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MARZO 2020 5,00 FOTO Cult, Anno XVII, Numero 169 - Marzo 2020, Mensile, uscita in edicola 28/2/2020. Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 382/ATSUD/SA

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MARZO 2020

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28/2/2020. Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in a

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marzo 2020 4948 marzo 2020

[ Daniele Barraco ][ Autori ]

di Jessica Barresi

Dopo 15 anni passati a suonare la batteria, Daniele Barraco

credeva di vivere da musicista. Oggi, da affermato fotografo

ritrattista e videomaker, continua ad alimentarsi della propria

curiosità e a spingersi oltre, sperimentando nuovi linguaggi.

Sopra, un ritratto di Patrick Stewart, un vero gentleman di cuiBarraco ricorda piacevolmente l’eleganza e la delicatezza.L’attore britannico è illuminato da una luce, diffusa tramite unsoftbox ottagonale, posizionata a destra del punto di ripresa e daun pannello riflettente argentato posto poco più in basso del suopetto. Nella pagina precedente, l’attrice italiana CristianaCapotondi illuminata principalmente da un flash posto al di fuoridella finestra a simulare la luce naturale.

D a batterista a fotografo e videomaker: la genesidel radicale e fortunato cambio di rotta del ligu-re Daniele Barraco ci viene svelata a Limbiate

(MB), a metà dello scorso novembre, durante la serataorganizzata da EIZO per il ciclo Interviste d’autore. Perl’occasione il nostro direttore Emanuele Costanzo veste ipanni di anchor man ed è alle sue domande che Barra-co rivela il segreto, raccontando come la sua curiositàabbia sposato una preziosa intuizione della propria com-

IL RITRATTISTA DEMOCRATICO

EIZO AcademyLe interviste d’autore sono eventi culturali organizzatidalla EIZO Academy in collaborazione con profes-sionisti di fama internazionale. Lo scopo di taliincontri è quello di offrire un ambito di discussione econdivisione aperto a tutti con modalità interattiva.eizo.it/academy/eizo.it/

pagna. È stato quello il “momento zero”, quando l’auto-re s’è lasciato convincere a sostituire bacchette e per-cussioni varie con fotocamera e obiettivi.Nessuna scuola di fotografia, nessuna strada battuta daparenti o amici già esperti nel settore. Solo una innatabrillantezza nel comprendere immediatamente il valoredella “contaminazione” del linguaggio fotografico conqualsiasi esperienza di vita quotidiana.Barraco, infatti, ci racconta di sfruttare stimoli di varia ori-gine, facendoli confluire nel mezzo espressivo che hascelto di privilegiare: la musica gli suggerisce il ritmo dainserire, ad esempio, nel montaggio di un video, l’abilitànel fai da te gli consente di realizzare fondali ideati apuntino per i suoi set fotografici, il cinema gli suggerisceatmosfere invitandolo a riprodurne l’illuminazione. C’è lasua mano dietro gli schizzi di pittura sulla copertina del-l’album Vivavoce di Francesco De Gregori, nata dallafusione di un ritratto, uno spunto di lettura suggerito dalcantautore, e di un ricordo di alcuni disegni a china diSalvador Dalí. Inevitabile lo studio della produzione di immagini di altriautori contemporanei, e imprescindibile l’ispirazione agrandi fotografi del passato: elementi che portano Barra-co a specializzarsi in un genere al tempo stesso immedia-to e difficile.Sulla scia di alcuni nomi che hanno fatto la storia dellafotografia, l’autore si definisce un “ritrattista democrati-co”, convinto che il soggetto vada valorizzato indipen-dentemente dalla sua estrazione sociale o dalla noto-rietà acquisita nel tempo.Che punti l’obiettivo su una celebrità o su un suo vicinodi casa, egli ama affrontare ogni sessione di ripresa conla stessa dose di entusiasmo e dedizione, dimostrandouna grande abilità nel conferire carisma al soggetto, an-cor più quando costui è persona comune, producendosempre immagini iconiche e brillanti.

PRIMA DI LUI Barraco guarda ai lavori su sfondo neutrodi Irving Penn, ai suoi scatti minimalisti, al suo set fotografi-co a forma di angolo e alla varietà di soggetti deconte-stualizzati dai rispettivi ambienti di provenienza. Assimila,rielabora e ripropone in chiave contemporanea i trattisalienti dell’operato dei suoi più grandi predecessori, dichi come lui ha imparato a gestire la luce per esaltare fi-sionomie uniche di caratteri ancor più unici.Le immagini in bianconero della serie Quéi da Mègiahanno lo scopo di ritrarre volti forti di personaggi daitratti particolari, persone genuine che capita di incon-trare passeggiando per Ameglia (SP), il borgo ligure incui l’autore ha deciso di vivere. Osservando le foto scat-tate ai “vicini di casa” si nota una forte analogia con gliscatti di In the America West di Richard Avedon, una se-lezione di volti ritenuti caratteristici della macro-regioneamericana. Entrambi gli autori – per quanto distanti –propongono immagini sapientemente contrastate,

sguardi intensi e anonimi sfondi bianchi che rafforzano ilcarattere dei protagonisti. Il fotografo si diverte a pensa-re a cosa accadrebbe se uno di loro venisse inserito inuna serie di ritratti scattati, alla stessa maniera, a dellecelebrità. “Probabilmente – chiosa – l’osservatore nonsospetterebbe di essere davanti a una persona comu-ne, ma piuttosto di non essere in grado di riconoscereun volto famoso. E non oserebbe fare domande percercare di non farlo notare”.

LAVORO CERTOSINO Da citare, tra i lavori personali delfotografo ligure, Artire, un portfolio dedicato agli artigiani

MENTRE LEGGI ASCOLTABlack Hole SunSoundgardenSuggerito da Daniele Barraco

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(artire nel dialetto pugliese di Martina Franca), e al lorofondamentale ruolo nella definizione ed evoluzione dellatradizione italiana. L’intento di Barraco è quello di conferire prestigio ai lavo-ratori che ritrae, ricreando ambientazioni in stile cinema-tografico che gratifichino, in primis, i soggetti ripresi.Il piacere dei lavori non commissionati sta nei ritmi deci-samente meno proibitivi di quelli imposti dagli shootingcon le grandi celebrità. Per i suoi progetti personali Barra-co può intervenire sulla luce a più riprese, fino a raggiun-gere esattamente il risultato previsualizzato nella suamente. Si diverte a simulare la luce naturale con illumina-tori artificiali, fino a emulare il sole al tramonto tra i vicolidi un borgo con risultati sorprendenti.

RAGIONE E SENTIMENTO Per campagne pubblicitarieo lavori su commissione Daniele acquisisce la buona abi-tudine di allestire il set in anticipo sulla tabella di marcia,

L’icona del punk, Iggy Pop stupisce Barraco arrivando sul setcon un fare tutt’altro che ribelle. In questo scatto, però, rispondeprontamente alla proposta del fotografo che lo invita a fare dellesmorfie poco convenzionali.

A sinistra, Francesco De Gregori insieme a Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone. Lo scatto è tratto dal lavoro intitolato RimmelPortfolio, realizzato in occasione del quarantesimo anniversario dell’album Rimmel di De Gregori presso l’Arena di Verona. Il set è statocreato in un mese di lavoro e le immagini sono state scattate durante il soundcheck del concerto insieme agli ospiti che si sono esibiticon lui sul palco. A destra, il celebre attore statunitense Christopher Walken, ritratto da Barraco in una fase di crisi artistica. Il fotografodecide di affrontare la questione ponendosi dei limiti a dispetto delle infinite possibilità dalla fotografia digitale: scatta con unaHasselblad che gli concede solo 36 pose sulle quali concentrarsi al massimo.

Pierfrancesco Favino inuno dei progettirealizzati con DanieleBarraco. Con l’attore, ilfotografo ligure haprodotto anche unportfolio composto daventuno immagini che loritraggono durante leprove dello spettacoloteatrale Servo per due.Daniele lo definisce un“perfezionistaimpeccabile che nonconcede spazio alleincertezze”.

La copertina dell’album Vivavoce di Francesco De Gregori.Barraco realizza sia il ritratto, sia la texture pittorica che inseguito sovrappone alla foto del cantautore italiano.

per essere immediatamente operativo anche in situazio-ni in cui il tempo a disposizione è centellinato e prezioso.Racconta di non essere mai stato imbarazzato nel ritrar-re personaggi dello spettacolo e di mostrare sempre de-terminazione e massimo rispetto per chi posa davanti al-la sua fotocamera, cercando di generare empatia e, diconseguenza, performance migliori da entrambe le par-ti. Barraco si documenta in anticipo sulle celebrità da ritrar-re per evitare di replicare scatti già confezionati da altriautori, mentre nel caso di persone poco note il suo obiet-tivo è quello di mettere a proprio agio il soggetto ap-procciandolo nella maniera più delicata possibile.Lo shooting fotografico è uno scambio, è importanteche fotografo e soggetto siano ben disposti, ma è natu-rale che non sia sempre così: a volte l’opinione costruitaattorno a un personaggio noto stride con il suo atteggia-mento dal vivo, ma l’abilità del professionista – Barracolo sa bene – sta nel far tesoro di ogni sorpresa, buona ocattiva che sia, e consegnare al committente un risultatoaltrettanto sorprendente. L’obiettivo della sua fotocame-ra ha visto sfilare numerose celebrità della scena cine-matografica e musicale internazionale, da ChristopherWalken a Iggy Pop, da Patrick Stewart a Francesco DeGregori, quest’ultimo ormai protagonista di un prezioso ecollaudato rapporto umano e lavorativo con il fotografo.

FUORI DAL SET La dedizione e la cura del dettaglio nonsi esauriscono sul set: la fase di elaborazione delle imma-gini richiede la stessa dose di attenzione e concentrazio-ne, e il più delle volte la sveglia in casa Barraco suona

prima dell’alba dando il via a un accurato processo diselezione e postproduzione degli scatti. Ed ecco l’ennesi-mo asso nella manica, vale a dire una formazione da in-gegnere informatico che gli fornisce una marcia in piùanche in camera chiara, dove continua a eseguire unlavoro ineccepibile, producendo immagini incisive grazie

a una resa del dettaglio impressionante. I suoi soggettisfidano la bidimensionalità della fotografia, le texture ap-paiono tangibili e disarmanti. Nella personalizzazione delle cromie, Daniele cerca di ri-creare la sua concezione di bello, ma senza eccedere ne-gli interventi affinché tutto appaia perfettamente naturale.

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Biografia

Daniele Barraco, classe 1980, è specializzato in fotografia di ritratto di celebrità e personaggi dello spetta-colo. Nasce a Sarzana (SP) e dopo un’iniziale passione per la musica, coltivata per 15 anni, si scopre affa-scinato dai volti umani e dalle loro storie, che cerca di raccontare attraverso immagini che definisce classi-che e al tempo stesso moderne. I suoi scatti hanno popolato le pagine di prestigiosi giornali e riviste, da Va-nity Fair a Rolling Stone, da Sportweek al Corriere della Sera e nella lista dei suoi principali clienti figuranoSony Music Entertainment, Universal Music, RAI Radiotelevisione Italiana, Ferrari Spa e Fendi. Negli anni2016 e 2017 è stato l’unico Ambassador Hasselblad in Italia e attualmente lavora come Ambassador Pana-sonic Lumix. Barraco ha anche diretto video musicali per numerosi artisti, tra cui Amen e Eternamente Oradi Francesco Gabbani e La donna cannone di Francesco De Gregori (nuovo arrangiamento del 2014). Hadebuttato come filmmaker con il documentario Vero dal vivo. Francesco De Gregori. Tra le innumerevoli ce-lebrità da lui ritratte ricordiamo Oliver Stone, John Malkovich, Willem Dafoe, Tom Jones, Adriana Lima,Pierfrancesco Favino e Dee Dee Bridgewater. Lo scatto di Daniele Barraco pubblicato nel sommario di que-

sto numero (pag. 5) ritrae la modella Karolina Kurkova. danielebarraco.com

Benvenuto Messia,fotografo e artigiano,ritratto per il progettopersonale Artirerealizzato a MartinaFranca (TA). Il soggettoè illuminato da ungrosso bank ottagonaleposto a destra dellafotocamera e una lucedura e senza softboxposta a sinistra delpunto di ripresa, su unterrazzino fuori campoleggermente rialzato(appena dietro alsoggetto). Sullo sfondo,Barraco riproduce laluce del sole tra i vicoliattraverso un grossobeauty dish e due torcemolto potenti.

Quattro abitanti di Ameglia (SP) ritratti da Barraco per il progetto Quéi da Mègia. Eccellente il bianconero, complice la padronanza dellagestione della luce attraverso set di illuminazione studiati con cura certosina seppur non eccessivamente articolati. Combinando una luceprincipale diffusa con un pannello riflettente e una luce d’effetto proveniente da sinistra (la destra del soggetto), l’autore ripete uno schemaefficace che gli consente di ottenere una raccolta stilisticamente uniforme, ottima base di partenza per una postproduzione mai eccessiva.

Pronto e abile anche davanti alla necessità di fondere piùscatti o ricostruire porzioni di scena, Barraco riesce a sop-perire a imprevisti che possono insorgere al di fuori dellapossibilità di controllo del fotografo (come ad esempio uncielo poco interessante), specialmente in sessioni outdoor.

IL VIDEO Quando il linguaggio fotografico, da solo, iniziaa stargli stretto, Barraco volge lo sguardo al video, coe-rentemente con la sua costante voglia di esplorare nuovi

strumenti di comunicazione. In questo processo di speri-mentazione si lascia stuzzicare dall’idea di un’esperienzada regista, che va a segno nel 2018 con il documentariomusicale Vero dal vivo. Francesco De Gregori. Il film èrealizzato montando riprese video effettuate durante iltour del 2017 dallo stesso Barraco, con quel fare dinami-co e camaleontico che permette ai grandi professionisticon la videocamera di notare e “annotare” tutto senzapeccare di invadenza e indiscrezione.