come studiare un pezzo

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Come studiare il pianoforte con poco tempo a disposizione Come studiare il pianoforte con poco tempo a disposizione Hai a casa un sacco di spartiti, li stampi da internet, li compri dai negozi di musicali perché ti piace sfogliarli, leggerli, vederli, ma non hai mai voglia e tempo per studiarli. A questo problema allora ci sono due principali soluzioni: o cerchi di trovare un pò più di tempo da dedicare al pianoforte, oppure devi cercare di velocizzare la tua seduta di studio. Studiare un pezzo di pianoforte vuol dire assorbire quel pezzo, in modo tale che diventi tuo, nient' altro che tuo. Ogni singola frase di quel pezzo ti dovrà essere chiara, ogni " crescendo " e " diminuendo " dovrà essere eseguita con la più dettagliata precisione, ed ogni nota deve essere al proprio posto e, come ultimo passaggio, la memorizzazione del brano. " Un brano non è finito finchè non è memorizzato ". Concordo in pieno con questa affermazione, poichè se non ho imparato il brano a memoria, mi sento comunque che mi manca qualcosa di quel brano. E che l' ho studiato e poi non lo so so suonare senza spartito? che me ne faccio? Suonare senza spartito poi è una sensazione bellissima. In primis, ci fa concentrare totalmente sullo sul pezzo, suoi tasti del pianoforte, e

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Come studiare il pianoforte con poco tempo adisposizione

Come studiare il pianoforte con poco tempo adisposizione

Hai a casa un sacco di spartiti, li stampi da internet, li compri dainegozi di musicali perché ti piace sfogliarli, leggerli, vederli, ma nonhai mai voglia e tempo per studiarli.

A questo problema allora ci sono due principali soluzioni: o cerchi ditrovare un pò più di tempo da dedicare al pianoforte, oppure devicercare di velocizzare la tua seduta di studio.

Studiare un pezzo di pianoforte vuol dire assorbire quel pezzo, inmodo tale che diventi tuo, nient' altro che tuo. Ogni singola frase diquel pezzo ti dovrà essere chiara, ogni " crescendo " e " diminuendo" dovrà essere eseguita con la più dettagliata precisione, ed ogninota deve essere al proprio posto e, come ultimo passaggio, lamemorizzazione del brano.

" Un brano non è finito finchè non è memorizzato ". Concordo inpieno con questa affermazione, poichè se non ho imparato il brano amemoria, mi sento comunque che mi manca qualcosa di quel brano.E che l' ho studiato e poi non lo so so suonare senza spartito? chemene faccio?

Suonare senza spartito poi è una sensazione bellissima. In primis, cifa concentrare totalmente sullo sul pezzo, suoi tasti del pianoforte, e

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suinostri pensieri più intimi, e in secondo, suonare a memoria dàproprio l' impressione di essere un vero pianista :)Molti si lamentano del fatto che non riescono a studiare un pezzo.Non sanno come fare, oppure, sanno i giusti metodi ma nonriescono comunque ad incorporarlo. Beh, a questo vi è una solaspiegazione: Non c'è amore e pazienza.

Infatti sono proprio questi due elementi che fanno far sì che lostudente inizi a studiare un pezzo, e che lo porti in fondo finchè nonlo ha memorizzato. Certo, le difficoltà che si incontrano sono tante,ma non bisogna demordere, anzi...e poi.. un minimo di grinta e diorgoglio personale! Lo spartito non può vincere su di noi, sono allafin fine sempre delle note, per quanto terribili, sono alla fine pursempre note, che noi possiamo studiare lentissimamentescomponendole per poi portarle alla giusta velocità ed eseguire poi ilpassaggio alla perfezione, nulla è impossibile.

La preparazione allo studio

Prima di cominciare la tua seduta di studio, pianificati tramite la tuaagenda, i momenti della giornata in cui ti puoi dedicare allo studiodel pianoforte.

Segnati quindi quelli spezzoni della giornata in cui tu e il tuopianoforte passerete un' avventura insieme...ma solo voi due!

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Stacca il telefono fisso, spegni il cellulare, esci da Facebook e damsn, anzi spegni il computer, chiuditi in camera e apri il tuopianoforte.

Per studiare infatti ci vuole concentrazione, qualsiasi cosa si vogliastudiare. Ti voglio ricordare, anche se sicuramente lo saprai già, chemezz' ora fatta bene, vale più di un' ora fatta male. Perciò se tupossiedi solo mezz' ora al giorno per studiare il pianoforte, è meglioche niente, l' importante è studiare bene, stando alla larga da ognidistrazione perchè questa è la tua mezz' oretta/oretta di pianoforte.

Perciò, dì alla tua ragazza o a tua moglie che stai studiando, e cheper un pò di tempo non ci sarai per nessuno motivo (o quasi :) :) ).

Ora, se studi di giorno, apri bene le finestre per far entrare più lucepossibile, vedere che fuori c'è il sole e che i suoi raggi illuminanoilluminano latua cameretta è una sensazione molto appagamente appagante cheti mettenelle condizioni adatte per studiare.

Se invece studi di sera, accendi comunque molte luci per nonaffaticare la vista, è necessario E’ necessario che le condizioniesterne siano il piùpossibile vicine alla perfezione. Non studiare solo con la tua lucinaalogena (infatti se questa è troppo vicino al pianoforte, può esseredannosa per lo strumento).

Ora che l' ambiente è adatto, dobbiamo essere noi adatti per lostudio. Se abbiamo avuto una brutta giornata, se ci siamo svegliaticon la luna storta, o se tua moglie ha fatto troppo shopping ,allora non suonare.

Il pianoforte non deve essere aggredito, ma deve essereaccarezzato, deve essere un amico sul quale trovare conforto, nondeve essere una pungiball sulla quale sfogarsi.

Perciò se non te la senti, non suonare, non è obbligatorio. Non

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dimentichiamoci che noi suoniamo per star bene.

Inoltre, devi sapere che noi abbiamo fondamentalmente 3 statid'animo.Il primo, lo si ha quando si è felicissimi, il secondo quando si ètristi e malinconici, e il terzo quando si è " normali ".A seconda di questi 3 casi bisogna bisogna (doppio)agirediversamente.

Partirò col dire che, lo stato migliore per poter studiare, è il terzo,ovvero quando siamo " normali ". Infatti nel primo caso, essendoeuforici, abbiamo troppa voglia di suonare per sfogare la nostragoia, (via la virgola…) e così manderemo all' aria la seduta di studionel giro di

qualche minuto, invece nel secondo caso, essendo tristi, nonriusciamo a studiare perchè sarebbe " una cosa inutile ", esiste dimeglio piuttosto che stare a perdere tempo sui tasti per impararedue battute di una ballata di Chopin. Anche in questo caso, seiniziamo a studiare, smetteremo presto, poichè ci accorgiamo chenon è il momento, e ci metteremo, nel giro di poco tempo, atorturarci suonando pezzi più tristi e malinconici di noi.

Se c'è una cosa che hoimparato, e è chequandosei triste o arrabbiato,devi suonare i pezziallegri e viceversa.Questo non più che altroper tirarci sù di morale,piuttosto perchè sesiamo arrabbiati, esuoniamo i pezzi agitattiagitati(per esempio il terzomovimento di " Al chiaro

di Luna " di Beethoven),non facciamo altro che

alimentare la nostra rabbia; inoltre i pezzi non vengono neanche

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un gran chè. granchè

Perciò se sei giù di morale, suona dei pezzi allegri, o se proprio nonte la senti, buttati sulle consolazioni di Listz, che sono dei vericapolavori, e funzionano sempre per me.

Se invece il tuo umore è buono, e non hai accumulato troppo stresslungo la giornata, allora direi che è il momento proprizio propiziopercominciare!

Preparazione allo studio

Ora che tutte le condizioni sono ottimale ottimali per iniziare laseduta distudio, siamo pronti per iniziare! Ma prima bisogna avere tutto l'occorrente per cominciare. Cosa serve per studiare un pezzo dipianoforte?

1. matita = la matita ti servirà per prendere appunti sullo spartito,per cerchiare le note o le diteggiature fondamentali,per segnare findove sei arrivato, per prendere appunti di ogni genere.

2. fotocopia spartito = se sei uno che " scarabocchia " troppo suglispartiti, allora sarebbe una buona cosa, che tu ti facessi dellefotocopie delle spartito. In questo modo gli appunti li farai sullefotocopie, e il tuo spartito originale rimarrà integro. Attenzione peròa non andare a farti fare le fotocopie in un negozio. Fotocopiaremusica è illegale, perciò se non possiedi la stampante fotocopiatrice,chiedi a qualche tuo amico, oppure stampa tramite internet lospartito (cercando di stampare quello più simile al tuo).

3. gomma = a volte capita di dover corregge correggere la

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diteggiatura cheabbiamo cambiato, accorgendoci che quella segnata era la migliore.Mi raccomando, i residui di gomma cancellati tienili bene alla largadai tasti del tuo pianoforte!!

4. molletta = soprattutto se è un libro nuovo. Non essendo mai statosfogliato, sarà dura tenerlo aperto sullo spartito, senza che questo sirichiuda da solo. Così prendi una molletta, anche quelle che usi perstendere i panni, e raggruppa insieme le pagine. Essendo compatte,faranno fatica a richiudersi.

I primi minuti

I primi minuti di studio sono i minuti di rodaggio. Nonpreoccuparti se ti sembra che da un momento all' altro non sei più

capace di suonare, ma ci vuole qualche minuti minuto prima dientrare nelvivo del pezzo, siamo un Diesel vecchio medello modello.

Perciò già i primi 5 minuti del nostro preziosissimo poco temposono andati, ora non bisogna perdere altro tempo, bisognaconcretizzare al massimo la nostra seduta di studio.

Ipotizzando che il pezzo che vogliamo suonare sia nuovo, bisognaagire secondo vari passaggi.

1. Capire il pezzo

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Se il pezzo non lo si ha mai ascoltato, è buona norma capire " comefa ". Perciò, recati su Youtube e asolta il brano, oppure suonalosuperficialmente, anche a mani unite, giusto appena per farsi un'idea.

2. Riconoscere i punti chiave

Ogni brano musicale ha le sue caratteristiche. Infatti è bene coglierledal primo momento, in modo tale da abituarci a valorizzarle sin dasubito. Per esempio, in Chopin troviamo le così dette " note Blu ",ovvero quelle note che sono la chiave dell' intero brano, sono ilfulcro dell' intera struttura del pezzo, e se non si capiscano questipassaggi, è impossibile rendere la giusta interpretazione al pezzo.

Un altro esempio lo possiamo trovare nella sonata K 545 di Mozart,secondo movimento. Quel " Si " iniziale, non è un Si qualunque, maè un Si che racchiude un insieme di aspetti fondamentali, che vannosin da subito capiti, anche grazie l' ausilio dell' intuizione.

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3. Seguire e modificare la diteggiatura

Seguire la diteggiatura è molto importante, infatti, chi l' ha segnata(compositore o casa editrice) l' ha scelta con estrema cura dopo avereseguito più e più volte, il passaggio in questione e quelli successivi.Perciò, prima di decidere che la diteggitura impostata non fa da noi,proviamo a spingerci 2 o 3 battute dopo, per vedere se ci troviamobene o no. Esegui più volte il passaggio con la diteggiatura indicata.Se proprio non ti trovi, usane una tua, che però rispetti sempre laregola della ditaggitura (pollice e mignolo il meno possibile sui tastineri ecc..).

4. Studia a mani separate

Non unire mai le mani almeno prima del secondo giorno. Leinformazioni da leggere su di uno spartito sono talmente tante che èimpossibile suonare correttamente a mani unite. Bisogna leggere lenote nelle due diverse chiavi, bisogna prestare attenzione allelegature, ai punti (posti dopo o sopra la nota), bisogna stare attenziai segni di dinamica, alle forcelle, agli accenti, alle sincopi, ai gruppiirregolari. Insomma, suonare a mani unite è impossibile. Se lo si fa,

non si fa altro che abituare il cervello a delle informazionisbagliate e cancellare informazioni è molto più complicato cheacquisirle.

Perciò studia a mani separate, non avere fretta, ci sarà tempo poiper unire le mani.

I giorni successivi

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I passaggi che dovrai effettuare i giorni successivi sono molto piùpratici e monotoni rispetto alle operazioni da fare il primo giorno,infatti non dovrai far altro che ripetere e ripete le battute e ipassaggi finchè npn saranno ben assimilati.

5. Unisci le mani

Solo quando avrai acquisito un buon grado di sicurezza, allora potraiunire le mani. Unire le mani però non significa che fra poco, dopoaverlo provato un altro po' di volte, abbiamo finito il brano; ma,abbiamo appena unito le mani ed è appena cominciata ora la nostravera avventura nello studio del pezzo.

6. Scomporre il brano

Ora arriva il bello. Il brano và scomposto. Cosa significa questo?Significa che il brano fà và scissionato, và fatto a pezzi, vàscompostocome i pezzi di un puzzle, e poi và ricomposto in modo sbagliato.

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La battuta uno diventa la due, la tre è scomparsa, la quattro èandata alla prima, la prima metà della decima battuta si è invertitacon la seconda metà, il brano viene suonato al contrario, dalla fineall' inizio, dal centro all' inizio e poi alla fine.

Insomma, prova e sperimenta più che puoi, di soluzioni ecombinazioni ce ne sono infinite. Quello che ti voglio far capire eche serve poco e a niente continuare a suonare il branocontinuamente dall' inizio alla fine.

Non tutte le battute hanno lo stesso grado di difficoltà, allora perchènon saltare il tempo usato per suonare le battute facili per studiarenel particolare le battute difficili e risolverle?

Questo significa studiare intelligentemente. Non bisogna andaresempre come un mulo dall' inizio alla fine.

7. Memorizza

Questo è la penultima parte e poi abbiamo finito. Cerca dimemorizzare il brano aiutandoti con le nostre 3 memoriefondamentali: la memoria visiva (la principale e la più affidabile), lamemoria uditiva, e la memoria di mano. Quest' ultima si sviluppaparticolarmente nei tempi allegri (veloci), ecco perchè si consiglia disuonare il pezzo più velocemente del dovuto.

8. Studia a mani separate

Si è tornati indietro? In un certo senso sì. Non finire mai una

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seduta di studio a mani unite. Finisci sempre con lo studio a maniseparate. Questo poi sarà ripagato attraverso il miglioramento poststudio.

Spero che questa piccola guida ti sia stata d' aiuto, per aiutarti a capire con qualementalità bisogna approcciarsi allo studio di questo magnifico strumento. Seguiquesti piccoli consigli e vedrai che andrà tutto liscio come l' olio, grazie per averscaricato questo documento. Se ti è piaciuto, mi farebbe piacere che tu lasciassiqualche commento sul Post sul sito.

Grazie,

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