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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
1
Ciclo di vita dei prodotti
Nella realtà, la condizione di equilibrio economico si realizza nel
medio/lungo periodo e non nel breve, principalmente a causa del
progresso tecnologico (se l’impresa opera in un settore ad alta tecnologia)
e in dipendenza dei prodotti che vengono realizzati e del loro ciclo di vita.
E’ possibile individuare un ciclo di vita dei prodotti che, generalmente, si
articola secondo le seguenti fasi:
1) Introduzione
2) Sviluppo
3) Maturità
4) Saturazione
5) Declino
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
2
1) Introduzione
2) Sviluppo
3) Maturità
4) Saturazione
5) Declino
Immissione del nuovo prodotto sul mkt
Lento incremento delle vendite
Fattore/i strategico/iCaratteristiche
Qualità
Rapido incremento delle vendite Pubblicità
Crescita delle vendite ad un tasso contenutoPrezzo
Sconti ai distributori
Stabilizzazione delle vendite Confezione
Imballaggio
Calo delle vendite Pubblicità (per
pilotare le vendite)
Fasi
Ciclo di vita dei prodotti
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
3
Introduzione
Sviluppo
Maturità
Saturazione
Declino
0 Tempo
Ricavi
Ciclo di vita dei prodotti
Le diverse fasi caratterizzano il ciclo di vita di qualsiasi prodotto.
Tuttavia esse variano in ampiezza ed inclinazione in dipendenza delle caratteristiche
specifiche di ciascun prodotto.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
4
Evoluzione dei costi nel tempo
Un ciclo analogo può essere individuato per i costi derivanti dalla
produzione e commercializzazione di un nuovo prodotto.
La maggior parte dei costi viene sostenuta all’inizio
della commercializzazione e riguarda le ricerche di
mercato, l’acquisto del terreno, la costruzione dello
stabilimento dove avrà luogo la produzione, l’acquisto
dei macchinari, la predisposizione dell’apparato
distributivo e amministrativo, le spese di ricerca e
sviluppo.Successivamente all’introduzione del
prodotto nel mercato, i costi
consistono principalmente in costi di
gestione.
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(Paoloni)
5
Evoluzione dei costi nel tempo
0 Tempo
Costi
1 2 3 4
30
100
50 50
- Ricerche di mercato
- Terreno / stabilimento
- Impianti / macchine
- Apparato di distribuzione
- Apparato amministrativo
- Ricerca e sviluppo
- Costi di gestione
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
6
SISTEMA AZIENDALE
Rilevazione
GestioneOrganizzazion
e
3 sottosistemiConcerne l’ordinamento
degli organi aziendali, e
la determinazione e
coordinazione delle loro
funzioni
Concerne l’attività
direttamente rivolta ai
fini aziendali ed il
sistema delle operazioni
nelle quali essa si esplica
Concerne le ricerche e le
determinazioni preventive o
consuntive al fine di fornire
conoscenze utili per la conveniente
gestione ed organizzazione
dell’azienda
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(Paoloni)
7
L’organizzazione e la direzione del personale
La RAZIONALIZZAZIONE del comportamento dei dipendenti richiede
l’uso di vari strumenti quali:
1) la determinazione dei ruoli organizzativi e delle linee di influenza
(autoritarie e non autoritarie);
2) la determinazione degli obiettivi da conseguire e delle norme di
funzionamento (politiche e procedure);
3) la creazione di un sistema informativo;
4) la selezione e addestramento del personale;
5) la leadership.
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(Paoloni)
8
autorità formale
lo strumento principale è costituito dalla
Per la RAZIONALIZZAZIONE del comportamento dei dipendenti
nell’OBBLIGO imposto ai subordinati di
accettare quelle decisioni come premessa
per la propria condotta, senza poterle
analizzare e criticare nel merito.
nel DIRITTO ufficialmente riconosciuto
dall’organizzazione di COMANDARE, e
cioè di elaborare decisioni rivolte ad
indirizzare l’attività dei subordinati;
potere
e che può essere analizzata in relazione al
che consiste
capacità di influenzare il comportamento altrui
inteso come
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
9
autorità formale
è variamente interpretato ed è alla base delle diverse impostazione di due TEORIE:
Il rapporto tra:
e potere
TEORIA CLASSICA NUOVA TEORIA
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
10
TEORIA CLASSICA
del rapporto tra autorità formale e potere
1 2 3Autorità
formale 1 2 3Potere
Stabilisce tra i due elementi un rapporto automatico e diretto sostenendo che
l’aumento del livello di autorità comporta anche un aumento del livello di potere
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(Paoloni)
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NUOVA TEORIA
del rapporto tra autorità formale e potere
1 2 3Autorità
formale 3 2 1Potere
Considera per contro, che la relazione di tipo diretto risulta vera solo se i dipendenti
ritengono in pericolo il loro posto di lavoro.
Ritiene che in condizioni normali l’aumento del livello di autorità genera una
diminuzione del livello di potere se vi è ampia soddisfazione di bisogni di ordine
inferiore. Si rifà a Likert, Mc Gregor, Tannenbaum.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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NUOVA TEORIA
del rapporto tra autorità formale e potere
- quando è competente;
La diversa conclusione cui giunge la NUOVA TEORIA origina dalla considerazione
che il livello di potere è condizionato anche dall’accettazione dell’autorità da parte
dei subordinati che il superiore ottiene:
- quando agisce giustamente;
- quando si adopera per i subordinati (promovendo lo sviluppo professionale,
di carriera, ecc.);
- quando rende possibile la partecipazione dei subordinati alle decisioni che
riguardano i loro interessi.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
13
VARIANTI dell’autorità formale
Nelle organizzazioni si possono rinvenire TRE
1) AUTORITA’ GERARCHICA
2) AUTORITA’ FUNZIONALE
3) AUTORITA’ DEL GRADO
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
14
1) AUTORITA’ GERARCHICA
E’ un modello molto diffuso nelle organizzazioni private che:
• si basa sul concetto dell’unità di comando;
• prevede che gli organi si muovano nell’ambito di una stessa linea di
comando ed in direzione discendente, e senza possibilità di critica da parte
di chi riceve gli ordini;
• suppone quindi che un organo di grado superiore non possa impartire
ordini ad uno di grado inferiore ma appartenente ad una diversa linea di
comando (Es: il direttore delle vendite non può avere autorità su un capo
di stabilimento del settore produzione);
• considera l’autorità formale generale, perché riguarda tutti gli aspetti del
compito del subordinato e presuppone che chi ha il potere di comando sia
competente su ogni materia;
• ritiene di poter influenzare i subordinati con un meccanismo di sanzioni e
ricompense.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
15
Consiglio di amministrazione
Direttore generale
Direttore
Produzione
Direttore
Vendite
Direttore
Approv.ti
Direttore
Finanziario
Direttore
Personale
Capo
Stab.
1
Capo
Stab.
2
Capo
Fil.
1
Capo
Fil.
2
Addetto
Addestr.
Addetto
Selezione
Addetto
Servizi
Sociali
Addetto
Servizi
Sociali
1) AUTORITA’ GERARCHICA
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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2) AUTORITA’ FUNZIONALE
E’ un modello che:
• prevede la possibilità per un subalterno di ricevere ordini da
superiori appartenenti a diverse linee di comando;
• suppone che, non essendo possibile una competenza generale,
occorra impiegare nei processi produttivi e decisionali competenze
specializzate;
• considera l’autorità formale particolare, perché si limita a pochi
aspetti (quelli di competenza) del compito del subordinato e perché è
limitata nel tempo;
• ritiene che si possano applicare meccanismi di sanzioni e
ricompense, eventualmente proposte dal capo funzionale, ma irrogate
e dispensate dal capo gerarchico.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
17
Consiglio di amministrazione
Direttore generale
Direttore
Produzione
Direttore
Vendite
Direttore
Approv.ti
Direttore
Finanziario
Direttore
Personale
Capo
Stab.
1
Capo
Stab.
2
Capo
Fil.
1
Capo
Fil.
2
Addetto
Addestr.
Addetto
Selezione
Addetto
Servizi
Sociali
Addetto
Servizi
Sociali
2) AUTORITA’ FUNZIONALE
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
18
3) AUTORITA’ DEL GRADO
E’ un modello tipico delle organizzazioni militari, ma presente
a volte anche nelle aziende, che:
• prevede la possibilità per chi ha un grado superiore di dare
ordini a chiunque abbia un grado inferiore, con il grave
inconveniente che un subordinato potrebbe trovarsi a ricevere
ordini contrastanti da parte di più superiori.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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Rapporti organizzativi
All’interno delle diverse strutture organizzative si hanno diversi
tipi di rapporti tra i soggetti posti a differenti livelli gerarchici.
In particolare si possono distinguere i seguenti rapporti organizzativi:
1) Rapporti gerarchici
2) Rapporti funzionali
a) Rapporti funzionali autoritari
b) Rapporti funzionali consultivi
c) Rapporti funzionali di servizio
d) Rapporti funzionali di controllo
3) Rapporti di assistenza
(quando il superiore influenza il subordinato diretto)
(quando il superiore influenza anche un subordinato non diretto)
(quando in un rapporto gerarchico viene inserita una linea
di influenza dal basso verso l’alto)
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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Assistant/to (un solo assistente) e
General staff (un gruppo coordinato di esperti)
Direttore generale
Direttore
Produzione
Direttore
Vendite
Direttore
Approv.ti
Direttore
Finanziario
Direttore
Personale
Assistant /toCapo
Esperto 1
Esperto 1
Esperto 1
General staff
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
21
Line e Staff
organo di line organo di staff
- comanda
- è essenziale
- ha l’autorità
- ha la priorità nelle decisioni
- assiste e consiglia
- è secondario
- ha solo influenze non autoritarie
- è in posizione subordinata
Tuttavia, recentemente, vi è una tendenza degli organi di staff ad
assumere un potere superiore a quello degli organi di line
All’interno dell’azienda possono esistere organi e funzioni di Line e di Staff.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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Line e Staff secondo la teoria di DAVIS
Creare i valori richiesti dalla clientela e
produrre e distribuire i beni e i servizi
desiderati dalla clientela
Creare i valori che consentono la
realizzazione efficiente degli obiettivi primari
e collaterali
Funzioni di line
Creare i valori richiesti dai soggetti che
gravitano intorno all’azienda (clienti esclusi):
operai, impiegati, dirigenti.
Valori realizzati con quanto pagato dai clienti
CARATTERISTICHE Funzioni proposte al
soddisfacimento degli obiettivi
PRIMARI
COLLATERALI
SECONDARI
OBIETTIVI
Funzioni di staff
Funzioni di staff
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
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Line e Staff secondo la teoria di DAVIS
- nelle imprese industriali:
Sono funzioni di line
le funzioni della produzione e delle vendita
- nelle imprese commerciali: le funzioni di approvvigionamento, di vendita, di finanza
- nelle imprese di trasporti: le funzioni di manutenzione, del traffico, della vendita
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
24
Line e Staff secondo la teoria di DAVIS
Malgrado le funzioni di staff si trovino in una posizione subordinata, la loro
importanza è notevole in quanto producono fondamentali servizi di supporto.
Inoltre si tratta di funzioni che, al crescere del corpo aziendale, possono presentare
notevoli problemi in quanto si espandono in modo più che proporzionale
portando l’impresa ad un’eccessiva burocratizzazione.
“Legge di accrescimento dello Staff” secondo Davis
Al crescere dell’attività aziendale, le funzioni di line si sviluppano in progressione
aritmetica, mentre quelle di staff in progressione geometrica.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
25
MODELLI DI DIREZIONE
I MODELLI DI DIREZIONE adottati da chi ha la leadership dell’impresa
l’EFFICIENZA e la PRODUTTIVITA’ dell’impresa
e quindi influenzano
il grado di SODDISFAZIONE dei DIPENDENTI
influenzano
MA TALI INFLUENZE SONO ANCORA SPESSO
SCONOSCIUTE O SOTTOVALUTATE DAI DIRIGENTI!
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
26
TEORIA X
•l’uomo medio dell’organizzazione non ama il lavoro, ha l’istintiva tendenza a
battere il passo, manda le cose per le lunghe;
In particolare, il dirigente tradizionale di stile tayloriano ragiona secondo i
seguenti principi:
X
•il lavoro non è gratificante;
•l’uomo medio dell’organizzazione non è ambizioso, non ricerca la
responsabilità, preferisce essere diretto e comandato;
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
27
•l’uomo medio dell’organizzazione è egocentrico, poco sensibile agli
interessi dell’impresa;
•l’uomo medio non ama i cambiamenti;
•l’intelligenza e l’immaginazione non sono ampiamente diffuse tra gli uomini:
l’uomo medio è poco creativo, non ha fantasia, è facile preda del demagogo e
del ciarlatano.
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
28
TEORIA X
Da questi assunti discende che il buon dirigente è quello che fa fare ai
dipendenti quello che vuole lui.
Un dirigente siffatto reputa indispensabile:
1) programmare il comportamento dei dipendenti (accentramento delle decisioni);
2) controllare il dipendente (verificare se il comando è stato eseguito);
3) rendere docile il dipendente (mediante sanzioni e ricompense).
X
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
29
Tutto ciò può essere da lui realizzato seguendo vari MODELLI DI DIREZIONE,
i cui estremi sono:
1) Modello duro (stile autoritario)
1) Modello morbido (stile paternalistico)
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Introduzione allo studio delle aziende
(Paoloni)
30
TEORIA X
Entrambi tali MODELLI DI DIREZIONE sono inadeguati e contrastano con i
principi che sono alla base della teoria delle motivazioni formulata da Maslow.
Douglas Mc Gregor osserva che l’insoddisfazione dei bisogni (di qualunque
ordine) genererà un comportamento passivo, indolente, poco produttivo,
allergico alle responsabilità, arrogante.
I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E DIREZIONE adottati dai dirigenti
possono determinare il superamento di queste situazioni se .....
X
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(Paoloni)
31
.... si disegna per il dipendente un ruolo capace di attribuirgli SUCCESSO,
FIDUCIA IN SE’, COMPETENZA, INDIPENDENZA, PRESTIGIO ed
AUTOREALIZZAZIONE.
Una tale ristrutturazione dei ruoli comporta necessariamente un
decentramento delle decisioni e un radicale capovolgimento delle
assunzioni riguardanti i dipendenti.
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(Paoloni)
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TEORIA Y
•l’uomo medio dell’organizzazione ama il lavoro perché lo considera altrettanto
naturale quanto il riposo e il gioco;
•l’uomo medio è ambizioso;
•l’uomo medio tende ad assumere delle responsabilità;
•l’immaginazione e la creatività sono ampiamente diffuse tra gli individui.
Quindi, la TEORIA X viene sostituita dalla TEORIA Y, la quale assume che:
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ALCUNE NOZIONI DI DIRITTO SOCIETARIO
Il capitale sociale di una società per azioni è diviso in azioni.
Esistono differenti tipi di azioni:
a) azioni ordinarie: danno diritto di voto, sia nell’assemblea ordinaria, sia in
quella straordinaria. Danno inoltre diritto al dividendo e al rimborso del capitale in
sede di scioglimento della società.
b) azioni privilegiate: danno diritto di voto, sia nell’assemblea
ordinaria, sia in quella straordinaria. Tuttavia l’atto costitutivo può
prevedere la loro partecipazione alla sola assemblea straordinaria
compensata da un trattamento privilegiato in sede di distribuzione
dei dividendi. In sede di liquidazione della società, sono privilegiate
nel rimborso del capitale.
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c) azioni di risparmio (legge 216/74): possono essere emesse solo da
società per azioni quotate in borsa e sono privilegiate in sede di
distribuzione dei dividendi e di rimborso del capitale (dopo
l’accantonamento a riserva legale del 5% degli utili netti, spetta loro un
dividendo minimo pari al 5% del valore nominale e, a distribuzione
completata dell’utile residuo tra tutte le azioni, deve risultare un dividendo
superiore rispetto a quello distribuito alle azioni ordinarie di almeno il
2%). Di contro, non danno diritto di voto, né in assemblea ordinaria, né in
assemblea straordinaria.
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ALCUNE NOZIONI DI DIRITTO SOCIETARIO
La somma delle azioni privilegiate e di quelle di risparmio non può mai essere
superare il 50% del capitale sociale.
d) azioni di godimento: sono distribuite a quegli azionisti le cui azioni sono state
rimborsate.
Per esempio, in seguito a un riduzione del capitale sociale per esuberanza, alcune azioni
vengono rimborsate al valore nominale.
Tuttavia, se nel patrimonio sociale vi sono riserve, il valore effettivo delle azioni è
superiore a quello nominale.
Per tale motivo, agli azionisti cui sono state rimborsate le azioni vengono date della azioni
di godimento a compensazione.
Esse non danno diritto di voto e sono postergate negli utili, in quanto concorrono alla
ripartizione degli utili che residuano, dopo il pagamento alle azioni non rimborsate di un
dividendo pari almeno all’interesse legale (attualmente 3%). Inoltre, in caso di liquidazione,
concorrono alla ripartizione del patrimonio sociale dopo il rimborso delle altre azioni al
loro valore nominale.
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(Paoloni)
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ASSEMBLEE
•approvazione del bilancio;
•nomina degli amministratori, dei sindaci e dei presidenti dei sindaci;
•delibera i compensi;
•delibera sulle materie ad essa riservate dall’Atto Costitutivo o sottoposte alla sua
attenzione dagli amministratori e dai sindaci.
L’ASSEMBLEA ORDINARIA (art. 2364 c.c.) viene convocata almeno una
volta l’anno e decide sulle seguenti materie:
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA (art. 2365 c.c.) tratta invece le seguenti
materie:
•modifiche dell’Atto Costitutivo;
•emissione delle obbligazioni;
•nomina i liquidatori e ne fissa i poteri.
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REGOLE DI FUNZIONAMENTO DELLE ASSEMBLEE
• in prima convocazione, l’assemblea è validamente costituita se è presente
almeno il 50% del capitale sociale, escluse dal computo le azioni a voto limitato.
Delibera validamente con la maggioranza assoluta dal capitale presente (in tal
modo, ai fini del controllo, è sufficiente una percentuale di capitale superiore al
25%*);
• in seconda convocazione, l’assemblea è validamente costituita qualunque sia
la quota di capitale sociale presente.
Delibera validamente con la maggioranza assoluta del capitale presente (in tal
modo, ai fini del controllo, ipotizzando all’assemblea una partecipazione del 10%
del capitale, è sufficiente una percentuale di capitale superiore al 5%*).
Per la validità delle deliberazioni dell’ASSEMBLEA ORDINARIA, la
legge dispone che:
* Le percentuali che permettono un controllo della società si potrebbero abbassare per la
presenza di azioni di risparmio.
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(Paoloni)
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STRUTTURA ATTUALE DI GOVERNO DELLE SOCIETA’
Assemblea degli azionisti Collegio sindacale
Consiglio di amministrazione
Direttore generale
Direttore
della
produzione
Direttore
delle
vendite
Direttore
degli
approvvig.
Direttore
della
finanza
Direttore
della
R&S
Direttore
del
personale