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Anno XX - n. 342 - Sabato 9 novembre 2013 QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITICA, ECONOMIA, COSTUME Fondato da Natale Cerbone AFRAGOLA - CAIVANO - CARDITO - CASALNUOVO - CRISPANO - FRATTAMAGGIORE - FRATTAMINORE 10.000 copie in distribuzione GRATUITA CRONACA DUE GIOVANI AFRAGOLESI MORTI PER UN INCIDENTE PARTITO DEMOCRATICO CARPENTIERI: PIU’ SPAZIO ALL’AREA A NORD DI NAPOLI RELIGIONE CAMBIO ALLA GUIDA DEL SACRO CUORE DI AFRAGOLA Cogito 342 ok_COGITO192.qxd 07/11/13 17:48 Pagina 1

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Quindicinale della provincia a Nord di Napoli

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Anno XX - n. 342 - Sabato 9 novembre 2013

Q U I N D I C I N A L E D I A T T U A L I T ÀPOLITICA, ECONOMIA, COSTUME

Fondato da Natale Cerbone

A F R A G O L A - C A I V A N O - C A R D I T O - C A S A L N U O V O - C R I S P A N O - F R A T T A M A G G I O R E - F R A T T A M I N O R E

10.000 copie

in distribuzione

GRATUITA

CRONACADUE GIOVANI AFRAGOLESIMORTI PER UN INCIDENTE

PARTITO DEMOCRATICOCARPENTIERI: PIU’ SPAZIO

ALL’AREA A NORD DI NAPOLI

RELIGIONECAMBIO ALLA GUIDA DEL

SACRO CUORE DI AFRAGOLA

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2 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

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Il dramma della terra dei fuochi sta diventando sempre più unesempio del perché il Sud e l’Italia si trovano nelle condizioni incui si trovano. Di fronte a un problema grave, gravissimo, qual èquello di un vasto territorio inquinato dai rifiuti industriali e spe-ciali, sta venendo fuori il peggio. In ogni categoria. E sta emer-gendo, con forza, anche l’inadeguatezza della classe dirigente epolitica che dovrebbero risolvere la situazione.

Anche nelle ultime due settimane ne abbiamo avuto qualcheesempio, a cominciare dalla presunta spaccatura interna al “movi-mento” che si sarebbe venuta a creare; una spaccatura che vedrebbecontrapporsi due fronti compatti, uno con don Maurizio Patriciel-lo, parroco del parco Verde di Caivano, e uno con Angelo Ferrillo,ideatore e responsabile del sito www.laterradeifuochi.it. Spero chesiano solo chiacchiere perché sarebbe davvero brutto dover constata-re che, di fronte a una tragedia come quella della Terra dei fuochi, cisi ritrovi a dover fare i conti con una lite dovuta solo ed esclusiva-mente a piccole ipocrisie e alla voglia di protagonismo di qualcuno.Non voglio credere che ci sia chi vuole sporcare, in questo modo,un movimento come quello nato tra Napoli e Caserta, un movi-mento formato da cittadini che hanno solo un obiettivo: viveresenza la paura di ammalarsi di malattie serie a causa dei rifiuti in-terrati e dell’aria resa irrespirabile dai roghi tossici.

Nel mio editoriale di qualche settimana fa scrissi che la Terra deifuochi è ormai diventata una moda e a confermarlo c’è anche quelche è successo con la pubblicità della Pomì. Per chi non ha seguito lavicenda, la ricordo in breve. In pratica la Pomì, una delle società lea-der nella produzione di passati di pomodoro, ha deciso di comuni-care ai suoi consumatori, spaventati dalle notizie che arrivano dallaTerra dei fuochi, che usa solo prodotti della Val Padana. Una sceltaimprenditoriale che fa leva sulle paure dei consumatori che temonodi ritrovarsi nei piatti i prodotti delle terre inquinate dalla camorra.La pubblicità è stata accolta con polemiche, fortissime, e accuse divoler strumentalizzare una vicenda drammatica come quella dell’in-quinamento di un’area così vasta come quella tra Napoli e Caserta.Le motivazioni delle polemiche potrebbero anche essere giuste, an-che se la paura di veder finire nei piatti prodotti pericolosi è forte intutti. Ma i “polemisti di professione” perché non protestano anchecontro i tanti centri comerciali e, addirittura, i piccoli fruttivendoli diquartiere che, da giorni ormai, espongono cartelli per far sapere chela frutta e la verdura che vendono sui loro banchi non è prodotta nel-la Terra dei fuochi? Purtroppo, aver portato alla ribalta nazionale ilproblema ha anche un rovescio della medaglia: l’affossamento dell’e-conomia basata sull’agricoltura. Ed è un problema grave perché sonomigliaia le persone che vivono grazie a questa economia, ancora mol-

to forte in provincia di Napoli e Caserta.Anche per evitare che alla morte e alle malattie delle persone si ag-

giunga anche la morte delle imprese agricole del territorio con l’ag-gravarsi del dramma economico e sociale sarebbe necessario che lapolitica lasci la fase delle chiacchiere e passi a quella dei fatti. Ormaile mozioni, le interrogazioni, le prese di posizione e i comunicati suLa terra dei fuochi si sprecano. Non si riesce a tenerne il conto. Pec-cato che a fare tutto ciò, spesso, sono quelle stesse persone che avreb-bero potuto e dovuto fare qualcosa già tempo fa. Almeno, a partiredal 1997, quando il pentito dei casalesi, Carmine Schiavone, descri-vendo il piano di smaltimento dei rifiuti messo in piedi dalla camor-ra e riferendosi a chi abitava nelle terre che hanno inquinato, disse:“Moriranno tutti, nel giro di venti anni”.

Quelle parole, terribili, sono rimaste nascoste dal segreto diSato per anni, ma chi era nelle Istituzioni le conosceva. Perchénon ha fatto niente?

Almeno non ci prendano in giro, come ha fatto anche il presidentedella Repubblica, Napolitano, nelle ore successive all’incontro condon Maurizio dello scorso settembre, quando, nei fatti, faceva capireche era appena venuto a conoscenza della siituazione della Terra deifuochi. Nei comunicati stampa che seguirono quell’incontro in Pre-fettura, infatti, tra l’altro diceva: “Ho avuto modo di rendermi conto deitermini di una situazione assai complessa e seria. Non si tratta solo deiproblemi da tempo all’ordine del giorno del ciclo di smaltimento dei ri-fiuti nella città di Napoli e nell’area campana. Occorre anche porre ri-paro ai guasti di molti anni di prassi illegale – nella quale la camorra l’-ha fatta da protagonista – di interramento di rifiuti tossici provenientidal Nord e dalla stessa regione campana in una vasta zona del napoleta-no e del casertano”. In pratica scopriva quella mattina lo scempio delterritorio provocato dalla gestione criminale dei rifiuti. Eppure era luiil Ministro degli Interni quando, nel 1997, Schiavone spiegava comela camorra avvelenava migliaia di km di terreno e le falde acquifere…

Anno XX - numero 341 - Sabato 26 ottobre 2013 Cogito • 3

L’EDITORIALE ‹‹

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA,ECONOMIA E COSTUME

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone

è realizzato da

CollaboratoriAngelica Argentiere, Giovanna Casoria, Francesco Celardo, Valerio Cerbone,

Carmen Celardo, Antonio Ciaramella, Maria Giacco, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Milena Marchese, Stefano Andreone, Francesco Russo,

Antonio Boccellino,Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Veronica Iengo, Antonio Bova, Linda Scuotto, e Martino Uzzauto.

Segreteria di redazione:Michela Miele

Fotoreporter:Nando Porzio - Frattamaggiore

Redazione: Via S. Antonio da Padova, 9Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357

e-mail: [email protected]

Stampa: Editrice Cerbone srle-mail: [email protected]

tel. 081.8354357

Direttore Antonio Iazzetta

EDITORE

Editrice Cogito srldi Mario e Carlo Cerbone

Vice direttore Antonio Trillicoso

g r a f i c a & s t a m p a

I lavori per la stazionePorta Campaniasono fermi da

632 giorni

Continuiamo a chiedere fatti, ma arrivano solo parole inutili

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4 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› PRIMO PIANO

Ormai non si può più temporeggiare.Con la rimozione del segreto di Sta-to sugli interrogatori di Francesco

Schiavone, cugino del boss Sandokan e trai protagonisti dello scellerato traffico di ri-fiuti messo in piedi dalla camorra, è chiarola Terra dei Fuochi è Terra dei Veleni. DalBasso Lazio ai piedi del Vesuvio sono sta-ti sotterrati fusti di scorie radioattive a io-sa tanto che nessun comune ne è immu-ne, anche se quelli più colpiti sono quellicon grossi spazi liberi, tipo Casal di Prin-cipe, Castelvolturno e Villa Literno nel-l'Agro Aversano e Orta di Atella, Succivo,Marcianise e Caivano nella striscia di ter-reno che divide la provincia di Caserta equella di Napoli.

Sversamenti senza sosta (e senza ritegno)che, a partire dai primi anni '90, hanno in-vaso ogni angolo (o quasi) di questo vastoterritorio. Con il duplice effetto inquinare iterreni e produrre morte facendo salire l'in-dice della diffusione delle malattie tumoralie altre patologie, ma producendo guadagnimiliardari alla camorra e alle altre organiz-zazioni malavitose della zona che gestivanoi traffici e l'interramento. Tutto con la pale-se complicità di amministratori e dirigenti adiversi livelli istituzionali. La conoscenzapubblica di parte degli interrogatori (alcuniancora sotto il segreto di Stato, altri secondoquanto sostiene lo stesso Schiavone, spariti daifascicoli) ha confermato quanto coraggiosicronisti e alcuni giornali hanno sempre so-

stenuto e denunciato, anche grazie ai rap-porti di LegAmbiente, la prima associazio-ne che ha acceso i riflettori sul fenomeno.

Il pentito Schiavone ha fornito un qua-dro dettagliato della situazione dell'avvele-namento dei terreni che rende ancora piùgrave i 'silenzi' di chi sapeva e non ha dettoo ha tenuto nascosto, a cominciare dagliamministratori locali, salendo sempre piùdi grado fino ai parlamentari.

“Tutti sapevano tutto o in parte ma han-no lasciato che le popolazioni sì ammalasse-ro - dice uno dei componenti del Coordi-namento di protesta - e venissero colpite inmodo drammatico con effetti anche dalpunto di vista sociale”.

Terreni avvelenati degli interramenti. In

Continua la lotta dei movimenti contro i roghi tossici e i rifiuti interrati

Le dichiarazioni del camorrista Schiavone aumentano le paure di chi vivenella Terra dei fuochi. E intanto si rincorrono voci di spaccature nel movimento

SABATO 16 NOVEMBRE DI NUOVO IN PIAZZAdi Antonio Trillicoso

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PRIMO PIANO ‹‹

alcuni casi, interi camion carichi di scorie,residui di produzioni realizzati nelle fabbri-che del Nord Italia finivano sotto terra. Sco-rie che rispetto ai roghi tossici che ancora(anche se in misura meno accentuata) avven-gono in queste zone tra Caserta e Napoli so-no molto più pericolose.

Schiavone parla di un sistema moltopreciso e scientifico che si era creato traaziende del Nord, camorra e istituzionilocali. Si deve dire che molti, forse la stes-sa camorra, dicono alcuni esperti del fe-nomeno criminale delle ecomafie, nonerano a conoscenza della gravità dei vele-ni che facevano sversare nei loro terreni,abbagliati solo dal facile profitto.

“Ma lo Stato sapeva - afferma MassimoScalia, ex presidente della commissionerifiuti proprio tra il 1997 e il 2001 a unquotidiano – almeno da quando Schiavoneriempie pagine e pagine di verbali con le sueprecise rivelazioni”.

Scalia sottolinea che “il potere giudizia-rio, a seguito delle rivelazione di Schiavone,è andato avanti tanto che ha arrestato econdannato tante persone e da queste in-chieste è partito il processo Spartacus. Il pro-blema vero è perché non si sono bonificatequelle zone. Toccava agli organi nazionali eterritoriali predisporre quello che serviva perfare le bonifiche, capire ciò che era successoalla falda acquifera e tutte le iniziative per

ripristinare la salubrità di quei suoli”.Accuse queste che stanno avendo i primi

effetti. Nei giorni scorsi, in seguito alla rac-colta le procure di Napoli, Santa Maria Ca-pua Vetere e Nola hanno indagato una ven-tina di Sindaci della provincia di Napoli eCaserta per omissione di atti di ufficio. Inpratica non avrebbero fatto nulla per impe-dire il disastro ambientale nei loro paesi.Ma anche sul fronte politico si sta muoven-do qualcosa. Intanto, nei giorni scorsi i de-putati di Sinistra e Libertà hanno presen-tanti una mozione sulla 'Terra dei Fuochi'in cui chiedono un impegno serio e straor-dinario per le bonifiche, per la messa in si-curezza del territorio e per il rilancio dell'a-gricoltura e l'introduzione del registro re-gionale dei tumori. Una mozione simile èstata presentata anche dal Centro Demo-cratico in cui si chiede al governo di impe-gnarsi a reperire e quantificare le risorse ne-cessarie anche con modifiche alla Legge distabilità per risolvere concretamente l'emer-genza. Riguardo al Governo, invece, il mi-nistro dell'ambiente, Orlando, ha confer-mato quanto aveva promesso prima del-l'estate: far varare un decreto anti roghiche sarà presentato per la metà di novem-bre. Secondo le indicazioni dovrebbe es-sere adottata la 'tolleranza zero' con prov-vedimenti che prevedono da due a cinqueanni per chi viene sorpreso ad appiccareincendi, mentre salirebbe a sei anni la pe-na per le persone colpevoli di sotterrare il-legalmente rifiuti speciali.

Le associazioni e i vari comitati di prote-sta, però, sono poco soddisfatti di tali deci-sioni. E poi vorrebbero che venisse ricono-sciuto il rapporto diretto tra avvelenamen-to dei territori e insorgenza dei tumori chein certe aree della terra dei fuochi raggiun-ge percentuali di gran lunga superiori aquelle del resto d’Italia. “Perché – diconoesperti del settore sanitario vicini ai comita-

ti di protesta - è inaccettabile collegare l'in-sorgenza di malattie tumorali con uno stile divita errato dei campani come sostengono alMinistero della Sanità”.

E intanto mentre si prepara un'ennesimamanifestazione popolare per il 16 novem-bre a Napoli promossa dai comitati attornoa don Maurizio Patriciello, s’è creata unapolemica a distanza tra quest'ultimo e ilrappresentante del movimento 'Terra deifuochi' che lo scorso 26 ottobre ha organiz-zato un'analoga manifestazione a Napoli,conclusasi in piazza del Plebiscito, con lapartecipazione di oltre cinquantamila per-sone. La mancata partecipazione del sacer-dote di Caivano (impegnato in una manife-stazione in un comune del Casertano) hasca-tenato una polemica a suon di accuse e ri-vendicazioni su giornali e social network.Una situazione che va a svantaggio del mo-vimento popolare che si è creato in questianni e che è riuscito a coinvolgere migliaiadi persone sul problema dell'inquinamentodei terreni e dei roghi tossici, con l'interes-samento dei mass media e delle istituzioniparlamentari.

Un protocollo per verificare la bontà dei prodotti agricoli caivanesi

Èstato finalmente approvato un protocollo d’intesa per la si-curezza alimentare nel Comune di Caivano. L’obiettivo èquello di garantire la salubrità delle produzioni agricole nei

territori a Nord di Napoli.Il protocollo, per ora, è stato sottoscritto dalla Regione Cam-

pania, dai Comuni di Caivano e di Casal di Principe, dall'Istitu-to superiore di Sanità, dall'Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale, dal Consiglio per la ricerca e la sperimen-tazione in agricoltura e dal Centro interdipartimentale ricercaambiente della Federico II.

Come si legge nel documento il settore agroalimentare costi-tuisce uno dei comparti trainanti dell’economia della RegioneCampania, anche sotto il profilo occupazionale: “La sicurezzaalimentare costituisce un obiettivo strategico della politica agricolacomunitaria. Il rinvenimento attraverso le recenti indagini della ma-gistratura nel territorio del comune di Caivano di siti di smaltimen-to illegale dei rifiuti e di fenomeni di inquinamento dei pozzi a usoagricolo ha generato una situazione di incertezza che mette a rischiola continuazione delle attività agricole di pregio praticate nel territo-rio comunale da 186 aziende con una superficie agricola utilizzatadi 685 ettari. In tale contesto si pone dunque l’esigenza di siglare unaccordo istituzionale che possa garantire il monitoraggio dello stato di

inquinamento dei suoli agricoli presenti sul territorio caivanese. E’necessario accertare l’effettivo livello di rischio per le produzioni agri-cole e la salute umana, definire gli interventi puntuali di bonifica deisiti di smaltimento illegale dei rifiuti, anche mediante la costituzio-ne di aree cuscinetto forestali e no-food; recuperare i suoli agricoli in-quinati mediante le tecniche messe a punto nel progetto ECORE-MED, definire pratiche agronomiche complementari che possano ga-rantire la sanità e la sicurezza delle produzioni agricole”.

Il costo del programma è stimato intorno ai 600.000 euro e lacopertura finanziaria per lo svolgimento delle attività previste dalprogetto è garantita dalle risorse stanziate dalla Regione Campa-nia, nell’ambito del Patto per la Terra dei Fuochi, pari a 5 milio-ni di euro.

“Con l'approvazione da parte della Giunta regionale dello schemadi protocollo di intesa per la realizzazione della caratterizzazionedelle produzioni agricole nei territori in cui sono stati rinvenuti ri-fiuti pericolosi, interrati illegalmente negli anni addietro, compiamoun passo in avanti per garantire la sicurezza alimentare dei prodot-ti dell'area che va da Napoli Nord a Caserta” hanno spiegato a IlMattino Daniela Nugnes e Giovanni Romano, assessori regio-nali all'Agricoltura e all'Ambiente della Regione Campania.

Linda Scuotto

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›› PRIMO PIANO

6 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

L'occasione di una pace tra due dei protagonisti del movimento contro i roghitossici e gli sversamenti illegali si è avuta alla riunione organizzativa al Teatro

Caivano Arte, dove lunedì scorso si sono ritrovati tutti i movimenti e i comitatiche stanno organizzando la grande mobilitazione del 16 novembre a Napoli. Mauna vera e propria stretta di mano per fugare tutti gli attriti e le esagerazioni me-diatiche in merito a questa 'divisione' all'interno dei movimenti della 'terra deifuochi' non c'è stata.

Restano quindi i dubbi nati dopo l’assenza di don Patriciello alla manifesta-zione organizzata da Angelo Ferrillo, ideatore del sito www.laterradeifuochi.it, loscorso 26 ottobre a Napoli. I due protagonisti pur lottando entrambi contro l’in-quinamento delle nostre zone si sono ritrovati sempre su fronti opposti. Secondomolti siamo di fronte a una divergenza rinfocolata da giornali e televisioni e dachi vuole che il 'popolo della terra dei fuochi' sia diviso. Per indebolirlo. A con-fermarlo anche don Maurizio stesso che, nel suo intervento in teatro davanti aitanti rappresentanti di comitati e movimenti, ha esortato tutti all'unità. Riba-dendo che le divisioni sono create dai mass media. Infatti per l'occasione dellamanifestazione del 16 novembre ha invitato sia la comunità mussulmana chequella ebraica per coinvolgerle in una lotta che deve essere unitaria. Inoltre ha sot-tolineato che, alla manifestazione del 16 novembre, gli unici simboli che non sa-ranno accettati saranno quelli dei partiti per evitare strumentalizzazioni.

Gli ha fatto eco Ferrillo che ha sottolineato al nostro giornale che non vuole crea-re spaccature e che era venuto alla riunione organizzativa di Caivano in segno diapertura. Non gli interessava parlare di comitati e movimento ma di popolo che lot-ta per la difesa della propria terra.

Poco prima della conclusione della riunione c'è stato anche un incontro tra donPatriciello e Ferrillo e anche uno scambio di battute.

Antonio Trillicoso

L’Agriturismo B&B Consoli Cri-spino, via Circumvallazione 11,Francolise, è l’ambiente familiare,

accogliente e rilassante adatto per un’u-scita tra amici o in famiglia. Posto suuna collina in provincia di Caserta, sipresenta come una costruzione in perfet-ta armonia con il paesaggio che non èstato stravolto ma rispettato in ogni suaparte. L’azienda a conduzione familiaree “capitanata” dall’ex comandante Ali-talia, Rocco Crispino, di Frattamaggio-re, offre grazie alla ricerca degli antichisapori della terra menù completi di an-tipasti con i salumi ricavati dall’alleva-mento della tenuta; nei primi piatti simischiano delizie di pasta e verdura; isecondi a base di carne, con sughi e sal-se assolutamente nuovi, come l’arista dimaiale all’arancia; e infine tagliata difrutta di stagione. Il vino è prodottodalla casa, attraverso la coltivazionedelle vigne sullo stesso territorio.

Tregua tra don Patriciello e FerrilloIncontro a Caivano tra il parroco e l’ideatore del sito www.laterradeifuochi.it

Angelo Ferrillo don Maurizio Patriciello

Agriturismo B&B Consoli Crispino

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Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 7

PRIMO PIANO ‹‹

Si parla spesso, nei discorsi di chi combatte contro i roghi tossicie i rifiuti interrati, di Registro dei tumori. Ma di cosa si tratta?

Un Registro tumori è un servizio adibito alla raccolta, l'archivia-zione, l'analisi e l'interpretazione dei dati sulle persone affette datumore. Un registro tumori di popolazione raccoglie informazionicomplete su tutti i nuovi casi che insorgono in una popolazione de-finita (di solito, un'area geografica come una città, una Regione oppu-re uno Stato) con obiettivi di sanità pubblica ed epidemiologia. Ta-li informazioni sono archiviate in modo permanente e sicuro e suc-cessivamente analizzate statisticamente e in modo anonimo perprodurre periodici rapporti e/o pubblicazioni scientifiche.

In Europa esistono oltre 190 Registri tumori. Alcuni stati hannoregistri nazionali (Paesi scandinavi, Irlanda, Olanda ecc.), mentre al-tri stati dispongono di registri regionali (Svizzera, Italia, Francia).In Svizzera sono attualmente attivi 12 Re-gistri Tumori generali di popolazione cheregistrano tutti i casi di tumore insorti nel-la popolazione residente nel rispettivoCantone al momento della diagnosi, qua-lunque sia il luogo di diagnosi o di cura.

Un registro tumori efficiente ha ilcompito di tenere il più possibile aggior-nate statistiche sulla diffusione dei tumo-ri. Il suo scopo è quello di identificare e catalogare al meglio: inuovi casi di tumore, le persone che attualmente convivono conpatologie tumorali, il numero di morti a causa di tumori, e le dif-ferenze tra le varie zone d’Europa sulla frequenza di determinatitumori. Tutto ciò ha un peso economico notevole ed è in gradodi influenzare in maniera diretta i finanziamenti del sistema sani-tario nazionale con lo scopo di concentrare gli sforzi economicisu determinati campi della medicina più coinvolti.

In Italia il registro tumori di Varese funziona fin dal 1974 e circaogni due anni vengono riportati su una rivista internazionale tutti i ri-sultati e quindi applicate le giuste correzioni all’indirizzamento dei fi-nanziamenti ed alle possibili cause di questi tumori.

Il vantaggio di sapere quale sia il tumore piu frequente in undeterminato territorio permette non solo di tentare di scovare le

cause ma anche di attuare un efficiente campagna di prevenzionecon controlli di massa e screening continui. Quindi in base ai ri-sultati si possono aumentare le forze economiche in un campo ecombattere meglio una specifica patologia.

In Campania il primo registro tumori è stato istituito nel 1995e ha riportato dati fino al 2001. In questi anni il registro ha fun-zionato anche se i dati sono stati assorbiti dal registro nazionalerestando un pò nell’ombra a livello locale. Fino al 2001 i tumoriche si sono visti molto più frequenti in Campania rispetto al re-sto d’Italia sono il tumore del polmone e del fegato. Entrambi so-no chiaramente correlati a cause ambientali e correlati il territo-rio. Dal 2001 in poi il registro ha smesso di registrare dati. E’ sta-ta costituita una commissione che avrebbe dovuto gestire il regi-stro tumori in cui appariva una sola figura medica e la restante

parte era costituita da uomini coinvoltipoliticamente. In questi anni vi fu unradicale cambio di rotta secondo cui iltumore più frequente in Campania eraquello che coinvolgeva la zona di com-petenza otorinica, cioè naso e gola.Questi dati sono stati in contrasto conquello che si vedeva realmente negliospedali dove questo tumore non era di

certo il più frequente. Come risultato gran parte delle risorse eco-nomiche sono state centrare su questo campo.

Il 10 luglio 2012 è stato nuovamente approvato all' unanimi-tà dai Consiglieri regionali il nuovo registro tumori. Dopo pochimesi, nel settembre 2012, è stato fermato il progetto perché ri-sulta essere fuori dai piani delle spese della sanità della regioneCampania. Il tetto è stato superato dopo che sono stati istituitinuovi uffici e nuove figure lavorative. Ora c’è da chiedersi se è sta-to un errore in buona fede o c’è qualcuno che non vuole smuo-vere la situazione per paura delle conseguenze.

Ad oggi il registro è ancora fermo in Campania. Enormi quantitàdi denaro sono sprecate ogni giorno e centinaia di persone rischianosempre più la vita non trovando il sistema sanitario pronto a ricevereil giusto numero di tumori.

I movimenti lo chiedono e il Consiglio regionale l’aveva istituito, ma è stato bocciato perché costava troppoIL REGISTRO DEI TUMORI. COS’È E A COSA SERVE

di Vincenzo Santoro

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8 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› CRONACA

Dolore e rabbia ad Afragola per la morte di due giovanis-simi. A provocare la morte di Carlo Castellacci (23 an-ni) e Pasquale Piazza (24 anni) nellanotte tra il 25 e il

26 ottobre scorso un violento incidente. Poco prima della mez-zanotte i due centauri sono stati visti sfrecciare in via nuovoTempio, nel quartiere di San Pietro a Patierno, da due agenti diuna volante; poco dopo l'urto frontale con un’auto guidata daun trentaseienne residente a Calvizzano. Subito la corsa al pron-to soccorso dell'ospedale Cardarelli in prognosi riservata, maCarlo e Pasquale non ce l'hanno fatta, i decessi vengono regi-strati alle tre e alle quattro del mattino.

Lo scontro è avvenuto in una curva, hanno accertato gli spe-cialisti dell'infortunistica stradale, dove la visibilità è ridotta. Ilmotorino, un Honda Sh 300, sarebbe stato sequestrato nei gior-ni precedenti all’incidente, e secondo gli accertamenti della mu-nicipale alla guida c'era Carlo Castellacci.

I due sono deceduti in camera operatoria, ma le loro condi-zioni sono apparse da subito gravissime. Nulla si è potuto fareper salvargli la vita. La diagnosi dei medici è stata chiara e conpoche speranze: Carlo aveva una grave emorragia femorale, Pas-quale aveva una lussazione alla spalla e una lesione alla vescicacon una embolia polmonare.

In molti si sono mobilitati per ricordare questi due ragazzi, emartedì 29 è stata organizzata, da amici e parenti, una fiaccola-ta in loro memoria che è partita dal quartiere San Marco, doveabitava Carlo, e si è fermata in via Calabria, dove abitava Pas-quale, per arrivare poi nel Rione Salicelle, zona di ritrovo con gliamici di entrambi.

Una folla di gente ha partecipato per salutarli e molti sono

stati gli amici che si sono presentati con scooter e motocicli, ac-celerando e suonando, per mantenere acceso il ricordo della pas-sione per le moto che li accomunava. Molti gli applausi che sisono succeduti nel cammino, non solo da chi ha partecipato al-la fiaccolata, ma anche dalle persone che dal loro balcone aspet-tavano di veder passare la folla per salutare quei ragazzi che nonconoscevano, ma che potevano essere figli, fratelli, nipoti. Intanti sono arrivati con magliette e fasce con la foto che ritaeva idue, un modo per averli sempre vicino. Il Rione Salicelle, unaseconda casa per loro, è stato tappezzato da striscioni di addio,di saluti, di parole forse mai dette, ma che tutti hanno volutomanifestare per dare omaggio a questi giovani ragazzi andati viatroppo presto.

Il giorno dopo sono stati celebrati i funerali, proprio nellaChiesa delle Salicelle. Una catena umana ha accolto le bianchebare, un silenzio spettrale interrotto solo dagli applausi. I tantiamici hanno trasportato a spalla fin dentro la Chiesa le spogliedelle due giovani vittime. Tante le lacrime e la commozione deiparenti, che si sono chiusi nel loro dolore.

Carlo e Pasquale sono due giovani che si aggiungono pur-troppo alla lista dei tanti ragazzi che sono morti a causa di unincidente stradale, infatti negli ultimi 10 mesi sono stati 34 i de-cessi. Si spera che queste ultime due morti siano un campanellod'allarme per i giovani affinchè comincino ad essere più pru-denti, facendo sì che queste tragedie non accadano più.

Due giovani afragolesi morti a San Pietro a Patierno

Centinaia di persone in strada in memoria di Carlo e Pasquale. I funerali nelle SalicelleUna fiaccolata per ricordare

di Maria Giacco

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Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 9

CRONACA ‹‹

Aseguito delle numerose segnalazioniche ci sono pervenute per la diffici-le situazione in cui riversa il quar-

tiere Saggese di Afragola per la presenza dirifiuti abusivamente riversati in quelle zo-ne (con particolare attenzione per via Mu-rillo Fatigati e via Ferrarese), ci siamo ri-volti alla responsabile del Comitato Sagge-se, Anna Giustino, per avere un quadropiù chiaro della situazione.

Il problema è stato posto all’attenzionedella precedente Amministrazione comu-nale già nel 2011 quando la signora Giu-stino facendosi portavoce dei residenti hainviato una richiesta di aiuto in cui venivaesposta tale problematica e tutte le conse-guenze ad essa connesse, affinchè si potes-sero prendere nuove iniziative e misurepiù restrittive per migliorare la situazione.Anche Cogito diede spazio alla protestaanche grazie alle segnalazioni di tanti cit-tadini, tra cui Giuseppe Barretta, uno deiresidenti che contattò il giornale. Ma difatto non è stato raggiunto alcun risultatofino a quando c’ è stato un primo miglio-ramento nel corso dell’estate grazie agli in-terventi di bonifica generale in tutte le zo-ne periferiche del territorio afragolese(dunque non solo il quartiere Saggese, maanche la zona Cantariello, via Cinquevie,via Arenile, più altre zone minori) promos-

si dalla nuova Amministrazione comuna-le. Nel giro di qualche settimana, però, icumuli di rifiuti si sono riformati e ora lasituazione è nuovamente difficile per i re-sidenti e per gli automobilisti che transita-no in quelle zone.

Abbiamo riportato le proteste dei resi-denti a Salvatore Iavarone, assessore allambiente e igiene urbana, che ci ha rispo-sto illustrandoci il nuovo programma dirigenerazione del territorio e i risultati fi-nora raggiunti: c’è stata infatti tra fine ot-tobre e inizio novembre una seconda ope-razione di pulizia, dopo quella dei mesiestivi, nella zona Cantariello, in prossimi-tà del cimitero, via Arena e via Cinqueviedove a causa di mancanza di controlli sierano nuovamente formate mini discari-che di rifiuti solidi urbani. Si è dovuto aquesto punto aggiungere alla campagna dipulizia maggiori controlli da parte dellapolizia municipale, della protezione civilee guardia ambientale.

Per quanto riguarda il problema dei ro-ghi tossici, spesso diretta conseguenza del-lo sversamento selvaggio dei rifiuti, ci so-no due importanti notizie: la prima è chesecondo la prefettura i roghi tossici sonodiminuiti dal 98 del 2012 al 36 del 2013;la seconda riguarda la partecipazione adun bando di 250.000 euro per l’ istallazio-

ne di 14 nuove telecamere che vanno adaggiungersi alle 70 già esistenti e che a bre-ve dovrebbero essere rimesse in funzione.

Nel frattempo è partita una sperimen-tazione che prevede l’ uso di droni, parti-colari aerei, che effettueranno continueoperazioni di monitoraggio attraverso fotoe video sulle zone maggiormente a rischio.

Tuttavia le operazioni di pulizia e l’au-mento di controlli promossi possono esse-re veramente efficaci e raggiungere risulta-ti duraturi anche e soprattutto grazie alcontributo dei cittadini. A tal propositopotrebbe essere utile promuovere campa-gne per sensibilizzarli ad aver rispetto delloro territorio, educandoli alla raccoltadifferenziata e invitandoli a collaboraredenunciando chi per negligenza continuaa non aver rispetto della propria terra.

Protesta dei residenti nell’area della Saggese ad Afragola

Nonostante le pulizie straordinarie, nel giro di pochi giorni si riformano le discariche

“Siamo Ostaggi dei Rifiuti”di Giovanna Anna Casoria

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10 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› POLITICA

Giorni di cambiamenti per il Pdin provincia di Napoli. Neigiorni scorsi, infatti, in molte

città del napoletano sono stati eletti inuovi vertici cittadini. Molta attesa aFrattamaggiore, dove, alla fine l’haspuntata il sindaco della città, France-

sco Russo, eletto all’unanimità. Il primo cittadino è finito però in

una polemica legata alla sua presuntaincompatibilità nel ricoprire le due cari-che, quella di Segretario cittadino e Sin-daco. Ne abbiamo parlato con il direttointeressato che ci ha replicato: “Sono po-lemiche vuote. Avere tutte queste atten-zioni sulla mia persona mi lusinga mapartono da chi ha mal digerito la mia no-mina e chi mal digerisce la forza del Pd aFrattamaggiore e del fatto che un buonamministratore riesce a farsi valere. Unapolemica altamente pilotata, il cui fine èun altro. L’incompatibilità nasce nel mo-mento in cui si ricopre la carica di Sinda-co in un comune che supera i 50.000 abi-tanti, come è successo all’amico Enzo

Cuomo, sindaco di Portici. Nel mio casonon è così, così come non lo è per Venan-zio Carpentieri, sindaco di Melito, elettosegretario provinciale del partito democra-tico”.

A più riprese, anche con dichiarazio-ni rese al nostro giornale, Russo si è de-

finito il rifondatore del Partito Demo-cratico insieme agli ex DS.

“Sempre meglio la carica da rifondato-re che non rottamatore” ironizza il Sinda-co. “Già al mio primo mandato, la Mar-gherita vinse con dieci Consiglieri comu-nali così come accaduto nel secondomandato per il Partito democratico. Illargo consenso dei voti dei cittadini è sta-to il risultato di un lavoro ben fatto chemi ha portato ora ad assumere la guidadel Pd un partito che dovrà essere prota-gonista alle Europee del 2014 e alle Re-gionali del 2015”.

Poi Russo sottolinea: “Molte persone ri-tengono la mia carica a segretario cittadi-no come un declassamento, come qualcosadi riduttivo, io non la vedo così, anzi so-

no fiero di ricoprire questa carica e perquanto sia stato l’unico a candidarsi, èstata una soddisfazione esser stato votato enon acclamato grazie ai circa 400 voti perla mia persona”.

Sul ritorno al Pd dei Consiglieri comu-nali che avevano lasciato il partito nel

quale erano stati eletti nel 2010, Russo hadetto che “è stato un grande risultato farritornare i consiglieri Enzo Ruggiero,Marco Antonio Del Prete, Daniele Bar-bato, Sergio Pratticò e Aniello Di Mar-zo nella squadra che ritorna a un nume-ro di 8 componenti, riconfermandosi co-me il partito più forte e numeroso in Con-siglio. Per quanto riguarda il futuro delPd, mi ritengo un militante e al serviziodei miei superiori, facendo parte dellasquadra guidata da Matteo Renzi. Nascel’esigenza di una rete di bravi e giovaniamministratori perché già nella nostraarea a Nord di Napoli la fisicità tra poli-tica e cittadino è forte come dimostranoanche i secondi mandati ricchi di consen-si che di questi tempi per la politica è mer-

Cambio al vertice del Pd provinciale. Eletto Venanzio Carpentieri

E a Frattamaggiore il partito si rafforza e sceglie di affidarsi al sindaco, Francesco Russo“Più attenzione all’area a Nord di Napoli”

di Angelica Argentiere

Francesco Russo Venanzio Carpentieri: nuovo segretario provinciale del Pd

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Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 11

POLITICA ‹‹

ce rara”.In effetti, dati alla mano,il Pd nel-

l’area a Nord di Napoli rappresenta unaforza politica capillare su tutto il terri-torio, basti pensare ai Sindaci di Afra-gola, Crispano, Casavatore, Grumotanto per citarne alcuni ma spesso “di-menticati” dalla segreteria provinciale.

Proprio di questo abbiamo parlatocon il neoeletto segretario provincialedel Pd, Venanzio Carpentieri, attualesindaco di Melito, con il 65% dei con-sensi rispetto all’insperato 35% del se-gretario uscente Gino Cimmino.

Il neo segretario sembra avere leidee chiare e l’intenzione di cambiarepagina rispetto al passato, qunado ilpartiro ha mortificato le esigenze dirappresentatività della provincia aNord di Napoli.

“L’attenzione per quest’area c’è sicura-mente ma in linea di massima per tutti iterritori” ha detto aggiungendo: “La va-lorizzazione di validi amministratori evalidi militanti della società civile vuoleessere uno dei tratti peculiari del mio se-gretariato. Ma è certo e si deve sottolinea-re come ci sia un radicamento forte delpartito in quest’area con risultati elettora-li positivi o molto positivi in alcuni casi.Di certo sarà un segretariato incentratomaggiormente tra centro e periferia conl’idea di riproporre un coordinamentod’area per una valorizzazione delle espe-rienze”.

Sulla nomina di Carpentieri, già sisono scatenate delle polemiche per deisilenzi considerati ambigui in materiadi anticamorra. Proprio quando il Pdsceglieva di eleggere Rosy Bindi a Pre-sidente della Commissione Antimafia enon la giornalista anticamorra e sena-trice del Pd, Rosaria Capacchione, co-stretta a vivere sotto scorta.

“Sulla vicenda nazionale, certo è che siè mostrata una forte spaccatura sull’ele-zione di Rosy Bindi, considerando che perla nomina del Presidente di una così im-portante Commissione non si è riusciti aconvergere in una candidatura definita eunitaria. Ma senza nulla togliere al miopresidente Bindi, nonostante l’approccionon sia stato dei migliori. Il Pd in questitermini è impegnato e lo sarà sempre più.Per quanto riguarda le vicende personalitrovo del tutto inappropriato giustificar-mi quando i fatti parlano per me, come ifatti concreti che già come Sindaco diMelito ho attuato, a partire dallo sportel-lo antiracket e antiusura, trasparenzadelle gare d’appalto, eventi dal sapore piùsquisitamente culturale con convegni dieducazione alla legalità. Servono le mar-ce, le fiaccolate ma non solo quelle e tut-te queste polemiche nei miei confrontihanno un chiaro sapore strumentale”.

Soddisfatti gli organizzatori della festaorganizzata dai Giovani Democratici

nella pineta comunale di Afragola dal 17al 20 Ottobre. I Giovani Democraticisono un gruppo di giovani, nati nel2008 dopo le elezioni comunali, chehanno scelto di impegnarsi in politicaper dar voce alle idee che accomunanomolti di loro. I Giovani Democratici so-no nati all'interno del Partito democra-tico, ma con un' idea diversa di fare po-litica. E, infatti, non sono mancati alcu-ni momenti di tensione tra i due gruppipolitici, ma pare che con il nuovo segre-tario del Pd, Concetta De Stefano, lecose siano migliorate.

“Attraverso varie attività in questi 5anni siamo cresciuti molto, e l' elezione inConsiglio comunale di Giovanni Tubero-sa è stata per noi una vittoria che sicura-mente rappresenta un segnale di cambia-mento nella società” afferma FrancescoZanfardino, segretario dei Giovani De-mocratici. La festa che ha preso il nomedi "Festa dell'Unità" è nata proprio daun pensiero diverso di fare politica, unmodo di vedere il mondo attraverso iprincipi della socialità, della connessio-ne e della partecipazione.

"Mancava da molti anni un evento co-sì, organizzato da un partito; la politicaafragolese finora ha coinvolto la popola-zione solo nel periodo elettorale, ma noivogliamo che la gente viva ogni giornol'esperienza politica" dice Zanfardino.Voglia quindi di stimolare le persone apartecipare e di cancellare l'abitudinedi un rapporto occasionale con la poli-tica. Il nome "Festa dell'Unità" è statousato per omaggiare i cittadini, percreare un punto d' incontro, un'unioneper tante realtà, che magari non si ri-specchiano in questo partito ma chepartecipano alla cosa pubblica. La pine-ta comunale è stata scelta ad hoc perquesto evento, per far sì che diventasseil punto di riferimento della rinascitasocio-culturale di Afragola.

“L'evento è stato organizzato da tutti imilitanti del partito , non sono stati usatifondi pubblici ma ci siamo autofinanziatida soli e attraverso gli sponsor" dice Zan-fardino; "abbiamo scelto di invitare arti-sti emergenti e non del nostro territorio co-me Sabba e gli Incensurabili, Aldolà Chi-valà, ed è andato in scena anche uno spet-tacolo teatrale diretto da Agnese Lauren-za". Molti anche gli incontri tra cuil'intervista al sindaco Tuccillo e l'assem-blea con le associazioni cittadine; hapartecipato anche il segretario nazionaledei Giovani democratici, Michele Gri-maldi, Antonio Marciano, Consigliere

regionale del Pd, e l’ex sindaco di Napo-li e presidente della Regione, AntonioBassolino, per la presentazione del libro"Le dolomiti di Napoli”. Una festa or-ganizzata anche per l'autofinanziamen-to del partito, che i Giovani Democra-tici hanno pensato di ottenere attraver-so una lotteria e gli stand che vendeva-no panini e bibite. "Un guadagno nonc'è stato, ma sicuramente lo scopo non erala speculazione, ma anzi, quello di creareun evento culturale che ci ha dato il co-raggio di andare sempre più avanti e dipensare ad altri eventi migliori di questo"dice Zanfardino.

Molti sono i progetti futuri e Tubero-sa ne ha accennati alcuni: “Sicuramentestiamo lavorando per far attuare i 100punti programmatici con i quali ci siamopresentati alle elezioni e che ci hanno fat-to vincere; per quanto riguarda l'ambien-te, stiamo lavorando con Libera alla crea-zione di un regolamento per la gestione deiterreni confiscati alla camorra, testo chepresenteremo al Consiglio Comunale; inol-tre ci stiamo mobilitando per organizzaredegli incontri con la popolazione e stiamolavorando per lo sviluppo dei centri com-merciali naturali, una battaglia durata 3anni per lo sviluppo commerciale di Afa-gola". Altra cosa importante di cui Tu-berosa ha parlato, è la creazione di unacasa per le associazioni, un luogo cheposso essere un punto di incontro.

Sono molti i punti che il Consigiere eil gruppo dei Giovani democratici stan-no tentando di portare avanti, ma la co-sa più importante per loro è la volontàdi attuare il programma coinvolgendo icittadini, la voglia di fabbricare idee dalbasso e non imposizioni dall'alto. "E' ve-ro che la politica deve dare l'indirizzo" hadetto Zanfardino, "ma per concretizzarequali sono i problemi reali abbiamo biso-gno di conoscere il pensiero della gente".Con questa nuova Smministrazione iGiovani Democratici stanno cercandodi avvicinarsi sempre più alla città, an-che al costo di sembrare disorganizzati.

Maria Giacco

Anche Antonio Bassolino alla Festadei Giovani Democratici ad Afragola

Antonio Bassolino e Francesco Zanfardino

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12 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

Continua la lotta del Rugby Afragola per avere iltanto sognato campo. A pochi giorni dalla riunione del4 ottobre in cui erano state date ampie rassicurazionisull’effettiva realizzazione, il Presidente del Rugby Afra-gola, Vittorio Mazzone, ha presentato una lettera al Co-mune di Afragola indirizzata al sindaco, Domenico Tuc-cillo, e all'assessore allo sport, Salvatore Iavarone.Oggetto della lettera è la richiesta di un incontro ur-gente per definire il più presto possibile ciò che è statopromesso nella riunione: la realizzazione del campo daRugby. La nuova Amministrazione è a conoscenza che,grazie a un intenso confronto con la precedente Ammi-nistrazione comunale, all'interno del piano di risana-mento urbano del Rione Salicelle, era stata prevista larealizzazione dell'impianto, ma a quanto pare non saràcosì. Proprio l'assessore Iavarone ha fatto sapere chel'attuale Amministrazione sta rivedendo in parte il pia-no ed è orientata a spostare l'impianto in quanto l'areadove doveva nascere la struttura è già stata destinataper la creazione di una villa comunale. Questo forse è ilproblema che blocca l'inizio dei lavori.

Sono molti i ragazzi del Rione Salicelle che gioca-no a Rugby, e dispiace all'associazione di non poteravere la struttura proprio dove si trova la maggioranzadegli atleti, a differenza di quanto riportato su alcunigiornali locali dove si afferma invece che l'associazionesportiva non vuole la struttura nelle Salicelle. “Il Rionesarebbe stato il luogo ideale, soprattutto per non farspostare i tanti ragazzi che non hanno mezzi a disposi-zione, ma se non è possibile non importa, basta che ilcampo venga realizzato” precisa il presidente Mazzone.Nella lettera, già protocollata, si chiede al Sindaco e al-l'Assessore di sapere al più presto dove sarà ubicato ilcampo, quali saranno i tempi necessari per la sua rea-lizzazione e quali fondi verranno utilizzati, dato che nonverranno utilizzati quelli stanziati per il progetto PRU.Mazzone, inoltre, ha ribadito che “la Federazione Italia-na Rugby è disposta ad assicurare al Comune di Afra-gola un congruo contributo per la realizzazione di unimpianto sportivo dedicato al gioco del Rugby”. Uncontributo che dovrebbe sollecitare l'Amministrazionead affrettare i tempi. Mazzone, anche per mettere a ta-cere le polemiche nate intorno al campo di rugby, vuo-le che vengano date delle risposte formali, che venga-no ufficializzate con una conferenza stampa. “Noi sia-mo rispettosi dell'Amministrazione della nostra città",dice Mazzone "non abbiamo l'intenzione di fare la guer-ra a nessuno, vogliamo solo delle risposte certe, in mo-do da placare anche le dicerie”.

Da un colloquio informale tra il presidente Mazzonee il Sindaco, è emerso che l'incontro ci sarà, ma anco-ra nulla di formale.

Il Rugby Afragola assicura però, che finchè non cisaranno risposte continueranno a pressare per avereun riscontro ai problemi sollevati.

Maria Giacco

›› CRONACA

Nei giorni scorsi, nella struttura sportiva CSP Rossini di via Rossini a Frat-tamaggiore, la Parrocchia San Rocco, Cantiere Giovani, Igea Sport e l’as-sociazione ACSP Rossini hanno presentato il Progetto educativo "Benes-

sere in Quartiere". All’incontro hanno presenziato il sindaco di FrattamaggioreFrancesco Russo, l'assessore allo sport, Alba Mazzara, e l’assessore alle politichesociali, Pasquale Saviano. Così come si legge dal comunicato stampa: “Il Centrosportivo polivalente (C.S.P.) di via Rossini può assumere una funzione strategica per fa-vorire la diffusione di una cultura della civile convivenza, del benessere, della solida-rietà e della cooperazione nella comunità locale. La struttura comunale, concessa in co-modato d’uso alla Parrocchia San Rocco, è stata ricostruita di recente dopo la sua van-dalizzazione. L’impegno della Parrocchia, insieme alla rete associativa, al momento èstato quello di evitare che venga nuovamente distrutta. Grazie a questo progetto si pro-muoveranno finalmente attività di aggregazione e opportunità di inclusione sociale.L’ultimo e più significativo passo per garantire un progetto stabile e lo sviluppo dellastruttura è quella della messa in sicurezza della struttura per le attività sportive. Si trat-ta dell’istallazione di una rete divisoria, tra gli spalti e i campi sportivi, necessaria a evi-tare rischi ed infortuni”.

Anche se proprio sulla messa in sicurezza del centro sembra che il Comune fac-cia dei passi indietro. Per la struttura comunale sono stati spesi 300.000 euro, e ilSindaco decise di dare il centro in gestione a Don Armando (parroco della Chiesadi San Rocco, nda) come luogo associativo per le attività dei giovani di via Rossinie non solo in quanto territorio della suddetta parrocchia. Scelta nobilissima, se nonfosse per il fatto che il centro sarebbe stato completamente dimenticato dall’Am-ministrazione, anzi spesso oggetto di qualche opposizione. Per il centro sono statistanziati 40.000 euro dal C.E.I. dai fondi dell’8per1000 della chiesa cattolica chesaranno investiti in attrezzature, strumenti che serviranno ad attuare le attività ag-gregative, laboratoriali e di socializzazione per bambini e ragazzi del quartiere, uncorso di skateboard, uno di ballo e ginnastica dolce, la palla a volo e il basket e leattività di recupero scolastico. In una nostra chiacchierata con Pasqualino Costan-zo del Cantiere Giovani ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al comune di attivarsi e c'èstato da parte dell'amministrazione una mezza presa d'impegno. La situazione è com-plessa e ci sono ancora vari nodi da sciogliere tipo: se faranno e quando faranno i lavo-ri per le attività sportive, se rivedono la convenzione allungando la durata, se intendo-no scaricare la manutenzione straordinaria della struttura pubblica alla parrocchia.”

Ha aggiunto: “Si confonde la dimensione pubblica e non profit con quella profit el'amministrazione non ha le idee chiare sulla bontà dell'iniziativa intrapresa e sull'op-portunità che le realtà associative possono rappresentare”.

Infatti ci ha spiegato che i fondi C.E.I servono per il rilancio di alcune attivitàdove la rendicontazione prevede un implemento sui fondi stanziati, in parole po-vere dei 40 mila stanziati, se ne devono rendicontare 70 mila altrimenti si rischiail fallimento del progetto stesso e di restituire i soldi presi. Come si può fare tuttoquesto? Cercando di sfruttare anche il centro sportivo per attività lucrative comel’affitto dei campetti ma senza la messa in sicurezza di questi ultimi è praticamen-te impossibile. Per gli stessi il comune stilò un preventivo di 20mila euro giustifi-

A Frattamaggiore, botta e risposta tra Cantiere giovani e Amministrazione

Ancora non è chiaro chi dovrà completare la messa in sicurezza e gestire gli impianti sportiviCHE FUTURO PER IL CSP ROSSINI?

di Angelica Argentiere

La conferenza di presentazione di Benessere in quartiere

Ad Afragola è polemicaper il campo da rugby

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candosi che il comune non poteva spendere questa cifra esosa, ma altreditte, tra cui quelle che hanno curato i lavori del campo della frattesehanno richiesto 7.000 euro per la messa in sicurezza, senza considera-re le spese che gravano sulla parrocchia, e sull’impegno dell’associazio-ne Amici del Csp, formato da una parte dei genitori dei ragazzi di viaRossini che si impegnano alla manutenzione del centro a titolo gratui-to affinchè i loro figli non perdano questa possibilità di aggregazione inuno dei quartieri più a rischio della città, dando una grande dimostra-zione di società civile.

Costanzo conclude: “Non abbiamo ancora capito se il Comune ci cre-de oppure no nel progetto, per i continui tira e molla e per le risposte eva-sive con una revisione della convenzione quinquennale, ma spesso ostaco-lando anche chi vuole investire nel progetto perché alcuni amministratorisono contro, perdendo ancora una volta la possibilità che sia un bene pub-blico a sostenere la cittadinanza che ha pienamente dimostrato di volerefortemente il progetto”.

Ma qual è la posizione dell’Amministrazione sulla questione? Neabbiamo parlato con l'assessore alle politiche sociali Pasquale Savia-no: “Non credo ci sia un'opposizione da parte dell'Amministrazio-ne, anzi lo stesso sindaco Francesco Russo alla presentazione del pro-getto invitó noi assessori presenti a non trascurare questo impegnoperché teneva molto alla struttura e a ció che puó significare. Siamocontenti di come Don Armando Broccoletti, il Cantiere nella per-sona di Pasqualino Costanzo, da sempre sensibile alle questioni so-ciali, mantengano la struttura, ma per la messa in sicurezza dellastruttura devo parlarne con l'ufficio tecnico per vedere il da farsi".Con l’assessore Saviano abbiamo anche ripreso la provocazione diCostanzo ("Per Natale riusciamo a organizzate una partita con Lo-renzo Insigne nel quartiere dov'é cresciuto?") e la risposta dell'assesso-re Saviano é stata: "Me lo auguro, dobbiamo vedere con i tecnici".

Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 13

Sono tante le storieche si scoprono

nel Centro socialeanziani di Fratta-maggiore. Questavolta, abbiamo in-contrato VincenzoPerotta, un pensio-nato, infermiere dipronto soccorso al-l’ospedale di Fratta-maggiore dal 1974 al 2003 che ha trovato nel canto e nel-la musica la sua voglia di continuare a vivere dopo la do-lorosa perdita della moglie.

Ci ha dichiarato: “Ho scoperto la mia passione grazie almaestro Nicola Grieco della corale del Centro. Un bel gior-no però ho deciso di fare una cosa da solo, riscuotendo ungrande successo e la voce si era diffusa tra tutti gli amici e iparenti, tanto che mi decisi lo scorso 23 maggio di fare unconcerto da solo per cui non finirò mai di ringraziare il pre-sidente del centro, Gennaro Marchese, con tutto il direttivo,per avermi messo a disposizione il centro, poi per gli impian-ti e gli strumenti ho provveduto io personalmente alle spese”.

Perotta ha poi aggiunto: “Tanto è stato il successo di quel-la sera che in tanti mi hanno chiesto una replica e così lo scor-so 7 ottobre mi sono esibito un’altra volta. Ringrazio i mieiamici Pietro De Francesco e Pasquale Capasso che, insiemecon la mia famiglia, mi hanno spinto in questa strada che miha fatto rinascere, quando mi esibisco al centro sociale anzia-ni, io mi sento al San Carlo e ricevere anche attestati di me-rito mi riempie il cuore di gioia”.

Tanta l’emozione sul volto del signor Vincenzo quandoci ha raccontato della sua passione. E alla domanda: “Qualè il suo cavallo di battaglia?” ci ha risposto: “Addio mio Bel-la Napoli e Tu ca nu chiagn”-

Angelica Argentiere

CRONACA ‹‹

E al Centro sociale anzianic’è chi si scopre cantante

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14 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› CRONACA

Non c’è pace per Cirillo. E' un susseguirsi di polemichecontro l'Amministrazione comunale di Cardito che, perl’opposizione, ancora una volta, si è dimostrata assente

di fronte a un problema che ha scosso la cittadinanza.Proviamo a ricostruire quel che è successo. Un’ordinanza firma-

ta dal magistrato Ricciardi ha infatti stabilito l'abbattimento di unostabile in via Fermi dopo un lungo percorso, iniziato nel 2002, du-rato dunque ben 11 anni. Ebbene, l'incubo di chi viveva in quellacasa è diventato realtà nei giorni scorsi. Le ruspe, in pochi attimi,hanno spazzato via tutto nonostante ci fosse un’altra ordinanza cheaveva stabilito che era necessario abbattere soltanto i 20 - 30 metricubi in eccedenza dell'edificio. Quella casa si poteva salvare, ancheperché è stata oggetto di una concessione edilizia in sanatoria. E in-vece così non è stato. La palazzina è stata completamente spazzatavia. A nulla è valso il grido di dolore, la disperazione dei proprieta-ri. Le uniche forze politiche ad interessarsi alla questione sono sta-

te quelle dell'opposizione. La maggioranza sembra non essersi perniente interessata. Lo dimostrano le assenze nel giorno dell'abbatti-mento. A esprimere il suo rammarico è anche l’ex sindaco, PeppeBarra, per cui “è una vera tragedia. Si è trattato di un accanimentogiudiziario che sinceramente non capisco e non giustifico. So solo che lasentenza penale ha vinto su quella amministrativa. Eppure bastava de-molire solo la parte in eccedenza. Inoltre, oltre al danno anche la beffavisto che la proprietaria, la signora Erminia Auriemma sarà obbliga-ta a versare 95.000 euro per rimanere proprietaria del suolo e per ave-re la facoltà, un domani, di poter ricostruire ciò che hanno distrutto”.

Come fa spesso, Barra ha affidato a Facebook la sua rabbia. Sulsocial network ha espresso tutta la sua rabbia, dichiarando che sefosse stato lui il Sindaco si sarebbe fatto arrestare pur di opporsi al-l'abbattimento. Si vergogna di quello che è successo e di come hareagito la maggioranza e non usa mezzi termini: “Mi fa tutto moltoschifo. In una società in piena crisi non si può dar vita ad un terremo-

Scontro politico per l’abbattimento di un palazzo a Cardito

Polemiche contro la maggioranza che non avrebbe seguito la vicenda con attenzione.Il sindaco Cirillo si difende: Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare l’abbattimento

Pisano Si Dimette Da Consiglieredi Claudia Perrotta

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POLITICA ‹‹

Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 15

to artificiale. Dobbiamo dare una casa dove vivere alla gente non por-targliela via”. Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione haaggiunto: ”Pensi che la figlia della signora Auriemma è una compagnadi scuola di mia nipote. E' una ragazza provata che ha confidato allasua amica di vivere quest'abbattimento quasi come una sorte di libera-zione, dopo aver vissuto per anni nell'incertezza, tra lacrime e dolori”.

A protestare contro l’abbattimento anche l'avvocato Franco Pi-sano, leader dell'opposizione. Sin dal giorno della sentenza che sipronunciava a favore dell'abbattimento, ha iniziato a dimostraretutta la sua rabbia per una sentenza, a suo parere, non limpida. Edopo l’abbattimento, con una dichiarazione pubblica su facebook,ha annunciato le sue dimissioni. La riportiamo integralmente: “Inpiù occasioni ho ricordato al Sindaco e alla maggioranza di affrontareseriamente la questione abbattimenti e anche nell'ultimo Consiglio co-munale gli proposi di ridurre drasticamente le somme per finanziare gliabbattimenti, spostandole sul capitolo delle infrastrutture pubblicheche, ad oggi, è pari a zero; di sollecitare un coordinamento con la Pro-cura nella scelta dei manufatti da demolire. Ovviamente, con unamaggioranza allo sbaraglio, aiutata da una parte della minoranza chenon ha esitato a fare il salto della quaglia, il tentativo del Sindaco diintervenire all'ultimo giorno, per evitare la demolizione della casa diAuriemma, non poteva produrre alcunchè. Così, come a luglio scorso,portammo noi delle minoranze in Consiglio comunale, questo governofallimentare, per prendere atto della legge regionale che, in un certoqualmodo, evita le demolizioni delle case per uso proprio. Ma non-ostante ciò, si presero i meriti di approvare una delibera inutile, anzi-chè procedere concretamente come precisai nel mio intervento in Con-siglio e infatti il caso di questi giorni ne è la prova. Mi batterò insiemeal mio partito per una soluzione giusta in favore di coloro che non han-no una soluzione abitativa per la loro famiglia, diversa da quella abu-siva. Per il prossimo Consiglio chiederemo di esporre la questione dellademolizione della signora Auriemma al Ministro di Grazia e Giustiziaper verificare eventuali illegittimità sulla scelta del fabbricato e sullemodalità di esecuzione (perchè la seria preoccupazione che, di fronte al-le irregolarità, il Comune potrebbe essere responsabile dei danni patitidalla famiglia Auriemma); di congelare i circa 500.000 euro stanzia-ti per gli abbattimenti in attesa di un coordinamento tra Comune eProcura sulla scelta dei manufatti da abbattere. Sulla questione dellemie dimissioni: mi sono chiesto cosa potevo fare per quella famiglia di-strutta che a tutt'oggi è ancora in possesso di un permesso per costruire,come confermato dal Tar Campania e domani, per assurdo, potrebbe

chiedere al Comune di procedere alla ricostruzione del fabbricato de-molito . Ebbene, di fronte alla latitanza della politica e al silenzio deimedia, ho pensato che le mie dimissioni fossero l'unica soluzione per ac-cendere i riflettori sulla questione e garantire i giusti controlli sulla re-golarità dell'abbattimento. Per quanto concerne il mio ruolo politico,ho talmente di quella esperienza che non ho bisogno dello scanno percontrollare l'attività amministrativa. Ricordo che mi sono dimesso daConsigliere comunale e non da Parlamentare. E poi un pò di aria fre-sca in questo Consiglio Comunale bisogna pur garantirla cosa che stafacendo solo il centrodestra con i due giovani consiglieri Giuseppe Mi-rone e Pasquale Cimmino”.

Il commento del primo cittadino Giuseppe Cirillo riguardo al-l’abbattimento è stato molto articolato e ha tentato di spiegare quelche è successo: “E’ stata una giornata molto triste perché dei cittadini,anche sbagliando, hanno costruito abusivamente un immobile che, co-munque, era un immobile di necessità con un solo appartamento, e iproprietari sono delle bravissime persone, dei lavoratori. Questo dellademolizione è un problema che viene da lontano, dal 2002 quando laProcura della Repubblica ha disposto l’abbattimento di questo fabbri-cato costruito nel 1999. Nel 2008 è stato chiesto un titolo autorizzati-vo al Comune perché la rabbia è che si trova su un suolo edificato-rio ma ricadendo nell’area B1 non gli davano il titolo autorizzati-vo. Successivamente, sono riusciti ad avere il permesso di costruirein sanatoria. La signora Auriemma, infatti, è titolare di un accer-tamento di conformità rilasciato dal Comune di Cardito nel 2008.Successivamente l’ufficio tecnico le ha mandato un avvio del proce-dimento di ritiro di questo permesso di costruire e un’ordinanza didemolizione e di acquisizione. La signora e altri cittadini hannofatto ricorso al Tar e nel 2010 una sentenza gli ha dato ragione.Quindi l’immobile non poteva essere acquisito dal patrimonio co-munale in virtù di una sentenza amministrativa e il Tar stabilisceche, per avere la conformità, bisognava modificare la concessionecon dei provvedimenti di demolizione parziale di questo fabbricatoche non poteva più essere acquisito dal Comune in quanto la sen-tenza è divenuta esecutiva e non più appellabile. Posso dire che so-no distrutto. Ho fatto tutto quello che potevo per salvare la casa deinostri concittadini. Il resto sono polemiche pretestuose”.

Intanto, l’abbattimento di via Fermi, sembra essere solo il pri-mo di una lunga serie prevista dalla Procura, per contrastare l’a-busivismo che da anni, attanaglia i nostri territori. Vedremo cosasuccederà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

A volte l’immaginazione supera la realtà.Altre volte invece la soluzione migliore èquella di far da soli, come il proverbio in-segna. E forse sarà stata proprio questal’idea di chi ha pensato di mettere unasbarra nel pieno di una carreggiata.E’ successo ad Afragola, nei pressi di unbar molto affollato a ridosso de I pini.Gli automobilisti e i clienti del baravranno notato nei giorni scorsi qualco-sa di insolito che delimitava un’area disosta. In gergo tecnico si chiama “dissua-sore” e proprio come dice la parola do-vrebbe dissuadere e quindi porre fine a

soste selvagge o soste che vìolano inqualche modo la proprietà privata. Ilproblema è che secondo le prime indi-screzioni, il dissuasore installato sul suo-lo pubblico nel tratto di stratta che do-vrebbe essere del demanio, non è a nor-ma. Perché mettendo da parte per unattimo le misure spropositate del dis-suasore, che si avvicina più ad una sbar-ra che ad un dissuasore, la legge diceche “bisogna richiedere l’autorizzazioneal Comune di residenza” e soprattutto“non deve costituire intralcio alla viabili-tà”. Il dissuasore in questione invece pre-

vede in maniera autonoma e gestita dairesidenti dell’abitazione, l’entrata e l’u-scita nonché la gestione in piena e ma-nuale autonomia dell’apertura e dellachiusura di questa enorme sbarra metal-lica di colore rosso. Comprendiamo ledifficoltà nel parcheggio in quella zona esoprattutto dell’aggravarsi delle condi-zioni di sosta, spesso selvagge ai dannidei residenti, ma risolvere il problemacosi oltre ad essere illegale e a costituireun danno alla collettività, non produrràalcuna soluzione. Forse tamponerà soloil problema, per qualche tempo.

Martino Uzzauto

E ad Afragola spunta una sbarra in mezzo alla strada

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16 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› CRONACA

Totò, Aurelio Fierro, SergioBruni e tanti altri “mostri sacridella cultura napoletana e ita-

liana, hanno avuto a che fare con Fratta-maggiore. Avete letto bene, Frattamag-giore. Vi chiederete cosa ha a che farequesta città con quei tre nomi; tanto, tan-tissimo, perché è il luogo di nascita di“uno dei grandi poeti che non è stato anco-ra ricordato” per usare le parole di AurelioFierro. Stiamo parlando di Aniello Fran-zese, più conosciuto come Nello Franze-se, autore di poesie e canzoni scritte con eper i grandi interpreti della canzone clas-sica napoletana.

Il maresciallo della Guardia di finanza,Aniello Franzese, nacque a Frattamaggio-re il 22 aprile del 1924. Autodidatta, Nel-lo comincia subito a collaborare con i piùillustri nomi della nostra tradizione musi-cale, Aurelio Fierro, Sergio Bruni, Rober-to Murolo e questo già la dice lunga sulsuo estro, sul suo genio, sul suo esserepoeta, ancora tante le collaborazioni e lerichieste per testi musicali, possiamo cita-re, tra gli altri, Mario Merola, NunzioGallo, Luciano Rondinella, Maria Paris etantissimi ancora. Stimato e ricercato nel-l’ambiente artistico gli fanno la “corte”autori, compositori e direttori d’orche-stra; e, a scrivere canzoni con lui ci sonoanche Totò, Gino Campese, GiovanniAstuti, E. A. Mario, Libero Bovio,Edoardo Nicolardi e tanti altri. Uomo ri-servato, allo stesso tempo prolifico auto-re, per anni il suo nome e la sua figura so-no stati messi in ombra dal tempo ed èper questo che abbiamo deciso di ricor-darlo.

Tanti sono stati i premi vinti, nella sua,seppur breve ma grande e significativacarriera; Maschera d’argento (premio dirilievo nazionale), Piedigrotta, Piedigrot-

tissima, Il Musichiere e altri ancora. Il de-stino ha voluto che nel lontano 4 luglio1982, pochi giorni prima che gli undicidi Bearzot entrassero nella storia del cal-cio e l’Italia festeggiasse il suo terzo titolomondiale, Frattamaggiore perse uno deisuoi figli più rappresentativi del panora-ma artistico culturale. Nel 1997 LilianaDe Curtis, figlia di Totò, per mero caso

ritrova uno spartito inedito “Me diciste‘na sera” del 1952, musicata dallo stessoTotò, mentre l’autore del testo era pro-prio Nello Franzese. Di questa notizia sene occupò anche Il Mattino e La Repub-blica oltre ai TG nazionali, con gli inter-venti di Vincenzo Mollica e Paolo Limi-ti, cosicchè Mariangela D’Abbraccio laincise nello stesso anno (Il cuore di Totò– cd- sony music entertainment SpA dis-tribution). Sempre con il Principe dellarisata, Franzese scrive “Comme a nu car-cerato”, per Sergio Bruni “Serenata e Pi-scatore” e “Chiesetta nella valle”, per Au-relio Fierro compone “Maestra elementa-re”, a Mario Merola firma i testi di “Techiammave Maria” e “A Bandiera”, perLuciano Rondinella scrive “ ‘O milurdino” (cantata anche dallo stesso Merola), “Mi-racolo d’ammore” per Nunzio Gallo,“Bambulella” per Maria Paris, e tante al-tre.

Tutto ciò dimostra che, per troppi an-ni, il nome e il lavoro di Nello Franzesesono finiti nel dimenticatoio, è giunto ilmomento che ai molti venga data l’occa-sione per conoscere, scoprire il patrimo-nio lasciatoci da questo grande poeta, ma-gari con qualche iniziativa, con un pre-mio in sua memoria; insomma, il suopaese natale dovrebbe onorare chi ha da-to lustro alla sua città, non rinnegandomai le sue radici, portando la sua amataFrattamaggiore sempre nel cuore. Un rin-graziamento particole va al professor Vin-cenzo Franzese, figlio di Nello Franzese,per il materiale e le testimonianze fornite-mi, senza le quali questo articolo non sa-rebbe stato possibile.

Si avvia a soluzione il caso del liceo Braucci di Caivano

Le proteste degli studenti hanno ottenuto il risultato che si chiedeva da settimaneARRIVA LA DISINFESTAZIONE

di Linda Scuotto

Si è conclusa con successo la festa dell’accoglienza, organizzata gio-vedì 31 ottobre dall’istituto Don Milani per i bambini che que-

st’anno frequentano il loro primo anno di scuola nell’istituto caiva-nese. L’evento, che ogni anno interessa genitori, alunni e docentidella scuola dell’infanzia, si è svolto nell’auditorium della sede cen-trale dell’istituto e ha ospitato circa 300 persone.

“Quest’anno si è pensato di valorizzare non solo le competenze ac-quisite dai bambini di cinque anni, sono stati infatti preparati cantie filastrocche di benvenuto per gli studenti più piccoli, ma si è cercatodi creare un’atmosfera ludica e spensierata, un momento di incontrotra genitori e docenti che fosse all’insegna del divertimento. Abbiamovoluto condividere un piccolo pezzo del lungo percorso scolastico chequesti bambini andranno a svolgere, se vogliono, nel nostro istitutocomprensivo” spiega l’insegnante Rosa Ludeno. Il dirigente scola-stico, la professoressa Teresa Ummarino, ha accolto con gioia i ge-

nitori e presentato la presidentessa del Consiglio di Istituto, Cate-rina Crispino, che, nel suo discorso di benvenuto, ha raccontatoal pubblico l’origine di una festa, quella di Halloween, da cui l’e-vento ha preso il tema.

“E’ un caso che la festa abbia avuto luogo proprio il giorno di Hal-loween, ma siamo felici che i bambini abbiano risposto positivamen-te” ci spiega la docente.

Uno stuolo di piccole streghette e dolci fantasmini ha animatola festa. Fondamentale per l’intrattenimento dei più piccoli il ma-go Oreste, il carrettino dello zucchero filato e tanta musica allegra.

“Credo che questa festa abbia dato modo a noi genitori di conosce-re non solo l’ambiente in cui i nostri figli cresceranno imparando, maanche il ‘duro’ lavoro degli insegnanti che hanno reso possibile tuttoquesto” ci ha detto uno dei genitori presenti.

Linda Scuotto

Festa dell’accoglienza alla don Milani di Caivano

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›› CRONACA

18 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

Cresce sempre di più il fenomeno deiforni abusivi e delle vendite illegalidi pane porta a porta e negli uffici

pubblici e privati. Un mercato in continuacrescita nonostante i tanti blitz e i tanti se-questri che si sono avuti negli ultimi anni.Il motivo è, ovviamente, economico: l'ac-quirente risparmia rispetto al prezzo di unnormale pezzo di pane e il venditore ciguadagna. Peccato, però, che, spesso, pa-gare meno significa acquistare un prodot-to poco sicuro se non addirittura pericolo-so per la salute.

A produrre il pane abusivamente, stan-do a quanto detto dalle forze dell’ordine,non ci si trova solo di fronte al singolo checomincia a produrre pane per crearsi unreddito. A coordinare questo tipo di atti-vità, infatti, sarebbe la camorra, la quale

ha ben capito che vil mercato del cibo èdecisamente fruttifero. La produzione delpane ha le sue regole soprattutto per quan-to concerne le condizioni igienico sanita-rie. Se queste non vengono rispettate, laproduzione risulta illegale. Essendo i forniabusivi privi di alcun controllo, le proba-bilità che vengano utilizzate sostanze tossi-che sono piuttosto alte. Ultimamente, in-fatti, si è scoperto che in alcuni forni il pa-ne veniva cotto insieme a legna verniciata,chiodi e altre sostanze nocive.

Il pane abusivo viene venduto in fur-goncini, mercati e banchetti improvvisati,ma anche in uffici pubblici e privati, in su-permercati e salumerie ai danni di clientispesso ignari di acquistare un prodottorealizzato senza rispettare le più elementa-ri norme igienico sanitarie.

Ad Arzano, un forno abusivo è statochiuso per ben due volte: il proprietario,dopo la prima chiusura, aveva pensato dirimuovere i sigilli e riprendere la sua atti-vità. La cosa, però, non è sfuggita ai Cara-binieri che sono intervenuti prontamentein via Annunziata, nel cuore del centrostorico, sequestrando centoventi chilo-grammi di pane già cotto e altri chili diimpasto. La situazione si è presentata cri-tica: i carabinieri hanno trovato pedane dilegno impregnate di vernice e altre sostan-

ze nocive pronte per essere messe nel fuo-co e bruciate per lapreparazione del pane.

Il blitz dei carabinieri ha portato al se-questro di oltre tre tonnellate di pane, auna cinquantina di persone denunciate, amulte per un totale di 40 mila euro e aduna serie di altri forni sequestrati. Le zoneinteressate dall’ultimo blitz sono Fratta-maggiore, Arzano, Pomigliano d’Arco,Sant’Anastasia, Acerra, Brusciano, Castel-lo di Cisterna, Giugliano in Campania,Villaricca, Sant’Antimo, Somma Vesuvia-na e Torre Annunziata. Nella Sanità, notoquartiere di Napoli, è stato – tra le altrecose – sequestrato un deposito, in condi-zioni igieniche pessime, dove il pane veni-va conservato prima di essere imbustato equindi consegnato anche ad alcuni risto-ranti della zona.

Continuano i sequestri di forni dove si cuoce pane illegalmente

Un altro blitz dei Carabinieri ha portato a nuovi sequestri e nuove denunceNON MANGIATE QUEL PANE!

di Rossella Valentino

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Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 19

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Triste, desolata e sofferente è la prote-sta dei sei LSU di Casalnuovo di Na-poli che, da giorni, stanziano, dor-

mono e vivono fuori l’edificio del Munici-pio in attesa di essere stabilizzati come i lo-ro 314 colleghi.

“Senza lavoro, senza stabilità, senza sup-porto” così si sentono questi sei padri difamiglia, ex LSU che hanno vissuto unastoria dai toni grigi e tristi e che li vede oggi disoccupati e senza tu-tele. Richiedono certezze in merito al loro futuro occupazionale.Stabilizzati nel 2003, quando era Sindaco lo stesso primo cittadinodi oggi, Antonio Peluso, hanno lavorato per tre anni con una dittaesterna che aveva l’appalto con il Comune per la manutenzione stra-dale. Scaduto l’appalto con la ditta assegnataria dei lavori, si sonotrovati senza lavoro. All’epoca della scadenza del contratto con laditta il Comune era commissariato e il Commissario prefettizio sioccupò della faccenda proponendo la riallocazione dei sei lavorato-ri con contratti “a chiamata”, come loro ci raccontano. “A progetto,con queste nuove forme contrattuali non stabili” ci dicono dal loro ac-campamento.

Rieletto il sindaco Peluso, sono passati tre anni e, dopo aver ricevu-to l’indennità di disoccupazione per otto mesi, questi ex LSU nonhanno ricevuto alcuna riallocazione, sono rimasti senza lavoro, disoc-cupati. I loro colleghi che hanno seguito un percorso diverso sono sta-ti tutti riallocati, loro no. Loro sono senza lavoro, senza stipendio, sen-za nessuno che li aiuti, da tre anni ormai.

“Questa è una nostra iniziativa, non sappiamo più cosa fare” – af-ferma uno dei sei ex lavoratori – “i nostri colleghi hanno ricevuto lariallocazione, lavorano, noi no. Chiediamo un lavoro stabile, che ciconsenta di portare avanti la famiglia, chiediamo di ricevere lo stessotrattamento che hanno ricevuto gli altri nostri colleghi”.

Convinti di non poter fare altrimenti, questi padri di famiglia

si sono organizzati per restare lì sotto,notte e giorno, fino a quando l’Ammini-strazione comunale non troverà ancheper loro una sistemazione definitiva.

“Non sono problemi che possiamo risol-vere noi, noi possiamo a vogliamo lavorare,abbiamo il diritto di ricevere assistenza co-me l’hanno ricevuto tutti gli altri, è scadu-to il contratto di appalto con la ditta…noi

che colpa che abbiamo?” ripetono. Intanto è stata protocollata dal-l'opposizione una richiesta di convocazione per un Consiglio co-munale straordinario incentrato sulla questione.

“La loro problematica deve essere discussa pubblicamente” – dichiara ilconsigliere d'opposizione Carmine Mozzillo (Udc) – “Se esiste ancoraun'unica possibilità per restituire dignità e lavoro a questi operai vale lapena di tentare. Io e i miei colleghi consiglieri abbiamo protocollato la ri-chiesta di un Consiglio comunale straordinario per rendere partecipi tuttii cittadini della loro condizione. L'impegno della politica deve essere con-creto: le famiglie di questi lavoratori mortificati hanno il diritto di saperecome mai i loro mariti sono usciti dal bacino, mentre tutti gli altri LSUsono stati stabilizzati in questi anni”.

I passaggi di cantiere, che solitamente pongono fine a queste pro-blematiche, in questo caso non sono stati risolutivi.

L’Amministrazione comunale chiede di “evitare strumentalizzazioniriguardo una storia gravosa e lunga. Questi lavoratori furono stabilizzatinel 2003 dalle ditte di manuntenzione, poi i commissari nelle nuove ga-re spacchettarano le manutenzioni e le ditte che subentarono proposero al-tre forme contrattuali, non volendoli assumere con il contratto a tempo in-determinato che avevano in precedenza, una storia lunghissima. La vi-cenda è complicata ed occorre portare proposte concrete, non solo indire unconsiglio comunale monotematico in cui di proposte non se ne sono avute.L’amministrazione ha fatto molto per loro e continuerà, per quanto possi-bile, a cercare soluzioni appropriate”.

In sei vivono nella piazza antistante il Comune

L’opposizione ha chiesto un Consiglio comunale straordinario, la maggioranza invita a non strumentalizzareSIT IN DEGLI LSU A CASALNUOVO

di Marina Greco

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20 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› RELIGIONE

Dagli inizi di ottobre è PadreRaffaele Baia il nuovo Rettoredel Santuario del Sacro Cuore

di Afragola. Classe 1956, afragolese diorigini, il religioso è stato già nel passa-to alla guida del centenario istituto chefu costruito nel cuore della città dal1903; ha preso il posto di Padre LuigiArena, che ha presieduto per sei anni, eora è stato chiamato al timone dellaparrocchia di San Paolo Apostolo diTor Tre Ponti in provincia di Latina.Entrambe le nomine sono state dispo-ste da Padre Luigi Toscano, attuale Su-periore Generale dell’Istituto religiosofondato da San Gaetano Errico.

Si apre un nuovo capitolo per il luo-go sacro tanto caro agli afragolesi che,pur non essendo parrocchia, attira tan-ti fedeli di diversi quartieri della città:in migliaia, ad esempio, si concentranoper la solennità e la peregrinatio citta-dina della statua del Sacro Cuore che siripete nella prima settimana di giugnoe, da qualche anno, anche in occasionedella festa di San Gaetano Errico: l’a-postolo del confessionale, “ ‘o Superio-re” tanto amato dai napoletani, in par-ticolare del quartiere di Secondigliano,che la Chiesa ricorda il 29 ottobre.

Una ricorrenza che padre Raffaele

non si è certo lasciato sfuggire, ricor-dando l’evento, già a partire da venerdì25 ottobre, sia con momenti di spiri-tualità, come l'incontro di preghieraanimato dai giovani del Gruppo Em-maus, che con manifestazioni ludiche,come lo spettacolo teatrale "E belle ebuon ce truvaime in Paradiso"; pro-grammato anche un pellegrinaggio, apiedi, sino alla tomba del Santo a Se-condigliano, e per finire con la peregri-natio con la statua del Santo, avvenutanella serata di martedì 29 ottobre, perle vie del quartiere antistanti il Santua-

rio, dopo una solenne celebrazione eu-caristica da lui stesso presieduta. Allafesta di San Gaetano Errico era presen-te anche il sindaco, Domenico Tuccil-lo, e alcuni consiglieri comunali, tra cuiVincenzo Concas e Antonio Pannone.Da segnalare anche la solenne eucare-stia officiata da Padre Toscano, Supe-riore generale della Congregazione,nella serata di venerdì 1 novembre, aconclusione dei festeggiamenti e in oc-casione della festività di Ognissanti.

“Abbiamo preparato la kermesse - hadichiarato Padre Raffaele - con la pre-ghiera e in collaborazione dei giovani edei tanti devoti del Santuario. Quelloche ho trovato qui è un bel gruppo di ze-latori dei Sacri Cuori che non si stanca dianimare le tante attività: a partiren dal-la Mensa dei Poveri, dove tutte le sere ser-viamo 50-60 pasti agli ospiti; al gruppoCaritas, che ci consente di assistere circa200 famiglie; all'afflato presente nelgruppo Emmaus, e alla dinamica azioneevangelizzatrice dei fedeli con il teatro,con l’aiuto ai ragazzi in difficoltà con glistudi e tante altre iniziative”

“Ma il nostro impegno pastorale - haconcluso il religioso - non è solo quellodi fornire mera assistenza materiale, ten-diamo piuttosto all’esercizio delle virtù;

Nello storico rione afragolese Padre Raffaele succede a Padre Luigi

Tra le prime iniziative un pellegrinaggio a piedi fino alla tomba di San Gaetano ErricoCambio alla guida del Sacro Cuore

di Antonio Boccellino

Padre Raffaele Baia

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cerchiamo, in altre parole, sulle ormedello spirito missionario del nostro fonda-tore, di andare incontro alle esigenze spi-rituali delle persone, visitando le loro ca-se, ascoltandoli, e, soprattutto, facendosentire ad ognuno la necessità di portareCristo nel cuore. Anche con gli extraco-munitari, oltre a offrire un pasto caldo,abbiamo avviato uno sportello di ascoltouna volta a settimana per i loro bisogni”.

Una bella sfida attende padre Raffae-le in uno dei contesti più difficili e de-gradati della città, tanto che il suo pre-cedessore affidò a Cogito una letteraaperta per denunciare le difficili condi-zioni sociali in cui si trovava a operare,nell’indifferenza delle Istituzioni.

Ma il missionario, già impegnato an-che a coordinare, con tanto amore ecompetenza, insieme a padre BiagioLiccardo il periodico bimestrale “L’A-raldo dei Sacri Cuori” (che rappre-senta insieme ai siti internethttp://www.msscc.it/ e http://www.sacro-cuoreafragola.it/, la voce della congrega-zione religiosa), ad Afragola è in buonacompagnia: sia con gli altri religiosiche collaborano con lui, padre Lucae padre Giorgio Rivieccio, e poi alsuo fianco non mancano mai i tantivolontari che gli sono accanto quo-tidianamente.

“La missione mariana che ho volutoindire è per far ‘risvegliare’ la Fede per ivicini e per i lontani per ritornare a Cri-sto. In questa parrocchia nella quale la fe-de è sempre esistita è necessario aumentarela preghiera e l’evangelizzazione”.

Sono le parole con cui il parroco diSanta Maria d’Ajello, don Gennaro Ca-passo, ha presentato la visita della Sacraimmagine della Madon-na di Pompei ad Afrago-la. Un evento organizza-to in collaborazione conl’Amministrazione co-munale e la Pro loco.

Ricco il programmadell’avvenimento religio-so: vari momenti di pre-ghiera e di spiritualità –dalla visita agli ammalati,alle catechesi alla recitadel Santo Rosario, oltrealle celebrazioni eucari-stiche- tutti all’insegnadella devozione alla SantaVergine e finalizzati all’evangelizzazionedella comunità.

Le giornate di permanenza della Sa-cra Immagine (l’unica riproduzione pel-legrina del quadro originale, ndr) hannoavuto inizio, mercoledì 23 ottobre, inoccasione dell’VIII anniversario di sa-cerdozio di don Rino, con una festa diaccoglienza per l’arrivo tenutasi pressola cappella di San Michele Arcangelo avia De Gasperi. A seguire, dopo unafiaccolata, c’è stata l’intronizzazione del-l’Immagine presso il mediovale com-plesso monumentale di Santa Maria, cuiha fatto seguito una solenne celebrazio-ne eucaristica, presieduta da MonsignorTommaso Caputo, l’attuale Arcivescovodi Pompei, cresciuto proprio nella par-rocchia di S. Maria.

Nel corso della settimana, poi, si so-no avvicendate varie scolaresche cittadi-ne per la benedizione degli alunni, in-sieme a catechesi a tema, e diverse fun-

zioni religiose, celebrate dal decano, condon Massimo Vellutino, da don LuigiMedusa, tutte culminate con veglie dipreghiera animate dai giovani della co-munità parrocchiale.

Significativi anche i momenti finalidella sacra peregrinatio in programma:come la Santa Messa officiata, nella se-rata di sabato 26 ottobre, da Padre Raf-

faele Baia, neo rettoredei Sacri Cuori diAfragola; e soprattut-to, l’evento conclusi-vo, nella mattinata didomenica 27 ottobre,durante il quale Mon-signor Antonio DiDonna, già VescovoAusiliare di Napolieletto ora alla guidadella Diocesi di Acer-ra, ha concluso la setti-mana mariana con unaMessa di ringrazia-

mento: campane a festaper l’occasione e volo di colombi per sa-lutare, con una raccolta processione, lapartenza della Sacra Immagine.

Una toccante manifestazione di fede,in sintesi, che ha sorpreso gli stessi re-sponsabili della “Missione Mariana”, apartire da don Andrea Fontanella, il co-ordinatore dell’iniziativa itinerante, chedal 1950 propaga il culto al Santo Rosa-rio. E che conferma, ancora una volta -dopo quella del 2009 tenutasi in occa-sione del 50° anno di anniversario di sa-cerdozio di don Giorgio Montefusco,precedente parroco di Santa Maria, equello del 2011 alla parrocchia di SanMarco all’Olmo, guidata da don Peppi-no Delle Cave, l’intensa devozione ma-riana presente in città. Non a caso tre sa-cerdoti della Diocesi di Napoli, qualidon Giuseppe Esposito, don GennaroCelardo, monsignor Pasquale Moceri-no, sono tutti afragolesi.

Antonio Boccellino

Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 21

RELIGIONE ‹‹

Afragola ha ospitato il quadrodella Madonna di Pompei

Don Rino Capasso

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22 • Cogito Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013

›› NOTIZIE FLASH

Il Forum dei Giovani, Frattamaggiore, ha organiz-zato il progetto Don’t touch me!, un corso di dife-

sa personale e di Kick Boxing rivolto alle donne dietà compresa tra i 16 e i 29 anni. Il primo incontrosi terrà martedì 12 novembre alle 20 quando gli av-vocati dell’associazione Per Noi Donne, FrancescaDel Prete, civilista, e Sabrina Capasso, penalista, da-ranno ai presenti la possibilità di capire e sapere co-me intervenire giuridicamente in caso di aggressione.A questo primo incontro ne seguiranno altri sette,della durata di circa un’ora cadauno, ogni martedì al-le 20 a partire dal 19 novembre. Nel corso degli in-contri, il maestro di Kick Boxing Giuseppe Cavassispiegherà e insegnerà alle partecipanti le regole e igiusti movimenti per una buona autodifesa. L’interoprogetto avrà come teatro la sede del centro Il Can-tiere nel VI vicolo Durante a Frattamaggiore; lapartecipazione è gratuita, fino a esaurimento posti.Questi i contatti per chi volesse iscriversi: face-book.com/forumdeigiovanidifrattamaggiore; fo-rumde ig iovan i f r a t t amagg io re@yahoo. i t ;346.0198711 e 340.2261163.

Diverse le finalità del progetto che vanno dal pro-muovere e pubblicizzare la difesa personale, al per-mettere alle donne di informarsi sui movimenti giu-ridici che possono compiere in caso di aggressione.

Il femminicidio e l’aggressione alle donne sonoavvenimenti molteplici e sembra che di anno inanno aumentino sempre di più nonostante le penee l’attenzione politico-sociale su un tema così cal-do e importante.

Gli organizzatori Angelica Argentiere, DomingaDamiano e Alberto D’Errico sottolineano che “tuttii professionisti che hanno aderito all'iniziativa ne sonostati entusiasti sia per l’importanza del tema trattato,sia perché questo possa essere il primo di una lunga seriedi progetti per e con il territorio” .

Care donne, non vi resta altro che iscrivervi, iscri-vervi e iscrivervi!

Marina Esposito

Il Forum dei Giovani, Frattamaggiore, ha organizzato il progetto Don’t touch me!, uncorso di difesa personale e di Kick Boxing rivolto alle donne di età compresa tra i 16

e i 29 anni. Il primo incontro si terrà martedì 12 novembre alle 20 quando gli avvoca-ti dell’associazione Per Noi Donne, Francesca Del Prete, civilista, e Sabrina Capasso,penalista, daranno ai presenti la possibilità di capire e sapere come intervenire giuridi-camente in caso di aggressione. A questo primo incontro ne seguiranno altri sette, del-la durata di circa un’ora cadauno, ogni martedì alle 20 a partire dal 19 novembre. Nelcorso degli incontri, il maestro di Kick Boxing Giuseppe Cavassi spiegherà e inse-gnerà alle partecipanti le regole e i giusti movimenti per una buona autodifesa. L’inte-ro progetto avrà come teatro la sede del centro Il Cantiere nel VI vicolo Durante a Frat-tamaggiore; la partecipazione è gratuita, fino a esaurimento posti. Questi i contatti perchi volesse iscriversi: facebook.com/forumdeigiovanidifrattamaggiore; [email protected]; 346.0198711 e 340.2261163.

Diverse le finalità del progetto che vanno dal promuovere e pubblicizzare la difesapersonale, al permettere alle donne di informarsi sui movimenti giuridici che possonocompiere in caso di aggressione.

Il femminicidio e l’aggressione alle donne sono avvenimenti molteplici e sembra chedi anno in anno aumentino sempre di più nonostante le pene e l’attenzione politico-so-ciale su un tema così caldo e importante.

Gli organizzatori Angelica Argentiere, Dominga Damiano e Alberto D’Errico sot-tolineano che “tutti i professionisti che hanno aderito all'iniziativa ne sono stati entu-siasti sia per l’importanza del tema trattato, sia perché questo possa essere il primo diuna lunga serie di progetti per e con il territorio” .

Care donne, non vi resta altro che iscrivervi, iscrivervi e iscrivervi!Marina Esposito

FRATTAMAGGIOREAl via un corso di autodifesa per le donne

‘A livella del parcheggiatore abusivo

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Garantire aiuto, assistenza, salvaguardia, trattamenti, servizi equanto necessario ai bambini che soffrono di autismo. Ecco

gli obiettivi di “Aquilone”, progetto psico educativo realizzatodalla Cooperativa sociale Medea, presieduta da Vincenzo Ange-lino, in collaborazione con il Comune di Caivano e le scuole delterritorio. Giovedì 17 ottobre il progetto “Aquilone” è stato pre-sentato nella biblioteca comunale di Caivano, in presenza del-l’assessore alla Pubblica Istruzione, Jlusca Schizzo, del corpo do-cente della scuola comunale Matilde Serao e di alcuni collabora-tori dell’Istituto comprensivo Milani. Referenti del progetto lapsicologa e psicoterapeuta della famiglia, Emanuela Chiariello, lasociologa e mediatrice familiare, Speranza Ponticelli, e l’assistentedel servizio sociale Emilia De Lucia. “Questo progetto nasce dallanecessità di rispondere ad alcuni bisogni emersi dal territorio” cispiega la dottoressa Chiariello, esperta di disagio giovanile, proble-matiche individuali, di coppia e familiari.

Gli obiettivi generali sono chiari e concreti: accogliere in modocompetente e non giudicante, garantire un contesto di vita stabi-le, organizzato e affettuoso, tollerante ma allo stesso tempo sti-molante. Le attività del progetto prevedono: sportello ascolto so-cio-psicologico, rivolto agli adolescenti ed adulti con disturbo del-lo sviluppo; ippo-terapia (equitazione), che, oltre a garantire be-nefici motori, permette di ottenere miglioramenti nelle capacitàrelazionali; arte-terapia, che promuove lo sviluppo del bambinosul piano cognitivo e insieme affettivo-relazionale; Teatro, chepermette ai ragazzi di entrare in relazione con il proprio corpo,con gli altri e lo spazio.

Un progetto importante, che offre sostegno tangibile alle fa-miglie coinvolte nella disabilità, per favorire un percorso di cre-scita del bambino autistico che, in molti casi, potrà condurlo alivelli elevati di autonomia e indipendenza. Un gruppo di giova-ni esperte, animati da grande sensibilità e professionalità ha resopossibile la realizzazione di un progetto valido e pregevole. Si spe-ra che in molti accolgano il loro invito. Per informazioni e ade-sioni, rivolgersi a Medea – Cooperativa sociale: Via San Grego-rio n° 4 - 80020 Crispano NA chiedendo della dottoressa Emi-lia De Lucia ai numeri 0818306098 – 3898723537 – [email protected].

Linda Scuotto

NOTIZIE FLASH ‹‹

Anno XX - numero 342 - Sabato 9 novembre 2013 Cogito • 23

Tanti auguri a...Tanti auguri a...

Per i tuoi auguri. invia una mail a Per i tuoi auguri. invia una mail a [email protected]@libero.it

CAIVANO / Per l’autismoarriva il progetto “Aquilone”

Compleanno centenarioCento anni e non sentirli. A raggiungere le cento candeline, lo scorso 1novembre, è stata la signora Raffaela Ceraso, nata a Napoli nel 1913,ma residente ad Afragola dal dopoguerra. A farle gli auguri i nipoti e lefamiglie Talotti e Cangiano.

“ “

“ “LaureaCongratulazioni a Gioacchino Giacco che il 24 ottobre si è laureato in Scienze Po-litiche all'Università degli Studi di Napoli Federico II. I migliori auguri per un fu-turo ricco di successi e soddisfazioni. Ti auguriamo che la vita possa donarti tuttele gioie che meriti. Con affetto, il papà, Augusto, la mamma, Antonia, la sorella.

Cogito torna sabato 23 novemvbre’13

Anniversario di matrimonioAuguri di buon 50° anniversario di nozze al Cava-liere Augusto e Geppina Tuberosa. A due genitorifantastici che ci hanno insegnato cosa significa laparola famiglia unita da Angela e Liana.

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Auguri di biancoQuesto giorno è importante per te,e speciale per noi, che ti vogliamo be-ne e festeggiamo con gioia il tuo 60°compleanno! Tanti auguri da tutta latua famiglia ed in particolare da tuo marito Raffaele Boemio

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