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Centro Studi C.N.I. 5 aprile 2018

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Centro Studi C.N.I. 5 aprile 2018

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 5 aprile 2018

Pagina I

FISCO E PROFESSIONISTI

Sui c/c dei professionisti verifiche senza riguardiItalia Oggi 05/04/18 P. 29 Debora Alberici 1

BILANCIO PUBBLICO

Salva banche, il deficit sale fino al 2,3% La Commissione sui conti al M5SCorriere Della Sera 05/04/18 P. 31 2

COMMERCIALISTI

«Il commercialista farà meno fisco e più reporting»Sole 24 Ore 05/04/18 P. 23 Federica Micardi 4

SCUOLE

Elenchi Saf, polemiche strumentaliItalia Oggi 05/04/18 P. 33 Michele Damiani 5

GRANDI OPERE

Il Mose di Venezia dopo quindici anni resta un'incompiutaSole 24 Ore 05/04/18 P. 11 Jacopo Giliberto 6

NOTAI

Bollino dei notai sugli annunciSole 24 Ore 05/04/18 P. 16 Emiliano Sgambato 8

PROFESSIONI SANITARIE

Maxi-ordine per operatori sanitariSole 24 Ore 05/04/18 P. 23 Rosanna Magnano 9

FUSIONE NUCLEARE

A Frascati nascerà il centro mondiale cli fusione nucleareCorriere Della Sera Roma 05/04/18 P. 7 Francesco DiFrischia

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Fusione nucleare, via libera ai lavori per il centro a FrascatiSole 24 Ore 05/04/18 P. 11 12

Sui c/c dei professionistiverifiche senza riguardi

L'Agenzia delle entrate può procedere agli accertamen-ti bancari sui conti del professionista anche se non cisono gravi indizi di evasione fiscale. Né ha l'obbligodi motivare circa le indagini svolte dalla Guardia difinanza sui movimenti sospetti. E quanto affermatodalla Suprema corte di cassazione che, con la sentenzanumero 8266 del 4 aprile 2018 , ha accolto il ricorsodell 'amministrazione finanziaria e respinto quello in-cidentale di un professionista , sospettato dall 'ufficioperché titolare di due partite Iva. La circostanza,per il contribuente , era un indizio insufficiente dievasione fiscale. Motivo per cui le Fiamme giallenon avrebbero dovuto avere accesso ai suoi contibancari e postali. Di tutt 'altro avviso la sezionetributaria del Palazzaccio che sul punto non ha pernulla condiviso le ragioni addotte dalla difesa perfar cadere l'atto impositivo . Infatti i Supremi giu-dici , in fondo alla sentenza , scrivono chiaramenteche l 'Agenzia non ha l'obbligo di motivare la ragio-ne per la quale ricorre alle indagini bancarie, néil loro svolgimento presuppone elementi indiziarigravi , precisi e concordanti di evasione fiscale. In-fatti , si legge nel passaggio successivo , l'art. 32,del dpr n. 600 del 1973 prevede una presunzionelegale in base alla quale sia le operazioni su conticorrenti bancari vanno imputati a ricavi e a frontedella quale il contribuente , in mancanza di espressodivieto normativo e per il principio di libertà deimezzi di prova , può fornire la prova contraria an-che attraverso presunzioni semplici , da sottoporrecomunque ad attenta verifica da parte del giudice,il quale e tenuto ad individuare analiticamente ifatti noti dai quali dedurre quelli ignoti, correlandoogni indizio (purché grave, preciso e concordante)ai movimenti bancari contestati , il cui significatodeve essere apprezzato nei tempi , nell 'ammontare enel contesto complessivo , senza ricorrere ad afferma-zioni apodittiche , generiche , sommarie o cumulative.Anche la Procura generale del Palazzaccio ha invocatolo stesso epilogo . Confermare l'accertamento sui contidell'ingegnere -avvocato , respingendo tutti i motivi pre-sentati dalla sua difesa nel ricorso incidentale.

Debora Alberici© Riproduzione riservata-

Fisco e professionisti Pagina 1

Salva banche, il deficit sale fino X12,3%La Commissione sui conti a1 M5SL'effetto dei 6,3 miliardi di aiuti per le due venete e Mps. La presidenza a Crini

L'inchiesta

d i Mario Sensini

ROMA Il deficit e il debito pub-blico del 2017 vengono rivistial rialzo dopo la decisione diEurostat di contabilizzare inmodo diverso la spesa per ilsalvataggio delle banche.L'Istat ha ricalcolato il disa-vanzo, portandolo da 33,3 a39,6 miliardi di euro, e il debi-to, che sale di quasi altrettan-to, ma all'Economia dove ilministro Pier Carlo Padoansta mettendo a punto il rap-porto di fine mandato, un «te-stamento» per il suo succes-sore, non c'è preoccupazione.

Con la revisione, il rapportotra il debito e il Pil del 2017peggiora, dal 131,5 al 131,8%,ma conferma l'attesa inversio-ne di rotta, restando sempresotto il livello del 2016 (132%).Il disavanzo, invece, peggioradi quasi mezzo punto, pas-sando dall'1,9 al 2,3% del Pil.Anche per questo dato al Te-soro, benché non abbiano ac-colto la notizia della riclassifi-cazione con entusiasmo, nonci sono grandi timori.

La stessa Commissione Ue,dopo aver «preso atto» ieridell'impatto sul bilancio deisalvataggi bancari, ha fatto sa-pere che «valuterà la situazio-ne di bilancio dell'Italia amaggio», confermando che laspesa per le banche non avràgrande impatto sui giudizi. Sitratta di un'uscita una tantume non viene considerata neldisavanzo strutturale e nel pa-

rametro di riferimento dellaspesa, che vengono monitora-ti per evitare deficit eccessivi.

A causare l'aumento del de-ficit è stata la contabilizzazio-ne tra le spese di 4,7 miliardiper il salvataggio di PopolareVicenza e Veneto Banca, maanche la revisione da 1,1 a 1,6miliardi della spesa sostenutaper l'intervento su MontePa-schi. A incidere sul debito, in-vece, sono le sole operazionisulle banche venete, che furo-no conteggiate solo in parte.

Il fatto che colpiscano il bi-lancio solo nel 2017 nonesclude a priori il rischio che

la Ue possa chiedere una ma-novra correttiva, ma il quadrosarà più chiaro solo dopo lapresentazione del Def, il Do-cumento di economia e finan-za, con l'aggiornamento delquadro dei conti pubblici edella congiuntura.

Al Tesoro c'è fiducia sullatenuta dei conti, che prima diEurostat viaggiavano su untendenziale migliore del pre-visto. Il miglioramento strut-turale del bilancio, peraltro,sarà uno degli elementi fortidel documento che il Tesorosta mettendo a punto per la«successione». Padoan pre-

para un documento più snellodi quello, analogo, in lavora-zione a Palazzo Chigi, rivendi-cando le riforme che hannoridato slancio all'economia, eche consegnano alla nuova le-gislatura un bilancio in condi-zioni migliori di quelle di par-tenza. Intanto si attende laconclusione del primo giro diconsultazioni per la formazio-

ne del governo. Se ci fosserosperanze di averne uno a bre-ve, Padoan lascerebbe al suosuccessore anche il compitodi redigere il Def. In caso con-trario il governo uscente si li-miterebbe a un Def asciutto,con i nuovi tendenziali, masenza opzioni politiche per ilfuturo. Al Senato, intanto, Vi-to Crimi (M5S) assume la gui-da della Commissione specia-le che dovrà esaminare il Def.II Pd, deluso, aspira almenoalla guida di quella della Ca-mera, ma Lega e M5S non pa-iono al momento disponibili.

C RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bilancio pubblico Pagina 2

2007 2008

Deficit (in % sul Pii)Deficit (in % sul Pii)

2017 2018

3

Le truffe

• Ieri l'Istat harivisto al rialzoi dati su deficite debito dopoche Eurostatha deciso dicontabilizzarein mododiversola spesa peril salvataggiodelle banche

• Al Tesoroc'è fiducianella tenutadei conti e nelmiglioramentostrutturaledei bilancio

• Nelleintenzioni delministrodell'Economia,Pier CarloPadoan,il Def saràun documentosnello, senzaopzionipolitiche peril futuro

-2,2

2013 2014 2015 2016 2017

Saldo primario (in milioni di euro, fra parentesi la % sull Pil)

30.712

2013 2014 2015 2016 2017Cd$':

Documento di economia e finanzaSe si formasse un governo a breve,Padoan non si occuperebbe del Def

2010 2011 2012

Secondo Fmi

Bilancio pubblico Pagina 3

INTERVISTA Elbano de Nucclo Ifac

«Il commercialistafarà meno fiscoe più reporting»Federica Micardi

Elbano de Nuccio, commer-cialista, presidente dell'Ordinedi Bari è da pochi mesi nel boarddell'International Federation ofAccountants (Ifac), l'organismomondiale della professione.

Qual è il futuri della profes-sione in Italia e all'estero?

Il contesto professionale na-zionale e internazionale è muta-to notevolmente e cambierà an-cora. Ciò accade per effetto diuna accelerazione enorme delleregole internazionale; è perquesto che è diventato centraleessere presenti nel contestonormativo, e quindi in uno stan-dard setting come lfac. Una cen-tralità che non è sfuggita al Con-siglio nazionale che si è attivatomolto per portate all'interno uncomponente italiano - in tutto icomponenti sono 27 e rappre-sentano 175 paesi - assente daquesto board dal 2010.

Ci spieghi meglio cosa signi-fica essere nell'Ifac.

Neiprocessi di globalizzazio-ne le norme nascono in contestieconomici molto diversi dal no-stro, e fare parte diun organismodove le norme nascono ci con-sente di portare avanti le nostreistanze enon subire le scelte fatteda altri. Mi spiego con un esem-pio. A livello internazionale cisono due diverse anime, daunla-to i professional accountant chepossiamo tradurre come i tenu-tari del] escritture contabili e dal-l'altro gli auditors e cioè ireviso-ri; questa divisione è tipica deipaesi che hanno grandi dimen-sioni, come Usao Cina. In Italia, eanche in Europa, queste due pro-fessioni ricadono tra le compe-tenze del commercialisti.L'esse-reinIfac cipermette di difenderequesta duplice competenzaquando le grandi società di revi-

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sione puntano auna separazionenetta dei due ruoli.

Quali i cambiamenti im-minenti?

Tra breve, entro il 2020, tanteattività standardizzate verrannointegralmente realizzate dallemacchine e la fattura elettronicasoppianterà una grande fetta dilavoro contabile.

Qual è la via d'uscita?È la specializzazione. Ma non

solo a livello professionale, cosache in molti casi già esiste, ma laspecializzazione deve essere ri-conosciuta all'esterno. Un pro-cesso che il presidente del Consi-glio nazionale Miani ha avviatoconle Saf, ma che va implementa-to e che deve riguardare tutti, nes-suno escluso. Quello che ci serveè la riconoscibilità formale dell acompetenza tecnica da parte de-gli interlocutori sociali. Bisognapoi smarcarsi dalla fiscalità, esi-stono attività che applicano lestesse regole e lo stesso linguag-gio nei diversi paesi, ed è lì che laprofessione può e deve crescere;faccio alcuni esempi: la rendicon-tazione, il report integrato, i pro-cessi di internazionalizzazione,l'attività di revisione e reporting.

©RIPRO DU I NE RISERVATA

Commercialisti Pagina 4

Elenchi Saf, polemiche strumentali«Le polemiche sull'elenco Saf mi sembranostrumentali. Il progetto è noto a tutti dal 2015e già allora prevedeva, al termine del percor-so, il rilascio di un attestato e l'iscrizione in unelenco specifico. Non vengono pregiudicati innessun modo i professionisti che si specializ-zano seguendo altre vie: l'elenco comprenderàcoloro che hanno completato le scuole e non èla lista dei commercialisti specialisti». Questele parole rilasciate a ItaliaOggi dal presiden-te del Consiglio nazionale dei commercialistiMassimo Miani, che risponde in questo modoalle critiche sollevatesi negli ultimi giorni aseguito della definizione dell'elenco dei parte-cipanti alle Scuole di alta formazione (si vedaItaliaOggi del 29 marzo). «Se la pubblicazionedei nomi sul sito del Consiglio crea tutti que-sti problemi», prosegue Miani, «si potrebbepensare ad una soluzione alternativa, magariinserendo i nominativi sui siti delle Scuoledi alta formazione. Bisogna, comunque, ri-spettare anche quei professionisti che hannopartecipato ai corsi». E in merito alle critichesulla mancata concertazione? «Io parlo e miconfronto quotidianamente con tutti gli or-dini e loro fanno da tramite con gli iscritti.Quello delle Saf è un punto cardine del nostroprogramma e siamo stati votati per portarloa termine. Ho fatto un'assemblea dei presi-denti dove hanno partecipato anche le siglesindacali, penso che si sia arrivati un po' tardicon le critiche».

Anc. L'ultima contestazione in ordine ditempo arriva dall'Associazione nazionaledei commercialisti che, ieri, ha diffuso unanota sull'argomento. «Pensare di prevederel'istituzione di un apposito elenco presso l'al-bo tenuto dal Consiglio nazionale», affermail presidente Anc Marco Cuchel, «testimoniala volontà da parte del governo della nostracategoria di puntare ancora tutto su questoobiettivo ancor prima che intervenga una mo-difica normativa in tal senso. L'Anc», continua

Cuchel, «non è mai stata contraria alle Saf,ma in maniera responsabile ha evidenziatoin più occasioni le criticità a esse connesse».In particolare viene citato l'elevato numerodi ore formative, i costi giudicati troppo alti eil limitato numero di specializzazioni.

Odcec Milano. Secondo Marcella Cara-donna, presidente dell'Ordine di Milano, laproposta del Consiglio è «non tempestiva inquesto momento. Credo nell'opportunità divalorizzare anche i colleghi che hanno fattoaltri percorsi di specializzazione. L'obiezioneper cui, in questo modo, si limita l'accessoalla figura di commercialista specialista misembra abbastanza logica. Inoltre, andreb-be comunque ridefinita la modalità di svol-gimento delle Saf, pianificandole in manierapiù opportuna. La questione, comunque, nonè condivisa dall'intera base. Il prossimo noveaprile affronteremo l'argomento in Consiglioa Milano. E importante, però, far passare ilmessaggio che le specializzazioni sono unagrossa possibilità per far capire quanto varie-gata sia la nostra professione; noi non siamosolo quelli degli adempimenti.

Odcec Roma. Anche l'Ordine di Roma siè espresso sul merito, attraverso una letterainviata direttamente al presidente Miani.«Siamo perplessi sul contenuto e sul metodoutilizzato dal Consiglio», afferma il presi-dente Mario Civetta. «La decisione è statapresa senza alcuna condivisione con i rap-presentanti degli ordini locali e, se dovesseessere messa in opera, comporterebbe unostravolgimento del nostro ordinamento. Nonè giusto qualificare i nostri iscritti esclusi-vamente sulla base della frequenza ad uncorso Saf, tralasciando il valore delle espe-rienze professionali. Invitiamo a rettificarel'informativa al fine di evitare inutili divisionie polemiche».

Michele Damiani

Scuole Pagina 5

Grandi opere . Mancano 200 milioni per completare il progetto

Il Mose di Venezia09 09dopo quindici anniresta un'incompiutaBanche alla finestra: a vuoto le gare per i fidi

Jacopo Giliberto

VENEZIA

Per finire il Mose contro

l'acqua alta di Venezia manca-

no all'appello gli ultimi 221 mi-

lioni di euro. Meglio: gli ultimi

221 milioni ci sono, sono stati

stanziati dal Governo ma (co-

me al solito) vengono distillati

dalbilancio dello Stato a goccia

a goccia, conparsimonia infini-

ta. Così il Consorzio Venezia

Nuova - l'organismo che co-

struisce l'opera e la gestirà, ora

commissariato sotto controllo

attentissimo dopo decenni di

gestione in stile babilonese -

ha emanato due bandi europei

per chiedere quali banche vo-

lessero anticipare 200 milioni

stanziatissimi e stragarantiti

dallo Stato. Male due gare sono

andate deserte. Da tuttal'Unio-

ne europea, non si è presentata

all'appello nemmeno una cas-

sa di risparmio, non una banca

di credito cooperativo, nem-

meno una cassa rurale di un Pa-

ese remoto.

Spesi finora 5,5 miliardiFinora il progetto Mose è co-stato 5 miliardi e 493 milioni. Edè quasi finito 15 anni dopo il vialibera politico. Il grosso dei la-vori è completato e manca laparte finale: sono già state in-cernierate al fondale tre dellequattro dighe mobili che chiu-deranno fuori dalla laguna ilmare quando si alzerà troppo.

Il Mose dovrà difendere Ve-nezia dalle acque alte eccezio-nali. Le dimensioni bibliche sileggono anche nei nomi altera-tinel loro accrescitivo: il Convi-tatone approvò il Progettone il3 aprile 2003.Il Mose èla sigla diModulo sperimentale elet-tromeccanico, il prototipo diuna singola paratoia che vennerealizzato 3o anni fa per pro-varne la meccanica. Questosingolo elemento di acciaio fa-cevapensare all'episodio bibli-co di Mosè che divise le acquedelmare e protesse il suo popo-

lo. In questo caso, sono dighemobili a scomparsa che quan-do l'acqua dell'Adriatico saliràtroppo verranno sollevate perchiudere e isolare la laguna.

Trentaquattro anniI 15 anni dal Comitatone chedeliberò l'opera sono sola-mente la parte finale di un pro-getto cherisale amezzo secolofa, a quel 4 novembre del 1966quando ci fu l'acqua alta piùdevastante per Venezia; da al-lora la città cominciò a svuo-tarsi di abitanti e a trasformar-si in un turistificio feroce. Se-guirono la Legge Speciale per

GLI STANZI AMENTI LENTII fondi statali sono statiapprovati ma i tempidi erogazione restanotroppo lunghi; ora si prevededi arrivare almeno a12021

Venezia e una legge che nel-l'aprile del 1984, cioè 34 anni fa,individuò proprio nelle dighea scomparsa la soluzione persalvare dal mare la città.

I13 aprile 2003 il Comitatointerministeriale per la salva-guardia di Venezia, cioè il Co-mitatone, diede il via libera alprogetto. Unmese dopo, era ilmaggio 2003, il presidente delConsiglio Silvio Berlusconifece la cerimonia di posa dellaprima pietra e il ministro delleInfrastrutture, Pietro Lunar-di, pronosticò con ottimismoche l'opera sarebbe statapronta dopo 8 anni, cioè nel2011. Tre anni dopo, estate2014, tutto si fermò per un'in-chiesta sulle spese faraonichedel Consorzio Venezia Nuo-va, con 35 arresti, la stima ditangenti per 40 milioni e ilblocco totale dei lavori.

Un paio d'anniIl pronostico ottimista di Lu-

nardi era del tutto sballato. Ot-

timista pare anche il cronopro-

gramma attuale, che stima la

conclusione dei lavori per l'in-

verno prossimo, dicembre

2018. Lo ha ammesso lo stesso

presidente dell'Anac Raffaele

Cantone - che guida il com-

missariamento del Consorzio

Venezia Nuova - secondo il

quale i lavori «si protrarranno

almeno fino al2019-2020». Una

previsione realistica fa pensa-

re al pieno funzionamento dal-

l'estate-au tonno 2021.

Lavori in corsoOrmai mancano solamente leultime 20 paratoie di San Nic-colò delle 78 che formano lequattro barriere alle bocche diporto di Lido, Malamocco eChioggia. I lavori dovrannofermarsi perilpassaggio estivodelle odiosamate navi da cro-ciera e ricominceranno in au-tunno. Poi mancano gli im-pianti accessori, come com-pressori, arredi, ascensori,condutture. Gli edifici fuoriterra saranno valutati in dibat-tito pubblico dai cittadini. Fini-ti i lavori, i collaudi e rotta labottiglia di spumante per il va-ro, il funzionamento a regimecosterà 8o milioni l'anno.

I bandi a vuotoGli ultimi 221 milioni di euro già

stanziati saranno erogati entro

il 2024. Ma bisogna pagare i la-

vori e servono subito. Così il

Consorzio Venezia Nuova

aveva bandito l'estate scorsa

una prima gara da 50 milioni.

Zero offerte. Un mese fa è sca-

duta senza offerte anche una

seconda gara fra le banche eu-

ropee per anticipare altri 150

milioni; in palio anche il servi-

zio di tesoreria. Più che per i

dubbi sulla validità dell'opera o

sulle contestazioni nimby, con

ogni probabilità le banche eu-

ropee hanno ritenuto poco ri-

munerative entrambe le gare.

C) RIPRODUZIONE RISERVATA

Grandi opere Pagina 6

Dighe a scomparsa . Il Mose è formato da grandi paratoie mobili per tagliare l'acqua alta fuori dalla laguna

Grandi opere Pagina 7

COMPRAVENDITE TRASPARENTI

Bollino dei notai sugli annunciAl via da ieri il portale«Avvisinotarili.it»:verifiche castastaliprima dell'inserzione

modo sicuro a una procedura di vendita oun'asta. Più nel dettaglio ad oggi sul sito so-no presenti soprattutto gli avvisi prove-nienti dalle dismissioni del patrimonio diInail (189 lotti), Invimit (n lotti) e inps (4 lot-ti). Gli immobili di maggior interesse - se-gnala il Notariato - sono concentrati a Ro-ma, Torino, Milano, Firenze e Napoli.

Ma la strategia che sta dietro la nascitadel portale segue final ità più ampie c punta

a offrire un servizio a chi deve mettere sulmercato e vendere rapidamente e nel mo-do più trasparente possibile uno o più assetimmobiliari. È il caso degli enti pubblici,ma anche di società private o banche, chedevono dismettere "pacchetti di immobi-li" per smaltire le sofferenze (Npl). Non èperò escluso l'accesso a singoli cittadiniche desiderino valorizzare e velocizzare la

sarà inoltre presente tutta la documenta-zione necessaria per la stipula del rogito(principalmente i titoli di proprietà e l'atte-stato di prestazione energetica). Inoltre èprevista un'eventuale verifica dello statourbanistico ed edilizio del bene: ogni avvisoindicherà se su quell'immobile è stato effet-tuato o meno l'accertamento di un tecnicoqualificato e, nel caso, con quale esito.

«La nostra iniziativa non nasce con unafinalità speculativa, né con l'intento dibypassare gli intermediari - prosegue Ru-bertelli - e non abbiamo in serbo nessunaccordo commerciale. I primi a essere in-

su eventuali ostacoli alla compravendita,che del resto possono portare a richieste dirisarcimento. i venditori a loro volta devo-no superare le resistenze ingiustificate aprodurre la documentazione che primadella compravendita dovrà comunque es-sere esibita davanti al notaio».

Un ostacolo potrebbe però nascere dalfatto che le visure sono in genere pagatedall'acquirente, mentre il venditore, com-plici anche gli anni di crisi, sono abituati apagaresempre dimenoillavoro diinterme-diazione. Nulla esclude che però l'esborsoperle visure possa essere "rimborsato" in

di Emiliano Sgambato

1 Unavolta che il notaio ha svolto le verifi-che di rito sull'immobile, molte delle ansielegate alla compravendita vengono supe-

rate. Non a caso un consiglio già dato suqueste colonne è quello di rivolgersi a unprofessionista sin dalla proposta d'acqui-sto - o almeno prima di procedere alla ste-sura del preliminare - in modo da a gire conmaggiori certezze ed evitare l'insorgere diproblemi quando sono già state impegnatecifre importanti.

Proprio nell'ottica di eliminare alla base ipiù comuni casi di complicazioni - legati airregolarità catastali, ipotecarie e urbanisti-

che - e rendere più fluide e trasparenti lecompravendite, il Notariato ha lanciato ieriun suo portale di annunci "certificati"(w,vw.avvisinotarili.it). Un sito che per orafa soprattutto da vetrina alle operazioni didismissione che il Notariato sta già seguen-do - anche attraverso la sua rete telematica,che permette di partecipare a distanza in

un secondo momento all'acquirente: que-

Il 10 aprile diventa pienamenteoperativo il sito del ministerodella Giustizia dedicato alle aste

vendita dei propri immobili con il "bollino"notarile. Così come è ipotizzabile l'interes-

se di altri portali commerciali o altri opera-tori che potrebbero offrire un servizio aipropri clienti.

«Gli immobili oggetto degli avvisi pub-blicati - spiega Valentina Rubertelli, coor-dinatrice del settore aste del Notariato - sa-ranno preventivamente controllati da unnotaio, attraverso l'esame dei loro stato giu-ridico, con visura ipocatastale e verifica dieventuali trascrizioni pregiudizievoli, pre-venendo così l'insorgere di imprevisti e

contenziosi trale parti e garantendo traspa-renza e sicurezza in tutta la procedura dicompravendita». A corredo dell'annuncio

formati della nascita del portale sono statiproprio i presidenti delle principali asso-ciazioni degli agenti immobiliari, che han-no dimostrato interesse per l'iniziativa.Con le sempre maggiori opportunità cheoffre l'online di mettere in contatto do-manda e offerta di case, l'unica strada daseguire per tutti, quindi anche peri media-tori, è offrire servizi e valore aggiunto aipropri clienti. Inoltre gli agenti potrebberotrovare, nella verifica a monte dei beni

messi in pubblicità, una tutela importanteai fini delle loro responsabilità, ultima-mente ribadite dalla Cassazione, di verifica

st'ultimo le avrebbe comunque dovute pa-gare al notaio, ma avrebbe in più la garanziadi escludere fin da subito gli ostacoli più ri-levanti alla circolazione dell'immobile.

illancio del nuovo sito arriva a pochi gior-ni dal debutto della piena operatività delportale del ministero della Giustizia cheraccoglierà tutte le aste immobiliari dei tri-bunali italiani (https://pvp.giustizia.it).Queste, che dovranno essere svolte anche alivello telematico, in genere vengono dele-

gate a professionisti, tra i quali i notai sonoin prima fila. La pubblicità di vecchi e nuoviavvisi di vendita è già obbligatorio dal 19febbraio scorso, mentre dalla prossima set-timana tutte le fasi dell'iter dovranno ne-cessariamente passare attraverso il nuovoportale ministeriale (vedi Casa24Plus del25gennaio scorso).

JPJ'RODUZIOVERIS-RVßTß

Notai Pagina 8

Legge Lorenzinn Dai fisioterapisti ai dietisti interessati 225mila addetti: in «Gazzetta» il decreto con le regole per 19 nuovi Albi

Maxi-ordine per operatori sanitariRegime transitorio di 18 mesi entro i quali si dovrà procedere alla valutazione dei titoli abilitativi

Rosanna Magnano

Oltre 20omila i professionistisanitari - di 19 diversi profili, daitecnici di radiologia ai logopedi-sti, dai fisioterapisti agli audiopro-tesisti - che da questa settimanadovranno iscriversi al nuovo ma-xi-ordine creato con la Legge Lo-renzin (3/2018), quello dei «Tec-nici sanitari diradiologiamedicaedelle professioni sanitarie tecni-che, della riabilitazione e dellaprevenzione». A dare il via, la pub-blicazione in Gazzetta del Dm Sa-lute sulla «Costituzione degliAlbidelle professioni sanitarie tecni-che, della riabilitazione e della

REQUISITINecessario il possessodella laurea abilitanteodi un titolo equipollenteIscrizione obbligatoriaper svolgere la professione

prevenzione». Ed entro 18 mesi ilsistema dovrà essere a regime.

Una svolta epocale che trasfor-ma la maggior parte delle profes-sioni della salute in «Organismosussidiario dello Stato», con re-sponsabilità eruoli del tutto nuovinei processi decisionali che ri-guardano l'assistenza. E che fa daspartiacque nella giungla del-l'abusivismo. Perché se unfisiote-rapista, un podologo o un dietistatraunanno e mezzo nonsaràrego-larmente iscritto all'Ordine, nonpotrà lavorare. Neanche come li-bero professionista o nel privato.

Nel Dm viene infatti ribadital'obbligatorietà dell'iscrizione al-l'albo (tecnici di radiologia e assi-stenti sanitari già ne avevano uno,gli altri 17 profili devono crearlo).Trairequisiti, ilpossesso dellalau-rea abilitante o di un titolo equi-pollente o equivalente alla laurea

abilitante. Un aspetto delicatissi-mo, quello della valutazione deiti-toli, che nei18 mesi che seguiranno(periodo transitorio) sarà tuttonelle mani dei rappresentanti del-le associazioni maggiormenterappresentative (da uno a cinqueperogniprofessione designatiperogni regione), che in base ai titoliproporranno l'iscrizione del sin-golo professionista. Un esercito diun migliaio di rappresentanti chedovrà gestire il complessoproces-so, vicariando una funzione che infuturo sarà in capo alle Commis-sioni d'albo. Una procedura ad al-to rischio contenzioso - soprat-tutto perle professioni riabilitati-ve, che scontano un'ampia etero-geneità dei titoli di formazione -che gli uffici legali del neonatoOrdine multi-professione si pre-parano ad affrontare.

Una volta superato il guado delperiodo transitorio ed eletti gli or-gani direttivi, saràpoi compito delmaxi-Ordine verificare il posses-so dei titoli abilitanti all'esercizioprofessionale e curare la tenuta ela pubblicità, anche telematica,deglialbi dei professionisti. Quin-di iscrivere i professionisti all'Or-dine nel rispettivo albo, compila-re e tenere gli albi dell'Ordine epubblicarli all'inizio di ogni anno.Lo stesso nuovo Ordine dovrà poiproporre all'approvazione del-l'assemblea degli iscritti la tassaannuale, anche diversificata te-nendoconto delle condizioni eco-nomiche elavorative degli iscritti,necessaria a coprire le spese di ge-stione, nonché la tassa per il rila-scio dei pareri per la liquidazionedegli onorari. Infine adottare e da-re esecuzione ai provvedimentidisciplinari. Di rilievo l'impattosulle tasche del professionista,che tra tassa governativa, marcadabollo, diritti di segreteria e quo-ta annuale pagherà oltre 200 curo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Professioni sanitarie Pagina 9

Chi entra nel nuovo albo

I numeri delle professioni sanitarie coinvolte nell'unificazione

Tecnico sanitario di radiologia medica 28.081

Educatore professionale 31.150

Fisioterapista 64.866 Dietista 4.200Logopedista 11.000 Igienista ambientale 7.850Ortottista e assistente di oftalmologia 4.426 Tecnico audioprotesista 4.100Podologo 1.350 Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusioneTecnico della riabilitazione psichiatrica 3.450 cardiovascolare 2.000

Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva 4.500 Tecnico ortopedico 2.800

Terapista occupazionale 2.000

Assistente sanitario 5.437Tecnico audiometrista 2.000 Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghiTecnico sanitario di laboratorio biomedico 28.000 di lavoro 16.450

Tecnico di neurofidiopatologia 1.600 TOTALE 225.260

Fonte: elaborazioni a cura di Angelantonio Mastrillo, università di Bologna

Professioni sanitarie Pagina 10

A Frascati nasceràil centro mondialedi fusione nucleareInvestimento internazionale di 500 milioni

SEGUE DALLA PRIMAmento da 25 milioni. Inver-tiamo la rotta, con il Laziol'Italia vince». Parole condivi-se dal senatore Bruno Astorre(Pd): «Questa è una bellissi-ma notizia ed è anche unagrande scommessa sul futuroper Frascati e per tutto il terri-torio». L'assessore regionaleallo Sviluppo economico,Gian Paolo Manzella, sottoli-nea: «Parlare di nuovo mo-dello di sviluppo perla nostraRegione significa voler muo-vere il sistema imprenditoria-le del Lazio verso una mag-giore competitività grazie, inprimo luogo, alla collabora-zione con il mondo dell'uni-versità e della ricerca». E Fi-lippo Tortoriello, presidente

La vicendaL'Enea ha scelto Frascati tra

nove località a livello nazio-nale: dopo il sito alle porte diRoma, si sono classificati Cit-tadella della Ricerca (Brindi-si) e Manoppello (Pescara).Le altre regioni candidateerano Campania, Emilia Ro-magna, Toscana, Liguria, Pie-monte e Veneto.

La struttura farà parte delCentro di eccellenza interna-zionale e dovrà fornire rispo-ste sulla fattibilità scientificae tecnologica della produzio-ne di energia dalla fusione. Ifinanziamenti sono sia pub-blici che privati e vedono lapartecipazione, fra gli altri, diEurofusion, il consorzio eu-ropeo che gestisce le attivitàdi ricerca sulla fusione (6omilioni) per conto della Com-missione europea, il Miur(40), il Mise (40), la Repubbli-ca Popolare Cinese con 30 mi-lioni, la Regione Lazio (25),l'Enea e i partner (50) cui siaggiunge un prestito Bei(Banca europea degli investi-menti) da 250 milioni.

Soddisfatto il presidentedella Regione, Nicola Zinga-retti: «Ci abbiamo credutodall'inizio con un investi-

0 L'Enea hascelto il sito diFrascati perrealizzare uncentromondiale per lostudiodell'energianucleare pulita

di Unindustria, aggiunge: «E La strutturaun risultato straordinario. ruota su unAbbiamo fin dal primo mo- macchinariomento sostenuto l'opportuni- chiamato «DTTtà di ospitare nel Lazio questa - Divertor Testinfrastruttura di grande pre- Tol<amal<». Ilstigio che soddisferà senza li- progetto èmiti la domanda di energia». sostenuto daNon la pensa così Luca Zaia, Unindustria (inpresidente del Veneto: «Pri- foto Filippoma di giudicare, voglio vede- Tortoriello)re i verbali di valutazione percapire le scelte fatte dal-l'Enea».

Francesco Di Frischia@ RIPRODUZIONE RISERVATA

Fusione Nucleare Pagina 11

Ricerca . Pubblicata la graduatoria Enea per la macchina sperimentale Dtt

Fusione nucleare, via liberaai lavori per il centro a Frascati

È atteso entro novembre diquest'anno l'avvio dei lavori perla costruzione della macchinasperimentale che dovrà dimo-strare la fattibilità della fusionenucleare. Lo ha deciso il Cda del-l'Enea, approvando la graduato-ria finale dei centri destinati adospitare il centro di eccellenzanazionale per la ricerca in que-st'ambito. I lavori per il Dtt (Di-vertor tokamak test), durerannosette anni, le persone coinvoltesaranno oltre 1.500, alle quali ag-giungere un migliaio nell'indot-to, con un ritorno stimato di 2 mi-liardi di euro a fronte di un inve-stimento di circa 500 milioni.

I finanziamenti sono sia pub-blici che privati e vedono la par-tecipazione, fra gli altri, di Euro-fusion, il consorzio europeo chegestisce le attività di ricerca sullafusione (6o milioni di euro) perconto della Commissione euro-pea, il Miur (40 milioni) e il Mise(40 milion impegnati a partiredal 2019). Partecipano inoltre

Repubblica Popolare Cinese (30milioni), Regione Lazio (25 mi-lioni), l'Enea eipartner (So milio-ni), cui si aggiunge un prestitoBei da 250 milioni.

«L'ampia partecipazione e laqualità delle proposte pervenutehanno dimostrato capacità di at-

11 P OGETTOIl cantiere durerà sette anni,coinvolte 2.500 personecompreso l'indotto, previstauna spesa di 500 milioni,finanziata anche dalla Bei

tivarsi, professionalità e forte at-tenzione al mondo della ricerca:di questo desidero ringraziaretutte le istituzioni regionali coin-volte - ha dichiarato il presidentedell'Enea Federico Testa-. Oggi èl'Italia che vince, perché investesulla conoscenza e sull'energiasostenibile con un progetto che

garantisce prospettive scientifi-che e occupazionali positive pertutti e, in particolare, per i giova-ni». La fusione - spiega Enea - èprocesso opposto alla fissionenucleare e si propone di ripro-durre il meccanismo fisico chealimenta le stelle per ottenereenergia rinnovabile, sicura, eco-nomicamente competitiva, ingrado di sostituire i combustibilifossili e contribuire al raggiungi-mento degli obiettivi di decarbo-nizzazione. «La scelta dell'Enea -è un risultato straordinario - di-chiara Filippo Tortoriello, presi-dente di Unindustria». L'associa-zione «fin dal primo momento hasostenuto l'opportunità di ospi-tare su questo territorio questainfrastruttura. Il Lazio si confer-ma come la punta di diamantedella ricerca e dell'innovazionedelPaese. Questo èunriconosci-mento che premia una Regioneche ha saputo fare squadra».

M. Me.RIPRODUZIONE RISERVATA

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