conti di buscareto su bibenda n. 39

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85 ... ... . BIBENDA 39 DUEMILAUNDICI CONTI DI BUSCARETO 84 CONTI DI B USCA RETO UN NOME ANTICO DAL RETAGGIO NOBILE E GUERRIERO IDENTIFICA QUESTA GIOVANE AZIENDA DELL ALTO ANCONETANO. Severi e violenti, i conti di Buscareto dominarono tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento in lungo e in largo questa marca che va da Ostra Vetere, allora Montenovo, a Je- si, fino a spingersi verso le alture rocciose di Genga e poi correre a nord, nel comprenso- rio di Corinaldo ai confini con la marca dei Montefeltro di cui erano fedeli alleati. È que- sto il teatro delle gesta di Ammazaconte Buscareto, valoroso condottiero, ghibellino fin nelle ossa e conte per volere dell’imperatore Federico II. Oggi quegli stessi pendii, per- pendicolari al mare, ospitano gran parte delle vigne di Claudio Gabellini ed Enrico Gia- comelli, proprietari della cantina Conti di Buscareto, che, è meglio chiarire subito, nulla hanno in comune con la famiglia Buscareto, di cui si sono perse le tracce dalla seconda metà del Quattrocento. Nata nel 2002 quasi per caso, come amano raccontare i proprie- tari, dall’incontro di due imprenditori del ramo informatico che rilevarono una vecchia realtà cooperativa, oggi l’azienda conta 75 ettari di vigneto divisi in tre areali: 35 ad Ar- cevia per il Verdicchio, 20 a Morro d’Alba per il Lacrima e altrettanti a Monte San Vito e Camerata Picena dove si coltivato Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot. La produzione, circa 200.000 bottiglie, si divide tra referenze rappresentative del territorio marchigiano ed etichette innovative. Quattro le declinazioni del Verdicchio, con l’Ammazzaconte a tenere alto il vessillo della tradizione e un Passito e uno Spumante a te- stimoniare la grande poliedricità di quest’uva. Ben cinque i vini da Lacrima, poi il Rosso Piceno che fa da spalla al Bisaccione, rosso di punta della cantina. Un assortimento ricco, frutto dei diversi terroir gestiti dall’enologo Umberto Trombelli, allievo di Giacomo Ta- chis e gran conoscitore delle Marche vitivinicole. VIAGGIANDO TRA LE VIGNE Centro nevralgico della produzione del Verdicchio è il comprensorio di Arcevia, e preci- samente la frazione di Ripalta. Siamo nella parte settentrionale della Doc dei Castelli di Jesi, zona caratterizzata da vini più delicati ed eleganti rispetto a quelli della riva destra dell’Esino, più strutturati e opulenti. “Tutti i nostri appezzamenti di Verdicchio - racconta Umberto Trombelli - sono dei potenziali cru. Le Marche hanno una conformazione di vallate a pettine verso il mare che danno vita a influenze positive legate sia alla brezza ma- rina, in grado di risalire facilmente verso i monti, sia alla copertura appenninica che ge- nera interessanti microclima. La varietà dei terreni poi, bianchi, calcarei e ricchi di silice A L E S S A N D R O B R I Z I

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UNA DEGUSTAZIONE CHE VA AD APPROFONDIRE I DIVERSI TERROIR AZIENDALI, EVIDENZIANDONE LA POLIEDRICITÀ, COME NEL CASO DEL LACRIMA O DEL VERDICCHIO E PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE PROPRIO NEI CONFRONTI DI QUEST’ULTIMA VARIETÀ QUI DECLINATA IN UNA MINIVERTICALE DI TRE ANNATE.

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Page 1: Conti di Buscareto su Bibenda n. 39

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–.......BIBENDA 39 DUEMILAUNDICI CONTI DI BUSCARETO

84

CONTI DI BUSCA RETO UN NOME ANTICO DAL RETAGGIO NOBILE E GUERRIERO IDENTIFICA QUESTA GIOVANE

AZIENDA DELL’ALTO ANCONETANO.

Severi e violenti, i conti di Buscareto dominarono tra la fine del Duecento e l’inizio del

Trecento in lungo e in largo questa marca che va da Ostra Vetere, allora Montenovo, a Je-

si, fino a spingersi verso le alture rocciose di Genga e poi correre a nord, nel comprenso-

rio di Corinaldo ai confini con la marca dei Montefeltro di cui erano fedeli alleati. È que-

sto il teatro delle gesta di Ammazaconte Buscareto, valoroso condottiero, ghibellino fin

nelle ossa e conte per volere dell’imperatore Federico II. Oggi quegli stessi pendii, per-

pendicolari al mare, ospitano gran parte delle vigne di Claudio Gabellini ed Enrico Gia-

comelli, proprietari della cantina Conti di Buscareto, che, è meglio chiarire subito, nulla

hanno in comune con la famiglia Buscareto, di cui si sono perse le tracce dalla seconda

metà del Quattrocento. Nata nel 2002 quasi per caso, come amano raccontare i proprie-

tari, dall’incontro di due imprenditori del ramo informatico che rilevarono una vecchia

realtà cooperativa, oggi l’azienda conta 75 ettari di vigneto divisi in tre areali: 35 ad Ar-

cevia per il Verdicchio, 20 a Morro d’Alba per il Lacrima e altrettanti a Monte San Vito

e Camerata Picena dove si coltivato Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e

Merlot. La produzione, circa 200.000 bottiglie, si divide tra referenze rappresentative del

territorio marchigiano ed etichette innovative. Quattro le declinazioni del Verdicchio, con

l’Ammazzaconte a tenere alto il vessillo della tradizione e un Passito e uno Spumante a te-

stimoniare la grande poliedricità di quest’uva. Ben cinque i vini da Lacrima, poi il Rosso

Piceno che fa da spalla al Bisaccione, rosso di punta della cantina. Un assortimento ricco,

frutto dei diversi terroir gestiti dall’enologo Umberto Trombelli, allievo di Giacomo Ta-

chis e gran conoscitore delle Marche vitivinicole.

VIAGGIANDO TRA LE VIGNE

Centro nevralgico della produzione del Verdicchio è il comprensorio di Arcevia, e preci-

samente la frazione di Ripalta. Siamo nella parte settentrionale della Doc dei Castelli di

Jesi, zona caratterizzata da vini più delicati ed eleganti rispetto a quelli della riva destra

dell’Esino, più strutturati e opulenti. “Tutti i nostri appezzamenti di Verdicchio - racconta

Umberto Trombelli - sono dei potenziali cru. Le Marche hanno una conformazione di

vallate a pettine verso il mare che danno vita a influenze positive legate sia alla brezza ma-

rina, in grado di risalire facilmente verso i monti, sia alla copertura appenninica che ge-

nera interessanti microclima. La varietà dei terreni poi, bianchi, calcarei e ricchi di silice

A L E S S A N D R O B R I Z I

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fa il resto”. I vigneti a Verdicchio di Conti di Buscareto coprono un’area di medio-alta col-

lina, oltre i 400 metri, molto vicino alle montagne, caratteristiche che combinate alla buc-

cia spessa dei grappoli relativamente spargoli della varietà agevolano non poco la produ-

zione di un Passito da raccolta tardiva. Diverse invece le caratteristiche delle vigne a La-

crima, per la quasi totalità nella frazione di Sant’Amico, nel comune di Morro d’Alba, do-

ve i terreni, seppure sempre di matrice calcarea sono più ricchi di argilla e l’altitudine si

abbassa a130 metri. “Il Lacrima è ormai diventato il vino boom delle Marche”, così Trom-

belli spiega il successo di una denominazione che è passata da poco più di 10 ettari a 300

in vent’anni. “Negli anni Novanta - racconta l’enologo - l’uva veniva utilizzata per i no-

velli che allora tiravano molto sul mercato. Successivamente, grandi enologi del calibro di

Giacomo Tachis e Franco Bernabei hanno compreso prima e mostrato poi tutte le po-

tenzialità di questo vitigno, in grado di regalare vini di grande piacevolezza e poliedrici”.

Aspetto quest’ultimo ben evidente nella gamma di Lacrima di Conti di Buscareto che po-

trebbe accompagnare un intero pasto, partendo con il Brut Rosé, vinificato per l’azienda

da Alessandro Ceci, importante e innovativo produttore di Lambrusco in quel di Parma,

e chiudendo con il Passito, “fresco” dei 5 Grappoli nell’edizione 2012 di DUEMILAVI-

NI, utilizzando nel mezzo il rosato Rosa e i due rossi a Doc. Altro punto fermo dell’of-

ferta è rappresentato dai vini da Montepulciano e varietà internazionali, Cabernet Sauvi-

gnon su tutti, prodotti grazie ai fondi di Monte San Vito e Camerata Picena, a est di An-

cona. In quest’area Conti di Buscareto non ha scommesso sulla Doc Rosso Piceno quale

vino di punta, bensì su un blend di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, con una pic-

cola aggiunta di Teroldego dal 2008. Passando allo stile, la maison non punta su concen-

trazioni elevate o ricchezze eccessive, piuttosto lavora nel porre l’accento sulla freschezza

e la carica minerale dei vini, inseguendo longevità ed eleganza. Le etichette più facili e

pronte poi non disdegnano un carattere immediato, giovane e di cristallina piacevolezza,

altro punto di forza quest’ultimo della politica aziendale. Alla base dell’intera produzio-

ne troviamo comunque tanto studio e slancio verso la modernità, dalla vigna alle tecni-

che di cantina. Una modernità richiamata anche attraverso il paradosso di nomi ed eti-

chette - l’Ammazzaconte ne è fulgido esempio - che riportano in modo giocoso e semise-

rio quel retaggio di nobiltà che vive nel nome.

NON SOLO VINO…

Tra le referenze di Conti di Buscareto non troviamo solo vino, ma anche olio extravergine e l’Alè,

una birra rossa artigianale. L’Alè non è una semplice ale, perché tra gli ingredienti, oltre ai tradi-

zionali acqua, malto e luppolo, troviamo anche il vino Lacrima. Quest’ultimo viene infatti aggiunto

nei fermentatori insieme allo zucchero e al lievito; il procedimento ad alta fermentazione fa poi il

resto insieme a una seconda fermentazione in bottiglia che regala ulteriore carattere alla birra. Una

bella idea, innovativa e di territorio, che, grazie all’utilizzo del vino, potrebbe contribuire ad avvi-

cinare i giovani consumatori di birra al nettare di Bacco di qualità.

n CONTI DI BUSCARETO

Via S. Gregorio, 66

Frazione Pianello

60010 Ostra AN

Tel. 071 7988020

Fax 071 9252013

www.contidibuscareto.com

[email protected]

L’ASSAGGIO–.......BIBENDA 39 DUEMILAUNDICI CONTI DI BUSCARETO

UNA DEGUSTAZIONE CHE VA AD APPROFONDIRE I DIVERSI TERROIR AZIENDALI, EVIDENZIANDONE LA POLIE-DRICITÀ, COME NEL CASO DEL LACRIMA O DEL VERDICCHIO E PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE PRO-PRIO NEI CONFRONTI DI QUEST’ULTIMA VARIETÀ QUI DECLINATA IN UNA MINIVERTICALE DI TRE ANNATE.

; VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2007 88Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13,5% - € 12Frutto di un’annata regolare, si presenta color oro con profumi di miele e frutta tropicale matura (mango epapaia su tutti), fiori di acacia e un sottofondo di selce. Colpisce subito al palato la tenuta d’insieme fondatasu una componente tartarica che si conferma asse portante della gustativa, sagomata su un alcol che garanti-sce un’ottima morbidezza. Solida la base sapida che sottolinea i ritorni minerali al seguito delle note di aniceed erbe aromatiche. Maturazione del 40% della massa in tonneau. Un connubio di eleganza con dei taglio-lini di Campofilone e scampi.

; VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2008 86Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13,5% - € 12Annata piuttosto irregolare, forse la più calda degli ultimi millesimi, che ha regalato un calice paglierino lu-minoso. I profumi si orientano verso toni minerali austeri di felce e pietra focaia che fanno da cornice a notemature di frutta mediterranea e cenni di fiori gialli. Il vino vira poi su toni di miele, nuance fumé e alga ma-rina. Decisa la sapidità al palato, pieno, dalla evidente freschezza con vigorosi toni di salgemma nei ritorniaromatici. Il 15% della massa matura in tonneau. Da manuale insieme a una cernia al forno.

; VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2009 88Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13% - € 12Annata buona e regolare si esprime attraverso un bel dorato con riflessi verdolini. Intenso e di carattere il na-so, caratterizzato da frutta tropicale e mediterranea ben amalgamata ad agrumi, ginestra e pietra focaia. Fre-schezza in primo piano al palato, sapido e giovane seppure ben bilanciato dalla struttura e di equilibrata ve-na alcolica. Coerente nei ricordi di agrumi e bel finale minerale. Maturazione del 5-8% della massa in ton-neau. Da provare con una rustica zuppa di porcini.

; VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI PASSITO 2007 86Bianco Dolce Doc - Verdicchio 100% - Gr. 14% - € 16 (0,375)Oro pieno, luminoso e di grassa consistenza. Carico e opulento il naso con toni di miele di acacia in bella mo-stra, seguiti da albicocca secca, pesca sciroppata, orzo caramellato, zenzero e cannella. Bilanciato al palato do-ve una vivace acidità e una sottile sapidità tengono ottimamente testa al saldo zuccherino, mai prevalente. Ri-torni minerali e dolcezze di marzapane e croccante nel finale. Abbinamento regionale insieme a pecorino difossa di Talamello con cotognata o confettura di arance amare.

; BISACCIONE 2008 87Rosso Igt - Montepulciano 60%, Cabernet Sauvignon 35%, Teroldego 5% - Gr. 14,5% - € 26Rubino scuro con riflessi granato. Olfatto ampio e con un amalgama ben definito dal legno di affinamento.Profuma di pot-pourri, prugne, boero, cuoio, spezie dolci, tabacco e rabarbaro; il tutto poggiato su un fon-do balsamico. Sorso pieno, fruttato, dall’estrazione polifenolica ottimale e con acidità ben presente. Retrol-fatto coerente e dal finale speziato. Macerazioni mai superiori a 12 giorni e maturazione per un anno in ton-neau. Bene con tagliatelle al ragù di lepre.

; LACRIMA DI MORRO D’ALBA PASSITO 2009 92Rosso Dolce Doc - Lacrima 100% - Gr. 13% - € 16 (0,375) L’ottimo andamento del millesimo ha regalato un calice rubino violaceo. Tipico l’olfatto, intenso e ricco, gio-cato su note di cassis, more, mirtilli in sciroppo, corbezzoli, pot-pourri, erbe officinali e cioccolato. L’equili-brio domina un assaggio di media dolcezza, fresco, di sottile carica sapida e marcato da un tannino compat-to ed elegante. Retrolfatto persistente, segnato da golosi ritorni di cioccolato e frutti di bosco. Acciaio. Su untradizionale lonzino di fichi.

; LACRIMA DI MORRO D’ALBA 2010 81Rosso Doc - Lacrima 100% - Gr. 12,5% - € 9,50 Violaceo purpureo. Immediato al naso nei sentori di rose, viole, cenni vinosi e poi macchia mediterranea (mir-to e corbezzolo su tutti). In bocca è garbato, gradevolmente amarognolo, fresco e dai decisi ritorni di rose. Ac-ciaio. Richiamo regionale con brodetto all’anconetana.

; BRUT ROSÉ s.a. 80Spumante Rosé - Lacrima 100% - Gr. 12% - € 12Buccia di cipolla con perlage sottile. Profuma di rosa canina, oleandro, violetta e lamponi. Fresco in bocca,di fine carbonica, morbido e vivace nel tratto sapido. Metodo Charmat. Duttile come pochi vini sanno esse-re, si esalta con spaghetti alle vongole e pomodorini.

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