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CLASSIFICAZIONE DELLE STOMIE
e loro fisiopatologia
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GESTIONE
INFERMIERISTICA DELLA
STOMATERAPIA DI BASE
Firenze 8-9 maggio 2012
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• Stoma: dal greco “bocca, apertura”; consiste nell’abboccamento di un viscere o di una cavità alla cute, creando una comunicazione fra interno ed esterno.
Definizione di stomia addominale
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Comunicazione tra la cavità gastrica e la cute
Gastrostomia
Lesioni guaribili con esclusione del transito alimentare
Neoplasie Faringe – Esofago
Neoplasie inoperabili
Disturbi permanenti della deglutizione di carattere neurologico
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Confezionamento per via laparotomica di una fistola digiuno-cutanea
Digiunostomia
Neoplasie inoperabili dello stomaco e del duodeno
Stenosi cicatriziali post-infiammatorie dell’esofago e dello stomaco
Fistole digestive come complicanza di deiscenze di anastomosi esofago-gastriche o esofago-digiunali
Alimentari a seguito di Peritonectomia con chemio-ipertermia intraperitoneale (HIPEC)
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Anastomosi creata chirurgicamente tra l’ileo e la parete addominale, allo scopo di evacuare in modo temporaneo o definitivo tutto o parte del contenuto intestinale.
Ileostomia
Definitiva o Temporanea
Terminale o Laterale
Continente o Incontinente
Ileostomia Definitiva
Malattie Infiammatorie
Intestinali
(RettoColite Ulcerosa – Morbo di Crohn)
Poliposi Adenomatosa
Familiare
Infarto Intestinale
Neoplasie Maligne Multiple
del Grosso Intestino
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Ileostomia Temporanea
A scopo decompressivo
A protezione di una anastomosi
(ileocolica o ileorettale)
A protezione del Moncone Rettale
Megacolon Tossico
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Quando è necessario resecare un tratto di intestino ed entrambe le anse vengono portate all’esterno dell’addome attraverso un unico pertugio della parete addominale
Ileostomia
Temporanea a Canna di Fucile
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• La conservazione degli sfinteri e della normale continenza anale nella chirurgia di exeresi del cancro del retto, è sempre motivo di numerose controversie perchè vi sono finalità contrastanti.
• Se da un lato infatti si cerca di evitare al malato l’infermità permanente di una stomia definitiva e di garantire una buona capacità di continenza e di evacuazione, dall’altro si mira ad assicurare la sopravvivenza più lunga possibile mediante un intervento che mira ad essere radicale.
Resezione Anteriore del Retto
(R.A.R.)
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
La resezione retto-colica cosiddetta “anteriore” consiste nell’exeresi più o meno ampia del
retto, del sigma e della metà distale del colon discendente, seguita alla immediata anastomosi colo-rettale o colo-anale.
L’indicazione tipica è costituita dalle neoplasie maligne della porzione distale del sigma, della giunzione sigmoido-rettale e del retto quando il limite distale dalla neoplasia sia situato almeno
a 2 cm a monte dell’orifizio anale.
La resezione ultrabassa del retto preserva un tratto di moncone rettale distale appena al di sopra dell’inserzione dell’elevatore dell’ano permettendo una completa escissione del
mesoretto ed una più ampia linfadenectomia loco-regionale
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
A conclusione di un intervento di Resezione
Anteriore del Retto viene confezionata una
ileostomia temporanea laterale a protezione
dell’anastomosi colo-anale.
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Colectomia Totale
Con Ileo-Retto Anastomosi
• viene rimosso tutto il colon ma preservato il retto a cui viene anastomizzato l’ultima ansa di ileo, viene solitamente confezionata ileostomia di protezione all’anastomosi
Proctocolectomia Totale
Con Ileostomia definitiva
• viene rimosso tutto il colon e anche il retto
• Quando è possibile viene confezionata una pouch ileale che permette alla persona un ritorno alla continenza, a protezione delle numerose anastomosi necessarie viene confezionata sempre una ileostomia temporanea
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• Abboccamento del colon alla cute. Può essere temporanea o definitiva
Colostomia
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Definitiva o Temporanea
Terminale – Laterale – A Doppia Canna
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Sedi della COLOSTOMIA
CIECOSTOMIA fossa iliaca destra
TRASVERSOSTOMIA
sulla linea mediana o paramediana destra o
sinistra
SIGMOIDOSTOMIA in fossa iliaca
sinistra
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Colostomia sinistra
temporanea
Diverticolite perforata con peritonite
generalizzata purulenta e stercoracea
Traumi iatrogeni con lesioni
importanti della parete del retto
Coliti ischemiche gangrenose
Volvolo del sigma con necrosi e peritonite
Perforazione o rottura del
tumore
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colostomia
temporanea di protezione
Neoplasie dell’intestino
Colostomia
laterale
Ciecostomia laterale
Ciecostomia di minima
Trasversostomia su
bacchetta
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colostomia
terminale
Neoplasie del Retto
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Retto
Interventi in Urgenza
Interventi in elezione
Resezione del Retto sec. Hartmann
Amputazione Addomino-Perineale sec. Miles
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• Nel 1921 Henri Hartmann proponeva la resezione del sigma, e di parte del retto, con colostomia terminale sinistra, e chiusura del moncone rettale per neoplasia del sigma e del retto prossimale in alternativa all’amputazione addomino-perineale sec. Miles
• L’intervento di Hartmann prevede il confezionamento finale di una sigmoidostomia e l’affondamento del moncone distale residuo
H. Hartmann
Affondamento del moncone distale
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• W.E. Miles studiò l’amputazione addomino-perineale e la impostò nel 1908 ritornando su alcuni dati biologici nel 1926 dopo aver operato 116 casi con una mortalità del 25%.
• L’amputazione addomino-perineale viene utilizzata nel trattamento chirurgico delle neoplasie del canale anale.
• L’amputazione addomino-perineale comporta lo svuotamento dello scavo pelvico, quindi la rimozione degli sfinteri anali ed il conseguente confezionamento di una sigmoidostomia definitiva.
W.E. Miles
Amputazione Addomino-Perineale
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Conoscere la “altezza” della stomia, quindi quanto viscere è rimasto in transito ci permette di prevedere la quantità e la qualità
del materiale emesso.
Ciò è fondamentale per effettuare la programmazione del
programma di riabilitazione, soprattutto per quanto riguarda
le indicazioni alimentari.
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
• Le feci sono aggressive per la presenza di enzimi ancora attivi.
• Eccessiva perdita di Acqua e Sali Minerali.
• ↑ Nefrolitiasi (Colelitiasi?)
ILEOSTOMIA
Fisiopatologia
Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Colon
trasverso
Colon
terminale
Ileostomia
• Le feci sono semiliquide in caso di stomia prossimale, o di consistenza quasi normale se la stomia è più distale.
• Inizialmente poltacee acqusiscono compattezza a distanza dall’intervento.
• La perdita di Acqua e Sali Minerali è in linea con i valori fisiologici.
COLOSTOMIA
Fisiopatologia
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• L’Urostomia o derivazione urinaria è l’esclusione del reservoir vescicale con deviazione del flusso verso la cute o il lume intestinale.
Urostomie
Temporanee
Definitive
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Nefrostomia
Cistostomia
Interne
Esterne
Nefrostomia Temporanea
Drenaggio di ostruzioni acute
dell’uretere o della pelvi renale (idronefrosi)
Stenosi infiammatorie e/o
iatrogene dell’uretere
Protezione di interventi complicati dell’uretere
Resezioni polari del
Rene
Nefrostomia Definitiva
Tumori primitivi
dell’uretere
Tumori retroperitoneali
con compressione degli ureteri
Fibrosi post-attinica
dell’uretere
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
Urostomia Definitiva
Neoplasie vescicali
Carcinosi diffusa
della pelvi
Infiammazioni croniche della vescica (cistite
interstiziale, cistite attinica)
Malformazioni congenite (agenesia)
Vescica neurologica
Traumi vescicali o
uretrali
UROSTOMIE Definitive Esterne
Ureterocutaneostomia
(UCS)
UreteroIleoCutaneostomia
(UICS)
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Classificazione delle Stomie e loro fisiopatologia
• Le derivazioni cutanee dirette necessitano sempre dell’uso di un catetere a permanenza (splint ureterale) al fine di prevenire la stenosi del lume.
• Le derivazioni urinarie ileali possono produrre squilibri idroelettrolitici a causa del riassorbimento di urina.
• Le infezioni urinarie e le Pielonefriti sono evenienze legate al ristagno o al reflusso di urina.
• La calcolosi urinaria è dovuta a stasi urinaria, infezioni batteriche, squilibri elettrolitici.
UROSTOMIA
Fisiopatologia