comunicazione per il management d’impresa e... · È l'insieme delle componenti di...
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Una possibile definizione OA
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L'organizzazione aziendale è
l'insieme delle unità e dei processi
lavorativi/produttivi che permettono il
funzionamento di una impresa (azienda). Ovvero
è la struttura interna dell'impresa ed è orientata al
perseguimento degli obiettivi aziendali.
È l'insieme delle componenti di un'azienda e delle
relazioni di funzionamento della struttura
aziendale.
Le singole componenti dell'organizzazione
aziendale sono strutture interne orientate a
svolgere delle funzioni particolari o a conseguire
un particolare obiettivo.
Elementi caratterizzanti
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L'organizzazione aziendale è caratterizzata dai seguenti
elementi:
Funzioni aziendali. Le diverse funzioni aziendali sono
suddivise per aree e centri di competenza (es. marketing,
amministrazione, personale, vendite, ecc.) a cui spetta la
responsabilità e la gestione del potere della specifica
funzione.
Territorio. L'organizzazione aziendale può essere suddivisa
anche in base al territorio di competenza delle singole unità
o divisioni aziendali. È il caso, ad esempio, delle filiali
nazionali delle grandi imprese operanti sui mercati
internazionali.
Coordinamento. L'organizzazione aziendale prevede la
presenza di uno o più centri di coordinamento per consentire
il funzionamento delle diverse funzioni aziendali al fine di
perseguire gli obiettivi fissati dalla strategia aziendale.
L’organizzazione può essere definita come un aggregato di persone,
oltre ad un aggregato di risorse materiali e immateriali, che sono
deliberatamente connesse e coordinate. Un’organizzazione ha confini
relativamente identificabili e opera con continuità. Un’altra
caratteristica è l’essere insieme per raggiungere un obiettivo comune
o un insieme di obiettivi.
Perché ci vuole l’organizzazione? Per un’azienda è necessario
specializzarsi e per specializzarsi ci vuole coordinamento.
Per lo svolgimento di qualsiasi attività umana organizzativa ci
vogliono due elementi essenziali:
- Il frazionamento del lavoro in singoli compiti da eseguire
- La coordinazione di queste singole azioni.
Cosa è l'Organizzazione (H. Mintzberg)
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5 Forme di coordinamento
Mintzberg ha individuato cinque modelli complessi, ovvero cinque
forme di coordinamento organizzative e sostiene che nessuna di
esse può essere ritenuta valida a priori. Egli ritiene che la forma di
coordinamento deve essere scelta in base alle caratteristiche
dell’organizzazione e dell’ambiente in cui essa opera.
Esistono quindi contingenze che non possono essere ignorate nella
progettazione: per essere efficaci le organizzazioni devono
raggiungere una certa armonia e coerenza interna e allo stesso
tempo anche una coerenza con i fattori situazionali o contingenti
esterni.
Per creare configurazioni ottimali bisogna combinare sia i parametri
della progettazione organizzativa, sia i fattori situazionali.
Adhocrazia e supervisione diretta
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Adattamento reciproco o adhocrazia: si tratta di un meccanismo di
coordinamento non gerarchico e la comunicazione interpersonale è informale e
immediata: di tipo orizzontale. Questa forma di coordinamento è più frequente nei
primi stadi di vita delle organizzazioni e ai vertici dell’azienda qualora siano
ampiamente strutturati e lungamente operanti sul mercato
La supervisione diretta: il coordinamento più elementare; una persona
responsabile del lavoro dà ordini e controlla le azioni della parte operativa
dell’organizzazione. Questo meccanismo di coordinamento non ha bisogno di
burocrazia, né di organi di staff. E’ presente nelle organizzazioni più piccole, di
breve durata, ma anche in quelle chiamate “organizzazioni sintetiche”, ovvero
nelle organizzazioni con un forte accentramento dove gli sforzi vengono
coordinati in una situazione particolare e di breve durata. La supervisione diretta
non è più sufficiente quando l’organizzazione cresce. In tal caso per rimanere
efficiente è necessario passare ad un altro meccanismo di coordinamento: la
standardizzazione.
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Standardizzazione processi di lavoro
Standardizzazione dei processi di lavoro: i contenuti del lavoro vengono
programmati dalla tecnostruttura, ovvero quella struttura rappresentata da tecnici
che programmano, analizzano i tempi e i metodi e definiscono i processi di
lavoro. Si parla anche della “burocrazia meccanica” dove il lavoro consiste in
mansioni ripetitive: nella sua forma più estrema si passa alle catene di
montaggio. Il comportamento è formalizzato, siamo in presenza di un elevato
livello di burocratizzazione. Al di sopra del nucleo operativo (es. catena di
montaggio) abbiamo la linea intermedia. Se la specializzazione è sia orizzontale
che verticale delle mansioni del nucleo operativo, la linea intermedia è molto
sviluppata e fa da collegamento con la tecnostruttura. I flussi di comunicazione
sono per la maggior parte di tipo verticale e sono caratterizzati da un’elevata
efficacia in quanto viene effettuato un controllo diretto sulla trasmissione delle
informazioni e degli standard. Questa forma di coordinamento si trova nelle
organizzazioni semplici e stabili ed è stata applicata molto nelle produzioni
industriali a grandi serie. Oggi viene utilizzata anche nelle organizzazioni di
servizio dove le procedure sono standardizzate e ripetitive.
Standardizzazione output e prof.
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La standardizzazione degli output: la quarta forma di coordinamento di Mintzberg, anche
nominata “la soluzione divisionale”, consiste nella specificazione del risultato, degli output,
del lavoro. Si trova nelle organizzazioni di grandi dimensioni con un mercato eterogeneo. Il
controllo si concentra sul prodotto finale, l’output, e non sulle persone singole. Questo
meccanismo è caratterizzato da una forte divisione del lavoro tra la direzione centrale e le
singole divisioni che hanno una grande autonomia interna. Secondo Mintzberg questo
meccanismo non rappresenta un’organizzazione completa, ma un’organizzazione
sovrapposta ad altre organizzazioni. Gli obiettivi delle divisioni possono essere quantificati e
controllati e, inoltre, può essere assegnato un insieme di obiettivi. Quindi esiste una forte
interdipendenza all’interno delle divisioni e poca interdipendenza fra divisioni.
La standardizzazione professionale: con questo meccanismo viene specificato il tipo di
formazione richiesto per eseguire il lavoro, ovvero si tratta della standardizzazione degli
input, delle capacità dei dipendenti. Il nucleo operativo è formato da professionisti dipendenti.
Si può pensare per esempio a ospedali dove ogni professionista, solitamente molto
specializzato, svolge il suo lavoro in autonomia, mantenendo il controllo sul proprio lavoro. Si
opera a diretto contatto con il pubblico. In base alle esigenze dell’utente viene stabilito quale
programma standard viene utilizzato. Di conseguenza non è l’organizzazione che controlla i
professionisti, ma i singoli utenti. Lo staff di supporto garantisce la disponibilità degli
strumenti necessari per lo svolgimento del proprio lavoro.
Organizzazioni e teoria O.
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Le metafore di Morgan
Lo studio delle organizzazioni è molto importante perché esse hanno una forte
influenza sia sulla nostra vita privata che su quella sociale, sono divenute col
passare del tempo sempre più importanti e sono al centro dell’attenzione di varie
discipline e da numerosi punti di vista. A causa della loro complessità, ambiguità
ed eterogeneità, sono state e sono tutt’ora oggetto di studio dell’economia, del
diritto, della scienza politica, della sociologia e della psicologia, dando così vita a
numerose teorie nel tentativo di comprenderle e spiegarle.
Secondo Gareth Morgan tutte queste elaborazioni concettuali sono riconducibili
ad otto metafore che, se combinate, possono aiutare a cogliere la specificità di
una situazione organizzativa in mancanza di una teoria unica ed assoluta che
copra la vastità ed eterogeneità del mondo organizzativo. L’ipotesi di partenza di
Morgan è che tutte le teorie organizzative o manageriali richiamano o si basano
su concezioni e metafore implicite che ci conducono a vedere le organizzazioni in
un modo solo parziale e a volte distorto. Si tratta quindi di punti di vista diversi
che, per essere efficaci, necessitano di essere osservati contemporaneamente in
una prospettiva di complementarietà.
Ciclo di vita delle Organizzazioni
Evoluzioni e rivoluzioni
Il modello dello studioso statunitense Larry Greiner, ci offre un importante contributo per
comprendere come le organizzazioni nascono, crescono e a volte muoiono nel corso del
loro complesso ciclo di vita.
Greiner ha infatti parlato di un’alternanza tra fasi di evoluzione, cioè di crescita continua in
maniera regolare, e fasi di rivoluzione, caratterizzate invece da crisi nel modello
organizzativo fino a quel momento adottato e la necessità impellente di un cambiamento
per non cadere nel declino. Le forze che spingono le organizzazioni verso questi stadi sono
il tasso di crescita del settore all’interno del quale sono inserite, l’età e la dimensione
dell’organizzazione stessa.
Il modello che scaturisce è quindi quello a cinque fasi caratterizzate da un periodo di
evoluzione ed uno di rivoluzione che sono: crescita attraverso la creatività e crisi di
leadership; crescita attraverso la direzione e crisi di autonomia; crescita attraverso la
delega e crisi di controllo; crescita attraverso il coordinamento e crisi formalismo
burocratico; crescita attraverso la collaborazione e … quale crisi accompagnerà l’ultima
fase?
1) crescita attraverso la creatività e crisi di leadership;
2) crescita attraverso la direzione e crisi di autonomia;
3) crescita attraverso la delega e crisi di controllo;
4) crescita attraverso il coordinamento e crisi formalismo burocratico;
5) crescita attraverso la collaborazione e … quale crisi accompagnerà l’ultima fase?
5 fasi di Greiner
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Parliamo di Azienda o Impresa?
L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore (art. 2555 c.c.) E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (art. 2082 c.c.)
Imprese private
Imprese private (aziende): realizzano utili per i soci o per l’imprenditore.
Le imprese producono beni e/o servizi (output) per lo scambio, da cui derivano le entrate (ricavi) che vanno a remunerare i fattori produttivi (input) impiegati nel processo produttivo
Condizione necessaria per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese è almeno l’equilibrio economico nel medio lungo termine
Azienda/Impresa vive e si sviluppa quando è forte e produce profitto (business)
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Imprese pubbliche
Le Imprese pubbliche possono a loro volta essere finalizzate a raggiungere fini di interesse pubblico, fini economici e meramente no profit.
Le aziende pubbliche perseguono fini di interesse pubblico (Stato, Regioni, Province, Comuni, ecc.)
Le aziende non profit: perseguono fini sociali, assistenziali, culturali, ecc. Oltre che soddisfare i bisogni delle persone nel cui interesse sono costituite e gestite, è necessario che operino in condizioni di equilibrio economico, così come previsto per le imprese.
L’elemento che contraddistingue questo tipo di aziende sta nel fatto che sono l'elemento di congiunzione tra la collettività e lo Stato.
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