cartografia nautica e sistemi informativi per la navigazione

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  • 8/11/2019 Cartografia Nautica E Sistemi Informativi Per La Navigazione

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    Cartografia nautica

    e Sistemi informativiper la navigazione

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    Introduzione

    Gran parte del territorio italiano ba-gnato dal mare, e risulta pertanto moltoelevata lestensione delle coste marine(km 7122) cui maggiormente contribui-

    scono le due isole Sicilia (km 1425) eSardegna (km 1636).2 Questa condizionegeografica non implica comunque unagrande familiarit con lelemento liqui-do, forse dovuta allancora pervicaceconvinzione che si tratti di qualcosa de-lite. La frequentazione del mare anco-ra abbastanza limitata, se paragonata al-le consuetudini di altri paesi, e non vie-ne certo alimentata dalla disponibilit diattrezzature stante lattuale situazione.3

    Tre sono le componenti che vi conflui-

    scono: la nautica da diporto, la pesca co-stiera e oltre, i traffici marittimi. Ognunadi queste ha modalit di svolgimento di-verse, in termini di tempo dedicato, com-posizione dellequipaggio, assistenzeterrestri.

    La prima componente, diportistica, le-gata al tempo libero e alla disponibilit diattrezzature di ormeggio e/o rimessaggio(la cosidetta marina, specialmente inLiguria e in Alto Adriatico, che qui di-venta punto di raccordo con il sistema delturismo fluviale e idroviario padano - ve-neto) e di approdi (pi simili al tradizio-nale porticciolo, di dimensioni contenu-te, integrato nel tessuto storico e urbano),che accolgono le barche in transito (so-prattutto nel sud e nelle isole), per favo-rire la frequentazione del Mediterraneo,di cui la penisola italiana, le due isolemaggiori e le altre quarantadue minori4,rappresentano il centro gravitazionale.La seconda componente, produttiva, nel-la sua valenza ecologica e ambientale, ha

    acquisito di recente un ulteriore ricono-scimento culturale e turistico - ricreati-vo. Con il decreto del Ministero per lepolitiche agricole in data 13 aprile 1999,

    n. 293 5 stata regola-mentata lattivit dipesca turismo.Fra le iniziative rien-trano:

    a) lattivit pratica dipesca sportiva,

    b) lattivit turistico -ricreativa per la di-vulgazione dellacultura del mare e della pesca,

    c) lattivit di conoscenza dellambientecostiero, delle lagune, delle acque in-terne, e di sensibilizzazione al mondodella pesca professionale.

    La terza componente dei traffici e del ca-

    botaggio marittimo (short sea trade, perlUnione Europea) vista come obbliga-toria nuova via per un massiccio e co-stante dirottamento sulle navi di una par-te consistente del traffico stradale sulladirettrice italiana nord - sud.In tal senso gli interventi sulla portualitturistica si integrano con un disegno ditrasporto intermodale. La stessa creazio-ne di una rete informatica di controllo eassistenza pu essere intesa nel pi am-pio processo di informatizzazione del si-stema gestionale nave - porto - destina-zione finale delle merci.

    Tra le condizioni di base per lamplia-mento delle frequentazioni vi la sicu-rezza in mare intesa come possibilt con-creta di comunicazione, assistenza e soc-corso, oltre quella data dalle dotazioni dibordo.Altra condizione basilare che vengasvolta unopera di sensibilizzazione cul-turale nei confronti delle giovani genera-zioni sui temi della geografia e della me-

    teorologia, materie strettamente legatealla navigazione.6 Gli equipaggiamentiinformatici di bordo, che si rendono di-sponibili al vasto pubblico, se da una

    parte di certo aumenteranno le schieredel diporto nautico, dallaltra non devo-no diventare motivo per un analfabeti-smo di ritorno.

    Novit normative in un

    contesto tecnologico evoluto

    Non sono la tradizionale carta nautica edil collegato carteggio ad andare in archi-vio a beneficio della cartografia digitale,come pu sembrare in un primo momen-to: le nuove disposizioni hanno anche al-tre implicazioni. Il Ministero dei traspor-ti e della navigazione ha ammesso lapossibilit che le carte nautiche su sup-porto cartaceo siano sostituite da sistemielettronici di ausilio alla navigazione

    marittima, che impieghino cartografia

    digitale.Adottando con il decreto ministeriale indata 2 maggio 1999, n. 274 il Regola-mento per lutilizzazione delle carte nau-tiche per le unit abilitate alla navigazio-ne da diporto ed allesercizio della pescacostiera7 si evitato di lasciare alla di-screzionalit dei controllori lapplica-zione delle sanzioni nei confronti degliutilizzatori di tali sistemi, che risultanoampiamente diffusi presso i diportisti, ipescatori, naviganti in genere.Il decreto ministeriale in data 21 gennaio

    1994, n. 2328, che ha approvato il Re-golamento di sicurezza per la navigazio-ne da diporto, allart. 21 in ordine alleDotazioni, prevedeva la disponibilit a

    Per il bimbo, amante di mappe ed immagini,

    luniverso eguaglia la sua fame immensa

    Com grande il mondo al lume delle lampade!

    E piccolo, invece, agli occhi del ricordo!

    []C. BAUDELAIRE1

    Implicazioni tecniche

    e suggestioni culturali

    MASSIMO PASQUALIN

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    bordo di carte nautiche e relativi stru-menti necessari in relazione alla naviga-zione che si vuole intraprendere. Di re-cente il Regolamento stato riscritto e

    approvato con decreto ministeriale in da-ta 5 ottobre 1999, n. 478; in questa occa-sione stato precisato che le dotazioni disicurezza minime che devono essere te-nute a bordo delle unit da diporto sonoin relazione alla navigazione effettiva-mente svolta, restando nella responsabi-lit del conduttore dotare lunit degli ul-teriori mezzi e delle attrezzature di sicu-rezza e marinaresche necessarie in rela-zione alle condizioni meteo marine ealla distanza da porti sicuri per la navi-gazione che intende effettivamente intra-

    prendere. Tra le dotazioni di sicurezza indicata la strumentazione GPS, in rela-zione alle due soglie di distanza dalla co-sta o dalla riva, senza alcun limite eentro le 50 miglia.9

    Laltro decreto ministeriale in data 22giugno 198210, con il quale stato appro-vato il Regolamento di sicurezza per lenavi abilitate allesercizio della pescacostiera (locale e ravvicinata) allart.20 Carte nautiche, disponeva cheTutte le navi devono essere dotate dicarte nautiche necessarie nelleserciziodellattivit di pesca.I due decreti, richiamati dal provvedimen-to del maggio 1999, definiscono lambitoapplicativo della normativa introdotta, ma evidente che si tratta di un puro riferi-mento allobbligatoriet della dotazione:ossia le carte nautiche come la bussola, ilbarometro, il binocolo, la stazione radiote-lefonica e quantaltro previsto in relazionealla navigazione intrapresa.Lintroduzione ufficiale dei sistemi elet-

    tronici di ausilio alla navigazione tra ledotazioni di bordo ha anche il senso diconsentire lutilizzo di strumenti al pas-so con levoluzione ed il progresso tec-nologico, anche al fine di non ostacolarele ricerche volte a migliorarne le caratte-ristiche e laffidabilit, come si affermanelle premesse dellatto ministeriale.Ora si tratta di aspettare che lIstitutoIdrografico della Marina individui le ca-ratteristiche, i requisiti e gli standard deisistemi di ausilio alla navigazione, come

    previsto dallart. 2 del Decreto di adozio-ne. La conformit della cartografia digi-tale contenuta in tali sistemi, alle caratte-ristiche della cartografia ufficiale dello

    Stato, di cui alla Legge 2febbraio 1960, n. 68 11, se dauna parte appare ovvia e ri-tuale, dallaltra risulta del

    tutto insufficiente rispettoallintroduzione dellinfor-matica nei processi di co-struzione e gestione numeri-ca della cartografia ed, inparticolare, del posiziona-mento satellitare.

    Cenni di cartografia

    nautica

    La carta nautica una par-ticolare carta geografica,sulla quale vengono riporta-te notizie, dati e raffigura-zioni utili per chi si sposti inmare e dove oltre a visualiz-zare la sua posizione, poterricavare le caratteristichedel fondale, gli eventuali pe-ricoli, il profilo della costa, ipunti cospicui a terra; in-somma ottenere tutte quelle informazio-ni necessarie alla navigazione e riassu-mibili, in modo simbolico, su un unicofoglio di carta.

    bene dire subito che le uniche a far te-sto sono quelle edite dai servizi idrogra-fici governativi: in Italia opera il gi ci-tato Istituto Idrografico della Marina,uno degli organi cartografici dello Stato.Ma i mari italiani sono coperti anche dapubblicazioni di altri stati, come il fran-cese Service Hydrographique et Oca-nographique de la Marine o il British

    Admiralty.Le carte nautiche, di norma, sono distin-te in:

    carte generali, fino alla scala 1:400000,con proiezione di Mercatore;

    carte costiere o di dettaglio, a scalamedia o grande, da 1:300000 fino a1:25000, sempre con proiezione diMercatore;

    piani nautici, da scala 1:10000 e oltre,non necessariamente al Mercatore.

    Per ambiti geografici come lAlto Adria-tico (ma non solo) si pu ben immagina-re come le scale e le esigenze informati-ve interagiscano in relazione alle moda-lit di navigazione, alle condizioni me-teorologiche e alle fasi della marea. Ec-co perch la carta - in quanto tale - nonesaurisce le fonti informative della navi-

    gazione. Diverse sono le documentazio-ni correlate ed altrettanto utili se non in-dispensabili nellandare per mare.Basta anche una sola esperienza di avvi-

    cinamento ad un porto non del tutto co-nosciuto, per aver compreso limportan-za del Portolano. Esso raccoglie, conelencazione metodica, le informazioniche consentono di riconoscere la costa,di essere allertati sui pericoli e sui fon-dali, sulle peculiari norme o prescrizioni,sulle correnti, sulle maree, sui venti, suisegnali, sui segni premonitori della me-teorologia locale, sui porti, ormeggi edancoraggi, etc. Anche per questo tipo dipubblicazioni, lIstituto Idrografico del-

    la Marina ha reso disponibile nel tempo,il Portolano del Mediterraneo, edito inotto volumi. Vale la pena di ricordare an-che le documentate Pagine azzurreitaliane, oltre alle Sailing Directions bri-tanniche e leInstruction Nautiques fran-cesi.Elenchiamo di seguito le altre pubblica-zioni che costituiscono il sistema infor-mativo della navigazione, non essendoquesta la sede per dilungarsi in defini-zioni, ma piuttosto quella dove tentare didelineare quante e quali sono le fonti daintegrare in un sistema di ausilio, chenon si esaurisca nella pur preziosa operadi posizionamento e/o tracciamento dirotta; essi sono:

    Figura 1 - Marinando: voce del verbo conoscere il mare.

    Campagna sui periodici promossa dal Ministero per le PoliticheAgricole, a partire dal 1995, presso le scuole medie inferiori persensibilizzare i giovani al mare.

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    i Radioservizi per la navigazione,

    lElenco dei fari e segnali da neb-bia,

    le Tavole nautiche,

    le Effemeridi nautiche,

    le Tavole di marea e correnti di ma-

    rea.12

    Un sistema coordinato di notizie edinformazioni per sapere dove si e comearrivare alla meta, in sicurezza.Noi non ci guardiamo quasi mai attorno, alcontrario dei nostri antenati, che per so-pravvivere dovevano sempre sapere dovesi trovavano e cosa cera in tutte le dire-zioni. E per poter guardare attorno, si de-ve ovviamente girare la testa, lambientesi vede con gli occhi nella testa sul

    corpo poggiato sul suolo.13

    La necessit di un riferimento sicuro ecostante per la navigazione stata benpresente nelle menti dei frequentatori delmare: gi intorno al 1100 a. C. i Fenici,dopo aver inventato il remo per risolverei capricci delle maree e delle correnti, in-

    dividuarono nellOrsa maggiore (Grancarro), lalta e visibile costellazione del-lemisfero boreale, al fine di calcolaremovimenti e posizione. Si tratta di uncontributo essenziale alle conoscenze e aitraffici del tempo, se si considera che leprime carte geografiche del mondo risal-gono al 510 a. C. ad opera dello storico egeografo greco Ecateo di Mileto, e chebisogner attendere il 1269 per la feliceintuizione del francese Plerin de Mari-

    court di fissare ad un perno lago dellabussola magnetica, invece di lasciarlogallegiare sullacqua con il sughero, e diinserirlo in un cerchio graduato per faci-

    litare la determinazione della direzione.Sistemi di ausilio alla

    navigazione marittima

    I sistemi elettronici di ausilio alla navi-gazione ufficialmente autorizzati si com-pongono, in estrema sintesi:

    della tecnologia GPS (Global Positio-ning System),

    della cartografia digitale, archiviatain cartucce (micro chart o Cd),

    di un piccolo computer in grado di re-

    gistrare e stimare la posizione, non-ch integrare (eventualmente) i se-gnali ricevuti dallantenna GPS nellacarta nautica digitale di volta in voltaa disposizione.

    Tutte le cose sono numeri, disse Pita-gora.Tutti i problemi di geometria possonofacilmente esser riportati a termini taliche poi, per costruirli, non c da cono-scere che la lunghezza di alcune lineerette, afferm Cartesio nel suo Geo-

    metrie, che nel 1637 segna la nascitadella geometria delle coordinate.Tale integrazione elettronica (che in al-cuni casi si riduce a circa 700 grammi,tutto compreso) consente di conoscere lapropria posizione (coordinate geografi-che), di determinare il percorso da segui-re per andare su un dato punto, il temponecessario per giungervi, lo scostamentodalla rotta, la velocit effettiva etc. Sonocomunemente noti come tracciatori car-tografici (infelice traduzione dallingle-

    se plotter), in sostanza sono in grado digeoreferenziare unimbarcazione (fare ilcosidettopunto nave) e di visualizzareil suo percorso seguito o programmato(la rotta).Con sigle in lingua inglese, le funzioniprincipali sono:

    COG, valori istantanei della rotta ri-spetto al fondo,

    SOG, velocit sempre rispetto al fondo,

    TIG o ETA, tempo stimato di arrivo,

    XTE o CTE, errore di fuori rotta, distanza e rilevamento per e tra i way-point (punti intermedi),

    miglia percorse parziali o totali,

    Figura 3- Genova:

    Quartiere del MolodaCartularij Embulorumsub milesimo de 1544 (sec. XVIII), Archivio delBanco di San Giorgio. Inbasso a sinistra, ribaltato di90 gradi, si nota ledificio delcarcere della Malapaga, nelquale fu rinchiuso MarcoPolo, catturato nella battagliadi Curzola. In basso a destracapovolta rappresentata laChiesa di San Marco al Moloche conserva, nel muro ester-no, il leone marmoreo preso

    dai genovesi a Pola. Da: A. Agosto e A. M. Salone (a cura di), Genova e Venezia tra i secoli XIIe XIV, Catalogo della Mostra documentaria, 1994, Archivio di stato di Genova e Comune diGenova.

    Figura 2 - Rappresentazione dellIsola diRodi (Sporadi meridionali, Dodecaneso, MarEgeo, Grecia), da Benedetto Bordone, Isolario(Isolario di Benedetto Bordone, nel qual siragiona di tutte le Isole del mondo, con li lor

    nomi antichi & moderni, historie, favole, &

    modi del loro vivere, e in qual parte del mare

    stanno, & in qual parallelo e clima giaciono,

    1534), Edizioni Aldine, Modena, 1983. B.Bordone (1450 1530?), padovano, prima miniatore che geografo, intellettuale di secondo piano,oper a Venezia. Il suo Isolario, descrittivo di tutte le realt allora conosciute, godette ai suoitempi di notevole fortuna. La posizione delle isole determinata con il ricorso alla Rosa dei venti eallindicazione delle distanze, secondo le quattro principali direzioni di questa, che separano lisoladalle altre o dalla terraferma.La rappresentazione dellisola, alquanto schematica, ne d gli elementi essenziali di riconoscibilitdai diversi orizzonti, quasi un portolano per unisola posta allincrocio di tre continenti:

    Rhodo (Rodi), citt e castello medievali si innalzano dal porto;

    Philerno (Filerimos), colle;

    Ferachio (Ferklos), fortezza medievale posta in cima ad un colle roccioso;

    Lindo (Lindos), citt su un promontorio con imponente acropoli in sommit e villaggio ai piedi;gli abitanti furono i primi a varare un codice di legge marittima, pi tardi conosciuto sotto il nomedi Legge navale di Rodi; i Romani la adottarono e i Bizantini la ripresero, e ancora ai giorninostri essa costituisce le fondamenta del diritto marittimo internazionale;

    Gadura, fiume sul versante occidentale.

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    velocit di avvicinamento reale alladestinazione finale, oltre che al way-point pi vicino,

    numero di satelliti utilizzati (o dispo-

    nibili) e, conseguentemente, grado diprecisione raggiunto,

    prospettiva 3-D della rotta e delle-ventuale fuori rotta,

    tracciamento della rotta percorsa;

    ed inoltre:

    codifica di punti cospicui (marker,waypoint, event), anche con codici al-fanumerici, e creazione di pagine dimemoria, da richiamare nelle diversenavigazioni e/o motivi delluscita inmare;

    uomo in mare, ossia determinazio-ne istantanea della posizione e calco-lo della rotta migliore per il recupero,

    rotta reversibile, ossia linversione delpunto di arrivo con quello di partenza.

    Da un qualunque punto la strumentazio-ne calcola, con la funzione GOTO, dire-zione, distanza e tempo di arrivo:

    ad un determinato porto presente nel-la cartografia e selezionabile da unelenco contenuto nel database;

    al pi vicino porto dotato di 1) negozidi prima necessit, 2) assistenza medi-ca, 3) officina, 4) agenzia nautica, 5)acqua potabile, 6) rifornimenti di car-buranti, 7) informazioni turistiche;

    ad uno dei numerosi (fino a 99)marker, codificati dal navigante (pun-ti di immersioni subacquee, di pesca,secche, ancoraggi, etc.);

    ad un punto preciso, di cui si devonoimputare le coordinate.

    I sistemi di ausilio alla navigazione, in-tesi come combinazione tra precisioneGPS e carteggio elettronico, utilizzano ladigitalizzazione della cartografia ufficia-le, con importanti integrazioni informa-tive, in parte ricavate da altre pubblica-zioni del settore (servizi di emergenza,fari, segnali, punti cospicui, etc.), in par-te da documentazione commerciale e/opubblicitaria (servizi nautici a terra, ri-storazione, accoglienza, shopping, etc.);dati e notizie che si rendono disponibilisu interrogazione del database, posizio-nandosi su icone o testi.Due database in commercio sono parti-colarmente utili: quello che rende dispo-nibile i dati sui servizi nei porti e come

    contattarli, laltro che, con semplici echiari grafici, permette di conoscere lan-damento delle maree nellarco delle ven-tiquattrore e per tutti i giorni dellanno.

    Ampia risulta la dotazione di cartografianumerica per i mari del Mediterraneo eper lintera copertura mondiale. Due so-no i principali produttori, consideratistandard e che si contendono il mercato.In alcuni modelli di strumentazione nau-tica, un protocollo internazionale di co-municazione consente di integrare a bor-do, le seguenti strumentazioni:

    GPS/plotter,

    pilota automatico,

    ecoscandaglio,

    radar, centralina del vento.

    I dati provenienti dal sistema di naviga-zione integrato possono essere acquisiti supersonal computer per le analisi a terra.

    Le applicazioni e lutilit ai fini della na-vigazione sono facilmente immaginabi-li: al centro del display c il simbolo delpunto nave e intorno la cartografia con isimboli degli aiuti alla navigazione, ba-timetriche, zone di restrizione, cavi sot-tomarini, secche, relitti e altri riferimen-ti che normalmente vengono riportati sucarta. Un sistema che va per la maggio-re, il cui produttore ha ottenuto la certi-ficazione di qualit ISO 9002, consentela rotazione della carta nella direzionedella rotta.In definitiva il sistema di ausilio conGPS rende la navigazione pi sicura, pisemplice e, in molti casi, anche pi pre-cisa, se viene utilizzato con criterio. Non il caso di dimenticare come calcolare la

    rotta sulla carta nautica, anche se il nuo-vo sistema lo fa per noi; anche se nellamigliore delle ipotesi il ricevitore col-legato ad un videoplotter che ci forniscesia la posizione che la carta nautica, inqualunque momento il nostro strumentopotrebbe guastarsi. E comunque non giusto ridursi a leggere un display!

    Spunti dalla storia della

    navigazione

    USCIRE DAL MEDITERRANEO

    La comunicazione, cio la circolazionedegli uomini, dei prodotti, delle cono-scenze (tecniche e no), delle idee, senzaltro la chiave di lettura di pi lun-

    ga durata della storia umana.Basta pensare al processo di unificazio-ne del Mediterraneo iniziato da Fenici eGreci. Mobilit degli uomini, con la fon-

    dazione di colonie, spedizioni militari diconquista e organizzazione di commer-cio a lunga distanza (simboleggiato daUlisse il Greco, Imilcone e Annone iCartaginesi, Piteas il Marsigliese, etc.),che si estende prima a tutto il mare e poisegue a nord e a sud le coste dellAtlan-tico.Che cos il Mediterraneo? Mille coseal tempo stesso. Non un paesaggio, mainnumerevoli paesaggi. Non un mare,ma una successione di mari. Non una ci-vilt, ma pi civilt ammassate luna sul-

    laltra.14

    Tuttavia nel 600 ebbe una certa fortunail sabir, una sorta di linguaggio che, se-condo recenti ricostruzioni, mescolavaidiomi mediterranei a uso della recipro-ca comprensione di marinai, mercanti eavventurieri.Emerge uneconomia - arcipelago, come stata chiamata, fatta di citt - stato, direpubbliche marinare, di leghe, di galas-sie tenute insieme da complessi sistemidi alleanze e di equilibri. Nascono le

    citt - rete, come Venezia, o le reti dicitt, come la Lega anseatica. Per Fer-nand Braudel, si pu infatti parlare dieconomie - mondo: Venezia, Genova,Anversa, Amsterdam.

    Le pi antiche carte nautiche sono dellafine del Duecento o dei primi del Tre-cento; sono il risultato dei progressi delcommercio, delle navigazioni e delleesplorazioni. Le carte nautiche del Me-dioevo sono il prodotto dellesperienza

    pratica di piloti e di marinai. I centri diproduzione cartografica sono diversi e sitrovano in tutti i maggiori porti: in Italia,a Genova, a Venezia, ad Ancona, pi tar-di a Messina, a Napoli e a Livorno, fuo-ri si devono nominare le Baleari e Bar-cellona.Del 1302 la prima carta nautica che cisia pervenuta: la Carta pisana, che deli-nea con precisione le coste meditteranee efornisce indicazioni anche su quelle atlan-tiche sino al Marocco e allInghilterra. Unsecolo pi tardi, Carlo V di Francia com-missionava la realizzazione di una carto-grafia dellEuropa, dellAfrica settentrio-nale e dellAsia occidentale. Verr chia-mata Carta catalana.15

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    Genova e Venezia sono luoghi che pi dialtri evocano larte della cartografianautica, sempre legata allesplorazionedi nuovi mondi. Le due citt intimamen-te seppur in modo diverso, hanno fattocon il mare un tuttuno geografico con fi-gure emblematiche a livello storico: Cri-

    stoforo Colombo e Marco Polo. Parti si-gnificative del tessuto urbano antico so-no connotate dalla presenza storica diproduttori di carte nautiche: Genova conil Quartiere del Molo e il Vico del Filo,sede anche i miniatori e i decoratori, eVenezia con Rialto, larea marciana elArsenale, citt e luoghi dove le storie ei personaggi si mescolano.Il viaggio di Marco Polo in Cina dellaseconda met del Duecento (parte, insie-me al padre Niccol e allo zio Matteo,nel 1271 e torna nel 1295). Allepoca so-

    no gi tracciate almeno tre vie verso lO-riente: una dallOceano Indiano al MarRosso attraverso lEgitto, laltra dallO-ceano Indiano attraverso lArmenia e ilMar nero e la terza dallAfghanistan at-traverso il Caspio e la Russia. In seguitoalla grande scoperta di Cristoforo Co-lombo, si aprono poi le vie, tutte per ma-re, verso lOccidente.Marco Polo catturato in battaglia dai ge-novesi nel 1298, nel carcere della Mala-paga situato nel citato Quartiere genove-

    se, detta a Rustichello da Pisa (in fran-cese) il racconto dei suoi viaggi Il Mi-lione (da Emilone, appellativo della fa-miglia Polo) 16. Nello stesso Quartiere

    la chiesa di San Marco al Molo conser-va, nel suo muro esterno il Leone mar-moreo preso dai genovesi a Pola.Una rappresentazione del Quartiere

    appartiene allarchivio del Banco (o Ca-sa) di San Giorgio, fondato nel 1407 aGenova. la prima banca pubblicadEuropa, ovvero la prima banca di de-posito di Stato. In campo privato, inve-ce, gi nel 1163 era stato istituito a Ve-nezia un Monte fruttifero allo scopo difavorire il commercio fornendo capitaliai mercanti.17 Sempre a Venezia nascelassicurazione, strumento per garantiregli alti rischi dei lunghi viaggi per maredelle mercanzie, che si diffonder inOlanda e in Gran Bretagna, dove nel se-

    colo XVII si affermano i famosi Lloyds.Una folla di magistrature vegliavanosulluniverso economico e finanziario diVenezia, rappresentato degnamente dal-larea urbana marciana.A Venezia, Genova, e poi in tanti altriluoghi, si attendevano i commerciantiviaggiatori o i comandanti delle navi,che con i loro racconti tanto contribui-vano alla formazione di carte e mappevia via sempre pi rappresentative dellereali condizioni delle coste e dei porti. A

    partire dall Isolario di Bartolomeodalli Sonetti, il primo vero e proprioAtlante nautico, con quarantotto cartegeografiche incise a piena e anche a dop-pia pagina, pubblicato nel 1485.18

    Non voglio conferme a ci che gi co-nosco. Ogni carta che disegno costrui-ta con le idee che mi sono state ispiratedalle sagge e spesso nobili e fan-tasiose osservazioni dei vi-sitatori della mia cellanonch dalle informa-

    zioni che essi mi hannoaffidato. Cos FraMauro, monaco delCinquecento, in uni-sola della Laguna ve-neta, esperto cartografoalle prese con una propriamappa definitiva del mon-do, subito si cautelaaffermando che Idisegnatori di map-pe traggono il lorodiritto ad avanzaresupposizioni dal fat-to che ammettonosenza remore di es-sere raramente in

    possesso di tutti i dati concreti19

    Al servizio della Marina portoghese, traQuattrocento e Cinquecento, troviamoBartolomeo Colombo, fratello maggiore

    di Cristoforo. In quel periodo, il Porto-gallo era daltronde la meta prescelta datanti navigatori liguri. Ugolino e GuidoVivaldi, genovesi, furono i primi (sfor-tunati) navigatori atlantici su incaricodel re del Portogallo (1291), e pi tardiEnrico il Navigatore istitu, a Sagres, laprima scuola nautica del mondo. Benpresto Bartolomeo si appassioner allacartografia e comincer a fornire allaMarina portoghese preziose carte nauti-che. Una passione che non tarder a di-ventare la sua principale, e poi unica, oc-

    cupazione.

    USCITI DAL MEDITERRANEO

    La documentata stesura di libri di bordoe la redazione di diari scritti dagli invia-ti al seguito delle spedizioni erano atti-vit dettate dallesigenza di ricavare uti-li indicazioni per i viaggi futuri, sottodue profili: uno strettamente nautico, os-sia costruire una serie di informazioni si-stematiche da riferire per la costruzione

    di cartografia, laltro commerciale, ossiadare conto delle possibilit di rapporticommerciali con i rappresentanti del po-tere locale. Tra queste figure di modernoinviato speciale Antonio Pigafetta (vi-centino, nato nel 1485 ? morto nel 1534?), navigatore, cavaliere di Rodi, ha unposto di rilievo con il suo scritto - repor-

    tage sulla spedizione di Ferdinan-do Magellano. Interessato

    non solo alle implicazionipolitico - economiche

    del viaggio, ma alla ve-rifica in prima personadi quanto altri naviga-tori hanno affermato,sui temi della vegeta-

    zione, degli animali,sulle forme di organizza-

    zione tribale, rest testimo-ne della sfericitdella Terra, con lasua circumnaviga-zione (1519 - 1522).Scrisse a principi e

    a papi, gir cortireali per cercare dipubblicare il reso-conto, con poca for-

    Figura 4 - G. Mercatore,Indie Orientali, Archivi

    della Biblioteca Apostolica Vaticana, Particolare(superiore destro) della tavola cartografica relati-vo alla rosa dei venti. Il reticolo di raggi chepartono dalla rosa dei venti aiutavano i navigatoriad orientarsi in mari talvolta sconosciuti.

    figura 5 - Per Rosa dei venti si intende ladisposizione figurativa, entro un cerchio, delsistema dei venti. In navigazione, la Rosa dellabussola il cerchio indicatore dei rombi della

    bussola (ossia, la trentaduesima parte della stes-sa Rosa). La figura riprodotta dal Manualedel nocchiere di leva del Ministero della difesa Direzione generale del corpo equipaggi milita-ri marittimi, Divisione scuole, Taranto, 1966.

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    tuna. In una memorabile sedu-ta del Gran Consiglio dellaSerenissima (7 novembre1523) ebbe modo di esporre le

    sue circostanziate impressionidi viaggio e Soa Serenit etutti chi laldite rimasero stu-pefati.20 Su carte e planisferiil tracciato della rotta di Ma-gellano divenne un elementodecorativo molto frequente.

    Delle esperienze acquisitecon fatiche, coraggio e teme-rariet, nonch spesso con sa-crificio di vite umane, dagli

    esploratori di tutto il Cinque-cento, si avvalgono i commer-ci con le prime grandi corpo-rations quali: la Compagniainglese per le Indie Orientali(1600, che sar lartefice del-la conquista dellIndia, attivafino al 1874), la Compagniaolandese per le Indie Orienta-li (1602), protagonista dellaconquista coloniale europeain Asia, che concentrer i suoiinteressi sulle Isole della Son-da, (grandi produttrici di spe-zie), e poi la Compagnia olan-dese per le Indie Occidentali (1621), cheoperer nelle regioni del Sud America edellAfrica occidentale. Vengono in se-guito costituite la Compagnia francesedelle Indie Occidentali (1664, commer-ci con il Canada, lAfrica occidentale, ilSud America) e la Compagnia inglesedei Mari del Sud (1711).

    Le missioni erano pianificate a tavolinoe programmate nei termini finanziari,spesso in grande segreto e spiando ilpaese rivale. In ordine alla documenta-zione e alla preparazione tecnica e na-vale, si faceva leva sulle conoscenzepregresse acquisite dai comandanti odai notai di bordo. Una delle tante nel-lepoca delle scoperte geografiche tra ilQuattrocento e il Seicento, ma partico-lare per le personalit coinvolte e inquanto la prima dei mercanti olandesi, la spedizione che prese il via nel 1595

    verso larcipelago indonesiano. Allameticolosa preparazione avevano parte-cipato un cartografo e un viaggiatore diritorno.

    Il primo Petrus Plancius, un teologoche aveva studiato in Inghilterra primadi andare ad Amsterdam a predicare ilcalvinismo. Incaricato di tracciare unamappa per unedizione dellAntico Te-stamento, egli esegu una mappa delmondo intero; ben presto si dedic qua-si esclusivamente a tracciare carte. Nel1592 pubblic Una mappa geograficae idrografica del mondo intero, in cuiappaiono tutti i Paesi, le citt, i luoghi ei mari sotto i lori rispettivi gradi di lon-gitudine e latitudine; capi, promontori,porti, fondali, banchi di sabbia e sco-gliere vi sono rappresentati nel modopi accurato. Nelloccasione impartlezioni di navigazione ai timonieri.

    Il secondo protagonista Jan Hauyghenvan Linschoten, nove anni nelle Indie,di ritorno con tale documentazioneinformativa che ne risult unopera,lItinerario, di ben cinque pesanti vo-lumi, contenenti informazioni sui pro-dotti di ogni isola delle Indie, sulle lin-gue pi utili ai commerci, sugli alberi

    della noce moscata e dei chiodi di garo-fano, insieme a notazioni sulle pro-priet curative di queste spezie.

    Integrate le loro conoscenze e trovati icapitali, ma sopratutto spinti da quantosi preparava a Lisbona, liniziativa sirealizz, seppur tra mille peripezie.Plancius conosceva i lavori dei due car-

    tografi olandesi Abraham Ortelius eGerardo Mercatore21. Ma fu la proiezio-ne inventata da questultimo che diedeai cartografi olandesi un monopolio vir-tuale sulla produzione di mappe per pidi un secolo e permise di fornire ai loroesploratori informazioni pratiche e ag-giornate quando salpavano alla voltadelle Indie Orientali, in quanto seb-bene avesse disegnato le linee ad ango-li retti, aveva tracciato i paralleli di lati-tudine sempre pi discosti luno dallal-tro man mano che si avvicinavano aiPoli. Il risultato era una distorsionedelle distanze, ma si otteneva che laposizione dei luoghi rispetto agli altriera corretta.22

    figura 6 - Il Carteggio, sia in marina che in aeronautica, quellinsieme di operazioni che si compiono abordo sulle carte nautiche, per preparare e seguire la navigazione della nave o dellaereo. La figura, riprodottadal Vocabolario della lingua italiana, Istituto della Enciclopedia italiana G. Treccani, Roma, 1986, illustra leprincipali operazioni di carteggio che si effettuano per raggiungere un punto di ancoraggio:

    tracciamento delle rotte pi sicure per mezzo delle squadrette nautiche;

    misurazione delle distanze da percorrere,

    previsione dellora di arrivo alla velocit stimata,

    marcamento dei punti stimati,

    determinazione del punto nave effettivo, tramite rilevamento con la bussola dei tre punti cospicui,

    conseguente determinazione della correzione da dare alla rotta,

    rilevamento dei riferimenti necessari per cambiare rotta.

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    Un mare di letteratura

    e pittura

    Ma, come abbiamo visto, le carte non so-no tutto. La frequentazione per diletto olesperienza lavorativa sono insostituibi-li momenti di un sicuro e consapevoleandar per mare: non c di meglio che

    condividere tali momenti con coloro chefanno del mare la loro fonte di reddito.La letteratura annovera pi duna con-ferma al riguardo. I resoconti, i diari o i

    romanzi degli scrittori europei dei primidel Novecento che (ri)visitano lItalia,passando per Venezia, tappa obbligatadei viaggi o delle ambientazioni dannospazio alle sensazioni provate.La pittura fissa situazioni e luoghi che

    quando non sono stereotipati, si intrec-ciano con la letteratura in uno scambioinformativo e documentario, tanto sen-soriale quanto sensazionale. Si pensi al-

    la poesia e alle immagini dedicate alleisole; in particolare a quel quadro mari-no e paesistico del Mar Ligure, tra LaSpezia e lIsola dElba, al centro delle

    opere di Gabriele DAnnunzio ed Euge-nio Montale.23

    Forte lammissione di Herman Hesse,quando annota nel diario di viaggio del1901 in Italia, che La stessa laguna diVenezia, nonostante il mio fervido amo-re per la citt, sarebbe rimasta ancor og-gi una rarit curiosa, ma estranea, singo-lare, incompresa, se una certa volta []non avessi diviso, per otto giorni e ottonotti con un pescatore di Torcello, la bar-ca, il letto e il pane. Remavo costeggian-

    do le isole, attraverso a guado i brunibanchi melmosi trascinando la piccolarete, imparavo a conoscere lacqua, laflora e la fauna lagunari, respiravo e con-templavo quellinconfondibile aria, e daallora la laguna mi familiare e amica.Forse avrei potuto usare quella settima-na dedicandola a Tiziano o a Paolo Vero-nese, ma in quella barca da pesca con lasua vela triangolare doro bruno io hoconosciuto Tiziano e Veronese meglioche allAccademia o nel Palazzo dei Do-

    gi. E non soltanto quei pochi quadri, maVenezia stessa ora non pi per me unenigma affascinante e inquietante; realt, una realt molto bella e pi mia,sulla quale accampo il diritto di chi hacapito24

    Forse la stessa sensazione che spinge ilgiovane Stelio ffrena, protagonista diun romanzo di D Annunzio, uscito daquel letto come dal letto di una corti-giana attirato dalla freschezza dellal-ba, da un canale troppo angusto pel re-

    spiro della sua anima, a dire al suo gon-doliere: - Trovami una barca, Zorzi, unabarca che vada in alto mare!. La vede(una gran vela latina rossa e nera, unabarca peschereccia che aveva laspettovivo di una buona bestia da travaglio),la raggiungono. El paron voria montara bordo, risposta dellanziano dei mari-nai Chel monta pur. Co nol vol altroparon!. Allaugurio di vento in pope!segue la manovra e la barca sente leffet-to del vento nella vela. Un sentimentosovrumano di potenza e di libert gonfi

    il cuore del giovine come il vento gonfila vela per lui trasfigurata. [] E il mon-do era suo25

    Quasi negli stessi anni, la scena viene

    figura 7 - Rappresentazione delle opere a mare del Porto del Lido (Laguna di Venezia, MareAdriatico), da Ufficio Idrografico della Marina,Estuario Veneto, dal fiume Piave a Venezia, n. 147,scala originale 1:30000. I rilievi di questa cartografia furono eseguiti sotto la direzione del Capitano

    di Vascello, G. B. Magnaghi, nel 1886; essi danno lo stato dei lavori eseguiti e di quelli in progettoallimboccatura dei porti di Lido, Treporti e SantErasmo, allinizio della sistemazione delle digheforanee. Le elevazioni e gli scandagli sono espressi in metri e ridotti al livello medio delle acquebasse.

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    proposta in un quadro di FrankBrangwyn, tra i primissimi di soggettoveneziano San Marco dalla laguna(1896), dove solo la sagoma del campa-

    nile colloca la visione nel mezzo del ba-cino di San Marco. Un rematore in piedi(alla veneta) su di una modesta barca afondo piatto, trasborda due modesti la-voratori in una grossa imbarcazione conscure vele, ormeggiata a briccole.26

    In realt se limmagine mattutina del ro-manzo dannunziano appartiene meglioallopera di John William Inchbold,Sulla laguna (1864 circa), e lambien-te di vita di mare a bordo ben rappre-sentato in un altro quadro del medesimoperiodo Pasto sulla barca (1898) di

    Joaqun Sorolla27, che nella descrizionedi DAnnunzio era formato da un piat-to di pampini e da pan caldo apenacav dal forno.28

    Secondo alcuni critici il pi grande ditutti i pittori del mare, di quellOttocen-to, Joseph Mallord William Turner, chefin dallinizio della carriera, aveva giampliamente illustrato la potenza marit-tima inglese, olandese e persino di Car-tagine. Pur con immagini diverse, eglinon cess mai di identificarsi con la gen-

    te - come i pescatori o i gondolieri - ob-bligata a contare sullacqua per il propriosostentamento.29

    Alcune considerazioni finali

    I sistemi (informativi ed informatici) diausilio alla navigazione marittima stan-no avendo un notevole impatto sulla car-tografia nautica e sulle operazioni di car-teggio a bordo, come si illustrato: sitratta di un processo importante e insitoin diversi settori dellagire umano. Alla

    carta nautica tradizionale bisogna som-mare una serie di nozioni di base ben de-finite, in quanto la carta si d comepro-dotto da utilizzare, mentre i sistemi ausi-liari altro non sono che un servizio a cuiaccedere e che verosimilmente preludo-no allattivazione di altri servizi.30

    La necessit di una continua georeferen-ziazione (punto nave) e del movimentoprogrammato (rotta, sentiero percorribi-le e/o prestabilito, etc.) sono questionipresenti nelle problematiche relative al-

    la gestione delle flotte, in genere, siapubbliche (autobus, mezzi della prote-zione civile, Vigili del fuoco, forze del-lordine, etc.) che private (TIR, corrieri,

    logistica, etc.) e affrontabili unicamentein unottica di comunicazione e trasmis-sione (trasferimento) di dati, facendo di-ventare gli elementi della flotta essi

    stessi sensori per la misurazione di datioltre che ricettori, per ottimizzare coslattivit dei centri gestionali.Comunicare non significa pi, dal pun-to di vista dello spazio, trasmettere mes-saggi su una rete di canali, ma piuttostoinserirsi in un flusso, partecipare ad unacontaminazione sociale31

    I sintetici e - pi che altro - allusivi rife-rimenti culturali di questo scritto voglio-no rendere evidente limportanza che as-sume per la posizione geografica il con-testo ed il tempo (la quarta coordinata).Il contesto: in quanto rapporto con ilcontiguo (sia esso il mare sconosciuto diColombo, nel senso che ogni percorsodi avvicinamento deve includere il pun-to pi lontano32 o le condizioni meteo-rologiche, nel senso di coinvolgimento,di guardarsi intorno).Pensiamo alla teoria matematica e insie-mistica con relazioni di appartenenzaparziali fuzzy logic33, che cerca di ri-produrre il sistema di ragionamento

    umano. Secondo la logica tradizionaleun enunciato pu essere solo vero o fal-so, al contrario le asserzioni fuzzypossono essere in una certa misura vereed in certa misura false. La certa misu-ra il contesto, lapprossimazione.Il tempo: in quanto viaggio, missione,scopo (per lesplorazione che contemplalo spostamento, in senso stretto, oppurela simulazione come potenzialit diesperienze offerte dalla conoscenzapreordinata). Il primo bisogno di fissa-

    re sulla carta i luoghi legato al viag-gio.34

    Navigare nel senso pi ambiguo possibi-le (compresa lultima accezione, navi-gare in rete) presuppone la conoscenzadella propria posizione o condizione ini-ziale (anche se virtuale), e della desti-nazione ossia lo scopo, la meta (sia quel-lo limitato allobiettivo circoscritto dinon andare in secca o sugli scogli op-pure quello determinato di ricercare, co-noscere, accedere (ad un sito) o attrac-care in un porto. Cosa ci stia in mezzo traun porto e laltro non del tutto chia-ro. In questo senso siamo sognatori dimondi / [] / cui oggi e soltanto oggi /

    la terra allorizzonte / tenue / di nuovoappare.35

    Pensiamo per un momento al significatoaggettivato del sostantivo porto: offer-

    to, dato, reso disponibile. forse unul-teriore spiegazione delluso della me-tafora della navigazione utilizzata perdescrivere lattivit in rete.

    Da ultimo, speriamo che con la sicurez-za derivante dalla tecnologia non dimi-nuisca il rispetto per il mare e per la vitaumana e che il conoscere sempre la pro-pria posizione non riduca il piacere del-la navigazione, ben espresso da un veli-sta inglese dal sentimento nostalgico:Much of fun of my sailing came from

    not knowing precisely where I was.36

    MASSIMO PASQUALIN

    architetto in Venezia - Mestre

    esperto in sistemi informativi

    e cartografia numerica

    NOTE

    1) Charles Baudelaire, Il viaggio, inI fiori del ma-

    le, 1857. I motivi del viaggio (esplorazione e sco-

    perta dell ignoto) e del mare (specchio dellu-

    manit) sono una componente fondamentale della

    sua ricerca poetica.

    2) Cfr. Sistema Statistico Nazionale Istituto Na-

    zionale di Statistica Annuario Statistico Italiano

    1998.

    3) In tutta Italia esistono 86mila posti barca (anche

    se il Piano del diporto nautico marino del ministero

    dei Trasporti ne prevede 128mila entro il 2000),

    mentre la sola costa mediterranea della Francia ne

    ha 120mila. Solo la Sardegna ha valori importanti

    (con 14mila posti barca al primo posto davanti al-

    la Liguria), usando il parametro posti barca per chi-lometro di costa, il Mezzogiorno agli ultimi posti.

    4 ) Appartengono a 34 comuni di sei regioni (Tosca-

    na, Lazio, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia).

    Sono organizzati nell Associazione nazionale dei

    comuni delle isole minori (Ancim).

    5) Sta in Gazzetta Ufficiale del 23 agosto 1999, n.

    197 Serie generale.

    6) Forse per nostra ignoranza, sappiamo solo delli-

    niziativa congiunta del Comune di Caorle e della lo-

    cale Direzione didattica per la fine dellanno scola-

    stico 1999 - 2000: tre ore e mezza alla settimana di

    lezione (teoria e pratica in mare) destinate agli allie-

    vi della quinta elementare. Lesperimento venuto

    allonore delle cronache, accompagnato da uno

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    scritto di Dario Malgarise, componente del team di

    Luna Rossa, con il ruolo di navigatore. Cfr. Il

    Gazzettino del 4 maggio 2000, in prima pagina.

    7) Sta in Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 1999, n.

    186 Serie generale.

    8) Sta in Gazzetta Ufficiale del 15 aprile 1994, n. 87

    Serie generale. Il riferimento allart. 21, c. I, lett. f)

    e c. III, lett. c),9) Sta in Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre 1999, n.

    295 Serie generale. I riferimenti sono allart. 1 e al-

    lart. 6, Allegato B.

    10) Sta in Gazzetta Ufficiale del 22 luglio 1982, n.

    200 Serie generale.

    11) Come noto la legge detta Norme sulla carto-

    grafia ufficiale dello stato e sulla disciplina della

    produzione e dei rilevamenti terrestri ed idrografi-

    ci, sta in Gazzetta Ufficiale del 1 marzo 1960, n.

    52.

    12) www.nautica.it il portale sul mare. Contiene

    specifiche aree informative su: a) avvisi ai diportisti

    e dati astronomici, b) immagini da satellite e previ-

    sioni del tempo, c) portolano dei mari dItalia con un

    database su 737 porti italiani, della Corsica e Costa

    Azzurra, d) normative di settore.

    13) James J. Gibson, Un approccio ecologico alla

    percezione visiva, Il Mulino, Bologna, 1999, edizio-

    ne originale 1979.

    14) F. Braudel, Mediterraneo, Bompiani, Milano,

    1992.

    15) Cfr. Gaetano Ferro, Carte nautiche dal Medioe-

    vo allEt moderna, Edizioni Colombo, Genova,

    1992.

    16) Ben presto i suoi concittadini provvidero a tra-

    durlo in veneziano. La versione veneta da poco di-

    sponibile: Alvaro Barbieri e Alvise Andreose (a cu-

    ra di), Marco Polo,Il Milione veneto. Ms CM 211

    della Biblioteca Civica di Padova, Marsilio, Vene-

    zia, 1999.

    17) Cfr. Aldo Agosto e Anna Maria Salone (a cura

    di), Genova e Venezia tra i secoli XII e XIV, Ca-

    talogo della Mostra documentaria, 1994, Archivio distato di Genova e Comune di Genova.

    18) Marino Zorzi, Stampa, illustrazione libraria e

    le origini dellincisione figurativa a Venezia, in (a

    cura di Mauro Lucco)La pittura nel Veneto. Il Quat-

    trocento, Tomo secondo, Electa Regione Veneto,

    Milano Venezia, 1990.

    19) James Cowan,Il sogno di disegnare il mondo.

    Le meditazioni di fra Mauro cartografo alla corte di

    Venezia, Milano, Rizzoli, 1998.

    20) A. Pigafetta (a cura di Andrea Canova), Rela-

    zione del primo viaggio attorno al mondo, Anteno-re, Padova, 1999. Manoscritti e traduzioni del tem-

    po, i primi decenni del Cinquecento, indicano come

    titolo il pi affascinanteLa navigatione et discovri-

    mento dellIndia superiore.

    21) il nome italianizzato di Gerhard Kremer (1512

    1593). Nel grande atlante in diciotto fogli del 1519

    applic la proiezione cilindrica isogona a latitudini

    crescenti (proiezione di Mercatore).

    22) Giles Milton,Lisola della noce moscata. Come

    avventurieri, pirati e mercanti di spezie cambiarono

    la storia del mondo, Rizzoli, Milano, 1999.

    23 ) Le prime due strofe diMeriggio di DAnnunzio

    sono un vero rilievo per punti notevoli a giro doriz-

    zonte ( lalpi e lisole e i golfi / e i capi e i fari e

    figura 8 - Istituto Idrografico della Marina Militare, Adriatico Italia, Venezia, Porto di Lido, dai rilievi del 1886, da quelli della Nave Azio Com.teL. Di Paola, Cap. di Corvetta 1947, e successivi fino al 1951, foglio 226 (particolare), scala originale 1:10000, novembre 1966 (ristampa 1974).

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    i boschi / e le foci , vv. 100 104), di cui fanno

    parte le isole (del Faro, Capraria e Gorgona, v. 22).

    Montale con Casa sul mare, riprende il tema del

    viaggio con una interpretazione personale: il viaggio

    giunto al limite estremo, alla Casa sul mare; esso

    risulta un termine, un ostacolo invalicabile ( ra-

    ro che appaia / nella bonaccia muta / tra lisole dal-

    laria migrabonde / la Corsica dorsuta o la Capraia.

    / vv. 12 15).

    24 ) H. Hesse, Del viaggiare (Die Zeit), Vienna,

    Taccuino veneziano, 30 aprile 1904, ora in Her-

    man Hesse,DallItalia, Mondadori, Milano, 1995.

    25) Appare nel 1900, frutto del lavoro di almeno

    quattro anni,Il fuoco di G. DAnnunzio: sullo sfon-

    do di una Venezia malinconica e autunnale, si svol-

    ge la storia damore di Stelio e Foscarina (Eleonora

    Duse). Molti i luoghi citati e descritti (su lacquafamiliare al loro sogno come il tessuto al tessitore):

    SantErasmo e le Vignole (le belle campagne),

    Torcello, Burano, Mazzorbo, San Francesco del De-

    serto (non apparivano in aspetto di approdi ma di

    paesi sommersi le cui cime soverchiassero il pelo

    dellacqua come coffe di vascelli andati a picco),

    San Michele (lisola mortuaria nella laguna aper-

    ta), Tre Porti, il Lido, Malamocco, San Giorgio

    Maggiore, San Servolo e San Clemente (Da quel-

    lisola della Follia, da quellospizio desolato e chia-

    ro, dalle finestre sbarrate della tremenda carcere

    ), la Brenta (nella campagna irrigua, le statue[delle ville venete, che si disgregavano nellabban-

    dono e nel silenzio] passavano passavano), San

    Giorgio in Alga (lisoletta murata, con la sua Ma-

    donna di marmo che si specchia perpetuamente nel-

    lacqua come una ninfa).

    Ledizione consultata quella a cura di Gianni Oli-

    va per la Biblioteca economica Newton, Roma,

    1995. La citazione delle p. 93 e seguenti.

    26) Cfr. Alessandro Bettagno (a cura di), Venezia.

    Da Stato a Mito, Marsilio, Venezia, 1997; in parti-

    colare T. Wilcox, nella scheda critica dellopera. Ilquadro stato esposto allomonima Mostra presso la

    Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Mag-

    giore, a Venezia. F. Brangwyn (Bruges, 1867 - Dit-

    chling, 1956), prima dei ventanni aveva fatto per

    qualche tempo il marinaio, e fu proprio questaspet-

    to dellattivit lagunare a essere sempre alla ribalta

    nei suoi dipinti. Venezia fu il luogo legato a molti dei

    grandi successi di una carriera artistica ricca di rico-

    noscimenti internazionali in Europa, Stati Uniti

    dAmerica e Giappone.

    27) Cfr. Yves Luginbhl (a cura di) Paesaggio me-

    diterraneo, Electa, Milano, 1992. Il quadro statoesposto allomonima Mostra presso la Cartuja de

    Santa Maria de las Cuevas, a Siviglia.

    28) Cfr. DAnnunzio, op. cit., p. 96.

    29) Cfr. A. Bettagno, op. cit.; ancora T. Wilcox, nel-

    la scheda critica del quadro di Turner (Londra, 1775

    - Chelsea, 1851) San Marco e Palazzo Ducale

    (1840 ?) e A. J. FinbergIn Venice with Turner, Lon-

    dra, 1930, citato a sostegno dellaffermazione.

    30) Su questo aspetto, ossia il passaggio dalla forni-

    tura di un prodotto (materiale) allerogazione di un

    servizio (telematico), che sembra pervadere tutti i

    campi dellattivit umana, in questo inizio del terzo

    millennio, cfr. Jeremy Rifkin,Lera dellaccesso. La

    rivoluzione della new economy, Mondadori, Milano,

    2000.

    31) Gianfranco Bettetini, in una serie di scritti sul-

    linserto Informatica del quotidiano Il Sole

    24ORE, apparsi tra dicembre 1997 e gennaio 1998,

    dedicati alle influenze subite dalle percezioni dellospazio e del tempo nelluso dei nuovi media.

    32) Cfr. Italo Calvino, Lo sguardo dellarcheologo,

    in Una pietra sopra, Einaudi, Torino, 1980.

    33) Il termine fuzzy, utilizzato da Lofti Zadeh nel

    1965 quando era preside del Dipartimento di ingegne-

    ria elettrica dellUniversit di Berkeley, significa let-

    teralmente lanuginoso o sfilacciato, ma ha il significa-

    to traslato di vago. Gli insiemi vaghi sono quindi strut-ture i cui confini non sono determinabili chiaramente.

    34) Cfr. I. Calvino, Il viandante nella mappa, in

    Collezione di sabbia. Emblemi bizzarri e inquietanti

    del nostro passato e del nostro futuro gli oggetti rac-

    contano il mondo, Garzanti, Milano, 1984.

    35) Ivano Fossati (testo e musica), Dancing sopra il

    mare (Panama, parte seconda e finale), voce reci-

    tante M. Martini, da I. Fossati, La disciplina della

    Terra, Columbia, Sony Music Entertainment, Ita-

    lia, 2000.

    36) Citato in Werner Kumm, GPS Global positioning

    system, Mursia, Milano, 1994. (Gran parte del mio

    divertimento navigando in barca a vela proveniva dal

    fatto di non sapere esattamente dove mi trovavo).

    figura 9 - 4. Idrografia, 4.6 Le coste e rive artificiali: Tavole dei segni grafici p. 99. Da:Commissione Geodetica Italiana,La formazione di cartografie generali a grande scala (1:2000,1:1000). Guida per le scelte tecniche ed economiche, Milano, Ed. Le strade.