studenti seniorche frequentano lastessa facoltà possonoaffiancare ragazzi disa-bili per un periodo pre-ciso e per una sola voltanell’anno accademico.Esistono anche dei do-centi tutor dal 2011, diriferimento per concor-dare esami, gestire lafrequenza dei corsi, dacollegamento insommatra l’utente e il docente.
Per la facoltà di Agraria è il dott.Celano; per Architettura, ladott.ssa Colonna; per Economia,il prof. Bove; per Farmacia, ilprof. Racioppi; per Ingegneria, ildott. Telesca; per Lettere e Filoso-fia, il prof. Maldonato; perScienze della Formazione, ladott.ssa Zinn; per Scienze, ladott.ssa Laurita.”L’apertura al territorio e l’esi-genza di creare rete con vari entied istituzioni, infine, sono unapriorità del Cisd, il comitato per iservizi ai disabili, formato dai re-ferenti di facoltà, dal rappresen-tante degli studenti, VincenzoNardozza, dal delegato del Ret-tore, la prof.ssa Occorsio e dallostaff, nelle figure del coordinatoredelle attività, Filomena Lapenna;del coordinatore del servizio tec-
nico, Lamattina; dal responsabiledel front-office, la dott.ssa Mantae dal responsabile delle attrezza-ture, Marchese.“Dal mese di novembre, ha con-cluso la prof.ssa Occorsio, ab-biamo aperto un tavolo diconfronto costante e stabile con lescuole superiori perché ci possanocoadiuvare nell’individuazione diservizi mirati; abbiamo parteci-pato attivamente alla manifesta-zione del Trend Expo dello scorsomaggio; con la Protezione Civile,c’è in cantiere un progetto di for-mazione; si sta pensando anche dipredisporre nel nostro polo spor-tivo del Cus una zona dedicata perpersone in carrozzella che vo-gliano svolgere attività sportiva; econ la Regione Basilicata e l’Ens,un Protocollo d’intesa per uncorso per la qualifica di interpreteLis, una formazione avanzata chealtrimenti non si potrebbe otteneree che ci riempie maggiormented’orgoglio. Vorremmo che tutti sisentissero liberi di realizzare unsogno o un desiderio, con la tran-quillità che presso l’Ateneo pos-sono avere le risposte adeguate etutto l’impegno dell’interogruppo. Per contattare lo staff,l’indirizzo è www2.unibas.it/di-versamenteabili/; l’e-mail: [email protected].”
sabato 18 giugno 2011 17
Vincenzo Nardozza - rappresentante degli studenti
Donatella Occorsio -
delegato del Rettore
sabato 18 giugno 201118
Nel Testo integrale del
“piano di rinascita de-
mocratica”, della log-
gia P2, sequestrato a M. Grazia
Gelli nel luglio 1982 si poteva
leggere , quanto appresso stral-
ciato:
MEDIO E LUNGO TERMINENel presupposto dell’attuazionedi un programma a breve ter-mine come sopra definito, ri-mane da tratteggiare persommi capi un programma amedio e lungo termine con l’av-vertenza che mentre per quantoriguarda i problemi istituzionalie’possibile fin d’ora formulareipotesi concrete, in materia diinterventi economico-sociali,salvo per quel che attiene po-chissimi grandi temi, e’neces-sario rinviare nel tempol’elencazione di problemi e re-lativi rimedi.a) Provvedimenti istituzionalia1) Ordinamento GiudiziarioI – unità del Pubblico Ministero(a norma della Costituzione -articoli 107 e 112 ove il P.M.e’ distinto dai giudici);II – responsabilità del Guarda-sigilli verso il Parlamentosull’operato del P.M. (modificacostituzionale);III - istruzione pubblica dei pro-cessi nella dialettica fra pub-blica accusa e difesa di fronteai giudici giudicanti, con abo-lizione di ogni segreto istrutto-
rio con i relativi e connessi pe-ricoli ed eliminando le attualidue fasi di istruzione;IV - riforma del Consiglio Su-periore della Magistratura chedeve essere responsabile versoil Parlamento (modifica costi-tuzionale);V - riforma dell’ordinamentogiudiziario per ristabilire criteridi selezione per merito dellepromozioni dei magistrati, im-porre limiti di età per le fun-zioni di accusa, separare lecarriere requirente e giudi-cante, ridurre a giudicante lafunzione pretorile;VI - esperimento di elezione dimagistrati (Costit. art. 106) fraavvocati con 25 anni di funzioniin possesso di particolari requi-siti morali;a2) Ordinamento del GovernoI - modifica della Costituzioneper stabilire che il Presidentedel Consiglio è eletto dalla Ca-mera all’inizio di ogni legisla-tura e può essere rovesciatosoltanto attraverso le elezionidel successore;II - modifica della Costituzioneper stabilire che i Ministri per-dono la qualità di parlamen-tari;III - revisione della legge sullacontabilita’ dello Stato e diquella sul bilancio dello Stato(per modificarne la natura dacompetenza in cassa);
IV - revisione della legge sullafinanza locale per stabilire -previo consolidamento del de-bito attuale degli enti locali dariassorbire in 50 anni - che Re-gioni e Comuni possono spen-dere al di la’ delle sovvenzionistatali soltanto i proventi diemissioni di obbligazioni discopo (esenti da imposte e de-traibili) e cioè relative ad operepubbliche da finanziare, se-condo il modello USA. Altri-menti il concetto di autonomiadiviene di sola libertà di spesabasata sui debiti;V - riforma della legge comu-nale e provinciale per soppri-mere le provincie e ridefinire icompiti dei Comuni dettandonuove norme sui controlli fi-nanziari;a3) Ordinamento del Parla-mentoI - nuove leggi elettorali, per laCamera, di tipo misto (unino-minale e proporzionale se-condo il modello tedesco)riducendo il numero dei depu-tati a 450 e, per il Senato, dirappresentanza di secondogrado, regionale, degli interessieconomici, sociali e culturali,diminuendo a 250 il numero deisenatori ed elevando da 5 a 25quello dei senatori a vita di no-mina presidenziale, con au-mento delle categorie relative(ex parlamentari - ex magistrati
- ex funzionari e imprenditoripubblici - ex militari ecc.);II - modifica della Costituzioneper dare alla Camera premi-nenza politica (nomina delPrimo Ministro) ed alla Senatopreponderanza economica(esame del bilancio);III - stabilire norme per effet-tuare in uno setesso giorno ogni4 anni le elezioni nazionali, re-gionali e comunali (modificacostituzionale);IV - stabilire che i decreti-leggesono inemendabili;a4) Ordinamento di altri organiistituzionaliI - Corte Costituzionale: san-cire l’incompatibilità succes-siva dei giudici a caricheelettive in enti pubblici; sancireil divieto di sentenze cosiddetteattive (che trasformano laCorte in organo legislativo difatto);II - Presidente della Repub-blica: ridurre a 5 anni il man-dato, sancire l’ineleggibilità edeliminare il semestre bianco(modifica costituzionale);III - Regioni: modifica dellaCostituzione per ridurre il nu-mero e determinarne i confinisecondo criteri geoeconomicipiù che storici. Provvedimentieconomico sociali.b1) Nuova legislazione antiur-banesimo subordinando il di-ritto di residenza alla
dimostrazione di possedere unposto di lavoro e un reddito suf-ficiente (per evitare che saltinole finanze dei grandi Comuni);b2) Nuova legislazione urbani-stica favorendo le città satellitie trasformando la scienza ur-banistica da edilizia in scienzadei trasporti veloci suburbani;b3) nuova legislazione sullastampa in senso protettivo delladignità del cittadino (sul mo-dello inglese) e stabilendo l’ob-bligo di pubblicare ogni anno ibilanci nonchè le retribuzionidei giornalisti;b4) unificazione di tutti gli isti-tuti ed enti previdenziali ed as-sistenziali in un unico ente disicurezza sociale da gestire conformule di tipo assicurativo alloscopo di ridurre i costi attuali;b5) disciplinare e moralizzare ilsettore pensionistico stabi-lendo: il divieto del pagamentodi pensioni prima dei 60 annisalvo casi di riconosciuta ina-bilità; il controllo rigido sullepensioni di invalidità; l’elimi-nazione del fenomeno del cu-mulo di più pensioni;b6) dare attuazione agli articoli39 e 40 della Costituzione rego-lando la vita dei sindacati limi-tando il diritto di sciopero nelsenso di:I - introdurre l’obbligo di pre-avviso dopo aver espedito ilconcordato;
II - escludere i servizi pubbliciessenziali (trasporti; dogane;ospedali e cliniche; imposte;pubbliche amministrazioni ingenere) ovvero garantirne ilcorretto svolgimento;III - limitare il diritto di scio-pero alle causali economicheed assicurare comunque la li-bertà di lavoro;b7) nuova legislazione sullapartecipazione dei lavoratorialla proprietà azionaria delleimprese e sulla gestione (mo-dello tedesco);b8) nuova legislazione sull’as-setto del territorio (ecologia,difesa del suolo, disciplina delleacque, rimboscamento, inse-diamenti umani);b9) legislazione antimonopolio(modello USA);b10) nuova legislazione banca-ria (modello francese);b11) riforma della scuola (sele-zione meritocratica - borse distudio ai non abbienti - scuoledi Stato normale e politecnicasul modello francese);b12) riforma ospedaliera e sa-nitaria sul modello tedesco.
c) Stampa - Abolire tutte leprovvidenze agevolative direttea sanare bilanci deficitari cononere del pubblico erario edabolire il monopolio RAI-TV.
La storia della P2 – quinta parte
19sabato 18 giugno 2011
Gli esseri umani e gli “amici robot”Dal sogno di Isaac Asimov alla realtà: intervista
al prof. Fabrizio Caccavale dell’Unibasdi Luca Santoro
L’Interazione Uomo-
Robot è un’area di ri-
cerca multidisciplinare
in costante sviluppo ricca di
spunti per ricerche avanzate e
trasferimenti di tecnologia. Essa
gioca un ruolo fondamentale
nella realizzazione di robot che
operano in ambienti aperti e coo-
perano con gli esseri umani.
L’impiego dei robot su vasta
scala industriale ha portato ad un
sostanziale aumento della pro-
duttività ed ha permesso l’abbas-
samento dei costi di produzione.
Parallelamente ai progressi della
tecnologia è stato possibile ren-
dere i robot sempre più indipen-
denti dall’operatore umano e in
grado di muoversi con maggiore
autonomia all’interno di un am-
biente di lavoro. Ma sul serio noi
umani corriamo il rischio di es-
sere rimpiazzati da questi fanto-
matici prodotti meccanizzati? Di
tutto questo e molto altro ab-
biamo parlato con l’Ing.Fabrizio
Caccavale dell’Università degli
Studi della Basilicata.
Prof.Caccavale può illustrare
ai nostri lettori la sua espe-
rienza nel mondo della robo-
tica?
“Ho iniziato con le applicazioniindustriali della robotica, per in-tenderci le applicazioni dell’in-dustria automobilistica che in uncerto modo ha trainato lo svi-luppo della robotica negli anni70-80. Pian piano l’orizzontedella robotica è cambiato, neglianni 90 si è iniziato a parlare dirobotica di servizio. Questa ri-guarda ad esempio l’esplora-zione spaziale, sottomarina,quindi si è cominciato a parlaredi robotica che usciva fuori dallefabbriche e riusciva ad intera-gire nell’ambiente. In quellostesso periodo nasce il concettodi autonomia dei robot, bastipensare ad esempio al robotmandato su Marte che, inevita-bilmente, non possiamo control-lare da vicino. Successivamentenell’ultimo decennio si è iniziatoa parlare di robotica tra le per-sone, sia nell’ambito industriale,pensiamo ad un operaio che in-teragisce con il robot e insiemefanno un operazione di assem-blaggio, ma anche e soprattuttoall’interazione con le personeper esempio l’assistenza ai disa-bili o agli anziani. Oggi unadelle frontiere aperte è quelladell’interazione stretta tra robo-tica e gli esseri umani. Questo
crea una serie di punti interro-gativi nella ricerca. Un robot perinteragire con l’essere umanodeve essere sicuro di non arre-care danno, quindi ci si è posti ilproblema della sicurezza. Qual-cuno ha iniziato a parlare di Ro-boetica e cioè l’Etica applicataalla robotica. Quando una mac-china interagisce con un uomoqual è il modo giusto con il qualeci si deve rapportare? Questisono i temi principali dellanuova frontiera della robotica”.La nostra Università come si
adopera in questo settore?
“Noi oggi come Università dellaBasilicata abbiamo un gruppodi ricerca in Robotica che faparte di una rete di laboratorinati attraverso accordi con di-verse università (Roma Tre,Cassino, Federico II Napoli, Sa-lerno e Basilicata). Questo ac-cordo si chiama PRISMA(Progetti di Robotica Industrialee di Servizio Meccatronica e Au-tomazione) nato quattro anni faper la creazione di progetti nel-l’ambito della robotica. Attual-mente noi siamo coinvolti in dueprogetti molto particolari ; ilprimo è già in essere da due annie mezzo ed è un progetto che fi-nanzia altri progetti. La Comu-
nità Europea ci ha affidato ilcompito di selezionare delle ideeprogettuali di taglia medio-pic-cola molto orientate allo svi-luppo di applicazioni trasferibilidalla ricerca all’industria. Il se-condo progetto è stato appro-vato da due settimane e riguardala robotica che potremmo defi-nire Volante. L’idea è quella diusare robot volanti e autonomiper l’assemblaggio di strutture.Immaginiamo ad esempio astrutture in posti inaccessibili;casi di emergenza in cui bisognamontare in fretta una piatta-forma per far atterrare gli elicot-teri; questo i robot lo possonofare in maniera celere. È un pro-getto di durata quadriennale incui noi ci siamo impegnati neiconfronti della Comunità Euro-pea a fare un dimostratore fi-nale. Noi in Basilicata cioccupiamo del controllo coordi-nato delle varie unità”.Alla luce delle vostre compe-
tenze, come la robotica ha mi-
gliorato la nostra vita?
“E’ una questione molto com-plessa, se noi pensiamo ad ap-plicazioni industriali laquestione è stata, soprattuttonegli anni 80, molto dibattutaperché indubbiamente l’applica-
zione della robotica in ambitoindustriale ha permesso di evi-tare che esseri umani venisseroimpiegati in lavori molto perico-losi. Il rovescio della medaglia èstato che molto spesso si po-trebbe tendere a utilizzare mac-chine anche in lavori nonpericolosi e questa è stata unagrande polemica quando è inco-minciata la grande automazionein fabbrica. Il punto è che poi coltempo si è capito che non semprequesta automazione in fabbricasignifica disoccupazione. Moltopiù interessante è inquadrare larobotica come assistenza. Inquesto caso non posso dire se
hanno migliorato la vita perchésiamo ancora in una fase troppoacerba di queste applicazioniperò è pur vero che abbiamomacchine di robotica chirurgicache sono operative, macchineche fanno assistenza ai disabili(sedie a rotelle robotizzate). Il fu-turo non sappiamo cosa ci riser-verà, molto delle sforzo diricerca è rivolto alla coabita-zione macchina-uomo e forsetra dieci-quindici anni po-tremmo dire qualcosa di più subenefici o malefici che questemacchine arrecheranno ”.
Il professor Caccavale
Il volo di una “farfalla” rumena
C’è stata una sfilata dimoda all’Associa-zione Cento per
Cento famiglia in cui si sono in-contrati tutti gli stati del mondo.
È accaduto un incontro bellis-simo riguardo le diversità cultu-rali, ci siamo sentiti bene, cisiamo divertiti e abbiamo capitoche anche la religione musul-
mana è una cosa bellissima. An-drada Beke è una farfalla chevuole ballare, una ragazza cheha studiato danza moderna inRomania, il suo sogno sarebbequello di ballare ancora per noi.Andrada è qui con sua mamma,Sorina Pop, fra poco arriveràanche suo fratello Andrei. Gior-geta Silion è una cantante dimusica popolare rumena, sen-tendo la sua voce non c’è diffe-renza tra lei e un usignolo. Conla sua dolcezza ha conquistato ilpubblico e con le sue parole chesi sono trasformate in melodiaricordando ciò che sta acca-dendo in Romania, lasciare ipropri figli e venire qui in Italia.Anche Giorgia vorrebbe cantareancora per noi e organizzeremoaltri spettacoli perché bisognadare spazio anche all’arte doveci stanno gli stranieri (nemmenostranieri, ma fratelli). Ahcmed èdel Pakistan, ama sfilare lamoda ed è un ragazzo bravis-simo. Saluto anche Cristina.Dolce Cristina Italiana. Graziea tutti.
sabato 18 giugno 201124
Mazzeo : dareascolto alle istanzedella popolazione
La mia elezione, di mar-tedì scorso, alla carica
di Vicepresidente del Con-siglio Regionale di Basili-cata, è un importantericonoscimento che mionora e lusinga, ben con-scio, comunque, dell’impe-gno e delle non pochedifficoltà che mi attendono. Il mio primo obiettivo, colnuovo incarico, sarà quellodi dare continuità al buonlavoro svolto dal mio pre-decessore Antonio Autilio ,ben sapendo di poter con-tare, anche, sul sostegno esulla esperienza del Presi-dente Vincenzo Folino . Cercherò di essere unaguida per le specifichecompetenze del mio Uffi-cio, potendo disporre,anche, della totale fiduciadel mio partito, l’Italia deiValori. Mi impegnerò perdare ascolto alle istanzedelle popolazioni e di pro-pormi, con azioni concrete,piuttosto che con asfitticheparole, nell’interesse della“gente” lucana, ponendo
massima attenzione alleproblematiche delle catego-rie meno abbienti. La mia speranza è di viverequesta esperienza conquella che i francesi chia-mano ‘panache’, ovveroscintilla, che è quella pas-sione che deve costante-mente alimentare ogniuomo e donna, ma soprat-tutto coloro che portanouna responsabilità e chesono pronti, in ogni mo-mento, a rispondere diquello che fanno e di comelo fanno.Fra i temi di primaria im-portanza da affrontare, peril decollo della Nostra re-gione, ci sono, sicuramente,le questioni inerenti alleestrazioni petrolifere edalle specifiche criticità re-lative alla salvaguardia del-l’ambiente, del territorio e,soprattutto, della salute deicittadini. Errori di strategia e di im-postazioni politiche nonpossono essere tolleratepoiché ne sarebbero pena-lizzate, in maniera irrime-diabile, le futuregenerazioni, alle quali nonè possibile lasciare un terri-torio deturpato, in manierairrecuperabile, sia a livellopaesaggistico che ambien-
tale. Il mio compito, da un osser-vatorio privilegiato, saràquello di porre sotto unalente di in gradimento, lanostra bella regione affin-ché sia maggiormente di-fesa e tutelata e non siasaccheggiata e danneggiata. Per raggiungere questiobiettivi c’è bisogno di“fare squadra” fra le variecomponenti regionali, e nonsolo, e permettere quelsalto di qualità tanto auspi-cato, da sempre, ma fino adora, purtroppo, non realiz-zato. La mia sfida sarà quella difare di tutto affinché le in-telligenze e le specifichecompetenze locali, con ido-nei stimoli ed opportunità,restino in Basilicata e “la-vorino” per essa e per il suosviluppo. La Basilicata , la nostraterra, è bella, misteriosa eintrigante, ma va amata,apprezzata, tutelata e “vis-suta” intensamente.
Enrico Mazzeo Vicepresidente ConsiglioAndrada Beke, Romania
Georgeta Silion e Sergiu Ro-
mania e Repubblica Moldova
Via Zara, 90
sabato 18 giugno 201125
Il calcio e i suoi deri-
vati tengono banco
alle porte dell’estate a
Potenza. Tornei, sfide di
quartiere o poco più e
tante chiacchiere. A tener
desta l’attenzione degli
sportivi potentini è sem-
pre la questione legata
ad una sorta di primato
cittadino che, da oltre un
anno, sembra essere irri-
mediabilmente smarrito.
Il Potenza di ieri, i suoi
trascorsi, il suo passato,
la sua gloria, sono stati
riposti in un armadio.
Nell’immaginario collet-
tivo, è come se, in questo
lasso di tempo, tutto ciò
che la vecchia compa-
gine rossoblù era stata in
grado di costruire, fosse
stato annullato. Il calcio
scommesse, armando la
mano giustizialista del
procuratore federale Ste-
fano Palazzi, ha centrato
in pieno il club rossoblù,
decretandone pratica-
mente la fine. Anche in
questo caso, l’intero am-
biente cittadino ne ha
fatto le spese, pagando
un conto molto salato. Il
Potenza, però, non è
scomparso, ma è stato te-
nuto in vita, sebbene in
condizione di coma far-
macologico (leggi parte-
cipazione al campionato
regionale di Eccellenza),
sino al termine di una
stagione di polemiche e
di ulteriori umiliazioni.
Al momento, il quadro
per la prossima stagione,
si presenta incerto, seb-
bene qualche segnale, da
parte dell’Sc Potenza,
autorizzi una qualche
speranza di ripresa. So-
stanzialmente, rispetto ai
molteplici Potenza ve-
nuti alla luce in questo
frangente di grigiore as-
soluto, dopo la discesa
agli inferi, direttamente
dalla Prima Divisione al-
l’Eccellenza, bisogne-
rebbe necessariamente
operare dei distinguo.
Detto dell’Atletico Po-
tenza, che sembra essere
l’unica a muoversi con
determinazione e cogni-
zione di causa, si assiste
al naufragio del progetto
“Fortis Murgia”, con
l’impossibilità di percor-
rere una strada che, già
in partenza, sembrava
piuttosto impervia ed in-
sidiosa. Il resto è solo
frutto di fantasia, nel
senso che non ci sono ar-
gomenti certi per scom-
mettere (con il verbo
coniugato all’infinito,
nell’accezione più lecita
possibile) su un’impegno
diverso di altri soggetti.
E, su tutto, come sempre,
aleggia quel tocco di
buonsenso che, nelle fac-
cende calcistiche del ca-
poluogo di regione
lucano, è spesso lati-
tante, ma che se recupe-
rato riesce, da solo, a
risolvere le situazioni
più intricate.
Eccellenza dello sport con il testimonial A.C. Milan
Maurizio Ganz a Potenza al I Trofeo
“Coppa Lealtà nello Sport”
Potenza, alla ricerca del buonsenso
Circa 400 bambini ac-
compagnati dalle
loro famiglie, diri-
genti e allenatori, divisi in 8
squadre della categoria esor-
dienti e pulcini. Sono stati
loro i protagonisti del I Tro-
feo “Coppa lealtà nello
Sport”, organizzato dalla
Scuola Calcio Milan A.S.D.
Culturale Lucania sui campi
dello Stadio A. Viviani di
Potenza e su quello del Cen-
tro Sportivo Cavaliere Gran
Relais di Rifreddo di Pi-
gnola.
Le divise degli atleti hanno
rappresentato in campo i co-
lori dell’A.S.D. Culturale
Lucania, l’A.S.D. Maglie,
l’A.S.D. Amici del Calcio
Gravina (Scuole Calcio
Milan), la squadra di Avi-
gliano, il Real San Chirico,
Macchia Romana e l’F.C.
Francavilla. Nella categoria
esordienti hanno superato il
turno rispettivamente nel gi-
rone A, giocato allo Stadio
A. Viviani di Potenza,
l’A.S.D. Culturale Lucania
con punti 7 e l’A.S.D. Amici
Del Calcio Gravina con
punti 6, mentre nel girone B
disputatosi a Rifreddo l’F.C.
Francavilla con punti 7 e il
Lagonegro con punti 6
hanno superato il turno. Lo
scontro incrociato fra le 4
squadre vincenti dei due gi-
roni, ha visto prevalere
l’A.S.D. Culturale Lucania 4
a 2 sul Lagonegro e l’F.C.
Francavilla sugli amici del
Gravina per 6 a 2. La finale
svoltosi sul manto erboso del
Viviani ha visto la vittoria
dell’F.C. Francavilla per 4 a
0, successo netto e meritato
per la compagine guidata da
Massimo Borneo che ha
messo in luce ottimi ele-
menti come il n°10 Ferrara
segnalato ai tecnici dell’A.C.
Milan per un provino.
Il torneo categoria pulcini
che ha entusiasmato i molti
presenti allo Stadio A. Vi-
viani, ha visto partecipare
oltre 120 piccoli calciatori
che hanno onorato la compe-
tizione mostrando anche doti
tecniche eccelse per la loro
età.
La finale ha visto prevalere
il Maglie sui padroni di casa
dall’A,S,D, Culturale Luca-
nia per 2 a 1 dopo un’accesa
e spettacolare partita, da sot-
tolineare che si trattava di
una sfida tra Scuole Calcio
Milan.
Il I Trofeo “Coppa Lealtà
nello Sport” ha avuto un te-
stimonial d’eccezione pro-
veniente dall’A.C. Milan,
l’ex calciatore Maurizio
Ganz autore di più di 200
reti nei campionati profes-
sionistici in squadre rino-
mate come l’Inter e il Milan.
Essere riusciti ad avere, per
la terza volta, un testimonial
dell’A.C. Milan è motivo di
orgoglio e rispetto da parte
dell’A.S.D. Culturale Luca-
nia che si conferma tra le
principali Società che ope-
rano nella direzione della
crescita sportiva degli atleti
ma intervengono in maniera
risoluta sui processi di for-
mazione umana dei bambini
oltre a coinvolgerli in pro-
getti di inserimento sociale,
educazione alla prevenzione
contro l’uso di stupefacenti
ma anche iniziative di
grande attualità come la lotta
al bullismo o altre forme di
violenza.
In occasione della presenza
di Maurizio Ganz ma anche
del responsabile Area mar-
keting dell’A.C. Milan,
Alessadro Gianni, è stato
organizzato un evento A.C.
Milan presentato dalla gior-
nalista e madrina della mani-
festazione, Annamaria
Sodano, nel campo di calcio
a 5 di Rione Lucania di Po-
tenza gremito di persone per
condividere con la comunità
del quartiere un serata dedi-
cata a tutti i bambini che
hanno partecipato al Torneo.
Monitorare la crescita dei ra-
gazzi, essere allenatori ma
anche educatori responsabili
e vigili sui comportamenti
dei propri atleti sono alcuni
dei principi cardine che ap-
partengono alla Società Cul-
turale Lucania e che sono
stati sottolineati da Maurizio
Ganz nel corso del suo inter-
vento. Il settore giovanile è
una delle più importanti re-
altà nel mondo e chi lavora
in questo campo deve garan-
tire la crescita qualitativa
morale e l’eccellenza dei
progetti perché possa essere
una Scuola Calcio Milan. Il
Club rossonero più titolato al
mondo – come ha spiegato
Ganz – tiene molto a questi
principi come anche al rag-
giungimento di un buon li-
vello culturale da parte dei
propri atleti. Un sacrificio
importante – ha proseguito –
che ho provato sulla mia
pelle perché sin da piccolo
sono andato via di casa per
vivere questa esperienza ma
sono stato ripagato da una
brillante carriera calcistica”.
Nel corso della serata sono
stati consegnati dei premi ai
bambini che hanno parteci-
pato al Concorso “Prendi a
calci il bullismo” istituito
dall’A.S.D. Culturale Luca-
nia in collaborazione con
l’Istituto comprensivo Po-
tenza VII. Gli alunni hanno
realizzato dei disegni rac-
contando ciò che per loro,
attraverso una raffigurazione
artistica, rappresenta questo
problema sociale molto dif-
fuso tra i giovani. A conse-
gnare i riconoscimenti, gli
assessori comunali di Po-
tenza alle Politiche Giovanili
e all’Istruzione, Emiddio
Fiore e Giuseppe Messina,
l’assessore alle Politiche
Giovanili della Provincia di
Matera, Salvatore Auletta e
il consigliere provinciale
Aurelio Pace.
Il mondo dell’infanzia al
centro di tutto. Non a caso,
sempre nell’ambito dell’ini-
ziativa è stato consegnato un
premio all’integrazione so-
ciale e alla solidarietà a
Roko Riza, un bambino di
origine albanese ospitato
dalla Caritas potentina. Un
modo - ha raccontato Orazio
Colangelo, presidente del
Comitato di quartiere di
Rione Lucania – per siglare
patti di lealtà sociale e di
grande collaborazione visto
anche il grande impegno e la
profonda educazione dimo-
strata da Riza e dalla
mamma per la nostra comu-
nità”. In tal senso, il testimo-
nial dell’A.C. Milan,
Maurizio Ganz ha pensato di
omaggiare il piccolo con una
maglietta della squadra neo-
campione d’Italia, autogra-
fata dai più grandi campioni
del calcio. Una sorpresa ina-
spettata consegnata a Roko
Riza da parte della madrina
dell’evento Milan, la giorna-
lista Annamaria Sodano e
dal vice presidente del Co-
mitato di quartiere di Rione
Lucania, l’avv. Mario
Danza.
Nella due giorni potentina, i
campioni del Milan hanno
visitato anche la sede del-
l’Avis Comunale di Potenza
che - come ha spiegato il de-
legato allo Sport, Vito Pace -
condivide con l’A.S.D. Cul-
turale Lucania iniziative pre-
gevoli come questa. Siamo
in prima linea come donatori
di sangue e molti dirigenti
della Culturale Lucania si
sottopongono alla donazione
coinvolgendo altre persone
affinché si possa creare una
rete solida”.
Adesso, si guarda avanti,
con la nuova stagione alle
porte e con la volontà di fare
ancora meglio incremen-
tando le adesioni alla Scuola
Calcio e preparando al me-
glio l’arrivo dell’indimenti-
cato campione e capitano del
Milan, Franco Baresi che a
settembre sarà presente a Po-
tenza per salutare i “terribili”
bambini della Scuola Calcio
Milan A.S.D. Culturale Lu-
cania.
sabato 18 giugno 201126
È arrivata l’ora della grandefinale. L’ambita CoppaGaetano Scirea sarà innal-
zata al cielo stasera.A contendersela Juventus e SpartaPraga. Questo il verdetto delle semi-finali.La Juventus, infatti, ha calato il pokersul Noicattaro, lo Sparta Praga ha ri-montato invece tre gol nella ripresa alPartizan per poi vincere 4-3 ai rigori.Appuntamento dunque a questa seraal XXI Settembre-Franco Salerno diMatera. Questa che si giocherà saràuna partita fondamentale che ne ri-chiama alla memoria un’altra, quelladel 2008 quando le due formazionierano nuovamente una di fronte al-l’altra a contendersi il trofeo. Allora
vinse la Juventus grazie alla prodezzadi Mirimin. Questa sera nulla può es-sere dato per scontato.Quel che è sicuro è che se ne vedrannodelle belle, come del resto se ne sonoviste fino a questo momento.Oltre alla grande qualità delle 16 squa-dre partecipanti che ricordiamo esserestate Inter, Napoli, Juventus, SpartaPraga, Partizan, Matera, Rappresen-tativa Basilicata, Juve Stabia, Honved,Polisportiva Bellavista, Pateadores,Guadalajara, Bari, Zenit, Noicattaro eReggina, va sottolineata l’ottima affluenza di pubblico e so-prattutto l’ottima organizzazione deicomuni che hanno ospitato il trofeodedicato all’indimenticato e indimen-ticabile difensore della Juventus e della
Nazionale, Gaetano Scirea.Questi intensi giorni di calcio giocatotra i campi lucani e quelli pugliesi sonoserviti non solo per vedere all’operatante belle nuove promesse, ma ancheper riflettere su tematiche di grandis-sima attualità, quali la lealtà nello sport.Insomma questi che si concludonoquesta sera sono stati giorni di grandeentusiasmo, interesse e di bel gioco.Ora non resta che gustarsi la finalis-sima e … che vinca il migliore.
Juventus vs Sparta Praga: la finalissima di questa sera
Al XXI Settembre di Matera giunge a conclusione il Trofeo Scirea
di Giusy Trillo
È passato solo un mesedalla fine del campionato,
ma le vacanze in casa Usd sonogià agli sgoccioli. Bisogna farei conti con la Promozione e laprogrammazione non puòaspettare. Nuovi avversari,nuovi campi, nuovi incontri e,soprattutto, nuovi giocatori dareclutare per affrontare al ‘ga-loppo’ la stagione 2011/2012. Ilmercato estivo tra le fila poten-tine si preannuncia scoppiet-tante. Società, allenatore e tifosiconfermerebbero in blocco tuttal’armata, perché ogni calciatore,anche chi ha disputato solopochi scampoli di partita, ha sa-puto fornire un apporto fonda-mentale per la vittoria finale. Mase cambia la categoria, cam-
biano le regole e, inodore di trattative, la piùimportante risulta, senzadubbio, quella afferenteall’obbligo di impiegareper l’intera durata dellagara almeno due giovani(classe 1993 e 1994).Prevedendo eventualisostituzioni, i dirigentidovranno rimpinguarel’organico con almenosei elementi di fascia,tali, però, da garantire te-nuta fisica e mentale. Po-trebbero essere propriogli under a fare la diffe-renza, in positivo e in ne-gativo, quindi tantolavoro per i talent-scout.I leoncini rossobluhanno ampiamente di-mostrato di saper giocare
a pallone e chiunque verràscelto per vestirne i coloridovrà garantire qualità equantità. A questo servi-ranno gli altri acquisti, “unrinforzo per ruolo” -standoalle parole dell’allenatore,Rosario Romano-, dunqueinnesti che costeranno inevi-tabilmente il posto a qual-cuno. Assodato chel’ossatura forte della squadranon si tocca, il primo passoda fare sarà, comunque,quello di ascoltare chi dellasquadra già fa parte. Chiviene e chi va … ma chi?
USD Controsenso,
“Un rinforzo per ruolo”
la finalista Juventus
la seconda finalista Sparta Praga
ragazzi dell’Inter
ragazzi del Partizan Belgrado
la Rappresentativa Basilicata
di Michele Strazza
Il famoso Emile Bertaux,
membro dell’Ecole de
Roma e docente all’Uni-
versità di Lione nonché con-
servatore del Museo
Jacque-Mart-Andrè di Parigi
e direttore della “Gazette des
Reaux Arts”, nel suo “Sur les
chemins des pèlerins et des
émigrants” (Sulle vie dei pel-
legrini e degli emigranti), ap-
parso nel 1897 sulla “Revue
des Deux Mondes”, richia-
mava i pellegrinaggi al San-
tuario di Santa Maria di
Pierno, eretto “da San Gu-
glielmo da Vercelli, fonda-
tore di Montevergine”.
L’abbazia, secondo il rac-
conto dello studioso fran-
cese, era ormai ridotta, sul
finire dell’800, ad “una cap-
pella vecchia e miseranda, in
cima ad una collina, in un
esteso bosco di castagni”. Il
luogo, tuttavia, continuava
ad avere un fascino ed un’at-
trattiva incredibili, richia-
mando tre volte l’anno “una
grande affluenza di gente”
proveniente anche dalla vi-
cina Puglia. Il Santuario con-
tinuava a restare persino nel
cuore degli abitanti dei din-
torni che “come tanti altri”
erano partiti per l’America
“riportando un modesto
gruzzolo”. Era, infatti, stato
eretto “un campanile di mat-
toni, mezzo coperto da tar-
ghe marmoree”,
rappresentanti, ciascuna, “un
dono di cento franchi” e por-
tando il nome di un “Ameri-
cano”.
Ma la singolarità delle anno-
tazioni del Bertaux stava nel
riportare una “cantilena”,
composta nel 1891, in circa
“trent’anni”, da “un vecchio
di Rionero in Vulture”. Lo
studioso, dopo averla defi-
nita “una preghiera molto
rara”, riporta una parte del
testo formato globalmente da
83 strofe di 4 versi. Così essa
inizia: “Tirico di Gerardo
Raffaele / E’ stato devoto nel
dire l’orazione / Non sapeva
scrivere, il buon Raffaele. / Il
Signore gli ha dato il senti-
mento; / Egli ha pregato il
sole, la luna e le stelle, / Per
comporre la storia della pic-
cola Vergine.”
Il poeta rionerese, dopo aver
detto di essersi rivolto invano
a molte persone per com-
porre la poesia, scrive di aver
trovato “un giovane capace”:
“Il figlio di Vito, Rocco di
Pace”. Ed insieme ringra-
ziano la Madonna, ponendo
alla fine le loro firme. Il testo
è bellissimo nella sua genui-
nità popolare: “ Ti adoro e ti
prego, Santa Vergine Maria,
/ Tu hai preso il nome di Ma-
donna di Pierno. / Si giunge
a visitarti da tutte le pro-
vince, / E ognuno prende il
suo “tratturo”/ ... Madonna
della metà d’agosto, quando
grandina, / Su noi stendi le
due mani. / Evita a noi i pe-
ricoli di morire ammazzati, /
D’esser falsi testimoni e cat-
tivi cristiani.../ Fonte piena di
grazia per tutto il vicinato, /
Tutte per te sono sparse su di
noi: / Tu sei in una chiesa cir-
condata da tre angeli, / San
Guglielmo, San Michele e
San Donato, / Tre santi, si
dice, ognuno dell’universo
mondo, / E nessuno sa quale
sia la verità: / Il primo è il
Santo Arcangelo di Puglia, /
Poi Maria di Pierno, infine la
Trinità.” Non mancano nean-
che riferimenti quasi sacrile-
ghi né le lodi al brigante
Crocco: “... Oggi non esiste
più alcun bene / Né per il
Papa, né per la Santa Co-
rona! / ... Sempre viva il ge-
nerale Crocco! / Egli stimava
i poveretti / Sempre ai ricchi
egli chiedeva, / E intascava i
lor milioni!”
Il Bertaux restò estasiato
dalla “cantilena” nella quale
il vecchio rionerese aveva
messo “tutto il suo cuore,
tutti i suoi rancori, tutta la
sua ignoranza”. In essa lo
studioso scopriva “confes-
sioni e rimproveri”, venendo
trasportato “in un mondo
vecchissimo, tra preghiere
ingenue e truci, descrizioni
inutili, enumerazioni omeri-
che, eresie meravigliose”.
Un mondo, dunque, fatto di
gente semplice, di contadini
che, quando alle feste della
Madonna salivano la collina
di Pierno, ascoltavano il
campanile degli “Americani”
parlare alla loro “anima
oscura” “di Paradiso e di El-
dorado allo stesso tempo”.
29sabato 18 giugno 2011
Emile Bertaux, il vecchio cantore di PiernoNel suo “Sulle vie dei pellegrini” inneggiava al noto santuario mariano
Copertina libro di Emile Bertaux
Domenica 12 Giugno a Lagopesole (Avi-
gliano) è stato inaugurato il gruppo dei Gio-
vani C.R.I. del posto.I ragazzi si sono cimentati in
numerose attività con i bambini e i ragazzi presenti
tramite l’animazione con tanti giochi creati appo-
sitamente per la giornata come: il mermory, il
gioco dell’oca, il twister per divulgare i 7 principi
della Croce Rossa e le varie campagne informa-
tive . per i più piccolini è stata organizzata una cac-
cia al tesoro divisa in diverse squadre dove in varie
tappe dovevano rispondere alle domande inerenti
all’associazione e alla fine del percorso ala squa-
dra vincitrice è stato consegnato il pupazzetto sim-
bolo della componente giovanile di C.R.I. Inoltre
in collaborazione con i Volontari del Soccorso del
Gruppo di Filiano, è stata fatta una simulazione di
un incidente stradale causato dalla guida in stato
di ebrezza per promuovere la campagna di pre-
venzione contro la guida in stato di ebrezza e con-
tro l’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti.
Poi è stata simulata anche una rissa provocata pro-
prio dagli effetti dell’alcool. La serata ha riscosso
un ottimo successo dato il gran numero di parte-
cipanti, il Responsabile del Gruppo Alessio Pace
ha espresso tutta la sua soddisfazione per la buona
riuscita affermando che: “ il gruppo si è mosso
bene nell’organizzazione, e credo che si sia visto
l’entusiasmo così come la gioia di questi ragazzi
nel fare questo tipo di attività, e la partecipazione
della gente ci ha ripagati di tutto il lavoro svolto;
sono sicuro che in futuro ci saranno altre giornate
del genere, inoltre un doveroso ringraziamento va
fatto al comune di Avigliano e a tutti coloro che ci
hanno aiutato”. Il tutto è stato coordinato dal-
l’Ispettorato Provinciale Giovani C.R.I. che segue
passo passo tutte le attività che vengono fatte sem-
pre con il fine di migliorare e far avvicinare sem-
pre più gente all’associazione; che ora in termini
numerici conta ben 12 gruppi diffusi su tutto il ter-
ritorio provinciale.
Tra giochi e
simulazioni i Giovani
C.R.I. scendono in piazza“Inaugurato il Gruppo
Giovani C.R.I. di Lagopesole”
Santuario di Pierno in una foto inizio ‘900
sabato 18 giugno 201130
di Alberto Alberti*
Sono stati momenti diintenso rapporto intel-lettuale quelli intrat-
tenuti nel secolo scorsodall’intellettuale e politicoVelso Mucci (di cui si cele-bra il centenario della na-scita, Napoli 1911) el’ingegnere-poeta lucanoLeonardo Sinisgalli. Arte epoesia, ma anche cinema eletteratura hanno contraddi-stinto queste due figure ele-vatissime cui non sempreviene dato il giusto risalto. Il destino dell’intellettualeVelso Mucci sembra rele-gato nella memoria dei let-tori in un limbo riservatoagli addetti ai lavori piùcolti. Per questo abbiamovoluto celebrarlo a cent’annidalla sua nascita. Ed è statoorganizzato a Bra, doveMucci aveva radici, un con-vengo di respiro europeo,con intellettuali ed autori
che ne hanno apprezzato edapprofondito la statura cul-turale ed anche politica. Nehanno discusso nella citta-dina delle Langhe (dove èdedicato alla sua memoriaun Istituto Professionale)Mario Lunetta, scrittore esaggista di Roma (già pre-sente all’edizione del Con-vegno del 1982); ChristineWolter, scrittrice, criticaletteraria e curatrice del-l’edizione tedesca del librodi Mucci “L’uomo di To-rino” (Der Turiner ); RenzoPepi studioso, autore dellatesi di laurea su Mucci;
Chiara Lostaglio, giornalistae critica cinematografica, laquale ha trattato del corto“Vita silenziosa” e la poe-tica di Leonardo Sinisgalliin rapporto con Mucci. Edancora Livio Berardo, Presi-dente dell’Istituto storicodella Resistenza di Cuneo, eLuca Pietro Nicoletti, cri-tico d’arte di Milano pertrattare di Mucci eccellentecritico d’arte. Il convegno èstato coordinato da Ar-mando Lostaglio (Cinit –Cineforum Italiano) e curatonella parte scientifica da Al-berto Alberti.Parrebbe strano che ad unpoeta, scrittore, curatore diedizioni d’arte preziose, re-dattore e fondatore di rivisteletterarie, intellettuale diformazione e levatura supe-riore, cresciuto tra le fre-quentazioni dei più grandiartisti del secolo scorso, fi-losofo con una tesi in Filo-
sofia teoretica, intransigentepolitico di formazione mar-xista, non siano stati riser-vati altro che angoli ristrettidi conoscenza e stima frapoche persone, per lo piùdello stesso mestiere. Una delle verità possibili èche a Velso Mucci è toccatonascere e crescere, lui uomodi lettere di formazione mit-teleuropea e cosmopolitica,in un paese che tutt’oggicontinua a bearsi nella suadimensione provinciale estrapaesana, rilustrandosidella memoria dei suoigrandi nomi pontificati nella
coscienza esteriore collet-tiva, ma desolatamente per-duti nella profondaignoranza del singolo.Mucci ha scritto un romanzostraordinario come “L’uomodi Torino”, poesie partico-lari, saggi ed interventi col-tissimi su argomentiletterari, linguistici e so-ciali, alcune prefazioni digran gusto, dei pezzi di cri-tica d’arte di sensibilitàrara, ha riunito i migliorinomi del ‘900 italiano nelCostume politico e letterarioe nell’ edizione raffinatis-sima del Concilium Litho-graphicum.Inoltre, con Joyce Lussu,tradusse anche il poeta turcoNazim Hikmet, contri-buendo a farlo conoscere inOccidente. Anche ad un au-tore ben più prolifico comeLeonardo Sinisgalli, suoamico fraterno, nonché testi-mone di nozze insieme a
Giorgio De Chirico, non èstata riservata una sortetanto migliore. Sua moglieGiorgia de Cousandier,amica d’infanzia dei ragazzidi via Panisperna, come En-rico Fermi, Bruno Ponte-corvo, Emilio Segrè, li haricordato nei versi di “ Lesenfants terribles”, pieno dinostalgia nel ‘56. Mucci lemandò nel 1963 da Londrauna prefazione. E’ rimastauno dei pezzi più alti dellapoesia del ‘900. Giorgia, unanno dopo la sua morte, loricordò su “La botte e il vio-
lino”, di Sinisgalli. Leonardo Sinisgalli ha dun-que intrattenuto un intensorapporto con Velso Mucci,frequentatori di Casa Al-berti, nei pressi di Bra doveSinisgalli girò quel preziosocortometraggio dal titoloVita silenziosa, di cui haampiamente trattato nel con-vegno la critica Chiara Lo-staglio. Insieme al poeta,c’era un giovanissimoMarco Ferreri, che di lì apoco sarebbe divenuto unregista di fama internazio-nale. Fu proprio Mucci a far
conoscere Sinisgalli alla fa-miglia Alberti, e dopo laguerra, ne nacque una lungaed affettuosa amicizia, confrequenti soggiorni. E’ statorecuperato il testo del corto-metraggio girato nella sof-fitta di casa nel 1951 e chevenne presentato con suc-cesso alla Mostra del Ci-nema di Venezia. La ricercadel prezioso cortometraggioè a cura della Cineteca Lu-cana. *promotore del Convegno
“Conoscete quest’uomo”: su Velso MucciCon Leonardo Sinisgalli un soffio di Lucania al convegno internazionale
“Non serve essere scaraman-tici – secondo Enrico So-
dano, ideatore del Trend Expo - maun bilancio positivo si deve sempreaprire anche con una visione equella che porta all’edizione del2012 apre riflessioni su importantisfide, sia per la cabala dei numeri(edizione 17, anno bisestile, anno2012) sia perché risulta sensibile edi difficile determinazione la traiet-toria corretta per dare al futuro deigiovani una concretezza”.Proprio sulla parola concretezza siè basato il programma della 16°edizione e al netto dei numeri (i vi-sitatori sono stati circa 18 mila, circatrecento relatori, 80 tra convegni, le-zioni aperte e laboratori, poco menodi 60 stand visitabili all’interno delCampus universitario di MacchiaRomana), in cui si è provato a “leg-gere” come decodificare le ansie, ledifficoltà, i gap, le ambizioni, ogni
singola emozione o passione deigiovani e di chi intervenuto al TrendExpo ha manifestato la sua pre-senza.La creazione di questo luogo è pos-sibile grazie all’ impegno paritariodell’Università degli Studi della Ba-silicata copromotrice del TrendExpo e al sostegno di Enti pubblicie di aziende private, come la Re-gione Basilicata, la Provincia di Po-tenza, la Provincia di Matera, leAmministrazioni comunali di Cal-vello, Viggiano e Potenza, il Parcodell’Appennino Lucano da un latoe dall’altro la FONDAZIONE CA-RICAL e la categoria dei Consu-lenti del Lavoro, senza trascuraretutti gli altri aderenti e sostenitoriben citati sui materiali di comuni-cazione e all’interno del portale,www.trendexpo.it, che con le sue in-novazioni continua ad esprimerequesto concetto di community che
vuole favorire lo scambio di idee edesperienze per creare proprio unpercorso che aiuti i giovani a cam-minare verso il lavoro. Per esser certi del cammino bisognaprestare attenzione ai percorsi e perevitare o limitare gli errori sarà im-portante costruire, sin d’ora, contutte le rappresentanze studenteschedell’Ateneo lucano un cartello diproposte su cui animare il dialogodell’edizione 2012 per essere il piùpossibile dentro i linguaggi e le pro-blematiche del futuro dei giovani”. E’ questa, dunque, l’analisi della16°edizione, proposta da EnricoSodano, ideatore del Trend Expo.La manifestazione nel suo com-plesso, durante la settimana dedi-cata al placement, ha offertoimportanti test di riscontro delle at-tività e degli spunti precedente-mente espressi.La sfida è appena iniziata, per ren-dere una scommessa sostenibile ealmeno in parte concreta.Questo è Trend Expo, un luogopensato per parlare e proporre solu-zioni per il futuro dei giovani, dovele parole ancora conservano un va-lore, misurabile attraverso l’impe-gno costante nel migliorarsi, anchecon qualche imperfezione, tipicadella bellezza del futuro, quello chevogliamo rappresentare nel TrendExpo per i giovani lucani.
TREND EXPO, arrivederci al 2012:
il bilancio della 16°edizione
Press tour di Paolo Simoncelli,giornalista di “Plein Air”, rivista
dedicata al turismo di mobilità eall’aperto La cassetta di albicoccheche gli è stata regalata è un po’ ilsimbolo del suo ennesimo viaggioin Basilicata e il dolce profumo cheha invaso la sua auto è la sintesi diciò che, secondo Paolo Simoncelli,giornalista e fotografo della rivistaPlein Air, la Basilicata è: genuinità,
tradizione, cortesia.Dall’1all’8 Giugno ha percorso laregione in piena autonomia a con-ferma “dell’espressione di libertà, digioia di vivere, del piacere di cono-scere che devono essere contenutiin un viaggio”. La rivista con cui Si-moncelli collabora fa del turismodella mobilità il suo leit motiv, unmodo di intendere la vacanza se-condo natura in camper, caravan otenda, protagonisti di una cultura divita regolata da un rapporto nuovocon i luoghi e l’ambiente. Conoscela regione da anni al punto da defi-nirla “la mia terra”, perché ne ha
colto ogni sfumatura e questa voltaha privilegiato enogastronomia e ar-tigianato locale, temi che riprenderànel suo servizio giornalistico dedi-cato al suo viaggio lucano. L’itinerario è stato organizzatodall’Apt Basilicata che “non smet-terò di ringraziare perché nessunogarantisce una simile disponibilitàanche solo per chiederti: ‘Comeva?’ durante il percorso”. E le indi-cazioni dell’Agenzia di PromozioneTerritoriale lo hanno guidato lungola costa Tirrenica, nel Parco Nazio-nale del Pollino, dove il freelance èrimasto senza parole davanti ai resti
di un esemplare di Elephas antiquusitalicus e alla mandibola di un Hip-popotamus antiquus conservati nelMuseo Naturalistico e Paleontolo-gico del Pollino, a Rotonda. “L’arcobaleno di panorami che lacaratterizzano, osserva, rendono lavostra regione infinita”. Lo ha pen-sato più che mai affacciandosi dal“Balcone dello Ionio”, Rotondella:“È straordinario lo scenario che sivede da lassù”. Quanto alla gente “èincantevole e, come i paesaggi,varia a seconda delle stagioni e deiluoghi, senza tradire la sua cordia-lità”. Simoncelli non si sottrae, però,
a una osservazione: “Alla tipologiadi lettori di Plein Air, e potenziali tu-risti in Basilicata, non passerebbeinosservato l’esiguo numero di areecamping attrezzate, dunque, in que-sto senso c’è ancora molto da fare”,commenta. Poi, pensando ai calan-chi lucani, simbolo di quella partedi Basilicata scolpita dal sole e dagliagenti atmosferici, ma anche cu-stodi di arte e letteratura, il giornali-sta si abbandona ad un altroapprezzamento: “La vostra regioneè un inesauribile patrimonio diesperienza”, come rivelano Aliano,uno dei luoghi d’esilio di CarloLevi, Craco, il paese fantasma, eTursi, patria di Albino Pierro. Proprio in questo punto della Basi-licata, negli stessi giorni in cui vi hasoggiornato Paolo Simoncelli, hafatto tappa il camper del
progetto ITAca – Storie d’Italia,durante il suoviaggio alla ricerca distorie, persone, realtà italiane in con-comitanza con il 150° anniversariodell’Unità. A bordo il fotografoGio-vanni Marrozzini con i suoi colla-boratori, insieme scelgono i luoghidi interesse storico e artistico, inse-guendo le vicende di personaggi il-lustri ma anche di semplici cittadini.“L’idea – spiega Marozzini - èquella di costruire un mosaico di te-stimonianze, un documento espres-sivo del nostro Paese. Il camper è partito il 18 marzo 2011e concluderà il suo viaggio il 31marzo 2012. Per seguire ogni spo-stamento e le testimonianze raccolteanche in Basilicata è possibile con-sultare il sito www.itaca.me.
“Basilicata, un arcobaleno
di paesaggi”
Velso Mucci
Un momento del convegno
Un momento della premiazione.Da sinistra, Vitale, Chieppa,
Martiello, Di Lucchioi, Placido (Foto Traficante)
di Angelo Nolè
Venerdi 27 maggio
2011, Potenza, con-
certo serale dei
‘Musicamanovella’ nel cen-
tro storico, in occasione
della festa patronale dedicata
a San Gerardo.
Finite le prove colgo l’occa-
sione per salutare tutti i com-
ponenti della band. Rocco
Spagnoletta è l’anima del
gruppo, cantastorie e autore
dei Musicamanovella.
Tante feste per la stagione
primavera – estate 2011,
performance scoppiettanti,
un pubblico - soprattutto
giovanile - che vi ama e vi
segue; qual è il segreto del
vostro successo?
La cosa bella del nostrogruppo è che siamo amiciveri, viviamo in simbiosi da
tanto tempo, ci conosciamoda circa vent’anni, ci vo-gliamo bene; col tempo ab-biamo costruito un’intesainvidiabile e quando stiamosul palco pensiamo innanzi-tutto a divertirci, di conse-guenza, riusciamo nelnostro intento a coinvolgereil pubblico, e poi raccon-tiamo le storie di tutti. Chinon si è mai innamorato?Chi non è mai stato lasciatoper un piastrellista? Noi fac-ciamo in modo che la gentediventi canzoni e viceversa.Chi ascolta sa che noi rac-contiamo anche un po’ leloro storie.Come nasce il gruppo
‘Musicamanovella’.
I Musicamanovella nascononel 2004; eravamo ungruppo di ragazzi con lospirito di lavorare per un
progetto musicale quandoincontrammo il cantautoreVinicio Capossela, una fol-gorazione sulla strada dellaFontana Vecchia di Pignolache segnò l’inizio dei con-certi di piazza.Prima con le cover di Ca-possela, di Conte, e di can-zoni popolari, poi con inostri brani originali, storiedi gente comune, racconti divita vissuta, fino al primoalbum ‘ L’amore è cieco o civede poco’.Dopo più di 700 live in Ita-
lia, ultima, la scoppiettante
performance romana al
The Place, cosa vi aspettate
dopo la pubblicazione del
primo album?
Siamo già soddisfatti dei ri-sultati ottenuti, per i nume-rosi consensi anche fuoriregione; ciò che conta è checontinuiamo a divertirci,portare in giro una musicadivertente che abbracciatante persone con la gioia el’amore ma anche con lagrinta che ci contraddistin-gue come popolo lucano.Con il primo disco abbiamosentito sempre di più il ca-lore della gente non solo inBasilicata ma in tutta Italia,vedere il pubblico che aRoma riempie il The Placecantando a squarcia gola“Quello che sei” piuttostoche “Motore d’Avviamento”ti riempie il cuore di orgo-
glio e dimostra che anchepartendo da qui, con tantoimpegno, si possono farebelle cose.C’è una canzone che rap-
presenta la vostra storia?
La nostra storia è rappre-sentata un po’ in tutte le can-zoni del nostro disco inquanto sono espressione,tutte, del quotidiano, dellavita di provincia che poi di-venta vita di tutto il mondo.Definiamo da sempre la no-stra musica GLOCAL cioèGLOBALE e LOCALE allostesso tempo!!Ascoltando alcune persone
a proposito della vostra
musica, si percepisce che
siete riconosciuti per un
linguaggio fresco, schietto,
diretto; cosa ne pensi?
Noi accettiamo di buon
grado ogni commento,anche le critiche costruttive.È vero, il nostro è un lin-guaggio schietto e direttoma non per questo meno cu-rato, anzi, gli arrangiamentisono il frutto di un’originalemisura tra una fisarmonicatanghera, una chitarra gi-tana, fino allo ska più espli-cito in brani come‘Dancehall Serranetta’. Unuso ricercato ed ironico dellinguaggio, la contamina-zione tra ritmi e generi mu-sicali differenti, rende laproduzione dei Musicama-novella allo tempo stesso po-polare e cantautoriale.Ci sono nuovi progetti a
breve?
Innanzitutto il tour estivoche è partito il 20 maggio daPignola e toccherà tutta Ita-
lia. Poi la grande novità amanovella è che stiamo perrientrare in studio per regi-strare il nostro primo discoin spagnolo, per il mercatospagnolo e, se Dio vorrà, su-damericano. Il 29 Ottobrevoliamo a Madrid per lapresentazione del disco e perun grande concerto al centrodella città. Poi inizieremo alavorare al secondo albumche si sa come dice Capa-rezza è sempre il più diffi-cile. Speriamo di mantenerevivo sempre il nostro e il vo-stro divertimento che è lavera anima della nostra mu-sica. L’unica arma che fabene. A cuore e mente.
31sabato 18 giugno 2011
Musicamanovella: “La gente diventa canzoni”Dopo l’ennesimo successo riscontrato nella festa patronale del capoluogo
potentino, continua il tour estivo del gruppo lucano
Per problemi tecnici ri-
guardanti l’impianto
sportivo del Viviani, la par-
tita della nazionale attrici,
non si terrà più sabato 18
giugno, ma si svolgerà sa-
bato 25 giugno alle 16,30
nello stadio Viviani di Po-
tenza. I cancelli dello stadio
saranno aperti dalle 15. La
nazionale attrici
giocherà contro una rappre-
sentativa di ragazze di Po-
tenza e il prezzo del
biglietto sarà di 5
euro. L’evento è stato orga-
nizzato da Cinetv.it con la
collaborazione di Mario e
Jiva parrucchieri potentini
ed è finalizzato a sostenere
l’Unitalsi lucana, con l’ac-
quisto di carrozzine e un
furgone per il trasporto delle
persone diversamente abili.
La nazionale attrici fondata
da Francesco Procopio si
avvale della collaborazione
dell’attrice Rosa Sorrentino.
“La partita nel capoluogo
lucano vedrà la partecipa-
zione di: Ramona Amodeo,
Nadia Bengala, Rosa Sor-
rentino, Demetra Hampton,
Roberta Beta, Flavia
Vento, Lisa Fusco, Elena
Morali, Rosy Dilettuoso,
Stefania Ugolini, Ludovica
Chieffo, Valeria Bigella,
Angela Artosin, Veronica
Ciardi e altre, arbitrerà l’in-
contro Angelo Russo
l’agente Catarella della fic-
tion Rai “il commissario
Montalbano”, guardalinee
Mario De Felice (con Ra-
mona Amodeo tra i parteci-
panti della trasmissione di
Canale 5 ‘Uomini e donne’,
presenti alla conferenza
stampa) e Gianfranco Api-
cerni tutti forniti di micro-
fono” hanno spiegato gli
organizzatori. Alla presenta-
zione svoltasi nella sala riu-
nione del Comune di
Sant’Antonio La Macchia,
oltre al dirigente del Unità
di direzione Sport del Co-
mune, l’architetto Giancarlo
Andriulli, e ai già citati
Francesco Procopio, Rosa
Sorrentino, Mario Cutro di
‘Mario e Jiva’, Gregorio
Troiano, tutti coinvolti a
vario titolo nell’organizza-
zione della manifestazione
che dovrebbe essere ripetuta
in ottobre a Matera e a fine
anno a Roma, anche molte
delle giocatrici lucane che
parteciperanno all’inizia-
tiva. “Nell’iniziativa sa-
ranno coinvolti anche
bambini, perché sia una
vera festa di sport e solida-
rietà – sempre gli organizza-
tori – e sarà organizzata
anche una lotteria, sempre
con finalità benefiche”. La
serata avrà un prologo con
l’estrazione dei premi nella
discoteca Exodus Disco
Club di Baragiano Scalo.
La Nazionale Attrici per l’Unitalsi di PotenzaIl team incontrerà le giocatrici potentine in una partita
di beneficenza sabato 25 giugno al Viviani
sabato 18 giugno 201132
“La colomba pugnalata” all’Iris di LagonegroNella suggestiva location, in scena il dramma scritto
e diretto dal dottor Antonio Cirillo
A Ginestra, impartite sette cresime da monsignor Todisco: “Siate annunciatori della parola di Dio”
Nell’occasione, la comunità ha chiesto un aiuto per ultimare il santuario della Madonna di Costantinopoli
Tutto esaurito al cinema teatroIris di Lagonegro, per laprima del dramma dedicato
a Isabella Morra “La colomba pu-gnalata”, scritta dal magistrato An-tonio Cirillo, che ha curato anche laregia. L’opera teatrale è tratta dallibro “Isabella Morra, le ragioni diuna tragedia”, scritto dallo stessomagistrato e pubblicato dalla casaeditrice SiriS di Vincenzo Labanca.Il pubblico ha mostrato di gradiremolto ciò che avveniva sul palco, te-stimoniando più volte il proprio gra-dimento con calorosi applausi.Il dramma scritto dal dottor Cirillo(già presidente del Tribunale di La-gonegro ed ora in servizio presso laCorte d’Appello di Potenza), riper-correndo la storia di Isabella Morra,ripropone il tema della triste condi-zione della donna nel passato
quando non poteva autodeterminarsie il suo status dipendeva prima dalpadre, poi dai fratelli e, infine, dalmarito. Isabella Morra si ribellava aduna simile situazione, rivendicandocon forza il suo diritto di donna diistruirsi, di pensare, di amare, di es-sere artefice del suo destino. Si reseinterprete del suo modo di pensareattraverso i pochi versi che riuscì ascrivere prima che i fratelli, ritenen-dola l’amante di Don Pedro Sando-val de Castro, la uccidessero. Rileggendo attentamente la trama, siscorge anche un altro tema nonmeno importante che ancora oggi èparticolarmente attuale: il desideriodi farsi vendetta da soli che spessoassale la gente del Sud.A portare in scena la tragica storiadella giovane poetessa di Valsinni,vissuta nel XVI secolo, e riproposta
all’attenzione generale nel 1928 daBenedetto Croce, è stato il gruppoteatrale del Rotary Club di Lauria,formato da attori non professionistima professionisti nella vita di tutti igiorni prestati al teatro: avvocati,medici, ingegneri, dirigenti di bancaiscritti al Club Rotary di Lauria.“Non è la prima volta –ha affermatoil presidente del sodalizio, NicolaGulfo- che il nostro Club organizzasimili manifestazioni e anche sta-volta il ricavato sarà devoluto alcompletamento di una struttura sa-nitaria, già realizzata dal nostro Clubin Ghana, dove ogni anno ungruppo di nostri soci si reca duranteil periodo feriale per prestare gratui-tamente la propria opera professio-nale”.Meritano di essere ricordati gli attoriche si sono particolarmente impe-
gnati per la riuscita della serata chetutti i soci del Club hanno voluto de-dicare alla cara memoria del profes-sor Lello Apollaro, indimenticatoPast President del Club: Michele Li-mongi, Mariangela Nocera, Gio-vanna Agrello, Giuseppe Ferrari,Nicola Di Lascio, Giuseppe Sabella,Alfonso Chiacchio, Pino Rossetti,Gino Cerrato, Carmen Rossetti e Pa-squale Chiariello. La scenografia èstata curata da Gisely Antonucci, lemusiche da Gino Cerrato, i costumidalla Sartoria Rosita di Lauria e gliarredamenti da Rossino GruppoHartè.Al Gruppo teatrale sono già perve-nuti inviti a riproporre l’opera in al-cuni centri della Basilicata nel corsodella prossima stagione estiva.
di Lorenzo Zolfo
Nella giornata di Pentecoste,nella splendida chiesa madre di
San Nicola Vescovo a Ginestra,dove campeggia il maestoso mo-saico del Cristo Pantocratore, sonostate impartite sette cresime dalle
mani del Vescovo della Diocesi,monsignor Gianfranco Todisco. Adaccogliere il pastore della Diocesi,tanta gente ed il parroco don Gil-berto: “Ecc.za Rev.ma, è con grandegioia che, personalmente e a nomedi tutta la comunità di Ginestra, laaccogliamo nella nostra parrocchia.
Già altre volte è venuto fra noi adamministrare il sacramento dellaCresima ai nostri ragazzi, ma oggi citrova come gli apostoli chiusi nel ce-nacolo del cuore con tanto smarri-mento. Quest’ultimo, causato dalfermo dei lavori di ristrutturazionedel Santuario e dall’indifferenza che
Ginestra riscontra agli occhi dei po-tenti. Nel lontano 1588, Ginestra haricevuto un grande dono: quell’edi-ficio sacro costruito dagli esuli alba-nesi con grande fatica e tantagenerosità. E proprio perché queldono veniva da tanta fatica e soffe-renza di altri, oggi Le chiediamo diaiutarci a riaprire il Santuario entrol’anno. Sa Ecc.za la comunità è fattaper lo più da anziani e ci ferisce de-luderli, nel desiderio di rientrare davivi in quella Chiesa. Ma lo smarri-mento non è mai più forte della gioiache la Pentecoste porta con sé. Oggila storia si ripete, noi riceviamo deidoni, che sono tanto più preziosiquanto più costano a chi ce li offre.Riceviamo oggi la visita, la parola ela benedizione del nostro Vescovo esette ragazzi riceveranno il donodello Spirito Santo. È il dono piùprezioso in assoluto. È la stessa vitadivina che misteriosamente, ma re-
almente ci viene comunicata. Anchequesto è un dono che nasce da unagrande fatica e da una grande soffe-renza. Ci viene donato dalla croce diCristo e noi lo vogliamo accoglierecon gratitudine e con trepidazione,cioè con il fermo desiderio che nullavada perduto di quello che Gesù civuole donare attraverso la sua per-sona Ecc.za e le diciamo ancora gra-zie per la sua sollecitazionepastorale”. I catechisti, i coniugiAnna Montanarella e GiovanniMusto, che per un intero anno hannopreparato i 7 cresimanti, hanno ag-giunto: “Non c’è dono più bellodella vita che servire Dio, lodarlo ebenedirlo. Siamo convinti che i no-stri ragazzi, dai suggerimenti avuti,sapranno sconfiggere il male, comeha fatto Gesù”. Il Vescovo ha chiusogli interventi: “Da oggi, 7 ragazzi diGinestra condurranno una vita cri-stiana da adulti. È una bella avven-
tura. Il linguaggio del cristiano èfatto di amore. Troverete durante ilvostro cammino ostacoli ed inviti atrasgredire, cercate sempre il benecomune, come lo Spirito Santo cheè capace di fare cose straordinarie.Non lasciatevi contagiare dalla vo-glia di avere, ma con l’aiuto del Si-gnore, continuate a seguire i suoicomandamenti. Vincete il male conil bene. La Fede non è un affare pri-vato, i vostri genitori, le madrine edi padrini, al di là dei doni materiali,vi devono guidare sui sentieri delperdono dell’amore ed a farvi so-gnare con i piedi per terra”. Ecco inomi dei sette cresimanti: GiuseppeBraccia, Marco Ciriello, DonatellaLaluce, Angelica Lovino, FiorellaSumma, Giuseppe Summa e MariaTardugno.
A Venosa “Le Nuvole” di AristofaneChiusura dell’anno scolastico al “Quinto Orazio Flacco” con lo spettacolo
teatrale: elaborazione testo e regia di Lucilla Falcone, coreografie di Maira Parente
L’anno scolastico all’I.I.S.S.“Quinto Orazio Flacco” si è
concluso con uno spettacolo teatrale.E’ stato portato a termine il labora-torio teatrale progettato dalla prof.ssaCatia Restaino e curato dall’associa-zione culturale “La Buona Creanza”di Lavello, presieduta dalla dinamicaregista Lucilla Falcone. Lo spetta-colo si è tenuto nell’aula magnadella nuova scuola di via Appia allapresenza di molti spettatori. 16alunni del Liceo Classico di Venosa
e Lavello in circa due ore di spetta-colo, che ha affrontato vicende at-tuali tra padri e figli, ha fatto divertirela platea. E’ stato portato in scena“Le Nuvole”, liberamente tratto daLe nuvole di Aristofane. L’elabora-zione del testo e la regia di LucillaFalcone. Le coreografie di MairaParente. Ecco il contenuto di questospettacolo: Chi nasce tondo non puòmorire quadrato, quante volte cisiamo detti questa frase o “se avessiagito diversamente, tutto questo non
mi sarebbe capitato”. Anche il per-sonaggio di questo spettacolo,il con-tadino Strepsiade, finito in mezzo aiguai per colpa dei debiti contratti dalfiglio,Fidippide, un giovanotto vi-ziato il cui unico interesse sono i ca-valli, pensa di poter cambiare lapropria natura seguendo gli insegna-menti di Socrate. Il suo progetto èmandare il figlio da Socrate, per im-parare i due discorsi, quello giusto equello ingiusto, e utilizzarne soprat-tutto quello ingiusto, per convincerein tribunale i creditori a rinunciare diessere pagati. Ma quando il figlio sirifiuta di andare al pensatoio, si vedecostretto vecchio e smemorato, adandare lui stesso. A sostenere la va-lidità degli insegnamenti, a insinuarenella mente semplice di Strepsiadeche tutto questo è giusto, sono le Nu-vole, nuove e uniche divinità, pre-sentate al vecchio dallo stesso
Socrate. Ma gli insegnamenti con-fonderanno il vecchio che alla fine,disperato,convincerà il figlio a se-guirne gli stessi. Dall’agone dei duediscorsi personificati, avrà la meglioil discorso ingiusto che educherà ilgiovane Fidippide, e così, mentre leNuvole impassibili osservatrici dellafollia umana alimenteranno i vari in-ganni, Strepsiade alla fine soloquando avrà la peggio, si renderàconto dei suoi errori e chiederà aiutoe perdono ai veri Dei. A fine spetta-colo a ha fatto ridere a crepapelle itanti presenti uno dei protagonisti,Antonio Grieco (che ha impersonatoFidippide), tra l’altro anche rappre-sentante del Consiglio di Istituto, hadetto: “questi spettacoli sono labo-ratori di vita, stringono forti legamidi amicizia. Abbiamo fatto dei saltimortali per allestire questo spetta-colo, che era meglio farlo al Ca-
stello, ma ci è stato negato, i motivinon li conosciamo. Per la riuscita diquesto spettacolo ringraziamo laprof.ssa Restaino, referente del pro-getto teatro a scuola ed il dirigentescolastico, prof. Mario Lasala”. Lu-cilla Falcone ha ringraziato i prota-gonisti ed ha parlato della validitàdel teatro: “dietro ogni piccolo gesto,dietro ogni imput culturale c’è unprogetto, pensato, studiato e messoin atto per educare, attraverso l’arte,il teatro, la musica, il senso criticodei ragazzi; i testi originali vengonofuori dall’osservazione delle lorosensibilità. Ai ragazzi che conclude-ranno il loro iter scolastico, augu-riamo che il teatro sia servito loro perimparare che come viene ricordatonel discorso di Pericle agli ateniesi,“un uomo che non si interessa allostato, alle cose, noi non lo conside-riamo innocuo, ma inutile”, e che
l’arte sia per loro cibo per alimentarele proprie passioni ed emozioni, masoprattutto strumento per essere par-tecipi della vita sociale”. I perso-naggi ed interpreti: Strepsiade(Michelangelo Martino), Fidippide(Antonio Grieco), Socrate: AntonioAbbruzzese, Discorso giusto (Se-rena Falcone), Discorsoingiusto(Daniela Larocca), Disce-polo (Silvio Bernardo), 1° Creditore:Rocco Casella; 2° creditore:NicolaTamburriello; Nuvole: Annalisa Ro-manelli, Giovanna Romanelli. Corodelle Nuvole: Domiziana DeMarco, Eleonora di Ciesco, France-sca Divietri,Letizia Fierro,MarikaLaconca, Rosella Laconca,ValeriaRapolla.
(Lo. Zo)
Francesco Faà di Bruno,
ultimo di dodici figli,
nacque ad Alessandria il
29 marzo 1825 e a nove anni ri-
mase orfano di madre. Studiò
alla Regia Accademia militare
di Torino, partecipò alla prima
guerra di Indipendenza ( 1848-
49 ) e dimessosi dal servizio mi-
litare, si laureò in matematica e
in astronomia alla Sorbona di
Parigi. Insegnò a Torino nel-
l’università, nell’Accademia
Militare e nel Liceo “ Faà di
Bruno ” cui don Bosco inviava
i suoi alunni migliori. Da laico
fondò nel 1859 l’Opera di S.
Zita per le donne di servizio ed
altre opere di assistenza sociale
ed educative, privilegiando
sempre la donna, giovane ed an-
ziana. Annessi a tale opera vi
erano l’Emporio Cattolico, una
tipografia, una biblioteca circo-
lante per tutta l’Italia, una la-
vanderia a vapore. Promosse la
costruzione di bagni pubblici e
l’apertura di cucine economi-
che. Fu socio attivo nelle Con-
ferenze di S. Vincenzo a Parigi,
a Torino e ne fondò una in Ales-
sandria. Costruì la Chiesa di
Nostra Signora del Suffragio,
centro di suffragi specialmente
per i Caduti di tutte le guerre; ne
progettò l’ardito campanile ( 75
metri ), un miracolo di stati-
stica. Introdusse a Torino il
mese dei morti e l’adorazione
notturna per soli uomini. A 51
anni fu ordinato sacerdote a
Roma ( 22- x-1876 ) per con-
cessione di Pio IX e compì
negli ultimi anni della sua vita
un intenso ministero sacerdo-
tale. Istituì a Torino una casa di
preservazione per ragazze
madri e un Collegio professio-
nale con ritiri estivi a Benevello
d’Alba. Iniziò ufficialmente la
Congregazione delle Suore Mi-
nime di N.S. del Suffragio ( 16-
7-1881 ), cui lasciò in dono il
carisma del suffragio per le
anime sante del Purgatorio e
l’impegno di continuare le
opere socio educativo assisten-
ziali ,da cui lui miniziate, e che
si svolgono in Italia, Argentina
e Colombia. Collaborò a riviste
scientifiche, pubblicò dotti trat-
tati e testi scolastici adottati
anche all’estero, carte topogra-
fiche, raccolte di musica sua e
di altri, manuali di devozione e
liturgico-musicali, opuscoli
ascetici, agiografici, morali.
Spentosi a soli 63 anni di età, (
1888 ) le sue spoglie dal 1925
riposano nella Chiesa da lui
fondata in Via S. Donato 35 –
Torino. Fu beatificato a Roma
nel 1° Centenario della morte, il
25 settembre 1988 da Sua San-
tità Giovanni Paolo II. La devo-
zione che il Faà sentì
maggiormente e divulgò con
ogni mezzo, specialmente
nell’ultimo periodo della vita,
fu quella verso le anime sante
del Purgatorio. Per il culto dei
defunti compilò “Il Divoto dei
Morti” ossia il Mese di Novem-
bre santificato, in cui pubbli-
cava delle meditazioni devote
per ogni giorno dell’ottava dei
morti, estratte dal Pio ricordo
delle anime del Purgatorio del
vescovo di Belley, mons.
Devie; vi aggiungeva quindi 30
altre meditazioni del reaziona-
rio Emiliano Avogadro della
Motta. Sulla stessa linea di in-
teressi si ponevano altri libretti
ed opuscoli devozionali, come
L’Altro eroico di carità verso le
Anime del Purgatorio, La Co-
rona dei Morti, Una Mano
morta, Indulgenze, ecc. , dove
secondo la religiosità popolare
del tempo, che rispondeva ad un
certo senso di indigenza e rea-
giva alle resistenze dotte dell’Il-
luminismo e del Giansenismo,
è dominante la preoccupazione
e la ricerca delle indulgenze . Il
beato Faà di Bruno aveva ap-
preso il culto dei defunti fin dal-
l’infanzia. L’idea e l’abitudine
di pregare per i trapassati era
presente nella sua famiglia da
antica data. Nell’ottobre del
1750 nella Chiesa parrocchiale
di Bruno era stata eretta la “
Compagnia del Suffragio ”, a
cui fu riservato l’altare del Cro-
cifisso: era proprio un marchese
Faà, Carlo Giovanni, a pren-
derla sotto la sua speciale pro-
tezione. Questo pio sodalizio,
che ancora oggi esiste nella par-
rocchia, ebbe sempre numerosi
aggregati; nel 1820 circa un
quinto dei parrocchiani ne fa-
ceva parte, e naturalmente tra i
primi vi erano sempre i Faà di
Bruno. La “ Compagnia ” par-
tecipava in modo organizzato
alla vita religiosa parrocchiale.
Nei primi giorni di novembre
tutto il paese ricordava i cari de-
funti e visitava il cimitero. Ac-
canto a questi momenti
collettivi, si poneva l’attività
della “Compagnia del Suffra-
gio” che curava la celebrazione
di numerose Messe per gli ag-
gregati defunti. Ciò che veniva
a Bruno era per altro coerente
con l’indirizzo della religiosità
cattolica di quei tempi. Un par-
ticolare sviluppo di questi ele-
menti è riscontrabile nel
cattolicesimo fin dalla fine del
sec. XVI. Essi trovano origine
nel senso e nel timore della
morte. Se presso i protestanti
riformati questo timore del giu-
dizio di Dio era superato dal-
l’esaltazione della grazia, tra i
cattolici vi furono tendenze di-
verse : la preoccupazione delle
“ opere buone ”, delle azioni da
compiere, delle sofferenze da
utilizzare. Dinamismo e volon-
tarismo impregnavano la sensi-
bilità. Certo la Chiesa
raccomandava da tempo al fe-
dele di offrire le proprie soffe-
renze in espiazione, ma fu lo
sviluppo della reologia del Pur-
gatorio, ispirata alla dottrina
sulla giustificazione data dalla
sesta sessione del Concilio di
Trento, che gettò su queste idee
tradizionali una luce nuova. Il
valore delle “ opere ”, al fine
della salvezza eterna, coerente
con l’idea dell’espiazione dei
peccati e , quindi, con l’affer-
mazione dell’esistenza del Pur-
gatorio, unitamente alla dottrina
sulla comunione dei Santi, da
tempo giustificavano la pratica
delle indulgenze e il valore del
suffragio dei defunti. Su queste
basi il Sei e Settecento sviluppò
l’organizzazione del culto dei
morti, che fu sentito sempre in
modi tradizionali. All’interno di
questi motivi si colloca tutta
l’azione del beato Faà di
Bruno, che fatti d’esperienza,
come la morte prematura della
madre e le scene delle battaglie
del 1848-’49, avevano solleci-
tato verso questi interessi sulla
condizione nell’aldilà di tutti
questi soldati morti in giovane
età. Non sappiamo come abbia
poi coltivato questa devozione
durante gli anni dell’esperienza
francese. Gli archivi non ci
hanno rivelato, in particolare, se
i contatti con la congregazione
delle “ Auxiliatrices des ames
du Purgatore ”, fondata dalla
beata Smet che ispirarono la sua
congregazione, siano da collo-
care in quel tempo, oppure suc-
cessivamente. Anche nel
periodo successivo al suo ri-
torno a Torino, tra il ’60 e il ’70,
sono rimaste tracce indirette da
collegare piuttosto al tema della
Vergine del Suffragio e alla spi-
ritualità della nascente congre-
gazione di suore. Dagli scritti
dell’ultimo periodo risulta che
la devozione alle anime pur-
ganti del Faà trova il suo prin-
cipale fondamento nella carità
evangelica : “ E la carità evan-
gelica appunto ce ne fa precetto
; se si comanda di fare agli altri
quanto piace sia fatto con noi
come avrem fatto cogli altri…
Se dunque amiamo per noi suf-
fragi in quei giorni di pena,
siamo ora larghi di essi cogli
altri ”. La devozione alle anime
del Purgatorio è legata anche ad
un particolare modo di accettare
Dio e la sua giustizia, ma è so-
prattutto un modo di affermare
l’esistenza e l’immortalità
dell’anima. Il fatto che Faà di
Bruno si orienti di preferenza a
questa devozione per le anime
purganti fa pensare alla immor-
talità dell’anima attaccata tanto
dal materialismo della sua
epoca : avere rapporti con i de-
funti significa fare una protesta
concreta contro il materialismo.
Non stupisce che il Faà valoriz-
zasse la portata psicologica di
una verità come la comunione
dei Santi, nella situazione vis-
suta dalle anime del Purgatorio.
La voce del Purgatorio è magi-
stero anche per i vivi perché
scuote, interpella e richiama. La
devozione alle anime purganti è
ricca di spunti pastorali ed è per
il Faà un punto critico, ossia
una specie di spina dorsale che
percorre tutta l’antropologia so-
prannaturale. In questo senso si
può parlare anche di elementi
popolari che entrano nella sua
devozione alle anime purganti :
questa devozione porta un con-
tributo di stabilità alla tradi-
zione famigliare cristiana,
sottolineando la continuità degli
affetti e dei rapporti umani so-
prattutto nel mondo rurale. La
teologia e la stessa dottrina
ascetica per Faà sono ben radi-
cati nella dottrina del Purgato-
rio. L’uomo e Dio si incontrano
realmente in quello che po-
tremmo chiamare il piano del
tempo e della storia, cioè il
prima e il dopo, nel modo di
esistere delle anime del Purga-
torio. Per loro il peccato e la vo-
cazione dell’uomo si
intrecciano in modo dramma-
tico come rimorso (passato) e
come tensione (futuro), come
debolezza-effetto del peccato e
come forza per la certezza della
salvezza. Recentemente a To-
rino ho visitato la stanza del
beato è sono rimasto colpito dal
gran numero di reliquie di santi
presenti in essa e le sue suore
mi hanno spiegato che poiché ci
sono indulgenze per chi racco-
glieva e venerava le reliquie dei
santi il nostro beato ne racco-
glieva il più possibile per appli-
care poi le indulgenze in
suffragio delle anime del Purga-
torio.
sabato 18 giugno 2011 33
Il beato Francesco Faa’ di Bruno ed il Purgatorio
A cura di don Marcello Stanzione esperto di demonologia ed angelologia
SMARRITO AD APRILE CANE PASTORE TEDESCO
34 sabato 18 giugno 2011
Da Venerdi 18 giugno 2011 Tito
Scalo (PZ)
MULTICINEMA RANIERI
Programmazione
Lion D,al se-c o l o
David An-drew Ferri, daPesaro (nato aLondra, nel1982, damadre italianae padre nige-riano), è forsel’esponentepiù noto diquella che po-tremmo defi-nire la“ n a z i o n eitalo-africana”del reggae. Quasi una “scena nella scena” (pen-siamo a Light Soljah, Jamafrica Crew, Natty Sly,Miss Linda etc.) che sta acquistando sempre piùconsistenza nel nostro panorama in levare, piace-vole conseguenza, forse, di un’Italia che sta cam-biando e che piano piano sta aprendo allamulticulturalità (nonostante un clima politico nonsempre favorevole). Lion D è quindi un sing-jayche canta in patois e che può vantare un discretoappeal internazionale, anche in virtù della sua im-magine simile a quella delle moderne, giovani stardel reggae giamaicano.Con un’attitudine che -grosso modo- potremmodefinire alla Anthny B, Andrew è un nome dipunta del reggae italiano. Tanto da concedersi uno“street album”, dopo il primo disco “ufficiale” ein attesa del secondo, in cui vengono raccolti isuoi ultimi singoli. Il cd contiene brani già uscitiper diverse etichette (come High prodotto daifrancesi Fury Bass, Reap What You Sow, SmokeThe Best, Heart Attack e Too Physical sui riddimdi Bizzarri) e brani cantati su basi giamaicanecome Eazy Sexy Girl e Me Nah Ina Dat. Tuttavia,il buon Lion D –per quanto dotato- a chi scriveappare ancora troppo “simile” ad altri artisti dellascena giamaicana ed internazionale. Il fatto checanti in “inglese”, poi, sicuramente lo rende piùappetibile in Europa, ma forse un pochino meno“peculiare” nel nostro panorama reggae. In ognicaso le abilità del nostro gli consentono di spa-ziare, tra diversi generi musicali, dalla dancehallan new roots più classico fino all’Hip Hop.In conclusione, un disco piacevole, ma stretta-mente per gli appassionati del reggae moderno.
l e n o s t r e r e c e n s i o n i
THE TREE OF LIFEdi Daniele Nardiello
Èla solita storia, vecchiacome la scatola magicadel cinema: prendete, ad
esempio, “La corazzata Potëm-kin”. Sono secoli che divide lacritica e il pubblico tra coloro checonsiderano questo film un auten-tico capolavoro, una divinaespressione della “settima arte”,mentre invece per altri è soltantoun film di propaganda bolscevicadi una noia mortale… Chissà se ilregista di The Tree of Life, Te-rence Malick, potrebbe lusingarsial pensiero che il suo film possaessere coniugato su cotanto para-digma. Resta il fatto che lavoricome questo sono capaci di divi-dere la platea degli spettatori inammiratori entusiasti (pochi e no-bili) e delusi annoiati (molti e ple-bei). Si parla della storia di unafamiglia del Midwest, a partiredagli anni ’50. Attraverso losguardo del figlio maggiore, Jack,
siamo condotti in un manzonianoviaggio personal-sentimentale,che lo trasporta dall'innocenzadell'infanzia alle disillusioni del-l'età adulta. Il protagonista, alfine,cerca di raccapezzarsi e dareanche un senso al rapporto con-flittuale con il padre (Brad Pitt).Jack - che da adulto è interpretatoda un sempre bravo e intensoSean Penn - si sente comeun'anima dispersa nel mare-ma-gnum del mondo moderno, va-gando nell’eroico tentativo ditrovare delle risposte alle originie al significato della vita, tanto damettere in discussione anche lasua fede. Insomma, senza bana-lizzare né ironizzare, provate a in-terrogarvi guardandovi dentrocon occhi ingenui e infantili, cer-cate le risposte ai grandi quesitidella vita o dell’universo, partitedalla cellula e arrivate a Dio…ecco la sensazione che lascia lavisione di questo film, come unastrana sinfonia che ti colpisce allo
stomaco quando la ascolti ma poi,quando finisce ti lascia un sensodi serenità. Se vi era piaciuto La Sottile LineaRossa, sarete ancora più sconcer-tati dalla maniera di Malick diguardare al mistero della Vita contale candida meraviglia. Per ilresto apprezziamo il sempreverde
Brad Pitt e la validissima inter-prete femminile Joanna Going,già ammirevole Alice di Inno-cenza Infranta, del 1997. L’ultimaopera di Malick, che rappresentasemplicemente la famiglia comela metafora della Creazione, na-turalmente lascia adito a diverseinterpretazioni. Un film così (unpo’ documentaristico, un po’ in-trospettivo, tanto poetico) o siama o si odia, ma, osservandoloin questo momento di vita in cuila razionalità e la materia hannopreso tutto lo spazio delle nostrevite, concedeteci di amarlo, senon altro per l'Arte che rappre-senta.Genere: DRAMMATICO, ESI-STENZIALISTA; Durata: 139 in-terminabili minuti; Il nostro voto:5 star da critici esegeti, 2 star daspettatori della domenica.
LION D
“Reap What
You Saw”
LLEE AAVVVVEENNTTUURREE DDIICCAAPPIITTAANN VVAAFFFF DD II KK II NN GG BB UU FF FF II NN OO
IBabalù al Musicultura diMacerata. Nei prossimigiorni i sei componenti
della band lucana concorre-ranno, tra gli otto finalisti ingara, alla XXII edizione delFestival nazionale dellamusica popolare e d’autorecontemporanea. Un sognoche s’avvera e un traguardoconsiderevole per i musici-sti del fresco e sfolgorantegruppo, l’unico della Basi-licata ad essere giunto nellafase finale della storia diMusicultura. Alla rassegnamusicale tra le più innova-tive del panorama italiano, iBabalù concorrono con ilbrano “Mio fratello è paki-stano”, canzone che giànella scorsa edizione havinto il premio come mi-glior gruppo nella primafase di selezione. Un risultato che è già unavittoria, avendo infatti supe-rato tutte le fasi selettiveprecedenti e le circa tremiladomande provenute datutt’Italia. “Un’energicacontaminazione tra suoni eparole patrimonio della pro-pria terra e suggerimenti diworld music” è il giudizioespresso dalla rassegnaverso il lavoro artistico deiBabalù. Da 49 a 16 bandselezionate nel mese dimarzo, i nostri musicistisono stati ascoltati dal Co-mitato di Garanzia compo-sto da nomi altisonanti dellacanzone italiana quali Clau-dio Baglioni, Vasco Rossi,
Tiziano Ferro, Teresa DeSio, Carmen Consoli. In-sieme ai 16 gruppi selezio-nati fanno parte dellacompilation Musicultura,già distribuita su tutto il ter-ritorio nazionale, con ilbrano in concorso. Dal 17 al 19 giungo nellasplendida arena dello Sferi-sterio di Macerata, presen-tate da Fabrizio Frizzi, leotto band finaliste si esibi-ranno accanto ai big del popnazionale e internazionale.Saranno infatti ospiti nelprogramma delle tre seratefinali artisti del calibro diAmii Stewart, Enrico Rug-geri, Patty Pravo, AngeloBranduardi, GiulianoPalma e the Blues Beaters,Fiorella Mannoia, Lina Sa-stri e Pupi Avati. In palio perla band vincitrice il premioassoluto di 20 mila euro, masono previsti anche premiminori.Babalù, dal nome di una se-midivinità africana, è ungruppo dalla formazioneeterogenea essendovi alproprio interno musicisti lu-cani, campani e abruzzesi.Antonello Ruggero, batte-ria, Viviana Fatigante, voce,Paola Calbi, tamburi a cor-nice e percussioni, GianlucaSanza, basso e voce, Ma-riano Caiano, voce e per-cussione (primo cantantedell’Orchestra italiana diRenzo Arbore), e Luca DeLaurentiis chitarra, da dueanni insieme a sperimentare
un nuovo modo di fare mu-sica. In particolare, la pecu-liarità del gruppo elettroetno è la lingua utilizzata neiloro testi, il “napotentino”,una sorta di unione tra ildialetto partenopeo e quellopotentino. I loro testi trat-tano i temi sociali e anti raz-ziali di grande attualità.“Mio fratello è pakistano”,scritta da Gianluca Sanza eMariano Caiano, raccontala storia della difficile inte-grazione in tessuti socialidiversi, della sofferenza dipopoli di etnie differenti co-stretti a vivere in luoghistranieri. E’ dunque un innoal principio della fraternitàsenza confini, senza colorie senza pregiudizi. Un au-spicio ad imparare ad amaretutti indistintamente, il fra-tello giamaicano, pakistano,nigeriano, musulmano oitaliano. Il disco uscirà a settembreprossimo con l’etichetta Of-ficina Edizioni musicali diNello Giudice, bassista diMango. Tutti potranno concorrerealla vittoria dei Babalù vo-tando da casa la loro can-zone, inviando un sms al4770776 indicando il co-dice dell’artista preferito,per i Babalù è lo 01, oppurechiamando all’899030336,digitando il codice abbinatoa ciascun vincitore.
I Babalù al MusiculturaFestival a Macerata