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CERTIFICAZIONE ENERGETICA:
raccolta dei dati, calcolo della prestazione
energetica ed emissione del certificato.
A cura di:
Ing. Nicola Bartolini
RICAPITOLIAMO….
Ricapitoliamo a ritroso:
1. Determinazione dei dati climatici della zona di progetto
2. Determinazione delle geometrie disperdenti
3. Determinazione delle trasmittanze (U) delle componenti opache e
trasparenti
4. Determinazione delle dispersioni termiche per componenti opache,
trasparenti e ponti termici, in generale applicando le U alla geometria
disperdente da cui derivano
5. Determinazione di QH,tr coeff. di scambio termico di trasmissione
sommando i singoli componenti derivanti dal punto 4
RICAPITOLIAMO….
6. Determinazione di QH,ht (scambio termico totale per riscaldamento)
sommando QH,tr e QH,ve componente di scambio termico per ventilazione
7. Determinazione di Qgn (apporti gratuiti solari e interni per ottenere
finalmente QH,nd (fabbisogno ideale di energia termica per il
riscaldamento.
Ma QH,nd (fabbisogno ideale di energia termica per
il riscaldamento) non è Epi.
Dobbiamo ancora considerare ….L’IMPIANTO!!!
INDICATORI DELLA PRESTAZIONE DEGLI EDIFICI
Perché è necessario individuare degli indicatori della prestazione
degli edifici?
• Per definire dei valori limite di legge.
• Per indirizzare i progettisti, utenti e operatori del settore a
migliorare l’efficienza energetica della costruzione attraverso la
certificazione.
L’indicatore potrebbe essere, ad esempio:
• l’energia consumata;
• le emissioni di CO2;
• i costi legati alla gestione.
INDICATORI DELLA PRESTAZIONE DEGLI EDIFICI
L’indicatore deve servire anche per CONFRONTARE le
prestazioni di più edifici.
Per consentire il confronto tra edifici differenti l’indicatore
deve essere NORMALIZZATO.
INDICATORI DELLA PRESTAZIONE DEGLI EDIFICI
La NORMALIZZAZIONE dell’indicatore di prestazione si ottiene
dividendo il parametro scelto:
• l’energia consumata [kWh];
• le emissioni di CO2 [kgCO2];
•i costi legati alla gestione [€];
Per un parametro legato allo spazio, come ad esempio l’area di
pavimento climatizzato [m²] e per un parametro legato al tempo,
come ad esempio l’anno [a]:
kWh/(m²a) kgCO2/(m²a) €/(m²a)
ENERGIA PRIMARIA
L’indicatore utilizzato dalla normativa nazionale e locale per
descrivere la prestazione energetica è l’energia primaria EP,
espressa nella forma di ENERGIA, RIFERITA ALL’UNITÀ
GEOMETRICA, CONSUMATA NEL CORSO DI 12 MESI:
kWh/m2a o kWh/m3a
Questo indicatore è utilizzato in associazione con un pedice, per
indicare il tipo di uso energetico (indice di prestazione energetica
EP parziale):
i o H: riscaldamento invernale
acs o W: acqua calda sanitaria
e o C: climatizzazione estiva
ENERGIA PRIMARIA
La prestazione energetica degli edifici è quindi esprimibile come
una ENERGIA PRIMARIA GLOBALE data dalla somma di più
termini.
EPgl = EPi + EPe + EPacs + EPill
Ad oggi siamo in una situazione provvisoria per cui solo alcuni di
questi termini sono utilizzati.
VERIFICHE DI LEGGE
Approccio prestazionale
Verifica che EPi≤ EPi limite
L’energia consumata dal sistema involucro-impianto per
riscaldamento invernale deve essere minore di un limite,
ricavabile da tabelle:
ENERGIA PRIMARIA
Il solo valore del fabbisogno energetico EP è
indicativo della qualità dell’edificio?
Ad esempio, un edificio che ha un fabbisogno per
riscaldamento di EPi = 80kWh/m²a è caratterizzato da
un consumo elevato o modesto?
ENERGIA PRIMARIA
Ci sono alcuni parametri che influenzano la prestazione
energetica di un edificio, al di là delle sue caratteristiche
intrinseche.
Esempio:
due edifici identici sono costruiti in due luoghi differenti: uno a
Pantelleria e l’altro sulle Alpi; è chiaro che il fabbisogno
energetico dell’edificio che si trova in montagna sarà molto
maggiore di quello che sta sull’isola.
La legge riconosce lo svantaggio legato al clima più rigido.
Per ridurre l’influenza del parametro climatico, così come di altri
fattori, occorre fare una operazione di NEUTRALIZZAZIONE:
si fa in modo che EPi lim sia variabile proprio in funzione del
parametro che si vuole neutralizzare.
ENERGIA PRIMARIA
I parametri da utilizzare per determinare il valore di EPi limite
sono 3:
• Il tipo di utenza: il DPR412/93 definisce differenti categorie
di edifici;
• I Gradi-Giorno: rappresentano la rigidezza del clima
invernale nella località in cui si realizza l’edificio;
• Il rapporto di forma dell’edificio, che esprime la
compattezza dell’involucro edilizio.
Vi sono tabelle di Epi limite differenti a seconda della categoria
di edificio.
IL RAPPORTO S/V
Il rapporto S/V dipende non solo dalla tipologia edilizia, ma
anche da quanto l’edificio è frastagliato:
DETERMINAZIONE EPi lim
Sia la norma nazionale che quella regionale dell’Emilia-Romagna
hanno tabelle che consentono di determinare EPi limite in relazione
hai parametri da neutralizzare:
CERTIFICAZIONE ENERGETICA:
raccolta dei dati, prestazione energetica ed
emissione del certificato.
A cura di:
Ing. Nicola Bartolini