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COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO Provincia di Milano
PGT 2015
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
DOCUMENTO DI PIANO QUADRO CONOSCITIVO
i
RELAZIONE CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI E RETTIFICA DEGLI ATTI DI ATTI PGT NON COSTITUENTI VARIANTE AGLI STESSI. (art.13, c.14bis della LR 12/05) APPROVAZIONE con Delibera del Commissario Prefettizio con poteri di C.C. n. 16 del 22/12/2015 Adottato con delibera C.C. n. 6 del 27/02/2012 Approvato con delibera C.C. n. 43 del 26/07/2012
MAGGIO 2015 Gennaio 2011 - rev. Ottobre 2012
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Il Sindaco Luca Zambon Il Segretario Generale Dott.ssa Maria Luisa Abbate
Comune di Peschiera Borromeo ing. Pierluigi Taverni (responsabile settore Pianificazione e Gestione del territorio) gruppo di lavoro: geom. Elisabetta Atzeni, arch. Gabriella De Sanctis, geom. Emanuela Pedone, geom. Nadia Vernier con la collaborazione del Centro Studi PIM dott. Franco Sacchi (Direttore Responsabile) gruppo di lavoro: arch. Cristina Alinovi (staff Pim)
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Sommario
PARTE I IL QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO
Premessa ........................................................................................................................................... 6 Introduzione ..................................................................................................................................... 7
Le novità legislative e degli strumenti di pianificazione. .............................................................. 7 Introduzione al Documento di Piano di Peschiera Borromeo. ...................................................... 8
1. L’inquadramento e il contesto sovralocale ............................................................................ 11 1.1 Il contesto di area vasta: sistema insediativo e ambientale .......................................... 11 1.2 Le fasi di sviluppo .......................................................................................................... 16 1.3 Il sistema infrastrutturale: interventi sulla rete stradale e del trasporto pubblico su ferro ............................................................................................................................... 18 1.4 Il sistema dei servizi e del commercio ........................................................................... 22
2. Gli strumenti di pianificazione sovraordinata: Piani Territoriali e Piani di Settore ................ 24 Introduzione ................................................................................................................................... 24
2.1 Il Piano Territoriale Regionale [PTR]. .................................................................................... 25 2.2 Piano Territoriale Paesistico Regionale [PTPR]. .................................................................... 31 2.3 La rete ecologica Regionale [RER] ......................................................................................... 42 2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano [PTC]. ...................... 43 2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale [PTCP]. .................................................. 52 2.5 Il Piano di Assetto Idrogeologico [PAI]. ................................................................................. 62 2.6 Il Piano Cave .......................................................................................................................... 67 2.7 Il Piano del Rischio aereo ...................................................................................................... 69
PARTE II IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE 1. Le fasi di sviluppo e le trasformazioni strutturali del sistema insediativo ............................. 77 2. La struttura insediativa .......................................................................................................... 80 3. Il sistema dei servizi ............................................................................................................... 86 4. La mobilità e i trasporti .......................................................................................................... 91 5. Il sistema paesistico e ambientale ......................................................................................... 92 6. Pianificazione di livello comunale .......................................................................................... 94 7. La struttura socio-economica ............................................................................................... 104 8. Vincoli sul territorio ............................................................................................................. 119
Piano di Zonizzazione Acustica Comunale (Z.A.C.) .................................................................... 140 Piano Urbano Generale per i Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) ................................................... 144 Studio geologico ....................................................................................................................... 145
9. Le istanze dei cittadini e proposte in variante al PRG .......................................................... 155
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INTRODUZIONE
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
PARTE I IL QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO
Premessa ........................................................................................................................................... 6 Introduzione ..................................................................................................................................... 7
Le novità legislative e degli strumenti di pianificazione. .............................................................. 7 Introduzione al Documento di Piano di Peschiera Borromeo. ...................................................... 8
1. L’inquadramento e il contesto sovralocale ............................................................................ 11 1.1 Il contesto di area vasta: sistema insediativo e ambientale .......................................... 11 1.2 Le fasi di sviluppo .......................................................................................................... 16 1.3 Il sistema infrastrutturale: interventi sulla rete stradale e del trasporto pubblico su ferro 18 1.4 Il sistema dei servizi e del commercio ........................................................................... 22
2. Gli strumenti di pianificazione sovraordinata: Piani Territoriali e Piani di Settore ................ 24 Introduzione ................................................................................................................................... 24
2.1 Il Piano Territoriale Regionale [PTR]. .................................................................................... 25 2.2 Piano Territoriale Paesistico Regionale [PTPR]. .................................................................... 31 2.3 La rete ecologica Regionale [RER] ......................................................................................... 42 2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano [PTC]. ...................... 43 2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale [PTCP]. .................................................. 52 2.5 Il Piano di Assetto Idrogeologico [PAI]. ................................................................................. 62 2.6 Il Piano Cave .......................................................................................................................... 67 2.7 Il Piano del Rischio aereo ...................................................................................................... 69
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Premessa Queste pagine, unitamente alle tavole di progetto, costituiscono un contributo finale del gruppo di lavoro alla predisposizione degli elaborati necessari per il nuovo Piano di Governo del Territorio. Contributo che è stato possibile dare grazie anche alla verifica, condivisione e all’offerta delle conoscenze di tutti gli attori partecipanti al processo di coinvolgimento, ciascuno per il proprio ruolo.
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Introduzione
Le novità legislative e degli strumenti di pianificazione.
La redazione del nuovo strumento urbanistico comunale di Peschiera Borromeo avviene
in una fase di profonda innovazione nel campo della pianificazione territoriale.
Tale innovazione è legata alla sempre più avvertita necessità di rivedere i contenuti, le
relazioni, i principi, le finalità e le procedure degli strumenti di pianificazione alle diverse
scale, con l’obiettivo principale di garantire maggiore efficacia agli strumenti di piano e
dunque all’azione pubblica.
Le istanze di rinnovamento provenienti sia dall’ambito disciplinare, sia da quello politico
amministrativo, pur se non ancora sancite all’interno di una nuova legge quadro a livello
nazionale, hanno trovato una risposta nelle legislazioni urbanistiche regionali che,
soprattutto a partire dalla metà degli anni novanta, hanno tentato di introdurre e
interpretare i principi della riforma: la sostenibilità ambientale ed economica delle
previsioni, l’equità di trattamento, la flessibilità, la partecipazione pubblica, la co-
pianificazione, ecc.
Non da ultima, la Regione Lombardia, con l’entrata in vigore della “Legge per il governo
del territorio” 11 marzo 2005, n. 12, ha rivisto i contenuti e gli strumenti del sistema di
pianificazione alle diverse scale territoriali.
In particolare, a livello comunale lo strumento Piano regolatore generale (PRG) è stato
sostituito dal Piano di governo del territorio (PGT), che definisce l’assetto del territorio
comunale ed è articolato in tre atti: il Documento di piano, il Piano dei servizi, il Piano
delle regole.
All’interno del PGT, il Documento di piano è lo strumento con cui l’amministrazione
delinea le principali politiche di sviluppo urbanistico del comune. Il Documento ha
dunque un carattere essenzialmente politico-strategico e programmatorio, e si
differenzia in maniera sostanziale dallo strumento urbanistico generale di tipo
tradizionale (il PRG): non ha, infatti, effetti cogenti sul regime dei suoli, ma ha valenza di
strumento di indirizzo attraverso il quale l'amministrazione definisce le iniziative di
trasformazione territoriale da realizzare nell’arco temporale di cinque anni.
Il Piano dei servizi è lo strumento di governo del territorio volto a programmare i servizi
in funzione della domanda e delle linee di sviluppo dei singoli territori, superando la
tradizionale disciplina degli standard urbanistici. L’oggetto del Piano è il sistema di
attrezzature che costituisce la città di interesse pubblico e generale, in relazione
all’effettiva fruibilità e accessibilità delle strutture di servizio. Il Piano non ha termini di
validità, è sempre modificabile e ha carattere prescrittivo e vincolante, con effetti diretti
sul regime giuridico dei suoli.
Infine, il Piano delle regole definisce gli aspetti essenzialmente regolamentativi e gli
elementi di qualità della città costruita. In particolare individua e definisce norme e
prescrizioni relative agli ambiti del tessuto urbano consolidato (comprese aree libere
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
intercluse/di completamento), agli immobili assoggettati a tutela, alle aree/edifici a
rischio di compromissione e degrado, alle aree a pericolosità e vulnerabilità geologica,
idrogeologica e sismica, ai nuclei di antica formazione e beni ambientali e storico-
artistico-monumentali, agli ambiti agricoli. Come il Piano dei servizi, il Piano delle regole
non ha termini di validità, è sempre modificabile e ha carattere prescrittivo e vincolante,
con effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
Ciascuno dei tre strumenti che compongono il PGT contribuisce a definire il quadro di
riferimento nel governo dei processi di trasformazione urbana e territoriale. In
particolare, e in estrema sintesi, le relazioni tra i tre strumenti e le loro rispettive
funzioni sono individuabili:
nella verifica della coerenza degli interventi con le politiche urbanistiche
delineate dal Documento di piano;
nel rispetto delle esigenze di interesse pubblico o generale individuate dal Piano
dei servizi;
nella base di partenza data dai diritti d’uso del suolo stabiliti dal Piano delle
regole.
Introduzione al Documento di Piano di Peschiera Borromeo.
In applicazione dei contenuti della legge regionale 12/2005, art. 8, il presente
Documento di Piano del Comune di Peschiera Borromeo è lo strumento “di regia” delle
politiche urbanistiche, con contenuti di carattere prevalentemente strategico che
definiscono l’assetto della struttura urbana ed elaborano le principali opportunità di
sviluppo del territorio riferite al sistema ambientale e paesistico, dei servizi, abitativo,
economico, della mobilità.
Il Documento individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che
hanno valore strategico per la politica territoriale, ambientalmente sostenibili e coerenti
con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale.
Il Documento esplicita la strategia paesistica assunta sia in riferimento alla tutela delle
emergenze e caratterizzazioni paesaggistiche locali, sia in riferimento alla gestione delle
trasformazioni che interesseranno il territorio comunale nonché alla risposta a
specifiche domande e tendenze trasformative. Questo genere di valutazioni si trova poi
a dialogare con quelle relative alle diverse componenti ambientali all’interno della
procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
Inoltre, sulla base degli obiettivi strategici individuati, determina quelli quantitativi di
sviluppo complessivi del PGT e fornisce criteri e direttive alla guida dei piani attuativi e
degli atti di programmazione negoziata previsti per le aree di trasformazione.
In particolare, il Documento di Piano definisce:
- il quadro conoscitivo del territorio comunale ed i principali caratteri insediativi,
ambientali, infrastrutturali;
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- gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione di valore strategico per la
politica territoriale del comune, ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni
di livello sovra comunale;
- le politiche di intervento per la residenza, le attività produttive, comprese quelle della
distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale ed in
coerenza con gli obiettivi di sviluppo e con le politiche per la mobilità; gli ambiti di
trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento; gli obiettivi quantitativi di
sviluppo complessivo del PGT, tenendo conto della riqualificazione del territorio, della
minimizzazione del consumo del suolo, della definizione dell’assetto viabilistico e della
mobilità, della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di
interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; la coerenza con il quadro
di riferimento strategico definito dal PTC provinciale.
I contenuti definiti dalla L.R. 12/2005 sono stati sviluppati, relativamente al quadro
conoscitivo, nelle Parti I e II della presente Relazione e alle Tav. allegate al Documento di
Piano dalla dpA 1.1 alla dpA 2.14.
Gli obiettivi e le politiche per lo sviluppo sostenibile del territorio comunale sono invece
contenuti nella Parte III della presente Relazione, di carattere progettuale, cui sono
allegate le schede degli Ambiti di Trasformazione.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
PARTE I IL QUADRO RICOGNITIVO E
PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO
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1. L’inquadramento e il contesto sovralocale
1.1 Il contesto di area vasta: sistema insediativo e ambientale
La città di Peschiera Borromeo, posta a confine con il capoluogo, è compresa nell'ambito
dell'Sud Est milanese, costituito da 14 comuni. Un territorio caratterizzato dalla presenza
di importanti assi infrastrutturali, che hanno avuto un ruolo cardine nel guidare la
configurazione del territorio urbano. Vi sono due direttrici radiali verso il capoluogo: la
principale è quella costituita dalla via Emilia (infrastruttura stradale e ferroviaria), l'altra
dalla Paullese. Con andamento tangenziale si sviluppano invece i tracciati delle
Tangenziali milanesi (Est e Ovest), della Cerca e della Binasco-Melegnano, questi ultimi
posti al margine più esterno della provincia di Milano. La città di Peschiera Borromeo si
trova al centro di questo complesso sistema ed il suo territorio è direttamente
interessato da uno di questi due assi radiali: la Paullese.
Si concentrano, quindi, su questo territorio tutti i tipi di reti e nodi di trasporto di grande
rilevanza: dall'aeroporto internazionale di Linate, il cui sedime interessa Peschiera
Borromeo, alla rete del trasporto locale di livello metropolitano. Si pensi ad esempio al
capolinea della metropolitana MM3 collocato appena al di fuori dell'area, in prossimità
del confine di San Donato Milanese.
La collocazione del Sud Est Milano - in un quadrante nevralgico del sistema
infrastrutturale della regione urbana milanese per quanto concerne i collegamenti sia
radiali del capoluogo con l'Italia centrale ed il Sud, sia per l'allontanamento dal nucleo
centrale dei traffici tangenziali di transito - ha determinato l'esigenza di definire di
progetti il cui fine è rendere più agevole la circolazione e migliorare le condizioni di
vivibilità delle zone attraversate, puntando anche ad elevare la dotazione di servizio di
trasporto pubblico.
In questo quadro si colloca il confronto in merito alle scelte più opportune e condivise
per ottimizzare le connessioni in senso trasversale, che richiedono, per un verso, il
rafforzamento dell'offerta infrastrutturale per le relazioni di transito (fatte salve le
compatibilità ambientali e territoriali) e, contestualmente lo sviluppo della mobilità
pubblica per gli spostamenti locali, integrata con le reti esistenti.
A tale proposito si possono elencare i principali progetti per il sistema viario come il
potenziamento della exSS415 – Paullese, la tangenziale Est esterna, la riqualificazione
della SP40 Binaschina, la connessione tra la SP39 della Cerca e la SP40 Binaschina, la
nuova viabilità di collegamento tra la ex SS415 a Peschiera B. e la SS9 Via Emilia. per
quanto riguarda il sistema del trasporto pubblico bisogna citare il prolungamento della
linea metropolitana M3 da San Donato M. a Paullo, che prevede una fermata a
Peschiera Borromeo(via Matteotti), la nuova linea ferroviaria ad alta capacità Milano-
Bologna relativamente vicina a Peschiera Borromeo e la previsione della linea
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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metropolitana M4 che prevede una fermata all’aeroporto di Linate per proseguire verso
Segrate.
La crescita urbana è dunque avvenuta lungo dell’asse della Paullese con uno sviluppo dei
comuni che ha finora evitato la saldatura dei nuclei. Differente modalità di sviluppo si
trova sul lato orientale dell'Emilia dove, invece, si è consolidata una conurbazione
lineare, formata dai comuni di maggior peso demografico dell'area - San Donato
Milanese e San Giuliano Milanese -, che si aggancia a nord con Milano, pur senza avere
una continuità delle relazioni più strettamente urbane, e si proietta a sud verso la città
di Melegnano ed i comuni ad essa circostanti di Carpiano, Vizzolo Predabissi, Cerro al
Lambro e San Zenone al Lambro, rimanendone però separata da uno spazio aperto.
Completano il disegno insediativo i comuni più discosti dalla rete infrastrutturale
principale, che hanno mutato, più recentemente, la loro natura di centri agricoli in nuclei
dove si distinguono separatamente le funzioni residenziali da quelle riservate alle
attività economiche.
Peculiarità dell'area riguardo al rapporto con Milano - a differenza della fusione che
avviene invece in prossimità di molte delle principali direttrici - è la cesura nelle relazioni
dirette tra i sistemi insediativi dovuta alla barriera costituita dalle infrastrutture della
mobilità, quali il tracciato della Tangenziale est ed il sedime aeroportuale di Linate, che
insistono sul territorio del capoluogo.
Sotto il profilo della caratterizzazione funzionale degli insediamenti l'area vanta la
presenza, in San Donato Milanese, di uno dei poli terziari metropolitani di più matura
formazione, costituito dall’insediamento del gruppo ENI, oggi oggetto di
consolidamento. Caratteristica che si sta implementando grazie alla realizzazione della
sede della società informatica Microsoft a Peschiera Borromeo e a quella della IBM,
appena ultimata a Segrate nell’ambito contiguo al Sud Est milanese. Le piattaforme della
logistica stanno acquisendo un peso sempre più consistente nell'area, sia con
insediamenti di recente realizzazione specificamente dedicati, sia con l'utilizzo di ampi
comparti già edificati e adeguati ad accogliere tale funzione. Si distinguono per
estensione soprattutto le concentrazioni nei Comuni di Carpiano e di San Giuliano
Milanese, ma la presenza di imprese connesse alla logistica la si ritrova all'interno della
aree produttive di quasi tutti i comuni del Sud Est Milano. La stessa città di Peschiera
Borromeo ospita il Centro smistamento delle poste italiane oltre a una serie di aziende
di logistica legate alla presenza dell’aeroporto di Milano – Linate. La funzione
residenziale, prevalente sulle altre, è distribuita in modo pressoché omogeneo e
caratterizza il paesaggio urbano in base alla differenza dei tipi edilizi presenti: dalle case
alte ad elevata densità dei comuni più vicini a Milano o attorno al polo storico
intermedio di Melegnano, alle zone estensive dei comuni ad ex tradizione rurale.
Come in tutta la porzione sud della metropoli milanese, anche qui, negli ultimi decenni
vi è stata una certa effervescenza della dinamica urbana. La percentuale di crescita
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dell'occupazione di suolo è ben maggiore della media provinciale. Il contributo allo
sviluppo è stato offerto, prima (anni Ottanta ed in parte Novanta) da quasi tutte le realtà
territoriali, ma più recentemente dai comuni di minori dimensioni. Tuttavia la superficie
occupata da funzioni urbane copre il 22,5% dell'intero territorio: valore tra i più
contenuti della Provincia, inferiore di circa dieci punti rispetto a quello medio
provinciale, pari a 32,8% (riferito alla nuova delimitazione della Provincia Milano dalla
quale è esclusa quella di Monza e Brianza). Riguardo alla dinamica demografica il Sud-
Est si conferma, a livello provinciale, tra le aree più vivaci degli ultimi decenni; si
ripropone però al suo interno il fenomeno più generale di spostamento progressivo della
popolazione dall'area centrale ad aree più esterne, con i centri urbani tradizionalmente
più densamente abitati (San Donato e Melegnano) che crescono meno della media
provinciale, mentre aumentano maggiormente quelli meno abitati che offrono un più
conveniente mercato immobiliare. Anche la dinamica dell'occupazione è assai vivace,
con la crescita del numero degli addetti da circa un ventennio costantemente superiore
alla media provinciale. Per quanto riguarda la sua distribuzione territoriale si ritrova lo
stesso processo che interessa la popolazione: l'occupazione nei tradizionali "poli di
sviluppo" - San Donato, San Giuliano e Melegnano - cresce a ritmi inferiori rispetto a
quelli che si registrano in alcuni altri comuni di dimensione inferiore. Questo dato
evidenzia l'attitudine di molte imprese a spostarsi verso aree più periferiche, alla ricerca
di spazi a costi contenuti. La dotazione di servizi di livello sovra locale appare legata al
livello gerarchico dei comuni, considerati sotto il profilo della dimensione demografica.
Peschiera Borromeo, assieme a San Donato Milanese, San Giuliano Milanese e,
Melegnano, sono le realtà con la più consistente dotazione di servizi, ma mentre San
Donato e San Giuliano, e la stessa Peschiera, sono caratterizzate da un modello di
urbanizzazione e di sviluppo economico pressoché identici a quelli del Capoluogo,
Melegnano conserva caratteri e identità proprie e differenti da quelle dei comuni
dell’hinterland milanese, giacché è storicamente il principale centro urbano e fornitore
di servizi di livello sovra comunale di questo ambito. Per quanto riguarda il commercio,
che svolge un ruolo di servizio nel senso più ampio del termine, solo negli ultimi decenni
la grande distribuzione commerciale ha costituito delle vere e proprie polarità di scala
metropolitana, soprattutto, lungo la via Emilia, nella parte sud di San Giuliano e
Melegnano, e all'incrocio tra la Paullese e la Cerca. In questo periodo, si assiste ad un
incremento dell’offerta commerciale anche lungo la ex SS415 Paullese con la
realizzazione di un polo commerciale della grande distribuzione di vendita a Peschiera
Borromeo a confine con San Donato Milanese.
Come per buona parte del territorio a sud del capoluogo, lo spazio aperto, riservato in
prevalenza alla funzione agricola e regolato dalla presenza del Parco Agricolo Sud
Milano, rappresenta ancora un elemento che caratterizza il Sud Est milanese, con un
sistema idrico superficiale ben strutturato da una fitta rete di corsi d'acqua minori e
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dalle emergenze del fiume Lambro, del canale Muzza e del colatore Addetta, che
qualificano il territorio sotto il profilo paesistico. A questi si aggiunge il cavo Vettabia,
collocato nella parte più occidentale dell’area. Altre emergenze, legate al sistema
dell’acqua, possono essere considerati i diversi bacini artificiali (laghetti), derivanti
principalmente da cave non più attive e rinaturalizzate, dislocati nel territorio a partire
dalla presenza della dell’Idroscalo.
L'intera area del Sud Est Milano è interessata dal Parco regionale Agricolo Sud Milano. In
complesso le aree tutelate nell'ambito dei parchi coprono una superficie di 120 kmq,
un'estensione, come già detto, tra le più rilevanti dell'intera area provinciale e, in valore
assoluto, seconda solo all'Abbiatense-Binaschino.
Il Parco Agricolo Sud Milano costituisce una cornice entro la quale si trovano elementi di
notevole valore sotto il profilo naturalistico e paesistico come la riserva naturale del
Carengione, le principali vie d'acqua (Lambro, Muzza, Addetta, Vettabia), nuclei e
complessi edilizi di notevole interesse per la loro rilevanza storico-architettonica, oltre
che aree riservate alla fruizione, alcune delle quali già occupate da strutture di interesse
sovralocale. Si tratta ad esempio degli impianti per la pratica del golf in Zoate (Tribiano)
e di quello che insiste in parte sul territorio di San Giuliano Milanese, e dell'Idroscalo,
che rappresenta un polo di scala metropolitana per quanto riguarda la fruizione del
tempo sul territorio di Peschiera Borromeo dove si estende una porzione degli impianti.
La struttura dell'Idroscalo, di proprietà della Provincia di Milano richiede, per
consolidare e rafforzare la propria funzione di polarità anche in relazioni al’Expo 2015,
continuità negli interventi di manutenzione, adeguamento e sviluppo delle strutture e in
questo quadro si che si potrebbero collocare progetti per migliorare le relazioni con il
Parco Agricolo Sud Milano, in particolare verso Peschiera Borromeo, che potrebbe
costituire una porta di accesso al Parco.
Sempre all'interno del Parco Sud l'asta del colatore Addetta rappresenta oggetto
particolare: dalle ipotesi progettuali di qualche tempo fa, con la definizione di una
proposta di piano particolareggiato per interventi finalizzati alla valorizzazione
ambientale e fruitiva dei territori circostanti, ad un più di recente studio, promosso dai
Comuni, dal Parco Sud e dal Consorzio di bonifica della Muzza-Bassa Lodigiana, per la
riqualificazione idraulico-ambientale.
In tema di acque va ricordato come l'ambito del fiume Lambro ed il relativo sistema
idrico rientra nei progetti di valorizzazione ambientale del bacino Lambro-Seveso-Olona,
promossi dalla Regione Lombardia e dall'Autorità di Bacino del fiume Po.
Una parte importante del Parco Agricolo Sud Milano, che riguarda i comuni di Peschiera
Borromeo, San Donato Milanese e San Giuliano Milanese si trova a confrontarsi con i
territori posti a ridosso della città densa che sono compresi nei Piani di cintura urbana.
Per alcuni di questi strumenti, necessari a stabilire con maggior dettaglio gli elementi
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progettuali e gli interventi sui territori, è stato sottoscritto da alcuni comuni l'accordo
per la loro definizione e ad oggi risultano ancora in fase di elaborazione.
Infine, una particolare attenzione è dedicata ad iniziative per sostenere la realizzazione
di piste ed itinerari ciclabili finalizzati alla fruizione, ma non solo, che trovano nel
progetto Mi-Bici, promosso dalla Provincia, una vasta adesione da parte dei comuni
dell'area. Si va così a prevedere un rafforzamento/potenziamento della rete ciclabile
esistente e l'estensione attraverso la realizzazione di nuovi progetti.
Non da ultimo concorrono a definire il carattere del paesaggio degli spazi aperti anche
alcune emergenze storico-architettoniche (per esempio nuclei urbani, abbazie) e,
distribuite in modo omogeneo sull’intera area, il sistema delle cascine. Le cascine, che
nei secoli scorsi, erano oggetto di importanti investimenti di lungo periodo e soggetto
economico rilevante sui mercati internazionali nonché significativi non solo dal punto di
vista economico, ma anche a fini abitativi e di servizi. Oggi una parte di questi stessi
complessi trova un’ulteriore declinazione e tutela nei Piani di Cintura Urbana che
vedono coinvolti assieme al Comune di Milano, la Provincia di Milano - Ente Gestore del
Parco - e gli altri comuni interessati. Più in generale, oltre a questi importanti strumenti
di pianificazione, il sistema delle cascine – che storicamente si è costituito come una
maglia ampia cresciuta a ridosso di corsi d’acqua e di vie di comunicazione – potrebbe
richiedere una capacità di visione ed azione capace di estendersi oltre i confini
amministrativi comunali . L’approccio dovrebbe essere incentrato su uno sviluppo
dell’urbanizzazione che sia il più possibile governato in modo unitario ed attento ai
caratteri ambientali, infrastrutturali e socio-economici, inserito anche in una cornice
importante come per esempio l’ Expo 2015.
Figura 1_Ambito Sud Est Milano
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Mentre, per quanto più attiene a Peschiera Borromeo, oltre alla presenza di un discreto
numero di cascine che caratterizzano lo spazio agricolo, assume un rilievo significativo
l’antico nucleo di Mirazzano e il castello Borromeo collocati nel suo territorio. Mentre
contribuiscono a definire il carattere del paesaggio urbano la presenza di architetture
contemporanee di pregio, unitamente al quartiere di Metanopoli in San Donato
Milanese.
Il Sud Est Milano si presenta quindi come un territorio composito nel quale il sistema
urbano, ove prevale l'impianto più recente, è piuttosto compatto con una contenuta
dispersione insediativa che evita la frantumazione degli spazi agricoli. Questi trovano
continuità verso i territori a confine dell'area, con i comparti agricoli del pavese, per la
parte sud occidentale, e le zone rurali del lodigiano a est. Nell'area sembra dunque
convivano due sistemi d’uso del suolo piuttosto distinti tra loro: quello urbano e quello
agricolo, che non hanno per ora trovato elementi in grado di favorire una maggiore
compenetrazione.
1.2 Le fasi di sviluppo
Al pari di tutto l'arco Sud milanese, anche il territorio in esame è stato interessato negli
ultimi decenni da una certa effervescenza per quanto concerne la dinamica urbana.
Negli anni Ottanta-Novanta si è vista una crescita significativa dell’intera area attestata
su una media che sfiora il 28% nel periodo 1981-1998, superiore di oltre dieci punti alla
media provinciale.
Un apporto a questa crescita deriva dallo sviluppo urbano che ha interessato in modo
all'incirca analogo tutte le funzioni dalla residenza ai servizi alle attività economiche.
La crescita urbana, seppure in maniera contenuta, è proseguita anche durante la prima
parte degli anni duemila. L’incremento medio del suolo urbanizzato nel periodo
1998/2005 nell’area è pari al 7%. Il processo non risulta omogeneo. La dinamica risulta
fortemente articolata con comuni, pur di non grande dimensione, che hanno
sostanzialmente esaurito le previsioni di sviluppo contenute nei piani urbanistici. In
complesso le disponibilità offerte dagli strumenti urbanistici comunali vigenti (al 2005)
consentirebbero di portare l’insieme delle aree urbane (esistenti e previste) attorno al
28%, con un incremento di più di cinque punti rispetto alla situazione esistente.
Naturalmente all’interno dell’area si evidenziano differenze a secondo della vicinanza
dei comuni rispetto al capoluogo ed alle direttrici di penetrazione verso Milano. Per
quanto attiene le modalità di occupazione del suolo, la quota riservata ad attività
economiche si pone ad un livello leggermente inferiore alla media provinciale (21,8%
contro 23,3%), con una significativa presenza di funzioni direzionali, concentrate in
prevalenza in San Donato Milanese, mentre sempre più vasta è la porzione di suolo
urbanizzato occupato da insediamenti con tipologie edilizie funzionali alle attività
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
produttive, artigianale di magazzinaggio, spiccano in particolare le aree di Francolino di
Carpiano e di Sesto Ulteriano a San Giuliano Milanese.
Più articolate sono le considerazioni relative all'occupazione del suolo ad uso
residenziale.
La pressione residenziale1 nel Sud Est Milano (0,946) è nettamente inferiore a quella
misurata in provincia di Milano (0,974 se si considera il capoluogo, 0,963 se non lo si
considera) e nel capoluogo (0,991): si pone su livelli leggermente superiori solo ai valori
registrati in una provincia agricola - e quindi a bassa pressione residenziale - come la
provincia di Lodi (0,933).
La dinamica della pressione residenziale2 mostra una crescente spinta sul patrimonio
abitativo disponibile, anche se tale crescita (+1,9%) è nettamente inferiore a quella che
si registra sia in provincia di Milano3 (+5,3% se si considera il capoluogo, +3,2% se non lo
si considera) che nel capoluogo (+8,1%): anche in questo caso, solo in provincia di Lodi la
dinamica della pressione residenziale è più contenuta (+1,7%).
1L'indice di pressione residenziale è definito come:
AbTotses
Fam RePr
in cui Fam rappresenta il numero delle famiglie e AbTot rappresenta il numero delle abitazioni totali. 2 La dinamica della pressione residenziale è invece come differenza tra variazione
percentuale delle famiglie e variazione percentuale delle abitazioni totali, ovvero come: 100/)AbTot-(AbTot - 100/)Fam-(Fam RePr 0t0t10t0t1 tt AbTotFamses
in cui, come in precedenza, Fam rappresenta il numero delle famiglie e AbTot rappresenta il numero delle abitazioni totali.
3 Provincia di Milano con Monza e Brianza.
Famiglie 2001 Abitazioni 2001 Pressione residenziale 2001
Sud Est Milano 60.220 63.686 0,946
Milano 588.197 593.270 0,991
Provincia di Milano (con Monza e Brianza) 1.541.435 1.582.693 0,974
Provincia di Milano (capoluogo escluso e con
Monza e Brianza) 953.238 989.423 0,963
Provincia di Lodi 77.979 83.608 0,933
Tabella 1_Pressione residenziale, 2001
% Famiglie 1991-2001
% Abitazioni 1991-2001
% Pressione residenziale 1991-2001
Sud Est Milano 16,0 14,2 1,9
Milano 0,7 -7,4 8,1
Provincia di Milano (con Monza e Brianza) 8,5 3,2 5,3
Provincia di Milano (capoluogo escluso e con
Monza e Brianza) 14,0 10,8 3,2
Provincia di Lodi 16,3 14,6 1,7
Tabella 2_ Dinamica della pressione residenziale, 1991-2001
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Nello specifico, riguardo all'occupazione del suolo per motivi residenziali, sono i comuni
di dimensioni minori - spesso confinanti con i comuni più centrali, in cui sono localizzate
le principali attività economiche - quelli sottoposti ad una maggiore e crescente
pressione residenziale.
1.3 Il sistema infrastrutturale: interventi sulla rete stradale e del trasporto pubblico su ferro
L'area del Sud Est Milano, si è detto, risulta essere sede di uno dei principali nodi del
sistema infrastrutturale della mobilità, non solo per la regione urbana milanese, ma, per
lo meno, di scala nazionale. Si concentrano qui tutti i tipi di reti e nodi di trasporto di
grande rilevanza: dall'aeroporto internazionale di Linate, il cui sedime interessa
Peschiera Borromeo, alla rete del trasporto locale di livello metropolitano. Il riferimento
è al capolinea della metropolitana M3 collocato appena al di fuori dell'area, in
prossimità del confine di San Donato Milanese ed alla Stazione di Rogoredo, porta del
Servizio Ferroviario Regionale.
Il disegno dell'assetto stradale e ferroviario vede due direttrici radiali su Milano: la
principale, di livello nazionale, lungo la quale corrono, tra loro parallele, l’autostrada A1
Milano-Bologna, la SS9 Via Emilia e la ferrovia Milano-Bologna; la seconda, di interresse
regionale, diretta verso l'area cremonese, costituita dalla ex-SS415 Paullese. L'area è poi
attraversata da reti viarie che consentono le connessioni in senso trasversale all'interno
dell'area provinciale milanese: il sistema tangenziale milanese, che riguarda le aree più
prossime al capoluogo; l’itinerario formato dalla SP39 della Cerca (tra Melegnano e
l'area più settentrionale direzione Melzo - Monza) e dalla SP40 Binaschina (tra
Melegnano e Binasco), che attraversa i comuni più esterni dell'area. Le connessioni
intercomunali locali sono garantite da un reticolo viario minore (provinciale e
comunale), che mette a sistema i diversi ambiti insediativi.
Significativi sono i livelli di congestione del traffico veicolare lungo la maglia viaria, che
coinvolge sia la rete locale, sia quella per i collegamenti di più lunga percorrenza, con
situazioni particolarmente preoccupanti che riguardano: il tracciato della Paullese,
soprattutto in prossimità del capoluogo; l'asse della Cerca/Binaschina, che si presenta
come unico itinerario tangenziale alternativo alle ormai sature Tangenziali Est ed Ovest;
il nodo di Melegnano che è particolarmente congestionato dalla convergenza e
sovrapposizione del traffico proveniente dalla Via Emilia, dalla Cerca e dalla Binaschina,
tra loro connesse solo indirettamente.
Per quanto concerne gli spostamenti abituali per motivi di lavoro o studio dai dati
disponibili dell'ultimo Censimento (2001) emerge che quelli interni all'area Sud Est
Milano sono pari al 18,4% del totale. E' un valore tra i meno elevati registrati a livello
provinciale, ma in linea con gli altri ambiti territoriali a confine con il capoluogo.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Analogamente a questi anche il Sud Est registra percentuali maggiori per gli
spostamenti verso Milano (per il Sud Est la quota di spostamenti verso il capoluogo è
pari al 32,1%). Sono molto forti anche le relazioni inverse di attrazione di flussi dal
capoluogo alla periferia, per una percentuale pari al 9,2%, la più elevata dopo quella del
confinante Sud Milano.
Per quanto riguarda la relazione fra spostamenti e popolazione residente il valore (uno
spostamento ogni due abitanti) è di qualche punto sopra la media provinciale, Milano
esclusa. Contenuto è anche il rapporto degli spostamenti rispetto alla estensione della
rete stradale e ferroviaria (spostamenti per km lineare di rete) che è ben inferiore al
dato provinciale. Si tenga però conto che i movimenti considerati non includono i
transiti, la cui incidenza è particolarmente elevata in questo territorio, ma solo le
relazioni che hanno origine e/o destinazione all’interno dell’area.
Infine, per quanto concerne le modalità con cui avvengono gli spostamenti, si rileva che
la quota coperta dal trasporto pubblico è di poco superiore al 20%, in linea con quella
degli altri ambiti territoriali più vicini al capoluogo, in generale dotati di una rete di
servizio meglio integrata con quella del capoluogo.
La collocazione del Sud Est Milano - nel quadrante nevralgico del sistema infrastrutturale
della regione urbana milanese - ha determinato l'esigenza di definire progetti il cui fine è
rendere più agevole la circolazione in accesso all'area milanese e migliorare le condizioni
di vivibilità delle zone attraversate, puntando anche ad elevare la dotazione di servizio di
trasporto pubblico.
In questo quadro si collocano gli interventi programmati, in corso o di recente
realizzazione dei quali si riportano, di seguito, per ciascuno di essi le principali
caratteristiche:
Il Potenziamento della ex SS 415 Paullese L’intervento rientra tra quelli strategici dedicati al rafforzamento delle direttrici di
mobilità il fine di migliorare le condizioni della circolazione lungo l’arteria di connessione
tra l’area milanese e la cremasca. L’intervento riguarda l’ammodernamento in sede delle
tratta tra Peschiera Borromeo (dove termina il tratto a due corsie per senso di marcia
con carreggiate separate) e Spino d’Adda. L'intervento consiste nel raddoppio in sede
della carreggiata, con adeguamento della sezione alla tipologia B–Strade Extraurbane
Principali (carreggiate separate, due corsie per senso di marcia, banchine laterali e
spartitraffico centrale) con intersezioni a due livelli. Allo stato attuale sono in corso i
lavori del 1° lotto funzionale (tra Peschiera Borromeo e la SP 39 della Cerca), in carico
alla Provincia di Milano, che ne prevede la conclusione entro la fine del 2011. La
Provincia di Milano dovrà poi avviare le procedure per la gara di appalto integrato anche
per il 2° lotto funzionale (tra la SP 39 e Spino d’Adda) e per la riqualificazione del ponte
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
sul fiume Adda, in coerenza con l’analogo progetto definitivo promosso dalla Provincia
di Cremona.
Per quanto riguarda la tratta in San Donato Milanese fino al fiume Lambro, già a doppia
carreggiata, in seguito ad uno specifico Accordo tra Provincia di Milano, Parco Agricolo
Sud Milano e Comuni di San Donato Milanese e Peschiera Borromeo, è stato predisposto
uno Studio di fattibilità che ne prevede la defemaforizzazione, l'adeguamento alla
tipologia B–Strada Extraurbana Principale e la riorganizzazione delle connessioni con la
maglia di livello secondario, con l’eliminazione delle intersezioni a raso.
Un terzo intervento riguarda la penetrazione urbana in territorio comunale di Milano,
dallo svincolo sulla tangenziale Est, fino a via Bacchiglione (circonvallazione esterna di
Milano), con connessione intermedia al quartiere Rogoredo-Montecity. L'intervento è in
carico al Comune di Milano ed è suddivisa in 5 lotti funzionali. In particolare
l'ultimazione del 1° lotto ha consentito il completamento dello svincolo tra la Paullese e
la tangenziale.
La Tangenziale est esterna Altro importante intervento, relativo, in questo caso, ai collegamenti trasversali, è
rappresenta-to dalla Tangenziale Est Esterna di Milano, nuovo asse di tipo autostradale
di collegamento tra la A1, a sud di Melegnano, e la A4, nei pressi di Agrate Brianza, per il
quale è in corso di predisposizione il progetto definitivo. Tale itinerario, nella tratta
meridionale, si interconnette, oltre che con la A1 a Cerro al Lambro, anche con la exSS9
via Emilia a Vizzolo Predabissi, con la exSS415 Paullese tra Paullo e Zelo Buon Persico (in
corrispondenza di un nuovo importante nodo di interscambio modale con il capolinea
del previsto prolungamento della linea metropolitana M3), con la Rivoltana (in
corrispondenza del tratto in variante a sud di Liscate), con la BreBeMi e con la
Cassanese, mettendo a sistema le direttrici radiali del sud-est milanese. Connessi al
progetto sono previsti anche interventi sulla viabilità minore.
La connessione tra la SP39 della Cerca e la SP40 Binaschina Il progetto predisposto dalla Provincia di Milano, che riguarda la risoluzione della
connessione tra le due strade provinciali, viene recepito dal progetto definitivo di
Tangenziale Est Esterna.
La riqualificazione della SP40 Binaschina Nel settembre 2005 è stato siglato uno Schema di Accordo tra le Provincia di Milano, di
Pavia, il Parco Agricolo Sud Milano ed i Comuni compresi tra la A7, la SP40 e la ferrovia
Milano-Pavia per la redazione di uno Studio d’area nelle cui conclusioni si sono
considerate in modo integrato gli aspetti territoriali, ambientali ed infrastrutturali e si
sono proposte soluzioni progettuali riguardanti un intervento che vada a migliorare la
vivibilità delle aree urbane attraversate dalla SP40, che, in prospettiva, potranno essere
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
by-passate da alcuni tratti in variante, con il mantenimento dell’asse storico per
l’accessibilità locale.
La nuova viabilità di collegamento tra la ex SS 415 a Peschiera B. e la SS 9 Via Emilia L’itinerario è costituito da un tracciato che si sviluppa in parallelo alla Paullese, tra la
SP159 e la SP15b, per poi proseguire fino alla SS11, aggirando a sud l’abitato di San
Donato Milanese e scavalcando il fiume Lambro.
La prima tratta, tra la SP159 e la SP15b, rientra tra gli impegni definiti dalla Conferenza
di Servizi per il rilascio dell’autorizzazione per l’apertura di un nuovo centro commerciale
in Peschiera Borromeo; mentre per la seconda tratta è stato predisposto uno Studio di
fattibilità, in seguito ad uno specifico Accordo tra Provincia di Milano, Parco Agricolo Sud
Milano, Comuni di San Donato Milanese e Peschiera Borromeo. L’itinerario può essere
suddiviso in tre lotti funzionali: rotatoria svincolo Paullese-rotatoria centro commerciale;
rotatoria centro commerciale-rotatoria via Monticello di San Donato; rotatoria via
Monticello-intersezione via Emilia.
La realizzazione della connessione fra la Paullese e l’Emilia, unitamente alla
defemaforizzazione della Paullese permetterebbe al comune di San Donato Milanese di:
a) alleggerire gli assi urbani dal traffico di attraversamento (in particolare le vie Morandi,
Maritano,Gela e l’Emilia); b) migliorare l’accessibilità all’ospedale e alla città.
Il prolungamento M3 Il prolungamento della linea M3 da San Donato Milanese a Paullo, per il quale è in corso
di redazione il progetto definitivo; l’intervento prevede un tracciato prevalentemente
parallelo all’asse della Paullese, in sotterranea nella tratta iniziale fino a poco prima di
Settala e fuori terra nella tratta successiva; sono previste 5 stazioni intermedie oltre al
capolinea di Paullo (nodo di interscambio ferro-gomma all’incrocio con la Paullese e con
la futura Tangenziale Est Esterna), due delle quali, sotterranee, più prossime all’area
urbana di San Donato Milanese, ossia Peschiera B. (via Matteotti) e San Donato Centro
(viale De Gasperi).
Lo sviluppo del Servizio Ferroviario Regionale L’entrata in funzione della linea ferroviaria ad alta capacità Milano-Bologna ha
consentito di liberare capacità sulla linea storica da destinare al potenziamento del
Servizio Ferroviario Regionale. In particolare le previsioni per questa direttrice
riguardano le linee S1 Lodi-Saronno, la cui attivazione è già stata avviata, nello scorso
dicembre, nelle fasce orarie di morbida e, da giugno durante tutto l’arco della giornata,
ed S12 Melegnano-Varedo, di rafforzamento dell’offerta sulla tratta a maggiore
domanda.
Le fermate di San Donato Milanese e Borgo Lombardo (San Giuliano M.) sono destinate
quindi ad acquisire un ruolo di rilievo per l’incentivazione del trasferimento modale
dell’utenza verso il trasporto pubblico.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
1.4 Il sistema dei servizi e del commercio
La presenza di servizi di livello sovra locale è strettamente legata alla scala gerarchica dei
comuni dell'area Sud Est Milanese, considerati sotto il profilo della dimensione
demografica. San Donato Milanese, in primo luogo, vede il maggior numero di
attrezzature insediate sul proprio territorio, seguono poi, con un numeri pressoché
identici, San Giuliano Milanese, Peschiera Borromeo e Melegnano. I rimanenti comuni
sono molto più distanziati quanto alla presenza di strutture di servizio.
La geografia della distribuzione dei servizi sul territorio trae origine dai caratteri storici
del sistema insediativo del Sud Est Milano: innanzitutto gli assi infrastrutturali
dell'Emilia, dove spiccano San Donato Milanese, quale vera e propria company town, e
San Giuliano Milanese, e della Paullese, con Peschiera Borromeo, dove tanto il modello
di urbanizzazione quanto il modello di sviluppo economico sono più simili a quelli del
nucleo centrale dell'metropolitana; cui si contrappone l’altra parte del territorio del Sud
Est che con Melegnano, principale centro urbano e fornitore di servizi di livello
sovracomunale, si è storicamente identificata con pratiche sociali ed economiche
derivanti dal mondo agricolo.
Sul versante del livello di qualità dei servizi presenti, secondo quanto rilevato in una
recente indagine condotta dal Centro Studi PIM per la Provincia di Milano, se si
considerano le principali categorie di classificazione dei servizi, si evidenziano le polarità
di Melegnano e in San Donato Milanese nel settore dell’istruzione superiore, con
quest’ultimo che è anche sede di strutture che operano nel campo dell’Università e della
Ricerca. Riguardo ad un altro settore di rilievo, quale quello della Sanità, si confermano
sempre questi due ambiti, in particolare con San Donato Milanese che è sede di una
struttura ospedaliera con una particolare specializzazione di cardiochirurgia, mentre sul
territorio del comune di Vizzolo Predabissi, in una zona prossima al confine di
Melegnano ha sede l'Ospedale.
Minore offerta di servizio sembra invece riscontrarsi in questa area per quanto concerne
un’attrattività di scala metropolitana relativa al settore dell’intrattenimento culturale.
Con riferimento ad una specifica funzione quale quella del commercio, che svolge un
ruolo di servizio nel senso più ampio del termine, nel Sud Est Milano solo recentemente
si sono realizzate delle polarità di scala metropolitana con insediamenti della grande
distribuzione commerciale, alimentare e non. I luoghi dove hanno trovato sede e si sono
sviluppate, secondo il tradizionale modello seguito dal processo localizzativi di tali
funzioni, sono quelli in affaccio ai principali assi infrastrutturali. I principali punti di
concentrazione sono: il nucleo a sud della struttura urbana di San Giuliano Milanese, nel
territorio dello stesso comune, lungo l’asse storico della via Emilia, e nel comune di
Pantigliate un’area che ha l’affaccio principale sulla Paullese in prossimità
dell’intersezione con la direttrice tangenziale della Cerca.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Una offerta commerciale, comunque di scala superiore a quella locale composta in
prevalenza da medie strutture, è poi presente in forma meno organizzata e concentrata
nei principali comuni con localizzazioni che privilegiano quasi sempre la prossimità alla
rete stradale principale. In ogni caso ulteriori approfondimenti sul tema del commercio
sono sviluppati nella PARTE II par. 6 della presente Relazione.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2. Gli strumenti di pianificazione sovraordinata:
Piani Territoriali e Piani di Settore
Introduzione
La redazione del Piano di Governo del Territorio ha rappresentato l’occasione per
l’adeguamento della disciplina urbanistica comunale agli strumenti di pianificazione
regionale e provinciale (Piano Territoriale Regionale, di seguito PTR, Rete Ecologica
Regionale (RER) e Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, di seguito PTCP)
nonché ai piani di settore che esplicano nei confronti della pianificazione comunale
effetti immediatamente vincolanti, tra questi il Piano Territoriale di Coordinamento del
Parco Agricolo Sud Milano (PTC del PASM), il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), il
Piano Cave.
Le disposizioni degli strumenti sopra richiamati sono state recepite negli elaborati
cartografici del presente Documento di Piano nonché nel Piano delle Regole e nei
rispettivi “Indirizzi Normativi e Schede-Norma” e Norme Tecniche di Attuazione.
Conformemente a quanto stabilito all’art. 57 della LR 12/2005 e dei criteri e indirizzi di
cui alla DGR 22 dicembre 2005, n. 8/1566 e alla successiva DGR 28 maggio 2008, n.
8/7374, sono altresì allegati al PGT lo Studio Geologico, ai fini della definizione della
componente geologica, idrogeologica e sismica e dell’adeguamento al PAI.
Nella definizione dei contenuti del Documento di Piano, nel Piano delle Regole e nel
Piano dei Servizi e nelle rispettive norme che disciplinano l’attività urbanistica ed edilizia
sul territorio, si è dunque tenuto conto delle previsioni contenute agli strumenti sopra
citati e della loro sovrapposizione. In definitiva, le vocazioni del territorio, gli usi, le
trasformazioni ammesse sono il risultato dell’interpretazione contestuale di un insieme
di disposizioni volte, ciascuna, alla tutela di interessi differenti.
I beni e le aree sottoposte a un regime di limitazione all’edificazione in base alle
disposizioni legislative vigenti e alla disciplina dei piani territoriali di Regione e Provincia
ovvero di Piani di Settore, anche predisposti da altri Enti o a ulteriori verifiche alla scala
di dettaglio relativamente alle previsioni non direttamente vincolanti di detti piani, sono
riportati ai seguenti elaborati cartografici del Documento di piano, oltre che nel Piano
delle Regole, Tav. n. 2.12 dpA “Sistema Territoriale Insediativo: Carta dei Vincoli”, scala
1:8.500; Tav. n. 2.13 dpA “Sistema Territoriale Ambientale: Carta dei Vincoli paesistico-
ambientali”, scala 1:8.500; nonché nelle carte dei vincoli dello Studio Geologico, parte
integrante del Piano di Governo del Territorio.
Nei paragrafi che seguono vengono riportati, in sintesi, i riferimenti normativi e le
principali previsioni di ciascuno degli strumenti di pianificazione territoriale e di settore,
con specifico riferimento sia a quelle che incidono direttamente sia a quelle che hanno
comunque riflessi sul sistema territoriale comunale e delle quali si è tenuto conto nella
redazione del PGT.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2.1 Il Piano Territoriale Regionale [PTR].
Come definito all’art. 20 della LR 12/2005, il Piano Territoriale Regionale “costituisce
quadro di riferimento per la compatibilità degli atti di governo del territorio dei comuni”
in merito all’idoneità dell’atto a conseguire gli obiettivi fissati dal PTR, salvaguardandone
i limiti di sostenibilità previsti. In particolare, hanno immediata prevalenza sul Piano di
Governo del Territorio comunale le previsioni del PTR relative ad opere infrastrutturali
(linee di comunicazione, mobilità, poli di sviluppo regionale) e all’individuazione di zone
di preservazione e di salvaguardia ambientale. Sulle aree interessate da queste
previsioni il PTR può avere inoltre valore di vincolo conformativo della proprietà.
In questo senso lo studio degli atti di pianificazione regionale è indispensabile
nell’ambito della stesura del Piano di Governo del Territorio al fine di recepire eventuali
prescrizioni, di valutare la coerenza delle proprie scelte con gli obiettivi prefissati alla
scala regionale e di individuare strumenti efficaci di azione.
Il Consiglio Comunale nella seduta del 19 gennaio 2010 ha approvato la proposta di
Piano Territoriale Regionale che è composta dalle seguenti sezioni:
- Documento di Piano che contiene gli obiettivi e le strategie di sviluppo per la
Lombardia;
- Piano Paesaggistico, che integra e aggiorna i contenuti del Piano Paesistico
Territoriale Regionale(PTPR) e di cui si dice nel prosegui;
- Strumenti Operativi, che individua strumenti, criteri e linee guida per perseguire
gli obiettivi proposti;
- Sezioni tematiche, che contiene l’Atlante di Lombardia e approfondimenti su
temi specifici;
- Valutazione Ambientale, che contiene il Rapporto Ambientale e altri elaborati
prodotti nel percorso di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Il Documento di Piano è la componente del Piano Territoriale Regionale (PTR) che
contiene gli obiettivi e le strategie, articolate per temi e sistemi territoriali, per lo
sviluppo della Lombardia. Il Documento di Piano, con riferimento alla LR 12/2005:
- indica i principali obiettivi di sviluppo socio economico del territorio
regionale(art. 19 comma 1);
- individua gli elementi essenziali e le linee orientative dell’assetto territoriale
regionale e nazionale con particolare attenzione al loro inserimento nel
paesaggio e nel territorio rurale e forestale (art. 19 commi 1 e 2);
- definisce gli indirizzi di riassetto del territorio (art. 55 comma 1);
- indica puntuali rimandi agli indirizzi e alla disciplina in materia di paesaggio, cui è
dedicata la sezione Piano Paesaggistico (art.76);
- costituisce elemento fondamentale quale quadro di riferimento per la
valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni,
province, comunità montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di ogni
altro ente dotato di competenze in materia (art. 20 comma 1);
- identifica i principali effetti del PTR in termini di obiettivi prioritari di interesse
regionale e di individuazione dei Piani Territoriali d’Area Regionali (art. 20
commi 4 e 6).
Il Piano Territoriale Regionale ha come obiettivo il costante miglioramento della qualità
della vita dei cittadini nel loro territorio secondo i principi dello sviluppo sostenibile. Tale
modalità di sviluppo va garantita a breve, a medio e soprattutto a lungo termine, ed è
perseguibile ponendo attenzione a tre dimensioni fondamentali:
- la sostenibilità economica: lo sviluppo deve essere economicamente efficiente
nel processo ed efficace negli esiti;
- la sostenibilità sociale: lo sviluppo deve essere socialmente equo;
- la sostenibilità ambientale: lo sviluppo economico e sociale deve avvenire nel
rispetto dell’ambiente naturale o più in generale dell’ambiente fisico, delle
risorse naturali ed energetiche, del paesaggio e del patrimonio culturale, senza
compromettere le caratteristiche che consentono la sua conservazione.
Il PTR definisce tre macro-obiettivi quali basi delle politiche territoriali lombarde per il
perseguimento dello sviluppo sostenibile, che concorrono al miglioramento della vita dei
cittadini:
- rafforzare la competitività dei territori della Lombardia;
- riequilibrare il territorio lombardo;
- proteggere e valorizzare le risorse della regione.
Per dare concretezza all’attuazione dei macro-obiettivi, il Documento di Piano propone
24 obiettivi ai quali fare riferimento per la definizione degli strumenti di pianificazione di
livello subordinato.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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Di seguito si riportano i 24 obiettivi evidenziando quelli potenzialmente utili per la
verifica di coerenza del Piano di Governo del Territorio del Comune di Peschiera
Borromeo:
1 favorire come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: in campo produttivo e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, nella gestione e nella fornitura dei servizi, nell’uso delle risorse e nella produzione di energia; nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio;
2 favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale e l’esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’integrazione paesaggistica;
3 assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, della formazione, sanitarie, energetiche e dei servizi;
4 perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio;
5 migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare, nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria attraverso: la promozione della qualità architettonica degli interventi, la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici, il recupero delle aree degradate, la riqualificazione dei quartieri di ERP, l’integrazione funzionale, il riequilibrio tra aree marginali e centrali, la promozione di processi partecipativi;
6 porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero;
7 tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità ambientale, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico;
8 perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio, sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente del suolo e delle acque;
9 assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio;
10 promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche ed agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo;
11 promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile, il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi strategici, privilegiando i settori a
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
basso impatto ambientale, lo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità;
12 valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione e come competitore a livello globale;
13 realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbane compatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraverso azioni che controllino l’utilizzo estensivo di suolo;
14 riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat;
15 supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo;
16 tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti;
17 garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso: la progettazione delle reti ecologiche; la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti; il contenimento dell’inquinamento delle acque acustico, elettromagnetico e luminoso; la gestione idrica integrata;
18 favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l’attenzione ai temi ambientali e della biodiversità, paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, di formazione degli operatori e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica;
19 valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale ed agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia;
20 promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati;
21 realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio;
22 responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo);
23 gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionali attraverso il miglioramento della cooperazione;
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
24 rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e di contesti regionali forti.
I 24 obiettivi devono essere considerati come riferimento fondamentale in quanto il
Documento di Piano del PTR al capitolo 3.1 Compatibilità degli atti di governo del
territorio in Lombardia recita: “il PTR costituisce quadro di riferimento per la valutazione
di compatibilità degli atti di governo del territorio ...” e quindi “ciascun atto che concorre
a vario titolo e livello al governo del territorio in Lombardia deve confrontarsi con il
sistema di obiettivi del PTR.” ... “L’assunzione degli obiettivi del PTR all’interno delle
politiche e delle strategie dei diversi piani deve essere esplicita e puntualmente
riconoscibile con rimandi diretti”.
A valle degli obiettivi nel Documento di Piano vengono poi enunciati gli orientamenti per
l’assetto del territorio regionale.
A questo proposito, con riferimento alla realtà di Peschiera Borromeo, si ritiene utile
segnalare quali siano le proposizioni di riferimento “Le zone di preservazione e
salvaguardia ambientale” e, in particolare, “Fasce fluviali del PAI”, “Sistema delle aree
protette: parchi regionali”.
Figura 2_DdP tavola 1 "Polarità e poli di sviluppo" [PTR]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
30
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Per consentire una lettura più immediata, sia da parte delle programmazioni settoriali,
sia da parte di diversi territori della Regione, i 24 obiettivi del PTR vengono declinati
secondo due punti di vista: tematico e territoriale.
I tematismi di riferimento sono:
- Ambiente (aria, cambiamenti climatici, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità,
rumore e radiazioni ...);
- Assetto territoriale (infrastrutture e mobilità, equilibrio territoriale, modalità di
utilizzo del suolo, rifiuti ...);
- Assetto economico/produttivo (industria, agricoltura, commercio, turismo,
innovazione, energia, rischio industriale, ...);
- Paesaggio e patrimonio culturale;
- Assetto sociale (popolazione e salute, qualità dell’abitare, patrimonio ERP, ...
I sistemi territoriali individuati, che caratterizzano la Lombardia dal punto di vista
morfologico, socio-economico e ambientale, sono:
- Metropolitano;
- della Montagna;
- Pedemontano;
- dei Laghi;
- della Pianura Irrigua;
- del Po e dei Grandi Fiumi.
Il PTR costituisce quadro di riferimento per la costruzione degli atti di governo del
territorio e nell’ambito della Valutazione Ambientale e della valutazione di compatibilità
del Documento di Piano del PGT, in particolare per quanto riguarda la rispondenza:
- al sistema degli obiettivi di piano;
- agli orientamenti per l’assetto del territorio regionale;
- agli indirizzi per il riassetto idrogeologico
- agli obiettivi tematici e per i sistemi Territoriali;
- alle disposizioni e indirizzi del Piano Paesaggistico, secondo gli effetti previsti
dalla normativa di piano;
- alle previsioni costituenti obiettivi prioritari di interesse regionale;
- ai Piani territoriali Regionali d’Area.
In particolare i Comuni, in sede di predisposizione del Documento di Piano di PGT,
indicano i Sistemi Territoriali del PTR cui fanno riferimento per la definizione delle
proprie strategie e azioni.
Il comune di Peschiera Borromeo può essere ricondotto prevalentemente al sistema
territoriale metropolitano ovest.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
31
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 3_DdP tavola 4 "I sistemi territoriali" [PTR]
2.2 Piano Territoriale Paesistico Regionale [PTPR].
Il Piano Paesaggistico regionale, quale sezione specifica del Piano Territoriale Regionale,
assume, aggiorna e integra il Piano territoriale paesistico vigente [approvato dal
Consiglio Regionale il 6 marzo 2001 con DCR n. VII/1997], ribadendone i principi
ispiratori.
Le integrazioni sostanziali che il Piano Paesaggistico regionale introduce riguardano in
particolare:
- l’ampliamento del quadro conoscitivo, relativamente alla lettura dei paesaggi
della Lombardia (omissis);
- una maggiore articolazione della disciplina regionale, che va ad interessare quei
contesti e sistemi paesaggistici di rilevanza regionale (laghi, fiumi, navigli e canali
ecc) contraddistinti talora da difficoltà e criticità in merito ad una corretta e
coerente gestione, cercando di incidere sia in termini di sensibilizzazione e
responsabilizzazione dei diversi enti sia tramite l’individuazione di indirizzi e di
disposizioni immediatamente prevalenti;
- una maggiore integrazione tra politiche paesaggistiche e altre politiche di
settore come per esempio quelle ambientali e di difesa del suolo, quelle agricole
e turistiche, quelle infrastrutturali ed energetiche, ricercando adeguate forme di
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
32
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
dialogo e sinergie operative, ma anche fornendo una griglia normativa in grado
di chiarire i reciproci rapporti;
- la descrizione del complesso tema del degrado paesaggistico e dei rischi di
degrado e la declinazione dei conseguenti orientamenti normativi e di indirizzo
per la riqualificazione delle situazioni già in parte o in toto compromesse e la
prevenzione di futuri fenomeni di compromissione;
- il completamento degli indirizzi e delle disposizioni per la pianificazione
comunale, provinciale delle aree protette, al fine di rendere le azioni di piano
più incisive e coordinate, e coerenti con i criteri di monitoraggio e controllo che
la Regione si sta dando anche tramite il SIT integrato;
- approccio propositivo e non solo difensivo della pianificazione paesaggistica ...
- una maggiore enfasi alla valorizzazione dei percorsi e dei luoghi che possono
contribuire a sviluppare ulteriori e auspicabili modalità di fruizione e
apprezzamento del paesaggio (omissis).
Il tema di maggiore complessità introdotto, anche alla luce di quanto richiesto dal
Codice dei Beni culturali e del paesaggio, in particolare dall’art 143, comma 1, lettera g),
riguarda l’individuazione delle aree significativamente compromesse o degradate dal
punto di vista paesaggistico, e la proposizione di specifici indirizzi per gli interventi di
riqualificazione, recupero e contenimento del degrado. Vengono introdotte in tal senso
nella cartografia del Piano paesaggistico specifiche tavole volte ad evidenziare le
situazioni di maggiore attenzione, in termini e su scala regionale, per l’individuazione
delle aree e degli ambiti di degrado paesaggistico riconosciuto e per la presenza di
processi potenzialmente generatori di degrado paesaggistico, definendo di conseguenza
specifici indirizzi per gli interventi di riqualificazione e di contenimento di tali processi,
dando anche indicazioni di priorità in merito ad interventi di compensazione territoriale
ed ambientale inseriti in una prospettiva di miglioramento del paesaggio interessato
dalle trasformazioni.
Focalizzando l’attenzione sul territorio di Peschiera Borromeo si evidenzia che il Piano
Paesaggistico Regionale lo classifica come unità tipologica di paesaggio “bassa pianura”
e all’ambito di contiguità con il Parco Agricolo Sud Milano in cui è parzialmente
compreso4. Il PTPR, pertanto, colloca il territorio comunale di Peschiera Borromeo al
all’interno del paesaggio della pianura cerealicola.
Il paesaggio della bassa pianura viene distinto nella cartografia a seconda degli
orientamenti colturali prevalenti: foraggero nella parte occidentale della bassa pianura,
cerealicolo in quella centrale e orientale. Esso si estende con grande uniformità in quasi
4 Questo fa si che sia soggetto all’Art. 18 (Tutela paesistica degli ambiti di specifico valore storico-ambientale e di contiguità ai parchi regionali) delle Norme di Attuazione e Indirizzi di Tutela del
PTPR. L’articolo 18 sancisce nel punto 2 che “Relativamente agli ambiti di contiguità ai parchi regionali dell’Oglio Nord, Oglio Sud e Sud Milano (…) i Piani Territoriali di Coordinamento delle
Province di Milano (…) per i territori di rispettiva competenza, dovranno assicurare la coerenza con le previsioni dei Piani Territoriali di Coordinamento dei parchi per le aree esterne ai parchi e il
coordinamento tra le previsioni e le disposizioni dei P.T.C. delle province stesse; fino all’entrata in vigore dei P.T.C. provinciali valgono le previsioni degli strumenti urbanistici comunali”
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
33
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
tutta la bassa pianura lombarda. Gli insediamenti prevalentemente hanno una matrice
generatrice pre-romana, romana e medievale, dalla dimensione. Il sistema irriguo,
derivato dai fiumi e dai fontanili, è l’elemento che ha determinato la sua destinazione
agricola, la sua organizzazione e, dunque, il paesaggio. L’introduzione di nuove colture e
la meccanizzazione dei lavori nei campi ha gravemente impoverito la tessitura minuta
del paesaggio agrario, con l’eliminazione delle alberature, delle partizioni, della trama
irrigua e di collegamento viario. Nella Bassa Milanese è la tendenza defluente dei cavi
irrigui e dei canali a costruire la geometria ordinatrice del paesaggio. Nel territorio si
leggono: caratteristiche tipologiche e gerarchiche nella distribuzione e complessità del
reticolo idraulico; presenza di filari e alberature, ma anche boscaglie residuali che
assumono forte elemento di contrasto e differenziazione del contesto; reticolo viario
della maglia poderale e struttura dell’insediamento in genere basato sulla scala
dimensionale della cascina isolata, del piccolo nucleo di strada, del centro ordinatore
principale; vari elementi diffusivi di significato storico e sacrale. La bassa pianura quindi
presenta grande ricchezza e diversità di elementi insediativi forse non immediatamente
percepibili nella difficoltà degli orizzonti visuali di pianura, ma in sé consistenti e
fortemente strutturati.
Inoltre, riveste grande importanza, non solo paesistica, la ben nota fascia delle risorgive
associata in molti casi, residualmente, ai prati marcitori. Al tempo stesso il Comune è
anche attraversato ad occidente dal paesaggio delle fasce fluviali. nonché il PTR, a
riguardo del contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica,
evidenzia ambiti di degrado paesistico provocati da processi di urbanizzazione,
infrastrutturazione pratiche e usi urbani, da sottoutilizzo e da criticità ambientali.
Con riferimento agli elementi caratterizzanti il territorio di Peschiera Borromeo è utile
riprendere alcune indicazioni normative.
Infrastruttura idrografica artificiale della pianura: principali navigli storici, canali di bonifica e rete irrigua (art. 21) 1. “ (omissis)
2. La tutela dell’infrastruttura idrografica artificiale persegue l’obiettivo di
salvaguardare i principali elementi e componenti della rete, nelle loro diverse
connotazioni (...) garantendone il funzionamento anche in riferimento alle
potenzialità di risorsa paesaggistica e ambientale. sono da promuovere, in tal senso,
azioni coordinate per lo sviluppo di circuiti ed itinerari di fruizione sostenibile del
territorio che integrino politiche di valorizzazione dei beni cultural, del patrimonio e
dei prodotti rurali, delle risorse ambientali e idriche, in scenari di qualificazione
paesaggistica di ampio respiro;
3. (omissis)
4. (omissis)
5. (omissis)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
34
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
6. la rete irrigua nel suo complesso costituisce un valore paesaggistico regionale, le
province e i parchi individuano, con consorzi irrigui e i consorzi di bonifica, criteri e
modalità di manutenzione e riorganizzazione della stessa tendo conto del valore
ecologico, (...)
7. I fontanili ancora attivi sono da salvaguardare e valorizzare in riferimento alla loro
funzionalità idraulica ed ecosistemica, alla particolare connotazione vegetazionale
ed al significato simbolico e testimoniale che rivestono nel sistema paesistico rurale,
(...); al fine di valorizzare il ruolo storico e le valenze paesaggistiche e ambientali di
questi luoghi, la pianificazione locale, (…) impedisce opere di urbanizzazione e nuova
edificazione per una fascia di almeno 10 metri intorno alla testa del fontanile e
lungo entrambi i lati dei primi 200 metri dell’asta promuove:
a. il recupero e la riqualificazione (…);
b. la tutela dell’alimentazione idrica (…).
Rete verde regionale (art. 24) 7. I comuni partecipano al’attuazione della rete verde regionale con la definizione del
sistema del verde comunale nei propri PGT e, in particole, tramite l’individuazione
dei corridoi ecologici e di un sistema organico del verde di connessione tra territorio
rurale ed edificato, di cui all’articolo 9 comma 1 della l.r. 12/2005, coerenti con le
priorità, di cui al precedente comma 3, indicate dalla pianificazione regionale e dai
P.T.C. di parchi e province.
Individuazione e tutela dei Centri, Nuclei e Insediamenti Storici (art. 25) 1. La Regione assume come riferimento base per l’identificazione e la perimetrazione
dei centri, nuclei e insediamenti storici, la prima levata delle tavolette IGM in scala
1/25.000.
2. I comuni, in base alle specifiche connotazioni paesaggistiche locali, valutano
l’opportunità di utilizzare per l’individuazione di centri, nuclei e insediamenti storici
anche altre rappresentazioni cartografiche relative allo stato di fatto del territorio
comunale precedenti al 1950.
3. (omissis)
4. (omissis)
5. (omissis)
6. (…) i comuni riportano sulla cartografia aggiornata aerofotogrammetrica, in loro
possesso, i perimetri dei centri, nuclei e insediamenti anche di carattere rurale,
comprendendovi gli eventuali spazi aperti pubblici e privati interclusi, ed esterni
adiacenti, nonché la individuazione di edifici isolati e/o manufatti di rilievo storico-
ambientale, specificando e motivando eventuali scostamenti rispetto a quanto
contenuto nella cartografia di cui al comma 1.
7. (omissis)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
35
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
8. Il PGT individua le misure e le azioni più idonee per salvaguardare e promuovere il
recupero dei centri e nuclei di antica formazione e degli insediamenti rurali
tradizionali, nel rispetto delle specifiche connotazioni identitarie legate agli aspetti
storico-architettonici e ai consolidati sistemi ed elementi di relazione con il contesto.
Riconoscimento della viabilità storica e di interesse paesaggistico (art. 26) 1. “(omissis)
2. Rientrano nei compiti e negli obiettivi della pianificazione paesaggistica il
riconoscimento e la tutela della viabilità che presenta i seguenti requisiti:
- rete fondamentale di grande comunicazione (…); - tracciati viari storici (…); - viabilità di fruizione panoramica e ambientale (…).
3. (omissis)
4,5,6,7,8,9, 10, 11 (omissis)
12. In prima applicazione si riconosce come viabilità di fruizione ambientale e
panoramica di rilevanza regionale quella indicata dalla tavola E, e correlati
repertori, come: Tracciati guida paesaggistici.
13, 14 (omissis)
15. I comuni in sede di predisposizione o di revisione dei PGT, o con provvedimento
specifico, riconoscono la viabilità di cui al presente articolo e inseriscono nei
rispettivi piani urbanistici norme idonee a tutelarne la riconoscibilità e i rapporti con
il contesto, tenuto conto delle funzioni attualmente svolte dalle strade stesse e delle
caratteristiche del territorio attraversato.”
16. Ai tracciati di cui ai commi precedenti si applicano gli indirizzi e le raccomandazioni
di tutela contenuti nel Piano di sistema relativo ai tracciati base paesistici.
Riqualificazione paesaggistica di aree ed ambiti degradati o compromessi e contenimento dei processi di degrado) (art. 28) 1. Ai fini paesaggistici, le aree e gli ambiti ove si registra la “perdita, deturpazione di
risorse naturali e di caratteri culturali, storici, visivi, morfologici testimoniali”,
ovvero la banalizzazione, l’impoverimento e la perdita dei caratteri paesaggistici
identitari, vengono assunti quali aree e ambiti compromessi o degradati ovvero a
rischio di degrado secondo le definizioni successivamente indicate.
La condizione di degrado o compromissione è comunque connessa non solo alla
perdita dei caratteri e valori preesistenti ma anche al riconoscimento del mancato
raggiungimento di una nuova condizione qualitativamente significativa sul piano
dell’abitabilità dei luoghi e al correlato arricchimento e/o valorizzazione del loro
patrimonio naturalistico, artistico-culturale, estetico (durevole e dunque
trasmissibile). Si definiscono:
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
36
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
- Compromessi gli ambiti e le aree laddove si è manifestata la perdita definitiva e
irreversibile della connotazione originaria, determinata sia da interventi di
trasformazione sia da abbandono;
- Degradati gli ambiti e le aree laddove si è manifestata la perdita parzialmente o
totalmente reversibile della connotazione originaria, determinata sia da interventi
di trasformazione sia da abbandono,;
- a rischio di degrado/ compromissione gli ambiti e le aree laddove è possibile
prevedere a breve/medio termine il determinarsi di fenomeni di degrado e/o
compromissione paesaggistica.
2. (omissis)
3. Nelle aree e negli ambiti indicati al precedente comma 1 la disciplina paesaggistica
persegue i seguenti obiettivi:
- nelle aree e negli ambiti degradati o compromessi, favorire gli interventi di
recupero e riqualificazione ai fini di reintegrare o reinterpretare i valori paesaggistici
preesistenti ovvero di realizzare nuovi valori paesaggistici correlati con questi;
- nelle aree e negli ambiti a rischio di degrado e/o compromissione paesaggistica
mettere in atto misure di prevenzione e di contenimento dei processi che lo
determinano;
- concentrare prioritariamente gli interventi di compensazione in tali aree ed ambiti
ai fini del perseguimento delle finalità soprindicate.
4. (omissis)
5. In applicazione del criterio di maggior definizione, di cui all’articolo 6, gli atti a
valenza paesistica di maggior dettaglio ed in particolare i P.G.T. e i P.T.C. di parchi e
province, a fronte degli studi paesaggistici compiuti:
- verificano e specificano la delimitazione delle aree e degli ambiti di degrado o
compromissione del paesaggio e di quelli a rischio di degrado/compromissione
paesaggistica secondo le tipologie indicate nella Parte quarta degli Indirizzi di tutela
del presente piano;
- ne articolano la relativa disciplina d’uso e i programmi di riqualificazione in
coerenza con i contenuti e gli obiettivi paesaggistici locali, tenendo conto di quanto
prescritto dal presente articolo e degli obiettivi di riqualificazione e di contenimento
del degrado indicati al precedente comma 3 e secondo quanto indicato nella Parte
quarta degli Indirizzi di Tutela del presente piano.
6, 7, 8, 9, 10, 11 (omissis)
12. Al fine di facilitare l’attuazione di azioni coordinate di riqualificazione
paesaggistica e di prevenire possibili forme di futuro degrado e compromissione,
valgono comunque le presenti indicazioni e prescrizioni regionali:
a) il recupero delle aree dismesse in contesto urbano o periurbano deve essere
orientato non solo al recupero funzionale e urbanistico delle stesse ma anche, previa
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
37
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
riqualificazione delle matrici ambientali, alla riqualificazione e qualificazione
paesaggistica (omissis);
b) i piani cave provinciali definiscono ex ante scenari di recupero complessivo delle
aree oggetto delle previsioni estrattive a cessata attività, precisando le linee di
interazione con le previsioni di potenziamento e valorizzazione della rete verde
provinciale e regionale, di riqualificazione e valorizzazione del territorio (omissis);
c) i nuovi impianti di trattamento rifiuti devono prevedere adeguati interventi di
sistemazione degli spazi pubblici o di pubblico affaccio e di potenziamento del verde
al fine di limitarne l‟impatto paesaggistico e ricostruire qualificanti elementi di
correlazione con il contesto, in ogni caso detti impianti non possono essere collocati
nelle seguenti tipologie di territori:
- territori contermini ai laghi, di cui alla lettera b) articolo 142 del D. Lgs. 42/2004,
- immobili ed aree di cui all’articolo 157 e alla lettera a) del comma 1 dell’articolo
134 del D.Lgs. 42/2004, fatti salvi impianti di termovalorizzazione correnti con la
programmazione regionale,
- in adiacenza a immobili ed aree di cui agli articoli 10 e 11 del D. Lgs. 42/2004,
- sono comunque fatte salve indicazioni e prescrizioni più restrittive di cui ai
precedenti articoli del presente Titolo o derivanti da specifica disciplina di tutela
definita dalla Giunta Regionale in riferimento a singoli beni paesaggistici o a
particolari ambiti di rilevanza paesaggistica,
- si applicano inoltre, per le diverse fattispecie di interventi e impianti, le indicazioni
specifiche più restrittive contenute negli atti di indirizzo, di pianificazione e di
attuazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale relativa i rifiuti;
d) le nuove grandi strutture di vendita e di centri commerciali non possono di
massima interessare gli ambiti di parchi e riserve naturali e di P.L.I.S., in ogni caso,
(omissis), considerando in tal senso:
- qualità e quantità degli elementi verdi e dei percorsi ciclo-pedonali di connessione
con le reti verdi provinciali e comunali,
- la previsione di interventi compensativi specificamente orientati alla
riqualificazione e ricomposizione paesaggistica di aree all’intorno,
- l’attenta e organica progettazione degli affacci sulla viabilità pubblica con
specifica cura dei prospetti architettonici e delle aree pedonali e di parcheggio,
- sono fatte salve indicazioni o prescrizioni più specifiche di cui ai precedenti articoli
del presente Titolo e alla disciplina di tutela a corredo delle dichiarazioni di notevole
interesse pubblico di beni paesaggistici;
e) piani e progetti relativi a nuove aree e impianti industriali, poli logistici e grandi
impianti tecnologici, devono prevedere una specifica quota della superficie scoperta
da dedicare alla realizzazione di elementi verdi di inserimento paesaggistico e
ambientale, (omissis);
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
f) l‟interramento delle linee elettriche è da promuovere prioritariamente nei parchi
e nelle riserve naturali e in corrispondenza di aree e beni di cui alla lettere a) e b) di
cui all’articolo 136 del D. Lgs. 142/2004;
g) l’installazione di impianti di tele e radio comunicazione è da limitare il più
possibile in tutte le aree e gli immobili di cui all’ articolo 136 dello stesso D. Lgs.
42/2004, gli enti territoriali competenti individuano in tal senso criteri di esclusione
degli stessi in riferimento alle esigenze di tutela dei caratteri connotativi del
paesaggio, sono fatte salve eventuali prescrizioni indicate nella disciplina di tutela a
corredo delle dichiarazioni di notevole interesse pubblico o degli atti di cui
all’articolo 157 del D. Lgs. 42/2004 e succ. mod. e integ.;
h) l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e in
particolare di impianti eolici e grandi impianti fotovoltaici, in mancanza di specifici
criteri per il corretto inserimento paesaggistico, tengono prioritariamente conto
delle indicazioni di tutela, salvaguardia e (omissis);
i) fatte salve le indicazioni contenute nei Piani di sistema Tracciati base paesistici, di
cui al precedente articolo 11 comma 3 lettera b), e quanto in merito indicato per la
pianificazione locale e la verifica paesaggistica dei progetti, le previsioni e i progetti
di nuove infrastrutture della mobilità devono essere corredati da specifico studio e
indicazioni progettuali relativi al disegno degli spazi liberi contermini e alla
organizzazione di strutture e spazi di servizio, volti a garantire: la salvaguardia delle
componenti paesaggistiche di maggiore connotazione del contesto, la non
occlusione di visuali significative, la minor compromissione possibile di corridoi verdi
ed ecologici, l’introduzione di elementi significativi e coordinati di correlazione con il
contesto in riferimento ad equipaggiamenti verdi delle fasce stradali e ricostruzione
di alberate e macchie boschive, la riqualificazioni di situazioni di degrado e
compromissione paesaggistica dei territori attraversati in coerenza con gli obiettivi
locali di ricomposizione del paesaggio; sulla base di detti studi e indicazioni vengono
altresì individuati, con gli enti locali, gli interventi compensativi prioritariamente
finalizzati al miglioramento del paesaggio in riferimento all’inserimento
dell’infrastruttura;
j) Al fine di evitare la formazione di situazioni di degrado e di promuovere una
migliore qualificazione paesaggistica del territorio regionale, nel caso di interventi di
razionalizzazione della viabilità esistente che comportino la dismissione di tronchi o
tratti stradali a seguito di varianti di percorso, l’Ente gestore predispone e attua,
ove possibile,un progetto di recupero e valorizzazione paesaggistica (omissis).
13, 14, 15 (omissis)
16. Al fine di promuovere la riqualificazione degli ambiti degradati, prevenire fenomeni
di degrado e potenziare la rete verde regionale, la Giunta regionale supporta e
propone azioni locali integrate tramite: la realizzazione di sistemi verdi
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
agroalimentari, lo sviluppo di scenari di riqualificazione paesaggistica locale
condivisi, l’individuazione di specifici piani d’area.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 4_DdP tavola A "Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio" [estratto PTR]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 5_DdP tavola G "Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale" [estratto PTR]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
42
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2.3 La rete ecologica Regionale [RER]
La D.g.r. 27 dicembre 2007- n.8/6415 - Criteri per l’interconnessione della Rete Ecologica
Regionale con gli strumenti di programmazione territoriale degli enti locali fornisce alle
Province ed ai Comuni lombardi i riferimenti necessari per l’attuazione delle reti
ecologiche in Lombardia, in coerenza con l’impianto del Piano Territoriale Regionale
(PTR), ai sensi della l.r. n.12/05. Esso si colloca all’interno del processo di progressiva
precisazione del PTR, e deve pertanto essere considerato come un primo documento
colto a fornire schemi generali di azione.
Il PTR riconosce la RER tra le infrastrutture prioritarie per la Lombardia e ne definisce i
contenuti generali al capitolo 1.5.6.
Gli obiettivi generali della RER sono:
- riconoscere le aree prioritarie per la biodiversità;
- individuare un insieme di aree e azioni prioritarie per i programmi di riequilibrio
ecosistemico e di ricostruzione naturalistica ai vari livelli territoriali
- fornire lo scenario ecosistemico di area vasta e i collegamenti funzionali per:
- l’inclusione dell’insieme dei SIC e delle ZPS nella Rete Natura 2000 (Direttiva
Comunitaria 92/43/CE);
- il mantenimento delle funzionalità naturalistiche ed ecologiche del sistema delle
Aree Protette nazionali e regionali;
- l’identificazione degli elementi di attenzione da considerare nelle diverse
procedure di Valutazione Ambientale;
- l'integrazione con il Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) del Po che
costituisce riferimento per la progettazione e la gestione delle reti ecologiche
(comma 12, art.1, N.A. del PAI).
- articolare il complesso dei servizi ecosistemici rispetto al territorio, attraverso il
riconoscimento delle reti ecologiche di livello provinciale e locale (comunali o
sovracomunali).
Con la delibera 8/8515 del 26 novembre 2008 si propone l’inclusione di criteri attuativi
della rete ecologica regionale tra gli strumenti operativi ai sensi dell’art.20, comma 2,
della proposta di PTR approvata con d.g.r. n. 6447/2008.
Le strutture fondanti della rete ecologica regionali, rappresentate nella mappa riportata
nel seguito, sono state distinte in elementi primari e secondari, in relazione alla loro
importanza ecosistemica, ambientale e paesaggistica.
Gli elementi primari, così definiti in quanto rappresentano il sistema portante del
disegno di rete, sono:
aree di primo livello, interne ed esterne alle aree prioritarie per la biodiversità;
gangli primari, nodi prioritari sui quali appoggiare i sistemi di relazione spaziale
all’interno del disegno di rete ecologica;
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
corridoi primari, elementi fondamentali per favorire la connessione ecologica tra aree
inserite nella rete;
varchi, identificabili con i principali restringimenti interni agli elementi della rete oppure
con la presenza di infrastrutture lineari all’interno degli elementi stessi.
Gli elementi secondari svolgono una funzione di completamento del disegno di rete e di
raccordo e connessione ecologica tra gli elementi primari.
Per la Rete Ecologica Comunale si rinvia la trattazione alla Relazione di progetto del
Documento di Piano.
2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano [PTC].
2.4.1 La partizione generale dei territori del parco
Il parco regionale di cintura metropolitana “Parco Agricolo Sud Milano” (di seguito
PASM) è stato istituito con la LR 24/1990. Ai sensi dell’art. 2 della LR 32/96 “Integrazioni
e modifiche alla LR 86/83 (…)” è classificato quale Parco regionale agricolo di cintura
metropolitana.
Con DGR 7/818 del 3 agosto 2000, è stato approvato il Piano Territoriale di
Coordinamento (di seguito PTC) del Parco Agricolo Sud Milano. Il piano disciplina il
territorio del parco individuato da un apposito perimetro.
Nel PTC sono perimetrate le riserve naturali e le aree che costituiscono parco naturale ai
sensi della LR 32/96 in attuazione della L.394/91 “Legge quadro sulle aree protette” da
approvarsi con apposita legge regionale. Fino all’approvazione della predetta legge le
medesime aree sono soggette alla disciplina dettata dal PTC stesso e in particolare alle
disposizioni di cui al Capo II.
Ai sensi dell’art. 1 della relative Norme di Attuazione, “le previsioni urbanistiche del PTC
sono immediatamente vincolanti per chiunque, sono recepite di diritto nelle negli
strumenti urbanistici generali dei Comuni interessati e sostituiscono eventuali previsioni
difformi che vi fissero contenute”.
Alla Tav. A “Articolazione territoriale delle previsioni di piano”, il PTC individua la
partizione generale del territorio del parco, distinguendo le diverse parti del territorio in
funzione delle peculiarità proprie di ciascun ambito. In particolare vengono individuati
tre ambiti a carattere generale a) “Territori agricoli di cintura metropolitana”, b)
“Territori agricoli e verde di cintura urbana - ambito dei Piani di cintura urbana” e c)
“Territori di collegamento tra città e campagna – fruizione” disciplinati, rispettivamente
agli artt. 25, 26 e 27 delle relative Norme di Attuazione. All’interno della partizione
generale sopra descritta, il PTC del parco dettaglia la destinazione delle diverse parti del
proprio territorio distinguendo tra gli “Ambiti delle tutele ambientali, paesistiche e
naturalistiche” di cui agli artt. dal 28 al 34 -vi rientrano le aree appositamente
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
perimetrate ai fini della proposta di istituzione di parco naturale ai sensi dell’art. 1-, gli
“Ambiti della fruizione”, di cui agli artt. dal 35 al 37, e infine gli “Elementi puntuali di
tutela” disciplinati al Capo IV artt. da 38 al 44, ciò in relazione alle peculiarità e alle
connotazioni proprie di ciascun ambito.
Si riportano, di seguito, i principali contenuti del PTC del Parco, con riferimento alle aree
e agli elementi del territorio comunale che vi sono compresi.
Ai fini del previsto adeguamento del Piano di Governo del Territorio al Piano Territoriale
di Coordinamento del Parco, dette aree ed elementi sono disciplinati alle Norme
Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.
Territori Agricoli di cintura metropolitana (art. 25 NA) Si tratta delle aree che per collocazione, compattezza e continuità nonché per l’elevata
produttività sono destinate all’esercizio e alla conservazione della funzione agricolo-
produttiva assunte quale settore strategico prioritario per la caratterizzazione e la
qualificazione del Parco. Per detti ambiti il PTC del Parco detta all’art. 25 delle relative
Norme di attuazione un’apposita disciplina, sostanzialmente volta alla conservazione
dell’integrità e della compattezza di detti ambiti e del relativo patrimonio edilizio rurale
esistente, definendo altresì gli interventi edilizi ammessi in relazione allo svolgimento
dell’attività agricola nonché le norme per la trasformazione d’uso degli edifici e delle
strutture rurali.
Per quanto riguarda il territorio del Comune di Peschiera Borromeo, si tratta di parte dei
territori più orientale del territorio comunale, sostanzialmente coincidenti con lo spazio
agricolo centrale che include al suo interno il sistema delle cascine.
Territori agricoli e verde di cintura urbana, ambito dei piani di cintura urbana (art. 26 NA) Si tratta dei territori per i quali il PTC del Parco, in considerazione della loro collocazione
intermedia tra l’agglomerato dell’area milanese e i vasti territori agricoli di cintura
metropolitana, dispone la redazione di appositi piani di cintura di iniziativa dell’Ente
Gestore di concerto con i comuni interessati. Le finalità perseguite per tali ambiti sono
volte alla salvaguardia, al recupero paesistico ambientale e di difesa dell’attività agricola
produttiva con la realizzazione di interventi anche legati alla fruizione delle aree del
parco quali aree a verde attrezzature sociali e ricreative impianti sportivi e funzioni di
interesse generale.
Relativamente al Comune di Peschiera Borromeo, rientrano in tale seconda categoria i
territori contigui all’idroscalo nonché quelli posti nella porzione settentrionale la valle
del Lambro. In particolare, detti ambiti ricadono rispettivamente nel Piano di Cintura
Urbana comparto 4 (PCU 4) Parco est “Idroscalo” e nel Piano di Cintura Urbana
comparto 5 (PCU 5) “Lambro Monluè” per i quali l’Allegato A alle NTA detta gli
orientamenti e gli indirizzi.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
In particolare per il Comparto 4, all’interno del quale ricadono parte dei territori di
Milano, Segrate, oltre a Peschiera Borromeo, tali orientamenti e indirizzi sono finalizzati
alla “creazione di un sistema continuo di parchi urbani: dall’Idroscalo al Parco Forlanini in
direzione Milano e ad est dell’idroscalo in direzione dei quartieri San Felice e San Bovio.
Previsione di sviluppo-rafforzamento della funzione di polo sportivo – ricreativo di livello
metropolitano oggi svolta dall’Idroscalo, in particolare attraverso l’utilizzo delle aree
poste ad est dell’Idroscalo stesso. Recupero delle cave cessate in comune di Peschiera”.
Per il Comparto 5 “Lambro Monluè” al quale sono interessati oltre al territorio del
Comune di San Donato, quelli dei comuni di Milano e Peschiera Borromeo, il Parco
esplicita i seguenti orientamenti e indirizzi “I temi dominanti sono la presenza del Fiume
Lambro e la sistemazione delle sponde, la valorizzazione del nucleo di Monluè compreso
il parco urbano del Comune di Milano, il recupero delle aree di degrado a Sud
dell’aeroporto di Linate”.
E’ importante sottolineare che i territori del comune ricompresi all’interno del parco
ricadono per una porzione significativa all’interno dei due Piani di cintura sopra descritti.
Fanno infatti eccezione le aree a nord di San Bovio (comparto m) e quelle intercluse fra
la frazione di Bettola e Zeloforamagno a sud di via 25 Aprile(comparto n), le quali
rientrano negli ambiti della fruizione, la zona di interesse naturalistica del Carengione, il
tratto vallivo più meridionale del Lambro e la parte orientale del Comune.
Territori di collegamento tra città e campagna – Ambiti della Fruizione (art. 27 NA) Interessano le aree definite di collegamento tra città e campagna le quali, per la loro
collocazione costituiscono fasce di raccordo tra i territori di cintura metropolitana e le
conurbazioni, esterne al parco. La finalità perseguita dal piano è essenzialmente quella
della fruizione di tali aree da parte del pubblico in funzione ricreativa, educativa,
culturale e sociale, nel rispetto dell’ambiente naturale e dell’attività agricola.
In particolare detta finalità è perseguita attraverso un apposito strumento di attuazione,
il “Piano di Settore della Fruizione”, strumento di iniziativa dell’Ente Gestore che lo
approva, sentito il consiglio direttivo del Parco, in esso vengono determinati interventi e
trasformazioni ammesse secondo quanto stabilito agli artt. 19 e 35 delle NTA del PTC.
Rientra in tale terza partizione generale la porzione di territorio comunale compreso tra
le conurbazioni di Zeloforamagno e Bettola a sud di via 25 Aprile(comparto n) nonché le
aree a nord di San Bovio (comparto m). Detti territori ricadono precisamente all’interno
del Comparto di fruizione “m” e “n” per i quali l’Allegato B alle NTA detta orientamenti e
indirizzi progettuali sostanzialmente volti:
- all’estensione delle attrezzature già esistenti attorno al Lago Malaspina con interventi
rivolti alla forestazione urbana (comparto m);
- all’estensione delle attrezzature culturali, ricreative e sportive a partire già dal parco
esistente attorno al lago di cava recuperato(comparto n).
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Secondo le disposizioni del PTC del Parco, i Comuni possono contribuire alla definizione,
coerentemente ai contenuti del Piano di Fruizione, degli interventi necessari in ordine
alla realizzazione di aree a standard per verde e impianti sportivi, ovvero, anche in
assenza del piano della fruizione acquisito l’assenso del Parco, per la realizzazione degli
interventi elencati all’art. 19, c. 3 tra cui “percorsi pedonali, ciclabile, equestri, spazi per
la sosta aree verdi attrezzate per il gioco all’aria aperta, parcheggi prioritariamente in
corrispondenza degli spazi di sosta e delle aree verdi attrezzate (…)”.
Quanto agli interventi ammessi per i complessi rurali non più funzionali all’attività
agricola, finalizzati alla trasformazione a residenza dell’originaria destinazione, essi sono
accettati nel rispetto delle disposizioni di cui al c. 4 dell’art. 27, lett. da a) a d), dovendo
essere preliminarmente verificata l’idoneità delle infrastrutture viarie e la vicinanza al
centro abitato, la domanda aggiuntiva di servizi pubblici in relazione al nuovo peso
insediativo, nonché dovendo detti interventi non comportare ampliamenti ed essere
improntati alla tutela storico-monumentale e ambientale - paesistica.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Legenda
Figura 6_PTC Parco Agricolo Sud Milano, Tavola A "Articolazione territoriale delle previsioni di Piano"
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2.4.2 Gli ambiti delle tutele ambientali, paesistiche e naturalistiche
Zone di interesse naturalistco (art. 31 NA) Nel caso del Comune di Peschiera Borromeo,il PTC del Parco individua un ambito di
tutela e valorizzazione paesistica, un zona di interesse naturalistico ricadente nel bosco
del Carengione. Per tale area il PTC ha come “obiettivo quello di favorire la massima
espressione delle potenzialità naturali, sia sotto il profilo vegetazionale, sia sotto il
profilo faunistico, è prevalente rispetto all'esercizio economico dell'agricoltura”.
Per tale ambito, inoltre, il PTC del Parco propone l’istituzione di parco naturale, ai sensi
dell’art. 1 delle relative NTA. Come già detto al paragrafo precedente, le aree ricadenti
in tale ambito sono interamente comprese all’interno del perimetro di proposta di parco
naturale ai sensi delle LLRR 86/83 e 32/96, in attuazione della L. 394/91 “Legge quadro
sulle aree protette”.
Zone di transizione agricolo/naturalistico (art. 32 NA) Nel caso del Comune di Peschiera Borromeo, si tratta aree che circondano il Bosco del
Carengione e che il PTC del Parco prescrive al mantenimento ed al potenziamento di
situazioni ecotonali ed alla costituzione di corridoi ecologici tra zone classificate di
interesse naturalistico dallo stesso. Tali zone sono interamente ricomprese nel
perimetro di parco naturale ai sensi dell’art.1 delle NTA del Parco. In tali zone
prioritariamente il permanere delle attività agricole tradizionali e favorisce il
potenziamento ed il miglioramento naturalistico delle fasce alberate, della vegetazione
di ripa, dei filari e dell’ambito attraversato dal Lambro per il quale il PTC propone
l’istituzione di parco naturale, ai sensi dell’art. 1 delle relative NTA. Esso rientra dunque
tra le aree del parco “interessate dalla presenza dei corsi d’acqua, dai relativi ambiti
vallivi e delle aree a contorno delle incisioni fluviali, tendenzialmente ribassate rispetto
al piano fondamentale della pianura”.
Zone di protezione delle pertinenze fluviali (art. 33 NTA) Nel caso del Comune di Peschiera Borromeo, si tratta dell’ambito attraversato dal
Lambro per il quale il PTC propone l’istituzione di parco naturale, ai sensi dell’art. 1 delle
relative NTA. Esso rientra dunque tra le aree del parco “interessate dalla presenza dei
corsi d’acqua, dai relativi ambiti vallivi e delle aree a contorno delle incisioni fluviali,
tendenzialmente ribassate rispetto al piano fondamentale della pianura”. Le “zone di
protezione delle pertinenze fluviali” sono disciplinate dall’art. 33, il quale detta
disposizioni volte al rafforzamento, alla ricostruzione e alla valorizzazione dei caratteri di
naturalità e al consolidamento idrogeologico e rinvia altresì al Piano di Settore
“Vulnerabilità idrogeologica” di cui all’art. 18. Per queste zone il PTC del Parco propone
l’estensione del vincolo idrogeologico 8 art. 33, c. 2 nonché il recepimento del Piano di
Assetto Idrogeologico (art. 18).
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Zona di tutela e valorizzazione paesistica (art. 34 NA)
Comprendente aree di particolare interesse e rilevanza paesistica per morfologia del
suolo, densità dei valori ambientali, storici e naturalistici, in cui l’attività agricola
contribuisce a mantenere e migliorare la qualità del paesaggio; fanno parte di tale zona
anche aree i cui caratteri del paesaggio agrario vanno valorizzati e rafforzati. In questa
zona si privilegiano “interventi di tutela, valorizzazione e ricostruzione degli elementi
compositivi della trama del paesaggio agrario, quali la rete irrigua, le alberature di ripa,
gli edifici rurali e il relativo reticolo storico di connessione.
Sub – zone parchi urbani – Impianti sportivi e ricreativi esistenti (art. 36NA)
Il PTC del Parco individua all’interno del parco le aree interessate da parchi urbani e da
complessi sportivi e ricreativi esistenti o progettati, per i quali valgono le previsioni degli
strumenti urbanistici comunali; i progetti non ancora realizzati e le eventuali varianti
sono inviate al parco per essere sottoposti al parere previsto dalle presenti norme.
Omissis. Nelle sub-zone di cui al presente articolo valgono le prescrizioni di cui all’art. 35,
comma 3.
Sub – zona cave cessate (art. 37 NA)
Nelle sub-zone cave cessate, l’ente gestore del parco, d’intesa con i comuni interessati
ed in assonanza con gli indirizzi di cui al piano cave, promuove specifici progetti per il
recupero ambientale nel rispetto delle norme di cui all’art. 39 della LR 14/1998. Il piano
di fruizione, di cui all’art.19, relativamente alla sub-zona cava cessata, precisa
ulteriormente le caratteristiche e i limiti di ammissibilità degli interventi. Per gli specchi
d’acqua artificiali, di cui è ammessa l’attrezzatura di uso pubblico, salvo diverse
disposizioni del piano di settore: a) omissis, b) una quota continua, di almeno il 20% del
totale delle sponde, resta inaccessibile al pubblico, c) le sponde, salvo i percorsi e gli
accessi per il pubblico od altre esigenze progettuali, sono piantumate con vegetazione
autoctona, d) è comunque vietata la navigazione a motore, e) è ammessa la recinzione
dell’intero spazio attrezzato, comprese le pertinenze, f)omissis. (omissis)
Fontanili e zone umide (art.41 NA)
I fontanili attivi esistenti e gli ambiti vegetazionali e idrogeologici connessi agli stessi e
alle relative aste costituiscono zone umide il cui sistema complesso è
contemporaneamente di alto valore naturalistico e ambientale, funzionale agli usi
agricoli e tipico del paesaggio della pianura irrigua. I comuni, in accordo con l’ente
gestore del parco, possono prevedere la creazione di piccole attrezzature di
osservazione di studio, percorsi pedonali necessari alle visite, purchè compatibili con le
finalità della conservazione, della valorizzazione naturalistica e dell’uso irriguo,
disciplinati anche dal PSA. I fontanili sono attivamente conservati dai proprietari e
conduttori nel loro assetto tradizionale effettuando tutte le operazioni di pulizia e
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
drenaggio volte ad impedire l’eventuale riempimento spontaneo. Inoltre entro una
fascia di 10m dal limite dell0incisione morfologica della testa e lungo l’asta del fontanile,
almeno per il primo tratto di 200m, deve essere mantenuta la vegetazione spontanea.
L’ambito dei fontanili e le relative aree di rispetto, per le quali è vietata ogni opera di
trasformazione, sono definiti transitoriamente da una fascia non inferiore a 50m
misurati dall’orlo dei fontanili.
Percorsi di interesse storico-paesistico (art. 43 NA)
Percorsi di origine storica o di particolare interesse per la percezione del paesaggio
agrario del parco (…) sono parte strutturante del sistema della fruizione del Parco.
Non da ultimo, si deve tenere presente anche il Piano di Settore Agricolo del Parco (PSA)
approvato con deliberazione del Consiglio Direttivo n. 33 del 17 luglio 2007, ai sensi
dell’articolo 7 delle NTA del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco.
Come già detto al paragrafo precedente, le aree ricadenti in tale ambito sono
interamente comprese all’interno del perimetro di proposta di parco naturale ai sensi
delle LLRR 86/83 e 32/96, in attuazione della L. 394/91 “Legge quadro sulle aree
protette”.
La parte più settentrionale dell’ambito risulta anche inclusa nel Piano di Cintura Urbana
comparto 5 (PCU 5) “Lambro Monluè”, cui si è già accennato in precedenza.
2.4.3 Elementi puntuali di tutela e Aree
Nuclei di grande valore storico-architettonico (art. 38 NA) Si tratta dei nuclei di grande valore storico-architettonico già oggetto di vincolo ai sensi
del DLgs 42/2004 che per posizione, caratteristiche morfologiche e tipologiche,
presenza di elementi architettonici di rilievo o per valori storico-paesistici sono ritenuti
meritevoli di tutela. Ai sensi dell’art. 38 delle NTA, la disciplina dei beni rientranti in tale
categoria è demandata agli strumenti urbanistici comunali nel rispetto delle disposizioni
statali e, nel caso di ristrutturazione urbanistica, previo piano attuativo esteso all’area
perimetrata dal PTC del Parco.
Nel territorio comunale viene individuato come tale il nucleo di Mirazzano e il castello
Borromeo.
Insediamenti rurali isolati di interesse paesistico (art. 39 NA) Si tratta degli insediamenti rurali isolati di interesse paesistico che per posizione,
caratteristiche morfologiche e tipologiche, presenza di elementi architettonici di rilievo
o per valori paesistici sono ritenuti meritevoli di tutela. Ai sensi dell’art. 39 delle NTA, la
disciplina dei beni rientranti in tale categoria è demandata agli strumenti urbanistici
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
comunali nel rispetto delle disposizioni di cui al c. 3 e, nel caso di ristrutturazione
urbanistica, previo piano attuativo esteso all’area perimetrata dal PTC del Parco.
Sono individuati quali “Insediamenti rurali di interesse paesistico” la cascina Biassano,
già oggetto di un intervento di recupero secondo le disposizioni del PTC, e la cascina
Giberta, la cascina Fiorano; la cascina Boscana.
Emergenze storico-architettoniche (art. 40 NA) Si tratta di complessi e singoli edifici considerati dal piano di rilievo storico-
architettonico e monumentale che per caratteristiche morfologiche e tipologiche,
presenza di elementi architettonici di rilievo o per valori storico-archiettonici sono
ritenuti meritevoli di tutela. Ai sensi dell’art. 40 delle NTA, la disciplina dei beni rientranti
in tale categoria è demandata agli strumenti urbanistici comunali nel rispetto delle
disposizioni di cui al c. 3 e, nel caso di ristrutturazione urbanistica, previo piano attuativo
esteso all’area perimetrata dal PTC del Parco.
Sono individuati quali “Insediamenti rurali di interesse paesistico” la cascina
Longhignana, già oggetto di un intervento di recupero secondo le disposizioni del PTC.
Navigli e corsi d’acqua (art. 42 NA) Ai sensi dell’art. 42 della NTA, il sistema delle acque irrigue è sottoposto a tutela, in
quanto parte integrante della struttura morfologica del tessuto storico e paesistico e
della infrastrutturazione agraria del territorio del Parco. In particolare, il Parco tutela
l’integrità dei manufatti storici ad essi relativi mediante interventi di restauro e
ripristino. Nelle more dell’approvazione di un apposito piano di settore, il PTC dispone
l’inedificabilità in una fascia di 100 m dalle sponde.
Sono altresì tutelati dal Parco alcuni altri corsi d’acqua minori, per le qualità paesistiche
degli stessi o dei territori attraversati. Per tali corsi d’acqua sono tutelati in particolare, i
tracciati storici, la naturalità delle sponde, i manufatti di derivazione o superamento, i
ponti, rimanendo viceversa escluse le opere di copertura, intubamento, rettifica o
impermeabilizzazione degli alvei.
Marciti e prati marcitori (art. 44 NA) All’interno del territorio comunale viene individuata, nel PTC del Parco, un’area marcite
da tutelare in quanto valore di testimonianza della storia, del paesaggio agrario ed
anche per la sua importanza sotto il profilo naturalistico. Si introduce la possibilità di
eliminare la marcite solo previa autorizzazione dell’ente gestore del Parco, sentito il
parere agronomico del competente servizio della Provincia di Milano.
Area di coltivazione cave (art. 45 NA) Ai soli fini ricognitivi, gli elaborati cartografici del PTC riportano gli ambiti di cava attiva.
Al termine dell’attività estrattiva l’ambito sarà soggetto alle disposizioni di cui all’art. 37
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
“sub-zona cave cessate”, in base alle quali l’Ente Gestore, d’intesa con i comuni
interessati, promuove specifici progetti per il recupero ambientale.
Nel caso di Peschiera Borromeo, rientra in tale categoria di aree l’ambito della cava San
Bovio-Cascina Gallolo(ATEg259 e la cava Fornace (ATEg26).
2.4 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale [PTCP].
Come precisato all’art. 15 della LR n. 12/2005, il Piano territoriale di coordinamento
provinciale è atto di indirizzo della programmazione socio-economica della Provincia,
con efficacia paesaggistico-ambientale, che definisce:
- gli obiettivi di sviluppo economico-sociale a scala provinciale;
- il dimensionamento, la realizzazione e l’inserimento paesaggistico delle
infrastrutture della mobilità, delle linee di comunicazione e delle infrastrutture
di rete, la cui localizzazione sul territorio assume valore indicativo;
- i criteri di individuazione a scala comunale degli ambiti destinati all’attività
agricola;
- gli elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale e i contenuti minimi
sui temi di interesse sovracomunale da recepire nel Piano di Governo del
Territorio;
- l’assetto idrogeologico del territorio;
- le indicazioni puntuali per gli insediamenti di rilevanza sovracomunale;
- le previsioni di tutela paesistica atte a raggiungere gli obiettivi del PTR, anche
con individuazione di ambiti in cui sarebbe opportuno istituire parchi locali di
interesse sovracomunale (PLIS).
Il PTCP vigente è stato approvato, ai sensi della LR 1/2000, nell’ottobre del 2003 (Del.
C.P. n. 55 del 14 ottobre 2003). Con delibera G.P. n. 606/2009 è stato deliberato il nuovo
avvio per il suo adeguamento alla LR 12/2005 e della contestuale Valutazione
Ambientale Strategica.
Fino al suddetto adeguamento, ai fini della valutazione di compatibilità con il PTCP dei
Piani di Governo del Territorio, si applica la delibera G.P. n. 332/2006.
Lo strumento provinciale rappresenta lo snodo fra le strategie territoriali regionali e la
pianificazione comunale e i diversi strumenti di settore. Il Piano delinea, al livello
provinciale, il quadro organico di riferimento del sistema paesistico-ambientale,
insediativo e delle infrastrutture della mobilità, delineando indirizzi di valorizzazione e
tutela finalizzati a garantire la sostenibilità dello sviluppo. Esso punta pertanto a definire
la maglia fondamentale delle reti e delle altre scelte strategiche di livello provinciale,
lasciando alle Amministrazioni comunali -con cui la Provincia ha avviato, fin dalle prime
fasi di redazione del Piano, una stretta collaborazione e cooperazione che ha portato
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
all’organizzazione di 12 Tavoli Interistituzionali di confronto e di consultazione-
l’attuazione degli obiettivi di Piano mediante lo sviluppo delle altre scelte territoriali. Il
Comune di Peschiera Borromeo è compreso all’interno dell’ambito Sud-Est Milano.
Secondo quanto stabilito dalla disciplina regionale vigente all’epoca della sua redazione
(LR 1/2000) relativa alla compatibilità degli strumenti urbanistici comunali con la
pianificazione provinciale, il Piano contiene indirizzi per la pianificazione comunale e un
sistema articolato di regole e meccanismi incentivanti volti ad assicurare che le scelte
comunali siano in linea con gli obiettivi tracciati dal piano.
Ecosostenibilità, ossia l’assunzione di criteri di sviluppo sostenibile nella definizione delle
politiche di programmazione, valorizzazione paesistica, quale verifica trasversale della
qualità dello sviluppo, e sviluppo economico per l’attrattività e la competitività del
territorio provinciale, rappresentano le principali strategie del piano.
2.4.1 Gli indirizzi per il Sistema paesistico-ambientale
Il PTCP individua all’interno del territorio provinciale le “Unità Paesistico Territoriali”
(cfr. PTCP, Tav. 6), sulle quali è basata la lettura e l’interpretazione progettuale del
territorio. A ciascuna Unità Paesistico Territoriale vengono infatti associati i “Programmi
di azione paesistica” che declinano il progetto di riqualificazione paesistico-ambientale
del PTCP in azioni strategiche di livello locale, fondate sulle potenzialità paesistiche di
ciascun ambito e sulle criticità ambientali rilevate. Il territorio del comune di Peschiera
Borromeo, è compreso in parte nella “media pianura occidentale della fascia dei
fontanili” e, in parte, nella “Valle del Lambro a sud e della Vettabbia”, per le quali il PTCP
propone Programmi di azione paesistica.
Figura 7_Tavole 6 "Unità Paesistico territoriali" [PTCP]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Le aree agricole del territorio comunale, sostanzialmente tutte comprese all’interno del
Parco Agricolo Sud Milano, vengono individuate dal PTCP della Provincia di Milano
all’interno di due vasti comparti di aree definite “ambiti di rilevanza paesistica” e “ambiti
di rilevanza paesistico fluviale”, in quest’ultimo caso coincidenti con la valle del Lambro
e la Vettabbia (cfr. PTCP, Tav. 3g e art. 31 delle NdA). Si tratta, secondo la descrizione
fornita dal PTCP, di “aree connotate dalla presenza di elementi di interesse storico,
geomorfologico, naturalistico e in cui si manifestano dinamiche idrauliche, intese come
sistemi territoriali costituiti dal corso d’acqua naturale e dal relativo contesto paesistico,
caratterizzato da elementi morfologici, naturalistici, storico-architettonici e culturali.
Sono altresì comprese le aree che necessitano di una riqualificazione dal punto di vista
paesistico. Le modalità di intervento ammesse in tali zone rispondono al principio della
valorizzazione”.
Gli indirizzi del PTCP per la valorizzazione di tali ambiti, “mirano alla tutela e al
potenziamento degli elementi e delle unità ecosistemiche che li caratterizzano, oltre che
allo sviluppo di attività ricreative e culturali compatibili con l’assetto paesistico e, in
riferimento alle aree fluviali, purché non in contrasto con le esigenze di tutela
naturalistica e nel pieno rispetto della funzionalità ecologica di tali ambiti. E’ da
perseguire la conservazione, la riqualificazione ed il recupero del paesaggio e dei suoi
elementi costitutivi”.
La Provincia assume questi ambiti come zone prioritarie per orientare contributi e
finanziamenti derivanti dalle normative europee, nazionali e regionali di settore e
promuove programmi e progetti strategici ai fini della loro valorizzazione.
L’analisi della struttura e degli elementi del paesaggio è stata effettuata
ricomprendendo detti elementi all’interno di due grandi categorie “di interesse storico-
paesaggistico” e “di interesse naturalistico-ambientale”. Tali categorie ricoprono gran
parte del territorio comunale.
Rientrano nel primo gruppo quegli elementi del patrimonio storico-architettonico che
rendono possibile “lo studio dei processi storici e culturali che hanno definito forme e
modalità di antropizzazione del territorio”.
Con riferimento al territorio comunale, il PTCP include tra i “centri storici e nuclei di
antica formazione” alcuni “brani” del tessuto storico peschierese (castello Borromeo, il
nucleo di Mirazzano, Mezzate, San Bovio, Cascina Loghignana, Canzo, Linate,
Zeloforamagno); figurano invece tra gli “insediamenti rurali di interesse storico” le
cascine Carolina, del Bosco, Monasterolo, Deserta, Fornace, Bettola, Brusada, Giberta,
Fiorano, Biassano,Pestazza, Boscana, e Longhignana, le ultime sei oltre al borgo di
Mirazzano e del Castello definiti anche “insediamenti rurali di rilevanza paesistica”.
Testimonianze significative della storia e della cultura che costituiscono emergenze
puntuali vengono segnalate in corrispondenza della chiesa parrocchiale di San Bovio,
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Zeloforamagno, Mirazzano, Mezzate, Canzo e di Linate. Esempi di “architettura civile
residenziale” vengono invece segnalate in corrispondenza di un immobili in San Bovio (n.
1 edificio), in Mezzate (n.3 edifici), in Canzo (n. 1 edificio), nel borgo del Castello
Borromeo (n. 2 edifici), in Canzo (n. 1 edificio)e in Linate(n. 1 edificio). Da ultimo il PTCP
segnala anche due architetture militari in corrispondenza della cascina Longhignana e
del Castello Borromeo. Per quanto riguarda le aree a rischio archeologico, nel territorio
comunale ne vengono individuate tre : ad est del castello Borromeo, ad est della cascina
Monasterolo e nel centro di San Bovio. Tra le emergenze storiche si evidenzia anche il
parco del castello Borromeo come facente parte dei “giardini e parchi storici”.
Di particolare interesse è inoltre l’individuazione del grande ambito territoriale di
rilevanza naturalistica in località Carengione, coincidente con la proposta di parco
naturale al cui interno ricade la zona di interesse naturalistico così come individuato dal
PTC del Parco Agricolo Sud Milano. Il PTCP riprende anche i due ambiti della fruizione
individuati nel PTC del Parco Agricolo Sud Milano, quali il comparto m e n. Gli indirizzi
del PTCP prevedono per tali beni “la tutela conservativa, volta al mantenimento e al
ripristino della loro originaria struttura e consistenza e al mantenimento dell’integrità e
della significatività, anche estetico-visuale, del contesto paesistico-ambientale connesso,
nonché la promozione di riutilizzi e recuperi, volti anche alla conservazione dei significati
degli organismi, dei luoghi e dei contesti che li hanno prodotti originariamente”.
Tra gli elementi del paesaggio di interesse naturalistico-ambientale il PTCP individua i
“percorsi di interesse paesistico”, i quali, collegando mete di interesse storico e
ambientale permettono la conoscenza e la comprensione dei diversi paesaggi.
Figura 8_Composizione Tavole 3g- e 3h "Sistema paesistico ambientale" [PTCP]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
All’interno del territorio del comune di Peschiera Borromeo viene in particolare
segnalato il percorso che provenendo da Segrate-quartiere San felice si snoda, prima
attraverso la cascina Longhignana, poi verso la frazione di Mirazzano passando nel borgo
del castello Borromeo raggiungendo Pantigliate. Sono altresì individuati, all’interno di
tale gruppo di elementi le “aree boscate”, “arbusteti, siepi e filari”, e i “fontanili attivi e
non attivi”.
Gli elementi del paesaggio di interesse naturalistico-ambientale concorrono alla
costruzione del progetto di ricostruzione della rete ecologica a livello provinciale. La
“Rete ecologica” riportata alla Tav. 4 del PTCP individua in particolare, come corridoio
ecologico, il reticolo idrografico che caratterizza il territorio di Peschiera Borromeo. In
particolare i corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale risultano identificati
come “principale corridoio ecologico dei corsi d’acqua”, nel caso del fiume Lambro, e
come “corsi d’acqua minori da riqualificare a fini polivalenti” nel caso, ad esempio, il
canale scolmatore. Ai fini del riequilibrio ambientale e della connessione dei sistemi
naturali esistenti, la realizzazione di corridoi ecologici lungo i corsi d’acqua naturali e
artificiali assume infatti una valenza estremamente rilevante. Specifiche linee guida per
la realizzazione di tali interventi sono contenute nel “Repertorio B degli interventi di
riqualificazione ambientale” allegato al PTCP. Ricade all’interno del territorio comunale,
e più precisamente in corrispondenza del Carengione, un ganglio secondario al quale si
applicano le disposizioni di cui all’art. 57 delle NA del PTCP.
Figura 9_Tavole 4 "Rete ecologica" [PTCP]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
In corrispondenza degli ambiti territoriali caratterizzati nel primo caso dalla Valle del
Lambro, poi a sud dell’Idroscalo e fra l’idroscalo e San Bovio sono altresì individuate
delle “Zona extraurbana con presupposti per l’attivazione di progetti di consolidamento
ecologico”, alla quali si applicano ai fini della prescritta riqualificazione, le disposizioni di
cui agli artt. 61 e 42 delle Norme di attuazione del PTCP nel caso di interventi di
trasformazione.
Conformemente alla disciplina dettata dal PTCP la ricognizione di aree ed elementi
storico architettonici operata ha mero valore indicativo e deve essere confermata alla
scala di dettaglio in sede di redazione degli strumenti urbanistici comunali.
Ai fini della “Difesa del suolo” (cfr. PTCP, Tav. 2g-h e artt. da 44 a 47 delle NdA), il PTCP
promuove “la prevenzione del rischio idrogeologico, il risanamento delle acque
superficiali e sotterranee, la tutela degli aspetti ambientali attraverso la pianificazione e
programmazione di interventi compatibili” nonché il recupero delle aree dismesse e da
bonificare (Cfr. PTCP, art. 48 NdA) “per il contenimento del consumo di suolo,
l’eliminazione della contaminazione dei suoli e la propagazione degli inquinanti”, a tale
ultimo proposito il PTCP fornisce ai comuni un importante indirizzo quello dell’utilizzo
preferenziale a fini urbanizzativi di tali aree, previa bonifica.
Figura 10_ Composizione Tavole 2g e 2h "Difesa del suolo" [PTCP]
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Le acque superficiali e sotterranee costituiscono un sistema complesso formato da un
reticolo idrografico superficiale gerarchizzato in tratti principali e secondari, connesso a
corpi idrici sotterranei a loro volta distinti in falda freatica superficiale e falde profonde”.
E’ pertanto evidente che esse, interagendo dinamicamente, “costituiscono un ciclo
idrogeologico la cui gestione deve avvenire in modo unitario, sia in termini qualitativi che
quantitativi. Il PTCP rappresenta dunque un’importante occasione di innovazione politica
e gestionale nel coordinamento degli interventi settoriali verso l’obiettivo comune del
risanamento e della tutela, ma soprattutto della riqualificazione ambientale e storico-
culturale”
La tavola 2 “Difesa del suolo” di PTCP segnala per il Comune di Peschiera Borromeo,
oltre al reticolo idrografico, caratterizzato anche alla “Tavola 4 – Rete ecologica”, la
presenza di pozzi pubblici elementi strettamente connessi al ciclo delle acque, oltre agli
ambiti di cava in corrispondenza della Cava San Bovio (ATEg25), cava Fornace (ATEg26) e
cava Robbiano , in Mediglia ma a confine con Peschiera Borromeo.
Per quanto riguarda gli impianti di depurazione, anch’essi riportati dal PTCP al “ciclo
delle acque”, peschiera Borromeo è dotata di impianto di depurazione a sud di Bellaria
che serve anche i comuni limitrofi come evidenziato anche dai tracciati, riportati in
tavola, dei collettori.
2.4.2 Gli indirizzi per il Sistema insediativo e della mobilità
Dall’analisi dell’evoluzione del territorio della provincia emerge chiaramente come le
spinte insediative degli ultimi decenni abbiano provocato una diffusa tendenza
all’urbanizzazione massiccia del suolo. Dai dati sul territorio urbanizzato raccolti nel
corso della redazione del PTCP si desume che il suolo deve essere considerato una
risorsa scarsa il cui utilizzo ha pesanti conseguenze sull’intero sistema territoriale. Il
PTCP considera, dunque, prioritario individuare delle regole per l’utilizzo di tale risorsa
affinché la “gestione del territorio” possa avvenire in un’ottica di sostenibilità.
Il PTCP attua gli obiettivi assunti attraverso l’esplicitazione di “linee generali di
riferimento per lo sviluppo insediativo fondate sulla autoregolamentazione del ritmo di
crescita, il contenimento del consumo di suolo e la verifica della sostenibilità ambientale
delle scelte di sviluppo, attraverso i criteri di compatibilità e il sistema dei meccanismi
premiali; attraverso la valutazione delle condizioni di accessibilità come presupposto alla
localizzazione di interventi di rilevanza sovracomunale e alla realizzazione di
trasformazioni di rilevante peso insediativo; al riconoscimento dei centri di rilevanza
sovracomunale quali polarità evidenti (…)”.
Relativamente al sistema insediativo, gli indirizzi del PTCP ai comuni si fondano sulle
seguenti scelte:
contenere il consumo di suolo, considerato risorsa scarsa e non riproducibile e, a
tal fine, privilegiare il riuso di aree già urbanizzate e fornire alle amministrazioni
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
comunali criteri (diversificati a seconda dei diversi contesti) per la
programmazione nel tempo degli ulteriori sviluppi urbanizzativi dei nuovi
strumenti di pianificazione;
verificare la sostenibilità ambientale delle scelte rispetto ad un set di indicatori;
valutare la dotazione infrastrutturale esistente e programmata in rapporto
all’assetto insediativo al fine di contribuire alla riduzione dei livelli di traffico;
migliorare la qualità ambientale/paesaggistica del territorio provinciale e
aumentare la dotazione di aree verdi di riequilibrio ecologico-ambientale;
incentivare meccanismi attuativi basati su logiche di perequazione territoriale,
per la ridistribuzione dei costi e dei benefici delle operazioni immobiliari.
Il giudizio di compatibilità con il PTCP degli strumenti urbanistici comunali, consiste nella
valutazione complessiva della coerenza tra le strategie generali indicate dal PTCP e gli
obiettivi e le conseguenti azioni della pianificazione locale. Il sistema dei criteri nel suo
complesso può essere considerato come strumento di supporto e traccia per la
predisposizione di una autovalutazione strategica degli strumenti urbanistici comunali
da parte delle stesse amministrazioni locali.
Gli obiettivi strategici a scala provinciale che il PTCP ha individuato come prioritari alla
scala locale sono:
Obiettivo O1 – compatibilità ecologica e paesistico-ambientale delle trasformazioni.
Persegue la sostenibilità delle trasformazioni rispetto alla qualità e quantità delle risorse
naturali; aria, acqua e vegetazione.
Obiettivo O2 – integrazione fra i sistemi insediativo e della mobilità. Presuppone la
coerenza tra le dimensioni degli interventi e le funzioni insediate rispetto al livello di
accessibilità proprio del territorio, valutato rispetto ai diversi modi del trasporto
pubblico e privato di persone, merci, informazioni.
Obiettivo O3 – ricostruzione della rete ecologica provinciale. Prevede la realizzazione di
un sistema di interventi atti a favorire la ricostruzione della rete ecologica provinciale, la
biodiversità e la salvaguardia dei varchi inedificati fondamentali per la realizzazione dei
corridoi ecologici.
Obiettivo O4 – compattazione della forma urbana. E’ finalizzato a razionalizzare l’uso del
suolo e a ridefinire i margini urbani; ciò comporta il recupero di aree dismesse o
degradate, il completamento prioritario delle aree intercluse nell’urbanizzato, la
localizzazione dell’espansione in adiacenza all’esistente e su aree di minor valore
agricolo e ambientale, nonché la limitazione ai processi di saldatura tra centri edificati.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Obiettivo O5 – innalzamento della qualità insediativa. Persegue un corretto rapporto tra
insediamenti e servizi pubblici o privati di uso pubblico attraverso l’incremento delle
aree per servizi pubblici, in particolare a verde, la riqualificazione ambientale delle aree
degradate e il sostegno alla progettazione architettonica di qualità e l’attenzione, per
quanto possibile, alla progettazione edilizia ecosostenibile e bioclimatica. Persegue
inoltre la diversificazione dell’offerta insediativa anche al fine di rispondere alla
domanda di interventi di “edilizia residenziale sociale” diffusi sul territorio e integrati
con il tessuto urbano esistente.
L’insieme di tali obiettivi costituisce un sistema di riferimento in grado di orientare le
azioni di pianificazione locale, indirizzandole verso scelte strategiche in sintonia con la
visione territoriale di vasta scala, in una logica unitaria di sostenibilità delle scelte.
I comuni sono classificati, in base all’attuale indice di consumo di suolo, secondo cinque
classi omogenee definite in funzione della specificità dell’ambito territoriale di
appartenenza. Ad ognuna di queste classi è attribuita una percentuale massima di
possibile incremento misurato rispetto alla superficie urbanizzata esistente.
L’ammissibilità di ulteriori incrementi urbanizzativi nel PGT è pertanto contenuta
all’interno del valore indicato quale “variazione massima ammissibile” individuata a
partire dalla classe omogenea in cui il Comune ricade e previa verifica dell’avvenuto
utilizzo di almeno il 75% delle previsioni già contenute nel PRG5.
Al fine di misurare alcuni dei principali effetti di carattere territoriale derivanti dalle
scelte di pianificazione comunale, come l’integrazione tra l’assetto insediativo e il
sistema della mobilità, la tutela e la valorizzazione ambientale, il PTCP ha individuato poi
7 “Indicatori di sostenibilità”6, di cui alla tabella allegata alle NA del PTCP. Il Piano
intende dunque valutare e misurare, anche numericamente, la qualità delle previsioni
contenute dagli strumenti urbanistici comunali e monitorare il raggiungimento degli
obiettivi di PTCP sottesi dagli indicatori stessi.
Nel caso del Comune di Peschiera Borromeo, il Documento di Piano prevederà in parte il
riuso di aree già urbanizzate, in parte la sostanziale conferma delle aree già destinate dal
PRG ad aree di espansione (C e D) , salvo due aree libere pertanto esso comporta un
consumo di suolo minimo.
Il PTCP prevede infine inoltre la possibilità di accedere a forme di incentivazione, in
termini di contributi economici o maggiori possibilità di espansione urbanizzativa,
5 Quanto alla localizzazione delle espansioni, occorre altresì tener conto delle ulteriori limitazioni contenute in altri strumenti di pianificazione sovra locale. 6 I1 Riuso del territorio urbanizzato; I2 Permeabilità dei suoli urbani; I3 Dotazione di aree verdi piantumate; I4 Frammentazione degli insediamento produttivi; I5 Accessibilità alle stazioni ferroviarie e/metropolitane; parcheggi di interscambio; I6 Dotazione di piste ciclopedonali, I7 Connettività ambientale.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
calibrate in base al grado di sensibilità della pianificazione comunale rispetto agli
obiettivi di ecosostenibilità, misurata sulla base degli indicatori definiti
precedentemente e sulla assunzione di politiche/azioni di riqualificazione urbanistica,
paesistica e ambientale. Le regole definite dal PTCP prevedono forme di incentivazione e
sostegno per quelle amministrazioni che intendono promuovere ed attuare politiche di
pianificazione particolarmente attente alle problematiche territoriali, ambientali e
paesistiche assunte come prioritarie dal PTCP e contenute nella tabella 5 allegata alle NA
del PTCP “Politiche e azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica e ambientale”.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2.5 Il Piano di Assetto Idrogeologico [PAI].
Il Piano di Bacino previsto dalla L. 183/89, è lo strumento fondamentale della
pianificazione di settore atto a contrastare i fenomeni di dissesto geologico e di rischio
idrogeologico. Il Piano Stralcio per l’Assetto idrogeologico del Fiume Po, il cui bacino
comprende anche il Fiume Lambro quale suo affluente, è stato approvato con D.P.C.M.
del 24.05.2001 ed è stato pubblicato sulla G.U. N. 183 del 8.08.2001.
Successivamente, a seguito dei rilevanti fenomeni di esondazione verificatisi nel bacino
del Fiume Lambro, dapprima nell’Ottobre 2000 e poi nel mese di Novembre 2002, con
D.P.C.M. 10 Dicembre 2004 è stata approvata la “Variante al Piano Stralcio per l’assetto
idrogeologico (PAI).
Il PAI contiene norme e vincoli specifici di natura idraulica che, in alcune aree, limitano
l’uso del suolo a scopo urbanistico e, in altre, demandano ai Comuni territorialmente
competenti gli approfondimenti per la verifica della compatibilità delle previsioni
urbanistiche con le condizioni di dissesto idraulico ed idrogeologico delineate dal PAI
stesso.
La Regione Lombardia, con Deliberazione della Giunta Regionale 11 Dicembre 2001 – n.
7/7365 “Attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Fiume Po
(PAI) in campo urbanistico”, Art. 17, comma 5, della Legge 18 Maggio 1989 n. 183 ha
determinato per gli Enti interessati, la necessità di avviare procedure di adeguamento
degli strumenti urbanistici.
Ai sensi della deliberazione citata, i Comuni sono tenuti a conformare le previsioni degli
strumenti urbanistici comunali con le condizioni di dissesto reale o potenziale presenti
sul loro territorio secondo le modalità e i criteri di cui al comma 3 dell’art. 18 delle
norme di Attuazione del PAI. Con successiva D.G.R. 22 Dicembre 2005, n° 8/1566,
“Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e
sismica del piano di Governo del territorio, in attuazione dell’Art.57, Comma 1, della L.R.
11 Marzo 2005, n°12”, la Regione Lombardia ha aggiornato le disposizioni per
l’applicazione del PAI in campo urbanistico. Successivamente, con D.G.R. 28 Maggio
2008, n° 8/7374, la Regione Lombardia ha disposto l’aggiornamento dei suddetti “Criteri
ed indirizzi”.
2 5.1 Le Fasce fluviali
L’asta del fiume Lambro oggetto del PAI è quella sub lacuale che inizia, a monte, all’incile
del lago di Pusiano in comune di Merone e termina, a valle, alla confluenza con il
Deviatore Redefossi in comune di San Giuliano ed ha una lunghezza complessiva di 64
Km.
Tale tratto è caratterizzato da una grande complessità legata alla plurisecolare azione
modificativa dell’uomo tesa da un lato allo sfruttamento della risorsa idrica e dall’altro
alla difesa dalle piene.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Dal punto di vista idraulico il fiume Lambro, compreso tra il lago di Pusiano e la
confluenza con il Deviatore Redefossi, presenta diversi tratti a differente
comportamento: il Comune di Peschiera Borromeo è interessato dal tratto in cui il Fiume
attraversa il territorio pianeggiante fortemente antropizzato in cui sono presenti lunghi
tratti canalizzati vincolati da numerosi ponti ed attraversamenti, in particolare si tratta di
quello compreso tra il ponte di Viale Forlanini a Milano alla confluenza con il Deviatore
Redefossi (tratto 5).
La variante al PAI è stata sviluppata nell’ottica di ridurre a valori compatibili le condizioni
di rischio idraulico per i centri abitati e di eliminare le interferenze viarie, sia ai fini della
sicurezza delle stesse, sia per evitare i maggiori effetti indotti sulle aree allagate.
In funzione dei criteri generali di sistemazione definiti dalla Autorità di Bacino, la ricerca
della migliore soluzione di assetto idraulico per l’intera asta è stata affrontata attraverso
una procedura di verifica del funzionamento idraulico di scenari di sistemazione diversi.
L’assetto di progetto risultante, per ogni tratto omogeneo in cui è stato suddiviso il
Lambro, è pertanto rappresentato dalla delimitazione delle fasce fluviali approvata con
la variante del PAI.
In conseguenza delle osservazioni raccolte e recepite positivamente dalla Regione
Lombardia sono state inoltre apportate alcune modeste variazioni alla delimitazione
della fasce.
Le fasce fluviali tengono conto dei diversi elementi dell’alveo che ne determinano la
connotazione fisica: caratteristiche geomorfologiche, dinamica evolutiva, opere
idrauliche, caratteristiche naturali ed ambientali. L’individuazione delle fasce
rappresenta l’assetto di progetto del corso d’acqua determinando i caratteri idraulici
dell’alveo in condizioni di piena e le modalità d’uso della regione fluviale perimetrata.
Per il tratto che interessa il Comune di Peschiera Borromeo, la fascia A (fascia di deflusso
della piena) risulta contenuta nell’alveo inciso, nel primo tratto fino al ponte della SP
415 – Strada Paullese, mentre nel successivo tratto, inviluppa i meandri; la fascia B,
relativa alle aree interessate da piena di riferimento (Tr = 200 anni) delimita una fascia,
sostanzialmente parallela e agricola, sul lato orientale del corso del fiume, l’unica
abitato che lambisce è quello di Linate. Essa è infatti quasi integralmente sostituita da
una Fascia B "di progetto" che definisce le aree sondabili a seguito dell’esecuzione di
interventi, quali l'eliminazione di alcune traverse, l’adeguamento delle sezioni dell’alveo
e dei ponti compresi nel tratto e la realizzazione di alcune opere arginali, volti nel
complesso ad eliminare o ridurre le esondazioni dovute alla piena di riferimento.
La Fascia C relativa alle aree interessate da esondazioni in occasione di eventi a carattere
catastrofico (un tempo di ritorno di 500 anni) risulta (rispetto al PAI previgente)
estremamente ampliata nella fascia orientale del Comune, andando a includere il
sedime aeroportuale, l’area produttiva di Zeloforamagno per continuare , a sud della
strada Paullese, sull’area commerciale in costruzione e sul depuratore per finire su aree
ancora agricole.
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Oltre alla delimitazione delle fasce fluviali, il PAI prevede interventi attivi di riduzione
delle portate attraverso laminazioni in fascia o in aree di laminazione controllata. Si
tratta di interventi che consentono di ridurre il valore di colmo della piena di progetto
transitante a valle, attraverso la laminazione della piena stessa in aree di espansione
adeguate (interventi di laminazione naturale, casse di laminazione controllata). Nel
tratto del Comune di Peschiera Borromeo detti interventi si sostanziano nel
mantenimento delle espansioni naturali nel Parco Agricolo Sud Milano.
Interventi attivi di riduzione dei livelli
Gli interventi previsti per il tratto che interessa il comune di Peschiera Borromeo sono
essenzialmente di contenimento delle piene.
Questi interventi sono rappresentati dalle opere di contenimento dei livelli idrici,
costituiti da argini o da muri arginali, in funzione della diversa collocazione rispetto alla
sponda incisa dell’alveo. La tipologia costruttiva di tali opere varia da rilevati in terra,
eventualmente con protezioni dall’erosione del parametro sul lato fiume, a strutture in
calcestruzzo nei casi in cui gli spazi disponibili richiedono il minimo di ingombro
planimetrico. Nel tratto interessato dal Comune di Peschiera Borromeo sono previste
arginature tra le sezioni LA67 (traversa di Bolgiano) e LA65.2 (ponte SP 415) lungo
entrambe le sponde.
2. 5.2 Adeguamento alla normativa del PAI
Come accennato, nella Variante al PAI, ampie zone abitate ed urbanizzate del Comune di
Peschiera Borromeo, nella fascia orientale, risultano classificate in Fascia C delimitata da
un “limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C”.
Il PAI vigente individua le seguenti fasce fluviali (art. 28 delle Norme di Attuazione):
Limite della fascia A corrispondente a quella di deflusso della piena, è costituita dalla
porzione di alveo che è sede prevalente del deflusso della corrente, ovvero dall’insieme
delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena;
Limite della fascia B esterna alla precedente, è costituita dalla porzione di territorio
interessata da inondazione al verificarsi della piena di riferimento (TR = 200 anni); il
limite di tale fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono
superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento. Il Piano indica poi, con
apposito segno grafico, denominato "limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C", le
aree che saranno interessate da fenomeni di esondazione a seguito della realizzazione
delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio (cave di laminazione,
argini o altre opere di contenimento). Allorché dette opere saranno realizzate, i confini
della Fascia B si intenderanno definiti in conformità al tracciato dell’opera idraulica
eseguita e la delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino, di presa d’atto
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del collaudo dell’opera, varrà come variante automatica del previgente Piano per il
tracciato di cui si tratta.
Limite della fascia C esterna alle precedenti e corrispondente alle aree di
inondazione per piena catastrofica (T.R. = 500 anni); è costituita dalla porzione di
territorio che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più
gravosi di quella di riferimento.
Per ogni fascia fluviale, il PAI definisce vincoli e prescrizioni: le fasce A, B e C, sono
normate, nell’ordine, agli artt. 29, 30 e 31 delle relative Norme di attuazione.
Mentre per le fasce A e B il PAI indica espressamente le attività vietate e quelle
consentite, per la Fascia C rimanda alla redazione, da parte di Regioni o Province, di
Programmi di previsione e prevenzione (art. 31, c, 1) e attribuisce ai comuni la
competenza a regolamentarne le attività consentite i limiti e i divieti nei propri
strumenti di pianificazione urbanistica.
Ai sensi delle Norme del PAI, (art. 27, c. 1) sono immediatamente vincolanti le
prescrizioni, riguardanti le trasformazioni d’uso del territorio in relazione agli obiettivi di
sicurezza idraulica, di cui agli artt. 1, cc. 5 e 6, 29, c. 2, 30, c. 2, 32, cc.3 e 4; 38; 38 bis, 39,
cc. da 1 a 6, 41.
Fermo restante il carattere immediatamente vincolante delle prescrizioni dell’appena
citato art. 27, comma 1, ai sensi dell’art. 17, comma 6 della Legge 183/89, gli enti
territorialmente interessati hanno l’obbligo di adeguare i propri strumenti urbanistici
alla variante PAI.
Come noto, ai sensi del punto 5, art. 31 delle Norme di Attuazione del PAI “Nei territori
della Fascia C, delimitati con segno grafico indicato come “limite di progetto tra la Fascia
B e la Fascia C” nelle tavole grafiche, per i quali non siano in vigore misure di
salvaguardia ai sensi dell’art. 17, comma 6, della L. 183/1989, i Comuni competenti, in
sede di adeguamento degli strumenti urbanistici, entro il
termine fissato dal suddetto art. 17, c. 6, ed anche sulla base degli indirizzi emanati dalle
Regioni ai sensi del medesimo art. 17, c. 6, sono tenuti a valutare le condizioni di rischio
e, al fine di minimizzare le stesse ad applicare anche parzialmente, fino alla avvenuta
realizzazione delle opere, gli articoli delle Norme del PAI relative alla Fascia B, nel
rispetto di quanto previsto dall’art. 1, c. 1, lett. b), del D.L. n. 279/2000 convertito, con
modificazioni, in L. 365/2000”.
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Figura 11_Tavole 5bis "Lambro Zona B-PR" [PAI]
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2.6 Il Piano Cave
Il Piano Cave è lo strumento con il quale si attua la programmazione in materia di ricerca
e coltivazione delle sostanze minerarie di cava.
Gli artt. 2 e 4 della LR 14/98 delega alle Provincie la programmazione dell’attività
estrattiva mediante la predisposizione di un Piano Provinciale che tenga conto dei
fabbisogni complessivi di materiale da estrarre. Il Piano cave provinciale identifica gli
ambiti territoriali nei quali è consentita l'attività estrattiva, determina tipi e quantità di
sostanze di cava estraibili nonché le modalità di escavazione e le norme tecniche da
osservare nell’esercizio dell’attività. Il Piano inoltre individua le destinazioni finali delle
aree al termine della coltivazione e ne detta i criteri per il ripristino. L'art. 9 della
suddetta legge prevede, inoltre, la possibilità che il Piano sia sottoposto, su iniziativa
della Provincia, a variazione o revisione per l'adeguamento ad eventuali fabbisogni
aggiuntivi o per eventuali adeguamenti tecnici.
Con D.C.R. 16 maggio 2006 n° VIII/166, è stato approvato il nuovo Piano Cave,
predisposto sulla base di criteri di cui alla D.G.R. 26.02.1999, n. 6/41714. Esso, in
particolare, prevede due ambiti cava in Peschiera Borromeo e uno a confine con il
territorio comunale ma ricadente in Mediglia . Per l’ambito territoriale di Peschiera
Borromeo/Pioltello/Rodano, identificato dalla sigla ATEg25, l’assegnazione di un
quantitativo di mc. pari a 2.230.000 con una profondità massima di scavo di 42 metri.
Per l’ambito territoriale di Peschiera Borromeo/Pantigliate, identificato dalla sigla
ATEg26, l’assegnazione di un quantitativo di mc. pari a 3.380.000 con una profondità
massima di scavo di 40 metri.
Per l’ambito territoriale di Mediglia/Peschiera Borromeo, identificato dalla sigla ATEg27,
l’assegnazione di un quantitativo di mc. pari a 1.906.000 con una profondità massima di
scavo di 35 metri. Il volume mancante al fabbisogno decennale pari mc. 760.000 è stato
assegnato a compensazione all’ATEg25 di San Bovio.
Da questi dati si evincono le enormi potenzialità estrattive del comune di Peschiera
Borromeo. Le volumetrie concesse per gli ambiti ATEg25-C1 e ATEg26, sono le maggiori
dell’intero territorio provinciale, cui bisogna aggiungere i giacimenti20 individuati e non
ancora sfruttati.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 12_ Il nuovo Piano Cave, Legenda e stralcio ambiti ATEg25, ATEg26 e ATEg27
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
69
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2.7 Il Piano del Rischio aereo7
2.7.1 Le nuove disposizioni del Codice della navigazione aerea
Le disposizioni contenute al citato art. 9 del Regolamento hanno ad oggetto in
particolare la limitazione: a) alle attività non compatibili e ai livelli di presenza umana e
b) alle attività potenzialmente pericolose per la sicurezza della navigazione.
Esse incidono in modo diverso sulla disciplina delle aree a seconda che queste ricadano
all’interno di tre distinte zone, come appositamente individuate dal Regolamento e
precisamente:
- Zona di Tutela A. In tale zona è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno previste nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non residenziali con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone.
- Zona di Tutela B. In tale zona possono essere previsti una modesta funzione residenziale, con indici di edificabilità bassi, e attività non residenziali con indici di edificabilità medi, che comportano la permanenza di un numero limitato di persone.
- Zona di Tutela C. In tale zona possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale, con indici di edificabilità medi e nuove attività non residenziali.
Nelle tre zone di Tutela inoltre dovranno essere evitate le costruzioni di: a) insediamenti ad elevato affollamento; b) scuole, ospedali ed in generale obiettivi sensibili; c) attività che possano creare percolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
La geometria delle Zone di Tutela è stata modificata attraverso l’approvazione dell’Emendamento n. 7 del 20/10/2011 che da un lato ha esteso la Zona di Tutela C e dall’altra ha introdotto la Zona di Tutela D per le piste di codice 3 e 4:
- Zona di Tutela D. In tale zona, caratterizzata da un livello minimo di tutela e finalizzata a garantire uno sviluppo del territorio in maniera opportuna e coordinata con l’operatività aeroportuale, va evitata la realizzazione di interventi puntuali ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi (ad esempio stadi) a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc.
Le geometrie delle testate 17/35 e 18/36, in parte si sovrappongono essendo le piste parallele, pertanto nelle zone interessate da entrambe le geometrie di tutela, prevalgono le disposizioni di tutela più restrittive previste per le piste di codice 3 e 4.
7 Modifica introdotta con la “CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI E RETTIFICA DEGLI ATTI DI ATTI PGT NON COSTITUENTI VARIANTE AGLI STESSI. (art.13, c.14bis della LR 12/05). APPROVAZIONE con Delibera del Commissario Prefettizio con poteri di C.C. n. 16 del 22/12/2015”
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
70
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Di seguito si riportano, a titolo esemplificativo, gli schemi delle geometrie delle Zone di Tutela per illustrare le modifiche introdotte a seguito dell’emendamento n. 7 del 20/10/2011.
Nelle tre zone inoltre dovranno essere evitate le costruzioni di: a) insediamenti ad
elevato affollamento; b) scuole, ospedali ed in generale obiettivi sensibili; c) attività che
possano creare percolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Figura 13_ La seconda figura riporta le geometrie modificate a seguito dell’emendamento n. 7 del 20/10/2011
2.7.2 Il rischio connesso all’Aeroporto di Linate
Rientrando nell’area di influenza dell’Aeroporto di Milano Linate, il Comune di Peschiera Borromeo è interessato dalle disposizioni del Codice della Navigazione e, conseguentemente, da quelle contenute nel Regolamento dell’ENAC. L’obbligo dell’adeguamento della vigente disciplina urbanistica comunale al Regolamento, è stato affrontato nell’ambito della redazione del Piano di Governo del Territorio per poi essere adeguato alle modificazioni inserite dall’emendamento n. 7 del 20/10/2011 .
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
71
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
La sovrapposizione delle “Zone di Tutela A, B, C, D”, come individuate dal Regolamento, con gli elaborato cartografici sia del Documento di Piano Vigente Tav. 2.12dpA “Sistema insediativo: carta dei vincoli” che nella Tav. P01 “Individuazione aeroporto e aree di tutela”del presente Piano del Rischio, hanno evidenziato, più precisamente, che il territorio comunale è interessato da tutte le Zone di Tutela e per entrambe le piste dell’aeroporto (testate n. 17-35, n. 18-36) che vanno a coinvolgere anche i Comuni limitrofi. Il territorio del Comune di Peschiera Borromeo include al suo interno gran parte del sedime aeroportuale e in particolare entrambe le piste dell’aeroporto di Linate (Enrico Forlanini) con una parte di attrezzature e infrastrutturazioni tecniche di supporto all’attività di volo, interne al sedime aeroportuale. In generale, si rileva che una parte significativa del territorio ricadente all’interno delle zone di rischio dal grado di tutela più elevato, fatta eccezione per il nucleo di Linate e la fascia lungo via Di Vittorio, comprende ambiti fortemente connotati in senso ambientale e pertanto interessati solo marginalmente da trasformazioni urbanizzative e attività antropiche, si pensi all’ambito vallivo del Lambro e alle aree ricadenti all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. Per semplicità descrittiva, il testo della presente Relazione è stato articolato considerando separatamente le due piste con le relative zone di Tutela. In particolare, la descrizione è stata organizzata iniziando dalla frazione di Linate (pista 17-35), spostandosi poi sulla pista 18-36. Quest’ultima pista è stata trattata prima per la porzione a SUD e poi per la zona ad EST della stessa in particolare le località di Zeloforamagno, Foramagno, Canzo, Mezzate e Idroscalo. In sintesi, nella trattazione del Piano si parlerà delle Zone di Tutela ricadenti sulla località di Linate (pista n. 17- 35), sulla porzione SUD della testata n. 36 e per concludere sul lato EST della pista n.18-36. TESTATE N. 17-35 (frazione di LINATE) La località di Linate è interessate dalla: Zona di Tutela A, che ricade quasi totalmente all’interno del sedime aeroportuale, eccezion fatta per un breve tratto di via Baracca, adiacente all’Aeroporto in direzione Milano, e una porzione del fiume Lambro; Zona di Tutela B, che comprende gran parte del nucleo edificato di Linate e aree agricole per lo più incluse nel Parco Agricolo Sud Milano; Zona di Tutela C, all’interno della quale, ricadono la zona ad uso produttivo esistente dalle dimensioni maggiori (Centro di smistamento delle POSTE Italiane) e una parte considerevole di aree agricole, per quota significativa interne al Parco Agricolo Sud Milano, oltre al sedime aeroportuale (pista 18-36); Zona di Tutela D, che contiene le aree della valle del Lambro in Parco Agricolo Sud Milano, oltre ad una porzione a nord del sedime aeroportuale (pista n. 17-35). TESTATA N. 36 (direzione SUD) Questa porzione di territorio comunale è interessata dalla: Zona di tutela A, che è in parte occupata dal sedime aeroportuale e in parte da aree agricole ricadenti nel Parco Regionale Agricolo Sud Milano che corre lungo il sedime dell’aeroporto stesso. Quest’ultime aree si contraddistinguono per essere quasi
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
totalmente non costruite fatta eccezione per la presenza di una cascina storica esistente (cascina Boscana). Destinazione agricola confermata nel PGT approvato nel 2012 che non ammette nuove edificazioni per questa Zona di Tutela; Zona di tutela B, che comprende aree quasi totalmente non costruite e dedicate all’attività agricola oltre alla presenza del fiume Lambro, quest’ultimo confine naturale con il comune di San Donato Milanese. L’unica eccezione costruita è una porzione minima di due edifici produttivi esistenti collocati marginalmente alla zona di tutela verso est. Anche in questo caso il PGT conferma la destinazione d’uso agricola e la disciplina esistente come completamento produttivo per la parte di edifici produttivi esistenti. Si precisa che per le aree produttive è ammessa la nuova edificazione limitatamente ad un UF pari 0,5 mq/mq inferiore rispetto all’0,8 mq/mq previsto per le stesse aree esterne alle Zone di Tutela. TESTATE N. 18-36 (direzione EST) Questa porzione di territorio comunale è interessata dalla: Zona di tutela C, oggetto del recente ampliamento, che comprende parti non edificate e agricole lungo il fiume Lambro verso sud, intorno al cimitero di Canzo e fra l’aeroporto ed uno specchio d’acqua artificiale (ex cava a sud dell’Idroscalo). Va sottolineato che gran parte di queste aree ricadono all’interno del Parco Agricolo Sud Milano – Piano di Cintura Idroscalo, ad eccezione delle aree limitrofe al cimitero di Canzo e al radar esistente in via Traversi. Le porzioni rimanenti sono per la quasi totalità a destinazione d’uso produttiva. Si precisa che per queste aree produttive è ammessa la nuova edificazione limitatamente ad un UF pari 0,5 mq/mq inferiore rispetto all’0,8 mq/mq previsto per le stesse aree esterne alle Zone di Tutela. Zona di tutela D, oggetto della nuova previsione, che include al suo interno una situazione molto simile a quella della Zona di Tutela C per presenza di capannoni produttivi esistenti e aree agricole. Anche in questa situazione le aree agricole ricadono per la quasi totalità all’interno del Parco Agricolo Sud Milano – Piano di Cintura Idroscalo. Le porzioni rimanenti sono per la quasi totalità a destinazione d’uso produttiva sempre con una forte vocazione alla logistica, salvo alcune strutture ricettive, il piccolo nucleo di Canzo e Foramagno e ad alcuni servizi esistenti in parti dismessi come l’ex – mensa in via Di Vittorio. Relativamente ai nuclei storici si precisa che sul nucleo di Foramagno insiste un Piano di Recupero vigente e in fase di ultimazione mentre quello di Canzo è stato identificato nel PGT come “Nucleo di antica formazione”. Si precisa, inoltre, che per le aree produttive è ammessa la nuova edificazione limitatamente ad un UF pari 0,8 mq/mq mentre per le aree residenziali la nuova edificazione è ammessa con UF pari a 0,35 mq/mq. La differenza più sensibile si riscontra nelle previsioni strategiche del Documento di Piano che su un’area libera fra via Di Vittorio e Strada Provinciale Paullese prevede un Ambito di Trasformazione a vocazione produttiva e terziaria. Si evidenzia che questa previsione non assume effetti diretti sul regime dei suoli fin quando non si attua per mezzo di Piano attuativo, fino ad allora il Piano delle Regole la disciplina come area agricola. Da ultimo, va precisato che il Documento di Piano Vigente prevede, inoltre, la possibilità di usufruire di forme di incentivazione per favorire il recupero e la trasformazione della città esistente produttiva, attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
edifici, ammettendo l’uso commerciale fino al massimo di medie strutture di vendita (1.500 mq di Sup. di Vendita) ad esclusione delle merceologia alimentare. Confronto con lo strumento urbanistico previgente (Piano Regolatore Generale - PRG) Si rileva che il PGT ha sostanzialmente operato scelte urbanistiche in continuità con le previsioni contenute nel PRG previgente. Inserendo limitazioni significative per le aree ricadenti nelle Zone di Tutela A e limitazioni all’edificazioni invece per le altre zone B e C. In particolar modo per la località di Linate, data la sua vicinanza immediata vicinanza al fiume Lambro e al sedime aeroportuale, il PGT, oltre, ad aver confermato il perimetro dell’urbanizzato esistente ha provveduto a stralciare una previsione di piano attuativo residenziale non attuata e una a standard. Per le aree a sud della Testata n. 36 non vi è discontinuità fra i due strumenti di pianificazione in quanto la quasi totalità delle superfici ricade nella tutela sovraordinata del Parco Regionale oltre ad avere i vincoli di isorischio, fatta eccezione per una porzione minima di un’area produttiva esistente e satura. Per le aree a est delle Testate n. 18-36 si rileva, ancora, una sostanziale conferma delle previsioni contenute nel PRG per le parti edificate che hanno incluso, a loro volta, anche la pianificazione attuativa vigente, mentre per le parti non edificate non è stato riproposta una previsione di piano attuativo produttivo, collocata in adiacenza al’area dell’esistente radar, mentre in corrispondenza dell’intersezione fra via Di Vittorio e la Strada Provinciale Paullese è stata inserita, esclusivamente nel Documento di Piano Vigente, un Ambito di Trasformazione a carattere terziario - produttivo a completamento del sistema lineare lungo la via Di Vittorio.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE I
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 14_ Zone di tutela individuate sulla base cartografica comunale 2011 (Linea rossa indica il confine comunale)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
PARTE II IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO
COMUNALE
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
PARTE II IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE 1. Le fasi di sviluppo e le trasformazioni strutturali del sistema insediativo ............................. 77 2. La struttura insediativa .......................................................................................................... 80 3. Il sistema dei servizi ............................................................................................................... 86 4. La mobilità e i trasporti .......................................................................................................... 91 5. Il sistema paesistico e ambientale ......................................................................................... 92 6. Pianificazione di livello comunale .......................................................................................... 94 7. La struttura socio-economica ............................................................................................... 104 8. Vincoli sul territorio ............................................................................................................. 119
Piano di Zonizzazione Acustica Comunale (Z.A.C.) .................................................................... 140 Piano Urbano Generale per i Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) ................................................... 144 Studio geologico ....................................................................................................................... 145
9. Le istanze dei cittadini e proposte in variante al PRG .......................................................... 155
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
1. Le fasi di sviluppo e le trasformazioni strutturali del sistema
insediativo
Le cascine e i nuclei rurali
La struttura insediativa oggi esistente è con forte evidenza condizionata dalle origini
agricole della città. Organizzata intorno a differenti e riconoscibili nuclei abitati, collocati
intorno alla strada di Linate e di Paullo, ed originariamente soggetti alla pieve di
Mezzate, la prima fase di sviluppo, di natura agricola, si deve alla presenza di rogge e
cavi, derivati dal canale della Muzza (1220-30) e soprattutto dal Naviglio della
Martesana (1457-60). Lo sviluppo delle aziende agricole costituì l’elemento economico
trainante fino al XIX sec., definendo una struttura imperniata sulla presenza delle
numerose cascine e nuclei rurali. Al 1861 la popolazione residente era di 2.696 abitanti,
mantenutasi più o meno costante fino alla fine del secolo. La lettura dell’IGM al 1888
ben evidenzia la struttura insediativa di Peschiera B., con il nucleo della città identificato
nella figura del castello Borromeo ed i nuclei cascinali e borghi rurali che hanno dato il
nome ancora alle attuali frazioni della città. L’altro elemento di rilievo è legato al sistema
infrastrutturale. I due assi principali sono definiti dalla vecchia statale Paullese, che
connetteva il quadrante sud-est a Milano e l’arteria nord-sud da Mirazzano a San Felice,
passante sul medesimo sedime dell’attuale via Lombardia.
Figura 15_IGM 1888
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
L’armatura infrastrutturale
La fase che va dalla fine del 1800 alla seconda guerra mondiale è caratterizzata dalle
grandi trasformazioni infrastrutturali, che hanno definito le modalità di sviluppo della
città e dell’intero quadrante est di Milano. Nel 1928 viene realizzato l’Idroscalo e tra il
1935 e 1936 sorge l’aeroporto di Linate (anche se non nella sua attuale configurazione),
che cominciarono a definire la barriera “fisica” tra l’abitato milanese e la campagna di
Peschiera Borromeo. Sorge nel frattempo anche il grande scalo ferroviario di Segrate,
che insieme allo sviluppo complessivo della cintura ferroviaria milanese, accompagna lo
sviluppo del capoluogo, allora in forte crescita. L’IGM del 1936 fa comprendere appieno
il peso di queste trasformazioni sul bilancio complessivo della macroarea, definendo un
notevole salto di scala dei fenomeni urbani condizionanti la nascente area
metropolitana.
A livello locale la crescita della città è ancora molto contenuta, con un moderato
consolidamento dei preesistenti borghi rurali e di alcune costruzioni in accostamento
alle cascine esistenti. In particolare comincia a crescere la frazione di Bettola, che
insieme a Linate fa registrare la maggior crescita, dovuta in primo luogo alla crescente
importanza rivestita dal ruolo della statale Paullese, sempre più importante nel rapporto
con Milano. Il cuore della città è comunque ancora gravitante sul castello Borromeo e
sul borgo di Mirazzano.
Figura 16_IGM 1936
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
La fase del grande sviluppo
Il pieno inserimento degli insediamenti peschieresi nelle dinamiche metropolitane
avvenne a partire dagli anni Sessanta, ma soprattutto nel ventennio successivo. L’IGM
del 1964 ci mostra come vi sia il consolidamento del sistema infrastrutturale, con
l’ampliamento dell’aeroporto di Linate verso sud, che arriva ad assumere l’attuale
configurazione, e la conseguente interruzione del vecchio tracciato della statale
Paullese. Proprio per questo viene realizzata la nuova Paullese, per mantenere il canale
di connessione con Milano. La statale si annette alla nuova tangenziale est di Milano,
che di fatto va a definire il limite di sviluppo verso est del capoluogo. Queste
trasformazioni territoriali hanno un effetto rilevante sul futuro sviluppo della città di
Peschiera Borromeo. La modifica del tracciato della Paullese spinge di fatto verso la
progressiva saldatura dei nuclei collocati sulla direttrice stessa (Bettola, Zeloforamagno,
Mezzate), oltreché portare al progressivo isolamento del nucleo di Linate dal resto della
città. In particolare si può notare come cresca sensibilmente il nucleo di Bettola,
preludendo allo sviluppo imponente che investirà la città negli anni successivi, oltreché
consolidare quello che si identificherà come il centro della nascente città. Analizzando la
carta, è possibile intravedere una serie di insediamenti a sud di Mezzate, probabilmente
sorti in maniera spontanea, che ancora oggi caratterizzano quella parte di città.
L’altro dato di rilievo riguarda l’industria. Sulla carta del 1964 compaiono infatti i primi
insediamenti industriali tra Canzo e Foramagno, dando avvio alla fase di grande sviluppo
del sistema produttivo di quel quadrante della città.
Figura 17_IGM 1964
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
2. La struttura insediativa
Peschiera Borromeo è oggi una città caratterizzata da molteplici volti e vocazioni, ricca di
risorse e potenzialità originate da un territorio particolarmente dinamico. Città
dell’abitare, del lavoro e dei servizi, Peschiera Borromeo ricopre come evidenziato un
ruolo di primordine nelle dinamiche dell’ambito Sud-Est Milanese, inserita in un sistema
ambientale di pregio.
I 22.6738 residenti e le numerose attività produttive si organizzano in otto differenti
comparti: Bettola, Zeloforamagno, Foramagno-Canzo, Bellaria, Mezzate, Linate, San
Bovio e Mirazzano-Castello Borromeo, che nell’insieme concorrono a definire
l’organizzazione complessiva del sistema insediativo.
L’impianto attuale della città di Peschiera Borromeo si è definito nel tempo a partire da
alcuni elementi. In primo luogo la forte presenza degli spazi aperti e del sistema agricolo,
consolidatosi anche a seguito dell’istituzionalizzazione del Parco Agricolo Sud Milano; il
sistema infrastrutturale, con la forte presenza dell’aeroporto di Linate e dell’idroscalo
che hanno condizionato lo sviluppo e i rapporti con la città di Milano; l’origine rurale,
che ha lasciato in eredità una struttura insediativa fondata sulla presenza dei nuclei
cascinali e la conseguente sostanziale assenza di un vero nucleo storico; una rapida
crescita del sistema insediativo con caratteri definiti e ben riconoscibili. Questi elementi,
letti in serie, danno evidenza dell’attuale struttura di Peschiera Borromeo, una città di
oltre 22 mila abitanti, con un tessuto economico e produttivo consolidato e in continuo
movimento, che conta 2 mila unità locali delle imprese private per quasi 12 mila addetti.
La lettura verrà qui impostata quindi a partire da questi elementi che concorrono a
definire l’attuale struttura insediativa, aprendo di fatto a quelli che saranno nella fase
successiva gli affondi progettuali del PGT.
Gli elementi di infrastrutturazione territoriale
La città si è sviluppata in primo luogo intorno ad un complesso e articolato sistema
infrastrutturale, che di fatto ha portato all’attuale organizzazione della città.
L’aeroporto di Linate rappresenta la principale infrastruttura di livello sovralocale
insediata nel comparto territoriale, che permette alla città, ed in particolare alle attività
economiche, di contare sulla presenza di un canale di connessione internazionale.
Elemento di connessione sulle “reti lunghe” rappresenta al contempo una barriera fisica
tra Peschiera Borromeo e Milano. La presenza del sedime aeroportuale ha così definito
8 Fonte dati Istat al 31/12/2009
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
una cesura, contenendo lo sviluppo di entrambi i comuni ed evitandone la possibile
saldatura.
L’offerta di trasporto è centrata principalmente sulla modalità stradale. La rete è
strutturata a livello territoriale intorno ai due grandi assi radiali costituiti dalla Paullese a
sud e dalla Rivoltana a nord, su cui si distribuiscono i principali flussi da e per Milano.
In particolare la statale Paullese costituisce la spina sulla quale si è organizzato il sistema
insediativo, canale di connessione con Milano e di attraversamento per gli spostamenti
da e per il capoluogo sia per la città stessa che per i comuni posti a sud-est della città.
Questa condizione ha portato ad uno sviluppo lineare degli insediamenti lungo
l’infrastruttura viaria, limitando almeno inizialmente lo sviluppo degli ambiti posti a
nord, in particolare San Bovio, sviluppandosi nel tempo secondo differenti modalità.
A livello locale l’organizzazione della mobilità si distribuisce e connette alla rete
principale a partire dai due assi Est-Ovest (via XXV Aprile-via II Giugno e via Milano-via I°
Maggio-via Matteotti) e sui due assi Nord-Sud (via Buozzi-via Grandi-via Di Vittorio e via
Lombardia), ai quali si aggiunge, nella parte meridionale, via Melegnano, tronco urbano
della S.P.159 Sordio-Bettola.
Un sistema infrastrutturale oggi particolarmente in sofferenza, con la statale Paullese
costantemente in sovraccarico di flussi, e le relative esternalità che investono la città e la
SP15b che accoglie oltre al traffico locale anche molti movimenti in attraversamento tra
nord e sud, evidenziando la necessità di ripensare il sistema complessivo della mobilità
urbana e dei flussi di scala sovralocale.
Figura 18_Estratto Tav. 2.2 dpA, Quadro Conoscitivo_Destinazioni d’uso prevalente
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
La città dell’abitare
Attorno e congiuntamente alle infrastrutture si è sviluppato un articolato sistema
insediativo, organizzato sugli otto comparti sopra citati. In particolare per quanto
riguarda gli insediamenti residenziali appare efficace una lettura a partire da questa
natura, originata dai differenti nuclei e successivamente cresciuta per parti, soprattutto
attraverso la realizzazione di grandi interventi di carattere unitario.
Provando a leggere e dare un’interpretazione nel suo complesso alla città, è possibile
riconoscere la compresenza di alcuni elementi che la caratterizzano nel suo complesso.
In primo luogo la forte e determinante presenza della “città pubblica”, organizzata in
particolare sull’asse di sviluppo centrale tra Bettola e Zeloforamagno. La compresenza di
quartieri di edilizia economica e popolare con quartieri ad impianto unitario rende
l’immagine della città moderna, fondata sui modelli dell’edilizia aperta e sul rapporto
con lo spazio pubblico. A questa città si contrappone il modello basato sulla presenza di
enclave residenziali di alta qualità, concentrate in particolare nella frazione di San Bovio
ma anche in alcune parti di Bettola e Zeloforamagno. Il terzo elemento di
caratterizzazione sono gli antichi nuclei cascinali e borghi rurali, e la sostanziale assenza
di un vero nucleo storico. Di fatto questi elementi costituiscono la matrice dello sviluppo
di Peschiera Borromeo, città dell’abitare.
Il cuore della città è organizzato intorno al nodo di Bettola, che si estende senza
soluzione di continuità fino alla frazione di Zeloforamagno, incentrato sull’asse di via
Matteotti. L’impianto urbano si è in questo caso definito per isole, dai caratteri anche
profondamente differenti. Il tessuto, in prevalenza residenziale, si caratterizza per la
presenza di numerosi interventi a carattere unitario, realizzati a partire dagli anni ’70 e
’80. Questi hanno configurato un tessuto aperto, con ampi spazi verdi, servizi e
attrezzature collettive. Accanto ai quartieri di edilizia economica e popolare si accostano
interventi più recenti, con palazzine a medio-alta densità. Di più recente formazione
sono invece gli interventi a bassa densità che si organizzano entro enclave residenziali
prevalentemente composte da villette uni e bifamiliari. Nel complesso questa
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
composizione tipologica ha portato alla realizzazione di un tessuto composto da grandi
“tasselli”, separati ma connessi dalla città pubblica che si è organizza al loro interno e al
loro intorno, con parchi urbani di qualità e servizi pubblici distribuiti in modo capillare.
L’ambito di Bellaria, localizzato a sud della Paullese, soffre di un parziale distacco dal
resto della città a causa dell’attraversamento della stessa arteria viabilistica, che ne
causa il parziale isolamento. Il tessuto urbano vede la compresenza di attività
produttive, prevalentemente accostate alla statale, e di insediamenti residenziali che si
sviluppano in continuità con la frazione di Robbiano a Mediglia. Quest’ambito è oggi
oggetto, insieme a San Bovio, delle più importanti trasformazioni in corso, nello specifico
con la realizzazione di un centro commerciale ad ovest e di un importante intervento
residenziale, che andranno a ridefinire parzialmente la natura dell’ambito e la necessità
di ripensarne i rapporti con il resto della città.
La debolezza strutturale dell’ambito nel suo complesso richiede interventi di
completamento e riorganizzazione complessiva dell’intero ambito urbano, cercando di
risolvere la difficile convivenza tra funzioni e le parti ancora irrisolte.
Mezzate presenta i caratteri più distinti rispetto al resto della città. Qui infatti, attorno
all’antico borgo rurale, si è progressivamente consolidato un tessuto variegato,
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
composto prevalentemente da palazzine e villette uni e bifamiliari. Si è recentemente
concluso il piano di recupero che ha portato alla riqualificazione degli insediamenti rurali
storici dell’antico borgo di Mezzate, con il recupero degli edifici e la riorganizzazione
dello spazio pubblico intorno ad una nuova piazza. Quello che più emerge è la
frammistione con attività artigianali e produttive, che in alcuni casi determinano
situazioni di degrado e incompatibilità funzionale, in particolare nell’ambito che si
sviluppa verso sud fino a via XXV Aprile.
Situazione analoga e anzi ancor più problematica si riproduce a Canzo e Foramagno, con
residui di insediamenti residenziali, legati alla cascina Canzo e al borgo di Foramagno,
ormai immersi in un tessuto produttivo consolidato e in fase di continua espansione e
specializzazione. Qui i piani di recupero recentemente approvati hanno consentito la
riqualificazione di cascina Canzo e prossimamente del borgo di Foramagno.
La frazione di Linate si contraddistingue di fatto per il suo parziale isolamento nei
confronti del resto della città. Toccata solo marginalmente dalla grande ondata di
sviluppo che ha invece interessato il resto della città, causa la presenza dell’aeroporto
omonimo, Linate si compone di un mix funzionale in grado di sostenerne in parte
l’autonomia non solo fisica ma anche funzionale.
Figura 19_Estratto Tav. 2.3 dpA, Quadro Conoscitivo_Destinazioni d’uso al piano terra e stato di utilizzo
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San Bovio è il nucleo oggetto delle principali trasformazioni in fase recente e attuale, con
il completamento del comparto C3 e la realizzazione dei comparti C1 e C2. Qui si
concentrano i maggiori interventi edilizi e di conseguenza un forte aumento della
popolazione e delle attività economiche. Proprio questo sviluppo richiede oggi
attenzione rispetto sia alle dinamiche di funzionamento interne, legate al sistema dei
servizi, che in termini di rapporto con le altre parti della città. Organizzata intorno a tre
grandi comparti unitari la frazione è in fase di trasformazione, con un sistema dei servizi
in potenziamento ma con limiti strutturali che dovranno essere risolti, sul tutti il sistema
infrastrutturale.
In ultimo i borghi di Mirazzano e del Castello Borromeo, che rappresentano l’identità
storica e culturale della città. Caratterizzati per la persistenza di un tessuto storico di
qualità, rappresentano un’eccellenza sia per la qualità del tessuto storico che per
l’integrazione con gli spazi aperti di pregio. È ancora ben riconoscibile la matrice rurale
degli insediamenti, che di fatto mantengono un rapporto diretto con l’attività agricola
ancora molto presente negli ambiti del Parco Sud.
Accanto a questi ambiti si estende un articolato sistema di cascine, che costituiscono le
permanenze storiche e rappresentano a tutt’oggi sia la memoria dell’attività agricola del
passato ma anche e soprattutto una risorsa per la città, grazie alle aziende agricole
ancora operative sul territorio.
La città del lavoro
Il sistema produttivo si sviluppa prevalentemente tra le frazioni di Foramagno e Canzo,
lungo il tracciato della S.P. 15b, articolando un tessuto compatto ed omogeneo dove
sono insediate un mix di attività produttive, artigianali, logistiche e direzionali. Un
tessuto produttivo caratterizzato dalla presenza di grossi comparti, in particolare
sviluppatisi in prossimità del sedime aeroportuale di Linate, oggi organizzati in
prevalenza a servizio della logistica, particolarmente legata al sistema aeroportuale. Più
in sofferenza, sia dal punto di vista della qualità urbana che della dimensione economica
risultano invece le piccole attività produttive e artigianali, che si innestano
puntualmente con piccoli capannoni, molti dei quali risultano essere dismessi o in stato
di degrado.
Il secondo comparto produttivo è individuato a sud di Mezzate. In quest’ambito vi è un
grosso comparto di recente formazione verso est, in affaccio sul cuore del Parco Sud,
composto in prevalenza da poche grandi imprese. Accanto, sul fronte ovest, vi è invece
la presenza di piccoli lotti a carattere produttivo-artigianale frammisti ad un tessuto
prevalentemente residenziale, seppure anch’esso di relativa qualità.
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Ad ovest di Bettola, isolato rispetto al centro della città, è presente un ambito
produttivo consolidato e in fase di completamento, con un prolungamento anche oltre
via 2 giugno.
L’ultimo ambito produttivo si estende a sud, oltre la Paullese. Qui si presenta forse il
maggior grado di complessità e disorganizzazione della struttura insediativa, con
evidenti problemi legati alla compresenza di molteplici e differenti elementi e funzioni.
Questa parte di città dovrà essere oggetto di attente valutazioni in fase di progettazione,
in particolare attraverso la previsione di completamento della viabilità e nella
definizione delle funzioni da insediare o trasformare.
Accanto ed entro il tessuto produttivo si è nel tempo consolidato un articolato sistema
terziario-direzionale e commerciale. Internamente a quelle che potrebbero apparire
come aree produttive omogenee spesso si sono insediate, anche all’interno dei
medesimi capannoni, attività direzionali ed uffici in genere.
Da rilevare infine come le due maggiori trasformazioni in corso di tipo non residenziale
riguardino attività economiche che andranno ad influenzare e ridefinire il tessuto
economico esistente. A sud della Paullese è in fase di realizzazione un grande comparto
commerciale legato alla grande distribuzione alimentare e non alimentare, la prima e
unica Grande Struttura di Vendita (GSV) presente nel territorio comunale. Nella frazione
di San Bovio è in fase di ultimazione e di prossimo insediamento la sede di una grande
multinazionale legata all’informatica, che porterà sul territorio comunale un elevato
numero di nuovi lavoratori, perlopiù pendolari in entrata.
3. Il sistema dei servizi
Quest’organizzazione per parti della città è supportata da un’elevata dotazione di servizi,
che non si esprime esclusivamente a livello quantitativo, ma che può contare anche su
attrezzature di assoluta qualità e di rilievo sovracomunale. Dal calcolo dell’offerta dei
servizi, considerando le superfici destinate ai soli servizi pubblici, risulta che la dotazione
pro-capite di aree per abitante è pari a 57 mq., per un totale di 1.290.388 mq di aree. Un
dato molto elevato, che testimonia l’attenzione nella costruzione della città pubblica nel
tempo. Questo dato peraltro si riferisce esclusivamente alla dotazione di servizi di tipo
fruitivo per i soli cittadini, quindi escludendo i servizi sovralocali e, tecnologici e le
attrezzature sportive private, che se aggiunti eleverebbero sensibilmente questo dato.
Bisogna inoltre segnalare come nelle aree attualmente in fase di trasformazione siano
stati programmati ca. 250 mila mq. di aree per servizi pubblici, che andranno ad
incrementare ulteriormente l’offerta sul territorio.
I grandi servizi di livello sovralocale sono rappresentati in particolare dall’aeroporto di
Linate e dall’Idroscalo. L’aeroporto di Linate si identifica come un’eccellenza e
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un’opportunità assoluta per la città, soprattutto per le attività economiche insediate sul
territorio e per le possibilità derivanti dalla stretta vicinanza di un’attrezzatura che
consente canali di scambio e comunicazione a livello intercontinentale. La localizzazione
tra Peschiera e Segrate di diversi headquarters di grandi aziende internazionali è infatti
anche legata alla presenza del vicino aeroporto, dimostrandone le enormi potenzialità.
L’altro grande servizio di carattere sovralocale è l’idroscalo. Seppur solo parzialmente
incluso nel comune di Peschiera Borromeo (come pure l’aeroporto di Linate),
rappresenta una risorsa di eccellenza unica per la città, polarità per lo sport e il tempo
libero e dotazione unica per caratteristiche in tutta l’area metropolitana.
A livello locale in generale la città presenta una distribuzione razionale e capillare del
sistema dei servizi in tutta la città, compresi i comparti più distanziati dal nucleo centrale
di Bettola-Zeloforamagno. Si può subito infatti notare come la distribuzione dei servizi,
del verde e dei parcheggi sia uniforme, senza lasciare particolari deficit in determinati
ambiti.
Provando ad analizzare i dati per macrotipologie di servizi, cercando quindi di capire il
peso specifico delle differenti componenti all’interno del complesso di aree, possiamo
scomporli in:
verde, attrezzature per lo sport e il tempo libero, attrezzature collettive comunali e
pubbliche, attrezzature scolastiche dell'obbligo e spazi per la sosta.
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Figura 20_Estratto Tav. 2.9 dpA, Quadro Conoscitivo_ Aree e attrezzature di interesse generale pubbliche
e di uso pubblico: offerta esistente9
Il verde rappresenta certamente la quota maggiore in termini quantitativi. Il verde
pubblico incide per il 38% sul totale delle aree destinate a servizi, assommando quasi
500 mila mq., che significa oltre 21 mq/ab. Di queste aree quasi 400 mila mq. sono verde
attrezzato, 19 mila mq. piazze e spazi pubblici e i restanti sono aree verdi non attrezzate
o di valore ambientale. Ciò significa che, al di là di una mera valutazione in termini
quantitativi, le aree verdi sono ben qualificate anche sotto il profilo qualitativo. In ogni
quartiere è infatti presente un parco di valenza urbana, per dimensioni e qualità delle
attrezzature presenti, dando la possibilità ai cittadini di fruire del verde senza la
necessità di spostarsi con l’auto. L’unico elemento di attenzione si può ascrivere alla
messa a sistema di questa articolazione di spazi verdi, in particolare di quelli minori, che
potrebbero essere valorizzati ancor più con la realizzazione di percorsi ciclabili e
9 Modifica introdotta con la “CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI E RETTIFICA DEGLI ATTI DI ATTI PGT NON COSTITUENTI VARIANTE AGLI STESSI. (art.13, c.14bis della LR 12/05). APPROVAZIONE con Delibera del Commissario Prefettizio con poteri di C.C. n. 16 del 22/12/2015”
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pedonali. Rispetto alla rete dei percorsi ciclopedonali si può rilevare come di fatto sia
abbastanza estesa a livello urbano, formata però da tratti che spesso si interrompono
rendendo di fatto frammentato il sistema ciclabile. Molti i percorsi che si inoltrano
anche nel Parco Sud, in questo caso con prevalente valenza paesaggistica. Definiti in
particolare sui percorsi poderali, grazie alla forte presenza degli stessi negli ambiti
agricoli del Parco, richiedono anch’essi una migliore messa a sistema, con il
completamento di alcuni tratti e il potenziamento di altri. In questo caso si rileva
l’importanza del ruolo della riserva del Carengione, che potrebbe erigersi a cuore del
Parco Sud in Peschiera anche attraverso un’adeguata rete di percorsi di connessione e di
attraversamento.
Le attrezzature per lo sport e il tempo libero rappresentano uno degli elementi
caratterizzanti maggiormente il sistema dei servizi di Peschiera Borromeo. Il totale delle
aree destinate alle attrezzature sportive ammonta a 428 mila mq. di superficie, di cui
122 mila pubbliche e le restanti private. A queste va andrebbe aggiunto il ruolo
dell’Idroscalo, a completamento di una dotazione non comune, che di fatto caratterizza
la vocazione della città.
Il sistema scolastico, con particolare riferimento alla formazione primaria, si estende in
modo omogeneo su tutto il territorio. Sotto il profilo quantitativo risultano destinate
all’istruzione (considerando le scuole dell’obbligo) 92 mila mq. di aree, ovvero 4 mq/ab.
Sul territorio di Peschiera Borromeo sono dunque presenti 6 scuole dell’infanzia (di cui 3
private), 4 scuole primarie e 3 scuole secondarie di I° grado.
Relativamente alla distribuzione l’offerta è complessivamente distribuita in modo
coerente e completo rispetto al peso della popolazione, con alcuni squilibri e delle volte
potenziali situazioni di sovrabbondanza, non tanto in termini quantitativi (che anzi
andranno verificati), quanto in termini di potenziale accorpamento e razionalizzazione di
alcune strutture e plessi.
Nello specifico le scuole dell’infanzia sono presenti in tutti i quartieri, andando incontro
alle necessità di accessibilità pedonale, seppur a Mezzate e Linate l’offerta è
esclusivamente privata. Le scuole primarie sono correttamente bilanciate, coprendo
correttamente la domanda. Infine le scuole secondarie di I° grado, che potrebbero
meritare un discorso maggiormente articolato. Allo stato attuale i tre plessi che le
ospitano coprono la domanda. Se il polo di San Bovio pare necessario, visto l’evidente
distacco del quartiere dal resto della città e il crescente peso insediativo, al contrario i
due plessi di Bettola e Zeloforamagno potrebbero essere oggetto di un potenziale
accorpamento entro un unico plesso. Questo permetterebbe la razionalizzazione di
alcuni costi e una migliore distribuzione di alunni e risorse. Tutto ciò a condizione di una
eventuale compatibilità con gli eventuali costi di realizzazione delle nuove strutture e
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conseguente le valutazioni sul possibile riutilizzo di quelle eventualmente dismesse o
meglio destinate ad altri usi.
A livello qualitativo non vi sono particolari situazioni di degrado, grazie al costante
stanziamento a bilancio di opere di potenziamento e riqualificazione delle strutture
esistenti. Rimandando alle schede analitiche contenute nel Piano dei Servizi, si rileva qui
solamente come le uniche strutture che presentano un parziale stato di degrado, senza
però particolari problemi, siano la scuola dell’infanzia “Collodi”, in via Indipendenza e
parte del plesso scolastico di via Dante Alighieri.
Rispetto al sistema scolastico si rimanda alla fase progettuale del Documento di Piano,
dove verrà approfondito sia il tema del dimensionamento complessivo, in coerenza con
le trasformazioni in corso e le previsioni dello strumento, sia in termini di distribuzione
spaziale, razionalizzazione e potenziamento del servizio, che oggi raggiunge tutte le parti
della città con però alcune situazioni che presentano la possibilità di interventi di
riorganizzazione e accorpamento di alcuni poli.
Le attrezzature collettive di carattere generale, a cui si ascrivono le attrezzature socio-
sanitarie, culturali, amministrative e religiose vanno a completare la vasta offerta di
sevizi della città. Il peso di queste attrezzature è ca. il 30% dell’offerta totale, pari a 393
mila mq. di superficie. Entrando nello specifico quello che più emerge è la carenza di
strutture e attrezzature per gli anziani, tra le fasce più deboli della popolazione. Non vi
sono infatti strutture specializzate, che possano accogliere gli anziani offrendo inoltre un
luogo di aggregazione per un’intera fascia di popolazione. L’altro elemento di attenzione
riguarda la sede comunale, oggi costretta in spazi ridotti e poco funzionale sia per i
dipendenti che per i cittadini, non solo in termini di spazio ma anche di connessione, con
l’assenza di fermate del trasporto pubblico in prossimità e il ridotto numero di spazi per
la sosta.
Infine uno sguardo merita la dotazione di servizi legate alle infrastrutture per la
mobilità. I parcheggi pubblici coprono ca. 186 mila mq. di superficie, con una quota pro-
capite di oltre 8 mq/ab. In questo caso riveste molta importanza la localizzazione degli
spazi per la sosta, che ad una prima indagine non sembra presentare particolari deficit o
aree critiche, se non in alcune limitate situazioni puntuali. Un’attenta valutazione dovrà
essere condotta in prospettiva della localizzazione della nuove fermata della
metropolitana linea M3, prevista in via Matteotti.
Peschiera Borromeo si presenta quindi una città ricca di risorse e potenzialità, spesso
espresse ma in taluni casi ancora latenti, con alcune circoscritte problematiche che
necessitano di un’attenzione e di un trattamento specifico a livello di Piano.
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4. La mobilità e i trasporti Il quadro della domanda di mobilità che interessa il territorio comunale di Peschiera
Borromeo risente in misura molto rilevante dello stretto rapporto di dipendenza che lo
lega al capoluogo provinciale. Ne risulta una configurazione estremamente polarizzata
che è confermata, con riferimento alla sola componente sistematica della domanda
(spostamenti casa-scuola e casa-lavoro), anche dai risultati del censimento del 2001. Al
2001, la popolazione residente che si sposta giornalmente all’interno del comune è pari
a 3.953 abitanti, all’esterno del comune a 8.351 abitanti.
Dai dati ISTAT 2001 si evince che complessivamente il comune di Peschiera è interessato
da oltre 19.700 spostamenti, di cui il 41,8% è in uscita dal comune, il 39,9% in ingresso,
ed il restante 19,3% rappresenta gli spostamenti interni. Analizzando questi flussi si
possono fare alcune considerazioni:
- le uscite per lavoro sono pari al 76% del totale;
- negli gli spostamenti interni, quelli per lavoro e quelli per studio si equivalgono;
- per il flusso in entrata, la quota degli studenti è esigua (5%).
Passando all'analisi dei mezzi utilizzati per effettuare la tratta prevalente di
spostamento, considerando separatamente gli spostamenti in entrata e in uscita e
differenziando quelli per lavoro da quelli per studio, si evince che il mezzo più utilizzato
è quello l’auto privata (come conducente per il flusso di lavoro e come passeggero per
gli studenti), mentre il secondo mezzo più utilizzato è un mezzo pubblico: la
metropolitana per i lavoratori e il bus extraurbano di linea o scolastico dagli studenti. La
metropolitana raggiunge il 10,3% di utilizzo per gli spostamenti in uscita mentre solo il
2% per gli ingressi, percentuale poco rilevante; per lavoro l’auto
(conducenti+trasportati) serve l'84,8% dei viaggi in ingresso ed il 77% di quelli in uscita.
Per quanto riguarda la mobilità per lavoro in ingresso a Peschiera Borromeo il ruolo
dominante è svolto dal comune di Milano che genera il 21,8% degli spostamenti (1.584),
mentre gli altri 6 comuni confinanti ne generano il 18,5%; un legame di attrattività non
trascurabile si rileva poi con i comuni di San Giuliano, Paullo, Zelo BP, Sesto SG, Cologno
che generano più di 100 spostamenti ciascuno. L'analisi degli spostamenti in uscita
evidenzia la forte relazione con il capoluogo; il 55,9% dei lavoratori che escono da
Peschiera gravita, infatti, su Milano. Altri comuni attrattori sono Segrate, San Donato e
San Giuliano con il 19% degli spostamenti. Il bacino di gravitazione principale si esaurisce
comunque nei comuni di prima/seconda cintura del comparto nord-est. Gli studenti in
uscita da Peschiera per il 66% hanno come destinazione Milano (che conferma il ruolo
attrattore) e come ulteriori destinazioni si evidenziano San Donato e Segrate.
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Un discorso particolare merita il trasporto collettivo, in particolare quello pubblico
locale. Attualmente Peschiera Borromeo a livello di trasporto collettivo gravita quasi
esclusivamente su San Donato Milanese, capolinea delle differenti linee di autobus e
attestamento della linea metropolitana M3. La previsione di prolungamento della linea
M3 fino a Peschiera Borromeo influirà notevolmente sul sistema della mobilità e sulla
rete dei trasporti pubblici, offrendo la possibilità di connessione diretta della città con
Milano. Attualmente il problema maggiore si identifica nella difficoltà di organizzare un
trasporto collettivo integrato e continuo tra le differenti parti di città. In particolare la
frazione di San Bovio risulta sconnessa al centro di Peschiera, non essendovi una rete
viaria in grado di supportare il passaggio di una linea di trasporto pubblico. Ciò comporta
non pochi problemi nell’organizzazione complessiva del sistema, con elevati costi sia
economici che collettivi. Ciò sarà ancor più importante proprio in corrispondenza
realizzazione della nuova stazione della linea metropolitana, la quale dovrà essere
accessibile a tutti i residenti non con mezzo privato ma con mezzo pubblico. La
localizzazione centrale sconsiglia infatti di attrarre traffico veicolare, quanto piuttosto di
orientarsi verso un’efficiente sistema integrato che possa connettere tutte le parti della
città. Infine il trasporto ferroviario si attesta alternativamente sulla linea SFR di San
Donato Milanese o di Rogoredo a sud e a Segrate nord in merito al servizio ferroviario
regionale. La previsione attestamento della porta dell’Alta Capacità ferroviaria a Segrate
offrirà invece la possibilità di accedere alla rete nazionale, offrendosi come alternativa al
sistema aeroportuale.
5. Il sistema paesistico e ambientale La valenza ecologica, paesistica ed ambientale degli ambiti e degli elementi presenti sul
territorio comunale costituisce il quadro di riferimento per la fase di valutazione
preventiva ed anche precondizione per l’utilizzo e le trasformazioni territoriali. Le
modalità di intervento ammesse negli ambiti e per ogni singolo elemento sono
disciplinate in base ai principi di valorizzazione e riqualificazione. La valorizzazione
riguarda il riconoscimento, il mantenimento e il ripristino dei caratteri fondamentali
originari degli ambiti e degli elementi individuati. La riqualificazione riguarda il recupero
del territorio in un’ottica di rispetto e valorizzazione dei beni e dei diversi contesti
territoriali che potenzialmente rappresentano una risorsa in termini paesistico-
ambientali, nonché il mantenimento di un equilibrato rapporto fra aree edificate e
territorio libero, attraverso il riordino delle frange urbane, il ripristino dei degradi
artificiali e naturali, l’arricchimento delle componenti che possono svolgere un ruolo
attivo nella ricostruzione del paesaggio. Al fine di definire modalità diversificate di tutela
e valorizzazione e di avviare specifici processi di miglioramento della qualità paesistica
degli interventi sul territorio, sono individuati gli ambiti ed elementi paesistici i cui
caratteri definiscono l’identità e la riconoscibilità dei luoghi e che pertanto rivestono un
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ruolo connotativo e strutturante del paesaggio. L’incisione valliva del Lambro, la
compattezza delle aree agricole, la ricchezza del sistema delle acque, la grande
diffusione di insediamenti di origine rurale, rappresentano le caratteristiche principali
del territorio extraurbano del comparto territoriale in esame.
Figura 21_Estratto Tav. 2.8 dpA, Quadro Conoscitivo_ Carta del paesaggio
Il permanere nel tempo delle attività produttive tipiche dell’agricoltura e
dell’allevamento, ha contribuito al mantenimento del paesaggio proprio della bassa
pianura irrigua e delle tradizioni storiche e socio-culturali che ancora oggi connotano in
modo significativo questa parte di territorio provinciale. Per la sua spiccata vocazione
agro-silvo-colturale, il territorio non urbanizzato di Peschiera Borromeo è quasi
interamente ricompreso all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, il cui Piano
Territoriale di Coordinamento è strumento di salvaguardia dell’ambiente e del
paesaggio, di tutela dell’alta produttività del settore primario e di governo dei fenomeni
di sviluppo. I valori ambientali delle aree a Parco sono quelli caratteristici della pianura
irrigua milanese, con un'agricoltura intensiva, caratterizzata da opere di sistemazione
agraria (rete dei canali irrigui, siepi e filari) che si affiancano ad elementi naturalistici di
maggior pregio (zone di fontanili, residue zone boscate) e ad emergenze di carattere
architettonico.
Il cuore del sistema ambientale di Peschiera Borromeo è rappresentato dalla riserva
naturale del Carengione, un territorio di oltre 23 ha nel quale i fontanili, una fitta rete di
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rogge, le colture irrigue, le aree incolte sono gli elementi che concorrono a fornire una
immagine del paesaggio tradizionale della campagna lombarda.
A definire il carattere del paesaggio degli spazi aperti concorrono poi alcuni elementi
naturali, le emergenze storico-architettoniche e, distribuite in modo omogeneo
sull’intera area, le cascine, oggi importante testimonianza di un'epoca passata,
considerato che nel tempo hanno ridotto in parte il loro ruolo ai fini dell'attività agricola.
Per quanto riguarda i beni storico-architettonici, le emergenze sono rappresentate su
tutte dal Castello quattrocentesco dei Borromeo e dal nucleo di Mirazzano, il cui
rapporto d’integrazione con lo spazio aperta ne definisce in primo luogo la qualità.
L’individuazione della rete ecologica, sia provinciale che regionale, sono a testimonianza
della qualità del sistema ambientale, insieme polivalente di collegamento tra corridoi
ecologici e direttrici di permeabilità, tra ambienti naturali e ambienti agricoli,
diversificati tra loro dalle differenti caratteristiche ecosistemiche: matrice naturale
primaria, gangli primari e secondari, zone periurbane ed extraurbane.
Le acque
Il fiume Lambro, che corre lungo il confine ovest della città, definendone in alcuni tratti il
confine, è un’importante risorsa del territorio, che merita di essere valorizzata. A livello
sovralocale, la proposta di realizzazione di un parco naturale fluviale, è a testimonianza
dell’importanza che riveste questo corso d’acqua, sia a livello ambientale, che di
potenziale fruizione in alcune sue parti.
Il sistema delle acque non si limita però alla sola presenza del Lambro. Sul territorio di
Peschiera Borromeo si contano infatti numerosi fontanili, considerati oggetto di elevata
qualità dello spazio aperto agricolo ed elemento caratteristico della pianura irrigua
lombarda.
A corredo di queste elementi lungo tutto il territorio comunale scorre una fitta rete di
rogge, anch’esse elemento che merita attenzione e una politica di valorizzazione.
Il sistema delle acque si completa infine con degli elementi artificiali, ovvero gli specchi
d’acqua residuo delle attività di cava. Oltre al laghetto azzurro, parzialmente fruibile e
ricompreso nel cuore della città, vi sono diversi altri specchi d’acqua, in particolare i due
in direzione dell’idroscalo, che messi a sistema entro una rete di percorsi ed
adeguatamente messi in sicurezza potrebbero costituire un’importante risorsa
ambientale.
6. Pianificazione di livello comunale
Il PRG vigente
Il PRG vigente di Peschiera Borromeo è stato approvato dalla Regione Lombardia con
D.G.R. n° 31648 del 10/10/1997 - B.U.R.L. n° 44 - Serie Editoriale Inserzioni - del
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29/10/1997. Successivamente all’approvazione sono state apportate varianti parziali o
semplificate, per adeguamenti a normativa sopravvenuta o per piani attuativi approvati
in variante allo strumento urbanistico o ancora per dare attuazione a programmi di
opere pubbliche.
La struttura del PRG vigente si articola individuando le seguenti zone omogenee:
6 zone omogenee residenziali
• Zona A – nucleo rurale di interesse storico e monumentale corrispondente al
castello Borromeo e al nucleo di Mirazzano.
• Zona B1 – risanamento del patrimonio edilizio esistente: sono concessi
interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia che
riguardino esclusivamente opere interne e singole unità immobiliari, con il
mantenimento delle destinazioni d’uso originarie e senza aumento della volumetria.
Queste azioni possono essere compiute previa autorizzazione edilizia e/o concessione
edilizia. Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono consentiti previa approvazione
di un Piano di Recupero.
• Zona B2 – residenziale satura: sono zone di recente edificazione in cui
l’edificazione consentita corrisponde ad interventi di manutenzione straordinaria,
restauro e ristrutturazione edilizia che non comportino aumento di volumetria, eccetto i
completamenti edilizi previsti dai piani di lottizzazione già a pprovati.
• Zona B3 – di completamento residenziale: l’obiettivo della norma è l’edificazione
di lotti liberi che vadano a fornire un aspetto unitario alla zona. L’edificazione è
consentita con procedura di concessione. Almeno ¼ della superficie scoperta fondiaria
delle aree scoperte deve essere adibita a verde e piantumate.
• Zona ZR – di recupero: si tratta dell’insieme di edifici rurali dismessi. Il recupero
dovrà prevedere il mantenimento della tipologia a corte chiusa o semichiusa, i materiali
usati dovranno essere analoghi a quelli della tradizione locale e la colorazione degli
edifici si dovrà uniformare a quella dei manufatti locali tradizionali dell’architettura
rurale.
• Zone C – di espansione: si intendono come tali le aree comunali prive in tutto o
in parte di urbanizzazioni primarie o interessanti zone già oggetto di pianificazione
attuativa. Le modalità di intervento avviene attraverso un piano attuativo preliminare
esteso all’intero ambito geograficamente individuato e con una successiva concessione
edilizia.
2 zone omogenee per le funzioni produttive
• Zona D1 – di completamento produttivo: sono zone destinate al completamento
di impianti produttivi esistenti e si attuano mediante concessione edilizia.
• Zona D2 – di sviluppo produttivo: è una zona destinata all’inserimento di nuovi
impianti per la produzione e la distribuzione delle merci e per le attività terziario-
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direzionali pertinenziali. Si attua mediante rilascio di concessione edilizia subordinata
all’approvazione di Piani Attuativi estesi all’intero ambito indicato nelle tavole. La zona
D2 prevede poi altre due sottozone: D2TP, adibita a terziario-produttivo di livello
avanzato; D2C, destinata all’insediamento di attività commerciali con medie strutture di
vendita (MSV) e grandi strutture di vendita (GSV), subordinata ad approvazione e
convenzione di piano di lottizzazione sovracomunale.
5 zone omogenee agricole
• Zona E1 - produttiva agricola.
• Zona E2 - di rispetto ambientale e interesse agro paesistico.
• Zona E3 – cave.
• Zona E4 - Riserva orientata del Carengione.
• Zona ZRE - di recupero dei complessi ed edifici rurali.
2 zone omogenee destinate ad attrezzature di interesse generale
• Zona F1 – attrezzature per il tempo libero di interesse intercomunale.
• Zona F2 – verde attrezzato intercomunale.
Il tessuto urbano si organizza perlopiù per la residenza nelle zone B2, sature, con la
conseguenza di non evidenziare la presenza di lotti liberi o zone di completamento
residuali. Anche i tessuti produttivi sono quasi completamente saturi, con qualche
residuo legato però perlopiù alla pianificazione attuativa.
La pianificazione attuativa
L’attività di ricognizione sullo stato di attuazione degli strumenti urbanistici vigenti ha
riguardato in particolar modo la parte relativa alla pianificazione attuativa.
Nelle tabelle di seguito si riassume lo stato della pianificazione attuativa, suddividendo
tra interventi di tipo residenziale e interventi di tipo produttivo, terziario e commerciale.
In primo luogo si è valutato lo stato di fatto e di attuazione, distinguendo tra piani
attuati, non attuati e in fase di realizzazione. Di ciascun piano attuativo, oltre
all’identificazione, vengono riportati i dati relativi alla superficie territoriale e alla
superficie fondiaria, con il relativo indice territoriale e conseguente volumetria e
superficie lorda di pavimento prevista dal PRG. Per i piani attuativi residenziali si sono
calcolati anche gli abitanti teorici derivanti dalle trasformazioni, sulla base del parametro
di 100 mc/ab come stabilito dalle NTA del PRG.
Oltre al dimensionamento degli interventi si è provato a verificare le cessioni di aree
standard avvenute per ciascun piano, rapportandole con la quota prevista da PRG.
Questo ai fini della verifica e del calcolo sulle quantità medie di aree cedute, ma
soprattutto per meglio comprendere le dotazioni e determinare in fase progettuale le
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
97
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
possibili quote di cessioni da prevedere negli Ambiti di Trasformazioni che saranno
previsti dal PGT.
Figura 22_Estratto Tav. 2.11 dpA, Quadro Conoscitivo_ Stato di attuazione del PRG vigente
Il PRG vigente ha previsto 12 ambiti di sviluppo residenziale, per un totale di 631 mila
mq. di Superficie territoriale e una Slp generata di 257 mila mq. Di queste previsioni
solamente una è rimasta inattuata ad oggi, il comparto C10 a Linate. Questa previsione,
peraltro di ridotte dimensioni, sconta molti limiti in termini di vincoli indiretti, che ne
precludono le possibilità di realizzazione. Dei restanti piani attuativi 6 sono stati
completati, oltre alla prima parte del comparto C3 in San Bovio, con l’insediamento di
oltre 4 mila abitanti teorici. Altri 4 piani attuativi, più il completamento del C3 in San
Bovio, sono in fase di attuazione e si prevede possano essere ultimati nel breve periodo.
A tale proposito nella Delibera di approvazione del PGT, l’Amministrazione Comunale da
atto che, con provvedimento del Responsabile del Settore Pianificazione e Gestione del
Territorio n. 3697, in data 8 febbraio 2011, è stato dato avvio al procedimento di
autotutela volto al riesame ed all’eventuale annullamento, tra l’altro, delle delibere
consiliari di adozione ed approvazione del “PII Bellaria”. Tale iter si è al momento
concluso il 30 ottobre con Delibera di CC n. 52 di annullamento parziale del PII di
Bellaria, relativamente a:
- la previsione delle aree e delle opere a parco urbano pubblico ed a scuola
materna;
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
98
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
- la previsione inerente l’edificazione del lotto 2, avente superficie pari a 14.574
mq e una volumetria di 44.765 mc.
Vengono confermate le previsioni sui lotti 1 e 3, in fase di realizzazione, per complessivi
83.307 mc, ferma l’esigibilità dei corrispettivi urbanistici adeguati, necessari, e sostitutivi
delle opere di urbanizzazione secondaria e di qualità non più attuabili, unitamente al
perseguimento di tutte le condizioni di salubrità e sicurezza che consentano il rilascio del
certificato di agibilità delle singole unità immobiliari.
Si ravvisa dunque una riduzione delle volumetrie previste, rispetto alla tabella 3 di
seguito riportata, di 44.765 mc riferibili al comparto cd. C12.
Le volumetrie generate saranno importanti ai fini del calcolo del dimensionamento del
PGT, in quanto si prevede che i nuovi abitanti generati da queste trasformazioni
andranno ad insediarsi da qui ai prossimi cinque anni. Ciò significa che agli attuali
abitanti di Peschiera Borromeo, 22.673 al 31/12/2009, si andranno ad aggiungere 3.378
abitanti teorici insediabili nei piani attuativi in fase di realizzazione, portando la quota
teorica di partenza degli abitanti per il PGT a circa 26 mila abitanti.
Comparto Località destinazione
d'uso
Stato di fatto e di
attuazione
ST
(mq)
Sf
(mq)
It
(mc/mq)
Volume max
(mc)
Slp
(mq)
Abitanti
teorici
(100mc/ab)
Previsto Ceduto
C4 Bettola residenziale Realizzato 34.057 28.450 1,42 48.361 16.120 484 13.541 2.981
C6 Bettola residenziale Realizzato 16.334 10.032 1,10 17.967 5.989 180 5.031 6.445
C7 Bellaria residenziale Realizzato 26.819 16.884 1,10 29.501 9.834 295 8.260 8.036
C8 Bellaria residenziale Realizzato 67.691 35.790 1,10 74.460 24.820 745 20.849 20.291
C9 Mezzate residenziale Realizzato 23.269 15.222 1,03 23.967 7.989 240 6.711 5.667
C11 San Bovio residenziale Realizzato 19.375 7.993 1,10 21.313 7.104 213 5.968 5.363
C3 (fase 1) San Bovio residenziale Realizzato 180.623 108.845 1,10 198.685 66.228 1.987 55.632 56.784
Totale Piani attuati 368.168 223.216 414.254 138.085 4.143 115.991 105.567
C5 Bettola residenziale In fase di realizzazione 27.746 15.075 1,10 30.521 10.174 305 8.546 10.136
C12 Bellaria residenziale In fase di realizzazione 76.921 35.857 1,65 126.920 42.307 1.269 35.538 29.004
C1 San Bovio residenziale In fase di realizzazione 42.455 26.564 0,96 40.757 13.586 408 11.412 15.885
C2 San Bovio residenziale In fase di realizzazione 42.165 25.413 1,74 73.367 24.456 734 20.543 16.230
C3 (fase 2) San Bovio residenziale In fase di realizzazione 60.208 36.282 1,10 66.228 22.076 662 18.544 18.928
Totale Piani in fase di attuazione 249.495 139.191 337.792 112.597 3.378 94.582 90.183
C10 Linate residenziale Non attuato 13.394 6.740 1,50 20.091 6.697 201 6.648 0
Totale Piani non attuati 13.394 6.740 20.091 6.697 201 6.648 0
Abitanti al 31/12/2009 22.673
Abitanti di partenza PGT 26.051
Produttivo/terziario/commerciale
Comparto Località destinazione
d'uso
Stato di fatto e di
attuazione
ST
(mq)
Sf
(mq)
Uf
(mq/mq)
Volume max
(mc)
Slp
(mq)
Qc Previsto Ceduto
D1/1 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 267.053 240.348 0,80 192.278 50% - 0
D1/2 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 23.271 20.944 0,80 16.755 50% - 0
D1/3 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 257.817 177.950 0,80 142.360 50% - 113.500
D2/4 Bellaria produttivo Realizzato 8.194 8.194 0,70 4.095 50% - 0
D2/6 Bettola produttivo Realizzato 18.189 16.747 0,70 9.899 50% - 1.442
D2/7 Foramagno produttivo Realizzato 175.111 130.445 0,70 85.758 50% - 16.005
D2/8 Mezzate produttivo Realizzato 85.754 58.506 0,70 42.556 50% - 16.290
D2/9 Canzo produttivo Realizzato 10.869 10.869 0,70 7.608 50% - 0
D2/10 Canzo produttivo Realizzato 28.698 28.698 0,70 20.089 50% - 0
D2A Canzo alberghiero Realizzato 13.671 11.964 0,70 6.836 50% - 1.714
Totale Piani attuati 888.627 704.665 528.233 148.951
D2TP San Bovio terziario In fase di realizzazione 83.107 61.585 0,80 24.987 30% - 22.378
D2/C Bellaria commerciale In fase di realizzazione 95.420 56.532 0,50 38.412 40% - 32.854
Totale Piani in fase di attuazione 178.527 118.117 63.398 55.232
D2/1 Zeloforamagno produttivo Non attuato 9.536 5552 0,70 3.886 50% 3.372 -
D2/2 Canzo produttivo Non attuato 18.137 15.535 0,70 10.875 50% 2.602 -
D2/3 Zeloforamagno produttivo Non attuato 16.434 13.415 0,70 9.391 50% 2.750 -
D2/5 Bettola produttivo Non attuato 11.143 11.143 0,70 7.800 50% 0 -
D2/10 Canzo produttivo Non attuato 3.656 3.656 0,70 2.559 50% 0 -
D2/11 Canzo produttivo Non attuato 3.351 3.351 0,70 2.346 50% 0 -
Totale Piani non attuati 62.257 36.856 8.724
ST residua 62.257 mq
Slp residua 36.856 mq
Residenziale
PRG VIGENTE Standard
PRG VIGENTE Standard
Tabella 3_Stato di attuazione del PRG vigente_piani attuativi residenziali
Rispetto alle previsioni di tipo produttivo, terziario e commerciale la fase di attuazione
ha denotato maggiori difficoltà. Vi sono infatti 5 ambiti rimasti inattuati, più un residuo
sul comparto D2/10 a Canzo. Il totale delle aree non attuate ammonta a 62 mila mq. di
superficie territoriale, per un totale di quasi 37 mila mq. di Slp. Questo elemento deve
necessariamente rappresentare un fattore di riflessione per le scelte di piano, che
dovranno necessariamente tenere in considerazione l’oggettiva difficoltà attuale delle
previsioni di tipo produttivo. Bisogna però altrettanto notare come in realtà il residuo
non sia particolarmente elevato in termini di proporzione complessiva delle aree messe
in gioco. I comparti di maggiore dimensione sono infatti stati realizzati, mentre gli ambiti
residuali sono tutti di dimensioni relativamente contenute. Gli interventi in fase di
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
99
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
realizzazione sono di tipo commerciale e terziario, attuati per mezzo di Programma
Integrato di Intervento, di cui quello commerciale in variante al PRG per mezzo del
Documento di Inquadramento.
Comparto Località destinazione
d'uso
Stato di fatto e di
attuazione
ST
(mq)
Sf
(mq)
It
(mc/mq)
Volume max
(mc)
Slp
(mq)
Abitanti
teorici
(100mc/ab)
Previsto Ceduto
C4 Bettola residenziale Realizzato 34.057 28.450 1,42 48.361 16.120 484 13.541 2.981
C6 Bettola residenziale Realizzato 16.334 10.032 1,10 17.967 5.989 180 5.031 6.445
C7 Bellaria residenziale Realizzato 26.819 16.884 1,10 29.501 9.834 295 8.260 8.036
C8 Bellaria residenziale Realizzato 67.691 35.790 1,10 74.460 24.820 745 20.849 20.291
C9 Mezzate residenziale Realizzato 23.269 15.222 1,03 23.967 7.989 240 6.711 5.667
C11 San Bovio residenziale Realizzato 19.375 7.993 1,10 21.313 7.104 213 5.968 5.363
C3 (fase 1) San Bovio residenziale Realizzato 180.623 108.845 1,10 198.685 66.228 1.987 55.632 56.784
Totale Piani attuati 368.168 223.216 414.254 138.085 4.143 115.991 105.567
C5 Bettola residenziale In fase di realizzazione 27.746 15.075 1,10 30.521 10.174 305 8.546 10.136
C12 Bellaria residenziale In fase di realizzazione 76.921 35.857 1,65 126.920 42.307 1.269 35.538 29.004
C1 San Bovio residenziale In fase di realizzazione 42.455 26.564 0,96 40.757 13.586 408 11.412 15.885
C2 San Bovio residenziale In fase di realizzazione 42.165 25.413 1,74 73.367 24.456 734 20.543 16.230
C3 (fase 2) San Bovio residenziale In fase di realizzazione 60.208 36.282 1,10 66.228 22.076 662 18.544 18.928
Totale Piani in fase di attuazione 249.495 139.191 337.792 112.597 3.378 94.582 90.183
C10 Linate residenziale Non attuato 13.394 6.740 1,50 20.091 6.697 201 6.648 0
Totale Piani non attuati 13.394 6.740 20.091 6.697 201 6.648 0
Abitanti al 31/12/2009 22.673
Abitanti di partenza PGT 26.051
Produttivo/terziario/commerciale
Comparto Località destinazione
d'uso
Stato di fatto e di
attuazione
ST
(mq)
Sf
(mq)
Uf
(mq/mq)
Volume max
(mc)
Slp
(mq)
Qc Previsto Ceduto
D1/1 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 267.053 240.348 0,80 192.278 50% - 0
D1/2 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 23.271 20.944 0,80 16.755 50% - 0
D1/3 ex D2 Foramagno produttivo Realizzato 257.817 177.950 0,80 142.360 50% - 113.500
D2/4 Bellaria produttivo Realizzato 8.194 8.194 0,70 4.095 50% - 0
D2/6 Bettola produttivo Realizzato 18.189 16.747 0,70 9.899 50% - 1.442
D2/7 Foramagno produttivo Realizzato 175.111 130.445 0,70 85.758 50% - 16.005
D2/8 Mezzate produttivo Realizzato 85.754 58.506 0,70 42.556 50% - 16.290
D2/9 Canzo produttivo Realizzato 10.869 10.869 0,70 7.608 50% - 0
D2/10 Canzo produttivo Realizzato 28.698 28.698 0,70 20.089 50% - 0
D2A Canzo alberghiero Realizzato 13.671 11.964 0,70 6.836 50% - 1.714
Totale Piani attuati 888.627 704.665 528.233 148.951
D2TP San Bovio terziario In fase di realizzazione 83.107 61.585 0,80 24.987 30% - 22.378
D2/C Bellaria commerciale In fase di realizzazione 95.420 56.532 0,50 38.412 40% - 32.854
Totale Piani in fase di attuazione 178.527 118.117 63.398 55.232
D2/1 Zeloforamagno produttivo Non attuato 9.536 5552 0,70 3.886 50% 3.372 -
D2/2 Canzo produttivo Non attuato 18.137 15.535 0,70 10.875 50% 2.602 -
D2/3 Zeloforamagno produttivo Non attuato 16.434 13.415 0,70 9.391 50% 2.750 -
D2/5 Bettola produttivo Non attuato 11.143 11.143 0,70 7.800 50% 0 -
D2/10 Canzo produttivo Non attuato 3.656 3.656 0,70 2.559 50% 0 -
D2/11 Canzo produttivo Non attuato 3.351 3.351 0,70 2.346 50% 0 -
Totale Piani non attuati 62.257 36.856 8.724
ST residua 62.257 mq
Slp residua 36.856 mq
Residenziale
PRG VIGENTE Standard
PRG VIGENTE Standard
Tabella 4_Stato di attuazione del PRG vigente_piani attuativi produttivi, terziari e commerciali
Infine, accanto alle aree di espansione sottoposte a pianificazione attuativa, sono stati
approvati 6 piani di recupero, che hanno partecipato alla trasformazione degli ambiti
degradati del tessuto urbano, in particolare dei nuclei rurali e di alcune cascine. Oltre a
questi bisogna ricordare il Piano Particolareggiato Mirazzano-Castello, che va ad
interessare una parte di città particolarmente complessa e dal notevole valore storico e
architettonico.
L’elenco dei Piani di recupero approvati:
- Piano Particolareggiato zona A - Mirazzano Castello - nucleo rurale di interesse storico
paesistico e monumentale in conformità al PRG vigente; approvazione con D. G.C. num.
90 del 27/04/2007.
- Piano di Recupero residenziale via Bixio - in variante al PRG vigente; approvazione con
D.C.C. num. 14 del 26/03/2007; pubblicazione BURL num. 24 del 13/06/2007.
- Piano di Recupero via IV Novembre - zona B1 - località Canzo.
- Piano di Recupero Cascina Monasterolo - in variante al PRG vigente; approvazione con
D.C.C. num. 32 del 05/05/2008 esecutiva dal 01/06/2008; pubblicazione BURL num. 30
del 23/7/2008.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
100
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
- Piano di Recupero Cascina TRASI - zona B1 - Via Veneto - variante semplificata ex l.r.
23/1997; approvazione con D.C. num. 44 del 18/5/2009 esecutiva; pubblicazione BURL
num. 27 del 8/7/2009.
- Piano di Recupero Foramagno - zona B1 - Via Martiri di Cefalonia angolo Via Di Vittorio-
variante semplificata ex l.r. 23/1997; approvazione con D.C.C. num. 55 del 27/09/2010
esecutiva.
L’adeguamento del PRG ai criteri di urbanistica commerciale
Il regolamento regionale n. 3 del 21/07/2000 prevede due ipotesi ai fini
dell’adeguamento del PRG ai criteri di urbanistica commerciale: la prima limitata alla
“classificazione” secondo le nuove tipologie del Dlgs 114/98 delle destinazioni d’uso già
presenti nel PRG, in tale caso la variante ha natura semplificata e può essere attuata con
la procedura prevista dalla LR 23/97; la seconda ipotesi, invece, ricorre qualora il
Comune intenda mutare le destinazioni d’uso esistenti, introducendo nuove aree con
destinazione commerciale.
L’analisi del PRG vigente evidenzia che l’attività di commercio al dettaglio è consentita
senza particolari limitazioni in quasi tutte le zone di PRG secondo diverse definizioni
della destinazione d’uso contenute (negozi di prima necessità, attività commerciali non
aventi caratteristiche di grande distribuzione, attività commerciali in genere, impianti di
distribuzione merci). Si tratta di definizioni generiche che non riescono a dimensionare
quantitativamente e qualitativamente gli insediamenti possibili. Le attività ammesse
nelle diverse zone urbanistiche del PRG, sono:
Zone di PRG ART. Descrizione
B1 – di risanamento del patrimonio
edilizio esistente
27 Attività commerciali non in contrasto e compatibili
con la tipologia edilizia esistente e con i caratteri
della mobilità carraia e pedonale esistente
B2 - residenziale satura 27 Attività commerciali non in contrasto e compatibili
con la tipologia edilizia residenziale esistente
B3 – omogenea, di completamento
residenziale
27 Attività commerciali non aventi caratteristiche di
grande distribuzione non in contrasto e compatibili
con la tipologia edilizia residenziale esistente
C - di espansione 28 Attività commerciali strettamente collegate alla
residenza e in edifici non autonomi, come negozi di
prima necessità
D1 - di completamento produttivo 29 Attività commerciali in sostituzione totale o
parziale
dell’attività produttiva in atto
D2 – di sviluppo produttivo 30 Nuovi impianti per la distribuzione di merci
Tabella 5_Le attività commerciali compatibili per zone di PRG
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
101
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
La struttura commerciale di Peschiera Borromeo, essendo una città relativamente
recente e priva di un vero centro storico con la relativa rete commerciale, non presenta
un disegno organico di crescita e distribuzione territoriale, caratterizzato da una precisa
gerarchia delle funzioni commerciali, in quanto le dimensioni delle singole zone
presentano caratteristiche di estrema frammentazione e di scarsa integrazione, oltre
che di ridotta coerenza con i principi di funzionalità e accessibilità necessariamente
richiesti alle localizzazioni commerciali. In questo senso la struttura commerciale risulta
variamente articolata, con una serie di esercizi di vicinato a servizio delle singole
frazioni. Lungo la statale Paullese si è sviluppato un frammentato sistema commerciale,
che troverà nella realizzazione del nuovo comparto commerciale a sud della Paullese un
nuovo punto di attestamento.
Sulla base degli indirizzi forniti dal PRG vigente, e seguendo il modello programmatorio
indicato dalla Regione (tessuto urbano consolidato, ambiti di trasformazione urbana,
aree extraurbane) l’articolazione delle destinazioni d’uso può essere così definita:
• ESV = esercizi di vicinato < 250 mq
• MSV = medie strutture vendita 250/2500 mq
• GSV = grandi strutture di vendita >2500 mq
Zone di PRG ESV MSV GSV Note
B1 – di risanamento del patrimonio
edilizio esistente
SI NO NO
B2 - residenziale satura SI NO NO
B3 – omogenea, di completamento
residenziale
SI SI NO MSV < 400 mq. superf. Vendita
C - di espansione SI SI NO MSV < 400 mq. superf. Vendita
D1 - di completamento produttivo SI SI NO MSV < 600 mq. superf. Vendita
D2 – di sviluppo produttivo SI SI NO MSV alimentari: solo in frazione
S.
Bovio e lungo percorso S.S. 415
Tabella 6_Articolazione delle strutture di vendita per classe dimensionale e compatibilità con le zone di PRG
Le attività commerciali già esistenti in zona omogenea AP Standard (previsti in PEEP
comparto PS2 - mercati di quartiere) possono continuare ad esercitare l'attività nei limiti
consentiti dal Piano di Zona, salvo adeguamenti delle dotazioni di parcheggi. Per quanto
attiene gli standard urbanistici, fermo restando il rispetto di quanto previsto dalla LR
51/75 per gli “esercizi di vicinato” (100% Slp con facoltà di monetizzazione) è opportuno
prevedere una diversa dotazione per le medie strutture di vendita: il 120% fino alla
superficie di vendita di 600 mq ed incrementando tale valore fino al 150% per le medie
strutture di vendita con superficie superiore a tale limite e facenti capo al settore
alimentare. In questo caso la possibilità di monetizzazione è ridotta al 50% e non può
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
102
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
riguardare la quota destinata ai parcheggi. Per le grandi strutture vale quanto disposto
dalla LR 14/99 e dal RR 3/00: 200% della Slp degli insediamenti.
La pianificazione dei comuni contermini
Oltre al quadro degli strumenti di pianificazione sovracomunale descritto nella parte I
della relazione e allo stato di attuazione del vigente PRG, pare utile dare una sintetica
lettura degli elementi di rilievo esistenti e previsti all’interno degli strumenti urbanistici
dei comuni contermini a Peschiera Borromeo, come riportato nella tavola del mosaico
informatizzato degli strumenti urbanistici vigenti (MISURC) nell’allegato cartografico del
Quando Conoscitivo (tavola DpA. 1.1).
Comune di Milano. Il comune di Milano è in fase di approvazione del proprio PGT, nel
quale prevede alcuni ambiti di trasformazione potenzialmente interessanti per Peschiera
Borromeo. L’Ambito di Trasformazione Periurbana, denominato “Cascina Monluè”,
finalizzato al recupero ambientale delle sponde del fiume Lambro, con la realizzazione di
un parco urbano e il recupero delle cascine e dei rustici esistenti, oltreché della struttura
con destinazione alberghiera mai conclusa.
L’Ambito di Trasformazione Periurbana “Idroscalo” punta a rafforzare il corridoio verde
di connessione tra la città e l’Idroscalo attraverso la realizzazione di un sistema continuo
di aree a parco e il recupero degli ambiti compromessi in particolare dal sistema
infrastrutturale (svincoli tangenziale est). Si propone inoltre di qualificare i margini del
parco, riorganizzando e qualificando anche le componenti urbane in affaccio, lungo i
tracciati di via Corelli e viale Forlanini.
L’Ambito di Trasformazione di Interesse Pubblico Generale “Forlanini” si pone l’obiettivo
di riorganizzare l’ambito tra la ferrovia e la tangenziale est, realizzando nuovi spazi
pubblici legati allo sport e all’intrattenimento, valorizzando le strutture già esistenti.
Oltre ai detti ambiti di trasformazione c’è la previsione di realizzazione di due linee di
forza del trasporto collettivo potenzialmente interessanti per Peschiera Borromeo: la
prima in direzione Segrate, la seconda in direzione San Donato.
Comune di Segrate. Il PGT del comune di Segrate, in fase di approvazione, è stato
recentemente pubblicato. Nel Documento di Piano sono individuati diversi ambiti di
trasformazione, in particolare in attestamento sull’asse nord-sud, con fuoco nell’area
della ex-dogana. Le trasformazioni previste configurano nuove centralità urbane legate
alla residenza e al commercio, definendo una nuova porta d’ingresso alla città di Milano.
Gli ambiti più significativi ed in relazione con Peschiera Borromeo sono rappresentati
dall’accordo di programma “Centro Commerciale” che interessa tre aree: l’ex dogana -
fintecna dove verrà realizzata una grande struttura di vendita; un’area tra il parco
Forlanini, l’Idroscalo e Linate dove non verranno concentrate volumetrie mantenendo il
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
103
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
corridoio tra il parco e l’Idroscalo; infine un’area tra l’Idroscalo e San Felice di
concentrazione residenziale. Si prevede poi, in previa realizzazione dei Piani di Cintura
del Parco Sud, la possibilità di realizzare un area sportiva di interesse sovracomunale sul
confine con Peschiera Borromeo. Le linee di indirizzo del PGT di Segrate propongono
inoltre lo spostamento della stazione di porta dell’Alta Capacità da Pioltello a Segrate,
proponendo Segrate come Porta Est di Expo 2015.
Comune di San Donato Milanese. Il PGT di San Donato Milanese, in fase di approvazione,
contiene previsioni interessanti il comune di Peschiera Borromeo sotto il profilo
ambientale e infrastrutturale. L’ambito a trasformazione vincolata Valle del Lambro
prevede la realizzazione di un parco fluviale, in accordo con la pianificazione
sovraordinata. A livello infrastrutturale viene confermata la bretella di collegamento ad
est con Peschiera Borromeo, in accordo con la programmazione della Provincia di
Milano. Vi è poi un ambito di trasformazione a vocazione commerciale lungo la statale
Paullese, in prossimità del confine comunale.
Figura 23_Estratto tav. 1.1. dpA_Quadro Conoscitivo_Sistema insediativo esistente e previsto
Comune di Mediglia. Il comune di Mediglia è quello che presenta maggiore superficie
confinante con il comune di Peschiera. Il PGT, approvato in data 12 luglio 2011, prevede
un ambito di trasformazione a vocazione prevalentemente residenziale con una quota di
terziario in località Robbiano, poco oltre il confine di Peschiera Borromeo.
Comune di Pioltello. Il PGT risulta in fase di elaborazione. Confinante a nord con il
territorio comunale di Peschiera. Il territorio a confine è attualmente ad uso agricolo,
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
104
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
con previsioni però di aree da adibire a servizi e a residenza e altre a parchi/verde
attrezzato/attrezzature sportive e ricreative. L’area di confine più ad est, è adibita ad
una cava di dimensioni rilevanti nelle vicinanze della quale si sviluppa la frazione di San
Bovio, del comune di Peschiera.
Comune di Rodano. Il comune di Rodano ha adottato il proprio PGT nel novembre 2010.
Confinante a nord est con il comune di Peschiera Borromeo, gli ambiti limitrofi, ricadenti
nel Parco Agricolo Sud, sono destinati ad uso agricolo. Si segnala la presenza della cava
in territorio di Peschiera confinante sia con il comune di Rodano che con quello di
Pantigliate.
Comune di Pantigliate. Confina ad est con il comune di Peschiera Borromeo. La fascia di
confine, ricadente nel Parco Agricolo Sud, è utilizzata ad usi agricoli. Non vi sono
particolari previsioni di interesse intercomunale, se non a livello infrastrutturale.
Entrambi i comuni sono interessati dal progetto di riqualificazione della statale Paullese
e dalla programmazione del prolungamento della linea M3 della metropolitana.
7. La struttura socio-economica
Caratteristiche e dinamiche della popolazione
La popolazione di Peschiera Borromeo risulta pari a 22.600 abitanti al 31.12.2009. La
serie storica, a partire dai dati disponibili al 1861, mostra una popolazione costante, al di
sotto delle 3.000 unità, fino al 1900. Nei primi decenni del XX secolo l’andamento
demografico subisce una prima fase di maggiore incremento, che porta la popolazione
quasi a raddoppiare tra il 1901 ed il 1921; tale processo viene tuttavia bruscamente
interrotto con un ritorno sui livelli di inizio secolo (3.759 abitanti nel 1951).
È a partire dal secondo dopoguerra che la popolazione torna a crescere intensamente,
con una crescita del 64,6% negli anni sessanta e del 65,9% nel decennio successivo: dal
1961 al 1981 la popolazione passa da 4.892 abitanti a 13.358). La crescita continua
anche nei decenni successivi. Colpisce il dato riferito agli anni novanta, durante i quali
Peschiera Borromeo continua a crescere in modo consistente (9,3%) in controtendenza
rispetto ad altri comuni contermini e in maniera comunque maggiore rispetto alla
Provincia di Milano10 in generale. Anche gli ultimi anni vedono un aumento percentuale
della popolazione maggiore rispetto alla media dei comuni contermini, della Provincia di
Milano e della Lombardia (cfr grafico 1, grafico 2, tab.1 e tab.2).
10 Per una più completa comparazione con i dati storici, In queste pagine per Provincia di Milano si intende quella
precedente alla costituzione della Provincia di Monza e della Brianza. Nelle tabelle, con “Provincia Milano +” si intende la provincia con il Comune di Milano, con “Provincia di Milano –“ la provincia senza il capoluogo.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
105
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Grafico 1_ Dinamica della popolazione 1951-2009 (ISTAT)
Grafico 2_ Dinamica della popolazione 1951-2009 – Variazioni percentuali (ISTAT)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
106
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Descrizione 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2009
Mediglia 3.574 3.481 6.113 6.170 8.413 10.287 12.075
Pantigliate 1.198 1.818 2.926 4.166 4.872 5.154 5.872
Paullo 3.259 4.461 6.655 7.851 9.613 10.108 10.995
Peschiera
Borromeo 3.759 4.892 8.053 13.353 18.539 20.264 22.673
Pioltello 6.401 13.803 28.566 30.098 34.165 31.936 35.496
Rodano 1.463 1.166 1.297 2.396 4.558 4.325 4.365
San Donato
Milanese 2.667 10.296 26.872 31.962 31.331 32.354 32.606
Segrate 3.627 8.740 18.209 30.507 32.368 33.199 33.916
Provincia di
Milano* +
2.324.71
7
2.983.90
3
3.727.84
1
3.839.00
6
3.738.68
5
3.707.21
0
3.963.91
6
Provincia di
Milano* -
1.050.56
3
1.401.48
2
1.995.84
1
2.234.23
3
2.369.39
0
2.450.99
9
2.656.42
1
Totale comuni
selezionati 25.948 48.657 98.691 126.503 143.859 147.627 157.998
Totale
Lombardia
6.566.15
4
7.406.15
2
8.543.38
7
8.891.65
2
8.856.07
4
9.032.55
4
9.826.14
1 *Precedente alla costituzione della Provincia di Monza e della Brianza
Tabella 7_ Popolazione residente ai Censimenti e al 2009 (ISTAT)
Comune 1951-
1961
1961-
1971
1971-
81
1981-
1991
1991-
2001
2001-
2009
Mediglia -2,6% 75,6% 0,9% 36,4% 22,3% 17,4%
Pantigliate 51,8% 60,9% 42,4% 16,9% 5,8% 13,9%
Paullo 36,9% 49,2% 18,0% 22,4% 5,1% 8,8%
Peschiera Borromeo 30,1% 64,6% 65,8% 38,8% 9,3% 11,9%
Pioltello 115,6% 107,0% 5,4% 13,5% -6,5% 11,1%
Rodano -20,3% 11,2% 84,7% 90,2% -5,1% 0,9%
San Donato Milanese 286,1% 161,0% 18,9% -2,0% 3,3% 0,8%
Segrate 141,0% 108,3% 67,5% 6,1% 2,6% 2,2%
Provincia Milano + 28,4% 24,9% 3,0% -2,6% -0,8% 6,9%
Provincia Milano - 33,4% 42,4% 11,9% 6,0% 3,4% 8,4%
Totale comuni
selezionati 87,5% 102,8% 28,2% 13,7% 2,6% 7,0%
Totale Lombardia 12,8% 15,4% 4,1% -0,4% 2,0% 8,8% Tabella 8_ POPOLAZIONE RESIDENTE AI CENSIMENTI - Variazioni percentuali 1951 – 2009 (ISTAT)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
107
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Dal 2001 al dicembre 2009 cresce il peso percentuale delle persone di età più avanzata:
dal 5,6% al 7,2% quelle tra i 60 e i 64 anni, dal 10,9% al 15,6% quelle di età maggiore di
65 anni. Quest’ultimo dato è comunque minore a quello dei comuni contermini e della
media Lombarda (tab. 3).
0-5 6-10 11-14 15-19 20-24 25-29 30-59 60-64 65 e + Totale
Mediglia 8,0 4,9 4,0 4,6 4,6 5,3 48,7 5,7 14,3 100,0
Milano 5,4 4,2 3,0 3,7 3,9 5,0 44,6 6,2 23,9 100,0
Pantigliate 6,9 4,7 3,9 4,5 4,6 5,0 46,8 6,6 17,0 100,0
Paullo 6,3 5,0 3,7 4,7 5,1 5,6 45,3 6,2 18,1 100,0
Peschiera Borromeo 6,8 5,0 3,8 4,6 4,6 4,6 47,8 7,2 15,6 100,0
Pioltello 6,6 5,3 4,0 5,2 5,2 5,9 46,6 5,6 15,6 100,0
Rodano 6,7 4,5 3,6 4,4 4,7 5,9 46,1 8,6 15,5 100,0
San Donato Milanese 6,0 5,4 4,1 4,6 4,3 4,8 43,7 6,1 21,2 100,0
Segrate 6,0 5,3 4,0 4,4 4,3 4,3 44,3 6,8 20,5 100,0
Comuni selezionati 5,6 4,3 3,1 3,8 4,0 5,0 44,7 6,2 23,3 100,0
PROV MI + 5,8 4,6 3,4 4,2 4,4 5,3 45,4 6,3 20,6 100,0
Totale Lombardia 5,9 4,7 3,5 4,4 4,6 5,5 45,1 6,2 20,1 100,0
Tabella 9_ Popolazione residente totale per classe di età al 31.12.2009 – Percentuali (ISTAT)
0-5 6-10 11-14 15-19 20-24 25-29 30-59 60-64 65 e + Totale
MEDIGLIA 6,3 5,2 4,0 5,3 6,2 8,8 48,2 5,7 10,2 100
PANTIGLIATE 5,5 4,7 3,9 4,7 6,6 8,6 47,0 6,4 12,7 100
PAULLO 5,9 4,7 3,9 5,0 5,8 7,4 47,0 6,5 13,7 100
PESCHIERA BORROMEO 5,8 5,1 4,0 5,2 5,9 7,4 50,1 5,6 10,9 100
PIOLTELLO 6,1 5,1 4,0 5,1 6,4 8,5 46,3 5,9 12,6 100
RODANO 5,3 4,5 3,8 6,2 7,2 8,4 50,2 5,4 9,0 100
SAN DONATO MILANESE 6,0 4,5 3,3 4,2 5,1 8,3 46,7 7,1 14,7 100
SEGRATE 5,9 4,6 3,4 4,2 5,6 8,1 47,5 7,4 13,2 100
MILANO 4,6 3,5 2,6 3,5 4,6 7,4 44,5 7,3 21,9 100
Totale comuni selezionati 6,0 4,8 3,7 4,7 5,9 8,2 47,5 6,5 12,8 100
Totale Lombardia 5,4 4,3 3,4 4,6 5,7 7,8 44,6 6,5 17,8 100
Tabella 10_ Popolazione residente totale per classe di età e stato civile. 1.1.2001 - Percentuali
Il peso percentuale delle classi di età varia anche rispetto alle diverse frazioni da cui è composto il comune di Peschiera Borromeo. Si nota per esempio la maggior presenza di anziani a Linate e a seguire a Mezzate (sia nella fascia 65-74 che in quella successiva). Altre frazioni hanno invece una presenza maggiore di bambini: per esempio Bellaria /11,6% sotto ai sei anni) ma anche la stessa Mezzate (8,6%) contro il 2,9% di Canzo.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
108
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
classi età/ quartieri BELLARIA BELLINGERA BETTOLA CANZO LINATE MEZZATE
S. BOVIO/S. FELICE/S. FELICINO
ZELO/ MONASTEROLO/
FOROMAGNO TOT. PESCHIERA
BORROMEO
0-5 182 28 406 8 67 201 327 310 1529
6-10 91 37 320 15 47 164 184 233 1091
11-14 68 22 296 8 41 105 109 210 859
15-18 63 26 268 7 48 75 141 214 842
19-29 99 89 697 32 98 201 425 698 2339
30-58 866 320 3069 131 452 1159 1979 2590 10566
59-64 77 63 562 23 104 138 397 566 1930
65-75 84 73 591 34 151 176 390 632 2131
> 75 44 38 435 19 109 112 172 384 1313
Totale 1574 696 6644 277 1117 2331 4124 5837 22600 Tabella 11_ Popolazione residente per classi di età e quartiere – Peschiera Borromeo, 31 luglio 2009
classi età/ quartieri BELLARIA BELLINGERA BETTOLA CANZO LINATE MEZZATE
S. BOVIO/S. FELICE/S. FELICINO
ZELO/ MONASTEROLO/ FOROMAGNO
TOT. PESCHIERA BORROMEO
0-5 11,56% 4,02% 6,11% 2,89% 6,00% 8,62% 7,93% 5,31% 6,77%
6-10 5,78% 5,32% 4,82% 5,42% 4,21% 7,04% 4,46% 3,99% 4,83%
11-14 4,32% 3,16% 4,46% 2,89% 3,67% 4,50% 2,64% 3,60% 3,80%
15-18 4,00% 3,74% 4,03% 2,53% 4,30% 3,22% 3,42% 3,67% 3,73%
19-29 6,29% 12,79% 10,49% 11,55% 8,77% 8,62% 10,31% 11,96% 10,35%
30-58 55,02% 45,98% 46,19% 47,29% 40,47% 49,72% 47,99% 44,37% 46,75%
59-64 4,89% 9,05% 8,46% 8,30% 9,31% 5,92% 9,63% 9,70% 8,54%
65-75 5,34% 10,49% 8,90% 12,27% 13,52% 7,55% 9,46% 10,83% 9,43%
> 75 2,80% 5,46% 6,55% 6,86% 9,76% 4,80% 4,17% 6,58% 5,81%
Totale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Tabella 12_ Popolazione residente per classi di età e quartiere – Peschiera Borromeo, 31 luglio 2009 – Percentuali per quartiere
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
109
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Interessante ai fini del PGT (anche perché maggiormente corrispondenti alla domanda di
appartamenti) è il dato riferito alle famiglie.
Queste crescono maggiormente della popolazione. Al 31 dicembre 2009 risultano essere
insediate sul territorio comunale 9.422 famiglie. Esse sono cresciute, in otto anni, del
19,6%, contro l’11,9% della popolazione (cfr. tabella 7 e grafico).
La maggior crescita proporzionale del numero di famiglie rispetto a quello dei residenti è
una iniziata da diversi decenni, e che investe tutta la Lombardia.
Tabella 13_ Famiglie 2001 e 2009 e variazione percentuale (ISTAT)
I dati dei Censimenti: istruzione, occupati, patrimonio abitativo
Purtroppo gli ultimi dati censuari disponibili risalgono al 2001. Di seguito ne riportiamo
alcuni, rimandando al paragrafo seguente sugli aspetti attuali relativi all’economia.
Grado di istruzione
Per quanto riguarda il grado di istruzione, si è registrato un progressivo innalzamento
del livello di istruzione della popolazione residente, che ha portato il grado di istruzione
della popolazione residente al 2001 ai seguenti livelli:
-1.979 laureati, pari al 4,3% della popolazione al 2001 con più di 6 anni, pari a
19.068 abitanti);
-6.618 diplomati di scuola superiore, pari al 10,38% del totale della popolazione;
-5.582 con licenza di scuola media inferiore, pari al 29,27% del totale;
-3.505 con licenza di scuola elementare, pari al 18,38% del totale;
-1.344 alfabeti, privi del titolo di studio;
-40 analfabeti, di cui 18 con oltre 65 anni.
Occupati per posizione professionale
Al 2001 a Peschiera Borromeo, rispetto al totale degli occupati pari a 9.913 persone, vi
erano 7.500 in posizione professionale da dipendente o comunque subordinata e 2.413
in posizione professionale autonoma (1.273 lavoratori in proprio, 897 imprenditori e
liberi professionisti, 133 soci di cooperativa e 110 coadiuvanti familiari).
Occupati per sezione di attività economica
Sempre rispetto al totale degli occupati, rispetto al settore di attività economica si
registra la seguente distribuzione:
2001 2009 2001-2009
Peschiera Borromeo 7876 9422 19,62925
Provincia Milano + 1545503 1794845 16,13339
Lombardia 3652954 4249155 16,32107
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
110
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
- 2.711 persone occupate nel settore dell’industria
- 2.162 persone nel settore del commercio
- 1.980 nel settore del credito e assicurazioni, servizi alle imprese e noleggio
- 1.888 nel settore delle altre attività, comprese all’interno dei terziario e dei servizi,
non comprese nella voce successiva
- 1.079 nel settore dei trasporti e delle comunicazioni
- 93 nel settore dell’agricoltura.
Consistenza e caratteristiche del patrimonio abitativo
Il tema affrontato è quello della consistenza e delle caratteristiche del patrimonio
abitativo del comune di Peschiera Borromeo al censimento ISTAT dal 1981 al 2001,
valutando anche le dinamiche intercorse nel suddetto periodo.
Nel decennio 1981-1991 gli alloggi sono aumentati del 49,1% (+2.343 alloggi), mentre le
stanze sono aumentate del 59,1%, con un incremento della dimensione media degli
alloggi, da 3,7 a 3,9 stanze per alloggio.
Nel decennio 1991-2001 gli alloggi sono aumentati del 15,7% (+1.117 alloggi), mentre le
stanze sono aumentate del 9,5%, con una riduzione della dimensione media degli
alloggi, da 3,9 a 3,7.
Il patrimonio edilizio si è quindi notevolmente incrementato anche nel decennio degli
anni Novanta. Nel frattempo si è registrato il superamento del fenomeno della
coabitazione, così come si è ridotto il numero delle abitazioni vuote (da 1.972 alloggi nel
1991 a 389 nel 2001).
Al 2001 gli alloggi in proprietà sono ben l’73,19%, rispetto al 65,7% del 1991; quelli in
affitto sono il 17,6%, rispetto al 22,6% del 1991. In provincia di Milano la proprietà è
sensibilmente meno diffusa (69% al 2001 e 62% al 1991), mentre anche in provincia di
Milano l’affitto è continuamente in calo (33% nel 1991 e 25% nel 2001). Al 2001 il 7,4%
degli edifici risalgono a prima del 1945 (epoca di costruzione o rinnovo), il 58,7% sono
del periodo 1946/1981 ed il 33,9% degli ultimi vent’anni.
La situazione mette in risalto come gli alloggi occupati siano tutti dotati dei principali
servizi, quali acqua potabile, riscaldamento, servizi igienici, ma emerge anche l’utilità di
regole che promuovano interventi di adeguamento del patrimonio edilizio in termini di
dotazione di servizi, per mantenere in uso ed efficienti una buona parte degli edifici
esistenti che oggi superano i trent’anni di vita e che sono poco meno della metà del
totale.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
111
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Tabella 14_ Popolazione e abitazioni 1991-2001
Gli indicatori sul patrimonio abitativo evidenziano una realtà “migliore” della media
provinciale: meno alloggi vuoti, alloggi occupati leggermente più grandi, una maggior
quota di proprietà e l’assenza di fenomeni di sovraffollamento e di coabitazione.
Al 2001 la superficie media delle abitazioni di Peschiera Borromeo è pari a 92,02 mq
contro la media provinciale di 85,30 mq e quella regionale di 91,74 mq; su 7.847 famiglie
(sempre al 2001), 6.080 risiedono in un abitazione di loro proprietà, 1.464 in affitto e le
restanti 303 in altro titolo. Il numero di abitazione è pari a 8.320.
Tabella 15_ Abitazioni occupate per numero di stanze e numero di occupati, 2001
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Tabella 16_ Domanda di abitazioni da sovraffollamento, 2001
Come si nota dalle tabelle soprastanti, l’11,4 % degli occupanti, si trova in una situazione
di sovraffollamento, di cui il 5% è in una situazione di disagio grave.
Figura 24_ Dinamica delle abitazioni in Provincia di Milano nel periodo 1991-2001
Nelle pagine successive si riportano le principali caratteristiche del patrimonio edilizio
desunte dal censimento del 2001.
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Patrimonio edilizio al 2001
Alloggi totali
Totale 8320 alloggi
Occupati 7847 alloggi 30489 stanze 3,88 stanze/alloggio
94,31%
Occupanti 7874 famiglie 20250 abitanti 2,57 abitanti/famiglia
1,0 famiglia/alloggi
0,66 abitanti/stanza
Vuoti 389 alloggi
4,68%
Altra tipologia 84 alloggi
1,01%
Edifici per epoca di costruzione (valori assoluti e percentuali)
Prima del 1919 55 4,56%
1919-1945 34 2,82%
1946-1961 157 13,01%
1962/1971 230 19,06%
1972/1981 321 26,58% 32/anno
1982/1991 294 24,36% 29/anno
Dopo il 1991 116 9,61% 12/anno
____________________________________
Totale 1.207 100%
Alloggi occupati da residenti per titolo di godimento
Proprietà 77,48%
6.080 alloggi con 24.548 stanze 4,04 stanze/alloggio
16.000 abitanti 0,65 abitanti/stanza
Affitto 18,66%
1.464 alloggi con 4.813 stanze 3,29 stanze/alloggio
3.586 abitanti 0,75 abitanti/stanza
Altro titolo 3,86%
303 alloggi con 1.128 stanze 3,72 stanze/alloggio
664 abitanti 0,59 abitanti/alloggio
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Alloggi occupati per numero di stanze (valori assoluti e percentuali)
Totale alloggi occupati da residenti
7847 alloggi con 30.489 stanze
7874 famiglie con 20.250 abitanti
728.822 mq di superficie abitabile
174 alloggi 2,22% da 1 stanza 174 stanze 176 famiglie 245 abitanti
924 alloggi 11,78% da 2 stanze 1848 stanze 930 famiglie 1618 abitanti
1538 alloggi 19,60% da 3 stanze 4614 stanze 1544 famiglie 3441 abitanti
3209 alloggi 40,89% da 4 stanze 12836 stanze 3212 famiglie 8694 abitanti
1450 alloggi 18,48% da 5 stanze 7250 stanze 1456 famiglie 4506 abitanti
552 alloggi 7,03% da 6 e + stanze 3864 stanze 556 famiglie 1746 abitanti
La struttura produttiva
Al censimento del 2001, il tasso di occupazione era di 57,65% e quello di disoccupazione
del 3,97%, con una disoccupazione giovanile del 16,51%. La popolazione attiva di
Peschiera Borromeo ammontava a 10.323 persone, di cui 9.913 effettivamente occupate
(la restante quota era formata da disoccupati o da persone in cerca di prima
occupazione). Se confrontato con il totale dei residenti con età compresa fra i 15 e i 65
anni (17.194 abitanti), tale valore determina un tasso di attività pari al 60,04%: un valore
che si colloca più di sette punti al di sopra della media regionale (52,86 %), e che può
dunque ritenersi decisamente elevato. Tale effetto è da mettersi in relazione,
presumibilmente, con la bassa età media della popolazione, e dunque con una ridotta
presenza di persone ritiratesi dal lavoro.
La percentuale di occupati per attività economica mette in rilievo che l’industria e,
ancora meno, l’agricoltura non hanno una funzione principale: la maggior quota di
occupati si concentra nelle altre attività.
Grafico 3_ Occupati per attività economica, anno 2001 (ISTAT)
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
In particolare gli addetti alle Unità Locali delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle
imprese no profit rilevate al censimento industria e servizi per sezione di attività
economica nel 2001, risulta essere:
Tabella 17_ Unità locali, anno 2001 (ISTAT)
Il territorio comunale di Peschiera si caratterizza per una rilevante presenza di attività
produttive. Il numero degli addetti nel 1991 pari a 9.322 unità, con un incremento di
oltre
2.000 unità rispetto al valore del 1981 (7.294), oggi si attesta sulle 11.064 unità, anche il
numero di unità locali appare in forte crescita. Se rapportati alla popolazione residente,
tali valori evidenziano un profilo economico nettamente orientato alle attività
produttive: il rapporto addetti/residenti si mantiene infatti sempre al di sopra di 0,5, con
un saldo occupati-addetti costantemente negativo. Il territorio di Peschiera si comporta,
dunque, come un attrattore netto di forza lavoro dai Comuni circostanti.
Per quanto concerne la ripartizione settoriale delle attività, nel corso degli ultimi anni si
rileva una forte dinamica delle attività terziarie, che rappresentano ormai il primo ramo
d’attività, avendo superato il comparto secondario, anch’esso comunque in sensibile
crescita. All’interno del settore terziario, presenta un’incidenza particolarmente elevata
il settore dei trasporti e delle comunicazioni; il che rappresenta un evidente effetto della
prossimità all’aeroporto di Linate ed alle zone di attività logistica collocate nel suo
immediato intorno.
Fra la popolazione non attiva, le casalinghe rappresentavano l’ 11,9% dei residenti
(contro una media regionale del 14,1%), gli studenti, da ritenersi rappresentativa dei soli
studenti universitari e delle scuole medie superiori, il 7,8% (media regionale 6,1%) ed i
ritirati dal lavoro il 17,1% (media provinciale 22,7%). La popolazione che non rientra
nella forza di lavoro per altre condizioni risulta essere del 3,2% (totale in Lombardia
4,3%).
Se si analizzano le unità locali delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle imprese
no profit per classe dimensionali (dal censimento del 2001) si evince che sono, per lo
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116
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più, imprese di piccole e piccolissime dimensioni: circa l’83 % ha un numero uguale o
inferiore a 5 addetti.
CLASSI DIMENSIONALI
Tabella 18_ Classi dimensionali delle unità locali, anno 2001 (ISTAT)
Al censimento del 2001, per l’agricoltura, nel territorio comunale di Peschiera
Borromeo, risultavano attive 16 aziende agricole, che disponevano di una superficie
aziendale pari a quasi 538,7 ha. Si trattava in tutti i casi di aziende a conduzione diretta.
Delle 16 aziende la quasi totalità ha un’utilizzazione a seminativi. La superficie agricola
totale, rilevata all’interno dei confini comunali, era pari a circa
1.170 ha, ovvero alla metà del territorio comunale. Si tratta di un valore sostanzialmente
allineato alla media provinciale (nei confini 1990, ovvero ad inclusione dell’attuale
Provincia di Lodi), ma di assoluto rilievo per un Comune appartenente alla prima corona
metropolitana. La superficie agricola utilizzata (SAU), pari al 90% della superficie agricola
totale, era destinata in larghissima prevalenza a seminativi, con piccole quote di prati
permanenti e pascoli. Del tutto assenti risultavano le colture permanenti, i boschi ed i
pioppeti.
Di minor rilievo appariva invece il patrimonio zootecnico, limitato a circa 1.100 capi – in
larghissima parte bovini. Facendo una valutazione rispetto agli anni passati, si nota un
forte decremento delle attività nel settore agricolo.
Grafico 4_ Superficie agricola per forma di utilizzazione, anno 2001 (ISTAT)
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Il settore secondario rappresenta una discreta componente della struttura produttiva
locale. I settori tradizionalmente prevalenti sono rappresentati dall’industria
metallurgica, meccanica ed elettromeccanica. Queste industrie rappresentano ancora
più del 50% degli addetti al settore secondario, ma si caratterizzano per una dinamica
occupazionale contenuta o negativa, con conseguente riduzione della loro incidenza sul
settore.
La distribuzione territoriale delle attività industriali si caratterizza per la presenza di
grandi comparti specializzati, tendenzialmente separati dalle zone residenziali. Le
principali concentrazioni si ritrovano a Canzo-Foramagno (tra via Di Vittorio e
l’aeroporto di Linate) ed a Zeloforamagno, in fregio meridionale alla via della
Liberazione, nonché a Bettola, tra via II Giugno e la stessa via della Liberazione. Ulteriori
insediamenti produttivi si trovano a San Bovio, Linate, Bellaria e Mezzate. Quest’ultima
frazione si caratterizza per un tessuto misto, con commistione fra attività artigianali,
industriali e residenziali.
Il settore terziario rappresenta il principale settore di attività economica del territorio
peschierese. Esso presenta una dinamica sensibilmente positiva, per quanto concerne
sia gli addetti che le attività locali. I principali rami di attività sono costituiti dal
commercio all’ingrosso ed al dettaglio, dai trasporti, magazzinaggio e comunicazioni e
dalle attività immobiliari e professionali. Questi ultimi due settori, nel decennio 1991-
2001, appaiono in forte crescita, avendo fatto registrare tassi di incremento pari
rispettivamente al +115 ed al +258%.
Le principali concentrazioni di servizi (pubblici e privati) si ritrovano a Bettola e
Zeloforamagno. Una presenza più diffusa contraddistingue le frazioni di Mezzate, Canzo-
Foramagno e Linate, mentre San Bovio è caratterizzata da alcuni poli di un certo rilievo.
Unità locali e Addetti alle imprese private oggi
Se i dati censuari si fermano al 2001, è possibile tracciare un quadro più recente delle
attività economiche attraverso altre fonti.
L’Archivio Statistico delle Unità Locali delle Imprese Attive (ASIA-UL) realizzato
dall’ISTAT, e riferito al 2008, fornisce informazioni su unità locali ed addetti.
E’ necessaria estrema cautela nel comparare questi dati - che sono riferiti alle sole
imprese private e sono calcolati attraverso elenchi amministrativi di diversa natura e
indagini campionarie - con quelli del Censimento, che invece comprendono anche il
settore pubblico.
Tuttavia, essi sono estremamente utili per tracciare un quadro economico attuale.
Innanzitutto guardiamo la distribuzione degli addetti per macro-attività economiche.
Si nota la forte presenza di attività di trasporto e magazzinaggio rispetto agli altri
territori. Gli addetti ai servizi privati (sebbene questo dato è poco attendibile perché
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
riferito al solo settore privato, in una serie di attività in cui conta molto il peso del
pubblico) risultano invece inferiori alla media degli altri territori.
Provincia indust
ria costruz.
trasporto e magazz.
Commercio
alloggio e ristoraz.
servizi
altri servizi
TOTALE
Peschiera Borromeo
2.442 587 3364 2.667 510 1806 406 11.782
Prov. Monza e Brianza
101573
28157
11042 56867 9015 5243
1 21772 280857
Provincia di Milano
280971
107777
103999 270818 82897 5257
48 91900 1464110
LOMBARDIA 11067
07 3761
99 220865 672911 201150
932482
246177 3756491
Tabella 19_ Addetti alle imprese private 2008 per attività e province [ASIA/UL – ISTAT]
Provincia industria
costruz.
trasporto e magazz.
commercio
alloggio e ristoraz.
servizi
altri servizi
TOTALE
Peschiera Borromeo
20,73%
4,98% 28,55% 22,64% 4,33%
15,33% 3,45% 100%
Prov. Monza e Brianza
36,20%
10,00% 3,90% 20,20% 3,20%
18,70% 7,80% 100%
Milano 19,20
% 7,40
% 7,10% 18,50% 5,70% 35,90% 6,30% 100%
LOMBARDIA 29,50
% 10,00
% 5,90% 17,90% 5,40% 24,80% 6,60% 100%
Tabella 20_ Addetti alle imprese private 2008 per attività e province [ASIA/UL – ISTAT]
Questi dati di sfondo sono confermati dai dati più puntuali.
Analizzando le singole attività così come classificate da ATECO 2007 (denominate
“divisioni”), notiamo una fortissima caratterizzazione del comune. Infatti, tra le prime 5,
esclusi il commercio all’ingrosso e quello al dettaglio, figurano tre attività (servizi postali,
magazzinaggio e trasporto terrestre) legate alla logistica, che sono invece assenti se
guardiamo alle principali attività a livello provinciale e lombardo.
46
commercio all’ingrosso
53 Servizi postali e
attività di corriere
52 Magazzinaggio e
attività di supporto ai
trasporti
47 Commercio al
dettaglio
49 Trasporto terrestre
1.629 1.515 1.228 836 620
Tabella 21_ Le prime 5 attività economiche per numero di addetti [ASIA/UL – ISTAT]
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8. Vincoli sul territorio
Il presente Quadro conoscitivo compie una prima ricognizione dei vincoli insistenti sul
territorio comunale di Peschiera Borromeo, che potrà essere ulteriormente precisata e
integrata in fase di elaborazione degli atti del PGT.
La lettura compiuta è riconducibile a tre principali tipologie differenti:
Vincoli di tutela e di salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici;
Vincoli riconducibili alle esigenze di difesa del suolo;
Vincoli amministrativi (limiti all’edificazione).
Vincoli di tutela e di salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici.
Dalla ricognizione effettuata, per il quadro conoscitivo del PGT, sui beni di interesse
storico - monumentale, tutelati ai sensi del DLgs 42/2004, in Peschiera Borromeo
vengono indicati oggetto di vincolo esclusivamente il castello Borromeo e una casa
colonica ad esso connessa, la cascina Longhignana, a dimostrazione del recente
sviluppo edilizio della città. Il castello Borromeo e relative pertinenze sono state
dichiarate Bene di interesse storico artistico ai sensi degli artt. 10, 13 – in data 17 agosto
1932 con Decreto del Ministero per i Beni e le attività culturali. Nel decreto vengono
vincolati il castello e una casa contadina, ubicata in via San Carlo Borromeo. Grazie a un
successivo decreto – in data 23 agosto 1966 con Decreto del Ministero per i Beni e le
attività culturali, G.U. n. 247 del 24 ottobre 1966 - viene individuato un ampio ambito a
vincolo indiretto, ai sensi dell’art. 45 DLgs 42/04, coincidente in parte con aree comunali
e agricole volto ad evitare la compromissione della morfologia del castello e relativo
borgo.
Beni di interesse artistico e storico Castello Borromeo Il Castello di Peschiera è il più antico possedimento lombardo dei Borromeo, famiglia
originaria di San Miniato in Toscana. Dopo varie vicissitudini familiari, l’erede della
famiglia, Vitaliano Borromeo torna a Milano e diventa il capostipite del casato da cui
derivarono San Carlo e Federigo Borromeo. Abilissimo finanziere, accorto politico,
Vitaliano diventò l’uomo di fiducia di Filippo Maria Visconti, signore del Ducato
milanese. Nel 1427 acquistò dai frati agostiniani che gestivano l’Ospedale Nuovo di
Milano alcune loro proprietà situate tra Fiorano e Mirazzano, definite genericamente
come le "cassine de’ frati neri" (dal colore dell’abito di quei religiosi). Una di queste
cascine, accanto ad uno stagno o peschiera, dieci anni dopo fu fortificata con torri,
fossato, ponti levatoi: nasce così questo monumento. Fu Renato Borromeo, il
continuatore della stirpe, ad imprimere al castello la fisionomia che tuttora ammiriamo;
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
egli elesse Peschiera a sua dimora preferita, facendone non una fortezza usa alla guerra,
bensì una residenza quasi principesca, splendidamente affrescata, ove trascorrere in
ozio e letizia buona parte dell’anno. Del castello colpisce innanzitutto l’alta torre
centrale, alla quale fanno corona quattro torrioni angolari, emergenti dall’acqua.
Quest’ultima conferisce un fascino particolare al fabbricato; caso quasi unico in
Lombardia, il fossato non è all’asciutto; nella peschiera antichissima, da cui ha preso il
nome l’intero complesso, ancor oggi nuotano pesci di varie specie. L'edificio ha impianto
quadrangolare ed è circondato da un fossato. Varcato il portone, ci si presenta un cortile
pressoché quadrato: a sinistra, ambiente porticato con nove archi su pilastri di mattoni,
non esistente in antico, ma risultato delle trasformazioni promosse da Renato
Borromeo. A destra, al centro la Cappella gentilizia, intitolata a San Carlo, congiunta ai
lati settentrionale e meridionale del castello da due muri, cavedi o cortiletti.
Casa contadina in via San Carlo Borromeo
L’immobile costituiva unitamente al gruppo di rustici la parte agricola della fondo del
Castello di Borromeo. Si tratta di edifici in muratura piena, con corpo di fabbrica
rettangolare e destinati a diverse destinazioni, come deposito di attrezzi e di fieno, con
l’eccezione di quello affacciato su strada con funzione residenziale. Tali edifici, disposti
in planimetria a ferro di cavallo, hanno subito rimaneggiamenti vari nel corso dei secoli e
sono in diverso stato di conservazione a seconda delle situazioni e dello stato di
conservazione della copertura (tetto a falde rivestito in coppi).
La cascina Longhignana, collocata a nord del Carengione sulla strada comunale per San
Bovio, è stata dichiarata Bene di interesse storico artistico ai sensi degli artt. 10, 13 – in
data 22 aprile 1976 con Decreto del Ministero per i Beni e le attività culturali.
Cascina Longhignana
Le origini medievali del Castello di Longhignana sono evidenti nei suoi elementi
strutturali che si rilevano dalle vecchie carte: nasce come vero e proprio maniero dotato
di torri, fortificazioni, fossato e ponte levatoio. Così vicino alla città, era utilizzato da uno
dei proprietari, Bernabò Visconti, come casa di caccia per le battute nelle ricche
campagne circostanti11. Sotto la dinastia dei Borromeo, il castello visse il periodo di
maggior splendore. Come dimora di Lodovico Borromeo e della sua sposa Bona Maria da
Longhignana, diviene una residenza visitata da nobili, per i quali si organizzavano fastosi
banchetti. La struttura, in mattoni a vista, si articola in diverse parti, i rustici per le
attività agricole e la parte residenziale, oggi riutilizzata sia come nuova abitazione che
come sede di un ristorante.
11 La trasformazione di queste campagne in ciò che vediamo ancora oggi è però opera dei frati Umiliati: nel periodo antecedente il 1456, anno in cui vendettero il castello a Vitaliano Borromeo, procedettero alla costruzione del sistema dei fontanili che permise di avere prati e marcite in luogo di acquitrini e paludi.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Il territorio comunale è altresì soggetto ai vincoli del DLgs 42/2004, art. 142 comma 1
lett. c) e f) in corrispondenza del fiume Lambro per un'estensione di 150 m dalle relative
sponde.
Lungo il corso del fiume Lambro, in aggiunta alla proposta di parco naturale nel PTC del
Parco Agricolo Sud Milano, viene segnalata un’area quale Oasi di Protezione dal PTCP
Vigente ai sensi del Vincolo venatorio ex LR 26/93 in territorio di San donato Milanese.
Le altre aree vincolate riguardano lo spazio agricolo del territorio comunale, ricadente
nel Parco Agricolo Sud Milano. La tutela del PASM riguarda quasi il 61% della superficie
comunale, dove si evidenzia la presenza dell’oasi del Carengione quale aree di interesse
naturalistico.
Da ultimo si segnalano le aree boscate vincolate che coprono in particolar modo l’oasi
del Carengione ma vi sono anche molte segnalazioni riguardanti l’equipaggiamento
verde del sistema agricolo come le formazioni longitudinali o le fasce boscate.
Oltre ai beni già tutelati con apposito decreto, il PGT ripropone gli immobili con valore
stico architettonico segnalati anche nel PTCP. Il PGT potrà proporre per alcuni di essi la
verifica della sussistenza dell'interesse culturale, ai sensi del DLgs 42/2004 degli artt. 10
e 12, in sede di redazione del PGT si è altresì proceduto alla ricognizione dello stato di
consistenza dei beni storici e degli elementi del paesaggio.
Il primo immobile di interesse storico-documentale è la chiesa dei Santi Cosma e
Damiano, ubicata nella frazione di Mirazzano. La Chiesa dei Santi di Cosma e di Damiano
è resa parrocchiale da Carlo Borromeo nel 1602. La fondazione della chiesa di Mirazzano
risale, secondo le fonti indirette, almeno al XIV secolo. Dai recentissimi riscontri
effettuati mediante l’indagine archeologia è possibile ipotizzare anche un’origine
anteriore, relativamente alla più antica fase costruttiva emersa. La chiesa è a croce
latina, formata da una navata unica divisa dal transetto mediante un “muro abbasso”: In
questo setto divisorio è riconoscibile un elemento costruttivo resosi necessario per
dividere il luogo di sepoltura (la navata) dal sancta santorum. Mattei. La chiesa è
rinchiusa da superfici in cemento armato faccia-a-vista, che si sviluppano plani
metricamente in una sequenza di piani paralleli. La sobrietà degli esterni penetra
all'interno dell'edificio dove prevalgono i materiali semplici e naturali.
Il secondo immobile è la scuola (ex Asilo Besostri) in via San Carlo Borromeo in
Mirazzano, costruito nel 1885. Si tratta di una palazzina di impianto quadrangolare, con
tetto a padiglione, dotata di dettagli decorativi di pacato gusto Art Nouveau in facciata.
Il corpo in linea sulla strada è scandito da una finestratura rettangolare sia al piano terra
che al primo piano. Tutte le finestre sono incorniciate in pietra. E’ in pietra pure il
davanzale delle finestre, sorretto da due piccole mensole. Il recente intervento
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
(finalizzato alla rifunzionalizzazione come servizio sociale comunale) ne ha alterato
l’aspetto esteriore, a causa delle reintonacatura con pigmento sintetico, della
sostituzione del manto di copertura originale, dell’apertura di nuova finestre sul fronte
orientale.
Il terzo immobile, in Mirazzano, è la casa in via Rizzini la cui attuale struttura ricalca però
ancora oggi esattamente l’ubicazione in cui i disegni cinquecenteschi collocavano
l’edificato di Mirazzano. Tale edificio è attualmente slegato dal tessuto insediativo, oltre
che discordante dal contesto nei caratteri costruttivi. La vegetazione d’alto fusto che lo
contorna ne impedisce comunque la percezione dai percorsi stradali.
Il quarto immobile, sempre in Mirazzano, è la casa in via Vittorio Veneto. La costruzione
risale ad un periodo anteriore al 1833, anno dal quale ne è documentata l’esistenza.
Casa d’abitazione in muratura di laterizio pieno intonacato, coperta da tetto a padiglione
con mano di copertura a coppi. Attraversando il portone nell’edifico rustico in mattone a
vista che segna l’inizio del complesso si accede ad un cortile. Il fronte è costituito
dall’ingresso vero e proprio al castello, mentre un lato è terminato da una casa signorile
circondata dal verde con numerose finestre che danno sul giardino. Il colonnato
antistante la facciata (precedentemente sostegno della pergola) è costituito da 5
colonne monolitiche, la cui origine è tradizionalmente attribuita alla manica ovest del
castello. Si tratterebbe infatti delle colonne sopravvissute dopo la sostituzione del
colonnato architravato con un portico in laterizio nell’ala ovest del castello, nel 1700.
Recenti interventi hanno stravolto e mutilato l’aspetto esteriore della casa comportando
la perdita delle grandi teste di camino che sono documentate dalle fotografie fino al
1996. L’intonacatura sovrapposta alla facciata si può ritenere dannosa per il paramento
sottostante e per la lettura storica dell’edificio.
Il quinto immobile è la chiesa di San Bovio. La chiesa fu costruita nel 1562, dopo la
richiesta dei cittadini di san Bovio al cardinale Carlo Borromeo di erigere una
parrocchia12. L’edificio ha subito interventi di ampliamento e di restauro soprattutto
nell’ultimo secolo (a cui va aggiunta l’affrescatura del soffitto della navata nel 1896). Nei
primi anni del ‘900 viene infatti aperta una nicchia nella cappella laterale destra e
ampliata la chiesa con la costruzione delle ali sud e nord, con rispettive cappelle e
sacrestia.
12 San Bovio è una frazione di Peschiera Borromeo confinante con Milano San Felice Si tratta di un quartiere tipicamente residenziale costruito attorno alla chiesetta di San Bovio, piccolo esempio di edificio religioso rurale, elevato dall'accrescersi degli abitanti, a parrocchia. La piazza antistante e' stata nel 2004 risistemata nella pavimentazione e arredi esterni, rendendola un simpatico luogo di ritrovo
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Il sesto immobile si trova anch’esso collocato nella frazione di San Bovio ed è la scuola di
via Trieste. Nel 1948 alcuni locali della casa parrocchiale, a causa del costante sviluppo
del borgo, furono adibiti ad oratorio. Infatti Intorno all'edificio religioso c'era il paese:
fino alla metà del secolo scorso quattro case, l'osteria, il mulino e la cascina; poi, dagli
anni Settanta, sviluppo impetuoso, con i signorili quartieri più a sud, ove risiedono circa
tremila abitanti, e l'insediamento della Postal Market, azienda leader nel settore delle
vendite per corrispondenza, sede di lavoro per molti peschieresi.
Il settimo bene è l’antica chiesa parrocchiale di Zeloforamagno in via Gramsci. La chiesa
è risalente probabilmente alla dominazione dei Franchi. Dell'antico edificio di San
Martino si sa solo che esso esisteva certamente già nel secolo XI, come attestato da
documenti d'archivio. La chiesa venne riedificata nel 1519 con fondi devoluti a tale
scopo da Galeazzo Visconti, signore di Zelo, ed eretta in parrocchia nel 1581 per voler di
San Carlo Borromeo. La chiesa oggi esistente fu costruita nel 1692, utilizzando i muri
perimetrali dell'edificio precedente. Attualmente è in buon stato di conservazione, sia
all’esterno che all’interno. La facciata esterna verso la piazza è stata recentemente
intonacata di giallo. Lungo la strada invece la chiesa conserva il suo originario
paramento murario a vista, così come il piccolo campanile. Si accede alla porta
d’ingresso tramite un pronao sorretto da due colonnine in pietra. L’interno è uno spazio
unico coperto da una volta a botte, con due nicchie laterali per parte lungo le pareti,
evidenziate dalle lesene in marmo di ordine gigante che corrono fino al soffitto.
L’ottavo bene è riferibile all’epoca Longobarda della quale rimangono poche
testimonianze, come l’Oratorio di Foramagno. L’ Oratorio, databile intorno ai secoli del
VII al XVI. La Chiesetta od Oratorio, posta all’ingresso del borgo, sconsacrata verso il
1900, fu abbandonata ed adibita a magazzino sino all’inutilizzo totale. Ora, a seguito di
una donazione, fa parte del patrimonio comunale. Una prima parziale ristrutturazione è
stata compiuta dal Comune di Peschiera Borromeo nel 2003, con la sistemazione del
tetto e la messa in sicurezza dell’immobile, che tuttavia allo stato attuale risulta essere
inutilizzabile.
Il nono immobile fa riferimento alla Cappella della Madonna delle Vittorie, conosciuta
semplicemente anche come “Chiesetta di Canzo” è una piccola cappella attribuita al
secolo XVIII, anche se la data esatta della sua costruzione è in epoca sconosciuta. Al suo
interno vi è un pregevole altare barocco in terracotta, con le statue della Madonna del
Rosario, degli angeli, ed un Cristo morto. Si tratta di un piccolissimo edificio, oggi
interamente intonacato. La facciata che dà sulla strada, coperta da un tetto a falde,
presenta un solo ingresso, un portoncino in legno sormontato da una piccola finestra
tonda. Gli spigoli verso i fianchi della chiesa sono leggermente arrotondati, movimento
sottolineato dallo zoccolo in pietra. Il tetto, probabilmente in passato sorretto da una
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
124
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
struttura in legno, è oggi costituito da una struttura in travi di cemento, la cui testa è
visibile in facciata al di sotto delle falde.
Il decimo immobile è l’antica Osteria di Canzo è stata completamente restaurata. Oggi
è un edificio a due piani, di cui quella al livello del terreno ospita la taverna, quello al
primo piano è adibito a residenza. Varie aggiunte di diverse epoche con funzione
residenziale completano l’edificio. L’esterno è intonacato in rosa, lasciando a vista la
trave in legno che sostiene insieme ad un pilastro il corpo a sbalzo del primo piano, che
lascia così l’ingresso alla locanda leggermente arretrato rispetto al filo della strada. A
fianco dell’edificio, dove si trova uno spazio libero adibito a parcheggio, è possibile
vedere quello che è uno dei resti di più antica fattura. Si tratta di un capannone in
muratura a vista, ormai completamente ricoperto dall’edera e dalle piante selvatiche.
L’undicesimo immobile è la chiesa di San Pietro, costruita tra il VI e il VII secolo, la chiesa
è ritenuta una delle più antiche nel Milanese che raccoglieva attorno a sé molte chiese
minori, rettori ed oratori di Linate, Mirazzano, San Bovio, Fiorano e Biassano. L'edificio
della chiesa subì diversi rifacimenti e ricostruzioni; l'attuale edificio risale alla metà del
'700. A lato vi è la parte absidale della vecchia chiesa, in stile romanico lombardo, adibita
ora a sagrestia. La facciata, a capanna, è in mattoni a vista, con gli elementi strutturali
come i contrafforti e la cornice del timpano in pietra. Esiste una torre campanaria
incassata nel corpo della chiesa, anche questa di costruzione settecentesca e in
muratura a vista. La pieve di Mezzate cessò di esistere nel 1938 quando il titolo passò
alla parrocchia di Linate assieme al Vicariato Foraneo.
Il dodicesimo bene si trova nella frazione di Linate ed è la chiesa di Sant’Ambrogio. La
chiesa fu costruita almeno a partire dal secolo XIII. Della chiesa vecchia resta il
campanile e parte delle mura13. Dell’antica chiesa resta il campanile e parte delle mura.
La chiesa attuale, dedicata a Sant'Ambrogio è stata costruita tra la primavera del 1911 e
la primavera del 1912 dai parrocchiani di Linate e di Pontelambro. L’unico materiale che
compare in facciata è esclusivamente quello del mattone a vista. La diversa disposizione
degli elementi va ad identificare gli elementi decorativi (come il rosone e le modanature
che incorniciano la porta) e strutturali come la cornice marcapiano e le lesene.
Il tredicesimo e ultimo immobile individuato è il Convento degli Umiliati. Si tratta di un
edificio a due piani, di cui una parte di nuova costruzione oggi adibita a residenza
privata. L’ingresso alle singole stanze avviene dal pianterreno oppure tramite una scala
13 Linate crebbe al fianco della strada costruita dai Romani, che partiva da Milano e che portava fino a Trebbiano, in territorio Lodigiano. La sua storia più recente è legata alla presenza dei monaci dell'ordine degli Umiliati, che poco dopo il Mille costruirono, tra l'altro, cinque mulini, alcuni dei quali esistono tuttora. Già nel 1150 c'è a Linate una comunità retta da due consoli. La chiesa fu costruita almeno a partire dal secolo XIII.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
125
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
posta in facciata, come in un ballatoio. L’edificio, probabilmente da sempre molto
semplice e funzionale, è visibilmente stato più volte ritoccato, tanto da apparire oggi
come un qualsiasi edificio residenziale abbandonato. Unico ricordo del passato è nella
permanenza di una minuscola torre campanaria, che affiora dal tetto in coppi.
Vincoli riconducibili alle esigenze di difesa del suolo
Pozzi pubblici di captazione acqua potabile
Le aree di tutela assoluta dei punti di captazione dell’acqua ad uso idropotabile (pozzi) e
alle relative zone di tutela assoluta e di rispetto14:
n. 14 pozzi a nord-ovest lungo il confine dell’aeroporto nella frazione di Linate,
la maggior parte delle loro fasce di rispetto si estendono tra lo spazio aperto e il
sedime dell’aeroporto mentre le restanti ricadono sull’abitato residenziale di
Linate;
n.3 pozzi a nord-ovest lungo la strada per il quartiere di Ponte Lambro la cui
fascia ricade in parte su una zona consolidata residenziale in Milano e in parte su
un’area produttiva esistente( centro smistamento delle Poste Italiane) in
Peschiera;
n. 2 pozzi all’interno del sedime aeroportuale, nel suo lato orientale, la cui fascia
ricopre solo aree sua pertinenza e l’area dell’Idroscalo;
n. 1 pozzi ubicati nella frazione di Canzo la cui fascia ricopre solo aree
produttive;
n. 1 pozzo posizionati nella Zeloforamagno la cui fascia ricopre solo aree
residenziali ;
n. 3 pozzi collocati nella frazione di Bettola, in prossimità del complesso
scolatisco di via Dante, la cui fascia ricopre solo aree residenziali e parte delle
pertinenze scolastiche;
n.1 pozzo ricadente nella frazione di San Bovio, sul lato meridionale del ex
stabilimento Postalmarket, la cui fascia copre in parte tale area produttiva e per
la restante su zone residenziali.
A Peschiera sono ubicati pozzi, così distinti:
pubblici ad uso idropotabile, con zona di rispetto definita con criterio
geometrico (cerchio di raggio pari a 200 m).
pubblici ad uso idropotabile, attingente da acquifero protetto, con zona di
rispetto definita con criterio idrogeologico e coincidente con la zona di tutela
assoluta ex DGR 15137/1996. Per le aree di salvaguardia valgono i vincoli e le
prescrizioni di cui all’art. 94 del D. Lgs.152/2006. In particolare, per l’attuazione
14 Il riferimento normativo è il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n° 258.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
126
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
degli interventi o delle attività elencate al comma 5 del citato D. Lgs. (tra le quali
edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione, fognature, opere viarie,
ferroviarie e in genere infrastrutture di servizio) all’interno delle zone di
rispetto, in assenza di diverse indicazioni formulate dalla Regione ai sensi del
citato comma 5, si fanno nel frattempo proprie le indicazioni fornite dalle D.G.R.
27 giugno 1996 n. 6/15137 e 10 aprile 2003 n. 7/12693;
pozzi privati;
pozzi con stratigrafia (vedi ALL.1.1 studio geologico);
pozzo monitorato dal Sistema Informativo Falda della Provincia di Milano.
Aziende a rischio di incidente rilevante nel territorio comunale15
In occasione delle redazione del PGT e della complessità di alcune di queste aziende a
rischio di incidenti rilevanti, il comune ha provveduto all’elaborazione di un nuovo
Elaborato Tecnico E-RIR, al quale si rinvia per una trattazione più dettagliata.
Nell’ambito del territorio comunale di Peschiera Borromeo è presente un’attività
industriale, appartenente a classe di lavorazione a rischio di incidente rilevante (art. 6 e
7 D.Lgs 334/99 e s.m.i.), pertanto essa è soggetta alla predisposizione della Scheda di
Valutazione Tecnica ai sensi dell’art. 5 della L.r.19/2001.
L’azienda in oggetto è la CARBODOLL Srl, sita in via Fratelli Bandiera, n.21, in zona
prevalentemente industriale,nella vicinanze dell’aeroporto “Enrico Forlanini”. Nelle aree
circostanti l’azienda sono presenti anche unità abitative.
Per quanto concerne gli stabilimenti HUB Srl e R.A.I. Srl, siti c/o Aeroporto E. Forlanini, in
Peschiera Borromeo e impiegati nello stoccaggio e movimentazione di Kerosene Jet-A1
per rifornimento aeromobili in transito nell’aeroporto di Linate hanno dichiarato,
rispettivamente in data 21/04/08 e 25/09/08, che i quantitativi di sostanze sono inferiori
a quelli previsti dall’Allegato I del D. Lgs. 238/05, per cui tali aziende non sono più
soggette all’art.6 e 7 del D. Lgs. 334/99.
Dall’indagine effettuata presso i comuni limitrofi, è emerso che nel Comune di Mediglia
è presente un’azienda in art. 6 che costituisce fonte di rischio anche per parte del
territorio di Peschiera Borromeo. Tale azienda è la MAPEI Spa.
CARBODOLL SRL
I punti critici dell’impianto sono stati identificati come quelli nei quali si ha il deposito e
la movimentazione delle sostanze pericolose:
- Piazzali che ospitano i serbatoi contenenti solventi e in cui avvengono le operazioni di
carico/scarico ATB.
- Altre aree (tettoie) in cui sono stoccati prodotti pericolosi.
15
Elaborato Tecnico redatto in conformità ai disposti del Decreto Ministeriale 9 maggio 2001, redatto nel gennaio 2012, da Mercurio, Ambiente e Sicurezza, Cavallasca (Co).
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
127
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
- Altre aree esterne oggetto di movimentazione da/verso le aree di confezionamento e
spedizione.
Sulla base dell’analisi storica condotta, dell’applicazione di metodi qualitativi descrittivi
(check-list/what-if), della valutazione generale dei rischi sono stati identificati i seguenti
scenari incidentali ragionevolmente credibili:
TOP 1 Rilascio di liquido facilmente infiammabile (toluene) per rottura/perdita
manichetta durante il travaso da autobotte.
TOP 2 Rilascio di liquido facilmente infiammabile (solventi) durante la movimentazione
di recipienti per inforcamento accidentale con carrello elevatore/caduta con completa
fuoriuscita del prodotto.
TOP 3 Rilascio di liquido pericoloso per l’ambiente (cicloesano):
3/A . sul suolo per rottura/perdita manichetta durante il travaso da autobotte;
3/B . nel suolo per rottura/perdita da serbatoi o tubazioni interrate.
TOP 4 Rilascio di liquido pericoloso per l’ambiente durante la movimentazione di
recipienti per inforcamento accidentale con carrello elevatore/caduta con completa
fuoriuscita del prodotto.
TOP 5 Rilascio di liquido tossico (metanolo) per rottura/perdita manichetta durante il
travaso da autobotte.
TOP 6 Rilascio di liquido tossico (metanolo) durante la movimentazione di recipienti per
inforcamento accidentale con carrello elevatore/caduta con completa fuoriuscita del
prodotto.
La determinazione delle aree di danno ha condotto alla seguente stima delle distanze a
cui potrebbero manifestarsi rischi per l'ambiente e la popolazione:
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
128
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Tabella 22_ Risultati dall’analisi di rischio_Carbodoll Srl
La valutazione della compatibilità territoriale, analizzando l’inviluppo delle aree di danno
e considerando le classi di probabilità degli eventi, individua le seguenti categorie
compatibili:
Tabella 23_ Categorie territoriali compatibili con le aree di danno del deposito Carbodoll Srl
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
129
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
MAPEI SPA
Sintesi degli scenari incidentali descritti nella scheda di valutazione
Sulla base dell’analisi dell’esperienza storica, dell’identificazione dei principali eventi,
dell’analisi di Operabilità (HazOp) e della
valutazione della loro probabilità di accadimento, sono stati identificati i seguenti
scenari incidentali ragionevolmente credibili:
TOP 1-1.1 Perdita di sostanza infiammabile ed ecotossica in baia di scarico ATC;
TOP 2-2.1 Perdita di sostanza infiammabile ed ecotossica in locale pompe;
TOP 3-PER_1 Decomposizione di perossido di benzoile nel fabbricato H, locale di
stoccaggio perossidi.
La determinazione delle aree di danno ha condotto alla seguente stima delle distanze a
cui potrebbero manifestarsi rischi per l'ambiente e la popolazione:
Tabella 24_ Risultati dall’analisi di rischio_Mapei Spa
La valutazione della compatibilità territoriale, analizzando l’inviluppo delle aree di danno
e considerando le classi di probabilità degli eventi, individua le seguenti categorie
compatibili:
Tabella 25_ Categorie territoriali compatibili con le aree di danno dello stabilimento Mapei Spa ai sensi del D.M. 09/05/2001
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
130
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Nuovi insediamenti
Sul territorio comunale di Peschiera Borromeo è ammessa la costituzione di nuove
aziende a rischio di incidente rilevante rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs.
334/99 e succ. mod. e int., purché rispettino le seguenti condizioni:
- dovranno essere situate in aree esterne al centro abitato;
- dovranno essere costruite nel rispetto delle prescrizioni di cui alla legislazione vigente;
- le relative aree di danno, individuate ai sensi dell’Allegato al D.M.LL.PP. 9 maggio 2001,
dovranno essere interamente contenute nelle aree di pertinenza dell’insediamento o in
aree esterne limitrofe costituenti unica proprietà con l’area dell’insediamento R.I.R.;
- all’interno delle relative aree di danno non dovranno essere presenti strutture in cui si
prevede l’ordinaria concentrazione di persone né strade ad alto traffico veicolare;
- all’interno delle relative aree di danno non dovranno essere presenti né beni culturali
né ambientali né paesaggistici così come definiti dal decreto legislativo 22 Gennaio 2004
n. 42;
- nel caso siano presenti corsi idrici si deve escludere la possibilità che questi ultimi
vengano inquinati e possano trasportare sostanze tossiche in altre aree esterne a quelle
considerate dalle aree di danno;
- si deve evitare che un eventuale incidente comporti l’inquinamento delle risorse
idriche profonde adibite ad uso idropotabile;
- dovrà essere esclusa la possibilità di generare effetto domino con altre aziende a
rischio di incidente rilevante.
Modifiche insediamenti esistenti
Gli insediamenti esistenti soggetti ai dettami del D.Lgs. 334/99 e succ. mod. e int.
potranno effettuare modifiche impiantistiche o di attività fatto salvo che questo non
generino aggravio di rischio rispetto alle condizioni in essere.
Sviluppo urbanistico in aree a rischio
Nelle aree a rischio a Peschiera Borromeo, così come individuate dall’Elaborato Rischi
Incidenti Rilevanti, non si devono prevedere ulteriori espansioni. Questo non vieta la
possibilità di generare diritti edificatori, che potranno essere semplicemente trasferiti in
altre zone, in cui il rischio industriale sia assente.
Conclusioni
Lo studio, condotto secondo le prescrizioni e gli indirizzi del DM LL.PP. 9 maggio 2001
“Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le
zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante” e le “Linee guida per la
predisposizione dell’Elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (E-RIR) nei Comuni
con stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti” (Deliberazione Giunta regionale 10
dicembre 2004 - n. 7/19794). La valutazione della compatibilità ambientale con l’azienda
Mapei Spa è stata effettuata anche sulla base del R.D. n.635 del 1940.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
131
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Dall’analisi territoriale e documentale la scrivente ha verificato la parziale
incompatibilità territoriale dello stabilimento CARBODOLL Srl di via Fratelli Bandiera 21,
in cui si svolgono attività di stoccaggio, ai fini commerciali, e di confezionamento di
prodotti petroliferi, solventi e prodotti chimici affini.
Risulta opportuno che in sede di variante urbanistica e in caso di rilascio di concessione
e autorizzazioni edilizie l’Amministrazione Comunale tenga conto che per le abitazioni
occupanti la zona settentrionale limitrofa ai confini dello stabilimento esiste una
incompatibilità, in merito alle aree di lesioni reversibili rispetto ai requisiti minimi
stabiliti dal D.M. 9 maggio 2001. Inoltre risulterà necessario verificare se negli edifici
industriali limitrofi allo stabilimento vi sia un’ordinaria presenza di persone, perché in
quest’ultimo caso sarebbe opportuno applicare misure di prevenzione e protezione al
fine di ridurre il rischio e rendere compatibili gli edifici industriali con le aree di danno.
Per quanto concerne, invece, lo stabilimento MAPEI Spa, sito nel territorio comunale di
Mediglia, ma confinante con il Comune di Peschiera Borromeo, dall’analisi territoriale,
documentale e dall’incrocio dei dati risultanti dalla sovrapposizione cartografica degli
inviluppi incidentali e degli elementi territoriali e ambientali vulnerabili emerge la
necessità di sottoporre a specifica regolamentazione le aree limitrofe ai confini dello
stabilimento, in quanto esiste una incompatibilità con il parco pubblico in progetto e con
parte del lotto 3 del nuovo quartiere residenziale “Le Residenze del Parco”, in frazione
Bellaria del Comune di Peschiera Borromeo.
Inoltre, considerando i commenti del consulente del Comune di Peschiera Borromeo,
l’Ing. Barone, la scrivente ritiene opportuno, in via cautelativa, che in fase di
pianificazione territoriale vengano imposte distanze e/o prescrizioni di sicurezza
superiori a quelle minime stabilite dal D.M. 09/05/2001 sulla base dello stato dell’arte in
materia.
Infine, come suggerito dall’Art. 4 del D.M. 09 maggio 2001 ”In sede di formazione degli
strumenti urbanistici nonché di rilascio delle concessioni ed autorizzazioni edilizie si
deve in ogni caso tener conto, secondo principi di cautela, degli elementi territoriali ed
ambientali vulnerabili esistenti e di quelli previsti” è consigliabile evitare l’inserimento di
elementi ad alta vulnerabilità, quali la scuola materna, in zone prossime alle aree di
danno.
A tale proposito nella Delibera di approvazione del PGT, l’Amministrazione Comunale da
atto che con provvedimento del Responsabile del Settore Pianificazione e Gestione del
Territorio n. 3697, in data 8 febbraio 2011, è stato dato avvio al procedimento di
autotutela volto al riesame ed all’eventuale annullamento, tra l’altro, delle delibere
consiliari di adozione ed approvazione del “PII Bellaria”, che si è al momento concluso il
30 ottobre con Delibera di CC n. 52 di annullamento parziale del PII di Bellaria.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
132
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Procedure di bonifica
Si allega di seguito l’elenco aggiornato delle procedure di bonifica in corso.
ULTERIORI
SPECIFICHEFG. MAPPALI CONTENUTO CONTENUTO DATA
7 13
richiesta indicazione onere reale di
€. 13.394,45 nel certificato di
destinazione urbanistica per
esecuzione d'uffico degli interventi
di bonifica
Richiesta di cancellazione dell'onere
reale per avvenuto incasso di €.13.394,4513/04/2011
tutto il sito 49
30, 136, 146,
169, 171,
294, 296, 331
Comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento con superamento dei
valori limite di concentrazione
accettabili nel suolo in relazione
alla destinazione d’uso industriale
*** ***
area circoscritta
all'area dei vecchi
serbatoi di carburante
rimossi
54 16, 20
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
pericolo concreto e attuale di
superamento dei valori di
concentrazione limite accettabili a
seguito operazioni di rimozione di
alcuni serbatoi interrati
*** ***
serbatoio RAI 1 11 10
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 2 11 12
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 3 11 15
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 4 11 16
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
certificazione dirigenziale n. 138 del
19/04/2007 R.G. n. 8181/2007 di
completamento degli interventi di
bonifica
05/06/2007
serbatoio EX AGIP B 11 14
comunicazione di accertata
contaminazione di terreni e acqua
di falda
*** ***
serbatoio EX AGIP A 11 11
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
serbatoio EX ESSO 11 13
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
punto vendita
carburanti n.2062 72 65, 74
comunicazione di rischio potenziale
di superamento delle
concentrazioni soglia di
contaminazione su campioni di
terreno e acqua
*** ***
area circoscritta 3785, 114, 127,
128
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Europlastic - ex
Euro Gloss - ora
Renolit Milano
49 104
notifica situazione di superamento
delle concentrazioni soglie di
contaminazione nel sottosuolo e
nelle acque di falda
sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio e che ogni
variazione dello stato di fatto e/o di
destinazione urbanistica dovrà
comportare la realizzazione di una
preventiva valutazione di compatibilità
ambientale (riferimento verbale
conferenza di servizi del 07/09/2011)
27/09/2011
Fontanile Borromeo
(ad est della S.P.)2
parte di: 1, 5,
23, 24, 25,
33, 34, 36,
41, 82, 83,
85, 85,
comunicazione di accertata
contaminazione del corso d'acqua
e delle relative sponde a seguito di
accertamento dell'ARPA eseguito
in data 26/06/2009 (nota prot.
89052 del 2/7/2009 atti comunali
16403 del 3/7/2009)
*** ***
punto vendita
carburanti n. 1216060 47
comunicazione di avvenuto
riscontro di alterazione delle
caratteristiche qualitative del
sottosuolo
approvazione analisi di rischio e
dichiarazione di conclusione del
procedimento di bonifica ambientale a
seguito di effettuazione di analisi di rischio.
Sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio per la
destinazione d'uso industriale, che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale e che è in corso apposito
piano di monitoraggio
12/01/2010
ex Colorificio AZ 38 28
Comunicazione di situazione di
inquinamento riscontrata a seguito
del confronto delle analisi relative
alla qualità dei terreni prelevati
presso l’insediamento in data
21/11/2008
Durante la seduta della conferenzza di
servizi del 14/01/2010 è stata approvata
l'Analisi di rischio ed il sito è stato dichiarato
non contaminato. Si è stabilito di indicare
sul P.R.G. che tale area è risultata non
contaminata a seguito di analisi di
rischio per lo stato di fatto e di progetto
relativamente ai terreni e che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale
14/01/2010
Amministratore
condomiale Franco
Mancini
62
83, 211, 216
e subalterni
701 e 702
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Fabriano. Area
circoscritta: serbatoio
interrato per
stoccaggio gasolio +
serbatoi esterni
contentneti nafta
70 9
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento dei
terreni e della falda
*** ***
ex Nuova Termo
Phonix S.r.l.38
45 partita
2579
comunicazione di superamento
delle concentrazioni soglia di
contaminazione
*** ***
COMUNICAZIONE CONCLUSIVA SU ANALISI DI
RISCHIO O BONIFICADATI CATASTALI
COMUNICAZIONE DI
INDIVIDUAZIONE COME SITO
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
133
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
ULTERIORI
SPECIFICHEFG. MAPPALI CONTENUTO CONTENUTO DATA
7 13
richiesta indicazione onere reale di
€. 13.394,45 nel certificato di
destinazione urbanistica per
esecuzione d'uffico degli interventi
di bonifica
Richiesta di cancellazione dell'onere
reale per avvenuto incasso di €.13.394,4513/04/2011
tutto il sito 49
30, 136, 146,
169, 171,
294, 296, 331
Comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento con superamento dei
valori limite di concentrazione
accettabili nel suolo in relazione
alla destinazione d’uso industriale
*** ***
area circoscritta
all'area dei vecchi
serbatoi di carburante
rimossi
54 16, 20
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
pericolo concreto e attuale di
superamento dei valori di
concentrazione limite accettabili a
seguito operazioni di rimozione di
alcuni serbatoi interrati
*** ***
serbatoio RAI 1 11 10
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 2 11 12
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 3 11 15
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 4 11 16
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
certificazione dirigenziale n. 138 del
19/04/2007 R.G. n. 8181/2007 di
completamento degli interventi di
bonifica
05/06/2007
serbatoio EX AGIP B 11 14
comunicazione di accertata
contaminazione di terreni e acqua
di falda
*** ***
serbatoio EX AGIP A 11 11
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
serbatoio EX ESSO 11 13
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
punto vendita
carburanti n.2062 72 65, 74
comunicazione di rischio potenziale
di superamento delle
concentrazioni soglia di
contaminazione su campioni di
terreno e acqua
*** ***
area circoscritta 3785, 114, 127,
128
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Europlastic - ex
Euro Gloss - ora
Renolit Milano
49 104
notifica situazione di superamento
delle concentrazioni soglie di
contaminazione nel sottosuolo e
nelle acque di falda
sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio e che ogni
variazione dello stato di fatto e/o di
destinazione urbanistica dovrà
comportare la realizzazione di una
preventiva valutazione di compatibilità
ambientale (riferimento verbale
conferenza di servizi del 07/09/2011)
27/09/2011
Fontanile Borromeo
(ad est della S.P.)2
parte di: 1, 5,
23, 24, 25,
33, 34, 36,
41, 82, 83,
85, 85,
comunicazione di accertata
contaminazione del corso d'acqua
e delle relative sponde a seguito di
accertamento dell'ARPA eseguito
in data 26/06/2009 (nota prot.
89052 del 2/7/2009 atti comunali
16403 del 3/7/2009)
*** ***
punto vendita
carburanti n. 1216060 47
comunicazione di avvenuto
riscontro di alterazione delle
caratteristiche qualitative del
sottosuolo
approvazione analisi di rischio e
dichiarazione di conclusione del
procedimento di bonifica ambientale a
seguito di effettuazione di analisi di rischio.
Sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio per la
destinazione d'uso industriale, che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale e che è in corso apposito
piano di monitoraggio
12/01/2010
ex Colorificio AZ 38 28
Comunicazione di situazione di
inquinamento riscontrata a seguito
del confronto delle analisi relative
alla qualità dei terreni prelevati
presso l’insediamento in data
21/11/2008
Durante la seduta della conferenzza di
servizi del 14/01/2010 è stata approvata
l'Analisi di rischio ed il sito è stato dichiarato
non contaminato. Si è stabilito di indicare
sul P.R.G. che tale area è risultata non
contaminata a seguito di analisi di
rischio per lo stato di fatto e di progetto
relativamente ai terreni e che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale
14/01/2010
Amministratore
condomiale Franco
Mancini
62
83, 211, 216
e subalterni
701 e 702
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Fabriano. Area
circoscritta: serbatoio
interrato per
stoccaggio gasolio +
serbatoi esterni
contentneti nafta
70 9
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento dei
terreni e della falda
*** ***
ex Nuova Termo
Phonix S.r.l.38
45 partita
2579
comunicazione di superamento
delle concentrazioni soglia di
contaminazione
*** ***
COMUNICAZIONE CONCLUSIVA SU ANALISI DI
RISCHIO O BONIFICADATI CATASTALI
COMUNICAZIONE DI
INDIVIDUAZIONE COME SITO
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
134
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Tabella 26
ULTERIORI
SPECIFICHEFG. MAPPALI CONTENUTO CONTENUTO DATA
7 13
richiesta indicazione onere reale di
€. 13.394,45 nel certificato di
destinazione urbanistica per
esecuzione d'uffico degli interventi
di bonifica
Richiesta di cancellazione dell'onere
reale per avvenuto incasso di €.13.394,4513/04/2011
tutto il sito 49
30, 136, 146,
169, 171,
294, 296, 331
Comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento con superamento dei
valori limite di concentrazione
accettabili nel suolo in relazione
alla destinazione d’uso industriale
*** ***
area circoscritta
all'area dei vecchi
serbatoi di carburante
rimossi
54 16, 20
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
pericolo concreto e attuale di
superamento dei valori di
concentrazione limite accettabili a
seguito operazioni di rimozione di
alcuni serbatoi interrati
*** ***
serbatoio RAI 1 11 10
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 2 11 12
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 3 11 15
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
*** ***
serbatoio RAI 4 11 16
comunicazione di avvenuta
rilevazione di una situazione di
inquinamento
certificazione dirigenziale n. 138 del
19/04/2007 R.G. n. 8181/2007 di
completamento degli interventi di
bonifica
05/06/2007
serbatoio EX AGIP B 11 14
comunicazione di accertata
contaminazione di terreni e acqua
di falda
*** ***
serbatoio EX AGIP A 11 11
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
serbatoio EX ESSO 11 13
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento
ambientale
*** ***
punto vendita
carburanti n.2062 72 65, 74
comunicazione di rischio potenziale
di superamento delle
concentrazioni soglia di
contaminazione su campioni di
terreno e acqua
*** ***
area circoscritta 3785, 114, 127,
128
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Europlastic - ex
Euro Gloss - ora
Renolit Milano
49 104
notifica situazione di superamento
delle concentrazioni soglie di
contaminazione nel sottosuolo e
nelle acque di falda
sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio e che ogni
variazione dello stato di fatto e/o di
destinazione urbanistica dovrà
comportare la realizzazione di una
preventiva valutazione di compatibilità
ambientale (riferimento verbale
conferenza di servizi del 07/09/2011)
27/09/2011
Fontanile Borromeo
(ad est della S.P.)2
parte di: 1, 5,
23, 24, 25,
33, 34, 36,
41, 82, 83,
85, 85,
comunicazione di accertata
contaminazione del corso d'acqua
e delle relative sponde a seguito di
accertamento dell'ARPA eseguito
in data 26/06/2009 (nota prot.
89052 del 2/7/2009 atti comunali
16403 del 3/7/2009)
*** ***
punto vendita
carburanti n. 1216060 47
comunicazione di avvenuto
riscontro di alterazione delle
caratteristiche qualitative del
sottosuolo
approvazione analisi di rischio e
dichiarazione di conclusione del
procedimento di bonifica ambientale a
seguito di effettuazione di analisi di rischio.
Sul PRG va indicato che l'area è stata
soggetta ad Analisi di Rischio per la
destinazione d'uso industriale, che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale e che è in corso apposito
piano di monitoraggio
12/01/2010
ex Colorificio AZ 38 28
Comunicazione di situazione di
inquinamento riscontrata a seguito
del confronto delle analisi relative
alla qualità dei terreni prelevati
presso l’insediamento in data
21/11/2008
Durante la seduta della conferenzza di
servizi del 14/01/2010 è stata approvata
l'Analisi di rischio ed il sito è stato dichiarato
non contaminato. Si è stabilito di indicare
sul P.R.G. che tale area è risultata non
contaminata a seguito di analisi di
rischio per lo stato di fatto e di progetto
relativamente ai terreni e che ogni
variazione di tale stato di progetto dovrà
comportare la realizzazione di una
nuova valutazione di compatibilità
ambientale
14/01/2010
Amministratore
condomiale Franco
Mancini
62
83, 211, 216
e subalterni
701 e 702
comunicazione di accertata
contaminazione del sito *** ***
ex Fabriano. Area
circoscritta: serbatoio
interrato per
stoccaggio gasolio +
serbatoi esterni
contentneti nafta
70 9
comunicazione di accertata
situazione di inquinamento dei
terreni e della falda
*** ***
ex Nuova Termo
Phonix S.r.l.38
45 partita
2579
comunicazione di superamento
delle concentrazioni soglia di
contaminazione
*** ***
COMUNICAZIONE CONCLUSIVA SU ANALISI DI
RISCHIO O BONIFICADATI CATASTALI
COMUNICAZIONE DI
INDIVIDUAZIONE COME SITO
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
135
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Vincoli amministrativi (limiti all’edificazione)
Sono individuati in alcune aree specifiche in relazione alle funzioni ed alle infrastrutture
presenti sul territorio. Tali vincoli insistono sulle fasce di rispetto ambientale, stradale,
degli elettrodotti, gasdotti, ossigenodotti, oleodotti e dei cimiteri.
Vincolo cimiteriale e Piano cimiteriale16:
I riferimenti normativi sono costituiti dal vincolo ex art. 338 del Regio Decreto n°
1265/1934, che dispone le ampiezze minime delle fasce di rispetto cimiteriale e dalla
recente Legge Regionale n° 22/2003 e dal successivo Regolamento Regionale del 9
novembre 2004. La procedura è comunale attraverso il piano cimiteriale e la modifica
delle fasce di rispetto avviene attraverso la modifica del piano cimiteriale approvato dal
Consiglio Comunale, sentito ASL e ARPA. Attualmente le fasce di rispetto dei cimitero di
Peschiera variano da un minimo di 85 metri ad un massimo di 200 metri.
Il P.R.C. per il comune di Peschiera Borromeo, è vigente dal 2006 e ha durata fino al
2025. La "pianificazione cimiteriale 2006-2025" è composta dall'insieme dei Piani
Attuativi distinti per ogni sito cimiteriale comunale per i quali è stato previsto dove
attuare e con quale dimensione l’ampliamento in superficie, dove eseguire
prioritariamente l’ampliamento od integrazione interna ovvero la ristrutturazione, dove
riorganizzare la dotazione di nuovi collegamenti viari, parcheggi pubblici, aree di servizio
particolari, ecc.
Il Piano cimiteriale aggiornato dall’Ufficio Tecnico nel luglio 2007, in base a quanto
emerge dall’analisi condotte per tale Piano, presume alcuni ampliamenti dei quali si
riporta di seguito i dati dimensionali individuati.
ll piano, in particolare, prevede in prossimi 20 anni il fabbisogno di 3.600 nuovi posti
salma, 350 nuovi ossari e 500 cinerari. Attualmente la disponibilità è di 1.400 ossari. Si è
introdotta l’ipotesi di portare le cremazioni dal 7% al 15% nel giro di 10 anni e al 30% in
20 anni e di trasformare a partire da 2015, tutte le sepolture in tombino in sepolture in
loculo, che necessitano minore spazio. Il fabbisogno espresso in superficie è di ulteriori
9.500 mq nella situazione favorevole e di 12.000 mq in quella più sfavorevole. A questi
va aggiunta una fascia di verde di servizio per circa 2.000 mq per circa 2.000 mq per
ciascun cimitero ampliato e si ottiene una necessità complessiva di vincolo per
ampliamento di circa 16.000 mq.
Dimensioni complessive degli ampliamenti di progetto
Tenendo conto:
degli ampliamenti in corso o appena realizzati nel cimitero di Mirazzano;
16
Piano cimiteriale 2006-2025,
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
136
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
dell’ampliamento già approvato per il cimitero di San Bovio;
delle opzioni previste nel Regolamento di Polizia Mortuaria collegato a questo
Piano;
ella presumibile incidenza che la Griglia Tariffaria collegata a questo Piano potrà
avere.
Alle esigenze evidenziate in fase di analisi e tenuto conto degli indirizzi per poter
orientare la domanda verso tipologie di sepoltura meno invasive, si è data risposta con:
Mirazzano
un ampliamento di 9.650 mq del cimitero- la formazione di un giardino per la
dispersione delle ceneri di 3.216 mq con al centro il percorso di un fosso che
occupa, con la sezione netta502 mq.
la costruzione di una sala del commiato che insiste su un area, fra coperta e
scoperta, di 1.200 mq di cui non utilizzabili, per vincolo per corso condotta gas,
250 mq.
una cintura di verde di servizio di 2.100 mq
Linate
la creazione di un cimitero parco di 5.128 mq,
una cintura di verde di servizio di 1.226 mq e un’area a verde pubblico di133 mq
funzionale ad assicurare l’accesso all’ampliamento direttamente dalla strada.
una cintura di verde di servizio di 1.226 mq
San Bovio e/o Mirazzano
la riconversione di 1000 ossarini previsti nel progetto approvato di ampliamento
in 250 cinerari a 4 posti. Le tavole di piano illustrano le soluzioni adottate.
Gli ampliamenti sono stati previsti da realizzare in funzione delle effettive esigenze intre
stralci ciascuno, presumibilmente 2 nei primi 10 anni e il terzo nei secondi 10anni del
Piano.
Impianti tecnologici
La Tavola 2.12. dpA rappresenta una serie di strutture ed impianti tecnologici a rete.
Sono presenti sul territorio di Peschiera Borromeo:
impianto di depurazione consortile, con relativa fascia di rispetto,
linee di distribuzione del gas (Rete SNAM);
linee di oleodotti ;
linea di ossigeno dotto;
linee di elettrodotti.
Fascia di rispetto degli elettrodotti
La normativa di riferimento in materia di elettrodotti è costituita dal DPCM 8 luglio 2003
“Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
137
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla
frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”. Tale decreto fissa l’obiettivo di
qualità (art. 4) e definisce i parametri per la determinazione delle fasce di rispetto per gli
elettrodotti (art. 6). Il Decreto stabilisce che l’APAT (Agenzia per la Protezione
dell’Ambiente e per i servizi Tecnici), sentita l’ARPA, definirà la metodologia di calcolo
per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti. Nel caso di livelli di
tensione superiore a 150 kV sarà necessaria l’approvazione del Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio. Il territorio di Peschiera Borromeo è interessato dalle
seguenti linee:
3 linee che corrono parallele attraversando l’intero comune da sud-ovest a nord-
est; una linea che corre da sud a est.
Facendo seguito alla trasmissione da parte di Terna Rete Italia dell’individuazione dei
tracciati ad alta tensioni presenti sul territorio comunale (prot. gen. 0003356 del
05/02/2015), si è provveduto ad aggiornare le tavole dei vincoli del PGT. La modifica ha
comportato l’individuazione dei tracciati a tensione 132 Kv e 220 Kv con le relative
distanze di prima approssimazione (Dpa) così come comunicate dall’Ente.17
Tabella 27 Comunicazione di Terna Rete Italia (prot. gen. 0003356 del 05/02/2015), pagina 2.
17 Modifica introdotta con la “CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI E RETTIFICA DEGLI ATTI DI ATTI PGT NON COSTITUENTI VARIANTE AGLI STESSI. (art.13, c.14bis della LR 12/05) APPROVAZIONE con Delibera del Commissario Prefettizio con poteri di C.C. n. 16 del 22/12/2015”
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
138
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Figura 25_ Estratto Tav. 2.12. dpA – Carta dei vincoli18
Fasce di rispetto stradale
Classificazione della rete stradale Il Codice della Strada prevede tre categorie di strade
urbane, e cioè:
la classe D, strade urbane di scorrimento, soddisfano le relazioni con origine e
destinazione esterne al centro abitato, i movimenti di scambio fra il territorio
extraurbano e quello urbano, nonché di garantire, con un elevato livello di
servizio, anche gli spostamenti più a lunga distanza interni al centro abitato;
la classe E, strade urbane di quartiere, svolgono funzione di collegamento tra
settori e quartieri limitrofi, o tra zone esterne di un medesimo quartiere. In tale
categoria di strade ad unica carreggiata, con almeno due corsie e dotate di
marciapiedi, rientrano in particolare le arterie destinate a servire, attraverso gli
opportuni elementi viari complementari, gli insediamenti principali urbani e di
quartiere;
18 Modifica introdotta con la “CORREZIONE DI ERRORI MATERIALI E RETTIFICA DEGLI ATTI DI ATTI PGT NON COSTITUENTI VARIANTE AGLI STESSI.
(art.13, c.14bis della LR 12/05) APPROVAZIONE con Delibera del Commissario Prefettizio con poteri di C.C. n. 16 del 22/12/2015”
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
139
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
la classe F, strade locali, comprendono tutti gli altri assi viari, e sono a servizio
preminente degli spostamenti pedonali e delle fasi iniziali e finali degli
spostamenti veicolari generati e/o attratti dagli insediamenti ubicati lungo esse.
Al fine di meglio adattare la classificazione funzionale contenuta nel Codice della Strada
alle caratteristiche geometriche delle strade esistenti, le direttive ministeriali articolano
ulteriormente tale classificazione introducendo categorie intermedie rispetto ai tipi
previsti dal Codice della Strada e precisamente:
strade di scorrimento veloce, intermedie fra le autostrade e le strade di
scorrimento;
strade interquartiere, intermedie fra quelle di scorrimento e quelle di quartiere;
strade locali interzonali, intermedie tra quelle di quartiere e quelle locali.
Il Piano Urbano della Mobilità, recentemente redatto dal Centro Studi PIM, riporta la
seguente classificazione della viabilità:
A) Autostrada
B) Strada extraurbana principale
C/B) Strada extraurbana
C) Strada extraurbana secondaria
F) strada extraurbana locale
D) strada urbana di scorrimento
E) strada urbana di quartiere
F) strada urbana locale.
Centro abitato.
Allo stato attuale, in relazione alle informazioni in nostro possesso, il comune di
Peschiera Borromeo non ha ancora provveduto alla perimetrazione del centro abitato, ai
sensi del Codice della Strada.
Ne deriva che le fasce di rispetto stradali si sviluppano lungo la S.P. 415 Paullese e lungo
la S.P. 15b, oltre ai tratti di viabilità in progetto da PRG Vigente.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
140
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Vincoli e servitù aeroportuali
La Tavola 2.12. dpA riporta i vincoli aeroportuali e le fasce isofoniche, in relazione alla
normativa vigente, riporta in modo dettagliato i seguenti elementi di limitazione delle
attività nelle aree circostanti l’aeroporti:
servitù aeroportuali, suddivise in servitù aeroportuali con zone totalmente prive
di ostacoli, servitù aeroportuali pendenza 1:7, servitù aeroportuali pendenza
1:25, servitù aeroportuali pendenza 1:60
aree con vincoli di altezza nella realizzazione di edifici: Zona 1 con altezza
massima di 126 metri s.l.m., Zona 2 con altezza massima di 130 metri s.l.m.,
Zona 4 con altezza massima 134 metri s.l.m. e Zona 5 con altezza massima 141
metri s.l.m.
fasce isofoniche: Fascia A, Fascia B e Fascia C.
fasce di rispetto aeroportuali: Zona A, Zona B, Zona C e D si veda quanto già
trattato nella presente relazione nel capitolo riguardante dl Piano di Rischio
Aereo.
curve di isorischio relative al Codice della Navigazione art. 715.
Piano di Zonizzazione Acustica Comunale (Z.A.C.) Il piano della Zonizzazione Acustica Comunale (Z.A.C.) del comune di Peschiera
Borromeo risale al marzo 2002. Con il subentrare della Legge regionale in materia di
inquinamento acustico (L.R. 10 agosto 2001, n°13) è stato redatto un rapporto di
aggiornamenti di piano, che include:
una revisione generale dell’azzonamento proposto nel marzo 2002, con
riferimento ad alcuni aspetti di dettaglio influenzati dai criteri suddetti e/o da
sviluppi urbanistici intercorsi negli ultimi due anni;
l’effettuazione di una campagna di rilievi fonometrici volta a caratterizzare le
condizioni di fonoinquinamento nei diversi comparti urbani del territorio
comunale;
l’aggiornamento, in questa sede, dei rilievi di traffico sulla rete stradale urbana;
la verifica strumentale dei livelli di fonoinquinamento esistenti all’intorno
dell’aeroporto di Linate.
Gli obbiettivi generali di un Piano di Risanamento Acustico sono:
definizione degli standard di qualità da raggiungere nelle diverse parti del
territorio comunale (zonizzazione acustica);
individuazione (sulla base di una opportuna campagna di misura) dei livelli di
disturbo sonoro;
determinazione dei livelli di criticità locali derivanti dal confronto dei livelli di
disturbo sonoro con gli standard di qualità;
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
141
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
predisposizione di un insieme integrato di azioni volto a fare fronte alle criticità
individuate. Il piano della Zonizzazione Acustica Comunale (Z.A.C.) del comune di
Peschiera Borromeo è articolato dalla relazione completata da due appendici
riguardante le campagne di conteggi di traffico e di rilievo fonometrico oltre che
da un’indagine sul rumore aeroportuale dello scalo di Linate.
La prima fase dell’azzonamento è costituita dall’identificazione delle aree
particolarmente protette da collocare nella classe I, comprendente:
le aree ospedaliere;
le aree scolastiche;
le aree a verde pubblico, e le altre zone per le quali abbia rilevanza la quiete
sonora (aree di particolare interesse storico, artistico ed architettonico e zone F
del PRG) . Non è stata individuata alcuna area ospedaliera e sono state
individuate 15 aree scolastiche. Per quanto riguarda le aree a verde pubblico, il
piano individua che:
i parchi ed i giardini, interni al perimetro del centro abitato, risultano molto
frammentati;
i campi sportivi e le altre zone per il tempo libero si collocano in fregio ad assi
stradali;
le aree incluse nel Parco Agricolo Sud Milano si caratterizzano per una scarsa
fruizione pubblica. E’ stata inserita, invece, fra le zone di classe I, in ragione delle
sue caratteristiche di maggiore tutela ambientale, la Riserva naturale del
Carengione.
L’identificazione delle aree residenziali, miste e d’intensa attività umana (classi
II, III e IV) è avvenuta secondo il metodo delle densità.
La distribuzione territoriale dei recettori vede la seguente distribuzione sul
territorio:
i valori massimi di densità si riscontrano negli ambiti compresi tra via della
Liberazione e via Matteotti, tra quest’ultimo asse e via XXV Aprile, nonché in
alcune zone di San Bovio;
valori intermedi caratterizzano gli abitati di Bettola, Bellaria, Linate, Mezzate
(parte Nord dell’abitato) e San Felice;
valori più limitati si riscontrano invece a Canzo, Foramagno, nella parte
meridionale dell’abitato di Mezzate ed in alcune zone di San Bovio, nonché nei
nuclei di Peschiera, Mirazzano, C.na Fiorano, C.na Pestazza, C.na Boscana, C.na
Longhignana.
valori minimi o nulli, infine, si riscontrano nelle aree agricole aperte, ed anche in
alcuni comparti industriali (a Linate, Foramagno, Mezzate).
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
142
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
La distribuzione territoriale delle sorgenti è così articolata:
le maggiori densità si riscontrano nelle aree circostanti a via della Liberazione ed
a via Di Vittorio, ambiti nei quali la presenza di un intenso traffico autoveicolare
si sovrappone a quella di grandi complessi produttivi;
I quadranti occidentali del territorio comunale, interessati dalla presenza
dell’aeroporto di Linate, presentano densità nettamente maggiori a quelle dei
quadranti orientali, caratterizzati dalla presenza del Parco Agricolo Sud Milano;
le zone prevalentemente residenziali di Bettola, Mezzate e San Bovio
presentano valori di densità intermedi;
la zona esclusivamente residenziale di San Felice presenta valori di densità
decisamente limitati;
le zone agricole comprese fra Mirazzano, Bettola, Mezzate e San Bovio
presentano valori di densità minimi o nulli. Le situazioni più critiche sono
corrispondenti alle sezioni di censimento caratterizzate da media e altra
densità49, in quanto al maggior livello potenziale di inquinamento acustico
corrisponde anche una maggiore presenza di popolazione esposta. Queste sono
concentrate in pochi ambiti del territorio comunale, ed in particolare a
Zeloforamagno, Bellaria (specie a Sud di via XXV Aprile), Linate e Mezzate. In
base al confronto delle densità ottenute, è stata individuata la seguente
articolazione delle zone residenziali o miste nelle tre classi II, III e IV:
ricadono in classe IV la totalità della frazione di Linate, le zone residenziali
comprese tra via della Liberazione e via Matteotti a Zeloforamagno e Bettola, i
comparti non produttivi di Canzo e Foramagno, le zone prevalentemente
residenziali del comparto meridionale di Mezzate;
ricadono in classe III buona parte dell’abitato di Bettola (a Nord di via XXV
Aprile), Bellaria, San Bovio, nonché la porzione settentrionale dell’abitato di
Mezzate;
ricadono in classe II l’abitato di San Felice, alcune frange dell’abitato di Bettola, il
nucleo di Peschiera, le aree agricole e le cascine. Per quanto riguarda le aree
industriali, la loro identificazione è avvenuta sulla base dell’azzonamento del
Piano Regolatore Generale vigente.
La classe VI non è stata individuata.
Le zone incluse nella classe V comprendono in particolare:
il centro meccanografico delle Poste ed il comparto produttivo posto a Nord-Est
dell’abitato di Linate;
l’ampio insieme di aree industriali collocate tra l’aeroporto di Linate e le vie
Grandi e Di Vittorio (Canzo e Foramagno);
le aree industriali collocate in fregio Sud a via della Liberazione, e la zona del
depuratore presso C.na Brusada (Bellaria-Zeloforamagno);
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
143
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
le aree industriali collocate ad Est di via Liguria e a Nord di via II Giugno
(Bettola);
comparto industriale compreso tra le vie II Giugno, Liguria e della Liberazione.
la zona industriale di via della Resistenza (Mezzate);
il comparto produttivo, collocato tra la via Trieste e la via Toscana, a San Bovio.
La strategia generale di risanamento del territorio comunale proposta dal piano è così
articolata:
azioni di difesa dei recettori maggiormente sensibili, quali in particolare gli
istituti scolastici e le altre zone collocate in classe I. Il conseguimento del valore-
limite di 50 dB(A) diurni che richiede interventi specifici, da imputarsi ai rispettivi
piani di risanamento.
azioni per il risanamento della ss415 Paullese a titolo indicativo:
aumento dell’altezza delle barriere acustiche, sino ad assicurare valori di
attenuazione dell’ordine di almeno 7-8 dB(A) al secondo piano e di 2-3
dB(A) al quinto piano (poiché tali prestazioni comportano un
considerevole innalzamento della barriera stessa, pare opportuno
prendere in esame la possibilità di realizzarla in materiale trasparente –
ad es. policarbonato, dotandola altresì di deflettore rientrante verso la
carreggiata stradale);
o verifica dell’efficienza / costante manutenzione della pavimentazione
fonoassorbente (secondo numerose rilevazioni sperimentali, un manto
drenante deteriorato può comportare una attenuazione ridotta di 2-3
dB(A) rispetto alle migliori prestazioni, dell’ordine dei 4 dB(A));
o riduzione del limite di velocità lungo la carreggiata principale ed
implementazione di un efficiente sistema di controllo (passando da 100
a 70 km/h si ottiene un risparmio di circa 3 dB(A))
interventi di contenimento alla fonte del rumore da traffico stradale sulla strada
urbana, attraverso limitati interventi di riordino del sistema viabilistico, che in
prima approssimazione possono essere ricondotti in:
o definizione di limitazioni di orario / itinerario per il traffico pesante nelle ore notturne,
con particolare riferimento ai comparti che si caratterizzano per condizioni di
commistione tra attività residenziali e produttive (in particolare mezzate e Canzo);
o proseguimento negli interventi di moderazione del traffico sulla rete di distribuzione
interna agli abitati di Bellaria e Zeloforamagno (nel caso dell’intersezione
Matteotti/Moro, potrebbe essere presa in esame la possibilità di sostituire il semaforo
esistente con una rotatoria compatta).
Sulla base delle indicazioni del piano e a partire da due tipi di situazioni, differenti tra
loro, il piano individua un doppio elenco di priorità, relativo, rispettivamente, al
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
144
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
risanamento delle situazioni più rumorose, ed alla protezione delle scuole e delle altre
zone di classe I. Poiché inoltre le situazioni più rumorose sono riconducibili all’aeroporto
di Linate e/o alla strada Paullese, questo doppio ordine di priorità finisce per
rispecchiare il quadro delle competenze amministrative, con particolare riferimento agli
interventi che ricadono pienamente nel Piano di Risanamento Acustico comunale ed a
quelli che, invece, risulteranno interni a piani redatti da altri soggetti. Sinteticamente
l’ordine delle priorità è illustrato nella Tabella 5.8.
Piano Urbano Generale per i Servizi nel Sottosuolo (PUGSS)19 Il Piano Urbano Generale per i Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) è lo strumento di
pianificazione previsto dalla Direttiva della presidenza del consiglio del 3/3/99 e dalla
legge regionale n. 26 del 12/12/2003 e si propone di:
pianificare e contenere l’attività di cantiere, limitando per quanto possibile
l’impatto negativo sulle strade;
ottimizzare l’uso delle risorse idriche, energetiche ed elettriche;
contenere i costi economici e sociali. Le disposizioni contenute nel Piano
Generale dei Servizi nel Sottosuolo sono volte all’organizzazione, alla gestione, al
governo, alla razionalizzazione e allo sviluppo dei servizi presenti nel sottosuolo.
Per perseguire tali obiettivi il comune deve operare per:
conseguire un quadro conoscitivo dei sottosistemi presenti; tale quadro sarà
dotato di informazioni sulle caratteristiche e sulla tipologia dei servizi presenti,
sulle ubicazioni topografiche e spaziali delle reti e delle strade;
definire un programma di infrastrutturazione del sottosuolo con gli indirizzi di
progettazione, gli impegni economici e la temporalizzazione delle opere;
ridurre, in base ad una programmazione, le operazioni di scavo con conseguente
smantellamento e ripristino delle sedi stradali per interventi sulle reti, limitando
i costi sociali ed economici ed evitando la congestione del traffico veicolare per
le strade interessate;
predisporre un “centro di gestione” per coordinare e monitorare l’esercizio dei
vari servizi a rete in modo centralizzato ed intersettoriale con sistemi di
segnalazione guasti o perdite;
promuovere modalità di posa che favoriscano le tecniche senza scavo (No Dig) e
gli usi plurimi di allocazione dei sistemi.
Nella fase di analisi del PGT si è fatto riferimento al Piano, redatto contestualmente al
PGT 2008 e decaduto a seguito della revoca del PGT stesso, esclusivamente per l’analisi
e l’individuazione delle reti di servizi presenti nel sottosuolo.
Il Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo (PUGSS) delinea uno scenario di
possibili trasformazioni del sottosuolo comunale, in relazione agli indirizzi di sviluppo
19
Si fa riferimento al PUGSS redatto nel 2008 a corredo del PGT, adottato e poi revocato.
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
espressi dal Piano Regolatore Generale Il complesso dei sottoservizi a rete, presenti nel
sottosuolo cittadino, al fine di svolgere un ruolo di supporto alle esigenze di sviluppo,
deve rispondere ai criteri di efficienza (“capacità di garantire la razionale utilizzazione
delle risorse impiegate nei sottoservizi a rete, sia come "efficienza tecnologica" che
come "efficienza gestionale”), efficacia (“capacità di garantire la qualità del servizio in
accordo alla domanda delle popolazioni servite e alle esigenze della tutela ambientale”)
ed economicità (“misura della redditività della gestione aziendale”), rispetto ai
fabbisogni richiesti ed alla qualità ambientale attesa.
il PUGSS dovrà essere utilizzato come strumento di pre-pianificazione che propone delle
modalità di intervento preventive sulle reti. Quindi il piano si pone come strumento di
pre-attuazione, in quanto la fase di attuazione dovrà tener conto delle indagini
conoscitive sullo stato delle reti. Inoltre, sarà opportuno sviluppare degli indicatori in
base ai quali il piano subirà degli sviluppi e delle varianti. Sarà dunque compito
dell’Amministrazione Comunale individuare nel dettaglio i percorsi migliori ed il tipo di
infrastruttura più adatta alla posa delle nuove reti ed allacciamenti per le utenze che si
andranno a creare con l’ampliamenti delle aree insediate. Il lavoro potrà svilupparsi in
modo incisivo ed efficace se tutti i gestori di reti di sottoservizi presenti sul territorio di
Peschiera Borromeo saranno coinvolti e parteciperanno attivamente al rinnovamento
del sottosuolo stradale. Inoltre, poiché l’infrastrutturazione comporterà dapprima disagi
per la manomissione delle sedi stradali (interventi volti comunque all’ottimizzazione
delle reti con conseguente futura diminuzione dei costi sociali), sarà utile comunicare ai
cittadini l’importanza di tali interventi ed eventualmente recepire, dagli stessi, utili
richieste. Il PUGSS sarà, in questa fase, lo strumento a cui far riferimento al fine di avere
uno sguardo d’insieme su tutti gli elementi coinvolti, per una più semplice e corretta
individuazione delle soluzioni meno impattanti dal punto di vista territoriale e più
funzionali, al fine di garantire l’efficienza del servizio minimizzando i disagi. Infine, come
da specifiche del DPCM 3/3/99, art. 19, del Regolamento Regionale n. 3 art. 12, è
prevista l’istituzione di un Ufficio per il Sottosuolo, soggetto referente del PUGSS, i cui
compiti sono indirizzati a raccogliere le attività ordinariamente svolte
dall’amministrazione comunale in materia di gestione del sottosuolo.
Studio geologico, idrogeologico e sismico di supporto al piano di governo del Territorio 20
Il Comune di Peschiera Borromeo è dotato di uno Studio Geologico, redatto dalla società
di ingegneria SGP Servizi di geo-ingegneria e Progettazione s.r.l. di Pavia, conforme ai
criteri di attuazione della LR 41/97, e di successive modifiche e integrazioni allo Studio
Geologico approvato per l'entrata in vigore di nuove normative (Approvazione della
20 Riferimento: “Studio geologico, idrogeologico e sismico di supporto al Piano di Governo del Territorio”, parte integrante
del PGT.d
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
variante al Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) con DPCM 10/12/2004;
abrogazione della LR 41/97 ed entrata in vigore della LR 12/05; approvazione dei criteri
e degli indirizzi regionali con D.g.r. 8/1566 del 22/12/2005). A questo studio si farà
riferimento nel testo successivo con dicitura "studio geologico comunale di supporto al
PRG (2006)".
L'Amministrazione comunale di Peschiera Borromeo (MI) ha affidato l'incarico per la
redazione dell'aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale a supporto
del Piano di Governo del Territorio (PGT) allo scrivente Studio Geologico GSM - Geo and
Speleo Matters Consulting, che si è avvalso della collaborazione di GeoSFerA Studio
Associato di Geologia.
Il presente studio è realizzato in conformità alla D.g.r. 30 novembre 2011 -n. IX/2616
"Aggiornamento dei "Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica,
idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell'art. 57,
comma 1, della L.R. 11 marzo 2005, n. 12", approvati con D.g.r. 22 dicembre 2005, n.
8/1566 e successivamente modificati con D.g.r. 28 maggio 2008, n. 8/7374", come
pubblicata nel BURL del 19 gennaio 2012 Serie Ordinaria n. 3 (Errata Corrige)".
2.2.1 Caratterizzazione geologica del territorio
Caratteri idrogeologici del territorio
Il territorio del Comune di Peschiera Borromeo è interamente compreso nella serie dei
depositi marini e continentali di età neogenico-quaternaria. Si tratta quindi di sedimenti
sciolti, costituiti da granulometria variabile tra l'argilla e la ghiaia con forti eterogeneità
verticali e laterali. In modo molto schematico il quadro idrogeologico del territorio del
Comune di Peschiera Borromeo, che sarà discusso in dettaglio nei paragrafi seguenti, è
costituito, analogamente a quanto avviene in tutta l'area milanese, da una serie di più
acquiferi, separati tra loro da livelli impermeabili o semipermeabili. La superficie
piezometrica dell'acquifero superiore è prossima al piano campagna e, sul territorio,
esistono numerose emergenze della falda dovute a scavi e cave. La superficie di
emersione della falda di maggiore importanza è costituita sicuramente dall'Idroscalo,
che rientra nella sua porzione meridionale nel territorio di Peschiera Borromeo; questo
bacino, data la sua estensione, condiziona in modo abbastanza marcato l'andamento
delle isopiezometriche, in quanto la falda affiorante, come in tutti i bacini, costituisce
un'area con livello piezometrico uniforme. A livello generale, per inquadrare a grande
scala dal punto di vista idrogeologico il territorio di Peschiera Borromeo, ci si può rifare a
quanto indicato nell'allegato 3 "Classificazione dello stato quantitativo dei corpi idrici
sotterranei di Pianura" del PTUA (Programma di Tutela e Uso delle Acque).
Il Comune di Peschiera Borromeo ricade nella parte orientale del settore n° 18 dei 24 in
cui è stato suddiviso il bacino Adda -Lambro, settore in cui ricadono anche i comuni di
Segrate, Pioltello, Rodano, Vignate, Melzo, Pozzuolo Martesana, Cassano d'Adda
(parzialmente), Liscate, Settala, Pantigliate, Mediglia e Colturano. Il settore 18 si ubica in
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
147
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
corrispondenza della media pianura, a quota compresa tra 130 m s.l.m. a Nord e 90 m
s.l.m. a Sud. Il limite orientale è definito dal fiume Adda, quello occidentale parzialmente
dal fiume Lambro e si estende per un'area di 163.2 km2.
In linea generale, rifacendosi all'allegato 3 del PTUA, il territorio di Peschiera Borromeo
ricade nel settore 18 del bacino Adda-Ticino per il quale vengono forniti i seguenti dati
relativi al primo acquifero. Acquifero tradizionale: differenziato. Base acquifero
tradizionale: tra 80 e 40 m s.l.m.; da 60 a 130 m dal piano campagna. L'orizzonte di
separazione tra la falda superficiale e la falda confinata dell'acquifero tradizionale risulta
compreso all'incirca tra le quote di 90 e 55 m s.l.m.. Più nel dettaglio la quota della
superficie piezometrica dell'acquifero superficiale è stata dedotta dai dati della Provincia
di Milano -Sistema Informativo Falda utilizzando i dati di marzo e settembre 2010.
Questi dati sono stati integrati con la disamina dell'evoluzione della falda basata sia sui
dati pregressi messi a disposizione della Provincia di Milano sia, in parte, sulla
cartografia delle isopiezometriche della città di Milano per la quale esistono serie più
lunghe; infatti, essendo il territorio del Comune di Peschiera Borromeo confinante con
quello di Milano, esso ricade nelle carte delle isopiezometriche di questo comune. La
soggiacenza della falda è stata desunta dalle carte della soggiacenza della Provincia di
Milano (anno 2010 e precedenti). Nell'anno 2010 la soggiacenza della falda è stata
sempre inferiore ai 5 m nella maggior parte del territorio comunale. Durante il mese di
settembre si evidenzia una piccola area nel settore SE del comune, in prossimità del
confine, con soggiacenza leggermente maggiore, tra 5 e 10 m, mentre nel mese di marzo
tale area ha soggiacenza tra 0 e 5 m e, in una ristretta zona a ridosso del confine Est del
comune, la falda è addirittura subaffiorante. L'analisi delle precedenti carte fornite dalla
Provincia di Milano, Sistema Informativo Falda, relative al periodo 2007-2009 mostrano
una soggiacenza inferiore ai 5 m.
A livello pluriennale si nota una tendenza ad un incremento nel livello medio della falda
intorno agli anni 2001-2004 per quanto riguarda i piezometri in corrispondenza della
cava ATE 26, cosa che non si osserva invece in quello dell'ATE 25. Dal 2004 al 2007 si
assiste invece ad un progressivo abbassamento della falda in tutti i piezometri
considerati, con i minimi che si assestano intorno all'estate 2007, dopo di che si ha una
nuova risalita. Si nota anche che il piezometro 0151710198 è quello in cui la soggiacenza
è più elevata con lunghi periodi, durante l'anno 2007, con soggiacenza maggiore di 5 m;
tuttavia anche durante questo anno sono presenti periodi con soggiacenza inferiore.
Il quadro illustrato dalle carte della Provincia di Milano, da cui si evince come la falda sia
sempre prossima al piano campagna, con soggiacenze inferiori ai 5 m, è quindi
estendibile a un arco di tempo maggiore (almeno fino al 1995) e può essere considerato
come tipico del territorio del Comune di Peschiera Borromeo. La piezometria della falda
superficiale, illustrata in tavola 4 -Carta idrogeologica, è stata desunta dai dati della
Provincia di Milano, Sistema Informativo Falda, che mette a disposizione le piezometrie
per l'intero territorio provinciale in carte redatte due volte l'anno. Sulla tavola sono
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148
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
riportate le piezometrie relative ai mesi di marzo e settembre 2010 previo adattamento
alla base topografica. In entrambi i mesi si osserva che la direzione di flusso della falda è
orientata verso SSE. Le carte delle piezometrie della Provincia di Milano evidenziano una
fluttuazione della falda, con quote piezometriche maggiori nel mese di marzo e valori
più bassi nel mese di settembre; inoltre nel mese di marzo 2010 si evidenzia un marcato
asse di drenaggio orientato circa NS centrato circa sulla cascina Longhignano, mentre nel
mese di settembre tale asse di drenaggio non è più nettamente riconoscibile e il flusso
della falda è circa NNW-SSE. Questa inflessione delle isoipiezometriche potrebbe essere
legata all'effetto indotto dallo scoperchiamento della falda in corrispondenza
dell'idroscalo. All'interno del bacino, infatti, l'acqua si equilibria lungo una superficie
orizzontale, mentre nei terreni circostanti la falda mantiene una pendenza data dal
gradiente idraulico; la superficie del bacino risulterà, quindi, più bassa se confrontata
con la quota della falda nella zona di monte e più alta se confrontata con la quota della
falda nella zona di valle. Questo implica una modifica nella geometria delle
isopiezometriche perché si avrà un richiamo d'acqua verso il bacino a monte mentre si
avrà ricarica a valle. Va notato che le carte della Provincia di Milano, se da un lato
consentono un'analisi dettagliata della variazione della falda, avendo una scansione
temporale ogni sei mesi circa, dall'altro hanno dei limiti per quanto riguarda la zona
dell'Idroscalo e dei laghi di cava; infatti in questa carta viene trascurata la deformazione
nella geometria delle isopiezometriche indotte dalla presenza di superfici libere.
Unità idrogeologiche
Tradizionalmente il territorio del milanese è stato distinto in diverse unità
idrostratigrafiche che ricalcavano i modelli stratigrafici desunti principalmente da
stratigrafie dei pozzi per acqua. La ricostruzione più nota è quella di Avanzini et al.
(1995) che prevede, nell'area del milanese, le seguenti unità idrostratigrafiche. Unità
ghiaioso sabbiosa: si tratta dell'unità più superficiale che comprende quindi i depositi
dell'Olocene e del Pleistocene superiore; è costituita principalmente da facies
grossolane e solo localmente sono presenti lenti e livelli argillosi di limitata estensione.
L'unità corrisponde al primo acquifero di Francani e Pozzi (1981). Lo spessore medio, da
letteratura, è compreso tra i 20 e i 40 m. Unità sabbioso ghiaiosa: immediatamente
sottostante alla precedente, questa unità corrisponde ai depositi fluvioglaciali del
Pleistocene medio costituendo la base dell'acquifero tradizionale o il secondo acquifero
di Francani e Pozzi (1981). L'unità è caratterizzata da una maggiore percentuale di
sedimenti a granulometria più fine quali sabbia, limo e argilla. L'unità che, con la
soprastante, forma il cosiddetto "Acquifero tradizionale", è separata dall'unità ghiaioso-
sabbiosa da livelli di limi e argille talora estesi che portano alla formazione di falde
semiconfinate e/o confinate. L'"Acquifero tradizionale" dunque è composto da più falde
che vengono assimilate a un acquifero monostrato (Avanzini et al., 1995). Le
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
149
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
granulometrie minori diventano maggiormente abbondanti, coerentemente con il
quadro geologico, andando verso Sud.
Nell'area di interesse l'unità sabbioso ghiaiosa comprende anche i corpi che più a Nord
formano l'unità dei ceppi, in quanto all'altezza del settore meridionale dell'abitato di
Milano i corpi conglomeratici perdono la loro caratteristica cementazione e danno luogo
a sedimenti del tutto paragonabili a quelli di questa unità (Avanzini et al., 1995). Quindi
va notato che in quest'area la base dell'unità si estende fino al Pleistocene inferiore, età
cui sono attribuiti, nel territorio più a Nord, i corrispondenti corpi conglomeratici.
All'altezza di Milano l'unità è riscontrabile fino a circa 100-110 m di profondità, con
spessori che possono raggiungere i 40-60 m e fortemente variabili a seconda
dell'erosione subita. Unità sabbioso argillosa -facies continentale: questa unità
raggruppa la serie di depositi di ambiente continentale e di transizione depositatisi al
margine del bacino marino che si era instaurato nel Pliocene. E' caratterizzata da forti
spessori di limi e argille, spesso associati a torbe e con marcate variazioni di colore,
intercalati da lenti e livelli più grossolani costituiti da ghiaie e sabbie che possono
raggiungere anche spessori considerevoli. Questi livelli sono sede di più acquiferi
confinati che originano il terzo acquifero di Francani e Pozzi (1981). L'unità è facilmente
distinguibile dalla soprastante unità, a causa del marcato cambio di litologia, mentre è di
più difficile identificazione rispetto a quella sottostante; infatti la granulometria simile fa
si che l'identificazione possa essere certa solo nel caso di ritrovamenti fossiliferi. Unità
Argillosa -facies marina: questa unità è formata principalmente da argille e limi di colore
grigio azzurro e, in misura minore, livelli e lenti a granulometria maggiore. L'unità,
compresa nel terzo acquifero di Francani e Pozzi (1981), è datata al Pleistocene inferiore
(Avanzini et al., 1995). L'identificazione di questa unità avviene con precisione con il
rinvenimento di fossili marini che possono essere sia microfossili che macrofossili, questi
ultimi facilmente riconoscibili anche da parte dei sondatori e quindi di più frequente
identificazione.
Come anticipato nel capitolo 4, recentemente Regione Lombardia & ENI Divisione Agip
(2002) ridefiniscono la suddivisione degli acquiferi, correlando a scala di bacino dati
sismici e dati di pozzo, definendo quattro gruppi di acquiferi nella successione
sedimentaria.
Come evidenziato in fig. 8.3 i limiti tra i diversi gruppi acquiferi non coincidono, se non in
un caso, con i limiti tra le unità idrogeologiche e idrostratigrafiche tradizionali. In
particolare il gruppo acquifero A, quello più superficiale, comprende una parte della
unità ghiaioso-sabbiosa di Avanzini et al. (1995) e, di conseguenza, la parte superiore di
quello che era definito il II acquifero da Francani e Pozzi (1981). Il gruppo acquifero B,
invece, ha come limite di base la marcata differenziazione litologica che già aveva
permesso di distinguere l'acquifero tradizionale dagli acquiferi profondi (Martinis e
Mazzarella, 1971) o il II e III acquifero di Francani e Pozzi (1981) o l'unità sabbioso
argillosa (sottostante) dalle unità conglomeratiche (sovrastanti) di Avanzini et al (1995).
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
150
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
Si noti, inoltre, la differente attribuzione di età per la superficie di base che per Regione
Lombardia & ENI Divisione Agip (2002) è compresa nel Pleistocene medio mentre per
Avanzini et al. (1995) è del Pleistocene inferiore.
I gruppi acquiferi C e D corrispondono agli "acquiferi profondi" tradizionali; nel gruppo C,
superiore, si riconosce una sequenza di sedimenti con predominanza di sabbie fini, silt e
argilla, in cui si hanno facies sia marine che transizionali e continentali organizzate in due
distinti cicli regressivi intervallati da un ciclo trasgressivo tutti compresi nel Pleistocene
medio. Il gruppo D, invece, è costituito da argille e silt con intercalate sabbie e ghiaie
attribuite a delta conoidi.
Nella sezione idrogeologica allegata (A-B) (Studio geologico: fig. 8.4, vedi tavola 4 -Carta
idrogeologica per la posizione) sono illustrati i pozzi, con i relativi filtri, e le superfici
piezometriche relative a marzo e settembre 2010 (dati dal Sistema Informativo Falda).
Nel territorio di Peschiera Borromeo è ben evidenziabile il limite che separa i gruppi
acquiferi A e B dai gruppi acquiferi C e D che può essere collocato in prossimità della
superficie posta a circa 100 metri di profondità. Appare invece più incerta la separazione
tra il gruppo acquifero A e il gruppo acquifero B che potrebbe essere posta in
corrispondenza della superficie 1. Data l'estrema variabilità delle facies nel sottosuolo
del territorio comunale, non è possibile definire in modo univoco e preciso le
caratteristiche di permeabilità delle unità. A grandi linee si possono considerare le unità
del primo e del secondo acquifero come prevalentemente ghiaiose, con comunque una
percentuale variabile di sabbia. Le unità dell'acquifero più profondo, il C, hanno invece
una componente più fine.
Nel PTUA viene fornito, in modo indicativo, un valore di trasmissività di 6'10-2 m2/s per
la zona Ovest del settore 18, zona in cui ricade il territorio di Peschiera Borromeo.
Aspetti sismici
Il Comune di Peschiera Borromeo ricade in zona sismica 4 (bassa sismicità) secondo la
riclassificazione sismica del territorio nazionale (O.P.C.M. n.3274 del 20 marzo 2003
"Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio
nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica", adottata con D.g.r.
n. 14964 del 7 novembre 2003). Questa classificazione costituisce la pericolosità sismica
di base (previsione deterministica o probabilistica che si possa verificare un evento
sismico in una certa area in un determinato intervallo di tempo) che deve essere
verificata e approfondita in fase di pianificazione territoriale e geologica in base ai criteri
dettati dalla L.R. 12/2005. L'allegato 5 dello Studio"Analisi e valutazione degli effetti
sismici di sito in Lombardia finalizzate alla definizione dell'aspetto sismico nei PGT" alla
D.g.r. IX-1626 indica la metodologia per l'approfondimento e la valutazione
dell'amplificazione sismica locale aggiornando il precedente allegato 5 alla D.g.r. 22
dicembre 2005, n. 8/1566, sulla base delle avvenute modifiche in materia di norme
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
151
CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
tecniche sulle costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008). L'approfondimento prevede tre
diversi livelli, di grado via via maggiore, in funzione della zona sismica di appartenenza e
degli scenari di pericolosità sismica locale di seguito definiti.
1° livello: riconoscimento delle aree passibili di amplificazione sismica sulla base sia di
osservazioni geologiche (cartografia di inquadramento), sia di dati esistenti. Questo
livello, obbligatorio per tutti i Comuni, prevede la redazione della Carta della pericolosità
sismica locale, nella quale deve essere riportata la perimetrazione areale (e lineare per
gli scenari Z3a, Z3b e Z5) delle diverse situazioni tipo, riportate nella Tabella 1
dell'allegato 5, in grado di determinare gli effetti sismici locali (aree a pericolosità
sismica locale -PSL).
2° livello: caratterizzazione semi-quantitativa degli effetti di amplificazione attesi negli
scenari perimetrati nella carta di pericolosità sismica locale, che fornisce la stima della
risposta sismica dei terreni in termini di valore di Fattore di Amplificazione (Fa). Per i
Comuni ricadenti in zona sismica 4 tale livello deve essere applicato, negli scenari PSL Z3
e Z4, nel caso di costruzione di nuovi edifici strategici e rilevanti di cui al d.d.u.o. n.
19904 del 21 novembre 2003, ferma restando la facoltà dei Comuni di estenderlo anche
alle altre categorie di edifici. Per le aree a pericolosità sismica locale caratterizzate da
effetti di instabilità, cedimenti e/o liquefazione (zone Z1 e Z2 della Tabella 1 dell'allegato
5) non è prevista l'applicazione degli studi di 2° livello, ma il passaggio diretto a quelli di
3° livello. 3° livello: definizione degli effetti di amplificazioni tramite indagini e analisi più
approfondite. Al fine di poter effettuare le analisi di 3° livello la Regione Lombardia ha
predisposto due banche dati, rese disponibili sul Geoportale, il cui utilizzo è dettagliato
nell'allegato 5 alla citata D.g.r..
Tale livello si applica in fase progettuale nei seguenti casi:
quando, a seguito dell'applicazione del 2° livello, si dimostra l'inadeguatezza
della normativa sismica nazionale all'interno degli scenari PSL caratterizzati da
effetti di amplificazioni morfologiche e litologiche (zone Z3 e Z4 della Tabella 1
dell'allegato 5);
in presenza di aree caratterizzate da effetti di instabilità, cedimenti e/o
liquefazione (zone Z1 e Z2), nelle zone sismiche 2 e 3 per tutte le tipologie di
edifici, mentre in zona sismica 4 nel caso di costruzioni di nuovi edifici strategici
e rilevanti di cui al d.d.u.o. n. 19904 del 21 novembre 2003, ferma restando la
facoltà dei Comuni di estenderlo anche alle altre categorie di edifici.
Nel caso di sovrapposizione di più scenari sul medesimo ambito territoriale si dovrà
procedere con il grado di approfondimento più cautelativo.
La fase propositiva dello Studio geologico è definita attraverso la redazione della carta
di fattibilità geologica e delle norme geologiche di piano. Tale fase prevede modalità
standardizzate di assegnazione della classe di fattibilità agli ambiti omogenei per
pericolosità geologica e geotecnica e vulnerabilità idraulica e idrogeologica individuati
COMUNE DI PESCHIERA BORROMEO [Provincia di Milano] PARTE II
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
nella fase di sintesi, al fine di garantire omogeneità e obiettività nelle valutazioni di
merito tecnico.
Carta di fattibilità geologica
La Carta di Fattibilità Geologica (tavola 9), redatta alla scala dello strumento urbanistico,
è l'elaborato finale che viene desunto dalla Carta di Sintesi e dalle considerazioni
tecniche svolte nella fase di analisi; si tratta pertanto di una carta di pericolosità che
fornisce le indicazioni in ordine alle limitazioni e destinazioni d'uso del territorio. A
ciascun area della carta di sintesi, in base ai fattori di pericolosità/vulnerabilità presenti
viene attribuita una classe di fattibilità (valore di ingresso) seguendo le prescrizioni della
Tabella 1 (D.g.r. 30 novembre 2011 -n. IX/2616 Parte 1, par. 3.2), integrata con ulteriori
fattori di pericolosità/vulnerabilità cosi come specificato nel precedente capitolo. La
carta deve essere utilizzata congiuntamente alle "norme geologiche di piano" che ne
riportano la relativa normativa d'uso (prescrizioni per gli interventi urbanistici, studi ed
indagini da effettuare per gli approfondimenti richiesti, opere di mitigazione del rischio,
necessità di controllo dei fenomeni in atto o potenziali, necessità di predisposizione di
sistemi di monitoraggio e piani di emergenza). Nel caso in cui in un'area omogenea per
pericolosità/vulnerabilità vi sia la presenza contemporanea di più fenomeni, è stato
attribuito il valore più alto di classe di fattibilità; la relativa normativa associata contiene
le prescrizioni che considerano la sussistenza di tutti i fenomeni evidenziati.
In base alle valutazioni effettuate, considerando gli elementi geologici, geomorfologici
ed idrogeologici riconosciuti, nel territorio in esame sono state individuate le seguenti
classi di idoneità all'utilizzazione urbanistica:
FATTIBILITA' CON CONSISTENTI LIMITAZIONI (CLASSE 3)
A) Aree pericolose dal punto di vista dell'instabilità dei versanti
Aree estrattive attive o dismesse non ancora recuperate, comprendendo
una fascia di rispetto da valutare in base alle condizioni di stabilità dell'area
(3A)
B) Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico
- Aree ad elevata vulnerabilità dell'acquifero sfruttato ad uso idropotabile e/o
del primo acquifero (3B1);
- Aree a bassa soggiacenza della falda o con presenza di falde sospese (3B2);
C) Aree vulnerabili dal punto di vista idraulico
- Aree con tirante idrico inferiore a 90 cm (piena con TR 200 anni) inserite in
Fascia C della Variante al PAI del fiume Lambro [3.1 (C)]; Aree con tirante
idrico inferiore a 90 cm (piena con TR 200 anni) inserite in Fascia C
delimitata da un "limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C" della
Variante al PAI del fiume Lambro [3.1 (BjC)]; Aree con tirante idrico inferiore
a 90 cm (piena con TR 200 anni) al di fuori delle Fasce della Variante al PAI
del fiume Lambro [3.1 (D)];
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- Aree non allagabili inserire in Fascia C della Variante al PAI del fiume Lambro
[3.2 (C)j; Aree non allagabili inserire in Fascia C delimitata da un limite di
progetto tra la Fascia B e la Fascia C" della Variante al PAI del fiume Lambro
[3.2 (B/C)j Aree allagate in occasione di eventi alluvionali del novembre 1947
e 1951 al di fuori delle Fasce della Variante al PAI del fiume Lambro [3.3 (D)j
D) Aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche Aree con
consistenti disomogeneità tessiturali verticali e laterali (3D).
FATTIBILITA'CONGRAVILIMITAZIONI (CLASSE4)
B) Aree vulnerabili dal punto di vista idrogeologico Aree con emergenze idriche
diffuse (fontanili, sorgenti, aree con emergenza della falda) (4B1); Aree con
emergenze idriche (lago di cava) (4B2)
C) Aree vulnerabili dal punto di vista idraulico Aree con tirante idrico superiore a
90 cm (piena con 'R 200 anni) inserite in Fascia A della Variante al PAI del fiume
Lambro [4.1 (A)j Aree con tirante idrico superiore a 90 cm (piena con 'R 200
anni) inserite in Fascia B della Variante al PAI del fiume Lambro [4.2 (B)j Aree con
tirante idrico superiore a 90 cm (piena con 'R 200 anni) inserite in Fascia C
delimitata da un limite di progetto tra la Fascia B e la Fascia C" della Variante al
PAI del fiume Lambro [4.3 (B/C)j
L'intero territorio comunale, ad eccezione delle aree di cava con emergenza della falda,
ricade negli ambiti di vulnerabilità idrogeologica (Aree ad elevata vulnerabilità
dell'acquifero sfruttato ad uso idropotabile e/o del primo acquifero e Aree a bassa
soggiacenza della falda o con presenza di falde sospese), e con scadenti caratteristiche
geotecniche (Aree con consistenti disomogeneità tessiturali verticali e laterali). La
relativa classe di ingresso, riportata nella Tabella 1 della D.g.r. 30 novembre 2011 -n.
IX/2616 Parte 1, par. 3.2, attribuisce a tali ambiti una classe di fattibilità con consistenti
limitazioni (3). Il precedente Studio Geologico di supporto al PRG (2006), redatto dalla
società di ingegneria SGP Servizi di geo-ingegneria e Progettazione s.r.l. di Pavia,
attribuiva a tali aree una classe di fattibilità con modeste limitazioni (2).
La scelta di attribuire a queste aree la classe di fattibilità 3, coerentemente con le
indicazioni in Tabella 1 della sopracitata D.G.R., è dettata dal fatto che mancano e/o
sono scarse le informazioni e le indagini sufficientemente dettagliate per motivare una
diminuzione della classe di ingresso.
Vincoli
Il quadro dei vincoli in materia geologica, idrogeologica e di difesa del suolo esistenti sul
territorio comunale di Peschiera Borromeo è da riferirsi sia a normative nazionali sia a
direttive e regolamenti regionali. Lo Studio geologico, al quale si rimanda per una
trattazione dettagliata, nella cartografia dei vincoli (cfr tavola 6 -Carta dei vincoli)
individua pertanto quelle aree soggette a limitazioni d'uso del territorio derivanti da
normative e piani sovraordinati in vigore di carattere prettamente geologico. Sulla base
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dei criteri attuativi e successive modifiche alla L.R. 12/05 i principali elementi di vincolo
alla pianificazione urbanistica locale sono:
vincoli derivati dalla pianificazione di bacino ai sensi della Legge 183/89 ed in
particolare: -Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, approvato con d.p.c.m.
24 maggio 2001 (Elaborato n. 8 -Tavole di delimitazione delle Fasce Fluviali); -
Piano Stralcio delle Fasce Fluviali approvato con d.p.c.m. 24 luglio 1998 (in
particolare per quanto riguarda la perimetrazione delle fasce fluviali del Fiume
Po); -Quadro del disseto PAI; -Variante al Piano stralcio per l'Assetto
Idrogeologico (PAI) approvato con DPCM 24 maggio 2001 -Fasce Fluviali del
fiume Lambro nel tratto dal Lago di Pusiano alla confluenza con il deviatore
Redefossi (art.17, comma 6ter, legge 18 maggio 1989, n.183) approvata con
DPCM 10 dicembre 2004.
vincoli di polizia idraulica ai sensi della D.g.r. 25 gennaio 2002 n. 7/7868 e
successive modificazioni;
aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile;
vincoli derivati dal PTR;
geositi.
2.2.2 Reticolo idrico21
Le attività di polizia idraulica riguardano il controllo degli interventi di gestione e
trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici, allo scopo di
salvaguardare le aree di espansione e di divagazione dei corsi d'acqua, al fine di
moderare le piene e di mantenere l'accessibilità al corso stesso. Il Comune di Peschiera
Borromeo non è dotato di studio finalizzato all'individuazione del reticolo idrico minore
ai sensi della D.g.r. n. 2762 del 22 dicembre 2011 "Semplificazione dei canoni di polizia
idraulica e riordino dei reticoli idrici" di sostituzione della D.g.r. 25 gennaio 2002
n.7/7868 e successive modificazioni. Fino alla redazione di tale studio con conseguente
espressione di parere positivo da parte della Sede territoriale regionale competente e
recepimento dello studio mediante variante urbanistica, sulle acque pubbliche, così
come definite dalla legge 5 gennaio 1994 n. 36 e relativo regolamento, valgono le
disposizioni di cui al Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523, in particolare il divieto di
edificazione ad una distanza inferiore ai 10 metri.
Tale disposizione è ribadita anche dal PTCP secondo il quale all'art. 45 comma 3, si
prevede che le disposizioni di cui alla fascia A del PAI si applicano altresì alla fascia di
rispetto di 10 m lungo i corsi d'acqua di cui all'art. 96 del R.d. 523/1904.
Inoltre, per i corsi d'acqua che si trovano ad attraversare gli ambiti di trasformazione, si
21 Riferimento: “Studio geologico, idrogeologico e sismico di supporto al Piano di Governo del Territorio”, parte integrante
del PGT.d
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raccomanda il divieto di copertura e tombinamento ai sensi dell'art.115 del Dlgs
152/2006 e s.m.i. e dell'art.46 comma g) del PTCP.
Nell'ambito del presente studio, sono stati sottoposti a vincolo di polizia idraulica i corsi
d'acqua indicati con il termine di canali, secondo quanto specificato nel par. 7.1.
In via temporanea, in attesa della definizione a scala di maggior dettaglio del contesto
idrogeologico specifico relativo ai singoli fontanili, il vincolo di polizia idraulica è stato
esteso anche alle teste e alle aste dei fontanili attivi in quanti facenti parte del reticolo
idrografico.
9. Le istanze dei cittadini e proposte in variante al PRG
L’iter procedurale del PGT prevede la raccolta delle istanze da parte dei cittadini a
seguito dell’avvio di procedimento. Nel caso specifico il primo avvio di procedimento
risale al 9 marzo 2006, con Delibera di Giunta Comunale n. 49. A seguito della mancata
approvazione del PGT e relativo decadimento del procedimento per volontà
dell’amministrazione, si è proceduto al riavvio del procedimento per la stesura del PGT,
con Deliberazione di Giunta Comunale numero 188 del 03/11/2009. Nelle due fasi di
raccolta delle istanze sono pervenute all’Amministrazione Comunale n° 60 istanze (di cui
11 fuori termine che si è deciso di tenere in ogni caso indicazione) formulate da cittadini
e soggetti interessati. Le domande sono state localizzate e cartografate sulla tavola 2.14
dpA “Sistema territoriale insediativo: Mappatura delle istanze dei cittadini e proposte in
variante al PRG”.
Nella tavola in questione le domande sono state differenziate per tipologia di richiesta,
secondo un criterio che ha tenuto in considerazione la differente destinazione
funzionale proposta dai proprietari dei mappali catastali. L’analisi di ogni singola
domanda e del loro insieme permettono di avere un quadro complessivo dei bisogni che
i cittadini esprimono nei confronti del Piano regolatore attuale.
Le domande sono dunque state raggruppate e azzonate, e saranno vagliate con l’intento
di verificare la possibilità di esaudimento, dove possibile e in linea con la direzione del
PGT, compatibilmente con le leggi regionali o nazionali ed in particolare con la presenza
del Parco Agricolo Sud Milano, che il PGT non può evidentemente modificare. Il nuovo
PGT in fase di formazione terrà conto dei contenuti delle suddette istanze; in particolare
esse potranno costituire un contributo alla formazione del PGT nella misura in cui le
nuove funzioni richieste si riveleranno coerenti con gli obiettivi di carattere generale che
motivano le scelte di sviluppo territoriale assunte dal Piano.
Richieste inerenti ambiti ricompresi nel Parco Agricolo Sud Milano
A premessa delle valutazioni specifiche che verranno affrontate in seguito si vuole
sottolineare il rapporto che intercorre tra le istanze e il Parco Agricolo Sud Milano. Molte
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CENTRO STUDI PIM [CON_01_14_ELA_TE20] RELAZIONE DDP
delle richieste pervenute insistono infatti entro i confini del Parco, chiedendone talvolta
la modifica dei confini o genericamente l’attribuzione di una diversa destinazione
funzionale. Pare chiaro come queste istanze non saranno prese in considerazione, se
non in termini di riflessione generale sul tipo di sviluppo e funzioni da insediare che i
cittadini vorrebbero per la città.
Richieste di sviluppo residenziale
La maggior parte delle richieste pervenute hanno come oggetto la richiesta di
trasformazione della destinazione in essere (di vario genere) in residenziale. Si contano
infatti ben 35 istanze in tal senso, oltre la metà di quelle pervenute. Oltre a quelle
ricadenti nel perimetro del parco, le richieste insistono su tutti gli ambiti liberi nelle
frazioni di Bellaria e Mezzate, nelll’area libera lungo via II giugno e in alcune aree
residuali o attualmente azzonate a standard non attuate.
Richieste di sviluppo produttivo
Tra le istanze pervenute solamente 5 riguardano funzioni di tipo produttivo. Di queste
due sono ricadenti nei confini del Parco, due su standard non attuati e una, in località
Linate, soggetta ai vincoli aeroportuali e attualmente destinata a infrastrutture
tecnologiche.
Richieste di sviluppo terziario e commerciale
Le richieste in senso di sviluppo terziario commerciale si localizzano in due ambiti lungo
la statale Paullese. Un’area libera all’incrocio con via Di Vittorio e un’area produttiva al
limite est del comparto industriale.
Richieste di realizzazione nuovi servizi
Si registrano tre istanze per la previsione di aree da destinare a servizi: una richiesta in
località San Bovio per attrezzature e servizi religiosi, e due in località Linate e Canzo,
limitrofe all’aeroporto servizi allo stesso e parcheggi.
Modifica e rettifica viabilità
Sono inoltre pervenute richieste di intervento sulla viabilità: lungo via XXV Aprile si
chiede la realizzazione di due rotatorie all’incrocio con via Aldo Moro e con via Fabio
Filzi. Modifica della viabilità in prossimità delle cave a confine con Pantigliate.
Altre richieste
Altre richieste riguardano in particolare: gli ambiti prossimi alle cave, di cui si richiede la
riperimetrazione e l’adeguamento della viabilità; due richieste in ambiti ricadenti nei
Piani di cintura del Parco Sud rivolte alla possibilità di ampliamento di strutture ed
esercizi pubblici esistenti e variazione da zona agricola in aree per servizi sovralocali.