cassa di risparmio di cento spa relazioni e bilancio
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Cassa di Risparmio di Cento spa
RELAZIONI E BILANCIO
ESERCIZIO 2016
Approvato dal CdA
Nella seduta del 28 Febbraio 2017
Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre alla
Approvazione della Assemblea degli Azionisti del 04 Aprile 2017
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CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA
PRESIDENTE
Carlo Alberto Roncarati
DIRETTORE GENERALE
Ivan Damiano
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carlo Alberto Roncarati Presidente
Mauro Manuzzi Vice Presidente
Luigi Chiari
Gianvincenzo Lucchini
Nicoletta Marini
Renato Santini
Vincenzo Tassinari
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
COLLEGIO SINDACALE
Massimo Calanchi Presidente
Massimo Maiarelli
Luca Rossini
Sindaco Effettivo
Sindaco Effettivo
SOCIETA' DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
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Assetto societario al 31/12/2016
Socio N. Azioni %
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 7.690.618 51,44%
Holding CR Cento S.P.A. 2.338.286 15,64%
Fin.Er.Ma. S.N.C. di Ennio e Mauro Manuzzi 1.627.100 10,88%
Altri privati (n. 10.155) 3.293.931 22,04%
TOTALE 14.949.935 100%
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ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2016
SEDE E Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b
DIREZIONE GENERALE tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443
www.crcento.it
FILIALI (49) Provincia di Ferrara (n.23) Cento – sede di Cento
Cento - agenzia di città n.1
Cento - agenzia di città n.2
Cento – agenzia di città n.3
Bondeno
Casumaro
Comacchio
Coronella
Dodici Morelli
Dosso
Ferrara
Ferrara Est
Ferrara Sud
Ferrara4
Ferrara5
Ferrara Centro Private
Mirabello
Poggio Renatico
Porto Garibaldi
Renazzo
Sant'Agostino
San Carlo
Vigarano Mainarda
Provincia di Bologna (n.16) Bologna
Bologna DueTorri
Bologna Murri
Castello d'Argile
Casalecchio di Reno
Castel Maggiore
Crevalcore
Galliera - San Venanzio
Lippo di Calderara di Reno
Ozzano dell’Emilia
Pieve di Cento
Stiatico
San Giovanni in Persiceto
San Matteo della Decima
San Pietro in Casale
Venezzano
Provincia di Modena (n.9) Modena
ModenaDue
Castelfranco Emilia
Campogalliano
Finale Emilia
Nonantola
Rami-Ravarino
Sassuolo
Vignola
Provincia di Ravenna (n.1) Faenza
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AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 04-Marzo-2017.
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea ordinaria in prima convocazione il giorno 4 aprile 2017,
alle ore 16.00, presso il Centro Polifunzionale Pandurera, in Cento, via XXV Aprile, n. 11 ed,
eventualmente, in seconda convocazione il giorno 5 aprile 2017, alle ore 16.00, presso la sede legale della
Cassa di Risparmio di Cento S.p.a. (“Cassa”) in Cento (Fe), sala di rappresentanza, con ingresso da corso del
Guercino n. 32, per la trattazione del seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Bilancio al 31 dicembre 2016 e deliberazioni relative;
2) informativa annuale sull’attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione adottate
nell’esercizio 2016. Approvazione, ai sensi dell'art. 6 dello Statuto, delle politiche di remunerazione e
incentivazione per l’anno 2017 a favore degli Amministratori, dei Sindaci, dei Dipendenti e dei
Collaboratori non legati alla Cassa da rapporto di lavoro subordinato;
3) comunicazioni sulle politiche dei controlli interni in materia di operazioni con Soggetti Collegati.
Si rende noto che, in conseguenza dell’avvenuta ammissione delle azioni della Cassa sul sistema
multilaterale di negoziazione “Hi-Mtf”, la legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto
di voto dovrà essere attestata da una comunicazione alla Cassa effettuata dall'intermediario autorizzato, in
conformità alle proprie scritture contabili, in favore del soggetto cui spetta il diritto di voto, sulla base delle
evidenze contabili relative al termine della giornata contabile del 24 marzo 2017 (“record date”: settimo
giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione).
Pertanto coloro che risulteranno titolari delle azioni successivamente a tale data non avranno il diritto di
intervenire e votare in Assemblea.
Detta comunicazione dovrà pervenire alla Cassa entro il 30 marzo 2017 (terzo giorno di mercato aperto
precedente la data fissata per l'Assemblea in prima convocazione).
Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora la comunicazione sia pervenuta oltre il 30
marzo 2017, purché entro l'inizio dei lavori assembleari della singola convocazione.
La richiesta della suddetta comunicazione dovrà essere effettuata entro i termini previsti dalla normativa
vigente e meglio specificati nell’ “Informativa ai soci”.
La validità della costituzione e delle deliberazioni dell’Assemblea è regolata dalle vigenti norme di legge e di
Statuto.
Maggiori informazioni sono a disposizione dei soci nell’ “Informativa ai soci” pubblicata sul sito web della
Cassa (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 4 aprile 2017).
L’ulteriore documentazione prescritta dalla legge sarà depositata nei termini e con le modalità di legge.
Cento, 28 Febbraio 2017
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
(Dott. Carlo Alberto Roncarati)
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SINTESI DELLE DELIBERAZIONI dell’ASSEMBLEA del 04-Aprile-2017
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Indice generale
Principali Indicatori Patrimoniali ed Economici pag. 9
Relazione del Consiglio di amministrazione pag. 10
Proposta di distribuzione dell’Utile pag. 38
Schemi del Bilancio di impresa pag. 39
Nota Integrativa pag. 47
Allegati pag. 183
Attestazione sul Bilancio di esercizio pag. 199
Relazione del Collegio sindacale pag. 201
Relazione della Società di Revisione pag. 205
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Pagina bianca
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PRINCIPALI INDICATORI PATRIMONIALI ED ECONOMICI
DATI SIGNIFICATIVI DELLA GESTIONE
(importi in migliaia di euro)
PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI 31/12/2016 31/12/2015
Variazione
Assoluta %
Impieghi economici netti verso clientela 1.880.898 1.881.676 -778 0,0%
Raccolta diretta da clientela 2.022.219 2.024.090 -1.871 -0,1%
Raccolta indiretta – amministrata 610.281 775.050 -164.769 -21,3%
Raccolta indiretta – gestita 1.357.429 1.236.187 121.242 9,8%
Raccolta indiretta totale 1.967.710 2.011.237 -43.527 -2,2%
Raccolta totale da clientela 3.989.929 4.035.327 -45.398 -1,1%
Totale Mezzi Propri 194.186 194.364 -178 -0,1%
PRINCIPALI DATI ECONOMICI 31/12/2016 31/12/2015
Variazione
Assoluta %
Risultato netto della gestione finanziaria 56.157 56.237 -80 -0,1%
Costi Operativi 52.910 51.550 1.360 2,6%
Utile Lordo 3.250 4.686 -1.436 -30,6%
Utile Netto 1.721 3.036 -1.315 -43,3%
PRINCIPALI INDICATORI
Indici di redditività 31/12/2016 31/12/2015
Roe (Return on Equity) 0,89% 1,56%
Margine di interesse /Margine d’intermediazione 45,91% 49,66%
Commissioni nette/Margine d’intermediazione 35,75% 32,69%
Indici di struttura 31/12/2016 31/12/2015
Mezzi propri/totale attivo 6,80% 6,79%
Mezzi propri/raccolta diretta 7,96% 8,16%
Impieghi lordi/raccolta diretta da clientela 94,24% 94,77%
Impieghi lordi/totale attivo 66,76% 67,04%
Indici di rischiosità 31/12/2016 31/12/2015
Sofferenze/impieghi (valori netti) 5,03% 4,85%
Sofferenze/impieghi (valori lordi) 7,83% 7,65%
Texas ratio 89,49% 91,62%
Coverage ratio sofferenze (#) 66,53% 63,24%
Coverage ratio totale crediti deteriorati (#) 54,79% 50,94%
Coefficienti Patrimoniali 31/12/2016 31/12/2015
CET1 Ratio 12,41% 11,80%
Total Capital Ratio 12,79% 12,20%
‘(#) compresi gli stralci totali e parziali
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RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MERCATO INTERNO,
L’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO. Nel 2016, per il decimo anno l’andamento delle principali economie ha segnalato in alcuni casi, per
esempio negli Stati Uniti, che il ciclo ha ormai raggiunto la fase matura, mentre in altri è il caso
dell’Italia la ripresa tende ancora a essere debole. L’anno è stato inoltre caratterizzato da alcuni
eventi politici di significativa rilevanza, come il referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito
dall’Unione europea e le elezioni presidenziali statunitensi, vinte a sorpresa da Donald Trump.
Negli Stati Uniti la crescita del Pil nei quattro trimestri si è mantenuta al di sotto del 2 per cento
annualizzato, con l’eccezione del terzo trimestre, quando le esportazioni nette hanno spinto la
crescita al 3,5 per cento. La forza del dollaro, accentuatasi nella parte finale dell’anno, ha iniziato a
penalizzare le esportazioni. In attesa di verificare quali provvedimenti prenderà la nuova
amministrazione e rilevarne i relativi impatti sull’economia, il mercato ha iniziato a scontare una
ripresa dell’inflazione, ancorché la componente salariale sia ancora relativamente contenuta,
nonostante il tasso di disoccupazione abbia raggiunto il 4,7 per cento, sia pure con un tasso di
partecipazione che rimane sui livelli minimi degli ultimi quattro decenni. La politica monetaria è
stata condotta dalla Federal Reserve con prudenza, sia perché la normalizzazione dopo anni di
politiche non convenzionali è problematica, sia perché le altre principali banche centrali hanno
mantenuto un atteggiamento espansivo, con conseguente spinta al rafforzamento del dollaro.
Nonostante avesse previsto di effettuare tre rialzi del tasso sui Fed Funds nel corso dell’anno, la
Banca Centrale statunitense ha operato un solo incremento di 25 punti base in occasione della
riunione di dicembre del Federal Open Market Committee (FOMC).
In Giappone gli stimoli fiscali e monetari non sono stati sufficienti a generare una crescita
economica tale da iniziare a ridurre l’incidenza del debito pubblico, giunto ormai al 250 per cento
del prodotto interno lordo. A complicare le cose un andamento dei prezzi al consumo ancora ben
lontano dall’obiettivo del 2 per cento annuo, che ha costretto la banca centrale ad allungare
l’orizzonte temporale in cui è previsto il raggiungimento del target. Dopo aver adottato i tassi
negativi e ampliato la gamma di asset acquistabili nell’ambito del programma di allentamento
quantitativo e qualitativo (QQE), la Banca del Giappone ha iniziato a fissare dei target relativi al
livello dei rendimenti dei titoli del Tesoro decennali. Il fatto che l’economia sia sostanzialmente in
piena occupazione (il tasso di disoccupazione è al 3 per cento) indica che la crescita potenziale del
Giappone è ben inferiore all’obiettivo del governo, pari al 2 per cento annuo.
Tra le principali economie emergenti, la Cina sta cercando di ribilanciare il suo modello di crescita,
e il principale rischio è rappresentato dal debito complessivo, molto aumentato negli ultimi anni. In
India l’economia ha chiuso il 2016 iniziando a risentire negativamente della decisione da parte del
governo di mettere fuori corso le banconote da 500 e 1000 rupie, in un Paese in cui oltre quattro
quinti del Pil è generato mediante transazioni in contanti. In Brasile la crisi economica si mescola a
quella politica, dopo anni di crescita non equilibrata ed evidentemente insostenibile.
Nell’Area dell’Euro la crescita del Pil è stata mediamente pari all’1,7 per cento, sia pure con
andamenti non omogenei tra i diversi Paesi membri. A livello politico non sono stati fatti sostanziali
passi avanti nella gestione dei problemi relativi all’immigrazione e alle crisi bancarie, per citare due
tra i dossier più rilevanti. Ciò anche a causa del clima preelettorale in vista delle diverse scadenze
del 2017, anno in cui si terranno le elezioni politiche in Olanda, Francia, Germania e,
probabilmente, in Italia. In questo contesto sono stati ancora una volta i provvedimenti adottati dalla
Banca Centrale Europea a compensare la mancata azione politica. In occasione della riunione del
Consiglio direttivo di marzo, la BCE ha portato a zero il tasso di rifinanziamento principale,
tagliando di 10 punti base il tasso sulla deposit facililty, arrivando così a -0,40 per cento. Sono state
inoltre lanciate quattro nuove operazioni Targeted Longer Term Refinancing Operations (TLTRO),
a partire dal mese di giugno, a tasso zero, con la possibilità di raggiungere il tasso sulla deposit
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facility in caso di aumento degli impieghi. Infine, il programma di acquisto di attività finanziarie è
stato esteso da 60 a 80 miliardi, includendo i corporate bond. L’attivismo della BCE ha contribuito
a contenere l’aumento di volatilità e l’incremento dei premi per il rischio conseguenti l’inattesa
vittoria del “leave” al referendum tenutosi nel Regno Unito il 23 giugno, che ha sancito l’uscita
della Gran Bretagna dall’Unione europea (il cui processo dovrebbe iniziare nel 2017). A dicembre
la BCE ha annunciato l’allungamento del programma di acquisto di attività finanziarie fino a
dicembre 2017, riducendo tuttavia gli acquisti mensili da 80 a 60 miliardi a partire dal mese di
aprile.
L’Italia, anche nel 2016, ha avuto un tasso di crescita del Pil ben inferiore alla media dell’Area
dell’Euro, con un incremento dello 0,9 per cento in termini reali. La disoccupazione si mantiene
all’11.6 per cento con marcate disomogeneità territoriali. L’incidenza dei crediti deteriorati,
ancorché il grado di problematicità non sia lo stesso per tutte le banche, ha continuato a penalizzare
il settore bancario, con situazioni di crisi non ancora definitivamente risolte a fine 2016. Stretto tra
il quadro normativo europeo che lascia pochi margini di manovra e il clima elettorale in vista del
referendum sulle riforme costituzionali del 4 dicembre, il Governo Renzi ha introdotto alcuni
provvedimenti normativi volti a ridurre il tempo medio necessario per le azioni di recupero del
credito, i quali, essendo applicabili solo alle operazioni poste in essere dopo l’entrata in vigore dei
provvedimenti stessi, non hanno avuto finora effetti percepibili. A dicembre, dopo la vittoria del
NO al referendum e l’insediamento del nuovo Governo, è stato stanziato un fondo da 20 miliardi
per effettuare, laddove necessario, ricapitalizzazioni precauzionali e fornire garanzie sulle emissioni
obbligazionarie. La prima banca a usufruire della ricapitalizzazione precauzionale e della garanzia
sulle emissioni obbligazionarie è stata il Monte dei Paschi di Siena.
In Emilia Romagna l’attività economica regionale per il 2016 è stimata in crescita del 1%, migliore
rispetto al dato nazionale previsto al +0,9%, trainata dal settore industriale (+1,4%) e da un modesto
andamento dei servizi (+0,6%) mentre per i settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca sono
destinati a chiudere l’anno senza alcuna variazione. Dal lato dei consumi la crescita dell’1,5% della
domanda interna ha riflesso gli andamenti espansivi sia delle famiglie sia degli investimenti. Le
esportazioni, in uno scenario caratterizzato dal rallentamento del ritmo di crescita del commercio
internazionale, sono previste in crescita del 3%, in misura inferiore rispetto al 4,8% fatto registrare
nel 2015. La crescita del PIL, seppure debole e sotto le aspettative, ha avuto esiti positivi
sull’occupazione destinata a crescere del 2% rispetto al 2015.
2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI Dopo una partenza generalmente negativa nei primi mesi dell’anno, i mercati azionari dei principali
Paesi hanno recuperato, soprattutto nel terzo e quarto trimestre, chiudendo il 2016 con progressi a
doppia cifra per New York e Londra. La borsa di Milano, per contro, ha chiuso in ribasso del 10,2
per cento, nonostante il buon andamento dell’ultimo trimestre, penalizzata soprattutto dal comparto
dei titoli bancari.
Sui mercati obbligazionari, complice l’ancora abbondante liquidità dovuta alle politiche monetarie
espansive, i rendimenti hanno proseguito il percorso di riduzione.
Nell’ultima parte dell’anno, in particolare dopo le elezioni presidenziali statunitensi, è iniziato un
movimento di risalita dei rendimenti, soprattutto sulla parte medio-lunga della curva, dovuto a un
incremento delle aspettative di inflazione. I premi per il rischio di credito sono ancora contenuti, in
buona parte per via degli effetti delle politiche monetarie espansive.
In forte rialzo le principali materie prime, soprattutto quelle legate al comparto energetico, con il
prezzo del petrolio che ha chiuso il 2016 a 54 dollari al barile, in risalita del 45 per cento rispetto al
fine 2015, e quello del gas naturale aumentato del 59 per cento. Tali fattori hanno contribuito alla
ripresa dell’inflazione sul finire dell’anno.
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3. L’ATTIVITA’ DELLA CASSA
A – ANDAMENTO DELLA GESTIONE Gli importi nelle tabelle della presente relazione sono espressi in migliaia di Euro.
Raccolta da clienti
Di seguito si riporta la consistenza e la suddivisione della raccolta globale della banca.
31/12/2016 % 31/12/2015 % Var. %
Debiti verso clientela:
Conti correnti e depositi liberi e vincolati 1.450.482 32,9% 1.472.605 33,4% -1,5%
Pronti contro termine passivi 296.659 6,7% 197.985 4,5% 49,8%
Altri finanziamenti 1.406 0,0% 163 0,0% 762,6%
Obbligazioni 258.008 5,9% 328.792 7,5% -21,5%
Certificati di deposito 15.664 0,4% 24.545 0,6% -36,2%
Totale Raccolta Diretta - con Clientela 2.022.219 45,9% 2.024.090 45,9% -0,1%
Mutui Passivi 258.087 5,9% 161.338 3,7% 60,0%
Titoli Guercino 69.622 1,6% 86.668 2,0% -19,7%
Titoli Siviglia 89.669 2,0% 109.609 2,5% 100,0%
Totale debiti vs clientela e titoli in circolazione 2.439.597 55,4% 2.381.705 54,0% 2,4%
Raccolta indiretta 1.967.710 44,6% 2.011.237 45,6% -2,2%
Raccolta Complessiva 4.407.307 100% 4.392.942 100% 0,3%
Come si nota dalla tabella riassuntiva la raccolta diretta da clientela è rimasta sostanzialmente
invariata. I singoli aggregati vedono i conti correnti (sono contabilizzati in questa voce anche i time
deposit) diminuire del 1,5% così come calano le forme di raccolta a scadenza tipiche, come
obbligazioni e certificati di deposito; con la raccolta istituzionale la raccolta diretta complessiva
assomma a 2.439,6 milioni di euro in aumento del 2,4%. La raccolta indiretta, pari a 1.967,7
milioni, diminuisce del 2,2%, a motivo del calo di valore di strumenti finanziari (essenzialmente
azioni detenute dalla clientela) valorizzate ai prezzi di mercato. La raccolta complessiva si attesta a
4.407,3 milioni di euro in leggero aumento rispetto al 2015 anno del record storico per la Cassa.
31/12/2016 % 31/12/2015 % Var. %
Amministrata 610.281 31,0% 775.050 39,4% -21,3%
Gestita 1.357.429 69,0% 1.236.187 62,8% 9,8%
- di cui:
Fondi comuni e Sicav 496.553 25,2% 458.645 23,3% 8,3%
Gestioni patrimoniali 417.703 21,2% 405.731 20,6% 3,0%
Assicurazioni ramo vita 443.173 22,5% 371.811 18,9% 19,2%
Totale raccolta indiretta 1.967.710 100% 2.011.237 102% -2,2%
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Dall’analisi delle componenti della raccolta indiretta si rileva la diminuzione della raccolta
amministrata del 21,3%, quasi esclusivamente per le motivazioni di cui al punto precedente, ed
aumentare la raccolta gestita del 9,8%. L’incremento del risparmio gestito, ormai al 69% del totale
della raccolta indiretta, testimonia da un lato la focalizzazione strategica pluriennale sul comparto
con la costante spinta all’innovazione di prodotto associati all’incessante attività di supporto della
rete distributiva e dall’altro come questi valori, unitamente all’approccio multibrand, siano
apprezzati dalla clientela. In crescita tutti gli aggregati del comparto: i Fondi Comuni e Sicav di
diritto lussemburghese crescono dell’8,3%, le Gestioni individuali del 3% ed il comparto
assicurativo del 19,2%.
Impieghi a clienti Di seguito si riportano le grandezze degli impieghi a clientela lordi e netti da svalutazioni.
Impieghi Lordi & Netti 31/12/2016 31/12/2015 Variaz.%
Impieghi lordi per cassa 1.905.768 1.918.228 -0,6%
Svalutazioni IAS 91.985 104.687 -12,1%
Impieghi per cassa netti 1.813.783 1.813.541 0,0%
Impieghi di firma lordi 67.655 68.758 -1,6%
Svalutazioni IAS 540 623 -13,4%
Impieghi di firma netti 67.115 68.135 -1,5%
Totale Cassa & Firma Lordi 1.973.423 1.986.986 -0,7%
Svalutazioni totale Cassa & Firma 92.525 105.310 -12,1%
Totale Cassa & Firma Netti 1.880.898 1.881.676 0,0%
Gli impieghi lordi per cassa sono in calo dello 0,6% mentre i netti risultano pressoché invariati;
anche gli impieghi di firma sono in discesa del 1,5%. Il calo dei volumi degli impieghi è ascrivibile
alla elevata concorrenza riscontrabile sui prenditori di migliore standing che ha schiacciato i livelli
di spread.
Impieghi Netti a Clienti 31/12/2016 Quota% 31/12/2015 Quota% Variaz.%
Conti correnti 154.248 8,2% 187.270 10,0% -17,6%
Pronti contro termine 0 0,0% 0 0,0%
Mutui 1.059.593 56,3% 956.750 50,9% 10,7%
Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto 5.499 0,3% 5.510 0,3% -0,2%
Altre operazioni 216.402 11,5% 237.157 12,6% -8,8%
Attività deteriorate 172.304 9,2% 181.027 9,6% -4,8%
Attività cedute non cancellate ( in Bonis ) 205.737 10,9% 245.827 13,1% -16,3%
Titoli di debito 0 0,0% 0 0,0%
Totale valore di bilancio 1.813.783 96,4% 1.813.541 96,4% 0,0%
Impieghi di firma 67.115 3,6% 68.135 3,6% -1,5%
Totale impieghi a clientela 1.880.898 100% 1.881.676 100% 0,0%
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Gli impieghi netti per cassa risultano invariati rispetto al 2015. La crescita dei mutui (+10,7%) ha
bilanciato il calo dei volumi sui prestiti alle imprese sia a breve (conti correnti -17,6%) sia nella
altre operazioni (-8,8%) che, come detto anche in precedenza, hanno risentito dell’esasperata
concorrenza sui finanziamenti alle imprese migliori. Le attività deteriorate nette sono in calo del
4,8% per effetto di una diminuzione dello scivolamento del credito in bonis verso il credito
anomalo, primo tangibile segnale di un miglioramento della qualità del credito erogato dalla Cassa e
della salute delle imprese del territorio.
Gli impieghi suddivisi in ordine di esposizioni della maggiore clientela sono così raggruppati:
31/12/2016 31/12/2015
Importo % sul Tot. Impieghi Importo % sul Tot. Impieghi
Primi 10 clienti 342.324 17,35% 277.053 13,94%
Primi 20 clienti 410.706 20,81% 341.372 17,18%
Primi 50 clienti 559.235 28,34% 483.191 24,32%
Totale impieghi lordi 1.973.423 1.986.986
L’incremento della concentrazione del rischio rispetto al 2015 è ascrivibile ai crediti verso il
Ministero dell’Economia e delle Finanze (206,0 milioni di euro contro i 150,9 milioni di euro
dell’anno precedente) per la garanzia prestata dallo Stato sui finanziamenti per il pagamento delle
imposte da parte dei soggetti residenti nel cratere del sisma (Decreto Legge 10-ottobre-2012, Nr.
174 art.11) e sui finanziamenti per la ricostruzione sisma 2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr.
74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122) nonché l’esposizione verso i
veicoli delle cartolarizzazioni per complessivi 34,4 milioni di euro.
Nelle tabelle che seguono vengono esposti gli impieghi netti per cassa, suddivisi per settore
economico e per branca di attività economica.
Composizione per settore economico 31/12/2016 31/12/2015
Amministrazioni pubbliche 11,67% 8,66%
Imprese e quasi società finanziarie 4,77% 4,28%
Società e quasi società non finanziarie 46,56% 48,94%
Istituzioni soc. private e non classificate 1,08% 0,83%
Famiglie (consumatori e produttori) 35,91% 37,28%
Totale 100% 100%
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Composizione per branca di attività Importo %
Amministrazioni pubbliche 211.700 11,7%
Società finanziarie 86.485 4,8%
Consumatori 537.257 29,6%
Enti, Istituzioni, Unità Non Classificate 22.134 1,2%
Prodotti agricoltura silv. e pesca 76.647 4,2%
Prodotti energetici 16.451 0,9%
Minerali e Metalli ferrosi e non ferrosi 20.134 1,1%
Minerali e Prodotti a base di minerali non metallici 20.055 1,1%
Prodotti chimici 7.829 0,4%
Prodotti in Metallo escluse. Macchinari trasp. 34.915 1,9%
Macchine agricole e industriali 42.598 2,3%
Macchine da ufficio per elab. dati 2.340 0,1%
Materiale e forniture elettriche. 32.728 1,8%
Mezzi di trasporto 2.915 0,2%
Prodotti Alimentari bevande e tabacchi 84.720 4,7%
Prodotti Tessili cuoio calzature abbigliamento 13.520 0,7%
Carta, articoli in carta, editoria 10.111 0,6%
Prodotti in gomma e plastica 11.400 0,6%
Altri prodotti industriali 8.784 0,5%
Edilizia e opere pubbliche 100.002 5,5%
Servizi Commercio, recuperi, riparazioni 188.805 10,4%
Alberghi e pubblici esercizi 32.316 1,8%
Trasporti interni 9.333 0,5%
Servizi connessi al trasporto 9.021 0,5%
Servizi delle Comunicazioni 117 0,0%
Altri servizi destinati alla vendita 231.466 12,8%
TOTALE 1.813.783 100,0%
Gli impieghi netti per cassa risultano ampliamente diversificati per branca merceologica. L’alta
percentuale verso le famiglie, sia nella veste di consumatori che di produttori, è molto frazionata e
normalmente garantita da ipoteca.
I crediti in bonis Nella tabella che segue vengono esposti i dati relativi alla riserva collettiva.
31/12/2016 31/12/2015 Var. %
Crediti in Bonis 1.418.498 1.471.101 -3,58%
Perdita Attesa 6.643 8.952 -25,79%
Rapporto di Copertura % 0,47% 0,61% -23,04%
Nel corso del 2016 la percentuale di copertura generica dei crediti in bonis è passata dallo 0,61%
allo 0,47% con un calo del 23%, per l’effetto combinato del calo dei volumi e del miglioramento
del merito di credito delle imprese classificate in bonis.
16
I crediti anomali Nelle tabelle che seguono vengono esposti i dati relativi ai crediti anomali.
31/12/2016 31/12/2015 Var.
%
Sofferenze in linea capitale 149.229 146.825 1,6%
Dubbi Esiti 57.932 58.945 -1,7%
Rapporto di Copertura 38,8% 40,1% -1,3%
Sofferenze Nette 91.297 87.880 3,9%
Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 66,5% 63,2% 3,3%
Inadempienze Probabili in linea capitale 87.438 95.644 -8,6%
Dubbi Esiti 25.533 32.187 -20,7%
Rapporto di Copertura 29,2% 33,7% -4,5%
Inadempienze probabili nette 61.905 63.457 -2,4%
Esposizioni scadute e/o sconf.deteriorate in linea capitale 20.979 34.287 -38,8%
Dubbi esiti 1.877 4.597 -59,2%
Rapporto di Copertura 8,9% 13,4% -4,5%
Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette 19.102 29.690 -35,7%
Totale Crediti Anomali in linea capitale 257.646 276.756 -6,9%
Totale Dubbi Esiti 85.342 95.729 -10,9%
Rapporto di Copertura 33,1% 34,6% -1,5%
Totale Crediti Anomali Netti 172.304 181.027 -4,8%
Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 54,8% 50,9% 3,9%
Come si evince dalla tabella sopra riportata lo stock di crediti anomali decresce del 6,9% grazie alle
riduzioni degli scaduti (-38,8%) e delle inadempienze probabili (-8,6%). Il rapporto di copertura del
totale dei crediti anomali è di contro aumentato attestandosi al 54,8% contro il 50,9% di fine 2015, a
conferma della volontà della Cassa di mantenere elevato il presidio del rischio a beneficio della
solidità attuale e prospettica. La copertura delle sofferenze passa quindi, comprendendo le perdite
su crediti contabilizzate nell’anno, dal 63,2% al 66,5% in linea con le best practices del settore; le
inadempienze probabili (ex incagli) passano dal 33,7% al 29,2% mentre le esposizioni scadute e
sconfinate, i cui volumi sono decisamente in calo, dal 13,4% al 8,9%.
31/12/2016 31/12/2015 Var. %
Sofferenze in linea capitale 149.229 146.825 1,6%
Rapporto Sofferenze lorde / Impieghi lordi 7,8% 7,7% 0,2%
Inadempienze Probabili in linea capitale 87.438 95.644 -8,6%
Rapporto Inadempienze probabili lorde / Impieghi lordi 4,6% 5,0% -0,4%
Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate in linea capitale 20.979 34.287 -38,8%
Rapporto Esp. Scadute e/o sconfin.deteriorate / Impieghi lordi 1,1% 1,8% -0,7%
Totale Crediti Anomali in linea capitale 257.646 276.756 -6,9%
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi lordi 13,5% 14,4% -0,9%
Impieghi Lordi 1.905.768 1.918.228 -0,6%
17
31/12/2016 31/12/2015 Var.
%
Sofferenze Nette 91.297 87.880 3,9%
Rapporto Sofferenze nette / Impieghi netti 5,0% 4,8% 0,2%
Inadempienze probabili nette 61.905 63.457 -2,4%
Rapporto Inadempienze probabili nette / Impieghi netti 3,4% 3,5% -0,1%
Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette 19.102 29.690 -35,7%
Rapporto Esp. Scadute e/o sconfinanti nette / Impieghi netti 1,1% 1,6% -0,6%
Totale Crediti Anomali Netti 172.304 181.027 -4,8%
Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi netti 9,5% 10,0% -0,5%
Impieghi Netti 1.813.783 1.813.541 0,0%
Nelle tabelle sopra riportate sono esposti i rapporti delle varie classificazioni di credito anomalo
rispetto al totale dei crediti in essere al 31/12/2016 ed al 31/12/2015, al lordo e al netto delle
svalutazioni effettuate, con evidenza delle variazioni.
Indici di ingresso nuove sofferenze 31/12/2016 31/12/2015 Var. %
Flussi ingresso nuove sofferenze annuo 42.505 46.594 -8,8%
Impieghi medi dell'anno 1.853.849 1.839.683 0,8%
Indice di passaggio a sofferenza 2,29% 2,53% -0,24%
Gli indicatori di flusso delle nuove sofferenze, seppur in calo del 8,8% rispetto al 2015, confermano
il permanere di un quadro economico e soprattutto normativo non favorevole ad un rapido recupero
delle creditorie.
18
Risultati economici Nelle tabelle sottostanti sono esposti i principali aggregati economici ottenuti dalla Cassa nel 2016.
31/12/2016 31/12/2015 Variazioni
Assolute %
Interessi attivi 54.215 66.773 -12.558 -18,81%
Interessi passivi -18.657 -24.275 5.618 -23,14%
Margine Interessi 35.558 42.498 -6.940 -16,33%
Dividendi 2.675 973 1.703 175,08% - di cui Dividendo straordinario Cedacri 1.631 0 1.631 n.a.
Utili / Perdite e Rettifiche su Attività
Finanziarie 11.932 13.953 -2.020 -14,48%
Effetto Finanza 14.608 14.925 -318 -2,13%
Commissioni attive 30.191 30.602 -411 -1,34%
Commissioni passive -2.503 -2.623 120 -4,59%
Ricavi netti da SERVIZI 27.688 27.979 -291 -1,04%
Margine di Intermediazione 77.854 85.402 -7.548 -8,84%
Perdite e Rettifiche Valutazione Crediti -21.696 -29.166 7.469 -25,61%
Risultato Netto della Gestione Finanziaria 56.157 56.237 -79 -0,14%
Spese per il Personale -30.366 -28.364 -2.002 7,06% - di cui Fondo Esuberi 2017-2021 -1.125 0 -1.125 n. a.
Spese Amministrative -20.375 -20.519 144 -0,70%
- di cui Contributi a S.F.R. e D.G.S. -3.801 -3.476 -325 9,35%
Spese recuperate -5.674 -5.813 138 -2,38%
Ammortamenti -2.438 -2.324 -114 4,89%
Altri oneri/proventi di gestione 6.269 5.503 766 13,92%
Tot Spese di Gestione -52.585 -51.517 -1.068 2,07%
RISULTATO di Gestione 3.572 4.719 -1.147 -24,31%
Accantonam. per Rischi ed Oneri -325 -33 -292 882,68%
UTILE ORDINARIO 3.247 4.686 -1.439 -30,71%
Fatti Extra Gestionali 3 0 3 >100%
UTILE al Lordo Imposte 3.250 4.686 -1.436 -30,65%
Imposte sul Reddito IRES,IRAP -1.529 -1.650 121 -7,33%
- di cui Oneri Fiscali non ricorrenti -813 0 -813 n.a.
UTILE NETTO 1.721 3.036 -1.315 -43,32%
I risultati del conto economico riclassificato evidenziano:
- un calo del margine da interessi del 16,3% generato dal calo degli interessi attivi passati da 66,8
a 54,2 milioni di euro (-18,8%), per effetto della riduzione dei parametri di mercato e degli spread
applicati alla clientela per l’elevata concorrenza sugli impieghi sia a imprese sia a privati
(importanti sono le rinegoziazioni dei mutui per evitare le surroghe passive), mitigato in parte
dalla diminuzione degli interessi passivi che si attestano a 18,7 da 24,3 milioni di euro (-23,1%);
- un calo del risultato dell’attività della finanza riconducibile a minori utili realizzati dalla
compravendita di strumenti finanziari (-14,5%) parzialmente compensati dall’incremento dei
dividendi da partecipazioni;
19
- la stabilità dei ricavi da servizi, che si attestano a 27,7 milioni di euro, è generata dal calo dei
ricavi per 411 mila euro (-1,3%), compensato da quello dei costi per 120 mila (-4,6%);
- il calo delle rettifiche nette di valore sui crediti che si attestano, ad invarianza dei criteri
contenuti nella policy aziendale di valutazione del bonis e del deteriorato, a 21,7 da 29,2 milioni di
euro (-25,6%). La diminuzione dello stock e la stabilità dei valori di perizia dei sottostanti a
garanzia dei crediti deteriorati hanno contribuito in maniera rilevante al risultato;
- l’aumento delle spese per il personale pari a 2 milioni di euro (+7,1%) è ascrivibile al fondo
esuberi che ha visto l’adesione di n. 10 risorse. Al netto di tale evento straordinario, le spese
sarebbero cresciute del 3,1% per effetto delle assunzioni di qualificati gestori Private che sono
andati a rafforzare la struttura apportando nuove masse;
- la stabilità delle spese amministrative, che si confermano a 20,4 milioni di euro, è stata ottenuta
nonostante l’incremento dei contributi al S.F.R. e al D.G.S.. Al netto di queste voci le spese
amministrative sarebbero scese del 1,9% sebbene siano stati effettuati, nel corso del 2016,
importanti investimenti tecnologici (posta elettronica e vari applicativi di Cedacri), strutturali
(filiali di Porto Garibaldi, Faenza e Centro Private Ferrara) e progettuali (accesso ai Social
Media);
- spese recuperate e gli altri oneri e proventi di gestione (tasse e bolli accreditati all’Erario e poi
recuperate dalla clientela), sostanzialmente equivalenti; gli ammortamenti, per effetto di
investimenti effettuati nelle nuove strutture, aumentano di 114 mila euro (+4,89%) e gli
accantonamenti per rischi ed oneri rimangono costanti;
- che nelle imposte sul reddito sono calcolati oneri fiscali non ricorrenti per 813 mila euro.
Ne consegue che l’utile netto si attesta a 1,7 milioni di euro in calo del 43,3% rispetto al dato dello
scorso 2015. Al netto di tutte le poste non ricorrenti, evidenziate nella tabella in corsivo, l’utile
netto “normalizzato” sarebbe stato pari a 5,8 milioni.
20
C – LA SITUAZIONE DELLA BANCA
Attività dell’area crediti Nell’area del credito il 2016 è stato caratterizzato dalla continua ricerca della massima efficienza
operativa coniugata con l’efficace valutazione del merito di credito della clientela affidata. Sul lato
efficienza l’inserimento di una risorsa anche con skills organizzativi ha contribuito ad accelerare il
processo di cambiamento che ha coinvolto, a mero titolo esemplificativo, il rinnovo automatico
degli affidamenti a revoca, il perfezionamento dei mutui, l’introduzione del Prospetto Informativo
Europeo Standardizzato (PIES) per la fase precontrattuale del “credito immobiliare ai consumatori”.
Sul lato efficacia sono state ulteriormente approfondite le attività finalizzate al pieno recepimento
delle “regole AQR” e della normativa sui forborne al fine di una sempre maggior attenzione alla
qualità del credito erogato/rinnovato riducendo di converso il fenomeno degli NPL (non performing
loan) e l’incremento del costo del credito. Allo scopo si è anche proseguito nelle implementazioni
degli applicativi proposti da Cedacri come il “Datawarehouse del credito” e MAPS per la
valutazione dei business plan delle imprese sia come sostenibilità delle analisi prospettiche sia per
la stima dei flussi di cassa attesi.
Inoltre sono proseguiti gli studi relativi all’introduzione e agli impatti del nuovo principio contabile
IFRS9, che entrerà a regime a partire dal 1/1/2018.
L’attività del 2016 dell’Unità Mutui e Crediti speciali è stata molto intensa sia dal punto di vista
organizzativo sia per il crescente numero di operazioni processate.
L’evento principale da mettere in evidenza è la modifica di parte delle attività dell’Unita a far
tempo dal febbraio 2016. Da tale data l’Unità ha, infatti, acquisito dalla Direzione Commerciale
tutte le attività di credito intermediato rivolte alle imprese (leasing, factoring, ecc), la tenuta
integrale dei rapporti con Cassa Depositi e Prestiti (in precedenza limitata alla sola gestione
operativa dei mutui attivi e passivi), dei rapporti anche commerciali con i Consorzi Fidi, le
associazioni di categoria ed il Fondo Centrale di Garanzia, la gestione di tutte le attività
propedeutiche all’erogazione dei contributi per la ricostruzione del Sisma 2012 (rapporti con Cassa
Depositi e Prestiti, i Comuni e la Regione oltre alla gestione delle Ordinanze di concessione ed
erogazione, ecc.), nonché tutte le attività interenti l’anticipazione degli ammortizzatori sociali ai
dipendenti delle aziende in crisi previste dal Protocollo Regionale.
L’incremento delle attività non ha però influito sul trend di crescita delle stipule, che anche nel
2016 ha mostrato un aumento importante dei contratti di mutuo ipotecario, sia a favore delle
imprese che di privati, il cui valore complessivo erogato è passato da quasi 80 milioni di euro del
2015 a 107,5 milioni di euro nel 2016 (+36,3%). Di questi circa 11,7 mln, per 111 operazioni,
derivano da surroghe attive, dato sostanzialmente in linea con l’anno precedente (11 mln).
Nell’ambito dei mutui ipotecari è proseguita la collaborazione con la Fondazione Cassa di
Risparmio di Cento relativamente al plafond con contributo per l’abbattimento degli interessi di 1
p.p.a. Al 31/12 sono stati stipulati contratti di mutuo con tale agevolazione per 8,5 mln di euro,
andando così ad esaurire il plafond.
Nell’ambito delle attività per agevolare la clientela nel pagamento dei mutui sono state effettuate
rinegoziazioni:
- per n. 1 rapporti di mutuo per un debito residuo di compessivi euro 324.811 ai sensi dell’
“Accordo per la sospensione del credito alle famiglie”, che prevede misure di sospensione della
sola quota capitale delle rate relative a finanziamenti concessi a consumatori che non
possiedono i requisiti per usufruire delle agevolazioni previste dal “Fondo di Solidarietà per i
mutui per l'acquisto della prima casa”;
- per n. 13 rapporti di mutuo per un debito residuo di complessivi euro 5.164.969,03 ai sensi dell’
“Accordo per il credito 2015”, nuovo accordo in favore delle piccole e medie imprese (PMI)
che ha consentito di sospendere il pagamento della quota capitale dei finanziamenti a medio-
lungo termine per un ammontare complessivo di quasi 578 mila euro, allungando le scadenze
del credito;
21
- n. 1.021 modifiche dei termini di rientro originariamente contrattualizzati, concordate
consensualmente tra la Cassa ed i Clienti.
Ovviamente sono proseguite anche le altre attività, fra le quali citiamo:
- l’erogazione dei finanziamenti per la ricostruzione ( ricordiamo che la nostra Cassa è stata tra le
poche banche ad essere stata immediatamente operativa). Nel solo 2016 sono stati erogati 665
contributi a privati ed imprese, per un ammontare complessivo di quasi 67 milioni di euro. Il
totale erogato di finanziamenti “ricostruzione” dall’inizio dell’attività della banca (febbraio
2013) a fine anno e vicino a raggiungere i 174 milioni di euro, che corrispondono a 2.118
posizioni, i cui crediti ceduti alla banca matureranno prevalentemente nei prossimi 25 anni;
- sono state recepite dalla convenzione Abi Cassa Depositi e Prestiti le proroghe ai pagamenti
delle rate scadenti a giugno 2015 e l’allungamento delle durate dei finanziamenti concessi per
la dilazione del pagamento delle imposte (Plafond Moratoria Sisma 1^ e 2^ fase), come disposto
dalla norme legiferate in corso d’anno, che ha comportato la ricontrattualizzazione e la
rielaborazione dei piani di ammortamento di tutte le operazioni in essere.
- l’erogazione di finanziamenti alle Imprese in convenzione tra l’ABI e la Cassa Depositi e
Prestiti spa (CDP), sulla base della quale la CDP mette a disposizione delle banche un Plafond
Finanziario per la concessione di finanziamenti in favore di PMI e MID. Nel 2016 sono state
stipulate n. 38 operazioni a valere su detti plafond, per un erogato complessivo di circa 38
milioni di euro.
- l’erogazione di finanziamenti alle Imprese assistiti dalla garanzia del Fondo Centrale di
Garanzia. L’ammontare delle operazioni garantite dal Fondo al 31/12/ 2016 con tale garanzia
ammonta a oltre 15 milioni di euro, con notevole vantaggio in termini di assorbimento del
patrimonio della Banca;
- la gestione in outsourcing dei mutui ipotecari di Banco delle Tre Venezie, che ha comportato la
redazione di 107 contratti per oltre 90 milioni di euro;
- la gestione delle aperture di credito in conto corrente, assistite da garanzia ipotecaria;
- le rendicontazioni a ADE - Agenzia delle Entrate, CDP - Cassa Depositi e Prestiti, MISE -
Ministero dello Sviluppo Economico, SGFA -Società Gestione Fondi per l'agroalimentare,
Anagrafe Tributaria, per le relative competenze e periodicità;
- l’attività di monitoraggio e aggiornamento delle perizie immobiliari, in linea con le indicazioni
dell’Unione Bancaria Europea e di Banca d’Italia, nell’ambito AQR (Asset Quality Review).
La Direzione Controllo e Recupero Crediti ha proseguito nelle attività di controllo del credito,
nella gestione delle posizioni anomale e nel recupero giudiziale e/o stragiudiziale dei crediti
deteriorati; inoltre ha continuato a dare attuazione alle disposizioni impartite dal Consiglio di
Amministrazione in materia dei criteri di valutazione analitica delle perdite presunte.
Nell’ambito delle attività di controllo sono stati svolti con continuità i controlli di secondo livello
con periodica rendicontazione al Consiglio d’Amministrazione; il Servizio Risk Management ha
continuato a produrre un report mensile Monitoraggio crediti al quale è stato fornito puntuale
riscontro. Nel corso del 2016 sono state effettuate due verifiche da parte della Revisione Interna,
aventi ad oggetto 1) Sofferenze allargate, 2) Processo creditizio, controllo andamentale, entrambe
con esito positivo.
L’attività di monitoraggio e gestione delle posizioni con anomalie creditizie rilevate, si è avvalsa
nel 2016 del pieno sviluppo ed utilizzo della procedura operativa Credit Quality Manager (CQM),
gestita da Cedacri. Detta procedura consente di portafogliare la clientela anomala al fine di
associare diverse strategie secondo un percorso predeterminato di collection in termini di attori,
azioni e rischiosità/priorità e a breve sono previste nuove implementazioni.
Riguardo alle attività di gestione dei crediti anomali, è proseguita la collaborazione con alcune
società di recupero esterne (phone collection, stragiudiziale e legale) e con uno Studio Legale
specializzato nell’iter stragiudiziale. Per quanto attiene il recupero delle rate arretrate di
finanziamenti in bonis, si è proceduto con incarichi mensili sulle posizioni in arretrato; riguardo al
22
recupero stragiudiziale di crediti, si è intervenuto anche sulle posizioni deteriorate classificate in
inadempienze probabili e scadute/sconfinate di importo contenuto e prive di garanzie utilmente
escutibili. Sempre regolari risultano i rapporti con il Fondo Asset Bancari 1 gestito da Polis Sgr nel
quale confluiscono immobili non strumentali e crediti a sofferenze provenienti dalle banche
aderenti, tra cui la Cassa.
Nel 2016 la Direzione Controllo e Recupero Crediti ha continuato nella attività di monitoraggio e
contatto con operatori specializzati al fine di valutare la cessione di crediti NPL.
Conseguentemente la Cassa, nel mese di aprile ha realizzato la cessione pro soluto di una pacchetto
di crediti a sofferenze (n. 23 posizioni, saldo contabile complessivo di 1,9milioni di euro c.a);
mentre nel mese di luglio è stata perfezionata la vendita, sempre pro soluto, di un pacchetto di
crediti chirografari classificati ad Inadempienze probabili (n. 56, saldo contabile complessivo di
0,5milioni di euro c.a.).
Nell’autunno 2016 è stata avviata una collaborazione con primaria società di consulenza al fine di
verificare la coerenza del modello di gestione interno dei crediti deteriorati rispetto alla recenti
linee guida indicate da BCE, nonché l’analisi del portafoglio Sofferenze in ottica di dismissione. Le
attività sono tuttora in corso.
Attività dell’area finanza Nel corso del 2016 i dati macroeconomici hanno segnalato un consolidamento della ripresa a livello
europeo, ancorché con andamenti non omogenei tra i diversi Paesi, con l’Italia che, pur registrando
una crescita del Pil in territorio positivo per il secondo anno consecutivo, non ha ancora dato inizio
alla riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil. Resta inoltre ancora da risolvere il problema
dei crediti deteriorati che hanno penalizzato tutto il settore bancario, con alcuni casi di crisi che
hanno reso necessario interventi di salvataggio dapprima da parte di privati e, da ultimo, da parte
dello Stato (è il caso del Monte dei Paschi di Siena).
L’andamento del mercato dei titoli di Stato, sul quale è allocata la parte preponderante del
portafoglio di proprietà della Cassa, è stato influenzato, come nei quattro anni precedenti, dai
provvedimenti di politica monetaria adottati dalla Banca Centrale Europea, che, tra le altre
decisioni, a marzo ha portato a zero il tasso di rifinanziamento principale e ha incrementato da 60 a
80 miliardi mensili gli acquisti di attività finanziarie nell’ambito del programma di Quantitative
Easing. A dicembre è stata peraltro annunciata, a decorrere da aprile 2017, la riduzione degli
acquisti mensili da 80 a 60 miliardi, con l’estensione contestuale del programma fino a dicembre
2017. Nel mese di marzo la BCE ha anche introdotto nuove operazioni di rifinanziamento a lungo
termine (Targeted Longer Term Refinancing Operations, o TLTRO), con una scadenza di quattro
anni e tasso compreso tra il tasso di rifinanziamento principale (attualmente pari a zero) e il tasso
sulla deposit facility (attualmente pari a -0,40 per cento) in base all’andamento dei volumi degli
impieghi a famiglie e imprese, esclusi i mutui per l’acquisto di abitazioni.
Pur in un contesto di volatilità in momenti quali il referendum che ha sancito l’uscita del Regno
Unito dall’Unione europea (giugno), le elezioni presidenziali statunitensi (novembre) vinte a
sorpresa da Donald Trump e il referendum sulle riforme costituzionali in Italia (dicembre), il titoli
di Stato italiani hanno registrato una ulteriore discesa dei rendimenti nella parte a breve della curva
(in territorio negativo fino alla scadenza triennale), e una lieve risalita nelle scadenze pari o
superiori a cinque anni, pur restando su livelli molto contenuti. In termini di spread rispetto ai titoli
di Stato tedeschi, il 2016, pur con oscillazioni, ha registrato un incremento compreso tra i 21 punti
base della scadenza a due anni e i 64 della scadenza decennale.
La gestione del portafoglio di proprietà è stata caratterizzata da una movimentazione concentrata
per lo più nelle settimane relative agli eventi sopra citati e un lieve innalzamento delle consistenze
medie investite, in particolare nel portafoglio delle attività disponibili per la vendita (AFS).
L’obiettivo prioritario, come negli anni precedenti è stato quello di fornire un apporto alla
formazione del margine di interesse, ancorché significativo (11,9 milioni) sia stato l’apporto degli
23
utili da cessione di titoli alla formazione dell’utile lordo. Gli acquisti e le vendite hanno avuto per
oggetto in netta prevalenza titoli di Stato italiani con vita residua compresa tra 6 mesi e 5 anni, il
che ha consentito di mantenere una esposizione contenuta ai rischi di tasso e di liquidità,
sopportando in sostanza il solo rischio Paese, che peraltro, pur in risalita, è rimasto su livelli
relativamente bassi.
La gestione del rischio di liquidità ha beneficiato di condizioni monetarie favorevoli, per lo più
conseguenza dei provvedimenti assunti dalla BCE. Gli importi reperibili sul mercato dei depositi
interbancari non collateralizzati sono ancora relativamente ridotti, ma la liquidità è abbondante sulle
operazioni collateralizzate, come quelle di pronti contro termine effettuate sulla piattaforma MTS
repo. Nel mese di giugno la Cassa ha inoltre partecipato per 50 milioni alla prima tranche delle
Targeted Longer Term Refinancing Operations 2 (TLTRO2), rimborsando contestualmente gli 80
milioni residui delle prime TLTRO. A dicembre ha poi partecipato per ulteriori 50 milioni alla terza
tranche delle TLTRO2. Durante tutto l’anno le attività finanziarie libere e utilizzabili come
collaterale per operazioni di rifinanziamento presso la BCE o pronti contro termine sono sempre
state mediamente comprese tra il 30 e il 40 per cento dell’ammontare complessivo.
Per quanto riguarda i servizi di investimento offerti alla clientela, nel comparto del risparmio gestito
sono stati realizzati risultati soddisfacenti, soprattutto in termini di collocamento polizze
assicurative e fondi comuni. Ciò è andato a discapito in parte del risparmio amministrato, in
particolare dei titoli di Stato, i cui rendimento sono particolarmente bassi, in taluni casi negativi; e
in parte della raccolta diretta in obbligazioni.
Con riferimento alle gestioni patrimoniali, nel corso del 2016 sono state incrementate le masse
riconducibili ai fondi interni delle polizze di private insurance collocate presso la clientela del
segmento private. Sono state inoltre lanciate tre nuove linee in ETF, che hanno riscosso un notevole
successo presso la clientela. Tutte le linee sono gestite con ampia diversificazione, controllo del
rischio e approccio multi-manager, che consente di scegliere i migliori prodotti presenti sul mercato
in assenza di conflitti di interessi. I risultati sono stati complessivamente positivi, soprattutto nelle
linee a prevalente contenuto obbligazionario.
Nel corso dell’anno si è registrato un nuovo aumento del numero di clienti che si avvalgono del
servizio di consulenza in materia di investimenti, nell’ambito del quale, dopo una valutazione del
portafoglio e delle caratteristiche del cliente, vengono individuate le soluzioni di investimento
adeguate agli obiettivi che intende perseguire compatibilmente al grado di rischio da egli
sopportabile.
Attività commerciale Nel 2016, a seguito della riorganizzazione dell’Area Commerciale avvenuta l’anno precedente, che
ha visto la suddivisione delle filiali in 4 Aree (Cento, Ferrara, Bologna e Modena), il Servizio
Mercato ha cambiato denominazione in Direzione Commerciale, mantenendo su di sé l’attività di
supporto commerciale e operativo alla rete di vendita.
Unità Marketing L’anno 2016 ha visto un forte impegno della Cassa nello sviluppo della relazione verso la clientela,
sia nuova che già acquisita. Grande soddisfazione, per esempio, ha portato il lancio delle nuove
Convenzioni Welcome: due tipologie di conto corrente dedicate ai nuovi clienti per la gestione delle
proprie risorse, sia personali che imprenditoriali. Positivo è stato l’impatto anche sul fronte
impieghi: in primis l’Accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, sviluppatosi nel
2016, che ha permesso l’istituzione del plafond “Mutuo Casa Giovani” di iniziali 10 milioni, a
supporto dei giovani che desiderano acquistare la prima casa. L’iniziativa è stata molto apprezzata
sul territorio. Sul fronte “imprese” si ricorda in particolare il supporto rivolto al settore agricoltura,
attraverso ad esempio il rilancio dell’accordo “Investiagricoltura” e i finanziamenti per l’acquisto
dai Consorzi e Aziende Agricole. Le collaborazioni con i diversi Enti e Associazioni sono numerose
e consolidate. Le partnership in generale hanno perseguito una targettizzazione dell’offerta, senza
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trascurare gli aspetti di qualità, competitività e innovazione, requisiti imprescindibili che continuano
a caratterizzarci rispetto al mercato.
Ne è un chiaro esempio la collaborazione avviata con iShares per il lancio delle 3 nuove linee di
gestione in ETF denominate CRC Smart Project, le quali riscontrano un forte apprezzamento tra i
nostri clienti. Anche durante il 2016 è stato impiegato sulla rete lo strumento del CRM Strategico,
utile guida per una costante azione di proposta mirata e di qualità.
Trasparenza
Il 2016 ha visto numerosi interventi legislativi in ambito Trasparenza.
In particolare la nuova normativa sul Credito ai Consumatori e sull’anatocismo ha inevitabilmente
richiesto un impegno congiunto di più funzioni, per consentire l’adeguamento dei diversi processi
coinvolti. Gli interventi adottati hanno consentito di affinare e migliorare ulteriormente la qualità
delle informazioni trasmesse alla clientela, in linea con il principio di trasparenza perseguito dal
legislatore.
Prodotti telematici e carte
L’attenzione verso il mondo digitale è costante, così come l’impegno volto a diffondere in modo
sempre più capillare la diffusione dei nostri servizi telematici, sempre focalizzati sul miglioramento
dei requisiti di usabilità e sicurezza.
Nel 2016 in particolare ricordiamo il lancio di CRC Mobile Token, lo strumento di autenticazione e
autorizzazione di tipo software, che affianca quello fisico ed è utilizzabile attraverso la App
CrCento SmartBank.
La stessa App è stata ulteriormente arricchita di nuove funzioni dispositive, quali il trading on line,
al fine di rendere sempre più completa ed autonoma l’offerta mobile.
Anche la stessa comunicazione della Cassa, sia informativa che pubblicitaria, utilizza
principalmente strumenti rapidi ed evoluti. Per esempio Mailup, sistema che, utilizzato seguendo le
previste regole di privacy, permette un monitoraggio statistico avanzato dei messaggi inviati (es.
rilevazione del numero di aperture e visualizzazioni, evidenza del dispositivo utilizzato, fascia
oraria di visualizzazione ecc).
Tesorerie
Al 31 dicembre 2016 il numero di Comuni per i quali la Cassa risultava svolgere il servizio di
Tesoreria è confermato in 11: Cento, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano
Mainarda in provincia di Ferrara; Castello D’Argile, Galliera e Pieve di Cento in Provincia di
Bologna; Finale Emilia, Nonantola e Ravarino, in Provincia di Modena.
Il numero riferito agli Istituti scolastici per i quali si presta invece il servizio di cassa è 8: Istituto
Comprensivo di Pieve di Cento, Istituto Comprensivo e Istituto di Istruzione Superiore
“Archimede” di San Giovanni in Persiceto, Istituto Comprensivo San Matteo della Decima,
Direzione Didattica San Giovanni in Persiceto (cessata per incorporazione nell'IC Decima il
31/8/2016), Istituto Comprensivo Sala Bolognese ed Istituto Comprensivo Vigarano Mainarda.
Confermate pure le tesorerie per il servizio di cassa relativo alla Partecipanza Agraria di Pieve di
Cento, di Nonantola, di Cento, della Fondazione Mantovani di Mirabello e dell’Asilo Giordani di
Cento.
Nucleo Banca Assicurazione Nel corso del 2016 la Cassa ha ulteriormente consolidato il portafoglio assicurativo Danni e Vita ed
ha avviato il collocamento su tutte le filiali del prodotto Auto con la Compagnia Helvetia.
Nel settore Danni sono state ulteriormente sviluppate le soluzioni assicurative per la protezione dei
beni immobiliari, del capitale d’impresa e la tutela del key-Man, con una raccolta premi
complessiva retail di oltre 1,7 mln di euro.
Per quanto concerne il portafoglio assicurativo Vita, si è consolidata e sviluppata ulteriormente la
raccolta con la Compagnia Eurovita, in particolare sul prodotto assicurativo Multiramo (ramo I e
ramo III) che coniuga le opportunità di rendimento tipiche dei mercati finanziari con la sicurezza
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legata alla gestione separata assicurativa, raggiungendo una raccolta premi complessiva a fine 2016
di oltre 20 mln di euro.
Sempre in ambito Vita, la Cassa ha proseguito e rafforzato gli investimenti nel comparto
Protection grazie alla consolidata partnership con la compagnia Pramerica, attraverso una forte
crescita delle soluzioni assicurative di protezione e previdenza a premio ricorrente; il portafoglio
assicurativo protection a premi ricorrenti nel 2016 ha superato infatti i 2 mln di euro.
Sotto il profilo organizzativo e commerciale la struttura Bancassicurazioni è stata ampliata con la
creazione di quattro Referenti Assicurativi (iscritti alla sezione A del RUI) per ciascuna Area, al
fine di fornire miglior supporto, coinvolgimento e presidio della rete.
Sono state inoltre rafforzate le funzioni di Back-Office Assicurativo con risorse dedicate, per un
efficientamento, soprattutto qualitativo, del sevizio di supporto e assistenza alla rete di vendita.
La Banca ha investito ulteriormente, in collaborazione con le compagnie Vita partner, in
formazione specializzata nella Protection e nella gestione e tutela del capitale umano, volta ad un
accrescimento della cultura e professionalità assicurativa della propria rete di vendita.
Altre iniziative
Nel 2016 la banca ha avviato una serie di attività di Customer Satisfaction per indagare il livello di
soddisfazione della propria clientela e finalizzato a migliorare ulteriormente i servizi offerti.
Nello specifico sono state svolte attività di Mistery Shopping mirate a verificare il livello di servizio
offerto ad un potenziale “nuovo cliente” da ognuna delle 48 filiali (filiale di Faenza ancora non
inclusa nell’analisi). Le visite misteriose hanno evidenziato un elevato livello di gradimento relativo
al personale ed agli ambienti di filiale.
Sono state in seguito effettuate interviste telefoniche sulla clientela delle singole filiali distinta per
fascia d’età e segmento ( Private, Personal, Retail) con l’obiettivo di :
- misurare gli indici di qualità percepita del servizio (Filiale, Conto Corrente - gamma e
convenienza, Home Banking, Finanziamenti, Consulenza per gli Investimenti, ecc.);
- misurare gli indici di valutazione globale (Soddisfazione e Immagine);
- indagare l’intenzione di comportamenti futuri nei confronti di CrCento (Fedeltà, Passaparola
e Cross Selling).
Nel corso del 2016 la Direzione Commerciale ha svolto diverse attività di comunicazione esterna.
In particolare ha provveduto alla redazione di comunicati stampa e testi concernenti le attività più
importanti realizzate dalla Cassa.
Forte è stato l’impegno nell'organizzazione di svariati eventi rivolti alla clientela, finalizzati a
diffondere sempre più conoscenza finanziaria di livello medio-alto.
Le numerose sponsorizzazioni gestite sul territorio, in ambito prevalentemente sociale, sportivo e
culturale, hanno riconfermando la natura della Cassa di Banca locale. Conseguentemente sono stati
opportunamente gestiti i nuovi contatti raccolti in occasione delle diverse fiere ed eventi, attraverso
la costruzione di DEM dedicate, mirate anche ad acquisire nuova clientela. Ricordiamo, tra le
numerose campagne di marketing di prodotto, il materiale pubblicitario creato in occasione del
lancio della nuova linea di gestione patrimoniale in ETF (CariCento Smart Project) e la brochure
dedicata al settore agricolo, progetti entrambi supportati da una comunicazione esterna mirata, volta
a potenziarne la loro visibilità e diffusione.
L’anno 2016 ha visto l’approdo della Cassa su nuovi canali di comunicazione Social Network. Sono
stati aperti infatti una pagina Facebook ed un profilo aziendale su LinkedIn.
Attraverso queste due piattaforme sono state promosse le iniziative della Cassa, anche con attività
promozionale (Facebook ADV), e sono stati attivati nuovi progetti di coinvolgimento del personale,
quale ad esempio il Progetto Ambassador Team.
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In collaborazione con il Servizio Risorse Umane è stata organizzata la Convention aziendale 2016,
in coordinamento con tutti i fornitori esterni coinvolti.
Leasing
L’attività nel comparto del Leasing, nonostante gli allentamenti creditizi auspicati da BCE con il
Quantitative Easing (TLTRO e TLTRO2), continua a mostrare difficoltà di ripresa dei volumi, oltre
che per l’impossibilità di utilizzare questo strumento finanziario per gli investimenti realizzati con i
contributi alla ricostruzione del Sisma 2012, anche per l’esaurimento a livello nazionale dei
contributi pubblici erogati a fronte dell’acquisto di macchinari di produzione (“Nuova Sabatini”).
L’attenzione al cliente ed il servizio di consulenza, in un mercato nazionale sostanzialmente stabile,
hanno permesso di incrementare i volumi di richieste passando dalle 107 domande presentate nel
2015 alle 149 domande presentate nell’esercizio corrente (+39,25%). Di queste richieste sono state
portate a buon fine 133 operazioni, contro le 91 stipulate nel 2015 (+46,15%).
La riduzione degli investimenti immobiliari di grandi dimensioni, si è ripercossa sui volumi, che si
sono contratti da 33 milioni del 2015 a circa 25,5 milioni in termini di domande e da circa 24
milioni del 2015 a 22,7 milioni in termini di operazioni stipulate. Il calo dei volumi non ha tuttavia
fatto venir meno la forte attenzione alla remuneratività del comparto, anche se la massiccia
concorrenza posta in essere dai grandi gruppi bancari ha richiesto il sacrificio dei margini
importanti per non compromettere la presenza della Cassa sulla clientela primaria.
Attività, accordi e iniziative a favore del territorio - CIGS
L’attività di supporto ai lavoratori delle imprese del territorio in crisi, realizzato per mezzo
dell’anticipazione a tasso zero delle indennità di cassa integrazione, in attesa dell’erogazione
dell’INPS, è stata modificata nel corso dell’anno 2015 a seguito della cessazione di tutti i Protocolli
provinciali, sostituiti dal Protocollo Regionale Unico sottoscritto in data 23 marzo 2015, che è stato
rinnovato il 8 gennaio 2016. Il Protocollo ha confermato l’attività già sperimentata derivante dai
Protocolli attivati negli anni precedenti.
Dalla nascita di questo strumento, avente origini e motivazioni esclusivamente di carattere sociale
(essendo attività in totale perdita operativa), la Cassa ha supportato ben 1.383 dipendenti di 222
aziende operanti sul proprio territorio di influenza, e di questi 418 sono ancora attivi e 28 dipendenti
hanno attivato i rapporti nel corso del 2016.
Accordi con Consorzi di Garanzia e Associazioni di Categoria
La Cassa ha continuato l’attività di concessione del credito mantenendo gli accordi con i principali
Consorzi Fidi della Regione e ha aderito all’accordo con il Consorzio ATI (Unifidi e Cofiter) che
favorisce l’accesso al credito delle imprese usufruendo dei fondi messi a disposizione della Regione
Emilia R. al Consorzio per la mitigazione del rischio di credito.
Attualmente tutti i consorzi prestano garanzia avvalendosi della controgaranzia del Fondo centrale
presso il MCC e ciò favorisce la concessione del credito ai loro associati. Si attendono nella
prossima primavera possibili nuovi scenari per i Confidi orientati sia a un miglioramento del loro
patrimonio che a un riordino organizzativo. Scenari che sono in valutazione sia a livello Regionale
che Nazionale.
Si è ulteriormente sviluppata la collaborazione con le Associazioni di categoria sul nostro territorio,
in particolare con il comparto agricolo, a favore del quale oltre ai tradizionali prodotti, sono state
rinnovate le convenzioni con Agrifidi Modena-Reggio Emilia-Ferrara e con Creditagri Emilia
Romagna.
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Il modello distributivo
La rete di vendita La riorganizzazione della rete distributiva in 4 aree territoriali (Cento, Ferrara, Bologna e Modena)
ha manifestato i suoi effetti nel corso del 2016. Il Piano Triennale, sulla scorta dell’esperienza
maturata nel corso degli ultimi anni, prevede l’estensione ed il rafforzamento del modello
Hub&Spoke a tutta la rete. Sul finire dell’anno è stato avviato il cantiere per l’implementazione del
modello distributivo nell’ottica del migliore e più professionale servizio alla clientela.
La Cassa continua nella sua opera di sviluppo della rete in una logica di maglie larghe (la strategia
delle filiali contigue – cosiddetta “a macchia d’olio” – è stata infatti superata dagli eventi) andando
a conquistare nuovi territori e nuovi clienti. In questa logica è stato aperto lo sportello di Porto
Garibaldi e sul finire dell’anno quello di Faenza, il primo in provincia di Ravenna.
Il Servizio Corporate Il Servizio Corporate, che comprende un Team di Specialisti Estero, assiste circa 1.300 aziende
assicurando loro consulenza professionale in termini di ricerca di nuove opportunità, sia in ambito
domestico che internazionale.
Le province di Ferrara, Bologna e Modena sono presidiate da Aree territoriali in cui operano i
Gestori Corporate, a testimonianza che la vicinanza è un valore che la Cassa ritiene indispensabile
per vivere il proprio radicamento.
Ed è in riferimento a tale valore che il Servizio Corporate ha dato impulso nel 2016 al “Progetto
Agricoltura”, progetto che vede impegnati alcuni Gestori che si sono specializzati per offrire
un’assistenza completa agli imprenditori agricoli del territorio.
L’organizzazione delle attività e la corta catena decisionale permettono alle imprese di usufruire,
con massima soddisfazione economica e temporale, di servizi e prodotti come il Leasing, il
Factoring, l'Assicurazione del Credito, la Copertura Assicurativa del Rischio d' Impresa, l'accesso
Diretto al Fondo Centrale di Garanzia, alla Garanzia ISMEA e ai Fondi CDP.
Nel corso del 2016 i Gestori Corporate hanno regolarmente frequentano corsi specialistici e di
aggiornamento.
Nonostante le difficoltà del mercato, che continua ad essere non propizio, la Struttura ha permesso
alle aziende di cogliere tutte le opportunità commerciali possibili e, nel contempo, ha contribuito a
far percepire la Banca come interlocutore affidabile contribuendo in maniera rilevante al
mantenimento dell’attivo patrimoniale della Cassa.
Attività con l’estero
Le aziende del territorio, impegnate in attività di import/export ed internazionalizzazione,
continuano ad essere le imprese più competitive e generalmente più solide, in quanto possono
contare sui mercati esteri. A favore di tali aziende, nel corso del 2016, l'Unità Estero ha
sviluppato, in collaborazione con le Filiali e i Gestori Corporate, un'attività di supporto
commerciale che ha permesso la conclusione di diverse operazioni importanti.
Nonostante le difficoltà del nostro Paese e del sistema bancario italiano, è continuata l’attività di
Correspondent Banking al fine di sviluppare e mantenere relazioni con banche estere che
permettono alla nostra Cassa di operare senza tramiti, garantendo un servizio più veloce e meno
costoso per la nostra clientela.
Il Servizio Private Il contesto finanziario globale del 2016 è stato caratterizzato da forte volatilità dei mercati,
mutazioni repentine, importanti fusioni e acquisizioni, ristrutturazioni bancarie e forte incertezza
politica e sociale.
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In questo scenario il Private Banking di CariCento ha fornito innovativi servizi e assistito i propri
clienti nelle scelte per pianificare, gestire, tutelare ed amministrare il patrimonio familiare
complessivo con obiettivo la tutela e l’ accrescimento del valore.
La capacità di soddisfare pienamente gli interessi della clientela private e l’evoluzione dei servizi
di consulenza patrimoniale volta ad affrontare con nuove dinamiche tecniche, relazionali e
tecnologiche bisogni complessi sono state determinanti per implementare il posizionamento del
Private Banking di CariCento sul mercato di riferimento.
Il costante impegno sui fattori chiave di qualità del servizio e professionalità in assenza di conflitti
di interesse ha avuto un riscontro positivo permettendo di capitalizzare significativa crescita delle
masse gestite e della clientela di riferimento, registrando rilevanti aumenti in termini di raccolta
gestita e assicurativa dedicata.
In questa direzione Cassa di Risparmio di Cento, proseguendo nel rafforzamento del modello di
servizio dedicato, ha inaugurato nel corso dell’anno a Ferrara il nuovo ‘concept center’
WealthManagement & PrivateBanking dedicato alla consulenza globale al patrimonio, pianificando
ulteriori aperture nel proprio territorio di riferimento.
Dal punto di vista del modello organizzativo e’ stata creata una divisione specializzata Wealth
Management e sono state rafforzate le risorse dedicate con 4 nuovi ingressi raggiungendo un
organico di oltre 50 consulenti sul territorio distribuiti in centri WM&PB con offerta in architettura
aperta di servizi finanziari e consulenziali dedicati alla gestione del patrimonio globale familiare e
al soddisfacimento dei bisogni tramite soluzioni ad alto grado di personalizzazione orientate
all’ottimizzazione della pianificazione patrimoniale, fiscale e successoria focalizzati ad
raggiungimento di alti livelli di customer satisfaction.
Un sistema integrato che parte dal Servizio Wealth Management con in staff servizi dedicati di
Family Office ed unità operative di Private Banking e Personal Banking dedicate a specifiche
esigenze e tipologie di clientela aggregando competenze e specializzazioni interne ed esterne per
supportare al meglio clienti e consulenti.
L’orientamento si è concretizzato in servizi di consulenza su misura che partono dalla protezione e
preservazione del patrimonio di famiglia sotto il profilo finanziario e giuridico tramite servizi di
wealth planning e protection, alla valorizzazione e pianficazione degli investimenti, alla assistenza
all’amministrazione fiscale, successoria e gestionale in ottica complessiva e unitaria dell’intero
patrimonio pluribancarizzato facente capo ad un nucleo familiare
L’obiettivo di fornire relazione stabile, qualificata e professionale volta ad elevati livelli di servizio
erogato, costruzione e gestione di soluzioni innovative ad alto valore aggiunto garantendo
riservatezza, capacità consulenziale e tecnologia avanzata, è stato raggiunto.
La strategia offre un modello di Wealth Management che unisce le migliori expertise di
competenza, partnership internazionali, assenza di conflitti di interesse, alla concretezza del
risultato e della relazione, creando valore nel tempo.
Altre attività
Attività inerenti il Personale Il numero dei dipendenti al 31/12/2016 risulta pari a 426 con una perfetta parità tra maschi (213) e
femmine (213), di cui 407 con contratto a tempo indeterminato, 12 con contratto a tempo
determinato e 7 con contratto di apprendistato; erano 424 al 31/12/2015. Le assunzioni sono state 19
di cui: 7 a tempo indeterminato e 12 con contratti a tempo determinato. Le conferme in servizio a
tempo indeterminato sono state 7. L’età media è pari a 44 anni.
Le cessazioni dal servizio nell’anno 2016 sono state in totale 17 (12 per scadenza del contratto a
tempo determinato, 2 per pensionamento e 3 per dimissioni volontarie dei lavoratori).
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Nel corso del 2016, la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha continuato a beneficiare del ricorso,
avvenuto nel 2013, al “Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione, della
riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente delle imprese del settore del
credito” avviato nel 2013 e che ha visto uscire 23 dipendenti.
Fondo esuberi anni 2017-2021
A seguito dei numerosi incontri con le Organizzazioni Sindacali avviati già dal 2015 con la
richiesta a tutti i dipendenti nati entro il 1961 di produrre la Certificazione Ecocert, il Servizio
Risorse Umane ha illustrato al Tavolo negoziale una ipotesi di " Fondo di Solidarietà per il sostegno
del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale
dipendente delle imprese di credito" - individuato quale strumento atto a favorire il ricambio
generazionale e a incrementare livelli di efficienza ed efficacia nonché di sinergie tra gli Uffici. Lo
strumento del Fondo era stato inserito anche nel piano Industriale.
Il piano di uscite anticipate ha previsto l'adesione volontaria di un totale di 10 dipendenti.
Delle 10 risorse individuate (3 uomini e 7 donne), 6 sono attualmente impiegati in Unità interne
mentre 4 presso la Rete commerciale. Nessuno di essi ha ruoli di Responsabile di Unità o Titolare di
Filiale.
Contesto Giuslavoristico e Relazioni Sindacali
Il 2016 è stato un anno particolarmente impegnativo e al contempo di soddisfazione dal punto di
vista delle trattative con le Organizzazioni Sindacali. Sono stati numerosi gli incontri che hanno
portato in Aprile alla rinegoziazione di alcuni Istituti Economici del CIA – contratto integrativo
aziendale - e successivamente alla definizione nel dicembre 2016 dei percorsi professionali e
inquadramentali per alcune figure commerciali di rete.
Sono inoltre stati sottoscritti importanti accordi in materia di videosorveglianza e di Formazione
Finanziata.
Da ultimo, sempre nel mese di dicembre, è stato sottoscritto un accordo per la costituzione di un
nuovo “Fondo di solidarietà” 2017-2022; il lavoro di studio e analisi del Fondo era iniziato già
alcuni anni fa ed era stato inserito nel piano industriale della banca.
Dal punto di vista giuslavoristico sono stati numerosi gli interventi che hanno modificato la materia.
La Legge di Stabilità 2016 ha prorogato gli incentivi alle assunzioni attraverso un parziale esonero
contributivo. La stessa Legge ha reintrodotto la detassazione dei premi di risultato di ammontare
variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità,
efficienza ed innovazione nonché delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili
dell’impresa. Tali modifiche hanno fatto rivolgere particolare interesse verso le forme di Welfare
Aziendale.
In materia di pensioni e passaggio generazionale sono state introdotte forme di part-time agevolato
per i lavoratori senior. E’ stato introdotto l’istituto dell’anticipo pensionistico (APE), che è lo
strumento elaborato per conferire una maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro.
Al fine di contrastare le c.d. “dimissioni in bianco” ha visto la luce nel 2016 l’introduzione delle
dimissioni online. A seguito delle riforme introdotte con il "Jobs Act", a partire dal 12 marzo
2016 le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro devono infatti
essere effettuate in modalità esclusivamente telematiche.
L’attività formativa nel 2016
I principali interventi formativi realizzati nel corso del 2016 hanno riguardato il potenziamento
delle competenze trasversali e tecniche dei dipendenti, in coerenza con gli indirizzi strategici
delineati dalla Banca. La formazione del personale è stata, in particolare, indirizzata alla rete di
vendita, con percorsi finalizzati alla consulenza finanziaria e assicurativa, al potenziamento delle
capacità commerciali ed allo sviluppo manageriale e personale.
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In particolare, i principali interventi formativi del 2016 sono stati realizzati attraverso due Piani: il
Piano “Cambia Menti”, iniziato a partire dal mese di settembre 2015 e concluso a giugno 2016 ed il
Piano “N.O. STR.E.S.S. Nuova Organizzazione del lavoro: STRategia, Empatia e Soluzioni
Sostenibili”, iniziato a giugno 2016 e tuttora in fase di realizzazione.
Con il Piano “Cambia Menti”, concluso nel primo semestre 2016, è stata ulteriormente potenziata la
formazione specialistica di titolari di filiale, consulenti personal banking e addetti allo sviluppo
commerciale in materia di Digital Marketing e Gestione del credito deteriorato.
Il Piano “N.O. STR.E.S.S. Nuova Organizzazione del lavoro: STRategia, Empatia e Soluzioni
Sostenibili”, iniziato nel secondo semestre 2016 e tuttora in corso, ha permesso la realizzazione di
progetti formativi a supporto del processo di riconversione del personale da avviare al ruolo di
Gestore Private e di potenziamento delle competenze specialistiche nelle aree finanza e
assicurazione. Tali obiettivi didattici sono stati perseguiti attraverso cinque progetti formativi
inclusi nel Piano: “Preparazione all'esame OCF per Consulenti Finanziari”, “Conseguimento della
certificazione EFA”, “Mantenimento della certificazione EFA”, “Finanza e assicurazione
comportamentale”, “Laboratorio di finanza comportamentale per Private Banker”.
Le competenze sviluppate con questi progetti appartengono all'area tecnica e relazionale per
l'evoluzione del servizio di consulenza al fine di impattare sulla profittabilità del business.
Piano formativo “Formazione e informazione dei lavoratori in materia di D.Lgs. 81/2008 -
Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” Per quanto riguarda la formazione obbligatoria, anche nel corso del 2016, sono stati erogati corsi di
formazione e informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in
ottemperanza agli obblighi introdotti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, con particolare
riferimento alla formazione obbligatoria per “Preposti” e “Sostituti”, Addetti antincendio e Primo
soccorso (24 ore) ed alla formazione obbligatoria generale per il Personale Aziendale (8 ore).
Oltre alle attività formative relative ai piani sopra citati, anche per l’anno 2016, sono stati realizzati
interventi formativi riguardanti la normativa antiriciclaggio, la materia assicurativa in ottemperanza
al Regolamento IVASS e la Trasparenza bancaria.
Si sono, inoltre, concluse le attività previste dal Piano Formativo “Apprendistato
professionalizzante” del II anno e sono iniziate le attività relative al III anno (per i colleghi assunti
con contratto di apprendistato professionalizzante a luglio 2014).
Nel complesso, l’attività formativa 2016 ha coinvolto 382 dipendenti per un totale di 12.833 ore di
formazione.
Indagine sul livello di soddisfazione del Personale
Nel corso del 2016 sono stati resi noti i risultati del Progetto “Personal satisfaction” realizzato dalla
Banca nel corso del 2015, volto a misurare la soddisfazione del personale interno, allo scopo di
incrementare la collaborazione tra i colleghi e la condivisione di obiettivi comuni. L’indagine è
stata realizzata mediante un questionario che, a luglio 2015, è stato inviato in forma anonima a tutti
i dipendenti della Cassa. Su 423 questionari inviati, 352 dipendenti hanno completato l'indagine
(Redemption: 83%), dimostrando coinvolgimento ed interesse al Progetto ed ai suoi obiettivi.
La naturale prosecuzione dell’indagine di cui sopra è avvenuta con il Progetto denominato
“Progetto Leadership e Meritocrazia”, realizzato nel corso del 2016, volto, in primo luogo, a
misurare le capacità della leadership e l’imparzialità nel riconoscimento del merito, al fine di
incrementare la collaborazione tra i colleghi e la condivisione di obiettivi. L’indagine è stata
realizzata mediante un questionario che, a settembre 2016, è stato inviato in forma anonima a tutti i
dipendenti della Cassa. Su 426 questionari inviati, 301 dipendenti hanno completato l'indagine
(Redemption: 70,6%), dimostrando coinvolgimento ed interesse al Progetto ed ai suoi obiettivi.
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Attività di logistica e sicurezza
Durante il 2016 oltre alle svariate attività ordinarie relative alla gestione del patrimonio immobiliare
strumentale e non strumentale, sono state svolte diverse attività straordinarie.
A seguire si elencano in dettaglio i principali interventi effettuati:
- Sopralluoghi per ricerca immobili per nuove filiali o rilocation, e relative trattative per la
locazione;
- Ristrutturazione di immobile e allestimento locali nuova filiale di Porto Garibaldi;
- Apertura di un punto ATM al lido degli Estensi;
- Apertura di un punto ATM a Porto Garibaldi (campeggio spiaggia e mare);
- Ristrutturazione di immobile e allestimento locali nuovo centro Private di Ferrara;
- Ristrutturazione di immobile e allestimento locali nuova filiale di Faenza;
- Rimozione di copertura in eternit e successivo rifacimento presso la sede di via Matteotti a
Cento;
- Lavori di riqualificazione energetica (infissi) nella filiale di Sant’Agostino;
- Installazione del sistema di controllo accessi della sede di via Matteotti a Cento, in fase di
ultimazione;
- Installazione di nuovi mezzi forti o ampliamento, per cassette di sicurezza nelle filiali di Ferrara
019, Bologna 047, Mirabello, Filiale sede, Modena 042, Vignola, San Giovanni in Persiceto,
- Lavori di messa a norma degli impianti di filiali varie;
- Attività di supporto nell’inserimento/spostamentodei nuovi ATM self effettuata i varie filiali (
Modena 023, Vigarano, Città 1, Bologna 047, San Giovanni in Persiceto, ecc.);
- Dismissione e disallestimento della filiale di San Lazzaro;
- Interventi di ripristino locali, eseguiti con carattere di urgenza a seguito di esplosioni/attacco
ATM, nelle filiali di Coronella, San Pietro in Casale, Lippo di Calderara, Casalecchio;
- Allestimento presso la filiale sede della mostra concorso riservata ai giovani illustratori in
occasione del premio della letteratura;
Attività organizzative e di gestione dei costi Il 2016 può essere definito, sotto il profilo tecnologico, l’anno del consolidamento delle importanti
innovazioni introdotte nel corso del 2015 che ci hanno consentito, come peraltro previsto nel piano
progettuale, di produrre tutta la documentazione tecnica ed organizzativa della business continuity.
La costante attenzione alla gestione dei costi ha portato alla revisione del modello organizzativo di
governo del processo che è stato ultimato sul finire dell’anno. Le principali novità risiedono nella
gestione ex ante dei nuovi progetti attraverso business case che contemperano sia il lato costo inteso
come effort progettuale e gestionale ma anche costi up-front o annuali che del ricavo correlato.
32
Il sistema dei controlli
Nel corso del 2016 è proseguita l’attività sia di implementazione dei capitoli 8 (sistema
informativo) e 9 (continuità operativa) sia di affinamento e manutenzione del capitolo 7 delle
Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 –
XV aggiornamento, nonché l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni di
Vigilanza per le banche – che riguarda la governance degli istituti di credito.
Anche nel corso del 2016 il Servizio Risk Management ha operato con l'obiettivo di dare efficace
esecuzione a quanto previsto dal Regolamento Generale Aziendale e di contribuire al
funzionamento organico del Sistema dei Controlli Interni. La Funzione, che riporta direttamente al
Consiglio di Amministrazione, ha consolidato il proprio ruolo nei principali processi di governo
della banca (RAF, Pianificazione strategica, ICAAP) come richiesto dalla normativa e come
suggerito dalle migliori prassi gestionali. Nel 2016 è proseguito il contributo in materia di
Operazioni di Maggior Rilievo, sulle quali il Risk Management ha espresso 62 pareri. Per quanto
riguarda le attività di misurazione e controllo dei rischi, la Funzione ha collaborato alla
ridefinizione dello schema di riferimento per le politiche creditizie; ha consolidato le attività di
verifica del monitoraggio andamentale del credito; ha coordinato le attività di aggiornamento
annuale del RAF; ha seguito l'implementazione di una nuova procedura denominata Datawarehouse
del credito e sta presidiando il progetto di adeguamento dei processi e dei modelli di misurazione al
nuovo principio contabile IFRS 9; in generale, ha assicurato una costante attività di analisi delle
principali novità normative e gestionali in materia di vigilanza prudenziale, onde consentire al
Consiglio di essere sempre aggiornato sulle soluzioni più adeguate per garantire una sana e prudente
gestione dei rischi della Cassa.
Il Servizio Compliance e Antiriciclaggio presiede alla gestione del rischio di non conformità con
riguardo a tutta l’attività aziendale. Le norme più rilevanti al fine della gestione del rischio di non
conformità sono quelle relative all’esercizio dell’attività bancaria e di intermediazione, alla
trasparenza nei confronti della clientela, alla gestione dei conflitti di interesse e quelle per le quali
non siano previste forme di presidio organizzato all’interno della Cassa.
Particolare attenzione è stata posta alla verifica del rispetto della normativa antiriciclaggio e della
corretta esecuzione dei servizi di investimento, al fine di presidiare efficacemente i rischi sottostanti
ed evitare sanzioni o danni di reputazione.
L’attività relativa alla gestione dei reclami da parte della clientela ha permesso di monitorare le
eventuali problematiche lamentate e predisporre interventi finalizzati alla loro rimozione.
Le attività dell’anno 2016, effettuate dal Servizio Revisione Interna presso le filiali e gli uffici
della Direzione Generale, tese ad accertare il rispetto delle disposizioni interne e di legge, hanno
interessato il sistema dei controlli della Banca al fine di verificare la presenza di eventuali rischi
attinenti l’attività creditizia e finanziaria ed a segnalare i rischi operativi più significativi, nell’ottica
di una loro rimozione, riduzione o, se ciò non fosse possibile, di un loro monitoraggio.
Particolare attenzione è stata dedicata al controllo del credito, all’antiriciclaggio, alla normativa in
materia di Trasparenza, ed alle attività esternalizzate.
33
4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO ex art. 123-bis Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della
“Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari” per l’esercizio 2016. Tale relazione -
approvata dal Consiglio di amministrazione il 7 marzo 2017 – è resa disponibile per i Soci e il
pubblico sul sito aziendale www.crcento.it , oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi
in sede assembleare.
5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2016, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a
195.906 mila euro e risulta così composto:
Importi in Migliaia di Euro 31/12/2016 31/12/2015 Var.%
Capitale sociale 77.142 77.142 0,0%
Sovraprezzi di emissione 30.851 30.851 0,0%
Riserve 81.554 79.566 2,5%
Riserve da valutazione 4.638 6.805 -31,8%
Parziale 194.185 194.364 -0,1%
Utile di esercizio 1.721 3.036 -43,3%
Totale patrimonio netto 195.906 197.400 -0,8%
Il numero totale delle azioni è pari a 14.949.935 e la ripartizione proprietaria è la seguente:
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n. 7.690.618 azioni (51,44%); Holding “Fondazione Cassa
di Risparmio di Cento” n. 2.338.286 azioni (15,64%); Azionisti privati n. 4.921.031 azioni
(32,92%).
Al 31/12/2016 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione. Nel corso dell'anno
2016 sono state negoziate complessivamente 9.153 azioni della Cassa contro le 75.964 dell'anno
precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 18,47 Euro per azione e il controvalore
scambiato è stato di 169.091,65 Euro. Il maggior numero degli scambi si è concentrato nel primo
semestre attraverso le aste settimanali interne (8.285 azioni scambiate per un controvalore di
157.358,50 Euro). A partire dal secondo semestre il titolo è stato quotato sul circuito di Hi-Mtf e si
è assistito a una forte contrazione degli scambi (868 azioni scambiate per un controvalore di
11.733,15 Euro).
34
I Fondi Propri ed i coefficienti di solvibilità
I Fondi Propri al 31/12/2016 risultano pari a 196.260 mila euro. Il coefficiente di solvibilità di base
Common Equity Tier1 è pari al 12,41% il coefficiente complessivo (Total capital ratio) è pari al
12,79% così calcolati:
Fondi Propri e Coefficenti 31/12/2016 31/12/2015
Capitale Primario di classe 1
( Common Equity Tier 1 - CET1 ) al netto delle rettifiche 190.349 188.690
Capitale Aggiuntivo di classe 1
( Additional Tier 1 - AT1 ) al netto delle rettifiche 0 0
Capitale di classe 1 (Tier1) 190.349 188.690
Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al netto delle rettifiche 5.911 6.513
Totale Fondi Propri 196.260 195.203
31/12/2016 31/12/2015
Attività di rischio ponderate 1.534.380 1.599.491
- per rischio di credito 1.345.159 1.439.375
- per rischio di mercato 40.234 10.826
- per rischio operativo 148.987 149.290
Coefficiente complessivo (Total capital ratio) 12,79% 12,20%
Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio) 12,41% 11,80%
Di seguito i requisiti patrimoniali della Cassa a fine anno raffrontati con le soglie SREP comunicate
dalla Banca d’Italia il 30-dic-2016 ed in vigore a partire dalla conclusione del procedimento
amministrativo.
Minimo regolamentare Soglia
SREP con Buffer*
31/12/2016
Margine Eccedenza
patrimoniale Soglia con add-on %
CET 1 capital ratio 4,50% 5,02% 6,27% 12,41% 6,14% 94.143.391
Tier 1 capital ratio 6,00% 6,70% 7,95% 12,41% 4,46% 68.365.795
Total capital ratio 8,00% 8,93% 10,18% 12,79% 2,61% 40.060.348 *minimo regolamentare comprensivo del conservation buffer, pari al 1,25%.
Come si evince dalla tabella la Cassa presenta dati patrimoniali ben al di sopra del minimo
regolamentare e delle soglie SREP (comprensive degli add-on, rispettivamente pari a 0,52-0,70 e
0,93, definiti dalla Banca d’Italia in funzione della rischiosità intrinseca di ogni banca – per la
Cassa stabiliti sui valori fra i minimi di quelli comunicati al mercato delle banche italiane ed in
diminuzione rispetto ai valori assegnati nel 2015) determinando quindi un margine percentuale,
calcolato sulla soglia SREP, pari al 4,46% per il Tier1 ratio. I valori indicano una eccedenza
patrimoniale che, in termini assoluti, va da un minimo di 40 milioni sul Total Capital Ratio a 94,1
milioni di euro sul CET 1 ratio. Se da un lato le soglie SREP determinate dalla Banca d’Italia
attribuiscono alla Cassa un basso livello di rischio, dall’altro le eccedenze patrimoniali conseguenti
ne testimoniano la solidità.
35
6. L’EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Le elezioni di Trump negli Stati Uniti hanno portato gli indici azionari americani verso i massimi
storici mentre il protezionismo annunciato in campagna elettorale e la chiusura verso le altre
economie mondiali hanno innestato dubbi sulla sostenibilità della crescita nel vecchio continente.
Come conseguenza abbiamo assistito ad un allargamento degli spreads dei paesi periferici fra cui
l’Italia che soffre anche della crisi del sistema bancario. Il 2017, anno di importanti tornate
elettorali, si preannuncia quindi all’insegna della volatilità dei mercati finanziari (equity e debito),
con una crescita economica che, in Europa, dovrebbe consolidarsi anche se su bassi valori ma con
incertezze derivanti sia dall’esito delle elezioni sia dall’instabilità geopolitica sempre all’orizzonte.
Il contesto si riflette sulle imprese che faticano a trovare da un lato sbocchi verso il mercato, vista la
scarsa propensione al consumo derivante dalle incertezze sul futuro e dall’altro lato i finanziamenti
che non mancano per le imprese con un buon merito di credito (anche a costi molto bassi) mentre
latitano, vista l’avversione al rischio derivante dal lungo periodo di crisi e dalle sofferenze ancora
presenti nei bilanci bancari, sulle imprese delle fasce più rischiose. L’evoluzione strategica della
Cassa, tracciata nel Piano Triennale approvato la scorsa primavera dal Consiglio di
Amministrazione, prevede, in estrema sintesi:
- la ristrutturazione della rete distributiva con l’implementazione del modello Hub&Spoke;
- eventuali nuove aperture di sportelli in territori non limitrofi e con una forte focalizzazione al
comparto di gestione del risparmio;
- messa a terra della segmentazione e portafogliazione della clientela al fine di migliorare il servizio
e la riconoscibilità della Cassa;
- incremento dei prestiti alla clientela privata, valorizzando la vicinanza della banca verso il
territorio elettivo, diversificando nel contempo i rischi di credito.
La Cassa monitorerà con attenzione l'evoluzione della situazione pronta, come in altre occasioni, a
rivedere la propria strategia per cercare di assecondare il mercato e le esigenze della clientela.
7. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA
DELL’ESERCIZIO All'inizio del mese di febbraio 2017 è stata perfezionata un'operazione di cartolarizzazione di
prestiti a PMI in bonis, mediante il veicolo denominato Alchera SPV srl. L'operazione ha coivolto,
oltre alla Cassa di Risparmio di Cento, anche la Cassa di Risparmio di Savigliano, la Banca Alpi
Marittime e il Mediocredito del Friuli Venezia Giulia. Nell'ambito di questa transazione di tipo
"multioriginator", la banca ha ceduto crediti per un controvalore di 192,6 milioni ed ha sottoscritto
titoli emessi dal veicolo per complessivi 198 milioni così suddivisi: Classe senior per 129,1 milioni;
Classe mezzanine per 21,2 milioni e Classe junior per 47,7 milioni. I titoli sono al momento
detenuti nel portafoglio di proprietà; la Classe senior, che otterrà l'eleggibilità ai fini delle
operazioni con la BCE, consentirà di aumentare il grado di flessibilità nella gestione della liquidità
aziendale. Non si registrano altri eventi degni di nota avvenuti successivamente la chiusura
dell’esercizio al 31/12/2016.
36
8. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE Con il 2016 si conclude il decimo anno dell’epocale crisi economico/finanziaria iniziata a metà del
2007. L’Italia paga le proprie debolezze strutturali e l’elevato debito con prospettive di crescita
annacquate rispetto a quelle di altri paesi dell’eurozona. Alla crisi economica è seguita quella del
sistema bancario che in Italia sta creando non pochi problemi visto che, oltre alle quattro banche
oggetto di risoluzione, sono presenti realtà in palese difficoltà ed in cerca di partner industriali che
stentano a palesarsi. Tutte queste vicende hanno inciso anche sui conti della Cassa che, nonostante
le difficoltà importate dal contesto esterno, chiude positivamente il bilancio 2016 allungando la
serie dei bilanci in utile dalla data di costituzione della SpA. Un risultato importante ottenuto
spesando diverse poste straordinarie nel conto economico (al netto di tali voci l’utile di esercizio
avrebbe raggiunto i 5,8 milioni di euro in calo del 12,1% rispetto allo stesso utile normalizzato nel
2015), aumentando i coverage ratio sui crediti deteriorati (al 54,8 dal 50,9% di fine 2015) e
portando il CET1 al 12,41% dal 11,80% dello scorso esercizio. Come detto numeri importanti per la
Cassa, ottenuti senza chiedere ulteriori investimenti ai soci (l’ultimo aumento di capitale risale a
fine 2002) ma distribuendo sempre un dividendo. Nel grafico che segue vengono evidenziati gli
utili prodotti dal 2003 e la loro distribuzione dalla quale si evince come siano stati restituiti più
dividendi rispetto al valore dall’ultimo aumento di capitale effettuato nel 2002.
Quanto alle previsioni per il 2017, la situazione dell’economia europea, pur in presenza di
prospettive di crescita, presenta innumerevoli rischi di revisioni al ribasso legati soprattutto
all’incertezza insita sull’esito delle numerose elezioni dell’anno in corso. Dopo Brexit, le elezioni di
Trump negli States e una rinnovata spinta della politica anti-europeista, l’esito delle elezioni e delle
conseguenze sulle economie dell’eurozona sono quanto mai incerte. A soffrire maggiormente di
queste incertezze sono i paesi periferici, Italia in testa, che vedono prospettive di crescita economica
più bassa, contribuendo a creare un Europa a due velocità corroborando gli euroscettici. Pur in un
contesto estremamente volatile la Cassa si è strutturata per affrontare tali difficoltà e poter
procedere con gli investimenti e le ottimizzazioni previste nel Piano Triennale 2016-2018
conservando risultati positivi.
Agli Azionisti, a tutti gli stakeholder e alla Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la
fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il rapporto professionale
in atto e costituiscono la condizione indispensabile per il conseguimento dei risultati che Vi sono
stati illustrati.
37
Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il nostro ringraziamento per
l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato con riconosciuta professionalità e
costante impegno alla guida di una struttura complessa, in un contesto economico – finanziario
particolarmente difficile e imprevedibile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo.
Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i Vice Direttori Generali, i
Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali cui indirizziamo un
grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma anche della comunità servita.
Alla Banca d'Italia nella persona del Direttore della Filiale di Bologna, Dr. Francesco Trimarchi ed
ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento per il prezioso supporto e gli importanti
suggerimenti forniti.
Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università
di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di
categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed
efficace.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
38
IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2016
UTILE D'ESERCIZIO 1.721.055,00
- assegnazione a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale) 86.052,75
- assegnazione a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto sociale) 172.105,50
-assegnazione a Riserva straordinaria 565.900,65
-assegnazione di dividendo unitario di Euro 0,06
alle 14.949.935 azioni ( pay out 52,12% ) 896.996,10
Totale 1.721.055,00
Dopo la distribuzione dell'Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così composto :
Voce 130 - Riserve da valutazione 4.637.804,75
Voce 150 - Strumenti di capitale 0,00
Voce 160 - Riserve 82.378.984,81
Voce 170 - Sovraprezzi di emissione 30.851.329,00
Voce 180 - Capitale 77.141.664,60
Totale Patrimonio netto
195.009.783,16
39
SCHEMI
DEL BILANCIO 2016
DELL’IMPRESA
Approvato dal CdA del 28 Febbraio 2017
Progetto del Consiglio di Amministrazione da sottoporre alla
Approvazione della Assemblea degli Azionisti del 04 Aprile 2017
40
STATO PATRIMONIALE
VOCI DELL'ATTIVO
31/12/2016 31/12/2015
10. Cassa e disponibilità liquide
19.704.780 20.430.778
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2.526.424 2.462.561
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
805.998.769 747.696.245
60. Crediti verso banche
70.998.435 143.050.446
70. Crediti verso clientela
1.813.783.003 1.813.541.279
80. Derivati di copertura
725.091 1.277.577
110. Attività materiali
43.083.808 44.115.337
120. Attività immateriali
729.020 1.123.583
130. Attività fiscali
38.568.384
42.703.238
a) correnti
7.945.542 11.751.942
b) anticipate
30.622.842 30.951.296
di cui L. 214/2011
27.884.781 28.826.019
150. Altre attività
57.571.419 44.777.019
TOTALE ATTIVO 2.853.689.133 2.861.178.063
41
STATO PATRIMONIALE
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
31/12/2016 31/12/2015
10. Debiti verso banche 152.978.060 207.594.383
20. Debiti verso clientela 2.165.924.652 2.028.367.888
30. Titoli in circolazione 273.672.051 353.336.776
40. Passività finanziarie di negoziazione 2.647.802 2.577.617
60. Derivati di copertura 174.497 274.869
80. Passività fiscali 8.769.014 13.796.204
a) correnti 251.256 4.269.068
b) differite 8.517.758 9.527.136
100. Altre passività 48.075.139 53.429.765
110. Trattamento di fine rapporto del personale 3.660.537 3.460.042
120. Fondi per rischi ed oneri 1.880.601 940.893
b) altri fondi 1.880.601 940.893
130. Riserve da valutazione 4.637.805 6.805.211
160. Riserve 81.554.926 79.565.066
170. Sovrapprezzi di emissione 30.851.329 30.851.329
180. Capitale 77.141.665 77.141.665
200. Utile d'esercizio 1.721.055 3.036.355
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 2.853.689.133 2.861.178.063
42
CONTO ECONOMICO
31/12/2016 31/12/2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 54.215.475 66.773.224
20. Interessi passivi e oneri assimilati (18.657.056) (24.274.858)
30. Margine di interesse 35.558.419 42.498.366
40. Commissioni attive 30.190.718 30.601.925
50. Commissioni passive (2.502.778) (2.623.052)
60. Commissioni nette 27.687.940 27.978.873
70. Dividendi e proventi simili 2.675.309 972.572
80. Risultato dell'attività di negoziazione 1.873.133 1.582.730
90. Risultato dell'attività di copertura (174.079) (65.398)
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di 9.831.885 12.618.158
a) crediti (692.062) (244.939)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 10.616.754 13.016.313
d) passività finanziarie (92.807) (153.216)
120. Margine di intermediazione 77.452.607 85.585.301
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di : (21.295.132) (29.348.515)
a) crediti (21.004.406) (28.920.667)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (373.830) (383.155)
d) altre operazioni finanziarie 83.104 (44.693)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 56.157.475 56.236.786
150. Spese amministrative (56.416.021) (54.695.955)
a) spese per il personale (30.366.117) (28.364.067)
b) altre spese amministrative (26.049.904) (26.331.888)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (325.169) (33.087)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.857.460) (1.774.973)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (580.613) (549.510)
190. Altri oneri/proventi di gestione 6.268.854 5.503.051
200. Costi operativi (52.910.409) (51.550.474)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 3.047 43
250. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 3.250.113 4.686.355
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (1.529.058) (1.650.000)
270. Utile della operatività corrente al netto delle imposte 1.721.055 3.036.355
290 Utile d'esercizio 1.721.055 3.036.355
43
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
31/12/2016 31/12/2015
10. Utile d'esercizio 1.721.055 3.036.355
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
40. Piani a benefici definiti (96.201) 130.720
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico
90. Copertura dei flussi finanziari 70.884 30.176
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (2.142.089) (4.952.195)
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (2.167.406) (4.791.299)
120. Redditività complessiva (voce 10+110) (446.351) (1.754.944)
44
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2016
Allocazione risultato di
Periodo
Variazioni dell'esercizio
Red
dit
ivit
à
com
ple
ssiv
a a
l
31
/12
/201
6
Pa
trim
on
io n
etto
al
31
/12
/201
6
Variaz. di
riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31.12.2015
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze al
01.01.2016 Riserve
Dividendi e
altre
destinaz.
Emiss.
nuove
azioni
Acq.
azioni
proprie
Distribuz.
straord.
Dividendi
Var.
strumenti
di
capitale
Derivati
su az.
proprie
Stock
options
Capitale sociale
a) azioni ordinarie 77.141.665
77.141.665 0
0 0
77.141.665
b) altre azioni 0 0 0 0 0 0
Sovrapprezzo emissioni 30.851.329 30.851.329 0 0 30.851.329
Riserve:
a) di utili 74.091.923 0 74.091.923 1.989.860
0 0 0 0
76.081.783
b) altre riserve 5.473.143 0 5.473.143 0 0 0 0 5.473.143
Riserve da valutazione: 6.805.211 0 6.805.211
X
(2.167.406) 4.637.805
Strumenti di capitale 0 0 0 0
Azioni proprie 0 0 0 0 0
Utile (Perdita) di esercizio 3.036.355 0 3.036.355 (1.989.860) (1.046.495) 1.721.055 1.721.055
Patrimonio netto 197.399.626 0 197.399.626 0 (1.046.495) 0 0 0 0 0 0 0 (446.351) 195.906.780
45
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31-12-2015
Allocazione risultato di
Periodo
Variazioni dell'esercizio
Red
dit
ivit
à
com
ple
ssiv
a a
l
31
/12
/201
5
Pa
trim
on
io n
etto
al
31
/12
/201
5
Variaz. di
riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31.12.2014
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze al
01.01.2015 Riserve
Dividendi e
altre
destinaz.
Emiss.
nuove
azioni
Acq.
azioni
proprie
Distribuz.
straord.
Dividendi
Var.
strumenti
di
capitale
Derivati
su az.
proprie
Stock
options
Capitale sociale
a) azioni ordinarie 77.141.665
77.141.665 0
0 0
77.141.665
b) altre azioni 0 0 0 0 0 0
Sovrapprezzo emissioni 30.851.329 30.851.329 0 0 30.851.329
Riserve:
a) di utili 70.948.726 0 70.948.726 3.143.197
0 0 0 0
74.091.923
b) altre riserve 5.473.143 0 5.473.143 0 0 0 0 5.473.143
Riserve da valutazione: 11.596.510 0 11.596.510
X
(4.791.299) 6.805.211
Strumenti di capitale 0 0 0 0
Azioni proprie 0 0 0 0 0
Utile (Perdita) di esercizio 4.937.190 0 4.937.190 (3.143.197) (1.793.993) 3.036.355 3.036.355
Patrimonio netto 200.948.563 0 200.948.563 0 (1.793.993) 0 0 0 0 0 0 0 (1.754.944) 197.399.626
46
RENDICONTO FINANZIARIO
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2016 31/12/2015
1. Gestione 7.028.989 30.684.159
- risultato d'esercizio (+/-) 1.721.055 3.036.355
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
( 16.759 ) ( 55.120 )
- plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) 174.079 24.398
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 8.569.813 22.055.543
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. materiali (+/-) 1.857.460 1.774.973
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. immateriali (+/-) 580.613 549.510
- acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 325.169 33.087
- imposte e tasse non liquidate (+) 1.529.058 1.650.000
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al - -
netto dell'effetto fiscale
- altri aggiustamenti (+-) ( 7.711.499 ) 1.615.413
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 2.511.797 114.227.565
- attività finanziarie detenute per la negoziazione ( 6.195 ) 157.815
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie disponibili per la vendita ( 58.848.064 ) 299.147.675
- crediti verso banche : a vista 1.832.170 710.741
- crediti verso banche : altri crediti 70.175.209 ( 124.350.988 )
- crediti verso clientela ( 4.799.942 ) ( 57.971.571 )
- altre attività ( 5.841.381 ) ( 3.466.107 )
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie ( 8.208.308 ) ( 142.707.624 )
- debiti verso banche : a vista 558.794 ( 3.535.456 )
- debiti verso banche : altri debiti ( 55.000.000 ) ( 216.369.851 )
- debiti verso clientela 138.060.894 152.750.934
- titoli in circolazione ( 78.737.691 ) ( 64.599.401 )
- passività finanziarie di negoziazione 70.185 ( 371.138 )
- passività finanziarie valutate al fair value - -
- altre passività ( 13.160.490 ) ( 10.582.712 )
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 1.332.478 2.204.100
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 99 -
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- vendite di attività materiali 99 -
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da ( 1.012.080 ) ( 934.442 )
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- acquisti di attività materiali ( 826.030 ) ( 934.442 )
- acquisti di attività immateriali ( 186.050 ) -
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento ( 1.011.981 ) ( 934.442 )
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità ( 1.046.495 ) ( 1.793.993 )
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista ( 1.046.495 ) ( 1.793.993 )
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO ( 725.998 ) ( 524.335 )
Riconciliazione
Voci di bilancio 31/12/2016 31/12/2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 20.430.778 20.955.113
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio ( 725.998 ) ( 524.335 )
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 19.704.780 20.430.778
47
NOTA INTEGRATIVA
Parte A – Politiche contabili pag. 48
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale pag. 79
Parte C – Informazioni sul conto economico pag. 113
Parte D – Redditività complessiva pag. 128
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pag. 129
Parte F – Informazioni sul patrimonio pag. 170
Parte G – Operazioni di aggregazioni di imprese o rami d’azienda pag. 174
Parte H – Operazioni con parti correlate pag. 175
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali pag. 178
Parte L – Informativa di settore pag. 179
48
Parte A – Politiche Contabili
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il bilancio al 31 dicembre 2016 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, in
applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili
emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla
Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al
31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato negli
allegati del presente bilancio.
La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non rappresenta pertanto
una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In tale contesto la banca non ritiene di essere
tenuta alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi
dell’art. 24 D.Lgs n. 87/1992.
Nuovi principi contabili o variazione di principi contabili già esistenti
Nel corso dell’esercizio 2016 non sono entrate in vigore modifiche sostanziali dei principi contabili
che risultano attinenti e significative alle fattispecie presenti nella Banca.
Principi contabili omologati dall’Unione Europea non ancora obbligatoriamente applicabili e non
adottati in via anticipata al 31 dicembre 2016
In data 29 Ottobre 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento 2016/1905 della
Commissione Europea che adotta l’IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti che
sostituirà lo IAS 18 Ricavi e lo IAS 11 Lavori su ordinazione. L’IFRS 15 è orientato a migliorare la
rendicontazione contabile dei ricavi e quindi nel complesso la comparabilità dei ricavi nei bilanci.
Il nuovo standard introduce una metodologia articolata in cinque “passi” per analizzare le
transazioni e definire la rilevazione dei ricavi con riferimento tanto alla tempistica quanto
all’ammontare degli stessi:
• Identificazione del contratto con il cliente;
• Identificazione degli impegni e delle prestazioni (“performance obligations”) previsti dal
contratto;
• Identificazione (se necessario stimata) del corrispettivo della transazione;
• Allocazione agli impegni e alle prestazioni contrattuali del corrispettivo della transazione;
• Rilevazione dei ricavi in base all’adempimento degli impegni e delle prestazioni
contrattuali.
49
In data 22 Novembre 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento 2016/2067 della
Commissione Europea che omologa l’IFRS 9 Strumenti finanziari è direttamente applicabile in
ciascuno degli stati membri a partire dal 1° gennaio 2018. Tale principio disciplina le nuove regole
di classificazione, misurazione e valutazione degli strumenti finanziari e delle relative coperture.
In sintesi le modifiche introdotte dall’IFRS 9 riguardano tre aspetti estremamente rilevanti:
- un nuovo modello di classificazione e misurazione delle attività finanziarie legato alla modalità
di gestione (business model) e alle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti stessi che
prevede tre categorie contabili (costo ammortizzato, fair value con impatto a conto economico e
fair value con impatto in una riserva patrimoniale);
- un unico modello di impairment, da applicare a tutte le attività finanziare non valutate al fair
value con impatti a conto economico, basato su un concetto di perdita attesa (“forward-looking
expected loss”) in sostituzione del precedente modello “incurred loss”. Il nuovo modello prevede
la classificazione delle esposizioni in tre “stage”:
o stage 1: attività finanziarie che non presentano obiettive evidenza di perdita alla data di
prima iscrizione ovvero che non abbiano subito un deterioramento significativo e per le
quali le rettifiche di valore sono calcolate sulla base della perdita attesa a un anno;
o stage 2: attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento rispetto alla
rilevazione iniziale e per le quali le rettifiche di valore sono da calcolare utilizzando la
perdita attesa sulla vita residua;
o stage 3 attività finanziarie che presentano obiettive evidenze di perdita alla data di bilancio
da valutare sulla base della perdita attesa sulla vita residua.
- una semplificazione delle regole di gestione delle relazioni di copertura con l’obiettivo di allineare
i modelli contabili alle logiche gestionali sottostanti (risk managment).
Principi contabili non ancora omologati dall’Unione Europea
In data 13 gennaio 2016 lo IASB ha emanato il principio contabile IFRS 16 che definisce nuove
regole per la contabilizzazione dei contratti di leasing eliminando la distinzione tra leasing operativi
e leasing finanziari. Tale nuovo standard prevede di rilevare, nel bilancio del locatario, una
passività determinata come valore attuale dei canoni futuri in contropartita all’iscrizione dell’attività
del diritto d’uso del bene oggetto di locazione. Il diritto d’uso, successivamente all’iscrizione
iniziale, è oggetto di ammortamento sulla base della durata del contratto o della vita utile del bene;
la passività è progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno
riconosciuti interessi da imputare a conto economico. Il principio non si applica ai contratti con
durata inferiore a dodici mesi e a quelli con importo non significativo.
Lo standard si applica obbligatoriamente a partire dal 1 gennaio 2019, è consentita un’applicazione
anticipata purché sia adottato l’IFRS 15.
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni
di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla
nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione.
La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa è coerente con le
disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del 22 Dicembre 2005 e relativi
aggiornamenti del 18 novembre 2009, del 21 gennaio 2014, del 22 dicembre 2014 e del 15
dicembre 2015.
50
Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti
finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore
equo). Il valore contabile delle attività e passività che sono oggetto di operazioni di copertura del
valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni
del valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando
l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro,
mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro.
Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi contabili omologati
dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa.
Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di regolamento, i contratti
derivati per data di contrattazione, i dati economici e patrimoniali sono rilevati secondo il principio
della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità
aziendale. Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza e
significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Ogni classe rilevante
di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile sono
presentate distintamente a meno che siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi
non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un
principio o da una interpretazione.
I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati patrimoniali sono
stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono esposti fra le “altre attività” o “altre
passività”.
I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi all’esercizio di
riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015.
Informazioni sulla continuità aziendale
Nella redazione del bilancio si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità
aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità della
banca di proseguire la propria attività in continuità aziendale in conformità a quanto previsto dal
principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con
tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività
dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali
criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente.
Contenuto dei prospetti
Stato patrimoniale e conto economico
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci e sottovoci. Negli
schemi non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio corrente né per
quello precedente.
Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i costi sono racchiusi fra
parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai
numeri preceduti dal segno meno).
51
Prospetti delle variazioni del patrimonio netto
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla Circolare n.262/2005
della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la movimentazione delle voci di patrimonio
netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente.
Prospetto reddititivà complessiva
Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni
delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.
Rendiconto finanziario
Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di quello precedente è
stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata
dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli
assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in aggiunta a quanto già
riportato nell’apposita sezione della relazione sulla gestione.
Sezione 4 – Altri aspetti
Informativa comparativa
Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1 “Presentazione del Bilancio”,
sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del
bilancio è omogenea con quelle dell’esercizio di raffronto.
Contribuzioni a sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione
Le norme europee introdotte dal 1/gennaio/2015, hanno comportato sostanziali modifiche alla
disciplina delle crisi bancarie (direttive UE : 2014/49 “DGSD – Deposit Guarantee Schemes
Directive” & 2014/59 “BRRD – Bank Recovery and Resolution Directive”) con lo scopo di
rafforzare la stabilità del sistema. Tali nuove norme hanno un impatto evidente nel bilancio 2016 ed
in quello precedente per i contributi obbligatori a carico del conto economico.
Contributi al “DGSD – Deposit Guarantee Schemes Directive”, tale direttiva prevede che i fondi
nazionali siano dotati di risorse commisurate ai depositi protetti, con contribuzione ex-ante sino al
raggiungimento di un livello obiettivo minimo pari allo 0,8% dei depositi garantiti. Il DGS
nazionale è gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD); il contributo
commisurato all’ammontare dei depositi protetti, per il 2016 ammonta a 701 mila euro (primo
contributo annuale completo, mentre nel 2015 il contributo era riferito solo al secondo semestre, la
parte restante verrà ripartita nel periodo di accumulo 2016-2024).
52
Contributi al “BRRD – Bank Recovery and Resolution Directive”), questa direttiva definisce le
nuove regole applicabili dal 1/gennaio/2015 a tutte le banche europee in caso di dissesto anche solo
prospettico. Le risorse finanziarie da costituire ex-ante ai fondi nazionali per la risoluzione,
attraverso contributi obbligatori sino all’obiettivo minimo dell’1% dei depositi garantiti.
Trattamento contabile dei contributi riferiti alla Bank Recovery and Resolution Directive
Il contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale che la Cassa ha spesato nel conto economico del
2016 (a voce 150b fra le altre spese amministrative) è stato di 3,100 milioni di euro di cui 2,069
milioni di euro come contributo straordinario. Tali contributi in base alla legge di stabilità risultano
deducibili, sia dalla base imponibile IRES che IRAP. Il trattamento contabile sopra esposto è
conforme alla roneata di Banca d’Italia del gennaio 2016 .
Moratorie sui mutui conseguenti al sisma del maggio 2012
Nel Bilancio2012 sono stati illustrati in modo ampio ed esauriente gli effetti del sisma del maggio-
2012, alcuni degli effetti finanziari si protrarranno nel tempo, in particolare la moratoria dei mutui
come da DL.74 del 6/6/2012, che ha coinvolto 6.060 mutui, per i quali l’incasso delle rate fu
sospeso da giugno a novembre 2012.
Nei fatti per gestire la moratoria senza “gravare” in alcun modo sui mutuatari, per ciascun mutuo
coinvolto dalla moratoria le rate sospese sono state di fatto spostate alla fine di ciascun mutuo.
Le quote capitale non incassate ammontavano a 37.431 mila euro e verranno incassate alla fine dei
rispettivi piani d’ammortamento. La quota di interessi non incassati evidenziata nel bilancio 2012
ammontava ad 8.429 mila euro, per una precisa scelta della Cassa tali interessi di ciascun mutuo
sottoposto a moratoria, verranno semplicemente recuperati sulle rate residue senza capitalizzare
ulteriori interessi, tale modalità di recupero è stata adottata per pesare nel minor modo possibile
sull’importo delle rate dei clienti, anche se ciò evidentemente ha causato un danno finanziario
rilevante alla Cassa.
Al 31 dicembre 2016 fra gli attivi della Cassa residuano 4.135 mila euro di interessi per moratoria
ex. DL74 con incassi nel periodo per 717 mila euro, pari quindi al 8,5% del totale interessi slittati.
Al termine della moratoria di legge la Cassa ha concesso ai clienti/mutuatari realmente danneggiati
di richiedere una ulteriore moratoria sino al 30/6/2013 poi prorogata al 31/12/2013.
Finanziamenti per il pagamento delle imposte.
Il DL 174 del 10/10/2012 ha disposto che per il pagamento delle imposte e dei contributi le aziende
dei comuni coinvolti dal sisma possano accedere a finanziamenti agevolati con garanzia dello stato.
La Cassa ha erogato finanziamenti di tale specie, rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, che
ammontavano a 42.197 mila euro al 31/12/2015 ed ammontano a 34.321 mila euro al 31/12/2016,
dopo l’ulteriore rimodulazione dei relativi piani di ammortamento in base alla convenzione
ABI/CDP, i pagamenti da parte dei clienti su tali finanziamenti sono ripresi al 31-ottobre-2016 e si
concluderanno a giugno-2020.
Finanziamenti per la ricostruzione L’ammontare dei finanziamenti per la ricostruzione (DL 74 del 6/6/2012 convertito con
modificazioni dalla Legge 122 del 1/8/2012) , in relazione al rilascio delle ordinanze dei Comuni
emesse in favore dei privati sempre rifinanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, al 31 dicembre 2016
ammontano a 171.673 mila euro rispetto ai 108.134 mila euro del 31 dicembre 2015.
53
Prosecuzione del Progetto - Nuovi IFRS9 & IFRS15
La Cassa ha in essere un gruppo di lavoro interno per l'analisi dei contenuti e dei potenziali impatti
dei nuovi principi contabili IFRS9 in materia di Strumenti finanziari e IFRS15 in materia di
Riconoscimento dei ricavi. L'obiettivo di tale gruppo di lavoro è quello di approfondire le nuove
normative in tempo utile per poterne adeguatamente recepire gli impatti organizzativi e quantificare
quelli economici e patrimoniali. Parallelamente, anche presso Cedacri è attivo un gruppo di lavoro
per il progetto in materia di IFRS9, finalizzato ad approfondirne gli aspetti più tecnici, in particolare
le metodologie applicabili per il calcolo delle perdite attese multiperiodali; un team della Cassa di
Risparmio di Cento partecipa alle attività di questo gruppo di lavoro nel quale sono coinvolte
numerose banche.
Alla data di redazione del presente bilancio, i progetti in corso non sono ancora giunti ad uno stato
di avanzamento tale da consentire di poter stimare in modo attendibile gli impatti patrimoniali
conseguenti alla prima applicazione dei nuovi principi.
54
A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI
BILANCIO
In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al
31 dicembre 2016. L’esposizione dei principi contabili adottati da Cassa di Risparmio di Cento,
Società per Azioni, è effettuata con riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e
cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è
riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici.
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento per i titoli di debito e
per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Al momento del
regolamento i titoli di debito ed i titoli di capitale sono registrati al fair value, senza considerare i
costi o proventi di transazione.
Criteri di classificazione
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il valore positivo dei
contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati di negoziazione sono
compresi anche i contratti derivati incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando
ricorrono le seguenti circostanze:
- le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono strettamente
correlate con quelle del contratto ospite;
- gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato.
- lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione delle differenze a
conto economico.
Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi
inusuali e che difficilmente si posso ripresentare nel breve periodo.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono
valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono attribuiti al
conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, sono
utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di
stima/valutazione comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli
strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe
caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni,
valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del debitore e del rischio paese dello
stesso.
I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia
possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono
mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore
non possono essere ripristinate.
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Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione
ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse.
Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in
bilancio, anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche
solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro mantenimento in bilancio in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività
cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica. L’effetto derivante
dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a conto economico.
I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value comprensivo dei costi o
proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per trasferimento dalle
attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al
momento del trasferimento.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione
Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono
state classificate né come “Crediti”, né come “Attività detenute sino a scadenza” né come “Attività
detenute per la negoziazione”.
La voce comprende:
� titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita;
� titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di
interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o
collegamento o di controllo congiunto;
� altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed altri OICR.
Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività
finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora:
• si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a
scadenza;
• non sia più disponibile una misura affidabile del fair value;
• sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle attività
finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.
E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni
rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”.
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Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli
utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al
momento in cui l’attività non viene cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita
di valore. Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati in base al
criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione o della registrazione di una
perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od in parte, sul conto economico.
Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le attività detenute per
la negoziazione.
I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono
mantenuti al costo. Per le “Partecipazioni Azionarie” la metodologia per la determinazione del fair-
value è la seguente :
� per le società quotate in un mercato attivo è stato utilizzato il prezzo di quotazione;
� per tutte le società non quotate il cui valore di bilancio è inferiore a 100 mila euro è stato
assunto come fair-value il costo di acquisto;
� per tutte le altre partecipazioni azionarie il fair-value è stato determinato in base a valori di
scambio, se presenti, o in base alla valutazione determinata analizzando il prezzo di carico, i
multipli (Price to Book Value) di borsa dei settori di appartenenza e la frazione di
Patrimonio Netto posseduta.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di “impairment” per
individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di valore: l’importo della perdita viene
misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari
stimati, scontati al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative per i
titoli di capitale.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore, vengono registrate
riprese di valore con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito, a patrimonio netto
nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo
ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene effettuata ad ogni
chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono,
ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti
degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in
un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo. Inoltre, una significativa o
prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è
considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per
identificare la necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del
fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile originario o diminuzione del
fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi per i titoli di “private
equity”, e 12 mesi per le azioni.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha
comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I
rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad
essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente
trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il
mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
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dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari
delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la
distribuzione.
Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il criterio del costo
ammortizzato.
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
4. Crediti
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente
coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione,
comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento
dell’erogazione stessa. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto
di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del
1/11/2008, riconducibili all’emendamento allo IAS 39, è esplicitamente previsto che il valore di
iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del
1/07/2008.
Criteri di classificazione
I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente
oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono
quotati in un mercato attivo.
Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti
quotati in un mercato attivo.
Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo
dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal:
� valore di rilevazione iniziale;
� meno i rimborsi di capitale;
� più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra il valore iniziale
ed il valore a scadenza);
� meno svalutazione;
� più rivalutazione.
Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato e gli interessi attivi
del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il
flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere
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esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di
transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti.
La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che
possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul
finanziamento.
Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle
modalità di valutazione (analitica o collettiva).
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata rientra nel breve
termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti poco significativi; così pure per i crediti
senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni chiusura di bilancio viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli
che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze
di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status
di sofferenza, inadempienza probabile, scaduto e/o sconfinato secondo le attuali regole di Banca
d’Italia (circolare 272 - 7°aggiornamento), coerenti con la normativa IAS .
L’attuale distinzione dei crediti deteriorati prevede le seguenti classi :
- crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni
sostanzialmente equiparabili;
- crediti in inadempienza probabile: le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le
quali la banca giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali escussione di
garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni (in linea capitale e/o
interessi) ;
- crediti scaduti e/o sconfinanti deteriorati : i crediti (esclusi quelli delle due precedenti
categorie) che alla data di fine esercizio, risultano scaduti e/o sconfinanti da oltre 90 giorni
e superano una determinata soglia di materialità. Tali esposizioni scadute e/o sconfinanti
deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo
debitore o - per le sole esposizioni verso soggetti retail alla singola transazione
Inoltre vengono individuate come di cui delle categorie sopra esposte, le esposizioni oggetto di
concessioni (non-performing exposure with forbearance measures); infine anche sui crediti in bonis
possono essere individuate posizioni oggetto di concessioni (forborne performing exposure).
Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti,
iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile
ed il relativo costo ammortizzato. Il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa
attesi, calcolato in funzione dei seguenti elementi:
- valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione della capacità
del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte;
- tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto;
- tasso di attualizzazione..
Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in cui vengano meno i
motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta a conto economico.
I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono valutati
collettivamente.
La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e le relative
percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data
della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria.
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La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di caratteristiche
indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore
economico, garanzie, stato di insolvenza e altri fattori ritenuti rilevanti).
La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva riflette la medesima
ripartizione per categorie di rating utilizzata internamente a fini gestionali.
Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con modalità di valutazione
analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di valore non seguono i singoli rapporti ma
saranno adeguati ai risultati di fine periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le
rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in
misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, continuano ad essere iscritti in
bilancio, anche se giuridicamente la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La
conservazione, anche solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in
bilancio delle stesse.
Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà continuare ad
essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la quota massima in cui la società
continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi
finanziari degli stessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico.
I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo
costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno.
Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si
stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale.
Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in conseguenza di
eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la svalutazione per riduzione di valore
è stornata dal conto economico. Il valore del credito può assumere come valore massimo il costo
ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato.
Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso.
5. Attività finanziarie valutate al fair value La Cassa non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value option”.
6. Operazioni di copertura
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e
successivamente valutati al fair value.
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Criteri di classificazione: tipologie di copertura
Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documentazione formalizzata
della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento oggetto della copertura e se la copertura
risulta efficace nel momento in cui ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata.
L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento
coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da quelli dello strumento di copertura. Pertanto
l’efficacia è misurata e rilevata dal confronto di suddette variazioni, sempre in relazione
all’intenzione della società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento
finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello
strumento coperto.
La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando:
- test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della copertura e ne
dimostrano l’efficacia;
- test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel periodo di riferimento e
misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la copertura perfetta;
Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci
in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le conseguenti operazioni contabili.
Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare:
- esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili;
- esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow) relativi ad attività o
passività in bilancio o di transazioni future.
Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il rischio di tasso. Il
cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per attività a tasso fisso i cui cash flow non
variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore
corrente dell’attività o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale.
Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato delle
emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate.
Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di
cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a tasso variabile con il fine di gestire e
controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto
di tale variabilità sul conto economico.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”.
Criteri di cancellazione
Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la
contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In
questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di
negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al
suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere valutato secondo il
criterio della classe di appartenenza originaria.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono:
1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto
con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione viene iscritta
al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle
attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne
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costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono adeguate ai valori di fair value le
attività/passività coperte con contropartita al conto economico.
2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a
patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo
quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da
compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca
non ha tale fattispecie.
Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le metodologie delle
coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere operazioni di copertura di investimenti in
valuta.
7. Partecipazioni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
8. Attività materiali
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici
futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione
ordinaria sono rilevati a conto economico.
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari,
gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
La voce comprende beni materiali destinati a:
- uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature
tecniche;
- a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati.
Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai sensi di contratti di
leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i quali si è assunto sostanzialmente tutti i
rischi ed i benefici della proprietà. Le immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di
locatario sono iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore attuale dei
pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento.
I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione sia molto probabile,
sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di dismissione.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti
eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente
ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro
vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al
termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono
ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo
a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che
vengono portate ad incremento del valore dei cespiti.
Non sono ammortizzati i terreni, in quanto aventi vita utile indefinita.
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Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di una attività, si
procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e le eventuali
rettifiche sono registrate al conto economico; qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla
rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore.
I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile.
Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita utile in relazione alla quale viene calcolato
l’ammortamento per quote annue costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione.
Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o qualora non siano più
attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita utile predefinita per
ciascuna categoria.
9. Attività immateriali
Criteri di iscrizione
Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli
eventuali oneri accessori.
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto
il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono in grado di generare benefici economici futuri.
Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate dall’entità oppure
derivano da diritti contrattuali o legali in genere.
Criteri di valutazione e componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro vita utile.
Criteri di cancellazione
L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una perdita di valore, oppure
quando non sono più attesi benefici economici futuri.
10. Attività non correnti in via di dismissione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
11. Fiscalità corrente e differita
Criteri di iscrizione
L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono
calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in
bilancio ed il loro valore fiscale.
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Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero
in presenza di futuri redditi imponibili mentre le imposte differite passive sono stanziate nella
misura in cui si ritiene che nei prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa
tassazione.
Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in vigore per i periodi di
riversamento delle differenze temporanee e senza limiti temporali.
Criteri di classificazione
Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e
passività. Le attività e le passività fiscali differite e anticipate sono distinte dalle attività e dalle
passività fiscali correnti.
Criteri di valutazione
Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in
relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte
all’attualizzazione.
Criteri di cancellazione
Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni della sussistenza di
rapporti di credito e debito con l’amministrazione finanziaria.
A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “attività per imposte anticipate” sono adeguati in
relazione al rigiro sul conto economico delle imposte divenute correnti nell’esercizio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite sorte nell’esercizio e le
variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono
invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio
netto. Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta riduzione delle
poste di conto economico di riferimento.
12. Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in
bilancio quando:
- esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi passati;
- è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla chiusura del bilancio e
rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale
alla data di riferimento del bilancio.
Criteri di classificazione
La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a perdite presunte sulle
cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela
sull’attività di intermediazione in titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di
qualsiasi altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del bilancio.
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Criteri di valutazione
Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior
stima corrente, basata anche sulle serie storiche della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale
sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato
(euribor).
Criteri di cancellazione
Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite
per le quali è stato originariamente costituito.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono:
- il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od
in quiescenza;
- la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi.
L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
13. Debiti e titoli in circolazione
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le somme raccolte o dell’emissione dei titoli di
debito.
La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma pari all’ammontare
incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi
interni di tipo amministrativo.
Criteri di classificazione
Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono riclassificate le
varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, le operazioni di pronti contro termine con
obbligo di riacquisto e la raccolta da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari,
prestiti subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto dalla banca in
qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato con il
metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è poco significativo,
che pertanto rimangono iscritte al valore incassato.
Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale.
Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace
sono iscritti al fair value.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od estinte. La
cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza.
La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla è
registrata a conto economico.
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Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una
nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se le passività hanno
durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo ammortizzato con attribuzione degli
eventuali costi di “up-front”.
14. Passività finanziarie di negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito
e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale
sono valorizzate al fair value.
I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano
caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo strumento ospite o che presentano gli
elementi per essere qualificati essi stessi come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente,
se aventi valore negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione,
tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a
conto economico.
Criteri di classificazione
La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il valore negativo dei
derivati impliciti presenti nei contratti complessi.
Criteri di valutazione
Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del
risultato della valutazione al conto economico.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla scadenza.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono registrati a conto
economico.
15. Passività finanziarie valutate al fair value
La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si è avvalsa della
possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù
della specifica destinazione funzionale.
16. Operazioni in valuta
Criteri di iscrizione iniziale
Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione iniziale, in divisa di
conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
66
Criteri di iscrizione successiva
Ad ogni data di riferimento del bilancio:
- gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura;
- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio in essere alla
data dell’operazione;
- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o dalla conversione a
tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto
economico nel periodo in cui sorgono.
17. Altre informazioni
Trattamento di fine rapporto del personale
Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la
destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006
con decorrenza primo gennaio 2007): nel caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di
50 dipendenti il fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps,
oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip.
Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote maturate fino
all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito
fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato) : il tasso di
rivalutazione da applicare è composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile ( 75% del
costo della vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo dei piani a
benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il
valore determinato in base a specifica stima attuariale.
Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007
configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per
la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS.
L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi
dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
Al 31 dicembre 2016 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad 3.661 mila euro contro un
valore al 31 dicembre 2015 di 3.460 mila euro, con utilizzi del fondo pari a 97 mila euro,
accantonamenti a conto economico pari a 56 mila euro ed un accantonamento a riserva di
patrimonio netto di 243 mila euro.
La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita “maturando post 1/1/2007”
dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna; l’importo spesato al conto
economico nel 2016 ammonta a 1.179 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a
conto economico è stato pari a 1.168 mila euro.
Fondi di Previdenza del Personale
Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato sciolto con facoltà
di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa attività si è resa necessaria in
quanto il fondo a gestione interna non aveva più le caratteristiche richieste dalla normativa per le
destinazioni del trattamento di fine rapporto dei dipendenti.
Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è stata sciolta in
parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una
primaria compagnia assicurativa. La banca infatti ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a
67
detta compagnia un premio unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia
pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il
fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti.
Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola all’interno degli
accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in
grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù di tale garanzia accessoria la banca continua a
mantenere l’obbligazione per un piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la
contabilizzazione del piano debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di
riferimento, al netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso
specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il
pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti
sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario
apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei
fondi di quiescenza un’obbligazione nulla.
Garanzie rilasciate ed impegni
Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla banca.
Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni volte
all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a
garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante,
cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite dalla garanzia prestata.
Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar
luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati): il
valore di iscrizione è al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi il cui utilizzo
da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente
che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la
società contabilizza i titoli per data di regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una
data futura predeterminata.
Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del richiedente è
opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura avverrà l’erogazione effettiva dei
fondi.
Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni derivanti dalla
vendita di protezione dal rischio di credito.
Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore
determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri in bonis.
Accantonamenti per garanzie ed impegni
Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato in via analitica per le
posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è
iscritto fra le “Altre Passività”.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che
saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono
quantificati nella misura in cui sono recuperabili i relativi costi sostenuti.
In particolare:
� gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di
quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine;
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� I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
� le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi contrattuali, nel
periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati;
i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del
perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e
benefici connessi con l’attività.
Migliorie su beni di terzi
Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di terzi sono iscritte
fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in base alla capacità di produrre benefici
futuri di norma corrispondente alla durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano
principalmente la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali.
Modalità di determinazione del fair value
Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti finanziari previsto dai
principi contabili internazionali, è anche il criterio di valutazione definito per i derivati
indipendentemente dalle finalità per le quali tali strumenti sono stati acquistati (trading o
copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari
che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato.
I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere
scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli ed indipendenti. Tale
transazione deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività aziendale.
Il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sull’osservabilità o meno
dei parametri di mercato:
Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di
valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un mercato
attivo è considerato tale qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni
di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di
quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di
mercato.
Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o
mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – compreso gli
spread creditizi e di liquidità – sono desunti da dati osservabili di mercato. Tale livello
implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri
utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di
replicare quotazioni presenti su mercati attivi.
Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da
parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni significative
da parte del valutatore.
I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair
value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti:
Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere considerati, se
significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF, o quotazioni di market
69
maker. In tal caso, devono essere disponibili su Bloomberg le quotazioni di almeno tre
market maker, e lo spread denaro-lettera medio non può essere superiore a 2%. Possono
altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si
tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di tre market
maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%; strumenti per i quali
esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio)
classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati
dagli operatori professionali facendo uso come input di parametri osservabili
direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati
dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair
value.
Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere valutati mediante
i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, non
rappresentanti valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Strumenti quotati
Per la determinazione del fair value la banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni
basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti: in questi casi, il fair value di uno strumento
corrisponde al suo prezzo di mercato desumibile dalle quotazioni. A questi fini, un mercato si
considera “attivo” quando le operazioni si verificano con frequenza e volumi sufficienti a fornire
informazioni utili per la determinazione di un prezzo su base continuativa.
L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la nozione di mercato
attivo. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se:
- esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che
disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare
per essere efficacemente trattato;
- hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano soggetti alla
costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata.
Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è
rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di volumi. Per questo, la banca ha
definito apposite procedure finalizzate ad individuare i mercati attivi ovvero quei mercati in cui i
prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere
le transazioni di mercato.
Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori:
- il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker;
- la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla
quotazione precedente;
- l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask;
- il volume di scambi trattati.
In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono:
- il prezzo bid nel caso di attività detenute;
- il prezzo ask nel caso di passività da emettere;
- il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la differenza fra
prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione).
70
Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la
quotazione più vantaggiosa.
Strumenti non quotati
Qualora non esistano prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, è necessario fare ricorso a
tecniche di valutazione che ottimizzino il contributo delle informazioni disponibili, in base
all’approccio comparativo, che desume il fair value di uno strumento dai prezzo osservati su
transazioni similari avvenute su mercati attivi, oppure in base ad una modellizzazione che anche in
mancanza di transazioni osservabili o comparabili consenta comunque di pervenire ad una
valutazione. Le tecniche utilizzate presentano le seguenti caratteristiche:
- tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato e a minimizzare stime ed assunzioni
interne;
- riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti;
- utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto rischio
rendimento dello strumento oggetto di valutazione;
- incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di
prezzo;
- sono coerenti con le metodologie comunemente accettate;
- sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di
rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni
nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e
la neutralità del processo di definizione dei valori degli strumenti finanziari richiesto dalla
normativa.
Nel successivo paragrafo A.4.1 vengono descritti i criteri di determinazione del fair value per le
diverse categorie di strumenti appartenenti al livello 2 e al livello 3..
Riclassificazione di strumenti finanziari
Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7,
omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con
Regolamento n. 1004/2008.
Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni,
ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell’acquisto nell’ambito della
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o della categoria delle Attività
finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i
trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle
“Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza”.
Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello IAS 39, possono
essere riclassificati:
• gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria
degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti
finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie valutate al fair value” a
seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”. La nuova categoria contabile di
destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione per l’ammissibilità della riclassifica è che
lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la
classificazione nel portafoglio dei “Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli
71
oggetto di riclassifica, avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel
prevedibile futuro o fino a scadenza;
• gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie
disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento finanziario
rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la società ha ora l’intento
e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza.
Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla
categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla categoria delle “Attività
disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività detenute per la negoziazione” alle
“Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano
più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile,
secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze.
L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività finanziarie
detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data
della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato.
Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile
proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le
attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da
utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.
Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2016 la Banca non ha effettuato alcuna riclassifica tra i
portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo IAS 39, descritto nel presente
paragrafo. Si evidenzia, infatti, che quanto riportato nelle tabelle della parte A.3.1 Trasferimenti tra
portafogli riguarda gli effetti delle riclassifiche effettuate nell’esercizio 2008.
Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione
La Cassa di Risparmio di Cento ha in essere due programmi di cartolarizzazione entrambi di mutui
residenziali a privati, il primo denominato “Guercino Solutions” che risale al 2006 ed il secondo
programma denominato “Siviglia SPV” è stato posto in essere nel marzo 2012. Lo scopo principale
di entrambi i programmi è stato quello di “generare” liquidità per la Cassa.
Entrambe le operazioni sono censite presso l’European Data Warehouse (EuroDW) istituito dalla
BCE per raccogliere e rendere disponibili le informazioni relative alle cartolarizzazioni europee;
Guercino Solutions è censito con il codice RMBSIT000072100220081 mentre Siviglia SPV ha il
codice RMBSIT000072100120125, sui dati riferiti al 31-12-2016 EuroDW ha assegnato ad
entrambe le operazioni il massimo rating (A1) per la qualità e la completezza delle informazioni
fornite.
Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti
nell’attivo della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi
contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è
mantenuto il coinvolgimento rilevante sull’andamento delle attività cedute. Tale coinvolgimento
rilevante continua a sussistere in quanto sono tuttora detenute le tranche junior, le più rischiose, di
entrambe le operazioni.
La Cassa ha ceduto interamente ad investitori istituzionali le tranche senior dei titoli emessi da
entrambi i veicoli, l’ultima transazione è avvenuta il 22/1/2014 ed ha riguardato il 59,2% del titolo
senior di Siviglia SPV.
72
Pronti c/Termine
I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la
successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’ambito di una operazione che
contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti c/termine passivi), non sono rilevati e/o
eliminati dal bilancio.
Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti
verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di titoli ceduti con obbligo di
riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso clientela o banche” :
Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed ai debiti verso
clientela/banche.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni
che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa
fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate
tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio
nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento
caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata
dall’attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento
futuro caratterizzate da significativa incertezza.
Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le ipotesi assunte,
per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la banca si troverà
ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime
effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie
rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività
iscritte in bilancio.
I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al fine di
determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati:
1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare riferimento ai
crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita;
2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi;
3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui lo stesso non
sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso,
nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri di input che potrebbero essere non
osservabili sul mercato;
4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per l’incertezza del
petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate;
5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive.
L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire al lettore di
bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun
modo a suggerire che, allo stato attuale, potrebbero essere appropriate assunzioni alternative.
In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità
aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato
svolgimento dell’attività aziendale.
73
A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI
DI ATTIVITA’ FINANZIARIE
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività
complessiva
Tipologia di
strumento
finanziario
Portafoglio di provenienza Portafoglio di destinazione
Valore
contabile
al
31.12.2016
Fair value
al
31.12.2016
Componenti
reddituali
in assenza del
trasferimento
(ante imposte)
Componenti
reddituali
registrate
nell'esercizio
(ante imposte)
Valutative Altre Valutative Altre
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Att. Fin. Disp. Per la Vendita 659 659 35 - - 2
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Crediti verso clientela - - - - -
Titoli di debito Att. Finanz. Deten. per la negoziazione Crediti verso banche - - - - - -
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del
trasferimento
Nell’esercizio 2016 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Nell’esercizio 2016 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate
Nell’esercizio 2016 non è stato effettuato nessun trasferimento.
74
A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Per una descrizione delle modalità seguite dalla banca per la misurazione del fair value delle attività
e passività, sia ai fini delle valutazioni di bilancio sia ai fini dell’informativa da fornire all’interno
della Nota Integrativa, si rimanda al paragrafo “Modalità di determinazione del fair value” di cui al
cap. 17 – Altre informazioni della parte A2 relativa alle principali voci di bilancio.
Informativa di natura qualitativa
A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Crediti verso banche e verso clientela
I finanziamenti e i crediti vengono valutati in bilancio al costo ammortizzato mentre il valore di fair
value viene determinato esclusivamente per fornire un’opportuna informativa in bilancio. La
metodologia di calcolo del fair value utilizza i parametri di PD e LGD per calcolare i flussi di cassa
scontati per il rischio di credito, rappresentato dalla perdita attesa espressa dalla moltiplicazione dei
due citati parametri. In particolare, si utilizzano per i calcoli la PD cumulata per il numero di anni
corrispondenti alla durata residua del prestito, stimata in base alla matrice di transizione, e una LGD
ipotizzata costante per tutto l’orizzonte temporale di riferimento.
Attività materiali detenute a scopo di investimento
Per queste attività non viene calcolato un fair value ma si riporta nel livello 3 il valore di bilancio.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le attività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione. Si tratta complessivamente di importi
assai limitati, rappresentati quasi esclusivamente da titoli di debito; gli input utilizzati per le
valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni comparabili, se presenti.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Il fair value degli “investimenti partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi risultanti da
perizie esterne ed indipendenti o in base a prezzi di scambio ricavati da recenti transazioni; se di
importo poco rilevante, le partecipazioni sono mantenute al valore di costo, così come gli altri titoli
di capitale. Per quanto riguarda i fondi comuni di investimento “aperti”, in cui i partecipanti hanno
diritto di chiedere in qualsiasi momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è
determinato considerando l’ultimo NAV pubblicato. Nel caso di fondi “chiusi” o di private equity
oggetto di quotazione, il fair value è pari alla quotazione fornita dal mercato, se questo è
considerato “attivo”. In alternativa viene assunto l’ultimo NAV pubblicato. Per quanto riguarda i
titoli di debito, valgono le considerazioni generali in merito ai criteri di attribuzione dei livelli di
fair value: gli input utilizzati per le valutazioni sono le curve dei tassi e i prezzi delle transazioni
comparabili, se presenti.
Strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli valutativi diversi
a seconda della tipologia dello strumento, in particolare:
- per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di stima della
volatilità;
- per il fair value degli swap si è utilizzato il metodo del “discounted cash flow”.
75
Le valutazioni così determinate sono state rettificate per gli importi corrispondenti alle valutazioni
del merito creditizio della controparte (rischio di controparte): si tratta del c.d. “credit value
adjustment” o “debit value adjustment”, calcolato sulla base della classe di rating delle controparti e
della relativa perdita attesa.
Debiti verso banche e verso clientela
Il fair value viene determinato come valore attuale del debito, sulla base delle curve dei tassi
utilizzate come fattori di sconto.
Titoli in circolazione
Il fair value viene determinato utilizzando i tassi corrispondenti ai prezzi calcolati per i riacquisti
delle proprie emissioni.
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
Gli strumenti finanziari classificati fra le passività detenute per la negoziazione sono assegnate ai
diversi livelli in funzione delle regole generali di attribuzione.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
I parametri non osservabili in grado di influenzare la valutazione degli strumenti classificati nel
livello 3 sono principalmente rappresentati da stime ed assunzioni sottostanti i modelli utilizzati per
misurare gli investimenti in titoli di capitale e le quote di OICR. Trattandosi di dati provenienti da
fonti terze (per es. i NAV dei fondi) o di informazioni specifiche delle entità oggetto di valutazione
(per es. i valori patrimoniali della società) per i quali non è ragionevole prevedere valori alternativi,
non si applicano analisi di sensitivity a queste valutazioni.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Ai fini della compilazione dell’informativa sui trasferimenti fra diversi livelli di fair value, il
criterio adottato per la rilevazione del trasferimento è il saldo esistente all’inizio del periodo di
riferimento, rispetto al saldo di fine periodo esposto nelle tavole A.4.5.1 oppure A.4.5.4.
A.4.4 Altre informazioni
Al 31 dicembre 2016 non sussistono informazioni da riportare ai sensi dell’IFRS 13, paragrafi 51,
93 sub (i) e 96 in quanto non esistono attività valutate al fair value in base all’“highest and best
use”, né ci si è avvalsi della possibilità di misurare il fair value a livello di esposizioni complessive
di portafoglio.
76
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A 4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di
fair value
ATTIVITA'/PASSIVITA' MISURATE AL FAIR
VALUE
31/12/2016 31/12/2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 2.519 7 - 2.448 15
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 763.237 8.795 33.967 685.848 27.725 34.123
4. Derivati di copertura - 725 - - 1.278 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 763.237 12.039 33.974 685.848 31.451 34.138
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 2.648 - - 2.578 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 175 - - 275 -
Totale - 2.823 - - 2.853 -
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e valutate al fair value su
base ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair value.
Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par.
40 in quanto i dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR, dagli
emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti per i titoli azionari. Per le
informazioni per classe di attività si rimanda alle tabelle successive di dettaglio.
Al 31 dicembre 2016 l’impatto del “Credit value Adjustement” e del “Debit value Adjustement”
sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati è rispettivamente pari a 61
migliaia di euro e 8 migliaia di euro.
77
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate
al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per
la vendita
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 15 - 34.123 - - -
2. Aumenti 5.462 50.746 - - -
2.1 Acquisti 5.395 50.454 - - -
2.2 Profitti imputati a: 67 289 - - -
2.2.1 Conto Economico 67 10 - - -
- di cui: Plusvalenze - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 279 - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - 3 - - -
3. Diminuzioni 5.470 50.902 - - -
3.1 Vendite 5.439 50.251 - - -
3.2 Rimborsi 14 2 - - -
3.3 Perdite imputate a: 17 646 - - -
3.3.1 Conto Economico 17 379 - - -
- di cui Minusvalenze 6 374 - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X 267 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - 3 - - -
4. Rimanenze finali 7 - 33.967 - - -
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3.
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non
ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al
fair value su base non ricorrente
31/12/2016 31/12/2015
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - -
2. Crediti verso banche 70.998 - - 70.998 143.050 - - 143.050
3. Crediti verso clientela 1.813.777 - - 1.850.918 1.813.541 - - 1.925.899
4. Attività materiali detenute a scopo di investimento 7.250 - - 7.250 10.792 - - 10.792
5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - -
TOTALE A 1.892.025 - - 1.929.166 1.967.383 - - 2.079.741
1. Debiti verso banche 152.978 - - 152.978 207.594 - - 207.594
2. Debiti verso clientela 2.165.925 - - 2.165.945 2.028.368 - - 2.028.379
3. Titoli in circolazione 273.672 - - 271.037 353.337 - - 350.937
4. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
TOTALE B 2.592.575 - - 2.589.960 2.589.299 - - 2.586.910
78
Per le attività e passività possedute alla data di chiusura dell’esercizio e non valutate al fair value o
valutate al fair value su base non ricorrente, non si sono riscontrati trasferimenti fra livelli di fair
value.
Si evidenzia che per i titoli in circolazione esposti nel passivo nel livello 3, il fair value è stato
determinato applicando i prezzi determinati mediante la somma dei valori attuali dei flussi cedolari
futuri e del capitale rimborsabile a scadenza, decurtato del rateo interessi maturato come più
ampiamente descritto al punto 6.3 del “Prospetto di Base, relativo al programma di offerta di prestiti
obbligazionari” depositato presso la Consob e disponibile sul sito della Cassa.
A.5 Informativa sul cd. “day one profit/loss”
L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta di eventuali differenze tra il
prezzo della transazione e il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione che
emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate
immediatamente a conto economico in base a quanto previsto dallo IAS 39 ai paragrafi AG76 e
AG76A.
Nel caso in cui si presentasse tale fattispecie si devono indicare le politiche contabili adottate per
imputare a conto economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze
così determinate.
La banca non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione
di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo della transazione e il valore dello stesso
ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
79
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2016 31/12/2015
a) Cassa 19.705 20.431
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 19.705 20.431
SEZIONE 2 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - 7 - - 15
1.1 Titoli strutturati - - 6 - - 14
1.2 Altri titoli di debito - - 1 - - 1
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A - - 7 - - 15
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 2.519 - - 2.448 -
1.1 di negoziazione 2.519 - - 2.448 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati su crediti - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 2.519 - - 2.448 -
Totale (A+B) - 2.519 7 - 2.448 15
80
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 7 15
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti 7 15
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti - -
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 7 15
B. Strumenti derivati
a) Banche 281 340
b) Clientela 2.238 2.108
Totale B 2.519 2.448
Totale (A+B) 2.526 2.463
Il valore dei titoli detenuti nel portafoglio delle “Attività detenute per la negoziazione” e il valore
dei derivati di negoziazione stipulati con la clientela risultano in linea con quello dell’esercizio
precedente.
SEZIONE 3 – ATTIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. .
81
SEZIONE 4 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 763.237 8.795 659 685.848 27.725 623
1.1 Titoli strutturati - - - - 1.978 -
1.2 Altri titoli di debito 763.237 8.795 659 685.848 25.747 623
2. Titoli di capitale - - 27.141 - - 27.180
2.1 Valutati al fair value - - 961 - - 1.279
2.2 Valutati al costo - - 26.180 - - 25.901
3. Quote di O.I.C.R. - - 6.167 - - 6.320
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 763.237 8.795 33.967 685.848 27.725 34.123
Al 31 dicembre 2016 sono aumentati i volumi dei titoli di debito classificati al livello 1 e 3 mentre
sono diminuite le obbligazioni classificate ai livelli 2.
I titoli di capitale sono valutati, secondo quanto previsto nel capitolo A.4 delle informazioni sul
fair value e, solo in via residuale, al costo.
La voce “titoli di capitale” rappresenta le partecipazioni detenute dalla Cassa fra le quali le quote in
Banca d’Italia per 7.775 miglia di euro.
Nella tabella che segue vengono classificati i titoli di capitale valutati al costo in base a tre tipologie
di investimenti:
31/12/2016 31/12/2015
Investimenti intervenuti con società partner commerciali o funzionali all'attività
caratteristica 3.205 3.206
Investimenti finanziari intervenuti con società clienti o non clienti dai quali ci si attende un
ritorno economico di lungo termine 15.200 14.920
Investimenti istituzionali 7.775 7.775
TOTALE 26.180 25.901
La voce “titoli di capitale” è così composta:
31/12/2016 31/12/2015
Interessenze azionarie 25.908 25.909
Altri titoli 1.233 1.271
Totale 27.141 27.180
Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all’apposito documento allegato al bilancio.
82
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli di debito 772.691 714.196
a) Governi e Banche Centrali 702.615 647.928
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 68.411 65.645
d) Altri emittenti 1.665 623
2. Titoli di capitale 27.141 27.180
a) Banche 14.102 14.141
b) Altri emittenti 13.039 13.039
- imprese di assicurazione 3.206 3.206
- società finanziarie 3.656 3.656
- imprese non finanziarie 6.177 6.177
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 6.167 6.320
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri Enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 805.999 747.696
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA – VOCE 50
La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessuno strumento finanziario tra le “Attività
finanziarie detenute sino a scadenza”.
83
SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2016 31/12/2015
VB Fair value
VB Fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche centrali 9.738 9.738 11.994 - - 11.994
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria 9.738 X X X 11.994 X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri - X X X - X X X
B. Crediti verso banche 61.260 - - 61.260 131.056 - - 131.056
1. Finanziamenti 61.260 - - 61.260 131.056 - - 131.056
1.1 Conti correnti e depositi
liberi 8.445 X X X 10.277 X X X
1.2. Depositi vincolati - X X X 120.080 X X X
1.3. Altri finanziamenti 52.815 X X X 699 X X X
- Pronti contro termine attivi 50.036 X X X X X X
- Leasing finanziario - X X X X X X
- Altri 2.779 X X X 699 X X X
2. Titoli di debito - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito - X X X - X X X
Totale 70.998 70.998 143.050 - - 143.050
Legenda: VB = valore di bilancio
6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
6.3 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
84
SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2016 31/12/2015
Valori di bilancio fair value Valori di bilancio fair value
Non
deteriorati
Deteriorati L1 L2 L3
Non
deteriorati
Deteriorati L1 L2 L3
Acq. Altri Acq. Altri
Finanziamenti 1.641.479 - 172.304 - - 1.850.919 1.632.514 - 181.027 - - 1.925.899
1. Conti correnti 154.248 24.236 X X X 187.270 - 30.968 X - X
2. Pronti contro termine X X X - - - X X X
3. Mutui 1.265.330 141.637 X X X 1.202.577 - 144.453 X X X
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto
5.499 208 X X X 5.510 - 299 X X X
5. Leasing finanziario X X X - - - X X X
6. Factoring X X X - - - X X X
7. Altri finanziamenti 216.402 6.223 X X X 237.157 - 5.307 X X X
Titoli di debito - - - - - - - - -
8.1 Titoli strutturati - - - X X X - - - X X X
8.2 Altri titoli di debito - - - X X X - - - X X X
Totale 1.641.479 - 172.304 - - 1.850.919 1.632.514 - 181.027 - - 1.925.899
Come si evince dalla tabella sopra esposta gli impieghi netti al 31 dicembre 2016 sono pari a
1.813.783 migliaia di euro mentre al 31 dicembre dell’anno precedente ammontavano a 1.813.541
migliaia di euro.
Gli impieghi lordi (vedi parte E della Nota Integrativa) ammontano a 1.905.768 migliaia di euro,
nel precedente esercizio erano pari a 1.918.228 migliaia di euro. Le rettifiche complessive
ammontano a 91.985 migliaia di euro, nel precedente esercizio erano pari a 104.687 migliaia di
euro.
Le esposizioni nette deteriorate evidenziano un decremento del 4,8% rispetto al 31 dicembre 2016 e
si attestano a 172.304 migliaia di euro contro i 181.027 dell’esercizio precedente.
Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito delle due operazioni di
cartolarizzazione, al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la voce comprende i
crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 211.187 mila euro, corrispondenti a 213.208 mila
euro di crediti lordi, come meglio evidenziato nella Parte E – Sezione C della Nota Integrativa.
Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a medio-lungo termine,
utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le
altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del
relativo fair value.
Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito”.
85
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2016 31/12/2015
Non
Deteriorati
Deteriorati Non
Deteriorati
Deteriorati
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. Titoli di debito: - - - - - -
a) Governi - - - - - -
b) Altri enti pubblici - - - - - -
c) Altri emittenti - - - - - -
- imprese non finanziarie - - - - - -
- imprese finanziaria - - - - - -
- assicurazioni - - - - - -
- altri - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 1.641.479 - 172.304 1.632.514 - 181.027
a) Governi 206.028 - - 150.984 - -
b) Altri enti pubblici 5.672 - - 6.085 - -
c) Altri soggetti 1.429.779 - 172.304 1.475.445 - 181.027
- imprese non finanziarie 826.842 - 129.456 886.150 - 136.043
- imprese finanziarie 77.164 - 11.725 66.296 - 13.753
- assicurazioni - - - - - -
- altri 525.773 - 31.123 522.999 - 31.231
Totale 1.641.479 - 172.304 1.632.514 - 181.027
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
7.4 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
86
SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV 31/12/2016 VN
31/12/2016
FV 31/12/2015 VN
31/12/2015 L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari - 725 - 16.500 - 1.278 - 16.500
1) Fair value - 725 - 16.500 - 1.278 - 16.500
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 725 - 16.500 - 1.278 - 16.500
Legenda: VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Operazioni/Tipo di
copertura
Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Generica Specifica Generica Rischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
Più
rischi
1. Attività finanziarie
disponibili per la vendita - - - - - X - X
2. Crediti - - - X - X - X
3. Attività finanziarie
detenute sino alla scadenza X - - X - X - X
4. Portafoglio X X X X X - X -
5. Altre operazioni - - - - X - X
Totale attività - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 725 - - X - X - X
2. Portafoglio X X X X X - X -
Totale passività 725 - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie X X X X X - X -
Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura,
suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria coperta e alla tipologia di copertura.
I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura
specifica del fair value delle obbligazioni emesse.
SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento.
87
SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110
11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITA'/VALORI 31/12/2016 31/12/2015
1 Attività di proprietà 32.361 30.717
a) terreni 11.462 9.914
b) fabbricati 16.823 16.469
c) mobili 1.982 2.044
d) impianti elettronici 697 655
e) altre 1.397 1.635
2 Attività acquisite in leasing finanziario - 2.606
a) terreni - 1.584
b) fabbricati - 1.022
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
TOTALE 32.361 33.323
Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni detenute per essere
utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca.
11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al
costo
ATTIVITA'/VALORI
31/12/2016 31/12/2015
Valore
di
Bilancio
Fair Value Valore di
Bilancio
Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 10.723 - - 10.723 10.792 - - 10.792
1.Terreni 3.339 - - 3.339 3.304 - - 3.304
2. Fabbricati 7.384 - - 7.384 7.488 - - 7.488
2 Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
1.Terreni - - - - - - - -
2. Fabbricati - - - - - - - -
TOTALE 10.723 - - 10.723 10.792 - - 10.792
Gli investimenti detenuti a scopo di investimento hanno come obiettivo la percezione di canoni di
locazione e/o l’apprezzamento nel lungo termine del capitale. L’ammontare complessivo dei canoni
di locazione percepiti nel corso dell’esercizio 2016 ammonta a 163 mila euro mentre l’onere
sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 4 mila euro.
88
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate
Non sussistono attività della specie.
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al
fair value
Non sussistono attività della specie.
11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 11.498 24.432 5.738 4.413 12.171 58.252
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (6.941) (3.694) (3.758) (10.536) (24.929)
A.2 Esistenze iniziali nette 11.498 17.491 2.044 655 1.635 33.323
B. Aumenti - 149 76 286 623 1.134
B.1 Acquisti - 149 76 286 623 1.134
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di invest. - - - -
B.7 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni (36) (817) (138) (244) (861) (2.096)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (740) (138) (244) (554) (1.676)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (36) (77) - - - (113)
a) attività materiali detenute a scopo di investimento (36) (77) - - - (113)
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - (307) (307)
D. Rimanenze finali nette 11.462 16.823 1.982 697 1.397 32.361
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 7.651 3.827 3.936 10.971 26.385
D.2 Rimanenze finali lorde 11.462 24.474 5.809 4.633 12.368 58.746
E. Valutazione al costo - - - - - -
89
11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 3.304 7.488 11.016
B. Aumenti 35 77 112
B.1 Acquisti -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate -
B.3 Variazioni positive nette di fair value -
B.4 Riprese di valore -
B.5 Differenze di cambio positive -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 35 77 112
B.7 Altre variazioni -
C. Diminuzioni - (181) (181)
C.1 Vendite -
C.2 Ammortamenti (181) (181)
C.3 Variazioni negative nette di fair value -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento -
C.5 Differenze di cambio negative -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività -
a) immobili ad uso funzionale -
b) attività non correnti in via di dismissione -
C.7 Altre variazioni -
D. Rimanenze finali 3.339 7.384 10.723
E. Valutazione al fair value 3.339 7.384 10.723
Il valore di fair value riportato sugli immobili già presenti ad inizio anno è pari al valore di
rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la
stima che approssima il fair value dei beni stessi.
11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)
Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali.
Altre informazioni sulle “Attività materiali”
Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni
effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della banca al 31 dicembre 2016:
31/12/2016 31/12/2015
Legge 576/75 (1) 285 285
Legge 72/83 (1) 2.763 2.763
Legge 218/90 (1) 13.643 13.643
Legge 413/91 (1) 3.283 3.283
First Time Adoption IAS (1) (2) 13.424 13.424
Totale rivalutazioni 33.398 33.398
(1) Rivalutazione relative agli immobili
(2) Tale voce comprende: 12.332 mila euro per rivalutazioni relative agli immobili e 1.092 mila euro relativi a
rivalutazioni su opere d’arte.
90
Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali
fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie classi di cespiti:
CLASSE CESPITE Mesi di Vita Utile Ammortamento
ammort. IAS Fiscale
Immobili 400 3%
Quadri di valore 0 0%
Mobili per arredamento 80 15%
Mobili e macchine ordinarie per ufficio 100 12%
Autoveicoli esclusivamente strumentali 60 20%
Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99 48 25% sul 40% del costo di acquisto
Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99 48 25% sul 40% del costo max di 18.075,99
Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti 48 25% sul 90% del costo
Banconi blindati 60 20%
Costruzioni leggere 120 10%
Impianti d'allarme e televisivi 40 30%
Sistemi telefonici e telefoni cellulari 48 20% sul 80% del costo di acquisto
Macchine elettroniche 60 20%
Macchinari ed impianti vari 80 15%
Sistemi di elaborazione dati 48 20%
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Attività/Valori
31/12/2016 31/12/2015
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X - X -
A.2 Altre attività immateriali 729 - 1.124 -
A.2.1 Attività valutate al costo 729 - 1.124 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 729 - 1.124 -
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 729 - 1.124 -
Le attività immateriali sono valutate al costo.
91
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività
immateriali generate
internamente
Altre attività
immateriali: Altre Totale
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A. Esistenze iniziali lorde - - - 2.695 - 2.695
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - 1.571 - 1.571
A.2 Esistenze iniziali nette - - - 1.124 - 1.124
B. Aumenti - - - 186 - 186
B.1 Acquisti - - - 186 - 186
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (581) - (581)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (581) - (581)
- Ammortamenti X - - (581) - (581)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - - - 729 - 729
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - 2.151 - 2.151
E. Rimanenze finali lorde - - - 2.880 - 2.880
F. Valutazione al costo - - - - - -
12.3 Altre informazioni
Le attività immateriali sono costituite da costi per acquisto di programmi software aventi vita utile
definita e pertanto ammortizzati in base alla stessa.
92
SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
La composizione delle attività per imposte anticipate è la seguente:
31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del conto economico
Fondo rischi e oneri 912 658
Svalutazione crediti 27.385 28.826
Svalutazione titoli 105 105
Perdite fiscali 500 -
Totale A 28.902 29.589
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Titoli disponibili per la vendita 1.451 1.094
Perdite Attuariali su piani a benefici definiti 221 184
Copertura di flussi finanziari 49 84
Totale B 1.721 1.362
Totale A+B 30.623 30.951
La voce delle “attività per imposte anticipate” registra un primo decremento delle imposte
anticipate relative alle svalutazioni crediti (differenze temporanee deducibili in esercizi successivi),
ciò è dovuto al piano di rientro definito nel DL 83/2015 cosidetto “Decreto Giustizia”, le quote sono
da scaricare dal 2016 e fino al 2025 applicando le percentuali definite nel suddetto DL, per il 2016
lo scarico ammonta al 5%.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
31/12/2016 31/12/2015
A) In contropartita del conto economico
Rivalutazione attività materiali 5.080 5.207
Interessi non incassati ex.DL.74 Sisma 1.367 1.749
Interessi di mora non incassati 533 454
Altre partite 123
Totale A 7.103 7.410
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Titoli disponibili per la vendita 1.415 2.117
Totale B 1.415 2.117
Totale A+B 8.518 9.527
La voce delle “Passività fiscali per imposte differite” evidenzia un decremento legato
principalmente alla riduzione delle imposte sulle riserve positive dei titoli disponibili per la vendita
(AFS), per la diminuzione registrata nell’esercizio sulle riserve positive.
93
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al conto economico)
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 29.589 27.292
2. Aumenti 983 2.561
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 983 2.515
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 983 2.515
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 46
3. Diminuzioni 1.670 264
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 1.670 264
a) rigiri 1.670 264
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
a) trasformazione di crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 28.902 29.589
13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita al conto
economico)
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 28.826 26.435
2. Aumenti 500 2.391
3. Diminuizioni 1.441 -
3.1 Rigiri 1.441 -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuizioni - -
4. Importo finale 27.885 28.826
94
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico)
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 7.410 7.778
2. Aumenti 239 214
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 227 214
a) Relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 227 214
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 12 -
3. Diminuzioni 546 582
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 546 582
a) rigiri 546 582
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 7.103 7.410
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al patrimonio netto)
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 1.362 593
2. Aumenti 433 834
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 433 834
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 433 834
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 74 65
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 74 65
a) rigiri -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre 74 65
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.721 1.362
95
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al patrimonio netto)
31/12/2016 31/12/2015
1. Importo iniziale 2.117 3.733
2. Aumenti 1.080 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.080 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 1.080 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 1.782 1.616
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 1.782 1.616
a) Rigiri 1.782 1.616
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.415 2.117
13.7 Altre informazioni
Attività fiscali correnti:
La voce comprende crediti d’imposta verso l’amministrazione finanziaria dello Stato:
31/12/2016 31/12/2015
- crediti d'imposta in c/capitale 2.798 1.995
- credito d'imposta in c/interessi - -
- Acconti versati 5.148 9.757
Totale complessivo attività fiscali correnti 7.946 11.752
Passività fiscali correnti
Il fondo “passività fiscali correnti” comprende:
31/12/2016 31/12/2015
importo residuo dall'anno precedente - -
imposte stanziate nel bilancio d'esercizio: - -
- Irap ed Ires dell'esercizio 251 4.269
- utilizzo fondo residuo anno precedente - -
Totale fondo imposte correnti 251 4.269
96
SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITA’ - VOCE 150
15.1 Altre attività: composizione
31/12/2016 31/12/2015
Crediti verso l'Erario
Acconti imposta di bollo e imposta sostitutiva e IVA 7.176 7.365
Crediti d'imposta per finanzimenti sisma 8.868 2.844
Crediti verso l'erario per imposte indirette 81 78
Credito d'imposta per ritenute su interessi passivi 943 743
Parziale 17.068 11.030
Assegni di c/c tratti su altri istituti 3.502 5.593
Assegni tratti su c/c di clientela 1.575 1.725
Debitori diversi per commissioni attive 5.224 3.828
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela - 7
Conto transitorio ATM 658 464
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da attività materiali 881 689
Ratei attivi 2 1
Risconti attivi 75 90
Partite in corso di lavorazione mutui 5.590 194
Conto transitorio fatture 84 -
Conto transitorio banche - 1.835
Crediti vari per carte di credito - 1
Bolli da recuperare 3.281 3.442
SDD da addebitare alla clientela 9.345 7.043
Altre partite 10.286 8.835
Totale 57.571 44.777
Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove poste:
Crediti verso l’Erario
Tale voce accoglie tutti i crediti verso l’erario connesse con l’attività di sostituto d’imposta. La
sostanziale stabilità di tali crediti verso l’erario è riconducibile principalmente alla stabilità delle
aliquote fiscali. L’unico significativo scostamento è riconducibile al credito d’imposta connesso al
sisma del maggio 2012 (DL.74/2012 e DL.174/2012) principalmente per i finanziamenti per la
ricostruzione, ed in misura residuale per i finanziamenti correlati al pagamento delle imposte in
scadenza a fine 2012, oggetto di ripetute modifiche l’ultima delle quali a fine 2016.
Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela
Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi
giorni del mese successivo.
97
Debitori diversi per commissioni attive
Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza.
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di terzi. Tali oneri sono
ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di locazione.
Bolli da recuperare
Tali importi si riferiscono all’imposta di bollo recuperata dalla clientela nelle prime settimane del
2017 ma di competenza dell’esercizio 2016.
SDD da addebitare alla clientela
Tali importi si riferiscono agli SDD (Sepa Direct Debit) pervenuti e non ancora scaduti e pertanto in
attesa di essere addebitati alla clientela.
Altre partite
Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
98
PASSIVO
SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Debiti verso banche centrali 100.000 205.175
2. Debiti verso banche 52.978 2.419
2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.978 2.419
2.2 Depositi vincolati - -
2.3 Finanziamenti 50.000 -
2.3.1 Pronti contro termine passivi 50.000 -
2.3.2 Altri - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti - -
Totale 152.978 207.594
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 152.978 207.594
Totale fair value 152.978 207.594
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
Nessuna passività della specie
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
99
SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Conti correnti e depositi liberi 1.217.725 1.188.781
2. Depositi vincolati 232.055 283.207
3. Finanziamenti 554.746 359.432
3.1 Pronti contro termine passivi 296.659 197.985
3.2 Altri 258.087 161.447
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
7. Altri debiti 161.399 196.948
Totale 2.165.925 2.028.368
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 2.165.944 2.028.379
Totale fair value 2.165.944 2.028.379
Negli “Altri debiti” è compreso l’importo di 69.622 mila euro che rappresenta il valore al costo
ammortizzato del titolo senior dell’SPV Guercino Solutions e l’importo di 89.669 mila euro relativo al
valore al costo ammortizzato del titolo senior dell’SPV Siviglia. Tali titoli sono posseduti totalmente da
investitori istituzionali.
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica
Non sussistono passività della specie.
2.5 Debiti per leasing finanziario
31/12/2016 31/12/2015
Debiti per leasing finanziario - 108
Nel corso dell’esercizio 2016 è giunto a scadenza il contratto di leasing che aveva per oggetto un
immobile adibito a filiale.
100
SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
31/12/2016 31/12/2015
Valore
bilancio
Fair value Valore
bilancio
Fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. obbligazioni 258.008 - - 255.373 328.792 - - 326.392
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 258.008 - - 255.373 328.792 - - 326.392
2. altri titoli 15.664 - - 15.664 24.545 - - 24.545
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 15.664 - - 15.664 24.545 - - 24.545
Totale 273.672 - - 271.037 353.337 - - 350.937
Le obbligazioni emesse dalla Cassa, pur essendo strumenti finanziari molto semplici, vengono
classificate di “livello 3” in quanto gli spread creditizi e di liquidità utilizzati non vengono desunti
direttamente dal mercato.
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Al 31 dicembre 2016 i prestiti subordinati in essere ammontano a 5.827 mila euro, rispetto a 8.390
mila euro dell’esercizio precedente.
I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche:
Titolo Codice titolo Data di
emissione
Data di
scadenza
Tasso
interesse
Valore
nominale
complessivo
al
31/12/2016
Valore
nominale
(al netto
dei
riacquisti)
al
31/12/2016
Valore di
bilancio al
31/12/2016
CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004678436 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon 6.487 6.356 4.608
CR CENTO/ZC SUB 20210218 IT0004690001 18/02/2011 18/02/2021 Zero Coupon 1.700 1.700 1.219
8.187 8.056 5.827
In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri
creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati rimborsati tutti i creditori
privilegiati, i creditori chirografari e quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli
aventi un più elevato grado di subordinazione.
101
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
31/12/2016 31/12/2015
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 15.196 17.228
a. rischio di tasso di interesse 15.196 17.228
b. rischio di cambio - -
c. più rischi - -
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: 8.261 9.533
a. rischio di tasso di interesse 8.261 9.533
b. rischio di cambio - -
c. altro - -
Totale 23.457 26.761
I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 23.457 mila euro rispetto a
26.761 mila euro dell’esercizio precedente.
In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali la stessa ha
provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti
finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di variazione dei tassi di interesse e di un prestito
obbligazionario a tasso variabile per il quale la Cassa ha stipulato un contratto di copertura dei
flussi finanziari.
SEZIONE 4 – PASSIVITA’ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2016 31/12/2015
VN FV
FV * VN FV
FV * L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1.Derivati Finanziari - - 2.648 - - - - 2.578 - -
1.1 di negoziazione X - - - X X - 2.578 - X
1.2 connessi con la fair value option X - 2.648 - X X - - - X
1.3 altri X - - - X X - - - X
2. Derivati Creditizi - - - - - - - - - -
2.1 di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 2.648 - X X - 2.578 - X
Totale (A+B) X - 2.648 - X X - 2.578 - X
Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale.
L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
102
Tale voce è costituita principalmente da contratti CAP stipulati con la clientela, da contratti IRS
stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela .
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate
All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici
Fair value 31.12.2016 VN
31.12.2016
Fair value 31.12.2015 VN
31.12.2015 L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari - 175 - 10.000 - 275 - 10.000
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - 175 - 10.000 - 275 - 10.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 175 - 10.000 - 275 - 10.000
Legenda: VN = Valore nominale o nozionale; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Operazioni/Tipo di copertura
Fair value Flussi finanziari
Investimenti
esteri
Specifica
Gen
eric
a
Sp
ecif
ica
Gen
eric
a
Rischio
di
tasso
Rischio
di
Cambio
Rischio
di
Credito
Rischio
di
prezzo
Più
rischi
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita - - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X - X X
5. Altre operazioni - - - - - X - X
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X 175 X X
2. Portafoglio - - - - - - - - X
Totale passività - - - - - - 175 -
1. Transazioni attese X X X X X X X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie X X X X X - X - -
103
SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80
Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo.
SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE - VOCE 90
Non esistono passività della specie.
SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100
10.1 Altre passività: composizione
31/12/2016 31/12/2015
- Importi da versare all'Erario per conto terzi 3.489 2.597
- Importi da versare all'Erario per imposte indirette 202 217
- Somme a disposizione per bonifici da eseguire 17.202 9.757
- bonifici per Mav presentati da clientela 460 358
- fatture da ricevere 464 956
- Debiti verso fornitori 1.021 602
- Versamenti da effettuare ad enti previdenziali 1.050 1.024
- Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza 11.671 25.659
- Somme a disposizione per assegni impagati 90 17
- Depositi cauzionali 53 48
- Debiti per commissioni passive 71 158
- Conto transitorio carte di credito 841 1.012
- Titoli da accreditare alla clientela - 110
- Carte di credito per pagamenti rateali 864 921
- IVA da versare 333 352
- Conto transitorio assegni 241 58
- Fondi rischi su crediti di firma 540 623
- Ratei e risconti passivi 312 360
- Debiti verso personale dipendente 2.517 2.925
- Conto transitorio banche 771 -
- Negoziazione valute 125 424
- Altre partite 5.758 5.252
Totale 48.075 53.430
Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove:
Somme a disposizione per bonifici da eseguire
Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo più alla
movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio.
104
Fatture da ricevere
Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per competenza.
Conto transitorio assegni
Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento.
Fondo rischi su crediti di firma
Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali” ed in bonis. Il
fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e
forfetariamente per gli altri.
Ratei e risconti passivi
Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce propria.
Debiti verso personale dipendente
Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che
saranno liquidati nell’esercizio successivo.
La voce accoglie anche il conto del debito residuo per gli incentivi all’esodo relativi all’accordo
2013-2018.
Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla data di riferimento del
bilancio, stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di pertinenza.
Altre partite
Tale posta è rappresentata principalmente da conti transitori.
SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2016 31/12/2015
A. Esistenze iniziali 3.460 3.615
A. Aumenti 298 66
B.1 Accantonamento dell'esercizio 298 66
B.2 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni 97 221
C.1 Liquidazioni effettuate 97 41
C.2 Altre variazioni - 180
D. Rimanenze finali 3.661 3.460
Totale 3.661 3.460
La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 56 mila euro ed ulteriori 242 mila
euro relativi a utili/perdite attuariali contabilizzati in contropartita ad una riserva di patrimonio
netto.
105
11.2 Altre informazioni
A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi hanno introdotto
modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla
destinazione del proprio TFR maturando.
In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/2006 sono rimaste in azienda, nel corso del
primo semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme
pensionistiche complementari ovvero mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso
quest’ultima è tenuta a versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS.
Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di
destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad essere configurato come un
“beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e
conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla
metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo
medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi
interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione).
Le ipotesi utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione delle passività alla data di
riferimento del bilancio sono di seguito esposte:
Basi tecniche economico - finanziarie
Tasso annuo di attualizzazione (*) 0,86% (indice Iboxx Corporate AA duration 7-10)
Tasso annuo di inflazione
1,50% per il 2016
1,80% per il 2017
1,70% per il 2018
1,60% per il 2019 2,00% dal 2020 in poi
Tasso annuo incremento TFR
2,625% per il 2016
2,850% per il 2017
2,775% per il 2018
2,700% per il 2019
3,000% dal 2020 in poi
Basi tecniche demografiche
Mortalità Tavola di sopravvivenza RG48
Inabilità Tavole INPS distinte per età e sesso
Età pensionamento Raggiungimento dei requisiti minimi prevista
dall’Assicurazione Generale Obbligatoria
La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della
società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di turn over è risultata pari al 3%.
106
SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120 12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi rischi ed oneri 1.881 941
2.1 controversie legali 571 266
2.2 oneri per il personale (#) 1.258 623
2.3 altri 52 52
Totale 1.881 941
(#) comprende 1.125 mila euro relativi all’esodo 2017-2021, accantonati alla data di bilancio in attesa della relativa
pratica presso l’INPS alla conclusione della quale verrà iscritto come debito.
12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali - 941 941
B. Aumenti - 1.467 1.467
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 1.467 1.467
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -
B.4 Altre variazioni in aumento - - -
C. Diminuzioni - 527 527
C.1 Utilizzo nell'esercizio - 46 46
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -
C.3 Altre variazioni in diminuzione - 481 481
D. Rimanenze finali - 1.881 1.881
12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Gli “altri fondi” sono costituiti da:
- controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive e
revocatorie fallimentari; i tempi sono dettati dalla “giustizia civile”, gli importi accantonati
sono il frutto di valutazioni analitiche su ciascuna pratica dove il “petitum” viene ponderato
per la probabilità che ha la Cassa di soccombere nella causa;
- oneri per il personale: include il “fondo di contingenza” relativo all’impegno a corrispondere
un capitale aggiuntivo alle prestazioni in caso di cessazione dal servizio per morte o invalidità
permanente e l’importo stanziato per l’incentivazione all’esodo.
- altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivanti dai reclami pervenuti
relativamente a investimenti su titoli in default; il calcolo è effettuato tenendo in
considerazione la probabilità di soccombere in sede giudiziale e gli importi riconosciuti nel
passato ai clienti, in seguito a condanna, oppure per transazione.
107
SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140
13.1 Azioni rimborsabili: composizione
Non sono presenti azioni della specie.
SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA – VOCI 130,150,160,170,180,190,200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Componente 31/12/2016 31/12/2015
Capitale Sociale 77.142 77.142
Totale 77.142 77.142
Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 14.949.935 azioni ordinarie di
nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio
azioni di propria emissione.
14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue
Nel corso dell’esercizio 2016 il numero delle azioni non ha subito variazioni.
14.3 Capitale: altre informazioni
Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi.
108
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis, sono illustrate in modo
analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione della loro origine, possibilità di utilizzazione
e distribuibilità.
Natura/Descrizione Importo
Quota disponibile per
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Capitale 77.142 - -
Sovrapprezzo di emissione azioni 30.851 ABC (1) 30.851
Riserve
Riserva legale 26.498 A(2) B -
Riserva statutaria 28.488 ABC 27.691
Riserva straordinaria 34.714 ABC 30.776
Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90 5.420 ABC 5.420
Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93 53 ABC 53
Riserva da First time adoption (14.792) - -
Utili portati a nuovo 1.174 ABC 1.174
Riserve da valutazione
Riserva da FTA per effetto della valutazione al "costo
presunto" delle attività materiali 7 ABC 7
Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti (582) (3)
Riserve di valutazione di attività disponibili per la vendita 5.312 (3)
Copertura dei flussi finanziari (99) (3)
Strumenti di Capitale - - -
TOTALE 194.186 95.972
Utile d'esercizio 1.721 BC
TOTALE PATRIMONIO NETTO 195.907
(*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci.
(1) la riserva sovrapprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del
capitale sociale (art. 2431).
(2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
14.6 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti.
109
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni 31/12/2016 31/12/2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 29.216 32.086
a) Banche 3.371 3.362
b) Clientela 25.845 28.724
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 41.261 43.220
a) Banche 44 91
b) Clientela 41.217 43.129
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 128.955 33.960
a) Banche - -
i) a utilizzo certo - -
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 128.955 33.960
i) a utilizzo certo 111 298
ii) a utilizzo incerto 128.844 33.662
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 42.227 43.284
Totale 241.659 152.550
Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i crediti di firma
“anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre
passività”.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli 31/12/2016 31/12/2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 417.087 432.475
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - -
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -
Le attività costituite a garanzia sono relative a titoli dati a garanzia di operazioni di credito
sull’euro-sistema.
110
3. Informazioni sul leasing operativo
I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei quali sono dislocati
le filiali e da beni mobili quali automobili e macchine per ufficio.
I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni mobili e immobili relativi ai
contratti in essere, sono così cadenzati:
Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni Oltre 5 anni
Beni immobili 1.698 4.985 1.153
Beni mobili 247 141 -
Totale 1.945 5.126 1.153
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi 31/12/2016 31/12/2015
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 59.967 69.117
a) Acquisti 23.708 35.071
1. Regolati 23.708 35.071
2. Non regolati - -
b) Vendite 36.259 34.046
1. Regolate 36.259 34.046
2. Non regolate - -
2. Gestioni di portafogli 430.975 419.721
a) individuali 430.975 419.721
b) collettive - -
3. Custodia e amministrazione di titoli 1.701.527 1.728.114
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria
(escluse le gestioni patrimoniali) - -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - -
2. altri titoli - -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli) 903.808 1.002.329
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 327.754 402.733
2. altri titoli 576.054 599.596
c) titoli di terzi depositati presso terzi 886.285 978.698
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 797.719 725.785
4. Altre operazioni - -
La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai controvalori delle
operazioni effettuate con la clientela.
Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni
gestiti.
111
5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di
compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare
lordo delle
attività
finanziarie
Ammontare
delle
passività
finanziarie
compensato
in bilancio
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
Ammontare
correlato non oggetto
di compensazione in
bilancio Ammontare
netto
31/12/2016
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
31/12/2015 Strumenti
finanziari
Depositi
di
contante
ricevuti
in
garanzia
(a) (b) (c=a-b) (d) (e)
1. Derivati 1.000 - 1.000 977 - 23 7
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
Totale 31/12/2016 1.000 - 1.000 977 - 23 7
Totale 31/12/2015 1.613 - 1.613 1.606 - X X
La Cassa ha in essere contratti su strumenti derivati con primari istituti bancari internazionali, nei
quali è prevista la compensazione; tali contratti su derivati fanno riferimento ad accordi quadro
standard ISDA (International Swaps and Derivatives Association).
Gli importi indicati, nel bilancio non risultano mai compensati in quanto non risultano soddisfatti i
criteri previsti dal paragrafo 42 dello IAS 32.
6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di
compensazione o ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato
in bilancio
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
Ammontare
correlato non oggetto
di compensazione in
bilancio Ammontare
netto
31/12/2016
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
31/12/2015 Strumenti
finanziari
Depositi
di
contante
posti in
garanzia
(a) (b) (c=a-b) (d) (e)
1. Derivati 2.465 - 2.465 977 521 967 (1.598)
2. Pronti contro termine
3. Prestito titoli
4. Altre
Totale 31/12/2016 2.465 - 2.465 977 521 967 (1.598)
Totale 31/12/2015 2.409 - 2.409 1.606 2.401 X X
7. Operazioni di prestito titoli
La Cassa non ha in essere operazioni della specie.
8. Informativa sulle attività a controllo congiunto
La Cassa non ha in essere operazioni della specie.
112
Pagina Bianca
113
Parte C – Informazioni sul conto economico
SEZIONE 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Titoli di
debito Finanziamenti
Altre
operazioni 31/12/2016 31/12/2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.574 - - 4.574 11.033
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
4. Crediti verso banche - 278 - 278 98
5. Crediti verso clientela - 48.868 - 48.868 55.264
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Derivati di copertura X X 494 494 378
8. Altre attività X X 1 1 -
Totale 4.574 49.146 495 54.215 66.773
Come si evince dalla tabella, sono diminuiti gli interessi attivi su titoli classificati nei diversi portafogli
a motivo del calo dei rendimenti dei titoli di stato.
Per quanto riguarda i rapporti con la clientela il calo degli interessi è riconducibile all’effetto combinato
delle seguenti variabili che si innestano su una sostanziale invarianza dello stock di impieghi:
• composizione del portafoglio crediti (sbilanciato verso gli impieghi a medio lungo termine a
parametri non rinegoziabili);
• marcata erosione del rendimento del portafoglio mutui ipotecari residenziali, dovuto alle numerose
rinegoziazioni sulle operazioni che avevano tassi minimi contrattuali elevati, rese inevitabili dalla
fortissima pressione concorrenziale sulle surroghe di mutui;
• il calo dei parametri di riferimento (euribor, finito in territorio negativo), base di calcolo per il tasso
degli impieghi a tasso variabile, fatto salvo per i contratti (essenzialmente mutui) per cui è previsto il
tasso minimo;
• calo dello spread delle nuove operazioni degli impieghi economici per effetto della grande
abbondanza di liquidità apportata dalle politiche monetarie espansive praticate dalla BCE.
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 945 897
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (451) (519)
C. Saldo (A-B) 494 378
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2016 31/12/2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 49 222
114
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni 31/12/2016 31/12/2015
1. Debiti verso banche centrali 92 X - 92 233
2. Debiti verso banche 73 X - 73 3
3. Debiti verso clientela 8.530 X - 8.530 10.483
4. Titoli in circolazione X 6.921 3.041 9.962 13.556
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6. Passività valutate al fair value - - - - -
7. Altre passività e fondi X X - - -
8. Derivati di copertura X X - - -
Totale 8.695 6.921 3.041 18.657 24.275
La diminuzione degli interessi passivi è riconducibile, come per gli interessi attivi, al calo degli spread,
dei parametri e da una forte azione commerciale attuata sui depositi a vista
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2016 31/12/2015
Interessi passivi su passività in valuta 3 6
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
31/12/2016 31/12/2015
Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario - 3
115
SEZIONE 2 – Le commissioni – Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2016 31/12/2015
a) garanzie rilasciate 921 1.148
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 15.462 14.943
1. negoziazione di strumenti finanziari 56 71
2. negoziazione di valute 145 169
3. gestioni di portafogli 4.604 4.619
3.1 individuali 4.604 4.619
3.2 collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 164 171
5. banca depositaria 96 56
6. collocamento di titoli 3.708 3.707
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 872 950
8. attività di consulenza 161 164
8.1 in materia di investimenti 161 164
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 5.656 5.036
9.1 gestioni di portafogli - -
9.1.1 individuali - -
9.1.2 collettive - -
9.2 prodotti assicurativi 3.511 3.120
9.3 altri prodotti 2.145 1.916
d) servizi di incasso e pagamento 4.506 4.776
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.144 4.058
j) altri servizi 5.158 5.677
Totale 30.191 30.602
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori 31/12/2016 31/12/2015
a) presso propri sportelli 13.392 12.740
1. gestioni patrimoniali 4.373 4.361
2. collocamento di titoli 3.365 3.346
3. servizi e prodotti di terzi 5.654 5.033
b) offerta fuori sede 576 622
1. gestioni patrimoniali 231 258
2. collocamento di titoli 343 361
3. servizi e prodotti di terzi 2 3
c) altri canali distributivi - -
1. gestioni patrimoniali - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
Totale 13.968 13.362
116
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori 31/12/2016 31/12/2015
a) garanzie ricevute 30 50
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione 602 661
1. negoziazione di strumenti finanziari 47 63
2. negoziazione di valute -
3. gestioni di portafogli: 48 47
3.1 proprie 48 47
3.2 delegate da terzi -
4. custodia e amministrazione di titoli 184 205
5. collocamento di strumenti finanziari 2 -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi 321 346
d) servizi di incasso e pagamento 1.337 1.388
e) altri servizi 534 524
Totale 2.503 2.623
SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Voci/Proventi
31/12/2016 31/12/2015
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 25 - -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.650 - 973 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 2.675 - 973 -
117
SEZIONE 4 – Il risultato netto dell’attività di negoziazione – Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - 1.166 (6) (177) 983
1.1 Titoli di debito - 991 (6) - 985
1.2 Titoli di capitale - 175 - (177) (2)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: diff. di cambio X X X X 324
4. Strumenti derivati 312 1.776 (298) (1.233) 566
4.1 Derivati finanziari 312 1.776 (298) (1.233) 566
- Su titoli di debito e tassi di interesse 312 947 (298) (359) 602
- Su titoli di capitale e indici azionari - 829 - (874) (45)
- Su valute e oro X X X X 9
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 312 2.942 (304) (1.410) 1.873
I risultati economici dell’attività di negoziazione risentono dell’ormai esigua attività di trading
effettuata dalla Cassa. L’attività in strumenti derivati è effettuata a copertura di poste dell’attivo e/o del
passivo.
SEZIONE 5 – Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2016 31/12/2015
A. Proventi relativi a :
A.1 Derivati di copertura del fair value 57
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) -
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 442 389
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari -
A.5 Attività e passività in valuta -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 442 446
B. Oneri relativi a :
B.1 Derivati di copertura del fair value 616 421
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 90
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari -
B.5 Attività e passività in valuta -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) 616 511
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (174) (65)
118
SEZIONE 6 – Utili (perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100
6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Voci/Componenti reddituali
31/12/2016 31/12/2015
Utili Perdite
Risultato
netto
Utili
Perdite
Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche - - - -
2. Crediti verso clientela - (692) (692) - (245) (245)
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.034 (417) 10.617 13.365 (349) 13.016
3.1 Titoli di debito 11.034 (417) 10.617 13.303 (331) 12.972
3.2 Titoli di capitale - - - - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - - 62 (18) 44
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale Attività 11.034 (1.109) 9.925 13.365 (594) 12.771
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 52 (145) (93) 43 (196) (153)
Totale Passività 52 (145) (93) 43 (196) (153)
Le principali variazioni riassunte nella tabella sono ascrivibili a:
- crediti verso clientela: anche quest’anno sono presenti perdite da cessioni di piccoli pacchetti di
crediti non-performing per 692 mila euro, lo scorso anno invece si erano registrate perdite per 245
mila euro;
- attività finanziarie disponibili per la vendita: gli utili registrati sui titoli di debito derivano
dall’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli di Stato con utili netti per 10.617 mila euro
contro i 12.972 mila euro dell’anno precedente;
- titoli in circolazione: le perdite per 93 mila euro derivano dal riacquisto di nostre obbligazioni a tasso
fisso dalla clientela, l’ammontare nell’anno precedente era di 153 mila.
SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value – Voce
110
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
119
SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2016 31/12/2015 Specifiche Di
port.
Specifiche di portafoglio
Cancellaz. Altre A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (13.698) (29.211) - 2.445 17.151 - 2.309 (21.004) (28.921)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X - -
- Titoli di debito - - X - - - X - -
Altri crediti (13.698) (29.211) - 2.445 17.151 - 2.309 (21.004) (28.921)
- Finanziamenti (13.698) (29.211) - 2.445 17.151 - 2.309 (21.004) (28.921)
- Titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (13.698) (29.211) - 2.445 17.151 - 2.309 (21.004) (28.921)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2016 31/12/2015 Specifiche Specifiche
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale - (374) X X (374) (66)
C. Quote OICR - - X - - (317)
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale - (374) - - (374) (383)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore, ritenute significative e durature, si riferiscono alle variazioni di fair value
occorse nell’esercizio 2016 sui titoli oggetto di impairment test.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla
scadenza: composizione
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
120
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di Valore Riprese di Valore
31/12/2016
31/12/2015 Specifiche Di
portafoglio
Specifiche di portafoglio
Cancellazioni Altre A B A B
A. Garanzie rilasciate - (279) - - - - 362 83 (45)
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - (279) - - - - 362 83 (45)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente per i crediti di firma su
posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis.
SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1) Personale dipendente 29.808 27.273
a) salari e stipendi 20.004 19.039
b) oneri sociali 5.389 5.117
c) indennità di fine rapporto - -
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto 1.179 1.168
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni 755 676
- a contribuzione definita 755 676
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti 2.481 1.273
2) Altro personale in attività 163 692
3) Amministratori e sindaci 393 399
4) Personale collocato a riposo 2 3
5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende - (3)
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - -
Totale 30.366 28.364
Per quanto riguarda la riga 1e) accantonamento al fondo TFR, si veda il commento nella Parte A
sezione 17.
121
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2016 31/12/2015
Personale dipendente 429 420
a) dirigenti 8 7
b) quadri direttivi 123 115
c) restante personale dipendente 298 298
Altro personale 6 13
numero complessivo dei dipendenti 435 433
Nella tavola sopra esposta viene esposto l’organico medio dell’anno, calcolato come media delle
evidenze suddivise per categoria a ciascun fine mese dell’anno.
Mentre il dato puntuale a fine anno del personale dipendente al 31/12/2016 è di 426 unità rispetto alle
424 unità del 31/12/2015; il dato puntuale a fine anno dell’altro personale è di 6 unità, diminuito di 9
unità rispetto al fine anno precedente.
9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta:
Tipologia di spese/Valori 31/12/2016 31/12/2015
- rimborso spese di trasferta 162 171
- spese per formazione 94 59
- altre spese contrattuali (buoni pasto e polizze assicurative) 769 747
- fringe benefit 47 70
- oneri per le incentivazioni all'esodo (*) 1.234 -
- altre spese 175 226
Totale 2.481 1.273
‘(*) di cui 1.125 migliaia di euro relative all’esodo denominato 2017-2021.
122
9.5 Altre spese amministrative: composizione
31/12/2016 31/12/2015 Var.
assoluta Var. %
- stampati e cancelleria 285 313 (28) -8,9%
- spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne 978 881 97 11,0%
- illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua 596 629 (33) -5,2%
- spese postali 477 538 (61) -11,3%
- contributi associativi 1.082 688 394 57,3%
- informazioni e visure 808 806 2 0,2%
- vigilanza e trasporto valori 553 557 (4) -0,7%
- fitti passivi di immobili 1.738 1.770 (32) -1,8%
- spese legali e vertenze 711 668 43 6,4%
- spese per acquisizione tesorerie 51 61 (10) -16,4%
- canoni e manutenzione software 763 717 46 6,4%
- consulenze 1.054 1.246 (192) -15,4%
- pubblicità e rappresentanza 709 943 (234) -24,8%
- elaborazioni elettroniche c/o terzi 4.754 4.348 406 9,3%
- spese pulizia 265 253 12 4,7%
- manutenzione mobili e macchine 675 631 44 7,0%
- manutenzione immobili 237 263 (26) -9,9%
- spese assicurazioni 217 230 (13) -5,7%
- libri ed abbonamenti a giornali 40 57 (17) -29,8%
- spese per trasporti 246 253 (7) -2,8%
- altre spese 360 994 (634) -63,8%
Parziale SPESE 16.599 16.846 (247) -1,5%
Imposte indirette e tasse:
importi corrisposti nell'esercizio
- imposta di bollo 5.251 5.423 (172) -3,2%
- imposta comunale sugli immobili 324 328 (4) -1,2%
- imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine 449 416 33 7,9%
- contributi al fondo risoluzione 3.100 3.155 (55) 100,0%
- altre 327 164 163 99,4%
Parziale IMPOSTE E TASSE 9.451 9.486 (35) -0,4%
Totale altre spese amministrative 26.050 26.332 (282) -1,1%
Le spese amministrative vere e proprie ammontano a 16.599 mila euro e mostrano una diminuzione del
1,5% come evidenziato sul primo parziale della tabella.
Il secondo aggregato relativa alla componente “Imposte e Tasse” registra un ammontare pari a 9.451
mila euro sostanzialmente in linea con il dato dell’esercizio precedente.
123
SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione
La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta:
31/12/2016 31/12/2015
- revocatorie fallimentari 130 4
- rischi per cause 195 29
- altri rischi ed oneri - -
Totale 325 33
SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali 1.857 - - 1.857
A.1 Di proprietà 1.846 - - 1.846
- Ad uso funzionale 1.665 - - 1.665
- Per investimento 181 - - 181
A.2 Acquisite in leasing finanziario 11 - - 11
- Ad uso funzionale 11 - - 11
- Per investimento - - - -
Totale 1.857 - - 1.857
124
SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà 581 - - 581
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre 581 - - 581
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - -
Totale 581 - - 581
SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Gli “altri oneri di gestione” sono così composti:
31/12/2016 31/12/2015
- spese di manutenzione immobili di terzi 133 115
.- spese ordinarie immobili di proprietà 42 52
- erogazioni liberali 9 15
- Perdite su cause e reclami 953 1.566
- sopravvenienze e malversazioni 230 828
Totale "altri oneri di gestione" (A) 1.367 2.576
125
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Gli “altri proventi di gestione” sono così composti:
31/12/2016 31/12/2015
- recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 5.675 5.812
- recupero di interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento - -
- recupero spese legali 17 17
- recupero di spese servizi di outsourcing prestati 120 121
- fitti attivi 253 284
- recuperi da assicurazioni - -
- sistemazioni su fiscalità pregressa - -
- commissioni istruttoria veloce 836 913
- altri ricavi straordinari 735 932
Totale "altri proventi di gestione" (B) 7.636 8.079
Proventi netti sul conto economico (B) - (A) 6.269 5.503
SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value delle attività materiali e
immateriali – Voce 220
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
126
SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Componente reddituale/Valori 31/12/2016 31/12/2015
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività 3 -
- Utili da cessione 8 -
- Perdite da cessione (5) -
Risultato netto 3 -
SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componente /Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Imposte correnti (-) (251) (4.269)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (911) -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n.
214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (687) 2.251
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 320 368
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3-bis+/-4+/-5) (1.529) (1.650)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES aliquota
27,5%
Utile prima delle imposte Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico 3.250 894
Differenze Permanenti Positive (2.120)
Differenze Permanenti Negative 2.204
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi (2.815)
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi 2.402
Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti (5.481)
Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti 743
Totale differenze permanenti e temporanee (5.067) -
Imponibile fiscale e relativa IRES (1.817) -
127
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per IRAP aliquota
5,57%
Utile prima delle imposte Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico 27.987 1.559
Differenze Permanenti Positive (27.697)
Differenze Permanenti Negative 6.991
Differ.Temporanee Positive tassabili in esercizi successivi 878
Differ.Temporanee Negative deducibili in esercizi successivi -
Annullamento di Differ.Tempor.Negative deducibili da esercizi precedenti (3.648)
Annullamento di Differ.Tempor.Positive tassabili da eserc. precedenti -
Agevolazioni fiscali -
Totali differenze permanenti e temporanee (23.476) (1.308)
Imponibile fiscale e relativa IRAP 4.511 251
Impatto complessivo delle imposte correnti sul conto economico 251
SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte –
Voce 280
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 20 – Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
SEZIONE 21 – Utile per azione
21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito
Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock
option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale.
21.2 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite.
128
Parte D – Redditività complessiva
Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci Importo Lordo
Imposta sul
reddito
Importo netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 1.721
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti ( 132 ) 36 ( 96 )
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari 106 ( 35 ) 71
a) variazioni di fair value 106 ( 35 ) 71
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: ( 3.200 ) 1.058 ( 2.142 )
a) variazioni di fair value 2.157 ( 714 ) 1.443
b) rigiro a conto economico ( 5.357 ) 1.772 ( 3.585 )
- rettifiche da deterioramento - - -
- utile/perdite da realizzo ( 5.357 ) 1.772 ( 3.585 )
c) altre variazioni - - -
110. Attività non correnti in via di dismissione - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
- - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali ( 3.226 ) 1.059 ( 2.167 )
140. Redditività complessiva (voce 10+130) X X ( 446 )
129
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura
La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui profili di rischio della banca, le relative
politiche di gestione e copertura poste in atto, l’operatività in strumenti finanziari derivati. Allo scopo di
rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, la normativa di vigilanza (Regolamento UE n. 575/2013 del
26 giugno 2013, Parte Otto) prevede l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti gli obiettivi e le
politiche di gestione del rischio, i fondi propri, i requisiti di capitale, le riserve di capitale, l’esposizione
ai principali rischi, le politiche di remunerazione e la leva finanziaria. L’informativa predisposta con
riferimento al 31/12/2016 sarà pubblicata entro i termini previsti sul sito internet della banca
all’indirizzo www.crcento.it.
Premessa
La responsabilità del governo dei rischi della banca è in capo al Consiglio di Amministrazione che
definisce il Risk Appetite Framework (RAF), le politiche di assunzione e gestione dei singoli profili di
rischio e il sistema dei limiti operativi per i principali rischi cui la banca si trova esposta. I processi
maggiormente coinvolti per quanto riguarda gli aspetti operativi del governo dei rischi sono il processo
di pianificazione, il processo di risk management e il processo ICAAP. La funzione aziendale più
direttamente interessata alle attività di gestione dei rischi è il Servizio Risk Management, collocato in
staff al Consiglio di Amministrazione. Tale funzione rientra fra quelle di controllo ai sensi della
normativa di vigilanza; in particolare, corrisponde alla “funzione di controllo dei rischi” ed ha per
obiettivo della propria attività quello di collaborare alla definizione e all’attuazione del RAF e delle
relative politiche, attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi. Nell’ambito della mappatura
dei processi aziendali, il risk management è responsabile (“owner”) dei seguenti processi:
- Identificazione dei rischi;
- Monitoraggio dei rischi;
- Valutazione e misurazione dei rischi;
- Autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP).
I compiti principali sono quelli espressamente elencati dalla Circolare Banca d’Italia n. 285 del
17/12/2013 la quale, recependo il predente 15° aggiornamento della Circolare n. 263, ha notevolmente
ampliato il perimetro delle responsabilità della funzione di risk management, che gode della necessaria
autonomia e indipendenza rispetto alle funzioni di business. La Cassa di Risparmio di Cento ha
sviluppato da tempo una solida cultura aziendale in materia di rischi; nel corso degli ultimi anni sono
state effettuate numerose giornate di formazione, destinate a gran parte della popolazione aziendale
compresi i nuovi assunti, aventi per oggetto il framework regolamentare di riferimento e le attività di
gestione dei rischi poste in essere all’interno della banca. Anche il Consiglio di Amministrazione ha
partecipato ad interventi di aggiornamento su tali materie e viene tenuto costantemente informato sui
principali aspetti relativi al governo dei rischi, alla normativa di riferimento e alle opzioni gestionali.
130
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte
in input operativi nei budget annuali. Per quanto riguarda il comparto degli impieghi, le politiche
creditizie deliberate per l’anno 2016 hanno determinato un andamento del volume complessivo degli
impieghi sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, in linea con quanto verificato a livello
nazionale e regionale. Dal punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di
tipo “generalista” sui segmenti retail e small business, mentre si adotta un approccio diversificato e
personalizzato per il segmento corporate. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli
tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali; l’operatività in strumenti finanziari
innovativi è limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di tasso: si
tratta di opzioni cap e floor e delle varie forme di IRS. La banca ha impostato la propria operatività di
negoziazione di derivati con la clientela escludendo prodotti strutturati speculativi o di complessità
finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela stessa.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Le politiche per la gestione del rischio di credito vengono approvate dal Consiglio di Amministrazione
e sono state aggiornate per l’ultima volta nel mese di gennaio 2017. In esse, vengono individuati una
serie di approcci generali al credito (crescita, sviluppo controllato, protezione, ecc.) che vengono
abbinati ai driver sulla base dei quali vengono formulati i giudizi di compatibilità delle singole richieste
di fido rispetto all’impostazione generale (classe di rating, settore di attività economica).
Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto mediante le modalità
operative che disciplinano le fasi del processo creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio, gestione
del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della
capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adeguatezza dell’affidamento
(dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità
organizzativa preposta alle fasi di istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti,
che coordina tutte le attività di concessione e perfezionamento; il monitoraggio periodico e la gestione
delle posizioni creditizie anomale sono invece in capo alla Direzione Controllo e Recupero Crediti, che
ha il compito di presidiare l’intero ciclo del credito anomalo e pre-anomalo, a partire dal monitoraggio
andamentale delle prime anomalie fino alla gestione del contenzioso. All’interno della Direzione
Controllo e Recupero Crediti operano il Servizio Recupero Crediti (sofferenze), l’Unità Posizioni
Anomale (past due e inadempienze probabili) e l’Unità Controllo Crediti (monitoraggio andamentale e
presidio prime anomalie). Il Servizio Risk Management svolge i controlli di secondo livello sull’intero
portafoglio prestiti della banca. Nel corso del 2016 è proseguita e si è consolidata l’attività di verifica
dell’efficacia del monitoraggio andamentale sul credito, prevista dalla normativa di vigilanza ed
effettuata con cadenza mensile a cura del Risk Management.
131
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito
sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e normative interne. I principali in funzione sono:
- Credit Quality Management (CQM) per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis con
anomalie da valutare;
- Procedura web per la gestione degli sconfinamenti;
- Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo della probabilità di
insolvenza;
- Normativa interna per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che ha l’obiettivo di
rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare il presidio del rischio.
Nella parte finale dell’anno è stato completato l’impianto di una nuova procedura Cedacri per le analisi
sul portafoglio impieghi della banca, denominata Datawarehouse del credito, che si prevede di portare a
pieno regime nel corso del 2017.
Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi costituiscono uno degli
elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del
monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del
perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura CQM
che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito
potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di
rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e
per l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di
gestione. Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini
gestionali e non rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito.
La banca non ha mai effettuato acquisti di crediti deteriorati, per cui non ha mai sviluppato o adottato
metodologie per la valutazione e classificazione dei portafogli oggetto di acquisto.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per il contenimento del profilo
di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumenti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore
è quello delle ipoteche su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da
ipoteche immobiliari ammonta a 782,5 milioni al 31/12/2016. Di minore impatto, nell’ambito delle
garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci.
Per quanto riguarda le garanzie personali la tipologia prevalente è la fideiussione; rilevante è anche il
supporto fornito dai Consorzi di garanzia a favore delle aziende associate, spesso rafforzato dalle
controgaranzie dei Fondi Centrali per le PMI o di altre forme di supporto pubblico.
132
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto restrittive e la modalità di
gestione delle posizioni varia a seconda del livello di gravità del degrado.
Fra l’altro le posizioni anomale o problematiche sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e
anche, nel caso di scaduti / sconfinati deteriorati, inadempienze probabili e sofferenze, da specifico
rating. Alcune delle posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni
interpretabili come sintomo o inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione”
per un tempo limitato al fine di tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte all’autonomia
deliberativa delle dipendenze. I criteri per la classificazione del credito e per la quantificazione delle
rettifiche di valore sono definiti da apposita normativa interna.
Le posizioni classificate fra le inadempienze probabili al 31/12/2016 ammontano a euro 87,4 milioni e
sono gestite in modo accentrato, anche per le fasi di recupero, dall’Unità Posizioni Anomale collocata
all’interno della Direzione Controllo e Recupero Crediti. Esse comprendono le posizioni per le quali si è
provveduto a revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate situazioni di difficoltà particolari
da gestire con modalità accentrata. Nell’importo indicato sono compresi anche le c.d. “inadempienze
probabili forborne” ai sensi della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestite con le medesime
modalità.
Le esposizioni sconfinate/scadute deteriorate da oltre 90 giorni, incluse quelle oggetto di concessioni
(forborne) ammontano a 21,1 milioni.
Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da parte del debitore, delle
condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle
condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto.
Nel corso dell’esercizio non sono stati acquistati crediti deteriorati.
133
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE: CONSISTENZE,
RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E
TERRITORIALE
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività
finanziarie per cassa vantate, indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione,
disponibili per la vendita, crediti ecc.), ad eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R..
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/qualità
So
ffer
enze
Ina
dem
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rate
To
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1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 772.691 772.691
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza -
3. Crediti verso banche 70.998 70.998
4. Crediti verso clientela 91.297 61.905 19.102 33.103 1.608.376 1.813.783
5. Attività finanziarie valutate al fair value -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione -
Totale 31/12/2016 91.297 61.905 19.102 33.103 2.452.065 2.657.472
Totale 31/12/2015 87.880 63.457 29.690 66.083 2.423.677 2.670.787
Il credito anomalo al 31/12/2016 ammonta a 172.304 mila euro, mentre lo scorso anno ammontava a
181.027 mila euro.
134
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità
creditizia (valori lordi e netti)
Portafogli/qualità
Attività deteriorate Attività non deteriorate
To
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lord
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Ret
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Esp
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zio
ne
net
ta
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 772.691 772.691 772.691
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -
3. Crediti verso banche - - - 70.998 70.998 70.998
4. Crediti verso clientela 257.646 85.342 172.304 1.648.122 6.643 1.641.479 1.813.783
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
Totale 31/12/2016 257.646 85.342 172.304 2.491.811 6.643 2.485.168 2.657.472
Totale 31/12/2015 276.756 95.729 181.027 2.498.717 8.957 2.489.760 2.670.787
Le minori rettifiche sul portafoglio crediti in bonis sono dovute all’effetto combinato del calo dei volumi e
del miglioramento del merito di credito delle imprese classificate in bonis.
PORTAFOGLI/QUALITA'
Attività di evidente scarsa
qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze Esposizione
netta
Esposizione
netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 1 2.525
2. Derivati di copertura - - 725
Totale 31/12/2016 - 1 3.250
Totale 31/12/2015 1 9 3.732
La tabella riportata sotto evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di
rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela) suddiviso per scaglione di scaduto:
Titologia esposizione / fasce
di scaduto
Altre Esposizioni Non
Scadute
Esposizioni Scadute
Non Deteriorate
( Range Scaduto
sino a 90 giorni)
Esposizioni Scadute
Non Deteriorate
( Range Scaduto
Oltre i 90 giorni )
Totale
Esp
osi
zio
ne
L
ord
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Ret
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Esp
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L
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Ret
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ta
Esp
osi
zio
ne
L
ord
a
Ret
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che
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po
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Esp
osi
zio
ne
net
ta
Esp
osi
zio
ne
L
ord
a
Ret
tifi
che
di
po
rta
fog
lio
Esp
osi
zio
ne
net
ta
Esposizioni oggetto di
rinegoziazione nell'ambito di
Accordi collettivi
306.962 966 305.996 15.231 425 14.806 2.324 87 2.237 324.517 1.478 323.039
Altre Esposizioni 1.307.015 4.635 1.302.380 12.702 441 12.261 3.888 89 3.799 1.323.605 5.165 1.318.440
Totale 31/12/2016 1.613.977 5.601 1.608.376 27.933 866 27.067 6.212 176 6.036 1.648.122 6.643 1.641.479
Totale 31/12/2015 1.573.370 6.939 1.566.431 55.656 1.524 54.132 12.445 494 11.951 1.641.471 8.957 1.632.514
135
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di
scaduto
TIPOLOGIA ESPOSIZIONE / VALORI
Esposizione lorda
Ret
tifi
che
di
va
lore
spec
ific
he
Ret
tifi
che
di
va
lore
di
po
rta
fog
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Esp
osi
zio
ne
net
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Attività deteriorate
Att
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Fin
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esi
Da
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i
fin
o a
1 a
nn
o
Olt
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an
no
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
X
X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
X
X
b) Inadempienze probabili
X
X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
X
X
c) Esposizioni scadute deteriorate
X
X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni
X
X
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X X
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 139.409 X
139.409
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X X
TOTALE A
139.409
139.409
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
X
X
b) Non deteriorate X X X X 53.655 X
53.655
TOTALE B
53.655
53.655
TOTALE A +B
193.064
193.064
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche.
A.1.4bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di
concessioni lorde distinte per qualità creditizia
La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche.
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche.
136
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di
scaduto
TIPOLOGIA ESPOSIZIONE / VALORI
Esposizione lorda
Rett
ific
he d
i valo
re s
pecif
ich
e
Rett
ific
he d
i valo
red
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Esp
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a
Attività deteriorate
Att
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rate
Fin
o a
3 m
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Da o
ltre
3 m
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fin
o a
6
mesi
Da o
ltre
6 m
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fin
o a
1
an
no
Olt
re 1
an
no
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 316 4.595 144.318 X 57.932 X 91.297
-di cui: esposizioni oggetto di concessioni 617 X 175 X 442
b) Inadempienze probabili 17.865 1.462 9.901 58.210 X 25.533 X 61.905
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 13.750 622 1.625 28 X 4.166 X 11.859
c) Esposizioni scadute deteriorate 12.498 3.141 3.557 1.783 X 1.877 X 19.102
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 12.356 2.214 468 54 X 583 X 14.509
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X 34.145 X 1.042 33.103
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 9.403 X 349 9.054
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 2.318.264 X 5.601 2.312.663
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X 50.127 X 456 49.671
TOTALE A 30.363 4.919 18.053 204.311 2.352.409 85.342 6.643 2.518.070
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 3.293 - - - X 338 X 2.955
b) Non deteriorate X X X X 534.378 X 202 534.176
TOTALE B 3.293 - - - 534.378 338 202 537.131
TOTALE A +B 33.656 4.919 18.053 204.311 2.886.787 85.680 6.845 3.055.201
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività
finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile
(negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R.
137
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 146.825 95.644 34.287
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 2.187 2.921 1.074
B. Variazioni in aumento 42.505 40.356 33.540
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 418 8.440 26.012
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 39.762 25.221 -
B.3 altre variazioni in aumento 2.325 6.695 7.528
C. Variazioni in diminuzione 40.101 48.562 46.848
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - 1.543 4.098
C.2 cancellazioni 31.110 2.888 -
C.3 incassi 8.924 4.114 17.529
C.4 realizzi per cessioni 67 255 -
C.5 perdite da cessioni - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 39.762 25.221
C.7 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale 149.229 87.438 20.979
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 5.581 1.187 484
138
A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di
concessioni lorde per qualità creditizia
Causali/Categorie (CRC) Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Altre esposizioni
oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 23.398 41.015
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 172 2.015
B. Variazioni in aumento 12.807 27.840
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessione 2.503 25.346
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessione 3.407 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 2.318
B.4 altre variazioni in aumento 6.897 176
C. Variazioni in diminuzione 9.542 9.412
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 41
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 2.318 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 3.407
C.4 cancellazioni 515
C.5 incassi 4.035 5.964
C.6 realizzi per cessione - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 2.674 -
D. Esposizione lorda finale 31.734 59.530
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 150 3.307
139
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Totale
Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 58.945 - 32.187 3.242 4.597 451
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 537 - 485 - 191 7
B. Variazioni in aumento 35.812 690 11.994 1.682 1.329 364
B.1 rettifiche di valore 31.478 690 9.590 1.109 1.329 234
B.1 bis perdite da cessione 93 - -
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate 4.241 2.404 298 -
B.3 altre variazioni in aumento - - 275 - 130
C. Variazioni in diminuzione 36.825 515 18.648 758 4.049 232
C.1 riprese di valore da valutazione 4.693 2.799 312 685 161
C.2 riprese di valore da incasso 907 8.871 392 754 10
C.2 bis utili da cessione 22 65 -
C.3 cancellazioni 31.110 515 2.879 -
C.4 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate - 4.034 54 2.610 61
C.5 altre variazioni in diminuzione 93 - -
D. Rettifiche complessive finali 57.932 175 25.533 4.166 1.877 583
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 1.497 - 224 - 80 6
140
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating
esterni
Esposizioni
Classi di rating esterni
n.d. Totale Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4
Classe
5 Classe 6
A. Esposizioni creditizie per cassa 170 710.292 53.414 - 41.297 - 1.858.473 2.663.646
B. Derivati - - 3 - - - 2.242 2.245
B.1 Derivati finanziari - - 3 - - - 2.242 2.245
B.2 Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate - - - - - - 70.710 70.710
D. Impegni a erogare fondi - 100 - - - - 171.072 171.172
E. Altre - 346.659 - - - - - 346.659
Totale 170 1.057.051 53.417 - 41.297 - 2.102.497 3.254.432
(*) come richiesto da disposizioni di Banca d’Italia nella voce “Esposizioni per cassa” sono comprese
anche le quote di O.I.C.R.
Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio delle società di rating
utilizzate:
Classe di merito di credito
ECAI
Standard & Poor's Fitch Ratings Moody's DBRS
1 da AAA a AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA L
2 da A+ a A- da A+ a A- da A1 a A3 da A H a A L
3 da BBB+ a BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB H a BBB
L
4 da BB+ a BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB H a BB L
5 da B+ a B- da B+ a B- da B1 a B3 da B H a B L
6 CCC+ e inferiori CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC
141
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
La distribuzione al 31/12/2016 delle esposizioni per cassa e fuori bilancio, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating, è la seguente:
Esposizioni Classi di rating interni
Totale
AAA AA A BBB BB B+ B B- CCC CC+ CC CC- C+ C D n.d
A. Esposizioni per cassa 104.261 265.180 329.710 321.880 219.372 80.611 72.554 38.745 17.958 13.781 215.797 6.140 19.088 61.911 90.979 805.679 2.663.646
B. Derivati 19 451 490 206 844 146 4 67 - - - 16 2 - - - 2.245
B.1 Derivati finanziari 19 451 490 206 844 146 4 67 - - - 16 2 - - - 2.245
B.2 Derivati su crediti - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate 11.182 10.598 18.547 16.028 2.684 2.858 30 106 59 1.486 - - 51 1.355 524 5.202 70.710
D. Impegni a erogare fondi 18.423 8.820 25.718 14.588 6.745 776 11 306 - 141 94.525 1 590 230 114 184 171.172
E. Altre - - - - - - 50.000 - - - 296.659 - - - - - 346.659
Totale 133.885 285.049 374.465 352.702 229.645 84.391 122.599 39.224 18.017 15.408 606.981 6.157 19.731 63.496 91.617 811.065 3.254.432
La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non cancellate è la seguente:
Esposizioni Classi di rating interni
Totale AAA AA A BBB BB B+ B B- CCC CC+ CC CC- C+ C D n.d
Esposizioni
cartolarizzate ma
non cancellate
19.372 26.832 44.408 64.867 21.444 3.437 - 432 2.090 413 - 120 146 586 4.212 - 188.359
142
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI
GARANZIA
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Va
lore
esp
osi
z. n
etta
Garanzie reali (1)
Garanzie personali (2)
To
tale
Derivati su crediti Crediti di firma
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Altri derivati
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1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite 50.036 50.036 50.036
1.1 totalmente garantite 50.036 50.036 50.036
- di cui deteriorate
1.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite
1.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
1.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
Va
lore
es
po
sizi
on
e n
etta
Garanzie reali Garanzie Personali
T o
t a
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Derivati su crediti Crediti di firma
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1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite: 1.061.913 842.471 - 6.052 22.500 - - - - - - 10.205 - 167.156 1.048.384
1.1 totalmente garantite 987.350 842.418 4.678 21.540 2.354 110.836 981.826
- di cui deteriorate 140.524 122.083 44 427 - 14.113 136.667
1.2 parzialmente garantite 74.563 53 1.374 960 7.851 56.320 66.558
- di cui deteriorate 7.564 11 75 50 13 6.133 6.282
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite 34.372 416 - 1.830 925 - - - - - - - 18 27.461 30.650
2.1 totalmente garantite 25.357 416 1.199 863 22.878 25.356
- di cui deteriorate 230 41 - - 189 230
2.2 parzialmente garantite 9.015 - 631 62 18 4.583 5.294
- di cui deteriorate 706 - - - 35 35
143
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/ Controparti
Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di
assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze X X 36 150 X X 74.556 40.717 X 16.705 17.065 X 91.297
- di cui: espos. ogg. di conc. X X X X 282 73 X 161 102 X 443
A.2 Inadempienze probabili X X 11.689 8.341 X X 40.873 14.581 X 9.343 2.611 X 61.905
- di cui: espos. ogg. di conc. X X 4.048 2.178 X X 6.558 1.790 X 1.253 198 X 11.859
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate X X X X 14.027 1.205 X 5.075 672 X 19.102
- di cui: espos. ogg. di conc. X X X X 11.310 440 X 3.199 143 X 14.509
A.4 Esposizioni non
deteriorate 908.643 X 5.672 X 77.829 X 175 X 827.849 X 5.646 525.773 X 822 2.345.766
- di cui: espos. ogg. di conc. X X X X 39.367 X 716 19.358 X 89 58.725
Totale A 908.643 - - 5.672 - - 89.554 8.491 175 - - - 957.305 56.503 5.646 556.896 20.348 822 2.518.070
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze X X X X 718 X 11 X 729
B.2 Inadempienze probabili X X X X 1.550 336 X 35 X 1.585
B.3 Altre attività deteriorate X X X X 641 2 X X 641
B.4 Esposizioni non
deteriorate 94.626 X 14.574 X - 1.612 X 5 X 122.083 X 190 4.622 X 7 237.517
Totale B 94.626 - - 14.574 - - 1.612 - 5 - - - 124.992 338 190 4.668 - 7 240.472
Totale 31/12/2016 1.003.269 - - 20.246 - - 91.166 8.491 180 - - - 1.082.297 56.841 5.836 561.564 20.348 829 2.758.542
Totale 31/12/2015 811.626 - - 7.155 - - 82.595 11.129 141 - - - 1.149.955 67.369 8.031 561.943 17.666 973 2.613.274
144
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree
geografiche
ITALIA ALTRI PAESI
EUROPEI AMERICA ASIA
RESTO DEL
MONDO
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A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 91.297 57.932
A.2 Inadempienze probabili 61.905 25.533
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate 19.102 1.877
A.4 Esposizioni non
deteriorate 2.339.719 6.554 5.690 89 357 -
Totale A 2.512.023 91.896 5.690 89 357 - - - - -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze 729
B.2 Inadempienze probabili 1.585 336
B.3 Altre attività deteriorate 641 2
B.4 Esposizioni non
deteriorate 237.509 202 8
Totale B 240.464 540 8 - - - - - - -
Totale 31/12/2016 2.752.487 92.436 5.698 89 357 - - - - -
Totale 31/12/2015 2.609.220 105.297 4.054 12 - - - - - -
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela residente in Italia
è la seguente:
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E
ISOLE
Esp
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Esp
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zio
ne
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com
ple
ssiv
e A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 1.579 1.468 88.250 55.652 498 300 970 512
A.2 Inadempienze probabili 5.951 5.640 55.855 19.862 22 8 77 23
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate 19.040 1.859 2 1 60 17
A.4 Esposizioni non deteriorate 34.690 67 1.365.187 6.333 923.855 64 15.987 90
Totale A 42.220 7.175 1.528.332 83.706 924.377 373 17.094 642
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze 729
B.2 Inadempienze probabili 1.585 336
B.3 Altre attività deteriorate 641 2
B.4 Esposizioni non deteriorate 1.814 140.909 193 94.639 147 9
Totale B 1.814 - 143.864 531 94.639 - 147 9
Totale 31/12/2016 44.034 7.175 1.672.196 84.237 1.019.016 373 17.241 651
Totale 31/12/2015 49.501 6.561 1.721.670 96.640 819.877 1.261 18.172 835
145
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche
(valore di bilancio)
Esposizioni/Aree
geografiche
ITALIA ALTRI PAESI
EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
Esp
osi
zio
ne
net
ta
Ret
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va
lore
com
ple
ssiv
e
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
A.4 Esposizioni non
deteriorate 79.004 60.322 39 44
Totale A 79.004 - 60.322 - 39 - 44 - - -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non
deteriorate 3.652 4
Totale B 3.652 - 4 - - - - - - -
Totale 31/12/2016 82.656 - 60.326 - 39 - 44 - - -
Totale 31/12/2015 202.437 - 8.071 - 1.634 - 11 - - -
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche residenti in Italia è
la seguente:
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E
ISOLE
Esp
osi
zio
ne
net
ta
Ret
tifi
che
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Esp
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e
Esp
osi
zio
ne
net
ta
Ret
tifi
che
di
va
lore
com
ple
ssiv
e A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute deterior.
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.871 43.652 29.481
Totale A 5.871 - 43.652 - 29.481 - - -
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 3 3.596 53
Totale B 3 - 3.596 - 53 - - -
Totale 31/12/2016 5.874 - 47.248 - 29.534 - - -
Totale 31/12/2015 28.567 - 140.471 - 33.399 - - -
146
B.4 Grandi rischi
31/12/2016 31/12/2015
Tipologia Nr. Importo
Nominale
Importo
Ponderato Nr.
Importo
Nominale
Importo
Ponderato
da Esposiz. per Crediti a Clientela pond. Zero 1 161.838 - 1 373.417 -
da Esposiz. per Crediti a Clientela 2 51.201 51.201 7 198.744 198.744
da Esposiz. su Portaf.Titoli pond.Zero 2 1.255.302 - 1 701.132 -
da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato 4 113.501 113.501 1 7.775 7.775
Totale Grandi Rischi 9 1.581.842 164.702 10 1.281.067 206.519
L’attuale normativa sui grandi rischi richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; la
componente dei crediti ponderati a zero contiene l’esposizione nei confronti della Cassa di
Compensazione e Garanzia legata alle operazioni di finanziamento note come MTS Repo; la
componente dei crediti verso clientela ponderati comprende quattro controparti bancarie e due
controparti corporate; nella componente delle esposizioni su portafoglio titoli non ponderate si
evidenzia l’esposizione verso il Tesoro dello Stato, mentre la componente dei titoli ponderati si
conferma a zero come lo scorso anno.
La concentrazione dei crediti verso i primi 10/20/50 clienti al 31/12/2016 è in aumento rispetto al
31/12/2015 principalmente per i finanziamenti garantiti dal MEF (si veda a tal proposito la tavola
esposta nella relazione del CDA).
La controparte istituzionale sui quali sono presenti i maggiori utilizzi ponderati a zero è il Ministero
dell’Economia e della Finanza, con un importo di 206.027 mila euro dovuti ai finanziamenti con
garanzia dello Stato per i contributi alla ricostruzione sisma-2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr.
74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122).
147
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte
riconducibile alle due operazioni, effettuate nel 2006 e nel 2012, che hanno coinvolto la banca in qualità
di originator e di cui si daranno ampi ragguagli in seguito. Oltre a queste operazioni esiste una sola
esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore, classificata nel portafoglio available for
sale; si tratta del titolo:
- XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt Obligation) il cui
controvalore ammonta a 659 mila euro.
Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli investimenti del portafoglio
di proprietà.
Per quanto riguarda le operazioni realizzate dalla banca in qualità di originator, si tratta di due
cartolarizzazioni di mutui ipotecari residenziali in bonis perfezionate nel 2006 (Guercino Solutions srl)
e nel 2012 (Siviglia SPV srl). Entrambe le operazioni sono omogenee relativamente alle informazioni
richieste in questa sezione, per cui verranno trattate congiuntamente.
Obiettivi, strategie e processi: l’obiettivo principale perseguito con le due operazioni è stato quello di
garantire un’equilibrata gestione strutturale della situazione di liquidità della banca, nell’ambito della
strategia aziendale da sempre molto attenta a tale profilo. Il ruolo della banca, oltre a quello di
originator unico delle operazioni e dei mutui sottostanti, è quello di servicer incaricato di tutte le
attività inerenti la relazione con i clienti mutuatari, compreso l’incasso periodico delle rate.
Sistemi interni di misurazione: il rischio di credito inerente le attività cedute nelle operazioni di
cartolarizzazione resta in capo alla banca; pertanto i sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi
vengono applicati in maniera del tutto omogenea sia alle attività cartolarizzate che a quelle non
cartolarizzate. Non esiste una struttura organizzativa dedicata a queste operazioni, tuttavia tutte le
funzioni interessate dall’operatività (bilancio, segnalazioni, back office crediti, risk management,
finanza, ecc.) tengono conto delle peculiarità operative e gestionali derivanti dalle cartolarizzazioni per
le rispettive attività.
Politiche di copertura: l’operazione Guercino Solutions si avvale di un contratto swap in “back to back”
che rende immune il veicolo dal rischio di tasso legato alle differenti strutture finanziarie dei mutui e
dei titoli RMBS. L’operazione Siviglia SPV è stata invece strutturata senza includere i rapporti a tasso
fisso fra i mutui ceduti e senza la stipula di alcun derivato.
Risultati economici: il risultato economico legato alle cartolarizzazioni è pari al rendimento dei mutui
ceduti al netto delle spese dell’operazione: al 31/12/2016 la Cassa di Risparmio di Cento deteneva le
tranches junior e mezzanine di entrambe le operazioni, mentre i titoli senior e i relativi rendimenti, per
entrambe le cartolarizzazioni, sono di proprietà di terzi investitori.
Rating: i titoli emessi dalle società veicolo delle cartolarizzazioni presentano al 31/12/2016 i seguenti
rating.
Guercino Solutions: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating Aa2 di Moody’s; classe B
con rating A di Standard & Poor’s; classe J senza rating.
Siviglia SPV: classe A con rating AA- di Standard & Poor’s e rating Aa2 di Moody’s; classe J senza
rating.
148
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
C.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per
tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
Tipologia attivita
cartolarizzate/Esposizioni
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Va
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di
bil
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cio
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he/
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Va
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Esp
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va
lore
Esp
osi
zio
ne
net
ta
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he/
rip
rese
di
va
lore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio - - 2.850 - 53.000 -
C.1 Siviglia SPV - - - - 47.300 -
Titoli - - - - 47.300 -
C.2 Guercino Solutions - - 2.850 - 5.700 -
Titoli - - 2.850 - 5.700 -
Relativamente alle cartolarizzazione “Guercino Solutions” e “Siviglia SPV” la Cassa detiene per intero
i titoli Mezzanine e Junior mentre i titoli Senior di entrambe le cartolarizzazioni sono state cedute ed
attualmente detenute interamente da investitori istituzionali.
Gli importi indicati in tabella si riferiscono al valore dei titoli Mezzanine e Junior detenuti dalla Cassa
che sarebbero stati esposti sia nell’attivo che nel passivo dello stato patrimoniale ma che non vi figurano
in quanto elisi in applicazione dello IAS 39.
Gli attivi delle cartolarizzazioni effettuate dalla banca mediante le società veicolo Guercino Solutions
srl e Siviglia SPV s.r.l. ammontano a 222.086 migliaia di euro (di cui 11.048 mila euro di liquidità
relativa alla collection in corso), mentre le passività rappresentate in bilancio sono pari a 159.192
migliaia di euro e sono relative ai titoli senior detenuti da investitori istituzionali (il relativo valore
nominale residuo al 31/12/2016 è pari a 166.662 migliaia di euro).
C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per
tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è
“originator”.
Relativamente alle cartolarizzazione “Guercino Solutions” e “Siviglia SPV” la Cassa detiene per intero
i titoli Mezzanine e Junior mentre i titoli Senior di entrambe le cartolarizzazioni sono detenute
interamente da investitori istituzionali.
In applicazione dello IAS 39, i titoli detenuti dalla Cassa sarebbero stati esposti sia nell’attivo che nel
passivo dello stato patrimoniale della banca, ma non vi figurano in quanto elisi.
149
C.3 Società Veicolo per la cartolarizzazione
Nome cartolarizzazione / denominazione società veicolo
Sede legale Consolidamento
Attività Passività
Crediti Titoli di debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Guercino Solutions srl Milano (MI) NO 78.385 0 5.144 73.174 2.850 5.700
Siviglia SPV srl Conegliano (TV) NO 134.481 0 10.957 93.488 0 47.300
212.866 0 16.101 166.662 2.850 53.000
C.4 Società Veicolo per la cartolarizzazione non consolidate
La Cassa non detiene interessenze in entità strutturate non consolidate.
C.5 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società
veicolo
Società veicolo
Attività
cartolarizzate (dato di
fine periodo)
Incassi crediti
realizzati nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato
di fine periodo)
Det
erio
rate
In b
on
is
Det
erio
rate
In
bon
is
Senior Mezzanine Junior
Att
ivit
à
det
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rate
Att
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à i
n
bo
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Att
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det
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rate
Att
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à i
n
bo
nis
Att
ivit
à
det
erio
rate
Att
ivit
à i
n
bo
nis
Attività di servicer - incassi dei
crediti cartolarizzati e rimborsi dei
titoli emessi dalla società veicolo
Guercino Solutions
2.239 75.451 105 17.791 0% 73,5% 0% 0% 0% 0%
Attività di servicer - incassi dei
crediti cartolarizzati e rimborsi dei
titoli emessi dalla società veicolo
Siviglia SPV
4.381 128.967 85 21.016 0% 46,7% 0% 0% 0% 0%
TOTALE 6.620 204.418 190 38.807
Nel corso del 2016 per la prima cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
17.896 mila euro utilizzando le quali è proseguito regolarmente l’ammortamento del titolo senior del
veicolo Guercino Solutions srl.
I rimborsi del titolo Guercino sono semestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 30/4 e
31/10; nel corso del 2016 sono stati rimborsati 17.979 mila euro, mentre i rimborsi cumulati sul titolo
senior ammontano a 202.726 mila euro equivalenti al 73,5% del nominale emesso.
Nel corso del 2016 per la seconda cartolarizzazione, sono state incassate somme in conto capitale pari a
21.101 mila euro utilizzando le quali è proseguito il normale ammortamento del titolo senior del
veicolo Siviglia SPV srl, iniziato sin dalla prima data di pagamento.
I rimborsi del titolo Siviglia sono trimestrali e vengono regolati alle date di pagamento previste: 25/1,
25/4, 25/7 e 25/10; nel corso del 2016 sono stati rimborsati 21.101 mila euro, mentre i rimborsi
cumulati sul titolo senior ammontano a 81.812 mila euro equivalenti al 46,7% del nominale emesso.
150
La moratoria degli incassi (ex. DL 74) ha interessato oltre il 50% dei mutui di entrambe operazioni,
nella tavola sottostante in migliaia di euro, sono riepilogati i dati più significativi del fenomeno.
Importi degli Interessi Sospesi & Slittati in base al DL.174/2012 Quota% Dic-2016 dei mutui coinvolti
Società veicolo Interessi Slittati
al 31/12/2016
Interessi Slittati
al 31/12/2015
Interessi Slittati
incassati nel 2016
Quota% sul
DebitoResiduo
Quota% sul
Numero Mutui
Guercino Solutions srl 545 684 139 57,3% 29,3%
Siviglia SPV srl 756 902 146 51,2% 42,6%
TOTALE 1.301 1.586 285
151
D. INFORMATIVA SULLE ENTITA’ STRUTTURATE NON CONSOLIDATE
CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETA’ VEICOLO PER LA
CARTOLARIZZAZIONE)
La banca non ha in essere operazioni della specie.
E. OPERAZIONI DI CESSIONE
A. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E NON CANCELLATE INTEGRALMENTE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La Cassa di Risparmio di Cento ha effettuato due operazioni di cartolarizzazione che contabilmente
determinano l’iscrizione degli importi fra le attività cedute e non cancellate integralmente. Si tratta di
mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a clientela rientrante nella categoria dei privati
consumatori. Le operazioni sono state deliberate ed effettuate nell’ambito del processo di gestione
operativa e prospettica della liquidità aziendale; i rischi connessi corrispondono a quelli riferiti alle
attività sottostanti (i mutui ceduti), mentre i rendimenti sono rappresentati dagli interessi attivi sui
titoli emessi dalle società veicolo, per la parte detenuta in portafoglio dalla banca, che corrispondono
agli interessi sui mutui ceduti al netto delle spese connesse al funzionamento dell’operazione. I titoli
emessi dai due veicoli Guercino Solutions e Siviglia SPV srl sono in parte detenuti dalla Cassa di
Risparmio di Cento nel proprio portafoglio di proprietà (tranches mezzanine e junior) e in parte
detenuti da investitori terzi (tranches senior), per cui si trova iscritto fra le passività un importo di
euro 159 milioni a fronte delle relative attività cedute non cancellate.
152
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
E.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate: valore di bilancio e valore intero
Forme
tecniche/Portafoglio
Attivita finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attivita finanziarie
valutate al fair
value
Attivita finanziarie
disponibili per la
vendita
Attivita finanziarie
detenute sino alla
scadenza
Crediti verso
banche Crediti verso clientela Totale
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31/12/2016 31/12/2015
A. Attività per cassa - - - - - - 346.545 - - - - - - - - 211.187 - - 557.732 448.482
1. Titoli di debito 346.545 346.545 161.209
2. Titoli di capitale - -
3. O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti 211.187 211.187 287.273
B. Strumenti derivati - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2016 - - - - - - 346.545 - - - - - - - - 211.187 - - 557.732 X
di cui deteriorate 5.450 5.450 X
Totale 31/12/2015 - - - - - - 198.134 - - - - - - - - 250.797 - - X 448.931
di cui deteriorate 4.969 X 4.969
Legenda :
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
153
E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio
Passività/Portafoglio attività
Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
clientela
Totale
1. Debiti verso clientela - - 296.659 - - 159.291 455.950
a) a fronte di attività rilevate per intero 296.659 159.291 455.950
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente -
2. Debiti verso banche - - 50.000 - - - 50.000
a) a fronte di attività rilevate per intero 50.000 50.000
b) a fronte di attività rilevate
parzialmente -
Totale 31/12/2016 - - 346.659 - - 159.291 505.950
Totale 31/12/2015 - - 197.985 - - 196.276 394.261
E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair
value
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
B. ATTIVITA’ FINANZIARIE CEDUTE E CANCELLATE INTEGRALMENTE CON
RILEVAZIONE DEL CONTINUO COINVOLGIMENTO (“continuing involvement”)
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
La banca non ha posto in essere operazioni della specie
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
La banca non ha posto in essere operazioni della specie
E.4 Operazioni di covered bond
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di
credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in
uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per
l’attribuzione di un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi
informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del
rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi
automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della procedura Credit Quality Manager
(Monitoraggio crediti) che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle
posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di
rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei
crediti in bonis. Per la quantificazione e la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si
rimanda alla tabella A.2.2.
154
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti
interni e documentato dalle delibere quadro del Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è
determinata sulla base degli obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della
gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali; l’analisi dei mercati e le
previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli investimenti.
Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con il RAF, le politiche di
allocazione del capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel
budget e tengono opportunamente conto, tempo per tempo, della posizione di liquidità complessiva
della banca, in un’ottica di supporto alla funzione di tesoreria.
Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai contenuto
in virtù della limitatissima consistenza di tale portafoglio, ridotta a poche migliaia di euro.
Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti azionari e in quote di
fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di Cento, decisamente residuale rispetto
all’operatività sui mercati obbligazionari. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di
negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di
prezzo
Il Servizio Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di interesse e il rischio
di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la metodologia VaR. Tale
misurazione si colloca nell’ambito del più ampio processo di controllo dell’operatività del Servizio
Finanza, che prevede anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di posizione, tipologia di
controparte e rischiosità.
Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza viene
utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset and Liability management (ALM)
mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del
portafoglio titoli.
Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.
155
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Al 31/12/2016 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio tasso risulta nullo. Tale
analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base dei
livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di valore
potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei
casi possibili. Nel corso dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente nell’ordine di poche
centinaia di euro ed è diminuita fino ad azzerarsi a fronte dell’azzeramento della consistenza del
portafoglio. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è anch’esso nullo, in quanto non
sussiste a fine esercizio alcuna esposizione in titoli di capitale. Il dato massimo dell’anno è stato pari a
poche centinaia di euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel portafoglio
di riferimento.
L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, non risulta significativa in virtù del
limitatissimo ammontare complessivo di tale portafoglio.
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e
del rischio di prezzo
Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari attivi e passivi, diversi da
quelli trattati al punto precedente, derivano dal profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui
sono soggette le diverse poste.
La tipologia di tasso prevalente è quella variabile sia per quanto riguarda le attività che le passività,
mentre la situazione delle poste a vista mostra una prevalenza della componente di raccolta.
Complessivamente, l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il compito
di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi, che verifica trimestralmente la
sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di
interesse (gap analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis).
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno del portafoglio Available for
Sale (AFS), le cui attività di misurazione e monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse
modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS
al 31/12/2016 ammonta a 2,1 milioni comprese le partecipazioni e a 112 mila euro escluse le
partecipazioni. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari,
stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio
esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla
rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili.
B. Attività di copertura del fair value
Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi riguardano essenzialmente
contratti di interest swap a copertura di specifiche emissioni obbligazionarie della banca
prevalentemente a tasso fisso, con l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso
variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di “hedge
accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto
economico. Questa metodologia contabile prevede la verifica periodica dell’efficacia della copertura
attraverso la predisposizione di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta
156
nel periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La predisposizione dei
test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un applicativo che recupera tutti i dati necessari
dai sottosistemi che gestiscono gli strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai
calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia).
A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni
contabili dei contratti derivati designati a copertura.
In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state poste in essere operazioni
di copertura di tale tipologia di rischio.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Al 31/12/2016 non sono in essere operazioni di copertura dei flussi finanziari, né si è fatto ricorso alla
cosiddetta Fair Value Option.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con le analisi tipiche
dell’asset and liability management. Al 31/12/2016 l’impatto stimato sul margine di interesse di una
variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine del 7,4%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio degli
scenari di tasso prospettici varia fra lo 0,2% e il 6,3%. Nel corso del 2016 è proseguita la misurazione
del rischio di tasso mediante la metodologia proposta nel c.d. “Secondo pilastro” delle Disposizioni di
vigilanza prudenziale per le banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 285 del 17/12/2013
e successivi aggiornamenti. L’indice di rischiosità al 31/12/2016 è pari al 12,69% e quindi inferiore alla
soglia di attenzione fissata al 20%.
157
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come ridotto è lo sbilancio fra
attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse
dall’euro e in un VaR su cambi tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2016 e per tutto l’anno
appena trascorso).
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene perseguita attraverso il
sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in
considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente
il ricorso a coperture mediante strumenti derivati.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Voci
VALUTE
Dollaro USA Sterlina Yen Dollari
Canadesi
Franco
Svizzero
Altre
valute
A. Attività finanziarie 1.365 72 46 - 194 69
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche 112 72 46 36 69
A.4 Finanziamenti a clientela 1.253 158
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 220 73 49 47 101
C. Passività finanziarie 1.127 31 - 11 -
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela 1.127 31 11
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività - - - - -
E. Derivati finanziari 556 185 89 214 153
- Opzioni - - - - -
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
- Altri 556 185 89 - 214 153
+ Posizioni lunghe 63 36 - - 66
+ Posizioni corte 493 149 89 214 87
Totale attività 1.648 181 95 241 236
Totale passività 1.620 180 89 225 87
Sbilancio (+/-) 28 1 6 16 149
158
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di cambio.
2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI
Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di
intermediazione con la clientela ed a contratti posti in essere con finalità di copertura di prestiti
obbligazionari emessi dalla banca. Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di
Cento ha impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità finanziaria tale
da non poter essere di chiara comprensione per la clientela: le tipologie di strumenti utilizzate per
addivenire alla copertura del rischio di variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni
cap e floor, i collar ad essi legati, e soprattutto le varie forme di IRS. Per quanto attiene al relativo
rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla prudente politica di contro-copertura che
la Banca ha finora perseguito: le posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse
con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti
operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere
condizioni più vantaggiose, ne deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità
e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa
operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è tradizionalmente limitata a poche operazioni
e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute
in investimenti obbligazionari del portafoglio di proprietà.
A. DERIVATI FINANZIARI
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo
Tipologia operazioni/Sottostanti
31/12/2016 31/12/2015
Over the counter Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
1. Titoli di debito e tassi di interesse 437.876 - 397.761 -
a) Opzioni 153.169 - 188.252
b) Swap 284.609 - 209.509
c) Forward 98 - -
d) Futures - -
e) Altri - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -
a) Opzioni - - -
b) Swap - -
c) Forward - - -
d) Futures - -
e) Altri - -
3. Valute e oro 879 - 2.219 -
a) Opzioni -
b) Swap - -
c) Forward 879 - 2.219
d) Futures -
e) Altri -
4. Merci - - -
5. Atlri sottostanti - - -
Totale 438.755 - 399.980 -
159
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Tipologia operazioni/Sottostanti
31/12/2016 31/12/2015
Over the counter Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
1. Titoli di debito e tassi di interese 26.500 26.500
a) Opzioni
b) Swap 26.500 26.500
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Atlri sottostanti
Totale 26.500 - 26.500 -
A.2.2 Altri derivati
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
160
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value positivo
31/12/2016 31/12/2015
Over the counter Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 2.519 - 2.448 -
a) Opzioni 236 403
b) Interest rate swap 2.276 2.040
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 7 5
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura 725 - 1.278 -
a) Opzioni
b) Interest rate swap 725 1.278
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 3.244 - 3.726 -
161
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value negativo
31/12/2016 31/12/2015
Over the counter Controparti
centrali
Over the
counter
Controparti
centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 2.648 2.578
a) Opzioni 236 403
b) Interest rate swap 2.411 2.171
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 1 4
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura 174 275
a) Opzioni
b) Interest rate swap 174 275
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 2.822 2.853
162
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value
lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
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ti
1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - 82.234 6.677 - 140.007 31.903
- valore nozionale 82.150 6.658 137.339 31.553
- fair value positivo 19 2.132 87
- fair value negativo 84 65 208
- esposizione futura 471 55
2) Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
3) Valute e oro - - 975 - - - -
- valore nozionale 879
- fair value positivo 7
- fair value negativo 1
- esposizione futura 88
4) Altri valori - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value
lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
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1) Titoli di debito e tassi d'interesse - - 182.741 - - - -
- valore nozionale 180.176
- fair value positivo 275
- fair value negativo 2.290
2) Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
3) Valute e oro - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
4) Altri valori - - - - - - -
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
163
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
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1) Titoli di debito e tassi d'interesse 27.399
- valore nozionale 26.500
- fair value positivo 725
- fair value negativo 174
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre 5
anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 161.231 168.225 109.299 438.755
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 160.352 168.225 109.299 437.876
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 879 879
A.4 Derivati finanziari su altri valori -
B. Portafoglio bancario 16.500 10.000 - 26.500
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 16.500 10.000 26.500
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -
B.4 Derivati finanziari su altri valori -
Totale 31/12/2016 177.731 178.225 109.299 465.255
Totale 31/12/2015 81.732 143.071 201.677 426.480
164
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
B. DERIVATI CREDITIZI
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo
La banca non possiede derivati della specie.
B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” positivo.
B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” negativo.
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non
rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti
rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali
La banca non possiede derivati della specie.
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni
La banca non possiede derivati della specie.
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
La banca non possiede derivati della specie.
165
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’ INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
La posizione di liquidità al 31 dicembre 2016 si presenta equilibrata, dal momento che la banca dispone
delle attività liquidabili necessarie per fare fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale
operatività e di stress. Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset
rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut. Dal punto di vista del governo
del rischio il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione della soglia di tolleranza al
rischio di liquidità e delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha
approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla
banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di liquidità.
Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli:
- Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della
banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a breve termine.
- Con analoga cadenza quotidiana il Servizio Risk Management predispone un report che pone a
confronto le entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le poste attive e passive,
le uscite potenziali calcolate mediante criteri di modellizzazione che sottendono situazioni di stress
e la “counterbalancing capacity”, ossia le attività prontamente liquidabili e disponibili per far fronte
alle esigenze immediate di liquidità; nello stesso report giornaliero viene anche verificato il rispetto
dei limiti operativi fissati dal Consiglio di Amministrazione.
- Con cadenza mensile viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze
delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale verifica è il Comitato Rischi, che esamina
anche, con cadenza trimestrale, il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione
delle scadenze, che per quanto abolite si ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il
monitoraggio del rischio di liquidità.
166
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: EURO
Voci/Scaglioni temporali A vista
Da oltre
1 giorno
a 7 giorni
Da
oltre 7
giorni
a 15
giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre
1 mese
fino a 3
mesi
Da
oltre 3
mesi
fino a
6 mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Dura
ta
ind.
Totale
Attività per cassa 206.119 4.661 3.931 61.350 290.314 90.877 182.274 1.230.473 616.332 9.738 2.696.069
A.1 Titoli di Stato 140.000 525 525 560.000 701.050
A.2 Titoli di debito 91 19.705 20.712 2.394 1.112 30.000 989 75.003
A.3 Quote OICR 6.167 6.167
A.4 Finanziamenti 199.861 4.661 3.931 41.645 129.602 87.958 180.637 640.473 615.343 9.738 1.913.849
- Banche 10.889 - - - - - 50.065 9.738 70.692
- Clientela 188.972 4.661 3.931 41.645 129.602 87.958 130.572 640.473 615.343 1.843.157
Passività per cassa 1.222.199 298.602 2.225 30.292 57.868 24.389 131.570 480.764 185.283 - 2.433.192
B.1 Depositi e conti correnti 1.219.571 1.193 2.066 9.204 20.228 20.067 31.715 147.267 - - 1.451.311
- Banche 2.978 - - - - - 2.978
- Clientela 1.216.593 1.193 2.066 9.204 20.228 20.067 31.715 147.267 1.448.333
B.2 Titoli di debito 520 731 159 21.088 37.640 2.134 49.855 162.924 275.051
B.3 Altre passività 2.108 296.678 - - - 2.188 50.000 170.573 185.283 706.830
Operazioni fuori bilancio 626.409 514.232 796 388 - 1.067 805 2.353 104.355 - 1.250.405
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale - 647 796 90 - 200 1 124 - - 1.858
- Posizioni lunghe 370 796 90 - 100 1 10 1.367
- Posizioni corte 277 100 114 491
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale 5.159 - - 48 - 37 804 - - - 6.048
- Posizioni lunghe 2.512 2 734 3.248
- Posizioni corte 2.647 48 35 70 2.800
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere 513.585 513.585 - - - - - - - - 1.027.170
- Posizioni lunghe - 513.585 513.585
- Posizioni corte 513.585 - 513.585
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi 107.665 - - 250 - 830 - 2.229 104.355 - 215.329
- Posizioni lunghe - 250 830 2.229 104.355 107.664
- Posizioni corte 107.665 107.665
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute -
C.7 Derivati creditizi con
scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe -
- Posizioni corte -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe -
- Posizioni corte -
167
Altre valute di denominazione
Voci/Scaglioni temporali A vista
Da
oltre 1
giorno
a 7
giorni
Da
oltre 7
giorni
a 15
giorni
Da
oltre
15
giorni
a 1
mese
Da
oltre
1
mese
fino
a 3
mesi
Da
oltre
3
mesi
fino
a 6
mesi
Da
oltre
6
mesi
fino
a 1
anno
Da
oltre
1
anno
fino
a 5
anni
Oltre
5
anni
Durata
indet. Totale
Attività per cassa 513 - 181 112 949 - - - - - 1.755
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - -
A.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 513 - 181 112 949 - - - - - 1.755
- Banche 336 - - - - 336
- Clientela 177 - 181 112 949 1.419
Passività per cassa 1.169 - - - - - - - - - 1.169
B.1 Depositi e conti correnti 1.169 - - - - - - - - - 1.169
- Banche -
- Clientela 1.169 1.169
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni fuori bilancio - 317 790 89 - - - - - - 1.196
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale - 317 790 89 - - - - - - 1.196
- Posizioni lunghe 165 - - 165
- Posizioni corte 152 790 89 1.031
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
168
Informazioni sulla Cartolarizzazione
Vengono di seguito forniti ragguagli circa le due operazioni di cartolarizzazione che la banca ha posto
in essere. Entrambe le cartolarizzazioni hanno riguardato mutui ipotecari residenziali in bonis erogati a
privati consumatori.
Guercino Solutions: programma avviato nel corso del 2006 e della quale la banca ha sottoscritto
interamente i titoli nel corso del 2008, al termine della fase “warehousing” e in occasione della cessione
dei titoli “ponte” dal primo al secondo veicolo, che a sua volta si è finanziato emettendo titoli dotati di
rating e riacquistati interamente dalla Cassa di Risparmio di Cento che li ha classificati fra i Loans &
Receivables. I titoli, emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di novembre 2008,
ammontavano a complessivi euro 284,5 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da
Standard & Poor’s, 2,9 milioni con rating BBB assegnato da Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli
junior privi di rating. Al 31/12/2016, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche
senior ammontano a 73,2 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento. Tutti i
titoli della “classe A” sono stati venduti presso investitori istituzionali. Attualmente i rating assegnati
dalle agenzie alla classe A sono: AA- da parte di Standard & Poor’s e Aa2 da parte di Moody’s;
l’emissione risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con la BCE.
Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati il cui
debito residuo ammonta a euro 77,7 milioni al 31/12/2016, è relativo ad immobili situati nelle province
di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia Romagna, mentre il settore di
attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei casi. Il
rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le modalità di
monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto a quelle
utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha
stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap “back to back” che rende immune il veicolo
Guercino Solutions dal rischio di tasso.
Siviglia SPV: operazione effettuata nel corso del 2012. I titoli, emessi dal veicolo Siviglia SPV s.r.l. nel
mese di marzo 2012, ammontavano a complessivi euro 222,6 milioni, di cui 175,3 milioni con rating
AA+ assegnato da Standard & Poor’s (AA- al 31/12/2015) e rating Aa2 assegnato da Moody’s (Aa2 al
31/12/2015) e 47,3 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2016, a seguito del processo di
ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 88,2 milioni, mentre l’altra serie non è
soggetta ad ammortamento. La banca al 31/12/2016 detiene l’intera tranche junior; la classe A è stata
interamente ceduta a investitori istituzionali e risulta eleggibile per le operazioni di rifinanziamento con
la BCE.
Anche le attività finanziarie oggetto di questa seconda cartolarizzazione sono mutui ipotecari
residenziali a privati il cui debito residuo ammonta a euro 133,3 milioni al 31/12/2016, è relativo ad
immobili situati nelle province di Ferrara, Modena e Bologna e fa capo a controparti residenti in Emilia
Romagna, mentre il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici
nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio
di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto
omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione e non ha
stipulato alcun contratto in strumenti derivati legato alla stessa.
169
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali e reputazionali, ha
istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida della Banca d’Italia. In termini di
misurazione del rischio operativo, la banca ha definito con apposita disposizione normativa interna il
processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative con finalità gestionali in quanto, dal
punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente del
15% dell’indicatore rilevante medio degli ultimi tre esercizi.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
La gestione delle perdite di natura operativa avviene mediante un processo definito all’interno di una
procedura fornita da Cedacri, denominata C-Flow, che consente la piena tracciabilità di tutti i passaggi e
le fasi. Nel corso del 2016 sono stati registrati trentanove casi di perdite operative di importo unitario
superiore ai 500 euro, per complessivi 83.317 euro; nei casi principali si è trattato di malfunzionamento
di apparecchiature e di errori materiali commessi da dipendenti.
Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate sei rapine o tentativi di rapina
presso filiali e bancomat della banca con danni in buona parte coperti dalle polizze assicurative.
Relativamente alle cause passive, infine, nel 2016 i movimenti del fondo rischi ed oneri (utilizzi e
accantonamenti) sono stati complessivamente contenuti.
Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea con la normativa del primo
pilastro.
170
Parte F – Informazioni sul Patrimonio
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite.
L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi
aziendali commentati nei paragrafi precedenti (di credito, di tasso, di mercato, operativi e altri). In
particolare la banca è soggetta a requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle disposizioni di
Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il rapporto tra i fondi propri e le attività di
rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato
con cadenza trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della
pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e budget). Analogamente, le
valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione dei fondi propri sono uno
degli elementi portanti della pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce
un driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo.
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Il patrimonio netto contabile della società è così composto:
Voci/Valori 31/12/2016 31/12/2015
1. Capitale sociale 77.142 77.142
2. Sovrapprezzi di emissione 30.851 30.851
3. Riserve 81.555 79.566
- di utili 76.082 74.093
a) legale 26.498 26.346
b) statutaria 28.488 28.185
c) azioni proprie - -
d) altre 21.096 19.562
- altre 5.473 5.473
4. Strumenti di capitale - -
5 (Azioni proprie) - -
6. Riserve da valutazione 4.638 6.805
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.312 7.454
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (99) (170)
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti in via di dismissione - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (582) (486)
- Quote delle riserve da valutaz.relative alle partecipate valutate al patrimonio
netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione 7 7
7.Utile d'esercizio 1.721 3.036
Totale 195.907 197.400
171
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/Valori
31/12/2016 31/12/2015
Riserva positiva Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 208 2.335 -
2. Titoli di capitale 5.468 5.540 -
3.Quote di O.I.C.R. (364) - (421)
4. Finanziamenti - -
Totale 5.676 (364) 7.875 (421 )
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di debito Titoli di
capitale
Quote di
OICR
Finanzia
menti Totale
1. Esistenze iniziali 2.335 5.540 (421) - 7.454
2. Variazioni positive 5.975 36 297 - 6.308
2.1 Incrementi di fair value 3.773 - 244 - 4.017
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 4 - - - 4
- da deterioramento - - - -
- da realizzo 4 - - - 4
2.3 Altre variazioni 2.198 36 53 - 2.287
3. Variazioni negative 8.102 108 240 - 8.450
3.1 Riduzioni di fair value 1.257 108 159 - 1.524
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive:
- da realizzo 5.697 - - 5.697
3.4 Altre variazioni 1.148 - 81 - 1.229
4. Rimanenze finali 208 5.468 (364) - 5.312
I rigiri a conto economico da realizzo sono legati all’attività di riallineamento del portafoglio dei titoli
di stato effettuato come conseguenza della gestione del portafoglio dei titoli di Stato in proprietà.
B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue
31/12/2016 31/12/2015
1. Esistenze iniziali (486 ) (617 )
2. Variazioni positive 200 180
2.1 Utili dovute a modifiche del tasso di sconto 0 147
2.2 Altri utili attuariali 53 34
2.3 Altre variazioni 147 0
3. Variazioni negative 296 50
3.1 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 296 0
3.2 Altre perdite attuariali 0 0
3.3 Altre variazioni 0 50
4. Rimanenze finali (582 ) (486 )
172
SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 FONDI PROPRI
A. Informazioni di natura qualitativa
I fondi propri vengono determinati sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con le
circolari n. 285 e 286 del 17 dicembre 2013 le quali, a loro volta, recepiscono la Direttiva n.
2013/36/UE del 26 giugno 2013 e danno attuazione al Regolamento UE n. 575 del 26 giugno 2013.
1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)
Il capitale primario di classe 1 è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve
comprensive della quota di utile destinata all’autofinanziamento. Non ci sono “filtri prudenziali”,
mentre le detrazioni sono costituite dalle attività immateriali e dall’eccedenza, rispetto al 10% del
CET1, delle partecipazioni non qualificate in società del settore finanziario.
2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
La Cassa di Risparmio di Cento non presenta poste classificate fra il capitale aggiuntivo di classe 1.
3. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2)
Il capitale di classe 2 è costituito dalle passività subordinate di secondo livello computabili, al netto
della componente oggetto di riacquisto.
B. Informazioni di natura quantitativa
31/12/2016 31/12/2015
A. Capitale primario di classe 1 ( Common Equity Tier 1 - CET1 ) prima dell'applicazione
dei filtri prudenziali 195.010 196.345
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 ( +/- ) (99) (170)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 194.911 196.175
D. Elementi da dedurre dal CET1 (955) (1.434)
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (3.607) (6.051)
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C-D +/- E) 190.349 188.690
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 ( Additional Tier 1 - AT1 ) al lordo degli elementi da
dedurre e degli effetti del regime transitorio
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie
H. Elementi da dedurre dall'AT1 -
I. Regime transitorio - impatto su AT1 (+/-)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I) -
M. Capitale di classe 2 ( Tier 2 - T2 ) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del
regime transitorio 5.733 5.314
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - 24
N. Elementi da dedurre dal T2 (97) (74)
O. Regime transitorio - impatto su T2 (+/-) 275 1.273
P. Totale Capitale di classe 2 ( Tier2 - T2 ) (M - N +/- O) 5.911 6.513
Q. Fondi Propri ( F + L + P ) 196.260 195.203
173
2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Informazioni di natura qualitativa
La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di coefficienti prudenziali
sulla base delle quali viene definito il Risk Appetite Framework aziendale; le politiche di investimento
della banca sono rivolte al mantenimento dell’equilibrio fra investimenti economici e finanziari e
dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale viene
effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process).
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31/12/2016 31/12/2015 31/12/2016 31/12/2015
A. ATTIVITA' DI RISCHIO 3.243.053 3.100.258 1.343.263 1.437.563
A.1 Rischio di credito e di controparte 3.243.053 3.100.258 1.343.263
1.437.563
1. Metodologia standardizzata 3.242.394 3.099.635 1.335.024 1.429.772
2. Metodologia basata sui rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni 659 623 8.239 7.791
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 107.461 115.005
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 152 145
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato 3.219 866
1. Metodologia standard 3.219 866
2. Modelli interni -
3. Rischio di concentrazione -
B.5 Rischio operativo 11.919 11.943
1. Metodo base 11.919 11.943
2. Metodo standardizzato -
3. Metodo avanzato -
B.6 Altri elementi di calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 122.751 127.959
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 1.534.380 1.599.491
C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 12,41% 11,80%
C.3 Capitale di classe 1 / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)
C.4 Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 12,79% 12,20%
174
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o
rami d’azienda
Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2016.
175
Parte H – Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
I compensi agli amministratori, ai sindaci ed ai dirigenti con responsabilità strategiche e non:
31/12/2016 31/12/2015
Amministratori e Sindaci 393 399
Direttore Generale e Dirigenti 1.312 1.207
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Nella seduta del 23 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo
“Regolamento di gestione delle operazioni con soggetti collegati” (definizione nell’ambito della quale
sono comprese sia le parti correlate che i soggetti connessi), in attuazione:
a) della regolamentazione CONSOB in materia (delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, integrata con
delibera del 23 giugno 2010, n. 17389, e corredata dalla comunicazione n. DEM 10078683 del 24
settembre 2010;
b) del Titolo V - Capitolo 5 – delle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”
emanato dalla Banca d’Italia nel dicembre 2011.
Il suddetto Regolamento è in vigore dal 1 gennaio 2014, descrive le procedure poste in essere dalla
Banca al fine di ottemperare all’intera normativa di riferimento in materia di operazioni con soggetti
collegati, ovvero tutte le operazioni effettuate con persone, imprese o altri enti potenzialmente in grado
di influire direttamente o indirettamente sulle scelte della Banca stessa, che devono essere
preventivamente individuate, classificate in base alla tipologia ed alla rilevanza, sottoposte
eventualmente a particolare procedute deliberative ed a specifici obblighi di trasparenza e
rendicontazione.
A tale fine sono considerati parti correlate:
1) gli Esponenti aziendali, intendendosi per tali i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione,
direzione e controllo;
2) i Partecipanti, per tale intendendosi i soggetti tenuto a chiedere le autorizzazioni di cui agli articoli 19
e seguenti del TUB; la definizione comprende quindi coloro che detengono, direttamente o
indirettamente, una partecipazione nella Cassa almeno pari al 10% del capitale o delle azioni con
diritto di voto, coloro che, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate,
fiduciarie o interposte persone, detengono il controllo, anche congiuntamente con altri, della Cassa
ovvero detengono una partecipazione nella Banca tale da poter esercitare un’influenza notevole;
3) i soggetti, diversi dai Partecipanti, che possono nominare uno o più componenti del Consiglio di
Amministrazione anche sulla base di accordi in qualsiasi forma stipulati o clausole statutarie;
4) le società o le imprese, anche costituita in forma non societaria, soggetta al controllo (anche
congiunto) od all’influenza notevole della Banca;
5) le joint ventures in cui la Banca è una partecipante;
176
6) i dirigenti con responsabilità strategiche della Banca o della sua controllante, per tali intendendosi:
(i) con riferimento alla Banca, i soggetti, diversi dagli esponenti aziendali, che hanno il potere e la
responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo
delle attività della Banca; (ii) con riferimento alla Fondazione che controlla la Cassa, i soggetti che
hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione
e del controllo delle attività della Fondazione, compresi dunque gli appartenenti al Consiglio di
Amministrazione, ed i membri del Collegio dei Revisori;
7) le parti correlate non finanziarie, intendendosi per tale una parte correlata che eserciti in prevalenza,
direttamente o tramite società controllate, attività di impresa non finanziaria come definita
nell’ambito della disciplina delle partecipazioni detenibili dalle banche;
8) i fondi pensionistici complementari, collettivi o individuali, italiani o esteri, costituiti a favore dei
dipendenti della Cassa, o di qualsiasi altra entità alla Cassa collegata.
Si considerano invece soggetti connessi:
1) le società e le imprese, anche costituite in forma non societaria, soggette al controllo di una parte
correlata;
2) i soggetti che controllano una parte correlata tra quelle indicate ai numeri 2) e 3) del precedente
paragrafo, ovvero i soggetti sottoposti, direttamente o indirettamente, a comune controllo con la
medesima parte correlata;
3) gli stretti familiari di una parte correlata;
4) le entità nelle quali un esponente aziendale della Banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della Banca o della sua controllante o uno stretto familiare di una parte correlata esercita
il controllo o il controllo congiunto;
5) le entità nelle quali un esponente aziendale della banca, uno dei dirigenti con responsabilità
strategiche della banca o della sua controllante, o tutti quei familiari degli stessi che ci si attende
possano influenzare il, o essere influenzati dal, soggetto interessato nei loro rapporti con la banca,
esercitano un’influenza notevole o detengono, direttamente o indirettamente un quota significativa,
comunque non inferiore al 20% dei diritti di voto.
Il Regolamento disciplina anche le modalità di individuazione delle operazioni con soggetti collegati, le
tipologie delle stesse (operazioni rilevanti ovvero di minore o maggiore rilevanza) ed i casi esclusione.
Definisce inoltre i compiti e le funzioni dei singoli organi aziendali coinvolti, fra cui il “Comitato
Soggetti Collegati”, istituito dallo stesso Regolamento, e le procedure deliberative per le diverse
tipologie di operazioni rilevanti.
La disciplina della materia è completata dalla “Policy sui controlli interni sulle operazioni con soggetti
collegati” approvata dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 27 dicembre 2012, e peraltro in
via di revisione, e dalla “Politica della operazioni con Esponenti aziendali e Soggetti Collegati",
approvata dal Consiglio di Amministrazione con delibera dell'8 aprile 2014, ed anch'essa in via di
revisione.
Questo premesso, con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da Banca
d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato delle banche in
conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34,
relativo ai bilanci intermedi, nella tabella che segue si riportano i dati relativi a tutte le parti correlate
alla Banca, come definiti dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti per cassa accordati in
essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate.
177
TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2016
Accordato
per Cassa
Accordato
di Firma
Utilizzato
per Cassa
Utilizzato
di Firma
Amministratori, Sindaci e Dirigenti con
responsabilità strategiche (anche della Fondazione
Cassa di Risparmio di Cento)
870 0 825 0
Stretto Familiare
di uno dei soggetti di cui sopra 631 208 364 108
Società che esercitano controllo o influenza notevole
sulla Cassa, società sulle quali la Cassa esercita
influenza notevole e società controllate o collegate
(*) ai soggetti di cui ai righi precedenti
16.147 2.676 7.991 1.086
(*) per società collegate si intendono quelle nelle quali un soggetto esercita un’influenza notevole o detiene, direttamente o
indirettamente, un quota significativa, comunque non inferiore al 20%, dei diritti di voto.
Come si evince dalla tabella, l’utilizzo complessivo rappresenta il 50,5% circa delle linee di credito
accordate, in linea con l’anno precedente. Così come prevede la normativa, le condizioni applicate sono
in linea con quelle previste per la migliore clientela della Cassa.
178
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi.
179
Parte L – Informativa di Settore
L’informativa per settori di attività
Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2016 suddivisi per settore di attività
così come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments” con i dati di confronto del 31/12/2015
Definizione dei settori
Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della
clientela, con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela
“privata” e clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente
suddiviso come segue :
Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi :
� Family – masse di raccolta inferiore a 75 mila euro e con bisogni semplici;
� Personal – masse di raccolta sino a 400 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in
filiale;
� Private – masse di raccolta oltre i 400 mila, contatti altamente personalizzati con gestori
dedicati.
Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla complessità della
struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica della stessa, i gruppi omogenei
individuati sono i seguenti :
� P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in genere
artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o come società di persone;
� Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano nel titolare di
filiale la persona con tutte le conoscenze necessarie;
� Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e
che necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati.
Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente provveduto alla
“portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate.
Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la determinazione degli
importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in
parte anche alla rete di vendita.
Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che :
“il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT multipli
normalmente utilizzato per misurare le performance secondo tutte le principali dimensioni di analisi
(centri, gestori e segmenti) e che tale margine risponde quindi alle regole che spostano
sostanzialmente nel pool di tesoreria la gestione del rischio di tasso e di liquidità;
“i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo.
180
Conto Economico di Segmento Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori Imprese Produttive Centri di Direzione
Family e Personal Private
P.O.E e P.M.I Corporate
Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2016
Margine Raccolta -6.761 -2.210 166 -984 -8.869 -18.657
Margine Impieghi 14.772 127 14.253 11.312 13.751 54.215
Margine di Interesse 8.011 -2.083 14.420 10.329 4.882 35.558
Margini da Servizi 13.146 5.174 8.123 4.051 -2.807 27.688
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria 14.206 14.206
Margine di Intermediazione 21.158 3.091 22.543 14.380 16.282 77.453
B - dati al 31-dic-2015
Margine Raccolta -10.027 -3.176 -1.301 -1.950 -7.821 -24.275
Margine Impieghi 16.484 125 18.606 13.942 17.615 66.773
Margine di Interesse 6.458 -3.051 17.304 11.993 9.794 42.498
Margini da Servizi 13.215 4.356 8.705 4.253 -2.549 27.979
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria 0 0 0 0 15.108 15.108
Margine di Intermediazione 19.672 1.305 26.009 16.246 22.353 85.585
Variazioni = A - B
Margine di Interesse 1.553 968 -2.885 -1.664 -4.912 -6.940
Margini da Servizi -68 818 -582 -202 -257 -291
Margine di Intermediazione 1.485 1.786 -3.466 -1.866 -6.072 -8.133
Stato Patrimoniale di Segmento Importi in migliaia di euro
Privati Consumatori Imprese Produttive Centri di Direzione
Family e Personal Private
P.O.E e P.M.I Corporate
Enti, Altro, Pool_TIT, Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2016
Totale Attivo 572.884 9.717 532.151 629.730 1.109.207 2.853.689
Totale Passivo 954.537 226.414 488.348 285.287 899.103 2.853.689
Sbilancio -381.653 -216.697 43.803 344.443 210.104 0
B - dati al 31-dic-2015
Totale Attivo 572.884 9.717 532.151 629.730 1.116.696 2.861.178
Totale Passivo 954.537 226.414 488.348 285.287 906.592 2.861.178
Sbilancio -366.613 -299.238 472.126 324.836 -131.110 0
Variazioni = A - B
Totale Attivo 0 0 0 0 -7.489 -7.489
Totale Passivo 0 0 0 0 -7.489 -7.489
181
Ambito Territoriale
La banca gravita principalmente nelle provincie di Ferrara, Bologna e Modena, la seguente
esposizione evidenzia i principali dati della banca suddivisi in base alla provincia del cliente.
Conto Economico per Provincia Importi in migliaia di euro
Ferrara Bologna Modena Altre
province Centri di Direzione pool_TIT, Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2016
Margine Raccolta -6.954 -2.990 -1.062 484 -8.136 -18.657
Margine Impieghi 23.573 14.807 7.272 3.857 4.707 54.215
Margine di Interesse 16.619 11.817 6.210 4.341 -3.429 35.558
Margini da Servizi 16.043 9.953 3.603 1.361 -3.273 27.688
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria 14.206 14.206
Margine di Intermediazione 32.663 21.770 9.813 5.702 7.504 77.453
B - dati al 31-dic-2015
Margine Raccolta -10.033 -5.124 -1.560 -771 -6.787 -24.275
Margine Impieghi 32.425 18.975 8.370 4.691 2.313 66.773
Margine di Interesse 22.392 13.851 6.810 3.920 -4.474 42.498
Margini da Servizi 16.108 10.014 3.579 1.047 -2.768 27.979
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria 0 0 0 0 15.108 15.108
Margine di Intermediazione 38.500 23.865 10.389 4.966 7.866 85.585
Variazioni = A - B
Margine di Interesse -5.773 -2.034 -600 422 1.045 -6.940
Margini da Servizi -64 -61 24 314 -505 -291
Margine di Intermediazione -5.837 -2.094 -575 736 -362 -8.133
Stato Patrimoniale per Provincia Importi in migliaia di euro
Ferrara Bologna Modena Altre
province Centri di Direzione pool_TIT, Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2016
Totale Attivo 1.423.772 657.073 310.638 247.166 215.040 2.853.689
Totale Passivo 967.197 501.154 162.125 591.091 632.122 2.853.689
Sbilancio 456.575 155.918 148.513 -343.924 -417.081 0
B - dati al 31-dic-2015
Totale Attivo 1.386.820 643.881 362.223 330.254 138.001 2.861.178
Totale Passivo 952.649 571.611 170.168 541.710 625.040 2.861.178
Sbilancio 434.171 72.269 192.054 -211.456 -487.038 0
Variazioni = A - B
Totale Attivo 36.952 13.192 -51.584 -83.087 77.039 -7.489
Totale Passivo 14.548 -70.457 -8.043 49.381 7.082 -7.489
182
Prospetto dei Crediti Netti per Provincia Importi in migliaia di euro
Ferrara Bologna Modena Altre province
Istituzionali (MEF, SPV,
CCGar.) Totale Banca
A - dati al 31-dic-2016
Impieghi Netti a Clientela 515.673 618.581 288.090 141.213 250.226 1.813.783
di cui Crediti Anomali 47.033 63.545 43.452 18.274 0 172.304
B - dati al 31-dic-2015
Impieghi Netti a Clientela 537.839 595.699 337.185 146.016 196.802 1.813.541
di cui Crediti Anomali 48.800 66.730 43.954 21.543 0 181.027
Variazioni = A - B
Impieghi Netti a Clientela -22.166 22.882 -49.095 -4.803 53.424 242
di cui Crediti Anomali -1.767 -3.185 -502 -3.269 0 -8.723
183
ALLEGATI
� Prospetto relativo agli immobili di proprietà
� Elenco delle partecipazioni
� Servizi di tesoreria espletati dalla banca
� Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione a norma del Regolamento
Emittenti Consob art. 149 duodieces
� Informativa al pubblico Stato per Stato
� Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione
Europea
184
ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA' AL 31/12/2016
Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/2016 Ammortamento
CENTO
Via Matteotti 8/10/12
e Via Guercino 32
Strumentali per destinazione 16.808.586 5.089.511
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 7.089.471 0
Strumentali per natura 2.549.262 880.455
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 1.384.736 0
Non strumentali 1.654.125 580.670
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 950.793 0
Totale 30.436.973 6.550.636
CENTO
e Via Guercino 30
Strumentali per destinazione 198.843 70.294
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 125.860 0
Strumentali per natura 731.360 263.290
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 474.140 0
Totale 1.530.203 333.583
CENTO
Via Ferrarese
Strumentali per destinazione 1.014.438 356.188
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 654.843 0
Strumentali per natura 423.143 152.331
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 282.357 0
Totale 2.374.781 508.519
CENTO
Via Bologna
Strumentali per destinazione 514.487 180.108
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 594.000 0
Totale 1.108.487 180.108
185
CASUMARO
Via Correggio, 409
Strumentali per destinazione 56.208 15.802
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 22.010 0
Strumentali per natura 7.029 2.092
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 2.751 0
Non strumentali 176.833 52.625
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 69.239 0
Totale 334.070 70.519
MIRABELLO
Corso Italia, 256
Strumentali per destinazione 378.222 123.600
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 84.771 0
Strumentali per natura 81.273 29.258
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 20.725 0
Non strumentali 7.171 2.582
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 1.829 0
Totale 573.991 155.440
VIGARANO MAINARDA
Corso Roma, 3/5
Strumentali per destinazione 528.724 182.615
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 208.463 0
Strumentali per natura 162.113 58.361
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 68.286 0
Totale 967.586 240.976
SAN CARLO
Via Risorgimento, 41
Strumentali per destinazione 127.522 45.867
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 45.278 0
Totale 172.800 45.867
SANT'AGOSTINO
Via Statale, 142
Strumentali per destinazione 272.804 94.945
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 109.841 0
Totale 382.645 94.945
186
ALBERONE
Via Riga, 54
Strumentali per destinazione 81.105 28.547
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 52.645 0
Totale 133.750 28.547
DOSSO
Via Verdi,24/26
Strumentali per destinazione 150.599 51.917
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 44.548 0
Strumentali per destinazione -Zona verde 77.480 0
Totale 272.627 51.917
POGGIO RENATICO
Viale Roma, 15
Strumentali per destinazione 187.903 64.688
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 65.847 0
Non strumentali 37.322 13.436
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 13.078 0
Totale 304.150 78.124
CORONELLA
Via Coronella, 73
Strumentali per destinazione 129.242 44.380
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 33.843 0
Totale 163.085 44.380
PIEVE DI CENTO
Via Garibaldi, 13/15
Strumentali per destinazione 194.536 67.807
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 80.342 0
Totale 274.878 67.807
187
PIEVE DI CENTO
Piazza Andrea Costa, 1
Strumentali per destinazione 702.361 197.172
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 245.479 0
Non strumentali 84.299 28.210
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 35.179 0
Totale 1.067.318 225.382
VENEZZANO
Piazza Caduti 2 Agosto
Strumentali per destinazione 152.250 54.810
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 43.500 0
Totale 195.750 54.810
FINALE EMILIA
Via per Modena 34/a
Strumentali per natura 92.780 32.540
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 36.000 0
Totale 128.780 32.540
CREVALCORE
Via Amendola, 330
Strumentali per destinazione 276.359 98.548
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 73.150 0
Totale 349.509 98.548
RAMI DI RAVARINO
Via Vivaldi, 11
Strumentali per destinazione 310.435 110.790
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 125.000 0
Totale 435.435 110.790
FERRARA
Via M.Tassini, 4
Strumentali per destinazione 508.748 138.634
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 98.501 0
Totale 607.249 138.634
188
FERRARA
Via Giovanni XXIII, 93/97
Strumentali per destinazione 283.294 90.905
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 81.000 0
Totale 364.294 90.905
BOLOGNA
Strada Maggiore
Strumentali per destinazione 1.519.843 543.794
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 1.584.000 0
Totale 3.103.843 543.794
T O T A L E I M M O B I L I DI P R O P R I E T A ' 45.282.204 9.746.769
ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2016 SU IMMOBILI DI PROPRIETA'
Descrizione cespiti situati in Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/16 Ammortamento
Strumentali per destinazione 18.544
Strumentali per natura 37.394
Non srtumentale a scopo d'investimento 3.472.903
Totale 3.528.841 0
T O T A L I 3.528.841 0
189
R I E P I L O G O DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETA' AL 31/12/2016
Classe dei Cespiti per Natura o Destinazione Valore di Bilancio Fondo
al 31/12/2016 Ammortamento
Strumentali per destinazione 24.473.989 7.650.919
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 11.462.391 0
Strumentali per natura 4.046.960 1.418.327
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 2.268.995 0
Non strumentali 1.959.751 677.523
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 1.070.118 0
Leasing - Strumentali per destinazione 0 0
Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument. per destinazione 0 0
Totale immobili 45.282.204 9.746.769
Tot.Investimenti in corso 3.528.841 0
Totale Istituto 48.811.045 9.746.769
190
ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2016
(Valori in unità di Euro)
Denominazione Nr.azioni o
quote
Valore
nominale % di inter.
Valore di
costo
Valore di
mercato
Riserva di
patrimonio
netto al
31.12.16
Riserva di
patrimonio
netto al
31.12.15
Variazioni
dell'es. 2016
Rivalut. ai
sensi L.
218/90
CEDACRI SPA 457 457.000 3,62% 1.811.153 3.747.400 1.909.623 1.909.623 0
EUROVITA SPA 51.485 2.317.855 2,04% 2.592.564 3.205.455 604.465 604.717 -252
BANCA D'ITALIA PART 311 7.775.000 0,10% 7.775.000 7.775.000 0 0 0
BCO TRE VENEZIE AZ 4.439 4.439.000 9,94% 4.583.198 5.094.552 504.323 504.329 -6
SISTEMA WALCON 262.500 262.500 12,50% 262.500 0 0 0 0
FRAER LEASING SPA 73.358 378.527 4,03% 1.103.323 3.656.163 2.517.739 2.517.739 0
SWIFT 2 250 0,00% 1.140 7.260 6.035 6.036 0 526
S.I.PRO. SPA 4.226 218.273 3,94% 220.077 218.273 -1.804 -1.804 0
VEGAGEST SGR 486.326 486.326 8,43% 916.825 0 0 0 0
IMMOBILIARE OASI NEL PARCO SRL 97.300 97.300 9,73% 3.454.150 2.203.845 -304 0 -304
IMMOBILIARE K1 SRL 1 1.500 15,00% 0 0 0 0 0
TOTALI 16.433.531 22.719.930 25.907.948 5.540.077 5.540.640 -562 526
191
ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA
Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la Cassa svolge servizi di
tesoreria:
1 ASILO INFANTILE CENTO
2 COMUNE DI CASTELLO D'ARGILE
3 COMUNE DI CENTO
4 COMUNE DI FINALE EMILIA
5 COMUNE DI GALLIERA
6 COMUNE DI MIRABELLO
7 COMUNE DI NONANTOLA
8 COMUNE DI PIEVE DI CENTO
9 COMUNE DI POGGIO RENATICO
10 COMUNE DI RAVARINO
11 COMUNE DI SANT'AGOSTINO
12 COMUNE DI VIGARANO MAINARDA
13 DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 SAN PIETRO IN CASALE
14 DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 CENTO
15 FONDAZIONE "F. MANTOVANI" - MIRABELLO
16 ISSI ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO
17 ISTITUTO COMPRENSIVO 1 DECIMA - PERSICETO
18 ISTITUTO COMPRENSIVO 2 - SAN GIOVANNI IN PERSICETO
19 ISTITUTO COMPRENSIVO PIEVE DI CENTO
20 ISTITUTO COMPRENSIVO SALA BOLOGNESE
21 ISTITUTO COMPRENSIVO SAN PIETRO IN CASALE
22 ISTITUTO COMPRENSIVO VIGARANO MAINARDA
23 PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO
24 PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA
25 PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO
192
PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI
DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB
ART. 149 DUODIECES
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti Consob si riportano, nella
tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione
KPMG S.p.A. e a favore delle società appartenenti al network KPMG per i seguenti servizi:
1) Servizi di revisione che comprendono:
� l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio;
� l’attività di revisione contabile limitata delle relazioni semestrale e trimestrali;
2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento,
la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni
criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in
relazione a tale specifico elemento.
3) Servizi di consulenza fiscale.
4) Altri servizi che comprendono incarichi relativi alla consulenza su importanti cantieri progettuali
inerenti alle novità normative e sui principi contabili ed inoltre alle novità segnaletiche.
I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2016, sono quelli contrattuali, comprensivi
di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza).
Tipologia di servizi Soggetto che ha
erogato il servizio Destinatario del servizio
Compensi in migliaia di Euro
Revisione legale KPMG S.p.A Cassa di Risparmio di Cento SpA 169
Servizi di attestazione KPMG S.p.A Cassa di Risparmio di Cento SpA 0
Altri Servizi KPMG S.p.A Cassa di Risparmio di Cento SpA 58
Totale 227
193
INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO
Al fine di accrescere la fiducia dei cittadini dell’Unione Europea nel settore finanziario, la CRD IV
introduce obblighi di pubblicazione di informazioni riguardanti le attività delle banche, e in particolare
gli utili realizzati, le imposte pagate ed eventuali contributi pubblici ricevuti, suddivisi per singolo paese
ove le banche sono insediate. Tali obblighi sono da considerare un elemento importante nella
responsabilità sociale delle banche nei confronti del pubblico.
L'informativa resa dalla Cassa di Risparmio di Cento è in linea con quanto previsto dall'Allegato A
della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17/12/2013 e successivi
aggiornamenti.
Dal momento che la Cassa di Risparmio di Cento non appartiene ad alcun gruppo, la stessa è l'unica
società ricompresa nel perimetro dell'informativa e l'Italia è l'unica nazione cui si riferiscono i dati
riportati.
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Stefano Aldrovandi dichiara, a
norma delle disposizioni dell'art. 154-bis, comma 2, del T.U.F., che l'informativa contenuta in questo
documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
Nazione:
Italia
Denominazione delle società insediate:
1) Cassa di Risparmio di Cento SpA
Natura dell'attività:
La Cassa di Risparmio di Cento svolge le tradizionali attività bancarie di raccolta dei depositi e del
risparmio, erogazione di prestiti e prestazione / intermediazione di servizi di pagamento, assicurativi e
di investimento. Essa opera dal 1859 e al 31 dicembre 2016 conta una rete di 49 sportelli ubicati in
Emilia Romagna nelle province di Ferrara, Bologna, Modena e Ravenna. La clientela a cui la banca
tradizionalmente si rivolge è rappresentata da famiglie e PMI, mentre il servizio verso i segmenti "alti"
(private e corporate) è strutturato con modelli specifici e gestori dedicati. L'offerta commerciale si
modifica e si arricchisce nel tempo per assicurare la continua rispondenza alle esigenze della clientela e
al mutato contesto operativo (si pensi per esempio allo sviluppo dei canali remoti). Le principali
componenti dell'attività svolta e dell'offerta proposta, elencate prendendo a riferimento la tabella 2 di
cui all'art. 317, par. 4 del CRR, sono: i "servizi bancari a carattere commerciale" (raccolta di depositi,
prestiti, rilascio di garanzie e impegni di firma); i "pagamenti e regolamenti" (servizi di pagamento,
carte di debito e di credito); le "gestioni patrimoniali"; l'"intermediazione al dettaglio" (ricezione e
trasmissione di ordini su strumenti finanziari, esecuzione di ordini per conto della clientela), la custodia
e amministrazione di strumenti finanziari della clientela.
Fatturato:
Il margine di intermediazione (voce 120 del conto economico) per il 2016 ammonta a euro 77.452.607
194
Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno:
Al 31 dicembre 2016 si rilevano n. 352 dipendenti su base equivalente a tempo pieno, determinati come
rapporto fra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti, esclusi gli straordinari, e il
totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno.
Utile o perdita prima delle imposte:
L'utile lordo determinato come somma delle voci 250 e 280 del conto economico per il 2016 ammonta a
euro 3.250.113
Imposte sull'utile o sulla perdita:
La somma delle imposte di cui alla voce 260 del conto economico per il 2016 ammonta a euro
1.529.058
Contributi pubblici ricevuti:
La Cassa di Risparmio di Cento non ha ricevuto nel corso del 2016 alcun contributo da parte delle
amministrazioni pubbliche.
195
ELENCO DEI PRINCIPI CONTABILI OMOLOGATI DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Principio Descrizione Regolamento omologazione
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 – mod. 1274/2008 - 69/2009 - 70/2009 –
494/2009 – 495/2009 – 1136/09- 1205/2011 – 475/2012-
1254/2012 – 1255/2012-183/2013 – 2343/2015 –
2441/2015 – 1905/2016 – 2067/2016
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni
1126/2008 – mod. 1261/2008 – 495/2009 – 1254/2012 –
1255/2012 – 28/2015 – 2067/2016
IFRS 3 Aggregazioni aziendali
1126/2008 mod. 495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 -
1361/2014 - 28/2015 – 1905/2016 – 2067/2016
IFRS 4 Contratti Assicurativi
1126/2008 - mod. 1274/2008 -494/2009 – 1165/2009 –
1255/2012– 1905/2016 – 2067/2016
IFRS 5
Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
1254/2012 – 1255/2012 – 2343/2015 – 2067/2016
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 824/2009 –
1165/2009 – 1205/2011 -475/2012 – 1254/2012 –
1255/2012 - 1256/2012 – 2343/2015– 2067/2016
IFRS 8 Settori operativi
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 475/2012-1256/2012 -
28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016
IFRS 10 Bilancio Consolidato 1254/12- 313/2013 - 1174/2013 – 2016/1703
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/12 - 313/2013 – 2173/2015
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/12 – 313/2013 – 1174/2013 - 2016/1703
IFRS 13 Valutazione al fair value 1255/12 – 1361/2004 – 2067/2016
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016
IAS 1 Presentazione del bilancio
1274/2008 - mod. 53/2009 - 70/2009 - 494/2009 –
475/2012 – 243/10- 149/11- 1254/2012 – 1255/2012 –
2406/2015 – 1905/2016 – 2067/2016
IAS 2 Rimanenze
1126/2008 - 70/2009 – 1255/12– 1905/2016 –
2067/2016
IAS 7 Rendiconto finanziario
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 –
1254/2012
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012 –
2067/2016
IAS 10
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del
bilancio
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 1255/2012 –
2067/2016
IAS 11 Commesse a lungo termine 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 1905/2016
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 – 475/2012 –
1254/12- 1255/2012– 1905/2016 – 2067/2016
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari
1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
1255/2012 -28/2015 - 2231/2015 – 1905/2016
IAS 17 Leasing 1126/2008 – 1255/2012
IAS 18 Ricavi
1126/2008 – mod. 69/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 –
1905/2016
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 – 475/2012 –
1255/2012 – 2343/2015 – 29/2015
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
sull'assistenza pubblica
1126/2008 – mod. 70/2009 – 475/2012 – 1255/2012 –
2067/2016
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009-
475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012 – 2067/2016
IAS 23 Oneri finanziari 1260/2008 – mod. 70/2009 – 2067/2016
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate 1126/2008 - mod. 1274/2008- mod. 622/10 – 475/2012 –
1254/2012 - 28/2015
IAS 26 Fondi di previdenza 1126/2008
IAS 27 Bilancio consolidato e separato 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009 –
196
1254/2012 – 1254/2012 – 1174/2013-2241/2015
IAS 28 Partecipazioni in collegate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 494/2009 -
495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012–2441/2015 –
2067/2016 – 2016/1703
IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009
IAS 31 Partecipazioni in joint venture 1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009 – 1254/2012 –
1255/2012 IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 - mod. 1274/2008- 53/2009 - 70/2009 -
494/2009 -495/2009 – 1293/2009- 475/2012 –1254/2012
1255/2012 - 1256/2012 – 1905/2016 – 2067/2016 IAS 33 Utile per azione 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1254/2012 – 1255/2012 – 2067/2016
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
475/2012 – 1255/2012 – 2343/2015 – 1905/2016
IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 69/2009 - 70/2009 -
495/2009 – 1254/2012 – 1255/2012 – 1374/2013 –
2067/2016 – 1905/2016
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali
1126/2008 - mod. 1274/2008 -495/2009 - 28/2015 –
1905/2016 –2067/2016 IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 -495/2009 –
1254/2012 - 1255/2012 - 28/2015 – 1905/2016 IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009 - 494/2009 -
495/2009 – 824/2009 – 839/2009 – 1171/2009 –
1254/2012 - 1255/2012 – 1375/2013 – 1905/2016 –
2067/2016 IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012 -
1361/2014 – 1905/2016 IAS 41 Agricoltura 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 70/2009 - 1255/2012
INTERPRETAZIONI REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini e passività similari
1126/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 – 53/2009 - 1255/2012 – 2067/2016
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008 - 1255/2012
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008 – 1254/2012– 2067/2016
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche 1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi
dello IAS 29 - Informazioni contabili in economie
iperinflazionate
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 53/2009
IFRIC 8 Ambito di applicazione dell'IFRS 2 1126/2008 – 632/2010
IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati 1126/2008 mod. 495/2009 – 1171/2009 –
1254/2012 – ABROGATO con reg. 2067/2016
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 2067/2016
IFRIC 11 Operazioni con azioni proprie e del gruppo 1126/2008
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 – 1905/2016 – 2067/2016
IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela 1262/2008 - 1255/2012 – 1905/2016
IFRIC 14 IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro iterazione.
1263/2008 - mod. 1274/2008
IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili 636/2009 – 1905/2016
IFRIC 16 Coperture di investimenti netto in una gestione estera 460/2009 – 1254/2012 – 2067/2016
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/09 - 1255/2012
197
IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela 1164/09 – 1905/2016
IFRIC 19
Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
662/2010 – 1255/2012 – 2067/2016
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto 1255/2012
IFRIC 21 Tributi 634/2014
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 - mod. 1274/2008 - 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione alle
attività operative
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 12 Consolidamento - Società a destinazione specifica (società
veicolo)
1126/2008 - 1254/2012
SIC 13 Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da
parte dei partecipanti al controllo
1126/2008 - mod. 1274/2008 – 1254/2012
SIC 14
SIC 15 Leasing operativo - incentivi 1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 21 Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate non
ammortizzabili
1126/2008 – 1255/2012
SIC 25 Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di
un'impresa o dei suoi azionisti
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma
legale del leasing
1126/2008 – 1905/2016 – 2067/2016
SIC 29 Informazioni integrative - Accordi per servizi in
concessione
1126/2008 - mod. 1274/2008
SIC 31 Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi
pubblicitari
1126/2008 – 1905/2016
SIC 32 Attività immateriali - Costi connessi ai siti web 1126/2008- mod. 1274/2008 – 1905/2016
198
Pagina Bianca
199
ATTESTAZIONE SUL BILANCIO D’ESERCIZIO AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL
REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED
INTEGRAZIONI
1. I sottoscritti, Ivan Damiano, nella sua qualità di Direttore Generale di Cassa di Risparmio di
Cento S.p.A. e Stefano Aldrovandi, nella sua qualità di Vice Direttore Generale - Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto all’articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
1.1. l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e 1.2. l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del
bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016.
2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio è basata su di un modello definito Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. secondo standard di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
3. I sottoscritti attestano, inoltre, che:
3.1. il bilancio d’esercizio:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a
fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente;
3.2. la relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.
Cento, 28 Febbraio 2017
200
Pagina Bianca
201
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI AI SENSI DELL’ART. 2429,
COMMA 2, C.C.
Agli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento.
Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 la nostra attività è stata ispirata alle
disposizioni di legge e alle Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed degli Esperti Contabili.
Attività di vigilanza
L’assemblea degli Azionisti tenutasi in data 30 marzo 2016, oltre all’approvazione del bilancio ha
provveduto al rinnovo delle cariche sociali. Nel caso del Collegio Sindacale ha confermato il
Presidente ed un sindaco effettivo in carica ed ha nominato un nuovo sindaco effettivo.
Come prima diretta conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento del Collegio
Sindacale abbiamo provveduto a portare a compimento il complesso ed articolato processo di
autovalutazione che ha dato esito positivo.
Nel corso del 2016 abbiamo effettuato 29 riunioni a seguito di altrettante verifiche (di cui 10 prima
dell’assemblea di bilancio 2015 da parte del precedente Collegio Sindacale e 19 a cura del
Collegio Sindacale insediatosi dopo l’assemblea di approvazione del bilancio 2015).
Abbiamo partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione nelle quali abbiamo
acquisito informazioni sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione
nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate. Sulla
base delle informazioni acquisite, non sono state riscontrate violazioni della legge e dello statuto,
né operazioni manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse o tali da
compromettere l’integrità del patrimonio.
Abbiamo riscontrato l’inesistenza di operazioni atipiche e inusuali ed accertato che le operazioni in
potenziale conflitto di interesse (ex art. 136 del T.U.B. e artt. 2391 e 2391 bis del Codice Civile)
fossero deliberate in conformità con la normativa vigente.
Abbiamo acquisito dalla società di revisione incaricata del controllo legale dei conti KPMG,
durante gli incontri svoltisi, informazioni, e, da quanto da essa riferito, non sono emersi dati e
circostanze rilevanti che debbano essere evidenziati nella presente relazione. Vi segnaliamo inoltre
che durante l’esercizio sono stati conferiti altri incarichi alla società di revisione KPMG.
202
L’importo complessivo (inclusivo di IVA) corrisposto per tali altri servizi è risultato pari ad € 58
mila, che sommato al compenso per l’attività di revisione legale del bilancio dell’esercizio ed alla
revisione limitata delle relazioni semestrale e trimestrali porta l’ammontare complessivo (inclusivo
di IVA) corrisposto a KPMG ad € 227 mila.
Abbiamo incontrato periodicamente il Dirigente Preposto, i responsabili della Revisione Interna,
della Compliance e Antiriciclaggio, del Risk Management e del Servizio Controllo e Recupero
Crediti con i quali abbiamo innanzitutto proseguito l’attività del Comitato Controlli attraverso
riunioni fissate con cadenza trimestrale, da noi promosso negli anni passati e presieduto,
finalizzato al coordinamento ed al presidio dei controlli interni per supportare adeguatamente il
Consiglio di Amministrazione nelle decisioni in tale materia. In particolare è proseguita l’attività
di monitoraggio costante del credito attraverso l’emissione di report mensili a cura del Risk
Management, atti a verificare la correttezza della classificazione dei crediti e del calcolo del
dubbio esito in base alla policy approvata dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre è stata
avviata, sempre a cura del Risk Management, l’attività di verifica del processo di recupero del
credito che troverà piena applicazione nel corso del corrente anno.
Durante il 2016 è proseguita l’attività sia di implementazione dei capitoli 8 (sistema informativo) e
9 (continuità operativa) sia di affinamento e manutenzione del capitolo 7 delle Disposizioni di
Vigilanza Prudenziale per le banche, Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – XV aggiornamento,
nonché l’attività di adeguamento alla Circolare 285 – Disposizioni di Vigilanza per le banche –
che riguarda la governance degli istituti di credito.
Nel corso dell’esercizio abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza,
sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo della società, anche tramite la
raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e, a tale riguardo, non abbiamo
osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di nostra competenza, sull’adeguatezza e sul
funzionamento del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a
rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante l’ottenimento di informazioni e l’esame
dei documenti aziendali dal Dirigente preposto e dalla società incaricata della revisione legale dei
conti, e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo effettuato specifici atti di ispezione e controllo riguardanti tutte le principali aree
funzionali della Banca, incluse alcune filiali e, in base alle informazioni acquisite, non sono emersi
rischi significativi e/o violazioni di legge, dello statuto o dei principi di corretta amministrazione,
203
ivi comprese le operazioni con soggetti collegati, nel rispetto delle norme vigenti in materia.
Segnaliamo poi che non sono pervenute denunzie ex art. 2408 c.c. e che nello svolgimento
dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi altri fatti significativi tali da
richiederne la menzione nella presente relazione o da segnalare agli Organi competenti.
Al riguardo si segnala che, in relazione alle previsioni di cui all’art. 52 bis del TUB e delle relative
Istruzioni applicative della Banca d’Italia (Circ. 285/2013, Titolo IV, Capitolo 3, Sez. VIII), la
Banca, nel rispetto del termine stabilito dalla Vigilanza, ha implementato un proprio sistema di
whistleblowing. Tale sistema, diventato pienamente operativo nel corso del 2016, è strutturato in
modo da garantire la trasmissione, ricezione, esame e valutazione delle segnalazioni di violazioni
di norme disciplinanti l'attività bancaria ex art. 10 TUB (raccolta del risparmio tra il pubblico,
esercizio del credito, inosservanza delle norme che disciplinano l'attività finanziaria, frodi in danno
a una o più società destinatarie) attraverso canali specifici, autonomi e indipendenti, diversi
rispetto alle ordinarie linee di reporting, assicurando la riservatezza e la protezione dei dati
personali del soggetto che effettua la segnalazione e del soggetto eventualmente segnalato. In tale
ambito, al Responsabile della Revisione Interna è assegnato il ruolo di Responsabile del Sistema
Interno di Segnalazione ed al Collegio Sindacale il ruolo di Organo di controllo. Nel corso del
2016 non è pervenuta alcuna segnalazione.
Fatti rilevanti dell’esercizio
Nel 2016 ed esattamente a partire dal 4 luglio, come caldamente consigliato anche da CONSOB
per banche con azioni non quotate detenute dal pubblico, le azioni della Cassa di Risparmio di
Cento sono state ammesse al sistema multilaterale di negoziazione (cosiddetto Hi-MTF), che
prevede modalità di formazione del prezzo secondo logiche di libero mercato di strumenti
finanziari diffusi tra il pubblico.
Come ben noto ed evidenziato nella Relazione sulla Gestione del Consiglio di Amministrazione la
Cassa di Risparmio di Cento è stata chiamata, insieme a tutto il sistema bancario italiano, a
sostenere rilevanti oneri straordinari anche nel corso dell’esercizio in esame (pari a circa 3,8
milioni di euro nell’esercizio 2016 contro i 3,47 dell’esercizio 2015) per sostenere sia il Fondo di
Risoluzione Nazionale che il Sistema di Garanzia dei Depositi (D.G.S.) a salvaguardia del sistema
bancario.
Inoltre a fine anno il Consiglio di Amministrazione ha deliberato lo stanziamento della somma di
circa 1,125 milioni di euro da destinare al Fondo Esuberi, corrispondente all’uscita di 10
dipendenti.
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Bilancio d’esercizio
Abbiamo esaminato il progetto di bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 redatto in
applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in ottica di continuità aziendale,
messo a nostra disposizione nei termini di cui all’art 2429 c.c. in merito al quale riferiamo quanto
segue.
Non essendo a noi demandata la revisione legale del bilancio, abbiamo vigilato sull’impostazione
generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua
formazione e struttura ed, a tale riguardo, non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Abbiamo altresì verificato l’osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della
relazione sulla gestione ed anche a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire.
Per quanto a nostra conoscenza, gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno
derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c..
Conclusioni
Considerando anche le risultanze dell’attività svolta dal soggetto incaricato della revisione legale
dei conti contenute nella relazione di revisione del bilancio che ci è stata messa a disposizione il 14
marzo 2017, l’attestazione di adeguatezza e di conformità rilasciata dal Dirigente preposto,
proponiamo all’Assemblea di approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, così
come redatto dagli Amministratori, concordando con la proposta di destinazione dell’utile dagli
stessi formulata.
Cento, 15 marzo 2017