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DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE
Informazioni tecniche sulle infrastrutture verdi
che accompagna il documento
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E
AL COMITATO DELLE REGIONI
Infrastrutture verdi — Rafforzare il capitale naturale in Europa
1. PARTE 1: COMPONENTI DELLE INFRASTRUTTURE VERDI
2. PARTE II: BENEFICI E FUNZIONI DELLE INFRASTRUTTURE VERDI
3. PARTE III: INFRASTRUTTURE VERDI E POLITICHE EUROPEE
4. PARTE IV: GLOSSARIO
5. PARTE V: ESEMPI DI INFRASTRUTTURE VERDI NEGLI STATI MEMBRI DELL'UE
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1. PARTE I: COMPONENTI DELLE INFRASTRUTTURE VERDI
Parte 1: Componenti delle infrastrutture verdi1
Elementi fisici portanti: la rete di spazi verdi nei quali e attraverso i quali vengono
sostenuti le funzioni e i processi naturali.
Le caratteristiche fisiche che contribuiscono alle infrastrutture verdi sono di vario tipo,
specifiche di ciascun sito o luogo e strettamente dipendenti dal livello territoriale. A livello
locale, i parchi ricchi di biodiversità, i giardini, le coperture a verde, gli stagni, i corsi
d'acqua, i boschi, le siepi di arbusti, i prati, i siti dismessi recuperati e le dune di sabbia
costiere sono tutti elementi in grado di contribuire alle infrastrutture verdi se forniscono
servizi ecosistemici multipli. Gli elementi connettivi sono ponti verdi e scale di risalita per i
pesci. A livello regionale o nazionale si hanno le grandi aree naturali protette, i grandi laghi, i
bacini idrografici, le foreste di elevato valore naturalistico, i pascoli estesi, le aree agricole a
bassa intensità, i sistemi dunali estesi e le lagune costiere, solo per citarne alcuni. A livello
dell'UE, esempi di infrastrutture verdi sovranazionali sono gli elementi transfrontalieri quali i
bacini idrografici, le foreste e le catene montuose internazionali. Essi svolgono un'importante
funzione: offrono molteplici benefici o fungono da collegamento tra gli ecosistemi affinché
possano fornire i loro servizi.
Progetti: interventi mirati a conservare, migliorare o ripristinare la natura, le funzioni e i
processi naturali per garantire numerosi servizi ecosistemici per la società umana.
Attualmente in Europa ci sono centinaia di esempi di progetti relativi alle infrastrutture verdi,
molti dei quali non sono necessariamente etichettati come "infrastrutture verdi". Tra le
iniziative fondamentali figurano il progetto francese "Trame verte et bleue", il tedesco
"Wiedervernetzungsprogramm", l'iniziativa britannica "Room for nature", l'iniziativa
olandese "Ruimte voor de Rivier", le reti ecologiche estoni e olandesi e il Corridoio verde del
Danubio inferiore nell'Europa sudorientale (cfr. la parte V per ulteriori esempi di progetti di
infrastrutture verdi negli Stati membri).
Pianificazione: integrare la conservazione, il miglioramento e il ripristino della natura e
delle funzioni e dei processi naturali nella pianificazione e nello sviluppo territoriali,
nonché fornire in modo sostenibile i relativi benefici per la società umana.
Né le infrastrutture verdi né altri tipi di approccio sono in grado di massimizzare
contemporaneamente tutti i vantaggi; sarà pertanto necessario valutare con cura le
contropartite. Nondimeno, integrare nei processi di pianificazione considerazioni relative alle
infrastrutture verdi permette di prendere in esame tutte le questioni rilevanti e di adottare
decisioni coerenti, nell'ottica di cogliere quanti più vantaggi possibile. L'integrazione delle
infrastrutture verdi nella pianificazione è particolarmente importante nel caso di strategie e
piani pluriennali globali.
Strumenti: metodologie e tecniche che ci aiutano a comprendere il valore dei benefici
apportati dalla natura alla società umana e che attivano gli investimenti necessari per
sostenere e rafforzare tali benefici.
1 Informazioni più dettagliate sono disponibili all'indirizzo
http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/index_en.htm.
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2. PARTE II: BENEFICI E FUNZIONI DELLE INFRASTRUTTURE VERDI
Tabella 1: Panoramica dei benefici fondamentali derivanti dalle infrastrutture verdi
Categoria di benefici Benefici specifici delle infrastrutture verdi
Maggiore efficienza delle
risorse naturali Mantenimento della fertilità del suolo
Controllo biologico
Impollinazione
Stoccaggio delle risorse di acqua dolce
Attenuazione e adattamento ai
cambiamenti climatici Cattura e stoccaggio del carbonio
Regolazione della temperatura
Controllo dei danni causati da intemperie
Prevenzione delle catastrofi
Controllo dell'erosione
Riduzione del rischio di incendi boschivi
Riduzione del rischio di inondazioni
Gestione delle risorse idriche
Regolazione dei corsi d'acqua
Depurazione delle acque
Approvvigionamento idrico
Gestione del territorio e del
suolo
Riduzione dell'erosione del suolo
Conservazione/accrescimento della materia organica presente
nel suolo
Aumento della fertilità e della produttività del suolo
Riduzione del consumo e della frammentazione del territorio e
dell'impermeabilizzazione del suolo
Miglioramento della qualità e dell'immagine del territorio
Valori immobiliari più elevati
Benefici della conservazione
Valore di esistenza della diversità genetica, degli habitat e delle
specie
Valore di lascito e valore altruistico della diversità genetica,
degli habitat e delle specie per le future generazioni
Agricoltura e selvicoltura
Agricoltura e selvicoltura resilienti e multifunzionali
Aumento dell'impollinazione
Intensificazione del controllo dei parassiti
Trasporti ed energia a basse
emissioni di carbonio
Soluzioni di trasporto meglio integrate e meno frammentate
Soluzioni energetiche innovative
Investimenti e occupazione Immagine migliore
IT 4 IT
Più investimenti
Più occupazione
Produttività del lavoro
Salute e benessere Regolazione della qualità dell'aria e dell'inquinamento acustico
Accessibilità a fini di esercizio e di svago
Migliori condizioni sanitarie e sociali
Turismo e ricreazione Destinazioni rese più attraenti
Gamma e capacità di opportunità ricreative
Educazione
Diffusione di conoscenze sulle risorse e sul "laboratorio
naturale"
Resilienza Resilienza dei servizi ecosistemici
Fonte: adattamento da http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#implementation.
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Tabella 2: Esempi di costi e benefici di alcuni progetti di infrastrutture verdi in Europa
Progetto Località Costi e benefici
Natura urbana nel
quartiere
Lindenholt di
Nimega
Paesi Bassi Confronto tra lo scenario di riferimento, lo scenario grigio (area pavimentata) e quello con infrastruttura
verde (intera area alberata) Costi di capitale e di mantenimento delle diverse opzioni. Stima dell'impatto
sulla salute del particolato e degli NOx, dell'impatto del rumore, dell'impatto di inondazioni, dei costi
del trattamento delle acque, del godimento dell'ambiente, delle attività ricreative, della regolazione del
clima, della riduzione dei costi dell'energia grazie agli effetti di protezione dal vento, dell'impatto sui
tempi di viaggio, della cattura del carbonio. Valori attuali netti: perdita di 275 milioni di EUR per lo
scenario grigio, guadagno di 230 milioni di EUR per lo scenario con infrastruttura verde.
Estuario del
Blackwater
Regno Unito Costi e benefici del mantenimento del sistema di difesa anti-inondazioni rispetto a quelli generati
dall'innalzamento del livello del mare e dal restringimento della fascia costiera delle zone umide
intercotidali. I benefici hanno riguardato la produzione ittica, la cattura del carbonio e altri vantaggi
ambientali. I costi hanno compreso i costi del capitale per il riallineamento, i costi di manutenzione e i
costi opportunità dei terreni agricoli. Lo studio rivela che il riallineamento gestito può essere efficace in
termini di costi se si tiene conto dei benefici di attività non remunerate, in particolare per la
conservazione e la ricreazione (valore attuale netto di 106 milioni di GBP in 25 anni o di 192 milioni
di GBP in 100 anni).
Ripristino della
pianura alluvionale
del fiume Elba
Germania Ripristino dello stato naturale mediante spostamento delle dighe, riduzione dell'impatto dell'agricoltura
e costruzione di scale di risalita per i pesci. Il rapporto costi-benefici è compreso tra 2,5 e 4,1 a seconda
dello scenario considerato. Il valore dei benefici sarebbe maggiore se si tenessero in considerazione i
benefici dal punto di vista ricreativo, della protezione del terreno e della cattura del carbonio, che non
sono stati contabilizzati. I costi comprendono i costi di riduzione delle emissioni, i costi di progettazione
e i costi opportunità dei terreni.
Ecosistema
agricolo di Sint-
Truiden
Belgio Azioni per proteggere il paese dall'erosione del suolo e da inondazioni di fango, anche attraverso
inerbimento di corsi d'acqua inerbiti e di fasce tampone, invasi di contenimento e aratura conservativa
nel bacino idrografico. Il costo complessivo di queste misure è stato moderato (126 EUR/ha/20 anni)
rispetto ai costi di riparazione dei danni dovuti a inondazioni di fango nell'area oggetto dello studio e ai
costi di pulizia (54 EUR/ha/anno) nonché a tutti i benefici secondari, compresi una migliore qualità
dell'acqua a valle, minori costi di dragaggio a valle, un minore stress psicologico della popolazione e
una biodiversità più ricca.
Ripristino della
pianura alluvionale
del fiume Skjem
Danimarca Il ripristino della pianura alluvionale del fiume Skjern in Danimarca costerebbe 44,2 milioni di USD,
ma apporterebbe benefici attuali netti per 2,3 milioni di USD grazie al mancato ricorso al pompaggio
dell'acqua (attualmente usato per prevenire inondazioni) e per 84,6 milioni di USD in termini di benefici
conseguenti. Tali benefici comprendono opportunità di caccia, pesca e ricreazione e la conservazione
della biodiversità.
Ripristino dell'area
a valle del fiume
Gardon
Francia Ripristino del fiume a fini ricreativi (passeggiate, nuoto, kayak, pesca) Determinazione dei valori d'uso e
di non uso. L'esborso ha compreso i costi d'investimento e di funzionamento correlati all'inquinamento
urbano e industriale, alla compromissione ambientale del fiume, all'inquinamento agricolo, ecc. Il valore
attuale netto complessivo delle migliorie ammonta a 36 milioni di EUR. Il rapporto costi-benefici è pari
a 1,9.
National Forest Regno Unito Ampia area di rigenerazione comprendente alcune discariche dismesse, cave, altri siti post-industriali
dismessi nel contesto di un progetto a lungo termine mirato a creare aree boschive e habitat aperti
prioritari sul 33% del territorio della National Forest. Lo studio ha stimato i costi in 178 milioni di GBP,
sulla base delle spese reali e previste che sono necessarie per conseguire gli obiettivi, rispetto a benefici
per un valore di 1 623 milioni di GBP, correlati perlopiù ad attività ricreative e, in misura minore, al
carbonio, alla biodiversità e, in particolare, agli aspetti estetici. Dai risultati emerge un valore attuale
netto di 1,44 miliardi di GBP e un rapporto costi-benefici pari a 9,1:1.
Parco nazionale
Hoge Kempen
Belgio Le ricchezze naturali contribuiscono alla creazione di posti di lavoro. Nella provincia densamente
popolata del Limburgo (Belgio), una ONG locale ha convinto nel 2006 i responsabili politici a creare il
primo parco nazionale del paese facendo leva su una motivazione economica (creazione di posti di
lavoro). Oltre a tutelare la biodiversità, il parco nazionale Hoge Kempen ha creato circa 400 posti di
lavoro e ha stimolato gli investimenti privati nel turismo in questa regione storicamente
deindustrializzata. I turisti apprezzano il recupero della natura nelle ex miniere di carbone, per il loro
paesaggio peculiare e i valori della biodiversità. (I. Schops, studio TEEB, 2011).
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Tabella 2: Esempi di costi e benefici di alcuni progetti di infrastrutture verdi in Europa
(seguito)
Progetto Località Benefici
Ekostaden
Augustenborg
(iniziativa di
rigenerazione
urbana)
Malmö, Svezia I tassi di deflusso dell'acqua piovana si sono dimezzati. L'aspetto dell'area è migliorato.
La biodiversità è cresciuta del 50% (le coperture a verde hanno attirato uccelli e insetti, mentre un
sistema aperto di gestione dell'acqua piovana crea un ambiente migliore per la flora e la fauna locali).
L'impatto sull'ambiente si è ridotto del 20%. La disoccupazione è diminuita dal 30% al 6%. Il tasso di
ricambio dei contratti di locazione è calato del 50%.
Natural Economy
North West
(NENW)
Regno Unito Salute/benessere dell'uomo, benefici sociali, ambientali, economici (è stato calcolato, ad esempio, che
il valore aggiunto lordo direttamente collegato all'ambiente ammonta a 2,6 miliardi di GBP e
garantisce 109 000 posti di lavoro nel settore ambientale e nei settori correlati).
Ripristino del
canale Kennet e
Avon
Regno Unito Habitat tutelati, migliore gestione dei rifiuti, turismo, benefici economici (in totale, i posti di lavoro a
tempo pieno direttamente e indirettamente collegati all'ambiente erano compresi tra 150 e 210 nel
periodo 1997-2002). Sono stati creati e garantiti in totale tra 1 198 e 1 353 posti di lavoro a tempo
pieno.
Fishing Wales Regno Unito Miglioramento degli habitat, crescita demografica (ad esempio, aumento di >2 000 salmoni e trote
adulti ogni anno), rendimento degli investimenti nel marketing pari a 20:1, previsioni di un
incremento del reddito di 10 milioni di GBP, dell'occupazione (almeno 75 nuovi posti di lavoro a
tempo pieno), del turismo (ulteriori 2,1 milioni di GBP all'anno).
Norme per gli
edifici a copertura
verde
Basilea,
Svizzera
Attualmente il 23% della superficie dei tetti piani di Basilea è verde (700 000 mq secondo una stima
del 2007); le specie invertebrate a rischio sono protette; in tutta la città risparmio di 4 GWh/anno
(primo programma di incentivi) e di 3,1 GWh/anno (secondo programma); utili per le imprese locali
dalla vendita di materiali e forniture per l'installazione dei tetti verdi; risparmi energetici per i
proprietari di imprese; riconoscimento mondiale dei risultati ottenuti dalla città.
Fonte: adattamento da http://ec.europa.eu/environment/enveco/biodiversity/pdf/GI_DICE_FinalReport.pdf.
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3. PARTE III: INFRASTRUTTURE VERDI E POLITICHE EUROPEE
Tabella 3: Politiche e strumenti per le infrastrutture verdi a livello di UE
Area politica Politiche e strumenti dell'UE contemplati
per le infrastrutture verdi Possibili misure
UE 2020 Strategia UE 2020 Lanciare un segnale politico mediante una
comunicazione
Iniziativa faro "L'Unione dell'innovazione" Riscontri dettagliati sul contributo delle
infrastrutture verdi all'ecoinnovazione
Iniziativa faro "L'efficienza delle risorse
nell'ambito di UE 2020/Tabella di marcia per
un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse"
Riscontri dettagliati sul contributo delle
infrastrutture verdi all'efficienza delle risorse
(in particolare territorio ed ecosistemi)
Strategia per
l'ambiente
Settimo programma d'azione per l'ambiente Inserire le infrastrutture verdi nelle strategie e nella
pianificazione integrate, con particolare attenzione
ai benefici per la salute
Politica agricola Primo pilastro della PAC — Misure di
inverdimento, compresa la condizionalità
Aree di interesse ecologico, rotazione delle colture,
manutenzione e ripristino dei pascoli permanenti e
dei paesaggi agricoli funzionali, ecc.
Secondo pilastro della PAC — Finanziamento
FEASR
Misure di inverdimento nell'ambito del secondo
pilastro (misure agro-ambientali)
Secondo pilastro della PAC — Formazione,
consulenza, servizi di divulgazione, norme per
la pianificazione — Sistema di consulenza
aziendale
Integrazione delle infrastrutture verdi nell'istruzione
e formazione e nella ricostituzione delle aree rurali
Politica forestale Strategia forestale dell'UE del 1998 e nuova
strategia forestale dell'UE di prossima adozione
Integrazione delle infrastrutture verdi nella
pianificazione e gestione delle foreste
(deframmentazione, ripristino delle foreste)
Biodiversità e
natura
Strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020 Sviluppo e attuazione di tutti gli obiettivi , in
particolare collegamenti alle azioni 5, 6 e 7
Direttiva Uccelli Applicazione dell'articolo 3
Direttiva Habitat Applicazione dell'articolo 10
Sistema volontario per la biodiversità e i servizi
ecosistemici (BEST) nei territori d'oltremare
dell'UE
Finanziare le infrastrutture verdi nei territori
d'oltremare dell'UE
Regolamento LIFE+ Finanziare progetti per le infrastrutture verdi
Politica in materia
di risorse idriche
Direttiva quadro sulle acque/Piani di gestione
dei bacini idrografici
Attuare le infrastrutture verdi nella gestione dei
bacini idrografici
Direttiva sulle alluvioni Migliori opzioni ambientali per la gestione delle
alluvioni
Politica dell'UE in materia di siccità
(comunicazione su carenza idrica e siccità)
Utilizzare le soluzioni offerte dalle infrastrutture
verdi per aumentare la resilienza alla siccità
Impronta idrica dell'UE Misure naturali di contenimento dell'acqua
Politica del suolo Strategia tematica per la protezione del suolo Orientamenti sull'impermeabilizzazione del suolo
Proposta di direttiva che istituisce un quadro per
la protezione del suolo
Pianificazione integrata delle problematiche
pedologiche
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Politica in materia
di cambiamenti
climatici
Strategia dell'UE per l'adattamento Orientamenti sulle infrastrutture verdi per
l'adattamento
Tabella di marcia verso un'economia
competitiva a basse emissioni di carbonio nel
2050
Attività LULUCF
Politica di coesione,
compresi la
coesione territoriale
e il finanziamento
innovativo
Politica regionale (politica di coesione) Includere le infrastrutture verdi nelle priorità del
FESR, del FC e del FSE
Assistenza tecnica per la preparazione di grandi
progetti (Jaspers) e per il finanziamento
innovativo (Jessica, Jeremie, ecc.).
Utilizzo di finanziamenti innovativi per grandi
progetti di infrastrutture verdi
Strategie macroregionali: Strategia dell'UE per
la regione danubiana / Strategia dell'UE per la
regione del Mar Baltico e prossime strategie
macroregionali
Inclusione delle infrastrutture verdi nei programmi
e nell'attuazione delle strategie macroregionali e nei
programmi transfrontalieri, transnazionali e
interregionali (ad esempio Convenzione delle Alpi)
Trasporti ed energia TEN-T e TEN-E Vi rientrano misure per limitare la frammentazione
e migliorare la connettività negli orientamenti per le
TEN
Valutazione intermedia del libro bianco dell'UE
sui trasporti
Utilizzare le infrastrutture verdi per la
pianificazione dei trasporti a basse emissioni di
carbonio
Politica energetica Infrastrutture verdi urbane come esempio di
efficienza energetica degli edifici
Meccanismo per collegare l'Europa Integrare le infrastrutture verdi nell'attuazione delle
TEN
Valutazione
d'impatto,
prevenzione e
riparazione dei
danni
Direttive sulla valutazione d'impatto ambientale
(VIA)
Attuare le revisioni della direttiva sulla VIA
Direttiva sulla valutazione ambientale strategica
(VAS)
Orientamenti sull'inclusione della biodiversità e dei
cambiamenti climatici nella VIA e nella VAS
Direttiva sulla responsabilità ambientale Valutare l'adeguatezza delle infrastrutture verdi
quale elemento di riparazione dei danni
Pianificazione
territoriale
Schema di sviluppo dello spazio europeo Promuovere le infrastrutture verdi a tutti i livelli
territoriali
Programma ESPON 2013 Promuovere le infrastrutture verdi come strumento
interterritoriale
Agenda territoriale dell'UE fino al 2020 Utilizzare le infrastrutture verdi per la
pianificazione territoriale integrata
Strategia urbana Promuovere le soluzioni offerte dalle infrastrutture
verdi urbane e periurbane
Politica per le zone
marine e costiere
Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente
marino
Applicare le infrastrutture verdi all'ambiente marino
Strategia dell'UE per la pianificazione dello
spazio marittimo
Utilizzare le infrastrutture verdi per la
pianificazione territoriale integrata sui mari
Raccomandazione del 2002 sulla gestione
integrata delle zone costiere (GIZC)
Utilizzare le infrastrutture verdi per fornire servizi
ecosistemici nelle zone costiere
Politica della pesca/FEAMP Includere le infrastrutture verdi sui mari nelle
azioni del FEAMP
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Ambiente e salute Piano d'azione per l'ambiente e la salute 2004-
10
Utilizzare le infrastrutture verdi per benefici in
termini di salute, soprattutto nelle aree urbane
Ricerca Politica della ricerca/Orizzonte 2020,
programma quadro per la ricerca e l'innovazione
Finanziamento di progetti di ricerca correlati alle
infrastrutture verdi
Cooperazione
esterna
Cooperazione esterna allo sviluppo dell'UE Sostenere le soluzioni per lo sviluppo basate sulle
infrastrutture verdi
Risposta ai pericoli Politica per la riduzione del rischio di catastrofi Utilizzare i prodotti di Copernicus con le
informazioni rilevanti per le infrastrutture verdi a
fini di mappatura non-rush
Utilizzare le infrastrutture verdi per la riduzione del
rischio ecosistemico
Fonte: adattamento da http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#implementation.
Accanto alle azioni a livello di UE sopra menzionate, è opportuno rafforzare i ruoli e le
responsabilità a livello nazionale, regionale e locale, per garantire un migliore utilizzo delle
infrastrutture verdi.
Le autorità nazionali svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo del contesto strategico e
della concezione delle infrastrutture verdi — ruolo che varia a seconda dell'attribuzione delle
competenze all'interno degli Stati membri. A tal fine si potrebbero dare alle autorità regionali
e locali indicazioni e orientamenti chiari per pianificare e gestire le infrastrutture verdi,
utilizzando il contesto della politica di pianificazione nazionale per segnalare la necessità che
le autorità responsabili della pianificazione regionale o locale considerino la messa a
disposizione di infrastrutture verdi nell'ambito della pianificazione e della politica di sviluppo
a livello locale. Le autorità nazionali potrebbero altresì contribuire alla raccolta e alla
condivisione delle informazioni regionali sulle infrastrutture verdi, con particolare riguardo
alle buone pratiche in materia di progettazione, mappatura, valutazione, messa a disposizione,
utilizzo e integrazione nella politica e nella pianificazione.
Il ruolo delle autorità regionali e locali è fondamentale anche per garantire il successo
dell'utilizzo delle infrastrutture verdi. Nella maggior parte dei paesi europei queste autorità
sono responsabili delle decisioni in materia di pianificazione territoriale. I vari settori
dell'amministrazione dovrebbero cooperare, ad esempio i dipartimenti per l'ambiente, la
pianificazione, l'agricoltura, le questioni sociali e la tesoreria. Dati gli stretti legami con gli
abitanti, i soggetti interessati e i costruttori locali, le autorità locali sono nella condizione
ideale per rafforzare la comunicazione, la partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento dei
soggetti interessati. La autorità regionali e locali dovrebbero essere viste come gli enti
capofila che intraprendono la pianificazione (generale) dettagliata delle infrastrutture verdi,
compresa una valutazione del patrimonio costituito dalle infrastrutture verdi, che tenga conto
della loro ubicazione, dei pericoli, dei vincoli, delle priorità, delle opportunità e dei fattori
regionali (di tipo geografico, ambientale, sociale, politico, economico, ecc.).
La creazione e la conservazione delle infrastrutture verdi non saranno possibili senza
l'impegno pieno e convinto dei soggetti interessati e dei detentori delle risorse, delle ONG e
dei gruppi d'interesse all'interno della società civile. Essi devono rendersi conto dei vantaggi
che le infrastrutture verdi possono apportare al loro patrimonio, alle loro risorse e attività
economiche, migliorando la qualità del processo decisionale e promuovendo il senso di
identificazione e una maggiore sensibilizzazione. Il loro coinvolgimento fin dalle prime fasi
del processo decisionale della pianificazione permetterà di evitare conflitti e ritardi in fasi
successive. Il sostegno alla comunicazione e alla creazione di capacità dovrà essere garantito
a tutti i livelli.
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Tabella 4: Azioni dell'UE a favore delle infrastrutture verdi (IV) per livello territoriale
llooccaallee
rreeggiioonnaallee
iinntteerrrreeggiioonnaallee
nnaazziioonnaallee
UUEE
FFiinnaannzziiaarree aazziioonnii llooccaallii mmiirraattee
Azioni dell'UE Livelli individuati:
IInntteeggrraazziioonnee ddeellllee IIVV nneellllaa ppoolliittiiccaa UUEE ee aattttuuaazziioonnee
IInntteeggrraazziioonnee ddeellllee IIVV nneeii mmeeccccaanniissmmii ddii
ffiinnaannzziiaammeennttoo ddeellll''UUEE ee aacccceessssoo aa ffiinnaannzziiaammeennttii
aalltteerrnnaattiivvii
RRiicceerrccaa ssuull vvaalloorree ddeellllaa bbiiooddiivveerrssiittàà ee ssuuii sseerrvviizzii eeccoossiisstteemmiiccii
RRaaccccoollttaa ddii iinniizziiaattiivvee rreellaattiivvee aallllee IIVV —— AAnnaalliissii ddii
iimmppaattttii,, ccoossttii ee bbeenneeffiiccii
OObbiieettttiivvii ssttrraatteeggiiccii ee iinnddiiccaattoorrii ddeellllee IIVV
CCoommuunniiccaazziioonnee,, ppaarrtteecciippaazziioonnee ee iissttrruuzziioonnee
FFoorrnniirree ee pprroommuuoovveerree uunn qquuaaddrroo ddeellllee IIVV ee oobbiieettttiivvii ppeerr uunnaa
mmaaggggiioorree ccooeerreennzzaa ddeellll''UUEE
FFoorrnniirree mmiigglliioorrii pprraattiicchhee,, eessppeerriieennzzaa ee oorriieennttaammeennttoo
CCoommuunniiccaazziioonnee iissttrruuzziioonnee
PPrroommuuoovveerree iill ccooiinnvvoollggiimmeennttoo ddeeii ssooggggeettttii iinntteerreessssaattii
PPrroommuuoovveerree llee IIVV iinntteerrrreeggiioonnaallii ee rreeggiioonnaallii
FFoorrnniirree ccoonnssuulleennzzaa ssuullll''iinntteeggrraazziioonnee ddeellllee IIVV nneeii pprrooggrraammmmii
ooppeerraattiivvii ffiinnaannzziiaattii ddaallll''UUEE
FFoorrnniirree mmiigglliioorrii pprraattiicchhee,, eessppeerriieennzzaa ee oorriieennttaammeennttoo
Figura e testo adattati dalle raccomandazioni del gruppo di lavoro sulle infrastrutture verdi, disponibili
all'indirizzo http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/index_en.htm.
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4. PARTE IV: GLOSSARIO
Gli approcci basati sugli ecosistemi sono strategie e misure che utilizzano i molteplici servizi che
offre la natura (= soluzioni basate sulla natura), ad esempio per attenuare i cambiamenti climatici e
adattarsi a essi. Fanno parte delle infrastrutture verdi perché utilizzano la biodiversità e i servizi
ecosistemici nel contesto di una strategia globale di adattamento intesa ad aiutare le persone ad
adattarsi agli effetti negativi dei cambiamenti climatici o ad attenuarli, mediante la conservazione di
stock di carbonio e la riduzione delle emissioni dovute al degrado e alla perdita di ecosistemi, oppure
accrescendo gli stock di carbonio aumentando così la resilienza e riducendo la vulnerabilità.
Le infrastrutture verdi aggiungono a questi approcci elementi polivalenti pianificati a livello
territoriale2.
La biodiversità è la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi gli ecosistemi
terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici, e dei complessi ecologici di cui gli organismi fanno parte.
Ciò include la diversità all'interno di una specie, tra le specie e tra gli ecosistemi. Per collegare la
biodiversità al funzionamento degli ecosistemi è necessario localizzare gli ecosistemi in uno spazio
caratterizzato da molteplici variabili e definito da dimensioni che descrivono modi diversi di mettere
in relazione gli organismi. Esempi di tali dimensioni sono la diversità tassonomica (o delle specie), la
diversità filogenetica (evolutiva), la diversità funzionale (variazione del grado di espressione dei vari
tratti funzionali), la diversità delle interazioni (caratteristiche della rete (trofica) delle relazioni
definite dalle interazioni biotiche) e la diversità paesaggistica (il numero, l'abbondanza relativa e la
distribuzione dei differenti tipi di habitat all'interno di un paesaggio).
Il capitale naturale è l'estensione del concetto economico di capitale (mezzi di produzione prodotti)
ai beni e ai servizi ambientali. Il capitale naturale è la riserva degli ecosistemi naturali che produce un
flusso di preziosi beni e servizi ecosistemici per il futuro.
La connettività ha due componenti: la connettività strutturale e quella funzionale. Esprime il modo in
cui sono configurati i paesaggi, consentendo alle specie di muoversi. La connettività strutturale, che
corrisponde alla continuità degli habitat, si misura analizzando la struttura del paesaggio,
indipendentemente dalle caratteristiche degli organismi. Questa definizione è usata spesso nel
contesto dell'ecologia delle metapopolazioni. La connettività funzionale è la risposta dell'organismo
agli elementi del paesaggio diversi dai suoi habitat (ossia la "matrice non habitat").
Questa definizione è usata spesso nel contesto dell'ecologia del paesaggio. Un alto grado di
connettività è in genere legato a un basso grado di frammentazione.
Un ecosistema è un complesso dinamico formato da comunità di vegetali, animali e microrganismi e
dal loro ambiente abiotico che interagiscono come un'unità funzionale. A fini pratici, è importante
definire le dimensioni spaziali dell'ecosistema in questione. Spesso gli ecosistemi sono raggruppati in
unità che hanno in comune determinate caratteristiche biotiche e abiotiche.
Un habitat è il luogo o il tipo di sito in cui un organismo o una popolazione esistono allo stato
naturale.
Natura 2000 è il fulcro della politica dell'UE in materia di natura e biodiversità. Si tratta di una rete
diffusa in tutto il territorio dell'Unione di zone di protezione della natura, istituita ai sensi della
direttiva Habitat del 1992 e comprendente le zone designate ai sensi della direttiva Uccelli del 1997.
Lo scopo della rete è di garantire la sopravvivenza a lungo termine delle specie e degli habitat europei
più preziosi e più a rischio. Non si tratta di un sistema di riserve naturali rigidamente protette, dove le
attività umane sono escluse, bensì una rete territoriale che, sebbene comprenderà in futuro anche
riserve naturali, è tuttavia probabile che continui ad essere prevalentemente di proprietà privata e che
la finalità principale sarà di garantire una gestione sostenibile in termini ecologici ed economici. La
rete traduce inoltre un obbligo imposto all'UE dalla convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità
biologica.
La resilienza è la capacità di un ecosistema di ritornare al proprio stato originario dopo un evento di
disturbo.
Le reti ecologiche sono una rappresentazione delle interazioni biotiche all'interno di un ecosistema in
cui le specie sono collegate da interazioni a coppie. Queste interazioni possono essere trofiche o
2 http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#assess.
IT 12 IT
simbiotiche. Le reti ecologiche comprendono zone oggetto di una vasta gamma di misure
conservative, che vanno dal singolo ecodotto fino alle reti intercontinentali interconnesse di zone
protette e non protette. Hanno solitamente lo scopo di garantire il funzionamento degli ecosistemi per
facilitare la conservazione delle specie e degli habitat e promuovere un uso sostenibile delle risorse
naturali, al fine di ridurre l'impatto delle attività antropiche sulla biodiversità e/o aumentare il valore
della biodiversità dei paesaggi gestiti. Per poter essere parti funzionali delle infrastrutture verdi, le reti
ecologiche devono possedere caratteristiche di coerenza e resilienza. Le infrastrutture verdi non si
limitano a includere le reti ecologiche, bensì svolgono anche una funzione polivalente che va oltre la
mera conservazione della biodiversità per la quale sono concepite le reti ecologiche e l'inclusione di
elementi urbani che non fanno parte delle reti ecologiche. Tutti gli elementi delle infrastrutture verdi
devono svolgere un ruolo all'interno della rete ma non è necessario che siano fisicamente connessi tra
loro.
I servizi ecosistemici sono i benefici che le persone ricavano dagli ecosistemi, o i loro contributi
diretti e indiretti al benessere umano. Si tratta principalmente dei servizi di approvvigionamento,
come cibo e acqua, servizi di regolazione, come il controllo delle inondazioni e delle malattie, servizi
culturali, come benefici spirituali, ricreativi e culturali. Poiché le persone non utilizzano direttamente
i servizi di supporto, come il ciclo dei nutrienti, non ricavano benefici da tali servizi, che possono
anche non essere servizi ecosistemici in senso stretto.
Riferimenti
Millennium Ecosystem Assessment (Valutazione degli ecosistemi del millennio), 2005,
http://www.unep.org/maweb/en/index.aspx
Glossario del gruppo di lavoro MAES, http://biodiversity.europa.eu/ecosystem-
assessments/european-level
CBD (Convezione sulla biodiversità), Serie tecniche n. 23, http://www.cbd.int/ts/
Glossario dell'Agenzia europea dell'ambiente, Relazione tecnica n. 4/2009 sul progetto SEBI
http://www.eea.europa.eu/highlights/publications/progress-towards-the-european-2010-biodiversity-
target/.
Gruppo ad hoc sulla biodiversità e i cambiamenti climatici
http://ec.europa.eu/environment/nature/climatechange/index_en.htm
Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
IT 13 IT
5. PARTE V: ESEMPI DI INFRASTRUTTURE VERDI NEGLI STATI MEMBRI DELL'UE
Tabella 5: Esempi di infrastrutture verdi in ciascuno Stato membro. Nei seguenti studi sono stati analizzati oltre 120 esempi:
http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#assess, http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#design.
http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/studies.htm#implementation. L'ultimo studio sottolinea che, su 100 iniziative incentrate sulle
infrastrutture verdi analizzate, poco più della metà (52) erano iniziative nazionali, le altre erano in prevalenza regionali o locali e circa il 10% (nove)
erano iniziative transfrontaliere. Mentre la maggior parte delle iniziative relative alle infrastrutture verdi attuate negli Stati membri erano pubbliche,
15 erano condotte da organizzazioni d'altro tipo, perlopiù ONG ambientaliste, istituti di ricerca e imprese. Il maggior numero delle iniziative
individuate consisteva in reti ecologiche (35), seguite da iniziative nei seguenti ambiti (in ordine d'importanza): gestione delle acque dolci e delle zone
umide (15), utilizzo multifunzionale delle zone costiere (11), infrastrutture verdi urbane (10), utilizzo multifunzionale delle foreste (6), mappatura delle
infrastrutture verdi (6), mitigazione delle infrastrutture grigie (4), uso multifunzionale dei terreni agricoli (3) e iniziative di altro tipo, perlopiù inerenti
all'attenuazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici (8).
Stato
membro Iniziativa
Funzione
primaria delle
infrastrutture
verdi
Elementi primari
delle
infrastrutture
verdi
Contesto e obiettivi
AT Carta dell'acqua
di Vienna
Gestione delle
risorse idriche
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Vienna ricava la quasi totalità dell'acqua potabile che consuma da sorgenti montane presenti nelle zone alpine di alta quota della
Bassa Austria e della Stiria. Nel 1965 l'intero massiccio Rax-Schneeberg-Schneealpen, che ospita il primo acquedotto viennese
alimentato da sorgenti montane, è stato designato area di protezione delle acque. Nel 1988 la rete è stata integrata da una seconda sorgente, quella di Pfannbauern. Dopo questa integrazione, in condizioni normali queste aree protette sono in grado di fornire
all'intera città di Vienna acqua dolce di sorgente alpina. Nei periodi di forte consumo, il campo pozzi di Lobau assicura l'acqua
supplementare.
I principi sopra illustrati garantiscono un corretto utilizzo del suolo delle foreste per la raccolta e il filtraggio dell'acqua. Altre
funzioni, come la produzione di legname, la caccia, l'agricoltura e il turismo, sono state subordinate a questa finalità. La città di
Vienna sostiene pertanto la gestione delle foreste naturali nelle aree interessate peri garantire che le foreste si mantengano in
buona salute e siano in grado di offrire un habitat a una grande varietà di specie vegetali e animali.
Le condizioni pedologiche ottimali dipendono dalla capacità del suolo di assorbire, trattenere e filtrare l'acqua. Gli aspetti più
importanti dell'assetto forestale sono la stabilità e la resilienza, che sono garantite quando la foresta è diversificata, strutturata e di
età non uniforme. Ciò significa che non si eseguono operazioni di disboscamento ma soltanto interventi su piccola scala, si promuove la rigenerazione naturale e si utilizzano specie arboree autoctone. Sono anche incoraggiate specie arboree rare e
preziose sotto il profilo ecologico.
IT 14 IT
BE Sigmaplan Controllo delle
inondazioni
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Nel passato, le inondazioni nell'estuario della Schelda hanno causato danni considerevoli. Per tale motivo, all'inizio degli anni 80
nelle Fiandre è stato predisposto il Sigmaplan, allo scopo di proteggere l'estuario dalle inondazioni dovute alle maree. È opinione
diffusa che nel XXI secolo i rischi d'inondazione aumenteranno in maniera significativa a causa dell'innalzamento del livello del mare e degli sviluppi economici. Questo è il motivo principale per cui il governo fiammingo ha chiesto un aggiornamento del
Sigmaplan, allo scopo di riconsiderarne la necessità alla luce di vari elementi: è necessario conciliare gli obiettivi in materia di
sicurezza con le altre funzioni importanti svolte dall'estuario quali la conservazione della natura e la navigazione.
Il piano, che è attuato dal 2000 al 2030 dalle autorità responsabili della mobilità, delle vie d'acqua, delle foreste e della
conservazione della natura, consiste in una combinazione di invasi di contenimento naturali e argini più alti. Il Sigmaplan è un insieme di progetti che interessano 200 km di corsi d'acqua e comprende aree di controllo delle inondazioni con marea ridotta e
controllata e aree di controllo delle inondazioni costituite da terreni utilizzati a fini sia agricoli che ricreativi, progetti di ripristino
delle valli umide, zone umide, aree abitate da uccelli che nidificano su prati e pascoli, nonché distese fangose e paludose dovute alle maree.
BG Progetto di
ripristino delle
zone umide e di
riduzione
dell'inquinamento
Gestione delle
risorse idriche
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Questo progetto, che verte sul rapporto tra povertà e qualità dell'ambiente, è stato elaborato per mostrare come le attività
ecocompatibili di sviluppo rurale possano migliorare le condizioni di vita. Nel documento ufficiale di valutazione (ministero
dell'Ambiente e delle acque, 2002) si afferma quanto segue: "La regione lungo il Danubio è una delle aree più povere della Bulgaria, principalmente a causa della diminuita produttività economica del fiume stesso, nel quale le catture di pesce si sono
ridotte di dieci volte dalla fine degli anni 60, con gravi ripercussioni sui redditi e sui mezzi di sussistenza rurali. Una delle cause
che concorrono a tale diminuzione è la distruzione delle zone umide fluviali necessarie per la fecondazione delle uova. Pertanto, collegando il ripristino delle zone umide all'uso sostenibile delle risorse naturali in questa regione si contribuirà a
elevare il livello di vita della popolazione locale consentendole di sfruttare maggiormente le opportunità economiche nei settori
della pesca, dell'agricoltura e del turismo ecologico e garantendo acqua più pulita alle comunità che vivono a valle del fiume".
CY Programma di
gestione dell'area
litoranea
Protezione della
costa
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Il programma di gestione del litorale (CAMP) è stato avviato a Cipro nel 2002 e le attività, svoltesi tra il 2005 e il 2007, erano
incentrate sulla gestione dell'intero litorale. Il programma è stato attuato congiuntamente dal governo cipriota (dipartimento
dell'Ambiente del ministero dell'Agricoltura, delle risorse naturali e dell'ambiente) e dal piano d'azione per il Mediterraneo (MAP). Ha riunito autorità nazionali e locali in istituzioni in determinate zone costiere, in modo da rendere la gestione delle zone
costiere e marine più sistematica e integrata. Il CAMP prevede il ricorso a strumenti quali i sistemi d'informazione geografica
(GIS), la valutazione d'impatto ambientale (VIA), la valutazione ambientale strategica (VAS) e l'analisi economica (AE), a supporto della gestione delle risorse naturali (acqua e suolo inclusi) e delle attività economiche, come il turismo, lo sviluppo
urbano, l'acquacoltura e il trattamento dei rifiuti. L'obiettivo principale di CAMP Cipro è di elaborare una strategia integrata di
gestione dell'area litoranea. Il programma mira principalmente a rimediare alle carenze dell'attuale quadro politico di pianificazione e gestione dell'area costiera, in particolare a integrare le questioni ambientali nel processo di sviluppo.
Gli obiettivi specifici di CAMP Cipro sono:
rafforzare l'integrazione delle politiche di conservazione e sviluppo sostenibile delle risorse costiere;
rafforzare la cooperazione tra i dipartimenti/ministeri competenti nel processo di elaborazione ed esecuzione delle politiche;
sensibilizzare l'opinione pubblica sulla portata e sull'importanza della gestione delle coste;
armonizzare la concezione di sviluppo nutrita a livello nazionale o locale e coniugare le politiche di pianificazione con le aspirazioni di sviluppo economico delle comunità locali.
IT 15 IT
CZ Sistema
territoriale di
stabilità
ecologica (TSES)
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici, ,
elementi connettivi
naturali
L'iniziativa TSES è cominciata ufficialmente nel giugno 1992, sebbene fosse stata oggetto di piani e discussioni fin dagli anni
970. Il principio che informa l'iniziativa è previsto dalla legislazione nazionale in materia ambientale ed è una base di riferimento vincolante per la pianificazione del territorio e del suo utilizzo, dei piani di gestione forestale, dei documenti di gestione delle
acque e di altri documenti relativi alla protezione e al ripristino del paesaggio. Il sistema è stato concepito per rappresentare una
rete di segmenti del paesaggio rilevanti sotto il profilo ecologico e distribuiti in modo efficiente sulla base di criteri funzionali e spaziali riguardanti le condizioni biotiche, idrologiche, pedologiche e orografiche. Il progetto iniziale prevedeva una vasta rete
formata da 50 000 zone chiave e da 85 000 corridoi, da mappare a livello centrale. Le zone chiave possono essere rappresentate
anche da aree protette a livello nazionale e da Natura 2000, qualora si sovrappongano con il previsto sistema TSES. Il numero stimato di elementi attuati fino al gennaio 2010 era inferiore a 200 nelle zone chiave e nei corridoi. Si sta lavorando per adattare il
sistema alle condizioni attuali e future.
L'obiettivo principale dell'iniziativa è di rafforzare la stabilità ecologica del paesaggio mediante conservazione o ripristino degli ecosistemi e delle loro interconnessioni. L'iniziativa mira nello specifico a:
conservare e ripristinare il patrimonio naturale nazionale;
rafforzare la resilienza degli ecosistemi nei paesaggi degradati e conservare le aree intatte;
produrre impatti positivi sulle circostanti parti degradate del paesaggio.
DE Cintura verde
della Germania
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici,
elementi connettivi
naturali, elementi
connettivi
artificiali
La Cintura verde dell'ex Cortina di ferro è una rete ecologica lunga 1 393 km che attraversa la Germania. Comprende un'area di 17 656 ha. Otto paesi europei hanno sottoscritto un accordo per la creazione di una Cintura verde attraverso l'Europa, dal Mare di
Barents al Mar Nero, di cui la Cintura verde tedesca è una parte. Collega numerose aree protette e mira a rafforzarne il valore
ecologico sviluppando questi legami e creando una rete di soggetti interessati. Collega parchi nazionali, parchi naturali, riserve di
biosfera e aree protette transfrontaliere (che costituiscono nel complesso il 70%) e aree non protette (30%) lungo o attraverso i
confini. Sostiene iniziative di sviluppo regionale basate sulla conservazione della natura. È detta anche "rete di habitat
transregionale su vasta scala di grande rilevanza ecologica". Le aree che una volta formavano la Cortina di ferro e la Striscia della morte costituiscono oggi la colonna vertebrale della rete tedesca di biotopi. Circa il 15% dell'area è in degrado.
Gli obiettivi sono i seguenti:
— conservare la biodiversità e i beni naturali unici nel loro genere, innanzitutto armonizzando i metodi di gestione su entrambi i
lati del confine;
— conservare il patrimonio naturale nazionale;
— conservare un memoriale della storia tedesca recente;
— creare un tipo particolare di museo all'aria aperta, uno spaccato di quasi tutti i tipi di paesaggio della Germania;
— creare una linea che rappresenti non più una divisione bensì un collegamento tra i vecchi e i nuovi Land tedeschi, un monumento vivente della riunificazione tedesca.
Una parte interessante di questa iniziativa è stata la diffusione di un invito pubblico all'acquisto di certificati azionari verdi. Tutti
coloro che donano più di 65 EUR diventano azionisti simbolici della Cintura verde e ricevono un certificato di attestazione. Il ricavato dalla vendita dei certificati è destinato ad acquistare i terreni lungo l'ex confine tra la Germania est e la Germania ovest, a
finanziare attività di relazioni pubbliche e di lobby e a sostenere progetti esecutivi.
IT 16 IT
DK Strategia danese
di adattamento a
un clima che
cambia
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
Elementi
connettivi
artificiali, elementi
connettivi naturali
Nel 2008 la Danimarca ha definito una strategia nazionale per l'adattamento climatico che tiene conto anche di misure relative
alla biodiversità. Lo scopo della strategia è di garantire che in futuro i cambiamenti climatici siano presi in considerazione e
integrati nella pianificazione e nello sviluppo nel modo più adeguato possibile. La strategia comprende una serie di orientamenti per consentire alle autorità, alle imprese e ai cittadini di reagire prontamente e autonomamente ai problemi che i cambiamenti
climatici comporteranno per la società danese. La strategia tiene conto delle attività già in corso mirate a garantire che la natura si
mantenga sana e rigogliosa anche in condizioni climatiche mutate, quali, per esempio, le attività di prevenzione della frammentazione della natura e di contenimento e contrasto delle specie invasive.
La strategia sottolinea altresì che i comuni avranno bisogno, per la loro pianificazione, di informazioni e orientamenti sui corridoi
verdi, mentre le autorità e l'opinione pubblica avranno bisogno di informazioni sulle specie invasive. La strategia rileva la necessità di condurre analisi economiche in alcune aree, tra cui: 1) costi e benefici correlati alla promozione, mediante strumenti
di pianificazione e regolamentazione, dell'adattamento della natura ai cambiamenti climatici, con conseguente riduzione della
frammentazione, creazione di corridoi di crescita e diminuzione del numero dei fattori di stress esistenti; 2) adattamento ai cambiamenti climatici senza effetti sulla natura e sull'ambiente in settori rilevanti per la natura, quali, ad esempio, l'agricoltura, la
selvicoltura e la gestione delle zone costiere; 3) fissazione del prezzo di alcuni beni e servizi derivanti dalla natura e privi di un
valore diretto di mercato, ad esempio la diluizione dell'inquinamento atmosferico, il trattamento delle acque, la conservazione del suolo e i modelli di calcolo dei costi e benefici socioeconomici della gestione della natura. tra le misure pianificate figurano la
conversione di determinate valli fluviali in zone umide naturali, misure di contrasto della diminuzione di ossigeno nelle acque
marine, oppure misure per risolvere il problema della frammentazione degli habitat.
EE Rete verde
dell'Estonia
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici, aree
verdi urbane e
periurbane,
elementi connettivi
naturali
Dagli anni 70 il paese applica un approccio multifunzionale alle reti ecologiche. Nei primi anni 90 l'iniziativa della rete è stata ripresa da esperti di pianificazione e nel 1995 è stata approvata la normativa sulle reti ecologiche nell'ambito della legge in
materia di edilizia e pianificazione. Il piano territoriale nazionale di lungo termine Estonia 2010 ha fissato i principi di base della
rete ecologica estone individuando corridoi e dodici zone chiave di importanza nazionale. La prima mappa indicativa è stata
realizzata nel 1983 e nel 1999 è cominciata la seconda fase della pianificazione a livello di contea (pianificazione tematica), allo
scopo di stabilire le condizioni ambientali per sviluppare l'uso del territorio e gli insediamenti. Tra i compiti principali di questa
fase rientrano la progettazione della rete verde in modo da garantire un utilizzo a fini naturali, ambientali e socio-economici a favore dell'area. In Estonia il concetto delle reti ecologiche è integrato principalmente nel sistema di pianificazione territoriale ed
è attuato in altri settori, quali la conservazione della natura, la selvicoltura, la gestione delle risorse idriche. A livello di contea, la
rete verde è parte integrante della pianificazione territoriale.
La copertura totale della rete verde dovrebbe idealmente corrispondere a circa il 55% dell'intero territorio estone, costituita da 12
zone chiave relativamente compatte. Quest'area è sufficientemente grande per svolgere la funzione di compensazione non soltanto a livello nazionale ma anche a livello europeo. La pianificazione territoriale è organizzata principalmente intorno alle
unità amministrative di base del paese (paese — piano nazionale > contee — piani a livello di contea > comuni — piani
integrati). Tutti e tre questi livelli di pianificazione tengono conto della rete verde, sia pure in modi diversi.
Gli scopi principali sono:
— completare in termini funzionali la rete delle aree protette collegandole con le aree naturali all'interno di un sistema completo;
— tutelare gli habitat naturali di grande valore e conservare le rotte migratorie degli animali selvatici, nonché tutelare e
conservare i paesaggi di valore;
— promuovere la conservazione della natura al di fuori delle aree protette.
IT 17 IT
Altri obiettivi multifunzionali sono:
— modellare l'assetto territoriale delle aree naturali nel modo più ragionevole possibile, tenendo conto della tutela ecologica e
ambientale e degli aspetti economici e sociali;
— attenuare, compensare e anticipare l'impatto delle attività antropiche sulla natura, per contribuire alla strategia di sviluppo
sostenibile;
— offrire la possibilità di una gestione, stili di vita e attività ricreative che siano compatibili con la natura garantendo l'accessibilità territoriale alle aree naturali;
— ridurre al minimo i conflitti d'interesse futuri coinvolgendo settori diversi (selvicoltura, agricoltura, trasporti, attività
ricreative) grazie alla pianificazione territoriale;
— fornire una guida per gli insediamenti e l'uso del territorio;
— conservare la capacità naturale dell'ambiente di autoregolarsi;
— sostenere la cooperazione internazionale e transnazionale.
EL Programma
operativo di
sviluppo
ambientale e
sostenibile 2007-
13
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Il programma operativo di sviluppo ambientale e sostenibile gestisce i fondi strutturali dell'UE nonché altri finanziamenti a disposizione della Grecia nel periodo 2007-13. Il piano che delinea la struttura del programma parte dal presupposto che la Grecia
è in ritardo rispetto ad altre economie europee per quanto riguarda il livello di industrializzazione e può quindi potenzialmente
coniugare la crescita economica con lo sviluppo sostenibile. L'obiettivo strategico generale di questa iniziativa politica è di tutelare e gestire in modo sostenibile l'ambiente, affinché esso dia impulso alla tutela della salute pubblica e al miglioramento
della qualità della vita dei cittadini, nonché funga da fattore fondamentale di promozione della competitività economica attraverso
una gestione sostenibile degli elementi ambientali, delle risorse naturali e dei centri urbani (suolo, acqua, atmosfera, natura), migliorando sia la capacità della pubblica amministrazione di progettare e attuare una politica ambientale sia la risposta della
società e dei cittadini alle questioni di tutela ambientale.
ES Verso
un'infrastruttura
verde urbana a
Vitoria-Gasteiz
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici, aree
verdi urbane e
perirurbane,
elementi connettivi
naturali, elementi
connettivi
artificiali
Nel 2012 Vitoria-Gasteiz, capitale dei Paesi Baschi nella Spagna settentrionale, si è aggiudicata il titolo di Capitale verde
europea. È una delle città europee con la maggiore quantità di aree verdi per abitante (circa 45 mq per persona): tutti i suoi abitanti vivono entro un raggio di 300 m da uno spazio verde aperto. Sono ormai più di trent'anni che la città investe nella sua
cintura verde, la cui superficie attuale di 613 ha salirà ben presto a 950 ha grazie a un riuscito riorientamento della mobilità, a una
rete estesa di parchi e passeggiate urbane e sistemi sostenibili di gestione delle risorse idriche. La cintura verde seminaturale è stata oggetto di continui lavori sin dall'inizio degli anni 90; molto è stato fatto e investito nel recupero di aree degradate quali
cave di ghiaia e zone umide bonificate. La cintura verde collega la città e la campagna; due delle sue zone umide suburbane
ripristinate sono state designate zone di protezione internazionale per il loro rilevante valore naturale. Esse costituiscono anche
efficienti aree di contenimento e purificazione delle acque e ospitano parchi e centri per visitatori, oltre a ridurre al minimo
l'afflusso d'acqua fluviale nella rete urbana di trattamento delle acque di scolo, che, diversamente, sarebbe stato necessario
rinnovare.
In aggiunta alle funzioni meramente estetiche e ricreative a beneficio della popolazione, la cintura verde cittadina svolge un ruolo
fondamentale di raffrescamento del clima urbano in estate rendendolo più gradevole, riducendo l'inquinamento, catturando il
carbonio, aumentando l'infiltrazione dell'acqua nel suolo e, quindi, migliorando la biocapacità urbana. I progetti per il Business Park trasformeranno spazi degradati in nuove aree urbane miste; sono stati inoltre riaperti i corsi d'acqua cittadini e saranno
costruiti nuovi ponti verdi per collegare le zone residenziali con la campagna. Tutto questo è possibile grazie alla rigorosa
pianificazione territoriale e all'impegno a lungo termine dell'amministrazione municipale e dei cittadini. Data l'attuale crisi economica e la lotta contro la grave disoccupazione in Spagna, la città di Vitoria-Gasteiz sta investendo molto nell'istruzione e
nell'occupazione verdi, integrandovi tecnologia e innovazione, oppure attraverso programmi di miglioramento dell'ambiente
IT 18 IT
naturale e ripristino della biodiversità.
FR Infrastrutture
verdi e blu
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, aree
di ripristino,
elementi connettivi
naturali
La Trame verte et bleue ("Rete verde e blu") è uno strumento essenziale per la pianificazione territoriale a livello nazionale il cui
obiettivo fondamentale è di porre fine al degrado della biodiversità mediante la conservazione e il ripristino della continuità ecologica per garantire la fornitura di servizi ecosistemici. L'infrastruttura verde e blu è gestita a livello locale dalle autorità statali
e locali (principalmente le regioni) previa consultazione di altri soggetti locali ed è regolamentata contrattualmente all'interno di
un quadro coerente stabilito a livello centrale. Il rappresentante del governo centrale nella regione (préfet de région) è competente a decidere in merito al piano definitivo dopo aver consultato il consiglio regionale. L'obiettivo globale è garantire che la
conservazione della biodiversità sia tenuta in considerazione nelle decisioni relative alla pianificazione, in particolare nei piani di
coerenza territoriale (ScoTs) e nei piani locali di pianificazione urbana (PLUs).
A livello nazionale, le autorità competenti hanno redatto e aggiornato un documento quadro dal titolo Orientations nationales
pour la préservation et la remise en bon état des continuités écologiques (Orientamenti nazionali per la conservazione e il
ripristino della continuità ecologica). Hanno inoltre istituito comitati per le reti nazionali verdi e blu, i cui membri sono rappresentanti delle autorità locali, dei soggetti economici, dei parchi nazionali e delle ONG ambientali. A livello regionale è
stato redatto un documento quadro dal titolo Schéma régional de cohérence écologique (Piano regionale di coerenza ecologica)
che si rifà al quadro nazionale. Il piano regionale, che comprende l'individuazione delle aree nonché la mappatura e altre informazioni sulle misure previste, è trasmesso alle autorità locali affinché lo prendano in esame e ne tengano conto, com'è
d'obbligo, per elaborare gli strumenti di pianificazione locali.
HU Programma
nazionale
agroambientale
dell'Ungheria
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Questo programma ha lo scopo di tutelare la biodiversità nelle zone rurali, che costituiscono l'83% del paese. Iniziato nel 2002, il programma offre sostegno finanziario agli agricoltori che decidono autonomamente di applicare metodi di coltivazione
agroambientali. Sono particolarmente incoraggiati ad attivarsi nelle aree sensibili sotto il profilo ambientale, definite come
"qualsiasi area soggetta a coltivazione estensiva che serve a conservare metodi di coltivazione compatibili con la natura e, nel contempo, a proteggere gli habitat naturali e conservare la biodiversità, il patrimonio paesaggistico e il patrimonio storico e
culturale". Alcune misure agroambientali sono destinate specificamente a determinate specie, come l'otarda e il re di quaglie. Nel
2011 il programma ha coinvolto 2 160 agricoltori e 121 614 ha di aree sensibili sotto il profilo ambientale.
I suoi obiettivi specifici sono:
pianificazione a livello di singola azienda delle prescrizioni per l'uso del terreno, con l'aiuto di un sistema di consulenza e tenendo conto delle specificità dell'ambiente locale nella definizione dei requisiti gestionali;
rafforzamento del legame tra i requisiti gestionali e le esigenze ecologiche delle specie bersaglio;
miglioramento delle attività di monitoraggio per misurare i benefici naturali e ambientali degli aiuti pagati;
armonizzazione del programma complessivo con la rete Natura 2000.
IT 19 IT
IE Zone umide
edificate
integrate
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Aree di ripristino,
zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Il concetto e l'espressione "zone umide edificate integrate" (ZUEI) sono stati sviluppati negli anni 80 e 90 dal ministero irlandese
dell'Ambiente, del patrimonio e degli enti locali. La successiva iniziativa è stata portata avanti dal Servizio irlandese per la natura e i parchi nazionali. Il concetto è stato elaborato a partire dal lavoro compiuto alla fine degli anni 80 e all'inizio degli anni 90 nel
bacino di raccolta (di 25 kmq di superficie) del fiume Dunhill-Annestown nella contea di Waterford, al fine di migliorare la
gestione delle risorse naturali a vantaggio della comunità rurale. L'iniziativa ha portato alla creazione di numerosi esempi di ZUEI, che hanno permesso di tradurre il concetto nella pratica, nonché è sfociata nell'elaborazione di orientamenti formali da
parte del governo nazionale. L'iniziativa mira a creare "infrastrutture ecologiche che siano in gran parte autonome, capaci di
autoprogettarsi sotto il profilo biologico e coerenti in termini sociali ed economici". È inteso che tali infrastrutture contribuiranno inoltre a creare habitat aggiuntivi per le specie associate alle zone umide, in passato presenti ovunque in Irlanda. In particolare, le
ZUEI create grazie a questa iniziativa riprendono in gran parte la struttura e i processi tipici delle zone umide dominate da
vegetazione emergente con acque basse e terreni arricchiti di sostanze nutritive.
Obiettivi specifici:
contenere e trattare gli affluenti all'interno delle aree con vegetazione emergente;
tenere conto dell'estetica nel collocare la struttura di contenimento delle zone umide nel paesaggio locale, per accrescere i
valori secondari del sito;
migliorare la diversità degli habitat e la gestione della natura;
dare visibilità ai vantaggi derivanti dal recupero di alcuni dei servizi ambientali fondamentali delle zone umide e del relativo habitat perduto.
IT Cintura verde
urbana di
Mirandola
Attenuazione e
adattamento ai
cambiamenti
climatici
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici, aree
verdi urbane e
periurbane
Il piano locale per l'energia del comune di Mirandola, in Emilia Romagna, ha lo scopo di ridurre significativamente il consumo energetico e contribuire all'attenuazione dei cambiamenti climatici (20% di riduzione del consumo energetico entro il 2020). Una
delle misure consiste nella realizzazione di una cintura verde intorno alla città, per creare un'area fresca e ombreggiata d'estate e
stoccare l'anidride carbonica. A tal fine si ricorre al "trasferimento di diritti di sviluppo", che consente ai costruttori di aumentare le dimensioni dei loro edifici se destinano una parte significativa del loro territorio a spazio verde. Gli spazi verdi individuali
formano una cintura verde ininterrotta. Norme di sviluppo flessibili e negoziabili invogliano i costruttori a partecipare alla
pianificazione urbana e riducono l'attesa dei permessi di costruzione. L'iniziativa è stata avviata nel 2001 e le prime aree boschive sono state realizzate nel 2003. La misura correlata "Una città nel bosco" ha lo scopo di creare un'area boschiva pubblica di circa
1,3 milioni di mq collegata a programmi di edilizia residenziale a bassa intensità energetica. In tal modo si realizzeranno circa
440 000 mq di bosco lungo il nuovo raccordo autostradale "cispadana".
LT Sviluppo di una
rete ecologica
pilota nella
Lituania
meridionale
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, aree
di ripristino,
elementi connettivi
naturali, elementi
connettivi
artificiali
Il progetto, la cui durata va dal 2010 al 2014, comprende tre attività principali: tutelare le specie bersaglio, creare la rete ecologica
e sensibilizzare la comunità locale. Le specie bersaglio di questo progetto sono rettili e anfibi inclusi nella direttiva Habitat,
nonché alcuni uccelli e invertebrati che hanno bisogno di piccoli corpi idrici stagnanti, piccoli terreni prativi o declivi sabbiosi
scoperti. L'attuale sistema di aree protette nella Lituania meridionale non tutela a sufficienza queste specie e non consente la migrazione tra gli habitat più importanti in termini bioecologici. Il progetto ha lo scopo di creare nella Lituania meridionale
corridoi ecologici che dovrebbero garantire un buono stato di conservazione delle specie e aumentare il valore ecologico della
regione.
Un'altra attività prevista dal progetto è la definizione di criteri di selezione scientifici e giuridici per la creazione di una rete
ecologica. Tali criteri varranno per la tutela della biodiversità in generale e si prevede di estenderli all'intero territorio della Lituania. Queste attività saranno coordinate con quelle delle comunità locali, per illustrare i benefici derivanti dalle azioni
intraprese per la natura e le persone. Per sensibilizzare la comunità locale ai problemi ambientali si farà ricorso a materiale informativo, eventi, articoli in giornali locali e nazionali, al sito web del progetto e a un sentiero naturalistico.
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LU Il Contratto per il
fiume
Gestione delle
risorse idriche
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Il Contrat de rivière Haute-Sûre ("Contratto per il fiume Haute Sûre") è un progetto transfrontaliero che viene attuato con il
sostegno dell'Unione europea, del Lussemburgo, della Vallonia (Belgio) e della Lorena (Francia). Ha lo scopo di definire una
serie di misure volte a migliorare la tutela e la gestione delle risorse idriche. Si fonda sulla partecipazione della popolazione e sulla consultazione di tutti i soggetti, al fine di realizzare una gestione sostenibile e ragionevole delle acque. Il progetto intende
coniugare misure di miglioramento della qualità dell'acqua, della biodiversità, della qualità strutturale e delle attività ricreative
correlate all'acqua. Si tratta di un programma pluriennale mirato a ripristinare, tutelare e valorizzare la valle dell'Haute Sûre e i suoi fiumi. Cooperazione, dialogo e consenso sono gli elementi chiave del progetto, per il quale la partecipazione di volontari è
d'importanza cruciale. Il progetto mira altresì a migliorare la cooperazione tra le diverse città e il coordinamento tra progetti
diversi nella stessa regione. Il progetto funge infine da piattaforma di promozione del patrimonio culturale e paesaggistico e di sensibilizzazione degli abitanti della valle, attraverso attività informative e scambi di esperienze.
LV Tutela e gestione
degli habitat
costieri
Tutela delle aree
costiere
Zone di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
Fino a poco tempo fa, la costa lettone era rimasta in gran parte risparmiata dall'impatto negativo delle attività antropiche. Oggi
può quindi vantare una serie sorprendente di tipi di habitat, quali dune grigie, bianche e boscate, lagune costiere, praterie costiere
boreali del Baltico e torbiere calcaree; è tuttavia sottoposta a una crescente pressione antropica, con un numero di turisti che cresce di anno in anno. Per garantire la conservazione, il ripristino e la gestione sostenibile degli habitat costieri e delle specie di
importanza comunitaria, il progetto (2001-06) si è concentrato sui seguenti obiettivi di massima:
mappare e valutare gli habitat costieri di importanza comunitaria nell'intera cintura di protezione costiera;
pianificare idonee misure di tutela e gestione delle aree naturali protette prive di piani di conservazione della natura;
attuare misure di gestione della zona costiera nelle aree con forte e crescente presenza di visitatori;
ripristinare e conservare le praterie costiere e le dune grigie nelle aree che necessitano di protezione immediata (taglio di
alberi e arbusti, falciatura, pascolo); rimuovere specie vegetali aliene e aggressive (in alcune aree dove si stanno espandendo
e radicando rapidamente, distruggendo la flora autoctona);
preparare e divulgare informazioni sul progetto per la zona costiera e sugli habitat costieri minacciati di importanza comunitaria e sulla loro protezione.
MT Tutela dei
corridoi ecologici
— muri a secco
Conservazione
della biodiversità
Elementi
connettivi
artificiali
I muri a secco, diffusi in tutta l'isola di Malta, fungono da confine tra gli appezzamenti di agricoltori diversi. Permettono inoltre il
drenaggio dai campi dell'acqua piovana in eccesso, favorendo così la produzione agricola e riducendo l'erosione del suolo.
Costituiscono un importante corridoio ecologico e un rifugio per varie specie faunistiche terrestri minacciate. Queste strutture architettoniche, originariamente costruite utilizzando la pietra calcare locale, creano un paesaggio molto peculiare che assicura
continuità con le caratteristiche e il tessuto storici di molti villaggi e di altri centri urbani. Nel corso dei secoli, i terrazzamenti e la
costruzione di muri a secco di contenimento hanno permesso l'estensione delle attività agricole anche su pendii scoscesi che altrimenti non sarebbero stati utilizzabili. I muri a secco costruiti secondo tecniche tradizionali e ben conservati sono importanti
anche come habitat di molte specie animali e vegetali nonché come strutture di conservazione del suolo.
Per garantire la conservazione e manutenzione di queste strutture, il governo maltese ha attuato norme per il loro riconoscimento
e la loro tutela in considerazione della loro importanza ambientale, storica e architettonica, del loro ruolo come habitat animale e
vegetale e della loro importanza cruciale per la conservazione del suolo e dell'acqua. Queste norme vietano la modifica non autorizzata dei muri a secco mediante interventi antropici illeciti e forniscono la base per azioni di risanamento. Nei programmi di
sviluppo rurale relativi ai periodi 2004-06 e 2007-13 sono stati stanziati finanziamenti per il ripristino dei muri a secco terrazzati.
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NL Programma
Spazio per il
fiume
Protezione dalle
inondazioni
Elementi
connettivi naturali
Nell'ambito del programma Ruimte voor de Rivier ("Spazio al fiume") si sta compiendo una serie di azioni mirate ad accrescere la
portata dei principali corsi d'acqua dei Paesi Bassi, per aumentare la sicurezza di 4 milioni di abitanti. Il programma, la cui durata
va dal 2006 al 2015, conta su un bilancio di 2,2 miliardi di EUR e comprende l'obiettivo secondario di accrescere il valore della biodiversità dei bacini fluviali, laddove ciò possa essere conciliato con le misure di controllo delle inondazioni. Il principale
responsabile dello sviluppo e dell'attuazione del programma è il ministero delle Infrastrutture, in cooperazione con le rispettive
province, i comuni e le autorità di gestione delle acque. L'obiettivo globale del programma è di innalzare la portata sicura massima dei fiumi che entrano nei Paesi Bassi per portarla a un livello che si verifica una volta ogni 1 250 anni. La biodiversità
dei bacini fluviali crescerà grazie all'attuazione di 39 progetti lungo i fiumi. Quelle che possono essere classificate come misure
relative alle infrastrutture verdi comprendono progetti di ampliamento e/o abbassamento del letto del fiume e di inondazione di terreni precedentemente bonificati.
PL Miglioramento
della capacità di
stoccaggio
dell'acqua e
prevenzione di
inondazioni e
siccità negli
ecosistemi
forestali di
pianura
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
L'obiettivo di questo progetto è di fermare o rallentare il deflusso delle acque superficiali in prossimità dei bacini idrografici di
piccole dimensioni e sostenere lo sviluppo del paesaggio naturale. Le attività comprendono la costruzione o il ripristino di molte
migliaia di sistemi di stoccaggio dell'acqua nelle foreste di pianura in tutto il paese. Uno degli obiettivi principali del progetto è di sostenere metodi ecologicamente validi di contenimento delle acque. Migliorando l'equilibrio idrico si accrescerà la biodiversità
degli ecosistemi forestali e si attenueranno i fenomeni di inondazione e siccità. Altri benefici comprendono la produzione di
maggiore biomassa legnosa, un migliore controllo degli incendi, la cattura di CO2 e una migliore qualità delle acque per le comunità confinanti. Questo progetto può diventare il primo esempio europeo su vasta scala di sviluppo di piccoli sistemi di
contenimento delle acque nelle foreste. È finanziato dal Fondo di coesione e ne beneficeranno 178 distretti forestali. I costi di
attuazione nel periodo 2007-14 ammonteranno a circa 50 milioni di EUR.
PT Riserva ecologica
nazionale
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici,
elementi connettivi
naturali
Una riserva ecologica nazionale (REN) è una struttura biofisica che raggruppa tutte le aree per cui occorre una tutela speciale, per
il loro valore ecologico oppure perché esposte a rischi naturali . La riserva comprende una rete di aree protette, tra cui zone costiere e fluviali, aree per il ravvenamento della falda freatica e pendii ripidi, finalizzate alla protezione dall'erosione. Le aree
subordinate al regolamento REN devono essere individuate nei piani regionali e locali. Appositi comitati, costituiti da esponenti
delle autorità locali e degli enti pubblici centrali e regionali, gestiscono l'applicazione di questo regolamento e risolvono eventuali conflitti.. Il regolamento mira a:
— tutelare le risorse idriche e del suolo e salvaguardare i sistemi e i processi biofisici associati ai cicli dell'acqua costieri e
terrestri, garantendo l'approvvigionamento di beni e servizi ambientali essenziali per lo sviluppo delle attività antropiche;
— prevenire e ridurre gli effetti del degrado del ravvenamento delle acque sotterranee, il rischio di inondazioni, fenomeni di
siccità, l'erosione del suolo e movimenti di massa dei declivi, contribuendo così all'adattamento, alla connettività e alla coerenza
ecologica, nonché alla realizzazione delle priorità dell'Agenda territoriale dell'Unione europea e delle aree ambientali per la gestione dei rischi naturali a livello transeuropeo.
RO Corridoio verde
del Danubio
inferiore
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici
L'accordo sul Corridoio verde del Danubio inferiore è stato siglato nel 2000 dai governi di Romania, Bulgaria, Ucraina e
Moldova. Riconosce l'esigenza e la responsabilità condivisa di tutelare e gestire in modo sostenibile una delle regioni più
straordinarie al mondo sotto il profilo della biodiversità. Sotto gli auspici del WWF sono stati attuati progetti di ripristino mirati all'attuazione pratica, progetti dimostrativi e attività con i soggetti interessati locali, in particolare per promuovere uno sviluppo
locale sostenibile. Questa iniziativa su ampia scala mira a coordinare la conservazione della biodiversità e la gestione delle acque tra numerosi paesi, con un'attenzione speciale per la conservazione delle zone umide e la gestione delle pianure alluvionali. La
rete comprende aree rigorosamente protette (compresi i siti di Natura 2000) e aree in cui è ammesso lo svolgimento di attività
economiche, intervallate da aree tampone. I firmatari si sono impegnati a realizzare il Corridoio, che è formato da 773 166 ha di aree protette esistenti e da altri 160 626 ha di nuove aree protette proposte (protezione di 1 milione di ettari di aree protette
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esistenti e nuove), nonché da 223 608 ha di aree di cui è stato proposto il ripristino come pianure alluvionali naturali.
SE Strategia
imprenditoriale
della Sveaskog
Gestione
sostenibile delle
foreste
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici,
elementi connettivi
naturali
Sveaskog è un'impresa forestale svedese di proprietà dello Stato ed è il principale proprietario di foreste della Svezia, dato che detiene il 15% del terreno forestale produttivo del paese (le foreste produttive coprono oltre la metà della superficie complessiva
della Svezia). L'impresa, che mira ad assumere un ruolo guida nello sviluppo di valori forestali di ogni genere, ha avviato un
programma finalizzato a utilizzare il 20% del terreno di sua proprietà per la protezione della biodiversità. Per dare attuazione a questa politica e conseguire i relativi obiettivi ambientali sono stati predisposti tre strumenti strategici, che operano a livelli
diversi e pertanto si rafforzano e s'integrano reciprocamente. È iniziata inoltre l'attuazione di misure aggiuntive che prevedono, ad
esempio, il ripristino di circa 50 zone umide, lo sviluppo di programmi climatici e l'attenzione verso i servizi ecosistemici.
(1) Sveaskog sta realizzando 36 "ecoparchi" — grandi paesaggi contigui di elevato valore biologico ed ecologico — in tutta la
Svezia. Le loro superfici variano tra 1 000 e 20 000 ha, con una superficie media di circa 5 000 ha. In totale, gli ecoparchi
rappresentano il 5% dei terreni di proprietà dell'impresa, corrispondente a una superficie di 175 000 ha. Almeno la metà del terreno forestale produttivo è utilizzato a fini di conservazione della natura; in un ecoparco, i valori ecologici hanno sempre la
precedenza rispetto a quelli finanziari.
(2) Alcune foreste sono state destinate alla conservazione della natura (300 000 ha di piccoli appezzamenti sono utilizzati soltanto a fini di conservazione della natura). Sono stati applicati criteri quali la responsabilità internazionale e la sottorappresentazione
nazionale di tipi specifici di foreste, nonché numerosi criteri di ecologia del paesaggio per selezionare le foreste che oggi possiedono non soltanto un elevato valore di conservazione ma anche un grande potenziale ecologico di recupero di valori nel
prossimo futuro.
(3) Nelle foreste produttive si deve tener conto della natura (ai sensi delle disposizioni contenute nella legge svedese sulle foreste). Tutti i terreni di proprietà della Sveaskog sono certificati conformemente alle norme FSC in Svezia. Durante le
operazioni di abbattimento vengono tutelati singoli alberi, gruppi di alberi o aree minori della foresta. In media il 9% dell'intero
patrimonio boschivo sarà conservato, per una superficie pari a 250 000 ha.
SI Protezione delle
pianure
alluvionali del
fiume Sava
Gestione delle
risorse idriche
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici,
elementi connettivi
naturali
Durata del progetto: 2007-09. Dopo la firma di un accordo quadro internazionale nel dicembre 2003, Slovenia, Croazia, Serbia e
Bosnia-Erzegovina hanno istituito nel giugno 2005 la commissione per il bacino del fiume Sava. La commissione aveva come compito prioritario l'elaborazione di un piano di gestione integrata del bacino del fiume che soddisfacesse i requisiti della
direttiva quadro dell'UE sulle acque e altre norme dell'UE sulla base dell'accordo quadro internazionale. Gli obiettivi principali
erano:
— sostenere la cooperazione transfrontaliera e l'accordo tra i paesi attraversati dalla Sava per istituire e gestire una rete ecologica
di aree protette, aree tampone e corridoi per tipi di habitat e specie di importanza europea;
— proteggere la biodiversità di importanza mondiale e sostenere lo sviluppo rurale incoraggiando pratiche di uso sostenibile del terreno e l'agriturismo.
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SK Corridoio alpino-
carpatico
Conservazione
della biodiversità
Elementi
connettivi naturali,
elementi connettivi
artificiali
Sulla base di una prima iniziativa del parco nazionale Donau-Auen e del ministero federale austriaco dei Trasporti,
dell'innovazione e della tecnologia, varie organizzazioni, da ONG come il WWF e associazioni venatorie alle autorità slovacche e austriache competenti in materia stradale, hanno deciso nel 2002 di sostenere la creazione di corridoi verdi tra le Alpi e i Carpazi,
riconoscendo così l'importanza di attuare misure di supporto alla migrazione delle specie e allo scambio genetico tra le due aree
montane. Il partenariato ha prodotto una serie di attività in Austria e in Slovacchia, tra cui la realizzazione di un primo ponte verde in Austria e la creazione di passaggi per la fauna selvatica in Slovacchia. È seguito, poi, il progetto Corridoio alpino-
carpatico (2008-12), finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dalle autorità austriache, che prevedeva attività di
ricerca scientifica, la realizzazione di ponti verdi e l'integrazione dei corridoi verdi nella pianificazione territoriale, nonché misure di sensibilizzazione. L'obiettivo generale del progetto è di "tutelare la connettività ecologica tra le Alpi e i Carpazi, in particolare
integrando elementi di pianificazione territoriale e stimolando lo sviluppo sostenibile, che tiene conto delle esigenze sia degli
esseri umani che della flora e della fauna, ponendo al centro le strozzature ecologiche".
SU Programma
Biodiversità
forestale per la
Finlandia
meridionale
Conservazione
della biodiversità
Zone chiave, aree
di ripristino, zone
di uso
sostenibile/di
servizi
ecosistemici,
elementi connettivi
naturali
Il programma per la biodiversità forestale per la Finlandia meridionale (METSO, 2008-16) è stato avviato nel 2008 per arrestare la perdita di biodiversità forestale migliorando la rete finlandese di aree protette e i metodi applicati nelle foreste gestite a fini
commerciali (METSO 2011). Il programma METSO ha lo scopo di migliorare la conservazione delle foreste statali e private. Le misure saranno finanziate perlopiù dai bilanci quadro annuali stanziati per i ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura e foreste.
Con precedenti decisioni del governo sono già stati assicurati finanziamenti per un importo di 182 milioni di EUR fino al 2012.
Una parte importante del programma consiste in attività di conservazione volontarie che saranno svolte sulla base di accordi temporanei o permanenti. I proprietari delle foreste riceveranno un rimborso per i costi di gestione della natura nel sito e per la
perdita di reddito. I proprietari delle foreste apprezzano questo approccio, di tipo volontario, come pure l'indipendenza del
processo decisionale e la possibilità di mantenere i diritti di proprietà all'interno dei regimi di conservazione disponibili.
Inoltre, nell'ambito del programma possono creare reti di cooperazione. Lo scopo è di contribuire a conservare paesaggi forestali
più vasti, sviluppare attività ricreative congiunte correlate alla biodiversità forestale e gestire habitat di valore. Una rete di cooperazione può essere composto da foreste confinanti o da aree forestali appartenenti ad amministrazioni comunali diverse.
Il programma persegue gli obiettivi indicati di seguito. Per quanto riguarda l'estensione della rete delle aree protette, i 96 000 ha
complessivi offerti volontariamente dai proprietari dei terreni diventeranno riserve naturali private o saranno acquistati dallo Stato
entro il 2016. Per quanto riguarda le foreste gestite a fini commerciali, l'area totale dei siti di tutela della biodiversità (mediante prassi gestionali) all'interno di foreste private dovrebbe aumentare di 82 000 ha, arrivando a 173 000 ha, entro il 2016. Questi siti
ospitano tra 400 e 800 progetti di gestione degli habitat. Per quanto riguarda le foreste di proprietà dello Stato, dovevano essere
presentate proposte per estendere, tra il 2008 e il 2010, di una superficie totale di 10 000 ha le aree protette importanti per la biodiversità sui terreni di proprietà statale, in collegamento con i processi di pianificazione delle risorse naturali.
UK Strategia per le
infrastrutture
verdi e Visione
verde, Cambridge
Fornitura di
servizi
ecosistemici
Zone chiave e di
ripristino, zone di
uso sostenibile/di
servizi
ecosistemici, aree
verdi
urbane/periurbane,
Nel corso dei prossimi vent'anni la popolazione della sottoregione di Cambridge, attualmente a quota 425 000, dovrebbe
aumentare di circa 130 000 abitanti. Questo aumento demografico può essere visto come un'opportunità per migliorare la qualità
della vita delle comunità esistenti. Lo sviluppo edilizio eserciterà pressione sull'ambiente (ad esempio in termini di perdita di habitat, frammentazione e disturbo), ma allo stesso tempo offrirà l'opportunità di rafforzare l'infrastruttura verde limitrofa, con
eventuale collegamento ad una rete strategica di spazi verdi. Molto dipenderà dalla misura in cui le infrastrutture esistenti,
comprese le infrastrutture verdi, potranno essere rafforzate per sostenere una crescita della portata di quella proposta. La creazione di infrastrutture verdi è stata perciò considerata una priorità fondamentale per attuare con successo il programma di
crescita. Sono state elaborate le strategie e le prospettive conseguenti, finalizzate ad approcci lungimiranti per i prossimi venti o
trent'anni.
IT 24 IT
elementi connettivi
naturali/artificiali
Tutto ciò si rispecchia nei seguenti obiettivi strategici:
connettività degli habitat: la realizzazione di collegamenti migliori tra le risorse delle infrastrutture verdi esistenti e proposte è
essenziale per il successo della strategia;
multifunzionalità: laddove possibile, lo spazio verde all'interno e intorno agli insediamenti dovrebbe essere multifunzionale e in
grado di adattarsi con facilità nei suoi svariati usi (agricoltura, accesso, attività ricreative e biodiversità) alla situazione locale;
accesso esteso; è fondamentale garantire un migliore accesso per tutti e con mezzi sostenibili (ad esempio a piedi, in bicicletta, a cavallo e in barca) per promuovere uno stile di vita più sano;
miglioramento del paesaggio: la strategia dovrebbe riflettere le caratteristiche peculiari del paesaggio del Cambridgeshire, sia
sotto il profilo naturale che sotto il profilo storico e culturale;
miglioramento della biodiversità: la strategia dovrebbe riflettere le risorse, i modelli e gli obiettivi in materia di biodiversità a
livello regionale e migliorare i vari ambienti naturali della contea.